Il paesaggio montano - Scuola Dame Inglesi

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Il paesaggio montano - Scuola Dame Inglesi
Il paesaggio montano
La montagna è una parte della superficie terrestre
che si eleva al di sopra della pianura, con un
dislivello di centinaia di metri rispetto al livello del
mare. Una serie di rilievi ravvicinati costituisce una
catena montuosa. Un rilievo la cui parte più elevata
si presenta largamente pianeggiante viene detto
altopiano.
Gli elementi costitutivi della montagna sono: la
vetta o cima, la parte più elevata; il versante o
fianco del rilievo; il crinale, la linea immaginaria
che unisce i punti di maggior altitudine di un
rilievo; lo spartiacque, la linea immaginaria che
separa due bacini idrografici; la valle, la
depressione racchiusa fra due versanti montuosi;
Il paesaggio montano varia con l’altitudine. Dalla
vette rocciose e innevate, sopra i 2500 m dove ci
sono i ghiacciai, alle rocce nude e più in basso ai
prati e alle foreste. I primi servono come pascoli
per le mandrie mentre le seconde occupano le zone
più elevate. Ci sono i segni della presenza umana: le
malghe dei pastori, i rifugi alpini, gli impianti
sciistici.
Il paesaggio collinare
La collina è un rilievo, esteso e continuo, compreso
tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare. Le forme di
questo paesaggio sono arrotondate e dolci,
anticamente ricoperte di boschi e prati; le colline sono
state trasformate quasi interamente dalle attività
umane.
I versanti delle colline sono stati adattati alle
coltivazioni: vigneti, oliveti, cereali, girasoli, colture
orticole e alberi da frutto. Questo paesaggio rurale ha
una coltura promiscua e differenziata, dove si
alternano varie colture. Le varie lavorazioni agricole
formano così un mosaico equilibrato, con antichi
borghi e case rurali.
Le Alpi
Le Alpi chiudono a nord la penisola italiana, formando
un arco che si sviluppa per 1200 km, e costituisce una
barriera-cerniera con l’Europa. La catena alpina varia
in spessore e altitudine, con ad ovest le vette al
confine con Svizzera e Francia. Il versante italiano è
solcato da numerose valli, che consentono
l’attraversamento lungo passi e valichi.
Fra le Alpi e la pianura si estende un sistema di rilievi
di minore altitudine: le Prealpi, suddivise in
Lombarde, Venete, Carniche e Giulie. La stessa catena
alpina può essere divisa in tre settori: le Alpi
Occidentali (Marittime, Cozie, Grazie), le Alpi Centrali
(Pennine, Lepontine, Retiche), le Alpi Orientali
(Atesine, Carniche, Giulie).
Gli Appennini
Gli Appennini si estendono lungo
tutta la penisola italiana per circa
1200
km,
suddividendosi
in:
Appennino Settentrionale (Ligure,
Tosco-emiliano), Appennino Centrale
(Umbro-marchigiano,
Abruzzese),
Appennino Meridionale (Campano,
Lucano, Calabro, Siculo). Non sono
un’unica catena montuosa, ma una
successione di rilievi, massicci e
piccole catene.
Le altitudini degli Appennini sono
minori rispetto a quelle delle Alpi,
con la presenza di imponenti
massicci intervallati da ampie
conche intramontane e vallate. Gli
Appennini sono costituti da rocce
sedimentarie e calcaree, soggette a
fenomeni di erosione. Nelle zone
esterne verso il mare ci sono sistemi
secondari come l’Antiappennino
Toscano e Laziale-Campano.
Il Carsismo
Nella parte orientale delle Alpi è diffuso un fenomeno
di erosione e modellamento, il carsismo: prende il
nome dal Carso, una regione al confine tra Italia e
Slovenia dove questo fenomeno è particolarmente
significato.
Le colline
Le colline costituiscono il 40% del territorio italiano,
presenti soprattutto nelle regioni centrali (Toscana,
Umbria, Marche). La loro origine è varia: moreniche
nelle regioni alpine, vulcaniche nel Lazio.