“Questi fantasmi”, Carlo Giuffrè entusiasma
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“Questi fantasmi”, Carlo Giuffrè entusiasma
venerdì 24 febbraio 2012 13 SPETTACOLI CON IL SUO NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO DAL TITOLO “CHIARO” IL CANTAUTORE ENTRA DIRETTAMENTE ALLA QUARTA POSIZIONE DEI PIÙ VENDUTI La “vendetta” di Gigi D’Alessio: unico artista nella top ten “Fimi” di Giuseppe Fenderico ROMA. La “vendetta” di Gigi D’Alessio si consuma nella top ten. Scalzato dal terzo gradino del podio di Sanremo 2012 dalla “golden share” della Sala Stampa dell’Ariston che aveva preferito al suo “Respirare” in coppia con Loredana Bertè la canzone “Sono solo parole” di Noemi, D’Alessio è l’unico artista in gara al festival ad entrare con il suo nuovo album nella top ten “Fimi-Gfk” dei dischi più venduti. Il suo “Chiaro”, uscito nella settimana sanremese, entra direttamente al quarto posto tra gli album. In top ten, ma con dischi usciti già da diverse settimane, anche altri due artisti saliti sul palco dell’Ariston: al sesto posto la vincitrice del 62° festival, Emma, con “Sarò libera”, e al decimo posto il pirotecnico Adriano Celentano con “Facciamo finta che sia vero”. In vetta ancora Adele con “21”, seguita al secondo posto da “Eros Best Love Songs” di Ramazzotti e al terzo posto da “L’amore è una cosa semplice” di Tiziano Ferro. Un vero è proprio ciclone Sanremo si abbatte poi sulla download chart dei singoli brani, TEATRO dove sei canzoni su dieci dela top ten sono new entry festivaliere. Il podio rispecchia esattamente quello dell’Ariston: primo posto per “Non è l’inferno” di Emma, secondo per “La notte” di Arisa e terzo per “Sono solo parole” di Noemì. In quinta posizione c’è poi “Per sempre” di Nina Zilli. E in ottava e nona posizione rispettivamente “La tua bellezza” di Francesco Renga e “Ci vediamo a casa” di Dolcenera. «Il brano è arrivato al pubblico ma soprattutto l’album funziona. Sanremo serve a questo, a promuovere il proprio progetto. L’importante è riuscire ad usare il festivale e non farsi usare». Gigi D’Alessio commenta così il quarto posto in classifica conquistato dall’album “Chiaro”, unica new entry della top ten ed unico disco di un cantante in gara la festival uscito nella settimana sanremese. «Il quarto posto in classifica - aggiunge il cantautore partenopeo - è una bella soddisfazione, soprattutto perchè questa classifica avrà potuto sondare realmente due-tre giorni di vendite. Pentito di aver accettato di andare in gara? Mai», conclude. Insomma, un successo nonostante lo sgarbo ricevuto al festival. Gigi DʼAlessio con Loredana Bertè sul palcoscenico del teatro Ariston AL “DIANA” LA CELEBRE OPERA DI EDUARDO È STATA RIPROPOSTA EGREGIAMENTE DALL’ATTORE E REGISTA “Questi fantasmi”, Carlo Giuffrè entusiasma MUSICA di Carlo Missaglia NAPOLI. Mercoledì, al teatro Diana, è andata in scena la prima della commedia eduardiana “Questi fantasmi” per la regia el’interpretazione di Carlo Giuffrè. Il pubblico accorso numeroso, come ormai avviene da anni richiamato dalla certezza di passare una serata sicuramente piacevole, non è rimasto deluso nelle aspettative. Carlo Giuffrè ha dato il giusto taglio interpretativo a tutta la rappresentazione, cosa che è apparsa evidente viste anche le ultime non troppo esaltanti performance televisive di Massimo Ranieri che - secondo il nostro modesto avviso - ha perso un’ottima occasione per non farci rimpiangere il grande Eduardo. In quella occasione meglio sarebbe stato se avesse imparato a nuotare e mi costa dire ciò visto l’affetto che mi lega a Massimo fin dal tempo in cui si chiamava ancora “Gianni Rock”. Non voglio con ciò asserire di non essere d’accordo con le innovazioni, ma sempre che queste avvengano per mano di chi ha una sufficiente grado di sapienza che lo porti a non deturpare il capolavoro al quale hanno pensato di fare riferimento. Roberto Murolo spesso diceva parlando dei capolavori nella canzone napoletana - “Carlettino guarda che una cosa bellissima non si può fare più bellissima perché più bellissima è sbagliato”. Ecco allora che ben venga una messa in scena come quella che ha sapientemente organizzato Carlo Giuffrè al quale va dato merito di aver lasciato lo spazio a tutti i suoi collaboratori, di avere il proprio momento di celebrità dimostrando la propria valenza. Così che Piero Pepe nelle vesti di Raffaele, il portiere, è stato suffragato dal calore del pubblico in più di una occasione e soprattutto nelle uscite di scena: senza “carrettelle”. Lo stesso dicasi per Claudio Veneziani che ricordo con Vittorio Marsiglia in “Isso, essa, e o malamente” e che ho trovato completo e perfettamente in ruolo. Paolo Giovannucci ha ben delineata la figura di Alfredo Marigliano, il fantasma buono, elargitore di quantità industriale di danaro a favore dell’ignaro Pasquale Lojacono che realmete lo crede un fantasma, mentre invece egli è solo, oddio solo, l’amante della bella Maria, nella vita Maria Rosaria Carli, moglie del Lojacono. La sua vera moglie, Armida, è stata splendidamente caratterizzata in chiave Tina Pica ma più pimpante e dinamica, da Antonella Cioli la quale ha riscosso reiteratamente il plauso del pubblico divertito. Tutta la famiglia Adams, pardon Marigliano, composta dal padre di lei Giuseppe ORSINI È IL TITOLARE DELL’ETICHETTA “Fallodischi”, nuova realtà di Luca Iavarone NAPOLI. L’esperienza delle eti- Carlo Giuffrè in alcune scene della commedia al teatro Diana Piacquadio, ed i figli Pina Perna e Francesco D’Angelo, ha ben ottemperato al loro ruolo. Un plauso anche alla esuberante Antonella Lori nelle vesti di Carmela, sorella di Raffaele. Dovrei dire ora di Carlo Giuffrè sia nelle vesti di regista che in quelle di interprete. Ma come si fa? È forse l’ultimo degli attori viventi della tradizione del tea- LA RASSEGNA tro comico napoletano, quello che vide i De Filippo i Taranto, gli Sportelli ed i D’Alessio. Un vero monumento che ci è apparso sempre misurato in ogni sua espressione, movenza, riflessione, una lezione per tutti coloro che vorrebbero intraprendere la carriera d’attore. Il suo ecclettismo è venuto fuori anche in quelle scene trite e ritrite, che sfido chiunque abbia superato una certa età non ricordi a memoria. Il “coppitello” sopra il beccuccio della caffettiera: confessatelo, chi non ci ha mai provato, nell’intimo della sua casa? Ebbene c’è l’ha fatta ancora una volta apprezzare; così come la scena finale della confessione col “fantasma” Alfredo, che se anche un po lunga per i ritmi che dovrebbe avere quel tipo di finale la si è seguita con interesse grazie proprio all’accorata recitazione di Giuffrè. Che Dio ce lo conservi a lungo almeno finchè qualcuno non sia in grado di sostituirlo. Ma lo vediamo difficile. Si replica fino a domenica 4 marzo. chette musicali indipendenti, in un momento in cui il mercato discografico è al collasso, è assai interessante da analizzare, in quanto si tratta di piccole fette di mercato che si propongono di assecondare le esigenze di un pubblico attento e specifico, poco interessato ai lustrini della musica di largo consumo e spesso esigente e critico, lo stesso pubblico che un tempo frequentava i “migliori negozi di dischi” andati ormai quasi tutti chiusi. Facciamo quattro chiacchiere con Mario Orsini (nella foto), cofondatore, insieme ad Alessio Forgione della “Fallodischi”. Come nasce l’idea di fondare una nuova etichetta discografica indipendete e soprattutto da quali esigenze e con quali speranze? «“Fallodischi” sono sostanzialmente tre persone: prima eravamo solo io ed Alessio, adesso si è aggiunto anche Michele Leo che ha un passato di tutto riguardo in alcune delle formazioni Metal ed Hardcore che hanno fatto la storia di questi generi a Napoli. L’idea di fondo non c’è, per questo si chiama Fallo, perché vorremmo fare piuttosto che pensare. Una sera eravamo seduti in un terrazzo e pensammo, forse complice la birra e quelle cose di cui pubblicamente non si dice, che i dischi da fare c’erano, i concerti pure e quindi... facciamolo! Ecco. “Fallodischi” è, e sarà, sempre un modo di fare dischi per farli insieme agli amici, semplice occasione per passare del tempo assieme; è e sarà sempre la voglia di fare dei concerti che siano delle feste da condividere con gli amici o chi ancora non è amico. Fallodischi è il modo che abbiamo scelto per interargire col mondo, nella convizione - forse megalomane, semplicistica e superficiale - di riuscire con poco a rendere la città, in cui viviamo e che amiamo profondamente, un posto migliore». Di quali tipi di musica vi occupate e quanti gruppi avete prodotto? «In meno di due anni siamo arrivati alla decima release, che presenteremo molto presto. Si chiama “Terra selvaggia” ed è un disco di musica che qualcuno definirebbe sperimentale, a noi tutti questi termini non piacciono. Ci piace mol- STASERA L’INAUGURAZIONE CON “IL CONCERTO” DI MIHAILEANU Un cineforum al Circolo Canottieri di Mimmo Sica NAPOLI. “Il concerto” del regista rumeno Radu Mihaileanu (nella foto), inaugura stasera alla Canottieri Napoli, alle ore 18, il cineforum promosso dal direttivo del sodalizio giallorosso. Il film racconta la storia di Andreï Filipov, il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica che all’epoca di Brenev dirige la celebre Orchestra del Bolshoi. Ma viene licenziato all’apice della gloria quando si rifiuta di separarsi dai suoi musicisti ebrei, tra cui il suo migliore amico Sacha. Trent’anni dopo lavora ancora al Bolchoi, ma... come uomo delle pulizie. Una sera Andreï si trattiene fino a tardi per tirare a lustro l’ufficio del direttore e trova casualmente un fax indirizzato alla direzione del Bolshoi: è del Théâtre du Châtelet che invita l’orchestra ufficiale a suonare a Parigi... All’improvviso, Andreï ha un’idea folle: riunire i suoi vecchi amici musicisti, che come lui vivono facendo umili lavori, e portarli a Parigi, spacciandoli per l’orchestra del Bolshoi. È l’occasione tanto attesa da tutti di potersi finalmente prendere una rivalsa... «Con questa ulteriore iniziativa di qualità ha detto il consigliere segretario Dino Falconio - intendiamo incrementare le molteplici attività culturali, come convegni, tavole rotonde, dibattiti e quelle più “mondane” come cene con spettacoli e serate musicali che si svolgono nel circolo. Al capolavoro di Mihaileanu seguirà “La guardia del corpo” a ricordo della indimenticabile Whitney Houston e altri lungometraggi che fanno parte della storia della cinematografia mondiale. Questa rassegna cinematografica è curata dal consocio Giulio Albano che ha selezionato i vari films tenendo anche conto delle indicazioni pervenutegli dai consoci. Con l’occasione informo che lo scrittore di gialli Vincenzo De Falco, ha adattato un suo racconto poliziesco, in forma di pièce teatrale, per metterlo in scena al circolo in una serata intitolata “Cena con delitto” lasciando ai soci di individuare il colpevole». to il punk, inteso come attitudine a fare le cose. Produciamo dall’Emocore dei Kairo all’elettronica di Francesco Paolo Addati, passando per il Post Punk dei L’Amo, Culture Wars e La Via degli Astronauti. Sostanzialmente produciano musica in cui ci sia molto cuore». Avete di recente messo in download gratuito alcuni dischi da voi prodotti. Come è stato possibile? «Quasi tutti ci fanno questa domanda. Mi sa che moriremo comunque poveri. Quindi a questo punto meglio rendere gratuita la fruibilità della musica. Comunque non alcuni, ma tutti i dischi sono scaricabili gratuitamente. Pensiamo che oggigiorno avere la presunzione di vendere la propria musica con quelle che sono state le innovazioni di Internet e del Peer to Peer è voler rimanere abbarbicati ad istanze che, giuste o sbagliate, non sono più attuali. E poi diciamocelo sinceramente: se la musica che produciamo avesse un reale “mercato” in Italia e dei canali di distribuzione, forse non ci sarebbe più Sanremo, invece c’è è ci colpisce ogni anno come se fosse una Festa Comandata, tipo Natale, Pasqua etc». Qualche anticipazione. Cosa avete in cantiere? «Stiamo lavorando sull’uscita di vari vinili. Abbiamo in cantiere uno split 7” L’Amo/Trans Vz che uscirà in coproduzione con la To Loose La Track , altra interessantissima etichetta che consiglio a tutti. Poi stiamo coproducendo l’ep d’esordio dei Vacanza, sempre in vinile con amici del Salernitano, alla faccia della rivalità tra Napoli e Salerno. E poi con gli amici del Sudterranea, Mamamù e Cellar Theory, locali sempre molto attenti a quello che succede nel panoramana Napoletano e Non, organizziamo eventi con cadenza bimestrale. Il prossimo appuntamento importante sarà la “Due giorni dell’etichetta”, che si chiama simapaticamente “Se ti diverti sei uno stronzo” il 2 e 3 Marzo, rispettivamente al Sudterranea e al Mamamù, dove oltre alle varie bands sul catalogo Fallodischi parteciperanno anche i Gazebo Penguins (To Loose La Track) che stanno facendo furore per tutta la penisola Italiana, ed i Dust Inside Band Stoner Spezzina dai suoni psichedelici. Se l’abbiamo fatto noi puoi “fallo” anche tu».