Centonove numero 39
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Centonove numero 39
Caso Bruzzano Ombre sui vigili PAG. 10 Scontro sull’utilizzo di agenti penitenziari al servizio del pm di Messina PAG. 17 Aldo Bruzzano centonove I candidati puntano sull’appoggio dei preti. Con tante promesse ANNO XIX N. 39 19 OTTOBRE 2012 EURO 1,50 Scorte, una scelta troppo... Ardita Sebastiano Ardita I domiciliari per l’ispettore di Messina mettono sott’accusa l’intero Corpo PAG. 19 Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Notti brave L’INCHIESTA mess.elettorale LA PROCURA DI PATTI SCOPERCHIA UN VASTO GIRO DI PROSTITUZIONE CHE INVESTE TUTTA MESSINA. I RETROSCENA ALL’OMBRA DEI CLUB PRIVÈE CHE FANNO TREMARE POLITICI E PROFESSIONISTI DALLA DOPPIA VITA messaggio elettorale - comm.donatella sabbatino Padre Antonino Cento Elezioni regionali Assalto alle parrocchie 19 OTTOBRE 2012 il punto Beni culturali Sogno infranto EDIT Spoil system alla sicula LʼUSCITA DI SCENA di Raffaele Lombardo ricorda molto le atmosfere di Garcia Marquez. Dove il generale va a riposo, senza pazienza per i protocolli e i tempi della corrispondenza di Stato . “Nessuno scrive al Colonnello” e lʼagognata pensione non arriva. Il generale passa il tempo a scrivere nomine e commissariare enti, mentre le truppe in disarmo pensano a fare trasferire le galline ovaiole ospitate per suo conto da Palazzo dʼOrleans alle agresti contrade di Grammichele e a ordinare la biada per il purosangue arabo che il principe del Quatar ha regalato al governatore, nella sua regale trasferta a Palermo. Il 28 ottobre si avvicina, il consenso sul giovane Toti è come il mercurio nel termometro e Lombardo accorda le ultime nomine. Dopo i consorzi di bonifica, lʼArsap ente agricolo che si voleva sopprimere, le assunzioni nelle Asp e nei parchi, ecco lʼultimo avamposto. Oggi venerdì è convocata lʼassemblea dei soci di Riscossione spa, Regione e Agenzia delle Entrate, per la nomina del nuovo direttore generale che prenderà il posto del messinese Antonio Finanze. Il consiglio di amministrazione della ex Serit ha inviato una pesante nota nella quale si rileva che nei primi sei mesi la società ha perso 16 milioni e lʼesposizione verso Monte Paschi ammonta a 160 milioni. Eʼ ora di cambiare. Eʼ lʼora dello spoil system al contrario: si fa tutto prima di andare via. Chi arriva trova così tutto a posto. La Sicilia riesce solo a dare in prestito i suoi capolavori. Ma sulla gestione del patrimonio si distingue per un capolavoro di sprechi e inefficienze DI ENZO BASSO “I BENI CULTURALI sono il petrolio della Sicilia”. Eʼ una frase ricorrente nello schiocchezzaio elettorale. Nessuno dei candidati, che blatera di valorizzazione, sembra però avere una pallida idea di quale grande capolavoro degli sprechi sia in Sicilia la gestione dei Beni culturali, materia nella quale la Regione ha competenza esclusiva. Il museo di Marianopoli, ad esempio, in un anno ha incassato 147 euro. Per i suoi dodici custodi, rari a vedersi nei giorni feriali come nei festivi, ne spende in un anno 561mila. Tutto il sistema dei musei e delle aree archeologiche siciliane, teatri compresi, in un anno incassa 14 milioni di euro, tre in meno del solo sito di Pompei, che già è disastrato. Solo la gestione dei dipartimento Beni culturali nel 2009 è costata alle casse della Regione 196 milioni diu euro, cui bisogna aggiungere 64 milioni per 1800 custodi, candidati alla trasmissione “Chi li ha visti?...”. Uno dei più importanti musei del Mediterraneo, il Paolo Orsi di Siracusa, in un anno incassa di biglietti 110 mila euro: solo per le pulizie ne spende 645mila. Di fronte a questo disastro cosa fare? Lʼassessore Armao ha riprovato a mettere a bando la gestione di alcuni importanti siti come il teatro di Taormina o la Valle dei Templi. Ma la maggior parte dei siti minori, da Halesa a Eloro, sono rimasti lettera morta. I privati non vogliono saperne di imbarcarsi in questa avventura. E una ragione, fanno sapere gli operatori del settore turistico e i promotori culturali, cʼè: i dirigenti della Regione, preposti alla gestione dei beni culturali, farebbero bene a fare altri mestieri, preferibilmente non nel settore pubblico, considerati i risultati. Dario Ferrante, tour operator che porta in Siiclia 70mila tra russi e polacchi, è sconfortato: “Manca qualsiasi forma di pianifocazione, se continua così il mercato dellʼEst Europa ci mollerà...”. Se lʼAbatellis di Palermo tutto agosto e settembre è rimasto chiuso, per i promotori culturali portare i turisti a vedere la statua di Afrodite ad Aidone o la Villa del Casale a Piazza Armerina è una scommessa. Aidone non ha le strade attrezzate ad accogliere pullman nelle strette vie della chiesa adibita a museo, a Piazza colline di rifiuti salutano i turisti e trovare anche solo un vespasiano, che nellʼantica villa dei mosaici a disegno gordiano e geometrico dovevano pur Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile esserci, ha trasformato i bagni chimici in un miraggio, come acqua nel deserto. Lʼunico dato nel quale la Sicilia riesce è quello dellʼexport. Incapace di valorizzare i propri beni culturali a casa, con la cultura degli emigranti cerca di gloria allʼestero, orgogliosa di avere portato lʼAuriga di Mozia prima a Londra e ora al Getty di Malibù, in California. Così il Satiro danzante che da Mazara ha preso il volo per il Giappone, poi per la mostra “Bronze” alla Royal Acadermy di Londra. Si tratta di soggiorni talmente lunghi, che la mostra “Eccellenze” programmata a Palermo questo settembre è saltata: i capolavori da esporre, qualcuno lo aveva dimenticato, erano quasi tutti in trasferta. Lʼassessore Trigilio, che di nome fa Amleto, ha così deciso di destinare a miglior sorte i 250mila euro stanziati. Antonio Gerbino, rappresentante dellʼassociazione Civita, ha dichiarato al Giornale dellʼArte: il problema in Sicilia per chi gestisce i beni culturali è semplice. Non hanno idea...”. E cosa fanno? Si limitano a non rispndere. Civita aveva proposto una antologia del pittore fiammingo Matthias Stomer, che molte tracce lasciò in Sicilia come Van Dick e la Regione cosa fa? Non scrive e non telefona. Le uniche buffonate che si leggono sui giornali sono quelle che il sindaco di Agrigento vuole dare il logo dei Templi in leasing a un anonimno che si è aggiudicato allʼestero lil decadramma di Akragas per 1,9 milioni di euro. Il vero decadramma è però quello che vive la Sicilia. Ora come in tutte le tragedia e le commedie da Magna Grecia, cʼè un limite. Se è vero che il 70% dei beni culturali italiani sono tutti concentrati in Sicilia, non si si può lasciare questo ben di Dio in mano a quattro sciacqualattughe. Se lʼAutonomia un disastro ha compiuto è proprio quello della Cultura: ha dimostrato tutti i suoi limiti nella creazione di una società, Beni culturali spa, che oggi si vuole fondere in una Multiservizi dagli imprecisati compiti, una holding di lavoratori Parcheggiati. Basta, per favore. Avete rotto. Se i sindacati avessero un minimo di dignità, farebbero proposte più sensate: più che rincorrere i concorsi dei catalogatori, chiederebbero di assumere mille archeologi, cui prestare trentamila precari per scavare il nostro passato e ricostruire un minimo il nostro futuro. Con la piccozza e un minimo di sudore in fronte. Così si è scritta la storia. Ma oggi la si sta cancellando con questo esercito di ladri. E incompetenti. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 19 OTTOBRE 2012 PRIMO PIANO Affari privè TOP SECRET Prostituzione, dieci arresti dalla procura di Patti A PAGINA AZIENDE FORESTE 6/7 L’architetto Aveni “retrocesso” POLITICA Candidati senza ostacoli MESSINA. Lʼarchitetto Pippo Aveni non è più a capo dellʼAzienda Foreste di Messina. Al suo posto lʼassessorato regionale ha nominato Mario Bonanno, che ricopriva lo stesso incarico a Catania. Aveni , dopo avere declinato lʼinvito di ritornare a Palermo, è stato “retrocesso” a direttore del primo distretto. A dieci giorni dal voto, chi è rimasto al palo e chi corre nonostante tutto A PAGINA 8/9 All’assalto delle Parrocchie I preti raccontano i rapporti con i politici A PAGINA 10 Campagna sottotraccia Non usano manifesti e neanche santini. Sono i candidati “invisibili” A PAGINA 11 Nomine, stop “virtuale” Il Consiglio di Stato azzera le designazioni fatte dopo la legge dellʼArs A PAGINA 12 La rinascita dei Colli Sanrizzo PAG.26 Un tuffo da 5 milioni PARCO FLUVIALE ALCANTARA POSTER Il Comune di Taormina rischia il default A PAGINA 20 Pugliatti “rivive” in Biblioteca Se i dipendenti s’incazzano Ato4, corteo tra i rifiuti Le figlie donano le raccolte librarie Palazzo Zanca in subbuglio per lo stipendio in ritardo A PAGINA 13 Sfilata dei dipendenti senza stipendio da mesi A PAGINA 21 Messina, proteste in Coro Come ti boccio il bilancio Procura, si Salvi chi può! Il Seguenza chiude lʼesperimento Lʼasse Pd-Udc respinge il consuntivo 2011 del Comune di Messina A PAGINA 14 Il Tar del Lazio congela la nomina del magistrato A PAGINA 22 Il circolo dei Nobili è mio. Anzi, no A PAGINA A PAGINA Funghi, prendiamoli con co...scienza Il 28 ottobre allʼOrto Botanico di Messina A PAGINA Attori con la Toga A PAGINA 23 Gattopardi al Palacultura Le alture di Messina a Fondachelli Fantina A PAGINA 26/27 Cibi di strada, Palermo capitale Si conclude la V edizione di Panelle&Champagne A PAGINA 28 Baskin senza barriere Mancuso scivola sull’acqua Manifestazione nazionale ad Avola A PAGINA 29 ECONOMIA Il sindaco di SantʼAgata di Militello citato in tribunale per il reato di furto dallʼacquedotto A PAGINA Il sindaco di Trappitello 15 Riscossioni spa? Incassa zero A PAGINA RUBRICHE 4/5 30 36 36 40 44/45 46/47 46 46 46 47 47 47 47 47 Settegiorni Qui Scuola/Istruzioni per l'Uso Uomini & Business/Occorre Consulenti/Consumatori Libri/La Classifica Weekend Lettere & Commenti Messina Drastica Heritage Ecologia e Ambiente Alfabeto Minimo Eliodoro 150 Parole da Palermo Antibuddaci Animal House A PAGINA A PAGINA 16 Eurobunker all’attacco 31 Scorte, scelta.... Ardita Sagra, quanto mi costi? Eʼ polemica sugli agenti penitenziari utilizzati per proteggere il pm di Messina Arrivano le feste dʼautunno. Ecco chi ne trae benefici A PAGINA 33 A PAGINA 17 «Noi facciamo impresa» Caso Bruzzano, ombre sui vigili Gli incontri di Confindustria per i giovani I domiciliari per lʼispettore accendono i riflettori sullʼintero corpo della Municipale di Messina Google, festa a Sant’Agata A PAGINA 18/19 A PAGINA 34 Al Castello Gallego gli sviluppatori del motore di ricerca A PAGINA 35 pagina 3 TEATRO DI MESSINA Riparte la stagione, Rigoletto a febbraio MESSINA. In attesa del nuovo commissario Cintioli, il cui insediamento è previsto a elezioni concluse, il Teatro di Messina ha deciso di recuperare gli spettacoli non andati in scena. LʼOmaggio a Roland Petit e la Martha Graham Dance Company andranno in scena da novembre in poi. Per “Rigoletto”, gli abbonati dovranno attendere febbraio. MEMORIA COLONIA. Rinvenute in Germania 60 incisioni di Messina realizzate da Jakob Ignaz Hittorf. La scoperta è stata fatta a Colonia, città natale dellʼarchitetto. Le immagini rappresentano non solo vedute di Messina ma anche interni di edifici e chiese. Gli scopritori hanno contattato Comune, Provincia e Soprintendenza per organizzare una mostra. Lʼimpresa di stoccaggio petrolifero si incrocia con lo Statuto regionale inattuato A PAGINA 32 SICILIA 43 FRANCAVILLA DI SICILIA. Sarà la funzionaria regionale Tiziana Lucchesi a sostituire Ettore Lombardo nel ruolo di direttore del Parco Fluviale dellʼAlcantara. Una scelta che arriva ufficialmente per motivi tecnici, ma che potrebbe essere legata alla rottura politica tra il Fli e lʼex coordinatore messinese Giuseppe Laface, vicino al direttore Lombardo, che ritorna a tempo pieno allʼIspettorato forestale. Rinvenute a Colonia 60 incisioni inedite di Messina Racimolato lo 0,24% sul tributo per i rifiuti urbani del 2011 Eligio Giardina si dimette da consigliere. Si candiderà alla guida del Comune 42 A Messina la mostra dal 20 ottobre Colli, il paradiso ritrovato PAG.31 41 Lʼamministrazione vince ma riaffida i locali alla controparte Al Vittorio Emanuele uno spettacolo teatrale interpretato dagli avvocati messinesi A PAGINA 24 Romolo Dell’Acqua 38/39 Ettore Lombardo lascia la direzione Fondo Pugliatti PAG.38 19 OTTOBRE 2012 CHI SALE LFrancesco Calanna MESSINA. Che il candidato del Pd alle regionali venga dal mondo dell'agricoltura lo dimostrano fatti concreti. Per alleviare un morso di zanzara, infatti, ha lasciato a bocca aperta i suoi potenziali elettori spezzando una foglia di aloe, che era vicina a lui, strofinandola sulla fronte con normalità: «È un potente rinfrescante, picciotti». LPippo Capurro MESSINA. Il consigliere comunale del Pdl ha deciso di usare il pugno duro contro i colleghi assenteisti. Capurro, che praticamente non ha mai saltato una seduta dʼaula, ha chiesto formalmente al presidente del consiglio comunale Pippo Previti, di accertare chi dei consiglieri sia risultato assente ingiustificato per sei sedute consecutive. Fatto, questo, che porterebbe alla decadenza. L Filippo Romano MESSINA. Il vice prefetto di Messina, insieme ai colleghi Enrico Galeani ed Emilio Saverio Buda, ha messo in cura dimagrante Racalmuto, il paese che ha dato i natali a Leonardo Sciascia, sciolto per infiltrazioni mafiose. Un primo risultato è un finanziamento di un milione e 200milaeuro dal ministero degli Interni per evitare il dissesto. L Giovanni Princiotta GIOIOSA MAREA. Il consigliere provinciale non dimentica il primo amore. Dopo una sbandata per Grande Sud, il politico di Gioiosa Marea, è ritornato tra le braccia del Pdl e sta sostenendo la corsa allʼArs di Nino Germanà. A convincerlo anche i consigli del collega Salvatore Coppolino. L Ivo Blandina MESSINA. Il presidente di Confindustria Messina “vola alto”. Alla notizia dello spostamento dell'Autorità Marittima dello Stretto da Messina a Reggio, Blandina ha rilanciato. “Altro che spostamento, piuttosto si concretizzi il progetto d'istituzione della Direzione Marittima” 7giorni centonove PALERMO. LA RASSEGNA CULTURALE DELLA REGIONE NEL MIRINO DELLA PROCURA SOCIETA’ Fari sul Circuito del mito Impiccato a Messina, per carabinieri è omicidio A dicembre del 2011 i deputati del De Benedictis e Marziano avevano denunciato poca trasparenza nell’organizazzione MESSINA. Una persona è stata arrestata dai carabinieri a Messina, nell'ambito delle indagini sulla morte di un parcheggiatore abusivo di 51 anni, Santi Romeo, trovato impiccato una settimana fa nella sua abitazione. Le indagini, che si sono avvalse della collaborazione del Ris di Messina, avrebbero accertato che non sarebbe stato un suicidio, ma un omicidio avvenuto al culmine di una lite. Romeo sarebbe stato dapprima strangolato e successivamente impiccato, per simulare il suo suicidio. PALERMO. Roberto De Benedictis e Bruno Marziano, deputati del Pd, in unʼinterrogazione del dicembre del 2011, avevano criticato il modo Economia della cooperazione, Legacoop in cattedra poco trasparente con cui era stato MESSINA. Inizierà venerdi 19 ottobre il corso di alta specializgestito. Ora, la Procura di Palermo, zazione in “Economia della Cooperazione”, un progetto formavuole capire se si è svolto nel tivo promosso da Legacoop Messina e dalla facoltà di Econorispetto della legge. Il "Circuito del mia che ha avuto il sostegno della Camera di Commercio di Mesmito", per la cui realizzazione sono sina. Obiettivo del corso è quello della formazione di manager stati spesi otto milioni di euro di dellʼimpresa cooperativa anche nel Sud. Saranno presenti dirifondi europei, è entrato nellʼocchio genti della Lega delle cooperative, docenti universitari, espodel ciclone. Gli investigatori stanno nenti del mondo imprenditoriale e delle politiche del lavoro. passando al setaccio le carte della rassegna di spettacoli e manifestazioni culturali organizzata Disturbi dell’apprendimento, psicologi a convegno dall'assessorato regionale al PALERMO. Molto spesso sembrano distratti, svogliati o adTurismo. Un'inchiesta che ha dirittura testardi. Accumulano esperienze negative che inl'obiettivo di accertare presunte taccano lʼautostima e sperimentano quotidianamente un irregolarità sulle edizioni dal 2010 senso di diversità e fallimento. Sono circa il 4% della popoad oggi. Il riserbo è massimo, ma lazione scolastica, intelligenti nella norma ma affetti da Dic'è già chi parla di “sistema illecito”. sturbi specifici dellʼapprendimento. Lʼacronimo utilizzato A puntare il faro investigativo sul per denominare questo disturbo è “D.S.A” . Lʼintervento miCircuito del Mito è, ancora una rato su questi disturbi, favorito da una diagnosi precoce è volta, il pool di magistrati che si di cruciale importanza e può aiutare sia le famiglie degli stuoccupa di pubblica denti sia le istituzioni scolastiche a formulare le corrette amministrazione, coordinati dal strategie educative e didattiche. Il convegno che si svolgerà procuratore aggiunto Leonardo a Palermo il 19 ottobre presso lʼNH Hotel, organizzato dalAgueci. Nei giorni scorsi gli lʼOrdine degli Psicologi della Regione Sicilia, sarà unʼocinvestigatori sono andati ad casione per approfondire la critica tematica dei disturbi delacquisire in assessorato la lʼapprendimento. documentazione che riguarda le Roberto De Benedictis singole manifestazioni organizzate nel 2010 e 2011 e quelle rimaste in stand by nel 2012. All'inizio si era ipotizzato che il REGIONE. DOPO SENTENZA CASSAZIONE 3.500 EURO AL MESE INVECE DI 41 MILA fascicolo "Grandi eventi" avesse provocato lo stop del cartellone estivo del Circuito. In realtà, è la stessa rassegna culturale ad essere finita sotto inchiesta. I magistrati stanno ricostruendo le PALERMO. In tasca adesso ogni 30 giorni al procedure per scoprire come e perché si sia scelto netto avra' 3.500 euro. Nulla a che vedere con i di organizzare alcuni avvenimenti culturali, piuttosto 41 mila euro mensili che Felice Crosta, definito che altri. L'iter non prevede alcun bando pubblico, ''il superburocrate d'oro'', percepiva dopo aver ma la direzione artistica può scegliere fra le lasciato la guida dell'agenzia dei rifiuti della domande di organizzatori di eventi che chiedono di Regione siciliana nel 2006. Ora dopo l'ultima far parte del cartellone. A non convincere gli sentenza sfavorevole della Cassazione del luglio investigatori prezzi e contratti. Marziano e De scorso, Crosta ha firmato un accordo Benedictis avevano rilevato: Il circuito del miton impegnandosi a restituire a rate quanto sembra avvolto in un porto delle nebbie. Non cʼè incassato indebitamente negli anni scorsi: oltre mai stato un rendiconto pubblico, nè una verifica dei Felice Crosta un milione di euro. risultati». Superburocrate Felice Crosta, stop pensione d'oro FORMAZIONE. «CLIENTELISMO SENZA RITEGNO». IL DEPUTATO DEL PDL ATTACCA IL LEADER DEL PD PER LO SHOPPING DI ENTI. E LE NUOVE ASSUNZIONI Corona contro Genovese lʼente di formazione, finanziato con i soldi pubblici, senza tenere conto del blocco di nuove assunzioni ed incarichi, e dei crediti di tanti dipendenti per stipendi arretrati, contrattualizza 11 messinesi MESSINA. «Spiace assistere a questa forma di dittatura confermando i dubbi ed i giudizi negativi sulla trasparenza e mancata dellʼarroganza che sceglie con arbitrio forme becere e clientelari selezione degli addetti nel settore». Le assunzioni riguardano otto finalizzate allʼacquisizione del consenso politico creando altro persone dadestinare a Messina, una a Siracusa e due a Ragusa. Al di precariato e senza tenere conto degli inoccupati di altri la` di due palermitani, pero`, i chiamati sono tutti di enti di formazione che non hanno ricevuto Messina e provincia. Gli assunti per il capoluogo dello finanziamenti». Roberto Corona, deputato regionale del Stretto sono Maria Caterina Calogero (di Milazzo), Pdl, attacca a testa bassa Francantonio Genovese, ex Francesca Calapai (di Messina), Vincenzo Crisa` (di sindacto di Messina, deputato nazionale e leader del Pd. Patti), Renato Manera (di Castell’Umberto), Luigina Il tema è quello dello shopping di enti di formazione che Cusma` Piccione (di Palermo), Carmela Russo (di Genovese titolare di alcuni enti ha effettuato negli ultimi Messina), Antonio Reale (di Messina) e Maria mesi. Shopping che si è tradotto in nuove assunzioni Bernadette Scaffidi (di Milazzo). A Siracusa c’e` invece nonostante nel settore ci siano migliaia di persone in Vittorio Passalacqua (di Sant’Agata di Militello). A cassintegrazione. «Lʼ8 agosto la galassia Ragusa, infine, ci sono Giandomenico La Fauci, dellʼonorevoloe Francantonio Genovese acquisisce messinese e uomo di fiducia di Genovese, e Ivana Roberto Corona lʼEnfap, ed il 5 ottobre 2012 alla vigilia delle elezioni, Terranova di Palermo. pagina 4 centonove 7giorni PERSONAGGI. PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO EUROPEO PER GIUSEPPINA GRASSO CANNIZZO L’archistar venuta da Ragusa RAGUSA. Estetica, concetto, tecnica, collisione tra strategie e immaginario prevalgono nei temi dellʼarchistar siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, una delle firme più significative dellʼarchitettura mondiale. Il 16 ottobre è stata premiata con la medaglia dʼoro allʼarchitettura della triennale di Milano insieme agli altri due archistar Gae Aulenti e Vittorio Gregoretti, noti in tutto il mondo per la realizzazione di musei e quartieri. I progetti vincitori e finalisti saranno in mostra, presso la Triennale stessa, dal 17 ottobre al 19 novembre nella sezione intitolata Architettura, progettazione e futuro, dedicata ai progetti, alle ricerche e agli studi che rappresentano le nuove esigenze e visioni spaziali, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo che contemplano lʼuso di metodologie e materiali inediti e casa da sottrarre allʼabusivismo e tecnologie allʼavanguardia. Con il premio recuperare allʼinsegna della qualità e della Medaglia dʼOro allʼArchitettura Italiana MADE vivibilità è alla base delle sue progettazioni. expo conferma quindi la sua attenzione al Contemporaneamente al premio della mondo dellʼarchitettura e il suo ruolo di luogo di medaglia alla carriera è arrivato il Riba EU incontro per lʼintera filiera delle costruzioni, Award, un altro premio importante valorizzando il patrimonio di progetti, idee e dellʼassociazione degli architetti britannici tecnologie del nostro Paese. La siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo è stata già finalista che lʼarchitetto Grasso Cannizzo aveva già vinto nel 2005. Si definisce una cosmopolita dello Stirling Prize accanto a grandi opere come che vive a Vittoria in provincia di Ragusa. I il Centro Pompidou di Metz e lo Stadio Olimpico suoi viaggi assomigliano più a spostamenti di Londra per la realizzazione della casa che a soggiorni e non è mai stata più di un vacanze da cento metri quadrati. Il tema della anno nello stesso luogo. “Immagino la Sicilia un posto come un altro dove le difficoltà che incontra un architetto sono simili ad ogni altra parte del mondo – dichiara lʼarchitetto Maria Giuseppina Grasso Cannizzo”. Le sue opere sono costruite in Sicilia ma sono internazionali. Di recente ha finito di progettare una casa su tre livelli e una via di fuga per quattro gatti randagi che vivono sul suo balcone. In passato, invece, ha trasformato un ex-albergo in un grande loft con spazi e volumi di plexiglas e di legno; il locale CafHè Mangiare Bere di Catania lo ha immaginato come una piccola piazza con motivi di barocco siciliano e a Marina di Ragusa la torre portuale è diventata un insieme di scatole in equilibrio tra loro. Analizzando lʼoggetto nasce lʼidea e si avvia lʼelaborazione del progetto. E in corso dʼopera la trasformazione del programma genera il movimento dellʼopera prodotta dallʼimmaginario dellʼarchistar siciliana. Il suo linguaggio architettonico è in dialettica con le esigenze della natura e dellʼambiente circostante ed ha le proprietà vincenti della forza delle idee mai sottoposte ad esibizionismo. Grasso Cannizzo è in contatto con molti personaggi stranieri e italiani che spesso hanno come punto di riferimento le sue case. Con trenta pappagalli, cinque gatti e un cane abita in una casa dellʼottocento dove la sua famiglia ha vissuto per cinque generazioni. Ama dividere il suo tempo nelle sue quattro case dellʼinfanzia quelle in provincia di Ragusa a Vittoria e a Puntasecca, quella a Roma e quella ad Alghero. Per via della sua continua evoluzione geologica, è affascinata dallʼidea di vivere in Islanda e sta considerando lʼidea di andarci a vivere per un periodo dellʼanno. Il sogno dellʼarchitetto Grasso Cannizzo è una città sullʼacqua. ROSA E NERO Nibali si è sposato Lo chef La Mantia bacia la moglie dopo il sì ROMA. LO CHEF PALERMITANO SPOSA STEFANIA SCARANTI La Mantia, nozze da vip ROMA. Sono andati a nozze. Filippo La Mantia, chef palermitano amato dai vip, ha sposato in Campidoglio Stefania Scaranti. E' stato il sidaco di Roma, Gianni Alemanno, a celebrare il matrimonio, davanti a parenti e amici. Tra i famosi presenti, Bobo Craxi, Stefania Petix, Rita Dalla Chiesa, Camilla Morabito, Alessio Vinci e Juliet Linley, Attilio Romita e Angela, Chantal Sciuto, Roberta Capua, Paola Lucidi, Antonello Sarno e molti altri. Il ricevimento ha avuto luogo all'Hotel Majestic, sede del suo ristorante: l'evento è stato suggellato con una super torta nuziale dell'altezza di circa due metri, una mega cassata 'doc', come aveva promesso La Mantia stesso pochi giorni prima dei fiori d'arancio. E aveva aggiunto: "Ci saranno complessivamente circa un migliaio di invitati, un flusso continuo e per questo abbiamo deciso che tutto sarà all'insegna dell'ecosostenibile: posate, piatti e bicchieri saranno biodegradabili, così come il detersivo per le stoviglie". Eco sì, ma pure super chic. MESSINA. Chiusa la stagione delle corse, Vincenzo Nibali non si è fatto mancare nemmeno il matrimonio: è convolato a giuste nozze con la compagna Rachele. La cerimonia si è svolta nella chiesa Regina Pacis a Fiuggi. Numerosi gli invitati, tra cui colleghi e compagni di squadra di Nibali come Filippo Pozzato, Paolo Tiralongo, Fabio Sabatini, Damiano Caruso e Valerio Agnoli per questa giornata speciale di festa per il corridore messinese questʼanno vincitore della Tirreno – Adriatico e terzo al Tour de France. Si chiude quindi nel migliore dei modi la sua ultima stagione con la Liquigas – Cannondale, per cominciare la sua avventura con lʼAstana dal prossimo gennaio. Felice Irrera in pensione MESSINA. Potrà dedicarsi a tempo pieno al piacere della lettura e al giornalismo. Felice Irrera, docente di italiano e latino al liceo classico Maurolico, nonchè nostro collaboratore per le pagine culturali, lascia lʼinsegnamento e và in pensione dopo aver formato almeno quattro generazioni di studenti. Al Maurolico insegnava da ventitrè anni. Associazione antiracket in onore di Parmaliana TERME VIGLIATORE. Nella città delle terme nasce lʼassociazione antiracket “Fonte di Libertà”. I membri del direttivo sono: Salvatore Barresi (presidente), Felice De Natale (vice-presidente), Salvatore Parisi (segretario), Benedetto Gianlombardo e Pippo Saitta. Lʼatto costitutivo è stato firmato il 2 ottobre nello studio del notaio Andrea Zuccarello il giorno dellʼanniversario della triste scomparsa del «compaesano, amico ed esempio per tutti, il Prof. di chimica, legalità e civiltà Adolfo Parmaliana». pagina 5 19 OTTOBRE 2012 CHI SCENDE M Gianni Miasi SANTA TERESA DI RIVA. Il sindaco di Santa Teresa Riva cade vittima della macabra ironia del suo slogan elettorale: «Sul passato mettiamoci una croce, sul futuro una Crocetta». Dimentica che in Sicilia, mettere una croce significa dimenticare a vita e nel caso specifico declinare tutto al femminile rischia di avere troppi doppi sensi. MMario D’Agostino MESSINA. Il candidato alle regionali dellʼUdc non controlla bene il social network. DʼAgostino, infatti, sta “nnigghiando” le caselle di posta di Facebook dei suoi contatti dando confidenzialmente del tu e chiedendo il voto. Senza accorgersi, però, di inviare questi messaggi anche esponenti politici avversari. M Giuseppe Buzzanca MESSINA. I cognomi stranieri non sono la specialità dellʼex sindaco di Messina. Sui suoi canali social, infatti, da Twitter a Fb, citando più volte il sondaggista Mannheimer non è mai riuscito a scriverne il cognome in maniera esatta: usando sia la doppia "n" senza "h" che la doppia "h" senza doppia "n". MAlessandro Russo MESSINA. Il presidente della Quinta Circoscrizione di Messina dimentica le sue presenze in tv e incorre in clamorose “malefigure”. Nei giorni scorsi, aveva addotto come motivo di ritardo a un appuntamento il trasloco dalla casa di villeggiatura a quella di città. Peccato, però, che allʼorario convenuto fosse sugli schermi di Rtp e non con gli scatoloni in mano. M Nichi Vendola MESSINA. Il leader di Sel, legato a Messina dai tempi in cui la definì un “verminaio”, è incappato in due errori durante il suo intervento al Giardino Corallo. Prima ha datato al 1907 il disastroso sisma del 1908, e poi ha sostenuto che i Suv, auto buddaci per eccellenza, non hanno mercato. primopiano 19 OTTOBRE 2012 L’INCHIESTA. Prostituzione, dieci arresti dalla procura di Patti Affari privè Sgominato un vasto giro di squillo che accende i riflettori sui vizietti della Messina-bene. Nel mirino anche politici e professionisti DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. “Eʼ arrivato sticchio buono?”. Cʼerano i clienti “normali” che si accontentavano di un “privè”, il nome del rapporto sessuale, nei locali hard spacciati per club e non volevano saperne di usare i preservativi. E cʼerano i clienti facoltosi che delle donne più belle volevano godere in solitudine per una notte intera e per questo li conducevano negli alberghi o in private abitazioni. Ma per contattarle non si rivolgevano direttamente alle ragazze straniere, rumene ed ungheresi per lo più, ma a chi gestiva i locali. Al Dubai Night di Militello Rosmarino e poi di Caronia, al Dolce vita e al Dejà Vù di Torrenova, a notte fonda, accorrevano uomini di ogni età ed estrazione sociale. Da Messina e da ogni paesino della provincia. Talvolta per dare lʼaddio al celibato. Lʼinchiesta della Procura di Patti denominata “Dolce vita” che ha portato agli arresti 10 persone con lʼaccusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione svela un mondo sommerso di uomini insonni che per distrarsi dalla fatiche quotidiane ricercano sesso a pagamento. “Dubai vi aspetta tutte le notti dale 22 alle 4 per farvi divertire e rilassare liberandovi dai pensieri delle vostre giornate lavorative” : ecco quello che si leggeva sul sito del locale di Caronia. DENTRO I CLUB. Gli avventori entravano senza pagare. Le donne vestite in maniera succinta si avvicinavano loro e si beveva. Ogni consumazione era un braccialetto che la ragazza si metteva al polso e poi veniva monetizzato al momento del pagamento alla cassa. Dopo qualche momento di conoscenza chi voleva poteva appartarsi nel privè: piccola stanzetta appartata. Privè in gergo, per traslato viene indicato anche il rapporto sessuale. Le tariffe andavano dai 50 euro ai 200 a seconda della prestazione. «Le ragazze vengono classificate in base al numero dei rapporti ravvicinati che riescono a concludere ogni notte», chiosa il Gip, Maria Scolaro, che ha firmato lʼordinanza di misure cautelari. «Angela (nome dʼarte di Drahoslava) ieri sera ha fatto sei privè», racconta entusiasta, Alessandro Olivieri, titolare del Deja Vù, alla sua compagna. Ma poichè la metà degli incassi rimaneva alle ragazze, alle quali comunque andava un fisso di 250 euro a settimana, tra di loro centonove spesso nascevano delle guerre per accaparrarsi clienti più generosi. GELOSIE. Alessandra, in arte Kristel, al telefono con Vincenzo Seimila, stretto collaboratore di Pino Lo Re, gestore del Dubai racconta che le rumene sono arrabbiate con lei. “Ce lʼhanno tutte con me, ma perchè? Che minchia ho fatto, perchè tiro più pompini delle altre?”. Beatrix Ilona, (Beatrice in arte), un giorno è entrata nel camerino di Giulia, una prostituta brasiliana e lʼha minacciata: «Appena so che ti permetti di scopare senza preservativi...». Pino Lo Re a modo suo tenta di arginare la “competenza” di Alessandra. E dirotta un un suo cliente abituale di nome Francesco su Daniela e Morena. «Se sa che lui si fa i privè con me perchè gli deve mandare a Daniela; perchè lo deve mandare allʼaltra troia della sorella di Angela, Morena. Perchè si comporta così», sbotta unʼadirata Alessandra . SERVIZIETTI ESTERNI. Alessandro di nome. Medico di professione. Saltuariamente per motivi di lavoro si trova a Santʼagata, talvolta in compagnia del suo assistente infermiere, Carmelo. E solo uno dei professionisti che non disdegna le distrazioni finito nellʼinchiesta. “Sono vicino al distributore. Raggiungimi», dice il medico a Pino Lo Re il 29 dicembre del 2012. Qualche minuto dopo, era passata ormai la mezzanotte, Lo Re chiama la sua compagna Dimona: «Fammi preparare Helena. Deve andare a casa con il dottore», ordina Lo Re. “Innamorato” di Helena, il dottore il più delle volte preferisce trascorrere la notte, unitamente SPIGOLATURE I preservativi di casa? Troppo piccoli MESSINA. I preservativi messi a disposizione dei clienti del Dubai club? Piccoli, troppo piccoli e scomodi per alcuni clienti. Che se ne lamentano pure. Alessandra, in arte Kristel, una delle ragazze che vi lavorano, è costretta a ricorrere al riparo e a chiedere a Vincenzo Seimila, uno die più stretti collaboratore del titolare Pino Lo Re, di accompagnarla al Sex shop di SantʼAgata Militello. “Che fai? Ho bisogno di essere accompagnata a Santʼagata», dice Alessandra il 29 dicembre del 2011 a Vincenzo Seimila. Che chiede: «Che devi fare?». «Devo compare i preservativi perchè quelli di Pino sono troppo piccoli.... Hai capito?». I due si mettono a ridere. “Dai, preparati dobbiamo andare al più presto», taglia corto Kristel. (M.S.) DOLCE VITA Vincenzo e la spogliarellista Una ballerina del Dolce vita di Torrenova mette gli inquirenti sulla pista di Galati Rando Vincenzo Galati Rando TORRENOVA. “Sei un bastardo che ammazzi di botte le ragazze se non fanno quello che dici tu, diglielo il bastardo che sei, hai mandato in ospedale Monica e Caterina, digli che nel tuo locale privèe le ragazze fano pompini mentre io non mi faccio toccare”. A mettere gli inquirenti sulla pista di Vincenzo Galati Rando è Debora Mascia, spogliarellista originaria di Desenzano sul Garda legata sentimentalmente alllʼuomo di 52 anni di Caronia gestore del club Dolce vita di Torrenova. La sera del 4 ottobre del 2008 Debora Mascia chiede lʼintervento degli uomi della polizia di Stato. Dinanzi allo loro si lascia andare ad uno sfogo che poi il giorno dopo formalizza in una querela (poi rimessa): «Allʼinterno del locale pagina 6 succede di tutto. Si svolgono attività sessuali. Le ragazze si offrono in una saletta, nei privè e nel piano superiore dove cʼè un letto matrimoniale». Partono così le indagini, fatte di intercettazioni, appostamenti, controlli e testimonianze degli avventori. Due di questi, Carmelo e Ivan, hanno raccontato: «Una di queste ballerine mentre si esibiva prendeva un pene finto, lo leccava e si penetrava la vagina. La ballerina raggiungeva uno dei divanetti e prendeva un uomo coinvolgendolo nel ballo. Lʼuomo le infilava il pene nella vagina guidato dalla mano della donna”. Lo spettacolo hard avveniva sotto la guida di Vincenzo Galati Rando che spiegava cosa si dovesse fare: «Cʼera un uomo di nome Vincenzo che dava indicazioni alla ballerina con il microfono”, hanno sottolineato i due. Gli inquirenti con le intercettazoni hanno scoperto che nel locale non si effettuava solo lap dance: «Solo Ramona ha lavorato ieri sera perchè è venuto quello di Messina. Erano quattro e ognuno prevede 14 minuti... è stata Ramona fino a quando ha fatto bollicine alla bocca», racconta Angela ad unʼaltra ragazza del locale. M.S. primopiano centonove 19 OTTOBRE 2012 S.AGATA MILITELLO. BLITZ DEGLI AGENTI TRA PERIZOMA AL LOCALE DEJA VÙ Tutti pazzi per Angela MESSINA. “In uno spazio appartato cʼera un ragazzo di nome Pietrantonio e un donna di nome Drahoslava (in arte Angela) su un divanetto in atteggiamenti intimi. Il ragazzo era intento a palpeggiare e leccare il seno della ragazza che si trovava a cavalcioni sulle sue gambe. La donna indossava una gonnellina corta trasparente ed un perizoma con la parte superiore del corpo completamente scoperta”. Quando gli agenti del commissariato di Santʼagata Militello il 19 febbraio del 2012 hanno fatto irruzione nel locale di località Piattaforma si trovati dinanzi scene di sesso che hanno descritto in dettagliate relazioni di servizio. Da cui sono iniziate le indagini sul Deja Vù. E sui gestori: Le tre donne agli arresti Jevgenia Hamhodera, Dimona Gueorguieva e Carmen Georgiana Gheorghiu al suo assistente nel “B&B Campidoglio” di Santʼagata. La preferita di Filippo, odontoiatra del siracusano, è, invece, Miriam Kaid (in arte Nora). Alle 4 e 40 del 19 gennaio del 2012 il medico chiama Pino Lo Re: “Avete chiuso? Dovʼè Nora?», chiede. «Starà dormendo. Cerco di svegliarla, vediamo che dice». risponde Lo Re. Detto fatto. Qualche minuto e Nora è a letto con Filippo in unʼabitazione messa a disposizione dal titolare del Dubai. Che da Filippo viene pagato con un assegno. SENZA SCRUPOLI. Il più stretto collaboratore di Pino Lo Re è Francesco Alessandrino. A cui si rivolgono alcuni clienti per usufruire dei servizi sessuali. Carmelo, lo contatta: “Cʼè sticchio buono?”. «Due femmine, stiamo portando due femmine, avvicina quando vuoi», risponde Alessandrino. «Non è che voglio andare al locale a bivaccare, perchè a me non piacciono queste cose. Tu vedi cosa cʼè di sistemata, una cosa così per la mia età», precisa Carmelo. Al collaboratore di Lo Re si rivolge Caterina, nome dʼarte Luisa, che gli chiede di organizzargli appuntamenti con uomini a Cefalù. “Ci sono quei quattro affamati là....Quando arrivo io chiamo quel mio amico che ha un ristorante.. Gli è partita la fidanzata. Eʼ un vecchiaccio di merda... Ha un milione di euro di sole macchine antiche. Ha 70 anni ma li porta bene. La fidanzata ha 32 anni. Gli sta lasciando tutto a lei. Se tu riuscissi a incravattare a questo quà...però te lo deve sapere incravattare gli devi far perdere la testa tu a quello...” RIFIUTATI. Elena non rifiuta mai gli inviti del dottore in missione a Santʼagata, a qualunque ora arrivino. Eʼ meno disponibile agli inviti di Alessandro Giacomo. Che protesta con Pino Lo Re: «Ho chiamato Elena. Ma che ha stasera? La depressione? Io ho già ordinato da mangiare. Ma a che gioco giochiamo». Pino Lo Re chiude la conversazione, telefona ad Elena e risolve il problema. TIMIDI. Cʼè pure chi come Paolo Antonio, di Capo dʼOrlando confida a Drahoslava (la principessa del privè Dejà Vùʼ) che un suo amico lo aveva preso in giro perchè non aveva fatto niente con lei: “Il mio amico con cui ero stato al Deja Vù mi ha chiesto: “Ma perchè non hai fatto niente? Mi sembra normale, ho risposto. Lui mi ha preso in giro perchè non ho fatto nulla con te». Vincenzo Galati Rando, titolare del Dolce vita, è sorpreso la telefono a commentare le gesta di un cliente: «Non è buono neanche a fottersi una donna, lei voleva essere scopata e lui lʼha mandata, ma scopatela e la fai lavorare li contenta”. TEMERARI. Beatrix Ilona, in arte Beatrice, il 10 febbraio del 2012 è al telefono con Vincenzo Seimila. Rivela quanto sono sfrontati alcuni clienti: «Gli ho mandato un messaggio a Pino (Lo Re, ndr) che per il momento non ci voglio andare a lavorare ...li da lui...e sono seccata sinceramente. A parte che cʼè tanta confusione .. e poi come si lavora però che già per 50 euro pretendono di fare certe cose poi magari ci sono i ragazzi che fanno le cose senza profilattici a me non mi sta più bene così”. SPOLPATI. Giuseppe insieme agli amici Gino e Filippo di Caronia, frequentava sia il Dubai che il Dolce vita: “A Giuseppe a Dolce vita gli hanno fottutto un sacco di soldi. Tremila e 600 euro con la carta di credito Bevevano gratis, facevano i privè... i banchetti”, racconta al telefono Francesco Alessandrino. ADDIO AL CELIBATO. Tra gli avventori dei tre locali finiti al centro dellʼinchiesta molti erano coloro che avevano già fissato la data del matrimonio. Mario telefona a Andrea Galati Rando, il figlio del titolare della Dolce vita, Vincenzo, perchè gli mandi ragazze in un agriturismo di Patti: “Avete disponibilità di ragazze per una festa di addio al celibato che si deve tenere in agriturismo?”. “Vi facciamo sapere”. ZOOM TORRENOVA. Il vero dominus del Deja vù? Condannato per associazione mafiosa è detenuto nel carcere di Bologna dallʼottobre del 2011. Secondo gli inquirenti, confortati dalle intercettazioni telefoniche, lʼultima parola nella gestione del club spetta a Claudio Tabò Sanfilippo. La prova? Il club aveva totalizzato nei confronti dellʼOrlandina bevande un debito per le forniture. Il titolare di questʼultima società ne sollecitava il pagamento. Eʼ avvenuto solo quando Claudio Tabò Sanfilippo, a cui la moglie durante il colloquio in carcere aveva posto il problema, aveva dato il via libera. Il fondatore dello stesso club fu sostituito dalla moglie Barbara Triscari e dal fratello Sebastiano nellʼorganigramma del club qualche tempo prima di essere arrestato. Ma è stata solo unʼoperazione di facciata. «Claudio Tabò Sanfilippo ha mantenuto un ruolo di preminenza nel club. Nonostante le dimissioni ha continuato sino agli arresti e anche dopo a decidere sulle cose più importanti». (M.S.) messaggio elettorale Se il vero capo è in carcere pagina 7 Alessandro Olivieri, Sanfilippo Tabò Sebastiano, Carmelo Marino, Sebastiano Calà Lesina. Risultato: quanto gli agenti hanno constatato quella notte nel locale era la pratica di ogni notte. La più ambita ed apprezzata del locale è Drahoslava, in arte Angela. Dai clienti e dai proprietari per la fedeltà alla causa. Mario, tenta in tutti i modi di portarla a cena bypassando i gestori del Deja Vù. Ma non ci riesce: «Voglio vederti fuori, andare a mangiare poi parlare se ti devo regalare qualcosa di soldi, insomma», dice Mario con insistenza. «Il mio padrone si incazza se lavoro per conto mio», risponde Angela. Che non è lʼunica a totalizzare privè in gran quantità nel locale gestito da Olivieri. Lʼattività era così fervida che ne hanno risentito anche le fogne. “Quelle puttane buttano i preservativi nel water”. A maggio del 2012 il bagno del club Deja Vù è inservibile. Lʼacqua e la melma non defluisce dal rete fognaria, ristagna nel water. Il proprietario dellʼimmobile affittato ai gestori del club li chiama: “Cʼè unʼaltra volta la fogna del palazzo fuori uso. Il pozzetto è otturato», dice. Sebastiano Calà Lesina, collaboratore di Olivieri accorre. E comunica al suo capo: «Abbiamo dovuto chiamare lʼautoespurgo. Buttano di tutto nel water. Cʼerano profilattici». «Mutu... porcu», tenta di zittirlo Alesandro Oliveri. «Dobbiamo tagliargli i viveri a queste puttane...Ancora non lʼhai capito...», conclude Sebastiano Lesina. (M.S.) Politica IN CORSA COMUNQUE. Cateno De Luca 19 OTTOBRE 2012 RITIRATO. Dino Oteri centonove RIABILITATO. Santino Catalano RUSH FINALE. A dieci giorni dal voto, chi è rimasto al palo e chi corre nonostante tutto Candidati senza ostacoli A parte lo stop a Roberto Corona (Pdl), i partiti hanno allargato le maglie delle liste. Puntando su uomini che le commissioni elettorali non hanno potuto bloccare. Nonostante i guai giudiziari reclusione per tentativo di estorsione. E mentre il già citato Corona si è immolato sullʼaltare del codice etico del Pdl, facendo un passo indietro, sono tantissimi quelli rimasti in corsa con qualche scheletro nellʼarmadio. Scheletri che, però, drammaticamente del tutto noti. I BOCCIATI PER RESIDENZA. Il ritiro più clamoroso per motivi burocratici è stato Claudio Fava. Dopo aver costruito sin da luglio la sua campagna elettorale, è stato costretto a diventare vicepresidente di Giovanna Marano a causa del mancato cambio di residenza. Una vicenda analoga era capitata a una ad Antonella Rotella, che doveva correre per il Pd a Caltanissetta pur essendo ancora residente in un comune della Calabria. E QUELLI PER CONDANNE. I primi ad essere colpiti sono stati tre candidati ad Agrigento per le liste “Unione Democratica per i Consumatori”, “Il Popolo de I Forconi Mariano Ferro Presidente” e “Rivoluzione Siciliana” di Cateno De Luca. Dalle verifiche, infatti, è emerso che Ermelinda Cottone aveva sul capo una condanna definitiva a dieci mesi di reclusione per falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, mentre Angelo Rinascente (ex sindaco di Licata ed esponente del “Partito dei Siciliani”), era stato condannato a un anno di reclusione per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e interesse privato in atto di ufficio. Infine, Antonio Ficara di “Italia dei Valori” aveva nel suo passato una condanna a due anni di reclusione per abuso di ufficio. A Racalmuto, inoltre, l' ex sindaco Salvatore Petrotto e altri tre esponenti politici non sono stati ritenuti candidabili. Per il il collegio del tribunale civile di Agrigento, lʼex primo cittadino, lʼex presidente del Consiglio comunale, Salvatore Milioto, lʼex assessore ai Lavori pubblici, Luigi Di Naro, e lʼex consigliere comunale Concetta Alfano Burruano, non possono competere per lʼArs. CHI CORRE UGUALMENTE. Uno dei casi che ha scatenato più polemiche è stato quello di Franco Mineo, raggiunto L’ESCLUSO ECCELLENTE. Claudio Fava (foto Martha Mical da un avviso di garanzia per abuso d'ufficio e sotto processo per trasferimento fraudolento di beni con l'aggravante mafiosa (avrebbe riciclato beni riconducibili, secondo gli inquirenti, al boss Angelo Galatolo). Mineo è stato candidato ugualmente da Grande Sud, facendo andare su tutte le furie Fabio Granata, alleato del Fli. Insieme a lui, sono tanti i candidati che provocano pruriti. Proprio in L’INIZIATIVA Marchetti, petizione a quota 1000 Propone di destinare le buonuscite dell’Ars ai territori alluvionati messaggio elettorale PALERMO. Di esclusi dalle liste per scelta dei partiti, a causa di guai giudiziari, cʼè solo Roberto Corona. Per il resto, a fermare incandidabili o ineleggibili sono state solo le commissioni elettorali al momento della presentazione delle candidature. E per coloro che hanno procedimenti in corso o hanno subito condanne che gettano unʼombra sullʼintera coalizione? Beh, sono quasi tutti in corsa. Ad eccezione, ad esempio, di Dino Oteri, il messinese che ha rinunciato alle elezioni con la lista Musumeci presidente dopo che era stata resa nota una sua condanna in primo grado (appellata) a sei anni di MESSINA. Ha già raccolto più di mille adesioni la petizione popolare lanciata dal candidato di Sel di Messina, Maurizio Marchetti. Sul web, allʼindirizzo http://firmiamo.it/appello-buonuscite-dei-deputati-ars-a-territori-alluvionati#petition, si può sostenere la richiesta ai deputati siciliani di destinare le loro buonuscite ai territori alluvionati. «Al termine del mandato parlamentare, ogni onorevole dellʼArs riceve una buonuscita dal fondo di solidarietà tra i deputati dellʼArs: è un assegno pari allʼ80% della retribuzione mensile moltiplicata per il numero di anni di mandato. Proprio così, solidarietà per chi ha guadagnato nel corso dell'anno cifre che si aggirano intorno ai 12 mila euro netti al mese, secondo quanto ha riportato il 5 ottobre scorso Repubblica Palermo. Come se non bastasse, il crudele ricatto del sistema consiste nel fatto che anche quando non rieletti, i candidati uscenti continuano a pesare sulle casse della Regione e i portafogli dei cittadini: i 76 candidati uscenti che si ricandidano, se non rieletti, ci costerebbero oltre 3 milioni di euro di soldi nostri. Il contributo di solidarietà ci avvilisce e ci offende per il continuo sperpero del denaro pubblico», spiega Marchetti. pagina 8 centonove Politica 19 OTTOBRE 2012 FONDACHELLI FANTINA. Il sindaco non si ritira dalle regionali. E attacca Idv Il Pettinato furioso Accusa il suo partito di avere diramato un comunicato in cui gli attribuivano false dichiarazioni. «Non ho alcuna indagine in corso» sostiene. Nessun rapporto con Bellinvia Ofria DI GIANFRANCO CUSUMANO FONDACHELLI FANTINA. Francesco Pettinato, sindaco di Fondachelli Fantina, non risparmia nessuno. Ce lʼha con Italia dei Valori - il suo partito -, con la stampa, con i “poteri forti” di cui non fa il nome ma che già sa che cercheranno di “distruggerlo”. Lʼunica cosa certa è che lui non si è mai ritirato dalla campagna elettorale per lʼArs e ribadisce che il suo certificato dei carichi pendenti è immacolato. «Non sono nè sottoposto ad indagini per fatti di criminalità organizzata, nè per qualsivoglia altra ipotesi di reato», sostiene. Pettinato, secondo un comunicato di Idv, si sarebbe astenuto dalla competizione elettorale. La decisione sarebbe stata presa dopo lʼarticolo pubblicato dal quotidiano “Il Fatto Quotidiano” in cui viene definito indagato per mafia nellʼambito di una inchiesta sulla realizzazione di un Parco eolico a Fondachelli. Ma così, secondo quanto riferisce, non è. «E dire che ho spinto affinchè Carmelo Lo Monte (deputato e suo referente politico, ndr) dal Mpa approdasse a Italia dei Lavori. Credevo che fosse un partito diverso, ma è pieno di gente scorretta», dice il medico che dal 2003 ricopre la carica di primo cittadino nel piccolo comune di 1200 anime. Secondo il comunicato diramato da Idv, Pettinato, arrestato nel 1996 nellʼambito di una vicenda che poi si concluse con la prescrizione, dichiarava che “raccogliendo la formale diffida degli organi nazionali e li) Francesco Pettinato regionali dell'IdV - si legge comprendendo il livello di sensibilità del partito sui temi della legalità e della questione morale, pur non avendo mai riportato alcun tipo di condanna penale ed avendo prodotto prima della candidatura certificati penali del casellario giudiziario e dei carichi pendenti, dai quali non è stata rilevata nessuna pendenza giudiziaria nei miei confronti, con senso di responsabilità e per non mettere in alcun modo in difficoltà il partito, dichiaro di astenermi da ogni attività elettorale e di considerarmi ritirato a tutti gli effetti dalla competizione”. Dichiarazione che Pettinato sostiene di non avere mai fatto. «Non mi sono mai ritirato, è stata una trappola, non ho autorizzato alcuno ad inviare una simile nota». E spiega. «Mentre ero dai messaggio elettorale Fli, ad esempio, Mario Bonomo. Deputato uscente già dellʼApi, è sotto indagine per le mazzette nel fotovoltaico che ha portato all' arresto di Gaspare Vitrano. A Ragusa è tornato invece in pista, con la maglia del Pid, lʼex presidente della Regione Beppe Drago, condannato in via definitiva a tre anni per l'utilizzo improprio dei fondi riservati di Palazzo d' Orleans. Per il Pdl palermitano corre lʼuscente Salvino Caputo, condannato a due anni (pena sospesa) per abuso dʼufficio e falso. Cʼè poi lʼex sindaco di Trapani, Mimmo Fazio, che è capolista del Popolo delle Libertà ed è stato condannato a quattro mesi per violenza privata (commutata in una multa). Due i messinesi che si sono riabilitati: Giuseppe Buzzanca (che corre per il Pdl e che aveva perso la poltrona di sindaco per una condanna per peculato dʼuso) e Santino Catalano (che aveva patteggiato un abuso edilizio). Nel Pid cʼè anche Mimmo Rotella, ex assessore regionale (condanna a due anni e tre mesi per falso in bilancio). Guai giudiziari in corso, invece, per Cateno De Luca, candidato alla presidenza per Rivoluzione Siciliana, per Riccardo Minardo (numero due Pds a Ragusa), per Giuseppe Arena capolista del Pdl a Catania, per Fabio Mancuso e Giuseppe Gennuso (entrambi pidiellini), per Pino Federico (Pds) e per Giacomo Scala ed Elio Galvagno del Pd. (D.D.J.) carabinieri per denunciare “Il Fatto quotidiano” per diffamazione, ho ricevuto una telefonata dal responsabile nazionale degli enti locali, Ignazio Messina e mi ha riferito che assieme ad Antonio Di Pietro, Fabio Giambrone (segretario regionale) e Leoluca Orlando avevano ritenuto opportuno che mi assumessi la paternità di un comunicato. E me lo legge. Si diceva esclusivamente che mi sarei astenuto da manifestazioni elettorali. Me lo faccio inviare anche per mail, ma mi accorgo che il testo è diverso. Lo richiamo per contestare e mi viene risposto che Di Pietro non vuole creare equivoci e pretende una presa di posizione chiara. Chiedo 12 ore di tempo per discutere con i miei sostenitori e Lo Monte. Lʼufficio stampa, però, fa partire ugualmente il comunicato». Tante le falsita che sarebbero state scritte sul suo conto. «Addirittura sul quotidiano locale è stato scritto che ho rapporti di lavoro con Bellinvia Carmela Ofria di Barcellona (azienda sequestrata) ma in realtà è una omonima di Torre Faro, a Messina. Sono vitima di un killeraggio politico i mandanti sono da individuare tra le persone politiche a cui sbarravo la strada». pagina 9 Politica 19 OTTOBRE 2012 centonove SOTTO LA LENTE. I preti raccontano i rapporti con i politici e il pressing elettorale All’assalto delle Parrocchie Le sedi più appetite? Quelle dei quartieri disagiati. Da Giostra a Bisconte, passando per Camaro, le grandi sacche di voto che si provano a conquistare a colpi di promesse. Mai mantenute MESSINA. Promesse e ancora promesse. La campagna elettorale fa pressing sulle parrocchie di Messina. «Fino ad ora non si sono visti politici, ma qualcuno arriverà sicuramente», diceva nemmeno un mese fa monsignor Francesco De Domenico, parroco della chiesa di Bisconte. Perchè è proprio nei quartieri più disagiati che, con l'astensionismo che corre e un Grillo “al galoppo”, trovano maggiore spazio le promesse politiche di questa tornata regionale. Promesse ultradecennali, fatte non solo a chi ha polso sui quartieri disagiati. Promesse come quella del teatro della chiesa di San Matteo a Giostra, struttura la cui realizzazione procede a singhiozzo ormai da parecchi anni. «Stranamente non è venuto ancora nessuno, non hanno la faccia forse», rivela don Giuseppe Fallico, da quattro anni parroco del rione di San Matteo, che una volta al mese organizza la “Domenica della carità”, distribuendo viveri alle famiglie disagiate e pagando «quando si può» qualche bolletta della luce a chi viene a cercare un aiuto economico. Anche in passato, soprattutto a Giostra, le passerelle le hanno fatte in molti. «A cominciare da Francantonio Genovese», così racconta invece chi vive la realtà di un oratorio, in cui quotidianamente decine e decine di ragazzi cercano rifugio dal quartiere in cui sono nati, e dove comunque rimane il rischio di essere facilmente adescati, soprattutto in tempi di crisi, in attività illecite, ma dal guadagno facile, come lo spaccio di droga. Da un mese a questa parte, il direttore dell'oratorio di San Matteo è don Salvino Raia, spinta propulsiva di Maria Teresa Collica alle ultime amministrative di Barcellona. Raia, che non può fare a meno di riconoscere la sua amicizia con il candidato uscente Filippo Panarello e con lo stesso Genovese, cognato di un altro uscente in quota Pd, Franco Rinaldi che, proprio nel quartiere di Giostra, alle ultime tornate elettorali ha trovato un forziere commenta così questa tornata regionale: «Fosse stato per me avrei appeso un lenzuolo davanti alla chiesa con scritto: “Cari politici siete i benvenuti... A partire da novembre”». Da Giostra a Camaro la “sintonia” c'è, ma la musica cambia. «Sono tutti della stessa pasta, mess. elettorale - comm. saverio armone DI TIZIANA CARUSO Francesco De Domenico Giuseppe Fallico imbrigliati in tante altre situazioni. Occasionalmente se li chiamiamo si fanno vedere». A parlare è padre Antonio Cento, parroco della chiesa di Camaro Superiore, “orfana” di una potente figura religiosa come quella di Lillo Ruggeri. Qualche fedele commenta: «Diciamo che il parroco attuale non ha molto feeling a sinistra». E padre Cento spiega: «Io non posso avere feeling col Pd. Non è solo questione di amicizia con Peppino Buzzanca, e poi se io sono suo amico ci sono anche i parrini che da lui sono di casa». Sempre nella zona di Camaro, ma nel rione di San Paolo, la sinistra del Padre Antonio Cento Francantonio Genovese Salvino Raia compianto don Giuseppe Malgioglio, infatti, non c'è più. E se, la vicina chiesa di Camaro San Luigi, con lo storico padre Maiorana (che «Di elezioni non ne ha mai voluto sentire») è rimasta quasi sempre impermeabile ai canti della politica, a San Paolo, invece, l'orientamento politico dei fedeli passava anche dalla parrocchia. A “reggere” la chiesa del popoloso quartiere di Camaro è oggi padre Giuseppe Brancato, in ottimi rapporti proprio con l'ex sindaco. Brancato, pur non confondendo la “casa di Dio” con un comitato elettorale, tra gli amici più stretti, una buona parola per Buzzanca non lesina a metterla. Se i centristi, che da sempre hanno avuto una forte connotazione di vicinanza al clero, mantengono saldi i rapporti con i prelati amici del centro città e di alcuni villaggi messinesi meno “difficili” di Giostra e Camaro, ci sono poi le chiese frequentate in prima persona da alcuni candidati, come quella della Madonna del Ringo “retta” da padre Pippo Principato. «Non si vedono da anni politici che cercano il voto, quello che si vede sono nuovi poveri che non si accontentano di un lavoro umile e preferiscono fare il giro delle chiese. La parrocchia cerca sempre di aiutarli con soldi o spesa, una grande opera è stata fatta con la ristrutturazione della chiesa Sant'Elena, lì siamo riusciti a dare lavoro a qualche famiglia». (T.C.) ILLUSIONI L’incompiuta simbolo a Villa Lina Il Teatro della chiesa di San Matteo. Dopo 15 anni ancora chiuso MESSINA. Circa quindici anni per realizzarlo e mancano ancora interventi. E' il teatro della chiesa di San Matteo a Villa Lina. Uno dei tanti simboli di quei “cantieri” che a Messina trovano fine solo dopo lunghissime odissee, forse. Una struttura da oltre 350 posti distribuiti su due piani nata con l'idea di rappresentare un luogo di aggregazione culturale rivolto soprattutto ai giovani in un quartiere dove è quasi impossibile fare cultura. Aprendo i portoni d'ingresso al teatro da un lato c'è il cortile interno dell'oratorio, dall'altro la vista si spalanca tristemente sui tetti e i “giardini” di una decina di baracche praticamente a ridosso della struttura. Un'opera che non è ancora possibile utilizzare dopo un fiume soldi spesi. Circa un mese fa sono stati installati i posti a sedere, ma Teatro chiuso i lavori procedono a rallentatore ormai da diversi anni. pagina 10 centonove Politica 19 OTTOBRE 2012 Da sinistra a destra, Antonio DʼAquino (in corsa per il Partito dei Siciliani), Bartolo Speranza, che punta allʼArs nella lista a sostegno di Rosario Crocetta, e Lino Monea, ex presidente del consiglio provinciale (Grande Sud) DIETRO LE QUINTE. Non usano manifesti e neanche santini. Sono i candidati “invisibili” Campagna sottotraccia Ci sono le donne che hanno riempito le quote rosa delle liste per pura testimonianza, e che non si danno da fare. Ma anche big che hanno scelto di apparire poco. Come D’Aquino e Speranza sostegno di Rosario Crocetta come una «candidatura mossa dallo spirito di servizio». La pensa infatti così anche Bartolo Speranza, già deputato all'Ars e attuale preside dell'istituto superiore cittadino “Majorana”. L'invito a candidarsi da parte dell'entourage di Crocetta è stato accettato soprattutto per non disertare un impegno civile, ma «niente pomposità, la gente è stanca”. Speranza non ha rinunciato però alla diffusione dei “santini” e ai “solleciti” sulla sua pagina Facebook a gestione familiare. Sempre tra chi mangia pane e politica da anni c'è Piero Petrella candidato della lista Udc che ha scelto una campagna elettorale “soft” visti anche i “colossi” del voto presenti nella sua lista. Ma la sua non la definisce affatto una candidatura di servizio: «Non solo non mi è sembrato il momento di grandi cose, per me la campagna elettorale non si fa con la faccia sul muro, ma tra la gente: è anche una questione di civiltà». Ha iniziato il suo “tam-tam” in ritardo anche Lino Monea, militante di Grande Sud. A scanso di equivoci, chiarisce che, però, la sua non è affatto una candidatura di servizio. Per l'ex assessore provinciale e attuale sindaco di Francavilla di Sicilia, eletto nell'ultima tornata amministrativa di questa primavera, quella in corso è “una campagna elettorale anomala rispetto alle precedenti, dove la paura dell'astensionismo o del voto di protesta c'era, ma in tono minore. Io continuerò come ho sempre fatto a puntare sulla mia persona e sul mio impegno, le campagne elettorali a suon di manifesti si possono fare, ma l'importante è il contatto con la gente, porta a porta». (T.C.) messaggio elettorale - comm.alessandro arco MESSINA. Non hanno un volto appeso al muro, eppure parteciperanno anche loro alla corsa di queste regionali. Hanno scelto una campagna elettorale che “c'è ma non si vede” e in alcuni casi è complice soprattutto il “peso” dei più quotati nelle liste di appartenenza. Tra loro ci sono sicuramente le quote rosa considerate spesso come un ostacolo che azzoppa le potenzialità elettorali di “corazzate” che si scontreranno all'ultimo voto. Ma le donne non sono le uniche a crederci e investire poco, soprattutto in termini di denaro, per questa corsa a uno scranno di Palazzo dei Normanni. È innegabile che ci sia almeno un caso eclatante di “candidata-fantasma” in ogni lista presentata, ma anche gli uomini “invisibili” non scherzano. Si passa da Angela Varisco dell'Udc alle giovani Anna Carroccio ed Emanuela Riolo del Partito dei Siciliani-Mpa. Nella lista messinese a sostegno di Gianfranco Miccichè le “eccezioni” Elvira Amata e Bernadette Grasso hanno letteralmente schiacciato sia sui muri che attraverso i “santini” le altre due quote rosa Angela Maggio e Monica D'Amico. Così come ha fatto Daniela Bruno con tutte le donne della lista di Cantiere Popolare. Invisibili anche le quote rosa del Pd, tra tutte certamente Cettina Buonocore e Patrizia Masetta. Idem per quasi tutte le esponenti del gentil sesso della lista di Fli. A “candidate-fantasma” non scherza nemmeno il Pdl con Rosamaria Romeo e Giusy Morsicato, quest'ultima per gli slogan di invito al voto si è limitata ad utilizzare Facebook. Anche le donne di Idv fino ad oggi ci hanno creduto poco preferendo una campagna elettorale “sottotono”. Ma se, da un lato, la poca predominanza delle donne in campagna, soprattutto in termini di visibilità, è stata quasi sempre un trend tutto sommato scontato, ci sono anche candidati “big” che hanno scelto la via del contegno. Anche quelli da cui non te lo aspetti. Tra tutti sicuramente Antonio D'Aquino. Lui questa campagna elettorale la definisce molto simile a quella del '94 quando imperversava il rifiuto dei partiti. «La gente è nauseata dagli sprechi e i manifesti non trascinano voti, meglio il porta a porta e i rapporti personali», ha detto l'ex parlamentare in quota Partito dei Siciliani. Dello stesso avviso un altro “big” che ha definito il suo inserimento nella lista a pagina 11 DIFFERENZE DI STILE Orifici vs Rinaldi Lotta tra caricature e sponsor MESSINA. Hanno due primati differenti e, in maniera opposta, stanno utilizzando le affissioni per la campagna elettorali. Si tratta di Nino Orifici, candidato di Lipari allʼArs sotto le insegne di Fli, e di Franco Rinaldi del Pd. Che allʼArs vuol ritornare per la terza volta dopo poco meno di un mandato e mezzo. Orifici è lʼunico che ha deciso di non mettere propriamente la sua faccia. Sul suo manifesto, infatti, accompagnato dallo slogan “Nessuno di loro” cʼè un disegno che ne rappresenta il volto e non la canonica fotografia. Orifici, oltre a pubblicizzare la sua pagina Facebook, ha anche stampato sul manifesto un “QR Code” che puo essere letto dai cellulari. Il primato di Rinaldi, invece, sono gli sponsor. Sopra ogni poster, infatti, una striscia di carta comunica chi lo ha affisso: oltre allʼEsofop (nella foto), si segnalano lʼassociazione Aristotele, lʼassociazione Asd e lʼIstituto per la Storia del Mezzogiorno italiano. (D.D.J.) Politica 19 OTTOBRE 2012 centonove ROCCAVALDINA Di Stefano dei valori Lo sostengono i sindaci tirrenici L’AVVOCATO. Marcello Scurria IL GIUDICE. Raffaele De Lipsis REGIONE. Il Consiglio di Stato azzera le designazioni fatte dopo la legge dell’Ars Nomine, stop “virtuale” Per il Governo, i giudici hanno dato ragione a quanto fatto. Il panorama non è destinato a cambiare, però. Perché quello del Cga è soltanto un parere e non una decisione con potere vincolante mess. elettorale PALERMO. Tutte le nomine effettuate dal governo regionale siciliano dopo il 4 agosto sono “viziate di nullità”. Le stesse, però, resteranno effettive perché il parere 1156 del 16 ottobre 2012 scritto da Raffaele De Lipsis del Consiglio di Giustizia Amministrativa può trovare efficacia solo attraverso una decisione in seguito a ricorso. I giudici si sono pronunciati sui quesiti dealla Regione in relazione alla cosiddetta “legge blocca nomine” approvata dall'Ars e pubblicata il 4 agosto scorso sulla Gazzetta ufficiale, che non consente di affidare incarichi a fine legislatura. A decorrere da quella data, “è venuta meno - argomenta il Cga - ogni giuridica possibilità di avviare (attraverso atti di designazione) e concludere (mediante provvedimenti di nomina) i procedimenti eventualmente già attivati in precedenza”. Il governatore dimissionario Raffaele Lombardo aveva criticato la blocca nomine, ritenendo che contenesse profili di incostituzionalità. Ma i giudici scrivono che “il legislatore regionale ha provvidamente inteso scongiurare che, attraverso l'esercizio dei poteri di designazione, nomina o di conferimento di incarichi, i rappresentanti di un governo regionale destinato a cessare in tempi brevi, possano interferire, alterandoli, sull'esito successivo della consultazione elettorale, ponendo in essere comportamenti idonei a ʻcatturareʼ il voto di fasce di elettorato”. LA REAZIONE DEL GOVERNO. Totalmente differente lʼinterpretazione del governo, che analizza il parere in maniera totalmente opposta: “Con parere del 16 ottobre scorso, il Consiglio di giustizia amministrativa, interpellato dal governo regionale su taluni aspetti applicativi della cosiddetta legge ʻblocca nomineʼ, conferma il corretto operato tenuto dalla giunta regionale in attuazione della normativa. Il parere, infatti, tra l'altro, chiarisce inequivocabilmente che a decorrere dal 4 agosto, data di entrata in vigore della legge 43/2012, è obbligatoria la nomina di commissari straordinari in luogo degli organi di amministrazione scaduti, legittimando, con ciè, l'attività posta in essere dalla giunta regionale”. In realtà, il Cga ritiene non valide tutte le nomine il cui iter non si fosse concluso entro il 4. IL LEGALE. «Il Consiglio, in sede consultiva, ha emesso un parere che andrebbe rispettato», spiega lʼavvocato Marcello Scurria. Che però aggiunge: «Allo stesso tempo, però, mi sembra chiaro che per correggere nomine errate sarebbe necessaria una decisione. E dubito che qualcuno presenterà ricorso. Tanto più che, proprio in virtù del parere, il nuovo presidente eletto potrà azzerare tutto». (D.D.J.) pagina 12 ROCCAVALDINA. La “benedizione” del leader dʼarea Carmelo Lo Monte lʼha avuta nel corso di quella che programmata come riunione tra amici e divenuta incontro affollato, domenica 14 al Telerana di Monforte Marina, ma la candidatura del sindaco di Roccavaldina rappresenta soprattutto il folto gruppo di “amici sindaci del comprensorio - come ama dire - con cui da anni condividiamo problemi e speranze”. Per un decennio sindaco di Valdina, e dalla primavera scorsa primo cittadino dalla vicina Roccavaldina, Nino Di Stefano punta allo scranno allʼArs per completare quello che sarebbe davvero un bel tris con la lista “Italia dei valori”. Lo Monte ha spiegato che insieme a tanti amici che lo seguono da anni hanno costruito una lista credibile e la scelta del partito dipietrista (“Il nome di Orlando è certamente spendibile a Roma, quello di altri no”), senza risparmiare strali contro lʼormai ex governatore Raffaele Lombardo:”Il sultano di Grammichele - ha ironizzato - non ha ricambiato la no- IL SINDACO. Nino Di Stefano stra fiducia di cui ha attinto a piene mani, dimenticandosi del nostro sostegno”. Numerose le presenze del comprensorio, con in primis il primo cittadino locale Nino Romanzo, i componenti della sua giunta e numerosi consiglieri di maggioranza. Non poteva mancare il primo cittadino di Valdina Pierluigi Di Stefano, di cui il candidato allʼArs è stato vice. Ha annunciato il sostegno a Di Stefano anche David Bongiovanni, assessore nella nuova giunta di Barcellona guidata da Maria Teresa Collica. Presenti anche il sindaco di Santa Lucia del Mela Nino Campo, lʼassessore comunale di Spadafora Tindaro Centorrino e lʼex vice sindaco di Rometta Pippo Saija. Allʼincontro hanno partecipato numerosi professionisti dellʼhinterland, e anche colleghi amministratori di cui Di Stefano spera nella “conversione” politica, come Ciccio Rizzo, il sindaco “rosso” di Venetico. Tra i sostenitori del primo cittadino roccese anche la giovane studentessa universitaria Ilaria Fagnani, che ha auspicato “il rinnovamento della politica - ha detto - per la ripresa di percorsi di crescita secondo i canoni della meritocrazia e della competenza”. centonove Politica 19 OTTOBRE 2012 GLI STIPENDI? LUNEDI. I sindacalisti rassicurano i dipendenti sul pagamento degli stipendi MESSINA. Palazzo Zanca in subbuglio per lo stipendio in ritardo di un mese Se i dipendenti s’incazzano Il commissario Luigi Croce assicura “arriveranno lunedi”, ma si becca rimbrotti. Servirà un anticipo di cassa, da qui alla fine dell’anno attesi quasi cinquanta milioni. Ma potrebbero non bastare. Ecco come è andata DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La misura della delicatezza del momento è l'assemblea di giovedi 18 mattina a palazzo Zanca. Per la prima volta, i dipendenti incrociano le braccia, non per il salario accessorio o per gli straordinari o, ancora, per i premi di produttività. No, protestano per lo stipendio. Quello che per decenni, cascasse il mondo, il 27 di ogni mese veniva accreditato sui conti correnti di ciascuno di loro e che, da luglio, slitta sempre un poʼ più avanti. Prima a fine mese, poi i primi di quello successivo, fino ad oggi. Quando quello di settembre, se tutto va come si spera, sarà pagato lunedi 22 ottobre. Cinque giorni ancora, e sarebbe saltato un mese di stipendio. Non era mai successo prima. Per questo, i dipendenti di palazzo Zanca si sono incazzati. Luigi Croce LE TRE PAROLE DEL COMMISSARIO. Allʼora di pranzo, la stanza del commissario straordinario di palazzo Zanca, Luigi Croce, sembra un porto di mare. Otto sigle sindacali, una trentina di sindacalisti a rumoreggiare, Croce col telefono allʼorecchio e la penna in mano mentre parla con Palermo. La notizia è di quelle da far tremare, con seicento dipendenti fuori parecchio nervosi. Dei sessanta milioni in arrivo nelle casse della Regione, a Messina, secondo accordi, ne sarebbero arrivati sei. Era lʼinizio della settimana. Giovedi mattina, i milioni in transito verso palazzo Zanca si sono ridotti a due e qualche spicciolo. “Voi siete lì, a “cuscino comodo”, e io qui ho la guerra”, spiega coloritamente (ma italianizzando il detto altrimenti dialettale) Croce agli uffici della ragioneria generale della Regione. Passa qualche minuto e Croce decide di prendere di petto la situazione. Al Salone delle bandiere attendono risposte, il commissario le fornisce. Freddamente. “Ho solo tre parole da dirvi: gli stipendi lunedi”, sillaba Croce, e poi va via, senza aggiungere altro. In aula cʼè chi si attendeva un minimo di partecipazione, se non proprio di solidarietà. E parte qualche fischio. I NUMERI. I quasi duemila dipendenti diretti di palazzo Zanca, quindi partecipate escluse, costano sessantadue milioni allʼanno. Diviso dodici fanno cinque milioni e qualcosa al mese, compresi contributi e oneri riflessi. Da Palermo, a meno che non cambi qualcosa da qui a lunedi, di milioni ne arriveranno due e mezzo al massimo. Come si fa per gli altri? Con unʼanticipazione di cassa. Lʼennesima, per palazzo Zanca, che al tesoriere Unicredit chiede, ogni anno, più o meno quaranta milioni (e allʼistituto di credito ne paga 350mila per il disturbo). Perchè negli anni precedenti, non esattamente di vacche grassissime, non si era mai arrivati a questo punto? Per i trenta milioni di tagli dai trasferimenti che palazzo Zanca ha subito come conseguenza del federalismo fiscale. Dallo stato, nel 2012, sono arrivati ventiquattro milioni in meno, dalla regione poco meno di dieci. A questi si aggiungono i sette milioni di sanzione per lo sforamento del patto di stabilità del 2011. Sette milioni che alle casse di palazzo Zanca non sono state trasferiti. Come se ne esce? Con i diciotto milioni e mezzo che, giura il ragioniere generale Ferdinando Coglitore, arriveranno entro il 20 ottobre. DICIOTTO MILIONI DʼOSSIGENO. Il ministero dellʼinterno trasferisce i contributi erariali in tre rate, a marzo, maggio e ottobre. La terza rata, per Messina, ammonterà a 18 milioni e 413mila euro, ai quali si sommerà la seconda tranche del contributo compensativo Imu per la prima casa, che ammonta a poco meno di tre milioni. Per quanto riguarda i trasferimenti dalla Regione, il Comune ha riscosso soltanto la metà della prima e seconda trimestralità del contributo che gli spetterebbe. Restano da incassare, quindi, i saldi di due trimestri e la terza tranche. fanno sette milioni e mezzo. E la quarta trimestralità? Sarà pagata nel 2013. 50 MILIONI FINO AL 2013. In tutto, spiega Coglitore conti alla mano, nelle casse di palazzo Zanca arriveranno poco meno di cinquanta milioni. Una grossa parte arriveranno dallʼImu: entro il 16 dicembre scadrà la seconda rata, e sono previsti dodici milioni di introiti. Che potrebbero salire di parecchio, se come sembra molto probabile, il consiglio comunale approverà lʼinnalzamento fino alla massima soglia (1,6%) dellʼaliquota per le seconde case. Infine cʼè la Tarsu, 3 milioni e 600mila euro da incassare fino alla fine dellʼanno, ed i quattro milioni e mezzo di addizionale Irpef. Basteranno? Probabilmente si. A meno che non si debba rientrare di quei sei milioni che, oggi, farebbero sforare anche il patto di stabilità per il 2012. L’INTERVENTO di Ninì’ Germana’ Buzzanca e i due mandati MESSINA ATTRAVERSA un momento difficile, sia sul piano istituzionale, sia su quello amministrativo ed economico. Il sindaco Buzzanca forse molto più doverosamente poteva accompagnare le sorti precarie del capoluogo indirizzandole, con la prosecuzione del suo impegno, verso un futuro più rassicurante. La scelta di gettare la spugna ha lasciato tutti esterrefatti. In effetti è raro che un sindaco non si riproponga per un secondo mandato, essendo questo arco di tempo determinante per completare un programma politico ed amministrativo. E' come se Buzzanca improvvisamente e consapevolmente abbia interrotto il proprio lavoro, bello o brutto che fosse. Il giudizio complessivo su questa vicenda ingarbugliata spetterà naturalmente agli elettori messinesi. Meraviglia il fatto che in precedenza Buzzanca sia stato Presidente della Provincia, per ben dieci anni, richiedendo giustamente alla fine del primo mandato una riconferma mentre per il comune di Messina ha fatto altre scelte. Colpisce poi il manifesto elettorale dell'ex sindaco in cui attraverso un preciso corredo fotografico vengono descritte le opere realizzate e i risultati raggiunti. Al di là del manifesto saranno i cittadini a pronunciarsi sul complesso dell'operato, certamente il clima che si respira in città non è dei migliori. Buzzanca è uomo intelligente e capace sulla carta, ma ha finito, nella gestione personalistica del Comune ad assomigliare molto a quel Raffaele Lombardo che ad ogni occasione critica. Molti assessori dellʼex giunta Buzzanca sorridono compiaciuti della piega presa dagli eventi, nonostante non siano più a palazzo Zanca ma nei comitati a fare la campagna elettorale all'ex primo cittadino per le regionali. Molti di loro alla fine vedranno pagina 13 gli stessi supporters personali sfilarsi pian piano ed essere assorbiti dalla macchina organizzativa di Buzzanca o di Miloro che ne fa le veci. Non a caso sul piano politico netta è stata la differenziazione dell'ex assessore Scoglio che non ha affatto condiviso la scelta sorprendente di Buzzanca. Nessuno escluda poi che Buzzanca, si presenti, se eletto, come capolista alle elezioni comunali di Messina, facendo il pieno del voti grazie alla rete di amici degli ex consiglieri ed ex assessori, a lui vicini, nel frattempo svuotati ma il cui seguito elettorale, ormai orbitante nella segreteria politica di buzzanca sarà curato con dovizia e affetto dall'ex sindaco o, appunto Miloro o chi per lui. Personalrnente, nelle tante vicende del passato, ho sempre garantito appoggi elettorali rna non ho direttamente presentato ed esposto i vari riferimenti politici e di segreteria che quasi sempre finiscono per essere sottratti. Politica 19 OTTOBRE 2012 PALAZZO ZANCA. L’asse Pd-Udc respinge il consuntivo 2011. Ecco cosa accadrà Come ti boccio il bilancio “E’ una decisione politica”, tuona l’ex sindaco Buzzanca. Da lunedi torna in città il commissario ad acta Giuseppe Terranova. Che dovrà approvarlo, altrimenti... DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La nuova maggioranza, a palazzo Zanca, è nata con una bocciatura. Il pollice verso al bilancio consuntivo 2011 ha tracciato una netta linea sulla sabbia: da un lato il vecchio Udc, alleato riottoso che per quattro anni, tra i mal di pancia, ha però sempre tenuto in piedi la claudicante maggioranza che supportava lʼex sindaco Giuseppe Buzzanca. Dallʼaltro, lo stesso Udc che guida la rivolta che è culminata nella bocciatura del conto consuntivo, ha sancito la definitiva condanna della politica economica di Buzzanca (e del suo assessore alle Finanze, Orazio Miloro), ed il matrimonio di fatto con il Pd. Ad officiare la cerimonia, i due padrini: Giuseppe Melazzo per i centristi, Felice Calabrò per i democratici. Il primo in qualità di presidente della commissione Bilancio, severissimo censore delle politiche economiche di palazzo Zanca da tre anni abbondanti, il secondo in quanto “capitano” dellʼopposizione. COMPARI D’ANELLO. Giuseppe Melazzo e Felice Calabrò LA BOCCIATURA. Otto favorevoli (il Pdl in ordine sparso), dieci contrari (Pd e buona parte dellʼUdc, Tanino Caliò del Pid e Nino Carreri di Risorgimento Messinese), sette astenuti (tra i quali Carmelo Conti del Pdl e Giuseppe Chiarella, a metà del guado tra Pdl ed Udc), la proposta è bocciata. “Un giudizio politico sull'operato del sindaco”, hanno specificato tutte le parti in causa. Chi lʼaveva stroncato per motivare la bocciatura, chi aveva votato favorevolmente per approvarlo, e anche Buzzanca stesso, che la frase lʼha centonove pronunciata con evidente rammarico. Anche perchè, chi ha votato contro ha attribuito allʼex sindaco il momento di affanno economico che il comune di Messina sta vivendo, figlio dello sforamento del patto di stabilità nel 2011, delle sanzioni che ne sono derivate e dello sfascio delle partecipate. Tutto nel calderone del bilancio bocciato. Le conseguenze? Secondo il ragioniere generale Ferdinando Coglitore, la palla passerà al commissario ad acta Giuseppe Terranova, già inviato a Messina dallʼassessorato regionale alle Autonomie locali un mese fa per “mettere in mora” il consiglio comunale che non aveva ancora ottemperato alla discussione sul bilancio. In entrambi i casi, sia che confermi la bocciatura sia che viceversa lo approvi scavalcando il consiglio comunale, la Corte dei Conti avrà una nutrita relazione sul perchè e percome un bilancio è stato approvato dai dirigenti e dai revisori e bocciato dalla politica. LE CONSEGUENZE. Terranova tornerà a Messina da lunedi, avvisato ufficialmente da Coglitore. Cosa farà? Intanto controllerà il motivo della mancata votazione favorevole. Se del punto di vista tecnico non ci sono stati rilievi (e non ce ne sono stati), ci sono buone possibilità che il commissario approvi il documento. Viceversa, se oltre ai rilievi politici riscontrerà anche motivazioni contabili, il bilancio sarà bocciato. Con conseguenze disastrose. Più di tutte, come recita lʼarticolo 161 del testo unico degli enti locali, la sospensione dellʼultima rata del contributo ordinario dell'anno nel quale avviene l'inadempienza, che per Messina è di cinque milioni di euro di provenienza ministeriale. INDISCREZIONI messaggio elettorale Ruggeri scende in campo. Al centro MESSINA. Prima la rottura definitiva con Giuseppe Buzzanca, ex sindaco di Messina che lʼaveva voluto al suo fianco prima come capo di gabinetto, poi come presidente (e successivamente commissario liquidatore) dellʼAto3, e gli aveva affidato “le chiavi” della segreteria del soggetto attuatore (lo stesso Buzzanca) per la gestione dellʼemergenza sorta dopo la tragedia di Giampilieri. Poi lʼavvicinamento agli “avversari”. Giuseppe Ruggeri prepara la sua discesa in campo, alle amministrative e a capo di una lista civica, e tenta di riposizionarsi. Smarcato da Buzzanca col quale, narrano le indiscrezioni, non si parlano più nemmeno per telefono, Antonio Ruggeri cerca asilo nellʼUdc. E, per farlo, si sta muovendo in sostegno di Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della regione Sicilia con lʼinedita alleanza Pd/Udc. Ruggeri, infatti, ha partecipato entusiasticamente allʼintervento di Crocetta a Palermo, al teatro Politeama, una decina di giorni fa. Una settimana fa lʼincontro, direttamente con Gianpiero DʼAlia, maggiorente locale dellʼUdc e capogruppo al senato. Mezzʼora di colloquio a quattrʼocchi al chiuso della segreteria di DʼAlia, per porre le basi per una futura alleanza. O, addirittura, di un passaggio armi e bagagli sotto lʼinsegna dellos cudo crociato. Ipotesi, questa, che qualcuno stronca sul nascere. “Non siamo come la porta girevole dellʼUpb”, ha risposto con una battuta Franco Mondello, ex vicesindaco dellʼUdc. Anche perchè, Ruggeri rischia di trovarsi gomito a gomito col suo accusatore numero uno: quel Giuseppe Melazzo che da consigliere ha spesso varcato la soglia della Procura con sottobraccio i faldoni di carte relative alla sua gestione allʼAto3. Antonio Ruggeri pagina 14 centonove Politica 19 OTTOBRE 2012 S. AGATA MILITELLO. Il sindaco citato in tribunale con l’accusa di avere rubato acqua al “suo” comune Mancuso scivola sull’acqua Secondo l’accusa prima aveva firmato una ordinanza “anti siccità”, invitando i cittadini a ridurre i consumi. Ma a casa sua arrivavano le cisterne. A denuciarlo il predecessore Aldo Fesina SANTʼAGATA MILITELLO. A distanza di appena due giorni dal primo temporale riguardante il voto di scambio per le elezioni amministrative del giugno 2009, una vera e propria tempesta si è abbattuta sul sindaco Bruno Mancuso, con il decreto di citazione a giudizio dinanzi al Giudice unico del tribunale di S.Agata per lʼudienza del 9 aprile 2013. Lʼaccusa? Furto di acqua. La vicenda ha preso corso con un esposto dellʼex sindaco Aldo Fresina, sollecitato, secondo quanto si legge nellʼesposto al Commissariato di S.Agata Militello, da numerosi cittadini indignati dalla vicenda che si erano rivolti a lui anche per il ruolo di pretore onorario che lo aveva visto impegnato in numerosi e delicati processi penali. Sono, così, partite le indagini, con tanto di fotografie, appostamenti, accertamenti sui luoghi ed elaborati peritali. Nel 2011 lʼavviso di conclusioni indagini che ha destato scalpore nella comunità santagatese, con la notifica di un avviso di garanzia al Sindaco ed al fratello, lʼavvocato Giuseppe Mancuso, oltre che ad altri soggetti indagati in concorso, per il reato di furto aggravato. La reazione dei fratelli Mancuso ha portato alla presentazione di una montagna di indagini difensive a cura dei loro difensori ed alla querela da parte dellʼavvocato Mancuso nei confronti di Fresina per il reato di diffamazione. Lʼindagine è stata riaperta, sono state sentite numerose persone dal commissariato, ma, evidentemente, la procura non ha cambiato idea e nei giorni scorsi, quando ormai si pensava che i Mancuso fossero riusciti ad ottenere lʼarchiviazione, è arrivato il rinvio a giudizio. Quando la notizia già circolava nella città è intervenuto un comunicato del fratello del Sindaco, avvocato Pippo Mancuso, nel quale si legge che i due fratelli «prendono atto della decisione della Procura della Repubblica di Patti, in persona del sostituto procuratore Rosanna Casabona, che ha ritenuto di emettere decreto di citazione a giudizio per la paradossale vicenda del presunto furto Bruno Mancuso dʼacqua e comunicano dʼaver dato mandato ai propri legali di chiedere il giudizio abbreviato e di chiedere istanza per lʼanticipazione dellʼudienza già fissata per il 9 aprile 2013….. il giudice monocratico del Tribunale di SantʼAgata Militello il quale, inevitabilmente, porrà fine a questa grottesca vicenda». «Lʼavvocato Giuseppe Mancuso – conclude il comunicato – si limita a ricordare che la fornitura dʼacqua in questione venne regolarmente pagata e tutte le ricevute dellʼesborso, pari ad euro 10.300 sono in possesso dei magistrati”. Nel procedimento nei confronti di Giuseppe Mancuso, Bruno Mancuso, carmelo Enrico Giuseppe Di Pietro, e Vincenzo Piscitello, il pubblico Ministero ha chiesto il giudizio “perché, in concorso tra loro, Mancuso Bruno e Mancuso Giuseppe nella qualità di mandanti ed effettivi utilizzatori del bene, Di Pietro e Piscitello quali intermediari e procacciatori degli autisti, con condotta consistente nell'incaricare in tempi diversi Calogero calabrese e Pedja Djakovic di prelevare dal pozzo comunale sito sul lungomare di S. Agata Militello rilevanti quantità d'acqua pubblica sino a riempire due autocisterne, nonché di trasportare e scaricare le quantità prelevate nella conduttura collegata ad un pozzetto sito nel terreno di proprietà dei fratelli Mancuso (attività di trasporto eseguita più volte al giorno e, precisamente, 4-5 volte da PATTI E “giunta” l’ora di Cambiare PATTI. Eʼ giunta lʼora di un rimpasto...in giunta? Secondo gran parte dei consiglieri comunali, si. Di recente pare che fra i membri del consiglio comunale, non solo di opposizione, si avverta lʼesigenza di qualche assestamento in esecutivo e non solo per la mancanza della quota rosa. A tal proposito già lo scorso anno il consigliere di opposizione Filippo Tripoli aveva invitato il sindaco ad uniformarsi alla nuova legge regionale. Per Tripoli, infatti, “lʼattuale giunta ha una composizione non conforme alla legge perché manca la quota di genere, ma ancora ad oggi pare che il sindaco faccia orecchie da mercante”. Ma segni di insofferenza vengano mostrati anche nei confronti dellʼoperato di qualche assessore. Questo è ciò che evidenzia il consigliere Mimmo Pontillo che bacchetta il vice sindaco Nino Lena. Ma i “mal di pancia” non mancano neanche nel gruppo di minoranza che sostiene il sindaco Aquino. Nei confronti di quella che è stata definita giunta “tecnica”, e non politica, alcuni consiglieri avrebbero da ridire. (Pamela Arena) pagina 15 Calabrese e 2-3 volte da Djakovic), si appropriavano di una rilevante quantità di acqua appartenente al comune di S. Agata Militello nel periodo di vigenza dell'ordinanza n°84/2008 del sindaco del comune di S. Agata Militello (in persona di Bruno Mancuso) che disponeva il razionamento dell'acqua medesima a causa del periodo di siccità. Con l'aggravante di aver commesso il fatto su cosa destinata a pubblico servizio». Ironia della sorte a risultare offeso è il Comune di S. Agata Militello, “in persona del sindaco pro tempore”. In buona sostanza secondo lʼaccusa il sindaco, dopo avere emanato unʼordinanza sindacale che vietava di consumare acqua per lavare macchine, irrigare gli orti, riempire le piscine, insieme al fratello, si è fatto lecito far prelevare oltre 120 mila litri di acqua al giorno nei mesi di giugno luglio ed agosto, da un pozzo comunale. Secondo la Procura non ha rilievo la circostanza che lʼavvocato Mancuso abbia pagato gli autisti e che, per come è emerso dallʼindagini difensive, anche altri cittadini erano soliti prelevare lʼacqua dal pozzo, in quanto ciò poteva ritenersi ammissibile solo per piccole quantità e non invece in relazione allʼentità dei prelevamenti effettuati dai Mancuso. Inoltre, secondo la Procura, il fatto che nel 2009 il Consiglio Comunale abbia votato una modifica del regolamento comunale che regolamentava il prelevamento dellʼacqua comunale dietro corrispettivo, confermava la circostanza che in precedenza i prelievi effettuati risultavano illegittimi. Tali motivazioni emergono in seno al procedimento a carico dellʼavvocato Aldo Fresina su querela dellʼavvocato Mancuso, in cui il Pubblico Ministero ha chiesto lʼarchiviazione. messaggio elettorale Politica 19 OTTOBRE 2011 centonove TAORMINA. Eligio Giardina si dimette da consigliere. Si candiderà alla guida di Palazzo del Minotauro OLIVERI Il sindaco di Trappitello Michele Pino sfratta gli scout Il caso diventa politico. I lupetti si rivolgono al legale Originario della frazione più popolosa lascia spazio al veterinario Salvatore Valerioti. E comincia a tessere alleanze. Ma a scendere in campo sarà anche Vittorio Sabato ENRICO SCANDURRA TAORMINA. Ora è ufficiale: Eligio Giardina, capogruppo dellʼUdc in Consiglio comunale a Taormina, getta la spugna, si dimette, ma medita di ricandidarsi a sindaco in primavera. Una decisione che era già nellʼaria da qualche tempo. Mancava soltanto lʼufficialità arrivata con una lettera nella tarda mattinata di venerdì scorso. A prendere il posto di Giardina in Consiglio sarà un altro centrista, il veterinario Salvatore Valerioti, da sempre impegnato politicamente nel comprensorio. Dunque una passerella che avviene a circa sette mesi dal voto, in un contesto politico di forti dissapori interni: la maggioranza è spaccata, la minoranza pure. E in un clima di tensione i problemi non mancano. Dai vari contenziosi tra privati e Comune, alle divergenze interne. Tutte questioni che il prossimo primo cittadino dovrà necessariamente dirimere in fretta. Le dimissioni di Eligio Giardina arrivano in un momento clou: ovvero le elezioni regionali, lʼanteprima delle comunali a Taormina. «Mi allontano dallʼattuale amminisrazione non per un fatto strategico. Non è così che intendo la politica. Ho ritenuto ormai al termine il Vittorio Sabato Eligio Giardina durante una cerimonia (a destra con la giacca scura) mio percorso in aula. La mia presenza non aveva più alcun senso. Meglio fermarmi un poʼ per riflettere», dichiara Giardina, ammettendo poi che chi andrà a ricoprire il ruolo di sindaco avrà un compito arduo, difficilissimo. «Mi rendo conto che la situazione è drammatica, ma se non ci mettiamo in gioco e cerchiamo di risolvere le problematiche che attanagliano la comunità non andremo da nessuna parte e soprattutto faremmo del male alle future generazioni», prosegue lʼex consigliere di minoranza che si propone allʼelettorato taorminese in veste di candidato sindaco. «Il mio programma? Creare una forte sinergia tra le periferie e il centro storico. Trappitello, Mazzeo, Bruderi, Mastrissa sono state abbandonate a se stesse. Bisognerà recuperarle, in quanto sono state periferizzate dalla trascuratezza e dallʼincuria perpetrate da questa amministrazione». Ma nonostante le irrevocabili dimissioni, Giardina ha in mente di continuare ad impegnarsi per il resto della legislatura in unʼattività politica sul territorio per creare unʼalternativa al sindaco Mauro Passalacqua, che molto probabilmente si ripresenterà. Dunque Giardina sarebbe il secondo sfidante dichiarato dopo lʼimprenditore Vittorio Sabato. Una curiosità è rappresentata dal fatto che entrambi i concorrenti risiedono nella frazione di Trappitello. Un bel banco di prova per due personalità che hanno fatto la storia recente della politica a Taormina. Giardina, originario di Roccalumera, è stato tra lʼaltro vicesindaco cinque volte in cinque amministrazioni differenti dal 1986 fino al 2007, con un periodo di stasi tra il 1994 e il 2004. Quindi ha visto nascere e finire le amministrazioni Garipoli, Longo, Conti e quella di Carmelo DʼAgostino. «Ringrazio il Presidente e tutti i consiglieri che hanno lavorato con me in questi anni, e con i quali abbiamo cercato di difendere i diritti dei nostri concittadini, e sono certamente sicuro che Salvatore Valerioti saprà ben comportarsi in questi ultimi mesi di legislatura», conclude Giardina. messaggio elettorale - comm. giuseppe amadeo DI pagina 16 OLIVERI. Gli scout di Oliveri cercano un posto dove “mettere la tenda”. Il sindaco Michele Pino li ha “sfrattati”. Già a luglio Francesco Arlotta, componente storico degli scout, in un blog locale evidenziava che “dopo 25 anni di sacrifici che hanno visto tanti lupetti diventare uomini e dopo aver strappato alla strada e alle sue deviazioni numerosissimi ragazzi, oggi qualcuno decide che nel nostro paese gli scout sono di troppo”. E queste e altre difficoltà sono state evidenziate anche da Giorgio Adorno, uno dei rappresentanti scout che già al momento della richiesta del sindaco Michele Pino di abbandonare i locali, aveva messo in rilievo come addirittura la sede fosse diventata piccola viste le difficoltà organizzative che quotidianamente il team doveva affrontare: «Avevamo chiesto al sindaco di concederci una sala attigua alla nostra per poterci organizzare meglio e lui, oltre a chiederci di lasciare i locali, ci propone unʼalternativa che, viste le dimensioni, non avrebbe fatto altro che peggiorare la nostra situazione». Ad averla definita una scelta necessaria anche se sofferta è stato lo stesso sindaco Pino che ribadiva che non poteva fare altro che “sottostare a recenti normative che non ci permettono più di farci carico al 100% delle spese sostenuto da associazioni o altro. Gli scout - dichiara Pino – hanno usufruito gratuitamente e senza spese per 25 anni della sede, ma ora ho necessità di ampliare un plesso scolastico, sempre per economizzare la spesa e non gravare sui cittadini”. Intanto oggi alla porta cʼè un lucchetto e il presidente della sezione scout, lʼarchitetto Felice Ottavio Catania, è alla ricerca di una sede dove i 70 iscritti possano cominciare la propria attività: «Siamo in mezzo ad una strada, mentre le nostre attrezzature e tutto ciò che appartiene agli scout è chiuso dentro oppure è stato trasferito al mercato coperto comunale - dichiara Catania». Oggi non possiamo accedere alla sede in cui 25 anni fa lʼamministratore del tempo ci aveva dato il permesso di stare chiamando, addirittura, la strada in cui si trova il locale con il nome del primo fondatore dello scautismo, Baden Powell, mentre i computer in cui sono contenuti anche dati sensibili, e altro, sono stati portati nella sede municipale. Si è trattato di una richiesta di sgombero troppo imminente e non ci ha dato nemmeno il tempo di organizzarci per trovare una soluzione alternativa. Infatti, avremmo voluto sapere almeno 7,8 mesi prima quali intenzioni avesse il sindaco”. I rappresentanti scout si sono rivolti al legale Giacomo Prinzi. (Pamela Arena) Sicilia centonove 19 OTTOBRE 2012 Da sinistra lʼaggiunto della Procura di Messina, Sebastiano Ardita e il capo ella Procura di Barcellona, Salvatore De Luca SFIDE “ESTIVE” Grasso-Alfano, duello per gli angeli custodi MESSINA. Sono i principi dellʼantimafia. Questʼestate sono entrati, a distanza, in concorrenza per la scorta. Una, figlia del giornalista Beppe Alfano ammazzato lʼ8 gennaio del 1993, è il presidente della Commissione antimafia europea di cui aveva proposto lʼistituzione. Lʼaltro, è presidente dellʼassociazione antiracket di Capo dʼOrlando ed ex deputato dei Ds oltrechè assessore e consulente di alcuni comuni. La concorrenza è nata dallʼacquisto di casa estiva di Sonia Alfano a Capo DʼOrlan- IL CASO. Agenti penitenziari per proteggere magistrati e politici nonostante le carenze nelle carceri Scorte, scelta... Ardita Tutelare l’aggiunto più giovane d’Italia costa 12mila euro in più al mese perchè il personale arriva da Catania. Micali Silp: «Spreco intollerabile». Nicotra, Osapp: «Più grave per ex ministri e per l’assessore Russo» DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Non cʼè personale per trasferire gli imputati dal carcere di Gazzi a Palazzo Piacentini e i processi di mafia iniziano puntualmente in ritardo. Ma a fare da scorta allʼaggiunto della Procura di Messina, Sebastiano Ardita, che si occupa di tutti i reati minori, sono impiegati 8 agenti di polizia penitenziaria, 4 per turno, ognuno dei quali costa 110 euro in più al giorno. Il motivo? Lʼex vice direttore del Dipartimento amministrazione della Giustizia è protetto da agenti che hanno la loro sede di servizio a Catania e hanno diritto al rimborso dellʼ indennità di missione. Fatti due conti, tutelare lʼaggiunto più giovane dʼItalia costa alle casse pubbliche 12mila euro in più al mese di quanto costerebbe se a scortarlo fossero agenti di stanza a Messina. Poco di meno costa alle pubbliche in termini aggiuntivi il capo della Procura di Barcellona, Salvatore De Luca, che invece è protetto da 2 agenti dei baschi gialli della Guardia di Finanza di catania che dunque hanno egualmente diritto allʼindennità. «Eʼ un aggravio di spesa intollerabile in un periodo in cui si chiedono sacrifici a tutti i cittadini», commenta Giuseppe Micali, segretario provinciale del Silp. Che osserva: «A parte lo spreco, il personale viene distolto dallʼattività istituzionale di amministrazioni già in carenza di organico». SCIOLLERO. E già. Perchè mentre nelle 28 carceri della Sicilia si lamentano carenze di organico stimate in 800 unità, agenti della polizia penitenziaria sono usate anche per la scorte del procuratore generale di Catania Giovanni Tinebra. E soprattutto per politici. Mimmo Nicotra, segretario nazionale dellʼOsapp, osserva: «Ardita e Tinebra sono stati e sono uomini in prima linea nella lotta alla mafia e per la polizia penitenziaria è comunque un onore avere la responsabilità della loro tutela. Eʼ invece vergognoso che agenti di custodia siano usati da uomini politici per svolgere attività di partito». Sino a qualche settimana fa, infatti, lʼex ministro della Giustizia Angelino Alfano, da un anno segretario del Pdl, oltre alla scorta che lo segue aveva un presidio fisso ad Agrigento ed uno a Palermo, dinanzi alle sue case. Sono scortati da agenti di polizia penitenziaria, il sindaco di Torino Piero Fassino, Clemente Mastella. «Hanno ereditato - spiega Nicotra - la scorta che avevano quando facevano il ministro». CASI CLAMOROSI. Nessuno ha mai capito, invece, perchè sia stato scortato per 4 anni da agenti di polizia penitenziaria Massimo Russo, ex magistrato di Palermo assessore alla sanità del Governo Lombardo. Ogni volta che faceva su e giù per la Sicilia per propagandare le mirabilie della sua riforma della sanità erano impiegati 8 agenti e due macchine dellʼamministrazione penitenziaria: “Uno scandalo per fortuna finito», tuona Nicotra. Tano Grasso Sonia Alfano do. Il motivo? Per proteggere la parlamentare europea il Questore per motivi di opportunità ha chiesto lʼintervento dei carabinieri, storicamente angeli custodi di Grasso, a cui sono stati destinati i poliziotti. Apriti cielo. Grasso ha protestato. Lʼincidente si è chiuso con la fine delle ferie dellʼAlfano. (M.S.) RETROSCENA Rosa Raffa non è fedele. All’arma Sul capo della Procura di Patti vigilia la polizia, non più i carabinieri. Ecco perchè Rosa Raffa MESSINA. Ma perchè il capo della Procura di Patti, Rosa Raffa, non è più scortata dai carabinieri, suoi storici angeli custodi, e la sua tutela è passata improvvisamente alla polizia di Stato? La domanda che si sono posti in molti ha una risposta in un procedimento disciplinare aperto nei confronti di sei carabinieri sulla scorta, è il caso di dire, di una relazione di servizio di un collega. Il motivo? Loro, i sei, con fare da camerata hanno fatto “i simpatici” per telefono con un loro collega considerato servizievole con la dottoressa conosciuta, oltre che per le inchieste sulla ma- pagina 17 fia, anche per la passione per il sigaro. «Allora, glielʼhai portata la borsa?» e giù risate collettive. Lʼuomo di scorta, che secondo alcune indiscrezioni era stato preso di mira da tempo dallo sfottò dei colleghi, ha attivato il viva voce del telefono cellulare, facendo così ascoltare in diretta al capo della Procura di Patti. Le carte raccontano che non si trattasse proprio di complimenti alla sua persona. Rosa Raffa dopo aver ascoltato la telefonata non ha affatto gradito. Ha ordinato allʼagente di fare una relazione di servizio. E ha investito della vicenda il comandante provinciale dei carabinieri e il Comitato provinciale per lʼordine e la sicurezza, organo che si occupa di assegnare le scorte. «La scorta passa dai carabinieri alla polizia», si decise. Il Questore di Messina Carmelo Gugliotta, informa delle nuove necessità lʼufficio scorte della Polizia e le sigle sindacali: «Non cʼè problema. Ma i poliziotti non portano buste e non attaccano quadri», precisò un rappresentante sindacale. (M.S.) Sicilia 19 OTTOBRE 2012 centonove MESSINA. I domiciliari per l’ispettore accendono i riflettori sull’intero corpo della Municipale Caso Bruzzano, ombre sui vigili Nel motivare le accuse di peculato e falso, il gip Giovanni De Marco scoperchia il calderone: “Profili illeciti conosciuti ed esercitati da diversi dipendenti. E tollerati dai gradi superiori” DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Eʼ durissimo il giudice per le indagini preliminari Giovanni De Marco, al termine delle quaranta pagine di ordinanza in cui al commissario della polizia municipale Aldo Bruzzano mengono mosse mezza dozzina di accuse che vanno dal peculato alla ricettazione in concorso, e che lo costringe ai domiciliari. “Vicende e profili insospettabili”, scrive il gip, e “sconcertanti sviamenti dal potere pubblico”, svolti dal dirigente della sezione Tutela del territorio che, riconosce De Marco, “tale incarico ha svolto per lungo tempo in maniera apparentemente ineccepibile”. Vicende e profili che però non riguardano solo Bruzzano, le sue attività ritenute discutibili e lʼuso spregiudicato che faceva di auto e personale di servizio. Le tinte fosche “si estendono a sfiorare lʼintero corpo della Polizia municipale. Emerge infatti dalle indagini - scrive De Marco - che le attività parallele esercitate da Bruzzano erano note allʼinterno del corpo in quanto conosciute da vari dipendenti e, malgrado ciò, evidentemente tollerate. Allo stesso modo - continua il provvedimento - si intuisce che certe prassi penalmente illecite quali quelle inerenti allʼutilizzo abusivo di auto di servizio, siano in qualche modo proprie anche di altri dipendenti e, apparentemente, tollerate nei gradi superiori della gerarchia”. Ecco come Aldo Bruzzano, pensionato da settembre, sessantacinque anni, oltre trenta di servizio come vigile urbano e per anni a capo del servizio Tutela del territorio con due stellette sulle mostrine della divisa, ha “inguaiato” lʼintero corpo della polizia municipale di Messina. MI PRESTI LʼAUTO DI SERVIZIO? Le indagini coordinate dai sostituti Adriana Sciglio e Diego Capece Minutolo che Aldo Bruzzano hanno portato il tribunale a contestare a Bruzzano ricettazione in concorso, peculato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, e ad applicargli la misura cautelare, partono alla fine del 2011. Bastano un paio di appostamenti e qualche intercettazione, perchè De Marco si convinca che “lʼindagato svolge tale attività (proprietario e gestore “di fatto” di un negozio di compravendita dʼoro, ndr) indifferentemente anche nel corso del proprio lavoro di pubblico ufficiale, spesso avvalendosi, anche fuori dallʼorario di servizio, di auto istituzionali, con conseguente sottrazione alla propria destinazione non solo dellʼauto in sè, ma anche del carburante e del personale impiegato in qualità di autista, evidentemente acquiescente suo malgrado”. Cosa è successo? Nel giro di poco più di un mese, da metà novembre al 21 dicembre del 2011, Bruzzano è “pizzicato”, da quattro appostamenti diversi, mentre utilizza auto e autisti in forza alla sezione Tutela del territorio che guidava allʼinterno della polizia municipale per ragioni che col servizio, secondo il gip, non hanno nulla a che vedere. In unʼoccasione, sottolinea De Marco, Bruzzano risultava essere in ferie. Nonostante questo, il commissario, ad un appuntamento di quello che i giudici ipotizzano fosse il suo lavoro “parallelo”, viene accompagnato da una Fiat Panda dei vigili urbani, con tanto di agente alla guida. Rispetto alla quale, scrive De Marco, “dal tenore di altra conversazione intercettata, emerge chiaramente che lʼagente non solo era pienamente a conoscenza delle attività parallelamente svolte dal commissario Aldo Bruzzano, ma guardava allo stesso con evidente ammirazione, al punto di chiedergli, non è dato comprendere se con atteggiamento scherzoso, di assumerla alle proprie dipendenze”. LE COMPLICITAʼ. “Ciò poteva fare avvalendosi dellʼautorità derivante dal ruolo occupato”, si legge nellʼordinanza di custodia cautelare. Bruzzano, è lʼaccusa, non aveva problemi ad impiegare mezzi e personale della polizia municipale per sbrigare i suoi affari. Come mai nessuno se ne accorgeva? Ai vigili urbani, invece, ci si accorgeva eccome della situazione. Ma la cosa non sembrava destare alcun sentimento di censura. “Nella maggior parte dei fogli di marcia - scrive il Gip risulta omessa la compilazione del campo relativo allʼitinerario e del tutto generica la compilazione del campo relativo alle ragioni del servizio”. Ci si teneva sul vago, insomma. Anche perchè, lʼuso della macchina di servizio come fosse la propria non era esclusivo appannaggio del commissario. Nel riferire di un altro episodio, del quale gli inquirenti sono venuti a conoscenza intercettando Bruzzano, un collega racconta di un vigile che aveva usato lʼauto di servizio per accompagnare il figlio. E De Marco commenta che “lʼatteggiamento non destava alcuna sorpresa in Bruzzano nè suscitava alcuna forma di riprovazione. Nè del resto avrebbe potuto suscitarla”. E quando qualcuno la faceva troppo grossa? Veniva in soccorso la solidarietà “di corpo”. Allʼinizio di dicembre dello scorso anno, Bruzzano si trova a parlare con un agente, che si lamenta col commissario per il significativo scostamento tra i km effettuati dalle auto utilizzate, e quello annotato. “Nella 69 mancano quasi seicento km nel mese di ottobre, la 71 altrettanto”, lamenta lʼagente, in evidente difficoltà nel giustificare gli sforamenti. “Dico, vedi quello che vuoi, che si deve fare...perchè io così non posso più andare avanti. O li chiami e fanno regolarmente i fogli di marcia o altrimenti li portiamo alla caserma e le macchine sono controllate”. E Bruzzano? Assicura di occuparsene di persona. PAROLA ALLA DIFESA Ma che colpa abbiamo noi? Il comandante Calogero Ferlisi non commenta. Nel frattempo, partono le indagini interne Calogero Ferlisi MESSINA. “Si intuisce che certe prassi penalmente illecite quali quelle inerenti allʼutilizzo abusivo di auto di servizio, siano in qualche modo proprie anche di altri dipendenti e, apparentemente, tollerate nei gradi superiori della gerarchia. Ci è andato giù pesantissimo il gip Giovanni De Marco, nel rappresentare quello che accadeva nel corpo della Municipale, ipotizzando che qualcuno, in alto, chiudesse un occhio su quello che gli inquirenti sostengono il tenente Aldo Bruzzano avrebbe commesso. In alto, più in alto di tutti, cʼè Calogero Ferlisi, gradi da generale e comandante del corpo. Che non commenta. “Non dico nulla perchè non ho contezza ufficiale dei fatti - spiega Ferlisi - tutto quello che so lo ho appreso dalla stampa. pagina 18 Il corpo e il sottoscritto non hanno nulla da dichiarare in merito alla vicenda”, taglia corto. Poi un poʼ si ammorbidisce. “Certo, tutta la vicenda mi lascia una profonda amarezza, ma non posso fare nessun commento, a maggior ragione visto che non sono stato chiamato nè a testimonianza nè per essere sentito. Comunque - conclude - ho sempre il massimo rispetto e la massima collaborazione nei confronti della magistratura”. Se ufficialmente Ferlisi non rilascia dichiarazioni, allʼinterno del corpo, però, cʼè parecchio fermento. Tra i 370 vigili messinesi è scattata unʼindagine interna, con informazioni prese sulla base di quanto il magistrato scrive nel provvedimento di misura cautelare per Bruzzano. Anche perchè, in un passaggio dellʼordinanza, De Marco risponde alla domanda che pressappoco si fanno tutti i messinesi. Ma i vigili dove sono? “Il personale dipendente, per soddisfare le esigenze private dellʼindagato, veniva sistematicamente distolto dai propri compiti istituzionali, con conseguente spreco di risorse pubbliche, tanto più grave ove si abbia riguardo alla asserita cronica carenza degli organici della polizia municipale”. (A.C.) centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 GLI ACCOMPAGNATORI. Chi era che scarrozzava Bruzzano in giro per la città senza esigenze di servizio (“evidentemente acquiscente suo malgrado”, scrive il gip)? Nessuno di loro è indagato, ma De Marco, nel provvedimento, ne ricostruisce identità e movimenti. Sulla Panda targata DF729CW, il 16 novembre 2011 Bruzzano, quel giorno in ferie, aveva esigenza di incontrare un commercialista per questioni che riguardavano la “carpe Diem”, lʼazienda di compravendita di oro che i magistrati riconducono a lui. Nel farlo, il commissario, alle 14.30, si faceva accompagnare dallʼagente Sebastiana Reina. La Panda restava in strada dallʼuna alle sette di pomeriggio, percorrendo 23 km e prelevando 37 euro di carburante. Nel foglio di marcia, lʼitinerario non risulta compilato e nel capo “motivo del servizio”, annota il gip, cʼè un semplice R.T. Lʼagente Reina, scrive poi De Marco sulla base di unʼintercettazione, sembra essere pienamente a conoscenza dellʼattività parallela di Bruzzano. Due giorni dopo, il 18 novembre, Bruzzano riceve alle 10 una chiamata da un fornitore della Carpe Diem. E che fa? Si fa portare in uno dei punti vendita da una Fiat Punto della Municipale che, in doppia fila, attende per qualche minuto fuori dal locale. Bruzzano esce, risale sullʼauto (condotta da una donna) e va via. Anche stavolta, De Marco scrive che lʼauto è in uso alla Municipale e assegnata allʼagente Giacomo Visalli. E anche stavolta, niente intinerario e “Tutela” alla voce “motivi del servizio”. Passa qualche giorno e la vicenda si ripete. Il 29 novembre, Bruzzano prende tre ore di permesso e si reca in un altro punto vendita della Carpe Diem. Pure in questo caso, il commissario si fa accompagnare dalla stessa vettura, ma condotta da Rosalba Ragazzi. Lʼauto, nel foglio di marcia, risulta uscita alle 7 di mattina e rientrata in autorimessa alle 16.30, con 98 km percorsi: itinerario sconosciuto, motivo di servizio “tutela”. Il 21 dicembre altro episodio. Bruzzano, stavolta in servizio, si incontra con un tizio davanti ad uno dei suoi negozi, a mezzogiorno. Passano cinque minuti e sale sulla Punto, che dai fogli di servizio risultava guidata di nuovo dallʼagente Visalli. La stessa Punto, sempre lei, che il pomeriggio del 20 gennaio del 2010 raggiunge Bruzzano e lo porta da qualche parte, ma che secondo il foglio di marcia avrebbe dovuto essere riportata in autorimessa due ore prima. “Singolarmente - scrive De Marco veniva compilato un ulteriore foglio di marcia, senza annotazione degli orari di impiego e con conducente indicato in Letterio Polimeni”. LA SCHEDA Chi sono, quanti sono, cosa fanno MESSINA. In tutto, tra dipendenti, contrattisti, personale in distacco e nuove recenti assunzioni, i vigili a Messina sono 370. Ma dovrebbero essere parecchi di più. 650, in base alla pianta organica del Comune, oltre mille in base ad un decreto assessoriale della regione Sicilia del 1993. E nonostante apparentemente non se ne trovi uno quando servirebbe, i vigili urbani messinesi svolgono un gran lavoro, stando ai numeri che ogni anno il corpo fornisce. Nel 2011, infatti, la polizia municipale ha elevato multe per quasi quattro milioni e mezzo di euro ed ha riscosso un milione e 400mila euro di sanzioni amministrative. Per il 2012, addirittura, la previsione era di un milione e mezzo dʼincremento di entrate da sanzioni per violazioni del codice della strada, per via dellʼaumento di personale (i 22 contrattisti e i 26 agenti assegnati durante gli ultimi mesi del 2011. E la sezione comandata da Bruzzano? Nel 2009 ha contestato 310 violazioni urbanistiche. Su qualcuna però, secondo il tribunale, è stato chiuso un occhio. (A.C.) FILONI D’INCHIESTA. Ecco cosa rivela l’ordinanza del tribunale I controlli un po’ così Bufera al dipartimento Tutela del territorio: Quando il tenente chiudeva un occhio. E lo riapriva quando interveniva la Procura MESSINA. Il secondo soldoni, prosegue il filone dellʼinchiesta che provvedimento, “una ha portato ai domiciliari il volta eseguito commissario dei vigili lʼaccertamento, non si urbani di Messina Aldo dava ulteriore corso agli Bruzzano, riguarda la sua adempimenti di legge. In attività come dirigente particolare non veniva della sezione Tutela del informata nè lʼautorità territorio. Quella branca amministrativa della polizia municipale competente nè lʼautorità che vigila sul rispetto giudiziaria, nè tantomeno delle norme urbanistiche, venivano adottate e sanziona chi non vi si iniziative (quali il attiene. Non sempre, sequestro) volte ad come ha ampiamente impedire la prosecuzione spiegato il giudice per le dei lavori”. Una seconda indagini preliminari accusa, De Marco la Giovanni De Marco muove in relazione nellʼordinanza di allʼattività ispettiva applicazione della misura condotta da Bruzzano ai cautelare, raccontando danni di un lido estivo, i fatti, abusi e omissioni che Bruzzano avrebbe commesso. Perchè? De Marco scrive di alcuni casi in cui il tenente avrebbe coperto una serie di abusi edilizi dichiarando falsi stati di avanzamento dei lavori, o omettendo di denunciare le situazioni di fatto trovate. Si inizia con un esposto in procura che, a giugno del 2011, segnalava una serie di Adriana Sciglio abusi edilizi compiuti da un poliziotto (che millantava conoscenze in alto loco alla sezione cui proprietari avevano Tutela del territorio), con realizzato opere in tanto di “visita” da parte variante rispetto al della Municipale a lavori progetto originario, senza ancora in corso. Visita che il Comune non ne alla quale, annota De avesse mai dato Marco, non era seguito lʼautorizzazione. Il alcun provvedimento, commissario controlla e, tanto che il poliziotto ha di nuovo, ne offre una potuto tranquillamente relazione discutibile. “A terminare i lavori. Quando dispetto di una notizia di lʼesposto arriva in reato acquisita Procura, però, Bruzzano quantomeno in data 21 si muove. Tardivamente e novembre 2011 e ad un male, scrive De Marco. verbale di “Lʼindagato ometteva contravvenzione elevato deliberatamente di dare in data 30 gennaio 2012, seguito agli accertamenti, la comunicazione di di informare le autorità notizia di reato veniva competenti e di inoltrata allʼautorità intervenire allo scopo di giudiziaria solo in data 14 interrompere lʼattività maggio 2012, cioè con illecita in corso”. Non almeno quattro mesi di solo. “La relazione a firma ritardo. Peraltro deve dellʼindagato inoltrata il ritenersi - aggiunge il gip 22 giugno 2011 è che sia stata depositata ideologicamente falsa, ed solo perchè ormai non se evidentemente finalizzata ne poteva fare più a ad occultare o meno, dal momento che quantomeno sminuire le la vicenda era stata nel proprie responsabilità”. In frattempo attenzionata da pagina 19 altro organo di polizia giudiziaria”. Una terza accusa, simile alle prime due, De Marco la muove in relazione ad una denuncia di Legambiente che segnalava un abuso edilizio in palazzo di via Cesare Battisti, giusto di fronte al tribunale, sulla terrazza del quale la proprietaria Annalisa Carrozza aveva realizzato un attico in violazione di legge. (“Nei suoi confronti era già stato emesso decreto di citazione a giudizio” dopo gli accertamenti della polizia giudiziaria, scrive De Marco. La vicenda si è poi risolta in un nulla di fatto). Lʼesposto arriva a maggio del 2008, e per un bel poʼ di tempo langue nei cassetti del dipartimento guidato da Bruzzano. Trascorsi due anni, alla Procura arriva un esposto per lo stesso caso, e la polizia giudiziaria, in visita agli uffici della sezione Tutela del territorio, trova lo stesso esposto. Non trattato da due anni. Lʼispettore al quale risultava affidato, scrive De Marco, “riferiva di non aver svolto le indagini per disposizioni ricevute da Bruzzano”. Interrogato, lʼispettore rivelava che al dipartimento “tutti gli affari venivano assegnati al personale direttamente da Bruzzano”, e “mai con delega o disposizioni scritte, ma sempre verbali e secondo criteri di priorità stabiliti caso per caso dal medesimo Bruzzano”. Versione, questa, confermata da un altro ispettore che insieme al collega aveva seguito la pratica in relazione alla quale De Marco, con riferimento a Bruzzano, scrive che “ometteva di intervenire e ordinava al personale dipendente di differire lʼintervento”. Un ritardo di tre anni che consentiva di compiere lʼopera abusiva, di abitarla e di farle maturare buona parte del termine di prescrizione. Sicilia 19 OTTOBRE 2012 centonove TAORMINA. Il Comune rischia il default sommerso da decreti ingiuntivi, contenziosi e pignoramenti Un tuffo da 5 milioni L’ultima tegola milionaria riguarda l’esproprio dell’area dove è sorta la piscina comunale. Il sindaco Passalacqua tenta di vedere i gioielli di famiglia. Ma l’ospedale San Vincenzo.... DI ENRICO SCANDURRA TAORMINA. Lʼombra del dissesto finanziario aleggia su Taormina. Contenziosi, dispute tra privati e Comune fanno da sfondo a un panorama politico tuttʼaltro che tranquillo. Dalla questione “Villa Regina”, alla gestione dei parcheggi, fino ad arrivare alla messa in vendita dellʼex ospedale San Vincenzo. Ma lʼelenco è lunghissimo di cause, ricorsi al Tar e dispute. Tra queste ce nʼè una che, se non si prenderanno provvedimenti seri, rischierà di portare Taormina sullʼorlo del baratro. Si tratta di un contenzioso tra un privato e il Comune che dura dal lontano 1983, per lʼoccupazione illegittima di un terreno sul quale, a suo tempo, venne costruita la piscina comunale, in contrada Bongiovanni, nelle vicinanze dello stadio Bacigalupo. Il L’area espropriata. Sullo sfondo la piscina comunale proprietario del terreno ha intimato Palazzo dei Giurati di restituire suo tempo e che il tutto va riformulato. potrebbe finire peggio se la questione 5 milioni e 358 mila euro che dovranno »Abbiamo pagato già in più di un non verrà risolta. Intanto lunedì la giunta essere pagati entro un mese. Lʼatto occasione gli acconti che mancavano. sottoporrà al Consiglio la delicata stragiudiziale arriva dal Tar di Catania Proveremo ad opporci lo stesso», questione. Tra i locali in disuso che ed è un ricorso “per ottemperanza al sostiene il sindaco Mauro Passalacqua. potrebbero essere messi allʼasta figura giudicato civile”, scaturito dalle Tutto comunque aggrava, e di molto, la lʼex mattatoio. Ma lʼassessore sentenze di primo e secondo grado che grave situazione in cui versano le casse Muscolino avverte che “non si tratta di hanno dato ragione al proprietario su finanziarie del Comune sempre più una vendita di beni, bensì di una stima un vecchio iter di esproprio da parte del vuote. Ma cʼè uno spiraglio forse. La di questi, con lʼintenzione di avere un Comune. La questione è tuttora vendita di immobili, presenti a quadro esatto della situazione”. A pendente in Cassazione. La richiesta di Taormina, potrebbe risolvere predisporre la relazione in merito sarà il pagamento è relativa alle sentenze momentaneamente la questione. Ma ragioniere Francesco Intelisano. «Tra i passate in giudicato. Lʼ”invito e diffida” bisogna fare in fretta e soprattutto il vari immobili-continua Muscolino- ce ne è a provvedere alla restituzione beneplacito dovrebbe essere del sono alcuni che non potranno mai dellʼingente somma entro 30 giorni. A essere venduti perché sottoposti a queste sentenze il Comune di Taormina Consiglio comunale. Ma non è stato nemmeno approvato il bilancio di vincoli. Altri verranno affittati per proverà a difendersi sostenendo che previsione del 2012. Un anno nero che racimolare quantità di denaro alcune somme sono state già versate a Il sindaco Mauro Passalacqua necessarie per contribuire a sanare il deficit». Debito che esiste anche nei confronti di Messinambiente e accentuato anche dalle questioni relative al lodo “Villa Regina”. Per non parlare poi dellʼex presidio ospedaliero “San Vincenzo”. Nellʼambito del programma di vendita immobiliare previsto dallʼAssessorato Regionale allʼEconomia e la Spi (Sicilia Patrimonio Immobiliare) i locali dellʼex ospedale verranno adibiti ad alberghi o ad appartamenti. Secondo il presidente del Consiglio, Eugenio Raneri, la parte vecchia dellʼedificio, dove è presente anche la chiesa di San Francesco di Paola, è di proprietà del Comune, mentre quella nuova, oggetto di un ampliamento è sicuramente della Regione. «Bisognerà fare una ricerca catastale degli atti. Solo così si potrà risolvere la contesa sul bene, che la Regione ha valutato in circa 9 milioni di euro», afferma Raneri. In questi giorni sulla questione è intervenuto anche il consigliere di maggioranza Agostino Di Pietro che ha proposto allʼAsp 5 la realizzazione in quei locali di una fisioterapia riabilitativa. Dunque lʼannus horribilis per Taormina continua, pensando comunque ai risultati positivi ottenuti con le manifestazioni di fine settembre( Taobuk, per esempio). Ma la questione del deficit finanziario non è cosa semplice da risolvere, e la Perla dello Jonio rimane impantanata nellʼattesa della rinascita. MILAZZO Corte dei conti : «Il comune è fallito» Il consiglio non ha presentato un piano di rientro. Ma la procura... MILAZZO. Tanto piovve che dissesto fu. Ad un anno e mezzo dalla scelta politica del sindaco Carmelo di Pino di approdare al dissesto economico del comune di Milazzo, ecco arrivare al “giorno del giudizio”. E a tremare sono anche gli ex politici che ora rischiano di non potere più ricoprire incarichi pubblici oltre a rischiare il risarcimento dei danni. Nel mirino ex sindaci, consiglieri ed assessori. La sezione di controllo della Corte dei Conti ha comunicato di avere trasferito gli atti al Prefetfinanziario. Alla luce di tali elementi sono state disposte to ai fini della dichiarazione di dissesto che dovrà esle adunanze nelle quali sono stati ascoltati lʼassessore sere adottata dal consiglio comunale. Se non provvealle Finanze del Comune, Giuseppe Midili e il segretaderà antro 30 giorni sarà inviato un commissario. Cirrio generale, Massimo Gangemi, i quali hanno sostancostanziata lʼanalisi della Sezione di Controllo della zialmente confermato lʼesistenza delle criticità risconCorte dei Conti,che fa un lungo excursus che ha portatrate». Lo scorso 19 luglio lʼorgano di controllo ha chieto al fallimento dellʼente. Un “fallimento”, sto allʼEnte di adottare entro il termine di fortemente condiviso dal sindaco Carmelo 60 giorni le misure correttive necessarie Pino e dallʼassessore alle Finanze Pippo a superare le criticità riscontrate e a ripriMidili che consentirà agli attuali amministinare le condizioni di equilibrio finanziastratori di potere riprendere lʼattività politirio – i controllo”. ca, paralizzata da mesi. Lʼamministrazione Ma non è mai giunto alcuna misura corha sostenuto la tesi in varie relazioni inviarettiva. I consiglieri comunali, in realtà, te a Palermo. Tesi che ha sposato anche la hanno lamentato anche con un esposto in Corte dei Conti. «Tale relazione – scrive la procura di non avere avuto modo di poter Corte – evidenziava gravissime anomalie intervenire in quanto lʼamministrazione gestionali tali da far ritenere sussistenti i Pippo Midili non avrebbe fornito i documenti contabili presupposti per la dichiarazione di dissesto necessari. E le indagini sono in corso. pagina 20 centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 MESSINA Ma che sbilanci La Crisi di MessinaAmbiente MESSINA. Un poʼ meglio è andata ai colleghi di MessinaAmbiente, che dopo le proteste delle settimane scorse, hanno ricevuto uno degli stipendi arretrati, e hanno deposto, temporaneamente, lʼascia di guerra. La situazione però, rimane “calda”. MessinaAmbiente registra debiti per una cinquantina di milioni, ha difficoltà ad ottemperare alle rateizzazioni con Inps e Agenzia delle entrate e, cosa più grave, non permette al comune di Messina di approvare il previsionale 2012. Perchè? Per un paradosso che ancora nessuno è riuscito a spiegare. I bilanci di Messinambiente e Ato3, azienda dʼambito che riceve il contributo del comune di Messina (37 milioni) per la raccolta e li “gira” a Messinambiente. I bilanci, quindi, dovrebbero coincidere. E invece non è mai accaduto NIZZA DI SICILIA. Sfilata dei dipendenti senza stipendio da mesi. Così le loro storie Ato 4, corteo tra i rifiuti Il sistema è al collasso e gli operai raccontano i drammi: tra chi è ritornato a vivere con i genitori e chi non è riuscito ad acquistare i libri scolastici al figlio. Emergenza a Scaletta Zanclea DI GIUSEPPE PISTONE NIZZA DI SICILIA. Erano un centinaio i dipendenti dellʼAto 4 della zona jonica messinese che alla fine hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza per chiedere ciò che spetta loro per diritto: lo stipendio. Tanta la rabbia, la disperazione per le vie di Nizza di Sicilia, ma anche tantissima amarezza negli occhi. I cittadini non pagano, comuni non hanno i fondi per ripianare i debiti degli ambiti teritoriali e le aziende bloccano gli stipendi agli operai. Dietro ognuno di loro ci sono famiglie, storie di padri di famiglia che non riesce nemmeno a fare la spesa. Come il caso della signora Margerita Trabona che non riesce a comprare i libri ai propri figli. Donato Schitto, 44 anni, di Giardini Naxos si è invece trovato costretto a ritornare a vivere con la madre anziana perché non riusciva più a pagare lʼaffitto di casa. Tra gli altri cʼera chi gridava di vergognarsi di essere siciliano come Sergio Messina di 47 anni, costretto a pagare due affitti di casa tra S. Teresa di Riva e Palermo, dove vive la sua famiglia. «Una manifestazione pienamente riuscita, la responsabilità di questo disagio è dei sindaci - dice invece il segretario provinciale della funzione pubblica Cgil Carmelo Pino - i sindaci continuano a usufruire del servizio gratis e oggi si corre il rischio di una vera e propria emergenza rifiuti». Decreti ingiuntivi e pignoramenti per milioni di euro da parte dellʼAmia incombono sulle già esigue casse comunali dei comuni. I sindaci della zona jonica messinese, a loro volta, denunciano le anomalie dei sevizi e dichiarano guerra allʼAto. Scoppia così la bufera dei rifiuti nella riviera jonica. Intanto i dirigenti dellʼAto Me4 minacciano la sospensione del servizio tra i comuni di Scaletta Zanclea e Santa Domenica di Vittoria. Anche il dirigente Ato Me4, Arturo Vallone, incrocia le braccia. «Sono stanco di sentirmi dire cose non vere dai sindaci, di cosa vogliono discutere ancora? Devono solo onorare i loro debiti che non pagano da anni. Abbiamo seri problemi a pagare gli stipendi dei lavoratori e persino il carburante ai mezzi, così rischiamo di bloccare il servizio di raccolta». Momenti di grande tensione, dunque, tra i lavoratori e i sindaci. A finire sul banco degli imputati gli amministratori di Roccalumera con i suoi 2 milioni e 500 mila euro, Nizza di Sicilia, 1 milione e 700 mila euro, Scaletta Zanclea per 1 milione di euro e Itala con un debito di poco meno di 700 mila euro. Questi i comuni maggiormente indebitati con lʼAto Me4. Non solo rabbia e la sfiducia tra i lavoratori che scesi in corteo hanno rivendicato il pagamento degli stipendi bloccati dal mese di luglio. Ma i sindaci respingono ogni accusa. «Siamo vittime come i lavoratori, la verità è che lʼAto deve avere il coraggio di dichiarare il proprio fallimento provocato in tutta la Regione e ripristinare tutto il servizio per ripartire da zero – spiega il sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi - Non possiamo disporre di un solo euro perché lʼAmia ha pignorato tutti i crediti che il comune vanta con lʼAto. «Eʼ fallito il sistema Ato, ci ha prodotto oltre 2 milioni di debiti – sbotta Miasi». Vista la preoccupazione dei lavoratori i sindacati hanno così chiesto un vertice in seduta urgente per lunedì 22 ottobre nellʼaula consiliare del comune di Nizza a cui parteciperanno i commissari liquidatori dellʼAto, tra cui il figlio del sindaco nizzardo, Alessandro Di Tommaso, i lavoratori e gli amministratori. Momenti di grande tensione, dunque, si sono registrati nel corso del corteo di martedì scorso tra Nizza di Sicilia e Roccalumera, promosso dai lavoratori dellʼAto Me 4, giunti allo stremo delle forze economiche. Nonostante le avverse condizioni meteo i lavoratori si sono dati appuntamento davanti al palazzo municipale di Nizza di Sicilia, dove hanno prima incontrato il sindaco Di Tommaso per poi sfilare in corteo sino in piazza municipio a Roccalumera, dove il primo cittadino Miasi non ha voluto incontrare igli operai. «Esprimo la mia solidarietà – ha detto –anche loro sono vittime di un sistema ormai al collasso». Nel corso del corteo tanti gli striscioni e le sigle sindacali presenti. «Ridateci la nostra dignità, anche noi siamo cittadini – ha scritto un lavoratore schierato in prima linea. Presenti anche tante donne. BARCELLONA L’ufficio del lavoro convoca i lavoratori Dusty In 160 rischiano di entrare in mobilità. E non solo BARCELLONA. Sette sono i mesi che devono ancora incassare i lavoratori della Dusty, la società che gestisce la raccolta e smaltimento per i 38 comuni che ricadono nellʼAto 2, tra Brolo e Villafranca. Una situazione drammatica anche perchè pende sul loro capo la convocazione presso lʼUfficio Provinciale del Lavoro per venerdì per la mobilità di tutta la forza lavoro, circa 160 lavoratori. La Fit pagina 21 Cisl ha ricevuto - così come il Prefetto di Messina, le Procure della Repubblica di Patti e Barcellona, il Commissario liquidatore dellʼAto Me 2 e la stessa società Dusty – una accorata lettera di 43 lavoratori che chiedono aiuto. «I lavoratori – sottolinea la Fit Cisl – hanno sempre svolto il loro lavoro con puntualità, anche se sono al limite della sopravvivenza dal punto di vista economico. Non sanno se e quando gli saranno pagati gli stipendi, ma soprattutto non sanno chi li pagherà. Il nodo riguarda i sette milioni di euro che la Dusty afferma di dover ricevere e senza i quali è impossibilitata al pagamento delle spettanze. Una situazione che deve essere risolta al più presto – conclude la Federazione Trasporti della Cisl – perché cʼè in gioco il presente e il futuro di tante famiglie». I servizi sono garantiti nei comuni che hanno firmato un contratto aggiuntivo e pagano direttamente le spese. A cominciare da Milazzo e Barcellona. Sicilia 19 OTTOBRE 2012 IN ALTO MARE. Il Tar del Lazio congela la nomina del magistrato. Riaprendo i giochi Procura, si Salvi chi può! La tempistica per la poltrona numero uno degli inquirenti sarà comunque lunga. Probabile la richiesta di sospensiva da parte dell’escluso. Tornano in pista i pretendenti Gennaro e Tinebra DI DARIO DE LUCA CATANIA. Un vero e proprio terremoto, è quello causato dalla sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la nomina di Giovanni Salvi a Procuratore Capo di Catania. Ad alzarsi è un nuovo polverone tra i corridoi del palazzo di giustizia, da anni al centro di diatribe e scandali. Gli effetti avranno però tempi abbastanza lunghi. Probabile una richiesta di sospensiva e ormai certo il ricorso al Consiglio di Stato proprio da parte di Salvi. La nomina del magistrato leccese, esperto in indagini di terrorismo internazionale era avvenuta lo scorso 2 novembre 2011 su incarico del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura. Lʼincarico era sta formalizzato dopo mesi di veleni. Lʼeredità era quella di Vincenzo DʼAgata, andato in pensione per raggiunti limiti dʼetà nel febbraio 2011 ma finito, nel 2010, nel registro degli indagati per il reato di abuso dʼufficio su indicazione della Procura di Messina. La nomina di Salvi, fortemente voluta dalla società civile che ha letteralmente invocato un nome esterno ai confini isolani, subì il primo stop in fase di decisione del Csm. Il primo ricorso venne infatti presentato dallʼallora Procuratore di Siracusa Ugo Rossi (adesso finito al centro del cosiddetto “Caso Siracusa”), dal Procuratore di Caltagirone Francesco Giordano e da Giuseppe Toscano, Procuratore aggiunto a Catania. La contestazione era relativa allʼesclusione dal concorso dei tre contendenti a causa dellʼincompatibilità degli anni dʼincarico con i termini del bando stesso. Il vero alt, quello a cui fa riferimento lʼattuale sentenza del Tar del Lazio, è relativo però al ricorso proposto dai magistrati Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra. Entrambi chiamarono in causa il Csm e il Ministro della Giustizia nei confronti della nomina di Salvi. Giuseppe Gennaro, allʼepoca del ricorso sostituto Procuratore presso il Tribunale di Giuseppe Gennarop COLPITO DAL TAR. Giovanni Salvi Giovanni Tinebra Catania, mise in evidenza le criticità relative ai criteri di valutazione delle attitudini che portarono alla scelta di Giovanni Salvi. Una comparazione errata quindi tra i requisiti ritenuti “idonei” per le zone con rilevante presenza della criminalità organizzata, comʼè appunto Catania e il suo circondario. Motivazioni, quelle di Gennaro, che hanno rispecchiato le altre avanzate da Giovanni Tinebra, per nove anni impegnato con funzioni distrettuali antimafia presso la Procura di Caltanissetta. Proprio la valutazione attitudinale sono alla base della sentenza del tar del Lazio. Secondo i giudici della prima sezione del tribunale amministrativo, Giovanni Salvi non possedeva quelle “particolare esperienza riguardo alla criminalità organizzata di stampo mafioso”. Ecco quindi la sentenza definitiva che annulla la deliberazione con cui il plenum del Csm ne ha disposto la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania. CHI È TINEBRA. I contendenti di Salvi, Giovanni Tinebra e Giuseppe Gennaro: ennese, classe 1941, Tinebra è inequivocabilmente legato alla figura del finto pentito palermitano Vincenzo Scarantino. Il magistrato, che è stato dal 1992 al 2001 Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, ha condotto numerose indagini tra cui quelle sulla strage di Via DʼAmelio in cui morirono Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta. Le sentenze: sette ergastoli e altri quattro condannati, rese definitive arrivando al terzo grado di giudizio in Corte di centonove Cassazione, sono oggetto oggi del procedimento di revisione avviato dallʼattuale Procuratore Generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato. Quello di Scarantino fu un vero e proprio “depistaggio”, un castello accusatorio letteralmente crollato dopo le dichiarazione dei pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina. Il nome di Tinebra negli ultimi giorni rientra anche in un inchiesta di Report. Chiamato a testimoniare nel processo Mori nel 2010, il magistrato presentò sia un certificato medico in cui si attestava una sindrome parkinsoniana, la stessa che non gli permise di deporre al processo, e allo stesso tempo in una lettera inviata al pm Nino Di Matteo denunciava “scarsa coordinazione e reazioni emozionali spropositate”. Un quadro allarmante che solo apparentemente mal si sposava con quella che fu la successiva corsa a Procuratore Generale presso il Tribunale di Catania. Altro intreccio è quello e che lega il nome di Tinebra a quello di Massimo Ponzellini, arrestato per corruzione e pluri-indagato. Secondo la Procura di Milano, numerosi tra politici, imprenditori, faccendieri e burocrati si rivolgevano allʼex presidente della Banca Popolare di Milano per chiedere soldi, appoggi o semplici consigli. Tra loro, pure Giovanni Tinebra. Nellʼottobre 2011, in piena corsa verso il ruolo di Procuratore a Catania, il magistrato avrebbe chiesto un insediamento “accellerato” di Ettore Albertoni dentro il Csm per avere la maggioranza. Intrecci da cui lo stesso Tinebra si difende « Volevo che il Consiglio sapesse che avevo i titoli per Catania. Ora il banchiere è agli arresti? Può succedere». E CHI GENNARO. Gennaro, attualmente Procuratore aggiunto di Catania ed ex Presidente per due volte dellʼAssociazione Nazionale Magistrati, ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura in quota Unicos è stato uno dei protagonisti dellʼindagine Iblis, la stessa che vede ancora coinvolto lʼex Presidente della Regione Raffaele Lombardo e il fratello deputato nazionale Mpa-Pds, Angelo. Gennaro è stato tra i protagonisti del cosiddetto “secondo caso-Catania” riguardante una foto datata 1986 mostrata in un dibattito a Palazzolo Acreide in Provincia di Siracusa su Pippo Fava. Lo scatto immortalava il magistrato in compagnia del boss del clan Laudani, Carmelo Rizzo. Il processo è stato archiviato presso la Procura di Messina, mentre il consiglio giudiziario ritenne i fatti irrilevanti e pregressi. INCHIESTA IBLIS Lombardo, rito abbreviato Accolta la richiesta dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo CATANIA. Dopo mesi di udienze camerali, lʼinchiesta Iblis vedrà a processo attraverso il rito abbreviato, definito “condizionato”, il suo imputato più illustre. Lʼex Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è accusato dalla Procura di Catania di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dallʼaver favorito la mafia. Imputazioni pesanti a cui il pool difensivo cercherà di ribattere chiamando a deporre 5 testi. Il 30 ottobre, data della prima udienza del processo, sarà il turno dellʼavvocato Mario Brancato, ex Presidente del Mercato Agroalimentare di Catania, e del geologo autonomista Giovanni Barbagallo, recentemente condannato nellʼambito del rito abbreviato di Iblis e ritenuto lʼanello di congiunzione tra il clan Santapaola e il mondo politico-imprenditoriale catanese. Successivamente toc- pagina 22 cherà sia allʼimprenditore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa Mariano Incarbone, che allʼimprenditore e re del movimento terra originario di Castel di Iudica, Vincenzo Basilotta, ed infine al nuovo pentito di Cosa Nostra, Giuseppe Mirabile, ex reggente del mandamento calatino. La sua è una conoscenza che lo stesso Procuratore Giovanni Salvi ha definito «indiretta ma importante nonostante dal 2003 è agli arresti e condannato con sentenza definitiva allʼergastolo». Nellʼambito del processo sono stati inoltre acquisiti altri documenti: la relazione Pecorella riguardante lʼanalisi delle congiunture tra criminalità organizzata e il traffico e smaltimento di rifiuti e gli atti del procedimento di competenza della Procura di Messina sulla presunta fuga di notizie riguardanti proprio lʼinchiesta Iblis. Scelta diametralmente opposta, invece, per lʼaltro imputato del procedimento. Angelo Lombardo (mai presente in aula in questi mesi), fratello dellʼex Governatore e parlamentare a Montecitorio dellʼMpa, ha optato per il rito ordinario. Un iter più lungo che porterà alla fase del dibattimento. Le strade dei due si separano. (D.D.L.) centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 INIZIATIVE. "Autunno: tempo di funghi" il 28 ottobre all'Orto Botanico di Messina Funghi, prendiamoli con co...scienza Full immersion tra 150 specie esposte, con dimostrazioni pratiche di riconoscimento. Una occasione per scoprire la ricchezza del mondo “micologico” e del patrimonio dell'Orto DI MARIA TIZIANA SIDOTI MESSINA. Ad un mese dall'avvio dell'autunno, tra sagre ed eventi vari in terra sicula dedicati ai funghi ad esaltarne la prelibatezza culinaria, gioia del palato per i cultori del gusto, c'è anche un altro appuntamento. Che del fungo ne esalta, invece, la ricchezza scientifica, solleticando la curiosità di quanti, appassionati e non, sono affascinati da un organismo dagli aspetti a molti ignoti, non facile da identificare, tra specie commestibili, tossiche o velenose. Una giornata, immersione nel regno dei funghi tra esperti e percorsi guidati, all'aria aperta, passeggiando all'ombra degli alberi tra i viali dell'Orto Botanico "Pietro Castelli" di Messina: tutto questo è "Autunno: tempo di funghi". Che domenica 28 ottobre vedrà aprire i battenti della struttura universitaria della città dello Stretto, dalle 9 alle 13 e dalle 15:30 alle 18:30 con ingresso gratuito. «Cerchiamo di far capire cosa può fare una passeggiata all'Orto. Questo appuntamento è una tradizione ormai per la città: ogni anno ci sono queste esposizioni per rendersi conto della biodiversità», a parlare così è Rosa Maria Picone, del Dipartimento di Scienze della Vita "Marcello Malpighi", sezione Botanica, cui il "Pietro Castelli" è annesso, dall'88 responsabile dell'Orto. L'evento del 28, giunto alla settima edizione, vede ancora una volta i soci della sezione messinese dell'Amb, Associazione micologica Bresadola, impegnati ad allestire un'esposizione di funghi freschi. «I soci di Bresadola sono molto attivi e raccolgono molte specie: quest'anno ne saranno esposte 150 diverse», riprende la Picone. Gli esperti del gruppo della suddetta associazione, la più grande d'Italia del settore, poi di mattina alle 10 ed alle 11 e di pomeriggio alle 16 ed alle 17 terranno 4 dimostrazioni pratiche sul Dionadea riconoscimento dei funghi: un'opportunità per i visitatori per osservarne in tempo reale alcune peculiarità distintive. «Lo spirito è più di far vedere, non d'insegnare a riconoscere, perchè in un solo giorno non si può, ma di far vedere la ricchezza dei funghi. Alcuni poi hanno forme bellissime, altri hanno odore piacevole. Nell'esposizione tutti i nomi sono scientifici, perchè l'approccio qui è sempre scientifico-divulgativo ma la cosa bella è che i soci fanno un percorso guidato con spiegazioni abbastanza piacevoli», precisa la responsabile dell'Orto. Nella stessa occasione ci sarà il mercatino d'autunno con piante grasse, carnivore, aromatiche, pelargoni ed altre specie. E sulle carnivore di cui il 29 e 30 settembre si è tenuto un incontro sempre all'Orto, la Picone dice: «Di autoctone siciliane non ne esistono. Ce ne sono alcune italiane nella zona alpina: ci vuole un microclima particolare. La cosa bella è che alcune di queste piante si possono coltivare e ci si può anche divertire: nell'incontro di settembre il gruppo siciliano di Rex Plants ha spiegato come». Alle 11 ed alle 17 sarà la volta di visite guidate all'Orto. «È un'occasione anche per avvicinare la gente e far conoscere l'Orto: è lo spirito delle nostre attività. C'è un patrimonio abbastanza ricco ma stiamo anche portando avanti un progetto che ci sta molto a cuore: alcune piante sono a rischio estinzione nei Peloritani. Cerchiamo di riprodurle e reintrodurle. Una di queste, la più a rischio, Limonium, è nel logo dell'Orto, visibile nel nostro sito www.ortobotanico.messina.it, da cui ci si può iscrivere alla nostra newsletter per essere aggiornati sugli eventi: piccola ma molto importante per la biodiversità», conclude la Picone. Vademecum del buon raccoglitore MESSINA. La sezione messinese dell'Associazione micologica Bresadola, che il 28 ottobre cura l'esposizione all'Orto Botanico, dà appuntamento ogni lunedì alle 17.30 nella sede della Città del Ragazzo a chi voglia iscriversi al gruppo. Dal '79 impegnata nella promozione dello studio dei funghi e dei problemi connessi, diffondendo una coscienza ecologica e micologica, organizza corsi di micologia, compreso quello per il tesserino per la raccolta funghi in Sicilia. Tra i consigli sui funghi, di cui molti ignorano che ciò che chiamiamo fungo è solo il frutto della pianta-fungo, detta micelio: si raccolgono interi, senza strapparli o tagliarli alla base del gambo, ma con una delicata rotazione, solo freschi ed in buon stato; non quelli troppo piccoli, e a scopo culinario solo quelli conosciuti con certezza, puliti subito e deposti in un cesto rigido e non nelle buste di plastica; farli controllare ad esperti sanitari, a Messina gratis all'Ispettorato Micologico, Ufficio Igiene Pubblica, se non si è in grado di riconoscerli; cucinarli preferibilmente in giornata; rispettare il bosco e la fauna e le norme sulla raccolta; raccogliere solo funghi che interessano, lasciando integri gli altri, anche quelli non commestibili; usare scarponi da trekking alti sopra le caviglie con suola a carrarmato contro storte, scivolate ed affaticamenti. (M.T.S.) pagina 23 Sicilia 19 OTTOBRE 2012 MESSINA. Al Vittorio Emanuele uno spettacolo teatrale interpretato dagli avvocati Attori con la Toga Diretti dall’attore-regista Antonio Lo Presti, i legali si “confronteranno” con un testo di Durrenmatt, “La visita della vecchia signora”. Il ricavato di beneficenza DI ALESSANDRA TIMMONERI Il cast dello spettacolo “La visita della vecchia signora” esteso da cinque a diciotto membri. Non è un caso, inoltre, che lʼopera messa in scena sia del drammaturgo svizzero Dürrenmatt, una “vecchia conoscenza” dei legali messinesi: «Cerco sempre di scegliere dei testi teatrali che riguardino in qualche modo il mondo della legge e della giustizia - spiega Lo Presti - In passato, per esempio, abbiamo rappresentato “La parola ai giurati” o “Il giudice e il suo boia” (questʼultimo sempre di Dürrenmatt)». Spettacoli che hanno avuto un ottimo successo di pubblico e hanno contribuito ad aiutare le persone meno fortunate, dato che il ricavato delle rappresentazioni è stato interamente devoluto in beneficenza. E così sarà anche questʼanno. LADY VENDETTA. Senza svelare troppo la trama, lo spettacolo racconta la storia di una misteriosa signora che torna nel suo paese natale dopo molti anni per compiere la sua vendetta e farsi giustizia da sola, sfruttando il potere del denaro. «È stata unʼesperienza assolutamente piacevole racconta lʼavvocato Paola Pirri, alla sua prima prova teatrale - È stato strano trovarsi a recitare con molti colleghi, i quali si incontrano praticamente ogni giorno nelle aule del tribunale. Riguardo la trama, si tratta di un testo abbastanza cupo, in cui la protagonista cerca di corrompere gli abitanti della città, e anche la giustizia stessa, per compiere la sua vendetta privata. È uno scontro tra moralità e onnipotenza del denaro, etica e corruzione morale: un tema molto attuale. Tuttavia il finale lascia una sorpresa e ci sono molti punti che suscitano una forte ilarità. Quella di Dürrenmatt è sì unʼopera psicologica, ma che porta anche alla risata». Oltre alla Pirri, gli altri legali che prenderanno parte alla pièce saranno Loredana Bruno, Patrizia Causarano, Lucio Castagna, Salvatore Catalano, Isabella Celeste, Marcello Fatato, Salvatore Gallo, Anna Gemellaro, Antonio Giunta, Lidia Lazzara, Gianmaria Lojacono, Pino Magrofuoco, Giuseppe Sorbello, Franco Velardi, Simona Triolo, Federici Violi e Aurelio Wrzy. mess. elettorale trovare anche solo unʼora al giorno da dedicare alle prove». LE ORIGINI DEL PROGETTO. Ma a questo tipo di difficoltà Lo Presti è ormai abituato, dato che il progetto teatrale con lʼOrdine degli avvocati va avanti ormai dal 2005, e da allora il cast degli attori si è mess. elettorale MESSINA. «Silenzio, silenzio! O faccio sgombrare… il teatro!». Questa volta, in via eccezionale, lʼaula di tribunale degli avvocati messinesi sarà il Teatro Vittorio Emanuele, dove mercoledì 24 ottobre, alle ore 21, si terrà lo spettacolo “La visita della vecchia signora” di Friedrich Dürrenmatt. Diretta da Antonio Lo Presti e patrocinata dallʼAssociazione Culturale DAF, lʼopera avrà come attori protagonisti un gruppo di avvocati del Foro di Messina, che per beneficenza svestiranno la toga e tenteranno di imitare le gesta di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. «Si tratta di unʼesperienza che nasce quasi come un qualcosa di ludico, ma è al contempo un impegno molto serio racconta il regista Lo Presti - Il fatto che lo spettacolo sia interpretato da una compagnia teatrale non professionista non è stato affatto un problema. Ho sempre preparato tutti coloro che si sono presentati, senza alcuna selezione. Lʼunica difficoltà riscontrata è stato trovare il tempo per provare: gli avvocati sono molto impegnati e quindi è stata unʼimpresa centonove pagina 24 centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 pagina 25 Sicilia 19 OTTOBRE 2012 IL RE DEI COLLI. Don Minico L’ex albergo Colli San Rizzo centonove La sede dell’Azienda Foreste MESSINA. La rinascita delle alture che coronano la città da Capo Peloro a Fondachelli Fantina Colli, il paradiso ritrovato In dirittura d’arrivo per diventare il quinto parco regionale della Sicilia, i Peloritani rinverdiscono grazie all’Azienda Foreste e ai privati. Premiando l’intuizione del re del cibo “Don Minico” DI TIZIANA CARUSO MESSINA. Undici punte si sollevano sul diadema montuoso che incorona Messina da Capo Peloro a Fondachelli Fantina. Promontori e sentieri trascinano per chilometri la vista su due distese d'azzurro in un irrinunciabile strabismo che trova il suo apice a Dinnammare, osservatorio privilegiato delle meraviglie di Jonio e Tirreno. Sono i Peloritani. In cerca di riscossa. Cime di storia e leggenda, tra monaci cappuccini e tesori sotterranei, castelli medievali, forti umbertini e ville abbandonate. Crinali d'incanto naturalistico e tesori d'architettura. Una miniera. Dopo anni d'ordito per l'istituzione del “Parco naturale dei Monti Peloritani” e un pressing di cui si è fatto carico in superficie, Pino Giaimi attraverso un comitato promotore sposato anche da Legambiente Sicilia e difeso all'Ars da un solo deputato messinese, Filippo Panarello, lo scorso luglio il Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale, presieduto dall'ex assessore al Territorio, Alessandro Aricò, ha approvato la proposta di istituire il quinto tra i parchi siciliani (il quarto, quello dei Monti Sicani, è stato autorizzato lo scorso 25 luglio e, ad agosto, in extremis alle dimissioni, Lombardo ha nominato commissario Alberto Pulizzi). Per la “nascita” formale di quello dei Peloritani invece, non c'è stata la stessa pressione e, chiusa la parentesi del precedente governo, l'incartamento si è arenato negli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione che dovevano espletare le procedure necessarie all'istituzione, a cominciare dall'analisi delle planimetrie e dalla delimitazione della superficie boschiva, quest'anno, danneggiata, molto più dei precedenti, dai numerosi incendi che hanno annerito i bassi polmoni peloritani. Ma intanto, sulle alture messinesi, qualcosa si muove. E da tempo. Soprattutto per evitare di assistere all'ennesimo sciacallaggio a un paradiso naturale, più volte sfruttato come terra di razzie individuali, poco e niente come risorsa collettiva. Perché, sebbene si parli della nascita di un parco naturale dagli anni '70 e qualche anno fa a Palermo sia Villa Rodriguez già sfumata la possibilità di istituzione attraverso un emendamento alla finanziaria del 2010, c'è chi, sul fascino dei gioielli che cingono la “testa” di Messina, ha sempre creduto e puntato. Se i circuiti messi in piedi in altre realtà siciliane riescono a far decollare la promozione ambientale ed enogastronomico del territorio non solo a livello endogeno, Messina non si è ancora attrezzata ad oliare un'auspicata, necessaria e concreta valorizzazione dei Peloritani volta, in particolare, a scatenare un boom turistico. I “VECCHI PARADISI”. Ad aree attrezzate pubbliche si affiancano iniziative private che da sempre hanno caratterizzato e connotato la ricchezza dei Peloritani. Sui colli messinesi è d'obbligo la “scampagnata”. Sono numerose le aree attrezzate sorte fra profumo di pini, castagni e ginestre. Al confine con la Foresta vecchia di Camaro, il bosco naturale più antico di tutto il complesso montuoso, ci sono gli spazi della “Madunnuzza”. Una seconda area attrezzata è quella di Musolino, recentemente ristrutturata con l'aggiunta di tavolini in legno, altalene, fontana potabile e braceri. Dalla frequentatissima Musolino si può però passare alla solitudine di boschi raggiungibili su tortuose strade in terra battuta che conducono al sentiero Brignoli, dove una carbonaia, proprio sotto Puntale Un daino nei boschi (foto da skyscrapercity.com, ut Bandiera, permette di conoscere le tecniche per la fabbricazione del carbone da legna. Le aree attrezzate dei Peloritani vanno ancora da Lupo, a Santo Stefano Briga, a Posto Leone, nel Demanio Comunale di Santa Lucia del Mela. Qui una vasca d'acqua all'ombra di pini, castagni e querce, è il cuore di un piccolo “eden” attrezzato con tavoli e panche in legno, giochi e punti cottura. Nelle aree adiacenti è possibile trovare e raccogliere gustosi porcini, così come nei pressi dell'area di Cavagna e di Piano Vernà. Sul versante opposto c'è Foleo, a cui si giunge attraversando Bafia e Mandanici. Nelle vicinanze c'è ancora Tre Pizzi, con la sua torretta di avvistamento antincendio o Piano Margi, con un laghetto collinare circondato da tavoli e panche in legno col profumo di IL DIRETTORE Aveni, l’uomo dei fondi Ue Il funzionario regionale racconta come sono stati spesi i finanziamenti. Elogiando il personale IL RE DELLE FORESTE. Pippo Aveni. MESSINA. Da due anni il dirigente provinciale dell'Azienda foreste demaniali è l'architetto Pippo Aveni. Il dirigente regionale difende a spada tratta il ruolo dei suoi oltre 2000 “operai” e crede fermamente che i Peloritani siano una risorsa da proteggere e mettere a regime. In due anni, grazie a collaborazioni “a tutto campo”, ha coadiuvato la messa in moto di meccanismi di valorizzazione dei colli messinesi. «I fondi non sono mancati, oltre 2 milioni di euro sono arrivati solo l'anno scorso, grazie anche alle progettualità che abbiamo presentato e che sono state approvate nell'ambito del Psr 2007-2013. Siamo riusciti a realizzare molte iniziative non solo mirate alla valoriz- pagina 26 zazione del territorio, ma anche al recupero delle aree e delle strutture di proprietà del Demanio, altre ancora sono in cantiere grazie anche alla collaborazione con alcuni progettisti del Comune». Aveni, che nei due anni di insediamento si è occupato anche di dissesto idrogeologico, non vede proprio di buon occhio l'eventuale via libera all'istituzione di un Parco naturale dei Monti Peloritani che riesca ad agglomerare in un sistema unico le produttività esistenti e ne proponga delle nuove in grado di far decollare ancora di più il sistema dei Peloritani. Il suo timore, infatti, è che un nuovo ente proverà a sovrapporsi all'attività dell'Azienda foreste senza riuscire ad essere realmente operativo come, secondo Aveni, è già accaduto nelle gestioni degli altri parchi istituiti in Sicilia. «Ho a disposizione oltre duemila unità di personale che sino ad ora - sottolinea lʼarchitetto - è riuscito a gestire l'area demaniale al meglio. Si può fare ancora molto per valorizzare la bellezza e la produttività di questi luoghi, e questo sarà il mio obiettivo fino a che rimarrò a capo dell'Azienda foreste». (T.C.) centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 tente logan1975) nocciole che invade il “Castello di Margi”, roccia caratteristica oltre che sito d'interesse archeologico. Dal “fai da te” praticamente a costo zero si passa alla comunque economica “Casa di cura per inappetenti” di Don Minico, “u megghiu postu du munnu” per gustare la classica forma di “pane cunzatu” inserita anche nelle guide Michelin. Don Minico non conosce crisi. Anzi. Negli ultimi anni è riuscito ad ampliare la sua attività con altri prodotti locali di propria produzione provenienti direttamente dai terreni di Filicudi. I “NUOVI REGNI”. Negli ultimi anni, sui Peloritani, e in particolare nel comprensorio di Dinnammare, c'è stato qualche fermento. Anche grazie all'intercettazione dei fondi Psr ad opera dell'Azienda foreste demaniali di Messina. Dai semplici interventi di recupero come la recente restaurazione della fontana collocata sulla strada di transito che conduce ai forti umbertini (usata un tempo come punto di ristoro per artiglieri, soldati e animali) o la riqualificazione dell'area attrezzata di Musolino, all'inaugurazione, la scorsa primavera, del Centro polifunzionale di Camaro “Giardino delle Meraviglie”. Dagli appuntamenti annuali già consolidati, ma sempre ricchi di novità, come “Il Bosco in Concerto” (in cui le porte del vivaio Ziriò si aprono ad artisti e musicisti, promuovendo l'attività del rifugio) alla “restaurazione” di manufatti storici da adibire a nuovi “punti ristoro” proprio sulla cresta dei Peloritani. Tutte iniziative organizzate per dare nuova vita ai colli messinesi. Tra gli interventi da poco finanziati attraverso la misura 313 dei fondi per il Programma Sviluppo Rurale (Psr), ci sono 300 mila euro per il recupero di alcuni ruderi nei pressi della Reggia Trazzera. Sempre attraverso gli stessi fondi, si stanno inoltre spalancando le porte dell'area nei pressi di cascata Zaccone, all'interno del sentiero che va da Larderia a Dinnammare. LE “DIMORE STORICHE”. Castel Vinci, villa Agresta, villa Picciotto, villa Speciale, villa Caminiti, villa Rinciari, villa Miloro, villa Costarelli e villa Allegra sono solo alcuni tra i luoghi di interesse artistico dei Peloritani, perlopiù tutti ricadenti nella frazione di Castanea delle Furie. L'emblema dell'incanto architettonico dei Peloritani è forse però villa Rodriguez. Una reggia dispersa nei boschi in mezzo alle aree del demanio forestale dove a dominare incontrastata è l'inaccettabile dicotomia tra rovina e bellezza. A ceramiche e pavimenti che spezzano il fiato si mescolano degrado e abbandono. A una flora da giardino delle magie si affianca un tesoro vandalizzato che, di notte, è alla mercè di chiunque. Vani i tentativi di vendita alla Regione di un tesoro da oltre un milione di euro. Sulla strada che conduce a Dinnammare c'è poi la vecchia colonia “Principe di Piemonte”, abbandanata da anni e senza più il tetto. LE “STRUTTURE RECENTI”. Dall'Irccs “Neurolesi”, realizzato nelle ville e nel parco donate da Uberto Bonino e consorte, si passa all'ex Hotel San Rizzo proprio di fronte a Don Minico. La struttura è oggi nuovamente gestita dall'Azienda foreste di Messina dopo una “contesa” con la Provincia, e viene utilizzata anche come sede per visite scolastiche guidate, mostre e convegni. Proprio la Fondazione Bonino Pulejo aveva fatto istanza per utilizzare gli spazi, ma la Regione ha predisposto un bando per la vendita del bene. IL CASO Riserva dei Daini, vietato l’accesso MESSINA. Tra i tanti luoghi da visitare sui monti Peloritani, una menzione merita sicuramente la riserva dei daini che anche in passato ha rappresentato una tra le attrattive più singolari dei colli messinesi. In passato, però. Perchè, da oltre sei mesi, è impossibile visitarla. Chi ha spinto e lanciato inizialmente l'esperimento anni fa lo definisce oggi “poco riuscito”, anche perchè gli animali che venivano lasciati liberi non riuscivano a sopravvivere alle insidie. Per giustificare l'impossibilità di ammirare gli esemplari della specie accolti nei pressi del Forte Ferraro l'Azienda foreste demaniali spiega che alcuni sono stati colpiti da una patologia (non meglio identificata) e sono ancora sottoposti alle cure da parte dei medici dell'Asp. Per questo si preferisce che, soprattutto ai bambini, non sia consentito il contatto. Se questa è la versione ufficiale, qualcuno sostiene invece semplicemente che gli esemplari accolti all'interno del parco cambino mantello due volte all'anno e che non vi sia alcuna “misteriosa patologia”. INIZIATIVE. Percorsi tra gli alberi per grandi e piccini. E non solo Avventure a gogò MESSINA. C'è anche chi sui Peloritani sta cercando di creare economia. Se il celebre Don Minico, l'offerta si sta ampliando. Sebbene qualche esperimento sia stato “stoppato” sul nascere (ad esempio una richiesta di concessione aree per realizzare un ranch da utilizzare per la coltivazione di prodotti biologici), a riportare la gente sui Peloritani ha pensato l'ambizione di due giovani sportivi. Gianluca Sciacca e Rosy Martinelli. Da oltre tre anni inseguivano il sogno di un parco avventura sui Colli. E finalmente ci sono riusciti. A credere nella loro impresa è stato soprattutto Ettore Lombardo, ex presidente dell'Azienda foreste demaniali locale, a continuare a dargli ascolto anche l'attuale gestione targata Pippo Aveni. «Sacrifici e risorse proprie», così il sogno ha preso il via. Un affitto delle aree a prezzo modico per un Parco avventura frequentatissimo soprattutto d'estate, ma che riesce ad attrarre sui Peloritani anche durante le mezze stagioni. Un'area di 12000 mq, immersa in una verde pineta nella zona di Portella Piano Verde, proprio sulla strada provinciale che porta a Dinnammare. Cinque percorsi, due dedicati ai più piccoli e tre a ragazzi ed adulti. Una serie di viaggi acrobatici in altezza con attraversamenti sospesi tra alberi ad alto fusto, pedane intervallate da ponti tibetani, ponti cinesi, liane, passerelle e tirolesi. E non è finita qui. Perchè il sogno dei due ragazzi si spinge oltre: «Ascoltiamo molto chi viene al Parco e ci da consigli - spiega Gialuca Sciacca - Non ci fermeremo, anzi stiamo cercando di allargare l'offerta con la realizzazione di nuovi percorsi mirati a diversi target. In particolare vogliamo dare altro spazio alle attrattive per bambini e per le persone un po' più spericolate». pagina 27 Oltre ai percorsi, all'interno del Parco possono svolgersi tiro con l'arco e il tree climbing, l'arrampicata a parete sul tronco degli alberi. Tre sono le parole d'ordine: divertimento, sicurezza e rispetto dell'ambiente. Tra le altre iniziative per sfruttare il business dei Peloritani c'è anche l'organizzazione di pacchetti che coniugano le attività sportive al turismo. Proprio in questo ambito ha avuto un discreto successo anche il club “Città di Risa”, presieduto da Lillo Rizzo, che , ad esempio, apprezzamento. Da qualche mese, infatti, anche nella zona della foresta di Camaro sono nati percorsi di trekking e mountain bike con la possibilità di affittare i mezzi direttamente sul posto. Vicino alla “casa” di Don Minico, inoltre, è nato il primo “rent-bike” dei Peloritani. Aperto solo la domenica durante la stagione estiva e quella primaverile, è un ottimo “post-pane alla disgraziata”. Le iniziative per rendere i Colli “produttivi” non sono comunque finite qui. Finalmente, dopo due anni dal boom del OCCHIO AL PONTE! Il Parco avventura ha puntato sui fuoristrada. Il sodalizio di “Città di Risa” conta 15 soci, ognuno dei quali mette a disposizione la propria jeep per escursioni guidate sui Peloritani. Dal 2010 i soci hanno ottenuto la qualifica di operatori turistici e hanno iniziato la loro attività puntando soprattutto sui colli San Rizzo. L'esperimento più riuscito è l'attraversamento della dorsale montuosa che si estende fino a Fiumedinisi, tagliando in escursione i boschi peloritani con la possibilità di visitare anche le zone costiere e i paesini della jonica. L'idea, iniziata dalla passione sportiva, ha avuto successo anche sotto l'aspetto turistico ed economico. Lo sport sui colli è una delle altre attività che sta riscuotendo discreto crocierismo messinese, qualcuno ha pensato di sfruttare il tempo dei “turisti per un giorno” organizzando visite guidate alla scoperta dei Peloritani. Un tour, seppur “ristretto”, a cui ha pensato Igor Fedele, presidente del Mediterranea Trekking, in sodalizio con la Provincia di Messina (e il suo “Messina Tourism Bureau”) e il Dipartimento Azienda foreste demaniali. In particolare, tra i pacchetti offerti ai crocieristi, c'è l'Adventure route, un'escursione della durata di due ore che inizia dalla chiesa dei Catalani, visita il Duomo e “decolla” verso il “Giardino delle Meraviglie”, per poi attraversare Puntal Ferraro e, prima di tornare “a terra”, fa uno stop al bivio delle “Quattro Strade”. (T.C.) Sicilia 19 OTTOBRE 2012 centonove INIZIATIVE. Si conclude la quinta edizione di Panelle&Champagne mentre arriva un riconoscimento internazionale Cibi di strada, Palermo capitale Il capoluogo siciliano è l’unica città d’Italia nella top ten di VirtualTourist sulla street food mondiale. Viaggio tra gli odori e le delizie di alimenti un tempo solo per i poveri. Che oggi diventano di tendenza DI MANUELA VENTO PALERMO. Record di maison per la quinta edizione di Panelle&Champagne, al circolo Telimar di Palermo. Sono trentacinque le cantine che hanno parte alla manifestazione consentendo l'assaggio di oltre 50 etichette diverse di bollicine francesi. L'evento è stato organizzato da Cronache di Gusto e dal Telimar. La maxidegustazione vuole essere un felice incontro tra il cibo di strada e il vino icona della noblesse francais. Anche quest'anno è stato premiato il migliore champagne grazie al voto degli stessi winelovers che attraverso una scheda hanno segnalato le bollicine più buone. Ma lʼiniziativa ha acceso i riflettori anche sulle panelle, mitico “cibo di strada”, vale a dire quelle delizie da mangiare al volo, anzi quasi in bilico e che è ormai diventata una caratteristica del capoluogo siciliano, con chioschi, carretti ambulanti e mercati di cibo allʼaperto che accomuna terre lontane fra loro. Secondo una classifica, redatta da VirtualTourist e pubblicata recentemente da Forbes, al vertice dello street food mondiale c'è la capitale thailandese Bangkok, mentre solo Palermo fra le città italiana si guadagna una posizione nella top ten. Un tempo cibo 'povero', oggi si è trasformato in una nuova tendenza gourmet, ricercata, anche in simbiosi con alcuni prodotti dello Slow Food. E Palermo si conferma terra di cibi di strada: come nella migliore tradizione, vedrete che durante il vostro viaggio in giro per la Sicilia troverete innumerevoli occasioni per fare una sosta e concedervi uno spuntino, a qualunque ora del giorno e della notte. In particolare pane e panelle sono il punto di forza dei tanti rivenditori ambulanti, in giro per la città come ʻpiatto unicoʼ. Al Foro Italico o a Piazza Marina sarà difficile restare a bocca asciutta, se colti da una voglia improvvisa. Conosciute nella versione calda e salata, oggi si possono trovare, nel giorno di Santa Lucia, anche nella versione dolce e rotonda, ripiene e non… ricoperte di zucchero vanigliato. Peri cibi di strada, il capoluogo ha infatti conquistato il quinto posto dopo Bangkok, Singapore, Menang e Marrakesh. A colpire i turisti di tutto il mondo è la varietà del cibo di strada siciliano, che nelle strade di Palermo ancora mantiene intatta la sua genuinità. Si va da specialità che i più conoscono e hanno già assaggiato anche se non "in strada", come le arancine di riso e i cannoli, ad altre prelibatezze. C'è lo sfincione, piatto tipico della tradizione natalizia: una pasta di pane condita con salsa di pomodoro, origano, sarde salate, cipolla, pecorino fresco e mollica di pane. Per i palati più forti c'è il pani ca' meusa, una focaccia farcita di carne, le interiora di vitello (la milza), con del limone spremuto. Una variante è l'aggiunta di ricotta fresca e caciocavallo. Terminano l'elenco pane e panelle (frittelle con farina di ceci). “Lʼevento è cresciuto in termini di presenze sia delle maison che del pubblico; sono passate oltre 400 persone - dichiara Fabrizio Carrera, coordinatore della manifestazione Panelle & Champagne. E per il prossimo anno si aspetta un ulteriore incremento della più grande manifestazione organizzata da Roma in giù . “Ancora una volta questo abbinamento ha dimostrato la versatilità dello champagne francese con il cibo palermitano. Le panelle - conclude Carrera - sono molto più buone con lo champagne”. ESPERIMENTI In principio furono gli arabi CONOSCIUTO COME ʻcibo di stradaʼ, diffuso anche a Trapani, Agrigento e Caltanissetta, trova però la sua patria proprio nel capoluogo siciliano. Che gli Arabi avessero consolidato il loro dominio a Palermo nel lontano 831, rivoluzionando i sistemi dʼ irrigazione, introducendo la coltura degli agrumi, della canna da zucchero ci era noto, forse… ma probabilmente meno diffusa era lʼorigine araba proprio delle nostre panelle. Gli Arabi, infatti, tra il IX e lʼXI secolo sperimentarono questa ricetta utilizzando una pianta leguminosa orientale, il cece. Lo macinarono e ottennero una farina che poi diventerà la ricetta del piatto tipico palermitano. La ricetta odierna è costituita da un impasto di farina di ceci, acqua e prezzemolo, con lʼaggiunta successiva di sale e pepe. Si è soliti gustarle allʼinterno di panini rotondi e morbidi ricoperti di semi di sesamo e accompagnate da ʻcazzilliʼ (le crocchè, piatto tipicamente siciliano e napoletano, costituito da patate, uova e pangrattato) sale e limone. pagina 28 CLASSIFICHE L’Asia sbanca L'ASIA SBANCA la classifica. VirtualTourist incorona Bangkok come la migliore al mondo, soprattutto per la quantità di posti in cui si possono assaggiare migliaia di varietà di piatti: insalata di papaya verde, pollo al curry, pad Thai e riso al mango. Al secondo posto c'è Singapore, famosa per i suoi mercati del cibo all'aperto e per le commistioni con la cucina cinese, malese e indiana. Al terzo posto Penang, in Malesia. Quarta posizione per la parte vecchia della città marocchina di Marrakech dove c'è un centinaio di chioschi all'aperto dove degustare agnello arrosto, cous cous e kebab. Dopo Palermo vengono menzionate Ho Chi Minh City, Istanbul, Mexico City e le ultime due posizioni sono per Bruxelles e Ambergris Caye nel Belize. centonove Sicilia 19 OTTOBRE 2012 Alcuni momnenti della manifestazione sportiva ad Avola INIZIATIVE. Manifestazione nazionale ad Avola Baskin senza barriere Approda in Sicilia il nuovo sport in cui la diversità è la prima regola. Riscrivendo le regole della convivenza DI PAOLO RANDAZZO AVOLA. Parlando di persone affette da problemi di disabilità e/o di diversamente abili si fa presto a dire integrazione, accoglienza, valorizzazione delle diversità, superamento della sola assistenza, si fa presto a dire che occorre che tutti siamo diversi e che non si costruiscono politiche civili se si parte da un concetto astratto di normalità. Si fa presto, e si rischia soprattutto dʼessere superficiali, perché poi le persone sono diverse davvero ed entriamo in crisi quando si tratta di integrarle. Occorre allora riscrivere le regole della comune convivenza, ripensarle, trovare nuove pratiche e far sì che proprio il rispetto della diversità sia il nuovo fondamento di ogni nuova regola. È in fondo questo lo spirito che sta alla base della nascita in Italia di un nuovo sport, il Baskin: una sorta di Basket un poʼ speciale che permette a tutti (normodotati e diversamente abili) di mettersi in gioco e divertirsi insieme, offrendo a ognuno lʼopportunità di esprimere il massimo delle proprie capacità allʼinterno della sua squadra. Il principio di giustizia e di equità è garantito dal fatto che la difesa è permessa solo tra i giocatori di simili abilità. Con un regolamento composto da dieci regole, con la presenza di quattro canestri, con cinque ruoli da ricoprire sul campo in base alle proprie abilità, il Baskin contiene realmente tutti gli elementi di un vero sport ma con lʼoriginale vitalità etica dei valori sportivi. Inventato a Cremona tra il 2001 e il 2003, è promosso oggi dallʼAssociazione Baskin sia in ambito scolastico che in ambito sportivo. Attualmente oltre alla Lombardia, dove questa esperienza innovativa è nata e si è strutturata, lʼiniziativa sta crescendo velocemente in tutta Italia ed è presente in Sicilia con squadre e iniziative operanti nel sud est del Siracusano, tra Avola, Noto e SCUOLE Giornata dello sport Paralimpico SI Eʼ SVOLTA A MILANO e in altre nove città italiane la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico. Nel palazzo della Regione Lombardia i campioni paralimpici hanno invitato 2150 studenti delle scuole con l'obiettivo di promuovere il coinvolgimento dei disabili nel tessuto sociale e sportivo. Tra gli atleti presenti Martina Caironi (oro a Londra 2012), Giampaolo Cancelli (partecipante a Londra 2012), Massimo Dighe (partecipante a Londra 2012), Gabriele Ferrandi (partecipante a Londra 2012) e Santino Stillitano (campione europeo nell'ice sledge hockey). Tra gli sport paralimpici discipline riservate alla disabilità fisica (arrampicata sportiva, basket in carrozzina, calciobalilla, canottaggio, danza sportiva, distensione su panca, handbike, ice sledge hockey, scherma in carrozzina, tennis in carrozzina, tennis tavolo, vela), alla disabilità sensoriale (arrampicata sportiva, atletica, calcetto, danza sportiva, pattinaggio a rotelle, showdown, tiro con carabina a infrarossi, vela, scherma) e alla disabilità intellettiva (atletica, arrampicata sportiva, basket, bocce, calcetto/football sala, ginnastica, tennis). pagina 29 Rosolini. Ed è proprio in questʼultimo contesto che si è svolta, il fine settimana scorso la prima Rassegna nazionale di baskin in Sicilia. La manifestazione, organizzata dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) nazionale in collaborazione con lʼassociazione Baskin e il Csve (Centro servizi volontariato etneo), si è svolta nelle strutture sportive dei comuni di Avola, Noto e Rosolini. A partecipare a questa manifestazione sono stati circa 200 atleti, normodotati e diversamente abili, per un totale di dieci squadre provenienti da Sicilia, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Val dʼAosta. «Si è trattato per nostro comprensorio un bello ed importante momento sportivo, culturale e, in qualche modo, anche turistico – spiega Giuseppe Battaglia, presidente del comitato territoriale Uisp, nonché instancabile ed entusiasta animatore di iniziative tese allʼintegrazione delle persone diversamente abili e alla promozione dello sport -. Voglio sinceramente ringraziare tutti coloro che in questi due anni di attività hanno permesso lo sviluppo di questa nuova disciplina sportiva: gli uomini di sport, lʼUisp (presente in questa occasione col presidente nazionale Vincenzo Manco), il Coni, la Fip, le amministrazioni (la Regione, la Provincia regionale e i tre comuni ospitanti) che ci hanno aiutato con risorse pubbliche, ma soprattutto le associazioni sportive e di volontariato (per Avola, soprattutto lʼAssociazione “Superabili”) che in modo constante e umile ci hanno dato il loro generoso e gratuito contributo e, infine, tutti i benefattori del baskin Sicilia. Il nostro prossimo obbiettivo sarà quello di portare questo sport in quante più città della Sicilia e per ciò abbiamo bisogno di tutti quelli che ci hanno sostenuto sino ad oggi, ma anche di nuovi soggetti pubblici e privati». Qui Scuola 19 OTTOBRE 2012 MESSINA. LA DENUNCIA DELLA MAMMA DI UNO SCOLARO DELLA BOER IL CASO La scuola chiude, il bimbo resta solo Estratto con errori Gatto ha perso il ricorso MESSINA. Un errore materiale gli aveva regalato la felicità. Il sorriso, però, si è spento sul volto di Ettore Gatto, ex preside del Liceo Scientifico Archimede di Messina, quando ha letto per intero lʼesito del ricorso. Tra lʼestratto e il testo completo, cʼera una differenza sostanziale: nel primo il ricorso era accolto, nellʼaltro respinto. «Sono rammaricato - spiega - soprattutto perché avevo comunicato a qualcuno un esito che poi non era tale, racconta. E Pio Lo Re? Lʼex del classico “La Farina” aveva presentato una richiesta analoga per DI GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. Eʼ arrivata a scuola con 10 minuti di ritardo e si è ritrovato il figlio di 7 anni sul marciapiedi di fronte la scuola privo di assistenza o tutela. Ed ecco partire lʼesposto per “abbandono di minore”. A recarsi dai carabinieri è stata la signora Ioulia Borzova, 44 anni, nata in Russia ma ormai siciliana di adozione per avere sposato un messinese. Il figlio, come riportato nella denuncia, frequenta lʼistituto Boer di via Palermo. Per gravi motivi di famiglia la signora è giunta sul posto alle 13,30, e si è ritrovato il piccolo fuori dalla scuola vicino al portone già chiuso. La signora, che in Russia grazie alla laurea in pedagogia e psicologia ha ricoperto anche la carica di dirigente scolastica, ha cercato spiegazione parlando con i referenti dellʼistituto, ma, a suo dire, non solo non avrebbe trovato “comprensione”, centonove ma sarebbe stata liquidata in modo scortese. Alla discussione sarebbe stato presente anche un genitore rappresentante dʼistituto. «Avevo detto al bambino che si trattava di una giornata IL CASO In pensione la maestra manesca Eʼ andata in pensione dopo avere patteggiato due anni di reclusione Letterina Audino lʼinsegnante 62enne della scuola elementare “Luigi Boer”, sospesa dalle funzioni per due mesi perché accusata di picchiare ed insultare gli alunni. La maestra ha ottenuto la sospensione della pena, era stata sospesa dalle funzioni allʼinizio dello scorso dicembre dopo la presentazione di alcune denunce da parte dei genitori di piccoli alunni. Gli investigatori della Squadra Mobile installarono una telecamera nascosta in classe e filmarono alcuni comportamenti della maestra. Le immagini mostrano lʼinsegnante mentre schiaffeggia e spintona alcuni bambini, altri sono costretti a restare a lungo in piedi, altri ancora vengono presi per le orecchie o per i capelli. Alcuni alunni sono stati anche sentiti dagli investigatori ed hanno raccontato di essere stati continuamente sottoposti ad insulti ed atteggiamenti vessatori. Qualcuno ha perfino raccontato di una bacchetta chiodata che lʼinsegnante brandiva per intimidire gli alunni. E purtroppo, come indicato dai genitori nella denuncia, alcuni di loro adesso rifiutano di tornare a scuola ed hanno manifestato il disagio perfino a continuare la scuola dellʼobbligo. particolare - continua la mamma - sia dal punto di vista scolastico (quel giorno i bambini hanno preso parte ad una funzione religiosa), sia perchè dovevo andare allʼospedale per assistere mio suocero. Dunque se ritardavo qualche minuto lʼho pregato di aspettarmi rigorosamente a scuola. Il bimbo mi ha riferito che alcuni operatori scolastici lo hanno invitato ad uscire perchè dovevano pulire e non era iscritto al servizio pre e post- scuola». Lui è ubbidiente, fra lʼaltro lʼanno scorso ha avuto un rendimento scolastico eccellente con tutti 10, non credo dica il falso». A replicare è il dirigente scolastico Antonio Sabato il quale non era a conoscenza della situazione visto che la sede della presidenza si trova in un altro istituto il “Verona Trento”. «Cercherò di capire meglio come si sono verificati i fatti assicura - Eʼ indubbio che le insegnanti hanno lʼobbligo di affidare allʼuscita i bambini esclusivamente ad un adulto che conosce. In caso contrario devono attendere. La mia porta è sempre aperta. La signora poteva venire e chiarivamo immediatamente lo spiacevole episodio». Pio Lo Re restare un altro anno in servizio. «Allo stato attuale - spiega - non mi è stato notificato nulla». In primo grado, lʼex dellʼArchimede si era visto dare torto, mentre il collega lʼaveva avuta vinta. Adesso, con lʼappello, è possibile che Lo Re subisca un effetto trascinamento in negativo. Allo stato attuale, comunque, per lʼex del La Farina, grazie al successo successo in prima battuta, si sono già aperte le porte dellʼIstituto Tecnico Commerciale “Jaci”. I due ricorsi erano lʼultimo episodio della telenovela delle assegnazioni delle direzioni e delle reggenze nelle scuole di Messina e provincia. ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Specializzazione sostegno docenti in esubero Eʼ GIRATA VOCE di una penalizzazione per il personale docente delle scuole secondarie con la prossima legge di stabilità: lʼaumento dellʼorario da 18 a 24 ore settimanali a parità di stipendio. Erano indiscrezioni, mancando ogni ufficialità, ma vi sono state azioni di protesta e critiche anche da chi, mettendo le mani avanti, ha precisato di non avere alcun riscontro del provvedimento ventilato nella bozza in suo possesso. Meno male che arrivata la precisazione del Ministro che il carico di lavoro è materia sindacale, così non dovrebbero essere cancellati accordi del contratto nazionale, falcidiate migliaia di cattedre e posti di sostegno, con la quasi scomparsa di spezzoni orario residui che costituiscono lʼultima risorsa per i supplenti. E a proposito di sostegno, cʼè da registrare la definizione dei criteri di ammissione ai corsi di sostegno destinati al personale in esubero, sui quali la discussione era stata aperta già prima dellʼestate. La ministeriale del 10 ottobre fa, infatti, riferimento a quella del 18/5/12 relativa al d. dir. n° 7 del 16/4/12 con il quale sono stati istituiti i corsi per la formazione del “Profilo del docente specializzato per le attività di sostegno – ed evidenzia il carattere volontario dei corsi da parte dei docenti delle classi di concorso in esubero nellʼorganico di diritto dellʼa. s. 2012–13; prevede la formazione di docenti che potrà oscillare da 1.240 a 1.550 unità. In ordine prioritario di ammissione, possono fare richiesta: i docenti in esubero nelle classi di concorso A075- A076 - C555 - C999; i docenti della Tabella C in base pagina 30 all'esubero regionale; in subordine i docenti di concorso in esubero. A parità di posizione in graduatoria di esubero la precedenza sarà data ai docenti: con maggiore anzianità di servizio valutato ai sensi della tabella di valutazione per i soprannumerari, allegata al CCNI sulla mobilità (29/02/12); con servizio sul sostegno senza titolo specifico di almeno un anno negli ultimi cinque anni scolastici; che hanno frequentato corsi su disabilità e integrazione scolastica presso gli UU.SS.RR. Casi specifici per modificazioni dell'offerta formativa, come la chiusura di alcuni indirizzi, ed eventuali peculiarità territoriali, saranno presi in esami dai Direttori regionali in sede di confronto con le organizzazioni sindacaliregionali. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate allʼindirizzo mail [email protected] e a quello della Direzione regionale entro e non oltre il 31 ottobre 2012. Il modello di domanda è allegato alla nota ministeriale. 19 OTTOBRE 2012 Economia MESSINA. Racimolato lo 0,24% sul tributo per i rifiuti urbani del 2011 Riscossione spa? Incassa zero Il dirigente ai Tributi di Palazzo Zanca Romolo Dell’Acqua scrive all’agenzia: “Performance del tutto inadeguata, a Reggio Calabria la percentuale è del 22%. E il Comune decide: “faremo da noi”. Aula permettendo Romolo Dell’Acqua DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Riscossione tributi? Il comune di Messina ha deciso: farà da sè. Non lo sapeva Orazio Miloro, lʼex assessore al Bilancio della giunta che sorreggeva il dimissionario sindaco Giuseppe Buzzanca, quando, a giugno, la giunta ha approvato la delibera di “Approvazione del regolamento per la riscossione spontanea della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Non sapeva che, alla fine di settembre, il dirigente ai Tributi di palazzo Zanca Romolo DellʼAcqua avrebbe scritto a Riscossione Sicilia spa, agente riscossore regionale da questʼanno Orazio Miloro subentrato a Serit Sicilia spa, per sbattergli in faccia un dato inquietante. “In relazione al ruolo ordinario Tarsu dellʼanno di imposta del 2011, le somme ad oggi incassate, in termini percentuali, ammontano alla 0,24 del carico affidato in riscossione”. Niente, in pratica. FACCIO DA ME. La delibera secondo la quale il comune di Messina provvederà direttamente a riscuotere la Tarsu risale ad aprile, è stata inviata al consiglio comunale e lì giace, in attesa che lʼaula si decida a discuterla e votarla. Di cosa si tratta? In pratica, proprio quando il governo ha deciso che i comuni possono continuare a rivolgersi allʼesterno per il servizio di accertamento e riscossione dei tributi, palazzo Zanca decide di fare da sè. Il 31 dicembre, teoricamente, scadrebbe, dopo anni di proroghe, il termine entro cui devono cessare tutti gli affidamenti soggetti a rinnovo o proroga (e invece di proroga ne è arrivata unʼaltra, che porta al 30 giugno 2013 lʼaccordo che palazzo Zanca ha con la Serit). In pratica, la legge consentiva tutto ciò che fosse diverso dallʼaffidamento diretto senza gara. Se questa facoltà non fosse più stata riconosciuta i comuni avrebbero potuto autodeterminarsi. Il comune di Messina, storicamente, si è affidato prima alla Maggioli (che avrebbe dovuto essere il partner privato nella mai nata partecipata Zancle) e poi alla Serit. Constatati i non brillanti risultati (in più di centonove unʼoccasione lo stesso DellʼAcqua ha conteggiato in poco meno di sessanta milioni lʼammontare del gettito passato che la Serit dovrebbe trasferire al comune di Messina), è arrivata la decisione, sotto forma di delibera, che il consiglio comunale, però, non solo non ha ancora preso in considerazione, ma nemmeno dimostra di volerlo fare in tempi brevi. Di certo non prima dellʼapprovazione del bilancio di previsione del 2012, il cui termine ultimo ed indifferibile (la sanzione per la mancata approvazione è la decadenza del consiglio comunale) è il 31 ottobre. Ma come mai il risultato della riscossione messinese è così scarso? A CIASCUNO IL PROPRIO RUOLO. Lʼufficio tributi di palazzo Zanca, scrive DellʼAcqua, ha reso esecutivo il ruolo 2011 il 18 aprile, e lo ha trasmesso ad Equitalia Spa una settimana dopo, il 26 aprile, “Per le conseguenti attività di riscossione”. Che si sono fermate allo 0,24%. “Detta performance appare del tutto inadeguata, anche a raffronto con la percentuale di riscossione, inerente ruoli compresi nelle medesima fornitura, conseguita da agenti operanti in diversi ambiti territoriali”, scrive DellʼAcqua. La crisi, insomma, non cʼentra granchè col decimale di zero che è il risultato della riscossione a Messina. Perchè, per esempio, a Reggio Calabria Equitalia sud ha incassato il 22% del carico affidato in riscossione, a Milano Equitalia Nord si è “accontentata” del 16,30%, a Roma addirittura la percentuale è arrivata a quasi il 38%. Sul riscosso, tra lʼaltro, la Serit ha il 6,5% di aggio. Un affare, alla fine dei conti, che non conviene nè allʼagenzia nè al comune di Messina. Per questo cʼera la Zancle. LA PARTECIPATA MAI NATA. Francantonio Genovese, da sindaco di Messina, aveva previsto che a riscuotere i tributi avrebbe potuto essere una nuova partecipata. Lʼamministrazione Buzzanca, subentrata dopo due anni e mezzo, aveva portato avanti le procedure, individuando nella Maggioli, che aveva vinto la gara, il partner privato. La cancellazione dellʼIci, però, aveva fatto rivedere al ribasso le intenzioni della società, che si era ritirata. Nel frattempo, il comune di Messina aveva deciso di mettere una pietra sopra la Zancle. Oggi, però, le cose potrebbero essere differenti. Perchè se è vero che lʼImu (che ha sostituito lʼIci) si riscuote attraverso i modelli f24 e non ha bisogno di agente riscossore, la Tarsu ammonterebbe a quasi 40 milioni di euro. Un affare. INIZIATIVE Le notifiche? Digitali L’Agl promuove la “rivoluzione telematica” all’Ufficio protesti. Ecco come è andata Francesco Giordano MESSINA. Lʼufficio notifiche e protesti? Fermo ancora a protocolli borbonici: carta e timbri nellʼera digitale. A proporre una soluzione è stata lʼAgl (associazione giovani legali), tramite unʼintesa con i vertici dellʼufficio (prima Santo Mirenna e oggi Antonino Foti) e con lʼordine degli avvocati di Messina. Il percorso per lʼinformatizzazione degli uffici è stato messo a punto dal presidente dellʼAgl Francesco Giordano e da Natale Arena del comitato scientifico dellʼassociazione. Un percorso allʼapparenza semplice, ma che invece si è “complicato” strada facendo. Perchè, in prima battuta, lʼordine degli avvocati e lʼUnep avevano stipulato unʼintesa per la quale il costo del software e di attrezza- pagina 31 tura per digitalizzare ed automatizzare notifiche e protesti, sarebbe stato diviso a metà tra i due enti: qualche spicciolo in meno di ventimila euro. Senonchè, lʼufficio ha sollevato dubbi sulla regolarità del software scelto (Win-Unep) sotto il profilo del rispetto della normativa sulla privacy e delle direttive ministeriali, ritenendo obbligatorio lʼutilizzo di un altro software, il Gsu, mentre lʼAgl esprimeva la sua preferenza per il software preso in considerazione per primo. Alla fine, con lʼavallo del presidente della corte dʼappello Nicolò Fazio (sotto la giurisdizione della quale rientrano vigilanza e controllo del fondo spese dellʼUnep di Messina), si è optato per il software Gsu, pagato poi interamente dallʼufficio. Il sistema che informatizzerà le notifiche ed i protesti, abbattendo tempi e difficoltà, dovrebbe entrare a regime entro il 2013. Esprime soddisfazione Francesco Giordano, a nome dellʼassociazione della quale è presidente e che ha “spronato” i diversi enti alla collaborazione. “Ci siamo fatti portavoci delle istanze del mondo forense che, speriamo, porteranno a migliori condizioni di lavoro per tutti e meno ritardi” Economia 19 OTTOBRE 2012 La zona falcata di Messina. In primo piano la stazione di degassifica, in alto gli stabilimenti Eurobunker MESSINA. L’impresa di stoccaggio petrolifero si incrocia con lo Statuto regionale inattuato Eurobunker all’attacco Ultimatum dell’amministratore Mario Di Battista, “spaventato” dall’indecisione sulla titolarità della zona falcata. Un candidato all’Ars spiega perchè MESSINA. Mario Di Battista passa al contrattacco. Il patron di Eurobunker, impresa di stoccaggio di carburanti, dopo aver avuto ragione dai tribunali amministrativi, si sta rivolgendo allʼautorità giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni (si parla di centinaia di milioni di euro) a seguito del contenzioso con gli enti regionali preposti al controllo dellʼarea demaniale della zona falcata della città. Di Battista decide di tornare a “battagliare” per riprendere lʼattività. Il problema lʼha sollevato Luigi Stancanelli, candidato allʼArs nella lista che sostiene la presidenza di Nello Musumeci. “Da oltre un decennio la Eurobunker, una società che lavora nel settore petrolifero, non opera più - spiega Stancanelli - E pensare che era una delle poche aziende del settore energia che versava la quasi totalità delle imposte alle casse regionali, ed era anche in espansione sia sotto il profilo strutturale che occupazionale, oltre alle ricadute sullʼindotto. I motivi che hanno determinato lo stop allʼattività lavorativa non sono ancora chiari. Lʼunico risultato centonove chiaro è stato quello che la Eurobunker non lavora più e, nonostante abbia vinto tutte le cause sin qui definite, il titolare è dubbioso nel ripartire. Troppe incognite gravitano intorno a quellʼarea e, sembra, che il rischio di tornare a lavorare per poi essere ʻimpallinatoʼ da qualcosa o qualcuno lo rende inquieto. Tranne, come fa sapere lo stesso titolare, se non si avviene ad una transazione con gli enti preposti. LʼEurobunker, intanto, sta chiedendo danni per alcune centinaia di milioni di euro. Parleranno poi le sentenze definitive dei Tribunali. Ma oltre a Eurobunker a perdere sono state anche le casse della Regione Siciliana quelle della città di Messina”. Perchè la decisione dellʼabbruzzese Mario Di Battista ha ricadute sulle sorti della regione Siciliana? Per questioni di statuto inattuato. “Tra gli articoli non attuati spiega Stancanelli - vi è anche quello che riguarda il mantenimento nellʼisola delle imposte prodotte dalle aziende che non hanno sede legale in Sicilia ma che operano e lavorano sul territorio. Tra queste vi sono quasi tutte le aziende del settore energetico (petrolifero e produzione dellʼenergia elettrica). Solo loro darebbero un gettito fiscale che basterebbe a coprire il fabbisogno finanziario della regione, con le dovute ricadute positive per tutti i settori produttivi e per i singoli cittadini. Ma ciò non avviene, anzi a Messina succede anche di peggio, facendo perdere alle casse della Regione risorse che oggi potevano essere una boccata di ossigeno. Eppure - continua Stancanelli - la nostra regione potrebbe essere una regione virtuosa e ricca, al contrario di chi dice che siamo solo ʻassistitiʼ e ʻpalla al piede dellʼItaliaʼ. Basta che si conosca quello che è scritto nel nostro Statuto, nato prima della Costituzione italiana, e si comprende bene che i tanti problemi economici potrebbero non esistere più. Eʼ vero che ci sono sperperi e sprechi, legati anche ai privilegi di pochi, ma è anche vero che in quasi settantʼanni invece di far valere i nostri diritti, la classe politica si è solamente inchinata ai voleri di Roma e, decennio dopo decennio, ha ʻsvendutoʼ quei punti che erano una salvaguardia per la nostra isola. Così alcuni articoli dello Statuto non sono mai stati attuati, ed oggi la Sicilia potrebbe diventare una regione a statuto ordinario, spogliata di tutte le sue prerogative. Completando così quel lungo percorso di annientamento, iniziato subito dopo la nascita dellʼItalia repubblicana, che vuole avere come obiettivo finale quello di eliminare lo Statuto speciale siciliano, che era nato dallʼintento di essere uno stato confederato ad un altro stato”. Luigi Stancanelli VERTENZE Caronte, in arrivo 69 licenziamenti Vincenzo Franza incontra i sindacati venerdi 19. L’alternativa? Turnazione di personale sulle Cartour Vincenzo Franza MESSINA. Lʼincontro chiarificatore avverrà venerdi 19, e Vincenzo Franza giocherà “in casa”. Lʼamministratore delegato di caronte & Tourist incontrerà i sindacati allʼhotel Royal, struttura che appartiene alla Framon, branca del gruppo di famiglia che si occupa di alberghi. Tra le mura amiche, Franza discuterà coi sindacati delle 69 lettere di avvio delle procedure di licenziamento che lʼazienda ha intenzione di recapitare ad altrettanti marittimi. Motivo? I costi sono aumentati, gli utili sono scesi, ai dipendenti non è andato giù lʼipo- pagina 32 tesi di taglio degli stipendi del 25% e sono partiti gli scioperi. Per tutta risposta, da parte di caronte & Tourist sʼè scelto il muso duro. I tempi, in questo caso, sono contingentati: entro 45 giorni dallʼavvio dellʼiter, così prescrive la legge, il procedimento dovrà obbligatoriamente concludersi. “Avevamo lanciato lʼipotesi di un accordo dʼarea proprio perché ai licenziamenti e quindi ad una concorrenza nello Stretto giocata tutta sul costo del lavoro e le disparità volevamo controbattere con la definizione di regole comuni per tutte le società e con il consequenziale aumento dei diritti e dei salari per coloro che sono al di sotto di una determinata soglia - ha spiegato Pino Foti della Cgil - ma Caronte e Tourist per tutta risposta ha proceduto invece avviando i licenziamenti”. Una delle soluzioni alternative potrebbe essere una “turnazione” di personale sulle Cartour, flotta che solca le autostrade del mare lungo la rotta Messina-Salerno, e che invece dei cali fatti registrare dalla tratta che unisce Sicilia e calabria, segna attivi di bilancio. in attesa che si faccia chiarezza sui preavvisi di licenziamento, il sindacato Orsa ha già proclamato un altro sciopero di 24 ore tra il 23 ed il 24 ottobre. centonove Economia 19 OTTOBRE 2012 EVENTI. Arrivano le feste d’autunno. Ecco chi ne trae benefici. E chi no Sagra, quanto mi costi? A Zafferana le prenotazioni degli stand hanno superato le aspettative, a Floresta quattro domeniche costeranno 36mila euro. Tutti i numeri di spese, ricavi e indotto UIOribaldi DI MARIA TIZIANA SIDOTI FLORESTA. Dal vino ai funghi, dalle castagne al suino nero dei Nebrodi, da Floresta a Linguaglossa, ottobre è il mese in cui i paesini montani mettono in mostra il frutto della terra. E raccolgono il lavoro di un anno. Eʼ il mese delle sagre, quello “cruciale” per le piccole economie locali. Ma quanto costa una sagra? E quanto rende a organizzatori, espositori e albergatori? Ecco le storie di due comuni che su ottobre puntano tutto. Zafferana, sede della storica ottobrata, e Floresta, che da qualche anno insidia prestigio e posizioni con lʼOttobrando, sagra che occupa tutte le domeniche del mese. ZAFFERANA, LA STORICA. A Zafferana con patrocinio comunale c'è un Comitato organizzatore con presidente il sindaco, Alfio Vincenzo Russo. Che elabora un preventivo di massima di spese, coperte con fondo comune con contributi pubblici, da Provincia a Regione, da Azienda autonoma soggiorno e turismo a Parco dell'Etna a Comune, e privati. «Quest'anno abbiamo tagliato su tutto, anche sulla pubblicità, per la situazione», interviene Vincenzo Leonardi, assessore allo Sviluppo economico di Zafferana. Che rivela: «La prima domenica c'è stata un'affluenza di gran lunga superiore al 2011, quella che solitamente si raggiunge alla seconda e terza. La gente è molto frenata dalla crisi ma invogliata dalla qualità e dal fatto che non trova una sola peculiarità. Tutti gli stand sono occupati, ed abbiamo dovuto fare una selezione, perchè la domanda era superiore. C'è un grosso impatto sul territorio, lavora moltissima gente. Il Comitato fa la pianificazione-costi, ed il preventivo dei guadagni è aleatorio ad oggi, perchè soggetto a crescita costante di domenica in domenica». Qualche "conticino" però lo si può fare. Se i 28 stand agroalimentari 2 metri x 4 sono in media, a seconda della location, 1146 euro ognuno, più 21% d'Iva, più Tosap, Tassa occupazione spazi e aree pubbliche, per il Comitato sono quasi 40.000 euro. Ma ci sono anche quelli più economici da 2 metri x 1, da 120 e 200 euro. Mentre dagli spazi per l'artigianato, 24, 2 metri x 3, eccetto quelli più grandi e più piccoli, arrivano altri 10.000 euro. Pagano anche le associazioni onlus, mentre 100 euro più Iva a modulo e Tosap li deve chi affitta un locale per esposizione lungo il percorso. La gastronomia con prodotti dell'Etna o MOTTA CAMASTRA Sagra della noce, “piccoli, ma cresceremo” MOTTA CAMASTRA. Motta Camastra, 888 abitanti, fa numeri record con la "Festa della Noce", unica in Sicilia: 7000 visitatori nel 2012 dal 5 al 7 ottobre. «La decima edizione: grande affluenza ed operatori tutti soddisfatti», dice con orgoglio il sindaco Andrea Scarpignato. Che precisa: «Rispetto al conto economico di massima fino a 40.000 euro, la spesa è stata meno della metà, 15-16.000 euro». Contributi anche da privati come Enel Green Power, mentre come ente pubblico solo dal Parco dell'Alcantera. Gli stand a 130 euro erano 18 circa, più tariffa d'occupazione suolo, mentre anche in abitazioni private si poteva esporre per 15 euro a spazio. «Le entrate comunali sono state di 7-8.000 euro. Tutti gli espositori hanno avuto il loro ritorno. La ricaduta è intorno a 70-80.000 euro ma a questo dato si aggiunge la vendita delle noci dopo la Festa, finchè finiscono: una ditta di Nociglia, a Lecce, dove a luglio festeggiano la noce, ne ha comprato 500 kg. Con i tour operator sono arrivati gruppi francesi. Una cinquantina i camperisti, nostri fedelissimi e maggiori consumatori. Gli agriturismi sono stati privilegiati ma anche quasi tutti gli alberghi erano pieni, così come hanno beneficiato bar ed altri esercizi»(MTS) pagina 33 siciliani è gestita da un'azienda con fideiussione di 1 milione di euro, su cui il Comitato può rivalersi per inadempienza. Mentre decine di spettacoli e convegni sono gratis, a pagamento le escursioni sull'Etna e gli ingressi al museo degli antichi mestieri. «Centinaia i camperisti che pagano la sosta in un'area con tutti i servizi. Gli alberghi sono tutti occupati», conclude Leonardi. Ma Orazio Fichera del B&B, "Terrazza sull'alba", dice: «Ci sono molte richieste ma per 1 giorno, soprattutto dai dintorni. La gente non vuole spendere molto: a 28 euro, tra colazione ricca e pulizia stanza, non c'è guadagno, ci sarebbe su 3-4 giorni, mentre in estate per affitto-sdraio si spende 20 euro. È solo l'opportunità per farsi conoscere». FLORESTA, LA SFIDANTE. A Floresta, dove il consiglio comunale è commissariato, c'è un aumento dello stand per maggiori spese per il potenziamento dell'evento, ossia 500 euro per un totale di 14000 euro circa per 28 spazi. Mentre ad oggi per il 2011 sono stati liquidati circa 25.600 euro di spese, «i costi per il 2012 sono di 36.000 euro su 4 domeniche: il 50% dai commercianti che fanno la parte più grossa, il resto diviso tra Comune e Provincia. Abbiamo le difficoltà dei centri di montagna ma l'intenzione dei commercianti, molto sensibili alla visualizzazione, è, in accordo con il Comune, di promuovere l'area dei Nebrodi. Non è una sagretta ma ormai una chicca d'interesse regionale con prodotti De.Co., Denominazione Comunale, con ospiti da tutta la Sicilia, e con benefici per tutto il territorio nebroideo, da Ucria a Sinagra: abbiamo cercato di allungare la stagione, dopo l'estate, fino a dicembre», conclude il sindaco di Floresta, Nello Marzullo. Economia 19 OTTOBRE 2012 MESSINA. Confindustria organizza un incontro per insegnare ai giovani le start-up «Noi facciamo impresa» L’abc per realizzare la propria idea, dagli strumenti per avviarla alle forme di finanziamento. La testimonianza di chi, in Sicilia, ha già “svoltato” grazie a moda, tecnologia e alimentari DI VALENTINA COSTA MESSINA. Alla Camera di Commercio di Messina si parlerà di start-up. Dalle 9.30 alle 12.30 di oggi (venerdì 19, ndr) si terrà “Start-up dello Stretto: strumenti per i Giovani che vogliono fare Impresa”, organizzato da Confindustria. Si spiegherà cosa è unʼimpresa start-up, come avviarla, come finanziarla. Lʼincontro è rivolto a giovani che vogliono realizzare unʼidea imprenditoriale. Ma giovani siciliani startupper ce ne sono già, eccome. Alcuni hanno avuto intuizioni vincenti che stanno trovando credito e riconoscimenti anche allʼestero. Spesso si tratta di cervelli in fuga che, per ragioni di mercato, hanno dovuto far crescere altrove le proprie idee geniali. STARTUPPERS IN ROSA. Barbara Labate è messinese e vive a Milano. È Ceo e founder di Risparmiosuper.it, il primo sito italiano che, geo-localizzando online gli utenti, è in grado di comparare i prezzi di migliaia di prodotti di largo consumo e di suggerire i più convenienti tra i supermercati vicini a chi svolge la ricerca. Unʼavventura iniziata nel 2010 e costellata da successi: Risparmiosuper.it è stata premiata al Mind The Bridge 2010 di New York come azienda italiana con il business plan più promettente; lʼanno successivo è stata la migliore start-up al Plug&Play International Expo 2011 della Silicon Valley. Questʼanno Barbara è entrata nel novero delle 4 donne più tecnologiche dʼEuropa nella classifica stilata da “Girls in Tech”. Eva Macauda ha 38 anni, vive anche lei a Milano e viene da Modica. È mamma e si occupa di moda. Grazie a numerosi viaggi fatti per lʼItalia, ha scoperto tante piccole boutique e designer di moda che rappresentano il miglior made in Italy. Ha creato una piattaforma chiamata come lei per aiutarle a crescere: Eva Flair offre servizi alle piccole aziende di nicchia che vogliono promuoversi allʼestero e può contare sulla centonove IN BREVE FINANZIAMENTI Armao presenta il Fondo Assi ROMA. L'assessore all'Economia Gaetano Armao ha presentato il bando per la gestione del fondo per l'abitare sociale (Fondo Assi) per la realizzazione di interventi di social housing in Sicilia. Sono state illustrate le procedure per la selezione della sgr, che dovrà provvedere alla costituzione e gestione del fondo immobiliare, e descritti i vari step che la Regione ha già concluso sia per quanto riguarda la disciplina regionale sia per gli adempimenti pubblicitari legali. Le società interessate troveranno ulteriori informazioni sul sito internet dell'assessorato, dipartimento bilancio e tesoro, dove è stato pubblicato il disciplinare di gara e il capitolato tecnico. Il valore iniziale del Fondo Assi è di 50 milioni (30 della Regione e 20 del fondo Fia-Cassa depositi e prestiti). CRISI Ammortizzatori, parola alla Regione IL FONDATORE DI MOSAICOON. Ugo Parodi Giusino collaborazione di consolati e ambasciate italiane. Lo scorso maggio Eva Flair ha lanciato a Malta i primi 23 stilisti italiani. Il prossimo appuntamento sarà a San Francisco. PANE & HI-TECH. Domenico Gravagno è catanese e ha 25 anni. Nella sua città, nel 2008, ha fondato Pane&Design: unʼagenzia che realizza siti web, piattaforme e-commerce e applicazione per smartphone. I fondi per creare la ditta individuale li ha messi lui, facendo mille lavori da quando aveva 15 anni. Ora vive a Milano, ha quattro collaboratori a partita Iva e un attivo di 30mila euro lʼanno. Ugo Parodi Giusino ha 30 anni ed è il fondatore di Mosaicoon, unʼimpresa con uffici in tre città italiane, Palermo, Roma e Milano. Laureato al Dams nel 2004, nel 2007 mette a frutto le sue competenze sui video virali: costituisce a Mondello (PA) la Belsito Media, impresa che si occupa di viral marketing, una novità in quel periodo. I clienti li cerca a livello nazionale. Nel 2009 la svolta: Parodi trova un venture capitalist, la Vertis Venture, che investe nella sua piccola azienda ben 650mila euro. È il primo caso in Sicilia. Ad inizio 2010 nasce Mosaicoon, una spa che già alla fine del 2011, con un fatturato di un milione di euro, raggiunge il pareggio di bilancio. Questʼanno la consacrazione: Mosaicoon è stata premiata come migliore start-up dallʼassociazione che riunisce gli incubatori universitari italiani, la Pni Cube. PALERMO. Sugli ammortizzatori in deroga deciderà la Regione. Lo ha detto il ministro Elsa Fornero, precisando che il “relativo accordo governativo non può contenere alcun riferimento a specifiche situazioni aziendali”. “Negli accordi stipulati in sede di Conferenza Stato Regioni infatti si è convenuto di demandare alla singole Regioni l'individuazione delle categorie di lavoratori destinatari dei trattamenti. Questo perché le Regioni conoscono al meglio le situazioni e le realtà territoriali”. CONVEGNI “Up&Co” a cura di “Messina Futura” MESSINA. Si è svolto il 18, alla Provincia di Messina, il primo di un ciclo di Incontri su “Innovazione Tecnologica (ICT) e Fare Impresa”, una conferenza per illustrare “Up&Co”, promosso dallʼ'associazione Messina Futura. Si tratta di un progetto che fornisce ai giovani messinesi uno “spazio attrezzato” per confrontarsi e implementare le proprie conoscenze e i propri strumenti. IL PERSONAGGIO Barbara, occhio alla spesa Il successo di Labate e del suo risparmiosuper.it MESSINA. Barbara Labate, 36 anni, è laureata in Scienze Politiche a Messina. Grazie a una borsa di studio Fulbright frequenta un Master alla Columbia University. Lì scopre lʼuniverso delle start-up. Per dieci anni si dedica allo sviluppo di prodotti e servizi legati ad Internet e ad app per cellulari. Poi, il successo con Risparmiosuper.it. Lei ha cominciato a offrire servizi per cellulari, ad esempio gli sfondi a pagamento con i “santini”, in tempi in cui in Italia si sentiva parlare poco di start-up. «Eʼ vero, nel 2007 non si parlava in Italia di start-up, ma io provenivo dagli Stati Uniti, dove lanciare una propria società è la norma. Con le attività legate ai servizi a valore LA SIGNORA DEL RISPARMIO. Barbara Labate aggiunto per cellulari sono riuscita a mantenermi e a met- pagina 34 tere da parte qualche soldino, per poi reinvestirlo in Risparmiosuper». Con Risparmiosuper è arrivata la svolta. Ha trovato degli investitori nella fase di avvio? Come ha fatto crescere il progetto? «Risparmiosuper è nato nel luglio 2011 grazie ad un investimento di 400mila euro da parte di alcuni “angels” e venture capitalist. Il progetto è cresciuto tanto grazie al passaparola, a un buon ufficio stampa e ad un poʼ di budget investito in pubblicità. Oggi, Risparmiosuper è gestito da 12 persone dislocate tra Milano e Catania. A differenza di altre start-up, fattura sia con la pubblicità, che con la vendita dei dati relativi ai prezzi dei prodotti». Che consigli si sente di dare a un giovane siciliano che vuole fare impresa da unʼidea innovativa? «Per iniziare, in Italia, non basta avere lʼidea, conta come la si esegue. Quindi bisogna fare un poʼ di formazione: informarsi, confrontarsi, studiare la concorrenza, sapere come fare un business plan e fare un pitch, ossia presentare il proprio progetto in pubblico a potenziali investitori. Per questo basta iscriversi ad alcuni gruppi su Facebook, seguire in streaming le competizioni che si svolgono a livello nazionale e.. allenarsi un poʼ!». (V.C.) centonove Economia 19 OTTOBRE 2012 INIZIATIVE. Al Castello Gallego, appuntamento per gli sviluppatori del motore di ricerca Google, festa a Sant’Agata Organizzato da Andrea Cannella, Francesco Passantino e Salvino Findacaro, tre “developers” siciliani, riunisce i programmatori dell’Isola. Gran finale con un contest 500 euro in palio S. AGATA DI MILITELLO. Sarà il Castello Gallego di SantʼAgata di Militello a ospitare, sabato 20 e domenica 21, i partecipanti del “Google Devfest Sicilia”, un “festival” per sviluppatori e appassionati di tecnologia. Quello Siciliano sarà uno dei soli due appuntamenti che si svolgeranno in Italia (lʼaltro sarà a Firenze) ed è stato organizzato dai “Manager Leader” dei tre “Google Developer Group” siciliani: Andrea Cannella, del gruppo di Catania, Francesco Passantino, della “Gdg” di Palermo, e Salvino Fidacaro, manager leader del gruppo dei Nebrodi, che comprende tutta la provincia di Messina. «I Google Developer Group sono delle comunità libere di programmatori che si incontrano per scambiarsi suggerimenti sull'universo delle tecnologie Google. Ce ne sono 299 nel mondo, 13 in Italia», spiega Fidacaro. «Io coordino il gruppo dei Nebrodi, il più giovane tra i siciliani. Il prossimo weekend sarà unʼoccasione per ampliarlo». Il “Google DevFest” Sicilia sarà scandito da numerosi “panel” e incontri con famosi personaggi di Google (e non solo): dallʼingegnere catanese Claudio Google+». Il “Google DevFest Sicilia” è patrocinato dal Comune di Sant'Agata di Militello, dalla Fondazione Mancuso onlus e dal Rotary Club della cittadina, e sponsorizzato da Google, che si occupa dei tutti Da sinistra, Fidacaro, Cannella, Morresi e Passantini costi logistici. Inoltre, continua Cherubino, al Michael Van Riper; da Fidacaro, «la partecipazione alla Alfredo Morresi di Google Italia, fino al manifestazione è totalmente gratuita e chi Senior Developer Programs Engineer, vuole pernottare a SantʼAgata può Jeffrey Posnick. Previsto il gran pienone: approfittare della convenzione stipulata già il primo giorno di apertura delle tramite Goowai e alloggiare in alcune iscrizioni si è raggiunto il sold-out. strutture affiliate a un prezzo Duecento i partecipanti previsti, ultrascontato». Tra le attività previste arriveranno da tutta la Sicilia, dalla domenica mattina, alcuni giovani Calabria, qualcuno addirittura da Milano e startupper parleranno delle proprio da Roma. Dicono gli organizzatori, con un esperienze e, nel pomeriggio, si svolgerà certo rammarico: «Continuano ad arrivare un “Contest” per nuovi progetti innovativi richieste di iscrizione, ma non possiamo dʼimpresa. In palio, 500 euro offerti dal più accettarne. Però lʼevento si potrà Rotary e la possibilità di partecipare a un seguire online tramite Youtube su contest internazionale. (V.C.) LEGALMENT E TRIBUNALE DI PATTI Rif. RGE 215/95 S. AGATA DI MLITELLO - Via Puccini - LOTTO I: Magazzino p.terra, mq 50, uso laboratorio-officina (collegato lett.A ). Prezzo base Euro 27.200,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. LOTTO II: A) Magazzino p.terra (collegato lotto 1), uso laboratorio-officina, mq. 83, con 2 ampi ingressi, oltre wc mq. 8, scaletta interna in metallo, (accesso locale lett. B). B) Magazzino-deposito p.primo, mq. 50, oltre balcone mq. 3. Prezzo base Euro 66.370,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. ALCARA LI FUSI - Loc. LANZERI o LAUGERI - LOTTO IX: Fondo rustico recintato, are 10,80, coltivato a fruttiferi vari e terreno scapolo are 12,50, con piante di ulivo. Prezzo base Euro 2.040,00; Rilancio minimo Euro 500,00. Vendita senza incanto 13.12.2012 ore 10.45. Eventuale incanto 17.01.2013 ore 9.30. Domanda in carta legale entro ore 13 giorno precedente vendita in Cancelleria con assegno circolare n.t. pari al 10% prezzo offerto per cauzione. Info: Cancelleria, siti www.tribunaledipatti.net o www.foropatti.it.. G.E. Dr. Salvatore Saija. Custode Avv. Casimiro Randazzo, con studio in Capo DʼOrlando, via A. Volta n. 82, tel. 0941/911183. COMUNE DI BRONTE (Provincia di Catania) ESITO DI GARA Si rende noto che al pubblico incanto espletato in data 29/06/2011 e seguenti, riguardante lʼappalto dei lavori di “Adeguamento alle norme di prevenzione incendi dei locali al piano seminterrato e terra del “Real Collegio Capizzi” per lʼutilizzo come Pinacoteca e Museo, hanno partecipato n.78 imprese, di cui n.12 escluse. Eʼ risultata aggiudicataria la ditta AEMME s.r.l., con sede in Favara (AG), via Ugo La Malfa n.74, per lʼimporto di Euro 231.943,81, al netto del ribasso dʼasta del 22,8533% offerto in sede di gara, oltre Euro 5.892,68 quali oneri per la sicurezza. Bronte, lì 16 ottobre 2012-10-18 Il Dirigente Tecnico Dott. Ing. Salvatore Caudullo pagina 35 IN PARALLELO Twitter tips & tricks Incontro in diretta sui social media MESSINA. Si svolgerà sabato 20 alle 18.30, in partnership con il Google DevFest, il settimo Twitter Tips & Tricks (in gergo #TTT07). È il terzo organizzato a Messina dalla “tweet angel” Sonia Gennaro: «Non avremmo mai potuto perdere lʼoccasione di unirci per sottolineare ancora di più la sensibilità della Sicilia a questi temi e la sua presenza attiva, al di là dellʼimmaginario comune», spiega. Il Twitter Tips & Tricks è un ciclo di incontri bimestrali organizzato da appassionati e utilizzatori esperti dei social media. Ogni incontro viene organizzato in “diretta tweet” (e streaming) in diverse città italiane e si incentra su un tema specifico su cui i partecipanti dibattono su twitter e di presenza. Obiettivo: promuovere la cultura digitale abbattendo il digital divide e creare dei legami. Durante il #TTT07 si parlerà del legame tra Startup e Social Media. Lʼappuntamento messinese è organizzato presso lʼExperience Lounge Bar di SantʼAgata di Militello, nella stessa piazza dove si trova il Castello Gallego che ospiterà Google Devfest. Saranno ospiti diversi giovani startupper siciliani. (V.C.) Economia 19 OTTOBRE 2012 OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà UOMINI&BUSINESS Il futuro d’Italia? Nelle startup “FAVORENDO LA NASCITA delle nuove startup saremo enzima di innovazione per tutto il Paese.” Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, è intervenuto in un convegno allʼ incubatore tecnologico HFarm di Roncade (Treviso), presentando il rapporto “Restart, Italia!” che consente più facilitazione e meno burocrazia per le attività con un forte tasso di innovazione. “Da questo rapporto viene fuori lʼItalia generativa, energica, che ha voglia di accettare il cambiamento” ha sottolineato Passera, "e il nostro modello spingerà altri a fare meglio". Il documento è composto da 5 parti (Crescita, Lancio, Consapevolezza, Maturità e Territori) ed è risultato di una task-force di 12 addetti ai lavori scelti dal ministro e coordinati da Alessandro Fusacchio, che spiega : “Il nostro mandato è rendere il Paese favorevole alla crescita e allo sviluppo di startup. Abbiamo scelto di cerare una task-force pubblica, perché era importante creare il dibattito.” Se tutto va bene, il provvedimento diventerà legge entro la fine dellʼanno e a partire da maggio 2013 saranno varati i meccanismi attuativi, che renderanno effettiva la realizzazione dei progetti. Queste le novità: Nascita delle iSrl e Statuto “zero” : Srl semplificata online che ha uno statuto a costo zero, per la cancellazione dei CONFESERCENTI GIOVANI Pierpaolo Drago presidente costi relativi allʼiscrizione al Registro delle Imprese. Contratto semplificato: si prevede la stipula di un primo contratto di 48 mesi che, successivamente, verrà trasformato in un contratto a tempo indeterminato senza perdite di tempo inutili. Introduzione del “Work for Equity”: il pagamento corrisposto di una collaborazione esterna attingendo al capitale sociale della startup. Il fondo dei fondi: un “anchor investor” che sostiene il processo di fundrasing degli investitori privati e di quelli costituzionali. Affianca il VC investendo nel fondo e Corrado Passera lʼinvestitore informale tramite il matching delle singole specifiche con Elsa Fornero in tema di operazioni. Ecosistema di startup: previsto un piano lavoro, con adattamenti dei contratti esistenti. Altre norme sono allo studio per la creazione di un ecosistema di con il ministro Cancellieri in materia di startup, con un fondo di 50 milioni di fallimento.” euro destinati ad un cofinanziamento Il Decreto Crescita 2, incentrato dei progetti da parte del Governo per sull'innovazione e sulle startup, ha una quota che va dal 30% al 70%. assicurato il ministro, verrà approvato Liquidazione veloce: Il fondatore è il verso settembre: “Abbiamo rispettato gli liquidatore. Lʼoperazione si chiude in 60 impegni presi, consapevoli dei rischi. giorni, con un bilancio semplificato e Adesso è il momento di sincronizzare la senza oneri camerali. nostra economia allo spirito delle A fronte di queste novità il ministro startup.” sottolinea: "Abbiamo allo studio norme NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Edili e indici di congruità SOLO DAL 1° OTTOBRE 2013 il non raggiungimento della congruità comporterà lʼemanazione del documento unico di congruità irregolare. In data 25 luglio 2012 è stato siglato infatti un Accordo che modifica gli indici di congruità già stabiliti nellʼAvviso comune del 28.10.2010 siglato dalle Associazioni nazionali del settore edile. Tale Avviso si era posto lʼobiettivo primario di contrastare il lavoro sommerso ed irregolare determinando per ogni categoria di attività edile degli indici di congruità fissati in misura percentuale. Ha poi demandato alla Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili, che si è espressa con la Delibera del Comitato della Bilateralità n.1 del 16.11.2011, la valutazione di parametri utili alla verifica della congruità. Con il nuovo Accordo tale verifica verrà applicata a tutti i lavori pubblici ed ai lavori privati eccedenti un valore dichiarato di 100.000 euro. Gli indici di congruità permetteranno così di verificare che tra il costo del lavoro ed il valore dellʼopera realizzata ci sia un rapporto ben determinato, in mancanza del quale si presume la non congruità del comportamento aziendale. Per rendere operativa la suddetta Delibera le Casse Edili gradualmente hanno introdotto un nuovo modello di denuncia mensile che prevede lʼelenco dei cantieri attivi con campi di nuova compilazione (importo dellʼopera, data inizio e presunta fine cantiere, etc..) ed il dettaglio delle ore lavorate in ogni cantiere da parte di ciascun operaio, lavoratore autonomo, socio o titolare e collaboratore familiare. Aumentano i dati da trasmettere ai Consulenti del lavoro che evidenziano come la mancata compilazione dei campi previsti comporti lʼimpossibilità di inoltro della denuncia stessa con conseguente segnalazione di irregolarità contributiva. Eʼ stato poi attivato da parte delle Casse Edili un contatore di congruità che confronta il costo della manodopera risultante dalla moltiplicazione per 2,5 volte dellʼimponibile contributivo della Cassa Edile riferito agli operai effettivamente impiegati nel cantiere e il valore dellʼopera. Se tale rapporto scende al di sotto degli indici di congruità si può presagire che lʼammontare dei lavoratori assunti per lo svolgimento dellʼopera non sia congruo con il valore dellʼappalto. Per sanare, lʼazienda dovrà versare alla Cassa Edile la differenza tra il costo del lavoro necessario per raggiungere la regolarità ed il costo del lavoro dichiarato. centonove AGRICOLTURA PALERMO. Eʼ Pierpaolo Drago il nuovo presidente di Confesercenti Giovani. Drago guiderà la presidenza composta da Giuseppe Cantale, Filippo Sgroi, Marco Doria, Salvatore Dolcemascolo, Giovanni Birriolo, Cannova Maurizio Francesco Nobile, Simona Mirabile, Filippo Guzzardi, Giuseppe Cristoforo, Filippo Frasca. Il coordinamento regionale del Comitato giovani imprenditori è stato affidato a Salvo Basile.“Raggiungiamo un obiettivo fortemente voluto dal gruppo dirigente regionale - spiegano il direttore Salvatore Curatolo e Il presidente Vittorio Messina -, certi che solo sostenendo i giovani talentuosi nella creazione di nuove opportunità di business si potrà incidere sullo sviluppo e la crescita economica dei nostri territori, ma anche sulla tenuta dei livelli occupazionali”. ANCI GIOVANI Chionetti nuovo coordinatore ROMA. Il sindaco di Dogliani, Nicola Chionetti è il nuovo Coordinatore nazionale di Anci Giovani. La nomina è avvenuta nell'ambito dei lavori della XXIX Assemblea annuale Anci a Bologna. Il Consiglio nazionale ha anche approvato il nuovo regolamento della Consulta Anci Giovani Amministratori. CONSUMATORI La “vespa cinese” minaccia i castagneti Vigilianza di classe MESSINA. Le castagne siciliane sono a rischio. Lʼimenottero dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu, cinipide galligeno del castagno, detto “vespa cinese”, è un piccolo insetto di colore nero particolarmente dannoso per il castagno, originario della Cina ma ormai diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti, dove ha causato gravi danni alle coltivazioni di castagno da frutto, con perdite di produzione fino al 70 - 80 %. A partire dal focolaio iniziale in Piemonte lʼinsetto si è diffuso in altre regioni e ed è stata riscontrata la presenza nei castagneti dei Peloritani e dei Nebrodi da Salvatore Restuccia, tecnico dellʼAssessorato Regionale Risorse Agricole e Alimentari SOAT di Spadafora. Le azioni di contenimento sono facilmente praticabili. In primavera, prima della fuoriuscita degli adulti dalle galle, la potatura dei getti colpiti e la successiva distruzione possono rallentare lo sviluppo delle infestazioni. SECONDO IL CODICE CIVILE sussiste responsabilità dellʼistituto scolastico e degli insegnanti per i danni provocati dal fatto illecito dei loro allievi nel tempo in cui sono sottoposti alla loro vigilanza. Si tratta di una responsabilità dalla quale sono liberati soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. I casi di infortunio subiti dagli alunni in ambiente scolastico, a causa del comportamento illecito di altri studenti, sono molto frequenti e spesso determinano lʼinsorgenza di controversie per lʼaccertamento delle responsabilità e per la conseguente liquidazione di un risarcimento dei danni. Vero è che molti istituti sono provvisti di polizze assicurative ma, nella gran parte dei casi, si tratta di assicurazioni che prevedono limitazioni e franchigie e che non garantiscono il pieno ed integrale ristoro dei danni subiti. In materia, sono numerose le pronunce della giurisprudenza e recentemente è tornata sullʼargomento la Corte di Cassazione, con una sentenza in cui ha inteso ribadire che ai fini della configurabilità della responsabilità a carico della scuola per lʼinfortunio subito da uno studente all'interno della struttura scolastica durante le ore di educazione fisica (nel corso di una partita di calcetto), non è sufficiente il solo fatto di aver incluso nel programma la suddetta disciplina e fatto svolgere tra gli studenti una gara sportiva, ma è altresì necessario da un lato che il danno sia conseguenza del fatto illecito di un altro studente impegnato nella gara e dallʼaltro che la scuola non abbia predisposto tutte le misure idonee a evitare il fatto. pagina 36 Francesco Suria Adiconsum Messina centonove MESSINA, PUGLIATTI “RIVIVE” IN BIBLIOTECA Le figlie del rettore-enciclopedico donano le raccolte librarie PAGINA 38 poster 19 OTTOBRE 2012 FICARRA, SE IL CIRCOLO TORNA AI NOBILI Il Comune vince una causa decennale. Ma riaffida i locali alla controparte PAGINA 42 MURALES DI UMANITA VARIA PALERMO. XXII SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Due salti al museo dei Motori Mostre e visite guidate per avvicinare il mondo della ricerca a cittadini, turisti e studenti. Previsti laboratori artistico-scientifici per i bimbi PALERMO. Un viaggio al Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi di Palermo con osservazioni del cielo al telescopio e una speciale pedalata organizzata dal Coordinamento Palermo Ciclabile – FIAB per avvicinare il mondo della mobilità sostenibile alle varie espressioni scientifiche, culturali e artistiche, educando contemporaneamente il corpo e la mente. Si è aperta così a Palermo la XXII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica che si svolgerà fino al 21 ottobre. La manifestazione, attraverso eventi, mostre incontri e visite guidate, avvicina al mondo della ricerca, cittadini, turisti e soprattutto studenti e docenti, per mostrare loro lʼimpatto costante e rilevante che la scienza ha sul vivere quotidiano e il suo ruolo di primo piano per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese. Destinatari dellʼiniziativa sono principalmente studenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado, ma anche studenti e docenti universitari, studiosi e appassionati, famiglie e turisti. La visita al Museo storico dei Motori e di Meccanismi sarà ancora possibile da venerdì 19 a domenica 21 mentre sabato mattina l'Associazione Palermoscieza organizzerà allʼinterno delle aule didattiche annesse al Museo Sdue laboratori di real time. Nella stessa giornata l'Associazione organizzerà, insieme alla Galleria dʼarte moderna (GAM), un laboratorio artistico - scientifico per ragazzi presso i Cantieri Culturali alla Zisa, sede della manifestazione "Fa la cosa giusta Sicilia" che si svolgerà dal 19 al 21 ottobre. Domenica 21, la stessa Associazione presenterà i laboratori artistico-scientifici realizzati per bambini e ragazzi in collaborazione la GAM, partendo dalle riproduzioni di quadri esposti nelle sale della Galleria. I laboratori saranno sviluppati lungo le arcate del chiostro della Gam e saranno fruibili dalle 10 alle 12,30. La Galleria si trova in via S. Anna, 21. STUDI Campisi: «Il siciliano? Non è dialetto ma lingua Med» PALERMO. Il siciliano è un dialetto o una lingua? L'argomento è stato trattato in un libro, dal titolo ''Filologia siciliana. Studio filologico delle diverse parlate di Sicilia'' (87 pagine, editore Finzi), di Alfonso Campisi, professore associato di filologia romanza e italiana presso la Facoltà di Lettere dell'Università Manouba (Tunisia), presentato nei giorni scorsi a La Marsa (Tunisia). L'autore di origine trapanese, impegnato da anni nello studio dell'emigrazione siciliana in Tunisia nel tardo XIX secolo, ha concentrato la sua attenzione sull'origine del siciliano, tra le più antiche del Mediterraneo, parlato oltre che in Sicilia, in Calabria centrale e meridionale, nella maggior parte del Cilento e del Salento. La prima parte del volume è uno studio filologico con tutte le variazioni del linguaggio nelle nove province della Sicilia; la seconda invece dedica una cinquantina di pagine alla grammatica e alle regole di sintassi. ''Dallo studio è emerso che il siciliano è una lingua vera - afferma il professore Campisi che non deriva dall'italiano, ma, al pari di questo, dal latino con antiche influenze ancora oggi visibili che mostrano elementi mediterranei e indoeuropei preistorici. In questi anni - evidenzia Campisi - le istituzioni italiane hanno cercato di dimenticare l'importanza della scuola letteraria siciliana e con essa quella di Ciullo d'Alcamo, uno dei maggiori rappresentanti di questa scuola in contrapposizione alla scuola toscana di Dante Alighieri. Il siciliano e' stato cosi' apostrofato di volgare, come unica espressione dei ceti popolari e ne e' stato vietato l'uso nelle famiglie medio borghesi che volevano solo esprimersi in italiano. A questo declino del siciliano in Italia si è contrapposta una fervida e attiva passione della lingua tra gli emigrati nei diversi paesi del mondo: Stati Uniti d'America, Argentina, Brasile o Europa. Grazie a loro la lingua siciliana e' rimasta attiva e parlata. Non a caso, uno dei piu' ricchi e importanti centri di lingua e cultura siciliana si trova ad Austin in Texas (USA). BARCELLONA Popoli in Festa, l’integrazione è servita BARCELLONA. “Popoli in Festa – uguali nella diversità”. Si terrà domenica 21 ottobre vedrà protagoniste le comunità straniere di Barcellona Pozzo di Gotto in una giornata che avrà come tema principe lʼincontro tra le varie culture, la cittadinanza e i successivi percorsi di integrazione tra di loro. Promossa dal “Comitato civico per lʼaccoglienza e lʼintegrazione interculturale”, grazie anche alla collaborazione di diverse associazioni (laiche e non solo) e cooperative dellʼhinterland, la manifestazione verrà patrocinata dal Comune di Barcellona e dal “Corso di Mediazione Socioculturale” dellʼUniversità di Messina. Presenti il sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica, lʼassessore alle Politiche Sociali Lina Panella, la coordinatrice del CdL in “Mediazione Socioculturale” dellʼAteneo messinese Vittoria Calabrò e vari esponenti delle dieci comunità di stranieri, accompagnati dai rispettivi referenti. A coordinare gli interventi dei presenti, Tania Chillemi, responsabile del Comitato civico. Si comincia alle 9.30, allʼ Oratorio salesiano, con un incontro interetnico di calcio a 5, che vedrà quattro squadre contendersi il trofeo del “Torneo dellʼ amicizia dei popoli”. La sera, allʼOasi, degustazioni etniche. Gli organizzatori della festa con il sindaco Maria Teresa Collica (al centro) pagina 37 19 OTTOBRE 2012 postermemoria CATULLO VERONENSIS CARMINA ED È SUBITO SERA La traduzione dei Carmi di Catullo da parte di Salvatore Quasimodo risale al 1945. Questa apparrtiene alla tiratura di 2000 esemplari della versione originale (altre 215 facevano parte dellʼedizione di lusso illustrata, di cui 10 ad personam, e 50 per la stampa). Nel volumetto cʼè una dedica ad personam scritta dal poeta: “A Toti, con grande affetto il suo Salvatore. Milano, luglio 1945” Stampato da Mondadori nel 1942, è la prima edizione di questa raccolta di poesie di Salvatore Quasimodo nellʼambito della collana “Lo Speccio. I poeti del nostro paese”. Introdotto da un saggio di Sergio Olmi, anche questo libro ha una dedica autografa a Salvatore Pugliatti: “A Salvatore Pugliatti con grande affetto Salvatore”. centonove MESSINA. Le figlie dell’enciclopedico Salvatore donano le raccolte librarie Pugliatti “rivive” in Biblioteca La storica dell’arte Teresa e l’anglista Paola regalano alla regionale “Giacomo Longo” un patrimonio inestimabile. Perché possa essere accessibile “a studiosi e studenti” DI DANIELE DE JOANNON MESSINA. Più di diecimila volumi che diventano un ponte tra passato e presente. Sono le collezioni di letteratura appartenute a Salvatore Pugliatti (19031976), indagatore del sapere, giurista, già rettore dellʼAteneo di Messina e Accademico dei Lincei che, in quanto studioso a tutto tondo, è sempre stato difficile legare a una sola branca della conoscenza. Nel luglio scorso, le figlie del Magnifico per eccellenza, Teresa e Paola, hanno deciso di donare le raccolte di letteratura alla Biblioteca regionale “Giacomo Longo”, auspicando “che questo fondo possa essere accessibile con utilità alla consultazione di studiosi e di studenti e così perpetuare, indirettamente, il ricordo dellʼimpegno culturale di nostro padre, nellʼampiezza di interessi che lo caratterizzava”. A distanza di mesi, la donazione è diventata realtà grazie al lavoro titanico di Giovanni Molonia, amico di famiglia e studioso messinese, che ha trascorso agosto aprendo le centinaia di scatoloni e organizzando tutto il materiale. UN POʼ DI STORIA. Alla morte improvvisa di Pugliatti, la biblioteca, che occupava otto stanze del grande appartamento in via Primo Settembre, continuò a “vivere”, ma solo per alcuni STORICA DELL’ARTE. Teresa Pugliatti ANGLISTA. Paola Pugliatti STUDIOSO A 360°. Salvatore Pugliatti durante una lez argomenti, negli studi delle due figlie, la storica dellʼArte Teresa (arte, storia e un poʼ di letteratura) e lʼanglista Paola (Inglese, Cinema e Teatro). Una parte, invece, fu venduta allʼIstituto Giuridico della facoltà di Legge (i libri). Unʼaltra, le riviste, alla facoltà di Scienze Politiche. Il resto, invece, che comprendeva letteratura, scienze, filosofia e tanto altro, fu chiuso in un centinaio di scatoloni. La donazione alla Biblioteca segue la vendita (di alcuni anni fa) del cospicuo fondo musicale di Pugliatti, composto da volumi rari e preziosi. Un unicum che ha arricchito le raccolte della “Longo”. COSA È STATO FATTO. «Durante lʼestate abbiamo preso questo patrimonio e lo abbiamo riportato in vita. Complessivamente - racconta Molonia - si trattava di quasi ventimila volumi. Per lavorare al meglio abbiamo riempito i locali del Circolo Filatelico. Le pubblicazioni state divise per genere. Quelli di carattere giuridico, sociologico e storia della dottrina economica, circa 1000, sono statio donati alla Biblioteca della facoltà di Economia». Più duro il lavoro per le sezioni riguardanti letteratura e storia: «Sono state messe insieme per temi, e questo ha portato alla luce volumi importanti. La Letteratura - racconta Molonia - è praticamente completa. Si va dallʼetà greca e latina al medioevo fino ai giorni nostri. Del Novecento, poi, non manca nulla. Pugliatti studiava il russo e la raccolta di volumi è ricchissima e comprende anche vocabolari, manuali e corsi sonori su disco. Oltre a tutte le opere del più importante slavista italiano, Ettore Lo Gatto, la raccolta offre anche unʼampia panoramica sulla poesia e sulla drammaturgia, con le opere, ad esempio, di Isaak Ėmmanuilovič Babel'. Grande è anche il patrimonio relativo alle letterature francese (la collana ottocentesca “Grands LA SCHEDA Dallo Jaci al rettorato Un uomo del rinascimento in riva allo Stretto MESSINA. Definito da Arturo Carlo Jemolo “un vero uomo del Rinascimento, multicorde, come ben di rado ne vede il nostro tempo ed ancor più di rado il nostro mondo universitario”, Salvatore Pugliatti nasce nel 1903 a Messina da una famiglia di umili origini. Conseguito il diploma in ragioneria presso l'Istituto Tecnico “Jaci” (i numeri e la matematica saramnno sempre una grande passione che si ritrova nella sua biblioteca), conquista anche la licenza liceale e si iscrive in Giurisprudenza, laureandosi nel 1925. Fino a quel momento, la sua vita è già stata costellata da micizie che resteranno eterne: Giorgio La Pira, l'editore Antonino Giuffré e Salvatore Quasimodo. A 28 anni vince il concorso a cattedra di Diritto Civile. È il suo ingresso in una facoltà dove in- segnerà fino alla morte (nel 1976) e che lo vedrà diventare preside nel 1934. Accademico dei Lincei, Pugliatti diventa Rettore nel 1957, rimanendo con lʼermellino (confezionato dalla moglie Costanza e ancora in uso) fino al 1975. Pugliatti collaborava con riviste letterarie italiane come “La nave”, “Solaria”, “Fiera Letteraria”, “Circoli”, “Il Secolo nostro”, per cui scrisse saggi di critica letteraria, scommettendo su Salvatore Quasimodo che definiva “voce nuova” della poesia italiana. Fu protagonista già negli anni trenta di iniziative culturali tra cui il Teatro Sperimentale di Messina col “Teatro di Regia”. Pubblicò nel 1940 il volume “L'interpretazione musicale” e nel 1942 “Canti primitivi”, entrambi saggi di musicologia. A Messina, a partire dal 1947, frequenta la libreria Ospe di Antonio Saitta, punto d'incontro degli intellettuali messinesi e non, che ospitava la Galleria d'Arte “Il Fondaco”, e fucina di iniziative culturali che videro in Pugliatti, con Saitta e Vann'Antò, una delle figure di spicco, e che coinvolsero personalità come Quasimodo, Giorgio Caproni, La Pira, Giaco- pagina 38 mo Debenedetti, Galvano Della Volpe. Da questo gruppo nacque anche lʼAccademia della Scocca (dal nome dei pomodorini che si appendevano al muro ad essiccare), un convivio cultural-gastronomico. Nel 1953 diventa presidente del Comitato esecutivo della prima mostra messinese dedicata ad “Antonello da Messina e la pittura del ʻ400 in Sicilia”. Nel 1968 pubblica “Le musicae traditiones di Francesco Maurolico” ed inizia uno studio su “Semanticità della musica”, che non riesce a terminare.. Nel 1977 vengono pubblicate postume 18 piccole prose, già ordinate dall'autore prima della morte. Tra i suoi principali scritti giuridici, “Istituzioni di diritto civile: introduzione, diritto delle persone, teoria dei fatti giuridici”, Milano, Giuffrè 1933; “Nuovi aspetti del problema della causa nei negozi giuridici”, Messina, Tipografia La Sicilia, 1934; “I soggetti del diritto”, Milano, Giuffrè, 1935. A raccontare il personaggio Pugliatti in tutte le sue sfaccettature è stato Luigi ferlazzo Natoli con “Nel segno del destino. Vita di Salvatore Pugliatti” (Soveria Mannelli, Rubettino, 2008). centonove postermemoria ERATO E APOLLION La dedica a Pugliatti è del 1937, anno di pubblicazione di questo raro volumetto di poesie che fu stampato a cura di Giovanni Scheiwiller. Fuori commercio, è uno dei 40 esemplari destinati allʼautore zione alla Scuola Normale di Pisa (1972) ècrivains de France”, i volumi della “Collection de la Pléiade”, i classici e moderni e contemporamei come Gide, Bernanos, Colette, Mauriac, Malraux, Camus, Sartre e Simone de Beauvoir, ndr) e tedesca (lʼopera omnia di Goethe, Schiller, Heine, ma anche la produzione letteraria del ʼ900, ndr). Ma è sullʼItalia continua - che si raggiungono livelli di completezza e preziosità assolute. Si può dire che non manchi una edizione che non sia la prima, con grandissimo spazio destinato poesia. Unʼampia sezione, ovviamente, si lega allʼAccademia della Scocca di Messina, con originali con SALVATORE E “TOTÒ”. Salvatore Quasimodo e Salvatore Puggliatti a Messina dedica di Nino Pino, Antonio Saitta e VannʼAntò. E poi cʼè Salvatore Quasimodo, con una collezione di testi che ha carattere definitivo e presenta prime edizioni e libri rari. Tra le riviste che vanno alla “Longo”, si segnalano “Solaria”, “Convivium”, “Belfagor”, “Ulisse”, “Nuovi Argomenti”, “Il Verri”, “Il Veltro”, “Cultura e scuola” e “Aut-Aut”. COSIʼ LE FIGLIE. «La donazione è stata accolta con entusiamo dalla Bilioteca regionale - racconta Teresa Pugliatti perché si tratta di una raccolta storicizzata, in quanto ogni volume è firmato da mio padre e cʼè la data del giorno in cui lo ha acquistato. Oppurte è presente una dedica, di affetto o di omaggio, di chi lo aveva regalato. La maggior parte dei libri, comunque, era stata acquistata da lui. Non posso non ringraziare lʼamico Giovanni Molonia, che ha aperto le 130 scatole che contenevano la sezione letteratura, esaminando i libri ad uno ad uno. Li ha divisi per genere, separando quelli in lingua originale e le prime edizioni. Non abbiamo donato, ancora, alcuni volumi di Quasimodo e di altri letterati che servono ancora per consultazione. Ma - assicura Teresa Pugliatti - sono ugualmente destinati alla Biblioteca, come io e mia Accanto, la lunga dedica a Salvatore Pugliatti nella prima copia de “La Baronessa di Carini”, “storia” popolare del secolo XVI, scritta dallʼamico VannʼAntò. Il libro fu stampato nel 1955 dalla Casa Editrice G. DʼAnna, che aveva sede a Messina e Firenze. A destra, ancora una dedica di VannʼAntò allʼamico Pugliatti. In questo caso per “Il Fante alto da terra”, (edito da Principato, 1932) pagina 39 19 OTTOBRE 2012 DARE E AVERE Ancora una pubblicazione di Quasimodo per la collana “Lo Specchio” di Mondadori. Risale al 1966. Così la dedica: “A Salvatore Pugliatti, questa mia ultima ʻvoceʼ, con grade affetto il suo Salvatore” sorella abbiamo specificato nella lettera di donazione». Per la docente in pensione di Storia dellʼArte, «una delle cose più belle è stato lʼapprezzamento delo personale della “Giacomo Longo”, dal direttore Rocco Scimone agli impiegati tutti». Ma che ricordo ha Teresa Pugliatti della grande biblioteca paterna? «La nostra casa di via Primo Settembre si sviluppava in quattro appartamenti allʼinterno del Palazzo Ina. Lo studio di mio padre si affacciava sul mare e da lì iniziava a svilupparsi la biblioteca, che occupava le successive otto stanze». In futuro, anche i libri che Teresa Pugliatti ha tenuto per sé (Arte e Letteratura) andranno a confluire nelle differenti sezioni della donazione, potenziando ulteriormente lʼofferta della Biblioteca regionale. Racconta invece Paola Pugliatti: ««La biblioteca di mio padre ha avuto nel tempo varie vicende, anche perché constava di opere appartenenti a diverse discipline e sfere del sapere. Per alcuni di questi settori è stato semplice deciderne la destinazione: era naturale, infatti, che i libri di giurisprudenza e scienze affini andassero alle relative facoltà della sua Università; altri due settori, storia dellʼarte e letterature, erano di immediato interesse per mia sorella e per me, e quindi questi due fondi sono stati acquisiti alle nostre biblioteche private. Rimaneva, poi, una grande quantità di libri difficilmente classificabili perché appartenenti a molti e vari ambiti del sapere. Eʼ possible dire che, in un certo senso, è proprio questo fondo librario che testimonia lʼampiezza di interessi di nostro padre e che può più e meglio di quanto non possano i libri più legati alla sua professione testimoniarne lʼinstancabile curiosità. Era, perciò, naturale che questo fondo rimanesse patrimonio della sua città. Ed è per questo che abbiamo preso la decisione di donarlo: perché quei suoi libri fossero accessibili a tutti: giovani e meno giovani, studiosi o semplici lettori. E perché il suo ricordo rimanga nella sua città». posterlibri 19 OTTOBRE 2012 BIBLIOPRIDE 2012. La prima giornata italiana delle Biblioteche Passione tra le righe A Palermo l’Officina di Studi Medievali raduna tutti sotto l’Albero Falcone. Per difendere l’orgoglio di leggere in Sicilia. Nel segno della libertà DI GIOVANNA PARRINO PALERMO. È targata AIBAssociazione Italiana Biblioteche, la Prima giornata nazionale delle biblioteche, dallʼincisivo titolo BiblioPride. Cosa spinge bibliotecari e amanti della lettura a scendere in piazza per difendere la comune passione per il libro? Uomini e donne, giovani e ragazzi, un tempo come adesso, dediti allʼaffannosa ricerca della felicità, rivendicano nel proprio intimo il bisogno di sentirsi liberi di inseguire sogni, idee, progetti. Cercano il tempo e lo spazio per realizzare la propria storia, il proprio esserci. La lettura di un libro regala la capacità di sognare, suscita il bisogno di sentirsi liberi. Un libro offre lʼoccasione di dipingere la propria vita con le sue mille sfumature; un libro riempie di parole e di suggestioni lʼordinario scorrere dellʼesistenza, di fiato e energia lʼorizzonte scrutato. Basta il libro giusto per ritornare a sperare e a pensare… A Palermo tutto questo si carica del forte desiderio di giustizia e di difesa della memoria di uomini liberi. Il BiblioPride 2012 promosso dallʼOfficina di Studi Medievali lo scorso 12 ottobre, ribadisce con serietà e fermezza lʼorgoglio di leggere al fine di ritrovare il sapore della libertà. Nellʼambito del Master di II livello Libro documento e patrimonio antropologico. Conservazione, catalogazione, fruizione, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta, il Museo delle Marionette Antonio Pasqualino, lʼOfficina di Studi Medievali ha dato appuntamento a studenti, ricercatori, docenti, bibliotecari, lettori appassionati, in un luogo simbolo della Sicilia bella e forte che non conosce la morte del A CURA DI CARMELO CELONA sogno e della speranza. Un luogo che affonda le radici nella terra oltraggiata dalla mafia e che alza dritto al cielo i suoi rami, la sua verde chioma, luogo del rumore e del suono, della libertà difesa al ritmo di parole oneste e coraggiose: lʼ Albero Falcone. Le parole “albero” e “libro” sono strettamente interconnesse non soltanto per il rimando simbolico ed emblematico al concetto di libertas, ma anche perché “la radice etimologica della parola libro è liber, la scorza interna dellʼalbero che viene utilizzata per la realizzazione dei fogli”, leggiamo nel documento di presentazione della manifestazione. In tanti hanno risposto allʼinvito e si sono presentati puntuali sotto lʼAlbero Falcone, in compagnia del proprio libro da liberare, perché un libro libera e va liberato, cioè condiviso per far circolare energie positive nellʼottica dello scambio e della condivisione del sapere. Perché il sapere e la cultura, non si “comprano”: si vivono! Ad inaugurare la serata il cantastorie Salvo Piparo con il suo cuntu sul giorno della strage di Capaci, in memoria del giudice Falcone. Secondo la tradizionale tecnica dei cantastorie Piparo raduna il popolo di lettori attorno allʼAlbero Falcone e con la sua narrazione ribadisce il valore/prezzo della vita e della libertà, chiudendo proprio con la duplice affermazione “Semu vivi, semu vivi”. Lʼ attrice Gabriella Beninati libera nellʼaria alcune poesie contro la mafia tratte da unʼantologia dedicata a don Pino Puglisi. “Non basta essere vivi, bisogna dimostrarlo” afferma Alessandro Musco, presidente dellʼOfficina di Studi Medievali, durante il saluto ai partecipanti e prima di dare avvio al rito dello scambio dei libri dichiara “un libro va liberato, va condiviso, per LACERTI DI LETTURE Il letto matrimoniale CHI DA BAMBINO non ha provato felicità vedendo i propri genitori insieme nellʼambito letto matrimoniale? “Come quasi tutti i figli di separati, anchʼio vorrei che i miei tornassero insieme. Quando non saranno più auto sufficienti, mi basterà spedire allʼospizio i loro nuovi compagni e riprenderli in casa con me, dove con un tranello, li convincerò a dividere lo stesso letto matrimoniale, finché morte non li separi.” Basta con questa ostentata esibizione macellaia del corpo femminile. Eʼ giunto il momento di rivendicare il diritto allʼimmaginazione. “Le uniche tette che si vedono in televisione sono quelle delle attrici sconosciute. Se ne vedi una con le poppe al vento, di sicuro non è famosa. Le star non mostrano mai le tette.” Lʼeterna ed inutile lotta che alcune massaie conducono dimostrare di essere vivi e le biblioteche sono i luoghi del racconto per eccellenza, del cuntu che non conosce morte”. Liberi di condividere un libro… è la vita, il motto della serata, che ha visto trionfare la parola sotto i grandi nomi della letteratura, del romanzo storico, della ricerca, del giornalismo, della poesia. E come scrive Vecchioni nel Libraio di Selinunte: “la parola ha un seme, nasce e si allunga verso la luce che trova, si spezza, germoglia e muta petali, si adatta al tempo, al clima, si trasforma per sopravvivere… luci forti e chiare sono le parole: cose, verità”. La parola ha bisogno di un suo spazio per trasformarsi, vivere, sopravvivere e soprattutto per essere custodita. Lʼauspicio più grande è che nessuna tecnologia sarà mai letale veleno per il tempio e lo spazio della parola: la biblioteca! Al termine della manifestazione in tanti hanno espresso il desiderio di altri incontri simili. centonove VERSI ON-LINE “Maledetti” piromani La Torre interpreta la condanna agli incendi dolosi CAPO DʼORLANDO. Le conseguenze del fuoco distruttore sulle colline spoglie della costa nebroidea deprimeranno irreparabilmente ancora per molti mesi lʼimmagine del paesaggio. Mentre la fuliggine e il puzzo di bruciato a tuttʼoggi ammorbano lʼaria, lʼorlandino artista, poeta e romanziere Giovanni Torres La Torre suscita la commozione di moltissimi lettori con una composizione poetica in versi liberi intitolata “Maledetti”, rivolta contro i piromani e pubblicata online dal 30 settembre (www.giovannitorreslatorre.it). Per la lettura si segnala il sito, al nome stesso dellʼautore, e si propone in calce una scelta di citazioni per reiterare nel tempo, come fosse un mantra, la maledizione contenuta nel testo e condivisa coralmente dai numerosissimi lettori. Lʼautore ha rievocato lʼinsofferenza, lo sconforto e la ripulsa che hanno ispirato il suo testo poetico, elaborato di getto sulla tastiera di una storica Olivetti lettera 22 e inviato dal figlio sulle strade moderne della comunicazione telematica. Vi si legge come la morte inceneritrice sia arrivata, inammissibile, a cancellare la natura amica fonte primaria di poesia, e il suo innaturale silenzio è tormento alla vitalità, colpita ancora pulsante. “...Siate maledetti…dai colori delle ali delle farfalle e dei fiori, dalle corone delle montagne e dai paesaggi anneriti / chi ha ancora voce per farlo vi maledica / restino mute le campane del vostro ultimo viaggio / a nome dei bambini che nasceranno, degli uccelli, del prugno e delle felci, a nome delle porte delle case / della pergola dei nostri avi alla cui ombra non riposerà più la loro memoria. Siate ancora maledetti”. Franca Sinagra Brisca LA CLASSIFICA di Felice Irrera Fabio Ceraulo, Palermo nascosta, Dario Flaccovio Editore 2012, pp. 156 € 10,00. Questo libro, che sta riscuotendo un buon successo di pubblico, raccoglie piccole e grandi storie, leggende metropolitane, chiacchiere e “si dice”, presunti misteri e tante curiosità. Narrazioni orali che lʼautore, che è palermitano e lavora nel settore turistico, qui al suo primo libro, ha messo insieme girando per Palermo e ascoltando parenti, amici, conoscenti ed estranei desiderosi di raccontare i loro ricordi. Con uno stile semplice e diretto, dal volumetto viene fuori una città in cui si tramandano vicende bizzarre, si rintracciano amare memorie dellʼepoca garibaldina e delle due guerre mondiali e si tratteggiano personaggi che hanno lasciato qualche traccia di sé, nel bene o nel male, fra i loro contemporanei. Follett - L' inverno del mondo. The cenE. L. James - Cinquanta sfumature di tury trilogy. Vol. 2 - Mondadori rosso - Mondadori 1Ken 4 E. L. James - Cinquanta sfumature di Paolo e Rossella Simoncelli - Il nostro - Mondadori - Rizzoli 2E.grigio 5SicCarmine L. James - Cinquanta sfumature di 3nero - Mondadori 6MondadoriAbate - La collinawuz.itdel vento - frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore contro il pulviscolo atmosferico, facendone unʼossessiva vanità e compromettendo la qualità della vita domestica. “Papà trae un profondo piacere dallʼosservazione della natura. Mamma invece ne è angosciata. Sembra che le abbia dichiarato guerra. Lotta contro lo sporco di casa. Combatte contro mille tipi dʼinsetti. Contro batteri di ogni sorta. Tutto ciò che dovrebbe essere naturale per lei è un problema.” Quel bisogno di considerazione che si accende negli occhi dei vecchi quando gli rivolgiamo delle attenzioni. “In genere, in un primo momento le persone anziane si spaventano quando gli si rivolge la parola: sono troppo abituate a essere considerate invisibili. Ma poi sono molto contente che qualcuno si sia accorto di loro.” Come si può mortificare il proprio pensiero costringendolo a macerare nel silenzio. Soprattutto davanti allʼingiustizia e alla stupidità? Per opportunità! Si dice. Ma cosa è più opportuno e onesto di dire allʼaltro ciò che si pensa? “Il mio motto è: «esternare pagina 40 tutto». Altrimenti mi viene il cancro.” Eʼsempre questione di punti di vista. Lʼorrore non sta sempre da una parte sola. “Hanno teso un telo verde chiaro tra la testa e il culo. Probabilmente per evitare che il mio culo veda lʼespressione inorridita del mio viso. ” Gli inutili espedienti che si adottano per dissimulare gli esiti mefitici di certe nostre esternazioni antropiche. “Per far sparire la puzza traditrice apro la doccia al massimo: una volta qualcuno mi ha detto che lʼacqua cattura gli odori.” Le separazioni coniugali producono nella prole dolorose e insanabili ferite. Il bisogno di una ricucitura tra i genitori va oltre ogni immaginabile tragico autolesionismo. “Ho un disperato bisogno di allungare la degenza se voglio riunire i miei genitori in occasione delle visite. Chiederei a qualsiasi paziente di vendermi la sua malattia.” Lacerti tratti da: “Zone umide ” - 2008 Charlotte Roche postervertenze centonove Dario Pino DESTINO INCERTO. Il coro Seguenza-La Farina in un’immagine di qualche anno fa Maria Rosaria Mangano LA POLEMICA. Lo Scientifico Seguenza chiude l’esperimento creato col classico Maurolico Messina, proteste in Coro Nato nel 1999, originariamente diretto da Giovanni Mirabile e oggi da Dario Pino, ha avuto riconoscimenti e collaborazioni. Ma il collegio dei docenti ha detto stop. La battaglia si sposta in rete DI VALENTINA COSTA MESSINA. La decisione era nellʼaria già in estate. È agosto quando la dirigente scolastica del Liceo Scientifico Seguenza invia allʼormai ex collega del Classico Maurolico, Nino Grasso, una lettera che annuncia lʼintenzione di disdire la convenzione tra i due licei riguardante il “progetto di rete” del Coro MaurolicoSeguenza. Maria Rosaria Mangano specifica che la decisione sarà tuttavia presa ad inizio anno scolastico dagli organi collegiali del liceo che dirige. A doversi pronunciare è il Collegio plenario dei docenti, organo preposto alla scelte didattiche e formative del Liceo. Lʼex preside Grasso chiede delle spiegazioni. Non ne arrivano. I docenti del Seguenza votano a maggioranza la proposta di scrivere i titoli di coda per il “CMS”. MIRABILI PERFORMANCE. Ma questo non è un progetto extra-curriculare come tanti altri, che si chiude senza farsi poi troppo rimpiangere. Il Coro MaurolicoSeguenza esiste dal 1999 e ne hanno fatto parte tantissimi studenti. Lʼesperienza del Coro, diretto per 7 anni da Giovanni Mirabile e oggi da Dario Pino, ha portato i ragazzi in giro per lʼItalia, da Catania a Riccione; da Sanremo a Matelica; da Ercolano a Campobasso. Eʼ stato il Coro a consentire loro di collaborare con noti artisti quali Katia Ricciarelli, Daniele Groff, Roberto Vecchioni. Dal CMS è anche nato un “spin-off” di successo, I Mirabili, un gruppo di ex-coristi riunitisi nel 2007 in un coro “a cappella” che ha raccolto consensi in tutta Italia e che, a fine gennaio, parteciperà al “London A Cappella Festival 2013” insieme ad alcuni tra i più famosi gruppi al mondo, quali gli Swingle Singers e i King's Singers. GLIELE CANTEREMO. In una città tanto affamata di progetti vincenti, la vicenda della chiusura del Coro si è connotata dei toni dellʼennesima sconfitta collettiva e ha generato un ampio moto di sdegno, partito dal web. Promotori della protesta sono “alcuni docenti, dei vecchi e degli attuali coristi del Maurolico-Seguenza”, si spiega in una nota intitolata significativamente “Gliele canteremo”, dove vengono pagina 41 19 OTTOBRE 2012 snocciolate le azioni di protesta in programma. Si comincia da Facebook, con la creazione del gruppo “Let me live. Uniti contro la chiusura del Coro Maurolico-Seguenza”, più di 600 i membri presenti. Si continua sempre online con una petizione che ha raccolto al momento quasi 500 firme. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro per spiegare a tutti gli attuali coristi quali saranno i prossimi passi della protesta e per invitarli a partecipare compatti, coinvolgendo amici, genitori, compagni. “I ragazzi del Seguenza hanno timore ad agire allo scoperto”, spiega un ex-corista, “hanno paura di ritorsioni da parte della Preside”. Prossimo passo una manifestazione-concerto in cui far esibire gli studenti del CMS con artisti della scena musicale peloritana. Cosa vogliono i manifestanti? “Conoscere e riconsiderare le ragioni che hanno portato alla revoca dellʼadesione, e annullarla, perché era unʼiniziativa così formativa e popolare da convincere, da due anni a questa parte, gli iscritti al Seguenza ad autotassarsi, per potervi partecipare”. NULLA DA DICHIARARE. La preside Mangano non ha nulla da dire alla stampa. Si riesce a parlare solo con alcuni suoi collaboratori, che fanno quadrato attorno alla sua scelta di non dare spiegazioni sulla vicenda, chiarendone i motivi: “Il Collegio dei Docenti è un organo che non deve motivare le sue deliberazioni. Non lʼha mai fatto. Ha svolto la sua funzione: votare a maggioranza una proposta. Tanti sono stati i progetti in rete, anche di successo, che hanno avuto un inizio e una fine. Non riusciamo a comprendere perché proprio per questo si sia creata una polemica tanto forte da coinvolgere la stampa”. I RETROSCENA. Neppure troppo velatamente, sembra che la fine del “progetto di rete” una ragione ce lʼabbia, e che questʼultima sia da ritrovare nei non più idilliaci rapporti tra i due licei cittadini. Le relazioni si sarebbero incrinate dopo la richiesta, inoltrata al Ministero dellʼIstruzione, dal Maurolico, per lʼapertura di un indirizzo scientifico. Eventualità che avrebbe un peso sul “mercato” delle iscrizioni scolastiche. La circostanza viene smentita dal Liceo di Via SantʼAgostino. Ma non da alcuni docenti dei due istituti. “Eʼ vergognoso che i ragazzi debbano essere usati come burattini. Cosa stiamo insegnando loro? A vendicarsi in maniera strumentale dei torti subiti?”. posterpatrimonio 19 OTTOBRE 2012 Cerimonia davanti al circolo dei nobili nel 1940 FICARRA. L’amministrazione vince una causa decennale. Ma poi riaffida i locali alla controparte Il circolo dei Nobili è mio. Anzi, no Nonostante le sentenze favorevoli il sindaco Basilio Ridolfo ha firmato una transazione con i soci del Gabinetto di lettura, affidandogli la gestione. A frequentarlo anche Lucio Piccolo DI FRANCO TUMEO FICARRA. Da un lato il Circolo dei nobili, con la sua storia in chiaroscuro e le frequentazioni, negli anni ʼ40, di Tomasi di Lampedusa e Lucio Piccolo. Dallʼaltro, il comune di Ficarra in cerca di spazi per i suoi uffici. In mezzo, un commissario straordinario, quattro sindaci e una guerra ventennale, condotta a colpi di carta bollata dentro e fuori le aule dei tribunali, per il possesso di tre ampi magazzini inclusi nel corpo di fabbrica del palazzo municipale, ma da un secolo e più adibiti a sede dellʼantico sodalizio, detto anche Gabinetto di lettura, istituito nel lontano 1896 con lo strano nome di “Casino di Le statue di Tomasi di Lampedusa e Piccolo all’ingresso del circolo compagnia”. Un pezzo di storia locale piuttosto controverso diventato per alcuni moderno oggetto di scontro, simbolico di antiche contrapposizioni sociali. Per altri, semplicemente lʼoggettiva necessità di riprendersi quei locali nellʼintereresse della comunità. I ricorsi e i contro ricorsi, le interrogazioni e le polemiche che hanno accompagnato il contenzioso, a tratti aspro, non sono bastati in questi lunghi anni a dare una soluzione alla vicenda, interpretata dai soci-eredi dei fondatori del Circolo come la prosecuzione di una ottocentesca e ormai anacronistica lotta di classe. Adesso sembra sia arrivata la parola fine. A scriverla, il sindaco Basilio Ridolfo, del Pd, che davanti allʼennesima sentenza, pur favorevole alle ragioni del Comune nebroideo, ha preferito procedere alla stipula di un atto di transazione con i soci del Circolo-Gabinetto di lettura, piuttosto che insistere nelle aule dei tribunali, esponendo lʼEnte che amministra ai rischi di un inevitabile ricorso in appello dagli esiti incerti, a causa di una sentenza ritenuta “debole” dai legali del Comune. Un compromesso insomma, che nelle intenzioni del primo cittadino dovrebbe rispettare gli interessi di entrambe le parti: il Comune rientrerebbe in possesso di proprietà e chiavi dei locali che sarebbero però in parte restituiti in uso perpetuo al Gabinetto di lettura per le proprie attività sociali, non è chiaro se in cambio di un canone di affitto, nellʼambito di un progetto sinergico con la stessa amministrazione comunale di conservazione della memoria storica e di fruizione culturale e turistica dellʼantica sede che dovrebbe ospitare anche mostre e altri eventi. Ciò che al sindaco Ridolfo deve essere sembrato un buon accordo che potesse mettere il Comune al riparo da future sorprese e aggravi di spese, è stato invece giudicato scandaloso dal gruppo di opposizione di centrodestra in consiglio comunale “Ficarra è ora” che con una nota firmata dal capogruppo Francesco Marchese e dagli altri consiglieri, ha contestato duramente i termini della transazione. “Il Comune di Ficarra - si legge - dopo aver finalmente vinto la lite giudiziaria regala in uso perpetuo ai perdenti, cioè per sempre all'associazione che ha fatto causa e perso, una parte dei locali oggetto di giudizio con in più l'obbligo per il Comune (cioè per chi ha vinto) di ristrutturarli a proprie spese (cioè con i soldi dei ficarresi) rinunciando pure a farsi rimborsare le centonove spese legali maturate ed obbligandosi, addirittura, a pagare la registrazione della sentenza. A fronte di questa evidente disparità di obblighi, il gruppo di minoranza ritiene di poter parlare a buon diritto di regalo a spese dei ficarresi in conseguenza del quale il Comune di Ficarra subisce una perdita di denaro pubblico, pari al valore degli affitti che avrebbe potuto risparmiare, alle spese necessarie per ristrutturare i locali che non utilizzerà mai ed alle spese legali e di registrazione che immotivatamente si accolla, oltre che un gravissimo danno di immagine e di credibilità. Raramente, infatti, nemmeno nell'attuale situazione politica che ha abituato l'opinione pubblica a sentire e vedere qualsiasi cosa, si è giunti a ribaltare, di propria iniziativa, una sentenza favorevole, per avvantaggiare taluni a scapito della collettività”. Accuse pesanti, quelle dellʼopposizione, che però il sindaco Basilio Ridolfo respinge senza incertezze: “Meraviglia che tali critiche arrivino dai consiglieri Marchese e Ravì, che sono anche dei legali. Ribadisco che la sentenza che pur vede il comune vincitore è, nei suoi contenuti, piuttosto debole e quindi insistere in tribunale con tutti i rischi connessi non sarebbe stato opportuno, soprattutto davanti ad una proposta di transazione che chiude il contenzioso. Quanto al risparmio di fitti, dal 2013 il Comune per la prima volta non avrà più in bilancio questa voce e quindi, di cosa si sta parlando?”. Il cosiddetto Circolo dei nobili si stabilì nei locali municipali nel lontano 1896, per concessione in enfiteusi perpetua del sindaco del tempo. Ne facevano parte prevalentemente proprietari terrieri, latifondisti e notabili che detenevano il potere economico e politico del paese. Durante il fascismo si identificò sostanzialmente con il regime diventandone cassa di risonanza locale con lʼascolto della radio e adunate celebrative. Molti anziani ancora ricordano che i soci erano soliti sedersi davanti al Circolo a raccogliere la forzata riverenza dei numerosi mezzadri che soprattutto la domenica si riversavano in paese. Dopo la seconda guerra mondiale, il Circolo fu trasformato in Gabinetto di lettura e i soci, nel 1946, ottennero dal sindaco in carica lʼaffrancazione dei locali, conservandoli fino ai giorni nostri nonostante che un decreto del capo provvisorio dello Stato a suo tempo avesse annullato ogni provvedimento di “affrancazione”. ZOOM La lotta ai politici inaffidabili FICARRA. Per bilanciare e contrastare la pesante influenza esercitata dal Circolo dei civili sulle classi meno abbienti, per iniziativa di alcuni professionisti e intellettuali fu istituito il cosiddetto Circolo Popolare. Siamo nel 1920 e fortissimi erano in quegli anni i conflitti sociali. Scopo del nuovo sodalizio - si legge nello statuto - è migliorare moralmente e materialmente le condizioni dei proletari: moralmente promovendo lʼistruzione, lʼeducazione, lʼaborrimento del vizio; materialmente assistendosi e soccorrendosi reciprocamente anche con mezzi economici in caso di malattia o dʼindigenza. Lʼassociazione si proponeva anche lʼepurazione politicoamministrativa, combattendo in caso di elezioni quei candidati che non danno affidamento di ben fare ed aiutando invece quegli altri la cui condotta affidi interessamento per le classi proletarie ed i cui principi siano di progresso nel campo politico ed economico. Lʼassemblea dei soci si riuniva la prima domenica di ogni mese per discutere le questioni del Circolo. pagina 42 postereventi centonove I disegni erotici di Rainero Alliata 19 OTTOBRE 2012 Ferdinando Salleo, “Fiori, natura Morta” (1953) MESSINA. Dal 20 ottobre, una mostra racconta la produzione di nove eccentrici nobili Gattopardi al Palacultura Dai più noti, come Beniamino Joppolo e Casimiro Piccolo, a personaggi tutti da scoprire come i fratelli Pecoraino e Filippo Cianciafàra, un mondo di sperimentazione, avanguardia ed eros MESSINA. Nove autori, cento opere (tra pitture, sculture, disegni, tempere e fotografie), un mondo che si disvela a decenni di distanza. Tutto questo è “Gli ultimi Gattopardi tra arte, letteratura e alchimia”, la mostra che aprirà i battenti al Palacultura di Messina il prossimo 20 ottobre per poi chiuderli il 16 dicembre. Promosso dallʼassessorato al Turismo della Regione, in collaborazione con il Comune di Messina, lʼevento è curato da Francesco Gallo Mazzeo e offre anche un catalogo edito da “Edizioni di passaggio” (a cura anche di Joselita Ciaravino e Francesco Rovella) con le presentazioni dellʼassessore Daniele Tranchida, del direttore del Circuito del Mito, Salvatore Presti, e di Filippo Nasca (funzionario delegato dell'assessorato) e con testi di Gallo Mazzeo, Anna Maria Corradini, Paola Joppolo, Amedeo Giuseppe Mallandrino, Ilaria Parma, Filippo Pecoraino, Martina Pecoraino Grasso, Aurelio Pes, Giuseppe Quatriglio, Franz Riccobono, Vanni Ronsisvalle, Ferdinando Salleo, Alberto Samonà, Francesco Valvo Bufalino. I PROTAGONISTI. Si chiamavano Beniamino Joppolo, Nato Sciacca, Diego Joppolo, Casimiro Piccolo di Calanovella, Filippo Cianciàfara Tasca di Cutò, Carmelo Salleo, Mario Pecoraino, Aldo Pecoraino, Raniero Alliata di Pietratagliata. Sono tutti “Gattopardi” noti e meno noti, accumunati dallʼappartenere ad un mondo aristocratico che si confrontava con le Avanguardie, affermati nel panorama artisticoculturale nazionale, come Beniamino Joppolo, come Casimiro Piccolo, noto per i suoi molteplici interessi che spaziavano dalla fotografia agli acquerelli alla magia, o ancora i due fratelli palermitani Aldo e Mario Pecoraino. E poi ancora, Nato Sciacca, Filippo Cianciafàra, Carmelo Salleo, figure meno note al grande pubblico, ma sicuramente di altissima levatura, e in ultimo Raniero Alliata di Pietratagliata, le cui tempere erotiche vengono esposte per la prima volta dopo essere state a lungo nascoste. “Gli ultimi Gattopardi” erano uomini dalle eccezionali attitudini, scrittori, pittori, scultori, storici di grande fama, cultori della scienza, alchimisti. “Visti da allora dovevano sembrare strani, superuomini o squilibrati, portati a fare cose stravaganti, inutili, in una Sicilia contadina”. Oggi, invece, come sottolinea Gallo Mazzeo nella sua introduzione al catalogo, “chiedono dʼessere esaminati per quello che sono nella loro diversità che taglia tutto un secolo [...] i testimoni viventi di un mondo in bianco e nero”. LO SPIRITO DELLʼOPERAZIONE. Il curatore è entrato così, “dopo anni e anni di silenzio o di mezze voci, in laboratori di artisti speciali, appartati, dotati di tanto spirito creativo”, con lʼintento di “scostare un poʼ di polvere e prendere in mano quelli che sono stati i pezzi di vita, gioiose e faticose illusioni, che sembravano forse effimere ai loro autori, ma sono destinate a durare più a lungo di quelli che vivono a lungo, specie quando a distanza di anni il loro anacronismo diventa attualismo, con uno sconcertante moto della mano, a cui corrisponde un guizzo dellʼocchio, nella conferma, nella sorpresa, un sobbalzo del pensiero”. Spiega Daniele Tranchida: “Gli ultimi Gattopardi, inserita nellʼambito del ʻCircuito del Mitoʼ, nasce sulla scia del successo di iniziative come Artedonna. Cento anni di arte femminile in Sicilia 1850-1950; Sicilia Uber Alles, una mostra di quindici artisti siciliani contemporanei; le due edizioni del Mito contemporaneo, con le mostre di Kan Yasuda e Giò Pomodoro a Taormina, Pino Pinelli a Lipari, Gian Marco Montesano a Palermo, Jiménez Deredia a Trapani e Segesta. Una linea dʼintervento politicoculturale che va avanti da anni, con la volontà di fare delle grandi mostre un punto di forza del turismo culturale dellʼisola, in assoluta sintonia con quanto sta già accadendo in altre regioni come la Toscana e il Lazio”. CATANIA Whoman al Refettorio Gli allievi dell’Accademia e il corpo femminile CATANIA. È stata inaugurata il 13 ottobre “Whoman”, ospitata allʼinterno delle Cucine del Refettorio dellʼ Ex Convento dei Benedettini di Catania (sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dellʼUniversità degli Studi). La mostra è il risultato dei lavori artistici degli allievi dellʼAccademia di Belle Arti di Catania, prodotti in seno ad un Workshop dal titolo: “La frantumazione dellʼimmagine del corpo femminile nel XIX - La donna tra Purezza ed Erotismo”, tenuto da Marilisa Yolanda Spironello allʼinterno dellʼofferta culturale del Med Photo Fest 2011 ed incentrato sullʼindagine estetico-sociologica della figura femminile a cavallo tra ʻ800 e ʻ900, con particolare attenzione allʼevoluzione iconografica di tale soggetto nel contesto mediatico contemporaneo. Partendo da una ricognizione ragionata su analisi visivamente strutturate, concernenti il vasto panorama illustrativo ereditato dal XIX secolo, gli allievi hanno tracciato un percorso per immagini, testimoniante lʼevoluzione dellʼessere umano ( ed in particolar modo del soggetto femminile) verificatosi mediante un processo tortuoso ed in molti casi, anomico, ma nonostante ciò, riconoscibile come fondamentale strumento di definizione di una nuova direzione, che ha portato a maturazione: coscienze ed identità. Attraverso lʼutilizzo di supporti eterogenei e di tecniche diversificate, i giovani artisti, si sono accostati a questa tematica, analizzandola ed indagandola da molteplici punti di vista, con diversi registri e ad ogni livello della cultura visiva: dai manifesti pubblicitari alle illustrazioni; dal mezzo fotografico allʼinstallazione, passando per il video e la performance. In tale processo creativo, gli allievi coordinati da Ornella Fazzina, docente di Storia dellʼArte presso lʼAccademia, hanno potuto assa- pagina 43 porare il gusto della sfida e della ricerca legata alla rappresentazione della donna, consapevoli che il corpo umano; la corporeità tout court, ha da sempre svolto un ruolo importante nellʼarte. Ed anche adesso lʼArte sembra essere il binario preferenziale da percorrere per potersi “disintossicare” ed emancipare da una pressione mediatica così totalizzante. Utilizzare gli stessi linguaggi, mimetizzarsi tra le fila della pubblicità o delle illustrazioni, ha permesso agli allievi di poter meglio comprendere dinamiche, assetti e paradigmi della cultura visiva del XXI secolo. Questi gli artisti in mostra: Giuseppe Aprile, Aurora Bruno, Marco Calandra, Corrado Carrubba, Laura Consoli, Giuseppe Gelsomino, Gabriella Giaccone, Stephanie Marletta, Filippo Papa, Loris Rizzo, Valentina Salernitano, Alice Severini, Denise Sidoti, Viviana Tarascio. Lʼesposizione chiuderà i battenti il 23 ottobre, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì, ore 10-13, 17-20. Lʼingresso è libero. posterweekend 19 OTTOBRE 2012 come... dove... quando... venerdi' 19 ottobre PALERMO. 'A Dio piacendo' di e con Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo. Send-art di Stefania Bruno. Musiche di Tony Greco. Ore 21.30, presso l'Agricantus SIRACUSA. Ian MUSICA sabato 20 ottobre Fisher in concerto. Al Buzz ore 22 MESSINA. Herself Bottega Rapa Nui (Via Monsignor Grano) ore 22.00 Rassegna Living Room TAORMINA. Prima Vigilia Noctis. Concerto a cura dell'Orchestra a Plettro Città di Taormina Cattedrale - ore 19 MESSINA. Mombu. Live della band italiana, a seguire dj set di Davide Patania. Retronouveau (Via Crocerossa ore 22.30 ANTILLO. 13^ Sagra della Castagna, con una centonove domenica 21 ottobre ricca e variegata mostra mercato dei prodotti tipici antillesi. Via Roma PALERMO. 'A Dio piacendo' di e con Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo. Send-art di Stefania Bruno. Musiche di Tony Greco. Ore 21.30, presso l'Agricantus PALERMO. Wayang Mahabharata, Teatro delle ombre di Bali. Nell'ambito del 37° Festival di Morgana. Al Museo internazionale delle marionette Pasqualino ore 21 MODICA. Concerto pianistico di Gianfranco Pappalardo Fiumara. Info Associazione Amici della Musica P. Floridia. Palacultura ore 19.30 ANTILLO. 13^ Sagra della Castagna, con una ricca e variegata mostra mercato dei prodotti tipici antillesi. Via Roma BARCELLONA. Belli, brutti e farabutti. Autore e regia Piero Procorto. Presso l'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (Via Regina Margherita, 22 Ingresso via Manganelli) alle ore 18.30 CATANIA. Uno Zoo Arcobaleno. Storie di conigli rosa, mucche gialle e asini a pois! Ovvero dei protagonisti di 'L'artista che dipinse il cavallo blu' e 'Il piccolo bruco Maisazio' di Eric Carle (Mondadori). Ore 11.30, Feltrinelli (Via Etnea PALERMO. 'A Dio piacendo' di e con Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo. Send-art di di Cesare Natoli Bentornata Laudamo SARA LʼORCHESTRA Sinfonica Siciliana Giovanile a inaugurare, domenica 21 ottobre alle 18 al Palacultura, la nuova stagione della Filarmonica Laudamo di Messina. Il complesso isolano sarà diretto da Francesco Di Mauro e accompagnerà la pianista Gloria Campaner, solista nel Concerto in la minore op. 54 di Schumann; a completare il programma lʼOuverture da Oberon di Weber e la Sinfonia n . 3 op. 97 «Renana» dello stesso Schumann. A seguire, il sodalizio peloritano presenterà altri ventuno appuntamenti (da ottobre a maggio) nel cartellone principale e otto serate nella stagione collaterale che si svolge alla Galleria dʼArte della Provincia. Tra i vari nomi previsti spiccano quelli del pianista Danilo Rea con il suo tributo a Fabrizio De Andrè (28 ottobre); Richard Galliano e il suo “Tangaria Quartet” (25 novembre); Louis Lortie (16 dicembre); il Quartetto di Cremona (20 gennaio); il chitarrista brasiliano Irio De Paula – un vero evento – (23 febbraio); il “Movie Concert” di Nazzareno Carusi” (3 marzo); lʼOrchestra di fiati del Conservatorio “Corelli” (28 aprile). L’Orchestra. Nella foto piccola in basso, Quartiatri NUOVEVISIONI di Marco Olivieri L’amore secondo Virzì ALLE BRUTTURE DEL MONDO e e di una società volgare e consumista il regista Paolo Virzì (“La prima cosa bella”) contrappone la dolcezza stravagante di una coppia di trentenni fuori dal mondo. In “Tutti i santi giorni”, Guido (Luca Marinelli), portiere di notte erudito e imbranato, e la siciliana Antonia, strampalata cantante che tira a campare lavorando in un autonoleggio, sono i protagonisti di una storia delicata, nonostante i momenti grotteschi. Affascinanti i colori della fotografia di Vladan Radovic, tra intimismo e ricerca di verità. La storia tragicomica dei tentativi di avere un figlio, in un mondo indifferente, non trovano nella sceneggiatura di Francesco Bruni, Simone Lenzi (autore del libro ispiratore “La generazione”) e Virzì sempre unʼefficacia adeguata alle atmosfere gradevoli. Tuttavia, la regia è ispirata, alcuni momenti azzeccati e gli attori bravissimi. “Tutti i santi giorni” alla Multisala Apollo e allʼUci Cinemas di Messina mostre Identità bastarde al Garibaldi DI PAOLO RANDAZZO PALERMO. Parliamo di “Identità bastarde” e di “Orfani per desiderio” le rassegne teatrali che si terranno sulla scena del “Garibaldi Aperto” a Palermo rispettivamente da 18 al 27 ottobre e dal 2 novembre al 23 dicembre. E però non è possibile – non è possibile senza praticare unʼinaccettabile ipocrisia - parlare di quanto avviene al “Garibaldi” se non si dice, al contempo e per intero, il senso politico profondo di questa esperienza e di altre simili che si stanno vivendo a musica Reperti etruschi a Palermo PALERMO. Gli antichi sarcofaghi con le figure distese, i vasi in bucchero nero con le scene istoriate della Medusa, vasi e contenitori dalle scene mitiche, gli specchi e gli oggetti in metallo e avorio: sono duecento le opere provenienti dalla collezione Casuccini, proveniente dal Museo regionale Salinas — che a dicembre riaprirà con il nuovo allestimento — adesso in mostra allʼAlbergo delle povere di corso Calatafimi, dove alle 10,30 si inaugura la mostra “Gli Etruschi a PALERMO. Teatro, musica e dibattiti dal 2 novembre al 23 dicembre Palermo” (realizzata dallʼAssessorato ai Beni culturali, fino al 6 gennaio 2013, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, domenica e festivi chiuso, ingresso gratuito). La mostra, allestita dallʼarchitetto Stefano Biondo, in collaborazione con la direttrice del Museo Salinas, Agata Villa, propone una selezione di grande bellezza delle opere della collezione etrusca, che venne acquistata nel 1865 dal Regio Museo di Palermo da Antonio Salinas, proveniente da Chiusi. sagre Melissa, cantautrice da premiare MESSINA. Si esibisce con la sua band nelle piazze della Sicilia e della Calabria, Melissa è una giovane cantautrice siciliana recentemente premiata da Antonio Trimarchi, direttore della biblioteca Corviale di Roma (insieme nella foto) . Vince il premio critica di “scrivere canzoni concorso on line” e riscuote successo ovunque. Melissa ha cantato con Fiordaliso, Carmen Russo, Ivan Graziani, Patty Pravo, Claudio Villa e Mia Martini. La sua personalità caratterizza la sua musica e il contenuto dei suoi testi Palermo e in altre città dʼItalia. È chiaro che si tratta di forzature, esperienze destinate a finire, ma è chiaro anche che si tratta di gesti che denunciano lʼinadeguatezza della politica a rispondere alle esigenze culturali di una città ricca e complessa come Palermo (o Catania, Roma, Napoli, Milano, Venezia). Unʼinadeguatezza rozza, pervicace, talvolta persino tracotante, che negli anni si è andata incancrenendo sino a costringere dei giovani artisti a gesti estremi come forzare una serratura. «Per quanto ci riguarda, abbiamo posto, e continuiamo a porre con forza, il problema politico dei beni comuni – rispecchia il suo orizzonte emotivo. Melissa è stata apprezzata in molte manifestazioni che si sono svolte a Tarmina (Me), Montecatini Terme, Fiuggi e Gliaca di Piraino (Me). pagina 44 Oltre ad avere il suo gruppo musicale con cui esibirsi la giovane cantautrice siciliana è spesso accompagnata dalle orchestre del maestro Roberto Pregadio e del maestro Antonio Florio di Salerno. Cesarò al gusto di suino nero e porcini CESAROʼ. Il centro nebroideo dal 19 al 21 ottobre prende per la gola con lʼormai tradizionale "Sagra del suino nero e del fungo porcino dei Nebrodi". I visitatori hanno la possibilità di degustare le carni del suino nero, tipica razza dei Nebrodi, e di assaporare il profumo particolare del porcino dei Nebrodi. Novità di rilievo il primo convegno regionale di Micologia insieme alla mostra micologica. La comunità cesarese esalta la paternità del suino nero isolano, che ha ottenuto il riconoscimento ministeriale del registro anagrafico nel 2001 come razza autoctona siciliana. Il suino nero vive principalmente allo stato brado e questa peculiarità si esprime nel rosso rubino delle carni e nell'intenso sapore aromatico. Sia il suino nero che il fungo porcino rappresentano sapori preziosi ancor più esaltati dalla presenza di gruppi musicali del comprensorio. Sabato in programma gli spettacoli musicali presso Corso Margherita con il gruppo“G3” e presso Piazza San Calogero con il gruppo “I Sautafossi”. In mattinata i percorsi in volo su parapendio Numerosi gli stand con l'eccellenza dei prodotti caseari come il gustoso e intenso pecorino e le squisite provole. posterweekend centonove lunedi' 22 ottobre Stefania Bruno. Musiche di Tony Greco. Ore 21.30, presso l'Agricantus PALERMO. 'Nel cuore dellʼorfanità' la cognizione del dolore e Eros e Priapo percorso di Carlo Emilio Gadda, letto e recitato da Sandro Lombardi. Teatro delle Balate ore 21 PALERMO. Wayang Mahabharata, Teatro delle ombre di Bali. Nell'ambito del 37° Festival di Morgana. Al Museo internazionale delle marionette Pasqualino ore 21 MESSINA. Orchestra Sinfonica Siciliana Giovanile Palacultura Antonello ore 18. A cura della Filarmonica Laudamo TAORMINA. Prima Vigilia Noctis. Chiesa Santa Caterina ore 18.30 Concerto a cura del Conservatorio Corelli spiega Sabino Civilleri, uno dei protagonisti di questa esperienza e tra gli artisti più apprezzati del nuovo e migliore teatro siciliano - e rivendichiamo modalità trasparenti dʼuso pubblico delle tantissime strutture che appartengono a tutti e che devono poter essere utilizzate dai cittadini, dagli artisti, dalle compagnie, con piena consapevolezza della loro natura pubblica ma con criteri di assegnazione chiari e non clientelari. In altre parole noi abbiamo restituito il “Garibaldi” ai palermitani e da qui ce ne andremo quando lʼAmministrazione ci avrà spiegato, e dimostrato con fatti concreti, come intende procedere per assegnare i tanti spazi che sono nella sua disponibilità». Ecco il calendario di “Identità bastarde”: giovedì 18, perfomance finale del laboratorio “Scatolame” curato da Enya Daniela Idda, Chiara Bakti Casorati e Daniela Paluello; venerdì 19 ottobre, concerto dellʼOrchestra libera Garibaldi Aperto; sabato 20, “Buttitta Dreaming” di Suttascupa, diretto da Giuseppe Massa, con Simona Malato, Margherita Ortolani e Luigi Di Gangi; domenica 21, “Porcomondo” dei Quartiatri; martedì 23, proiezione video “Le bombe” e la perfomance “Conversazione” di Giulia Abate; sabato 26, “Mea culpa” di Odemà; domenica 27, la perfomance “LightBlack” di Dynamis Teatro. In questo contesto si svolgerà inoltre tra sabato e domenica 20 e 21 ottobre un convegno sulla ragioni della critica teatrale dal titolo “Il pensiero muto. Critica in rete”. in miniatura Messina, torna la mostra di modellini MESSINA. Dopo il successo della prima edizione, dal 21 al 25 novembre torna nei locali della Camera di Commercio di Messina la mostra “Un Messenion per il Modellismo 2”, seconda tappa dellʼesposizione di modellini visitata da oltre 5mila persone. Tante le novità previste dallʼ”Associazione Storico Modellisti Messinesi”, che intende replicare il successo dellʼiniziativa proponendo nuovi esemplari sempre più rari e particolari. Allʼiniziativa,che prevede anche unʼallestimento “tridimensionale”, sono stati invitati a partecipare sia tutte le Forze Armate dello Stato, sia i Corpi Armati, la Polizia di Stato e i Vigili Urbani di Messina. Per tutti coloro che vorranno avvicinarsi al magico mondo del modellismo, saranno organizzati, di pomeriggio, dei tavoli di lavoro dove, sotto la guida di esperti modellisti, sarà possibile imparare i primi approcci alle tecniche modellistiche in vari settori, iniziando a realizzare dei facili Kit. La presenza costante dei membri dellʼAssociazione assicurerà, inoltre, a tutti i visitatori, sia spiegazioni sui modelli esposti che sui vari settori del modellismo. PALERMO. 'Tre Lai' Sandro Lombardi per interpretare questi tre compianti di Cleopatra sul cadavere di Antonio, di Erodiade sulla testa mozza di Giovanni Battista, di Maria di Nazareth sul corpo di Gesù. Teatro delle Balate ore 21 martedi' 23 ottobre PALERMO. Spettacolo con maschere del Topeng di Bali intitolato 'L'incredibile storia del re Bedahulu. Nell'ambito del 37° Festival di Morgana. Museo Internazionale A.Pasqualino ore 21 MESSINA. Mostra fotografica di Nunzio Ardiri Galleria Il Gabbiano ore 10. - 13 / 17 - 20 MUSICA SACRA 19 OTTOBRE 2012 mercoledi' 24 ottobre PALERMO. Sand Art 'Le favole di Sharazad' di e con Stefania Bruno. Museo Internazionale A.Pasqualino ore 21 MESSINA. Messina, dalla distruzione alla giovedi' 25 ottobre rinascita Palacultura Antonello. Mostra fotografica del Maestro Aldo Pintaldi MESSINA. Mostra di Nunzio Ardiri Galleria Il Gabbiano CATANIA. Nuovo ciclo di incontri dedicato all'ascolto e alla comprensione della musica classica e dell'opera lirica, a cura di Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara. Feltriìnelli di via Etnea ore 18 PALERMO. 'Il cuore di Don Chisciotte' di Gek Tessaro. Nell'ambito del 37° Festival di Morgana. Museo Internazionale A.Pasqualino alle ore 21 DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Merano WineFestival Particolare del Duomo di Monreale La musica? E’ sacra La “Settimana” affidata alla direzione artistica del maestro Cataldo PALERMO. È di indiscusso valore internazionale la 54ma edizione della Settimana di Musica Sacra di Monreale presentata a Palermo. Organizzata dalla Regione siciliana e affidata alla direzione artistica del M° Giuseppe Cataldo, si svolgerà dal 24 novembre al 4 dicembre nell'incantevole cornice del Duomo di Monreale, conosciuto in tutto il mondo anche per la sua acustica perfetta, e in altre quattro chiese della cittadina arabo-normanna in provincia di Palermo (Chiesa della Collegiata, Chiesa della S.S. Trinità, Chiesa Maria S.S. degli Agonizzanti e Chiesa di San Castrense), grazie alla consueta e tradizionale collaborazione dell'Arcidiocesi di Monreale e del suo Arcivescovo, mons. Salvatore Di Cristina. Protagoniste indiscusse della rassegna, sono le opere di autori e periodi diversi e interpreti di dichiarato valore, in un percorso che dal Barocco passa per lo stile classico e romantico spingendosi sino ad oggi. È il caso del concerto che inaugura la rassegna il 24 novembre e che accosta un'opera di capitale importanza, l'oratorio Die Schöpfung (La Creazione) di Franz Joseph Haydn, a compagini d'eccellenza. La Leipziger Symphonieorchester, il Philarmonik Chor Wien e un ottimo Cast vocale di madre lingua, diretti da Reinhard Seehafer, apriranno le porte ad un grande "stellario" musicale. Nella scelta degli artisti, si è voluto stabilire un rapporto di continuità con il fervido spirito che ha contraddistinto, sin dalla prima edizione raccugliana del '39, più di settanta anni di storia musicale: il concetto di musica sacra inteso nella sua accezione più vasta possibile. Nel connubio tra scelta del repertorio e funzione liturgica per cui la storica rassegna nasce, e quasi ispirata dalla naturale assonanza onomatopeica tra musica sacra e sacralità della musica, la Settimana, con gli avvenuti mutamenti nella fruizione dell'arte, si fa essa stessa tema di riflessione su un motivo etico prima ancora che estetico. Il programma completo delle esecuzioni prevede concerti orchestrali, corali e recital organistici, oltre ad esibizioni solistiche dei più apprezzati specialisti nel repertorio della musica sacra. Una fusione ideale tra la musica sacra tradizionale e contemporanea, con esibizioni di orchestre tra le più famose al mondo tra cui anche l'orchestra dei Berliner Symphoniker e il coro russo di voci maschili The Orthodox Singers. Le informazioni sul festival sono infatti pubblicate sul sito www.musicasacradimonreale.it. pagina 45 AMICI CON LA PASSIONE per il vino siete ancora in tempo a prenotare un fine settimana da sogno a Merano per la 21esima edizione del Merano WineFestival, per me uno degli eventi più belli che riguarda il mondo del vino, che si terrà dal 9 al 12 novembre. Saranno presenti i migliori produttori Italiani, rigorosamente selezionati attraverso la degustazione preventiva dei loro vini, al Merano Wine Festival si accede infatti solo per invito. Ma si potranno degustare anche i vini di una importante e numerosa selezione di produttori esteri, tra cui tantissimi francesi saranno li con il meglio della loro produzione. Partono per il primo anno le Mini-Verticali, una degustazione di vini selezionati dal MWF che molti produttori offriranno in tre, quattro o cinque diverse annate. Una vera e propria chicca a cui molti produttori hanno aderito e che viene organizzata per la prima volta allʼinterno di un evento. Una scelta voluta per dare ad operatori ed appassionati la possibilità di capire un vino ed un vitigno dalla sua evoluzione nel tempo, una scelta che solo grandi produttori e grandi vini possono garantire. Confermata anche la degustazione di vecchie annate (la più vecchia risale al 1930 - Villa di Capezzana Riserva di Tenuta di Capezzana) che i produttori metteranno in degustazione dalle ore 10 alle 17 del Lunedi 12 Novembre. Altra gran bella novità la presentazione per la prima volta al pubblico del CLUB EXCELLENCE, il Club dei Distributori ed Importatori Nazionali di vini e spiriti di eccellenza. AllʼHotel Terme Merano, in uno spazio dedicato, 7 fra i più importanti distributori e importatori di grandi vini e grandi spiriti offriranno in degustazione pregiate bottiglie di Champagne e vini internazionali di cui la maggior parte francesi: Champagne Louis Roederer Brut Premier, Champagne Pol Roger Blanc de Blanc 2002 Domaine Méo-Camuzet - Clos de Vougeot grand cru 2007, Arnoux-Lachaux Vosne Romanée 1ER Cru Les Chaume 2009, solo per citarne alcuni. Il Club, costituitosi nel luglio 2012 e presieduto da Massimo Sagna, nasce per diffondere la cultura distributiva di vini e distillati di prestigio. Per info: www.meranowinefestival.com SICILIA DA ASSAGGIARE! Baccalà alla siciliana ANTICO PIATTO DELLA CUCINA POPOLARE ricco di tipicità. Ingredienti1 kg di baccalà salato, 800 g di pomodori maturi, 1 cipolla, 100 g di olive nere snocciolate, 1 manciata di capperi, olio extravergine dʼoliva, farina, sale e pepe q.b. Mettere il baccalà a bagno per 2 giorni, rinnovando lʼacqua almeno 3 volte. Sciacquare i capperi sotto lʼacqua corrente per togliere il sale e tritare le olive. Pelare i pomodori, privarli dei semi e tagliarli a cubetti. Sbucciare una cipolla e affettarla sottilmente. In una padella larga fare soffriggere la cipolla nellʼolio extravergine, aggiungere i pomodori, salare, pepare e lasciare cuocere. Nel frattempo, tagliare il baccalà a pezzi piuttosto grossi, infarinarlo e friggerlo in abbondante olio ben caldo. Farlo sgocciolare su un foglio di carta assorbente e appena il pomodoro sarà quasi cotto aggiungere il baccalà, i capperi dissalati e le olive tritate. Ultimate la cottura e servite ben caldo. Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. 19 OTTOBRE 2012 posterlettere&... ATTUALITA’ MESSINA DRASTICA di Fabio Amato ECOLOGIA E AMBIENTE HERITAGE Ricchi del Pd e poveri del Pdl Animale o animalista SONO DIVENTATO Papà! Sono nati 2 uccellini, in un vaso nel mio balcone di casa! Do loro da mangiare, gli metto l'acqua in un contenitore, innaffio la terra del vaso per dare loro un poʼ di frescura e vivono ormai nel mio balcone da più di un mese. E non se ne vanno, non se ne vogliono andare. Sono 2 bamboccioni. Ho pensato, anche, che avessero problemi di deambulazione, e quindi, ho chiamato un fisioterapista, ma era tutto a posto. Stanno bene nel mio balcone nonostante ci siano 40° gradi. Ogni tanto, sporadicamente, viene la mamma, che non è mia moglie...., e poi li lascia soli nuovamente. Ho chiamato allora un'animalista per chiedere la cortesia di venirli a prendere, oppure darmi un consiglio su come liberarmene dato anche, che la vera madre non viene più, ed è allora che la telefonata si è trasformata in una bomba atomica, è diventata rovente, di fuoco, e considerando che erano le 14.30 , c'erano 50°gradi e dovevo andare a lavorare, dopo che l'animalista mi ha minacciato di mandarmi a casa tutto il Corpo Forestale, e denunciarmi per abbandono di minori, ho chiuso la telefonata. Gia mi immaginavo in carcere, circondato da tanti uccelli, di tutte le specie, che mi beccavano e mi cagavano addosso, e la mia cella si trasformava, sempre di più in una gabbietta, e mia moglie mi portava le sue buonissime torte allo youghurt. Io, più che mai basit , dalla piega che aveva preso la telefonata, iniziai a trasformarmi in un animale terribile e minaccioso. Iniziò a crescermi il pel , anzi erano piume, in tutto il corpo, in modo particolare sulla schiena! Mi stavo trasformando in un enorme uccello! Mi spuntarono dei denti aguzzi, le braccia si trasformarono in due ali enormi e mi sparirono le gambe. Inoltre emettevo rumori indescrivibili e la prima cosa che ho fatto, è terribile lo so, mi sono mangiato i 2 uccellini, e cosi ho eliminato il problema. Erano belli caldi, fragranti e teneri. BUONISSIMI!!! Finalmente avevo il balcone libero. Dopo aveli ingoiati, ritornai normale, scomparvero le ali e le piume, e per la felicità, la sera organizzai una mega-festa a casa mia, invintando bracconieri, quelli che abbandonano i cani sull' autostrada, pescatori di frodo, cacciatori, quelli che prendono, per divertimento, a colpi di fionda le lucertole ed i gatti, i cuochi che ingozzano le oche, per avere un foie gras più prelibato, e tutte le associazioni che uccidono gli animali o che fanno, con loro , esperimenti genetici. Alla fine della serata, abbiamo sparato in aria e tirato bombe sullo stretto di Messina, uccidendo qualche uccello migratore, che sfortunatamente passava e qualche pescespada. Mia moglie, sfornava torte felice e la serata e finita tra fuochi d'artificio e cotillons. di Giovanni Frazzica centonove Com’era bella la Messina di Pintaldi IL MINISTRO SEVERINO intervistata da Sky ha dichiarato che ci troviamo di fronte ad una “Tangentopoli due” ed ha invocato con forza lʼapprovazione del testo del Decreto anticorruzione. Siamo di fronte ad una inedita azione di governo che opera su due piste: quella del drenaggio fiscale permanente e quella del rigore che, in un certo senso, giustifica e legittima la prima dolorosa attività. Lʼanticorruzione, la moralizzazione, il rinnovamento stanno investendo come uno tsunami tutti i partiti e tutti gli esponenti politici che li hanno fin qui rappresentati. Tuttavia non tutti resistono allo stesso modo, alcuni vanno sotto la soglia di sbarramento (Fli), altri hanno vistosi crolli (Pdl), altri ancora perdono meno e, credendo già di aver vinto, fanno arditi esperimenti di ingegneria elettorale (Pd, Sel, Psi) per costruire unʼautostrada per Palazzo Chigi, con un progetto decisamente diverso da quello redatto per raggiungere Palazzo dʼOrleans (Pd, Udc). Questo movimento ondivago di quello che è rimasto sulla scena come il più grande partito italiano, non dà certezze assolute, anzi avvalora una tesi catastrofica, esposta in una intervista televisiva dallʼex ministro democristiano Gianfranco Rotondi, secondo cui tutti i partiti tradizionali non riusciranno a superare il 36% dellʼelettorato. Tutto il resto sarà astensionismo, grillini e voti di protesta di vario genere più o meno organizzati in liste civiche. Se la sciagurata profezia di Rotondi, grammo più, grammo meno, dovesse avverarsi, è chiaro che, così come non ci sarà maggioranza scontata alla Regione siciliana, anche la gioiosa macchina da guerra del Pd, sia che la guidi Bersani o che ne assuma il comando Renzi, non sarà presumibilmente in grado di assicurare una maggioranza di governo. Certo, ci sono delle soddisfazioni che non hanno prezzo, tanti vecchi compagni, che sputano sangue per arrivare a fine mese, gioiscono per la caduta di Berlusconi e perché la destra è minoranza nel Paese. Tuttavia ad un occhio più attento non sfugge che la situazione reale, al di la di vecchi e superati stereotipi, è molto più complessa, perché le carte in questi anni si sono mischiate e oggi ci sono esponenti del Pd ricchi ed elettori del Pdl poveri. Si dovrebbe confrontare cosa sono la destra e la sinistra nellʼimmaginario collettivo e cosa sono invece nella realtà i partiti che rappresentano ancora il riflesso di certe storiche visioni della politica. Quello che è messo oggettivamente peggio, è il centrodestra, quello che dovrebbe assomigliare ai repubblicani americani, ai gaullisti francesi, alla Cdu della Merkel, ai conservatori inglesi, invece, fuori dal circuito del potere e col capo carismatico in panchina, mostra la sua grande fragilità di partito eterogeneo e senza storia. Se è vero che il crollo del muro di Berlino portò alla dissoluzione della Democrazia Cristiana, perché segnò la fine di unʼepoca, uno squagliamento troppo rapido del Pdl, senza che venga ricostruito un fisiologico equilibrio sociale nel Paese, dovrebbe preoccupare gli strateghi della sinistra. Eʼ importante vincere in un sistema bilanciato, non conquistare comunque una “Vandea in fiamme” con chi ci sta. Una prospettiva stabilizzante per lʼItalia potrebbe essere rappresentata da un soggetto politico nuovo che nasca dal mondo cattolico e si colleghi col Ppe, ma oggi appare ancora lontana. Il ministro Severino DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Potrebbe ricordare uno dei grandi boulevards parigini, con edifici dallo skyline rettilineo, in “stile Haussmann”. Invece è il Corso Garibaldi, in un piovigginoso pomeriggio del ʼ43, nello scatto di un quindicenne che armeggia con una Voigtländer Brillant presa in prestito da sua madre. Poche persone in strada, un ciclista, una sola auto e due tram. Messina serena pochi giorni prima che i bombardamenti degli alleati la costringano ad una nuova ricostruzione. Inizia così la carrellata dʼimmagini che ripercorre lʼopera fotografica di Aldo Pintaldi, messa in mostra dal figlio Roberto al Palacultura. Lʼautore, in sala, quasi si meraviglia a sentire che le sue foto a New York o a Londra sono battute allʼasta e richieste dai collezionisti. Il segreto? Permettetemi lʼossimoro: sono fotogrammi dal silenzio fragoroso. Le esplosioni che in sequenza colpiscono unʼarea falcata resa fumante. Le ruote dei carretti che trasportano materiali edili per lastricare le strade dissestate della città. Il rombo di una moto con tre giovani avvinghiati in sella: finalmente si riparte! Nelle immagini – documentate da Maria Rabe, catalogatore, selezionate e descritte da Melina Prestipino, direttore dellʼunità Beni Bibliografici della Soprintendenza – si può leggere la ripresa del secondo dopoguerra. Raccontano storie di vita familiare o colte durante eventi eccezionali. Un anziano mons. Paino che riconsacra il Duomo di nuovo ricostituito. La folla nella piazza Ottagona che attornia la Vara ingabbiata da lignee impalcature usate per il montaggio. Il vociare degli appassionati sui Colli S. Rizzo al passaggio della Ferrari al Giro di Sicilia. Quattro giorni di carri allegorici e costumi seicenteschi per la festa della matricola. Cocktail e abiti di gala alla Rassegna Cinematografica che apriva Messina, non solo Taormina, al palcoscenico internazionale. Questa mostra provoca un frustrante “esprit d'escalier”, per la risposta che non sappiamo più dare nel fronteggiare la provvisorietà del nostro quotidiano. [email protected] di Anna Giordano Ponte, meglio le penali SI FA UN GRAN DIRE sul ponte che in teoria non si farà più, e che le penali ci salveranno da questo incubo che dura da troppo tempo ormai. Sulle penali presunte potrei scrivere tomi, quindi mi limito a dire che è tutto ancora da vedersi, e che le associazioni ambientaliste continuano il loro lavoro di contestazione di questʼopera inutile, devastante e antieconomica, penali (presunte) comprese. Tutto qui come altrove, va a catafascio, dalle scuole alle strade, e agli italiani onesti si chiede ancora una volta sacrifici. Mentre scrivo cʼè già lʼallerta meteo, il balletto tra caldo atroce e freddo da nord sta creando quel che tutti gli esperti del settore sanno da tempo, ovvero, precipitazioni anche estreme. Io mi regolo con le ossa e con le nuvole, e con il volo degli uccelli, oggi la nuvola sullʼEtna mi ha confermato il maltempo in arrivo, e spero che nulla accada, ma non è la speranza che ci salverà dalle catastrofi, che siano terremoti, alluvioni o incendi di criminali. E penso che la trasformazione della lira in euro, dal punto di vista linguistico, ci abbia creato dei problemi seri di comprensione. Le presunte penali sarebbero (dicono) 250 milioni di euro e fermiamoci a questa cifra che oscilla senza fermarsi. Ovvero, poco meno di 500 miliardi che non sono “noccioline”. La parola “milione” ci ha reso difficile comprendere bene lʼordine di grandezza di questa, come di altre cifre. Quante cose si potrebbero fare con 250 milioni di euro! Abbiamo presentato le ennesime osservazioni al progetto ponte integrazione 2012, dove da nessuna parte viene detto che i milioni di metri cubi in più di scavo sarebbero passati (complessivamente) da 13 a 16 (milioni), lʼabbiamo scoperto noi. Bazzecole per pagina 46 chi non sa quanto siano 3 milioni di terra da movimentare, gravissimo che una differenza del genere, senza modifiche progettuali, si trovi a soli 7 mesi di distanza nel medesimo progetto “definitivo”. Sorvolo sulle presunte risposte alle nostre note, le leggerà insieme alle nostre contro risposte, chi di dovere. Leggo invece il proclama dellʼex sindaco di Messina sulla gazzetta del sud, , dove si fa cenno – come programma – alla lotta contro il dissesto idrogeologico, alla Sicilia con aree protette, sempre più verde. Strano, la ZPS lʼha attaccata in ogni modo, eppure sarebbe unʼarea protetta, e ne ha agevolato, insieme a chi lʼha preceduto, lʼalterazione diretta e indiretta. Faccio bene a credere più nei piccoli gesti che alle grandi parole, lʼho imparato da decenni. Pioverà, il dissesto è causa di tutti, me compresa, visto che avrei potuto fare di più per contrastarlo, ma sono umana, e questʼisola è terreno fertile solo per chi umano non è. poster...commenti centonove ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda ELIODORO Dalle cassatelle agli scarafaggi C COME CASSATELLA Settemila euro per una sagra della “cassatella”, il tipico dolce siciliano ripieno di ricotta. Cʼè anche questa voce tra i 500mila euro di fondi pubblici svincolati con un rapido tratto di penna dal presidente della provincia di Trapani Mimmo Turano la notte prima di dimettersi. Mezzo milione di euro elargito a chiese, associazioni culturali, orchestrine e squadre di calcio. Ma di questa sagra a Trapani nessuno ha mai avuto notizia. Evidentemente i politici le cassatelle se le son mangiate tutte loro. C come champagne Grosso articolo a tutta pagina su Repubblica e interpellanza parlamentare dell'Idv. Una circolare dice di tenere pronta una bottiglia champagne, una confezione di mandorle e dei biscotti al burro a bordo delle navi della Marina militare nel caso salisse un ammiraglio. Cioè praticamente come fare tanto rumore per nulla. Intanto la circolare diceva champagne/spumante quindi andava bene anche il prosecco. E se arriva un ammiraglio un calice di prosecco glielo vogliamo negare? Sarebbe scortese, non lo neghiamo noi a i nostri amici che non sono ammiragli... Insomma si parla di sprechi miliardari e Repubblica e l'Idv vanno dietro a una bottiglia di spumante. C come cultura Battere la crisi con i libri: è la scommessa di una piccola libreria che ha aperto i battenti il 14 settembre nel quartiere madrileno di Chamberì. Il nome è tutto un programma: “Libros libres”, libri liberi: e infatti chiunque può entrare nel locale, scegliere un volume dagli scaffali che ricoprono totalmente le pareti, metterselo in tasca e uscire. Alejandro de Leòn, in unʼintervista a El Paìs -. Può entrare chi ha soldi da spendere e chi no. Il nostro obiettivo è facilitare lʼaccesso gratuito alla lettura e al cinema (esiste anche un videoclub)”. Per esistere, la libreria ha bisogno di sottoscrizioni: la quota richiesta ai soci è di 12 euro allʼanno, un caffè al mese. Chi vuole, ovviamente, può dare di più; ma la porta di Libros Libres è aperta anche a chi non può permettersi nemmeno la piccola donazione richiesta. Si può contribuire in altri modi: portando libri e materiale scolastico, ma anche dolci fatti in casa e caffè. G come Grillo Beppe Grillo sbarca in Sicilia traversando a nuoto lo stretto di Messina. Siamo un popolo di poeti, di santi e di... nuotatori. Le persone serie hanno altre nazionalità. I come imbarazzati Arrivano nell'aula del processo Ruby-Silvio i primi testimoni convocati dalla difesa Berlusconi. Sono parlamentari ed ex ministri: e, invece di essere favorevoli all'ex leader, producono un imbarazzante flop. Loro compito era mostrare l'importanza di una cena ufficiale, quella in cui Silvio Berlusconi e Hosni Mubarak avrebbero parlato di Ruby Rubacuori come "nipote" del premier egiziano. Nessuno dei super-titolati testimoni ha dichiarato ai giudici di aver sentito Moubarak confermare a Berlusconi che sì, Ruby, era davvero sua nipote. M come maggiordomo Tanti titoli e molto spazio sui giornali per il processo al maggiordomo del Papa. Ma credo che francamente di questa storia alla stragrande maggioranza degli italiani non gliene fregasse niente. M come Marchionne ”Spero che Monti stia in carica per sempre”. Lʼamministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, si dichiara un grande estimatore dellʼattuale premier. Ma che bravo questo Marchionne! Riesce ad infossare Monti. Dopo la sua dichiarazione di certo i sostenitori di Monti sono diminuiti. E non contento riesce pure a far fare bella figura a Renzi, dicendo che Firenze è “una città piccola e povera”. N come “non competente” Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni culturali, ha nominato Carla Gobbetti revisore del Museo Egizio di Torino. La nomina ha suscitato indignazione negli ambienti del museo. La Gobbetti non è laureata e non ha le conoscenze adatte al ruolo. A me pare quindi perfetta. Quando mai in Italia nominano a una carica una persona competente? Vogliamo forse voltare le spalle a gloriosi decenni pressapochismo? La Gobetti va benissimo. Ce la meritiamo. R come Renzi Non ci trovo niente di male che alla gente piaccia Renzi. Trovavo scandaloso che piacesse Berlusconi.Però, insomma, votare per uno che si definisce rottamatore... preferirei un costruttore. E sopratutto io sono di sinistra e Renzi con la sinistra che c'entra? In confronto, con buono pace di Nanni Moretti, è più facile che dica qualcosa di sinistra D'Alema. R come Romney Romney ha più volte accusato Pechino “di rubare posti di lavoro agli Usa”. Però investe i suoi soldi in aziende cinesi. Pecunia non olet. S come scarafaggi Un americano di 32 anni ha sfidato altri concorrenti a chi mangiava più scarafaggi vivi ed è morto poco dopo la gara. È quanto è accaduto in Florida, in un negozio di rettili. Che schifo, non ci posso pensare. Certo che gli americani quando sono cretini sono cretini veri. ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Autista, un comportamento da cani MESSINA. Unʼaltra storia di ordinaria indifferenza in un mondo che con gli animali continua ad avere ben poca dimestichezza ed una scarsissima sensibilità. La cronaca di questʼultimo, desolante, episodio arriva da Capoterra, in provincia di Cagliari. Protagonisti gli alunni di una scuola media, lʼautista dello scuolabus ed un meticcio di cane pastore, di pochi mesi di vita. I bambini stanno salendo e sistemandosi sul pullman quando, allʼimprovviso, si intrufola sul mezzo il cucciolo. Sicuramente è innocuo e non vuole fare altro che fare festa ai ragazzini. La sua presenza, però, non è gradita allʼautista del veicolo, che lo rimette energicamente in strada. Al momento di mettere in moto e partire, il cagnolino finisce sotto le ruote, viene lasciato sullʼasfalto e nessuno si preoccupa di soccorrerlo. Il 19 OTTOBRE 2012 fatto viene segnalato alle autorità, ma le testimonianze raccolte creano più di un problema, perché fornite dai passeggeri, tutti minori e tutti scossi da quanto avvenuto sotto i loro occhi. Mentre la dinamica dei fatti è ancora da accertare, sul caso non tardano a fioccare numerose le denunce: lʼex ministro Brambilla esprime il proprio sdegno e le fanno subito eco i membri del Partito Animalista Europeo. Da parte sua lʼautista si difende dicendo che non ha intenzionalmente travolto il cucciolo e che, cacciandolo dal pullman, si è solo premurato di seguire le regole. Si sarà pure premurato di seguire le regole, ma non è stato altrettanto sollecito nel seguire la legge, che sancisce il dovere di soccorrere gli animali feriti sulla strada. Il cagnolino è stato abbandonato agonizzante. Probabilmente con un intervento immediato avrebbe avuto qualche possibilità di farcela. pagina 47 Il Tar blocca il procuratore CATANIA. Lo avevano salutato come il "procuratore venuto da lontano", quasi un messia in una Procura spesso accusata di essere distratta con i potenti locali e avvelenata da rivalità interne. Gianni Salvi a quasi un anno dal suo insediamento viene momentaneamente spodestato: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di un altro pretendente alla poltrona di maggiore responsabilità: Giuseppe Gennaro, sul quale nei mesi precedenti alla nomina da parte del Csm si era scatenato un fuoco di sbarramento da parte di alcune fazioni politiche e dei media. Nella valutazione dei curricula non sarebbe stata considerata l'attività antimafia di Gennaro, da qui l'accoglimento del tribunale amministrativo. Salvi ha già presentato ricorso al CGga e spera nella conferma. qualche potente trema, intanto, ma anche Gennaro, rimasto deluso come Tinebra, non sarebbe da meno. 150 PAROLE DA PALERMO Il diritto di piangere NELLA STRADA che mi porta al lavoro, incrocio una scuola dellʼinfanzia. Da cui, in queste prime settimane di scuola, mi arriva puntualmente il pianto disperato di un bambino che non vuole lasciare mamma o papà. Al pianto del piccino, segue la voce monotona dellʼassistente che gli dice: - Non devi piangere, vieni … Non si piange, sai? – La frase, benevola e persino dʼobbligo, mi risuona però eccessiva e stonata. Eʼ vero: bisogna crescere e tagliare il cordone ombelicale che ci lega allʼuniverso magico della nostra infanzia. Ma questo comporta fatica e dolore. E non è detto che la mano che incontreremo fuori casa sarà affettuosa come quella di mamma o di nonna. A mio avviso allora, se non abbiamo ancora tre anni e siamo costretti a uscire dal nido e a lasciare lʼabbraccio avvolgente dei nostri cari, almeno il nostro primo giorno di asilo, di piangere abbiamo tutto il diritto. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone I vescovi e la politica MESSINA. Le riflessioni dei vescovi siciliani (C.E.Si.) sulla situazione sociale e politica della Sicilia, hanno avuto grazie al recente documento: “Amate la giustizia, voi che governate sulla terra” una vasta eco, non solo a livello ecclesiale, ma anche sociale e politico. Si tratta, infatti, di un documento di poche pagine, ma molto denso e ricco di stimoli che offre molteplici letture. Innanzitutto eʼsignificativo che questo testo venga pubblicizzato poco prima le elezioni regionali del 28 ottobre. Come mai? Il momento elettorale viene considerato quello più propizio per far riflettere sul futuro dell'isola e quindi si fa “appello a tutte le coscienze affinchè la partecipazione al voto sia ampia, piena, consapevole, libera da occulti e fuorvianti condizionamenti, soprattutto di natura criminale”. Senza entrare negli aspetti più strettamente tecnici e politici i vescovi esprimono grande preoccupazione per la “fase di allarmante decadimento culturale, politico, sociale ed economico della Sicilia” e invitano tutti i siciliani a reagire con uno scatto di orgoglio e senso civico. Una rinascita dell'isola secondo i vescovi è ancora possibile, perchè sia le risorse spirituali e morali che le competenze tecniche e professionali non mancano, “purchè si faccia un sincero e lucido riconoscimento degli errori del passato”. Per il momento basterebbe fermarsi e approfondire questo punto squisitamente laicale: “non vogliamo esimerci da un necessario esame di coscienza riguardo alle responsabilità che anche noi credenti, insieme con tutti gli altri, abbiamo avuto in questo processo di degrado. Una riflessione che deve andare oltre il prossimo appuntamento elettorale a partire dalle “gravi inadempienze dello Stato, ma soprattutto della stessa Istituzione regionale, che hanno fortemente compromesso il senso dellʼesperienza autonomista”. [email protected] messaggio elettorale - comm. luigi stancanelli