il libro dei sogni

Transcript

il libro dei sogni
ASSOCIAZIONE A.A.I.S.- Associazione per l’assistenza e
l’integrazione sociale
Da un’idea di Mariagrazia Pinciani
IL LIBRO DEI SOGNI:
Chi ha paura delle retine?
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Indice
Introduzione
Il Pappagallo nel bosco
C’era una volta il muro
Il mio ritratto
Storia della Pizza
Il Carnevale
Un giorno di fiesta
Giovannino perdigiorno
Nonna Nicolina
Il tema: le donne
C’era una volta..... mamma Elisa
Il mio ritratto di uomo
Chi ha paura delle retine?
Ritratto di donna
Francesco
Zulù va in Perù
Storia inventata
Favola dell’amore
Mamma Regina
Poesia di Liè
Giangi raccoglitore di olive
Veronica
Storia del sentimento
Una favola per Mariagrazia
I miei amici
Io sono così
La mia amica Catia
Gli animali
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Alla memoria della nostra amata Edda Adacher, che con le sue calde braccia ha
avvolto per anni utenti ed operatori dell’Associazione A.A.I.S.
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Introduzione
Bracciano,29.04.08
L’idea di questo libro nasce da alcune riflessioni
maturate nel corso di svariati anni di lavoro con gli
utenti del centro diurno gestito dall’Associazione
A.A.I.S..
Il concetto fondamentale da cui prendono spunto tali
riflessioni riguarda la poca“rappresentatività” all’
interno della società delle persone diversamente abili,
sia per lo scarso accesso ai servizi offerti dalla
comunità sia per la scarsa possibilità di dire la loro su
se stessi, sugli altri, sul mondo circostante.
Ciò spesso si lega a limiti oggettivi connessi difficoltà
di comunicazione, di deambulazione,ecc.
Pertanto gran parte della vita interiore, delle emozioni
dei sentimenti di queste persone rimane un’enorme
valigia chiusa, sconosciuta ai più.
Credo, invece, con convinzione che sia importante ,
poter aprire questa valigia e far conoscere quello che
essa contiene, dando così dignità e spessore agli aspetti
più intimi e profondi delle persone diversamente abili.
L’obiettivo che si trova dietro a questo lavoro riguarda
la possibilità di fornire agli utenti l’ opportunità di
raccontare e di raccontarsi attraverso una serie di
favole e di storie. Si parte, infatti, dal presupposto che lo
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elemento personale ed autobiografico sia sempre
presente negli scritti di ogni essere umano.
Anche all’ interno di scritti fiabeschi e fantasiosi è
dunque
possibile
rintracciare
alcuni
aspetti
appartenenti a colui che scrive, tratti di personalità,
opinioni sentimenti e idee prendono vita all’ interno
delle storie scritte, episodi del passato riemergono in
forme più attuali.
Altro obiettivo del lavoro è stato infatti, quando
possibile, anche quello del recupero della storia come
elemento fondamentale della dignità della persona.
Se si leggono con attenzione le storie riportate all’
interno del libro si potrà notare come il mondo interiore
degli utenti abbia trovato forma attraverso la metafora
del racconto, esse possono essere paragonate ad una
fedele immagine di come queste persone si percepiscono
e si vivono all’interno del loro contesto di vita e di quali
siano i loro desideri e i loro sogni.
Alcune delle storie, inoltre, quelle scritte dal gruppo,
hanno permesso l’ espressione di alcune tematiche
legate alla sfera della sessualità e dell’ aggressività che
raramente trovano manifestazione da parte di queste
persone.
Per la stesura del libro è da sottolineare il lavoro svolto
dal laboratorio d’informatica nel quale gli utenti,
guidati dalla pedagogista, hanno trascritto e
personalizzato al computer tutte le storie ed impaginato
il libro stesso.
Tutte le storie presenti sono state raccolte e selezionate
nel periodo compreso tra Gennaio 2007 e Marzo 2008
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all’interno del laboratorio “Emozioni e fiabe” da me
gestito.
Al di là delle succitate considerazioni tecniche, voglio
specificare che questo libro è dedicato dagli operatori
dell’Associazione alla figura della signora Edda
Gambaccini Adacher , Presidente dell’Associazione dal
lontano 1981, figura che è stata, per tutti coloro che
l’hanno conosciuta, una guida sia dal punto di vista
umano che professionale e il cui ricordo rimarrà per
sempre nei nostri cuori.
Dott.ssa Mariagrazia Pinciani
(Psicologa, Psicoterapeuta )
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C’ era una volta un pappagallo di nome
Antonio come il cognato di Fiammetta,
Antonio era un pappagallo parlante diceva ciao,
quando io bussavo alla porta Antonio mi diceva
avanti.
Un giorno Antonio scappò di casa e andò nel
bosco. Nel bosco incontrò un serpente velenoso di
nome Spiritosone e lo invitò a casa sua per
pranzo, quando fu a casa Spiritosone morse il
padrone, ma il padrone di casa invece di morire
avvelenato iniziò a ballare e a saltare in giro con
la tarantella e si divertì talmente tanto che
decise di tenere Spiritosone con se nella casa nel
bosco.
Fiammetta e Vittoria
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C’era una volta il muro
Il muro mi fa immaginare la mia fantasia
Cioe’ mi fa immaginare il mio mondo di
fantascienza di essere libera come la rondine,
Piena di gioia e di vivere come mi pare a me fa
sentire di più libera di fare quello che mi pare e
senza i matrimoni che mi fanno allergia. Per
davvero.
E senza luna di miele che mi fa schifo e senza
leccare sulle guance non voglio niente. Questo
muro ogni volta mi fa senso cioè mi fa
impressione che mi da una carica di energia
vitale .
FIRMATO
SISSI
ABBASSO
L’ ARGENTINA E
SCATENATI CON LA TUA POESIA.
Fiorella
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IO ERO UNA SIGNORINA IO AVEVO
DICIOTTO ANNIE AVEVO TREDICI
ANNI
IO ERO MOLTO CARINA, IO
AVEVO IL MIO VISO COME UN ANGELO
O COME
UNA ,FATA
IO ERO
SPLENDIDA IO AVEVO I MEI CAPELLI
NERI,
ERO
BELLA
E
PIU’
AFFASCINANTE.
LA MIA BELLEZZA , IL MIO CORPO
ERA MOLTO BELLO. I MIEI OCCHI
CASTANI E VERDI SOMIGLIAVO ALLA
MIA MAMMA E POI ERO ELEGANTE, LE
MIE MANI , LA MIA BELLEZZA
DENTRO.
ROSITA
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STORIA DELLA PIZZA
La pizza si fa con la farina il lievito di birra il
sale e l’olio
però noi la facciamo diversamente
al posto della farina mettiamo il pepe al posto
del lievito le alici al posto del sale la
mozzarella
e
il salame piccante, esce fuori la pizza alla
diavola che ci ha anche le corna.
Il pizzettaro la porta nella sala ristorante i
clienti la
tirano per aria e si attacca al soffitto poi si
stacca e
cade giù sul tavolo del cliente bamboccio
Il cliente bamboccio si chiama Fulvio e diventa
tutto rosso come un peperone. Il cliente bamboccio
fa ridere perche’ mangia la pizza e non guarda
nessuno e beve troppa coca cola e vino poi il
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bamboccio scoppia e si fa in mille pezzi. Tutte le
ossa del bamboccio si perdono per strada, le
raccoglie il suo amico silvano e le mette dentro
una scatola di cartone rosso. Poi le parti di
bamboccio vengono bruciate nel forno insieme alle
patate novelle.
Bamboccio non c’è più e la pizza con le corna
finisce a cupinoro
Pizza fa rima con mazza
È tutta matta
Come l’ oca che starnazza
Prendi la moglie della tazza
E ci fai l’ amore
E ti fa male il cuore
Con dolore e pentimento
Noi facciamo un sentimento.
IL GRUPPO
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IL CARNEVALE
Premesso che conosco i coriandoli e le
palline di carnevale e ci mettiamo a
prendere le stelle filanti, domenica
VENTISETTE GENNAIO SIAMO ANDATI
A BRACCIANO A VEDERE LA
MASCHERATA, ERO VESTITA DA
STREGHETTA C’ERA LA SCIMMIETTA
CHE ROTOLAVA E LA MUSICA DEI
CARRI DEI CARTONI ANIMATI . CI
SIAMO DIVERTITI MOLTO, IL TRE
FEBBRAIO NON L’HANNO POTUTA FARE
PERCHE’ PIOVEVA L’HANNO FATTA IL
GIORNO DOPO IL DIECI FEBBRAIO MA
IO NON SONO POTUTA VENIRE PERCHE
FACEVA FREDDO CI HA PASSATO A
PRENDERE DANIELA QUEL GIORNO E
CI HA RIPORTATO A CASA LOREDANA.
Franco , Miriana
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La storia di un giorno di fiesta:
un giorno per tutti i ragazzi che c’è la festa per
recitare al teatro quando noi balliamo con il
maestro di ballo, con Fulvio si chiama fiesta.
Con tutti i ragazzi che hanno ballato con il
maestro di ballo Fulvio i balli si chiamano fiesta
con tutti i ragazzi e le proprie ragazze che
preparano il giorno dopo della recita dopo c’è il
ballo del maestro di Fulvio che mi fa preparare
tutti ragazzi .
Al centro nuovo proprio i balli di fiesta che
faremo nuovi con tutti gli operatori con tutti i
ragazzi che imparano a ballare con il maestro di
ballo Fulvio tutti i balli in fiesta .
Sonia
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C’era un bambino di nome Giovannino perdi
giorno che perso il tram di mezzogiorno viveva
con la sua mamma un giorno lo vide la mattina
si lava si veste fa colazione esce con la nanna a
fare spesa pranza e ogni tanto va in giro
a combinare guai e da quel giorno visse felice e
contento.
Miriana
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C’era una volta la nonna che si chiama L.
Nicolina ed io stavo bene con lei e mi divertivo
tanto a scherzare e quando accompagnavo la
cagnetta Sissi.
Quando tutte le mattine aspettava davanti casa
che andavo via con i miei amici e ci salutava
tutti. Purtroppo stava molto male e andava a fare
sempre i controlli della sua malattia all’ospedale
di Padova durante quelli giorni passati che si
giaceva sempre guariva che si riprendeva di nuovo
e un po’ di giorni passati la pensavamo che
guariva che si riprendeva di nuovo in ospedale e
invece diventava sempre più grave fino a che poi
un giorno non ci sarà più e quando è morta all’
ospedale di Padova io sono rimasto molto
dispiaciuto e pure mio nonno.
Il
tema : le
Michele
donne
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Il giorno 8 è la giornata della
donna io sono contenta. La donna è come
delle rose che sbocciano
in
villa al
mare tra le rovine stanno lì, viene
il
vento o la neve, loro
sono
belle
sono sempre
giovani
sono
in
movimento
la bellezza
delle
donne è come la
rondine che vola
nel cielo viva e vera
Fiorella
C’ era una volta ……
`tÅÅt XÄ|át
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Un’ ELISA è sempre tanto
Bella come una rosa e ogni tanto
Mi fa sempre arrabbiare e io le voglio tantissimo
Bene ogni tanto tutte, le sere va a messa e sempre
in chiesa è sempre tanto stanca, sta male alle ossa,
ogni volta ce l ‘ha con tutti e sempre è un po’
nervosetta.
Domenica 27 Gennaio 2008 facciamo gli auguri
di compleanno abbiamo festeggiato alla grande
abbiamo mangiato tutti insieme
Con tanto affetto
Fiorella
BUON COMPLEANNO
MAMMA !
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di uomo
Il mio ritratto
Il mio ritratto è
di carattere
sorridente
e
simpatico
e
scherzoso con
gli
altri
e
ho
tanti altri pregi: gentile ,
generoso ho
tante
idee.
Io so usare il computer a scrivere tante cose
che mi da il mio nonno e a fare le foto con i
programmi che
ci
sono
Io sono fisicamente un’ pò grasso e
di
corporatura normale,
ho
i
capelli
neri ,
ho
la barba , ho il
viso
sorridente
e sono
alto un metro e
settantacinque.
Il mio
obbies
preferito è aiutare
mio nonno a coltivare
le piante
di
fiori , ad abbellire
la casa , i miei
lavori
sono
un po noiosi
ma
alcuni
sono molto divertenti
e a me
piacciono
tanto
come
tagliare
l’erba
con
il decespugliatore e a
fare i lavori di
falegnameria.
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Il
mio
difetto
che ho è quello
che
sono
molto
allegro scherzoso
come tutti
gli
altri , cioè io
non
ho
nessun difetto.
Michele
La paura del rumore delle retine
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Le retine anni fa nascevano in busta, Miriana
aveva paura l’anno scorso al comunale Rosita
gliele tirava addosso perché stavo sempre a
ripetere.
Anche quando ero piccola nascevano a palla
dorata, e a cilindro ma adesso non nascono più
erano quei rotolini che avevano il pelo come le
pesche.
Assunta nel negozio le comprava quando ero
piccola, anche il 14/04/1995 le comprava per
pulire le maioliche e le pentole adesso l’ avevano
sequestrate tutte e nei reparti non ci sono più
nelle buste grigie.
Miriana non ci passava nei reparti perché aveva
paura del rumore e delle lunghe buste di retine
grigie, ma da oggi Miriana non le ripeterà più sul
pulmino perché Rosita ha detto che non si ripete.
Miriana
CINZIA
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I MIEI PREGI :SO FARE UN SACCO DI
COSE CUCINO ,LAVO I PIATTI ,SONO
MOLTO BRAVA ,MOLTO ELEGANTE
,MOLTO UBBIDIENTE ,FACCIO
LUNCINETTO ,FACCIO IL MOSAICO,
FACCIO IL COMPIUTER E PORTO I FIORI
SECCHI FACCIO LE FOTOGRAFIE .
QUANDO ANDAVO A ROMA ALLA DE
SANTI IO CINZIA FIORUCCI QUANDO
ERO NATA AVEVO I CAPELLI BIANCHI
E GLI OCCHI CELESTI ,MI SONO
DIVENTATI MARONI E I CAPELLI NERI
E ADESSO ANCHE BIANCHI.
PRIMA METTEVO I PANTALONI E LI
METTO TUTT’ORA CHE QUANDO VADO
A CAVALLO ,SONO COMODI ,IL VESTITO
ME LO METTO A CASA
ECCO COME SONO
Cinzia
FRANCESCO
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E’ UN RAGAZZO ALTO HA GLI OCCHI E I
CAPELLI SCURI E’ MOLTO SIMPATICO
SCHERZA SEM PRE, GLI PIACE
GIOGARE, LE SUE ATTIVITA’
PREFERITE SONO IL NUOTO, PALLA
CANESTRO, BALLARE I BALLI DI
GRUPPO CON IL MAESTRO, LA
CERAMICA E IL COMPUTER.
E’ UNRAGAZZO ALTO AMA I GIOCHI,
FRANCESCO E’ UN GRANDE BURLONE
, DICE SEMPRE CHE è UN GRANDE
PITTORE DEL 1900.
Michele
ZULÙ VA IN PERÙ
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Il Perù si trova in Sud America e la sua
capitale si chiama Lima.
Zulù va in Perù a fare il ballerino di
danza classica. Quando arrivò in perù
si innamorò di una ragazza di nome
Sissi.
Zulù per Sissi provava gioia,
sentimento, dolore, anima e amore.
Sissi era alta, magrolina con gli occhi
azzurri come il firmamento, Zulù era
alto con con i capelli brizzolati. Sissi e
Zulù fanno una bella vacanza
romantica e Sissi rimane incinta e poi si
sposano.
Il matrimonio fu bello, emozionante
Sissi aveva una corona , un vestito
bianco e un bel ciuffo. Sissi e Zulù si
sposarono in carrozza ma la suocera di
Sissi era talmente vecchia che
masticava amaro per l’invidia e si sentì
male e andò all’ ospedale.
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All’ ospedale le fecero una puntura
lunga lunga come quelle che si fanno
alle mucche.
In Luna di miele andarono in
Argentina a ballare il tipitero. Dopo il
matrimonio nacque il figlio, era una
femminuccia di nome Elisabetta come
la suocera di Sissi. Sissi e Zulù fanno
l’amore e ballano il Walzer di Strass e
così nacque il fratellino di Elisabetta.
Alla fine della storia Sissi si incavolò
con tutti perché a nessuno va mai bene
niente.
IL GRUPPO
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La regina Elisabetta d’Inghilterra non gli
andava bene nessuna nuora ledi Diana
perchè gli è servita solo che gli facesse i
nipotini
Diana con un incidente l’anno fatta morire
a Parigi come un cane e ora vogliono
riaprire il caso insieme a dadi.
Diana aspettava un bambino da dadi e il
padre che vuole riaprire il caso e non era
incinta del figlio, ma anche Sarah, l’altra
Sophie, gli era servita per fagli due
nipotine Beatrice e Eugenia, poi anche lei
se ne andata via di casa e la Regina
Elisabetta non la considerava come nuora
che , morta Diana era la più voluta.
Cinzia
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Favola dell’ amore
Io voglio Massi ho sognato le nostre nozze
Era un bel sogno c’erano tutti io, Massi
Pietro
No Anna mia sorella no perche’ era
andata dalle zie e nonna, mamma, papà,
Sonia Fiorella piccola, Gianluigi, Elena,
Tina, Luciano, Emanuele, M.Grazia e tutti
gli altri. Massi era vestito con i pantaloni
gialli e la
giacca nera senza cravatta, io avevo un
vestito tutto bianco scollato sopra lungo
e con lo scialle avevo due anelli ci
siamo sposati in chiesa a Bracciano,
avevo una borsa nera ovale e le scarpe.
Tutti i miei amici sono venuti a casa mia
a portami il regalo un bracciale d’oro
rosso, bello, largo con sopra delle pietre
bianche.
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Catia
C’era una volta mamma regina era
bellissima come una
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Principessa nel castello, e c’ era un
principe azzurro.
Bello che era carino, era nella favola,
e mamma era come una rosa che sbocciava
la sera.
Quando un giorno la principessa li chiese
un ballo
Un principe azzurro.
E mamma era vestita di lungo di sera, e
riaveva l’acconciatura di rose, e aveva
portato un grande castello, si era sposato
con un bel principe azzurro.
Sonia
POESIA DI LIE’
Se la madre mia, di Liè canta,
canta pure Liè
canta una canzone in inglese
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e in spagnolo,
la madre di Liè parla spagnolo
Liè porta le matite in palestra
le matite le butta per terra,
porta le matite rosse in palestra
e quelle celesti? e quelle blu del mare ?
e quelle verdi?
Le portiamo a Civitavecchia al mare
o andiamo tutti stamattina al Luneur,
al Luneur portiamo le matite.
Amanda
Giangi raccoglitore di olive
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La raccolta delle olive si fa una volta dell’anno
nel mese di Novembre. Gianluigi il canalese ci va
con la mamma peppina e il cognato Andrea.
Per prima cosa si mettono i teli di nailon per
terra, si aprono poi si sale sulla pianta con la
scala, si prende il rastrelletto e si buttano le olive
sul telo. Alla fine tutte le olive si ammucchiano
sui teli, poi con un secchio si raccolgono e si
gettano dentro le casse di plastica.
Finito di cogliere le olive, vengono portate al
frantoio a macinare.
Prima di macinare, le casse di olive vengono
pesate su una bilancia grande.
Le olive vengono vuotate in un macchinario (la
pressa) che le lava e per ultimo vengono macinate.
Dalla macinatura nasce l’Olio di Oliva Gianluigi
raccoglie le olive per farci l’Olio per casa sua,
invece chi ce ne ha tante lo vende Andrea sale
sull’albero, Peppina stende i teli Gianluigi solleva
le casse. A Gianluigi piace fare questa esperienza.
Fabrizio ha un po’ di piante ma non fanno olive.
Ogni anno però, mi aiuta una sua amica e il
marito nella raccolta. Fabrizio allarga i teli e
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raccoglie le olive sotto le piante alle piante con il
rastrello. Poi toglie le foglioline e le porta al
frantoio.
Vittoria non le ha mai raccolte ma sa tutto perché
ha visto altre persone fare la raccolta. A
Massimiliano piace mangiarle , senza osso,
condite con l’olio e lo zucchero. Le mangia a cena.
Fabrizio, Gianluigi,
Vittoria, Massimiliano
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VERONICA
Io sono una ragazza buona, i capelli sono
neri, gli occhi verdi e ho tre anni.
Compro i pupazzetti con Loredana e con
Daniela le pupazzette sono femmine , una si
chiama Ike il pupazzetto giallo è un maschio e
si chiama Emanuele . Un altro rosso che è un
coniglietto perché gli dò le botte e un pizzico
a Ike e un bacino a Ike con mamma e Luca
perchè vado all’ aais .
Devo andare a scuola viva e dal dottore al
San Filippo perchè ho dolore allo stomaco.
Il dottore leudino da le botte a Veronica sulle
chiappe anche i calci sul sedere .
Veronica
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Storia del sentimento
Quando ero piccola ero emozionata perché voglio
bene ai miei genitori , tanto tempo fa sono nata e
mi hanno abbracciato fortissimo e tanti tanti baci
e carezze e mi coccolavano a me e, mi ricordo il
mio papà che si chiamava Nazzareno anche la
mia mamma Maria mi faceva fare la spesa, le
faccende a me da sola, le faccende di casa.
Il mio papà il suo lavoro a fare il contadino mi
ricordo a fare le piante d’ insalata, i pomodori, i
fagioli, le zucchine e tante cose , quando aveva
finito tornava a casa.
Io mi ricordo la mia mamma Maria era molto
bella i capelli neri e mi somigliava a me ,aveva un
bel viso rotondo. Io sono felice con i miei fratelli e
mia sorella Rosa Lucia.
Io e la mia mamma stavo a fare i lavoretti, a fare
la passeggiata e la mia mamma mi prende per
mano ai super mercati ,io stavo in una casa
vecchia ,io ho l’ albero vicino casa, la mia
Rosita
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UNA FAVOLA PER MARIAGRAZIA
C’era una volta Mariagrazia, tu eri una bambina,
ti piaceva raccogliere i fiori e ti piacevano
tantissimo le farfalle.
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Ti piaceva un’amicizia con lui, birichina, , i tuoi
sogni per te Mariagrazia erano prendere per mano
lui, innamorati, tu stavi in un prato d’erba verde.
Mariagrazia tu stavi sdraiata per terra e con lui
abbracciata, tantissimi baci.
Mariagrazia ti piace il tuo romantico, una
principessa Mariagrazia.
Il tuo principe e te stavate in mezzo a due cavalli
in un castello molto grande.
C’era un orologio a mezzanotte, Mariagrazia i
tuoi amici e le tue amiche, il tuo ballo danzante,
eri una fata a fare magie, vestita di bianco per
sposare il tuo A. con una festa divertente.
Rosita
I MIEI AMICI
I miei amici sono molto simpatici e scherzosi con
tutti e con me la mia amica preferita è Sonia che è
buona e simpatica ed è anche scherzosa e molto
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bella ed è molto sorridente e qualche volta seria,
qualche volta stiamo tutti insieme e ci parlo un
po’.
Sonia la amo tanto e le do tanti baci.
Il mio amico preferito è Alessio, è molto
chiacchierone, simpatico e scherzoso e molto
servizievole con tutti .
A tavola e serve a tutti il pranzo, è molto bravo a
fare tutto, ad aiutare i ragazzi che hanno
difficoltà.
Michele
IO SONO COSI’
Il mio ritratto è:
i miei capelli sono neri caffè scuri
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i miei occhi sono neri caffè marroni
il mio viso è color rosa
le mie guance di color roseo
i miei denti sono bianchi
sono alto 1 m. e 72 centimetri
peso 70 chili,
scarpe 41, come il mio carattere è socievole e
simpatico.
Francesco
La mia amica Catia
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La mia amica Catia è simpatica e bella, un poco
chiacchierona perché mi fa distrarre il lavoro.
All’ora di pranzo mi fa cambiare la sedia e il
tavolo e Anna mi ha detto vai a posto tuo giù in
fondo a capotavola vicino a Massimiliano,
Manuel, Barbara, Michele e a destra Alessio ,Ike,
Andrea e Giorgio e alla fine del pranzo mi siedo
vicino a Catia, lei mi dice stiamo insieme, ti voglio
bene, facciamo pace.
Francesco
Gli animali
I cani abbaiano,
le foglie cadono, i galli cantano,
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i fringuelli, i dinosauri e i brontosauri ,gli
uccelli volano.
La flora, l’ etna dove volava il pipistrello
poi giocavo a pallone nel campo.
Il piccolo riccio esce dalla tana.
Il rinoceronte, il cane lupo, il pesce
martello, l’anguilla, ci sono pure la serpe,
la biscia il fenicottero, la zanzara il ragno
e il ruscello di montagna
Il castoro serviva da mangiare al
mammut,alla cincia allegra e al maiale.
Il bue dona al gufo,al ragno e ai topi
piccoli,del caviale che si trova nell’
armadio nelle sere buie dentro un fitto
bosco con il ruscello.
Che scendeva dalle nubi a indovinare la
lancia, che scendevano i leoni
l’ippopotamo all’ora dei cancelli.
La tana del lupo gustare lo squalo al
pesce martello scivolava dove stavano
Giove e Mercurio il gufo.
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Giulia era rimasta a raccogliere i fiori
galli e le faceva usare la girandola e il
triciclo.
Il gallo va a mangiare i semi, a trovare i
crisantemi delle sere di festa che c’erano i
bambini che giocavano, all’ora della sera
siamo rimasti a unire i punti che ci
volevamo fermare con loro nelle foreste,le
piante giravano dai vasi con le palline e i
bolidi.
Franco
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Ai sensi e per gli effetti della Legge sulla tutela della riservatezza personale
(Dlgs.196/03 e collegate)
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