PROVA: Glock 41 e Glock 42

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PROVA: Glock 41 e Glock 42
PROVA: Glock 41 e Glock 42
PROVA: Glock 41 e Glock 42
La famosa azienda austriaca ha presentato le pistole semi-automatiche Glock 41 calibro .45
ACP e Glock 42 calibro 9 Corto allo SHOT Show di quest'anno - ed ALL4SHOOTERS.COM ha
avuto l'opportunità di sottoporre entrambi i modelli ad un intenso battesimo del fuoco
Tino Schmidt - Foto di Uli Grohs e Michael Schippers - Traduzione e adattamento di Pierangelo Tendas
Articolo disponibile anche in altre lingue
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PROVA: Glock 41 e Glock 42
Ormai da tempo tutto il mondo − con particolare riguardo agli Stati Uniti − accoglie ogni volta con grande
interesse le novità lanciate dalla Glock Ges.m.b.H. di Deutsch-Wagram, azienda nei dintorni di Vienna
. Non è un caso: le Glock sono senza dubbio le pistole più popolari e diffuse in tutto il mondo, ed avendo
recentemente sfondato il tetto dei 10 milioni di armi prodotte, l'azienda austriaca si colloca decisamente
tra le più prolifiche di tutti i tempi. E tra quelle che più fanno "tendenza": in previsione di quello che si
annuncia come un clamoroso successo commerciale della nuova subcompatta Glock 42, un'importante
produttrice americana di munizioni ha annunciato un significativo ampliamento della sua linea di
caricamenti calibro .380 ACP.
Dall'alto in basso: Glock 41 calibro .45 ACP e Glock 42
calibro 9 Corto
Glock 41 calibro .45 ACP
Il carrello allungato − che ospita una canna da 13 centimetri e mezzo di lunghezza con rigatura poligonale
− e ben 400mm di passo di rigatura caratterizzano la Glock 41, l'ultimo ritrovato dell'azienda di DeutschWagram che fa da "sorellona" ai già noti modelli Glock 34 calibro 9mm (9x21mm IMI per l'Italia) e Glock 35
calibro 40 Smith & Wesson, lanciate già a partire dal 1998 in base alle specifiche e ai regolamenti della
USPSA (la federazione USA di tiro dinamico sportivo), con una linea di mira più lunga ed una migliore
distribuzione del peso, pensate appunto per attirare la clientela dei tiratori sportivi. Non includiamo nel
novero le altre "Longslide" della Glock − per la precisione i modelli Glock 17L calibro 9mm e Glock 24
calibro 40 Smith & Wesson con canna da 152mm − in quanto la loro produzione è cessata già da qualche
anno.
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La Glock 41 è di tre millimetri più sottile della Glock
21, quì posta a confronto
La Glock 42 a confronto con un'altra subcompatta
della casa austriaca -- la Glock 26 calibro 9mm: la
differenza d'ingombro è evidente
Sulla Glock 41 è presente un carrello di foggia più sottile, il cui Design (ovviamente in versione ridotta!) è
stato implementato per la prima volta sulla compatta Glock 30S calibro 45 lanciata l'anno scorso: dai
28,5mm di spessore delle Glock 21 e Glock 30 si passa a 25,5mm − cosa che non solo giova all'estetica ma
riduce le masse in movimento all'atto dello sparo, migliorando la controllabilità generale.
La bilancia, del resto, non mente: il lungo carrello della Glock 41 pesa appena 398 grammi, contro i 472
grammi di quello della "normale" Glock 21; una riduzione di 72 grammi, dunque, peraltro funzionale a
migliorare l'affidabilità e la sicurezza dell'arma nell'uso dei caricamenti meno vivaci.La linea di mira della
Glock 41 − ovvero la distanza tra la mira anteriore e quella posteriore − si attesta sui 195mm di lunghezza,
18mm in più rispetto a quella della Glock 21.
L'esemplare da noi provato presentava la classica mira posteriore fissa tipica dei modelli Glock da
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difesa/servizio, ma per i lotti futuri già si parla di una sostituzione "di fabbrica" con una mira posteriore
regolabile.
La caratteristica meno "sportiva" della Glock 41 è sicuramente lo scatto, che resta quello tipico in "azione
sicura" dell'azienda austriaca: sull'esemplare che abbiamo provato, il suo peso si collocava sui 3200
grammi. Chi volesse "customizzare" la propria Glock 41 per gli impieghi competitivi, vorrà dunque
prendere in considerazione l'idea di alleggerire il peso dello scatto, o di farlo fare da un armaiolo
qualificato: fortunatamente questi non mancano, così come non mancano le componenti di ricambio
Aftermarket per chi intenda procedere da solo. È importante tuttavia ricordare che la maggior parte degli
inceppamenti per mancato innesco sulle Glock si verificano proprio su modelli con scatto alleggerito, che
possono avere dei problemi con gli inneschi più "duri".
Ancora un confronto: le Glock 41 e Glock 42 viste dal
basso
Il fusto polimerico è del più recente tipo Gen.4 SF ("Generation 4, Small Frame"), caratterizzato da linee
più sottili rispetto a quelle delle Glock 21 delle precedenti generazioni; tra le sue caratteristiche peculiari,
annoveriamo dorsalini per l'impugnatura intercambiabili con estensione posteriore a coda di castoro ("
Beavertail") di diverse taglie, in modo da meglio adattarsi non solo a tiratori con mani di diverse
dimensioni, ma anche agli stili e alle tecniche di tiro più personali.
L'impugnatura, tuttavia, resta spessa almeno 32 mm, cosa che rende la Glock 41 più adeguata all'impiego
da parte di tiratori dalle mani di dimensioni medie o grandi.
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La porzione di carrello che protrude dall'estremità del
fusto della Glock 41 presenta i bordi smussati, tipici da
arma da tiro
Per i più sfegatati Fan delle polimeriche della casa austriaca − ed in particolare per chi apprezza il loro
peculiare scatto in azione sicura − la Glock 41 rappresenta di certo un'interessante New Entry sul mercato
delle pistole semi-automatiche calibro .45 per il tiro tattico/operativo e per impieghi speciali. Di sicuro,
almeno per i tiratori europei, il suo impiego d'elezione sarà quello sportivo, in particolar modo sui campi
di tiro dinamico, anche se la capacità del caricatore di soli 13 colpi potrebbe risultare penalizzante
rispetto ai 15 colpi o più offerti da modelli direttamente concorrenti, seppure in calibro minore, offerti
anche dalla stessa Glock. Il prezzo indicativo al pubblico proposto dal distributore italiano − la Bignami
S.p.A. di Ora (BZ) − si attesta sugli 812 Euro: per una volta inferiore alla media del resto d'Europa, dato che
sul mercato tedesco la stessa arma costa più o meno 840EUR.
Glock 42 calibro .380 ACP (9 Corto)
Con la caduta, nel 2013, dell'Illinois − ultimo baluardo proibizionista − e pur con tutte le restrizioni più o
meno rigide (anche più di quanto non lo siano in alcuni paesi europei!) che sono in vigore in alcune
giurisdizioni, ad oggi tutti e 50 gli Stati USA prevedono per i loro cittadini la possibilità di richiedere, e
vedersi riconosciuta, una licenza per il porto occulto d'arma da fuoco a scopo difensivo. Recentemente,
inoltre, in tutti gli Stati Uniti si è avuta un'impennata delle richieste di porto d'arma difensivo da parte di
donne e persone in età legale minima (Nota: occorrono 21 anni, e non 18, per richiedere un porto d'armi per
difesa personale negli USA!); il risultato è stato un Revival delle armi tascabili in calibro 9 Corto, con
decine di nuovi modelli proposti ed andati a ruba sin dal 2008. Basti pensare che all'epoca della prima
introduzione sul mercato della sua compattissima LCP calibro .380, la Ruger si vide in pochi giorni
sommersa di ordinativi che di fatto prenotarono in blocco l'intera produzione di due anni.
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Le dimensioni... contano: la Glock 42 calibro 9 Corto è
stata pensata principalmente per il porto occulto
Non è dunque una sorpresa se anche Glock abbia deciso di produrre un nuovo modello in calibro 9 Corto.
Come tutti sappiamo, non si tratta di un calibro esattamente nuovo. Ufficialmente denominato "9mm
Browning-Court" dal CIP e conosciuto soprattutto come .380 ACP in nord America, il 9 Corto è stato
concepito da John Moses Browning e lanciato sul mercato nel 1912. Nel corso degli anni è stato
commercializzato sotto diverse denominazioni: 9mm Browning Short, 9mm Pistolen-Patrone 400(h),
9mm M.34, .380 C.A.P.H., 9mm Kurz DWM 540, .380 Auto Webley, .38 Colt Auto Hammerless e .380
(9mm) Auto. Nei paesi dell'ex-blocco comunista, il 9 Corto rappresenta ancora − assieme al 9x18mm PM,
o 9mm Makarov che dir si voglia − la munizione commerciale più diffusa, essendo adeguata per potenza e
pressioni sviluppate all'impiego di armi dal Design semplice, con chiusura labile a massa.
Lo smontaggio da campagna della Glock 42 calibro 9
Corto (.380 ACP)
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Per motivi legali, le Glock 42 dedicate al mercato
statunitense sono prodotte in loco e marchiate di
conseguenza
Calibro 9 Corto: la reinvenzione della ruota...?
La Glock stessa non è nuova alla produzione di armi in calibro 9 Corto: già nel 1995 l'azienda austriaca
lanciò infatti la Glock 25, versione calibro .380 ACP della semicompatta Glock 19, pensata per la vendita in
alcuni paesi dell'America centrale e del sud America, dove ancora oggi il 9 Corto rappresenta il calibro da
pistola semi-automatica più alto legalmente disponibile sul mercato civile. Nel 1996 fu invece il turno
della Glock 28, una subcompatta con impugnatura di dimensioni ridottissime alimentata da un caricatore
bifilare da dieci colpi. Paradossalmente, questi due modelli sono più comuni in Europa che non negli USA,
in quanto il rapporto tra dimensioni e calibro non consente loro di guadagnare sufficienti "Punti" nella
tabella di valutazione del BATFE che, in base al Gun Control Act del 1968, permette o meno la
distribuzione sul mercato civile statunitense di pistole prodotte all'estero.
Neanche la cortissima Glock 42 sarebbe legalmente distribuibile sul mercato USA, se venisse importata
direttamente dall'Austria; per risolvere tale problema, l'azienda di Deutsch-Wagram ha allestito le linee di
produzione per questo modello anche presso la branca statunitense con sede a Smyrna, nello Stato della
Georgia. Questi esemplari si caratterizzano per la presenza della dicitura "USA" sul carrello, al posto di
"Austria".
La Glock 42 calibro 9 Corto è l'arma più corta, sottile e
leggera mai prodotta dall'azienda austriaca
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PROVA: Glock 41 e Glock 42
La Glock 42 calibro 9 Corto è l'arma più corta, sottile e
leggera mai prodotta dall'azienda austriaca
Il mercato americano ha accolto il lancio della Glock 42 con entusiasmo, con un impressionante volume di
prenotazioni all'alba della sua prima presentazione, che ha stupito persino l'azienda stessa, abituata a
ricevere un "caldo benvenuto" ogni volta che lancia un nuovo prodotto.
Con un peso a vuoto di circa 390 grammi ed ingombri veramente minimi − quindici centimetri e mezzo di
lunghezza, 10,6 centimetri d'altezza ed appena 23mm di spessore − la Glock 42 è un autentico "campione
tascabile"; basata sui precedenti modelli subcompatti di casa Glock (le già citate 25 e 28), la nuova G42
presenta una solida chiusura a massa ed un caricatore monofilare da sei colpi calibro 9 Corto.
Con l'aggiunta di un ulteriore colpo in canna, la Glock 42 risulta comodissima da portare anche nella
controversa posizione dello "Appendix Carry", molto popolare soprattutto negli USA per chi usi armi
difensive subcompatte, pur offrendo da uno a due colpi in più rispetto ad un normale revolver calibro .38
Special con canna da due pollici, ovvero il tipo d'arma più comune per questo tipo e questa modalità di
porto.
Il disegno del fusto, in particolar modo la Texture grippante dell'impugnatura, rimanda a quello dei
modelli Glock Gen.4, con due sostanziali differenze: la Glock 42 manca della rotaia per accessori sotto il
Dust Cover e non offre la possibilità di sostituire il dorsalino dell'impugnatura. Al suo interno, troviamo la
tipica molla di recupero telescopica in due parti impiegata da tutte le pistole Glock; lo scatto presenta un
peso piuttosto elevato, circa 3885 grammi (oltre 3,8 chili), un po' eccessivo forse perché si tratta di un
modello di primissima produzione. Il prezzo in Italia si attesta sui 514,00EUR.
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GLOCK
SCHEDA TECNICA
GLOCK 41
EUR 812,00
Produttore
Distributore
Modello
Tipologia
Calibro
Funzionamento
Glock Ges.m.b.H.
www.glock.com
Bignami S.p.A.
www.bignami.it
Glock 41
Pistola semi-automatica ad impiego sportivo
.45 ACP
Chiusura geometrica a corto rinculo di canna (sistema Browning modificato Glock)
Scatto
Azione sicura Glock (doppia azione costante con controgrilletto di sicurezza)
Sicura
Nessuna esterna -- tripla sicura automatica (brevetto Glock)
Capacità
Canna
Mire
Lunghezza totale
Peso
Materiali
Note
Prezzo
13 colpi in caricatore amovibile bifilare a presentazione singola
135 mm, rigatura poligonale destrorsa, passo di 400 mm
Fisse con riferimenti bianchi
226 mm
695 gr. a vuoto
Acciaio inossidabile brunito, polimero
Dorsalini dell'impugnatura intercambiabili, tre diverse taglie
812,00EUR consigliato al pubblico
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"Longslide" di grosso calibro per la competizione e
l'impiego tattico: ecco la Glock 41 calibro .45 ACP
Al tiro con le Glock 41 e 42
Dato che la Glock 41, come i precedenti modelli 34 e 35, è una "Longslide", l'abbiamo provata al tiro di
precisione sui 25 metri, in appoggio su un Rest, utilizzando quattro caricamenti di fabbrica e due diverse
tipologie di munizioni ricaricate, con un peso oscillante tra gli 85 e i 230 grani.La buona notizia: nessun
malfunzionamento è stato registrato né con la Glock 41, né con la Glock 42, nell'arco di tutti i 300 colpi
della sessione di tiro, anche se il peso dello scatto di oltre tre chili non ha reso esattamente semplice il
lavoro dei Tester che cercavano di ottenere rosate quanto pià possibile strette.
Glock 41 calibro .45 ACP in smontaggio da campagna
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Il blocchetto di chiusura della Glock 41: ancora una
volta, si segue pedissequamente il consolidato
schema Glock
L'impiego di una tacca di mira posteriore da 3,5mm rispetto a quella standard di 3,7mm comporta che
anche sulla Glock 41, pur coi suoi 19 centimetri e più di linea di mira, l'immagine delle mire allineate sia
esattamente la stessa della Glock 21... cosa che non consente alla mira posteriore di risaltare granché, e
rende un po' difficoltoso l'allineamento e l'acquisizione del bersaglio.
Il caricamento artigianale preparato con 5 grani di polvere Hodgdon Titegroup e con una palla Hornady
TAP da 200 grani ha sortito i migliori risultati in fatto di precisione, con una rosata di 41mm d'ampiezza; a
seguire, abbiamo potuto realizzare una rosata da 56mm d'ampiezza con le GECO JHP da 230 grani ed una
da 58mm con munizioni Remington FMJ, sempre da 230 grani. Tutto sommato, la media dell'ampiezza
delle rosate con la Glock 41 si situa sui 64 millimetri.
Dimensioni importanti, quelle della Glock 41 calibro
.45 ACP
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Dimensioni importanti, quelle della Glock 41 calibro
.45 ACP
Oltre al vantaggio dell'asse della canna basso, che consente di mantenere il rilevamento entro livelli
accettabili, la nuova Glock 41 offre anche il vantaggio di un carrello di 74 grammi più leggero rispetto a
quello della Glock 21, cosa che riduce il rinculo grazie alla diminuzione delle masse in movimento; dato
che la Glock 21, più della Glock 41, si configura come arma da difesa/servizio, possiamo sperare per chi
ogni giorno la impiega che anch'essa subisca presto una simile "cura dimagrante".
Ma qual'è esattamente la destinazione d'uso principale di questo nuovo modello Glock? Certo, gli
impieghi tattico/operativi da parte degli operatori militari e dei professionisti della sicurezza pubblica e
privata. Ma anche il tiro sportivo.
A confronto, lo smontaggio da campagna dei due
modelli: lo schema Glock è consolidato da decenni, e
si è sinora dimostrato affidabile ed efficace
Oltre al tiro più o meno formale, su linee di tiro all'aperto o al chiuso, la Glock 41 si presta particolarmente
al tiro dinamico nelle discipline della classe IPSC Standard, dato che la lunghezza totale di 225mm circa
risulta perfettamente regolamentare. La capacità totale di tredici colpi nel caricatore più uno in canna,
tuttavia, la rende svantaggiata rispetto anche alla Glock 35 calibro .40, che di colpi ne offre quindicin più
uno. A chi intenda utilizzare la Glock 41 nelle discipline di tiro dinamico, si consiglia caldamente di
affidarsi alle "mani esperte" di un armaiolo che sappia intervenire sul peso dello scatto.
Razionalmente parlando, tuttavia, la Glock 41 dev'essere vista tuttavia più come un'aggiunta al catalogo
dell'azienda austriaca decisa perché un modello calibro 45 ACP con quelle caratteristiche "mancava nella
linea", che non con le intenzioni di ideare un'arma dalla destinazione d'uso prettamente sportiva.
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I carrelli-otturatore dei due modelli, visti dal basso:
l'impostazione tecnica è sostanzialmente identica
A confronto, le canne della Glock 41 calibro 45 ACP e
della Glock 42 calibro 380 ACP
La più piccola pistola semi-automatica mai prodotta dalla Glock, il modello 41, è stata invece provata dalla
distanza di quindici metri − distanza che pure rappresenta un'autentica sfida per le inerenti capacità di
precisione di una tipologia d'arma pensata per l'impiego su distanze brevi e brevissime. Sono state
utilizzati sei diversi caricamenti di fabbrica, dal peso variabile tra gli 88 e i 96 grani.Seppur relativamente
nuove, le Hornady "Critical Defense" con palla da 90 grani (non disponibili in Italia, n.d.t.) hanno restituito
i risultati migliori, con una rosata da 38mm; hanno seguito a ruota le munizioni FMJ della GECO e della
Sellier & Bellot, con rosate da 45mm. L'ampiezza media delle rosate ottenute con la Glock 42 si è attestata
sui 50mm, un livello più che adeguato alla destinazione d'uso di questo modello, ovvero quello difensivo
sulle distanze cortissime.
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Le dimensioni subcompatte della Glock 42 consentono
un comodissimo porto occulto per difesa, come arma
primaria o secondaria
Pistole subcompatte calibro .380: qual'è il limite del "troppo piccolo"?
Il Trend internazionale riguardante la ritrovata popolarità delle armi corte compatte e subcompatte
calibro 9 Corto pone (o rinnova) alcuni interrogativi relativi alle prestazioni balistiche di questo
calibro.Una semplice occhiata ai dati ottenuti dalle prove della Glock 42 ci rivela che le munizioni da noi
usate per i Test esprimono livelli d'energia variabili dai 191 ai 284 Joule.
A titolo di confronto, un'arma con la stessa lunghezza di canna ma camerata per l'ormai "universale"
9x19mm Parabellum esprimerebbe livelli di circa 500 Joule, ovvero quasi il doppio. Livelli simili a quelli del
9 Corto (300 Joule) si hanno con revolver tascabili calibro .38 Special (il più popolare tra quelli più recenti
è sicuramente il Ruger LCR), che però offre un vantaggio innegabile rispetto al .380 ACP, ovvero una palla
mediamente più pesante.
Abbiamo provato la Glock 42 calibro 9 Corto sulla
gelatina balistica con alcuni caricamenti calibro 380
ACP specificamente ideati per difesa
Ma persino le Forze Armate e di polizia dell'ex-Unione Sovietica, dell'attuale Federazione Russa e di molti
paesi satelliti hanno a lungo utilizzato − e continuano ad usare in gran numero − pistole Makarov ed altri
modelli camerati per il calibro 9x18mm PM, che esprime più o meno gli stessi liveli d'energia di un 9
Corto.
Qual'è, dunque, il giudizio definitivo in fatto di potere d'arresto per il .380 ACP? Promosso o bocciato?
Abbiamo verificato su un blocco di gelatina balistica − sapone di glicerina trasparente, per essere più
precisi
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− ed abbiamo posizionato una telecamera ad alta velocità per riprendere in tempo reale il
comportamento delle munizioni all'interno del bersaglio.
Nel nostro caso, abbiamo aggiunto alla gelatina balistica una certa quantità di colorante alimentare
sciolto in acqua, per far sì che i canali aperti dal passaggio dei proiettili risultassero di colore rosso
acceso.
Abbiamo inoltre posizionato di fronte al blocco di gelatina alcuni strati di diverso tipo di tessuto, dal
Denim al cotone, per replicare più fedelmente possibile i Test a cui l'FBI sottopone le munizioni: per
essere accettate in servizio dall'agenzia americana, infatti, esse devono dimostrare di mantenere capacità
penetrativa ed espansiva e potere d'arresto anche dopo aver passato da parte a parte bersagli semirigidi o
rigidi quali indumenti pesanti, legno, parabrezza, ed altro.
A confronto, le munizioni Speer Gold Dot e Hornady
Critical Defense recuperate dal bersaglio di gelatina
balistica dopo la prova
Evidente quì come, mentre le Speer Gold Dot
presentino un maggiore diametro d'espansione, le
Hornady Critical Defense si caratterizzino per una
superiore capacità di penetrazione
Abbiamo voluto provare per primo un classico tipo di munizionamento a punta cava per difesa personale,
lo Speer Gold Dot, il cui proiettile da 90 grani si è espanso molto rapidamente, penetrando il blocco di
gelatina balistica per circa 17 centimetri. Una volta recuperato, il proiettile mostrava di essersi deformato
fino a presentare un diametro di 14 millimetri e mezzo, e di aver creato una cavità capace di contenere
41,9cm³ d'acqua.
Subito dopo abbiamo provato le Hornady Critical Duty, munizioni pensate proprio per soddisfare i
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menzionati criteri dell'FBI; a differenza di quanto accade con gli Speer Gold Dot, la cavità apicale dei
proiettili Hornady Critical Defense FTX non è "nuda", ma riempita da un iniziatore d'espansione in forma
di un piccolo cilindro di polimero rosso. Le Hornady Critical Defense calibro .380 ACP da 90 grani hanno
aperto nella glicerina balistica una cavità di 22 centimetri di profondità, ed una volta estratti risultavano
pressoché intatti, avendo perso soltanto il cilindro polimerico che ne protegge la punta cava.
Le Hornady Critical Defense hanno creato nel bersaglio
di gelatina balistica una cavità di 22 centimetri di
profondità
Ciò significa anche che la capacità espansiva dei proiettili risultava minore, con un diametro medio di
"soli" 11 millimetri e mezzo.
Abbiamo testato su quel che restava del bersaglio in gelatina balistica anche alcuni caricamenti leggeri,
per la precisione i brasiliani MagTech +P Guardian Gold, caricati con palle da 85 grani realizzate in lega di
ottone e caratterizzate da una profonda cavità apicale. Non è stato possibile misurare con precisione la
profondità della penetrazione nella gelatina, in quanto il materiale balistico rimasto era troppo poco e le
palle sono fuoriuscite dopo 16cm.; abbiamo potuto tuttavia constatare che questi proiettili "leggeri" si
sono espansi fino ad un diametri di ben 15mm, pur mantenendo del tutto il loro peso.
A confronto due diversi caricamenti (purtroppo non
reperibili in Italia): in alto le Speer Gold Dot, in basso le
Hornady Critical Defense, entrambe da 90 grani
Le Sellier & Bellot FMJ, con i loro 248 Joule d'energia, hanno passato da parte a parte il blocco di gelatina
balistica (30cm. in tutto) e gli strati di tessuto pesante posti di fronte ad esso come se fossero burro. Ciò
ci porta a concludere che non esiste una sola scelta in fatto di caricamenti calibro .380 ACP per difesa:
tutto dipende da ciò che desiderate, se preferiate munizioni che offrono un maggior potenziale di
penetrazione o un maggior trasferimento d'energia sul bersaglio. Una cosa è certa: a tutt'oggi, quando si
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tratta di impieghi difensivi da distanza ravvicinata, il 9 Corto non è affatto da sottovalutare.
Sommario
Le restrizioni presenti nella maggior parte degli stati europei relativamente alla concessione di porti
d'arma per difesa personale renderanno difficile la vita alla piccola Glock 42, che non potrà certo godere
del numero spettacolare di vendite che invece sta già facendo registrare negli Stati Uniti.Sempre per
quanto riguarda il mercato americano, la cameratura in calibro .45 ACP avvantaggia senz'altro la Glock 41,
che ancora una volta si troverà penalizzata in Europa data la minore disponibilità e popolarità e il maggior
prezzo dei caricamenti in tal calibro rispetto al più popolare 9x19mm "Parabellum" (9x21mm IMI in Italia).
Tuttavia, dato il prezzo contenuto e la versatilità della piattaforma, siamo sicuri che anche da noi le nuove
Glock godranno del successo che meritano, sia tra chi cerchi un semplice strumento per il tiro sportivo o
informale, che per chi abbia bisogno di un'arma affidabile per la difesa personale, abitativa e della
proprietà, nonché per l'impiego in servizio da parte delle Guardie Particolari Giurate.
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PROVA: Glock 41 e Glock 42
GLOCK Ges.m.b.H.
SCHEDA TECNICA
GLOCK 42
EUR 514,00
Produttore
Distributore
Modello
Tipologia
Calibro
Funzionamento
Glock Ges.m.b.H.
www.glock.com
Bignami S.p.A.
www.bignami.it
Glock 42
Pistola semi-automatica da difesa per porto occulto
.380 ACP (9 Corto)
Chiusura geometrica a corto rinculo di canna (sistema Browning modificato Glock)
Scatto
Azione sicura Glock (doppia azione costante con controgrilletto di sicurezza)
Sicura
Nessuna esterna -- tripla sicura automatica (brevetto Glock)
Capacità
Canna
Mire
Lunghezza totale
Peso
Materiali
Note
Prezzo
6 colpi in caricatore monofilare
82.5 mm, rigatura poligonale destrorsa, passo di 250 mm
Fisse con riferimenti bianchi
151 mm.
390 gr. a vuoto
Acciaio inossidabile brunito, polimero
Fornita sul mercato italiano con n°1 caricatore
514,00 EUR consigliato al pubblico
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