Rassegna stampa del 12 luglio 2011

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Rassegna stampa del 12 luglio 2011
del 12/07/2011
12 luglio 2011
http://www.ilcapoluogo.com/Rubriche/Raccontando/Giustino-Masciocco-L-Aquila-e-lallarme-emergenza-sociale-57457
GIUSTINO MASCIOCCO: L'AQUILA E L'ALLARME EMERGENZA
SOCIALE
L'emergenza abitativa come del resto quella sociale, a 27 mesi dal terremoto, sono ancora
lontane dall'essere risolte. Se nell'immediatezza sono state messe in campo delle
strategie palliative volte a risolvere il disagio abitativo, costruendo a macchia di leopardo
19 nuovi insediamenti, per la socialità, il fil rouge di una comunità, è stato rimandato a
tempi migliori. Due anni e tre mesi dopo, però, la situazione è ancora ferma al palo e non
sembra che si sia vicini dal venirne fuori.
L'attacco di Giustino Masciocco, ex assessore alle politiche sociali, è indirizzato sì al
Governo centrale ma soprattutto alla Regione e al Commissario Gianni Chiodi: «vorrei
sapere la Regione Abruzzo cosa sta facendo per la nostra città oltre che il suo presidente
Chiodi, commissario per il terremoto, dato che sono all'ordine del giorno i continui litigi con
il sindaco dell'Aquila. Il piano di zona appena approvato evidenzia che ci sono stati dati
meno trasferimenti degli altri anni».
Non solo critiche nelle parole di Masciocco ma anche progetti riposti nel cassetto ormai da
più di un anno, attività che potrebbero restituire un po' di gioia ai più anziani: «Stavamo
studiando di portare i nonni a fare la spesa. Quanto può costare fare tre volte a settimana
un giro nei progetti Case, prendere le persone anziane e portarle a fare la spesa e non
portare la spesa a casa. Non credo che costi moltissimo visto anche quanto si paga per il
trasporto scolastico, c'è soltanto bisogno che qualcuno ci pensi, che realizzi un progetto e
che poi cerchi i finanziamenti».
Sicuramente se l'emergenza sociale è così forte nel comprensorio aquilano anche i piccoli
gesti possono portare una boccata d'ossigeno ai disagiati.
Ma per parlare di sociale con la 's' maiuscola Masciocco si era rivolto, quando ancora
ricopriva la posizione di assessore alle politiche sociali, ad associazioni che in questo
campo operano da sempre: «avevo messo intorno ad un tavolo chi opera effettivamente
nel sociale. Dissi loro che il mio destino politico era legato alla costruzione di un nuovo
piano regolatore per il sociale creato da coloro che l'assistenza ai bisognosi la fanno
senza interesse economico ma anche lì non riuscimmo ad ottenere la legittimazione del
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tavolo da parte del sindaco nonostante ciò feci approvare in Giunta una delibera che
apriva il percorso».
Il monito di Masciocco è rivolto anche al progressivo rientro nelle abitazioni del centro
storico: «non possiamo creare una ventesima zona». Riconquistare, dunque, il cuore
antico dell'Aquila a piccoli passi, non pensando unicamente alla residenzialità ma facendo
rinascere angoli di vita vera: piccole attività commerciali e di ristorazione, luoghi in cui il
vociare si confonda con la scorrevolezza delle giornate, non l'ennesimo dormitorio
emarginato dalla vita reale.
La dignità della vita delle persone si lega indissolubilmente all'identità della comunità di
appartenenza e nel ricostruire non si può non guardare ad una razionalità del divenire.
«Nella spinta dell'emergenza il Consiglio comunale effettuò delle scelte per quanto
riguardava sia la costruzione di casette temporanee per coloro che avevano le case
danneggiate sia la delocalizzazione delle attività commerciali. Queste scelte però hanno
prodotto, senza controllo, una serie di aberrazioni: all'interno di un nucleo industriale non
ci può stare l'università, le industrie, il commercio, zone residenziali. Oggi dobbiamo
razionalizzare le scelte. Se scelte temporanee quelle erano, devono essere considerate
tali, bisogna decidere oggi in maniera tale che i cittadini nelle prossime elezioni potranno
scegliere potranno scegliere il progetto migliore. Bisogna scegliere una variante di piano
regolatore dove dentro ci metti le casette temporanee, il progetto case, le aree di
ricostruzione e lì si sceglie l'anima e la vocazione della nostra città».
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http://www.improntalaquila.org/2011/07/11/articolo24928/
L’AQUILA, SI RIPARLA DI RICOSTRUZIONE IN UNA CITTÀ CONFUSA ED
INCAPACE DI RIALZARSI
Dopo la manifestazione di giovedì scorso in cui erano state chieste le dimissioni
dell’attuale classe dirigente della ricostruzione gli imputati nel processo della protesta, il
Comune definito “complice” e la struttura commissariale, si sono riuniti questa mattina nel
Consiglio comunale sulla ricostruzione. Erano presenti nella Sala Spagnoli dell’Emiciclo il
commissario alla ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il
coordinatore della Struttura tecnica di Missione Gaetano Fontana, il vice commissario
Antonio Cicchetti, il vice commissario ai Beni Culturali Luciano Marchetti, il provveditore
interregionale alle Opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna Donato Carlea e il
provveditore Opere Pubbliche aggiunto per l’Abruzzo Giancarlo Santariga. Ribadendo a
più riprese di non voler fare polemica, i diversi consiglieri comunali hanno chiesto a Chiodi
di voler giungere ad una chiarificazione, perché “l’amministrazione è sbandata, non sa
dove sbattere la testa”, ha detto Enzo Lombardi (Pdl). La discussione è ruotata
principalmente intorno al problema della governance, la gestione del post terremoto
ancora irrisolta, che il Sindaco ripete da mesi. “Non si ha la consapevolezza di chi è la
governance. L’incertezza dei ruoli crea confusione anche tra i cittadini”, ha detto Cialente.
Pur non condividendo la gestione della struttura commissariale Cialente si è limitato a
constatare il dato di fatto e cioè che “la situazione data prevede comunque un rispetto di
essa”. Neppure Enrico Verini (Fli) ha criticato la struttura commissariale di per sé, ma
“nello specifico questa attività commissariale che non è improntata alla quotidianità, ma
alla saltuarietà”. E puntando il dito contro i commissari ha affermato: “Pare che vi
occupiate della città nei ritagli di tempo”. Dopo le richieste della fine del commissariamento
della settimana scorsa oggi queste sono state messe nero su bianco in aula da Antonello
Bernardi (Pd): “Vi chiedo a nome e per conto dei cittadini di dimettervi da commissari.
Avete fatto quello che credevate, non avete fatto quello che questa città vi richiedeva per
questo sarete giudicati dalla storia”. L’appello è contenuto anche in un documento
presentato al presidente Chiodi da alcuni cittadini che di fronte “ad un futuro sempre più
incerto – scrivono – non solo sui tempi della ricostruzione fisica del patrimonio immobiliare,
ma anche sulle garanzie economiche per poter sopravvivere su questo territorio”,
chiedono “una seria politica programmatica locale, condivisa dalla popolazione, la
cessazione immediata degli ‘scippi’ al territorio delle strutture di ogni tipo” e molto altro. Le
richieste non finiscono qui, altre e simili sono contenute in un altro documento diffuso oggi
dal Comitato 3 e 32 che chiede, oltre alla fine del commissariamento, “il sostegno
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dell’economia e dell’occupazione, il diritto al lavoro, all’abitare, la tutela del territorio,
l’approvazione del regolamento sulla partecipazione e infine il sostegno all’approvazione
della legge d’iniziativa popolare”. Alla richiesta di dimissioni Chiodi risponde sottraendosi
alle accuse: “Non capisco perché del comportamento di tanti la colpa debba essere la mia.
L’unico motivo per cui il commissariamento deve finire è lo scaricabarile, così si trova lei
(riferito a Bernardi, ndr) nelle difficoltà”. L’AQUILA SECONDO I COMMISSARI. A
differenza delle denunce dei comitati di una città in cui “non c’è lavoro e non c’è futuro,
dove i soldi del cratere vengono sistematicamente dirottati altrove, il quadro della città
fornito dalla struttura commissariale sembra se non roseo, almeno rassicurante. Per
Cicchetti “il 60% della popolazione aquilana, circa 42 mila persone sta nelle loro case, gli
altri 29 sono assistiti con autonoma sistemazione o C.A.S.E o M.A.P.” Sullo condizioni del
patrimonio artistico culturale Marchetti assicura che “la schedatura dei danni è completata,
così come la messa in sicurezza del centro storico”. Inoltre sempre Marchetti ricorda che
per le “40 chiese del Decreto 24 la progettazione è pronta entro fine agosto”, mentre i
finanziamenti ricevuti da nazioni estere sono giunti dal Kazakistan e dalla Russia, dal
quale sono in corso le erogazioni. Insomma i lavori sarebbero in corso o starebbero per
iniziare. Dello stessa lunghezza d’onda è la visione della realtà offerta del commissario
Chiodi, il quale ha assicurato che la situazione ora all’Aquila è migliore che nel pre
terremoto. Per diversi aspetti: le scuole, “che oggi sono meglio di prima quando non
avevano nemmeno i collaudi, o l’ospedale che “dispone di sale operatorie e un pronto
soccorso che prima non aveva, e infine l’università che “si è salvata con lo stesso o quasi
numero di iscritti”. Ecco presentato il miracolo del post sisma aquilano in cui per il
Presidente anche la ricostruzione leggera sarebbe stata completata, mentre quella
pesante “anche se non c’è la percezione è iniziata perché è iniziata la messa in
sicurezza”. Sui fondi Chiodi ha assicurato la disponibilità del governo nazionale a stanziare
negli anni 14 miliardi di euro, di cui circa 2 miliardi sono già pronti, ma “devono essere
spesi altrimenti il governo non ne da degli altri”. Sulla zona franca che “francamente è
sparita”, come si legge nel documento dei cittadini, Chiodi assicura che arriverà
sicuramente prima all’Aquila che a Lampedusa e che in base ai dati economici richiesti
dall’UE “diciamocelo non siamo la zona franca, perché i nostri dati economici sono meno
gravi di quelli dei paesi dell’ex Unione Sovietica”. TEMPI. Ciò che manca sono le
scadenze, o meglio molte sono le date di scadenza periodicamente proclamate, ma
disattese. Come quella per la presentazione dei progetti delle case E entro il 31 giugno ora
rimandata, attraverso un Protocollo d’Intesa firmato con l’Ordine degli Ingegneri, al 20
luglio data entro cui i progettisti presenteranno una probabile scadenza dei progetti in
relazione a come stanno messi i progetti stessi. Modalità attraverso la quale Fontana
assicura di poter “immaginare una scadenza conveniente in ambito generale”. Sono stati,
inoltre, fissati i tempi per l’approvazione dei progetti: 40 sono i giorni in cui il progetto può
rimanere presso la filiera, 30 sono i giorni che hanno i progettisti per rispondere alla filiera
e 50 quelli in cui quest’ultima ha per approvare o respingere il progetto. Per superare la
situazione di perenne incertezza bisogna “seguire la ricostruzione per dare tempi certi” ha
detto Cicchetti e stabilire “tempi certi anche per l’agenda politica che viaggia
parallelamente all’agenda economica”, ha aggiunto Bernardi. La corsa contro il tempo è il
tema che più preoccupa la città, a partire dal problema dello smaltimento delle macerie per
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il quale Enrico Perilli (Prc) ha chiesto una velocizzazione. “Se si inizia a ricostruire solo
dopo che si sono tolte le macerie, voi ci restituirete tra 25 anni una città fantasma, visto
che ancora oggi non si apre un cantiere”, ha affermato il consigliere. La sicurezza sismica
è l’altro tema affrontato oggi in aula attraverso una mozione presentata, di cui è primo
firmatario il consigliere Enrico Verini, sulla sostituzione edilizia cioè l’opportunità di poter
abbattere e ricostruire la propria abitazione per avere una maggiori garanzie di sicurezza
sismica. “Invece che la capitale dell’edilizia antisismica, come aveva detto Bertolaso – ha
affermato Verini – L’Aquila sta diventando la capitale del rattoppo”. Quella che è mancata
oggi è la discussione sui problemi della città, “un confronto sulle idee di modelli di
ricostruzione tra Comune e altri soggetti- ha detto Luigi D’Eramo (La Destra) – questo non
c’è, ma c’è un escalation di polemiche”. Dello stesso avviso è Gianni Chiodi che si
sarebbe aspettato “un confronto sui temi che mettessero quei tasselli che mancano al
processo di ricostruzione”. Il commissario ha auspicato tuttavia che il comune prenda
l’iniziativa presentando dei piani di ricostruzione “senza i quali non ci sono nemmeno
benefici economici”. Per Cialente, invece, bisogna ripartire dalle E della periferia per le
quali non serve il piano di ricostruzione, la cui prima scadenza era stata fissata per il 31
dicembre 2010 e già disattesa più volte. Anche oggi un nulla di fatto per conoscere il futuro
di questa città sempre più confusa, impaurita e incapace di rialzarsi.
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http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=28668
ITALIANI ALL’ESTERO – RADUNO ABRUZZESI NEL MONDO –
PRES.CHIODI: “VI RINGRAZIO PER LUSTRO CHE DATE A REGIONE
NEL MONDO E PER SOLIDARIETÀ POST-TERREMOTO”
"E' un giorno di grande emozione per tutta la comunità abruzzese. Finalmente riusciamo a
stringervi idealmente in un forte abbraccio per ringraziarvi dell'affetto, della solidarietà, del
sostegno (anche materiale), che mai ci avete fatto mancare nei lunghi e duri mesi del dopo
terremoto dell'Aquila". E' un passaggio del messaggio che il presidente della Regione
Abruzzo, e Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, ha fatto pervenire
alla folta rappresentanza di corregionali che vivono all'estero riunitisi lo scorso 9 luglio
all'Aquila (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=2861).
L'evento è stato promosso dal Consiglio regionale d'Abruzzo e dal Cram (Consiglio
regionale abruzzesi nel Mondo), proprio per esprimere gratitudine alle varie Associazioni
che sono state vicine, emotivamente e materialmente, al territorio terremotato. L'incontro
con le autorità locali si è svolto, in mattinata, alla caserma della Guardia di finanza di
Coppito, dove è stata altresì celebrata una toccante messa solenne in ricordo delle vittime
del sisma.
"L'affetto, l'empatia, il sentire comune, con cui avete condiviso la nostra tragedia ci sono
sempre stati di conforto e di stimolo - ha fatto sapere il Presidente - Se voi, da ogni parte
del Mondo, avete mostrato di credere in una ricostruzione possibile e doverosa, tanto più
avete rafforzato la nostra speranza di rinascita. Siete in tantissimi, voi abruzzesi, sparsi in
ogni dove della Terra - ha scritto ancora Chiodi nel saluto - Un piccolo Abruzzo che vive,
palpita, soffre e gioisce con noi. Un plauso a chi ha promosso questa splendida giornata di
incontro. La città dell'Aquila vi saprà accogliere con tutto il calore di cui è capace".
Il Governatore ha rivolto ai circa 200 presenti "un ringraziamento infinito per il lustro che
date nel Mondo al meglio che la nostra regione sa offrire".
"Se sentimenti di generosità, altruismo, dignità e serietà ci contraddistinguono ovunque ha riconosciuto Chiodi - questo lo dobbiamo solo a voi, al vostro lavoro, al vostro impegno,
alla vostra determinazione e caparbietà".
Il Presidente ha, infine, auspicato che "questo bellissimo legame con la vostra terra
d'origine continui a crescere ed a rafforzarsi, anche nelle nuove generazioni".
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http://www.improntalaquila.org/2011/07/12/articolo24955/
ABRUZZESI NEL MONDO, INCONTRO CULTURALE A PAGANICA (AQ)
Non si è ancora spenta l’eco del magnifico Raduno degli Abruzzesi nel mondo all’Aquila, lo
scorso 9 luglio, che già i temi risuonati in quella giornata di memoria, festa e
ringraziamento trovano un’occasione ulteriore di riflessione, a Paganica, in un incontro
culturale al Centro Civico - le vecchie Scuderie del Palazzo Ducale – giovedì 14 Luglio,
alle ore 18. L’argomento, appunto, gli Abruzzesi all’estero: personaggi, fatti ed eventi, il
prestigio della comunità regionale e la solidarietà verso i centri colpiti dal terremoto, nel
libro di Goffredo Palmerini “L’Aquila nel mondo”, One Group Edizioni. Ne parleranno Ugo
de Paulis, presidente della X Circoscrizione del Comune dell’Aquila; Pierluigi Pezzopane,
assessore comunale con delega alla “Solidarietà e alle donazioni dall’Italia e dall’estero”;
Francesca Pompa, presidente di One Group; Franco Ricci, docente di Letteratura italiana
e Storia del Cinema all’Università di Ottawa (Canada) e l’autore del volume, Goffredo
Palmerini,
componente
del
Consiglio
Regionale
Abruzzesi
nel
Mondo.
Temi di forte interesse, dunque, che Palmerini tratta assiduamente nelle sue relazioni con
le comunità italiane e con le associazioni abruzzesi nel mondo, ma anche attraverso una
quotidiana attività con i giornali online abruzzesi, le agenzie internazionali e le numerose
testate in lingua italiana all’estero. Ne è appunto esempio la selezione di articoli raccolti
nel volume “L’Aquila nel mondo”, apprezzata pubblicazione che dopo un giro di
presentazioni – a L’Aquila e in altri centri d’Abruzzo, in Italia (Torino, Milano, Desenzano
del Garda, Modica) e all’estero, in Argentina e a New York, in Casa Zerilli Marimò della
New York University - giunge finalmente a Paganica, il popoloso centro dove Palmerini è
nato e vive. Per quanto nulla sia minimamente riferibile alla dantesca storia di Paolo e
Francesca, anche qui “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, nel senso della provocazione a
trattare temi legati all’emigrazione, alle valenze e alle singolarità dell’Abruzzo e della sua
gente, fuori e dentro i confini
A trattare l’argomento e commentare il volume una personalità di spicco della comunità
italiana che vive nella capitale canadese, il prof. Franco Ricci, direttore del Dipartimento di
Studi Italiani dell’Università di Ottawa. Peraltro, Franco Ricci è anche uno degli esponenti
di punta del Centro Abruzzese Canadese, sodalizio che tanto si è impegnato in gesti di
solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto, tra le quali Paganica, con una
donazione che doterà il Distretto Sanitario d’una moderna apparecchiatura medicale, così
come indicato dal dirigente medico, dr. Lino Scoccia. Il prof. Ricci è dunque uno di quegli
splendidi esempi d’affermazione degli Abruzzesi nel mondo, di stima e prestigio meritati
sul campo in Paesi a forte competizione.
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Di seguito riportiamo una breve notazione biografica sul prof. Ricci. Franco Ricci è nato il
19 maggio 1953 a Caracas da genitori abruzzesi di Sulmona, emigrati in Venezuela. Nel
1954 la sua famiglia si trasferisce negli Stati Uniti, a Detroit, nel Michigan. Presso la
Wayne State University di Detroit egli si laurea in Lingue (italiano e spagnolo, 4 anni) e
nella Facoltà di Legge della stessa università si specializza (2 anni) in diritto
internazionale. Prende poi un’altra laurea in Linguistica e Letteratura presso l’Università di
Toronto e, sempre nello stesso ateneo, la laurea Ph.D. (dottorato, 6 anni) con
specializzazione in Letteratura e Cultura italiana. Il prof. Ricci ha insegnato 8 anni
all’Università di Toronto, un anno alla Laurentian University di Sudbury (Ontario) e quindi,
dal 1982, all’Università di Ottawa. Come docente invitato (visiting Professor) ha insegnato
nel Middlebury College (Vermont, Usa), alla McGill University (Quebec, Canada), tenendo
per 3 anni corsi di Cinema, e al Colorado College (Colorado Springs, Usa), tenendo dal
1990 corsi estivi (Summer School) all’estero, in Italia e spesso in Abruzzo. Nell’Università
di Ottawa è direttore del Dipartimento di Lingua e Letteratura italiana. Per 6 anni
Presidente dell’AAIS (American Association for Italian Studies), importante organismo che
associa i docenti d’italianistica delle università del centro-nord America, ne era stato
precedentemente per 6 anni il Segretario. Per il grande impulso dato sotto la sua guida
all’AAIS (www.aais.info), dal 2009 Ricci è stato nominato Presidente Emerito a vita.
Corposo il curriculum, per libri editi, scritti su riviste letterarie, interventi in congressi e
convegni pubblicati. Numerosi i riconoscimenti. Notevoli i suoi studi e le pubblicazioni su
Italo Calvino e sulle opere del grande scrittore italiano, come pure da segnalare è la sua
passione per il Cinema, la settima arte, per la quale tiene corsi d’insegnamento nell’ateneo
della capitale del Canada. Se da un lato il settore della letteratura e della cultura italiana
nel XX secolo, nei suoi molteplici aspetti, è per il prof. Ricci l’impegno preponderante, negli
ultimi anni la sua attenzione si è andata man mano concentrando su questioni della
cognizione umana e sulle differenze estetiche e pratiche del conflitto fra i campi semiotici
di parole e immagini. Prossimo alla pubblicazione è un suo studio sul famoso programma
televisivo The Sopranos, dove esamina questioni di genere, potere ed estetica nel melting
pot nella società americana del XXI secolo.
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http://www.pagineabruzzo.it/notizie/news/L
%27Aquila/41835/Gli_abruzzesi_all_estero_nel_volume_l_aquila_nel_mondo.html
GLI ABRUZZESI ALL’ESTERO NEL VOLUME “L’AQUILA NEL MONDO”
Non si è ancora spenta l’eco del magnifico Raduno degli Abruzzesi nel mondo all’Aquila, lo
scorso 9 luglio, che già i temi risuonati in quella giornata di memoria, festa e
ringraziamento trovano un’occasione ulteriore di riflessione, a Paganica, in un incontro
culturale al Centro Civico - le vecchie Scuderie del Palazzo Ducale - giovedì 14 Luglio, alle
ore 18. L’argomento, appunto, gli Abruzzesi all’estero: personaggi, fatti ed eventi, il
prestigio della comunità regionale e la solidarietà verso i centri colpiti dal terremoto, nel
libro di Goffredo Palmerini “L’Aquila nel mondo”, One Group Edizioni. Ne parleranno Ugo
de Paulis, presidente della X Circoscrizione del Comune dell’Aquila; Pierluigi Pezzopane,
assessore comunale con delega alla “Solidarietà e alle donazioni dall’Italia e dall’estero”;
Francesca Pompa, presidente di One Group; Franco Ricci, docente di Letteratura italiana
e Storia del Cinema all’Università di Ottawa (Canada) e l’autore del volume, Goffredo
Palmerini, componente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo. Temi di forte
interesse, dunque, che Palmerini tratta assiduamente nelle sue relazioni con le comunità
italiane e con le associazioni abruzzesi nel mondo, ma anche attraverso una quotidiana
attività con i giornali online abruzzesi, le agenzie internazionali e le numerose testate in
lingua italiana all’estero. Ne è appunto esempio la selezione di articoli raccolti nel volume
“L’Aquila nel mondo”, apprezzata pubblicazione che dopo un giro di presentazioni - a
L’Aquila e in altri centri d’Abruzzo, in Italia (Torino, Milano, Desenzano del Garda, Modica)
e all’estero, in Argentina e a New York, in Casa Zerilli Marimò della New York University giunge finalmente a Paganica, il popoloso centro dove Palmerini è nato e vive. Per quanto
nulla sia minimamente riferibile alla dantesca storia di Paolo e Francesca, anche qui
“galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, nel senso della provocazione a trattare temi legati
all’emigrazione, alle valenze e alle singolarità dell’Abruzzo e della sua gente, fuori e dentro
i confini. A trattare l’argomento e commentare il volume una personalità di spicco della
comunità italiana che vive nella capitale canadese, il prof. Franco Ricci, direttore del
Dipartimento di Studi Italiani dell’Università di Ottawa. Peraltro, Franco Ricci è anche uno
degli esponenti di punta del Centro Abruzzese Canadese, sodalizio che tanto si è
impegnato in gesti di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto, tra le quali
Paganica, con una donazione che doterà il Distretto Sanitario d’una moderna
apparecchiatura medicale, così come indicato dal dirigente medico, dr. Lino Scoccia. Il
prof. Ricci è dunque uno di quegli splendidi esempi d’affermazione degli Abruzzesi nel
mondo, di stima e prestigio meritati sul campo in Paesi a forte competizione.
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/L-Aquila-i-comitati-scaricano-Cialente-57498
L'AQUILA: I COMITATI SCARICANO CIALENTE
Il dato politico è che i comitati cittadini e almeno in particolare uno, il 3e32, sembra aver
scaricato l'amministrazione comunale. La dichiarazione di guerra è stata affidata ad un
volantino consegnato durante la seduta del Consiglio comunale che ribadisce le richieste
della manifestazione del 7 luglio: «É ormai evidente come questa amministrazione
comunale sia totalmente complice della struttura commissariale – si legge nella nota –. Da
due anni assistiamo a rimpalli di responsabilità tra commissari vicecommissari, sindaci e
amministratori conniventi,senza vedere la soluzione per nessuno dei problemi: macerie
ricostruzione edile tasse e lavoro. Questa classe dirigente non è stata in grado di fare altro
che votarsi al santo di turno. da questa amministrazione è mancata qualsiasi proposta su
un progetto di città; né sono state ascoltate le proposte venute dalla cittadinanza».
Il volantino segue con la piattaforma di rivendicazione a carattere soprattutto economico. A
proposito di rilancio economico, nubi nere si addensano sulla zona franca la cui
approvazione da parte della Ue potrebbe essere a rischio. Lo ha ipotizzato il presidente
Chiodi. L'Europa potrebbe bocciare la richiesta della Zona franca urbana per L'Aquila,
perché gli standard economici del post sisma non sono ritenuti dalla Commissione così
gravi da giustificare un tale provvedimento. Di qui la proposta del presidente del consiglio
comunale Carlo Benedetti di convocare una seduta del consiglio comunale a Bruxelles.
Il testo del volantino consegnato oggi al consiglio comunale straordinario sulla
ricostruzione dal comitato 3e32
Amministrazione comunale: o con i commissari o con la città!
A L’Aquila non c’è lavoro e non c’è futuro, per i giovani semplicemente non ci sono
prospettive. I soldi per la ripresa socio-economica del cratere vengono sistematicamente
dirottati altrove senza alcun imbarazzo. È il caso della sanità, della ferrovia, delle scuole e
dell’università. La ricostruzione pesante è ferma nel centro de L’Aquila, in periferia e in tutti
i centri del cratere!!! Non esiste un’idea per la città e il suo territorio, se non la sua triste
devastazione. Molte famiglie e single, poveri e nuovi poveri di questa città sono senza
casa e senza assistenza, vittime dell’arbitrio della SGE e lasciati soli di fronte al mercato,
in cui i prezzi degli affitti lievitano senza controllo.
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QUESTA SITUAZIONE E’ IN LARGA PARTE IL RISULTATO DI DUE ANNI DI
COMMISSARIAMENTO, ma è ormai evidente come QUESTA AMMINISTRAZIONE
COMUNALE SIA TOTALMENTE COMPLICE DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE,
OVVERO DI UN SISTEMA DI GESTIONE VERTICISTICO, INEFFICACE E NON
TRASPARENTE .
DA DUE ANNI ASSISTIAMO A RIMPALLI DI RESPONSABILITA’ TRA COMMISARI,
VICECOMMISARI, SINDACI E AMMINISTRATORI CONNIVENTI, SENZA VEDERE LA
SOLUZIONE A NESSUNO DEI PROBLEMI: MACERIE, RICOSTRUZIONE EDILE,
TASSE, LAVORO.
QUESTA CLASSE DIRIGENTE NON E’ STATA IN GRADO DI FARE ALTRO CHE
VOTARSI AL SANTO DI TURNO, NELLA FATTISPECIE GIANNI LETTA, POLITICO DI
CHIARA FAMA PER ESSERE IMPLICATO IN VARI SCANDALI, DAL “CONSORZIO
FEDERICO II” ALLA P4. DAL MOLTIPLICARSI DEGLI INCONTRI “INFORMALI” TRA
CHIODI, CIALENTE E LETTA NON VEDIAMO SCATURIRE ALCUN RISULTATO, SE
NON LUNGHI SERVIZI GIORNALISTICI.
DA QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E’ MANCATA INOLTRE QUALSIASI
PROPOSTA SU UN PROGETTO DI CITTA’, NE’ SONO STATE ASCOLTATE LE TANTE
PROPOSTE VENUTE DALLA CITTADINANZA PER FAVORIRE UN PROCESSO DI
RICOSTRUZIONE TRASPARENTE E PARTECIPATA
RIBADIAMO LE RICHIESTE DELLA MANIFESTAZIONE DEL 7 LUGLIO:
- fine del commisariamento;
- politica programmatica locale, condivisa con la popolazione;
- sostegno all’economia e all’occupazione;
- diritto al lavoro, diritto all’abitare, tutela del territorio;
- difesa dagli “scippi” delle strutture politiche, amministrative, sanitarie e universitarie
- approvazione del regolamento sulla partecipazione
- sostegno all’approvazione della legge di iniziativa popolare
Comitato 3e32
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http://www.inabruzzo.com/?p=83615
“O CON I COMMISSARI O CON LA CITTÀ”
Il comitato 3e32 ha diffuso la seguente nota: “A L’Aquila non c’è lavoro e non c’è futuro,
per i giovani semplicemente non ci sono prospettive. I soldi per la ripresa socio-economica
del cratere vengono sistematicamente dirottati altrove senza alcun imbarazzo. È il caso
della sanità, della ferrovia, delle scuole e dell’università. La ricostruzione pesante è ferma
nel centro de L’Aquila, in periferia e in tutti i centri del cratere!!! Non esiste un’idea per la
città e il suo territorio, se non la sua triste devastazione. Molte famiglie e single, poveri e
nuovi poveri di questa città sono senza casa e senza assistenza, vittime dell’arbitrio della
SGE e lasciati soli di fronte al mercato, in cui i prezzi degli affitti lievitano senza controllo.
QUESTA SITUAZIONE E’ IN LARGA PARTE IL RISULTATO DI DUE ANNI DI
COMMISSARIAMENTO, ma è ormai evidente come QUESTA AMMINISTRAZIONE
COMUNALE SIA TOTALMENTE COMPLICE DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE,
OVVERO DI UN SISTEMA DI GESTIONE VERTICISTICO, INEFFICACE E NON
TRASPARENTE .
DA DUE ANNI ASSISTIAMO A RIMPALLI DI RESPONSABILITA’ TRA COMMISARI,
VICECOMMISARI, SINDACI E AMMINISTRATORI CONNIVENTI, SENZA VEDERE LA
SOLUZIONE A NESSUNO DEI PROBLEMI: MACERIE, RICOSTRUZIONE EDILE, TASSE,
LAVORO.
QUESTA CLASSE DIRIGENTE NON E’ STATA IN GRADO DI FARE ALTRO CHE VOTARSI
AL SANTO DI TURNO, NELLA FATTISPECIE GIANNI LETTA, POLITICO DI CHIARA
FAMA PER ESSERE IMPLICATO IN VARI SCANDALI, DAL “CONSORZIO FEDERICO II”
ALLA P4. DAL MOLTIPLICARSI DEGLI INCONTRI “INFORMALI” TRA CHIODI,
CIALENTE E LETTA NON VEDIAMO SCATURIRE ALCUN RISULTATO, SE NON LUNGHI
SERVIZI GIORNALISTICI.
DA QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E’ MANCATA INOLTRE QUALSIASI
PROPOSTA SU UN PROGETTO DI CITTA’, NE’ SONO STATE ASCOLTATE LE TANTE
PROPOSTE VENUTE DALLA CITTADINANZA PER FAVORIRE UN PROCESSO DI
RICOSTRUZIONE TRASPARENTE E PARTECIPATA
RIBADIAMO LE RICHIESTE DELLA MANIFESTAZIONE DEL 7 LUGLIO:
- fine del commisariamento;
- politica programmatica locale, condivisa con la popolazione;
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- sostegno all’economia e all’occupazione;
- diritto al lavoro, diritto all’abitare, tutela del territorio;
- difesa dagli “scippi” delle strutture politiche, amministrative, sanitarie e universitarie
- approvazione del regolamento sulla partecipazione
- sostegno all’approvazione della legge di iniziativa popolare”.
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http://www.leggimi.eu/quotidiano/pescara/19967-cialente-disgregata-la-rete-di-assistenzaai-terremotati.html
CIALENTE: DISGREGATA LA RETE DI ASSISTENZA AI TERREMOTATI
Nel cratere, le ultime persone rimaste che ricevono ancora assistenza dopo il terremoto
del 2009, vivono difficoltà "drammatiche" perché alle già precarie condizioni si aggiunge il
fatto che non sono sostenuti come prima del sisma da una rete di assistenza, di
volontariato e di misure, ora disgregatasi.
E'la denuncia del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Secondo il primo cittadino, gli
ultimi sarebbero i più indifesi e i più deboli. "Occorrerebbe trovare una soluzione – ha detto
- per cambiare le regole al fine di risolvere i problemi che giornalmente queste persone
denunciano". Tra regole che vanno cambiate, secondo molti cittadini, ci sarebbero anche i
requisiti per avere diritto ad un alloggio del progetto Case. Secondo fonti interne alla
governance della ricostruzione, sarebbero circa 140 i posti letto disponili.
Il tutto a fronte di provvedimenti di revoca dell'assistenza che la Sge adotta nei confronti di
sfollati che per questa istituzione non avrebbero più diritto.
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http://www.osr.regione.abruzzo.it/do/index?docid=8572
DONNE E FAMIGLIA: FONDI DALLA REGIONE ABRUZZO
Fondi per 800 mila euro. E' questa la cifra messa a disposizione dalla Regione Abruzzo
per combinare insieme tempi di vita e lavoro. "Si tratta di un progetto sperimentale che
abbiamo presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo ha ritenuto meritevole
di finanziamento - ha sottolineato l'assessore regionale Paolo Gatti - . E' un segnale che
vogliamo dare alle donne abruzzesi e alle famiglie e che si integra con le politiche che
abbiamo messo gia' in campo sui temi dell'occupazione e dell'imprenditoria femminile. La
prima iniziativa prevede risorse pari a 612mila euro per l'assegnazione di voucher di 300
euro mensili per 6 mesi, con i quali acquistare servizi di cura per famiglia: asili nido, centri
diurni/estivi per minori, ludoteche, strutture sociali diurne per anziani, assistenza
domiciliare, pulizia domestica, baby-sitter, badanti, assistenti, centri di assistenza
psicomotorio - riabilitativa. L'avviso pubblico e' rivolto alle donne lavoratrici o disoccupate o
inoccupate, nel cui nucleo familiare siano presenti minori di eta' non superiore ai 12 anni,
anziani non autosufficienti o disabili. La seconda proposta prevede risorse pari a 179mila
euro, ed e' rivolta, invece, alle imprese abruzzesi che potranno presentare progetti per la
riorganizzazione del lavoro aziendale. Questa iniziativa permettera' all'azienda di
consentire ai dipendenti di usufruire di forme innovative di flessibilita' degli orari di lavoro,
e potra' introdurre nuove modalita' di prestazione di lavoro e nuove tipologie contrattuali
facilitanti, come le banche ore, il part-time, il telelavoro.
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/Giuliante-a-Carapelle-Calvisio-protagonista-lAbruzzo-migliore-57480
GIULIANTE: A CARAPELLE CALVISIO PROTAGONISTA L’ABRUZZO
MIGLIORE
Carapelle Calvisio è stato lo scenario della manifestazione regionale della Protezione
civile che ha visto la partecipazione di centinaia di volontari afferenti alle circa 150
associazioni presenti in Abruzzo. La numerosa partecipazione all’incontro regionale e alle
varie manifestazioni provinciali, unitamente alla necessità, dovuta alle temperature record
di questi giorni, di attivazione di numerosi altri volontari per la campagna Aib (anti incendio
boschivo) sta ancora una volta a sottolineare le qualità umane e l’attitudine di darsi agli
altri di questi uomini e donne, già ampiamente dimostrata durante la fase emergenziale del
post sisma aquilano e in tutte le altre occasioni in cui sono intervenuti.
«Con questa manifestazione che, ricordiamo è inserita nell’ambito delle iniziative per
l’Anno Europeo del Volontariato, - afferma l’assessore regionale Gianfranco Giuliante –
abbiamo voluto riprendere a pieno un dialogo con le associazioni di volontariato che il
sisma del 6 aprile 2009 aveva se non interrotto, quantomeno reso complesso.
L’importanza dei volontari, ossatura della Protezione Civile va riconosciuta non soltanto
con attestazioni ma con atti concreti e con la vicinanza delle istituzioni per aiutarli al meglio
nelle loro attività che ogni giorno diventano sempre più indispensabili. Ripartiamo, quindi,
con una nuova sinergia tra Regione Abruzzo e associazioni e con la consapevolezza,
dettata dall’esperienza, di dover supportare al massimo coloro che, senza nulla togliere
agli altri, rappresentano l’Abruzzo migliore”.
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http://www.osr.regione.abruzzo.it/do/index?docid=8575
RAPPORTO AUSER: TAGLI AL VOLONTARIATO E ANZIANI SEMPRE PIÙ
SOLI
E? un quadro triste quello dipinto oggi dal rapporto nazionale del Filo d?Argento Auser: gli
anziani sono sempre piu? soli, e la crisi economica pesa come un macigno sulle loro
gracili spalle. Il servizio di telefonia sociale per la terza eta' nel 2010 ha seguito, attraverso
i suoi piu' di 433 mila volontari, per la maggior parte donne e ultrasettantacinquenni,
evidenziando un incremento degli interventi dello 0,8% ed una crescita al contempo
significativa dei servizi forniti che sono aumentati del 9,6% rispetto al 2009. Gli anziani non
seguiti sono a rischio emarginazione, e necessitano di compagnia e soprattutto di
allontanare da se la sedentarietà. L?aumento delle attività e dell?utenza è più significativo
nel nord-ovest e in Calabria, ma la necessità di sensibilizzare ed incrementare il sostegno
agli anziani è indispensabile in tutta la penisola. Per questa ragione Auser lancia un grido
d?allarme, sottolineando quanto i tagli all?economia incidano fortemente sul volontariato,
e quanto sia difficile reperire nuovi volontari da coinvolgere e attivare convenzioni e
protocolli d'intesa.
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Eventi/Roma-99-poeti-e-3-fotografi-per-L-Aquila-57510
ROMA, 99 POETI E 3 FOTOGRAFI PER L’AQUILA
“L’orizzonte perduto ed il dolore trattenuto” è un evento che avrà luogo nella sala del
Refettorio della Biblioteca della Camera dei deputati Via del Seminario 76 Roma, il 13
luglio a partire dalle 10,30. E’ stato promosso dall’Endas di Rieti che ha accolto le proposte
culturali della poetessaAnna Manna e del gruppo Occhio Quadrato. La manifestazione ha
il patrocinio della Camera dei deputati e del Comune de L’Aquila, ed ha raccolto sinora il
sostegno dell’Associazione Orfani del 6 Aprile, dell’Endas Lazio Delegato Culture e
Spettacolo, del Premio "Fiore di Roccia”, del Premio "Le Rosse Pergamene- premio di
poesia, d'amore e di solidarietà"; del Premio "Donna e cultura", ed il supporto di Officine K.
L’evento nasce dall’incontro di due esperienze, ”Poeti per la biblioteca provinciale de
L’Aquila” e “L’orizzonte perduto ed il dolore trattenuto”.
Il primo è stato presentato all’ex Vetrerie Sciarra, nuova sede della Facoltà di Lettere
dell’Università La Sapienza di Roma, il 10 aprile del 2010 con l’entusiasmo e la
partecipazione di moltissimi poeti ed intellettuali. Poesie dedicate o ispirate alla biblioteca
si affiancano a quelle scritte per il terremoto, come se l’evento disastroso segnasse una
minaccia non solo per la vita delle persone e l’integrità del territorio ma anche un
pericoloso attentato alla cultura ed ai libri che sono voce e scrigno della cultura.
Nell’Antologia hanno trovato posto le poesie sul terremoto della scrittrice aquilana Mila
Marini, che ha vissuto in prima persona il dramma del sisma, e quelle di alcuni tra i più
importanti autori quali Bianca Maria Frabotta, Gabriella Sica, Marianna Bucchich, Gilberto
Mazzoleni, Elio Pecora, Riccardo Duranti, Lidia Riviello, Renato Minore, Corrado Calabrò,
Maria Grazia Calandrone, Dante Maffia, Jole Chessa Olivares, Cony Ray, Luisa Gorlani,
Daniela Fabrizi, Angelo Sagnelli, Marco Orlandi, Melchiorre Carrara.
“L’orizzonte perduto ed il dolore trattenuto” è un progetto fotografico, ideato, sviluppato e
prodotto dal Gruppo Occhio Quadrato, sulle conseguenze del sisma che ha colpito
L’Aquila e il suo territorio. Ha inizio nel 2010, intenzionalmente, un anno dopo il sisma;
passato il momento di forte pathos emozionale, il Gruppo ha iniziato un viaggio attraverso i
luoghi della distruzione e del dolore. Le fotografie, le prime, sono state scattate dopo vari
sopralluoghi e la lettura di documenti relativi al sisma. Le immagini sono la visione, in
modo semplice, senza manipolazioni, di quello che l’occhio ed il cuore scrutano
all’orizzonte. Le immagini realizzate da Rino Bianchi, Marcello Molino e Valentina
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Protopapa, raccontano paesaggi silenti, polverosi, bianchi, grigi. Avvicinandosi alle
fotografie si sente lo scricchiolio della putrella che si assesta, o il rumore sordo provocato
dal cane che si muove con dimestichezza tra i resti di quello che era un ufficio pubblico. I
terremoti come il dolore sono universali. I terremoti sono un’iconografia che si ripete. Il
sisma che ha colpito il Giappone assomiglia in maniera inquietante all’Abruzzo di due anni
fa. Il sisma ha dissolto, in pochi secondi, una comunità, ha distrutto la storia e
l’architettura, ha modificato il paesaggio. I fotografi del Gruppo Occhio Quadrato con
l’ausilio del medium fotografico hanno registrato e continuano a registrare queste
modificazioni. La fotografia comunica la paralisi, la Città chiusa simile ad un teatro senza
pubblico, il vuoto notturno. Tutto è fermo, tutto è cheto. Il paesaggio è marziano, si avverte
il senso di assenza. Come non pensare, nel momento della visione e dello scatto a quei
cortili che un tempo avevano il brusio e ora sono abbandonati, macerie. Oggetti ordinati,
oggetti immobili, senza padroni, giocattoli impolverati, soli, tristi senza bambini. Le
fotografie non offrono risposte, né vogliono darle; le fotografie offrono lo spunto per le
riflessioni. Vogliono far riflettere e il fine è, attraverso immagini immediate, donare
speranza perché L’Aquila e l’Abruzzo sono stati feriti ma non uccisi.
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