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laVoce di Massafra ANNO VII - NUMERO 329 26 GENNAIO 2013 - EURO 2,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA TEBAIDE D’ITALIA Edicola Euro 2,00 Abbonati Euro 1,20 Edizione on line Euro 0,50 BAR AURORA, 50 ANNI E NON LI DIMOSTRA Luca e Donato Carucci si raccontano a La Voce, svelando aneddoti dello storico bar massafrese che ha superato il mezzo secolo di vita e si proietta nel futuro Al Teatro Comunale festa dell’alta cultura e dell’orgoglio dell’identità massafrese Presentazione del “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra” di Roberto Caprara ABBONARSI ALLA VERSIONE ON LINE DE “LA VOCE DI MASSAFRA” CONVIENE! 24 PAGINE TUTTE A COLORI A SOLI 50 CENTESIMI scrivi a: [email protected] Piccola fiera dell’editoria locale e degli scrittori massafresi dal 21 gennaio al 17 febbraio 2013 Massafra, corso Roma, 34 Per info: 334.675.31.02 In anteprima: Dizionario del dialetto parlato a Massafra autografato dal prof. Roberto CAPRARA La Voce di Massafra n. 329 del 26 gennaio 2013 Chiuso in Redazione alle ore 23,00 di giovedì 24 gennaio 2013 Gli articoli pervenuti e non pubblicati verranno editati sui prossimi numeri. la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 L’editoriale Giovanni MATICHECCHIA Siamo un Paese vicino alla follia. Con gravi spunti schizofrenici. I giornali riportano le affermazioni del capo del governo, del ministro per l’ambiente, di quello per la salute: tutti invocano (tra questi il brillante e poco competente presidente dell’Ilva, già prefetto), l’applicazione della legge. Una legge truffaldina, un decreto frettolosamente tramutato in legge (quando devono proteggere gli interessi del capitale una legge si fa in quindici giorni). Hanno tutti dimenticato l’esistenza della norma limpida, quella giusta, ossequiosa della Costituzione. Che si tratti di un’accolita di gente poco raccomandabile lo testimonia il fatto che predicano, predicano e predicano e il centro siderurgico continua a produrre malattie e morte, insieme all’acciaio sfornato, ora come allora, senza interruzione. Non un capello di miglioramento ambientale degli impianti a distanza di sei mesi dai precisi impegni assunti. Nessuna certezza su quello che potranno fare due pregiudicati come Riva e il figlio a lungo latitante a Londra. Venderanno. Bonificheranno. Scapperanno dall’Italia. Tutte le ipotesi sono valide. Una sola la certezza, Ferrante continua a produrre per vendere e fare profitti. Maledetti profitti. Per far rispettare la legge fasulla sono pronti a fare un altro decreto, da approvare nel giro di poche ore, un provvedimento più truffaldino del precedente. Poi c’è la genialata del nostro governatore regionale. Propone di dissequestrare la produzione da luglio a novembre (quindi di vendere un corpo del reato) per ricavarne utili da mettere a disposizione per le migliorie ambientali dello stabilimento. Sfugge al nostro presidente regionale che Ferrante dice di essere in crisi di liquidità e che forse non pagherà i prossimi stipendi. Usano benissimo l’arma del ricatto. Un po’ tutti fanno finta di credere che Riva e il figlio sono poveri in canna e che in banca hanno solo qualche spicciolo di risparmi. Perché non sequestrare le loro ricchezze? Perché non sequestrare lo stabilimento e bonificarlo con il ricavato delle vendite dalle quali sottrarre solo gli stipendi per i dipendenti? Le cozze sono alla diossina come le capre e le pecore. Mangiamo veleni tutti i giorni. Non è assolutamente dimostrato che anche le donne non allattino diossina. Certo è che ci sono neonati con il tumore. Tutto nell’indifferenza dei potenti che ritengono “una minchiata” la vita di qualche uomo. Anche per i sindacati non si è trattato di una stagione brillante. Sembrano confusi e disorientati. I partiti impegnatissimi nella stesura delle liste (un’altra beffa) hanno da poco concluso il loro lavoro sfregiando la democrazia. I lavoratori sono disperati e Taranto che sembra, per ora, una tranquilla città potrebbe presto trasformarsi in una città terrorizzata dal futuro con gravi conseguenze sul piano dell’ordine pubblico. Nessuno può escludere che gli effetti nefasti abbiano a coinvolgere l’intera provincia. Massafra compresa. 3 C’era una volta la donazione del sangue Massafra è più povera. Non solo della possibilità di donare il sangue presso un’autoemoteca messa a disposizione dal Centro Trasfusionale dell’ospedale tarantino SS. Annunziata. È più povera perché è stata calpestata la solidarietà. Un gesto bellissimo come quello della donazione del sangue ha subito un grave insulto da parte di un gruppetto di cittadini che con la donazione d’amore e la solidarietà non hanno nulla a che fare. Il loro comportamento giustifica mille supposizioni intorno alla donazione del sangue. Hanno dunque fatto del male anche all’idea della solidarietà umana con pesanti ripercussioni sulla salute dei malati che quel sangue aspettavano. Questa stolta politica finirà per azzerare il numero dei cittadini donatori di sangue. Adesso ci aspettiamo che intervenga un commissario nominato dal Centro Trasfusionale di Taranto che azzeri tutte le cariche e verifichi la correttezza amministrativa e l’idoneità dei componenti il direttivo di tutte le associazioni. Cercare il colpevole sarebbe vano. Anche chi non è stato capace di resistere alle provocazioni non ha dimostrato un grande equilibrio e una grande responsabilità. Già a dicembre La Voce ha riportato notizie di zuffe in occasione della donazione del sangue presso l’autoemoteca. Già allora scrivemmo e riproponiamo oggi: Al Centro Trasfusionale che cosa ne pensano? Si può disciplinare la materia? Possono essere espulsi i facinorosi che invece di lavorare per la più alta forma di solidarietà lavorano per i propri interessi? (G.M.) 4 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 La gestione del centro storico nel XXI secolo Apprendo da amici che l’Amministrazione Comunale di Massafra intende procedere alla rivisitazione del Piano Particolareggiato del centro storico redatto alla fine degli anni ’80 dal Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra dell’Università di Napoli, adottato dal Consiglio Comunale nel 1990 e poi abbandonato. Sono passati oltre 20 anni dall’adozione e intanto la strategia della pianificazione esecutiva del Centro Storico di una città complessa come Massafra, interessata da vincoli storici, urbanistici, paesaggistici ecc., di interesse europeo e mondiale, tanto da poter essere ascritti all’UNESCO, è diventata più complessa tanto che sarebbe auspicabile una definizione del “passaggio storico urbano” (P.S.U.) ed un “Programma di gestione” di esso (P.d.G.). Tale approccio fu avviato con gli amici prof. Orazio Santoro e con l’amico scomparso prof. Fernando Ladiana con la redazione del P.R.G. anch’esso perdutosi per strada e mai esaminato nei suoi documenti scrittografici dalla Regione Puglia. Quindi oggi, nel XXI secolo, per patrimonio culturale deve intendersi non soltanto conservazione e restauro, ma anche “sostenibilità territoriale” da realizzarsi attraverso un insieme di discipline che sono a fondamento di approcci partecipativi alla conoscenza delle risorse e della “gestione” dei rischi del patrimonio. La nozione di “gestione” dei beni culturali mira a garantire una protezione sostenibile dei beni classificabili come patrimonio di valore culturale complesso. Il Centro Storico di Massafra per la sua originalità e unicità tra il costruito, le cosiddette “Vicinanze”, e le chiese rupestri che popolano il territorio, le case grotte disperse nell’intero territorio e le antiche masserie costituiscono un patrimonio di indiscutibile unicità tanto da considerarlo un “Paesaggio Storico Urbano” e non più solo centro storico delimitato da costruzioni sub divo identitarie di un periodo storico. Il progetto di P.P. del centro Storico di Massafra dovrà essere trasformato in un progetto di “Paesaggio Storico” poiché i contenuti dell’intero patrimonio vanno fuori dai limiti della città storica finora conosciuta e studiata da tanti studiosi locali. Il patrimonio della “città storica” massafrese è integrabile nel patrimonio mondiale, ma porta con sé un approccio olistico, dinamico e stratificato che potrebbe creare diverse prospettive di Programma di gestione (P.d.G.) per approfondire l’immensa complessità delle questioni che riguardano le città storiche. La necessità di garantire una “protezione e conservazione efficace e una valorizzazione attiva” del patrimonio consiglia di preparare col piano del centro Storico il “Piano di Gestione (P.d.G.) con i relativi contenuti dei principali obiettivi per tramandarli alle future generazioni. Questa missione della redazione del P.d.G. impone l’adozione di politiche e provvedimenti tecnici, amministrativi e finanziari per conservare e valorizzare il patrimonio e integrarlo nella vita collettiva e per prevenire i rischi che ne minacciano l’integrità. Riguardo alle città che hanno un notevole interesse storico nell’urbano e nell’intero territorio, i metodi di gestione devono adattarsi all’approccio integrato e dinamico, che definisce la città come un organismo formatosi attraverso i processi storici, culturali e sociali ed economici e che continua a vivere, quindi anche a mutare: un sistema composito, costituito dalle caratteristiche ed interrelazioni di elementi interni ed esterni, naturali d artificiali, materiali ed immateriali. L’originalità, l’integrità, l’autenticità di un bene, possono essere aspetti separati ma correlati tra loro. L’autenticità è riconosciuta come un fattore che qualifica i valori del patrimonio ed è quindi a base di tutte le attività di ricerca, di conservazione e gestione. In una città storica dove i cambiamenti sono inevitabili e continui, un punto di riferimento per la valutazione potrebbe essere l’autenticità Numeri arretrati Successo per la raccolta di ricette firmate dalla blogger food masssafrese Daniela Neglia. Per i collezionisti, l’Editore informa che si possono richiedere i numeri arretrati de La Voce con le schede di cucina “Sapori di casa” presso l’edicolante di fiducia, o telefonando in Redazione. (334.675.31.02) la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 e la continuità della identità del luogo, prescindendo dalla originalità, ossia dalla storia degli elementi che la compongono. L’integrità invece, deve avere tutti gli elementi necessari a rappresentare un valore universale. Per dichiarare l’integrità di un sito si dovrebbe presentare un quadro completo dei suoi contenuti e il suo stato attuale di conservazione, insieme ai fattori di rischio e cambiamenti che possono alterarlo. Riguardo ai centri storici che hanno strutture stratificate ed eterogenee, per definire e valutare l’integrità del contesto urbano si può parlare di diversi punti di vista storico, strutturale, visivo, sociale e funzionale – che possono essere considerati separatamente o in relazione tra loro (Jokilehto, 2010). Per mantenere l’integrità della città storica è importante considerare tutti gli elementi e le caratteristiche che formano l’identità dei luoghi: caratteristiche geologiche, topografiche e i materiali disponibili, attività socio-economiche e il know-how della cultura materiale, gli scambi e le dinamiche culturali, tradizioni e riti sono alcuni elementi da considerare per valutare l’integrità dei siti. L’approccio integrato del Paesaggio Storico Urbano non identifica il contesto storico urbano con i confini del “centro storico” e necessita, di conseguenza, di nuovi metodi di ricognizione del suo valore d’insieme, che supera in un certo senso la rilevanza dei singoli componenti. Pertanto il Paesaggio Storico Urbano, non intende soltanto i tessuti urbani edificati, con un contorno più o meno delineabile, ma un territorio più vasto, che comprende anche relazioni visive, sociali e funzionali tra tessuto urbano e i suoi dintorni. La raccomandazione del “Vienna Memorandum” (2005, art. 7) costituisce un valido punto di partenza per comprendere il Paesaggio Storico Urbano, prevalendo l’attenzione agli aspetti fisici e quindi non riesce ad abbracciare l’intero “sistema urbano” fatto anche di valori intangibili, significati e interrelazioni. Il Paesaggio Storico Urbano è una mentalità, una considerazione della città e delle sue parti, come risultato di processi naturali, culturali, socio-economici, che lo hanno costruito spazialmente, temporalmente e sperimentalmente. Esso, per verità, riguarda tanto i siti e i valori portati dalla gente, quanto gli spazi e gli edifici. La considerazione integrata del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, non è però solo uno dei principali aspetti dell’approccio Paesaggio Storico Urbano, ma anche una condizione fondamentale per lo sviluppo sostenibile per la salvaguardia del patrimonio culturale intangibile che comprende tradizioni, espressioni orali, lingue, pratiche sociali, riti ed eventi, conoscenze e pratiche locali riguardo la Natura e l’Universo, l’arte culinaria e le tradizioni artigianali. I fattori che formano il paesaggio urbano sono di natura statica, cioè suolo, le 5 condizioni climatiche e materiali, e di natura dinamica e cioè le caratteristiche della società, i modi di vita, le cattività economiche, i percorsi, le relazioni, le reti di comunicazione. Le comunicazioni sono alla base delle dinamiche di cambiamento che portano alla evoluzione del Paesaggio Storico Urbano nel tempo e nello spazio. Identificare l’area tutelata. Considerare il contesto urbano con un paesaggio caratterizzato da elementi culturali e naturali, materiali ed immateriali, interni ed esterni, sovra o sottostanti il suolo, non solo porta ad allargare i confini, ma ne modifica anche significati e funzioni. Perimetrare la parte storica della città, in genere punto di partenza per identificare un contesto urbano da tutelare, significa individuarne le qualità specifiche che lo caratterizzano spesso non perimetrabili da confini bidimensionali. I legami storici, visivi e funzionali tra i diversi elementi del paesaggio sono altrettanto importanti delle caratteristiche dei singoli elementi da tutelare. Allora nella prospettiva del Paesaggio Storico Urbano l’integrità della città storica comprende il territorio, costruito da aree urbane rurali e naturali, prescindendo dalla loro identità storica e dal patrimonio tangibile e intangibile. Questo approccio richiede non solo di estendere il concetto di integrità ai nuovi contenuti allargati, ma anche di considerare ai fini della gestione, i legami storici, strutturali, funzionali e visivi dei diversi elementi del paesaggio. Perché la sostenibilità del contesto urbano non dipenda solo dalla compresenza di tali elementi, ma anche e forse più dalla continuità delle relazioni che lo rendono vivo. D’altra parte le aree tutelate comprendono spesso diverse aree urbane e rurali, archeologiche e naturali – sotto il controllo di diversi Enti, che possono avere visioni diverse sul futuro dell’area del il Paesaggio Storico. In questo caso la sostenibilità ed il successo del programma di Gestione dipendono dalla capacità di risolvere i conflitti e di creare sinergie tra i diversi attori locali per raggiungere gli obiettivi. Il sistema di gestione dovrebbe inoltre garantire una condivisione rapida e trasparente di tutte le informazioni che riguardano anche l’avanzamento del piano. Una conservazione sostenibile non può esistere con un approccio parziale, concentrato solo su singoli interventi. Il Centro Storico ed il suo Paesaggio è un sistema composito e complesso, che vive, cresce e cambia, condiviso e coordinato da tanti attori e che deve la sua identità a numerosi e diversi fattori. Questo dato di fatto, infatti, è il punto di incrocio di due concetti: il Paesaggio Storico Urbano come approccio ad identificarlo e il “ Programma di Gestione” come strumento per mantenerlo. Donato Bosco 6 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Seduta Consiliare del 22 Gennaio 2013 Prima parte della seduta dedicata a comunicazioni, interrogazioni e interpellanze: ripristino a regola d’arte delle sedi stradali dopo lavori effettuati da ditte private per installazione servizi vari, al fine di non incorrere in contenziosi rinvenienti da danni per insidie stradali (Pelillo); Regolamento sul ripristino manto stradale e Regolamento sulla Sosta a Pagamento (Zanframundo); ingiunzione di pagamenti per TARSU anni pregressi con pignoramenti e possibilità di verificare l’applicabil ità degli stessi (Giannotta); regolarizzazione del traffico in concomitanza con l’uscita degli alunni dai plessi scolastici e ripristino dell’Ufficio Informagiovani (Ventura); pulizia delle strade in Zona Belvedere (Putignano); richiesta di delucidazioni sul trasferimento degli Uffici da Palazzo De Notaristefani al Municipio di Viale Magna Grecia (Ludovico); avvisi di pagamenti Tarsu emessi dal gestore della riscossione, per esigere pagamenti arretrati (De Giorgio); diverse problematiche connesse agli accertamenti TARSU e revisione del Regolamento inerente sempre alla Tarsu (Miccolis). Il sindaco Martino Tamburrano ha fornito chiarimenti agli interventi, soffermandosi maggiormente su quanto fatto nel settore della tassazione e su come non sia ammesso il condono della Tarsu. A proposito della migrazione degli Uffici da Palazzo De Notaristefani al Municipio di Viale Magna Grecia, il sindaco ha affermato che non è in atto alcun trasferimento. Il consigliere Maurizio Ludovico ritenendosi insoddisfatto delle affermazioni del sindaco ha dichiarato la propria astensione dalla discussione e dall’approvazione dei punti iscritti all’ordine del giorno. Il consigliere Massaro ha chiesto una reale e continua sensibilità verso il Centro Storico. Miccolis ha sostenuto che il Centro Storico è patrimonio di tutta la Città. Tamburrano, a proposito del punto inerente all’o.d.g. “Regolamento Comunale Nomina degli Scrutatori”, ha affermato che già in sede di convocazione della Commissione Elettorale aveva deciso di effettuare un pubblico sorteggio per individuare i componenti degli Uffici di Sezione. Il consigliere Miccolis ha ribadito la necessità di approvare il Regolamento, garanzia di imparzialità. Il presidente Pilolli ha chiarito che l’approvazione di un o.d.g. non è legato al Regolamento, in quanto questo prevede una procedura particolare. Altri consiglieri (Miraglia, Baccaro, Zanframundo, Giannotta e Pelillo) sono intervenuti sull’argomento “Regolamento Comunale Nomina degli Scrutatori”. Dopo una sospensione, i punti “Regolamento per la disciplina dei Controlli Interni” e “Nuovo Regolamento di Contabilità”, già iscritti all’ordine del giorno, sono stati aggiornati alla prossima seduta di Consiglio comunale che avrà luogo lunedì 4 febbraio p.v. alle ore 10,00. Con 17 voti favorevoli e 1 astenuto la massima assise cittadina, visto l’odg presentato dai capigruppo Baccaro, Cofano e Miccolis e recepito quanto affermato precedentemente dal sindaco Tamburrano, ha deliberato che, in occasione delle prossime consultazioni elettorali del 24 e 25 febbraio 2013, l’indicazione degli scrutatori avverrà con la modalità del pubblico sorteggio. La Voce dei Partiti e Movimenti Politici Comunicati stampa e lettere aperte Cofano: Possibile scioglimento del Consiglio Comunale Entro il 9 Gennaio 2013 tutti gli Enti locali avrebbero dovuto adottare i regolamenti che definiscono la disciplina del sistema dei controlli interni e attivare le varie forme di Audit. La legge n.213 del 07 Dicembre 2012 ha convertito in legge il decreto legge n.174 del 10 Ottobre 2012, pertanto, entro 90 giorni (termine che non è stato prorogato) dall’entrata in vigore del suddetto decreto legge, tutti i Comuni in base al nuovo articolo 147 del Testo Unico degli Enti Locali, devono approvare in Consiglio Comunale il regolamento sui Controlli di Regolarità Amministrativa e Contabile dei propri atti, il regolamento sul Controllo di Gestione e sulla Verifica dei programmi. Nello stesso termine occorre, anche, definire le nuove norme del regolamento di contabilità per il costante controllo degli equilibri finanziari. Nel regolamento dei controlli interni bisogna, inoltre, definire le disposizioni sul controllo strategico , la verifica dell’andamento degli organismi esterni e il controllo sulla qualità dei servizi. Questi tre elementi, peraltro,anche se avranno, per il Comune di Massafra, applicazione dal 2015 (per i comuni superiori a 15 mila abitanti l’obbligo decorrere dal 2015), devono essere comunque considerati nei regolamenti d’approvare. A tutt’oggi i suddetti regolamenti non sono stati né approntati dagli uffici preposti , né sono mai stati esaminati e discussi nelle Commissione Affari Generali e Bilancio. Il sottoscritto ha consegnato al protocollo una nota con la quale ha informato il Sindaco, il Segretario Generale i Dirigenti ed i Capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale rilevando che il Comune di Massafra non ha comunicato al Prefetto e alla sezione regionale della Corte dei Conti di Bari l’adozione dei regolamenti previsti dal decreto legge n.174/2012. Il termine previsto dalla legge per la suddetta comunicazione è il 09 Gennaio 2013. Come previsto dalla legge ora il Prefetto assegnerà al Comune di Massafra un ulteriore termine di 60 giorni per ottemperare a quando stabilito dalla norma. Nel caso in cui non si dovesse adottare quanto richiesto dall’art. 147 del TUEL il Prefetto avvierà la procedura di scioglimento del Consiglio Comunale. Giuseppe Cofano - Consigliere Comunale Nei giorni scorsi la CGIL e lo SPI-CGIL di Massafra hanno ritenuto opportuno far pervenire al Sindaco, all’ Assessore e al Dirigente all’Urbanistica un documento in cui si rilevano alcune Osservazioni sul Documento Programmatico Preliminare al P.U.G. «Pensiamo sia importante rendere pubbliche tali osservazioni, nell’intento di portare a conoscenza dei cittadini non solo cosa ne pensano la CGIL e lo SPI-CGIL, ma anche di dare la possibilità a tutti di saperne di più su uno strumento importante, come il Piano Urbanistico Generale - affermano in una nota stampa la Coordinatrice CGIL Massafra Augusta BISANTI e il segretario dello SPICGIL Massafra Leonardo SPADA - Anzi,sarebbe auspicabile che tutte le Forze Politiche e le Associazioni rendessero pubbliche le loro opinioni e che sulla stampa si aprisse un dibattito serio e trasparente sulla pianificazione del futuro della nostra Città». la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 7 Accertamento Tarsu: alcune riflessioni Da circa un mese la città, famiglie e imprenditori, sono in fermento a causa di avvisi di accertamento TARSU, relativi agli anni 2007/2011 da parte dell’Amministrazione Comunale. Molti Cittadini mi hanno chiesto un parere sull’argomento. Secondo me è decaduto il potere di accertamento da parte dell’Amministrazione per gli anni precedenti il 2011. La legge 507/1993 distingue i cittadini in 2 categorie: coloro che erano tenuti a dichiarare la superficie dopo il 2005 e coloro che erano già a ruolo, per i quali avrebbe dovuto essere l’Amministrazione Comunale a effettuare i relativi controlli. Occorre ricordare che il Comune di Massafra, negli anni 1995/1996 accertò la superficie TARSU con propri tecnici (appalto ditta “Gioiello”), per cui non si può imputare al cittadino l’infedele dichiarazione (Circolare n. 13/2005 del Ministero dell’Economia e Finanze). Inoltre il co.340 L. 311/2004 prevede che la superficie TARSU non può essere inferiore all’80 % della superficie catastale. Per gli immobili già denunciati (a ruolo o con superficie già conosciuta), i comuni modificarono d’ufficio la superficie dichiarata, dandone comunicazione agli interessati, senza applicazione di sanzioni per “infedele dichiarazione” art. 70 d.lgs. 15/11/1993, modificato dall’art. co.340 L.311/ 2004.Per cui i cittadini tenuti a dichiarare la superficie sono coloro che non erano conosciuti ai fini TARSU, mentre per coloro che erano già conosciuti attraverso il ruolo, spettava al Comune di Massafra l’obbligo di controllare la superficie da tassare, acquisendo la stessa dal Catasto. Nel caso in cui si riscontrasse una maggiore superficie, si applica l’art.72 co.1 d.lgs. 507/1993 per cui la maggiore tassa doveva essere iscritta a ruolo entro l’anno successivo. Per questo, i cittadini che erano a ruolo o erano stati accertati nel 2006 non possono essere tassati per omessa o infedele dichiarazione. Inoltre sorge un altro dubbio non solo a causa dell’art.72, ma anche per la particolare struttura della TARSU che non può superare il costo del servizio. Occorrerebbe controllare il Bilancio Preventivo e Consuntivo per verificare anno per anno, le entrate TARSU nel periodo 2007/201: se le entrate superano il costo del servizio occorre effettuare una compensazione nell’anno successivo, caso contrario si avrebbe un indebito arricchimento. Per questo l’accertamento retroattivo della tassa rifiuti non è possibile, non avendo più il Comune di Massafra potere di accertamento. Inoltre occorre verificare se è stato rispettato l’art.10 del contratto d’appalto fra Comune di Massafra e SOGET, dove è previsto la procedura di accesso ai locali; nel caso in cui non è stato rispettato gli avvisi sono da considerare nulli. Giuseppe Spera - Commercialista Tassa rifiuti: Terzium non datur! La Pubblica Amministrazione è governata secondo regole ben delineate che non possono essere disattese, diversamente si incorrerebbe nella violazione dei principi di imparzialità e terzietà rispetto al singolo cittadino. Qualora la PA dovesse esercitare illegittimamente i poteri riconosciuti dalla legge, il cittadino leso può ricorrere nei modi e termini che la legge gli consente, presso gli stessi organi amministrativi, avviando un processo di revisione dell’operato asseritamente illegittimo, o avviare le procedure giudiziarie competenti. Terzium non datur ! La premessa è necessaria per introdurre la querelle che in questo periodo sta appassionando la cittadinanza di Massafra, in merito alla TARSU (tassa rifiuti). Molto polverone è stato sollevato ,e come spesso accade, senza addivenire ad un risultato che possa soddisfare tutti gli attori. In primo luogo bisogna quindi affermare che la PA non può esimersi dall’effettuare i dovuti accertamenti e le riscossioni, previste obbligatoriamente dalla legge dello Stato e regolato nelle modalità applicative da regolamenti Comunali. Qualora si dovesse ipotizzare una diversa applicazione della legge e dei regolamenti da parte della PA o si dovesse ipotizzare l’applicazione di deroghe, ciò potrebbe violare i ridetti principi di imparzialità e terzietà, lasciando spazio ad azioni giudiziarie, da parte dei cittadini che hanno assolto il loro debito tributario. I tentativi di modificare le disposizioni normative in favore di situazioni soggettive venutesi a creare durante tutto il tempo di vigenza della TARSU, ingenerano nei cittadini aspettative che puntualmente non saranno soddisfatte, perché coloro che devono concretizzare gli atti non possono superare i poteri/doveri che gli rinvengono dalla legge dello Stato. Con quale prerogativa di legge dovrebbe il Sindaco o il Dirigente di Ragioneria applicare regole diverse da quelle che si rinvengono dalle norme di riferimento, non è dato sapere. Ordunque, il buon senso vuole che, qualora la PA dovesse eccedere nei poteri o dovesse applicare illegittimamente le norme per il buon funzionamento dell’Ente, il cittadino dia impulso alle ulteriori norme poste a tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi. Michele De Giorgio - Avvocato 8 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 BAR AURORA, 50 ANNI E NON LI DIMOSTRA Luca e Donato Carucci si raccontano a La Voce, svelando aneddoti dello storico bar massafrese che ha superato il mezzo secolo di vita e si proietta nel futuro ANTONELLA D’ERI VIESTI Entrando nel Bar Aurora si viene colpiti subito da un particolare: c’è tutta la famiglia Carucci all’opera. Luca, storico proprietario del bar, sua moglie Giovanna, i figli Letizia, Mirella e Donato, che dal 2011 è titolare dell’attività avendo raccolto con entusiasmo l’eredità paterna. Guardando negli occhi Luca e Donato si legge una storia, la storia di un grande uomo che negli anni Sessanta rivoluzionò le abitudini dei massafresi e di un bambino che era partito proprio da quella sede storica, ubicata all’imbocco di via Muro, aiutando suo padre e che oggi, con il supporto di quella famiglia rimasta sempre unita, ha trasformato il bar in un luogo di incontro per i giovani di Massafra e di tutta la provincia di Taranto. La storia parte dal lontano 8 gennaio del 1962, ben cinquantuno anni fa. Lo sguardo commosso di Luca, vivace settantenne che ha fatto della sua professione la sua vita, racconta la storia di una Massafra ormai perduta, ma ancora viva nei cuori di chi l’ha vissuta. Le mie domande suscitano la curiosità di Luca che, con partecipazione e trasporto mi racconta la storia del Bar Aurora, una storia che si incrocia con quella della sua vita e della sua famiglia. Come è nato il bar Aurora e da dove deriva il suo nome? “Da bambino abitavo con i miei zii che gestivano un tabacchino sulla strada Appia. Il tabacchino era un punto di riferimento soprat-tutto per chi viaggiava e che li trovava ristoro e accoglienza. Li vissi la mia infanzia. Mi appas-sionava stare a contatto con la gente, ascoltare qualcuno che si fermava per un caffè o per un po’ di compagnia. Quando tornai dal servizio militare ebbi l’idea di aprire un bar e così, chiuso il tabacchino, ci trasferimmo nella sede storica del bar Aurora, quella alla fine di via Messapia o come si diceva all’epoca mbond u’ mur. I lavori si conclusero all’alba dell’8 gennaio 1962 e il geometra Giannotta, che aveva coordinato il tutto, decise di chiamarlo Bar Aurora, perché aveva visto la luce nelle prime ore dell’alba di una bella e fredda giornata invernale.” Luca e Donato Carucci; l’interno del bar Aurora Dalla testimonianza un po’ malinconica di persone come mio nonno, Ciccio Viesti, che il bar Aurora era, un po’ come oggi, il punto di ritrovo per i giovani del paese. Cosa è cambiato da allora? “Inventare e reinventarsi è stato sempre un vizio di famiglia. Aperto il bar capii che i giovani, come me del resto che all’epoca avevo solo vent’anni, avevano bisogno di sapere che c’era un luogo per loro, dove potevano divertirsi e avere un po’ di svago dopo le lunghe giornate di lavoro in campagna. Allora inaugurai i tornei di calcetto, di calcio balilla, di giochi da tavola (prettamente giochi di carte) e la cuccagna in piazza Garibaldi con tanto di premi gastronomici per i vincitori. Ai tornei di calcetto partecipavano anche le famiglie che si riunivano negli stadi portando teglie di pasta al forno, parmigiana e altre prelibatezze. Era un divertimento per tutti. Le squadre di calcetto del Bar Aurora avevano anche appassionate tifoserie di ultrà. Da Massafra partivano gruppi di sei/settecento persone alla volta del campetto di Castellaneta, dove si svolgevano i tornei. Il bar Aurora firmò anche due carri allegorici durante il Carnevale, Donne dadi e guai e Caravan Petrolio, tutto ciò però negli anni Settanta, la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 9 La prima insegna del Bar Aurora nel 1962 con il proprietario, Luca Carucci e alcuni clienti quando l’attività era già avviata. Bisognava sempre e comunque pensare a qualcosa di nuovo per il paese. Erano gli anni della rinascita economica; il pericolo della guerra era finito e bisognava rinascere, ricostruire una società.” Quale è stata la ricetta per farlo durare cinquant’anni prima che i suoi figli lo rinnovassero? “Il bar è stato per ben vent’anni all’imbocco di via Muro, dal 1962 al 1982. All’epoca era frequentato da soli uomini, l’ingresso alle donne era vietato per principio. Neanche mia moglie ha mai frequentato il bar in quei vent’anni. Donato mi aiutava qualche volta, soprattutto d’estate e mia madre, un’anziana donna forte, di polso. Poi decidemmo di trasferirci su corso Roma vicino alla scuola elementare Giovanni Pascoli. Quella era una zona ancora in costruzione, la chiamavamo la masseria, ma il trasferimento del bar impresse una svolta importante: la clientela cambiò radicalmente, come anche la società tutt. Il bar diventò un luogo di ritrovo per famiglie soprattutto la domenica mattina, quando si consumava tutti insieme la colazione e un buon gelato e durante la settimana accoglievamo le maestre della scuola vicina per il caffè. Mia moglie venne ad aiutarmi con la piccola Mirella che si divertiva a giocare con la macchina Cimbali per il caffè. L’ultima a fare il suo ingresso fu Letizia che, quando aveva circa vent’anni, sostituì Donato che era partito per il militare. Il segreto per farlo durare così tanto tempo è stato, in primo luogo, l’unione della famiglia, il Bar Aurora è la famiglia Carucci e, senza dubbio, la disponibilità nei confronti dei clienti. Quando stai dietro il bancone di un bar devi Nella prima immagine il carro allegorico “Donne dadi e guai” sponsorizzato dal bar Aurora rappresentare un punto di riferimento per i clienti e per tutti quelli che varcano la porta: c’è chi, con la scusa di un caffè, vuole fare due chiacchiere per ammazzare il tempo o sentirsi meno solo e tu, con grande umiltà e gioia per il tuo mestiere, devi mostrarti sempre disponibile e accogliente. L’arroganza non paga, mai! È quello che ho sempre insegnato a Donato, Letizia e Mirella che oggi gestiscono il nuovo, ma sempre storico, bar Aurora.” La parola passa dunque a Donato, che dal settembre 2011 gestisce, insieme alle sorelle, Letizia e Mirella, lo storico bar paterno. Donato ha ereditato l’inventiva e la capacità imprenditoriale del padre, trasformando il bar Aurora in luogo importante per la movida massafrese, mantenendo comunque la tradizione. Come è nata l’idea di rinnovare il bar Aurora? “Quando Arredarte lasciò libero il locale dove siamo oggi, ci venne subito l’idea di trasferirci. Volevamo ampliare la clientela, proprio come fece mio padre nell’ ‘82 trasferendosi dal centro storico a corso Roma. Volevamo creare un bar che potesse competere con il nuovo trend dei disco-bar che si è diffuso negli ultimi anni. Inoltre il bar Aurora è aperto 24h/24 e questo lo ha fatto diventare un vero e proprio punto di riferimento per una clientela molto diversificata. Non si può immaginare quanta gente ci sia in giro anche di notte. Arrivano clienti da tutta la provincia di Taranto e il fatto di sapere che c’è un bar sempre aperto, sul modello dei Giardini Virgilio e della Fenice a Taranto dà un senso di tranquillità.” Come sono stati i primi tempi del “nuovo” bar Aurora? “Nei primi mesi il bar ha avuto qualche difficoltà a decollare principalmente per il caldo: i mesi di settembre e ottobre del 2011 furono molto caldi e il bar Aurora offre molto più spazio interno che esterno e la gente, come sappiamo, se fa caldo preferisce stare all’aria aperta. Poi abbiamo iniziato a organizzare serate che coprivano tutto il fine settimana e le cose sono andate sempre meglio. Durante i miei anni di “gavetta” e di lavoro fuori Massafra avevo imparato qualcosa su come si organizzano gli eventi serali per i ragazzi. Ovviamente non avrei fatto nulla se non avessi avuto la mia famiglia alle spalle, sempre presente e sempre unita. Come ha detto bene mio padre il bar Aurora è la famiglia Carucci.” Dal settembre 2012 è partita la collaborazione con Musica & Parole: di qui un crescendo inarrestabile di successi. “Conoscevo già lo staff di Musica & Parole e con loro ho lavorato per parecchi anni. Si sono appoggiati al bar Aurora perché era un bar nascente e promettente. Di lì sono nate le due più importanti iniziative del fine settimana: il Ti voglio bene, che propone una serata divertente e tranquilla, con musica commerciale e il Sottosopra, un po’ più trasgressivo e originale, che sfrutta i diversi livelli del bar. Come tutte le cose serie, queste due idee sono nate per gioco: eravamo una sera con lo staff e, tra una sigaretta e qualche chiacchiera frivola, abbiamo pensato a creare queste occasioni di divertimento che potessero abbracciare una 10 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Il corso è promosso da Università Popolare delle Gravine Ioniche e Biblioteca Comunale Assessorato alla Cultura “Fantasia in cucina” L’incontro con il famoso presentatore Corrado clientela diversificata che avesse come obiettivo solo quello di divertirsi. Abbiamo sempre evitato di creare situazioni scomode. Al bar Aurora ci si diverte e ci si svaga.” Il capodanno al bar Aurora è stato l’evento di chiusura del 2012, ma questo non è stato il primo anno, giusto? “Esattamente. Devo questa brillante idea al mio amico, scomparso circa un anno fa, Carmine Franco. Fu lui che pensò al Capodanno al Bar Aurora, da fare a porte chiuse fino alla mezzanotte e poi da aprire al pubblico subito dopo i festeggiamenti. Nel 2011 c’erano tantissime persone, l’iniziativa venne accolta con entusiasmo. Nel 2012 invece, la prima parte, quella del cenone e dei primi festeggiamenti è andata avanti più tranquillamente, c’era un’atmosfera più raccolta. Ma quando abbiamo aperto le porte al pubblico, intorno all’una, si è riversato un fiume di persone provenienti da tutta la provincia di Taranto: la maggior parte dei presenti non era di Massafra. È stato un successo e per questo devo ringraziare la mia famiglia, Musica & Parole, ma soprattutto la gente: Aurora piace!”. La Voce di Massafra Settimanale di politica, cronaca, sport e cultura della Tebaide d’Italia Direttore responsabile: Nino Bellinvia Vice direttore: Giovanni Matichecchia Redattore: Antonio Dellisanti Reg. Trib. Taranto n. 408/06 del 24/03/2006 Registro Operatori della Comunicazione: R.O.C. n.18242 Editore: Antonio Dellisanti Editore s.r.l. - Massafra Redazione “La Voce” c/o Istituto Comprensivo “S.G. Bosco” via Nuova sn. 74016 Massafra (TA) - Tel/fax 099.880.57.61 La Università Popolare delle Gravine Ioniche (UPGI) e la Biblioteca Comunale - Assessorato alla Cultura anche per quest’anno sociale hanno voluto favorire con l’educazione permanente processi di integrazione sociale rispettosi della legalità, dei diritti degli immigrati e della convivenza operosa e pacifica. Con questa premessa, sono stati organizzati quindici (15) corsi di formazione rivolti a tutte le fasce di età di cittadini non solo massafresi, ma anche dei comuni viciniori Mottola e Palagiano. I corsi, la cui offerta formativa è variegata, hanno suscitato notevole interesse e una massiccia adesione come per il corso “Fantasia in cucina”. Quest’ultimo ha avuto inizio giorno 23 gennaio dalle ore 16,30 alle 19,00 presso i locali del “New Magazine”, pub ristorante in via Gravina San Marco n. 1, presieduto dalla signora Gianna Logatto e avrà una durata complessiva di 20 ore, riportate in 7 incontri. Ad ogni incontro verranno proposte ricette che porteranno in tavola prodotti del territorio cucinati con fantasia e maestria grazie a persone esperte e competenti del settore culinario. Stella Valle Ricetta “SOUFFLE DI ZUCCA” Ingredienti:500 gr. di zucca; 150 gr. di burro; ½ di latte; 100 gr. di parmigiano grattugiato; 2 cucchiai di fecola di patate; 3 uova Preparazione: pulire e tagliare a cubetti la zucca, fondere gr. 50 di burro in una casseruola aggiungere la zucca a cubetti lasciare insaporire a fuoco vivace. Aggiungere 4 cucchiai d’acqua e sale q.b.fare cuocere per 12 minuti circa. Quando la zucca sarà cotta passarla al frullino per ottenere una crema, aggiungere il latte, 70 gr. di burro,il parmigiano, e la fecola di patate sciolta in un po’ di latte. Mettere sul fuoco il composto e fare cuocere a fuoco medio per 15 m. mescolando. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. A parte montare gli albumi a neve e aggiungerli insieme ai tuorli al composto, incorporando a poco a poco. Imburrare una teglia per suofflè con il restante burro, e versarvi il composto. Cuocere a calore medio 160° per 15 m. Servire caldo. Redazione cell. 334.675.31.02 / e-mail: [email protected] Copia arretrata Euro 2,50 Stampato da: LA TECNOGRAFICA - Massafra Abbonamenti (annuale): euro 60,00 - Massafra/edicole; euro 140,00 - Italia/Poste; euro 30,00 - online pdf; aziende sostenitrici: euro 121,00 /edicole Costo pubblicità: euro 75,00 (formato pagina a colori); euro 40,00 (metà pagina a colori) Per info: 334.675.31.02 Gli articoli inviati e pubblicati, salvo accordo scritto fra l’Editore e gli autori (responsabili, civilmente e penalmente , dei giudizi espressi nei loro scritti) s’intendono ceduti a titolo gratuito. Scritti, disegni e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non verranno pubblicate lettere anonime; se richiesto, verrà mantenuto l’anonimato. Questo periodico non riceve finanziamenti nazionali, regionali, provinciali e comunali. la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 11 … E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI! Il carnevale dell’IC ‘De Amicis’ nel segno dell’ottimismo Alzi la mano chi non ha aspettato, da bimbo, l’epilogo liberatore di ogni favola, l’ ‘happy end’ che rimetteva a posto ogni situazione problematica che aveva fatto trattenere il fiato per la sorte del protagonista. Che fosse un lupo o un Lucignolo monello, una strega o una matrigna cattiva, da sempre la favola ha riservato al finale un’ importanza fondamentale: tradizionalmente, mentre l’eroe viene premiato, il cattivo incontra il destino meritato con un trionfo della giustizia. Le favole comunicano, in forme diverse, che una lotta contro le grandi difficoltà della vita è inevitabile e che occorre lottare tanto per superare gli ostacoli; in tutte le storie raccontate sin dalla notte dei tempi il male è presente come il bene. Ma, a ben riflettere, spesso il senso di molte fiabe non è la morale in sé, il ‘fabula docet’ di latina memoria, ma la fiducia di poter riuscire sfruttando i propri mezzi. La favola è rassicurante; non a caso i bimbi non sono mai stanchi di sentirsele ripetere più e più volte, sempre con le stesse parole, con lo stesso tono di voce e, magari, accompagnate da gesti consueti. Le fiabe riproducono tappe fondamentali dello sviluppo individuale e divengono metafore di crescita e questo noi educatori lo sappiamo bene. Accogliamo piccoli ‘Cappuccetto Rosso’ entusiasti della vita, ignari del lupo che si nasconde dietro l’albero mentre, felici, raccolgono i fiorellini per la nonna; o piuttosto spensierati ‘Pinocchio’ che affidano i loro zecchini ad un gatto e una volpe imbroglioni, pronti a carpire la buona fede e l’ingenuità tipiche dell’infanzia. I preadolescenti che le famiglie ci consegnano non hanno ancora la malizia degli adulti, spesso non riconoscono le insidie che possono nascondersi nelle diverse situazioni, non capiscono fino in fondo di chi possono fidarsi e di chi, invece, no. Viene in aiuto, allora, anche la lettura, lo studio e la drammatizzazione delle fiabe e delle favole; viaggiare attraverso i racconti permette di conoscere e di conoscersi meglio, venendo in contatto con una realtà multisfaccettata che permetterà ai bambini di imparare a contrastare le difficoltà quotidiane. Proprio per raggiungere questo traguardo, ad inizio d’anno scolastico la scuola stringe con le famiglie un ideale patto di collaborazione, un impegno reciproco che aiuti il bambino a crescere, che lo prepari, con un ampio raggio di conoscenze, ad affrontare al meglio le avversità della vita. In quest’ottica, la scelta della favola come tematica del gruppo mascherato che l’Istituto ‘De Amicis’ farà sfilare per il 60° Carnevale di Massafra non è casuale. Vogliamo trasmettere ai ragazzi quella fiducia nel futuro e quell’ottimismo minacciati dalle tante difficoltà della vita quotidiana. L’obiettivo che come scuola ci poniamo è di dare una speranza concreta nei propri mezzi a tutti, nel nome di quella meritocrazia troppo spesso dimenticata; con impegno, studio e serietà i loro diventeranno obiettivi possibili e non soltanto sogni adolescenziali e, come recita il motto della ‘Manzoni’ “Nella formazione dei giovani la nostra fiducia nel futuro”. Marina Del Mastro Seminario promosso dal Rotaract Massafra, presso l’Appia Palace “Disturbi dell’apprendimento a scuola: quali interventi?” Questa sera, sabato 26 gennaio, presso l’Appia Palace Hotel, alle 18.00, si terrà un seminario organizzato dal Rotaract club Massafra dal tema: “Disturbi specifici dell’apprendimento a scuola … Quali interventi? Quali strumenti? Quali metodologie?” Interverranno Flavia Pelillo (Presidente Rotaract Club Massafra), Rosanna Arpino (Psicologa-Psicoterapeuta Direttore Istituto Su.Mi.Pa. Taranto), Alessandro Barca (Docente di Did. generale e teoria della scuola c/o l’Ist. Sup. Scienze Religiose “R. Guardini”). La partecipazione all’incontro è gratuita e libera. Cosa sono i Disturbi specifici dell’apprendimento? La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati “DSA”. Si manifestano in bambini con normali capacità di apprendimento, intelligenza e caratteristiche fisiche e mentali che non farebbero presagire un disagio perché considerabili nella norma. Problematico l’inserimento di questi individui nell’armonia della classe, spesso catalogati come disordinati o disattenti sono trascurati e con difficoltà tentano di raggiungere il livello medio di apprendimento con una spesa emotiva notevole e un drastico crollo della loro autostima. Ancora una volta il Rotaract Club, affronta tematiche sensibili penetrando nel tessuto sociale, analizza nello specifico, con l’aiuto di esperti, realtà che quotidianamente il sistema scolastico cittadino (e non) e le famiglie devono affrontare. Bambini, che con un’analisi superficiale vengono “etichettati” come distratti, sono emarginati dai compagni o dagli insegnanti a causa di una dilagante superficialità ed ignoranza, potrebbero essere affetti da Disturbi specifici dell’apprendimento e per questo andrebbero semplicemente aiutati. Come? Sarà possibile scoprirlo con l’aiuto degli esperti docenti del seminario. Luciana Miccolis - Rotaract Club Massafra aziende sostenitrici_lavocedimassafra 12 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 ABBIGLIAMENTO OVS corso Roma, 181 - Massafra tel. 099.885.42.64 mail: [email protected] via A. Fighera, 13 - Martina Franca tel. 080.485.88.55 ROBE DI KAPPA - SUPERGA Mario Lombardo Via C. Scarano, 45-47 - Massafra tel.099.880.25.08 ABBIGLIAMENTO SPORTIVO PIANETA SPORT s.r.l. Running - tennis - volley - piscina - fitness Viale Marconi, 164 - Massafra tel.099.885.73.43 www.pianeta-sport.it; e-mail: [email protected] AGENZIA VIAGGI PANTHEON VIAGGI Viale G. Marconi, 105 - Massafra tel. 099.883.00.03 - fax 099.883.00.04 ANIMALI DOMESTICI - TOELETTATURA BEAUTY CAMILLA DI ANNA DEBELLIS Via F. Petrarca, 42 - Massafra tel.347.401.13.35 mail: [email protected] ANIMALI DOMESTICI - VENDITA HOBBY ACQUARIO DI FRANCESCO REGGIO Corso Roma, 90 / Via del Santuario, 30 - Massafra tel.099.885.28.27 ARREDAMENTO CASTELLANO ARREDAMENTI S.S. 7 Appia km.635 - Massafra tel.099.880.24.33 www.castellanoarreda.it ASSOCIAZIONI: ART & SHOW - CANTA CHE TI PASSA tel. 360455931 ASD “ÉTOILE” - via S. Francesco, 31 - Massafra ASD “RUSSIAN BALLET” - via S. 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Ad organizzare magnificamente l’evento, come aveva già fatto in occasione di un Campionato Cadetti, è stato il C.S.D. “Taekwondo Massafra” – Team Petrelli che ha ospitato il precursore del Taekwondo in Italia, il Maestro Park Young Ghil, cintura nera 9° Dan, membro della commissione mondiale di forme di Taekwondo e direttore sportivo della FITA. Comprensibile l’orgoglio del Team Petrelli, avendo appreso anche che il M° Park per essere presente a Massafra ha rinviato ad altra data un invito della Federazione Croata di TKW. Grande poi la commozione, in particolare del M° Tommaso Petrelli, quando, a fine stage, il M° Park ha voluto visitare, restandone entusiasta, la palestra del CSD “Taekwondo Massafra”, congratulandosi con lui per come era fatta e curata. Ma torniamo all’inizio. A fare gli onori di casa è stato proprio il M° Tommaso Petrelli che con grande commozione per l’avvenimento, impensabile per tanti, ma non per lui che ha visto concretizzarsi un sogno, ha ringraziato non solo il M° Park ma tutti i presenti, i maestri e gli atleti delle varie palestre. Un ringraziamento ha anche rivolto per la disponibilità e cortesia alla famiglia Capriulo dell’Hotel Appia per la disponibilità e cortesia alla famiglia Capriulo dell’Appia Palace Hotel, dove il centro sportivo ha ospitato il notissimo maestro che ha portato per il primo il taekwondo in Italia e a farlo scoprire non solo come uno sport, ma come una scuola di vita. A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale e le loro congratulazioni per l’evento sono intervenuti il presidente del Consiglio Comunale Giandomenico Pilolli e il vice sindaco ed assessore allo Sport Antonio Viesti. Intervenuto anche il presidente della FITA (Regionale Puglia) Giuseppe Perulli (si è complimentato con tutta l’organizzazione per la bella manifestazione) e, tra gli altri, il Maestro Romeo Cassano, responsabile sul territorio dell’arte marziale “Ju Jitsu” che ha consegnato un gagliardetto al M° Park ed uno al M° Petrelli. Allo stage, diviso in parti (lezioni prima per i bambini e poi per gli adulti) hanno preso parte oltre 250 atleti provenienti da varie palestre pugliesi, ai quali è stato consegnato un artistico attestato di partecipazione. Il Comune di Massafra ha consegnato al M° ParK una targa ricordo, mentre gli atleti del Centro “Taekwondo Massafra”, a conclusione dello stage, gli hanno consegnato una targa di bronzo fuso con uno scorcio di Massafra ed un dipinto del suo volto, consegnato da Francesco Petrelli, autore della stessa opera. FARMACIE DI TURNO Sabato 26 gennaio 2013 MASSARO - corso Roma BENEGIANO - viale Marconi Domenica 27 gennaio 2013 SACCOIA - via C. Scarano Cinema Spadaro dal 26 AL 31 GENNAIO / giovedì CHIUSO SALA 1: La migliore offerta SALA 2: Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà ORE 19,00 - 21,00 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 15 La Professoressa Teresa Bosco insignita del grado di Cavaliere dell’Ordine delle Palme Accademiche La Professoressa Teresa Bosco è stata insignita del grado di Chevalier dans l’Ordre des Palmes Academiques, alta onorificenza conferita dal Ministero dell’Educazione Nazionale Francese. La docente ne ha avuto notizia nei giorni scorsi attraverso una comunicazione proveniente dall’Ambasciata francese. La prestigiosa onorificenza premia l’impegno profuso per decenni in favore della conoscenza e diffusione della lingua e della cultura francese in Italia. L’ordine delle Palme Accademiche venne creato da Napoleone Bonaparte; poi istituzionalizzato nel 1955 dal Presidente del Consiglio Edgard Faure. L’onorificenza è attribuita a docenti che abbiano reso servizi eminenti in favore dello sviluppo della cultura nazionale francese, a prescindere dalla loro nazionalità. La Professoressa Bosco ha insegnato francese nelle scuole ed è Vicepresidente dell’Alliance Française sede di Taranto. Si è sempre distinta per il suo costante impegno in favore dello sviluppo delle relazioni italo-francesi, attraverso progetti culturali di ampio respiro. Importante il suo impegno negli scambi tra la città di Taranto e Brest, gemellata alla prima sin dal 1964. In tal senso, è da ricordare il suo coinvolgimento nel progetto di “esportazione” temporanea degli ori di Taranto a Brest, e la cura della traduzione francese del volume del MARTA, il Museo Nazionale Archeologico di Taranto (Ed. Scorpione) Ma sono tante le sue collaborazioni nella traduzione di testi, nell’interpretariato, nella diffusione di volumi e testi di autori francesi. E’ ben nota anche la sua passione per Choderlos de Laclos, autore de “Le relazioni pericolose”, generale napoleonico e importante scrittore francese, morto a Taranto nel 1803, e che ha dato nome al fortino sull’isola di San Paolo. Ragione per la quale la docente ha espresso a gran voce il suo disappunto per l’idea di vendere l’isolotto e mettere in pericolo un patrimonio storico di notevole importanza. I suoi alunni e i corsisti dell’Alliance Française hanno apprezzato questo importante riconoscimento attribuito senza troppi fasti ad una persona umile e piena di passione per una lingua vivissima e per una cultura strettamente legata a quella italiana, ma dalla quale avremmo da imparare - proprio in quanto italiani - il rispetto per le regole e per le libertà individuali. Stagione di Prosa 2012/2013 Spettacolo Teatrale “Il discorso del Re” con Luca Barbareschi Mercoledì 30 Gennaio 2013, 21:00 - 23:00 Domani, il Vangelo VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21) Oggi si è compiuta questa Scrittura. + Dal Vangelo secondo Luca Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Il Vangelo è un racconto scritto di ciò che Gesù ha fatto e detto; anzi è un racconto della narrazione che Gesù con tutta la sua vita ha fatto di Dio. Ecco perché in questi brevi versetti iniziali ci viene detto molto, ci viene esposto l’essenziale della nostra fede: «Dio nessuno l’ha mai visto, ma Gesù che è il Figlio da lui inviato, Gesù uomo in tutto come noi, ce ne ha fatto il racconto» (cf. Gv 1,18); e chi è stato associato alla sua vita, ossia chi lo ha visto, ascoltato e toccato, a sua volta ci ha trasmesso un racconto su Gesù (cf. 1Gv 1,1-3), che poi alcuni uomini, gli evangelisti, hanno messo per iscritto. Ma questo è ciò che accade da sempre all’interno della comunità dei credenti in Dio, nell’Antico e nel Nuovo Testamento, ed è ciò che avviene ancora oggi nella chiesa… Letto il brano, spetta a Gesù darne una spiegazione, ed egli lo fa attraverso un’«omelia» qui riassunta in pochissime parole: «Oggi si è compiuta questa Scrittura». Ovvero: il profeta presentato da Isaia è Gesù stesso, la Parola di Dio testimoniata dall’antico profeta e ascoltata da quanti si trovano nella sinagoga si realizza proprio in lui! 16 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Quando “Nascere donna” è un valore aggiunto: l’I.C. Pascoli incontra Delia D’Ettorre KATIA TAGLIENTE Le luci della festa natalizia si sono ormai spente; l’alberello è tornato in cantina, i regali ricevuti hanno ormai esaurito la loro carica di stupore. Con i mezzi che la nostra società consumistica ci ha offerto, noi sì che siamo arrivati, come sempre, puntualissimi all’appuntamento natalizio e, ogni anno che passa, ci preoccupiamo sempre più, di cose futili. Messi di fronte ai problemi più gravi della vita, invece, i nostri atteggiamenti più frequenti sono due: mettiamo mano al portafogli e, con la nostra offerta, ci sentiamo a posto con la coscienza o, più semplicemente, voltiamo le spalle al dolore, alla sofferenza Queste sono solo alcune delle riflessioni e meditazioni scaturite durante la lunga serata del 19 dicembre nell’Auditorium del plesso “Andria” dove è avvenuta la presentazione del libro “Nascere Donna” di Delia D’Ettorre, la scrittrice affetta ormai da vent’anni da S.L.A. (Sclerosi laterale amiotrofica), malattia che l’ha privata dell’autonomia e della possibilità di comunicare verbalmente. Il suo libro, come dice la professoressa Maria Longo, che ne ha curato la prefazione, è un viaggio nella sua anima che ci porta con enorme stupore a confrontarci con una creatura che la S.L.A. ha tentato di sottomettere e di stremare con indicibili sofferenze, ma invano, poiché non ha scalfito il suo animo combattivo e l’ha resa una donna “amazzone” (da qui il titolo del video proiettato nella stessa serata e curato da Roberto Ligurgo con la collaborazione dell’insegnante Rosaura Di Giuseppe che ha dato voce ai ricordi di Delia), una donna guerriera e , nello stesso tempo fragile e bisognosa di cure. Di fronte a una malattia tanto grave e impegnativa, tuttavia, fuggono tutti ed è difficile anche trovare una badante. La presentazione del libro, preceduta dalle parole della Dirigente Scolastica, la professoressa Patrizia Capobianco, dall’intervento di Giancarla Zaccaro, Assessore alla P. I. del Comune di Massafra, dalle testimonianze reali, toccanti e, a tratti, ironiche delle amiche dell’autrice (che la definiscono una donna “morbida” nel corpo, ma tanto combattiva nell’animo) e dall’eloquio coinvolgente di Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato Malati S.L.A. e patologie altamente invalidanti ha lasciato tutti senza parole. Trasportati dalla dolcezza delle note musicali della professoressa di pianoforte, Alessandra Salamino, docente dell’ I. C. “Pascoli” che hanno accompagnato la voce dell’attrice Valentina Rota dell’Associazione culturale “Le Forche”, gli spettatori hanno avuto la sensazione di ascoltare la voce stessa di Delia che narra i suoi ricordi di bambina e di adolescente, ricordi che sembrano non vissuti dall’autrice, “troppo lontani, cancellati, come un disegno errato, da troppo dolore”.Le pagine del suo libro hanno sicuramente toccato il cuore di tutte le donne e degli uomini presenti, ma solo di quelli che, come ha detto la nostra Dirigente, sono capaci di leggere il mondo al femminile e di riconoscere che la donna ha un ruolo centrale nel mondo degli esseri umani e che nascere donna è (non in tutte le culture) un privilegio e un susseguirsi di emozioni esclusive. Per parlare di S.L.A. (e cito ancora le parole della professoressa Longo) “siamo entrati in punta di piedi nei meandri dei ricordi che Delia ci ha affidato, preoccupati che le sue atroci sofferenze potessero non essere pienamente comprese dai nostri allievi, data la loro giovane età”. E invece, gran parte dei ragazzi presenti hanno mostrato attenzione e sensibilità; del resto il compito della scuola non è, forse, quello di insegnare la vita e di far capire alle nuove generazioni quanto sia valido , soprattutto ai giorni nostri, il pensiero del vecchio Seneca: “Viviti is qui multis usui est, viviti is qui se utitur”.(Vive veramente chi si rende utile all’umanità e colui che sa usare se stesso)? Questa mattina a Martina Franca nella Sala Consiliare del Palazzo Ducale Conferimento cittadinanza onoraria al prof. Cosimo Damiano Fonseca Allo ore 10.00 di questa mattina, 26 gennaio, nella Sala Consiliare di Palazzo Ducale di Martina Franca si terrà la cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza onoraria al prof. mons. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei. A leggere la motivazione ufficiale del conferimento sarà il sindaco Francesco Ancona, presenti autorità varie e cittadini che avranno il piacere di poter ascoltare il prof. Fonseca, ambasciatore illustre della cultura meridionale ed italiana nel mondo, che per l’occasione terrà una lectio magistralis sul tema “Da Martina Franca all’Europa: tre testimoni del secolo breve”. Per tale occasione è convocato il Consiglio Comunale aperto. Consiglio Comunale che il 28 dicembre 2012 aveva deliberato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria di Martina Franca al prof. Cosimo Damiano Fonseca. Da ricordare che per la sua assidua ed instancabile opera, svolta per oltre quarant’anni, sempre rivolta alla cultura, alla storia, allo sviluppo, all’attività accademica, al prof. Fonseca è stata conferita la cittadinanza onoraria di varie altre città, tra cui quella di Potenza, Taranto, Cosenza, Tursi, Fasano, Ginosa, Palagianello,…(N.B.) la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 17 Cronache del tempo che fu (Archivio Fernando Ladiana) Come eravamo… (Fototeca Fernando Ladiana) Dopo il tostacaffè, la caffettiera. Anch’essa molto diversa da quelle che conoscono i ragazzi di oggi. Perfino il nome era diverso. La chiamavano caffettiera napoletana perché colà inventata nell’’800. Fare il caffè era un’arte. Bisognava sistemare la polvere di caffè nel suo alloggiamento al centro della macchinetta. Quindi far bollire l’acqua sistemata nella parte sottostante e al momento della bollitura, capovolgere la caffettiera in modo da far attraversare la polvere di caffè dall’acqua bollente. Già negli anni sessanta fece la sua comparsa l’attuale moka express. Tutta un’altra cosa. Oggi la “napoletana” è solo un ricordo. Lucia Palmisano Tradizioni popolari La panocchj Spesso da bambini si cadeva battendo la fronte e si formava subito “na chepa panocch”! Di corsa si prendeva un fazzoletto a triangolo che ogni donna portava nella sua dote, si metteva il prezzemolo sulla panocchia con una dieci lire sopra e si legava stretto il fazzoletto in testa. Risultato, la panocchia scompariva presto. Lucia Palmisano Non manca, in alcune case, l’alcova per il letto matrimoniale. Ma questi e altri motivi architettonici si nota più che altro nelle escavazioni più recenti. Gli abitacoli prendono aria esclusivamente dalla porta d’ingresso, su cui si apre, non sempre, un finestrino. La cucina e il focolare sono ubicati sulla facciata interna, in prossimità della porta, col fumaiolo che sporge all’esterno dell’atrio. L’altezza dei vani non supera i 3 mt., per cui abbondante risulta lo spessore di copertura. Il soffitto è quasi sempre piano. Il pavimento è costituito o dalla nuda roccia, oppure da una specie di “acciottolato” di pietre nostrane o di grossi lapilli di mare. Le pareti venivano imbiancate, anche se a distanza di anni, a latte di calce. Le vicinanze sono state abitate fino ai primi decenni di questo secolo. In alcune di esse vi erano locali per la tessitura della felpa, le tintorie, i mulini, le botteghe artigiane, le rivendite, i fornelli, le cantine. Probabile che vi esistesse anche qualche luogo di culto, ma di essi abbiamo soltanto degli indizi da verificare. Le Vicinanze, Fernando Ladiana, 4° parte, (continua) a cura di Lucia Palmisano Dal 21 gennaio al 17 febbraio in corso Roma 34 Piccola fiera dell’editoria locale e degli scrittori massafresi E’ in corso di svolgimento nei locali di corso Roma 34 a Massafra la “Piccola fiera dell’editoria locale e degli scrittori massafresi”, promossa dall’editore Antonio Dellisanti. Oltre 100 titoli editi nella nostra città con sconti sul prezzo di copertina dal 50 all’80%. Un’occasione per conoscere la produzione editoriale massafrese e poter prenotare il “Dizionario del dialetto” di Roberto Caprara. Nella piccola galleria anche quadri con la tecnica “stampa arredo”, curate dalla Gurrado Group e “Gusto & Cultura”, confetture, sottaceti, pasta, olio extravergine e birra artigianale della Buongusto Italia, da “sposarsi” con un buon libro... Torna in edicola, dopo la pausa di fine anno il settimanale “La Voce di Massafra”, in versione digitale a tiratura limitata. Queste le modalità di abbonamento (valido per 50 numeri editi): Abbonamento ordinario (ritiro copia in edicola): euro 60,00 Abbonamento online (in posta elettronica): euro 30,00 Abbonamento sostenitore (con 10 libri di Massafra in omaggio): euro 100,00 Copia singola: euro 2,00 Per info: 099.880.57.61 / 334.675.31.02 Inserzioni pubblicitarie a partire da 10 a 75 euro/per numero edito ABBONARSI ALLA VERSIONE ON LINE DE “LA VOCE DI MASSAFRA” CONVIENE! 24 PAGINE TUTTE A COLORI A SOLI 50 CENTESIMI scrivi a: [email protected] 18 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Convegno del Gruppo di Volontariato Vincenziano “Il carisma Vincenziano nell’anno della fede” Nei giorni scorsi presso la Chiesa barocca di San Benedetto si è tenuto il Convegno “Il carisma vincenziano nell’anno della Fede”, ben organizzato in quest’anno della Fede dal locale Gruppo di Volontariato Vincenziano per approfondire e divulgare la spiritualità vincenziana e per contribuire all’evento “Civiltà d’Amore”, offrendo, appunto, una testimonianza di Fede cristiana, in quanto Fede e Carità si esigono a vicenda, così come l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Dopo un momento musicale del Coro dei ragazzi della Collegiata di San Lorenzo Martiri ed il saluto di Maria Losavio (presidente del locale Gruppo di Volontariato Vincenziano), è intervenuto il Vescovo della Diocesi i Castellaneta, mons. Pietro Maria Fragnelli che ha introdotto il seminario con il tema della Consolazione desunto da Isaia 40, 1 – 5: “Solo chi ha il cuore consolato può consolare e condividere le pene e gli affanni degli altri”. Relatore è stato il Missionario Vincenziano Padre Biagio Falco, superiore presso la casa di Melfi, che ha sottolineato l’urgenza di dare profondità all’avvento di Dio nella storia per annunciare all’uomo del nostro tempo la certezza che egli non è più solo. Nessun uomo è solo. Dio è con l’uomo; perciò la fede non è moralismo, né pratica esteriore, ma incontro con Dio e con l’uomo. In tal senso fede e carità si coniugano e si illuminano a vicenda. Moderatore è stato don Gregorio Szczepaniak, padre spirituale del locale Gruppo di Volontariato Vincenziano. La serata è stata anche allietata da un intermezzo musicale con il suo Giuseppe Ricciardi ed Emanuela Marino in “Fratello Sole e Sorella Luna” e “Alleluia” di Leonard Choen. Nel corso della serata il direttivo del Gruppo di Volontariato Vincenziano ha consegnato, quale riconoscimento della loro lunga ed attiva permanenza nel gruppo, un diplo (e un dono) a Rosa Grassi Ricci e a Ernestina Loretto Lotti. E’ stata una serata di testimonianza di fede del Gruppo di Volontariato Vincenziano verso i Santi fondatori San Vincenzo de Paoli e Santa Luisa Marillac e nello stesso tempo, si son voluti evidenziare gli esempi di Fede, che hanno segnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza. Nella foto Maria Losavio, presidente del Gruppo di Volontariato Vincenziano, e il relatore il Missionario Vincenziano Padre Biagio Falco.(N.B.) la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 19 ECONOMICAMENTE - 31 | La rubrica de “La Voce” per capire l’economia Rendimento: nominale o reale? RAFFAELE RESCINA Tanti anni fa i risparmiatori erano molto contenti del rendimento dei loro risparmi: li investivano in BOT che rendevano il 18% all’anno, a tal punto che era addirittura conveniente indebitarsi con le banche per poi investire in BOT. Oggi invece con i tassi dei Bot che ormai non vanno oltre il 2% il livello di insoddisfazione dei risparmiatori li induce ad approcciarsi a forme alternative di impiego dei risparmi, spesso senza valutare adeguatamente i rischi che si possono correre. Ma in realtà la questione più rilevante è che ai più sfugge la valutazione corretta di quanto “realmente” il proprio capitale può rendere. Quando i Bot rendevano il 18% infatti i risparmiatori erano spesso inconsapevoli del fatto che quel rendimento non era sufficiente a recuperare la svalutazione del denaro, cioè l’inflazione: infatti l’inflazione nel 19731974 arrivò anche al 25%. In pratica il proprio capitale sembrava che salisse del 18% all’anno, ma in realtà, il suo valore reale, diminuiva del 7%!!! Facciamo come sempre l’esempio di un risparmiatore che nel 1974 aveva un capitale di 100.000.000 di vecchie lire, che magari ai tempi gli consentivano di acquistare un appartamento di 100 mq. Nel 1974 investiva in BOT i 100.000.000 e dopo un anno al tasso del 18% aveva 118.000.000 di lire, un bel guadagno!!! Peccato però che quei 118.000.000 non bastavano più a comprare lo stesso appartamento perché il suo prezzo era aumentato del 25%, quindi era diventato 125.000.000 di lire. Questo fenomeno che un famoso economista britannico di nome J. M. Keynes già agli inizi del secolo scorso definì “illusione monetaria” a tutt’oggi non è ancora correttamente percepito. Il risparmiatore di oggi torna a fare la corsa ai BOT annuali che a dicembre del 2012 hanno offerto un rendimento del 1,45% senza confrontarlo con il tasso di inflazione che sempre a dicembre 2012 è stato del 2,3%. In pratica a distanza di 40 anni i bot sono ancora un pessimo investimento per i risparmiatori, perché da un anno all’altro, seppure in misura minore rispetto al 1974, il valore reale del proprio patrimonio diminuisce, cioè l’appartamento che mi posso comprare con il mio capitale diventa ogni anno più piccolo. Al danno si aggiunge la beffa: in questi ultimi mesi gli italiani hanno dovuto realizzare che il BOT, il titolo di stato italiano che una volta era considerato per eccellenza l’investimento senza rischio, ad oggi non è più da considerare “senza rischio” perché il fatto che un paese possa non pagare i propri debiti non può essere completamente escluso. E allora? Allora bisogna che il risparmiatore faccia insieme al suo consulente finanziario di fiducia una attenta valutazione proprio del “rendimento reale atteso” dai propri investimenti; occorre che sia più consapevole delle scelte che effettua in relazione al periodo di tempo che intende stabilire per la verifica di quel rendimento. In finanza si dice infatti che “non ci sono pasti gratis” per cui se voglio realizzare un reale incremento del mio patrimonio devo verificare se sono disposto ad accettare i vincoli che questa aspettativa mi pone. La risposta non è quindi “rischiare” e comprare le azioni, ma è un po’ più articolata e va personalizzata; ma di questo ne parliamo in un prossimo articolo. L’ESPERTO RISPONDE Invia le tue domande in tema di economia e risparmio al nostro esperto di finanza Raffaele Rescina, mail di redazione: [email protected]. Sui prossimi numeri de La Voce spazio alle lettere dei lettori. 20 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Al concorso internazionale “Ballare per un Sogno” Successo del Centro Studi Danza Étoile Nuove affermazioni del Centro Studi Danza Étoile. Nei giorni scorsi ha conquistato vari premi al Concorso Internazionale”Ballare per un sogno” che si è tenuto presso il Tursport di San Vito di Taranto. Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Silvio Oddi, coreografo modern contemporaneo ed Ylenia Rossi, coreografa hip hop school, erano i componenti della giuria. Il Centro Studi Danza Étoile è salito più volte sul podio. Sono state premiate, infatti, tutte le coreografie presentate: 1° posto nella danza classica con il balletto di repertorio “Juwels” e 1° posto nella danza moderna con la coreografia “Elegance of effect”; 2° posto e terzo posto nella danza contemporanea, rispettivamente con le coreografie “Ostili tà” e “Continuamente” (categoria juniores). Le allieve che hanno danzato in questa categoria sono state: Dafne Puliafito, Roberta Marzia, Federica Montemurro, Luana D’Alconzo, Valentina Marzia, Alessia Cisternino, Noemi Scialpi, Claudia Ortone e Federica Martemucci. 1° posto anche nella danza contemporanea con la coreografia “Tenerezza” e 1° posto nella danza moderna con la coreografia “Sinergia”; 2° posto, invece, col balletto classico “In fiaba”, nella categoria “Baby” classico. Le piccole allieve che hanno danzato in questa categoria sono state: Alessandra Tocci, Sara Semeraro, Desireè Scialpi, Rebecca Russo, Graziana Giovinazzi, Marika Armillotta, Aurora Donato, Alisia Greco, Stefania Bernalda e Christel Lanzillotti. Inoltre, l’allieva Sara Semeraro, 9 anni di età, ha ricevuto il premio come “Miglior Talento” della categoria Baby tra tutti i partecipanti del concorso dai 6 ai 9 anni (erano più di cento!). Tanti complimenti dalla giuria (e non solo) all’insegnante Angela Puliafito per la qualità e la tecnica del suo insegnamento e per la professionalità e la cura che ha per i suoi allievi che già dai 6 anni mostrano un potenziale alto ed uno studio accurato e preciso. Tra l’altro la scuola si confronta spesso con la realtà della danza nazionale ed internazionale confermando il proprio lavoro. Ricordiamo che diversi allievi del Centro Studi Danza Étoile negli anni hanno portato, grazie appunto alla serietà ed al lavoro artistico della loro qualificata insegnante, il loro talento fuori dal territorio pugliese ed italiano. Per citarne alcuni: Nicola Lazzaro, solista presso il Rudra Bejart Atelier di Lousanne (Svizzera) e primo ballerino presso C.C.F.M. di Caen (Francia) e ora ballerino presso il Balletto del Sud; Pierpaolo D’Amico che si è diplomando presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano; Antonio Fago, freedancer show a Madrid; Noemi Fuggiano che attualmente frequenta l’Accademia del Teatro Nuovo di Torino; Federica Montemurro, borsista presso l’Accademia Princesse Grace di Montecarlo e vincitrice della borsa di studio presso Basilea Ballet Academy in Svizzera. Per contatti con il Centro Studi Danza Étoile: tel. 099.9676625 – 347.2425291, Nella foto le piccole allieve nel balletto classico “In fiaba”. (N.B.) Meteo_Massafra PIZZERIA GUSTO GIUSTO Via Livorno, 4 - Massafra Info: 347.500.13.14 sabato 26 gennaio domenica 27 gennaio lunedì 28 gennaio martedì 29 gennaio la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 21 Martedì al Teatro Comunale festa dell’alta cultura e dell’orgoglio dell’identità massafrese Presentazione del “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra” di Roberto Caprara Sarà pubblicamente presentato martedì 29 gennaio (ore 18.00), presso il Teatro Comunale di Massafra (Taranto), nel corso di una attesa grande festa dell’alta cultura e dell’orgoglio dell’identità massafrese, il primo (pag. 550) dei due volumi del “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra” (e dei dialetti dei comuni dell’area omogenea di Crispiano, Statte, Palagiano, Mottola, Palagianello e Castellaneta) di Roberto Caprara. I primi ad intervenire saranno il sindaco Martino Tamburrano e l’assessore alla Cultura Antonio Cerbino. Dopo un intervento di Antonio Dellisanti Editore (al quale si deve questa pregevole opera stampata presso La Tecnografica di Piergianni Ardito), interverrà l’autore, lo studioso Roberto Caprara. Una civiltà ricca di valori ci è tramandata dalla storia della lingua e traspare dai lemmi di questo dizionario, che, prima di essere un’opera di alta cultura (come ci ha detto lo stesso autore), è da considerare un atto d’amore verso la nostra piccola Patria ed un’occasione per una collettiva cerimonia di orgoglio di appartenenza. Da evidenziare poi, essendo “una civiltà” il prodotto finale di componenti diverse, con la “parola” (il libro) la serata riunirà, per ricomporre insieme la visione di un passato che a molti potrà sembrare lontano nel tempo (ma non lo è): arti visive (da ammirare la scenografia di Nicola Andreace, autore anche della copertina del dizionario, della grafica, dell’invito e delle opere in bianco e nero che accompagnano l’opera), musica (un preludio musicale a cura dell’artista Antonello Tannoia, direttore tra l’altro del Festival Internazionale della Fisarmonica Città di Massafra Terra delle Gravine) e danza etnica (con Angelica Cardone da più parti indicata come la “nuova regina della pizzica”). Coordina e presenta la giornalista Nicla Pastore. Un evento molto atteso. Come potrebbe non esserlo? Il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle e che è l’inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. Pier Paolo Pasolini scrisse che “Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”. Eppure, e può sembrare impossibile, ogni 14 giorni scompare una lingua locale, portando dietro di sé tradizioni, storia, cultura. Ed è proprio per ricordare l’importanza culturale e storica dei dialetti e per intraprendere azioni concrete per salvaguardarli, nei giorni scorsi, esattamente il 17 gennaio, l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI), ha istituito la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”. Importanza culturale del dialetto che a Massafra non potrà mai andare perduta. E ce ne dà convinzione proprio il prof. Roberto Caprara con la presentazione di questo volume che, e possiamo ben affermarlo, non è un semplice vocabolario bilingue, che contiene i vocaboli dialettali, sia pure arricchiti della loro etimologia, e le corrispondenti voci italiane, ma è un libro ampio e complesso nel quale il lettore potrà trovare uno spaccato della plurimillenaria civiltà del territorio. Quasi tutte le voci, infatti, sono illustrate da proverbi e modi di dire, nei quali si è raccolta la sapienza popolare nei secoli, e da versi di poeti dialettali, dall’Ottocento ai giorni nostri, attraverso i quali si è trasmessa, come dice lo stesso Caprara, “la ricchezza del nostro linguaggio materno”. Dobbiamo anche aggiungere che molti lemmi sono ampi capitoli di storia e di cultura, cultura che per il nostro territorio è stata fondamentalmente contadina ed artigianale e che oggi è quasi completamente scomparsa, sotto l’urto di modelli culturali alieni che hanno battuto in breccia tradizioni secolari proponendo come unico valore il denaro, comunque guadagnato, ed un consumismo sfrenato, in conseguenza di un liberismo senza regole che ha portato all’attuale crisi che, prima ancora che crisi economica, è crisi di valori. Studioso ed archeologo di grande professionalità, lo ricordiamo ai nostri lettori, Roberto Caprara è nato a Massafra da famiglia massafrese di sei secoli, ed è da tutti molto amato ed apprezzato per la sua disponibilità e visione culturale a 360 gradi. Si è laureato in linguistica presso l’Università a Bari e la sua tesi, immaginate un poco, ebbe ad argomento 22 la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 Dizionario del dialetto parlato a Massafra e le opere di Andreace Martedì presso il Teatro Comunale presentazione dell’opera di Roberto Caprara “Dizionario etimologico e Grammatica del dialetto parlato a Massafra”. Per tale opera Nicola Andreace ha curato la grafica. E non solo. Sue opere in bianco e nero accompagnano l’ampio libro che visivamente raffigurano personaggi ed habitat della nostra civiltà contadina ed artigianale. Di Andreace sono anche le immagini del catalogo e la scenografia della serata in cui sarà presentata il primo volume del Dizionario. Sul catalogo-invito in “Case di Puglia” (un’opera del 1966), Andreace con la magia del colore e la robustezza del segno, fa emergere il nostro contesto architettonico territoriale, fatto di spazi del vissuto, dinanzi ai quali strumenti di lavoro, di uso comune quotidiano, nobilitati nella loro straordinaria normalità, rappresentano in maniera suggestivamente lirica il rapporto dell’uomo con il suo ambiente. In “Memoria di una civiltà” (opera del 2001) , sono illustrate le trasformazioni della città. La persistenza malleabile dinamica del colore fa balzare vivo lo stato di abbandono delle case, le cui finestre e porte rappresentano plasticamente le ferite del degrado. Ora non più attrezzi di lavoro, ma lo scempio di oggetti buttati via, sporchi dal nero del disuso e dal rosso sanguigno del dolore, ma su di essi una lanterna fa sperare che possa riaccendersi la luce per il recupero della memoria della nostra civiltà antica. Anche nella scenografia, il dialetto massafrese, ed il suo primo vocabolario del dialetto venne pubblicato nell’Annuario dell’Università di Bari del 1955.( Lo stesso Caprara ben ricorda di aver avuto a maestri personaggi del calibro di Giovanni Nencioni, poi presidente dell’Accademia della Crusca, e Giovanni Alessio, autore con Carlo Battisti del “Dizionario Etimologico Italiano”. E dice anche che “nella consuetudine con questi Maestri e con la loro disciplina sono le radici del Dizionario Etimologico del Dialetto parlato a Massafra”. Ma ecco qualche altra brevissima nota che lo riguarda. Alla morte di padre Luigi Abatangelo, l’iniziatore dello studio scientifico del rupestre in Italia, decise di continuarne l’opera e s’iscrisse al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, dove ebbe come grande maestro di epigrafia padre Antonio Ferrua. Da oltre cinquant’anni, Roberto Caprara studia il rupestre in Italia centro-meridionale, Sardegna, Sicilia, Grecia, Cappadocia (Turchia) ed ha pubblicato otto volumi ed una settantina di articoli su riviste e in congressi, affermando che non esiste una “civilta rupestre”, ma che quello rupestre è solo un modo di abitare comune a molte grandi civiltà, tesi oggi accettata dalla massima parte della comunità scientifica. Ha insegnato dapprima Latino e Greco nei Licei “Tito Livio” di Martina Franca, “Archita” di Taranto e “Michelangiolo” di Firenze, poi Archeologia Medievale nell’Universita di Sassari. Per la ricerca storica, nel 2008, ha accettato soltanto il premio “Umanesimo della Pietra” di Martina Franca. Ma non è solo questo il premio che gli è stato assegnato per la validità der suoi studi. Nella foto la pregevole copertina di Nicola Andreace del primo volume del dizionario del dialetto parlato a Massafra. (Nino Bellinvia) che maestosamente farà da sfondo al palcoscenico, dove sarà presentato il” Dizionario”, Andreace usa colore, segni, linee, tracce, che, sistemati nello spazio,danno il senso del finito e dell’infinito del tempo. L’artista propone icone della memoria, intese non solo come narrazione di eventi lontani, ma anche come evocazione di fatti della nostra storia recente. Personaggi famosi, che hanno contribuito alla crescita morale e civile della nazione, si alternano con gente semplice, laboriosa, eroi del quotidiano, che lottano con dignità per vivere. Elementi epocali della classicità sono accostati a quelli della contemporaneità, ai prodotti della nostra Puglia, a scene familiari in momenti di dolori e di gioie. In tal modo, nell’opera- scena, la lente dell’immagine creativa, rintracciando motivazioni antiche, di cui affida la memoria alla società contemporanea, si fa sguardo sul presente, occasione di riflessione, sollecitazione al rispetto e alla conservazione del nostro patrimonio culturale, invito reso ancora più incisivo dall’evento della serata, dove letteratura, arte visiva, musica e danza, raccontando storie e fatti, aiutano “a scoprire la filosofia del corretto vivere sociale”. Per poter ammirare ed apprezzare queste opere di Andreace, consigliamo i lettori di munirsi di copia del “Dizionario etimologico e Grammatica del dialetto parlato a Massafra” di Roberto Caprara. Per informazioni rivolgersi ad Antonio Dellisanti Editore - Tel. Fax (+39) 099.880.57.61; e-mail: [email protected]. (N.B.) 23 IL MINIVOLLEY A SCUOLA IL SOGNO DIVENTA REALTA’… La gioia, l’allegria, la caciara, ma anche la trepidazione, la tensione, l’attesa che si respiravano il 21 dicembre u.s al Palasporting di Massafra, mi hanno improvvisamente riportata indietro negli anni (non dico quanti!) a sfogliare le pagine di un album sepolto da molte altre esperienze di vita: la mia carriera di pallavolista di serie D della squadra femminile di Massafra! Erano anni in cui sperare di avere a disposizione una struttura super attrezzata, uno staff tecnico specializzato, una società attenta… era una chimera! Tutto era affidato alla passione e all’impegno solitario di alcune persone che facevano quasi la questua per racimolare il costo di un campionato, eppure… che bei tempi spensierati trascorsi sulle note di “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”! Un flashback nostalgico il mio a guardare quasi 300 ragazzini di 4^ classe che si sfidavano all’ultima palla per cercare di conquistare il podio nel torneo di minivolley IC “San G. Bosco” VS IC “E. De Amicis” E il podio lo hanno conquistato tutti, noi dell’Istituto Comprensivo “San G. Bosco”- che abbiamo vinto la partita decisiva verso l’IC “De Amicis”- ma l’hanno vinta tutti i bambini che hanno partecipato con la loro freschezza e gioia di vivere, i genitori che li hanno sostenuti con il loro caloroso tifo, i Dirigenti delle due scuole che hanno creduto nel progetto di collaborazione con la Società Sportiva, ma soprattutto l’ha vinto la “S.d.P. Volley Massafra” che, nella persona del suo presidente Fernando Conforti e dei tecnici Palma Marraffa e Giuseppe Stellacci, hanno dato vita ad una magnifica iniziativa e ad una significativa esperienza formativa. Il progetto ha, infatti, offerto uno strumento didattico in grado di contribuire, in armonia con altri insegnamenti, ad un equilibrato sviluppo della personalità dei bambini che hanno sperimentato non solo nuove forme di interazione sociale, ma anche nuovi schemi motori. Assimilare il concetto di equilibrio, imparare a correre, saltare, lanciare ed afferrare hanno costituito gli obiettivi principali del progetto. Il minivolley è un attività che combina il gioco, lo sport e le prime esperienze sociali all’interno di un gruppo, con grande varietà di linguaggi espressivi e di forme organizzative. Il gioco ha rappresentato l’elemento portante ed il comune denominatore di tutte le attività. Sotto il segno del gioco, le varie proposte espressive e motorie trovano la loro necessaria unità e completezza pedagogica, in quanto capaci di “parlare”, di comunicare a tutti i ragazzi, utilizzando i diversi linguaggi (verbale, del corpo etc.) in un contesto ludico e divertente, particolarmente adatto a questa fase di crescita dei bambini. Le attività proposte dai due bravissimi esperti, sono state prevalentemente giochi di movimento polivalente strutturate in giochi motori dinamici, con confronto competitivo ma la voce di massafra sabato 26 gennaio 2013 scevro da agonismi eccessivi e comunque regolato da norme flessibili stabilite con la partecipazione degli stessi bambini. Attraverso questa categoria di giochi, Palma e Giuseppe sono riusciti a far interiorizzare alcuni elementi fondamentali: la motricità, le abilità motorie, il comportamento tattico, la socialità e la partecipazione attiva all’interno del gruppo dei pari. Hanno stimolato il comportamento tattico che, negli sport di situazioni, prevede risposte adeguate a stimoli diversi e variabili che si estrinsecano soprattutto in una “STRATEGIA DI SQUADRA”, e quindi in dinamiche di gruppo, volta al raggiungimento del risultato, inteso questo non come vittoria, ma come massima espressione delle potenzialità di ognuno e di tutti. Di tutto questo i bambini hanno potuto fruire durante il periodo del corso; periodo, volato troppo in fretta, ma che ha sicuramente lasciato un segno indelebile in ognuno di loro! Il volto arrossato, gli occhi lucidi e il frenetico movimento di mani e gambe dei bambini, mentre si guardavano la medaglia appesa al collo, sono la testimonianza diretta e vera di ciò che può essere affidato nelle loro mani: la speranza di un futuro migliore se il loro tempo e intervento è guidato da adulti attenti e credenti in una filosofia di vita che vuole la collaborazione e la corresponsabilità tra le istituzioni educative-formative, come protagoniste di un cambiamento in interiore homine perché “le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano.” George Bernard Shaw Antonella Mellone Prevenzione del rischio di contaminazione degli alimenti di origine animale da diossine nel settore della produzione primaria Il sindaco Martino Tamburrano con opportuna ordinanza ha comunicato che sono da evitare la raccolta di chiocciole in terreni incolti e la caccia di esemplari di fauna selvatica stanziale, che abbia avuto accesso ad alimenti potenzialmente contaminati per lunghi periodi di tempo e che deve essere attuato con rigorose cautele l’allevamento di galline ovaiole o di altri volatili da cortile per autoconsumo, evitando in particolare di far razzolare gli animali in zone esposte alla contaminazione ed integrando l’alimentazione animale con mangimi sicuramente esenti da diossine e PCB – DL. Tale provvedimento sindacale è stato emesso in seguito ad una richiesta di divulgazione delle procedure di prevenzione del rischio di contaminazione degli alimenti di origine animale da Diossine e PCB-DL, proveniente dal Servizio Veterinario della ASL di Taranto. In base all’attività messa in atto dallo stesso Servizio Veterinario nell’ambito delle analisi del rischio nel settore della produzione primaria degli alimenti di origine animale, riferito alla contaminazione da diossine, ed in particolare, in seguito alle risultanze analitiche del piano di monitoraggio del 2012, è emerso che il territorio di questo Comune risulta esposto al rischio di contaminazione. Nella citata ordinanza è evidenziato che settori diversi da quelli delle filiere agroalimentari ufficiali sottoposte a controllo, quali il prelievo di lumache e selvaggina e l’allevamento di galline ovaiole detenute per autoconsumo, presentano un rischio difficilmente controllabile per la tipologia propria dell’attività e pertanto si rende necessario divulgare divieti e consigli in merito al fine della prevenzione del pericolo della contaminazione suddetta.