LUGLIO 1841, SULLA ROTTA LEICESTER

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LUGLIO 1841, SULLA ROTTA LEICESTER
LUGLIO 1841, SULLA ROTTA LEICESTER-LOUGHBOURGH NASCE IL TURISMO MODERNO
Come tutti sanno, l’estate è il regno delle vacanze, il periodo largamente privilegiato da larghi
strati della popolazione per dedicarsi a quelle attività capaci di rigenerarci dopo mesi e mesi di
lavoro o di studio; forse però sono in pochi a sapere che anche il concetto moderno di turismo
nacque in estate, e precisamente in un lontanissimo mese di luglio, per merito di un pastore
protestante britannico (e successivamente imprenditore) di nome Thomas Cook.
Se un turista è, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, “Chiunque viaggi
in Paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente
quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo
abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del Paese visitato”, a
questa categoria appartiene ogni persona che si reca in un luogo diverso, per un qualsiasi motivo,
da quello in cui vive abitualmente: ma per capire davvero cosa sia il turismo moderno, e cosa
differenzi questa attività dai grandi viaggi del passato, è necessario paragonare le nostre vacanze
odierne alle esperienze dei secoli scorsi. Analizzando i grandi pellegrinaggi medievali o le
esplorazioni che dal XV secolo in poi divennero sempre più frequenti, si capisce come nella voce
“turismo” sia molto difficile fare rientrare viaggi di questo genere; qualcosa che si avvicina un po’
di più alle attività turistiche modernamente intese è il Grande tour di moda tra intellettuali e
scrittori europei nel ‘700 e ‘800, ma anche in quel caso siamo di fronte a un’esperienza
decisamente più elitaria, troppo personale e individuale per poter essere considerata di massa.
Tra le caratteristiche fondamentali che permettono di catalogare un viaggio come turistico
troviamo sicuramente un processo organizzativo messo in piedi da altri (da dei professionisti del
settore) a cui i partecipanti scelgono di aderire, optando tra le diverse possibilità contemplate
dall’offerta. Partendo da questo presupposto è quindi abbastanza naturale individuare in Thomas
Cook, nato a Melbourne (non la grande città australiana, ma una piccola contea del Derbyshire, in
Inghilterra) il padre del turismo moderno, attività che fonda la propria identità sul fatto di essere
“organizzato” e “di massa”. L’episodio decisivo è individuabile nel viaggio in treno da Leicester a
Loughborough organizzato da Cook il 5 luglio del 1841, a cui presero parte 570 persone: con uno
scellino a testa i primi turisti della storia riuscirono a pagarsi il biglietto del treno e il pasto della
giornata.
Quel giorno è indicato come quello in cui nasce ufficialmente il turismo moderno anche e
soprattutto perché il viaggio in questione non rimase un episodio isolato, ma rappresentò il primo
esperimento riuscito di pacchetto turistico: lo stesso Cook diede continuità all’iniziativa,
organizzando viaggi via via sempre più articolati, grazie anche al poderoso sviluppo dei mezzi di
trasporto e dei mezzi di comunicazione, capaci di veicolare e rendere interessanti le informazioni
relative a tanti luoghi lontani.
La “Thomas Cook and Son” fu la prima agenzia di viaggio, e sulle sua orme, in poco tempo, sorsero
diverse altre aziende che facevano del turismo la nuova risorsa economica di tanti Paesi: è grazie
anche a quel primo viaggio che oggi è quasi uno scherzo organizzare viaggi “last minute”,
prenotare voli e hotel in tutto il mondo e programmare le vacanze scegliendo il pacchetto più
conveniente.
Ferdinando Morabito