CIAK, SI GIRA! - Sardegna Turismo

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CIAK, SI GIRA! - Sardegna Turismo
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Le spiagge da film
CIAK, SI GIRA!
Capolavori per il grande schermo e sceneggiati tv, commedie e tragedie,
epopee avventurose e spy-story: la “settima arte” ha pescato a piene
mani nei tesori del litorale sardo, perfette scenografie per pellicole memorabili
Giancarlo Deidda
DI LELLO CARAVANO
Veduta della spiaggia di
cala Luna, una delle più
fascinose del golfo di
Orosei, sulla costa nordorientale della Sardegna.
La fama di cui gode ormai
da decenni è in larga
parte merito di Travolti
da un insolito destino
nell’azzurro mare d’agosto,
pellicola firmata nel 1974
da Lina Wertmuller.
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Q
Giancarlo Deidda
uando Gennarino Carunchio e la bionda
“bottana industriale” naufragarono su
quella spiaggia meravigliosa, la Sardegna turistica
fu travolta da un improvviso benessere. Sì, è vero,
nella finzione cinematografica quella era un’isola
forse caraibica, ma tutti sapevano che Giancarlo
Giannini, rude marinaio, e Mariangela Melato, bella
“sciura” milanese, in realtà erano sbarcati nel cuore
della selvaggia Ogliastra, nella perla del golfo di
Orosei: cala Luna, regina delle spiagge. Lina Wertmuller lo aveva scelto con cura quel set. La regista
era rimasta estasiata dal mare verde e cobalto, dai
colori, dalla linea bianca di ciottoli con il fiume, dagli oleandri rosa, dai grottoni. Con il Supramonte alle spalle, una quinta ideale per un film culto. Era il
1974. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare
d’agosto sbancò i botteghini
dei cinema. Ma fu un successo
IL SET DI
anche nei botteghini delle vaVILLASIMIUS
canze. Non solo per cala Luna.
Villasimius vista
Tutta la Sardegna fece ciak,
da Torre del Giunco.
Sul litorale di questa
perché il traino come promoperla paesaggistica,
zione turistica fu notevole.
a sud dell’isola, fu
allestito il set di La
Tanto è vero che due anni docalda vita (1964), film
po, nel 1976, il set fu rimontadi Florestano Vancini
to nello stesso angolo di paracon Catherine Spaak
e Gabriele Ferzetti
diso. Ancora cala Luna, ancora
come protagonisti.
un naufragio. Il regista Sergio
Gli attori si muovono
Corbucci giocò la carta della
tra le scenografie
naturali della zona,
caricatura e della parodia con
come lo stagno di
un esilarante Paolo Villaggio e
Nottèri (in alto a
sinistra nella foto).
una bellissima Zeudi Araya,
nei panni succinti di Venerdì,
che si aggiravano in un fantastico scenario di calette, scogli, mare, macchia mediterranea nel divertente Signor Robinson, mostruosa storia d’amore e di avventure. Tante risate. E tante grazie per la promozione. La Sardegna selvaggia catturò anche l’attore genovese che ha inventato Fracchia e Fantozzi. “Ho
conosciuto un’isola magica”, disse Villaggio. “Non
solo il mare ma anche un interno meraviglioso, con
gli inebrianti profumi della macchia e i cespugli di
rosmarino selvatico alti due metri”.
Spiagge da cartolina. Spiagge da film. Prima c’erano stati tanti spaghetti-western, e una Sardegna
che al cinema raccontava soprattutto storie di pastori, di banditi e di codici d’onore, da Amedeo
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Archivio Storico del Cinema/AFE
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Gianmario Marras
Nazzari a Ugo Tognazzi. Ora è
DESERTO
il mare a dominare. Pubbliciz“IN ROSA”
zato, come set ideale, persino
Qui a destra: il mare
davanti alla “spiaggia
sul sito on-line della Regione
rosa” di Budelli, la
Sardegna, che esalta l’ampiù conosciuta delle
isole dell’arcipelago
biente isolano come una sorta
della Maddalena;
di grande studio cinematol’arenile è oggi chiuso
grafico all’aperto.
ai turisti con l’intento
di ripristinare la
Sardegna selvaggia e inconcolorazione originaria
taminata come un’isola deserche l’ha reso unico. Il
ta. Lo stereotipo evidenteregista Michelangelo
Antonioni ambientò
mente funziona. E stimola la
qui alcune scene di
fantasia di registi e produttoDeserto rosso (1964),
il suo primo film a
ri. Pochi anni dopo Travolti…,
colori. Sopra: Monica
fu nientemeno che Francis
Vitti e Antonioni sul
Ford Coppola, il regista del
set del film, Leone
d’Oro al Festival del
Padrino, a finanziare un film
Cinema di Venezia.
campione ai botteghini: Black
Stallion. Storia dell’amicizia
fra il dodicenne Alec e lo splendido purosangue nero Black, un rapporto che comincia e si sviluppa,
anche qui, su un’isola deserta, guarda caso dopo un
naufragio dal quale il ragazzo si salva per miracolo
aggrappandosi al dorso dell’animale. Nel film di
Carroll Ballard (1979) buoni sentimenti, emozione,
avventura e natura si fondono. Il paesaggio è di
prim’ordine. Le spettacolari cavalcate di Black si
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Archivio Storico del Cinema/AFE
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LA NAUFRAGA
MADONNA
Gianmario Marras
svolgono nello scenario di Piscinas, la spiaggia della mariA sinistra: atmosfere
na di Arbus dominata dalle
tropicali a cala Cartoe,
imponenti dune color d’oro,
arco sabbioso protetto
regno di cervi e ginepri. I paeda due promontori a
nord di Cala Gonone.
saggi, oggi come quasi trenLa popstar Madonna
t’anni fa, sono superbi: silenscelse di persona la
zio, meravigliosi colori al traspiaggia per il remake
di Travolti da un
monto, suggestivi esempi di
insolito destino... della
archeologia mineraria che si
Wertmuller. Il film,
che andò nelle sale
ammirano arrivando da Moncon il titolo di Swept
tevecchio e Arbus fino alla
away (2001), fu un
magia di Ingurtòsu e Nafiasco al botteghino.
Sopra: Madonna
racàuli, i vecchi borghi abbansul set con Adriano
donati dai minatori.
Giannini, figlio di
Ma il mare sardo come set fu
Giancarlo Giannini,
indimenticabile
scoperto anni prima da due
mattatore nella prima
maestri del cinema italiano.
versione del film.
Nel primo film a colori di Michelangelo Antonioni, Deserto rosso, fu immortalata
Budelli, la perla dell’arcipelago della Maddalena,
spiaggia-mito, una delle più fotografate (e saccheggiate) dell’isola per i suoi granelli rosa dovuti alla
frantumazione di un microrganismo, la Miniacina
miniacea. Oggi l’arenile della piccola isola, gioiello
del parco nazionale, è superprotetto (si può ammirare solo dalla barca o da terra): un sacrificio necessario per farla tornare splendente come un tempo. Come la si vede in quella lunga sequenza finale del
film del regista ferrarese, girato nel 1964, con Monica Vitti (che sogna appunto la fuga verso una spiaggia completamente deserta) e Richard Harris.
Il mare sardo incantò anche Florestano Vancini.
Stesso anno di Deserto rosso, il 1964. Non i paradisi
galluresi ma la perla del sud dell’Isola – Villasimius – per La calda vita, con una giovane Catherine Spaak, Fabrizio Ferzetti, Fabrizio Cappucci e
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Fotografie di Gianmario Marras
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Jacques Perrin. In una bella
LE STORIE
casa con vista mozzafiato sul
DEL POETTO
mare e lo stagno di Nottèri,
A destra: il Poetto, la
spiaggia di Cagliari;
nella grande duna di sabbia
si estende per quasi
che divide la spiaggia di Siotto chilometri dalla
collinetta della Sella
mius, fu allestito il set che
del Diavolo fino al
spaziava in un ambiente non
litorale della vicina
ancora sommerso dall’invaQuartu Sant’Elena.
Sopra: lo scrittore
sione di villette e vacanzieri.
Massimo Carlotto
Di quei giorni resta la testifotografato al Poetto;
monianza dello sceneggiatore
il litorale della città
sarda fa da scenografia
Marcello Fondato: “Non credo
a Il fuggiasco (2003),
di aver visto da nessun’altra
pellicola che il regista
Andrea Manni ha
parte una spiaggia con i gratratto dal suo libro.
nelli così fini e bianchi”.
Ma sbarcarono anche le
spie e i cattivi di turno. Nel 1968 la Costa Smeralda
affascinò anche il mitico 007 (nelle vesti di Roger
Moore): La spia che mi amava, con Barbara Bach, dedicò alcune scene alle perle galluresi, le spiagge di
Cala di Volpe, tra grandi hotel e mondanità. Persino
la televisione in bianco e nero degli anni Sessanta si
innamorò di un angolo suggestivo di Gallura: cala
Spinosa, nei pressi di Capo Testa, a Santa Teresa di
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Massimo Ripani/Simephoto
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SCENOGRAFIE DI ROCCIA
Sopra: la roccia dell’elefante a cala di Volpe, in Costa
Smeralda, mecca del turismo più raffinato e chic. Anche Roger
Moore fece qui il suo bagno di mondanità in Agente 007La spia che mi amava, decimo film della saga di James Bond.
Sotto: cala Spinosa, angolo suggestivo di costa gallurese
vicino a capo Testa. Negli anni Sessanta ospitò alcune riprese
dello sceneggiato televisivo in bianco e nero A come Andromeda.
Giancarlo Deidda
Gallura, ospitò alcune riprese dello sceneggiato A
come Andromeda, con Paola Pitagora e Luigi Vannucchi. Una pennellata alla riviera catalana la riservò Nanni Moretti, che dedicò la sequenza finale
del suo secondo “film-diario”, Aprile, alle Bombarde, la più famosa spiaggia di Alghero, col Lazzaretto e Maria Pia: il regista-attore si allontana tenendo
per mano il figlio di un anno.
Il mare e le spiagge di Villasimius sono stati il set
anche del recente Cinque per due del regista francese François Ozon, che ripercorre la storia di una
coppia a ritroso, dal divorzio al fidanzamento. Storie di amori, in latino e in versione gay, per un singolare film di Derek Jarman, Sebastiane (1976), con
musiche di Brian Eno e danze falliche di Lindsay
Kemp. Vicenda girata a cala Domestica (Buggerru),
bella cala che si apre alla fine di un fiordo dominato
da una torre spagnola. Una spiaggia legata profondamente all’epopea mineraria. Fino agli anni Quaranta del secolo scorso un trenino trasportava il
piombo e lo zinco che venivano caricati sulle navi –
le famose bilancelle – dirette a Carloforte. Bisogna
tornare indietro nel tempo, al 1965, per trovare un
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Giancarlo Deidda
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DA JARMAN A MORETTI, A CIASCUNO LA SUA LOCATION
Gianmario Marras
Sopra: cala Domestica si apre la strada verso il mare al termine di un fiordo, dominato da una torre spagnola. Derek Jarman
vi girò Sebastiane (1976), curioso film recitato in latino che ha per protagonisti otto soldati dell’antica Roma, confinati
qui dall’imperatore Diocleziano. Sotto: la spiaggia delle Bombarde, la più frequentata di Alghero, è stata utilizzata da
Nanni Moretti per la sequenza finale di Aprile (1998); il regista-attore si allontana tenendo per mano il figlio Pietro.
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Gianmario Marras
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film di fantascienza, Due più cinque di Pietro Francisci, ambientato a S’Archittu, rocce quasi lunari e
mare trasparente nel litorale di Cuglieri, sulla costa
oristanese. “Il mondo del cinema si accorse che a
due passi da Roma era possibile creare un set naturale”, dice Sergio Naitza, critico cinematografico
dell’Unione Sarda, “dove si potevano trovare scenari
perfetti per ambientare storie di solitudine, avventura, trame esotiche, giocando sull’aspetto selvaggio e selvatico dell’Isola, anche se spesso era una
Sardegna poco riconoscibile. Di recente registi sardi
hanno saputo sfruttare il paesaggio unico legandolo
a una radice, all’identità dell’isola”.
Viene da pensare subito a Salvatore Mereu e al
suo Ballo a tre passi, il bel film di tre anni fa premiato dalla critica al Festival del Cinema di Venezia. Indimenticabile ed emozionante
il primo episodio, dedicato alTUFFI “VIP”
la scoperta del mare da parte
A CALA FUILI
Cala Fuili, ultima
di un gruppo di ragazzi, al
caletta della costa di
battesimo dei tuffi tra le dune
Cala Gonone prima
di Porto Pino, nel litorale suldelle grotte del Bue
Marino. È una delle
citano, al confine con le spiagspiagge più belle
ge di Teulada, terra di guerre
della costa orientale
sarda, chiusa da
simulate, proibita al turismo.
imponenti falesie
Allo stesso mare è dedicato il
bianche verticali.
recente Piccola pesca, opera di
Nelle sue acque si
tuffò anche Claudia
Enrico Pitzianti, che racconta
Schiffer, a cui fu
la protesta dei pescatori del
affidata una piccola
Sulcis contro le esercitazioni
parte in Swept away
(2001) di Guy Ritchie.
militari. Il Poetto, la bella
spiaggia di Cagliari ferita da
uno scellerato ripascimento, si ritrova in Pesi leggeri, film di Enrico Pau sui sogni di gloria e d’amore
di due giovani pugili, e nel Fuggiasco di Andrea
Manni, tratto dal libro che Massimo Carlotto dedica
alla sua latitanza.
Ma eccoci alla scena finale, all’ultimo ciak. Sardegna, esterno giorno: ancora un naufragio. Protagonista nientemeno che Madonna. L’attrice e star del
pop riuscì a convincere il marito Guy Ritchie a girare nel 2001 un remake di Travolti da un insolito destino..., che andò nelle sale col titolo di Swept away. Il
suo partner era Giannini junior, Adriano figlio di
Giancarlo. “Sono stata io a proporre a mio marito il
film in questi luoghi affascinanti, ho amato moltissimo il film di Lina Wertmuller”, disse Madonna. I
set? Tutto il meglio che si possa incontrare sulla costa orientale. Oltre cala Luna, anche cala Fuili, ultima caletta della costa di Cala Gonone prima delle
grotte del Bue Marino, dove si tuffò anche un’ammirata Claudia Schiffer, a cui fu riservata una piccola
parte nel film. Ma anche cala Cartoe, una lingua do-
rata chiusa da due promontori, estreme propaggini
del Supramonte di Dorgali: quello a sud è di calcare
bianco, quello a nord di basalto scuro. “Travolti 2” fu
un clamoroso fiasco al botteghino, il paragone con
l’originale proprio non reggeva. Chi ne usciva trionfatrice era ancora la Sardegna. Quelle spiagge, da
tempo meta di popolosi arrembaggi più che di avventurosi naufragi, portano qualche cicatrice provocata dal turismo di massa ma non hanno cambiato
volto. Sono ancora “da film”. ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■