La biblioteca del medico Francesco Festi
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La biblioteca del medico Francesco Festi
Annali Roveretani Serie Strumenti, 17 Collana diretta da Gianmario Baldi Librerie di medici e speziali a Rovereto in età di Antico Regime Liliana De Venuto Rovereto Biblioteca civica “Tartarotti” 2012 Sommario I parte Le biblioteche dei medici ...........................................................p .7 1. Domenico Francesco Tranquillini.................................................................p. 8 I libri .................................................................................................................p.11 I libri medici .....................................................................................................p.13 Osservazioni sulla libreria medica del dott. Tranquillini .................................p.29 2. Francesco Festi...................................................................................................p.33 I libri ................................................................................................................p.35 I libri medici .....................................................................................................p.36 Alcune considerazioni sulle opere di medicina .............................................p.52 Note ................................................................................................................p.59 II parte I libri delle spezierie ................................................................ p. 67 La figura dello speziale ..................................................................................p. 67 Il Magistrato alla sanità di Rovereto ..............................................................p. 72 Notizie sulla professione dello speziale a Rovereto ......................................p. 79 La carriera del dott. Gottardo Festi ................................................................p. 81 I libri della spezieria del dott. Festi ................................................................p. 86 Analisi della libreria del dott. Festi ...............................................................p. 101 Note ..............................................................................................................p.105 Appendice Inventario della spezieria del dott. Festi ................................. p.111 Premessa ......................................................................................................p.113 Trascrizione dell'inventario ...........................................................................p.114 Elenco ...........................................................................................................p.117 Note ...............................................................................................................p.129 Indice Indice delle tavole ....................................................................................................p.142 I PARTE Le biblioteche dei medici Le biblioteche dei medici La biblioteca di Giambattista Morgagni – scriveva Gaetano Volpi nel suo celebre lavoro La libreria de’ Volpi – era «abbondante di scelti Volumi di Medicina, ma principalmente di Notomia, alcuni de’ quali sono tanto rari, che certi forestieri molto dediti a quella utilissima e nobilissima facoltà, dopo d’averli diligentemente ricercati in varj paesi, finalmente, con loro grande ammirazione e godimento, li ritrovarono in quella» 1. Non erano certo paragonabili a questa raccolta, per numero e qualità, le biblioteche mediche di Rovereto, né potevano esserlo, dato il dislivello fra la realtà di Padova, dove la prima si trovava ad accrescerne il prestigio di sede universitaria internazionale, e la città lagarina, piccolo - ancorché interessante - centro commerciale situato sulla via verso il Nord. E tuttavia, anche se di mole molto più contenuta rispetto agli oltre 4500 volumi della raccolta morgagnana2, le librerie locali dei professionisti della salute – medici e speziali – non sono meno preziose, in quanto offrono agli studiosi numerosi dati di conosenza. Non è facile però averne documentazione, tant’è vero che finora nell’ambito di Rovereto si sono trovati soltanto due cataloghi di libri medici all’interno di inventari post portem redatti nel secolo XVIII. Casi unici nella formulazione di atti di tal genere, entrambi gli elenchi sono suddivisi in tre rubriche, contrassegnate con le lettere dell’alfabeto A B C, rispondenti ciascuna a una distinta categoria di testi; questi inoltre, come si ricava dalle descrizioni notarili, erano allogati in stanze diverse della casa. I medici titolari di queste raccolte vissero a Rovereto nel sec. XVIII; il primo, Domenico Francesco Tranquillini, morì il 13 marzo 1765; il secondo, Francesco Simone Festi, il 28 gennaio 1779. Entrambi studiarono e si addottorarono a Padova 3, e in seguito ritornarono in patria per esercitarvi l’arte; pur praticando le discipline fisico-mediche, coltivarono le lettere, come attestano i settori nutriti di opere umanistiche delle loro biblioteche e i contributi che essi apportarono all’Accademia degli Agiati come soci e membri attivi. Ne frequentavano le tornate mensili, e vivacizzavano la vita sociale con letture di proprie creazioni: componimenti d’occasione, ragionamenti e dissertazioni. 7 1. Domenico Francesco Tranquillini Non si sa molto intorno a questo personaggio; visse in borgo San Tommaso nella pieve di Lizzana insieme con sua moglie, Giulia Ruele, e cinque figli che ebbe da lei. Un atto notarile ne attesta la presenza in occasione dell’ispezione al cadavere di suor Maria Teresa di Verona, nata Fracanzani, eremita agostiniana. Vissuta piamente fra le consorelle della comunità femminile costituitasi a Sacco fin dal 1715 4, subito dopo la morte – come constatò il medico del luogo, dott. Bartolomeo Alfonso Panzoldi 5 - presentava sul corpo segni straordinari, quali macchie nelle mani e nei piedi come pure sulla mammella sinistra, che rafforzavano la fama di serva di Dio di cui fu circondata mentr’era in vita. Per meglio fondare il parere del fisico-medico locale, furono convocati anche alcuni dottori di Rovereto – Nicolò Baldessar Lindegg, Giuseppe Balista, Giovanni Battista Haimb, Domenico Francesco Tranquillini e il chirurgo Giorgio Brunati – i quali, constatate la mobilità delle articolazioni, l’assenza di odore cadaverico e di segni di corruzione del cadavere, benché fossero trascorsi sei giorni dalla morte, riaffermarono la singolarità del caso 6. Nella sua qualità di Accademico Agiato il Tranquillini elaborò componimenti e poesie che lesse, si è detto negli incontri sociali mensili; fra gli scritti di occasione si ricordano sonetti in onore dell’imperatrice Maria Teresa 7, fra quelli scientifici un ragionamento sull’uso di cavalcare, recitato nella tornata del mese di luglio 1754. Di lui resta inoltre una lettera di consulenza inviata il 21 gennaio 1754 a Giambattista Graser, in quel tempo residente a Bolzano in casa del cancelliere del Magistrato mercantile, Francesco Giuseppe Rosmini, in funzione di precettore dei suoi figli 8. Il letterato si era rivolto a lui per problemi di salute; accusava pesantezza di respiro, dolori nei muscoli del torace e negli arti, «secesso scarso» e umore malinconico. Fattosi un quadro complessivo della situazione, il medico gli rispose con i toni del consigliere e dell’amico sollecito consentiti dalla familiarità esistente fra loro, ma non tralasciò i dovuti riferimenti alla dottrina medica. Nella lettera infatti comunica al corrispondente, senza entrare nei minuti particolari delle «leggi meccaniche», le conclusioni delle sue deduzioni mediche: l’insieme dei suoi sintomi può essere ricondotto a «un lentore di tutta la massa de’ fluidi» del corpo, che ristagnando «più del dovere nel circolo [ … ] ordinario», producono tensione nei muscoli con conseguenti dolori nel torace, stiramenti negli arti e pesantezza di respiro. Dietro la lentezza di circolo egli individua, quali cause, alcuni comportamenti del paziente: vita sedentaria, notturne applicazioni allo studio, mensa lauta, aria poco elastica e - soggiunge passando alle componenti psicologiche – il suo «animo pieno di amarezze». 8 Per rimuovere questi inconvenienti corporei, egli indica quindi alcuni rimedi propri della medicina del tempo, consigliando - nell’immediato - di sollevare i solidi dal soverchio peso con interventi atti a provocare la diminuizione dei liquidi: vale a dire con il salasso e l’assunzione di farmaci di vario tipo, quali diluenti teiformi - fatti cioè alla maniera del tè preparati risolventi e pettorali contenenti seronica, edera, fiori di papavero, radici di finocchio etc; polvere o tintura dolcemente diaforetica, come sarebbero il corno di cervo, l’antimonio diaforetico e il nitro dolce con l’aggiunta di qualche tintura alexifarmaca; ed inoltre sale inglese, cremore di tartaro e magnesia di nitro accompagnati con un po’ di rabarbaro, rimedi utili a procurare ogni sei giorni «un più libero corso del ventre». Questi interventi – egli assicura - procureranno «libertà e facilità» al circolo (alla circolazione) dei liquidi, ora torpido, e questi riprenderanno le loro elastiche oscillazioni. E per rimuovere le cause generali, consiglia di cambiare lo “stile di vita”, oggi si direbbe, facendo «esercizio nelle buone ore» e frizioni al corpo, fuggendo il vino denso e generoso, «le tristezze e i moti d’animo» e convincendosi che i suoi vari disturbi possono essere superati con un po’ d’attenzione, giacché il malessere che accusa «è un male superabile usando un po’ pocco di diligenza». Nel ragionamento letto in Accademia egli ha modo di dispiegare meglio le sue conoscenze mediche, sviluppando la tesi che la pratica del cavalcare – l’ippasia, come la chiama - giova alla salute9. Il discorso si sviluppa su una tessitura argomentativa di tipo storico-erudito e letterario, prendendo l’avvio dall’elogio del cavallo e della sua natura nobile e generosa sulla base della testimonianza di autori greci e latini: Aristotele, Historia de animalium; Ippocrate, De morbis vulgaribus; Plinio, Historia naturalis; Galeno, De boni et mali succi cibis ed altri. Per provare poi l’importanza di questo animale nelle società umane, egli attinge alla storia e al mito. Richiama quindi la Bibbia, la guerra di Troia, le imprese dei re antichi di Egitto, di Babilonia e Persia, dei generali romani e così via, ed inoltre episodi militari, momenti della vita civile: tutto quanto isomma possa servire a illustrare la nobilità e l’utilità dell’esercizio del cavalcare. E’ questo il vero nucleo del discorso, particolarmente caro al fisico-medico: dimostrare come il cavalcare giovi agli uomini, mantenedo nel tempo la salute, ristorandola in caso d’indebolimento, restituendola se è perduta. Per dimostrare il suo assunto egli richiama notizie generali di fisiologia fondate sul modello della «corrispondenza meccanico-idrostatica de solidi co fluidi del [ ...] corpo»: «La vita nostra – esordisce – dipende da un mero mecanismo, ciove a dire da una scambievole armonia de’ solidi, che quasi tutti sono tubi, con li fluidi del nostro corpo, 9 mercè la qualle li uni sono in uno continuo moto di tono, oscillazione, di impulso; e li altri di circolo per li tubi de’ primi in guisa tale, che l’uomo si dice vivo finoche questi due moti susistono»; se questo ordine viene sovvertito, subentra la malattia. Appare evidente che l’esercizio del cavalcare esercita un effetto benefico su queste funzioni; il senso comune lo percepisce facilmente, ma lo sostengono anche autori provati, quali Federico Hoffmann e Gerard van Swieten - le cui opere il Tranquillini aveva in libreria. L’attività fisica inoltre influisce beneficamente, oltre che sul corpo, sulla mente, giacché agendo positivamente sugli spiriti animali (e fra questi il sangue), che fanno da tramite fra l’uno e l’altra, fa sì che le funzioni dell’anima siano «poste in uso» con più vivacità, più prontezza, con maggiore accuratezza e sottilità. Sìcché si può dire che «tali sono le funzioni dell’anima, qualle è del sangue il viaggio verso il cerebro»: dalla vivacità del flusso sanguigno ne trae giovamento la mente, ma anche «le fiere passioni ipocondriache ed isteriche». Sull’adagio classico della mens sana in corpore sano l’autore ha quindi modo di sviluppare la sua tesi col sostegno di numerosi autori dell’antica e moderna medicina. Colpito da seria infermità, il 14 febbraio 1765 il dott. Domenico Francesco dettò il testamento dal letto in cui giaceva, esprimendo le sue estreme volontà: nominò eredi universali i figli Giovanni Battista, Giacomo medico-fisico – il futuro istruttore pubblico della Scuola ostetrica in Rovereto, come si vedrà in seguito - Giuseppe e Domenico con la preghiera che vivessero in comunità di beni fino a quando Domenico, il più giovane, uscisse di minore età; predispose la dote per la figlia Caterina Rosalia ancora da sposare, e si occupò della condizione futura della moglie, nominandola usufruttuaria dei beni 10. Il 15 marzo infine venne a morte. Un anno dopo circa la vedova, sign.ra Giulia, fece redigere l’inventario delle sostanze del coniuge a nome anche dei figli eredi. L’elenco, pur minuzioso e fornito dei prezzi dei singoli oggetti, non dà alcuna indicazione circa le circostanze della sua stesura, omettendone finanche la data: in base alla posizione del documento nel volume notarile, si presume che fosse stato redatto fra marzo e aprile 11. Esso comunque, pur nel linguaggio arido dei documenti notarili, restituisce l’immagine di un’abitazione confortevole, di un vivere agiato e scevro da preoccupazioni economiche. I vani, non numerosi, erano arredati con mobili di noce e abete - bauli e casse, “armaro”, “cantarino” (comò) con rimessi, un “burrò con armaretto” (cassettone con ribalta completo di armadietto sovrapposto), tavolini “con rimessi” (tavolini con cassetti); le pareti erano ornate con numerosi quadri di soggetti diversi: ritratti di familiari, paesaggi – racchiusi in cornici ovali o dipinti nei “soprausci” delle stanze importanti, quale era la sala di rappresentanza situata al primo piano - e soggetti 10 religiosi: il crocefisso, la Vergine con Giovanni Battista, l’immacolata concezione e un bambino Gesù dormiente, forse una statuina in cera o terracotta racchiusa in una teca di vetro. Fra i quadri elencati alcuni sono detti “di scrittura”, probabilmente quelli contenenti diplomi e attestati. Specchi in cornici dorate e oggetti di argento – orologio, candelieri, spada e lavelli – impreziosivano gli ambienti; ugualmente ricca era la biancheria da casa così come il guardaroba del medico 12. I libri I libri, divisi - si è detto – per generi, erano stati dislocati in stanze diverse. Nella “camera davanti del 2° piano” si trovavano i “libri medici”, elencati in nota A, e i “libri miscellanei” in nota B, posti in due scanzie “una picciola, l’altra grande”; il locale non pare fosse concepito come uno studio, giacché conteneva mobili per dormire - letti attrezzati di materassi e biancheria – tavoli e un «cantarino con rimessi». In un’altra stanza, situata forse al 1° piano e indicata propriamente “studio”, erano stati sistemati i “libri legali”, trascritti in nota C; il suo arredo sembrava di fatto più rispondente a un locale riservato all’attività intellettuale: ne facevano parte un tavolo di abete, “sulle rote con cassettini”, un “caregone d’appoggio di nogara”, due scansie per i libri, una grande e una piccola, e un tappeto turchese. Fra oggetti e suppellettile erano stati collocati anche due “testere” per parrucche e due paia di stivali - di bulgaro uno, di vitello l’altro - sicuramente del medico. Quanto agli stili e alle disposizioni dei mobili nulla sappiamo, giacché gli elenchi notarili, pur ricchi di dati, non offrono indicazioni a riguardo. Per quello che a noi interessa - la fattura e i criteri di costruzione dei mobili dove i libri - non abbiamo pertanto elementi utili a raffigurarli mentalmente; possono venire in soccorso della nostra curiosità le Avvertenze intorno a’ libri, che l’erudito e bibliofilo Gaetano Volpi scriveva a conclusione del su citato “Catalogo”, La libreria de’ Volpi, a vantaggio di qualsiasi proprietario di «domestica libreria»: Giudicio ci vuole a ordinare l’altezza, la simmetria, e la proporzione di esse [delle scanzie], avendo riflesso alle varie forme de’ Libri; avvertendo che l’ultime e le più basse sieno alcun poco discoste dal suolo, per evitare le ingiurie de’ cani, de’ gatti, delle scope e che so io? Saggiamente sotto dell’ultime si fanno casselloni coperti, che servono come tavolini per istudiare e scrivere dinanzi a’ Libri opportuni, e per varj altri usi, come per allogarvi i Libri ancora sciolti sin tanto che si dieno a’ legatori; come si vede in questa insigne Libreria di S. Giustina13. 11 La dislocazione dei volumi in luoghi separati ha consentito che essi venissero trascritti da più attuari forse simultaneamente per guadagnare tempo; ciò spiega le grafie differenti delle tre liste. Di queste trascriverò al completo l’elenco delle opere mediche, limitandomi per le altre a evidenziare elementi degni di nota, non essendo i libri elencati molto dissimili da quelli di altre raccolte locali già esaminate. I testi indicati con il termine «miscellanei» ascendono a 223 unità circa e s’inseriscono, se li si vuole caratterizzare con un giudizio complessivo, alla cultura d’impostazione umanistico-cattolica tipica di quest’area geografica. Ne fanno parte, come si è informati da altre collezioni, i classici latini, i dizionari di lingue - italiana, latina e qualcuna straniera – alcuni volumi di filosofia – Aristotele, Diogene Laerzio, Boezio - e i principali autori della letteratura italiana, compresi fra i secc. XIV-XVlII, e cioè Petrarca, Boccaccio, Sannazzaro, Tasso, etc.; non compaiono Dante Alighieri e Ariosto, autori in vero poco frequentati dai lettori del luogo della prima metà del Settecento etc. Non si trovano nemmeno esponenti della letteratura barocca, irrimediabilmente rifiutati nel Settecento in quanto considerati espressione di gusto corrotto, mentre delle Arcadie nazionali si contano Metastasio, Zappi, Filicaia ed altri autori. Caso eccezionale rispetto ad altre biblioteche cittadine di questo periodo, si trovano in casa Tranquillini l’Iliade e l’Odissea. Componente irrinunciabile dei possessi librari settecenteschi di questa zona è una quantità di testi religiosi, che si trovano anche nella famiglia del medico. Essi comprendono catechismi, libri di meditazione, per lo più di provenienza secentesca, come alcune opere di Paul de Barry, di Ludovico da Ponte, di Juan Eusebio Nieremberg; gli Esercizi di Ignazio da Lojola, ma anche le Meditazioni di san Francesco di Sales. Il profilo culturale riflesso dalla libreria del medico non si discosta, com’è dato vedere, da quello di altri suoi concittadini forniti di un certo grado di cultura; un comune curriculum scolastico di medi e alti studi e l’appartenenza a una comunità piccola e coesa univano quanti erano istruiti nella condivisione di uno stesso patrimonio culturale, oltre il quale difficilmente qualcuno si avventurava. Il tratto che contraddistingue però questa raccolta, se la si vuole differenziare da altre, è la presenza di un certo numero di opere scientifiche. Se si mettono da parte i libri di medicina, attinenti propriamente alla professione del proprietario, si annoverano opere che trattano di fisica e di scienze in generale: la Geografia generale di Bernard Varen di Amsterdam (Varenius) del sec. XVII, conosciuto come il creatore della geografia scientifica; Il Newtonianesimo per le dame di Algarotti, testo non frequente nelle raccolte 12 librarie coeve; gli Elementa matheseos universalis di Willem Jacob Gravesande, anch’egli gravitante nell’orbita delle teorie di Newton, e La geometria comune, legale ed aritmetica esposta in pratica colle sue dimostrazioni di Antonio Chiusole, autore anch’egli di un trattato di geografia - non presente però fra i libri del Tranquillini - Il mondo antico, moderno e novissimo ovvero breve trattato dell’antica e moderna geografia, che incontrò notevole successo, tanto da essere stampato più volte nel corso del secolo 14. Chiude la rassegna di questo settore della libreria un gruppo di opere particolari che non mancava mai nelle collezioni librarie di Antico Regime; esse, indicate generalmente come “libri di civiltà”, rispondevano al desiderio di ingentilire i modi del vivere quotidiano nei suoi vari aspetti. Fra i libri di questo genere vi erano il celebre Il Cortigiano di Baldessar della Casa, Il giovane civile ovvero precetti di civiltà praticati in Francia e alcuni Secretari, oltre al Cuoco francese di Msr. de la Varenne, se si vuole includere nel processo di civilizzazione, cui questi testi si riferiscono, anche l’arte culinaria. I «libri legali» annotati in elenco ammontano a 66 unità e non si discostano dai testi soliti che avvocati e notai tenevano nel proprio studio. Il gruppo comprende Decisioni delle Rote, trattati di autori famosi come Scaccia, Merlin, Leotardo, Barbosa; il Corpus juris canonici in tre tomi, il Corpus juris civilis, De officiis hominum et civium di Samuel Pufendorf, De pace Constantiae Dominici Carlinii disquisitio etc. Essi appartenevano sicuramente a familiari del medico, che avevano praticato qualche professione attinente alla legge e che alla loro morte li avevano lasciati al parente prossimo. I libri medici I libri di medicina elencati nella nota A ascendono a 155 opere circa; essi sono stati trascritti con grafia chiara, ma con scarsa diligenza quanto alla completezza dei dati bibliografici: il nome dell’autore non è sempre dato e, quando è presente, non sempre è scritto correttamente; i titoli sono abbreviati o perché ridotti a qualche parola estrapolata dall’intera descrizione o perché sostituiti dal nome dell’autore; le note tipografiche infine – editore, luogo e tempo – sono assenti. Dati questi limiti, nel ricopiare l’elenco, mi sono posta come obbiettivo prioritario l’individuazione delle singole opere e degli autori, rinunciando a qualsiasi tentativo d’identificare le rimanenti note tipografiche. Di ogni singola opera ho riportato pertanto, in primo luogo, la descrizione offerta dal documento originale; a questa ho fatto seguire la 13 descrizione al completo che ne danno gli odierni cataloghi; le note tipografiche che vi si leggono sono da considerarsi, per le ragioni dette sopra, soltanto presuntive. Aildani opera medico chirurgica in fol. (autore e opera non individuati) Lelii a Fonte Consultationes medicae in fol. parvo Lælii a Fonte Eugubini medici Veneti celeberrimi Consultationes medicæ in quibus vera, vivaq. consultandi effigies elucet plurimorumque difficilium & notatu dignorum affectuum agnitio, tractandiq[ue] ratio docte artifiocioseq[ue] traditur ... Nunc primum in Germania editae Francofurti ad Moenum, impensis Rulandior, typis Matthiæ Beckeri, 1609, 8° Caroli Musitani opera omnia t. 2 in fol. R.D. Caroli Musitani Jatrias professoris celeberrimi Opera omnia, seu, Trutina medica, chirurgica, pharmaceutico-chymica & c. omnia juxta recentiorum philosophorum principia … Editio prima Veneta cui ... accesserunt notae et observationes D. De Vaux. Tomus primus-[secundus], Venetiis, apud Josephum Bortoli, 1738, fol. Prosperi Martiani, commentarii ad Hipocratem in fol. Magnus Hippocrates Cous Prosperi Martiani medici Romani notationibus explicatus, opus desideratum, Romae, typis Iacobi Mascardi, 1626, fol. Hieronimi Mercurialis consultationes in fol. parvo Consultationes, et responsi medicinalia quatuor tomis comprehensa, Venetijs, apud Iuntas, 1624 - 1625, 2° Eiusdem Commentarii in Hipocratem in fol. parvo Hieronymi Mercurialis Foroliviensis in omnes Hippocratis Aphorismos praelectiones patvine. In quibus innumeri pene ipsius Hippocratis obscuriores loci ... ac sententiae elucidantur, problemataque permulta abstrusiora facili methodo enodantur. Nunc primum a Maximiliano auctoris filio publici iuris factae, atque in postrema hac editione opera Pancracii Marcellini ... notis marginalibus ditatae. Denuo summa cum diligentia & labore revisae & emendatae. Accessit ad calcem rerum ac verborum notabilium index copiosissimus, Lugduni, sumptibus Antonii Pillehotte, sub signo Sanctissimae Trinitatis, 1631, 4° Ex ore eiusdem opera varia in fol. parvo De morbis puerorum tractatus locupletissimi, variaque doctrina referti ... ex ore excellentissimi Hieronymi Mercurialis ... excepti, atque in libros tres digesti opera Iohannis Chrosczieyoioskij, Venetijs, apud Paulum Meietum bibliopolam Pat., 1583, 4° Eiusdem de arte gimnastica in fol. parvo Hieronymi Mercurialis De arte gymnastica libri sex in quibus exercitationum omnium vetustarum genera loca, modi, facultates & quidquid denique ad corporis humani exercitationes pertinet diligenter explicatur. Quarta editione correctiores & auctiores facti, Venetiis, apud Iuntas, 1601, 4° Johanni Mariae Lancisi opera varia t. 2 in fol. Jo. Mariae Lancisi ... Opera varia in unum congesta, et in duos tomos distributa. Tomus primus –secundus, Venetiis, excudebat Sanctes Pecori, 1739, 2 v. ill. fol 14 Jacobi Piacentini de vene sectione dissertatio in fol. Jacobi Placentini theoreticæ medicinæ in gymnasio Patavino professoris primarii Dissertatio de vena, quæ in morbis particularium partium corporis sit salutarius incidenda ..., Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfrè, 1756, 4° Andreae Bacci de termis in fol. parvo Andrea Bacci, De thermis Andreae Baccii ... Editio novissima quae in singulis libris tractentur versa pagina indicabit Patavii, sumptibus Jo. Baptistæ Conzatti, 1711, fol. Francisci Valesii commentarii in Hipocratis libros epidemion in fol. Imber aureus, sive, Chilias aphorismorum ex libris Epidemion Hipocratis, eorumque doctissimis Francisci Vallesii Commenarijs extracta ... colligebat horis succissivis Petrus A Castro d.m. excellentissimo medicorum Veronensium Collegio D., Veronæ, typis Rubeanis, 1652, fol. Hieronimi Capivacei medicina pratica in fol. Hieronymi Capivaccei Patavini medici ac philosophi praeclarissimi ... Medicina practica, sive, Methodus cognoscendorum & curandorum omnium corporis humani affectuum ... cui adiecta sunt & reliqua ... eiusdem excellentissimi viri opera omnia ... industria ac labore Boncii Leonis Tergestini medici physici ; accesserunt indices tùm librorum & capitum tùm rerum & verborum locupletissimi, Venetiis, apud haeredes Melchioris Sessae, 1601, 2° Epiphanii Ferdinandi observationes 100 in fol. parvo Centum historiae, seu, Observationes et casus medici omnes fere medicinæ partes cunctosque corporis humani morbos continentes quæ non minus ab theoricam et praxim... nunc primum in lucem editæ auctor Epiphanio Ferdinando philosopho & medico, Venetiis, apud Thomam Ballionum, 1621, fol. Francisci Delaboe Silvii opera medica in fol. Francisci Deleboe, Sylvii ... Opera medica, hoc est, Disputationum medicarum decas, Methodi medendi libri duo; Ideae novae praxeos medicae libri tres, ad eosque Appendix, variaque alia opuscula ... Quibus hac in editione accesserunt Casus medicinales, annor. 1659. 60. & 61. Quos ex ore cl. authoris excepit Joachimus Merian ... Cum duplici indice, uno librorum & capitum, operi praemisso; altero rerum, ad calcem adjecto, Genevae, apud fratres De Tournes, 1698, fol. Hieronimi Mercurialis de cognoscendis et curandis morbis in fol. parvo D. Hieron. Mercurialis Foroliuiensis ... Medicina practica, seu De cognoscendis, discernendis, & curandis omnibus humani corporis affectibus, earumque causis indagandis, libri 5. In Patavino gymnasio, olim ab ipso publice praelecti ... nunc autem post obitum autoris, publici boni causa, in lucem editi, studio et opera, Petri de Spina Aquisgranensis, Francofurti ad Moenum, in officina Ioannis Theobaldi Schonwetteri, 1602, 2° Thomae Villis opera omnia in fol. Clarissimi viri Thomæ Willis, medicinæ doctoris, naturalis philosophiæ professoris Oxoniensis, necnon inclyti medicorum collegij Londinensis & Societatis Regiæ socij Opera omnia, tomus prior -posterior, Lugduni, sumptibus Joannis Antonij Huguetan & Soc,1681, 4° Raimundus Joannes Fortis consultationum medicinalium t. 2 in fol. Consultationum et responsionum medicinalium centuriae quatuor Raymundi Io. Fortis Veronensis ... cum indice rerum locupletissimo quibus accedit etiam auctoris vita, Patavij, suptibus Petri Mariæ Frambotti, 1678, fol. 15 Danielis Sennerti opera omnia t. 3 in fol. Danielis Sennerti... Operum tomus 1-3. In quo continentur Epitome physices. Hyponemata physica. Institutiones medicinae. Tabulae institutione. De consensu chymicorum cum Galenicis, Parisiis apud Societatem, 1641, 3 v 2° Michaelis Etmulleri opera omnia t. 5 in fol. Michaelis Ettmulleri ... Opera omnia nempe institutiones medicinae, cum notis; collegium practicum generale & speciale de morbis virorum, mulierum ac infantium. Collegium chirurgicum. Notae in Morelli methodum de formulis medicamentorum praescribendis; in Ludovici dissertationes pharmaceuticas; & in Schroederi pharmacopoeam. Chymia rationalis; cum collegio casuali, et variis curiosisque dissertationibus aliis. Opus posthumum, post varias editiones mancas, nunc hinc inde suppletum, & indice copiosissimo instructum. Cum praefatione d. Georgii Franci, Francofurti ad Moenum, sumptibus Johannis Davidis Zunneri, Amstelodami, prostat apud Henricum Wetstenium, 1688, fol. Lazari Riverii opera medica universa in fol. Riviere Lazare, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus continentur 1. Institutionum medicarum libri quinque. 2. Praxeos medicae libri septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele Horstio, editio novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in Riverii institutiones utiles anonymi animadversiones, Venetiis, typis Andreae Iuliani, & Ioannis Cagnolini, 1683, fol. Bibliotheca Anatomica cum notis Danielis Clerici, Jacobi Mangeti rerum omnium locupletissima t. 2 in fol. Bibliotheca anatomica, sive, Recens in anatomia inventorum thesaurus locupletissimus in quo ... totius corporis humani descriptio... concinnata exhibetur adjecta est partium omnium administratio anatomica ... digesserunt, tractatus suppleverunt, argumenta ... addiderunt Daniel Clericus & J.Jacob. Mangetus MM.DD. Editio secunda, novis tractatibus notis ac observationibus tertia ad minimum parte priore auctior, cum indicibus necessariis, Genevæ, sumptibus Johan. Anthon. Chouët & Davidis Ritter, 2. vol, 1699, fol. Laurentii Heister chirugia t. 2 cum tabulis in quarto D. Laurentii Heisteri ... Institutiones chirurgicae, in quibus quicquid ad rem chirurgicam pertinet, optima et novissima ratione pertractatur ... opus triginta annorum, quod in hac prima editione Veneta a plurimis mendis expurgavit Sebastianus Melli prof. chir. & c. Tomus primus-secundus, Venetiis, apud Franciscum Pitteri, 1740, 2 v. ill. 4° Eiusdem compendium medicinae praticae in ottavo Laurentii Heisteri Compendium medicinae practicae cui praemissa est De medicinae mechanicae praestantia dissertatio, Venetiis, apud Simonem Occhi, 1748, 8° Eiusdem compendium anatomicum in ottavo D. Laurentii Heisteri ... Compendium anatomicum, totam rem anatomicam brevissime complectens Editio secunda Veneta juxta tertiam Altorfinam prioribus longe auctiorem atque emendatiorem expressa. Accedit Oratio de incrementis anatomiae in hoc seculo 18. Cum figuris aeneis, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1730, 8° Georgii Baglivi opera medico-practica et anatomica cum opusculis 4 Santorini in quarto Georgii Baglivi ... Opera omnia medico-practica, et anatomica. Editio nona, cui praeter Dissertationes & alios Tractatus septimae editioni adjunctos accedunt ejusdem Baglivi Canones de medicina solidorum; Dissertatio de progressione Romani terraemotus; de systemate & usus motus solidorum in copore animato; de vegetatione lapidum & analogismo circulationis maris ad circulationem sanguinis; nec non J. D. Santorini 16 Opuscula quatuor; de structura & motu fibrae; de nutritione animali; de haemorrhoidibus; & de catameniis, Lione, sumptibus Antonii Servant, 1723, 4° Rodericus a Castro de morbis mulierum in quarto Roderici a Castro Lusitani ... De universa mulierum medicina, novo et antehac a nemine tentato ordine opus absolutissimum et studiosis omnibus utile, medicis vero pernecessarium. Pars prima -secunda ... Cum triplici indice, Hamburgi, in Officina Frobeniana, excudebatur typis Philippi de Ohr, 1603, 2 v. 2° Francisci Torti de febribus in quarto Francisci Torti ... Therapeutice specialis ad febres periodicas perniciosas. Editio altera auctior Mutinae, typis Bartholomaei Soliani impressoris ducalis, 1730, 4° Jacobi Hollerii opera omnia cum annotationibus Ludovici Dureti in quarto Iacobi Hollerii ... Omnia opera practica, doctissimis eiusdem scholiis & observationibus deinde Lud. Dureti med. regij ac professoris, in eundem enarrationibus annotationibus, & Antonii Valetii d. medici exercitationibus luculentis illustrata. Accessit etiam ad calcem libri Therapeia puerperarum Joan. Le Bon medici regij cum indice rerum & verborum locupletissimo, Genevae, apud Petrum & Jacobum Chouet, 1635, 4° Philippi Verheyen opera anatomica t. 2 in quarto Corporis humani anatomia, in qua omnia tam veterum, quam recentiorum anatomicorum inventa methodo nova, & intellectu facillima describuntur, ac tabulis aeneis repraesentantur. Authore Philippo Verheyen ... Lovanii [Napoli], expensis Berardini Gessari, 1706, 4° Figurae anatomicae eiusdem Aloisij Mundellae dialogi medicinales n° X in quarto Aloisii Mundellae Brixiani ... Dialogi medicinales decem, nunc primum in lucem editi in quibus multa & varia tum artis theoremata, tum historiae & experimenta doctissime explicantur. Argumenta in singulos dialogos, in operis fronte reperies indicem vero in fine, Tiguri, apud Froschoverum, mense octobri 1551, 4° Alexandri Knips Macoppe pro empirica secta dissertatio in quarto Pro empirica secta adversus theoriam medicam praelectio habita in archilyceo patavino ab Alexandro Knips Macoppe dum a lectura simplicium ad medicinam theoricam adduceretur, 28. novembris 1716, Patavii, typis Jo. Baptistae Conzatti, 1717, 4° Eiusdem medicinae scripta typis non tradita in quarto (opera manoscritta) Eiusdem epistola de polipo aortae in quarto De aortae polypo epistola medica praeclarissimo, ac eruditissimo viro Carolo Patino ... qua, ejusdem abditissimum morbum a polypo arteriam magnam insidente dependere, demonstratur, ac de ejus natura, dignotione, & curatione differitur, cum ejusdem cadaveris historia anatomica eventum comprobante. Edita ab illustrissimo viro Alexandro Knips-Macoppe, Brixiae, sumptibus Caroli Gromi, 1731, 8° Eiusdem comentariolum de mercurio et thermis aponensibus 17 in quarto De Alexandro Knips Macoppe primario in Patavina academia medicinae practicae professore, ac de duobus remediis ab eo maxime illustratis, Mercurio et Aponensibus thermis, commentariolum, Patavii, typis Seminarii, 1745, 4° Antonii Stork observationes medicae cum cadaverum sectione et liber de cicutae usu in quarto parvo Antonii Storck ... Annus medicus, quo sistuntur observationes circa morbos acutos et chronicos, adjiciunturque eorum curationes, et quaedam anatomicae cadaverum sectiones. Accedit libellus De usu cicutae in cancris, scirrhis etc, Venetiis, typis Benedicti Milocco, in via Mercat. sub signo divi Thomae Aquinatis, 1761, 8° Prosperi Alpini de presagienda vita et morte in quarto Prosperi Alpini ... De praesagienda vita et morte aegrotantium libri septem ... Cum praefatione Hermanni Boerhaave post editionem alteram Leidensem, cujus textum recensuit, passim emendavit, supplevit, cittata Hippocratis loca accuravit, Hieron. Dav. Gaubius, M.D. & Ch. L. cum capitum & rerum duplici indice. Accedit Hieronimi Fracastorii De diebus criticis libello. Editio Veneta ceteris emendatior, Venetiis, apud Dominicum Tabacco sub signo Sancti Francisci, 1735, 4° Joanne Astruc de morbis venereis in quarto De morbis venereis libri sex in quibus disseritur tum de origine, propagatione & contagione horumce affectuum in genere tum de singulorum natura, aetiologia & therapeia, cum brevi analysi & epicrisi operum plerorumque quae de eodem argumento scripta sunt auctore Joanne Astruc, Lutetiae Parisiorum, apud Guillelmum Cavelier, 1736, 4° Tomae Brunet (sic) thesaurus medicinae practicae in quarto Thesaurus medicinae practicae. Ex praestantissimorum medicorum observationibus, consultationibus, consiliis & epistolis ... Authore Thoma Burnet Scoto- Britanno ... Editio novissima pluribus ipsius authoris additamentis ... Cum indicibus sectionum & authorum, Venezia, sumptibus Joseph Mariae Ruinetti, sub signo Veritatis, 1702, 4° Julii Caesar Claudinii de ingressu ad infirmos, de sede facultatum principum, de catharo de diebus criticis in quarto Iulii Caesaris Claudini ... De ingressu ad infirmos libri duo. In quibus medici omne, ex tempore medicinam facturi, munus, sive per se curet, sive cum alijs de curando consultet, accuratissime, tanquam in tabula, delineatum continetur. Cum appendice de rimedijs generosioribus, & quaestione philosophico-medica de sede principum facultatum. Quibus adiectus est Coronidis loco De catarrho. Necnon De crisibus, & diebus criticis eiusdem auctoris tractatus Venetiis, apud Bertanos, 1663, 4° Bartolomei Boschetti de salivatione mercuriali dissertatio cum observationibus parvo in quarto Dissertatio de salivatione mercuriali physico-medico-mechanica Bartholomaei Boschetti Vicentini ... in tria capita divisa ... Iis accedunt hystoriae foelici, & lethali experimento comprobatae. Ad illustr. et excell. D. D. Aloysium Pisanum equitem, & D. Marci procuratorem, Venetiis, typis Joannis Radici, 1722, 4° Dolei medicina in quarto Dolaus Johann, Johannis Dolaei ... Encyclopaedia medicinae theoretico-practicae. Editio quarta & ultima innumeris mendis expurgate, Amstelodami, typis Andreae ab Hoogenhuysen, 1688, 4° Eiusdem Chirurgia t. 2 in quarto 18 Johannis Dolaei ... Encyclopaedia chirurgica rationalis, Venetiis, apud Ioannem Iacobum Hertz, 1690, 2 vol. ill. 4° Giuseppe del Papa consulti medici in quarto Del Papa Giuseppe, Consulti medici del signor dottore Giuseppe Del Papa archiatro della corte di Toscana, e pubblico lettore di medicina nella Universita Pisana, in Venezia, per Sebastiano Coleti, 1734, 2 v. 4° Riciardi Mead opera medica varia in quarto Mead Richard, Richardi Mead ... Opera medica figuris illustrata, ac variis mendis diligentissime expurgata. 1. De imperio solis ac lunae ... 2. De variolis & morbillis liber. 3. Rhazis de variolis ac morbillis commentarius ex arabico latine redditus. 4. Oratio anniversaria harveiana. 5. De nummis quibusdam a Smyrnaeis in medicorum honorem percussis. 6. De venenis. 7. De peste ... Editio novissima ad editionem londinensem, Neapoli, ex typographia Josephi De Bonis, expensis Dominici Terres, 1752, 4° Marcelli Malpighi consultationum medicinalium in quarto Marcelli Malpighii Consultationum medicinalium centuria prima, quam in gratiam clinicorum evulgat Hyeronimus Gaspari, Patavii, ex Typographia Seminarii, apud Jo. Manfre, 1713, 4° Raimundus Joannes Fortis de febribus et morbis mulierum in quarto Fortis, Raimondo Giovanni, De Febribvs et morbis mulierum facile cognoscendis atque curandis Raymundo Io. Fortis veronensis, Patavij, typis Heredum Pauli Frambotti, 1668, 4° Paul Gotieb Verlof de febribus intermittentibus soporosis et apoplecticis in quarto Werlhof Paul Gottlieb, Observationes De febribus praecipue intermittentibus et ex earum genere continuis deque earum periculis ac reversionibus praenoscendis et praecavendis permedelam tempestivam efficacem adaequatam candide et perspicue propositam ad viros clarissimos et experientissimos auctores commercii litterarii Noribergensis qui problema proposuerant De febribus intermittentibus soporosis apoplecticis scribebat Paul. Gottlieb Werlhof ... , Hannoverae, sumptibus haeredum Foersterianorum, 1745, 4° Francesco Berzi nova scoperta per suscitar il vaiuolo in quarto Berzi, Francesco, Nuova scoperta a felicemente suscitare il vajuolo per artificiale contatto. Di Berzi, in Padova, nella stamperia Conzatti, 1758, 4° Francesco Joannis Baptista Verra princeps morborum acutorum pleuritis in quarto Verna Giovanni Battista, Joannis Baptistae Verna ..., Morborum acutorum pleuritis. Tractatus novissimus, & singularis in 6. partes comprehensus juxta Hippocratis mentem & recentiorum theses ad praxim medicam summopere necessaries, Venetiis, apud Laurentium Basilium sub signo Aurorae, 1713, 4° Riciardi Morton tractatus de phthisi in quarto Morton Richard, Richardi Morton ... Phthisiologia, sive Tractatus de phthisi, in 3. libros comprehensus totumque opus variis historiis illustratum, Genevae, sumptibus Cramer & Perachon, 1696, 4° Frederici Hoffman medicinae rationalis teoricae et practicae t. 6 item Hoffmann, Friedrich Friderici Hoffmanni ... Medicinae rationalis systematicae, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1735-1741, 4° 19 Eiusdem consultationum et responsorum medicinalium item Friederici Hoffmanni ... Consultationum et responsorum medicinalium ... Tomus primus -secundus! Francofurti ad Moenum, apud Franciscum Varrentrapp, 1734-1735, 4° Eiusdem disertationes physicomedico chimicae item Friderici Hoffmanni ... Dissertationes physico-medico-chymicae curiosae selectiores ad systema in medicina rationali traditum exactae, & ad sanitatem tuendam maxime pertinentes, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1735, 4° Eiusdem Observationum phisico chimicae selectiorum item Friderici Hoffmanni ... Observationum physico-chymicarum selectiorum Libri 3. In quibus multa curiosa experimenta, Et lectissimae virtutis Medicamenta exhibentur, Ad solidam, e rationalem chymiam stabiliendam praemissi. Quibus accedunt Dissertationes Physico-Chymicae, Neapoli, ex typographia Benedicti Gessari, 1755, 4° Eiusdem opuscula phisico medica item Friderici Hoffmanni consiliarii medici ... Opuscula phisico-medica antehac seorsim edita jam revisa, aucta, emendata & delectu habito recusa, Venezia, apud Sebastianum Coleti, 1738, 4° Eiusdem opuscula pathologico practica cum medico politico item Friderici Hoffmanni ... Opuscula pathologica-practica seu Dissertationes selectiores antea diversis temporibus editae, nunc revisae & auctiores. Accedit ejusdem auctoris Medicus politicus. Cum indice rerum praecipuarum, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1739, 4° Eiusdem dissertationum selectiorum medico practicarum item Hoffmann Friedrich, Dissertationum physico-medicarum curiosarum selectiorum, ad sanitatem tuendam maxime pertinentium, pars altera, Lugduni Batavorum, apud Theodorum Haak, 1735, 8° Eiusdem opuscula medica varii argumenti omnes in quarto Friderici Hoffmanni consiliarii medici ... Opuscula phisico-medica antehac seorsim edita jam emendata & delectu habito recusa,Venezia, apud Sebastianum Coleti, 1738, 4° revisa, aucta, Petri Potterii opera omnia practica et chymica cum notis Friderici Hofmani filii et de febris doctrina in quarto Potier Pierre, Petri Poterii Opera omnia practica et chymica, cum annotationibus & additamentis utilissimis pariter ac curiosis Friderici Hoffmanni ... Accessit nova doctrina de febribus, ex principiis mechanicis solide deducta, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1741, 4° Gerardi Wansvieten commentaria in Hermanni Boerhaave aphorismos t. 6 in quarto Gerardi van Swieten med. doct. Commentaria in Hermanni Boerhaave aphorismos de cognoscendis et curandis morbis. Tomus primus-quintus, Parisiis, apud Gulielmum Cavelier patrem, via Jacobea, sub signo lilii aurei, prostat Lugduni, apud fratres de Tournes, 1746-1773, 5 vol, 4° Herman Boerhaave opera omnia medica in quarto Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave opera omnia medica complectentia 1. Institutiones medicas, 2. Aphorismos de cognoscendis & curandis morbis, 3. Libellum de materia medica, 4. Tractatum de lue 20 aphrodisiaca sive venerea, 5. Atrocis, nec descripti prius morbi historiam, 6. Atrocis, rarissimique morbi historiam alteram, 7. De fabrica glandularum in corpore humano epistolam, 8. De mercurio experimenta ex act. Reg. Lond. Soc. eruta, 9. Orationes inaugurales academicas. accedit in nova haceditione auctoris vita et effigies, Venezia, apud Laurentium Basilium, 1751, 4° Eiusdem methodus discendi medicinam in 8° Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Methodus discendi medicinam. Editio secunda veneta, Venetiis, apud Franciscum Zane, 1747, 8° Eiusdem tractatus de viribus medicamentorum in 8° Boerhaave, Herman Hermanni Boerhaave ... Tractatus de viribus medicamentorum. Editio novissima. Altera vice dedit, accuratius adhuc recensuit, novisque annotationibus & additamentis locupletiorem fecit Benedictus Boudon, Venetiis, apud Thomam Bettinelli, 1744, 12° Eiusdem tractatus de morbis oculorum in 8° Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Praelectiones publicae de morbis oculorum ex codice M.S. editae ... Editio novissima, in Venezia, apud Antonium Bortoli, 1748, 8° Eiusdem elementa chemiae t. 2 in quarto Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave, Elementa chemiae, quae anniversario labore docuit, in publicis, privatisque, scholis, Hermannus Boerhaave. Tomus primus-secundus, Lugduni Batavorum, apud Isaacum Severinum, 1732, 2 v. ill. 4° Albertus Haller commentarii in Hermanni Boerhaave institutiones rei medicae in quarto Hermanni Boerhaave ... Praelectiones academicae in proprias institutiones rei medicae edidit, et notas addidit Albertus Haller, Gottingae, apud Abram Vandenhoeck, acad. typogr., 1739-1744, 6 v. 8° Hieronimi Leopoldi Bacchetoni anatomia in quarto parvo Bacchettoni, Girolamo Leopoldo Hieronimi Leopoldi Bacchettoni Anatomia medicinae theoreticae et praticae ministra cautelisque in praxi observandis illustrate, Oeniponti, sumptibus Joannis Jacobi Cremeri bibliopolae Norimbergensis, 1740, 4° Claudii Galeni Pergameni ars medica in quarto Galenus, Claudius Claudii Galeni Pergameni Ars medica, quae et Ars parva, Martino Acakia Catalaunensi doctore medico interprete & enarratore, multo quam antea castigatior, & ab infinitis erroribus repurgata, Venetiis, ex Officina Erasmiana, Vincentii Valgrisii, 1549, 8° Dominici Guglielmini de salibus in quarto parvo Guglielmini, Domenico, De salibus dissertatio epistolaris physico-medico-mechanica conscripta a Dominico Guglielmini philosopho et medico Bononiensi, Lugduni Batavorum, apud Fredericum Haaring, 1707, 8° Sala Giovanni Domenico de alimentis in quarto parvo Sala Giovanni Domenico, De alimentis et eorum recta administratione liber Io. Dominici Sala Patavini primi theorici extr. In quo primo ex recensu omnium differentiarum alimentorum, tum De alimentis et eorum recta administratione liber Io. Dominici Sala Patavini primi theorici extr. In quo primo ex recensu omnium differentiarum alimentorum, tum, Patavii, apud Io. Bapt. Martinum typ. magistralem, 1628, 4° 21 Marcelli Donati de medica hystoria mirabili in quarto parvo Donati Marcello, De medica historia mirabili libri sex. Marcello Donato serenissimi, Mantuae et Montisferrati principis a secretis & consiliario authore. ... Cum duplici indice, Mantuae, per Franciscum Osanam, 1586, 4° Ludovici Septalij cautiones medicae in 8° Settala Lodovico, Ludovici Septalii ... Animadversionum, & cautionum medicarum, libri duo. Septem alijs iam editis additi, Animadversiones, quae ad vulnera curanda, & quae ad componenda medicamenta pertinent, continentes, Patavii, apud Paulum Frambottum, typis Iosephi Sardi, & fratrum, 1630, 8° Joannes Rodii notae in Ludovicum Septalam in 8° Settala Lodovico, Ludovici Septalii Mediolanensis Animaduersionum et cautionum medicarum libri 9. Postremae huic editioni quartae accedunt Ioannis Rhodii analecta et notae, Patavii, apud Paulum Frambottum bibliopolam, 1652, 8° Aurelii Cornelii Celsi de re medica in 8° Celsus Aulus Cornelius, Aurelii Corn. Celsi De re medica libri octo. Item Q. Sereni medicinale poema. Rhemnii Poema de pond. & mensuris. Cum adnotationibus & correctionibus R. Constantini, Lugduni, apud Guliel. Rouillium sub scuto veneto, 1566, 8° Petri de Marchettis observationum medico-chirurgicarum in 8° Petri de Marchettis philosophi ac medici Patavini equitis D. Marci ... Observationum medico-chirurgicarum rariorum sylloge accesserunt aliquot observationes auctoris posthumæ Patavii, apud Cadorinum, 1675, 8° Joannis Fernelii Ambiani universa medicina in quarto parvo Fernel Jean, Ioannis Fernelii ... Universa medicina a doctissimo et experientissimo medico diligenter recognita, & ab innumeris mendis & erroribus, quibus priores scatebant editiones repurgata, collatis invcem vetustissimis & optimis exemplaribus. Editio emendatissima. Addita sunt eiusdem Fernelij Consilia & Guiliel. Plantij Scholia in pharmacopoeam seu librum therapeutices septimum, Genevae, apud Iacobum Chouet, 1643, 8° Rimedi scielti di madam Fochetti in 8 Fouquet Marie, Proseguimento de' rimedj facili, e domestici, scielti, sperimentati, & approvati per ogni sorte di mali interni, & esterni, invechiati, e difficili da guarire raccolti d'ordine caritativo dell'Illustre, e pietosa Madama Foquet per ristoro de' poveri infermi. Tradotto dal francese, con le regole del vivere conforme le complessioni, e mali diversi di quelli, con un trattato del latte, e dell'uso della china-china, delle vipere, e di alcune erbe &c, in Bologna, per gl'eredi d'Antonio Pisarri, ad istanza di Gio. Ambrogio Argelati, 1693, 12° Jo. Allen synopsis universa medicinae practicae t. 2 in 8 Allen John, Synopsis universae medicinae practicae, sive doctissimorum virorum de morbis eorumque causis ac remediis judicia. Accesserunt nunc demum casus nonnulli oppido rari. Editio novissima omnibus auctior, additis praeterea formulis remediorum ex quinta Amstelodamensi desumptis, Venetiis, ex typographia Remondiniana, 1754, 8° Buonafede Vitali Lettera sopra il contagio in 8 (opera non reperita) Lodovico Antonio Muratori i tre governi della peste 22 in 8 Muratori, Lodovico Antonio, Del governo della peste, e delle maniere di guardarsene. Trattato di Lodovico Antonio Muratori ... diviso in politico, medico ed ecclesiatico, aggiunta in fine la relazione della peste di Marsiglia, in Palermo, nella Stamperia di Francesco Valenza regio impressore delle SS. Crociata, per Antonino M. Gerardi e Matranga, 1743, 4° Ferdinandi Caroli Weinhart summa fundamentorum universae medicinae in 8 Weinhart Ferdinand Carl, Prima pars, in qua summa fundamentorum universae medicinae theoricae continetur, ad mentem tam veterum, quam neotericorum delineata, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1739, 8° Eiusdem nucleus universae medicinae t. 3 in 8 Weinhart Ferdinand Carl, Nucleus universae medicinae a Ferdinando Carolo VVeinharth ... excerptus, & in tres partes distributus. Prima-tertia pars. Opus perutile, ac summe necessarium, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1739, 8° Filippo Masiero discorso sopra la peste in 8° Masiero Filippo, Il piu' temuto de' mali la peste. Dissertazione di Filippo Masiero professore di chirurgia in Padova. In cui brevemente si accenna quanto fa d'uopo per preservarsi da tal male temuto anche lontano, e per iscacciarlo quando ne fosse presente, in Venezia, presso Gio. Battista Recurti alla Religione, 1722, 8° Eberard Gochelii consiliorum et observationum medicinalium in 8 Gockel Eberhard Gallicinium medico-practicum, sive Consiliorum, observationum et curationum medicinalium novarum centuriae duae, cum dimidia. In quibus omnibus non solum varii singulares casus enumerantur, sed etiam per causas, rationes & principia tam antiquorum, quam neotericorum medicorum dilucide pertractantur acresolvuntur ... Cum duobus indicibus, uno consiliorum & observationum & altero materiarum & rerum. Quae omnia singulari studio congessit & elaboravit Eberhardus Gockelius, Ulmae, impensis Georgii Wilhelmi Kuehnen, 1700, 4° Johannes Heurnius nova ratio praxis medicinae in 8 Heurne Johan, Joannis Heurnii ... Praxis medicinae nova ratio qua libris tribus methodi ad praxin medicam, aditus facillimus aperitur ad omnes morbos curandos. Ex accurata recensione Zachariae Sylvii medici roterodamensis, Roterodami, ex officinis Arnoldi Leers, 1650, 8° Jacob Vilet [?] de pulsibus in 8 Lavelli Giacomo, De pulsibus ad tyrones, liber et commentarii in primum librum Prognosticorum Hippocratis, auctore Iacobo Lavellio, Venetiis, apud Io. Baptistam Ciottum Senensem, 1602, 8° (opera presunta) Opusculum scolae salernitanae in 8 De conseruanda bona valetudine opusculum scholae salernitanae. ... Novissime impressis, & auctis per Ioan. Curionem, & ab erroribus, accuratissime repurgatis & vindicatis. Reliqua sequens pagella indicabit, Venetiis, apud Petrum Milocum, 1619, 12° Horatii Augenii a Monte Sancto, de incerto tempore nascendi homini in 8° Horatij Augenij ... Quod homini certum non sit nascendi tempus. Libri duo. Adiecimus Embrion putrefactum urbis Senonensi, Venetiis, apud Ioannem Baptistam Ciotum, 1595, 8° 23 Antonius Ponce Santa Cruz de impedimentis magnorum auxiliorum in morborum curatione in 8 Ponce de Santa Cruz, Antonio De impedimentis magnorum auxiliorum, in morborum curatione. Lib. 3 ad tyrones. Quibus omnes difficultates quae se in magnis periculis offerunt ex mente antiquitatis, explicantur opus ita necessarium, ut merito curationis directorium possit appellari. Autore D. Antonio Ponce de Sancta Cruz protomedico, Matriti, ex typographia regia, 1629, 12° S. A. D. Dissertatio de febribus biliosis et de morbis ex manustupratione in 8 S.A.D. Tissot ... Dissertatio de febribus biliosis; seu Historia epidemiae biliosae Lausannensis an. 1755. Accedit tentamen de morbis ex manustupratione, Napoli, apud Vincentium Ursinum, expensis Stephani Manfredii, 1762, 8° Marci Aurelii Severini venimecum et tractatus de Paedanchone pestilente pueros prefocante in 8 Therapeuta Neapolitanus seu veni mecum consultor curandarum febrium & internorum omnium morborum; inclusa Paedanchone affectu pestilente ac pueros praefocante; cum commentario Cl. Thomae Bartholini Regis danorum archiatri; qua summa sunt terminus & cardo factitandae necessariae medicinae eruta de scriptis Marci Aurelii Severini; aedidit Gregorius Villanus, Napoli, sumptibus Ioannis Alberti Tarini, 1653; Neapoli,typis Roberti Molli, 1653, 8° Amati Lusitani curationum medicinalium in 8 Amatus Lusitanus, Curationum medicinalium Amati Lusitani medici physici ... Tomus secundus, continens centurias tres, quintam videlicet, sextam, ac septimam non antea impressam in ultimaque curatione centuriae sextae continetur colloquium eruditissimum, in quo doctissime disputatur, Venetijs, apud Vincentium Valgrisium, 1566, 8° Jo Manardi comentarii in primum artis Galeni in 8 Io. Manardi medici ferrariensis in primum artis parvae Galeni librum commentaria, iam primum recens nata & aedita quibus ne quid studiosus lector desiderare possit, additum ast & proemium, quod val antea in eandem, idem author scripserat, eamque ratione publicauerat, quo lector maiore alacritate praesentem hanc foeturam expectaret, Patavii, apud Iacobum Fabrianum, 1553, 8° Joannis Bonii de vulnerum renunciatione et dissertatio de partu enecato in 8° Bohn, Johann, D. Johannis Bohn ... De renunciatione vulnerum, seu Vulnerum lethalium examen, cui accesserunt dissertationes binae De partu enecato, et An quis vivus mortuusve aquis submersus, strangulatus aut vulneratus fuerit, Lipsiae, apud Thomam Fritsch, 1711, 4° Lodovico Viti dialoghi sopra il vaiuolo et altre malattie in 8 Dialoghi d'un romano e d'un bolognese professori celebri di medicina sopra la cura de' vajuoli e d'altre malattie ... del dottor Lodovico Viti lettore di filosofia e di notomia, in Venezia, nella stamperia Poletti, 1745, 8° Johannis Friderici Bachstrom De scorbuto in 8 Bachstrom, Johann Friedrich, Observationes circa scorbutum, ejusque indolem, causas, signa, et curam, institutae, eorum praeprimis in usum, qui Groenlandiam & Indiam Orientis petunt, Lugduni Batavorum, apud Conradum Wishof, 1734, 8° Stephani Roderici Castrense Lusitanus exercitationes medic. variae 24 in 8 Castro Estêvão Rodrigues de, Variae exercitationes medicae (paucae sed valde doctae) privatae lectiones Stephani Roderici Castrensis Lusitani ... Venetiis, apud Frnaciscum Brogiollum, 1656, 8° Agostino Bellost osservazioni sopra il mercurio in 8 Belloste Augustin, Esperienze mediche ed osservazioni sopra il mercurio del signor Agostino Bellost ... Tradotto dal francese, Venezia, appresso Sebastiano Coleti, 1734, 8° Johannis Prevotii remedia selectiora in 8 Praevotius Johannes, Selectiora remedia multiplici usu comprobata, quae inter secreta medica iure recenseas. Authore Ioanne Praevotio Rauraco in Patav. gymnasio olim medicinae Libellus posthumus a Io. Bapt. et Theob. authoris fil. in lucem editus. Ad illustrissimum d. Bernardum Navem. Nobilem Venetum, Patavii, typis Sebastiani Sardi, 1657, 12° Eiusdem de compositione medicamentorum in 8 Joannis Prevotii De compositione medicamentorum libellus iterum editus cura Friderici Monavi, Rinteli, typis & impensis Petri Luci, typogr. academici, 1649, 12° Eiusdem de hortulo medico in 8 Praevotius Johannes, Hortulus medicus selectioribus remediis ceu flosculis versicoloribus refertus. Authore Io. Praevotio Rauraco ... Plantatio tertia, Patavii, typis Iacobi de Cadorinis, 1666, 12° Eiusdem de materia medicamentorum in 8 Ioannis Praevotii De remediorum cum simplicium tum compositum materia. Ad sereniss. venetorum princ. Franciscum Erycum Venetiis, apud Bertanos, 1611, 12° Eiusdem de medicina pauperorum in 8 Cl. et excell. Ioannis Praevotii ... Medicina pauperum ac ejusdem de venenis ac eorundem Alexipharmacis opusculum Francofurti, sumptibus Johannis Beyeri, 1641, 12° Coste traite pratique sur la goutte in 8 Coste Jean-François,Traité pratique sur la goutte et sur les moyens de guérir cette maladie, Amsterdam, chez J. H. Schneider, 1757, 8° Statica medicina Sanctorii in quarto parvo Santorio Santorio, De statica medicina et de responsione ad staticomasticem, ars Sanctorii Sanctorii, olim in Patavino gymnasio medicinam theoricam ordinariam primo loco profitentis aphorismorum sectionibus octo comprehensa, Venetiis, apud Franciscum Brogiollum, 1660, 12° Cristophori Molinarii epistola ad Stork de mulieris a schirro curatae in 8 Christophori Molinarii cæs. aulæ medici Epistola ad Cl. V. Antonium Störck augg. archiatrum qua mulieris a scirrho curatæ historia exponitur, Vindobonæ, typis Joannis Thomae Trattner cæs. reg. apost. maiest aulæ typogr. et bibliopolæ, 1761, 8° Eiusdem de purpura rubra et alba in 8 (opera non reperita) 25 Tenke de instrumentis pharmaceuticis galenicis et chimicis in 8 Tencke Jerome, Instrumenta curationis morborum, deprompta ex pharmacia, chyrurgia, et diaeta. De instrumentis pharmaceuticis ex Galenicis & chymicis. In qua multa traduntur praxim ineuntibus utilissima, eoque velut manu ducentia. Authore H. Tencke, profess. reg. Monspel Lugduni, apud Caerarem Chappuis, in vico Bellae Corderiae, 1684, 12° Andreae Cesalpini praxis universae medicae in 8 Praxis universæ artis medicæ generalium æque ac particularium humani corporis pr[a]eter naturam affectuum dignotionem iuditium & curam omnium vberrim. complectens summo labore et studio concinnata ... multis adiectis in hac ultima editione correcta authore Andraea Caesalpino archiatro Romano, Venetiis, typis Laurentij Marchesini, 1680, 12° Ferdinandi Caroli Weinhart systema medicinae practicae tam veteris quam recentioris in 8 2: Pars 2. Nuclei universae medicinae practicae ex plurimorum praestantissimorum tam veterum, quam neotericorum classicorum authorum praxi, observationibus consiliis & epistolis, uti & propria plusquam 30. annorum praxi ... excerpti, & olim sub nomine Enchiridii novi publica & inaugurali disputatione propositi in ... uti & propria plusquam 30. annorum praxi ... excerpti, & olim sub nomine Enchiridii novi publica & inaugurali disputatione propositi in ... Universitate Oenipontana praeside, & authore Ferdinando Carolo Weinhart ... Nunc ab eodem magis limati, correcti, aucti ... denuo in lucem editi, [Innsbruck], typis haered. Jacobi Christ. Wagner, Caes. aul. typ., 1709, 8° Johannes Gorrei definitionum medicarum in fol. Gorris Jean, Io. Gorraei Parisiensis, Definitionum medicarum libri 24, literis Graecis distincti. Ab authore ante obitum recogniti, magnaque accessione adaucti, & nunc denuo adpublicam rei literariae utilitatem editi. Adiectus in calce Latinograecus index copiosissimus, Francofurti ad Moenum, ex officina typographica Andr. Wecheli, 1578, 2° Johann Baptista Molinari tractatus de apoplexia Molinarius, Joannes Baptista, De Apoplexia specimen quod ad privilegia Universitatis Vindobonensis consequenda edit. Joannes Baptista Molinarius Tridentinus, Joanne Thoma Trettnero, anno a R.S. 1753, 4° Gerolamo [?] il mondo disingannato da veri medici in 4 Il mondo disingannato da veri medici, cioè, Difesa critico-apologetica de medici ippocratici-galenici contro un libricciuolo intitolato Il mondo ingannato da falsi medici ... opera d'un Professore, in Trento, per Gianantonio Brunati, 1718, 4° Giuseppe Gazola il mondo ingannato da falsi medici in 8 Gazola Giuseppe, Il mondo ingannato da falsi medici e disingannato discorsi del dottor Giuseppe Gazola veronese ... Opera postuma. Edizione sesta con l'aggionta della copia dell'estratto di detta opera, in Trento, per Gianantonio Brunati, 1718, 12° Friderici Ignatii Lospicler cum principiis corporis humani in quarto parvo Lospichler Friedericus Ignatius, Isagoge physiologica sive principia corporis humani. Quae in Alma Catholica Caesareo-archiducali Universitate Oenipontana sub triplici schemate Galenico, chymico, et atomistico … publicae disputationi submissa voluit, Oeniponti, 29.Juli 1709, Typis haeredum Jacobi Christophori Wagner, 4° Gulielmi Harvei de motu cordis et sanguinis in animalibus dissertatio 26 in 8 Harvey William, Gulielmi Harveii De motu cordis & sanguinis in animalibus, anatomica exercitatio. Cum refutationibus Aemylii Parisani, Romani et Iacobi Primirosii, in Londinensi collegio doctoris medici, Lugduni Batavorum, officina Ioannis Maire, 1639, 4° Alberti Venturi de melli origine et usu Venturi Alberto, De mellis origine, et usu dissertatio historico-medica auctore Alberto Venturi, Venetiis, typis Sebastiani Coleti, 1763, 4° Alessandro Pascoli trattato delle febri in quarto Pascoli Alessandro, Delle febbri teorica, e pratica secondo il nuovo sistema ove tutto si spiega, per quanto e possibile ad imitazion de' geometri di Alessandro Pascoli ... Si aggiungono in fine alcuni Discorsi in forma di lettere, per chiarezza maggiore di quanto precedentemente si disse, in Venezia, per Andrea Poletti, 1701, 4° Pauli Zacchiae quaestiones medico legales t. 3 in fol. Pauli Zacchiæ Romani totius status ecclesiastici proto-medici generalis Quæstiones medico-legales accedunt interpolationes & auctaria ex novis inventis & observationibus recentiorum auctorum cura Joannis Danielis Horstii diversorum S.R.I. principum archiatri & collegii medici Mœno-Francofurtani senioris. Editio secunda Veneta in tres tomos distributa, ceteris castigatior, additis, ad Venetiis, apud Simonem Occhi, 1751, 2° Pharmacopeia Bateana in 8 Bate George, Pharmacopoeia Bateana, seu Pharmaca e praxi Georgii Batei ... excerpta, cum viribus & dosibus annexis. Necnon Arcana Goddardiana; & Orthotonia medicorum observata item tabula posologica; atque Appendix ad Pharmacopoejam Bateanam ex autographo eximii auctoris. Cum indice morborum, curationum &c Huic tandem novissimae editioni accessit Jacobi Le Mortii Chymia vindicata, & comparata, philosophia medica, atque theoria hominis, & morborum, Venetiis, apud Jo. Gabrielem Hertz, 1703, 8° Nicolo Lémery Pharmacopea universale in fol. Lemery Nicolas, Farmacopea universale che contiene tutte le composizioni di farmacia le quali sono in uso nella medicina tanto in Francia, quanto per tutta l'Europa, le loro virtù, dose, e maniere di mettere in pratica le più semplici e le migliori. E di più un vocabolario farmaceutico, molte nuove osservazioni, ed alcuni ragionamenti sopra ogni operazione di Niccolo Lemery dell'Accademia Reale delle Scienze, dottore in medicina. Tradotta dalla lingua francese con tre indici, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz,1735, fol. Dello stesso dizionario de semplici e droghe in fol. Lemery, Nicolas Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro differenti nomi, la loro origine, la loro scelta, i principj, che hanno, le loro qualità, la loro etimologia, e tutto cio, che v'ha di particolare negli animali, ne' vegetabili, e ne' minerali. Opera dipendente dalla Farmacopea universale scritta in francese dal sig. Niccolo Lemery ... E tradotta in italiano, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz, 1737, fol. Dello stesso la chymica t. 2 in quarto piccolo Lemery, Nicolas Corso di chimica del signor Niccolo Lemery, che insegna il modo di fare le operazioni, che sono usuali nella medicina. Con metodo facilissimo, e ragionamenti sopra ciascuna operazione. Tradotto dall'ultima edizione francese, la qual è stata molto aumentata dall'autore, ed in questa ultima edizione veneta aggiuntovi il Trattato dell'antimonio, e li segreti medicinali. Arricchita di figure in rame, in Venezia, per Gio. Gabriel Hertz, 1732, 8° Thomae Fuller Pharmacopoeia extemporanea 27 in 8 Fuller Thomas, Pharmacopoeia extemporanea, sive praescriptorum chilias, in qua remediorum elegantium & efficacium paradigmata, ad omnes fere medendi intentiones accommodata, candide proponuntur. Cum viribus, operandi ratione, dosibus, & indicibus annexis. Per Thomam Fuller ... cui adjectum est Enchiridion medicum practicum Josephi Jacksonii. Editio Veneta, post nonam Lausanensem, secunda, Venetiis, ex typographia Hertziana, 1741, 8° Giuseppe Quercetano Farmacopea reformata in quarto Du Chesne, Joseph La ricchezza della riformata farmacopea overo Antidotario riformato del sig. Giuseppe Quercetano medico, & consigliere regio. Di latina fatta italiana dal sig. Giacomo Ferrari medico, e filosofo mantovano, Venezia, Appresso Giovanni Guerigli, 1619, 4° Giovanni Batista Capello Lessico farmaceutico edit. 7 in quarto Capello, Giovanni Battista Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedj piu usati d'oggidi di Gio. Battista Capello speziale all'insegna de' tre monti in campo S. Apollinare. Quarta impressione corretta ed accresciuta dall'autore di molti rimedj, e delle istituzioni farmaceutiche, in Venetia, appresso Tommaso Bettinelli, 1745, 8° Index variarum plantarum bononiensium in quarto piccolo Monti Giuseppe, Plantarum varii indices ad usum demonstrationum quae in Bononiensis Archigymnasii Publico Horto quotannis habentur. Iis praefixa est Dissertatio ibidem habita anno 1723. ad easdem demonstrationes auspicandas. Amplissimo excelsoque Studiorum Almae Matris Senatui d.d.d. Joseph Monti, Bononiae Studiorum, apud Constantinum Pisarri ad S. Michaelis insignia, 1724, 8° Johann Jacob Wecheri tractatus de secretis in 8 Wecker Johann Jacob, De secretis libri 17. Ex variis authoribus collecti, methodiceque digesti, & aucti per Ioa. Iacobum Weckerum ... Accessit index locupletissimus, Basileae, typis Conradi Waldkirchii, sumptibus Episcopianorum, 1598, 8° Plinius Secundus hystoria naturalis in fol. Plinius Secundus Gaius, C. Plinii Secundi Historiarum naturae libri 37, post omnes omnium editiones, ipsamque adeo Frobenianam posteriorem, ... plurimis in locis feliciter nunc tandem restituti ... His accessit copiosissimus ... rerum omnium … , Parisiis, apud Galeotum a Prato, 1542, 2° Caroli Linnaei regnum vegetabile in 4 Linne Karl, Caroli Linnaei ... Regnum vegetabile iuxta systema naturae in classes, ordines, et genera ab eodem constitutum e postremis auctis, & emendatis eiusdem clariss. viri operibus summatim redactum ... atq. Societatis caesareae physico-botanicae Florentinae academicorum usui accomodatum ac recusum. Curante Xaverio Manetti, Florentiae, ex typographio Petri Caietani Viviani, ad insigne Iani, 1756, 8° Johann Helfrich Jungken Lexicon chimico pharmaceuticum in 8 Jungken Johann Helfrich, Lexicon chimico-pharmaceuticum in duas partes divisum, quarum prior continet processus selectos chimicos, sive medicamentorum chimicorum vulgo, sed usualium potissimum elaborationes, ex recentiorum curiosorum medicorum laboratoriis noviter prodeuntes, selectas, & probatas. Altera pars composita pharmaceutica tam usualia, quam alia his subordinata & rationi consentanea exhibet, Venetiis, typis Laurentii Basilii, 1710, 8° Amaltheum sive lexicon medicum in quarto Castelli Bartolomeo, Lexicon medicum graeco-latinum, a Bartholomeo Castello Messanense inchoatum. Nunc vero in commodum publicum opera et studio Adriani Ravesteini ... ex Hippocr. Galen. Avicenn. atque 28 aliorum celeberrimorum medicorum monumentis, Roterodami, apud Arnoldum Leers, 1657, 8° Georg Abrahamo Mercklino, Lindenius renovatus sive, veterum et recentiorum medicorum scriptorum catalogum in quarto Lindenius renovatus sive, Johannis Antonidae van der Linden de scriptis medicis libri duo quorum prior omnium, tam veterum, quam recentiorum, latino idiomate, typis unquam expressorum scriptorum medicorum consummatissisimum catalogum continet ... Posterior vero Cynosuram medicam, sive, rerum & materiarum indicem ... continuati, dimidio pene amplificati, perplurimum interpolati, & ab extantioribus mendis purgati a Georg. Abrah. Mercklino, Norimbergae, impensis Johannis Georgii Endeterii, 1686, 2 v. 4° Osservazioni sulla libreria medica del dott. Tranquillini Come possibile avvio per l’analisi di questo possesso librario si può effettuare qualche rilievo quantitativo, operazione cautelativa che offre il vantaggio di scansare i rischi indotti da affrettati giudizi qualitativi. Un primo dato, riscontrato in questa come anche nella successiva raccolta, riguarda il numero elevato dei testi; ciò non sorprende, se si pensa che ragioni istituzionali inerenti ai corsi di studi universitari imponevano che la preparazione del medico si compisse, ancora nella prima metà del Settecento, prevalentemente sulle letture private: il “modello di carriera”, prospettato dal Lancisi, da effettuarsi nella clinica quale luogo di formazione e reclutamento dei medici era evidentemente ancora lontano da attuarsi 15. Ma, oltre ai dati quantitativi, si vorrebbe ricavare dalla lettura dell’elenco conoscenze sulle propensioni del proprietario nel campo specifico della sua professione: preferenze di scuole, scelte di indirizzi scientifici, autorità di supporto quali guida per l’esercizio quotidiano della professione di diagnostico e terapeuta. La situazione della medicina del tempo, coincidente con la prima metà del XVIII secolo, non evidenzia in vero percorsi rettilinei di sviluppo: la disciplina era troppo frammentata in pratiche diverse, e per di più scordinate, per offrire quadri sicuri di riferimento a livello sia teorico che pratico. Tra Sei e Settecento pertanto i medici italiani, pur essendo sollecitati da «conoscenze razionali nuove e lungimiranti, ma prive di operatività immediata, ed esigenze ragionevoli di un approccio empirico» 16, incontravano numerose difficoltà nell’effettuare in modo univoco le loro scelte pratiche. A quale delle numerose scuole si rapportava quindi il medico Tranquillini? A quali principi operativi? E’ difficile, tanto per lui quanto per molti altri medici del tempo, dare risposte soddisfacenti. Per individuare il sapere, che pure doveva guidarlo nella sua pratica medica, una via percorribile potrebbe essere quella di individuare all’interno di un 29 numero elevato di autori studiati quelli maggiormente frequentati; il confronto con i pochi scritti da lui lasciati potranno offrire ipotesi e confermare interpretazioni. Un primo dato di rilievo è la presenza nella libreria di 11 cinquecentine che attengono ad opere di medici; vi si trovano dell’età antica l’Ars medica di Claudio Galeno, pubblicata a Venezia da Vincenzo Valgrisi nel 1549 e il De re medica di Aurelio Cornelio Celso pubblicata da Guillaume Rouillié (Gulielmus Rouillius) a Lione nel 1566; della medicina rinascimentale si annoverano Amato Lusitano, Johann Jacob Wecker, Girolamo Mercuriale ed altri. Le secentine, 16 di numero, comprendono l’Opera omnia di Daniele Sennerto, la Medicina pratica di Girolamo Capivaccio, l’Opera medica di Lazzaro Riverio ed altre. Non si sa se questi testi fossero stati usati dal Tranquillini durante il suo corso di studi e nell’esercizio della professione o se rispondessero al suo gusto di uomo di lettere e di eventuale bibliofilo; alcuni di questi autori comunque – Celso, Galeno, Mercuriale - furono citati nel suo ragionamento sul cavalcare. Ciò che questo patrimonio afferma in ogni caso, di là dell’uso personale del proprietario, è l’importanza della loro presenza nella circolazione libraria di Rovereto, a testimoniare un diffuso amore per il libro antico e di qualità. Gli altri numerosi autori in elenco appartengono alla prima metà del sec. XVIII. A un primo spoglio dei nomi i più seguiti sembrano essere - sulla base del numero delle opere Friedrich Hoffmann, presente con 8 titoli, Herman Boerhaave con 5, Alessandro Knips Macoppe con 4; di Giovanni Maria Lancisi vi era l’opera omnia, così pure di Giorgio Baglivi. Lo spazio teorico in cui questi autori possono iscriversi è quello della “medicina razionale” scaturita dalla tradizione meccanicistica galileiana, e fortemente radicata negli ambienti scientifici padovani 17. In campo medico essa si configurò propriamente come iatromeccanica, o iatromatematica, indirizzo che poggiava, in teoria, sul modello del corpo come macchina e – quanto alla metodologia – sull’introduzione in biologia e in medicina delle misurazioni quantitative e dell’indagine sperimentale. Il sistema che ne scaturiva si opponeva a quello ippocratico-galenico, basato invece sulla teoria degli umori, ed era destinato, in quanto più moderno, a soppiantare del tutto lo stesso 18. La medicina razionale si diramava in diversi campi: dall’anatomia microscopica di Marcello Malpighi - rappresentata in libreria da Consultationum medicinalium – e del seguace Giorgio Baglivi; alla iatromatematica di Domenico Guglielmini, attestata da una sola opera, De salibus; al «meccanicismo solidista» di Friedrich Hoffmann, rettore dell’università di Halle, la cui teoria medica faceva perno sulla “dottrina della fibra” 19. A partire dalla fibra, considerata quale elemento costitutivo fondamentale del corpo, si spiegava la malattia come dovuta a una devianza, per eccesso o per difetto, dal giusto 30 funzionamento del tono fibroso corporeo 20. Sappiamo dal consulto inviato al Graser in quale misura il Tranquillini si riferisse al medico tedesco per elaborare una spiegazione dei malesseri che il corrispondente accusava; così pure nel Ragionamento sopra il cavalcare appare esplicito il riferimento alla dottrina di Hoffmann, soprattutto nell’elogio della equitazione. L’accettazione delle teorie solidiste – confortata anche dal riferimento alle opere del Baglivi – si accompagnava, nella formazione del medico roveretano, all’attenzione per i risultati speculativi della scuola di Leida, il cui maggiore esponente era Herman Boerhaave ben rappresentato in biblioteca da 5 opere, completate dai Commentarii in Hermanni Boerhaave institutiones rei medicae di Albrecht von Haller e dai Commentaria in Hermanni Boerhaave aphorismos di Gerard van Swieten. Il grande medico olandese, assimilando iatromeccanica e iatrochimica 21, risultati importanti del travaglio teorico che aveva investito la speculazione medica fra Seicento e Settecento, ripropose nella pratica medica la centralità dell’osservazione del malato, da attuarsi negli «istituti clinici», e la formazione di una tipologia delle malattie, onde pervenire a una nosologia scientifica. Il progetto si configurava in fondo come una prosecuzione di una prassi già seguita, quella delle historiae morborum22, attuata però con nuove e più agguerrite categorizzazioni teoriche miranti a organizzare le osservazioni effettuate in forma sistematica, mentre nella fase precedente esse erano compiute in modo episodico e lasciate slegate una dall’altra. Se gli autori fin qui esaminati possono illuminarci sui principi teorici cui il Tranquillini s’ispirava per la sua pratica diagnostica, considerazioni sulle opere di Alessandro Knipps Macoppe - l’illustre medico padovano di origini tedesche (1662-1744), presente in libreria con 4 titoli – possono darci informazioni sulle linee terapeutiche da lui seguite. Si andava affermando nel corso del Settecento il principio della semplicità del medicare; antesignano nella seconda metà del Seicento era stato il Redi, propugnatore della nonmedicalizzazione. Per curare il malato egli consigliava di seguire il principio della parsimonia alimentare e di praticare una vita equilibrata. Ponendosi su questa linea, medici convinti degli stessi principi, prescrivevano bevande acquose, brodi lunghi e, quanto ai medicamenti, lavativi non devastanti e solo farmaci di sicuro effetto come la china-china per le febbri e il mercurio per il morbo gallico 23. Nei suoi itinerari di formazione Alessandro Knipps Macoppe aveva avuto modo di apprendere in Belgio la nuova terapia dello scorbuto, basata sulla dieta vegetariana, mentre nella facoltà di medicina di Montpellier aveva ascoltato le lezioni sui vantaggi delle cure attuate con le acque termali. Della necessità di una riforma terapeutica si faceva quindi propugnatore nella prolusione dal titolo Comentariolum de mercurio et thermis 31 aponensibus, recitata in occasione del suo insediamento sulla cattedra di medicina teorica ordinaria nell’Università patavina, opera che il Tranquillini possedeva 24. A questi principi s’ispirava Giuseppe Gazola, esponente di quel movimento dei medici «moderni», che diede vita in Verona all’Accademia degli Aletofili, attiva - nella sua prima fase di vita - fra il 1684 e il 1688 25. Nella città scaligera, percorsa dalle discussioni e dai commenti suscitati dall’opera del Maffei, Della scienza chiamata cavalleresca, anche i giovani professionisti della salute avvertivano la necessità di svecchiare gli assetti di potere consolidati e i principi su cui essi si fondavano, grazie ai quali i medici più anziani, organizzati in ceto d’élite, ponevano ostacoli al loro avanzamento nella carriera. Ai privilegi di casta essi contrapponevano il criterio del merito conferito dagli studi e dalle pubblicazioni scientifiche, mentre nella cura dei malati si facevano propugnatori di un rinnovamento, contrapponendo ai medici di vecchia scuola - i cosiddetti “dommatici e galenisti” - una nuova terapeutica che rifiutasse i salassi e i purganti come propugnava il napoletano Lionardo di Capua col motto: «poter ogni uno esser Medico di se medesimo»26. Il Gazola, nato a Verona nel 1661, fu medico personale prima dell’ambasciatore veneto in Spagna, quindi dell’imperatore Leopoldo; scrisse, fra altre opere, Il mondo ingannato da falsi medici, che uscì a Trento postumo nel 1716 per i tipi di Giovanni Antonio Brunati27. Al suo scritto rispose un anomimo esponente del ceto da lui attaccato, facendo stampare dallo stesso editore trentino un libello polemico che si rivelava essere un vero attacco ai medici “novatori”28. Entrambi i libri erano posseduti dal Tranquillini. Non fa meraviglia dunque che suggestioni salutiste percorressero i consigli che egli inviava al Graser, così come centrale nel Ragionamento sopra il cavalcare era la tesi della bontà dell’esercizio fisico nell’ottica di una medicina che può definirsi preventiva. Ma, quando il terapeuta si trovava davanti alle richieste del paziente, e alle sue comprensibili ansie indotte dalla malattia, egli non esitava a ritornare all’antica prassi polifarmaceutica prescrivendo un lungo elenco di «guazzabigli e [ … ] intingoli», come si esprimeva il Redi, atti solo a impinguare le casse degli speziali. 29 Del resto anche i sommi medici, il Malpighi e il Vallisnieri, nel curare i propri malati – che non si dimentichi erano clienti paganti – abbandonate le vagheggiate teorie astensionistiche, riproponevano le consuete ricette a base di latte asinino, occhio di granchio, antimonio diaforetico, polvere di millepiedi, infuso di vipere ed altre simili amenità 30. Un’ultima annotazione conviene fare sull’opera di Paolo Zacchia presente fra i libri del Tranquillini, Questiones medico-legales (1651); essa è stata considerata come uno dei primi trattati sul problema generale del controllo di ogni arte sanitaria e di ogni specie del 32 malato da parte del principe nell’ambito del governo del suo paese: un anticipo quindi del più complesso discorso che svilupperà il Ramazzini 31. 2. Francesco Festi Il secondo catalogo di medico appartiene a Francesco Simone Festi, morto il 29 gennaio 1779 nella sua casa situata in «Contrada delle Beccherie di sotto» 32. Non avendo figli, egli nominò il nipote Giuseppe del fu dott. Giuseppe Antonio suo fratello, ancora minorenne, quale erede universale cum honoribus et oneribus, e gli lasciò tutti i suoi averi, da godere però insieme con gli zii viventi, don Valentino e Domenico, designati quali usufruttuari. Il personaggio era uomo di spicco nella società roveretana. Figlio del dott. Gottardo, medico e speziale, di cui si analizzerà più avanti la libreria di bottega, egli, insieme con i familiari, godeva di quell’ottima posizione sociale assicuratagli dalla solerzia e dalle capacità imprenditoriali del padre. Viveva con i due su citati fratelli 33 in comunione dei beni, fra i quali era compresa la farmacia, amministrandoli direttamente siccome maggiore: «La facoltà del defonto fratello medico è incorporata colla nostra per non essere mai stata divisa, essendo noi dalla morte paterna a questa parte vissuti sempre in unione de beni, de quali ne è stato aministratore dispotico il detto defonto fratello», in questi termini si esprimeva don Valentino, presentando al cancelliere, dopo la scomparsa del fratello, la richiesta di procedere alla «confezione dell’inventario» di «tutta l’asse comune» 34. La concreta gestione della spezieria – indicata nel documento d’ispezione del 14 dicembre 1762 «delli sigg.ri fratelli quondam Gottardo Festi»35 – era demandata a Domenico, il quale risulta incluso nella “Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo”, pur mancando di qualsiasi titolo che non fosse l’effettivo esercizio prestato da «29 anni a questa parte» 36. Secondo i riti previsti dalla legge per la successione, il cancelliere deputato – lo stesso notaio Giacomo Battisti – provvide, il giorno seguente al decesso, a prelevare carte, scritture e tre gruppi di contanti «esistenti nel secondo caltro [scomparto] del cassabanco della stuffa, ove è morto il sig. medico suddetto» e a deporre il tutto in una cassa esistente al terzo piano della casa, cassa che venne immediatamente sigillata. Prima però si era levata una delle tre parti di denaro, equivalente a troni 566.10, che fu consegnata a don Valentino per provvedere alle spese del funerale; nello stesso tempo si stabilì di prendere nota giorno 33 per giorno di quanto entrava nella spezieria e di quanto per il suo esercizio si spendeva. Il giorno 4 febbraio dello stesso anno infine alla presenza di Francesco Festi anch’egli speziale - figlio del quondam Giovanni Battista, immediato parente dell’erede e suo tutore nominato37, si procedette «alla confezione dell’inventario» col consenso dello stesso e dei fratelli del defunto, don Valentino e Domenico. Nella cassa sigillata furono trovati in contanti 1270.22 troni più 9500 troni in cambiali da riscuotere al 5% d’interesse; altri crediti per visite mediche erano annotati nei “libretti dei debitori” contrassegnati con lettere dell’alfabeto, che il defunto aggiornava diligentemente; iniziati nel 1755, essi perdurarono fino al 1779, quando ne fu interrotta la stesura all’altezza della lettera M per il sopraggiungere della malattia mortale. Dall’elenco dei mobili e della suppellettile, descritti stanza per stanza, risulta che il medico viveva in due appartamenti diversi, situati rispettivamente al secondo e al terzo piano della casa. Nel primo si trovavano due «stuffe», la «saletta» e la cucina; nel terzo quattro camere dove erano state sistemate le librerie. I locali appaiono ben arredati e ornati di quadri a soggetto mitologico, religioso e bellico. Con i fratelli forniti di laurea il dott. Francesco condivideva il gusto degli studi letterari tanto da iscriversi – come avevano fatto il dottor. Giuseppe Antonio e don Gottardo all’Accademia degli Agiati, alle cui adunanze mensili partecipava diligentemente, leggendo proprie produzioni poetiche e dissertazioni di carattere scientifico e storico-erudito, oggi conservate manoscritte nell’archivio dell’Accademia. Oltre a queste, resta di lui un’opera a stampa - Dissertatio medica sistens prolegomena ad praxin medicam ... publicæ disquisitioni submisit Franciscus Festi civis Roboretanus ... disputabitur in universitate die mensis Aprilis anno MDCCLXI, Oeniponti, typis Joann. Nepom. Wagner, 1769, recitata nell’«alma università» enipontana il 7 aprile 1769 per ottenere l’approvazione all’esercizio della professione nella Provincia tirolese 38. Il dott. Francesco Simone Festi affrontò nei suoi scritti diversi argomenti, ragionando Sul seminare o tagliare legne in luna calante, sul Valore dei sogni, sull’ostinatezza della nazione ebraica, sugli influssi dell’anima sul corpo, etc; più aderenti a soggetti propriamente scientifici sono i suoi discorsi su Il morso velenoso della tarantola e Necessità della respirazione cutanea 39. Senza addentrarmi sui particolari di queste dissertazioni, ciò che mi sembra degno di rilievo è ricavarne quegli elementi idonei a illuminare il modello teorico di riferimento dell’autore, appreso sicuramente durante gli studi di medicina. Tanto per il professionista precendente quanto per questo i fenomeni vanno studiati «meccanicamente, vale a dire per mezzo della materia e del moto»; nel caso del morso della tarantola, il pizzico dell’animale provoca una mutazione nelle «papille 34 nervee disseminate per ogni parte del corpo», che a sua volta causa un cambiamento nel «sensorio comune», alterando il raziocinio. Si ristabilirà l’originario equilibrio delle idee – egli sostiene - facendo ascoltare al paziente la musica di uno strumento che, sollecitando i nervi acustici, modifica il sensorio comune e riconduce «la scompaginata figura alla primiera e naturale sua forma» 40. Che i due professionisti mostrassero un duplice volto - di seguaci di Asclepio e di cultori di humanae litterae - non pare debba ascriversi soltanto alla presenza nella città di un'Accademia vivace e aperta: era costume del tempo che i fisici-medici, per distinguersi dai «ciurmatori» e «medicastri», avessero in sommo onore la pratica degli studi classici e del latino; ciò avrebbe aumentato il prestigio della loro professione e attirato una clientela scelta41. I due medici, accademici ed arcadici, eloquenti e forbiti, sottolineavano dunque la propria nobiltà di letterati e filosofi non soltanto con i titoli universitari e le personali produzioni letterarie, ma anche con le tripartite librerie delle proprie case. I libri I libri esistenti nella casa sono registrati in tre differenti note, redatte come per il caso precedente con tre scritture diverse: nella A sono compresi 63 libri, di cui 50 di medicina e 13 di letteratura; nella nota B sono riportati 123 testi, di cui 118 opere mediche e 5 di genere storico; nella lettera C sono elencati 130 testi definibili genericamente di letteratura umanistica, più altri 5 libri di medicina. In totale i libri della professione sono 173, i rimanenti di genere diverso 148. Quanto alla loro collocazione se ne deve rilevare l’insolita sistemazione: essi erano distribuiti in tre locali diversi del terzo piano: nella prima camera si trovavano i libri compresi nella lettera A; nella seconda stanza i libri della nota B; nella quarta stanza infine i libri compresi nella nota C. I locali che ospitavano le «scaffe», cioè le librerie, si presentano arredati con cura con mobili in noce: canterani, tavolini e quadri; con sgabelli, sedie («careghe») e per ogni stanza «un caregon», probabilmente un seggiolone comodo per chi passava più ore a tavolino a leggere e studiare. La raccolta di libri attestata nella nota C sembra corrispondere più a un deposito di testi usati nei curricula scolastici che al patrimonio di un lettore aggiornato e assiduo. Predominano i classici latini con gli autori più rappresentativi, vera palestra di formazione e di studi: Virgilio, Cicerone, Ovidio, Cesare, Tito Livio etc. Rafforza l’impressione di trovarsi davanti a testi scolastici la presenza di compendi di ortografia italiana e di grammatica, 35 nonché di retorica e stilistica. La letteratura italiana è rappresentata da pochi autori: Dante, Petrarca e Boccaccio per quanto riguarda i primi secoli, e uno sparuto numero di Arcadi – Girolamo Gigli, Vincenzo da Filicaia, Francesco Maria Zanotti – insieme a opere del Muratori (Della regolata devozione dei cristiani, Del governo della peste etc.) in rappresentanza dell’età moderna. L’interesse per la scienza moderna è attestato da un’opera indicata Filosofia newtoniana in due tomi, che potrebbe corrispondere a Philosophiæ naturalis principia mathematica di Isaac Newton e al Newtonianismo per le dame di Francesco Algarotti. La produzione letteraria e saggistica locale comprende alcune opere del Vannetti (Barbalogia, Lezione sopra il dialetto roveretano); Lettera intorno alle cirimonie e complimenti degli antichi romani di Clemente Baroni Cavalcabò; dei Tartarotti Saggio della biblioteca tirolese di Iacopo e Idea della logica, De episcopatu Sabionensi S. Cassiani martyris deque S. Ingenuini ejusdem urbis episcopi actis ad Antonium Roschmannum ... epistola, De origine Ecclesiæ Tridentinæ & primis ejus episcopis dissertatio di Girolamo. I rimanenti libri – alcuni testi religiosi di catechismo, di storia della Chiesa, di meditazione; qualche opera di storia e di geografia – non costituiscono un insieme omogeneo tale da rimandare a un solo lettore con specifici interessi. I libri medici Come si evince dal documento notarile, i libri di medicina non sono raggruppati in un’unica nota, ma fanno parte di due elenchi – A e B - mescolati a opere di altro genere, anche se nella nota B hanno netta prevalenza. Quanto alla descrizione bibliografica, gli attuari hanno applicato il sistema dell’inventario precedente con i limiti ivi rilevati; nella copiatura ho pertanto raccolto i libri di medicina da entrambi gli elenchi, attenendomi ai criteri seguiti nella precedente trascrizione. Gatti Angello inesto del vajuolo Nuove riflessioni sulla pratica dell'inoculazione del signor D.r Angelo Gatti medico consultore del re di Franzia e pubblico professore di medicina nell'università di Pisa dalla franzese nell'italiana lingua tradotte e pubblicate[Venezia], per li figliuoli del qu. Z. Antonio Pinelli stampatori ducali, 1768, 4° L’Avizari parimente inesto del vajolo (opera non reperita) 36 Bicetti pure inesto del vajolo Giovammaria Bicetti de' Buttinoni da Trevì, Osservazioni sopra alcuni innesti di vajuolo in Ghiaradadda, medico in patria ed Accad. Trasformato in Milano con l'aggiunta di varie lettere d'uomini illustri e un'ode dell'abate Parini di su lo stesso argomento, in Milano, appresso Giuseppe Galeazzi,1765, 8° Violante de variolis Violante Filippo, De variolis et morbillis tractatus physico-mechanicus auctore Philippo De Violante Neapolitano ... Dresdae, apud Georgium Conradum Waltherum bibliopol. reg., 1750, 4° Ramazzini de morbis artificum Ramazzini Bernardino, Tomus primus complectens, De morbis artificum diatribam, supplementum ejusdem argumenti, ... quibus accessit Vita ejusdem a Barthol. Ramazzino m.d. ejus ex patre Nepote descripta, Patavii, ex typographia Jo. Baptistae Conzatti, 1718, 8° Saggio di medicina Carlo Giannella Trattato di medicina preservativa diviso in sette parti in cui brevemente si ragiona delle sei cose da' medici dette non naturali e s'insegna parimente la maniera di conservare la sanità scritto da Carlo Gianella medico filosofo, in Verona, nella stamperia vescovile del seminario, 1751, 8° Institutio medica Ipocratis (titolo generico) Fisica di madama Castelet Instituzioni di fisica di madama la marchesa du Chastellet indiritte a suo figliuolo.Traduzione dal linguaggio francese nel toscano accresciuta con la Dissertazione sopra le forze motrici di m. De Mairan, in Venezia, presso Giambatista Pasquali, 1743, 8° Tabula anotomica Joannis Adami Kulmi Kulm Johann Adam, Tabulae anatomicae, in quibus corporis humani omniumque ejus partium structura & usus brevissime explicantur accesserunt majoris perspicuitatis causa annotationes et tabulae aeneae. Auctore Jo. Adamo Kulmo, [Roma] Amstelaedami, et denuo Romae apud haeredes Jo. Laurentii Barbiellini in foro Pasquini, typis Joannis Generosi Salomoni, 1748, 8° Arte ostetricia di Giacomo Tranquelli Tranquillini Giacomo, Dottrina della comare, o sia Breve compendio d'arte ostetricia, composto da Giacomo Tranquillini, in Verona, per l'erede di Agostino Carattoni, 1770, 8° Cranz Materia medica Crantz Heinrich Johann Nepomuk von, Henrici Joa. Nepom Crantz, Materia medica et chirurgica juxta systema naturae digesta. T. 1-3, Viennae Austriae, impensis Joannis Pauli Kraus, 1762, 3 v. ill. 8° Oservazioni di chirurghia del signor Sterc [?] divise in 2 tomi Sharp Samuel, Trattato delle osservazioni di chirurgia colla descrizione e colle figure degl'istrumenti che appartengono alle medesime operazioni, al quale si premette una introduzione sopra la natura delle ferite, degli ascessi, e delle ulcere, e sopra la maniera di medicarle del signore Samuele Sharp chirurgo dell'Ospedale di Guy; tradotto in italiano sulla sesta edizione inglese accresciuta, e corretta dall'autore ed 37 illustrato di note dal sig. Angelo Nannoni chirurgo della Regia scuola di Firenze. Parte prima-seconda, Siena, nella stamp. di Luigi e Benedetto Bindi stampatore del S. Offizio e vescovile, 1770 Compendium anotomicum Heisterii Heister Lorenz D. Laurentii Heisteri ... Compendium anatomicum, totam rem anatomicam brevissime complectens. Editio secunda Veneta juxta tertiam Altorfinam prioribus longe auctiorem atque emendatiorem expressa. Accedit Oratio de incrementis anatomiae in hoc seculo 18. Cum figuris aeneis, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1730 ill., 8° Comentaria Boerhaavis Swieten Gerhard van, Gerardi van-Swieten ... Commentaria in Hermanni Boerhaave Aphorismos de cognoscendis et curandis morbis. Tomus primus-septimus, Venetiis, typis Jo. Baptistae Pasquali, 1747-1772, 7 v., 4° (opera possibile) Heyman Johan Willem, Commentaria in Hermanni Boerhaave Institutiones medicas. Studio & opera Joh. Guil. Heyman, Leida, apud Abrahamum Kallewier et Johannem Hasebroek, 1754, 7 v., 12° (opera possibile) Disertatio inauguralis medica Josephi Winterl Winterl Jakob Joseph, Iacobi Iosephi Winterl Styri Eisenartensis, Dissertatio inauguralis medica, proponens inflammationis theoriam novam, Viennae, typis Ioan. Thomae nob. de Trattnern caes. reg. aulae typographi et bibliopolae, 1767, 8° De febribus biliosis Tissot Tissot Samuel Auguste Andre David, S.A.D. Tissot , Dissertatio de febribus biliosis seu Historia epidemiae biliosae Lausannensis an. 1755. Accedit tentamen de morbis ex manustupratione, Napoli, apud Vincentium Ursinum, expensis Stephani Manfredii, 1762, 8° Lettere mediche del signor Tissot Tissot Samuel Auguste Andre David, Lettere mediche scritte a varj amici dal sign. Tissot. Traduzione dal francese, in Venezia, presso Caroboli e Pompeati, 1771, 8° Tissot della salute dei letterati Tissot Samuel Auguste Andre David, Della salute de' letterati opera del sig. Tissot dottore e professore in medicina. Traduzione dal francese, In Milano, appresso Giuseppe Galeazzi regio stampatore, 1768, 8° Tissot sopra le malatie delle persone del gran mondo Tissot Samuel Auguste Andre David, Saggio sopra le malattie delle persone del gran mondo. Opera del sig. Tissot ... trasportata in lingua italiana dalla seconda edizione francese, in Venezia, presso Caroboli e Pompeati comp., 1770, 8° L’innoculazione giustificata del signor Tissot Tissot Samuel Auguste Andre David, L' inoculazione giustificata. Parte prima-seconda, in Venezia, presso 38 Domenico Pompeati, 1777, 2 v., 8° Instruzione sulle colomie [?] animale del signor Tissot divise in 2 tomi Fermin Philippe, Istruzioni importanti al popolo sull'economia animale, che contengono le differenti malattie croniche, alle quali e soggetto il corpo umano ... per servir di seguito all'Avviso al popolo del signor Tissot, opera del signor Filippo Fermin tradotta dal francese, e di note illustrata dal sig. N.N. M.F. ed in questa ultima edizione aggiuntevi nei proprj luoghi le note del signor Francesco Marmocchi, ed un copioso indice. Tomo primo-secondo con tavole incise in rame, in Napoli, nella stamperia ed a spese di Gaetano Castellano, 1775, 12° Huxham de aere in 2 tomi Huxham John, 3: Observationes Huxhamii De aere, et morbis epidemicis, ab anno 1749 ad exitum usque anni 1752. Tomus tertius. A patris manuscripto edidit. J. Cor. Huxham, Londini, impensis Joannis Hinton, ad arma regia, in vico dicto Pater-Noster Row, 1770, 8° Huxham de febribus Huxham John, Joannis Huxham Liber de febribus et alia opuscula varia, curante Georgio Christiano Reichel. Editio secunda revisa et emendata, Venetiis, apud Laurentium Basilium, 1772, ill.16° Raulim Racolimento dei parti di. in 2 tomi Raulin Joseph Istruzioni sulla maniera di raccogliere i parti scritte dal celebre sig. Raulin per ordine del Ministero di Francia, ed ora tradotte nella nostra volgar favella, accio servano d'ammaestramento alle donne, che nella professione di comari vogliono esercitarsi. Parte 1-5, in Venezia presso Caroboli e Pompeati comp., 1771-1773, 8° Tabula notomica magni Morgagni Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni ... De sedibus, et causis morborum per anatomen indagatis libri quinque. Dissectiones, et animadversiones, nunc primum editas complectuntur propemodum innumeras, medicis, chirurgis, anatomicis profuturas. Multiplex praefixus est index rerum, & nominum accuratissimus. Tomus primus-secundus, Venetiis, ex typographia Remondiniana, 1761, 2 v., fol. (opera possibile) Chemia di Boehaavis di in due tomi Boerhaave, Herman Elementa chemiae, quae anniversario labore docuit, in publicis privatisque, scholis, Hermannus Boerhaave. Tomus primus-secundus, Lugduni Batavorum, apud Isaacum Severinum, 1732, 2 v. ill., 4° Epistolae medice Tissot S.A.D. Tissot, Epistolae medicae. In variolis, apoplexia, hydrope, colica saturnina, morbo nigro, scirris viscerum, cephalea, inoculatione, irritabilitate, cum cadaverum sectionibus. Editio prima veneta, Venetiis, Typis Caraboli & Pompeati Soc, 1770, 8° Haller prima linea phisiologiae Haller Albrecht von, Alberti Haller, Primae lineae physiologiae in usum praelectionum academicarum, Gottingae, apud A. Vandenhoeck acad Typogr. 1747, 8° 39 Avertimenti al popolo Tissot S.A.D. Tissot Samuel, Avvertimenti al popolo sopra la sua salute del sig. Tissot ... Opera dalla francese nell'italiana favella recata, e d'alcune annotazioni arricchita dal dott. Giampietro Pellegrini ... Aggiuntovi il Saggio sullo scorbuto di mare del sig. Addington. Terza edizione, in Venezia, presso Antonio Zatta, 1768, 2 v., 8° Institutiones chemiae Vogel Rudolph Augustin, Rudolphi Augustini Vogel, Institutiones chemiae ad lectiones academicas accommodatae, Gottingae, apud Eliam Luzac, 1755, 4° (opera possibile) Boerhaave, Herman, Hermanni Boerhaave … Institutiones et experimenta chemiae. Tomus primus -secundus, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1726, 8° (opera possibile) Formulae remediorum Artmanni Hartmann Franz, Franc. Xaver Hartmann Formulae remediorum in materiam medicam et chirurgicam clarissimi ac celeberrimi viri Crantz, Lipsiae, impensis Ioannis Pauli Kraus bibliopolae Viennensis, 1770, 8° De viribus medicamentorum Hermani Boehaavis Boerhaave, Herman Hermanni Boerhaave Tractatus de viribus medicamentorum, Parisiis, apud Guillelmum Cavelier filium, 1723, 12° Allen de morbis di in 2 tomi John Allen, Synopsis universae medicinae practicae, sive doctissimorum virorum de morbis eorumque causis ac remediis judicia. Accesserunt nunc demum casus nonnulli oppido rari. Pars prima-secunda. Authore Jo. Allen, M.D, Bassano, in typographia Bassanensi, sumptibus Remondinianis, 1766, 8° Compendium medicinae praticae Heistere Heister Lorenz, Laurentii Heisteri Compendium medicinae practicae cui praemissa est De medicinae mechanicae praestantia dissertatio, Venetiis, apud Simonem Occhi, 1748, 8° Cornelius Celsus de arte medica Aurelii Cornelij Celsi, De arte medica libri octo, multis in locis iam emendatiores longe, quam unquam antea, editi. Gulielmi Pantini Tiletani ... amplissimi atque eruditissimi in duos quidem priores libros Commentarij, & in reliquos Annotationes breviores ... Accessit quoque rerum & verborum in hisce omnibus memorabilium locupletiss. index, Basileae, per Ioannem Oporinum, 1552, fol. Dell’amputazione de membri del Tissot Bilguer Johann Ulrich, Sopra l'inutilità dell'amputazione de' membri dissertazione del sig. Bilguer chirurgo generale delle armate del re di Prussia portata dall'originale latino nella lingua francese dal sig. Tissot e tradotta dal francese in lingua italiana da Giuseppe Bonini palermitano, in Firenze, per Gio. Batista Stecchi e Anton-Giuseppe Pagani, 1769, 4° 40 Epilessia pure del sig.r Tissot Tissot Samuel Auguste Andre David, Trattato della epilessia, che forma parte del trattato de' nervi, e delle loro malattie del signor Tissot ..., in Venezia, presso Caroboli e Pompeati Comp., 1772, 8° Giuseppe Cavalini storia medica Cavallini, Giuseppe, Collezione istorica di casi chirurgici metodicamente disposti e con note illustrati da Giuseppe Cavallini di Cevoli alunno nel R. Spedale di S. M. Nuova di Firenze, in Firenze, appresso Andrea Bonducci, 1762-1779, 4° Crantz del arte levatrice Introduzione all'arte della levatrice del celebratissimo signore Enrico Giovanni Nepomuceno Crantz ... dalla tedesca nell'italiana favella recata e al suo degnissimo autore dedicata da Gianmichele de Menghin, in Inspruck, con licenza de'superiori nella stamperia aulica, [1768?], 8° Gorter chirurghia repurgata Gorter, Johannes Iohannis de Gorter ... Chirurgia repurgata accessit materies medica chirurgiae repurgatae accomodata, Florentiae, sumptibus Josephi Rigacci, 1745, 4° Lexicon medicum Castelli Castelli Bartolomeo, Lexicon medicum graeco-latinum, a Bartholomeo Castello Messanense inchoatum. Nunc vero in commodum publicum opera et studio Adriani Ravesteini ... ex Hippocr. Galen. Avicenn. atque aliorum celeberrimorum medicorum monumentis, Roterodami, apud Arnoldum Leers, 1657, 8° De extemporanea medicamentorum compositione Wedelli Wedel, Georg Wolfgang Georgii Wolffgangi Wedelii ... De medicamentorum compositione extemporanea, ad praxin clinicam & usum hodiernum accomodata, liber, tribus sectionibus distinctus, Jenae, sumptibus Johannis Bielkii bibliop., typis Samuelis Krebsii, 1679, 4° Boehaavis patologia Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Praelectiones academicae in proprias institutiones rei medicae. Edidit, et notas addidit Albertus Haller [...] Tomus primus- sextus, Venetiis, apud Simonem Occhi sub signo Italiae, 1743-1745. 6: Pathologia, Semeiotice, Hygiene, Therapeutice. Accedit index totius operis, Venetiis, apud Simonem Occhi, 1745, 4° Medicina legalis Teichmeyeri Teichmeyer, Hermann Friedrich Institutiones medicinae legalis, vel forensis in quibus praecipuae materiae civiles, criminales et consistoriales, secundum principia medicorum decidendae, ex recentissimis atque optimis eorum hypothesibus erutae traduntur in vsum auditorii sui cum indicibus Herm. Friderici Teichmeyreri, Jena, sumptibus Ioh. Felicis Bielckii, 1731, 4° Alpinus de planti Aegipti Alpino Prospero, Prosperi Alpini De plantis Aegypti liber. In quo non pauci, qui circa herbarum materiam irrepserunt, errores, deprehenduntur, quorum causa hactenus multa medicamenta ad usum medicine admodum expetenda, plerisque medicorum, non sine artis iactura, occulta, atque obsoleta iacuerunt. ... Accessit etiam liber de balsamo alias editus, Venetiis, apud Franciscum de Franciscis Senensem, 1592, 4° Alpinus de presagenda vitta et morte aegrotantium 41 Alpino Prospero, Prosperi Alpini ... De praesagienda vita et morte aegrotantium libri septem. In quibus ars tota hippocratica praedicendi in aegrotis varios morborum eventus ... cum praefatione Hermanni Boerhaave. Juxta editionem alteram leidensem ... accuravit, Hieron. Dav. Gaubius, Francofurti & Lipsiae, in Officina Fleischeriana, 1754, 4° Astruc de morbis mulierum Astruc Jean,Tractatus de morbis mulierum, quo praxi certiori et experientiis comprobata, solida ac nova theoria exponitur. ... Auctore Joanne Astruc ... Gallico sermone ab auctore conscriptus, ac nuperrime Venetiis Latine versus & hac prima Neapolitana editione mendis, quibus Veneta versio ubique scatebat, repurgatus. Pars prima-altera, Neapoli, ex officina Vincentii Ursini, expensis Stephani Manfredii, 1769, 4° Lemeri delle droghe semplici Lemery Nicolas, Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro differenti nomi, la loro origine, la loro scelta, i principj, che hanno, le loro qualità, la loro etimologia, e tutto cio, che v'ha di particolare negli animali, ne' vegetabili, e ne' minerali opera dipendente dalla Farmacopea universale scritta in francese dal sig. Niccolo Lemery, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz, 1737, fol. Hippocrates cum Doreto Hippocrates Hippocratis Coi De humoribus purgandis liber et de diaeta acutorum libri tres cum commentariis integris Ludovici Dureti Segusiani. Accessit constitutio prima libri secundi Epidemion cum eiusdem auctoris interpretatione Petrus Girardetus ... emendavit, in ordinem distribuit, ac primum in lucem protulit iterum recensuit, emendavit ... Iustus Godofredus Gunz, Lipsiae, sumptibus haeredum Lankisianorum, 1745, 8° Lazarius Riverius opera medica universa Riviere Lazare, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus continentur 1. Institutionum medicarum libri quinque. 2. Praxeos medicae libri septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele Horstio, editio novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in Riverii institutiones utiles anonymi animadversiones, Venetiis, typis Andreae Iuliani, & Ioannis Cagnolini, 1683, fol Magni Ippocratis opera omnia latine tantum edita divisa in due tomi Hippocrates Magni Hippocratis coi opera omnia latine tantum edita... industria & diligentia Ioan. Antonidae vander Linden...accomodata, Napoli, excudebat Josephus Raymundus sumptibus Antonii Cervone, 1757, 4° Praxis medica Riverii Riverius Lazarus, Viri summi Lazari Riverii medici ... Medicina practica in succinctum compendium redacta studio et sumptibus Bernhardi Verzaschae, Basileae typis Jacobi Werenfels, 1663, 8° Verheyen anotomia divisa in 2 tomi Corporis humani anatomiae liber primus in quo tam veterum quam recentiorum anatomicorum inventa methodo nova describuntur ac tabulis repræsentantur autore Philippo Verheyen in Universitate Lovaniensi art. et med. doct. et professore. Editio nova ab autore novis observationibus inventis ac figuris aucta Lipsiæ, apud Thomam Fritsch,1718, Leipzig, 8° Tabulae anotomiae eiusdem auctoris Verheyen Philipp, Supplementum anatomicum, sive, Anatomiae corporis humani liber secundus, in quo partium solidarum libro primo descriptarum usus, & munia explicantur, Neapoli, [s.n.], 1734, 4° Chirurghia del Gerloni 42 Bartolomeo Gerloni, Trattato delle operazioni di chirurgia colla descrizione e colle figure in rame degl'istrumenti che appartengono alle medesime operazioni al quale si premette una introduzione sopra la natura delle ferite, degli ascessi e delle ulcere, in Venezia, presso Antonio Zatta, 1770, 8° Opera del Macoppe De Alexandro Knips Macoppe primario in Patavina academia medicinae practicae professore, ac de duobus remediis ab eo maxime illustratis, Mercurio et Aponensibus thermis, commentariolum, Patavii, typis Seminarii, 1745, 4° (opera possibile) Dizionario chirurghico James Robert, Dizionario universale di medicina, di chirurgia di chimica di botanica di notomia di farmacia d'istoria naturale &c. del Signor James a cui precede un Discorso istorico intorno all'origine e progressi della medicina tradotto dall'originale inglese dai signori Diderot, Eidous, e Toussaint. Riveduto, corretto, ed accresciuto dal Sig. Giuliano Busson, dottor reggente della Facolta di medicina di Parigi. Versione italiana. Tomo primo undecimo, Venezia, per Giambatista Pasquali, 1753, 4° (opera possibile) Rodericus a Castro de morbis mulierum divis. in 2 tomi Castro, Rodrigo de Roderici a Castro Lusitani, De universa mulierum medicina ... novo et antehac a nemine tentato ordine opus absolutissimum. Et studiosis omnibus utile, medicis vero pernecessarium. Pars prima-secunda cum triplici indice, Hamburgi, in Officina Frobeniana, excudebatur typis Philippi de Ohr, 1603, 2° Opere di Francesco Redi divis. in 4 tomi Redi Francesco, Opere di Francesco Redi gentiluomo aretino e accademico della Crusca. In questa nuova edizione accresciute, e migliorate. Tomo primo–settimo, in Napoli, a spese di Raffaele Gessari, nella stamperia di Angelo Carfora, 1740-1741, 7 v., 4o Flores medicinales Bovii Bovio Giacinto, Novi flores medicinales sive observationes, sententiae, dicta, historiae, & medicamenta morbis probata, quae per multa probatissimorum authorum inveniuntur volumina. A Hyacintho Bovio nob. Feltrensi collecta. Hoc opus in quinque partitur libros. Primus liber est de auctoribus, qui tracta nt de morbis, & de danda aqua frigido in febribus. Secundus. De observationibus medicis, & de centurijs. Tertius. De medicis consultationibus. Quartus. De arte chirurgica. Quintus. De secretis, & de remediis cuilibet morbo appropriatis, Venetiis, typis Catanei, 1675, 8° Dispensatorium medicum Renodei Renou Jean de, Dispensatorium medicum, continens Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia medica, lib. 3. Pharmacopoeam itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio. Quibus accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai Epiphanii ... Empirica nunc e manuscripto luci data, Francofurti, apud Paulum Jacobi, impensis Ioannis Theobaldi Schonvvetteri, 1615, 4° Oddo de Oddis medicus (senza indicazione di opera) 43 Methodo disendi medicinam Boerhaavis Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave Methodus discendi medicinam, Venetiis, apud Franciscum Zane, 1747, 8° Consultationes medicae Boerhaavis Boerhaave Herman, Consultationes medicae, sive sylloge epistolarum, cum responsis Hermanni Boerhaave Editio nova, priori Parisiensi, caeteris ante hanc datis perfectiori, auctior, Parisiis, apud G. Cavelier, patrem, via Jacobaea, prope fontem S. Severini, 1750, 4° Boerhaave de lue aprodisiaca Boerhaave Herman, Tractatus medico-practicus de lue aphrodisiaca continens hujus affectionis historiam, originem, progressum, causas, symptomata, & curationem. Auctore Clarissimo viro Hermanno Boerhaave, Venetiis, impensis Jo. Baptistae Novelli, 1765, 8° Trilleri [?] de Macoppe de aortae polypo De aortae polypo epistola medica praeclarissimo, ac eruditissimo viro Carolo Patino (1693). (opera possibile) Boerhaave de morbis oculorum Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave, ... Praelectiones publicae de morbis oculorum ex codice M.S. editae , in Venezia apud Antonium Bortoli, 1748, 8° Delle febri maligne del Moreali Moreali, Giovanni Battista, Delle febbri maligne, e contagiose nuovo sistema teorico-pratico scoperta fatta nella medicina da Giam-Battista Moreali, in Venezia, presso Giuseppe Corona, 1746, 8° Otonus Tachenius (senza indicazione di opera) Molinarius de miliarium indole Christ. Molinarii augustalis aulæ medici De miliarium exanthematum indole et tractatione disquisitio, Vindobonæ, sumptibus Hermanni Josephi Krüchten, 1764, 8° Galenus in librum Hipocratis de humoribus Galenus Claudius Galeni In Hippocratis Librum De Humoribus commentarij tres. Eiusdem reliquum sexti commentarij in sextum de vulgaribus morbis itemque septimus, & octavus ... Io. Baptista Rasario interprete, Venetiis, apud Vincentium Valgrisium, 1562, 8° Formulae remediorum Petri Moreli Morel Michel, Petri Morelli ... Formulae remediorum studio & opera Io. Iacob a Brunn ... Cujus accedit Systema materiae medicae. Indicibus huic postremae editioni additis, Patavii, typis Pauli Frambotti bibliopolae,1647, 12° Epistolae medicae Andreae Mattioli 44 Mattioli Pietro Andrea, Petri Andreae Matthioli Epistolarum medicinalium libri quinque, Pragae in officina Georgij Melantrichij ab Aventino, ad instantiam Vincentij Valgrisij, 1561, fol. La medicina statica di Santorio de Santoni Santorio Santorio, De statica medicina et de responsione ad staticomasticem, ars Sanctorii Sanctorii, olim in Patavino gymnasio madicinam theoricam ordinariam primo loco profitentis aphorismorum sectionibus octo comprehensa, Venetiis, apud Franciscum Brogiollum, 1660, 12° Fundamenta medicinae incerti auctoris (opera non identificabile) P. Joannis de Rojas (senza indicazione di opera) Luvigi Sale delle parti insensibili degli animali (opera non idendificata) Della strutura del cuore del signor Senac div. in 4 tomi Senac Jean Baptiste, Trattato della struttura del cuore della sua azione e delle sue infermità del signor Senac medico consultore del re. Tradotto per la prima volta dal francese. Tomo primo–quarto, in Brescia, per Giammaria Rizzardi, 1773, 4° Bagni di Pisa del Cochi Cocchi Antonio, Dei Bagni di Pisa trattato di Antonio Cocchi Mugellano, in Firenze, nella Stamperia Imperiale, 1750, 4° Descriptio istorica morborum Cristianopuli Christianopulos Georgius, Georgii Christianopulo phil. et med. doctoris Descriptio historica quorundam morborum gravissimorum curatu maxime difficilium, usu interno mercurii sublimati corrosivi feliciter sanatorum, Brixiae, ex typographia Joacobi Ragnoli, 1767, 4° Embriologia sacra sive de oficio sacerdotum Embryologia sacra, sive, De officio sacerdotum, medicorum & aliorum circa æternam parvulorum in utero existentium salutem libri quatuor S.T. et U.J.D. Francisco Emmanuele Cangiamila Panormitanae ecclesiae canonico theologo ... auctore ac interprete, Panormi, typis Francisci Valenza regii ss. crucitate impressoris, 1758, fol. Disertazione sull’insensibilità del sig. Aler Haller Albrecht, Sull'insensibilità e irritabilità di alcune parti degli animali. Dissertazioni de' signori Haller Zimmerman e Castell trasportate in lingua italiana dal p. Gian Vincenzo Petrini ... colle lettere del p. Urbano Tosetti sullo stesso argomento, in Roma, nella stamperia di Giovanni Zempel presso Monte Giordano, 1755, 4° Omnia opera Ermani Boerhaavis Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave opera omnia medica complectentia 1. Institutiones medicas, 2. Aphorismos de cognoscendis & curandis morbis, 3. Libellum de materie medica, 4. Tractatum de lue 45 aphrodisiaca sive venerea, 5. Atrocis, nec descripti prius morbi historiam, 6. Atrocis, rarissimique morbi historiam alteram, 7. De fabrica glandularum in corpore humano epistolam, 8. De mercurio experimenta ex act. Reg. Lond. Oc. eruta, 9. Orationes inaugurales academicas. accedit in noua hac editione auctoris vita et effigies, Venezia, apud Laurentium Basilium, 1751, 4° Wan Svieter opera medico div. in 6 tomi Swieten Gerhard van, Gerardi B. de van Swieten ... Commentaria in omnes aphorismos Hermanni Boerhaave de cognoscendis, et curandi morbis. - Editio postrema Veneta juxta tertiam Lugduno-Batavam, in qua praeter typorum elegantiam, errores prope innumeri, quibus omnes editiones italicae scatebant, ab ipso perillustri auctore novis curis deleti sunt, Venetiis, typis Jo. Bapstistae Pasquali, 1775-1778, 7 v 4° (opera probabile) Boerhaave methodus studii medici diviso in 2 tomi Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Methodus studii medici emaculata & accessionibus locupletata ab Alberto ab Haller ... Tomus primus–secundus, Amstelaedami, sumptibus Jacobi a Wetstein, 1751, 4° Quadrio del canchero coperto Quadrio, Giuseppe Maria Nuovo metodo per curare sicuramente ogni canchero coperto e specialmente le ghiande scirrose delle mammelle, e di altre parti del corpo. Si aggiungono molte lettere indicanti le guarrigioni seguite. Opera di Giuseppe Maria Quadrio, in Venezia, appresso Giovanni Tevernin, 1750, 4° Boehaave cum notis Halleri div. in 6 tomi Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Institutiones medicae una cum praelectionibus academicis in illas et notis Alberti Halleri vol. 1-2, Venetiis, s. n. 1744-1747, 8° Consultaciones medicae Marceli Malpighi Malpighi Marcello, Marcelli Malpighi Consultationum medicinalium centuria prima, quam in gratiam clinicorum evulgat Hieronymus Gaspari, Patavii, ex Typographia Seminarii, apud Jo. Manfre, 1713, 4° Elementa medicinae Pitcarnii Pictairne Archibald, Archibaldi Pictarini medici celeberrimi Scoto-Britanni Elementa medicinae physicomathematica libris duobus, quorum prior theoriam, posterior praxim exhibet, in gratiam medicinae studiosorum delineata, & numc iterum in lucem edita Item ejusdem opuscula medica quibus postremo adjectus est ratiociniorum mechanicorum in medicina usus vindicatus per Christianum Strom, Venezia, apud Antonium Bortoli, 1733, 4° Montanari della astrologia convinta di falso Montanari Geminiano, L' astrologia convinta di falso col mezzo di nuove esperienze, e ragioni fisicoastronomiche, o' sia La caccia del frugnuolo di Geminiano Montanari ... Scritta a' sua eccellenza il signor D. Gio. Francesco Gonzaga, in Venetia, per Francesco Nicolini, 1685, 4° Della vertigine del Gallarati Lomeno Gallarati Carlo, Della vertigine, dissertazione epistolare di Carlo Lomeno Gallarati, in Pavia, presso Giuseppe Bolzani impressore della regia citta, 1776, 4° Mortom opera medica 46 Morton Richard, Richardi Morton ... Opera medica quibus additi fuere tractatus sequentes 1. Gualt. Harris De morbis acutis infantum. 2. Gul. Cole Novae hypotheseos, ad explicanda febrium intermittentium symptomat. & typos excogitata hypotyposis & c. 3. Ejusd. De secretione animali. 4. Mart. Lister. De morbis chronicis. 5. Ejusdem De variolis. 6. Thomae Sydenham Processus integri in morbis fere omnibus curandis, cum Tract. de phthisi nunquam antehac edito, Ginevra, sumptibus Cramer & Perachon, 1696, 4° Geoffroy opera medica div. in 5 tomi Geoffroy Stephano Francisco,Tractatus de materia medica sive de medicamentorum simplicium historia, virtute, delectu, et usu; auctore Stephano-Francisco Geoffroy, doctore medico Parisiensi ... tomus secundus. De vegetabilibus indigensis, Venetiis, apud Franciscum ex Nicolao Pezzana, 1771, 8° Sauvages opera medico div. in 2 tomi De Sauvages Boisser, Due dissertazioni fisico-mediche del signor Boissier De Sauvages ... dal francese in toscano tradotte, e di diverse annotazioni accresciute da Saverio Manetti, in Napoli, presso Vincenzo Orsino, 1771, 4° (opera possibile) Quadrio delle aque termali Quadrio, Giuseppe Maria, Osservazioni fisico-mediche intorno alle acque termali del Masino di Giuseppe Maria Quadrio a sua eccellenza la signora donna Clelia Grillo-Borromea,in Milano, nelle stampe di Francesco Agnelli, 1745, 8° Franciscus Torti (senza titolo dell’opera) Richardi Meat opera medico Mead Richard, Richardi Mead ... Opera medica tomus primus-secundus continens, 1. De imperio solis ac lunae in corpora humana & morbis inde oriundis. 2. De variolis & morbillis liber. 3. Rhazis de variolis & morbillis commentarius ex Arabico Latine redditus. 4. Oratio anniversaria Harveiana. 5. De nummis quibusdam a Smyrnaeis in medicorum honorem percussis, Gottingae, ex officina Abram. Vandenhoeck, acad. typogr., 1748-1749, 12° Scardonus de curandis morbis div. in 3 tomi Scardona Giovanni Francesco, Jo. Francisci Scardonae Rhodigini ... Aphorismi de cognoscendis et curandis morbis uberrimis commentariis, atque animadversionibus illustrati, quibus quaestiones singulae, quae cum in theoriam, tum in praxim medicam cadunt, hodie maxime illustres sedulo pertractantur, discutiunturque, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1775, 4° Astruc de morbis venereis Astruc Jean, De morbis venereis libri sex in quibus disseritur tum de origine, propagatione & contagione horumce affectuum in genere tum de singulorum natura, aetiologia & therapeia, cum brevi analysi & epicrisi operum plerorumque quae de eodem argumento scripta sunt auctore Joanne Astruc, Lutetiae Parisiorum, apud Guillelmum Cavelier, 1736, 4° Astruc de morbis mulierum Astruc Jean, 2: Tractatus de morbis mulierum, quo praxi certiori et experientiis comprobata, solida ac nova theoria exponitur. Accedunt dissertationes duae ... Additur postremo ad calcem opusculum de Arte obstetricia 47 ad sua principia redacta ... Auctore Joanne Astruc ... Gallico sermone ab auctore conscriptus, ac nuperrime Venetiis Latine versus & hac prima Neapolitana editione mendis, quibus Veneta versio ubique scatebat, repurgatus. Pars altera Neapoli ex officina Vincentii Ursini expensis Stephani Manfredii, 1769, 4° Gorter de perspiracione insensibili Gorter Johannes de, Joannes De Gorter De perspiratione insensibili, Patavii, Typis Seminarii apud Joannem Manfre, 1755, 4° Gorter opuscula varia Gorter Johannes de, Joannis de Gorter...Opuscula varia medico-theoretica, Padova, Typis Seminarii. Apud Joannem Manfre, 1751, 4° Gorter medicina docmatica Gorter Johannes de, Medicina dogmatica tres morbos particulares, delirium, vertiginem, et tussim, aphoristice conscriptos, et coram auditoribus suis ante aliquot annos commentariis illustratos, pro specimine exhibens. Auctore Johanne de Gorter ... Cui accedit Oratio pro medico dogmatico, Harderovici, apud Gulielmum Brinkink, bibliopolam, 1741, 4° Gorter medicina Hippocratica Gorter Johannes de, Medicina hippocratica exponens aphorismos Hippocratis, auctore Joanne de Gorter, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1753, 4° Gorter compendium medicinae Gorter Johannes de, Medicinae compendium in usum exercitationis domesticae; digestum a Joanne de Gorter, A.L.M. medicinae doctore et professore ordinario. Pars prima-secunda, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1757, 4° Bogiani de veneno animancium Brogiani Domenico, De veneno animantium naturali et acquisito tractatus auctore Domenico Brogiani, Florentiae, ex typographio Andreae Bonducci, 1752, 4° Sydenhamis opera medica Sydenham Thomas, Thomae Sydenham ... Opera medica; editio novissima variis variorum praestantissimorum medicorum observationibus, & plurium constitutionum epidemicarum recentiorum descriptione quam maxime illustrata imo & mechanica tum morborum tum medicamentorum a JoanneBaptista Mazino; necnon Coelestini Cocchi, & Bartholomaei Boschetti tractatibus medicis rursus aucta, Venetiis, ex typographia Balleoniana, 1735, fol. Morgani adversaria notomica Morgagni Giovanni Battista, Joannis Baptistae Morgagni Foroliviensis ... Adversaria anatomica omnia. (Quorum tria posteriora nunc primum prodent) novis pluribus aereis tabulis, & universali accuratissimo indice ornata. Opus nunc vere absolutum, inventis, et innumeris observationibus, ac monitis refertum, quibus universa humani corporis anatome, et subinde etiam quae ab hac pendent, res medica, et chirurgia admodum illustrantur, Lugduni Batavorum, apud Johannem Arnoldum Langerak, 1723, 6 vol. 4° Morgani opuscula miselanea Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni... opuscula miscellanea quorum non pauca nunc primum 48 prodeunt, tres in partes divisa. Pars prima–tertia, Neapoli, ex typographia Simoniana, sumptibus Dominici Terres, 1763, 4 vol 4° Morgani de sedibus et causis morborum div. in 2 tomi Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni ... De sedibus, et causis morborum per anatomen indagatis libri quinque. Dissectiones, & animadversiones, nunc primum editas complectuntur prope modum innumeras, Medicis, Chirurgis, anatomicis profuturas. Multiplex praefixus est Index rerum, & nominum accuratissimus. Tomus primus-quartus, Neapoli, ex Typographia Simoniana, sumptibus Dominici Terres, 1762, 4 vol. 4° Hofmannus opera medica div. in 12 tomi Hoffmann Friedrich, Friderici Hoffmanni ... Opera omnia physico-medica denuo revisa, correcta & aucta, in sex tomos distributa; quibus continentur doctrinae solidis principiis physico-mechanicis, & anatomicis, atque etiam observationibus clinico-practicis superstructae ... Cum vita auctoris, et ejius praefatione de differente medicinae & medicorum statu atque conditione, & criteriis boni ac periti medici. Tomus primus-sextus, Genevae, apud frates de Tournes, 1761, 2° Poterii opera omnia Potier Pierre, Petri Poterii ... Opera omnia medica, et chymica, Lugduni, Sumpt. Ioan. Antonii Huguetan in vico Mercuriali, ad insigne sphaerae, 1645, 4° Consulti medici di Nicolò Cirillo Cirillo Niccolo, Consulti medici di Niccolo Cirillo professor primario di medicina nella Regia Università di Napoli, ec. Tomo primo-terzo, in Napoli, appresso Novello de Bonis stampatore arcivescovile, 1738, 4° Veslingii syntagma anotomicum Vesling, Johann, Io. Veslingii Mindani equitis ... Syntagma anatomicum publicis dissectionibus, in auditorum usum, diligenter aptatum, Patavii, typis Pauli Frambotti, bibliopolae, 1641, 8° Institutiones chirurgice Heisteri div. In 2 tomi Heister Lorenz, D. Laurentii Heisteri ... Institutiones chirurgicae, in quibus quicquid ad rem chirurgicam pertinet, optima et novissima ratione pertractatur, ... opus triginta annorum, quod in hac prima editione Veneta a plurimis mendis expurgavit Sebastianus Melli prof. Chir. & c. Tomus primus-secundus, Venetiis, apud Franciscum Pitteri, 1740, 2 v. ill., 4° Baglivi opera Omnia Baglivi Giorgio, Georgii Baglivi ... Opera omnia medico-practica, et anatomica. Editio nona, cui praeter Dissertationes, & alios Tractatus septimae editioni adjunctos accedunte jusdem Baglivi Canones de medicina solidorum; Dissertatio de progressione Romani terraemotus; de systemate & usus motus solidorum in copore animato; de vegetatione lapidum & analogismo circulationis maris ad circulationem sanguinis; nec non J. D. Santorini Opuscula quatuor; de structura & motu fibrae; de nutritione animali; de haemorrhoidibus; & de catameniis, Lione, sumptibus Antonii Seruant, 1723, 4° Anotomia del Valverde Valverde Juan de, Anotomia del corpo humano di Giovanni Valverde co' discorsi del medesimo, nuovamente ristampata e con l'aggiunta d'alcune tavole ampliata, i n Venetia, nella stamperia de Giunti, 1608, fol. 49 Fracassini de morbo Hypocondriaco Fracassini Antonio, Naturae morbi hypochondriaci ejusque curationis mechanica investigatio auctore Antonio Fracassini ... Editio altera ab auctore recognita, et a mendis expurgata, Veronae, ex typographia Marci Moroni, 1764, 4° Su un foglietto a parte Claudinus de ingressu ad infirmos Iulii Caesaris Claudini medici et philosophi Bonon. De ingressu ad infirmos libri duo in quibus medici omne ... munus sive per se curet sive cum alijs de curando consultet ... delineatum continetur ... quae omnia cùm ab ipso auctore ... aucta & ... recognita fuerint nunc secundò opera & studio Francisci Claudini... edita sunt, Bononiae, apud Sebastianum Bonomium, sumptibus Hieronymi Tamburini, 1619 (edizione presunta) Pratica medica universale del Posera (opera non individuata) Jeronimus Mercurialis Fabricius opera chirurgica Hieronymus Fabricius ab Aquapendente medici, anatomici & chirurgi Opera chirurgica cum indice locupletissimo capitum et rerum notabilium … accesserunt huic postremæ editioni instrumentorum ... item De abuso cucurbitularum dissertatio, Patavii, impensis Francisci Bolzettæ, 1647. (edizione presunta) Sortis consultationes medicinales Raymundi Io. Fortis Veronensis ... Consultationum et responsionum medicinalium, centuriae quatuor. Accesserunt ejusdem Consilia de febribus, et de morbis mulierum, cum indicibus rerum memorabilium dissimilitudes, Genevae, sumptibus Leonardi Chouet, 1677. (edizione presunta) 50 Tav. 1: GEROLAMO FABRIZIO D'AQUAPENDENTE, L'opere cirurgiche di Girolamo Fabritio d'Aquapendente, Longhi, Bologna 1709, tavola E 51 Alcune considerazioni sulle opere di medicina La biblioteca del dott. Festi – rispetto a quella del medico precedente - si colloca per ovvie ragioni anagrafiche molto più addentro nella medicina settecentesca: tematiche e metodologie, che nei testi del Tranquillini si coglievano nel loro affacciarsi, qui si vedono confermate e sviluppate. Si allude a problemi – quali l’innesto del vaiolo, la prevenzione delle malattie mediante le acque termali e la dieta vegetariana, le specializzazioni, le malattie sociali etc. – che si affermarono, nel corso del secolo, non soltanto presso gli addetti ai lavori, ma anche nell’ambito più vasto degli uomini colti, divenuti più sensibili verso i problemi della salute. Altro elemento di differenziazione fra le due raccolte è la quantità delle opere di antica stampa: cinquecentine e secentine nella libreria del Festi sono di numero inferiore rispetto alla precedente, ma non meno pregevoli, si ritiene; basti pensare alla presenza, negli ultimi cinque libri segnati sul foglio a parte e risalenti molto probabilmente al XVII secolo, dell’Opera chirurgica di Geronimo Fabrizi di Acquapendente, che probabilmente conteneva qualche tavola anatomica scelta fra le numerose che l’autore aveva dipinto a olio42. Alla stampa del Cinquecento appartengono i testi classici della formazione del medico – Ippocrate, Celso, Galeno – con l’aggiunta delle Epistolarum medicinalium libri quinque del Mattioli, autore generalmente rappresentato nelle raccolte librarie dai Commentarij in VI libros Pedacij Dioscoridis Anazarbei de medica materia. Le edizioni del Seicento riguardano i nomi più importanti del tempo: Lazzaro Riverio, Jean de Renou, Pierre Potier e altri. La preparazione anatomica del professionista poggiava sugli autori più accreditati del tempo: Heister, Gorter, Verheyen, Morgagni e altri; quanto alla sua formazione propriamente medica, se si vuole cogliere qualche indicazione dai testi, si deve evidenziare un minore interesse per il «meccanicismo solidista» alla Hoffmann impostazione che sembrava invece preponderante nel Tranquillini – compensato dall’attenzione per le ricerche mediche di Giambattista Morgagni e per la “scuola di Leida”. Il primo, presente con 4 testi, proseguiva la tradizione sperimentale avviata dal Malpighi nel solco della medicina razionale 43, la seconda era rappresentata da 12 opere di Hermann Boerhaave, cui si aggiungevano 2 libri di Albrecht von Haller, il suo più celebre allievo, e uno di Gerard van Swieten, fautore del medesimo modello. Caratteristica di questa scuola era una sintesi ecclettica di iatrofisica e iatrochimica, e – quanto al metodo una riproposisizione del principio ippocratico della centralità del malato e del procedimento induttivo alla maniera di Thomas Sydenham, di cui in libreria vi era l’Opera medica44. 52 Se questi trattati servivano alla diagnostica, altri erano diretti alla terapeutica; in questo campo il Festi sembra desse importanza alla prevenzione, se possono intendersi in tal senso i testi della sua biblioteca dedicati alla cura delle acque: Commentariolum de ... mercurio et aponensibus thermis di Knips Macoppe, Dei Bagni di Pisa di Antonio Cocchi45, e Osservazioni fisico-mediche intorno alle acque termali del Masino di Giuseppe Maria Quadrio. Fra i problemi più dibattuti nel campo della medicina settecentesca vi era quello riguardante la «inoculazione del vaiolo», pratica messa in atto per arginare le terribili epidemie del male, che periodicamente si presentavano negli ambienti più popolosi dei paesi. Eseguita in un primo tempo con «materia» umana 46, prelevata da pustole vaiolose e deposta su un graffio prodotto sulla cute del braccio, essa incontrò numerosi avversari, il cui capofila in Italia fu Giovanni Bianchi, Janus Plancus, vivace e combattivo medico riminese, noto in Italia e all’estero per i suoi studi e per la sua vis polemica47. Contro i detrattori della procedura si levò una schiera di entusiasti sostenitori che, insieme con gli avversari, alimentò una pubblicistica destinata ad infiammare le pagine dei periodici e dei volumi per la durata di mezzo secolo. L’accettazione della nuova terapia si compiva nel nome di una cultura illuminata, che si proponeva l’avanzamento della scienza e il rinnovamento della società, mentre l’attacco contro di essa si legava prevalentemente a vecchie forme di sapere, non scevre a volte da considerazioni teologiche, e spesso alla difesa di consolidati privilegi sociali 48. Nella biblioteca del medico roveretano di questa polemica si trovavano prevalentemente le voci dei sostenitori, quali Bicetti, presente con Osservazioni sopra alcuni innesti di vajuolo in Ghiaradadda, Gatti con Nuove riflessioni sulla pratica dell'inoculazione, Cocchi e Tissot. Alla diatriba parteciparono non soltanto i tecnici della salute, ma anche gli uomini preposti al governo dei paesi, segno che la medicina stava uscendo dalle strette cerchie degli addetti per diventare scienza e pratica dirette a beneficio delle popolazioni, come si diceva nel linguaggio del tempo «polizia medica»49. Ad essa guardavano perciò tanto i governanti illuminati per impostare programmi di salute pubblica, quanto gli studiosi per considerare gli aspetti più propriamenti sociali delle malattie. Bernardino Ramazzini con la pubblicazione del De morbis artificum diatriba, apparso a Parma nel 1700, aveva già avviato la tendenza, collegando una serie di patologie agli ambienti e alle condizioni del lavoro. Facendo uscire la medicina dagli ambiti delle Università, delle cliniche e delle pratiche professionali dei singoli medici, egli conduceva le sue indagini nei luoghi stessi dove si lavorava «scendendo nei pozzi, nelle gallerie, frequentando i più umili ambienti di lavoro», prefigurando in tal modo una prassi sanitaria 53 definibile come «profilassi» ai mali e prevenzione, nonché come «igiene sociale», giacché era rivolta non al singolo individuo, ma a tutti i lavoratori. Pulizia corporale, guanti, gambali e maschere di vetro dovevano essere gli strumenti per difendersi dai contagi, cui dovevano corrispondere – in prospettiva – opportuni interventi da parte dei governanti per elevare il tenore di vita di quanti lavoravano a livelli umanamente accettabili 50. Non quindi di «precursore della medicina sociale» si deve parlare a proposito del medico modenese, come voleva il titolo di un articolo pubblicato nel 1933 51, ma di «fondatore della medicina del lavoro», come oggi apertamente si dichiara 52. Quest’ottica sociale si accompagnava nel Ramazzini a una terapeutica attendista, che si appellava alla parsimonia nell’uso dei rimedi comunamente usati nella medicina del tempo – salassi e purganti – alle cure mediche brevi, e al ricorso frequente dei bagni, in ciò schierandosi dalla parte dei medici “novatori” che già dalla seconda metà del secolo precedente si erano contrapposti ai “dommatici”. La polemica contro il sudiciume spingeva il Ramazzini a volgere critiche nei confronti della religione cristiana che, preoccupata esclusivamente della salute dell’anima, non prestava – a suo giudizio - alcuna attenzione a quelle componenti che potevano rivelarsi dannose per il corpo 53. Queste voci, come è evidente, oltrepassavano l’ambito della pratica medica per toccare temi di natura più generale, religiosi e culturali giacché, insieme con le proposte sanitarie, sviluppavano polemiche contro le superstizioni, i ciarlatani, i maghi - «i falsi medici», come il Tissot li chiamava nell’Avviso al popolo, opera importante sotto questi aspetti tanto da essere chiamata «il manifesto ormai maturo della medicina illuministica» 54. La campagna contro le false credenze, avviata ormai su più fronti, trovava in altri lavori dello stesso autore un valido appoggio e una chiara sintesi; di questi nella libreria del Festi se ne contavano ben 10 titoli: tanti da poter essere considerati soltanto nell’ottica di guida alla professione e non pure in quella della scelta di orientamenti del pensiero. Queste opere trattavano varie tematiche: la specializzazione nella cura delle malattie, la medicina sociale e preventiva etc. Quanto alla prima, sembra che il Festi abbia curato particolarmente il settore dell’ostetricia e della medicina delle donne, come prova l’alto numero di volumi della libreria ad esso attinenti. Esse andavano dai trattati sulle malattie femminili - Tractatus de morbis mulierum di Jean Astruc, De universa muliebrium morborum medicina di Rodrigo de Castro – ai problemi di ostetricia: Istruzione sulla maniera di raccogliere i parti di Joseph Raulin, Dottrina della comare di Giacomo Tranquillini, Sull’arte della levatrice di Heinrich Cranz. Connesso agli stessi problemi si può considerare anche l’Embriologia sacra, ovvero dell’ufficio de’ sacerdoti, medici, e superiori, circa l’eterna salute de’ bambini 54 racchiusi nell’utero del canonico palermitano Francesco Emanuele Cangiamila apparsa nel 1745. La riflessione medica del Settecento affrontò con grande impegno il problema delle funzioni e dei compiti della levatrice o, con termine più corrente, della “mammana”. La fondazione delle “scuole pe’ parti”, con l’eccezione precorritrice di Torino risalente al 1732, prese consistenza nel decennio 60 e trovò proprio a Rovereto una tempestiva attuazione nel 1770. Il provvedimento si rendeva necessario, giacché le disposizioni precedentemente emanate, con le quali si obbligavano le ostetriche della Pretura – similmente ai medici, ai chirurghi e agli speziali «addottorati in università e luoghi esteri» a subire un esame ad Innsbruck 55, erano di difficile attuazione: i soggetti interessati spesso vi si sottraevano, pur continuando ad esercitare in patria la loro arte 56. Con l’istituzione della scuola di ostetricia in città invece le levatrici si sarebbero formate in sede locale e ivi sarebbero state esaminate. Il punto 8 del Regolamento sui medici, chirurghi, speziali e levatrici infatti prescriveva: «L’Eccell. Governo si è degnato di graziosamente permettere, che le […] Levatrici in vece di trasferirsi a Innsbruck per l’occorrente loro istruzione, e per riportarne l’autentica approvazione, possano essere le medesime, che a questo Circolo sono soggette, istruite ed esaminate in Roveredo […] e quanto prima sarà fissato in tale maniera l’opportuno regolamento» 57. A capo della novella istituzione fu nominato appunto il dottor Giacomo Tranquillini, figlio di Francesco Domenico, che nel 1770 diede alle stampe Dottrina della comare, proprio nell’ottica dell’insegnamento; nella dedicatoria dell’opera - indirizzata al conte Carlo di Firmian, ministro plenipontenziario nella Lombardia austriaca e vice governatore di Mantova – egli si qualifica infatti «instruttore pubblico» della «scuola d’Arte ostetricia», istituita a Rovereto per «sovrana determinazione» 58. L’iniziativa, che s’inseriva nel vasto piano di riforme sanitarie avviate dall’imperatrice Maria Teresa nei suoi domini in Austria e in Italia, rivestiva particolare interesse, giacché mirava a sanare la piaga sociale delle morti da parto, e a diffondere modi nuovi di assistenza femminile, sottraendo questa incombenza alle forme tradizionali prive di qualsiasi controllo: era in ultima analisi un recupero del mestiere delle levatrici all’ambito medico e un momento importante della sua secolarizzazione 59. La scuola di ostetricia tuttavia tardava ad avviarsi a pieno ritmo, nonostante che una lettera inviata dal capitano del Circolo ai provveditori in data 4 gennaio 1771 avesse prescritto che le mammane e le «donne che per tale mistiere credono opportune» si presentino al medico Tranquillini «deputato per istruirle ed esaminarle» 60. Il provvedimento non fu sufficiente tanto che l’istruttore, nello stesso mese, inviava al Governo dell’Austria 55 Superiore una lettera con la quale era scarso e lamentava che il numero delle apprendiste-ostetriche auspicava che «con tutta l’esattezza, e diligenza vengha adempita la Clementissima Mente, e volontà dell’Eccellenza Vostra in questa così necessaria istruzione a me commessa»61. Il corso di formazione ebbe così avvio, come attesta il documento, firmato dallo stesso medico, nel quale si elencano già le levatrici «istrotte e esaminate e approvate»; esse sono: Giovanna Festi, Anna Brunati, Caterina Festi, Giovanna Romani, Maria Maddalena Kesmayerin per la città di Rovereto, cui seguono le abilitate di Sacco, Lizzana e Noriglio62. Quanto durò questa scuola ostetrica? Scarse sono le notizie in proposito; nel testo di Viana Odorico e Francesco Vozza sull’ostetricia e la ginecologia in Italia, pubblicato a Milano nel 1933 per conto della Società italiana di ostetricia e ginecologia, si notifica l’esistenza della scuola roveretana, ma la si dà per soppressa con la specificazione che non è nota la data della chiusura. 63 Si pensa che essa era sicuramente chiusa, quando nel 1833 fu aperta la scuola ostetrica alle Laste di Trento 64. Dell’esperienza, comunque, resta il testo del medico roveretano, giudicato notevole per «complessità, argomentazioni, livello di conoscenze scientifiche», e modernità di aperture professionali; esso afferma la preminenza professionale e dottrinale del medico, al quale la mammana deve fare riferimento, e propone per la prima volta l’«esplorazione», ossia la visita ginecologica manuale interna, considerata come una delle più grosse innovazioni nella ostetricia del secolo65. Il trattato del Cangiamila, Embriologia sacra, toccava un altro aspetto connesso col momento del parto: quello del battesimo dei feti di donne decedute in gravidanza; proprio riguardo alla salvezza dell’anima dei bambini, verso la quale la Chiesa aveva mostrato nel tempo costante preoccupazione66, si ebbe, nel sec. XVIII, una ripresa del dibattito incoraggiata anche dal crescente ricorso alla pratica del taglio cesareo. L’autore si fece sostenitore di questa prassi, considerandone i diversi aspetti e condizioni, e indicandola a chirurghi e ostetriche anche come mezzo per ottenere la salvezza dei bambini 67. L’opera incontrò una fortuna insperata, tanto da avere parecchie ristampe, ma divenne anche oggetto di critiche e censure. Il problema della formazione delle ostetriche dunque divenne argomento di attenzione crescente da parte sia delle autorità pubbliche interessate alla «umana felicità», come si esprimeva il dott. Tranquillini nella dedica della sua opera 68, sia da parte della Chiesa, preoccupata in primo luogo per la salute dell’anima 69. Nell’ottica dell’istituzione ecclesiastica medici, chirurghi, ostetriche dovevano anteporre la salvezza spirituale a qualsiasi altra preoccupazione, in ottemperanza con le direttive espresse dalle supreme 56 autorità ecclesiastiche, che trovavano il loro preciso riferimento nella bolla Medici quae servare debeant de curatione infirmorum di papa Pio V. Emanata nel 1566, periodo in cui si andavano precisando le funzioni dei medici nonché i loro privilegi e doveri, il testo stabiliva che il medico alla terza visita dovesse farsi accompagnare dal sacerdote per la preparazione del malato alla morte70. Ordinari e autorità religiose aggiunsero a queste altre disposizioni, accompagnandole con verifiche e controlli per accertare la loro attuazione, fino a sottoporre i medici ad esame durante la visita pastorale. Si porta a mo’ di esempio – per stare nell’ambito della Pretura di Rovereto - la relazione dell’esaminatore vescovile riguardante lo scrutinio del medico roveretano Adamo Volani 71, avvenuto durante la visita del 1750. Successive se presentavit Exce.mus Adam Medicus Physicus Roboreti, qui etc. Inter. De Officio suo. Resp. Io sono medico. Int. an in Cura infirmorum observet quae praecepta sunt a Bulla Pio V. R. Non faccio la 3.a visita, prima che non sia avvisato il Parroco. Int. An pharmaca superstitiosa adhibeat. R. Non mi servo che di rimedj naturali. Int. an in medicandis aegris sequatur sententiam minus probabilem. R. Sieguo sempre la più probabile. Int. an pauperibus aeque assistat ac divitibus. R. Faccio volontieri la carità. Quibus habitus etc..72 La sequela delle domande mostra chiaramente come nel controllo dei medici si fossero oltrepassate le prescrizioni della Bolla papale; se questa si limitava a richiedere, nel parg. 3, che il medico curante, dopo la terza visita al paziente, si facesse accompagnare dal parroco per preparare il malato alla morte cristiana, nel colloquio l’esaminatore – seguendo probabilmente deliberati dei sinodi locali -toccava altre questioni attinenti più strettamente alla pratica medica. La domanda sull’uso di pharmaca superstiziosa, pur adombrando la preoccupazione che si ricorresse a pratiche di magia e stregoneria, si estendeva di fatto nel campo della terapeutica, mentre quella an in medicandi sequatur sententiam probabilem toccava aspetti attinenti alla metodologia diagnostica. La lettura e le osservazioni sulle biblioteche dei due medici - si può osservare a conclusione - superando le prime impressioni, che attribuivano scarsi apporti culturali e poca influenza sull’ambiente a due raccolte “specialistiche” e limitate in ambiti ristretti, si sono rivelate invece ricche di preziose indicazioni sulla ricezione in loco di molti avanzati problemi dibattuti nell’ambito della Penisola e dell’Europa. Grazie alla loro presenza nella 57 comunità, metodologie e tematiche, proposte e discusse nei paesi più progrediti, circolavano fra gli abitanti del luogo, divenendo gradatamente patrimonio collettivo con riflessi inevitabili sugli atteggiamenti mentali e i comportamenti di tutti. Basti pensare all’opera del Tissot sull’onanismo Dissertatio de febribus biliosis et de morbis ex manustupratione, incluso non soltanto nella libreria del medico Tranquillini, ma anche in quella di altri uomini di cultura di Rovereto non propriamente addetti alle attività sanitarie, per cogliere immediatamente le trasformazioni che si andavano verificando nel campo delle condotte morali e sessuali. Senza entrare nel merito degli argomenti sviluppati dal medico sulla suddetta pratica sessuale, oggetto nel nostro secolo di numerose critiche, si deve considerare il fatto positivo che alcuni comportamenti umani, divenendo oggetto di trattazioni scientifiche, venivano trasferiti dall’ambito religioso a quello medico, con la conseguente depenalizzazione degli effetti punitivi. In questi processi si attuava quella “educazione” indotta dalle scienze mediche e sanitarie, che la cultura illuministica favoriva nello sforzo di disciplinare i comportamenti umani in nome non dei castighi, ma della considerazione delle conseguenze negative che gli eccessi della condotta umana possono arrecare alla salute del corpo e al suo equilibrio psico-fisico. I compiti dei medici si andavano dunque ampliando: agli obbiettivi «tecnici» di guarire e prevenire si aggiungeva quello di guidare e orientare. «Io sono d’opinione – scriveva a questo proposito Johann Peter Frank, professore in cinque delle maggiori università d’Europa e medico personale dello zar Alessandro, nel Sistema completo di polizia medica, pubblicato nel 1779 – che «il medico abbia un altro dovere, che molto bene gli sta, e che nell’esercizio delle sue faccende produrrebbe certamente gli effetti più benefici. Voglio dire l’illuminare i popoli, segnatamente quelli che abitano nel suo distretto, su certe cose che non possono essere note senza avere cognizione di storia naturale» 73. Testi nuovi e teorie di rottura – quali il newtonianesimo, le nuove sistematiche linneane della botanica - erano introdotti nell’ambito della comunità tramite queste biblioteche specialistiche e sicuramente andavano a scalfire antichi e ormai sorpassati parametri culturali. Lo studio di queste raccolte apre pertanto nuovi spiragli sul livello e la qualità della cultura del luogo e offre un altro tassello alla sua comprensione, tassello per molti aspetti più vivo di quello offerto da molte biblioteche “umanistiche” attardate spesso su contenuti tradizionali e inerti; basti pensare alle prospettive aperte dalle opere del Ramazzini, del Cocchi, del Tissot e di altri – contenute proprio nelle biblioteche dei medici - per comprendere quanto quei lasciti sono ancora vivi e operanti ai nostri giorni. 58 G. VOLPI, La libreria de’ Volpi, e la Stamperia Cominiana illustrate con utili e curiose annotazioni, Padova, appresso Giuseppe Comino, 1756, pp. Vii-viii. 1 L’elenco manoscritto della libreria del Morgagni è stato trascritto e pubblicato alcuni decenni fa: Il catalogo dei libri di Giambattista Morgagni: edizione del testo e identificazione degli esemplari posseduti dalla biblioteca universitaria di Padova, a cura di E. Barile e R. Suriano, introduzione di G. Ongaro, Trieste, Lint, 1983. 2 G. TOVAZZI, Medicaeum Tridentinum id est Syllabus medicorum Civitatis ac Dioecesis Tridentinae interjectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti, Tridenti, ex Typographia J. Marietti, 1889, pp. 82, 102 3 Notizie su questa comunità in D. GOBBI, Gli agostiniani a Trento. Il convento di san Marco (secoli XIII-XIX), Trento, Civis, 2008, pp. 183 – 188. 4 Il dott. Bartolomeo Alfonso (1718-1788) appartiene al ramo dei Panzoldi di Sacco, che fiorì sulla destra dell’Adige e che, insieme con i rami collaterali di Rovereto e di Bogliacco-Salò, formava il casato dei Panzoldi, illustrato da numerosi rappresentanti dell’arte medica. Bartolomeo Alfonso sposò Maddalena Bossi Fedrigotti ma, lasciato il borgo di Sacco, si trasferì a Bolzano, dove morì il 10 marzo 1788. Per notizie cfr. Q. PERINI, La famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto, «Atti della I. R. Accademia di scienze lettere ed arti degli Agiati in Rovereto», a.a. CLVIII (1908), serie III, vol. XIV, fasc. III, pp. 2 – 18. 5 6 AST: Giudizio di Rovereto. Atti notarili, notaio Grasser Carlo Antonio, b. XV, 23 aprile 1743. Archivio storico dell’Accademia degli Agiati (ASAA): Ms. 130.4 [già IV, 247-272, 277] ]; ms. 130.7 [già IV, 291-295, 297298]; 130. 10 [già IV, 309] cc.8; cfr. inoltre Accademia roveretana degli Agiati. Inventario dell’archivio (secoli XVI-XX), a cura di M. Bonazza, Trento, Provincia Autonoma di Trento Servizio beni librari e archivistici Accademia roveretana degli Agiati, 1999, p. 738. 7 8 ASAA: ms 947.10 [già 97] cc. 2. 9 ASAA: ms. 130.10 [già IV-309] cc. 9. 10 AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Antonio Giuseppe Giordani, b. XXXIII, 1 vol., 14 febbraio 1765. 11 AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Antonio Giuseppe Giordani, b. XXXIV, 1 vol., 1766, f. 55 segg. Per l’elenco degli abiti cfr. L. DE VENUTO, La moda maschile a Rovereto secc. XVII-XVIII, Trento, Edizioni U.C.T., 2007, pp. 99 – 100. 12 G. VOLPI, La libreria de’ Volpi, p. 566; la libreria di Santa Giustina qui nominata era l’importante raccolta libraria della Abbazia omonima sorta a Padova nel sec. X. Cfr. inoltre U. R OZZO, Lo studiolo nella silografia italiana (1479-1558), Udine, 1998. 13 All’autore ho dedicato un breve lavoro: Antonio Chiusole e il suo trattato di geografia, «Il Comunale. Periodico Storico culturale della destra dell’Adige», nn. 39 - 40, XX (2004), pp. 35 – 44. 14 G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, Roma-Bari, Editori Laterza, 2005, pp. 231 - 232, e inoltre E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, dal monopolio dogmatico alla professione scientifica, in Storia d’Italia, Annali 7, Malattia e medicina, a cura di F. Della Peruta, Torino, Einaudi, 1984, pp. 5 - 147, part. pp. 20 -22, 46 – 61. 15 16 Ibidem, p. 179 segg. Ibidem, p. 175; ed inoltre: G. ONGARO, La iatromatematica nello Studio di Padova e nel Veneto, in I Riccati, a cura di G. Piaia e M. L. Soppelsa. Atti del Convegno internazionale di studio (Castelfranco Veneto, 5 - 6 aprile 1990), Firenze, Olschki, 1992, pp. 221 - 245. 17 18 BELLONI, Per la storia della medicina, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1980, p. XVI. 19 Per la “dottrina della fibra” cfr. G. ONGARO, La iatromatematica nello Studio di Padova e nel Veneto, pp. 224 - 225. 20 G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 239 – 240. La iatrochimica era la seconda via percorsa dalla speculazione medica nel Sei - Settecento. A partire da The sceptical Chymist di Robert Boyle la dottrina di Paracelso era stata rielaborata alla luce dei risultati offerti dallo sviluppo della chimica e della teoria atomistica. In Italia se ne fece promotore l’Accademia degli investiganti di Napoli, che aveva in Lionardo di Capua il suo più vivace rappresentante. Il riferimento alla teoria corpuscolare - all’atomismo cioè sia nella sua versione antica o democritea, sia in quella moderna gassendiana – suscitò l’attenzione dell’Inquisizione, che sottopose i “filosofi novatori” napoletani a un severo processo. Cfr. in proposito L. OSBAT, L’inquisizione a Napoli. Il processo agli ateisti 1688-1697, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1974. Le tematiche emerse durante le vicende tumultuose, che agitarono l’ambiente napoletano a cavallo del secolo, raggiunsero anche il ceto colto di Rovereto, ispirando a Girolamo Tartarotti la stampa in città della Lettera scritta dal Valletta nell’occasione del processo e mai 21 59 pubblicata in Italia. Cfr. della scrivente La ‘Osservazione’ di Girolamo Tartarotti sulla Lettera in difesa della moderna filosofia di Giuseppe Valletta, «Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati», a. 260 (2010), ser. VIII, vol. IX, A, pp. 7 - 59; e inoltre G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 191 – 194. 22 Sulle historiae morborum cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 58, 64. G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 183 - 184; E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 37 - 38. Il volume miscellaneo Francesco Redi : un protagonista della scienza moderna. Documenti, esperimenti, immagini, a cura di W. Bernardi e L. Guerrini, Firenze, Olscki, 1999, affronta, nella pluralità degli interventi, i diversi aspetti della complessa figura dello scienziato aretino, con riguardo particolare alla sua pratica sperimentale. 23 24 E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 37 - 38. L’accademia degli Aletofili fu fondata a Verona nel Seicento con programma di applicare la filosofia sperimentale al campo della medicina in polemica con il “Collegio medico”, che seguiva invece la tradizione aristotelico-galenica. La sua attività si articolò in due fasi: una prima, compresa fra il 1684 e il 1688, s’ispirò all’eredità maffeiana; una seconda durata dal 1768 al 1777 affrontò - in un mutato contesto storico – problematiche legate maggiormente all’agricoltura. Cfr. sul sodalizio I. DAL PRETE, Un'accademia "scientifica" del Settecento: Verona e gli Aletofili, Bollettino della Biblioteca civica di Verona, N. 5 (Autunno 2000 - Primavera 2001), pp. 141 - 174; qualche cenno ad essa si può leggere in S. ROTTA, Francesco Bianchini, Dizionario Biografico degli Italiani (d’ora in poi DBI), 10, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 1968, pp. 187 - 194, part. p. 187. 25 Un medico-fisico nettamente contrario all’uso dei salassi fu Lucantonio Porzio, cui ALESSANDRO DINI ha dedicato una monografia, Filosofia della natura, medicina, religione. Lucantonio Porzio (1639 - 1724), Milano, Angeli, 1985; nello stesso libro si trovano notizie sul Parere di Lionardo Di Capua, ibidem, pp. 59 Seg. 26 Notizie tratte dalla Prefazione di F. BALLESTRASSE a Studi sul Settecento medico, Pisa, Casa editrice Giardini, 1970, dove sono stampati: G. GAZOLA, Contro i dommatici e i galenisti, pp. 9 - 47, che corrisponde alla terza delle 5 parti che costituiscono Il mondo ingannato da falsi medici; e B. CORTE, Intorno all’aria e ai vermiccioli quali cause delle pestilenze, pp. 49 - 78. 27 28 Per i medici “novatori” cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 36 - 39. Per le citazioni del Redi cfr. G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 181 – 184. 29 30 Ibidem, pp. 180, 213. G. PANSERI, La nascita della polizia medica: l’organizzazione sanitaria nei vari Stati italiani, in Storia d’Italia. Annali, 3, Scienza e tecnica nella cultura e nella società dal Rinascimento a oggi, a cura di G. Micheli, Torino, Einaudi, pp. 155 380, part. pp. 182 - 185; cfr. inoltre R. A. BERNABEO, G. M. PONTIERI, G. B. SCARANO, Elementi di storia della medicina, Padova, Piccin, 1993, pp. 248 – 249. 31 AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Giacomo Battisti, b. VIII, 25 gennaio 1779, testamento del dott. Francesco Simone Festi; domanda per compiere l’inventario dei beni del suddetto testatore, 30 gennaio 1779; esecuzione dell’inventario, 4 febbraio 1779. 32 I fratelli dott. Giuseppe Antonio e don Gottardo erano morti rispettivamente nel 1771 e nel 1775. I necrologi dei Festi, Accademici agiati, si leggono in Memorie della I.R. Accademia di scienze lettere arti degli Agiati in Rovereto, Rovereto, Grigoletti, 1901 a p. 291 (don Gottardo); p. 294 (dott. Francesco Simone); p. 295 (dott. Giuseppe Antonio). 33 AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Giacomo Battisti, b. VIII, 30 gennaio 1779, domanda per compiere l’inventario dei beni. 34 35 Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto Archivio Comunale (BCR ACRo): Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], ff. 258r - 260v. 690 [già 1612], ff. 258r – 260v. BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità. Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo, ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 66r. 36 Questo parente, omonimo del medico Francesco Festi, è il titolare della farmacia visitata il 14 dicembre 1762, come si legge nel resoconto presentato al Magistrato alla sanità dai visitatori deputati: «Successivamente in detto giorno li predetti Ill.mi Sig.ri Provveditori alla Sanità, colli preacenati sig.ri medico Poli [di Avio], e Colombo speziale [di Avio] si sono portati alla spezieria del signor Francesco Festi in Piazza di S. Marco …», BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], f. 259v. Dalla “Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo” risulta che egli esercitava la professione di “speziere” fin dal 1741 e che aveva conseguito l’”approvazione” all’esercizio nell’ ”alma università” di Innsbruck l’anno 1767; BCR ACRo: Registri dei Provveditori alla sanità. Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo, ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 66r. Questa farmacia forse fu venduta a Pietro Cristofoli nell'anno 1793 cfr. Q. PERINI, Appunti sui diritti di farmacia della città e del distretto di Rovereto, Rovereto, Grandi, 1905, p. 6 37 60 38 Ibidem, f. 63v. Per la collocazione archivistica di questi scritti rimando a Accademia roveretana degli Agiati. Inventario dell’archivio (secoli XVI-XX), p. 702. 39 Le citazioni sono tratte dal ragionamento Il morso velenoso della tarantola letto il 28 maggio 1752; ASAA: fascicolo 128.6 [già II, 87-88] cc. 2. 40 Su questi aspetti cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento: dal monopolio dogmatico alla professione scientifica, in Storia d’Italia. Annali 7, pp. 63-64. 41 Girolamo Fabrizi d’Acquapendente fu professore di anatomia e chirurgia nello studio patavino e autore di 8 volumi di tavole anatomiche eseguite ad olio (cfr. Le pitture dell’anatomia di Girolamo d’acquapendente, a cura di U. Stefanutti, s. l., s. n., 1957?). Nel 1595 inaugurò a Padova un nuovo teatro anatomico universitario, dove Galilei insegnò matematica dal 1592 al 1610; tra il 1602 e il 1604 lo frequentò William Harvey, che, seguendo il Fabrizi, venne a conoscenza del calcolo matematico galileano. Applicandone i principi alla circolazione del sangue, il medico inglese dimostrò, in De motu cordis, il circolo chiuso del moto del cuore, introducendo nella clinica il modello meccanicistico e quantitativo. L’immagine del corpo come macchina, che ne derivò, soppiantò quella corrente di derivazione ippocratico – galenica, che concepiva il corpo umano come contenitore di umori e qualità, scuotendone alla base l’edificio teorico. Cfr. L. R. ANGELETTI, in Scienza e miracoli nell’arte del ‘600. Alle origini della medicina moderna, a cura di S. Rossi, Milano, Electa, 1998, pp. 22 - 31, part. 27 - 28. 42 G. ONGARO, L’insegnamento dell’anatomia nello Studio di Padova all’inizio del Settecento nella testimonianza di Giambattista Morgagni, «Atti e Memorie dell’Accademia patavina di Scienze Lettere ed Arti», CV (1992 - 1993), Parte II: classe di Scienze matematiche e naturali, pp. 5 - 37. 43 Per questi dati cfr. G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 230, 231, 247. 44 Personaggio complesso e versatile nei suoi molteplici interessi, che spaziavano dall’erudizione antiquaria alla medicina e chirurgia, Antonio Cocchi, si pose più volte sulle posizioni più avanzate nelle discipline attinenti alla salute; cfr. l’articolo a lui dedicato da U. BALDINI, in Dizionario Biografico degli Italiani, 26, pp. 451 - 461; e fra le più recenti monografie, L. GUERRINI, Antonio Cocchi naturalista e filosofo, Firenze, Polistampa, 2002; per la cura dei bagni, ibidem, pp. 195 - 223. 45 46 Solo nel 1798 il medico inglese Edward Jenner sostituì nella inoculazione il pus umano con «materia» vaccina. Su questo personaggio, che vivacizzò l’ambiente scientifico italiano del ‘700, ma diede anche origine a furiose polemiche, cfr. A. FABI, Bianchi, Giovanni, DBI, 10, pp. 105 - 112. 47 48 G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 247 - 266. Su questo tema cfr. G. PANSERI, La nascita della polizia medica, cit. Sui programmi di sanità pubblica cfr. inoltre R. TAIANI, Il governo della sanità pubblica nell’Europa della seconda metà del Settecento. Alcune brevi annotazioni sulle sue principali linee guida. Atti del convegno Ambiente, alimentazione e salute. Environment, food and health, Accademia roveretana degli Agiati, Rovereto 7 – 8 – 9 novembre 1991, Calliano (TN), Manfrini, 1983, pp. 223 – 250. 49 50 G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 218 – 225. Così recitava il titolo dell’articolo di MASSIMILIANO CARDINI: Il precursore della medicina sociale: Bernardino Ramazzini (1633-1714), «L’assistenza sociale agricola», anno VI, n. 10, 1933, XI, pp. 640 – 649 51 L’organizzazione italiana della “Medicina del lavoro” in tali termini definisce il medico di Carpi, di cui ha promosso la traduzione dell’Opera omnia dal latino e da ultimo delle 16 Orazioni da lui pronunciate nell’Università di Padova in apertura degli anni accademici; cfr. C. ZOCCHETTI Introduzione a B. RAMAZZINI, Orazioni, a cura di V. Foà e C. Zocchetti, Supplemento al n. 3/2010 di «La medicina del lavoro», pp. V - XII, part. p. V. Su Ramazzini cfr. anche A. ARCANGELI, Mestieri e professioni nella letteratura medica (secoli XV-XVII), in Le regole dei mestieri e delle professioni secoli XV XIX, Milano, F. Angeli, 2000, pp. 256 - 267, part. pp. 256 – 258. 52 Cfr. in proposito P. CAMPORESI, Introduzione, in A. CORBIN, Storia sociale degli odori, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1983, pp. LI - LII. 53 54 E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 98 - 99. Il documento che conteneva queste prescrizioni è: D’ordine dell’ill.mo Sig.r Domenicantonio Nocher nob. del S. R. I. per sua Maestà imperiale di Ungheria e Boemia, amministratore dell’Ufficio Pretorio di Roveredo e sue pertinenze, datato 4 agosto 1753, copia in Archivio Storico Comunale di Arco (AStCA): Raccolta Santoni, Libro XLII, c. 8. L’ordine imperiale ebbe attuazione nei domini imperiali ai confini d’Italia. Ne fanno fede – oltre al già citato scritto del dott. Francesco Festi (v. supra, p. 35) cinque tesi di altri medici recitate ad Innsbruck per gli stessi motivi. Esse sono rilegate, insieme con la prima, in un volume miscellaneo conservato nella Biblioteca Fondazione san Bernardino di Trento. Ne 55 61 riporto i titoli al fine di ampliare quanto già si conosce si intorno alla professione medica della regione dell’Adige: Quæstio academica an subtiliores physiologico-anatomicæ quæstiones medicinæ practicæ ancillentur? quam referebat in alma ... universitate Oenipontana Antonius Thom. de Martini, Innsbruck, Johannes Thomas, 1769. - Exercitatio physiologica quam in ... universitate Oenipontana sub præsidio Joan. Mich. de Menghin ... publice propugnandam suscepit ... Bartholomæus Battisti a S. Georgio Roboretanus, Innsbruck, Johannes Thomas Trattner, 1776. - Dissertatio inauguralis medica de hæmorrhoidibus ... publicæ disquisitioni submittit Josephus Joannes Vincentius Angelini Drodensis Tyrolensis, Innsbruck, Johannes Thomas Trattner, 1776. - Exercitatio physiologica altera de præparatione alimentorum quam in ... Universitate Oenipontana sub præsidio Joan. Mich. de Menghin ... publice propugnandam suscepit ... dominus Franc. Borg. de Widmayersfeld Clagenfurtensis Carinthus ... Innsbruck, Trattner, 1777. - Dissertatio inauguralis medica de necessitate deligandi funiculum umbilicalem in neo-natis ... publicæ disquisitioni submittit Carolus de Tonelli ... Tyrolensis Levicensis, Innsbruck, Trattner, 1780. Nell’elenco cit. in nota 37 - ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34] – risulta infatti che su nove medici esercitanti in Rovereto nel 1771 soltanto 4 erano stati approvati nell’«alma università» di Innsbruck, e cioè: Francesco Festi, Giacomo Tranquillini, Francesco Tartarotti e Giuseppe Birti; mentre dei quattro speziali – Giovanni Battista Torelli, Francesco Festi, Felice Sette e Domenico Festi risulta non approvato soltanto quest’ultimo. 56 Il documento, firmato dal vice capitano del Circolo, Giovanni Nicolò Cristani de Rallo, in data 4 giugno 1769, dal titolo Regolamento sui medici, chirurgi, speziali e levatrici, si trova in AStCA: Raccolta Santoni, Libro XXXVI, c. 6r. 57 G. TRANQUILLINI, Dottrina della comare, o sia, Breve compendio d’arte ostetricia composto da Giacomo Tranquillini medico fisico instruttore pubblico di quest’arte in Roveredo, in Verona, per l’erede di Agostino Carattoni, 1770. 58 Cfr. C. PANCINO, IL bambino e l’acqua sporca. Storia dell’assistenza al parto dalle mammane alle ostetriche (secoli XVI - XIX), Angeli, Milano, 1984, pp. 92 - 126; ead., La comare levatrice. Crisi di un mestiere nel XVIII secolo, «Società e storia», 1981, pp. 593 - 638. Sulle riforme austriache in Lombardia cfr. A. PARMA, Riforma e organizzazione sanitaria a Mantova: l’ostetrica nella II metà del ‘700, «Studi trentini di Scienze Storiche», LXIV (1985), pp. 259-276. 59 BCR ACRo: Insinuazione capitaniale riguardante le mammane, ms. 580 1770-1771 [già Ar. C. 80.2]. Ringrazio Cristina Sega dell’Archivio della Biblioteca Civica “Tartarotti” di Rovereto per avermi segnalato questo ed altri documenti relativi alla scuola delle mammane. 60 La lettera si trova in R. STEDILE, Ospedali e sanità a Rovereto nel XVIII secolo, Calliano (TN) Manfrini, 1990, p. 174, nota 150. 61 62 BCR ACRo: Mammane istrotte e esaminate e approvate della Pretura di Rovereto, ms. 582 [già Ar. C. 82.5], f. 246r-v. O. VIANA e F. VOZZA, L’ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano, Società italiana di ostetricia e ginecologia, 1933, p. 630; cfr. inoltre C. PANCINO, La comare levatrice, p. 630. Scarse sono le notizie anche sul medico istruttore della scuola; si sa che il dottor Giacomo Tranquillini fece testamento il 5 novembre 1778 (AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Girolamo Untersteiner, b. IV, f. 128r), ma non si conosce la data della sua morte. 63 E. DEBIASI, Raccoglitrice-comare-mammana-levatrice-ostetrica, «Atti della Accademia roveretana degli Agiati», a. a. CCXXX (1980), serie VI, v. 20, fasc. B, pp. 233 – 255 – part. pp. 245-248. 64 65 C. PANCINO, La comare levatrice. Crisi di un mestiere nel XVIII secolo, pp. 597 - 598. Si ricordano qui le pratiche aberranti dei cosiddetti “santuari di rianimazione”, luoghi sacri dove si presumeva che i nati morti potessero rianimarsi, sì da poter essere battezzati; all’abbondante e nota storiografia prodotta sull’argomento si aggiunge R.-C. SCHÜLE, Accouchements difficiles et chappellea à répit, «Annali di San Michele. Rivista annuale del Museo degli usi e costumi della Gente trentina di San Michele all’Adige», 16 (2003), pp. 111 - 118. 66 E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 106 - 108; C. PANCINO, La comare levatrice, pp. 617 - 620; P. STELLA e G. DA MOLIN, Offensiva rigorista e comportamento demografico in Italia (1600 - 1860). Natalità e mortalità infantile, «Salesianum», a. XL (1978), n. 1, pp. 3 - 55, per il Cangiamila, pp. 16 - 25. 67 68 G. TRANQUILLINI, Dottrina della comare, dedica cit. 69 P. STELLA e G. DA MOLIN, Offensiva rigorista e comportamento demografico in Italia (1600 - 1860), p. 31 segg. Medici quae servare debeant... in Magnum Bullarium Romanum, T. secundus, A Pio IV ad Innocentium IX, Romae Luxemburgi, 1747, pp. 189 - 190; su questi temi cfr. D. MONTANARI, Disciplinamento in terra veneta. La diocesi di Brescia nella seconda metà del XVI secolo, Bologna, il Mulino, 1987, pp. 179 - 180. Alcuni cenni sulla politica papale in G. OLMI, Farmacopea antica e medicina moderna, «Physis», XIX (1977), pp. 197 - 246, part. p. 232. 70 Il dott. Adamo Volani, «patricio roboretano» si addottorò in Bologna il 23 luglio 1740 ed esercitò la professione in Rovereto; notizie da Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo, BCR ACRo: ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 63r. 71 72 Archivio Diocesano Tridentino: Atti visitali, vol. 56, 1750, f. 187r. 73 J. P. Frank, Sistema compiuto di polizia medica, Milano, Pirotta, 1825, vol. 12, p. 84.II 62 63 II PARTE I LIBRI DELLE SPEZIERIE I libri delle spezierie E’ noto come in Rovereto vi fossero numerose e ben fornite spezierie. La diffusa conoscenza delle piante di cui sono generose le pendici dei monti del Bondone e del Baldo, la presenza di medici laureati in città vicine, quali Padova e Bologna, la vivacità commerciale della cittadina che attirava acquirenti dai borghi circostanti, erano tutti fattori che favorivano un florido commercio locale di spezie, droghe e medicinali. Dai documenti venuti a nostra conoscenza è stato possibile localizzare alcune botteghe, forse le più importanti che, in tempi diversi, si trovavano nella città. In piazza San Marco la famiglia Antonini, come risulta da un atto di affitto stipulato dal sig. Matteo, possedeva un esercizio fin dalla prima metà del Seicento 1. Il dì 11 novembre 1655 di esso fu fatto un particolareggiato inventario; lo chiedeva per gli eredi la sign.ra Dorotea, moglie di Gasparo Antonini figlio di Francesco, esecutrice testamentaria e tutrice dei figli minori. Annessa agli elenchi dei beni mobili e immobili vi è la lista «delle robbe che si ritrovano nella bottega», comprensiva dei medicinali, dell’arredo e della suppellettile 2. Al principio del Settecento è attestata nella piazzola delle Oche la spezieria di Giuseppe Balter, situata «nella casa della sig.ra vedova Barbera Salvetti»; il titolare la subaffittava al cognato, signor Martino Zambaiti, anch’egli speziale. 3 Vicino, nella Crosara e in via Nuova, si aprivano le botteghe di Valentino Passerini, poi rilevate da Gottardo Festi. Uno strumento della prima metà del Settecento ci offre notizie sul negozio dello speziale Bartolomeo Stefani, situata in borgo Sacco 4. La figura dello speziale La professione dello speziale assicurava a chi la praticava una condizione sociale buona quanto a prestigio e assetto economico. Nel Settecento la sua figura, i suoi 67 compiti - come pure l’organizzazione di una spezieria e la sua conduzione - erano stati ben definiti e precisati, grazie all’azione avviata dai Collegi delle Arti e dei Mestieri fin dal XVI secolo, come pure dai contributi teorici di alcuni autori come il Calestani, il Melich, il Cordo, le cui opere sono presenti nelle librerie qui studiate. L’attività farmaceutica dunque, pur non elevando i titolari al rango delle professioni nobili - quelle dei medici, dei notai e degli avvocati – li poneva sopra gli altri merciai, per il semplice fatto che richiedeva comunque apprendistato ed esami per essere praticata. Sul corso di studi del giovane speziale non si saprebbe molto 5, se non soccorresse una provvidenziale istruzione, dal titolo Istituzioni farmaceutiche galeniche e chimiche, apposta da Giovanni Battista Capello alla quarta edizione del suo trattato: Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedi più usati d’oggidì 6. L’autore, egli stesso speziale a Venezia «all’insegna de’ tre monti» in Sant’Apollinare, pubblicando le Instituzioni, intendeva orientare i giovani apprendisti dell’arte «in una professione così faraginosa», e nello stesso tempo prepararli all’esame di abilitazione, che dovevano sostenere nel nobile Collegio farmaceutico di Venezia. Dalla prefazione del Capello si vengono a conoscere quindi le modalità dell’esame. L’aspirante si presenta davanti a una commissione di otto membri scelta dal Collegio: due priori, quattro consiglieri, due sindici affiancati da un cancelliere; a questi egli mostra una fede della «servitù» da lui prestata per il corso di otto anni nella spezieria di un maestro approvato. Indi il priore gli fa leggere alcuni paragrafi della Particola prima di Saladino e gliene fa commentare il contenuto 7; poi estrae dall’urna tre ricette in uso e le sottopone all’esaminando, perché dettagliatamente le spieghi. Dopo questo esame il giovane passa al primo consigliere, che gli chiede d'illustrare altre tre ricette, e così via per tutti gli altri componenti la commissione. Superate queste prove, l’approvando viene fatto uscire dall’aula, perché i delegati possano concordare ed emettere il giudizio; se la ballotazione è a lui favorevole con almeno i due terzi dei voti, riceve una Scheda o attestato, con la quale deve presentarsi al Magistrato della Giustizia vecchia per ottenere il Privilegio. Prima però il candidato deve prestare davanti alla commissione esaminatrice il giuramento secondo una formula stabilita: promette in prima istanza di vivere e morire nella fede cristiana, poi di portare la debita riverenza ai medici e ai maggiori; indi espone i principi che lo avrebbero guidato nella professione: non dare medicamenti purgativi senza ordine del medico; non somministrare veleni né sostanze abortive; non alterare le prescrizioni dei medici etc. La Particola prima di Saladino, tratta dal Compendium aromatariorum, oltre a tratteggiare il profilo ideale di chi esercitava l’arte, conteneva un compendio della 68 dottrina farmacologica, ispirata a Nicolò Salernitano, che illustrava in forma sintetica e facilmente memorizzabile i fondamenti dell’arte. I primi elementi attengono alla definizione degli uffizi dello speziale, consistenti nel pestare, lavare, infondere, cuocere, distillare, compor bene e conservare; segue l’elenco degli alambicchi adeguati per le varie forme di distillazione, e dei vasi convenienti ad ogni medicinale. Le interrogazioni sulle ricette e composizioni, che seguono alla Particola prima di Saladino, trattano della combinazione dei medicinali semplici e di quelli composti, del sistema dei pesi e misure, dei modi come trattare le piante, come attrezzare e mantenere una farmacia: comprendendo conoscenze sia galeniche che chimiche, esse restituiscono il sapere farmaceutico del tempo, organizzato in linee essenziali e chiare. Questa digressione sulla formazione degli speziali nella Repubblica di Venezia non attiene, come è evidente, alla Pretura di Rovereto, anche se può dare qualche utile suggerimento per farsi un’idea del curriculum che doveva percorrere chi aspirava all’esercizio del mestiere. Bisogna aspettare l’età teresiana per avere notizie più precise; un ordine diffuso il 14 agosto 1753 dall’Ufficio Pretorio di Rovereto – sicuramente emesso per volontà dell’imperatrice Maria Teresa - prescriveva, ad esempio, che tutti i farmacisti esercenti nella provincia, similmente ai medici ai chirurghi e alle levatrici, dovessero sottoporsi a «rigoroso esame» in Innsbruck 8; solo a questa condizione essi potevano firmare le ricette col titolo di «speciale matricolato». Allo speziale abilitato alla professione non spettava il titolo di «dottore», come a chi aveva frequentato corsi regolari negli studia, ma solo l’appellativo di «signore»; lo speziale Gottardo Festi, di cui ci occuperemo, era chiamato «dott.» per il fatto che – caso unico fra gli speziali roveretani di cui si hanno notizie – aveva conseguito la laurea in medicina e filosofia, come nel Settecento si chiamava la facoltà universitaria che la conferiva. Questa così importante attività, che entrava a diritto nelle “arti della salute”, si era dotata fin dal XIII secolo di statuti di mestiere e di testi specifici dell’arte, fra i più antichi e celebri dei quali vi era il Ricettario fiorentino, pubblicato a Firenze nel 1498 dal Collegio dei Medici e poi ristampato più volte nei secoli, pur con le dovute revisioni, fra le quali quella promossa da Pietro Leopoldo nel 1789 9. Oltre a questo si annoverano altre importanti farmacopee con annessi antidotari compilati in varie città italiane. Era obbligo che gli speziali avessero nelle loro botteghe questi testi, come dimostrerà appunto l’elenco del dott. Gottardo Festi. Caratteristica della professione degli speziali era quella di lavorare a stretto contatto con i medici; entrambi si occupavano della salute dei malati: gli speziali con la 69 loro abilità nel preparare i medicamenti, i medici con le loro più estese conoscenze nel campo della fisiologia e delle malattie. Erano questi, infatti, fra i professionisti della salute, coloro che possedevano a pieno il sapere della medicina: studiavano i sintomi delle infermità, individuavano i rimedi opportuni, indi affidavano agli speziali il compito di prepararli. Diagnostica e terapeutica - detto in termini moderni - spettavano ai fisicimedici; preparare i farmaci toccava ai secondi 10. Le corporazioni dei medici, fin dal Medioevo, avevano emanato leggi per regolare i rapporti tra le due arti, attribuendosi, con capitolati e statuti, compiti di sorveglianza e di polizia sull’attività dei farmacisti, e creando istituzioni specifiche per attuarli in concreto; fra queste una delle più importanti fu quella del Protomedicato, che si affermò nelle città italiane nel sec. XVI con caratteristiche pressoché identiche. Quest’ufficio, emanazione diretta del Collegio dei medici, si occupava di legislazione in materia medico-sanitaria, comprendendo, insieme con i compiti di sorveglianza e polizia, la concessione di abilitazione sia per i medici sia per gli speziali, i chirurghi e i barbieri 11. Coloro che preparavano i medicamenti e li spacciavano nelle botteghe, dove si vendevano anche droghe e spezie, non avevano dal punto di vista della definizione dei mestieri un profilo ben definito, trovandosi spesso confusi con altri esercenti e professtionisti; perciò confluivano ora nell’arte dei «merzari» (i merciai) – come a Verona - ora in quella dei medici, come a Firenze. Ci volle un percorso lungo perché questa categoria acquistasse fisionomia specifica e autonomia, fino a organizzarsi in Collegi propri; ciò avvenne in tempi diversi nelle città italiane: agli inizi del ‘600 a Roma e a Cremona – per fare qualche esempio - nel 1816 a Napoli 12. Percorrendo le tappe da merciaio a speziale, da «speziale medicinalista» a farmacista13, il titolare di questa attività – secondo una recente tesi – avrebbe progressivamente acquisito maggiore dignità professionale fino a compiere la sua integrazione con il sapere teorico più complesso delle discipline mediche. Ma ciò sarebbe avvenuto soltanto nel passaggio dall’età moderna a quella contemporanea 14. Se lo speziale in età di Antico regime si configurava come semplice esecutore degli ordini del medico, non era tuttavia – va detto - privo di conoscenze specifiche. All’interno di un sapere in continuo progresso riguardo sia a struttura e funzioni del corpo umano, sia a malattie - loro origine e natura, loro decorso e risoluzione, nonché la loro cura – è indubitabile che la somma delle conoscenze spettasse ai fisici-medici. Ma è anche vero che di questo sapere gli speziali dovessero possedere i fondamenti, al punto da essere in grado di seguire gli specialisti nei loro percorsi diagnostici e nelle loro prescrizioni terapeutiche, come attestano le biblioteche appartenenti ad alcuni fra i 70 più preparati di essi.15 E inoltre essi dovevano possedere sicure conoscenze nel campo della botanica, tali da farne in qualche caso provetti ricercatori ed esperti di riferimento. Si ricorda a questo proposito lo speziale Francesco Calzolari di Verona, abile preparatore di medicamenta, ma anche indefesso esploratore della flora del monte Baldo e sperimentatore diretto dei farmaci; noto anche come creatore di un’importante collezione di storia naturale, oggetto di accurato esame da parte del Mattioli 16. Questi a lui si rivolgeva per la preparazione dei composti farmacologici, ma anche per la conoscenza delle varie piante medicinali e dei loro effetti, che - proprio grazie alle continue esplorazioni del farmacista - si faceva sempre più ricca e puntuale. Numerosi infatti furono i vegetali inviati dal Calzolari al medico senese e da questo inseriti nei Discorsi con accompagnamento di descrizioni, incisioni e sempre del nome del donatore, qualificato ora come «diligentissimo», ora come «esercitatissimo semplicista»: il Licio (Rhamnus saxatilis), la Cichoria verrucaria (Crepis zacintha) etc. Una delle piante inviate al medico senese anzi – la Viola arborea (Viola Canina) – fu rinominata dallo stesso viola calceolaria in onore appunto dello speziale veronese17. Anche Valentino Passerini di Rovereto fu semplicista e cercatore di piante a fini non solo pratici, ma anche conoscitivi, tant’è vero che le sue sicure conoscenze nel campo gli permisero di formare, nel 1667, un erbario che può vantare il titolo della priorità fra i lavori botanici della regione 18. Alla conoscenza delle piante gli speziali-erboristi affiancavano precise competenze riguardo ai tempi e alle condizioni più opportune per la loro raccolta, nonché alle tecniche di essiccazione e conservazione atte ad eliminare dai vegetali freschi qualsiasi traccia di umidità, lasciando però intatte le loro specifiche proprietà chimico-fisiche. A queste abilità si aggiunsero altre nel tempo, concernenti preparazioni non solo di tipo galenico, ma anche chimico, giacché a partire dal Seicento gli sviluppi dell’arte richiesero loro di compiere pratiche prima riservate agli alchimisti. Ai noti lavori di “triturazione” e di “imbibizione”, quindi, essi dovettero affiancare operazioni di “estrazione” - quali i “deliqui” e le cristallizzazioni” - e inoltre di “distillazione” e di “calcinazione” e altre ancora in ottemperanza alle prescrizioni della farmacologia spagirica, che si andava affermando in quel tempo. 19 Appare evidente quindi che lo status professionale degli speziali, senza aspettare l’avvento dell’età contemporanea, richiese competenze specifiche, 20 anche se – è da ribadire - la totalità del sapere medico toccava ai fisici medici. Era naturale che questi, proprio in nome dei titoli conseguiti negli studi universitari e delle proprie più elevate competenze, pretendessero di esercitare sui farmacisti un controllo continuo. 21 71 Il Magistrato alla sanità a Rovereto Quanto alla realtà di Rovereto, non si è molto indagato su questi aspetti della società, anche perché non vi era abbondanza di documenti a disposizione. Il recente riordino dell’ “Archivio del Comune di Rovereto” colma a questo proposito molte lacune, consentendo di cogliere aspetti amministrativi, finora intravisti in documenti disparati, ma scollegati da una visione d’insieme istituzionale 22. Il Comune – come si ricava dalla documentazione ordinata - era dotato di un “Ufficio di sanità” o “Magistrato alla sanità”, che si avvaleva di quattro “Provveditori alla sanità” e di “guardie di sanità” di confine; due dei Provveditori erano «per parte della Città», due «per parte delle Comunità» 23. Fin dai primi atti emanati dall’istituzione 24, si delinea chiaramente il campo delle competenze dell’ufficio: compito precipuo di esso era prevenire le epidemie e le epizoozie, e controllarle in caso di insorgenze. In tale prospettiva i magistrati intrattenevano «copiosa corrispondenza» con le principali città d’Italia ed estere per ottenere informazioni circa la diffusione dei mali sia in paesi dell’Occidente, quali Spagna e Francia, sia in quelli orientali, come i paesi balcanici e la Turchia, e il loro evolversi 25. Nel caso si presentasse qualche temibile malattia i controlli alle frontiere si facevano più severi: si aumentava allora la richiesta ai viaggiatori di attestati di sanità; nei casi estremi si proibiva del tutto il transito a uomini e animali e si bloccava qualsiasi altro contatto con i paesi limitrofi. Nell’ambito interno alla città i Provveditori dispensavano certificati sanitari; davano prescrizioni per la conduzione delle macellerie; intervenivano in caso di morti sospette; controllavano le fiere e i mercati nonché il passaggio dei vagabondi; sovraintendevano alle condizioni igieniche delle strade e delle abitazioni, vigilando sullo scarico delle immondizie e gli scoli dei liquami 26.Sorvegliavano inoltre l’esercizio della medicina e lo spaccio dei medicinali e dei rimedi, secondo la prassi affermata in altre città italiane, che attribuiva al medico-fisico la preminenza sugli altri addetti alla salute. L’editto emanato dal Magistrato il 16 ottobre 1754 – si è ormai nell’ambito delle riforme teresiane - ne illustra chiaramente le linee: 72 De mandato Degl’Illst. Signori Proveditori alla Sanità della Città e Pretura di Roveredo. Volendo quest’Illustrissimo Maestrato di sanità togliere ogni disordine, che perturbar potesse la commune salute mediante le ordinazioni, che infra si diranno; perciò col presente publico Editto Proibisse a qualunque Persona di che grado, stato, e condizione esser si voglia sì terriera, che forastiera il medicare, o prescrivere rimedj a chichesia Persona di questa Città, e Pretura se non sarà veramente stata approvata, e riportata da chi si aspetta la facoltà di poter liberamente esercitare detta professione in pena di Ragnesi cento da incorrere da cadaun Contrafaciente toties, quoties etc. anci per togliere onninamente ogni sospetto, che in frode di detta salutare disposizione accader potesse, non solo esorta tutte le Persone approvate in detta professione a soscrivere di propria mano il loro nome, e cognome in calce delli rimedj, che ogni volta prescriveranno agli Ammalati, ma in oltre commette seriosamente a tutti, e cadauno delli Speziali di questa Città, e Pretura a non amministrare sotto qualunque titolo, o pretesto delli medicinali da prendersi per bocca a qualunque Persona di qual si voglia età, sesso, e condizione se la prescrizione di essi non sarà prima stata effettivamente soscritta col nome, e cognome di quel Medico Fisico approvato, che gli avrà ordinati in pena di ragnesi venti da incorrere da cadaun Contrafaciente tante volte, quante ec. In vantaggio a precauzione di qualunque inconveniente che nascer potesse nella vendita, che alle volte venisse fatta di certi medicinali da Persone che non fossero della Professione suddetta, comanda, che Persona alcuna, che effettivamente non eserciterà detta professione, non possa, ne debba sotto qual si voglia titolo, o causa, e così sotto la suddetta pena di Ragnesi venti da incorrere parimentente toties, quoties etc. vendere pubblicamente, o privatamente non solo Confezioni, Elettuari, Pilole, e cose simili, ma ne anche semplici, cioè scamonea, rabarbaro, gialapa, colloquintida, sena, manna, e cose parimente simili. Per ultimo volendo agevolare al possibile l’osservanza di tutto questo, a chi zelante del pubblico bene venisse ad iscoprire un qualche Delinquente contro il presente Editto, promette il premio, ed assegna al Denonciante il terzo delle pecuniarie, che conseguirà detratte le spese, con promessa se vorrà di tenerlo secreto; avertisse perciò ogni uno a non trasgredire a quanto contiene il presente, perché procederà contro tutti i Delinquenti irremiscibilmente, e crederà ad un sol testimonio. Ed accioché il presente Editto giunga a notizia di tutti, ordina, che sia stampato, pubblicato, ed affisso ne soliti luoghi. Dato dal Maestrato alla Sanità della Città, e Pretura di Roveredo li 16. Ottobre 1754. Niccolò Baldessar de Lindegg, in Lizzana, e Molenburg. Cristoforoantonio Frizzi de Crettemberg. Paolo Voltolini. Domenico Fedrigotti de Hoccenfeld. In Roveredo, nella Stamperia di Francescantonio Marchesani.27 73 Tav. 2: BCR, Archivio comunale Rovereto, serie 1.2.39, Registri dei provveditori alla sanità, 1510-1571, vol. 688 74 La visita delle spezierie – secondo quanto prescriveva il cap. 135 degli Statuta novissima, capitolo più volte richiamato nei documenti esaminati 28 - si svolgeva regolarmente e severamente: ogni anno – più quindi dei due anni richiesti dalla Rappresentanza di Innsbruck – si chiamava un medico ed uno speziale da fuori di città e li si incaricava di verificare il buon andamento delle spezierie col concorso dei Provveditori alla sanità, del vice-capitano e del cancelliere che redigeva l’atto. Un documento, di cui si conserva copia nei Registri dei Provveditori alla sanità 29, attesta appunto la perquisizione realmente effettuata nelle spezierie della città il 14 dicembre 1762. Era notaio Giovanni Giacomo Battisti in funzione di cancelliere dell’Ufficio di Sanità della Città e Pretura di Rovereto, affiancato dal nob. ed ecc.mo sig.r dott. Francesco Alberto Poli, medico fisico, e dal sig.r Antonio Colombo speziere, entrambi di Avio. Furono visitate le quattro botteghe allora esistenti in città: quelle del nob. sig.r Mattia Luterotti de Cazzolis, del sig.r Giovanni Battista Torelli, degli eredi del quondam sig.r dott. Gottardo Festi e del sig.r Francesco Festi; ed inoltre le due situate nel borgo di Sacco, appartenenti rispettivamente al sig.r Giovanni Federico Signorini e al sig.r Pietro Ferrari. Tutte, si afferma nel documento, «sono state ritrovate in ottima forma provvedute di tutto l’occorrente, e così le droghe, ed i semplici di perfetta qualità, come pure i composti ben manipolati colla dovuta attenzione, e pulizia». Se la visita evidenziava invece irregolarità, la legge prescriveva che la «robba cativa inhabile o insufficiente» fosse gettata «in mezo alle strade» e fossero inflitte allo speziale le multe stabilite dall’Ufficio competente30. Al Magistrato alla sanità toccava sicuramente provvedere ai contratti con i medici per la condotta pubblica ed eventualmente con gli speziali da assoldare per lo spaccio di medicinali in località disagiate. Gli archivi notarili della regione ne attestano la presenza in vari luoghi del principato e vescovato trentino; quanto a Rovereto se ne conoscono, del primo tipo, due risalenti al XVII secolo. Un primo documento, di cui si ha conoscenza, fu stipulato il 24 ottobre 1648 fra il medico-fisico Antonio Besaldi mantovano e due Provveditori della Città 31; con esso si prendeva un accordo fra le parti per la durata di cinque anni, durante i quali il fisico avrebbe dovuto visitare «qualunque nattivo o habitante di Roveré» dietro compenso di ragnesi 65 l’anno. Fra i compiti assegnatigli vi era quello di visitare «a suo beneplacito» le spezierie della città una o più volte l’anno, «purgandole» dei medicinali non buoni e dando «quegli ordini che a lui parerano congrui et espedienti per il ben publico»; lo avrebbero assistito i «Sig.ri Deputati», indubbiamente i Provveditori alla sanità, e altri officiali delegati nell’occasione. Nei capitoli si prescriveva al professionista inoltre 75 l’obbligo della residenza in città, salvo l’assenza di uno o due giorni, previa richiesta ai Provveditori pro tempore; e si auspicava inoltre, preventivamente, «che egli non sia per chieder licenza in congiuntura di gravi et moltiplici malatie», in occasione cioè dell’insorgere di epidemie. Il secondo documento è datato il 4 marzo 1653 e rivela in colui che lo inoltrò al Consiglio civico, il dott. Giulio Pizzini, ben altra coscienza delle funzioni di un medico condotto. Era questi personaggio noto e stimato nella comunità sia per prestigio professionale, avendo svolto nelle corti d’Oltralpe compiti di archiatra, sia per autorevolezza morale32. Presentando alle autorità le proprie richieste come condizioni imprescindibili per l’accettazione dell’incarico, egli sembra si sia ispirato propriamente agli uffici esercitati dal Protomedico in altre città d’Italia 33. Chiedeva il Pizzini che si vietasse a chiunque di esercitare la professione senza il titolo di dottore conseguito in un pubblico Studio di Filosofia e Medicina (art. 1); che nessun esorcista poteva dare rimedi o fare salassi senza l’assistenza del medico (art. 2); che nessuno speziale poteva vendere veleni o medicamenti senza l’ordine dello stesso (3); che almeno due volte l’anno si dovesse fare visita, da parte di periti scelti dal Consiglio cittadino, nelle farmacie per ispezionare i semplici e i composti ed eliminare eventuali sostanze corrotte o difettose (art. 4); che nel confezionare i medicamenti «magistrali», quelli cioè che richiedevano grande perizia e complesse manipolazioni, lo speziale dovesse sottoporre preventivamente alla supervisione del medico gli ingredienti che avrebbe usato nel composto (art. 5). Oltre ai suddetti controlli, egli chiedeva per sé la prerogativa di concedere la licenza ai «chirurghi, ciarlatani, o altri» che ardiscano introdursi nella piazza cittadina e di esercitare il controllo sui medicamenti spacciati (art. 6). Prevedeva inoltre pene pecuniarie da infliggere ai contraffattori e incoraggiava le denunce, anche anonime, da parte di quanti venivano a conoscenza di infrazioni in questo campo. Riporto per intero il documento, dato l’interesse che esso riveste per la storia della medicina della Pretura di Rovereto. Il. mi Mol. Ill.i Clariss.mi e Spett.li m. ecc. Sig.ri Singolariss.mi. L’elettione fatta dalla Prudenza di questo Consiglio sapientiss.mo della mia persona nella Carica di Medico Fisico, m’ha riempito d’una honorata ambitione, dovendo io credere, che un numero così degno e saggio non habbia potuto prender errore nelle sue deliberationi; tuttavolta debbo ancho modestamente interpretando questo loro benigno Decreto, credere che sij piuttosto puro motivo della loro gentilezza, e bontà, che mio assoluto merito. Come si sia, prego VV. SS. Molto Ill.i a credere, che ben si potevano elegger soggetto de maggior 76 dottrina, e valor, ma non già de volontà più sincera, e divotion più affettuosa in impiegarsi nella importantissima cura della salute degli abitanti di questa Cità, che se ben minore de circuito de molte altre, hà pero conditioni sì degne in varij riguardi, che ben merita esser preggiata con qual si sia. Assicuro dunque VV. SS. Molto Ill.i col più vivo, e ardente spirito, che la più pura fede, la più accurata diligenza saran da me poste in uso, per renderle ben servite, senza mancar a fatica e studio con più attenti, e affettuosi sudori, per incontrar il buon servitio, e le sodisfationi più essenziali di cadauno de lor Signori e di questo Popolo. Devo pero racordar riverentemente che non è per bastar // 88v ogni mio pur applicato sforzo, senza il concorso della Auttorità, e sapienza di questo degno Consiglio e Magistrato, a’ quali s’aspetta il promovere e attualmente procurare e ottenere le condizioni infrascritte: P.o Che niuno, sia chi si voglia ardisca sotto qual si sia pretesto di medicar senza esser prima addottorato in pubblico studio in Filosofia e Medicina. 2o Che niuno sotto pretesto di Esorcista possa ordinar e remedij per bocca, o mission di sangue in qual si sia caso senza l’assistenza attuale del Medico fisico. 3o Che niun speciale ardisca dar, ne vender veneno a persona veruna né spedire medicamenti senza l’espresso ordine del Medico Fisico. 4o Che almeno due volte l’anno siano fatti da periti, che parera d’eleger al Consiglio le visite delle Speciarie, diligentemente considerando così i semplici, come i composti di esse, dovendo le corrote, e false esser getate via in publico, et poi proceduto alle difettose, o mancanti con le debite pene. 5o Che niun speciale possi componer medicamento magistrale oppertinente alla speciaria senza che siano approbati li ingredienti semplici del deto composto dal Medico Fisico. 6o Che non siano introdotti Chirurghi, Ciarlatani, o altri che ardiscano medicare, o vendere qual si voglia medicamento, se prima non sarà riconosciuta la qualità di esso, et impetrata perciò la licenza dal Magistrato con l’intervento del Medico. 7° Che li contrafacenti debbino esser severamente castigati, condannati conforme parera al Magistrato. 8° Che l’accusatore sij tenuto secreto, e godi la metà della condanna imposta al contrafaciente. Con questi mezzi felicemente potra la mia Carica esercitarsi a lode di S.D.M. e salute di questa Patria, e Consiglio, al quale mi rassegno Devotiss.mo, et obbligatisi.mo Ser.e Giulio Pizzini Dei 4 Martij 1653 Letta la supplica l’Ill.e Consiglio ha decreto che mediante il consenso dell’Ill.mo Podestà prestato siano li Suddetti Capitoli pubblicati negli luogi soliti.34 Il rispetto di queste condizioni avrebbe introdotto nella città ordine e dignità tali che, secondo l’affermazione dello stesso Pizzini, si potesse di essa affermare: «questa Cità, che se ben minore de circuito de molte altre, hà pero conditioni sì degne in varij riguardi, che ben merita esser preggiata con qual si sia». Il Consiglio, come si legge, approvava interamente il capitolato e lo inviava al Podestà per ottenerne l’approvazione, indi ordinava che venisse affisso nei «luogi soliti» della città per darne comunicazione agli abitanti. 77 Avviate le riforme sanitarie teresiane, tale istituzione di origine comunale – similmente ad altre - fu inserita all’interno delle strutture burocratiche di nuova formazione, quale il Circolo ai confini d’Italia: ed è proprio al Capitano ad esso preposto che le autorità enipontane indirizzavano i proclami e gli ordini da trasmettere alle sottoposte magistrature. Gli interventi imperiali s’inquadravano in una programmazione coordinata che abbracciava complessivamente tutti gli aspetti dell’organizzazione sanitaria: da quelli ospedalieri e assistenziali a quelli delle scuole di formazione e degli esami abilitanti, nonché agli aspetti concernenti la composizione dei farmaci e del loro spaccio35. I principi cui le autorità s’ispiravano erano del tutto “moderni”: impiego retto del denaro pubblico, competenza, titoli professionali e abilitanti degli operatori preposti ai vari compiti con espulsione dal settore di tutti coloro che ne fossero sprovvisti: ciarlatani, empirici, mammane improvvisate etc. Quanto alla gerarchia fra i vari professionisti, si ribadì la preminenza dei medici su speziali, chirurghi e ostetriche, e si affidò ai primi la sorveglianza sugli altri. Figura nuova in questo assetto fu quella del Medico circolare, creato nella seconda metà del Settecento, col compito «d’invigilare alla salute de’ sudditi, dovendo loro prestare ogni possibile assistenza» e regolarmente stipendiato con il contributo di tutti gli abitanti, senza esclusione degli ecclesiastici, dei nobili o di «qualunque altra persona esente e privilegiata» 36. Il primo dottore per la zona di Rovereto a tale carica elevato fu Ernesto Zanini, medico-fisico di solida formazione conseguita in paesi germanici e di ragguardevole curriculum professionale, che si stabilì in città nel 177337. Le normative in campo sanitario provenivano ormai principalmente dal Circolo ai confini, che finì per esautorare del tutto il Magistrato alla sanità; era inevitabile che fra le due istituzioni si creasse una situazione di conflitto 38 e che una delle due dovesse essere soppressa. Tale sorte toccò all’istituzione di origine comunale, che ebbe termine nel 178339: toccò quindi al Circolo emanare nel 1787 l’ordine sovrano per l’assistenza ai malati e il mantenimento dei poveri, col quale intese adeguare la situazione della Pretura ai nuovi criteri di organizzazione sanitaria 40. 78 Notizie sulla professione dello speziale nella Pretura di Rovereto Sull’esercizio delle spezierie vigilavano, si è detto, gli ufficiali preposti alla sanità. Dalla raccolta dei documenti che si riferisce al Magistrato specifico non risultano contratti stipulati con speziali “condotti” dal Comune; ciò induce a pensare che – a differenza di località remote dove era necessità “condurre” - vale a dire stipendiare, un addetto, facendolo giungere da città vicine 41 - i farmacisti della Pretura fossero liberi professionisti: proprietari il più delle volte delle botteghe da loro dirette, o semplici affittuari se erano appena introdotti nell’arte. I Magistrati ne controllavano strettamente l’attività, riguardo non soltanto alla qualità della merce, ma anche all’imposizione dei prezzi, che essi volevano fossero adeguati a quelli praticati a Venezia e a Vienna 42. Che gli speziali operassero in condizioni di dipendenza dai medici appare con evidenza dall’insieme di questi documenti; che essi tuttavia godessero di vantaggi, soprattutto economici, è anche accertato: le malattie erano lunghe e le cure costose. Un documento dell’anno 1771 ce ne dà un eloquente saggio; esso risponde a un patto, sancito davanti al notaio, fra Carlo Fornera Turati e il mercante Carlo Battisti. Il primo, riconosciuto il proprio debito verso lo speziale roveretano, sig. Felice Sette, per medicinali acquistati durante la malattia del parente, padre Giulio Turati di cui è l’erede, si dichiara debitore verso lo stesso di tr. 748.23. A saldo della somma s’impegna a corrispondergli l’equivalente in uva: al tempo del raccolto del 1772 gli darebbe tre brente al prezzo stabilito dai Provveditori per l’annata in corso; per l’anno successivo, sei; e così di seguito fino a estinzione completa della somma 43. Come attestazione del debito sono allegate all’atto le note dello speziale: documento prezioso quanto raro, essendo i registri delle botteghe andati tutti irrimediabilmente perduti; esse possono renderci noto quanto in effetti costava ad una famiglia la malattia di un suo membro, a causa non soltanto delle parcelle del medico, ma dei rimedi che - si può affermare con la scienza di poi - erano per lo più di scarsa efficacia. Dai regolamenti dell’arte sappiamo che i farmacisti avevano l’obbligo di scrivere su un «libro comune» le medicine vendute, indicando «il peso, la misura, il modo, et il tempo d’usarle» affinché non nascesse «errore in quelle cose che potrebbe nuocere alla vita umana» 44. Il peso medico universale – si dice in un documento dei Provveditori alla Sanità – «si divide in libre, oncie, drame, scrupoli, e goccie»; a questa omogeneità di nomi – notano gli stessi - non corrisponde tuttavia uguaglianza di prezzi, differendo questi da luogo a luogo45. Nei fogli dello speziale Sette vengono indicati pertanto per ogni somministrazione 79 le date - a iniziare dal 18 giugno 1764 fino al 31 agosto 1765 - il farmaco, i componenti, la dose da prendere ed eventualmente il recipiente nel quale era contenuto il medicamento, oltre al suo prezzo al lordo e al netto. La scrittura si avvale della lingua latina, della terminologia botanica, e di numerose abbreviazioni tecniche che ne rendono difficile la comprensione. S’individuano a una rapida lettura alcuni medicamenti: le acque distillate di melissa, di betonica etc 46; l’elettuario di Alessandro, le sanguisughe, la radice dell’helleborus niger, l’unguento nervino, la teriaca di Venezia ed altri. A questi documenti concernenti le attività interne all’esercizio si affiancano atti, provenienti dai fondi notarili, che riguardano affitti, vendite o trasferimenti per eredità delle botteghe, dotati spesso di circostanziati inventari dei prodotti redatti con scrittura più o meno chiara. Negli elenchi degli arredi e degli utensili sono registrati anche i libri che usava lo speziale nella sua professione e che venivano venduti, fittati o trasmessi, insieme con la rimanente mercanzia. Nell’inventario del Balter, ad esempio, vengono indicati 14 titoli di libri, sommariamente descritti; in quello dello Stefani sono semplicemente segnalati con sommaria indicazione «n.° 6 tomi de libri medicinali». I titoli dei testi del Balter sono i seguenti: 1. Antonio de Sgobbis, Nuovo et universale theatro farmaceutico, nella Stamparia Iuliana, Venezia, 1667. 2. Melichio, Giorgio (Georg Melich), Avvertimenti nelle composizioni de’ medicamenti, Venezia, 1575. 3. Calestani, Girolamo, Delle osservationi di Girolamo Calestani. Parte prima [-seconda]. Nella quale con ogni facilità si insegna tutto ciò che fa dibisogno ad ogni diligente speciale & ad una ben ordinata speciaria ..., In Venetia, appresso Giacomo Vincenti, 1598. 4. G. Quercetano, Pharmacopoea dogmaticorum restituta, Lipsia, 1603 5. Ameri (non individuato) 6. V. Tanara, Vincenzo, L'economia del cittadino in villa del signor Vincenzo Tanara ... In questa terza impressione riveduta ed accresciuta ... dal medesimo autore, in Bologna, per gli eredi del Dozza, 1651 7. Francesco Toletti (identificazione incerta) 8. Un libro manoscritto 9. Valerio Cordo, Il dispensario. Opera a Speciali necessaria per comporre i medicamenti, e conoscere i semplici..., in Venetia, presso Gio. Battista Bonfadino, 1609 10. Vincenzo Negri, Sonora tromba per svegliare i religiosi dal sonno della tepidezza, e negligenza spirituale, Aquila, Pietro Paolo Castrati, 1664 11. L’usura convinta con la ragione a beneficio de' ricchi, e de' poveri di M. Bonaventura padovano, in Bergamo, per Giovanni Santini, 1742 80 12. Caterina da Bologna, santa, Le armi necessarie alla battaglia spirituale, in Bologna, Vittorio Benacci, 1614 (opera presunta) 13. Domenico Auda, Pratica de’ spetiali che per modo di dialogo contiene gran parte anco di theorica, in Venetia, eredi Giovanni Battista Cestari, 1670, 12° 14. P. A. Mattioli, I discorsi nei sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale, in Venetia, presso Marco Ginammi, 1645. L’elenco, com’è evidente, appare di formazione composita, contenendo testi specifici per la pratica dell’arte e testi di devozione d’impianto secentesco. Quanto alle opere legate alla professione, si deve porre in rilievo l’importanza di autori fondamentali per la pratica farmaceutica del tempo, quali Sgobbis, Melichio, Quercetano, Cordo e Pietro Andrea Mattioli, il cui testo – punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza delle piante e la fabbricazione di medicinali - rimase per lungo tempo in dotazione di medici e farmacisti, anche quando furono compilati trattati più aggiornati. La carriera del dott. Gottardo Festi I documenti d’archivio più generosi e puntuali riguardo alla carriera e al patrimonio di uno speziale appartengono però al dott. Gottardo Festi, le cui vicende si è avuta occasione di ricostruire nel corso di alcune ricerche riguardanti la storia di Rovereto. Gottardo Festi, originario di Noarna sulla destra dell’Adige, dove era nato nel 1682, faceva il garzone nella spezieria di Valentino Passerini posta in contrada via Nuova in Rovereto47. Lo speziale suo padrone, se non ai grandi signori, apparteneva ai notabili della città; poteva infatti vantare parentela con i notai Giovanni Passerini e suo figlio Giovanni Battista, il quale, facendo testamento nel 1687, gli lasciò il jus sepeliendi nella cappella che aveva fatto erigere a suo nome nella chiesa di San Giuseppe 48. Il signor Valentino affiancava l’attività di preparatore di medicinali a quella di ricercatore di erbe, se è giusta l’identificazione di questo personaggio con l’autore di un ricettario conservato oggi nella Biblioteca Civica di Verona 49. Rimasto senza figli che ne continuassero l’attività, il Passerini cedette al suo lavorante l’esercizio, definito nei documenti negozio «fruttifero», consentendogli di porsi in migliore condizione sociale. Con atti successivi perfezionò la transazione, ufficializzando la vendita di «compositioni medicinali» e droghe, mobili e contenitori «vasi, scatole, banchi, scafe, centenari, tina, rami, mortari» - nonché «libri di medicina» 81 e crediti, e concedendo anche in fitto la bottega con casa contigua. Nelle carte si fa riferimento a eventuali inventari degli articoli, ma di essi non vi è traccia nel volume degli atti: o non furono fatti o non vi furono acclusi 50. Mediante uno strumento notarile successivo stipulato col sacerdote don Giacinto, divenuto nel frattempo erede di Valentino, il Festi s’impegnava inoltre a somministrare medicinali a lui e ai suoi familiari: la cognata Cristina Aste vedova del fratello Francesco e Fiore sua figlia; fra i farmaci pattuiti erano indicati specificamente la «Theriaca [e] confettioni di giacinto» 51. Il primo dei due è il noto farmaco, cui ancora a metà del Settecento si attribuivano proprietà portentose52; il secondo è probabilmente un preparato ottenuto con la gemma detta giacinto, una fra le più usate pietre semi-preziose dell’antica farmacopea, e base della “confezione giacintina”: preparato ritenuto efficacissimo per le sue facoltà corroboranti e “alesiterie”, atte cioè a sanare i veleni53. Il giovane, che evidentemente mirava ad affermarsi nella città di Rovereto fra i notabili, nell’anno 1712, comprò insieme con i cugini il diploma di nobilitazione con stemma dal conte palatino, Bartolomeo Pizzini 54, e intraprese il corso di studi di medicina, conseguendo la laurea. Continuò a gestire la spezieria, ma esercitò anche la professione di medico-fisico, come attestano i figli dott. Francesco e sig.r Domenico in una testimonianza giurata prestata il 27 novembre 1761. L’atto era parte di una vertenza giudiziaria insorta fra il medico Domenico Tranquillini e la famiglia Pedroni de Clappis, alla quale il professionista attribuiva crediti maturati per l’assistenza prestata al conte Adamo Francesco durante la malattia che lo condusse a morte il 1 luglio 1758. Durante l’inchiesta furono sentiti vari testimoni al fine di accertare se effettivamente il querelante avesse frequentato casa Pedroni e, fra essi, i Festi; interrogati, questi dichiararono che il loro padre, dott. Gottardo allora defunto, aveva assistito il conte fino alla fine e che era stato puntualmente pagato sia per le visite mediche, sia per i medicinali acquistati nella spezieria 55. Il consolidarsi delle fortune permise a Gottardo di compiere vari acquisti: nel 1718, rilevò la «casetta et botega contigua ad essa casa Passarini», in Crosara Parisi, nome che si dava all’incrocio fra la via che proveniva dalla piazzola delle Oche e la via Nuova56; tentò inoltre di ampliare l’esercizio commerciale con l’acquisto di una farmacia in borgo Sacco, ma il 28 aprile 1730 la vendette al sig.r Benedetto Stefani più sopra nominato57. Sembra che lo speziale, nei suoi programmi d’incremento comerciale incontrasse difficoltà economiche tali da impedirgli di assolvere i suoi impegni verso il sacerdote don Giacinto, che amministrava le proprietà di famiglia dopo la morte del padre Valentino. Non riuscendo nemmeno a saldare il capitale pattuito per l’acquisto 82 della spezieria, nel 1742 fu costretto a vendere all’ex proprietario casa e bottega situate alla Crosara, riservandosi però il jus redimendi per dodici anni; continuò comunque a gestire il negozio, pagando al sacerdote un fitto annuo per i locali 58. Nello strumento notarile egli viene designato col titolo di «ecc.mo s.r dottore», segno che aveva conseguito la laurea in medicina. Dieci anni dopo la casa, in seguito a vari passaggi di proprietà, conclusi nonostante il diritto di evizione riservatosi da parte del Festi, fu di fatto da questo riscattata, rimanendo definitivamente alla sua famiglia 59. Il 7 ottobre 1760, il dott. Gottardo venne a mancare e, giacché morì ab intestato, i suoi figli – dott. Giuseppe Antonio, don Gottardo, don Valentino, il dott. Francesco Simone, il sig. Domenico e la sig.ra Rosa – fecero inventariare i suoi beni. Il voluminoso incartamento ci restituisce, grazie alla minuziosa descrizione che ne fecero gli attuari, la composizione della proprietà del defunto, l’arredo della casa e della spezieria, compresi i libri che erano in dotazione della bottega 60. La casa, posta come è noto «nella contrada di via Nuova», comprendeva quattro piani, tre cantine, orto e barchessa tutto in un corpo; l’appartamento dove vivevano i proprietari era situato al secondo piano. La spezieria, collocata naturalmente a pianterreno con affaccio sulla strada, era - a quanto si evince dallo strumento notarile – adeguatamente arredata: alle pareti poggiavano due grandi armadi in abete più un terzo, di mole più piccola, con le superfici dipinte; ad essi si aggiungeva un quarto armadio fornito di cassettini dove si riponevano polveri, droghe e altri articoli d’uso. Tutt’intorno al locale erano collocate cassepanche: alcune di noce, qualche altra di abete con coperchio di noce; in posizione centrale, si pensa, era posto un tavolo pure di noce. Una panca, sedie in noce e varie altre cassettine completavano la mobilia. Sulle mensole e sui ripiani erano in mostra tutti gli ammennicoli che si convenivano a una farmacia del sec. XVIII: scatole e ampolle, vasi di maiolica, di legno, di vetro, albarelli, alambicchi e storte, casseruole; e inoltre bilance, torchietti per ricavare gli oli, fra i quali richiesto era quello di mandorle, taglieri, mortai vari di rame, di pietra e di legno 61. A partire dal Seicento, è noto, le spezierie si andavano sempre più trasformando in officine ben attrezzate per la preparazione di composti spagirici, cioè “chimici”62: olii distillati e olii (eterei) essenziali, tinture, estratti; i preparati, i cosiddetti «magisteri», i «fiori» etc63; ulteriori cambiamenti si verificheranno nel corso dell’Ottocento, che trasformeranno l’antico «speziale» in «farmacista» 64. Non mancavano nella bottega un quadro della Beata Vergine e una statua di legno dorata di sant’Antonio, alla cui protezione era affidata la spezieria, come indicava anche l’insegna del negozio, dove campeggiava la sua figura. Era comune usanza a Rovereto, come anche in altre città tirolesi e italiane, scegliere per le spezierie un santo protettore, della 83 cui immagine si adornava anche l’insegna. La bottega di Mattia Antonini, situata in piazza San Marco, si ricorda, aveva come insegna un angelo dorato 65. I libri dovevano essere contenuti in uno degli armadi, dove erano riposti anche i quaderni e i registri dello speziale; divisi per ogni anno, essi elencavano i debiti che i clienti accumulavano per i loro acquisti effettuati per lo più col “pagherò”. Presso il Festi si trovavano 11 «Libri di credito ad uso delle partite di speciaria», più altri 12 volumi di carte datate dal 1709 al 1755. Completavano queste raccolte alcune serie di «Giornali, o sia Recetari», probabilmente pubblicazioni periodiche di consigli e ricette. 84 310 302 Tav. 3: Catasto del 1830. Ufficio del Catasto di Rovereto. Dal protocollo delle particelle a. 1860 risultano a nome dei Festi la casa al 310 in Contrada della Crosara e quella al 302 in Contrada di Rialto. Nella prima poteva trovarsi forse la bottega della spezieria. 85 I libri della spezieria del dott. Gottardo Festi 1. Muller, Friedrich <fl. 1661>, Lexicon medico-galeno-chymico-pharmaceuticum, continens vocabulorum in medica facultate usualium octodecim millium explicationes. ... Ex variis & veterum & recentiorum, tam medicorum, quam philosophorum scriptis congestum, & in certas classes alphabetico ordine, Francofurti ad Moenum, impensis Michaelis & Johan. Friderici Enderorum, 1661. 2°. 2. Renou, Jean <1568-1620ca>, de Dispensatorium medicum, continens Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia medica, lib. 3. Pharmacopoeam itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio. Quibus accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai Epiphanii ... Empirica nunc e manuscripto luci data. ... Francofurti, apud Paulum Jacobi, impensis Ioannis Theobaldi Schonvveteri, 1615. 4° (opera presunta) 3. Cordus, Valerius <1515-1544>, Valerii Cordi Dispensatorium, sive Pharmacorum conficiendorum ratio. Cum Petri Coudenbergii, et Matthiae Lobelii scholiis, emendationibus, et auctariis. Accessit hac editione, praeter Guilielmi Rondeletii de theriaca tractatum, ... alius Fr. Dissaldei ejusdem argumenti libellus, Lugduni Batavorum, Joannes Maire, 1651. 120 4. Altro libro pharmaceutico mancante del frontispicio, ed una pagina in foglio 5. Fortis, Raimondo Giovanni <1603-1678>, Raymundi Jo. Fortis Veronensis, ... Consultationum, et responsionum medicin. centuriae quatuor; vivente auctore in lucem jam editae, cum indicibus rerum memorabilium locupletissimis, Patavii, Giacomo Cadorin, 1700. 2o 6. Donzelli, Giuseppe <1596-1670>, Teatro farmaceutico, dogmatico, e spagirico del dottor Giuseppe Donzelli napolitano, ... abbellito, e arricchito di molte aggiunte in diversi luoghi fattevi da Tomnaso Donzelli medico-fisico figliuolo dell’autore, e registrate dal medico pratico Niccolo Ferrara Aulisio. Dappoi nelle impressioni susseguenti di nuovo accresciuto di varie cose, ... Opera utilissima a tutti i professori ... , in Venezia, appresso Giambattista Recurti, 1743. in fol. 7. Pharmaceutica di Milano mancante di molte pagine e del frontispicio, in foglio (opera non individuabile) 86 8. Passera, Felice, Pratica universale nella medicina overo annotationi sopra tutte le infermita piu particolari, che giornalmente sogliono avvenire ne corpi humani, con varie et diverse belle osservationi, regole, et avvertimenti, pertinenti ad esse. Divisa in quattro libri. Con una copiosa tavola di tutte le cose che in essi si contengono. Opera ... di fra Felice Passera da Bergamo capuccino infermiero della provincia di Brescia ..., in Milano, Carlo Antonio Malatesta, 1693. In fol. 9. Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro differenti nomi la loro origine la loro scelta i principj che hanno le loro qualità la loro etimologia ... : opera dipendente dalla Farmacopea universale scritta in francese dal sig. Niccolò Lemery dell’Accademia Reale delle Scienze dottore in medicina e tradotta in italiano, in Venezia, appresso Gio. Gabriel Hertz, 1721 Venezia. 2° 10. Caroli Clusi Atrebatis impp. cæss. augg. Maximiliani II Rudolphi II aulæ quondam familiaris Rariorum plantarum historia quæ accesserint proxima pagina docebit, Antuerpiae, ex officina Plantiniana, apud Ioannem Moretum, 1601. 2 o 11. Nuovo et universale theatro farmaceutico fondato sopra le preparazioni farmaceutiche scritte da' medici antichi greci & arabi principalmente da Galeno e Mesue appoggiato sopra le preparazioni dette spagiriche ... eretto et esposto alla luce da Antonio de Sgobbis da Montagnana farmacopeio all'insegna dello Struzzo fù coadiutore nella officina farmaceutica pontificia ... di pp. Urbano, in Venetia, nella Stamparia Iuliana, a spese dell'autore, si vende appresso Gio. Giacomo Hertz all'insegna della Nave, 1667, 2° 12. Zanoni, Giacomo <1615-1682>, Jacobi Zanonii rariorum stirpium historia ex parte olim edita. Nunc centum plus tabulis ex commentariis auctoris ab ejusdem nepotibus ampliata. Opus universum digessit, latine reddidit, supplevitque Cajetanus Montius, Bononiae, Lelio Dalla Volpe, 1742. In fol. 13. Zwelfer, Johann <1618-1668>, Animadversiones in Pharmacopoeiam Augustanam et annexam eius Mantissam, sive Pharmacopoeia Augustana reformata, in qua vera et accuratissima methodo medicamentorum simplicium & compositorum praeparationes tam dextre traduntur, ac insuper antiquorum errores deteguntur, Noribergae, Michael & Endter, Johann Friedrich, 1667. Fol. 14. De honesta voluptate & valitudine vel de obsonijs & arte coquinaria libri decem Platina. Excussus est ... , Argentin[a]e, in officina Ioannis Knoblouch, 1517. 4° 15. Mercuriale, Girolamo <1530-1606>, Clariss. viri Hieronymi Mercurialis, Foroliuiensis, ... Praelectiones Patavinae, de cognoscendis, et curandis humani corporis affectibus: ... opera, ac studio Guglielmi opera, ac studio Guglielmi Athenii Bruxellensis 87 et hac postrema editione summa cum diligentia correctae, & genuino nitori restitutae, Venetiis, Giunta, 1627. 2° 16. Hippocrates, Hippocratis magni Coacae praenotiones. Opus admirabile, in tres libros distributum. Interprete & enarratore Ludovico Dureto, Segusiano ... Cum rerum memorabilium indice amplissimo, Genevae, Estienne Gamonet, 1665. Fol. 17. Acquapendente, Hieronymi Fabricii ab Acquapendente ... Opera chirurgica. Quorum pars prior libros quinque chirurgiae, sub nomine Pentateuchi cirurgici divulgatos continet. Posterior operationes chirurgicas. Cum indice duplici, capitum, & rerum notabilium, Patavii, Francesco Bolzetta, Sebastiano Sardi, 1641. Fol. 18. Collegio dei Medici <Bergamo>, Pharmacopea, seu De usitatiorum medicamentorum componendorum ratione liber Collegij Medicorum Bergomensium opera nunc primum in lucem editus, Bergomi, Comino Ventura, Giuseppe Pigoccio, 1580. 4° 19. Collegio dei medici <Roma>, Antidotario romano latino, e volgare. Tradotto da Ippolito Ceccarelli. Li ragionamenti, e le aggiunte dell’elettione de’ semplici, e pratica delle compositioni. Con le annotazioni del sig. Pietro Castelli romano. E trattati della teriaca romana, e teriaca egittia. E nuova aggiunta di molte ricette ultimamente pubblicate dal Collegio de’ medici di Roma … , in Roma, appresso Pietro Antonio Facciotti, 1939. 4° 20. Du Chesne, Joseph <1546-1609>, Le ricchezze della riformata farmacopea del signor Giuseppe Quercetano medico e consiglier regio. Nuovamente di favella latina trasportata in italiana dal signor Giacomo Ferrari ... et in quest’ultima impressione correta & aggionto la preparatione spagirica de i minerali, animali & vegetabili & loro uso; con un ristretto de i medicamenti ch’appartengono alla chirurgia dell’istesso autore. Tradotta nuovamente da Gio. Maria Ferro ... , in Venezia, Guerigli, 1665. 4° 21. Hoffmann, Moritz, Florae Altdorffinae deliciae sylvestres sive catalogus plantarum in agro Altdorffino locisque vicinis sponte nascentium cum synonymis auctorum, designatione locorum, Altdorff, Georg Hagen, 1662. 4° 22. Spinelli, Giovanni Paolo <fl. 1604>, Lectiones aureae in omni quod pertinet ad artem pharmacopoeam lucubratae a Io. Paulo ex Spinellis Iuvenatii Castellanetensi in libros quatuor digestae, in quibus resoluntur dubia, quae in omnibus fieri possunt, tam in Canonibus Mesuae, quam in compositionibus, & Simplicium electione, tum in opere destillationum, in quibus disseritur, & practicae, & theoricae, ut de arte, & legi, ac disputari possit, Barii, Giulio Cesare Ventura, 1605. 4° 88 23. Prosperi Alpini Marosticensis philosophi, medici in celeberrimo lyceo Patavino pharmaciæ professoris ordinarii hortique medici præfecti Rerum Ægyptiarum libri quatuor. Opus postumum nunc primum ex auctoris autographo, diligentissime recognito, editum atque ex eodem tabellis aeneis XXV illustratum & uberrimo indice auctum, Lugduni Batavorum, apud Gerardum Potvliet, 1735. 4° 24. Iulii Caesaris Claudini medici et philosophi Bonon. ... , De ingressu ad infirmos libri duo in quibus medici omne ... munus sive per se curet sive cum alijs de curando consultet ... delineatum continetur ... quae omnia cùm ab ipso auctore ... aucta & ... recognita fuerint nunc secundò opera & studio Francisci Claudini ... edita sunt, Bononiae, apud Sebastianum Bonomium ..., sumptibus Hieronymi Tamburini, 1619. 4° 25. I libri di Gio. Mesue dei semplici purgativi et delle medicine composte adornati di molti annotationi & dichiarationi utilissimi à li gioveni che vogliono essercitar l’arte della speciaria ... nuovamente traduti & dal latino nella nostra volgar lingua per M. Giacomo Rossetto in miglior forma e dispositione ordinati ..., in Venetia ..., appresso Alessandro de’ Vecchi, 1621. 4° 26. Collegio de’ Medici <Firenze>, Ricettario fiorentino di nuovo illustrato (Il Collegio de’ medici; Giuseppe Zamboni, Panfilo Fabbri fisici. Bartolommeo Spighi, Bastiano Sandrini Speziali), in Firenze, Stamperia di S.A.S., 1696, Fol. 27. Mattioli, Pietro Andrea <1500-1577>, I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli sanese, medico cesareo, ... nei sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale. Dal suo istesso auttore innanzi la sua morte ricorretti, et in piu di mille luoghi aumentati. Con le figure tirate dalle naturali, & vive piante, & animali ... Con due tavole copiosissime ... , in Venetia, presso Muschio, Andrea Ginami, 1621. 2° 28. Heredia, Petrus Michael de, Cl. Viri D. Petri Michaelis de Heredia ... operum medicinalium tomus primus (-quartus) ... Editio altera ... emendata cura & diligentia D. Petri Barea [o Barca] de Astorga ... posthumaque quæstione de febribus eradicatu difficilibus aucta, Lugduni, P. Borde, J. & P. Arnaud, 1689-8. Fol. 29. Bauhin, Johann <1541-1613>, Historia plantarum universalis, nova, et absolutissima, cum consensu et dissensu circa eas. Auctoribus Ioh. Bauhino ... et Ioh. Henr. Cherlero ... Quam recensuit & auxit Dominicus Chabraeus ... Iuris vero publici fecit Franciscus. Lud. a Graffenried..., Ebroduni, s.n., 1650-1651, 3 vol. 2° 30. Erbario in lingua tedesca mancante di molte carte. In fol. (opera non individuabile) 31. Felice da Bergamo <1610-1702>, Il nuovo tesoro degl’arcani farmacologici, 89 galenici, & chimici, o spargirici, consagrato ... da frate Felice Passera di Bergamo capuccino infermiero della provincia di Brescia. Opera molto utile non solo a farmacologici, ma ancor’ad ogni medico &, professore della medicina. Divisa in tre libri … , in Venetia, Giovanni Pare, 1688-1689, 2 v. 2 o 32. Bauhin, Gaspard <1560-1624>, Caspari Bauhini ... Theatri botanici sive historiae plantarum ex veterum et recentiorum placitis propriaq. observatione concinnatae liber primus editus opera & cura Io. Casp. Baulini, Basileae, apud Ioannem Konig, 1658. Fol. 33. Breyn, Jacob <1637-1697>, Jacobi Breynii, Gedanensis, Prodromi fasciculi rariorum plantarum primus et secundus, quondam separatim, nunc nova hac editione ... coniunctim editi, notulisque illustrati. Accedunt Icones rariorum et exoticarum plantarum aeri incisae ... quibus praemittuntur Vita et effigies auctoris. Cura et studio Joannis Philippi Breynii ... huius ad calcem annectitur Dissertatio botanico-medica, de radice gin-sem, seu nisi et herba acmella, cum additamentis, Gedani, sumptibus editoris, typis Thom. Joh. Schreiberi, 1739. 4o 34. Chabre, Dominique, Omnium stirpium sciagraphia et icones, quibus plantarum et radicum ... nomina, figura, natura, natales, synonyma, vsus & virtutes, docentur. Cum doctissimorum scriptorum circa eas consensu & dissensu. Authore Dominico Chabraeo, Genevae, Samuel de Tournes, 1678. Fol 35. Rivinus, Augustus Quirinus, D. Augusti Quirini Rivini, Lipsiensis, Introductio generalis in rem herbariam. Accedit corollarii loco responsio ad Johan. Jac. Dillenii objectiones, Lipsiae, Georg Christoph Wintzer, 1720. Fol. 36. Durante, Castore <1529-1590>, Herbario nuovo di Castore Durante medico, & cittadino romano con figure che rappresentano le vive piante, che nascono in tutta Europa, & nell’Indie orientali & occidentali. ... Con discorsi, che dimostrano i nomi, le spetie, la forma, il loco, il tempo, le qualita, & le virtu mirabili dell’herbe ... Con due tavole copiosissime, l’una dell’herbe, et l’altra dell’infermita, et di tutto quello che nell’opera si contiene, in Roma, nella stamperia di Bartholomeo Bonfadino, & Tito Diani, 1585. Fol. 37. Lemery, Nicolas <1645-1715>, Farmacopea universale che contiene tutte le composizioni di farmacia le quali sono in uso nella medicina tanto in Francia, quanto per tutta l’Europa, le loro virtu, dose, e maniere di mettere in pratica le piu semplici e le migliori. E di piu un vocabolario farmaceutico, molte nuove osservazioni, ed alcuni ragionamenti sopra ogni operazione di Niccolo Lemery, dell’Accademia Reale delle Scienze, dottore in medicina: tradotta dalla lingua francese. Con tre indici ... , In Venezia, nella stamperia dell’Hertz, 1735. Fol. 38. Imperato, Ferrante <1550-1625>, Historia naturale di Ferrante Imperato 90 napolitano. Nella quale ordinatamente si tratta della diversa condition di minere, pietre pretiose, & altre curiosita. Con varie historie di piante, & animali, sin’hora non date in luce. In questa seconda impressione aggiontovi da Gio. Maria Ferro ... alcune annotationi alle piante nel libro vigesimo ottavo ... , Venetia, presso Combi, & la Nou, 1672. Fol 39. Riviere, Lazare <1589-1655>, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus continentur 1. Institutionum medicarum libri quinque. 2. Praxeos medicae libri septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele Horstio, editio novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in Riverii institutiones utiles anonymi animadversiones, ... Venetiis, typis Andreae Iuliani, & Ioannis Cagnolini, 1683. Fol 40. Boccone, Paolo, Museo di piante rare della Sicilia, Malta, Corsica, Italia, Piemonte e Germania dedicato ad alcuni nobili patritii veneti ... Con l’Appendix ad libros de Plantis Andreae Cesalpini e varie osservazioni curiose con sue figure in rame. Di don Paulo Boccone ... ed al presente don Silvio Boccone ... , In Venetia, per Io. Baptista Zuccato, 1697. 4° 41. Hoffmann, Friedrich <1660-1742>, Friderici Hoffmanni med. doct. Clavis pharmaceutica Schroederiana, seu Animadversiones cum annotationibus in pharmacopoejam Schroederianam Baconianis, Cartesianis, & Helmontianis principiis illustratae & dn. D. Hohannis Michaelis p. m. & aliorum celeberrimorum medicorum arcanis concinnatae ... cum Thesauro pharmaceutico quorundam medicorum nostri seculi. Editio secunda multis locis correctior ... , Halae Saxonum, apud viduam et haeredes Mylianos, 1681, 2 pt. 4° 42. Schroder, Johann <1600-1664>, Iohannis Schroderi, ... Pharmacopeia medicochymica. Sive Thesaurus pharmacologicus. Quo composita quaeque celebriora, praetereaque mineralia, vegetabilia & animalia ... describuntur atque insuper principia physice hermetico Hippocraticae candide exhibentur. Opus minus utile physicis quam medicis. Editione quarta, plurimis in locis auctum, ac emendatum, Lugduni, sumpt. Philippi Borde, Laurentii Arnaud, & Claudii Rigaud, 1656. 4 o 43. Melich, Georg <1575-1595 fl.>, Avvertimenti nelle compositioni de’ medicamenti per uso della spetiaria, ... di Giorgio Melichio Augustano gia spetiale allo struzzo di Venetia et hora ristampati in miglior forma con aggionta di molte compositioni utili, e necessarie, ... da Alberto Stecchini spetiale allo Struzzo. Con nuove tavole ... et nel fine il trattato delle virtu della theriaca dell’eccellentissimo signor Oratio Guarguante, in Venetia, presso Gio. Francesco Valvasense, 1768. 4° 44. Acosta, Cristobal <1540ca.-1599>, Trattato di Christoforo Acosta africano medico, & chirurgo della historia, natura, et virtu delle droghe medicinali, & altri semplici rarissimi, che vengono portati dalle Indie orientali in Europa, con le figure delle piante 91 ritratte, & disegnate dal vivo poste a luoghi proprij. Nuouamente recato dalla spagnuola nella nostra lingua. Con due indici, vno de’ capi principali, l’altro delle cose di piu momento, che si ritrovano in tutta l’opera, in Venetia, presso a Francesco Ziletti, 1585. 4° 45. Erbario in tedesco. 4° (opera non individuabile) 46. Da Vigo, Giovanni, La prattica universale in cirugia di m. Giovanni di Vico genovese. Di nuovo riformata, & dal latino ridotta a la sua vera lettura con le figure in disegno de semplici nel settimo libro. Appresso vi e un bellissimo Compendio ... composto per m. Mariano Santo barolitano. Con due Trattati di m. Giovanni Andrea Dalla Croce, l’uno in materia delle ferite, l’altro del cavar l’armi, e le saette fuori dalla carne; con alcuni instrumenti in disegno. Et di nuovo aggiuntovi molti capitoli estratti dalle opere del eccellentissimo dottore ... Leonardo Fioravanti bolognese ... Con la tavola di tutto quello che si contiene nell’opera, in Venetia, appresso Domenico Imberti, 1605. 4° 47. Mynsicht, Adrian von <1603-1638>, Hadriani a Mynsicht, ... Thesaurus et armamentarium medico-chymicum. In quo selectissimorum contra quosvis morbos pharmacorum conficiendorum secretissima ratio aperitur, una cum eorundem virtute, usu, & dosi. Cui in fine adiunctum est Testamentum Hadrianeum de aureo philosophorum lapide, Rothomagi, sumptibus Ioannis Berthelin, bibliopolae, 1651. 8 o 48. Croll, Oswald <1580?-1609>, Osvaldi Crollij veterani Hassi Basilica chymica, continens philosophicam propria laborum experientia confirmatam descriptionem & vsum remediorum chymicorum selectissimorum e lumine gratiae & naturae desumptorum. In fine libri additus est eiusdem autoris Tractatus novus De signaturis rerum int., Coloniae Allobrogum, apud Ioannem Celerium, 1623. 8 o 49. Capello, Giovanni Battista <m. 1764>, Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedj piu usati d’oggidi. Di Gio. Battista Capello ... , in Venezia, Giammaria Lazzaroni, 1740. 8° 50. Lemery, Nicolas <1645-1715>, Trattato dell’antimonio che contiene l’analisi chimica di questo minerale, ed una raccolta di gran numero di operazioni, riferite all’Accademia Reale delle Scienze, co i ragionamenti creduti necessari. Opera ... del signor Niccolo Lemery della stessa Accademia ... Traduzione dal linguaggio francese nell’italiano di Selvaggio Canturani, in Bologna, nella stamperia del Longhi, 1717. 8 o 51. Lemery, Nicolas <1645-1715>, Raccolta di Segreti medicinali del signor Niccolo Lemery dottore in medicina ... traduzione dal linguaggio francese nell’italiano di Selvaggio Canturani, Venezia, Giovanni Gabriele Hertz, 1718. 8° 92 52. Aggravi, Giovanni Francesco <sec. 17.>, Protolume chimico che con chiarezza dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c. Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi secreti. Opera utilissima di G.F.A.S. [Giovanni Francesco Aggravi Senese] Seconda editione, in Parma, per Galeazzo Rosati, 1680. 4 o 53. Mercurio, Girolamo, La commare o riccoglitrice dell’ecc.mo s. Scipion Mercurii ... Divisa in tre libri ristampata coreta et accresciuta dall’istesso autore … , in Venetia, appresso Gio Bat. Ciotti, 1601. 4° 54. Marinelli, Curzio, Precetti necessari ad un perfetto spetiale, ne’ quali manifestamente si mostra, come si possano fuggire ben trecento errori, li quali spesso da alcuni sono commessi, raccordati da nobilissimi & antichissimi medici greci & arabi. Cavati dal vero modo di comporre, e preparare li medicamenti. Composto dall’eccellentiss. signor Curtio Marinello ... Et ridotti nella lingua Italiana dal s. Bernardo de Manfredi ... con alcune considerationi, in Venetia, in Calle delle Rasse, per il Deuchino, 1620. 4o 55. Maranta, Bartolomeo, Della theriaca et del mithridato libri due di M. Bartolomeo Maranta, ... ; ne quali s’insegna il vero modo di comporre i sudetti antidoti, et s’esaminano con diligenza tutti i medicamenti che v’entrano, in Vinegia, appresso Marcantonio Olmo, 1572. 4o 56. Marinelli, Curzio, Pharmacopaea, sive De vera pharmaca conficiendi, & praeparandi methodo, a praestantiss. et excell.mo Medicorum Venetorum Collegio comprobata, libri duo, Curtio Marinello ... autore. Quae methodus a placitis non solum priscorum medicorum, qui in Graecia floruerunt, & praecipue Galeni huius artis peritissimi deprompta fuit, sed etiam a mandatis illorum, qui Arabiam decorarunt, & maxime Mesue ... , Venetiis, apud Robertum Meiettum, 1617. 4° 57. Wedel, Georg Wolfgang <1645-1721>, Georgii Wolffgangi Wedelii ... De medicamentorum compositione extemporanea, ad praxin clinicam & usum hodiernum accomodata, liber, tribus sectionibus distinctus, Jenae, Johann Bielcke, Samuel Krebs, 1679. 4° 58. Pona, Francesco <1594-1654>, Trattato de’ veleni, e lor cura, di Francesco Pona cavalier. All’illustriss. & eccellentiss. sig. Girolamo Corraro Podesta di Verona, in Verona, per Bortolamio Merlo, 1643. 4o 59. Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico del dottore Giuseppe Donzelli ... nel quale s’insegna una molteplicità d’arcani chimici più sperimentati dall’autore in ordine alla sanità con evento non fallace ... con l’aggiunta in molti luoghi del dottor Tomaso Donzelli ... et in questa quinta impressione corretto & accresciuto con un catalogo 93 dell’herbe native del suolo romano del signor Gio. Giacomo Roggeri, in Venetia, appresso Gasparo Storti, 1696. 4o 60. D’Amato, Cinzio, Nuova, et utilissima prattica di tutto quello ch’al diligente barbiero s’appar tiene, cioe di cavar sangue medicar ferite, et balsamar corpi humani con altri mirabili secreti, e figure ..., in Napoli, Ottavio Beltrano, 1632. 4 o 61. Horst, Gregor <1578-1636>, Gregor. Horsti ... Centuria problematum medicorum therapeutikon, continens gravissimorum affectuum cognitionem & curationem, iuxta principia Hippocratica, Galenica & Hermetica deductam. Accessit consultationum et epistolarum medicinalium de re medica varia Liber tertius. Editio nova, ab ipso autore multis additionibus aucta, Noribergae, prostat apud Wolfgang Endter; [Ulm], typis Ulmanis, 1636. 4o 62. Flora Noribergensis, sive, Catalogus plantarum in agro Noribergensi tam sponte nascentium quam exoticarum ... enutritarum cum denominatione locorum in genere ubi proveniunt ac mensium quibus vigent florentque ... opera & labore Johannis Georgii Volckameri ..., Norimbergæ, sumtibus Michaellianis ... , 1700. 4° 63. Trattato de semplici pietre et pesci marini che nascono nel lito di Venetia la maggior parte non conosciuti da Teofrasto, Dioscoride, Plinio, Galeno & altri scrittori diviso in due libri ... di Antonio Donati farmacopeo all’insegna del S. Liberale in Venetia, appresso Pietro Maria Bertano, 1631. 4° 64. Costa, Filippo <sec. 16.>, Discorsi di M. Filippo Costa Mantovano sopra le compositioni degli antidoti, & medicamenti, che piu si costumano di dar per bocca. Di nuovo dal medesimo in questa seconda impressione ricorretti, & ampliati. Con la dichiaratione d’alcuni succedanei, & nel fine una Lettera medicinale dell’eccellentiss. sig. Gio. Battista Cavallar, in Mantova, per Francesco Osanna, 1586. 4° 65. Cristini, Bernardino <sec. 17.>, Pratica medicinale, & osservationi del molto reverendo padre f. Bernardino Christini ... Il primo contiene breve instituto, trattato di polsi, e d’orine, natura de medicamenti semplici, & composti ... , in Venetia, appresso Angelo Bodio, 1680. 4° 66. Dell’anello fisico, overo, Del ristretto dell’arte medica di Francesco Pona cav. ; tradottione & ampliatione di Carlo Pona academico Incognito veneto ... , in Verona, per Bartolomeo Merlo ..., ad istanza di Francesco de’ Rossi libraro, 1641. 4 o 67. L’Ecluse, Charles de <1526-1609>, Caroli Clusii ... Curae posteriores, seu Plurimarum non ante cognitarum, aut descriptarum stirpium, peregrinorumque aliquot animalium novae descriptiones quibus & omnia ipsius opera, aliaque ab eo versa 94 augentur, aut illustrantur. Accessit seorsim Everardi Vorstii ... de eiusdem Caroli Clusii vita & obitu oratio, aliorumque epicedia, Leidae, in Officina Plantiniana Raphelengii, 1611. 4° 68. Anthropologia anatomike, sive, Sermocinatio de corpore humano ... descriptio in ... Universitate Oenipontana ... demonstrata ... per Franciscum Carolum Antonium Egloff de Staadthoff ... qua ... defendendam suscepit Hieronymus Leopoldus Bacchettoni ... [Innsbruck], formis Mich. Ant. Wagner Aul. Cæs. & Univ. typogr. & bibliop., [1726?]. 4o 69. Hermann, Paul <1646-1695>, Horti Academici Lugduno-Batavi catalogus exhibens plantarum omnium nomina, quibus ab anno 1681 ad annum 1686 hortus fuit instructus ut & plurimarum in eodem cultarum & a nemine hucusque editarum descriptiones & icones auctore Paulo Hermanno medicinae & botanices professore, Lugduni Batavorum, apud Cornelium Boutesteyn, 1687. 8 o 70. Dioscorides, Pedanius, Pedanii Dioscoridis Anazarbei, de medicinali materia libri sex, Ioanne Ruellio Suessionensi interprete. Cuilibet capiti huius secundae editionis additae Annotationes ... e selectiori medicorum promptuario: cum triginta iconibus stirpium nondum delineatarum … , Lugduni, apud Balthazarem 71. F. Sirena, L'arte dello spetiale. Opera nuova utilissima per ammaestrare i principianti perfettionare gli esercitati e correggere i provetti in molti abusi ... : fatica necessaria a' spetiali dogmatici profittevole a' spargirici ... di F. Francesco Sirena laico professo della più stretta osservanza di P.S. Francesco della riforma di S. Diego spetiale nel convento di S. Croce di Pavia; con tre tavole copiosissime, Venetia, appresso Nicolò Pezzana, 1680, 4° 72. Tanara, Vincenzo <m. ca. 1669>, L’economia del cittadino in villa del signor Vincenzo Tanara libri 7. Riveduta, ed accresciuta in molti luoghi dal medesimo auttore, con l’aggiunta delle qualita del cacciatore, in Venetia, per il Prodocimo, 1700. 4° 73. Wecker, Johann Jakob, Antidotarium generale et speciale, Basel, König, 1617. 4o 74. Pona, Francesco <1594-1654>, La remora overo De’ mezi naturali, per curare, e fermare la pestilenza. Breve trattato di Francesco Pona filosofo, medico, in Verona, fratelli Merlo, 1727. 8o 75. Falloppio, Gabriele, Secreti diversi e miracolosi. Raccolti dal Falloppia & approbati da altri medici di gran fama. Nuovamente ristampati, & a commun beneficio di ciascuno, distinti in tre libri ... , in Venetia, Marco Antonio Bonibello, 1597. 8 o 95 76. Aggravi, Giovanni Francesco <sec. 17.>, Protolume chimico che con chiarezza dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c. Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi secreti. Et in quest’ultima impressione ampliata di nuove aggiunte, & figure ... in Venetia, data in luce da Carlo Lancilotti, 1697. 77. Tyrocinium chymicum Ioannis Beguini regis Galliae eleemosynarij; antehac à viris clarissimis d. Christophoro Gluctradt & d. Ieremia Barthio philos. & med. dd. &c. notis elegantibus illustratum formulisque medicamentorum optimis & secretis locupletatum; nunc verò à Io. Georgio Pelshofero ... notis & medicamentorum formulis in unum systema redactis. Hac novissima editione triplici Indice ornatum, Venetiis, apud Baleonium, 1669. 8° 78. De’ secreti universali di D. Timoteo Rosselli parte prima [-seconda] ... , in Venetia, appresso Antonio Tivani, 1677. 8o 79. Bovio, Giacinto <sec. 17.>, Novi flores medicinales sive observationes, sententiae, dicta, historiae, & medicamenta morbis probata, quae per multa probatissimorum authorum inveniuntur volumina. A Hyacintho Bovio nob. Feltrensi collecta. Hoc opus in quinque partitur libros. Primus liber est de auctoribus, qui tractant de morbis, & de danda aqua frigido in febribus. Secundus. De observationibus medicis, & de centurijs. Tertius. De medicis consultationibus. Quartus. De arte chirurgica. Quintus. De secretis, & de remediis cuilibet morbo appropriatis Venetiis, Giovanni Battista Catani, 1675. 8o 80. Mentzel, Christian <1622-1701>, Index nominum plantarum universalis, diversis terrarum, gentiumque linguis, quotquot ex auctoribus ad singula plantarum nomina excerpi ... Characteribus latinorum graecorum & germanorum ... Adornavit & perfecit opus Christianus Mentzelius, Berolini, Daniel Reichel, 1682. Fol 81. Genga, Bernardino <1620-1690>, Anatomia chirurgica cioe Istoria anatomica dell’ossa, e muscoli del corpo humano, con la descrittione de vasi piu riguardevoli che scorrono per le parti esterne, & un breve trattato del moto, che chiamano circolatione del sangue di Bernardino Genga da Mondolfo ... , in Roma, Nicolo Angelo Tinassi, 1672. 8o 82. Bairo, Pietro <1468-1558>, Secreti medicinali di M. Pietro Bairo da Turino, gia medico di Carlo secondo duca di Savoia. Ne quali si contengono i rimedij che si possono usar in tutte l’infermita che vengono all’huomo, cominciando da capelli fino alle piante de piedi. Con nuova giunta posta nel fine. Et questo libro per l’utilita sua si chiama. Vieni Meco, in Venetia, Francesco Sansovino, 1562. 8 o 96 83. Amman, Paul, Supellex botanica, hoc est: enumeratio plantarum, quae non solum in horto medico Academiae Lipsiensis, sed etiam in aliis circa urbem viridariis, pratis ac sylvis & &c. progerminare solent: cui Brevis accessit ad materiam medicam in usum philiatrorum manuductio, autore d. Paulo Ammann, Lipsiae, Johann Christoph Michael Tarnovius, 1675. 8o 84. Oddi, Oddo degli <1478-1558>, Oddi de Oddis patavini phisici ac medici ... Exactissma & dilucidissima expositio, in librum artis medicinalis Galeni. Nunc primum in lucem edita, & castigata laboribus & virgilijs Marci Oddi medici eiusdem filij, qui totum id, quod ex interpretatione ob intempestivam patris mortem deerat, perfecit, atque instauravit, Venetiis, Grazioso Percacino, Paolo Meietti, & Antonio Meietti, 1574. 4° 85. Fioravanti, Leonardo <1517-1588>, De’ capricci medicinali dell’eccellente medico, & cirugico messer Leonardo Fioravanti bolognese. Libri quattro. ... , in Venetia, Giovanni Battista Cestari, 1647. 8o 86. Lancillotti, Carlo <n. 1635>, Nuova guida alla chimica che per suo mezzo conduce gl’affetionati alle operationi sopra ogni corpo misto animale, minerale o vegetabile dichiarando come si estraggono i loro sali, ogli [...] : et in quest’ultima impressione ampliata di nuove aggiunte & figure & in tre parti diuisa [...] data in luce da Carlo Lancillotti medico, chimico e cittadino modenese, in Venetia, Iseppo Prodocimo, 1681. 12o 87. Amman, Paul, Character plantarum naturalis a fine ultimo videlicet fructificatione desumtus, ac praemisso fundamento methodi genuinae cognoscendi plantas, per canones et exempla digestus studio D. Pauli Ammanni, Francofurti & Lipsiae, Nikolaus Scipio, 1685. 12o 88. Orta, Garcia da <1501?-1568>, Due libri dell’historia de i semplici, aromati, et altre cose che vengono portate dall’Indie Orientali pertinenti all’uso della medicina. Di don Garzia dall’Horto, con alcune brevi annotationi di Carlo Clusio. Et due altri libri parimente di quelle che si portano dall’Indie Occidentali, di Nicolo Monardes ... Hora tutti tradotti dalle loro lingue nella nostra italiana da m. Annibale Briganti ... , in Venetia, Francesco Ziletti, 1582. 8o 89. Fouquet, Marie <1590-1681>, Secretti overo rimedij di Madama Fochetti. Per sanare con poca spesa ogni sorte d’infirmita interne, & esterne, invecchiate, e passate fino al presente per incurabili. Sperimentati dalla medesima dama, et in questa nuova impressione aggiuntovi la terza parte che in essa opera si contiene. Tradotti dal francese da Ludovico Castellini ... , in Venetia, Iseppo Prodocimo, 1697. 12 o 90. Manfredi, Girolamo <m. 1492>, Il novo lume dell’arte overo Il perche opera copiosa di varie cognitioni. Cioe osservation per la sanita ... dell’eccell. medico, & 97 astrologo, il sig. Gieronimo de’ Manfredi, in Padova, Gattella, 1668. 12 o 91. Secreti medicinali di Pietro Bario. Altra copia. 92. Mesue <m. 1015> , I libri di Gio. Mesue de i semplici purgativi, et delle medicine composte, di molte annotationi e dichiarationi ornati, & illustrati. Con una ampia esposizione de’ vocaboli men noti & oscuri. E con la tavola di tutto quello, che in essi libri si contiene. Nuovamente per M. Giacomo Rossetto in miglior forma e dispositione ordinati ... , Venetiis, ex bibliotheca Aldina, 1589. 8 o 93. Vita humana morbus continuus, seu, Tractatus de morbis ætatum ex tertia sectione aphorismorum Hippocratis extractus quem in ... Universitate Oenipontana præside Francisco Holer de Dolbhoff ... defendendum suscepit ... Franciscus Xaverius à Knering Halensis ..., Oeniponti, typis Benedicti Caroli Reisacher, [1693?]. 8° 94. Tesoro delle gioie. Trattato curioso nel quale si dichiara brevemente le virtù, qualità e proprietà delle gioie come perle, gemme, avori, unicorni ... lodate, stimate e conosciute salutevoli e medicinali raccolto dall’academico Ardente Etereo; revisto & accresciuto dall’academico Casinense Inquieto, in Venetia, per il Miloco, 1670. 12° 95. Payr von Thurn, Franz Friedrich, Minerae Hippocratis seu Institutionum medicarum pars prior <-posterior>, id est: physiologia, hygenia, & pathologia, prius in collegijs publicis tradita; et modo in aula academica caesareo-archiducalis universitatis Oenipontanae disputationi solenni exhibuit praeside et authore ... Francisco Friderico Payr ad Turrim ... Ornatissimus ac doctissimus d. Martinus Winckler, Karresentis Tyrolensis ... pro suprema doctoratus medici laurea candidatus. Anno 1737 ... , [Innsbruck], Michael Anton Wagner, [1737]. 8° 96. Renou, Jean de <1568-1620ca>, Dispensatorium medicum, continens Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia medica, lib. 3. Pharmacopoeam itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio. Quibus accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai Epiphanii ... Empirica nunc e manuscripto luci data. ... , Francofurti, Johann Theobald Jacobi, Paul Schonwetter, 1615. 4° 97. Auda, Domenico <sec. 17.>, Pratica de’ spetiali che per modo di dialogo contiene gran parte anco di theorica. Opera utile, e necessaria per quelli che desiderano ben comporre li medicamenti, data in luce dal signor F. Domenico Auda ... Con un Trattato delle confettioni nostrane per uso di casa. Et una nuova aggiunta de’ segreti utilissimi ... , in Venetia, eredi Giovanni Battista Cestari, 1670. 12° 98. Tomai, Tommaso <m. 1593>, Idea del giardino del mondo di M. Thomaso Thomai 98 da Ravenna, fisico, & accademico innominato, ove oltre molti secreti maravigliosi di natura, sono posti varij, et et soavissimi frutti curiosissimi, secondo da diversita del gusto de gli huomini. Aggiuntoui di nuovo in questa seconda impressione XIX capitoli dell’autore curiosissimi, che cominciano dal capitolo XXV. & durano per tutto il capitolo XLIII. All’illust.mo sig. Conte Pirro visconte, Borromeo, Milan, Pacifico Da Ponte, 1589. 4° 99. Ricettario utilissimo et molto necessario à tutti gli spetiali che vogliono preparar le medicine regolatamente da diversi et eccellenti medici riveduto et approvato, in Vinegia, appresso Domenico de’ Farri, 1562. 12° 100. Compendium pharmacopeae Ioannis Placotomi. Eiusdem dispensatorum usitatissimorum hoc tempore medicamentorum descriptiones continens, Lyon, apud Gulielmum Rovillium, sub scuto Veneto, 1561. 101. Guida alla chimica che per suo mezzo conduce gl’affetionati alle operationi sopra ogni corpo misto animale, minerale ò vegetabile dichiarando come s’estraggono i loro sali, ogli, essenze, magisterij, mercurij &c. data in luce da Carlo Lancillotti medicochimico e cittadino modonese ... Et in quest’ultima impressione ampliata di nuove aggiunte & figure ..., in Modona ... , per gli eredi Soliani stampatori ducali, 1679. 12° 102. Opere di Zefiriele Tomaso Bovio nobile veronese, cioè, Flagello, Fulmine & Melampigo contro de’ medici putatitii rationali con la risposta dell’eccellentissimo dottor Claudio Gelli. In quest’ultima impressione ricorrette e migliorate & in un solo volume raccolte, in Venetia ... , appresso Steffano Curti, 1676. 12° 103. Rosetti, Giovanventura, Notandissimi secreti de l’arte profumatoria, a fare ogli, acque, paste, balle, moscardini, uccelletti, paternostri, e tutta l’arte intiera, come si ricerca cosi nella citta di Napoli, come in Roma, in Venezia, & in molte citta d’Italia, in Venezia, appresso Steffano Curti, 1678. 12° 104. Beddevole, Dominique <m. ca. 1692>, Saggi d’anatomia, ne quali chiaramente si spiega la struttura degli organi del corpo animato, e le loro operazioni mecaniche, secondo l’hipotesi nuove di ** dottore in medicina, tradotti dalla francese, nella lingua italiana dagli autori del Giornale de Letterati di Parma, e dedicati all’ill.mo ed eccell.mo signore, il signor conte Alessandro Sanvitali, conte di Fontanellato, march. di Belforte, sig. di Nocero & c, in Parma, per Giuseppe dall’Oglio, & Ippolito Rosati, 1687. 12° 105. Aras, Georgius, Enchiridion ermetico-medicum, in Venetiis, I. Herz, 1666. 12° 106. Ruscelli, Girolamo <m. 1566>, De’ secreti del reverendo donno Alessio Piemontese. Prima - terza parte. Con la sua tavola per trovar le ricette con ogni 99 commodita, Venezia, 1564. 107. Mynsicht, Adrian von <1603-1638>, Hadriani A Mynsicht ... Thesaurus et armamentarium medico-chymicum. In quo selectissimorum contra quosvis morbos pharmacorum conficiendorum secretissima ratio aperitur, una cum eorumdem virtute, usu & dosi. Cui in finem adiunctum est Testamentum Hadrianeum de aureo philosophorum lapide. Editio novissima, Lugduni, apud Iacobum Faeton typograph., 1664. 8° 108. Auda, Domenico <sec. 17.>, Breve compendio di maravigliosi segreti approvati, e praticati con felice successo nelle indispositioni corporali. Con un trattato bellissimo per conservarsi in sanita, ... Dato in luce dal signor fr. Domenico Auda da Lantosca ... , in Roma, Gregorio Andreoli, & Giovanni Andreoli, Fabio Di Falco, 1663. 8° 109. Venturini, Alessandro, Le Medicine che da tutti gl’animali si puo cavare a beneficio dell’huomo; altre volte intitolato il Zomista, et secretario degl’animali di Alessandro Venturini hora hora accresciuto d’importanti secreti da Francesco Pignocatti, ... Ottava impressione, in Venezia, Domenico Lovisa, 1704. 12° 110. Cordo, Valerio, Il dispensario di Valerio Cordo : opera à spetiali necessaria per comporre i medicamenti e conoscere i semplici con la dichiaratione che gli accomoda alle infermità a cui son giunte di Iacobo Silvio le instruttioni à speciali et nuovamente le correttioni di Pietro Coudebergo ... et per Iacomo Rossetto le dose ... , in Venetia ... , presso gl’heredi dell’Imberti, 1643. 12° 111. Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedj più usati d’oggidì di Gio. Battista Capello speziale all’insegna de’ tre Monti in Campo Sant’Apollinare. Quarta impressione corretta ed accresciuta dall’autore di molti rimedj e delle Istituzioni farmaceutiche per uso de’ speziali approvandi nel nobile collegio veneto, in Venezia ... , appresso Tommaso Bettinelli, 1745. 12° 112. Farmacopea di Vienna (indicazione generica) 113. Lemery, Nicolas <1645-1715>, Corso di chimica del signor Niccolo’ Lemery, che insegna il modo di fare le operazioni usuali nella medicina, in Venezia, Antonio Perlini, 1763. 8° 100 Analisi della libreria La biblioteca del dott. Festi, sottoposta ad analisi, rivela una composita formazione dovuta allo stato che l’arte degli speziali godeva al suo tempo quando, ormai tributaria della chimica farmaceutica, si avvaleva ancora di pratiche del periodo precedente fondate prevalentemente sull’uso dei semplici. L’eredità classica galeno-araba, infatti, continuava a essere seguita anche quando la prassi farmaceutica - a partire dal sec. XVI – si andò orientando sempre più verso l’indirizzo «spagirico», vale a dire chimico. Perduravano cioè gli speziali a fare uso di elementi semplici a base animale o vegetale, principale risorsa della medicina antica, mentre intensificavano le preparazioni di medicamenti con sostanze diverse secondo pratiche proprie dell’alchimia. La doppia presenza dell’indirizzo galenico e di quello chimico, richiedeva pertanto una farmacia variamente fornita di materie prime e di strumenti diversi, richiesti e dall’antica e dalla moderna pratica, nonché una letteratura altrettanto composita. Era naturale che anche le librerie degli speziali della metà del XVIII secolo riflettessero entrambi gli indirizzi farmaceutici, come anche l’assetto istituzionale dell’arte e certe credenze ancora vive nella mentalità del tempo. Il perdurare della medicina e della farmacia antica spiega così la presenza nella libreria del Festi di un numero consistente di erbari e di Historiae plantarum; se ne contano più di 15 (nn. 21, 29-30, 32-36, 38, 40, 45, 62, 69, 80, 87-88): alcuni sono semplici cataloghi di piante, altri testi riccamente illustrati con incisioni calcografiche. Qualche opera è di antica data, come I discorsi di Pietro Mattioli (n. 27) o l’Herbario nuovo di Castore Durante (n. 36), qualche altra è di più recente compilazione, come la Flora Noribergensis (62) pubblicata nel 1700. Alla medicina antica si rapportano i testi classici della scienza, immancabili nella biblioteca del medico e dello speziale: Hippocratis magni … praenotiones (n.16); Expositio in librum artis medicinalis Galeni di Oddo Oddi (n. 84); Pedanii Dioscoridis Anazarbei de medicinali materia libri sex (n. 70) e testi d’ispirazione galenica come quelli di Giovanni Mesue, I libri (nn. 25, 92). Il resto delle opere appartiene alla medicina moderna, detta iatrochimica a motivo del suo connubio con la chimica, ormai staccatasi dall’alchimia (secc. XVI-XVII); a questo indirizzo si possono riferire le opere di Adrian von Mynsicht, Thesaurus et armamentarium medico-chymicum (nn. 47, 107) e di Johann Schroder, Pharmacopeia medico-chymica (n. 42). A partire dagli anni trenta del Seicento si affermò nell’ambito della chimica una teoria, detta del «flogisto» che, diffusasi ben presto anche nel campo della medicina, dominò gli studi medici per tutto il 101 1700; col termine “flogisto” s’indicava il principio della combustibilità dei corpi infiammabili e della calcinabilità dei metalli. Nell’ambito della iatrochimica s’inseriscono appunto i testi di Frideric Hoffmann, Clavis pharmaceutica Schroederiana (n. 41); di Nicolas Lemery: Dizionario (n. 9) Farmacopea universale (n. 37), Trattato dell’antimonio (n. 50), Raccolta di Segreti medicinali (n. 51), Corso di chimica (n. 113); di Iohannes Schroder, Pharmacopeia medico-chymica (42); di Giuseppe Quercetano, Le ricchezze della riformata farmacopea (n. 20); di Carlo Lancillotti, Guida alla chimica (nn. 76, 86, 77, 101); di Giacinto Bovio, Novi flores medicinales (n. 79). Questo indirizzo, com’è evidente dal numero dei testi ad esso ispirato, è ampiamente rappresentato nella collezione dei libri del Festi, segno che ad esso il professionista si riferiva preferibilmente nell’esercizio della sua arte 66. Accanto ai trattati botanici e farmaceutici vi erano opere rivolte specificamente a quanti praticavano il mestiere di speziale, che contemplavano tanto i contenuti specifici dell’arte, quanto le direttrici ufficiali emanate dalle autorità politiche - corporazioni o collegi dei professionisti – per esercitarla. Tali opere corrispondevano ai compendi di farmaci e agli antidotari, aventi carattere ufficiale, che ogni speziale doveva tenere in casa o in bottega. Essi contenevano, oltre ai precetti riguardanti l’attività professionale, consigli morali circa il modo di vivere del professionista sia come cittadino, sia come padre; uno dei più importanti era il Ricettario fiorentino, apparso nel sec. XV e ristampato fino agli albori del ‘700 67. Il Festi lo possedeva (n. 26), come possedeva altre raccolte simili di ambito sia italiano: Pharmaceutica di Milano (7), Pharmacopea del Collegio dei Medici <Bergamo> (18), Antidotario del Collegio dei medici <Roma> (19); sia europeo: Farmacopea di Vienna (n. 112); J. Zwelfer, Animadversiones in Pharmacopoeiam Augustanam et annexam eius Mantissam, sive Pharmacopoeia Augustana reformata (n. 13). La biblioteca dello speziale roveretano annoverava, fra le opere degli autori paludati e accademici, testi di medicina popolare, i cosiddetti “libri di secreti”. Presenti nell’editoria fin dal Cinquecento, essi formavano un settore consistente della biblioteca dello speziale, ma erano consultati anche da lettori comuni non dotati di competenze specifiche, giacché offrivano formule di medicamenti facili ad attuarsi e inoltre ricette di belletti, dentifrici, profumi, unguenti e polveri per la toilette 68. Uno dei più diffusi era Dei secreti di Alessio Piemontese, 1555, cui si riferisce il libro del Ruscelli, De’ secreti del reverendo donno Alessio Piemontese (n. 106). Altri testi del genere erano: Secreti diversi e miracolosi di Gabriele Falloppio (n. 75), Secreti medicinali di M. Pietro Bairo da Turino (nn. 82, 91), Breve compendio di maravigliosi segreti approvati di Auda 102 Domenico (n.108), e il diffusissimo Secretti overo rimedij di Madama Fochetti (n. 89). «Secreti» era parola che ricorreva frequentemente negli scritti dell’epoca per indicare alcuni preparati messi a punto da medici o da speziali e tenuti gelosamente nascosti, anche se personaggi autorevoli, come il Mattioli, ne avevano condannato il ricorso a favore della pubblicizzazione delle scoperte 69. I documenti attestano episodi di trasmissione di queste conoscenze personali, che spesso facevano la fortuna di chi le possedeva e ne aumentavano il prestigio professionale. Si riporta a proposito dalle Memorie istoriche e cronologiche di p. Agostino Zandonati del convento dei cappuccini di Rovereto qualche passo della biografia di Diego da Trento, frate della stessa famiglia religiosa, che illustra appunto la trasmissione di questi “segreti”. Il personaggio era una straordinaria figura di chierico e professionista nello stesso tempo, vissuto nel XVIII sec., che pervenne al dottorato di medicina nell’università di Padova, dopo aver fatto pratica in diversi celebri ospedali dell’Italia settentrionale. Scrive il cronista: Fu applicato da giovine nella Provincia Veneta all’Infermaria, ed essendo di spirito e talento fornito, acquistò delle cognizioni non poche in medicina, e chirurgia, prima in Mantova sotto la direzione del bravo f. Bonifacio da Rolli, dal quale ebbe il secreto delle polveri per le febbri terzane e quartane, indi in Verona l’altro secreto dell’Algarot lasciato alla Spezieria di quel Convento dalli S.ri fratelli medici Algarotti.70 Un altro passo narra come lo stesso frate ottenne un secondo segreto importante; se col primo poteva fronteggiare gli assalti delle terribili febbri della malaria, con questo poteva domare un altro non meno temibile male: la sifilide. Accade in questo fratempo passassero due nostri infermieri della Provincia di Turino, e questi furono trattati con tanta lautezza, accarezzati con tante e tante finezze, e regalati con tanta generosità dal f. Diego che, per corrispondere ad esse, gli spedirono la tanta bramata e ricercata ricetta per formare e manipolare le Pillole del Bellost, colle quali fece delle mirabili guarigioni massime negli attaccati dal morbo Gallico.71 Grazie a queste formidabili armi farmaceutiche il frate fece dell’infermeria del convento un centro di cure mediche tanto importante per le attrezzature di cura e per i libri di medicina, da suscitare le risentite reazioni dei medici e degli speziali della città, allarmati per questa concorrenza72. Questi brevi cenni aprono uno spiraglio su un altro aspetto della storia delle farmacie, quello delle spezierie conventuali, cui si riferisce il lavoro di Francesco Sirena, L'arte dello spetiale (n. 71). Il fenomeno è noto73, e Rovereto ne offre un rilevante esempio. Oltre ai libri farmaceutici il dott. Festi, forse perché insignito della laurea di 103 medicina, possedeva opere che attenevano specificamente alla formazione del medicofisico e alla pratica medica; essi erano: Anatomia chirurgica di Bernardino Genga (n. 81), Vita humana morbus continuus di F. X. à Knering (n. 93), Minerae Hippocratis di Payr von Thurn e Franz Friedrich (n. 95). Se questi erano gli strumenti del sapere “alto” dei medici, che nella categoria dei professionisti della salute si trovavano nel posto più elevato, non mancavano nella libreria della farmacia testi indirizzati a quanti, pur collocati nei ranghi inferiori, erano abilitati a esercitare attività di sussidio e di complemento: chirurghi maggiori e minori, cioè cerusici e barbieri, distinti anch’essi da quella variopinta folla di improvvisatori e impostori accomunati sotto l’etichetta di «ciurmatori». Ai cerusici era dedicata un’opera dal titolo, Nuova, et utilissima prattica di tutto quello ch’al diligente barbiero s’appartiene di Cinzio D’Amato, che trattava di tutte le operazioni di competenza dei barbieri-cerusici: cavar sangue, medicar ferite, imbalsamare corpi humani ed altre simili pratiche (n. 60) 74 .Un ultimo gruppo di libri resta da esaminare, dedicato all’arte che ai nostri giorni è indicata propriamente “cosmetica” e che si occupa dei belletti e dei profumi; esso costituiva il complemento indispensabile dell’attività dello speziale e non mancava pertanto dalla libreria qui studiata: G. F. Aggravi, Protolume chimico che con chiarezza dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c. Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi secreti (n. 52) e G. Rosetti, Notandissimi secreti de l’arte profumatoria, a fare ogli, acque, paste, balle …(n. 103). La farmacopea antica sconfinava dunque con l’attività produttrice dei prodotti estetici, come toccava anche l’arte culinaria, per il fatto che utilizzava, come entrambe, un gran numero di ingredienti, quali droghe spezie e polveri varie. Il fine dell’arte cosmetica era, e tuttora continua a essere, quello di migliorare l’aspetto fisico di uomini e donne e assicurare alcune prestazioni fisiche considerate dagli stessi importanti. I vecchi trattati di farmacia promettevano infatti di «mantenere in bellezza i capelli», far scomparire porri e peli dalla pelle, togliere ogni tipo di macchie dal viso, ingrassare o dimagrire; ed inoltre di «constrignere il luogo vergognoso» per nuovamente «parere vergine»75. Anche in quei tempi, come è evidente, gli uomini confidavano nella scienza per soddisfare i loro più segreti e folli desideri! 104 Archivio di Stato di Trento (AST): Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Ferdinando Scoz, b. II, 23 febbraio 1647, ff. 22r - segg. 1 2 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Filippo Trentini, b. IV, 11 novembre 1655. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Federico Tartarotti, b. I, 1 gennaio 1708. Dieci anni dopo il Balter, trasferitosi nel frattempo a Trento per esercitarvi il mestiere di chirurgo, vendette la spezieria di Rovereto al sig.r Ventura Delai di Gargnano della Riviera di Salò; anche il cognato Zambaiti si era spostato nella città vescovile, dove gestiva un’altra farmacia. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Pietro Rinaldo Manzoli, b. XVIII, 11 dicembre 1718. 3 Questo esercizio fu venduto da Gottardo Festi al sig.r Benedetto Stefani il 29 aprile 1730; AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Battista Mascotti, b. V, 1730, ff. 35r - 41r. L’anno 1742 ne fu fatta eseguire la stima dagli eredi del suddetto Stefani, probabilmente a fini di vendita o di affitto; AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Bartolomeo Giorgio Battisti, b. VIII, 1742, dopo f. 40r. 4 Alcuni cenni si trovano nell’articolo di GIULIO CONCI dedicato a L’esame dei farmacisti sotto la repubblica di Venezia, «Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del Trentino», n. 6, 1912, pp. 93 - 98. 5 G. B. CAPELLO, Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedi più usati d’oggidì, quarta impressione, Venezia, Tommaso Bettinelli, MDCCXLV, pp. X-LXIV. L’opera ebbe ampio successo editoriale a motivo sia della chiarezza dell’esposizione, sia dei sussidi didattici apposti, che la rendevano efficace strumento di preparazione per chi doveva affrontare l’esame di abilitazione al mestiere. Fu più volte pubblicata a Venezia, dove ebbe 11 edizioni fra il 1728 e il 1792; altre se ne aggiunsero in città fuori del territorio della Repubblica. Nel Catalogo Bibliografico Trentino on line sono registrate nove copie antiche - segno della sua intensa utilizzazione in loco - più quella anastatica uscita nel 1991 a Sala bolognese per Forni editore, che si avvale di una Introduzione di Ugo Sefanutti, (pp. V-XV), ricca di notizie sull’opera. 6 Saladino Ferro da Ascoli conseguì il titolo di artium et medicinae doctor nell’università di Padova; divenne medico privato del principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo Orsini (1386/93 - 1463), e nel 1488 pubblicò il Compendium aromatariorum, testo fondamentale di arte farmaceutica diviso in sette particulae, di cui la prima – per decisione del collegio veneto - fu adottata a Venezia quale base di esame per gli aspiranti speziali; tale permase a lungo, salvo che alle ricette tradizionali si aggiunsero quelle più recenti, cioè quelle che erano state «registrate nei pubblici libri». 7 Il documento contenente queste prescrizioni è: D’ordine dell’ill.mo Sig.r Domenicantonio Nocher nob. del S. R. I. per sua Maestà imperiale di Ungheria e Boemia, amministratore dell’Ufficio Pretorio di Roveredo e sue pertinenze, datato 4 agosto 1753, copia in Archivio Storico comunale di Arco (AStCA): Raccolta Santoni, Libro XLII, cc. 8r-10v. Alcune notizie su queste disposizioni in R. TAIANI, Lo speziale filantropo. Alcune note su Pietro Cristofori (1765 - 848) e la professione farmaceutica nella prima metà dell’Ottocento, in I «buoni ingegni della patria. L’Accademia, la cultura e la città nelle biografie di alcuni Agiati tra Settecento e Novecento. «Memorie della Accademia roveretana degli Agiati», CCLII (2002), ser. II, vol. VI, pp. 112 - 132, part. p. 115. 8 A. CORRADI, le prime farmacopee italiane ed in particolare dei ricettari fiorentini. Memorie, Milano, Rechiedei, 1887, p. 80segg. Scriveva l’autore, a dimostrazione di quanto era difficile procedere alla riforma di secolari consuetudini di cura: molte delle ricette stravaganti dell’antica farmacopea furono eliminate, anche se i riformatori «avevano dovuto concedere alquante cose al gusto del volgo»; ib., p. 80. 9 10 S. CAGLIANO e A. LIBERATI, I farmaci, Bologna, il Mulino, 2001, pp. 28-29. Su questa importante istituzione cfr. G. POMATA, La promessa di guarigione. Malati curatori in Antico Regime, Bologna XVI - XVIII secolo, Bari, Laterza, 1994, pp. 15-60; Le regole dei mestieri e delle professioni secoli XV - XIX, a cura di M. Meriggi e A. Pastore, Franco Angeli, Milano, 2000, pp. 241 - 241. Riferimenti anche in G. OLMI, Farmacopea antica e medicina moderna. La disputa sulla teriaca nel Cinquecento bolognese, «Physis», XIX (1977), pp. 197 - 246, part. pp. 226 - 228. 11 Per quest’ultimo caso cfr. G. BOTTI, Sulle vie della salute. Da speziale a farmacista- imprenditore nel lungo Ottocento a Napoli, Bologna, il Mulino, 2008, p. 24. 12 V. A. SIRONI, «Speziale», in Dizionario di storia della salute, a cura di G. Cosmacini, G. Gaudenzi e R. Satolli, Torino, 1996, p. 582; idem, I farmacisti: commercianti o professionisti?, in Storia delle professioni in Italia tra Ottocento e Novecento, a cura di A. Varni, Bologna, il Mulino, 2002, pp. 77 - 89, part. pp. 79 - 80. 13 Cfr. BOTTI, Sulle vie della salute, p. 15. A proposito di arti e mestieri, segnalo due miscellanee, che hanno considerato i problemi connessi all’organizzazione del lavoro da varie angolature: Avvocati, medici, ingegneri. Alle origini delle professioni moderne (secoli XVI-XIX), a cura di M. L. Betri e A. Pastore, CLUEB, 1997, che dedica una sezione alla professione dei medici, pp. 83 - 130, e Le regole dei mestieri e delle professioni. Secoli XV-XIX, Milano, a cura di M. Meriggi e A. Pastore, Franco Angeli Storia, 2000. Di questa si segnalano gli interventi di D. GENTILCORE, Regole per i medici, regole per i ciarlatani. Il Protomedicato di Siena tra sei e settecento, pp. 239 - 255 e di A. ARCANGELI, Mestieri e professioni nella letteratura medica (secoli XV - XVII), pp. 256 - 267. 14 105 Qualche speziale raggiungeva traguardi di tutto rispetto non solo nell’ambito della propria arte, ma anche in quello di un sapere più vasto, com’è il caso di Ubaldo Zanetti, vissuto a Bologna nel XVIII secolo, che divenne esperto di antiquaria, collezionista e bibliofilo noto anche fuori della cerchia delle mura cittadine; cfr. il bel lavoro a lui dedicato da RITA DE TATA, All’insegna della Fenice. Vita di Ubaldo Zanetti speziale e antiquario bolognese (1698 – 1769), Bologna, Biblioteca de «L’Archiginnasio», serie III, n. 6, 2007. 15 Cfr. «Giornale di fisica chimica storia naturale medicina ed arti», compilato dal dott. Gaspare Brugnatelli, Decade seconda, t. I, Pavia, 1818, p. 459, nota 1. 16 «Enne una spetie che cresce à modo d’arboscello la quale nasce in monte Baldo, come fa testimonio, M. Francesco Calzolaris Veronese che me la mandò, i cui fiori spirano di vero odor di viole, ma quasi del tutto simili à quelle della Consolida reale» in questi termini il Mattioli, parlando della viola arborea, riferisce della pianta nei Discorsi; cfr. P. MATTIOLI, Dei discorsi nelli sei libri di Pedacio Dioscoride anazarbeo Della materia medica medicinale, Parte seconda, in Venezia, appresso Felice Valgrisio, 1585, p. 1240. 17 Biblioteca Civica di Verona: V. PASSERINI, Liber de arte botanica, a. 1667, ms. 1815. Ha dedicato al personaggio una breve menzione LINO BONOMI in un suo articolo stampato nel lontano 1930: Naturalisti, medici e tecnici trentini. Contributo alla storia della scienza in Italia, Trento, A. Scotoni, 1930, p. 100; cfr. inoltre F. FESTI, Rovereto e la botanica, «Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati», a. CCXL (1990), s. VI, v. 30 (B), 1991, pp. 85 - 122, part. pp. 86 - 87. Al personaggio ho dedicato un lavoro in corso di pubblicazione. 18 CONCI, Un’officina farmaceutica nel secolo XVII, estratto dal «Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del Trentino», n. 1 - 5, Rovereto, 1910, pp. 1 - 31, part. pp. 9 - 15. 19 20 Su queste competenze cfr. A. CLERICUZIO, La critica della tradizione: chimica, farmacologia spagirica e medicina paracelsiana, in Il Rinascimento italiano e l’Europa, Volume quinto, Le scienze, a cura di A. Clericuzio e G. Ernst, Treviso, Fondazione Cassamarca; Costabissara (VI), Colla, 2008, pp. 367 - 387, part. pp. 378 - 386. Il profilo professionale del farmacista – è da notare – neppure ai nostri giorni è del tutto libero da quella condizione di dipendenza che, in tempo di Antico regime, lo teneva in condizione subalterna rispetto ai medici. In età contemporanea infatti la produzione industriale dei farmaci lo porta ad essere un «commerciante» di prodotti fabbricati altrove; su quest’ultima considerazione cfr. SIRONI, I farmacisti: commercianti o professionisti?, in Storia delle professioni in Italia tra Ottocento e Novecento, p. 89. 21 BCR ACRo: Comune di Rovereto. Inventario dell’Archivio, a cura di S. Piffer, cooperativa ARCOOP di Rovereto, G. Caliò, C. Sega, 2009 - 2010. 22 23 BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già ms. 1612], f. 205r. 24 I primi atti del Magistrato risalgono al 1510; ibidem, vol. 673 [già Ar. C. 57. 1(5)]. E’ quanto si afferma nella relazione inviata dall’Ufficio di Sanità all’Eccelsa Rappresentanza di Innsbruck il 16 luglio 1763, ibidem, vol. 691 [già 1613]. 25 BCR ACRo: Serie 1.2.33. Relazione del Congresso di sanità del 27 novembre 1762; ibidem, vol. 690 [già 1612], f. 257r. 26 27 Ibidem, Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 688 [già Ar. C. 81.7]. Gli Statuta novissima furono concessi alla Pretura di Rovereto dall’arciduca Massimiliano nel 1610; cfr. Statuti della città di Rovereto 1425-1610 con una introduzione di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, Trento, Monauni, 1859, p. 285. 28 29 Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], ff. 258r - 260v. 30 Ibidem, vol. 688 [già Ar. C. 81.7], ff. 49r-v. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Filippo Trentini, b. II, 24 ottobre 1648, ff. 77r - 79v. Sul pubblico impiego di medici cfr. A. FERRARI SACCO, Storia della condotta medica, in «In tema di medicina e cultura», n. 4, a. XIX (1987), pp. 3 - 53. 31 32 Q. PERINI, La famiglia Pizzini di Rovereto, in «Atti della I. R. Accademia in Rovereto», CLVI (1906), serie III, vol. XII, pp. 321 - 367. Un documento simile scriverà un secolo dopo il dott. Francesco Corsieri in risposta alla richiesta del Magistrato consolare di Trento di presentare un piano per identificare i disordini che si verificavano in campo medico-sanitario ed eventualmente porvi riparo; su questo documento cfr. E. RENZETTI e R. TRAIANI, Medicina culta e medicina tradizionale: figure professionali di operatori sanitari in una fonte trentina del XVIII secolo, in Il Trentino nel Settecento fra Sacro Romano Impero e antichi Stati italiani, «Annali dell’Istituto storico italo-germanico», Quaderno 17, Bologna, Il Mulino, 1985, pp. 921 - 961. 33 106 BCR ACRo: Deliberazioni del Consiglio, n. 168 [già Ar. C. 69. 1], ff. 88r - 89r. Si conoscono contratti simili stipulati in altre località della regione; per documenti attinenti alle Giudicarie, recentemente pubblicati, cfr. S. VALENTI, La sanità pubblica nelle Giudicarie (sec. XVII-XVIII), in «Le Giudicarie dell’800 - 4», La situazione sanitaria nelle Giudicarie tra XVIII e XIX secolo. Prima parte, a cura di D. Mussi e G. Nabacino, Tione di Trento (TN), Studi Judicaria, 2011, pp. 8 - 14. 34 Gli interventi di riforma sanitaria attuati dalla Corte di Vienna nel Circolo ai confini d’Italia, a partire dalla Generalsanitätsnormativ emanata da Maria Teresa il 3 gennaio 1770, non sono stati fatti oggetto, nella nostra regione, di studi sistematici paragonabili a quelli intrapresi nella Lombardia, sottoposta agli stessi interventi. Ad alcuni di questi pertanto rimando per una visione comparativa d’insieme: A. SCOTTI, L’ospedale di San Matteo al tempo di Maria Teresa e Giuseppe II: dal ricovero indifferenziato alla clinica, «Annali di storia pavese, 1980, nn. 2 - 3; A. PARMA, Riforma e organizzazione sanitaria a Mantova: l’ostetrica nella II metà del ‘700, «Studi trentini di Scienze Storiche», LXIV (1985), pp. 259 - 276; e a carattere più generale: A. SCOTTI, Malati e strutture ospedaliere dall’età dei lumi all’Unità, in Storia d’Italia. Annali 7, Torino, Einaudi, 1984, pp. 233 - 296. Nei convegni organizzati in Lombardia per il secondo centenario di Maria Teresa inoltre sono stati dedicati a questi temi alcuni interventi: B. ZANOBIO, Giovanni Alessandro Brambilla innovatore dell’insegnamento della chirurgia nell’impero asburgico, in L’organizzazione sanitaria nella Lombardia austriaca, in Economia, Istituzioni, Cultura in Lombardia nell’età di Maria Teresa, a cura di A. De Maddalena, E. Rotelli, G. Barbarisi, vol. I. Economia e società, Bologna, Società editrice Il Mulino, 1982, pp. 345 - 349; A. MALAMANI, L’organizzazione sanitaria nella Lombardia austriaca, in Economia, Istituzioni, Cultura in Lombardia nell’età di Maria Teresa, vol. III, Istituzioni e società, pp. 911 - 1010. Notizie sui provvedimanti sanitari attuati nei territori trentini ormai annessi all’impero asburgico dopo la Convenzione di Parigi e il Congresso di Rastadt, in P. DONATI, Sviluppo storico delle condotte mediche nel Trentino, «Bollettino dell’Associazione Medica Tridentina», 11 (1982), pp. 41 - 48; R. TAIANI, Il governo della sanità pubblica nell'Europa della seconda metà del settecento. Alcune brevi annotazioni sulle sue principali linee guida, Calliano (TN), Manfrini, 1993. 35 Regolamento sui medici, chirurgi, speziali e levatrici, punto 2, copia in AStCA: Raccolta Santoni, Libro XXXVI, cc. 5r 6v. 36 37 R. STEDILE, Ospedali e sanità a Rovereto nel XVIII secolo, Calliano (TN), Manfrini, 1990, p. 130, e note 145, 146. 38 Ibidem, p. 171, nota 148. 39 Ibidem, p. 172. Decreto sovrano rapporto al mantenimento dei poveri, ed all’assistenza degli ammalati negli ospedali, 22 giugno 1787. BCR ACRo: ms. n. 2148 [già 74]. Ordini rilasciati all’ospedale, 1784 - 1797, ff. 61r - 63r. 40 41 Per riferimenti ai contratti degli speziali cfr. S. VALENTI, La sanità pubblica nelle Giudicarie (sec. XVII-XVIII), pp. 15 - 21. Di tariffe inviate da Innsbruck al Magistrato consolare si parla in una relazione del Magistrato alla sanità di Rovereto; cfr. BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 691 [già 1613], f. 108r. Un interessante tariffario a stampa fu mandato dal vescovo Pietro Vigilio Thun nel «Marchesato delle Giudicarie», contenente l’elenco dei «capi» - i medicinali – di cui doveva essere provveduto ogni speziale, segnando con l’asterisco quelli che «dovranno essere sempre preparati, come quelli, che si ravvisano i più efficaci, i più necessarj, ed i più usati nelle Mediche cognizioni»; La situazione sanitaria nelle Giudicarie tra XVIII e XIX secolo, pp. 28 – 37. 42 43 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Bettini, b. XVI, 29 novembre 1771. 44 CONCI, Farmacia italiana nel 500, «Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del Trentino», nn. 1 - 4, 1909, p. 30. BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 691 [già 1613], f. 109r. La libbra o lira era composta da 12 once; l’oncia da 8 dracme o dramme; la dracma da tre scrupoli; R. E. ZUPKO, Italian weights and measures from the Middle Ages to the nineteenth century, Philadelphia, American Philosophical Society, 1981, pp. 108 - 109. 45 L’uso di queste acque distillate dalle piante era amplissimo; ce ne rende un’idea un patto stipulato nell’anno 1777 fra il sig. Giuseppe Fiechi di Sacco e i «nobb. Sigg.ri consorti delle Roggie interiore ed esteriore»: il primo intendeva erigere una ruota sul corso d’acqua che scorreva presso la sua casa posta tra le Campagnole e le Fucine di Sacco, da valersene per distillare nel suo «lavoratojo» «spiriti di melissa et altri». «A questo fine - scriveva egli nella domanda ai consorti - mi sarebbe necessario di levare dalla roza una spinetta d’acqua a null’altro tendente che a bagnare li lambicchi, quale poco sotto rientrerà al suo corso nella roza». I massari delle rogge – il nob. Sig.r Giuseppe Sichart per il corso interiore e il molto ill.re sig.r Niccolò Lorandi per quello esteriore – acconsentivano, a patto che il richiedente s’impegnasse a sottoscrivere un severo capitolato di 9 punti e ad offrire ogni garanzia per l’uso delle acque e il buon mantenimento della roggia stessa. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Bettini, b. XXVIII, 6 dicembre 1777. 46 Notizie su Gottardo Festi e la sua famiglia si trovano, anche se ricostruite secondo lo schema di una “genealogia incredibile” (dal titolo di un’opera di ROBERTO BIZZOCCHI, Genealogie incredibili, Bologna, Il Mulino, 1995), in C. FESTI, Memorie storico-genealogiche della nobile casa Festi del Trentino e più particolarmente dei Festi signori di Bolbeno e conti di Campobruno e di Montepiano, «Giornale araldico», Pisa, 1888, pp. 8 - 34. Raccolta di dati, anche se priva delle pretese “araldiche“ delle precedenti, offre G. BONVICINI nel fascicolo manoscritto dedicato alla stessa famiglia; BCR ACRo: Repertori delle famiglie roveretane, ms. 16.8.14, fasc. 9. 47 107 Per queste notizie cfr. L. DE VENUTO, Processo a Cattarina Donati (1709-1710). Un caso di santità affettata nella diocesi di Trento, U.C.T., Trento 2001, pp. 211 - 216. 48 49 V. supra, nota 18. 50 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. VIII, 12 novembre 1709, ff. 161r - 164v. 51 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. IX, 18 maggio 1714, ff. 165r - 167r. La letteratura su questo favoloso elettuario è davvero sterminata; seguirne le linee principali vuol dire percorrere la storia della farmacia e della farmacologia di parecchi secoli; mi limito pertanto a segnalare le annotazioni che ad esso dedica G. CONCI in id., Pagine di storia della farmacia, Milano, Edizioni Vittoria, 1934, pp. 147- 149; v. inoltre G. OLMI, Farmacopea antica e medicina moderna. La disputa sulla Teriaca nel Cinquecento bolognese, pp. 197 - 246. 52 53 V. infra, p. 118 n. 84. DE VENUTO, Processo a Cattarina Donati, pp. 67, 80; per il diploma nobiliare, AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Pietro Rinaldo Manzoli, b. XIV, 30 ottobre 1712. 54 55 BCR ACRo; ms. 58.3 (14). 56 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. X, 18 aprile 1718. 57 Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Battista Mascotti, b. V, 29 aprile 1730, ff. 35r - 41r. 58 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Antonio Mascotti, b. II, 21 giugno 1742, ff. 37r - 41r. 59 AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Domenico Antonio Givanni, b. IV, 7 luglio 1753, ff. 148r - 150v. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Costa Bartolomeo di Raossi in Vallarsa, b. V, 7 ottobre 1760, ff. 329r 357v; i libri occupano i ff. 351r - 353v del fascicolo. 60 Nutrita è la letteratura dedicata alla composizione e all’arredo delle spezierie antiche, come numerosi in Italia sono i musei a esse dedicati; mi limito pertanto a segnalare qualche opera: le quattro monografie - Per una storia della farmacia e del farmacista in Italia - pubblicate a Bologna da Skema, 1980 - 1986; C. SERARCANGELI, La spezieria, in Scienza e miracoli nell’arte del ‘600. Alle origini della medicina moderna, Milano Electa, 1998, pp. 38 - 43; 192 - 234. 61 L’uso del termine “chimico” riferito all’ambito del Seicento comporta sempre un rischio di anacronismo, tenendo presente che la scienza oggi indicata con tale termine acquistò lo statuto di disciplina specifica soltanto nel corso del Settecento; cfr. su questo tema le considerazioni svolte da F. ABBRI; id., Problemi di ricerca fisico-chimica nei manoscritti di Redi, in Francesco Redi : un protagonista della scienza moderna. Documenti, esperimenti, immagini, a cura di W. Bernardi e L. Guerrini, Firenze, Olscki, 1999, pp. 3 - 12, part. pp. 3 - 4. 62 63 Cfr. CONCI, Pagine di storia della farmacia, pp. 157 - 165. 64 SIRONI, «Speziale» in, Dizionario di storia della salute, p. 582. La notizia si legge nell’inventario redatto in occasione della cessione in fitto dell’esercizio a Giovanni Battista Torelli; v. supra, nota 1. 65 66 Per la suddivisione della storia della farmacia mi riferisco all’opera del Conci citata in nota 58. Cfr. l’importante studio di A. CORRADI, Le prime farmacopee italiane ed in particolare dei Ricettari fiorentini, comparso a Milano nel 1887 e in seguito più volte ripubblicato in edizioni rivedute o in copie anastatiche. 67 L. BALBIANI, «Manifestare gli occulti segreti della natura». Giovanni Battista Della Porta e la letteratura dei segreti, in Il Rinascimento italiano e l’Europa, Volume quinto, Le scienze, pp. 150 - 161. Su ques’opera cfr. G. PETRELLA, Cerusici, speziali, cartografi, in «Charta. Antiquariato, Collezionismo, Mercato», a. 19 (2010), n. 108, pp. 30 - 35; E. RENZETTI e R. TAIANI, La letteratura dei segreti in alcuni manoscritti trentini «Studi trentini di scienze storiche», 67 (1988), pp. 447 - 473; id., Rimedi inediti: saperi a confronto in una raccolta di segreti del secolo XVII, «Annali di San Michele», a. 1, n. 1 (1988), pp. 34 - 65. 68 Cfr. G. OLMI, Per preservatione, et cura degli huomini. Storia naturale e farmacia nel Rinascimento, «Studi trentini di Scienze Storiche, LXVI (1987), pp. 265 - 289, part. p. 269. 69 Biblioteca provinciale dei cappuccini di Trento, Arc: Memorie istoriche e cronologiche del nostro convento di S. Cattarina di Rovereto dalla sua fondazione sino all’anno 1800 del p. Agostino Zandonati da Rovereto. Continuato poi dal p. Egidio Nicolis di Verona, n° 52. 70 71 Ibidem, n° 53. 108 Un documento comprovante i rapporti conflittuali fra il frate e i medici di Rovereto si trova in BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 688 [già Ar.C. 81.7], ff. 45r - 46v. 72 73 A. CORVI ED E. RIVA, La farmacia monastica e conventuale, Ospedaletto (Pisa), Pacini, 1996. E’ frequente trovare negli inventari descrizioni di botteghe appartenenti a barbieri, dai quali si viene a conoscere quali strumenti essi adoperavano nella loro pratica di “piccola chirurgia”; in quello del quondam Cristoforo, figlio del «magnifico Michele Sorf» roveretano si trovavano, ad esempio, ventose, salassi, ferri da denti, «diversi ferri da chirurgico», etc. Cfr. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Gaspare Tabarelli de Fatis, b. I, 29 luglio 1667. 74 Cfr. R. CIASCA, La cultura farmacista del ‘400, in Raccolta di scritti in onore di Giulio Conci, a cura di A. E. Vitolo, Pisa, Pacini Mariotti, 1953, pp. 113-135, part. pp. 130 - 131. 75 109 011234562 537238095 4201252950 424 88 88094 285 0123145678 35373675 3 84484456 8347 543653475 714783737552558756575!"773878# 77514363$38 3$3! 7713657!181$% 768 8447 786771351753&3"8 788475653477'837 3465447!347146334'$3385251871733(3477163 73147)*63 8715143365"58648 33 75143!75$% 53336587734656636717756588753143544727&367+53 7715135 18467456757185(51 8!5713,4483148!68186354768 84473671437$7750678! 8248 55-5.36!"57671585653654813)/001 018187451581(3482785765465 778153 3837532!13868 37387 303333!465865781765 757! 723131 87456574558 36186683781745 845488657 7 5481875673448573 773 7377$3834313!$35718467786177#5667$748 71823 178177 756 855654755653475!"7123145678 3 8443478 6315434781751563785 75$%!7173381"3318 3787767!678645(38 3783447' 68$3!8143174867!46314734 '71 8457813 3813878& 5377+67525631"7 35 77+$336515373675 7(574871 348 71478373 0678 548$378 63556737813'8136548 "54681 3 5534465 7331$7777'# "5481368 768 8447$31456583785 8232583 363366356563367344313 7 (3433651818433864525187183 3"712314863!83"9::;<=>=:=>?<>@;85<>A<B>?<> C9D=34&546336518E36343F3367+385314348 743 5$71336571838G15 43671545344365465!$3 723145253637H3757475!78525 358137813 37 3 753147!5564763 55585IB=;>B=DJ<B<D?=;>:<=>K;9L=>K=B:>?<AD:=<; 7 M53678N86 8!4554513)OPO5Q8673653876768 84457137233 7781771256737448 "R685 *675$38567368(347465445475455!8657867314547236815 73631757813 37 83447 35363!3673443S828338183133 78S565347$3S365185 7 5435 51867447$38143132518!84635 33!184773 337H 7236354367365468875!5$77534 Q35-778435N7275 7823634831381362518 7O)564381315465T=?<B>DU>VW!6753143 57677 3N71(33148!$3575683147 34471731843"5643 35717546538177 7 ))7 0123152565756890 3313635 375618636531275653326535065 507565365 3563139811563523985703283601356556325020029313 397635 3 65657070650553 52523520063132313 39333952570990205115653263 52023209633378677066585901525658259065 02513223!"#$!"% 65 10932320&109320 '65205655255255 305990023525959532065 3778237565 5(3023 39352(528635095990653130905252508 30 3)56813203(35 3960013 3 5 332506357637655375602 86658239250293139833552 5* &660590313859385 38220963002956025&6330 30 3 '6520639525395+,$+,- 580202305990023525%"6355 31525656305 97(320 5 33260013 09533565920. /012304546789:8;;<47=87>1046 ?0968520206355637063252630 5@593093830 820105552 98775535 601556513963022599359563(3005635303?363 365 30 890 55 7635 3975363A565139665393210301153573 35651386322006230 339820 300506532 5260B597659903260235653$952(8306236556397535823C 37590 5597659953236550252022203263325263D5 085200696303303 513 011535 535 3323069305205 53363 365 305550532 3(3023 513223 65335 5301328606370620 ?6307386 3825520209630 3233630706 330C20503 085 76323752556320013 56075 55705029568035552056323 6395235 3326 0$5 355 3063525201523063 0835 33297136363 32325137706373E65523 533F99635575635985057330631323598 66132099395(3025506332822052860759959689 58025 20965063329518302800069032676590 5 332 335 63 325 555520&85933202523523 5633 995095990 597565931138210201332563 0833209633163366510656 225113532309632029576552029563G8595 902076035255613023756832029020285609556963(3023 513325263 3975(356355 85555859020756073E76(3358209536306 6573E0755551300525 63760 8(3025 382552086052590 363 08H33235999558 5 325639026378283026305352826307760 3205I&66307386325165 85329563 J3022333233282098 3063186 257635 36 0$5 355%5520 382975(356393332 553520655255257769098826339679;478065828563065 595730 38026963(3025K&073(3025 5135523 535 33239370990203265 8930600755205301635 3932103975(33 383826552585 3L 0M253 39980N00122555520!# A560265307300560 3252630 5@5933902076070905763237503530 202630968(3025 555063560013555 359059506(3025 535 3523 3 5233(302556 55932105033255203590653((0B030 596893C 5 !! 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Pag. 74 Tav. 3: Ufficio del Catasto di Rovereto. Catasto del 1830. Dal protocollo delle particelle a. 1860 risultano a nome dei Festi la casa al 310 in Contrada della Crosara e quella al 302 in Contrada di Rialto. Nella prima poteva trovarsi forse la bottega della spezieria...........................................Pag.85 Tav. 4: Museo di Storia naturale, Verona. Modello della farmacia – museo di Francesco Calzolari. Particolare della libreria. Per gentile concessione dell'archivio del Museo di Storia naturale....................................... Pag. 116 142