tette (legge n. 979 del 31 dicembre 1982)

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tette (legge n. 979 del 31 dicembre 1982)
Atti Parlamentari
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tette (legge n. 979 del 31 dicembre 1982),
visto che questa esperienza ha avuto esiti
sfavorevoli sulle zone in cui è stata applicata utilizzando come base di partenza il
modello di protezione attuato ad esempio
in Corsica, visto che allo stato attuale la
suddetta normativa oltre a mettere in difficoltà le zone organizzate turisticamente,
causando diminuzione del flusso turistico e
della nautica da diporto, non riuscirebbe
comunque ad avviare un progetto serio finalizzato alla tutela biologica e alla protezione del mare.
(4-04476)
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
FRASSINETTI. — Al Ministro per i beni
e le attività culturali. — Per sapere –
premesso che:
da tempo a Milano, nel quartiere di
Baggio, la cittadinanza e le associazioni
della zona sono mobilitate affinché venga
restaurato il famoso campanile romanico
del IX secolo della chiesa di Sant’Apollinare che è usurato per la presenza di
parecchie crepe;
il predetto campanile è una delle
pochissime testimonianze delle origini del
romanico in Lombardia, giunta integra
fino ai nostri giorni;
Baggio è un vero e proprio borgo
legato al suo passato indipendente (fa
parte del comune di Milano solo dal 1923)
e la storia del suo campanile e del suo
organo hanno una valenza oltre che storica anche turistica tanto che questo sito
potrebbe entrare a far parte di un percorso turistico-monumentale dell’intero
quartiere insieme al Parco delle Cave, al
Monastero degli Olivetani ed alle ville di
inizio novecento;
i dirigenti del Museo Archeologico
hanno già recentemente effettuato un sopralluogo asserendo che il materiale che
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trattiene i mattoni della torre si sta sbriciolando e che è necessario un immediato
intervento di restauro;
i maggiori quotidiani come il Corriere
della Sera, nelle pagine di cronaca locale,
si sono interessati al caso (vedi articolo del
15 aprile 2007) –:
se questo Ministero sia a conoscenza
delle condizioni precarie in cui si trova
questa opera d’arte;
se comunque intenda intervenire per
contribuire al recupero del campanile e in
caso di risposta affermativa in che termini
e secondo quale tempistica.
(5-01318)
FIANO. — Al Ministro per i beni e le
attività culturali. — Per sapere – premesso
che:
la legge 17 aprile 2003, n. 91, a
seguito delle modifiche apportate dalla
legge finanziaria per il 2007, prevede l’istituzione, a Ferrara, del Museo nazionale
dell’Ebraismo italiano e della Shoah;
la legge istitutiva del Museo dispone
– quale contributo per le spese di funzionamento – un finanziamento a carico
dello Stato di un milione di euro annui;
ai sensi dell’articolo 1, comma 3,
della citata legge, il Museo, per le attività
di ricerca e documentazione scientifica, si
avvarrà della collaborazione della fondazione Centro di documentazione ebraica
contemporanea di Milano, che è l’istituto
con maggiori competenze storiche in materia ed è dotato, tra l’altro, di fondamentali e ricchissime risorse documentali,
quali la biblioteca, la videoteca e l’archivio;
il 2 febbraio 2006, il Governo ha
accolto come raccomandazione l’ordine
del giorno 9/06293/011, a firma dell’on. Di
Teodoro, che impegnava il Governo « ad
erogare direttamente al CDEC, l’istituto
storico nazionale della Shoah in Italia la
cui intensa e qualificata attività di ricerca
e documentazione scientifica – di cui
all’articolo 1, comma 3, della legge 17
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aprile 2003, n. 91 – è fondamentale nella
ricostruzione delle vicende legate alle leggi
antiebraiche e alla Shoah in Italia, un
congruo contributo annuo di euro 250.000,
a valere sul finanziamento annuale al
Museo a carico dello Stato, per la prosecuzione e il completamento delle ricerche
sugli ebrei italiani deportati e su quelli
salvati, e per la predisposizione e l’aggiornamento della documentazione storica e
delle banche-dati informatiche destinate
all’allestimento espositivo del Museo »;
l’esigenza posta dall’ordine del giorno
appare sempre più attuale, vista l’imponente attività svolta dal CDEC, nonostante
le difficoltà finanziarie in cui si dibatte –:
quali iniziative intenda assumere per
garantire al CDEC, in ragione delle sue
meritorie attività, un congruo contributo
annuale, anche nell’ambito del finanziamento ordinario previsto dalla legge n. 91
del 2003 a favore del Museo nazionale
dell’Ebraismo italiano e della Shoah, con il
quale il CDEC stesso è chiamato a collaborare.
(5-01321)
Interrogazione a risposta scritta:
RAMPELLI. — Al Ministro per i beni e
le attività culturali. — Per sapere – premesso che:
nell’agosto del 1986 il signor Defendente Santivetti, mentre effettuava dei lavori di movimento terra presso una campagna di Palombara Sabina (Roma), rinveniva due statue di epoca romana dall’ingente valore (Eirene e Zeus);
entro ventiquattro ore dal ritrovamento, lo scopritore ed il proprietario del
terreno presentarono a norma di legge una
regolare denuncia presso i carabinieri del
luogo e successivamente venne richiesto,
tramite un legale, il cosiddetto « premio di
rinvenimento »;
a tutt’oggi, dopo più di vent’anni, la
Soprintendenza ed il Ministero competenti
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non sono in grado di valutare la suddetta
richiesta, rispondendo agli interessati in
maniera alquanto evasiva;
nel settembre del 2006 il Ministro in
indirizzo ha firmato un accordo bilaterale
con il prestigioso Museum of Arts di Boston al fine di far rientrare in Italia le
opere di grande valore che si trovano
impropriamente negli Stati Uniti;
con questo accordo il Ministero intende inaugurare una serie di scambi e di
cooperazione internazionale con gli Stati
Uniti allo scopo di ridurre i traffici illeciti
di opere d’arte;
il capolavoro prestato al Museo di
Boston per avere in cambio la statua di
Vibia Sabina – ora esposta a Villa Adriana
nell’ambito di una delle più importanti
mostre dell’anno – e di due preziosi vasi
del IV secolo A.C. trafugati a Cerveteri
negli anni settanta è proprio la statua
dell’Eirene trovata a Palombara dal signor
Santivetti;
dal momento che il Ministero – grazie a questa statua – è riuscito ad avere
indietro dal Museo di Boston delle importanti opere d’arte, è facile supporre che il
valore dell’Eirene sia stato definito e ciò in
contrasto con quanto affermato dalla Soprintendenza secondo cui ancora non esiste una stima di tale opera;
a giudizio dell’interrogante la vicenda in esame dimostra come la strategia approntata dal Ministero nella lotta
ai traffici clandestini delle opere d’arte
non è ancora supportata da una politica
di incentivazione nei confronti di chi
rinviene le opere ed onestamente ne fa
denuncia;
nel gennaio 2007 l’architetto Fabiola
Santivetti, cugina dello scopritore, si è
recata presso la Soprintendenza in via
Pompeo Magno per visionare gli atti relativi alla pratica in questione ai sensi
della legge n. 241 del 1990, ma la richiesta
di accesso ha dato esito negativo;
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da quel momento è iniziata per gli
interessati una vera e propria odissea: i
responsabili dell’ufficio, ogni volta che
sono stati contattati, rispondono che non
hanno avuto il tempo di esaminare la
pratica, che manca della documentazione,
che il tribunale di Tivoli ha smarrito il
fascicolo, che la Questura ha smarrito la
denuncia, che il Ministero vuole del tempo
eccetera –:
per quali motivi non sia stato riconosciuto alcun premio di rinvenimento
dopo più di vent’anni;
se non ritenga opportuno intervenire
con urgenza presso la Soprintendenza
competente per risolvere le inadempienze
e le lungaggini burocratiche riguardanti il
caso in questione;
in che tempi e in che modo intenda
attribuire al signor Santivetti il giusto
riconoscimento previsto dalla legge, dopo
che il Ministero ha beneficiato del ritrovamento dell’opera recentemente utilizzata
come merce di scambio per ottenere importantissime opere d’arte ora esposte in
mostre di grande richiamo.
(4-04452)
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COMUNICAZIONI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il
Ministro delle comunicazioni, per sapere –
premesso che:
nell’aprile del 2006 un consistente
numero di aziende ubicate a Sandrà di
Castelnuovo del Garda, in provincia di
Verona, operanti in diversi settori denunciarono pubblicamente la mancanza di
copertura del servizio di collegamento telematico attraverso la rete ADSL, con
l’invito al Sindaco del predetto Comune,
nonché alle associazioni di categoria e
all’azienda fornitrice del servizio: Telecom
Italia, di provvedere all’attivazione della
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rete ADSL, considerato ormai uno strumento tecnologico indispensabile, soprattutto per le imprese;
la tecnologia ADSL consente una navigazione internet ad alta velocità, un
risparmio di tempo notevole rispetto ad un
normale collegamento, oltre ad una connessione immediata con linea telefonica
libera;
i piani aziendali di copertura del
servizio ADSL messi in atto da Telecom
Italia dovrebbero privilegiare le aree del
territorio italiano economicamente più
redditizie e di minore complessità realizzativa, stando a quanto dichiarato dallo
stesso management aziendale in diverse
occasioni;
ciononostante a distanza di un anno,
Telecom Italia non ha ancora provveduto
all’attivazione del sistema ADSL nell’area
industriale predetta, la cui necessità risulta quanto mai urgente in quanto numerose aziende del predetto Comune
hanno l’esigenza sempre più pressante di
utilizzare gli strumenti informatici al massimo delle loro potenzialità –:
quali iniziative urgenti, nell’ambito
delle proprie competenze intenda intraprendere per rimediare ai disservizi predetti e quali azioni intenda intraprendere
nei confronti della Telecom Italia, al fine
di sollecitare la stessa azienda a provvedere all’attivazione del sistema di rete
ADSL nella zona indicata in premessa.
(2-00673)
« Fratta Pasini ».
Interrogazione a risposta in Commissione:
LOCATELLI. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che:
i cittadini, le associazioni e le istituzioni locali della provincia di Bergamo
continuano a lamentare gravi e continui
disservizi nel recapito della corrispondenza ed agli sportelli postali;
l’azienda Poste Spa non ha dato, sin
ad ora, risposte idonee per il migliora-