- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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Periscopio
Mondo
Approvato il testo della
Costituzione europea
I 25 Capi di governo dell’Unione europea hanno approvato il testo della Costituzione dell’Unione. La Carta delinea le funzioni delle istituzioni europee e le loro modalità di funzionamento. Disattesa la richiesta del
Papa di inserire un riferimento alle radici cristiane del
Continente europeo nel preambolo della Costituzione. In Italia, come all’estero, si discute sull’opportunità
di procedere a un’approvazione del documento mediante referendum.
Iraq: decapitato ostaggio
sud-coreano
Lo scorso 22 giugno Kim Sun-Il, 33 anni, cittadino sudcoreano, è stato decapitato da un gruppo di terroristi
islamici che lo aveva preso in ostaggio a Bagdad. In
tutto l’Iraq continuano gli scontri tra miliziani islamici e forze della coalizione.
Confindustria: serve una
manovra correttiva
I vertici di Confindustria intervengono nuovamente
sulla situazione dei conti pubblici dell’Italia, sostenendo l’opportunità di un intervento correttivo visto
che l’Italia non è nella condizioni di altri Paesi europei, che possono considerare più flessibilmente il formarsi di deficit temporanei di bilancio oltre la soglia
prevista dagli accordi europei di stabilità.
Italia subito fuori dagli
Europei di calcio
È finito presto per l’Italia il Campionato europeo in corso in Portogallo. Gli azzurri allenati da Trapattoni sono stati eliminati agli ottavi di finale. Questo tonfo, che
segue quello ai Campionati del
mondo nippo-coreani, costerà la
panchina al Trap. Al suo posto dovrebbe arrivare Marcello Lippi.
Lo Stato garantisce per l’Alitalia
Il Governo ha approvato un decreto legge che prevede la garanzia da parte dello Stato su un finanziamento fino a 400 milioni di euro all’Alitalia.
L’Authority: sul gas prezzi alti
e poca concorrenza
L’Antitrust e l’Authority dell’energia hanno espresso
un giudizio pesante sullo stato del mercato del gas: per
le due autorità l’Italia presenta insufficienti livelli di concorrenza e prezzi superiori alla media europea. Tra le
possibili soluzioni: il potenziamento delle infrastrutture
e la creazione di un operatore indipendente per la loro gestione.
Latte in polvere: prezzi ancora alti
“Altroconsumo” richiama l’attenzione dell’opinione
pubblica sul costo spropositato del latte in polvere in
Italia. Rispetto al prezzo medio in Spagna, Francia e
Germania, quello medio italiano è il doppio. E a poco
è valsa la recente pressione del ministro della Salute Sirchia sulle aziende produttrici di latte in
polvere.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L’AZiON
Primo Piano
Domenica 27 giugno 2004
DELOCALIZZAZIONE.
D
elocalizzazione. Quando la si
sentì usare le prime volte,
questa parola faceva rima
con modernizzazione. Ed esercitava pure
un po’ di fascino, perché evocava una nuova frontiera, pur sconosciuta.
In questi ultimi tempi, invece, delocalizzazione ha iniziato a far rima con disoccupazione. E spaventa un numero sempre più grande di lavoratori e famiglie.
Agli inizi la delocalizzazione sembrava uno sfizio di alcuni imprenditori: un
modo per pagare meno tasse ed avere utili maggiori. Poi, pian piano è diventata una pratica diffusa. Infine è diventa-
ta una scelta senza alternative, costi quel
che costi, innanzitutto per i lavoratori.
E nel conto andrebbe messa anche la
delocalizzazione “invisibile”: quelle attività che in questi anni sono state avviate
ex novo nei Paesi dell’est da parte degli
imprenditori di casa nostra utilizzando
capitali frutto delle loro attività in patria.
La scommessa, ormai, sta tutta qui: il
sistema politico-amministrativo saprà governare la rivoluzione in corso aiutando
da una parte i lavoratori “espulsi” e dall’altra le imprese a rigenerarsi, conservando la “testa” in patria?
I sindacati usano toni preoccupati.
Centinaia di lavoratori stanno toccando
con mano la dura realtà di restare tagliati fuori dal mercato del lavoro. Gli analisti additano una prospettiva fosca solo nel presente: ad una delocalizzazione
necessaria, inevitabile dovrà far da contrappeso una riconversione a produzioni
di qualità, che potranno ridare slancio
all’economia del Nordest. Ma l’incognita
della crisi economica, combinata al fenomeno della delocalizzazione, rappresenta una minaccia concreta: c’è il rischio
che vengano chiuse le porte della stalla
quando i buoi hanno già …delocalizzato. (FP)
CECCHETTO (CISL): LE IMPRESE SI TRASFERISCONO
SENZA PREOCCUPARSI DEI LAVORATORI
Locomotiva inceppata?
I
n provincia di Treviso è scoppiato il
“botto delocalizzazione” e
sta facendo molto rumore! A provocarlo sono state le annunciate ristrutturazioni del gruppo Zoppas e del gruppo De Longhi. Il primo propone una
riduzione di 620 occupati
con la chiusura della Sev
di Follina ed il ridimensionamento dell’Irca di
San Vendemiano. Il secondo lascia intendere
che altri 6-700 lavoratori
rischiano il posto, senza
considerare le centinaia
già messi “in libertà” non
rinnovando i contratti a
termine (soprattutto stranieri) e non sostituendo i
pensionati e chi usciva
per scelta.
Eppure, sono oltre
vent’anni che le imprese
trevigiane delocalizzano
“alla grande”, soprattutto
nel sistema moda. Solo nell’ultimo anno ci sono state
ristrutturazioni importanti
alla SanRemo (190 contratti di solidarietà per evitare un centinaio di licenziamenti), alla Filatura
Monti (400 contratti di solidarietà per evitare 200 licenziamenti), alla Benetton ed altre ancora. Queste
ristrutturazioni però non avevano provocato il “botto”. Non erano riuscite a
suscitare un particolare
clamore, se non tra gli addetti ai lavori.
Qualcosa è cambiato! Sicuramente la coscienza
della crisi internazionale,
ma anche la percezione
che qualcosa si sia inceppato nella famosa locomoQuesto settimanale
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tiva del Nordest. Dopo cinquant’anni di crescita continua il modello produttivo
del NordEst evidenzia difficoltà serie che richiedono interventi strutturali.
Questa volta viene coinvolto duramente il settore
metalmeccanico che finora aveva delocalizzato poco e riusciva ad assorbire
parte dei lavoratori “in esubero” provenienti dalle
aziende che delocalizzavano, particolarmente dal
settore moda.
Pesa anche la dimensione di queste due ristrutturazioni: 1.300 operai
nel giro di pochi mesi, senza considerare l’indotto
(che rischia di interessarne altrettanti). Solo con
queste due ristrutturazioni viene “decimato” il comparto elettrodomestici che
in provincia occupa circa
10 mila lavoratori ed è giusto chiedersi quale sarà il
futuro per questo importante comparto produttivo.
Ma ciò che colpisce e fa
paura è che, a fronte di fabbriche che “mettono le
ruote” e rapidamente decidono di spostare lavorazioni in giro per il mondo,
non c’è un sistema locale
in grado di costruire delle
opportunità per i lavoratori che perdono il posto. I
lavoratori non possono e
non vogliono essere delocalizzati! Fa paura il fatto
che le imprese si spostino
senza farsi carico dei pro-
blemi di chi, con il proprio
lavoro, ha determinato il
successo dell’impresa. È
triste trovarsi a cinquant’anni senza lavoro,
lasciati per strada da chi fino a ieri hai servito fedelmente; viene naturale domandarsi: ma in che razza
di “impresa” mi sono cacciato? Sarà anche la legge
del mercato ma resta un
dramma per la persona. E
resta aperto il tema della
responsabilità sociale dell’impresa
(verso i lavoratori e verso il territorio). Mentre in
tanti sono bravi a
spiegare le ragioni delle imprese
che se ne vanno,
nessuno è in grado di dire qualcosa di rassicurante sul futuro del nostro sistema produttivo che “in fabbrica”
occupa ancora il 48 % dei
lavoratori.
Di fronte a questi problemi non bisogna perdere
la testa, non serve lamentarsi né piangere. Bisogna
far leva sulle risorse del territorio e del sistema economiche che, pur con i problemi e le difficoltà che ci
sono, resta uno dei sistemi
produttivi più forti d’Europa. Sì, abbiamo problemi,
ma abbiamo anche le risorse per affrontarli (risorse economiche, imprenditoriali, professionali). Vanno invece verificate
le risorse politiche, cioè la
capacità dei vari soggetti di
“fare squadra”, di orientare lo sviluppo in termini di
recupero di competitività
sui mercati e di capacità di
costruire opportunità nuove per le persone e le famiglie.
Ed è su questi temi che
le comunità locali dovranno impegnarsi, compresa
la comunità dei credenti.
Vanno rese meno pesanti e meno dolorose le ristrutturazioni, costringendo le imprese a costruire
piani industriali che tengano conto anche dei costi sociali, dei tempi necessari
per costruire soluzioni alternative per le persone
coinvolte, degli strumenti
di ammortizzazione degli
effetti economici.
Ma soprattutto va sviluppato un consapevole dibattito sul futuro del nostro
sistema produttivo che deve qualificare ed innovare
i prodotti, aumentare la
qualificazione dei lavoratori, migliorare la qualità imprenditoriale e manageriale delle imprese, favorendone l’aggregazione e l’aumento della dimensione
per poter essere competitivi su mercati ormai glo-
“Vanno rese meno
pesanti e meno
dolorose le
ristrutturazioni”
balizzati.
Su questi temi il sindacato ha sollecitato anche i
candidati sindaci nel corso
della recente campagna elettorale. È importante che
le Amministrazioni comunali tornino ad occuparsi
dei temi del lavoro e dello
sviluppo dopo che per anni questi temi sono stati delegati ad imprese e parti sociali. Questa è una fase in
cui l’economia ha bisogno
della politica, di una politica seria che sappia far dialogare sviluppo economico
e coesione sociale.
Maurizio Cecchetto
Segretario generale
Cisl Treviso
e
L’AZiON
Primo Piano
LA GRANDE FUGA
DOSSIER CGIL: Oltre 4 mila lavoratori
in mobilità e 105 crisi aziendali
G
li ultimi diciassette mesi
sono stati tra i più duri per
il sistema produttivo della Marca.
A sostenerlo è un dossier della Cgil provinciale di Treviso che ha
calcolato come dal gennaio 2003
al maggio 2004 si sia registrato un
trend negativo: 105 crisi aziendali, per un totale di 4 mila 164 lavoratori in mobilità, 556 cassaintegrati, 441 lavoratori interessati
a contratti di solidarietà, più di mille unità perdute. I settori più colpiti: metalmeccanico, tessile, le-
gno edilizia, commercio. Tra gli
imputati, secondo la Cgil, c’è innanzitutto la delocalizzazione, accompagnata da altre casue: crisi
di mercati, riorganizzazione e crisi finanziaria. E si allungano i tempi di ricollocazione dei lavoratori
in mobilità.
«È il segnale - afferma il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso Paolino Barbiero – di una evoluzione negativa del sistema economico della
Marca, caratterizzata da una de-in-
dustrializzazione non governata,
che ha portato a un inevitabile declino della produzione e delle quote occupazionali. E la delocalizzazione in questa fase va definita
in maniera diversa: non più delocalizzazione, ma vera e propria emigrazione delle imprese verso
mercati del lavoro più economici.
«Il conto più salato della deindustrializzazione - insiste Barbiero - lo pagano i lavoratori. Il processo, perché non governato, ci
lascia privi di strumenti efficaci
per la ricollocazione, in particolare dei lavoratori a bassa professionalità».
L’ECONOMISTA FERRUCCIO BRESOLIN
portante tenere in
considerazione
che quest’ultima
rivoluzione industriale non è solo
delle tecniche, ma
anche delle conoscenze. E da questo punto di vista
l’Italia può diventare un Paese competitivo, perché ha una solida tradizione culturale ed umanistica, ed è più
versatile, più creativo rispetto
ad altri».
Ma non ci sono alternative
alla delocalizzazione? «È un fenomeno economico guidato dal
mercato – risponde Bresolin -.
D’altra parte nel Nordest abbiamo importato manodopera,
al ritmo di 50 mila lavoratori all’anno; abbiamo fatto scempio
del territorio. Non si può andare avanti a questi ritmi: é una
follia che deve cessare!».
«Invece, senza lasciarci prendere dal panico – prosegue Bresolin, che è uno dei cinque saggi interpellati dalla Regione Veneto per tracciare gli indirizzi
del Piano territorio regionale di
coordinamento - ,bisogna puntare a fare quelle riforme strutturali, a creare tutte le condizioni che permettano lo sviluppo di attività altamente specializzate e qualificate. Occorre adeguare i sistemi fiscale, giuridico, scolastico, della viabilità e
dei trasporti... evitando così che
continui l’esportazione dei capitali o che i nostri ricercatori
scappino sistematicamente negli Stati Uniti. È questa la grande sfida che interpella enti locali, istituzioni, associazioni di
categoria. Altrimenti c’è il rischio che un’azienda che delocalizza la sua produzione in Romania o in Cina poi si trovi bene e trasferisca lì anche i centri
decisionali, la progettazione».
Franco Pozzebon
“Non solo delocalizzare,
ma anche attirare...”
L
a delocalizzazione c’è no. Mentre le attività delocalizsempre stata. E non è zate vanno ad incidere, per epoi tutto quel gran ma- sempio, nella subfornitura».
le. Certo bisogna “gestirla”.
Ma l’economista aggiunge:
Così la pensa l’economista «Nel breve periodo certamentrevigiano Ferruccio Bresolin, te soffriremo per la disoccupadocente di Politica economica zione. Dovranno essere attivainternazionale all’Università di ti efficaci ammortizzatori sociali
Venezia e Treviso, che innanzi- per contrastare i disagi deritutto spiega: «La delocalizza- vanti da questa dislocazione
zione non è un fatto nuovo. Ac- produttiva. E occorre pensare
cadeva già nell’800 in Inghil- anche a forme di accompagnaterra per le acciaierie, la pro- mento di questa mobilità dei poduzione delle navi, il tessile. Più sti di lavoro.
vicini a noi, non credo che torMa c’è anche un altro lato
neranno più in Italia le acciaie- della medaglia: in questo prorie o la petrolchimica.
cesso di riallocazione internaIn questo momento per noi, zionale dovrebbero esserci - olnel Nordest il fenomeno della tre ai posti di lavoro che se ne
“rilocalizzazione” è più visibile vanno -, anche posti di lavoro e
perché è avvenuto in tempi ra- investimenti che arrivano. Quepidi. Ma non possiamo conti- sto è il vero problema: noi denuare a produrre magliette o localizziamo molto - e credo che
scarpe: lasciamoli ai Paesi me- la gran parte di questo riposino sviluppati che hanno un co- zionamento strategico sia già
sto del lavoro molto più basso! avvenuto -, ma non riusciamo
Noi dobbiamo mirare a produ- ad attrarre da altri Paesi capitali
zione più avanzate, più consone investimenti di alta qualificaad un Paese ad alto reddito, pro- zione che sarebbero tipici del
duzioni che inglobano più ri- nostro standard di reddito».
cerca, manodopeE l’economista
ra qualificata, sertrevigiano indica
vizi innovativi».
alcuni ambiti proDelocalizzazioduttivi che pone uguale disoctrebbero rimpiazcupazione? Sezare le attività decondo Bresolin
localizzate: «Io
«non esiste un
spero nella farcollegamento dimaceutica, nella
retto tra la delochimica raffinata,
calizzazione e canella biologia molo dell’occupaziolecolare, nelle tecne. Tutte le verifinologie dell’infiniL’economista Ferruccio Bresolin tesimale. È imche lo conferma-
Domenica 27 giugno 2004
S
SINDACI
torditi dalle
chiusure a ripetizione di aziende
che hanno sede sul
proprio territorio,
messi sotto pressione dai propri concittadini lasciati a casa,
i sindaci della Sinistra Piave iniziano a
dare qualche segno di reazione. Ma
si tratta ancora di prese di posizione
isolate. Manca un efficace coordinamento. E forse manca una piena consapevolezza della drammaticità della
situazione. Molti pensavano si trattasse di una crisi passeggera e che,
prima o poi, il Nordest delle meraviglie in qualche modo assorbisse il
colpo. E invece così non è stato. Perché questa volta il problema è strutturale e non bastano la laboriosità e
la fantasia dei nordestini a risolverlo.
Tra coloro che si sono mossi vi è
l’ex primo cittadino di San Vendemiano Guido Dussin che, qualche
settimana fa, ha fatto incontrare i rappresentanti del gruppo Zoppas con il
ministro del Lavoro Roberto Maroni.
Il sindaco di Miane, Claudio Mel-
Azioni
isolate
manca un
coordinamento
3
lere, ha più volte
sollecitato la proprietà della Sev a un
incontro per verificare le intenzioni in
merito all’azienda di
Premaor. Ma la proprietà è irraggiungibile e il dialogo si
ferma a livello di
management.
Molto attivo è il sindaco di Godega, Donatella Santambrogio,
che oltre ad aver approvato un ordine del giorno sulla situazione dell’Irca, ha scritto ai colleghi del territorio, ad Unindustria e alle organizzazioni sindacali proponendo un
incontro per discutere la grave situazione del Gruppo Zoppas.
IL SOCIOLOGO DANIELE MARINI
porto con
la clientela. Ci sono figure
professionali nuove che testimoniano come
opo le medie aziende, an- le industrie si stiano riconvertenche le grandi industrie si do radicalmente». È un processo
cimentano con la delocalizzazio- destinato ad allargarsi a macchia
ne. De Longhi trasferisce l’attività d’olio soprattutto perché potrà uproduttiva dalla Carnia alla Cina, sufruire dei fondi interprofessiola Zoppas dimezza il suo appara- nali che consentiranno, di fatto,
to nel Trevigiano, l’Electrolux in- una formazione continua.
crementa la presenza nell’Est euSe questa é una possibile alropeo. Ci sono anche aziende, tut- ternativa alla delocalizzazione, l’altavia, che tornano
tra non può che conindietro, ad esempio
sistere nell’incentila veronese Aermec.
vazione delle impreEd il “Rapporto
se che sono più a riNordest 2004” che
schio, affinché moverrà presentato il
difichino la propria
12 luglio dimostrerà
produzione. Anche
che ci sono, comunperché - fa notare
que, delle possibili
Marini - non é vero
alternative. «La deche la delocalizzalocalizzazione veczione sia sempre
chio stile, favorita
conveniente; infatti
dal costo del lavoro
ci sono aziende che
inferiore e all’insetornano indietro.
Il sociologo Daniele Marini
gna del “mordi e
È pur vero che
fuggi” sta tramonquesti processi di
tando, mentre si afferma una in- trasformazione, come tutti i traternazionalizzazione vera e pro- vagli, non possono essere indolopria, con imprese che guardano ai ri. «Le piccolissime imprese che
mercati esteri per posizionarsi in non hanno fatto investimenti, i
modo strategico - sottolinea, ras- terzisti di basso profilo conoscesicurando, Daniele Marini, diret- ranno sicuramente dei sacrifici».
tore della Fondazione Nordest
Il prossimo “Rapporto Nordeche firma il “Rapporto” -. Rischia, st” confermerà, comunque, alcupertanto, di essere perdente un ni aspetti rassicuranti: l’occupaatteggiamento meramente difen- zione continua ad aumentare, sepsivo. Anche perché ci sono feno- pur a ritmo meno intenso del pasmeni nuovi che avanzano».
sato, e nonostante il crescente riSempre più numerose aziende corso alla cassa integrazione e al- esemplifica Marini - che stanno la mobilità, non si genera nuova
approfittando degli ammortizza- disoccupazione. «Il Nordest, quintori sociali, dalla cassa integra- di, si sta rifondando, diventerà un
zione alla mobilità, per riqualifi- nuovo caso nazionale, sul piano
care e riprofessionalizzare i lavo- sia economico che culturale. Il siratori. Non tutto il comparto in- stema si incammina rapidamente
dustriale, infatti, va male. Se il set- verso il terziario innovativo. Neltore del legno non tira come un le imprese cambiano radicalmentempo, ci sono mobilifici che si te le figure professionali. Nella sostanno rinnovando e dove entra- cietà si modifica il sistema delle alno in gioco nuove figure profes- leanze, nel territorio si ridisegnasionali.
no i distretti. Le imprese, sempre
«Nella produzione del mobile più internazionalizzate, tengono
moderno, la metà degli addetti é un piede sui mercati esteri ed un
impegnata nella logistica, nella piede dentro al distretto, pronte a
progettazione, in un nuovo rap- cogliere la ripresa».
“Così il Nordest
si sta rifondando”
D
4
Primo Piano
Domenica 27 giugno 2004
DELOCALIZZAZIONE
LA TESTIMONIANZA DI UNA DIPENDENTE ALL’IRCA E ALLA ELECTROLUX-ZANUSSI
La Sev di Miane chiuderà:
Una coppia rassegnata
“Ho visto amici piangere” a perdere il posto di lavoro
G
li effetti della delocalizzazione
non sono solo
freddi numeri economici.
Hanno anche, e soprattutto, dei volti, delle storie.
Come quella di Antonella
Donadel, 42 anni, di Solighetto, da 15 anni dipendente della Sev, intorno ai
920 euro di stipendio mensile (esclusi i premi). È un
volto, quello di Antonella,
che schiuma rabbia. Ha un
mutuo sul groppone (ha
appena sistemato il miniappartamento in cui vive)
e nel giro di un anno, se
non succedono miracoli,
non avrà più
un reddito
con cui onorare l’impegno preso
con la banca.
Ma
non
schiuma
rabbia solo
per questo.
«Sono indignata per il
modo con
cui la dirigenza della
Zoppas ha spiegato la scelta di tagliare 620 posti di lavori (quasi la metà dell’intero gruppo, ndr). Ci hanno detto: “Un lavoratore in
Cina costa 0,45 dollari all’ora e la materia prima è a
buon mercato. Fatti i conti, in Italia abbiamo un disavanzo di 620 lavoratori”.
Ecco cosa siamo noi lavoratori per Zoppas: un disavanzo. Se fossimo della
macchine ci trasferirebbero in Cina!».
Tra i 280 dipendenti della Sev di Miane (erano 600
pochi anni fa)
il morale è a
terra. Non ci si
aspettava la decisione drastica della chiusura. «Ho visto
amici piangere
– racconta Antonella –. Ci sono tanti nuclei
familiari che vanno avanti
grazie a questa azienda. E
per tanti motivi è difficile
che i lavoratori della Sev
trovino un altro lavoro: primo per la crisi generale
dell’economia che coinvolge ormai anche il settore
di punta della zona, il legno-mobile;
secondo per
l’età dei dipendenti: a
45-50 anni
non sei un lavoratore “appetibile”: terzo per il sesso dei dipendenti: alla
Sev lavorano
tante donne
e si sa che per le donne,
specie dopo i 40 anni, le
porte delle aziende si chiudono. Una mia collega da
un pezzo sta cercando alternative ma quando nei
colloqui dichiara di avere
45 anni viene gentilmente
invitata a cercare altrove».
Va detto che la chiusura della Sev è anche la
sconfitta del “sogno” che
nel Quartier del Piave e
Vallata, terra scarsamente
sindacalizzata, potesse prosperare un’azienda rispettosa a pieno dei diritti dei
“Non si
possono
spremere i
lavoratori e
poi
andarsene...”
S
lavoratori: «La Sev è una
mosca bianca, nella zona,
nel campo del rispetto dei
diritti delle donne lavoratrici – osserva Antonella –:
la pre-maternità è una cosa normale così come la
concessione del part-time
alle madri. Io ho seri problemi di vista e mi hanno
sempre affidato delle attività adatte alla mia situazione».
Se potesse incontrare di
persona il dottor Gianfranco Zoppas, Antonella vorrebbe fargli presente duetre cosette: «Primo: non si
possono spremere i lavoratori e poi andarsene solo per il miraggio di un
maggior profitto; secondo:
perché non c’è stato un investimento nella ricerca di
prodotti/produzioni alternative?; terzo: perché per
anni ci ha raccontato la favola che all’estero andavano le lavorazioni più semplici mentre in realtà era
già deciso che tutta la produzione avrebbe presso la
strada di Cina, Brasile, Est Europa?». Non possiamo far altro che girare le
domande al dottor Gianfranco Zoppas. Sperando
che, per una volta tanto, si
degni di una risposta.
Federico Citron
e non è fra un anno, è fra due. Alessandro e Michela sono rassegnati a perdere il posto di lavoro. E a non
trovarne un altro.
Alessandro e Michela sono i nomi di
fantasia di una coppia di operai di Conegliano. Sono giunti qui dal sud, per lavorare.
Clausola che adesso sembra amaramente ironica. Perché Alessandro “lavora” alla Irca a San Vendemiano, e la
scorsa settimana gli hanno annunciato
che 250 operai andranno in mobilità, modo gentile per dire senza lavoro, entro fine 2005. Mentre Michela “lavora” alla Electrolux. «Da quest’anno hanno iniziato a trasferire all’estero la produzione di
due modelli. Finora non hanno tagliato
posti di lavoro… ma sta succedendo da
noi quello che è capitato 6 anni fa alla Irca».
Poca mobilitazione
Ossia? Alessandro racconta. «Nel 1998
hanno trasferito in Romania il primo reparto. Uno dei migliori della Irca. All’epoca dissi ad un sindacalista che c’era la
possibilità che tanta parte dell’azienda
delocalizzasse, e mi risposero che non
era vero niente, di non preoccuparmi. E
così abbiamo mantenuto una irresponsabile inerzia. Dovevamo mobilitarci, e
invece non abbiamo fatto niente, pensando che davvero l’azienda avrebbe conservato qui parti della produzione».
«E invece la delocalizzazione quando
comincia poi non si ferma, e aumenta
sempre più – aggiunge –. Sei anni fa eravamo in 650, oggi 280».
L’atto di accusa dell’operaio Alessandro, ex Rsu, ai
sindacalisti, è duro. «Sono stati latitanti. Non possono pensare di
salvarsi la faccia
per aver partecipato alla manifestazione del 26 aprile a Conegliano facendosi fotografare, o per a-
NELLA FABBRICA DI GORGO 400 LAVORATORI, MA
PER IL 2005 POTREBBE “TRASFERIRE” IN CINA...
Alla De Longhi, tra “dire e non dire”
L
a politica del “dire e non
dire” sta facendo perdere
la pazienza ai sindacati, proprio in
questi giorni impegnati nel rinnovo del contratto aziendale. Ma,
visto che ci sono, anche a cercare di capire se il gruppo De Longhi – una potenza, con i suoi duemila dipendenti solo in provincia
di Treviso, dei quali 400 nello stabilimento di Gorgo al Monticano
– ha in mente sul serio di spostare all’estero il 70 per cento della
produzione (dato inverso rispetto alla situazione di adesso: il 70
in Italia, il 30 all’estero), quando
lo farà, e come.
«I giornali in questi ultimi giorni ci raccontano cose poco piacevoli sulla De
Longhi – attacca Antonio
Bianchin, Filca Cisl di Treviso –, per bocca della proprietà veniamo ad apprendere che l’impresa col tempo, diciamo nei prossimi
anni, punta al 70 per cento
della produzione all’estero, il resto in Italia. Non ce l’hanno però
voluto dire al tavolo della trattativa in corso; ci hanno solo assicurato che fino al 31 dicembre
2004 non accadrà nulla del genere. Un discorso che riguarda e-
sclusivamente Treviso (Treviso,
Mignagola, Gorgo). Infatti ad
Ampezzo è stata avviata la procedura di mobilità», che poi è in
definitiva licenziamento... In ballo centoquaranta posti di lavoro.
Per quanto riguarda specifi-
ver organizzato l’assemblea pubblica il
30 aprile, o per aver annunciato iniziative come l’occupazione della statale Pontebbana. Dovevano agire prima».
I sindacati però non accettano le accuse di aver sottovalutato i pericoli della delocalizzazione. «Da tempo prevedevamo che sarebbe andata a finire così,
con tanti esuberi – hanno dichiarato
Giancarlo Forcolin della Fim e Candido
Omiciuolo della Fiom – è dal 1997 che
chiediamo investimenti alternativi».
Sfruttati
E la proprietà, gli imprenditori, Gianfranco Zoppas insomma? Alessandro lapidario: «Hanno sfruttato il territorio e
adesso vanno via. Vogliono distruggere
quello che hanno creato».
La storia della Irca di Alessandro potrebbe ripetersi alla Electrolux di Michela. «Intanto hanno cominciato a non
assumere più a tempo indeterminato i
ragazzi dopo un primo periodo a tempo
determinato. Li mandano a casa quando
il primo contratto scade».
Senza lavoro, senza futuro
Ma al di là e al di sopra delle dinamiche dell’azienda, del mercato e dei sindacati, c’è la dura realtà.
«Quasi sicuramente perderò il lavoro,
ormai sono rassegnato. Trovarne un altro? Ho 42 anni, ed è difficilissimo trovare
impiego anche per i giovani… Anche perché i problemi non li ha solo Zoppas».
«Vedo nero il futuro – dice la moglie
–. Non serve neppure cercare di cambiare lavoro. È la povertà che si allarga,
e lo farà sempre più, a meno di un radicale cambiamento di tutta l’organizzazione economica.
Noi dovremo passare da due stipendi a uno; abbiamo un figlio, e
con queste prospettive certo non
ti viene voglia di
metterne al mondo un altro».
Tommaso
Bisagno
camente la realtà di Gorgo, spiega Bianchin, «è nelle stesse, medesime condizioni delle altre
realtà trevigiane». In pratica,
spartirà con esse le difficoltà, e il
destino che si profila all’orizzonte dopo gennaio 2005: «Non credo sia possibile fermare il processo che, chiaramente, è stato
già avviato. La De Longhi ha uno
stabilimento in Cina con duemila persone, e sembrerebbe che
laggiù ne abbiano un altro, già operativo, e con altrettanto organico. Stando così le cose, noi faremo di tutto perché l’azienda ci
fornisca un piano industriale nel
più breve tempo possibile, perché ci spieghi con chiarezza cosa vuole fare, e che destino è chiamata ad affrontare, e le realtà aziendali di casa nostra, e le maestranze».
Benché tenuta su di giri dalla
pressione sindacale, l’azienda si
defila e dichiara che è prematuro vaticinare qualcosa per gli stabilimenti italiani.
La politica del “dire e non dire”, però, intanto alza il titolo in
borsa – va giù duro Bianchin –
«io questo gliel’ho detto chiaramente in faccia e mi hanno replicato che queste cose loro non le
fanno; ma fatto sta che poi va a finire così...».
È una fase d’attesa, dunque,
ma carica di tensione. Per Bianchin, infatti, non è per niente rassicurante «la situazione che abbiamo letto tra le righe, e dalle dichiarazioni che la proprietà va rilasciando ai vari giornali dal Financial Time via via agli altri».
Il 30 giugno ulteriore incontro
del sindacato con la De Longhi,
sull’integrativo aziendale, ma
«cercheremo di fare una forzatura per cercare di capirne di più...».
Valerio Cupidi
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 27 giugno 2004
IL SOCIOLOGO ILVO DIAMANTI
ANALIZZA I RISULTATI
DEL VOTO EUROPEO E AMMINISTRATIVO
Nordest sempre
più multicolore
U
n Nordest sempre
più multicolore. E,
probabilmente
sempre più instabile.
È quanto prevede il sociologo Ilvo Diamanti. Studioso
tra i più accreditati dell’evoluzione politica di queste regioni.
Come è cambiato in
questi anni il Nordest
politico?
«Fino agli anni ’80 il Nordest è strato interpretato come un’area di un colore prevalente; il bianco. Che e’ stato poi sostituito dal verde, il
colore della protesta, dell’autonomia, del federalismo.
Per una parte degli anni ’90
il verde si e’ trasformato nell’azzurro di Forza Italia ed il
Nordest e’ tornato ad essere
governativo, un po’ per rassegnazione, un po’ per un’esigenza di negoziato, di contrattazione. Quella che stiamo vivendo è una fase completamente nuova, di un Nordest di molti colori, della pluralità e, in parte, della instabilità».
In che cosa osserva l’instabilità politica?
«Il Centrosinistra governa
dal Friuli-Venezia Giulia al
Trentino Alto Adige. Ma nel
Veneto è prevalente Forza Italia, con aree profondamente leghiste a Treviso e a Vicenza. L’azzurro è presente
anche a Trieste e nelle Province di Udine e Pordenone.
Il Centrosinistra sta crescendo (lo testimonia il voto
di Padova), Forza Italia sembra perdere: poco rispetto alle precedenti Europee, tanto
sulle politiche del 2001. La
Lega, per contro, inverte la
tendenza e cresce, addirittura sopra il 14%. E questo perché i leghisti si sono dichiarati anticentralisti ed antigovernativi. All’interno del Polo, poi, i neodemocristiani
dell’Udc hanno raccolto un
risultato rassicurante, così
Il sociologo Ilvo Diamanti
pure i neodemocristiani all’interno di Fi. Questo per dire che il Centrodestra non è
più un’unicum e che la leadership di Berlusconi sarà
più negoziabile di prima».
Nella Lega ha vinto la
moderazione?
«No. Nell’elettorato leghi-
sta ha vinto la voglia di autonomia. Anche rispetto alla
coalizione. E, si badi, la sfida
è stata vinta dalla Lega al proporzionale, così come nel
1999 era stata persa al proporzionale. E
quindi i leghisti
dovranno pensarci un po’ sopra prima di sottoscrivere patti».
Patti
per
portare voti
a Forza Italia, più che
per riceverli.
«E anche questo è significativo. Tanti elettori sono tornati alla Lega perché delusi
da Forza Italia. E, si badi, gli
Si vota a Vittorio e Sacile,
Bellunese e Pordenonese
S
abato 26 e domenica 27
giugno torneranno al voto numerosi cittadini diocesani. Quattro sono i ballottaggi
che interessano due Province e
due Comuni.
Gli elettori bellunesi e pordenonesi devono scegliere il
nuovo presidente della Provincia. A Belluno gli elettori sono
chiamati a decidere tra il candidato del centrosinistra Sergio
Reolon che al primo turno a raccolto il 40,2% dei voti contro il
GIOVANI E SCOOTER
elettori della Lega
stentano a votare un candidato del Polo, mentre è meno vero l’opposto».
Nella Lega veneta ha cominciato a farsi strada
l’idea che alle Regionali del prossimo anno il
partito potrebbe rivendicare la presidenza
della Regione. È solo una “provocazione”?
«Al di là delle battute, mi
pare interessante che pongano il problema. Gli anni
scorsi non sarebbe accaduto».
Il Centrosinistra può
coltivare analoghe aspirazioni?
«Deve trovare il suo Illy, il
suo Soru».
Non trova che
a patirne, in
questo modo,
sia la partecipazione democratica?
«Non è un
problema di Illy o di Soru, ma
del sistema elettorale. Quello che c’è non
mi piace molto. E sembra
non piacere neanche ad altri».
“Tanti
elettori delusi
da Forza Italia
sono tornati
alla Lega”
BALLOTTAGGI IL 26 E 27 GIORNO
39% dell’assessore regionale
forzista Floriano Pra.
A Pordenone c’è la scelta tra
il candidato del centrosinistra
Sergio Zaia, che ha raccolto il
40,4% dei voti, e il presidente uscente Elio De Anna, del centrodestra, che ha ottenuto il
37,4%.
A Vittorio Veneto si torna alle urne per scegliere il sindaco
per il quinquennio 2004-2009
tra Enzo Pavan (40,2%), sostenuto da nove liste civiche o del-
5
l’area del centrosinistra, e il sindaco uscente Giancarlo Scottà
(38,6%), sostenuto da Lega
Nord, Vittorio Nuova e due civiche.
A Sacile il ballottaggio è tra
Roberto Ceraolo (39,7%), sostenuto da Forza Italia e Alleanza Nazionale, e Roberto
Cappuzzo (35,8%), sostenuto da
sei liste civiche o dell’area del
centrosinistra.
Anche per i ballottaggi si potrà votare in due giornate: sabato 26 dalle 15 alle 22, e domenica 27 dalle 7 alle 22, con le
operazioni di scrutinio che avranno inizio subito dopo.
Per votare occorre avere
con sé un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi l’avesse
smarrita può chiederne il duplicato agli uffici comunali, aperti nei giorni antecedenti le elezioni, dalle 9 alle 19,
sabato 26 giugno dalle
8 alle 22, domenica 27
per tutta la durata delle operazioni di voto.
(da sinistra) Le sedi municipali
doi Vittorio Veneto e Sacile
Patentino
obbligatorio
D
a giovedì prossimo 1. luglio entrerà
in vigore l’obbligo per i minorenni
del patentino per la guida dei ciclomotori. In
tanti hanno partecipato ai corsi, organizzati
nelle scuole o nelle autoscuole, ma non hanno ancora potuto sostenere l’esame poichè
gli uffici della Motorizzazione Civile non riescono a “smaltire l’arretrato”. Di una proroga dell’entrata in vigore del patentino almeno di qualche mese si è parlato insistentemente, ma il ministro Lunardi ha detto “no”.
Nella sola provincia di Treviso si calcola
che siano oltre dodicimila le domande presentate per sostenere l’esame. Ma al 30 giugno solo la metà avrà potuto conseguire il
patentino. E gli altri?
I giovani che quest’estate si metteranno
comunque alla guida del loro scooter rischieranno multe salate, da 516 a 2 mila 65
euro.
MUTUI PER
GLI ORATORI
L
a Regione Veneto e la Banca Etica
a sostegno dei centri parrocchiali
con un mutuo a tasso zero.
È questo il contenuto di un’intesa tra
Regione e Banca Popolare Etica, grazie
alla quale vengono messi a disposizione
complessivamente 2 milioni di euro per
finanziamenti alle parrocchie.
La concessione dei mutui potrà avvenire per la realizzazione di opera di ristrutturazione e riadattamento dei centri
parrocchiali, nell’ambito dei quali vengono svolte attività culturali per il tempo
libero e la diffusione dello sport, destinate a contrastare fenomeni di emarginazione sociale, disagio e devianza dei
giovani.
I mutui concessi potrannno raggiungere un importo massimo di 75 mila euro, nel caso di mutui chirografari per una durata massima di cinque anni; di un
massimo di 150 mila euro nel caso di mutui ipotecari per una durata massima di
dieci anni.
I progetti potranno riguardare, oltre
che la ristrutturazione di strutture già esistenti, anche l’acquisto di attrezzature,
strumenti didattici e arredamenti.
Verranno prese in considerazione richieste di intervento relative a progetti
già avviati (dopo il 1° gennaio 2002) o da
avviare e le fatture relative alla fornitura
di beni o servizi fino al 30 settembre 2004.
Le richieste potranno essere presentate a partire da lunedì 28 giugno fino a
sabato 31 luglio e saranno ammesse richieste di finanziamento fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Per informazioni, contattare l’Ufficio
Progetti di Banca Popolare Etica, tel. 049.
8771186 oppure all’indirizzo di posta elettronica: [email protected].
SEGUE DALLA PRIMA
M
a in noi si è accesa la luce dell’intelligenza e la voce della coscienza che scopre nell’altro, al di là del diverso
colore della pelle e delle abitudini, un essere appartenente alla stessa famiglia umana, dotato della stessa dignità, capace di
ragionare e quindi dialogare per stabilire
patti, fissare regole e così convivere ampliando la ricchezza della vita umana. Ogni
volta che scatta questo istinto dovrebbe subito intervenire la ragione per tenerlo a bada e se in qualche individuo la ragione si è
addormentata, ottima cosa è fare interve-
nire il giudice e la legge, come è successo in Francia con la condanna dell’ex diva.
Anche dalle nostre parti la paura del diverso, l’intolleranza fino all’odio razziale,
sono presenti. Trovo vergognoso stuzzicare questi istinti, soprattutto quando viene fatto da uomini delle istituzioni che dovrebbero lavorare per creare condizioni
di vita più degne di esseri ragionevoli. La
Bardot, poverina, lo ha fatto per rimanere
sotto la luce dei riflettori, ma chi lo fa per
accaparrarsi voti compie un’azione indegna. Conosciamo tutti le espressioni che
certi nostri amministratori usano nei confronti degli immigrati, tipo vestirli da leprotti per poi darne la caccia o preparare
i forni crematori. Battute che non fanno ridere, ma che indicano quanto in basso si
è capaci scendere. Trovo anche poco dignitoso, oltre che illegittimo, che uno che
ambisce alla poltrona di sindaco vada proclamando che non permetterà, durante il
suo mandato, che sia concesso ai musulmani un luogo dove possano riunirsi per
pregare e per mantenere viva la loro identità culturale. Così non si fa altro che
incancrenire quel comportamento di rifiuto reciproco che è la causa principale
delle tragedie che insanguinano il nostro
mondo. Facciamo una tremenda fatica a
salire la scala che ci porta a forme di vita
meno belluine e più umane, e c’è sempre
qualcuno che invece spinge verso il basso.
Lo sconsolante, poi, è constatare che a molti che si proclamano cristiani, non passa
nemmeno per la testa che questi sentimenti e atteggiamenti non possono andare d’accordo con lo spirito del vangelo.
(GpM)
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 27 giugno 2004
7
Il viaggio della vittoriese Anna Gava APPROVATA / “NO” ALLE RADICI CRISTIANE
Nel Paese La Costituzione europea:
“uniti nella diversità”
delle badanti U
U
craina, Moldavia,
Romania… Paesi
dell’est che per molti di
noi, negli anni più recenti,
sono associati al fenomeno delle “badanti”, le emigrate da quelle terre per
cercare fortuna all’estero,
spesso come assistenti domiciliari dei nostri anziani.
Ma come si vive, oggi, in
un Paese come la Moldavia? Ha cercato di capirlo
Anna Gava, volontaria della Caritas vittoriese che
con l’amica Antonia De Luca ha passato alcuni giorni a Yagarà, paese di 3 mila 500 abitanti che si trova
150 chilometri a sud della
capitale Chisinau. «Ho
un’amica moldava ex ospite della casa di accoglienza “Provvidenza” di
Vittorio Veneto, che mi ha
chiesto di andarla a trovare in patria» racconta Anna, che fa una prima fotografia del Paese: «Yagarà
ha visto in questi anni un
calo della popolazione da 6
mila unità a 3 mila 500. Sono partite intere famiglie,
intere case sono chiuse, i
bambini delle coppie emigrate vengono affidati ai vicini. Almeno 200 persone
un tempo residenti lì oggi
si trovano in Italia. Il dato
è confermato dalle molte
persone che mi hanno detto di avere sorelle, madri
e zie nel nostro Paese».
Che lavoro facevano,
prima di espatriare, le donne moldave ora impiegate
come badanti? «La maggioranza erano insegnanti
– risponde Anna – questo
ha provocato dei contrac-
L’
Africa è l’area del
pianeta più sfavorita: tutti lo sanno. E nessuno fa nulla. Zone del
pianeta più strategicamente importanti attraggono l’attenzione degli
stati più potenti – e questo
non sempre è un bene per
chi abita in quei luoghi.
Ma il concentrarsi dell’attenzione mondiale su
Iraq, Medio Oriente, Caucaso… per lo meno attribuisce a quelle popolazioni dignità e visibilità: la
loro tragedia, assurda e
crudele, è vissuta e condivisa dal mondo intero.
Le tragedie dell’Africa
invece sembrano confinate alla loro terra. I milioni
di morti, la devastazione
dell’ambiente, lo spreco e
la depredazione delle risorse naturali, realtà quotidiana in questo continente, non meritano nem-
colpi sull’istruzione moldava: le docenti migliori se
ne sono andate, e quindi ora lì la scuola è meno qualificata. Gli stipendi, poi,
sono quelli che sono: la direttrice della scuola che
abbiamo visitato prende
70 euro al mese».
Che impressione hai ricevuto della Moldavia, per
ciò che hai
visto? «Sono
paesi destinati a non avere futuro:
ci sono povertà, strade
sconnesse,
illuminazione saltuaria… Non c’è
però la fame,
perché pur
non essendoci alcuna
fabbrica si vedono enormi
distese di granoturco, viti,
patate, fagioli e noci, oltre
all’allevamento di bovini e
pollame. Manca però il denaro liquido. Ma mi ha fatto specie trovare ad ogni
pié sospinto uno sportello
per il cambio della valuta».
Un’altra immagine della Moldavia che ti ha colpito? «L’istituzione Regina
Pacis, dove danno da mangiare agli anziani, la maggioranza dei quali sono
professori e maestri in
pensione che non ce la fanno con i loro 25 euro di
pensione e quindi vanno a
mangiare lì. Sono mense
da 70 – 80
posti. E le
suore che lavorano con
loro e con i
bambini ci
hanno detto:
sono vestiti
decentemente, con
una loro dignità, ma
per mangiare devono
venire qui.
C’è un’unica diocesi cristiana con 20 preti tutti rumeni, compreso il vescovo. Ora alcuni ragazzi sembrano avviati ad un cammino religioso, ed anche
loro aiutano a distribuire
il pranzo».
Luca Anzanello
“Paesi come
la Moldavia
sono
destinati a
non avere
futuro”
meno le immagini di terrore che i folli islamisti infliggono all’opinione pubblica occidentale.
La guerra è ripresa in
Congo e nella zona dei
Grandi Laghi. La rivoluzione etnica, politica e strategica che dai primi anni
90 è in corso in quella zona non si è ancora compiuta. L’epicentro di questa
rivoluzione è il tandem
formato dall’Uganda di
Museveni e del Ruanda di
Kagame. Sono loro gli uomini forti che stanno giocando una sanguinosa partita che coinvolge una gran
parte del continente.
Ogni tanto emergono alcuni “dettagli”: le stragi
dell’esercito di liberazione
del Signore; le elezioni
ruandesi, con la loro parvenza di multipartitismo
(salvo poi arrestare per tradimento l’ex presidente
n lungo applauso
dei capi di Stato e di
Governo dei 25 Paesi dell’Unione europea, nella tarda serata di venerdì 18 giugno, ha salutato l’approvazione della Costituzione al
termine del Consiglio europeo convocato a Bruxelles ed ha sciolto le tensioni
accumulatesi nei due giorni di fitte trattative. Ora il
“Trattato” dovrà essere firmato e quindi ratificato dagli Stati membri, per poi entrare in vigore probabilmente non prima del 2007.
Sicuro passo avanti
verso l’integrazione - Presentando l’accordo raggiunto, il premier irlandese
Bertie Ahern, presidente di
turno dell’Ue, ha affermato:
«È un grande passo avanti;
abbiamo dato il via libera a
un testo che varrà per diverse generazioni, in cui sono inscritti i valori e gli obiettivi comunitari. Abbiamo pensato all’uomo della
strada, ai cittadini di questa
Europa». Commosso l’italiano Romano Prodi, al suo
ultimo vertice nel ruolo di
Capo della Commissione:
«In questa Costituzione c’è
il rispetto delle identità culturali dei singoli Paesi che
però cercano di fondersi in
una unità superiore. Alla
presidenza irlandese va il
merito di aver gestito con
pazienza e diplomazia le
trattative. Esprimo rammarico per la mancata citazione delle radici cristiane;
d’altro canto non va trascurata l’importanza dell’articolo 51 del testo, che riconosce il ruolo delle comunità religiose e delle fedi dei
nostri popoli e sancisce la
necessità di un dialogo costante e strutturato fra l’Ue
I CONTENUTI DEL “TRATTATO”
L’
Europa delineata nel preambolo della Costituzione è «un continente portatore di civiltà», fondata sulla dignità della persona, sull’uguaglianza degli
esseri umani, sulla libertà, sul rispetto della ragione. Una Unione il cui motto è “unità nella diversità” e che si ispira “alle eredità culturali, religiose e umanistiche” del
continente. È mancata, dunque, l’auspicata citazione delle “radici cristiane”: nessun Paese, alla fine, si è assunto
la responsabilità di fermare le trattative su questo punto.
Tra gli aspetti positivi del Trattato emergono: l’estensione dei poteri legislativi del Parlamento; l’aumento delle politiche comunitarie; la creazione della figura del presidente “stabile” del Consiglio europeo (in carica per due
anni e mezzo) e del ministro degli Esteri. Restano invece diversi punti deboli: si tratta, infatti, di una carta fortemente “intergovernativa”, che lascia cioè un’infinità di
materie rilevanti nelle mani dei singoli governi; il sistema decisionale è complesso e farraginoso; non si sono
approfonditi a dovere gli aspetti identitari dell’Unione.
Resta poi da compiere tutto il cammino di ratifica che
non si può dare per scontato (anche il “no” di un solo Paese può bloccare l’entrata in vigore della Carta), ma soprattutto occorre far
sì che questa Costituzione diventi patrimonio condiviso
da parte degli stessi
cittadini dell’Unione. Senza una cittadinanza consapevoI leader dei 25 Paesi che hanno approvato la
le, infatti, l’Unione
Costituzione europea il 18 giugno a Bruxellese
non decollerà.
e le Chiese». Più che mai
sorridente il presidente del
Parlamento, l’irlandese Pat
Cox: «È un buon compromesso. Il Parlamento, espressione dei cittadini, ne
esce rafforzato. Si tratta ora di spiegare il contenuto
e la rilevanza della carta a
tutti i cittadini dell’Unione».
Unità nella diversità:
un motto per i Venticinque. Il corposo Trattato,
che riunisce e “riassume”
mezzo secolo di disposizioni comunitarie, è di per sé
un successo: dopo l’elevata
percentuale di astensioni
registrata alle elezioni per il
parlamento di Strasburgo,
occorreva lanciare ai 450
milioni di cittadini Ue un segnale positivo: questa “casa
comune” esiste già, funziona nonostante ritardi e difetti, ha crescenti poteri;
ma, soprattutto, è essenziale per dar peso ai Paesi
membri in un contesto globalizzato.
Durante il summit si è
invece registrata l’impossibilità di scegliere il successore di Prodi alla presidenza della Commissione: la
decisione sarà assunta con
una riunione straordinaria
nella prima metà di luglio.
ziland, Namibia, recentemente visitati dall’inviato
speciale dell’Onu, James
Morris) è la principale
causa di morte. In Namibia l’aspettativa di vita si
avvia a scendere sotto i 40
anni. Ma l’Aids è un vero
flagello anche perché contribuisce a far scomparire
soprattutto alcune categorie di lavoratori: agricoltori, insegnanti e sanitari.
Il panorama politico africano, salvo alcune eccezioni, è desolante. Ne è
un esempio lo Zimbabwe
di Mugabe, che ha recen-
temente rifiutato gli
aiuti alimentari (su
cui ha abbondantemente campato negli ultimi anni), facendo sapere di avere raggiunto quest’anno un livello di
produzione agricola
che Morris ha definito “spettacolare”, “senza precedenti” e – stavolta senza ironia – “assurda”. Pur di rovinare i suoi
oppositori politici, Mugabe rischia di sacrificare
nei prossimi mesi circa 6
milioni di connazionali
(quelli che il Programma
alimentare mondiale ha
assistito lo scorso anno).
Sono drammi di fronte
ai quali le barbarie che si
consumano in Iraq impallidiscono. Evidentemente
qualcuno preferisce censurarla.
Paolo De Stefani
GUERRE, POVERTÀ, AIDS...
Le “invisibili”
tragedie dell’Africa
hutu “di garanzia”, che ha
avuto l’ardire di fondare un
partito in concorrenza con
quello di Kagame); le sofferenze del popolo del Sudan meridionale, vittima di
qualcosa che assomiglia
molto ad un genocidio. E
tuttavia mai che si cerchi
di indagare o di discutere
pubblicamente le grandi linee strategiche di quanto
sta avvenendo in Africa.
Dedicarvi almeno un
ventesimo dell’attenzione
che si dà all’Iraq potrebbe
forse a iutare a capire una
tragedia che coinvolge
centinaia di milioni di persone – e a prevenire tra l’altro future esplosioni di violenza antioccidentale.
Altra emergenza africana è l’Aids, che si salda, secondo l’Onu, ad una crisi
alimentare che minaccia
molte nazioni dell’Africa
meridionale. L’Aids in questi Paesi (in particolare
Malawi, Mozambico, Swa-
8
e
L’AZiON
Veneto Sociale
Domenica 27 giugno 2004
IN 50 AL CORSO PROMOSSO ANCHE DA L’AZIONE SCAMBIO DI DONI... DIVERSI
Raccolta fondi per il no profit
la responsabilità è di tutti
S
ono una cinquantina gli iscritti al
corso sul fund
raising. O per essere più
precisi al “Laboratorio di
comunicazione e raccolta fondi per le realtà che
gestiscono ser vizi alla
persona, nel cambiamento del welfare”, organizzato da L’Azione assieme
al suo “cugino” della diocesi di Treviso La vita del
popolo, alla Caritas e al
coordinamento dei centri
di riabilitazione del Veneto. Ha sede a La Nostra
Famiglia di Conegliano.
Un’occasione di formazione per imparare a
raccontare con competenza, tecnica e trasporto
(e senza falsità) quel che
le organizzazioni fanno al
servizio dei più deboli; e
per saper attirare le risorse economiche e di sostegno indispensabili per
far quadrare i bilanci.
I partecipanti sono dirigenti e volontari, educatori e stagisti, ragazze
del servizio civile e operatori di comunità, che arrivano da ogni parte del
Veneto e del Friuli, salvo
poche eccezioni.
«Per le organizzazioni
no profit la comunicazione non è un lusso, ma una necessità», ha insistito
Giovanni Marangoni, il
conduttore del laboratorio. Si tratta di influenzare i comportamenti altrui,
certo: ma non per commercializzare un prodotto o creare profitto per
l’organizzazione medesima, bensì per creare beneficio alla società in generale. Detta semplice:
perché se ti convinco a
darmi un’offerta non ne
guadagno io ma, ad esempio, quel ragazzo disabile per cui potremmo
acquistare una nuova apparecchiatura. Ma atten-
Incontri di
psichiatria
sichiatria: continua la rassegna
“Vedere per credere: una sfida
per gli scettici” organizzata dalla
cooperativa Orchidea. Venerdì 25,
dalle 9 alle 13, al liceo scientifico
di Valdobbiadene, incontro su “La
community: prassi e sfide nella psichiatria”. Luci e ombre nel Nord-Est saranno invece affrontate nel convegno “Prevenire dalla comunità e
dalla società”, sabato 26 giugno,
dalle 9 sempre a Valdobbiadene, dove saranno presentate le ricerche
“Qualità della vita nella Marca. La
percezione dei trevigiani”, “Le famiglie del Trevigiano: bisogni e risorse” e “I giovani nel Veneto”.
P
TREVISO
Un corso sul
no profit,
incentrato sul
fund raising
L’
Due esempi di iniziative di fund raising. Le mele del “Frutto di un sostegno sociale”,
vendute a favore di casa Maria Adelaide a Vidor; e sotto il logo della campagna di
raccolta di offerte per il sostentamento del clero e della chiesa.
zione: il fund raising non
deve servire a racimolare
ossigeno per garantire i
ser vizi essenziali (a cui
deve essere il settore
pubblico a far fronte),
bensì come volano di sviluppo. Ed ha anche precisa funzione educativa:
ser ve a non far sentire
nessuno esonerato dall’impegno di sostenere il
welfare locale e le organizzazioni che vi operano.
Ma posso fidarmi? Il
dubbio di fronte alle raccolte fondi, è sempre pre-
sente. La risposta delle
organizzazioni no profit e
del loro fund raising è la
sottoscrizione di un codice etico che garantisce la
massima trasparenza su
come e dove vengono impiegate le donazioni.
Il prossimo appuntamento del corso è per sabato 26 giugno, seguiranno poi il 10 e il 17 luglio. Le iscrizioni sono
però chiuse. Per informazioni chiamare La Nostra Famiglia, 0438-4141.
Tommaso Bisagno
In sette al corso per imparare
comunicazione e raccolta fondi
per il “nuovo” Piccolo Rifugio
associazione
Nats di Treviso e AgForm propongono un corso sul management del no profit.
Lo scopo è offrire ai partecipanti gli strumenti
necessari per una corretta gestione e per una
formazione strategica
delle attività delle organizzazioni no profit. La
maggior parte del programma riguarderà lo
studio del fund raising.
Durante il corso i partecipanti tratteranno anche degli strumenti etico-sociali del no profit
in Italia; la gestione delle risorse umane (relazione interpersonale
con volontari e collaboratori); il quadro normativo di riferimento;
l’economia delle organizzazioni e delle imprese no profit; il bilancio sociale; il marketing
delle imprese; oltre, come già detto, al fund raising. Il costo totale del
corso è di 2 mila 500 euro, ma il partecipante
ne pagherà solo il 20%.
Si inizia il 25 settembre
e si finisce il 12 dicembre, con una durata di
56 ore, e alla fine un attestato di qualifica della Regione Veneto. La
sede delle lezioni sarà a
Treviso in via Montello
5. Informazioni: Nats
Treviso, via Montello 5,
Treviso, 320-0545587,
www.natstreviso.org.
Najwa Bounafaà
P
ma. Soprattutto per loro: il
Piccolo Rifugio infatti si appresta a dare il via ad un
grande e necessario progetto di ristrutturazione
della propria sede, che inevitabilmente richiederà
grande investimento, e un
surplus di solidarietà da richiedere alla comunità vittoriese e non solo. Al corso imparano come farlo in
maniera onesta, competente ed efficace.
C
MUTUI AGEVOLATI PER COPPIE
iccolo Rifugio protagonista al corso
sul fund raising. Nella cinquantina di iscritti troviamo infatti due rappresentanti della fondazione, Dino Mulotto e Carlo Donadel, e anche cinque volontari dell’associazione di volontariato Lucia Schiavinato, legata al Rifugio.
Un interesse frutto della fiducia nell’organizzazione, e dell’attualità del te-
ome incentivare la
formazione di nuove famiglie promuovendo
l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie. Ci prova l’assessorato
alle Politiche sociali della
Regione Veneto, con il
Bando prima casa, che
prevede l’opportunità di
ottenere dei mutui a tasso
zero in alcuni istituti di credito. Ecco le condizioni necessarie per partecipare:
1) cittadinanza italiana,
o di un altro stato dell’Unione, oppure non appartenente ma in possesso dei
requisiti indicati dalle leggi; residenza in Veneto da
L’esperto ci spiega
cos’è il fund raising
I
l termine sta entrando
nel vocabolario comune. Da quattro anni esiste
una scuola a livello universitario.
Stiamo parlando di fund
raising, “raccolta fondi”,
l’insieme dei possibili strumenti per promuovere la ricerca di finanziamenti per
una buona causa.
A spiegare meglio questo mondo è Valerio Melandri, docente di strategie
di fund raising e people raising (tecniche di reperimento fondi e risorse umane) alla facoltà di economia
di Bologna.
Professor Melandri,
che cos’è il fund raising?
«Fund raising è uno
scambio tra due persone,
due soggetti, in
cui uno
dona
qualcosa
e l’altro
restituisce un
bene
non equivalente ma simbolico o relazionale. Il donatore si aspetta, ad esempio,
un bene simbolico come la
tessera dell’associazione, una citazione nei saluti... È
un po’ quello che succede
quando ho un ospite a cena.
Non mi aspetto, ovviamente, che mi paghi la cena, ma
mi aspetto un qualcosa di
simbolico, una bottiglia, dei
fiori per mia moglie, eccetera».
Quindi parliamo di
scambio?
«Nel fund raising ci deve essere una logica di
scambio: la differenza, rispetto alle logiche del mercato, è che non c’è equivalenza nel valore dei “beni”
scambiati».
Le sponsorizzazioni
non rientrano nel fund
raising?
«No, se l’azienda che
sponsorizza pensa o si aspetta un ritorno economico paragonabile all’investi-
mento fatto. Perché allora
diventa un’operazione commerciale».
Quali sono gli strumenti del fund raising?
«Gli strumenti sono moltissimi. Uno dei tanti è rappresentato dagli eventi speciali in cui l’obiettivo è catturare l’attenzione su un determinato oggetto, un esempio tipico è Telethon.
Ma accanto a
questo ci
sono altre formule: invio postale, contatti telefonici, donazioni (eredità, lasciti, campagne di sponsorizzazione sociale)...».
Quali sono i nodi critici?
«Sostanzialmente due.
Non c’è l’esenzione fiscale
per chi fa una donazione sopra i 4 milioni di vecchie lire. E questo è un grosso ostacolo. E in secondo luogo
in Italia non è regolamentata la raccolta fondi, mentre per esempio in America
c’è anche un pubblico registro».
Il fund raising è un’occasione di lavoro?
«È una grande occasione di lavoro. Ed è bene chiarire: un conto è che l’azienda che dà denaro non riceva un ritorno economico,
un conto è utilizzare professionisti per la raccolta
fondi (che certo non devono essere pagati a percentuale su quanto raccolgono,
perché non sarebbe etico)».
Sara Melchiori
riore o uguale a 75 mila euro che non potrà durare oltre i dieci anni, acceso tra
la data di pubblicazione
del bando (metà maggio
2004) e il 31 marzo 2005,
in uno degli istituti di credito indicati.
Il bando si può scaricare dal sito www.venetoso-
ciale.it.
Informazioni: Direzione servizio famiglia della
Regione Veneto, Venezia,
Rio Novo - Dorsoduro
3493,
telefono
0412791451, 2791428, fax 0412791369, e-mail [email protected].
Il professor Valerio Melandri
Ma le
sponsorizzazioni
non c’entrano...
La Regione ti aiuta
a trovare casa
almeno tre anni;
2) almeno uno dei coniugi deve avere meno di
30 anni (in ogni caso la
somma delle età dei due
inferiore a 70);
3) Indicatore della Situazione Economica della
coppia, non superiore a 52
mila euro, ma nemmeno
inferiore a 22 mila euro;
4) casa acquistata tra la
data di pubblicazione del
bando e il 31 marzo 2005;
5) casa con una superficie massima di 95 mq priva delle caratteristiche dell’abitazione di lusso;
6) non verrà venduta
per almeno 10 anni dalla
data di acquisto;
7) mutuo di valore infe-
e
L’AZiON
Economia
Domenica 27 giugno 2004
9
IL PUNTO CON LA CONFCOMMERCIO
PREZZI
La crisi del mercato
e la Riforma Biagi
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino nq
Buono mercantile nq
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 153,00 a 154,00
Ibrido giallo Friuli 151,00 a 152,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 115,00 a 117,00
Semi oleosi
Seme di soia nazionale (um. 14% - imp.
2%) da 295,00 a 300,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 305,00
a 310,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 300,00
a 305,00
b) farine da pasticceria da 464,00 a
474,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 385,00 a 390,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
280,00 a 285,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 218,00 a 220,00
Vini (alla produzione, lire
per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da 3,60 a
4,40
Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da
4,60 a 5,30
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 3,80
a 6,50
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 4,00
a 4,50
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,50
a 4,80
Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da
5,60 a 6,60
Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da
12,30 a 13,00
Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da
5,50 a 6,50
Prosecco colli trevigiani gr. 9,5-10,5 da
10,80 a 11,80
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 7,20
cat. M grammi 53/63 a 6,80
Pulcini da carne maschi (cadauno) da
0,43 a 0,45
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,56 a 0,60
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla
- leggeri da 1,07 a 1,09
- pesanti da 1,06 a 1,08
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,04 a 0,06
- pesanti da 0,13 a 0,18
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,03 a 0,05
Anatre mute femmine da 1,68 a 1,72
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,86 a 1,90
Tacchini pesanti
- femmine da 0,94 a 0,96
- maschi da 1,12 a 1,14
Galletti
- polli a collo nudo da 1,20 a 1,30
- galletti livornesi da 1,88 a 1,92
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,55 a 1,61
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,31
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,28
Oltre 180 kg. fino a 1,16
Magroni da kg. 40 fino a 1,93
Magroni da kg. 50 fino a 1,88
Magroni da kg. 65 fino a 1,76
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,38
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,10
Prezzi aggiornati a martedì
22 giugno 2004
L
a locomotiva d’Italia, il mitico NordEst negli ultimi mesi ha subìto un forte arresto:
si cerca quindi una svolta che
ridia ossigeno ad un’economia inesorabilmente in affanno. In questo momento di
crisi del mercato in Veneto e
nella Marca, una delle tanto
sbandierate scialuppe di salvataggio parrebbe la cosiddetta riforma del lavoro che
va sotto il nome di “Riforma
Biagi” in onore dell’illustre economista ucciso dalle brigate rosse. Ed è stata questa
la questione cardine del convegno organizzato da Unascom-ConfCommercio e tenutosi lunedì 21 all’istituto
Pio X di Treviso alla presenza del sottosegretario al Ministero del Welfare Maurizio
Sacconi.
Si è fatto il punto sulla situazione di difficoltà in cui vive l’economia veneta e so-
prattutto sulla spinosa questione degli esuberi in molte
grosse industrie della nostra
regione come De Longhi,
Monti e Zoppas. Sacconi ha
spiegato come la ricetta del
governo stia proprio nella
“Legge Biagi” e cioè nella facilità di passaggio da un lavoro all’altro attraverso la
nuova “borsa del lavoro” che
dovrebbe divenire una sorta
di nodo di scambio liberamente accessibile e consultabile in rete da lavoratori e
imprese dove si potranno inserire candidature e richieste di personale senza rivolgersi ad alcun intermediario.
La ricerca del lavoro da parte dei candidati e le richieste
di professionalità diverse da
parte delle imprese confluiranno dunque in questa “borsa” nazionale e le agenzie di
lavoro interinale spariranno
per diventare dei veri job center legalmente autorizzati
sulla base del modello inglese, così come le vecchie liste
di collocamento lasceranno
il posto ad un’anagrafe delle
persone in cerca di lavoro, il
vecchio libretto di lavoro diventerà una carta elettronica personale, il tutto secondo
una modalità interattiva e al
contempo sperimentale.
Il presidente dell’Ascom
provinciale, Renato Salvadori, ha sottolineato come questa rivoluzione “approdi in un
terreno, qual è quello delle
Pmi (piccole e medie imprese) del terziario, che ha il desiderio di approfondire perché ha bisogno più di altri di
flessibilità e nuovi strumenti”. «Resta il fatto – ha continuato Salvadori – che molto
del successo della Riforma
starà nella capacità di calarla
nel territorio e di applicarla
correttamente. Le possibilità
interpretative ci sono e potranno pertanto consentire
NUOVA SEDE UNIONCAMERE VENETO
V
enerdì 25 giugno, alle 9.30, sarà inaugurata
la nuova sede di Unioncamere Veneto al Parco scientifico e tecnologico di Venezia-Marghera. Un
appuntamento di grande importanza per il sistema
camerale veneto, in quanto vede finalmente riunite
tutte le attività svolte a livello regionale in un’uni-
ca struttura, attrezzata con le più moderne tecnologie e che offre la possibilità di ambienti di incontro
per meeting e workshop, grazie ad una sala convegni ad alta modularità.
In tale occasione sarà presentata la Relazione sulla situazione economica del Veneto.
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
È STATA CONDANNATA
LA PUBBLICITÀ SAFECAR
itenuta ingannevole dall’Autorità
garante della concorrenza e del
mercato, che ne ha vietato l’ulteriore diffusione, la campagna pubblicitaria diffusa dalla Safecar spa sulla promozione dei
servizi in garanzia per le auto acquistate
usate. La sentenza è arrivata in seguito
ad una richiesta di intervento da parte
dell’Unione nazionale consumatori. I
messaggi, diffusi sia attraverso il mezzo
televisivo sia attraverso la carta stampata (su una rivista specializzata e con un
opuscolo informativo), prospettavano ai
consumatori l’offerta, da parte di Safecar spa, di molteplici servizi, indicati con
il nome complessivo di “garanzia Safecar”, che comprendevano varie forme di
assistenza e garanzia, legale e convenzionale, in caso di acquisto di autovetture usate presso i concessionari. Il destinatario dei messaggi utilizzati dalla Safecar era indotto a credere che tutti servizi offerti e pubblicizzati, come copertura di guasti meccanici, soccorso stra-
dale, assistenza personalizzata nelle officine Safecar,
potessero essere ottenuti
presso ogni concessionario
convenzionato con la Safecar. In realtà il
contenuto e le caratteristiche dei servizi
offerti non corrispondono a quanto descritto nei messaggi per la ragione che
essi sono determinati non automaticamente ma di volta in volta e sulla base di
specifiche trattative tra la Safecar e i concessionari, “circostanza, quest’ultima conoscibile dal consumatore soltanto in un
momento successivo rispetto alla lettura
del messaggio”. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato
“le affermazioni contenute nei messaggi
segnalati presentano un’omissione informativa rilevante circa l’effettiva natura e
l’estensione della garanzia Safecar, suscettibile di trarre in inganno i consumatori sul reale contenuto e sulle caratteristiche dei servizi offerti, pregiudicandone il comportamento economico”.
Unione nazionale consumatori, Comitato provinciale di Treviso, telefono
0438-420581.
Avv. Nicola Todeschini
Studio Legale www.Consumerlaw.it
che punti a rendere il lavoratore sempre più solo e debole nel mercato del lavoro
con una totale frantumazione del mondo del lavoro. Per
esempio restano molte incertezze per la trasformazione dei contratti Co.co.co. che
solo a Treviso sono 38 mila:
nella riforma, infatti, si aboliscono le collaborazioni coordinate e continuative per sostituirle con i contratti a progetto, con il rischio di un aumento del lavoro nero poiché
non tutti i Co.co.co sarebbero riconducibili a dei “lavori
a progetto”. Sacconi ha comunque parlato di una rivoluzione in fieri “che ha bisogno di tempo per essere digerita e che sicuramente
continuerà ad essere discussa insieme alle parti sociali
con la possibilità di apporre
anche delle modifiche in corsa”.
Alberto Meneghetti
A JESOLO IL 26 E 27 GIUGNO
Il migliori Prosecco
della “Primavera”
I
Sportello
R
una maggiore qualità del lavoro se il dialogo tra parti sociali manterrà l’efficacia che
in provincia di Treviso ha già
prodotto ottimi risultati».
«Per il terziario – secondo Sacconi – la svolta sarà positiva perché potrà aiutare
molti lavoratori, per esempio
del week-end, ad emergere
in maniera trasparente».
Lo scopo è dunque chiaramente quello di rendere
più flessibile il mercato aumentando di conseguenza i
posti di lavoro, anche se il
processo non appare del tutto automatico e restano ancora molti dubbi sulla precarizzazione dei lavoratori che
una rivoluzione del genere
potrebbe creare in un contesto economico già in difficoltà. Infatti, le realtà sindacali territoriali e nazionali
hanno espresso più volte il
timore della nascita di un
self-service della precarietà
“campioni” della “Primavera del Prosecco
2004”, ovvero le migliori etichette della pregiata produzione enologica delle colline di
Conegliano e Valdobbiadene,
nelle giornate di sabato 26 e
domenica 27 giugno, “sbarcheranno” per il terzo anno
consecutivo nella centrale
piazza Marconi a Jesolo per una due giorni di promozione e
degustazione rivolte al grande
pubblico dei villeggianti italiani e stranieri che affollano la
costiera adriatica. Si tratta di
un appuntamento ormai consolidato e atteso nella lunga
stagione estiva jesolana, basti
pensare che nel 2003 sono state oltre 10 mila le flute offerte
al pubblico. L’iniziativa si svolgerà sabato e domenica, a partire dalle 18.30 e sino alle 23.30,
e i turisti potranno assaggiare
gratuitamente, insieme ai prodotti tipici – formaggi e salumi
in particolare – i Prosecco Doc
Conegliano Valdobbiadene, i
Cartizze, i Colli di Conegliano
Doc, i Refrontolo Passito Doc,
i Torchiato di Fregona e i Verdiso selezionati durante il Gran
Premio del Prosecco e dei vini dell’Altamarca 2004, perché
in grado di varcare l’impegnativa quota degli 80 centesimi
nelle degustazioni effettuate
dall’Assoenologi. Saranno 105
le etichette “Calici di... vini” in
degustazione a rappresentare
davvero il meglio della produzione 2004 dell’Alta Marca trevigiana.
Ad accompagnare le degustazioni, musica e spettacoli di
intrattenimento.
L’iniziativa “Calici di... vini
a Jesolo” è stata voluta dal Comitato promotore della Primavera del Prosecco – il grande circuito enoturistico che
riunisce le 15 mostre del vino
che si svolgono da marzo a giugno in diverse località dell’alta
collina trevigiana e che quest’anno sono state visitate da
circa 250 mila persone – e in
particolare dalla Comunità
Montana Prealpi Trevigiane in
collaborazione con il Comune
di Jesolo e il supporto organizzativo dell’associazione Mostre Primavera del Prosecco.
La Primavera del Prosecco si
propone di raggiungere nuovi
target di pubblico con un’importante componente straniera, ma anche vuole rafforzare
nel consumatore l’identificazione tra il territorio di produzione e i prestigiosi vini Doc
che vi si producono, a difesa
della specificità delle produzioni collinari e in particolare
del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Doc, minacciato
sui mercati italiani e stranieri
da innumerevoli tentativi di imitazione.
e
L’AZiON
IL DIALOGO DEL VESCOVO CON OLTRE 50 COPPIE
DOPO LA “LETTERA ALLE FAMIGLIE” DELLA DIOCESI
Preparazione al matrimonio:
itinerari differenziati
P
iù di cinquanta coppie hanno accolto l’invito all’incontro tra sposi e vescovo per continuare il dialogo che il vescovo Giuseppe ha iniziato
con la sua lettera a tutte le famiglie della
diocesi. L’incontro, svolto lo scorso sabato 12 giugno in Seminario, è stato davvero un momento bello e proficuo sia per
gli sposi come per il
Vescovo. Nel vivo dialogo è emersa, quasi in
modo preponderante,
la preoccupazione per
un adeguato cammino
di formazione delle
coppie al sacramento
del matrimonio e alla
famiglia. Il Vescovo
stesso ha ipotizzato la
proposta di itinerari
differenziati per la preparazione al matrimonio, in modo tale da
rispettare e valorizzare le varie esperienze di vita e di fede portate dalle coppie.
La preoccupazione, egli ha detto, non è
quella di dividere i fidanzati in varie categorie di giudizio, ma di rispondere alla
loro domanda di celebrare il matrimonio
cristiano accogliendoli e accompagnandoli tenendo conto del loro vissuto personale e di coppia.
Le coppie presenti hanno subito aperto un dibattito, mostrando un grande interesse per la proposta. Gli interventi han-
no evidenziato le opportunità e, insieme,
anche i rischi che la concretizzazione della proposta di itinerari differenziati comporta. Si sente fortemente il bisogno di un
rinnovato e più adeguato accompagnamento dei fidanzati, accompagnamento
che esprima davvero il prendersi cura, da
parte della comunità ecclesiale, di questi
uomini e donne che,
con varietà di esperienze, chiedono di
“sposarsi nel Signore”.
Ci si preoccupa però
anche di non fare
gruppi di varie serie,
di non lasciar passare
atteggiamenti giudicanti e di dar valore alla condivisione di esperienze e sensibilità
diverse.
Chiaramente non ci sono state conclusioni di orientamento pratico, ma questo non ha diminuito il valore del dialogo
schietto, della ricerca che ha accomunato pastore e fedeli, della gioia di constatare di avere in comune la passione di evangelizzare e di portare un contributo
per la crescita di ogni persona e famiglia.
La cosa bella è stata proprio questa: fare, insieme con il Vescovo, esperienza di
comunicazione e condivisione, una esperienza che, certamente, porterà frutti di
una più forte comunione pastorale.
C’è il bisogno di
un rinnovato e più
adeguato
accompagnamento
dei fidanzati
CAMBIERÀ LA FORMULA
DEL RITO DEL MATRIMONIO
Si dirà “accolgo te”
“A
ccolgo te” invece
che “prendo te”.
Cambia la formula dello
scambio del consenso nella celebrazione del matrimonio, solo un esempio
delle modifiche apportate
dal Decreto di approvazione e di conferma dell’adattamento e della traduzione italiana della seconda edizione latina del Rito
del matrimonio, emanato
dalla Congregazione per il
culto divino e la disciplina
dei sacramenti lo scorso
29 aprile e reso noto al termine dell’Assemblea generale Cei di fine maggio.
«Si tratta di una revisione
del rito esistente – ha precisato monsignor Betori,
segretario generale della
Cei – con un adattamento
alla situazione pastorale italiana, tenendo presente
le diverse situazioni di coloro che chiedono di celebrare il matrimonio cristiano». Tre sono le tipologie individuate cui corrispondono i tre capitoli dell’edizione italiana del Rito
del matrimonio: «Il matrimonio tra persone che
hanno già compiuto un significativo cammino
di fede nella comunità parrocchiale; quello richiesto da persone che, pur
non avendo maturato un chiaro
orientamento
cristiano e non
vivendo una piena appartenenza alla Chiesa,
desiderano la
celebrazione re-
MISSIONI / IN KENIA DOPO GLI STUDI
Don Silvestro torna a Bondo
In questi giorni la Repubblica Democratica del Congo è ancora teatro di scontri soprattutto all’Est e lo spettro che un’altra guerra possa bloccare l’ennesima transizione preparatoria alle elezioni politiche esaspera il popolo congolese già
troppo provato. Secondo fonti
Onu, sono stimate in oltre tre
milioni le perdite di vite umane e un valore enorme di materie prime e minerali preziosi
esportati irregolarmente dai
paesi confinanti con l’appoggio
di alcuni elementi della leadership locale e alcune potenze occidentali. La gente si sente stremata e umiliata. Gruppi di manifestanti hanno aggredito diverse sedi della Monuc (missione Onu di pace) che sembra
connivente con le aggressioni.
Le Conferenza episcopale congolese, insieme alle altre confessioni religiose, richiama incessantemente i governanti alle gravi responsabilità inerenti
la transizione politica e si adopera che questa avvenga. Attraverso una formazione capillare
lavora con la popolazione affinché essa prenda responsabilmente in mano il suo avvenire. La
presenza a Cappella Maggiore del
nostro fratello congolese don Sylvestre Adesengie ci rende ancor
più solidali con quelle popolazioni.
D
on Silvestro Adesengie
proveniente da Bondo
Rdc, ospite per due anni della
parrocchia di San Pio X di Conegliano, ha frequentato il Pontificio Istituto Antoniano di studi ecumenici a Venezia. Ha concluso da pochi giorni il suo iter
scolastico presentando una tesi
sul tema “Koinonia e diaconia
come luogo concreto del dialogo ecumenico”. “Longonia” direbbero in Congo: “Evviva”!
All’incontro di due Pastori nel
1999, monsignor Alfredo Magarotto di Vittorio Veneto e mon-
signor Philippe
Nkiere Kena della diocesi di Bondo (Repubblica
Democratica del
Congo), si deve
l’iniziativa di una
relazione tra le
due diocesi che
si è concretizzata con l’invio di
Antonia Simionato, missionaria
laica, e con la venuta in Italia di
un sacerdote congolese, don Silvestro Adesengie.
La sua presenza nella nostra
diocesi voleva essere una risposta in anteprima della sua stessa tesi: condividere la sua esperienza pastorale congolese con
noi. È stata una sfida per entrambe le parti: superare i luoghi comuni e l’immaginario che
accompagna le nostre diversità.
Dal settembre 2003 ha anche
prestato servizio nelle parrocchie di Cappella Maggiore, Sarmede e Anzano affidate alla cu-
ra pastorale di don Giulio Fabris.
Qui ha potuto maggiormente
sperimentare la comunità come
famiglia e fare un’esperienza pastorale più allargata.
Le due Chiese (Vittorio Veneto e Bondo) hanno vissuto in
questi quasi tre anni di permanenza in Italia di don Silvestro
un tempo di comunione, poco
appariscente se si vuole, con tutte le relative difficoltà di incontro-scontro tra due culture
profondamente diverse, derivanti soprattutto dai nostri ritmi
di vita sempre più accelerati,
confrontati a quelli africani dove
ligiosa del matrimonio essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la
fede; il caso di matrimoni
tra una parte cattolica e una non battezzata». Oltre
ad arricchimenti testuali e
gestuali del rito, è prevista
la possibilità – nel secondo
capitolo – di celebrare il
matrimonio nella Liturgia
della Parola. Il testo del
nuovo Rito sarà disponibile nelle librerie nel mese
di settembre e potrà entrare in vigore nella prima
domenica di Avvento.
il tempo ha meno valore economico e più relazionale, nonché dal disorientamento di chi
passa dal cuore della foresta
in una società tecnicamente avanzata e, a volte, dal nostro istintivo rifiuto del diverso.
Don Silvestro crede che
nella relazione tra le due Chiese, attraverso gesti concreti di
scambio sul piano umano e pastorale si fa ecumenismo e si
vive una prassi di comunione
e servizio, vitale per entrambe.
È un momento questo in cui
“l’ecumenismo” acquista significato anche all’interno della stessa Chiesa cattolica:
scambio di potenzialità, di doni, possibile occasione di ringiovanimento per le Chiese di
antica tradizione, reciproca offerta di fede e di testimonianza.
Credo di interpretare i sentimenti del vescovo Philippe e
della diocesi tutta di Bondo nel
dire alla mia Chiesa di origine: “Merci mingi!” (un grazie
grande). Accompagniamo don
Silvestro nel suo prossimo
rientro in Congo con la nostra
amicizia e solidarietà.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 27 giugno 2004
11
UNITALSI / DAL 29 GIUGNO AL 5 LUGLIO L’ORA NELLE SCUOLE DIOCESANE
Con una certa sorpresa risulta che le
ragazze sono in numero maggiore dei
ragazzi,
ben
il
15,03%.
Anche in diocesi
la percentuale varia
secondo il livello di
scuola: scuola materna 6,85%, scuola elementare 7,41%,
scuola media inferiore 10,17%, scuola media superiore 17,63%. Se guardiamo il tipo di scuola, la percentuale maggiore dei
non avvalentesi si registra all’Istituto d’arte 37,41%, seguono Liceo classico 31,36%,
Istituto per il commercio 29,16%, Istituto
del turismo 21,92%, Scuola alberghiera
21,64%.
Pellegrini a Lourdes Religione: aumentano
per la trentesima volta i “non avvalentesi”
D
a Trichiana a
San Giorgio di
Livenza,
dal
nord fino all’estremo sud,
tutta la diocesi di Vittorio
Veneto è rappresentata nel
pellegrinaggio a Lourdes
che partirà con il treno violetto, da Conegliano, martedì 29 giugno.
Nella festività dei santi
Pietro e Paolo, l’Unitalsi
vittoriese intraprenderà il
suo 30º viaggio alla grotta
di Massabielle. Risale infatti al 1974 il primo pellegrinaggio diocesano della
sottosezione, il quale aprì
la strada ad altri ancora
contribuendo a far giungere nel luogo delle apparizioni, ai piedi dei Pirenei,
decine di migliaia di pellegrini, malati e volontari
della Chiesa di San Tiziano.
L’edizione
2004 sarà
inoltre la
prima ad
essere
presieduta dal vescovo
Giuseppe Zenti, pellegrino
con i pellegrini, il quale
condividerà con la sua
nuova diocesi un’intensa esperienza di fede.
Il pellegrino più giovane
ha poco più di un anno,
mentre il veterano, per età
e per esperienza in questo
campo, compirà nel prossimo mese di agosto 98 anni.
Complessivamente sul
L’
treno saliranno 600 persone di cui 124 malati che a
Lourdes saranno ospitati
al Salus, l’ospedale dell’Unitalsi italiana. I pellegrini
saranno invece 238, mentre i volontari 165. A questi si aggiungeranno circa
70 persone, tra pellegrini,
malati e volontari, della
diocesi di Venezia. Dieci
saranno i medici e undici i
sacerdoti, di cui sei provenienti dalla diocesi
di Vittorio
Veneto,
tre da Venezia
e
due da Padova.
Due sono le parrocchie presenti
con un folto gruppo di fedeli accompagnati dal rispettivo parroco. Si tratta
di Motta di Livenza con
monsignor Rino Bruseghin e Oderzo con monsignor Piersante Dametto.
Anche il Seminario sarà
rappresentato da tre teologi e un animatore.
I pellegrini raggiungeranno la Francia nella gior-
In 600 da tutta
la diocesi, guidati
dal Vescovo
nata di mercoledì 30 giugno. Per loro si susseguiranno le celebrazioni alla
grotta e nei vari santuari di
Lourdes, la visita ai luoghi
di santa Bernardetta e la
Via Crucis lungo il pendio
del vicino colle. Tema dell’anno sul quale saranno
chiamati a riflettere è “Il
Signore è la mia roccia”.
Per i bambini il salone al
piano terra del Salus sarà
trasformato ogni giorno in
una ludoteca. Per i più piccoli, e questa è una novità
assoluta, ci sarà la possibilità di trascorrere un
paio d’ore, dalle 14 alle 16,
giocando e divertendosi in
compagnia di alcune ragazze, volontarie italiane,
che a Lourdes stanno prestando il servizio civile.
Per entrare nel clima
del pellegrinaggio si sono
tenuti, nella settimana che
precede la partenza, degli
incontri rivolti ai partecipanti, in particolare a pellegrini e volontari.
Il rientro alla stazione di
Conegliano è fissato per lunedì 5 luglio.
Gerda De Nardi
FU PARROCO A VILLA, SUSEGANA E CODOGNÈ
È morto don Giuseppe Rui
S
i è spento lunedì 21
giugno, nell’ospedale di Vittorio Veneto, all’età di 98 anni, don Giuseppe Rui, il più anziano
dei preti della diocesi. Era nato a Lutrano nel 1905
e aveva frequentato il seminario diocesano. Monsignor Beccegato lo ha ordinato sacerdote in cattedrale il 9 luglio 1933.
Tutta la sua vita è stata
spesa nell’attività pastorale in diverse parrocchie
della diocesi. Dopo alcuni
anni di servizio come cappellano, nel 1936 è stato
nominato parroco a Villa
di Villa dove rimase per
dieci anni, poi a Codognè
dal 1946 al 1960 e infine a
Susegana fino al 1970
quando si è ritirato a Rua
di Feletto a causa della salute precaria. Ma non cessò di lavorare, anzi, quando il parroco di Rua, don
Pietro De Bettin, verso la
Don Giuseppe Rui, morto all’età di 98 anni
metà degli anni Ottanta,
si ammalò, don Giuseppe
che già aveva superato la
soglia degli ottanta, lo affiancò sostenendolo non
solo nella malattia, ma anche nell’attività parrocchiale fino a quando il parroco morì. Don Giuseppe
continuò a prestare servizio anche con il nuovo
parroco don Mario D’Incà
fino che le forze lo sostennero. Negli ultimi an-
ni dovette ritirarsi nella
Casa Papa Luciani di Santa Lucia avendo bisogno
di continue cure.
Don Giuseppe era un
prete all’antica, non solo
per l’età, ma anche per lo
stile pastorale, ma questo
non gli impedì di dedicarsi con tutto lo zelo e la
passione a sostenere la vita cristiana nelle numerose comunità in cui ha prestato servizio. La nipote
Anna, che lo accudì fin da
quando si era ritirato a
Rua di Feletto e che gli è
stata amorevolmente vicina anche quando era a
Santa Lucia, lo ricorda soprattutto come uomo riservato, ma di grande spiritualità: «Ultimamente –
afferma – non faceva che
pregare tutto il giorno». Il
funerale è stato celebrato
dal Vescovo nella parrocchia natale di Lutrano,
dove è stato sepolto.
insegnamento della religione cattolica nella scuola, il cosiddetto
Irc, non è, come si sa, obbligatorio. Ogni
anno l’alunno o i genitori, a seconda dell’età e della scuola frequentata, possono
scegliere di “non avvalersi” dell’insegnamento di questa materia. La quale, vale la
pena ricordarlo, non è insegnamento generico di religione, ma di “religione cattolica”, sia pur presentata come contenuto culturale e non come catechesi.
Quanti sono quelli che non “si avvalgono”?
L’Osservatorio socio-religioso del Triveneto ha pubblicato i dati relativi al
2004, riguardanti le tre regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino
Alto Adige. In totale, per queste tre regioni, la percentuale dei “non avvalentesi” è di 10,03%, mentre lo scorso anno era del 9,67, con un aumento del 3,72%. La
distribuzione tra maschi è femmine è
pressoché uguale, invece se si tiene conto del livello di scuola si va dal 6,51% della scuola materna al 16,92 della scuola
media superiore.
Coloro che non si avvalgono che cosa fanno durante l’ora di Irc?
Sempre per le scuole della diocesi di
Vittorio Veneto: il 31,9% esce dalla scuola, il 28,8% studio assistito, il 26,1% studio
libero e il 13,2% attività didattica formativa.
Per quanto riguarda la diocesi di
Vittorio Veneto, i non avvalentesi nel
2004 sono stati l’11,06% con un incremento del 3,72% rispetto allo scorso anno. Da notare che nel 1988, anno del primo rilevamento, erano solamente il 2,2%.
MISSIONI
clima di spiritualità che nacque e
maturò l’idea della fondazione di
un istituto per le Missioni, che si
concretizzerà il 29 gennaio del
1901, con il nome della Consolata.
Più tardi, nel 1910, fonderà anche
un istituto femminile, con lo stesso nome, le Missionarie della Consolata.
Ancora una volta Maria diventa protagonista di una nuova “avventura”. I missionari della Consolata, oggi presenti in
più di 20 Paesi, in quattro continenti, continuano l’opera dell’Allamano, fedeli al carisma voluto dallo stesso fondatore, attenti
soprattutto alle nuove esigenze dei tempi.
Si propongono essere ancora “una famiglia” soprattutto a quanti sentono una chiamata speciale di consacrazione; si consacrano all’evangelizzazione del mondo nel
lavoro apostolico di annuncio e promozione umana delle persone, ravvivando
nello stesso tempo, la coscienza che ogni
battezzato e ogni Chiesa devono “andare
oltre” i propri confini, mettendosi a servizio dei più bisognosi, anche a costo della
vita.
Padre Gianni Basso
Missionario della Consolata
Domenica 27 aVittorioVeneto
la celebrazione della Consolata
I
Missionari della Consolata e tutto il
popolo cristiano celebrano il 20 giugno la solennità della Madonna Consolata. Quest’anno, a Vittorio Veneto, domenica 27 giugno, c’è una solenne celebrazione festiva alle 10, nella chiesa a lei dedicata, in via Rizzera 243.
Grande promotore di questa devozione
mariana è stato, senza dubbio, il beato Giuseppe Allamano, sacerdote di Torino che
per 46 anni fu rettore di quel santuario,
che, con coraggiose iniziative, rese un
“centro di vita spirituale” e un “punto di riferimento di tutta l’attività pastorale dell’arcidiocesi di Torino”. Si trovava come
immerso in un “mare di gente” sul quale
le missioni avrebbero potuto benissimo
galleggiare.
La caratteristica spiritualità mariana
che l’Allamano voleva era ispirata a una
nuova e urgente mentalità missionaria.
L’Allamano fu “sacerdote diocesano” e
“rese pratico e operativo” il culto alla Madonna. Qui tra le mura del santuario fu attivo, laborioso, intraprendente, senza
sbracciarsi, da vero “prete diocesano”, vivendo tra la
gente, molta gente. In altre parole
l’Allamano volle
rendere più familiare o più popolare,
più spontanea, più
sentita, più abituale
e più profonda, veramente parte integrante della vita cristiana la devozione a
Maria.
È in questo solido
LE CELEBRAZIONI
I
n occasione della solennità
della Madonna Consolata ecco le celebrazioni in programma a
Vittorio Veneto.
Venerdì 25 giugno, come tutta la settimana: rosario missionario meditato alle 16.30, e novena,
il tutto prima della messa delle
17.
Sabato 26: alle 17 messa celebrata dal vescovo Zenti.
Domenica 27: alle 10 messa solenne con padre Gianni
Basso, missionario per 24 anni
in Brasile, celebra 30 anni di
sacerdozio.
A seguire incontro festivo
dei familiari dei missionari
della Consolata.
12
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 27 giugno 2004
L’AGENDA
del Vescovo
L
a settimana scorsa
si è svolto il campo
vocazionale. Erano
invitati tutti i giovani che
partecipano ai gruppi vocazionali parrocchiali. Come al solito le iscrizioni
sono arrivate all’ultimo
momento, questo perché
non è facile trovare per un
giovane l’euro e mezzo
come quota di partecipazione e molti di loro non
sono venuti proprio perché non hanno trovato i
soldi.
Mia mamma avrebbe detto: «Potevi dirmelo, che ti
avrei dato io i soldi per
quei giovani!».
Credo che non solo mia
mamma, ma che anche
molti di voi avrebbero
pensato la stessa cosa.
Anche per me sarebbe
stato doveroso utilizzare
le offerte che arrivano
dalla diocesi di Vittorio
Veneto per questo giusto
motivo (qualcuno in effetti è stato aiutato), ma in
questo contesto africano,
bisogna valutare quello
che è veramente educativo per rendere autonoma
questa gente.
Uno degli obiettivi del
Un sostegno che
sfoci nell’autonomia
progetto pastorale della
diocesi di Sarh, è la “prise en charge” ovvero il
prendersi a carico le spese delle attività della comunità cattolica.
Al loro arrivo, i missiona-
ri occidentali hanno portato l’annuncio del Vangelo, ma hanno anche visto le urgenti necessità di
creare delle strutture necessarie per l’Annuncio.
PELLEGRINAGGIO: Dal 26 al 27
settembre a Medjugorje
I
missionari della Consolata di Vittorio Veneto propongono per il
prossimo mese di settembre un pellegrinaggio a Medjugorje, come
esperienza di preghiera, fraternità e gioia.
Il pellegrinaggio si svolgerà dal 23 al 27 settembre, raggiungendo
la piccola località di Medjugorje, visitando il monte dell’Apparizione (Podbrdo), il monte della Croce (Krizevac), la chiesa di San Giacomo.
Per informazioni e adesioni: padre Angelo Casadei, telefono 0422771272; Giorgio Zago, telefono 0438-57411.
La cosa più facile e veloce per aiutare questa gente, è stata quella di far arrivare tutto il necessario
dall’estero.
Questo purtroppo ha
creato in molti una men-
talità che fa associare l’uomo bianco e quindi anche
il missionario, a chi può
fare tutto e ha tutto... e per
certi aspetti è proprio così... e c’è sempre qualcuno che ne approfitta!
Questo poteva andare bene quando c’erano solo i
missionari, ma adesso
che c’è anche il clero locale questo crea dei problemi, perché un prete
ciadiano non ha le stesse
possibilità a livello economico di un missionario
italiano.
È vero che la povertà in
questo Paese è ancora un
grosso problema, ma è
anche vero che ora i cattolici sono numerosi e che
tra loro c’è chi guadagna
bene e che purtroppo c’è
anche chi sperpera i suoi
soldi in cose inutili e nell’alcol.
Allora diventa educativo
far capire fin da giovani
che bisogna pur fare qualche sacrificio per avere o
partecipare a qualcosa
per cui vale la pena e che
non bisogna sempre aspettare tutto dagli altri e
specialmente dai missionari. Ben presto il clero
locale potrà prendersi a
carico tutte le parrocchie
ma chi dovrà sostenere economicamente le strutture e le attività saranno i
cristiani stessi.
Con questo non voglio dire che non bisogna più
raccogliere offerte, ma
che queste offerte vengono bene utilizzate soprattutto per opere di educazione che contribuiscono all’autonomia della
Chiesa ciadiana.
don Adriano Bellotto
Sarh, Ciad
Domenica 27 giugno – Tredicesima del Tempo Ordinario
1 Re 19, 16. 19-21; Gal 5, 1.
13-18; Lc 9, 51-62
Prima settimana del Salterio
entre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo…». Con
lo sfondo di questa drammatica prospettiva, Gesù è colto nel suo viaggio
coraggioso a Gerusalemme in compagnia dei discepoli, e precisamente intenzionato a fare tappa in Samaria, pur sapendo che tra samaritani
e giudei non correva buon sangue. I
samaritani non riconoscevano il tempio di Gerusalemme e i giudei, a loro volta, li rimproveravano di essersi compromessi con altri popoli e altri dei. Al rifiuto da parte dei samaritani di accogliere Gesù, i discepoli
si arrabbiano oltre misura, ma egli
non mostra alcuna ostilità; non si meraviglia che ci sia chi lo rifiuta, ma
non accetta di essere messo al secondo posto da chi sceglie di seguirlo. Nel mondo c’è sempre qualcuno che si frappone lungo la via, che
preferisce seguire princìpi diversi da
quelli del Vangelo. Il discepolo non
è autorizzato a lottare contro nessuno, non ha ricevuto l’incombenza di
scatenare “guerre sante” o di bandi-
re roghi. L’unico fuoco che
Gesù è venuto a portare sulla terra è quello dello Spirito che trasforma il cuore degli uomini. Io penso però che siamo
tutti un po’ fratelli di Giacomo e Giovanni, figli del tuono, e come loro restii ad imparare la lezione.
Nella seconda parte del Vangelo
assistiamo a tre incontri di Gesù. Nel
primo incontro, “un tale”, entusiasta
all’eccesso, dichiara che intende seguire il maestro ovunque. Gesù, realisticamente, lo ridimensiona e gli ricorda che la strada per Gerusalemme è irta di difficoltà, non è una passeggiata. La costruzione del Regno
è fatta di momenti belli e di emozioni forti, ma c’è anche il giorno del
deserto e dello sconforto, delle delusioni e delle sconfitte. Di tutto questo occorre essere consapevoli se si
vuol prendere sul serio il Vangelo.
Nel secondo incontro è Gesù che invita “un altro” a mettersi al suo seguito senza alcuna condizione: «Lascia che i morti…». Quante cose
morte portiamo dentro di noi: sogni
infranti nello scontro con una realtà
diversa, problemi irrisolti, limiti e fragilità… Se dovessimo prima sistemare tutto per annunciare il Regno,
non cominceremmo mai. I discepoli di Gesù non sono persone che
me a Lago alle 10.30. Alle 15 partecipa all’ordinazione episcopale di monsignor Giuseppe Andrich nella cattedrale di Belluno.
Lunedì 28: Al mattino udienze concordate. Alle 20 celebra la Messa a Mansuè.
Martedì 29: Alle 8.30 incontra i sacerdoti della forania di Vittorio Veneto. Alle 10.30 celebra la Messa a
Soligo nella solennità del patrono.
Dal pomeriggio di martedì 29 giugno a lunedì 5
luglio partecipa al pellegrinaggio diocesano a Lourdes.
NOMINE
* Don Vittorino Battistella e don Livio Dall’Anese sono stati nominati “parroci in solidum”
dell’Unità pastorale Pianzano, Godega, Bibano. Don
Vittorino Battistella è il moderatore dell’Unità.
Don Vittorino Battistella lascia la parrocchia di
Santa Giustina di Vittorio Veneto, mentre don Livio
Dall’Anese riprende il servizio in diocesi dopo aver
svolto il ministero nella parrocchia di Guanambì,
diocesi di Caetité (Brasile) come “Fidei donum”.
* Don Bruno Daniel, arciprete di Lentiai, è stato nominato direttore del Centro missionario diocesano, conservando l’incarico parrocchiale.
* Don Zeno Pessotto è statao nominato responsabile del Centro pastorale presso Casa “G. Toniolo” di Conegliano. Lascia la parrocchia di Salsa
di Vittorio Veneto.
Consiglio affari economici
I
l Consiglio diocesano per gli affari economici
si riunirà giovedì 29 luglio.
Verranno prese in considerazione le domande
presentate entro il 14 luglio.
attolica
C
e
n
o
i
z
A
Proposta campiscuola
ell’intensa stagione di
campiscuola, proposta dall’Azione cattolica diocesana, c’è
ancora qualche posto.
È possibile iscriversi per il campo Giovanissimi 14-21 luglio a Col Cumano, per il
campo 18enni 28 luglio-4 agosto a Cimacesta, per il
campo Giovani in Toscana 8-15 agosto, per il campo adulti 4-11 agosto e per il campo Lavoratori 1118 agosto.
Viste poi le numerose richieste è stato programmato un altro campo 14-15enni nel periodo 25 agosto-1 settembre.
Un invito del tutto speciale alle giovani coppie di
sposi e alle famiglie per il campo Giovani-Adulti
dall’11 al 18 agosto.
Il Campanac (per educatori-animatori-responsabili) è stato fissato per il week-end 10-12 settembre
a Cimacesta.
Ultimi posti anche per il grande incontro nazionale a Loreto, di tutta l’Azione cattolica italiana e di
quanti vorranno unirsi (3-5 settembre). Nell’occasione il Papa beatificherà, tra gli altri, Alberto Marvelli, giovane dell’Azione cattolica di Rimini.
Per informazioni e adesioni ufficio Ac, telefono
0438-940374.
N
OGGI Domenica
«M
Domenica 27 giugno: Celebra Messa e Cresi-
hanno già risolto tutti i loro problemi, ma persone che prendono la propria croce e vanno avanti con coraggio, sapendo che dentro i loro “vasi
di coccio” portano un vero tesoro.
Nel terzo incontro, ad “un altro”
ancora Gesù (un po’ come ha fatto Elia con Eliseo) ricorda la necessità di
essere fedeli alle scelte operate. Vale anche per noi, cristiani spesso dalla memoria corta, abili ad adagiarci
nelle situazioni, a trovare scuse e
compromessi. Non possiamo perdere tempo in pettegolezzi, in discussioni inutili, in dibattiti su questioni
banali mentre il mondo ha urgente
bisogno dell’annuncio del Vangelo.
Invochiamolo pure il “fuoco dal
cielo”, non però sui fratelli che non
la pensano come noi, ma su noi stessi, sulle tante nostre sicurezze, sulle
realtà in cui abbiamo riposto la nostra
fiducia, sul nostro passato e sui nostri interminabili indugi.
Don Fabrizio Mariani
OFFERTE
Offerte per la Casa “Mater Dei”
(aggiornate al 1º giugno 2004)
Bambini 1ª Comunione, Cattedrale di Vittorio Veneto 397,00, Gruppo
famiglia 1 Sacile 108,00; Bambini del catechismo di 5ª elementare, Cordignano 20,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Bambini del catechismo di 5ª elementare, Cordignano 10,00; Bambini di 1ª
Comunione di Colbertaldo 120,00; Rizzotto Claudio in ricordo della mamma Elda Meneghin ved. Rizzotto 160,00; Fam. Boldrin di Sarmede in ricordo di papà Otello 360,00.
Grest
G
Ci siamo ! Eccoci nell’estate dei
Grest, ed ecco la pagina speciale
a loro dedicata. Mandaci anche
tu articoli e foto del tuo Grest!
E UNA SERA UN FILM... DOPPIATO DAGLI ANIMATORI!
I ragazzi de La Nostra Famiglia
trovano amici al Grest di Lutrano
I
bambini più grandi
che quest’anno frequentano il Grest di
Lutrano erano sì e no nati
quando nell’estate del
1991 la parrocchia partiva
con la prima edizione. Si
trattava di una novità assoluta per tutta la zona dell’Opitergino. Quattordici
anni quindi, e certo non li
dimostra.
“Grestabile” - La novità
dell’edizione di quest’anno
non ha eguali in zona: «Abbiamo stretto un rapporto
di collaborazione con La
Nostra Famiglia» dice Omar, uno dei “volti storici”
di questo Grest. «Ora alcuni utenti del Centro
Diurno di Oderzo partecipano ai laboratori insieme
ai ragazzi della parrocchia». Non si tratta solo di
una collaborazione di amicizia, ma di un progetto
che ha una duplice finalità:
offrire ad alcuni utenti
Il gruppone di Lutrano e, sotto, un momento dei laboratori con anche ragazzi disabili
la comunità.
“Anche un film coreano” - Nell’ambito del Grest si svolgono come ogni
anno tre uscite: la Giornata della famiglia con la pedalata al parco di Villa Varda domenica 20 giugno, la
giornata al parco acquatico di Acquafollie a Noale il
23 e infine una gita, stavolta a Padova e Monselice, che avrà luogo il 30. Inoltre verrà ripetuta un’i-
Lavoretti dei
bambini in vendita
pro missionari
lutranesi
In mostra due
dei più bei lavoretti
realizzati dai ragazzi...
un’occasione di socializzazione esterna al Centro e
sensibilizzare il territorio
rispetto al modo di concepire la disabilità da un punto di vista delle risorse e
non della limitazione. Con
entusiasmo il parroco don
Lucio Marian e i suoi collaboratori stanno rendendo reale il concetto che le
abilità diverse sono una
fonte di arricchimento per
niziativa partita lo scorso
anno: la proiezione serale
di un film inerente ai temi
trattati al Grest. Quest’anno sarà la volta di un film
coreano dal titolo “Il ritorno a casa”, in lingua originale con... doppiaggio in
diretta compiuto dagli animatori. Parteciperanno al
dibattito sul film Carla Vizzotto, docente al laboratorio di cinema alle scuole
medie “F. Amalteo” di Oderzo e una delle creatrici
della rassegna di film per
ragazzi da tutto il mondo
che fa da corollario alla
mostra dell’illustrazione di
Sarmede, e Franco Santamaria, docente di pedagogia all’Ateneo di Trieste.
Tabella di marcia Partito il 14 giugno, questo Grest ha adottato il tema del Noi “Di pizza in
pi@zza”. Una giornata
normale, dal lunedì al
venerdì dalle 15.30 alle 19, prevede mezz’ora di preghiera e canto
seguita da un’ora e un
quarto in cui i 121 ragazzi
iscritti si dividono nei sette laboratori. Segue
mezz’ora di merenda con il
gelato e la drammatizzazione della scenetta del
giorno, compiuta non dagli
animatori come accadeva
fino all’anno scorso ma dai
bambini del laboratorio di
teatro. Il grande gioco di
squadra e il cerchio finale
concludono la giornata.
Ma per gli animatori, venti ragazzi tra i 14 e i 19 anni e dieci mamme, l’impegno parte già alla mattina
con i preparativi, continua
alle 15 con mezz’ora di raccoglimento e termina dopo
le 19 con un momento di riflessione sulla giornata.
“Stanchino” - «Adesso
sono un po’ stanchino, mi
sono fatto sei ore di tema».
A dirlo è Moreno, uno dei
due animatori di quinta superiore. Ma come si fa a
conciliare il Grest con gli
esami di maturità? «Sì
può… oggi ho fatto Montale è mi è pure andata benissimo!». E domani lo aspetta la seconda prova…
Il Grest terminerà con
la serata finale sabato 3 luglio, durante la quale verranno venduti i lavoretti
preparati dai ragazzi nelle
tre settimane: il ricavato
andrà ad uno dei missionari lutranesi nel mondo.
Seguirà la messa di fine
Grest la mattina successiva.
Andrea Pizzinat
SACILE - IL PICCOLO GREST DEL RICAMO (E DEI GIOCHI)
nche quest’anno, nella parrocchia del Duomo di Sacile, dal 7 giugno al 3
luglio è stato organizzato un corso di ricamo per bambine e ragazze (ma
anche ragazzi) dalla prima elementare alla prima superiore. Come sempre,
numerose sono state le partecipanti (circa 85), guidate e animate da tre suore di Maria Bambina e da un gruppo di volontarie. Tra le varie attività e
sotto la guida di un’esperta signora, è prevista la pittura su stoffa. Durante
la mattinata inoltre trova spazio un momento formativo e d’animazione, con
canti e giochi. Venerdì 18 giugno è stata realizzata un’uscita a Bassano, Asolo e alla Madonna del Monte. Il corso di ricamo è un modo alternativo
per trascorrere l’estate, dedicandosi al riposo e al gioco, ma anche imparando un’arte autentica, che ancora piace! Il corso di ricamo si concluderà
con una mostra a palazzo Carli, sabato 3 luglio, dalle 17 alle 20, e domenica 4, tutta la giornata. Le eventuali offerte andranno per le missioni. (AM)
A
e
L’AZiON
DA SAN GIORGIO A MEL ECCO I
GREST IN CORSO
Ricominciamo!
L
e parrocchie riaprono
il cantiere Grest, scrivevamo in prima pagina la
scorsa settimana. E rieccoci: appena finita la
scuola, nugoli di
bambini, drappelli di
animatori, parroci e
adulti prendono possesso del patronato.
I primi a cominciare arrivano dalla bassa
diocesi: da Lutrano, con il
suo Grest che è anche incontro con i disabili, di cui
parliamo qui a fianco; ad Arzeri e Campodipietra: in
tutto 1293 abitanti, ma ciononostante buona volontà a
sufficienza per organizzare
un Grest. Inizio anticipatissimo anche per Camino: dal
12 giugno al 4 luglio tutti in
pista con “Il mago di Oz” (e
già ora sono in rete su
www.camino-oderzo.it).
Stessa scelta anche per San
Martino a Conegliano, dove si cerca in patronato “Il
pianeta del tesoro”; e per
Parè, dove il Grest non
smette mai: inizia a giugno
e si conclude a settembre.
Tanti hanno invece tirato
il fiato per una settimana dopo gli ultimi compiti in
classe, per gettarsi a
capofitto nel Grest
nella prima settimana d’estate
(da lunedì 21
giugno). Eccoci
allora a Colbertaldo, dove per un
mese il tema sarà “I
giovani e la parrocchia”; a
Mosnigo, dove per tradizione si parte sempre da temi del Vangelo: quest’anno
le “compagne di giochi” saranno la Risurrezione e le
successive apparizioni di
Gesù. Ci spostiamo: è Grest
anche a Pieve, dove il Grest è condiviso con Solighetto, col titolo di “Va’ e non ti
fermare”; a Fratta di Oderzo e all’estremo sud a
San Giorgio di Livenza, in
entrambi i casi con il tema
“Di piazza in piazza”. E ancora Grest anche a Mel e
tutte le sue frazioni, a Bocca di Strada e a Visnà, dove il tema prescelto è san
Francesco.
ARZERI E CAMPODIPIETRA
Laboratori
per tutti i gusti
U
na ventina di persone di diversa età
tra mamme e ragazzi costituiscono la vivace squadra degli animatori del
Grest di Campodipietra
(nella foto a destra) e Arzeri (a sinisra), partito la
scorsa settimana e in
fase di conclusione.
Un’esperienza
giunta al
suo terzo
anno di vita
che coinvolge una cinquantina di
ragazzi, dai 6 ai 14 anni,
con in prima linea il parroco don Piergiorgio Trevisan.
Qual è il programma
del Grest a Campodipietra e Arzeri?
«Il Grest si tiene in parrocchia, dalle 15.30 alle 19,
e prevede una serie di laboratori, momenti di gioco e di canto. Io mi occupo
personalmente dei momenti di riflessione. Esordiamo il nostro pomeriggio insieme e lo concludiamo con una preghiera
al Signore. I ragazzi, suddivisi in gruppi a seconda
dell’età, svolgono un laboratorio al giorno, e li cam-
biamo a rotazione, in maniera tale da fruire di tutte
le esperienze proposte dai
nostri animatori».
Il tema di quest’anno?
«L’associazione Noi del
Triveneto ha pensato per
il 2004
a un recupero
degli
antichi
valori
delle
nostre
terre.
Niente
di meglio che insegnare ai
ragazzi i lavori che svolgevano i nostri nonni. “Di pizza in pi@zza”, questo il nome dell’iniziativa, consta
soprattutto di laboratori
manuali».
Quale significato riveste per lei il Grest?
«È un momento importante il cui fine è trasmettere valori umani e religiosi semplici e condivisibili».
Ancora top secret il programma della serata di
questo venerdì, ultima
giornata del Grest. Tutti invitati, ma in prima fila ci aspettiamo facciano capolino i volti orgogliosi dei genitori dei ragazzi.
Angela Deganis
LAVORO DI SORGE
Libri
NERVESA
Belluno, l’occupazione
raccontata dai parroci
L’
Istituto bellunese
di ricerche sociali
e culturali ha edito l’importante volume “Relazioni dei
parroci delle diocesi di Belluno e di Feltre sull’occupazione nazista dal 1943 al
1945”. L’opera, che è a cura
e con introduzione di Giuseppe Sorge, contiene i verbali di risposta di 61 parroci al questionario inviato dalla Curia subito dopo la liberazione per conoscere lo stato morale e civile delle popolazioni durante il triste
periodo dell’occupazione.
Il volume è particolarmente importante perché contiene dei documenti di prima mano, stesi immediatamente dopo i fatti dai parroci in quanto persone responsabili delle varie popolazioni; per giunta i documenti erano ufficiali, di sicura fedeltà storica. L’opera
può essere letta sotto vari
profili. Quello però più interessante è certamente il
filone che attualmente sta
acquistando importanza
nella storiografia italiana: si
tratta cioè non di studiare il
comportamento dei tedeschi, né l’azione dei partigiani, cose tutte ormai assai
indagate, ma di vedere quale è stato l’atteggiamento
della popolazione. Da queste relazioni appare come la
gente bellunese sia stata
sempre e compattamente
antifascista e antitedesca. Il
problema scottante del rap-
porto dei parroci con il movimento partigiano, nell’opera in questione, è analizzato sotto tre aspetti: alcuni
parroci sono i promotori del
movimento partigiano e sostenitori sempre dello stesso movimento; altri temono
per alcune vessazioni che i
partigiani hanno fatto sulla
popolazione
civile; altri
ancora paventano il
pericolo dei
comunisti atei che, provenendo da
fuori provincia possono
inquinare il
movimento
partigiano e
l’intera popolazione.
La popolazione da queste relazioni appare sofferente, ma non piegata; dignitosa nella sua sofferenza; attenta ai valori di patria,
ma anche umana con il nemico ucciso oppure ferito
oppure vinto. In pratica la
gente bellunese ha saputo,
con l’aiuto dei parroci, stendere la propria mano caritatevole in nome del cristianesimo vissuto e praticato. I racconti dei parroci,
pur così differenti nello stile, sono altamente drammatici e alcuni di essi hanno un alto profilo letterario.
“Le relazioni dei parroci delle diocesi di Belluno e di
Feltre sull’occupazione nazista dal 1943 al 1945” (340
pagine, con tre appendici e
un’ampia introduzione di
Giuseppe Sorge) è in vendita nelle principali librerie
e nella sede dell’Istituto al
prezzo di 23 euro.
TREVISO: CONCORSO
“TOTI DAL MONTE”
T
ermina il 26 giugno, al teatro Eden di Treviso, il Concorso internazionale per cantanti
“Toti Dal Monte”, giunto alla XXXIV edizione. L’opera a concorso è “Il barbiere di Siviglia”, di Gioacchino Rossini; i vincitori per ognuno dei sette ruoli formeranno la compagnia di canto dell’opera che sarà
in programma nelle stagioni 2004-2005 di Teatri Spa
di Treviso e del Teatro Coliseu di Porto (Portogallo).
La finale pubblica, ad ingresso libero, si tiene sabato
26 giugno alle 17. La partecipazione di candidati a
questa XXXIV edizione testimonia il carattere internazionale del celebre concorso. I sessantatre giovani candidati (il limite di età è fissato a 32 anni) infatti
provengono da Albania, Austria, Bulgaria, Canada, Cina, Colombia, Corea del Sud, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Messico, Polonia, Russia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Venezuela, oltre che naturalmente dall’Italia. Tra
di loro una diocesana: Alessia Nadin di Caneva.
Il concorso “Toti Dal Mone” è promosso da Teatri Spa.
Nonostante
il maltempo
Zanardo si è
alzato in volo
A
l campo di volo
“Francesco Baracca” di Nervesa della Battaglia, domenica scorsa, 20
giugno, l’8º “Baracca day”
in memoria dell’asso italiano, abbattuto la sera del
19 giugno 1918 sopra il
Montello da un Phonix121, alzatosi in volo da Godega di Sant’Urbano. Pilotava il sergente Max Kauer
con a bordo il tenente osservatore Arnold Barwig.
Il valoroso maggiore Baracca, nato a Lugo di Ravenna nel 1888 e che aveva raggiunto la sua 34ª vittoria aerea proprio il giorno 19, è ininterrottamente
commemorato dal 1968 dal
grande pilota-costruttore
Giancarlo Zanardo di Conegliano, che nell’anniversario dell’infausto giorno,
o a cavallo della data, sorvola sul Montello a bassissima quota il sacello della
medaglia d’oro, lanciando
un grosso mazzo di fiori.
Zanardo eravamo abituati vederlo ai comandi
del triplano Fokker Dr1
(replica fedele di quello mitico del “Barone rosso”),
ma quest’anno, per via dei
violenti temporali notturni, e di una mattinata piovosa e di nuvole basse, a
non più di 150 metri, si è
davvero rischiato il tutti a
terra! Ma il comandante
Zanardo ha voluto mantenere a tutti i costi la vecchia promessa, alzandosi
però in volo col biplano De
Havilland DH.82 Tiger
Moth, più manovrabile in
condizioni atmosferiche
difficili e soprattutto su
campi d’erba bagnati.
(MS)
CASTELBRANDO:
Il 26 e 27 giugno
“Festival celtico”
S
abato 26 e domenica 27 giugno due giorni di musica,
canti, danze, divinazione, magia
e fiabe a CastelBrando grazie al
“Festival celtico”. Fitto il programma di iniziative: esposizione di artigianato celtico; stage di
danza bretone-irlandese coordinato da Paola Sfregola, cantante
e coreografa; percorso di divinazioni (Rune, Livtavl, Sibille, Geomantica) sotto le chiome degli alberi, nelle vicinanze di cespugli
o corsi d’acqua, all’interno di
“corti medioevali”, negli anfratti
e negli angoli delle costruzioni...;
scuola di magia per i bambini; lettura di fiabe da parte di Ithildin,
la signora delle fiabe; inoltre sabato sera, alle 21.30, concerto di
musica celtica con il gruppo Laudari.
“Distretto” e
“Rete” sono le
parole magiche
dell’economia
e della politica
del nostro
tempo. Ma
spesso sono
solo fumo
senza arrosto.
U
no spettro si aggira per la diocesi. Non ha corpo,
non ha colore, non ha sapore. Basta una parola ad
evocarlo, ed ecco che il suo
fascino avvince tutti. Tutti
lo desiderano e ne parlano.
Tutti lo vogliono e tutti lo
cercano.
No, non è il comunismo
(come lascerebbe supporre la prima frase). Né il barbiere di Siviglia (come si evincerebbe dall’ultima). Signore e signori, è invece…
il “distretto”.
Ossia? - Bella domanda… Il distretto sarebbe una forma di organizzazione,
di comuni o enti vicini che
si associano: come il Distretto sanitario che, poverino, c’è da un sacco di tempo, esiste davvero, e non ha
colpa della “distrettomania”
di inizio millennio.
Il distretto sarebbe poi
anche un consorzio di attività economiche dello stesso settore nella stessa zona: distretto produttivo. Ad
esempio: nel Quartier del
Piave il Distretto del mobile. In Cadore il Distretto
dell’occhiale.
Distretto, per i diciottenni, era quello militare, a
cui ti presentavi per la visita di leva.
All’inizio c’erano solo
queste tre categorie.
Se oggi con Google troviamo in rete 438 mila siti
che contengono la parola
distretto, e 145 mila in cui
c’è distretto e c’è Treviso,
deve essere cambiato qualcosa. Distretta nuda tenemus..
Nel basso Polesine si
punta sia sul distretto della
giostra che sul distretto ittico (tanto per avere i pesciolini rossi da dare ai vincitori del tiro al bersaglio).
I Rotary e i Lyons non sono divisi in gruppi o sezioni: ma in distretti. I produttori vinicoli vogliono diventare “Distretto del Prosecco”. Il candidato sindaco
Enzo Pavan vuole rilanciare l’economia a Vittorio Veneto: “Non siamo il distretto di niente”.
Distrettofilo se non distrettomane è il presidente
Tutti pazz
per il dist
della Provincia di Treviso
Luca Zaia. Ha fatto della
provincia di Treviso il distretto della bioedilizia, sostiene il distretto dello
Sportsystem a Montebelluna, e il distretto regionale Veneto Nanotech; gli piacerebbe che Cordignano
(con il suo bel depuratore)
e Godega si qualificassero
distretto dell’eccellenza ambientale; la Provincia è anche parte del distretto della portualità, intermodalità
e logistica.
Qualcuno esulta perché
“i distretti produttivi veneti
approdano in Tunisia”: ma
se noi non gli facciamo costruire una moschea, loro
ci permetteranno di istituire un distretto?
“Il distretto si allarga al
territorio e all’estero”, titolava il Corriere della Sera.
E il culmine veniva raggiunto nell’editoriale: “I distretti si allargano e si dotano di reti lunghe diventando metadistretti”.
Metadistretti, ovvero distretti di distretti. Impressionante complicazione.
Frankenstein è sfuggito al
controllo del suo padrone.
Presi nella rete
Proprio l’ultima frase nasconde un altro rischio. Come le gemelle Kessler o le
gemelle Olsen, anche il distretto ha una sorella da cui
è quasi indistinguibile: la
“rete”.
Quando sentiamo que-
sta parola ormai non pensiamo più al calcio. Ma al
fatto che tre o dieci realtà
collaborano. Ma anziché dire “collaboriamo”, da qualche anno è assai trendy dire “facciamo rete”. Rete per
l’integrazione degli alunni
stranieri: quante scuole elementari non ne fanno parte? “La parola d’ordine è territorio in rete”, si rilanciava
al momento della stesura
del Piano strategico per la
Marca.
Chiunque sia anziano,
giovane, disabile o povero
sicuramente può usufruire
di… una rete di servizi.
Come la Rete Reale da anni attiva a Conegliano. Per
le aziende – magari già riunite in distretto – la rete è
la salvezza: «Siamo forti
perché siamo trasversali,
ma dobbiamo fare rete», diceva recentemente Maurizio Zanon di Confindustria.
Vale anche per il volontariato. “A Orsago Comunicare solidale mette in rete la solidarietà” titolavamo
su L’Azione. I condomini solidali sono tanti? Pronti: si
mettono in rete. Neanche
la Chiesa è innocente. “Se
ci mettessimo in rete per la
pastorale giovanile avremmo vantaggi per tutti” diceva a marzo su L’Azione don
Paolo Cester: l’idea è probabilmente buona, ma con
quel nome rischia di perdersi in un mare di altre reti. Che non pigliano pesci.
Domenica 27 giugno 2004
PONTE DELLA PRIULA
Le 70 primavere
dell’artista Poloni
L
zi
tretto
a primavera di Elio
Poloni sboccia a
settant’anni. L’artista di
Ponte della Priula ha appena chiuso due mostre
personali, una a Collalto e
una a Refrontolo con oltre
cento opere esposte. Ma,
in particolare, a stupire i
tanti visitatori della mostra
di Collalto sono stati i fiori e il rinnovato colore che
caratterizzano l’ultimo ciclo di opere di Poloni.
Allievo del grande pittore Bepi Modolo, Elio Poloni mantiene fede alla sua
soggettistica tradizionale,
fatta di castelli, case coloniche, alberi da frutto e incantevoli colline. Ma davanti al profilo di un castello di San Salvatore si
può trovare una esplosiva
fioritura di papaveri, quasi
un sipario oltre il quale liberare la fantasia e i ricordi. In altri quadri i girasoli, la colza, i ciliegi in fiore
o i prati brulicanti di colore.
«Ho cominciato nel ’47,
subito dopo la guerra –
racconta il pittore priulese
– quando riuscivo a frequentare lo studio di Bepi
Modolo nelle pause dei la-
CONEGLIANO:
Concerto per
10 ottoni
A
Conegliano in piazza Cima (in caso di
maltempo al teatro Accademia) lunedì 28 giugno,
alle 21, si tiene il concerto
per dieci ottoni dei Solisti
dell’Orchestra Filarmonia
Veneta “Gian Francesco
Malipiero” (musiche di G.
Gabrieli, G. F. Händel, J.
Clarke), organizzato dalla
Provincia di Treviso e dall’assessorato alla Cultura
del Comune di Conegliano.
Ingresso libero.
MUSICA E DANZA
ODERZO Sabato 26 e domenica 27
giugno, alle 21, prime due serate dell’“Opera in piazza Grande Festival 2004”.
Viene proposta “Madama Butterfly” di
Puccini; interviene Antonio Lubrano per
narrare la “Prima”.
CONEGLIANO Sabato 26 in piazza Cima concerto bandistico d’estate
della Filarmonica Coneglianese. In caso
di pioggia sotto la Loggia del municipio. Ingresso libero.
MEL Sabato 26, alle 20.30, a palazzo
Guarnieri concerto del coro filippino
“Madrigal Singers”. Organizza la Corale
Zumellese.
SACILE Il 25, 26 e 27 giugno, si tengono i Seminari internazionali di musica barocca dedicati al canto e alla vocalità. Insegnante: Claudine Ansermet. Per
informazioni telefonare allo 0434-
vori di campagna. Ogni momento libero era buono per
dipingere».
Poi arriva l’esperienza in
Val di Fassa come decoratore e la decisione di mettersi
in proprio con una ditta di
tinteggiatura, senza però abbandonare l’antica passione.
Col maestro Bepi Modolo, Elio Poloni è “ragazzo di
bottega” in alcune opere
presenti nelle chiese della
diocesi. Continua però a lavorare come decoratore
profondendo anche impegno e passione in ambito culturale e sociale (è stato consigliere comunale, membro
del comitato di gestione della biblioteca e attualmente
presiede il Coro Ave Plavis).
L’abbandono dell’attività
lavorativa per la meritata
RIFACIMENTO DI UNA CELEBRE
COMMEDIA NERA
pensione permette a Poloni di dedicarsi sempre più
alla pittura. Una pittura verista e di testimonianza. Sì
perché, come è stato sottolineato nel corso della
presentazione di una sua
recente mostra, Poloni è
testimone silenzioso di un
patrimonio inestimabile di
storia e ambiente che la superficialità e la frenesia del
vivere quotidiano tendono
ad appannare e a far passare in secondo piano. I
suoi quadri ricostruiscono
gli scorci più suggestivi
delle colline suseganesi, le
anse più caratteristiche del
Piave e propongono con insistenza quei castelli del
Medioevo che la Grande
Guerra ha quasi del tutto
distrutto.
Poloni dunque testimone soprattutto di valori ambientali che a Susegana sono sopravvissuti grazie alla presenza della famiglia
Collalto, in una sorta di oasi collinare circondata dall’industrializzata pianura e
dal non meno edificato
Quartier del Piave.
Antonio Menegon
I LAZZARETTI DI VENEZIA
F
ino all’11 luglio, nell’ambito del progetto “Rotte mediterranee e baluardi di sanità”, si tiene a Venezia la mostra “Venezia e i lazzaretti mediterranei”,
allestita nelle sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana). L’invenzione dei lazzaretti veneziani, il primo per isolare gli appestati
(1423), il secondo per organizzare le quarantene (1468), furono il frutto del compromesso fra il pragmatismo mercantile
della Repubblica di Venezia e la necessità di
difendere la salute
re
t
s
o
M
pubblica dai morbi epidemici che venivano proprio dall’Oriente.
La mostra propone la lettura delle testimonianze monumentali del territorio veneziano (i tre lazzaretti) con un approccio
non solo storiografico, ma anche storicosociale, sanitario e storico-economico.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 19. La biglietteria chiude un’ora prima.
L’ingresso si trova al museo Correr (ala napoleonica, piazza San
Marco).
734810.
GAIARINE Grande appuntamento musicale lunedì
28 giugno a Gaiarine. Alle 21, nel cortile interno di villa Riello Pera, folk internazionale e filippino, canti popolari
filippini, musica contemporanea e d’avanguardia, classica e sacra con i “Madrigal Singers”. Organizzano i Cantori di
San Tomaso di Canterbury.
CISON Martedì 29 giugno, alle 21.30,
a CastelBrando “Concierto de alma: tanghi, passioni e parole d’amore”, viaggio
poetico e musicale scandito dalla voce di Michele Placido,
accompagnato dal chitarrista Javier Garcia Moreno e dal Tangos Trio, e
animato dai tangueros
professionisti Francesca
Campitelli e Roberto Riccioni.
Ladykillers
Elio Poloni
I
fratelli Coen colpiscono ancora. Non fidatevi di quelli che trovano “Ladykillers” un film
minore: è sempre successo che le opere drammatiche siano state giudicate
più importanti di quelle comiche. Se lo scorso autunno vi siete divertiti a vedere Catherine Zeta-Jones e
George Clooney in “Prima
ti sposo, poi ti rovino”, andatelo a vedere, ne vale la
pena.
È il rifacimento di una
celebre commedia nera inglese degli anni Cinquanta, “La signora omicidi” di
Alexander Mackendrick,
con due attori strepitosi come Alec Guinness e Peter
Sellers. Lì la storia era ambientata a Londra, qui viene trasportata nel profondo sud degli Stati Uniti. E
il film si apre e si chiude
con una panoramica dall’alto sul Mississipi mentre
il battello della spazzatura
passa sotto le statue del
ponte neogotico. In rapida
successione conosciamo i
protagonisti della storia:
prima Mrs Munson, un’anziana signora di colore che
va dallo sceriffo a lamentarsi perché il suo vicino
ha comperato uno stereo
e suona musica hip hop a
tutto volume. La signora è
vedova da vent’anni, ma ha
l’abitudine di parlare col ritratto del marito e di riferire le sue opinioni, e la polizia dunque non le dà molto credito. A casa sua si
presenta Goldwaith Higginson Dorr (Tom Hanks)
a chiedere una stanza in affitto: Dorr si spaccia per
professore e musicista;
con il suo quintetto sta provando dei brani di musica
rinascimentale per un concerto e ha bisogno dello
ta a 50 anni di scalate di
Spiro Dalla Porta Xidias. In
caso di pioggia alla scuola media. Ingresso gratuito.
FOLLINA Venerdì 25 giugno, alle
20.45, nell’antico refettorio dell’abbazia
Claudio Arimany, flauto, e il Trio d’archi “Offerta musicale” in “Ritratti musicali: Mozart”. Ingresso: 10 euro. Nell’ambito del Festival internazionale di
musica classica e dintorni “Musicaestate”.
INIZIATIVE VARIE
COLBERTALDO Venerdì 25,
alle 21.15, ultimo appuntamento con la rassegna di
multivisione promossa
dal Comune di Vidor e
da “Ali e Radici Multivisioni”. Nel cortile del
Santuario di Madonna
delle Grazie serata dedica-
VALDOBBIADENE Domenica 27
giugno il James Tont di Zelig porta la
sua strampalata comicità a Valdobbiadene come gran finale di “Canevando”.
Lo spettacolo di Fabrizio Fontana inizia
alle 21 nel parco di villa dei Cedri. Ingresso 15 euro.
CONEGLIANO Martedì 29, alle
21.15, in piazza Cima, per la rassegna
“Letture d’estate”, Roberto Pagura legge “Echi d’amore”. In caso di pioggia a
palazzo Sarcinelli. Ingresso libero.
MIANE C’è tempo fino al 30 luglio
per partecipare al concorso fotografico
“Voci, suoni, silenzi” promosso dalla Pro
loco di Miane. Per informazioni rivol-
Tom Hanks in “Ladykillers
scantinato. In realtà la banda, un po’ scalcinata (un ex
generale vietnamita, un
giocatore di football molto
tonto, un esperto di esplosivi che soffre di intestino
irritabile, e un giovane nero che perde facilmente la
testa per le belle ragazze)
sta preparando un colpo al
casinò galleggiante. Nonostante tutti i contrattempi, il colpo riesce, ma il
bello viene dopo.
Joel e Ethan Coen firmano insieme la regia per
la prima volta. Trattano la
storia come parodia delle
storie di “colpi grossi”, ma
con un sottofondo forte di
cupa favola morale sotto i
toni da commedia: il crimine non paga, o meglio
paga chi lo merita. Nel gioco tra furbizia e ingenuità,
crimine e giustizia, avidità
e generosità, è il caso a tirare le fila, in modo così
perfetto da far sospettare
che dietro ci sia qualcuno,
e forse i cori gospel suggeriscono qualcosa. Gli interpreti sono tutti bravi, anche il “ritratto”, ed è divertente vedere come tutti gli elementi messi in gioco, tutti i tasselli, alla fine
vadano al loro posto.
Gianfranco Da Re
gersi al 335-5200813.
MOSTRE
CEGGIA Fino al 10 luglio, alla galleria di architettura “Progetto contemporaneo”, mostra di opere di Luca Gazzaniga. Per informazioni telefonare allo
0421-322000.
PIAVON DI ODERZO Da sabato
12 giugno e fino all’11 luglio Ca’ Lozzio Incontri ospita un omaggio a Domenico Boscolo Natta. Orari: dalle 10
alle 12 e dalle 15 alle 24; chiuso lunedì e martedì.
FANZOLO/PIAZZOLA
SUL
BRENTA Fino al 31 luglio a villa Emo di Fanzolo e a villa Contarini di
Piazzola sul Brenta “Eleganze venete”,
mostra di abiti e paramenti antichi e
moderni del Veneto. Per informazioni: telefono 041-5241243, sito internet venetostorico.it
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Cause e cure dell’orticaria
L
a primavera e l’inizio dell’estate sono
periodi in cui con maggiore frequenza insorgono fenomeni di orticaria. Il termine prende origine da “ortica” perché le manifestazioni cutanee sono simili a quelle provocate da questa pianta, cioè papule di colorito rossastro molto pruriginose. Si tratta di
una reazione allergica scatenata dall’istamina
e dai suoi derivati che vengono liberati da particolari cellule, in occasione di numerosi stimoli. Tra questi si segnalano le piante tipo
primule e gerani, gli alimenti come latticini,
uova, cioccolato, crostacei, pomodori, fragole e frutta secca, i farmaci come antibiotici e
analgesici. Allergeni (cioè elementi che favoriscono l’allergia) possono essere i conservanti e i coloranti dell’industria alimentare oppure fibre tessili come lana e seta, nonché leghe metalliche e altri materiali utilizzati negli
accessori per l’abbigliamento. Esiste inoltre
un’orticaria da stimoli fisici come il freddo, il
caldo e il sole a cui se ne aggiunge una psicogena correlata a periodi di stress. Cause
frequenti, ma spesse volte sottovalutate, so-
no le infestazioni parassitarie da ascaridi e ossiuri o l’infezione da “helicobacter pilory” più
nota come responsabile di gastriti.
A volte l’orticaria si accompagna a gonfiori che possono essere anche molto intensi e interessanti principalmente le labbra e il
volto. Questo fenomeno viene denominato
angioedema.
L’orticaria acuta si risolve spontaneamente senza esiti, mentre quella cronica diventa
motivo di non poco disturbo sia per la reazione in sé, sia per la paura di avvicinare qualsiasi sostanza.
Fosse noto il fattore scatenante specifico
sarebbe semplice evitarlo, purtroppo rimane
sconosciuto nella maggioranza dei casi. Ecco allora che diventa importante ridurre la risposta allergica dell’organismo. Questo è possibile riequilibrando il sistema immunitario intestinale tramite la correzione della disbiosi,
cioè normalizzando la flora batterica.
La terapia farmacologia si avvale di farmaci antistaminici e in casi cronici e severi di
corticosteroidi e di immunosoppressori.
Schegge di Storia
G
iovanni Camillo
De Carlo (Venezia 1892-Vittorio Veneto
1968), tenente del Corpo aeronautico in qualità di osservatore di aeroplano, “il
25 aprile 1918 fu richiesto
di offrirsi volontario, dall’Ufficio informazioni della
Terza Armata, per svolgere
– scrive Vittorino Pianca nel
suo ancora inedito “Un uomo per tutte le stagioni” – una delicata missione informativa oltre il Piave... Il 30
maggio il volo notturno con
il vecchio “Voisin”, la bella
notte in cui scende ad Aviano (aviocampo austriaco, ndr) e già il 7 giugno – continua Pianca – segnala “offensiva imminente”. Nella
notte fra il 14 e 15 giugno
assiste dalle colline, con le
donne che pregano, al bombardamento che inizia l’operazione “Albrecht” (la
sanguinosa, decisiva “Bat-
Camillo De Carlo
pioniere dell’Aeronautica
taglia del Solstizio”, ndr) sul
Montello e sul Piave”.
“Quale fu il suo contributo
alla lotta dell’Esercito Italiano
schierato sul Piave?” si interroga ancora il dottor Pianca.
Fatto sta che ebbe la medaglia
d’oro giacché “offrivasi per primo, con sublime ardimento –
recita la motivazione del conferimento –, per farsi trasportare, di nottetempo, in aeroplano al di là del Piave, per iscoprire direttamente quanto
il nemico macchinasse su quel
lembo di Patria strappatoci e
accuratamente celato dagli altri ordinari mezzi di informazione”.
Per questa soprattutto, ma
anche per le altre temerarie imprese aviatorie sopra il Carso
(agosto 1916-luglio 1917), Camillo De Carlo ebbe in data 27
giugno 1935 – come ci comunica in questi giorni da Milano
il professor Nerio De Carlo
– il prestigioso riconoscimento di “Pioniere dell’Aeronautica effettivo”. Il 30 ottobre 1918 fu inoltre decorato con la Croce di Guerra
al Valore per la sua partecipazione alla Battaglia di Vittorio Veneto col 9º Cavalleria “Lancieri di Firenze”, il
suo vecchio reggimento.
«Oggi sono giunto a pensare che la terribile, straordinaria coerenza di Tommaso Moro possa comunque ritrovare – commenta infine
Vittorino Pianca – una sua
corrispondenza, non blasfema, nella fedeltà di Camillo
De Carlo ai valori di un’etica
militare di servizio alla patria, dovunque e comunque,
forse un po’ blasé, forse un
po’ demodé, talora discutibile, ma forse anche a torto in
seguito dimenticata». (MS)
L’atlante dei sapori
Storione al cartoccio
P
rimitivo, risalente a circa 250 milioni di anni fa, privo di lisca, squame
e denti, lo storione può arrivare a pesare
fino a 15 quintali e raggiungere i 9 metri
di lunghezza. Dalle femmine dai 10 anni in
su si estrae il ben noto caviale, che niente
altro è che le uova di questo grande e grosso pesce cartilagineo dalla silhouette squaliforme.
«Fino a qualche decennio fa i fiumi dell’Alto
Adriatico, dal Po al Livenza, al Piave, al Sile –
spiega Stefano Bresciani,
itticoltore di Quinto di
Treviso – erano popolati
di storioni e la loro pesca
era una fonte di ricchezza.
Allo stato attuale è specie
in pericolo di estinzione, per cui, con successo, si sono aumentati gli sforzi di produzione in cattività, sia per ripopolare i nostri fiumi che per riproporlo in tavola».
Cosa che hanno fatto in modo egregio
Domenico e Ivano Camerotto di Lovadina, in occasione di “Superbe 2004 incorona i giovani cuochi europei dell’anno”, servendo uno “storione del Sile al cartoccio
con erbe aromatiche”.
«Per 4 persone occorrono dapprima –
spiega papà Domenico – 400 g di storione
pulito, poi 50 g di timo e altrettanto di rosmarino e finocchio selvatico, quindi 100
g di olio di oliva, 3 spicchi d’aglio, sale, pepe, vino bianco quanto basta e 4 fogli di
carta da forno». Andando a preparare, soffriggere prima «l’aglio in un souté con un
po’ d’olio, rosolare lo storione per circa 10
minuti e bagnarlo – commenta il figlio Ivano – con del vino bianco. Farlo raffreddare in abbattitore fino a
raggiungere la temperatura di 3-4°. Tritare finemente la pancia dello storione e cucinarla in un tegame con olio e aglio soffritto, salare e pepare e
aggiungere le erbe aromatiche tritate. In questo
modo otterremo una salsa che andrà a formare la base del piatto».
Per il cartoccio occorre un foglio di carta da forno dalle dimensioni di 30 per 40
centimetri e al centro di questo «cospargere la salsa preparata – aggiunge ancora
il giovane e bravo Ivano Camerotto – e metterci sopra lo storione rosolato, accartocciare la carta e passarlo al forno a 180° per
circa 20 minuti. Servire in un piatto disponendo l’estremità del cartoccio a fiore, sfumare il tutto con erbe aromatiche».
Mario Sanson
Diego Cozzuol e Carlo Burelli,
da L’Azione alle Bandiere di Pace
I
lettori più attenti e più attempati ricorderanno L’Azione di fine anni Ottanta con l’inserto di vignette di Paolo Fiorindo. Quelli ancora più attenti ricorderanno che oltre a Fiorindo, firmava fumetti e
vignette anche di satira politica il giovane
coneglianese Carlo Burelli. Assieme a lui
firmò il fumetto “Efrem il cavaliere” un altro giovane di belle speranze e begli ideali,
tale Diego Cozzuol (nella foto).
Burelli poi va all’università a Bologna e
lì si ferma a vivere; sempre più matura la
sua coscienza politica e la voglia di impegnarsi; diventa una delle colonne dell’associazione Mani Tese, sezione di Bologna.
Arriva la fine degli anni Novanta, germogliano i fermenti di chi dice che “un altro mondo è possibile”. E Carlo Burelli s’impegna in prima fila; al suo
fianco, il vecchio amico Diego Cozzuol, con cui ha anche condiviso il
servizio militare. Sì, loro pacifisti hanno fatto il servizio militare: «Se avessi
potuto scegliere a parità di condizioni avrei fatto obiezione di coscienza:
ma durava 18 mesi anziché 12, ci avrei rimesso l’università – si giustifica Burelli –. Con Diego abbiamo
sempre condiviso lo stesso pensiero
politico, i valori filosofici e intellet-
SPINÈ DI ODERZO: MADONNA DELLA SALUTE
A
Spinè (Oderzo): la chiesetta dedicata alla Madonna della Salute
Spinè, popoloso
quartiere residenziale della periferia sud-est di
Oderzo, a pochi metri dall’argine del Monticano sorge
la piccola chiesa della Madonna della Salute. La si può
scorgere, un po’ strozzata in
mezzo a bifamiliari e villette
sorte intorno negli ultimi anni, dietro l’argine passando
sul trafficato ponte della Postumia andando in direzione
Treviso. Attualmente, d’inverno, ci viene celebrata la
messa la domenica alle 17.
Si presenta con un aspetto sobrio e una facciata che
ricorda vagamente quella di
un tempio greco, con le
sue finte colonne doriche
e la scritta sul frontone “Salus infirmorum ora pro nobis”. Le due pitture dell’Annunciazione della facciata sono recenti, come il
marciapiede sottostante in
sasso.
Scarsissime sono le notizie sulla chiesuola: non si
sa ne da chi né in che epoca sia stata costruita. Viene nominata per la prima
volta in occasione della visita pastorale del vescovo
Sigismondo Brandolini Rota nel 1887, e in seguito
nelle liste degli oratori e-
tuali, siamo sempre stati intellettualmente
impegnati». Ed eccoli assieme a far nascere, quasi per caso, il fenomeno delle Bandiere di Pace e a farlo enormemente fruttificare. Burelli mette al servizio le sue competenze professionali di pubblicitario: un
sito attraente, una campagna di comunicazione adeguata. Il loro impegno si amplia:
co-organizzatori della marcia Perugia-Assisi, promotori di una campagna contro il
monopolio dell’informazione, attivi nella Tavola della Pace guidata da Flavio Lotti, anche lui coneglianese.
E il direttore d’allora don Giovanni Dan
può essere fiero del cammino dei suoi ex
fumettisti Carlo e Diego.
Tommaso Bisagno
sistenti in città nel 1907 e
nel 1912 semplicemente
come “Salute”.
Da tanti anni la chiesa è
in festa in occasione della
festa della Salute (21 novembre). L’evento venne
descritto nel 1963 dallo storico opitergino Eno Bellis
all’interno della sua opera
“Conventi, chiese minori e
oratori nella vecchia Oderzo con queste parole”:
... Una allegra sagra anima allora tutta la borgata
che si popola di gente: è l’ultima sagra dell’anno e gli
opitergini accorrono lungo
l’argine del Monticano e la
strada del “Gorgazzo” pavesata di archi verdi. Il profumo e il fumo delle casta-
gne che rosolano sui fornelli a carbone, i “bagigi” e gli
aranci creano l’atmosfera:
a sera si accenderanno i
fuochi d’artificio… Ma
grande è anche la devozione alla Madonna della Salute e la piccola Chiesa, una volta all’anno, risplende delle in numeri candele
votive, ed è incapace di accogliere quanti si affollano
per poter recitare una preghiera davanti alla povera
immagine della grande Signora...
A distanza di quarant’anni queste parole risuonano come un malinconico ricordo di una Oderzo che non c’è più.
Andrea Pizzinat
e
L’AZiON
Spettacoli
Regia: Robert Harmon
Cast: James Caviezel
Ci sono tematiche che possono anche essere parcheggiate per un po’ di tempo nel garage creativo, ma che alla lunga si ripresentano, magari lucidate a
dovere, nella speranza di mietere ancora un certo numero di spettatori. È il
caso dei film che basano le loro trame su individui psicopatici, che utilizzano
macchine e camion per uccidere il prossimo e far serpeggiare il panico sulle
lunghe e interminabili statali americane. Highwaymen è l’ultimo capitolo del
terrore su quattro ruote, questa volta abbiamo un uomo come tanti che decide di vendicarsi del pirata della strada che ha ucciso sua moglie. Il duello
rombante e spericolato tra i due coinvolge anche una ragazza che è stata testimone di una delle ultime imprese omicide del killer. Il motore del film risulta piuttosto ingolfato, non funzionano le implicazioni psicologiche e anche
il cast scricchiola come un semiasse fuori posto. La “carrozzeria” (struttura) è
sempre la stessa e anche negli “interni” (riprese, effetti) questo “road movie”
non brilla per originalità. Il regista doveva essere la garanzia per far ingranare la quinta ancora una volta a questo genere cinematografico, ma il tempo
passa per tutti e il nostro Harmon non ha aggiornato il suo stile, che all’epoca di “The Hitcher” aveva stupito tutti i critici. James Caviezel, visto anche
il suo precedente, è un po’ la croce di questo film. Ci si aspetta da lui qualcosa che porti al salto di qualità e invece il miracolo non avviene, e ci rimane il dubbio se non sia veramente un falso profeta dell’“actor studio”. (IDL)
VITTORIO VENETO Mercoledì
30 giugno e giovedì 1º luglio il multisala Verdi vi invita alla proiezione
di “Coffee and cigarettes” il film di
Jim Jarmusch che vanta, nel suo cast, la presenza di Roberto Benigni,
Iggy Pop e Cate Blanchett.
TREVISO Giovedì 1º luglio alle 17
la compagnia “Il baule volante” calca il palco del Bastione Fra’ Giocondo con la pièce “Attento Pierino, arriva il lupo!”. In caso di maltempo
lo spettacolo si svolgerà al teatro
Sant’Anna.
26 giugno
27 giugno
domenica
lunedì
martedì
mercoledì
CISON Mercoledì 30 giugno la
scuola elementare proietta alle 21.15
“Il Paradiso all’improvviso” la commedia di e con Leonardo Pieraccioni, girato in Italia nel 2003.
TREVISO Martedì 29 giugno alle
21 nell’ambito di “Un posto all’ombra”, giunto alla sua VII edizione, va
in scena al Bastione Fra’ Giocondo
“Chi ha incastrato il prof?” della compagnia “Gli alcuni”. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al teatro Sant’Anna.
giovedì
PREGANZIOL Domenica 27 giugno alle 21.30 la rassegna “Stella d’estate 2004” vi invita all’anfiteatro
comunale per il recital di Paolo Cevoli “Assessore”.
venerdì
VALDOBBIADENE Domenica
27 giugno alle 20.30 villa dei Cedri
ospita lo spettacolo di Fabrizio Fantana, il James Tont di Zelig.
28 giugno
COLLE UMBERTO Sabato 26
giugno la compagnia “La piccionaia
- I carrara” mette in scena alle 21.15
a villa Verecondi-Scortecci “La falsa
commedia del morto innamorato e
del vecchio becco”, nell’ambito della rassegna “Colle Umberto va teatro”.
29 giugno
PAESE Martedì 29 e mercoledì 30
giugno la rassegna estiva del multisala Manzoni proietta alle 20 e alle
22.30 il film d’avventura di Peter Weir
“Master and commander: sfida ai
confini del mare”. Russel Crowe è il
capitano “Lucky” Jack Aubrey, che incita gli uomini della Surprise alla dura battaglia contro la nave pirata
francese Acheron. Con lui c’è il medico di bordo Stephen Maturin, interpretato da Paul Bettany.
TEATRO
MARENO DI PIAVE Venerdì 25
giugno “Armadi & coccodrilli”, lo spettacolo del Collettivo di ricerca teatrale, approda all’asilo parrocchiale
di Mareno, alle 10.
30 giugno
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 25
giugno alle 21, sabato 26 alle 18 e
21, e domenica 27 alle 15.30, 18,
20.30 il cinema Careni proietta “The
day after tomorrow - L’alba del giorno dopo”di Roland Emmerich, con
Dennis Quaid, Jake Gyllenhaal e Sela Ward. Riusciranno i nostri eroi a
fermare la catastrofe climatica che
minaccia il pianeta? Film apocalittico all’alba di una nuova glaciazione.
TREVISO Giovedì 1º luglio l’oratorio Aurora della Chiesa Votiva proietta alle 21.15 “La macchia umana”,
il film di Robert Benton interpretato da due star del cinema americano, Nicole Kidman e Anthony Hopkins.
tava più indullegra signora
di
gente e permislo fa tutti i
Gianfranco Da Re che
sivo. Lo spot fungiorni,
con
zionò e segnò l’inizio di un’e- chiunque le si trovi a tiro: il bupoca. Da allora la pubblicità ha cato, da quando ha la nuova laregistrato ben altre trasgres- vatrice con programma quotisioni, ricordate i Jesus Jeans diano! Tempo fa altri spot pub(“Chi mi ama mi segua”)?
blicizzavano un programma per
Se la bella Solvi era bionda la gestione delle paghe dalle alcome la birra, oggi non ci si te prestazioni che mandava in
preoccupa più di trovare un estasi la segretaria, tanto che
qualche legame, una minima sentiva il dovere di andarsi a
somiglianza. Con le allusioni confessare. Per giustificare la
più o meno esplicite al sesso ci confessione dovevano fare salvendono di tutto, dal silicone si- ti mortali, “è un peccato non ugillante alle automobili, dai sare quel programma”, ma il
cracker ai gelati, dalle bevande nome del prodotto probabildissetanti alle schiume da ba- mente rimaneva impresso e
gno, dai telefonini alle lavatrici. tanto bastava. Dato che lo spot
Negli spot radiofonici c’è un’al- è andato avanti per un bel po’,
nessuno, tranne Beppe Severgnini, si è chiesto quanto serio
fosse un programma per computer che ricorreva a quella
pubblicità.
Probabilmente questa overdose di sesso nella pubblicità
non ci fa stupire più di niente.
In fondo buona parte di questi
spot sono leggeri, non insistono troppo, ma contribuiscono
a creare una mentalità, un’ossessione, come quella per il calcio parlato, che, come si sa, è
molto di più di quello giocato.
Si fa ma non si dice, cantavano
negli anni Quaranta. Non sarà
che l’overdose ha scopo di riformulare quel verso in “si guarda, si dice, ma non si fa”?
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
1 luglio
CINEFORUM
TREVISO Venerdì 25 giugno alle
20.05 e alle 22.20 la rassegna “Film
d’autore” del cinema Edera propone
“Monster”, il film indipendente di
Patty Jenkins che è valso il premio
Oscar come miglior attrice a Charlize Theron. Il film è tratto dalla storia vera di Aileen Wuornos, la prima
serial killer donna della storia americana.
T eatro
2 luglio
C
inema &
sabato
HIGHWAYMEN
17
Sesso e spot,
che ossessione...
V
edendo gli spot pubblicitari che girano sulle reti italiane viene da pensare
che gli italiani pensino solo al
sesso, ma poi abbiamo clamorose smentite; se negli anni Ottanta gli elettori avevano mandato Cicciolina in Parlamento,
alle ultime elezioni europee non
hanno mandato a Strasburgo la
bella Solvi Stubig: lo slogan “Votami, sarò la tua Europa” non ha
evidentemente fatto scattare la
molla del ricordo per il più appetibile e suggestivo “Chiamami Peroni, sarò la tua birra”, di
trent’anni fa.
Quello che vedeva protagonista la nordica tutta curve e di
rosso vestita non era sicuramente il primo esempio di pubblicità che collegava il piacere
di gustare un prodotto al piacere sessuale, ma venne al momento giusto, quando il costume stava cambiando, l’atteggiamento verso il sesso diven-
Domenica 27 giugno 2004
TV
M
man (foto) è un condancrisi in Alibi seducennato che viene fatto evate di Bruce Beresford
dere nel film drammatisu Canale 5 alle 16.45.
co Il principio del doIn serata, su La 7, almino: una vita in giole 20.45, c’è la commeco di Stanley Kramer, su
dia Grazie, signora
La 7 alle 16.30, mentre
Thatcher di Mark HerTom Selleck è uno scrittore in man, con Pete Postlethwaite.
P
taldo alle 8.50.
Il Campionato italiano di ciclismo professionisti, da Santa
Croce sull’Arno, va in onda su
Raitre alle 16.15.
L’offerta cinematografica
comprende Siamo uomini o
caporali di Camillo Mastrocin-
que con Totò, alle 11 su Raitre,
I miserabili di Jean-Paul Le
Chanois con Jean Gabin, su La
7 alle 13.55, Grosso guaio a
Chinatown di John Carpenter
con Kurt Russell, su Italia 1 alle
15.55, I magnifici sette di John
Sturges, alle 17.10 su Raiuno.
R
Raitre presenta Screensaver con
Federico Taddia alle 14.35, e La melevisione e le sue storie alle 16.30.
In serata, alle 21, su La 7 c’è la
commedia Febbre da cavallo di
Steno con Gigi Proietti; Raiuno presenta Il ciclone di e con Leonardo
Pieraccioni; e Italia 1 trasmette Re-
negade - Un osso troppo duro di
Enzo Barboni Clucher con Terence
Hill.
Alle 22.55 su Raiuno c’è la seconda parte del documentario La
seconda guerra mondiale di Gianni Bisiach. Alle 24 su Canale 5 va in
onda la nuova serie de I Soprano.
L
quattro alle 16.55: Bravissimo di Luigi Filippo
D’Amico, con Alberto
Sordi. Sullo stesso canale,
alle 18.30, si possono rivedere i telefilm di Rin
Tin Tin, oggi “Fratelli di
sangue”. Tra gli altri te-
lefilm pomeridiani, su Italia 1,
La tata, alle 19,15 e Settimo
cielo alle 20.15.
Su Raitre alle 21 Giovanni
Floris (foto) conduce Ballarò, e
alle 23.40 va in onda la seconda
parte del documentario “Sono
stato nero pure io”.
I
Nell’offerta cinematografica di
oggi sono compresi: il film comico Il
balio asciutto di Frank Tashlin con
Jerry Lewis, su La 7 alle 14.10, la
commedia Tentazioni d’amore di e
con Edward Norton e Ben Siller, su
Canale 5 alle 21; la commedia Operazione San Gennaro di Dino Risi
con Totò e Nino Manfredi, su Raitre.
Più tardi, alle 23.10 Raiuno presenta il secondo appuntamento con
I dieci comandamenti, per riflettere sulla vita di oggi; alle 23.30 su
Raitre per La Superstoria 2004 si
può vedere il documentario “Verboom catodico”.
O
alle 17.15 su Retequattro. Canale
5 dedica pomeriggio e sera agli
appassionati di storie d’amore,
con doppia dose di Rosamunde
Pilcher: Ieri, oggi... e per sempre alle 15.45 e Solstizio d’inverno con Geraldine Chaplin alle 21.
Alla stessa ora Raitre presen-
ta il dramma per adulti Pensieri
pericolosi con Michelle Pfeiffer;
Retequattro richiama i Cordier
padre e figlio a collaborare all’indagine su Un legame nascosto.
Su Italia 1 si vedono “John” e
“Taken”, della serie omonima di
telefilm fantascientifici.
I
Il Palio di Siena è di scena su in convento, con due episodi
Raiuno dalle 18.
“Tamburi africani” e
La serata dedica un
“Sabbia nell’ingranagGolden gala all’atletica
gio”. Su Italia 1 i detectileggera su Raitre alle
ve del C.S.I. - Scena
20.55. Mentre su Raiuno
del crimine indagano
debutta una nuova serie
su “Doppia personalità”
di telefilm, Un ciclone
e “Rilancio mortale”.
entre i Campionati europei disputano i quarti di finale senza l’Italia (Raiuno,
ore 20.30), Sabato sport di Raitre
presenta i Campionati italiani
di ciclismo da Santa Croce sull’Arno, ma i palinsesti offrono soprattutto cinema. Gene Hacker chi si alza presto, o possiede il videoregistratore,
Raiuno replica sceneggiati d’annata: alle 7 Il giornalino di
Gian
Burrasca di Lina
Wertmüller con Rita Pavone, Odissea di Franco Rossi alle 8 e
Marco Polo di Giuliano Monaiuno replica le serie di successo: alle 11.40 Linda e il
brigadiere con Claudia Koll e Nino
Manfredi (oggi “La dottoressa della Usl”) e, alle 18.55, Don Matteo
con Terence Hill e Nino Frassica
(oggi “Lo straniero”).
Il pomeriggio per i più giovani di
a mattinata di Raitre presenta la
commedia Abbasso la
ricchezza di Gennaro
Righelli con Anna Magnani, del 1946.
Altra commedia italiana del 1956, su Retel Campionato europeo è arrivato alle semifinali, la prima è
in onda su Raiuno alle 20.30. Raitre
alle 16.35 trasmette i Campionati italiani estivi di nuoto.
Fra i ritorni segnalo il cartone
Heidi su Italia 1 alle 17, e La saga
dei McGregor alle 18.10 su Raitre.
ggi è di scena la seconda
semifinale da Oporto del
Campionato europeo, alle 20.30
su Raiuno.
Il premio “Toh, chi si rivede!”
tocca a Francis il mulo parlante, la commedia di Arthur Lubin
del 1950, con Donald O’Connor:
l thriller Bersagli di Peter
Bogdanovich del 1968, con
Boris Karloff, viene proposto da
La 7 alle 14. Alle 16 Retequattro
trasmette Qualcuno verrà, commedia drammatica di Vincente
Minnelli, con Frank Sinatra (foto)
e Shirley MacLaine.
e
L’AZiON
Montagna
Domenica 27 giugno 2004
19
CAMMINAMONTI 2004
Festa per i 75 anni del rifugio del Cai di Conegliano.
LA STORIA DEL RIFUGIO
Domenica 4 luglio il ritrovo ai piedi del Civetta
Ritrovo per “grandi”
Tutti al “Vazzoler”!
D
omenica prossima 4 luglio
sarà davvero festa grande
lassù al rifugio “Vazzoler”
ai piedi del Civetta.
Il Cai di Conegliano ha voluto celebrare in modo solenne il 75º anniversario di costruzione del “suo” rifugio, di cui può andare giustamente orgoglioso.
Il “Vazzoler”, per la sua posizione,
è davvero un nido d’aquile, dove tanti
e tanti sono transitati. Per tutti un fermarsi e scrutare le rocce prima di spiccare il volo fin lassù sui crepacci e le
cime del Civetta: gli alpinisti con un
balzo vero, deciso; gli altri solo con la
fantasia, con la forza del desiderio. Per
tutti un assaporare l’emozione vera del
“vivere la montagna”.
E tra coloro che saliranno domenica al “Vazzoler” ci saranno anche i partecipanti di “Camminamonti 2004”, per
realizzare il primo “itinerario speciale”, ma ancor più per gustarsi questo
ritrovo tra appassionati di montagna e
carpire qualcun altro dei mille segreti di natura e d’umanità che i nostri
monti celano, inesauribile scrigno.
Il rifugio
“Mario
Vazzoler”
(1714 metri);
(sotto) in una
fotografia del
1928, il
“Vazzoler” è
meta di una
gita sociale
del Cai di
Conegliano
DOMENICA 4 LUGLIO: Il programma del ritrovo canti alpini e popolari.
Q
uesto è il programma della celebrazione che la sezione Cai di Conegliano, di cui è presidente Alberto Oliana, ha organizzato per domenica prossima 4 luglio.
Saranno presenti numerose autorità e alpinisti. Aderisce alla manifestazione
anche il “Gruppo Città” dell’Ana di Conegliano.
Alle 11.20 ci sarà il saluto a
tutti i presenti.
Alle 11.45 si esibirà il “CoroCastel” di Conegliano (nella
foto) che proporrà un repertorio di
Al pomeriggio, alle 15
è in programma una visita guidata al Giardino alpino “A.
Segni”, nei pressi del rifugio.
Per informazioni telefonare al rifugio:
0437-660008.
Alle 10.30 verrà celebrata la
Messa in ricordo dei caduti sul Civetta.
I “TRE ITINERARI SPECIALI” DEL 2004
C
ome illustrato nel
regolamento, l’edizione 2004 di “Camminamonti” propone tre itinerari speciali. Sono tre escursioni legate ad avvenimenti particolari. Per
l’occasione sarà disponibile in loco il timbro di “Camminamonti” valido per documentare la partecipazione. A chi realizzerà tutte e
tre le escursioni con timbro
spetterà un premio speciale.
Domenica 4 luglio: Concerto per il 75º
anniversario del rifugio Vazzoler.
Organizza il Cai di Conegliano.
Domenica 18 luglio: “Concerto tra le
rocce” presso il rifugio Sommariva al
Pramperet in Val Zoldana (1857 m).
A partire dalle 13.30 si esibirà la “Schola Cantorum”
di Santa Giustina (Belluno), diretta dal maestro Alber-
to Da Ros. Organizza il Cai di Pieve di
Soligo.
Domenica 5 settembre: Riserva naturale di Somadida (Auronzo di Cadore)
1. Visita guidata alla riserva. Ritrovo
alle 10 - Facile, per famiglie. Pranzo
al sacco.
2. Escursione a Forcella Grande
(2.255 m) o al Bivacco Voltolina
(2085 m). Ritrovo alle 7.30. Salita:
3 ore circa. Dislivello: 1.000 metri
circa. Impegnativa ma non pericolosa.
In collaborazione con il Corpo forestale dello Stato.
Gli organizzatori di “Camminamonti
2004”
L’Azione, Cai di Cai di Vittorio Veneto, Cai di Conegliano, Cai di Sacile, Cai di Pieve di Soligo, Cai di Polo di
Piave, Cai di Oderzo, Cai di Motta di Livenza, Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano, Gruppo Jonathan
di Motta di Livenza, Comunità montana delle Prealpi
trevigiane.
I lavori di
costruzione del
Rifugio “Vazzoler”,
ai piedi della Torre
Venezia, nel 1928
S
ettantacinque anni sono zoler”, come ebbe a scrivere Dino
un’età ragguardevole. Se Buzzati, anch’egli frequentatore
poi è l’età di un rifugio alpino – il del rifugio.
“Mario Vazzoler” del Cai di ConeTommaso Pizzorni, fino a pogliano –, il compleanno acquista che settimane fa presidente della
anche un significato storico rile- sezione Cai di Conegliano, ha rivante, per quel che può aver “vi- costruito la storia del rifugio. E
sto” in questi tre quarti di secolo spiega: «Per la felice ubicazione,
di alpinismo e di passione per la l’ottima gestione, le grandi possimontagna veneta.
bilità alpinistiche offerte dalle inIl “Vazzoler”, che porta il nome numerevoli vie, aperte e da apridi un giovane alpinista coneglia- re, il rifugio è sempre più frenese prematuramente scomparso, quentato, sia da famosi alpinisti,
fu fortemente voluto dalla sezione sia da semplici escursionisti».
Cai di Conegliano. E fu scelta la zoTanto che già qualche anno dona a sud del Civetta –
po, nel 1935, venne
nella Valle dei Cantodeciso l’ampliamento
ni, a 1750 metri di altidel rifugio, per autudine, tra la Torre Vementare i posti letto,
nezia e la Torre Trieda 23 a 40. La realizste – in quanto meno
zazione verrà inauservita da strutture rigurata nel giugno del
cettive, ma sicura1936 e intitolata a
mente destinata a un
Corrado Spellanzon,
grande richiamo alpigiovane socio caduto
nistico ed escursioninel gruppo del Popestico.
ra.
A progettare il riNell’epoca fascista
fugio e poi a curarne Mario Vazzoler, scomparso nel 1927 al “Vazzoler” si tiene
la direzione lavori fu
anche un raduno di
l’ingegner Bernardo Carpenè, che oltre 500 giovani del Fascio giofin dall’inizio studiò la pianta del- vanile di combattimento. Nella sel’edificio in modo da permettere conda guerra mondiale, a partire
un eventuale ampliamento senza dal 1939-40 il “Vazzoler” viene uche ne venisse interrotta l’attività sato come accantonamento milidel rifugio.
tare, per all’addestramento degli
Nell’ottobre del 1928 il rifugio alpini, soprattutto sulle pareti delera già pressoché ultimato e ve- la Torre Venezia. Nel giugno del
niva raggiunto dai soci del Cai di ’44 il “Vazzoler”, come tutti i rifuConegliano durante una gita so- gi alpini, viene fatto chiudere dal
ciale.
Comando germanico.
A concorrere per la realizzaNel dopoguerra, però, si assizione della struttura furono in tan- sterà ad un’ulteriore “crescita”.
ti: innanzitutto la famiglia Vazzo- Ancora su progetto dell’ingegner
ler, che contribuì in modo munifi- Carpenè, viene realizzata la chieco; i Favretti di Agordo, proprie- setta intitolata alla Madonna deltari del terreno; il 7º Alpini con la Neve e dedicata a tutti gli alpimuli e conducenti; i volonterosi nisti caduti in Civetta. Viene poi
soci che vi lavorarono.
costruito nel 1947 il Tabià, una diL’inaugurazione avvenne il 30 pendenza che arricchisce il rifugiugno 1929, in una giornata pio- gio di altri 30 posti. E nel 1968 ci
vosa che non frenò la partecipa- fu anche l’inaugurazione, in un terzione di tante autorità e appassio- reno attiguo al rifugio, del Giarnati di montagna. L’allora presi- dino botanico, intitolato ad Antodente della sezione Cai era Giu- nio Segni.
seppe Giordano. E una messa fu
Negli ultimi anni sono stati fatcelebrata dall’allora parroco del ti lavori vari di miglioria e di adeDuomo di Conegliano monsignor guamento alle norme igienico-saSartor.
nitarie per permettere al rifugio
Da allora tanti “si sono scalda- di continuare a svolgere il suo serti le ginocchia al camino del Vaz- vizio. E in questi 75 anni il “Vazzoler” ha visto susseguirsi cinque
gestori: la famiglia Ortolan per tre
anni, i Casanova fino al Dopoguerra, i Da Roit per ben 32 anni,
Brustolon per 23 anni, Sorarù negli ultimi tre anni.
Chi era Mario Vazzoler
Mario Vazzoler morì all’età di
23 anni nel febbraio del 1927 a causa di un incidente stradale. Ricopriva la carica di segretario della
sezione Cai di Conegliano di cui
era stato uno dei soci fondatori.
Già ufficiale degli Alpini, Vazzoler
era un valente alpinista: insieme
ad Alessio Alvazzi Delfrate aveva
effettuato la “prima” della parete
nord-ovest del Cimon di Palantina.
dai
Nostri Paesi
Vittorio VenetoMIGLIORARE VITTORIO CON POCA SPESA
Caro nuovo sindaco ti scrivo
e ti chiedo 6 piccoli interventi
C
aro Enzo, caro
Giancarlo,
ancora
non sappiamo chi di voi
sarà sindaco della nostra
città. Sappiamo però che
entrambi la amate, e vogliamo sperare che vi impegnerete per renderla migliore.
Già, ma come?
In campagna elettorale
abbiamo sentito tantissime proposte e speranze e
progetti. Per la città si
preannunciano sorti magnifiche (e progressive).
Bene, bene. Ma da lunedì
siamo in municipio per
l’ordinaria amministrazione. In materia ci permettiamo di suggerirvi sei piccoli interventi Spese minime e progetti semplici.
Che ne dite?
1. Porte reti e canestri
nel parcheggio della palestra Pontavai
Davanti alla palestra di
via Pontavai e alle scuole
c’è un grandissimo parcheggio. Quasi sproporzionato per le necessità. E,
salvo una piccola parte,
sterrato. Quando piove, si
trasforma in un mix di pozzanghere e buche. L’idea:
perché non ne fate asfaltare un altro rettangolo di 40
X 20 metri? Poi comprate
due canestri, due porte da
calcetto e pallamano, una
rete da pallavolo. Risultato? Un campo giochi in più
per i ragazzi delle scuole;
per chi viene in palestra a
fare allenamento, e vuole
fermarsi un po’. E per i ragazzi della zona: il piazza-
VENERDÌ 25 GIUGNO
Alle 16.30 presso i missionari della Consolata rosario meditato e novena, prima della messa,
nell’ambito della festa della Madonna Consolata del 20 giugno.
Sagra dei SS. Pietro e Paolo a
Longhere: alle 18 apertura
dello stand enogastronomico, dalle 21 gara di briscola.
Alle 18.30 in piazza del Popolo
la parlamentare europea Lilli
Gruber incontra il candidato
sindaco Enzo Pavan a conclusione della campagna elettorale.
Alle 20 in piazza della Cattedrale Giancarlo Gentilini, Gian-
le oltretutto è facilmente
raggiungibile con percorsi sicuri. E se proprio serve un ulteriore parcheggio, le macchine possono mettersi anche sul
campo.
2. Sentieri più curati sul monte Altare
Fatevi una passeggiata sul monte Altare.
Un dedalo di sentieri. Pace, natura rigogliosa, né
macchine né case. Né persone. In quanti ci vanno a
passeggiare? Principalmente i ragazzi che bigiano la scuola. Niente a confronto con i flussi che vanno a Sant’Augusta, in Castello, in pista ciclabile.
Perché? Non perché è meno bello. Nè più lontano.
Non perché è più ripido o
meno panoramico di
Sant’Augusta. Ma perché
è meno curato. Un sacco
di sentieri, ma tutti stretti
e simili. Nessuna indicazione ai bivi. Pochissime e
non chiarissime indicazioni alla partenza. Il Percorso Vita, per jogging e esercizi, in degrado.
Giancarlo ed Enzo, è così difficile piazzare un po’
di segnaletica, curare i
sentieri, rimettere in sesto
il percorso vita, inventarsi
qualche itinerario speciale? Anche qui, spesa poca.
E un sacco di associazioni.- scommettiamo?- pronte ad aiutarvi.
3. No a camion rumorosi e macchine fuori posto a San Giacomo
Adesso venite con noi a
paolo Gobbo e Fabio Gava
assieme ai sindaci leghisti della
zona incontrano il candidato sindaco Giancarlo Scottà a conclusione della campagna elettorale.
Alle 22 nel giardino del pub Cutty
Sark concerto dei “Fronte del
Vasco”.
SABATO 26
A palazzo Piazzoni è aperta la
mostra dell’artista opitergina Alda Boscaro. Si visita fino al
25 giugno dalle 15 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10
alle 12.
Dalle 15 alle 22 seggi aperti per
il turno di ballottaggio per le e-
La porta pericolosa al frequentatissimo
campetto dei SS, Pietro e Paolo: un
piccolo intervento da fare subito, prima
che si faccia male qualcuno
San Giacomo. Tranquilli,
tranquilli: non parliamo di
moschea, monastero, palestra e traffico. Ora invece un problema piccolo.
Che si verifica quando si
celebra un funerale o un
matrimonio. In tutte le
chiese del mondo il carro
funebre, o la macchina infiocchettata degli sposi, si
parcheggiano giusto davanti all’entrata. In tutte,
ma non (sempre) a San
Giacomo. Lo spazio infatti
è parcheggio pubblico. E
quindi quando arriva la
station wagon con la bara,
trova lo spazio occupato
dalla quattro ruote di un
avventore del bar. ”Ci sarebbe da spostare una
macchina”. E vai con manovre tra le due strade trafficate. Oppure, se non si
rintraccia il proprietario
dell’auto fuori posto, la
lezioni comunali.
Alle 17 presso i missionari della
Consolata messa celebrata
dal vescovo Zenti.
S’inaugura alle 18 a Casa Fenderl
la mostra “Raccontando...Acquerellando”, dal corso di illustrazione per l’infanzia
tenuto dalla vittoriese Donata Dal
Molin. In mostra anche opere di
Micaela Buttignol, Danila Casagrande, Anna Angela De Coppi, Tiziana Furlan, Martina Zanusso. Aperto 26 e 27 giugno e 3 e 4
luglio dalle 17 alle 22.
Sagra di SS Pietro e Paolo a
Longhere: stand enogastronomico e serata musicale.
Dalle 19.50 alle 22.20 partono
le gare del cross regionale su
strada della Notturna Sangiacomese organizzata dalla
macchina del matrimonio
o del funerale deve parcheggiare più in fuori, oppure sul lato della chiesa.
Alla fine della celebrazione, un bello slalom
per tutti.
Caro sindaco che
verrà, proprio non si
può fare qualcosa per
evitare queste situazioni tristemente fantozziane?
Allo stesso modo: è proprio inevitabile che il parcheggio sul retro della
chiesa sia un deposito tir?
Alla sera invadono la piazza. E la mattina dopo, alle
4 e dintorni, il loro sinfonico brum brum d’avviamento dà la sveglia al circondario.
4. Un’unica agenda per
gli avvenimenti vittoriesi
A Vittorio si susseguono un sacco di appuntamenti ogni settimana. Ma
un vittoriese come fa a venirne a conoscenza? Ci sono le bacheche. Ma un po’
di manifesti sono solo a
Ceneda, sotto il portico di
Chiesa di San Giacomo: non è proprio il posto più adatto per parcheggiare!
via Cosmo o a Serravalle,
sotto quelli di via Martiri;
altri alle bacheche di viale
della Vittoria; altri, fino a
poco tempo fa, sul muro
del Quadrilatero . Sparsi e
disorientanti. Non potrebbe il Comune raccogliere
tutte le segnalazioni e
diffondere
settimanalmente un’ “Agenda della
città”? Appendendola in un
luogo fisso ogni lunedì e
diffondendolo per email a
chi vuole. Stabilendo un
canale stabile di comunicazione con le associazioni.
5. Più luce sotto i portici
E sia la luce? Non sempre a Vittorio…Fatevi un
giro di sera a Serravalle,
ad esempio, e converrete
che i portici di via Martiri,
come pure a Ceneda quelli di via Cosmo, avrebbero
bisogno di qualche faretto
in più. Le casse comunali
piangono? Se proprio bisogna, potete togliere le luci alla pista ciclabile che
Il piazzale della palestra di via Pontavai: perchè non realizzarci un campetto multisport?
Nuova Atletica San Giacomo.
DOMENICA 27
Alle 11.15 a palazzo Vascellari
per il ciclo “Aperitivi musicali
2004” concerto della classe di
musica moderna del maestro
Massimo Zemolin.
Dalle 7 alle 22 ancora seggi aperti per le elezioni comunali. Le operazioni di scrutinio avranno inizio dopo la chiusura dei seggi: i risultati arriveranno quindi nella notte.
Festa della Consolata: alle 10
messa solenne tenuta da padre
Gianni Basso missionario per 24
anni in Brasile che celebra i 30
anni di sacerdozio. Dalle 11 alle
16 incontro festivo dei missionari della Consolata. Sulla festa dei
missionari della Consolata vedi
articolo a pag. 11.
Sagra di SS Pietro e
Paolo a Longhere: stand enogastronomico e serata musicale.
MARTEDÌ 29
Alla parrocchia di Serravalle sono aperte le iscrizioni per il
Grest 2004 che inizierà dal
5 al 23 luglio. Info presso il centro parrocchiale martedì - venerdì ore 15.30 -17.30.
Festa dei SS. Pietro e Paolo: nell’omonima parrocchia cittadina messa solenne alle 19.30
seguita da cena comunitaria su
prenotazione.
MERCOLEDÌ 30
Proseguono alle 18 e alle 20.30
presso l’oratorio Tenda di Ss. Pie-
costeggia via Menarè vicino alla zona industriale: c’è
già l’illuminazione stradale, la pista è pochissimo
frequentata
6. Sistemiamo Santi
Pietro e Paolo
Di fronte alla chiesa dei
Santi Pietro e Paolo c’è uno dei campetti giochi più
frequentati della città.
Però da un sacco di mesi
le porte sono senza reti. E
soprattutto: una delle due
porte da tempo barcolla.
Pende. Cade. Può facilmente cadere addosso ai
ragazzi. Intervenite!
Già che siamo in zona:
la piazza davanti alla chiesa è utilizzata come parcheggio del patronato, della scuola elementare, della scuola materna, della
chiesa, del centro Criciuma. È spessissimo affollata al punto da risultare pericolosa. Da anni per risolvere il problema s’agita
un semplice progetto: asfaltare uno dei due triangoli erbosi e farlo parcheggio. Lo facciamo? Così facendo si potrebbe poi
anche ragionare di come
trasformare l’incrocio in una vera piazza, di cui ha dimensioni e posizione.
Caro Enzo e caro
Giancarlo,
questo è tutto. Come
vedete non sono richieste
mirabolanti o pretenziose.
Sono cose che, volendolo,
si possono fare. Volendolo.
tro e Paolo i corsi per animatori organizzati dagli Operatori Mirco Benedetta e Serena.
I missionari della Consolata propongono un pellegrinaggio a
Medjugorje dal 23 al 27 settembre. Info 0438 -57411
GIOVEDÌ 1 LUGLIO
Per Victor 2004: in piazza
del Popolo saggio scuola di canto moderno collegio San Giuseppe , concerto di beneficenza per
la clinica di Vicenza reparto di ematologia (leucemia). Per le vie
del centro musica e attrazioni varie per bambini con giocolieri,
trampolieri, sputafuoco.
Farmacia di turno: Palatini via Cavour 114 telefono 0438 -53274
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L’AZiON
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Sarà con don Livio a Godega, Bibano e Pianzano
Don Vittorino
saluta S. Giustina
D
on Vittorino
Battistella non
si vedrà più come parroco nella parrocchia di S. Giustina. È stato trasferito all’unità Pastorale di Godega, Bibano e Pianzano, assieme a
don Livio dall’Anese, recentemente ritornato dal
Brasile e finora a servizio
in Cattedrale.
“Parroci in solidum”,
ovvero parroci con uguali competenze, don Vittorino e don Livio già si conoscono da molti anni e
hanno avuto esperienze
di lavoro insieme a Pelos
di Lorenzago con i ragazzi nei primi anni ’80. Arriveranno nelle tre parrocchie a settembre.
Lasciare una comunità dopo tanti anni
provoca qualche dispiacere?
«Quindici anni sono
abbastanza per inserirsi
e conoscere bene i parrocchiani. Mi sono trovato bene dopo le prime diffidenze iniziali, peraltro
normali. Qui ho trovato
ottimi collaboratori, gente squisita, sia nella scuola materna parrocchiale
di Savassa-Forcal, che nei
gruppi di volontariato che
si sono occupati della
scuola ma anche della
chiesa, compresa la parte
liturgica, del gruppo
sportivo, di quello per i
festeggiamenti di S. Giustina le prime due domeniche di agosto. Un rammarico è quello di non aver creato un gruppo che
si occupi del settore amministrativo. Certo mi dispiace andarmene, ma
credo che un cambio faccia bene per una crescita
ulteriore.»
Sempre ben disponibile, vero, don Vittorino?
«Cerco di adoperarmi
per la mia comunità. Anche nella nuova realtà entrerò pian pianino, cercherò di conoscere i bisogni e la gente, e dopo
vedrò cosa sarà utile fare. Non ho progetti già in
campo a parte la valorizzazione dei consigli pastorali, ma sarò al servizio della realtà locale.»
Vi attende una realtà
territorialmente ampia
dove sarete impegnati
intensamente…
SCUOLA MATERNA DI FORCAL ROTARY
Giochiamo insieme
anche a luglio
Il vescovo Zenti
accolto come
socio onorario
U
on profonda sincerità il vescovo mons. Giuseppe Zenti, ha
detto grazie al presidente ed ai
soci del Rotary Club di Conegliano-Vittorio Veneto per averlo
accolto come socio onorario. La
serata ha visto riuniti anche i
Club dell’opitergino-mottense e di
Legnago, dove il vescovo è stato
socio onorario negli anni in cui
era lì parroco. «La presenza di
questi Club – asserisce il vescovo – è un’opportunità per la
crescita valoriale e un impiego di
denaro sul territorio». Il vescovo,
inoltre, ha apprezzato «la laicità
dell’associazione, che senza preclusione accoglie e dialoga con
schiettezza. È il senso dell’essere
democratici». La presenza del vescovo nel Club porterà sicuramente l’attenzione su problematiche che riguardano temi fondamentali del vivere cristiano.
«Sia nella diocesi che nei club ha continuato il vescovo - attraverso incontri, dibattiti, i mass
media, sarò presente per offrire
la mia attenzione alle ragioni altrui. È utile l’ascolto reciproco,
evitando quanto ideologicamente
e religiosamente può diventare
deleterio al vivere comune». Durante la serata è stato conferito
a don Antonio Zuliani, sacrdote
salesiano impegnato nel campo
della cultura e nella pastorale
dei giovani, il premio Paul Harris, dal nome del fondatore dei
Rotary. (IM)
na struttura accogliente e spaziosa.
Porte blu che ci invitano all’ingresso. Non stentiamo
ad entrare, incuriositi dalle
altalene, dallo scivolo e dai
giochi sparsi in giardino. Ci
troviamo nella scuola materna parrocchiale Savassa
Forcal, attiva da cinquant’anni e dal look rinnovato da qualche anno. Ci
accolgono la maestra Silvia
e suor Patrizia, responsabili dell’educazione dei 30
bambini, dai 3 ai 6 anni, che
popolano le stanze della
scuola dal lunedì al venerdì,
dalle 7.30 alle 16. «I nostri
bimbi- ci spiegano le maestre - sono suddivisi in due
sezioni omogenee, di diversa età, una per docente.
Le attività spaziano dalla
manipolazione alla psicomotricità, dal canto al disegno. I bimbi iniziano la giornata con la preghiera. Lezione di religione una volta
alla settimana». E tante altre iniziative dall’esposizione dei lavori dei bambini all’istituzione di un angolo
della lettura. «Ben prestoprecisa Silvia- arricchiremo
la biblioteca con testi pedagogici per i genitori. E prevediamo anche un servizio
di scambio di libri a casa».
Altre attività? «Abbiamo a-
derito ad un’iniziativa promossa dal Comune. Alcuni
frequentanti dell’Università
degli anziani sono venuti a
leggere favole ai nostri
bambini».
Nella nostra visita guidata sbirciamo nelle due
aule con banchi e sedie a
misura di bimbo, nella stanza adibita alle attività psicomotorie, nei bagni con relativi asciugamani mignon,
nella camera in cui i più piccini schiacciano il pisolino
e nella sala da pranzo verde pastello con immagini di
ortaggi e frutta appese alle
pareti. Il menù è stato rinnovato di recente e quest’anno la scuola rimarrà aperta fino a luglio, per venire incontro alle esigenze
lavorative dei genitori. La
scuola materna infatti chiuderà a giugno, ma per tutto
luglio ci sarà “Scuola aperta”, con giochi e attività a
misura di bambino mattina
e pomeriggio. Questa deliziosa struttura privata si
regge sulle rette dei bambini e su una percentuale di
contributi statali. E ci sorge
il sospetto che di fondi ci
sia maggiore bisogno, ma
alle nostre domande al riguardo riceviamo un pudico no comment.
Angela Deganis
C
Domenica 27 giugno 2004
«Esiste una reciprocità. Il prete non esiste
senza comunità e viceversa. Il sacerdote ha una
sponda importante nella
comunità, e si può appoggiare ai laici.»
Parte da Vittorio Veneto. Ma lascerà anche
gli impegni scolastici,
come insegnante di religione, e gli scout, dove è assistente ai gruppi cittadini?
«Non vorrei perdere il
contatto né con gli uni né
con gli altri, dato che lo
considero un buon servizio educare i ragazzi alla
solidarietà, al rispetto, all’impegno e confronto
Don Vittorino lascia Santa Giustina (a sinistra) e con gli altri. Ma sopratguarda verso Godega (a destra) dove condividerà tutto perché il contatto
l’unità pastorale con don Livio Dall’Anese con il mondo giovanile
mi ha costretto ad
essere meno fossilizzato
nel
mio modo
di vedere.
Essere capace di mediare con una serie di
ragazzi, dalla scuola, al-
21
la parrocchia, agli scout,
mi dà continui stimoli. Secondo le disposizioni ecclesiali dovrei mantenere
l’incarico di insegnante
all’Itis e continuare a seguire gli scout almeno
per il prossimo anno.»
Come ha vissuto la
sempre maggiore presenza delle comunità
provenienti da altri
paesi ed altre fedi?
«In questa parrocchia
ho celebrato tempo fa un
matrimonio fra un cattolico ed un’indù. Nei gruppi catechistici ho ragazzi
di religione musulmana.
Rimanere aperti al resto,
ma sempre nel continuo
rispetto ed insegnamento della nostra religione,
senza prevaricazione, è
ciò che faccio e continuerò a fare.»
Isabella Mariotto
DON LIVIO: “Conoscerò Godega dialogando”
D
on Livio Dall’Anese, rimpatriato dopo nove anni passati
a Guanambì, in Brasile, si troverà a vivere una realtà
che... «È tutta una novità per me. Ora sto cercando di capire cos’è cambiato nella vita sociale locale. Nelle tre parrocchie dove
andremo, c’era già l’unità pastorale, quindi dovremo essere avvantaggiati. Sicuramente continueremo l’opera di don Giuseppe
Menon e don Giusegge Fagaraz. Faremo il possibile perché le tre
comunità si sentano accompagnate. Seguendo la mia esperienza in
Brasile, cercherò di valorizzare la partecipazione dei laici, non solo nella vita della
chiesa, ma anche, poiché fanno parte del mondo, nella società in cui vivono. Questo
nel contesto italiano non è automatico vederlo. Cercherò di conoscere la situazione
dove vado specialmente attraverso il dialogo. L’accoglienza dell’altro comincia così.
Poi bisogna saper anche dire le cose che non vanno, rafforzando contemporaneamente
la fede cristiana.» (IM)
CAPPELLA: 12 CONTRADE
SI DISPUTANO IL PALIO
A
Cappella Maggiore è in arrivo l’edizione 2004 del Palio delle
Contrade, prevista per domenica 27 giugno, ad opera dell’associazione “Palio
di Cappella Maggiore”,
che vanta anche il sostegno della Provincia di Treviso e del Comune di Cappella Maggiore. La manifestazione equestre prenderà avvio nella serata di
venerdì, 25 giugno, allorché saranno effettuati i tradizionali abbinamenti cavalli-contrade e i sorteggi
delle batterie di gara. La
giornata più attesa resta
comunque quella di domenica, quando, salvo maltempo (in tal caso la gara
sarà rinviata a domenica 4
luglio) avrà luogo la disputa fra le varie contrade
per aggiudicarsi il drappo
della vittoria, che quest’anno è opera della pittri-
ce Fiorenza Da Ros di Colle Umberto. Le dodici contrade si ritroveranno alle
15.30, nella piazza principale del paese, per dar vita
al corteo che raggiungerà
il campo di gara di via Crispi, ove per le 16.30 è previsto l’inizio della sfida. Prima della gara finale (19.15)
gli organizzatori hanno
previsto anche un torneo
medievale a cavallo a cura
di Cavallo&Company.
Saranno
le contrade
del Borgo
Gava, (capitanata da
Sergio Gava), della
Matarella,
(Pierluigi
De Bastiani), de “La
Fontana”
(Luigi Da
Prà),
de
“La Rovera” (Silvano Barazza), di Via Crispi-Borgo
Villa (Fabrizio Zanette),
del Castelletto (Gian Paolo Pin) di via Livel (Aurelio
Gava), del Pozzo ( Mauro
Pivesso), di Sant’Apollonia
(Corrado Modolo), di Regina Dal Cin (Marco Moschet), e della Stella Alpina
(Livio Piccin) a disputarsi
il Palio della vittoria, che lo
scorso anno è stato vinto
dalla contrada di Anzano
(Guido Tonon) grazie alla
perfomance di Imco Restorative, montato da Massimo Rangrazio. (RP)
NOZZE D’ORO A MADONNA DELLA PACE
I
l 13 giugno, nella
chiesa di Madonna della Pace-Menarè
di Colle Umberto, Casimiro Camerin e Luigina Mazzer hanno festeggiato il loro 50º anniversario di matrimonio uniti ai loro figli, nipoti, famigliari e amici.
22
GRAZIE A DIOCESI E FIAMME GIALLE
Tarzo ritrova
il suo archivio
D
opo vent’anni di
attesa è ritornata
“a casa” una parte significativa dell’archivio
parrocchiale di Tarzo. La
consegna ufficiale dei documenti è avvenuta lo scorso
21 giugno a Treviso.
Nell’ambito dell’annuale
festa della Guardia di finanza, il colonnello Giovanni
Grassi, comandante provinciale, ha materialmente riaffidato a monsignor France-
sco Taffarel e a monsignor
Guerrino Pagotto il pacco di
pergamene, registri, documenti rinvenuti dalle Fiamme Gialle in un’abitazione
privata.
Purtroppo la trama del
film dell’archivio di Tarzo
non è una novità: il parroco,
in buona fede, consente ad
appassionati di storia locale
di portarsi a casa documenti per ricerche personali.
Quindi le preziose carte si
“volatilizzano”. Il parroco,
preso da altre mille incombenze, se ne dimentica, poi
magari viene sostituito, e delle carte uscite dalla canonica
si perde la memoria. Non così, per fortuna, è avvenuto a
Tarzo dove i parroci per anni hanno fatto pressing sulla
persona che conservava in
casa parte dell’archivio parrocchiale. Alla fine la diocesi, anche per tutelarsi, ha deciso di percorrere le vie le-
gali. Da qui l’intervento della
Guardia di finanza che, andando a colpo sicuro, ha recuperato i documenti.
La vicenda di Tarzo richiama l’attenzione, una volta in
più, sulla tutela degli archivi
parrocchiali. Purtroppo non si
è ancora consolidata una cultura in questo senso. Alcune
regole d’oro – dettate dal buon
senso ma anche previste dalla legge – non sempre vengono rispettate: controllare l’accesso agli ambienti dell’archivio, verificare che nel corso
della consultazione non vengano prelevati documenti, vietare la traslazione di carte e registri, senza eccezioni per nessuno, nemmeno per i più stimati e consolidati ricercatori.
Tutto questo perché l’archivio
non è un bene di qualcuno ma
di tutta la comunità che ritrova in esso le proprie radici.
Federico Citron
PERGAMENE DEL CINQUECENTO
E ATTI DELLA LUMINARIA
C
ostituiscono un piccolo tesoro i documenti che la Guardia di finanza ha ufficialmente consegnato, lunedì scorso, alla
parrocchia di Tarzo, durante la cerimonia per il 230º
anniversario delle Fiamme
Gialle. Conservati in modo
disordinato in due valigie, i
fogli sono stati censiti e, in
parte, studiati dai periti dell’Archivio storico diocesano.
Si è trattato di un lavoro paziente durato diversi mesi
che ha consentito di scoprire, tra le polverose carte, documenti di grande interesse, che presto torneranno a
disposizione della comunità
e degli studiosi.
Il materiale recuperato
consta di nove pergamene
risalenti al Cinquecento e al
Seicento, contenenti soprattutto atti di compraven-
dita e quietanze, vari fascicoli e vacchette di decime e
livelli all’interno della cospicua documentazione della Luminaria e della Fabbriceria della chiesa, registri
canonici e amministrativi ottocenteschi, documenti delle confraternite del Santissimo Sacramento e di San
Benedetto, corrispondenza
di parroci e molto altro.
Tutte testimonianze fondamentali per la ricostruzione della storia della parrocchia e della comunità di
Tarzo. Vi si possono desumere infatti preziose notizie,
oltre che di ambito religioso, anche di carattere sociale, demografico, economico e artistico. Curiosa la
vendita di un terreno nel
1642 per “causa et occasione di fare il pagamento delle spese quanto da farsi in a-
La consegna dell’archivio al parroco di Tarzo
dorare la pala dell’altare di
San Benedetto, come fatture delli pittori et altre ad honorem Dei”. Importantissimi i registri “anagrafici” che,
come ben si sa, prima dell’unità d’Italia erano tenuti
dai parroci e solo successivamente anche dai Comuni.
Degno di nota anche il
carteggio riguardante la
Banca, organismo di natura
amministrativa composto
da dieci rappresentanti per
ognuna delle regole in cui il
territorio di Tarzo era suddiviso e cioè Arfanta, Corbanese, Tarzo e Fratta. Den-
REVINE: MESSE ESTIVE
IN DUE CHIESE SPECIALI
N
ell’ambito della parrocchia di Revine esistono, oltre all’arcipretale,
altre due chiese situate in uno stupendo scenario naturale: il santuario di San Francesco da Paola (costruito
nel 1700) e l’oratorio dedicato alla Madonna della neve (costruito dal compianto
don Luigi Chiarel) in località “Lama delle crode”.
Dai primi di giugno alla fine di settembre è possibile
visitare, al suo interno, il
santuario dedicato a San
Francesco da Paola ogni domenica dalle 16 alle 19, mentre ogni mercoledì sera alle
20 vi si celebra la messa feriale. Il santuario è ricco di
opere d’arte del XVII e XVIII
secolo che meritano di essere ammirate così come
merita di salire a questo luogo suggestivo per godere di
qualche ora di silenzio e di
solitudine immersi nella bel-
sa di curiosità la corrispondenza dei primi anni dell’Ottocento fra don Tommaso De
Luca e il parroco di Borca di
Cadore circa collezioni e
scambi di rari e pregiati libri
antichi. Ma gli esempi da fare sarebbero veramente moltissimi. Ora che i documenti
sono stati riconsegnati e censiti sarebbe opportuno un loro esame d’insieme con quelli da sempre rimasti presso
l’archivio della parrocchia
che potrebbe così essere ricostituito nel suo ordine originario e modernamente inventariato.
La chiesetta della Madonna della neve
COMUNITÀ MONTANA
Pronti i dépliant
sugli agriturismi
S
tanno per essere distribuiti nei punti di
informazione turistica di
tutto il Nord-Est i dépliant
informativi sugli agriturismi presenti nel territorio
delle Prealpi trevigiane e
del Grappa. Un’iniziativa
partita dalla Comunità
Montana delle Prealpi Trevigiane, in collaborazione
con quella del Grappa, che
rientra in un progetto ben
più vasto di promozione
del territorio attraverso la
realizzazione di alcuni percorsi tematici da agriturismo ad agriturismo. In termini tecnici l’intervento
rientra nella Misura 16 (diversificazione agriturismo) del Piano di sviluppo
rurale finanziato dalla Regione Veneto. Al via quindi dépliant, siti informatici
e telematici e portali internet.
«Il settore del turismo
delle produzioni atipiche
ha al momento attuale una
notevole possibilità di crescita – spiega Gianpiero
Possamai, presidente delle Comunità Montana –.
Per quanto riguarda
gli agriturismi la nostra Comunità montana è l’unica, in Veneto, ad aver ottenuto nel 2002 dalla Regione due finanziamenti per la loro
promozione per un
importo di 106 mila
euro. Il rimanente
della spesa prevista per il progetto,
che ammonta a
133 mila euro, è stata co-
lezza della natura circostante.
A partire dalla prima domenica di luglio fino a tutto
agosto, poi, alla chiesetta
della Madonna della neve ogni domenica alle 17 si celebra la messa festiva. Sempre alla Madonna della neve,
Valmareno è festa per i patroni santi Pietro e Paolo. Venerdì 25 giugno, alle 17.30, apertura festeggiamenti nell’area “Al Maso”; alle 20 serata alla tirolese con wurstel, patate
e birra in botte; alle 21 musica e balli con Andrea Corsi e “Takabanda show”. Sabato 26 giugno, alle 17.30 apertura festeggiamenti; alle 21 musica con “Oro Puro”. Domenica 27 giugno, alle 12, pranzo con spiedo gigante; alle 12.15, festa di fine anno
scolastico della scuola Materna di Valmareno; dopo il pranzo,
dalle 15, per i più piccoli arriverà la “Ludoroulotte” con laboratori manuali e tantissimi giochi; alle 21 estrazione lotteria di beneficenza organizzata dalla parrocchia. Martedì 29 giugno, alle 17.30 apertura festa e alle 21 musica con “Express”.
è possibile trascorrere una
giornata di festa per gruppi
particolari utilizzando anche
alcuni ambienti attrezzati allo scopo. Come ogni anno,
infine, alla Madonna della
neve, la prima domenica di
settembre è dedicata alla festa dei radioamatori.
FOLLINA: Dall’Europa soldi per
il Comune e le aziende private
I
l Gal Prealpi e Dolomiti, di cui fa parte la
Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, nell’ambito dell’attuazione del Piano di
sviluppo locale ha finanziato tre progetti dell’importo di 63 mila euro nel Comune di Follina. Si tratta della realizzazione di un impianto di illuminazione pubblica nel centro storico
del paese, di un intervento in un albergo, che
ha potuto provvedere ad opere di manutenzione straordinaria e di riqualificazione globale, e in un agriturismo, per garantire l’adeguamento interno ed esterno dell’immobile.
perta dalla nostra Comunità e da quella del Grappa.
Per la promozione la Regione ci ha sovvenzionati
nel 2003 con 128 mila euro sui 160 mila previsti. Ora stiamo per raccogliere i
frutti del nostro lavoro».
C’è stata adesione da
parte degli agriturismi? «I
gestori degli agriturismi si
dicono pienamente soddisfatti di questa iniziativa.
Noi ci occupiamo della
creazione di strumenti
informativi e siamo anche
responsabili dell’assorbimento delle spese per la loro promozione all’interno
di tutti i work shop e le fiere del nord Italia. Ventinove gli agriturismi coinvolti nel Grappa, quarantanove nelle Prealpi trevigiane.
Insomma, il 99 per cento
degli esistenti».
Ma Possamai guarda
anche oltre le Alpi. «È stato richiesto da circa un mese il terzo finanziamento
atto alla promozione di
questo pacchetto di prodotti all’estero, nei principali paesi Nord europei».
Angela Deganis
DALLA BONA: STIMO D’AGRÒ
MA NON SONO DELL’UDC
S
VALMARENO: È festa per i patroni
Ss. Pietro e Paolo
A
e
L’AZiON
Vallata
Domenica 27 giugno 2004
ullo scorso numero Bona –. Con lui ho avuto un
de L’Azione, com- rapporto costruttivo, è semmentando i risultati delle e- pre stato attento alle neceslezioni in Vallata, avevamo sità e ai suggerimenti del
scritto che Alberto Dalla Bo- territorio. Cose che non posna, fino allo scorso 14 giu- so dire di altri parlamentari.
gno sindaco di Tarzo, ad un Ma un conto è l’apprezzacerto punto della passata le- mento delle persone, un algislatura passò all’Udc. Con tro l’appartenenza partitica:
estremo garbo
oggi non mi
Dalla Bona ci
sento rapprechiede di precisentato da alsare che non è
cun partito, né
mai stato tessea livello parlarato all’Udc e
mentare né a liche in questa
vello locale dotornata elettorave c’è chi fa tanle, come nelle
ta pubblicità ma
due precedenti,
pochi fatti».
ha fatto parte di
Ricordiamo
Alberto Dalla Bona
liste civiche colche Alberto
locate al di fuori
Dalla Bona è
dei partiti politici. Detto que- stato sindaco di Tarzo dal
sto Dalla Bona non smenti- 1995 fino a quest’anno. Nelsce la sua stima per l’onore- le ultime elezioni si è candivole dell’Udc Luigi D’Agrò, dato, come consigliere, neleletto nel collegio di Vitto- la lista guidata da Michele
rio per la Casa delle Libertà. Gallon che è giunta terza
«Ritengo D’Agrò una per- dietro a Lega Nord-Forza
sona valida – afferma Dalla Tarzo e Democratici Tarzo.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
INIZIATIVA DELLA CONFARTIGIANATO
mune di Pieve di Soligo nell’ambito di un più
ampio progetto di sistemazione dell’intero
complesso di villa
Brandolini. Progettista
e direttore dei lavori
dell’intervento è l’architetto Marco Merello, l’impresa Attilio Manzato partecipa al corso e fornisce l’appoggio per le attrezzature,
la spesa complessiva prevista è di 81 mila euro, il
termine dei lavori è fissato
per il prossimo ottobre.
Non è la prima volta che
le esigenze formative di
Confartigianato trovano accoglienza presso il Comune di Pieve, anche grazie
all’interessamento di Gior-
gio Moras, presidente provinciale della categoria edili. È già successo con il
recupero della cappella del
Calvario, sempre a Pieve.
«Tutte le amministrazioni dovrebbero favorire
questo tipo di iniziative –
osserva il presidente della
Confartigianato Mario Pozza –. La collaborazione tra
la nostra associazione e
l’amministrazione di Pieve
è innovativa in quanto in un
appalto si prende a cuore la
formazione. Questo è anche un modo per promuovere l’artigianato che oggi
non incontra i favori dei
giovani, nonostante i laureati non trovino lavori
mentre gli artigiani sì».
Un interessante lavoro
lo sta compiendo il direttore tecnico del corso, Pietro
Rosanò, con le analisi in laboratorio dello stato di conservazione di malte, intonaci e pietre impiegate nell’oratorio, al fine di meglio
individuare i più adatti interventi di conservazione.
Al termine dei lavori,
che comprendono anche
gli impianti, il restauro dell’arredo e l’adeguamento liturgico, l’oratorio sarà dato in uso alla parrocchia di
Solighetto, che lo impiegherà per celebrazioni feriali e momenti di preghiera.
Federico Citron
Per questa ragione la
Giunta comunale sta già
pensando di istituire un
ser vizio di vigilanza da
parte di volontari, nonché
di dotare il nuovo parco
di un chiosco per il ristoro e di servizi igienici. Va
ricordato che durante i lavori per la pulizia e la sistemazione della pineta
del Balbi è stato rinvenuto un antico manufatto,
con ogni probabilità utilizzato come lavatoio dalle ospiti del collegio nel
secolo scorso: il posto è
stato recintato e nei giorni scorsi è stato anche effettuato un sopralluogo
da parte della Soprintendenza. (MZ)
L’arte del restauro
s’impara in cantiere
U
n tempo i muratori, i carpentieri e gli imbianchini imparavano “in cantiere” i segreti del restauro.
Le conoscenze tecniche,
frutto di studio e di esperienza, si tramandavano da
artigiano ad artigiano, lavorando spalla a spalla.
Nuovi ritmi e metodi di lavoro e un certo disamore
per il recupero dell’antico,
hanno fatto sì che un ricco
patrimonio di abilità e tecniche sia andato perso. È
per questo che va fatta conoscere l’iniziativa, promossa dalla Confartigianto della Marca trevigiana,
di un percorso formativo di
restauro “sul campo”. Dallo scorso mese di aprile,
venti artigiani stanno infatti
arricchendo il loro bagaglio di conoscenze grazie
alla partecipazione al restauro dell’oratorio dei
Santi Geatano e Teresa,
Chiesa dei Santi Gaetano e Teresa,
all’interno del parco di villa
Brandolini - È nel cantiere di
restauro della chiesetta che venti
artigiani stanno svolgendo un
corso teorico-pratico di restauro.
che si trova nel giardino di
villa Brandolini a Solighetto. I venti “corsisti” sono titolari e dipendenti di imprese edili associate alla
Confartigianato e alla fine
avranno preso parte a 120
ore di lezioni teoriche e 240
ore di attività pratica. Il percorso formativo è realizzato da Sertre in collaborazione con la Cassa edile artigiana veneta.
Il restauro dell’oratorio
è voluto e finanziato dal Co-
PIEVE: UN NUOVO PARCO
A DUE PASSI DAL CENTRO
S
ono stati tre allievi
di scuola materna,
accompagnati da tutti i
colleghi degli istituti d’infanzia di Pieve, Solighetto e Barbisano, a tagliare
simpaticamente il nastro
alla cerimonia di inaugurazione del “Parco del Soligo” presso la pineta del
collegio Balbi Valier, svoltasi il 3 giugno scorso. Le
tre scuole sono state coinvolte dall’Amministrazione comunale in un progetto di ricerca e proposta di toponimi per le varie zone del parco fluviale lungo il Soligo, nell’intento di favorire la sensibilizzazione delle giovani
generazioni all’amore e al
rispetto dei luoghi di interesse pubblico del pro-
VENERDÌ 25
Nel cortile del santuario Madonna delle Grazie in Colbertaldo, alle 21.15 ultimo appuntamento con la
rassegna di Multivisione
promossa dal Comune di Vidor e da “Ali e Radici Multivisioni”. La proiezione è
dedicata a 50 anni di scalate di Spiro Dalla Porta Xidias. In caso di pioggia alla scuola media. Ingresso
gratuito.
prio paese.
Accogliendo i suggerimenti dei bambini sono
stati così denominati il
giardino “Girolamo Balbi
Valier”, l’“Argine delle paperelle”, l’“Angolo dei
giochi”, il “Sentiero dei
sogni”, così da rendere
suggestiva anche l’identificazione della nuova area verde, illuminata di
sera con lampade speciali all’interno della pineta.
Intanto è già grande successo per il nuovo Parco
del Soligo, con centinaia
di presenze soltanto nelle giornate domenicali, «a
conferma dell’importanza dell’iniziativa – afferma il sindaco Moro – soprattutto in favore delle
famiglie e dei bambini».
È “The day after tomorrow
- L’alba del giorno dopo” il
film proposto questo fine
settimana al cinema
Careni. Il regista Roland
Emmerich racconta gli effetti devastanti di un clima
impazzito. Proiezioni: stasera alle 21, domani alle 18
e alle 21, domenica alle
15.30, alle 18 e alle 20.30.
Sagra di Santi Pietro e Paolo a Soli-
PIEVE: Il “cuore” del nuovo “Parco del Soligo”
go. Questa sera alle 19.30,
apertura chiosco; alle 20 apertura pesca di beneficenza; alle 21.30 musica. Domani sera alle 19.30 inaugurazione fiera campionaria, segue cena con galletto alla griglia con patate;
serata musicale con Doppio
Zero. Domenica 27 alle 10,
apertura chiosco; alle 15, apertura fiera campionaria e
pesca di beneficenza; alle
21.30 finale torneo di calcetto. Martedì 29 alle 19 apertura chiosco, alle 20 apertura fiera campionaria e
pesca di beneficenza, alle
23.30, fuochi artificiali.
SABATO 26
A Sernaglia della Battaglia, alle 20.30, rappresentazione
teatrale in piazza con
il gruppo “La Contrada” in
“Niente da dichiarare?”.
DOMENICA 27
Questa mattina alle 6.30
da piazza Vittorio Emanuele II di Pieve di Soligo parte il pullman che
porta gli amici del Gruppo Natura Prealpi al
Sassongher del Gruppo del Puez. Equipaggiamento da escursionismo di
alta montagna.
Domenica 27 giugno 2004
23
LI FESTEGGIA A SOLIGO
Don Bruno Barisan
prete da 50 anni
C
inquant’anni di sa- cesano, quindi nello Studio
cerdozio spesi per teologico interdiocesano.
far conoscere la Bibbia ai Nel contempo riceve altri ingiovani seminaristi ma an- carichi: viceassistente lauche a tanti laici. Potremmo reati cattolici, membro del
riassumere così la vita di don Consiglio presbiterale, preBruno Barisan che questa sidente della Commissione
domenica, 27 giugno, fe- cultura teologica sacerdoti.
steggia a Soligo, parrocchia Da qualche anno è anche inche gli ha dato i natali, il giu- segnante all’Istituto supebileo sacerdotale. È a Soligo riore di Scienze religiose di
che don Bruno ha
Portogruaro ed è
visto la luce, il 2 aimpegnato nello
prile 1931, e ha
studio delle sette
maturato la proe dei nuovi movipria vocazione sotmenti religiosi.
to l’ala protettiva
Don Bruno fa
di monsignor Gioparte dell’Unione
vanni Pasin, “pasacerdotale “San
dre spirituale” di
Raffaele”, istituita
Don Bruno Barisan
una nidiata di predal Servo di Dio
ti solighesi. Dopo
Gioacchino Rosaver svolto gli studi nel Se- setto e caratterizzata da una
minario diocesano (i com- spiritualità “filiale”, cioè da
pagni di classe lo ricordano un rapporto vivo con la pacome un “secchione”), il 20 ternità di Dio. Dal 1992 è retgiugno 1954 riceve l’ordina- tore della chiesa San Rafzione dal vescovo Zaffonato. faele in Vittorio Veneto.
Poi va all’Università LateraAlla festa del cinquantenense di Roma dove si lau- simo, insieme ad amici e parea in Teologia. Nel 1956 è renti, partecipa anche L’Avicerettore del Convitto San zione cui don Bruno è semPio X a Poggio Mirteto (Rie- pre stato molto vicino collati) e dal 1958 inizia l’inse- borando con grande dispognamento nel Seminario dio- nibilità.
MOSNIGO: 40 artigiani alla
“Contrada dei vecchi mestieri”
S
e il maltempo dello
scorso fine settimana
non vi ha invogliato a fare una visita all’undicesima mostra di artigianato “La contrada dei vecchi mestieri” potete benissimo “recuperare”
sabato 26 e domenica 27 giugno. In questi due giorni, infatti, l’antica via Francia di
Mosnigo torna a essere popolata da artigiani che danno dimostrazione delle proprie abilità. Sabato la mostra
apre alle 18.30; alle 19.30 dimostrazione con vecchi trattori Landini testa calda; alle
20 dimostrazione dell’antica
arte del maniscalco; alle 21
canti popolari con i “I cantori da filò”. Domenica la mostra apre alle 10; alle 12 vengono serviti piatti tipici locali
e “formai in tecia”; alle 16 intrattenimenti con il gruppo
“I ruspanti con i mestieri del
fiò”; alle 17 dimostrazione
con vecchi trattori Landini
testa calda; alle 20 dimostrazione dell’antica arte del
maniscalco; alle 23 chiusura
dalla manifestazione.
Durante la manifestazione funziona lo stand enogastronomico e la “betola” paesana.
Organizza la Pro loco di
Mosnigo.
SOLIGO:
Il Vescovo
apre il Grest
REFRONTOLO:
Rassegna
di modellismo
I
nizia con un ospite
d’eccezione il Grest
di Soligo. Sarà infatti il vescovo Giuseppe a consegnare il mandato agli animatori che per tutto il mese di luglio animeranno le
giornate di bambini e ragazzi. La consegna del
mandato avrà luogo martedì 29 giugno nell’ambito
della messa che il Vescovo
celebrerà alle 10.30 nella
parrocchiale in occasione
della festa dei patroni santi Pietro e Paolo.
P
er la prima volta il
Molinetto della Croda ospita una rassegna di modellismo: dai modelli delle ingegnose macchine di Leonardo da Vinci, passando per
la magia di velieri, treni e mulini a vento, fino ad arrivare
ai moderni aerei supersonici. Una galleria di sorprendenti riproduzioni in scala fedeli e perfettamente funzionanti, visitabile dal 26 giugno
al 25 luglio. Per informazioni e prenotazioni telefono
0438-978199, 349-2342055.
24
IN AUTUNNO PARTONO I LAVORI
All’ex Ca’ di Dio
un centro anziani
L’
ex Ca’ di Dio,
sede per tanti
anni della Croce Rossa e altre associazioni in piazzale S. Caterina a
Conegliano, ospiterà a breve un nuovo centro diurno
per anziani. Il bando per appaltare i lavori di ristrutturazione sarà pubblicato a
metà luglio - così prevedono gli uffici comunali - e l’intervento inizierà il prossimo autunno. A fine 2005, verosimilmente, Conegliano
potrà dunque vantare il suo
secondo centro ricreativo
per anziani, in posizione ancora più centrale rispetto a
quello di via Carpenè. Per il
primo stralcio di lavori, che
prevede la messa a norma
e il risanamento di tutto lo
stabile, la sistemazione del
tetto, del pian terreno e delle parti esterne, il Comune
ha stanziato 700 mila euro.
Il nuovo centro, privo di
barriere architettoniche e
quindi facilmente accessibile anche a persone disabili, sarà dotato, oltre che
dei servizi igienici, anche
di un cucinino dove sarà
possibile riscaldare vivande, un’esigenza, questa,
molto sentita da chi frequenta il centro di via Carpenè. «L’intervento che trasformerà una porzione dell’ex Ca’ di Dio in un centro
diurno per anziani è molto
utile - afferma l’assessore ai
Servizi sociali Enzo Perin . Oggi l’anziano a casa sua
è solo, in un centro diurno
ha invece la possibilità di
trascorrere il pomeriggio in
compagnia, impegnato in
attività ricreative e culturali». Su come sarà gestito la
nuova struttura di accoglienza, il Comune pare avere pochi dubbi: il modello rimane il centro di via
Carpenè, gestito in convenzione da due associazioni: “Il Nettuno” (merco-
ledì e giovedì) e “Terza Età”
(lunedì, martedì e venerdì).
Gli orari di apertura si limitano a tre ore pomeridiane:
dalle 14.30 alle 17.30 durante la stagione invernale
e dalle 15 alle 18 durante il
periodo estivo. Ma i volontari impegnati nella gestione del centro di via Carpenè
sperano che la nascitura
struttura ricreativa per anziani abbia caratteristiche
in parte diverse da quella
attualmente in funzione, ispirandosi, magari, al “modello emiliano”. «Quello di
via Carpenè si configura più
come centro ricreativo che
come centro diurno per anziani - spiega Pino Rossetto,
presidente de “Il Nettuno”
-. I centri diurni veri e propri dovrebbero funzionare
tutta la giornata, non solo il
pomeriggio, in modo da coprire l’assistenza dell’anziano durante l’arco del
tempo lavorativo. Perché il
GRAN PREMIO DEL PROSECCO
A VENTISEI VINI NOSTRANI
Il “frizzante” Perlage tra i
vincitori dal Gran Premio
del Prosecco
A
ll’Enoteca
della
Scuola Enologica
di Conegliano, giovedì
scorso, 17 giugno, evento
finale delle 15 mostre della Primavera del Prosecco. Quasi 200 le etichette
a contendersi il titolo di
campioni dell’8° Gran Premio del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene
doc e dei Vini dell’Altamarca. A superare la difficile, ma ambita quota degli 85/100 sono stati 26 vi-
ni, dopo un esame particolarmente selettivo, in
degustazione cieca, condotto dall’Assoenologi del
Veneto centro orientale.
Sono stati premiati
quest’anno due Prosecco
Doc “tranquillo” (Orsola
Andreola, Celestino Reghini), sette Prosecco Doc
“frizzante” (Frozza, Pietro
Furlan, Montesel, Perlage, Scandolera, Eli e Orazio Spagnol, Michele Rebuli), nove Prosecco Doc
“spumante”
(“Brut”:
Il
Cardo, Eli e
Orazio Spagnol, La Tordera; “Extra
dry”: Villa
Sandi, Cà Salina, Orsola
Andreola,
Merotto Casa
Vinicola, Cantina Colli del
Soligo; “Dry”: Angelo Bortolin), tre Cartizze (Col Ve-
UNIVERSITÀ APERTA
provvisazioni: una frase, una poesia, un frammento di
testo che gli piaceva per
qualche suo personale motivo. Alcuni hanno portato
i testi prodotti da loro stessi nel laboratorio di scrittura. Altri hanno insegnato
filastrocche, canti, conte
della tradizione popolare».
«Ad un certo punto del
percorso - continua Perin ci è venuta voglia di non tenere solo per noi questo patrimonio costruito insieme,
ma di utilizzarlo per costruire qualcosa che assomigliasse ad uno spettacolo da far vedere agli amici.
Così è nato “Itaca, 7 quadri
per una vita” un lavoro povero di mezzi (non ci sono
luci, non ci sono scenografie, non ci sono costumi),
ma ricco di umanità e suggestioni, che mercoledì 12
maggio è andato in scena
all’Auditorium del liceo turistico». Quindici persone,
Star bene insieme
grazie al teatro
A
metà ottobre 2003 iniziava il laboratorio teatrale dell’Università
Aperta di Conegliano. Un
laboratorio innovativo e
sperimentale che ha visto
impegnate per sette mesi
una quindicina di persone.
«Ci siamo incontrati una
volta la settimana per un’ora e mezzo in un’auletta
spoglia delle ex-caserme racconta l’attrice Paola Perin, animatrice del gruppo
-. Ci siamo conosciuti, abbiamo lavorato insieme sulla formazione del gruppo,
sullo spazio, sul ritmo, sul
corpo, sulla voce, sulla
creatività singola e di grup-
po. Abbiamo giocato ad improvvisare situazioni, ambienti, personaggi, utilizzando anche giochi teatrali. Ci siamo divertiti, abbiamo costruito un linguaggio
comune, delle regole di
gruppo che consentissero
a tutti di venire valorizzati
per ciò che sono. I giochi,
i canti, le danze, le improvvisazioni sono stati il mezzo per stare bene insieme».
Tutti hanno dato qualcosa
di importante, ognuno ha
messo nel lavoro un pezzetto di esperienza, di memoria, di vita, un ricordo,
un’emozione. Ciascuno ha
portato stimoli per le im-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 27 giugno 2004
servizio sia davvero efficace si dovrebbe inoltre garantire la presenza di un dipendente comunale e di un
numero congruo di infermieri. Alle associazioni di
volontariato sarebbe invece demandata l’animazione».
Attualmente, sono i volontari dell’associazione Antea che, il giovedì mattina,
offrono prestazioni sanitarie minime ai frequentanti il
centro di via Carpenè, come la misurazione della
pressione e della glicemia.
L’idea di centro diurno per
anziani che sta portando avanti “Il Nettuno” prevede,
oltre al gioco delle carte e
della tombola molto graditi dagli ospiti, cicli di conferenze sanitarie, tenute da
personale dell’Ulss 7, o di
cultura generale, a cura di
studenti universitari; interscambi con altre strutture
simili per anziani per confrontare le varie esperienze; l’organizzazione di pomeriggi danzanti, nei giorni festivi, con musica e rinfresco in modo da applicare sul campo gli insegnamenti della scuola di ballo
attivata dall’associazione. Il
centro anziani di via Carpenè accoglie ogni giorno
circa una trentina di anziani, mentre gli iscritti sono
oltre un centinaio.
Francesca Nicastro
toraz, il Cardo, La Tordera), tre Colli di Conegliano
(“Bianco” tranquillo: Ettore Ceschin; “Rosso” tranquillo: Il Colle, Le Colture), un Refrontolo Passito
(Astoria) e un Torchiato di
Fregona (Santa Nadal). Infine una menzione speciale a due Verdiso risultati i
migliori nella loro tipologia (Cantina Bernardi, Orsola Andreola).
I “Campioni” della Primavera del Prosecco 2004
dal 26 al 27 giugno sono in
Piazza Marconi, a Jesolo,
per la 3ª edizione di “Calici di…vini a Jesolo”. (MS)
PASSERÀ ALL’ULSS 7?
Si discute sul futuro
del De Gironcoli
C
arte scritte ancora non le preoccupazioni del Vittoriece ne sono, ma la vo- se che teme il potenziamento
lontà di Regione e Ulss 7 è del polo di Conegliano a scachiarissima: siamo pronti e di- pito dell’ospedale di Vittorio
sponibili ad acquistare l’ospe- Veneto (sulla cui sorte hanno
dale De Gironcoli (spesa pre- ripreso a girare le più varie ivista 23 milioni
potesi).
di euro). OspeSe Floriano
dale che l’attuaZambon, presile proprietario,
dente
della
l’ordine delle
Conferenza dei
suore di Maria
sindaci delSantissima Conl’Ulss 7, lancia
solatrice, non si
messaggi transente più di gequillizzanti
stire a causa del
(«Se l’operazionotevole calo di
ne
dovesse
vocazioni, che ri- Fabio Gava, vicepresidente della Regione concludersi
duce progressiVittorio Veneto
vamente il numero di religio- ne uscirebbe rafforzato perché
se impiegate nell’ambito della migliorerebbero le sue spestruttura ospedaliera.
cializzazioni), la Commissione
Ma come verrà utilizzato il Sanità dell’Ulivo del territorio
De Gironcoli nel caso vada in dell’Ulss 7, pur approvando l’iporto l’operazione (seguita in dea dell’acquisto del De Giprima persona dall’assessore roncoli, chiede a Ulss e Reregionale Fabio Gava)? La do- gione certezze sulla sorte del
manda si fa sempre più insi- nosocomio di Vittorio Veneto.
stente, sia negli ambienti saPer fugare dubbi e pernitari che in quelli politici. È plessità all’Ulss non resta che
chiaro a tutti che l’acquisto a- spiegare il progetto di riorgavrebbe delle enormi conse- nizzazione che verrà attuato in
guenze sull’organizzazione caso di acquisto del De Gidell’intera Ulss 7. Riaffiorano roncoli. (FC)
COMUNE: All’Informagiovani
sportello per informazioni sull’Ici
I
n vista dell’imminente scadenza del pagamento dell’acconto Ici anno 2004, da effettuarsi entro il 30 giugno prossimo, il Comune informa che,
in collaborazione del concessionario della riscossione Uniriscossioni Spa, ha attivato in Conegliano,
dal 22 al 30 giugno, un ulteriore sportello oltre quelli già operativi presso la sede di Viale Italia n° 160.
Lo sportello è ubicato a fianco della sala dell’Informagiovani, in Piazzale San Martino, con apertura al pubblico nei giorni feriali (escluso il sabato) dalle 9 alle 12. Sui versamenti effettuati non
verrà richiesta alcuna commissione. Inoltre è sempre attivo il servizio ICI on line, accessibile dalla home page del sito Internet del Comune (www.comune.conegliano.tv.it) per effettuare il calcolo e il pagamento dell’Ici.
FIAMME VERDE: Menegon
è il nuovo direttore
I
Paola Perin
protagoniste di un lavoro
corale, hanno cercato di evocare, davanti a un folto
pubblico di amici, le emozioni, le immagini, i ricordi sui quali avevano lavorato durante il laboratorio.
In scena sono andati i tempi della vita (la nascita, l’infanzia, la guerra, il lavoro,
l’amore, il matrimonio…)
legati tra loro da una sottile trama che ha convinto il
pubblico e entusiasmato
ancor di più gli emozionati
interpreti.
l 12 giugno in occasione della presentazione
del nuovo numero di Fiamme Verdi, periodico delle 6
mila penne nere della sezione alpini di Conegliano, il direttore responsabile della rivista Renato Brunello ha passato il testimone ad Antonio
Menegon. Renato Brunello è
stato direttore per 27 anni del
periodico degli alpini della Sezione di Conegliano fondato
nel 1961. Antonio Menegon,
nel ringraziare Brunello per
il prezioso svolto in questi oltre 40 anni di collaborazione
con il giornale (27 da direttore) ha detto di voler rivolgersi anche a chi alpino non
è stato per far conoscere e
diffondere lo spirito si solidarietà e presenza sociale
che anima gli alpini. Il sindaco di Conegliano Floriano
Zambon, intervenuto in audioconferenza, ha ringraziato
il direttore Brunello e fatto
gli auguri di buon lavoro al
nuovo direttore Menegon.
Da sinistra: Antonio Menegon, Giorgio Visentin (vicepresidente Sezione di Conegliano) e Renato Brunello
e
L’AZiON
Conegliano
DUE OPERE PUBBLICHE ATTESE DA TEMPO
Un sottopasso in via Tolmino
e fognature in zona industriale
C
on la pubblicazione del bando
di gara per il sottopasso ferroviario di via
Tolmino – la cui scadenza
per la presentazione delle
domande è fissata al 26 luglio (alle 12) – comincia l’iter per la realizzazione di
quell’asse viario nord-sud
sinora interrotto dalla ferrovia. «La ferrovia negli anni è stata una risorsa ma
anche un ostacolo al collegamento tra viale Friuli e
via Maggior Piovesana. In
senso lato ha creato una
frattura alla viabilità nordsud. Serviva dunque una
via adeguata di attraversamento – spiega il sindaco
Floriano Zambon –, inoltre
una via che alleggerisse il
carico di traffico sull’incrocio tra viale Friuli e via
Matteotti. È ipotizzabile
come periodo di avvio lavori l’ottobre di quest’anno e la ditta aggiudicataria
avrà 550 giorni per portarli
a termine».
Il bando di gara prevede la realizzazione del sot-
I
topasso ferroviario di via
Tolmino – lungo 60 metri,
con due corsie, dunque un
doppio senso di marcia, e
una pista ciclo pedonale –
e i due tratti di strada di
Quattro miliardi e mezzo di lire
Comuni interessati, Vittorio
per la fognatura della zona Menarè Veneto e Colle Umberto, con-
C’
è un altro ingente cantiere che nei
prossimi mesi interesserà il territorio comunale di Conegliano. Si tratta dei
lavori, dell’importo di 4 miliardi e mezzo di
vecchie lire, per la posa della fognatura tra
Scomigo e la zona industriale di Vittorio Veneto-Colle Umberto (il bando verrà pubblicato il 21 giugno prossimo). «Sono quattro chilometri di fognature che attraversano la campagna – spiega il sindaco Zambon
–. I lavori cominceranno a fine estate per non
disturbare le attività dei campi. Anche i due
l Comune di Conegliano, con sentenza
del 10 marzo scorso, vince il ricorso al
Tar del Lazio contro l’Antitrust, “reo” di non aver reso accessibili i documenti relativi all’istruttoria in base alla quale avrebbe ritenuto illegittimo l’affidamento diretto (cioè senza gara di evidenza pubblica) della gestione del ciclo integrato dei rifiuti a Cit e Savno. Subito dopo il parere di illegittimità espresso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato,
nel settembre scorso, il Comune aveva richiesto la documentazione relativa con una lettera datata 23 ottobre, a cui
l’Authority aveva risposto in dicembre, precisando che “nel
caso di specie non trova applicazione il regolamento in materia di procedure istruttorie e l’accesso ai relativi documenti amministrativi, in quanto il caso in questione non ha
dato luogo ad alcun procedimento istruttorio”. Insomma, il
parere di illegittimità espresso dall’Autorità di garanzia si
VENERDÌ 25
Alle 17.30, ai giardini comunali
di viale Friuli, per la quinta
rassegna Burattini e non
solo ai giardini, la compagnia Aprisogni presenta “Cappuccetto Rosso”, con la festa del
mercatino dei ragazzi. Ingresso
libero.
Alle 20.30, agli impianti sportivi di Campolongo, la Spes Zoppas Volley Conegliano organizza una cena con grigliata per festeggiare la fine della stagione agonistica.
Informazioni e iscrizioni al numero 348-3869736.
Dalle 21 in poi, in vie e piazze del centro città, torna Festaloonga!, happening di
spettacoli, intrattenimenti e negozi aperti fino a tarda ora.
Tra gli appuntamenti di questa
sera la Festa delle ciliegie, il
collegamento.
«L’opera, che andrà ad
aggiungersi ai due sottopassi attualmente utilizzati di via Matteotti e via degli Zoppas – aggiunge il vi-
cesindaco e assessore alla
viabilità, Alberto Maniero
– verrà completata con due
rotatorie di raccordo con
le due arterie di viale Friuli e via Maggior Piovesana. Per realizzare il sottopasso verranno utilizzate
due tecnologie diverse. Il
primo tratto, sotto la linea
Venezia-Udine, che non
può mai essere interrotta,
con una tecnologia a spinta, ossia spingendo una
sorta di manufatto sotto i
binari. Il secondo tratto,
sotto i binari dello scalo
merci, realizzato con una
tecnologia più tradizionale. Con la posa in opera del
manufatto togliendo i binari e ripristinandoli in seconda battuta».
L’opera costerà al Comune di Conegliano 4 miliardi e mezzo di vecchie
lire.
tribuiranno con una quota parte relativamente ai loro collegamenti. Per
Vittorio Veneto è un’iniziativa importante
perché vuol dire chiudere quel depuratore
di San Giacomo che negli anni ha creato
problemi di inquinamento del Fossadel. E
quindi l’eliminazione di un’opera di difficile gestione. La realizzazione di quest’opera
consentirà pure l’allacciamento delle reti fognarie già realizzate a Ogliano e Scomigo».
I reflui verranno convogliati al depuratore di Campolongo, realizzato per 70 mila
abitanti equivalenti.
basava non su un’istruttoria ma sull’evidenza
che l’affidamento diretto del servizio rifiuti al
Cit e alla Savno rappresenta “un modello gestionale non contemplato dalla normativa vigente”. Un modo di procedere definito “superficiale” dal sindaco Floriano Zambon. Ora, secondo il Tribunale amministrativo del
Lazio, il Comune dovrebbe poter visionare
degli atti che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato di fatto non possiede. Il
caso dell’illegittimità dell’affidamento diretto della gestione dei rifiuti era stato posto all’attenzione dell’Antitrust dai
consiglieri di minoranza di centrosinistra e sinistra, secondo i quali un servizio di interesse pubblico di tale rilevanza
come quello dei rifiuti deve essere gestito dal consorzio e
dalla società che garantiscano le prestazioni migliori al prezzo più basso. Fatto che, a loro parere, si può accertare solo indicendo una gara pubblica. (FN)
RIFIUTI
Vicenda Cit,
punto
a favore
del Comune
Bobadilla Super Show e i concerti di Righea Big Band e Assenzio. L’ingresso agli spettacoli è libero.
Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia
del dottor Melati, in via Cavour
7.
SABATO 26
Dalle 9 alle 12.30, nel presidio
di Costa de La Nostra Famiglia,
si tiene il laboratorio di
comunicazione e raccolta fondi per le realtà
che gestiscono servizi alla persona, nel cambiamento del welfare. Informazioni e iscrizioni al
numero 0438-4141. A cura di
L’Azione, La vita del popolo,
Caritas e Coordinamento Cdr.
Alle 10.30, nella chiesa di San
Pio X, il nostro vescovo Giuseppe presiede la concelebra-
zione in onore di San Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei.
Alle 21, in piazza Cima (loggia
del Municipio in caso di pioggia), la Filarmonica Coneglianese è la protagonista del
Concerto bandistico
d’estate, a cura di Filarmonica Coneglianese e amministrazione comunale. Ingresso
libero.
DOMENICA 27
Con partenza alle 9.30 dal Centro sportivo di Collalbrigo, il Conegliano Bike Team organizza
il quinto Gran Premio Città di
Conegliano di Mtb, gara ciclistica valida per il campionato
regionale di mountain
bike. Ingresso libero.
LUNEDÌ 28
Alle 21, in piazza Cima (teatro
Accademia in caso di pioggia),
Provincia di Treviso e Amministrazione comunale presentano
il Concerto di dieci ot-
toni dell’Orchestra Filarmonia Veneta “G. F. Malipiero”. Ingresso libero.
MARTEDÌ 29
Si concludono oggi, nell’area ricreativa di Scomigo, i festeggiamenti di San
Pierin a cura dell’associazione Sant’Elena. Ingresso libero. Alle 19, all’oratorio di San
Pierin, si svolge una celebrazione eucaristica per i cittadini defunti dimenticati.
Alle 21.15, in piazza Cima, per
la rassegna Letture d’estate Roberto Pagura legge
“Echi d’amore”. A cura di Amministrazione comunale e Direzione III Circolo didattico.
VENERDÌ 2
Alle 17.30, ai giardini comunali
di Parè, per la quinta rassegna
Burattini e non solo
ai giardini Santosh, giocoliere fantasista, presenta lo
spettacolo “Non sono figlio
d’arte”. Ingresso libero.
Domenica 27 giugno 2004
25
SPETTACOLO DI QUALITÀ
Dama Castellana,
trionfa Collalbrigo
U
na Dama “miracolata”, quella che si
è celebrata domenica
scorsa, scampata alle
piogge torrenziali che sabato avevano costretto
l’organizzazione al rinvio.
Il tempo è stato incerto
fino all’ultimo, ma alla fine ha prevalso il sereno,
che ha regalato agli spettatori una serata tersa,
anche se freddissima.
Vincitore della partita di
dama vivente è stato il
quartiere “femminile” di
Collalbrigo a danno del
“maschile” Borgo Vecchio. Uomo e donna,
giorno e notte, bianco e
nero sono gli opposti visivi e concettuali su cui è
stata costruita la scenografia dell’edizione 2004
ad opera del direttore artistico Maria Luisa Mariotto. Una scenografia in
cui suggestioni rinascimentali (i costumi, le armi, le insegne, i drappi, i
rulli dei tamburi, i giocolieri, gli sbandieratori)
sono entrati in dialettica
con spunti più moderni
(la colonna sonora new age, le composizioni futuristiche, i cavalli a ruote
dai ventri irradianti luce,
i corpi blu di alcuni attori, le esibizioni del corpo
di ballo). Attesissima la
performance del ballerino di fama internazionale Roberto Bolle, étoile
della Scala di Milano, che
ha offerto agli spettatori
due interpretazioni suggestive: la danza del sole
e la danza della luna.
Quella celebrata quest’anno era un’edizione
speciale della manifestazione rinascimentale: la
Dama Castellana ha compiuto 20 anni. A fine serata è intervenuto, via telefono, il sindaco Floriano Zambon ricoverato
nel nosocomio veronese.
Dopo essersi complimentato con gli organizzatori Zambon ha inviato
un «arrivederci al prossimo anno, quando conto
di essere tra voi come
spettatore, come lo sono
stato nelle 19 edizioni
precedenti». (FN)
LIONS DI CONEGLIANO:
Pietro Scudeller nuovo presidente
C
ambio ai vertici del Lions cittadino. L’avvocato
Pietro Scudeller è il nuovo presidente della sezione coneglianese. Scudeller a soli 41 anni raccoglie
l’eredità di Pierluigi Sossai, dopo aver ricoperto per più
anni gli incarichi di segretario,
consigliere, censore addetto alle tecnologie informatiche e vice presidente. «Ringrazio il past
president Pierluigi Sossai per il
proficuo anno concluso nel quale molti incontri sono stati dedicati alla conoscenza della natura», ha dichiarato Scudeller fresco di nomina.
Pietro Scudeller
BURATTINI (E NON SOLO)
AI GIARDINI PUBBLICI
È
partita la 5ª edizione della rassegna di
spettacoli per bambini e famiglie “Burattini (e non solo) ai giardini”, ovvero pomeriggi di animazione nei
giardini di Conegliano con spettacoli di burattini,
giocoleria, clowneria, racconti,
musica. Il primo
appuntamento si
è tenuto il 18 giugno al giardino O. Respighi
di Campolongo con lo spettacolo “Il teatrino di Gelsomina”. Il secondo è per venerdì 25 giugno al giardino
A. Benedetti Michelangeli
(dietro le Poste centrali)
con la compagnia Aprisogni
in “Cappuccetto Rosso”. Venerdì 2 luglio, al giardino A.
Vivaldi di Parè, Santosh giocoliere presenta “Non sono
figlio d’arte”. Infine venerdì
9 luglio, alla scuola elementare di Scomigo, Alberto De Bastiani presenta
“Storie di lupi”.
Tutti gli spettacoli della
rassegna hanno inizio alle 17.30.
L’entrata è libera.
In caso di pioggia
gli spettacoli avranno luogo a
Corte delle Rose
di Conegliano.
Per informazioni telefonare
al Progetto Giovani in orario
pomeridiano (0438-413252)
o all’Informacittà-Informagiovani (0438-413319). Organizzano Progetto Giovani di Conegliano e l’Operativa di comunità dell’Ulss 7,
in collaborazione con l’associazione “Il Piccolo Principe” e la direzione artistica
di Alberto De Bastiani.
26
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 27 giugno 2004
SODDISFAZIONE DI IMPRESA E SINDACATI SCONCERTANTE A VAZZOLA
Alla Alf Group di Francenigo
innovativo contratto aziendale
I
n una fase non proprio brillante della
congiuntura economica del nostro Paese (e il
Nord Est in buona parte
non si discosta dal quadro
generale), le buone notizie
dal fronte sono rare. Ragion per cui fanno ancora
più piacere. E in certi casi
stupiscono, e riaccendono
la speranza. C’è spazio per
crescere, e per una matura svolta dello sviluppo, il
messaggio di fondo.
È in quest’ottica che va
letto il recente, innovativo
accordo sottoscritto alla
Alf Group spa di Francenigo, per il rinnovo del
contratto aziendale. Realtà
di punta del settore legno,
ha stabilimenti anche a
Cordignano, Vallonto, Lutrano, e conta circa 330 dipendenti, metà della sua
produzione va all’estero.
Sono molti, e di spessore, gli elementi che autorizzano vuoi la soddisfazione dell’azienda, vuoi i
toni – a dir poco “entusiastici” – dei commenti che
ne fa la parte sindacale: «Si
tratta di un accordo molto
importante per un’azienda
altrettanto importante; un
contratto che può fare da
apripista per altre aziende», ha dichiarato Salvatore Federico, segretario generale della Filca Cisl di
Treviso.
Punto di forza dell’accordo è la “formazione
continua”: «Essa viene
considerata - sottolineano
alla Alf - quale scelta strategica al fine di coniugare
lo sviluppo e il consolidamento produttivo con il futuro occupazionale e lo sviluppo delle conoscenze
dei dipendenti». L’Azienda
fornirà, in particolare, a RSU e Sindacati «un’esau-
UN’INTENSA ATTIVITÀ ESTIVA
Le Scuole materne
tra festa e impegno
C
irca mille bambini
appartenenti alle
scuole dell’infanzia di Francenigo, Albina, Codognè, Cimetta, San Vendemiano,
Zoppè, San Fior di Sopra,
San Fior di Sotto, Castello
Roganzuolo, Godega di
Sant’Urbano, Pianzano, Bibano e Orsago sono stati protagonisti della festa “Scuole
in armonia” tenutasi al Palafiera di Godega di Sant’Urbano. L’iniziativa rientra nel
progetto “Tra il reale e il fantastico per imparare ad essere se stessi con gli altri”
che è stato concretizzato nelle scuole materne facenti
parte della zona 8 della Fism. Il tutto grazie all’impegno delle insegnanti che da
diversi anni lavorano in rete,
favorendo scambi di esperienze e dando vita a progettualità comuni.
Ora che per i bambini si
apre il tempo tanto atteso delle vacanze, per il personale
docente è invece giunto il
momento di occuparsi dell’approfondimento formativo. Da lunedì 29 a mercoledì
30 giugno le insegnanti della zona 8 saranno infatti impegnate in una serie di incontri di aggiornamento che
avranno luogo al patronato
Turroni di Oderzo. Il seminario è organizzato dal collegio docenti di zona e avrà
come tema “Gocce di relazione”. Interverrà la dottoressa Barbara Baldini dell’équipe Aipre (Associazione italiana di psicologia preventiva ricerca formazione consulenza progettazione) coordinata dal dottor Mario Becciu, sede a Roma.
«Per promuovere la qualità del rapporto tra scuola e
famiglia – spiegano le maestre – è necessario che noi
insegnanti siamo sempre più
riente informativa sui programmi relativi, rendendosi altresì disponibile a
prendere in esame eventuali suggerimenti, osservazioni e proposte in materia, avanzate dalle stesse RSU e dai Sindacati».
Rilevanti gli impegni aziendali quanto alla qualità
delle relazioni sindacali,
dell’organizzazione del lavoro, della polifunzionalità
riguardo all’inquadramento. E decisamente interessante è il “premio
di risultato”, in base al quale «le parti hanno confermato di voler proseguire gli obiettivi di
maggiore efficienza, produttività, qualità e
redditività dell’impresa.»
Infine, un altro risvolto
sociale positivo dell’accordo raggiunto: in caso di
malattia del dipendente,
l’azienda erogherà il 100
per cento della retribuzione nei primi tre giorni.
Valerio Cupidi
“specializzate” nel settore
della comunicazione, considerando le realtà problematiche che vivono le famiglie
di oggi quali l’insicurezza e la
solitudine educativa, la mancanza di modelli identificativi non condivisi, le relazioni
distorte, l’incapacità o la difficoltà di comunicare in famiglia». Per questo, quindi,
le insegnanti, concluse le attività nei rispettivi plessi, tornano a scuola in modo tale
da riprendere, in settembre,
con una maggiore dose di
competenze.
Sia la parte conclusiva del
progetto che il corso possono essere realizzati grazie al
contributo della Banca della
Marca.
Gerda De Nardi
Razzia ladresca
della beneficenza
G
iovedì 24 giugno con
i fuochi d’artificio si
concludono i festeggiamenti del patrono san Giovanni
Battista di Vazzola. Per il
paese sono stati quindici
giorni di festa con iniziative
e serate danzanti organizzate dalla Pro loco Vazzolese,
con la mostra di Nives Cais
organizzata dall’assessorato
alla Cultura del Comune e
con la tradizionale pesca di
beneficenza organizzata ogni anno con grande impegno e generosità da Giovanna Narder e dai suoi collaboratori.
Purtroppo i festeggiamenti di quest’anno lasciano un po’ l’amaro in bocca,
perché sono stati rovinati dai
malviventi che sere fa hanno
depredato l’oratorio di Vazzola, rubando i premi della
pesca di beneficenza, il cui ricavato è destinato all’acquisto dell’asilo, oltre che al sostegno della futura casa per
disabili che sorgerà nel Comune. Nella notte fra martedì e mercoledì scorsi i banditi hanno forzato una finestra dei locali parrocchiali e
hanno portato via la merce
in palio per un valore complessivo che supera i mille
euro: un lettore dvd, un decoder interattivo, varie borse griffate, diversi orologi da
parete e da polso, un forno
elettrico, un robot da cucina, svariati capi d’abbigliamento e pure delle bottiglie
di grappa e di vino. A mano
a mano che i biglietti vengono acquistati, i volontari
provvedono a ricomprare i
regali spariti e a rimpiazzarli grazie anche all’aiuto di
qualche ditta sensibile.
I volontari lanciano un appello: «Speriamo che i ladri
TEZZE, CENA MEDIEVALE
“R
ivivi il Medioevo” è il titolo della cena in programma sabato 26 giugno alle 20 a Tezze di Piave. Partecipandovi,
l’ospite si sentirà proiettato nel mondo medievale e avrà la possibilità di rivivere le emozioni e l’atmosfera di un tempo. Sarà servito un menù tipicamente medioevale e la serata sarà allietata da
spettacoli di giocolieri, mangiafuoco, spadaccini, cantastorie, tamburini e sbandieratori. La cena sarà allestita nell’area verde della Pro
loco di Tezze, e sarà possibile cenare solo se si sarà effettuata la
prenotazione. Prenotazioni da: Francesca 340-2859689, Stefano 3498418397.
PALLAVOLISTE EUROPEE A SUSEGANA
H
a citato la costituzione europea appena firmata e i valori della
convivenza tra i popoli don
Ugo Cettolin salutando, sabato 19 giugno, le oltre cento giovani pallavoliste giunte a Collalto da mezza Europa.
Ospiti della Pallavolo Susegana, della parrocchia di
Collalto e del Gruppo festeggiamenti, le ragazze
provenienti da Portogallo,
Repubblica Ceca, Slovenia,
Polonia e Italia, con le squadre di Lugo di Romagna,
Nervesa e Susegana, hanno
vissuto una giornata di relax prima delle gare serali.
Pranzo sul sagrato verde
Un momento dell’incontro delle pallavoliste europee a Susegana
della chiesa di San Giorgio,
visita guidata al castello con
traduzione simultanea e poi
in campo per le finali del tor-
I GIOVANISSIMI DELLA SANFIORESE
“L
’amico”, si sa, a
Castello Roganzuolo costituisce il collegamento tra la parrocchia e la
gente. “Il sogno diventa
realtà” è stato così il titolo
di una delle ultime uscite
domenicali per far presente a tutti, ma proprio a tutti, che i “Giovanissimi 8990” della Sanfiorese Calcio
erano ad un passo dal diventare campioni provinciali. Per concretizzare la
vittoria rimaneva un unico
scoglio, sconfiggere l’imbattibile squadra di Loria.
È per questo che la settimana dopo l’effettiva conquista del titolo tanto ambito è stata ancor più gratificante. La trasferta a Castelfranco e l’aver giocato
I giovanissimi campioni della Sanfiorese calcio
quali, previdenti, avevano
già pronto lo striscione rossonero “i campioni provinciali siamo noi”. È seguita
quindi la festa e… la pubblicazione su “L’amico” di
quella vittoria conquistata
dai calciatori in erba, parte
dei quali attivi in parrocchia
a Castello Roganzuolo.
neo che ha visto la vittoria
di Nervesa davanti alle
squadre provenienti da Polonia e Portogallo. (AM)
IN BREVE
SAN FIOR
La festa
del patrono
nello stesso stadio in cui in
passato il “Giorgione” militava nel campionato di serie
C hanno portato fortuna ai
ragazzi, i quali hanno avuto la meglio sugli avversari.
Ad applaudirli, oltre a mamme e papà, anche i nonni e,
l’entusiasmo del fans club
formato dalle ragazze. Le
si ravvedano del gesto e siano così gentili da riportarci
la refurtiva, così da lasciarci
continuare nella nostra opera di solidarietà». Ogni anno, in occasione della festa
patronale dedicata a san Giovanni Battista, la comunità
organizza una pesca per scopi sociali. Per questa edizione il gruppo organizzatore,
capitanato per l’appunto da
Maria Giovanna Narder, ha
scelto di andare incontro a
due esigenze: innanzitutto il
mutuo da 400 mila euro contratto dalla parrocchia per
l’acquisizione della scuola
materna (“Il ricavato della
pesca va a contribuire almeno per il 10% della cifra annuale versata”, spiegano i
promotori), ma anche il progetto “Handy Hope” che sta
mobilitando l’intero paese in
favore dei portatori di handicap e dei loro familiari.
Alberta Bellussi
In occasione della festività del patrono, san Giovanni Battista, a San
Fior la festa, iniziata nel giorno della ricorrenza, giovedì 24 giugno, si
protrae fino a sabato 26 giugno. In
tale data alle 19 è prevista la messa solenne celebrata per tutte le famiglie e in particolar modo per quelle coppie di sposi che in quest’anno celebrano un particolare anniversario di matrimonio.
SAN PIETRO
DI FELETTO
La festa del Patrono
Dal 25 al 29 giugno al Parco dell’antica Pieve, a San Pietro di Feletto, Festa del Santo Patrono. Molte le
simpatiche iniziative in programma,
tra le quali il pranzo con il rinomato “churrasco di san Pietro”, domenica 27 e, il pomeriggio sempre
del 27, intrattenimento per bambini
con gli animatori di Spazio Verdeblu.
Martedì 29, ore 19, messa solenne
in onore del Patrono san Pietro.
GAIARINE
Concerto dei Madrigal
Singers
Concerto dei “Madrigal singers” a
Gaiarine lunedì 28 giugno ore 21
nel cortile interno di villa Riello Pera. Grande l’appuntamento musicale
che gli organizzatori, i “Cantori di
San Tomaso di Canterbury”, propongono a tutti gli amanti del canto
corale di qualità, facendo esibire a
Gaiarine questa formazione nota in
tutte le grandi sale da concerto del
mondo.
e
L’AZiON
Friuli / Coneglianese
CAVALLO DI BATTAGLIA ALLE COMUNALI
A Sacile “un ospedale
come si deve”...
L
a sanità e i servizi
sociali in riva al Livenza sono sempre al centro del dibattito.
Con il Comune ingrossato
fino alla soglia dei ventimila abitanti e il diffuso invecchiamento della popolazione, Sacile è interessata da molteplici problematiche che investono le attività sociali e prettamente
assistenziali. L’ospedale cittadino, in particolare, ma
anche i servizi alle persone in difficoltà, sono perciò argomenti trattati e divulgati da tutti i candidati
alla carica di sindaco di Sacile.
Da qualche mese, inoltre, si è riattivato il Comitato per la difesa della sanità. Il comitato, presieduto da Bruno Manfé, sorto
in seguito all’entrata in vigore della Legge regionale 13 sul riordino sanitario
delle strutture ospedaliere
in Friuli Venezia Giulia, ha
rilanciato la sua attività dopo la vittoria elettorale di
Riccardo Illy. Il presidente
della Regione, infatti, ha inserito nel suo programma
la riqualificazione degli ospedali periferici drasticamente ridimensionati e la
revisione di quelle parti
della LR 13 più penalizzanti. «Tentiamo di pungolare
l’amministrazione sui temi
dell’ambiente e della sanità
in particolare», hanno spiegato al comitato. «Purtroppo la legge 13 ha di fatto ridotto l’ospedale di Sacile a un laboratorio di analisi con la chiusura dei
reparti di ortopedia, che
godeva di una buona tradizione, cardiologia e ginecologia e tutte le altre limitazioni e riduzioni i cui
effetti sono subiti dalla popolazione in termini di di-
GAIARINE / NOVITÀ SALUTE
sagio e di carenza di servizi. Proprio in questi giorni,
inoltre, stiamo assistendo
al risvolto della medaglia:
il ridimensionamento degli
ospedali periferici sta facendo “scoppiare” l’ospedale di Pordenone».
Qual è il punto di vista
dei politici su tali questioni così importanti per la cittadinanza e fondamentali
per le fasce più deboli della società? Per Roberto
Cappuzzo (“Intesa democratica”) sono due le priorità: il coinvolgimento e la
responsabilizzazione dei
medici di medicina generale in quanto più vicini alla conoscenza
del paziente e
tramite con l’ospedale, e il potenziamento e
la riqualificazione dell’ospedale cittadino.
Roberto Ceraolo (Alleanza Nazionale e Forza
Italia) ha indicato la strada
nell’incremento del servizio
domiciliare, particolarmente importante per gli
anziani a rischio di ospedalizzazione, ma il suo cavallo di battaglia è l’istituzione del servizio per la
mobilità degli anziani. Il potenziamento dell’assisten-
SI VOTA PER IL SINDACO
D
unque, sabato 26 e domenica 27 a Sacile si decide
chi sarà il nuovo sindaco. Gli elettori sono chiamati
a scegliere tra Roberto Ceraolo (liste Forza Italia e Alleanza
Nazionale) e Roberto Cappuzzo (Intesa Democratica) che
al primo turno hanno portato a casa rispettivamente il 39,30
e il 35,72 per cento dei voti. Un distacco piuttosto risicato,
ragion per cui l’attesa è decisamente viva a Sacile. Gli orari per votare sono i medesimi della scorsa consultazione:
dalle 15 alle 22 sabato 26 e dalle 7 alle 22 domenica 27.
SAN GIOVANNI DEL TEMPIO
Emergenze mediche, Sala della comunità,
rivoluzione del 118 “carta” da giocare!
L
a notizia era di quelle attese e sperate
da tempo. Grazie all’intesa con le centrali operative del 118 di Treviso e di
Pordenone, in caso di emergenza nei territori comunali di Cordignano,
Gaiarine e Orsago interverranno le ambulanze
dall’ospedale più vicino.
Tutte le chiamate al 118
in partenza dalla fascia
territoriale di confine fra
le due regioni, infatti, saranno gestite direttamente dalla centrale che le riceve e cioè Pordenone o
Treviso. L’importante novità, insomma, metterà la
parola fine alla pericolosa
attribuzione di responsabilità per la quale un ferito, poniamo di Gaiarine,
deve attendere i mezzi di
soccorso da Treviso e non
da Sacile, che si trova molto più vicino al luogo in
cui è accaduto il sinistro.
Per ogni emergenza nella
zona di confine, anzi, partiranno subito due ambulanze: quella di Sacile e
quella di Conegliano o
Vittorio Veneto o Oderzo.
L’ambulanza di Sacile presterà le prime cure sul posto, quindi, in base al tipo
di trauma o patologia, il
paziente sarà ricoverato
negli ospedali di Sacile
(che chiude alle 18), Conegliano, Vittorio Veneto
e Treviso. In alcuni casi,
inoltre, il paziente potrà
essere trasportato dall’ambulanza sacilese verso l’ospedale di Conegliano o Vittorio Veneto fino
all’incontro con l’ambulanza di Conegliano sulla
quale concluderà il trasferimento. Il protocollo
d’intesa fra le centrali operative di Pordenone e
di Treviso, già operativo,
ha introdotto insomma una vera rivoluzione nella
gestione delle emergenze
sanitarie in una zona dell’Alto Livenza piuttosto intensa per attività economiche e traffico stradale
ma non per servizi. L’Ulss
7, il cui direttore generale è Angelo Del Favero,
ha introdotto una seconda
novità essenziale. Si tratta dell’istituzione della
quinta zona di guardia
medica per Cordignano,
Gaiarine, Orsago e Vazzola. La guardia medica,
ospitata al centro diurno
di Francenigo, messo a disposizione dal Comune di
Gaiarine, sarà operativa
da settembre. (GB)
D
omenica 20
giugno 2004: una data davvero importante per i Sangiovannesi: è stata infatti inaugurata ufficialmente la Sala della comunità, un complesso
composto da un piano
seminterrato ospitante
centrale termica e magazzino, dal piano terra
con l’ampio spazio adibito a salone, la zona
palco, la cucina e i servizi igienici e da un primo piano con una grande aula e relativi servizi igienici. “Sala della comunità” non tanto perché è
di proprietà e di uso esclusivo della comunità ecclesiale, ma perché in essa ciascuno può trovare uno spazio accogliente e confortevole, stimolante e fecondo
di opportunità culturali e
spirituali.
San Giovanni, una frazione della periferia di Sacile, è un paese tagliato in
due dalla Pontebbana, che
stenta a ricomporre la sua
identità e la sua unità non
solo a causa della sua
conformazione geografica,
ma anche a causa dei numerosi cambiamenti che lo
contraddistinguono: l’arri-
vo di famiglie nuove e di tanti extracomunitari, la costruzione di diversi agglomerati urbani che spesso
fanno definire San Giovanni un paese dormitorio.
La sala si propone pertanto come luogo di incontro e di dialogo, come spazio di cultura e di impegno,
un luogo fisico dove singole persone, gruppi o associazioni possono ritrovarsi.
Gli scopi prefissati sono
davvero tanti e importanti:
ampliare la possibilità di ritrovo e di comunicazione,
dare alle famiglie un punto
di ritrovo per sé e per i figli,
dare agli anziani una possibilità di incontrarsi, fornire
Domenica 27 giugno 2004
za domiciliare e infermieristica era in campagna elettorale anche l’obiettivo
di Franco Cesa (Lega Nord
e “Sacile e le frazioni”) che
ha promesso battaglia allo
scopo di riportare l’ospedale di
Sacile alla situazione
precedente
all’entrata in
vigore della
tanto discussa legge regionale 13.
Estensione
dell’assistenza domiciliare e riorganizzazione del Pronto soccorso le priorità per Guido
Galet (lista “Guido Galet”),
che ha sottolineato la necessità dello studio preventivo di individuazione
dei reali bisogni della popolazione per una efficace
ridefinizione dei servizi socio-assistenziali. Infine Giuseppe Montanari (“Sindaco insieme - Montanari”)
aveva puntato la sua attenzione sugli anziani dimessi ma lasciati ad un’assistenza domiciliare inadeguata, per i quali ha proposto la trasformazione
dell’area ex San Patrignano
in una struttura residenziale e in un centro diurno.
Giacinto Bevilacqua
un luogo per i momenti di
festa e di allegria, dare l’opportunità di intraprendere
e sviluppare iniziative culturali, fornire a tutti gli organismi della Parrocchia
luoghi idonei per incontrarsi e lavorare in modo adeguato, fare della parrocchia
un luogo d’incontro reale e ideale.
La prima pietra è stata posata
venerdì 21 giugno 2002: la conclusione dei lavori e la conseguente inaugurazione due anni
dopo esatti, proprio durante i festeggiamenti della sagra del paese: una fortunata
combinazione
che richiama i
fondanti valori
cristiani.
La cerimonia di inaugurazione di domenica 20 giugno, a cui è stata invitata tutta la comunità di San Giovanni, si è svolta alla presenza delle autorità religiose e civili, fra le quali: monsignor Guerrino Pagotto, a
nome del Vescovo; il sindaco di Sacile Loris Monai; il
presidente della Provincia
Elio De Anna; l’assessore
regionale Lodovico Sonego;
il consigliere regionale Isidoro Gottardo.
Dopo l’inaugurazione, adesso la sfida più grande: la
gestione della Sala per tutte le iniziative a cui tutti sono chiamati a dare un contributo!
27
CICLISMO
Il 15 luglio ci sarà
la seconda edizione
del Memorial
Tonon & Zanette
È
stata presentata a villa Varda la seconda edizione del Memorial Tonon
& Zanette di ciclismo. La gara notturna, riservata agli juniores e ai dilettanti under 23
ed elite si disputerà a Brugnera il prossimo 15 luglio.
Con questa manifestazione,
che l’anno scorso riscosse un
significativo successo di critica e di pubblico, il Team Oro
Gildo 2000 e il comitato organizzatore, presieduto da Armando Carniello, intendono
ricordare due ex professionisti legati da un destino sfortunato. Carlo Tonon, originario di San Vendemiano, agli inizi degli anni Ottanta ha disputato alcune stagioni da professionista nella Inoxpran prima di rimanere vittima di una
gravissima caduta al Tour de
France che ha segnato la fine
della sua carriera agonistica.
Denis Zanette, sacilese, scomparso l’anno scorso, ha vinto
due tappe al Giro d’Italia, il
campionato italiano dilettanti
seconda serie e ha vestito la
maglia azzurra in occasione
dei mondiali di Plouay.
BRUGNERA
Grande cordoglio
per la morte dell’
imprenditore
Olando Piccinato
H
a destato cordoglio
in tutto l’Alto Livenza l’improvvisa scomparsa di
Olando Piccinato. L’imprenditore del mobile è stato colto da infarto mentre stava lavorando nel punto vendita della sua azienda a Brugnera. Figlio di Olindo, che negli anni
Venti aveva fondato e avviato
il mobilificio “Olindo Piccinato”, Olando con il fratello Giorgio all’inizio degli anni Sessanta aveva preso in mano l’azienda di famiglia portandola
ai vertici italiani ed europei.
La Piccinato, specializzata nella produzione di camere da
letto, era giunta a contare oltre un centinaio di dipendenti nel periodo di maggiore produzione. Negli anni Novanta
il mobilificio si assestò sui
quaranta dipendenti dividendosi fra l’unità produttiva e la
mostra del mobile, posizionati
entrambi a Brugnera. Sposato con Graziella e padre di Luca e Olindo, aveva dovuto subire il dramma della loro
scomparsa prematura che lo
segnò profondamente. Appassionato di sport, aveva sostenuto prima il ciclismo poi
l’atletica leggera, abbinando
all’Atletica Brugnera il nome
della Piccinato e raggiungendo i più prestigiosi traguardi
sportivi nazionali e continentali nel podismo.
28
IL COMUNE VARA UN PIANO OPERATIVO
Oderzo, sarà un’estate
a “tutta sicurezza”
D
iventa più acuto, con
l’estate, il problema
della sicurezza. Sia sulle strade che nelle case. Ci sono le
vacanze, le case vengono lasciate sole e i topi di appartamento ne approfittano.
Complice il caldo (ma siamo
a livelli ben diversi da quelli
dell’anno scorso) si dorme
con le finestre aperte e ciò
invoglia i ladruncoli. Nel frattempo, di notte, aumenta il
traffico sulle strade con un
gran numero di giovani diretti alle discoteche del litorale adriatico oppure impegnati a tirar tardi fra un bar
e l’altro della zona. Incrementando il numero degli incidenti stradali. Che fare? Il
Comune opitergino è riuscito a far riprendere le ronde
notturne dei vigili urbani. In
questi mesi estivi, specie al
sabato e alla domenica, non
esclusi i periodi di specifica
necessità come durante le
Fiere della Maddalena, una
I vigili urbani in primo piano per la sicurezza a Oderzo
pattuglia dei vigili sarà in giro per le strade del Comune.
Tre gli obiettivi: garantire
maggiore sicurezza per gli
utenti della strada, dare più
serenità alle famiglie che vivono in costante apprensione a causa della piaga dei furti nelle abitazioni, tutelare la
quiete pubblica, cercando di
prevenire schiamazzi e
quant’altro possa giungere
dagli avventori dei bar e dei
pubblici esercizi. Lo scorso
LIONS ODERZO/A MEZZAVILLA
IL “PREMIO CULTURA 2004”
E
mozione e commozione per l’assegnazione del “Premio
cultura 2004” del Lions
Club opitergino al commendator Renato Mezzavilla. Si tratta di una
persona notissima nell’Opitergino e il Lions
Club ha deciso di conferirgli il premio per l’appassionata opera svolta
per ricordare degnamente i caduti dell’Opitergino, in guerra o a
causa di guerra e per
l’aiuto dato alle loro famiglie.
La festosa cerimonia
di assegnazione si è svolta a villa Revedin, presenti l’assessore Giuditta Rado per il Comune di
Oderzo e il governatore
del Distretto Lions
108TA2 Carmelo Caracè.
Renato Mezzavilla ha
combattuto in quattro
guerre, è stato fatto prigioniero, internato. «Io
sono tornato dalle guerre – ha detto nel suo intervento – ma coloro che
non sono tornati, chi li
ricorda?». Una frase significativa che riassume
l’impegno di una vita.
Con dedizione, con tenacia, con raro altruismo, il commendator
Mezzavilla si è dedicato
a difficili ricerche, per
completare l’elenco dei
nomi incisi sulle lapidi
dei caduti, per riuscire a
riportare in Italia i resti
di coloro che erano caduti sul suolo straniero,
dando a madri, mogli, figli, parenti, la consolazione di una tomba sulla
quale piangere.
Il commosso discorso
tenuto da Renato Mezzavilla davanti ai Lions ha
toccato gli animi, al termine i presenti gli hanno tributato un’unanime,
calorosa ovazione.
Si è così concluso l’anno sociale retto dal presidente avvocato Antonio
Maccari. Il prossimo anno il Lions Club sarà presieduto da Giuliana Lazzarato Paro.
(AF)
anno il servizio straordinario notturno dei vigili era stato sospeso, suscitando veementi proteste da parte della popolazione. In consiglio
comunale i gruppi di minoranza si erano battuti, invano, contro la sua sospensione. All’origine, incredibile
ma vero, non c’era un problema di soldi, l’amministrazione ne aveva a disposizione per questo scopo. No, si
trattava di una questione di
accordi sindacali, ora l’impasse è stata superata e il servizio sarà effettuato per complessive 350 ore. Si darà preferenza ai week-end, la fascia
oraria è quella che va dalle
21-22 alle 1-2 del giorno successivo. La durata minima
del servizio sarà di tre ore,
con l’impiego di una pattuglia formata in prevalenza da
tre, eventualmente due unità. Bisognerà stare attenti
e rispettare i limiti di velocità
sulle strade: i vigili saranno
in attività con il telelaser al
quale, ahimè, non si scampa, e le multe fioccano salate. La perlustrazione del territorio nelle frazioni e nelle
vie del centro è accolta con
interesse dalla popolazione.
Qualcuno ricorderà i clamorosi furti avvenuti nei weekend ai danni dei negozi di abbigliamento proprio in centro storico. Se la pattuglia dei
vigili fosse stata in azione forse i ladri avrebbero desistito.
Non sarà certo un intervento risolutivo contro la piaga
dei furti, ma è comunque un
deterrente ulteriore. Sul
fronte della sicurezza il Comune, insieme agli altri del
Consorzio del comprensorio
opitergino, aveva promosso
un progetto per l’installazione di telecamere nei punti
più a rischio. Ma la cosa è
stata, per il momento, bloccata dal garante della privacy.
Annalisa Fregonese
Motta, il 190º dei Carabinieri
festeggiato alla grande
S
i è tenuta la scorsa settimana la festa a Motta di Livenza per il
190º anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Anche a
Motta si è festeggiato con una piccola gita e una messa in duomo, alla quale hanno partecipato il maresciallo Luigi Damiano, comandante
della stazione di Motta, il presidente dell’Associazione Carabinieri di Motta brigadiere Alessandro Covino, l’ex comandante di Motta cavaliere maresciallo Angelo Caicco e tanti altri ex carabinieri locali che si sono
stretti intorno alle insegne dell’Arma per un importante momento di
festa.
PORTOBUFFOLÈ / SILVESTRIN
ALLA GUIDA DELLA PRO LOCO
B
e
L’AZiON
e
Opitergino / Mottens
Domenica 27 giugno 2004
runo Silvestrin è stato riconfermato, per
la settima volta, alla presidenza della Pro loco di Portobuffolè. Un riconoscimento senza dubbio importante da parte di tutto il consiglio per il proficuo e assiduo lavoro svolto da Silvestrin, anima e motore di tante iniziative. Inoltre Silvestrin è riuscito nell’intento
di “fare sistema” con le Pro
loco dei Comuni vicini, ideando ad esempio la Mo-
stra comprensoriale dei vini che presenta a Portobuffolè la sintesi dei migliori vini premiati a tutte le
manifestazioni del comprensorio. Un lavoro intenso, che dura da anni, tutto
puntato alla promozione del
territorio. Il nuovo consiglio
di amministrazione, rinnovato proprio in questi giorni, è composto, oltre che dal
presidente Silvestrin, da:
Danilo Moras (vice presidente), Guerrino Pezzutto,
Guido Carpenè, Arrigo Vendramini, Claudio De Marchi, Luigi Moro, Rinaldo
(Lucio) Bertagna De Marchi, Francesco Bertagna
De Marchi e Claudio Pez-
L
MANSUÈ
S
ODERZO
a coassume primunità
ma di tutto il
di Mansuè
significato di
celebra i quaun sentimenrant’anni di
to di gratitusacerdozio
dine verso
del proprio
questi sacerparroco, don
doti che cerGiancarlo
cano di riTondato, con
spondere,
la partecipacon il vescozione dei convo e tutto il
fratelli d’ordipresbiterio
nazione sadiocesano,
cerdotale.
alle domanL’iniziativa
de e attese
è stata prodella diocemossa
dai
si.
consigli par«Il grazie
rocchiali di
più grande
Basalghelle e
al Signore
Mansuè, sulperché,
la base della
mantenendo
riflessione
la promessa
Don Giancarlo Tondato di non far
che 40 anni di
vita, donati almancare sala chiesa diocesana, alla cerdoti alla sua Chiesa,
missione e agli emigran- tutti noi abbiamo la posti, non sono pochi, ma so- sibilità di incontrarci con
prattutto per ricordare e Lui, nell’ascolto della Parilevare l’importanza del rola, nell’Eucaristia e nelsacerdote che, nella fe- la preghiera.
deltà a Cristo e per mez«A tutti i festeggiati
zo di Dio, diventa di- grazie di cuore, grazie al
spensatore di grazia e vescovo Giuseppe, gradell’amore che il Signore zie ad ogni sacerdote di
ha per il suo popolo.
questa diocesi, grazie a
«La celebrazione che quei giovani che, nel Seandremo a fare lunedì 28 minario, cercano di rigiugno alle 20, cui pre- spondere a quel “sì” che
senzierà il nostro vesco- li porterà ad essere tevo Giuseppe Zenti – spie- soro prezioso per la
gano gli organizzatori –, Chiesa».
È festa grande
con il parroco
per i 40 anni
di sacerdozio
fiorano il
numero
di trecento le
firme raccolte
fra gli artisti opitergini per avere l’uso di palazzo Foscolo.
Più che una
protesta, è un
desiderio di volersi aggiungere alle diverse, prestigiose iniziative che già il
“Foscolo” ospita. «Chiediamo – dice Graziella Camilotto, battagliera promotrice dei comitati cittadini,
anima di quest’iniziativa –
che il “Foscolo” venga concesso agli artisti opitergini
almeno per una quindicina
di giorni all’anno per una
mostra collettiva d’arte. Inoltre suggeriamo che nei
cartelli turistici posti all’ingresso di Oderzo, accanto
alla scritta “Oderzo città archeologica”, venga posta la
dicitura “e degli artisti”. Cà
dei Carraresi –
continua Graziella Camilotto – insegna.
Accanto alla
mostra internazionale ospita anche esposizioni di artisti locali. Non
vediamo perché ciò non
possa avvenire anche in Oderzo. Dopo tutto palazzo
Foscolo lo manteniamo
noi, con le nostre tasse».
Da diverse settimane coloro che sono interessati al
problema appongono le loro firme. «Sono tutte persone che si dilettano d’arte, a livelli diversi. È stata
una incredibile scoperta
anche per me vedere quante persone in questa nostra
Oderzo si dedichino all’arte – afferma Graziella Camilotto –. C’è la signora di
novant’anni che, nonostante le mani deformate
dall’artrosi, crea con la ceramica e dipinge ad olio. Ci
sono tanti pensionati che
trovano in ciò un modo proficuo per impiegare il loro
tempo libero. Oderzo non
è solo lavoro e Pontebbana, come qualcuno ci ha voluto dipingere in tivù. Questo movimento nel campo
delle arti ha anche una valenza sociale, è per questo
motivo che avanziamo la
nostra richiesta al Comune. E, nel giardino del “Foscolo” si potrebbero benissimo allestire delle commedie teatrali, dei concerti». (AF)
Il “Foscolo” agli
artisti: sempre più
le firme raccolte.
Insospettabile...
zutto. Sono stati eletti quali
revisori dei conti Silvano
Pezzutto, Daniele Carpenè
e Bruno De Marchi; probiviri Giorgio Pezzutto, Giuseppe Silvestrin e Giuseppe
Benedet. Vittoria Zorzetto
è stata riconfermata segretaria. Il neo eletto consiglio
è già all’opera per organizzare le prossime manifestazioni. Si tratta del “Teatro in
piazza” che avrà luogo in luglio, quindi la sagra e la Fiera di Santa Rosa dal 20 al 29
agosto con la 24ª Mostra dei
vini. Attività importanti che
rendono vivace l’atmosfera
della comunità portuense.
e
L’AZiON
Mottense/Ve/Memorie
MOTTA/AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
Per la zona industriale
e gestione Ospedale
S
i è tenuta qualche
giorno fa a Motta
un’importante riunione del
Consiglio comunale. Nel corso della serata da sottolineare la comunicazione di una
variazione di bilancio con
parziale utilizzo di avanzo di
amministrazione. «Si tratta –
spiega il sindaco Graziano
Panighel – dell’utilizzo di una certa cifra, frutto appunto di un avanzo di amministrazione, che sarà destinata in due settori specifici. Una parte sarà investita per le
opere di rinnovamento della
zona industriale sud». C’è infatti un progetto, tra Comune e Provincia, finalizzato all’allargamento della sede
stradale di via Magnadola, la
provinciale che attraversa l’area industriale sud di Motta,
con la realizzazione di un
paio di rotatorie per risolvere il problema del traffico intenso durante le ore di punta. Di zona industriale se ne
MOTTA
Commissioni
comunali,
un tema sempre
d’attualità...
S
i torna a parlare,
dopo un periodo
di polemiche anche dure, di commissioni comunali. Nell’ultima assemblea consiliare di
lunedì scorso si è parlato anche del piano edilizio con relativa commissione.
«La commissione –
ha detto il sindaco Panighel – passerà da sette a cinque elementi; il
numero dei rappresentanti delle minoranze,
due, resterà identico;
abbiamo scelto una diminuzione del numero
di componenti per un
più efficace funzionamento dell’istituto».
Nella precedente assemblea vi era stato un
diverbio tra maggioranza e opposizione in
relazione alle commissioni: secondo la maggioranza è necessaria
l’istituzione di commissioni “a tempo”,
che una volta esaurito
il loro compito naturalmente si sciolgano. Per
le opposizioni invece
questa è una forzatura
visto che da sempre a
Motta le commissioni
sono permanenti.
Denari per l’ingresso nel cda dell’Ospedale di Motta di Livenza
è parlato spesso, si sono organizzate tavole rotonde e discusso in numerose assemblee consiliari. Tra gli imprenditori locali si sottolinea
comunque il fatto che: «In
questi mesi qualcosa si sta
muovendo». Il mondo industriale, infatti, ha sempre sottolineato la necessità di un
radicale rinnovo delle infrastrutture, visto che allo sta-
to attuale le potenzialità della zona industriale di Motta
sono frenate appunto da una
viabilità che non si è sviluppata insieme alle realtà industriali. «Altra parte dell’avanzo – ha continuato Panighel – verrà investito per l’acquisto delle quote necessarie per l’ingresso nel consiglio di amministrazione dell’Ospedale mottense da par-
te del Comune». Infatti, l’Amministrazione ha deciso di
acquistare l’1,81% del pacchetto azionario della società
pubblico-privata che gestisce
l’Ospedale riabilitativo ad alta specializzazione di Motta».
Con l’acquisto delle quote (la
cifra si aggira intorno ai 150
mila euro) il Comune vedrà
garantita la presenza all’interno del consiglio di amministrazione di un proprio rappresentante. L’argomento tra
l’altro è stato oggetto di polemica, in questi ultimi giorni, tra maggioranza e gruppo consiliare di opposizione
“lista di centro”. Secondo
quest’ultimo l’Amministrazione è rimasta passiva durante il cambio di statuto relativamente alla società di gestione in seguito ad un cospicuo ridimensionamento
delle quote del socio privato. Accuse rispedite al mittente da Panighel, che ha sottolineato come risultati importanti sono stati garantiti
grazie alla presenza di un responsabile del Comune nel
consiglio di amministrazione. Altra novità dell’assemblea consiliare è la revoca
dell’alienazione di un terreno
di proprietà del Comune nei
pressi di via Giovanni XXII.
L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di non vendere più il terreno ma di
creare una serie di orti.
Gianandrea Rorato
LA BORSA DI STUDIO DEGLI ALPINI
I
l gruppo Alpini di
Motta di Livenza, in
memoria dell’alpino Alvaro Bortolin, iscritto al
gruppo dal 1963, ha istituito una borsa di studio
destinata ai giovani alunni e studenti di Motta.
Nell’associazione Bortolin è sempre stato molto
attivo e partecipe, importante è stato il suo contributo nell’organizzazione
logistica per la costruzione del “Cason”. Il tema
proposto è stato: “2003
Anno europeo del disabile”. Vincitori per la migliore interpretazione:
Marco Giurolo, Corso
2MFA-Scuola professio-
MOTTA DI LIVENZA
Concerto alla Loggia
Sabato 26 in Loggia alle 20.30 “Giovani pianisti in concerto” che eseguiranno musiche barocche. L’appuntamento è organizzato dall’Amministrazione comunale.
Ici
Dal 21 al 30 giugno sarà possibile
pagare l’Ici senza commissioni bancarie o postali recandosi all’Ufficio tributi del Comune di Motta in piazza
Luzzatti dove è stato attivato lo sportello Uniriscossioni. Il pagamento potrà essere effettuato tramite Bancomat. Lo sportello sarà aperto ai contribuenti dalle 9 alle 12.
nale; Sabrina
Fantuzzo,
classe 5ªA-Isiss/Liceo
scientifico;
Francesca
Ziroldo, classe 3ªA-Scuola media; Aurora Marzinotto, classe
Un momento della consegna delle borse di studio “alpine”
5ªD-Scuola
elementare.
Per la meritevole inter- lità: Alberto Bittolo, claspretazione: Jhoara Zacca- se 5ªB-Isiss/Liceo; Paolo
riotto, classe 3ªB-Scuola Borin, classe 5ªC-Isiss/Limedia; Francesca Zirol- ceo e un gruppo di lavoro
do, classe 3ªB-Scuola me- composto da Irene Anzadia; Federico Polesel, nello, Popa Aduna, Vittoclasse 5ªC-Scuola ele- ria Tolotto, classe 5ªBmentare. Per la sensibi- Scuola elementare.
IN BREVE
valevole per il Campionato regionale
Fim del Friuli Venezia Giulia, organizzata dall’associazione Gommonauti pordenonesi in collaborazione con
Regione Veneto, Comune di Motta di
Livenza, Comune di Pordenone, Provincia di Pordenone e Villa Rietti-Rota srl. Informazioni: http://www.gommonautipordenonesi.it.
Europei
Prevista la proiezione su schermo gigante in piazza Duomo il prossimo
4 luglio alle 20.45 della finalissima
dei Campionati europei di calcio, dopo la proiezione delle partite dell’Italia durante la prima fase.
Trofeo nautico
Si tiene domenica 27 giugno il “Trofeo dei tre fiumi”, gara di regolarità
motonautica (sull’asse fluviale Pordenone-Villanova di Motta di Livenza)
TORRE DI MOSTO
Teatro al centro civico
Domenica 27 giugno alle 21.15 all’anfiteateatro del centro civico di
Domenica 27 giugno 2004
D
CEGGIA
omenica 27
giugno l’unità
pastorale di
Ceggia, Grassaga e Fossà
festeggerà
don Lorenzo
Marigo, per i
suoi 40 anni
di vita sacerdotale. In occasione dell’importante
anniversario,
nelle tre parrocchie sarà
celebrata una
messa di ringraziamento,
seguita da un
momento
conviviale di
festa: a Grassaga alle 9.30, a Fossà alle 11 e a Ceggia alle 19.
L’intera comunità vuol
così stringersi attorno al
suo parroco, dimostrandogli l’affetto e la stima
per i molti anni a servizio della Chiesa. Alla solenne celebrazione di
domenica sera parteciperanno anche tutti i parroci della forania e i sacerdoti nativi di Ceggia.
Don Lorenzo, 63 anni,
originario di Cagnano di
Poiana Maggiore in provincia di Vicenza, fu ordinato sacerdote nel
1964 dal vescovo Albino
Luciani. Cappellano a Salsa, studente
a Roma e dal
1969 insegnante in Seminario, nel
1973 parte
missionario
in Zambia
dove rimane fino al
1985. Responsabile
della pastorale giovanile della diocesi, don
Lorenzo approda all’esperienza di
parroco a
Don Lorenzo Marigo Orsago nel
1996, dopo
molteplici forme di servizio ecclesiale. Presenza viva a Ceggia, Fossà e
Grassaga dal dicembre
2001, in breve tempo si
è reso promotore di molte iniziative, imprimendo all’azione pastorale
un carattere deciso. Ha
portato avanti con entusiasmo ed energia le varie espressioni della vita
associativa, dedicandosi
instancabilmente alla catechesi per i ragazzi e gli
adulti e dando particolare rilievo alla pastorale
familiare e delle giovani
coppie. (BD)
PIEVE DI SOLIGO
CAPPELLA MAGGIORE
cav. LUIGI LUCCHETTA
n. 23.8.1908 - m. 31.5.1993
LUIGIA NARDI in LUCCHETTA
n. 20.10.1907 - m. 22.7.2000
Anche se il tempo è passato,
nel nostro cuore resta vivo il ricordo dei loro insegnamenti e
la loro bontà d’animo. I loro
familiari ringraziano Dio per
queste due persone che non
potranno mai essere dimenticate.
PASQUALE ZAIA
n. 26.8.1933 - m. 28.6.1989
Sembra ieri, e sono passati 15
anni, sempre ti ricorda tua moglie Rosalia con i famigliari.
La comunità
festeggia i 40
anni di sacerdozio
di don Lorenzo
Torre di Mosto, la compagnia teatrale La Goldoniana metterà in scena
“Se no i xe mati no li volemo”, spettacolo di Gino Rocca, all’interno del
cartellone di eventi della Provincia
“Venezia porta d’oriente”.
PREZZI:
CEGGIA-GRASSAGAFOSSÀ
Grest Fossà
Anniversari:
Inizia il 1º luglio il Grest per i ragazzi delle comunità di Grassaga e
Fossà.Appuntamento dal lunedì al venerdì all’oratorio di Fossà, fino al 10
luglio. Il tema sarà “Di pi@zza in
piazza”.
Camposcuola parrocchiale
L’unità pastorale di Ceggia, Grassaga
e Fossà organizza un caposcuola a
Pierebach per i ragazzi delle scuole
medie, dal 7 al 14 agosto. Iscrizioni
in canonica (telefono 0421-329137).
29
COLLE UMBERTO
Necrologi:
Normali €40
Fuori box €60
compleanni
e matrimoni €60
ORARI
NECROLOGIE
da lunedì a venerdì
ore 8-12 e 14-18
I necrologi vanno consegnati
entro gli otto giorni prima
della loro pubblicazione.
L’Azione: tel. 0438 940249
fax 0438 555437
MARIA BOZZON ROMANEL
n. 11.8.1918 - m. 1.7.1995
Le tue parole e la tua testimonianza riaffiorano sulle nostre
labbra e il tuo ricordo ci accompagna. La certezza che tu sei
nella gioia ci sostiene nell’attesa di ritrovarci nell’eternità.
I tuoi cari.
Una Messa verrà celebrata sabato 26 giugno alle 19 nella
chiesa di Colle Umberto.
TALENTI E RISULTATI DELLA MARATONETA VITTORIESE CHE
IN TRE QUARTI D’ORA CORRE DA FREGONA A CADOLTEN
Santamaria della corsa
M
arta Santamaria
da
quattro anni
corre e partecipa a maratone e a vari campionati di
corsa in montagna e non
solo, e mai come in questo
caso si può dire che ne ha
fatta di strada raggiungendo parecchie vittorie di
prestigio, non ultimo il
quinto posto alla recente
Treviso Marathon, partendo dalla sua Vittorio. E
ancor meglio domenica 13:
primo posto al memorial
Nei Francescato, ovvero
corsa a cronometro in salita sul sentiero spacca
gambe che da Fregona e
Sonego porta a Cadolten,
6,5 km con 843 metri di dislivello e che lei ha percorso in 44 minuti e 31 secondi.
«Se guardiamo al tempo
trascorso la mia è una carriera breve, però in questi
P
rova di resistenza,
questa settimana,
per i nostri lettori amanti
della montagna. La scelta
è tra i dislivelli più notevoli, le percorrenze maggiori di escursione e quelle
che per gli esperti sono gitarelle, per domenica 27
giugno.
1000 m di dislivello in
salita e 1.200 in discesa per
raggiungere il Sassongher (2665 m). 700 m in
salita e 1025 in discesa per
il rifugio Pùez (2.475 m).
Queste le mete del Gruppo Natura Prealpi. Informazioni: Vito Bissoni, telefono 0438-980336.
Il Cai Oderzo rilancia
con la salita al Monte Jòf
Fuàrt (2.666 m) per una
durata di 7 ore. Informazioni: www.caioderzo.it.
vare. Un dato su
tutti: io e le altre ragazze del mio
gruppo abbiamo
sempre vinto tutti i
campionati di corsa a cui abbiamo
partecipato.
Torniamo alla tua
partecipazione
alla Treviso Marathon.
«Partire sotto
casa, nelle strade
dove mi alleno
giornalmente, mi
ha trasmesso un
brivido particolare.
Onestamente la
pensavo più facile,
ma la corsa si è rivelata insidiosa in
alcuni tratti e al 38º
km mi stavano mancando le
forze, anche perché venivo
da un periodo di malattia,
con un debilitante raffreddore. Ce l’ho fatta ma non
ho migliorato il mio tempo,
un rammarico da attribuire
alla mia condizione fisica
non ottimale di quel periodo».
La tua attività non è
certo immune da fatica e sacrifici, anzi questi sono indispensabili
per andare
avanti...
«So che mi
devo allenare
con continuità e
io cerco di farlo
conciliando fatica sportiva e lavoro. Ce la faccio
anche se torno a
casa tardi e corro normalmente fino alle 10
di sera. Corro lungo la pista
ciclabile e in pista d’atletica.
Mi piace quello che faccio
ma l’impegno deve essere
totale e continuo. Dopo una
La fatica vincente di
Marta Santamaria
durante la FregonaCadolten
quattro anni, grazie all’atletica Brugnera (la sua società) e all’allenatore che mi
segue con scrupolo, ho dimostrato di sapermela ca-
maratona ci metto sempre
un paio di settimane prima
di riprendermi totalmente e
questo testimonia come lo
sforzo fisico e mentale sia
notevole in questo sport».
Nata nel 1970, Marta
è conscia della sua forza e soprattutto che
questa non durerà in
eterno...
«Arriverà un momento
in cui dovrò appendere le
scarpe da ginnastica al chiodo. Non si può rimanere su
alti livelli per sempre. Ora
mi diverto e mi emoziono e
questa è la
cosa importante, ma
non nascondo il desiderio di una famiglia e per
averne una
bisogna avere qualcosa
di stabile e il
mio futuro
non può essere legato
alle corse,
perché professionalmente
emergono due tre atleti su
cento e io non ho mai voluto fare le maratone come
professione».
Igor Della Libera
Successo figlio
della fatica:
ogni sera fino
alle 10 corre in
pista ciclabile a
Vittorio
IN BREVE
Bocce:Vazzola e San Giacomo allo spareggio
Si disputa venerdì 25 al bocciodromo Ciotta di Solighetto la finale del campionato di serie D di
bocce volo: in campo Vazzolese e
Veglia Tomasella di San Giacomo.
Chi vince è promosso. Nel frattempo tra sabato 26 e domenica
27 si svolgono in 17 bocciodromi
della Marca trevigiana i campionati
italiani seniores di bocce volo.
Csi: 60 anni col Papa
Sabato 26 giugno il Centro sportivo italiano festeggia i suoi 60 anni e per la prima volta sarà in udienza privata da papa Giovanni
Paolo II. I circa 7 mila tra atleti,
dirigenti e arbitri Csi consegneranno al Papa una fascia di capitano, una palla e il “Discobolo Csi”, la massima onorificenza.
Volley: Marta Agostinetto in nazionale
Da Ceggia alla nazionale. È il felice destino di Marta Agostinetto, alzatrice dell’Ags Volley San Donà e
campionessa italiana under 17. È
stata convocata assieme alla compagna di squadra Giulia Agostinetto al raduno collegiale della nazionale italiana juniores che si è
svolto a partire da domenica 20
giugno.
LE ESCURSIONI DI DOMENICA 27
In bici il Cai San Polo
s’arrampica al lago di Cece
Non bada alle vertigini
neppure il Gruppo Nino
Lot con i 1.000 m di dislivello per giungere al rifugio Tita Barba (1824 m)
del Gruppo Spalti di Toro.
Informazioni:
0438995336.
Due giornate con il Tenda Trekking del Cai Sacile nelle Dolomiti ampezzane. Si parte sabato con 882
m in salita e 390 m in discesa; 483 m in salita e 927
m in discesa domenica
quando si arriva alla Croda del Becco (2.810 m).
Informazioni: Stefano Mariuz, telefono 335-6302140.
no 0438-22787.
Cinque, sei ore per raggiungere il rifugio del Velo (2358 m), nelle Pale di
San Martino, con il Cai di
Conegliano. Dislivello di
850 m. Informazioni: Graziano Zanusso, 043835888.
Il Cai Pieve Giovani propone due giorni al Parco
naturale delle Dolomiti
friulane: casera Bedin. Il
Cai Pieve family, invece, vi
porta al sentiero natura Val
Canzoi, a Cesiomaggiore.
Informazioni: www.caipievedisoligo.it.
Tranquilla anche l’uscita della sezione Cai giovanile di Conegliano. È il sentiero Dibona, nelle Dolomiti d’Ampezzo. Informazioni: Carlo Badan, telefo-
Montagna e preghiera
con la messa organizzata
sabato alle 19 dal Cai Motta nel duomo di San Nicolò
a Motta. Informazioni:
0422-7656615.
S P O R T
&
La splendida Croda del Becco attende gli appassionati del Cai di Sacile
Il Cai San Polo propone
una gita in mountain bike
da Predazzo fino al lago di
Cece. Dislivello massimo
di 870 m. Informazioni:
www.caisanpolo.it.
Liberalabici vi aspetta
questa domenica al 17º raduno nazionale “Sulle tracce dei dogi”. Per prenotazioni telefono 041-921515.
E non è finita. Al via sabato il cicloviaggio di Liberalabici che impegna i
suoi partecipanti fino al 3
luglio. Si ripercorre a ritroso la Via Claudia Augusta, dalla tedesca Donauworth fino a Trento.
Informazioni: Luis 043833904.
Angela Deganis
B A N C A
Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave
Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Orsago · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano
Sacile · San Giacomo di Veglia · San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello
Soligo · Spresiano · Tezze di Piave · Valdobbiadene · Vidor · Villorba
Janna
e
L’AZiON
Sport
BILANCIO DI UNA STAGIONE PER I CALCIATORI
PROFESSIONISTI DIOCESANI: CHI PIANGE E CHI RIDE
L’anno di Marco
E
d ora uno sguardo a cosa hanno
combinato i nostri diocesani nel mondo
del calcio professionistico
in questa stagione che per
alcuni non è ancora conclusa.
Chi ride.
Purtroppo ben pochi, almeno tra i calciatori. A ridere di più è sicuramente
Marco Donadel che si aggiudica il platonico titolo di
“diocesano dell’anno”: ha
cominciato la stagione come riserva di Blasi. Dopo la
squalifica per doping di
quest’ultimo si è ritrovato
titolare e non ha più perso
il posto. La squadra ha raggiunto un ragguardevole
quinto posto in campionato nonostante la bufera Parmalat. Promosso dalla Nazionale Under 20 all’Under
21, ha appena vinto l’Europeo in Germania facendosi
notare come un ottimo mastino di centrocampo, alla
faccia di chi due anni fa lo
paragonò con ben poca fantasia al “vicino di casa” Del
Piero. Certo sarà il suo posto tra gli azzurrini anche
nel prossimo biennio, non
altrettanto certo invece il
suo futuro in Emilia: il suo
cartellino appartiene al Milan. Ma ora il suo pensiero
è rivolto ad Atene: con gli
azzurrini punterà alla medaglia d’oro olimpica che
manca da 68 anni. Per la vittoria agli Europei dell’Under 21 gioisce anche il viceallenatore Aldo Bet, di Mareno di Piave, indimenticato centrocampista milanista degli anni Settanta. Ride anche Giuseppe De
Biasi, di Sarmede: per lui
un’altra bella salvezza in serie A, questa volta sulla panchina del Brescia. Ha certamente contribuito allo
scopo anche il preparatore
atletico delle rondinelle, il
vittoriese Paolo Artico.
Può ritenersi soddisfatto Stefano Dall’Acqua:
per lui 16 partite nella Reggina, di cui 3 intere. Una
lieve pubalgia e la scarsa
considerazione che il nuovo mister Camolese, arrivato a dicembre, ha nutrito nei suoi confronti, gli
hanno impedito di sopperire alla stagione sottotono
del titolare Bonazzoli: entrambi hanno segnato due
gol, ma il secondo giocando più del triplo. Il caminese ha pure marcato le sue
UNA STAGIONE DI DELUSIONI
Borgobello segna
ma la A è un sogno
C
hi piange.
La crisi societaria a Parma certo non fa
dormire sonni tranquilli ai
suoi dipendenti, compreso
il vittoriese Bruno Dall’Anese, responsabile dello
stadio Tardini, e il preparatore atletico Renzo Casellato, di Conegliano.
Con lo spareggio-salvezza che ha condannato il Bari alla serie C1 probabilmente si è conclusa la poco
felice esperienza in Puglia
dello svizzero originario di
Pianzano Lionel Pizzinat,
dopo tre anni, 92 presenze
e 5 gol. Quest’anno con l’ennesimo cambio di allenatore e l’arrivo di Bepi Pillon di
Preganziol al posto di Marco Tardelli ha perso il posto da titolare, per poi riprenderselo nelle ultimissime gare.
Piange Massimo Borgobello, 33 anni: la sua Ternana è misteriosamente
crollata durante la seconda
Denis Zanardo, che è retrocesso col Pavia
metà del campionato. Per il
sacilese è probabilmente
sfumata l’ultima occasione
di rigiocare in serie A. Per
lui comunque la soddisfazione di 11 gol.
Scende in C il Como di
Mauro Bressan di Mosnigo. La sua discreta stagione
da titolare dovrebbe comunque assicurargli un ingaggio in B per il prossimo
anno.
Caporetto in serie C1: solo 13 punti in 34 gare per
L’Aquila di Maurizio Rizzioli di Salgareda nel girone B, comunque capocannoniere della squadra.
MARCO DONADEL
CALCIATORE DELL’ANNO
Titolare in serie A nel
Parma-sorpresa; titolare
nella nazionale campione
d’Europa under 21; ora
pronto per le Olimpiadi.
Col Milan che pensa a lui
per il dopo-Gattuso... cosa
può volere di più dalla vita
professionale Marco
Donadel?
Per il coneglianese una
grande stagione.
due prime e anche ultime
presenze in Under 21, e il
presidente della squadra
Foti lo ha indicato più volte come uno dei giovani su
cui puntare per il futuro
della squadra.
Gioiscono per la salvez-
Gianni De Biasi, che ha portato ad una
meritata e agevole salvezza il Brescia
Ultimo posto anche per
il Pavia, ma nel girone A, dove milita il portiere di Ponte di Piave Walter Bressan, il migliore della squadra secondo le medie voto.
Ciò significa che i difensori, e quindi anche Denis
Zanardo, di Falzè di Piave,
lo hanno tenuto molto impegnato. A metà stagione i
due sono stati raggiunti dall’attaccante di Gorgo Lauro Florean, ex partner d’attacco di Dall’Acqua ai tempi della Gorghense. Per lui
1 gol in 6 spezzoni di gara.
Ne aveva fatti 17 sempre
con un gol nel girone di andata al Prato, dove milita
Nicola Padoin di Pieve di
Soligo. Per quest’ultimo penultimo posto in classifica
e retrocessione dopo i
playout. Eppure l’anno scorso era a Empoli, in A.
In serie C1B puntava ai
playoff il Foggia del portiere titolare Francesco Rossi, nativo di Motta di Livenza. Infine in serie C2A
Stefano Favret, di Codognè, ha assistito alla nuova
retrocessione in serie D dopo i playout della Pro Vercelli, nobile decaduta del
calcio italiano (7 scudetti a
inizio Novecento). È stato
comunque uno dei migliori
della squadra.
Domenica 27 giugno 2004
31
PAGELLINE IN SINTESI
campionati dei nostri calciatori in sintesi: in parentesi indicata la squadra e poi il paese di provenienza).
I
Stagione positiva: Paolo Artico (Brescia, Serravalle), Aldo Bet (Mareno, nazionale Under 21), Diego Bortoluzzi (Palermo, Serravalle), Adriano
Buffoni (Treviso, San Martino di Colle), Stefano Dall’Acqua (Reggina, Camino), Giuseppe De Biasi (Brescia, Sarmede), Marco Donadel (Parma, Conegliano), Carlo Osti (Treviso, Vittorio), Gabriele Pin (Parma, Vittorio), Ettore Setten (Treviso, Basalghelle).
Stagione così e così: Alan Carlet (Novara, Cordignano), Dominique
Casagrande (Creteil, Lutrano), Alex Cordaz (Inter, Villa Belvedere), Franco e
Michele Dal Cin (Venezia, Vittorio), Alessandro Del Piero (Juventus, Saccon),
Massimo De Martin (Vicenza, Vittorio).
Stagione da dimenticare: Mauro Bressan (Como, Mosnigo), Walter
Bressan (Pavia, Ponte di Piave), Massimo Borgobello (Ternana, Sacile), Renzo
Casellato (Parma, Conegliano), Bruno Dall’Anese (Parma,Vittorio), Stefano Favret (Pro Vercelli, Codognè), Lauro Florean (Prato e Pavia, Gorgo), Nicola Padoin (Prato, Pieve) Lionel Pizzinat (Bari, Pianzano), Maurizio Rizzioli (L’Aquila, Salgareda), Francesco Rossi (Foggia, Motta) Denis Zanardo (Pavia, Falzè).
I “SENZA INFAMIA NÉ LODE”
za tranquilla del Treviso in
serie B il presidente, il noto imprenditore Ettore
Setten di Basalghelle, l’allenatore Adriano Buffoni
di Colle Umberto e il direttore sportivo Carlo Osti di Vittorio Veneto. Ridono anche gli altri vice-allenatori nostrani: il vittoriese Diego Bortoluzzi
del Palermo neopromosso
in serie A e il suo compaesano Gabriele Pin a Parma per l’insperato quinto
posto.
Pagelle dei calciatori
a cura di
Andrea Pizzinat
Massimo De Martin: a Vicenza ha avuto
Schwoch come maestro
I vittoriesi Dal Cin:
sudatissima salvezza!
A
metà del guado.
Stagione senza
infamia e soprattutto senza
lode per Alessandro Del
Piero. Per lui l’ennesimo
infortunio, 22 presenze e
otto gol. Per la Juve è arrivata la Supercoppa Italiana,
il terzo posto in campionato, la meritata eliminazione
dalla Coppa dei Campioni e
la sconfitta in finale di Coppa Italia. Agli Europei ha
contribuito alla debacle del
reparto offensivo azzurro,
anche se con un gol sicuramente si sarebbe evitato
gran parte delle inutili critiche che ora inevitabilmente gli arriveranno dalla stampa. Con il rinnovo
del contratto vestirà bianconero almeno fino al 2008,
poi passerà dietro alla scrivania
Il terzo portiere dell’Inter Alex Cordaz, di Villa di
Villa di Cordignano, ha esordito in Coppa Italia contro la Juve a partita in corso, subendo un gol imparabile da Di Vaio. L’esordio
in A è rimandato a data da
destinarsi. Si è allenato gio-
cando come fuori quota in
Primavera, ma non la finale del campionato, persa ai
rigori. In quel momento era in porta Simone Villanova, marcantonio cresciuto nella nostra Pievigina.
Salvezza tranquilla a Vicenza per il vittoriese di
proprietà milanista Massimo De Martin. Per lui tanti spezzoni di gara e un gol.
L’arrivo di Schwoch lo ha
costretto in panchina durante il girone di ritorno.
Posizione di metà classifica nella serie cadetta
francese il Creteil del portiere Dominique Casagrande, originario di Lutrano.
Salvezza raggiunta a Novara (C1A) per l’attaccante
Alan Carlet, nato a Grosseto ma (pare) originario
di Cordignano. Per lui
un’altra stagione magra di
gol.
Salvo, anche se solo dopo lo spareggio-salvezza
con il Bari, il Venezia del
presidente Franco Dal
Cin e il figlio Michele.
CALCIO DIOCESANO: PER FORTUNA È FINITA!
SIPARIO SU UNA STAGIONE TERRIFICANTE
C
ala il sipario sulla
peggiore stagione
agonistica per il calcio della nostra diocesi. Una unica, solitaria, promozione,
della Sanfiorese che sale
in Prima categoria e un
mare di delusioni: addirittura 10 le retrocessioni!
L’ultima delle quali è datata 13 giugno allorché alla
LiventinaGorghense veniva data una nuova possibilità di spareggiare. La formazione mottense giocava contro il Crespadoro
che si imponeva per 2-1.
Molte nostre squadre hanno tentato di salire di categoria con gli spareggi o
con i play-off, ma a nessuna è andata bene, né al
Santa Lucia, né al Sanmartinocollumbertese, né
al Cappella Maggiore, né
al Caneva, né alla Liventina Sacile, né al San Michele-Salsa. Ma a questo
vanno aggiunte soprattutto le tante retrocessioni:
Pievigina (dalla D all’Eccellenza), Fossalta Maggiore (dall’Eccellenza alla
Promozione), La Marenese (dalla Promozione alla
Prima categoria), Fontanelle (dalla Promozione alla Prima categoria). Retrocedono dalla Prima alla
Seconda categoria: Ciso-
nese e Godega. Retrocedono dalla Seconda alla
Terza categoria: Feletto,
Piavon, Gainiga e Sangiorgese.
Ripescaggi. A questo
punto non resta che sperare nei ripescaggi estivi
che potrebbero far salire
qualcuno o riammettere
qualche squadra retrocessa. Ma va anche detto che
alcune società (ad esempio Sanmartinocollumbertese, Codognè e Cappella
Maggiore), non hanno fatto domanda di ripescaggio: preferiscono ottenere
la promozione sul campo.
Alessandro Russo
e
L’AZiON
R
Lettere
itengo doveroso come prima cosa presentarmi: mi chiamo Luigi Buogo, abito
a Combai e ho 29 anni. È da parecchio tempo che
leggo questo settimanale; fino a quattro anni fa
ne era abbonata mia nonna, poi dopo due anni
di pausa mi sono abbonato io. Devo dire che lo
trovo abbastanza interessante in quanto tratta
argomenti di varia natura ma soprattutto dedica
molto spazio alla cronaca locale.
Purtroppo non avrei però mai pensato che questo settimanale potesse cadere così in basso come è caduto nell’articolo a pagina 23 del numero 26 di domenica 20 giugno 2004,
intitolato: “Miane: rivincita personale di Mellere sugli ex amici”.
Io non so chi l’abbia scritto in quanto l’articolo non è firmato, in ogni caso lo trovo assolutamente scorretto, impreciso e fazioso.
Innanzitutto nel titolo quel termine “Rivincita personale”
poteva essere risparmiato in quanto dimostra come nella lista “Uniti per Miane”, che non è nominata nell’articolo, valga
solo Mellere e la rimanenza del gruppo conti poco o nulla, anche il termine “ex amici” dimostra che qualcuno porta rancore.
Non è vero che il gruppo “Comunità” lo ha scaricato, perché ha tenuto sempre le porte aperte a Mellere: aveva solamente chiesto che lui non fosse il sindaco e se lui veramente
credeva nel gruppo che cinque anni fa lo aveva sostenuto, e
se veramente credeva nel lavoro che aveva svolto, non da so-
C
& interventi
lo ma insieme al gruppo, poteva rimanervi magari con un ruolo di assessore ed essere comunque al servizio dei cittadini in modo altrettanto valido, anche se con uno stipendio diverso... La richiesta che lui non fosse più il candidato-sindaco era venuta da 10 degli 11 componenti della vecchia maggioranza. A Mellere non
è andata bene e questo la dice lunga, quando uno non accetta il verdetto della maggioranza...
E lo dimostra il fatto che solo uno dei componenti della lista
“Comunita”, Gianni Chies , è entrato a far parte della lista di
Mellere.
Non è vero che il leader di “Comunità” è Morona perché
è la signora Carla Chiarion, così come il leader di “Miane democratica” non è Follador ma la signora Rosmarie Sola.
Infine, è abbastanza triste che Mellere abbia da ringraziare solamente la sua famiglia e non vengano nominati il gruppo che lo ha sostenuto e che compone la lista “Uniti per Miane”, e sopratutto gli elettori che lo hanno votato.
Luigi Buogo
Domenica 27 giugno 2004
intervento
MIANE
Non sono
d’accordo
con quell’
articolo....
I fatti politici si prestano, per fortuna, a tante letture. Noi ne
abbiamo tentato una, tenendo conto di tutto quanto avvenuto
negli ultimi mesi a Miane. Diamo ben volentieri spazio alla diversa lettura dei fatti proposta dal lettore che, a differenza nostra che siamo stati spettatori esterni, probabilmente ha vissuto
dall’interno tutta la campagna elettorale di Miane.
FARMACI
on riferimento al vostro articolo “Ricette facili, farmaci alla moda e case farmaceutiche furbe” pubblicato a pagina 2 de L’Azione del 12
giugno, vi invito e vi prego di precisare quanto segue.
1. Non ho mai espresso giudizi negativi sui medici vittoriesi.
2. Non ho mai espresso giudizi negativi su colleghi farmacisti. Mi sono limitata a commentare con
il vostro collaboratore Bisagno la cattiva abitudine di qualche
“malato immaginario” che insiste per prescrizioni plurime dello
stesso prodotto o addirittura pretende di acquistare farmaci per
la vendita dei quali è obbligatoria la presentazione della prescrizione medica, senza esserne munito, completamente dimentico
del fatto che, trattandosi pur sempre di medicinali, il loro con-
sumo deve essere regolato e limitato ai casi di effettiva necessità, secondo il giudizio del curante.
Vi chiedo quindi di rettificare quanto apparso
nell’articolo del 12 giugno, per amore di verità e
per giusta correttezza nei confronti dei colleghi
farmacisti e dei medici che il vostro collaboratore
definisce “ricettoni”.
Stefania Cadorin
ell’articolo non sono attribuiti alla dottoressa Cadorin giudizi negativi verso medici o farmacisti vittoriesi, bensì notazioni critiche verso taluni medici e taluni farmacisti a titolo di esempio, senza indicazione della loro provenienza. Ci dispiace aver dato adito a possibili fraintendimenti, pur confermando però la sostanza delle dichiarazioni
della farmacista riportate nell’articolo. (TB)
La farmacista
a proposito
delle
“ricette facili”
N
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1
NON SIAMO D’ACCORDO
SULLE ORE “OPZIONALI”
N
oi genitori delle classi quinte della scuola elementare del plesso di Bibano di Godega Sant’Urbano, vogliamo, attraverso questa lettera, rendere noto il nostro completo e profondo disaccordo nei confronti della prima innovazione voluta dalla riforma Moratti, che ci ha chiamati ad operare una scelta delle ore definite “opzionali”. Riteniamo che
l’offerta formativa della scuola media debba essere mantenuta di 33 ore settimanali, senza distinzione alcuna tra ore
curricolari e ore opzionali, che l’obbligo scolastico debba essere mantenuto sulla base delle 33 ore settimanali e che lo Stato s’impegni a fornire il servizio gratuito e obbligatorio sulle
33 ore e non sulle 27+6 settimanali. Mascherare con la possibilità di scelta delle famiglie l’effettiva riduzione di 6 ore di obbligo scolastico settimanale, non ci ha fatto sfuggire che ai nostri ragazzi, in questo modo, viene resa precaria una parte notevole di tempo destinato all’apprendimento. Infatti dall’attuale
prospetto orario, sulla base di 27 ore settimanali, si evidenzia:
- la riduzione di 50 ore annue per le materie dell’area linguistica e antropologica (italiano, storia e geografia);
- la riduzione di 52 ore annue per le materia dell’area scientifica (matematica, scienze e educazione tecnica);
- la riduzione oraria della lingua inglese (-45 ore annue) per
introdurre una seconda lingua europea, anch’essa ridotta a 33 ore annue;
- la riduzione delle educazioni: artistica, musicale e fisica
di 18 ore annue.
Tutto questo che viene tolto ai nostri figli come può trovare un ritorno in 6 ore che sono “opzionali” e che quindi non
sono realmente garantite nell’erogazione?
In questa fase non entriamo nel merito specifico dell’impianto ideologico e pedagogico della riforma, che non condividiamo comunque. Ci limitiamo a prendere atto della nuova
organizzazione oraria sulla quale ribadiamo il nostro fermo
“no!”.
Con il pensiero sempre rivolto al futuro dei nostri figli esprimiamo un secco rifiuto alle attuali proposte di questa riforma e al modo poco chiaro con cui ci vengono formulate.
I genitori delle classi quinte
intervento
2
AH, IL CALCIO! E HANNO IL CORAGGIO
DI CHIAMARLO GIOCO, O SPORT...
P
remessa: è incredibile come il mondo del calcio ancora non si vergogni di se stesso ed è ancora più incredibile come sia possibile che milioni di persone possano ancora credere nei valori di questo “sport”.
Alcune considerazioni di stampo recente (si badi, solo alcune, ma sono più che sufficienti) sulle quali riflettere:
1. La Federazione Italiana Giuoco Calcio, anzichè denigrarlo, difende un comportamento
assolutamente scorretto dal punto di vista dell’etica sportiva come lo sputo rifilato da un
professionista del settore che percepisce più di un miliardo netto di vecchie lire al mese
(ovvero circa 500 volte lo stipendio di un comune operaio, un’Opel Astra al giorno, un PC
portatile all’ora, un chilo di filetto di manzo al minuto, una mela al secondo) ad un collega.
2. Due (o più) sono gli avvocati di spessore mandati in Portogallo per difendere un comportamento che, al pari di un omicidio, per parere comune non sembra in alcun modo giustificabile. Esiste ancora la dignità personale dei giocatori della nazionale italiana di calcio,
del suo allenatore, dello staff tecnico, dei membri della federazione, che pur consci di aver
fatto, per colpa di un giocatore, una figura indegna in tutto il mondo, riescono ancora a difendere il giocatore, disponibili a far di tutto perchè torni al più presto in campo? (Parole
di Trapattoni: «Sicuramente è un errore, però ci può essere un momento di rabbia...»).
3. Può ancora esistere nel terzo millennio:
- un gioco che grazie alle sue istituzioni e ai suoi atleti modello, è lo sport nazionale e in
quanto tale educa i nostri ragazzi, i quali, anche se nessuno lo dice, seguono, imitano e conoscono più quello che fanno dentro e fuori dal campo Totti, Cassano e Baggio che i loro
insegnanti o educatori... Seguono, imitano e conoscono... ottimi esempi per crescere nel
modo migliore e per ripetere tali imprese nella loro vita?
- un gioco che consente alla nazionale francese di pareggiare contro la Croazia pur essendo il gol di Trezeguet assolutamente irregolare per fallo di mano (durante le proteste
sarebbe stato sufficiente che l’arbitro visionasse quei replay che da circa 40 anni la TV mostra - solo a spettatori e giornalisti - per annullare la rete e chiedere scusa ad una Nazione)?
- un gioco che consente a un direttore di gara di espellere un portiere (Ovchinnikov della Russia) - estromettendolo dal gioco - sebbene questi non abbia violato il regolamento
(toccata la palla con le mani fuori area) (sarebbe stato sufficiente che l’arbitro prima di estrarre il cartellino visionasse un replay per annullare la decisione e per scusarsi poi con
il giocatore)?
Ci si chiede: la parola sport o la parola gioco, possono ancora essere affiancate alla parola calcio?
Una nazione oggi segue le imprese dei suoi eroi, dimenticando ciò che è successo ieri
e l’altroieri, sperando nella vittoria dell’Italia, dell’Italia dei ridicoli e dei buffoni, un circo di
cui il mondo non può far altro che ridere. Ma se ne vale la pena, almeno prendiamoci la
gioia di una sana risata.
Ringraziamo infine Francesco Totti e la Federazione Italiana Gioco Calcio per l’ottima
immagine del nostro Paese che offrono a sei miliardi di persone.
Diego Avon
Gorgo al Monticano
www.atleticatriveneta.it