speciale iab2007.indb
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Inserto a Netforum n° 6 La pubblicità interattiva in Italia 2007 ottava edizione Layla Pavone 5 Straripante sviluppo in rete Daniele Sommavilla 6 www ed evoluzione delle abitudini multimediali Edmondo Lucchi 7 Le promesse dell’online video adv Salvatore Ippolito 8 Nei numeri la chiave di lettura del mercato Paolo Duranti 12 La relazione con il consumatore F. Renga e M. Valsecchi 13 La rivoluzione del time spending Giancarlo Vergori 14 Nell’era del protagonista attivo Marco Montemagno 16 Sem come moltiplicatore di utenti e canali Mauro Lupi 18 Pubblicità, settore in movimento Roberto Barberis 20 Scatta la stagione della maturità Marco Rivosecchi 22 Elogio della convergenza Simona Zanette 24 L’insieme di modelli di comunicazione Maurizio Sala 26 Behavioral, ovvero la profilazione comportamentale dell’audience Pino Morra 28 Brand o direct response per stimolare il ritorno Marco Caradonna 30 Un nuovo brand nato in Europa è Interact Alain Heureux 31 L’importanza di essere soci e fare web 2.0 Paolo Peronaci 33 sommario Nel mirino del consumatore Case history adidas - Intelia Air Italy - Slash Atm - Diennea Beauté Prestige Int. - Microsoft Conc. BPI - Olà! BravoFly - Neodata Cisco - Neo@Ogilvy Display - Pangora Enel Ambiente - Saatchi&Saatchi Expedia - Sems Consiglio direttivo Soci IAB 36 36 38 40 42 44 46 48 50 52 Flli. De Cecco - Business Finder Francorosso - E3 General Motors Italia - tg|adv Ibm - VnuNet Iperprice - Sitovivo Nokia Italia - Multiplayer.it Phone and Go - Intarget.net Saiwa - FullSix Snaw - Nascar Studios Unilever - Dada 54 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 Hai un’idea abbastanza grande da sederti qui? Solo il più creativo, solo il più originale, solo il migliore meriterà il massimo riconoscimento: sedersi sulla poltrona viola. Yahoo! Big Idea Chair è l’iniziativa realizzata proprio con l’obiettivo di premiare chi si distingue per creatività, originalità, intuizione. Yahoo! Big Idea Chair. Solo per i veri creativi. www.yahoo.it/bic IAB2007 5 Nel mirino del consumatore In questo ultimo periodo della nostra storia, nel quale vengono messe in discussione molte delle certezze, politiche, economiche, sociali, culturali e morali, che hanno accompagnato e sostenuto la generazione dei nostri genitori e in buona parte anche la nostra, si è innestata prepotentemente la rivoluzione tecnologica che indubbiamente sta influenzando la vita di ognuno di noi. Che si tratti di rivoluzione o di evoluzione, questo mutamento profondo sta comportando inevitabilmente la rottura di tutti o quasi i modelli precedenti, creando una serie di reazioni negli individui che attraversano, metaforicamente parlando, tutte le gradazioni di colore, dallo stato di euforia che molti vivono rispetto al nuovo e che abbracciano impavidamente, allo stato di confusione, per arrivare alla difesa dello status quo sintomatico della paura nell’affrontare l’ignoto. Se ci pensate, è esattamente quello che sta capitando nella nostra industry, laddove internet e, più in generale, la tecnologia hanno ribaltato le regole, i paradigmi, i linguaggi e i modelli pubblicitari e di marketing, rendendo concretamente possibile ciò che fino a solo pochi anni fa si pensava inimmaginabile, ovvero il cambiamento del rapporto tra l’azienda e i consumatori, tra i produttori di informazioni e i recettori delle stesse. Oltre a ciò, la tecnologia ha indissolubilmente scardinato e azzerato le logiche spazio-temporali che governavano il mondo della comunicazione e dell’informazione, mettendo in discussione definitivamente i “poli” del potere mediatico, ponendo le persone e la loro capacità di interagire senza intermediazioni oltre che di produrre autonomamente contenuti al centro del processo. IAB si è sempre posto come avanguardia di questa rivoluzione, grazie all’attività di un gruppo di persone che, cogliendo più di una decina di anni fa, i “segnali deboli” di questo cambiamento epocale nel mondo dell’advertising, hanno immediatamente iniziato un processo di ricerca di nuove forme espressive, di classificazione e di condivisione delle stesse a livello internazionale, pur tenendo conto delle implicazioni che le stesse avevano a livello locale. Oggi questo gruppo di persone, IAB, è sostenuto e rappresentato da circa 100 aziende insieme alle quali continua e persevera nell’attività di avanguardia e di esplorazione delle nuove frontiere del marketing e dell’advertising, ma condividendo attraverso molteplici strumenti le grandi esperienze e competenze acquisite nel tempo. Questa pubblicazione, che è al settimo anno di edizione, vuole essere per l’intera community di professionisti della comunicazione un punto di riferimento e un sostegno verso un utilizzo di internet e dei media interattivi sempre più importante e decisivo nell’ambito del marketing mix. Nel momento in cui i media tradizionali, perdendo acclaratamente audience e appeal, iniziano a cedere il passo al fascino e alla potenza cosidetti new media, il pamphlet di IAB può essere per le aziende una guida efficace per trasformare questa rivoluzione in un’evoluzione del modo di relazionarsi con i consumatori e per aspirare a diventare esse stesse il “target” dei nuovi consumatori. Layla Pavone presidente IAB Italia e managing director Isobar Communications 6 MERCATO Lo scenario internet in Italia nel 2007. Crescita e rivoluzione web 2.0 Straripante sviluppo in rete Quello che stiamo vivendo è uno degli anni più intensi e denso di spunti e progetti Il Daniele Sommavilla vice president South Europe Nielsen//NetRatings 2007 si sta rivelando come uno degli anni più vivaci e ricchi di spunti per chi come Nielsen//NetRatings, misura il traffico dei siti web, analizza l’efficacia dell’advertising online e studia i comportamenti dei navigatori. Quest’anno si presenta con due anime: molte conferme dei trend degli anni passati e un vero e proprio fenomeno di rottura, il web 2.0, che sta rivoluzionando sia il lato domanda sia quello offerta di contenuti online, ponendo sfide nuove ai modelli di business in rete. Parliamo innanzitutto di adv online. Prosegue lo straripante sviluppo della raccolta di pubblicità online. Ci si avvia a consolidare una crescita a due cifre, già avvenuta nel 2006 sul 2005, per arrivare a circa 600 milioni di euro (stima Assocomunicazione per il 2007) con il 40% di incremento sul 2006. Si conferma la limitata velocità di sviluppo del numero degli utenti, che ora sono circa 21 milioni 700 mila da casa e/o ufficio al mese, con una crescita media del 4,3% rispetto l’anno scorso. La barriera culturale, socio demografica ed economica frena ancora una sviluppo più aggressivo del parco utenza, che beneficia quasi unicamente del naturale evolversi della curva demografica e dei sempre più numerosi digital native. Per contro si conferma e accellera, la crescita del tempo online. Ad aprile, 20 ore e mezza di navigazione per persona e 41 sessioni di collegamento alla rete. Con un incremento rispettivamente del 28% e del 46%, chiaro indicatore del crescente bisogno di essere sempre aggiornati, online e always on, fino a creare una new media addiction giornaliera. La crescita della banda larga sta rallentando, ma prose- Gli internauti in Italia ad aprile 2007 Sessioni di navigazione web per persona al mese 41 Domini visitati per persona al mese 71 Pagine web per persona al mese 1.571 Tempo web per persona al mese 20 ore 34 minuti Tempo Pc per persona al mese 42 ore 42 minuti Durata della pagina vista 47 secondi Navigatori attivi a marzo 2007 21.723.112 Universo persone collegate alla rete a marzo 2007 31.481.920 Fonte: Nielsen//NetRatings – NetView – utenza casa+ufficio – aprile 2007 gue come negli anni passati a facilitare la fruizione dei contenuti internet. A febbraio, oltre il 75% dei navigatori da casa lo fa con connessioni veloci, generando oltre il 95% di pagine viste. In termini di categorie di siti visitati, non cambia di molto la classifica, vedendo in prima posizione ancora portali e motori (con oltre 19 milioni di visitatori mese e il 90% di reach), seguiti da internet provider e telco (con quasi 18 milioni e mezzo e l’85% di reach) e la categoria dei computer e consumer electronics (con 17 milioni e il 79% di reach). La vera novità di quest’anno è l’esplosione, inaspettata per la cifra di persone che coinvolge, degli utilizzatori di siti web 2.0. Oltre 5 milioni di persone sono frequentatori abituali e heavy user di community, blog, siti di sharing e hosting di video e immagini, social network, virtual life. Qui le parole d’ordine sono partecipazione, relazione, in quella che alcuni considerano la trasformazione dalla società dell’informazione a quella della raccomandazione. Questi 5 milioni di persone contribuiscono a trasformare i modelli di business in rete. Pur visitando mediamente gli stessi siti in ranking dei non web 2.0, sono mediamente più infedeli ai siti di informazione (ne visitano mediamente 4 rispetto ai 2 dei non web 2.0 e vogliono controllare maggiormente la loro esperienza con l’advertising online), trascorrendo un tempo minore per pagina vista (45” contro 70”) sono più difficili da trattenere e catturare con le tecniche di adv online classico. Per andare incontro a questo nuovo target online, anche l’offerta di alcuni portali si è notevolmente modificata. Sempre più spesso troviamo in home page delle aree dedicate agli utenti per l’inserimento di video, commenti, contenuti e i brand editoriali più significativi si sono aperti a questo mash up di contributi. In questa rivoluzione partecipativa la categoria che maggiormente ha visto sviluppare il proprio traffico è quella dei siti di entertainment, che si conferma come la quarta forza sul mercato italiano. Sono 16 milioni i visitatori di aprile (74% di reach) e si distribuiscono tra svariate passioni online: sono infatti 6,7 milioni i visitatori di siti di musica, 6,3 mln i frequentatori di contenuti legati allo sport, 5,5 mln gli aficionado dei contenuti per adulti, 5 mln gli online gamer, 3,2 mln gli utilizzatori di siti di scommesse. Oltre 8 mln scaricano e scambiano video personali o fruiscono dei contenuti in streaming delle aree mediacenter dei principali siti editoriali rendendole le più cool del momento per il posizionamento dell’adv online. 7 MERCATO Da spettatore a protagonisti e ora è il regista degli eventi mediatici World wide web ed evoluzione delle abitudini multimediali Nell’ambiente online (a esclusione di posta elettronica e motori di ricerca) non esistono applicazioni, contenuti o servizi che possano essere considerati egemoni e trasversali I nternet sta cambiando il modo con cui gli individui si espongono agli altri media? Sta erodendo il pubblico dei quotidiani di carta? E, in futuro, magari assimilerà anche la televisione, assorbendone i contenuti assieme a quelli generati da un’utenza sempre più partecipe del processo di costruzione del mezzo? Quesiti che fino a qualche anno fa erano semplici speculazioni accademiche, oggi diventano interrogativi strategici per i Ceo delle media company. Le risposte sono tutt’altro che definitive, perché sono soprattutto gli stessi attori dell’offerta (media company, investitori, agenzie media) a determinarne gli esiti. Insomma, provocatoriamente la domanda andrebbe forse girata agli stessi Ceo delle media company… il grande cambiamento è comunque già all’opera: più che le consistenze delle audience dei media, soprattutto, sta cambiando il modo con cui il cittadino-consumatore entra in relazione con l’offerta mediale. Internet, infatti, ha progressivamente “svegliato” la gente che, da sempre, ha avuto una relazione di tipo passivo, di dipendenza, con i mezzi: mentre nella fruizione del medium classico si è abituati a fruire “ricette” proposte (che fondono i singoli ingredienti informativi e offre la sua proposta), con internet si impara progressivamente a comandare, a decidere che cosa fare, che cosa guardare, dove andare. Crescendo la relazione con internet, cresce la confidenza, aumenta l’interattività, e cresce la consapevolezza del fatto che “il media sono io”, “sono io che compongo la ricetta”. Due le conseguenze, per internet e per tutti gli altri mezzi. Innanzitutto, aumenta la capacità critica, di giudicare ogni proposta: si deve puntare quindi all’eccellenza, pena la perdita di fedeltà e, quindi, di valore. In secondo luogo cambia il rapporto: meno mediazione (passività) e più partecipazione alla creazione di contenuti (forum, blog, siti); si passa da una comunicazione verticale a una orizzontale (confronto diretto, Edmondo Lucchi direttore dipartimento new media GfK Eurisko contatto con l’esperienza di altri, assenza di filtri, fra l’altro con maggiore credibilità). In sintesi, l’individuo da spettatore, diventa sempre più attore o regista degli eventi mediali. Con la rete questi cambiamenti hanno avuto l’opportunità di manifestarsi in modo prepotente e di radicarsi sempre più nel tessuto sociale, ma si innestano in realtà su dinamiche storiche di lungo periodo che vanno oltre internet: parliamo da un parte dell’evoluzione di un sistema produttivo e distributivo (prodotti, servizi, canali) che dalla Rivoluzione industriale in poi diventa sempre più ricco, pervasivo e diversificato. Dall’altra, ricordiamo la crescente alfabetizzazione (prima) e cultura (poi) del pubblico e, quindi, la maggiore competenza del cittadino-consumatore e la sempre crescente idiosincrasia nelle sue scelte. Internet da questo punto di vista è realmente l’emblema del nuovo orizzonte mediale: nell’ambiente online (a parte posta elettronica e motori di ricerca) non esistono applicazioni, contenuti o servizi egemoni e trasversali. Esiste, invece, una molteplicità di nicchie di utenza che scelgono un menu parziale (ma altamente valorizzato) nel campo sterminato delle proposte presenti in rete. Se le alternative sono quasi infinte e se le scelte sono completamente libere, in definitiva ognuno potrebbe essere ciò che vuole, guardare/usare ciò che preferisce, essere competente, protagonista, unico. Ora, dato che internet non è affatto isolato rispetto agli altri mezzi, questa modalità di approccio sta colonizzando anche la parte restante del continuum cross-mediale, per lo meno per quanto riguarda le fasce di popolazione entrate in contatto con la rete. Per il pubblico contagiato dalla forma mentis del mondo online è molto difficile parlare di una fruizione trasversale dei mezzi. Esistono invece vari mix mediali specifici per le varie tipologie di individui. Comprendere e valorizzare questa tendenza evolutiva sarà in futuro una condizione necessaria per lo sviluppo di attività comunicative e pianificazioni multimediali realmente efficaci. Parte del mondo dell’advertising (sia tra gli investitori, sia tra le agenzie/i centri media) di fronte a uno scenario di questo tipo teme un aumento della complessità del proprio lavoro (e sente nostalgia di un passato fatto di soli 6 canali televisivi). Ora, è certo che saranno necessari degli adeguamenti nella strumentazione concettuale e operativa sia degli addetti ai lavori sia delle aziende clienti. Tuttavia, considerare solamente i costi organizzativi e formativi della transizione è pessimistico e paralizzante. In realtà la crescente “coda lunga” del continuum cross-mediale, comporta un matching crescente tra l’identità del cittadino consumatore (e quindi del suo stile di vita e dei suoi progetti di consumo), e l’offerta media con le sue proposte comunicative, anche quelle commerciali. Le opportunità di un incontro più fine e coinvolgente con il target sono molto maggiori. Basta saperle cogliere. Un primo contributo in questa direzione viene da una delle ultime (e più impegnative) sfide promosse da GfK Eurisko: Eurisko Media Monitor, infatti, è una piattaforma di ricerca4 8 per una misurazione diretta (osservativa) del comportamento di esposizione cross-mediale. L’indagine si vale di un sistema di tracciamento sonoro per rilevare l’esposizione alla tv e alla radio, di sistemi con scanner e dichiarativi per misurare l’esposizione agli altri media. Con i dati è stata realizzata una analisi tipologica delle culture di fruizione cross-mediale. Quattro sono le stilistiche in cui internet esprime il proprio ruolo in modo significativo. Transmedialità giovane (6,5 mln di individui, “Area giovanile” della Grande Mappa di Sinottica): è un segmento di giovani o giovanissimi di estrazione sociale media, con esposizione mediale abbastanza ridotta, infatti, il tempo libero è giocato prevalentemente nell’outdoor e nelle relazioni. Nel rapporto con in mezzi sono erratici, estemporanei e opportunisti. Oltre a internet si segnalano i consumi di tv musicali, Italia 1, radio, cinema, free press e quotidiani sportivi. Se i tempi di esposizione sono ridotti, ciò non significa che lo sia anche l’attenzionalità, o soprattutto la capacità di metabolizzare e valorizzare i contenuti dei media. Internet si afferma come piattaforma per il tempo libero, come canale per i consumi musicali e in generale come strumento per le relazioni e le opportunità di aggregazione. Multimedialità cool (3,5 mln di individui, “Area elitaria” ): è un segmento maschile, giovane e giovane-adulto, di buona istruzione, con professioni afferenti il terziario avanzato. È un target molto impegnato che dedica poco tempo al mondo mediale, sebbene lo valorizzi in modo molto specifico: come opportunità di contatto con le mode, le tendenze, i personaggi, le evoluzioni sociali e mediali. Assente la tv generalista, spiccano invece i canali satellitari tematici, nonché carotaggi efficienti di radio, tv musicali, cinema e quotidiani sportivi. Internet viene valorizzato per la sua capacità di aggiornamento in tempo reale e soprattutto di anticipazione, come “laboratorio del nuovo” che entra nella vita sociale. La multimedialità di internet e la sua estrema pertinenza nell’individuazione dei contenuti sono altri due aspetti cruciali del loro rapporto con la rete. L’orientamento alle tendenze e l’esigenza di “essere all’avanguardia” fa di questo target un’opportunità di rilievo per un info-commerce orientato alla viralità. Internet e gli altri media (4,4 mln di individui, “Area elitaria”): è uno stile di giovani-adulti metropolitani, colletti bianchi, con reddito discreto. Per lo più stazionano ancora presso la famiglia di origine, quindi, godono di un tenore di vita facilitato, oltre che di una disponibilità temporale che coloro che vivono autonomamente non possono permettersi. Difatti il tempo dedicato ai mezzi è discreto. Poca la tv (a parte le tv musicali e Italia 1), maggiore attenzione per radio, free press, quotidiani e periodici. Internet è fortemente valorizzato, sia come investimento temporale sia come qualità dell’uso, con un approccio pragmatico e di intrattenimento. La vita virtuale di internet assume quasi una logica sostitutiva rispetto a una vita concreta ancora limitata nella sua espressione dai vincoli logistici (vivono con i genitori). La stampa e gli altri media (4 mln di individui; “Area elitaria”): è uno stile adulto/maturo, tendenzialmente maschile, molto qualificato a livello professionale e di reddito. Valorizzano soprattutto i mezzi stampa, quotidiani e periodici. Successivamente radio, Rai 3 e internet. Il mondo online entra profondamente in sintonia con i bisogni di informazione, approfondimento e pertinenza informativa, oltre che con una gestione molto pragmatica ed evoluta della vita professionale/privata e del ruolo sociale. A livello emotivo profondo internet soddisfa anche il bisogno di controllo, e la ricerca di una sensazione di “potere tecnologico”. Una stilistica di questo tipo, presenta già numerose implicazioni operative in funzione dell’attività comunicativa e del settore merceologico in cui si opera. A un livello trasversale emerge inoltre la buona o ottima qualificazione socio-culturale dei target, la scarsa presenza della televisione generalista e il ruolo di forte complementarietà della rete rispetto agli altri mezzi fruiti. Ma, soprattutto, si evidenzia che è nell’ambiente online che ogni target si auto-rivela pienamente, con la propria impronta caratteristica di rapporto con la realtà (e quindi con consumi e sistema mediale). Internet rappresenta la finestra privilegiata per capire i target della cross-medialità e impostare una strategia di comunicazione/pianificazione realmente in sintonia con essi. MERCATO Capacità di attrazione ed efficacia, due temi da non sottovalutare Quali le promesse dell’online video adv Internet si appropria anche della strumentazione classica del mezzo che ha dominato il time budget negli ultimi decenni L Salvatore Ippolito head of client service Millward Brown Delfo a nuova frontiera della comunicazione online è ora anche rappresentata dalla modalità tipica del mondo broadcasting: il caro vecchio 30 secondi. La crescita inarrestabile dell’online arriva, quindi, al punto che il web tende infatti ad appropriarsi anche della strumentazione classica del mezzo che ha dominato il time budget negli ultimi decenni. Una recente ricerca svolta congiuntamente da Millward Brown e Dynamic Logic, infatti, ha condotto a significative conclusioni sulla capacità di attrazione e sull’efficacia dei video online. I dati testimoniano come lo spot tv, possa abilmente riuscire anche nell’ambiente digitale. Lo studio ha analizzato l’impatto di questo cambiamento di piattaforma di delivery applicata a tre noti brand nel continente Nordamericano (un bene di largo consumo, una nota catena di ristorazione veloce e un4 10 ���������������������������������������������������� ����������������������������������������������������� ������������������������������������������� ����������������������������������� ���� �� ���� ���� �� ���� ���� �� ���� ���������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������� ������������������������ ����� �������� �������������������� ��������� �� ��� �������� �� �� ������ �������������� ������������ ������������������ �� �� �� �������������� ������������ ������������������� �� �� �������������� ������������ ���������������������������������������������������� �������������������������������������� ���������������������������������������������������������� �� �� �������������� ������������ �� �� �� ������ ������ �� ������ �� ������ servizio finanziario). I 30 secondi realizzati ex-novo per ciascuno di essi sono stati analizzati nelle loro performance in tv, su piattaforma Dvr (Digital video Rrecording) e in internet (in modalità streaming). Sono state create le tre diverse situazioni di fruizione di tali interventi di comunicazione: prime time televisivo per quel che concerne il commercial classico, una visione spostata nel tempo per i possessori di Dvr. Per l’online si è collegato l’intervento pubblicitario al medesimo show tv fruito però in rete, in modalità tv e con interventi pubblicitari inseriti nei break. Gli esposti agli annunci online hanno manifestato una maggiore attenzione ai video nell’ordine del 53% rispetto agli esposti alla comunicazione televisiva, sia live sia shifted. Il ricordo dell’annuncio pubblicitario in rete è stato misurato in 4 volte più elevato rispetto all’utenza televisiva. La significativa magnitudine di questi dati può essere spiegata da un lato dalla caratteristica propria della fruzione del mezzo internet: una modalità lean forward, proattiva e in grado di cogliere e recepire stimoli e interventi. Laddove, all’opposto, la tv svolge sempre più un ruolo di rumore di fondo e di supporto alle molteplici attività che accompagnano la fruizione di questo mezzo; elementi resi ancora più complicati da un consumo tv con Dvr che vede l’utilizzo della funzionalità ”avanti veloce” come la killer application della visione pubblicitaria. D’altro canto occorre sottolineare che a vantaggio della comunicazione in rete era una collocazione media attualmente non possibile nel palinsesto tv: nei break online veniva posto in onda solo l’annuncio relativo alla brand in analisi (ripetuto da 3 a 6 volte nel programma). Da questa osservazione ne derivano una considerazione di complementarietà rispetto alla comunicazione tv e un elemento di attenzione. La complementarietà risiede nel fatto che l’opportunità per un piano media di tal genere su internet esiste e porta ai risultati eclatanti citati. La copertura tv accompagnata a “tattiche” di questa natura potrebbe portare a risultati nel ricordo pubblicitario decisamente migliori (e, con Roi positivo determinato dall’effetto leva della performance in rete applicata alla copertura tv). L’avvertenza è per i creativi che dovrebbero adoperarsi per evitare il rischio wear-out declinando i contenuti pubblicitari video in rete in modo da rinforzare il messaggio, ma variando parzialmente il filmato. I dati mostrano infatti, all’aumentare della performance e del ricordo, una certa insofferenza alla sollecitazione ripetuta verso un medesimo stimolo. Sembra, dunque, delinearsi una rilevante comune opportunità tanto per i media owner della rete che potrebbero vedere in questo modalità un ulteriore stimolo per spingere sulla crescita dell’adv online, quanto per le aziende che riuscirebbero a trovare nel web un mezzo in grado di aggiungere valore alla comunicazione televisiva, in modo sempre più ingaggiante ed efficiente. Questa pagina nasconde un indizio. Trovalo. Inserisci su youtube.com la chiave che si cela tra le parole di queste frasi. Ti svelerà il segreto che sta dietro al successo della comunicazione interattiva. in an interactive world you need an 12 MERCATO Un percorso di crescita solida e vivace Nei numeri risiede la chiave per poter leggere il mercato Paolo Duranti managing director ACNielsen S icuramente quanto accaduto intorno agli anni 2000 al mondo internet rappresenta un’eredità non positiva che ancora incide sulla percezione e sul vissuto di questo media tra gli operatori; infatti, sono ancora molte le aziende che guardano con grande cautela, talvolta diffidenza, a questo strumento nonostante da ormai più di due anni i numeri ci dicano con assoluta chiarezza che il suo percorso di crescita solida e vivace è in piena attuazione. Partiamo pertanto proprio dai numeri: vorremmo qui fornire le misure base per comprendere struttura e dinamica del mercato, ma anche approfondire alcune specificità di utilizzo del mezzo da parte delle imprese, che emerge dalle prime analisi che siamo ora in grado di effettuare. Il tasso di crescita del mercato pubblicitario veicolato da internet è ormai da oltre 24 mesi a due cifre: il 2006 si è chiuso sul 2005 con un incremento del 44 per cento. Tale andamento viene regolarmente misurato ogni mese rispetto al suo corrispondente, a sottolineare come lo sviluppo sia ormai continuativo e consolidato. Seppur sia importante ricordare che l’universo oggetto della misurazione non comprende tutte le forme di investimento effettuate su questo mezzo (per esempio il search non è compreso), non possiamo non osservare che la dimensione di tale mercato è ancora relativamente modesta se confrontata con quella che internet ha raggiunto in altri paesi Europei e non. In Italia, oggi, siamo vicini a una quota del 2% quando negli Usa siamo oltre il 6% e in Gran Bretagna intorno al 10. Molte sono le ragioni per cui il mercato italiano ha faticato a riprendersi dopo la falsa partenza del 2000: tra queste ci sembra importante citare la diffusione dello strumento nelle case degli italiani significativamente al di sotto di quanto rilevato in altri paesi; inoltre, potremmo prendere in considerazione la taglia me- Occorre ricordare che l’universo misurato non comprende tutte le forme di investimento effettuate sul medium dia della maggioranza delle imprese che, per quanto prospetticamente interessante e possibile driver di crescita, ha rappresentato all’inizio un deterrente tutt’altro che irrilevante. I due elementi che determinano la dimensione del mercato sono il numero di aziende che investono e l’entità dell’investimento medio, è interessante rilevare come il parco clienti internet sia superiore a quello della tv (circa 2 mila imprese) e il loro investimento medio sia simile a quello dei periodici. Quali le imprese che investono in rete? Nel 2006 quasi 2 mila aziende hanno effettuato almeno una campagna in internet. Tutti i settori dell’economia sono rappresentati da questo folto gruppo, ma è interessante notare alcune differenze rispetto al peso che gli stessi hanno sui mezzi classici. Cominciamo dal grande assente, il largo consumo: oltre il 30% della pubblicità veicolata dai mezzi classici appartiene a questa categoria, mentre la stessa rappresenta meno del 5% degli investimenti su internet. Tipologie di prodotto, di aziende, il ruolo centrale della distribuzione e altri elementi strutturali sono probabilmente responsabili di questa differenza così importante. Sempre sotto media rispetto agli investimenti su internet sono: auto, moda/abbigliamento e prodotti cosmetici per la cura della persona. Altri settori sono più in linea, ovvero utilizzano tanto internet quanto i mezzi classici: telecomunicazioni, media/editoria, grande distribuzione. Infine, identifichiamo alcuni settori che vedono in internet un mezzo particolarmente affine alle loro caratteristiche ed efficace nella veicolazione del messaggio: turismo, prodotti ad alto contenuto tecnologico, servizi professionali e tempo libero. Le aziende che investono online e gli altri mezzi... Circa un terzo delle 2 mila aziende che pianificano internet lo fanno in modo esclusivo. Men- tre la maggioranza utilizza internet all’interno di una pianificazione multimediale. Nei confronti degli altri mezzi ci sembra interessante osservare che circa 1/3 degli utenti internet investe anche sulla tv, ma sono gli utenti internet provenienti dalla carta stampata (sia quotidiani sia periodici) che assegnano all’online la quota più alta (più che doppia rispetto alla quota di mercato totale di internet). Un’ulteriore analisi che prende in considerazione la dimensione dell’investimento delle aziende ci consente di individuare una caratteristica peculiare del mezzo rispetto agli altri. Abbiamo considerato tre gruppi di imprese, costruiti partendo dalle circa 16 mila che hanno effettuato almeno una campagna nell’anno, in base al loro investimento medio sul totale dei mezzi: per chi conosce già il mercato pubblicitario non è una sorpresa sapere che solamente le prime 50 grandi rappresentano poco meno del 40% dell’intero mercato, ulteriori 400 medie spiegano un altro 40 e le oltre 15 mila piccole sono responsabili solo del rimanente 20. Tali percentuali cambiano notevolmente quando misuriamo quanto gli stessi gruppi di imprese spiegano degli investimenti online. Scopriamo infatti che la parte del leone è svolta dalle medie, che sviluppano poco più del 50%, addirittura oltre un terzo è sviluppato delle piccole, lasciando solo un 10% alle grandi. Un tale comportamento da parte degli investitori risulta particolarmente interessante in quanto consente di individuare due assi di possibile ulteriore sviluppo del mezzo: i grandi saranno con elevata probabilità destinati ad aumentare progressivamente il loro investimento medio e la convinzione degli investimenti dei medi e dei piccoli costituisce una promettente premessa di crescita in quanto è altrettanto probabile che, data anche la soglia di accesso non particolarmente alta, il loro numero sia destinato a incrementare. 13 Vi è infine un ulteriore elemento che da analisti di mercato riteniamo propedeutico a un’altra fase di sviluppo: effettuando un’analisi della frequenza con cui le aziende sono in campagna internet osserviamo che solo un terzo è presente in campagna in modo sporadico od occasionale (ovvero un solo mese su 12); mentre non solo più di un terzo è in campagna per 5 mesi o più (sino a 12), ma la fascia centrale dei 2-3 mesi è in progressiva crescita (oltre 5 punti) rispetto lo scorso anno. Se è vero che la regolarità di utilizzo di uno strumento testimoni il suo grado di necessità, questo indicatore non potrà che contribuire allo sviluppo del mezzo. A valle di questa breve rassegna dedicata a internet, non vogliamo affatto trascurare quanto stia avvenendo nel media in termini di rapida evoluzione tecnologica che, oltre a internet, sta offrendo una sempre più ricca varietà di new media dei quali forse internet è stato l’apripista. Il nostro rammarico è che su questi non vi siano ancora informazioni quantitative precise che possano permettere analisi simili (non soltanto in Italia ma anche nel resto del mondo in quanto la loro dimensione, in termini di investimenti, è ancora molto modesta). Possiamo solo trasferire alcuni elementi mutuati da esperienze internazionali e aggiungere, qual- che considerazione più personale. Gli straordinari cambiamenti che le nuove tecnologie stanno apportando al mondo dei media e alle loro modalità di fruizione sono talmente rapidi e importanti che suscitano reazioni, opinioni, aspettative, equivoci che, se stimolanti da un lato, generano un elevato grado di complessità agli operatori media. Negli Usa i primi studi sugli effetti del Dvr (Digital video recorder) stanno progressivamente smentendo la tesi comune che “il Dvr venga usato per saltare la pubblicità”; per contro i risultati della misurazione del time shift della visione registrata rispetto alla trasmissione live consente di misurare un “recupero” di audience altrimenti perse. La disponibilità di ricerche specifiche sull’efficacia del product placement rispetto al livello di notorietà di una marca permette di dosare in modo preciso durata e modalità dell’iniziativa. Dal punto di vista degli strumenti di ricerca si stanno sviluppando tecnologie nuove in grado di rilevare le audience su tutti i supporti hardware disponibili (Iptv, mobile tv, eccetera) e consentire pertanto una lettura più completa e più rispondente alle nuove forme di media che si diffonderanno progressivamente. Sempre dal punto divista delle ricerche si sta mettendo a punto un impianto di ricerca in condizione di risponde- SCENARIO La relazione con il consumatore re ai crescenti bisogni delle aziende di misurare il Roi in advertising: un progetto è interamente dedicato a misurare le correlazioni tra i livelli di esposizione ai media e i comportamenti di acquisto a essi associabili. Molte sono le aree di indagine che uno scenario media così complesso richiede di affrontare ma, forse, la domanda è se i nuovi media sottrarranno business ai mezzi di comunicazione esistenti. È chiaramente una domanda cruciale e come tale ancora priva di risposte certe; il nostro parere di analisti di mercato è che ogni fenomeno nuovo tende ad affiancarsi a quello esistente e che le attese di rivoluzioni legate alla tecnologia devono poi stemperarsi con la fisiologica inerzia degli individui che, giusto o sbagliato che sia, non amano i cambiamenti e non ne accelerano la loro realizzazione. Cio che possiamo sostenere con certezza sulla base proprio dei dati commentati nella prima parte, è che internet sta sì costruendo il suo sviluppo anche sottraendo parte degli investimenti agli altri mezzi ma, allo stesso tempo, dimostra come il suo utilizzo intergato con gli altri mezzi ne aumenti l’efficacia complessiva e come, inoltre, sia potenzialmente in grado di attrarre nuovi investitori allargando pertanto il bacino delle imprese e contribuendo allo sviluppo dell’intero mercato. di Filippo Renga e Marta Valsecchi Occorre esplorare le potenzialità del mobile marketing Un mix di strumenti, soluzioni e servizi, che consentono alle imprese di raggiungere gli utenti sempre e dovunque, al tempo stesso, veicolando una comunicazione semplice, veloce, efficace e interattiva Le continue innovazioni che caratterizzano il mondo della comunicazione cellulare - a livello di tecnologie di rete, piattaforme applicative, caratteristiche del telefono - sembrano ridestare interesse verso il canale mobile come strumento di marketing. Il mercato sta iniziando a esplorare le potenzialità del mobile marketing ma, come è normale nelle fasi iniziali di affermazione di un nuovo media, sono ancora poche le aziende che vi allocano budget significativi, facendone uno strumento integrato alle tradizionali strategie di marketing aziendale. Il valore aggiunto che offre il mobile rispetto ad altri strumenti di marketing è la possibilità di raggiungere gli utenti in mobilità, sempre e dovunque, veicolando una comunicazione semplice, veloce, efficace, personalizzata e interattiva. In un’ottica di marketing, il mobile diventa uno strumento completo che permette di raggiungere, attraverso attività specifiche, una molteplicità di obiettivi. Si parla di mobile advertising quando il cellulare viene utilizzato con l’intento di aumentare la brand awareness comunicando l’offerta commerciale a clienti attuali o potenziali (per esempio, Sms pubblicitari inseriti tra messaggi contenenti notizie). Le campagne di mobile promotion richiedono una maggiore interazione con i clienti e sono finalizzate a promuovere le vendite tramite omaggi (per esempio, loghi, suonerie, giochi e mobile video, a cui l’utente assegna un alto valore percepito), concorsi, instant-win o collection (come fanno, per esempio, alcune catene della grande distribuzione). Un esempio interessante è la campagna promossa da Coca Cola in Spagna in cui i clienti potevano inviare Sms con prova di acquisto e scoprire istantaneamente se avevano vinto qualche premio. Il mobile customer care è l’offerta di servizi a valore aggiunto, quali sono i servizi Sms alert per i correntisti di Banca Intesa, che hanno lo scopo di creare una relazione con il cliente. Infine, le strategie di mobile Crm sono attività di marketing complesse e strutturate che utilizzano le informazioni sul comportamento d’acquisto del cliente (integrando i database aziendali) con l’obiettivo di fidelizzarlo creando relazioni durature nel tempo. Un elemento da considerare nella progettazione delle campagne di mobile marketing è la scelta della piattaforma tecnologica di supporto più adatta per il raggiungimento degli obiettivi pianificati. Il messaging (utilizzo di Sms e Mms), la navigazione su mobile internet, i Qr code, il download (di applicativi o contenuti, come per esempio la descizione di un prodotto), il video streaming, l’Ivr (Interactive voice response) e tutti i sistemi Rfid (Radio frequency identification) sono gli strumenti, ciascuno con le sue specificità, attraverso i quali è possibile realizzare campagne di mobile marketing. Oltre a queste tecnologie che sfruttano la rete cellulare, viene utilizzato il Bluetooth come strumento di proximity marketing, in attesa di un efficace utilizzo del Gps. Il mobile è un canale diretto di comunicazione, che permette di interagire con i clienti e, se utilizzato correttamente, di costruire relazioni di lungo termine. Un fattore critico di successo del mobile marketing è, quindi, il coinvolgimento del consumatore che può spingersi fino alla creazione di vere e proprie mobile community, come testimonia la community creata da Thun con un’instant win rivolta ai propri clienti. In questo contesto, School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con IAB Italia ha avviato un Osservatorio sui mobile marketing & services (www.osservatori.net), finalizzato proprio a diffondere maggiormente tra imprese italiane e pubbliche amministrazioni la conoscenza - e la cultura - di questi innovativi strumenti di gestione della relazione con il consumatore/utente finale. 14 SCENARIO Gli utenti trascorrono il 400% di tempo in più sul web rispetto al 2000 La rivoluzione del time spending Internet è una realtà, la scommessa è intercettare le audience frantumate tra Iptv, web tv e mobile tv. Investire ormai è un obbligo se si vogliono raggiungere con successo i clienti I Giancarlo Vergori responsabile del Portale Alice Gruppo Telecom Italia nternet si è affermato come media di riferimento, questa non è una rivoluzione è la conferma di quanto da anni gli operatori del mercato stanno annunciando, ecco la profezia si è avverata sicuramente verso gli utenti più giovani, ma non solo. Basti pensare che Second Life che, by the way si basa su una tecnologia vecchia di circa 10 anni, è frequentato prevalentemente da trentenni. Gli utenti internet non solo aumentano in termini quantitativi crescendo rispetto al 2000 del 70% ma, soprattutto, contemporaneamente aumenta la profondità dell’utilizzo, infatti, trascorrono il 400% di tempo in più sul web (fonte: Sinottica di Eurisko) per comunicare, divertirsi e informarsi. Dunque che gli spettatori si stiano costantemente allontanando dai media tradizionali, soprattutto dalla televisione analogica a favore di internet è un trend difficilmente contrastabile e, infatti, negli ultimi tre mesi il 19% degli utenti della rete ha dichiarato di aver diminuito di molto o un po’ il tempo dedicato alla televisione (fonte: New media internet di Eurisko). Fino a poco tempo fa, internet era inscindibilmente legato al computer che, in qualche modo, richiede un minimo di competenza, oggi i device che abilitano alla fruizione dei contenuti grazie al protocollo Ip sono altri: cellulari, televisori e console per il gaming online. È qui, in questo scenario polverizzato, che si intercetteranno gli spettatori. Gli utenti si rivolgono ai new media perché sono vissuti e percepiti come più “democratici”, non solo offrono possibilità di interazione (questo era il passato), ma oggi rendono attivo il vecchio, caro, passivo utente televisivo. Grazie alla disponibilità di piattaforme che permettono la generazione e la distribuzione dei contenuti generati dagli utenti sono nati infatti gli “spettagonisti”! Il fenomeno sociale del momento sembrano essere i video, ma in realtà la barriera era solo tecnologica, infatti, non appena la dimensione di banda è aumentata e ha permesso di veicolare contenuti di intrattenimento sul web sono nati i siti che raccolgono centinaia, migliaia, milioni di video e questo fenomeno interessa profondamente anche il mondo mobile. C’è ormai la consapevolezza della validità del mezzo e delle opportunità che offre, certamente un video, anche amatoriale, corredato da suoni e musiche è più appealing e di intrattenimento rispetto a un testo o a delle fotografie. Non è difficile comprendere che poter vedere un video, sia di intrattenimento sia di informazione, quando e dove si vuole sia meglio che essere costretto ad aspettare un orario preciso. Resta il televisore, elettrodomestico centrale nei salotti italiani, ma a breve la continua crescita della banda, l’Iptv e lo sviluppo di device integrati e facili da utilizzare abbatteranno anche quest’ultima barriera e, a questo punto, seduti comodamente sul divano vedremo non soltanto il telefilm preferito ma anche il video delle vacanze di un amico! In questo contesto alcuni equilibri sono effettivamente ancora da stabilire, ma a molte aziende è estremamente chiaro che la pubblicità su internet (che comprende anche Iptv, web tv, mobile tv) non è più una scelta: è un obbligo se si vogliono raggiungere con successo i clienti. Lo sanno bene i settori finanziari, automotive, information technology, ma anche i più tradizionali come il largo consumo e il bianco, solo per fare qualche esempio stanno realizzando campagne online con ottimi risultati. A mio parere nella filiera mancano ancora i produttori tradizionali di contenuti, che devono ancora scegliere con coraggio d’investire per realizzare produzioni fruibili sulle varie piattaforme, capaci di essere flessibili e rispondere a esigenze diverse a seconda del device su cui vengono distribuiti (velocità nel mondo mobile, interazione sul web, alta definizione sul televisore, …). Nasceranno dunque figure specializzate (soprattutto autori, ma anche figure tecniche), che conoscendo bene i mezzi sapranno offrire in modo corretto i contenuti che probabilmente saranno un mix tra contenuti generati dal basso e generati dai big player. CALL US Chiamali user generated content o social media Chiamalo video streaming o web TV Chiamale community o social network Chiamalo file sharing o peer to peer Chiamalo web 2.0 o My.Internet Chiamali instant messenger o VOIP Chiama Internet come vuoi ...ma per analizzarlo Chiama Noi! Il tuo punto di riferimento per analizzare i media digitali La nostra passione è la ricerca sui media digitali, il nostro impegno è l’evoluzione continua per seguire lo sviluppo dei contenuti online. Già oggi siamo infatti in grado di proporti, informazioni di grande profondità sulle abitudini online degli italiani grazie al servizio NetView e al nuovo panel di 15 mila individui che accedono a Internet da casa e ufficio. La long tail non è più un problema! un sistema di grande efficacia per capire l’interazione dei tuoi utenti con i contenuti audiovisivi online: il nuovo SiteCensus Streaming. soluzioni personalizzate per l’analisi dei tuoi utenti, utenti competitor e partner. ...e domani saremo in grado di proporti molto altro ancora: Call Us! Nielsen//NetRatings - www.nielsen-netratings.com - Tel. 02 36578450 16 SCENARIO L’utente non è più un soggetto passivo, anzi ora partecipa sempre Nell’era del protagonista attivo Le otto “C” per il web 2.0, i consigli e le regole per aiutare chi vuole farsi conoscere in rete in un’ottica di condivisione andare dalle aziende, ma sono le aziende ad andare da loro. Marco Montemagno amministratore delegato di Blogosfere Il web 2.0 è la definizione data convenzionalmente alla nuova fase di internet che stiamo vivendo. In questa fase gli utenti (noi) non siamo più soggetti passivi, bensì protagonisti attivi. Abbiamo sempre più strumenti per plasmare la realtà come meglio ci piace e lo possiamo fare in un ecosistema piatto, dove possiamo connetterci con tutte le altre persone che hanno i nostri gusti e i nostri desideri. Possiamo organizzare la nostra vita in modo nuovo. Se il web 1.0 erano le tecnologie, possiamo dire che il web 2.0 sono le persone. Ma come deve comportarsi un’azienda in questa nuova era? Cerchiamo di individuare le otto “C” del web 2.0, che definiscano non tanto gli strumenti tecnici da usare, quanto l’approccio necessario, per avere successo nell’era del web “adulto”. 1 - Condividi Come ha fatto YouTube a diventare il fenomeno che conosciamo? Quale è stato il segreto del più noto sito di video al mondo? Un “embed”: un codice di poche righe che chiunque poteva copiare e incollare sul proprio sito per far vedere a sua volta i video. La condivisione è stata la chiave del successo di YouTube. È il passaggio dal go to get web al come to me web, dove non sono i consumatori ad 2 - Cambia Immagina di giocare un incontro di tennis su una superficie diversa a ogni game. Terra rossa, cemento, erba… superficie sconosciuta. Ogni volta devi riuscire ad adattarti, a cambiare gioco. Nel web 2.0 è lo stesso. Continua a cambiare. Le tecnologie e le applicazioni che escono quasi giornalmente da 3 anni a questa parte, introducono di volta in volta nuovi scenari, nuove possibilità di espressione, nuovi sistemi di relazione. 3 - Continua L’aspetto più irritante dei politici italiani è stato, sinora, l’utilizzo “mordi e fuggi” del web. Fanno una campagna online prima del voto - se la fanno -, aprono magari un blog, dimostrano interesse all’opinione dei propri elettori e il giorno dopo il voto chiudono baracca e si ripresentano online 4 anni dopo! Volete che la vostra azienda venga percepita allo stesso modo? Il web 2.0 è un materiale con memoria. O entri in rete per restare o è meglio non entrarci neppure. Il lancio di un prodotto, infatti, non ha più i tempi di prima. Il lancio di un prodotto oggi è permanente. Il momento per lanciare i propri prodotti in internet è: sempre. La presenza del brand deve essere continua online e soltanto nel flusso di questo dialogo permanente il lancio dei singoli prodotti ha un senso. 4 - Comunica Non conta il titolo. Non conta il ruolo. Conta dove vanno le persone. A chi danno ascolto online. A chi credono. L’autorevolezza nell’era del web 2.0 non corrisponde a quella offline. In rete riparti da zero e devi costruirti una credibilità giorno dopo giorno. Se vogliamo comunicare con gli utenti dobbiamo andarli a trovare in ogni posto in cui si ritrovano in rete. Dove? Sui blog, sui centri di gravità. Ma in questi posti il linguaggio dei banner e dell’interruzione va cambiato e adeguato alle regole di questi nuovi spazi di interazione. La regola è quindi semplice: comunica, comunica, comunica. In modo nuovo. Se non lo fai direttamente, lo faranno altri al posto tuo. 5 - Convivi Che tu sia una multinazionale petrolifera, un idraulico o una star dello spettacolo, abituati all’idea che nel web 2.0 entriamo tutti nudi allo stesso modo. È come entrare in un locale nuovo. Solo che si tratta di un locale composto di infinte stanze e ciascuna di esse ha le sue logiche e i suoi protagonisti. Troverai la blogosfera, i siti di social news, la sezione video sharing e mille, mille, altre declinazioni. Alcuni personaggi non ti andranno a genio. Alcuni ti criticheranno. Altri ancora ti attaccheranno. Abituati all’idea e fattene una ragione. Troverai molti altri che sosteranno e appoggeranno le tue idee se le porterai avanti con onestà e passione. 6 - Conosci Non puoi valutare se un blog sia utile o meno per la tua comunicazione, se non hai mai scritto un post e non conosci la differenza tra Drudge Report e Boingboing. Twitter è utile se sei un canale di news, ma magari è meglio Jaiku se hai bisogno di creare una community (a proposito, qual è il tuo account Twitter?). La relazione che si instaura tra le persone è diversa a seconda dello spazio in cui si ritrovano e delle funzionalità che hanno a disposizione. È diverso se posso trasmettere video in differita con Blip.tv, gratis, o in diretta con tanto di chat in tempo reale con Ustream o Mogulus, sempre gratis. Il numero di applicazioni disponibili e di tipologie di relazione instaurabili, sta cre-4 ������������� ������������������������������� ������������������������������������������������������ �������������������������������� �������������������������������������������������������������������� 18 scendo esponenzialmente, rapidissimo. O stai al passo o sei fuori. 7 - Crea Internet si fa, non si descrive. Soprattutto il web 2.0 ha aperto le porte a un’era di abbondanza, di contenuti, di idee, di soluzioni. Non puoi più contare su un mercato basato sulla scarsità e con milioni di persone là fuori che ogni giorno producono qualcosa, l’unica soluzione è continuare a creare. Creazione non significa solo innovazione. Significa produzione continua di idee, iniziative, prodotti, progetti al passo con i tempi e i linea con valori del web 2.0 Oggi, non c’è permesso da chiedere a nessuno per diventare un media e per creare la prossima big thing le barriere d’ingresso si sono quasi azzerate. 8 - Collabora Mettiamola così. I tuoi consumatori escono tutti insieme a cena e ti invi- tano. Vai o resti a casa? Internet spinge, obbliga, a una continua collaborazione. Non è solo un fatto di relazioni, ma anche di piattaforme. Facebook mette a disposizione la propria piattaforma a chiunque voglia approfittarne. Collaborando con tutti gli sviluppatori migliora il proprio prodotto aumentando i vantaggio per i suoi utenti. Mettiti a disposizione e disporrai di un mondo di soluzioni per far conoscere i tuoi prodotti. STRUMENTI Il trend e gli engine al centro dell’attenzione Ora il search marketing è il vero moltiplicatore di utenti e di canali Mauro Lupi vice presidente IAB Italia e presidente Ad Maiora Negli ultimi tre anni il numero degli utilizzatori dei motori di ricerca è cresciuto del 34%, in valore assoluto sono 16,4 milioni gli italiani che fanno attività di search online, cioè il 79% dei navigatori attivi T rattandosi del servizio più utilizzato sul web, i motori di ricerca continuano a essere al centro dell’attenzione del mondo della comunicazione online. E i numeri esplicitano ancora meglio il trend che risulta essere in ulteriore crescita. Negli ultimi tre anni il numero degli utilizzatori dei motori di ricerca è cresciuto del 34%, mentre la quantità di sessioni di ricerca mensili a testa è aumentata del 64 per cento. In termini di valore assoluti parliamo di 16,4 milioni di persone in Italia che rappresentano il 79% degli utenti internet attivi (Fonte: Nielsen/NetRatings, NetView casa+ufficio, marzo 2007). Dal punto di vista delle strategie di comunicazione delle aziende, il search marketing offre numerose opportunità, non solo dal punto di vista prettamente pubblicitario mediante il keyword advertising, ma assumendo altresì forte rilevanza per iniziative più legate al brand. In effetti, se da un lato il 43% degli investitori pubblicitari ha come principale obiettivo delle loro attività di search marketing la generazione immediata di vendite online, per oltre un terzo la motivazione che spinge all’investimento è invece la generazione di brand awareness (Fonte: JupiterResearch/Sempo survey, advertiser, France, Italy and Spain, 01/2007). Difatti, numerose ricerche testimoniano quanto il comparire in modo preminente nei risultati di motori di ricerca, venga associato a valori decisamente positivi. Il 57% degli utenti internet in Italia, ritiene che se un’azienda compare ai primi posti significa che è leader del settore; al contrario, per il 62% dei navigatori online, se un’azienda non figura in testa ai risultati, probabilmente non offre quello che si sta cercando (Fonte: Sems/Nextplora, maggio 2007). In merito al valore del search marketing come strumento di business più diretto, cresce in modo significativo l’impatto dei motori di ricerca nell’influenza sulle decisioni di acquisto. L’88% delle persone che usano internet in Italia, dichiara di utilizzare sempre o spesso i motori di ricerca per trovare informazioni su prodotti o servizi che sta valutando da acquistare (era l’83% nel 2006). La stessa ricerca rileva che il perfezionamento di tali acquisti avviene esclusivamente online solamente nel 34% dei casi, mentre il resto è concluso sia online sia nei punti di vendita offline (Fonte: Sems/ Nextplora, maggio 2007). Eppure, gli investimenti riservati in Italia al search marketing, seppur in costante aumento, rimangono sostanzialmente contenuti. Difatti solo il 31% degli inserzionisti ri-4 Worldwide leadership of expertise lane nts bconte e W e v arat acti ta Inter nd.nl C Wins W W i e owsk dia Kir uct glu e ebA M W k n i h tt WebA P ondon L e u l g t struc de-con ion Ne n e X m co diala str rme n e o p c y e H g co m FarFar igital d Chewin g k D r n i a e n w m Che Book ais O n h ve e t i i v o t i t g d c i c n a a D r r o e L e t W t In t In ency glue ra e v a i t ting l C c u l a r s n e n . t o d n I lan ns C a i neta i a d l W e P W n M iW ndo ondon bA g ng A i t l u s n Co e eL wsk W u o l r k i g n K i t h c a t et n edi stru o N i n m r n n o e e c o i p X y n e m Xe ld rH o a a c t F i r g g i a n F i D ark w e rk e m n a h k m O o C k o s o i s Bo eB ent v itha t i t g n i c o a D c yW r c b e t W n e n y e I c W g t n A ive ara t ng Age i c C t l l a u r n s . e t n d o ta n In e C a l n a s t a a l i n e i P d n e M WW Pla don n A W o b i L k e s e W u w o think gl k t r i t n e i c K N h u t r t a t n i s e ed N enio con m X r e e m Far d p r o l y a c a F H t i g k r r g n kma e Di hewi o n FarFa C o B O s t s e n i v a cyW ti te Lo Digith gen con erac A t b n e g I n t i W t a l r tive Consu e London nl Ca . s d n i n Interac a l W W dia t glu Me ki W nion truc WebA media KirowsDigital de-cotsnCs hewingoockomamrk Xe Hyper Digithais Onective Webcnodn.ntleCnarat Interactive B la a ta Inter ebA Media Plane kW Netthin Digital competitive advantage for our clients A different World A different network www.isobar.net Via Durini, 28 . 20122 Milano Italia . Tel: +39 02 776961 Fax: +39 02 77696263 . E-mail: [email protected] 20 serva al search un budget superiore a 50 mila euro l’anno; il 40% addirittura destina meno di 5 mila euro. Tuttavia, il 62% dei marketer ritiene che incrementerà il budget nei prossimi 12 mesi (il 23% pensa di aumentarlo di oltre il 25%, come indica JupiterResearch/Sempo survey, advertiser, France, Italy and Spain, 01/2007). Nel contempo, il mondo dei motori di ricerca si sta sensibilmente modificando, soprattutto per la moltiplicazione dei canali di ricerca e delle funzioni di personalizzazione. Alcune aree stanno avendo una crescita esponenziale nelle preferenze degli utenti, in particolare per quanto riguarda le news, le immagini e i video. Su Virgilio, per esempio, le ricerche inerenti il settore video, hanno un peso sul totale che è cresciuto del 460% nell’ultimo anno; le richieste di immagini sono aumentate addirittura di cinque volte dal 2004 (Fonte: Virgilio/Telecom Italia, analisi interna, maggio 2007). E naturalmente i marketer contano di seguire questi trend, dichiarando che svolgeranno sempre di più delle campagne di local search (43%), mobile search (18%), video search (14%), come segnale JupiterResearch/Sempo survey, advertiser, France, Italy and Spain, 01/2007. La sfida rimane quella di affrontare la polverizzazione dei canali di ricerca da una parte, seppure concentrata attualmente in larga misura attorno all’offerta di Google, con l’impatto che stanno avendo i singoli individui, non solo come produttori di contenuti in grado di influenzare le decisioni di altre persone, ma anche come risolutori diretti di istanze di ricerca attraverso servizi come Yahoo! Answer il quale, in meno di un anno, ha già conquistato in Italia oltre due milioni di persone. STRUMENTI Dall’Sms all’Mms, passando per il Vms, una panoramica dell’offerta Pubblicità, settore in movimento Ora, è un mercato maturo sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo, grazie al bouquet completo di prodotti disponibile Roberto Barberis responsabile sales & marketing Dada Ad L a pubblicità tramite dispositivi mobili ha subito nel corso degli ultimi due anni una fase di grande accelerazione con tassi che, per quanto concerne il mercato italiano, mostrano una crescita di circa il 90% del fatturato su base annua. Il marketplace italiano si qualifica come uno dei più maturi del mondo sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo con un bouquet di prodotti che va dall’Sms promopubblicitario al banner all’interno del portale. L’Sms promo-pubblicitario è sicuramente il prodotto più rinomato; un prodotto che, negli anni, ha saputo adattarsi alle diverse esigenze degli inserzionisti: dalla brand awarness alla product promotion e che, attualmente, si attesta a una quota di mercato pari a circa il 65 per cento. Si dimostra in crescita anche il mercato degli Mms, tecnologia che lentamente si affianca e logora quote di mercato all’Sms. Superate le problematiche iniziali legate alla disponibilità di dispositivi in grado di leggerne i contenuti, oggi, l’Mms diventa un prodotto decisamente interessante per gli inserzionisti pubblicitari che trovano in questo prodotto grande libertà nell’utilizzo di immagini, testo e colore. Il mercato Mms, attualmente, rappresenta una quota del 15% del totale degli investimenti mobile in Italia, tuttavia si stima4 22 che, entro la fine del 2007, tale quota superi il 35 per cento. Interessante, infine, la quota di mercato detenuta anche da un prodotto di nicchia come il Vms, ossia il videomessaggio che, con circa il 10% del totale degli investimenti, rappresenta oggi la forma più evoluta di messagging attraverso dispositivi mobile. Accanto a quest’offerta di prodotti push, già in una fase di maturità almeno dal punto di vista tecnologico, va innestandosi tutta l’area di prodotti pull, compostata da banner, grid, interstitial, nowlett e altro ancora. Proprio da questo mercato probabilmen- te arriverà la spinta che porterà entro cinque anni il fatturato globale della pubblicità mobile dall’attuale mezzo miliardo di dollari ai cinque miliardi di dollari previsti dagli analisti entro il 2009. L’evoluzione delle piattaforme di navigazione mobile, il passaggio da linguaggi come il Wml al Xhtml insieme a un parco hardware sempre più aggiornato e performante si pongono oggi come basi per lo sviluppo di sistemi di comunicazione pubblicitaria sempre più complessi, ove l’utente non è più solo spettatore, ma anche attore e, dunque, parte attiva in un discorso di marca. STRUMENTI E-mail marketing, un modello di efficacia riconosciuto dal mercato Scatta la stagione della maturità Dal 2005 a oggi, le spedizioni effettuate in Italia crescono al ritmo del 6,4% medio mese su mese con una tenuta costante dei tassi di clickthrough sulle mail inviate. Un balzo superiore alla banda larga I Marco Rivosecchi presidente Kiwari e coordinatore Taskforce sull’e-mail marketing di IAB Italia n Italia, l’e-mail marketing gode di ottima salute e approda finalmente allo stato di legittimazione e di maturità nel mercato pubblicitario. Le statistiche ci dicono che, dal gennaio 2005 finora, le spedizioni effettuate in Italia crescono del 6,4% medio mese su mese con una tenuta costante dei tassi di clickthrough sulle mail inviate. Questa crescita è di ben tre volte superiore al tasso di crescita degli utenti in Italia sulla banda larga. La tenuta dei tassi di clickthrough indica che, all’aumento della pressione della comunicazione non corrisponde una diminuzione di interesse da parte di chi le riceve. Al contrario, la richiesta da parte di cittadini e consumatori di ricevere comunicazioni legittime e informazioni per loro rilevanti attraverso la posta elettronica è forte e costituisce una grande opportunità per le imprese e per la pubblica amministrazione per stabilire un canale interattivo, e a basso costo, di relazione con la propria base di clienti e cittadini. L’e-mail marketing si conferma quindi come uno degli strumenti più efficaci disponibili alle aziende per promuovere campagne di branding, acquisition, cross/ up selling e di loyalty. Le concessionarie puntano sull’aggiornamento degli indirizzi e all’incremento dei punti di profilazione per offrire agli investitori liste sempre più efficaci. Esistono tuttavia anche aree critiche: a una ma- turità di mercato non corrisponde oggi un sistema di relazioni tra listowner e Isp evoluto. A differenza di altri paesi dove, da tempo, sono state implementate iniziative utili a differenziare tra spam e operazioni legittime di e-mail marketing (per esempio, il whitelisting) da parte di Isp, nel nostro Paese questi accorgimenti sono ancora totalmente assenti. Ciò causa una significativa perdita di deliverability, ovvero la capacità di consegnare le e-mail da parte degli operatori. IAB Italia ha deciso di intervenire su questo stato di cose con la costituzione di una Taskforce sull’e-mail marketing. Una trentina di aziende aderenti a IAB Italia e attive in ruoli diversi della filiera dell’e-mail marketing (tra cui editori, concessionarie e fornitori di tecnologie di spedizione), ha scelto di partecipare alla Taskforce per promuovere l’adozione di una prassi comune tra tutti gli operatori nel definire regole di qualità e di best practice nel nostro campo. Un set di golden rule come riferimento per le aziende che vogliono certificarsi come operatori legittimi di e-mail marketing è in fase di definizione. L’obiettivo è quello di stabilire regole e protocolli di intesa con tutti i principali Isp per creare delle regole di buona coesistenza, in grado di migliorare le possibilità che i messaggi inviati da operatori legittimi raggiungano le caselle degli utenti. VOGUE, GLAMOUR, VANITY FAIR TI DANNO APPUNTAMENTO SU WWW.STYLE.IT MODA, BELLEZZA, EROS, TENDENZE, ATTUALITÀ. È IL MOMENTO DI DIRE LA TUA, TUTTI I GIORNI. 24 STRUMENTI Display advertising, suggerimenti per concessionarie e investitori Elogio della convergenza Podcasting e video spot: sono un’opportunità in più? Oppure sono un nuovo segnale di convergenza tra i mezzi? Ecco una panoramica del mercato V Simona Zanette department manager Zed Digital Italia ideo spot è un termine semplice da tradurre dal mondo media tradizionale a quello digitale: uno spot tv trasformato in versione fruibile da piattaforma digitale, sia essa mobile o web based, mentre per il podcasting occorre spendere qualche riga a raccontare di cosa si tratta, poiché non sono così certa che questo ennesimo termine “tecnico” sia già entrato nel vocabolario comune. Il podcasting è un sistema che permette di scaricare in modo automatico documenti (generalmente audio o video) chiamati podcast, utilizzando un programma (client) generalmente gratuito chiamato aggregatore o feeder. Un podcast è perciò un file (generalmente audio o video), messo a disposizione su internet per chiunque si abboni a una trasmissione periodica e scaricabile automaticamente da un apposito programma. Nulla a che vedere, o quasi, con l’iPod, anche se il nome potrebbe trarre in inganno, il podcast non per forza necessita di un iPod per essere visto o ascoltato. Possono essere una nuova opportunità di comunicazione per gli investitori? Sicuramente una opportunità aggiuntiva alla tv o ai video schermi posizionati nei locali, in metropolitana, o per strada, o ancora al cinema, per chi vuole far vedere il proprio spot pubblicitario. Solo poche regole e suggerimenti per le concessionarie e gli investitori: attenzione alla qualità della digitalizzazione, alla durata dello spot che se è meno di 30” è più fruibile, e alla ripetitività dello stesso durante la navigazione…va bene rispettare il concetto di frequenza ma ricordiamoci che qui, tra uno spot e l’altro, non c’è sempre un contenuto video di almeno 30 minuti…, soltanto un utente che naviga una pagina silente e che va rispettato. Consiglio di utilizzare il metodo dell’antibiotico: calcolare la giusta dose perché poco non ha effetto e troppo irrita. Mentre nel caso dei podcast, francamente o l’investitore sponsorizza dei contenuti interessanti, o a parte me e pochi amici malati di pubblicità, chi mai dovrebbe scaricarsi dei puri testi pubblicitari della marca “x” o “y”? Questi due fenomeni però ci fanno tornare a ragionare sul tema importante della convergenza tra mezzi di comunicazione, veicoli e contenuti. La direzione, per un Paese come l’Italia, dove la televisione analogica terrestre ha ancora una penetrazione sul target allargato della popolazione, pari al 90%, è che il televisore continui a essere la scatola magica che, adeguatasi all’evolversi del mondo della comunicazione e alla sempre crescente digitalizzazione dei contenuti, si rinnova nel suo ruolo di teleschermo sul mondo. Non ci sono mezzi, formati, veicoli che muoiono, ci sono solo realtà che, per stare al passo con la tecnologia, con l’evolversi della società, grazie al progresso tecnologico, si modificano e si vestono di nuovo, cambiando nome o mantenendo quello che avevano in origine, ma continuando a servire al meglio la necessità del pubblico di vedere delle immagini e di ascoltare delle “storie” che per 30” emozionino e facciano sognare. 26 STRUMENTI Web 2.0, un’opportunità di presenza globale L’insieme di modelli di comunicazione È tutto meno che below the line, come viene considerato, infatti, ha modalità specifiche di interazione e si basa su linguaggi propri Maurizio Sala presidente Art Directors Club Italiano “V oglio aumentare il numero dei miei utenti: apro su Second Life.” “Voglio dialogare col mio pubblico: chiediamo loro di girarsi un video e di postarlo sul nostro sito”. “Non ho soldi per andare in tv: facciamo un video virale e postiamolo in rete”. Sono tre desideri legittimi di un’ipotetica azienda di oggi, e sono tre soluzioni sbagliate a quei desideri. Second Life ha meno di 6 milioni di utenti su scala globale e mai più di 20 mila visitatori in contemporanea da tutto il mondo. Per navigarlo devi scaricarti un player e poi fare un tot di esercizio se vuoi muoverti lì dentro senza sembrare un avatar alticcio. Sono tutte barriere colossali ai fini di un afflusso cospicuo di traffico, e se quello è il traguardo desiderato andare su Second Life non serve. Serve molto, viceversa, come elemento d’immagine che qualifica il brand attraverso la sua presenza in quel luogo. Un po’ come avere una vetrina a Beverly Hills: fatturato risibile, ma brand reputation alta. La morale è che Second Life va usato per questo obiettivo e non per l’altro. Ma devi saperlo. YouTube ha ampiamente fatto proseliti e ormai sono centinaia i siti che chiedono il contributo video di user generated content. Debuttare oggi con la medesima richiesta ci metterebbe in coda con tanti altri che chiedono la stessa cosa, visto che la gente ha due mani e solo qualche ora al giorno a disposizione per giocare con telecamera e cellulare fuori dal lavoro o da altri legittimi impegni, a quanti sitimandami-il-tuo-video può rispondere positivamente? Certo non a molti e probabilmente quelli che sono già in rete hanno un vantaggio su chi arriva ora. Morale: pensiamoci bene prima di partire oggi con un modello del genere e poi finire con pochi contributi fra le mani a fronte di aspettative nettamente maggiori. Ma devi saperlo. Costruire un meccanismo virale è cosa molto complessa. Servono insight psicologici potenti sui quali agire, serve una conoscenza profonda del proprio target e delle modalità con le quali si relaziona alla rete, serve una competenza creativa notevole perché ciò che va generato è un gradimento così alto da spingere un essere umano a farci da portavoce presso altri esseri umani mettendoci la sua faccia. Serve poi sapere dove e come seminare il video affinché la viralità scatti nel modo più fluido. Serve che tutto questo sia appoggiato su una qualità esecutiva tale da incoraggiare l’invio e non scoraggiarlo. Insomma serve mettere in piedi un meccanismo di lavoro sofisticato e professionale, equivalente ma vorrei dire superiore al livello di competenza necessario per creare e varare uno spot. Morale: ridurre tutto questo a una semplice opportunità di money saving è un autogoal annunciato. Ma, anche questo, devi saperlo. La morale delle morali è che oggi il web è tutto meno che below the line, come da molti considerato nel nostro Paese. A questo punto del suo sviluppo stiamo parlando di un insieme complesso di modelli possibili di comunicazione, ognuno con modalità specifiche di interazione, linguaggi propri e conseguenti opportunità di presenza globale e significativa per la marca che volesse approfittarne. C’è il mondo del search, il mondo degli ambienti virtuali, il social software, i mainstream media, le piattaforme di e-commerce. Ognuna di queste realtà è un pianeta a sé stante e al tempo stesso interagente con gli altri. Ognuna di queste realtà presenta canali utili alla comunicazione corporate. Canali che funzionano in modo proprio e peculiare, che hanno un loro momentum ottimale che non dura per sempre. Perciò, o li conosci davvero per quello che sono e ti comporti di conseguenza o rischi di mancare l’obiettivo. Inoltre, e questo amplifica la complessità del sistema, è un mondo diversificato che cambia velocemente. Il web di luglio 2007 è profondamente diverso dal web del luglio di un anno prima, e qualcosa mi dice che molto presto parleremo di modalità che adesso non esistono neanche. Conclusioni: “il mio amministra-4 28 tore delegato non crede in internet” è una frase preistorica che speriamo di non sentire più alle riunioni. “Il mio advisor dice che il vostro costo onorario è alto” è un suicidio di marca in diretta che andrebbe evitato, visto che stiamo parlando di operazioni che creano alto brand value attraverso professionalità composite e sofisticate, per questo non riconducibili a listini da colf. Infine, “Vi taglio per l’ennesima volta le commissioni d’agenzia, ma voglio che mi por- tiate nuove competenze multimediali” è un interessante paradosso italiano contemporaneo che non trova spiegazioni plausibili, a meno di credere che la creazione e formazione di nuove professionalità non nasca dall’investimento finanziario strutturale ma piova dal cielo in forma copiosa e gratuita. Concludo parafrasando un vecchio titolo dell’adv classica: Web is the beef? La risposta oggi è sì, senza dubbio. E allora comportiamoci di conseguenza. STRUMENTI Questo tipo di targetizzazione è il tema più attuale del settore Behavioral, ovvero la profilazione comportamentale dell’audience La tecnica prevede la possibilità di identificare le attività online dei navigatori in modo da servire loro pubblicità attinenti le loro abitudini di navigazione. I dati ottenuti sono in forma anonima I Pino Morra business development manager 24/7 Real Media nsieme all’erogazione online delle pubblicità, gli AdServer consentono funzionalità di segmentazione aggiuntive: alcune simili a quelle dei media tradizionali, come il geotargeting, altre peculiari del nuovo media, come il keyword targeting e il riconoscimento delle tecnologie utilizzate dal navigatore (browser, sistema operativo e banda di connessione). Il tema più attuale in questo campo è la targetizzazione comportamentale, il cosiddetto behavioral. In realtà, se ne era già parlato alla fine degli anni 90, ma quei tentativi sono falliti. Oggi, la tecnologia sembra più matura e, soprattutto, si prevede a breve un’accelerazione a seguito delle recenti acquisizioni dei principali AdServer (DoubleClick-Google; AdTech-Aol; RealMedia-Wpp; aQuantive [Accipiter+Atlas]Microsoft; RightMedia-Yahoo!). La tecnica prevede la possibilità di identificare i comportamenti online dei navigatori e così di servire loro pubblicità attinenti le loro abitudini di navigazione recenti. La raccolta delle informazioni può essere fatta sia a livello di singolo sito sia di gruppi di siti (il cosiddetto network), ma anche tramite i controversi adware, applicativi gratuiti, che però spesso operano all’insaputa dell’utente: particolare che li fa classificare tra gli spyware e disabilitare dagli antivirus. Attualmente, la maggior parte delle informa- zioni di utilizzo della rete sono raccolte dagli AdServer tramite cookie, piccoli file di testo che l’AdServer scarica e salva sul Pc del navigatore etichettandolo. In tal modo si registra la fruizione dei siti, i contenuti maggiormente visitati, la frequenza di navigazione e l’ultimo accesso effettuato. Tutti i dati ottenuti sono in forma anonima e sono analizzati per creare gruppi di utenti omogenei per comportamento di navigazione, a cui esporre pubblicità coerente in occasione di successive visite. Così, per esempio, si possono definire utenti interessati a prodotti automobilistici, e servire loro pubblicità inerente quando stanno visitando pagine di altro contenuto, come finanziario o turistico. Ultimamente, e come già accennato, è prevedibile una forte accelerazione di queste tendenze, si è diffusa la tecnica di migliorare la profilazione comportamentale registrando, non solo le pagine viste, ma anche le parole chiave utilizzate nei motori di ricerca, nonché (e non meno importante) analizzando l’acquisto online di prodotti: si pensi alle enormi possibilità informative in chiave di profilazione comportamentale delle banche dati di servizi come PayPal o Google Checkout. È molto probabile che la migliore segmentazione sia ottenibile da una adeguata combinazione delle tre tecniche. 29 Questo tipo di profilazione, possibile solamente e specificamente per la pubblicità web, sposta l’attenzione dell’inserzionista pubblicitario dal contenuto di un sito al navigatore. Il Behavioral ricorda da vicino gli stili di vita delle ricerche psicografiche, con la differenza, a tutto vantaggio dell’online, che le ricerche sui media analogici tradizionali sono campionarie e, quindi, ci danno la probabilità con cui un’inserzione è stata vista e, altrettanto su base statistica, ci danno il profilo dell’audience cui è stata esposta. Invece, su internet i contatti pubblicitari sono misurati a uno a uno e, altrettanto i dati relativi alle profilazioni, sono puntuali e non statistici. In definitiva, l’audience di una campagna internet è un pubblico misurato e non una probabilità statistica. Per l’inserzionista questi sistemi rappresentano un progresso notevole. Non che i sistemi statistici usati per i media tradizionali analogici non siano attendibili; soltanto questi sistemi digitali sono intrinsecamente superiori. Sintetizzando con il Behavioral si sposta il focus della pubblicità dallo spazio al consumatore, ai suoi interessi, ai suoi hobby o ai suoi bisogni commerciali, con il beneficio per l’inserzionista di ridurre la dispersione di risorse nel colpire un pubblico non interessato al messaggio. Si va affermando un nuovo paradigma comunicazionale: non si compreranno più pagine o spazi pubblicitari, bensì si raggiungeranno persone interessate a uno specifico argomento. Un prossimo sviluppo per questa segmentazione sarà la possibilità di incrociare i dati comportamentali con quelli ottenuti tramite registrazione al sito o a un suo servizio. In tal modo, si potranno integrare i dati comportamentali con elementi di genere, età, reddito, in una parola i classici dati sociodemografici. Ma come sempre, anche in questo caso, esiste il Si è diffusa la tecnica di migliorare la profilazione comportamentale registrando non solo le pagine viste, ma anche le parole chiave utilizzate nei motori di ricerca, nonché analizzando gli acquisti effettuati online di prodotti rovescio della medaglia. Innanzitutto, per gli editori l’implementazione di queste tecnologie nei siti è complessa; la cosa viene però assai semplificata dagli AdServer che si fanno carico dell’innovazione tecnologica necessaria. Inoltre, è determinante la dimensione dell’universo di riferimento. Come accennato la profilazione basata sulle pagine-viste sarà tanto migliore quanto più ampia sarà la base dati, sia in termini quantitativi di utenti unici e pagine viste sia qualitativi di profondità dei temi trattati. In altre parole, è necessario avere siti (o sezioni qualora la profilazione venga fatta a livello di singolo sito) non solo molto navigati ma fortemente specializzati in quanto ai contenuti, altrimenti i segmenti comportamentali non saranno sufficientemente grandi da essere significativi da un punto di vista di marketing. Poiché in Italia esistono pochissimi siti singoli con queste caratteristiche, sarà necessario raggrupparli in network, con relazioni anche solo funzionali per lo scambio delle informazioni. Qui nasce il problema della proprietà del dato sui comportamenti dei propri navigatori, ovvero della riservatezza a livello commerciale dell’informazione che, al limite, potrebbe essere condivisa anche con i concorrenti. Quanto una simile prospettiva può fare felice un editore e il suo marketing? Da ultimo resta il problema più delicato: la privacy del navigatore. Conoscerne lo stile di navigazione e, quindi, i suoi gusti e le sue preferenze, insieme ai suoi bisogni è un’informazione che se non viene trattata con la massima rigorosità può facilmente risolversi in una invasione della sfera privata del consumatore. Per non infrangere i diritti del navigatore sanciti da una specifica legge, tutti gli operatori sono attentissimi a non collezionare nessuna informazione che possa identificare l’utente, ma la vastità del tema richiederebbe una trattazione a parte. Appare evidente in conclusione come gli AdServer siano l’unica tecnologia a consentire non solo l’applicazione di singole profilazioni, ma anche la loro equilibrata combinazione. Infatti, non esiste una segmentazione migliore delle altre, ma il meglio lo si ottiene con un sapiente mix di tutte le tecniche disponibili. Essendo queste procedure molto complesse e onerose per l’enorme mole di dati da gestire, si manifesta sempre più strategico il ruolo delle piattaforme di gestione online della pubblicità, importanza che spiega come mai si sono viste ultimamente tutte queste acquisizioni societarie. 30 STRUMENTI Potenzialità di tutto il ciclo di comunicazione Brand o Direct response per stimolare il ritorno Marco Caradonna general manager Dmc L In che modo i nuovi media possono supportare le strategie di acquisizione; come si definiscono i pesi di ciascun tool; infine, cosa vuol dire ottimizzare una campagna ongoing e potenzialità di internet si estendono su tutti i fronti del ciclo di comunicazione e la sua capacità di influenzare il processo decisionale del consumatore è un dato di fatto. Si presta a campagne di advertising e comunicazione di branding al pari degli altri mezzi di comunicazione di massa aggiungendo in particolare l’elemento interattività che consente di fare leva sul coinvolgimento dell’utente. È l’unico mezzo che permette di stabilire un contatto con il consumatore e di “accompagnarlo” durante il suo processo decisionale attraverso un dialogo continuativo. È un efficacissimo strumento di acquisizione per raggiungere target specifici o nicchie, stimolare una risposta e ottenere una conversione, garantendo inoltre l’estrema misurabilità di ogni iniziativa condotta secondo queste logiche. Per ottenere il massimo da questo mezzo in chiave di acquisizione occorre saper orchestrare sapientemente un processo lineare e utilizzare le opportune accortezze: definire in modo chiaro gli obiettivi e i risultati attesi, mirare a molteplici segmenti di target, scegliere gli strumenti giusti, misurare i risultati in modo corretto e, soprattutto, gestire quotidianamente il piano di acquisizione per migliorare costantemente i risultati. Brand response o Direct response sono in realtà due facce della stessa medaglia: stimolare un’azione da parte dell’utente misurando i ritorni generati da ogni canale/strumento. Brand response è di fatto una modalità elegante per definire una tecnica di acquisizione che utilizza in logica direct strumenti più tipicamente di advertising, che permettono dunque di avere anche un certo impatto sulla marca. Degli strumenti disponibili sul web vi sono alcuni particolarmente indicati per iniziative di direct response e altri “lavorano” anche sul piano del branding e dell’engagement. Il giusto mix dipenderà dagli obiettivi, sia in temini quantitativi sia strategici. Chiarezza sugli obiettivi Quanti clienti si vogliono acquisire? Quanti ordini e sottoscrizioni? Quale obiettivo di fatturato è atteso dal web? Si punta a notorietà e branding? Sembrerebbe facile rispondere a queste domande, ma moltissime aziende si trovano in difficoltà, semplicemente perché non siamo abituati a farlo quando si parla di comunicazione. Avere chiari obiettivi, aspettative e indicatori attraverso cui verificarne l’effettivo raggiungimento è un punto fondamentale di ogni strategia di acquisizione. Strategia, budget, attività e misurazione saranno funzionali agli obiettivi. Se quest’ultimi non sono chiari il rischio è ritrovarsi con una campagna di branding che, nell’immediato, non genera sottoscrizioni e la conseguente errata convinzione che il mezzo non funziona. Il target: somma di segmenti o nicchie Il modo migliore per approcciare internet nel condurre campagne di conquista o acquisizione, è ragionare su molteplici segmenti di target diversi per tipologia di profilo: interesse, attitudine, predisposizione all’acquisto. A ogni segmento di target corrisponde un differente mix di strumenti e, in particolare, uno specifico messaggio. Per ciascun segmento cambieranno inoltre i risultati ottenibili e i relativi costi di acquisizione. Il primo passo è individuare i diversi segmenti di target potenziale, descriverne il profilo, dimensionarne la numerosità e comprendere quali i canali e gli strumenti più indicati per raggiungerli. Canali e strumenti: definire il giusto mix Canali e strumenti da utilizzare sono totalmente dipendenti da target e obiettivi. La costruzione del corretto mix è basata su un approccio modulare, che coinvolge innanzi tutto gli strumenti che consentono di raggiungere l’utente in una fase avanzata del processo decisionale (per esempio keyword adv sui motori di ricerca) e gli strumenti a basso rischio, ossia impostati su modelli di remunerazione basati sulle performance ovvero i risultati generati (pay-per-performance). Per poi estendere i volumi tramite l’utilizzo di strumenti a maggior copertura secondo una logica response. Ogni canale e strumento avrà dunque una curva di ritorno potenziale, ossia il volume di risultati che è in grado di generare al crescere dell’investimento. Il corretto media mix è costruito sulla base del costo di acquisizione massimo sostenibile allocando in modo modulare il budget su ciascuno strumento. Ottimizzare la campagna e migliorare i risultati in corsa Il lavoro vero inizia dal giorno in cui la campagna di acquisizione va online. Ciò che fa la differenza è l’abilità di misurare in tempo reale i ritorni generati da ogni strumento/creatività e intervenire nel caso ci sia qualcosa che non funziona rispetto alle attese. Il modo più veloce è intervenire sul cambio di creatività tramite l’utilizzo di uno strumento di adserving per la gestione centralizzata dell’erogazione dei messaggi pubblicitari. A tal proposito è sempre opportuno avere a disposizione come minimo 3-4 varianti creative e un concept di back up. Si passa poi a ottimizzare posizioni, formati ed eventualmente gli strumenti che performano sotto le attese. In questo caso è indispensabile la flessibilità e la collaborazione dell’editore per riuscire a effettuare delle variazioni tempestive. Ciò che più conta in questa fase, a parte l’analiticità e il know-how, è il sangue freddo: vedere erogare 10 - 20.000 euro al giorno che non generano i risultati sperati e mantenere la lucidità per capire cosa non ha funzionato e dove intervenire per migliorarne le performance non è una qualità comune. Occorre la struttura giusta: un team di consulenti in grado di gestire sapientemente la campagna garantendo la flessibilità necessaria, un team di creativi che sa cosa vuol dire generare risultati, degli strumenti tecnologici in grado di facilitare il reporting, l’analisi e la gestione. Qualsiasi tassello della filiera che non funziona a dovere si traduce direttamente in un inesorabile spreco di budget continuativo. 31 ASSOCIAZIONE Il battesimo della prima edizione Un nuovo brand nato in Europa è Interact Dopo Bruxelles, l’anno prossimo, sarà la volta di Berlino. L’evento sarà organizzato in collaborazione con i partner Alain Heureux presidente IAB Belgium e IAB Europe Il 4 e 5 giugno 2007 oltre 500 persone da tutta Europa si sono riunite a Bruxelles per scoprire la prima edizione del nuovo prodotto di IAB Europe: Interact. Ogni anno i capitoli europei di IAB inviteranno i propri soci, le aziende e gli investitori a radunarsi insieme in un’unica città con l’obiettivo di fornire uno status sulla industry digitale e interattiva, offrendo visioni e prospettive per l’anno seguente e creando notevoli opportunità di networking. L’anno prossimo a giugno, Berlino sarà la città che ci ospiterà: segnatelo già in agenda. L’evento sarà sempre ospitato da una delle IAB nazionali e sarà in collaborazione con alcuni partner come Wfa, Eaca o Fedma. Ma torniamo a Bruxelles. Il primo giorno di Interact ha offerto agli intervenuti l’occasione di lavorare intensamente su materie specifiche: durante la mattina IAB US e IAB Europe hanno spiegato a 8 nuove uffici IAB il processo per costruire un’associazione nazionale di successo per il mercato europeo: l’anno prossimo il network di IAB Europe dovrebbe crescere da 13 paesi a circa 21, grazie alle aperture delle sedi in Svezia, Norvegia, Portogallo, Lussemburgo, Croazia, Romania, Irlanda e Turchia. Intorno a mezzogiorno, con Alison Fennah di Eiaa (associazione partner dell’evento) è stata aperta ufficialmente la prima edizione di Interact. I risultati dal primo AdEx benchmark di sempre sull’Europa sono stati condivisi con molti partecipanti: l’Europa ha speso circa 8 miliardi di euro nell’online marketing, riducendo il gap con gli Stati Uniti e i loro 12 miliardi di euro. Durante l’ora di pranzo, le IAB nazionali hanno organizzato un Board Meeting, oc- casione per lavorare sui propri piani generali e definire la mappa-guida futura. Nel pomeriggio circa 250 ospiti si sono divisi in 4 gruppi di lavoro: Blogging, EU Regulation, AdEx benchmark e Audience measurements. Questi i quattro temi affrontati con gli esperti internazionali, che hanno fornito linee guida per le molte nuove taskforce che lavorano attraverso il network di IAB Europe. Nella serata è arrivato il momento, oltre che del network e delle relazioni, per un primo incontro di scenario con Joel de Rosnay, il quale ha annunciato che, in pochi anni, internet diventerà un aspetto comune della nostra vita al pari dell’elettricità, offrendo ai brand un canale unico per connettersi con i propri consumatori. Il secondo giorno di Interact è stata l’occasione di fornire agli oltre 500 professionisti intervenuti una panoramica sui temi attuali e su quelli che, nei prossimi mesi, interesseranno il web: a dar voce agli investitori è stato Bernhard Glock, responsabile media strategy di Wfa e di P&G. Glock ha indicato le priorità chiave degli advertiser per i prossimi anni sottolineando che il consumatore è il “capo” e che le agenzie devono aiutare i brand a connettersi efficientemente con il proprio target attraverso progetti concreti, dati e ritorno sull’investimento misurabile. È opinione di Glock che il network IAB sia una sorta di palestra per gli advertiser che vogliono confrontarsi con le regole del mondo dei new media. Jaap Favier, vice presidente Forrester, invece ha inspirato l’intera sala con le sue vision verso il web 2.0 e il social computing offrendo uno spaccato sui percorsi futuri. Alla commissaria europea della società dell’informazione, Viviane Reding, il compito di aprire il dialogo con l’industria indicando il suo contributo alla regolamentazione del mercato. Allo stesso tempo, la rappre- sentante della Comunità Europea ha sottolineato le sue aspettative, ovvero iniziative di auto-regolamentazione e di indicazioni su come migliorare la norme future da parte dei professionisti della rete. Con Adidas e Tourism of India si sono scoperti due casi interessanti che giocano con le regole del marketing integrato. Tara Moss da Isobar, invece, ha fornito alcune esperienze su come pianificare campagne crossmediali in Europa e ha mostrato strumenti in grado di aiutare i marketer, attraverso le nuove sfide del media planning. La giornata, poi, ha improvvisamente preso la via del talk show interattivo tra gli spettatori e i rappresentanti del marketing digitale: Esther Dyson, intervistata da un giornalista, ha parlato di consumatore, brand, agenzie e nuovi modelli di business. Infine, a chiudere i lavori di Interact 2007, gli scenari tracciati da Javier Zapatero di Yahoo! Europe, Bart Becks di Sbs Europe e Marc Bresseel di Mdas Europe. È sicuramente stato un “viaggio” molto lungo dopo circa 12 mesi di preparazione intensa e due giorni interattivi, seguiti (il 6 giugno) dal secondo IAB Worldwide Summit che ha radunato i capitoli IAB provenienti dal mondo intero per condividere casi e competenze. Il 2007-2008 è un biennio molto importante per l’intera industria digitale e interattiva e per i rappresentanti del comparto, ovvero IAB Europe. Infatti, oggi più che mai, i consumatori sono online, le agenzie specializzate si stanno fondendo per migliorare la loro autorevolezza e la loro posizione nel comparto e, quindi, il mercato ha bisogno di una voce forte per promuovere, regolare, difendere e formare continuamente tutti i protagonisti. Appuntamento a Berlino nel 2008, nel frattempo, chi ha partecipato può godersi i momenti passati a Bruxelles all’indirizzo www.iabeuropecongress.eu. 33 ASSOCIAZIONE L’interattività viaggia a ogni livello L’importanza di essere soci e fare web 2.0 È il punto di riferimento per la promozione e la divulgazione di cultura, regole e stili dei nuovi metodi di fare marketing e adv Paolo Peronaci coordinatore progetti e responsabile segreteria IAB Italia D efinizione, applicazione e sviluppo. Queste le linee guida di IAB Italia. L’associazione, nata in Italia nel 1998, a oggi rappresenta i più importanti player della comunicazione digitale interattiva italiana e internazionale. Da ormai 3 anni sotto la sapiente guida del presidente, Layla Pavone, e del vice presidente, Mauro Lupi, IAB Italia sta conoscendo uno sviluppo che, solamente durante l’ultimo anno, ha portato quasi a una triplicazione degli associati e l’ha vista trasformarsi in un punto di riferimento per la promozione e la divulgazione di cultura, principi, regole, stili e varianti dei nuovi metodi di fare marketing e adv sui media digitali interattivi. Puntando sull’engagement, vera forza ispiratrice e punto di partenza della comunicazione sul 2.0, IAB divulga la conoscenza di mercato, iapplicazioni e istandard del mezzo digitale, evidenziando internet come unico mezzo di comunicazione capace di raggruppare anche gli altri media in un solo contesto, fruibile in ogni luogo e in ogni momento. Oltre al main event IAB Forum, IAB Italia offre ai propri associati la possibilità di ottenere informazioni, dati e consigli proprio grazie a quel concetto di share of knowledge su cui si fonda il 2.0. Si parte dai dati sugli investimenti pubblicitari - forniti mensilmente in collaborazione con Nielsen Media Research , che offrono una panoramica sul confronto non solo fra internet e gli altri media, ma anche sulle variazioni annuali, per verificare nel tempo le performance degli investimenti su internet. Proprio questi dati confermano la rete come l’unico canale di comunicazione in cui la spesa in pubblicità cresce costantemente in media del + 45 per cento. Questo l’andamento che permetterà di raggiungere l’obiettivo che IAB si è posta: “10 before 10”, ovvero del raggiungimento del 10% di market share destinato al mercato pubblicitario sui media interattivi entro il 2010. IAB, inoltre, propone molte altre attività ai propri soci. Le Taskforce e i Gruppi di lavoro ne sono un esempio. Due quelle partite più di recente: “E-mail marketing” e “Ricerca”. La prima è stata creata appositamente per trovare una soluzione ai problemi di deliverability, spam, privacy legati al mondo delle e-mail; la se- conda è un rilevante progetto in cantiere che, entro l’anno prossimo, dimostrerà come internet sia il mezzo di comunicazione più indicato per generare brand awareness nel target. Va segnalato anche il costante confronto con IAB Europe, l’associazione che conta ormai 18 sedi a livello europeo. L’interattività esistente tra IAB Italia e IAB Europe, ancora una volta, è stata confermata dalla notevole delegazione di rappresentanti italiani che ha seguito i lavori di Interact, il primo grande evento a carattere internazionale completamente “made by IAB Europe”. A Bruxelles, il 4 e 5 giugno 2007, oltre 20 partecipanti italiani hanno avuto l’occasione di interagire, scambiare opinioni e informazioni, costruire e approfondire relazioni con specialisti ed esperti che, pur vivendo dall’altra parte del pianeta, condividono i medesimi interessi. Due le manifestazioni principali organizzate da IAB Italia: IAB Seminar, evento di mezza giornata, quest’anno dedicato al fenomeno delle Emerging Tv; IAB Forum, la due giorni dedicata al mondo della comunicazione interattiva. L’obiettivo della prossima edizione di IAB Forum è affermarsi non solo come una conferenza sul web marketing, ma come fiera del mondo digitale, spiegando ai non addetti ai lavori, ai clienti e agli investitori come realmente funziona la rete, anche attraverso il contributo di case history di ampio spessore. Casi che, ogni volta diversi, sono pubblicati nel Pamphlet IAB. E non finisce qui… IAB Italia, infatti, patrocina eventi ad hoc, che riservano agevolazioni per i soci, o ricerche in partnership. E ultimo, ma non in ordine di importanza, il blog ufficiale che, in collaborazione con Blogosfere, rappresenta quella piattaforma di comunicazione, scambio di opinioni e libera interpretazione che caratterizza oggi i fenomeni di social networking. Una comunicazione che, parallelamente a quanto accade sul web 2.0, rende sempre più l’idea di come oggi the response is the message su internet, una comunicazione che per IAB Italia fonda la sua importanza non solo sul rapporto one-to-one tra l’associazione e il singolo socio, ma anche tra e con tutti i soci, offrendo momenti di interazione, network, definizione, applicazione e sviluppo. 36 CaseHistory Azienda adidas adidas Group Italy Contesto Campagna “Impossibile is nothing” Target Uomini, over 18 Obiettivi strategici Realizzare una campagna di comunicazione integrata sui diversi media, capace di veicolare il messaggio con la stessa forza dello spot televisivo. Veicolare traffico all’area “Impossibile is nothing” del sito adidas. Air Italy Air Italy Risultati Intelia ha proposto ad adidas di: = Riprodurre online lo stesso spot creato per la televisione, senza la necessità di eccessive Grazie al suo particolare impatto, il wide spot ha permesso non solo di accrescere ulteriormente la brand awareness del cliente, ma anche di veicolare un’utenza numerosa e qualificata al sito adidas. Il suo reale successo, infatti, risiede nella capacità di generare click through rate elevatissimi, di gran lunga superiori a quelli dei formati adv tradizionali: nel caso specifico, oltre il 10 per cento. Azienda Obiettivi La compagnia Air Italy nasce come una nuova sfida che il comandante Giuseppe Gentile vuole vincere nel settore dell’aviazione civile. Già fondatore e direttore generale di Air Europe negli anni 90, il comandante Gentile all’inizio del 2005 decide di scendere nuovamente in campo. Air Italy, dopo i recenti dissesti nel settore, è la prima compagnia a superare l’esame della commissione economica e finanziaria dell’ente per l’aviazione civile. L’obiettivo di Air Italy è offrire servizi di trasporto aereo di tipo charter su rotte internazionali e intercontinentali, sviluppando gradualmente servizi regolari di linea/low cost da Verona per l’Europa e per altre città italiane. Affidabilità operativa e attenta gestione dei costi sono i principi che guidano Air Italy sin dal momento della sua nascita. = L’obiettivo di marketing è stato individuato nel comunicare le nuove tratte aeree di Air Italy sulla catchment area del Triveneto verso le principali città europee = quello commerciale è stato individuato nel generare traffico qualificato sul sito web per effettuare le prenotazioni. Strategia di comunicazione adidas Group Italy modifiche tecniche e creative; = Essere presenti su un canale con un’utenza giovane, dinamica, curiosa nei confronti delle novità e aperta a un uso innovativo della rete; = Stupire gli utenti attraverso un formato wide screen in grado, anche se per pochi secondi, di monopolizzare la loro attenzione. Da qui, la pianificazione di un interstitial wide spot sul canale musica di Leonardo nel corso di entrambe le flight della campagna. Strategia di comunicazione Nel ridisegnare il proprio posizionamento sul mercato non solo come compagnia charter, ma anche come compagnia aerea di linea in grado di vendere tramite il canale internet i biglietti aerei, Air Italy ha chiesto a Slash di promuovere online le nuove tratte aeree di volo dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona verso tutte le principali destinazioni europee. Per raggiungere tali obiettivi Slash ha realizzato un piano di comunicazione online proponendo una strategia volta a intercettare utenti in target secondo una pianificazione geolocalizzata al fine di portarli a conoscenza dell’esistenza della nuova compagnia per poi invitare gli utenti stessi a registrarsi al sito e acquistare voli Air Italy. Inoltre Slash ha realizzato un concorso online con l’obiettivo di creare un database di potenziali clienti provenienti dall’area. Slash si è occupata dello sviluppo del concept del concorso e della realizzazione del minisito, oltre che della pianificazione delle attività di display advertising sui principali siti geotergettizzati e sui principali portali locali. L’agenzia ha inoltre sviluppato le attività di search engine marketing e di direct e-marketing. Target Risultati Il target è costituito da utenti internet residenti nella catchment area del Triveneto. Circa 40 milioni di contatti lordi, 75.000 accessi al sito. Migliaia di utenti registrati al concorso. Background di marketing Scopri Scopri ii vantaggi vantaggi delle delle nostre nostre soluzioni! soluzioni! Dialog Dialog Ottimizza i tuoi investimenti online attraverso la nostra piattaforma di Marketing integrata. Via dei Piatti, 4 – 20123 Milano – www.edatis.it – [email protected] – Tel. 02-45476811 38 Azienda L’Azienda Trasporti Milanesi S.p.A (ATM) opera nel settore del trasporto pubblico della città di Milano e di 85 comuni della Provincia da circa cento anni. ATM è un’azienda all’avanguardia, sempre impegnata nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per una mobilità sostenibile, che si pone come obiettivi qualità, sicurezza e competitività in armonia con l’ambiente e con l’evoluzione socio-territoriale. Contesto Atm Gli utenti scelgono le informazioni da ricevere in base all’utilizzo del servizio ATM; l’efficacia del sistema MagNews è data dal meccanismo che garantisce la ricezione delle sole informazioni richieste sulle linee utilizzate, per esempio “Lavori in corso sulla linea 3...”, oppure “nuovo servizio di collegamento a...”. La soluzione è stata implementata e integrata al sistema informativo ATM e non richiede intervento umano specifico. Target La clientela che utilizza il trasporto pubblico nell’area di competenza ATM. Obiettivi strategici L’obiettivo principale di ATM è attuare una comunicazione puntuale con il target di riferimento allo scopo di: = Fidelizzare i propri utenti; = Ridurre significativamente il margine di insoddisfazione derivante dai possibili disagi del traffico; = Promuovere i servizi ATM. Strategia di comunicazione Atm Per la riuscita di questo progetto si sono utiliz- zati due strumenti: l’area di iscrizione utenti e la newsletter. In linea con gli obiettivi prefissati sono state realizzate due tiplogie di newsletter: “Info ATM” per tutti coloro i quali vogliono ricevere informazioni generiche sul trasporto pubblico, promozioni, abbonamenti e “Info viabilità” per ricevere le notizie relative alle linee ATM: deviazioni di percorso, interruzioni e altro ancora. La prima ha come scopo principale la promozione dei servizi ATM, la seconda ha l’intento di rendere consapevole gli utenti dei possibili e inevitabili disagi del traffico, così da limitare il senso di insoddisfazione che si crea se non si è informati tempestivamente dei cambiamenti. Nell’ottica della fidelizzazione è fondamentale stabilire un rapporto di fiducia tra l’azienda e la clientela. L’area di iscrizione, appositamente studiata per consentire agli utenti la possibilità di scegliere a quale servizio di newsletter iscriversi e selezionare le linee di percorrenza preferite, consente di fornire all’utente esattamente le informazioni che vuole ricevere lasciandolo soddisfatto del servizio sottoscritto; difficilmente un lettore soddisfatto deciderà di cancellarsi dalla lista. La gestione automatica dei contenuti della newsletter sulla base delle preferenze dimostrate dall'utente, all'atto dell'iscrizione al servizio, è resa possibile grazie all’utilizzo della piattaforma MagNews. Risultati Nei primi 6 mesi di attivazione del servizio (da novembre 2005 a maggio 2006) gli utenti registrati provenienti dal web sono stati circa 3.000; dopo un anno e mezzo dalla partenza gli iscritti hanno superato le 5.000 unità a conferma dell’effettiva efficacia del servizio. 40 Beauté Prestige International Jean Paul Gaultier Azienda Beauté Prestige International Beauté Prestige International per il brand Jean Paul Gaultier. Contesto Jean Paul Gaultier ha scelto Microsoft Digital Advertising Solutions per lanciare la sua nuova essenza Gaultier2 e festeggiare online San Valentino 2007 su MSN e Windows Live Messenger. Gaultier2 è un profumo sensuale e magnetico a partire dalla confezione: due flaconi uniti da una calamita e contenenti l’essenza per l’uomo e quella per la donna. Target = Adulti - uomini e donne. = Core target 25-35 anni. = Attenti alla moda e alle nuove tendenze. Obiettivi strategici = Promozione sul network Microsoft del lancio del nuovo profumo Gaultier2 in occasione di San Valentino (brand awareness). = Creazione di user engagement attraverso un concept creativo originale e impattante utilizzando le soluzioni Microsoft più in target. Strategia di comunicazione L’iniziativa speciale per Gaultier2 inizia a metà gennaio 2007. Un accattivante overlay teaser nella home page di Msn.it mostrava agli utenti come raggiungere il minisito Valentine2: uno spazio virtuale realizzato per scambiare messaggi, consultare il proprio oroscopo di San Valentino e scoprire la magia dell’attrazione e della seduzione attraverso un gioco di profumi ed essenze. Supportato da una comunicazione originale e impattante sul network Windows Live e MSN, Valentine2 prevedeva una campagna promozionale a 360 gradi: = Minisito personalizzato con il brand Gaultier2 = Bottone e overlay in home page di MSN = Promozione pubblicitaria ed editoriale dalla home page e dai principali entry point del portale come Windows Live Messenger e Hotmail. Le iniziative studiate all’interno dello speciale Valentine2 per creare brand awareness ed engagement sono state: = L’oroscopo di Valentine2: gli utenti potevano scoprire il proprio destino in amore con uno speciale oroscopo all’insegna del romanticismo, della sensualità e dell’inebriante aroma di Gaultier2. = Le e-card: bellissime e romantiche, pensate per scatenare la passione e l’attrazione fatale in chi le riceve. = La magnetic tower: quando il sentimento non è più un segreto tra due innamorati allora va urlato al mondo intero. Ogni utente poteva incidere su una placca metallica il proprio messaggio e attaccarlo sulla torre di Valentine2. Un modo unico per lasciare un segno e gridare il proprio amore agli utenti che ogni mese navigano il network MSN. = La personalizzazione di Windows Live Messenger: un meraviglioso sfondo dedicato all’amore da utilizzare nelle proprie conversazioni online per sentirsi ancora più vicini alla persona amata e in grado di rendere l’esperienza di Windows Live Messenger ancora più colorata e divertente. Risultati In sole due settimane: = Il minisito Valentine2 ha registrato 323.000 visitatori unici e 6.000 messaggi inviati e pubblicati dagli utenti. = La personalizzazione del Messenger by Gaultier2 ha generato 155.000 download. Guarda negli occhi il tuo target che cresce. Oggi le persone trascorrono sempre più tempo online. Microsoft Digital Advertising Solutions offre a chi investe in pubblicità l’opportunità di coinvolgere un pubblico sempre più ampio concentrando informazioni, interessi e relazioni nello stesso ambiente: MSN, Windows Live, Live Search, Office Online. http://advertising.microsoft.com/italia BPI Concorso Quizzero 42 Azienda Banca Popolare Italiana è la prima banca popolare costituita in Italia nel 1864. Il Gruppo opera nel settore degli investimenti, del credito al consumo e del risparmio gestito. Contesto e target Banca Popolare Italiana si proponeva come Banca con il conto Doppiozero per un target di utenza di fascia 20-50 anni, sempre attenta alle nuove proposte finanziarie, che accolgono, cercano e approfondiscono le novità presenti sul mercato. Obiettivi strategici Il piano di comunicazione ha visto la creazione di un concorso virale, denominato Quizzero e dedicato alla promozione del conto a zero spese di Banca Popolare Italiana. L’operazione ideata da Olà! è stata sviluppata con l’intento di raggiungere diversi obiettivi attraverso un gioco di carattere educational interactive, sviluppato tramite un breve quiz. Si è voluto ottenere un ampio numero di contatti per la creazione di un data base utile a Banca Popolare Italiana per comunicazioni online future. Inoltre, l’informazione veicolata dal gioco voleva incentivare il passaparola tra gli utenti, presentando Banca Popolare Italiana come una banca che offre un servizio di informazione all’utente in modo facile e veloce. Strategia di comunicazione Banca Popolare Italiana È stato ideato un minisito per il concorso Quiz- zero, cui si poteva accedere tramite formati impattanti all’interno di importanti portali come Alice, Libero, MSN, Tiscali, Yahoo! e alcuni altri. Il concorso di Banca Popolare Italiana coinvolgeva l’utente, lo informava tramite domande/gioco sulle caratteristiche del conto in promozione senza costi. Le domande erano sei di cui tre erano inerenti il conto Doppiozero, mentre altre tre (domande di cultura generale) avevano l’obiettivo di rendere sempre più presente nella mente dell’utente il concetto di zero. L’utente era spinto a rispondere alle domande, grazie alla possibilità di vincere uno dei sei Nokia 5660 messi in palio giornalmente, estrazione cui si poteva partecipare avendo risposto esattamente a tutte e sei le domande. L’utente aveva la possibilità di giocare nuovamente, se non aveva risposto esattamente a tutte le domande, solo previo invito da parte di un amico a partecipare nuovamente al concorso online. Risultati Banca Popolare Italiana ha ottenuto un data base di oltre 80.000 nominativi che gli ha permesso di creare un legame comunicativo diretto e continuativo con i partecipanti al concorso. Le campagne di e-mail marketing susseguenti, studiate da Olà!, hanno infatti riscontrato elevato gradimento da parte degli utenti, con tassi di lettura e di click superiori alla media di mercato. 44 Azienda Da diversi anni Gruppo BravoFly utilizza il sistema di ad-serving [ad.agio] fornito da Neodata Group, unica società italiana a sviluppare software per il delivery ottimizzato di messaggi pubblicitari sui new media, per gestire gli spazi pubblicitari su diversi siti: www.volagratis.it www.viaggiare.it www.tablethotels.it www.bravofly.com/.co.uk/.fr/.de/.es l’utente finale solamente le tariffe più convenienti per i voli in partenza dai due aeroporti più vicini alla propria collocazione geografica. Valore aggiunto del banner è il deep linking su ognuna delle offerte visualizzate, che permette all’utente di arrivare alla pagina di prenotazione del volo prescelto semplicemente con un click. Per completare l’operazione di prenotazione l’utente deve solo inserire i propri dati anagrafici senza effettuare ulteriori ricerche. Per testarne la validità è stata pianificata una campagna BravoFly per il sito Volagratis.it sull’home page di Tgcom.it dal 16 al 31 ottobre 2006. La campagna contiene due creatività: il banner ottimizzato sviluppato da Neodata Group e un banner gif standard raffigurante le offerte generiche di Gruppo BravoFly. Entrambi i banner sono visualizzati il medesimo numero di volte. Obiettivi strategici Risultati In occasione di ponti e festività Gruppo BravoFly pianifica campagne online ad hoc con offerte mirate ad attirare potenziali viaggiatori sui propri siti. Protagonista della campagna “Per il ponte dei Santi vola da” è la tecnologia Neodata. Nell’approfondire lo sviluppo di sistemi automatici di targeting comportamentale Neodata ha realizzato per BravoFly un banner ottimizzato, che utilizza tecnologia Flash e Xml, il cui contenuto è creato dinamicamente in base alla provenienza geografica dell’utente e alle migliori offerte presenti sul sito del cliente al momento della visualizzazione. Tale banner si pone tre obiettivi specifici: = Ottenere un Ctr superiore ai banner tradizionali; = Attrarre nuovi visitatori sui siti del gruppo BravoFly; = Migliorare la fedeltà dei viaggiatori che utilizzano i motori di ricerca per voli low cost mostrandogli soltanto quelle offerte maggiormente rispondenti ai propri gusti/desideri. Il banner ottimizzato ha rispecchiato gli obiettivi prefissati. A fronte di irca 800 mila impression per creatività, il banner ottimizzato ha ottenuto 788 click, il banner standard 264. Un lift tra i due banner pari a 2,94 indica che il banner ottimizzato è risultato essere ben tre volte più performante del banner standard in termini di Ctr. La validità del banner ottimizzato è stata ulteriormente confermata dalle sucessive campagne pianificate da BravoFly per il sito Volagratis.it utilizzando la tecnologia Neodata. È possibile erogare un banner il cui contenuto varia in tempo reale non solo in funzione della provenienza geografica dell’utente che lo visualizza, ma anche in base alla sue caratteristiche comportamentali e/o socio demografiche. Per esempio, tenendo conto dell’affinità di ogni utente per una certa categoria di prodotto, calcolata su comportamenti d’acquisto precedenti, è possibile determinare in tempo reale l’insieme di offerte più indicato per ciascun singolo utente. Gruppo BravoFly ha un progetto altamente innovativo nel campo del turismo online: offrire le migliori tecnologie di servizio per trovare, scegliere e prenotare il viaggio che si desidera alle tariffe più convenienti. BravoFly Contesto Strategia di comunicazione BravoFly L’obiettivo del banner ottimizzato è mostrare al- Cisco Human Network 46 Azienda Strategia di comunicazione Cisco Systems è un fornitore di networking per internet. Nata nel 1984 da un gruppo di scienziati della Stanford University, la società con sede a San Josè (California), oggi, è comunemente riconosciuta come la “Regina di internet”. È presente in Italia dal 1994, alla sua guida c’è Stefano Venturi, amministratore delegato di Cisco Systems Italy e vice president di Cisco Systems Emea. Per comunicare il nuovo brand, Cisco ha lanciato una importante campagna digital, focalizzata sulla video journey experience: una comunicazione in cui il video diviene spazio comune per tutti i punti in cui il marchio incontra gli utilizzatori finali. Ciò vuol dire essere presenti su tutte le piattaforme televisive innovative, mobile video, video instant messanger, video on banner, eccetera. Neo@Ogilvy ha pianificato una massiccia presenza con video box sui principali siti di news e su siti di sport/entertainment, oltre a iniziative speciali, come la personalizzazione del Messenger di Yahoo!, la sponsorizzazione del “Gazza Space” della nuova Gazzetta.it, la pianificazione del portale mobile di H3G, la realizzazione di una sezione co-brand su Rossoalice, il tutto in un’ottica rigorosamente web 2.0, in cui l’utente ha la possibilità di uploadare e condividere contenuti, partecipando alla creazione della rete stessa. Contesto Cisco ha lanciato il suo riposizionamento di branding con la campagna “Human Network”, focalizzata sul mutamento che il networking sta attraversando e che viene indicato come “terza fase”. Dopo la fase della pura connettività e quella dell’efficienza, siamo nell’epoca della rete fatta di persone, la cosiddetta “Human Network”, che tocca la vita di milioni di individui e dove sono gli utenti a determinare le nuove applicazioni. Cisco, che da anni crede e investe nel concetto di rete intelligente, fa il punto della situazione: la rete è la piattaforma per tutte le nuove funzionalità, e la Rete è Cisco. Questo tipo di approccio fa sì che l’utilizzo dei media digitali abbia rivestito una posizione centrale nell’attività di comunicazione. Il piano media digitale è stato realizzato dal centro media Neo@Ogilvy, mentre la creatività è stata realizzata da Ogilvy L.A. e adattata per il nostro mercato da Gruppo Ogilvy. Target Innovator ed early adopter, utenti che si connettono in primis con broadband e che fruiscono di un utilizzo maturo della rete. Obiettivi strategici Cisco = Brand awareness: lancio del nuovo posizionamento del brand Cisco. = Engagement del target. Risultati La campagna digitale ha ottenuto successo, catturando l’attenzione degli utenti, grazie a video molto emozionali e coinvolgenti. Il primo flight, on air da metà febbraio 2007 a fine aprile 2007, ha portato un elevato numero di utenti sul sito Cisco dedicato allo “Human Network”, su cui gli utenti hanno poi avuto l’opportunità di prendere parte al network Cisco, raccontando la loro storia. Per quanto riguarda la personalizzazione del Messenger di Yahoo!, la diffusione degli sfondi Cisco, all’interno dei quali sono stati veicolati i video, è stata decisamente positiva: circa 26.000 utenti Yahoo! Messenger hanno scaricato il Cisco Imvironment (in Italia, a marzo 2007 gli utenti Yahoo! Messenger erano 549.000, dati Nielsen Net View), sono stati inviati quasi 232.000 messaggi all’interno delle finestre di conversazione con il marchio Cisco, più di 4.000 utenti hanno cliccato sui video, approdando alla landing page Cisco “Human Network” (con un click rate superiore al 16%). 48 Azienda Obiettivi Strategici Display è una internet company fondata nel 1999 che ha realizzato il portale Costameno.it e che gestisce i canali shopping di Repubblica, MSN, Espresso, Kataweb e Fastweb. Aumentare il proprio portafoglio offerte grazie all’integrazione dei database prodotti dei clienti Pangora al fine di : - Aumentare i negozi online presenti sui propri canali shopping; - Offrire agli utenti un servizio più completo con un ventaglio di offerte più ampio; - Aumentare il volume di click generati e conseguentemente i risultati in termini di fatturato. Display Contesto Display Display è una realtà che opera nell’ambito dello shopping comparison, la funzionalità che consente all’utente finale di comparare prodotti e offerte online e che aumenta le opportunità di visibilità e vendita per chi vende grazie a internet. Grazie alle funzionalità di shopping comparison l’utente può, in pochi secondi, visionare e confrontare schede tecniche e comparare le offerte per gli articoli presenti giungendo così consapevolmente al termine della propria decisione di acquisto. Ai siti di e-commerce lo shopping comparison consente pertanto di far conoscere il proprio marchio e le proprie offerte a milioni di utenti ogni mese e di ricevere visite di utenti certamente interessati ad acquisire ulteriori informazioni prima di procedere all’acquisto. Modalità di integrazione Per rispondere agli obiettivi strategici di Display, Pangora ha creato un flusso dati ad hoc con le offerte dei merchant non gestiti direttamente da Display e ha offerto un feed Xml con tali dati aggiornabile giornalmente da Display. Attraverso il sistema Pangora, i siti di e-commerce coinvolti nell’operazione hanno pertanto esteso la loro visibilità e le loro opportunità di business non sostenendo costi aggiuntivi, ma potendo gestire la propria campagna in modo facile e veloce grazie all’interfaccia Pangora.com Target Risultati Il target a cui si rivolge Display è costituito dagli utenti interessati all’e-commerce per offrire loro il servizio di comparazione più esaustivo possibile, sia grazie al proprio sito Costameno.it sia grazie ai canali shopping dei suoi portali partner. Dal luglio 2006 i canali shopping di Display generano accessi sui merchant clienti di Pangora con ottimi risultati. Quasi 100 mila click mensili, pur con la stagionalità dettata dal commercio elettronico, per quasi 150 merchant serviti dalla piattaforma Pangora. 50 Azienda Enel S.p.A. Contesto Enel Ambiente Per rafforzare e consolidare in comunicazione il posizionamento di Enel come azienda impegnata nella ricerca di soluzioni per produrre energia a basso impatto ambientale, la divisione interactive di Saatchi & Saatchi (Saatchi & Saatchi Interactive) ha continuato la strada solo copy, già intrapresa nella campagna stampa, realizzando una campagna banner multisoggetto, semplice e innovativa. Enel S.p.A. Target Donne e uomini 25 - 44 anni, opinion leader. Obiettivi strategici Trasferire l’impegno di Enel nei numerosi progetti dedicati alla riduzione dell’impatto ambientale, e comunicare la propria leadership come fornitore di energia pulita e sicura. Strategia di comunicazione Alcuni dei soggetti pianificati sulla stampa sono stati reinterpretati in chiave web, sfruttando le peculiarità proprie del mezzo. Partendo dal concetto “la vera rivoluzione è non cambiare il mondo”, per il quale è stato realizzato un banner che mostra la trasformazione della terra dalle sue origini fino al 2007, anno in cui smette di subire alterazioni, sono stati realizzati altri 6 soggetti. Gli altri soggetti della stampa, riguardanti specifici ambiti di intervento (Emissioni Co2, Efficienza energetica, Energia eolica, Geotermia, Riciclo, Idrogeno), sono stati animati per innescare l’interazione degli utenti, al fine di coinvolgerli nell’impegno di Enel verso il futuro dell’ambiente. La pianificazione, curata da Carat Italia, ha previsto anche l’uso di formati overlayer, fuoriuscendo dai canoni classici del banner, affinché il messaggio fosse ancora più concreto e d’impatto. I temi trattati in campagna sono stati esplosi e approfonditi con la realizzazione di un sito internet dedicato. Risultati In otto settimane di campagna (18 dicembre 2006 - 25 febbraio 2007) sono stati deliverati più di 28,5 milioni di contatti (+21% rispetto al prenotato), con circa 337.000 click totali, raggiungendo un click rate medio dell’1,18 per cento. Il click rate dell’1,18% supera ampiamente i valori della media mercato che, a seconda del prodotto/servizio, si attesta tra lo 0,10% e lo 0,15 per cento. Al netto dei click registrati da Caffeeuropa.it, che non dispone di un adserver certificato, il click rate medio di campagna è dello 0,30%, ciò a certificare il buon esito della campagna e l’affinità dei siti selezionati. La comunicazione ha portato oltre 337.200 accessi al sito (click) da parte di utenti che, interagendo con le posizioni pubblicitarie online, hanno preso visione della comunicazione di Enel come fornitore leader di Energia pulita, sicura e a basso costo. La maggior parte dei siti a piano si sono dimostrati infatti affini alla comunicazione registrando click rate decisamente superiori alla media mercato. La scelta di utilizzare formati impattanti come l’overlayer e l’intestitial si è dimostrata vincente e in linea con la comunicazione, facendo registrare rispettivamente click rate dell’1,40% e dello 0,96 per cento. All’edizione 2007 di Adci Awards la campagna si è aggiudicata l’Argento nella sezione Online advertising e, nella stessa circostanza, ha vinto la prima Big Idea Chair italiana di Yahoo!. AnyWhere... A-Tono Digital Marketing Agency. New Emotions in Communication. Pensi di aver già provato tutto nella vita? Non ti emoziona più nulla? È il momento giusto per conoscere A-Tono, un'agenzia di Digital Marketing di nuova generazione composta da un team di specialisti nella comunicazione integrata e da tecnici che quotidianamente sviluppano e sperimentano tecnologie innovative. Il Digital Marketing di A-Tono permette di raggiungere il tuo target AnyTime, AnyWhere, AnyHow... E allora cosa aspetti... VIDEOCHIAMA 800.13.60.11 e preparati ad entrare nel nostro fantastico mondo. Servizio disponibile solo per operatori Vodafone e H3G. www.a-tono.com [email protected] 199.400.303 (area marketing) 52 Azienda Expedia (www.expedia.it) è la principale azienda del mercato italiano dei viaggi online per fatturato, numero di utenti e transazioni, grazie a una gamma completa di servizi per viaggi in tutto il mondo, con tariffe competitive per hotel, voli, autonoleggio e attrazioni turistiche per soddisfare le esigenze di ogni viaggiatore. Expedia Obiettivi strategici Il turismo è il settore trainante del commercio elettronico in Italia e i motori di ricerca rimangono il punto di partenza preferito dagli italiani online quando si tratta di organizzare un viaggio o una vacanza. Un canale quindi fondamentale da presidiare per un’azienda come Expedia, per supportare la brand awareness, dare visibilità all’ampio ventaglio di offerte e, soprattutto, per incrementare le vendite di voli, camere d’hotel e pacchetti viaggio. Ma, proprio perché fondamentale, è un canale caratterizzato da un’altissima competizione, dove a muoversi sono non soltanto gli intermediari, ma le stesse compagnie aeree, le catene di hotel e, non ultimi, gli specialisti in affiliate marketing. Per presidiare al meglio i motori di ricerca e sfruttare le opportunità del search marketing, nel 2005 Expedia ha scelto Sems come partner specializzato, dando vita a un progetto di lungo periodo, con risultati in costante crescita e un’impostazione dell’attività fatta per evolversi costantemente identificando nuove opportunità attraverso l’analisi quanti/qualitativa del traffico generato. Strategia Expedia La strategia di search marketing è stata impostata da subito su: = Uno stretto coordinamento tra le attività di Seo e di keyword advertising (gestito operativamente da DMC che, come Sems, è parte di Gruppo FullSix), così da poter condividere informazioni e best practice e poter provvedere a verifiche incrociate sull’efficacia di creatività, parole chiave, landing page e offerte; = Un’accurata analisi qualitativa del traffico, al fine di identificare in quali occasioni i motori vengano utilizzati in fase di decisione e di acquisto, quali chiavi di ricerca vengano utilizzate nelle diverse fasi e, di conseguenza, utilizzare modalità e messaggi diversi in funzione dei diversi momenti; = Un monitoraggio costante di tutte le iniziative e gli eventi (culturali, mondani, sportivi…), in Italia e all’estero, così da poterli integrare in tempi utili nelle attività Seo e di keyword advertising; = Una costante attività di testing e misurazione dei vari elementi delle attività Seo e keyword advertising coinvolgendo non soltanto specialisti in search advertising e in search engine optimization, ma anche specialisti in persuasive copywriting, in web analytics e nel miglioramento dei tassi di conversione; = Importante, nello sviluppo del progetto, è stata inoltre la condivisione di informazioni ed esperienze con il team di search marketing di Expedia Usa, soprattutto nella scelta e nei settaggi della sofisticatissima piattaforma di bid management poi adottata da Expedia Italia, una scelta frutto di un’approfondita vendor selection. Risultati La gestione integrata delle attività Seo e di keyword advertising ha consentito di ottenere risultati di primissimo piano. Nel Seo, Expedia ha visto crescere sensibilmente, di mese in mese, tanto la visibilità che il traffico per parole chiave di rilievo, dando visibilità al proprio portfolio di offerte per centinaia di migliaia di parole chiave (costantemente aggiornate anche in funzione dell’evolversi del modo di cercare degli italiani). Nel keyword advertising, l’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate di bid management predittivo ha consentito di dare maggiore efficienza alla campagna, nonostante l’ingresso di nuovi player e un costo click medio in crescita. ������������������������������ ������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������� � ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ���������������������� 54 Azienda F.lli De Cecco Di Filippo Fara S. Martino SpA. F.lli De Cecco SpA Target Flli. De Cecco SpA Aziende e liberi professionisti in Italia, a esclusione del canale Ho.Re.Ca, raggiunte da una campagna di marketing mirato con obiettivi specifici. Obiettivi strategici - Promuovere le proprie strenne natalizie presso aziende e liberi professionisti come idee regalo per clienti e collaboratori, in alternativa alle tradizionali confezioni regalo; - Diffondere la conoscenza delle nuove linee di prodotti Gourmet, Gran Menù, I Classici, proposte in eleganti confezioni regalo; - Potenziare il valore del brand attraverso un messaggio centrato sulla qualità De Cecco. Strategia di comunicazione Servizio di e-mail marketing: Businessfinder La campagna di e-mail marketing, realizzata da Businessfinder, si è sviluppata in un arco di tempo di cinque mesi, con un’azione congiunta di e-mail marketing e landing page su internet, finalizzata alla profilazione dei dati dei destinatari interessati alla proposta commerciale. Il primo invio di mailing è stato realizzato a luglio, l’ultimo a novembre 2006. La strategia di comunicazione impiegata si articolava in una e-mail testuale con una breve descrizione delle confezioni regalo e il link a una landing page dedicata alla promozione delle stesse. Le creatività sono state elaborate nel pieno rispetto della policy aziendale del sito internet e del materiale informativo di De Cecco, adattandoli alla tipologia di campagna promozionale e agli obiettivi da raggiungere. La finalità dell’azienda De Cecco era ottenere il maggior numero possibile di richieste di preventivo da parte di aziende interessate alle strenne De Cecco come regalistica aziendale. A tal fine è stata studiata una comunicazione che oltre a informare dettagliatamente sulle tipologie di prodotto, permettesse di acquisire informazioni, attraverso un modulo, sulla tipologia di prodotti di interesse dell’utente e sulla quantità per ciascuno di essi. Risultati La campagna di e-mail marketing ha prodotto risultati significativi rispetto agli obiettivi prefissati, dimostrando l’efficacia e la misurabilità del servizio Businessfinder. Il cliente ha potuto monitorare in tempo reale l’andamento della campagna mailing attraverso dettagliati report statistici relativi alle spedizioni, alle letture, ai click alla landing page e alle richieste di preventivo pervenute. Sono state raggiunte circa 280.000 fra aziende e liberi professionisti per 5 volte nell’arco temporale di 5 mesi. Questa strategia ha prodotto mediamente una percentuale di apertura della e-mail del 34%, ha generato 13.715 visite con una media di clickthrough del 3%, 623 richieste di preventivo equivalente a un tasso di convertion rate di quasi il 5% sui click. A fine campagna vendite, De Cecco ha comunicato che l’azione di vendita sui preventivi giunti dall’attività di e-mail marketing, ha generato un fatturato di circa 170.000 euro. Gli obiettivi raggiunti con la campagna di email marketing hanno spinto De Cecco a riproporre il servizio Businessfinder anche per la promozione natalizia 2007, che è attualmente in pianificazione. 56 Azienda Francorosso è uno dei sei marchi del ramo Tour Operating di Alpitour World - Gruppo Alpitour. Francorosso è il marchio del viaggiatore esperto. Il brand si identifica da sempre sul mercato come una promessa di eleganza e buon gusto, con grande attenzione alla qualità del servizio e al benessere. Storiche le sue destinazioni di lungo raggio: non solo l'Africa (Kenya, Tanzania, Egitto, Marocco, Tunisia), ma anche l'Oriente, il Sud America, i Carabi e le Maldive. Un viaggio Francorosso è rivolto a chi desidera rinunciare almeno in parte all'italianità per lasciarsi immergere in un mondo locale, possibilmente genuino, dove tutto è da scoprire. Stile è la parola d'ordine in tutte le linee di prodotto. Francorosso Contesto Il mercato del turismo online è in crescita esponenziale. Secondo Nielsen//NetRatings sono stati più di 9 milioni gli italiani che hanno navigato su siti legati al mondo del turismo a gennaio del 2007. In un panorama di circa 20 milioni di navigatori attivi in Italia (connessi alla rete da casa e/o ufficio) Nielsen//NetRatings rileva che i siti della categoria travel online hanno attratto l’attenzione del 45% degli utenti della rete. Target Il target allargato è l’intera utenza che cerca informazioni nella categoria travel. Mentre, il target centrale è l’utenza che cerca informazioni relative alle principali offerte del cliente, come l’Africa, l’Oriente o il Sud America. Obiettivi strategici Rilanciare il nuovo sito www.francorosso.it e aumentare il traffico in target e qualificato. Strategia di comunicazione Francorosso Il progetto sviluppato da E3 per il sito www. francorosso.it riguarda l'ottimizzazione del sito, al fine di ottenere un posizionamento rilevan- te nei risultati organici dei motori di ricerca, per determinate keyword selezionate dall’utente. Il progetto è stato realizzato in concomitanza con la ristrutturazione del sito stesso, momento ottimale per introdurre tutti i requisiti di ottimizzazione con evidente performanza dell'azione e efficacia dell'investimento. Sono state selezionate 100 keyword, che si sono tradotte nell'ottimizzazione diretta di una corrispondente quantità di pagine, in cui l'intervento più evidente è stato la redazione di testi ottimizzati. A completamento del lavoro, inoltre, sono stati previsti interventi generici di ottimizzazione sul resto del sito. E3 ha privilegiato l'attività di Seo naturale, lavorando direttamente sui contenuti informativi di un sito, in quanto questo produce risultati: = Stabili. = Poco sensibili agli aggiornamenti introdotti dai motori nei loro meccanismi di calcolo del posizionamento (ranking). = Conformi alle politiche di qualità dei motori di ricerca. = Focalizzati sui contenuti, rispondendo in modo mirato alle richieste dell’utente che cerca informazioni. Risultati L’attività si è sviluppata nell’arco di tempo giugno 2005 – settembre 2006. Ad agosto 2005 il sito aveva 38 pagine posizionate su Google, mentre ad aprile 2007 le pagine posizionate su Google erano 114. Durante l’aprile 2007 sono state generate 38.680 visite dai motori di ricerca sulle pagine realizzate da E3. Il sito risulta al primo posto assoluto su Google per le seguenti ricerche: crociera Egitto, offerte Sharm, vacanza Canarie, viaggi Caraibi, viaggi Marocco, viaggi tutto incluso, villaggi Cuba e villaggi Messico. Il sito rientra nei primi cinque risultati su Google per ricerche con parole generiche come Mar Rosso, a elevata concorrenza con siti come Wikipedia. 57 Azienda: General Motoros Italia General Motors Italia S.r.l. General Motors Italia Prodotto: Nuova Opel Corsa Timing: Dal 31 luglio al 31 agosto 2006 Target: Uomini e donne 18 - 35 anni Obiettivi strategici: Il progetto di comunicazione ha previsto due fasi principali. Prima fase: l’obiettivo è stato creare e diffondere awareness relativa ai C’mons, senza alcuna associazione con il brand Opel. Seconda fase: realizzare il lancio pubblicitario vero e proprio della nuova Opel Corsa, associando l’azione promozionale alla awareness creata sui C’mons. Strategia di comunicazione: Per la fase teaser della campagna, tg|adv ha realizzato un progetto speciale basato sul coinvolgimento e l’interazione con il target, al fine di ottenere un efficace brand awareness e l’innesco di meccanismi di viral communication tra gli utenti. Per favorire il processo di identificazione degli utenti nei personaggi della campagna e accrescere così l’efficacia della comunicazione, è stato realizzato uno speciale editoriale sui C’mons e sulla street art contenente una caratterizzazione dei personaggi e facili test psicologici per confrontarne la personalità con quella dei navigatori. Lo speciale metteva a disposizione anche una serie di contenuti scaricabili: foto, immagini, suonerie personalizzate dei C’mons. Inoltre, gli utenti potevano invitare i loro amici a visitare lo speciale, condividere e scambiarsi le suonerie e pubblicare nel sito le proprie fotografie degli sticker dei C’mons inseriti nell’arredo urbano. La fase di lancio della nuova Opel Corsa è stata supportata da una campagna ad alto impatto, pianificata nei circuiti intrattenimento e giovani del network di tg|adv e nella homepage del portale Tuttogratis.it. Inoltre, nei giorni 31 luglio e il 7 agosto, l’home page di Tuttogratis.it è stata personalizzata con look and feel dei C’mons, usando il formato Impact arricchito ulteriormente con il sonoro. Risultati: La campagna C’mons per il lancio di Opel Corsa è uno dei casi di maggior successo tra quelle ospitate nel 2006 su Tuttogratis.it. Lo speciale editoriale dedicato ai C’mons è stato visitato da quasi 45.000 utenti unici, che hanno interagito con il brand e propagato viralmente gli elementi della comunicazione, presenti sui loghi, suonerie e sfondi messi a disposizione. Grazie ai formati ad alto impatto presenti sulla home e all’interno del portale Tuttogratis.it, anche la fase di lancio, declinata in oltre 8 milioni di impression, ha ottenuto risultati lusinghieri, soprattutto in termini di click rate. In particolare, nei giorni della personalizzazione della home page, valorizzata dall’uso del formato impact, il Ctr ha sfiorato il 40 per cento. 58 Ibm Azienda La missione di IBM è tradurre le tecnologie più avanzate in innovazione per le imprese e le istituzioni. IBM lega in modo indissolubile il proprio nome all’industria dell’information technology, con oltre 80 anni di leadership, sia per il volume di affari sia per l’eccellenza dell’attività di ricerca e sviluppo che si riflette costantemente nella qualità di nuovi prodotti e servizi. Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha dettato le linee evolutive del mercato, con un’offerta in cui le tradizionali componenti dell’hardware, del software e dei servizi si armonizzano nel più ampio concetto di soluzione che crea e trasferisce valore. Facendo leva su un network di risorse di eccellenza disponibili al proprio interno o presso i propri business partner, IBM aiuta i Ceo e i Cio delle aziende di ogni dimensione e settore a risolvere i più complessi problemi di business e di competitività, traendo pieno vantaggio dalle tecnologie informatiche. Contesto La sezione dedicata IBM Cio è nata grazie alla collaborazione di IBM (team marketing e Pr), che ha fornito contenuti, del publisher Vnunet.it, che si è occupato di rendere i contenuti omogenei al look&feel del sito e dell’agenzia di comunicazione Ogilvy, che ha svolto la funzione di coordinamento. Target Cio di aziende di ogni dimensione e settore. Obiettivi strategici Ibm La sezione dedicata si è prefissa come primari obiettivi: = Dimostrare il valore che la proposizione di IBM, unita a nuovi modi di utilizzare l’It, può portare alle imprese; = Generare brand awareness delle specifiche soluzioni offerte da IBM; = Coinvolgere il target Cio, creando uno spazio dedicato, in cui rendere disponibili risorse da consultare (articoli, video, interviste, whitepaper,…); = Spingere il download del whitepaper “It optimization” direttamente dal sito IBM. Strategia di comunicazione Il pensiero strategico alla base della sezione dedicata su Vnunet.it è l’esigenza di sperimentare l’utilizzo di un veicolo alternativo rispetto alla classica pubblicità tabellare, che permetta di coinvolgere l’utenza in target, offrendole valore aggiunto (contenuti, suggerimenti, tips&tricks utili per vincere le sfide quotidiane). È stato scelto Vnunet.it come media partner in quanto si tratta di uno dei principali network It, che offre l’opportunità di raggiungere interessanti volumi di traffico, si rivolge a una utenza elevata (C-level e in particolare Cio) e presenta contenuti editoriali di buona qualità. Risultati La strategia definita ha permesso di: = Segmentare attivamente gli utenti interessati a temi specifici. = Fornire contenuti aggiornati e altamente specializzati per il target. = A IBM di presidiare il proprio ruolo di autorevolezza e innovazione presso la propria target audience. = Profilare gli utenti mediante form di registrazione. = Generare traffico sul sito IBM. 59 Azienda IperPrice Agenzia SitoVivo Contesto Elettronica di consumo: benché generi oltre un quarto degli acquisiti online, il settore ha un'elevata competitività e consente limitati margini unitari e scarsa fedeltà alla marca, fenomeno esasperato dalla diffusione degli shop comparison. Obiettivi Migliorare i tassi di acquisizione del prospect e di fidelizzazione del cliente per sfruttare appieno la curva del customer lifecycle, mantenendo inalterati o incrementando i margini unitari di vendita dei prodotti, entro i 12 mesi. IperPrice Strategia di marketing IperPrice Si è attivata una strategia di marketing a più livelli, per massimizzare le opportunità di miglioramento su tutti gli aspetti coinvolti nella generazione del Roi aziendale. È stata ottimizzata la gestione complessiva dell'utente sul sito, pianificando una strategia di marketing one-to-one orientata alla massima acquisizione dei prospect e fidelizzazione dei clienti, sviluppando inoltre una canalizzazione della navigazione orientata al raggiungimento degli obiettivi aziendali: = Implementazione sul sito di strumenti di profilazione e identificazione automatica dell'utente; = Dotazione all'azienda di un gestionale integrato per il webmarketing one-to-one; = Elaborazione di una visual identity coordinata per tutte le comunicazioni aziendali sul target; = Predisposizione di attività di fidelizzazione tramite procedure semi-automatiche di email marketing; = Verifica dei processi di navigazione e, in particolare, della procedura di acquisto. Dopodiché si è proceduto a veicolare traffico qualificato sul sito, con un approccio multicanale che ha previsto: = la gestione coordinata degli investimenti pubblicitari e promozionali, con preventiva identificazione delle keyword, dei canali e dei prodotti da promuovere più rilevanti in termini di raggiungimento degli obiettivi (motori di ricerca, price comparison, siti tematici info-redazionali); = ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca (Seo) e indicizzazione qualificata sul web, con particolare attenzione alle recenti novità relativamente al funzionamento dei motori di ricerca (Url rewrite), pianificando una verifica periodica relativamente all'allocazione del budget pubblicitario, in funzione dei ritorni generati dal posizionamento organico. Nel dettaglio, il supporto strumentale fornito per la gestione del webmarketing aziendale ha consentito all'azienda: = il monitoraggio in tempo reale di tutto il sito; = il tracciamento delle statistiche individuali; = la gestione dell'assistenza online all'utente; = l'attivazione e la gestione di azioni di e-mail marketing one-to-one; = sistematici controlli di web intelligence & di verifica sul Roi; = la verifica del click fraud. Risultati Sono stati identificati anagraficamente, profilati in base a interessi e preferenze, oltre il 7% dell'utenza, dotando l'azienda di mailing list interne segmentate, su cui realizzare azioni mirate di email marketing one-to-one. Il tasso di conversione del prospect in cliente, da un valore iniziale medio inferiore allo 0,45%, si è stabilizzato a oltre lo 0,85%, arrivando a superare l'1,4% su alcuni canali pubblicitari (le cui performance sono state più che raddoppiate); questo grazie anche a importanti interventi di riduzione dello shopping cart abandonment, più che dimezzato, di riqualificazione del catalogo-prodotti esportato sui canali pubblicitari, che ha consentito di coordinare l'offerta dell'azienda alla domanda stagionale del mercato e di ridurre le transazioni a margine nullo e di ottimizzazione della comunicazione complessiva adottata. Il grado di fidelizzazione del visitatore è aumentato del 10%, fino a livelli superiori al 60% dell'utenza, grazie all'introduzione di un sistema redazionale di elevato livello qualitativo e di un completo supporto assistenziale. 60 Azienda Nokia Italia S.p.A. Contesto In collaborazione con il centro media Mediacom, NetAddiction S.r.l. ha realizzato sul portale www.multiplayer.it un piano di comunicazione online in due fasi con gioco-concorso volto a dimostrare l’efficacia di una campagna pubblicitaria interattiva attraverso il lancio del cellulare Nokia N93. Timing: 11-30 ottobre 2006 / 9-29 novembre 2006 Target 18-35 anni, prevalentemente sesso maschile Nokia Italia Obiettivi strategici Nokia S.p.A. Creare una strategia di comunicazione online che potesse all’inizio generare curiosità ed aspettativa su Nokia N93, un nuovo prodotto tecnologico caratterizzato da funzioni multimediali di alto livello (fase teaser) per poi far desiderare il prodotto stesso una volta svelato (fase post-teaser). Strategia di comunicazione Nokia N93 è un cellulare che colpisce e non lascia indifferenti ed è questa la sensazione di curiosità prima e il desiderio di possederlo poi, che è stato fatto vivere ai lettori di Multiplayer.it stimolandoli con una strategia di comunicazione mirata suddivisa in due distinte fasi: = Fase teaser: Nokia N93 Misterioso. 11-30 ottobre 2006. La prima fase è stata basata su un concorso dove gli utenti dovevano indovinare la marca e il modello del cellulare misterioso di cui si vedeva solo la sagoma partecipando a un singolare gioco su un sito dedicato. Il sito è stato realizzato da Multiplayer.it e ospitato sui suoi server. http://space.multiplayer.it/telefonocellularemisterioso/. Per veicolare i lettori al minisito e farli partecipare al gioco sono stati utilizzati: over- layer, skyscraper, box. Una volta sul minisito i lettori dovevano compilare un form di registrazione indicando il cellulare misterioso, scoperto sulla base di indizi rilasciati dal minisito stesso. In palio, a estrazione tra coloro che indovinavano il cellulare mosterioso, auricolari bluetooth. = Fase post-teaser: Nokia N93 Svelato. 9-29 novembre 2006. Nella seconda fase è stato svelato il nuovo cellulare Nokia N93: il cellulare viene svelato e promosso puntando sulle caratteristiche che lo rendono unico come la qualità dvd dei video ripresi, la possibilità di crearsi il proprio filmato con un editor, divulgandone le caratteristiche e i particolari. Il prodotto è stato annunciato con una forte operazione di brand awareness. I formati usati sono stati: dem, giant overlayer interattivo con mini questionario informativo, intro full screen, interstitial, spot web tv in streaming video. Risultati I risultati di questo piano, concentrato sull’interattività e il coinvolgimento dei lettori sono stati ottimi. Nella prima fase, basata su una interattiva caccia all’indizio (http://space.multiplayer.it/telefonocellularemisterioso/) sono stati coinvolti 3 formati banner: skyscraper, box e overlayer per un totale di 930 mila visualizzazioni e 10.680 click (clickrate 1,14%). I click si sono trasformati in visite al sito che ha raccolto 1.493 partecipanti all'attività. Inoltre, è stata inviata una dem a 110 mila contatti raccogliendo 1.602 click. Nella seconda fase si è puntato maggiormente su creatività ad alto impatto e prestigio come full screen intro, giant overlayer e interstitial, raggiungendo un clickrate globale di 2,21% (3.337 click su 150.634 visualizzazioni). Ha chiuso il tutto l'invio di una dem a 110 mila utenti con un riscontro di 580 click. Lo spot in web tv ha realizzato 1284 visualizzazioni. 61 Azienda Phone and Go, tour operator nato nell'autunno del 2003 da Flash Tour International, primo T.o. egiziano che opera da oltre 25 anni nel mondo del turismo. Target Fascia molto ampia di uomini e donne dai 20/25 ai 50 anni (single, coppie e famiglie) che vogliono viaggiare senza rinunciare al risparmio. Phone and Go Obiettivi strategici Phone and Go Creare un nuovo modo di fare tour operating, ossia comunicare e far prenotare le proprie destinazione attraverso un efficace sito internet costantemente aggiornato, ricco di foto e notizie utili e attraverso un call center altamente qualificato, in grado di fornire soluzioni adeguate per un target di utenti vario. Strategia di comunicazione Lavorando a stretto contatto con il team di P&G, Intarget.net è riuscita a mettere in pratica una strategia di search marketing di successo a 360 gradi. L'obiettivo primario è garantire la presenza di Phone and Go in tutte le principali leve del search marketing: dai motori di ricerca tradizionali, sia tra i risultati organici sia sponsorizzati, ai motori di ricerca alternativi, come i motori per le immagini e i motori di comparazione. Grande importanza è stata data al percorso di conversione: il sito web, principale vetrina dell’azienda, è stato curato sia dal punto di vista grafico sia della facilità d'uso, studiando il comportamento degli utenti e migliorando le performance attraverso gli strumenti di web analytics, ed è soggetto a un aggiornamento pressoché quotidiano. Risultati Dati di aprile 2007: = Le azioni di conversione risultano provenienti piuttosto equamente dalle varie campagne su cui Intarget.net ha puntato: il 33% delle conversioni proviene da accessi diretti al sito, il 29% dai motori di ricerca generalisti, il 26% dal keyword advertising, il 12% da motori di comparazione. = Le percentuali stanno a indicare come l’agenzia sia in grado di portare avanti un buon lavoro su tutti i fronti del search marketing, proprio alla luce della pianificazione strategica, a 360 gradi, che la search agency è andata a implementare per questo tipo di cliente. = Gli accessi unici a marzo sono stati ben 87.345 e le pagine viste 471.985. = Gli accesi provenienti dai motori di ricerca generalisti ad aprile sono stati 22.193, con una percentuale di conversione dell’1,73%; questi accessi sono stati a loro volta generati dalla ricerca di ben 7.727 keyword diverse, che risulta nuovamente un numero rilevante. = Per quanto concerne il keyword advertising, gli accessi da PPC in aprile sono stati 13.842, con alte percentuali di conversione che, per alcune destinazioni, hanno fiorato un tasso del 4 per cento. = Per quanto riguarda Phone and Go, è interessante notare che la conversione è un call me back, che consiste nell’azione dell’utente interessato alla vacanza che compila un form online per poi farsi richiamare gratuitamente dal call-center di Phone and Go. 62 Azienda Saiwa, società del gruppo Danone, fra le prime aziende italiane nel settore dei prodotti da forno e degli snack. Contesto Saiwa ha pensato, in collaborazione con DMC, di utilizzare il web per comunicare a quella parte del proprio target (giovani e giovani adulti) difficilmente raggiungibile con i media tradizionali. Target Target diversi in relazione al prodotto: Target 1: uomini e donne, 14 - 17 anni Target 2: uomini e donne, 18 - 34 anni Obiettivi strategici = Utilizzare il web per comunicare a quella parte del proprio target (giovani e giovani adulti) difficilmente raggiungibile con i media tradizionali. = Aumentare e consolidare la brand awareness su internet dei prodotti Saiwa. = Costruire un database di profili utili per future azioni di marketing relazionale. Saiwa Strategia di comunicazione Saiwa Sulla base dei concept creativi già utilizzati offline per le campagne dei prodotti Saiwa (Mikado, Tuc e Cipster), sono stati sviluppati specifici progetti di comunicazione online dedicati ai singoli brand. I progetti si basavano sulla creazione di minisiti interattivi e virali, promossi attraverso specifiche campagne di comunicazione online, spesso legati ad attività di tipo concorsuale. keyword advertising, affiancati alla veicolazione degli spot sui principali siti di video sharing. A completare il progetto è stato attivato il sistema di rilevazione WRT di OTO Research per monitorare l’efficacia della campagna sulla conoscenza e sul ricordo del brand Saiwa e del prodotto Mikado. <Tuc Obiettivo del brand è stato sviluppare una campagna online che garantisse continuità alla comunicazione tv riprendendone interamente il mood e la creatività, portando a un livello “estremo” il pay off “Perché la fame ti prende all’improvviso”. Attraverso il sito www.tuctime. it viene veicolato un filmato interattivo ironico che permette all’utente di fare un’esperienza ludica con il prodotto, con la possibilità di invitare gli amici a fruirne; il sito è stato promosso attraverso una campagna di advertising online. Anche per questo prodotto è stato attivato il sistema di rilevazione WRT. <Cipster Obiettivo dell’attività è stato la promozione sul web del concept creativo “Tutti Pazzi per Cipster”, per il quale è stato realizzato un minisito community. Il minisito www.tuttipazzipercipster.it dava la possibilità agli utenti di uplodare video autoprodotti legati al tema "Che pazzia saresti capace di fare per Cipster?", con la possibilità di vincere la messa on air del proprio filmato su MTV. Anche in questo caso il progetto di comunicazione è stato promosso attraverso una campagna di advertising online sui principali siti a target, rinforzata dal passaparola telematico reso possibile sul minisito. <Mikado Obiettivo specifico del brand è stata la creazione di un evento online per dare continuità alla nuova campagna di comunicazione televisiva, massimizzandone la visibilità. L’evento online è stato caratterizzato dal lancio del sito di prodotto www.mikadoweb.it su cui, attraverso un test ludico associato a diversi profili di utenti, veniva proposto lo spot tv più coerente con il profilo. La pianificazione media online ha utilizzato strumenti di display e Risultati Al 15 maggio 2007, i risultati sono disponibili solo per le attività di Mikado e Tuc. I risultati più interessanti ottenuti sono stati: = Click rate medio della campagna di advertising online di Mikado del 3,8%, grazie soprattutto all’utilizzo di siti dedicati al seeding dei filmati virali. = Oltre 360.000 visualizzazioni dei video pubblicati sui minisiti Mikado e Tuc. 63 Azienda Snav spa è membro del gruppo internazionale MSC (Mediterranean Shipping Company), ed è una primaria compagnia nel settore dei collegamenti marittimi Sud europei. Vanta la flotta più veloce d’Europa, che assicura un servizio ad ampio raggio nel Mediterraneo, collegando l'Italia con Grecia e Croazia, Civitavecchia e Napoli con le isole, la Sicilia con Lazio e Campania. Target Il core target di Snav è costituito da cittadini italiani di età compresa tra i 25 e i 65 anni, di cultura medio-alta. Scelgono Snav famiglie con seconda casa in località servite dalla compagnia, e coloro che trascorrono in media due periodi di vacanza l’anno. Contesto Nel novembre 2006, Snav ha scelto Nascar per riprogettare la propria strategia di comunicazione online. Snav Obiettivi strategici Snav si è posta come obiettivo principale quello di avviare una nuova strategia di web communication che consente di trasferire online un segmento importante del proprio business. In particolare, Snav ha puntato a un incremento del numero di prenotazioni e di biglietti venduti in internet. Strategia di comunicazione Snav La strategia di web marketing proposta per il raggiungimento dell’obiettivo prevedeva la realizzazione di una nuova piattaforma web (www.snav.it) che valorizzasse al massimo il brand e i servizi offerti online dall’azienda. Il nuovo portale è stato realizzato secondo i più elevati standard di navigabilità e accessibilità; il layout grafico, impaginato in CSS (Cascading Style Sheets), è stato pensato per migliorare le performance di visibilità della piattaforma sui media alternativi quali cellulari o palmari. Il nuovo portale si è contraddistinto per la presenza di un cartografico in home page realizzato con tecnologia Adobe Flash, che consente all’utente, con soli due click, di individuare e selezionare la propria destinazione per poi procedere direttamente alla prenotazione online. Inoltre, è stata pianificata e attivata una campagna di marketing online basata su keyword advertising. Risultati In pochi mesi, Snav ha registrato ottimi risultati e ha pienamente raggiunto l’obiettivo al quale mirava, colmando il gap che la separava dai principali competitor. Il business online dell’azienda ha registrato un incremento pari al 650% rispetto l’anno precedente, il portale è riuscito dunque a convertire un numero significativo di visite in effettive prenotazioni e vendite di biglietti online. La visibilità online dell’azienda è cresciuta considerevolmente: il portale è presente nei motori ricerca, attraverso link sponsorizzati e nei risultati naturali. Il grafico riportato mostra il numero di visitatori giornalieri sul portale Snav.it in un periodo di 6 settimane, dal 2 aprile al 12 maggio 2007. Il numero totale raggiungeva una cifra superiore ai 274.000 visitatori giornalieri, segnando un notevole incremento rispetto alle sei settimane precedenti. Nel periodo 19 febbraio - 31 marzo, infatti, il numero di visitatori giornalieri raggiungeva una cifra di poco superiore ai 98.000 (Fonte: Google Analytics). La strategia di web marketing adottata, dunque, si è rivelata senza dubbio ottimale e ha fornito all’azienda un valido strumento di comunicazione. 64 Azienda Axe, brand di Unilever divisione personal care. Unilever è market driven nel mercato dei beni di largo consumo. Da più di 75 anni i loro brand locali e globali sono la prima scelta di milioni di consumatori. Algida, Findus, Bertolli, Lipton, Calvè, Knorr, Santa Rosa, Svelto, Coccolino, Cif, Lysoform, Dove, Sunsilk, Mentadent, Axe… sono solo alcuni dei marchi. Unilever Avventura e anticonvenzionalità Come diceva una canzone “È il battito animale che ti prende e che ti porta via con sé”, ciò in cui si riconoscono i giovani. E Axe batte il tempo. Come suggerisce il nome stesso, Axe Bodyspray è molto più di un deodorante, perché le diverse fragranze che contraddistinguono la linea sono accattivanti a tal punto che riescono a catapultare, ogni variante, verso l’orizzonte dei profumi. Del deodorante mantiene la caratteristica dell’effetto, che dura a lungo. Del profumo eredita il mondo, fatto di personalità e fragranze, di carattere che si sprigiona attraverso note speziate o seducenti essenze orientali che diventano la firma, il segno, in ogni nuova avventura che chi usa Axe Bodyspray vive. Axe è sempre stato il profumo della conquista, la fragranza della seduzione, l’essenza dell’istinto. Target Uomini 16 - 24 anni Unilever Obiettivi Aumentare la brand awarness con azioni mira- te in un mediamix digitale che ha come punto di coordinamento il sito Fallagirare.com. Strategia Dada Ad, raccolti gli input provenienti dall’agenzia creativa, ha messo a disposizione del brand una serie di strumenti classici e innovati per il raggiungimento degli obiettivi. In contemporanea con il ritorno televisivo di un spot Axe, il web e soprattutto il mobile sono stati letteralmente invasi da Ranzani (una delle voci più ironiche e cool del momento), che invitava alla visita del sito www.fallagirare. com. L’utilizzo di videobanner nel web e dei formati più innovativi per il mobile hanno innescato un effetto virale, dato anche l’alto appealing creativo degli spot Axe, dalla favolosa rincorsa delle amazzoni al manichino profumato cui non si può resistere. Strumenti e risultati Pianificazione web Siti pianificati: Flashgames, Splinder, Habbo, Dada.net, Love.dada.net - Videobanner e personalizzazioni. H3g: Mms - Vms - banner su Pianeta 3 Vodafone: Mms - banner su Vodafone live! La campagna, grazie al forte appealing creativo e alla scelta precisa del target, ha ottenuto grandi consensi su mobile (alta percentuale di download dei video) e sul web. Il sito Fallagirare.com ha raggiunto a oggi più di 400 mila visitatori unici 65 consiglio direttivo Francesco Barbarani responsabile new media Sky Pubblicità Roberto Barberis responsabile sales & marketing Dada Ad Layla Pavone presidente IAB Italia e managing director Isobar Communications Marco Caradonna partner FullSix e general manager Dmc Massimo Colombo direttore centrale marketing A. Manzoni & C. Piero Muscarà presidente e amministratore delegato Nexta Media Luca Paglicci responsabile WebSystem, Il Sole 24 Ore Mauro Lupi vice presidente IAB Italia e presidente Ad Maiora Cristina Pianura responsabile Pixel Adv Giancarlo Vergori responsabile portale Alice - Gruppo Telecom Italia Paolo Peronaci coordinatore progetti e responsabile segreteria IAB Italia IAB Italia Interactive Advertising Bureau Sede legale: Via Camperio, 9 - 20122 Milano Sede operativa: Via Della Braida, 5 - 20122 Milano Tel. 02.54.02.77.48 Fax 02.54.02.77.49 e-mail: [email protected] www.iab.it Simona Zanette department manager Zed Digital 66 Soci IAB 2007 24/7 Real Media Ing Direct Ola’ A.Manzoni & C. Intarget.net Omd Accenture Intelia Pangora Ad Maiora Interconsult Pro Advertising Ad Pepper Intesa Sanpaolo Promozione On Line / Mm-one Advance Intrage Publicis Dialog Advexpress Inxmail Publikompass Agency.com Isobar Communications Publitalia ‘80 Arachno Istituto Europeo Di Design Reed Business Information Atlas Solutions Kiwari Saatchi & Saatchi A-tono Kora Seat Pagine Gialle Audiweb Leo Burnett Sems Autoscout24 Libero Sipra Bpubanca Livextention Sitovivo Buongiorno Vitaminic Marketing Multimedia Sky Italia Ce & Co. Matrix - Virgilio Slash Connexia – Visiant Group Millward Brown Delfo Studenti Media Group Dada Miva Media Tiscali Diennea Mondadori Pubblicita’ Tomato Interactive E3 Msn Italia-microsoft Trade Doubler E-circle Multiplayer.it Tsw Edatis My Tv Tuttogratis Italia Ediforum Nascar Studios University.it Egolab Neo@ogilvy Vnunet Eurisko Neodata Group Webads Excite Newmediaplan Webranking Expopage Nexta Media Wunderloop Fullsix Nielsen Media Research Yahoo! 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