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Progetto Pensare Green I GIOVANI: LA FONTE RINNOVABILE DI SOSTENYA LUCREZIA GIANMARCO MASSIMO FEDERICO FRANCESCA 2 SOMMARIO Editing ETicaNews srl Via Giuseppe Sirtori 4 Milano 20129 [email protected] www.eticanews.it Maggio 2016 testi a cura di Fausta Chiesa grafica a cura di Sofia Girelli 4 Introduzione di Alessandra Fornasiero 6 Lucrezia Bellon: «L'azienda ci proietta nel futuro di un mondo sostenibile» 10 Gianmarco Caimi: «Sostenibilità è andare oltre i limiti di legge» 14 Massimo Migliorini: «Mi sento un promotore della salvaguardia dell'ambiente» 18 Federico Malgarini: «Lavorare in un'azienda green è un ulteriore stimolo a fare bene» 22 Francesca Vitagliano: «Qui la carta etica è fondamentale» 3 INTRODUZIONE INTRODUZIONE Carissimi colleghi, Come sapete l’Azienda ha investito molto in questi anni in Corporate Social Responsibility , avendo scelto la Sostenibilità, (declinata in tutte le sue forme), come «sottile linea verde» che unisce le aree di business del Gruppo e caratterizza il Suo approccio al mercato. Nel 2015 a questo si è unita una nuova sfida: l’investimento in Innovazione e nei Giovani! Abbiamo, infatti, creato una divisione R&D, dato deleghe sull’innovazione e deciso scientemente di assumere gruppi di giovani talentuosi per fare lo start up di intere funzioni o per «rinvigorire» aree funzionali «poco reattive». Crediamo, infatti, che soltanto la mente libera e aperta di ragazzi in gamba, che hanno scelto la green economy come sbocco dopo lunghi anni di studio (e, in questo settore, hanno scelto il nostro Gruppo per i valori della Csr su cui fonda le proprie radici), possa essere la vera chiave vincente in ottica di sviluppo sostenibile e di innovazione. A questo proposito abbiamo scelto di ... «dare voce ai giovani» creando un nuovo progetto nominato «Pensare Green». Il progetto, che rientra nel piano Csr 2016, ha come primo step quello di dare un “volto” ai giovani di Sostenya attraverso il racconto delle loro storie. Molti sono i colleghi che meriterebbero di poter mettere la loro esperienza in rappresentanza di un pensiero giovane, innovativo e smart. Ne abbiamo dovute scegliere cinque, che vi abbiamo raccontato in questo ebook. Il vostro prezioso contributo, e quello degli altri ragazzi che come voi hanno fatto questa scelta, ci aiuterà a essere sempre più competitivi e pronti a vincere nuove sfide. Alessandra Fornasiero direttore Comunicazione, Corporate Social Responsibility, Organizzazione e Special Projects del Gruppo Sostenya 6 SAPIO, non solo ossigeno per una vita migliore Lucrezia Bellon 7 LUCREZIA BELLON: L'azienda ci proietta nel futuro di un mondo sostenibile È un progetto legato a un esame universitario ad aprire le porte di Waste Italia a Lucrezia Bellon. «L’anno scorso per l’esame di Corporate strategy dovevamo analizzare e studiare una società dal punto di vista finanziario ed economico e mettere a punto un progetto per dare valore aggiunto. Il progetto del mio gruppo era su una catena di supermercati che era ancora indietro sui temi della sostenibilità e dell’efficientamento energetico e ambientale. Il progetto è piaciuto e a tutti e sette i membri del gruppo è stato offerto di fare uno stage in Innovatec. Ho iniziato lo stage di sei mesi in amministrazione, finanza e controllo a giugno. A dicembre mi è stato proposto un contratto di apprendistato per tre anni in Pianificazione e Controllo di Gestione nel Gruppo Waste Italia. Ed eccomi qua». Lucrezia Bellon, 8 Lucrezia Bellon Lucrezia Bellon finirà a settembre la specialistica in Management per l’impresa all’Università Cattolica di Milano dopo la laurea in Economia e Gestione aziendale e il liceo scientifico Ettore Majorana di Rho. E sembra già avere trovato un percorso professionale sicuro. Ma che cosa si aspetta una giovane di 23 anni dal primo lavoro? «Mi aspetto di iniziare una carriera lavorativa ma soprattutto di capire che tipo di lavoro mi piace. Una laurea come Economia ti apre diverse possibilità, ma senza un indirizzo preciso. Vorrei capire che cosa davvero mi piace. Non ho le idee chiare. Vorrei fare esperienze professionali diverse. Finora ho capito che mi piace la parte del controllo di gestione dal lato della programmazione, i piani industriali e delle operazioni straordinarie». Per un giovane lavorare per un gruppo che si occupa di ambiente, energie rinnovabili ed efficientamento energetico è un valore aggiunto? «Sì. Il fatto che l’azienda sia attenta alla Lucrezia Bellon sostenibilità e non si limiti soltanto al profitto mi ha spinto ad accettare di proseguire il lavoro. La nostra è un’azienda che si proietta e ci proietta nel futuro, in un nuovo mondo in cui tutti siamo più sostenibili. In Innovatec, in particolare, ho avuto la possibilità di vedere nuovi modi di vendere energia e di produrre energia, che siano sostenibili a livello ambientale. Anche in Waste Italia ci sono diversi progetti (per esempio Waste End) che mirano a recuperare il più possibile e a smaltire il meno possibile». «I giovani sono sensibili alla sostenibilità, perché oggi se ne parla in università. Chi conosce il tema penso che faccia qualcosa. Sappiamo che l’ambiente va protetto e che l’uomo, con le conoscenze che ha, può fare meglio.». Uno di questi progetti è Waste End (rifiuti zero), che si basa su uno studio realizzato dalla Fondazione Symbola e da Kinexia. In base ai risultati, in Italia non servono nuovi termovalorizzatori. Con misure realizzabili in cinque anni l'Italia potrebbe ridurre di due terzi i rifiuti avviati a discarica, raddoppiare la raccolta differenziata, aumentare il numero di impianti di compostaggio e di preparazione al riciclo e ridurre drasticamente discariche e inceneritori esistenti. I giovani sono più interessati alla sostenibilità? «Penso di sì, i miei coetanei sono sensibili a questo tema perché oggi se ne parla in università. Chi conosce il tema penso che faccia qualcosa. E all’università c’è l’esame sulla Csr, 9 un tema attuale che si ritrova anche nella vita quotidiana. Noi giovani ne siamo affascinati perché è un mondo nuovo e sarà il futuro. Sappiamo che l’ambiente va protetto e che l’uomo, con le conoscenze che ha, può fare meglio». Nel tempo libero, Lucrezia è una “sportivona”. «Faccio nuoto, fin da piccola a livello agonistico. Scio, vado in barca a vela, le laser monoposto, una passione che mi ha trasmesso mio padre. Ma la mia passione da adulta è per il vino, anche se da piccola non ne sopportava nemmeno l’odore. Ho seguito il corso dell’Onav, Organizzazione nazionale assaggiatori vino. Credo che si debba apprezzare come da un semplice chicco d’uva nasca il vino, che crea così tanta condivisione e atmosfera». 10 SAPIO, non solo ossigeno per una vita migliore Gianmarco Caimi GIANMARCO CAIMI: Sostenibilità è andare oltre i limiti di legge «M i è sempre piaciuta la parte tecnica. Sono un geometra. Mi piace sporcarmi le mani. Quando a settembre del 2014 sono entrato con uno stage in Kinexia, il primo giorno sono stato mandato subito in impianto per seguire un progetto di bonifica e chiusura di una discarica ad Alice Castello. Ci sono andato ogni giorno per sei mesi. Ho fatto molta attività di campo: dai campionamenti alle video ispezioni dei pozzi con un robottino telecomandato». Per Gianmarco Caimi, studente iscritto a Ingegneria della sicurezza lavoro e ambiente e ormai prossimo alla laurea, l’inserimento nel mondo del lavoro è stato una full immersion immediata nel mondo della gestione e del recupero dei rifiuti. Finito lo stage, arriva il contratto a progetto. Gianmarco Caimi 11 12 Gianmarco Caimi Oggi Gianmarco gestisce l’Ufficio sicurezza e in parte anche l’Ufficio tecnico. Si capisce che gli piace andare veloce e bruciare le tappe. Sia sulla sua Bmw da 1.200 di cilindrata, sia sul lavoro. «Sono sempre sul campo ma meno operativo. Controllo che sugli impianti ci sia tutta la documentazione necessaria, che le attività siano svolte secondo le procedure. Roba grossa - dice - . Con la sicurezza se sbagli qualcosa siamo subito nel penale…». Gianmarco, in particolare, si occupa delle attività relative agli adempimenti in materia di sicurezza, compresa la formazione obbligatoria. Tiene i contatti con i consulenti in materia di Qualità Ambiente e Sicurezza. E gestisce l’iter delle certificazioni di qualità e il rinnovo dei certificati. «Per me - dice - lavorare qui è stata una scelta. È la continuazione del mio corso di studi civili e ambientali». Gianmarco apprezza il fatto che sia data fiducia e responsabilità ai giovani come lui, che non ha ancora compiuto 24 anni. «La società punta molto sui giovani. Mi è rimasta impressa una frase che mi ha detto un anziano. È bello che ci siate voi giovani, venite a insegnare a noi vecchi come migliorare il lavoro». Ma un giovane deve avere umiltà. Soltanto dopo aver dimostrato di saper risolvere un problema che altre persone prima di te non hanno saputo risolvere allora ti metti nella posizione di mettere in discussione attività o procedure fatte in passato. Sulla parte sicurezza, per esempio, vedo che alcuni della ‘vecchia guardia’ tendono a trascurare alcuni aspetti. Io sto cercando di sensibilizzarli ad applicarli. In particolare, nella gestione dei contratti con i sub appaltatori cerco di andare oltre i minimi di legge. Nell’anagrafica dei fornitori, Gianmarco Caimi il modulo da tre pagine è diventato sei pagine perché si richiedono anche le certificazioni ambientali». Ed è sulle certificazioni ottenute da Innovatec che Gianmarco ha un rammarico. I colleghi commerciali hanno chiesto se l’azienda avesse la certificazione per la norma UNI-CEI -11352 schema E.S.Co. «Era da tempo che la avevamo ottenuta e glielo avevo detto più volte – dice Gianmarco - . La ricompensa più bella è quella di avere un riscontro su quello che fai, vedere che qualcuno si accorge del tuo lavoro. Certo il bonus a fine anno fa piacere, ma per me l’incentivazione più importante è quella di sentire una presenza costante, di essere messo a conoscenza degli obiettivi aziendali. Essere messi al corrente e sentirsi apprezzati è la cosa che mi appaga di più». Appaga anche di più lavorare per un’azienda che punta sulla sostenibilità, oltre che sui giovani? «Devo ammettere che prima di entrare a lavorare qui il tema per me era meno sentito. Per me prima sostenibilità significava soltanto ambiente o ecologia. Lavorando in Waste ho potuto considerare anche 13 altri aspetti. E adesso do il massimo per applicare e diffondere il pensiero di sostenibilità». «La ricompensa più bella è quella di avere un riscontro su quello che fai, vedere che qualcuno si accorge del tuo lavoro». Secondo Gianmarco, i giovani come lui in parte sono più attenti e sensibilizzati al tema rispetto alle generazioni passate, ma molti dicono di interessarsi ma non sanno nel concreto di che cosa si stia parlando e non hanno comportamenti coerenti. «Dipende molto da persona a persona, ma in generale non credo che le ragazze siano più attente rispetto ai maschi. Vedo, però, un’attenzione particolare a non sprecare il cibo. Io con la mia ragazza non ci vergogniamo a chiedere il doggy bag. A volte è anche il ristorante che ce lo propone. A casa trovo sempre qualcuno che non rifiuta mai gli avanzi. Sono i miei due cani, un còrso e un alano. Pesano 60kg. Di fronte al cibo, non dicono mai di no». 14 SAPIO, non solo ossigeno per una vita migliore Massimo Migliorini 15 MASSIMO MIGLIORINI: Mi sento un promotore della salvaguardia dell'ambiente U Massimo Migliorini n incontro con il direttore commerciale Fabio Finetto è galeotto. Massimo Migliorini, che in quel momento stava lavorando in Plug-in - una società di consulenza, progettazione e produzione di soluzioni software – decide di seguire Finetto e nel settembre del 2015 entra come Sales manager in Innovatec. «Durante gli studi in Economia alla Liuc di Castellanza avevo lavorato nell’agenzia di comunicazione di mio fratello. Poi ho avuto un’esperienza con una multinazionale cinese per l’attività di back office. Per sette mesi sono stato commerciale nel settore informatico. Ma mi sono accorto che ormai è diventato saturo. Quando mi si è presentata l’occasione ho scelto senza esitare l’efficienza energetica, perché è il settore del futuro, un settore in crescita». 16 Massimo Migliorini SAPIO, non soloMassimo ossigenoMigliorini per una vita migliore 17 Il lavoro di Massimo in Innovatec consiste nell’andare a caccia di aziende clienti, a partire dal territorio più vicino, la Lombardia. «Si parte con un’attività di telemarketing per cominciare a prendere contatto – spiega - . Abbiamo un database con migliaia di numeri di telefono. Facciamo un centinaio di chiamate al giorno. Spieghiamo che cosa facciamo e cerchiamo di ottenere un appuntamento». Un compito che non sempre è facile, perché spesso al telefono risponde la persona “sbagliata”. Come quella volta in cui l’interno telefonico di un’azienda non era quello giusto ed è stata contattata una impiegata cinese del magazzino. «Ho chiesto se mi poteva passare il direttore amministrativo – racconta Massimo-. E ho sentito che dall’altro capo del telefono la donna chiedeva ad alta voce: ‘Chi si chiama direttore amministrativo?’». La tenacia premia. In ottobre Massimo prende il cliente numero uno. «A 24 anni penso di aver trovato la mia strada. Il lavoro mi piace, quando mi alzo la mattina non è un peso. Sono circondato da persone con cui mi trovo bene. E il direttore commerciale punta molto sui giovani come me. In Innovatec mi aspetto di acquisire nuovi skill, di crescere professionalmente e un domani chissà gestire una mia rete vendita». «L’appagamento non deriva soltanto dal numero di clienti conquistati, ma anche dal fatto di vendere un prodotto “etico”, perché aiuta le aziende a essere più sostenibili». L’appagamento per Massimo non deriva soltanto dal numero di clienti conquistati, ma anche dal fatto di vendere un prodotto “etico” perché aiuta le aziende a essere più sostenibili. Cosa che con l’informatica non accadeva. «Mi sento un promotore della salvaguardia dell’ambiente, aiuto ad andare in questa direzione perché vendo qualcosa che porta vantaggi alle aziende ma anche al Pianeta. Lavorare per un’azienda green è per me un motivo di orgoglio. Alcune aziende guardano soltanto al profitto”. L’attenzione all’ambiente per Massimo è anche di casa. «Io e la mia famiglia siamo attenti a sprechi energetici, siamo sensibili a non utilizzare spesso l’automobile e ad accendere il riscaldamento soltanto quando serve. Ma non tutti fanno così. La sensibilità per la sostenibilità va da persona a persona, dipende dall’educazione. Credo che in generale i maschi siano più orientati. Laura, la mia ragazza, accende lo scaldino ovunque. In casa sua ci sono 24 gradi». Ex giocatore di calcio del Castegnate, il paese vicino a Castellanza dove è cresciuto in provincia di Varese, oggi Massimo ama andare a cercare la pace in montagna. E ogni lunedì sera stacca la spina con una partita a pallone. 18 Federico Malgarini 19 FEDERICO MALGARINI: Lavorare in un'azienda green è un ulteriore stimolo a fare bene «S Federico Malgarini ono arrivato qui due volte. La prima ad aprile del 2010 e la seconda a febbraio del 2014». Se fosse un carcere, si potrebbe dire che Federico Malgarini è un recidivo. Trattandosi di un’azienda, è più probabile che là fuori non si trovasse bene e abbia scelto di tornare. Sono laureato in ingegneria ambientale – racconta Federico – e alla fine del percorso accademico mi sono accorto che non volevo fare l’ingegnere. In realtà, anche la scelta dell’università non è stata lineare. Volevo fare biologia, il mio sogno era diventare biologo marino. Ma sono una persona razionale, sapevo che era più probabile che sarei finito a fare analisi chiuso in un laboratorio. Cercavo una laurea che desse sbocchi lavorativi e qualcosa che non fosse troppo arido, non distante dal mondo della natura. Così, ho scelto ingegneria ambientale. 20 Federico Malgarini Durante un master in gestione dell’energia alla Business School del Sole 24 Ore sono entrato in quella che allora si chiamava ancora Kinexia, come stage obbligatorio. Mi occupavo di sviluppo di progetti, valutazione e acquisizioni di singoli asset come i parchi fotovoltaici oppure di aziende, quello che si chiama merger and acquisitions. Sono rimasto nel gruppo fino ad aprile 2012. Sono uscito per andare in una società di consulenza, dove mi occupavo di gare di affidamento nella distribuzione del gas. Ma dopo nemmeno due anni avevo perso lo stimolo. Mi annoiavo. A febbraio 2014 sono rientrato in Kinexia. Avevo mantenuto buoni rapporti ed era l’epoca dello sviluppo delle attività estere, con l’approdo in Paesi come l’Albania e il Marocco». Il ritorno in Kinexia lo premia. Federico diventa capo del Financial Planning. A maggio del 2014 cura l’emissione del Bond, con la preparazione del piano industriale, l’organizzazione del roadshow e il lancio, avvenuto a novembre. Successivamente è promosso responsabile della Pianificazione e del Controllo di gestione di quello che nel frattempo è diventato il Gruppo Waste Italia. Segue la reportistica periodica da fornire ai Bond holder. Si occupa della produzione del budget annuale, del business plan, oltre che della valutazione delle singole acquisizioni. «La cosa che mi è piaciuta di questa azienda è che, essendo di medie dimensioni, mi ha dato più possibilità, opportunità che non avrei avuto in un gruppo più strutturato o in una realtà più piccola. Le sfide sono difficili, ma anche interessanti da affrontare. Sono ancora in una fase della vita professionale in cui sono alla ricerca di stimoli che non di riconoscimento, per me oggi è più importante imparare che raccogliere». E uno degli stimoli che Innovatec e il Gruppo Waste Italia possono dare è quello di lavorare nel campo delle energie rinnovabili e dell’ambiente. «Uno dei miei grandi Credo è che dovremmo lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Il fatto di lavorare per un’azienda impegnata in campo ambientale Federico Malgarini va in questa direzione ed è un ulteriore stimolo a fare bene» Un’utopia di chi ha soltanto 31 anni? «Oggi i giovani hanno una sensibilità ambientale più sviluppata perché c’è più informazione. I bambini a scuola imparano a chiudere il rubinetto per consumare meno acqua o a spegnere la luce per evitare di sprecare elettricità». Se i ragazzi sono più sensibili perché la coscienza ambientale è diventata argomento di educazione civica a scuola, sulla questione di genere Federico ha un’ipotesi tutta sua: «Probabilmente il senso materno delle donne si applica anche alla tematica ambientale. L’istinto femminile porta a volere il meglio per i propri figli e quindi a preservare l’ambiente». Passati i sogni di diventare biologo marino, Federico esprime in altri modi il suo amore per la natura. «Ho una passione per il mondo del vino. Il che non significa tanto o soltanto apprezzare un buon bicchiere, ma camminare nelle vigne, vivere paesaggi viticoli scoprendo quegli angoli rurali che ancora sono rimasti in Italia. Ricordo una delle mie prime visite a La Morra nelle Langhe. Sono andato a potare, a vendemmiare. Altra mia grande passione era la pesca subacquea. In solitaria, la mattina prestissimo, per assaporare quella sensazione di calma che dà il mare la mattina quando non ci sono barche. «Uno dei miei grandi Credo è che dovremmo lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato». 21 22 SAPIO, non solo ossigeno per una vita migliore Francesca Vitagliano 23 FRANCESCA VITAGLIANO: Qui la carta etica è fondamentale «S Francesca Vitagliano ono nata a Milano, ho fatto il liceo scientifico Marconi. Mi sono sempre piaciute matematica e fisica. Nel 2009 mi sono laureata in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e non avevo ancora chiaro quale sarebbe stato il mio lavoro ideale. Sicuramente sapevo che cosa non avrei voluto fare: un’attività specifica come lavorare in contabilità. Ho inviato il Cv a varie aziende, anche di prodotto, ma ho scelto di accettare la proposta in Waste Italia sia perché mi si offriva la possibilità di lavorare nel settore dell’ambiente, sia perché la posizione era nella funzione organizzazione, un settore trasversale che mi dava la possibilità di partecipare a tanti progetti e di svolgere un lavoro vario» Francesca Vitagliano sembra già avere le idee chiare appena laureata. Fa il colloquio nella ex Kinexia a luglio del 2009, inizia lo stage, poi l’apprendistato e infine firma il contratto a tempo indeterminato. Waste Italia le dà il suo primo posto di lavoro e nell’azienda Francesca rimane e cresce. 24 Francesca Vitagliano Francesca Vitagliano 25 riciclare al meglio i rifiuti. A Rivoli, dove abbiamo una centrale di teleriscaldamento, abbiamo organizzato uno spettacolo teatrale per le scuole, ideando il personaggio di Mister6 per raccontare cosa fosse il teleriscaldamento e insegnare ai bambini a ridurre gli sprechi. A seguito dello spettacolo teatrale, sbbiamo organizzato per le stesse classi concorsi di disegno incentrati sul tema energia e visite guidate nella nostra Centrale. Quest’anno il grosso dell’attività si è spostata sull’azione internazionale, per portare avanti i nostri valori all’estero, visto che Innovatec ha in atto un progetto in Albania». Da ottobre 2015 è responsabile della funzione Internal Audit ed è la “numero 2” della Csr. Francesca coadiuva il responsabile nella definizione del piano annuale. Pianifica e gestisce le attività previste, aggiornandosi costatemente sull’evoluzione delle tendenze e delle normative. In particolare, segue attivamente e coordina l’attività di stesura del Bilancio di Sostenibilità, invia questionari di valutazione e raccolta feedback. Si coordina con la Funzione HR per le tematiche inerenti al welfare aziendale. Tiene i rapporti con il team degli agenti di sostenibilità. “Con la creazione della funzione Csr, la Corporate social responsibility è diventata un’attività strutturata – spiega -. Ogni anno c’è un piano strutturato. Lo spirito della Csr era diffuso, ma non era radicato. Mano a mano che il gruppo si ingrandiva bisognava estenderlo, farlo arrivare dalla sede anche agli impianti”. Il da fare non manca. Anzi. «Nel 2013 abbiamo costituito il team degli agenti di sostenibilità, persone incaricate di raccogliere i messaggi dalle periferie, progetti e idee per migliorare i processi aziendali partendo proprio dalle sedi operative. Poi abbiamo coinvolto gli stakeholder esterni, come le comunità locali e i Comuni. A Chivasso, dove siamo con una discarica, abbiamo creato il personaggio 00waste, un agente ambientale che spiegava come Sempre in ambito Csr, il piano di welfare aziendale cerca di andare incontro a quello che le persone richiedono. Ne sono un esempio le macchinette, dove sono stati aggiunti su richiesta e anche in ottica di educazione alla salute alimenti più salutari. Poi negli anni passati sono state organizzate giornate aperte e momenti di coinvolgimento anche con le famiglie presso alcuni impianti. «La cosa che mi gratifica di più è riscontrare che, seguendo i valori della Csr nello svolgimento delle diverse attività operative, si ottengono risultati concreti e valore aggiunto per l’azienda. Mi piacciono i valori trasmessi dalla cultura aziendale e apprezzo che vengano rispettati in prima persona dal Board: è facile fare la carta dei valori, ma quali aziende la rispettano nel concreto? Qui ho visto prendere in considerazione davvero i principi Csr al momento di effettuare importanti scelte strategiche». Francesca è una donna giovane di 31 anni. Fino a pochi anni fa giocava a pallavolo e adesso il gioco di squadra lo fa in azienda. Sul lavoro è riservata, non ama parlare della sua vita personale. Anche la Csr è donna? «Penso che la Csr sia più sentita dal genere femminile. Partecipando a convegni e tavoli di lavoro si nota che i responsabili Csr o comunque le funzioni simili sono rappresentate principalmente da donne. Anche nei discorsi fuori lavoro sono più le amiche donne a essere interessate e conoscere meglio questi argomenti. In particolare mi capita di confrontarmi spesso con un'amica, responsabile della logistica della società in cui lavora, sulle leve da utilizzare per sensibilizzare i colleghi. Nella mia azienda sto riscontrando, inoltre, con piacere che alcuni colleghi più giovani sono già formati su questi temi e, spinti dalla curiosità, si interessano all'attività del nostro ufficio Csr intervenendo anche con spunti concreti». «La cosa che mi gratifica di più è riscontrare che, seguendo i valori della Csr nello svolgimento delle diverse attività operative, si ottengono risultati concreti e valore aggiunto per l’azienda» 26 S ostenya Group Plc è una Holding di Partecipazione con sede a Londra attiva nel settore ambientale e delle energie rinnovabili che controlla il Gruppo Waste Italia e Innovatec Il Gruppo Waste Italia (già Kinexia), società quotata al segmento MTA di Borsa Italiana, è leader italiano nel settore della gestione dei rifiuti e dei servizi per l'ambiente. Copre integralmente tutta la filiera della gestione integrata dei rifiuti attraverso la raccolta, il trasporto, la selezione, il trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo smaltimento dei rifiuti speciali. Il Gruppo raccoglie e tratta circa 300 mila tonnellate l'anno di rifiuti, con un'elevata percentuale di recupero di materiali valorizzati e rivenduti a terzi, smaltendo nelle proprie discariche circa 900 mila tonnellate l'anno di rifiuti. Il Gruppo Waste Italia ha sempre avuto come obiettivo quello di costituire un'unica realtà quotata integrata sulla Green Economy. La responsabilità sociale è quindi diventata un progetto di gruppo all'interno delle strategie e del sistema di gestione con una forte attenzione a tutte le categorie di stakeholder promuovendo la sostenibilità ambientale e consolidando il rafforzamento interno e la presenza all'estero. Gruppo Waste Italia si fonda su principi solidi, quali onestà, equità e integrità. Innovatec è una holding operativa e di partecipazioni quotata sull'AIM Italia ed è attiva tramite anche sue controllate nei settori delle energie rinnovabili ed efficienza energetica. La società ha come primario obiettivo lo sviluppo ed offerta di tecnologie innovative, prodotti e servizi per il mercato corporate e retail nel'ambito della generazione distribuita smart grid e smart cities, dell'efficienza energetica e dello storage di energia. L'attività si fonda sull'innovazione tecnologica sia in termini di prodotti che di processi: il suo modello di business si basa sulla interconnessione tra il mondo web e quello dell'efficienza energetica ed energie rinnovabili.