Proposta Operativa
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Proposta Operativa
PROGETTO DI AREA VASTA PER LO SVILUPPO DELLA PROVINCIA DI CROTONE BOZZA elaborata nell’agosto 2010 - aggiornata nell’ottobre 2013 La sensibilità di un acuto scrittore meridionale ci fornisce una traccia su cui si può disegnare un progetto di sviluppo. Scrive Marcello Veneziani nel suo bel libro “Sud”: “Si può dar luogo a investimenti creativi e insediamenti attrattivi, migliorando le condizioni strutturali ed infrastrutturali, tutelando e valorizzando il paesaggio, i prodotti locali, tesaurizzando il clima e l’habitat, in modo da rendere produttivo anche il panorama. Qui s’innesta il legame con il territorio, dal turismo all’artigianato, dall’agricoltura ai beni culturali, al vivere comunitario. Con la prospettiva aggiuntiva che una terra gradevole e un clima clemente diventano attrattivi per una cittadinanza elettiva, gente che viene a svernare o a godersi l’estate, la pensione, le pause lavorative, i periodi sabatici, la seconda residenza”. PREAMBOLO Nell’agosto 2010 è stato scritto quanto segue: “Gli anni che stiamo vivendo non passeranno alla storia come un periodo di ordinaria amministrazione in quanto fortemente caratterizzati da profondi cambiamenti negli equilibri del sistema mondiale che hanno modificato, e modificheranno ancora, il quadro economico internazionale, spostando le priorità delle nazioni dallo sviluppo al risanamento. A questa tendenza generale si aggiunge l’orientamento italiano a voler introdurre il federalismo nella riforma dell’ordinamento statuale vigente. Noi, cittadini in terra di Calabria, ci troviamo a dover gestire questa fase dovendo superare, come si vede, un doppio salto mortale: infatti mentre subiamo, per il risanamento, pesanti tagli alle entrate ordinarie dei nostri Enti Locali, Regione compresa, dall’altra non riusciamo a spendere sufficientemente le risorse straordinarie, (regionali, statali e comunitarie), a nostra disposizione per provocare lo sviluppo che dovrebbe consentirci quell’autonomia economica che rappresenta l’essenza dello stato federale. Per superare questa apparente contraddizione valgono le seguenti considerazioni. Il quadro internazionale ha determinato la situazione che gli economisti descrivono con la metafora del “cavallo che non beve” volendo sottolineare che gli attori del sistema, in ragione di aspettative preoccupate e comunque pessimistiche, tendono a non cogliere gli stimoli e le opportunità che il mercato e le pubbliche amministrazioni pongono in essere per uscire dalla stagnazione. Nel nostro caso gli attori sono sia i soggetti privati che quelli pubblici, tutti in difficoltà nel costruire progetti di investimento. In questa situazione sarà ben difficile che si realizzino le condizioni per l’utilizzo virtuoso dei fondi 2007/2013 viste le procedure che il quadro vigente affida in massima parte alla fattispecie dei “bandi”. D’altra parte anche quella parte di spesa per opere pubbliche nelle infrastrutture e nella qualificazione del territorio che non rientra nei bandi, pur essendo legittima spesa pubblica, può risultare quasi ininfluente ai fini dello sviluppo quando crea strutture poi scarsamente utilizzate, queste dopo pochi anni vanno in degrado per il disuso e la mancanza di manutenzioni. Il problema della provincia di Crotone, preso atto che la reindustrializzazione ha fallito e che dobbiamo aspettarci per il futuro minori trasferimenti dallo Stato per i nostri Enti locali, consiste nell’utilizzare i prossimi dieci anni e le risorse straordinarie ancora esistenti in questa fase di transizione per cercare di innescare un meccanismo che accenda la scintilla dello sviluppo attraverso una terapia d’urto. E’ questo il tentativo che si è cercato di progettare nelle pagine che seguono, su di un convincimento molto importante: meno potere alle idee dei tecnocrati e più centralità alle visioni dei Sindaci e dei Consigli Comunali sul presupposto che rappresentano il primo stadio del nostro sistema democratico ed hanno in gran parte l’autorità morale per indicare processi di sviluppo e nuovi comportamenti ai loro concittadini. Dagli incontri avuti appare come prima loro esigenza quella di ridare fiato alle economie locali ed evitare lo spopolamento, obiettivo perseguibile solo attraverso l’incremento dei consumatori di beni e servizi aldilà dei residenti. E’ da qui che ha preso corpo l’idea degli attrattori d’area nella cornice del nostro sistema territoriale mare-monti, veramente unico, per le caratteristiche che ha, in tutta Italia”. A settembre 2013, la fase del risanamento sembra aver dato i primi importanti risultati, anche se accompagnata da un forte peggioramento della situazione DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 3 economica, per cui l’attenzione degli attori istituzionali è rivolta a riprendere la strada dello sviluppo. Allo stesso tempo, però, va rilevato che l’utilizzo dei fondi comunitari relativi all’esennio 2007-2013 ha accumulato notevoli ritardi, basti pensare che da noi i due programmi più importanti, PISU e PISL, hanno appena iniziato il loro iter attuativo. A questo punto sia le Autorità Nazionali che quelle Comunitarie hanno sottolineato l’inefficacia e la disorganicità nell’utilizzo dei predetti fondi per cui il Governo Italiano, nel Consiglio dei Ministri del 26 Agosto 2013, ha istituito l’Agenzia per la Coesione territoriale il cui statuto dovrà essere emanato entro il 1° marzo 2014 e avrà i seguenti compiti: monitoraggio sistematico e continuo sull’uso dei fondi; sostegno e assistenza tecnica alle amministrazioni interessate nella gestione dei programmi, sia attraverso attività di formazione specifica del personale, sia con apposite strutture di sostegno alle amministrazioni, per quanto riguarda in particolare la gestione degli appalti pubblici; svolgimento, in alcuni casi bene definiti, di compiti diretti di autorità di gestione tanto per progetti sperimentali, quanto nell’ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune autorità di gestione dei programmi, valutati dal Presidente dei Consiglio e dal Ministro per la Coesione territoriale. Fatte queste premesse, rilevato che a fine 2013 siamo solo al punto di partenza di interventi che avrebbero dovuto essere realizzati a partire dal 2007 e completati nel 2013, che in questa situazione si finisce per essere portati a privilegiare una spesa “qualunque” che consenta la rendicontazione per evitare perdita di risorse, Crotone Sviluppo ha ripreso il lavoro dell’Agosto 2010, procedendo all’aggiornamento dello stesso per metterlo a servizio di Parti Sociali ed Istituzioni. INDICE SCHEDA DI SINTESI ............................................................................. 6 PRESENTAZIONE PROGETTO D’AREA VASTA E STRATEGIA D’INTERVENTO ..................................................................................... 8 PREMESSA ............................................................................................................... 8 L’IDEA STRATEGICA DI SVILUPPO ............................................................................... 9 IL PROGETTO D’AREA VASTA ................................................................................... 10 CLASSIFICAZIONE ATTRATTORI ................................................................................ 12 PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE ......... 14 PROGRAMMI E PROGETTI DI SVILUPPO GIA’ REALIZZATI: ANALISI. .............................................................................................. 55 ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE ........................ 93 ANALISI SWOT DEL TERRITORIO PROVINCIALE ........................................................... 97 AZIONI PER LA FATTIBILITÀ DI UN PIANO DI REALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ATTRATTORI E SERVIZI DI SUPPORTO. .............................................................. 100 LE FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ .................................................................... 100 NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, NAZIONALE E REGIONALE, COERENZA DELLA STRATEGIA............................... 102 GESTIONE DEL PROGETTO ............................................................ 105 STRUTTURA DI SUPPORTO ALLA CRESCITA CON IL PROGETTO AREA VASTA ............. 105 ATTIVITA’ A CURA DI CROTONE SVILUPPO IN QUALITA’ DI SOGGETTO ATTUATORE E GESTORE DEL PROGETTO D’AREA VASTA. ....................................................... 105 ESPERIENZE E CAPACITA’ MATURATE ..................................................................... 118 DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 5 PROGETTO D'AREA VASTA DELLA PROVINCIA DI CROTONE SCHEDA DI SINTESI Soggetti proponenti: i 27 Comuni della Provincia di Crotone e l’Amministrazione Provinciale di Crotone. Atti ufficiali di approvazione: il progetto sarà approvato con delibere dei consigli comunali e del consiglio provinciale Studio, Coordinamento ed attuazione: Crotone di Sviluppo S.c.p.A., Agenzia di Sviluppo pubblico-privata controllata dalla Provincia di Crotone. Strategia di intervento La Provincia di Crotone versa in una situazione di grave crisi occupazionale, economica e sociale. Crotone Sviluppo S.c.p.A., ha avviato con le amministrazioni locali, un percorso di concertazione finalizzato a condividere ed attuare un programma integrato di sviluppo del territorio. Fin dai primi colloqui avuti con i Sindaci presso le sedi comunali, è emersa la convinzione che i tentativi di reindustrializzazione sono falliti principalmente a causa della difficoltà delle nostre imprese, specie quelle ricadenti nel settore manifatturiero, di andare oltre il mercato locale molto limitato in termini di domanda complessiva di beni e servizi e di competere in un mercato globale caratterizzato da costi minori di trasporto e di manodopera nonché da un’ottimale organizzazione dei fattori produttivi grazie alla presenza di distretti e filiere. Di conseguenza, l’unica prospettiva di sviluppo del territorio è quella di incrementare la domanda globale di beni e servizi favorendo la presenza nel territorio di nuovi consumatori che si aggiungano ai residenti. Per ottenere tale obiettivo non è sufficiente elevare lo standard dei servizi offerti in quanto questi resterebbero comunque, verosimilmente, sotto i livelli di molte aree concorrenti; al contrario, dovendo convincere potenziali "clienti" a percorrere molte centinaia di chilometri per raggiungerci, le motivazioni dovrebbero essere forti e tali da riempire un numero significativo di giorni. Da qui il concetto di considerare l'intero territorio, dal mare alla montagna, unitariamente e come prodotto integrato. In questa ottica, la strategia di sviluppo è stata revisionata in modo da presentare la proposta in termini di localizzazione degli interventi in Crotone e in Provincia di Crotone e inoltre come organica sommatoria di: nuovi attrattori, attrattori/interventi in corso di realizzazione e già finanziati, attrattori/interventi esistenti. Idea del progetto generale L’idea è quella di puntare su un sistema integrato di attrattori d’area individuati per Crotone e per i Comuni della Provincia classificati in funzione del relativo stato di attuazione e supportati da interventi integrativi e di supporto Per Crotone sono stati individuati di 7 attrattori e tre interventi di supporto. Per i comuni della Provincia di Crotone sono stati individuati 10 attrattori, alcuni dei quali sono composti da specifici interventi, localizzati geograficamente nelle diverse aree della provincia, ma aventi la stessa tematica dell’attrattore di ispirazione. Anche in questo caso per i Comuni della Provincia di Crotone sono stati individuati tre tipologie di interventi di supporto. Interventi di supporto La concentrazione delle risorse sulla realizzazione unitaria ed integrata di tali attrattori, incrementando la presenza sul territorio di nuovi consumatori di beni e servizi, rappresenterebbe un’adeguata terapia d’urto contro l’attuale stagnazione, in grado di innescare la scintilla dello sviluppo e di ridare fiato alle economie locali stimolando gli investimenti privati e “giustificando” gli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi di collegamento. Programmi pubblici di riqualificazione urbana si affiancherebbero ad interventi in regime di aiuto effettuati da operatori privati per la realizzazione degli attrattori turistici ed in altri vari settori (ricettività diffusa, artigianato tipico, attività enogastronomiche ecocompatibili, attività culturali, e ricreative, produzioni tradizionali, etc), nonché interventi di formazione professionale a supporto degli stessi. Costo del progetto : 205 mln di euro circa comprendente 119 mln di parte pubblica e 86 mln di parte privata. Strumento di finanziamento Alcuni interventi sono già finanziati mentre per la realizzazione degli altri si farebbe ricorso a risorse da individuare nell’ambito della programmazione dei fondi 2014-2020, oltre alle rivenienze dalla precedente programmazione. Crotone Sviluppo, in qualità di agenzia di sviluppo locale controllata dalla Provincia di Crotone e di Ente strumentale alle politiche di sviluppo delle pubbliche amministrazioni, potrebbe assumere il ruolo di soggetto coordinatore e gestore del progetto nonché di Organismo Intermediario tra la Regione Calabria e le amministrazioni locali, anche in considerazione della necessità di realizzare attività preliminari di advisor finalizzate ad identificare le operazioni da attuare in regime d'aiuto rispetto a quelle totalmente pubbliche. Si tenga presente, infatti, che per alcuni interventi sarà necessario effettuare una delicata scelta di fondo, previ accurati studi di fattibilità e analisi costi/benefici: affidarne la realizzazione e la successiva gestione direttamente ad un soggetto privato, optando pertanto per cofinanziamenti in regime d’aiuto, oppure finanziarne al 100% l’attuazione all’Ente pubblico o ad un Consorzio di Enti pubblici, per poi selezionare il privato gestore mediante procedura di evidenza pubblica. Qualora il progetto non dovesse rientrare nella programmazione regionale, se il territorio lo condividesse, potrebbe essere presentato direttamente all’Agenzia per la Coesione Territoriale. Modalità di finanziamento Progetti infrastrutturali ed immateriali realizzati da Comuni, Enti pubblici e/o loro aggregazioni: 100% pubblico. Interventi in regime d’aiuto: 40% pubblico, 60% di cofinanziamento privato; interventi di formazione professionale: 100% pubblico salvo i corsi di formazione continua per i quali è previsto il cofinanziamento. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 7 PRESENTAZIONE PROGETTO D’AREA VASTA E STRATEGIA D’INTERVENTO PREMESSA Dopo la dismissione delle industrie chimiche e metallurgiche, che avevano assicurato circa settanta anni di prosperità economica, i progetti di reindustrializzazione messi in campo sul territorio non hanno realizzato il nuovo modello di sviluppo che avrebbe dovuto basarsi sulla presenza di molte piccole e medie imprese operanti prevalentemente nel settore manifatturiero. Il fallimento è da ascriversi alla considerazione che i contributi in conto impianti, seppur cospicui, hanno facilitato la prima fase di realizzazione degli investimenti produttivi, ma nella successiva e decisiva fase di start-up e di gestione non hanno annullato il deficit di competitività con le aree italiane organizzate in distretti, né tantomeno con quelle allocate in paesi emergenti. In sostanza, da un lato, le nuove aziende, operando in un’area che é arretrata sia dal punto di vista infrastrutturale che dei servizi, ma con i vincoli ed i costi propri dell’economia europea, non sono riuscite ad essere competitive sul mercato; dall’altro lato le piccole aziende già operanti sul territorio, pur beneficiando di incentivi che spesso ne hanno consentito l’ampliamento e l’ammodernamento, laddove sono riuscite a sopravvivere, riescono a fatica a salvaguardare il proprio equilibrio economico e finanziario in quanto strutturate essenzialmente per soddisfare la limitata domanda locale o al massimo regionale. Il mercato locale, dunque, non è in grado di autoalimentarsi, e ciò per una brutale questione di numeri (la Provincia di Crotone conta poco più di 170.000 abitanti, equivalenti alla popolazione di una piccola città italiana, tra l’altro con un reddito medio molto basso e di conseguenza poco propensi al consumo; l’intera Regione Calabria conta poco più di 2.000.000 abitanti, dato inferiore a quello dei residenti di tante città italiane). Di conseguenza, se non riusciamo a vendere fuori dal nostro territorio i beni che produciamo, l’unica plausibile prospettiva di sviluppo consiste nel cercare di incrementare la domanda globale di beni e servizi portando sul territorio nuovi potenziali consumatori, attratti dalle specificità endogene. Per ottenere tale obiettivo non è sufficiente elevare lo standard dei servizi offerti in quanto questi resterebbero comunque, verosimilmente, sotto i livelli di molte aree concorrenti; al contrario, dovendo convincere potenziali "clienti" a percorrere molte centinaia di chilometri per raggiungerci, le motivazioni dovrebbero essere forti e tali da riempire un numero significativo di giorni. Da qui il concetto di considerare l'intero territorio, dal mare alla montagna, unitariamente e come prodotto integrato. L’IDEA STRATEGICA DI SVILUPPO Dall’analisi del territorio crotonese emergono notevoli elementi di contraddizione, da una parte l’area è dotata di un copioso patrimonio di risorse: importanti testimonianze storiche del periodo greco-romano e medioevale; ricchezze naturali, significative espressioni di artigianato, produzioni tipiche di elevato valore qualitativo; una strategica posizione geografica; una rilevante superficie agricola, dall’altra si rileva una forte debolezza e frammentarietà del sistema produttivo imprenditoriale nei diversi settori, un insufficiente sviluppo infrastrutturale e dei servizi a sostegno delle imprese e della collettività, la permanenza di problematiche relative a situazioni di degrado edilizio ed ambientale, abbandono ed emarginazione. E’ necessario perciò praticare adeguate politiche di marketing territoriale capaci di integrare la valorizzazione e l’utilizzo delle risorse endogene allo sviluppo del territorio e in quest’ottica il turismo, nelle sue svariate forme (turismo culturale, religioso, ambientale, enogastronomico, etc.) può e deve rappresentare lo strumento per incrementare la domanda di beni e servizi e l’economia del territorio. In effetti, sebbene le risorse indicate imprimano all’area una spontanea vocazione turistica, il settore non ha ancora raggiunto apprezzabili livelli di sviluppo (offerta frammentata, stagionalizzata, poco qualificata ed integrata). Tale ritardo è legato alle peculiarità del “prodotto turistico” che scaturisce da un processo complesso caratterizzato dalla combinazione di numerosi elementi che sono posseduti e gestiti da soggetti diversi, rientranti sia nella sfera privata che nel settore pubblico dell’economia. Ognuno di questi elementi viene scambiato sul mercato ad un prezzo particolare, e dall’aggregazione di tali prezzi scaturisce il valore complessivo del “prodotto turistico”. Partendo da questa impostazione, l’idea strategica di sviluppo del territorio della Provincia di Crotone è di caratterizzare tale area vasta come sistema integrato di attrattori d’area in cui operano soggetti pubblici e privati, organizzati in modo complementare e secondo un modello di input/output dell’economia condiviso e fondato sul turismo e in cui si adottano strumenti di monitoraggio delle dinamiche socio-economiche specifiche, in grado di garantire un territorio-risultato ben preciso, fonte di reddito e di occupazione. La concentrazione delle risorse sulla realizzazione unitaria ed integrata di tali attrattori, incrementerà la presenza sul territorio di nuovi consumatori di beni e servizi e rappresenterà un’adeguata terapia d’urto contro l’attuale stagnazione, in grado di innescare la scintilla dello sviluppo e di ridare fiato alle DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 9 economie locali, stimolando gli investimenti privati e “giustificando” i grandi investimenti pubblici in infrastrutture e servizi di collegamento. Saranno valorizzati i beni e le attività culturali per aumentare l’attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti, favorendo la messa a sistema e la promozione dei Comuni in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile, duraturo incentrato sull’ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione dell’offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere turistiche. Agli attrattori turistici si affiancheranno programmi di riqualificazione urbana ed urbanistica, interventi in regime di aiuto realizzati da operatori privati in vari settori (ricettività diffusa, artigianato tipico, attività enogastronomiche ecocompatibili, attività culturali, e ricreative, etc), nonché interventi di formazione professionale a supporto degli stessi. IL PROGETTO D’AREA VASTA Il progetto d’area vasta che è stato individuato e che ha determinato il successo in altri territori (anche con minore dotazione di “materie prime”) permetterà di progettare e realizzare piani di sviluppo integrati, incentrati su attrattori, da organizzare in rete, attorno ai quali si innesta una offerta più ampia ed un valore aggiunto in grado di attrarre consistenti slot di consumatori e di incrementare il “conto economico” del territorio. Attrarre turismo significa generare valore per il territorio ed innescare scambi e relazioni con mondi e mercati a tutti i livelli, da quello locale fino a quello internazionale. Incrementare la capacità attrattiva del territorio crotonese significa, dunque, costruire pacchetti strutturati, vendibili, comunicabili, sostenibili sui mercati del turismo nelle loro diverse espressioni. Per inserirsi nei grandi itinerari, sarà necessario perseguire un’azione di creazione e potenziamento di importanti Attrattori sostenendo la propria offerta con una campagna di promozione verso il mercato turistico nazionale e internazionale basata sulla differenziazione delle strategie di comunicazione per segmento e per obiettivo. Partendo dalle peculiarità specifiche del nostro territorio, il progetto si svilupperà in un area vasta composta dai 27 Comuni della Provincia di Crotone Il programma è concepito in un sistema di interventi di sviluppo socio-economico più o meno complessi che interessano le principali aree dove insistono le potenzialità più rilevanti di aggregazione di fattori competitivi per la fattibilità economico-finanziaria dell’intero progetto. L’obiettivo, in termini di risultati, sarà quello di puntare sulla domanda globale di beni e servizi portando sul territorio nuovi potenziali consumatori, attratti dalla specificità del territorio, disposti ad acquistare i beni che già produciamo ed i nuovi beni e servizi indispensabili per il soggiorno sul territorio, incrementando, così, l’attuale composizione dei flussi turistici, sia in termini di tipologia sia in termini di stagionalità. Ovviamente, tale offerta è pensata e orientata a seconda delle diverse componenti e tipologie di consumatori. Il Progetto di Sviluppo Area Vasta ” Il sistema integrato degli attrattori d’area e la ricettività diffusa sul territorio come volano di sviluppo”, è un progetto che comprende parchi tematici e ludici e percorsi enogastronomici e culturali e punta sull’industria del tempo libero organizzata sulla cultura e sul divertimento. Nella loro individuazione si è proceduto : a coinvolgere, con incontri realizzati presso le sedi comunali, i Sindaci dei 27 Comuni della Provincia di Crotone nella condivisione dell’idea forza e nell’individuazione dei punti di forza del territorio;. ad individuare quegli attrattori che si collocano o sono collocabili lungo le direttrici viarie forti (S.S. 107 raggiungibile dell’Autostrada SA-RC Uscita Cosenza), Porto e Aeroporto di Crotone ovvero sulle strutture territoriali che ospitano i beni culturali, paesaggistici e ambientali più noti e più frequentati in assoluto, o che presentano una forte concentrazione - nello spazio o lungo gli assi di relazione – di rilevanti risorse culturali. ad individuare quegli attrattori che sono o possono essere inseriti nei programmi di sviluppo locale (PISL, APQ, ecc.) ad individuare le modalità di realizzazione degli interventi attraverso un regime diretto a carico degli Enti Pubblici o regime di aiuti a favore degli investitori privati. Alcuni interventi individuati nel presente documento sono già oggetto di finanziamento si veda tabella che segue, mentre per la realizzazione degli altri si intende far ricorso a risorse da individuare nell’ambito della programmazione dei fondi 2014-2020, oltre alle rivenienze della precedente programmazione. Necessitano di ulteriori approfondimenti circa le procedure di emanazione dei bandi per il regime di aiuto e per la formazione del personale operativo e la costituzione di cooperative di giovani, nonchè la professionalizzazione delle figure specializzate. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 11 CLASSIFICAZIONE ATTRATTORI CLASSIFICAZIONE GEOGRAFICA ATTRATTORI INDIVIDUATI PER CROTONE 1) Parco archeologico e ludico Crotone Nord 2) Parco archeologico di Capo Colonna 3) Grande museo della fortezza Carlo V 4) Rete aree archeologiche urbane 5) Museo d’arte contemporanea 6) Parco Pitagora 7) Centro Accoglienza Turisti La Vrica INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO a. riqualificazione urbanistica b. sviluppo di microfiliere imprenditoriali (Zona Franca Urbana e formazione) c. infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto ATTRATTORI INDIVIDUATI PER Comuni della Provincia di Crotone 1) Attrattori Ludico – educativi (Parchi tematici:Aquarium, Astronomico di Lilio, Degli Scacchi, Ampollino Park) 2. Impianto di risalita 3. Villaggio Palumbo 4. Sito Agroenergetico 5. Castelli ed attrattori religiosi (Castelli crotonesi, Attrattoti religiosi: SS Ecce Homo, Santuario Santa Spina, Convento S. Francesco di Paola) 6. Parchi e sentieri naturali e per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport, Parco della Montagnella, Parco Mezzocampo) 7. Le tradizioni Arbëreshe 8. Paese Hotel Baia dei Saraceni 9. Itinerari Enogastronomici 10. Terme della Magna Grecia INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana centro commerciale naturale di Le Castella); (riqualificazione dei centri storici di: Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro) sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di investimento inseriti nel PISL, Regime di Aiuti inseriti PISL) infrastrutture di supporto (Porto di Cirò M., Centro servizi territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa) DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 13 PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE (205 mln € di cui 40 mln di euro per interventi di supporto) 1) I parchi: 1 A Parco ludico Crotone Nord (50 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) 1 B Attrattori Ludico – educativi (Aquarium II lotto (2 mln di euro intervento pubblico), Astronomico di Lilio II lotto (0,6 mln di euro a carico pubblico), Ampollino Park(1 mln di euro a carico pubblico) 2) Impianto di risalita (50 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) 3) Villaggio Palumbo ( 5 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) 4) Sito Agroenergetico (2,5 mln di euro a carico pubblico) 5) Parchi e sentieri naturali e per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport, Parco della Montagnella, Parco Mezzocampo) (21,7 mln di euro a carico pubblico) 6) Grande museo della fortezza Carlo V e Rete aree archeologiche urbane Crotone ( 2,5 mln di euro a carico pubblico) 7) Le tradizioni Arbëreshe (5 mln di euro a carico pubblico) 8) Paese Hotel Baia dei Saraceni (15 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) 9) Itinerari Enogastronomici (10 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comune di Crotone a) riqualificazione urbanistica (risanamento Marina, Marinella e Gesù (10 mln € da contributo pubblico e 5 mln contributo da privati); rifacimento del lungomare cittadino fino all’”irto” (8 mln € pubblico) b) sviluppo di microfiliere imprenditoriali (5 mln € individuare privati con contributo pubblico al 40%) formazione (3 mln € pubblico) c) infrastrutture portuali-area porto turistico per imbarcazioni da diporto (9 mln € pubblico) INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE (già finanziati) 10 Parco archeologico Crotone Nord 11 Attrattori Ludico – educativi (Parchi tematici del crotonese: Aquarium, Astronomico di Lilio, Degli Scacchi) 12 Castelli ed attrattori religiosi (Castelli crotonesi, Attrattoti religiosi: SS Ecce Homo, Santuario Santa Spina, Convento S. Francesco di Paola) 13 Terme della Magna Grecia INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comuni Provincia Crotone Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana Centro commerciale naturale di Le Castella) riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro) sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre Natura Padre Cultura) infrastrutture di supporto altri comuni (Porto di Cirò M., Centro servizi territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa) ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE 14 Parco archeologico di Capo Colonna 15 Museo d’arte contemporanea Crotone 16 Parco Pitagora Crotone 17 Centro Accoglienza Turisti La Vrica DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 15 PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE (205 mln € di cui 13 mln di euro per interventi di supporto) 1) I parchi: 1 A Parco ludico Crotone Nord (50 mln di euro) 1 B Attrattori Ludico – educativi : Aquarium II lotto, Astronomico di Lilio II lotto, Ampollino Park) (3,6 mln di euro) I Parchi I parchi tematici del territorio crotonese saranno ludico-educativi ed avranno come tema principale la storia, la scienza, la natura e la cultura che ha caratterizzato questa zona. Si tratta di attrazioni turistiche che propongono temi in modo ludico allo scopo di divertire ma anche di far conoscere il tema a cui si ispirano e le relative tradizioni. L’innovazione che si intende assegnare a questi parchi è legata alla loro finalità educativa in termini di evoluzione da strutture di entertrainment a strutture di edutainment (nuovo termine derivato da education e entertrainment). In passato, il ruolo dei musei, delle biblioteche, delle scuole è stato quello di incivilire il popolo, trasformando la plebe in cives. Da ciò il termine incivilimento. Oggi invece è il tempo dell’edutainment, dell’ educare intrattenendo, divertendo, attivando l'apprendimento in modo ludico con il supporto informatico e tecnologico, in modo innovativo e che trova in tutte le fasce d’età il relativo target di riferimento. Le nuove tecnologie permettono di reinventare il rapporto tra musei, didattica, fruizione del patrimonio, popolazione e territorio locale gettando le basi per: avvicinare, in un circolo virtuoso per ricadute economiche, e per effetti formativi, scuola, musei e società; diventare il motore per la ristrutturazione di un'industria culturale della comunicazione che utilizzi anche strumenti diversi e che possa permettere alla Provincia di Crotone di acquisire un ruolo significativo sul mercato nazionale e su quello mondiale; creare le condizioni per lo sviluppo di nuove figure professionali complesse, o di veri e propri team composti da diversi profili professionali (ingegneri, comunicatori, storici dell'arte, archeologi, ecc.), con nuove opportunità occupazionali; riproporre e aggiornare il tema della didattica di importanza strategica anche a livello sociale. Per generare un movimento di tipo turistico non è sufficiente però un parco a tema tradizionale,perciò i parchi del crotonese sono stati connotati perchè: siano “unici”, ovvero “da vedere”. Questo si otterrà attraverso personaggi (Pitagora, Lilio, Di Bona), usando forme architettoniche innovative, caratteristiche naturali, eventi speciali e spettacoli, o una combinazione; abbiano una “massa critica” di attrazione, ovvero determinate dimensioni minime in funzione del target nazionale o internazionale; combinino alta tecnologia e dimensione umana, con alta qualità di servizi. Si dovranno combinare gli investimenti in attrazioni tecnologiche sofisticate, con un senso di “ospitalità”, così che esista un certo equilibrio fra tecnologia e contatto umano; incoraggino il pernottamento (i principali benefici del turismo vengono dal pernottamento); prevedano attività complementari attraverso gli altri attrattori per essere parte di una miscela ricreativa di attività per il tempo libero; sostengano la visibilità e promozione mediatica. In Italia, secondo una stima Mercury, esistono oltre 150 parchi divertimento, suddivisi in varie tipologie: parchi meccanici; parchi acquatici, faunistici e naturalistici; parchi avventura; parchi archeologici; parchi per bambini; parchi-miniatura; luna-park. Complessivamente la loro superficie copre 14 milioni di metri quadrati, su cui si concentrano 5.900 posti di lavoro e, nell'arco dei dodici mesi, circa 25 milioni di turisti. Tutto questo prevalentemente al Nord. L'offerta resta, infatti, più abbondante nella parte centrosettentrionale dello Stivale, dove ci sono 108 parchi, soprattutto fra Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna. I parchi del crotonese dunque caratterizzerebbero quest’area attraverso un approccio basato sull’edutainment e avrebbero come punto di forza una location con fattori collaterali di attrazione, già espressi (naturali e archeologiche) o potenziali, che potrebbero costituire un elemento sinergico bilaterale (del parco nei confronti di tali attrazioni e di tali attrazioni nei confronti dei parchi, soprattutto nella fase a regime, ovvero quando l’effetto novità è scemato. Anche a livello gestionale si immagina di innovare facendo leva: sul personale, con dipendenti che invece di stare fermi, come accade nei musei, coinvolgano il pubblico, “raccontando” il tema del parco con approcci diversi in funzione di un pubblico diverso, e indossino divise in linea con il tema del parco. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 17 sul food&beverage creando un’esperienza ispirata al parco anche durante il pranzo o la cena, ottenendo soddisfazione degli ospiti e grandi ritorni, perché la marginalità sul food è la massima in assoluto sul merchandising, uscendo dalla logica di vendere solo prodotti “artistici” ed allargando lo spettro dei prodotti, a seconda della storia che si racconta e se sviluppare una mascotte è un percorso lungo e oneroso si potrà optare per le magliette personalizzate o le foto scattate durante la visita, entrambi oggetti acquistati d’impulso. 1A Parco ludico Crotone Nord In estensione agli interventi previsti dal Parco Archeologico dell’Antica Kroton si propone la realizzazione di un moderno parco divertimenti multitematico ludico/ricreativo/educativo da ubicarsi possibilmente in prossimità dell’area archeologica di Crotone nord e del Virtual Reality Center, Museo Multisensoriale Sperimentale dove sarà possibile fruire dei beni culturali anche a “distanza” (con conseguente conservazione del bene “reale”), e dove sarà archiviato digitalmente il patrimonio artistico, il monitoraggio e la diagnostica dello stato di conservazione del bene e la simulazione di interventi di restauro attraverso figure professionali (esperti di beni culturali, informatici, ingegneri, architetti, geologi, fisici e chimici). Il parco divertimenti avrà come tema principale la storia del territorio per permettere la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’Antica Kroton e di tutta la Magna Grecia e al fine di creare una continuità logico-fisica con il Parco Archeologico e con il Museo Multisensoriale Sperimentale. Si ripercorreranno i secoli dalla Magna Grecia, con il tempio di Hera Lacinia e la scuola di Pitagora inventore della tabella pitagorica, sino agli insediamenti prima romanici e poi medioevali. Un parco in cui rievocare teorie antiche e dove proporre le più moderne, in chiave di divertimento, con la realizzazione o il riutilizzo di strutture architettoniche importanti ed ecosostenibili in grado di ospitare riproduzioni in scala di fenomeni naturali ed esperimenti. Rievocando i grandi personaggi che hanno vissuto in questa terra, il parco avrà come temi principali la storia della città nei tre momenti storici di intersesse e attraverso i personaggi di maggiore espressione del relativo periodo si affronteranno argomenti storico culturali legati a Pitagora, Alcmeone, Filolao, Milone, ecc. Verrà realizzato in scala il sito storico della Magna Graecia, del tempio di Hera Lacinia, della scuola Pitagorica ecc. alla stregua dell’Italia in miniatura realizzata a Rimini, il parco si articolerà dunque in aree minuziosamente tematizzate e potrà disporre anche di acquari, percorsi acquatici ecc. che convergono tutte nella piazza centrale dove sorgerà l’agorà. Si tratta di realizzare un “exploratorium”, un'aula senza pareti, un laboratorio in cui si simulano condizioni storiche del nostro passato e dove si fanno esperienze virtuali in 3D e 4D che uniscono sensazioni olfattive e tattili, con spruzzi d’acqua, sbuffi d’aria oltre che effetti luce in grado di divertire e stupire, dove si fanno esperimenti e si potranno replicare realisticamente e virtualmente esperienze storiche del nostro passato con effetti speciali. Combinando una qualità visuale delle immagini estremamente alta, con sedili programmati per muoversi insieme all’azione, i visitatori potranno gustare in modo realistico esperienze prima impensabili in un parco a tema (visitare l’antica Kroton, la Croto dei latini e il Castello di Carlo V nella sua ricostruzione virtuale. Le simulazioni potranno essere prodotte ad una frazione del costo di quelle tradizionali e le tecnologie usate saranno il più flessibile possibile consentendo di cambiare esperienza semplicemente cambiando software (il film proiettato) anziché cambiare struttura. Una sfida importante, ad ogni modo, sarà quella di sfondare dal punto di vista tecnologico, mantenendo intatta l’emozione e spontaneità del rischio personale percepito e dell’interazione di gruppo. Si potranno realizzare esperienze con un forte coinvolgimento emotivo in un ambiente particolare per i ragazzi perché virtuale. Dunque non si tratterà di un parco d’attrazioni, né di un museo scientifico, ma un parco di divertimenti e di scoperta di nuovo tipo in cui il visitatore scopre le differenti interazioni fra l’Uomo e la Storia/Arte, sperimenta un’avventura interattiva che mescola il gioco, le arti, gli incontri. Ogni spazio proporrà un ambiente didattico che permetterà al visitatore di scoprire e di comprendere il tema, grazie ad un incontro virtuale con degli specialisti. Le attività ludiche metteranno in scena i differenti universi greci, romani e medioevali con giochi e percorsi e verranno proposti spettacoli specifici a tema. Inoltre verrà istituita la settimana mondiale di Pitagora, con seminari, interventi e incontri per ricordare il filosofo e matematico, nativo di Samo ma trasferitosi a Crotone all'incirca nel 530 a.C., dove fondò la sua scuola. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 19 1B Ampollino Park, Aquarium II lotto, Astronomico di Lilio II lotto Ampollino Park Si tratta di una tipologia di parco ludico-ricreativo che di recente si è affermata anche in Italia e che riscuote fin dagli anni '90 un grande interesse di pubblico. Il Parco, da situare nei dintorni del lago Ampollino, nel Comune di Cotronei si connoterà per presentare un'attività a contatto con la natura e a basso impatto ambientale: nessun mezzo motorizzato, nessun rumore, nessuna emissione di gas, un modo diverso e intelligente per divertirsi nel rispetto del territorio. Un Parco Avventura che rappresenta anche un’occasione di riqualificazione delle aree boschive abbandonate e che si caratterizzerà in un insieme di percorsi sospesi a diverse quote da terra, differenziati per lunghezza e difficoltà, installati su alberi ad alto fusto o su pali di legno o pareti di roccia. Gli utenti potranno muoversi liberamente dopo essere stati istruiti ed equipaggiati con un dispositivo di sicurezza analogo a quello usato in alpinismo (imbragatura, moschettoni, carrucola). Tale tipologia di attrattore risponderà alle esigenze di varie categorie di utenti: privati interessati a investire nella gestione di uno o più impianti enti pubblici interessati a valorizzare il proprio patrimonio con attività innovativa e a basso impatto ambientale tutti coloro che hanno interessi socio-formativi (aziende, scuole, collegi, enti, ecc.) coloro che puntano ad investimenti eco-compatibili. e offrirà una reale opportunità di incrementare il flusso turistico annuo grazie a: • una redditività indotta per strutture alberghiere e agrituristiche, ristoranti e trattorie; • un’opportunità di svago reale e formativo per scuole, università • una proposta innovativa per un potenziamento dell'offerta turistica locale. Aquarium II lotto Il progetto dell’AQUARIUM approvato con il PISL linea di intervento 5.3.2.1. ha l’obiettivo di realizzare, il Centro per l’Educazione all’Ambiente Marino – AQUARIUM, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR). A completamento di questo primo intervento riguardante la struttura principale e la dotazione di base è stato elaborato un secondo lotto di interventi, inserito nell’ambito del PISL ma non finanziato, ammontante a 2 mln di euro. In particolare si tratta di completare la dotazione dell’ AREA TECNICA, individuata come spazio funzionale, dei sistemi di tabulazione per pesci ed invertebrati, degli impianti Life Support System (LSS) per la gestione delle acque, dell’area tecnica per il soccorso delle tartarughe Caretta caretta, ecc.. PARCO Astronomico di Lilio II lotto A completamento dell’operazione inserita nel PISL riguardante la progettazione, realizzazione e promozione di un nuovo Parco Culturale denominato “Parco Astronomico Lilio”, correlato alla specificità storica e culturale del territorio, è già stato predisposto il progetto di massima per il completamento del PARCO ed è stato inserito in overbooking nel PISL per un costo che si aggira intorno ai 0.6 mln di euro. In particolare, Il Parco Lilio sarà situato tra il Comune di Cirò ed il Comune di Savelli, e rappresenterà un parco di alto spessore culturale per valorizzare il patrimonio culturale e storico del territorio, ponendo l’accento su una delle figure storiche che più ha contraddistinto l’area del crotonese: Lilio, nato a Cirò nel 1510. Fu medico, grande matematico ed astronomo, è passato alla storia per essere stato l’inventore e il protagonista di una tra le più importanti riforme del Rinascimento italiano e cioè della riforma del nuovo calendario,promulgato nel 1582 da Gregorio XIII e tuttora in vigore. Con l’obiettivo di far conoscere la scienza sin dai primi anni dell’età scolare, anche attraverso le attività ludiche il parco tematico sarà dotato di un’area attrezzata adibita a pic nic e a parco giochi a tema scientifico-astronomico e insieme al planetario ed all’osservatorio astronomico rappresenteranno quindi, uno strumento a disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato a scoprire le bellezze dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio. Con questa operazione aggiuntiva si tratta di completare la dotazione dell’Osservatorio Astronomico Lilio, del planetario, e della Casa di Lilio. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 21 1 IMPIANTO DI RISALITA DI PETILIA POLICASTRO (50 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) L’idea progettuale prevede la costruzione di una moderna infrastruttura sciistica con l’utilizzo dei punti di appoggio di una vecchia funivia, un tempo utilizzata per il trasporto di legname, che consenta il collegamento mare-Sila, la visione del meraviglioso panorama della costa ionica e dei monti, nonché la possibilità di raggiungere gli impianti sciistici in inverno e di effettuare escursioni naturalistiche nella stagione estiva. Petilia Policastro è il sito in cui si realizzerà l’intervento. Si tratta di un paese della provincia di Crotone che conta 9.594 abitanti, arroccato alle falde della Sila, su uno sperone roccioso a 436 metri d’altitudine, alla confluenza dei torrenti Cropa e Soleo. In passato, in questa zona era insediata una importante azienda: SO.FO.ME. (Società Forestale Meridionale) impegnata nella produzione di legname abbondantemente presente in questa vasta zona della Sila comprendente il territorio demaniale dei seguenti comuni: Petilia Policastro, Cotronei, Mesoraca, Petronà, Cerva, Sersale e Taverna. Da qui la SO.FO.ME. ricavava una quantità incommensurabile di materiale legnoso e per provvedere al trasporto di detto materiale, la Società fece costruire tre tratti di ferrovia di cui il più lungo, di circa 20 Km che percorreva l’isoipsa di quota 1650 m passando per le località: Tirivolo, Gariglione, Differenze, Spuntone, Buonanotte, Mamma Giuseppina, fino a raggiungere le sorgenti del fiume Tacina. Nel 1948 la Società dismise la lavorazione del legno e oggi rimangono i punti di appoggio della vecchia funivia che potrebbero essere usati per realizzare un sistema di mobilità alternativa, costituito da una funivia con cabinette a sei posti che collegherebbe il paese con la località di montagna Petto di Mandra dove il manto nevoso di notevole spessore consentirebbe la pratica dello sci alpino fino a quota 1700 slm.. Considerato quanto sopra l’amministrazione comunale di Petilia Policastro ha reindirizzato lo sviluppo economico dell’area verso il turismo montano e pertanto ha commissionato la progettazione di una moderna stazione sciistica che prevede il raggiungimento della montagna mediante un impianto sciistico. Allo stato attuale, in Calabria, gli impianti sciistici esistenti non sono in grado di soddisfare le esigenze di un bacino di sciatori sia locali che provenienti dalle regioni vicine: Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia. Pertanto la realizzazione di una stazione sciistica che prevede il raggiungimento della montagna mediante il citato sistema di mobilità, e la realizzazione di 5 piste sciistiche di diverso grado di difficoltà, permetterebbero di appagare le esigenze dello sciatore medio che rappresenta la massa economicamente più significativa dell’affluenza turistica. Inoltre la realizzazione degli impianti potrebbe stimolare una più intensa utilizzazione infrasettimanale degli stessi e delle strutture ricettive esistenti. I terreni su cui sorgerebbero gli impianti sono coperte da piante di faggio ad alto fusto e si sviluppano fra 1280 m slm e 1700 m slm. La valle racchiusa dalla corona di montagne: Petto di Mandra, Macchia dell’Arpa e Tavola Parata che la protegge ad ovest dalle sciroccate è stata giudicata ideale per la creazione di una valida stazione di turismo invernale . La realizzazione della cabinovia e delle piste da sci richiamerebbe tanti amanti della montagna che risiedono nel sud Italia e che per godere di una settimana bianca devono raggiungere le Alpi. 2) VILLAGGIO PALUMBO ( 5 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) Il Palumbosila sorge alle pendici del monte Gariglione, al confine col Parco Nazionale della Calabria, e si affaccia sul lago Ampollino. È costituito da residence, ville ed alberghi circondati da un bosco di pini e faggi secolari. Il Villaggio offre la possibilità di godersi le vacanze con soggiorno in hotel oppure con la formula del fitto settimanale degli appartamenti. Molteplici sono le attività ricreative (animazione, sagre, spettacoli, discoteca, eventi…) e sportive (sci e snowboard con neve programmata e illuminazione notturna, motoslitte, pattinaggio su ghiaccio, bob artificiale e sci estivo, tennis, calcio, calcetto, pallavolo, basket, equitazione, trekking, quad, go-kart…) organizzate nell’ambito del Palumbosila. Al 31/12/2011 sono scaduti i termini autorizzativi per due dei 4 impianti di risalita presenti nell’area di villaggio Palumbo e perciò sono attualmente in disuso e dovranno essere smontati. Gli altri due impianti di risalita esistenti sono attualmente utilizzati con un’autorizzazione in scadenza nel 2018. L’idea è quella di ristrutturare gli impianti di risalita esistenti, realizzando una nuova struttura per il prolungamento dell’impianto di innevamento e il posizionamento della nuova seggiovia biposto. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 23 Saranno inoltre previsti servizi bar, spogliatoi, servizi igienici, e la messa in sicurezza delle piste con le relative stazioni. Con questo intervento si potrà valorizzare lo sviluppo degli sport invernali nel territorio e migliorare la vivibilità invernale dei luoghi, incrementando la presenza del turismo, promuovendo manifestazioni ed eventi legati alla cultura della montagna. L’area interessata riguarderà circa 64 ha, localizzati nel Comune di Cotronei, Loc. Trepidò, e all’interno del villaggio Palumbo Sila. L’area circostante l’intervento è patrimonio naturalistico di elevato pregio in quanto confina con il Parco Nazionale della Calabria e, sebbene sia inedificabile, consente la realizzazione di impianti tecnologici funzionali all’esercizio di impianti sportivi e spazi chiusi per attrezzature quali spogliatoi, bar, ecc. che completano il progetto unitario e garantiscono alle piste il prolungamento della stagione turistica. La società Scalise Sport Group Srl, che ha già realizzato un impianto di innevamento artificiale attraverso un investimento di 2.5 mln di euro, in parte finanziati con fondi 488/92, necessita di un’ ulteriore spesa di circa 5 mln di euro per la realizzazione degli interventi sopra indicati, di cui si riportano le principali caratteristiche tecniche 1. SMANTELLAMENTO DI UNA DELLE DUE SEGGIOVIE (scadenza tecnica); 2. SMANTELLAMENTO DI DUE SKILFT; 3. REALIZZAZIONE NUOVA SEGGIOVIA BIPOSTO; 4. AMPLIAMNETO DELL’IMPIANTO DI INNEVAMENTO; 5. AMPLIAMENTO DEL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE ESTERNO; 6. RISTRUTTURAZIONE E RECUPERO FABBRICATI; 7. STAZIONI VARIE; 8. NUOVE COSTRUZIONI ; 9. OPERE DI URBANIZZAZIONE Con la realizzazione del nuovo impianto con stazione di arrivo a Cima Bianca, meta particolarmente ambita da una notevole fascia di sciatori, si avrà la possibilità di sviluppare con facilità gran parte delle discipline che variano dallo slalom gigante al quello speciale, dallo snowbord allo slittino, alle piste scuola baby, con stazioni di partenza, intermedie e di arrivo omologate, come previsto dal regolamento sciistico, dotate di servizi adeguati per realizzare anche i campionati nazionali di sci per varie discipline. Il progetto sopra descritto è già esecutivo e dispone delle specifiche autorizzazioni preliminari rilasciate dal Comune. La società Sport Group Srl è titolare della concessione ministeriale per il “pubblico trasporto” di persone, nella cui fattispecie è classificabile il servizio espletato attraverso uso di seggiovie e cabinovie o similari. 3) SITO AGROENERGETICO (2,5 mln di euro a carico pubblico) Le fonti di energia rinnovabili sono quelle che si rinnovano continuamente e si distinguono in: · Energia della biomassa; · Energia idraulica; · Energia eolica; · Energia solare; · Energia geotermica; · Energia del mare . Con il termine biomassa si intende il carbonio organico presente nella biosfera utilizzabile come fonte energetica e derivato in ultimo dall'immagazzinamento dell'energia solare operato dagli organismi foto sintetici: l’anidride carbonica e l’acqua, utilizzando l’energia solare, si combinano formando zuccheri e ossigeno; a loro volta, gli zuccheri combinandosi formano la cellulosa che è il maggior costituente delle piante. La biomassa copre il 60% dell'energia rinnovabile totale e rappresenta solo il 3% dell'energia consumata attualmente in tutta l'Unione Europea. Essa è stata utilizzata dall'uomo per diversi secoli sino alla prima rivoluzione industriale in cui è iniziato lo sfruttamento massiccio prima del carbone e, in seguito, del petrolio. Tali combustibili grazie alla loro praticità ridussero l'utilizzo della biomassa; ma oggi, date le scarse risorse disponibili di petrolio e il suo continuo aumento di prezzo, l'uomo ha cominciato a riutilizzarle come fonte energetica. Al momento la biomassa più utilizzata è quella di origine agricola e forestale, che trova impiego come combustibile per stabilimenti industriali e per il riscaldamento nei settori domestici. Nel Comune di Scandale è stata realizzata una centrale turbogas situata in località S. Domenica nella zona centro-orientale della Calabria, a pochi chilometri di distanza dalla costa ionica. I sindaci di Scandale e San Mauro Marchesato ritengono fondamentale rafforzare tale vocazione “all’energia” del territorio attraverso la realizzazione di un centro di sperimentazione di energia alternativa. A ciò intendono aggiungere lo sfruttamento dei terreni marginali per la produzione di DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 25 biomasse a fini energetici affinchè tale orientamento possa assumere un ruolo strategico, contribuendo ad uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del loro territorio. Un impiego diffuso delle biomasse è già presente nell’area del Crotonese con tre centrali e può comportare notevoli cambiamenti a livello economico, ambientale ed occupazionale. Le biomasse garantirebbero infatti per gli agricoltori locali la garanzia di sopravvivenza all’eventuale dismissione dei contributi Agea attualmente vigenti ma che presumibilmente verranno annullati nel giro di qualche anno. I terreni agricoli marginali ricadenti nei due comuni potrebbero essere così destinati alla produzione di piante da biomassa. Infatti da appositi studi eseguiti si evince che i risultati in termini di produzione di energia sarebbero eccellenti, date le caratteristiche specifiche dei terreni della zona. La biomassa, ampiamente disponibile, rappresenterebbe così una risorsa locale, pulita e rinnovabile. L'utilizzazione delle biomasse per fini energetici è ecocompatibile: non comporta un aumento del livello di anidride carbonica e contribuisce alla riduzione dell’effetto serra. Un ulteriore vantaggio della produzione di energia da biomasse é inoltre quello di sfruttare il calore prodotto per la realizzazione di serre da destinare a primizie agricole. 10) Parchi e sentieri naturali e per lo sport Parchi e sentieri naturali e per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport, Parco della Montagnella, Parco Mezzocampo) (21,7 mln di euro a carico pubblico) 5.A LE GROTTE Il territorio Crotonese è ricco di grotte carsiche, che risultano a livello nazionale tra le maggiori cavità per lo sviluppo e profondità; le grotte in superficie, che sono state oggetto di insediamenti rupestri ad opera di monastici; le storiche miniere di zolfo, che grazie alla loro vastità sono state, nel secolo scorso, fonte di ricchezza per il territorio. Il progetto consiste nel conservare, valorizzare e rendere fruibili i geositi (grotte carsiche rupestri e miniere di zolfo), arrestando le situazioni di degrado/abbandono attraverso la realizzazione dei seguenti interventi : 1) recupero e conservazione dei paesaggi naturali e antropizzati; 2) realizzazione di “Parchi verdi naturali” (centro visita, struttura museale, sentieristica, aree attrezzate, strutture sportive ecc); I parchi verdi naturalistici,sono rivolti ad una clientela che intende vivere un'esperienza a contatto diretto con la natura e curiosa di iniziare uno straordinario viaggio nelle radici della terra, scoprendo nuovi percorsi e nuovi aspetti della natura mai visitati. I visitatori dei parchi avranno la possibilità di scegliere tra uno o più percorsi con e senza visite guidate: 1. Parco delle grotte Carsiche: Partenza dalle grotte di Verzino, caratterizzate da una rilevante lunghezza (2 chilometri di percorribilità) e dalla peculiarità di essere immerse in un ambiente gessoso (solfato di calcio). L’ingresso in grotta è a circa 20 metri dal livello del terreno e vi si accede a mezzo di gradini scavati nell’ambiente argilloso; ci si ferma in prossimità dell’apertura naturale e ci si prepara per la discesa vera e propria; si percorrono alcuni metri sgoiattolando e scivolando su alcune grosse pietre e successivamente ci si cala legati a delle corde di sicurezza; da qui seguendo le indicazioni della guida si percorrono circa 30 metri e ci si trova ad un trivìo (il trivìo di Dante: inferno, purgatorio, paradiso). DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 27 2. Parco degli Insediamenti Rupestri (Partenza Parco Casabona): Partendo da Casabona dove sono presenti centinaia di antiche grotte allineate, la visita prosegue con mezzi a motore visitando le grotte di Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Santa Severina, Caccuri e Petilia Policastro (Percorso Completo). Un Secondo percorso più breve può comprendere nell’ordine i Comuni di Casabona, Rocca di Neto e Santa Severina. La visione meravigliosa dell’insediamento rupestre casabonese è importante anche sotto l’aspetto della ricerca archeologica ed antropologica. Come appare dall’alto, infatti, si tratta di un insediamento pensato ad arte perché ordinato su terrazze parallele che si espandono su tutti e due i crinali di valle cupa, ed ogni terrazza sfocia in un unica via di fondovalle. E’ da considerare che come insediamento umano non fu una dimora mortificante di gente povera, ma una scelta cosciente dettata dalla validità del vivere in grotta in un periodo che va dal neolitico ai bizantini. Si tratta quindi di una vera e propria civiltà rupestre. Cappella oratoria con affreschi Nell’ambito del PISL è prevista la valorizzazione delle grotte rupestri per una quota parte di 0,5 mln di euro. Tali grotte dovranno diventare un Parco Rupestre, utilizzando i finanziamenti PISL, partendo da una armonizzazione degli interventi che consentano di dare un aspetto stabile, con tutte le condizioni per la sicurezza dei fruitori, agli interi siti, attraverso tecniche d’ingegneria, al fine di allestirle in modo da rappresentare l'ambiente nelle grotte così come era quando erano delle vere e proprie abitazioni, pertanto dotarle di: vasellame, recipienti per la conservazione degli alimenti, riproduzioni di provviste, di abbigliamento, di arnesi per la caccia, e di tutto quanto serviva per l'esistenza di soggetti che hanno abitato le grotte dal neolitico fino ai giorni nostri. Tale sito richiederà anche la dotazione di tutto il materiale necessario per la custodia, telecamere e cancellate che custodiscano tali oggetti. 3. Parco Miniere di Zolfo (Partenza Parco S. Nicola del’Alto) Negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi sei decenni del XX secolo San Nicola dell’Alto è stato uno dei comuni più industrializzati della Calabria. Nel suo sottosuolo infatti vi sono importanti giacimenti di zolfo che sono stati oggetto di estrazione e hanno portato ricchezza al territorio. La miniera di Prato o Carcarelle, un giacimento sfruttato industrialmente, è stato per un lungo periodo fonte di risorsa determinante che ha fatto di San Nicola dell’Alto uno dei luoghi più produttivi di tutto il crotonese. La possibilità di lavoro ha richiamato insediamenti di interi nuclei familiari, provenienti da tutt’Italia, che hanno creato nuovi legami sociali ed affettivi in tutto il territorio e di cui ancora oggi, dopo tanti anni, si conservano i cognomi che differenziano notevolmente da quelli di origine Arbëreshë. Dalla chiusura della miniera (1959), le strutture, rimaste abbandonate, ora non sono che un cumulo di ricordi e di rovine in parte aggredite dalla selvaggia vegetazione. E’ ubicata alla sorgente del torrente “Lumi that”, vicino ad un’immensa vallata, “la Prateria”. Osservata dall’alto della località “Carcarelle”, offre un suggestivo panorama all’attento ammiratore della natura. Per la verità l’attività mineraria pare che sia molto più antica: il rinvenimento di vari oggetti, come vasi di terracotta, monete, cesti, pezzi di legname in antichissimi vuoti e terreni rimaneggiati, ritrovati durante i lavori sotterranei nelle miniere di Calcarella e Santa Domenica, farebbe risalire all’epoca romana o greca le prime estrazioni di zolfo”. INSEDIAMENTI RUPESTRI Belvedere Spinello Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Laura di Belvedere Spinello) Un eremo appartenuto ad un religioso, probabilmente del X secolo, é formato da una grotta scavata in una calcarenite assai dura e compatta ed a lato da una minuscola chiesa del tipo sepolcrale che risale sia per la fattura che per le deduzioni storiche almeno al 900 d.c. Da notare il tetto oggetto di più rifacimenti. La presenza di questa cappellina denunzia la presenza in epoca monastica di altre capanne, le cosiddette laure, costituite da frascame d’alloro e da altri arbusti della macchia mediterranea. E’ questa dunque un’ennesima prova della presenza nel nostro territorio del monachesimo italo-greco, costituito da anacoreti che perseguivano la penitenza, la solitudine e la preghiera. Nelle vicinanze é sorta successivamente una più grande chiesa che, per la scalinata in discesa, é nomata Santa Maria della Scala. Caccuri Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Chiesa dei tre fanciulli) In territorio di S.Giovanni in Fiore, ma nei pressi dell’abitato di Caccuri é ubicata la chiesetta che fu una volta annessa al celebre monastero dei monaci basiliani dei Tre fanciulli. E’ qui almeno dall’ XI secolo. I supporti murari, numerosi, indicano le numerose ristrutturazioni che hanno consentito alla chiesa di sopravvivere all’edificio del monastero, ormai distrutto, che occupava sia lo spazio a SO che a NO della chiesetta. Intensa fu l’attività spirituale dei monaci orientali che dovettero tener testa ai più potenti Florensi. L’abside della chiesetta, secondo la liturgia greca, è rivolto ad oriente, verso la luce. L’occidente per i monaci orientali era la tenebra. Numerose erano le terre che i Basiliani avevano acquisito nel corso dei secoli, si che il monastero dei tre fanciulli é da considerare il cenobio greco orientale con maggior durata nel tempo. Verso il1198 occorse un fatto spiacevole: I florensi requisirono ai basiliani il terreno detto del “Buon Legno”, ma questi, indignati, lo rioccuparono con una spedizione punitiva. E peggio avvenne il giorno successivo in cui i basiliani e i loro villici bruciarono le baracche ivi costruite dai Florensi. Gioacchino da Fiore allora fece causa e solo dopo dodici anni la concluse a suo vantaggio. Nel 1215 il Monastero dei Tre Fanciulli fu accorpato all’abbazia Florense. La presenza di un insediamento rupestre neolitico nei pressi della chiesetta fa pensare seriamente ad un sito laurotico del monachesimo orientale. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 29 Caccuri Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Grotte di Timpa dei Santi) L’antico sito monastico é posto su un colle a picco da tre lati sulla valle del Neto, con salti di diverse centinaia di metri, rupi scoscese fatte in gran parte da rocce granitiche scompattate. Più che sito monastico lo si crederebbe nido di aquile. Guardando la cripta con le numerose icone rappresentanti ognuna un santo, si prova però una sensazione di serenità. Una solitudine con se stessi nella pace di un silenzio assoluto. Bisogna mettere in conto che da questo sito e da altri simili il cristianesimo si é sparso per tutta la Calabria soppiantando il paganesimo ereditato da Greci e Brezi. I monaci greci giunsero da noi già nel VII secolo, perseguitati in Siria, in Palestina ed in Egitto dai musulmani che avevano cominciato ad invadere le terre asiatiche dell’impero bizantino. Nell’VIII secolo qui pervennero ancora più numerosi, spinti anche dalle persecuzioni iconoclaste. Essi attribuivano alle sacre icone la trasposizione del pensiero umano dal terreno al divino. Ma dal clero secolare bizantino ciò era visto come atteggiamento blasfemo. I Basileus di Costantinopoli che già mal sopportavano l’ingerenza del monachesimo nella vita socio-politica delle masse, decretarono allora la distruzione di tutte le icone. I monaci perseguitati, mal sopportarono tali imposizioni e preferirono l’esilio. Fu proprio in quell’epoca che vennero anche su questo colle a far vita da anacoreti e qui abitarono queste grotte originarie del periodo neolitico. Nella cripta le icone sono cinque, la centrale, rappresenta il Cristo Pantocrator. Sono visibili l’aureola con le tracce dei bracci radiali della croce, il mantello rosso segno di potenza e la mano benedicente. Accanto al Cristo é appena visibile, spiega ancora il Cosco, l’immagine dell’Arcangelo Gabriele, binomio di prammatica nelle antiche icone bizantine, come nella volta della chiesa di S. Vitale in Ravenna del VI secolo ed addirittura nella chiesa di S. Sofia in Costantinopoli. In un’altra icona sono appena visibili le tracce della Madonna Odighiatria quindi, a carboncino, i tratti della piccola testa del Bambin Gesù. Ma la grotta fu tutta affrescata dall’antico anonimo monaco, artista. La sua tomba, forse, é quella scoperchiata proprio sulla cripta. Manomessa é stata la crosta interna di queste magnifiche pitture. Casabona Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Grotte troglodite) Casabona presenta centinaia e centinaia di antiche grotte, in ordine allineato o sparso. La visione meravigliosa dell’insediamento rupestre casabonese sarà sicuramente destinata ad avere successo. Un futuro in chiave turistico-economico, ma anche sotto l’aspetto della ricerca archeologica ed antropologica. Come appare dall’alto si tratta di un insediamento pensato ad arte perché ordinato su terrazze parallele che si espandono su tutti e due i crinali di valle cupa, ed ogni terrazza sfocia in un unica via di fondovalle. E’ da considerare che come insediamento umano non fù una dimora mortificante di gente povera, ma una scelta cosciente dettata dalla validità del vivere in grotta in un periodo che va dall’età del bronzo ai bizantini. Si tratta quindi di una vera e propria civiltà rupestre. Sul crinale sinistro di Vallecupa sono sovrapposte ben otto terrazze parallele, ognuna contenente decine di grotte, molte delle quali presentano le caratteristiche tipiche dell’abitazione troglodita: la parte più interna é divisa in due da una parete incisa nella stessa roccia, la parte più piccola fungeva da vano letto, la grande da cucina-soggiorno Alla base spesso si aprono piccole nicchie per conservarvi orcioli di vino, di acqua, miele, cereali. I fori in basso servivano per sistemare lettiere, quelli in alto per ripiani di canne per contenere alimenti. Questa tipologia é uguale per tutti gli insediamenti rupestri, in tutti i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, come se tutti siano state costruiti da un unico popolo. Molte grotte sono ancora adibite a frantoi vinari. Fino agli anni ‘40 quasi tutte erano utilizzate dagli abitanti del luogo che le detenevano in fitto dall’ente comunale. Nel 1937 il comune ne fittava circa 460; nel 1947 per una grotta grande il fitto era di 60 lire, per una media 40, per una piccola 20. Il monachesimo fu presente nell’insediamento rupestre di Casabona. Nessuna traccia permane, ma certamente non poté mancare la sua presenza. I toponimi agiografici e greci che permeano tutto il territorio lo testimoniano. Un esempio per tutti é la contrada Santa Sofia, nomata quindi ad un personaggio adorato particolarmente dal monachesimo greco. Cotronei Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Chiesola di Pollitrea) La Chiesiola di Pollitrea si potrebbe far risalire ad una origine basiliana nell’XI secolo. Ma sicuramente fù grangia cistercense del Monastero di Calabromaria di Altilia. Infatti insiste nel centro di un tenimento, il Sanduka, che quel monastero aveva avuto in proprietà nel 1099 da Ruggero Borza duca Normanno. L’attività essenziale di quei religiosi fu la pastorizia ma anche l’agricoltura stagionale. Le tracce archeologiche indicano la presenza di due chiese: una all’interno del fabricato principale, l’altra all’esterno, piccola, con l’abside rivolta ad oriente, tipo la chiesa greca. Il casale principale costava di un primo piano di circa 180 metri quadri e di un primo piano tipo mansarda. Al primo piano si accedeva tramite una rampa che conduceva al ponte levatoio che poggiava su due solidi rostri, tuttora visibili, che dovevano sostenere peso e sobbalzi. Altra grangia di Calabromaria é il monastero subalterno di Casapasquale, che costrutito in epoca seicentesca, ancora ha strutture in mediocre stato di conservazione. Cotronei Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Grotte rupestri di località Favata) Il territorio di Cotronei è costellato di insediamenti rupestri: se ne contano ben 13. Alcuni sono stati abitati in periodo bizantino dal Monachesimo greco, la gran parte costruite ed adibite da sempre a civiltà pastorali dedite all’allevamento di equini e bovini. Due siti persistono nel centro abitato: quello di località Favata e quello di Santa Lucia. Quello che possiamo meglio osservare è ubicato in località Favata. Le grotte, che in origine dovevano essere almeno 30, sono state in parte distrutte o coperte per effetto dell’espansione urbanistica del paese. Sono ampie e profonde, lo strato minerale è compatto; per la vetustà e per la mancanza delle tracce degli utensili di scavo sono da attribuire in origine a popolazioni neolitiche. Anche tale insediamento come quello di Caccuri, Petilia e Casabona, per la sua consistenza ha potuto rappresentare la dimora di un villaggio rurale o pastorale. Le grotte sono ubicate lungo l’antico tratturo che dal Neto sale verso la montagna silana sullo spartiacque tra il Tacina ed il Neto. Testimonianze ben accreditate riferiscono che alcune grotte dell’insediamneto di Santa Lucia attiguo a quello di Favata presentavano affreschi. Ve ne era una in cui era rappresentata, in una icona, la Madonna Odighiatria. Nel sito di Favata insisteva poi la grotta detta di San Luca che presentava 12 nicchie contenenti icone di santi. Recentemente è stata distrutta. Tutt’intorno ai siti rupestri di Cotronei è un susseguirsi di toponimi greci od agiografici: Liffi, Spartini, Sigliati, Archivati, San Luca, Santa Lucia, San Marco. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 31 Stato di conservazione: Cattivo Petilia Policastro Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Grotte di colle della Chiesa) L’insediamento rupestre di “Colle della Chiesa” in Petilia Policastro ha avuto una evoluzione abbastanza varia. Una buona parte delle grotte presenta una struttura di probabile origine neolitica, lungo un percorso transumante, ma l’utilizzazione di oltre 30 grotte fa pensare anche ad un piccolo villaggio contadino o pastorale, risalente dal Neolitico al Tardo Antico. Alcune evidenti tracce denunziano poi il passaggio nell’alto Medioevo, con residenza stabile o transitoria, del Monachesimo Italo greco. In particolare alcune croci, insite nella crosta originaria ed alcune nicchie per icone poste in posizione simmetrica. Una grotta posta in alto denunzia essere stato un eremo a cui si eccedeva tramite pioli mobili di legno da inserire in fori scavati obliquamente lungo la parete areria. Le tracce di tali fori ancora permangono. Altro piccolo eremo é riconoscibile per le due piccole nicchie ed un inginocchiatoio. Durante il Medio Evo e l’età moderna tutto l’insediamento rupestre di Petilia Policastro fu adibito a laboratorio per gli scalpellini della calcarenite e del granito a servizio di un sviluppo edile che necessitava di portali archivoltati per palazzotti signorili e di archi e lesene per le chiese. Stato di conservazione: Discreto Santa Severina Rete Monastica Insediamento Rupestre (Chiesa di Santa Filomena) Come elemento basiliano invece permane la splendida chiesetta di S. Filomena del 1100/1200 d.C. periodo che vide il fiorire di una architettura normanno-bizantina di cui i più chiari esempi sono anche la chiesa di San Nicola a Riace, l’abbazia della Matina a San Marco Argentano, la chiesa di S. Marco in Rossano. La chiesa suddetta presenta una piccola cupola, finestre e porta principale bifore; portali archivoltati. Il piccolo tempietto viene chiamato nella tradizione cattolica severinate anche chiesa del Pozzolio per effetto di un pozzo che fu oggetto, secondo una nota leggenda, di un miracolo operato dalla Vergine. Anche in Santa Severina, nella scarpata detta bizantina vi é un insediamento rupestre. L’Orsi l’ha ritenuto dimora per gente molto povera. Altre grotte sono comprese nell’area del castello. Altilia : il monastero di Calabro Maria che ad Altilia di Santa Severina rappresentò lungamente un faro di religiosità e cultura sotto il piazzale antistante dello stesso monastero, adesso conosciuto come palazzo Barracco nella piazza centrale di Altilia sono state, infatti, rinvenute delle grotte artificiali d’età medievale. Rocca di Neto Sul sito dell’antica Rocca sorge un insediamento rupestre scavato nell’arenaria con 42 grotte circa, distribuite su tre colline su più livelli e separate da due canyon in uno scenario piuttosto suggestivo. Considerando che le grotte costituiscono la prima forma di ricovero utilizzata dagli uomini in età remota, si ipotizza una frequentazione del sito già a partire dalla preistoria con una rioccupazione nelle epoche successive testimoniato dalle antiche attività umane che sulle grotte si sono stratificate. A tal riguardo si sottolinea la presenza di una cisterna ipogea localizzata nella collina centrale, coperta da una volte a botte e realizzata in muratura con una tecnica tipicamente romana, segni cruciformi, dipinti, graffiti e croci realizzate dai monaci basiliani che in epoca medievale abitarono le grotte. Le grotte rupestri di Rocca di Neto hanno ricevuto una meritata attenzione da parte degli amministratori locali che auspicano la realizzazione di un Parco archeologico, già attrezzato di recente da pedane ed impianti di illuminazione che hanno reso il sito fruibile. Inoltre la grotta più grande è stata inglobata da una struttura architettonica costruita ex novo e può essere adibita per le manifestazioni culturali come mostre, convegni, seminari, sala video-proiezione e altro ancora. Le Miniere di Zolfo In passato San Nicola dell’Alto, Melissa e Strongoli vantavano una certa fonte di ricchezza, derivante dalle miniere di zolfo; zolfatari infatti erano chiamati i lavoratori delle miniere, venuti in origine dalla Sicilia. Sono tante le miniere e tanti i nomi che le contraddistinguono: “Prato” e “Calcarella” ubicati nel comune di San Nicola; “S. Domenica” nel comune di Melissa e “la Comero” nel comune di Strongoli. In questi luoghi, il lavoro dei minatori è stato sempre massacrante, senza sicurezza ed in condizioni igienicamente vergognose. Sull’origine dell’estrazione dello zolfo nella zona si hanno scarse notizie, rilevate da pochi reperti ritrovati nella zona sottostante “Le Murge”, sito archeologico nel comune di Strongoli, dove secondo alcune indicazioni, si pensava sorgesse, ai tempi della Magna Grecia, la città di Macalla. Verso il 1870 ad opera di ricercatori privati, ebbero inizio i lavori di estrazione di zolfo da vendere ai grossisti. Impiegavano in quei lavori ragazzi di 7- 8 anni, i famosi “Carusi “ i quali trasportavano lo zolfo fuori dalla miniera con le cofanelle (cofani di ferro e di vimini) e con un cuscino di stracci sulle spalle per evitare le piaghe. L’impiego dei “Carusi “ nelle miniere di San Nicola, è continuato ininterrottamente fino al 1940. La miniera di Comero è l’unica rimasta in attività fino al 1960, anno in cui, in seguito ad un tragico crollo, persero la vita molti operai; per questo doloroso evento, nonostante l’eccellente qualità della materia prima ed essendo l’estrazione dello zolfo divenuta non più competitiva, la miniera fu costretta a chiudere definitivamente i battenti. La formazione delle miniere fu la fortuna del Comune di San Nicola dell'Alto e dei comuni limitrofi infatti divennero i paesi della provincia con il maggior numero di immigrati. La ricchezza e l'agiatezza regnava sublime, il denaro circolava e diversi cittadini da operai incominciarono a realizzare i sogni di imprenditoria nel campo minerario. Si acquistavano facilmente i terreni che davano il via ed una nuova cultura agricola che ancora oggi si porta avanti con tanti sacrifici. La metamorfosi di San Nicola dell'Alto incominciò verso la fine degli anni cinquanta, quando con il sopraggiungere della crisi dello zolfo e la chiusura delle miniere, incominciò a trasformarsi da pese di immigrazione a quello di emigrazione. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 33 5.B I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport (solo parzialmente finanziato dal PISL) Esistono numerosi sentieri ad alta valenza naturalistica, ambientale, storico-culturale, e tra questi uno è tradizionalmente conosciuto come il tratto annualmente percorso per la transumanza.L’obiettivo di questo intervento inserito nel PISL è di riqualificare un percorso turistico-escursionistico nel territorio dei comuni di Umbriatico, Pallagorio, Carfizzi, e San Nicola dell’Alto, con il ripristino e la valorizzazione di alcuni sentieri che un tempo e in parte ancora oggi sono percorsi dalle mandrie, al fine di renderli fruibili per gli escursionisti. Il progetto è finanziato solo per 0,8 mln di euro e pertanto necessita di integrazioni per il completamento. Il progetto nasce dall’esigenza di valorizzare e promuovere i territori dell’Alto crotonese, connotati da omogeneità territoriale, da piccoli borghi e da un comune patrimonio storico, artistico, architettonico, ambientale e paesaggistico, turistico ed enogastronomico la cui valenza e legata alla testimonianza storica, alle tradizioni culturali e civiche della comunità, alla varietà del paesaggio e alla ricchezza dei prodotti tipici. Il percorso percorribile a piedi (trekking) bici (mountain bike) o a cavallo, unisce e collega, come già accennato i comuni di Umbriatico, Pallagorio, Carfizzi e San Nicola dell’Alto. La realizzazione di tale opera significa offrire all’utente, la scelta di percorsi alternativi a quegli stradali confacenti ai propri interessi ed esigenze che, a partire da una risorsa (comunità albanese della Provincia di Crotone) renda fruibile anche le altre. Tra le offerte dell’area è particolarmente caratterizzante il percorso di naturalistico da utilizzare per attività ludiche, didattiche, sportive, etc. Siamo in presenza di una delle zone meno antropizzate di macchia mediterranea, dai colori immacolati e dalle specie autoctone, che esalta una costante dell’escursionismo legato alla natura: ricerca di un ambiente puro, contemplazione del paesaggio, etc. La scoperta è un aspetto insito nell’escursione, e tale escursionismo rappresenta un mezzo ideale per scoprire un territorio, gli stili di vita locali, il patrimonio naturale, culturale, gastronomico, etc. Dal punto di vista degli interventi infrastrutturali la realizzazione concreta di tale itinerario deve necessariamente partire da un’armonizzazione degli interventi che inizialmente preveda di dare un aspetto stabile al sentiero, attraverso tecniche d’ingegneria naturalistica, da sviluppare lungo l’asse primario Umbriatico: Località – Monte Pescaldo, Pallagorio – Località: Lauro – Monte e Suvero, Carfizzi: Parco della Montagnella, San Nicola dell’Alto: Località San Michele - Calamo. Il percorso sarà opportunamente sistemato e attrezzato, in particolare in prossimità di bellezze naturalistico-ambientali e di strutture rurali di rilievo, con punti di sosta dotati di stalli, fontanili e arredi, realizzati nelle forme e nei materiali idonei a garantire un corretto inserimento nei contesti ambientali interessati. Come completamento dell’offerta di fruibilità dell’area saranno previsti come elementi attrattivi le seguenti aree attrezzate: Umbriatico: realizzazione sentieristica, area pic-nic e area di sosta attrezzata; Pallagorio: Parco Avventura- Loc. Suvero, sistemazione Fontanile di Cuvarello; area attrezzata in Loc. ed arredi in Loc. Monte e sistemazione cascata località lauro e sentiero che porta alla foce della cascata; Carfizzi: Allestimento area attrezzata in località Montagnella-Crosari-Giglietto; ripristino delle fonti d’acqua; San Nicola dell’Alto: realizzazione sentieristica, area attrezzata - loc. San Michele- CalamoMiniere di Zolfo. Savelli: Allestimento di un Centro di Educazione Ambientale presso la “ CASA DEL PARCO “, in località “Pino Grande”. Obiettivo principale dunque è la valorizzazione del patrimonio e la sua fruizione, migliorandone la qualità della vita e del territorio rafforzandone l’identità culturale e il senso di appartenenza della popolazione locale, facendo risaltare vocazioni, potenzialità, attrattività e accoglienza del territorio, coordinando interventi, progetti, eventi tra comuni, associazioni e operatori per sviluppare un calendario unificato e percorsi/itinerari artistici, naturalistici, turistici ed enogastronomici integrati in una rete fruibile dalla popolazione locale e dal “turista- viaggiatore”. Recuperare, dunque, a livello locale sentieri ed elementi del paesaggio della transumanza favorendo la riscoperta dell’identità locale. Ripristinare, dunque, le aree degradate, in particolare la rete sienteristica, consentendone la frequentazione da parte di gruppi organizzati (famiglie, escursionisti, scolaresche ecc…). L’intento è quello di dotare il territorio di un luogo dove svolgere attività motoria in tutta sicurezza e salubrietà, una sorta di parco poiché l’area sarà dotata di aree di sosta arredate con sedute, staccionate, percorsi campestri e altro. Dunque sarà creato un laboratorio permanente per realizzare interventi volti a migliorare l’esistente per raggiungere una migliore qualità della vita. 5.E La valle Fluviale del Neto e il cicloturismo Il fiume Neto nasce sulle pendici del monte Botte Donato a circa 1700 metri di altitudine nel cuore dell'Altopiano della Sila, e dopo una corsa di 80 chilometri circa si tuffa nelle acque del mar Ionio all'altezza del centro di Fasana a metà strada tra Strongoli Marina e Crotone. Per la sua lunghezza e per l'estensione del bacino idrico, il Neto è il secondo fiume più importante della Calabria dopo il Crati, con il quale tra l'altro condivide il carattere torrentizio, che lo rende cioè molto secco in estate e con piene impetuose in inverno, quando può raggiungere una portata di 280 metri cubi d'acqua al secondo. Il fiume Neto scorre profondamente incassato tra la rigogliosa vegetazione silana dell'alta valle omonima, ricevendo svariati affluenti che ne incrementano di volta in volta la portata. Da destra il Neto riceve i fiumi Arvo e Ampollino, da sinistra il fiume Lese e nei pressi della sua foce, la fiumara Vitravo. Dopo alcuni chilometri percorsi nel cuore oscuro della Sila, giunto presso l'abitato di Cotronei il fiume Neto lascia la provincia di Cosenza per entrare in quella di Crotone allargando notevolmente il proprio alveo fluviale che diviene un ampio conoide alluvionale. Il fiume costeggia per alcuni chilometri un tratto della strada Statale 107 Silana, volgendo repentinamente ad est dopo aver superato il centro di Rocca di Neto. Qui il fiume rallenta la sua corsa durata quasi 80 km, e scorrendo con andamento meandriforme si getta nelle acque del mar Ionio all'altezza del centro di Fasana. Le acque del fiume Neto sono sfruttate per l'irrigazione intensiva in agricoltura e per la produzione di energia elettrica dalla centrale Enel di Cotronei. La foce del fiume Neto è uno degli ultimi ambienti umidi della costa ionica della Calabria, nonchè tra i più interessanti dal punto di vista ecologico e naturalistico. Infatti tutta la foce del fiume Neto è caratterizzata da tipici elementi ripari, litoranei e palustri dove trovano riparo diverse specie di uccelli migratori. La vegetazione palustre è ben rappresentata dalla folta presenza di canneti, tamerici e salici, divenuti oramai specie rara in tutta la Regione. Nel 1976 la Regione Calabria ha istituito l'oasi di protezione faunistica su circa 1500 mq della foce del fiume Neto La sistemazione e la valorizzazione di questa vallata con percorsi funzionali allo svolgimento di attività sportive ecocompatibili, in particolare il cicloturismo, invoglierebbe anche i villeggianti balneari a risalirla per raggiungere l'entroterra della Provincia di Crotone. E’ necessario pertanto promuovere e rafforzare le attività ricettive: ristoranti, agriturismo, maneggi, fattorie e cantine visitabili dove è possibile acquistare direttamente i prodotti, opifici, musei, aree verdi DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 35 attrezzate per pic- nic, parchi giochi. 5.C PARCO COMUNALE "MONTAGNELLA" Il Parco della Montagnella dovrà rappresentare un esempio di gestione sostenibile del territorio in cui salvaguardia e conservazione dell’ambiente ricoprano un ruolo essenziale. Dalle acque della Valle del Giglietto fino alla cima del Monte Pizzuta, passando per le terrazze verdi di Menzivono, Stazzovecchio, Monachello, Capraro, Montagnella e per le fonti di Crosari è tutto un susseguirsi di verde lussureggiante e di natura incontaminata. La vegetazione comprende migliaia di specie e di sottospecie, varianti e ibridi, che con i loro colori arricchiscono un paesaggio caratterizzato prevalentemente dal verde cupo del Leccio, del Farnetto, e della Roverella . Sempreverde è anche l'Alloro, i cui fiori giallognoli all'inizio della primavera profumano tutto il bosco. L'Olmo fornisce il verde brillante arricchito dal porporino dei suoi fiori primaverili mentre nel sottobosco domina l'Erica da sempre ricercata per ricavare pipe pregiate dalle radici e fare scope dai suoi fusti. Il Cisto, presente in varie tipologie viene usato per i tradizionali falò che precedono le feste del periodo prenatalizio. Il Rosmarino, noto come pianta aromatica, ospita spesso crisomelidi dai colori metallici verdi e rossi e si trova solo nei luoghi più aridi e rocciosi. Il Citiso scopario e la Ginestra spina, specie assai simili, colorano di giallo i pendii rocciosi arricchendoli di profumi molto intensi. Il primo è un cespuglio di modeste dimensioni, che non presenta molte foglie, ma è ricco di germogli e rami mentre la seconda è spinosa e ricca di fiori a grappolo offrendo un buon riparo per la fauna. Dove i suoli sono più profondi e areati appaiono il Sughero, l'Oleastro, il Lauro, il Pistacchio, il Mirto, il Ginepro e il Carpino. Salendo verso il paese troviamo la Stipa, il Lentisco e soprattutto il Corbezzolo che vivacizza il paesaggio con gustosi frutti autunnali di un colore giallo intenso che diventa rosso vivo a maturazione raggiunta. Nel sottobosco rappresentato da un insieme di specie xerotolleranti e facilmente incendiabili, sono diffuse anche specie lianose quali l'Hedera, la Clematis Vitalba, la Vite Americana ormai rara nelle altre aree della regione. Lungo le fiumare il paesaggio estivo è dominato dai fiori bianchi e rosa dell'Oleandro e dal Tamerisco. Il patrimonio faunistico del parco comprende tutte le specie animali che hanno nella Macchia il loro habitat ideale. La ricchezza di pascolo, l'abbondanza di acque sorgive e il bosco fitto ne fanno un rifugio sicuro per il Cinghiale ed il Gatto selvatico, mentre più bassa è la densità della Lepre, vittima di una caccia eccessiva. Assai varia è la situazione dei Galliformi selvatici: dalla Starna, presente fino a pochi anni orsono, si è persa ogni traccia, ma la sua nicchia ecologica è stata ocuupata dal Fagiano ormai diventato il principale oggetto di caccia di tutta la zona. Altrettanto varia è la presenza della specie di Avifauna minore. Anche se la tradizione selvaggina di passo autunnale non abbonda più, buona è la presenza del Colombaccio e della Colombella, che, nei primi giorni di ottobre trsformano tutta la zona in un'importantissima via di immigrazione. In tutto il complesso nidificano, con una certa frequenza, il Rigogolo, la Ballerina bianca, la Capinera, la Cinciarella e l'Usignolo. Anche gli Alaudidi (Pettirosso e Scricciolo) sono abbastanza frequenti e popolano, assieme allo Strillozzo, gli spazi aperti. Al Picchio, scarsamente rappresentato, si aggiunge, durante il periodo estivo, il Torcicollo. Tra le specie Ornitiche nidificanti sono ben rappresentati anche il Merlo, il Fringuello, il Cardellino, il Verdone, la Peppola, il Frosone, il Passero, la Ghiandaia e la Cornacchia grigia. Vi sono anche notizie di ritrovamenti di nidi di Beccaccia. Numerosi sono gli Strigiformi rappresentati soprattutto dalla Civetta e dal Gufo comune. Fra i Falconiformi è degna di nota la Poiana, mentre durante il passo autunnale si segnala pure il Falco Pellegrino che assieme alla Beccaccia, alla Tardella, alla Tortora e alla Quaglia, arricchisce la già cospicua avifauna stanziale. Fra i Mammiferi predatori vanno segnalati la Faina, la Martora e la Volpe. Del tutto caratteristica è la presenza del Tasso, dell'Istrice e del Riccio. La forma di caccia più diffusa è quella con cane da ferma al Fagiano e alla Beccaccia, a cui si aggiunge la caccia alla Volpe con i cani da seguito. Ha grande diffusione anche la caccia al Cinghiale. In ogni caso la scarsa viabilità, l'ampiezza dei luoghi e le forti pendenze selezionano in modo drastico i cacciatori, consentendo l'attività solo ai più appassionati che, nella maggioranza dei casi, dimostrano di possedere una corretta coscienza venatoria. In un contesto come questo è importante sottolineare la funzione di motore turistico e di sviluppo economico che il Parco riveste in quanto opportunità in grado di favorire la nascita e l’incremento delle attività economiche ad esso connesse. Il progetto intende sperimentare sul territorio strumenti e metodi comunicativi e promozionali innovativi, oltre ad impostare nuove strategie funzionali allo sviluppo di un turismo sostenibile legato all’albergo diffuso. Gli obiettivi da perseguire sono i seguenti: DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 37 1. Protezione, valorizzazione e gestione del patrimonio per fornire un prodotto turistico ecocompatibile; 2. valorizzazione delle risorse ambientali attraverso la proposta di percorsi educativi che consentano una fruizione autonoma del territorio; 3. incoraggiare il contatto con la natura, sensibilizzare gli abitanti alle problematiche ambientali, indirizzare i visitatori alla scoperta del territorio attraverso le attività educative, culturali e turistiche. 4. creazione di un parco ludico naturalistico; 5. ottimizzazione (rapporto costi/benefici) degli interventi di promozione e comunicazione attraverso l’adozione di tecniche di ricerca attiva dei clienti; 6. incremento del portafoglio clienti nelle tipologie di utenza selezionate e attivazione di una efficace rete di contatti per condurre alla richiesta di soggiorni e visite; 7. integrazione funzionale tra il comparto agricolo ed il settore turistico (vendita diretta di prodotti, dimostrazioni ed accoglienza in azienda); 8. creazione ed elaborazione di pacchetti turistici integrati in grado di strutturare al meglio l’offerta del territorio dell’albergo diffuso per i target individuati, attraverso la realizzazione di laboratori di progettazione e altri momenti di confronto collettivo con tutti gli operatori del territorio, al fine di condividere contenuti, prezzi e modalità di vendita. 5 C Parco Naturalistico Mezzocampo Il progetto intende realizzare nella frazione di Mezzocampo di Savelli, un “Parco Naturalistico e Avventura” da rendere fruibile agli amanti della natura. E’ prevista la realizzazione dei seguenti interventi: - “centro studi e visita” di educazione naturalistica, ambientale e forestale, con sala didattica, biblioteca, laboratorio didattico ed "aula verde" all'aperto; - "teatro verde" con almeno 500 posti a sedere; - sentieri naturalistici, percorribili anche da disabili e dotati di tabelle illustrative della flora e della fauna presenti nella Sila; - "giardino delle erbe aromatiche e medicinali" con diversi esemplari di piante, indigene e non; - osservatori faunistici, - museo naturalistico ambientale e forestale; - giardino geologico ed orto botanico accessibili anche a non vedenti con pannelli e file audio mp3 esplicativi delle varie essenze; - struttura per l’esposizione dei prodotti tipici; - information point;. - area attrezzata per pic-nic; - servizi di visita guidata per scolaresche e gruppi organizzati; - “parco avventura”. Savelli è un comune di 1.415 abitanti della provincia di Crotone, situato nelle montagne della Sila e dista 61 km dal capoluogo. Numerose sono le bellezze architettoniche ed ambientali presenti nel paese e nell’area circostante: CHIESA DI SAN PIETRO E SAN PAOLO (MATRICE) La Matrice ha una facciata abbellita da un portale in pietra arenaria con arco a tutto sesto, sovrastato da una finestra lapidea rettangolare. In alto è stato sistemato un orologio. All'interno sono conservate le statue dei due patroni di Savelli e quella di San Francesco di Paola. L'aula dei fedeli è divisa dall'abside da tre gradini. CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE (JIESULELLA) L'edificio sacro, indicato comunemente come la "Jiesulella", si trova nella piazza principale. Edificato tra il XVII e il XVIII secolo, è stato restaurato di recente. La facciata a capanna presenta un portale in pietra di gusto semplice su sui campeggia una monofora. In alto una teca conserva la statua della Madonna delle Grazie. Affianca la chiesa un caratteristico campanile in pietra a pianta quadrata. All'interno il soffitto è a capriate ed è stato realizzato da artigiani del luogo. Vi sono conservate tre pregiate statue, a grandezza naturale, raffiguranti San Francesco di Paola, l'Immacolata Concezione e il Sacro Cuore di Gesù. Degne di nota anche una serie di opere databili tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo tra cui: la Via Crucis, una Croci¬fissione, un quadro con San Vito e Santa Lucia, una tela che riproduce la Madonna delle Grazie in trono raffigurata tra San Biagio e San Francesco di Paola. CHIESETTA DEL DIVINO AMORE La piccola chiesa di montagna si trova nel villaggio turistico Pino Grande sull'Altopiano Silano. Formata da una piccola aula sacra, presenta un alto ed esile campanile. PALAZZO BRISINDA L'edificio si eleva su tre livelli. In parte conserva la caratteristica pietra a vista. Ai piani superiori si accede attraverso una piccola scalinata terminante su uno stretto ballatoio. CASA MANCUSO Quello che fu l'edificio baronale è oggi sede del Municipio. Conserva un'iscrizione riportante la data 1712. MUSEO DELL'ARTE CONTADINA Ospitato nella sede dell'ex Pretura, conserva gli attrezzi agricoli di un tempo e gli abiti tradizionali dei contadini. Da segnalare alcuni antichi aratri costruiti a mano. LE FONTANE DI SAVELLI Esistono a Savelli quattro fontane a cui gli abitanti del luogo sono legati da molti ricordi. La più antica è la "fontana vecchia", intorno alla quale sorsero le prime case di Savelli. Questa presenta quattro canali che scorrono in un'unica grande vasca dove le donne venivano a lavare i panni. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 39 Le altre fontane sono, invece, la “Fonte Pedagese” formata da tre bocche d'acqua, la “Fontana Pitinella” che ha un solo canale di acqua a getto continuo e, infine, la "Fontana nuova" che ha una grande vasca di scolo. Da tali fonti sgorgano acque freschissime aventi anche proprietà terapeutiche che alcuni studiosi paragonano addirittura alle famose acque di Fiuggi. VILLAGGIO TURISTICO PINO GRANDE A circa 4 Km dal paese, è ubicato il Villaggio Pino Grande, a circa 1150 metri sul livello del mare, che fa parte del Parco Nazionale della Sila e conta circa 300 ville familiari, oltre a numerosi chalet e rifugi. Qui la vegetazione è costituita da splendidi pini larici dell'età media di sessant'anni, tra i cui rami è facile ascoltare il cinguettio degli uccelli e vedere saltellare gli scoiattoli. Nelle zone più aperte, dove i raggi del sole penetrano meglio, si incontrano invece diverse specie di fiori selvatici, come la rosa canina e il biancospino. All’interno del villaggio è ubicato l’Osservatorio Astronomico Regionale, di recente costruzione, che rappresenta un’opera unica nel Mezzogiorno d’Italia, in grado di attrarre numerosissimi turisti e scolaresche. L’Amministrazione Comunale ha di recente avviato una massiccia campagna promozionale accompagnata dallo slogan “Savelli il paese delle stelle”. BOSCO DI MEZZOCAMPO Il bosco di Mezzocampo nel quale si realizzerebbe l’intervento e’ costituito da alberi di castagno e rigogliosi pini larici, si estende per circa 1500 ettari di terreno. Nelle sue vicinanze è possibile fare visita a quello che comunemente viene chiamato "il parco dei daini", dove si possono vedere da vicino questi pacifici animali che, se non eccessivamente disturbati, continueranno la loro normale attività giornaliera permettendo ai visitatori di realizzare emozionanti servizi fotografici. La località, seppur pregiata dal punto di vista naturalistico ed ambientale, non è adeguatamente valorizzata ed allo stato attuale non è pienamente fruibile per i potenziali visitatori. 4. Grande museo della fortezza di Carlo V e rete aree archeologiche urbane ( 2,5 mln di euro a carico pubblico) Si vogliono valorizzazione le aree archeologiche urbane (Gravina, Banca Popolare, Palazzo Foti, stadio comunale, ecc.) per consentirne la fruizione, un ampliamento dell’attuale Museo civico nazionale con il recupero delle sale dell’adiacente Castello di Carlo V, per l’esposizione di numerosi reperti presenti negli scantinati del museo e dello stesso Castello. Saranno all’uopo individuati percorsi strutturati in incontri introduttivi, di inquadramento generale, contestualizzazione e descrizione dell’antico maniero e/o delle chiese e dei siti presenti nell'area limitrofa al Castello stesso. 4) LE TRADIZIONI ARBËRESHE (5 mln di euro a carico pubblico) I lontani discendenti del "Popolo delle Aquile" (Faleminderit për viziten), detti anche Arbëreshë, ossia gli Albanesi d'Italia, vivono in 41 comuni e 9 frazioni, disseminati in sette regioni dell' Italia centro-meridionale, costituendo una popolazione di oltre 100.000 abitanti. La prima grande emigrazione dalla Terra delle Aquile ebbe luogo tra il 1416 ed il 1442, quando alcune milizie albanesi vennero in aiuto a Alfonso d'Aragona, alleato di Skanderbeg, contro Roberto d'Angiò. I soldati più valorosi vennero ricompensati con piccoli appezzamenti terrieri ed alcuni di essi decisero di stabilirsi definitivamente con le loro famiglie nella penisola italiana. Nella Provincia di Crotone sono di origine albanese i centri di San Nicola dell'Alto, Pallagorio e Carfizzi. In questi comuni si intende realizzare un intervento che mira alla tutela e alla valorizzazione delle comunità arbreshe della provincia di Crotone attraverso un percorso turistico - culturale di valorizzazione e di fruizione sia sul piano scientifico che didattico – pedagogico. La conoscenza del patrimonio di questi paesi è conoscenza dei territori nei loro elementi di raccordo tra passato e presente e tra presente e sviluppo culturale, dalla tradizione ai processi informativi. Un percorso che interessa la loro identità e la loro antica e attuale presenza sul territorio. La provincia di Crotone è al centro di questo itinerario che tocca il paesaggio e la cultura, i riti e le forme di tradizione, un viaggio che mette il visitatore al centro di un rapporto tra Occidente ed Oriente. La Regione Calabria non ha finora elaborato una specifica legge di tutela della minoranza linguistica albanese presente sul suo territorio disattendendo l’art. 6 dello Statuto regionale calabrese che predispone misure di tutela e valorizzazione delle minoranze storiche che “insistono” sul territorio regionale (non solo albanesi, ma anche greci ed occitani). A livello nazionale, la Legge n. 482 del 15 dicembre 1999 sembra rispondere in maniera più articolata ai problemi, in primo luogo socio – culturali, che investono le minoranze linguistiche storiche. Tale legge “quadro”, tuttavia, dà linee guida, fissa principi generali e ampi, che devono essere ripresi e sviluppati in normative regionali, provinciali e comunali che più da vicino possono rifarsi alle specifiche realtà locali. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 41 E’ necessario pertanto valorizzare la cultura arbereshe con interventi puntuali, mirati a specifici: dall’organizzazione di corsi di lingua albanese alla realizzazione di seminari e incontri di studio),con più ampi progetti d’azione di rivalutazione e valorizzazione del patrimonio culturale tipico della minoranza. La consapevolezza della necessita' di una valorizzazione e tutela della cultura albanese ha favorito già la nascita di associazioni e circoli culturali e ha dato luogo a iniziative e manifestazioni culturali. Tra gli aspetti fondamentali della tradizione degli albanesi di Italia, un posto decisivo spetta alla religione che dal XVII secolo ha perso l’originale rito greco-bizantino professato dalla comunità albanese di Crotone che ricadeva sotto la giurisdizione del vescovo “latino” di Umbriatico. Tale situazione ha contribuito al progressivo disfacimento e smantellamento degli aspetti specifici del rito greco (dalla sistemazione architettonica delle Chiese, che originariamente dovevano avere l’iconostasi, alla celebrazione delle messe prima in latino e poi in italiano, e non più in greco ecclesiastico. Ancora oggi, testimoniano a Carfizzi questo passato religioso le due “conicelle” collocate alla periferia del paese; l’una posta alla fine di via Roma e chiamata “Santa Vennera” e l’altra sulla strada che porta a Cirò e detta Padre Eterno. Sembra infatti che esse non siano altro che opere monumentali tipiche della religione greco-ortodossa. Un’ulteriore conferma di questo nostro passato religioso, può essere rinvenuta in alcuni versi della famosa “Vallia di Costantino” canzone tramandata di generazione in generazione, in cui si legge che la promessa sposa di Costantino “do të vurë kurorë me njetë” (vuole scambiarsi le corone di fiori con un altro). E’ infatti noto come nel rito nuziale greco-ortodosso, l’unione matrimoniale venga sancita dallo scambio di corone di fiori tra gli sposi. Con la cosiddetta “scolarizzazione di massa”, a partire dall’istituzione della scuola media unica e obbligatoria negli anni ’60, si è assistito ad una progressiva “italianizzazione” degli abitanti di Pallagorio. Il bilinguismo, che da sempre ha caratterizzato la popolazione, è stato in un certo qual modo sancito dalle strutture scolastiche, per cui ad ogni ambiente della vita sociale sono venute a corrispondere due lingue, e quindi due tradizioni culturali diverse: quella italiana, come lingua ufficiale (della scuola e delle istituzioni), e quella albanese, lingua “emblema” della famiglia e dell’aggregazione paesana. Da pochi anni è stato introdotto l’insegnamento della lingua albanese anche nelle scuole, in particolar modo nella primaria. In mancanza di una legge regionale di intervento in materia d’istruzione, tuttavia, le iniziative rivolte in questo senso hanno trovato forza e valore grazie all’interessamento degli insegnanti coinvolti. Sul piano socio – culturale, è da tener presente che un calo della popolazione, connesso ad un invecchiamento generalizzato della stessa, comporta un ripensamento di quelle che sono le strutture e i servizi sociali di base. La stessa disoccupazione, che coinvolge ampiamente i giovani, e che favorisce l’emigrazione degli stessi, è elemento che nel breve e lungo periodo può comportare un nuovo impoverimento, umano e culturale, della comunità. San Nicola, non fu fondato come erroneamente si credeva dagli Albanesi. E’ stato infatti accertato che il casale di San Nicola esisteva già da alcuni secoli prima della venuta degli Albanesi (1470), come casale di Casabona e che, nel 1445, contava circa 45 fuochi ed apparteneva alla chiesa cattedrale di Umbriatico (allora sede Vescovile). Il Borgo mantenne la denominazione di Casale di Casabona fino al 1811, data in cui ottenne l’autonomia. Nel riordino effettuato per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei comuni, San Nicola veniva mantenuto nella giurisdizione di Strongoli, per lo stesso decreto dichiarato capoluogo di mandamento, con l’attribuzione della frazione di Carfizzi. Dal primo maggio 1816, passò dalla provincia di Cosenza a quella di Catanzaro. Da moltissimi anni la storia di San Nicola si racconta attraverso il Gruppo Folcloristico Calabro Albanese “Oreste Ventrice“, allestendo spettacoli ricchi di canzoni e balli in costume dell’antica tradizione Arbëreshë; ad approfondire la storia di questa originale comunità arbëreshë, ha contribuito l’apertura del Museo della Civiltà Contadina, autentica perla dell’Alto Crotonese, che rappresenta un viaggio nei luoghi dell’antica civiltà contadina, per ristabilire la memoria perduta di un passato duro e ormai lontanissimo, fatto di miseria e patimento, ma anche di una diversa qualità della vita. Queste iniziative hanno colpito gli abitanti di San Nicola, che attraverso il gruppo folcloristico, intrecciano vari filoni narrativi dalla memoria dei vecchi, alla fantasia dei giovani. Tra le opere pubbliche di interesse per la minoranza va ricordato a Carfizzi il busto dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota, detto con nome turco Skanderbeg, voluto dal Comune di Pallagorio e recentemente ristrutturato. Tradizioni e ricorrenze in Pallagorio: II domenica di maggio: festa della Madonna del Carmine; 24 giugno: ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono del paese. Nel periodo natalizio è usuale l’accensione dei falò nei diversi rioni del paese, quale simbolo dell’attesa e della venuta del Signore (un falò più grande è invece accesso nella notte del S. Natale sul sagrato della Chiesa Matrice); mentre nei giorni immediatamente successivi alla Pasqua ricorrono il lunedì dell’Angelo la ricorrenza della Madonna della Scala (con pellegrinaggio all’immagine della Vergine posta fuori paese), ed il martedì la celebrazione di una messa nella chiesetta dedicata a Sant’Antonio da Padova (anch’essa posta fuori paese, sulla strada che porta a Zinga di Casabona). In primo luogo devono essere citate le tradizioni culinarie. Ad ogni momento dell’anno e del ciclo dell’uomo corrispondono specifici prodotti. A Natale è usuale la preparazione di dolci fritti o da forno (come le “ghaghanat”: pasta di sfoglia arricchita di mandorle e uva passa). A Pasqua il dolce tipico è costitutito dalle “Kucupat” (impasto di farina, latte e uova, arricchito con uova sode colorate). Per i matrimoni usuali sono i “mastacoghet” (pasta di mandorle). Feste in Carfizzi Il primo maggio I festeggiamenti del I maggio che da ottant'anni si svolgono alla “Montagnella”, sono diventati il simbolo stesso dell’intera comunità arbëreshë della provincia di Crotone. Tale tradizione risale all’ormai lontano 1919, anno in cui i lavoratori delle miniere di zolfo e le forze contadine di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, guidate dall’allora medico condotto Pasquale Tassone e da Gennaro Leonetti, diedero inizio a tale manifestazione. Tali festeggiamenti proseguirono anche sotto il periodo fascista, nonostante le minacce e gli arresti attuati dal regime. Il I maggio arbëreshë diviene col passare del tempo anche simbolo delle lotte per l’occupazione delle terre appartenenti ai grandi latifondisti o al demanio pubblico, che i lavoratori dei tre paesi combatterono unitariamente nel passato. In questo giorno i cortei di lavoratori, provenienti dalle piazze principali di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, con alla testa la banda musicale, si incontrano sulla collina posta alla sommità del parco “Montagnella”, ormai diventata un simbolo di unità dei tre paesi, non solo per ascoltare i discorsi dei vari esponenti del mondo sindacale, ma anche per passare insieme un’allegra giornata in compagnia. La Pasqua: il sepolcro Ancora oggi, l’allestimento del sacro sepolcro mantiene delle caratteristiche che risalgono ai tempi passati e che sono rimaste intatte nel tempo. Infatti circa un mese prima della domenica di Pasqua, i fedeli interrano in un vaso ceci, grano e fave. Questo vaso è tenuto al buio cosicchè i germogli assumano un caratteristico colore giallo. Una volta, si usava mettere tali vasi all’interno del comodino. Come previsto dalla liturgìa, il sepolcro viene allestito il giovedì santo, dopo la messa con cui si compie il rituale della lavanda dei piedi. In questo giorno i fedeli si recano in chiesa portando i suddetti vasi con i quali si abbellisce il sepolcro. Il sabato seguente, quando si procede alla spoliazione del sepolcro, i fedeli si riprendono i loro vasi distribuendo i germogli ai presenti. L’usanza vuole che i mazzetti di germogli vengano conservati dai fedeli sotto il cuscino o vicino al crocifisso posto sulla testata superiore del letto. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 43 Fuochi prenatali L’uso pagano di accendere dei falò la sera della vigilia della festa di Santa Caterina da Siena (il 24 novembre), di San Nicola (il 5 dicembre), dell’Immacolata (il 7 dicembre) e di Santa Lucia (il 12 Dicembre), risale a tempi molto lontani e testimonia il misto di sacro e pagano con cui è vissuta la religiosità a Carfizzi. Il fuoco, essendo visto come un elemento vitale insieme ad acqua, aria e terra, è un simbolo positivo, legato ai miti pagani dell’antica Grecia, in particolare al mito di Prometeo, che rubò il fuoco agli dei per amore degli uomini. Fino a pochi anni fà, i falò venivano accesi in ogni rione del paese con i rami di Cisto che venivano raccolti nei boschi dalle donne e dagli adolescenti e trasportati in paese caricati sulle spalle. Era questa un’occasione per trascorrere una serata in compagnia. Di solito, quando i rami si erano ormai consumati, sui carboni ardenti venivano messe a cuocere delle patate e delle cipolle che poi venivano distribuite tra i presenti. Nonostante oggi questa tradizione si sia in parte persa, molto sentita rimane dai carfizzoti l’usanza di accendere un grande falò sul Sagrato della Chiesa di Santa Veneranda, la notte della vigilia di Natale, al cui allestimento partecipa tutta la popolazione che, con grande devozione, dona grandi ceppi di legno. Il significato di questo grande falò natalizio con cui simbolicamente si riscalda il Bambinello appena nato, rappresenta il messaggio di amore, di pace e redenzione che Cristo vuole trasmettere all’umanità con la sua nascita. Tradizioni e ricorrenze in San Nicola I Falò Prenatalizi Una tradizione sannicolese molto antica è quella dei falò. Essi iniziavano dal quattro di Dicembre, con quello in onore di Santa Barbara, e si concludevano con il grande falò della sera della vigilia, sul sagrato della chiesa Madre. Questi fuochi prenatalizi si organizzavano nei vari rioni del paese, su iniziativa dei bambini che provvedevano alla raccolta della legna. Il falò di Santa Barbara Il quattro di dicembre, in onore di santa Barbara, protettrice dei minatori, si celebrava la messa nella cappella della miniera di S. Domenica, con la partecipazione dei minatori e del popolo di San Nicola. Dopo la Santa Messa, si ritornava in paese. Il Falò della sera della vigilia di Natale La sera del ventiquattro di dicembre, si organizzava un grande falò sul sagrato della chiesa parrocchiale, attorno al quale si riunivano a chiacchierare uomini avvolti nei loro mantelli, donne e bambini, e tutti insieme, godevano del calore ed ammiravano il nembo delle faville che saliva nel cielo dicembrino. Il Carnevale La festa del Carnevale ha inizio dopo l’Epifania. Il canto caratteristico è la “ Vallia e Karnevarit”. E’ una danza dal ritmo vivo. Due ragazze ben messe, o due giovani, si mettono all’estremità del semicerchio formato da dieci ragazze per “tirarsi” alternativamente. I due tiratori sono tenuti con un foulard legato al braccio. Tutte le altre donne, con le braccia intrecciate sul petto, si tengono per mano con la compagna vicina, sino a formare quasi un ferro di cavallo. L’argomento prevalente delle Vallie era l’amore, qualche volta tradito come in “Kostantini Kuror e par”, in altre vallie, coronato dal successo. La Quaresima (Koraisma) Dopo il mercoledì delle Ceneri, le donne di San Nicola confezionavano un pupazzo vestito di nero con in mano la conocchia e un filo di canapa o di lino attaccato al fuso, simbolo di operosità femminile. Ai piedi del pupazzo, era attaccata un’arancia, ed intorno ad essa venivano attaccate sette penne di gallina corrispondenti alle sette settimane della Quaresima. Al trascorrere di ogni settimana, si tirava una penna dall’arancia. Le mamme usavano appendere questo pupazzo all’esterno, sull’architrave della finestra in modo che fosse visibile a tutti. Questo pupazzo, che simboleggiava la stessa quaresima, ricordava, soprattutto alle donne, i tre giorni di digiuno e di preghiera che dovevano praticare nella settimana precedente la Pasqua. I tre giorni erano: il Lunedì, il Mercoledì ed il Venerdì. Era tradizione, per loro, praticare il digiuno il giovedì Santo. Si riunivano in chiesa con il capo coperto da un velo nero, e nel corso della giornata le vicine solevano loro offrire nel luogo sacro un caffè. La Celebrazione del Matrimonio Era usanza a San Nicola celebrare il matrimonio di domenica, anche se il rito cominciava il giovedì precedente. Il Giovedì mattina le suocere, vestite in modo solenne ed elegante con la çoha, andavano in giro per il paese ad invitare parenti ed amici, per poter ammirare nel pomeriggio il corredo della sposa, che la madre della promessa esponeva sul tavolo e sul letto. Dopo l’esposizione e l’ammirazione da parte di tutti i presenti, il corredo veniva posto in ampie ceste di vimini, e successivamente, in corteo, con le ceste cariche di biancheria, tutti si recavano nella casa dei novelli sposi. La qualità e la quantità del corredo dipendeva dalle condizioni economiche della famiglia, comunque, specialmente per le lenzuola e per le coperte, era tradizione darne un numero prestabilito (in genere dodici paia). La pasta ( Brumi ) La sera del giovedì che precedeva la domenica delle nozze, la sposa si recava alla casa dello sposo, dove si dava inizio al cosiddetto “Brum”, la pasta. L’impasto avveniva senza l’uso di lievito o d’altro. Si prendeva un chilogrammo di farina che veniva impastato con acqua da una giovane zitella, durante tutta l’operazione veniva innalzato un canto, per tutto il tempo della durata del canto, la sposa era circondata dai parenti e dalle persone più intime, e rimaneva seduta in modo composto ed assorto. Terminato l’impasto, tutti coloro che erano rimasti seduti, si alzavano e si gettavano sulla pasta, prendendone un po’ per uno e facendola sparire al più presto; con la pasta presa, ognuno preparava una focaccia (Kukulle) che doveva essere consumata personalmente. C’era anche l’usanza che, una donna sposata, nell’impasto, metteva di nascosto un anello. La ragazza che, con la pasta prendeva anche l’anello, era la prossima sposa. 5. PAESE HOTEL (15 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) Il progetto prevede la realizzazione di un PAESE HOTEL intercomunale che si estende da Isola Capo Rizzuto a Steccato di Cutro passando per Le Castella e le altre località marine della zona, comprese quelle adiacenti l’area marina protetta di Capo Rizzuto. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 45 L’idea nasce dalla volontà di offrire al turista un servizio completo ed uniforme in tutta l’area individuata, che sarà gestita come un unico villaggio in cui poter godere le ricchezze ambientali del mare e fruire nel contempo di vari servizi di assistenza e di animazione. L’intera area sarà rivalorizzata da un punto di vista architettonico con il completamento degli immobili, spesso attualmente al rustico, alcuni dei quali, ove ve ne saranno le condizioni, saranno destinati ad attività ricettive o di servizio al turista. Saranno pertanto attivate tre tipologie di finanziamento: - nel caso in cui l’immobile da recuperare resterà utilizzato a fini esclusivamente privati, al proprietario sarà data la possibilità di attivare un mutuo ipotecario ed il contributo consisterà nella corresponsione dell’ammontare complessivo degli interessi bancari; - nel caso in cui l’immobile da recuperare venga destinato ad attività ricettiva alberghiera, sarà attivato un regime d’aiuto che prevede un contributo pubblico del 40% ed un cofinanziamento privato pari al 60% dell’investimento; per quanto concerne le infrastrutture e gli investimenti realizzati dalle Amministrazioni locali, funzionali al decoro urbano ed al risanamento delle lacerazioni del tessuto urbanistico, il contributo sarà al 100% a carico dei fondi pubblici. 11) Itinerari Enogastronomici Itinerari Enogastronomici (10 mln di euro a carico privati in regime di aiuto) Si tratta di percorsi ad elevata potenzialità turistica contraddistinti da produzioni agricole ed enogastronomiche tipiche e tradizionali di alta qualità, inserite in una cornice di attrattive paesaggistiche, storiche ed artistiche che si fondono in un’ originale unità estetica e culturale. Una forma di turismo evoluta che mette insieme il vino ed i prodotti tipici, nell’ambito di un prodotto integrato con gli aspetti tradizionali, storici, culturali e ambientali dei territori, senza escludere gli eventi e le manifestazioni ludiche e culturali. l tutto fondato su un’ampia rete di servizi turistici e sull’innata ospitalità degli operatori locali. Come una caccia al tesoro dei piaceri del palato, questo itinerario correrebbe fra ristoranti e trattorie, cantine, enoteche, agriturismi, B&B e locande, aziende agricole e vitivinicole, caseifici e oleifici, laboratori di artigianato artistico e imprese specializzate nella produzione di prodotti alimentari tipici e di qualità, che lavorano insieme per far conoscere il ricco patrimonio agroalimentare del crotonese. Le strade da percorrere nell’itinerario rappresentano un’esperienza ricca di suggestioni nella quale il gusto è impreziosito dalla cornice del paesaggio e dalla contemplazione di luoghi artistici. Viaggiare su una “Strada dei Vini e dei Sapori” è anche viaggiare nel tempo, scoprire e riscoprire l’eredità che ci ha lasciato, rivedere i colori delle stagioni, sentirne i profumi, ascoltare la gente, assaporare la quiete degli spazi aperti. L’itinerario sarà contraddistinto da segnaletica uniformata e da cartoguide dettagliate, che saranno istituite nei principali territori vitivinicoli e ad alta valenza gastronomica della provincia, col coinvolgimento di almeno 4 comuni: Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli. Il progetto prevede la realizzazione di segnaletica, punti informativi e didattici, laboratori dimostrativi artigianali, musei e mostre permanenti, centri di degustazione. Attraverso questo percorso sarà concessa l’occasione per immergersi completamente in una terra che offre agli amanti del prodotto enologico un tuffo nella tradizione più pura, tra le vigne secolari delle terre del “Cirò”, eredi dei vitigni produttori del Krimisa, l’antico vino greco e antenato nobile dei vini italici. Sarà un’occasione unica per conoscere l’anima enogastronomica più autentica della Provincia di Crotone, tra le sue campagne, per rivivere e scoprire la straordinaria atmosfera di festa legata al periodo della raccolta dell’uva. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 47 Nei vigneti e nelle cantine delle aziende locali i visitatori assisteranno e parteciperanno alla raccolta dell’uva (periodo fine settembre ottobre) , apprezzando il paziente lavoro che mani esperte svolgono intorno alle viti, stagione dopo stagione. Vivranno attimi intensi e ricchi di profumi autunnali, godendo del piccolo grande piacere di gustare un grappolo di uva Gaglioppo appena colto. I visitatori potranno scoprire come nasce una bottiglia di vino, dopo essere stati accompagnati dai vignaioli tra i filari, saranno invitati a scendere in cantina, dove potranno seguire le varie fasi del ciclo di produzione del vino, dalla pigiatura, la trasformazione dell’uva in mosto, nonché le altre importanti fasi della vendemmia per approfondire il processo di trasformazione dell’uva in vino. I visitatori saranno accolti come veri amici, assaporeranno in allegria un buon bicchiere di vino spillato direttamente dalle botti abbinato all’assaggio di prodotti tipici, un gesto antico nella modernità da compiere assieme agli amici produttori. Tutta la cucina crotonese vanta, da area ad area, una diversità ma allo stesso tempo un’ omogeneità di ingredienti base che ancora oggi, a distanza di secoli, rende inimitabile i sapori che qui si possono gustare. Infatti Crotone e il suo territorio hanno una cucina povera, ma di sapore robusto, con l’uso frequente di peperoncino piccante e di prodotti spontanei quali asparagi, cicoria, cipolline selvatiche, finocchio aromatico ecc.. Oli finissimi estratti da olive maturate al nostro caldo sole, insaccati prodotti con maiali nostrani autoctoni che pascolano allo stato brado, formaggi vaccini, ovini e caprini sapientemente lavorati ed invecchiati, verdure e frutta dei nostri campi che hanno un sapore che ci riporta alla bontà di ciò che gustavamo da piccoli. E poi la sardella, la più piccante, saporita e aromatica conserva ittica dei panorama mediterraneo. E' una preparazione dal gusto forte e antico, che unisce la neonata di sardine (il novellame più minuscolo) col sale, il peperoncino e aromi selvatici. L'incontro ideale con la sardella avviene nel suo territorio d'origine. La degustazione più "giusta" verrà proposta in simpatiche trattorie dei litorale di Crucoli dove per produrla si seguono le regole classiche, che risalgono a diversi secoli fa. Le peculiarità della zone sono le “provviste” ovvero la consuetudine delle massaie di preparare in casa particolari conserve da utilizzare sia come antipasti sia per arricchire piatti locali. a) riqualificazione urbanistica Risanamento quartieri Marina, Marinella e Gesù (10 mln € pubblico con contributo da privati per 5 mln ) Si tratta di eseguire il risanamento, con relativa trasformazione urbanistica, dei quartieri cittadini denominati Marina, Marinella e Gesù. Ormai superata la connotazione di città legata alla grande industria chimica e metallurgica del passato, la realtà odierna vede il territorio vivere un grande disagio per la mancanza di un’identità, l’area industriale ormai dismessa con il relativo quartiere Fondo Gesù in cui va completata la riqualificazione, l’area del porto con il relativo quartiere Marinella da connotare fortemente per le attività commerciali e portuali ed infine il quartiere Marina (inclusa l’area ex Italpetroli) da valorizzare per ricettività turistica. Andrebbero fatti convergere i programmi regionali e comunali che dovranno tendere al recupero ed alla più estesa riqualificazione dei centri urbani strettamente connessi, paesisticamente e funzionalmente, con le aree degli attrattori già descritti. In tale direzione, attraverso Protocolli d’Intesa gli Enti interessati dovranno individuare precisi impegni programmatici per orientare e considerare prioritari, nelle rispettive programmazioni, la formazione e l’attuazione di Programmi integrati per la riqualificazione architettonica, urbanistica ed ambientale delle aree interessate. L’amministrazione comunale dovrà inserire nei Programmi triennali delle opere pubbliche, gli interventi necessari alla qualificazione complessiva degli ambiti, qualora non l’abbia già fatto. Una particolare attenzione dovrà essere attribuita alla difesa ed al recupero del paesaggio urbano e territoriale, determinante per rendere il territorio adeguato alla visitabilità del turismo colto, nazionale ed internazionale. A tal proposito dovranno essere contratti precisi impegni per attivare prioritariamente interventi di eliminazione dei detrattori ambientali ( cartellonistica invasiva, insegne luminose giganti, piloni fuori uso, recinzioni inadeguate,ecc.) con particolare riferimento ai percorsi di collegamento. Una particolare attenzione dovrà essere assegnata alla fruibilità pedonale e per i soggetti disabili ed alla manutenzione urbana del territorio comunale, in particolare negli ambiti di interesse turistico culturale che costituiranno la principale risorsa economica e di lavoro del territorio. Allo stesso tempo DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 49 andrà previsto un adeguato regime di aiuto ai privati per il risanamento e la riqualificazione del patrimonio immobiliare e la nascita di nuove strutture ricettive e turistiche. rifacimento del lungomare cittadino fino all’”irto” (8 mln € a carico pubblico) Negli ultimi 10 anni la città si è sviluppata molto linearmente lungo la strada del lungomare cittadino che pertanto, ha assunto una nuova funzione di transito, non più soltanto per il raggiungimento dell’area archeologica di Capo Colonna e, stagionalmente per il raggiungimento dei lidi balneari ma anche e soprattutto come arteria di collegamento tra i numerosi centri abitati che qui sono stati realizzati e il centro. Si rende indispensabile perciò, adeguare la strada del lungomare al nuovo flusso veicolare interno, anche creando delle “passeggiate” ovvero piste pedonali-ciclabili che meglio si addicono ad un percorso che porta all’area archeologica del Parco di Capo Colonna. Tra l’altro va sottolineato che il Comune ha già elaborato il relativo progetto esecutivo. a) SVILUPPO DI MICROFILIERE IMPRENDITORIALI (5 mln € individuare privati con contributo pubblico al 40%) La strutturazione di Attrattori di area consente di “creare le condizioni favorevoli all’innesco di processi di sviluppo locale, promovendo lo sviluppo di iniziative imprenditoriali collegate agli attrattori stessi e perciò alla valorizzazione dei beni architettonici e archeologici oltre che nei settori dell’artigianato, del turismo, dei servizi e del restauro. Inoltre si creano le condizioni per attrarre capitali privati nel ciclo del recupero e della gestione dei beni culturali anche promovendo la finanza di progetto. sviluppo iniziative imprenditoriali e ZFU (Zona Franca Urbana) la formazione sviluppo iniziative imprenditoriali e ZFU In particolare si prevedono interventi di aiuti alle piccole imprese prevalentemente concentrate nel quartiere del Castello di Carlo V collegate alla valorizzazione e gestione dell’omonimo maniero oltre che nel quartiere Marinella e degli altri attrattori, per la creazione di nuove attività e per la riqualificazione e/o l’ampliamento di attività in essere nei settori: della cantieristica navale, dell’artigianato tradizionale; del restauro ( manufatti, mobili, quadri, libri, strumenti); della piccola ricettività turistica; del recupero del patrimonio culturale a fini turistici; dei servizi turistici; dei servizi di accoglienza, assistenza, accompagnamento; dei servizi connessi alla gestione del patrimonio storico culturale; dei servizi per la comunicazione e l’informazione, compresi i servizi a rete; dei servizi di ristoro, ecc. La realizzazione di adeguate strutture ricettive sarà inoltre fondamentale per lo sviluppo in chiave turistico - culturale del sistema degli attrattori collegati alla valorizzazione archeologica e architettonica della città che può avvenire solo in un quadro di sviluppo economico locale compatibile. Particolare attenzione deve essere perciò assegnata al sistema di infrastrutture di ospitalità e ricettive di vario grado ( alberghi, pensioni, agriturismo, bad end breakfast, campeggi), oggi assolutamente inadeguata, ma che si ritiene matura per un salto di qualità. La indispensabile realizzazione e la gestione di tali strutture sarà attuata prevalentemente con risorse private. Tali interventi si attueranno attraverso bandi preceduti da un adeguata informazione preliminare, dalla promozione e animazione del territorio (sportelli) e in rete, con specifiche attività indirizzate ai target prioritari ovvero giovani, donne, impresa sociale, ecc. Saranno inoltre organizzate sessioni di partenariato per la definizione delle procedure e dei criteri di selezione. Le strutture ricettive si localizzeranno nel territorio lì dove consentito dagli strumenti urbanistici vigenti o, puntualmente, laddove se ne presenteranno le migliori condizioni, in presenza di contenitori pubblici o privati dismessi e disponibili e previo approvazione delle eventuali varianti da parte degli Enti competenti, con interventi tesi prevalentemente e principalmente al recupero e alla valorizzazione del patrimonio architettonico esistente. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 51 La gran parte delle aree di interesse del presente progetto ricadono nella perimetrazione della Zona Franca Urbana (ZFU) di Crotone e pertanto tutte le micro e piccole imprese che si allocheranno in questa zona potranno beneficiare anche delle seguenti agevolazioni: 1. esenzione dalle imposte sui redditi derivante dallo svolgimento dell’attività svolta dall’impresa nella ZFU, fino a un tetto massimo di 100 mila euro per ciascun periodo di imposta, al 100% per i primi cinque periodi di imposta, al 60% per i periodi di imposta dal sesto al decimo, al 40% per 11esimo e 12esimo, al 20% per i periodi di imposta 13esimo e 14esimo. Il limite di 100mila euro è maggiorato di 5 mila euro per ogni nuovo dipendente residente nella ZFU. 2. esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive per cinque periodi di imposta a partire da quello di accoglimento della domanda, sul valore della produzione netta nel limite di 300 mila euro; 3. esenzione dall’imposta municipale propria per gli immobili situati nella ZFU, utilizzati per l’esercizio dell’attività di impresa e vale per quattro anni a partire da quello della domanda; 4. esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente per i contratti a tempo indeterminato o a termine di durata non inferiore a un anno, a condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nel Sistema Locale di Lavoro in cui ricade la ZFU. E’ pari al 100% per i primi cinque anni, scende al 60% per gli anni dal sesto al decimo, al 40% per gli anni 11esimo e 12esimo, al 20% per 13esimo e 14esimo. La formazione (3 mln € pubblico) La formazione sarà lo strumento di ampliamento della gamma di opportunità per la creazione di impresa mediante l’offerta di concrete occasioni di sperimentazione e di verifica di opportunità lavorative a soggetti nuovi nei settori assoggettati al regime di aiuto e già elencati precedentemente. L’intervento formativo perciò, per essere funzionale al completamento del progetto che dovrà fungere da motore di sviluppo economico, necessita di un’azione trasversale, che intervenga sull’intera ampia gamma di attori coinvolti nello sviluppo delle microfiliere imprenditoriali già descritte e su diverse fasce di utenza che vanno da profili specializzati (cantieristica navale, manutenzione dei beni culturali, restauro di siti ed immobili ecc.) a profili di management volti al controllo, alla gestione di iniziative e gruppi di lavoro e alla promozione dei settori individuati. L’idea di base da attuare in fase di formazione, è quella di allestire diversi cantieri - scuola finalizzati alla creazione di neo-imprese giovanili nel campo del restauro (manufatti, mobili, quadri, libri, strumenti), manutenzione e gestione del patrimonio culturale, della cantieristica navale, dell’artigianato tradizionale; della piccola ricettività turistica; del recupero del patrimonio culturale a fini turistici; dei servizi turistici; dei servizi di accoglienza, assistenza, accompagnamento; dei servizi connessi alla gestione del patrimonio storico culturale; dei servizi per la comunicazione e l’informazione, compresi i servizi a rete; dei servizi di ristoro, ecc. b) infrastrutture portuali area porto turistico per imbarcazioni da diporto (9 mln € a carico pubblico) Il porto di Crotone, classificato con D.M. 04.12.1976 nella prima classe della seconda categoria dei porti nazionali, è costituito da due bacini distinti, non comunicanti tra di loro. Il minore, situato nella zona ESE della città, è più antico ed è denominato Porto Vecchio, il principale, situato nella zona nord della città è denominato Porto Nuovo. Il porto di Crotone allo stato attuale ricade nell’ambito di competenza dell’Autorità portuale di Gioia Tauro e non è provvisto di Piano Regolatore Portuale ex art.5 della Legge 84/94. Anteriormente all’entrata in vigore della legge 84/94, in base alla norma transitoria prevista dalla stessa legge l’ex Ministero dei Lavori Pubblici, è stato elaborato un documento di pianificazione di interventi, che mantiene efficacia fino all’adozione del documento di Piano Regolatore Portuale. L'Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria ha finanziato la redazione del Piano regolatore del Porto di Crotone con lo stanziamento di 313 mila euro a favore della società incaricata alla redazione tecnica del Piano, la RTI: Idrotec-Viola-Soil e ad oggi si attende la relativa definizione. A dicembre 2010, il Comune di Crotone e la Camera di Commercio hanno costituito la società Marina di Crotone S.p.a. fra i cui soci successivamente, si è aggiunta la Lega Navale di Crotone. La Marina Spa individua nel turismo l’obiettivo fondamentale per lo sviluppo del porto e perciò si sta impegnando nella progettazione e nella redazione di un piano di gestione del nuovo porto turistico di Crotone, secondo cui saranno impiegate le aree del Porto Vecchio e del bacino del Porto Nuovo (con al centro l’area ex-Italpetroli) al fine di adibirle al turismo, per accogliere circa 1000 posti barca. Attualmente la società Marina SPA è in fase di contrattazione con Gioia Tauro per la concessione dei due bacini, il passaggio della gestione, l’applicazione del Piano Regolatore Portuale in corso di DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 53 completamento e la realizzazione degli interventi inseriti nel POT (PIANO OPERATIVO TRIENNALE) 2012-2014 dell’autorità portuale di Gioia Tauro. L’intervento che si intende realizzare si inserisce in una delle 3 tipologie già individuate dall’autorità portuale: 1.port required, in cui sono incluse le attività essenziali al commercio marittimo ed ulteriori tipologie quali i servizi portuali, i servizi alle merci, i servizi alle navi, etc. Queste attività sono strettamente connesse alla funzione portuale; 2. port related in cui sono comprese le attività per le quali il Porto costituisce la domanda principale o comunque contribuisce all’ampliamento della propria; 3. sicurezza e governance in cui è incluso il complesso delle attività gestionali e di servizio direttamente connesse all’ottimizzazione delle funzioni pubblicistiche esercitate, sotto i diversi profili, nell’ambito portuale. In particolare si tratterà di realizzare nell’ambito degli interventi di PORT REQUIRED i 5 progetti finalizzati all’incremento della capacità di banchina per imbarcazioni turistiche e da diporto, saranno incrementati gli accosti da destinare alle attività turistiche e recuperate superfici operative dallo specchio acqueo portuale, attualmente inutilizzato. PROGRAMMI E PROGETTI DI SVILUPPO GIA’ REALIZZATI: ANALISI. Oltre che a programmi di riqualificazione urbana che hanno interessato la città capoluogo (Programma di Sviluppo Urbano, Programma di Iniziativa Comunitaria Urban 2, Contratto di Quartiere Fondo Gesù, Programma di Recupero Urbano, Accordi di Programma con la Sovrintendenza archeologica della Calabria), la Provincia di Crotone è stata interessata negli ultimi anni da quattro principali strumenti di sviluppo, programmazione e pianificazione concertata e condivisa: la Sovvenzione Globale per l’area di crisi di Crotone; il Contratto d’Area di Crotone; la progettazione integrata territoriale e i progetti integrati di sviluppo locale. SOVVENZIONE GLOBALE PER L’AREA DI CRISI DI CROTONE La Sovvenzione Globale, affidata all’Organismo Intermediario Crotone Sviluppo, è stata avviata nel 1994, a seguito della dismissione del polo chimico, con le seguenti finalità: consolidamento ed innovazione del tessuto produttivo manifatturiero; innalzamento del livello tecnologico; adeguamento delle aree insediative e maggiore attrattività per nuove opportunità di investimento; formazione di una massa critica di domande per servizi alla produzione, capace di alimentare una stabile offerta in area; reimpiego degli addetti espulsi dal mondo produttivo. Sono state finanziate n° 66 iniziative , gran parte delle quali di piccola dimensione, per un ammontare di investimenti pari a 65 mln di euro circa, un totale di contributi concessi pari a 48 mln di euro circa ed un incremento occupazionale pari a circa 500 unità. Le iniziative risultano così distribuite per settori di attività: Industrie alimentari - 13 iniziative; Industria tessile e dell’abbigliamento - 7 iniziative; Industria conciarie, fabbricazione dei prodotti in pelle - 1 iniziativa; Industria del legno e dei prodotti del legno - 4 iniziative; Fabbricazione della pasta-carta dei prodotti della carta, stampa ed editoria - 5 iniziative; Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche - 2 iniziative; Fabbricazione e lavorazione minerali non metalliferi - 6 iniziative; Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo - 7 iniziative; DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 55 Fabbricazione di macchine elettriche ed apparecchiature elettriche ed ottiche - 7 iniziative; Altre industrie manifatturiere - 2 iniziative; Imprese di servizi, trasporti, altre attività professionali e imprenditoriali - 8 iniziative. CONTRATTO D’AREA Il Contratto d’Area è stato avviato nel marzo del 1998 e sottoscritto da 14 imprese, che sono state finanziate con fondi della legge 488/92. Nel 1999 è stato finanziato il Primo Protocollo Aggiuntivo al Contratto d’Area, comprendente 37 iniziative imprenditoriali e 4 infrastrutturali per un totale di investimenti ammissibili di circa 247 mln di euro circa, 1.341 occupati ed un onere s carico del pubblico di circa 206 mln di euro. A consuntivo, sono stati realizzati investimenti per circa 134 mln di euro, mentre circa 83 mln di euro non sono stati impiegati a causa di rinunce ed altri 39 mln di euro circa sono andati persi in corso d’opera in quanto le iniziative finanziate, dopo aver ottenuto l’anticipazione, non hanno mai ultimato o avviato gli investimenti previsti. Rispetto ai 206 mln di euro di contributi previsti, ne sono stati erogati 107, corrispondenti al 52%. I 1.341 occupati previsti originariamente si sono ridotti a 396. PROGETTAZIONE INTEGRATA LOCALE Sono stati realizzati 6 progetti con dimensione sub provinciale, basati sul principio della “programmazione dal basso”, ovvero della programmazione attuata dagli attori territoriali, politici e sociali, direttamente coinvolti e responsabili del processo di sviluppo a livello locale: n° 3 PIT (progetti Integrati Territoriali) e n° 3 PIAR (Progetti integrati delle Aree Rurali). PIT 11 - Alto Crotonese: Percorsi di sviluppo guidati da vini d’eccellenza L’idea strategica del PIT era quella di partire dall’elemento forte del territorio, la produzione vinicola di eccellenza, per sviluppare una rete di percorsi ed itinerari turistici, culturali, enogastronomici in un ambito territoriale posto sulla direttrice della Magna Grecia tra Sibari e Crotone e tra il Mare Ionio e il Parco della Sila. La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni: 1. Sviluppare le potenzialità ambientali ed economiche legate ad ambienti specifici e rilevanti, quali le grotte carsiche, puntando al recupero di ambiti compromessi e degradati e promuovendo la formazione di esperti nello studio e nella gestione delle risorse naturali ; 2. attivare un modello di sviluppo socioeconomico e territoriale alternativo, correttivo dello sfruttamento speculativo delle risorse naturali e della stagionalità turistica, che valorizzasse i beni culturali e proponesse attrattori localizzati nelle aree interne e propulsori di un diverso uso turistico del territorio; 3. programmare ed implementare interventi pubblici volti ad influire su variabili di rottura quali la qualificazione della forza lavoro in generale ed in particolare di quella giovanile e femminile; 4. promuovere servizi alle imprese e alla società, specialmente in riferimento alla qualificazione del settore turistico e alla diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione ; 5. indirizzare investimenti privati per sviluppo di settori pregiati quali quello enologico, dei prodotti di qualità, tipici della zona, delle attività dell’artigianato artistico, del settore zoologico, stimolando forme organizzative finalizzate all’innovazione, all’export e l’utilizzo dell’ecommerce. PIT 12 - Sila Crotonese: Valorizzazione delle risorse per un “Ben-Essere” fra Terra, Acqua e Cultura Partendo dalle caratteristiche del territorio (la ricchezza di risorse ambientali, storico-artistiche e culturali, l’esistenza di un tessuto insediativo storico integrato con un sistema di sviluppo economico basato sulla piccola e media impresa), l’idea strategica del PIT era legata alla valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale naturale e culturale legato ai tre elementi Terra – Acqua - Cultura, mediante l’introduzione di nuove pratiche innovative nel mondo rurale, nel settore dei servizi legati al “BenEssere”, alle Terme e nel settore delle PMI a vocazione con miglioramento delle produzioni artigianali tipiche. La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni: 1. favorire l’attrazione turistica attraverso azioni di marketing dei sistemi turistici integrati, legati al benessere, alle terme e alla medicina dello sport, sviluppando un marchio di qualità del territorio – Ecolabel; 2. sostenere e incentivare un circuito territoriale del benessere che parte dalle terme fino ad arrivare alla costruzione di una rete di PMI per la trasformazione di prodotti naturali della bellezza; 3. promuovere e sviluppare la filiera del legno valorizzando il patrimonio forestale della montagna; 4. favorire le condizioni per la creazione di strutture specializzate per la gestione degl’interventi di restauro e di valorizzazione, mediante attività di formazione per la riqualificazione e la creazione di competenze legate al patrimonio ed alle attività culturali; DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 57 5. riqualificare, rinnovare e rifunzionalizzare il tessuto urbano, nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche con particolare attenzione al recupero dei centri storici e dei centri minori; 6. innovare, sostenere ed aumentare le produzioni tipiche locali di qualità, creando un “distretto” di PMI con marchio proprio; 7. condurre in un contesto di filiera i sistemi agricoli ed agro-industriali, migliorando le condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; 8. promuovere e sviluppare un’imprenditorialità, attraverso un itinerario formativo rivolto ai giovani ed alle donne, focalizzato sui i tre elementi strategici e legati ai processi d’innovazione tecnologica. PIT 13 - Crotone: PIT-Agorà L'idea posta a base del PIT Crotone, maturata in seno all'Assemblea dei Sindaci delle città aderenti (Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli) e condivisa dal partenariato, consisteva nella creazione di un distretto archeologico-turistico della Magna-Grecia nel Marchesato Crotonese . Essa era da perseguire attraverso una strategia integrata volta a rendere il turismo un settore trainante per il rilancio economico-produttivo dell'area, avente come principi guida la valorizzazione dell'archeologia e della cultura magno-greca, il rafforzamento e l'integrazione della programmazione in corso,e la valorizzazione integrata delle differenti risorse archeologico-culturali, artigianali e delle produzioni tipiche. La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni: 1. consolidare e qualificare le azioni di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio archeologico-culturale della Magna Grecia per l’istituzione di un distretto archeologico/turistico del marchesato crotonese; 2. favorire la crescita di nuove realtà ricettive nei comuni del litorale, sviluppando forme innovative e alternative, favorendo l‘occupazione femminile e le categorie svantaggiate; 3. sostenere lo sviluppo dei territori e del turismo integrato, stimolando le iniziative imprenditoriali artigianali ed agricole in un’ ottica di maggiore integrazione con il territorio e l’ambiente; 4. conservare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio naturalistico valorizzando le aree protette e le aree SIC, arrestando le situazioni di degrado ed abbandono attraverso la realizzazione della rete dei piccoli comuni per la gestione integrata della politica ambientale, anche in applicazione dell’adesione della carta di Aalborg e alla sottoscrizione di Agenda 21 Locale; 5. accrescere e qualificare le presenze turistiche attraverso azioni di marketing dei sistemi turistici e delle attività connesse, rafforzando gli strumenti di pianificazione territoriale e in un’ottica di sostenibilità ambientale. PIAR 2 – Presila Crotonese Il territorio del PIAR coincideva con l'area del PIT 12 Sila Crotonese, comprendendo i comuni dell'entroterra della Provincia di Crotone. La strategia si basava su una logica integrata di sviluppo capace di adottare un metodo per aggredire le "debolezze" strutturali del territorio, facendo emergere e consolidare le potenzialità esistenti e/o latenti e assecondando i processi di sviluppo delle comunità locali. Gli obiettivi previsti erano i seguenti:: 1. contrapporre alla marginalità del tessuto socio-economico un processo innovativo per ampliare quali-quantitativamente il settore delle PMI al fine di accrescere l’offerta di lavoro, specialmente per giovani e donne; 2. migliorare le condizioni di vita della popolazione dell'area avviando attività di servizi essenziali; 3. rafforzare le infrastrutture di supporto sia materiali che immateriali che incidono sullo sviluppo dell'agricoltura; 4. incentivare le imprese dell'area a introdurre ammodernamenti nei sistemi produttivi e investimenti tesi al miglioramento delle condizioni di produzione e di rafforzamento delle strutture produttive silvicole dell'area; 5. favorire la stabilità ecologica delle foreste e valorizzare le risorse endogene esistenti nelle aree a medio-alta ruralità, le risorse paesaggistiche ed ambientali e quelle legate all'identità culturale e sociale delle popolazioni rurali; 6. incentivare l'insediamento dei giovani in azienda ed interventi formativi innovativi indirizzati prevalentemente a imprenditori agricoltori. PIAR 17 – Alto Crotonese Il territorio di riferimento del Piar comprendeva 11 comuni collocati sul versante Nord della provincia di Crotone ed interessati da rilevanti fenomeni di spopolamento, le cui cause principali vanno ricercate nella bassa natalità e nell'emigrazione. La strategia di sviluppo integrata dell'area PIAR faceva leva sui seguenti ambiti: lo sviluppo e il miglioramento di infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell'agricoltura; il rafforzamento delle strutture produttive; la diversificazione delle attività agricole; il rinnovamento e il miglioramento dei villaggi e DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 59 protezione e tutela del patrimonio rurale; l’incentivazione di attività turistiche e artigianali; l’insediamento di giovani agricoltori; i servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale; la formazione. Gli obiettivi previsti erano i seguenti: 1. adeguare il sistema infrastrutturale e di servizio in modo da garantire il supporto all'iniziativa locale privata; 2. offrire accoglienza ad iniziative dall'esterno migliorando le condizioni di vita delle popolazioni residenti; 3. consolidare e sviluppare le iniziative produttive agricole rurali, valorizzando le peculiarità dei prodotti e conservando le caratteristiche di tipicità e di alta qualità delle attuali produzioni di olio, vino, zootecnici; 4. valorizzare la qualità ambientale come strumento di sviluppo economico; 5. adeguare e valorizzare il patrimonio dei borghi al fine di promuovere e valorizzare un'offerta turistica rurale culturale ed eno-gastronomica PIAR 41 – Isola Capo Rizzuto – Valle del Neto Il territorio di riferimento del Piar "Valle del Neto" derivava dall'accorpamento dei due progetti integrati Piar "Valle del Neto" e Piar Cutro-Isola Capo Rizzuto. La strategia che il Piar si proponeva era quella di sviluppare era rivolta alla valorizzazione in modo integrato delle risorse provenienti dalla tradizione agricola ed artigianale, quali beni culturali e produttivi, al rafforzamento del tessuto imprenditoriale esistente, al recupero del patrimonio rurale di particolare rilievo presente nel territorio, al potenziamento delle dotazioni infrastrutturali, alla creazione di reti e servizi a sostegno delle attività economiche ed alla riqualificazione delle capacità e delle competenze professionali degli operatori economici. Gli obiettivi previsti erano i seguenti: 1. aumentare la competitività e la produttività delle imprese agricole ed agroindustriali favorendo il miglioramento e l'innovazione dei processi produttivi, dei prodotti e dei sistemi delle vendite; 2. promuovere interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale rinveniente dalla tradizione storico agricolo culturale; 3. promuovere la diversificazione delle attività aziendali e la creazione di reti di imprese per la valorizzazione delle produzioni tipiche e di servizi per la popolazione; 4. migliorare le conoscenze e le competenze professionali degli operatori economici. PISL (Progetti Integrati di Sviluppo Locale) I PISL sono stati avviati nel 2011 e sono lo strumento operativo individuato per il periodo 2007-2013 al fine di attuare le politiche di sviluppo locale della Regione Calabria. Essi rappresentano il canale attraverso cui far affluire risorse finanziarie ai territori per il loro sviluppo non più con singoli interventi in singoli comuni, ma Piani, finalizzati allo sviluppo di specifici ambiti territoriali con una concentrazione degli interventi su poche priorità territoriali individuate con il metodo della concertazione. Per la Provincia di Crotone sono stati giudicati ammissibili tutti e 4 i progetti presentati per “Qualità della vita”, “Mobilità intercomunale”, “Sistemi Turistici” e “Sistemi produttivi” ed è stata avviata la fase di stipula delle convenzioni per l’erogazione dei 34.911.973,74 euro assegnati in totale. Entro il 31 dicembre del 2013 la Regione Calabria dovrà concludere la fase di stipula delle convenzioni e fare impegni di spesa giuridicamente vincolanti e i lavori effettivi dovranno terminare entro il 31 dicembre 2015. UN BILANCIO DEI RISULTATI CONSEGUITI I numerosi strumenti messi in campo, se da una parte hanno contribuito all'inserimento dei contesti rappresentati nell'ambito della programmazione strategica regionale e nel circuito dei finanziamenti nazionali e comunitari, dall’altra hanno palesato molti limiti, in primis la disomogeneità tra i diversi strumenti che non sono stati adeguatamente sorretti da analisi e previsioni calibrate e propulsive: - non è stata definita una linea settoriale, di filiera o distretto produttivo, pertanto sono state approvate iniziative appartenenti a settori molto diversi tra loro; - l’assenza di un indirizzo di specializzazione produttiva del territorio non ha privilegiato le vocazioni naturali, le competenze e le esperienze dell’area e ha determinato disomogeneità economomico-produttive degli investimenti con forte segmentazione del mercato di riferimento; - non sono state valorizzate in maniera ampia e sistematica le principali risorse del territorio, ovvero il rilevante patrimonio naturalistico, ambientale e culturale. La preoccupante contrazione del mercato del lavoro, che rappresenta allo stato attuale uno dei problemi di maggiore entità, può pertanto essere considerata una conseguenza diretta delle difficoltà del sistema socio-economico provinciale nel suo insieme di rideterminare le direttrici dello sviluppo in misura più integrata e sistemica, a partire da un crescente ruolo delle economie legate alla qualità della vita, alla tutela e valorizzazione delle risorse naturalistico-ambientali e culturali, allo sviluppo di adeguati attrattori d’area, alla creazione dei servizi connessi alla diffusione delle tecnologie dell’informazione. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 61 INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE 10 Parco Archeologico Antica Kroton con “Teatro virtuale e museo multisettoriale” La bonifica dell’“Antica Kroton” riguarda un’area archeologica di circa 80 ettari, sita di fronte al sito dismesso di interesse nazionale (SIN) ex Pertusola Sud dove hanno operato, per circa ottanta anni, industrie chimiche e metallurgiche a fortissimo impatto inquinante. Con la deliberazione della giunta regionale n. 273 del 28 luglio 2013, riguardante l’assegnazione risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, è stata rimodulata l’azione intervento “valorizzazione archeologica antica Kroton” con un taglio netto di 35 milioni di euro, sui 100 originariamente disponibili (a valere su Piano per il Sud). Alla luce della nuova rimodulazione, la giunta regionale ha stabilito una riduzione drastica per la bonifica dei suoli dell’area che sarà dunque realizzata con 4,7 milioni di euro, per lo scavo archeologico e restauro sono stati impegnati 36 milioni di euro, per la progettazione e realizzazione del parco archeologico 9,8 milioni di euro ed infine, per la realizzazione del teatro virtuale e museo multisensoriale sono stati impegnati 14,5 milioni e mezzo, per un totale di 65 milioni di euro. La rimodulazione regionale è stata recepita ad agosto 2013 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dove è stato sottoscritto, unitamente al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ed alla Regione Calabria, l’Accordo di Programma Quadro contenete l’elenco degli specifici interventi e, il cronoprogramma con una previsione per il completamento entro dicembre 2017. Nel dettaglio dunque sarà eseguita dal Comune la bonifica con fitodepurazione di circa 70 ha mentre gli altri 15 Ha saranno interessati dall’APQ del 2013. In questa area saranno eseguite le operazioni di scavo archeologico e restauro che saranno realizzati dalla Soprintendenza regionale ai beni archeologici e la realizzazione del Parco Archeologico, del Teatro virtuale e del Museo multisensoriale saranno eseguiti in coordinamento con il Comune e la Provincia di Crotone. La realizzazione del Virtual Reality Center che permetterà la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’Antica Kroton, e di tutta la Magna Grecia permetterà di realizzare un Museo Multisensoriale Sperimentale dove l’utilizzo di una realtà virtuale navigabile in tempo reale consentirà, non solo la fruizione del bene culturale anche a “distanza” e la conseguente conservazione del bene “reale”, ma anche l’archiviazione digitale del patrimonio artistico, il monitoraggio e la diagnostica dello stato di conservazione del bene e infine la simulazione di interventi di restauro attraverso l’interazione di più figure professionali (esperti di beni culturali, informatici, ingegneri, architetti, geologi, fisici e chimici). 11 Aquarium, Astronomico di Lilio, Degli Scacchi 11 A Aquarium Il progetto dell’AQUARIUM approvato con il PISL linea di intervento 5.3.2.1. ha l’obiettivo di realizzare, il Centro per l’Educazione all’Ambiente Marino – AQUARIUM, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR). La struttura dovrà sorgere su di un’area complessiva di circa 9.000 mq,prevista all’interno di un lotto di proprietà del Comune di Isola di Capo Rizzuto, e occuperà una superficie complessiva di circa 1.500 metri quadrati. L’area di progetto è situata nelle immediate vicinanze della costa, in un luogo che rappresenta un punto nevralgico nel panorama turistico locale, vicino al mare e perciò molto indicato per l’approvvigionamento diretto dell’acqua marina naturale. La struttura concepita rispetta una serie di esigenze di carattere tecnico, gestionale ed ambientale necessari per integrare la costruzione con l’ambiente costiero circostante ed operare verso il recupero e la sistemazione del sito. L’aquarium sarà così caratterizzato: 1. INGRESSO, comprensivo di biglietteria ed ufficio relazioni pubblico; 2. PERCORSO ESPOSITIVO, individuato per gruppi funzionali di esposizione 3. SALA VIDEOPROIEZIONE, completo di impianto video, audio, impianto per videoconferenze, che potrà ospitare circa 100 posti a sedere; 4. SALA SINOTTICA, specifica ad accogliere circa 20 persone alla volta, nella quale attraverso l’uso delle moderne tecnologie si potrà stimolare l’utenza, attraverso immersioni subacquee virtuali e/o in ripresa diretta, con dialoghi in diretta con l’operatore subacqueo in mare; 5. AREA TECNICA, individuata come spazio funzionale, dove si collocheranno: - I sistemi di tabulazione per pesci ed invertebrati - Gli impianti Life Support System (LSS) per la gestione delle acque DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 63 - L’area tecnica per il soccorso delle tartarughe Caretta caretta - Gli impianti tecnologici per l’approvvigionamento dell’acqua di mare - I locali tecnici a supporto dell’attività subacquea del centro 6. UFFICI tecnico/amministrativi, ove saranno allocati n° 3 uffici amministrativi ed n° 1 direzionale. 7. SPOGLIATOI; 8. SERVIZI IGENICI, secondo la normativa vigente in materia ed in proporzione al numero di utenti previsti. 9. NEGOZIO, dove esporre i prodotti tipici del luogo, oltre al merchandising dell’A.M.P. 10. BAR. Il Parco Aquarium prevede interventi per la realizzazione di un secondo lotto inserito nell’ambito del PISL ma non finanziato, ammontante a 2 mln di euro. 11 B PARCO Astronomico di Lilio L’operazione inserita nel PISL si sostanzia nella progettazione, realizzazione e promozione di un nuovo Parco Culturale denominato “Parco Astronomico Lilio”, correlato alla specificità storica e culturale del territorio. Il Parco Lilio sarà situato tra il Comune di Cirò ed il Comune di Savelli, e rappresenterà un parco di alto spessore culturale per valorizzare il patrimonio culturale e storico del territorio, ponendo l’accento su una delle figure storiche che più ha contraddistinto l’area del crotonese: Lilio, nato a Cirò nel 1510. Fu medico, grande matematico ed astronomo, è passato alla storia per essere stato l’inventore e il protagonista di una tra le più importanti riforme del Rinascimento italiano e cioè della riforma del nuovo calendario,promulgato nel 1582 da Gregorio XIII e tuttora in vigore. Con l’obiettivo di far conoscere la scienza sin dai primi anni dell’età scolare, anche attraverso le attività ludiche il parco tematico sarà dotato di un’area attrezzata adibita a pic nic e a parco giochi a tema scientifico-astronomico e insieme al planetario ed all’osservatorio astronomico rappresenteranno quindi, uno strumento a disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato a scoprire le bellezze dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio. Gli interventi previsti riguardano: 1. L’Osservatorio Astronomico Lilio L’intervento sull’Osservatorio Astronomico comprensivo di planetario prevede il completamento di una struttura già esistente e destinato all’osservazione astronomica del cielo. Sarà ubicato nel territorio comunale di Savelli, presso la rinomata località di Pino Grande, ad un’altitudine di m. 1.150 slm. e su una superficie di mq. 2.500 circa. Tale scelta di allocazione è stata determinata da diversi fattori: - Assenza di ostacoli naturali e artificiali all’osservazione del cielo a 360°; - Elevazione di m. 1.170 slm; - Luogo con bassissimo inquinamento luminoso (in quanto necessita di assoluta oscurità) e di silenzio. Con la realizzazione di tale progetto, si porterà a compimento e si renderà funzionale l’osservatorio nella sua interezza. 2. Il planetario Il planetario avrà una funzione principalmente didattica, consentendo lo studio del cielo e dei fenomeni che in esso avvengono in modo controllato, attraverso la proiezione su una cupola emisferica di diametro mt. 9,00 l’immagine del cielo a diverse latitudini e longitudini. Verranno altresì mostrate varie proprietà e curiosità astronomiche, quali il percorso della Terra durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole, l’occorrenza di fenomeni come le meteore, le comete, la programmazione della data, ecc.. La strumentazione sarà composta da: - Cupola di proiezione - Poltrone reclinabili per la visione Gli scopi didattici principali sono: - mostrare tutta la problematica connessa a come individuare un oggetto predefinito in cielo; DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 65 - mostrare con osservazioni effettive del cielo sia gli oggetti visibili che quelli non visibili col planetario; - mostrare le stelle in differenti colori e spiegare le ragioni delle diversità; - come distinguere una stella da una galassia; - mostrare le peculiarità delle zone in cui nascono le stelle; - mostrare con osservazioni ripetute le peculiarità degli oggetti variabili; - l’osservazione dei pianeti; - come distinguere un pianeta da una stella e il diverso moto di entrambi; - mostrare, in occasione di alcune ricorrenze, fenomeni peculiari nel cielo, come l’apparsa di comete; Gli scopi scientifici principali a livello amatoriale sono : - l’approfondimento a livello personale di quelli didattici sopra menzionati; - la ricerca di pianetini all’interno del sistema solare; - la ricerca di comete; - studi sistematici di particolari oggetti di interesse personale. La strumentazione è composta dei seguenti elementi: - Cupola osservatorio - Telescopio riflettore Tutti questi elementi ne fanno un luogo adatto ad una proficua attività di divulgazione e ricerca scientifica. La collocazione dell’opera è resa più gradevole dal verde della boscaglia di Castagno e da una veduta panoramica e paesaggistica molto suggestiva e quindi la rende ancor più interessante poiché dal sito si può ammirare tutto un paesaggio ameno. Sarà inoltre realizzata la Casa di Lilio nel territorio di Cirò dove si acquisterà e ristrutturerà un immobile, ubicato nel centro storico del Comune di Cirò. Il parco tematico, il planetario e l’osservatorio astronomico rappresentano, quindi, uno strumento a disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato a scoprire le bellezze dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio. A questo si accompagna la volontà di farne una meta di turismo culturale e letterario, attraverso la valorizzazione dei luoghi e delle risorse culturali locali, nel rispetto dei parametri di qualità e sostenibilità ambientale. Tutto ciò rappresenta, peraltro, una concreta possibilità di creare alternative occupazionali, migliorandone l’economia e lo sviluppo locale. E’ già stato predisposto il progetto di massima per il completamento del PARCO di Lilio inserito in overbooking nel PISL e il cui costo si aggira intorno agli 0.6 mln di euro. 11 C PARCO degli Scacchi Il parco degli scacchi si ispira al grande scacchista Leonardo Di Bona originario di Cutro e divenuto leggendario per la famosa partita vinta con monsignor Ruy López, vescovo di Segura ricordata, ogni anno, la sera del 12 agosto, nella piazza centrale di Cutro, dove è stata costruita una scacchiera pavimentale gigante in onore dell'illustre concittadino, attraverso una partita a scacchi viventi, con centinaia di figuranti. Inoltre nel mese di aprile di ogni anno, Cutro ospita un rinomato torneo internazionale al quale partecipano talenti scacchistici di tutto il mondo. Quest’anno è arrivato alla XVIII edizione. Il Parco non ha attualmente alcun luogo fisico di concreto riscontro nella città, malgrado nell’immaginario collettivo Cutro sia legata ancora oggi a questa figura leggendaria. Leonardo Di Bona nacque a Cutro nel 1552 da una famiglia benestante ed era soprannominato il “PUTTINO” , per la sua bassa statura e perché era molto bello. Da giovane si recò a Roma per studiare giurisprudenza, ma amava molto il gioco degli scacchi e perciò si esercitava spesso e divenne presto molto bravo e famoso. Mentre era a Roma per gli studi, si incontrò con il vescovo spagnolo RUY LOPEZ che era il miglior scacchista del tempo e tra i due ci fu una partita in cui Leonardo fu sconfitto e deriso dal vescovo. Il cutrese senti’ molto l’amarezza della sconfitta e perciò si recò a Napoli per esercitarsi meglio nel gioco degli scacchi, pensando già alla rivincita. Nel 1586 tornò a Cutro e poiché il fratello era stato fatto prigioniero dai Turchi riuscì a liberarlo riuscendo a vincere a scacchi il predone che lo aveva rapito. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 67 Quando rientrarono a Cutro furono accolti con molta gioia dai loro concittadini.Dopo breve tempo il Di Bona si recò a Napoli e poi a Madrid dove propose al vescovo Ruy Lopez la rivincita. Il vescovo accettò. La sfida si svolse alla presenza del Re Filippo II che pose un premio di 1000 scudi per il giocatore che avesse vinto tre partite consecutive. Volontariamente il Puttino perse le prime due ed al Re che stava per andarsene disse: “Maestà si degni di restare , il tutto è stato fatto ad arte, perché rifulgesse più chiaramente la mia bravura”. E cosi’ fu. Il Re, colpito da tanta bravura, consegnò al Puttino i mille scudi,una salamandra d’oro, una pelliccia di ermellino ed una grazia di sua scelta e il Di Bona chiese che fosse concesso a Cutro l’esenzione dai pagamenti fiscali per un triennio ed il titolo di Città. Il Comune di Cutro vanta, quindi, il diritto di fregiarsi del titolo di "CITTA"'. Successivamente fu a Lisbona e giocò alla presenza del Re del Portogallo. Si recò a Genova ed a Taranto sempre accompagnato dal suo allievo Giulio Cesare Polerio. Ritornò a Cutro alla corte del principe di Bisignano. Morì a 45 anni. L'impresa scacchistica con il vescovo è immortalata da un dipinto del pittore toscano Luigi Mussini, dal titolo "Sfida scacchistica alla Corte di Spagna", custodito dal Monte dei Paschi di Siena. Il progetto sarà realizzato con fondi PISL, al primo piano di un immobile di proprietà comunale, costituito da due piani fuori terra, ubicato nel centro storico cittadino. E’ un fabbricato di una certa importanza storica per la comunità. Il parco sarà gestito totalmente dal Comune e le attività che si svolgeranno sono: 1) Scuola di scacchi. La tradizione scacchistica è stata riscoperta da Cutro negli anni novanta, con due appuntamenti importanti: il Torneo Internazionale di Scacchi e la Partita a Scacchi Viventi . Verificato che durante il Torneo Internazionale di Scacchi, molti giovani vi si cimentano. La presenza di una Scuola degli scacchi può fornire loro un punto fisico di ritrovo dove potersi esercitare ed approfondire il gioco degli scacchi. L’insegnamento del gioco scacchistico potrà favorire la promozione di mini-tornei tra i giovani coinvolgendo i giovani di altre parti d’Italia, dando così vita a un torneo giovanile nazionale degli scacchi. I giovani utenti saranno guidati da un insegnante esperto. 2) Laboratorio artigianale scacchistico. Sarà un laboratorio creativo per ideazione, progettazione e realizzazione di scacchiere. Si tratterà di avviare dei giovani a questo tipo di attività partendo però da un gruppo sperimentale. Il laboratorio sarà impostato sull’osservazione e sulla pratica progettuale e di costruzione delle scacchiere. Gli utenti saranno coordinati da un istruttore-supervisore. Il laboratorio avrà degli appositi spazi destinati e una organizzazione delle attività definite mediante un calendario concordato tra l’istruttore e il gruppo di lavoro 3) Biblioteca degli scacchi. Luogo destinato alla raccolta di materiale correlato al gioco per condividere con i visitatori:scacchiere da viaggio, scacchiere elettroniche, libri e riviste dalle origini ad oggi, partite ufficiali e classifiche dei tornei a partire dal primo; raccolta della rassegna stampa nazionale ed estera, video tra film e servizi televisivi, cartoline francobolli e annulli postali, brani musicali, orologi scacchistici, meccanici e digitali; fogli e ritagli sull’utilizzo del gergo scacchistico nella vita di ogni giorno; foto scattate durante manifestazioni, computer con programmi scacchistici con motori di ricerca (per un database che contiene circa tre milioni di partite giocate). 4) Stanza a tema. Riproduzione della sala in cui avvenne il famoso incontro scacchistico. 12 Castelli ed itinerari religiosi Si tratta di realizzare dei percorsi strutturati di inquadramento generale, contestualizzazione e descrizione degli antichi manieri siti nell'area di interesse, seguiti da momenti di approfondimento in una o più giornate con eventuale pranzo e “laboratorio pratico-gioco didattico” per i bambini e per gli adulti studiati in base alle esigenze specifiche del consumatore. Le attività proposte sono articolate nel modo seguente: - Lezione didattica propedeutica alla visita culturale: svolta da esperti esterni sui principali concetti dell'incastellamento calabrese, delle usanze e dei costumi in uso; - Visita guidata ai castelli: durante la quale gli esperti esterni, guideranno alla scoperta dell'affascinante mondo degli antichi manieri, raccontando le gesta di chi ne ordinò la costruzione e di chi vi dimorò, inquadrandoli nel contesto storico di riferimento. Castelli Crotone Castello Carlo V Costruito per difendere la città dalle incursioni dei Saraceni, fu modificato nel 1541 da Carlo V. Presenta una pianta poligonale, e due torri: una piu massiccia detta "Torre dell'Aiutante", e un'altra detta "Torre del Comandante". Attualmente il castello ospita un museo di interesse archeologico ed alcune manifestazioni. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 69 Le Castella Castello Aragonese che trionfa su un isolotto legato alla costa solo da un’esile striscia di terra. Il castello aragonese fa parte di una serie di fortificazioni costiere costituite da castelli e torri che servivano a salvaguardare le coste dalle incursioni saracene. Santa Severina Castello Aragonese di Roberto il Guiscardo. Il castello normanno di Santa Severina, che si estende per un'area di circa 10.000 mq è una delle antiche fortezze militari meglio conservate del meridione d'Italia. Visita alla Cattedrale dedicata a S. Anastasia, ricca di tante opere d’arte; visita al Battistero bizantino, visita al Museo Diocesano con ori e paramenti sacri. Caccuri Il Castello Barracco è uno dei monumenti più importanti di tutta la Provincia di Crotone, un tempo residenza di nobili feudatari come Ruffo, Cavalcanti e Barracco. Venne eretto nel VI secolo dai Bizantini per controllare i loro possedimenti nella valle del Neto. Nato quindi inizialmente come fortino militare, venne poi nel tempo sempre più modificato l'aspetto originario da parte dei vari feudatari. Cerenzia Antica Akerenthia Fu un’importante e gloriosa città bizantina. Sul pianoro dove sorgeva l’antico centro, sono ancora evidenti le tracce di un consistente agglomerato urbano, tra cui spiccano, in particolare, un edificio sacro in gran parte conservato e, in posizione eminente, i corposi resti di una struttura più elaborata identificata come il «Vescovato» Strongoli Il castello sorge sul punto più alto del paese su quella che un tempo doveva essere l’acropoli della città di Petelia, una delle più interessanti ed evolute della Magna Grecia in Calabria. Torre Melissa Torre Merlata è uno degli esempi più belli di torri di avvistamento, all’interno della quale è allestito il Museo della Civiltà Contadina, quale rappresentazione della realtà contadina dell’alto crotonese. Capo Rizzuto Torre Vecchia e Torre della Finanza Crotone– SCIFO Torre Scifo Capocolonna Torre Nao Cirò Castello Sabatino Fortilizio feudale di tipo militare, eretto in età medievale ‘400, appartenuto in feudo prima ai principi Carafa sec. XV, e poi ai principi di Cariati nel secolo XVI. Cirò M. Torre dei Mercati Saraceni Castello del Principe L’edificio è un impianto cinquecentesco pianta quadrata con torrioni angolari, leggermente a scarpa. 13 Attrattori religiosi SS Ecce Homo L’operazione proposta si sostanzia in interventi per migliorare l’accessibilità ai siti religioso-culturali naturali e paesaggistici di maggior pregio, di riqualificazione di spazi pubblici e una parte privati nel territorio del Comune di Mesoraca. Tale sito, chiamato dai Greci nel V sec a.C. “Mesorachion” cioe luogo delizioso, poi dai latini “Mesoracium” cioe terra tra due fiumi, e attraversato dai fiumi Vergari e Reazio, sorge ai piedi della Sila Piccola, sulle falde orientali del monte Femminamorta a circa 415 m s.l.m. . Mesoraca è oggi un luogo sacro famoso in tutto il mondo perche custodisce da piu di tre secoli la prodigiosa statua dell′Ecce Homo. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 71 Si tratta di una bella, suggestiva e drammatica insieme, scultura in legno a mezza figura come quella pur famosa e assai somigliante di Calvaruso (ME) dello stesso autore, Fra′ Umile Pintorno da Petralia (PA) della scuola del ‘600 siciliano influenzato dal barocco spagnolo e dalla drammaticità dettata da certi obiettivi della Controriforma. Attorno alla statua di Mesoraca si sono alternati diversi studiosi, critici d′arte e appassionati e oggi la sacra scultura dell′artista petralese è collocata in un′artistica cappella ottagonale barocca edificata nel 1780 con decorazioni di Salvatore Giordano, all’interno del Santuario del SS Ecce Homo. Tale Santuario, di origini remote risalenti al 370 d.C., si erge maestoso a 553 m s.l.m., ai piedi del Monte Giove,popolato di elci e di castagni. Dopo una serie di vicissitudini,per volontà del Comune e del popolo, tu0tto il complesso monastico venne acquisito al demanio nel 1875 e trasformato a luogo di accoglienza dei poveri alle cure dei Frati francescani. Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi soprattutto nel periodo primavera-estate, le aree adiacenti al Santuario non sono in grado di sopportare tali flussi. L’Amministrazione Comunale intende procedere ad un serio intervento di riqualificazione delle aree di accesso e valorizzazione del suddetto Santuario del SS. Ecce Homo, fornendo anche una serie di interventi strutturali a supporto dello stesso. Gli interventi rientrano nel PISL con un programma di riqualifica sia urbanistico che ambientale, infatti si intende procedere alla riqualificazione di un area pubblica utile a migliorare l’accesso al sito culturale in frazione Filippa di Mesoraca su un’area attualmente abbandonata. L’intento e quello di restituire a residenti e turisti un’area attualmente degradata. L’idea cardine è quella di creare una “via crucis” nell’area intorno al Santuario SS. Ecce Homo, infatti è stato individuato un percorso religioso che parte dal museo delle religioni sito nella frazione di Filippa, ed arriva sino al santuario del SS. Ecce Homo, con un percorso nel quale sarà esposta una cartellonistica con il chiaro intento di far comprendere l’importanza che la chiesa ha avuto nel territorio mesorachese. Arrivati al bivio del SS. Ecce Homo in loc. Franco, partirà la via Crucis dove verranno create delle piccole “cone” presso le quali i pellegrini si fermeranno a pregare, tale percorso finirà al Santuario stesso. Le “cone” di cui sopra verranno create in pietra mentre verranno istallati faretti di illuminazione in ogni fermata del pellegrinaggio. Alla fine del percorso, sarà realizzata questa nuova pavimentazione in cubetti di pietra locale (granito silano), ed un’area ristoro con tavolini e sedie. del santuario, e della chiesa di S. Michele verrà riqualificata un area pubblica utile a migliorare l’accesso al sito culturale, per la realizzazione di quest’area è previsto l’acquisto di un terreno. Verranno realizzate delle infrastrutture a supporto non solo del Santuario del SS Ecce Homo ma anche alle altre chiese site nel borgo storico di Mesoraca. Ecco quanto realizzare nei singoli interventi: - Realizzazione di un area pubblica per migliorare l’accessibilità al sito culturale - Realizzazione itinerario religioso: realizzazione pista ciclabile, installazione cartellonistica a tema religioso; - Realizzazione Museo delle religioni: Ristrutturazione edificio, arredo Museo; - Realizzazione della Via Crucis: realizzazione “cone” con pietra locale, realizzazione impianto di illuminazione, realizzazione di nuova pavimentazione con cubetti di pietra locale, granito silano. Santuario Santa Spina L’operazione proposta rientra negli interventi del PISL per migliorare l’accessibilità ai siti culturali, naturali e paesaggistici di maggior pregio, privilegiando il ripristino degli antichi tracciati a valenza storico-paesaggistica. Gli interventi previsti sono realizzati all’interno del Comune di Petilia Policastro, antico borgo di presunto impianto bizantino, incastonato tra i territori di Cotronei, Mesoraca, Roccabernarda, nell’entroterra della Provincia di Crotone. Il Santuario della Sacra Spina è situato nel Comune di Petilia Policastro a circa 45 km da Crotone, ad un’altezza di mt. 608,00 s.l.m., ed è stato individuato come meta giubilare nel 2000. Domina la valle del Tacina e l’intero territorio del Marchesato e si pone come meta di richiamo per i cittadini, fedeli, devoti che vi giungono da tutta Italia per soddisfare esigenze spirituali e per trovare momenti di riposo e di svago in un territorio caratterizzato da notevoli aspetti paesaggistici e che offre al visitatore la possibilità di conoscerne le tradizioni ed apprezzarne le testimonianze artistiche di accertata importanza culturale. Il complesso conventuale oltre alla chiesa presenta ampi spazi che si sviluppano intorno ad un bellissimo chiostro e costituiscono luogo di incontro per svariate manifestazioni culturali che si svolgono nella zona e spesso, nei mesi estivi, soggiorno e accoglienza per gruppi religiosi. La Chiesa presenta una vasta navata centrale, mentre l’altare si compone di decori in stile barocco. Sopra l’altare c’è una cappella dove veniva conservata la Sacra Spina, spostata per ragioni di sicurezza. Il tetto di copertura della Chiesa versa in condizioni di dissesto con continue infiltrazioni di acqua piovane, a tal proposito sono stati eseguiti lavori di sistemazione negli anni 60’ che, per la presenza del tavolato (volta) dipinto dal Santanna, sono stati eseguiti al di sopra di quest’ultimo e sono consistiti nel rifacimento del manto e del sottomanto di copertura con l’inserimento di cinque capriate metalliche per migliorare la funzionalità statica. Tali lavori si sono dimostrati, nel tempo, inadeguati per cui il manto ha subito avvallamenti e sconnessioni insieme alla principale orditura del tetto con conseguenti infiltrazioni d’acqua che hanno DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 73 danneggiato ulteriormente i dipinti. Oggi, in conseguenza di ciò, è necessario realizzare i lavori di rifacimento perché, oltre alla risoluzione del problema dell’acqua piovana che penetra all’ interno della chiesa, è ormai tempo di ricollocare il tavolato. L’obiettivo dell’intervento è quello di migliorare l’accessibilità al Santuario della Sacra Spina,nel contempo migliorare la qualità della vita della popolazione residente, contrapporre alla marginalità del tessuto socio-economico un processo innovativo per ampliare qualitativamente e quantitativamente il settore delle PMI al fine di accrescere la domanda di lavoro, specialmente nei giovani e nelle donne. Nello specifico gli interventi riguardano: la valorizzazione di un antico sentiero legato al culto religioso, ed il consolidamento della struttura di copertura del Santuario del complesso conventuale Santa Spina. Un antico percorso religioso, con stazioni della via crucis, immerso in un paesaggio naturale di elevata bellezza collega il paese al Convento della Sacra Spina, scende a valle fino ad arrivare all’antico ponte in pietra che attraversa il fiume Soleo, per poi risalire fino al Convento. Scenario di un imponente pellegrinaggio che si ripete ogni anno il secondo venerdì di marzo come ringraziamento alla “Sacra Spina”, custodita nel Santuario, che si ritiene abbia salvato la popolazione dal terribile terremoto del 8 marzo 1832. Durante tutto l’anno gruppi religiosi provenienti da un bacino provinciale e regionale e da un bacino nazionale nel periodo estivo, lo percorrono per meditare le stazioni della via crucis. Il tracciato viene utilizzato anche da chi è spinto al viaggio da ragioni naturalistiche e culturali. L’intervento prevede: ● la sistemazione e la messa in sicurezza del fondo pedonale ● la realizzazione di nuove staccionate ● la realizzazione ed il ripristino di muretti in pietra ● la realizzazione dell’ illuminazione ● l’istallazione di barriere ferma-massi ● la fornitura e la messa in opera di segnaletica verticale comprendente tabelle segnavia, tabelle località e bacheche informative (secondo gli standard ufficiali CAI ) Convento S. Francesco di Paola L’operazione consiste nella realizzazione all’interno del Comune di Roccabernarda, di un percorso religioso/naturalistico e, lungo esso, luoghi di sosta per lo svolgimento del culto religioso della processione/ pellegrinaggio dalla chiesa di Santa Maria Assunta, sita nel cuore del centro storico del paese, al Convento dei Minimi di San Francesco di Paola, a cui molta parte della popolazione è devota, e parallelamente, nei tempi in cui non saranno asserviti allo scopo di cui sopra, svolgimento di attività ludico-ricreativa quali pic-nic, percorso naturalistico. Nell’area adiacente il Convento è prevista anche l’installazione di un bar e due chioschi”. Gli interventi saranno realizzati con fondi del PISL e valorizza un antico itinerario religioso che porta ai resti del Convento dei Minimi intitolato a San Francesco di Paola, fondato nel 1539, situato su di un colle fuori le mura a 500 passi dalla città, e, inoltre, in piena aderenza con l’obiettivo operativo 5.1.1 “Sostenere nelle aree della Rete Ecologica Regionale lo sviluppo di attività economiche compatibili con le esigenze di tutela e conservazione della biodiversità e del paesaggio, finalizzate al mantenimento delle attività antropiche e al miglioramento della qualità della vita dei residenti”, mira al recupero e realizzazione di sentieristica di accesso alle aree della Rete Ecologica Regionale. Il progetto prevede la riqualificazione della via di collegamento tra il nucleo del centro storico e la via del Convento per migliorare l’accessibilità all’area interessata dal progetto e la realizzazione di un percorso naturalistico- religioso, potenziando i servizi per la fruizione turistica e ricreativa delle risorse naturalistiche. L’intento è quello di migliorare l’accesso alle aree della Rete Ecologica Regionale riqualificando la strada che dal centro storico porta al Convento e le aree adiacenti dello stesso dove è previsto un punto di informazione e di accoglienza, e nel contempo, migliorare la qualità della vita della popolazione residente che potrà svolgere nell’area dell’intervento: attività legate al culto, attività motorie in tutta sicurezza e salubrità, eventi come corse campestri e gare di mountain bike amatoriale e non, giornate di aggregazione ed attività legate al benessere. In tal modo verrà realizzato una sorta di parco urbano, l’area verrà dotata infatti di aree di sosta “arredate” con sedute, staccionate, percorsi campestri e altro. 14 Terme della Magna Grecia L’esistenza di sorgenti termominerali nel territorio dei comuni di Cotronei e Caccuri è nota da moltissimo tempo per l’efficacia nella cura preventiva dell'artrite. Tale fenomeno ha indotto alcuni dei proprietari dei fondi dai quali sgorgano alcune sorgenti a chiedere la Concessione per lo sfruttamento delle acque a scopo terapeutico e il Comune di Cotronei, sensibile all'esigenza di uno sviluppo turistico-termale nel suo territorio, ha sostenuto tali orientamenti. Si tratta di nuove forme di turismo che si stanno sviluppando negli ultimi anni accanto al turismo ambientale, turismo enogastronomico, rurale e in parte anche quello culturale, che stanno gradualmente assorbendo tale domanda favorendo la ricerca del relax, il contatto con la natura e il miglioramento dello stato psico-fisico. Le cause dello sviluppo di queste nuove forme di turismo, così DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 75 come del termalismo legato al benessere, sono principalmente da ricercarsi nella comunione di intenti e motivazioni, nonché nella similitudine di caratteristiche che contraddistinguono le diverse tipologie di clienti. E’ indiscusso che sia il turista ambientale, che quello enogastronomico e quello del benessere termale, sono spinti da motivazioni legate ad una maggiore attenzione alla qualità della vita, al rapporto alimentazione e benessere, nonché alla crescente sensibilità alle tematiche ambientali e inoltre che vi sia una forte potenzialità di integrazione fra turismo termale e turismo enogastronomico. Nell’ottica di una nuova politica di sviluppo, l’integrazione delle risorse termali con tutto il sistema di risorse del territorio diviene, quindi, elemento indispensabile per il riposizionamento dell’offerta, contribuendo alla creazione di un sistema di offerta locale unitaria. Il Comune di Cotronei ha già previsto la realizzazione di un importante complesso termale che ha visto la nascita di un primo lotto, attraverso un progetto realizzato grazie ad un finanziamento di € 494.000,00 del PIT 12, e che prevede la realizzazione di un secondo intervento attraverso un finanziamento exagensud legge 64/86 di circa 1.500.000,00 per il quale la Regione Calabria, con decreto nel 2009, ha concesso una proroga per altri cinque anni. Con questo intervento inserito nel PISL si intende realizzare una serie di spazi e servizi per la fruizione turistica e ricreativa delle risorse naturalistiche attraverso la nascita di percorsi vitae e di un orto naturalistico - botanico con l’intento di assicurare anche la conservazione e valorizzazione dell’area di intervento. Nello specifico si intende realizzare un percorso della salute all’interno di un’area a forte vocazione ambientale, turistica e del benessere, caratterizzata dalla presenza di un centro termale, con l’intento di completare e valorizzare l’offerta dei servizi esistenti, da un lato, ma anche di promuovere la conoscenza delle bellezze naturalistiche ed ambientali che caratterizzano il nostro territorio dall’altro. Lungo tutto il percorso saranno predisposte aree per il fitness all’aperto attrezzate per consentire esercizi a corpo libero (funaria, equilibria, flexia, elevatore, pendola, balzata, cincinnati, rotearia, alaria, mollaria, flexia, torsaria, respiria, saltaria) finalizzati allo sviluppo delle capacità fisiche, motorie e respiratorie che verranno differenziati a seconda del grado di difficoltà. In tutta l’area e lungo tutti i percorsi verranno predisposti appositi gazebo dove sarà possibile sostare all’ombra in totale relax oppure effettuare un riposo lungo lo svolgimento dell’attività sportiva. Al fine di mitigare l’impatto ambientale e diminuire gli effetti negativi che si possono ripercuotere su un ecosistema caratterizzato da una ricca comunità biologica costituita da varie specie di insetti e di piante, gli spazi urbani verranno pensati come sistemi il più possibile vicini a quelli naturali. Gli interventi prevedono la creazione di corridoi ecologici atti a creare una rete ecologica in grado di continuare a rapportarsi col il territorio circostante. Il progetto prevede, quindi, la realizzazione di una cintura verde di connessione al fine di mantenere le originarie successioni vegetazionali che assicurano una funzione di controllo e regolazione sul microclima e di depurazione dagli agenti inquinanti. Inserita in questo scenario, quindi, si ritiene che l’area di interesse rappresenti un importante nodo ecologico situato in un percorso intermedio tra la Riserva Marina di Isola di Capo Rizzuto ed il Parco Nazionale della Sila. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 77 INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comuni Provincia Crotone Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana Centro commerciale naturale di Le Castella) riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro) sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre Natura Padre Cultura) infrastrutture di supporto altri comuni (Porto di Cirò M., Centro servizi territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa) INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto Il porto di Crotone allo stato attuale non è provvisto di Piano Regolatore Portuale ex art.5 della Legge 84/94. Anteriormente all’entrata in vigore della legge 84/94, in base alla norma transitoria prevista dalla stessa legge l’ex Ministero dei Lavori Pubblici ha elaborato un documento di pianificazione di interventi, che mantiene efficacia fino all’adozione del documento di Piano Regolatore Portuale. L'Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria ha finanziato la redazione del Piano regolatore del Porto di Crotone con lo stanziamento di 313 mila euro a favore della società incaricata alla redazione tecnica del Piano, la RTI: Idrotec-Viola-Soil. Sono stati promossi tavoli istituzionali di confronto e, nel marzo 2013 presso la Camera di Commercio di Crotone e successivamente, il 10 giugno 2013, presso il Comune di Crotone, è stata presentata la bozza dello schema del PRP sottoscritto dagli operatori e dagli enti pubblici e locali. Tale studio non definitivo, dovrà infatti essere completato con le analisi scientifiche. Nelle direttrici tracciate, tra le altre cose, è prevista la realizzazione di diverse infrastrutture, tra cui un terminal-traghetti per l'attracco di navi passeggeri con annessi servizi, un comparto per la cantieristica con nuove strutture destinate alle manutenzioni navali nonché alla costruzione e al rimessaggio di imbarcazioni di piccolo e medio tonnellaggio. Inoltre tra gli altri interventi programmati, c’è la realizzazione di un'area passeggeri con accosti per unità adibite a collegamenti marittimi con la Grecia e per navi da crociera. Sarà, poi, completato l'ampliamento del porto Nuovo con la realizzazione di banchine e piazzali operativi polifunzionali a supporto anche di attività di logistica integrata e di trasporto intermodale. Un altro ampliamento è previsto, insieme alla messa in sicurezza, nel bacino del porto Vecchio con conseguente aumento dei posti di ormeggio per il diportismo e la piccola pesca. Massima attenzione sarà posta al tema della bonifica delle aree inquinate come sito d'interesse nazionale e alla riqualificazione per usi urbani, con la creazione di un waterfront sulla consortile. L’Autorità Portuale ha approvato la procedura negoziata per la realizzazione del Teminal crocieristico che prevede la realizzazione di una tensostruttura di circa 600 mq con struttura ad arco in legno lamellare e pareti di chiusura in acciaio e vetro, capace di ospitare passeggeri. La durata dei lavori sarà di circa 50 giorni. Tra settembre ed ottobre 2013 la Regione Calabria riprenderà i contatti con Venezia Terminal Passeggeri (VTP Spa, partecipata da Autorità Portuale di Venezia) con cui è stata già avviata importante collaborazione poiché è protagonista di primo piano nella gestione e nel potenziamento di terminal crociere e partecipa (in qualità di società azionista) in Ravenna Terminal Passeggeri Srl, Catania Cruise Terminal Srl, Brindisi Cruise Port Srl, Cagliari Cruise Port Srl. Si pensa alla costituzione con VTP di un soggetto giuridico in Calabria che darà un forte impulso e supporto alla crocieristica nei quattro porti regionali (Corigliano, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia). Relativamente all’aeroporto di Crotone, con successivi protocolli d’intesa che hanno integrato l’APQ del 2002 relativa a ”Infrastrutturazione per lo sviluppo locale”, sono stati destinati circa 45 mln di euro per la realizzazione delle opere di adeguamento e potenziamento funzionali dell’infrastruttura, di cui 6,5 spesi per: – ampliamento e riqualifica del piazzale di sosta aeromobili, raccordi; impianto di illuminazione piazzale (torri faro, ecc.), per un importo di 4 milioni di euro; – impianto di trattamento delle acque meteoriche superficiali, sistemazione idrauliche connesse agli interventi di adeguamento e messa norma delle superfici di sicurezza strip e RESA, per un importo di 1,5 milioni di euro; – ammodernamento dei sistemi “AVL”, per un importo di 1 milione di euro; ed altri 38,3 milioni di euro impegnati per altri interventi di:– messa in sicurezza del sedime aeroportuale, per un importo di 2,5 milioni di euro; – rifacimento della vecchia aerostazione, per un importo di 1 milione di euro;– completamento degli interventi “Air Side” – Prolungamento della Pista di Volo, per un importo di 11,5 milioni di euro; – completamento della Aerostazione Passeggeri “Pitagora”, per un importo di 8 milioni di DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 79 euro; – sistemazione Area “Land Side”, per un importo di 2,5 milioni di euro; – realizzazione degli Impianti LS, per un importo di 2,5 milioni di euro; – completamento della nuova Torre di Controllo, per un importo di 3,8 milioni di euro; – installazione di nuove radioassistenze, per un importo di 0,3 milioni di euro;– installazione del radar secondario, per un importo di 5,5 milioni di euro, – implementazione del Data Link VDL2, per un importo di 0,7 milioni di euro. Di recente il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha dato il via libera al Ministero delle Infrastrutture per l’utilizzo dei fondi “oneri di servizio pubblico relativi ai servizi aerei di linea effettuati tra lo scalo aeroportuale di Crotone ed principali aeroporti nazionali” per l’anno in corso 2013 e per gli anni 2014 e 2015, per un importo pari allo stanziamento presente nel bilancio pluriennale dello Stato pari a circa 1,2 milione di euro per ogni annualità. Tali impegni potranno essere autorizzati definitivamente in esito alla conclusione di apposita gara, ancora non indetta, quale adempimento preliminare ed atto propedeutico alla sottoscrizione della convenzione con il vettore vincitore. Ai fini dell’avvio delle attività, l’aeroporto dovrà garantire una serie di requisiti per ottenere la connotazione di AEROPORTO A VALENZA NAZIONALE che consentirebbe di mantenere a carico dello Stato i costi dei servizi statali come vigili del fuoco ed Enav. Tra i vari requisiti si dovrà dimostrare la sostenibilità dello scalo e perciò si sta attivando un aumento di capitale e copertura delle perdite per cui il Consiglio Regionale ha approvato la modifica alla legge regionale n.69/2012 e, alla n.5/2013 relativa alla sottoscrizione della quota di aumento di capitale che la Regione Calabria si obbliga a fare nei confronti dell’Aeroporto Sant’Anna di Crotone Tutto ciò premesso si ritiene che una volta completato il programma di investimenti previsti per le due infrastrutture: PORTO e AEROPORTO, si possa optare per la fusione delle due società: Marina Spa e Aeroporto S. Anna Spa. Un’unica società che avesse la concessione del porto turistico (gestione del terminal passeggeri e dei posti barca) e dell’aeroporto realizzerebbe sinergie facilmente intuibili e potrebbe più facilmente essere accompagnata sulla strada della privatizzazione. INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO riqualificazione urbana (Centro commerciale naturale di Le Castella) Il centro commerciale naturale è un modello innovativo adottato dalle politiche di sviluppo commerciale nelle aree urbane finalizzato a revisionare il rapporto tra l’ esercente e i suoi clienti,secondo i principi di cooperazione e di partecipazione tra più imprese che operano negli stessi settori. Si tratta di un modello che incide direttamente sul rapporto tra il cittadino ed il suo territorio per promuovere un ambiente urbano in cui si svolgono relazioni sociali, si condividono scelte architettoniche comuni, si promuovono momenti di aggregazione e rigenerazione culturale, si intensificano gli scambi commerciali. Il centro commerciale naturale si configura come un insieme di più esercizi di vicinato, nei settori di somministrazione di alimenti e bevande, imprese artigiane e turistiche,insediate in una determinata area urbana rivisitata in modo comune e tra loro organizzate e coordinate. Il centro è naturale in quanto la locazione degli esercizi commerciali non si sviluppa in ambienti creati artificialmente ma nelle vie, nelle piazze e nei vicoli del centro urbano rivisitato alla luce di un cambiamento delle esigenze dei consumatori, identificando quale elemento identitario dei centri commerciali naturali (CCN) l’ inscindibile legame tra “imprese alleate” e “ territorio”. Tra gli obiettivi posti a base dell’ alleanza l’ impegno a contribuire alla riqualificazione del tessuto urbano e a promuovere lo sviluppo del commercio e del turismo funzioni trainanti per lo sviluppo locale. Più che nel passato va diffondendosi il convincimento che lo sviluppo dei CCN rappresenta una risposta “locale” alla crisi che ha investito i centri urbani negli ultimi anni, che vede coinvolto l’intero sistema della rappresentanza istituzionale e degli interessi economici (Regione,Comune, Associazione di categoria e consumatori). Il borgo di Le Castella che nella sua peculiarità è già di per sé attrattivo, si presta naturalmente alla costituzione di un centro commerciale naturale. L’attuale tessuto economico commerciale ed artigianale risulta carente in ordine alla presentazione architettonica e alla coesione tra le imprese esistenti, per cui necessita di uno strumento di raccordo rispetto alle realtà eccellenti ma non sufficientemente sviluppate rispetto alle loro potenzialità. Tale obiettivo può essere centrato solo attraverso l’attuazione di giuste sinergie tra pubblico e privato finalizzate alla creazione di forti attrattori integrati con l’elemento caratterizzante il borgo, vale a dire il Castello Aragonese. L’idea è quella di costituire una “Città Castello” quale motivo di interesse per richiamare presenze sul territorio in maniera costante, anche al fine di una maggiore promozione e commercializzazione dei prodotti tipici della provincia sia tramite la somministrazione negli esercizi di ristorazione che tramite la vendita negli esercizi di vicinato. L’area interessata dalle opere de quo dovrebbe, naturalmente, essere quella che va DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 81 dall’entrata nel borgo sino a piazza Uccialì. In considerazione dei bandi a valere sui “regimi di aiuti” rivolti alle imprese, si connaturerebbe una integrazione tra pubblico e privato, consentendo agli operatori di aggregarsi e servirsi delle opere realizzate a sistema del centro commerciale naturale. La volontà è quella di sostenere la nascita di CCN, fornendo una concreta risposta ad esigenze di crescita e di sviluppo mediante la promozione di azioni volte a favorire l’aggregazione di attività commerciali a dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche, al fine di delineare specifici ambiti territoriali nei quali cittadini consumatori, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregate possano interagire con gli operatori commerciali e l’ ambito territoriale possa diventare così fattore trainante di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio,per accrescere l’attrattività, rigenerare e valorizzare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. Il disegno di legge regionale disciplina l’ istituzione ed il riconoscimento dei CCN in Calabria al fine di favorire il processo di aggregazione degli esercizi di vicinato, della media distribuzione, degli esercizi della somministrazione di alimenti e bevande, delle imprese artigiane, turistiche e dei servizi;sostenere una comune politica di sviluppo e promozione di un territorio determinato e delle attività economiche in esso allocate; concorrere alla salvaguardia ed alla rivitalizzazione delle aree urbane e favorire l’attrattività commerciale e turistica del territorio di insediamento. L’area urbana individuata è già parzialmente connotata dalle caratteristiche identitarie, sociali, culturali e territoriali locali e, comunque, caratterizzata dall’ integrazione consolidata tra funzione residenziale e la diffusione di imprese commerciali, artigianali,di somministrazione di alimenti e bevande, di servizi e turistiche che offrono prevalentemente un servizio di prossimità. Sono configurabili le seguenti figure di CCN: a)tematico:costituito da imprese che propongono un’offerta merceologica prevalentemente dello stesso genere o di generi complementari e assimilabili, in misura non inferiore al 70% degli aderenti; b)territoriale: costituito da imprese che propongono un’ampia offerta merceologica che rappresentano almeno il 40% di quelle ubicate nell’ area individuata; La Regione Calabria attraverso la promozione dei CCN si propone si perseguire le seguenti finalità: organizzare e proporre un sistema locale di offerta integrata produttiva,commerciale e turistica articolato con la partecipazione delle diverse espressioni dell’ economia urbana; creare e promuovere un marchio identificativo che contraddistingue sotto un’unica immagine gli operatori commerciali, artigianali e turistici; Promuovere la diffusione di programmi di ricerca applicata e di innovazione in favore delle imprese aderenti; realizzare programmi comuni di iniziative promozionali commerciali e turistiche; Garantire l’ offerta di servizi alle imprese aderenti. Nel caso specifico verrà indetto un bando pubblico come concorso di idee per l’attuazione del CCN con individuazione delle aree (vie e piazze da interessare) e con il tema da individuare come caratterizzante il CCN. Sarà inoltre indetto un bando pubblico la realizzazione di opere d’arte da esporre nelle aree interessate del borgo aventi come tema le l’elemento caratterizzante il CCN. riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro) Nell’ambito del PISL misura 8.2.1.5 sono previste azioni di riqualificazione dei centri storici di diversi comuni del crotonese in funzione del grado di degrado in cui versano i relativi borghi sono previsti interventi per quasi 3 mln di euro. sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre Natura Padre Cultura) Considerando il fatto che i progetti di trasformazione e di animazione territoriale coinvolgono molti fattori (ambiente, territorio, socialità, istituzioni e mercato) e, conseguentemente, portano all’aggregazione di differenti soggetti, pubblici e privati, è opportuno effettuare alcune riflessioni per poter proporre un modello sperimentale e innovativo a sostegno della crescita economica. Si ravvisa la necessità di coniugare armonicamente i concetti di sostenibilità istituzionale, sociale, ambientale, con leggi di mercato che esulino dall’assistenzialismo ma che possano portare ad un corretto dimensionamento dell’impegno e del coinvolgimento delle varie parti che concorrono alla riuscita di un’idea. La costruzione delle interrelazioni per la realizzazione di un siffatto programma non può prescindere dal valutare, sistematizzare e monitorare, lo sviluppo di micro filiere ed i relativi dervizi. Nell’ambito del PISL sistemi produttivi sono stati inseriti i contratti di investimento come aiuti alle imprese per un totale di 14 mln di euro di cui il 50% a valere sul POR FESR. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 83 Nell’ambito del PISL Madre Natura padre cultura sono stati inseriti i regimi di aiuto per un totale di poco più di 14 mln di euro di cui il 50% a valere sul POR FESR. infrastrutture di supporto (porto di Cirò m., Centro servizi territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa) PORTO CIRO’ MARINA Il Comune di Cirò Marina intende rilanciare il porto turistico con la gestione comunale della nuova darsena e altre due già esistenti, attualmente gestite dalla Lega Navale, promuovendo tutto il territorio attraverso il lancio di prodotti e pacchetti turistici innovativi, competitivi e sostenibili basati sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali presenti non solo nell’ambito del territorio comunale e provinciale. La riqualificazione del porto, da realizzare con fondi PISL, prevede l’ampliamento delle banchine utilizzando gli spazi dell’avamporto e nella riqualificazione e ripristino di un tratto di banchina commerciale, attualmente sottoutilizzata poiché danneggiata. Ciò consentirà di incrementare il numero dei posti barca, con particolare riferimento al miglioramento delle condizioni atte ad intercettare il flusso turistico delle imbarcazioni diportisti che a vela, contribuendo così a migliorare i sistemi regionali di mobilità sostenibile. L’intervento sarà relazionato con i siti culturali, naturali e paesaggistici presenti nell’entroterra dell’intera Provincia attraverso pannelli informativi che saranno installati nei punti di accesso al porto. Per la qualità e sostenibilità tecnica del progetto, il miglioramento delle prestazioni ambientali e la riduzione dell’inquinamento, saranno utilizzati materiali naturali facilmente reperibili in loco, in modo da integrare le azioni di tutela e sostenibilità ambientale con quelle di promozione dei flussi turistici destagionalizzati. Il progetto tende a ridurre l’impatto ambientale minimizzando l’uso del suolo, in quanto utilizzano aree già destinate all’infrastruttura portuale, che vengono così riorganizzate e valorizzate. Centro servizi territoriale Le imprese agroalimentari, a seguito delle difficoltà che vivono, hanno evidenziato l’esigenza di servizi di base comune a tutto il settore agroalimentare e servizi specialistici, differenziati per settore agroalimentare: Attività di progettazione e gestione di programmi d’informazione e promozione dei prodotti agroalimentari a livello europeo ed internazionale; Assistenza alle imprese per la ricerca di nuovi mercati e partners commerciali e per l'inserimento nei gruppi d'acquisto; Azioni promozionali, studiate assieme ad associazioni e consorzi di tutela per la valorizzazione di prodotti tipici della provincia di Crotone; Organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale; in particolare corsi di degustazione e analisi sensoriale di prodotti agroalimentari tipici, quali: salumi, formaggi, vini, miele, olio etc Ottenimento di servizi di processo produttivo innovativi; Miglioramento qualitativo dei prodotti da eseguire attraverso la realizzazione di disciplinari di produzione, la loro applicazione; Analisi chimiche ed organolettiche dei prodotti per il raggiungimento degli standard qualitativi richiesti dal mercato; Maggiore legame con gli altri settori produttivi del territorio specie con il turismo; Presenza sul territorio di una rete commerciale capillare specie nei luoghi di maggiore interesse turistico che possa far conoscere i prodotti e la loro storia; L’intervento che si intende realizzare attraverso i fondi PISL sistemi produttivi è la creazione di “Centro Servizi Territoriali” al servizio di tutti le imprese ricadenti non solo nei comuni degli ambiti interessati, ma in tutta la provincia, e che funga da raccordo, collegamento ed integrazione con i singoli interventi. La sede verrà realizzata in Cirò (KR), località Frandina ex s.s. 106 , nella struttura “ex Giara”, e sarà destinata alla filiera del vino e dei prodotti enogastronomici, un vero e proprio centro servizi alle PMI sede del PanKro (Paniere dei prodotti tipici crotonesi) la cui gestione sarà concessa ad un soggetto appositamente creato con il sistema pubblico/privato. Nello specifico il centro garantirà i seguenti interventi: DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 85 - n. 1 Centro Servizi Territoriale per le imprese costituito da servizi comuni all'interno dei quali possono trovare collocazione: - spazi e servizi attrezzati per uffici temporanei; - infrastrutture e servizi telematici condivisi; - spazi comuni per le attività formative e seminariali; - spazi e servizi comuni per le attività di segreteria, centro stampa, logistica, esposizione La tradizione vitivinicola del nostro comprensorio è molto antica; difatti i più illuminati storiografi riferiscono che nel VII – VI secolo a.c. i primi coloni greci nominarono l’attuale nostra zona Enotria, forse per il nome degli abitanti locali, gli Enotri, ma più certamente per il significato di tale parola cioè terre del vino, nome poi esteso a tutta l’Italia. I Comuni di Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli, un territorio che produce il 90% - 95% dei vini doc Calabresi fanno si che questa sia la zona più rinomata del sud Italia. In Calabria si può dire che l’unica vera filiera agricola esistente è quella della vitivinicoltura Cirotana. Ma tra tutte le filiere quella vitivinicola agricole è da sempre considerata tra le più complesse. Relativamente all’unità specialistica vitivinicola saranno realizzati: uffici; laboratorio analisi; servizi di grafica e stampe pubblicitaria; attività legate alla valorizzazione ed alla promozione della cultura dell’enogastronomia; Inserimento di controlli di qualità; Partecipazione a sistemi di tracciabilità di filiera; Attività legate alla commercializzazione; Unità operativa - filiera del vino (DOC Cirò e Melissa ) La filiera vitivinicola Cirotana ha sicuramente dei punti di forza e dei punti di debolezza, analizzando i quali più nel dettaglio sono stati individuati gli interventi da realizzare: A ) fase quella della viticoltura che comprende le pratiche agronomiche, la gestione della superficie vitata fino ad arrivare alla produzione dell’uva è il punto di forza di questa filiera. Di fatti nel comprensorio del Cirotano ci sono circa duemila ettari di vigneto con una produzione annua che oscilla tra i centocinquanta e i centottanta mila quintali annui. Quindi con una buona massa critica che nelle annate generose ha il problema della collocazione di circa venti venticinquemila quintali. B) la vinificazione che comprende varie fasi dalla pigiatura, fermentazione e conservazione, quindi dalla trasformazione dell’uva in vino è un altro punto di forza in questa zona, anche se in alcune annate non riesce a trasformare tutta l’uva prodotta nel comprensorio. Su questa fase della filiera si può intervenire a favore dei trasformatori che potranno utilizzare un prodotto per migliorare il processo della vinificazione utilizzando la concentrazione del mosto prodotto da uve che rientrano nel disciplinare DOC Cirò. A tale scopo verrà realizzata la struttura atta alla produzione del mosto concentrato che sarà un intervento a favore delle imprese agricole che nelle annate generose eviteranno il problema delle uve invendute. Ed infine per rendere più forte questo anello della filiera verrà attrezzato un laboratorio analisi a supporto delle PMI trasformano e che solo il 10 % riesce in parte a soddisfare le proprie esigenze e il più delle volte le analisi sui mosti e sui vini vengono fatti fuori regione . C) la fase di imbottigliamento e confezionamento rientrano i seguenti processi: riempimento, tappatura, capsulatura, etichettatura, inscatolamento e pellettizzazione che nella zona in questione riescono a soddisfare solo il 50% delle imprese che trasformano. E quindi per soddisfare la richiesta delle PMI locali verrà realizzata sala imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura, e servizi di grafica e stampe pubblicitaria. D) La distribuzione è caratterizzata dal trasporto del prodotto ai mercati di vendita , a livello locale, regionali,nazionale e internazionale che è un punto di forza della filiera cirotana essa dovrà trainare altri prodotti legati enogastronomia. E) Consumo questo fase della filiera è la più delicata per il periodo particolare che si trovano tutti i mercati mondiali che fanno registrare grosse contrazione ed appunto per questo che nel progetto è stato previsto un potenziamento di questa fase della filiera con: attività legate alla valorizzazione ed alla promozione della cultura dell’enogastronomia; inserimento di controlli di qualità; partecipazione a sistemi di tracciabilità di filiera; attività legate alla commercializzazione. f) fine vite questa fase comprende la gestione dei vuoti e lo smaltimento dei rifiuti d’imballaggio. Anche per questa fase è previsto un piccolo intervento che può dare un impatto sull’ambiente, infatti, essa verrà gestita con il riutilizzo e il riciclaggio di scatole di cartone , imballaggi in plastica, tappi di sughero DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 87 ecc. con alcune aziende del posto che riutilizzano questi prodotti di scarto per farne materia prima seconda, ovvero materiale riciclato e riutilizzabile nel ciclo produttivo che non inficerà le discariche. Nello specifico, per l’unità specialistica vitivinicola si prevede di realizzare: Sala di produzione mosto concentrato; Sala imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura La realizzazione del presente progetto ha il compito di valorizzare un territorio che vanta una antica vocazione vitivinicola, e che situato in zona collinare e di mare, gode di un clima ottimale per la coltivazione della vite e soprattutto un comprensorio dove la filiera vitivinicola rappresenta l’unica risorsa economica del territorio. Tutto questo dovrà fare da traino a tutta la filiera enogastronomica del territorio provinciale con il marchio Pan Kro (paniere dei prodotti tipici Crotonesi) dove entreranno tutte le eccellenze del territorio con tutti i marchi di qualità con i vari punti vendita dislocati nel territorio. L’intervento sarà al servizio di tutte le imprese presente nel territorio e negli ambiti territoriali extra provincia contigui alla zona e coinvolti nella filiera. Centro servizi carne e ortofrutta Il settore dell’ortofrutta rappresenta uno dei settori strategici a livello internazionale e dagli studi e dall’analisi della domanda effettuati sul territorio, anche attraverso la realizzazione di diversi momenti di animazione territoriale, è chiaramente emersa da parte degli imprenditori del settore ortofrutticoli e delle carni la richiesta di servizi logistici a supporto delle due filiere. Considerata l’assoluta mancanza nel territorio di strutture logistiche e di sostegno delle due filiere, l’Amministrazione di Rocca di Neto ha deciso di realizzare un’infrastruttura con i fondi destinati ai PISL, che svolga la funzione di supporto alle imprese non solo dei due settori inquadrati ma anche degli altri ad essi collegati che vivono l’esigenza di servizi di base comune a tutto il settore agroalimentare e della carne. Considerato che l’operazione si basa su esigenze manifestate delle imprese del territorio delle due filiere si riportano di seguito le maggiori necessità specifiche ad esse collegate: Assistenza alle imprese per sistemi di conservazione e mantenimento delle caratteristiche dei prodotti ortofrutticoli e della carne in vista di commercializzarli in nuovi mercati e per l'inserimento nei gruppi d'acquisto; Azioni studiate assieme ad associazioni e consorzi di tutela per la valorizzazione di prodotti della provincia di Crotone; Ottenimento di servizi di processo produttivo innovativi; Miglioramento qualitativo della conservazione dei prodotti da eseguire attraverso uso di piattaforme logistiche adeguate ai settori; Conservazione e packaging in grado di mantenere le caratteristiche chimiche ed organolettiche dei prodotti per il raggiungimento degli standard qualitativi richiesti dal mercato. Quest’analisi ha portato a sviluppare l’azione secondo un progetto generale che prevede la realizzazione in un’area di 27.000 mq circa di opere realizzate ex novo, 12 blocchi prefabbricati in c.a. suddiviso in 5 sottozone : 1. Blocchi ortofrutta 2. Blocchi carne 3. Blocchi parcheggi ovest 4. Blocchi parcheggi est 5. Area Raccordi Sud Nord e la creazione di “Unità operativa ortofrutta e carni” al servizio di tutti le imprese ricadenti non solo nei comuni degli ambiti interessati, ma in tutta la provincia, e che funga da raccordo, collegamento ed integrazione con i singoli interventi. Tale unità operativa si occuperà per le due filiere di riferimento: ortofrutta e carne, di erogare servizi specifici e particolarmente innovativi per le aziende ricadenti nel territorio provinciale. Tali servizi serviranno a ridurre i costi di lavorazione e a migliorare la qualità del prodotto, il tutto per ottenere un maggiore valore aggiunto della produzione. L’allocazione nel territorio di tale unità operativa è legata alla vocazione storica e territoriale di Rocca di Neto e dei vicini comuni dediti all’allevamento di bestiame. L’unità operativa renderà disponibile infrastrutture produttive tramite acquisizione linee logistiche specifiche per i due settori di competenza e renderà disponibili spazi comuni: DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 89 - spazi e servizi attrezzati per uffici temporanei; - infrastrutture e servizi telematici condivisi; - spazi comuni per le attività formative e seminariali; - spazi e servizi comuni per le attività di segreteria, ecc. Saranno inoltre realizzati: 1. Blocco A- cella frigo – stoccaggio- packaging 2. Blocco B- cella frigo 3. Blocco C- lavorazione e confezionamento prodotti ortofrutticoli4. Blocco D-E ampliamento carne L’operazione garantirà la definizione di politiche di intervento nel comparto delle carni e dell’ortofrutta per migliorarne la produzione e adeguarsi alle esigenze del mercato promuovendo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e organizzative nelle aziende della filiera, incentivando le produzioni di qualità e favorendo gli accordi fra i diversi operatori all’interno delle filiere e favorendo la realizzazione di accordi commerciali in un contesto nazionale, favorendo l’introduzione di tecniche e infrastrutture condivise fra i diversi operatori delle filiere finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale, definendo adeguati percorsi formativi per gli operatori delle due filiere, migliorando l’efficacia delle O.P. nel settore del fresco e favorire la concentrazione dell’offerta rafforzando il sistema cooperativo. Inoltre il presente progetto ha il compito di valorizzare un territorio che vanta una consolidata vocazione ortofrutticola determinata dal clima ottimale e dalla presenza della filiera della carne che rappresenta un’importante risorsa economica del territorio dell’immediato entroterra collinare, caratterizzato da una moltitudine di allevamenti. Tutto questo dovrà fare da traino a tutta la filiera enogastronomica del territorio provinciale con il marchio Pan Kro (paniere dei prodotti tipici Crotonesi) dove entreranno tutte le eccellenze del territorio con tutti i marchi di qualità con i vari punti vendita dislocati nel territorio. I servizi saranno rivolti a tutte le imprese presenti nei territori e degli ambiti coinvolti affinchè funga da raccordo, collegamento ed integrazione con i singoli . Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa Tale intervento rientra nell’ambito del tematismo “Enogastronomico, naturalistico” finanziato con il PISL ed in tal senso risulta favorevole, ai fini del raggiungimento dell’ obiettivo della Regione di uno sviluppo competitivo locale e regionale, l’idea di una proposta progettuale sul territorio del Comune di Melissa, storicamente inserito in un circuito di produzione e divulgazione della cultura vitivinicola dell’ Alto Crotonese, elemento di identificazione primario del proprio territorio comunale. Il progetto prevede una serie di interventi all’ interno del complesso produttivo vinicolo “Cantina Sociale” di Torre Melissa, che dispone di ampie aree libere e locali inutilizzati. L’ intento è quello di realizzare un’area attrezzata per la promozione, valorizzazione, esposizione e commercializzazione enogastronomia ed attività produttiva artigianale – Vetrina commerciale-. L’area nella quale è concepito l’intervento gode di ampi spazi, all’interno dei quali è possibile organizzare: - laboratori e spazi per la ricerca e la sperimentazione in campo enologico e agroindustriale corsi sperimentali ecc. ecc. - un centro servizi di riferimento per le imprese del settore con possibilità di consulenze tecniche ed economiche; - un spazio flessibile per eventi ed esposizioni promozionali e divulgative del settore enogastronomico ed attività produttiva artigianale agroindustriale dell’ intero ambito vetrina commerciale. La localizzazione delle strutture e degli spazi prescelti, posti all’ interno dell’ area di competenza della Cantina sociale, da poco ristrutturata e ritornata in funzione, favorisce le attività sopraelencate. Uno dei principali interventi previsti consiste nella ristrutturazione del fabbricato prospiciente Via Nazionale (SS. 106 Ionica), asse principale della frazione Torre del Comune di Melissa, che rappresenta uno dei punti di forza del progetto cioè la massima accessibilità territoriale. Questo centro si candida ad essere nel panorama territoriale provinciale un polo baricentrico tra Crotone e Torretta di Crucoli e polo catalizzatore di tutto il bacino della ex comunità Montana Alto Crotonese. Storicamente il luogo scelto per la proposta progettuale, è stato punto di conferimento di tutta la viticoltura di quest’area. Pertanto una proposta che guarda ai servizi, alle imprese e che vuole mettere in rete le imprese del comprensorio non può prescindere dai fenomeni di attrazione e DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 91 delocalizzazione, come pure la dotazione infrastrutturale rappresenta un fattore determinante per la competitività di un territorio e dell’idea che su di esso si vuole attuare. E’ inoltre una sede accessibili e ben collegata per la presenza della Strada SS 106 su cui si affaccia. ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE 14 Parco archeologico di Capo Colonna Si trova nel cuore dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”e su 40 ettari di macchia mediterranea in luoghi boschivi, un tempo consacrati ad Hera Lacinia, sono oggi sede di una suggestiva area archeologica servita da parcheggio ed area pic-nic. Il Museo è dotato di info-point, bar/self-service, cyber-cafè, sala convegni, sala per le esposizioni temporanee e toilette. Le sezioni espositive sono tre: la Terra, il Sacro e il Mare. Il visitatore scoprirà uno dei più famosi santuari greci in Italia, e la storia di Croto, fondata nell’area sacra ad opera di 300 cittadini romani. La visita consentirà di ammirare alcuni importanti reperti: - un elmo corinzio in bronzo(V sec.) di provenienza subacquea che attesta le virtù atletiche e belliche dei Crotoniati; - un’ara in marmo con dedica alla dea per la salute di Marciana, sorella dell’imperatore Traiano che simboleggia il sacro tra il senso pratico romano e l’ideale greco; - un tesoretto di monete auree bizantine che ricorda le ricchezze transitate sul Lacinio dal periodo greco fino alla tarda antichità. - Di rilievo, inoltre, un ceppo d’ancora appartenente all’unica imbarcazione dei Greci d’Occidente che parteciparono alla battaglia di Salamina ed alcune lampade del Sele, simboli del culto di Hera e rappresentanti la fecondità. I SEZIONE “LA TERRA” Ci conduce alla scoperta della colonia romana che si insediò nell’area del santuario dal 194 a.C., al I sec. d.C. : Il busto in terracotta (del II sec. a.C.) rappresenta una divinità romana non ancora identificata, splendida nel volto incorniciato da una folta capigliatura su cui è posto il caratteristico copricapo. Altre vetrine contengono le principali classi ceramiche che venivano adoperate per le necessità quotidiane all’interno delle sontuose dimore dei nobili romani (domus), e nelle abitazioni più modeste della plebe. Numerosi i reperti numismatici. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 93 II SEZIONE “IL SACRO” Fa scoprire attraverso sculture in marmo e in terracotta, ex-voto di diversi materiali e favolose membrature architettoniche, la sontuosità del santuario di Hera Lacinia. Cippo (horos) di età arcaica (VI sec. a.C.) con iscrizione in caratteri achei, dedicata ad Hera Eleutheria (“che scioglie i vincoli e libera”). Ricostruzione di una significativa parte della trabeazione del tempio dorico del V sec. a.C., e una porzione del tetto marmoreo che coronava la struttura. Ritrovamenti Edificio B: serie di preziosi ex-voto. III SEZIONE “IL MARE” Grazie ai reperti subacquei di quasi un secolo, è stato possibile tracciare l’itinerario dei convogli che percorsero queste rotte, dalle prime fasi della navigazione pregreca fino ai relitti della seconda guerra mondiale. La costa jonica della Calabria faceva, infatti, da collegamento naturale tra il Mediterraneo orientale e quello occidentale, mentre, con la Sicilia, costituiva un ponte ideale verso l’Africa. All’epoca i trasporti di derrate agricole, di manufatti e materie prime, si svolgevano prevalentemente per mare, risultando molto più veloci ed economici. Nel 1915 per la prima volta l’archeologo Paolo Orsi diresse il recupero di marmi informi, cippi, basi a zampe di leone e colonne pure di marmo, recanti iscrizioni della cava e la data di astrazione, 197-200 d.C.. Gruppo marmoreo di Amore e Psiche. Sarcofago con scene dionisiache. Tutto ciò, allo stato, non è assolutamente valorizzato, è scarsamente fruibile, e si avvia ad un lento ma inesorabile degrado. 15 Museo d’arte contemporanea Crotone Il museo nato per documentare, con opere contemporanee, le tendenze dell'arte italiana dal dopoguerra ai nostri giorni ha ospitato rassegne dedicate all'arte contemporanea. Fondato nel giugno 2008 nelle sale dell’ottocentesco palazzo Fonte Calojro di Crotone, il museo è stato allestito nella nuova sede in Palazzo Barracco situato nelle immediate vicinanze del Castello di Carlo V. L’idea è quella di rivalorizzare il museo nel percorso culturale individuato con questo progetto considerato l’inestimabile valore delle opere in esso custodite e presenti nella prima sede del museo (Carla Accardi con Violablu n.2 del 1961, Nicola Carrino con Costruttivo Kroton 98, Mimmo Rotella con il decollage Pazzo per le donne, Giuseppe Uncini, Hidetoshi Nagasawa, Vettor Pisani, Bruno Ceccobelli, Nino Longobardi, Claudio Verna, Ferdinando Fedele, Serafino Maiorano, Alfredo Pirri, Giuseppe Pulvirenti e Ascanio Renda) a cui si sono aggiunte successivamente 42 tele dell’artista crotonese Arnaldo Mori e altri artisti contemporanei quali: Stefania Galegati, Mario Airò, Francesco Arena, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Maurizio Cannavacciuolo, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Ra di Martino, Bruna Esposito, Franco Giordano, Jannis Kounellis, Nino Longobardi, Eva Marisaldi, Mario Merz, Liliana Moro, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Federico Pietrella, Veltro Pisani, Annie Ratti, Mimmo Rotella, Antonio Rovaldi, Marinella Senatore, Grazia Toderi, Giuseppe Uncini, Nico Vascellari, Claudio Verna, ZimmerFrei. 16 Parco Pitagora Crotone Si tratta di valorizzare il parco e il museo Pitagora pensato come luogo privilegiato per l’approfondimento dell’opera e del pensiero di Pitagora e come nuovo centro di riferimento delle attività culturali della città di Crotone con l’obiettivo di diffondere l’identità scientifica e storica di Pitagora- e la riqualificazione del contesto urbano compreso tra centro e periferia. La riqualificazione del parco rientrata nell’ambito del programma Comunitario Pic Urban II,consente di valorizzare e rendere fruibile dalla comunità il patrimonio di spazi pubblici, quali aree verdi, piazze e strade. L’edificio, incastonato nella collina, è raggiungibile attraverso uno dei percorsi dei giardini, attraverso DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 95 uno schema a “spirale” si realizza una omogenea continuità fra esterno del museo e quello esterno dei Giardini. 17 Centro Accoglienza Turisti La Vrica Seguendo quanto impostato nella progettazione PIT 13 del Comune di Crotone, è stato ricreato in tale struttura un percorso illustrativo per mostrare e spiegare l’importanza didattico-scientifica della sezione geologica della Vrica, conosciuta nella letteratura geologica moderna, quale stratotipo mondiale del limite Pliocene-Pleistocene. 18 Partendo quindi da un contesto più generale quale quello del bacino geologicosedimentario di Crotone (nel quale risultano inserite le sezioni geologiche della Vrica e del Semaforo), sono illustrate le caratteristiche più importanti (geologiche, zoologiche e botaniche) di tali zone al fine di consentire e facilitare eventuali visite guidate sul territorio in questione. 19 Gli aspetti geologici forniscono in chiave didattica la comprensione dell’evoluzione ambientale (terrestre e marina) della zona, negli ultimi 5-6 milioni di anni, fino ad arrivare al contesto geomorfologico attuale. In altri termini “Il Passato è la chiave del Presente”. Questi sono visivamente illustrati in carte geologiche, sezioni stratigrafiche, stampe, poster, foto e campioni di preparati naturalistici (rocce e minerali) utili allo scopo. 20 Gli aspetti zoologici offrono in chiave attualistica la comprensione del “Mare attuale” nei vari aspetti ecologici e faunistici, onde effettuare un basilare e utile confronto con gli ambienti del passato. In altri termini “Il Presente è la chiave del Passato”. Questi sono visivamente illustrati in diorami, poster, foto e campioni di preparati naturalistici attuali (molluschi, echinodermi, coralli, etc. mediterranei ed esotici) utili allo scopo. Gli aspetti botanici offrono infine in chiave attualistica la comprensione delle associazioni floristiche attuali negli aspetti ecologici e botanici, onde effettuare un basilare ed utile confronto con gli ambienti del passato, scaturiti dall’interpretazione dei pollini. Questi sono visivamente illustrati in poster e foto e preparati naturalistici attuali (sezioni di tronchi e foglie) utili allo scopo. 21 Recentemente il Centro è stato inserito tra i progetti selezionati dal GAC CostiHERA per la costruzione di un pontile che consenta l’attracco di battelli turistici per visite guidate anche all’Area Marina Protetta. ANALISI SWOT DEL TERRITORIO PROVINCIALE L’analisi dei punti di forza/debolezza e dei rischi/opportunità contribuisce ad evidenziare gli aspetti salienti che attualmente costituiscono l’insieme dei nodi-problema da un lato e delle risorse/opportunità dall’altro, con le quali la Provincia di Crotone deve fare i conti per promuovere una significativa inversione di tendenza rispetto al passato anche molto recente. Punti di forza Peculiare posizione geografica dell’area, collocata fra mare e monti; Presenza del proto distretto turistico a Isola Capo Rizzuto e di altri addensamenti turistici nei comuni del litorale (Crotone, Strongoli, Cutro, Cirò M. e Crucoli Torretta); Presenza di un patrimonio naturalistico ed ambientale ad elevato valore attrattivo; Presenza di notevoli testimonianze storiche di diversi periodi: Progetti in corso sul territorio di recupero e valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale ; Significative espressioni di artigianato (tessuti, arte orafa, lavorazione del legno, della ceramica e del ferro); Pregiate produzioni tipiche locali ad elevato valore qualitativo, storico e gastronomico (pecorino crotonese, pane, insaccati, olio, vino, ecc); Rilevante superficie agricola da rivitalizzare sotto il profilo economico-produttivo; Presenza di un consistente e vario patrimonio ittico; Ricco patrimonio di tradizioni e di cultura; Centrali energetiche (Crotone, Strongoli, Cutro) alimentate a biomasse e compatibili con l’ambiente; Presenza di importanti infrastrutture: aeroporto a Isola Capo Rizzuto e porto turistico e di scalo merci a Crotone; Sensibilità ed interesse crescente da parte delle amministrazioni comunali e dei cittadini verso i beni culturali e la fruizione di ambienti naturali. Opportunità Sviluppo delle attività legate alla conservazione, alla tutela, alla valorizzazione e alla fruizione delle risorse ambientali, paesaggistiche e archeologiche-culturali; Possibilità di creazione di un pacchetto integrato (vacanza balneare integrata con la natura, la cultura e la enogastronomia) che soddisfi la nuova domanda turistica; Creazione di itinerari “territoriali” per favorire uno stabile collegamento tra il patrimonio culturale e gli altri settori quali il risanamento ambientale, lo sviluppo del turismo e l’artigianato; Realizzazione di iniziative di ricerca, di scavi e di recupero del patrimonio magno-greco; Attività di marketing promozionale a supporto del parco archeologico Pitagora e del Giardino di Pitagora, importanti attrattori d’area; Creazione di itinerari tematici, divulgativi della storia del territorio crotonese, mediante lo svolgimento di visite guidate a siti e beni archeologici; Maggiore caratterizzazione dell’immagine dell’area, da trasferire anche all’esterno; Rilancio, sotto il profilo economico, delle espressioni di artigianato locale, ridando forma alle antiche botteghe, per recuperare l’identità dell’area da promuovere all’esterno; Valorizzazione delle produzioni tipiche, al fine di incrementare la produttività e la competitività delle imprese del settore, in un’ottica di integrazione con altri settori; Promozione dell’appeal enogastronomico provinciale; Sostegno ad iniziative nel campo delle ricerca, sperimentazione e trasferimento delle innovazioni tecnologiche; Riconversione del sistema: sviluppo della maricoltura, dell’itticoltura, nonché sfruttamento della pesca compatibile con l’ambientale; Qualificazione del patrimonio edilizio incompleto da destinare allo sviluppo di forme alternative di nuova ricettività; Creazione di nuove professionalità ed incremento delle esistenti, attraverso percorsi formativi; Incremento delle azioni di salvaguardia e di risanamento ambientale. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 97 Punti di debolezza Rischi Elevata disoccupazione in particolare giovanile; Inadeguatezza delle politiche di marketing territoriale: scarsa integrazione tra risorse ed economia; Forte stagionalità della domanda turistica; Aumento del gap nazionale ed estera; Perdita di professionalità che ostacola lo sviluppo manageriale delle imprese turistiche; Scarsa presenza di strutture e servizi turistici di qualità; Eccessiva frammentazione dell’offerta dei prodotti turistici locali, delle strategie promozionali nonché assenza di pacchetti turistici integrati (offerta basata sulla sola fruizione del mare); Alterazione del paesaggio naturale e crescita di fenomeni di degrado per la persistenza di un’edilizia incompleta; Aumento della pressione antropica e di atti depauperativi dei beni e delle aree di interesse ambientale ed archeologico, con incidenza di rischio sulla loro conservazione ed utilizzazione economica; Difficoltà degli operatori di adeguarsi ai cambiamenti strutturali in atto (turisti più mobili, più esigenti, vacanze destagionalizzate); Fenomeni di abusivismo edilizio sulle coste e antropizzazione dei paesaggi naturali ed ambientali; Presenza di un patrimonio edilizio incompleto, a notevole impatto visivo e dequalificante per l’ambiente naturale; Insufficienti azioni di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio ambientale ed archeologico; Problematiche inerenti l’utilizzo dei depuratori; turistico rispetto all’offerta Permanenza della bassa redditività e della scarsa competitività delle imprese agricole; Abbandono della superfici coltivabili e spopolamento delle campagne; Perdita di giovani imprenditori nel settore agricolo; Intensificazione dell’isolamento dei sistemi imprenditoriali locali con emarginazione economica dell’impresa e perdita di nicchie di mercato; Aumento della disoccupazione giovanile e femminile, nonché dell’emarginazione sociale; Incapacità di crescita e di competitività delle aziende; Degrado e abbandono delle aree ad elevato interesse ambientale e dei territori limitrofi alle aree urbane; Eccessiva polverizzazione delle aziende agricole e scarsa diversificazione colturale; Permanenza delle difficoltà nell’accesso ai mercati nazionali ed internazionali; Carenza di infrastrutture viarie di servizio all’economia agricola; Insufficiente valorizzazione produzioni tipiche dell’area; Assenza di un ricambio generazionale nella conduzione delle imprese agricole e artigianali; Scarso ricorso a forme associative e di cooperazione; Ripresa della recrudescenza criminale. economica delle Nel settore agricolo, difficoltà di adeguare le azienda ai cambiamenti strutturali in atto ed alle tendenze dei mercati; Permanenza di fenomeni di declino demografico; Dispersione sul territorio delle forme di artigianato locale; Debolezza strutturale, tecnologica e organizzativa delle PMI, dovuta in parte allo scarso utilizzo di servizi reali e telematici; Difficoltà di collegamento con i principali assi di comunicazione; Assenza di valide strategie di marketing per la valorizzazione economica delle produzioni tipiche; Diffusa presenza di fenomeni di criminalità su gran parte del territorio. In sintesi: gli aspetti positivi appaiono legati soprattutto alle molteplici potenzialità derivanti in primo luogo dalla presenza di qualificate risorse naturali, ambientali, culturali, umane e relazionali; gli aspetti negativi attengono alla conformazione morfologica del territorio, impervio e instabile, con notevole diffusione di fenomeni di dissesto idro-geomorfologico, alla scarsa efficienza del sistema istituzionale, alla scarsa organizzazione dei diversi settori dell’imprenditoria in termini di collaborazione ed interazione, alla criminalità, con bassa presenza di popolazione e basso livello di reddito medio. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 99 AZIONI PER LA FATTIBILITÀ DI UN PIANO DI REALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ATTRATTORI E SERVIZI DI SUPPORTO. È evidente che l’ideazione e la realizzazione del piano degli attrattori individuati nei paragrafi precedenti richiedono un articolato programma di interventi collaterali ricadenti negli diversi settori che inevitabilmente sono coinvolti nel processo/percorso di sviluppo: turismo, lavori pubblici, urbanistica, trasporti, beni culturali. È altrettanto evidente che è necessario effettuare delle scelte strategiche ed operative non solo in merito all’individuazione degli attrattori sui quali investire, ma anche rispetto ai servizi principali e alle attività di supporto da realizzare per “capitalizzare” il grande valore incorporato negli attrattori stessi e massimizzare l’effetto moltiplicatore dello sviluppo locale anche agli altri settori coinvolti. Le attività di supporto, infatti, non rivestono un ruolo marginale, ma anzi rischiano di essere il fattore discriminante rispetto al successo dell’iniziativa. Tra queste attività rientrano: 1. le attività di Studio e ricerca, Pianificazione, Studi di fattibilità e Piani Finanziari, Progettazione, Marketing di progetto e territoriale, promozione, incentivazione, formazione e monitoraggio etc.; 2. il sistema dei servizi al turista (informazione, accoglienza, ospitalità etc.) con annessa professionalità e competenza degli operatori; al riguardo si ritiene che la Regione Calabria debba rivedere e snellire l’iter che disciplina l’apertura di bed and breakfast ed in generale di esercizi di ricettività diffusa mediante l’adozione di un’apposita “normativa a Burocrazia Zero” che preveda oltre alla concessione di contributi in conto capitale anche l’accesso facilitato al credito bancario. 3. le infrastrutture circostanti (fisiche e tecnologiche), che facilitano la mobilità interna ed esterna alla destinazione turistica. LE FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ Quanto sinora detto costituisce un primo contributo finalizzato a fornire elementi utili a migliorare la competitività del sistema turistico regionale attraverso una maggiore articolazione dell’offerta territoriale e la valorizzazione dei siti e delle località a forte vocazione turistica, contribuendo in particolar modo al prolungamento della stagione. Per definire i contenuti dell’intervento, sarà necessario o realizzare uno studio di fattibilità sui singoli Attrattori articolato nelle seguenti fasi: 1) Analisi dello stato dell’arte su: a. attrattori: loro stato d’uso e presenza di servizi ad essi correlati; b. iniziative di valorizzazione pubbliche e private in corso, connesse agli attrattori individuati nel punto “a” c. domanda potenziale, riferita ai segmenti di turisti intercettabili dagli attrattori; d. offerta attuale (pacchetti turistici degli operatori locali), riferita agli attrattori; e. suggerimenti dei principali tour operator sugli interventi necessari per migliorare la qualità dell’offerta; f. analisi della concorrenza diretta e indiretta rispetto sia agli attrattori (attrattori uguali o simili) che rispetto al grado di penetrazione della domanda da parte di altre destinazioni turistiche. 2) Definizione del piano strategico d’intervento strutturato in: a. Definizione del quadro strategico di valorizzazione degli attrattori nell’ambito del piano strategico provinciale; b. Definizione degli interventi operativi (sia hard, sulle infrastrutture, i trasporti, l’urbanistica, i beni culturali ecc., che soft sull’integrazione delle varie componenti dell’offerta, sulla formazione degli operatori ecc.) da realizzare per ciascun attrattore o gruppi di attrattori; c. Definizione dei possibili slot connessi agli attrattori; d. Verifica della sostenibilità con gli attori locali; e. Business plan degli interventi. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 101 NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, NAZIONALE E REGIONALE, COERENZA DELLA STRATEGIA L’idea strategica di sviluppo predisposta per la provincia di Crotone è perfettamente coerente con la programmazione 2014/2020 comunitaria e nazionale, considerato che quella regionale è appena stata avviata, secondo cui i fondi europei si dovranno impegnare in interventi specifici legati a particolari assi di sviluppo fra cui, l’Italia in particolare, ha individuato: 1) Made In Italy tradizionale; 2) alta tecnologia; 3) agricoltura specializzata; 4) cultura e ambiente. Le amministrazioni locali e centrali si dovranno sforzare di operare in modo integrato per la ripresa di tutto il Paese perciò il risultato sarà di non ammettere più progetti isolati, si terrà conto della strategia generale per lo sviluppo economico del paese e, in questo rispetto sarà valutata la possibilità di cofinanziare nuovi progetti. Inoltre, riguardo agli ”Attrattori culturali, naturali e turismo” nel 2012 l’Italia ha dovuto restituire risorse a Bruxelles per 33,3 milioni di euro poiché non sono stati raggiunti gli obiettivi fissati e perciò si è complessivamente “ripensato” il programma con l’accordo e il lavoro comune di Stato e Regioni. Il rilancio del programma interregionale Attrattori nell’ambito delle Regioni “Convergenza”, definito e attuato nella cornice del Piano di Azione Coesione, si basa su tre punti fondamentali: 1) l’attuazione – già in corso – del Grande Progetto Pompei, autorizzato in tempi record dalla Commissione europea e dotato di 105 milioni di euro; 2) l’adozione, stabilita dal Piano di Azione Coesione, di criteri di selezione degli interventi in “aree di attrazione culturale e naturale” più stringenti (in particolare rilevanza strategica e avanzamento della progettazione) e la ridefinizione del quadro finanziario per renderlo adeguato e realistico rispetto al triennio di attuazione in cui il nuovo programma va realizzato; 3) l’individuazione e la selezione a regia nazionale e regionale di interventi rispondenti ai nuovi criteri e di altri interventi per i quali verrà completata la progettazione. L’attuazione del nuovo programma “Attrattori” avverrà nel quadro di un modello di governance notevolmente semplificato rispetto al passato. Sarà rafforzata la cooperazione istituzionale e soprattutto tecnica fra Centro e Regioni sulla base di specifici accordi operativi di attuazione degli interventi. Il nuovo “Attrattori” costituirà inoltre un “ponte” verso il prossimo periodo di programmazione 2014-2020. L’intervento in “aree di attrazione culturale” è previsto infatti, per quanto riguarda il tema dello sviluppo basato su progetti di valorizzazione del patrimonio, fra le azioni indicate nel documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020” per l’apertura del confronto sul futuro delle politiche di coesione. Per la Regione Calabria esiste già un progetto di 21 mln di euro destinato all’area archeologica di Sibari inserito nel programma operativo interregionale sugli attrattori culturali per le Regioni Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Le nuove norme sulle politiche di coesione hanno prodotto un quadro di cambiamento in cui Bruxelles vedrà potenziate le proprie facoltà di controllo che saranno esercitate non solo, come è avvenuto sinora, sulla regolarità procedurale degli atti, ma anche sul merito dei progetti proposti per il finanziamento europeo. In considerazione di ciò e considerata l’entità degli investimenti necessari per la realizzazione del grande attrattore parco divertimenti, attenendoci alle nuove procedure di valutazione approfondita da parte della Commissione UE, sarà molto probabile che l’investimento venga “verificato” dalla UE o da suoi organismi incaricati a livello nazionale, al fine di concedere “aiuti” solo se necessari per permettere investimenti che non sarebbero stati effettuati senza il contributo pubblico. In tal senso, il governo italiano ha istituito un’apposita agenzia per la coesione territoriale che dipenderà dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e il cui statuto dovrà essere emanato entro il 1° marzo 2014 con decreto del Presidente della Repubblica, che avrà proprio questo ruolo di interfaccia con la UE e si occuperà di “ monitoraggio sistematico e continuo dei programmi operativi e interventi della politica di coesione, nonché di “sostegno e l’assistenza alle amministrazioni che gestiscono programmi europei e nazionali” sia con “iniziative di formazione del personale delle amministrazioni interessate”, sia anche con interventi per “l’accelerazione e la realizzazione dei programmi”. In alcuni casi bene definiti e su indicazione del Ministro per la Coesione territoriale, svolgerà compiti diretti di autorità di gestione tanto DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 103 per progetti sperimentali, quanto nell’ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune autorità di gestione dei programmi, nei riguardi dei quali potrà assumere poteri sostitutivi. Nell’ambito di questo sistema di gestione e controllo, l’Italia potrà designare uno o più organismi intermedi per lo svolgimento di determinati compiti dell'autorità di gestione o di certificazione cui affidare la gestione di parte di un programma operativo. A questo scopo viene introdotto un sistema di accreditamento nazionale per rafforzare l'impegno degli Stati membri a garantire una sana gestione finanziaria. In considerazione dell’introduzione di nuovi strumenti nella programmazione 2014-2020 quali: potrebbe risultare interessante valutare l’opportunità di individuare un ITI (Investimento Territoriale Integrato) per Crotone poiché l’idea strategica individuata riguarda il tema dello sviluppo urbano integrato che è valutato molto favorevolmente dal Comitato delle Regioni della UE. GESTIONE DEL PROGETTO STRUTTURA DI SUPPORTO ALLA CRESCITA CON IL PROGETTO AREA VASTA Presso Sviluppo Crotone é prevista la realizzazione di una struttura di supporto espressamente finalizzata allo gestione degli interventi rientranti nel Progetto Area Vasta. Potrà risultare fondamentale il ruolo che Crotone Sviluppo svolgerebbe tra gli attori locali nel processo negoziale per la elaborazione, negoziazione, attuazione, modifica e presentazione delle proposte progettuali e nel ruolo di attuatore della politica di coesione quale interfaccia, non soltanto a livello locale, ma anche a livello regionale e statale, determinante per la realizzare obiettivi che non sarebbero altrimenti raggiungibili. Inoltre, tenendo conto delle direttive individuate nell’ambito dei fondi strutturali 2014-2020, secondo le quali per ciascun programma operativo lo Stato membro designa autorità pubbliche o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale quale: - Autorità di Gestione - Autorità di certificazione (lo Stato membro può designare per un programma operativo un'autorità di gestione che svolga anche le funzioni di autorità di certificazione); - Autorità di Audit funzionalmente indipendente dall‘Autorità di Gestione e dall'autorità di certificazione; in tal senso, Crotone Sviluppo potrebbe candidarsi allo svolgimento di alcune di queste funzioni. ATTIVITA’ A CURA DI CROTONE SVILUPPO IN QUALITA’ DI SOGGETTO ATTUATORE E GESTORE DEL PROGETTO D’AREA VASTA. Organo responsabile della gestione ed attuazione del Progetto sarà Crotone Sviluppo, che per il perseguimento delle finalità del Programma fin qui esposto, curerà le seguenti attività: Assistenza tecnica finalizzata la redazione e stipula di un Accordo di programma Quadro ovvero altro strumento che regolamenterà l’attuazione del Progetto di Area Vasta; Assistenza alle Amministrazioni Comunali nella progettazione esecutiva dei singoli interventi; Gestione delle risorse pubbliche erogate dalla Regione Calabria/Agenzia per la Coesione Territoriale al fine garantire l’efficienza ed efficacia nella realizzazione dei livelli di spesa. Trasversali a tali attività sono da considerarsi i seguenti servizi: Assistenza nella fase di negoziazione del programma con la Regione Calabria/Agenzia per la Coesione Territoriale DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 105 Crotone Sviluppo fungerà da raccordo tra le amministrazioni comunali e la struttura regionale/Agenzia per la coesione territoriale, nella fase di valutazione del Progetto. L’assistenza sarà organizzata su due livelli: 1) il livello di operazione – in questa fase Crotone Sviluppo consentirà di poter verificare che: esiste compatibilità e coerenza dei singoli interventi proposti con i piani ed i programmi esistenti nel rispetto dei vincoli territoriali, nonché del grado di integrazione con le altre operazioni e di finalizzazione al conseguimento degli obiettivi generali specifici; che esiste congruenza fra la dimensione finanziaria e la dimensione fisica prevista. 2) il livello di progetto - in questa fase l’assistenza tecnica sarà orientata a favorire una buona valutazione del progetto nel suo complesso perché garantisce il soddisfacimento dei seguenti criteri: Buon livello di integrazione fra le componenti del progetto; Coerenza con gli obiettivi dello stesso; Coerenza con la programmazione esistente; Coinvolgimento del partenariato, specie privato; Innovazione; Sostenibilità ambientale; Rispetto del principio delle pari opportunità. Crotone Sviluppo sarà in grado di fornire chiarimenti e pareri qualificati che accertino che: - tutto il processo di progettazione è avvenuto in conformità con la legislazione comunitaria, nazionale e regionale in materia; - l’attuazione è compatibile con la legislazione in materia ambientale e in particolare con le metodologie per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e per la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).; - sono stati focalizzati gli effetti diretti ed indiretti degli investimenti utilizzando metodologie progettuali e di intervento qualitative basate su logiche di risultato; - i programmi sono congrui con i piani e le politiche di settore nazionali e regionali; - esistono complementarietà e sinergie rispetto ad altri interventi previsti dai Fondi Strutturali e da altri programmi locali, nazionali e comunitari. Coordinamento ed assistenza ai destinatari degli interventi in regime d’aiuto previsti nel Progetto , nella predisposizione delle proposte progettuali e delle relative domande di contributo. Allo scopo di fornire ai beneficiari potenziali una chiara e trasparente informativa in merito ai criteri che regolano la concessione dei contributi, la Società fornirà supporto e assistenza metodologica alle Amministrazioni Comunali nella preparazione di pacchetti informativi che comprendano: – una sintesi significativa delle linee di intervento del POR; – una sintesi significativa del Progetto nonché dei suoi obiettivi orizzontali e verticali; – i criteri di ammissibilità ai contributi e di eleggibilità delle spese; – un prospetto che evidenzi le percentuali di contribuzione previste e le modalità di erogazione delle stesse; – una sintesi che illustri gli adempimenti principali e sostanziali che il beneficiario, ove selezionato, dovrà assumere in sede di contrattualizzazione; – una sintesi che illustri gli adempimenti che dovrà soddisfare il beneficiario in materia di monitoraggio e rendicontazione; – la check list (indicativa e che verrà aggiornata attraverso i bandi che via via saranno pubblicati) dei documenti e dati che il beneficiario dovrà fornire sia per poter ottenere la concessione dei contributi nonché le previste tranche di erogazione; – un prospetto che riepiloghi i canali comunicativi che la Regione attiverà per informare costantemente sia i potenziali beneficiari che in generale il pubblico. Durante il periodo di apertura dei bandi Crotone Sviluppo fornirà assistenza e consulenza ai potenziali beneficiari mettendo a disposizione un servizio di sportello idoneo a fornire agli utenti risposte tempestive in merito a ciascuna richiesta di chiarimenti sulle modalità di accesso ai contributi ed indicazioni per la predisposizione delle proposte progettuali e delle relative domande di aiuto. Il servizio sarà offerto avvalendosi di un pool di operatori con cui i proponenti potranno entrare in contatto ricevendo l’assistenza necessaria alla migliore definizione del progetto ed alla risoluzione di eventuali criticità segnalate. Il supporto che Crotone Sviluppo fornirà sarà finalizzato al rispetto della conformità dei progetti alle tipologie produttive, dimensionali e occupazionali cui si farà riferimento, alla verifica dell’immediata eseguibilità dei progetti, all’accertamento della capacità finanziaria dei proponenti. Più in dettaglio: Verifica della sussistenza dei requisiti giuridici e tecnico-amministrativi, con particolare riguardo a: DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 107 - verifica della completezza documentale della proposta e dei criteri di ammissibilità previsti nei bandi di gara; - conformità dell’iniziativa proposta alle tipologie merceologiche, dimensionali e occupazionali prescritte dal progetto e dalle normative nazionali e comunitarie; - rispetto dei parametri, delle limitazioni e dell’appartenenza ai settori definiti dalle azioni; - cantierabilità dell’iniziativa con riferimento al complessivo iter amministrativo di autorizzazione ed alla realizzazione e gestione dell’iniziativa stessa, nonché impegno a concluderne la realizzazione, effettuandone i pagamenti, entro i termini previsti. (la documentazione relativa alla cantierabilità deve riguardare il complessivo iter amministrativo concernente l'autorizzazione a realizzare e gestire l'iniziativa proposta:concessione edilizia, pareri di conformità, eventuali prescrizioni e vincoli di carattere ambientale, ecc. Verifica della sussistenza delle informazioni tecnico-economiche e finanziarie atte a consentire la valutazione del progetto con particolare riguardo : - al piano finanziario di copertura dei fabbisogni dell’investimento perché risulti congruente all’impegno di conferire gradualmente mezzi propri nella misura minima prevista dalle Azioni di riferimento e capitale di prestito fino alla copertura integrale del fabbisogno di investimento (comprese le agevolazioni), e risulti congruente agli stati di avanzamento del progetto ed alle rispettive anticipazioni erogabili; - agli obblighi di assunzione previsti dall’iniziativa; - all’obbligo di mantenimento della destinazione degli immobili agevolati. Verifica formale dell’esistenza degli elementi atti a valutare i presupposti industriali e commerciali del progetto ed in particolare: - la validità tecnico-economica e di mercato dell’iniziativa proposta; - l’affidabilità dell’imprenditore proponente. Monitoraggio delle singole operazioni finanziate e del Progetto nel suo complesso. Nell’ambito dell’attuazione del progetto, si dovrà procedere alla rilevazione dei dati relativi al monitoraggio fisico, finanziario e procedurale del Programma e a trasmetterli alla struttura regionale ovvero all’Agenzia per la Coesione Territoriale. Saranno pertanto strutturate opportune schede di rilevazione, analisi e valutazione dei dati e sarà definito il sistema degli indicatori. La strutturazione di dette schede permetterà in generale di creare un sistema funzionale in grado di fornire indicazioni circa: - Il quadro di riferimento programmatico del progetto, in materia di costi, tempi di attuazione, impatto ambientale ed occupazionale (con riferimento anche alle pari opportunità), finalità del progetto, indicatori fisici (di realizzazione) e di risultato e di impatto attesi. - lo stato di attuazione finanziario, fisico, procedurale del progetto, - l’immediata comparazione con i dati programmatici posti a riferimento, - la segnalazione di eventuali scostamenti o problemi di varia natura che rischiano di compromettere la regolare attuazione del progetto. Tutti i dati trattati, provenienti dai soggetti beneficiari, saranno canalizzati in una banca dati elettronica. Per quanto attiene alle schede, a livello di dettaglio queste saranno organizzate per dare particolare risalto al sistema degli indicatori fisici, finanziari, procedurali e di performance delle iniziative e a livello crescente di aggregazione . In linea generale, la verifica dell’avanzamento degli interventi comprenderà diverse fasi: 1) monitoraggio di realizzazione, che si proporrà di determinare, quantificandolo, lo stato di avanzamento del progetto e si distinguerà in: - monitoraggio finanziario, che valuterà gli investimenti programmati, gli impegni di spesa assunti dai soggetti beneficiari, le spese effettivamente sostenute , gli importi erogati dalla Regione ; - monitoraggio fisico, che verificherà la concreta realizzazione degli interventi, costituendo una prima valutazione del soddisfacimento degli obiettivi. 2) monitoraggio di risultato o di performance, che valuterà gli effetti, diretti e indiretti, che gli interventi hanno sortito nei singoli contesti territoriali in cui sono stati realizzati o in fase di realizzazione. In linea generale verranno presi a riferimento gli indicatori di realizzazione già individuati nelle varie linee di intervento del POR CALABRIA 32007-2013; 3) monitoraggio procedurale, che analizzerà l’efficienza complessiva del sistema preposto alla gestione ed alla realizzazione operativa degli interventi, partendo dalla scansione temporale delle diverse fasi amministrative che entrano in gioco nel ciclo realizzativo dei singoli progetti. La prima componente di monitoraggio (monitoraggio di realizzazione, finanziario e fisico) rappresenta l’elemento base per qualunque analisi e valutazione dell’andamento dell’attuazione degli interventi, e consentirà di esprimere la capacità di impegno e di spesa e il livello concreto di realizzazione. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 109 La seconda tipologia di monitoraggio (monitoraggio di risultato) esprimerà la ricaduta degli interventi dal punto di vista fisico ed economico. La terza tipologia (monitoraggio procedurale), consentirà, nell’ambito dell’iter attuativo, l’individuazione dei passaggi non finanziari - e cioè amministrativi e tecnici - critici per evidenziare i momenti che condizionano l’attuazione (finanziaria e fisica) degli interventi e il raggiungimento dei risultati tecnici immediati. In definitiva, il monitoraggio “procedurale”, attraverso l’individuazione dei fattori causali che contribuiscono ai ritardi nella realizzazione degli interventi, consentirà l’adozione degli opportuni adeguamenti organizzativi e procedurali. Il sistema di monitoraggio, così impostato, rappresenterà un efficace chiave di lettura a disposizione della struttura regionale che gestisce il sistema di controllo. La metodologia e le soluzioni tecniche sopra proposte trovano poi il loro naturale e completo sviluppo nell’organizzazione della struttura di reporting (che verrà prodotto a vari livelli intermedi). Al riguardo strumenti essenziali diverranno le schede di rilevazione che conterranno anche i dati statistici delle singole precedenti rilevazioni, il tutto nella logica di fornire, mano a mano che si effettueranno le rilevazioni ,una visione completa del trend degli avanzamenti. In tal modo attraverso il sistema informatico di archiviazione e di analisi dei dati delle schede, sarà possibile avere risposte immediate che evidenzino le operazioni in “sofferenza” secondo i livelli di criticità codificati o che stanno procedendo con delle performance di avanzamento al di sotto della media complessiva delle operazioni riconducibili al programma in esame. Naturalmente, ove tali scostamenti fossero significativi, il sistema attraverso la correlazione dei dati di consuntivo, potrà fornire l’evidenziazione delle operazioni in situazioni di forte ritardo o sofferenza. La metodologia proposta prevede un approfondimento diretto sull’operazione critica che potrà essere: di natura documentale (vale a dire si reperiranno tutti i documenti e gli atti aventi rilevanza al fine di qualificare la cronologia degli eventi nonché la capacità del proponente di portare a risultato l’iniziativa e la presenza di eventuali blocchi procedurali/tecnici di percorso che rendono, anche in proiezione, l’iniziativa stessa non più realizzabile nei termini previsti e consentiti); attraverso rilevazioni fisiche e quindi attraverso sopralluoghi volti ad approfondire le tematiche, capire le esigenze ed i problemi per una puntuale attività di reporting. Il sistema di rilevazione dei dati di monitoraggio opportunamente informatizzato consentirà poi alla task force di supervisori ed esperti di settore di verificare, analizzare e valutare il quadro emerso dalla valutazione di monitoraggio. Rendicontazione; divulgazione e diffusione dell’informazione inerente ai risultati conseguiti nelle diverse fasi di attuazione. In questa sede, il supporto fornito sarà orientato all’implementazione di un adeguato sistema di informazione e divulgazione dei risultati conseguiti nelle diverse fasi di attuazione che seguirà il seguente percorso: Rilevazione sui singoli interventi verificati sui singoli interventi dei singoli interventi Analisi e Valutazioni dei singoli investimenti Indagini supplementari di campo/documentali Scostamenti Previsioni di trend Proiezioni e valutazioni di livello superiore e dunque dell’intero programma REPORTING Crotone Sviluppo elaborerà, nelle diverse fasi di attuazione, un rapporto informativo sia su supporto cartaceo che a disposizione sul sito web per adeguata diffusione e divulgazione anche mediante organi di stampa. Il documento, a livello puramente indicativo e non esaustivo, potrà essere così strutturato: A) Premessa: tale paragrafo sarà dedicato a richiamare le finalità del documento, nonché le modalità operative e metodologiche a cui si è fatto ricorso per elaborare le schede di rendicontazione e le valutazioni che vengono riportate nel report. In tale paragrafo verrà altresì evidenziato l’elenco dei soggetti/amministrazioni con cui si sono attivate le interfacce operative nonché l’elenco delle risorse della proponente che hanno operato con l’indicazione dei ruoli e delle attività eseguite; B) Note generali- : tale paragrafo sarà dedicato all’illustrazione qualitativa e quantitativa (attraverso le opportune schede ) dell’avanzamento complessivo che il Programma ha conseguito all’atto della rilevazione. In particolare includerà: Aspetti finanziari ammontare globale dei progetti (con evidenziazione della parte privata e della parte pubblica); ammontare dei contributi privati già apportati nelle iniziative; avanzamento finanziario verranno fornite le tabelle illustranti: disponibilità finanziarie totali previste; totale dei finanziamenti approvati (come impegno globale di spesa già assunto sulla base delle operazioni istruite favorevolmente); totale delle erogazioni di periodo e progressive richieste dai proponenti; totale delle erogazioni di periodo e progressive effettuate; avanzamento percentuale di periodo e progressivo delle erogazioni richieste verso impegno globale di spesa; DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 111 avanzamento percentuale di periodo e progressivo erogazioni effettuate verso erogazioni richieste dai proponenti; avanzamento percentuale di periodo e progressivo impegni globali di spesa già assunti verso disponibilità totali; ammontare globale dei progetti organizzati in Project Financing (con evidenziazione della quota pubblica e privata); ammontare dei contributi privati già apportati sulle iniziative. Aspetti fisici realizzativi . - avanzamento fisico conseguito alla data attraverso l’aggiornamento degli indicatori; Aspetti procedurali . - avanzamento procedurale conseguito alla data. Aspetti di risultato. - risultati ottenuti in comparazione con i risultati programmatici previsti. C) Analisi e dati di dettaglio. Sarà il paragrafo dedicato al dettaglio di realizzazione di ciascuna iniziativa del programma. I dati riportati consentiranno di fornire una corretta chiave di lettura dell’avanzamento fisico, finanziario e procedurale dell’intero Programma. D) Note conclusive: in tale paragrafo verranno fornite considerazioni e suggerimenti (ove necessario) in relazione al trend che va emergendo attraverso l’attività di monitoraggio, per ciò che riguarda il Progetto nel suo complesso. PROFILO DEL SOGGETTO ATTUATORE E GESTORE CROTONE SVILUPPO In questa sede ci preme sottolineare la competenza della società per l’espletamento del ruolo di Ente Gestore ed Attuatore. Costituita nel dicembre del 1993, con la partecipazione di Enisud , Progeo in liquidazione S.p.A (dal ’99 Sviluppo Italia), Fincalabra, Bic Calabria, Provincia di Crotone, Comune di Crotone, C.C.I.A.A., Consorzio Nucleo Industriale, Carical-Banca Carime, Banca Popolare di Crotone, Banca Intesa, Compagnia Finanziaria Industriale, Assindustria, CONFAPI, Associazione Provinciale Artigiani, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Crotone Sviluppo S.c.p.A nasce per favorire la riconversione industriale a seguito della dismissione del polo chimico e metallurgico. L’attività di concertazione condotta per la gestione della Sovvenzione Globale di Crotone, a partire dalla firma del Protocollo di Intesa siglato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel settembre 93 e proseguita in diverse conferenze di servizi con la partecipazione dei Ministeri del Bilancio, dell’Industria e del Tesoro, del Dipartimento delle politiche Comunitarie e del Comitato per il Coordinamento delle iniziative per l’Occupazione nonché della regione Calabria, denota la capacità della Società di colloquiare con le istituzioni, coordinare strategie e linee di intervento messe a punto nei percorsi di concertazione. L’esperienza acquisita si connota altresì in un’attività promozionale di ricerca di potenziali investitori, di affiancamento ed assistenza alla migliore definizione delle ipotesi di progetto per l’utilizzo delle risorse, di controllo dei progetti attivati e delle attività gestionali inerenti. Da febbraio 2006, a seguito dell’acquisizione della maggioranza del pacchetto azionario da parte dell’Amministrazione Provinciale di Crotone, la società assume prioritariamente il compito di fornire consulenza, supporto e assistenza tecnica alle pubbliche Amministrazioni, agli Enti Regionali, Provinciali e Comunali, al sistema delle autonomie locali nella impostazione e realizzazione di politiche di sviluppo e di programmi di intervento economico realizzati in Provincia di Crotone e/o nel territorio regionale. L’Agenzia svolge funzioni e servizi di interesse generale strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali della Pubblica Amministrazione e degli Enti collegati, e non coincidenti con quelle dei medesimi. La società svolge, in funzione di struttura operativa di gestione, le seguenti attività: a. iniziative di progettazione integrata secondo i criteri dello sviluppo sostenibile, nel quadro della programmazione Europea, Nazionale e Regionale; DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 113 b. supporto tecnico alle strategie di concertazione, al fine di promuovere una cultura dello sviluppo economico locale, territoriale e regionale con azioni informative, di documentazione e di sensibilizzazione; attività tecniche di superamento e sintesi dei conflitti ambientali e socioeconomici, individuando procedure utili e buone pratiche per il conseguimento del consenso , della coesione sociale, dell’accesso e dell’inclusività per i programmi e i progetti economici messi in atto da soggetti pubblici e privati in coerenza con le programmazioni in essere; c. promuovere accordi di collaborazione tra settore pubblico e privato, nonché stipulare, in qualità di organismo intermedio, apposite convenzioni a livello nazionale e comunitario per la gestione (a titolo esemplificativo) di contratti di programma, di sovvenzioni (o analoghi strumenti), destinati a cofinanziare iniziative economiche nell’area; d. favorire l’innovazione e la competitività del sistema economico-produttivo della provincia di Crotone e della Regione Calabria con particolare riferimento ai settori della ricerca, dell’innovazione tecnologica, dell’energia e della diversificazione delle fonti energetiche, delle infrastrutture pubbliche e logistiche specie quelle riguardanti Gioia Tauro, autorità portuale in cui ricade il Porto di Crotone; e. progettare e gestire Accordi di Programma Quadro per la realizzazione di progetti strategici complessi, in particolare nei settori dei beni culturali, dell’ambiente, dell’agroalimentare, della ricerca e dello sviluppo tecnologico, favorendo buone pratiche per il commercio internazionale e l’internazionalizzazione del sistema produttivo; f. attivare e gestire iniziative di marketing territoriale al fine di promuovere e sviluppare sul territorio regionale nuove opportunità di investimenti provenienti dall’esterno, sia nazionali che internazionali, con attività di accoglienza, tra le quali uno sportello integrato e un’assistenza globale alle attività in via di insediamento; g. supportare gli Enti nella progettazione e attuazione di efficaci e innovativi modelli di sviluppo dei territori, con particolare riferimento alla creazione di distretti industriali e culturali e di filiere produttive; h. curare la realizzazione di sistemi informativi territoriali(osservatori) in grado di acquisire, elaborare, diffondere esperienze e dati a supporto delle politiche locali di sviluppo; i. curare la progettazione e la realizzazione di studi conoscitivi e valutativi (rapporti annuali e analisi di settore) a supporto delle decisioni relative alle scelte di programmazione dello sviluppo e di riorganizzazione istituzionale degli enti; j. promuovere l'attrattività delle città e dei territori non urbani attraverso azioni di miglioramento delle condizioni ambientali di congestione urbana o di marginalizzazione, riqualificazione degli spazi o infrastrutture, anche attraverso il project financing, o di rigenerazione economico-sociale,di contrasto alle situazione di disagio,di marketing territoriale. Promuovere altresì la costruzione di "alleanze di aria vasta" anche con Province appartenenti all'area ionico-meridionale e a province di regioni limitrofe." k. realizzare attività di monitoraggio e valutazione dei programmi comunitari e delle iniziative pubbliche; l. gestire, in qualità di Ente di Formazione accreditato, attività di formazione finalizzate agli obiettivi di sviluppo dei territori; adottare iniziative di alta formazione finalizzate alla qualificazione delle funzioni pubbliche e in sintonia con le indicazioni comunitarie, nazionali e regionali relative all'intervento nelle aree depresse o in ritardo di sviluppo; m. gestire in qualità di Intermediario Finanziario iscritto all’U.I.C Fondi di garanzia ed altri strumenti di facilitazione nell’accesso al credito; n. fornire assistenza e consulenza alle imprese ai fini del rispetto degli adempimenti previsti dagli accordi internazionali per l’accesso al credito bancario; o. cooperare con gli “sportelli unici” per le attività produttive, assicurando assistenza tecnica e supporto consulenziale. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 115 COMPAGINE SOCIETARIA 8% 2%1% 4% 2% 2% 4% 4% 55% 4% 4% 9% 1% Amministrazione Provinciale di Crotone - Valore azioni € 361.200,00 Confindustria Crotone - Valore azioni € 5.160,00 Fincalabra S.p.A. - Valore azioni € 60.630,00 Comune di Crotone - Valore azioni € 25.800,00 C.C.I.A.A. Crotone -Valore azioni € 25.800,00 Banca Popolare di Crotone S.p.A. - Valore azioni € 25.800,00 Sviluppo Italia Calabria S.p.A. - Valore azioni € 25.800,00 Banca Carime - Valore azioni € 51.600,00 Consorzio Sviluppo Industriale -Valore azioni € 15.480,00 Confapi Calabria € 15.480,00 APA – Confartigianato € 12.900,00 Compagnia Finanziaria Valore azioni € 12.900,00 CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) - Valore azioni € 3.870,00 La composizione della Società evidenzia l’ampio coinvolgimento delle istituzioni e delle forze economico sociali nella promozione e gestione degli strumenti di sviluppo locale alla stessa affidati, garantendo expertises finanziarie una approfondita conoscenza delle realtà, delle potenzialità e delle aspettative locali, una visione imprenditoriale ed una capacità propositiva autonoma capacità e know-how gestionali. Crotone Sviluppo è uno strumento di servizio a disposizione del sistema degli enti locali, delle imprese, del settore no-profit, per favorire la promozione di un modello di crescita dell'area, concertato, durevole e sostenibile. La Società si riqualifica con lo scopo di fornire supporto tecnico - operativo alle amministrazioni locali nei processi di pianificazione territoriale ed ambientale; fornire consulenza alla promozione e alla gestione di programmi integrati territoriali; accompagnare le politiche di sviluppo locali promosse dalla Regione Calabria, dal Governo Italiano e dall’Unione Europea Ancora più nel dettaglio, Crotone Sviluppo supporta gli enti locali nell'attuazione di azioni concrete che servano a rafforzare il sistema produttivo locale, costituito prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI) e da attività artigiane; programma e attua una collaborazione efficace e specializzata con Università, centri di ricerca, associazioni nazionali e internazionali, ONG per promuovere progetti con paesi esterni all'U.E. La mission si concentra principalmente sulle seguenti aree strategiche: Marketing territoriale: progettazione e realizzazione di strumenti e di iniziative di promozione del territorio a livello nazionale e internazionale, con particolare riferimento all'attrazione di investimenti esteri e di risorse qualificate, alla creazione di un'offerta turistica integrata. Promozione di settori economici strategici: supporto e rilancio delle imprese crotonesi di settori particolarmente rilevanti per l'area, dalla net economy, l'informatica e le telecomunicazioni, alle industrie di filiera agroalimentare, turistica ed energetica. Progetti speciali di reindustrializzazione: supporto agli enti locali nella realizzazione di progetti di riconversione di aree dismesse e nell'attuazione di azioni di rafforzamento del sistema produttivo DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 117 ESPERIENZE E CAPACITA’ MATURATE Le esperienze e le capacità maturate dalla società possono catalogarsi nelle seguenti principali aree di attività : - promozione del territorio attraverso la progettazione lo sviluppo di azioni di marketing territoriale e di comunicazione per valorizzare e far conoscere, a livello nazionale e internazionale , le opportunità territoriali. - sostegno ai settori economici strategici: attraverso attività di assistenza agli Enti nella creazione di modelli di sviluppo territoriale secondo la logica bottom-up della programmazione negoziata, concertata dal basso. - progetti speciali di reindustrializzazione e di rigenerazione urbana: attraverso il supporto gli enti locali nell’attuazione di programmi complessi comunitari di riconversione di aree dimesse e interventi integrati di rigenerazione urbana per valorizzare le risorse territoriali, ambientali, sociali ed economiche. - supporto agli enti locali: attraverso la costruzione ed il coordinamento di percorsi di partecipazione e di pianificazione strategica per aiutare gli enti locali a elaborare una visione condivisa dello sviluppo, a individuare nuove vocazioni territoriali, a migliorare la governance. - Formazione professionale e politiche del lavoro, in qualità di Ente di formazine accreditato presso la Regione Calabria ; - Strumenti di sostegno alle imprese per l’accesso al credito, in qualità di intermediario finanziario, iscritto all’Ufficio Italiano Cambi. Il radicamento della società nel contesto locale di riferimento; il contatto diretto con la storia, le vocazioni, i problemi, le dinamiche del territorio; l’attivazione di processi di mobilitazione dal basso, di partecipazione ai tavoli di concertazione; fanno di Crotone Sviluppo lo strumento attraverso il quale elaborare uno scenario strategico condiviso e concertato. ATTIVITA’ REALIZZATE Gestione della Sovvenzione Globale per la reindustrializzazione dell’area di Crotone; Azione di concertazione con Istituzioni nazionali, (Presidenza del Consiglio dei Ministri , Ministeri del Bilancio, dell’Industria e del Tesoro, Dipartimento delle politiche Comunitarie, Comitato per il Coordinamento delle iniziative per l’Occupazione) istituzioni locali (Regione, Provincia, Comune), Associazioni di categoria, rappresentanti del comparto industriale dell’economia locale, Organizzazioni sindacali; Attività di ricerca finalizzata alla ricognizione della realtà economico-sociale, dei punti di forza e di debolezza del sistema economico locale; Promozione sul territorio locale degli strumenti di agevolazione finanziaria; Predisposizione e definizione del Bando di gara per l’accesso alle agevolazioni; Analisi istruttorie per la valutazione tecnico economica dei progetti imprenditoriali ed infrastrutturali; Selezione dei progetti ed elaborazione della graduatoria e determinazioni degli indicatori da adottare; Stipula dei contratti e delle convenzioni con i soggetti finanziati; Controllo della rispondenza fra l’attuazione del programma ed il rispetto della normativa comunitaria in materia di fondi strutturali con particolare riguardo al regime de minimis; Monitoraggio finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento delle iniziative imprenditoriali e dei progetti infrastrutturali ammessi a finanziamento; Predisposizione e gestione delle procedure formalizzate per la concessione dei contributi; Certificazioni di spesa, richieste di pagamento, monitoraggi finanziari, fisici e procedurali. Assistenza tecnica e monitoraggio delle attività del Contratto d’area; attività di promozione, di assistenza tecnica agli imprenditori e di verifica preliminare delle domande presentate per il primo e secondo Protocollo Aggiuntivo del Contratto d’Area di Crotone. attività di monitoraggio delle iniziative beneficiarie finalizzate al controllo, attraverso verifiche documentali-amministrative e sopralluoghi, del rispetto delle condizioni cui è subordinata l’erogazione dei fondi. Attività di formazione professionale per rendere disponibile personale qualificato per le necessità occupazionali dell’area derivanti dai nuovi insediamenti industriali in corso di sviluppo nell’ambito della Sovvenzione Globale e delle altre iniziative industriali in corso di realizzazione. Attività di Assistenza Tecnica in qualità di Unità Tecnica di Gestione, al Comitato di Gestione del PIT 13 Crotone. DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A 119 Gruppo di Lavoro: Ing. Maria Domenica Perri Ing. Francesco Desiderio Dr.ssa Teresa Gualtieri Dr.ssa Teresa Sperlì Via Filippo Corridoni SS. 106 Loc. Passovecchio presso Consorzio Nucleo di Industrializzazione Tel. 0962/938000-14 - Fax: 0962/930033 - 931602