Rassegna Stampa ANMCO luglio
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Rassegna Stampa ANMCO luglio
RASSEGNA STAMPA ANMCO dal 5 luglio al 4 settembre 2015 Fonte: L’Eco della Stampa a cura di: Dipartimento Comunicazione&Cultura ANMCO RIEPILOGO GENERALE Totale uscite luglio - agosto - settembre 2015 Quotidiano/mensile luglio 4 Quotidiano/mensile agosto 8 Quotidiano/mensile settembre 0 Web luglio 6 Web agosto 7 Web settembre 15 Totale generale 12 28 40 INDICE luglio 2015 Tipo testata Testata Titolo Data Quotidiano/Mensile Quotidiano/Mensile Quotidiano/Mensile Avvenire - ed. Bologna Sette Il Sole 24 Ore Sanità La Repubblica 05/07/2015 Polisportiva Villaggio del Fanciullo, corso soccorso 13/07/2015 Ricetta Anmco contro i tagli 21/07/2015 Vacanze, tutte le mete che ci fanno stare bene (I. D'Aria) Quotidiano/Mensile tSt, tutto Scienze e tecnologia 29/07/2015 Quale cibo mi fa bene e quale male? Perché troppe idee sono sbagliate Totale Quotidiano/mensile Web Web Web Web Web Web Totale Web Totale uscite 4 Noodls.com Luccaonline.com Healthdesk.it Verbanianotizie.it Isola-del-benessered.blogautore.repubblica.it D.Repubblica.it 14/07/2015 14/07/2015 17/07/2015 27/07/2015 "BANCOMHEART": mettiamo il cuore in una "cassaforte" "BANCOMHEART": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale!!! Agli italiani il secondo infarto non fa (abbastanza) paura Fibrillazione atriale nel Vco 29/07/2015 Carbofobia: l'ossessione (sbagliata) contro pasta e zuccheri 29/07/2015 Carbofobia: l'ossessione (sbagliata) contro pasta e zuccheri 6 Totale generale mese 10 agosto 2015 Tipo testata Testata Titolo Data Quotidiano/Mensile Quotidiano/Mensile Quotidiano/Mensile Silhouette Donna Cosmopolitan Aboutpharma Mese 01/08/2015 Andare in ferie fa bene … al cuore 01/08/2015 E tu che lavoro fai? Scegli la pasta giusta per te 01/08/2015 Standard Quotidiano/Mensile La Sicilia 07/08/2015 Totale uscite GARIBALDI CENTRO. Incontro sulla prevenzione dei rischi cardiovascolari Infarto, troppe morti: corsi (gratis) salvavita di Monasterio e CNR Infarto, troppe morti: corsi (gratis) salvavita di Monasterio e CNR Donare sangue fa bene anche alla salute del cuore Il primo infarto spaventa ma il secondo uccide Quotidiano/Mensile Il Tirreno Pontedera Quotidiano/Mensile Il Tirreno Pisa Quotidiano/Mensile La Sicilia Quotidiano/Mensile La Provincia di CREMONA Totale Quotidiano/mensile 07/08/2015 07/08/2015 08/08/2015 18/08/2015 Web Web Web Zazoom.it Sprintnews.joomlafree.it Ladyblitz.it 03/08/2015 Carbofobia. Dopo i grassi sotto accusa pane e pasta 03/08/2015 Carbofobia. Dopo i grassi sotto accusa pane e pasta 03/08/2015 Carbofobia. Dopo i grassi sotto accusa pane e pasta Web ResaPubblica.it 08/08/2015 All'ospedale Garibaldi, la cultura della donazione e della prevenzione Web Web Web Totale Web Fusionserv.com Cosmopolitan.it Leonardo.it 10/08/2015 Lavoro e vacanze: connubio perfetto 10/08/2015 Che lavoro fai? Scegli la pasta giusta per te 31/08/2015 Ecco perché leggere libri fa bene 8 7 Totale generale mese 15 settembre 2015 Tipo testata Testata Data Titolo Web Sardegna Medicina Web Sardegna Medicina Web Pharmastar Web Meteoweb.eu Studio ARNO sullo scompenso cardiaco, l'identikit "reale" dei pazienti italiani 01/09/2015 Scompenso cardiaco, la più grave tra le patologie croniche Scompenso cardiaco, presentata all'ESC ricerca reality-based su pazienti 01/09/2015 italiani 01/09/2015 Salute, studio sullo scompenso cardiaco: testati i pazienti italiani Web Dentrosalerno.it 01/09/2015 Londra: scompenso cardiaco, presentata ricerca su pazienti italiani Web Tecnicaospedaliera.it Web Stylife.it Web Scubaportal.it Web Informazione.it Web HealthDesk.it Web Freeonline.org Web Effemeride.it Web Comunicati-stampa.net Web Ilmirino.it Web Totale Web Clicmedica.it 02/09/2015 I costi dello scompenso cardiaco Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of Cardiology (ESC) 02/09/2015 la ricerca reality-based su pazienti italiani 02/09/2015 L'idoneità medica nella pratica dell'attività subacquea sportiva Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of Cardiology (ESC) 02/09/2015 la ricerca reality-based su pazienti italiani 02/09/2015 Lo scompenso cardiaco ci costa mezzo miliardo all'anno Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of Cardiology (ESC) 02/09/2015 la ricerca reality-based su pazienti italiani Medicina: Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of 02/09/2015 Cardiology (ESC) la ricerca reality-based su pazienti italiani Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of Cardiology (ESC) 02/09/2015 la ricerca reality-based su pazienti italiani Scompenso cardiaco, presentata all'European Society of Cardiology (ESC) 03/09/2015 la ricerca reality-based su pazienti italiani 04/09/2015 Scompenso Cardiaco e Tipologia di Malato Totale generale mese Totale uscite 01/09/2015 15 15 luglio 2015 Pagina Foglio 05-07-2015 7 1 127628 Data Codice abbonamento: Settimanale Pag. 20 Pagina Foglio 13-07-2015 18+1 1 / 3 127628 Data Codice abbonamento: Settimanale Pag. 17 Pagina Foglio 13-07-2015 18+1 2 / 3 127628 Data Codice abbonamento: Settimanale Pag. 18 Pagina Foglio 13-07-2015 18+1 3 / 3 127628 Data Codice abbonamento: Settimanale Pag. 19 Pagina Foglio 21-07-2015 34/35 1 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 2 Pagina Foglio 21-07-2015 34/35 2 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 3 Pagina Foglio 21-07-2015 34/35 3 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 4 Pagina Foglio 21-07-2015 34/35 4 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 5 Pagina Foglio 29-07-2015 30 1 127628 Data Codice abbonamento: Settimanale Pag. 8 Data 14-07-2015 Pagina Foglio User ID: 1 Password: Login about us home attualità coverage politica e regolamentazione services economia e finanza Lost password cultura e spettacoli hobby e tempo libero Italia sport new to noodls ? noodls is the first global aggregator of official information in real-time! Questura di Lucca 14/07/2015 | News release " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!! Get your exclusive access to the largest online source for press releases, corporate news, and company announcements. distributed by noodls on 14/07/2015 12:39 0 0 0 0 related noodls " BANCOMHEART ": METTIAMO IL CUORE IN UNA "CASSAFORTE" VIRTUALE !!! La Polizia di Stato, da sempre sensibile a tutte le iniziative che possano migliorare la qualità di vita, ha avviato un ulteriore accordo a tutela della salute del proprio personale. Per questo, gli operatori della Polizia di Stato e gli appartenenti all'Amministrazione Civile dell'Interno che operano nell'area geografica della Versilia hanno aderito all'iniziativa-progetto del dr. Giancarlo Casolo, Direttore della struttura Complessa di Cardiologia dell'Ospedale Unico della Versilia. Il progetto è volto all'effettuazione, su base volontaria e gratuita, di un tracciato elettrocardiografico che verrà consegnato al personale aderente all'iniziativa e successivamente, previa sottoscrizione di consenso, inviato ad un server posto nella sede ANMCO di Firenze. L'iniziativa serve a far conoscere ancora di più a tutta la cittadinanza, la campagna nazionale di prevenzione per le malattie cardiache: " METTI IL CUORE IN CASSAFORTE " promossa ANMCO - Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e dalla Fondazione "per il Tuo cuore" HCF Onlus. L'elettrocardiogramma , conservato su i computer dell'ANMCO, sarà accessibile via internet solo con un codice segreto, fornito esclusivamente agli aderenti all'iniziativa. Enti locali Comune di Medolla SHAUN VITA DA PECORA - IL FILM Rassegna Cinefamily Film per bambini e [...] ACT - Agenzia Territoriale per la [...] Brusasco, graduatoria definitiva per l'assegnazione di alloggi di [...] Comune di Lazise Concerti in Piazzetta Beccherie more Attualità Comune di Popoli Domanda scuolabus 2015/2016 Comune di Candiolo ORARI DI APERTURA ESTIVA - UFFICIO ANAGRAFE Comune di Albignasego 20/07/2015 Il Tai Chi Chuan. Movimento e Benessere come Stile di Vita more Il codice segreto sarà posto su una card detta BANCOHEART, da portare con se e permetterà da un qualsiasi dispositivo (computer tablet, smartphone, ecc.) di accedere ai propri dati per la consultazione o la stampa. 14 July 2015 Smartlinks | Questura di Lucca | Polizia di Stato | Enti locali | Attualità | Salute | Biologia | Forze dell'ordine | Medical Technology | Politica sanitaria | Forze dell'ordine view original format 127628 Copyright ©2006-2015 noodls.com - VAT IT01709820995 | Privacy Policy | Terms of Use | Feedback | Contact us Codice abbonamento: Back Pag. 16 Data LUCCAONLINE.COM (WEB2) 14-07-2015 Pagina Foglio 1 Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso Il nostro network: Ultim'ora e Politica | Hotels e Alloggi dei cookie. Informazioni Cerca Martedì 14 Luglio 2015 ULTIM'ORA CULTURA E SPETTACOLO SPORT CRONACA Accetta Meteo: POLITICA ATTUALITÀ Seleziona lingua ▼ COMUNI ECONOMIA Home Page | Pubblicità con noi | Disclaimer | Copyright | Galleria fotografica | Redazione | Newsletter | Contattaci Siete su: » Home page » Ultim'ora » " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!! " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!! Questura di Lucca Oggi, 14:46 Cronaca " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!!, Lucca Cronaca Bando per assegnazione di contributi alle associazioni del Forum:accolti tutti i 10 progetti presentati, Capannori Lucca " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!! Cronaca La Polizia di Stato, da sempre sensibile a tutte le iniziative che possano migliorare la qualità di vita, ha avviato un ulteriore accordo a tutela della salute del proprio personale. Per questo, gli operatori della Polizia di Stato e gli appartenenti all'Amministrazione Civile dell'Interno che operano nell'area geografica della Versilia hanno aderito all'iniziativa-progetto del dr. Giancarlo Casolo, Direttore della struttura Complessa di Cardiologia dell'Ospedale Unico della Versilia. Il Comune premiato a Smau Firenze per il progetto "Capannori digitale", Capannori Cronaca Il cordoglio della Fondazione per la scomparsa di Fratel Arturo Paoli, Lucca Inviaci un comunicato stampa o una dichiarazione Cerca Visualizza archivio storico Seleziona la categoria Seleziona il comune Cerca Comuni Seleziona il comune Cronaca Expo: da filiere toscane Unaprol spinta a consumi vero made in italy, Lucca Connettiti Cronaca Il progetto è volto all'effettuazione, su base volontaria e gratuita, di un tracciato elettrocardiografico che verrà consegnato al personale aderente all'iniziativa e successivamente, previa sottoscrizione di consenso, inviato ad un server posto nella sede ANMCO di Firenze. L'iniziativa serve a far conoscere ancora di più a tutta la cittadinanza, la campagna nazionale di prevenzione per le malattie cardiache: " METTI IL CUORE IN CASSAFORTE " promossa ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e dalla Fondazione "per il Tuo cuore" HCF Onlus. Visualizza tutti Politica Marcucci: Non ci può essere Pd di maggioranza e opposizione, Barga Il codice segreto sarà posto su una card detta BANCOHEART, da portare con se e permetterà da un qualsiasi dispositivo (computer tablet, smartphone, ecc.) di accedere ai propri dati per la consultazione o la stampa. Twitter Google+ Feed RSS Email Comunicati Newsletter Marcucci: Grande rispetto istituzionale, Barga Comunicati Marcucci: Meloni si ripassi lista Paesi membri del Cern, Barga Iscriviti alla nostra newsletter Invia Privacy Comunicati Marcucci: Sara Biagiotti ha ampio consenso, Barga Comunicati 14 July 2015 Facebook Marcucci: Legge coraggiosa, verificheremo i risultati, Barga Comunicati L'elettrocardiogramma , conservato su i computer dell'ANMCO, sarà accessibile via internet solo con un codice segreto, fornito esclusivamente agli aderenti all'iniziativa. Seguici su Inviaci un comunicato stampa o una dichiarazione Visualizza tutti DISCLAIMER: Questo contenuto e' stato pubblicato da Questura di Lucca il giorno 2015-07-14 ed e' stato originariamente pubblicato qui questure.poliziadistato.it/Lucca. Il contenuto e' stato distribuito senza modifiche o alterazioni da parte di noodls il 2015-07-14 12:46:10 UTC. La fonte e' la sola responsabile per l'accuratezza delle informazioni riportate nel contenuto. [Fonte: Lucca OnLine] Ultim'ora, Cronaca Lucca Attualità La Polizia di Stato coordina il servizio di antibusivismo commerciale, Lucca Attualità Condividi su: 0 Tweet Attualità Ultime notizie " BANCOMHEART ": mettiamo il cuore in una "cassaforte" virtuale !!!, "Stragi del sabato sera", i controlli del fine settimana, Lucca Codice abbonamento: Mi piace 127628 Arrestato dalla Polizia di Stato un ladro alla Lecciona, Lucca Attualità Viareggio - Arrestate due nomadi prima che potessero commettere un furto, Lucca Pag. 15 Data HEALTHDESK.IT (WEB) Foglio HOME Tweet SANITÀ Share 5 CRONACHE 0 17-07-2015 Pagina MEDICINA Like Share RICERCA 1 / 4 BENESSERE 17 SALUTE E SOCIETÀ Agli italiani il secondo infarto non fa (abbastanza) paura Sono più preoccupati per l'eventualità del primo. Ma, dopo averlo superato, spesso sottovalutano la possibilità di subirne un altro e trascurano le terapie. Così aumentano i morti a un anno dal ricovero i più letti Lo tsunami dei farmaci biotech, in arrivo 7 mila nuovi prodotti 16 Luglio 2015 Un piatto gustoso migliora la qualità di vita dei pazienti oncologici 127628 16 Luglio 2015 Codice abbonamento: Redazione Pag. 11 HEALTHDESK.IT (WEB) 17-07-2015 Data Pagina 2 / 4 Foglio Oggi, più del 90% delle persone ricoverate in ospedale per il loro primo infarto ne escono con le proprie gambe; una cinquantina d'anni fa non erano più del 50-60 per cento. Benefici dei progressi della scienza e della tecnica... Molto meno bene, invece, va a coloro che, per loro sfortuna, subiscono un secondo infarto. “Sfortuna”? Non esattamente. Non sempre, almeno, nonostante che anche in questi casi i progressi della ricerca permettano grandi risultati. Troppo spesso, infatti, i pazienti dimessi dall'ospedale dopo il primo infarto abbandonano rapidamente le terapie che sono state loro prescritte. E così accade che, statistiche alla mano, mentre diminuisce il numero dei morti provocati dal primo infarto, aumenta quello di coloro che muoiono entro un anno dal primo evento. Terapie antiretrovirali: 15 milioni di pazienti con Hiv in cura 16 Luglio 2015 Antidepressivi e antidolorifici. Se presi insieme si rischia l’emorragia cerebrale 15 Luglio 2015 Link promozionali Premio giornalistico Riccardo Tomassetti Hai meno di 35 anni e scrivi di ricerca e innovazione in medicina? Invia il tuo elaborato, partecipa al concorso. Del perché questo accada e di come sia possibile rimediare si è parlato mercoledì 27 maggio in un incontro a Roma con alcuni esperti. Intanto qualche numero: in Italia tra il 2001 e il 2011 la mortalità in ospedale per infarto si è ridotta dall’11,3% al 9%, mentre le nuove ospedalizzazioni fatali dalla dimissione a 60 giorni sono aumentate dello 0,13% e quelle dalla dimissione a un anno dello 0,53%. Ancora più evidente la tendenza nei pazienti con scompenso cardiaco che fanno registrare una mortalità del 10% tra la dimissione e il primo anno. Codice abbonamento: 127628 «Una volta dimesso dall’ospedale, con la prescrizione terapeutica e qualche raccomandazione su come cambiare gli stili di vita, il paziente a casa si trova da solo – spiega Michele Massimo Gulizia, presidente del'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore della Cardiologia all'ospedale Garibaldi-Nesima di Catania - e spesso non riesce a restare ben aderente agli obiettivi di salute e di stile di vita raccomandati, non allontanando quindi adeguatamente i fattori di rischio che sono stati causa dell’infarto o, ancor peggio, non seguendo correttamente la terapia assegnata». Eppure oggi sappiamo cosa bisognerebbe fare: correggere gli stili di Pag. 12 HEALTHDESK.IT (WEB) Data 17-07-2015 Pagina Foglio 3 / 4 vita, appunto, e assicurare l'aderenza a una terapia che impieghi i farmaci “giusti”: «Possiamo affermare con certezza – precisa infatti Gulizia - che non solo dobbiamo abbassare la soglia del colesterolo Ldl, ma addirittura dobbiamo abbatterla sotto il limite di sicurezza di 70 mg/dL». Purtroppo, però, una volta passata la paura, per molti cala l’attenzione e le terapie si “diluiscono”, spesso addirittura s’interrompono. Eppure sono proprio quelle terapie a tenere lontano un nuovo infarto. «La scarsa aderenza alla terapia – dice Claudio Rapezzi, direttore della Cardiologia del S. Orsola di Bologna - è una condizione tipica di molte malattie croniche. Nel caso di un paziente con infarto miocardico acuto questo meccanismo cambia nel momento del ricovero ospedaliero: c’è la grande paura, la presa di coscienza del pericolo e la promessa a se stessi che da quel momento in poi si seguirà uno stile di vita sano e si sarà diligenti con le terapie. Il medico deve sfruttare questo periodo di crisi per inculcare il germe del percorso virtuoso. Una presa di coscienza non solo da parte del paziente ma anche da parte del medico, che dovrebbe prestare particolare attenzione al profilo di rischio del paziente e all’importanza di impostare sin da subito una terapia cronica che possa garantire efficacia e tollerabilità nel tempo. I pazienti ad alto rischio – raccomanda - devono abbassare il colesterolo Ldl senza limiti verso il basso, anche a 30-50mg/dL». Ma «solo un terzo dei pazienti nel primo anno dopo l’evento cardiovascolare – sottolinea Gaetano Maria De Ferrari, responsabile dell'Unità coronarica del San Matteo di Pavia - raggiungono gli obiettivi suggeriti per il colesterolo Ldl. E dopo l’anno diventano un quinto. Molti pazienti sanno quali valori di pressione o di glicemia non devono superare, quasi nessuno quale valore di Ldl». Codice abbonamento: 127628 Eppure, come ha mostrato lo studio Improve-it,(oltre 18 mila pazienti coinvolti per quasi nove anni in 1.500 centri in tutto il mondo) l'abbattimento del colesterolo Ldl grazie all’utilizzo di ezetimibe in associazione a simvastatina ha ridotto del 13% gli infarti miocardici acuti, del 21% gli ictus cerebrali e del 6,4% gli eventi cardiovascolari in genere. «È un beneficio di gran lunga più ampio di quello che si può ottenere con qualsiasi altra strategia – assicura ancora Gulizia - e senza avere quegli effetti indesiderati che si avrebbero con l’utilizzo di statine ad alti dosaggi». Secondo lo specialista, però, non bisogna «indossare il paraocchi economico: nel Pag. 13 Data HEALTHDESK.IT (WEB) 17-07-2015 Pagina Foglio 4 / 4 nostro Paese dopo una sindrome coronarica acuta l’85% del costo complessivo è da attribuire alle nuove ospedalizzazioni e solo l’11% alla spesa farmaceutica e il 4% all’assistenza specialistica. La popolazione dimessa dopo una sindrome coronarica acuta – conclude - non deve rappresentare un gruppo su cui esercitare strategie di risparmio sul costo dei farmaci: per il rischio clinico elevato, per l’elevato numero di nuovi ricoveri e l’insoddisfacente aderenza e intolleranza alla terapia che, come circolo vizioso, determina nuovi ricoveri». Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Agli italiani il secondo infarto non fa (abbastanza) paura lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti: Inserisci il tuo indirizzo email Iscriviti Powered by News@me sullo stesso argomento Stili di vita / Sedentari e chiusi in casa. Un bambino su cinque non fa sport Innovazione / Lo tsunami dei farmaci biotech, in arrivo 7 mila nuovi prodotti Report Unaids / Terapie antiretrovirali: 15 milioni di pazienti con Hiv in cura Miscela esplosiva / Antidepressivi e antidolorifici. Se presi insieme si rischia l’emorragia cerebrale Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie © Mad Owl srl - Partita IVA 12244171000 Contattaci Chi siamo Pubblicità Cookie Policy Credits Accetto Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Codice abbonamento: 127628 Voglio consultare la cookie policy Pag. 14 Data VERBANIANOTIZIE.IT (WEB2) 27-07-2015 Pagina Foglio 1 / 2 Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o Facebook 909 Twitter 99 Google+ 40 negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Accetto Il BLOG pubblico di Verbania: News, Notizie, eventi, curiosità, vco : Verbania : Cronaca Verbania Cronaca Politica Omegna VERBANIA NOTIZIE Cannobio / Sport Eventi Stresa Baveno / VERBANIA CRONACA Info Utili Gravellona Mergozzo Rubriche Ossola Calendario Fuori Provincia Annunci Cerca Tutte Le Zone » Iscriviti con la tua email [email protected] Fibrillazione Atriale nel Vco È ormai dimostrato che la Fibrillazione Atriale è causa del 15% di tutti gli ictus cardioembolici. Ciò significa che in Italia dei 200.000 casi di ictus stimati all’anno, 30.000 sono determinati da questa frequente anomalia del ritmo cardiaco, la cui prevalenza è stimata intorno al 2% della popolazione generale. di Redazione 27 Luglio 2015 - 09:02 Commenta Riceverai le novità di Verbania Accetto integralmente le condizioni del servizio e la privacy policy Registrati A+ a- La Fibrillazione Atriale comporta un incremento del rischio di ictus di almeno 5 volte. Ma non solo: quando un episodio ischemico è secondario ad essa può VERBANIA essere spesso mortale, o estremamente invalidante. Purtroppo questa aritmia è spesso “silente” e il suo riscontro occasionale, quasi sempre nel corso di una visita specialistica. Per esercitare misure preventive adeguate, l’elemento cruciale diventa l’applicazione di un’efficace regime terapeutico, attraverso una terapia anticoagulante. Tuttavia, in Italia si registra un sottotrattamento dei pazienti affetti da Fibrillazione Atriale, dovuto principalmente ai limiti della profilassi farmacologica finora utilizzata (antagonisti della vitamina K), che presenta alcune difficoltà di gestione, come la necessità di frequenti controlli ematologici per l’aggiustamento del dosaggio, data l’alta variabilità di risposta inter- 27/07/2015 - LegalNews: Chiusura di un singolo punto vendita della catena di supermercati: licenziamento? 26/07/2015 - Fuochi d'artificio: natante rischia collisione 26/07/2015 - Hangar Point: call per Associazioni Culturali 26/07/2015 - La vignetta della domenica - Danze individuale. Senza dimenticare, poi, un’altra criticità che riguarda l’interazione con altri farmaci o con alcuni alimenti, che ne variano l’assorbimento. Per tutti questi motivi, tali farmaci non vengono usati con regolarità o vengono troppo spesso abbandonati dai pazienti. VERBANIA - CRONACA 24/07/2015 - Carabinieri deferiscono 6 giovani “In questo caso è emblematica la situazione della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola che su una popolazione di 160.000 abitanti, il 25% ha più di 65 anni e deve confrontarsi con le problematiche 24/07/2015 - Polstrada recupera oggetti sacri e d'antiquariato connesse all’età, quali le numerose comorbidità e le difficoltà di movimento - dichiara il Dottor Federico Nardi, cardiologo presso l’Ospedale di Verbania e Segretario Generale ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri -. Il territorio della provincia presenta, infatti, morfologicamente difficoltà Verbania Notizie 5.070 "Mi piace" logistiche connesse al raggiungimento dei centri sanitari, per sottoporsi ad un semplice controllo di INR, necessario per conoscere il grado di anticoagulazione raggiunto e per ottimizzare il dosaggio del farmaco. Non dimentichiamoci, poi, il tipo di alimentazione caratteristica di questi luoghi a base, soprattutto, di ortaggi che frequentemente alterano la farmacocinetica e la farmacodinamica degli antagonisti della Mi piace questa Pagina Contattaci vitamina K”. Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici “A tutto ciò - continua il dottor Nardi - dobbiamo aggiungere che, nonostante, molti studi dimostrino l’efficacia nella prevenzione primaria e secondaria degli eventi tromboembolici nei pazienti affetti da Fibrillazione Atriale, la prescrizione di una terapia anticoagulante orale non raggiunge la globalità della popolazione interessata al trattamento per l’aumento del rischio di emorragie, prevalentemente nei pazienti anziani, cosiddetti “fragili”. Tale affermazione, oltre che dalla quotidiana osservazione clinica, trae forza dai dati dello studio ATA-AF (AntiThrombotic Agents Atrial Fibrillation), realizzato dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) e dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), che nel 2010 ha arruolato pazienti con Fibrillazione Atriale afferiti ai reparti di 127628 cardiologia e di medicina interna italiani. Da tale studio emerge che a solo il 58% circa dei pazienti con Codice abbonamento: Fibrillazione Atriale è stata prescritta l’anticoagulazione orale”. Tuttavia, questi limiti oggi possono essere superati grazie all’introduzione nella pratica clinica di una nuova classe di farmaci, i Nuovi Anticoagulanti Orali, più maneggevoli e sicuri, che non richiedono frequenti controlli ematologici per l’aggiustamento del dosaggio, non hanno interazioni con i cibi e solo alcune, limitate, con altri farmaci. Pag. 9 Data VERBANIANOTIZIE.IT (WEB2) 27-07-2015 Pagina Foglio 2 / 2 “L’arrivo e la diffusione dei Nuovi Anticoagulanti Orali - conclude Nardi - ha rappresentato una sorta di rivoluzione nell’approccio alla prevenzione tromboembolica dei pazienti affetti da Fibrillazione Atriale Non Valvolare. Infatti, hanno il vantaggio della sicurezza nell’assunzione di un dosaggio fisso senza dover ricorrere a frequenti spostamenti verso l’ospedale per effettuare il dosaggio dell’INR, vantaggio apprezzato in particolar modo dai molti abitanti delle zone montane della nostra Provincia con una situazione logistica più disagiata.” Facebook Twitter Google+ Pinterest POST CORRELATI 24/07/2015 - Marcovicchio: sanità, compiti delle vacanze 20/07/2015 - Lega Nord su deroghe parti annui 11/07/2015 - “Sperimentazione rete assistenziale territoriale del VCO” 27/06/2015 - Comitato Salute VCO: "Che cosa stiamo aspettando ancora?" 18/10/2014 - Asl Vco: Dott. Nardi eletto nel direttivo nazionale Ass. Cardiologi 0 commenti Per commentare occorre essere un utente iscritto Collabora Chat Condizioni Privacy policy Il network Faq Statistiche Registrati Accedi 127628 Chi Siamo Codice abbonamento: Contatti Pag. 10 29-07-2015 ISOLA-DEL-BENESSERE-D.BLOGAUTORE.REPUBBLICA.IT Data (WEB) Foglio d.repubblica.it Pagina 1 / 2 SALUTE SENO • RICETTE ENG blog HOME ATTUALITÀ MODA BEAUTY LIFESTYLE CUCINA VIDEO SALUTE SENO L'ISOLA DEL BENESSERE Chi sono DI IRMA D'ARIA 29 LUGLIO 2015 Carbofobia: l’ossessione (sbagliata) contro pasta e zuccheri @irmadaria Dopo i grassi, sono loro gli imputati tanto che ora si parla di carbofobia, letteralmente “fobia dei carboidrati”. Ne avevo sentito parlare al Convegno dell’Anmco ‘Food Science & Food Ingredients: the need for reliable scientific approaches and correct communication’ che si è svolto di recente a Firenze. La rivalutazione della dieta a basso contenuto di grassi ha ora portato a una reazione contro lo zucchero e altri carboidrati, lasciando il pubblico più confuso che mai. Ma allora come stanno le cose? Davvero è meglio per perdere peso e stare in salute eliminare i carboidrati? “Il cibo è un sistema complesso” ha spiegato Michele Gulizia, Presidente Nazionale ANMCO e Direttore della Divisione di Cardiologia dell’Azienda “Garibaldi-Nesima” di Catania. “Mentre da un lato è oggetto di un’attenzione mediatica quasi morbosa, scarsa è l’informazione sulle caratteristiche nutrizionali di ciò che mettiamo in tavola. Emblematico è il caso dei grassi, troppo spesso demonizzati e il cui corretto utilizzo è stato riabilitato dopo 40 anni di terrorismo informativo. Ma la disinformazione sugli alimenti interessa anche i carboidrati, le proteine, e le diete riduttive che escludono intere fasce di nutrienti o singoli elementi anche in assenza d’indicazioni mediche che giustifichino questi comportamenti. Notizie che a volte influiscono sulle scelte alimentari e sui comportamenti di fasce di popolazione”. Per di più, rinunciare del tutto ai carboidrati – dicono gli esperti – porta conseguenze infauste. Carboidrati e zuccheri, infatti, sono necessari alla salute dell’organismo ed eliminarli può avere conseguenze come stanchezza cronica, disidratazione, nausea, problemi renali (a causa dello squilibrio a favore delle proteine), aumento della pressione arteriosa, carenza di fibre, disturbi intestinali e alterazioni dell’umore. Insomma, sbagliato prendere di mira un solo alimento per volta demonizzandolo magari anche usando citazioni o studi scientifici che, però, spesso o non sono recenti o non si rivelano davvero seri. Cerca Archivio Febbraio 2015 Maggio 2015 Giugno 2015 Luglio 2015 Gennaio 2014 Febbraio 2014 Marzo 2014 127628 Dopo 40 anni di terrorismo medico e mediatico nei confronti dei grassi determinato dal famoso Seven Countries Study, uno studio dell’Università di Cambridge (Uk), pubblicato sulla rivista ‘Annals of Internal Medicine, ha passato in rassegna circa 80 ricerche su oltre 500 mila persone e i ricercatori hanno concluso che i grassi saturi non aumentano il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari. Una notizia che ha conquistato anche la copertina della rivista Time che ha pubblicato un ampio dossier in cui pone l’accento su come campagne “antigrassi” condotte da oltre 30 anni negli Stati Uniti non hanno avuto alcun effetto sull’obesità e sulle malattie ad essa collegata. Cerca nel blog Maggio 2014 Codice abbonamento: A pochi giorni dall’inizio delle vacanze di agosto, anche gli irriducibili amanti della dolce vita si mettono a dieta. Nella (vana) speranza di perdere qualche etto e sembrare più in forma in costume….. Vittima sacrificale per eccellenza è la pasta: la prima cosa a cui si rinuncia in nome della bilancia, infatti, sono i carboidrati. Pillole sull’arte di star bene. Consigli, news e tendenze per scoprire come migliorare il proprio benessere nella vita di tutti i giorni: dalla cura personale, a quella della casa, dell’ufficio e dei propri figli senza dimenticarsi delle emozioni. Giugno 2014 Luglio 2014 “Dobbiamo andare oltre l’approccio ‘riduzionista” spiega il Prof. Carlo La Vecchia Professore Pag. 6 ISOLA-DEL-BENESSERE-D.BLOGAUTORE.REPUBBLICA.IT Data (WEB) Foglio Straordinario di Epidemiologia presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università di Milano. “L’insieme in nutrizione è molto più che la sola somma delle singole parti. Ci siamo resi conto che alcuni studi epidemiologici non sono adatti a tratte delle conclusioni esatte per stilare Linee Guida scientificamente corrette. Gli anni di guerra ai grassi si sono dimostrati un misunderstanding scientifico. E la moderna tendenza alla ‘carbofobia’ sembra andare nella stessa direzione. Oggi, il focus non dovrebbe essere sulla quantità totale di sostanze nutritive ma sulla composizione complessiva e la qualità della dieta”. 29-07-2015 Pagina 2 / 2 Settembre 2014 Ottobre 2014 Dicembre 2014 Gennaio 2013 Beh, che dire! Dopo tanta scienza, ho deciso: mi metto a dieta, ma alla pasta non rinuncio! Marzo 2013 Aprile 2013 Condividi: Maggio 2013 Giugno 2013 29 luglio 2015 Alimentazione, Attualità carbofobia, dieta, grassi, pasta 0 Luglio 2013 Lascia un commento Devi essere registrato per postare un commento. Agosto 2013 Settembre 2013 Ottobre 2013 Dicembre 2013 FAI DI REPUBBLICA LA TUA HOMEPAGE MAPPA DEL SITO PAROLE PIÙ CERCATE REDAZIONE SCRIVETECI SERVIZIO CLIENTI AIUTO PUBBLICITÀ Divisione La Repubblica — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Codice abbonamento: 127628 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA | © 2 0 1 5 Pag. 7 29-07-2015 Data D.REPUBBLICA.IT (WEB) Pagina Foglio 1 / 2 Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di SALUTE SENO • RICETTE ENG d.repubblica.it più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Cliccando in un punto qualsiasi dello schermo, effettuando un’azione di scroll o chiudendo questo banner, invece, presti il consenso all’uso di tutti i cookie OK × blog HOME ATTUALITÀ MODA BEAUTY LIFESTYLE CUCINA VIDEO SALUTE SENO L'ISOLA DEL BENESSERE Chi sono DI IRMA D'ARIA 29 LUGLIO 2015 Carbofobia: l’ossessione (sbagliata) contro pasta e zuccheri A pochi giorni dall’inizio delle vacanze di agosto, anche gli irriducibili amanti della dolce vita si mettono a dieta. Nella (vana) speranza di perdere qualche etto e sembrare più in forma in costume….. Vittima sacrificale per eccellenza è la pasta: la prima cosa a cui si rinuncia in nome della bilancia, infatti, sono i carboidrati. La rivalutazione della dieta a basso contenuto di grassi ha ora portato a una reazione contro lo zucchero e altri carboidrati, lasciando il pubblico più confuso che mai. Ma allora come stanno le cose? Davvero è meglio per perdere peso e stare in salute eliminare i carboidrati? “Il cibo è un sistema complesso” ha spiegato Michele Gulizia, Presidente Nazionale ANMCO e Direttore della Divisione di Cardiologia dell’Azienda “Garibaldi-Nesima” di Catania. “Mentre da un lato è oggetto di un’attenzione mediatica quasi morbosa, scarsa è l’informazione sulle caratteristiche nutrizionali di ciò che mettiamo in tavola. Emblematico è il caso dei grassi, troppo spesso demonizzati e il cui corretto utilizzo è stato riabilitato dopo 40 anni di terrorismo informativo. Ma la disinformazione sugli alimenti interessa anche i carboidrati, le proteine, e le diete riduttive che escludono intere fasce di nutrienti o singoli elementi anche in assenza d’indicazioni mediche che giustifichino questi comportamenti. Notizie che a volte influiscono sulle scelte alimentari e sui comportamenti di fasce di popolazione”. Per di più, rinunciare del tutto ai carboidrati – dicono gli esperti – porta conseguenze infauste. Carboidrati e zuccheri, infatti, sono necessari alla salute dell’organismo ed eliminarli può avere conseguenze come stanchezza cronica, disidratazione, nausea, problemi renali (a causa dello squilibrio a favore delle proteine), aumento della pressione arteriosa, carenza di fibre, disturbi intestinali e alterazioni dell’umore. @irmadaria Cerca nel blog Cerca Archivio Febbraio 2015 Maggio 2015 Giugno 2015 Luglio 2015 Gennaio 2014 Insomma, sbagliato prendere di mira un solo alimento per volta demonizzandolo magari anche usando citazioni o studi scientifici che, però, spesso o non sono recenti o non si rivelano davvero seri. Febbraio 2014 “Dobbiamo andare oltre l’approccio ‘riduzionista” spiega il Prof. Carlo La Vecchia Professore Straordinario di Epidemiologia presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università di Milano. “L’insieme in nutrizione è molto più che la sola somma delle singole parti. Ci siamo resi conto che alcuni studi epidemiologici non sono adatti a tratte delle conclusioni esatte per stilare Linee Guida scientificamente corrette. Gli anni di guerra ai grassi si sono dimostrati un misunderstanding scientifico. E la moderna tendenza alla ‘carbofobia’ sembra andare Marzo 2014 127628 Dopo 40 anni di terrorismo medico e mediatico nei confronti dei grassi determinato dal famoso Seven Countries Study, uno studio dell’Università di Cambridge (Uk), pubblicato sulla rivista ‘Annals of Internal Medicine, ha passato in rassegna circa 80 ricerche su oltre 500 mila persone e i ricercatori hanno concluso che i grassi saturi non aumentano il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari. Una notizia che ha conquistato anche la copertina della rivista Time che ha pubblicato un ampio dossier in cui pone l’accento su come campagne “antigrassi” condotte da oltre 30 anni negli Stati Uniti non hanno avuto alcun effetto sull’obesità e sulle malattie ad essa collegata. Pillole sull’arte di star bene. Consigli, news e tendenze per scoprire come migliorare il proprio benessere nella vita di tutti i giorni: dalla cura personale, a quella della casa, dell’ufficio e dei propri figli senza dimenticarsi delle emozioni. Codice abbonamento: Dopo i grassi, sono loro gli imputati tanto che ora si parla di carbofobia, letteralmente “fobia dei carboidrati”. Ne avevo sentito parlare al Convegno dell’Anmco ‘Food Science & Food Ingredients: the need for reliable scientific approaches and correct communication’ che si è svolto di recente a Firenze. Maggio 2014 Giugno 2014 Pag. 4 Data D.REPUBBLICA.IT (WEB) 29-07-2015 Pagina Foglio 2 / 2 nella stessa direzione. Oggi, il focus non dovrebbe essere sulla quantità totale di sostanze nutritive ma sulla composizione complessiva e la qualità della dieta”. Luglio 2014 Beh, che dire! Dopo tanta scienza, ho deciso: mi metto a dieta, ma alla pasta non rinuncio! Settembre 2014 Ottobre 2014 Dicembre 2014 Condividi: Gennaio 2013 29 luglio 2015 Alimentazione, Attualità carbofobia, dieta, grassi, pasta 0 Marzo 2013 Aprile 2013 Lascia un commento Devi essere registrato per postare un commento. Maggio 2013 Giugno 2013 Luglio 2013 Agosto 2013 Settembre 2013 Ottobre 2013 Dicembre 2013 FAI DI REPUBBLICA LA TUA HOMEPAGE MAPPA DEL SITO PAROLE PIÙ CERCATE REDAZIONE SCRIVETECI SERVIZIO CLIENTI AIUTO PUBBLICITÀ Divisione La Repubblica — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Codice abbonamento: 127628 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA | © 2 0 1 5 Pag. 5 agosto 2015 Pagina Foglio 08-2015 154/55 1 / 2 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 2 Pagina Foglio 08-2015 154/55 2 / 2 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 3 Pagina Foglio 08-2015 163/66 1 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 12 Pagina Foglio 08-2015 163/66 2 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 13 Pagina Foglio 08-2015 163/66 3 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 14 Pagina Foglio 08-2015 163/66 4 / 4 127628 Data Codice abbonamento: Mensile Pag. 15 Pagina Foglio 08-2015 96 1 127628 Data . Pag. 11 Codice abbonamento: Mensile Pagina Foglio 07-08-2015 20 1 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 7 Pagina Foglio 07-08-2015 15 1 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 6 Pagina Foglio 07-08-2015 V 1 127628 Data . Pag. 5 Codice abbonamento: Quotidiano Pagina Foglio 08-08-2015 29 1 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 2 Pagina Foglio 18-08-2015 18 1 127628 Data Codice abbonamento: Quotidiano Pag. 21 Data ZAZOOM.IT Foglio Il Tuo Account - Accedi Subito 03-08-2015 Pagina Segnala Blog Social Blog Ultime News Blogorete Ultime Notizie 1 Zazoom Social News Search Zazoom Social Blog Attualità Gossip Musica Politica Salute Scienza Spettacolo Tecnologia Web Top News Carbofobia | dopo i grassi sotto accusa pane e pasta Ultima Ora Blogorete Club91 Consigliati Mostra i Post Consigliati dalla Rete Turing Phone lo smartphone alla James ... Moda e anoressia: il parere di The Queen of ... Fisco, "fase 2" per 730 ... 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Eppure come nel caso di una alimentazione priva di grassi anche nel caso di una priva di carboidrati ci sono più rischi che benefici: fare a meno di carboidrati e zuccheri può portare conseguenze come stanchezza cronica, disidratazione, nausea, problemi renali, aumento della pressione arteriosa, carenza di fibre e relativi disturbi intestinali. “Il cibo è un sistema complesso” ha spiegato a Repubblica Michele Gulizia, Presidente Nazionale ANMCO e Direttore ... Anticipazioni e trama di Un posto al ... Legalizzazione Cannabis : I vantaggi per le casse ... Voyager – Nona puntata del 3 agosto ... Cisgiordania, istraeliani Evento del giorno: nel 1975 accadde… incendiano una casa : ... Seguici in Rete Facebook Twitter Google RSS Feed Segui @zazoomblog Zazoom CONTINUA SU LADYBLITZ Mi piace 17mila Nessun Articolo Correlato © Articolo pubblicato secondo le condizioni dell' Autore. Zazoom - Permalink Cerca Tag : Carbofobia dopo Carbofobia dopo grassi sotto accusa ULTIMA NOTIZIA INVIATE DA LADYBLITZ 127628 Lascia un Messaggio su : Carbofobia-dopo Codice abbonamento: Zazoom Social News © 2011 - 2015 | Zazoom | Social Blog | Ultime Notizie | Radio Club 91 | Chi Siamo | Cosa è | Termini e Condizioni Pag. 10 03-08-2015 Data LADYBLITZ.IT (WEB) Pagina 1 Foglio Cerca... Cerca HOME MODA BELLEZZA MATRIMONIO GOSSIP CULTURA CUCINA SALUTE CASA OROSCOPO HOME / SALUTE Carbofobia, dopo i grassi sotto accusa pane e pasta ULTIMI COMMENTI Kylie Jenner in lingerie: selfie sensuale allo specchio FOTO 3 AGOSTO 2015 Pubblicato il 3 agosto 2015 14.00 | Ultimo aggiornamento: 3 agosto 2015 13.47 TAGS: carboidrati, grassi ULTIME DA LADYBLITZ di redazione Ladyblitz OMA – Dopo la demonizzazione dei grassi, per decenni additati come una delle principali cause di malattie cardiache e obesità, ora tocca ai carboidrati. Questione di salute e di linea, pasta, pane e derivati vengono visti come il principale nemico dei cittadini 2.0, tanto che è stata coniata una parola apposita, “carbofobia” (ovvero paura del carboidrato), come spiega Irma D’Aria su Repubblica. R Eppure come nel caso di una alimentazione priva di grassi anche nel caso di una priva di carboidrati ci sono più rischi che benefici: fare a meno di carboidrati e zuccheri può portare conseguenze come stanchezza cronica, disidratazione, nausea, problemi renali, aumento della pressione arteriosa, carenza di fibre e relativi disturbi intestinali. “Il cibo è un sistema complesso” ha spiegato a Repubblica Michele Gulizia, Presidente Nazionale ANMCO e Direttore della Divisione di Cardiologia dell’Azienda ‘Garibaldi-Nesima’ di Catania. “Mentre da un lato è oggetto di un’attenzione mediatica quasi morbosa, scarsa è l’informazione sulle caratteristiche nutrizionali di ciò che mettiamo in tavola. Emblematico è il caso dei grassi, troppo spesso demonizzati e il cui corretto utilizzo è stato riabilitato dopo 40 anni di terrorismo informativo. Ma la disinformazione sugli alimenti interessa anche i carboidrati, le proteine, e le diete riduttive che escludono intere fasce di nutrienti o singoli elementi anche in assenza d’indicazioni mediche che giustifichino questi comportamenti. Notizie che a volte influiscono sulle scelte alimentari e sui comportamenti di fasce di popolazione”. Home Restaurant, ristorante in casa: ecco la legge che li disciplina 3 AGOSTO 2015 Kim Kardashian incinta, a passeggio con North e il nipote Mason FOTO 3 AGOSTO 2015 Carbofobia, dopo i grassi sotto accusa pane e pasta 3 AGOSTO 2015 Jennifer Lopez poliziotta sul set di “Shades of Blue” FOTO 3 AGOSTO 2015 Scopri Quixa, assicurazioni auto e moto a prezzi convenienti e un consulente personale a tua disposizione. Oroscopo Claudia Emme, di Claudia Montanari Con le mie mani, di Francesca Lo Angela (ti mette) KO, di Angela d'Alessandro Codice abbonamento: 127628 Pag. 8 Data RESAPUBBLICA.IT (WEB2) Foglio 08-08-2015 Pagina 1 / 2 C Informativa: questo sito, e le applicazioni di terze parti in esso contenute, utilizzano i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se vuoi o n t a t t a c i Chi siamo Redazione P r i v a c y saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Home Cronaca Politica Cultura Sport World Ok Sci & Tech Diritto & Diritti Altre Medicina & Salute All’ospedale Garibaldi, la cultura della donazione e della prevenzione 8 agosto 2015 • Di Serena d'Arienzo MEDICO, COME SCEGLIERLO Sai come funziona la nostra Sanità? Scoprilo nella Guida Altroconsumo! SEGUICI SU: NOTIZIE PIÙ CLICCATE Come spiare i messaggi su WhatsApp? Ecco il 127628 trucco per iPh... Codice abbonamento: I donatori con un’età compresa tra i 38 e i 50 anni potranno eseguire gratuitamente il test di rischio cardiovascolare, utile per verificare l’eventuale insorgenza di ictus o infarto, tramite anche l’analisi del colesterolo. Riceveranno inoltre la carta elettronica del cuore, la cosiddetta Bancomheart, che permetterà di consultare in ogni momento la propria storia clinica e il percorso terapeutico da effettuare. Si può donare al Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù, da lunedì al sabato, dalle 8.00 alle Pag. 3 RESAPUBBLICA.IT (WEB2) 08-08-2015 Data Pagina Foglio 12.30 2 / 2 WhatsApp, come scopro se un contatto mi blocca? WhatsApp, tutta la verità sulla spunte [IPhone/Android] I nuovi limiti del 0 pignoramento presso terzi 0 0 0 L’emergenza sangue non va mica in vacanza. Quello che per molti rappresenta un periodo di ferie e di svago, per gli operatori sanitari e per i pazienti, soprattutto cronici come nel caso di quelli affetti da talassemia, rappresenta un momento di grave disagio per la carenza di sangue. Proprio per questo motivo, le diverse realtà sanitarie non mancano di ricordare alla società civile l’importanza della donazione, indicendo campagne di sensibilizzazione, in special modo durante la stagione estiva. Un onere che l’azienda ospedaliera Garibaldi di Catania non ha trascurato ma anzi alimentato con una serie di appuntamenti, l’ultimo dei quali tenutosi nella SCELTE PER TE: giornata di ieri presso l’Aula Dusmet del presidio di piazza Santa Maria di Gesù, alla presenza del direttore generale dell’Arnas, Giorgio Santonocito, dell’Assessore alla solidarietà sociale, Angelo Villari, del direttore sanitario dell’azienda ospedaliera, Giuseppe Giammanco, del direttore dell’unità All’ospedale Garibaldi, la cultura della donazione... operativa di Cardiologia del Garibaldi-Nesima, Michele Gulizia, nonché del direttore di Medicina Trasfusionale, Santi Sciacca. “Il contrasto all’emergenza sangue – afferma Giorgio Santonocito – particolarmente urgente nei mesi estivi, rappresenta una prerogativa fondamentale per il nostro ospedale, che già dal mese di luglio ha promosso momenti di informazione volti alla donazione sia all’interno, coinvolgendo il Catania, tutti in piazza per donare il sangue Catania, dall’1 agosto le visite specialistiche si... personale, sia all’esterno facendo appelli alla cittadinanza e mettendo a disposizione l’autoemoteca dell’Azienda. Una campagna che ha visto in prima fila anche il sindaco Enzo Bianco in veste di donatore e che auspichiamo fermamente di rilanciare a settembre”. Opinione unanime per i presenti, l’importanza di vivere la donazione del sangue non solo come atto di civiltà, ma anche come momento di prevenzione aggiungendo agli esami di routine per i donatori, la ricerca dell’indice di rischio cardiovascolare, utile per verificare l’eventuale insorgenza, ad esempio, di ictus o infarto, tramite anche l’analisi del 127628 colesterolo. Infatti, i donatori con un’età compresa tra i 38 e i 50 anni potranno eseguire gratuitamente il test di prevenzione cardiovascolare Codice abbonamento: ricevendo inoltre la carta elettronica del cuore, la cosiddetta Bancomheart. Pag. 4 Data FUSIONSERV.COM (WEB2) Foglio NON PERDERE: PRIMA PAGINA 10-08-2015 Pagina 1 / 2 In vacanza con le serie tv (addio libri) ECONOMIA E FINANZA LIFESTYLE GOSSIP E SPETTACOLI SCIENZA E TECNOLOGIA SPORT HOME LIFESTYLE Lavoro e vacanze: connubio perfetto 0 By Valentina Mevoli on 10 agosto 2015 Lifestyle Prima pagina Salute e Benessere Scienza e Tecnologia I lavoratori che, dopo le ferie ritornano al proprio lavoro, lo fanno in condizioni migliori rispetto a prima di parire. Questo risultato è stato fonte di studio e di ricerche. I ricercatori dell’ Università di Berkeley, in California, hanno dimostrato che staccare il cervello per qualche 1. ospedalieri ) sostengono che basta una settimana di vacanza per proteggerci da infarti Aggiornamento Android 4.4.2 KitKat: Ultime notizie uscita su Samsung Galaxy S4, Galaxy S3, Note 3 e 2 e ictus, perchè il cuore e i vasi sanguigni sono posti a meno stress. Nove italiani su dieci, al rientro dalle ferie si sentono più carichi, più motivati, più RECENTI 2. Aggiornamento Android 4.3 Italia per Samsung Galaxy S3 No Brand (download e novità) energici, tanto da essere felici di ritornare a lavoro. Quasi il 68% dichiara di essere più 127628 Inoltre, gli specialisti dell’Anmco ( Associazione nazaionale medici cardiologi PIÙ LETTI attento e concentrato a lavoro, invece il 14% sarebbe addirittura disposto a cambiare lavoro pur di avere la propria settimana di ferie. 3. Android “Smessi tacchi alti e divise da lavoro, in vacanza si è bendisposti, sciolti, accoglienti nei confronti delgi altri e questa apertura può tornare utile anche con colleghi, collaboratori e clienti, una volta rientrati nell’ingranaggio sociale Download APK Premium Play: Scaricare app per tutti i tablet 4. Problemi Android 4.3 su Samsung Galaxy S3 e relative soluzioni Pag. 27 Codice abbonamento: giorno dal lavoro, mostra migliorie al nostro organismo, garantendo cosi un ottimale stato di salute. Data FUSIONSERV.COM (WEB2) 10-08-2015 Pagina Foglio 2 / 2 dell’ufficio” lo dichiara il professor Castiello D’Antonio. Altro elemento considerato positivo da 8 italiani su 10 è la vicinanza ai propri cari, e ai proprio affetti. 5. Rete 3G, Blackout ADSL, ultimi aggiornamenti e problemi oggi, 13- La meta preferita dai vacanzieri è il mare, considerato elemento rilassante per la 14-15 giugno 2014 psiche di ogni persona. Consiglio degli esperti è quello di preferire come meta per le proprie vacanze, gli spazi aperti, che liberino la mente, dopo mesi passati in ufficio. Wind Infostrada: Soluzione Guasto 6. Fondamentale è che la vacanza sia tale, bisogna staccarsi da tutto e tutti, senza avere Aggiornamento Android 4.4.2 KitKat su Samsung Galaxy S4 Mini (LTE) in pressioni esterne o contatti con il mondo lavorativo. Mai essere reperibili, e perchè no, Italia spegnere cellulari, o qualsiasi mezzo tramite il quale sia possibile essere contattati. TAGS: ferie lavoro vacanze 7. iOS 7.1 su iPhone 5S, iPhone 5C, iPhone 4S e 4: Come funziona, miglioramenti e primi commenti aggiornamento more 8. Aggiornamento Android 4.2.2 Italia per Samsung Galaxy S2 Plus No Brand (download e novità) Valentina Mevoli 9. Ultime news aggiornamento Android per Samsung Galaxy S3, S3 mini, S4, Galaxy Note 3 e 2 10. Android 4.3 Jelly Bean arriva su PREVIOUS ARTICLE Sony Xperia Z, ZL, ZR e Tablet Z Gremolata, che passione! Related Stories Gremolata, che passione! Aria condizionata: vantaggi e svantaggi In vacanza con le serie tv (addio libri) Leave A Reply 127628 Your Comment Codice abbonamento: Your Name (required) Your Email (required) Pag. 28 Data 10-08-2015 Pagina Foglio 1 / 5 Per offriti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostraCookie Policy Cosmopolitan di agosto 2015 è su smartphone e... Innamorati anche tu! Oroscopo del mese di agosto 2015 ISCRIVITI SEGUICI MODA CAPELLI LIFESTYLE OROSCOPO 100 bellissime acconciature di capelli raccolti... 10/08/2015 @ 9:00 AM 10 buoni motivi per amare le banane come i Minions LIFESTYLE CUCINA E RICETTE Che lavoro fai? Scegli la pasta giusta per te Ami la pasta? Ci sono buone notizie: se segui questi accorgimenti, consumarla a pranzo è un'ottima idea! Scopri la ricetta giusta per te in base al lavoro che fai di Paola Oriunno e Elisabetta Artemisia Ferrari SHARE TWEET PIN +1 Codice abbonamento: 127628 COMMENTA Pag. 22 Data 10-08-2015 Pagina Foglio 2 / 5 Hai pensato per anni che la bresaola fosse il cibo perfetto e che I PIÙ LETTI solo assaggiare un carboidrato potesse farti lievitare all'istante? Beh, dimentica le diete iperproteiche e preparati ad ascoltare la verità: la pasta non è il demonio! Dopo anni di "carbofobia" oggi viene rivalutata e riproposta dai Grigliata d'estate: trucchi e ricette per diventar… nutrizionisti come il miglior carburante per il tuo organismo. Non a caso è tra i protagonisti dell'Expo (il 19 ottobre si terrà proprio la Festa della Pasta!) ed è stata celebrata da Michelle Obama durante la sua visita a Milano in giugno. Certo, occorre che sia inserita in una dieta completa e corretta. Durante un convegno organizzato dall'Associazione nazionale medici La bionda ti fa sexy: trova la birra che fa per te I french toast tropicali con frutta, ricotta e cre… Vitamine per tutti: le ricette dei frullati e smoo… Ricetta con video tutorial: cannoli siciliani alla… cardiologi ospedalieri (Anmco), esperti di tutto il mondo hanno puntato il dito sui regimi alimentari che mettono al bando singoli alimenti, in particolare i carboidrati: niente di più sbagliato. «L'approccio alle diete è cambiato e il vecchio modello che esclude un singolo alimento è ormai datato. Un organismo è come un'orchestra e deve avere tutti gli elementi giusti per funzionare al meglio. Pasta compresa», dice Michele Gulizia, presidente dell'Anmco. E poi, diciamo la verità: è troppo buona! Per godere di tutti i suoi benefici, leggi le nostre Cosmoricette e i consigli della nutrizionista Maria Gabriella Di Russo. SEI... UNA PENDOLARE SEMPRE DI CORSA «Le mie giornate iniziano molto presto con una colazione velocissima: abito in provincia e non posso permettermi di perdere il treno che mi porta a lavorare a Milano. A pranzo non riesco a mangiare più di un panino. Ma la sera mi rifaccio con un piattone di pasta cucinato da me o dalla mia mamma: così ricarico le batterie per l'indomani!». Barbara, 29 anni Il Cosmotip Matias Perdomo e la ricetta del lemon pie 15 cose che non sai su Nicolò Prati di MasterChef Regali golosi sotto l'albero: tartufi di cioccolato e menta Perché non provi, invece, a concederti i carboidrati a pranzo? Per te che ti alzi presto ci vuole una ricetta "minimo sforzo e massima resa": pasta di mais con verdure, da preparare la sera prima! PACCHERI DI MAIS CON VERDURINE CROCCANTI 80 g di paccheri di mais già cotti e raffreddati 1∕2 carota 1∕2 zucchina 1 spicchio d'aglio 1 pezzetto di zenzero curcuma in polvere olio sale sesamo tostato 127628 Scoppia la mania dello street food: i truck più go… COSMO CONSIGLIA Codice abbonamento: Expo: 350 donne alla Tavola del mondo Pag. 23 Data 10-08-2015 Pagina Foglio … 3 / 5 COSMO CONSIGLIA I segreti per stenderlo con una cena sexy secondo Joe Bastianich di MasterChef Non solo Mojito: 3 cocktail a base di rum perfetti… Soffriggi l'aglio con l'olio e lo zenzero. Taglia le verdure a julienne e saltale rapidamente. Insaporisci con sale e curcuma. Fai raffreddare e condisci la pasta. Completa con il sesamo. La nutrizionista dice: «Il mais è un'ottima scelta: è ricco di tiamina, essenziale per mantenere saldi i nervi (fondamentale se viaggi tutti i giorni e hai a che fare con ritardi e 3 marmellate originali e sorprendenti da fare in c… scioperi!). Inoltre contiene vitamina B12 e acido folico che rallentano l'assorbimento degli zuccheri e tengono bassi i livelli di glicemia nel sangue». COSMO CONSIGLIA La ricetta del sandwich cubano del film Chef-La ricetta perfetta Pancake all'uvetta e latte di mandorla Il cibo del futuro? Pizza, alghe e insetti. Parola… STAI... TUTTO IL GIORNO ALLA SCRIVANIA «Mi muovo poco perché faccio un lavoro sedentario e sono anche pigra. Durante la giornata sto alla scrivania e in pausa pranzo mangio il mio lunchbox con i colleghi. Vorrei dimagrire, ma per noia e pigrizia mangio sempre le stesse cose: avanzi della cena, piatti ipercalorici della mamma. Non so darmi una regolata». Paola, 34 anni Il Cosmotip Cheesecake alle mele e crème fraîche Liberati dalla monotonia! Sperimenta ricette facili come la pasta di riso alla caprese, ma... versione gourmet. Grandi soddisfazioni, zero pesantezza. COSMO CONSIGLIA Crostata con panna montata e frutti di bosco Wonka Cake! Plumcake al cioccolato fondente ripien… Ravioli dolci di amarena al profumo di rosa MACCHERONCINI DI RISO AL PROFUMO DI MENTA 80 g di maccheroncini di riso cotti e raffreddati 60 g di mozzarella di bufala 1 manciata di pomodorini olio zucchero sale menta fresca Taglia i pomodorini a metà, condiscili con olio, sale e un pizzico di zucchero; infornali a 180 °C per circa 45 minuti. Falli raffreddare e aggiungili alla pasta con la mozzarella a cubetti e qualche fogliolina di menta. Codice abbonamento: 127628 Ricicla il panettone Pag. 24 Data 10-08-2015 Pagina Foglio avanzato con il panino più fu… 4 / 5 COSMO CONSIGLIA La cheesecake più buona del mondo (ricoperta al cioccolato) La nutrizionista dice: «Ottima idea quella di provare la pasta di riso (va bene anche Le ricette con le Arance della Salute delle ricerc… quella che trovi nei negozi asiatici): è velocissima da cuocere e diventa una valida alternativa alla pasta di semola perché il riso ha un effetto disintossicante, contiene un amido che non fermenta e così non ti senti "lievitare" alla tua scrivania dopo aver pranzato». SEI... UNA FREELANCE INDAFFARATA Vento di Mary Poppins: la ricetta della torta capr… «Vivo senza orari, ho il computer sempre acceso e sono perennemente connessa. Che vita! Naturalmente mangio male: orari sballati, pasti saltati, grandi abbuffate serali. Così ingrasso e basta. La pasta la mangio solo quando la cucinano gli altri... persino nove minuti di cottura sono troppi per me!». Sabrina, 26 anni COSMO CONSIGLIA Bruschetta o polpetta? Tutte e due, grazie! Non solo Mojito: 3 cocktail a base di rum perfetti… 3 marmellate originali e sorprendenti da fare in c… Pancake all'uvetta e latte di mandorla Il cibo del futuro? Pizza, alghe e insetti. Parola… Gnocchi da chef! La ricetta di Gabriele Bertaccini Il Cosmotip Essere autonomi sul lavoro è bello, ma così rischi di non staccare mai la spina: ritagliati almeno un'ora di relax per gustarti in pace qualcosa di buono. FUSILLI AGLI SPINACI AL PESTO DI PISTACCHI 80 g di fusilli verdi (agli spinaci) cotti e raffreddati 1 mazzetto di basilico 1 spicchio d'aglio parmigiano grattugiato 1 manciata di pistacchi tostati olio 1 pizzico di sale fagiolini lessati COSMO CONSIGLIA La tisana zenzero e cannella Frulla gli ingredienti per il pesto insieme a tanto olio quanto basta per ottenere una consistenza fluida. Condisci la pasta e completa con i fagiolini. La nutrizionista dice: «Vai col green! Gli spinaci sono ricchi di clorofilla che ha un potente effetto detox e antistress. Inoltre contengono vitamine del gruppo B per tenere a bada i nervi con i clienti e i collaboratori, e luteina che ti aiuta a mantenere fresca e sana la vista sui computer, tablet, smartphone che usi tutto il giorno». Cheesecake alle mele e crème fraîche COSMO CONSIGLIA STAI... IN PIEDI DA MATTINA A SERA «Faccio la commessa in un negozio di abbigliamento e passo le giornate a servire clienti, ripiegare vestiti, fare cassa. Non sto mai ferma! Vorrei perdere qualche chilo, quindi ho Codice abbonamento: Wonka Cake! Plumcake al cioccolato fondente ripien… 127628 La ricetta del tè speziato Pag. 25 Data 10-08-2015 Pagina Foglio 5 / 5 quasi abolito i carboidrati, ma sono spesso scarica». Valentina, 32 anni Il Cosmotip Hai bisogno di un pasto che, pur leggero, ti dia la carica: concediti senza problemi la pasta Ravioli dolci di amarena al profumo di rosa e condiscila con l'avocado. Ricordati che dev'essere maturo, cioè leggermente morbido al tatto. COSMO CONSIGLIA Scopri il miglio al Salone del Gusto 2014 Ricicla il panettone avanzato con il panino più fu… PASTA DI GRANO SARACENO CON GUACAMOLE 80 g di rigatoni integrali di grano saraceno già cotti e raffreddati Le ricette con le Arance della Salute delle ricerc… 1∕3 avocado 4 pomodori datterini 1∕2 cipollotto 1 peperoncino fresco 1∕2 lime olio sale e pepe Vento di Mary Poppins: la ricetta della torta capr… Taglia l'avocado a cubetti, i pomodori in quarti, il cipollotto a fettine sottili. Priva il peperoncino dei semi e tritalo. Mescola tutto con poco olio, il succo del lime, sale e pepe. Condisci la pasta. Bruschetta o polpetta? Tutte e due, grazie! La nutrizionista dice: «La pasta integrale di grano saraceno è una buona fonte di proteine ed è ricca di fibre e minerali, soprattutto manganese e magnesio e vitamine del gruppo B. Inoltre, grazie alla rutina, mantiene elastici i tessuti dei vasi sanguigni, così... addio mal di gambe anche se stai sempre in piedi!». COMMENTA Dì la tua COSMO CONSIGLIA d'estate: 01 Grigliata trucchi e ricette per... ti fa sexy: 02 Latrovabionda la birra che fa per te french toast 03 Itropicali con frutta, per tutti: le 04 Vitamine ricette dei frullati e... ricotta e... Codice abbonamento: 0 Comments 127628 COSA NE PENSI? Sort by Top Pag. 26 31-08-2015 Data Pagina Foglio ✉ NEWS MONEY HI-TECH VIAGGI BENESSERE SPETTACOLI ALTRO: POLITICA ECONOMIA CRONACA SCIENZA COSTUME LIFESTYLE SPORT MOTORI DONNE VIDEO COMMUNITY CITY STORIE: CASO MARÒ MAFIA CAPITALE EXPO 2015 Ecco perché leggere libri fa bene DI MARTINA BRUSINI, 31 AGOSTO 2015 I libri sono ottimi compagni di vita e di viaggio: ci fanno sognare, innamorare, ridere e piangere; tengono compagnia e stimolano la nostra immaginazione, facendoci conoscere luoghi e tempi che mai vivremo. Sono in molti coloro che non rinuncerebbero per nulla al mondo ad un libro sul comodino, eppure i lettori non sono mai abbastanza (secondo i dati Istat, oltre metà degli italiani non finisce neppure un libro nell’arco di un anno). Ma perché tanta attenzione riservata ai i libri? Perché nessuno si preoccupa se i ragazzi che giocano a calcio o che usano video games sono in diminuzione, mentre se cala la fascia di lettori scatta subito un campanello d’allarme? Ebbene, dimensione romantica a parte, numerosi sono gli studi che hanno recentemente dimostrato e individuato come e quali preziosi effetti la lettura è in grado di esercitare sulla mente, e non parlo solo delle sfera psichica ed emozionale, bensì anche di quella fisica, di aree del cervello che attraverso la lettura di libri si “accendono”, fino a modificare la propria struttura. Secondo quanto riportato da Open Education Database, che si è occupato di stilare la classifica delle cose che succedono nella nostra mente quando si legge un libro, la lettura sarebbe infatti in grado di alterare la struttura del nostro cervello, aumentando, nella zona adibita al linguaggio, la quantità di materia bianca, in soli sei mesi di programma intensivo. Un gruppo di ricercatori della Stanford University ha poi dimostro come diversi tipi di lettura stimolino differentemente il nostro cervello: lo studio letterario stimola, per esempio, le funzioni cognitive, mentre la lettura di piacere fa affluire maggiori quantità di sangue in Pag. 18 127628 HOME Codice abbonamento: ☰ 1 / 3 Data 31-08-2015 Pagina Foglio 2 / 3 diverse aree. Ma non solo. Secondo degli studi effettuati su un gruppo di studenti, leggere in lingua aiuterebbe addirittura il cervello a crescere: dopo 3 mesi è stato infatti constatato un vasto miglioramento dell’ippocampo e della corteccia cerebrale. La struttura della storia stessa ci aiuterebbe inoltre a pensare meglio: i libri sono infatti composti da tre parti essenziali, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione, stimolando così il nostro cervello a pensare in sequenza, con un conseguente miglioramento sulla capacità di attenzione. Ecco perché si raccomanda di avvicinare i bambini ai libri il prima possibile, magari attraverso la lettura ad alta voce, che a sua volta “mette in moto” il cervello permettendogli di immagazzinare un gran numero di informazioni. Quando si legge (o si ascolta un racconto, nel caso dei più piccoli) il cervello scatta infatti una serie di istantanee visive degli oggetti e dei luoghi descritti, fatto che, secondo alcuni studi, permetterebbe di riconoscere molto più velocemente oggetti mai visti, o con i quali non si ha famigliarità. Ciò dimostra che, per il nostro cervello, leggere esperienze sia molto simile ad averle vissute realmente in prima persona, facilitandoci nella comprensione del mondo ed aiutandoci a sviluppare empatia. Con la lettura (ed in particolare attraverso i libri di narrativa) acquisiamo infatti immagini di oggetti e luoghi, ma viviamo anche le emozioni dei personaggi della storia, come dimostrato dai ricercatori della New School for Social Research in New York, che sottolineano l’importanza di vivere in una comunità che promuova la lettura allo scopo di migliorarne le capacità empatiche. Una sempre maggiore quantità di studi dimostra dunque come i libri siano una fonte inesauribile di benessere e, specialmente nel mondo anglosassone, si sta diffondendo quella che può a tutti gli effetti essere definita “biblioterapia”, ovvero la cura attraverso i libri; una particolare terapia sperimentata agli inizi del ‘900 dallo psichiatra William Menninger che iniziò a prescrivere ai suoi pazienti percorsi di lettura mirati, notando significativi miglioramenti. Il meccanismo con cui i libri “guariscono” è infatti la loro capacità di aprire la mente: la sofferenza, sia fisica che psichica, porta all’isolamento, mentre i libri ci connettono invece con il mondo. Attraverso le storie ci si identifica nei personaggi, per affinità o per contrasto e si viene stimolati a trovare in se stessi le più efficaci capacità di reazione. Oggi la biblioterapia viene usata spesso con alimentari, ma significative esperienze sono state condotte anche su malati psichiatrici gravi, in progetti diretti ai detenuti, nelle scuole, per contrastare il bullismo e negli ospedali. La terapia può infatti rivelarsi un valido sostegno anche in caso di malattie oncologiche e cardiologiche, Pag. 19 Codice abbonamento: 127628 pazienti che soffrono di disturbi d’ansia, depressione e problemi Data 31-08-2015 Pagina Foglio 3 / 3 come dimostrato da Francesco Bovenzi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e responsabile della Cardiologia presso l’ospedale di Lucca. Leggere ci aiuta dunque a capire meglio il mondo, noi stessi e gli altri, mette in moto la nostra mente, ci insegna a scorgere particolari, stimola l’empatia, a pensare in modo sequenziale, aiuta a curare svariati disturbi e, non meno importante, ci fornisce la scusa per concederci del tempo per noi, una piccola e meritata coccola quotidiana! Perchè, come sapeva Marcel Proust: “la lettura, a differenza della conversazione che subito svanisce, penetra nell’anima”. Shutterstock Se vuoi aggiornamenti su Leggere libri inserisci la tua e-mail nel box qui sotto Inserisci la tua mail ISCRIVITI S Ì N O Ho letto e acconsento l'informativa sulla privacy S Ì N O Acconsento al trattamento dei dati personali di cui al punto 3 dell'informativa sulla privacy CONDIVIDI SU FACEBOOK CONDIVIDI SU TWITTER Libri LEGGI ANCHE LeonardoADV Redazione e contatti 10 libri da leggere Note legali e Copyright Libri famosi da leggere Io sono leggenda, libro Informativa privacy Codice abbonamento: Copyright © LEONARDO ADV Srl Leonardo.it è testata giornalistica di proprietà di Leonardo ADV S.r.l. (società a socio unico) – Viale Sarca 336 – Edi cio 16, 20126 Milano (MI) – registrata presso il Tribunale di Milano al numero 540 in data 07/01/2011. Cap. Soc. 1.250.000,00 euro i.v. – P.IVA, C.F. e CCIAA di Milano IT06933670967 – REA MI-1924178 Società sottoposta alla direzione e coordinamento di Triboo Media Spa – all rights reserved – Viale Sarca 336, Edi cio 16 – 20126 – MILANO (MI) – Capitale Sociale Euro 15.926.500,00 i.v. – P.IVA 02387250307 – codice scale e numero iscrizione al registro delle imprese CCIAA MI: 02387250307 127628 Libri da leggere online Pag. 20 settembre 2015 SARDEGNAMEDICINA.IT (WEB) 01-09-2015 Data Pagina 1 / 3 Foglio Martedì, 1 Settembre 2015 NEWSPOLITICA SANITARIAPREVENZIONESTORIEVIDEOCHI SIAMO Studio ARNO sullo scompenso cardiaco, l'identikit "reale" dei pazienti italiani Search... Mar, 01/09/2015 - 14:52 COMITATO SCIENTIFICO ASSOCIAZIONI DIPENDENZE SLA, SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA MENINGITE Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. MALATTIE REUMATICHE SCIENZA E FARMACI CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE DIABETE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). MALATTIE ORMONALI, SESSUALITÀ, CONTRACCEZIONE E SALUTE RIPRODUTTIVA A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. ORTOPEDIA L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. RICERCA, STUDI E SPERIMENTAZIONI «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. PEDIATRIA E BAMBINI SCLEROSI MULTIPLA TUMORI TALASSEMIA TAG CLOUD POLITICA SANITARIA Aifa bambini cancro cure diabete dolore dolore cronico palliative gravidanza prevenzione Ricerca sclerosi multipla tumori 127628 Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. CELIACHIA Altro Governo Parlamento Regione Unione Europea Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, Pag. 15 Codice abbonamento: Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. SARDEGNAMEDICINA.IT (WEB) Data 01-09-2015 Pagina Foglio 2 / 3 seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali riospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Lo scompenso cardiaco Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante e potenzialmente letale, in cui il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue nell’organismo. Ciò accade di solito perché il muscolo del cuore, responsabile dell'azione di pompaggio, si indebolisce nel tempo o diventa troppo rigido. Questo provoca un accumulo di liquidi nel polmoni e nei tessuti, con il conseguente danneggiamento dei principali organi. I sintomi principali sono: affanno; ridotta tolleranza allo sforzo; affaticamento; dispnea; edema (polmonare e/o a carico degli arti inferiori); spossatezza; ritenzione di liquidi. Il paziente con scompenso cardiaco alterna fasi acute a fasi croniche: 127628 la fase acuta è una condizione potenzialmente pericolosa per la sopravvivenza, caratterizzata da rapida insorgenza e/o aggravamento di sintomi e segni di scompenso cardiaco, che richiede un intervento medico immediato e un ricovero ospedaliero in urgenza; la fase cronica è una condizione peggiorativa con sintomi di entità variabile, quali dispnea e spossatezza, che possono influire sulla tolleranza all’attività fisica, e ritenzione di liquidi, che porta a congestione polmonare ed edema periferico. Tali sintomi tendono a peggiorare con l’età e con il susseguirsi degli episodi acuti. Codice abbonamento: A provocare l’insorgenza dello scompenso cardiaco è generalmente un evento cardiovascolare (es. infarto miocardico) o una patologia pregressa (cardiomiopatia, endocardite, miocardite, malattia delle valvole cardiache etc.), che modificano la struttura cardiaca. In taluni casi la causa rimane ignota. Secondo i risultati di uno studio del National Health and Nutrition Examination Survey, i principali fattori di rischio per lo scompenso cardiaco sono rappresentati da: fumo di sigaretta (16%); ipertensione arteriosa (10%); obesità (8%); Pag. 16 SARDEGNAMEDICINA.IT (WEB) Data 01-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 sedentarietà (9%); diabete mellito (3%). Sono fattori controllabili mettendo in atto sane abitudini di vita, alimentazione corretta e praticando attività fisica regolare. Dato l’andamento progressivo della malattia e il graduale intensificarsi dei sintomi, è fondamentale una diagnosi tempestiva, che permetta di prevenire e rallentare il decorso della patologia. Riscontrare distintamente il quadro dei sintomi nella pratica clinica, specialmente nelle fasi iniziali della malattia, permette di vivere bene e a lungo ma non è sempre facile: per diagnosticare chiaramente la condizione sono necessari dati obiettivi, ed esami strumentali se necessario. Tra le indagini strumentali maggiormente indicative ci sono: anamnesi; esame obiettivo (il medico può rilevare gonfiore della vena giugulare, degli arti inferiori, rantoli polmonari, cardiomegalia, segni di edema polmonare acuto, epatomegalia, battito irregolare ecc.); indagini strumentali: il controllo ematico dei livelli di peptide natriuretico tipo B (BNP) o del frammento N terminale del proBNP (NT proBNP), controlli ematici di routine, elettrocardiogramma, radiografia del torace, e ecocardiografia (esame di elezione). Patologie correlate: Malattie cardiovascolari Dimensione: Italia Europa Ambito: Cliniche Cure Ospedali Prevenzione Ricerca e sperimentazione Società scientifiche Tags: scompenso cardiaco cardiologia studio ARNO Consorzio CORE CINECA Novartis CONTENUTI CORRELATI Scompenso cardiaco, 80mila nuovi casi ogni anno Studio italiano assolve farmaci antidiabete dall'accusa di favorire lo scompenso di cuore Scompenso cardiaco, la più grave tra le patologie croniche Codice abbonamento: 127628 Sardegna Medicina è una testata registrata. Autorizzazione Tribunale di Cagliari n. 20/12 del 04/09/2012 - [email protected] Pag. 17 SARDEGNAMEDICINA.IT (WEB) 01-09-2015 Data Pagina 1 / 2 Foglio Martedì, 1 Settembre 2015 NEWSPOLITICA SANITARIAPREVENZIONESTORIEVIDEOCHI SIAMO Scompenso cardiaco, la più grave tra le patologie croniche Search... Mar, 01/09/2015 - 15:07 Aldo Pietro Maggioni Direttore del Centro Studi ANMCO Nella “vita reale” lo scompenso cardiaco si conferma come la più grave tra le patologie croniche con ri-ospedalizzazioni frequenti causate dalle numerose comorbidità. Necessario approccio multidisciplinare per ridurre il peso della patologia COMITATO SCIENTIFICO ASSOCIAZIONI DIPENDENZE SLA, SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA MENINGITE CELIACHIA MALATTIE REUMATICHE SCIENZA E FARMACI I dati sono ricavati dal database ARNO. Cos’è? Come è strutturato lo studio e quali sono i risultati dal punto di vista epidemiologico? I dati dell’osservatorio ARNO sono di tipo amministrativo. Nell’ambito della popolazione coinvolta sono state valutate le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012: in questo periodo, nelle sette ASL coinvolte risultano 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato interessante riguarda l’età media: 79 anni, più elevata di almeno dieci anni rispetto a quella che si riscontra nei trial clinici. Il 51,4% dei pazienti era di sesso femminile, e anche questo dato diverge, in misura quasi doppia, da quello che si osserva nei trial clinici controllati. La prevalenza di scompenso cardiaco cronico era dell’1,7%. Quanto alle comorbidità, la più frequente è DIABETE MALATTIE CARDIOVASCOLARI MALATTIE ORMONALI, SESSUALITÀ, CONTRACCEZIONE E SALUTE RIPRODUTTIVA ORTOPEDIA PEDIATRIA E BAMBINI RICERCA, STUDI E SPERIMENTAZIONI SCLEROSI MULTIPLA TUMORI TALASSEMIA TAG CLOUD POLITICA SANITARIA Aifa bambini cancro cure diabete dolore dolore cronico palliative gravidanza prevenzione Ricerca sclerosi multipla tumori 127628 Lo scompenso cardiaco è una patologia ad elevata morbilità e mortalità, con costi sociali altissimi. Da qui la grande attenzione dei sistemi sanitari a questa condizione clinica che in Italia colpisce oltre 600 mila persone. Una delle più ampie indagini condotta in real life nel nostro Paese è lo studio ARNO. Ci vuole spiegare di cosa si tratta e qual è l’importanza di questo studio? Lo studio è in realtà un’analisi basata sui dati amministrativi riguardanti i pazienti con scompenso cardiaco ricavati dall’osservatorio ARNO dove confluiscono tre tipi di informazioni: le ospedalizzazioni, le prescrizioni e le procedure diagnostiche e terapeutiche in regime ambulatoriale. I dati si riferiscono a sette Aziende Sanitarie Locali (ASL) distribuite in diverse Regioni italiane del Nord, Centro e Sud del Paese per un totale di circa 2.500.000 residenti assistiti, seguiti dal gennaio 2008 al dicembre 2012. Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano la realtà della popolazione con scompenso che osserviamo nella pratica clinica quotidiana. Questa indagine ha permesso di ottenere un quadro, il più rappresentativo possibile sotto il profilo clinico ed epidemiologico dei pazienti con scompenso cardiaco, attraverso la valutazione delle caratteristiche cliniche, dei trattamenti raccomandati dalle Linee guida internazionali, della probabilità di andare incontro a un secondo ricovero dopo il primo con diagnosi di scompenso cardiaco e, infine, di determinare i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione. CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE Altro Governo Parlamento Regione Unione Europea Pag. 13 Codice abbonamento: SARDEGNAMEDICINA.IT (WEB) Data 01-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 la storia di ipertensione, che interessa circa il 70% dei pazienti, seguita dal diabete, 30,7%, dalla BPCO, 30,5%, e dalla depressione, 21%. I trattamenti sono stati prescritti come segue: ACEinibitori/Inibitori dei recettori dell’angiotensina nel 65,8% dei pazienti, beta-bloccanti nel 49,7%, antagonisti dei mineralocorticoidi nel 42,1%. Quali sono le implicazioni di questi dati? Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità comprendiamo perché la probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%: quasi la metà (49%) di queste riospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altre cause che non emergono negli studi clinici, dove in genere non vengono arruolati soggetti con comorbidità. La mortalità intraospedaliera per tutte le cause si avvicina al 18%. Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della dispnea e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. L’indagine ha inoltre permesso di valutare i costi: la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro; gran parte di questo costo, circa l’85%, è impegnato nell’ospedalizzazione. Significativo che il costo delle riospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.400 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). I farmaci pesano per circa il 10%, le prestazioni specialistiche ambulatoriali per il 5-6%. Qual è in definitiva la rilevanza dello studio ARNO? Quali le prospettive future? I risultati dell’indagine dimostrano che gli studi condotti nella real life offrono evidenze molto diverse rispetto a quelle ottenute dai trial clinici. I pazienti colpiti da scompenso cardiaco nel mondo reale sono più anziani e con una maggiore incidenza nella popolazione femminile. Altra indicazione importante è che nella vita reale il tasso di utilizzo dei trattamenti raccomandati dalle Linee Guida internazionali non è certamente ottimale. La mortalità per tutte le cause resta alta e le riospedalizzazioni sono frequenti e, nella metà dei casi, non dovute a cause cardiovascolari, dato che evidenzia come nella vita reale sia rilevante il ruolo dell’età avanzata e delle comorbidità. Quali ricadute dal punto di vista clinico potrà avere lo studio ARNO? Dallo studio ARNO emerge la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nella real life e di attivare studi di outcome, per verificare l’evoluzione della condizione dei pazienti. Inoltre, considerando che le ri-ospedalizzazioni nella metà dei casi sono dovute a cause non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il burden complessivo di questa patologia, bisogna pensare ad un approccio multidisciplinare, attraverso il quale trattare il paziente nella sua globalità. I costi più elevati dello scompenso cardiaco tra tutte le patologie croniche meritano un’attenzione particolare. Per ridurli in modo significativo, bisogna incidere sui ricoveri e, anche in questo caso, dal momento che le ri-ospedalizzazioni sono dovute a una molteplicità di cause, è necessario un approccio multidisciplinare. In generale come sta evolvendo lo scenario terapeutico dello scompenso cardiaco? Quali sono le prospettive? Nell’immediato futuro avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’EMA e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: anti-aldosteronici, beta-bloccanti e i bloccanti del sistema renina-angiotensina. Patologie correlate: Malattie cardiovascolari Dimensione: Italia Europa Ambito: Centri Cure Ospedali Prevenzione Ricerca e sperimentazione Società scientifiche Tags: studio ARNO scompenso cardiaco Aldo Pietro Maggioni Direttore del Centro Studi ANMCO 127628 CONTENUTI CORRELATI Codice abbonamento: Studio ARNO sullo scompenso cardiaco, l'identikit "reale" dei pazienti italiani Scompenso cardiaco, 80mila nuovi casi ogni anno Studio italiano assolve farmaci antidiabete dall'accusa di favorire lo scompenso di cuore Sardegna Medicina è una testata registrata. Autorizzazione Tribunale di Cagliari n. 20/12 del 04/09/2012 - [email protected] Pag. 14 Data 01-09-2015 Pagina Foglio Mi piace Info Archivio Newsletter Video interviste 1 / 3 11mila Cerca nel sito Aggiorna Adobe Flash Player 2015 Home | Italia | Ema | Fda | Cardio | Diabete | Dolore | Gastro | Neuro | OncoEmato | Orto-Reuma | Pneumo | Altri Studi | Business | Altre News Altri articoli della sezione Cardio Studio ALBATROSS, MRA benefici nell’IMA solo con HF. Da verificare ridotta mortalità in STEMI Scompenso cardiaco, presentata all'Esc ricerca reality-based su pazienti italiani Attenti al caffè negli ipertesi, aumenta rischio di eventi cardiovascolari Trial CIRCUS, risultati deludenti: la ciclosporina pre-PCI nello STEMI non migliora outcome clinici LCZ696 riduce le morti improvvise e per scompenso terminale rispetto a enalapril Apixaban peri-ablazione di FA sicuro ed efficace 01 settembre 2015 Emofilia B: confermato il profilo clinico a lungotermine del fattore IX a lunga durata di azione Linfoma follicolare, combinazione rituximablenalidomide più attiva della sola lenalidomide nei pazienti recidivanti Ca al seno iniziale, meno recidive e mortalità più bassa con inibitori dell'aromatasi rispetto a tamoxifene Studio ALBATROSS, MRA benefici nell’IMA solo con HF. Da verificare ridotta mortalità in STEMI 0 Share Share 0 Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Si tratta di persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, 127628 Artrite reumatoide, risultati di fase IIb incoraggianti per clazakizumab 0 Codice abbonamento: Ultime 5 notizie pubblicate sul sito Mi piace Pag. 10 Data 01-09-2015 Pagina Foglio Rapporto OsMed 2014: relazione integrale del dott Russo Rapporto OsMed: dati e novità sulla spesa farmaceutica nel 2014 Rapporto OsMed 2014: dall'appropriatezza d'uso dei farmaci ai registri di monitoraggio Come si fa la ricerca sui farmaci orfani? Oftalmologia e trapiantologia, la ricerca Dompè sui farmaci orfani Partnership pubblicoprivate nella ricerca sui farmaci orfani, il caso Holostem Ultima Newsletter Rapporto OsMed, nel 2014 spesi 26,6 mld; calano antidepressivi e antibiotici Italia Ema Fda Cardio Dolore Gastro Neuro OncoEmato Orto-Reuma Pneumo Altri Studi Business 127628 Rapporto OsMed 2014: relazione integrale del prof. Pani responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, betabloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Codice abbonamento: Interviste 2 / 3 Pag. 11 Data 01-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). Long-term survival of cancer patients compared to heart failure and stroke: A systematic review BMC Cancer 2010, 10:105 Vasileios Askoxylakis et al © Riproduzione riservata EMA FDA DIABETE CARDIO DOLORE 10 farmaci revocati Infezioni fungine, parere europeo positivo per isavuconazolo Mieloma multiplo recidivato, Fda approva carfilzomib in seconda linea Malattie della tiroide nei maschi da non sottovalutare Ipercolesterolemia, parere europeo positivo per l'anti PCSK9 alirocuma... Mieloma multiplo, Takeda deposita all'Fda il dossier registrativo di i... DAPT, la variabilità della risposta piastrinica a clopidogrel è associ... Dolore post operatorio, parere positivo CHMP per sufentanil sublingual... Epatite C, Ema accetta di esaminare la domanda per l'immissione in com... Cancro del polmone non a piccole cellule, ok Fda per gefitinib in prim... Dalla Corea del Sud le prove della pari efficacia degli ARB rispetto a... Cannabis per via inalatoria, efficace nel dolore da neuropatia diabeti... HF, minori mortalità intraospedaliera e riammissioni con nesiritide ri... Trattamento dell'emicrania acuta, quali farmaci funzionano meglio? 4 variazioni di prezzo 8 nuovi farmaci in commercio 5 cessate commercializzazioni 12 nuovi farmaci in commercio Tumore del polmone, Semaglutide, GLP-1 once a week, bene in Fase III Riduzione dell'obesità, conferme per liraglutide. Studio sul NEJM Diabete, nei casi difficili serve la triplice terapia Codice abbonamento: 6 cessate commercializzazioni 127628 ITALIA Pag. 12 01-09-2015 Data METEOWEB.EU (WEB) Pagina Foglio 1 / 4 Questo sito utilizza cookies di terze parti finalizzati alla visualizzazione di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze di navigazione del lettore. Cliccando su Accetto o continuando la navigazione nel sito acconsenti all'uso di questi cookies. Accetto Per approfondire l'argomento o per negare o limitare il consenso all'utilizzo dei cookies leggi l'Informativa (condizioni di utilizzo del sito e cookies policy) [email protected] Martedi 1 Settembre 2015 HOME NEWS METEO DIRETTA METEO VIDEO GALLERY GEO-VULCANOLOGIA FOTO ASTRONOMIA PREVISIONI METEO SALUTE TECNOLOGIA IL TEMPO NEGLI STADI ALTRE SCIENZE OLTRE LA SCIENZA Cerca tra le notizie del sito... Straordinario spettacolo dei delfini nello Stretto di Messina X La tempesta Erika La tempesta Erika colpisce la Repubblica Dominicana VIAGGI arriva a Malecón No compatible source was found for this video. (Havana, Cuba) Salute, studio sullo scompenso cardiaco: testati i pazienti italiani 1 settembre 2015 13:45 - Peppe Caridi Mi piace 270mila +24h +48h +72h Codice abbonamento: 127628 METEO Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone Pag. 6 METEOWEB.EU (WEB) Data Foglio in terapia con trattamenti non sempre 01-09-2015 Pagina 2 / 4 METEO ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella meta’ dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani a etti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso “l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo Clima, il ministro Galletti: “da Papa e Obama stimoli importanti verso Parigi” scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, e’ una sindrome invalidante, per la quale il cuore non e’ piu’ in grado di pompare una Previsioni Meteo, perturbazione in arrivo dalla Francia: piogge e temporali verso il Nord quantita’ sufficiente di sangue nell’organismo, che puo’ avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora piu’ aggressiva di alcuni tumori avanzati e la Maltempo a Firenze: architetti riprogettano i parchi distrutti sua incidenza e’ in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a IL VIDEO DI OGGI cinque anni. Considerando la nestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalita’ piu’ che doppio rispetto alla mortalita’ del tumore al seno (11%27%), ed e’ superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). A delineare la complessita’ della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio Arno, condotto dal Core Cineca con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso Esc 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio Arno, di proprieta’ di Core Cineca- il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 universita’ italiane- che ha estratto Straordinario spettacolo dei delfini nello Stretto di Messina informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Tutti i Video » Aziende Sanitarie Locali italiane. TECNOLOGIA I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. Cosi’ in un cardiaco sono arruolati negli studi clinici Prism: la rivoluzionaria stampante tridimensionale prodotta dalla FABtotum [FOTO] secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non Pag. 7 Codice abbonamento: “Solitamente i pazienti con scompenso 127628 comunicato Pro Format Comunicazione. METEOWEB.EU (WEB) Data 01-09-2015 Pagina Foglio 3 / 4 “Tarzan’s House”: la tiny house ecosostenibile per risparmiare sugli ingenti affitti universitari [FOTO] rispecchiano l’e ettiva realta’ della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana- a erma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi Anmco e coordinatore dello studio Arno- Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti Scienziato Iit diventa manager con la sua start up raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilita’ di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione”. Nel periodo considerato, nelle sette Asl coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento speci co per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’eta’ e il SALUTE sesso dei pazienti: l’eta’ media e’ 79 anni, almeno 10 anni in piu’ rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidita’, la piu’ frequente delle quali e’ l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o Bpco (30,5%) e dalla depressione (21%). “Se consideriamo l’eta’ media del paziente e le frequenti comorbidita’- commenta Maggioni- comprendiamo perche’ lo Salute, studio sullo scompenso cardiaco: testati i pazienti italiani scompenso cardiaco e’ la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilita’ di essere ricoverati di nuovo entro l’anno e’ del 56,6%, oltretutto quasi la meta’ (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non e’ dovuta a cause cardiovascolari ma ad Scienza: doppio debutto con siti on line per l’ospedale Meyer e la sua fondazione altri motivi”. L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il Ssn spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente e’ di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione, continua Pro Format Comunicazione. Febbre Mediterranea Familiare: gli esperti spiegano perchè i casi maggiori sono a Messina e Reggio Calabria “Signi cativo- osserva Maggioni- che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco e’, a tutti gli e etti, la condizione clinica piu’ grave e piu’ costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio Arno confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della di colta’ a respirare e dell’impossibilita’ a svolgere la normale attivita’ quotidiana e l’esercizio sico, compromette gravemente la qualita’ di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessita’ di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri127628 ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con Codice abbonamento: strategie e caci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalita'”. “Studi come questo evidenziano la complessita’ di una patologia che nonostante sia tra le piu’ di use in Italia e’ ancora conosciuta poco e male- osserva Oberdan Vitali, Pag. 8 Data METEOWEB.EU (WEB) 01-09-2015 Pagina Foglio 4 / 4 Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci Aisc- e’ fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sara’ anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da Aisc, che si terra’ a Roma il prossimo 7 settembre”. I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono Ace-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno a acciando per la cura dello scompenso cardiaco. “Nell’immediato futuro- spiega Maggioni- avremo la possibilita’ di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e gia’ approvato dall’Fda, che ha dimostrato una superiorita’ rispetto agli Ace-inibitori nel ridurre sia la mortalita’ che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che e’ disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema reninaangiotensina”, conclude Pro Format Comunicazione. Mi piace Condividi Consiglialo su Google 0 Montascale ThyssenKrupp Bonus 1000 punti PAYBACK Con Speciale Prestiti esiti immediati Offerta: Consegna Gratis solo a Carta PAYBACK America Express: e Tassi Esclusivi. Anche protestati settembre! Approfitta ora della Puoi accumulare punti per ottenere promozione sconti e premi Gioca a Forge of Empires Vini Online fino al -50% Epilazione facile, veloce Comanda il tuo potente esercito per I migliori vini a prezzi esclusivi, Un nuovo sistema per un'epilazione sconfiggere il nemico. 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Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%).1A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. > IL PUNTO » SOS Ragazzi: Si’ alla famiglia naturale! Con l’inizio di settembre e la ripresa delle attività parlamentari si apre un autunno caldo, anzi caldissimo, per la sopravvivenza dell’istituzione famigliare in Italia. 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I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono > IN EVIDENZA » Vietri sul Mare: I ediz. Concorso “Vivi l’Estate al Mare” Il nostro quotidiano, con l’adesione dei gestori degli stabilimenti balneari ed il patrocinio comunale bandisce il Concorso-Estemporaneo“Estate al mare: Sport Arte Divertimento”. L’iniziativa mira alla valorizzazione della risorsa – mare nel contesto ambientale, della sua … Più articoli » (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%).«Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà >> Politica » Napoli: Nappi, petizione pro famiglia di Anatoly Korov “A Castello di Cisterna, un piccolo paesino della Provincia di Napoli, un uomo entra in un supermercato con la sua bambina, vede che è in corso una rapina e, dopo aver messo al sicuro la … Più articoli » Pag. 4 Codice abbonamento: anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne 127628 stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 Data DENTROSALERNO.IT (WEB) 01-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi».L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione.«Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e Arte & Cultura » Napoli: II^ ediz. Premio Internazionale “Ambasciatore del Sorriso” Domenica 20 Settembre si svolgera’ nel cortile del Maschio Angioino di Napoli, la II Edizione del prestigioso Premio Internazionale Socio-culturale “Ambasciatore del Sorriso” fondato dall’artista poliedrico Angelo Iannelli, da sempre impegnato nel sociale, e nella … Più articoli » dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità».«Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso Cannocchiale » Medjugorye: messaggio della Regina della Pace a Marija – 25 Agosto 2015 “Cari figli! anche oggi vi invito: siate preghiera. La preghiera sia per voi le ali per l’incontro con Dio. Il mondo si trova in un momento di prova, perché ha dimenticato e abbandonato Dio. Per questo, figlioli, … Più articoli » di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre».I dati dello studio Curiosando » dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti Oggi si festeggia Sant’Egidio non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, Sant’ Egidio, (640? – 720?), è stato un eremita (e probabilmente abate) di un monastero nel sud della Francia; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. È una figura di santo divenuta molto popolare nel Medioevo … Più articoli » beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco.«Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è Sicurezza » disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Napoli: Coisp “Anatolij Korov assassinato, un eroe” Solo due giorni fa, a Castello di Cisterna, provincia di Napoli, si è verificato l’ennesimo episodio di cronaca nera, che ha visto purtroppo come vittima sacrificale un cittadino ucraino, intervenuto durante una rapina in un … Più articoli » Be Sociable, Share! Spiritualità » Tweet Mi piace 0 Share Submit Lascia un commento! Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a Martedì 1 Settembre 2015: Dal Vangelo secondo Luca 4,31-37 In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. Nella sinagoga c’era un uomo con un demonio immondo e cominciò … Più articoli » questi commenti via RSS. Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato. Nome (richiesto) E-mail (non sarà pubblicata) (richiesto) Sito Web (opzionale) Sport » Cava de’ Tirreni: doppia amichevole dell’Italia Under 19 Martedì 1° settembre 2015, alle ore 12.00, presso l’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa), si svolgerà la conferenza stampa di presentazione delle due amichevoli di livello internazionale che l’Italia Under … Più articoli » Varie » Codice abbonamento: Anna Maria Noia Tutto pronto, nella frazione Gaiano, per la classica e consueta sagra della nocciola e del cinghiale – giunta alla trentunesima edizione. Per il 2015 l’appuntamento enogastronomico con i sapori tipici della ridente frazioncina … Più articoli » 127628 Fisciano: Gaiano, sagra della nocciola e del cinghiale È possibile utilizzare questi tag: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong> Pag. 5 02-09-2015 Data TECNICAOSPEDALIERA.IT Pagina 1 / 2 Foglio Chi siamo Attualità Abbonati alla rivista Intervista Video I progetti Dispositivi medici Ricerca Gestione Libri Vetrina I costi dello scompenso cardiaco Eventi Sicurezza Leggi la rivista di Redazione | 2 settembre 2015 in Attualità · 0 Commenti Informazioni sull'autore Redazione Condividi quest’articolo Twitter Digg Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie le persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati, in un caso su due, a ripetuti ricoveri, che peraltro in metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È l’identikit dei pazienti italiani con scompenso cardiaco, osservati nella vita reale e non attraverso l’ambiente protetto degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Red heart and cardiac Considerando la finestra temporale di cinque anni, monitor – ECG lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11-27%) ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). Link utili 6/2015 7/2015 5/2015 3/2015 4/2015 2/2015 Edicola Web Stumble Subscribe by RSS L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio Arno, di proprietà di Core Cineca – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra settanta università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Asl italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2,5 milioni di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, da gennaio 2008 a dicembre 2012. «Di solito i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi Anmco e coordinatore dello studio Arno. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Iscriviti al blog tramite e-mail Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post. Unisciti a 12 altri iscritti Indirizzo e-mail Indirizzo e-mail Iscriviti Get Connected RSS Feed Twitter Nel periodo considerato, nelle sette Asl coinvolte sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco; i 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato emerso riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno dieci in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più 127628 Facebook A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio Arno, condotto dal Core Cineca con il sostegno di Novartis, presentati durante i lavori del congresso della European Society of Cardiology 2015 svoltosi a Londra. Codice abbonamento: Delicious Pag. 2 Data TECNICAOSPEDALIERA.IT 02-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 frequente è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita da diabete (30,7%), broncopneumopatia cronica ostruttiva o Bpco (30,5%) e depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità», commenta Maggioni, «comprendiamo perché lo scompenso cardiaco sia la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto il 49% di queste riospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che in media supera i dieci giorni, il Ssn spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Si noti», riprende Maggiori, «che il costo delle riospedalizzazioni è quasi il doppio di quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro contro circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio Arno confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di riospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». Lo studio mostra anche che le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre sono usate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. Post precedente Primo centro europeo per il trattamento integrato aritmologicochirurgico Invia il tuo commento Il tuo nome Inserisci il tuo nome La tua e-mail Inserisci un indirizzo e-mail Sito Messaggio Avvertimi via e-mail in caso di risposte al mio commento. I costi dello scompenso cardiaco Primo centro europeo per il trattamento integrato aritmologico-chirurgico Avvertimi via e-mail alla pubblicazione di un nuovo articolo Seminario su sistemi informativi e privacy Nuovo direttore per la S.C. di Oncologia di Reggio Emilia Pag. 3 Codice abbonamento: Invia commento 127628 Articoli recenti Data STYLIFE.IT 02-09-2015 Pagina Foglio Mercoledì 2 Settembre 2015 1 / 2 cerca nel sito VAI > [email protected] HOME MODA E SPETTACOLO PEOPLE E SOCIAL CASA E DESIGN LAVORO E ECONOMIA BENESSERE E SALUTE SPORT E FITNESS MOTORI HI-TECH E MEDIA FOOD E TRAVEL BENESSERE E SALUTE CASA E DESIGN FOOD E TRAVEL HI-TECH E MEDIA MODA E SPETTACOLO MOTORI PEOPLE E SOCIAL SPORT E FITNESS AREA PARTNER LAVORO E ECONOMIA Home / Benessere e Salute / SCOMPENSO CARDIACO, PRESENTATA ALL’EUROPEAN SOCIETY OF CARDIOLOGY (ESC) LA RICERCA REALITYBASED SUI PAZIENTI ITALIANI Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani Tweet Mercoledì, 2 Settembre 2015 Presentato all’ESC lo studio ARNO, condotto dal Consorzio CORE CINECA: una fotografia real life sull’impatto dello scompenso cardiaco in Italia, da un campione di 2.500.000 persone. Lo studio ARNO conferma lo scompenso cardiaco tra le patologie croniche più complesse, che necessita di particolare attenzione a livello diagnostico e clinico.Urgente ridurre il peso dei ricoveri: il costo delle riospedalizzazioni è quasi il doppio della prima degenza ospedaliera. Codice abbonamento: 127628 Londra, 1° settembre 2015 – Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%).1 A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le Pag. 28 Data STYLIFE.IT 02-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACEinibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». by redazione "Questo sito o servizi terzi ad esso collegati si avvalgono dell'utilizzo di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalit\u00e0 illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo Il Progetto | Contatti | Editore ACM © 2015 Copyright Supplemento Testata Reg. Trib. di Reggio Calabria N° 02/2010 P.I. 02688580808 127628 MAGGIORI INFORMAZIONI Codice abbonamento: banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione, acconsenti all'uso dei cookies." Pag. 29 02-09-2015 Data SCUBAPORTAL.IT Pagina Foglio VIAGGI INFO LINK UTILI cattivi Workshop ARTICOLI fotosub in Mar Rosso FORUM PAGINE BLU Search here SHOP CONCORSI AGENDA HOME ARTICOLI MEDICINA E TECNICA L’IDONEITÀ MEDICA NELLA PRATICA DELL’ATTIVITÀ SUBACQUEA SPORTIVA MAGAZINE LINK UTILI L’idoneità medica nella pratica dell’attività subacquea sportiva Scubaportal Mag 12, 2010 Medicina E Tecnica 0 Autore: Laura Vernotico Sappiamo tutti quanto sia importante essere in buona forma sica quando si è subacquei. Approfondiamo adesso questo argomento addentrandoci nel complesso mondo dell’idoneità medica in chi pratica l’attività subacquea. L’attività subacquea viene svolta in Italia sia come attività ludico ricreativa, sia come attività professionale (in ambito portuale, in ambiente pressurizzato ad aria, all’interno 127628 HOME Subacquei Codice abbonamento: ULTIME NEWS 1 / 4 Pag. 24 Data SCUBAPORTAL.IT 02-09-2015 Pagina Foglio 2 / 4 di Corpi Specializzati come ad esempio i Sommozzatori dei Vigili del Fuoco – VV.F., carabinieri, esercito). Il rischio in immersione è simile indipendentemente dall’attività svolta in acqua, eccetto forse il maggior controllo e tutela per i subacquei LINK industriali, ciò nonostante esistono protocolli diversi per il rilascio dell’idoneità all’attività subacquea. Partiamo da un po’ di storia…..In Europa la subacquea moderna (intesa come lo è oggi) nasce tra la ne degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’50, sulla scia dei pescatori dei mari DIVING CENTER del sud del mondo e dei brevetti industriali. In seguito ai perfezionamenti apportati alla apparecchiature tecniche e all’utilizzo in ambito militare di apparecchi a circuito chiuso, l’industria immette sul mercato apparecchi per la respirazione autonoma a circuito aperto che usano aria compressa e che prevedono quindi una più semplice utilizzazione. Comincia così la storia dello sport subacqueo. Soffermiamoci adesso sulla subacquea intesa come sport e attività ludico ricreativa. Tra il 1948 e il 1949 iniziano le prime manifestazioni agonistiche e i primi corsi per l’insegnamento dell’immersione ricreativa, a questi si aggiungono ricerche mediche volte allo studio della psicologia e della siologia dell’attività subacquea che viene svolta in un habitat non naturale per l’uomo e che quindi sottopone l’organismo a particolari stress psico- sici. Al ne di preservare l’incolumità dello sportivo, garantendone la sicurezza, diventa quindi necessaria l’idoneità medica. (1) La Medicina dello Sport nasce qualche decennio prima, esattamente nel 1912, in seguito a ricerche scienti che orientate a valutare le in uenze dello sport sul corpo umano. Questa branca della medicina comprende le nozioni mediche, teoriche e pratiche, che esaminano l’in uenza dello sport, dell’allenamento e della mancanza di esercizio su persone sane o malate di qualsiasi età . La EVENTI principale funzione Medico Sportiva risulta essere quella legale: la legge prevede infatti il superamento di una prova di valutazione funzionale e strutturale per poter praticare sport agonistico a qualsiasi livello. In base alla legislazione italiana lo sport dilettantistico, cioè non praticato per SET 4 ven professione, può essere svolto a livello agonistico o non agonistico. Viene de nita “agonistica” (circolare del Ministero della Sanità N.7 del 31 gennaio 1983) quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente e/o continuativamente soprattutto in forma organizzata dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione relativamente ai Giochi della Gioventù a livello nazionale, per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello. Questa è tuttora l’unica de nizione di attività sportiva contenuta nelle norme di tutela sanitaria; di conseguenza si potrebbe dedurre che per il legislatore la SET 5 sab distinzione tra agonismo e non sia tutta compresa nella nalità , per il primo caso, di conseguire “prestazioni sportive di un certo livello. La legislazione italiana prevede che chiunque si dedichi ad attività sportive agonistiche debba sottoporsi, con periodicità annuale o biennale, (a seconda Arrestata un’altra volontaria Italiana di Sea Shepherd Filippo su La pratica di uno sport comporta un rischio calcolato che la rende accettabile nell’ambito delle attività umane. I rischi più frequenti sono prevenzione di questi eventi è prevalentemente legata al controllo del fattore umano e del fattore tecnico impliciti nello sport praticato. Il controllo del fattore umano si attua Record catena umana subacque a @ Isola D'Elba con la selezione accurata dei soggetti da avviare a speci che forme di attività sportiva 18:00 Padi Day 2015 – Tour Tribord @ Centro Sub Campi Flegrei e con il controllo periodico del loro stato di salute, nonchè del grado e delle modalità di allenamento. (2) Nel nostro paese è possibile praticare alcuni sport anche a livello durante lo professionale, nell’ambito di società sportive o come singoli professionisti tesserati snorkeling dalle federazioni di competenza. Per quanto riguarda l’attività subacquea, la SYLVETTE su 2 ven rappresentati dalle lesioni traumatiche e dagli incidenti cardiovascolari. La Fotografare BODIN PEREZ OTT federazione di riferimento del CONI è la FIPSAS (Federazione Italiana per la Pesca Sportiva e l’Attività Subacquea). Arrestata Quando uno sport viene svolto a livello agonistico è necessario il certi cato di idoneità un’altra alla pratica sportiva agonistica, rilasciato dallo specialista in Medicina dello Sport, cioè volontaria da un professionista quali cato nelle attività sanitarie di natura preventiva, curativa, Italiana di Sea riabilitativa che ha per oggetto la tutela della salute della popolazione sportiva. Shepherd Ricordiamo che in Italia l’attività subacquea è considerata uno sport agonistico (per un View Calendar Add Pag. 25 127628 daniela su del tipo di sport) ad una visita di idoneità effettuata da un medico specialista. Tour Tribord 2015 Gioiosa Marea @ Ambiente Liquido Codice abbonamento: COMMENTI 20:00 Il Gigante e il Pescator e @ Area Marina Protetta Aci Trezza Data SCUBAPORTAL.IT Foglio H2o, unico decreto legge basato su un parere della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, a liata al CONI – comitato olimpico italiano – ed alla CMAS), ciò nonostante non sempre è richiesto il certificato da parte di altre agenzie didattiche. (3) Diving Center Secondo la classificazione degli sport in base all’impegno cardiovascolare (da: Protocolli italiano a Malta cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico 1995 – Comitato Roberto su Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport) la subacquea rientra tra le attività Computer sub sportive con impegno cardiovascolare di tipo neurogeno, caratterizzata cioè da Mares Matrix modesto impegno cardiaco da un punto di vista modinamico (portata cardiaca) ma elevato sul piano della sollecitazione neuroormonale, soprattutto adrenergica (incrementi medio elevati della frequenza cardiaca), tipico delle competizioni ad importante impatto emotivo. Anche se quest’ultima da sola non è probabilmente sufficiente a realizzare un rischio cardiaco reale se non in casi eccezionali, bisogna tenere presente che l’attività subacquea è gravata dal cosiddetto rischio intrinseco, in relazione all’ambiente sfavorevole nel quale si svolge. In base al decreto ministeriale (23 febbraio 1983), gli accertamenti sanitari da svolgersi per ottenere l’idoneità alla pratica della subacquea a livello ludico ricreativo sono i seguenti: 1. visita medica, il cui modello è riportato su apposita scheda valutativa, che comprende anamnesi (familiare, siologica, patologica, interventi chirurgici, infortuni), rilievo di peso e statura e tro smo, esame obiettivo rivolto in particolare agli organi e apparati impegnati nello sport praticato (apparato locomotore, apparato cardio-respiratorio, addome, orecchie, occlusione dentale, articolazione temporomandibolare), valutazione dell’acutezza visiva (naturale e/o corretta) e del senso cromatico, udito (voce sussurrata a 4 metri). 2. esame completo delle urine 3. spirometria con rilievo di capacità vitale (CV), capacità vitale forzata (CVF), volume espiratorio massimo al secondo (VEMS o FEV1), indice di Ti eneau (VEMS/CV) e massima ventilazione volontaria (MVV) 4. ECG a riposo (frequenza cardiaca – FC, intervallo PQ, intervallo QT) 5. ECG dopo sforzo (indice rapido di idoneità – IRI) 6. visita otorinolaringoiatra (ORL) con audiometria. In conclusione: la subacquea è uno sport che viene praticato in un ambiente straordinario e può essere gravato da imprevisti che ne aumentano l’impegno psicosico (trasporto dell’attrezzatura per tragitti più lunghi del previsto, corrente, mare mosso con conseguente di coltà a salire sull’imbarcazione, compagno in di coltà che deve essere aiutato). Da questo si evince quanto sia importante veri care annualmente l’integrità del sistema cardiorespiratorio e motorio. E’ altresì importante un controllo annuale di bocca, naso, orecchie per escludere sia la presenza di patologie speci che sia possibili danni che la pratica intensiva di tale sport può potenzialmente causare. Bibliografia 1. http://www.fotosubclub.com/storia_fipsas.htm (14 aprile 2006) 2. D’Andrea L. (ANCE), Proto C. (ANMCO), Bettini R., Villella A. (FMSI), Caselli G., Giada F., Pelliccia A. (SIC), Penco M., Thiene G. (SIC-SPORT), Guiducci U., Delise P., Paolo Zeppilli. Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico 2003. 127628 Orangeshark 3 / 4 Terza edizione, Casa Editrice Scientifica Internazionale (C.E.S.I.), Roma, 2003 Codice abbonamento: luana su 02-09-2015 Pagina 3. http://www.smartsport.it/articoli/Approfondimento42.asp?IDV=02 (14 aprile 2006). Per informazioni: web: www.lauravernotico.com Pag. 26 02-09-2015 Data SCUBAPORTAL.IT Pagina Foglio 4 / 4 email: [email protected] E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo presente in questo articolo senza il consenso dell’autore. TAG IDONEITà Previous Post Next Post Fotografare sott'acqua con il 50/60mm macro Cressi Big Eyes Evo Crystal scubaportal ScubaPortal - Più di un portale di subacquea. www.scubaportal.it RELATED ARTICLES Lascia una risposta L'indirizzo email non verrà pubblicato. 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Lo studio ARNO conferma lo scompenso cardiaco tra le patologie croniche più complesse, che necessita di particolare attenzione a livello diagnostico e clinico. Urgente ridurre il peso dei ricoveri: il costo delle riospedalizzazioni è quasi il doppio della prima degenza ospedaliera. Londra, 02/09/2015 - 11:35 (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Sono Segui @informazionecs Compleanni Anniversari Guy Laliberté, 56 1959, Québec (Canada) Kjetil André Aamodt, 44 1971, Oslo (Norvegia) Alberto Masi, 23 1992, Genova (Italia) Claude Nicollier, 71 Eran Riklis, 61 1954, Gerusalemme (Distretto di Gerusalemme) Tutti i compleanni e gli anniversari Pag. 22 127628 1944, Vevey (Svizzera) Codice abbonamento: anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%).1 A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», Data 02-09-2015 Pagina Foglio afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema reninaangiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Consiglia 1 0 2 / 2 In evidenza Taoglas presenta il suo approccio rivoluzionario all'e-Commerce per l'acquisto degli assemblaggi di cavi RF personalizzati ERYTECH nomina Eric Soyer Direttore finanziario e Direttore delle operazioni ThinkingPhones si allea con Group Phoenix per l'offerta di una piattaforma UCaaS mondiale La conferenza eemods'15 di Motiva mette in evidenza gli enormi progressi nel settore dei motori elettrici Pacific Controls, fornitore di servizi IoT e cloud a livello globale, acquisisce una quota di compartecipazione pari al 33% in “Inframon Ltd”, gli specialisti della trasformazione del cloud, con sede nel Regno Unito I comunicati stampa sul tuo sito comunicati widget Se lo desideri puoi pubblicare i comunicati stampa presenti su informazione.it sul tuo sito. Scopri come... Tweet Ufficio Stampa Daniele Pallozzi Pro Format Comunicazione (Leggi tutti i comunicati) (Roma) Italia [email protected] Allegati 127628 Non disponibili Codice abbonamento: Comunicati correlati SORIN GROUP COMPLETA L’ARRUOLAMENTO DEI PAZIENTI PER LO STUDIO CLINICO RESPOND CRT (IDE) RELATIVO ALLL’UTILIZZO DI UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER LA GESTIONE DELLO SCOMPENSO C A R D I A C O - L’arruolamento dei 1.039 pazienti dello studio, volto a dimostrare i Pag. 23 Data HEALTHDESK.IT (WEB) Foglio HOME Tweet SANITÀ Share CRONACHE 0 MEDICINA Like 02-09-2015 Pagina Share RICERCA 1 / 3 BENESSERE 0 STUDIO ARNO Lo scompenso cardiaco ci costa mezzo miliardo all’anno Oltre 11.800 euro per ciascun paziente. Tanto è il costo dello scompenso cardiaco, la prima causa di ospedalizzazione negli over 65 in Italia Redazione - 2 Settembre 2015 12:18 i più letti Per chi dorme poco in arrivo un inverno pieno di starnuti 1 Settembre 2015 Un esame del Dna per identificare le cause genetiche della morte improvvisa Codice abbonamento: 127628 31 Agosto 2015 Pag. 19 HEALTHDESK.IT (WEB) 02-09-2015 Data Pagina 2 / 3 Foglio Anziani, più donne che uomini, in precarie condizioni generali di salute: ecco gli italiani che soffrono di scompenso cardiaco, secondo quanto risulta dallo studio Arno, condotto da Core-Cineca, il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane, presentato al Congresso della Società europea di cardiologia a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio Arno, che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende sanitarie locali italiane con un bacino di circa 2.500.000 assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. Inquinamento “complice” delle malattie del cuore 1 Settembre 2015 Contrordine: assumere vitamina D non previene l’osteoporosi 5 Agosto 2015 Link promozionali Premio giornalistico Riccardo Tomassetti Hai meno di 35 anni e scrivi di ricerca e innovazione in medicina? Invia il tuo elaborato, partecipa al concorso. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione – commenta Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro studi Anmco, coordinatore dello studio - e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana. Questa indagine – precisa - ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Codice abbonamento: 127628 Nel periodo considerato, nelle sette Asl coinvolte sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. L’età media è risultata di 79 anni, almeno dieci anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%; anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati). Tante le malattie che si riscontrano contemporaneamente nei pazienti; la più frequente è l’ipertensione arteriosa (70%), seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (30,5%) e dalla depressione Pag. 20 Data HEALTHDESK.IT (WEB) 02-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – osserva Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%; oltretutto quasi la metà, il 49%, di queste riospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari, ma ad altri motivi». Quanto ai costi, lo studio (che è stato realizzato con il sostegno di Novartis) ha evidenziato che, con una degenza ospedaliera che mediamente supera i dieci giorni, il Servizio sanitario nazionale spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno (equivalenti a 11.800 euro per ciascun paziente) di cui l’85% è rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – sottolinea Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero: oltre 7 mila euro contro i circa 4.500 per il primo ricovero. Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio Arno confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva infine Oberdan Vitali, presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci Aisc – ed è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni». Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Lo scompenso cardiaco ci costa mezzo miliardo all’anno lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti: Inserisci il tuo indirizzo email Iscriviti Powered by News@me Esc 2015 / Cardiologia / Codice abbonamento: 127628 sullo stesso argomento Prevenzione a tavola / Pag. 21 02-09-2015 Data Pagina 1 / 2 Foglio MAPPA SERVIZI - REDAZIONE - PER IL WEBMASTER INCONTRI LIBRI BLOG COSA TROVI QUI News dal Web Home Il gratis: Home Programmi internet Siti Top computer Indice news software News Articoli grafica Salute e medicina Speciali webmaster giochi Sport Giochi eBook musica tempo libero TV turismo Video telefonia Altro donna editoria società affari altro News COMUNICATO STAMPA Caricamento... Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani News pubblicata il 02/09/2015 da Daniela Caffari Presentato all’ESC lo studio ARNO, condotto dal Consorzio CORE CINECA: una fotografia real life sull’impatto dello scompenso cardiaco in Italia, da un campione di 2.500.000 persone. Lo studio ARNO conferma lo scompenso cardiaco tra le patologie croniche più complesse, che necessita di particolare attenzione a livello diagnostico e clinico. Urgente ridurre il peso dei ricoveri: il costo delle riospedalizzazioni è quasi il doppio della prima degenza ospedaliera. 02/09/15 - Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). Codice abbonamento: 127628 A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, Pag. 17 Data 02-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. Codice abbonamento: 127628 «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, betabloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Pag. 18 02-09-2015 Data EFFEMERIDE.IT Pagina 1 / 4 Foglio Effemeride.it Solo notizie da prima pagina! Prima Pagina Esteri I ntrattenimento I talia Sport Economia Salute Scienza e Tecnologia I nformazioni About Pagina iniziale » Salute » Medicina » Medicina: Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani Cerca nel sito Seguici su Facebook Effemeride.it 3,9mila "Mi piace" Cerca Leggi le ultime notizie su Medicina Mi piace questa Pagina Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici Abbonati alla nostra Newsletter Email Puoi scegliere di ricevere "Tutte le notizie" oppure, in alternativa, i singoli argomenti che più ti piace leggere e seguire. Tutte le notizie Medicina: Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani Medicina: Wockhardt richiama il medicale contro l’ipertensione ‘Lisinopril’ dal mercato statunitense → Recently updated ! 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Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non seno → Medicina: Aifa, richiamato un lotto del collirio EUCOMBIDEX della ditta Nicox Farma Srl → Medicina: Gli antibiotici aumentano il rischio di diabete? → Medicina: Aifa vieta lotti delle creme medicinale ‘BACTROBAN NASALE’ e ‘BACTROBAN CREMA’ della ditta BB Farma → 127628 Esteri rischio di cancro al Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. 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I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. persone in Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. antidepressivo → Medicina: L’aspirina aiuta a prevenire il cancro al colon nelle sovrappeso → Medicina: Invisalign, il nuovo trattamento di ortodonzia invisibile → Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). 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L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di sinergia e straordinaria efficacia → Medicina: Alcuni vaccini sospettati di aggravare le malattie → 127628 Informazioni Codice abbonamento: Esteri Pag. 15 Data EFFEMERIDE.IT Foglio Appuntamenti ospedalizzazione. Cinema «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle riospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di riospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». 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Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». 4 / 4 Medicina: La Commissione Europea approva pembrolizumab per il trattamento del melanoma → Medicina: La dermatite seborroica, cause e cura → Medicina: Tecarterapia, come sconfiggere il dolore senza controindicazioni → I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina». Sport Vota questo articolo Basket 127628 Calcio Motori Codice abbonamento: Scommesse Pag. 16 Data 02-09-2015 Pagina Foglio 1 / 3 Questo sito web utilizza i cookie per migliorare l'esperienza dell'utente. Proseguendo la navigazione l'utente acconsente l'uso di cookie in conformità con la Normativa vigente. Maggiori informazioni Accetto Powered by cookie-script.com Segui @ComunicatiS Utenti registrati: 39997 - Testi pubblicati: 256121 Home Registrati Login Blog Aziende . CAT: SALUTE e MEDICINA Ti potrebbero interessare anche Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani + Medtronic Reveal LINQ, Arriva Il Più Piccolo ... + Scopri Tiscali Fibra Full. Internet fino a 50... Pubblicato il 02/09/15 | da Daniela Caffari + Al via il trial con givinostat che apre una n... + Malattia di crohn e colite ulcerosa: ecco la ... + Terapia dell’HIV, un farmaco ‘made in Italy’ ... 0 + Reggio Emilia capitale del laser in grado di ... Leggi tutte le news della categoria Mi piace Iscriviti per vedere cosa piace ai tuoi amici. Presentato all’ESC lo studio ARNO, condotto dal Consorzio CORE CINECA: una fotografia real life sull’impatto dello scompenso cardiaco in Italia, da un campione di 2.500.000 persone. Lo studio ARNO conferma lo scompenso cardiaco tra le patologie croniche più complesse, che necessita di particolare attenzione a livello diagnostico e clinico. Urgente ridurre il peso dei ricoveri: il costo delle riospedalizzazioni è quasi il doppio della prima degenza ospedaliera. Sono anziani e in lieve maggioranza donne in condizioni di salute precarie. Sono persone in terapia CleanInside con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un un'alternativa caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella Indolore alla Pulizia metà dei casi non sono di natura cardiovascolare. È del Colon. Provalo! questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso ”l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Pulizia Colon disintossicazione-… Azienda: Pro Format Comunicazione Web: http://www.proformatcomunicazione.it/ Scheda completa di questo autore Altri testi di questo autore Feed RSS utente Richiedi l'accredito stampa gratuito, ti darà diritto all'invio di illimitati comunicati stampa e news, che vedrai pubblicati quì e sul network di siti affiliati a comunicatistampa.net. Accedi al modulo di registrazione Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. Email Preferiti Crea PDF Twitter Facebook Linkedin Delicous 127628 Autore: Daniela Caffari Meditazione: Mp3 gratuito Codice abbonamento: Informazioni sull'autore del testo: Pag. 10 Data 02-09-2015 Pagina Foglio 2 / 3 L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. FriendFeed Evernote OKNOtizie Informazione Bit.ly Scoopit UpNews ZicZac Altri servizi Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). «Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi». L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. 127628 «Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle riospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità». Codice abbonamento: © Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Leggi come procedere «Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana», afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. «Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione». Digg «Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e Pag. 11 Data 02-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali riospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre». I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema reninaangiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. «Nell’immediato futuro – spiega Maggioni – avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema reninaangiotensina». Autore della pubblicazione: Daniela Caffari Addetto stampa Pro Format Comunicazione Scopri Parodontax Visita Paradontax.it e Scopri i rimedi contro Gengive Sanguinanti Vai alla versione stampabile di questa news - Crea PDF di questa news Info su chi ha pubblicato questo testo Leggi altri testi dello stesso autore Leggi altre news che trattano lo stesso argomento (SALUTE e MEDICINA) » Clicca per leggere le ultime notizie pubblicate ID: 256075 Home | Login | Accredito stampa | Aziende accreditate | News Network | TV | Indice e ricerca | News Tickers | Rassegna stampa | Ultim'ora 127628 Copyright © PuntoWeb.Net S.a.s. Privacy | Regole servizio | Chi siamo | Pubblicità | Per la Stampa | Partners Codice abbonamento: Pag. 12 Data ILMIRINO.IT (WEB2) Foglio CHI SIAMO 03-09-2015 Pagina LA REDAZIONE 1 / 2 Search giovedì, 03 settembre 2015 TEMI CALDI: INCHIESTE E INTERVISTE DE “ILMIRINO” LO SPORT MILANESE MAGAGNE E MUGUGNI DENTRO LA CRONACA ARTE A MILANO E DINTORNI STORIA E CULTURA DI MILANO TEMPO LIBERO TARGATO ‘MI’ PISSI PISSI… GOSSIP TESTIMONIANZE DALL’ESTERO NEWS AL TOP APPUNTAMENTI E SPUNTI L’EDITORIALE I sapori della cascina di Stefania Bortolotti Una cucina. Lo chef resident e tre ospiti che si passano il testimone. Poi aggiungici le cose fatte ancora come una volta e mettici un pizzico di fantasia. “Mescola” il tutto e cosa ottieni? L’impareggiabile bontà di una cucina che sa di antiche... VOCI DALLE ZONE STILI DI VITA MILANESI 3 settembre 2015 HOMEPAGE, PILLOLE DI SALUTE No comments Scompenso cardiaco, presentata all’European Society of Cardiology (ESC) la ricerca reality-based sui pazienti italiani di Stefania Bortolotti “Sono anziani e in lieve maggioranza donne in ARTE A MILANO Archivi Seleziona mese COMMENTI RECENTI maurizio su Anarchia al parco Giovanni Testori e dintorni dino dangella su A Milano sono state ricordate le vittime della strage di via Palestro ILMIRINO SU FACEBOOK SEGUICI SU TWITTER Tweets di @il_Mirino I PIU' LETTI I sapori della cascina "MURI LIBERI": LA MAPPA PER SCOPRIRE LA STREET-ART IN CITTA' in terapia con trattamenti non sempre ARCHIVI PILLOLE DI SALUTE condizioni di salute precarie. Sono persone MARIO BERNARDINELLO, UNA GRANDE RETROSPETTIVA PERSONALE di Ugo Perugini E’ stata inaugurata sabato 22 agosto alla Galleria Arte Passante della Stazione Porta Vittoria la personale di Mario Bernardinello con numerose opere della sua produzione artistica di quarant’anni (fino al 31 agosto). Un’occasione unica per cogliere la parabola evolutiva di questo pittore, riconosciuto anche a livello internazionale, e per verificare le... MANGIARE BENE IN CITTÀ ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri, che peraltro nella metà dei casi non sono di natura cardiovascolare.” questo l’identikit dei pazienti italiani MARIO BERNARDINELLO, UNA GRANDE RETROSPETTIVA PERSONALE LA CATTOLICA ACQUISTA LA CASERMA GARIBALDI CONCLUSI I LAVORI DI RESTAURO DEL "CENTAURO" affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso “l’ambiente protetto” degli studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. Lo scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti nel nostro Paese, è una sindrome invalidante, per la quale il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo, che può avere conseguenze letali. Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). A d e l i n e a r e l a complessità della g e s t i o n e d e l l o scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il 127628 EDITORIALI sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC Codice abbonamento: “MURI LIBERI”: LA MAPPA PER SCOPRIRE LA STREETART IN CITTA’ | ilmirino.it su “CHAINED”: STREETART IN MOSTRA ALL’HANGAR E NON SOLO 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati Pag. 8 ILMIRINO.IT (WEB2) Data 03-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA – il maggior centro di Monica Chiesa su Disagio alla Stazione Ferrovie Nord di Quarto Oggiaro calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane – che ha klement su Comune di Milano: lotta dura contro le zanzare circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di gennaio 2008 al dicembre 2012. “Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial TAG non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana”, afferma Aldo Pietro Maggioni, bambini Brera cibo cinema crisi cucina responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. “Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di cultura degrado donne andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della ebola ESTATE patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione.” europa expo expo 2015 guerra inter italia lavoro Lega Nord Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. milan milano MODA Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 mostra Mostra d'arte quello che si osserva nei trial clinici controllati. musica natura Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con MEDICINA anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a padiglioni Palazzo Reale parco Piazza circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia Castello Pisapia prevenzione quarto consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità – commenta c r o n i c a o s t r u t t i v a o B P C O ( 3 0 , 5 % ) e d a l l a d e p r e s s i o n e ( 2 1 % ) . “Se Maggioni – comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di oggiaro scuola serie ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo A sicurezza entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri- teatro terrorismo ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari, ma ad altri motivi”. Triennale vino violenza zingari L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. “Significativo – osserva Maggioni – che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di riospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità.” “Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male – osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati 127628 arte cardiaci AISC – è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali riospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche Codice abbonamento: Albero oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre” I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta- Pag. 9 Data 04-09-2015 Pagina Foglio 1 / 2 Clicmedicina s.r.l. 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Si tratta di una patologia ancora più aggressiva di alcuni tumori avanzati e la sua incidenza è in costante crescita a causa di stili di vita non salutari, dell’aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell’invecchiamento della popolazione. Circa il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni. Considerando la finestra temporale di 5 anni, lo scompenso cardiaco ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alla mortalità del tumore al seno (11%-27%), ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (37%). A delineare la complessità della gestione dello scompenso cardiaco sono i risultati dello studio ARNO, condotto dal CORE CINECA con il sostegno di Novartis, presentati oggi durante i lavori del congresso ESC 2015 in corso a Londra. L’indagine si basa sui dati amministrativi di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco ricavati dall’Osservatorio ARNO, di proprietà di CORE CINECA - il maggior centro di calcolo nazionale, gestito da un consorzio tra 70 università italiane - che ha estratto informazioni riguardanti ricoveri, prescrizioni e procedure ambulatoriali di sette Aziende Sanitarie Locali italiane. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 di assistiti seguiti in un arco temporale di cinque anni, dal gennaio 2008 al dicembre 2012. “Solitamente i pazienti con scompenso cardiaco sono arruolati negli studi clinici secondo precisi criteri di inclusione ed esclusione e proprio per questo i trial non rispecchiano l’effettiva realtà della popolazione con scompenso cardiaco che osserviamo nella pratica clinica quotidiana”, afferma Aldo Pietro Maggioni, responsabile del Centro Studi ANMCO e coordinatore dello studio ARNO. “Questa indagine ha permesso di valutare le caratteristiche cliniche, l’aderenza ai trattamenti raccomandati dalle linee guida internazionali, la probabilità di andare incontro a un secondo ricovero e, soprattutto, i costi complessivi della patologia nell’anno di osservazione dopo la dimissione.” Nel periodo considerato, nelle sette ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco. I 41.413 pazienti non deceduti e dimessi con la prescrizione di un trattamento specifico per lo scompenso cardiaco sono stati seguiti per un anno. Il primo dato che emerge riguarda l’età e il sesso dei pazienti: l’età media è 79 anni, almeno 10 anni in più rispetto a quella riscontrata nei trial clinici; in lieve maggioranza le donne (51%), anche questo un dato quasi doppio rispetto a quello che si osserva nei trial clinici controllati. Tante le comorbidità, la più frequente delle quali è l’ipertensione arteriosa con circa il 70% dei casi, seguita dal diabete (30,7%), dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO (30,5%) e dalla depressione (21%). “Se consideriamo l’età media del paziente e le frequenti comorbidità - commenta Maggioni - comprendiamo perché lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. La probabilità di essere ricoverati di nuovo entro l’anno è del 56,6%, oltretutto quasi la metà (49%) di queste ri-ospedalizzazioni non è dovuta a cause cardiovascolari ma ad altri motivi.” L’indagine ha permesso di valutare anche i costi: con una degenza ospedaliera che mediamente supera i 10 giorni, il SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente è di 11.800 euro, di cui l’85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione. “Significativo - osserva Maggioni - che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto a quello del primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500 per il primo ricovero). Lo scompenso cardiaco è, a tutti gli effetti, la condizione clinica più grave e più costosa tra le patologie croniche e le evidenze dello studio ARNO confermano il peso socio-sanitario ed economico di questa patologia che, a causa della difficoltà a respirare e dell’impossibilità a svolgere la normale attività quotidiana e l’esercizio fisico, compromette gravemente la qualità di vita e il vissuto dei pazienti. I risultati dell’indagine dimostrano la necessità di trasferire i dati ottenuti dai trial clinici nel mondo reale. Alla luce del rilevante numero di ri-ospedalizzazioni dovute a motivi non cardiovascolari, se si vuole intervenire con strategie efficaci e ridurre il peso complessivo di questa patologia, bisogna pensare a un approccio multidisciplinare per trattare il paziente nella sua globalità.” “Studi come questo evidenziano la complessità di una patologia che nonostante sia tra le più diffuse in Italia è ancora conosciuta poco e male - osserva Oberdan Vitali, Presidente dell’associazione pazienti scompensati cardiaci AISC - è fondamentale per il paziente essere guidato nel proprio percorso di cura, ma anche attore consapevole per prevenire ricadute e potenziali ri-ospedalizzazioni. Il tema dell’approccio multidisciplinare sarà anche oggetto del prossimo convegno nazionale dei pazienti scompensati organizzati da AISC, che si terrà a Roma il prossimo 7 settembre.” I dati dello studio dimostrano anche come le indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali rispetto ai trattamenti non sempre vengano utilizzate al meglio. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina. Tuttavia nuove terapie si stanno affacciando per la cura dello scompenso cardiaco. “Nell’immediato futuro - spiega Maggioni - avremo la possibilità di utilizzare nuovi farmaci come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e già approvato dall’FDA, che ha dimostrato una superiorità rispetto agli ACE-inibitori nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri. Per adesso dobbiamo cercare di usare al meglio tutto quello che è disponibile: antialdosteronici, beta-bloccanti e gli inibitori del sistema renina-angiotensina.” Stefania Bortolotti