Articolo - ATS Brescia
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Articolo - ATS Brescia
PREVENZIONE jgtflfB E ' 3 | Mf „é0wli ISH^ IÉMM M ^ S H H§ iiMwnWiM Hi I I M I B MÈ » ! • IIW MT Imiill 81 H M J £j ' S b ^ m si * MJW Uff ! • i | p " Wlr H jjff §g s i l i Éf ^m m .jìS^H ^k, m^ ^%^% ML. Jly ^ f c ^ B H W L - . IR £m 11 ì|& | y a l ^ s L » ! WW r l « HI I l i gì , S | | i M I M B i s H IHwffll ^L, W 11 àJ!P M M A ^C" i||LJ8t B | | | a f U I I ^ ^ ^ TMLÌÉ Him JwbTlLiiiii Campagna di monitoraggio Asl nei paesi per la distruzione dei focolai larvali XX X. X / %J %^À\^iX. "OCXXX X LJ'XVJ'X XX v X X XX XC^V-'L <LX %_^ L J " L ^ t l ^ ' X X ^ j X C J X X X X v - ' X X l . S w ' X X X £«LX CX'LJ.vJ' "kXX l„X C X C J X X X ' L J ' I - I L V ^ X Vy • Quasi novecento campionamenti dell'Asl in nove Comuni presi in esame. Per un risultato che vede potenzialmente in grado di trasmettere virus patogeni il 14% degli insetti. Con punte però del 44%, quelle che pongono Concesio come il centro più esposto tra quelli monitorati nel 2011. A cosa? É presto detto: l'hanno chiamata tigre perché i colori del suo corpicino richiamano il manto del felino. Ma non sbaglia di certo chi pensa che questo nome le stato affibbiato per la sua aggressività. La zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus), arrivata in Italia nei primi anni no vanta, è rimasta l'unico vero (fastidiosissimo) tormentone dell'estate. Zampironi, pronipoti del Ddt, zanzariere, «racchette» che le fulminano all'istante, e molto altro ancora: una vera e propria guerra impari quella combattuta tra noi ed il perfido insetto. Perché a differenza delle sue «cugine» zanzare semplici la tigre è molto più veloce (è una tigre...), quasi impossibile punirla a dovere dopo una puntura, ed è in azione tutto il giorno dalla mattina alla sera. Ma l'aspetto più serio e preoccupante riguarda il fatto che la tigre è anche potenziale portatrice di virus patogeni ed importanti arbovirus agenti di malattie umane. La rea- zione più comune alla punture è costituita da «pom.fi» dolorosi, solitamente edematosi o emorragici, inoltre si possono anche avere risposte allergiche localizzate, con effetti particolarmente visibili su bambini e anziani. Non solo quindi un fastidio che accompagna le afose giornate estive, ma un vero e proprio nemico da debellare in tutti i modi. In nostro aiuto (e dei nostri spesso rudimentali strumenti di difesa) da qualche anno a questa parte è scesa in campo l'Azienda sanitaria locale con campagne di monitoraggio del territorio ed interventi di disinfestazione dei focolai larvali. L'acqua ristagnante è la più preziosa alleata dell'infame insetto. La zanzara depone Infatti le sue uova anche in piccoli contenitori con modiche quantità di acqua: vasi, sottovasi, fognature otturate, grondaie e quant'altro. Da precisare che le uova possono sopravvivere fino a quando il contenitore dove sono depositate non si riempia nuovamente di acqua: svuotarlo può quindi non essere sufficiente. Proprio a causa della sua notevole capacità di adattamento ai diversi ambienti, e della sua biologia riproduttiva, la zanzara tigre è molto difficile da controllare; per evitare l'Insediamento della specie, un efficace monitoraggio e una V X X IL4.CS |^CX^\_J^£«Llk^'XXX buona sorveglianza sono più che necessarie: fondamentali. Come detto la strategia di lotta messa a punto dal Dipartimento di prevenzione medico dell'Asl si concentra soprattutto sull'individuazione e distruzione dei focolai larvali e sulle campagne di informazione per la prevenzione. Anche in accordo coi vari Comuni l'Asl organizza anche un sistema di monitoraggio del territorio; sono moltissime le Amministrazioni della nostra provincia che mettono a bilancio una serie di interventi specifici volti a disinfestare intere zone dei loro paesi. Per quanto riguarda invece l'Asl, nel periodo che va da aprile a novembre, con frequenza quindicinale, vengono posizionate dagli operatori delle «ovitrappole» (bacchette di masonite inserite in un contenitore di acqua). Nel 2011 ad essere monitorati sono stati Botticino, Castegnato, Concesio, Gussago, Nuvolento, Ospitaletto, Rodengo, Travagliato e Villa Cartina. In totale 185 punti d'osservazione per 872 campionamenti. A essere positivi ai test in media II 14% dei campioni, con punte del 44% a Concesio e dell' 1 % a Villa Cartina, passando per un 20% di Rodengo e Botticino. In ogni caso quando si avvista un «inquilino indesiderato» c'è poco da fare: colpire. II I Q Ì A J C I U d ì I 7 / J • Con l'arrivo dell'estate iniziano le campagne di prevenzione - promosse da Asl e Amministrazioni comunali - per combattere la zanzara tigre. Le prime segnalazioni del fastidioso insetto risalgono al 1993: a differenza di quella comune, la «cugina» asiatica colpisce di giorno e provoca forti irritazioni. Fondamentale è evitare ristagni d'acqua, specie nei sottovasi (archivio) COSA FARE itf** 88 8 n J" ___ • Per limitare il proliferare di «focolai larvali» Interventi di disinfestazione sono certamente un'ottima strategia «difensiva», ma mai come in questo caso... prevenire è meglio che curare. Vediamo allora quali sono ì comportamenti virtuosi da mettere in campo. I consigli arrivano direttamente dall'Asl. Innanzitutto è necessario evitare l'abbandono di cumuli di materiali all'aperto che possano raccogliere l'acqua piovana e quindi offrire un accogliente rifugio dove la zanzara tigre può mettere su famiglia; eliminare l'acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi e dai bidoni; innaffiare direttamente con le pompe gli orti e I giardini, senza mantenere quindi riserve di acqua a cielo aperto; nel caso sia proprio necessario utilizzare recipienti per la raccolta dell'acqua tenerli coperti con una zanzariera.