IL GENIO DI MICHELANGELO
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IL GENIO DI MICHELANGELO
131019_Galassini_Michelangelo architetto, Pagina 1 di 4 IL GENIO DI MICHELANGELO Sottotitolo (o DUBBI) + GLOSSARIO IMMAGINE + riferimento iconografico Michelangelo architetto Biblioteca Laurenziana (veduta della scala, vestibolo) Data: dal 1524 Collocazione: Complesso della Basilica di San Lorenzo, Firenze Biblioteca Medicea Laurenziana Colonne binate: colonne accoppiate, quando una sola non sarebbe sufficiente per il sostegno o per impreziosire la decorazione Michelangelo, Biblioteca Laurenziana Paraste: elemento architettonico strutturale verticale (pilastro) inglobato in una parete, dalla quale sporge solo leggermente Pietra serena: pietra arenaria di colore grigio, particolarmente utilizzata in architettura (veduta della sala di lettura) Spiegazione del prof. scritta in nero, suddivisa in paragrafi individuati dalle immagini trattate, da integrarsi con le informazioni tratte dal libro scritte in blu. Michelangelo fu un artista completo: oltre alla pittura e alla scultura diede un contributo fondamentale anche all’architettura. A Firenze portò a termine per i Medici la Biblioteca Laurenziana, destinata a ospitare il loro ricco patrimonio di libri. Qui, nel grande vestibolo d’ingresso, Michelangelo sperimentò invenzioni eccentriche, come colonne che non reggono nessun peso, finestre che non danno luce, e uno scalone di accesso imponente dalle forme sinuose. Erano proposte nuove, insolite, che rinnovavano profondamente il linguaggio architettonico. Ma fu a Roma che a Michelangelo vennero assegnati gli incarichi di rinnovamento urbano più prestigiosi. Tra i tanti progetti ci sono la sistemazione della Piazza del Campidoglio, il centro civico della capitale, e il completamento della Basilica di San Pietro, vero e proprio simbolo della cristianità. Quando papa Clemente VII, della famiglia Medici, gli diede l’incarico di costruire la biblioteca di famiglia, Michelangelo concepì il vestibolo d’ingresso in modo assai originale: egli divide le pareti quadrate in due ordini sovrapposti tramite cornici orizzontale; le colonne binate incassate nella muratura sembrano poggiare inferiormente su mensoloni accoppiati, corrispondono superiormente a coppie di paraste e sono alternate da nicchie a edicola. Tutto lo spazio interno sembra essere invaso da una monumentale scalinata tripartita, composta da gradini curvi che l’artista avrebbe voluto in legno di noce, ma gli fu imposto l’uso della pietra serena. In cima alla scalinata c’è un portale, il cui timpano si accavalla alle colonne binate ai lati. La scalinata immette nell’ampio salone di lettura: si tratta di un vasto spazio a pianta rettangolare, con una soffitto piano di legno la cui decorazione suggerisce una continuità con i disegni del pavimento. Ci sono due file di banchi, progettati tenendo conto della postura corretta per la lettura e lo studio, con la funzione di custodia dei codici, che erano assicurati anche per mezzo di catene. Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione — Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Non commerciale — Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Non opere derivate — Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. 131019_Galassini_Michelangelo architetto, Pagina 2 di 4 Piazza del Campidoglio, Roma Palazzo Senatorio: sede del Comune di Roma Palazzo dei Conservatori: sede della magistratura elettiva cittadina Veduta del Palazzo Senatorio Palazzo Nuovo: sede dei Musei capitolini Veduta del Palazzo dei Conservatori Basilica di San Pietro Tamburo: elemento architettonico di raccordo, posizionato tra una volta a cupola e la base della cupola stessa Cupola di San Pietro Data: 1547-1590 Dimensioni: h. 136,5 m, diam. 42 m Collocazione: Città del Vaticano Nel 1539 Clemente VII commissionò a Michelangelo la sistemazione dell’area del colle Campidoglio, il cuore civile di Roma, dove sorgevano il medievale Palazzo Senatorio e, alla sua destra, il Palazzo dei Conservatori. Michelangelo ideò una piazza trapezoidale per raccordare i due palazzi e aggiunse, di fronte al Palazzo dei Conservatori, il Palazzo Nuovo per delimitare il perimetro della piazza. Al centro collocò su un piedistallo il Monumento equestre di Marco Aurelio. Sul selciato si ha un disegno stellare a intreccio rinchiuso in un ovale che crea un effetto di movimento ed espansione. Michelangelo interviene poi sul Palazzo Senatorio, progettando una grande scala a due rampe contrapposte che conferisce un aspetto solenne all’edificio; unisce infine il prospetto dei Palazzi adottando un rivestimento marmoreo e una balaustra ornata di statue che corona i tre edifici. Gli edifici sono quindi in rapporto morfologico perché essi comunicano tutti tra di loro. Nel 1547 Michelangelo venne incaricato da papa Paolo III di eseguire il progetto di costruzione della cupola. Alla ricostruzione della Basilica di San Pietro avevano preso parte i più importanti architetti del Cinquecento (tra cui Bramante e Raffaello), ciascuno dei quali aveva lasciato la propria impronta nello sviluppo dei lavori. Michelangelo abbandonò il progetto del suo predecessore e ritornò alla primitiva idea di Bramante: ideò una pianta a croce greca a partire da quattro pilastri costruiti già da Bramante e propose un’interpretazione monumentale dell’edificio che doveva spiccare per la sua imponenza. Il tamburo è ritmato da colonne binate che dovevano mascherare i colossali contrafforti lungo i quali si scarica il peso della cupola; è coperto da un’immensa cupola costolonata che termina con una lanterna, caratterizzata da colonne binate, richiamando così il motivo del tamburo. Per rendere più chiaro il progetto al papa e alla curia Michelangelo preparò un modello ligneo che richiamava, soprattutto per la soluzione della doppia calotta, la cupola del Duomo di Firenze. La costruzione fu conclusa dopo la morte dell’artista. Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione — Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Non commerciale — Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Non opere derivate — Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. 131019_Galassini_Michelangelo architetto, Pagina 3 di 4 Cappella Sistina Profeti: raffigurati seduti su possenti troni di marmo, ciascuno è intento a consultare libri o rotoli di pergamena Sibille: pur appartenendo al mondo pagano, queste sacerdotesse venivano considerate dalla Chiesa capaci di presentire la venuta di Cristo Data: 1508-1512 Tecnica: affresco Dimensioni: 13 x 36 m Collocazione: Palazzi Vaticani, Città del Vaticano Schema figurativo della volta Michelangelo, Profeta Isaia (fig. 34) La Cappella Sistina prende il nome da papa Sisto IV, che la volle edificare tra il 1475 e il 1480. Molti abili artisti vi lavorarono per abbellirne sia le pareti sia la volta, in origine decorata con un semplice cielo stellato. Nel 1508 papa Giulio II (nipote di Sisto IV), forse su suggerimento di Bramante, affidò a Michelangelo il compito di ridipingerne l’intera superficie. Si trattava di un’impresa colossale: circa cinquecento metri quadrati di affreschi che dovevano narrare la creazione del mondo e del genere umano fino agli antenati di Cristo. Rifiutando gli aiuti giunti appositamente da Firenze, Michelangelo lavorò praticamente da solo per circa quattro anni, semi-sdraiato su una speciale impalcatura sospesa, con il colore che gli colava sugli occhi. Michelangelo suddivise la volta tramite elementi architettonici: essa è attraversata in senso trasversale da arconi che poggiano su una cornice corrente poco al di sopra delle vele triangolari e sorretta da piccoli pilastri classici. Gli arconi e la cornice suddividono la superficie centrale in nove riquadri, che raffigurano scene della Genesi; cinque di questi riquadri (cfr. schema: 9,17,25,33,41) sono di dimensioni ridotte perché lasciano spazio a dieci coppie di Ignudi che reggono dieci medaglioni con scene bibliche. Nelle vele e nelle sottostanti lunette sono raffigurati gli antenati di Cristo, mentre nei pennacchi angolari (cfr. schema: 4,6,44,46) ci sono quattro famosi episodi della Bibbia, fondamentali per la salvezza del popolo ebraico (Giuditta e Oloferne, Davide e Golia, il Serpente di bronzo, la Punizione di Amon). Negli spazi tra le vele e i riquadri centrali compaiono le colossali figure di sette Profeti e cinque Sibille (cfr. schema: 5,8,10,16,18,…). Le figure sono imponenti e hanno un risalto plastico eccezionale, come se fossero scolpite. Il restauro recente che ha asportato dagli affreschi la patina grigiastra depositata dal tempo e dal fumo delle candele, ha rivelato i colori originali: sono colori accesi e cangianti, molto contrastanti e con accostamenti spesso insoliti. Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione — Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Non commerciale — Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Non opere derivate — Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. 131019_Galassini_Michelangelo architetto, Pagina 4 di 4 Michelangelo, Creazione di Adamo Data: 1511 circa Dimensioni: 280 x 570 cm Collocazione: Volta Cappella Sistina (fig.21) La Creazione di Adamo è la scena della volta più famosa. A destra Dio Padre in volo è avvolto insieme a numerosi angeli da un manto color lilla che si gonfia al vento e, con la forza del gesto di una mano, infonde vita ed energia al primo uomo, Adamo, distesa a terra sulla sinistra. Stagliate contro un cielo limpidissimo al centro della composizione, le loro dita non si toccano, come a simboleggiare l’aspirazione costante dell’anima umana all’unione con Dio, non realizzabile nella vita terrena. Qui Michelangelo esprime il suo concetto di bellezza: lo scopo dell’artista è quello di realizzare corpi perfetti, proporzionati, atletici e maestosi nei quali si rifletta la bellezza stessa della divinità. Il critico d’arte Giorgio Vasari scrisse che Adamo sembrava creato di nuovo da Dio «piuttosto che dal pennello e disegno d’uno uomo tale». Volta della Cappella Sistina Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione — Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Non commerciale — Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Non opere derivate — Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra.