mito da sfatare o da confermare?

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mito da sfatare o da confermare?
Jenny Kaeser
TAB2
Aprile 2009
MITO DA SFATARE O DA CONFERMARE?
Abstract: Con questa ricerca ho voluto provare a dimostrare o
sfatare il mito che afferma che il piede è lungo come l’avambraccio.
Per fare ciò ho raccolto i dati necessari (lunghezza del piede e
lunghezza dell’avambraccio), elaborandoli poi su di un foglio di
calcolo, utilizzando i grafici a dispersione. Con l’utilizzo del
coefficiente di correlazione ho potuto concludere che esiste una
correlazione tra queste due precise misure.
Obiettivo: Dimostrare e confermare (o sfatare) un famoso detto
popolare, il quale dice che la lunghezza del piede é uguale alla
lunghezza dell’avambraccio.
Metodo: Per la raccolta dei dati, che mi sono serviti per elaborare
ed arrivare ad una conclusione per il mio obiettivo, ho usato un
metodo molto semplice. Mi sono munita di un metro da sarta e sono
andata a casa di parenti ed amici a chiedere se potevo misurargli
piede e avambraccio. Ovviamente spiegandogli che si trattava di un
lavoro di ricerca che dovevo fare per scuola. Una volta avuto il
consenso, ad ogni persona ho misurato la lunghezza del piede destro
in centimetri e dell’avambraccio destro sempre in centimetri. Di ogni
persona mi sono annotata le due misure, l’età e il sesso. In questa
raccolta di dati sono state prese in considerazione tutte le fasce
d’età, dai 4 ai 92 anni. I valori sono stati arrotondati al centimetro.
Fig 1. A sinistra è rappresentato un disegno di una pianta di un piede, a destra
un disegno di un braccio. Le frecce indicano i punti in cui sono state prese le
misure. Per il piede le misure si intendono dal tallone alla punta dell’anulare. Per
l’avambraccio invece, dall’incavo interno del braccio (dove inizia l’avambraccio)
fino alla fine del polso.
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Risultati: Una volta aver terminato di raccogliere tutti i dati, che in
totale sono risultati 30, li ho elaborati utilizzando un foglio di calcolo.
Innanzitutto li ho ordinati in una tabella in base all’età. Ho stabilito
18 anni come età minima adulta. Ho creato dei grafici che
correlassero i dati delle misure dei piedi con le misure degli
avambracci, su di una linea di tendenza. Questo per vedere quanto i
dati si avvicinassero alla linea. Quando i valori sono più vicini alla
linea, significa che tra i valori delle due misure (piede e avambraccio
) c’è una certa correlazione. Più la distanza è grande più la
correlazione è distante.
Successivamente ho fatto calcolare al programma il coefficiente di
correlazione (indicato sul grafico con la lettera R). R è un valore che
può assumere valori tra -1 e 1, il cui risultato indica quanto le due
variabili (in questo caso le due misure di piede e avambraccio) sono
correlate tra di loro. Se il valore è > 0 significa che le variabili sono
correlate positivamente tra loro. Se il valore è < 0 significa che le
due variabili sono correlate negativamente, se infine il valore
risultasse =0 significa che le variabili non sono correlate tra loro, ma
indipendenti. Il foglio di calcolo indica però il coefficiente di
correlazione così: R2. Quindi per trovare R, bisogna semplicemente
fare la radice quadrata di R2.
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Figura 2: In questo grafico sono rappresentati tutti i dati delle 30 persone
ordinati secondo l’età. Sull’asse delle ascisse sono rappresentate le misure dei
piedi in centimetri, mentre sull’asse delle ordinate le misure in centimetri delle
lunghezze degli avambracci. R2 è 0,859, quindi il coefficienze di correlazione R =
0,926. Si può quindi iniziare a supporre che esiste una correlazione tra queste
due misure biometriche.
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Figura 3: In questo grafico sono rappresentati soltanto i valori dei bambini (<18
anni). Si può notare che, in questo caso, il coefficiente di correlazione R =
0,722.
Figura 4: In quest’ultimo grafico invece, sono rappresentati soltanto i valori degli
adulti (> 18 anni). In questo caso, il coefficiente di correlazione R = 0,887.
Discussione: Dall’osservazione dei risultati del grafico principale
(Differenza delle lunghezza di tutti), si può constatare che c’è una
certa correlazionetra tra la lunghezza del piede e la lunghezza del
braccio. Questo perché il valore del coefficiente di correlazione è
molto vicino a 1.
Dal grafico sui risultati dei bambini si può dedurre che questa
correlazione non è molto stabile durante la crescita. Anche se le
differenze non sono enormi. Il coefficiente di correlazione è
comunque più vicino a 1 che a 0.
In conclusione posso affermare che il mito è confermato e
dimostrato, perché esiste effettivamente una correlazione tra queste
due parti del nostro corpo umano.
Bibliografia:
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Siti internet:
18.04.2009,
http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_correlazione_di_Pearson
18.04.2009, http://www.ba.infn.it/~zito/museo/des148.html
Altro:
Dispense di metodologia del docente Claudio Naiaretti.
Dispense di metodologia del docente Giovanni Togni.
Allegati:
1. Foglio di calcolo contente tutti i dati raccolti e la loro elaborazione.
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