I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI

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I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI
I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI
(…)Il progetto del Dott. Jay Giedd, alla divisione di psichiatria infantile del National Institute of Mental
Health di Bethesda, Maryland ha lo scopo di determinare come si sviluppa il cervello dall’infanzia
all’adolescenza e fino alla prima età adulta.
Giedd, 43 anni, ha dedicato gli ultimi tredici anni ad esplorare la testa di 1800 bambini ed adolescenti
usando la Risonanza Magnetica ad alto potenziale (RMI). Per ogni volontario egli crea uno specifico album
fotografico facendo foto istantanee RMI ogni due anni, registrando così i dati su come si conforma e cresce il
cervello. Giedd ha iniziato facendo ricerche sull’origine dei disturbi da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e
dell’autismo, ma presto ha scoperto che si sa così poco su come si sviluppa il cervello che è impossibile capire
dove possono sorgere problemi.
Prima degli studi fatti da Giedd e collaboratori all’UCLA di Harvard, dal Neurological Institute di Montreal
e da una dozzina di altri istituti, la maggior parte degli scienziati riteneva che il cervello fosse un prodotto
praticamente finito dal momento in cui un ragazzo raggiunge i 12 anni. Non solo sembrava che il cervello
raggiungesse la sua dimensione completa, spiega Giedd, ma “in molta letteratura psicologica, tornando indietro
fino allo psicologo Jean Piaget, lo stadio più alto sulla scala dello sviluppo cognitivo, quello delle operazioni
formali, si verifica a 12 anni.”
Gli studi di Giedd hanno dimostrato ciò che ogni genitore di un teenager sa: non solo il cervello
dell’adolescente è lontano dall’essere maturo, ma sia la sostanza grigia che che quella bianca sono sottoposte ad
estesi cambiamenti strutturali ben oltre la pubertà. “ Quando abbiamo iniziato” dice Giedd,, “ avevamo pensato di
controllare ragazzi fino a 18 o 20 anni. Se dovessimo scegliere oggi probabilmente andremmo fino a 25 anni. Ora
che gli studi RMI hanno aperto una finestra sullo sviluppo cerebrale, i ricercatori stanno tentando di capire se i
cambiamenti fisiologici di recente scoperti possano giustificare i comportamenti degli adolescenti così familiari ai
genitori: esplosioni emozionali, sfida temeraria del rischio, infrazione delle regole, ecc. Alcuni esperti ritengono
che i cambiamenti strutturali individuati nel cervello degli adolescenti possano spiegare l’insorgenza di importanti
malattie mentali come la schizofrenia ed il disordine bipolare. Queste malattie di solito iniziano nell’adolescenza
e contribuiscono ad elevare il tasso di suicidi tra gli adolescenti.
Inoltre, il comportamento incontrollato un tempo attribuito alla “tempesta ormonale” inizia ad essere visto
come l’effetto di due fattori: sì la produzione abbondante di ormoni, ma anche la carenza dei controlli cognitivi
necessari per un comportamento maturo.
Negli ultimi anni, Giedd ha spostato la sua attenzione sui gemelli. Sebbene la maggior parte dello sviluppo
cerebrale sembra seguire un piano prestabilito che cambia a seconda di quanto programmato nei geni, altri più
sottili cambiamenti nella materia grigia riflettono l’esperienza e l’ambiente. Seguendo i gemelli, che partono con
programmazione genetica identica o, nei gemelli diovulari, simile, ma che poi divergono poiché la vita li porta su
strade diverse, egli spera di controllare separatamente l’influenza della natura genetica da quella dell’ambiente di
crescita. In definitiva, egli spera di scoprire di scoprire, per esempio, che il progetto di Anthony Mann di
diventare pilota e quello del gemello Brandon di studiare legge porteranno a differenze cerebrali che siano
registrabili con i futuri esami RMI. Il cervello, più di ogni altro organo, è il luogo dove l’esperienza diventa
carne.(…)
“L’RMI “ puntualizza Giedd” ha reso possibile esaminare ragazzi sani perché non richiede l’uso di
radiazioni. ( Prima dell’invenzione dell’RMI lo sviluppo del cervello era studiato usando soprattutto cadaveri).
Ciascuno dei ragazzi è esaminato tre volte. Il primo esame è un rilevamento veloce che dura un minuto, il
secondo dura due minuti ed il terzo dura 10 minuti alla massima risoluzione. Giedd controlla come appare il
cervello in sezione trasversale sullo schermo di un computer. La macchina scandisce 124 strati ciascuno sottile
come una moneta. Al computer occorreranno 20 ore per elaborare le immagini, ma l’interpretazione è fatta da
esseri umani dice Giedd. “ Il cervello umano è ancora il migliore nel controllo dei campioni.”dice con meraviglia.
LE PROSPETTIVE
Il cervello cresce molto poco nel corso dell’infanzia. Da quando un bambino ha 6 anni il suo cervello ha le
dimensioni dal 90 al 95% di quelle dell’adulto. Un dato acquisito è che nasciamo forniti della maggioranza dei
neuroni che il nostro cervello potrà mai avere, ma questi sono di meno di quelli che avevamo quando eravamo
ancora nell’utero di nostra madre. Gli essere umani raggiungono la massima densità cerebrale fra il terzo ed il
Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della
prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG).
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sesto mese di gestazione- il periodo di culminazione dell’esplosiva crescita neuronale prenatale. Durante i mesi
finali prima della nascita, il nostro cervello subisce una drammatica riduzione durante la quale le cellule cerebrali
non necessarie sono eliminate. Molti neuroscienziati ora credono che l’autismo sia il risultato di una insufficiente
o anomala distruzione di cellule cerebrali nel periodo prenatale.
Ciò che gli studi a lungo termine di Giedd hanno documentato è che c’è una seconda ondata di
proliferazione seguita da una riduzione che si verifica più tardi nell’infanzia e che la parte critica finale di questa
seconda ondata avviene nella tarda adolescenza. Al contrario dei cambiamenti prenatali, questo incremento e
decremento neurale altera non il numero delle cellule nervose, ma il numero delle connessioni, o sinapsi, tra di
esse. Tra i 6 e i 12 anni di età i neuroni crescono più fitti, ciascuno facendo dozzine di connessioni con altri
neuroni e creando nuove vie per gli impulsi nervosi. La densità di tutta questa materia grigia- i neuroni ed i loro
dendriti- è massima quando le ragazze hanno circa 11 anni ed i ragazzi 12 e mezzo, momento in cui è in atto una
seria ondata di recisione di connessioni. Il processo di rarefazione della materia grigia prosegue al tasso dello
0,7% circa all’anno e si arresta all’inizio dei 20 anni. Nello stesso tempo, la sostanza bianca del cervello si
infittisce. La sostanza bianca è composta dalle guaine lipidiche di mielina che avvolgono gli assoni e, come
l’isolante su di un filo elettrico, rendono la trasmissione dei segnali nervosi più veloce e più efficiente. Per ogni
anno che passa ( forse fino ai 40 anni) le guaine mieliniche si ingrossano, come gli anelli di accrescimento di un
albero. Durante l’adolescenza, dice Giedd, riassumendo il processo, “ si hanno nel cervello meno connessioni ma
più veloci.” Il cervello diventa una macchina più efficiente, ma c’è una contropartita: probabilmente perde
qualcosa della sua primitiva capacità di apprendimento e della sua abilità di recupero dai traumi.
Molti scienziati credono che la distruzione delle connessioni sia guidata sia dal corredo genetico che dal
principio “ se non si usa si perde”. Il neuroscienziato Gerld Edelmann vincitore di un premio Nobel ha descritto
quel processo come “ darwinismo neurale”- la sopravvivenza delle sinapsi più adatte (o più usate). Come si
trascorre il proprio tempo può essere il fattore discriminante. La ricerca mostra, ad esempio, che esercitarsi al
pianoforte velocemente aumenta i neuroni nelle regioni cerebrali che controllano il movimento delle dita. Gli
studi sui taxisti di Londra, che devono memorizzare tutte le strade della città, mostrano che essi hanno un
insolitamente grande ippocampo, una struttura coinvolta nella memoria. La ricerca di Giedd dimostra che il
cervelletto, che coordina sia le attività mentali che quelle fisiche, è particolarmente influenzata dall’esperienza,
ma egli ammonisce che è ancora prematuro sapere propriamente che cosa guida le fasi di proliferazione-recisione
di sinapsi. Egli spera che i suoi studi sui gemelli aiuteranno a rispondere a tali domande.”Stiamo controllando ciò
che mangiano, come passano il loro tempo ( si tratta di videogames o sport ?). Ora viene il bello” egli dice.
Indipendentemente da come un determinato cervello si trasforma, il suo sviluppo procede a stadi, in
generale da dietro in avanti. Alcune delle regioni cerebrali che raggiungono per prime la maturità- attraverso le
fasi di proliferazione e recisione- sono quelle della parte posteriore del cervello che mediano il contatto diretto
con l’ambiente controllando le funzioni sensoriali come la vista, l’udito, il tatto ed i processi spaziali. Le
successive sono le aree che coordinano quelle funzioni: la parte del cervello che vi aiuta a sapere dov’è
l’interruttore della luce nel vostro bagno anche se non riuscite a vederlo nel mezzo della notte. L’ultima parte del
cervello a subire la recisione sinaptica e ad essere conformata alle sue dimensioni adulte è la corteccia
prefrontale, sede delle cosiddette funzioni esecutive- pianificazione, individuazione delle priorità, organizzazione
del pensiero, soppressione degli impulsi, valutazione delle conseguenze delle proprie azioni. In altre parole,
l’ultima parte del cervello a crescere è la parte capace di decidere.
“Gli scienziati ed il senso comune generale avevano attribuito ai cambiamenti ormonali le cattive decisioni
prese dagli adolescenti” dice Elisabeth Sowell, una neuroscienziata UCLA che ha condotto un’esemplare
indagine RMI sullo sviluppo del cervello.” Ma una volta che abbiamo iniziato a mappare dove e quando
avvengono i cambiamenti del cervello abbiamo potuto dire: aha, la parte del cervello che rende i teenager più
responsabili non ha ancora finito di maturare”.
LA TEMPESTA ORMONALE
Gli ormoni, tuttavia, rimangono una parte importante della storia del cervello degli adolescenti: proprio
all’età in cui il cervello passa dalla proliferazione alla recisione di fibre, il corpo subisce l’assalto ormonale della
pubertà. (La ricerca dimostra che i due eventi non sono strettamente correlati poiché lo sviluppo del cervello
procede secondo tabella anche se un ragazzo raggiunge la pubertà prima o dopo). Per anni gli psicologi hanno
attribuito le emozioni intense e fiammanti ed il comportamento imprevedibile degli adolescenti a questo ingorgo
biochimico. E la nuova ricerca aggiunge a questa idea ulteriore supporto. Alla pubertà le ovaie ed i testicoli
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iniziano ad immettere estrogeni e testosterone nel flusso sanguigno, stimolando lo sviluppo del sistema
riproduttivo, causando la crescita dei peli nelle ascelle e nell’inguine, provocando sfoghi della pelle,e dando al
corpo la forma adulta. Allo stesso tempo gli ormoni testosterone-simili rilasciati dalle ghiandole surrenali iniziano
a circolare. Le recenti scoperte mostrano che questi ormoni sessuali adrenalici sono estremamente attivi nel
cervello dove si attaccano ai recettori dappertutto ed esercitano un’influenza diretta sulla serotonina ed altri
neuromediatori che regolano l’umore e l’eccitabilità. Gli ormoni sessuali sono attivi in modo particolare nel
centro emozionale del cervello, il sistema limbico. Questo crea “ un accendino delle emozioni” dice il dott.
Ronald Dahl, psichiatra all’Università di Pittsburgh. Non solo fa in modo che le sensazioni raggiungano più
facilmente il punto culminante, ma anche che gli adolescenti tendano a cercare situazioni in cui possono
lasciar correre liberamente le loro emozioni e passioni. “Gli adolescenti sono
attivamente alla ricerca di
esperienze che creino emozioni intense” dice Dahl. “È un indizio molto importante che ci sia una relazione
tra un certo particolare ormone ed il cervello che contribuisce al desiderio del brivido, di sensazioni forti, di
eccitazione.”
Questa ricerca del brivido può essersi evoluta per promuovere l’esplorazione, il desiderio di lasciare il nido
per cercarsi la propria strada ed il partner. Ma in un mondo dove le auto veloci, le droghe illegali, le bande
e le relazioni pericolose sono un richiamo, anche questo mette l’adolescente a rischio.
È così specialmente perché le regioni cerebrali che mettono un freno al comportamento a rischio ed impulsivo
sono ancora in costruzione. “ Le parti del cervello responsabili di comportamenti come la ricerca di sensazioni
si stanno attivando in grande stile nell’età vicina alla pubertà” dice lo psicologo
Laurence Steinberg
dell’Università di Temple. “ Ma le parti responsabili dell’esercizio del giudizio stanno ancora maturando lungo
tutto il corso dell’adolescenza. Così abbiamo questa sfasatura tra il momento in cui le strutture cerebrali spingono
i ragazzi ad affrontare i rischi nella prima adolescenza e quello in cui sono attivate le strutture che permettono
di pensare prima di agire. È come accendere il motore di un automobile senza un autista capace di guidare.”
LE DECISIONI SCIOCCHE
Sempre di più gli psicologi come Steinberg stanno tentando di collegare i modelli familiari del
comportamento imprevedibile degli adolescenti alle nuove scoperte sull’evoluzione della loro struttura cerebrale.
Non sempre è facile farlo. “ Con ogni probabilità, il comportamento cambia perché il cervello sta cambiando, egli
dice. “ Ma questo è una piccola parte di un grande salto”. Un mezzo efficace per fare questo salto è la risonanza
magnetica ad alto potenziale funzionale ( fRMI). Mentre la RMI ordinaria rivela la struttura del cervello, la fRMI
mostra in tempo reale l’attività cerebrale mentre i soggetti stanno compiendo attività assegnate.
All’ospedale Mc Lean di Belmont, Massachussets, la neuropsicologa Deborah Yurgelun-Todd ha compiuto
una serie elegante di esperimenti fRMI in cui sia a ragazzi che ad adulti era richiesto di identificare le emozioni
espresse in fotografie di volti. “Nell’eseguire questo compito”, ella dice,” i ragazzi ed i giovani adolescenti fanno
forte affidamento sull’amigdala,una struttura nei lobi temporali associata alle reazioni emotive e viscerali. Gli
adulti fanno meno uso dell’amigdala e più del lobo frontale, una regione associata alla pianificazione ed al
giudizio. Mentre gli adulti fanno pochi errori nel riconoscere le foto, i ragazzi al di sotto dei 14 anni tendono a
fare errori. In particolare essi identificano le espressioni di paura come di rabbia, confusione o tristezza. Seguendo
gli stessi ragazzi anno dopo anno Yurgelon –Todd è stata in grado di verificare la maturazione del loro modello di
attività cerebrale e della loro capacità di giudizio. La fisiologia del cervello immaturo, ella ritiene, può spiegare
perché gli adolescenti così frequentemente interpretano male i segnali emozionali vedendo rabbia ed ostilità dove
non esiste. Le dichiarazioni degli adolescenti (“ quel docente mi odia!”) possono essere meglio capite in questa
luce.
All’Università di Temple, Steinberg ha studiato un altro tipo di capacità giudicante: il riconoscimento del
rischio. In un esperimento con un gioco di simulazione della guida egli studia adolescenti ed adulti quando
decidono se passare ad un semaforo giallo. Entrambi i gruppi di soggetti, ha scoperto, compiono scelte sagge
quando giocano da soli. Ma nel gioco di squadra i teenager cominciano a scegliere più rischi in presenza degli
amici, mentre i soggetti di età superiore ai vent’anni non mostrano alcun cambiamento nel loro comportamento.
“ Con questo sistema” dice Steinberg” abbiamo dimostrato che le differenze di età nel prendere decisioni e nel
dare giudizi possono manifestarsi in condizioni emotivamente scatenanti o che hanno un alto impatto sociale.”
“ La maggioranza dei crimini giovanili”, egli dice,” sono commessi da ragazzi in bande.
Altri ricercatori stanno scoprendo come la propensione adolescenziale verso l’assunzione senza inibizioni
del rischio spinga i teenager a sperimentare droghe ed alcool. Tradizionalmente gli psicologi hanno attribuito
questa tendenza alla pressione dei pari, all’attrazione che la novità esercita sui teenager ed al loro prepotente
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desiderio di perdere le inibizioni sessuali. Ma i ricercatori hanno sollevato la possibilità che i rapidi cambiamenti
nelle aree cerebrali ricche di dopamina possano essere un fattore aggiuntivo che rende i teenager vulnerabili agli
effetti stimolanti ed additivi delle droghe e dell’alcool. La dopamina, il mediatore chimico cerebrale coinvolto
nella motivazione e nel rinforzo del comportamento, è particolarmente abbondante ed attiva negli anni
dell’adolescenza.
Perché è così difficile far alzare un adolescente dal divano per lavorare su quel saggio assolutamente
importante per il college? Si potrebbe incolpare il loro immaturo nucleus accumbens, una regione nella corteccia
frontale che dirige la motivazione a cercare ricompense. James Bjork al National Institute on Alcohol Abuse and
Alcoholism di Bethesda nel Mayland, ha usato il fRMI per studiare la motivazione in un gioco d’azzardo di sfida.
Ha scoperto che gli adolescenti hanno meno attività in questa zona rispetto agli adulti. “ Se gli adolescenti hanno
un deficit motivazionale, questo può significare che essi sono inclini ad adottare comportamenti che hanno un
fattore di eccitazione notevolmente elevato oppure un fattore di sforzo notevolmente basso od ancora una
combinazione di entrambi.” Suona familiare? Bjork ritiene che il suo lavoro possa produrre valide lezioni per i
genitori e per la società. “ Quando i genitori presentano delle proposte, qualunque cosa possano fare per dare più
enfasi agli effetti positivi immediati sarà più efficace”, egli dice. Per persuadere un adolescente a smettere di bere,
per esempio, egli suggerisce di mettere l’accento su qualcosa di immediato e tangibile- il pericolo di essere
espulsi dalla squadra di football, per esempio,- piuttosto che su un futuro da barbone.
Persuadere un adolescente ad andare a letto e ad alzarsi ad orari ragionevoli è completamente un'altra
questione. Questo genere di decisione ha più a che fare con la ghiandola pineale (epifisi) che sta alla base del
cervello che con il lobo frontale. Quando la notte si avvicina e la luce del giorno diminuisce, la ghiandola pineale
produce melatonina, una sostanza chimica che segnala all’organismo di iniziare a prepararsi al sonno. Gli studi di
Mary Carskadon alla Brown University hanno dimostrato che occorre più tempo perché si alzi il livello di
melatonina negli adolescenti che nei bambini più giovani o negli adulti, a parità di esposizione alla luce o ad
attività stimolanti. “ Il programma cerebrale per l’inizio del periodo notturno è più lento” ella spiega.
PROBLEMI DI RECISIONE
Le nuove scoperte sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti hanno stimolato ogni sorta di questioni e teorie
sull’insorgenza delle malattie mentali infantili e dei disordini cognitivi. Alcuni scienziati ora ritengono che
l’ADHD e la sindrome di Tourette, che si manifesta tipicamente nel momento in cui un bambino raggiunge i 7
anni di età, possono essere correlate al periodo di proliferazione cerebrale. Sebbene entrambe le malattie abbiano
radici genetiche, la rapida crescita del tessuto cerebrale nella prima infanzia, specialmente nelle regioni ricche di
dopamina, “ può creare la base per l’aumento delle attività motorie e dei tic nervosi”, dice il dott. Martin Teicher,
direttore della ricerca di biopsichiatria dello sviluppo al McLean Hospital. “Quando inizia la fase di recisione
delle fibre nervose nell’adolescenza, spesso si vedono i sintomi diminuire”:
La schizofrenia, d’altro canto, fa la sua comparsa all’incirca nel momento in cui nella corteccia prefrontale
sono sfoltite le sinapsi. “ Molti hanno ipotizzato che la schizofrenia sia dovuta ad un’anomalia in questo processo
di recisione” dice Teicher. “Un’altra ipotesi è che la schizofrenia abbia un’origine prenatale molto precedente,
che diventa manifesta quando il cervello riduce le connessioni”. Gli studi RMI hanno dimostrato che mentre
l’adolescente medio perde circa il 15% della sua materia grigia corticale, quelli che sviluppano la schizofrenia ne
perdono il 25%.
CHE COSA DEVE FARE UN GENITORE?
(…)È chiaro (…) che ci sono implicazioni della nuova ricerca per genitori, educatori e legislatori.
Alla luce di quanto si è appreso, sembra alquanto arbitrario che la società americana abbia deciso che un
giovane, ragazzo o ragazza, sia pronto per guidare un’auto a 16 anni, per votare ed arruolarsi nell’Esercito a 18 e
per bere alcool a 21 anni. Giedd dice che la miglior stima di quando il cervello è veramente maturo è 25 anni,
l’età in cui negli USA si può noleggiare un’auto”.(…) Ora che esiste l’evidenza scientifica che il cervello
adolescente non è molto abile, alcuni studiosi di legge ed avvocati di ragazzi negli USA sostengono che i ragazzi
al di sotto dei 18 anni di età mai dovrebbero essere trattati da adulti e dovrebbero essere esenti dalla pena di
morte. L’anno scorso, in una dichiarazione ufficiale che riassumeva lo stato della ricerca attuale sul cervello
adolescente, l’American Bar Association invitava i legislatori di tutti gli stati a bandire la pena di morte per i
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minorenni. “ Per ragioni sociali e biologiche” recita la dichiarazione” gli adolescenti hanno crescente difficoltà a
prendere decisioni mature ed a capire le conseguenze delle loro azioni.”
La maggior parte dei genitori, naturalmente, sa questo istintivamente. Inoltre, è utile imparare che il
comportamento adolescenziale non è solo una questione di capriccio o determinazione consapevole a farvi
impazzire- sebbene anche questi possono essere elementi presenti. “ È in atto un dibattito su quanto controllo
cosciente possiedano i ragazzi”, dice Giedd, che ha per figli quattro teenager con cui allenarsi. “ Si può dire loro
di comportarsi bene o di andarsene, ma fare sbagli è parte delle modalità con cui il cervello cresce bene”.
Potrebbe essere più utile aiutarli a costruire ciò di cui il loro cervello ancora è carente fornendo ordine,
organizzando il loro tempo, guidandoli nelle decisioni difficili (anche quando fanno resistenza) ed applicando le
virtù genitoriali testate da tempo: la pazienza e l’amore.
DENTRO IL CERVELLO ADOLESCENTE
Il cervello è sottoposto a due grandi momenti di
crescita nel suo sviluppo, uno nel grembo
materno e il secondo dall’infanzia attraverso
l’adolescenza quando l’organo matura per tappe
veloci e battute d’arresto in una sequenza che
parte dalla parte posteriore del cervello verso la
parte frontale.
CORPO CALLOSO
Ritenuto coinvolto nella capacità di risolvere
problemi e nella creatività, questo fascio di fibre
nervose collega gli emisferi destro e sinistro del
cervello.
Durante l’adolescenza, le fibre nervose si
infittiscono ed elaborano l’informazione con
efficienza sempre più elevata.
CORTECCIA PREFRONTALE
Chiamata anche l’area del secondo pensiero
sobrio, è l’ultima parte del cervello a maturareil che può essere la ragione per cui gli
adolescenti si cacciano spesso nei guai.
Collocata proprio dietro la fronte, la corteccia
prefrontale cresce durante gli anni della
preadolescenza e poi si restringe al momento in
cui le connessioni nervose si diradano durante
l’adolescenza.
GANGLI DELLA BASE
Più estesi nelle femmine che nei maschi, questa parte del cervello agisce come un segretario per la corteccia prefrontale ,
aiutandola a scegliere la priorità tra le informazioni. I gangli della base e la corteccia prefrontale sono strettamente connessi:
quasi contemporaneamente accrescono le connessioni nervose tra i propri neuroni e poi le diradano. Quest’area del cervello è
attiva anche nei movimenti motori piccoli e grandi, così può essere importante per gli adolescenti sperimentare la musica e
gli sport mentre essa sta crescendo.
AMIGDALA
Questo è il centro emozionale del cervello, sede delle sensazioni primitive come la paura e la rabbia. Nell’elaborare
l’informazione emozionale, gli adolescenti tendono a fare affidamento in modo più forte sull’amigdala. Gli adulti dipendono
di più dalla razionale corteccia prefrontale, una parte del cervello che non è ancora sviluppata negli adolescenti. Questo può
spiegare perché gli adolescenti spesso reagiscono più impulsivamente degli adulti.
CERVELLETTO
A lungo si è ritenuto che giocasse un ruolo nella coordinazione motoria, ma quest’area può anche regolare certi processi del
pensiero. Più sensibile all’influenza dell’ambiente che al corredo ereditario, il cervelletto supporta le attività e gli
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apprendimenti più elevati come la matematica, la musica e le capacità relazionali avanzate. La nuova ricerca mostra che esso
cambia pesantemente durante l’adolescenza, aumentando il numero dei neuroni e la complessità delle loro connessioni. Il
cervelletto è l’unica parte del cervello che continua a crescere molto fino all’inizio dei 20 anni.
IL CERVELLO NEL TEMPO
La materia grigia decresce quando il cervello matura. Nella figura quindici
anni di sviluppo sono compressi in 5 immagini che mostrano uno slittamento
dal rosso (meno maturo) al viola (più maturo).
PROLIFERAZIONE DI
CONNESSIONI NERVOSE..
Dall’età di 11 anni per le
ragazze e di 12 e mezzo per
i ragazzi, i neuroni nella
parte frontale del cervello
hanno formato migliaia di
nuove connessioni. Nel
corso dei pochi anni
successivi la maggior parte
di queste saranno recise.
E RECISIONE
Le connessioni che sono
usate e rinforzate-le vie
coinvolte nel linguaggio, per
esempio- saranno
rafforzate, mentre quelle che
non sono usate si
estingueranno.
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