il libro dei sogni
Transcript
il libro dei sogni
ASSOCIAZIONE A.A.I.S.- Associazione per l’assistenza e l’integrazione sociale Da un’idea di Mariagrazia Pinciani IL LIBRO DEI SOGNI: Chi ha paura delle retine? 1 Indice Introduzione Il Pappagallo nel bosco C’era una volta il muro Il mio ritratto Storia della Pizza Il Carnevale Un giorno di fiesta Giovannino perdigiorno Nonna Nicolina Il tema: le donne C’era una volta..... mamma Elisa Il mio ritratto di uomo Chi ha paura delle retine? Ritratto di donna Francesco Zulù va in Perù Storia inventata Favola dell’amore Mamma Regina Poesia di Liè Giangi raccoglitore di olive Veronica Storia del sentimento Una favola per Mariagrazia I miei amici Io sono così La mia amica Catia Gli animali 2 Alla memoria della nostra amata Edda Adacher, che con le sue calde braccia ha avvolto per anni utenti ed operatori dell’Associazione A.A.I.S. 3 Introduzione Bracciano,29.04.08 L’idea di questo libro nasce da alcune riflessioni maturate nel corso di svariati anni di lavoro con gli utenti del centro diurno gestito dall’Associazione A.A.I.S.. Il concetto fondamentale da cui prendono spunto tali riflessioni riguarda la poca“rappresentatività” all’ interno della società delle persone diversamente abili, sia per lo scarso accesso ai servizi offerti dalla comunità sia per la scarsa possibilità di dire la loro su se stessi, sugli altri, sul mondo circostante. Ciò spesso si lega a limiti oggettivi connessi difficoltà di comunicazione, di deambulazione,ecc. Pertanto gran parte della vita interiore, delle emozioni dei sentimenti di queste persone rimane un’enorme valigia chiusa, sconosciuta ai più. Credo, invece, con convinzione che sia importante , poter aprire questa valigia e far conoscere quello che essa contiene, dando così dignità e spessore agli aspetti più intimi e profondi delle persone diversamente abili. L’obiettivo che si trova dietro a questo lavoro riguarda la possibilità di fornire agli utenti l’ opportunità di raccontare e di raccontarsi attraverso una serie di favole e di storie. Si parte, infatti, dal presupposto che lo 4 elemento personale ed autobiografico sia sempre presente negli scritti di ogni essere umano. Anche all’ interno di scritti fiabeschi e fantasiosi è dunque possibile rintracciare alcuni aspetti appartenenti a colui che scrive, tratti di personalità, opinioni sentimenti e idee prendono vita all’ interno delle storie scritte, episodi del passato riemergono in forme più attuali. Altro obiettivo del lavoro è stato infatti, quando possibile, anche quello del recupero della storia come elemento fondamentale della dignità della persona. Se si leggono con attenzione le storie riportate all’ interno del libro si potrà notare come il mondo interiore degli utenti abbia trovato forma attraverso la metafora del racconto, esse possono essere paragonate ad una fedele immagine di come queste persone si percepiscono e si vivono all’interno del loro contesto di vita e di quali siano i loro desideri e i loro sogni. Alcune delle storie, inoltre, quelle scritte dal gruppo, hanno permesso l’ espressione di alcune tematiche legate alla sfera della sessualità e dell’ aggressività che raramente trovano manifestazione da parte di queste persone. Per la stesura del libro è da sottolineare il lavoro svolto dal laboratorio d’informatica nel quale gli utenti, guidati dalla pedagogista, hanno trascritto e personalizzato al computer tutte le storie ed impaginato il libro stesso. Tutte le storie presenti sono state raccolte e selezionate nel periodo compreso tra Gennaio 2007 e Marzo 2008 5 all’interno del laboratorio “Emozioni e fiabe” da me gestito. Al di là delle succitate considerazioni tecniche, voglio specificare che questo libro è dedicato dagli operatori dell’Associazione alla figura della signora Edda Gambaccini Adacher , Presidente dell’Associazione dal lontano 1981, figura che è stata, per tutti coloro che l’hanno conosciuta, una guida sia dal punto di vista umano che professionale e il cui ricordo rimarrà per sempre nei nostri cuori. Dott.ssa Mariagrazia Pinciani (Psicologa, Psicoterapeuta ) 6 C’ era una volta un pappagallo di nome Antonio come il cognato di Fiammetta, Antonio era un pappagallo parlante diceva ciao, quando io bussavo alla porta Antonio mi diceva avanti. Un giorno Antonio scappò di casa e andò nel bosco. Nel bosco incontrò un serpente velenoso di nome Spiritosone e lo invitò a casa sua per pranzo, quando fu a casa Spiritosone morse il padrone, ma il padrone di casa invece di morire avvelenato iniziò a ballare e a saltare in giro con la tarantella e si divertì talmente tanto che decise di tenere Spiritosone con se nella casa nel bosco. Fiammetta e Vittoria 7 C’era una volta il muro Il muro mi fa immaginare la mia fantasia Cioe’ mi fa immaginare il mio mondo di fantascienza di essere libera come la rondine, Piena di gioia e di vivere come mi pare a me fa sentire di più libera di fare quello che mi pare e senza i matrimoni che mi fanno allergia. Per davvero. E senza luna di miele che mi fa schifo e senza leccare sulle guance non voglio niente. Questo muro ogni volta mi fa senso cioè mi fa impressione che mi da una carica di energia vitale . FIRMATO SISSI ABBASSO L’ ARGENTINA E SCATENATI CON LA TUA POESIA. Fiorella 8 IO ERO UNA SIGNORINA IO AVEVO DICIOTTO ANNIE AVEVO TREDICI ANNI IO ERO MOLTO CARINA, IO AVEVO IL MIO VISO COME UN ANGELO O COME UNA ,FATA IO ERO SPLENDIDA IO AVEVO I MEI CAPELLI NERI, ERO BELLA E PIU’ AFFASCINANTE. LA MIA BELLEZZA , IL MIO CORPO ERA MOLTO BELLO. I MIEI OCCHI CASTANI E VERDI SOMIGLIAVO ALLA MIA MAMMA E POI ERO ELEGANTE, LE MIE MANI , LA MIA BELLEZZA DENTRO. ROSITA 9 STORIA DELLA PIZZA La pizza si fa con la farina il lievito di birra il sale e l’olio però noi la facciamo diversamente al posto della farina mettiamo il pepe al posto del lievito le alici al posto del sale la mozzarella e il salame piccante, esce fuori la pizza alla diavola che ci ha anche le corna. Il pizzettaro la porta nella sala ristorante i clienti la tirano per aria e si attacca al soffitto poi si stacca e cade giù sul tavolo del cliente bamboccio Il cliente bamboccio si chiama Fulvio e diventa tutto rosso come un peperone. Il cliente bamboccio fa ridere perche’ mangia la pizza e non guarda nessuno e beve troppa coca cola e vino poi il 10 bamboccio scoppia e si fa in mille pezzi. Tutte le ossa del bamboccio si perdono per strada, le raccoglie il suo amico silvano e le mette dentro una scatola di cartone rosso. Poi le parti di bamboccio vengono bruciate nel forno insieme alle patate novelle. Bamboccio non c’è più e la pizza con le corna finisce a cupinoro Pizza fa rima con mazza È tutta matta Come l’ oca che starnazza Prendi la moglie della tazza E ci fai l’ amore E ti fa male il cuore Con dolore e pentimento Noi facciamo un sentimento. IL GRUPPO 11 IL CARNEVALE Premesso che conosco i coriandoli e le palline di carnevale e ci mettiamo a prendere le stelle filanti, domenica VENTISETTE GENNAIO SIAMO ANDATI A BRACCIANO A VEDERE LA MASCHERATA, ERO VESTITA DA STREGHETTA C’ERA LA SCIMMIETTA CHE ROTOLAVA E LA MUSICA DEI CARRI DEI CARTONI ANIMATI . CI SIAMO DIVERTITI MOLTO, IL TRE FEBBRAIO NON L’HANNO POTUTA FARE PERCHE’ PIOVEVA L’HANNO FATTA IL GIORNO DOPO IL DIECI FEBBRAIO MA IO NON SONO POTUTA VENIRE PERCHE FACEVA FREDDO CI HA PASSATO A PRENDERE DANIELA QUEL GIORNO E CI HA RIPORTATO A CASA LOREDANA. Franco , Miriana 12 La storia di un giorno di fiesta: un giorno per tutti i ragazzi che c’è la festa per recitare al teatro quando noi balliamo con il maestro di ballo, con Fulvio si chiama fiesta. Con tutti i ragazzi che hanno ballato con il maestro di ballo Fulvio i balli si chiamano fiesta con tutti i ragazzi e le proprie ragazze che preparano il giorno dopo della recita dopo c’è il ballo del maestro di Fulvio che mi fa preparare tutti ragazzi . Al centro nuovo proprio i balli di fiesta che faremo nuovi con tutti gli operatori con tutti i ragazzi che imparano a ballare con il maestro di ballo Fulvio tutti i balli in fiesta . Sonia 13 C’era un bambino di nome Giovannino perdi giorno che perso il tram di mezzogiorno viveva con la sua mamma un giorno lo vide la mattina si lava si veste fa colazione esce con la nanna a fare spesa pranza e ogni tanto va in giro a combinare guai e da quel giorno visse felice e contento. Miriana 14 C’era una volta la nonna che si chiama L. Nicolina ed io stavo bene con lei e mi divertivo tanto a scherzare e quando accompagnavo la cagnetta Sissi. Quando tutte le mattine aspettava davanti casa che andavo via con i miei amici e ci salutava tutti. Purtroppo stava molto male e andava a fare sempre i controlli della sua malattia all’ospedale di Padova durante quelli giorni passati che si giaceva sempre guariva che si riprendeva di nuovo e un po’ di giorni passati la pensavamo che guariva che si riprendeva di nuovo in ospedale e invece diventava sempre più grave fino a che poi un giorno non ci sarà più e quando è morta all’ ospedale di Padova io sono rimasto molto dispiaciuto e pure mio nonno. Il tema : le Michele donne 15 Il giorno 8 è la giornata della donna io sono contenta. La donna è come delle rose che sbocciano in villa al mare tra le rovine stanno lì, viene il vento o la neve, loro sono belle sono sempre giovani sono in movimento la bellezza delle donne è come la rondine che vola nel cielo viva e vera Fiorella C’ era una volta …… `tÅÅt XÄ|át 16 Un’ ELISA è sempre tanto Bella come una rosa e ogni tanto Mi fa sempre arrabbiare e io le voglio tantissimo Bene ogni tanto tutte, le sere va a messa e sempre in chiesa è sempre tanto stanca, sta male alle ossa, ogni volta ce l ‘ha con tutti e sempre è un po’ nervosetta. Domenica 27 Gennaio 2008 facciamo gli auguri di compleanno abbiamo festeggiato alla grande abbiamo mangiato tutti insieme Con tanto affetto Fiorella BUON COMPLEANNO MAMMA ! 17 di uomo Il mio ritratto Il mio ritratto è di carattere sorridente e simpatico e scherzoso con gli altri e ho tanti altri pregi: gentile , generoso ho tante idee. Io so usare il computer a scrivere tante cose che mi da il mio nonno e a fare le foto con i programmi che ci sono Io sono fisicamente un’ pò grasso e di corporatura normale, ho i capelli neri , ho la barba , ho il viso sorridente e sono alto un metro e settantacinque. Il mio obbies preferito è aiutare mio nonno a coltivare le piante di fiori , ad abbellire la casa , i miei lavori sono un po noiosi ma alcuni sono molto divertenti e a me piacciono tanto come tagliare l’erba con il decespugliatore e a fare i lavori di falegnameria. 18 Il mio difetto che ho è quello che sono molto allegro scherzoso come tutti gli altri , cioè io non ho nessun difetto. Michele La paura del rumore delle retine 19 Le retine anni fa nascevano in busta, Miriana aveva paura l’anno scorso al comunale Rosita gliele tirava addosso perché stavo sempre a ripetere. Anche quando ero piccola nascevano a palla dorata, e a cilindro ma adesso non nascono più erano quei rotolini che avevano il pelo come le pesche. Assunta nel negozio le comprava quando ero piccola, anche il 14/04/1995 le comprava per pulire le maioliche e le pentole adesso l’ avevano sequestrate tutte e nei reparti non ci sono più nelle buste grigie. Miriana non ci passava nei reparti perché aveva paura del rumore e delle lunghe buste di retine grigie, ma da oggi Miriana non le ripeterà più sul pulmino perché Rosita ha detto che non si ripete. Miriana CINZIA 20 I MIEI PREGI :SO FARE UN SACCO DI COSE CUCINO ,LAVO I PIATTI ,SONO MOLTO BRAVA ,MOLTO ELEGANTE ,MOLTO UBBIDIENTE ,FACCIO LUNCINETTO ,FACCIO IL MOSAICO, FACCIO IL COMPIUTER E PORTO I FIORI SECCHI FACCIO LE FOTOGRAFIE . QUANDO ANDAVO A ROMA ALLA DE SANTI IO CINZIA FIORUCCI QUANDO ERO NATA AVEVO I CAPELLI BIANCHI E GLI OCCHI CELESTI ,MI SONO DIVENTATI MARONI E I CAPELLI NERI E ADESSO ANCHE BIANCHI. PRIMA METTEVO I PANTALONI E LI METTO TUTT’ORA CHE QUANDO VADO A CAVALLO ,SONO COMODI ,IL VESTITO ME LO METTO A CASA ECCO COME SONO Cinzia FRANCESCO 21 E’ UN RAGAZZO ALTO HA GLI OCCHI E I CAPELLI SCURI E’ MOLTO SIMPATICO SCHERZA SEM PRE, GLI PIACE GIOGARE, LE SUE ATTIVITA’ PREFERITE SONO IL NUOTO, PALLA CANESTRO, BALLARE I BALLI DI GRUPPO CON IL MAESTRO, LA CERAMICA E IL COMPUTER. E’ UNRAGAZZO ALTO AMA I GIOCHI, FRANCESCO E’ UN GRANDE BURLONE , DICE SEMPRE CHE è UN GRANDE PITTORE DEL 1900. Michele ZULÙ VA IN PERÙ 22 Il Perù si trova in Sud America e la sua capitale si chiama Lima. Zulù va in Perù a fare il ballerino di danza classica. Quando arrivò in perù si innamorò di una ragazza di nome Sissi. Zulù per Sissi provava gioia, sentimento, dolore, anima e amore. Sissi era alta, magrolina con gli occhi azzurri come il firmamento, Zulù era alto con con i capelli brizzolati. Sissi e Zulù fanno una bella vacanza romantica e Sissi rimane incinta e poi si sposano. Il matrimonio fu bello, emozionante Sissi aveva una corona , un vestito bianco e un bel ciuffo. Sissi e Zulù si sposarono in carrozza ma la suocera di Sissi era talmente vecchia che masticava amaro per l’invidia e si sentì male e andò all’ ospedale. 23 All’ ospedale le fecero una puntura lunga lunga come quelle che si fanno alle mucche. In Luna di miele andarono in Argentina a ballare il tipitero. Dopo il matrimonio nacque il figlio, era una femminuccia di nome Elisabetta come la suocera di Sissi. Sissi e Zulù fanno l’amore e ballano il Walzer di Strass e così nacque il fratellino di Elisabetta. Alla fine della storia Sissi si incavolò con tutti perché a nessuno va mai bene niente. IL GRUPPO 24 La regina Elisabetta d’Inghilterra non gli andava bene nessuna nuora ledi Diana perchè gli è servita solo che gli facesse i nipotini Diana con un incidente l’anno fatta morire a Parigi come un cane e ora vogliono riaprire il caso insieme a dadi. Diana aspettava un bambino da dadi e il padre che vuole riaprire il caso e non era incinta del figlio, ma anche Sarah, l’altra Sophie, gli era servita per fagli due nipotine Beatrice e Eugenia, poi anche lei se ne andata via di casa e la Regina Elisabetta non la considerava come nuora che , morta Diana era la più voluta. Cinzia 25 Favola dell’ amore Io voglio Massi ho sognato le nostre nozze Era un bel sogno c’erano tutti io, Massi Pietro No Anna mia sorella no perche’ era andata dalle zie e nonna, mamma, papà, Sonia Fiorella piccola, Gianluigi, Elena, Tina, Luciano, Emanuele, M.Grazia e tutti gli altri. Massi era vestito con i pantaloni gialli e la giacca nera senza cravatta, io avevo un vestito tutto bianco scollato sopra lungo e con lo scialle avevo due anelli ci siamo sposati in chiesa a Bracciano, avevo una borsa nera ovale e le scarpe. Tutti i miei amici sono venuti a casa mia a portami il regalo un bracciale d’oro rosso, bello, largo con sopra delle pietre bianche. 26 Catia C’era una volta mamma regina era bellissima come una 27 Principessa nel castello, e c’ era un principe azzurro. Bello che era carino, era nella favola, e mamma era come una rosa che sbocciava la sera. Quando un giorno la principessa li chiese un ballo Un principe azzurro. E mamma era vestita di lungo di sera, e riaveva l’acconciatura di rose, e aveva portato un grande castello, si era sposato con un bel principe azzurro. Sonia POESIA DI LIE’ Se la madre mia, di Liè canta, canta pure Liè canta una canzone in inglese 28 e in spagnolo, la madre di Liè parla spagnolo Liè porta le matite in palestra le matite le butta per terra, porta le matite rosse in palestra e quelle celesti? e quelle blu del mare ? e quelle verdi? Le portiamo a Civitavecchia al mare o andiamo tutti stamattina al Luneur, al Luneur portiamo le matite. Amanda Giangi raccoglitore di olive 29 La raccolta delle olive si fa una volta dell’anno nel mese di Novembre. Gianluigi il canalese ci va con la mamma peppina e il cognato Andrea. Per prima cosa si mettono i teli di nailon per terra, si aprono poi si sale sulla pianta con la scala, si prende il rastrelletto e si buttano le olive sul telo. Alla fine tutte le olive si ammucchiano sui teli, poi con un secchio si raccolgono e si gettano dentro le casse di plastica. Finito di cogliere le olive, vengono portate al frantoio a macinare. Prima di macinare, le casse di olive vengono pesate su una bilancia grande. Le olive vengono vuotate in un macchinario (la pressa) che le lava e per ultimo vengono macinate. Dalla macinatura nasce l’Olio di Oliva Gianluigi raccoglie le olive per farci l’Olio per casa sua, invece chi ce ne ha tante lo vende Andrea sale sull’albero, Peppina stende i teli Gianluigi solleva le casse. A Gianluigi piace fare questa esperienza. Fabrizio ha un po’ di piante ma non fanno olive. Ogni anno però, mi aiuta una sua amica e il marito nella raccolta. Fabrizio allarga i teli e 30 raccoglie le olive sotto le piante alle piante con il rastrello. Poi toglie le foglioline e le porta al frantoio. Vittoria non le ha mai raccolte ma sa tutto perché ha visto altre persone fare la raccolta. A Massimiliano piace mangiarle , senza osso, condite con l’olio e lo zucchero. Le mangia a cena. Fabrizio, Gianluigi, Vittoria, Massimiliano 31 VERONICA Io sono una ragazza buona, i capelli sono neri, gli occhi verdi e ho tre anni. Compro i pupazzetti con Loredana e con Daniela le pupazzette sono femmine , una si chiama Ike il pupazzetto giallo è un maschio e si chiama Emanuele . Un altro rosso che è un coniglietto perché gli dò le botte e un pizzico a Ike e un bacino a Ike con mamma e Luca perchè vado all’ aais . Devo andare a scuola viva e dal dottore al San Filippo perchè ho dolore allo stomaco. Il dottore leudino da le botte a Veronica sulle chiappe anche i calci sul sedere . Veronica 32 Storia del sentimento Quando ero piccola ero emozionata perché voglio bene ai miei genitori , tanto tempo fa sono nata e mi hanno abbracciato fortissimo e tanti tanti baci e carezze e mi coccolavano a me e, mi ricordo il mio papà che si chiamava Nazzareno anche la mia mamma Maria mi faceva fare la spesa, le faccende a me da sola, le faccende di casa. Il mio papà il suo lavoro a fare il contadino mi ricordo a fare le piante d’ insalata, i pomodori, i fagioli, le zucchine e tante cose , quando aveva finito tornava a casa. Io mi ricordo la mia mamma Maria era molto bella i capelli neri e mi somigliava a me ,aveva un bel viso rotondo. Io sono felice con i miei fratelli e mia sorella Rosa Lucia. Io e la mia mamma stavo a fare i lavoretti, a fare la passeggiata e la mia mamma mi prende per mano ai super mercati ,io stavo in una casa vecchia ,io ho l’ albero vicino casa, la mia Rosita 33 UNA FAVOLA PER MARIAGRAZIA C’era una volta Mariagrazia, tu eri una bambina, ti piaceva raccogliere i fiori e ti piacevano tantissimo le farfalle. 34 Ti piaceva un’amicizia con lui, birichina, , i tuoi sogni per te Mariagrazia erano prendere per mano lui, innamorati, tu stavi in un prato d’erba verde. Mariagrazia tu stavi sdraiata per terra e con lui abbracciata, tantissimi baci. Mariagrazia ti piace il tuo romantico, una principessa Mariagrazia. Il tuo principe e te stavate in mezzo a due cavalli in un castello molto grande. C’era un orologio a mezzanotte, Mariagrazia i tuoi amici e le tue amiche, il tuo ballo danzante, eri una fata a fare magie, vestita di bianco per sposare il tuo A. con una festa divertente. Rosita I MIEI AMICI I miei amici sono molto simpatici e scherzosi con tutti e con me la mia amica preferita è Sonia che è buona e simpatica ed è anche scherzosa e molto 35 bella ed è molto sorridente e qualche volta seria, qualche volta stiamo tutti insieme e ci parlo un po’. Sonia la amo tanto e le do tanti baci. Il mio amico preferito è Alessio, è molto chiacchierone, simpatico e scherzoso e molto servizievole con tutti . A tavola e serve a tutti il pranzo, è molto bravo a fare tutto, ad aiutare i ragazzi che hanno difficoltà. Michele IO SONO COSI’ Il mio ritratto è: i miei capelli sono neri caffè scuri 36 i miei occhi sono neri caffè marroni il mio viso è color rosa le mie guance di color roseo i miei denti sono bianchi sono alto 1 m. e 72 centimetri peso 70 chili, scarpe 41, come il mio carattere è socievole e simpatico. Francesco La mia amica Catia 37 La mia amica Catia è simpatica e bella, un poco chiacchierona perché mi fa distrarre il lavoro. All’ora di pranzo mi fa cambiare la sedia e il tavolo e Anna mi ha detto vai a posto tuo giù in fondo a capotavola vicino a Massimiliano, Manuel, Barbara, Michele e a destra Alessio ,Ike, Andrea e Giorgio e alla fine del pranzo mi siedo vicino a Catia, lei mi dice stiamo insieme, ti voglio bene, facciamo pace. Francesco Gli animali I cani abbaiano, le foglie cadono, i galli cantano, 38 i fringuelli, i dinosauri e i brontosauri ,gli uccelli volano. La flora, l’ etna dove volava il pipistrello poi giocavo a pallone nel campo. Il piccolo riccio esce dalla tana. Il rinoceronte, il cane lupo, il pesce martello, l’anguilla, ci sono pure la serpe, la biscia il fenicottero, la zanzara il ragno e il ruscello di montagna Il castoro serviva da mangiare al mammut,alla cincia allegra e al maiale. Il bue dona al gufo,al ragno e ai topi piccoli,del caviale che si trova nell’ armadio nelle sere buie dentro un fitto bosco con il ruscello. Che scendeva dalle nubi a indovinare la lancia, che scendevano i leoni l’ippopotamo all’ora dei cancelli. La tana del lupo gustare lo squalo al pesce martello scivolava dove stavano Giove e Mercurio il gufo. 39 Giulia era rimasta a raccogliere i fiori galli e le faceva usare la girandola e il triciclo. Il gallo va a mangiare i semi, a trovare i crisantemi delle sere di festa che c’erano i bambini che giocavano, all’ora della sera siamo rimasti a unire i punti che ci volevamo fermare con loro nelle foreste,le piante giravano dai vasi con le palline e i bolidi. Franco 40 Ai sensi e per gli effetti della Legge sulla tutela della riservatezza personale (Dlgs.196/03 e collegate) 41