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STUDIO TECNICO
Geom.Pasquali Roberto
Dott.Ing.Stefanelli Luca
OGGETTO: Piano attuativo art.107 L.R.T. 65/2014
PIANO DI RECUPERO di iniziativa privata ai sensi dell’art.44-45 del
Regolamento Urbanistico Comunale e dell’art.119 della Legge
Regionale Toscana 65/2014. Intervento sul patrimonio Edilizio Esistente
con mutamento della destinazione d’uso da agricola a residenziale di
un fabbricato diruto in località Fola di Tresana.
Richiedente : Dott. Santo Gentilcore –Dott.Marilena Pizzuto
QUADRO PROGETTUALE
RELAZIONE PAESAGGISTICA
Il progettista
Ing.Luca Stefanelli
Geom.Pasquali Roberto
Via Chiesa 30 Giovagallo di Tresana
Tel:333-9919981
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STUDIO TECNICO
Geom.Pasquali Roberto
Dott.Ing.Stefanelli Luca
RELAZIONE PAESAGGISTICA
1. Premessa
La presente relazione paesaggistica, unitamente agli elaborati progettuali ed a corredo
degli stessi, ha lo scopo di fornire tutti gli elementi necessari, per la verifica da parte
dell’Amministrazione competente della compatibilità paesaggistica delle opere che si
intendono realizzare.
Il progetto riguarda la ristrutturazione e ampliamento con cambio di destinazione d’uso di
un fabbricato rurale su di un terreno in Località Fola in Tresana , nel Comune di Tresana.
Le opere in progetto ricadono su di un terreno identificato catastalmente nel foglio di
mappa n° 15 particelle nn° . 389 – 511 – 154 – 515 – 527 – 524.
La zona interessata dall’intervento ricade nel P.R.G. del Comune di tresana in zona “E”.
La presente relazione viene redatta nel rispetto delle disposizioni di cui al Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2005.
2. Descrizione del contesto territoriale generale e locale
Primo elemento di indagine per la valutazione del paesaggio è fondamentale
verificare la percezione allo stato attuale per poter valutare poi in seconda analisi le
possibili alterazioni paesaggistiche dovute all'inserimento di manufatti e opere relative al
progetto.
Quanto sopra premesso è stato possibile considerando il Paesaggio come un complesso
di fattezze differenti definite dalle caratteristiche fisiche - geografiche, come la forma del
terreno, la vegetazione, i corsi d’acqua, e dalle attività dell’uomo, il quale ne ha
modificato l’aspetto con il suo lavoro e mediante la costruzione di edifici e manufatti.
Durante la valutazione dello stato del paesaggio è stata presa in considerazione una
zona più vasta nei dintorni dell’area di progetto rientrante nel Comune di Tresana, il quale
complessivamente presenta un modestissimo livello di antropizzazione a vantaggio di
un’ampia predominanza di ambienti naturali e pseudo-naturali.
Il territorio comunale comprende varie frazioni, tra le quali Corneda, Barbarasco,
Villa, Careggia, Groppo, Nave ecc. alcune delle quali solcate dal ramo principale del
torrente Osca o Torrente Penolo.
L'area in oggetto risiede nel comprensorio comunale di Tresana, la zona è ubicata nella
parte mediana di un rilievo collinare esposto a sud; immediatamente a o. la parte nord
del capoluogo del comune di Aulla, ad una quota di circa 222m s.l.m.
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Inquadramento Generale
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C.T.R. scala 1:5000
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3. Rilevanze Storiche
Il paese di Tresana è caratterizzato dalla presenza di un monumento storico distinto dal
Castello dei Malaspina situato al di sopra dell’abitato del paese.
Vista del Castello Malaspiniano
La lunigiana infatti viene denominata “Valle dei Cento Castelli” appunto per la presenza
di numerosi manufatti storici in numerosi paesi del territorio.
Inoltre in queste terre sono numerosi i ritrovamenti di piccoli monumenti in pietra dell’ età
preistorica rafiguranti figure stilizzate di uomini denominate Statue Stele della Lunigiana.
Le statue stele costituiscono un'importante testimonianza di civiltà preistoriche e
protostoriche che hanno interessato l'area lunigianese nel corso di un lungo periodo di
tempo, a partire dal III millennio a.C. fino agli albori dell'epoca storica, circa nel VI sec.
a.C.
Esempio Statue Stele
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Il centro abitato di Tresana sorge lungo la SP n. 23, che consente di attraversare
l’Appennino collegando Liguria e Toscana.
Tresana nasce come feudo nel 1559, dopo la morte di Guglielmo Malaspina,
Marchese di Lusuolo, i cui possedimenti vennero divisi tra i due figli Ercole e Francesco
Guglielmo.
Il nuovo Marchese, Francesco Guglielmo, entrò a far parte della corte dei duchi di
Mantova, ed ottenne rilevanti incarichi presso l'Imperatore Massimiliano II, il quale, nel
1577, per premiarlo gli concesse il privilegio di aprire una zecca in Tresana e di coniare
ogni tipo di moneta. Il feudo rimase proprietà dei Malaspina fino al 1652, quando con la
morte del Marchese Guglielmo Junior, succeduto nel 1613 al padre Francesco Guglielmo,
Tresana passò sotto il controllo del Governatore di Milano. Nel 1660 quindi, il feudo venne
venduto a Bartolomeo di Filippo Corsini, che acquistò tutti i diritti sul territorio.
La signoria dei Corsini terminò con l’arrivo di Napoleone. Alla sua caduta, Tresana
fu assegnata a Francesco IV Duca di Modena, che la governò fino al 1859.
IL nucleo abitato del Paese di Tresana presenta due beni soggetti a Vincolo
Architettonico: Il Castello dei Malaspina e la Chiesa di S.Giorgio
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Carta dei Beni Architettonici soggetti a Vincolo
Il Castello dei Malaspina verte in cattive condizioni di conservazione sin dall'epoca
del governo fiorentino.
Oggi soggetto a interventi di ristrutturazione e risanamento.
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4. Rilevanze Naturalistiche
Nel territorio del Comune di Tresana prevale nel complesso un ambiente naturale e
boscato, nel quale i nuclei abitati e/o le aree sfruttate, sia ad uso agricolo che produttivo,
rimangono davvero superfici minime rispetto al territorio compelssivo.
Questo forse dovuto alla caratteristica geomorfologica del territorio, si nota infatti lo
sviluppo sia agricolo che residenziale concentrato nella piana di Barbarasco, unica zona
pressochè pianeggiante del territorio comunale.
Vista Generale di gran parte del territorio Comunale
Estratto da P.T.C.P.
Ambito Sm 1.1 (Ambito di Montagna della Lunigiana, valle
dell’Osca)(vedi par. 2.3) nel P.T.C.P. per quanto attiene gli aspetti naturalistici:
“VALLE DELL'OSCA (SM1.1)
Morfologia: l'ambito è costituito dai versanti della valle del T. Osca che scendono
dal crinale appenninico Toscoligure verso la piana del Magra. La morfologia del territorio è
abbastanza dolce con versanti poco acclivi e una buona esposizione.
Geomorfologia: Situazione completamente diversa rispetto all'ambito o1 per la
presenza di rocce calcareo marnose ed argillitiche ad assetto strutturale complesso e
spesso caotico collegate a importanti sistemi di faglia. La complessità lito-strutturale
determina un reticolo idrografico complicato; è presente alla confluenza col Fiume Magra
un importante apparato alluvionale terrazzato.
Vegetazione e colture: il territorio ha una copertura vegetale arborea che occupa
oltre il 50% della superficie dell'ambito. Prevale il castagneto con presenza di castagni
secolari. Le colture sono limitate alle aree limitrofe ai nuclei insediativi e nella parte
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dell'ambito più a ridosso della piana alluvionale del fiume Magra.”
Nessun elemento naturalistico di pregio viene segnalato nell’area e nelle sue zone
limitrofe dai Piani Territoriali (vedi cap. 2), ne viene fatto cenno ad alcun sentiero
riconosciuto dal CAI, nessuna emergenza faunistica/floristica o zone di pregio per la quale
siano state proposte forme di tutela (vedi Tav. 6 PTCP nel par. 2.3).
La porzione di vallata interessata dal progetto non rientra nel territorio compreso
all’interno di Parchi o Aree Protette (Tav. 5 PTCP, riportata di seguito), tuttavia viene
considerata nell’ampia “zona 3” del Parco Nazionale dell’Appennino, che interessa gran
parte del territorio della Provincia di Massa Carrara, esclusa ovviamente la fascia costiera.
Cartografia Aree Protette
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Nella “Carta geologica e dei geotopi” del PTCP non sono state inoltre segnalate
nell’area grotte, sorgenti, marmitte o aree fossilifere di entità o valore tale da essere citate.
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5.Il Piano Paesaggistico della Regione Toscana
Il Piano Paesaggistico della Regione Toscana costituisce a tutti gli effetti un
implementazione del P.I.T. per la disciplina paesaggistica – Art. 143 del D.Lgs. 22 gennaio
2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell'art. 10 della L. 6 luglio
2002, n. 137) e Art. 33 della L.R. 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio).
Gli elaborati di seguito riportati si riferiscono quindi a tale disciplina paesaggistica
adottata con deliberazione del Consiglio Regionale n. 32 del 16 giugno 2009.
Secondo quanto emerso nel Sistema Informativo Territoriale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Regione Toscana il Piano considera sotto Vincolo Architettonico vari
Beni rientranti nell’intero territorio comunale: Castello di Villa Tresana, Chiesa di S. Siro
Villa Tresana, Cimitero Barbarasco, Capannella, Chiesa e Canonica di Giovagallo.
A questi si aggiungono altri due Beni presenti nel nucleo abitativo di Tresana, quindi
più prossimi all’area di studio: il Castello Malaspina di Tresana (Codice Soprintendenza
MS0143) e la Chiesa di S. Giorgio (Codice Soprintendenza MS0144)
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6.Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
l Piano territoriale di coordinamento provinciale è lo strumento fondamentale
della pianificazione e programmazione territoriale della Provincia.
Nella sua definizione, oltre il termine “territoriale” che precisa l'oggetto del Piano (il
Territorio provinciale) la parola più importante è "coordinamento" che significa la
compresenza in uno stesso atto tecnico-amministrativo di più livelli di analisi e di azioni, al
fine di realizzare iniziative comuni e condivise.
Rappresenta il riferimento principale di programmazione entro cui delineare e
definire le scelte di trasformazione territoriale proprie della pianificazione urbanistica
comunale.
Si presenta come un quadro di assieme delle politiche territoriali, volto a coniugare
l'evoluzione dell'organizzazione del territorio - nelle sue diverse componenti - con obiettivi
condivisi di sviluppo ambientalmente sostenibile, che garantisca la competitività dei
sistemi economici locali in una prospettiva che va oltre il presente, per interessare anche
le future generazioni.
Si caratterizza quale strumento di riferimento e di orientamento per le scelte dei
diversi soggetti, pubblici e privati, attinenti il "governo del territorio" la cui attuazione
richiede il concorso di diversi attori istituzionali, economici e sociali, e la disponibilità di
risorse finanziarie di diversa provenienza.
Collocandosi in un ambito di livello intermedio tra Regione e Comune, il Piano
provinciale è in grado di "vedere" e di "segnalare" gli aspetti identificativi dell'ambiente
fisico, senza perdere di vista l'orizzonte complessivo e il contesto più ampio delle relazioni
e delle azioni che coinvolgono, anche in parte, un quadro di riferimento che supera la
frammentazione comunale, ed integra e completa la dimensione regionale e
sovracomunale.
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L'utilità del piano provinciale consiste nel configurare il riferimento primario per la
pianificazione urbanistica comunale e soprattutto nel fornire ai Comuni conoscenze e
strumenti indispensabili per dare valide motivazioni di sistema alle decisioni locali e per
effettuare verifiche di sostenibilità delle trasformazioni.
Una delle finalità del Piano è il perseguimento della sostenibilità ambientale, intesa
come la capacità di utilizzare e valorizzare le risorse territoriali senza degradarle o
impoverirle in modo irreversibile. I processi che il Piano provinciale attiva e mette in
campo corrispondono a benefici molto ampi e diffusi nello spazio e nel tempo, rendendo
le sue azioni compatibili con la salvaguardia, l'arricchimento e la valorizzazione delle
risorse paesaggistico-ambientali, e con la tutela delle aree che presentano condizioni di
rischio e di fragilità del territorio.
L'utilità del Piano provinciale sta anche nella promozione di azioni di raccordo e di
concertazione istituzionale, da attivare con l'obiettivo di mettere in relazione, attraverso
un motivato sistema di conoscenze, le opportunità di sviluppo economico e sociale con
le diverse propensioni e le compatibilità fisico-storico-naturali proprie delle differenti realtà
territoriali che il Piano riconosce e individua.
Il quadro conoscitivo provinciale ha tenuto conto della formazione del quadro
conoscitivo del Piano di Indirizzo Territoriale, e contiene le integrazioni di dettaglio
richieste, alla scala provinciale, dall'atto regionale, e specificatamente:
 sono state individuate le risorse naturali e il loro stato (cfr.: habitat naturali e
seminaturali: le condizioni di fragilità ambientali);
 il quadro conoscitivo è stato organizzato alla scala dei sistemi territoriali locali e
contiene gli elementi necessari per effettuare valutazioni a questa scala;
 è stata effettuata, alla scala provinciale, la classificazione del territorio dal punto
di vista economico-agrario e ambientale (sistema agricolo e sue articolazioni);
 sono state organizzate le conoscenze richieste dalla L.R. T. n. 64/95;
 in materia di difesa del suolo sono state organizzate e dettagliate le
conoscenze richieste dalla D.C.R. n. 230194 e richiamate dal P.I.T. anche
come supporto e riferimento per i Comuni per le indagini geologiche,
idrogeologiche e idrauliche che questi dovranno effettuare;
 è stata redatta una dettagliata schedatura delle emergenze geologiche;
 la "carta dell'uso del suolo" redatta alla scala 1/10.000 contiene le informazioni
necessarie per individuare, alla scala provinciale, la consistenza e la
localizzazione delle superfici boscate.
Gli obiettivi del P.T.C. della Provincia di Massa Carrara, sia generali che specifici,
sono coerenti con quelli del P.I.T. nonché con gli indirizzi contenuti nell'atto di
programmazione regionale rivolti alla formazione degli atti di governo del territorio alla
scala provinciale.
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7.Piano Regolatore Comunale
L'area interessata dall'intervento in esame ricade nel territorio del Comune di
Tresana. Questo è dotato di un Regolamento Urbanistico, approvato con D.D.C. n.
2 del 23 febbraio 2008, per mezzo del quale il Comune organizza le azioni di tutela
e valorizzazione e promuove lo sviluppo sostenibile delle attività pubbliche e private
nel proprio ambito amministrativo.
Il Piano è in piena coerenza e conformità con il Piano di Indirizzo Territoriale
della Regione Toscana (P.I.T.) e con il Piano Territoriale di Coordinamento della
Provincia di Massa Carrara (P.T.C.) e in osservanza dello Statuto del Territorio, di
cui all’art. 5 della L.R. 1/05 ed al successivo Titolo IV delle Disposizioni Normative,
contenenti la definizione degli obiettivi, degli indirizzi per la gestione della
pianificazione, delle azioni progettuali strategiche
L’area oggetto di intervento è pperimetrata com Zona a destinazione Agricola.
8.Vincoli Insistenti sull’area
8.1 Pericolosità Geomorfologica
L’area non ricade nelle aree perimetrate
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8.2 Vincolistica ambientale e naturalistica
 Siti di interesse regionale (SIR)

Parco dell’Appennino Tosco emiliano

Parco delle Apuane
Il sito di indagine non rientra nelle suddette zone vincolate
8.3 Vincoli legislativi, di salvaguardia ed ambientali
 Vincolo ex art.142 Dlgs 42/2004

Vincolo Idrogeologico- R.D. n 3267 del 30/12/1923

Vincolo archeologico ex L. 1089/39
Il sito di indagine rientra nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico
8.4 Vincolo Paesistico
Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004 n. 42 - Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai
sensi dell'articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 13.
Il sito di indagine rientra in aree di specifico interesse paesaggistico.
8.5 Piano strutturale
8.5.1 Pericolosità
L'area risulta in pericolosità bassa
8.5.2 Rischio idraulico
L'area non risulta in pericolosità classificata
8.5.3 Vulnerabilità
L'area risulta in vulnerabilità elevata
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9.Impatto sul Paesaggio
9.1.Descrizione dell’intervento
L'intervento previsto consiste nel cambio di destinazione d'uso da “rurale” a “residenziale”
dell'immobile e del suo ampliamento per una Superficie Coperta Nonché la
riqualificazione e sistemazione ambientale dell'area di pertinenza.
L'intervento in questione appare di modesta entità, non possiede infatti particolari
problematiche di realizzazione essendo finalizzato alla riqualificazione dell'area mediante
il mantenimento del patrimonio esistente: l'impatto sugli elementi primari e ambientali
quali aria, acqua, energia ecc. è decisamente trascurabile.
La realizzazione del piano attuativo non produce infatti effetti negativi sulla qualità
ambientale del territorio circostante alla proprietà,né dal punto di vista dell'impatto
ambientale, né da quello dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua, né dal punto di vista
acustico.
La posizione del manufatto esistente verrà mantenuta, mentre la parte da realizzarsi verrà
posta in adiacenza ad esso sfruttando esterna.
L’area non presenta limiti di distanze in quanto la proprietà si estende oltre la distanza di
20 ml dal fabbricato.
Questo posizionamento “forzato”, in concomitanza con il requisito richiesto di mantenere
l'altezza massima in gronda della parte in ampliamento non superiore all'altezza in gronda
del manufatto esistente, crea la necessità di uno sbancamento del terrazzamento
esistente subito a valle dell'intervento. Si potrà in questo modo creare un'area, a quota
idonea, per inserire il volume di progetto.
Verranno quindi realizzate strutture di sostegno facendo particolare attenzione alla
regimazione delle acque meteoriche e della messa in sicurezza del versante.
Le nuove volumetrie che andranno a costituirsi, non incideranno in maniera invasiva
sull'impatto paesaggistico e ambientale, aspetto fondamentale di un piano di recupero
e riqualificazione.
Per quanto riguarda la sagoma e le dimensioni dell'edificio in progetto, indicate negli
elaborati grafici, sono da ritenersi assolutamente indicative ed esprimono solamente
l'estensione del fabbricato, la cui conformazione verrà poi approfondita in maniera più
dettagliata in fase successiva mediante redazione di Permesso di Costruire.
Per quanto riguarda la rete di smaltimento liquami dell'edificio, al momento non è
presente alcun tipo di smaltimento data anche l'assenza di una rete fognaria esistente sia
lungo la via privata di accesso al lotto sia lungo la via comunale “In Cima alla Fola”.
In fase di progetto verrà inserito un impianto di smaltimento costituito da fossa imhoff e
impianto di subirrigazione come indicato negli elaborati grafici.
Il collegamento con la rete elettrica, al momento assente, sarà garantito allacciandosi ai
pali della rete elettrica esistente che vanno attualmente a servire le unità abitative
limitrofe.
Stessa cosa riguardo alla fornitura di acqua e gas metano, verrà collegato l'impianto di
progetto con le reti dell'acquedotto comunale e del gas metano esistenti lungo la via
comunale.
Caratteristiche, elementi tecnici ed indicazioni prescrittive di dettaglio verranno
maggiormente presi in considerazione e studiati in una fase progettuale che verrà
affrontata in un momento successivo con la redazione di Permesso di Costruire.
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9.2. Materiali, colori e finitura usati nel progetto.
L’opera verrà realizzata quanto più possibile utilizzando materiali ecocompatibili, a basso
contenuto di energia primaria e che esteticamente possano caratterizzarsi per
un’integrazione materica con l’ambiente circostante.
Quindi sia nella scelta dei materiali che dell’apparecchiatura costruttiva, si guarderà alla
tradizione, seppur rivisitata dalle più moderne tecnologie che possano garantire comfort
e benessere microclimatico interno.
In un’ottica bioclimatica, grande attenzione sarà posta alla cura ed al progetto del verde,
che avrà azione schermante in termini acustici.
Le strutture portanti verranno realizzate in poroton poggianti su platee in c.a. di adeguate
dimensioni.
La tamponatura esterna della struttura sarà realizzata come già detto con mattoni
portanti del tipo Poroton, gli intonaci esterni saranno realizzati esclusivamente a base di
calce e terre naturali e avranno tonalità cromatiche consone al paesaggio circostante.
L’intonaco per interni verrà rasato a bistrato con finitura a colore bianco.
Le tinteggiature esterne saranno scelte da una cartella di colori che vanno dal nocciola
al terracotta, passando per il terra dorata, l’ocra, il giallo solare, il rosso ossido e la terra
brunita od altri colori da concordare.
Le coperture saranno del tipo a capanna e a padiglione con quattro falde, con coppi.
Tutte le opere di urbanizzazione (strade, parcheggi, percorsi pedonali, reti tecnologiche
ecc…) saranno oggetto di progettazione esecutiva. In ogni caso nella costruzione di
dette opere sarà favorito l’utilizzo di materiali a composizione naturale con preferenza di
materiali ecosostenibili.
10. Analisi delle componenti ambientali
Per meglio valutare gli effetti che le opere hanno sull’ambiente, verranno individuate ed
analizzate le Componenti ambientali di possibile impatto.
L’ambiente viene qui inteso nella sua complessità di ambiente naturale ed antropizzato,
quindi come insieme di componenti con cui l’uomo interagisce.
L’intervento di cui trattasi, già descritto nelle sue linee generali si considera che possa
“impattare” sulle seguenti “componenti Ambientali”:
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Suolo e sottosuolo-ambiente idrico e fattori climatici
L’area di intervento, per come detto nei paragrafi precedenti, è ubicata in Tresana
Loc.Fola del Comune di Tresana.
La zona, per come già detto, è quindi morfologicamente in declivio che consente il
naturale deflusso delle acqua di pioggia.
Dal punto di vista geomorfologico, per come risulta dallo studio geologico, non vi
sono problemi di instabilità o portanza che ne possano impedire le trasformazioni.
Nella zona studiata i valori delle pendenze, combinati con tutti gli altri elementi che
incidono sullo smaltimento delle acque piovane e con le precipitazioni che si possono
verificare sulla base dei dati pluviometrici disponibili, sono tali da assicurare un regolare
deflusso delle acque piovane.
Fauna e Flora
Si dovrà valutare l’effettiva alterazione delle superfici boscate interessate
dalle lavorazioni;
Saranno limitate in quanto l’area in cui sorgerà l’ampliamento non vi è presenza di
alberi.
Elementi di valenza paesaggistica
Il paesaggio nel presente contesto, in coerenza con il significato “europeo” del termine, è
inteso quale “concezione sistemica”, cioè l’insieme di tutti i fattori che lo generano, sia in
quanto complesso di eventi naturali, sia in quanto oggetto del processo visivo. In buona
sostanza si vuole intendere il paesaggio come ambiente, cioè come interrelazione fra una
complessità di elementi e l’uomo, in un processo di continua evoluzione.
Per quanto premesso, lo studio del paesaggio è finalizzato alla comprensione e alla
considerazione degli effetti indotti su di esso dall’insediamento in questione.
Le aree individuate sono analizzate nelle loro componenti naturali, antropiche, storicoartistiche e percettive.
L’analisi dell’area in esame, per quanto concerne gli elementi o le valenze
paesaggistiche, rileva che l’area non presenta particolari qualità sceniche e
panoramiche, elementi caratteristici o rari ed, infine, presenta qualche elemento di
degrado.
Per quanto riguarda invece i parametri di lettura del rischio paesaggistico, antropico ed
ambientale, si rileva che i luoghi sono capaci di accogliere i cambiamenti, ad assorbirli
visivamente, senza sostanziale diminuzione della qualità; sono inoltre capaci di mantenere
l’efficienza funzionale degli assetti consolidati.
Infine si vuole precisare che spostando lo sguardo su una superficie superiore a
quella strettamente connessa all’area di progetto, il territorio offrirebbe numerosi elementi
di pregio i quali tuttavia rimangono troppo lontani dal fabbricato oggetto di studio.
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In sintesi quindi il territorio prossimo all’area di progetto è segnato da un contesto
sia antropico che naturalistico piuttosto modesto, senza quindi elementi pregiati da
tutelare. Tuttavia come ampiamente descritto, la quasi totalità dell’area è
soggetta a vincolo paesaggistico in virtù della copertura boschiva della vallata, la quale
dovrà risultare il più possibile immune da disturbi o tagli, e in quanto rientrante in aree
archeologicamente di interesse, motivo per cui si dovrà porre particolare attenzione alle
lavorazioni del terreno. Inoltre l’area annovera due beni architettonici di pregio i quali
ovviamente non verranno danneggiati, ne strutturalmente ne contestualmente, in quanto
posti a notevole distanza dagli interventi in progetto.
11.Mitigazione dell’impatto di intervento
La realizzazione degli interventi in progetto è stata pensata come un intervento che nel
nelle “realizzazioni edilizie” abbia le caratteristiche dell’ecosostenibilità: la scelta di
materiali e degli impianti sarà mirata a garantire un basso impatto ambientale, risparmio
energetico e risparmio delle risorse.
Le caratteristiche ecosostenibili del nuovo intervento saranno relative all’involucro edilizio
ed all’impatto ambientale.
Nell’elaborare l’involucro si è studiato quello preesistente.
Particolare importanza sarà data al verde.
Per quanto riguarda i materiali da costruzione saranno preferiti quelli a prevalente
composizione naturale, privi di sostanze aggressive o potenzialmente pericolose per la
salute ed in ogni caso facenti riferimento alla locale tradizione costruttiva.
Grande importanza verrà data alla individuazione e realizzazione di efficaci coibentazioni
sia termiche che acustiche utili a ridurre i consumi energetici e l’aggressività delle onde
sonore.
I muri di tompagno saranno realizzati con mattoni del tipo poroton, con alto coefficiente
termico.
Le strutture orizzontali saranno realizzate in legno e cls.
Per coibentare verranno utilizzati isolanti in fibre vegetali (sughero, fiochhi di carta riciclata,
pannelli in fibra di legno ecc…), mentre gli intonaci saranno eseguiti con malta di calce e
tinteggiati con prodotti a base di calce, terra cruda e colori ai silicati. Verranno utilizzati
collanti naturali per la posa di piastrelle (pavimenti e piastrelle sul muro).
Gli infissi interni ed esterni saranno realizzati in legno e trattati con vernici di origine
vegetale, ed in qualunque caso, è sollecitato l’impiego di vernici senza piombo e limitato
l’impiego di vernici con alte percentuali di solventi.
È previsto l’uso di tubature in polietilene o polipropilene (in quanto materiali riciclabili) con
riduzione e/o eliminazione del P.V.C., contenente cloruro di polivinile.
L’impianto di climatizzazione sarà autonomo e sarà verificata l’efficienza termica
dell’impianto in rapporto al risparmio energetico. Per tale scopo, alla chiusura dei lavori,
verrà effettuata la “Certificazione energetica dell’edificio”.
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Geom.Pasquali Roberto
Dott.Ing.Stefanelli Luca
In ogni caso il fabbricato pur sporgendo decisamente dal piano di campagna sarà
complessivamente poco percepibile. Ciò poiché sarà completamente schermato dalla
presenza di alte conifere, quindi, sarà notevolmente attutito dal contesto ed inoltre le
scelte costruttive ne faranno un edificio di gradevole aspetto.
Si cercherà di contenere al massimo la consistenza delle lavorazioni, compatibilmente
con le esigenze tecniche, in primo luogo si dovranno limitare allo stretto indispensabile le
movimentazioni del terreno.
12.Conclusioni
L’intervento in progetto è stato improntato ad una linea architettonica semplice e lineare
che rispecchia i canoni classici della tipica progettazione residenziale del posto.
In sostanza, considerata la zona in cui cala l’intervento, si può affermare che questo, nel
suo complesso, non può che migliorare le condizioni ambientali dell’area senza
modificarne l’attuale assetto morfologico e paesaggistico.
Difatti, a lavori ultimati, il contesto rimane inalterato e la conformazioni orografica
rispettata nella sua totalità essendo, l’intervento, non invasivo oltre che non contrastante,
nelle parti interessate, con le prescrizioni dello strumento urbanistico vigente (P.R.G.).
Il rispetto dell’ambiente rappresenta, in conclusione, il principale requisito da raggiungere
con il presente progetto.
Il progettista
Via Chiesa 30 Giovagallo di Tresana
Tel:333-9919981
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