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26/6/2015
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Certi politici e certi giudici non sanno di che parlano - Rai News
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SALUTE
BUFALE E LEGGI
CERTI POLITICI E CERTI GIUDICI NON
SANNO DI CHE PARLANO
esistono le leggende metropolitane, il passaparola, le false informazioni che viaggiano in
rete. Ma il problema specifico dell’Italia è anche di molti politici e giudici che prendono
decisioni scientifiche senza sapere di cosa stanno parlando. Colloquio col prod. Silvio
Garattini, Direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri
24 giugno 2015 - Prof. Garattini nel campo della ricerca farmacologica ci sono bufale vere e proprie
che circolano in rete, come il bicarbonato che cura il cancro o il siero dello scorpione blu. Si è fatta
un'idea di chi abbia interesse ad illudere persone peraltro gravemente malate? Perché lo fanno?
Credo che si debba fare una netta distinzione fra “leggende metropolitane” che nascono per caso e che si
diffondono facilitate da social networks attraverso internet, e le “bufale” che derivano da persone oppure
organizzazioni che hanno specifici interessi economici. Appartengono probabilmente alle prime l’estratto
di scorpione blu che veniva fornito gratuitamente e il bicarbonato che cura il cancro. Appartengono alle
seconde Stamina e molti dei test che legano determinate funzioni quali i gruppi sanguigni al tipo di
alimentazione che giovi alla salute.
La reazione del pubblico è comprensibile perché spesso la disperazione costringe a considerare anche
soluzioni irrazionali, ma probabilmente sarebbe meno frequente se vi fosse più cultura scientifica nella
formazione scolastica dove la cultura riconosciuta è solo quella letteraria-filosofica-giuridica.
Ci sono poi le "buone notizie per i topi", la diffusione entusiastica da parte di laboratori o
ricercatori anche prestigiosi di studi e scoperte allo stato più che embrionale: non si illudono i
malati anche in questo modo?
E’ vero che spesso anche i ricercatori anticipano troppo frequentemente risultati che sono solo preliminari
o sperimentali illudendo in questo modo chi soffre. Purtroppo c’è una pressione psicologica, anche da
parte dei Ministeri competenti a produrre qualcosa che dia immediatamente benefici dimenticando che
un ruolo della scienza è produrre “conoscenza”, un bene inestimabile che è poco considerato nella
dominante mentalità consumistica.
C'è anche la pubblicità, a volte troppo "ottimista" rispetto alle potenzialità di certi prodotti: dalle
creme di bellezza che promettono lifting naturali e sparizione di rughe agli integratori contro
stanchezza o per la memoria....
La pubblicità è parte integrale del consumismo e perciò usa tutti i mezzi possibili per aumentare le vendite
di qualsiasi prodotto. Tipico esempio è la pubblicità degli integratori alimentari, prodotti che servono
prevalentemente a ….. chi li vende e per cui gli italiani spendono miliardi ogni anno. Manca nel nostro
Paese un Jury che censuri la pubblicità ingannevole.
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Silvio-Garattini-intervista-politici-a27060e7-eaed-4229-b617-245ea9cc52b4.html?print
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26/6/2015
Certi politici e certi giudici non sanno di che parlano - Rai News
In Italia abbiamo vissuto fascinazioni collettive rispetto a metodiche che la scienza mondiale aveva
subito bollato come bufale, dal siero Bonifacio alla cura Di Bella al metodo Stamina a cui lei ha
accennato: perché "abbocchiamo" tanto facilmente a queste promesse che pure ci viene spiegato
essere campate sul nulla? C'è un problema anche legislativo, se un magistrato può addirittura
costringere con una sentenza un ospedale ad infonderle, a carico del sistema sanitario nazionale?
Abbocchiamo facilmente perché manca una cultura scientifica che renda i cittadini capaci di spirito critico.
Nostra caratteristica, a differenza di altri Paesi, è che qualsiasi “bufala” non si ferma nella strada, ma arriva
a prese di posizione dei partiti, della politica, del Parlamento, della magistratura dove spesso tutti vogliono
diventare protagonisti anche se non sanno di cosa parlano. I casi Di Bella e Stamina hanno fatto
tristemente ridere il mondo. Ricercatori affermati e Premi Nobel hanno fallito rispetto ad un Parlamento
che ha deciso di fare sperimentazioni cliniche senza avere alcuna base scientifica. Si deve ahimé
concludere che in Italia è più facile fare la sperimentazione sull’uomo rispetto alla sperimentazione
animale.
Quali sono le qualità che un ricercatore serio deve avere e coltivare, per non esporsi al rischio si
innescare una bufala?
Occorre sempre grande umiltà. Sapere che le nostre conoscenze non sono mai definitive ma
continuamente sottoposte a critica. E’ importante tener sempre presente che si deve distinguere ciò che
aumenta la conoscenza rispetto a ciò che può giovare alla salute dell’ammalato. Operare con senso di
responsabilità e con grande rispetto nei confronti di chi soffre e può essere illuso da informazioni
sbagliate. Tenere sempre un “tono” basso sapendo che i mass-media tendono comunque ad amplificare
ogni notizia.
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