Deutsche B. e il c/c difficile da chiudere

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Deutsche B. e il c/c difficile da chiudere
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Sabato 25 Marzo 2006 — Il Sole-24 Ore
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SPORTELLO RECLAMI
Deutsche B. e il c/c
difficile da chiudere
munque considerare che il problema
del reinvestimento degli stessi a scadenza dovrebbe in un futuro speriamo molto lontano essere risolto dal
figlio. Con un fondo obbligazionario
misto ben gestito e a basso costo (da
scegliere sulla base dei rating pubblicati a pag. 55), Franco potrebbe pun-
tare a un rendimento reale di lungo
periodo più alto (2% annuo, che oggi
corrisponde a un 4-4,5% annuo nominale), e impostare con il gestore
un piano di rimborso programmato
su questa percentuale; così potrebbe
legittimamente attendersi di dare al
figlio una rendita (nominale) perpe-
tua senza intaccare il capitale (nominale). D’altra parte, dimensioni patrimoniali come la sua non giustificano
l’istituzione di un trust, lo strumento
che consentirebbe di nominare un
fiduciario (trustee) cui dare disposizioni in merito alla gestione del capitale a favore del figlio.
Bei 2020 e Rep. of Austria,
due bond sotto la lente
to, sia per la particolare indicizzazione degli interessi che contempla, fra
l’altro, una cedola minima garantita. Il titolo prevede il pagamento di
interessi semestrali legati all’Euribor a sei mesi: in particolare il tasso
nominale annuo è determinato aggiungendo a questo parametro lo
0,8%. In più è previsto un tasso minimo garantito pari al 2,5% su base
annua, che non solo verrà corrisposto in caso di bassi valori
dell’Euribor, ma anche se
questo benchmark supererà determinate soglie nel corso della vita del
prestito.
Nel dettaglio, se in occasione delle date di calcolo
interessi il valore dell’Euribor supererà il 3,75% la relativa cedola sarà del
2,50% annuo. La soglia
del 3,75% è valida fino al 30 giugno 2010
ed è innalzata al
4,25% fino al 30 giugno
2015 per arrivare al 4,75%, tetto valido dal 2015 alla scadenza
del titolo. In ogni caso la cedola pagata il dicembre scorso è stata del
2,89% e quella che verrà corrisposta
il prossimo giugno sarà del 3,44%
senza, quindi, che sia mai intervenuto il "meccanismo" delle soglie.
Il secondo titolo è stato emesso
dalla Repubblica dell’Austria ed è
anch’esso a medio/lungo temine: si
tratta, infatti, di un’emissione con
godimento il 22/4/2005 e scadenza
il 22/4/2020. A differenza della prima emissione, questa non prevede
alcuna clausola di rimborso anticipato. L’ammontare emesso è pari a
200 milioni e il titolo è scambiato al
Mot.
Come nel caso precedente, ci troviamo di fronte a un bond che paga
interessi semestrali variabili con
una particolare forma di indicizzazione. Gli interessi sono sempre legati all’Euribor a sei mesi a cui dovrà essere aggiunto uno spread dello 0,7%, ma verranno pagati solo al
verificarsi di questa condizione: se il
Constant Maturity Swap (Cms) a 10
anni sarà maggiore del Cms a 2 anni. In sintesi, se al momento del
calcolo della cedola il tasso con scadenza a due anni sarà superiore a
quello a dieci anni allora non verrà
corrisposto alcun interesse. Per "tutelare" il sottoscrittore è stata introdotta una clausola che scatterà al
momento del rimborso del prestito:
se nel 2020 la somma degli interessi
maturati durante la vita del titolo
non raggiungerà il 30% verrà corrisposta la differenza in un’unica soluzione. Nell’ottobre scorso è stata
pagata una cedola del 2,86%, mentre quella che verrà messa in pagamento il prossimo 22 aprile sarà pari al 2,96%.
1 Vorrei conoscere le caratteristiche
di questi bond: Bei Frn 5, 30/6/2020
(Isin XS0222117227) e Austria Frn 5
22/4/2020 (XS0216258763).
Fabrizio Troisi (dal forum di Capire la
Borsa)
I
l primo titolo è stato emesso dalla Bei nel 2004,
ma il godimento degli
interessi è cominciato il 30 giugno 2005.
La scadenza è fissata per il 30 giugno 2020, anche
se è prevista una
facoltà di rimborso anticipato alla
pari,
riservata
all’emittente, a partire dal 30 giugno
2007 ed esercitabile ad ogni pagamento delle cedole. L’ammontare del prestito è di
125 milioni di euro e il titolo è quotato al Mot di Milano dal luglio
dello scorso anno.
Come sottolinea la società di analisi e consulenza indipendente
Kler’s, il bond rientra nella famiglia
dei titoli strutturati, sia per la presenza della facoltà di rimborso anticipa-
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1 Come ogni sabato, leggendo
«Plus24» dello scorso 24 dicembre 2005, ho appreso con un
certo stupore che «la banca
con la migliore reputazione tra
l’opinione pubblica italiana è
Deutsche Bank». Il mio caso
rappresenta, evidentemente, la
classica eccezione che conferma la regola.
Vi racconto allora la mia storia e le disavventure che ho passato (e in parte sto ancora passando) con questo istituto di credito. Possiedo presso Deutsche
Bank un conto corrente e un
deposito titoli intestati a me e a
mio marito di cui ho chiesto
l’estinzione in data 20 luglio
2005 inviando una raccomandata contenente il certificato di
morte di mio marito, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di
notorietà e la richiesta di trasferimento dei titoli e dei fondi
sottoscritta da tutti gli eredi.
Contemporaneamente sono rimasta in contatto con il promotore finanziario di Finanza
& Futuro, da cui sono
sempre stata assistita negli ultimi
anni ed attraverso il quale sono
stati aperti quegli stessi rapporti che intendo oggi estinguere.
In assenza di notizie, nonostante il promotore si sia ripetutamente attivato contattando telefonicamente gli uffici di Deutsche Bank, a
metà ottobre ho inviato una lettera di sollecito e il 18 ottobre
(quasi tre mesi dopo) ho finalmente ricevuto una comunicazione, di fatto la prima in tutto
questo tempo, nella quale mi
veniva richiesto di inviare una
copia dei documenti identificativi degli eredi, oltre ad un atto
notorio redatto dal Tribunale o
dal notaio.
Devo ammettere che, a questo
punto, dopo aver già prodotto
quella che secondo me era tutta
la documentazione necessaria,
ho accolto con un certo disappunto questa ulteriore e tardiva
richiesta che nessuna altra banca ha preteso. È mia intenzione,
infatti, detenere un unico conto
corrente e un unico rapporto titoli per cui ho inviato la stessa
richiesta di estinzione a tutte le
banche presso le quali intendevo estinguere i rapporti, senza
peraltro riscontrare tutti i problemi che ho avuto con Deutsche Bank. Tuttavia facendomi
carico dell’onere previsto per un
documento di questo tipo e dei
tempi necessari per ottenerlo
(mi sono dovuta rivolgere ad un
notaio perché presso il Tribunale le attese sarebbero state molto
più lunghe), in data 10 novembre 2005 ho inviato finalmente
l’atto notorio con le copie dei
documenti di tutti gli eredi.
In data 12 dicembre 2005 (dopo quindi un altro mese trascorso), per mezzo del promotore
finanziario a cui era stata inviata via fax, mi viene recapitata
una quietanza che avrei dovuto
sottoscrivere nonostante non
fosse stato dato corso al trasferimento delle somme e dei titoli;
peraltro le somme erano state
già decurtate di tutti gli oneri e
le spese addebitate dal mese di
luglio in avanti (ma i ritardi
nelle risposte della banca sono
da imputare a me?).
Sconcertata, ancora una volta, per questo atteggiamento
ho immediatamente scritto alla banca, per l’ennesima volta,
per metterla a conoscenza che
avrei sottoscritto la quietanza
solamente al ricevimento delle
somme e dei titoli.
Deutsche Bank ha ricevuto
l’ultima mia comunicazione in
data 29 dicembre 2005 ma, ad
oggi, non solo non ha provveduto a trasferire quanto dovuto,
ma non ha neppure ritenuto di
rispondere alla seguente domanda, che per me è molto importante: essendo contestataria di
un rapporto, la legge non presume che in caso di successione le
somme e i titoli in esso contenuti appartengano per il 50% a
me (in quanto contitolare del
rapporto) cadendo in successione il rimanente 50%? In tal caso
la banca dovrebbe rendere immediatamente disponibili le
somme che non cadono in successione.
Personalmente
ritengo che le vicende degli ultimi
mesi, indipendentemente dall’episodio di cui sopra
che mi coinvolge
direttamente, non
abbiano contribuito a
rafforzare la reputazione
del più prestigioso istituto bancario tedesco. E forse l’internazionalizzazione di cui tanto si
parla e di cui Deutsche Bank
dovrebbe essere "regina", ne ha
invece annacquato la grandezza. Intanto potete aiutarmi a
risolvere questo problema?
Gabriella Gemini (via e-mail)
Risponde Deutsche Bank
T
ra le pratiche giunte all’attenzione del nostro ufficio
reclami, abbiamo esaminato
quella inoltrata dalla signora
Gabriella Gemini in relazione
all’intervenuta successione, a
causa della morte del signor
Bruno Ugolini.
In merito alle giuste rimostranze mostrate dalla nostra
cliente, vorremmo spiegare
che i ritardi che hanno negativamente inciso sulla sua pratica, a differenza di altre, sono
stati generati da alcune modifiche organizzative che hanno
caratterizzato sia Finanza e
Futuro Banca Spa, sia Deutsche Bank Spa. Comunque,
confermiamo alla signora Gemini che abbiamo già contattato la Banca da lei indicataci
(nello specifico, la Banca Nazionale del Lavoro di Rimini)
con la quale è stata concordata l’operatività finalizzata a dare finalmente alla vicenda una
veloce definizione. Abbiamo
infatti già inoltrato per fax la
quietanza che lei e gli altri
due eredi dovranno sottoscrivere e che la Banca Nazionale
del Lavoro ci restituirà debitamente autenticata.
Nel rinnovare il nostro rammarico per il disguido occorso alla signora Gemini, le comunichiamo infine che tutte
le spese di successione, estinzione dossier, ed estinzione
del conto corrente sono state
poste a nostro totale carico.