barolo 2005 - Le Strette
Transcript
barolo 2005 - Le Strette
3 ENOGEA - II SERIE - N. 25 BAROLO 2005 E' STATA DURA, MA DURA TANTO Risultati eterogenei e tannini spesso duri sono i caratteri principali di un'annata nel suo complesso enigmatica, sia nel breve che nel lungo termine. Classifiche i buoni vini tuttavia non mancano. alla mano, Sarà bene essere chiari fin dall'inizio. Quando uno scrive che è stata dura (e dura lo è stata davvero), la prima cosa che viene da pensare è che i vini fossero, nella migliore delle ipotesi, tremendi. E invece non è così (o almeno, non soltanto così). Il problema è che non è facile riassumere tutto in poche righe, anche perché dopo due settimane di assaggi e altrettante di "digestione" non è che abbia poi così tante certezze. Per fare un po' di ordine anche nella mia testa proverò allora a procedere per punti. 1) L'annata 2005 è complicata, e questo si è capito. 2) Come è accaduto lo scorso anno per i Barbaresco l'esperienza del produttore è stata importante, ma non sempre sufficiente ai fini del risultato. 3) La settimana di piogge a inizio ottobre è stata - a detta di tutti - l'evento decisivo: chi ha vendemmiato prima si è salvato, chi lo ho fatto dopo no. Il problema in questi casi è che come sempre non è ben chiaro chi abbia effettivamente vendemmiato dopo le piogge (quei pochi che lo hanno ammesso dicono di averlo fatto solo in parte e comunque di non avere utilizzato quelle uve per i loro Barolo). Stando così le cose il problema quindi non dovrebbero essere state le piogge, bensì una vendemmia troppo anticipata e seguita da una vinificazione spesso troppo spinta per la qualità delle uve a disposizione (da qui i tannini duri). 4) E dai tannini duri derivano a cascata altre due o tre cose: a) limitata piacevolezza e difficoltà di degustazione (dopo una ventina di assaggi i tannini iniziano a stratificarsi sulla lingua e da lì in poi sono guai, specie in certi comuni tipo Serralunga); b) non è ben chiaro se e quando questi tannini si smusseranno (e se mai si smusseranno non diventeranno di certo dolci); c) per una volta non seguite i miei tradizionali consigli sulle temperature di servizio perché tanto le cose non migliorano, anzi; facendomi un po' di violenza vi direi quindi di stare sui 19° abbondanti. 5) Se la temperatura di servizio è importante, in questa fase è addirittura fondamentale il tempo che concederete al vino per esprimersi. In altre parole molti di loro cambiano anche radicalmente con il passare delle ore (sia nel bene che nel male), e questo in degustazione è davvero snervante perché mescola di continuo le carte. Nel vostro caso, il decanter per una volta potrebbe quindi tornare utile. 6) Scorrendo le classifiche e le recensioni sono sicuro che vi domanderete il perché di un giudizio complessivo così prudente se non addirittura scettico sull'annata. Oltre a quanto appena scritto al punto 5 a proposito del carattere ancora instabile dei vini barolo 2005 4 ENOGEA - II SERIE - N. 25 (e già questo sarebbe sufficiente a suggerire un po' di prudenza), devo dire che pochi vini mi sono arrivati dritti al cuore. Gli altri, seppure buoni o molto buoni, e nonostante la mia buona volontà, sono rimasti a debita distanza. 8) La domanda fatidica è sempre la solita: dureranno o non dureranno? Francamente credo che dureranno, certo non un'eternità, ma nemmeno dovrebbero morirvi tra le braccia dopodomani (almeno la quasi totalità dei vini che hanno superato la soglia degli 87/100). Volendo dare dei tempi, direi 8-10 anni di beva ottimale a partire in media dall'autunno 2010. 9) C'entra nulla, ma già che ci sono ne approfitto e concludo. I pochi 2004 assaggiati sono buoni ma non aggiungono nulla a quanto scritto lo scorso anno. Le Riserve/selezioni 2003 - tranne alcune eccezioni - allargano invece ancora di più la forbice tra il gruppo dei vini ben riusciti e tutto il resto. In altre parole i 2003 o sono emozionanti o altrimenti deludono. Avviso ai naviganti. Visto che non tutti leggono tutto (e alcuni leggono solo ciò che gli fa comodo...) provo a metterlo in corsivo per renderlo più evidente: nella divisione per comune degli assaggi ci sono delle inevitabili approssimazioni. Tanto per fare degli esempi, alcuni vini che nascono da blend di vari comuni, invece di metterli in chiusura li ho inseriti nel comune dove ha sede la cantina (vedi ad esempio Parusso o Bartolo Mascarello). Altre volte (per la verità poche) ho spostato un vino in un comune che non gli appartiene solo per raggruppare le etichette di uno stesso produttore. Quanto ai cru divisi da confini comunali (vedi Cerequio o Brunate), laddove dispongo di informazioni precise ho preferito tenere separati anche i relativi vini. Diversamente li ho inseriti nel comune dove ha sede la cantina. ! BAROLO E NOVELLO Solo tre presenze nella classifica dei migliori vini del 2005 (che da qui in avanti chiamerò "over 89") potrebbero far pensare a un'annata davvero poco riuscita. In realtà, se facciamo riferimento alla media delle valutazioni comunali, si vede come il risultato di squadra non sia poi tanto diverso da quello delle due annate precedenti. Quindi pochi acuti, ma una media discreta, con tannini in linea e alla fine nemmeno tanto più duri di altre volte. Giacomo Grimaldi Barolo Le Coste 2005 90+F Uno dei pochi vini capaci di conciliare frutto, carattere, agilità e compattezza tannica senza mai perdere di vista la misura. Non teme l'aria e anzi ne trae vantaggio, sgravandosi di quel poco di rovere che ha in più e di una leggera "indolenza" olfattiva in apertura. Dategli 1-2 anni. ma non crudo e allungo di tutto rispetto a cui manca solo un pizzico di originalità. In beva. Luciano Sandrone Barolo Cannubi Boschis 2005 88+H Un vino più di volume che di profondità, frutto bene espresso, specie dopo alcune ore, e tannino che riflette l'annata ma anche la consueta maestria nell'estrazione. 1-2 anni ancora. Cascina Adelaide Barolo Cannubi 2005 88E Chiaro lo stacco di personalità rispetto alle annate precedenti, ottenuto giocando più sul dettaglio che sulla potenza. Sviluppo di eleganza quasi "giacosiana", tannino senza sbavature e carattere nebbiolo di inequivocabile integrità che avrà bisogno di 1-2 anni per emergere in modo completo. Damilano Barolo Liste 2005 88G E. Pira & Figli Barolo Cannubi 2005 89+G Fontanafredda Barolo La Villa 2005 88F Cascina Adelaide Barolo Preda 2005 88+F M.Marengo Barolo Bricco Viole 2005 88E Le Strette Barolo Bergera Pezzole 2005 89+E Ricalca la prova del 2004, ma con un taglio più ruvido e "gattusiano" che me lo fa preferire. Colore generoso, rovere da assorbire e tannino che segna la persistenza. Non è un vino docile, né mai lo sarà. Al momento più definito del Cannubi e dunque più leggibile, forse anche per quella nota di rovere che avvolge e addolcisce. Piacevole rugosità e allungo di tutto rispetto. Quasi pronto. Le Strette Barolo Bergeisa 2005 88+E Pesi e voglia di eleganza sono quelli del Bergera Pezzole Nel finale, e dopo lunga ossigenazione, non riesce però ad esprimere la stessa compattezza e la stessa nobiltà estrattiva. Diamogli 1-2 anni ancora. Poderi Luigi Einaudi Barolo Terlo 2005 88+E Tra i Barolo firmati Einaudi questo è il meno ambizioso, ma al momento anche il più godibile: buona stuttura, buona compattezza, tannino deciso Rosa, catrame e dunque un taglio più "classico" rispetto al Preda, che si completa con un tannino magari un po' ruspante ma di sicuro carattere. Cuoio e confettura in fase olfattiva che anticipano uno sviluppo caldo e generoso, almeno per gli standard dell'annata. Finale invece tannico e quasi intransigente. Buona struttura. Alla competizione preferisce i tempi lunghi e una buona dose di ossigeno. Solo così riesce infatti a smussare gli eccessi cioccolatosi del naso e quelli tannici del palato. Se e quanto potrà crescere in punteggio e dettaglio sarà però chiaro solo tra un paio di anni. Al contrario del precedente gioca le sue carte migliori in apertura, dove esprime una bella combinazione tra sostanza e ruspante rugosità. Con l'aria tende invece ad allargarsi e a perdere un po' di carattere. Andrea Oberto Barolo Vigneto Albarella 2005 88F Peso e sostanza non mancano, così come la grinta e se vogliamo anche un certo ritmo espressivo. Il dettaglio e la grazia non sono però quelli delle annate migliori. Bric Cenciurio Barolo 2005 87+E Vivo e moderno, senza rinunciare ai fondamentali aromatici della varietà (la rosa in particolare). Buona anche la