Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008
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Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008
NOVITA’ IN BIBLIOTECA NARRATIVA Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008 Nel corso della sua lunga, irreprensibile carriera di alto funzionario di banca, Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltà della sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. È lei, Adele, la protagonista di questo romanzo: una splendida 'femme fatale' che ama indossare, in alcune particolari circostanze, un castigato tailleur grigio. Un vestito che assume un profondo significato simbolico. Un significato che forse sarebbe molto meglio non conoscere mai... La letteratura di Camilleri è ricchissima di figure femminili, sempre seguite con una partecipazione amorevole, una sorta d'indulgente, quasi sorniona, profonda adesione alle loro carnali debolezze, una incuriosita attenzione all'attimo del cedimento, quando i freni inibitori si allentano per passione, per vendetta, per un semplice capriccio; per un attimo o per sempre; per malizia, per calcolo o per esplosione dei sensi. Pochi scrittori come Camilleri hanno saputo seguire il ritmo del corpo e il battito dell'anima femminile. In queste pagine del più "francese" dei suoi romanzi, in questa affascinante e temibile Adele, si sentono echi di Maupassant e di tutti i classici della letteratura e del noir che ci hanno fatto sognare su certe 'dark ladies' tanto incantevoli da amare nella finzione quanto pericolose da incontrare nella realtà. Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella, Mondadori 2008 Quando Lexi si sveglia in un letto d'ospedale, non ricorda proprio cosa le sia successo. È convinta di avere venticinque anni, di essere povera in canna, con una vita sentimentale disastrosa, i denti storti e le unghie mangiate... E invece eccola lì, fresca di parrucchiere, con una bocca perfetta, mani curatissime, un lavoro da super manager e... un sacco di soldi! Sì, perché oltretutto è sposata a un bellissimo miliardario. Ma com'è possibile? Il fatto è che Lexi in realtà ora ha ventotto anni, ma non ricorda nulla del suo passato recente, marito compreso, e quando torna a casa - la sua meravigliosa, incredibile nuova casa - non riesce a credere ai suoi occhi. Lei abita davvero lì? Ma come fa ad avere una fortuna tanto sfacciata? Certo, deve ricominciare tutto da capo, a partire dal rapporto con suo marito, al momento un perfetto sconosciuto, ma lui è così collaborativo! Le prepara persino un "manuale matrimoniale" per aiutarla a ricordare la loro vita di coppia... Con un po' di buona volontà andrà tutto a posto; e poi ora ha la vita perfetta, e questo sembra davvero un buon inizio... o no? Con "Ti ricordi di me?" Sophie Kinsella fa centro ancora una volta, regalando ai suoi milioni di lettori una commedia romantica dallo stile assolutamente inconfondibile. Luisito. Una storia d’amore di Susanna Tamaro, Rizzoli 2008 La vita ogni tanto è una fiaba che merita un lieto fine. Anselma è una maestra in pensione, vedova, anziana, sola, confinata da anni - prima dal marito, poi dai figli - in un'esistenza grigia che non sembra nemmeno vita. Poi, in un'afosa sera d'estate, scorge accanto a un cassonetto dei rifiuti un magnifico pappagallo abbandonato, e decide d'impulso di portarselo a casa. Da quel momento tutto cambia: se prima l'incantesimo di un mago malvagio pareva aver imprigionato lei e il suo mondo in una morsa di gelo, adesso il ghiaccio che era sceso nel suo cuore si scioglie, e, mentre Anselma si occupa dell'ospite inatteso, riaffiorano ricordi che credeva perduti. L'affetto per l'amica del cuore dell'adolescenza, le illusioni e il disinganno del matrimonio, gli entusiasmi - e la brusca conclusione - della sua carriera di maestra. Grazie al pappagallo Luisito, Anselma ritrova la voglia di vivere che il mondo aveva cercato di farle dimenticare. Ma dovrà difendersi dai soprusi di chi non sopporta, per indifferenza o per animo malevolo, la sua felicità. La casa di Danielle Steel, Piemme 2008 Ecco ancora Danielle Steel, con il suo sessantaseiesimo magico romanzo sentimentale. Sarah è un avvocato di 38 anni, tutta immersa nel suo lavoro, che ogni sera torna sola nel suo triste appartamentino. Unica distrazione: una stanca love story con un uomo che la vede solo nei week end. La sua vita cambia quando un suo eccentrico cliente miliardario muore e le lascia una grossa eredità, con una raccomandazione: dedicarsi di più a sé stessa e alla sua felicità. Con quei soldi Sarah comprerà la splendida residenza, assai malconcia, del suo cliente e comincerà a ristrutturarla, con l'aiuto di Jeff, un simpatico architetto. Stanza dopo stanza, la casa rivelerà i suoi segreti, che affondano in un romantico passato. E Sarah, ormai trasformata dalla sua nuova passione, troverà la forza per rompere col suo fidanzato e scoprire un nuovo amore. La somma dei giorni di Isabel Allende, Feltrinelli 2008 Sono gli anni che seguono la morte della figlia Paula. Isabel Allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in California dal 1992 al 2006. I ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. Due leitmotiv danno coesione all'insieme: la relazione amorosa con il secondo marito Willie e l'ansia di costituire e difendere una grande tribù familiare. Con intelligenza e autoironia Isabel ci mostra le difficoltà di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un'innata generosità può facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. Gli episodi teneri e burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un'intolleranza viscerale nei confronti dell'ingiustizia. Non mancano le acute riflessioni sull'incombere della terza età, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. Si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino. Eclipse di Stephenie Meyer, Fazi 2007 È il terzo titolo della saga di Stephenie Meyer sulla storia d'amore tra la giovane Bella e il vampiro buono Edward, dopo "Twilight" e "New moon". Mentre Seattle è funestata da una serie di strani omicidi e una vampira spietata continua a darle la caccia, Bella si trova ancora una volta in serio pericolo. È arrivato per lei il momento delle decisioni e dei sacrifici: basterà il fidanzato Edward a farle dimenticare il migliore amico Jacob? Troverà il coraggio necessario a diventare una Cullen? Obbligata a scegliere fra l'amore e l'amicizia, è consapevole che la sua decisione rischia di riaccendere la millenaria lotta fra vampiri e licantropi. Nel frattempo l'esame di maturità è alle porte e per Bella il momento della verità si avvicina... L’armata perduta di Valerio Massimo Manfredi, Mondadori 2007 Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia, attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la disfatta del principe persiano Ciro, sotto le cui insegne si erano battuti, contro il fratello Artaserse alle porte di Babilonia - compiono per tornare in patria. È l'impresa gloriosa e tragica documentata nel IV secolo a.C. da Senofonte nell'Anabasi, che proprio Valerio Massimo Manfredi ha studiato e tradotto negli anni '80. Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una natura selvaggia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana Abira, che per amore di Xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei Diecimila. Attraverso gli occhi di Abira, le donne diventano le protagoniste della grande Storia. Ti ho lasciato un messaggio sul frigo di Alice Kuipers, Mondadori 2008 Claire e sua madre non si vedono mai. Vivono sotto lo stesso tetto, ma i loro orari non coincidono e capita persino che non si incontrino per intere giornate. Claire ha solo quindici anni ed è divisa tra gli entusiasmi e le insicurezze tipici della sua età. Sua madre, che è divorziata, vorrebbe essere più presente, ma fa il medico e ha turni impossibili. Così non resta loro che lasciarsi frettolosi messaggi sul frigorifero. A volte poche parole possono bastare, e questo è l'unico modo per comunicare. Non c'è tempo per parlarsi a quattr'occhi, non c'è un attimo di pace. La vita corre via: restano i bigliettini su cui Claire e sua madre scrivono un semplice augurio di buona giornata o l'elenco delle cose da comperare, ma anche e soprattutto commenti personali, registrando in presa diretta gli eventi di un anno che cambierà le loro esistenze. Entrambe prese a ritagliarsi il tempo per i propri impegni, non sanno che presto di tempo non ce ne sarà più. Attraverso pochi, felicissimi tocchi Alice Kuipers restituisce con uno stile originale e incisivo la complessità del rapporto tra una madre e una figlia, mettendo in luce la profondità dell'amore che - a dispetto dei fraintendimenti e delle incomprensioni - le lega. Sincero e toccante, "Ti ho lasciato un messaggio sul frigo" coniuga il fascino di un epistolario e l'intensità di un dipinto impressionista, conquistandoci fino alla commozione. Il sangue degli innocenti di Julia Navarro, Mondadori 2007 "Verrà il giorno in cui qualcuno vendicherà il sangue degli innocenti". Si concludono su questa frase misteriosa le Cronache di Frate Julian, notaio dell'Inquisizione spagnola del tredicesimo secolo. Che cosa voleva dire, il frate? E qual era il senso delle sue parole quando esordiva nel suo testo dicendo: "Sono una spia, e ho paura"? Sullo sfondo di una Spagna lacerata tra eresia catara e Inquisizione, si dipana così un mistero che si interra e riaffiora lungo la storia europea fino all'alba della Seconda Guerra Mondiale, fino a emergere in tutta la sua enigmatica violenza nei messaggi deliranti di un gruppo di kamikaze islamici, protagonisti di un furioso attentato a Francoforte. Tra Istanbul, Grenada, Gerusalemme e Roma, la Navarro dipana così una storia che al passo del thriller unisce i mille interrogativi sul fanatismo religioso e lo scontro di civiltà che percorrono la coscienza di ognuno. I quaderni del pianto di Marcela Serrano, Feltrinelli 2007 Nel suo ultimo romanzo Marcela Serrano affronta la tragedia dei bambini rapiti per venderne gli organi o per essere dati in adozione a famiglie facoltose. La protagonista, una donna di umili origini che vive in campagna, partorisce in ospedale una bambina, ma dopo qualche giorno le dicono che la figlia è morta in seguito a una febbre violenta. Lei non si rassegna, si convince che la piccola sia ancora viva, e decide di agire. Con l'aiuto di una giornalista scopre che nell'ospedale dove era stata ricoverata ci sono troppe morti sospette e trova una donna pronta a testimoniare di aver sentito i medici parlare chiaramente di un rapimento: il sospetto di un traffico illegale di adozioni e di organi diventa quasi una certezza. La protagonista, insieme ad altre madri nella stessa situazione, decide di creare un'associazione che si batte per portare alla luce gli orribili crimini. Un giorno, durante un sitin, vede una bambina tenuta per mano dalla moglie del ministro degli Interni, è certa che sia sua figlia. In un impeto di gioia rabbiosa l'abbraccia e tenta di strapparla alla falsa madre. Immediatamente arrestata, viene internata in un ospedale psichiatrico. Lì lotta per non impazzire e con caparbietà non rinuncia all'idea di riavere sua figlia. La Madonna del Bellini di Elizabeth Lowry, Rizzoli 2007 Da quasi vent'anni Thomas Lynch, studioso di storia dell'arte, coltiva la stessa ossessione: ritrovare la perduta "Madonna del prato" di Giovanni Bellini, l'ultima opera del grande maestro del Rinascimento italiano. Una Madonna diversa da tutte le altre del suo tempo: non c'è un bambino tra le sue braccia, né un Cristo deposto dalla croce. La "Madonna del Bellini" è sola, ha nello sguardo un'inaudita durezza e un misterioso dolore tra le rughe del volto. Nessuno l'ha mai vista: tutto quello che resta del dipinto è una descrizione del Durer, che incontrò Bellini a Venezia nell'autunno del 1506, rimanendo straordinariamente colpito da questa enigmatica figura. Ma adesso, finalmente, dopo aver setacciato biblioteche, archivi e collezioni pubbliche e private di mezzo mondo, Lynch è arrivato a un punto di svolta. Si è imbattuto nella collezione di James Roper, nobile inglese vissuto in epoca vittoriana: sua moglie, la contessa veneta Giulia Buccari, gli avrebbe portato in dote alcuni dipinti rinascimentali, tra cui uno del Bellini. Tutto lascia pensare che si tratti proprio della "Madonna del prato". È Anna, l'ultima discendente dei Roper, ad accogliere Thomas nell'antica villa di famiglia, un immenso, labirintico scrigno di opere e oggetti d'arte, in cui il passato sembra non voler lasciare spazio al presente. Il labirinto più intricato, però, è la mente di Anna: è lei, sensuale e inafferrabile, a guidare Thomas fra i segreti dei suoi antenati, e di quella contessa italiana la cui storia nasconde la chiave per svelare il mistero del dipinto scomparso. "La Madonna del Bellini" è un romanzo sull'arte e sulla bellezza che ha il ritmo di un thriller, la storia di un'appassionata ricerca che è anche un viaggio dentro un passato destinato a ripetersi. I giorni dell’espiazione di Michael Gregorio, Einaudi 2007 Lotingen, 1807. Sullo sfondo di una gotica, orrifica Prussia invasa dai Francesi, gelida e ostile, tra cadaveri straziati di donne e di bambini, campeggia la figura di Hanno: la sua vita familiare, la sua tenerezza per Helena, la gelosia per le attenzioni del collega francese Lavedrine nei confronti della moglie e le molte preoccupazioni economiche. Un microcosmo domestico sul quale governa sovrana la figura di Helena Stiffeniis, con il suo coraggio, la sua ostinazione, la sua bellezza, la sua profonda intelligenza delle cose. Intorno a lei, le superstizioni crudeli e l'ignoranza di un popolo che nella caccia all'ebreo vede risarcita la propria perdita della libertà; dall'altra quell'Aaron Jacob che libera i bambini dalla tenia e immagina che i segni dell'elezione del suo popolo siano incisi nella forma dei crani ebraici, una condanna a un destino di vittime in terra e di salvati poi nell'oltretomba. Minotauro di Luca Desiato, Mondadori 2008 La passione per i libri, si sa, può rivelarsi molto pericolosa: lo scopre a sue spese il quarantenne Sebastiano, che nei suoi giri per librerie antiquarie si imbatte in una rarissima copia della cronaca settecentesca di Roma dell'abate Valesio, nella quale sono disseminate criptiche frasi latine che annunciano il ritorno del terribile Minotauro e sembrano indicare il luogo dove questa maligna divinità arcaica si nasconde... Loro malgrado, Sebastiano, la sua bellissima fidanzata brasiliana e l'amico José Vicente - ex sacerdote e cuoco sopraffino - sono coinvolti in una sorta di caccia al tesoro che si fa ben presto serissima. La cometa che da qualche giorno arde nel cielo sopra la città è il segno atteso per tre secoli dalla setta segreta dei Parvuli Rossi, il momento segnato per il ritorno della Bestia malvagia è giunto, e i suoi seguaci sono determinati a liberarla: per ottenere il loro scopo hanno bisogno del testo del Valesio e sono pronti a compiere le peggiori efferatezze. In un susseguirsi sempre più vorticoso di agguati, enigmatici depistaggi, inseguimenti attraverso i sette luoghi segreti che conducono alla Bestia malvagia, l'autore ci svela una Roma sconosciuta, labirintica, percorsa dalle ombre; ci riporta a un Settecento che non fu solo il secolo dei Lumi, ma anche un'epoca di magia nera e satanismo, e che forse è uno specchio del tempo in cui viviamo. Con una scrittura saporosa e ricca almeno quanto le succulente pietanze cucinate da José Vicente, con una sensibilità viva nei confronti del buio che si nasconde anche dietro la bellezza più radiosa, Luca Desiato ci regala un thriller raffinato e denso, che tocca il cuore oscuro della Città eterna. La rilegatrice dei libri proibiti di Belinda Starling, Neri Pozza 2008 È il 1859 a Londra e Peter Damage, uno dei più rinomati rilegatori di libri della capitale inglese, si trova costretto dalla malattia, un'artrite reumatica che gli deforma le mani, e dall'impellente bisogno di denaro, a consentire a sua moglie Dora di praticare l'antica arte della rilegatura. È una decisione dolorosa, visto che da sempre quest'arte è trasmessa nella sua famiglia per via maschile. Nel giro di poco tempo, con l'aiuto dell'apprendista Jack Tapster e del rifinitore tedesco Sven, Dora Damage, però, non solo padroneggia perfettamente i segreti della rilegatura, ma allarga considerevolmente il giro d'affari del laboratorio di famiglia acquisendo nuovi clienti. Spicca tra questi un gruppo di altolocati aristocratici, cultori delle libertà in ogni campo e in particolare della libertà di collezionare libri pornografici. Il brillante sir Jocelyn Knightley, la sua ardente consorte Lady Sylvia e la loro cerchia di raffinati amici commissionano a Dora preziose rilegature in pelle sotto cui celare le opere proibite nell'Inghilterra vittoriana: la celebre Fanny Hill, le memorie di una donna di piacere, oppure il Satyricon di Petronio o l'Ars Amatoria di Ovidio, per cui Dora progetta una copertina di marocchino verde scuro con una fodera scarlatta. Col marito invalido e una bambina di cinque anni epilettica, la piccola Lucinda, da assistere, e il laboratorio di famiglia da mandare avanti, Dora conduce un'esistenza per cui può soltanto indovinare le illecite attività di lord Knightley e della sua cerchia. La certezza, però, che il desiderio e le aspettative romantiche siano definitivamente escluse dalla sua vita è destinata a vacillare nell'istante in cui compare all'orizzonte Din Nelson, uno schiavo nero americano venuto a cercare rifugio nel vecchio Continente. Romanzo storico, che congiunge fascinazione vittoriana, eros proibito e un'antica e nobile arte, "La rilegatrice dei libri proibiti" ci offre, con Dora Damage, un'eroina di grande energia che si batte con coraggio contro le discriminazioni, oltre che un ritratto memorabile della Londra della metà dell'Ottocento, una città in cui i ricchi aristocratici indulgono in segrete ossessioni e le classi popolari devono fare i conti con la sopravvivenza. Certezze di Madeleine Thien, Mondadori 2008 Gail Lim, produttrice di documentari, vive a Vancouver, Canada. È tormentata, quasi ossessionata, dal misterioso passato dei suoi genitori nell'Asia lacerata dalla seconda guerra mondiale. Durante l'occupazione giapponese del Borneo, il padre di Gail, Matthew, nutre un intenso e ricambiato amore infantile per la deliziosa Ani. I tragici avvenimenti bellici separano i due ragazzi, che prenderanno strade diverse senza però dimenticare il passato. Un passato pieno di segreti che Matthew porterà con sé emigrando, insieme alla moglie Clara, nel Canada occidentale. La narrazione segue la vita, la carriera, il matrimonio di Gail, e la sua ostinata ricerca della verità sulle proprie origini, passando attraverso svariati decenni, luoghi e avvenimenti storici, in un andirivieni temporale e spaziale tracciato con mano sicura dall'autrice. Le scarpe rosse di Joanne Harris, Garzanti 2007 Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite, perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità. Ma tutto è diverso da prima. Sono spariti i tarocchi, gli incantesimi, persino Pantoufle, il vecchio compagno di giochi di Anouk, non esiste più. Il vento ha smesso di soffiare, almeno per un po'. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna con le scarpe rosse, e tutto cambia. Zozie è tutto quello che era una volta Vianne: bella, solare e misteriosa. Offertasi di aiutare Vianne in negozio, ben presto lo trasforma pezzo per pezzo, e conquista la fiducia di Anouk e Rosette. Spietata, ambigua e seducente, Zozie ha un piano: distruggere la vita di Vianne, portandole via quello che ha di più caro. E mentre tutto quello che ama è in pericolo, Vianne deve scegliere: fuggire, come ha fatto tante volte prima, oppure affrontare il nemico più pericoloso con le uniche armi a sua disposizione: il cioccolato e la magia. Il libro è il seguito del famoso "Chocolat". La parrucchiera di Kabul di Deborah Rodriguez, Piemme 2008 Da lontano sembrano fiori nella polvere, sprazzi di azzurro nel grigio delle strade di Kabul. Fiori calpestati, ma non spezzati, che sotto il burqa celano storie di sofferenza e coraggio. Come quella di Baseera, promessa sposa a dodici anni a un uomo più vecchio di lei e costretta a partorire sul nudo cemento di un ospedale privo di personale medico. O quella della quindicenne incarcerata perché fuggita dal marito che la picchiava e denunciata alla polizia dagli stessi genitori. A raccontare queste storie è Deborah Rodriguez, una volontaria americana che nel 2002 è partita per l'Afghanistan con una piccola ONG. È stata tra le fondatrici della prima scuola per estetiste della capitale afghana: un progetto nato per offrire a tante donne un'opportunità di indipendenza economica, e per ridare una speranza a quelle che, durante il regime talebano, avevano dovuto chiudere i loro saloni di bellezza e sotterrare gli specchi, proibiti al pari degli aquiloni. La sua testimonianza è anche un inno all'amicizia, perché nell'oasi della Kabul Beauty School, libere dal burqa e dal controllo degli uomini, le donne hanno trovato uno spazio tutto per sé, dove sono nate complicità inaspettate, capaci di superare le barriere erette da una cultura repressiva. In un paese in cui la strada verso la pace e la conquista dei diritti civili sembra impraticabile, questa impresa straordinaria lancia un messaggio di speranza. Il testamento di Gesù di Eric Van Lustbader, Piemme 2007 B raverman - Bravo per gli amici - Shaw ha sempre saputo che suo padre aveva dei segreti. Da piccolo, gli faceva risolvere strani enigmi e crittografie, una volta cresciuto, lo lasciava spesso da solo, scomparendo per lunghi periodi. Ma è solo quando Dexter Shaw muore in una misteriosa esplosione che Bravo scopre l'enormità del segreto del padre, membro da anni dell'Ordine degli Gnostici Osservanti, una setta fondata dai seguaci di San Francesco d'Assisi e ritenuta estinta secoli prima. Per più di ottocento anni, l'Ordine ha tenuto celato una preziosa reliquia in grado di scuotere fin dalle fondamenta la cristianità: un frammento del testamento attribuito a Gesù Cristo in persona. Dexter era l'ultimo Custode del documento e, prima di morire, lo ha nascosto in un luogo segreto. Ora spetta a Bravo, studioso medioevale e criptologo, raccogliere l'eredità paterna seguendo gli indizi lasciati per lui. Ad accompagnarlo c'è Jenny, una Guardiana dell'Ordine che ha il compito di proteggerlo. Un'impresa ardua, perché Bravo scopre in fretta che molti sarebbero disposti a tutto, anche a mentire e a uccidere, pur di impossessarsi del frammento. Un'altra società segreta, i Cavalieri di San Clemente, originariamente fondata e sostenuta dal papato, insegue il reperto fin dai tempi delle crociate. Bravo è l'ultimo ostacolo che separa i Cavalieri dal loro obiettivo, e questi non si fermeranno davanti a niente e a nessuno pur di raggiungerlo. La figlia di Rashi di Maggie Anton, Piemme 2008 Troyes, 1069. Salomone ben Isaac, detto Rashi, era seduto sulla sua poltrona, avvolto nel buio, immobile, nonostante le grida di dolore che provenivano dalla stanza della moglie. Dopo pochi istanti era stata data alla luce una bambina, un'altra, la terza, e Rashi aveva preso la sua decisione. Per tutta la vita aveva sperato di poter tramandare la conoscenza del Talmud a suo figlio e non solo agli studenti che affollavano casa sua ogni giorno. Ma il destino sembrava non volerlo accontentare, così aveva preso da parte la figlia maggiore, Joheved, e le aveva comunicato che ogni sera, dopo il tramonto, al termine delle faccende domestiche, le avrebbe insegnato a leggere il Talmud. Solo così le regole che governavano la sua vita da quando era venuta al mondo si sarebbero riempite di significato. Mai a una donna era stato permesso di avvicinarsi a quelle sacre conoscenze. Se qualcuno l'avesse scoperto, la comunità li avrebbe messi al bando e per tutti loro sarebbe stata la fine. Joheved era stata costretta a studiare di notte, china sul leggio, alla fioca luce di una candela. Poi però era arrivata la proposta di matrimonio di Meir, il figlio di un ricco mercante, e Joheved si era trovata a scegliere il bene della famiglia piuttosto che il suo. Ma l'amore per la conoscenza che quelle nottate di studio le avevano insegnato non poteva essere cancellato. Un caso dimenticato di William Brodrick, Longanesi 2008 Elizabeth Glendinning, avvocato di successo, ha segretamente elaborato un piano per riportare in tribunale un uomo, Graham Riley, che aveva difeso con successo una decina d'anni prima. Quando Elizabeth muore inaspettatamente per un'insufficienza cardiaca, spetta al suo caro amico padre Anselm proseguire le indagini. Sono tanti i misteri che aleggiano sulla vicenda: perché dopo anni Elizabeth era ritornata su quel caso apparentemente risolto? E che cosa voleva dire alla polizia nella sua ultima telefonata? Per padre Anselm c'è solo un elemento: la chiave di una cassetta di sicurezza, il cui contenuto schiude nuovi scenari, incrocia gli indizi più diversi, come i taccuini cui un senzatetto ha affidato le proprie memorie, un'anziana donna con accento del Sud e un misterioso ritaglio di giornale sull'accidentale annegamento di un ragazzo. Una nuova indagine per il monaco detective che vanta un illustre antenato nel padre Brown di Chesterton. Profumi perduti di Charlotte Link, Corbaccio 2007 Felicia Donnelly, giovane tedesca dell'alta borghesia, viene travolta, come tutta la sua generazione, dalla prima guerra mondiale che cambia in modo drammatico le prospettive e i destini di tutti. Felicia, spirito ribelle e anticonformista, si adatta ai tempi nuovi e, negli anni bui del dopoguerra, si scopre abile donna d'affari, si sposa e ha due figlie: Belle, che sposerà a sua volta un attore berlinese mantenendo però una relazione con un faccendiere di successo, e Susanne che diventa moglie di un capitano nazista. Pur vivendo a Berlino da molti anni, Felicia resta sentimentalmente legata a Lulinn, la splendida tenuta di famiglia nella Prussia orientale, dove aveva trascorso l'infanzia e l'adolescenza e dove decide di tornare dopo essersi separata dal marito. Qui Felicia accudisce la madre anziana e tenta di tenere unita la famiglia. Ma ormai il Paese è nuovamente in guerra, le operazioni sul fronte russo interrompono le comunicazioni con la Prussia, e Felicia è costretta, per non perdere l'azienda dell'ex marito che lei dirige, ad allontanarsi da casa e a "rifondare" una nuova Lulinn su un lago bavarese. Mai fidarsi del cuoco di Katie Fforde, Polillo 2007 Nei dieci anni dalla fine del suo tempestoso matrimonio con Lucas, Penny Dylan è cambiata: a ventinove anni è una donna più attraente e sicura di sé, che ha imparato a stare bene con sé stessa. Proprietaria di una serra nella campagna inglese dove coltiva biologicamente ortaggi ed erbe aromatiche che fornisce ai ristoranti della zona, Penny è orgogliosa di essere riuscita a rimettere in sesto la propria vita e a dimenticare quanto ha amato, e poi odiato, l'ex marito. Un giorno, però, scopre che il suo principale cliente, un hotel rinomato per la cucina, ha assunto un nuovo chef, e questi altri non è che Lucas! È inevitabile che il mondo di Penny cominci a tremare, ma questa volta lui troverà pane per i suoi denti. Il dito e la luna di Alejandro Jodorowsky, Mondadori 2006 Nel 1961 Alejandro Jodorowsky ha seguito in Messico gli insegnamenti del maestro zen Ejo Takata che era solito raccontare storie che Jodorowsky annotava pazientemente nei suoi taccuini. In queste pagine l'autore raccoglie sessanta di quei racconti commentandoli e svelando il significato profondo nascosto in ciascuno di essi. Queste storie, haiku e koan della più classica tradizione zen rendono il discepolo capace di guardare oltre il dito, e ammirare direttamente la bellezza della luna. La modista di Andrea Vitali, Garzanti 2008 Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome: bellissima nel suo vestito di cotonina leggera. Da quel giorno Bicicli avrà un solo pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a colpire indisturbati. Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa. Ma intorno alla bella modista e al suo segreto ronza ben altro: Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice, nonché corrispondente locale della "Provincia". Il romanzo è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale, un po' furba e un po' ingenua. Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il segretario comunale Bianchi, giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico... La pietra sacra di Clive Cussler, Longanesi 2008 Cinquantamila anni fa un meteorite radioattivo aveva colpito la Terra. Ritrovato intorno all'anno Mille da Erik il Rosso e i suoi vichinghi, era stato sepolto in una caverna. Ora, due fazioni rivali vogliono impossessarsi del meteorite per costruire una bomba di enorme potenza, capace di spazzar via un'intera metropoli. Un gruppo di terroristi islamici dell'Ucraina e quello guidato da un folle miliardario che vuole spazzar via l'Islam si fronteggiano senza esclusione di colpi. Solo l'organizzazione del geniale Juan Cabrillo con le sue meraviglie tecnologiche che solcano i mari, dotate di armamenti sofisticatissimi, può salvare l'Occidente e il resto del mondo dall'Occidente. Ma il meteorite non è l'unica pietra al centro dell'intrigo: alla Mecca è scomparsa la pietra più sacra, la Pietra Nera della Kaaba, e gli uomini di Cabrillo rischiano la decapitazione se questa non verrà ricollocata al suo posto. Ritorno a Tara Road di Maeve Binchy, Sperling&Kupfer 2008 Rya abita a Dublino, in una meravigliosa villa d'epoca, restaurata con dedizione. Marylin vive a migliaia di chilometri di distanza, nel New England, in una delle più belle regioni d'America. Un giorno alle due donne si presenta un'insolita ed entusiasmante opportunità: durante i mesi estivi si ospiteranno a turno, condividendo l'organizzazione domestica, i problemi quotidiani, gli amici e i momenti liberi. E soprattutto si confideranno dolori ed emozioni - Rya è appena stata lasciata dal marito, Marilyn ha recentemente perso l'unico figlio - e insieme ritroveranno nuove motivazioni di vita. Il campo del vasaio di Andrea Camilleri, Sellerio 2008 Su un terreno nei dintorni di Vigàta, buono solo per ricavarne creta per i vasai, viene trovato il cadavere di un uomo. Sfigurato, squartato, chiuso in un sacco affiorato dopo una forte pioggia. Non si sa chi sia lo sconosciuto, ma nel frattempo una donna del paese denunzia la scomparsa del marito, un colombiano di origini siciliane, imbarcato su navi di lungo corso che fanno la spola tra il Sud America e l'Italia. È a quel punto che il commissario Montalbano si ricorda del racconto del Vangelo - il tradimento di Giuda, il pentimento, i trenta denari scagliati a terra e poi utilizzati per comprare il "campo del vasaio" per dare sepoltura agli stranieri. Semplici coincidenze? Il corpo della vittima è stato smembrato in trenta pezzi, il terreno in cui è stato ritrovato è buono per i vasai, il colpo di pistola alla nuca nel codice d'onore sta a significare tradimento, senza contare che il morto era uno straniero. Ma le convergenze sembrano costruite con troppa arte e anche se il delitto ha tutte le caratteristiche di un omicidio di mafia, Montalbano sente odore di bruciato. Il giorno in più di Fabio Volo, Mondadori 2007 Sveglia, caffè, tram, ufficio, palestra, pizza-cine-letto (magari non da soli)... Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più sorridere. È la vita di Giacomo, uno che non si è mai fatto troppe domande, che è andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per mesi. E così, quelle tre fermate lungo il tragitto per andare in ufficio diventano un appuntamento importante della giornata. O meglio, diventano 'l'appuntamento'. Ma la sconosciuta ha un destino che la porterà lontano, in un'altra città. E Giacomo? Lui per la prima volta nella vita decide di non rimanere in superficie, di prendersi anche il rischio di diventare ridicolo, e parte all'inseguimento di un sogno. È l'inizio di un gioco, incredibile e coinvolgente, che improvvisamente sarà interrotto, e che porterà i due fino a un punto di non ritorno, per scoprire se vale la pena, nella vita, di giocare fino in fondo. L'amore, l'amicizia, il viaggio, i dubbi, le scelte, più una dose di gioco e sana incoscienza: questo romanzo ha gli ingredienti e il gusto delle pagine più riuscite di Fabio Volo. La prova esaltante di un talento narrativo che ha raggiunto la maturità senza perdere un briciolo di freschezza. Diario di scuola di Daniel Pennac, Feltrinelli 2008 L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli "sfaticati", dei "fannulloni", degli "scavezzacollo", dei "marioli", dei "cattivi soggetti", insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel "mal di scuola" che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica. Oro, incenso e polvere di Valerio Varesi, Frassinelli 2008 Il cadavere carbonizzato di una giovane immigrata rumena e la morte misteriosa di un connazionale sono il punto di partenza per quest'ultima indagine del commissario Soneri. La storia è di quelle sordide: lei, bella e sensuale, per sopravvivere frequentava un giro di ricchi parmensi, ma soprattutto era l'amante di un commerciante di gioielli sposato a una ricca orafa, fornitrice di oggetti sacri per la Curia. Tutto filava nel tacito consenso generale, ma a un certo punto la ragazza si è scoperta incinta... e l'uomo, per non rinunciare alla sua vita agiata, l'ha eliminata. Ma questo delitto rappresenta solo una parte del torbido che Soneri andrà via via scoprendo nel corso della propria inchiesta. Oleandro bianco di Janet Fitch, Net 2007 Dopo aver vissuto sempre all'ombra della madre Ingrid, poetessa eccentrica e distratta, Astrid si trova sola al mondo. Ha dodici anni quando Ingrid, in preda ad una crisi di gelosia, uccide l'amante e finisce in carcere. Per la ragazza inizia un lungo viaggio nel mondo dei figli in affido, fatto di traumi e di una costante "solitudine che sa di metallo". Passando di famiglia in famiglia, Astrid deve affrontare ambienti sempre nuovi, con nuove regole e nuovi pericoli, finché all'ennesimo, disperato tentativo troverà una donna che saprà amarla come una figlia vera e l'aiuterà a diventare grande. Puro genio di David Baldacci, Mondadori 2008 Sean King e Michelle Maxwell non se la passano bene. Dai tempi della loro carriera nei servizi segreti, la loro attività si è trasformata in una dubbia carriera di investigatori privati dai pochi affari e dai troppi ricordi. Né aiuta il fatto che una sera l'esile Michelle decida di affrontare i propri nodi del passato facendo a botte con un bullo da bar, procurandosi varie ecchimosi e un periodo forzato in un'istituzione per persone a rischio di esaurimento nervoso. Gli affari stagnano e malvolentieri Sean accetta l'incarico di indagare sulla morte misteriosa di uno scienziato a Camp Peary, think tank governativo coperto dalla massima riservatezza. Mentre Michelle cerca di scoprire le origini dei suoi demoni, Sean scoprirà che la tragica fine dello scienziato ucciso è enigmaticamente intrecciata al destino di una bambina autistica dal prodigioso talento matematico, e a una serie di segreti che qualcuno - spie, fisici, misteriosi veterani di guerra - ha interesse a mantenere, anche al prezzo di vite umane... Ultimo avvertimento di James Patterson, Longanesi 2008 Nel villaggio di Sunrise Volley, nel deserto del Nevada, esplode una potentissima bomba: in un attimo un intero paese viene cancellato dalla faccia della terra. La notizia arriva ad Alex Cross mentre è in vacanza con la fidanzata, e il giorno dopo una telefonata al direttore dell'FBI rivendica l'attentato. Il Lupo è tornato. Il pericolosissimo boss della mafia russa, di cui nessuno conosce il nome e il volto, e che tutti chiamano il Lupo, aveva già incrociato il destino di Alex Cross; ora ha al suo fianco un complice altrettanto temibile - il genio del male soprannominato la Donnola -, e minaccia di distruggere anche le grandi città del pianeta, se non verrà pagato un riscatto altissimo entro breve. Washington, New York, Londra, Francoforte: nessuna metropoli è al sicuro. Perché il conto alla rovescia è partito, e l'ultimatum sta per scadere. I leader mondiali hanno quattro giorni di tempo per impedire l'ecatombe. Nel giro di poche ore, Cross si trova catapultato al centro di un pericolosissimo intrigo internazionale: in collaborazione con Scotland Yard e con l'Interpol, deve districarsi in un groviglio di false piste e agenti di servizi stranieri, per arrivare al cuore del complotto. Per riuscire finalmente, forse, a scoprire la vera identità del suo nemico numero uno. Anime morte di John Connolly, Longanesi 2008 Rebecca Clay ha paura. Un'ombra si è insinuata nella sua vita, la segue, la minaccia, spia ogni sua mossa: è un individuo instabile e pericoloso, un killer di professione, in cerca della flglioletta scomparsa, o di chi potrebbe averne causato la morte. La sua lista degli indiziati comincia e finisce col nome di Daniel Clay. Ma il padre di Rebecca, famoso psichiatra infantile ora al centro di atroci sospetti, sembra svanito a sua volta, e nessuno, Rebecca compresa, ha idea di dove possa trovarsi. E' Charlie Parker, detective 'maledetto' dall'animo inquieto e dal tragico passato, ad addentrarsi nel groviglio di una doppia indagine che, tra mille ambiguità, conduce fino a Gilead, piccola comunità religiosa sprofondata nel fango del peccato più infame. In un crescendo di orrore, Parker mette insieme i pezzi di una verità che lascia in bocca il sapore forte, indelebile e amaro della sconfitta. Con "Anime morte" John Connolly si conferma un maestro della tensione, capace di scavare con ferocia e compassione nei "luoghi oscuri" di ognuno di noi. Crisi mortale di Robin Cook, Sperling&Kupfer 2008 Robin Cook, l'inventore del medical thriller, torna con un nuovo romanzo e con il suo collaudato protagonista, Jack Stapleton, un medico legale appassionato di investigazioni che indaga sui lati oscuri della professione. Questa volta, alla vigilia del suo tanto sospirato matrimonio, viene chiamato con urgenza a Boston dove suo cognato, Craig Bowman, clinico di successo e marito fedifrago, deve difendersi da un'imputazione infamante: una sua paziente è morta e lui è accusato di negligenza professionale. Jack si impegna nella difesa, ma più tenta di venire a capo del caso, più finisce per scoprire una torbida trama che ruota attorno a Craig. Il cadavere della defunta verrà riesumato e l'autopsia rivelerà che è stata avvelenata. La ragazza dei corpi di Cain Chelsea, Sonzogno 2008 Per dieci anni le era rimasto alle calcagna, ma poi era stata lei a catturarlo, distillandogli per dieci giorni le più atroci torture, sul filo della morte, con sottile piacere. Poi, inspiegabilmente, lo aveva liberato e si era consegnata alla polizia. Ora la serial killer Gretchen Lowell, ex psichiatra, è detenuta in un carcere di massima sicurezza. Anche il detective Archie Sheridan è chiuso nella sua prigione personale: dipendente da antidolorifici e psicofarmaci, incapace di tornare a una vita normale, ancora ossessionato dalla sua aguzzina. Gli è impossibile dimenticarla: Gretchen lo ha marchiato a vita, incidendogli con un chiodo un cuore sul petto. Ora ogni domenica, lui la va a trovare in carcere, con lo scopo di estorcerle i nomi delle sue vittime e informazioni per ritrovarne i resti. Adesso Sheridan è in congedo forzato dalla polizia, ma viene richiamato in servizio: per Portland si aggira un nuovo mostro, che predilige ragazze quattordicenni. Alle indagini si unisce la giovane reporter Susan Ward, che aspira allo scoop della sua vita. Le indagini portano a tracciare un potenziale identikit dell'assassino, ma non ci sono prove per incastrare nessuno. Sheridan sa chi può aiutarlo a scovare il killer: solo una psicopatica può entrare nella mente di un proprio simile... Prigioniera di Teheran di Marina Nemat, Cairo Publishing 2007 Questa storia di violenza, annientamento e rinascita comincia in Iran, una fredda sera di gennaio del 1982, quando i guardiani della Rivoluzione arrivano a casa di Marina Nemat per arrestarla. In quel momento nella vita di una spensierata sedicenne si apre uno squarcio, un abisso in cui solo vent'anni dopo quella ragazza diventata donna riuscirà a gettare lo sguardo. L'infanzia di Marina è stata simile a quella di tante altre ragazze. I giochi nei parchi di Teheran, le vacanze sulle rive del Caspio, i momenti di preghiera nella chiesa cristiana ortodossa del quartiere, una famiglia poco affettuosa, addolcita dalla presenza della nonna di origine russa. Poi l'adolescenza e i primi turbamenti del cuore, fino al sentimento profondo per Andre, l'amore di una vita. Finché i segnali inquietanti di un cambiamento imminente si addensano minacciosi nel suo ciclo: le prime proteste dei movimenti islamici contro lo scià, amici e conoscenti coinvolti nella Rivoluzione che approda alla grigia realtà quotidiana del regime dell'ayatollah. Senza quasi un perché, Marina da un giorno all'altro si ritrova in una cella di Evin, la famigerata prigione di Teheran. Viene torturata, condannata a morte. Ma davanti al plotone di esecuzione, la sua pena viene commutata in ergastolo e il suo carcerieresalvatore la costringe a convertirsi all'Islam e a sposarlo. Per Marina inizia un lungo viaggio interiore per scendere a patti con la nuova realtà. Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando, Sperling&Kupfer 2008 Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se questo comporta fare scelte e affrontarne le conseguenze. Dizionario dei nomi propri di Amélie Nothomb, Voland 2007 Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per lei. SAGGISTICA Riconciliazione di Benazir Bhutto, Bompiani 2008 Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leader dell'opposizione democratica pakistana, viene uccisa in un attentato al termine di un comizio pre-elettorale. Cinque giorni prima di morire, Benazir consegna al suo agente letterario un libro cui sta lavorando da diversi anni. Quella che doveva essere una lucida e illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività di governo del Pakistan e nella gestione dei precari equilibri politici in cui il Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un testamento politico, lasciato in eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale. E Benazir Bhutto - cui la dittatura militare pakistana aveva già sottratto il padre e il fratello, e che era stata costretta alla detenzione prima e all'esilio dalla sua terra poi dimostra in questa sua ultima testimonianza tutto il suo coraggio, condannando aspramente non solo il fondamentalismo islamico, ma anche l'Occidente, e gli Stati Uniti in particolare, per aver condotto negli anni una politica cinica e scellerata che li ha portati a sostenere gli stessi fondamentalisti islamici e la dittatura militare del generale Zia, in funzione antisovietica. Da queste pagine emerge, però, anche la chiara visione che una riconciliazione è possibile. E forse è proprio questa fede incrollabile che l'ha condotta, con assoluta consapevolezza, al sacrificio della propria vita. Milano, l’avventura di una città di Marta Boneschi, Mondadori 2007 Un'avventura intensa, una corsa al progresso: da piccola capitale di una provincia asburgica Milano diventa la città più civile e moderna della penisola. E' la prima ad avere un'efficiente amministrazione pubblica, è la prima capitale di un grande regno italiano (sia pure sotto la corona di Napoleone), è la prima a suscitare un'insurrezione popolare con le Cinque giornate. Impianta ciminiere e stabilimenti, mentre il Politecnico e la Bocconi formano la classe dirigente del futuro. Sensibile alla 'questione sociale' sollevata dalle crescenti masse di affamati e scontenti, risponde con un gran numero di associazioni sindacali, rosse e bianche. Se con Cesare Beccaria si mostra all'avanguardia nel combattere la pena di morte, con Carlo Cattaneo lo è nel propugnare lo sviluppo industriale. Città di scuole e di accademie letterarie, vede nascere i "Sepolcri", "La certosa di Parma", "I promessi sposi", ispira la poesia di Carlo Porta, i romanzi di Giuseppe Rovani e di Carlo Emilio Gadda, il giornalismo del "Corriere della Sera" di Luigi Albertini, l'editoria di Arnoldo Mondadori, di Angelo Rizzoli, di Giangiacomo Feltrinelli e la grande musica del Teatro alla Scala. Molta parte dei successi italiani ha origine a Milano anche per opera di forestieri che, venuti per fare fortuna, fanno la fortuna della città: da Clelia Borromeo che promuove la divulgazione scientifica all'industriale della gomma Giovanni Battista Pirelli, dal banchiere Raffaele Mattioli alla divina Maria Callas. Governata dagli spagnoli, dagli austriaci, dai francesi e poi ancora dagli austriaci, Milano sopporta il peso del dominio straniero e accoglie con generosità chi viene per lavorare di braccia e di ingegno; non è mai padrona fino in fondo di se stessa, eppure assorbe le nuove idee, le elabora e le rilancia. Per molto tempo si presenta ai viaggiatori con il rosso delle sue mura, l'azzurro delle sue acque e il verde dei suoi giardini. Al centro i marmi bianchi del Duomo, e tutto intorno sobri ma eleganti palazzi dai tranquilli cortili a colonne, tra il mormorio delle fontane e lo strepito degli artigiani e dei venditori. Prima tra le città italiane a dotarsi di un piano regolatore, è anche la prima a scatenare la speculazione edilizia. Diventa grigia e soffocante, perde gran parte della sua bellezza, ma non il suo vitale e fattivo trambusto. Marta Boneschi racconta tre secoli di trasformazioni, dall'arrivo degli austriaci di Maria Teresa alla strage di piazza Fontana, attraverso ritratti di personaggi noti e meno noti, eventi di grande portata storica ed episodi di vita quotidiana. Con il culto del lavoro e una profonda religiosità, con l'orgoglio delle tradizioni e l'impulso all'innovazione, con il prosaico attaccamento al denaro e gli immensi slanci di generosità, i milanesi di nascita e d'adozione spiccano nella storia del nostro paese ricchi di contraddizioni, ma sempre capaci di imprimere un segno nella realtà. Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia di Tiziano Terzani, Longanesi 2008 La Cambogia è stato uno dei grandi amori di Tiziano Terzani. La storia di questo piccolo regno, che custodisce al suo interno i misteriosi templi di Angkor, divenne per lui emblematica della storia dei paesi dell'Asia travolti nel corso del XX secolo dai giochi delle grandi potenze (USA, Cina, URSS). Terzani visitò più volte il paese tra il 1972 e il 1994, divenne amico del suo re e nemico indignato degli assassini khmer rossi, per denunciare infine come ipocrita e immorale anche l'operato di pace da parte delle Nazioni Unite. Il libro, fondato sui reportage di Terzani dalla Cambogia, contiene anche il racconto scritto in prima persona della sua cattura da parte di combattenti ragazzini, dell'attimo in cui si salvò la vita con una risata - come amava raccontare - e circa cinquanta fotografie originali, scattate spesso da lui stesso. Bambini in guerra di Lynn H. Nicholas, Garzanti 2007 Il secondo conflitto mondiale è stato per i bambini d'Europa una tragedia inimmaginabile, ancora più crudele e insensata di quella patita dagli adulti. Anche perché a segnare le generazioni cresciute negli anni Trenta non è stata solo la guerra con il suo corredo di terrore, dolore e morte: per lo stato totalitario i bambini non erano persone, ma oggetti da utilizzare, dopo averli opportunamente selezionati e plasmati, in vista di un Nuovo Ordine. "Chi possiede la gioventù, possiede il futuro" diceva uno slogan nazista, e il regime hitleriano ne ha tratto le conclusioni più feroci: i disabili e gli infermi - gli "indegni" - furono oggetto di sistematici programmi di eutanasia; si diffondevano politiche "eugenetiche"; i bambini di "buon sangue" venivano educati al culto del capo, in base a principi razzisti e attraverso una propaganda che impediva ogni autonomia di pensieri e azioni. Dopo l'inizio della guerra, nei territori conquistati, moltissimi bambini dall'aspetto "ariano" furono strappati alle famiglie d'origine e "germanizzati". Mentre migliaia di piccoli ebrei, rom, polacchi, ucraini e russi venivano ridotti in schiavitù, sottoposti a esperimenti sadici, affamati, sterminati. Quando finalmente la guerra finì, i bimbi superstiti vagavano soli e disperati tra le rovine di città oppure venivano internati nei campi di prigionia: molti di loro avevano ormai dimenticato le proprie origini, e gli Alleati e le Nazioni Unite cercavano faticosamente di riunire le famiglie o di trovare una casa agli orfani. "Bambini in guerra" getta nuova luce sulle sofferenze di milioni di vittime innocenti, intrappolate in un incubo terrificante. Attraverso un'ampia e accurata indagine, Lynn Nicholas ricostruisce un affresco storico di ampio respiro, ricco di episodi illuminanti e di vicende commoventi: dai "Kindertransporten" verso la Gran Bretagna al ponte aereo da Berlino nel 1949, dallo sfollamento, dai rastrellamenti, dai bombardamenti a tappeto alla terribile fame dell'inverno del '45. Al tempo stesso illumina il rapporto tra l'ideologia nazista e le politiche del regime hitleriano, ma anche la loro relazione con quelle sovietiche degli anni Trenta. Denuncia il fallimento e l'abiezione delle colonie che avrebbero dovuto "germanizzare" i territori conquistati dai tedeschi. "Bambini in guerra" racconta quello che ha significato la guerra per chi è cresciuto in quegli anni. Spaziando dalla Germania alla Grecia all'Olanda, riscrive una parte della storia del Novecento, e al tempo stesso delinea con chiarezza le nostre attuali responsabilità nei confronti dei bambini del XXI secolo. Era mio figlio di Tonina Pantani, Mondadori 2008 A quattro anni dalla scomparsa di Marco Pantani, mamma Tonina rompe il silenzio e racconta la straordinaria parabola tragica di suo figlio, il Pirata. Dopo aver vinto le grandi corse a tappe, entusiasmando le folle come ai tempi di Coppi, il grande campione di Cesenatico è morto il 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini. E’ morto solo, in rotta con se stesso e con il mondo. Su Pantani è stato scritto e detto tanto, ma la voce più vicina e quindi più titolata a parlarne è sempre rimasta zitta. Ora non più. Grazie al paziente lavoro di Enzo Vicennati, cronista sportivo, la famiglia Pantani parla. Mamma Tonina sfoglia l'album dei ricordi, raccontando di un ragazzino tenace e originale, già dotato di quella personalità che farà di lui un campione, ma anche generoso e delicato nei confronti degli altri. Poi racconta la felicità di una modesta famiglia di provincia nello scoprire l'enorme talento del figlio e l'entusiasmo per le prime vittorie fino ai trionfi da professionista. Infine, mamma Tonina accusa il mondo dello sport di essere una macchina infernale che crea fenomeni per poi stritolarli. Il cuore perduto dell’Asia di Colin Thubron, Ponte alle Grazie 2007 All'indomani della caduta del colosso sovietico e dell'indipendenza delle cinque repubbliche centro-asiatiche, Colin Thubron intraprende un lungo viaggio tra le rovine ancora fumanti di uno dei più grandi imperi dell'era moderna. Seguendo l'antichissima Via della seta, calcando le orme di Tamerlano, respirando la venerazione dei molti santi musulmani, l'autore si divide tra la contemplazione delle malridotte vestigia di una storia gloriosa e remota, l'osservazione degli ingombranti monumenti del recente passato e, soprattutto, l'attento ascolto delle voci di chi si è trovato tra le mani la pesante eredità che questa storia e questo passato rappresentano. Come usciti dallo sfondo scuro di una quinta teatrale, studenti, operai, autisti, delinquenti, persone comuni si lasciano sedurre dalla curiosità del viaggiatore, e confidano tutta la loro angoscia per un presente incerto, pesantemente segnato da un'identità tutta da reinventare, ora che non c'è più una Grande Madre Russia in cui riconoscersi... Ne nasce un diario di viaggio acuto, dettagliatissimo e al contempo surreale, come surreale è la luce che investe e bagna questi deserti, questi fiumi, questi laghi e queste montagne che si risvegliano al mondo orfani di una storia e timorosi del futuro. La leggenda dei monti naviganti di Paolo Rumiz, Feltrinelli 2007 Un viaggio di settemila chilometri che cavalca la gobba montuosa della balenaItalia lungo Alpi e Appennini, dal Golfo del Quarnaro (Fiume) a Capo Sud (punto più meridionale della Penisola). Parte dal mare, arriva sul mare, naviga come un transatlantico con due murate affacciate sulle onde ed evoca metafore marine, come di chi veleggia in un immenso arcipelago emerso. Trovi valli dove non esiste l'elettricità, incontri grandi vecchi come Bonatti o Rigoni Stern, scivoli accanto a ferrovie abitate da mufloni e case cantoniere che emergono da un tempo lontanissimo, conosci bivacchi in fondo a caverne e santuari dove divinità pre-romane sbucano dietro ai santi del calendario. E poi ancora ti imbatti in parroci bracconieri, custodi di rifugi leggendari, musicanti in cerca di radici come Francesco Guccini o Vinicio Capossela. Un'Italia di quota, poco visibile e poco raccontata. Le due parti - o forse i due "libri", alla maniera latina - del racconto, Alpi e Appennini, hanno andatura e metrica diverse. Le Alpi sono pilastri visibili, famosi; sono fatte di monoliti ben illuminati e percorse da grandi strade. Gli Appennini no: sono arcani, spopolati, dimenticati, nonostante in essi si annidi l'identità profonda della nazione. Questo racconto di "monti naviganti" è cominciato sul quotidiano "la Repubblica" ed è diventato un poema di uomini e luoghi, impreziosito da una storia "per immagini" della fotografa Monika Bulaj, che ha seguito Paolo Rumiz in alcune tappe di questa avventura.