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Istituto Italiano della Saldatura – Lungobisagno Istria, 15 – 16141 Genova (I) – Tariffa regime libero: “Poste Italiane SpA – Sped. A.P. 70%, DCB Genova” Tassa Pagata – Taxe Perçue ordinario – Contiene IP Bimestrale Marzo-Aprile 2010 ISSN:0035-6794 Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura - anno LXII - N. 2 * 2010 Numero 2 2010 In questo numero: Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V Didattica Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 Impianti KEMPPI in uso presso COMECA SpA. Consulenza tecnica di Tonolini Srl - Nuvolera (BS) REA-UD-266135, P.IVA: 02490910300 Ditta Indiana con Sede Secondaria in Italia Crisi??? 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Se Publio Elio Aristide, invece del trattatello suddetto, avesse pubblicato un “Risk Management Report” sullo stesso argomento forse non sarebbe stato ricompensato, ma avrebbe messo a disposizione dei potenti medesimi uno strumento di riflessione molto interessante. Per quanto riguarda i “pericoli” esterni, ad esempio, sarebbe emerso (ma non solo) che i Germani, che premevano ai confini del Reno e del Danubio, dopo una così lunga vicinanza, non erano più 158 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 le stesse tribù sprovvedute e disunite dei secoli precedenti, ma, al contrario, stavano diventando i potentati organizzati (ben più difficili da controllare) che avrebbero fatto la Storia nei secoli successivi (i Franchi, gli Alemanni, i Sassoni, i Burgundi, i Goti, ecc.). Per quanto concerne le “vulnerabilità” interne, invece, sarebbe risultato evidente che l’impero era diventato troppo grande e troppo eterogeneo per poter essere gestito in modo efficace ed efficiente con i mezzi a disposizione, che le tecnologie in uso non consentivano incrementi di produttività e quindi di risorse e che, infine, il contesto legislativo non favoriva (molto più che in precedenza) la formazione di un ceto medio produttivo, tendendo a concentrare la ricchezza in una classe dominante, numericamente molto esigua (gli honestiores), e lasciando in povertà la stragrande maggioranza della popolazione (gli humiliores). Un “Risk Management Report”, appena decente, avrebbe invece consentito di prevedere (in tempo) che le maggiori esigenze, necessarie a fronteggiare i maggiori pericoli esterni, non avrebbero trovato rispondenza in un contesto interno instabile, incapace di produrre maggiori efficienze, maggiori risorse e maggiori coinvolgimenti. Con Marco Aurelio, l’imperatore successivo, cominciarono i problemi. Né, in seguito, furono fatte scelte strategicamente convenienti, anzi l’Impero Romano (dopo la grande crisi del terzo secolo) finì per essere prima ingessato e poi diviso. E andò come doveva andare (pur nei tempi lunghi di un sistema arcaico). E noi, invece di esportare il latino nel mondo, abbiamo acquisito l’inglese, che è un dialetto tedesco! Pazienza! Dagli eventi ricordati sopra, il processo di “Risk Management” si sostanzia per lo strumento efficace ed adattativo che è; utilizzabile per analisi su piccoli sistemi (ad esempio, perché no, la famiglia) o su sistemi di media dimensione (ad esempio, l’azienda in cui si lavora) o su sistemi di grande dimensione (ad esempio, il Paese in cui si vive o, addirittura, la civiltà a cui si appartiene). La sua applicazione non è complessa: certo le informazioni sono necessarie, ma poi un po’ di “technicality” e un po’ di senso logico sono sufficienti. Certamente la possibilità di un singolo, capace di pensieri (e, quindi, di previsioni) personali, di influire sulla dinamica degli avvenimenti che interessano i grandi sistemi è irrilevante. E tuttavia è sempre possibile prendere precauzioni individuali. Che non è poco! Soprattutto in periodi di grandi cambiamenti, quando ci si può accorgere troppo tardi di essere finiti dalla parte sbagliata (che c’è sempre e da sempre) dei cambiamenti medesimi. Quando si dice “Risk Management”… Dott. Ing. Mauro Scasso Segretario Generale IIS ANNO LXII Marzo-Aprile 2010 Pubblicazione bimestrale DIRETTORE RESPONSABILE: Ing. Mauro Scasso REDATTORE CAPO: Geom. Sergio Giorgi REDAZIONE: Sig.ra Deborah Testoni, P.I. Maura Rodella PUBBLICITÀ: Sig. Franco Ricciardi Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura Abbonamento annuale 2010: Italia: .......................................... € 90,00 Estero: ........................................ € 155,00 Un numero separato: ................ € 20,00 Sommario Articoli 161 Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli T. LIRATZIS et al. 171 Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni M. FANETTI 177 Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V – M. BRANDIZZI et al. 187 Plasma, ossitaglio e laser – La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli – K. MCQUADE 193 Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente – Stato dell’arte sul panorama normativo che sta nascendo – F. BRESCIANI, F. PERI 199 International Institute of Welding (IIW) Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding – Part 1 M. MARCONI, A. BRAVACCINI 213 IIS Didattica Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 La Rivista viene inviata gratuitamente ai Soci dell’Istituto Italiano della Saldatura. Direzione - Redazione - Pubblicità: Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Telefono: 010 8341333 Telefax: 010 8367780 e-mail: [email protected] web: www.iis.it Rubriche 221 Scienza e Tecnica L’impiego dell’acciaio nelle costruzioni in Italia – M. LANZA 223 IIS News Comitato Direttivo L’IIS dà il via ai corsi di qualificazione EWF sull’esecuzione di trattamenti termici 227 IIW-EWF Notizie The 2nd South East European IIW International Congress 229 Dalle Associazioni Assemblea Generale Ordinaria 2010 della Associazione Nazionale Aziende Saldatura Taglio e Tecniche Affini – Milano, 17 Marzo 2010 – G. MACCARINI 233 Dalle Aziende 241 Notiziario Letteratura tecnica Codici e norme Corsi Mostre e convegni 251 Ricerche bibliografiche da IIS-Data Resistenza a fatica di giunti saldati in leghe di alluminio 260 Elenco degli Inserzionisti Rivista associata Registrazione al ROC n° 5042 - Tariffa regime libero: “Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Genova” - Fine Stampa Aprile 2010 Aut. Trib. Genova 341 - 20.4.1955 Progetto grafico: COMEX sas - Milano Fotocomposizione e stampa: ALGRAPHY S.r.l. - Genova Tel 010 8366272, Fax 010 8358069 - www.algraphy.it L’istituto non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori. La riproduzione degli articoli pubblicati è permessa purché ne sia citata la fonte, ne sia stata concessa l’autorizzazione da parte della Direzione della Rivista, e sia trascorso un periodo non inferiore a tre mesi dalla data della pubblicazione. La collaborazione è aperta a tutti, Soci e non Soci, in Italia e all’Estero. La Direzione si riserva l’accettazione dei messaggi pubblicitari. Ai sensi del D.Lgs. 196/2003, i dati personali dei destinatari della Rivista saranno oggetto di trattamento nel rispetto della riservatezza, dei diritti della persona e per finalità strettamente connesse e strumentali all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad esse correlate. 2 In copertina Impianti KEMPPI in uso presso COMECA SpA con la consulenza tecnica di Tonolini Srl Nelle fasi di prefabbricazione di parti strutturali di carpenteria, COMECA utilizza macchine KEMPPI ad inverter e controllo digitale, in particolare delle famiglie FastMIGTM Synergic e FastMIGTM Pulse di ultima generazione. Tale tecnologia, estremamente versatile, consente di lavorare con un controllo assoluto dell’arco usufruendo di una vasta gamma di programmi per la saldatura (curve sinergiche) che rendono l’utilizzo della macchina semplice ed efficace, in particolare mediante l’applicazione di processi di saldatura brevettati e certificati come Wise Fusion e Wise Penetration. Elevata affidabilità della macchina, aumento della velocità di saldatura e della produttività, insieme ad una riduzione dell’apporto termico specifico, sono tra i principali vantaggi che tali impianti consentono di ottenere, congiuntamente ad una perfetta regolazione di tutti i parametri che regolano la saldatura. Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli T. Liratzis * M. Forno ** C. Piombino ** E. Tolle ** M. Mandina *** Sommario / Summary L’incremento di efficienza negli impianti per la produzione di energia elettrica può essere ottenuto anche attraverso l’aumento della temperatura e della pressione del vapore, rispettivamente fino a 300 bar e 650 °C. Gli acciai ferritici sono preferiti agli acciai austenitici per le loro proprietà fisiche ed in particolare per il minore coefficiente di espansione termica lineare e per la maggiore resistenza alla fatica termica. Tra questi acciai il 9Cr-1Mo-Nb-V (tipo P91) è usato nelle tubazioni a vapore, nei collettori, nelle valvole forgiate e fuse, ecc., dove lo spessore della parete resistente può essere ridotto fino a tre quarti rispetto a quello associato ai tradizionali acciai al Cr-Mo (2.25Cr-1Mo). Le migliori proprietà degli acciai tipo 9Cr-1Mo-Nb-V sono la conseguenza di specifici trattamenti termici che consentono di ottenere strutture martensitiche rinvenute, strutture che conferiscono maggiore resistenza meccanica e maggiore resistenza allo scorrimento viscoso ad alta temperatura del materiale. La saldabilità di questi acciai in generale è buona ma richiede l’adozione di cicli termici mirati che tengano anche conto dello spessore delle giunzioni e delle condizioni di vincolo dei giunti da saldare. The increase in the thermal efficiency of the power plants can be achieved also by increasing the steam temperature and * Libero professionista - Atene (Grecia). ** Ansaldo Energia - Genova. *** Istituto Italiano della Saldatura - Genova. pressure up to 650 °C and 300 bar respectively. Ferritic steels are used instead of austenitic steels because of their physical properties and in particular of their lower thermal expansion and their higher resistance to thermal fatigue. Among these steels the 9Cr-1Mo-Nb-V (P91/T91) is widely used in steam piping, headers, forged and casted valves, etc., where the wall thickness can also be reduced even by three quarters compared to the conventional Cr-Mo (2.25Cr-1Mo) steels. The improved properties of the grade 91 steels depend on the creation, by the appropriate heat treatments and maintenance throughout its service life, of the tempered martensitic microstructure which enhances the steel’s tensile and creep resistance properties. Weldability of grade P91 steels is generally good but it is necessary to adopt specific thermal cycles considering also the material thickness and the restraint conditions. Keywords: CCT diagrams; creep resisting materials; elevated temperature strength; high alloy Cr-Mo steels; high temperature; mechanical properties; metallurgy; nondestructive testing; post weld heat treatment; weldability. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 161 T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli 1. Introduzione Gli argomenti trattati nel seguito costituiscono un ulteriore approfondimento ed aggiornamento della memoria precedente [1] avente per oggetto le problematiche connesse all’approvvigionamento, saldatura e controlli degli acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V. L’ incremento dell’efficienza degli impianti di produzione dell’energia elettrica, la riduzione dei costi per l’acquisto del combustibile e la riduzione delle emissioni in atmosfera (Direttiva 2001/80/EC [2]) rappresentano obiettivi importanti e possono essere raggiunti negli impianti tradizionali e a ciclo combinato anche attraverso un aumento della pressione e della temperatura del vapore, rispettivamente fino a 300 bar e 650 °C. L’adozione graduale di queste condizioni di progetto ha reso necessario l’impiego di materiali caratterizzati principalmente da prestazioni elevate quali [3]: • la resistenza all’ossidazione ed alla corrosione; • la resistenza meccanica, la duttilità e la tenacità; • la resistenza allo scorrimento viscoso ad alta temperatura (creep). L’evoluzione nell’impiego degli acciai destinati alla realizzazione di componenti progettati per sostenere elevati valori di temperatura e pressione, ovvero il passaggio dai tradizionali acciai basso-legati agli acciai martensitici, è illustrata sinteticamente nella Figura 1 [3]. Questa evoluzione adotta il principio di dilatare quanto più possibile il campo di applicazione tecnologico degli acciai ferritici, caratterizzati da costi decisamente minori rispetto agli acciai austenitici e alle leghe speciali, introducendo variazioni mirate nell’analisi chimica, nelle tecniche di produzione e di fabbricazione, variazioni che tengono conto sia dei risultati sperimentali raggiunti con prove di laboratorio eseguite a livello europeo sia delle informazioni rese disponibili dagli utilizzatori degli 162 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Figura 1 - Evoluzione degli acciai ferritici resistenti ad alta temperatura [3]. impianti in esercizio ove sono installati questi acciai. La resistenza allo scorrimento viscoso necessaria per l’esercizio ad alta temperatura è migliorata sensibilmente sia con l’introduzione del molibdeno, del vanadio, del tungsteno e dello niobio, sia mediante l’esecuzione di appropriati trattamenti termici. Per tutte le considerazioni sopra indicate sono stati messi a punto inizialmente gli acciai del tipo 12Cr-1Mo-V e successivamente del tipo 9Cr-1Mo-Nb-V, acciai che hanno permesso la costruzione di linee, valvole per il trasferimento del vapore ad alta pressione e alta temperatura, adottando riduzioni consistenti degli spessori della parete resistente dei citati componenti pari a circa la metà dei valori con i tradizionali acciai basso-legati al 2.25Cr-1Mo (Fig. 2). Questa riduzione dello spessore di parete, associata al caratteristico minor valore del coefficiente di espansione termica lineare rispetto a quello degli acciai basso-legati al Cr-Mo, contribuiscono a ridurre le sollecitazioni ai componenti principali indotte dalle interazioni termiche conseguenti ai gradienti termici generati dalle operazioni di avviamento ed arresto degli impianti di appartenenza. Ciò contribuisce a ridurre i rischi di avarie e rotture, eventi che hanno costituito e costituiscono una seria problematica per tutti i componenti di considerevole spessore soprattutto quando realizzati in acciai tipo 2.25Cr-1Mo. Attualmente gli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V costituiscono la tipologia più diffusa dei materiali utilizzati per la costruzione dei componenti per il contenimento del vapore principale. Questi acciai offrono vantaggi notevoli anche rispetto agli acciai inossidabili austenitici al Cr-Ni grazie alle loro favorevoli proprietà fisiche quali una maggiore conducibilità termica e un minore coefficiente di dilatazione termica lineare. I vantaggi offerti dai suddetti acciai possono essere effettivamente sfruttati solamente se le loro proprietà di resistenza al creep raggiungono valori comparabili con quelli degli acciai inossidabili austenitici. Tali proprietà possono essere ottenute con T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli Design data: 585 °C - 300 bar Comparison of wall thickness 12CrMoV (X20) - mod. 9CrMoV (P91) - 2.25CrMo (P22) Pressure: 300 bar Temperature: 580 °C Pipe internal diameter: 255 mm Steel: X20CrMoV 12 1 Total weight: 4587 kg Steel: P91 Total weight: 1707 kg Source: Babcock Oberhausen Source: J. Hald, Technical University of Denmark Figura 2 - Confronto tra gli spessori relativi agli acciai 12Cr-Mo-V(X20), 9Cr-Mo-V(P91), 2.25Cr-Mo(P22). un’adeguata analisi chimica e con l’applicazione di specifici trattamenti termici di qualità. Nella Figura 2 viene visualizzato schematicamente il confronto tra i citati acciai e le dimensioni ad essi associate. di circa 1040 °C e di circa 780 °C. Il trattamento termico di normalizzazione consente di ottenere una struttura finale di tipo martensitico al termine del raffreddamento e di solubilizzare la maggior parte dei carburi e carbonitruri, presenti nella matrice, senza determinare un significativo aumento della dimen- sione dei grani. Il successivo trattamento termico di rinvenimento consente di ottenere, sia nella fase di riscaldamento nell’intervallo tra 550 °C e 780 °C, sia nella fase di mantenimento alla temperatura del rinvenimento stesso, l’addolcimento della struttura martensitica originaria e la precipitazione omogenea dei Temperatura °F L’analisi chimica nominale corrisponde a quanto indicato nella Tabella I. Al fine di ottenere un buon compromesso tra l’esigenza di elevati livelli di resistenza allo scorrimento viscoso ad alta temperatura (creep), buoni livelli di tenacità e limitati valori della durezza, l’analisi chimica di questi acciai è calibrata in modo tale da consentire le previste trasformazioni e la formazione di precipitati mediante opportuni trattamenti termici di fornitura (normalizzazione e successivo rinvenimento); a questo riguardo si segnala la fondamentale importanza del rapporto tra il contenuto dell’alluminio e dell’azoto. Tenendo conto delle trasformazioni strutturali che si verificano alle diverse temperature (Fig. 3), la normalizzazione ed il successivo rinvenimento vengono eseguiti rispettivamente alla temperatura Temperatura °C 2. Metallurgia degli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V Secondi Minuti Ore Tempo Figura 3 - Diagramma C.C.T. di una specifica analisi chimica di un acciaio 9Cr-1Mo-0.2V-0.1Nb con dimensione del grano austenitico ASTM n° 9 (Diagramma realizzato dall’Autore). TABELLA I - Tipica composizione chimica nominale degli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V usati nell’industria per la produzione dell’energia elettrica. C(%) 0.08÷0.12 Mn(%) 0.3÷0.6 P(%) ≤ 0.02 S(%) ≤ 0.01 Si(%) 0.2÷0.5 Cr(%) 8.0÷9.5 Mo(%) 0.85÷1.05 V(%) 0.18÷0.25 Nb(%) 0.06÷0.1 N(%) 0.03÷0.07 Al(%) ≤ 0.04 Ni(%) ≤ 0.4 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 163 T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli TABELLA II - Comparazione indicativa tra le caratteristiche degli acciai al variare del cromo: 2.25%-9%-12%. Acciaio Composizione nominale 2.25 Cr 9 Cr 2.25Cr-1Mo 9Cr-1Mo-Nb-V 12 Cr 9Cr-2Mo 12Cr-1Mo-V 12Cr-1Mo-1W- Nb-V 12Cr-0.4Mo-2W-Cu ferrite + martensite ferrite + martensite rinvenuta rinvenuta Microstruttura ferrite + perlite martensite rinvenuta ferrite+ martensite rinvenuta Martensite rinvenuta Resistenza min. [N/mm2] 422 598 520 700 600 600 Snervamento min. [N/mm2] 210 422 300 500 400 400 Allungamento min. % 30 20 20 17 20 20 Tensioni ammissibili [N/mm2] ASME P22 P91 HCM9M X20CrMoV121 HCM12 HCM12A 550°C 49 97 85 87 101 104 600°C 28 67 41 40 70 87 650°C -- 30 17 16 35 45 carburi e carbonitruri nella matrice martensitica stessa, contribuendo così al deciso miglioramento delle caratteristiche a creep del materiale. La struttura finale sarà, pertanto, di tipo martensitico rinvenuto con presenza di carburi e carbonitruri di vanadio e niobio. Il contributo piu importante al miglioramento della resistenza al creep di questi acciai è associato ai fenomeni di “solid solution hardening”, quale conseguenza della presenza del molibdeno, e di “precipitation hardening”, quale conseguenza della precipitazione di carburi tipo M23C6 [4]. Oltre a quanto già detto, altri studi effettuati da Czyrska [5] consentono di affermare che la resistenza a creep dipende anche dalla densità delle dislocazioni dei reticoli della martensite, dai carburi fini dispersi uniformemente nella struttura, dalla formazione di particolari fasi intermetalliche. Al termine della normalizzazione la struttura completamente martensitica del materiale presenta livelli di durezza generalmente non superiori a 450 HV10. In linea di principio, per una generica analisi chimica, le temperature di inizio (Ms) e fine trasformazione della martensite (Mf) si attestano rispettivamente intorno ai 380 °C e 180 °C. Questi valori della temperatura possono variare, ma non in modo significativo, in funzione della reale analisi chimica del materiale e, in misura minore, della dimensione del grano austenitico primario. Una comparazione indicativa tra le 164 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 diverse tipologie di acciai, tenuto conto del valore del cromo, con riferimento alle loro proprietà meccaniche a temperatura ambiente ed i valori delle tensioni massime ammissibili di resistenza a creep, in accordo al codice ASME, sono riassunti nella Tabella II. 3. Problematiche di approvvigionamento degli acciai 9Cr-1Mo-Nb-V Dal punto di vista metallurgico e tecnologico si può affermare che i materiali caratterizzati da un'analisi chimica equivalente e sottoposti ad uno stesso tipo di trattamento termico possiedono sia la stessa identità strutturale sia le stesse caratteristiche di resistenza meccanica a temperatura ambiente ed a scorrimento viscoso, indipendentemente dalla norma utilizzata come riferimento. La pratica applicazione dei soli requisiti minimi previsti dalle diverse norme per la realizzazione e l’impiego di questi acciai sono tali che, per quanto maturato in differenti esperienze dirette ed indirette, non riescono a garantire in modo ripetitivo la corretta qualità finale dei semilavorati. Inoltre, i realizzatori di tali semilavorati, per assicurarne l’idoneità all’impiego, dovrebbero definire i principali parametri che devono essere utilizzati dai fabbricanti di componenti per svolgere correttamente tutte le principali attività tecnologiche che certamente inducono variazioni strutturali del materiale rispetto alle condizioni originali, quali i trattamenti termici. Queste valutazioni dovrebbero essere effettuate integrando le informazioni contenute nelle norme di riferimento con le informazioni deducibili dal diagramma tempo, trasformazione, temperatura (C.C.T.) di questi specifici acciai. Come si può osservare dall’esame del diagramma C.C.T., illustrato nella Figura 3, la trasformazione completa dell’austenite, a partire dalla temperatura di austenitizzazione, in martensite avviene in genere per velocità di raffreddamento capaci di garantire tempi di raffreddamento sino a circa 180 °C non superiori a 5000 secondi. L’adozione di raffreddamenti più drastici di quello limite sopra definito non determina apprezzabili variazioni di durezza della martensite finale ottenibile. Al contrario, una pronunciata diminuzione della durezza della martensite si verifica per velocità di raffreddamento inferiori a quella limite (tempi di raffreddamento sino a 180 °C superiori a 5000 secondi). In tal caso, infatti, l’austenite durante il raffreddamento comincia a trasformarsi in strutture di pseudo-equilibrio e/o di equilibrio (bainite, ferrite, perlite e carburi), in quantità crescenti all’incrementarsi degli stessi tempi di raffreddamento. Con velocità di raffreddamento basse, inoltre, la massiccia formazione di carburi che si produce T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli durante la normalizzazione, e non durante il successivo trattamento termico di rinvenimento, peggiora significativamente le proprietà di resistenza allo scorrimento viscoso del materiale. La presenza di strutture di equilibrio unitamente alla anomala precipitazione di carburi conseguenti ad un improprio trattamento termico di normalizzazione, riducono pesantemente sia le caratteristiche tensili a temperatura ambiente sia quelle di resistenza allo scorrimento viscoso del materiale. L’eventuale esecuzione di un nuovo trattamento termico di rinvenimento, successivo a quello di fornitura, non è in grado di correggere le sopra descritte anomalie microstrutturali del materiale, risultando pertanto inefficace al fine di ripristinare le attese proprietà di resistenza del materiale. Pertanto una rigenerazione completa del materiale può essere ottenuta soltanto attraverso la ripetizione del trattamento termico di normalizzazione, seguito da quello di rinvenimento, eseguito con il rigoroso rispetto delle precauzioni esecutive precedentemente descritte. Per la valutazione della qualità di fornitura del materiale 9Cr-1Mo-Nb-V gli strumenti disponibili imposti dalle norme di riferimento non sono coincidenti e, pertanto, possono esistere livelli diversi di confidenza sul materiale offerti all’utilizzatore finale dell’acciaio in oggetto. Su questa base, al fine di assicurare la corrispondenza tra il materiale ordinato ed il materiale effettivamente ricevuto e quindi l’adeguatezza alle condizioni previste progettualmente, sono indicati nel seguito i requisiti minimi da imporre ai fornitori dei semilavorati metallici: 1) Evidenza dei parametri utilizzati per il trattamento termico di normalizzazione e rinvenimento con l’adozione dei seguenti requisiti: a) il rilievo delle temperature adottate in funzione del tempo per il trattamento termico deve essere eseguito con termocoppie poste a contatto con la superficie metallica di uno o più pezzi sottoposti allo stesso trattamento termico ed appartenenti alla stessa colata. Nel caso di pezzi provenienti da diverse colate e sottoposti contemporaneamente al medesimo trattamento termico occorre posizionare una termocoppia a contatto con almeno un pezzo proveniente da ogni singola colata. In nessun caso dovrà essere accettato il controllo della temperatura della sola atmosfera del forno; b) i rilievi della temperatura devono essere di tipo continuo ed i valori misurati devono corrispondere a quelli definiti dalla relativa norma di riferimento: in particolare tali valori dovranno essere compresi tra 1040÷1090 °C per il trattamento di normalizzazione e tra 770÷790 °C per quello di rinvenimento, mantenendosi per quest’ultimo preferibilmente al di sopra dei 780 °C. I rilievi di temperatura devono essere eseguiti durante l’intero svolgimento del trattamento termico, cioè durante il riscaldamento, la successiva permanenza alla temperatura di mantenimento e il raffreddamento finale sino a temperatura ambiente. Particolare importanza riveste, nell’ambito del trattamento termico di normalizzazione, il valore della velocità di raffreddamento dalla temperatura di austenitizzazione ad una temperatura ≤ 100 °C. Tale velocità di raffreddamento, condizionando l’effettivo raggiungimento di una struttura finale completamente martensitica, non deve essere inferiore alla velocità critica di tempra corrispondente ad un tempo totale di raffreddamento misurato sino a circa 180 °C non superiore a circa 5000 secondi; c) il tempo intercorrente tra la fine del trattamento termico di normalizzazione e l’inizio di quello di rinvenimento deve essere il più breve possibile a causa della particolare suscettibilità del materiale a subire possibili fessurazioni in ambiente umido. 2) Esecuzione delle prove meccaniche a temperatura ambiente previste dalle relative norme di riferimento. 3) Esecuzione dell’esame micrografico di un campione di materiale prelevato da ciascuna colata e per ogni trattamento termico eseguito (ingrandimento 200x, oppure 500x nel caso di strutture molto fini). Questo esame deve mettere in evidenza una strut- tura metallografica integralmente di tipo martensitico rinvenuta con la pratica assenza di ferrite delta. 4) Esecuzione di rilievi di durezza su ogni pezzo trattato termicamente mediante un durometro con penetratore tipo Brinell. I valori misurati su ogni pezzo dovranno essere confrontabili con quelli rilevati sul relativo campione (proveniente dalla medesima colata e dal medesimo trattamento termico) sottoposto al precedente esame micrografico e in ogni caso devono essere compresi nel campo di 200÷250 HB. Sulla base delle osservazioni sopra indicate e delle esperienze fino ad oggi maturate, sia in campo nazionale sia in campo internazionale, si afferma che il rispetto dei soli “requisiti minimi” definiti dalla normativa di riferimento (codici e norme) non sono sufficienti a garantire l’idoneità all’impiego di questi acciai. La chiave del successo per questi acciai è identificata nella “microstruttura” che deve avere precise caratteristiche, caratteristiche che devono essere create dalla produzione originale dell’acciaio e mantenute tali dopo le successive lavorazioni tecnologiche quali la formatura a caldo, la forgiatura, la saldatura utilizzata per la fabbricazione e la riparazione dei componenti. 4. Problematiche principali di saldatura Durante la saldatura la morfologia della zona saldata e delle zone termicamente alterate è largamente controllata dal ciclo termico, il quale è influenzato a sua volta dalla temperatura di preriscaldo, dal processo di saldatura, dai parametri adottati e dai trattamenti termici di rinvenimento (PWHT). In generale, si deve tenere conto della esigenza di ottenere anche nel giunto saldato la struttura metallografica finale richiesta (martensite rinvenuta) e di eliminare, o almeno mitigare, il fenomeno della criccabilità a freddo connesso alla presenza dell’idrogeno di saldatura. Al fine di minimizzare questo fenomeno, il materiale d’ apporto dovrà essere adeguatamente trattato con un procedimento di essiccatura prima dell’utilizzo e movimentato seguendo rigorosamente le prescrizioni del fabbricante. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 165 T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli Le Figure 4 e 5 presentano i tipici cicli termici che devono essere adottati per la saldatura di giunzioni omogenee tra gli acciai tipo 9Cr-1Mo-Nb-V (Fig. 4) e nelle diverse combinazioni con altri materiali quali gli acciai al 2.25Cr-1Mo (Fig. 5). Particolare attenzione dovrà essere posta nei confronti della fase di raffreddamento del giunto, al termine delle operazioni di saldatura, raggiungendo cioè una temperatura finale di circa 100 °C da mantenere per un tempo non inferiore ai 60 minuti. Ciò permetterà la completa trasformazione dell’austenite in martensite mitigando, nel cont em p o , i r is c h i d i fe ssura z i one da idrogeno che si potrebbero manifestare qualora il giunto fosse raffreddato sino a temperatura ambiente. Inoltre il giunto, così “martensitizzato”, dovrà essere direttamente sottoposto al successivo trattamento termico di rinvenimento. Le raccomandazioni del codice ASME Boiler & Vessel Code suggeriscono che la massima temperatura di rinvenimento dopo la saldatura per i materiali del gruppo PNo. 5B, Gruppo 2, ovvero gli acciai tipo P91, sia pari a 774 °C (1425 °F) con le seguenti possibili variazioni [6]: 1. per valori di Ni+Mn compresi tra 1.0 e 1.5% la massima temperatura di rinvenimento deve essere non maggiore di 788 °C (1450 °F); 2. per valori di Ni+Mn minori di 1.0% la massima temperatura di rinvenimento deve essere non maggiore di 799 °C (1470 °F). Lo scenario sopra descritto costituisce l’approccio americano al riguardo, approccio sostanzialmente diverso rispetto a quello maturato e adottato in ambito italiano ed europeo, ovvero l’adozione di valori della temperatura di rinvenimento inferiori di circa 20÷30 °C rispetto ai valori effettivamente utilizzati nel trattamento di qualità (normalizzazione e rinvenimento). Fa eccezione la saldatura per la riparazione delle fusioni per le quali è sempre prevista l’esecuzione del trattamento di qualità dopo il completamento delle riparazioni stesse. Altri studi [7] su talloni 9Cr-1Mo-Nb-V (50 mm di diametro esterno e 6 mm di spessore) saldati con processi tutto GTAW e tutto SMAW adottando diversi valori di temperatura di preriscaldo (200 °C, 250 °C, 300 °C) e di rinvenimento dopo saldatura (650 °C, 750 °C, 166 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Figura 4 - Ciclo di trattamento termico tipico per saldatura degli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V. Figura 5 - Ciclo di trattamento termico tipico per saldatura eterogenea P91-P22. 850 °C) hanno concluso che un valore relativamente alto di preriscaldo (300 °C) contribuisce ad evitare la criccabilità a freddo del giunto saldato, mentre trattamenti termici di rinvenimento eseguiti a valori alti di temperatura (850 °C) riducono ovviamente i valori della resistenza del materiale base determinando una rottura nella area posta tra la zona termicamente alterata ed il materiale base. La Figura 5 presenta il ciclo termico tipico per l’esecuzione di giunzioni saldate eterogenee tra acciaio 9Cr-1Mo-Nb-V (tipo P91) ed acciaio 2.25Cr-1Mo (tipo P22) da eseguirsi con l’adozione del metallo d’apporto corrispondente al materiale base meno legato 2.25Cr-1Mo. La principale problematica riguardante la saldatura degli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V (tipo P91) è rappresentata dal comportamento metallurgico del materiale in corrispondenza della porzione della zona termicamente alterata della giunzione, ove le modificazioni strutturali del materiale determinano la presenza di un’area a grano fine “addolcita” (softened zone), caratterizzata da una sensibile riduzione (circa 10%) dei valori della durezza rispetto al materiale base inalterato. Questo fenomeno, sebbene sia caratterizzato da una modesta estensione, governa la resistenza allo scorrimento viscoso dell’intero giunto saldato soprattutto nel caso di sollecitazioni meccaniche particolarmente sfavorevoli, cioè orientate trasversalmente alla saldatura, in quanto l’effetto del supporto fornito dalle zone adiacenti a resistenza maggiore diminuisce sempre più all’aumentare del tempo di servizio. Questa riduzione delle caratteristiche di resistenza a creep del giunto, che riveste una fondamentale importanza soltanto per quelle giunzioni saldate ove la sollecitazione principale agisce trasversalmente ai giunti stessi (per esempio tubi saldati longitudinalmente e componenti fusi riparati), potrà comunque essere eli- T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli minata attraverso l’esecuzione di un trattamento termico di normalizzazione e successivo rinvenimento dopo saldatura, analogo a quello adottato per la fornitura dei materiali di base. L’eventuale mancata adozione del trattamento sopra indicato imporrà una penalizzazione della resistenza a creep del giunto saldato di cui si dovrà tenere conto, già in sede di progettazione, attraverso l’introduzione di un opportuno fattore di riduzione dei valori massimi delle tensioni ammissibili. Una problematica specifica relativa alle giunzioni eterogenee tra acciai 9Cr-1Mo-Nb-V e acciai ferritici bassolegati (2.25Cr-1Mo) consiste nella possibile formazione di zone depauperate del loro contenuto originale di carbonio, in corrispondenza del materiale (di base e/o costituente la zona fusa) a più basso contenuto di cromo. Tale fenomeno, che si determina per migrazione del carbonio verso il materiale a più alto contenuto di cromo durante l’esecuzione del trattamento termico di rinvenimento dopo saldatura, può penalizzare, anche in modo sensibile, le caratteristiche di tenacità a temperatura ambiente del giunto saldato. Al contrario, le sue caratteristiche di resistenza al creep risultano sostanzialmente comparabili con quelle di una giunzione omogenea tra acciai del tipo 2.25Cr-1Mo. 5. Prescrizioni per i controlli finali dopo saldatura Allo scopo di individuare e valutare le imperfezioni di saldatura eventualmente presenti nel giunto, con particolare riferimento alla possibile presenza di fessurazioni da idrogeno, i controlli non distruttivi da effettuare al termine della saldatura potranno tenere conto delle seguenti raccomandazioni tecniche: a) Le giunzioni circonferenziali testa a testa a piena penetrazione saranno esaminate al 100% con esame radiografico effettuato sia prima del trattamento termico di rinvenimento laddove il giunto saldato staziona alla temperatura di 100 °C per consentire la completa trasformazione dell’austenite residua in martensite, sia dopo il completamento del rinvenimento stesso. Dopo il completamento del citato trattamento termico di rinvenimento si consiglia di eliminare il sovrametallo di saldatura mediante molatura. Le stesse saldature saranno successivamente esaminate al 100% con il controllo ultrasonoro per accertare le discontinuità orientate sia longitudinalmente sia trasversalmente alla saldatura. b) Le giunzioni circonferenziali d’angolo a piena penetrazione saranno esaminate al 100% con l’esame ultrasonoro dopo avere rimosso, mediante molatura, tutte le irregolarità superficiali. Le stesse saldature saranno successivamente esaminate con il controllo magnetoscopico. c) Le giunzioni diverse da quelle indicate ai punti a) e b) saranno esaminate al 100% con il controllo magnetoscopico. Inoltre, per accertare l’efficacia del trattamento termico di rinvenimento dopo saldatura, al termine del suddetto trattamento, saranno eseguiti rilievi di durezza in zona fusa per mezzo di un durometro, preferibilmente a spine calibrate tipo Ernst, con penetratore tipo Brinell. I valori rilevati dovrebbero in genere risultare come di seguito indicato: 1) Per giunzioni omogenee tra acciai tipo 9Cr-1Mo-Nb-V: - centro zona fusa 220÷260 HB. 2) Per giunzioni eterogenee tra acciai tipo 9Cr-1M o-N b-V e a c c i a i a l 2.25 Cr-1Mo: - centro zona fusa 180÷220 HB. 6. Conclusioni I vantaggi derivanti dall’impiego dell’acciaio martensitico 9Cr-1Mo-Nb-V, per la costruzione delle tubazioni e delle valvole per il trasferimento del vapore ad alta pressione ed alta temperatura, è ormai riconosciuto dalle società di inge- Bibliografia [1] Tolle E., Mandina M.: «Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V per componenti eserciti in regime di scorrimento viscoso ad alta temperatura: problematiche di approvvigionamento, di saldatura e di controllo», Giornate Nazionali di Saldatura, Istituto Italiano della Saldatura, Milano, Novembre 2001. [2] Directive 2001/80/EC of the European Parliament and the Council of the 23 October 2001 on the limitation of emissions of certain pollutants into the air from large combustion plants, Official Journal of the European Communities, L309/1L309/21. [3] Brozda J.: «Characteristics and benefits of new generation creep-resistant steels and the properties of welded joints», Welding International, 18, (8), 2004, pp. 599-608. [4] Foldyna V. et al.: «Creep and fracture of engineering materials and structures», 2nd Int. Conference, Swansea, UK, 1984. [5] Czyrska-Filemonowicz A., Zielinska-Lipiec A., Ennis P.J.: «Modified 9%Cr steels for advanced power generation: microstructure and properties», Journal of Achievements in Materials and Manufacturing Engineering, 19, (2), December 2006, pp. 43-48. [6] Henry J. F.: «Growing experience with P91/T91 forcing essential code changes», Combined Cycle Journal, First Quarter, 2005, pp. 8-17. [7] Ghosh P.K., Singh V.: «Influence of pre- and post- weld heating on weldability of modified 9Cr-1Mo (V-Nb) steel pipe under shielded metal arc and tungsten inert gas welding processes», Science and Technology of Welding and Joining, 9, No. 3, 2004. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 167 T. Liratzis et al. - Acciai martensitici al 9Cr-1Mo-Nb-V: proprietà, saldabilità e controlli gneria di molti paesi. Infatti, le eccellenti caratteristiche di resistenza a creep offerte da questo materiale a temperature di progetto comprese tra 550 e 600 °C consentono, rispetto ai convenzionali materiali basso-legati al cromo-molibdeno tipo 2.25Cr-1Mo, considerevoli riduzioni di spessore della parete resistente dei citati componenti per il trasferimento del vapore. La particolare composizione chimica degli acciai al 9Cr-1Mo-Nb-V, sostenuta da un rapporto adeguato tra il contenuto dell’alluminio e dell’azoto e dalla pratica assenza della ferrite delta, consente di ottenere elevati livelli di resistenza a creep nel tempo; il valore basso del contenuto di carbonio in generale determina una buona lavorabilità e saldabilità. In ogni caso, particolare attenzione deve essere rivolta all’esecuzione dei trattamenti termici di fornitura, alle varie attività tecnologiche di trasformazione e alle attività di saldatura. Occorre infine osservare che le lavorazioni meccaniche, eseguite alla temperatura ambiente, che determinano deformazioni plastiche permanenti maggiori del 15÷20%, possono provocare la riduzione della resistenza a creep del materiale. Qualora fossero superati questi valori è necessario eseguire nuovamente l’intero ciclo di trattamento termico di normalizzazione e rinvenimento [6]. Theocharis LIRATZIS, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Napoli nel 1992. Dopo aver lavorato nel settore di costruzione degli impianti di produzione di energia elettrica come responsabile della saldatura e dei controlli non distruttivi, ha effettuato presso l’Università di Cranfield (UK) il dottorato di ricerca, concluso nel 2007, con la sua tesi sul “Tandem Gas Metal Arc Pipeline Welding”. Ha proseguito l’attività di Senior Welding Engineer presso la Consolidated Contractors Company e dal Settembre 2009 svolge l’attività di assistenza alle attività tecnologiche per la saldatura ed il controllo di componenti saldati, con particolare riguardo agli impianti di produzione di energia elettrica. Certificato IWE. Mauro FORNO, laureato nel 1978 in Ingegneria Civile sezione Idraulica. Site manager per cantieri stradali in Nigeria dal 1978 al 1982, funzionario in società di consulenza nel campo dell’energia appartenente al gruppo Ansaldo dal 1982 al 1987, poi responsabile dell’ufficio impianti trattamento acque e impianti idroelettrici di piccola taglia in Ansaldo Industria ed in Ansaldo Energia dal 1987 al 2004. Dal 2004 responsabile dell’Ente TLC (Tecnologie di fabbricazione e controlli non distruttivi, processo di Licensing per Direttive CE) presso l’Ingegneria Impiantistica dell’Ansaldo Energia. Certificato IWE, IWI, esperto CND. Christian PIOMBINO, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Genova nel 1998. Brevi esperienze di assistenza nei campi dell’analisi costi, tempi e metodi e degli acquisti / e-procurement fino al 2000. Dal 2002 responsabile Assicurazione della Qualità Fornitori presso il Gruppo Valeo operante nel settore automotive attraverso uno specifico percorso di formazione nelle diverse Direzioni del gruppo Valeo nel periodo 2000-2001. Dal 2003 responsabile Controllo Qualità Fornitori di Ansaldo Energia. Certificato IWI, esperto CND. Elio TOLLE, funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1968 al 1982, quindi responsabile dei controlli non distruttivi e delle tecnologie di fabbricazione presso l’Ingegneria Impiantistica dell’Ansaldo Energia dal 1982 al 2004. Dal 2005 è consulente Ansaldo Energia per le discipline tecnologiche. Presidente della Commissione Prove Non Distruttive dal 1990, Capo Gruppo Settoriale IV “Impianti ed energetica” dal 1995, vice Presidente della Commissione Beni Culturali-NORMAL dal 1998, dell’Ente nazionale di unificazione (UNI). Marcello MANDINA, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Genova nel 1994. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1995; attualmente è Responsabile dell’Area Caldareria della Divisione Assistenza Tecnica Saldatura. Svolge attività di ispezione ed assistenza tecnica nel campo delle strutture saldate, con particolare riferimento alla fabbricazione, controllo e riparazione di apparecchiature e sistemi in pressione. 168 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Corso di Qualificazione ad International Welding Technologist (IWT) ed International Welding Engineer (IWE) Torino 2010-2011 L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA terrà, a partire dall’Ottobre 2010 presso la sede della società Bytest srl a Volpiano (TO), un corso per International Welding Engineer / Technologist, con struttura modulare. La formula ha riscosso nel recente passato il gradimento del pubblico, poiché non prevede assenze prolungate dal posto di lavoro garantendo, al tempo stesso, condizioni ideali all’apprendimento. Oltre alla rinnovata collana di dispense - interamente a colori - sarà fornito ad ogni partecipante anche un CD Rom edito in collaborazione con l’UNI contenente una raccolta di oltre 300 norme europee relative alla saldatura (ed alle materie ad essa correlate, come le prove non distruttive). Requisiti di ingresso Per chi desideri accedere alla qualificazione ad: - International / European Welding Technologist, è previsto il possesso di un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico (o equivalente), della durata di 5 anni; - International / European Welding Engineer, laurea o diploma universitario in Ingegneria; in alternativa laurea in altre facoltà scientifiche, abbinata ad una comprovata esperienza di saldatura. Sono ammessi alle lezioni, in qualità di uditori, anche persone non in possesso dei titoli suddetti. Calendario ed orario delle lezioni e sede di svolgimento Il Corso prevede quattro materie di tipo teorico (svolte nelle Parti 1 e 3) ed una fase dedicata all’addestramento pratico (Parte 2). Le lezioni saranno svolte a tempo pieno nelle giornate di Giovedì e Venerdì con cadenza bisettimanale; l’inizio delle lezioni è previsto a partire dall’Ottobre 2010, il termine entro il mese di Luglio 2011. Presentazione delle caratteristiche di dettaglio del corso Per consentire a tutti gli interessati di valutare adeguatamente le caratteristiche del corso prima ancora di procedere all’iscrizione, sarà effettuata una presentazione (in forma gratuita e non impegnativa) presso la società Bytest srl, in Via Pisa 12 a Volpiano (TO), il prossimo Lunedì 12 Luglio 2010, alle ore 17:00. Nell’ambito della presentazione saranno presentati i contenuti del corso, il calendario delle lezioni, le modalità di svolgimento degli esami finali. Iscrizione (gratuita) alla presentazione Per l’iscrizione alla presentazione in forma non impegnativa, è possibile contattare direttamente la divisione Formazione dell’IIS oppure inviare via fax il presente bando, debitamente compilato nel riquadro sottostante. Informazioni e riferimenti Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Istituto Italiano della Saldatura (Lungobisagno Istria 15, 16141 Genova, Web www.formazionesaldatura.it), Divisione Formazione, al numero 010 8341371 (fax 010 8367780), oppure all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. SCHEDA PARTECIPAZIONE PRESENTAZIONE CORSO Nome e cognome _______________________________________________________________ Ragione sociale ________________________________________________________________ Indirizzo ______________________________________________________________________ CAP _____________ Città _____________________________ Prov.______________________ Telefono ________________ Fax __________________ e-mail ___________________________ La presente scheda dovrà essere inviata tramite fax al numero 010 8367780 o e-mail all’indirizzo [email protected] ENTRO IL 02 LUGLIO 2010, per la semplice registrazione dei partecipanti alla presentazione del corso. In caso di disdetta Vi preghiamo cortesemente di voler avvisare la Segreteria Formazione (Telefono 010 8341371). Si ricorda che la partecipazione è a titolo completamente gratuito ed in forma non impegnativa. Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni (°) M. Fanetti * Sommario / Summary L’articolo illustra le principali tecnologie attualmente in uso per l’esecuzione dei trattamenti termici localizzati sui giunti saldati. Oltre al tradizionale metodo a resistenza che da anni monopolizza il mercato dei TTL, da alcuni anni si sta riaffermando la tecnologia ad induzione grazie all’introduzione di nuove apparecchiature compatte a media frequenza che consentono una facile gestione dell’intero processo. Sono stati inoltre sviluppati prodotti che consentono la sostituzione dei poco efficienti e pericolosi sistemi di preriscaldo a gas mediante l’uso di moduli emettitori di onde all’infrarosso che permettono il controllo delle temperature durante le fasi di saldatura. Negli ultimi anni sta largamente diffondendosi il metodo ad effetto Joule, che viene particolarmente utilizzato per la rimozione delle tensioni residue sui tubi degli scambiatori di calore dopo deformazione plastica, quale piegatura e ovalizzazione. The article illustrates the main technologies actually in use for the execution of localized heat treatments on welded joints. Beyond the traditional resistance method, that has been monopolizing the LHT market for quite a long time, the induction technology has been reaffirming for some years, due to the introduction of new compact medium frequency machines allowing an easy management of the whole process. Furthermore new products have been developed, allowing the substitution of the not very efficient and dangerous preheating gas systems by means of modules emitting infrared waves that allow to control temperatures during the welding phases. During last years, the Joule Effect method has been widely expanding; it is mainly used to remove residual stresses on the tubes of heat exchangers after plastic deformation, such as bending and ovalization. Keywords: Heat treatment; induction; infrared; local effects; post weld heat treatment; post weld operations; preheating; stress relieving; welded joints. (°) Memoria presentata al Convegno IIS: “I trattamenti termici di componenti e strutture saldate” - Genova, 30 Settembre 2009. * AEC Technology Srl - Campagnola Cremasca (CR). Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 171 M. Fanetti - Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni Quando eseguire i trattamenti termici localizzati (TTL) I trattamenti termici sui metalli sono generalmente eseguiti in forno ma nel caso delle strutture saldate vi sono svariate condizioni che richiedono l’esecuzione del trattamento termico solo di una porzione del manufatto. In questo caso il trattamento interesserà solo la zona della saldatura più la zona termicamente alterata ed una fascia di materiale base con una larghezza variabile a seconda dello spessore del materiale base e della normativa di riferimento. I trattamenti termici localizzati si eseguono quando: • la dimensione del pezzo è superiore alla dimensione del forno disponibile; • la parte da trattare fa parte di un impianto di grosse dimensioni come ad esempio i tubi di una linea vapore di una centrale termoelettrica; • la parte da trattare è limitata rispetto alla totalità del pezzo, ad esempio la saldatura circonferenziale di unione di due tronconi di virole già trattate in forno; • non è possibile eseguire il trattamento nel forno come nel caso degli scambiatori di calore dove sono presenti i tubi del fascio tubiero in acciaio inox Figura 1 - Induttore inserito nel tirante di chiusura di una cassa turbina N.P. 172 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 che non possono subire lo stesso trattamento del mantello in acciaio al carbonio; • lo spostamento del manufatto presso il forno disponibile risulta troppo costoso e richiede troppo tempo (trasporti eccezionali, tempi stretti di consegna, ecc.); • è sconsigliato l’uso di fiamme e gas che potrebbero causare inclusioni di idrogeno nei materiali; • è richiesta una elevata uniformità sulle temperature misurate che sui manufatti di grande diametro non sono raggiungibili in forno. Le nome di riferimento Vi sono diverse norme di riferimento, quali le ASME, EN, AWS, ecc., con prescrizioni non sempre corrispondenti ed è quindi fondamentale che la società esecutrice dei trattamenti termici riceva dal committente indicazioni chiare sulla norma di riferimento e sul ciclo termico da eseguire. Differenti metodi I principali metodi utilizzati sono ad induzione, a resistenza, ad infrarosso e ad effetto Joule. Ogni metodo ha differenti peculiarità e quindi diverse applicazioni. Metodo ad induzione Nel metodo ad induzione il riscaldamento del pezzo avviene per mezzo di un potente campo magnetico generato da una bobina (induttore), nel quale circola una elevata corrente a l t e r n a t a . Ta l e campo magnetico induce delle correnti parassite nella massa metallica coinvolta, che tendono a concent r a r s i m a g g i o rmente sulle superfici interne ed e s t e r n e . L e c o rrenti parassite a loro volta riscal- dano la massa metallica per effetto Joule (Potenza dissipata = I2xR). Questa caratteristica rende il metodo ad induzione particolarmente adatto a riscaldare masse di grande spessore garantendo una buona uniformità tra la superficie esterna ed interna del pezzo o quando sono necessari tempi di riscaldamento molto rapidi. Maggiore è la frequenza della corrente che circola nell’induttore, minore sarà la penetrazione del riscaldamento nello spessore del materiale, ma maggiore sarà la velocità di riscaldamento. Per questa ragione vi sono diverse frequenze di lavoro per diverse applicazioni: • Bassa frequenza 50 - 500 Hz ideale per preriscaldi e trattamenti termici di distensione. • Media frequenza 5 - 20 kHz per preriscaldi molto rapidi e trattamenti termici di distensione. • Alta frequenza > 100 kHz per la tempra superficiale. Nel caso del trattamento termico di distensione la profondità di penetrazione tra bassa e media frequenza è un dato non rilevante in quanto il centro dello spessore del materiale in trattamento riesce a raggiungere la temperatura superficiale, dato che i tempi di ciclo termico sono molto lunghi. Le apparecchiature a media frequenza sono particolarmente utilizzate per preriscaldi su pipeline, calettamenti e scalettamenti a caldo e per serraggio e sbloccaggio dei tiranti di grosse dimensioni. Quest’ultima applicazione è innovativa e consente un enorme risparmio di tempo, ad esempio, nella chiusura od apertura di una cassa turbina il tempo necessario è circa ¼ del tempo standard, senza i rischi dovuti all’utilizzo di chiavi idrauliche o pretensionatori ad alta pressione. Un particolare induttore viene inserito nella cava centrale del tirante ed in circa 2-3 minuti questo si dilata consentendo lo sbloccaggio od il serraggio senza l’ausilio di chiavi idrauliche. Una volta dilatato è sufficiente ruotare a mano di alcuni gradi il dado corrispondente per ottenere il serraggio voluto una volta che il tirante si sarà raffreddato (Fig. 1). Altre applicazioni tipiche sono i preriscaldi di saldatura o postriscaldi per il rivestimento a caldo nel settore dei pipeline dove i tempi di riscaldamento sono di soli 2-3 minuti. Solo i sistemi ad induzione possono garantire tempi di riscal- M. Fanetti - Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni Figura 2 - Induttore apribile a media frequenza per pipeline offshore. damento così rapidi. A tale scopo si utilizzano induttori a ganascia che abbracciano il tubo e consentono una rapida movimentazione (Fig. 2). Metodo a resistenza Il metodo a resistenza è il più comunemente utilizzato nei preriscaldi e nei trattamenti termici localizzati per la sua estrema flessibilità e generalmente per i bassi costi unitari. Il metodo a resistenza consiste nel riscaldare una o più resistenze elettriche che a contatto del pezzo cedono per conduzione il calore generato. Una copertura isolante in fibra di silicato trattiene il calore evitando la dispersione termica. Figura 3 - Preriscaldo a 200 °C raggiunto in 1 ora di un bocchello diametro 1500 mm, spessore 500 mm, presso AREVA Francia. Una o più termocoppie rilevano la temperatura del pezzo in trattamento e l’apparecchiatura di controllo eroga più o meno energia per regolare la temperatura desiderata. Le resistenze devono es s ere fissate al pezzo per mezzo di perni inox saldati a scarica capacitiva. Questo sistema ha il vantaggio di adattarsi a qualsiasi geometria del pezzo da trattare, garantisce la massima uniformità della temperatura anche su pezzi di grandi dimensioni e con spessori variabili, consente di variare la concentrazione della potenza su differenti zone e non ha limiti di potenza, potendo utilizzare più apparecchiature sullo stesso pezzo (sono stati eseguiti TTL con oltre 2 Megawatt impiegati) (Fig. 3). Quando non è possibile posizionare le resistenze su entrambe le superfici del pezzo in trattamento, come ad esempio sui tubi o sul mantello di uno scambiatore con all’interno il fascio tubiero, si rileva una differenza di temperatura tra la superficie dove è posizionata la res is tenza e quella opposta senza resistenza. Per ridurre questo ΔT è necessario allargare quanto più possibile la fascia riscaldata e ridurre al minimo la velocità di salita della temperatura. Le resistenze elettriche, per meglio adattarsi al pezzo, possono essere realizzate in svariate forme. Le più comuni sono a stuoia, a striscia, a dita, unifilari e di tipo Snake. Sono composte da un filo conduttore in Ni-Cr rivestito in ceramica di allumina. Il metodo a resistenza può essere utilizzato su quasi tutti i manufatti eccetto quando questi sono in rotazione. Metodo ad infrarosso Il metodo ad infrarosso è stato sviluppato per consentire di sostituire i convenzionali poco efficienti, e in alcuni casi pericolosi, sistemi di preriscaldo a fiamme libere. La tipica applicazione dei pannelli ad infrarosso è il preriscaldo di grosse masse rotanti durante la fase di saldatura (Fig. 4). I pannelli ad infrarosso consentono: • di eliminare il rischio di utilizzo del gas in officina; • di eliminare i gas combusti respirati dall’operatore con conseguente aumento della produttività; • la riduzione dei tempi per il raggiungimento della temperatura desiderata (circa ¼ del tempo); • la massima resa energetica; • il perfetto controllo della temperatura durante tutta la fase di saldatura; • una grande flessibilità. Figura 4 - Preriscaldo ad infrarosso a 160 °C in 4 ore di uno scambiatore di calore diametro 8000 mm, spessore 240 mm. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 173 M. Fanetti - Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni I pannelli sono composti da elementi metallici emettitori di onde infrarosse che per mezzo di parabole concentrano l’emissione infrarossa sulla superficie del pezzo da riscaldare. Il riscaldamento avviene per assorbimento delle onde infrarosse sulla superficie del pezzo. Non vi è contatto tra il pannello ed il pezzo e quindi quest’ultimo può ruotare liberamente. Un pirometro ottico posto nelle vicinanze della testa di saldatura misura la temperatura del pezzo e l’apparecchiatura di controllo eroga più o meno energia per regolare la temperatura desiderata in modo da garantire in ogni istante una temperatura di saldatura costante. Questo consente una qualità di saldatura inimmaginabile rispetto ai tradizionali bruciatori a gas dove spesso viene superata la temperatura di interpass. I pannelli sono estremamente flessibili, avendo la possibilità di conformarsi al profilo del pezzo, e possono assumere si a f o r me c o n c a v e c he c onve sse , vengono posti a cavallo del cianfrino di saldatura e sostenuti da una semplice struttura tubolare realizzata dal cliente. La massima temperatura raggiungibile è di 350 °C. Le apparecchiature di controllo sono le normali apparecchiature in bassa tensione utilizzate per l’esecuzione dei TTL. Metodo ad effetto Joule Il metodo ad effetto Joule ottiene il riscaldamento del pezzo per mezzo del passaggio di corrente attraverso una massa metallica resistiva. Maggiore è la corrente erogata, più rapida è la velocità di riscaldamento. Si possono ottenere così in pochi secondi temperature superiori a 1150 °C. La corrente attraversa l’intera sezione del pezzo riscaldandolo uniformemente per tutta la sua lunghezza. È importante che la sezione del pezzo sia costante per tutta la sua lunghezza ed è per questo motivo che l’applicazione tipica di questa tecnologia è per la rimozione delle tensioni residue dopo piegatura dei tubi di scambiatori di calore sia inox che al carbonio (Fig. 5). Per realizzare ciò è stata sviluppata una famiglia di apparecchiature con potenze variabili tra i 60 e i 460 kW in grado di trattare tubi fino ad una lunghezza di 174 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 19 m in un’unica soluzione. Il trattamento può essere realizzato in aria calma o a richiesta in atmosfera controllata di azoto sia interna al tubo che esterna. Le diverse tecnologie fin qui illustrate possono essere utilizzate per l’esecuzione di differenti trattamenti termici. Quest’ultimo metodo a media frequenza, data la grande velocità del raggiungimento della temperatura e il tempo ridotto dell’applicazione dell’elemento riscaldante, sta prendendo sempre più piede sia nelle applicazioni in officina che nei cantieri. Distensione Preriscaldi e postriscaldi di saldatura I trattamenti di preriscaldo consistono nel riscaldare entrambi i lembi del materiale da saldare prima dell’esecuzione della saldatura, mentre nei trattamenti di postriscaldo si riscalda la saldatura più il materiale base su entrambi i lati a saldatura completata. Le temperature sono comprese tra i 100 e i 300 °C. Lo scopo di tali trattamenti è l’eliminazione delle tracce di umidità nel materiale base e di favorire la fuoriuscita delle inclusioni di idrogeno dalla saldatura che causerebbero la formazione di cricche. Si applicano a materiali basso legati, micro legati, ad alto snervamento e ad acciai con carbonio equivalente > 0.48CE. Le tecniche utilizzate sono: • il metodo a resistenza, quando il pezzo non è in rotazione; • il metodo ad infrarosso, quando il pezzo è in rotazione; • il metodo ad induzione, sia su pezzi statici che in rotazione. Figura 5 - Riscaldamento a 1150 °C di una forcella inox per scambiatori di calore. Il trattamento termico di distensione ha lo scopo di ridurre il più possibile le tensioni residue che si generano nelle saldature a causa dei continui riscaldamenti e raffreddamenti repentini dovuti al sovrapporsi delle varie passate di saldatura oltre che a favorire la fuoriuscita delle inclusioni di idrogeno. Per ottenere ciò è necessario riscaldare omogeneamente tutta la saldatura più una porzione del materiale base e, dopo un periodo di mantenimento chiamato stasi, raffreddarla con una discesa a velocità controllata. La larghezza della porzione di materiale base da riscaldare varia in funzione della norma applicata. Generalmente viene considerato corretto riscaldare una fascia di 6 volte lo spessore di saldatura. Le temperature da raggiungere variano dai 590 °C ai 770 °C a seconda del materiale da distendere ed il tempo di mantenimento aumenta all’aumentare dello spessore di saldatura (Fig. 6). Il ciclo termico ISR (Intermediate Stress Relieving) si effettua dopo il postriscaldo prima che il pezzo discenda al di sotto dei 150 °C. Ha lo scopo di stabilizzare la saldatura e di favorire la fuoriuscita dell’idrogeno. Si effettua a temperature leggermente inferiori alla temperatura di distensione. Il trattamento ISR è sempre seguito dal trattamento termico di distensione finale. Le tecniche utilizzate sono a resistenza e ad induzione. Il trattamento di distensione degli M. Fanetti - Trattamenti termici localizzati, modalità di esecuzione ed applicazioni dando il tubo il più velocemente possibile. Il ciclo termico può essere effettuato in aria calma od in atmosfera controllata di azoto per evitare le ossidazioni superficiali. La tecnica utilizzata è ad effetto Joule. Figura 6 - Esempio di tipico ciclo termico a 720 °C. acciai austenitici, quali i tubi degli scambiatori di calore dopo piegatura, si effettua a temperature comprese tra i 1100 °C e i 1200 °C mantenendo la temperatura solo per pochi secondi e quindi raffred- Come evidenziato, non esi st e u n a tecnica universale per l’esecuzione dei vari trattamenti termici localizzati ma varie tecniche che a seconda della conformazione del pezzo, del tipo di lavorazione da eseguire, delle tempistiche, ecc., meglio si adattano allo scopo. Sarà quindi fondamentale, prima di effettuare la scelta del sistema di esecuzione del trattamento termico, valutare quale è la tecnologia migliore per ottenere i risultati voluti. Marco FANETTI, dal 1996 è amministratore della AEC Technology Srl di Campagnola Cremasca (CR), società che si occupa della progettazione e costruzione di macchine ed impianti per trattamento termico localizzato. In qualità di responsabile tecnico si occupa dell’applicazione e dello sviluppo delle nuove tecnologie e dei nuovi prodotti. Dal 1991 al 1996 è stato responsabile tecnico presso la Società A.E.C. Elettronica Industriale di Crema costruttrice di apparecchiature per l’esecuzione di trattamenti termici localizzati. Dal 1979 al 1991 ha lavorato presso la Società Generale Controlli di Crema in qualità di responsabile della divisione trattamenti termici. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 175 Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V M. Brandizzi * C. Mezzacappa ** L. Tricarico ** A.A. Satriano *** Sommario / Summary In quest’articolo sono riportati i risultati di un’attività di ricerca finalizzata all’ottimizzazione, con metodi statistici, dei parametri del processo di saldatura ibrida laser-arco di lamiere in lega di titanio Ti6Al4V, in configurazione di giunto di testa di spessore 3.0 mm. Sono stati studiati gli effetti dei parametri del processo di saldatura ibrida quali: potenza del fascio laser, frequenza degli impulsi dell’arco, lunghezza dell’arco, corrente dell’arco, velocità del filo, posizione relativa tra laser e arco, velocità di saldatura. La microstruttura è stata studiata utilizzando la microscopia ottica e l’analisi morfologica delle sezioni trasversali del cordone di saldatura. L’articolo riporta i risultati delle analisi energetiche e morfologiche. In this study, laser-arc hybrid welding process was investigated for butt welding of Ti6Al4V titanium alloy sheets, 3.0 mm thickness. * The effect of hybrid welding parameters (laser power, arc pulse repetition rate, arc length, arc current, wire feed rate, relative positions of laser and MIG, welding speed) was investigated. In the present research microstructure was studied using optical microscopy and morphological analysis of the cross-sections. The report deals with the results of energetic and morphological analysis. Keywords: CO 2 lasers; combined processes; energy input; GMA welding; laser welding; metallography; MIG welding; optimisation; penetration; process parameters; sheet; titanium alloys; weld shape. Centro Ricerche Fiat - Consorzio CALEF - Rotondella (MT). ** Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale - Politecnico di Bari. *** ELASIS - Consorzio CALEF - Rotondella (MT). Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 177 M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V 1. Introduzione L’elevata resistenza meccanica, il basso peso specifico e l’eccezionale resistenza alla corrosione posseduta dal titanio e dalle sue leghe hanno condotto a molte e diversificate loro applicazioni nei campi aerospaziale, dell’impiantistica chimica, della generazione di energia, dell’estrazione di petrolio e gas, delle attrezzature sportive, nel medicale ed in altri settori industriali [1]. Tipicamente queste strutture sono lavorate per asportazione di truciolo da pezzi ricavati per fusione, fucinatura o forgiatura, oppure sono saldate con processi convenzionali ad elevato apporto termico che generano elevate deformazioni indotte. La saldatura TIG (Tungsten Inert Gas), anche nota come GTAW (Gas-Tungsten Arc Welding), è attualmente il processo di giunzione più comunemente applicato per il titanio e le sue leghe; con la saldatura TIG si ottengono giunzioni di qualità accettabile, ma il processo è lento e, di conseguenza, non molto economico. La saldatura MIG (Metal Inert Gas), anche nota come GMAW (Gas-Metal Arc Welding), permette una maggiore produttività rispetto alla saldatura TIG, specialmente per sezioni del giunto di più alto spessore, ma non consente di ottenere saldature di qualità superiore alle più alte velocità di processo. Questa tecnologia di saldatura ad arco richiede alte correnti e quindi elevate velocità di esecuzione della giunzione: gli inconvenienti del processo di saldatura MIG sono dovuti all’instabilità dell’arco alle più elevate velocità di processo. Inoltre, il più elevato apporto termico induce maggiori deformazioni delle strutture saldate e sembra essere inevitabile la generazione di una certa quantità di spruzzi di metallo fuso. L’utilizzo della saldatura laser autogena può essere vantaggioso a causa della più alta produttività e del più basso apporto termico, quindi del più basso livello di distorsione generata dal processo, sebbene possono manifestarsi alcuni 178 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 difetti quali le incisioni marginali e le porosità [2, 3]. Per contro, il processo di saldatura laser richiede una maggiore precisione nel posizionamento delle parti da unire, in genere con un gap massimo ammissibile nel giunto pari ad un decimo dello spessore del materiale, nel caso di spessori molto sottili. Il processo che vede l’unione del laser con una seconda sorgente di energia come TIG, MIG, plasma, ecc., è conosciuto come processo ibrido. Il processo di saldatura ibrida laser-arco si è rivelato adatto a superare gli inconvenienti dei singoli processi, conservandone i vantaggi. La saldatura ibrida è stata ampiamente studiata su una vasta gamma di materiali nel corso degli ultimi decenni [4, 5], ma non sono stati eseguiti molti studi sul titanio e le sue leghe [6]. Uno degli studi realizzati mostra l’effetto stabilizzante del fascio laser sull’arco durante la saldatura del titanio con MIG pulsato [7]. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche (saldatura con filo d’apporto, f o r m a a l l a rga t a i n s u p e r f i c i e d e l cordone), la saldatura ibrida laser-arco consente di eliminare le incisioni marginali e di ottenere una superficie liscia del cordone di saldatura. È importante sottolineare che forse il vantaggio più evidente del processo di saldatura ibrida è la capacità di colmare un gap maggiore rispetto alla saldatura con il solo laser. L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di definire i parametri di processo ottimali per la saldatura di testa di lamiere di spessore 3.0 mm in lega Ti6Al4V, utilizzando il processo di saldatura ibrida laser-arco con laser a CO2 e MIG. Inizialmente sono state eseguite delle prove preliminari di penetrazione utilizzando il solo laser, allo scopo di evidenziare i principali inconvenienti legati a tale processo (incisioni marginali). In seguito sono state realizzate diverse serie di penetrazioni con il sistema ibrido laser-arco, sia come prove preliminari per stabilizzare il processo che per definire l’influenza dei parametri di processo sulla qualità del cordone di saldatura. Infine, utilizzando le tecniche di Design of Experiment (DoE), sono state eseguite prove di penetrazione con l’obiettivo di ottimizzare alcuni parametri di processo. I parametri ottimali di processo sono stati utilizzati per eseguire una serie di saldature di testa. 2. Setup sperimentale Sono stati utilizzati provini di spessore 3.0 mm realizzati in lega di titanio Ti6Al4V provenienti da uno stesso lotto di materiale. I lembi dei giunti da saldare sono stati lavorati per asportazione di Figura 1 - Testa di saldatura ibrida laser-arco e sistema di protezione dalla contaminazione a gas inerte (trailer) sviluppati dal Consorzio CALEF. M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V truciolo (fresatura) e puliti chimicamente. È stato usato filo d’apporto di diametro 1.14 mm della stessa lega del materiale base. Le prove di saldatura sono state realizzate utilizzando una sorgente laser CO2 da 6 kW (El.En. C6000) in combinazione con un generatore MIG ESAB LUD 450W. La testa di saldatura ibrida laser-arco con 6 gradi di libertà, progettata e realizzata dal Consorzio CALEF, mostrata nella Figura 1, viene spostata lungo il giunto che rimane fisso tramite un sistema CNC a portale con tre assi di movimentazione: la testa ibrida consente di collegare la testa di focalizzazione del fascio laser (Kugler LK590 corredata da uno specchio di focalizzazione con lunghezza focale 300 mm) e la torcia pushpull di saldatura ad arco MIG (spingifilo ESAB MEC 4C). Tutte le prove sono state eseguite utilizzando lo stesso sistema di protezione dalla contaminazione a gas inerte (trailer), appositamente sviluppato dal Consorzio CALEF per questo tipo d i p r o c e s s o s u t i t a ni o, a nc h’e sso mostrato nella Figura 1. Il sistema è composto da un ugello inclinato per la soppressione del plasma di saldatura ed un pattino opportunamente dimensionato per la protezione a rimorchio del cordone di saldatura e della zona termicamente alterata in fase di raffreddamento, che evita l’uso di qualsiasi altro dispositivo. Nell’attrezzatura di bloccaggio dei provini è realizzata una gola in corrispondenza del cordone di saldatura, che permette il flusso del gas di protezione dalla contaminazione anche al rovescio. Come gas di protezione dalla contaminazione sia sulla superficie che al rovescio è stato usato argon, mentre è stato usato elio come gas di soppressione del plasma. In tutte le saldature realizzate usando questo sistema di protezione dalla contaminazione a gas inerte si è ottenuta una superficie del cordone brillante, lucida e priva di ossidazione. Dopo la saldatura, i provini sono stati valutati attraverso un’analisi visiva dell’aspetto superficiale del cordone di saldatura e un’analisi metallografica delle sezioni trasversali del cordone di saldatura. 3. Criterio di analisi del cordone di saldatura L’aspetto superficiale del cordone è stato analizzato osservando i parametri evidenziati nella Tabella I, mentre le sezioni trasversali dei cordoni (perpendicolari alla direzione di saldatura) sono state analizzate osservando i parametri riportati nella Tabella II. Tutte le misure sono state realizzate utilizzando tecniche di “image processing”. I parametri rappresentativi dell’aspetto superficiale del cordone di saldatura sono stati misurati su una lunghezza del cordone di 150 mm (lunghezza campione del cordone); in particolare la lunghezza libera delle gocce (FDL, Free Drop Length) è il valore medio delle gocce presenti nella lunghezza campione del cordone. Per lo stesso parametro è stata definita anche la deviazione standard, che rappresenta pertanto una misura della stabilità del processo. Lunghezza libera gocce (FDL) Larghezza min cordone (minBW) Larghezza max cordone (maxBW) TABELLA I - Schema aspetto superficiale cordone e definizione dei parametri significativi. Parametro Codice Lunghezza libera gocce, mm FDL Larghezza massima cordone, mm maxBW Larghezza minima cordone, mm minBW È indice della stabilità del processo anche la differenza tra la larghezza massima (maxBW, maximum Bead Width) e minima del cordone (minBW, minimum Bead Width), valutata sempre sulla stessa lunghezza campione del cordone. Per valutare la stabilità del processo utilizzando i parametri geometrici e morfologici del cordone di saldatura (Tab. II), sono state realizzate almeno due sezioni trasversali del cordone di saldatura, eseguite in zone del cordone rappresentative della massima e minima larghezza. In questo caso è stato utilizzato come indice di stabilità la deviazione standard del parametro misurato. I parametri geometrici osservati riguardano la geometria del sormonto in superficie e alla radice (TBW, Top Bead Width - TBH, Top Bead Height - BBW, Bottom Bead Width - BBH, Bottom Bead Height) e le dimensioni delle incisioni marginali in superficie e alla radice (TSDA, Top Side Depressions Area TSDH, Top Side Depressions Height TSDW, Top Side Depressions Width BSDA, Bottom Side Depressions Area BSDH, Bottom Side Depressions Height BSDW, Bottom Side Depressions Width). I parametri morfologici osservati riguardano l’area e le dimensioni della zona fusa e della zona termicamente alterata (MA, Melted Area - HAZA, Heat Affected Zone Area - M&HAZA, Melted and Heat Affected Zone Area - TFZW, Top Fused Zone Width - BFZW, Bottom Fused Zone Width - THAZW, Top Heat Affected Zone Width - BHAZW, Bottom Heat Affected Zone Width). 4. Aspetti energetici nelle prove di penetrazione e di saldatura La geometria del cordone di saldatura può essere utilizzata per definire parametri utili a evidenziare com’è utilizzata l’energia della sorgente termica. Nelle prove realizzate con il solo fascio laser, quest’energia è legata alla potenza della sola sorgente laser (P LASER ), mentre nelle prove con il sistema ibrido, l’energia a disposizione sarà legata alla potenza totale (P TOT ), somma della potenza laser e della potenza della saldatrice MIG (PMIG). Entrambe le potenze possono essere ricavate utilizzando i parametri di lavoro impostati, oppure misurando questi parametri in uscita. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 179 M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V unità di superficie unita è conosciuto come efficienza di giunzione (ηG): Altezza cordone in superficie Altezza incisione Sx in superficie TABELLA II - Parametri geometrici e morfologici della sezione trasversale del cordone di saldatura e della zona termicamente alterata. (3) Larghezza zona termicamente alterata e fusa in superficie Larghezza zona fusa superficie Anche se l’efficienza di giunzione non è effettivamente un rendimento perché è un parametro dimensionato, essa rappresenta comunque un’indicazione di com’è utilizzata l’energia fornita. Un aumento dell’efficienza di giunzione è indice, infatti, di una riduzione del calore utilizzato per inutili riscaldamenti del materiale adiacente al giunto (minori zone termicamente alterate e minori distorsioni). Il prodotto tra l’area fusa (MA) e la velocità di saldatura (V S ) rappresenta il volume di . cordone saldato nell’unità di tempo (VF) e permette di definire parametri come l’energia fornita per unità di volume di cordone saldato nell’unità di tempo (EVOL), la potenza termica necessaria per la fusione (PF) e l’efficienza di saldatura (ηS). Larghezza cordone superficie Area incisione Sx in superficie Area zona termicamente alterata Disallineamento Larghezza incisione Sx in superficie Area zona fusa Larghezza incisione Sx alla radice Larghezza cordone alla radice Altezza incisione alla radice Altezza cordone alla radice Area incisione Sx alla radice Larghezza zona fusa alla radice Larghezza zona termicamente alterata e fusa alla radice Parametro Codice 2 (4) MA Area fusa, mm Area zona termicamente alterata, mm2 L’energia fornita per unità di volume di cordone saldato nell’unità di tempo è definita con la seguente equazione: HAZA 2 Area incisione in superficie, mm TSDA Profondità incisione in superficie, mm TSDH Larghezza incisione in superficie, mm TSDW Area incisioni alla radice, mm2 BSDA Profondità incisione alla radice, mm BSDH Larghezza incisione alla radice, mm BSDW Larghezza zona fusa in superficie, mm TFZW Larghezza zona fusa alla radice, mm BFZW Larghezza zona termicamente alterata in superficie, mm THAZW Larghezza zona termicamente alterata alla radice, mm BHAZW Larghezza cordone in superficie, mm TBW Altezza cordone in superficie, mm TBH Larghezza cordone alla radice, mm BBW Altezza cordone alla radice, mm BBH (5) La potenza di fusione (PF) è calcolabile (equazione 6) come prodotto tra il volume di cordone saldato nell’unità di tempo e una costante (KM) che dipende dalla temperatura iniziale del materiale (T A ) e da alcuni parametri termofisici del materiale, come la densità (ρ), il calore specifico (CP), il calore latente di fusione (LF) e la temperatura di fusione della lega (T F ). La potenza di fusione rappresenta in pratica la potenza teorica necessaria per ottenere il cordone di fusione/saldatura. (6) In questo lavoro è stato utilizzato il secondo approccio. L’energia fornita per unità di superficie del giunto saldato (ESUP) è definita con la seguente equazione: saldatura (VS) rappresenta la superficie di giunto unita nell’unità di tempo, mentre il rapporto tra la potenza fornita (P TOT) e la velocità di saldatura è l’apporto termico sul giunto (Q), cioè l’energia fornita per unità di lunghezza unita. L’efficienza di saldatura (ηS) è definita dal rapporto tra la potenza di fusione (PF) e la potenza totale (PTOT). (7) (1) (2) In particolare il prodotto tra la profondità di penetrazione (PP) e la velocità di 180 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 L’inverso dell’energia assorbita per L’efficienza di saldatura, che come rapporto tra potenze si configura come parametro adimensionato, è utile per M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V TABELLA III - Parametri termofisici della lega di titanio Ti6Al4V. Densità Calore specifico Temperatura Calore latente di fusione di fusione kg/m3 °C J/kg J/kg K 4430 526.3 evidenziare l’efficienza globale del processo di saldatura, poiché considera le perdite di energia per riflessione in superficie, per conduzione nel materiale e per convezione e irraggiamento. Si evidenzia come l’efficienza di giunzione e il reciproco dell’energia di volume rappresentino la stessa quantità a meno della costante KM. Nella Tabella III sono riportati i parametri termofisici della lega di titanio Ti6Al4V; utilizzando questi dati si ottiene un valore di KM pari a 5.55 J/mm3,. con cui è possibile calcolare i parametri VF, PF, EVOL e ηS. 5. Prove preliminari di penetrazione con sistema laser Lo studio dell’ottimizzazione del processo di saldatura ibrida laser-arco su lega di titanio è partito da un’analisi preliminare realizzata con prove di penetrazione utilizzando il solo laser CO 2 su lamiere in lega di titanio Ti6Al4V di 3 mm di spessore. Le prove hanno permesso di individuare le condizioni di saldatura che garantiscono la completa penetrazione della lamiera; per ogni condizione di saldatura sperimentata è stato realizzato un cordone di rifusione della lunghezza di 150 mm. Il cordone è stato successivamente sezionato perpendicolarmente alla direzione di saldatura in modo da realizzare una sezione trasversale. La sezione trasversale è stata quindi preparata per l’attacco metallografico e per la successiva misura dei parametri geometrici e morfologici del cordone di saldatura. Nella Tabella IV si riportano la macrografia della sezione trasversale e la vista superiore dei cordoni di rifusione ottenuti con parametri che hanno garantito la completa penetrazione della lamiera. Le due prove sono state realizzate, a parità di altri parametri, variando la potenza del fascio laser e la velocità di saldatura, con l’obiettivo di esplorare due differenti regimi di apporto termico sul giunto. 1604 419000 Temperatura della piastra °C Conducibilità termica W/m K Diffusività 20 6.7 2.87·10-6 m2/s TABELLA IV - Macrografie della sezione trasversale e viste superiori dei cordoni di rifusione laser. Macrografia sezione trasversale Vista superiore del cordone di saldatura Apporto termico, J/mm Una caratteristica comune delle due macrografie riportate nella Tabella IV è quella di presentare incisioni marginali sia in superficie che alla radice. Le incisioni marginali sono un difetto della saldatura da non sottovalutare perché rappresentano zone del cordone dove si hanno concentrazioni di sollecitazioni durante il funzionamento in esercizio del giunto e rappresentano perciò cause potenziali di rottura per formazioni di cricche. In genere depressioni e incisioni del cordone sono imputabili a velocità di saldatura o ad apporti termici elevati, ma dipendono anche dai parametri termofisici del materiale che condizionano il flusso del materiale nella zona fusa durante la saldatura. I risultati ottenuti nelle prove di rifusione con fascio laser mettono in luce che anche con i più bassi apporti termici tra quelli investigati il cordone, pur non presentando porosità o cricche, evidenzia incisioni marginali che, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quelle ottenute nella prova a maggiori apporti termici, hanno aspetti di forma confrontabili e quindi rappresentano punti di criticità della tecnologia studiata. 6. Prove preliminari con sistema ibrido laser-arco Sono stati realizzati più di 40 cordoni di penetrazione, della lunghezza 78 60 di 150 mm, per analizzare gli effetti dei parametri durante un processo ibrido laser-arco: potenza laser, frequenza degli impulsi dell’arco, lunghezza dell’arco, corrente dell’arco, posizione relativa tra laser e MIG, velocità di saldatura. I risultati ottenuti indicano la tendenza del processo a realizzare un cordone più uniforme e stabile in superficie alla maggiore delle due frequenze di ripetizione degli impulsi sperimentate (176 e 276 Hz). Nel complesso una diminuzione della distanza laser-arco non ha particolare influenza sulla geometria del cordone di saldatura e quindi su come è utilizzata l’energia fornita dal fascio laser e dalla saldatrice MIG. I risultati morfologici evidenziano però una maggiore stabilità del cordone per la più piccola delle distanze tra laser e MIG investigate (0, 2 e 4 mm). L’analisi della superficie superiore del cordone evidenzia che al diminuire della distanza tra laser e MIG si ha un infittimento delle gocce e una maggiore uniformità del cordone. Anche le incisioni marginali alla radice sono maggiori in corrispondenza di una maggiore distanza laser -MIG, indice comunque di un’insufficiente energia nella zona della radice. Una diminuzione della lunghezza dell’arco ha come effetto un aumento dell’area e una riduzione della deviazione standard, questo perciò a vantaggio della stabilità e del- Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 181 M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V TABELLA V - Aspetto superficiale cordone in funzione dell’apporto termico. Codice provino Potenza laser W Corrente di picco A Apporto termico J/mm Percentuale potenza laser % Ti20 1950 380 175 34 Ti21 2400 380 245 29 Ti22 2150 480 29 23 l’utilizzo dell’energia del fascio laser e della saldatrice MIG. I risultati mettono in luce l’assenza d’incisioni marginali alla radice solo nelle prove realizzate alla minore delle due lunghezze dell’arco investigate (16 e 20 mm). Il processo tende a realizzare un cordone più stretto, uniforme e stabile in superficie alla maggiore delle due correnti di picco dell’impulso sperimentate (252 e 380 A). Per quanto riguarda l’influenza della potenza del fascio laser, l’analisi qualitativa del cordone mostra un infittimento delle gocce e una maggiore uniformità del cordone, in corrispondenza del maggiore apporto termico fornito (Tab. V). Nella Figura 2 è infine evidenziata la macrografia della sezione trasversale del cordone di penetrazione ottenuto con il massimo apporto termico sul giunto e il minimo apporto percentuale della potenza del fascio laser. TABELLA VI - Aspetto superficiale del cordone in prove di penetrazione solo laser e solo MIG e di saldatura con sistema ibrido laser CO2-MIG. Codice provino Aspetto del cordone in superficie 182 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Tipologia prova Ti37 Penetrazione solo laser Ti38 Penetrazione solo MIG Ti22B Saldatura di sistema ibrido I risultati ottenuti, riportati nella Tabella VI, evidenziano un’elevata instabilità del cordone nella prova di penetrazione solo MIG e l’effetto stabilizzante che si ottiene aggiungendo il fascio laser (prova Ti22B). 7. Stabilizzazione della saldatura MIG per effetto della presenza del fascio laser L’effetto di stabilizzazione che il fascio laser ha nei confronti del MIG nella saldatura ibrida del titanio, già evidenziato in altri studi [7], è stato confermato confrontando l’aspetto della superficie superiore dei cordoni ottenuti in prove di saldatura realizzate con il solo fascio laser CO2, con il solo MIG e con la combinazione dei due (ibrido laser CO 2 MIG). Aspetto del cordone in superficie Figura 2 - Macrografia sezione trasversale cordone. 8. Piano sperimentale per prove di penetrazione con sistema ibrido laser-arco L’obiettivo dell’analisi di seguito esposta è quello di individuare i parametri di pro c e sso ottimali per la realizzazione di saldature con tecnica ibrida las er CO 2 - MI G sulla lega di titanio oggetto di studio, a partire da prove di penetrazione. Il piano sperimentale realizzato è a due fattori e tre livelli. M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V TABELLA VII - Piano sperimentale e macrografie. Corrente di picco A 380 480 580 1.25 Potenza laser kW I due fattori scelti sono: un parametro caratteristico del processo laser (potenza del fascio) e un parametro caratteristico del processo MIG (corrente di picco). La struttura del piano sperimentale e le macrografie delle sezioni trasversali dei cordoni di penetrazione ottenuti sono illustrate nella Tabella VII. Tutti gli altri parametri di processo sono stati invece mantenuti costanti. Tra le variabili analizzate, una delle più significative del processo di saldatura è l’efficienza di saldatura. Nella scelta dei parametri di processo è perciò opportuno considerare quelli che permettono di realizzare valori elevati di efficienza: dalla superficie di risposta evidenziata nella Figura 3 si evince una maggiore sensibilità della potenza del fascio laser e un aumento dell’efficienza di giunzione con l’aumento della potenza del fascio laser. Qu a n d o s i u tilizz a no i nve c e ba sse potenze laser unitamente ad alte correnti di picco, occorrono maggiori energie per unità di volume. In corrispondenza delle maggiori potenze del fascio laser si evidenzia inoltre un minore effetto della conduzione termica, come risulta analizzando l’andamento dell’area della zona termicamente alterata riportata nella Figura 4. La stessa figura mette in luce che la potenza laser influenza l’altezza del sormonto alla radice e quindi la penetrazione della saldatura; in particolare un aumento della potenza laser determina un aumento dell’altezza del sormonto alla radice. In corrispondenza della massima potenza sperimentata si hanno infine i valori più bassi di larghezza e altezza della convessità in superficie che, com’è mostrato nei grafici della 1.8 2.15 1.25 1.61 1.43 1.79 2.15 1.97 1.97 2.15 1.61 1.79 1.25 1.43 su giunti di testa sono state eseguite prendendo come riferimento i parametri di processo che, nelle prove di penetrazione realizzate, hanno garantito la completa penetrazione del provino, zone termicamente alterate ridotte e valori massimi di efficienza di saldatura. In particolare sono stati realizzati cordoni di circa 330 mm di lunghezza con una velocità di saldatura di 2 m/min, una potenza del fascio laser di 2.15 kW ed una corrente di picco della saldatrice 9. Prova di saldatura ibrida MIG pari a 480 A. La potenza totale laser-arco misurata è stata di 9.37 kW a cui corrisponde un apporto termico di 280 J/mm. Le prove di saldatura ibrida laser-arco Con l’obiettivo di migliorare la protezione del cordone dall’ossidazione superfiEfficienza di saldatura Energia per unità di volume, J/mm3 ciale, rispetto alle 0.30-0.35 prove di penetrazione 35.0-40.0 0.25-0.30 è stata allungata la 30.0-35.0 0.20-0.25 scarpetta per la prote25.0-30.0 zione a rimorchio; 0.15-0.20 20.0-25.0 in particolare sono 0.10-0.15 15.0-20.0 state sperimentate 380 540 portate di argon fino 460 460 Corrente a 50 Nl/min. di picco, A Corrente 540 N ella F ig u r a 6 è 380 di picco, A evidenziata la macroPotenza del Potenza del grafia della sezione fascio, kW fascio, kW tras vers al e del Figura 3 - Energia per unità di volume ed efficienza di saldatura in funzione della potenza del fascio laser e della cordone di saldatura corrente di picco. ottenuto. Figura 5, mette in luce anche un’influenza della corrente di picco della saldatrice MIG. In definitiva per avere alte efficienze di saldature e zone termicamente alterate ridotte sono necessarie alte potenze laser e nello specifico dell’ibrido alte potenze totali. Di seguito si evidenziano i risultati ottenuti nella saldatura di testa con una potenza laser di 2150 W e una corrente di picco dell’impulso dell’arco di 480 A. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 183 M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V Altezza convessità radice, mm Area zona termicamente alterata, mm2 6.00-7.00 0.40-0.50 5.00-6.00 0.30-0.40 4.00-5.00 0.20-0.30 3.00-4.00 0.10-0.20 Potenza del fascio, kW Corrente di picco, A 580 1.25 1.79 480 1.52 2.06 380 540 460 1.79 2.06 380 Potenza del fascio, kW 1.52 1.25 0.00-0.10 Corrente di picco, A Tabella VIII conferma la stabilità dei parametri del cordone di saldatura e ancora una sostanziale uguaglianza nella geometria della sezione tras vers ale co n l a corrispondente prova di penetrazione. 11. Conclusioni Figura 4 - Area della zona termicamente alterata e altezza convessità alla radice in funzione della potenza del fascio laser e della corrente di picco. Codice provino Ti26B2 Ti26B3 Ti26B4 Sezione trasversale cordone di saldatura Aspetto del cordone in superficie Ti26B2 184 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Ti26B3 Ti26B4 2.06 1.79 1.52 1.25 2.06 1.79 1.25 1.52 È stato studiato il proces s o di s ald a t u r a ibrida laser CO2-MIG Larghezza convessità in superficie, mm Altezza convessità in superficie, mm del giunto di testa in Ti6Al4V di spessore 5.25-5.50 3.0 mm, attrav e r so 0.75-0.80 5.00-5.25 prove di penetrazione 0.70-0.75 4.75-5.00 e di saldatura. 0.65-0.70 4.50-4.75 Le condizioni ottimali 0.60-0.65 560 di processo sono state 500 ottenute con un 580 440 approccio DoE, ana480 380 lizzando l’aspetto Corrente 380 di picco, A superficiale e la morPotenza del Corrente Potenza del fologia dei cordoni di fascio, kW di picco, A fascio, kW penetrazione e le loro sezioni trasversali. Figura 5 - Larghezza e altezza della convessità in superficie in funzione della potenza del fascio laser e della corrente di picco. I parametri di processo ottenuti sono 10. Ripetibilità della sezione lizzato con potenza laser 2.15 kW e corstati trasferiti alla saldatura di un giunto trasversale del cordone di rente di picco 480 A, Tab. VII) con di testa. saldatura ibrida laser-arco quella ottenuta nella prova di saldatura Dal confronto con la saldatura con ibrida laser CO2-MIG (Tab. VIII), sono fascio laser dello stesso tipo di giunto si Con l’obiettivo di verificare la stabilità state eseguite differenti sezioni trasverricava che il processo ibrido comporta del cordone di saldatura e di confrontare sali del cordone, ricavando per ogni una più bassa efficienza di saldatura, ma quantitativamente la geometria della sezione le macrografie e quindi i paraevita la formazione d’incisioni marginali sezione trasversale del cordone ottenuto metri geometrici che le caratterizzano. sulla superficie del cordone. Le incisioni nella prova di penetrazione (provino reaL’ a n a l i s i d e l l e m a c r o g r a f i e d e l l a marginali compaiono invece nella saldatura ibrida laser CO2-MIG pienamente passante, solo in condizioni di più basso TABELLA VIII - Sezioni trasversali del cordone di saldatura ottenuto in condizioni apporto termico. ottimali. 12. Ringraziamenti Questa attività di ricerca è parzialmente finanziata dal Miur (Progetto FIRB RBIP06MYKJ_003). Gli autori desiderano ringraziare R. De Bonis e E. Putignano, tecnici del Consorzio CALEF, per il loro contributo. M. Brandizzi et al. - Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V Figura 6 - Macrografia sezione trasversale cordone di saldatura. Marco BRANDIZZI, Direttore del Consorzio CALEF e responsabile del Campus Industriale Manufacturing di Melfi del Centro Ricerche Fiat. Laureato in Ingegneria Meccanica nel 1989, è stato sperimentatore presso RTM (1989) e ricercatore presso il CRF (1990) nel campo delle applicazioni laser. Nel 1993 è stato responsabile del Centro Laser del CRF, conducendo anche corsi di formazione sulle tecnologie laser, e dal 1994 responsabile di progetti per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative nelle aree di meccanica, carrozzeria e componentistica automotive. Dal 1998 è stato coordinatore e responsabile CRF e CALEF di numerosi progetti nazionali ed europei in vari settori industriali (automobilistico, aeronautico e navale). Autore di oltre 20 lavori scientifici e relatore industriale di oltre 40 tesi di laurea. Bibliografia [1] Welding Titanium, Titanium Information Group and TWI Handbook, (1999). [2] Li Z., Gobbi S.L., Norris I., Zolotovski S., Richter K.H.: «Laser welding techniques for titanium alloy sheet», Journal of Materials Processing Technologies, 65 (1997), pp. 203-208. [3] Mueller S., Stiles E., Dienemann R.: «Study of p o r o s ity form a t i on duri ng l a se r we l ding of Ti6Al4V», (eds.) Proceedings of 25th International Congress on Applications of Lasers and ElectroOptics ICALEO 2006, Scottsdale, AZ (2006), pp. 133-138. [4] Steen W.M., Eboo M., Clarke J.: «Arc augmented laser welding of materials», Advances in Welding Processes Proceedings, 4 th International Conference, Harrogate, U.K. (1978). [5] Bagger C., Olsen F.O.: «Review of laser hybrid welding», Journal of Laser Applications, Vol. 17 Number 1 (2005). [6] Li C., Muneharua K., Takao S., Kouji H.: «Fiber laser-GMA hybrid welding of commercially pure titanium», Materials and Design, 30 (2009), pp. 109-114. [7] Denney P.E., Shinn B.W., Fallara P.M.: « Stabilization of pulsed GMAW in titanium welds with lowpower lasers», (eds.) Proceedings of 23nd Internation a l C o n g re ss on Appl i c a t i ons of L a se rs and Electro-Optics ICALEO 2004, San Francisco (2004), p. 10. Chiara MEZZACAPPA, laureata con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Bari con tesi di laurea in tecnologie speciali nel 2009. Attualmente sta frequentando il corso di Dottorato di Ricerca in Sistemi Avanzati di Produzione presso il Politecnico di Bari. Luigi TRICARICO, Professore ordinario in Tecnologie e Sistemi di Lavorazione. In servizio presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, dove svolge attività didattica e di ricerca nell’ambito delle tecnologie meccaniche. Autore, dal 1984 ad oggi, di oltre 100 lavori scientifici pubblicati in sede nazionale ed internazionale, in settori di ricerca vicini alla caratterizzazione meccanica e tecnologica dei materiali e alle lavorazioni non convenzionali. Attualmente è responsabile di progetti di ricerca sulla progettazione e ottimizzazione con tecniche numeriche sperimentali di tecnologie di formatura in campo plastico e superplastico e di lavorazioni di taglio e saldatura con fascio laser. Annunziata Anna SATRIANO, laureata in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Bari con tesi di laurea in tecnologie speciali dal titolo “Approccio numerico sperimentale per la caratterizzazione delle lamiere saldate al fascio laser” nel 1998. Nel 1999 stage in attività sperimentale sulle tecnologie laser e sullo sviluppo componenti iniezione presso il Centro Ricerche Fiat. Da fine 1999 dipendente CRF Powertrain Research & Technology, dal 2008 dipendente ELASIS Manufacturing & Processes. È coinventore europeo con 14 brevetti nel settore automotive di cui alcuni estesi anche in altri paesi. Relatrice industriale di alcune tesi di laurea in tecnologie speciali. Attualmente svolge l’attività di ricerca sulle tecnologie laser presso il Consorzio CALEF. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 185 SPONSOR (al 31 Marzo 2010) AEC TECHNOLOGY • ASG SUPERCONDUCTORS • BÖHLER WELDING • ESAB • FBI • MESSE ESSEN • ORBITALUM • RIVOIRA • TECNOELETTRA • WELDING ALLOYS Plasma, ossitaglio e laser - La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli K. McQuade * Sommario / Summary Esistono diversi sistemi per tagliare i metalli ed è importante capire quale di questi sia il più rispondente alle esigenze aziendali. La scelta del giusto processo di taglio dipende dalle necessità della produzione e pertanto devono essere tenuti in considerazione vari parametri quali: la qualità del taglio, la produttività, i costi, la flessibilità del processo e i costi di investimento. Il presente articolo prende in considerazione i tre più importanti processi di taglio termico, l’ossiacetilenico, mediante laser e mediante plasma e fornisce utili indicazioni per valutare quali parametri siano importanti ai fini della scelta del processo più adatto alle proprie esigenze. When it comes to cutting metal, there are several options; important is figuring out which option is right for your busi- * ness. Choosing the right process is dependent upon the cutting needs of your business: cut quality, productivity, operating costs, profitability, process flexibility or investment costs. This article explores the three major thermal cutting technologies - oxyfuel, laser and plasma - and provides insight into what is important to consider when deciding which cutting process would be best for you. Keywords: Costs; efficiency; flame cutting; laser cutting; plasma cutting; process parameters; selection. Hypertherm Inc. - Hanover - New Hampshire (USA). Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 187 K. McQuade - Plasma, ossitaglio e laser - La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli C i sono diversi modi per tagliare i metalli usando un processo ad alta temperatura. In questo articolo vengono analizzati tre processi principali: il laser, l’ossitaglio e il plasma. Ciascuno di essi rappresenta un’alternativa possibile, in funzione delle esigenze di taglio. OSSITAGLIO: si basa su di una reazione chimica (esotermica) tra l’ossigeno e il ferro presente nell’acciaio al carbonio. Questa reazione causa la fusione del materiale. L’ossitaglio si usa solo per tagliare l’acciaio al carbonio e gli acciai basso-legati e per tagliare lamiere di spessore molto elevato (maggiore di 50 mm). Taglio PLASMA: combina un’energia di un arco elettrico con un gas per creare un gas ionizzato ad alta temperatura in grado di tagliare qualsiasi materiale purché conduttore elettrico. Il taglio plasma è molto indicato sia per i materiali ferrosi sia per quelli non ferrosi, in q u al s ia s i c o n d iz io ne (pre se nz a di ruggine, vernice, grigliati), con spessori compresi tra 0.5 mm e 50 mm. Taglio LASER: usa un laser ad alta potenza per scaldare, fondere e vaporizzare parzialmente il materiale. Il taglio laser è indicato per tutti i tipi di metalli, a patto che essi siano in buone condizioni (senza ruggine) e si usa, di solito, per lamiere di spessore molto sottile (inferiore ai 6 mm), nonostante possa essere usato su spessori fino a 25 mm (Fig. 1). La scelta del processo dipende dalle esigenze aziendali e dalle criticità specifiche, come ad esempio: qualità di taglio, produttività, costi operativi, redditività o flessibilità. Questi aspetti verranno esaminati nel seguito con maggiore dettaglio. Qualità di taglio In funzione delle lavorazioni previste a valle del taglio dei pezzi, come ad esempio la saldatura, la qualità di taglio 188 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 può essere più o meno importante. È pertanto necessario valutare quali sono le conse gue nz e del taglio sul pezzo per cui occorre c onsi de rare i seguenti aspetti legati alla qualità del taglio. Angolo di taglio Ciascun processo produc e un angolo di taglio diverso. Questo angolo viene misurato come deviazione del bordo o vvero come ampiezza dell’angolo rispetto al bordo dritto. Il laser fornisce di solito la minore deviazione del bordo o il minor angolo di taglio; l’ossitaglio fornisce la deviazione del bordo o l’angolo di taglio maggiore. Il plasma presenta valori intermedi. L’International Standard Organization (ISO) ha definito una serie di prescrizioni per la misura della deviazione del bordo, contenuta nella norma ISO 9013 “Thermal cutting - Classification of thermal cuts - Geometrical product specification and quality tolerances”. Figura 1 - Gamma di spessori per ciascuno dei tre processi. minima (da 0.1016 mm a 0.2032 mm); l’ossitaglio interessa una zona più ampia; il plasma sta nel mezzo. Sia per il laser sia per il plasma, i livelli di durezza sono funzione dei gas usati. Kerf Il kerf o larghezza di taglio è la larghezza del materiale che viene rimosso durante il processo di taglio. Per il laser, la larghezza del kerf varia tra 0.1524 mm e 0.508 mm in funzione dello spessore della lamiera. Si noti che, anche se globalmente molto piccolo, il kerf è più grande nella parte superiore del taglio. A titolo di confronto, la larghezza di taglio che si ottiene con il plasma può variare da 1.346 mm a 8.636 mm in funzione dello spessore della lamiera. L’ossitaglio fornisce larghezze del taglio maggiori. Bava Tutti i processi possono produrre una certa quantità di bava o scoria. L’ossitaglio produce la quantità di bava maggiore e, dal momento che è il più lento fra i tre i processi, questa bava è anche la più dura da rimuovere. Quando la bava si forma, essa fonde e poi solidifica nuovamente, saldandosi sul metallo. La bava aderisce più facilmente alle superfici calde; questo significa che i processi che presentano la zona termica termicamente alterata più ampia, come l’ossitaglio, producono una maggiore quantità di bava o scoria. Il laser e il plasma offrono un taglio praticamente senza bava fino a determinati spessori, oltre i quali la bava viene comunque prodotta. Con il plasma, la bava è di solito facilmente rimovibile in quanto il plasma produce una zona termica termicamente alterata più ridotta e quindi con una minore superficie calda sulla quale il metallo può aderire. Variazioni delle proprietà metallurgiche sulla faccia di taglio Tutti e tre i processi producono una zona termica termicamente alterata (HAZ He a t Affected Zone) s ul bordo del taglio. Il laser produce una larghezza Tolleranze La tolleranza dipende molto dal processo e dalla precisione della macchina di taglio, per cui la cosa migliore è interfacciarsi con il costruttore della macchina per trovare soluzioni ottimali. K. McQuade - Plasma, ossitaglio e laser - La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli TABELLA I Processo Tolleranza [mm] Laser 0.0762 - 0.254 Plasma 0.254 - 0.762 Ossitaglio 0.508 - 1.524 Esistono comunque molte altre variabili che influenzano la tolleranza (abilità dell’operatore, spessore della lamiera, velocità, altezza della torcia). La Tabella I fornisce una indicazione di carattere generale. I valori effettivi possono variare. Produttività Un altro aspetto da considerare è la produttività e cioè quanti pezzi si possono produrre in un determinato periodo di tempo. Un fattore fondamentale per il numero di pezzi prodotti è la velocità. Ci sono anche molti altri fattori da considerare, tra cui il tempo di preriscaldamento, gli eventuali ritardi associati allo sfondamento, le operazioni secondarie necessarie e la presenza di sistemi per l'aumento della produttività come ad esempio le funzionalità automatiche (controlli numerici computerizzati, con- trolli di altezza torcia) e il gas/i gas utilizzati. La Figura 2 riporta le velocità per alcuni spessori che possono essere tagliati con tutti e tre i processi. Si noti che per le lamiere più sottili, sia il plasma sia il laser sono più veloci dell’ossitaglio. Il plasma HyDefinition offre le prestazioni migliori in termini di velocità per tutti e tre gli spessori. Un altro modo per confrontare i processi è quello di calcolare quanti pezzi si possono produrre con ciascuno di essi. Per calcolare il numero di pezzi prodotti ogni ora, si fa riferimento alle velocità di taglio. Per prima cosa, occorre calcolare la capacità di taglio lineare per ciascun processo. La velocità di taglio moltiplicata per 60 minuti fornisce i millimetri lineari prodotti in un’ora. La Tabella II mostra i millimetri e i metri lineari che ciascun processo può tagliare in un’ora. Velocità (mm/min) 5000 4430 4000 2805 3000 1000 2210 1905 2000 1447 1066 660 431 508 889 Ossitaglio Plasma ad aria Plasma HyDefinition Laser Come base per calcolare il numero effettivo di pezzi che ciascun processo è in grado di produrre è stata considerata una lamiera di dimensione 300x300x12 mm con quindi uno sviluppo lineare di taglio di 1.2 m (Fig. 3). Dividendo i metri tagliati in un’ora per lo sviluppo lineare del pezzo si ottiene il numero totale di pezzi tagliati in un’ora. I risultati sono riportati nella Tabella II. Ci sono altri fattori che influiscono sulla produttività. L’esempio fornito non prende in considerazione alcun ritardo di preriscaldamento o di sfondamento, aspetti normalmente associati con la tecnologia di ossitaglio. Questi fattori riducono ulteriormente il numero di pezzi tagliati con il processo di ossitaglio. Anche il laser presenta un ritardo di sfondamento, anche se minore di quello dell’ossitaglio. Il plasma presenta il tempo di sfondamento minore. Tutti e tre i processi usano metodi di controllo automatico della portata del gas. In questo modo si elimina la variabilità legata ai diversi operatori che devono regolare la portata di gas per ciascun processo. Un ultimo aspetto da considerare sono le lavorazioni secondarie. Se la qualità di taglio rappresenta un aspetto critico, potrebbe essere necessario prevedere delle operazioni di finitura secondarie. Questo comporta un’ulteriore riduzione dei pezzi tagliati tramite ossitaglio, poiché sia con il plasma sia con il laser si possono ottenere tagli praticamente senza bava. 355 457 0 12 mm 20 mm 25 mm Figura 2 - Le velocità indicate sono quelle che consentono di ottenere la qualità di taglio ottimale per tutti i processi. Figura 3 TABELLA II Processo Velocità di taglio mm/min Taglio lineare mm/ora Taglio lineare m/ora N° di pezzi prodotti/ora Ossitaglio 508 30.480 30.48 25 Plasma ad aria 1447 86.820 86.82 72 Plasma HyDefinition 4430 265.800 265.80 222 Laser 1905 114.300 114.30 95 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 189 K. McQuade - Plasma, ossitaglio e laser - La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli TABELLA III Costi operativi/ora Plasma ad aria Plasma HyDefinition Ossitaglio Laser Consumabili € 5.89 € 16.77 € 0.06 € 0.00 Potenza elettrica € 0.89 € 4.00 € 0.00 € 5.90 Gas € 0.01 € 7.90 € 6.20 € 37.43 Parti di ricambio € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 3.50 Totale costi operativi/ora € 6.79 € 28.67 € 6.26 € 46.83 N° di pezzi prodotti /ora Costo/pezzo 72 222 25 95 € 0.09 € 0.13 € 0.25 € 0.49 I costi indicati sono stimati; i costi effettivi possono variare. Costi operativi Molti fattori influenzano i costi operativi globali di una macchina per il taglio ad alta temperatura: • Il costo dei consumabili rappresenta la parte preponderante dei costi operativi di una macchina per il taglio plasma. La durata dei consumabili fornisce un contributo importante, poiché se i consumabili durano di più si ottiene una riduzione dei costi operativi. • La potenza elettrica assorbita, trascurabile per l’ossitaglio, rappresenta una spesa per il plasma e una spesa più importante per il laser. • Il gas, che rappresenta il costo maggiore associato al processo laser a causa delle portate elevate, specialmente se si usa azoto come gas di assistenza. • I ricambi, rilevanti principalmente per il laser. I componenti, quali le lenti e gli specchi, non vengono sostituiti di frequente, tuttavia la loro sostituzione è molto costosa, sia in termini di costo di acquisto sia in termini di tempo di fermo legato alla sostituzione. Pertanto, occorre includere una parte di questa spesa all’interno dei costi operativi giornalieri. Oltre a questi costi, occorre anche consi- derare la quantità di operazioni secondarie necessarie, poiché anche queste possono comportare costi aggiuntivi. Per stabilire il costo/pezzo, occorre dividere il costo operativo orario per il numero di pezzi prodotti in un’ora. I risultati sono illustrati nella Tabella III. Nonostante i costi operativi per l’ossitaglio appaiano piuttosto contenuti, occorre tenere presente che si tratta di costi orari. Il costo reale da considerare è il costo/pezzo. Se un processo per produrre un pezzo cos ta € 2 0 a l l ’ o r a produce solo 2 pezzi, non è certo efficiente come quello che allo stesso prezzo unitario ne produce 100. Sebbene i costi operativi orari per l’HyDefinition abbiano valori intermedi rispetto agli altri processi, quest’ultimo si rivela il sistema più economico grazie alle velocità di taglio elevate. Redditività Per sapere se uno di questi sistemi rappresenta un buon investimento, è necessario misurare la redditività di ogni singolo sistema e confrontare questa voce con il prezzo di acquisto globale. Per esempio, se si ipotizza un guadagno pari a € 1 per ogni pezzo prodotto, è facile comprendere come il numero di pezzi prodotti in un certo periodo di tempo rappresenti un aspetto fondamentale. Più pezzi prodotti significa un guadagno maggiore, che porta a un ritorno dell’investimento più breve (Tab. IV). I valori riportati nella Tabella IV sono stimati per ciascun sistema di taglio, basati sull’ipotesi di tagli eseguiti su una lamiera da 12 mm di spessore. I valori effettivi possono essere diversi, in funzione di preferenze individuali quali ad esempio: 1. Macchina di OSSITAGLIO con 1 torcia per controllo basato su PC, controllo di altezza torcia e software di nesting - prezzo di acquisto = € 50.000. 2. Macchina di taglio PLASMA ad aria con motorizzazione singola, dispositivo premilamiera a sfere = € 35.000. 3. Macchina di taglio di precisione PLASMA HyDefinition con controllo basato su PC, controllo di altezza torcia THC basato sulla tensione dell’arco, software di nesting, plasma di classe HyPerformance da 130 A prezzo di acquisto = € 100.000. 4. Sistema LASER da 2.5 kW, macchina di taglio di precisione, CNC, software di nesting - prezzo di acquisto = € 300.000. Per stabilire in quanto tempo l’investimento viene recuperato, occorre divi- TABELLA IV Processo Pezzi/ora Guadagno/pezzo Guadagno/ora Guadagno/giorno 25 1€ 25 € 200 € Ossitaglio Plasma ad aria Plasma HyDefinition Laser 190 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 72 1€ 72 € 576 € 222 1€ 222 € 1776 € 95 1€ 95 € 760 € K. McQuade - Plasma, ossitaglio e laser - La scelta del processo più adatto per soddisfare le esigenze di taglio dei metalli dere il costo dell’investimento per il guadagno giornaliero. Per semplificare i calcoli, si assume che la qualità di taglio sia accettabile per ciascuno dei processi di taglio e che non siano necessarie in alcun caso lavorazioni secondarie (Fig. 4). OSSITAGLIO: 250 giorni per recuperare l’investimento; guadagno di € 200 al giorno da lì in avanti. PLASMA AD ARIA: 61 giorni per recuperare l’investimento; guadagno di € 576 al giorno da lì in avanti. PLASMA HYDEFINITION: 56 giorni per recuperare l’investimento; guadagno € 1776 al giorno da lì in avanti. LASER: 395 giorni per recuperare l’investimento; guadagno € 760 al giorno da lì in avanti. 395 Ossitaglio Plasma ad aria 61 Plasma HyDefinition 56 100 0 200 300 400 500 N° di giorni Figura 4 - Numero di giorni in cui l’investimento iniziale viene recuperato. spe sso con gli s tes s i cons umabili, aspetto che consente un risparmio in termine di tempi. Conclusioni Flessibilità Un ulteriore aspetto da tenere presente nella scelta del sistema di taglio è la loro flessibilità. La possibilità di tagliare materiali sottili e spessi per qualcuno risulta vantaggioso. Se il metallo è arrugginito o verniciato, il laser presenta dei problemi mentre sia l’ossitaglio che il plasma sono in grado di tagliarlo senza difficoltà. Riguardo alla marcatura, il plasma e il laser possono sia tagliare sia marcare, Laser 250 Il processo migliore da utilizzare dipende sostanzialmente dalle specifiche esigenze di taglio. Il laser viene spesso usato per il taglio di lamiere sottili (con spessore minore di 6 mm) e laddove sono richieste tolleranze molto strette. Il costo dell’investimento e i costi operativi sono entrambi elevati. L’ossitaglio si usa principalmente per il taglio di lamiere spesse di acciaio al carbonio (con spessore maggiore di 50 mm) quando la qualità di taglio non è un requisito fondamentale. Nonostante l’ossitaglio abbia il costo di investimento minore di tutti, il costo/pezzo è maggiore a causa delle basse velocità di taglio e della scarsa qualità, che richiede spesso lavorazioni successive. Il plasma offre un buon compromesso in termini di costi di investimento iniziale, qualità di taglio, produttività e costi operativi. Esso copre infatti un’ampia gamma di spessori e diverse tipologie di materiale, offrendo le velocità di taglio più elevate. Kat MCQUADE, Mechanized Product Marketing Manager at Hypertherm Inc., Hanover, New Hampshire, USA. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 191 We are the World of Welding Solutions. Il segreto del nostro successo è la profonda conoscenza dei materiali. Abbiamo svolto un ruolo essenziale nel costruire “il mondo della saldatura” con nuovi prodotti, processi e materiali. Fidatevi di un partner che non è solo produttore ma anche consulente serio e affidabile al servizio delle vostre necessità. Per noi essere vicini ai clienti significa accompagnarli con le nostre competenze, in ogni parte del mondo. Böhler Welding Group Italia S.p.A. via Palizzi, 90 - 20157 Milano tel. 02 390171 - fax 02 39017246 www.btw.it Charta sas - Milano Gestione e commercializzazione per l’Italia Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente Stato dell’arte sul panorama normativo che sta nascendo (°) F. Bresciani * F. Peri * Sommario / Summary Il controllo ad onde guidate delle tubazioni si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo; la sua diffusione trova terreno fertile soprattutto nell’industria chimica e petrolchimica, dove il numero, l’estensione e l’importanza strategica delle linee è particolarmente rilevante. Il diffondersi di una nuova tecnica ispettiva impone la definizione di un appropriato standard normativo. La presente memoria vuole fare il punto della situazione sul panorama normativo e sui documenti tecnici che oggi stanno nascendo allo scopo di regolamentare l’utilizzo di questo nuovo metodo diagnostico. Sia in ambito nazionale che in ambito internazionale, infatti, è nata l’esigenza di dare regole ben precise e condivise circa il corretto impiego di una tecnica la cui esecuzione è relativamente semplice ma che porta in sé complessità non trascurabili per quel che riguarda la corretta interpretazione dei risultati. Tali regole divengono indispensabili soprattutto quando, come in Italia, vengono emendate nuove regolamentazioni legislative che per la prima volta impongono la sorveglianza dello stato conservativo delle tubazioni in pressione. Guided Wave inspection of pipelines is rapidly diffusing in the whole world; chemical and oil industry are really inter(°) Memoria presentata a EUROJOIN 7 - GNS5 - Technical Session: “Diagnostics and NDT on welded components and structures” Venezia Lido, 21-22 Maggio 2009. * Istituto Italiano della Saldatura - Genova. ested in this technique because of the number, the length and the strategical value of pipelines. A new inspection technique always requires the definition of a proper standard. This document is intended as an overview on the main standard and technical review recently produced with the purpose of setting the main features and issues of this technique. In fact, both in Italy and in the whole world, procedures and rules are needed in order to perform correctly a control quite easy on the practical side but still problematic on the data interpretation side. These rules are fundamental where, as it is in Italy, new laws are amended in order to impose the survey of pressure pipes. Keywords: Automatic control; nondestructive testing; phased array; pipelines; standards; ultrasonic probes; ultrasonic testing. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 193 F. Bresciani e F. Peri - Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente, ecc. Introduzione L’applicazione di una nuova metodologia di indagine richiede, soprattutto quando tale metodologia si espande sul mercato, la definizione di regole condivise di corretto impiego e la diffusione, presso chi utilizza il sistema e presso chi fruisce del servizio, delle peculiarità e dei limiti di questo metodo diagnostico. Ciò è quello che attualmente sta iniziando ad accadere per il controllo delle tubazioni con onde guidate. Stanno, infatti, nascendo, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale, i primi documenti normativi e le prime linee guida sul corretto impiego di questa nuova tecnica ispettiva per le tubazioni. Descrizione del controllo ad onde guidate Le onde ultrasonore di tipo guidato (long guided waves) consentono l’ispezione rapida e completa di lunghi tratti di tubazione, esplorando l’intera circonferenza delle tubazioni ed oltrepassando anche eventuali cambi di direzione. L’apparecchiatura utilizzata consiste in uno speciale strumento ultrasonoro multi - canale che riceve il segnale da un elevato numero di sonde fissate su un apposito anello che abbraccia l’intera circonferenza del tubo. Le sonde generano onde di Lamb che, in considerazione della loro ridotta frequenza (compresa tra 10 e 35 kHz), si propagano, solitamente con modo torsionale, in direzione assiale ed in maniera tale da scansionare l’intera circonferenza, per un tratto di tubo lungo alcune decine di metri. In situazioni di ridotta attenuazione del segnale (ad esempio, tubi rettilinei in buone condizioni e privi di coibentaz i o n e ) , c o n u n a s ol a sc a nsi one si possono coprire anche fino a 100 metri. Tali distanze vanno ovviamente a ridursi 194 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 quando si è in presenza di caratteristiche geometriche complesse (curve, stacchi, ecc.) o in considerazione dell’attenuazione del segnale causata da fenomeni di corrosione generalizzata e dalla presenza di strati di protezione bituminosa. In corrispondenza di variazioni locali della sezione del tubo (presenza di saldature, corrosioni, stacchi) l’apparecchio rileva un segnale sotto forma di eco (Fig. 1). Un sistema computerizzato consente di distinguere i segnali che provengono da una riflessione di tipo simmetrico (cioè che avviene sull’intera circonferenza), quale ad esempio quella che proviene da una saldatura, dai segnali asimmetrici provenienti da crateri di corrosione o stacchi sulla tubazione. La capacità e l’esperienza dell’operatore permettono di valutare gli echi riportati dall’apparecchio, distinguendo le caratteristiche geometriche del tubo dai fenomeni di tipo corrosivo. Lo strumento non richiede, inoltre, preparazioni superficiali e può lavorare su superfici verniciate, su tubazioni con barre di spessore differente e in presenza di cambi di direzione. L’apparecchiatura ad onde guidate è in grado di rilevare aree di corrosione che provocano una riduzione nella sezione trasversale del tubo superiore al 5% della sezione stessa. Essa fornisce la posizione delle zone di possibile corrosione fornendo una valutazione puramente qualitativa della sua entità. In considerazione di ciò, se si ritiene necessario quantificare l’entità del feno- Figura 1 meno e conoscere lo spessore residuo del tubo, è necessario far seguire al controllo ad onde guidate un controllo tradizionale, manuale od automatizzato, con ultrasuoni nelle zone segnalate come di possibile corrosione. Tale verifica è particolarmente consigliabile anche in zone con presenza di numerose caratteristiche geometriche molto ravvicinate (due o più curve, numerosi stacchi, ecc.). In questi punti, infatti, il segnale fornito dall’apparecchiatura ad onde guidate è condizionato dalla presenza di numerosi echi di riposta che, in qualche caso, possono nascondere la presenza di fenomeni corrosivi. Le problematiche insite nel controllo Il controllo con onde guidate delle tubazioni è una metodologia di indagine rapida, economica ed efficace. Come tutte le nuove tecniche essa suscita, oggi, molta curiosità nel mondo industriale italiano. Il consolidato impiego di questa tecnica da parte dell’Istituto Italiano della Saldatura (prima società italiana a disporre di attrezzatura ad onde guidate e tra le prime al mondo) e la sua sperimentazione in situazioni sempre differenti hanno permesso di mettere in luce non solo le potenzialità del metodo ma anche le limitazioni in casi particolari. Ogni situazione specifica richiede la messa a punto di una dedicata strategia ispettiva che deve prevedere non solo il F. Bresciani e F. Peri - Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente, ecc. Figura 2 controllo ad onde guidate ma anche l’impiego mirato di tecniche diagnostiche di dettaglio come integrazione ad esso. L’esecuzione del controllo ad onde guidate non comporta, nella maggior parte dei casi, particolari difficoltà operative mentre l’interpretazione in campo dei risultati, affidata alla valutazione di complessi ecogrammi, presuppone l’impiego di personale che abbia maturato una notevole esperienza in questo tipo di analisi. Tale tipicità rende, quindi, questa particolare tecnica "filosoficamente" più similare al tradizionale controllo ultrasonoro difettoscopico delle saldature più che ad altri moderni sistemi diagnostici avanzati. L’avanzamento tecnologico dell’apparecchiatura (si è giunti già alla terza generazione di strumentazione), infatti, agevola l’esecuzione del controllo, ma l’affidabilità del risultato resta, comunque, fortemente legata all’abilità dell’operatore che deve essere preparato ed esperto. Solo così diviene possibile evitare di confondere i segnali ultrasonori, non valutare correttamente le indicazioni presenti, sovrastimare i difetti o, peggio, non segnalare situazioni critiche. Particolare attenzione va posta poi ogni qual volta ci si spinge verso applicazioni non convenzionali del metodo, quali ad esempio controlli di tratti interrati (Fig. 2) o inghisati nel cemento (Fig. 3). In questo caso, la mancanza di verifiche di dettaglio e l’elevata attuazione del segnale impongono accurate valutazioni dei risultati che debbono, in qualche Figura 3 caso, essere validati attraverso procedure dedicate che prevedano prove preliminari in situazioni analoghe con presenza di difetti naturali o artificiali. Il panorama normativo presente e in divenire Le onde guidate sono state studiate principalmente all’interno di università inglesi ed americane e sono state rese industrialmente applicabili da società anglosassoni. Ormai sono quasi dieci anni che apparecchiature ad onde guidate sono vendute e utilizzate nel mondo ma, nonostante ciò, problematiche principalmente di tipo commerciale hanno ritardato la nascita di standard normativi in ambito internazionale. Solo recentemente sono nati gruppi di lavoro internazionali finalizzati alla creazione di standard normativi. Si cita, negli Stati Uniti, il gruppo di lavoro in ambito ASTM, denominato WK15009 “New practice for standard practice for the use of guide ultrasound for the inspection of metal process piping”. In ambito IIW (International Institute of Welding) è in procinto di nascere un gruppo di lavoro dedicato alle onde guidate. La Commissione V, all’interno della Sottocommissione V-C Ultrasuoni, ha infatti deciso nella conferenza internazionale di Graz (Austria) del Luglio 2008 di istituire questo gruppo di lavoro, conferendone il coordinamento all’Istituto Italiano della Saldatura. La nascita di gruppi di lavoro dedicati è il primo passo per la stesura di documenti condivisi, ma la definizione di standard normativi internazionali è ancora abbastanza lontana. Differente è, invece, la situazione italiana. Qui (per una volta primi al mondo!) le richieste del mercato e la creazione di disposizioni legislative atte alla gestione e al controllo delle tubazioni hanno reso necessaria la creazione di documenti normativi tecnici e la nascita di linee guida da parte degli enti di controllo. L’entrata in vigore del Decreto del Ministero delle Attività Produttive 329/04 “Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all’articolo 19 del Decreto Legislativo 25 Febbraio 2000, n. 93” impone, all’articolo 16 punto c) comma 2, la valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni. Le regole per questa valutazione sono state concordate in un gruppo di lavoro UNI/CTI (Comitato Termotecnico Italiano), a cui ha partecipato attivamente anche l’Istituto Italiano della Saldatura, e sono contenute nella specifica tecnica UNI TS 11325-1 “Attrezzature a pressione - Messa in servizio e utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 1: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della riqualificazione periodica di integrità”. La UNI TS, tra le varie tecniche ispettive, prevede anche l’indagine di screening mediante onde guidate. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 195 F. Bresciani e F. Peri - Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente, ecc. L’applicazione di questa tecnica di controllo ha richiesto pertanto la definizione di uno standard dedicato. In ambito UNI, circa due anni fa è nato un gruppo di lavoro, coordinato dall’Istituto Italiano della Saldatura, che ha creato il primo standard normativo al mondo sul controllo ad onde guidate di tubazioni. La specifica tecnica “Prove non distruttive - Controllo di tubazioni in acciaio fuori terra mediante onde guidate a propagazione assiale”, recentemente ratificata dall’UNI, sarà pubblicata con la designazione UNI TS 11317. Questa, di tipo sperimentale, stabilisce le regole per il controllo con onde guidate di tubazioni fuori terra e di brevi attraversamenti stradali incamiciati. Essa è stata volutamente limitata alle applicazioni consolidate del controllo ad onde guidate, tralasciando applicazioni più complesse (ad esempio tratti interrati e bitumati, tubi inghisati, ecc.) che possono essere effettuate con questa tecnica, previo opportuna esperienza e dettagliata procedura che attesti la validazione dei risultati. La UNI TS 11317 esplicita il carattere puramente di screening qualitativo dell’ispezione ad onde guidate per la ricerca della corrosione e fornisce indicazioni sulle tecniche integrative di dettaglio che debbono essere applicate per verificare e dimensionare le indicazioni rilevate. Lo scopo non è, infatti, solo quello di fornire indicazioni sul metodo ma anche quello di dare un esaustivo strumento per l’ispezione globale della tubazione, integrando al controllo con onde guidate tutte quelle tecniche complementari necessarie alla valutazione finale dello stato conservativo della linea. Tra le tecniche integrative citate si fa riferimento: • all’esame visivo, da effettuarsi su tutti i tratti accessibili della linea; • al rilievo spessimetrico con ultrasuoni, finalizzato a ricercare lo spessore di origine del componente installato. È infatti importante segnalare che il controllo ad onde guidate non è in grado di rilevare la presenza di un tubo di schedula inferiore rispetto ai restanti; • al controllo ultrasonoro difettoscopico per ricerca corrosione, per il dimensionamento e la verifica di 196 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 indicazioni di corrosione interna e per il controllo delle aree di fissaggio dell’anello, zona morta per il controllo ad onde guidate. Al termine dell’ispezione condotta, la UNI TS 11317 richiede non solo la stesura di un rapporto di prova per il controllo ad onde guidate ma anche un resoconto finale che riassuma i risultati ottenuti sia dal controllo ad onde guidate sia dalle verifiche di dettaglio effettuate. Lo spirito con cui è stata redatta è quello di dare chiara informazione sulle capacità ma anche sui limiti del controllo ad onde guidate, suggerendo all’utilizzatore e portando a conoscenza del committente del controllo, il modo più corretto di operare in situazioni reali. Ad esempio, in considerazione del fatto che la sensibilità di esame è correlata alla riduzione di sezione trasversale, la UNI TS consiglia, su tubazioni di diametro superiore a 26”, l’impiego di ampio campionamento con tecniche complementari per la ricerca della corrosione interna in parallelo al controllo ad onde guidate, in quanto esso da solo può non rilevare piccoli crateri isolati. Vengono inoltre forniti limiti anche: • sul campo di temperature di parete dei tubi ove effettuare il controllo (tra 0° e 70 °C); • sulla lunghezza massima della scansione in condizioni ottimali (100 m); • sul numero di curve ispezionabili senza ripetere la scansione (si consiglia di ripetere la scansione dopo ogni curva e, quando ciò non è possibile, di valutare il tratto dopo una curva solo in assenza di riflessioni non chiaramente correlabili a caratteristiche geometriche). Si pone l’accento sulle limitazioni al controllo che potrebbero nascere su linee in impianto a causa della tortuosità del circuito e, nel caso di controllo di attraversamento stradale, si rimarca che la lunghezza del tratto controllato deve essere comprovata dalla riflessione di una caratteristica geometrica della linea (ad esempio una saldatura). Per quanto concerne il personale che esegue il controllo ad onde guidate, viene previsto che esso debba essere qualificato, qualora esista un programma di certificazione approvato, in conformità alla UNI EN 473 o ad altra norma equivalente nel settore industriale interessato. Inoltre, tenuto conto della tipicità del controllo e della differenza tra le diverse strumentazioni sul mercato, si pone l’accento sulla necessità di una adeguata formazione alla specifica apparecchiatura in uso. La necessità di disporre di una certificazione dedicata secondo UNI EN 473 nel metodo ad onde guidate, non esplicitamente prevista dalla norma ma comunque possibile qualora si metta in atto un programma di certificazione approvato, ha spinto la maggior parte degli enti di certificazione per il personale PND presenti in Italia (tra i quali anche l’Istituto Italiano della Saldatura) ad attrezzarsi in tal senso. Infine, la UNI TS 11317 contiene un’appendice informativa che illustra una metodologia di verifica periodica della strumentazione ad onde guidate allo scopo di accertarsi sul mantenimento del grado di sensibilità dell’apparecchiatura, del rapporto tra segnale e rumore e, per le strumentazioni che lo consentono, della determinazione della posizione angolare dei difetti. Alla luce del panorama normativo illustrato e con lo scopo di fornire un’informazione di base sugli aspetti applicativi ed operativi del controllo ad onde guidate, l’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro) ha recentemente pubblicato una Linea Guida sul “Controllo ad onde guidate di tubazioni”. Questo documento illustra in dettaglio sia gli aspetti metodologici del controllo, quali le differenti tecniche ad onde guidate (Pulse-Echo, Pitch-Catch, Through-Transmission e Pulse-Echo Monitoring) sia gli aspetti procedurali, descrivendo anche le differenti strumentazioni esistenti. Il documento ISPESL contiene anche delle corpose appendici su argomenti specifici quali: • la fisica di base e i principi generali del metodo; • l’adeguatezza all’uso delle onde guidate; • l’apparecchiatura ad onde guidate e la verifica periodica; • i casi applicativi; • la classificazione delle indicazioni rilevate dal controllo ad onde guidate; • un modello del rapporto di prova. F. Bresciani e F. Peri - Il controllo con onde guidate delle tubazioni: una moderna tecnica ispettiva che sta diffondendosi rapidamente, ecc. Considerazioni finali Il controllo ad onde guidate si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo. In Italia, l’adozione di disposizioni legislative che per la prima volta impongono una valutazione dello stato conservativo delle tubazioni in pressione ha velocizzato, rispetto a quanto sta avvenendo nel resto del mondo, la nascita di standard normativi dedicati. Qu e s ti s ta n d a r d ha nno i l pre gi o di fornire indicazioni sul corretto impiego di questa moderna tecnologia senza però dimenticare di dare cenno alle limitazioni del controllo e di fornire utili indicazioni su come gestire l’ispezione e sulla scelta delle tecniche integrative che devono sempre supportare il controllo ad onde guidate, ogni qual volta si vuole dare una corretta ed esaustiva valutazione dello stato conservativo della tubazione. Francesco BRESCIANI, laureato in Ingegneria Meccanica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nel 1995. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1997, attualmente è in forza alla Divisione DPN (Diagnostica e PND) con la funzione di Vice Responsabile della Divisione e Responsabile dell’Area “PND in campo”. Svolge attività di assistenza tecnica nel campo delle strutture saldate con particolare riguardo alle problematiche di controllo non distruttivo e di ispezione sia su apparecchi a pressione che su strutture di carpenteria. Possiede sia la certificazione di European / International Welding Engineer che quella di European Welding Inspection Engineer. Nel campo dei controlli non distruttivi possiede la certificazione al Livello 3 secondo EN 473 nei metodi UT, MT, PT e VT e la certificazione ASNT Level 3 nel metodo “Ultrasonic”. Possiede la certificazione GUL “Level 1” per l’impiego del controllo ad onde guidate tipo Wavemaker. Francesco PERI, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Genova nel 1982. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1985, attualmente Dirigente Responsabile della Divisione DPN (Diagnostica e PND). Esperienza pluriennale nel campo della ispezione in servizio di componenti di impianto (raffinerie, impianti chimici e petrolchimici, importanti strutture di carpenteria) e della valutazione della loro affidabilità al servizio. Possiede sia la certificazione di European / International Welding Engineer che quella di European Welding Inspection Engineer. Nel campo dei controlli non distruttivi possiede la certificazione al Livello 3 secondo EN 473 nei metodi RT, MT, PT e VT. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 197 DE FEBBRAIO 2010 Tribunale di Roma 5.8.92 N° 479/92 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbona mento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, Comma 1 - DCB Roma VERIFICHE ISSN 1123-3249 UALITATE ᇾ 8,50 • Pubblicazione mensile diretta da Roberto Scaramuzza R I V I S T A La misurazione del valore generato dalla qualità operativa delle risorse umane GESTIONE Ecoefficienza e competitività MANAGEMENT Il processo di progettazione della qualità I T A L I A N A D E L L A Q U A L I T À De Qualitate è la rivista che approfondisce mensilmente tutte le tematiche della qualità, coniugando teoria e pratica in modo chiaro, semplice e concreto. De Qualitate è la rivista che ti offre i commenti approfonditi, le interpretazioni e le opinioni delle maggiori firme italiane sui temi della Qualità, della Sicurezza e dell'Ambiente. Per il 2010 al vecchio costo di 93,00 euro abbiamo riservato alcune importanti novità. 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The new generation of fume extraction torches should improve (°) Doc. IIW-1988-09 (ex-doc. VIII-2076r1-08), recommended for publication by Commission VIII “Health, Safety and Environment”. * Plasma Team Snc - Arquata Scrivia (Italy). The Econweld Project identified the development of a lightweight and ergonomic fume extraction GMAW torch as a high priority research need. This report has been completed in response to this need. At source, capture is the most efficient method for eliminating welding fumes from the metalworking environment, particularly from the breathing zone of the welder. Worker productivity can increase by up to 20% when an integral suction torch is installed in a welding fabrication shop, resulting in less sick leave taken by welders and improved employee morale. Moreover, significant energy savings can be achieved when source capture is used compared to general ventilation methods.The state-of-the-art of existing fume extraction torches and requirements for improving torch performance have been analysed, considering the weight, flexibility and fume extraction capability, with particular emphasis on the integral extraction torch adopted by the EC-funded Econweld Project. Through a historical survey of the evolution of integral suction torches, the recent methods for evaluating their capture efficiency have been analysed, the early developments of fume extraction torches have been reviewed and the more effective improvements in commercial torches have been investigated, both for their increasing efficiency and enhanced ergonomic assessment. The modern Computational Fluid Dynamics (CFD) approach has been briefly described, in order to model the fume plume dispersal and capture efficiency, with results validated by prestigious scientific institutions. KEYWORDS: Arc welding; fume; gas shielded arc welding; GMA welding; health and safety; occupational health; reference lists; toxic materials; ventilating; ventilation equipment. ** Aspirmig Srl - Torino (Italy). Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 199 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I the workplace environment, while their manipulation by the welder should be more comfortable for extended periods of time. The EC-funded Econweld Project [2] identified the development of a lightweight and ergonomic fume extraction GMAW torch as a high priority research need. The report has been completed in response to this need. 2. Welding fume extraction torches Literature on fume-extracting welding torches has been collected and reviewed in relation to design, application, efficiency of extraction, and potential e ff e c ts o n g a s s h ie l di ng a nd we l d quality. The state-of-the-art of existing fume extraction torches and requirements for improving torch performance have been analysed considering the weight, flexibility and fume extraction performance, with particular emphasis on the integral extraction torch adopted by the Econweld Project [1]. A prototype, lightweight torch has been developed by Aspirmig [3] during this research project and the evaluation of the new, improved torch is currently under investigation both in laboratory tests and workshop trials performed at Partner’s premises [4, 5]. 2.1 Fume capture at source At source, capture is the most efficient method for eliminating welding fumes from the metalworking environment, particularly in the breathing zone of the welder. This is because the volume of the particulate fumes to be removed increases rapidly as the fume removal device moves away from the welding spot, due to the dilution of the fume plume [6]. Worker productivity can increase by up to 20% when at source capture welding fume extraction is installed in a welding fabrication shop, resulting in less sick leave taken by welders and improved employee morale. Moreover, significant energy savings can be achieved when source capture is used, as compared to general ventilation methods. In order to capture a plume of fumes (Figure 1), the hood should be positioned somewhat above the weld, opposite the welder. The positioning allows ample room for the operator to work, while protecting him from harmful gases [7]. It is commonly recommended to achieve an air velocity in the range of 0.5 m/s (100 ft/min) across the welding zone (arc point): higher velocities may affect the gas shielding that surrounds the weld metal. If the airflow field u (x, y, z) in front of an exhaust opening is known, one can dimension an exhaust hood using the capture velocity method. The capture velocity is defined as: The air velocity at any point in front of the hood, necessary for overcoming the opposing airflows and for capturing the contaminated air by causing it to flow into the exhaust hood [8]. The values for necessary capture velocities are empirical. Some general guidelines for capture velocities and examples of corresponding processes or operations are given in Table 1, adapted from Brandt [9]. Table 1 - Minimum capture velocities recommended for achieving sufficient capture efficiency [8]. Condition of dispersion of contaminants Example of process or operations Necessary capture velocity (m/s) Released with practically no velocity into still air Evaporation from open vessels 0.25÷0.5 Released at low velocity into moderately still air Spray booths; welding; plating 0.5÷1.0 Released with considerable velocity or into zone of rapid Spray painting in shallow booths; air motion barrel filling 1.0÷2.5 Released at high initial velocity or into zone of very Grinding; abrasive blasting; surfacing rapid air motion operations on rock 2.5÷10 Figure 1 - Proper positioning of fume exhaust hoods. 200 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I After choosing an appropriate capture velocity for the process, the required exhaust airflow needed, as well as the opening size, can be specified. Volume flow rate and hood size depend on the desired distance between contaminant source and exhaust opening - the capture distance. Even with an efficient hood design, extractor arm hoods must be positioned approximately 30 cm to 40 cm from the weld to be fully effective [7]. In summary, the necessary components to achieve proper source capture of welding fumes are an easily-positioned fume extractor with a well-designed hood, correct airflow through the fume extractor and a conscientious welder who will position the hood (Table 2) in such a manner as to continuously draw hazardous fumes away from his breathing zone. On-torch extraction uses high-vacuum technology (Tables 3 and 4), i.e. highspeed extraction and low air volumes to extract the fumes. Most of the LEV is mounted on the wall and working distances are limited. The collection arms of these devices must be repositioned frequently, which is not done in practice. The position of the suction nozzle is very important for welding quality in high-vacuum systems. The nozzle must be positioned a certain distance away from the welding point so that the suction flow does not disturb the shielding gas distribution on the welding pool. Therefore, the major challenge of this system is to maintain welding quality. If the suction flow rate through the nozzle is high, it disturbs the shielding gas distribution and deteriorates welding quality. Therefore, the welder is required to fine-tune the exhaust flow rate for each set-up. 2.2 Basic principles of fume extraction torches Fumes extraction torches are capturing, at source tools, formed as an integral part of the torch assembly. Their physical configuration is similar to conventional welding torches, integrated with some basic suction openings (rim, edges, slots, multiple holes) placed around a surface (typically, the torch nozzle at the lower end of the handle) for capturing the fume plume (Figure 2) [10]. The exhaust openings are very small, with high air velocity (greater than 10 m/s) and with low flow rate (mostly less than 100 m3/h), placed very close to or around a fume source with small dimensions. The suction flow, rich with the captured fumes, is connected via a flexible conduit to the extraction system (exhaust unit or aspirator - Figure 3), Table 2 - Typical airflow rates and capture distances for LEV equipment. Airflow Q (m3/min) Airflow Q (m3/h) Hose/Duct diameter (mm) Hose/Duct capture distance (mm) Weld length before repositioning (cm) High vacuum, low volume 1.5 90 38÷51 51÷76 10÷15 for duct 20÷30 with flange 2.5 150 38÷51 51÷76 10÷15 for duct 20÷30 with flange 3.0 180 51 76 10÷15 for duct 20÷30 with flange 4.5 270 76 127÷152 23÷30 Low vacuum, high volume 14÷17 840÷1 042 100÷150 150÷230 30÷46 23÷28 1 300÷1 700 150÷200 230÷300 46÷60 Table 3 - Local extraction ventilation for welding. System type Typical airflow Comments Welding torch with integral fume extraction 50÷100 m3/h Extracts fumes at the weld zone through GMAW and FCAW torches High-vacuum source capture nozzle 150÷300 m3/h Captures fumes with high velocity low volume extraction nozzles, positioned by the welder Flexible fume extraction arm 900÷1 400 m3/h Draws higher air volume and is easily positioned and repositioned by the welder Table 4 - High and low-vacuum technology. Low vacuum High vacuum 600÷1 800 150÷250 Removal velocity, m/s 0.5÷5.0 15÷18 Transport velocity, m/s 6.0÷14.0 18÷25 3 Air volume, m /h Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 201 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I Fume extraction Reverse air method Main filter Fume flow Trigger Control box Torch handle Reverse air flow Gas nozzle Filtered fume flow Pre-Filter Figure 2 - GMAW torch with fume extraction adopted by Econweld Project. ope ni ngs of extraction torches must be mainMotor tained well below the actual limits. Discharge Effective welding fume capture is only achieved when the velocity of the extracted air exceeds 0.3 m/s, the average velocity at which a fume plume rises. Therefore, a velocity of 0.4 m/s is normally selected [11-13] as being sufficient to ensure capture of fumes and gases at any given point. For a particular extraction device, this capture velocity can only be achieved by applying a minimum volume airflow rate, which is dependent upon the aspect ratio and cross-sectional area of the opening ports. Consequently, extraction devices need to be used with exhaust systems that provide, at least, the minimum air volume flow rate. A general classification of fume extraction torches (Figure 4) must take into account the following characteristics: Suction field (velocity) - Three-dimensional field (space) in front of the entry plane of the extraction port. The air Welding fume (from Torch) Fan able to supply the required extraction flow rate at a constant pressure. Typically, modern exhaust units are provided with start-stop devices, fitted to the arc ignition and stop fixtures, thus assuring the extraction flow only when required. Nowadays, anti-wear materials guarantee the protection of the cable and pipes connecting the torch handle to the aspirator. The cooling of the conduit and fumes i n cl u d e s th e mix ing of suffi c i e nt ambient air with the welding fumes. This ambient air, in combination with the positioning of the fume-extracting orifice on the nozzle (but away from the area of the weld), allows the temperature of the handle to be maintained within acceptable limits. Under such circumstances, small variations of the torch attitude in relation to the work can make substantial differences to the flow profiles of gas and extract air. From the literature describing these systems, it is clear that the work being welded is important to the balance by turning the downward-flowing gas into the upward/inward-flowing extracted air. Finally, it is useful to mention that the noise induced by the suction flow of the air at high speed through the exhaust Tray Flexible Pipe Figure 3 - Schematic layout of welding fume collector. velocity in the suction field must be greater than the air velocity in the surrounding air. The size and the shape of the suction field can be described by a three-dimensional flow profile having the same air velocity; the suction field pattern depends upon the geometry of the extraction device, air movement, surrounding surfaces and the flow rate of the extracted air; Capture zone (range flow) - Part of the suction field in which the air velocity is equal to or greater than the minimum air velocity required for effective capture of welding fumes (0.4 m/s); Exhaust device tool - The basic suction openings can be integrated into a new design of torch or can be mounted on an existing torch as a separate add-on device. FUME EXTRACTION TORCHES Definitions Suction Field Velocity Radial Capture Range Flow Axial Direct Indirect Exhaust Device Tool Inverse Integral Air-cooled Figure 4 - Fume extraction torches - General classification. 202 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Add-on Water-cooled M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I Exhaust flow Q(ex) Exhaust flow Q(ex) Exhaust flow Q(ex) Suction Field Suction Field Schematic a) Suction Field Schematic b) Patent Schematic c) Patent Patent Figure 5 - Axial vs. radial (90°-45°) suction field: a) Axial suction field [14]; b) Radial suction field (90°) [15]; c) Radial suction field (45°) [16]. 2.2.1 Axial vs. radial suction field The suction field is created through properly designed openings placed symmetrically around the lower front end of the torch axis, shown schematically in vertical position [Figures 5 a), 5 b), 5 c)]. The suction field can be symmetrically aligned with the torch axis (axial pattern), or can be symmetrically ori- ented with an angle variable from 45 to 90 degrees towards the torch axis (radial pattern). 2.2.2 Direct vs. indirect capture range The basic suction openings [Figure 6 c)] are placed around a surface for capturing the fume plume. Typically, the torch nozzle is at the lower end of the handle for direct capture [Figure 6 a)], or the torch body is far away from the distal end of the nozzle for indirect capture [Figure 6 b)]. The introduction of fume extraction openings close to the arc point (direct capture) must satisfy conflicting requirements. On the one hand, the downward flow of shielding gas must be non-turbu- DIRECT capture (2-3 cm) INDIRECT capture (6-8 cm) Exhaust port a) Direct capture nozzle Nozzle OD c) Schematic b) Indirect capture nozzle Figure 6 - Direct vs. indirect capture range. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 203 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I lent and on the other, an upward and inward flow of hot fume must be drawn back into the torch head by the exhaust system. In practice, it is a very fine balance that must be struck between these opposing forces, to ensure maximum extraction efficiency without loss of weld quality due to reduced or disturbed gas flow. Furthermore, this balance must be maintained under conditions where miniaturization and low extraction volumes accentuate the characteristically rapid d e c r e a s e i n s u c t i o n v e l o c i t y, w i t h increasing distance from an exhaust opening. • Direct capture path in the radial wall jet, by means of extraction ports around the torch nozzle [Figure 6 a)], has been shown to be strongly influenced by the exhaust flow rate of the aspirating unit. • The location of the extraction port is generally too close to the axis of the torch and too far from the work surface to capture either the fume-laden wall jet or the rising plume. • Indirect capture path, by means of extraction ports located on the lateral surface [Figure 6 b)], far away from the distal end of the torch, has been shown to be slightly influenced by the exhaust flow rate of the aspirating unit. Exhaust flow Q(ex) Figure 7 - Direct on-torch extraction with axial exhaust path (schematic). 204 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 2.2.3 Direct vs. inverse extraction In direct extraction torches, the welding fumes are captured near the source of emission, through proper openings placed symmetrically on the distal end around its lateral surface (extraction ports). The shielding gas mixture, instead, is provided through an inner orifice placed on the torch nozzle, concentric with the extraction ports, like any conventional GMAW torch (Figure 7). A recent variation is covered by a US Patent [17]. In this model, a fume extraction port surrounds the welding electrode and a concentric, inert gas, supply port surro unds the extraction port (Figure 8). While the configuration shown in Figure 8 (swapping positions of shielding gas and exhaust flows) helps to confine the bulk of the fumes to a region close to the arc, thus rendering the task of extracting fumes relatively easy compared to prior devices, the configuration also dilutes the inert gas concentration to unacceptably low levels, with ambient air in the vicinity of the arc and the weld pool. This is irrespective of the relative flow rate of shielding gas and rate of fume extraction. Some difficulties can arise in balancing the correct flow rates of shielding gas and exhaust gas, particularly when the value of the welding current exceeds 150 A. For this reason, the quality of the Shielding gas Q(sh) Shielding gas Q(sh) weld can be poor, owing to porosities and irregularities in the bead shape. 2.2.4 Direct vs. indirect extraction with radial exhaust field The position of the suction openings in the direct extraction torch (Figure 9) is very important for welding quality when using high-vacuum systems. The openings are positioned at a short distance from the welding point, in such a way that the suction flow can disturb the shielding gas distribution on the welding pool. Therefore, the major challenge of direct extraction is to maintain weld quality by adjusting the suction flow rate according to the welding position. If the suction flow rate through the openings is too high, it can disturb the shielding gas distribution and deteriorate weld quality; on the contrary, if the suction flow rate is too low, the capture efficiency can be very poor. Therefore, the welder is required to finetune the exhaust flow rate for each setup when using a direct capture extraction torch. In the indirect extraction torch (Figure 10), the welding fumes are captured near the s ource of emissi o n through proper openings placed symmetrically around its lateral surface (extraction ports), but far away from the torch nozzle, where the buoyant fumes Exhaust flow Q(ex) Figure 8 - Inverse on-torch extraction with axial exhaust path (schematic). M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I Exhaust flow Q(ex) Exhaust flow Q(ex) Exhaust Field Shielding gas Q(sh) Exhaust Field Figure 9 - Direct on-torch extraction with radial exhaust path (schematic). are less aggressive after completion (partial or total) of the condensation process. The plume velocity and its thermal gradient are considerably reduced near the suction openings, with shielding gas distribution marginally affected by the suction flow rate and the opening position relative to the welding pool. Therefore, the welder is not required to adjust the exhaust flow rate for each set-up when using the indirect capture extraction torch, in the case of both axial and radial suction field variants. Shielding gas Q(sh) Figure 10 - Indirect on-torch extraction with radial exhaust path (schematic). 2.2.5 Direct extraction with radial supply jet A more recent International Patent [18] covers an invention of an arc welding torch (Figure 11) and a method for extracting fumes from a welding site. • The torch is composed of a consumable metal electrode and one shielding gas port, adapted to direct a shield gas curtain with flow rate Q(sh) around the electrode and the welding pool, as with the conventional GMAW torch. • One shroud gas port is spaced radially outward from the shield gas port and accommodated to confer a radially outward component of velocity to the shroud gas exiting with flow rate Q(jet). • Fume gas is extracted by means of an aspirator with flow rate Q(ex) from a position radially intermediate from the shield gas and the shroud gas curtain; the latter tends to form an aerodynamic flange around the torch and the welding pool, thus isolating the fume-rich region from the s urroundings and a l l o wi n g the fumes to be captured from the envelope. Exhaust flow Q(ex) Shielding gas Q(sh) Shroud gas Q(jet) Figure 11 - Schematic extraction nozzle with radially-directed shroud gas jet [18]. Shroud gas Q(jet) Figure 12 - Integral extraction torch. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 205 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I Welding torch Fume nozzle (hood) Suction pipe Fume collector Figure 13 - Add-on extraction torch. 2.2.6 Integral vs. add-on extraction torches The basic suction openings are integrated into a newly-designed torch body (integral extraction torch - Figure 12), where a proper fume-extracting nozzle is arranged to capture the fume plume with a direct or indirect suction path. There are two main ergonomic/size requirements for a hand-held torch with integrated fume extraction capability: the tool must be light to handle (lightweight) and not bulky, thus allowing the welder a correct line of vision to the welding pool. The add-on arrangement (Figure 13) can be designed as an integral part of a standard, semi-automatic welding torch, or more frequently, an exhaust hood or a fume nozzle can easily be fitted as an add-on improvement to an existing piece of equipment for automatic applications. 2.3 Evaluation of capture efficiency of fume extraction torches Fume capture efficiency is the decisive criterion for evaluating the performance of welding fume extraction torches. It is currently measured by a number of widely differing methods. Experimental studies have been conducted in order to determine whether a uniform assessment of capture elements is possible when different test methods are employed [12, 13]. Requirements for extraction devices have been set out in standards valid throughout the European Union in the course of harmonization. The available draft standard governing extraction devices for welding fumes contains four different methods of testing capture efficiency [19]. Manufacturers and users may, in future, employ two simple methods requiring 206 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 no major measurement resources. Two further methods are suitable for use with all extraction devices (including ontorch extraction systems), but they require more complex measuring equipment, as capture efficiency is measured in percentage terms. An indication of capture efficiency by the manufacturer enables the user to select the most suitable extraction device. The capture efficiency η of a local exhaust ventilation system is defined as: “The ratio of the directlycaptured contaminant to the amount of totally-generated contaminant (DIN EN 1093-3:1996)”. This definition is valid for a specific test set-up which is described in the said Standard. Capture efficiency is the most meaningful number for assessing the ability of different local ventilation systems to solve a specific ventilation task [10]. 2.3.1 Evaluation methods Four principal methods of evaluating the capture efficiency of fume-extracting torches have been developed in the past: 1. Use of photography - This method allows only a qualitative evaluation of efficiency. It was used by early workers and is still employed in marketing literature to graphically illustrate the effect of fume-extracting torches. 2. Total particulate fumes - In this technique, the total fumes emitted are collected, first by turning on the extraction system and then by switching it off. This technique is relatively simple and widely used, but its accuracy is low (about 20-25% inaccurate). 3. Breathing zone measurements - Standard techniques for measuring the fumes in the welder’s breathing zone are used, with and without the operation of the fume extraction system. This method has the advantage that it directly measures the quantity of most interest, the fume exposure of the welder. However, breathing zone measurements tend to be subject to large variations, due to the size and position of the welder, general environment and position of weldments. 4. Tracer techniques - Use of a tracer gas s uch as helium has b e e n employed in order to make continuous and recordable measurements. This method requires a mass spectrometer to measure the tracer gas concentration. In theory, it s hould be pos s ib l e t o calculate capture efficiency without measurements by using the modern Computational Fluid Dynamics (CFD) approach, but any CFD simulation is only as good as the mathematical models that are supplied as input to the solution software, so it is always necessary to validate CFD results against physical experiments. A method has been developed by the Institut National de Recherche et de Sécurité (INRS), France, for measuring the efficiency of fume exhaust devices on GMA welding torches [20, 21]. Applicable both in the laboratory and on-site, it is based on the use of a tracer gas (helium) which may be a component of the welding gas or be mixed with it. Some boundaries have been defined in order to develop a standard procedure for measuring the capture efficiency of welding fumes, namely: • the method must be implemented both in laboratory conditions and welding workshops; • the method must be user-friendly and capable of wide circulation; • the method must have high sensitivity and assure a fast response to transitory welding phases. Two welding torches, fitted with integral fume extraction nozzles from a commercial supplier, have been used at INRS to fine-tune the experimental procedures. The improvements arising from the evaluation procedure should fulfil the wide acceptance criteria of the end user, who normally requires product efficiency as well as a method for checking tool performance and quality. M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I 2.3.2 Balance method The balance method defines the capture efficiency (η) of the extraction system as the ratio between the mass captured by the extraction ports m(c) and the fume mass emitted during the welding process m(e): η = m(c) / m(e) x 100 [%] (1) The method is based on the following statement: the sum of the fume mass captured by the suction torch m(c) and the fume mass which is not captured by the suction torch m(nc) must be equal to the fume mass emitted during the welding process m(e), being all the masses expressed in [mg/s]. This hypothesis can be expressed as: m(e) = m(c) + m(nc) [mg/s] (2) Replacing the relationship (1) with the value given by (2), we obtain: η = m(c) / m(e) x 100 [%] = = (1-m(nc) / m(e)) x 100 [%] (3) The evaluation procedure consists in measuring m(c) through an isokinetic sampling of the captured fume inside the extraction tube on the torch hosing (Figure 14), while m(nc) is measured through an isokinetic sampling of the air and plume surrounding the suction torch. This second collection is performed through an exhaust hood containing the suction torch and connected to a collecting device. Experimental trials have shown that the exhaust hood slightly modifies the normal airflow path near the suction torch, thus affecting the torch’s capturing performance. Moreover, the bulk size of the hood is incompatible with some operative welding conditions and makes the balance method partially unsuitable for on-site evaluation. For these reasons, the balance method has been changed to a relative method. 2.3.3 Total particulate method This relative method allows the determination of the ratio between the mass of fume really captured by the torch and t he m as s of fume extracted, w hen the ideal efficiency is supposed to be η = 100%. The choice of a standard sample procedure must be made by introducing a tracer gas (generally helium) into the arc point. Welds must be performed in order to be perfectly reproduced, thus requiring: • an isokinetic sampling within the suction conduit of a constant fraction of welding fumes captured by the suction torch; • a capture of this constant fraction on a filter, collecting the particulate matter. By weighting the filter before and after the testing procedure, the collected particulate is measured. Some precautions must be taken during the sampling procedure: • the suction flow rate to the torch must be kept constant during the sampling period; • the sampling location must be far away from the torch conduit, in order to obtain a homogeneous concentration of the particulate matter; • the suction velocity at the sampling location must be closely equal to the velocity inside the conduit, in order to achieve an isokinetic sampling representative of the particle sizes. Tracer gas sampling Isokinetic sampling Filter with NON captured fumes m(nc) Exhaust hood for NON captured fumes Isokinetic sampling To suction pump Tracer gas sampling Filter with captured fumes m(c) Figure 14 - Schematic layout of balance method. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 207 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I By defining: M1 = mass of the particulate matter collected by the filter during the welding time [mg], Figure 15; t = welding time [s]; M2 = mass of the particulate matter collected by another filter within the same extraction conditions, but without welding, during the same time t [mg], Figure 16. The total mass of the particulate matter collected by the two filters is expressed by: M = (M1 - M2) / t [mg/s] (4) By performing a third test while welding, using ideal suction conditions (i.e. extraction flow rate higher than the value used in the first test), we can expect to collect on a third filter a partic- ulate mass M(max) corresponding to a capture efficiency of 100% and then: η = M / M(max) x 100 [%] (5) Three remarks on the procedure are important: 1. M(max) is only postulated; 2. The method evaluates an average e ff i c i e n c y, w e i g h t e d d u r i n g t h e welding period, thus ignoring possible variations in the suction conduit during the trials; 3. M1 and M2 are not measured during the same period. The second remark requires an extensive survey. By measuring the difference (M1 - M2), only the particulate matter produced during welding is evaluated, thus excluding all other contaminant sources. This is equivalent to subtract from the measure a background noise, presumed 1 Step - M1 with welding Captured Fumes to be constant, and this is real, because M2 is considerably lower than M1. The internal roughness of the evacuating conduits can pick up some particulate matter from the fumes, or in the opposite case, occasional movements of the hoses can draw away some particulate matter by the exhaust air. These alternating and random phases of particulate deposition and collection can alter and misrepresent the measured values M1 and M2, thus giving capture efficiency with an uncertainty range lower than about 25%. 2.3.4 Tracer gas (helium) method Basically, the evaluation of the capture efficiency of a suction torch is performed using a tracer gas with the same behaviour of the welding fumes. The choice of tracer gas is made according to some general requirements: 1. absence of toxicity; Isokinetic sampling To suction pump Filter with captured fumes M1 Figure 15 - Layout of particulate method - 1st step. 2 Step - M2 without welding Captured Air Isokinetic sampling To suction pump Filter with captured air M2 Figure 16 - Layout of particulate method - 2nd step. 208 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I 2. chemical stability; 3. no interference with the fume plume; 4. easily measured, even at low concentrations; 5. low cost. Helium is the best choice of tracer gas, fulfilling the stringent requirements. Helium simulates the emission behaviour of fumes well, having an aerodynamic diameter of up to 5 μm, while fume emission diameters are lower than 1 μm. The evaluation procedure can be summarized in three measurements of the tracer gas, performed with a constant extraction flow rate supplied to the torch, namely: 1 Step - Ambient Air Concentration C0 • C0, ambient air concentration [ppm], measured without tracer gas (Figure 17); • C1, gas concentration [ppm], measured s upplying the to r c h wi t h the shield gas mixed with the tracer gas (helium in the proportion of about 1%), both present in the suction Isokinetic sampling To suction pump Ambient Air To Mass Spectrometer: Concentration (ppm) of captured air C0 Figure 17 - Tracer gas method - 1st step: Determination of C0. 2 Step - Shield + Tracer Gas Concentration (C1) Isokinetic sampling To suction pump To Mass Spectrometer: Concentration (ppm) of captured gas C1 Shield + Tracer gas (He) Figure 18 - Tracer gas method - 2nd step: Determination of C1. 3 Step - Captured fume Concentration (C2) Isokinetic sampling To suction pump To Mass Spectrometer: Concentration (ppm) of captured fume C2 Shield + Tracer gas (He) Figure 19 - Tracer gas method - 3rd step: Determination of C2. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 209 M. Marconi e A. Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I C2 (He concentration), ppm welding welding 400 η=100% C1 η=85% 300 200 100 η=10% C0 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t(s) Figure 20 - Spectrometer recording of capture efficiency evaluated by tracer gas method (Torch angle: variable) [21]. ports of the torch without welding (Figure 18); • C2, gas concentration [ppm], measured under standard welding conditions, supplying the torch with the shield gas mixed with the tracer gas in the emission zone of the fumes, using the same suction flow rate (Figure 19). All gas concentrations are measured using a mass spectrometer calibrated on the employed tracer gas. The suction conduit of the torch is the location area of the isokinetic sampling (constant and homogeneous concentration) of the tracer gas (helium); a 2.5 m distance from the torch body is a good, recommended value. The capture efficiency of the suction torch being tested can be evaluated using the relationship: η = (C2 - C0) / (C1 - C0) x 100 [%] (6) The statistical interpretation of the test results can be performed by means of informatics tools, i.e.: • estimation of the mean capture efficiency during the total time of the welding test (%); • estimation of the standard deviation of capture efficiency (%); • confidence interval for the mean. The main advantages of the procedure, when compared to both the balance and total particulate methods, can be summarized as follows: • the maximum capture efficiency can be evaluated (η = 100%); 210 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 • pick-up or release of particulate inside the evacuating conduits do not influence the results; • the welding post can be separated from the environment during on-site tests; • it is easy to use; • capture efficiency can be recorded (Figure 20) with written evidence; • possible random variations during the welding process can be evaluated. References [1] EC funded Collective Research Project, Contract N. CT-2005-516336, Economically welding in a healthy way (Econweld) - Project website: http://www.ewf.be/econweld/. [2] Escala S., Nooij M., Quintino L.: «Economically welding in a healthy way», EWF Document, 1st South East European Welding Congress, Timisoara, Romania, May 2006, pp. 244-251. Download at: www.ewf.be/media/publications/A22.pdf. [3] Aspirmig Srl, Turin, Italy - Download at: www.aspirmig.com. [4] Caruggi M., Nilberto A.: «Welding investigation and optimisation by means of Computational Fluid Dynamics», IIW Doc. VIII-2041-07, 2007. 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Bravaccini - Capture efficiency of integral fume extraction torches for GMA welding - Part I [11] EN ISO 15012-1:2004 “Health and safety in welding and allied processes - Requirements testing and marking of equipment for air filtration - Part 1: Testing of the separation efficiency for welding fume”. [12] EN ISO 15012-2:2008 “Health and safety in welding and allied processes - Requirements, testing and marking of equipment of air filtration - Part 2: Determination of the minimum air volume flow rate of captor hoods and nozzles”. [13] prEN ISO 15012-3:2006 “Health and safety in welding and allied processes - Requirements, testing and marking of equipment for air filtration - Part 3: Determination of the capture efficiency of welding fume extraction devices using tracer gas”. [14] Schlüter J.: «Welding torch», International Application, Patent no. US 4,284,873, August 1981. [15] Troyer W.E., Wildenthaler L. F.:«Fume extracting welding gun nozzle», International Application, Patent no. 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[21] Cornu J.C., Muller J.P., Guélin J.C.: «Torches aspirantes de soudage MIG/MAG - Méthode de mesure de l’efficacité de captage - Etude de paramètres d’influence, MIG-MAG welding torches with fume exhaust devices - Exhaust efficiency measurement method - Study of relevant parameters», Cahier de notes documentaires de l’INRS (France), 1991, no. 145, pp. 663-669 (in French). Sommario Efficienza della captazione dei fumi delle torce per saldatura MIG/MAG ad aspirazione integrale - Parte 1 Il progetto europeo Econweld ha identificato, come necessità prioritaria di ricerca, lo sviluppo di una torcia per la saldatura GMAW, con estrazione fumi incorporata, leggera ed ergonomica. Il presente resoconto è stato realizzato in risposta a questa esigenza. La captazione dei fumi all’origine è il metodo più efficiente per eliminare i fumi di saldatura dall’ambiente di lavoro ed in particolare dalla zona respiratoria del saldatore. Quando, in officina, viene utilizzata una torcia aspirante, la produttività del lavoratore può essere incrementata del 20%, risultante da una minor incidenza delle assenze per malattia e da un migliore grado di soddisfazione dei dipendenti. Inoltre, quando viene utilizzato un sistema di captazione dei fumi all’origine può essere ottenuto un significativo risparmio energetico rispetto ad un sistema di ventilazione generale. In questo lavoro è stato tenuto conto dello stato dell’arte sulle torce aspiranti esistenti e dei requisiti per il miglioramento delle prestazioni in termini di peso, flessibilità d’uso e capacità aspirante con particolare enfasi alla torcia ad aspirazione integrale sviluppata nell’ambito del progetto europeo Econweld. Attraverso una panoramica storica dell’evoluzione delle torce ad aspirazione integrale, sono stati analizzati i recenti metodi per valutare la loro efficienza di captazione; sono stati esaminati i recenti sviluppi delle torce aspiranti sia per la loro migliorata efficienza sia per la valutazione della migliorata funzionalità ergonomica. In questo lavoro viene inoltre descritto brevemente l’approccio CFD (Computational Fluid Dynamics) al fine di modellizzare il pennacchio dei fumi e l’efficienza della captazione con risultati validati da prestigiose istituzioni scientifiche. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 211 Pubblicazioni IIS Metallografia e corrosione dei giunti saldati Indice METALLOGRAFIA DEI GIUNTI SALDATI: Metallografia della saldatura con sistemi ottici: − preparazione dei provini; − esame macrografico; − esame micrografico. Microscopia elettronica: − microscopio elettronico a trasmissione; − microscopio elettronico a scansione. Altri esami strutturali: − impronta Baumann; − diffrazione a raggi X; − frattografia. CORROSIONE: Generalità: − processo di corrosione ad umido; − processo di corrosione a secco. 2008, 20 pagine, Codice: 101105, Prezzo: € 40,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 32,40 Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it IIS Didattica Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 * 1 - Introduzione e quadro storico La scelta del consumabile più opportuno nella realizzazione di un componente saldato è funzione di una serie di criteri, basati principalmente sulle caratteristiche della costruzione, sulle proprietà richieste per il giunto e sulle condizioni operative. Tra i vari strumenti disponibili, la classificazione dei consumabili rappresenta sicuramente un utile supporto per l’identificazione del tipo di elettrodo più opportuno; in particolare, essa è basata su criteri omogenei in termini di prove e parametri esecutivi che consentono il confronto diretto tra diverse opzioni applicabili. Tali criteri sono identificati dai gruppi di lavoro attivi in ambito normativo, a cui partecipano i rappresentanti nazionali inviati dal mondo industriale dei paesi membri. In Italia, l’Istituto Italiano della Saldatura ha supportato l’industria anche in questa direzione, attraverso la gestione del gruppo di lavoro “Commissione Saldature” quando le norme erano solamente nazionali (ad esempio come nel caso della UNI 5132 “Elettrodi rivestiti per la saldatura ad arco degli acciai non legati e debolmente legati al manganese”, ormai ritirata), sia partecipando attivamente e inviando i delegati nazionali ai vari comitati di normazione. * Sino a qualche anno fa, la situazione normativa ha presentato due approcci normativi differenti, basati sulle norme AWS (emesse dall’American Welding Society) e sulle norme EN (emesse dal CEN) e poi recepite in Italia come UNI EN; tali approcci differivano per criteri di classificazione (basati ad esempio sul carico di snervamento o di rottura del deposito), metodi di prova (si pensi ad esempio alle differenze tra le caratteristiche geometriche del pendolo per le prove di Resilienza - Charpy V previste dalle normative EN e quelle delle normative ASTM) e per le unità di misura (sistema metrico decimale e sistema anglosassone). Sempre storicamente, i tentativi di definire criteri intercontinentali (attraverso il lavoro dell’ISO) hanno prodotto scarsi risultati in quanto hanno generato normative poco utilizzate dall’industria e pertanto non in grado di sostituire le norme europee e statunitensi (sicuramente più comuni su scala mondiale); solamente negli ultimi anni, grazie agli sforzi profusi dalla Commissione II TABELLA I - Norme EN ISO emesse. Numero della norma EN ISO 2560 EN 757 EN ISO 3580 “Arc Welding and Filler Metals” dell’IIW (International Institute of Welding), che detiene il ruolo di comitato normatore in base ad un accordo con l’ISO, si è addivenuti ad un approccio strutturato su una doppia classificazione ma su modalità di prova univoche, che consentono il duplice vantaggio di ridurre i costi per i fabbricanti di consumabili, che possono limitare il numero di prove necessarie, e per i costruttori di prodotti saldati, che più facilmente possono reperire sul mercato consumabili in grado di soddisfare i requisiti contrattuali. La Tabella I riporta le principali norme che sono state emesse in base a questo approccio con riferimento agli elettrodi rivestiti per la saldatura ad arco. In particolare, in questo articolo è sintetizzato il contenuto della norma UNI EN ISO 2560 relativa alla classificazione degli elettrodi rivestiti per la saldatura degli acciai al carbonio e a grano fine; saranno inoltre riportate le condizioni di prova previste per i giunti testa a testa e per i giunti d’angolo. Descrizione Materiali d’apporto per saldatura. Elettrodi rivestiti per la saldatura manuale ad arco di acciai non legati e a grano fine. Classificazione Materiali d’apporto per saldatura. Elettrodi rivestiti per saldatura manuale ad arco di acciai ad alta resistenza. Classificazione Materiali d’apporto per saldatura. Elettrodi rivestiti per saldatura manuale ad arco di acciai resistenti allo scorrimento viscoso. Classificazione EN 1600 (ISO 3581) Materiali d’apporto per saldatura. Elettrodi rivestiti per saldatura manuale ad arco di acciai inossidabili e di acciai resistenti ad alta temperatura. Classificazione EN ISO 14172 Materiali d’apporto per saldatura. Elettrodi rivestiti per la saldatura manuale ad arco del nichel e delle leghe di nichel. Classificazione Redazione a cura della Divisione FOR - Formazione e insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 213 Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 2 - Classificazione dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine (EN ISO 2560) Come accennato precedentemente, sono previste le due seguenti modalità di designazione, entrambe valide ed utilizzabili per classificare un dato consumabile: • la classificazione denominata di tipo A è basata sui criteri precedentemente definiti nelle norme EN, quindi riferita al carico di snervamento e alla resilienza media pari a 47 J; • la classificazione denominata di tipo B è basata principalmente sulle norme statunitensi (afferenti all’area del cosiddetto “Pacific Rim”), quindi riferita al carico di rottura e alla resilienza media pari a 27 J. La norma EN ISO 2560 specifica le modalità di prova ed i requisiti per la classificazione degli elettrodi rivestiti in base alle caratteristiche del rivestimento ed alle proprietà del metallo depositato, sia allo stato come saldato, sia trattato termicamente dopo saldatura. Al proposito, è sempre bene ricordare che le proprietà dei depositi a cui si riferisce la norma possono differire anche significativamente da quelli ottenibili in produzione, a causa sia degli effetti della diluizione col metallo base, sia della procedura di saldatura (apporto termico specifico, preriscaldo, interpass, ecc.). Per consentire una più agevole consultazione, la norma prevede paragrafi e tabelle di riferimento aventi per oggetto differenti informazioni: in particolare paragrafi e tabelle utilizzabili per l’una o l’altra classificazione riportano il suffisso distintivo, mentre quelli sprovvisti di suffisso sono utilizzabili e riferiti indifferentemente a una o all’altra classificazione. 2.1 Classificazione di tipo A Con riferimento alla Tabella II, la designazione di tipo A è divisa in otto parti: • una prima parte relativa al processo/prodotto da identificarsi (elettrodo rivestito, in questo caso); • una seconda parte relativa al carico di snervamento e all’allungamento del deposito; • una terza parte relativa alla tenacità del deposito; • la quarta parte fornisce informazioni circa la composizione chimica del deposito; 214 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 TABELLA II - Esempio di classificazione di tipo “A”. • la quinta parte fornisce informazioni circa il rivestimento dell’elettrodo; • la sesta parte si riferisce al rendimento nominale dell’elettrodo e al tipo di alimentazione elettrica; • la settima parte è costituita da un simbolo che indica le posizioni di saldatura; • l’ottava parte riguarda infine il contenuto di idrogeno diffusibile. Le ultime tre informazioni sono opzionali, mentre le precedenti cinque risultano obbligatorie per la classificazione del prodotto. È infine bene ricordare che la classificazione comprende anche la norma di riferimento, posta in prima posizione, per consentire una più idonea interpretazione dei simboli che seguono e dei requisiti di prova corrispondenti. Condizioni di prova (Classificazione di tipo A) La norma prevede determinate condizioni di saldatura di riferimento alle quali eseguire il giunto: apportare variazioni a queste condizioni può condurre a risultati differenti in termini di composizione chimica (in virtù della differente diluizione, ad esempio) e di caratteristiche meccaniche. In particolare, le caratteristiche tensili sono riferite ad un deposito allo stato come saldato ottenuto con un elettrodo di diametro 4 mm, senza preriscaldo, con interpass pari a 250 °C, mantenendo direzione di avanzamento costante, e con un’intensità di corrente compresa tra il 70 e il 90% di quella raccomandata dal fabbricante, in corrente continua o alternata, secondo la classificazione. Il deposito è previsto depositato con almeno 7 passate (sino ad un massimo di 9), composte da due cordoni per strato, ad eccezione degli ultimi due, per i quali è prevista l’esecuzione di tre cordoni; in questo modo è garantito che le caratteristiche di prova siano effettivamente riferite al deposito e che sia trascurabile l’effetto del materiale base saldato (cioè in assenza di diluizione). Le caratteristiche di tenacità sono riferite in termini di temperatura alla quale il deposito garantisce una resilienza pari a 47 J. Le condizioni di prova prevedono l’utilizzo di tre campioni: di questi uno soltanto può presentare una resilienza minore di 47 J, ma comunque non inferiore a 32 J. La norma specifica che l’elettrodo classificato per una certa temperatura automaticamente possa essere classificato per tutte le temperature maggiori. Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 TABELLA III - Classificazioni di tipo A: requisiti per giunto d’angolo. Diametro Tipo di dell’elettrodo Posizione Posizione rivestimento mm a Altezza teorica di gola mm Differenza di lunghezza mm Convessità mm 1o2 C RXb B PB 6.0 4.5 min. 5.0 min. 5.0 min. 1.5 max. 2.0 max. 2.0 max. 2.5 max. 3.0 max. 3.0 max. 3 A RR PB 6.0 5.0 min. 2.0 max. 3.0 max. 5 R B PB 5.0 4.5 min. 1.5 max. 2.5 max. 1o2 C RXb B PF 4.0 4.5 max. 4.5 max. 5.5 max. – 2.0 max. 1, 2 o 5 C RXb B PD 4.0 4.5 max. 4.5 max. 5.5 max. 1.5 max. 1.5 max. 2.0 max. 2.5 max. 2.5 max. 3.0 max. 5 B PG 4.0 5.0 min. – 1.5 max. c NOTE: a Dove la dimensione maggiore dichiarata è minore di quella specificata, si usi un diametro maggiore, altrimenti dimensioni di elettrodo non indicate non devono essere soggette a prova. b RX include R, RC, RA e RB. c Concavità massima. Giunti d’angolo (Classificazione di tipo A) Per questo tipo di giunto, non potendosi ottenere un deposito non influenzato dalle caratteristiche del metallo base, è previsto che il fabbricante indichi, in aggiunta alla classificazione, le caratteristiche dei materiali base con cui le proprietà indicate nella classificazione sono state raggiunte. Per quanto riguarda le modalità di esecuzione dei provini, la norma richiede che le superfici da saldare siano preparate per pulirle da incrostazioni, ruggine e contaminati in genere; lo spessore delle lamiere è compreso tra i 10 e i 12 mm, la larghezza dovrà essere di almeno 75 mm e la lunghezza di almeno 300 mm. Per ciascun tipo di elettrodo si riportano il diametro dell’elettrodo, la posizione di saldatura e i risultati richiesti per le prove (Tabella III). TABELLA IV - Classificazione di tipo B. 2.2 Classificazione di tipo B Con riferimento alla Tabella IV, la designazione di tipo B è divisa in sette parti: • una prima parte relativa al processo/prodotto da identificarsi (elettrodo rivestito, in questo caso); • una seconda parte relativa alla resistenza del deposito; • una terza parte che indica la tipologia di rivestimento, l’alimentazione di corrente e la posizione di saldatura; • la quarta parte fornisce informazioni circa la composizione chimica del deposito; Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 215 Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 • la quinta parte fornisce informazioni circa le condizioni di trattamento termico post saldatura del deposito; • la sesta parte si riferisce al fatto che l’elettrodo abbia soddisfatto un requisito di resilienza di 47 J (contrariamente ai 27 J standard); • la settima parte riguarda infine il contenuto di idrogeno. Anche in questo caso i primi cinque campi sono obbligatori per la classificazione del prodotto, mentre gli ultimi due sono opzionali. È da sottolinearsi il fatto che questa tipologia di classificazione non fornisce simboli relativi alla tenacità del materiale (in termini di resilienza): viene infatti riportato, all’interno della norma stessa, un requisito riferito alla temperatura alla quale viene raggiunta la resilienza di 27 J. Si noti infine che questa classificazione, a differenza del tipo A, prevede che vengano specificate le condizioni dopo saldatura del deposito (come saldato o dopo trattamento termico, indicate rispettivamente dalle lettere A o P). Condizioni di prova (Classificazione di tipo B) Per quanto riguarda l’esecuzione del deposito, è previsto l’impiego di un elettrodo di 4 mm, con temperature di preriscaldo e interpass diverse in funzione della composizione del deposito; come per la classificazione di tipo A, è prevista la deposizione di almeno 7 strati (sino ad un massimo di 9), composti da due cordoni per strato, ad eccezione degli ultimi due, per i quali è prevista l’esecuzione di tre cordoni. Per quanto riguarda le condizioni di trattamento termico, è previsto il trattamento del campione a 620 °C con una tolleranza di 15° (605°, per i casi di composizione chimica N5 ed N7, e 600° per il caso N13); nel caso particolare in cui un elettrodo sia stato classificato in entrambe le condizioni, riferito cioè allo stato come saldato e con trattamento termico, esso porterà la sigla AP. I requisiti che devono essere soddisfatti dal deposito, in termini di prove meccaniche, sono riportati nella Tabella V, riferiti alle tipologie di elettrodo di più comune impiego; per quanto riguarda le caratteristiche di resilienza, si è già accennato che la condizione standard di riferimento prevede un valore garantito di 27 J; in questo caso è prevista la prova di cinque campioni: il requisito è riferito ai tre valori centrali di cui almeno due dovranno garantire una resilienza superiore a 27 J alla temperatura di prova, mentre il terzo dovrà garantire una resilienza comunque non inferiore a 20 J con il valore medio comunque superiore a 27 J. Nel caso sia identificato il requisito di 47 J (con il simbolo U sulla designazione) le prove dovranno essere riferite a tale valore (si veda ai requisiti per la classificazione di tipo A). Non è previsto un simbolo specifico per il rendimento nominale dell’elettrodo e per il tipo di alimentazione: quest’ultima informazione risulta compresa nel simbolo previsto per il tipo di elettrodo. La Tabella VI si riferisce infine ai requisiti di composizione chimica; anche in questo caso si noti che tali requisiti sono riferiti al deposito, la cui composizione chimica, vista l’assenza di diluizione, è TABELLA V - Classificazioni di tipo B: proprietà meccaniche del deposito per gli elettrodi di uso più comune. Carico di rottura N/mm2 Carico di snervamento N/mm2 Allungamento % Temperatura con resilienza di 27 J E4310 430 330 20 - 30 E4910 480 ÷ 650 400 20 - 30 E4913 490 400 16 N. S. E4918 490 400 20 - 30 E4918-1 490 400 20 - 45 E4910-P1 490 420 20 - 30 E4910-1M3 490 420 20 N. S. E4911-1M3 490 400 20 N. S. E4918-1M3 490 400 20 N. S. E5516-3M3 550 460 17 - 50 E5518-3M3 550 460 17 - 50 E5516-N1 550 460 17 - 40 E4916-N2 490 390 20 - 40 E4918-N2 490 390 20 - 50 E5516-N2 550 470 ÷ 550 20 - 40 E5518-N2 550 470 ÷ 550 20 - 40 E4916-N3 490 390 20 - 40 E5516-N3 550 460 17 - 50 E5516-3N3 550 460 17 - 50 E5518-N3 550 460 17 - 50 E5518-N5 550 460 17 - 60 Classificazione 216 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 TABELLA VI - Classificazioni di tipo B: requisiti di composizione del deposito per elettrodi di utilizzo comune. Classificazione C Mn Si P S Ni Cr Mo V Cu Al E4310 0.20 1.20 1.00 NS NS 0.30 0.20 0.30 0.08 NS NS E4910 0.20 1.25 0.90 NS NS 0.30 0.20 0.30 0.08 NS NS E4913 0.20 1.20 1.00 0.035 0.035 0.30 0.20 0.30 0.08 NS NS E4918 0.15 1.60 0.90 0.035 0.035 0.30 0.20 0.30 0.08 NS NS E4918-1 0.15 1.60 0.90 0.035 0.035 0.30 0.20 0.30 0.08 NS NS E4910-P1 0.20 1.20 0.60 0.03 0.03 1.00 0.30 0.50 0.10 NS NS E4910-1M3 0.12 0.60 0.40 0.03 0.03 NS NS 0.40 ÷0.65 NS NS NS E4911-1M3 0.12 0.60 0.40 0.03 0.03 NS NS 0.40 ÷0.65 NS NS NS E5516-3M3 0.12 1.00 ÷1.80 0.80 0.03 0.03 0.90 NS 0.40 ÷0.65 NS NS NS E5518-3M3 0.12 1.00 ÷1.80 0.80 0.03 0.03 0.90 NS 0.40 ÷0.65 NS NS NS E5516-N1 0.12 0.60 ÷1.60 0.90 0.03 0.03 0.30 ÷1.00 NS 0.35 0.05 NS NS E4916-N2 0.08 0.40 ÷1.40 0.50 0.03 0.03 0.80 ÷1.10 0.15 0.35 0.05 NS NS E4918-N2 0.08 0.40 ÷1.40 0.50 0.03 0.03 0.80 ÷1.10 0.15 0.35 0.05 NS NS E5516-N2 0.12 0.40 ÷1.25 0.80 0.03 0.03 0.80 ÷1.10 0.15 0.35 0.05 NS NS E5518-N2 0.12 0.40 ÷1.25 0.80 0.03 0.03 0.80 ÷1.10 0.15 0.35 0.05 NS NS E4916-N3 0.10 1.25 0.60 0.03 0.03 1.10 ÷2.00 NS 0.35 NS NS NS E5516-N3 0.10 1.25 0.60 0.03 0.03 1.10 ÷2.00 NS 0.35 NS NS NS E5516-3N3 0.10 1.60 0.60 0.03 0.03 1.10 ÷2.00 NS NS NS NS NS E5518-N3 0.10 1.25 0.80 0.03 0.03 1.10 ÷2.00 NS NS NS NS NS E5518-N5 0.12 1.25 0.80 0.03 0.03 2.00 ÷2.75 NS NS NS NS NS dovuta al metallo che costituisce l’anima con le correzioni dovute al rivestimento. Giunti d’angolo (Classificazione di tipo B) In questo caso, la norma prescrive l’utilizzo di lamiere d’acciaio non legato con tenore massimo di carbonio pari allo 0.30%. Lo spessore, la larghezza e la lunghezza, così come le posizioni da soddisfare per ciascuna tipologia di rivestimento, sono riportati nella Tabella VII alla pagina seguente. Riferimenti normativi EN ISO 544 Welding consumables - Technical delivery conditions for welding filler materials - Type of product, dimensions, tolerances and markings. EN ISO 2560 Welding consumables - Covered electrodes for manual metal arc welding of non-alloy and fine grain steels. Classification. EN ISO 3690 Welding and allied processes - Determination of hydrogen content in ferritic steel arc weld metal. EN ISO 6847 Welding consumables - Deposition of a weld metal pad for chemical analysis. EN ISO 6947 Welds - Working positions - Definitions of angles of slope and rotation. EN ISO 13916 Welding - Guidance on the measurement of preheating temperature, interpass temperature and preheat maintenance temperature. EN ISO 14344 Welding and allied processes - Flux and gas shielded electrical welding processes - Procurement guidelines for consumables. ISO 31-0 Quantities and units - Part 0: General principles. ISO 2401 Covered electrodes - Determination of the efficiency, metal recovery and deposition coefficient. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 217 Classificazione europea dei consumabili per acciai al carbonio e a grano fine secondo UNI EN ISO 2560:2007 Tipo di rivestimento Corrente e polarità Diametro elettrodo mm a Posizione Spessore nominale lamiera mm Larghezza nominale lamiera Lunghezza minima della lamiera mm Dimensioni del giunto mm Convessità massima mm TABELLA VII - Classificazioni di tipo B: requisiti per giunto d’angolo. 03 A.C., D.C. (+) 5.0 6.0 PF, PD, PB 12 12 75 300 400 10.0 max. 8.0 min. 1.5 2.0 10 D.C. (+) 5.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 6.5 min. 1.5 2.0 11 A.C., D.C. (+) 5.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 6.5 min. 1.5 2.0 12 A.C., D.C. (-) 5.0 6.0 PF, PD, PB 12 12 75 300 400 10.0 max. 8.0 min. 1.5 2.0 13 A.C., D.C. (-), D.C. (+) 5.0 6.0 PF, PD, PB 12 12 75 300 400 10.0 max. 8.0 min. 1.5 2.0 14 A.C., D.C. (-), D.C. (+) 4.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 8.0 min. 2.0 2.0 15 D.C. (+) 4.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 8.0 min. 2.0 2.0 16 A.C., D.C. (+) 4.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 8.0 min. 2.0 2.0 18 A.C., D.C. (+) 4.0 6.0 PF, PD, PB 10 12 75 300 400 8.0 max. 8.0 min. 2.0 2.0 19 A.C., D.C. (+) 5.0 6.0 PF, PD, PB 12 12 75 300 400 10.0 max. 8.0 min. 1.5 2.0 20 A.C., D.C. (-) 6.0 PB 12 75 400 8.0 min. 2.0 24 A.C., D.C. (-), D.C. (+) 6.0 PB 12 75 400 o 650 b 8.0 min. 2.0 b 8.0 min. 2.0 27 A.C., D.C. (-) 6.0 PB 12 75 400 o 650 28 A.C., D.C. (+) 6.0 PB 12 75 400 o 650 b 8.0 min. 2.0 40 NS c NS c NS c NS c 75 NS c NS c NS c 48 A.C., D.C. (+) 4.0 5.0 PD, PB, PG 10 10 75 8.0 max. 6.5 min. 2.0 2.0 300 o 400 d NOTE: a Quando utilizzato un diametro inferiore per la saldatura in posizione, è opportuno ridefinire i criteri di conseguenza. b Per lunghezze di 450 mm è ammesso un minimo di 400 mm; per 700 mm il minimo ammesso è di 650 mm. c NS = non specificato. I requisiti sono da definirsi in accordo tra fabbricante ed acquirente. d Per lunghezze di 350 mm è ammesso un minimo di 300 mm; per 450 mm o 460 mm il minimo ammesso è di 400 mm. 218 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Soluzioni accurate per un mercato in continua evoluzione. Per Rivoira le richieste di ogni singolo cliente diventano una sfida: progettiamo e proponiamo la soluzione su misura, in base alle specifiche esigenze produttive e di processo. LaserStar™: la nostra linea di prodotti si conforma perfettamente ai più elevati standard di qualità richiesti dai principali costruttori di impianti laser e plasma. StarGas™: saldare è un’arte e, per questo, mettiamo a vostra disposizione le nostre migliori miscele, realizzate in collaborazione con il nostro Laboratorio di Sviluppo e Ricerca, per scegliere quella più adatta alle vostre esigenze. Impiantistica: per Rivoira “sicurezza” è la parola d’ordine; la nostra missione è assicurarla con tutta la flessibilità di cui il cliente ha bisogno, grazie a soluzioni sempre altamente personalizzate. Rivoira S.p.A. - Gruppo Praxair Tel. 199.133.133* - Fax 800.849.428 [email protected] * il costo della chiamata è determinato dall’operatore utilizzato. www.rivoiragas.it Rivoira: da quasi 100 anni a sostegno della vostra crescita. Scienza e Tecnica L’impiego dell’acciaio nelle costruzioni in Italia L’impiego dell’acciaio in Italia, per le opere di carpenteria e per le opere accessorie, è oggettivamente piuttosto limitato. A tale considerazione si giunge con il mero confronto con il panorama internazionale omogeneo oppure osservando il rapporto interno tra le costruzioni realizzate in cemento e quelle in acciaio. I risultati, comunque si guardino, conducono inevitabilmente alle stesse conclusioni. Esaminiamo i risultati illustrati nei seguenti grafici (gentile e preziosa concessione ACAI). Praticamente in tutta l’Europa continentale e nel Regno Unito, l’acciaio è impiegato in quantità 2-3 volte superiore che in Italia; non solo ma la differenza sembra incrementarsi col passare degli anni piuttosto che diminuire. Se poi si sposta il confronto in casa, si constata come l’ingegneria civile italiana sia quasi esclusivamente ingegneria del calcestruzzo ed i dati sono ancora peggiori se si depura la quantità di ferro impiegata per le costruzioni dalla quota costituita dalle barre d’armatura del cemento armato. “E allora? Bella scoperta! È così da sempre”. Potrà ribattere il lettore. Certo non siamo qui a presentare la panacea della Carpenteria Metallica; vogliamo solo suggerire qualche spunto di riflessione, ben consapevoli che da più di un quarto di secolo la s ituaz ione è ques ta e p ri ma e ra ancora peggio. Il fatto che quando tra tecnici dell’acciaio si chiacchiera dell’argomento in generale (certo non quando si affronta uno specifico appalto e l’attenzione è concentrata sui singoli specifici dettagli), non è raro che compaia qualche sorriso di condiscendenza verso l’anima bella che se ne viene fuori a scoprire l’acqua calda: “le imprese civili sono troppo forti, i costruttori di carpenteria sono le cenerentole, i prezzi li fanno gli altri, ecc.”. Tutte considerazioni sacrosante che ben ci guardiamo dal confutare. Però forse qualche responsabilità sta anche tra noi e qualche sforzo di miglioramento ci potrebbe stare. Per esempio iniziando dalla formazione professionale: le scuole secondarie superiori, gli istituti per geometri, quanto spazio lasciano all’acciaio nello studio delle tecniche di costruzione? Poco, ci risulta, ma siamo pronti a ricrederci. L’università e le facoltà di ingegneria civile: forse è cambiato qualcosa negli ultimi anni, ma tuttora i corsi sono improntati all’ottimale utilizzo del cemento armato; il ferro è roba da meccanici. Il risultato è che poi, nella carriera professionale, si utilizza ciò che si conosce meglio. Poi c’è la diffidenza che chiameremmo epidermica, verso quelle strutture snelle che bisogna verniciare. Se poi son saldate, non c’è da fidarsi. Noi stessi, nei nostri corsi IIS, presentiamo diffusa- Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 221 Scienza e Tecnica mente le magagne, come la monoliticità delle costruzioni, la presenza di alte tensioni interne, la possibile difettosità delle giunzioni: intendiamoci, ci mancherebbe altro che non lo facessimo, però anche ad un pubblico selezionato di tecnici dell’acciaio effettivi o potenziali potrebbe sfuggire che la costruzione che realizzeranno sarà intrinsecame n te s ic u r a p ro p r i o pe rc hé que i problemi si conoscono bene e ci sono tutti i mezzi tecnologici e culturali per contenerne l’insorgenza o risolverli all’occorrenza. Figuriamoci che problemi devono affrontare progettisti e fabbricanti di strutture in acciaio, 222 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 quando l’interlocutore non è un tecnico della materia e ha poche e incomplete informazioni sulla sicurezza delle nostre costruzioni. Poi ci sono le normative: qui ci sentiamo di plaudire alle recenti norme tecniche che ci sembrano armoniche ed esaurienti. La loro applicazione integrale (si veda ad esempio la certificazione d’azienda secondo ISO 9001 o EN ISO 3834) è impegnativa, manca un congruo periodo di transitorietà, ma comunque lì bisognava arrivare per un’adeguata garanzia di qualità. Ci chiediamo se ci sia analoga attenzione per le costruzioni in calcestruzzo; se così è, bene ci si batte ad armi pari. Ed infine guardiamoci in casa: quanto pesa la progettazione sul c osto globale dell’oper a? Dovrebbe pesare di più per progettare meglio, non in modo più sicuro che nulla abbiamo da eccepire al riguardo, ma semplicemente in modo più informato. È necessario che la scelta della tipologia dei giunti saldati sia sempre sostenuta dalla consapevolezza della effettiva risposta dei giunti alle azioni: altrimenti si corre il rischio di “mettersi al vento”, prescrivendo costosissimi giunti a piena penetrazione dove non occorrono o cavandosela con le regole pratiche della rimpianta UNI 10011, oppure delegando al fabbricante scelte sul tipo ed estensione dei controlli che potrebbero non corrispondere alle esigenze progettuali. Che fare in conclusione? Senza pretesa di completezza, suggeriamo ai tecnici dell’acciaio più esperti di investire in formazione. Formazione interna innanzitutto, ma di promuovere investimenti in disponibilità alla collaborazione (ahimè gratuita) con la scuola e l’università, per far conoscere la leggerezza delle costruzioni in acciaio, la loro affidabilità, controllabilità e perché no la loro eleganza e bellezza. Viviamo in un paese magnifico e “ballerino”: gran parte del territorio è a rischio sismico, quasi altrettanto è a dissesto idrogeologico. Facciam o s apere che l’acci a i o è “galantuomo”, cioè che è capace di assecondare le azioni più violente, se è ben utilizzato, senza compromettere irrimediabilmente la struttura. Forse qualcuno potrà valutare quanto sarebbe costato di meno un qualunque terremoto, se una percentuale significativa di costruzioni fosse stata realizzata in acciaio. E si parla solo di soldi, senza contare il costo sociale di quegli eventi. Dott. Ing. Michele Lanza Divisione Assistenza Tecnica IIS IIS News Comitato Direttivo Il Comitato Direttivo dell’Istituto, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei Conti, si è riunito a Genova presso la sede dell’IIS il giorno 25 Febbraio 2010; la riunione è stata condotta dal Presidente dell’Istituto Dott. Ing. Ferruccio Bressani. All’Ordine del Giorno la nomina del nuovo Consigliere, in quota IIS, della neo costituita Società Partecipata “TECNOLAB RINA IIS srl” che assumerà anche la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione. Al termine della discussione, il Comitato, all’unanimità, ha approvato la designazione del Dott. Ing. Chiara Servetto quale nuovo membro del Consiglio di Amministrazione e Presidente del Consiglio di Amministrazione della società partecipata. Il Presidente ed il Segretario Generale dell’ Istituto, Dott. Ing. Mauro Scasso, hanno illustrato quindi le motivazioni che rendono opportuna la partecipazione al Consorzio “Tecnologie Innovative per il Controllo Ambientale e lo Sviluppo Sostenibile” (T.I.C.A.S.S.), per il quale è previsto nei primi giorni di Marzo l’atto costitutivo. Il Comitato ha esaminato le bozze di statuto e dei patti parasociali. Al termine di una approfondita discussione il Comitato, all’unanimità, ha approvato l’assunzione di una partecipazione da parte dell’IIS nella costituenda società consortile a responsabilità limitata con sede in Genova, sulla base della bozza di statuto presentata, e ha dato mandato al Presidente ed al Segretario Generale, disgiuntamente tra loro, per il perfezionamento e la stipula dell’atto costitutivo della società medesima. L’Ing. Scasso, inoltre, ha informato sugli sviluppi relativi all’acquisizione della nuova sede dell’Ufficio Regionale di Taranto. Il Comitato Direttivo ha preso atto con soddisfazione. Il Segretario Generale ha presentato anche la situazione determinatasi nei confronti di ANCCP Service, per cui l’approvazione quale laboratorio autorizzato ad effettuare prove secondo UNI 1084, da parte delle Autorità designate, appare in grave ritardo. Dopo esaustiva discussione il Comitato Direttivo ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di ANCCP Service, di sostenere i costi pro-quota fino alla fine di Maggio 2010. In tale data, infatti, dovrebbe risolversi la condizione di insufficiente esperienza che ha costituito ostacolo all’approvazione stessa. L’Ing. Scasso ha riferito infine sui nuovi e più aggiornati dati sui valori del preconsuntivo di Bilancio presentati in occasione dello scorsa riunione del Comitato Direttivo. Il Comitato ha preso atto. L’IIS dà il via ai corsi di qualificazione EWF sull’esecuzione di trattamenti termici Si è svolto nel mese di Marzo, presso l’Ufficio di Legnano dell’IIS e presso la Sede di AEC Technology di Campagnola Cremasca (CR), il primo corso di qualificazione tenuto in Italia sull’esecuzione di trattamenti termici, secondo la Linea Guida dell’European Welding Federation 628-08. In particolare, il corso è stato limitato alla partecipazione di un numero chiuso di allievi (nove, in particolare) dato lo svolgimento di dimostrazioni ed esercitazioni pratiche sul trattamento termico localizzato di giunti testa a testa. Il programma del corso ha seguito fedelmente i contenuti della suddetta Linea Guida e si è sviluppato nell’arco di quattro giornate, le prime due delle quali, di carattere teorico, presso l’Ufficio IIS di Legnano, le ultime due (di carattere teorico - pratico) presso la Sede di AEC Technology. Le lezioni teoriche sono state tenute dall’Ing. Costa dell’IIS e dal Dott. Fanetti di AEC Technology, cui vanno i sentiti ringraziamenti di tutto lo staff di IIS per la preziosa collaborazione. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 223 IIS News I contenuti fondamentali sono stati i seguenti: 1. Elementi di base di metallurgia e di trattamento termico delle leghe metalliche e dei giunti saldati 2. Principi dei trattamenti a resistenza e ad induzione 3. Elementi di termologia 4. A t t re z z a t u re p e r i l t r a t t a m e n t o termico 5. Influenza del trattamento termico sulle proprietà del giunto saldato 6. Strumenti di misurazione della temperatura durante il trattamento 7. Esecuzione di trattamenti secondo EN ISO 17663, altri riferimenti normativi (ASME III, ASME VIII, ASME B31.1, ASME B31.3, AWS D10.10) 8. Criteri per l’ispezione durante e dopo il trattamento di giunti saldati 224 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 9. Elementi di igiene e sicurezza 10. Manutenzione di sistemi a resistenza e ad induzione 11. Addestramento pratico Al termine del corso s i s ono s volt i g l i esami finali, di tipo teor ico - pr a t i c o , tenuti dall’Ing. Fr anco L ez zi ; g l i es am i s ono st a t i superati da tutti gli allievi, che saranno dunque i primi qualificati in Italia in questo specifico settore in accordo alla suddetta Linea Guida. L’esperienza ha riscosso il gradimento dei partecipanti e sarà ripetuta in altre località, anche grazie all’appoggio dei partner tecnici dell’IIS e della loro preziosa collaborazione. ASPIRMIG Welding&Safety Web: www.aspirmig.com E-mail: [email protected] ......la saldatura senza fumo ASPIRMIG srl Pubblicazioni IIS Metallurgia e saldabilità degli acciai bonificati, a medio ed alto carbonio Indice Capitolo 1 METALLURGIA E SALDABILITÀ DEGLI ACCIAI BONIFICATI: Generalità; Metallurgia; Normativa di riferimento e denominazioni commerciali (normativa di riferimento, designazioni commerciali); Saldabilità (principi generali di saldabilità, criccabilità a caldo, criccabilità a freddo, rottura fragile); Procedimenti di saldatura; Materiali d’apporto; Saldature eterogenee. Capitolo 2 METALLURGIA E SALDABILITÀ DEGLI ACCIAI A MEDIO ED ALTO CARBONIO: Generalità; Normativa di riferimento; Saldabilità (generalità, criccabilità a caldo, criccabilità a freddo); Procedimenti di saldatura; Materiali d’apporto. 2008, 24 pagine, Codice: 101114, Prezzo: € 40,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 32,00 Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it International Institute of European Welding Federation Notizie The 2nd South East European IIW International Congress Welding - HIGH-TECH Technology in 21st century Sofia, Bulgaria, October 21st-24th 2010 The 2nd South East European IIW International Congress 2010 will be held during the period 21-24 October 2010 in the city of Sofia, Bulgaria.This IIW International Congress is supported by the IIW Commissions V, XI and XI-E. Our region is a territory, which will be crossed by a network of trans-national pipelines.This is the reason for the IIW to recommend the three local organizations, namely the Bulgarian Welding Society, the Romanian Welding Society and the Society for Advancement of Welding in Serbia, to organize this IIW International Congress in 2010. Very soon, South East Europe will definitely become a significant market for welding techniques, technologies, materials and services. This IIW International Congress aims to bring together people from a wide range of industry, research and academic backgrounds to provide an environment for discussion of modern trends and current advances in the ever-increasing and demanding field of materials welding and joining in pipelines, attendant pressure equipment and structures, and inspection and testing as used in the total product life cycle of practically every pipeline improving our quality of life. The IIW International Congress will particularly focus on the common needs of the South East European Region and will facilitate the sharing and discussion of issues and challenges, and the creation of cooperative plans for future development particularly in the pipeline energy sectors. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 227 IIW-EWF Notizie Scientific Programme Plenary session on the topic “PIPELINE WELDING” Reliability and working capacity of welded joints and structures • Weldability aspects; • Materials development (base, consumables, etc.); • Reliability of welded structures; • Integrity and defects assessment. Pipeline Construction and Erection • Production organization; • Mechanization, automatization and robotization of the welding and other allied processes; • Qualification of welding personnel; • Quality management of welded joints and structures; • Inspection and Testing. Workshop session on “Modern technologies on pipeline welding leading to high output performance and quality’’ Business programme Firm presentations and demonstrations of sectional sessions and workshops. Exhibition of techniques, apparatus, materials, protective and safety equipment. Technical visit to Research Institute. For more information: www.iiwcongress2010.com 228 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Dalle Associazioni Assemblea Generale Ordinaria 2010 della Associazione Nazionale Aziende Saldatura Taglio e Tecniche Affini - Milano, 17 Marzo 2010 Relazione del Presidente ANASTA, Giuseppe Maccarini, sull’attività, sulla gestione e sui programmi dell’Associazio n e e d e i G r uppi P rofe ssi onal i 2009 - 2010 Quella del 2010 è un’analisi quasi storica della Associazione ANASTA. Abbiamo terminato un decennio con importanti evoluzioni della nostra Associazione. Gli organi sociali e tutte le persone delle varie generazioni, che hanno partecipato a questa evoluzione, hanno preparato ANASTA ad affrontare l’attuale situazione economica, finanziaria e di mercato industriale. Riteniamo che le Aziende associate ad ANASTA abbiano la capacità di confrontarsi con tutto il mercato sia in qualità che in evoluzione. Le circa 100 società italiane, di cui cinquantadue associate ad ANASTA, che operano in Italia nel settore saldatura e taglio dei metalli, esportano per oltre il 50% del loro fatturato, che è stimato globalmente per l’anno 2009 in 1.100 milioni di euro. La produzione delle Aziende operanti in Italia rappresenta una quota di mercato europeo di circa il 30%. Con l’economia mondiale attuale e futura, l’export che era la forza delle nostre Aziende è diventato la difficoltà economico-finanziaria. Anche per l’Associazione europea “EWA - European Welding Association” l’anno 2009 è stato di definizione degli obiettivi ed attività. Il nuovo Comitato Esecutivo ha definito con il nuovo Statuto i metodi e gli obiettivi. Importante visibilità si è avuta con la presenza presso la fiera Mondiale di ESSEN del Settembre 2009. Una buona parte delle attività di ANASTA condiziona ed è condizionata e coordinata da EWA. Il rapporto di ANASTA con il mercato Le prime immagini che le associazioni hanno visibili sul mercato sono la comunicazione e le Aziende associate. In entrambi i casi ANASTA si è aggiornata ed ha rifatto il look. Il cambiamento dell’economia mondiale, dei metodi e dei tempi di posizionamento sul mercato ci impone comunque di continuare l’esperienza di alcuni decenni per la comunicazione. Dopo l’esperienza di SALDAT Mostra Convegno, svolta fino al 2007 con tre ediz ioni biennali, l’anno sc o rso abbiamo iniziato una nuova programmazione. Per il 2010 il progetto di maggior rilievo è SALDAT Forum, che in questi giorni sta prendendo consistenza con le adesioni delle Aziende e la collaborazione dei partner comunicazione, tecnici e scientifici. SALDAT Forum è l’appuntamento qualificato per gli operatori del settore e per tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati al mercato di saldatura, taglio e tecniche affini. A SALDAT Forum, clienti finali, distributori, integratori e professionisti possono conoscere in anteprima le tendenze del mercato, acquisire nuovi contatti e trovare soluzioni ed applicazioni per migliorare la loro attività. È prevista l’area espositiva con stand preallestiti ed un programma di presentazioni tecnico-commerciali a cura delle Aziende, liberamente accessibili a tutti i partecipanti. L’accesso alla manifestazione è gratuito per tutti gli operatori interessati, che possono accedere liberamente all’area espositiva, ai convegni e ai relativi Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 229 Dalle Associazioni servizi previsti dagli organizzatori. Il Convegno di apertura coinvolge esponenti autorevoli interessati al settore. In autunno prosegue la collaborazione con UCIMU Sistemi Per Produrre con cui abbiamo definito un programma di patrocinio della 27° Edizione della BI.MU e collaboriamo per l’organizzazione della convegnistica e formazione di settore. Garanzia ANASTA Abbiamo detto della immagine delle Aziende associate ad ANASTA. La consistenza e l’importanza era già nota e sentita sia sul mercato nazionale che mondiale. L’anno scorso abbiamo sottoposto alla v o st r a a p p ro v a z io ne i l proge t t o: “Garanzia di leale concorrenza e corretto posizionamento sul mercato”, che nell’anno 2009 è diventato una realtà, concludendo nel 2010 la 2ª fase, che prevede l’analisi documentale e di approccio al processo di applicazione. L’incarico dell’audit presso le Aziende è stato affidato per gli apparecchi ossigas, le saldatrici ed i consumabili all’Istituto Italiano della Saldatura. Lo slogan da loro utilizzato recentemente credo si addica molto bene al nostro progetto, con la conferma che ANASTA e Istituto Italiano della Saldatura rappresentano, ognuno per i propri scopi ed obiettivi, la saldatura ed il taglio sul mercato nazionale. ANASTA utilizzeranno “concretamente” il logo: Il mercato saldatura e taglio dei metalli La saldatura e taglio da noi rappresentata si riferisce ai metalli, quindi il confronto con i consumi dell’acciaio ci dà un riferimento importante. La siderurgia nazionale segnala che i dati della filiera siderurgica, generati dall’incontro tra domanda e offerta reali, appaiono coerenti con l’effettivo stato congiunturale, diversamente dagli indici azionari. La quantità di acciaio prodotta in Italia nel 2009 è -36%, con leggero recupero nel 2010. Eurofer, Associazione europea dei produttori di acciaio, diffonde con una newsletter trimestrale il consuntivo ed il previsionale consumo di acciaio per settore sul mercato europeo. In quella del Gennaio 2010 emerge che il consumo totale nel 2011 sarà inferiore a quello del 2005. Guardando a breve, già il 2008 aveva registrato un calo del -2%, il 2009 del -20%, l a previs ione 2010 e 2011 è rispettivamente di +0.6 e + 3.7%. I delegati delle Aziende associate ad ANASTA, che partecipano alle rilevazioni di mercato nazionale trimestralmente, analizzano il trend dei prossimi tre-sei mesi con luci ed ombre. Per i prodotti di consumo in quantità il 30% prevede una crescita, il 20% un calo e il 50% stabile. In questi ultimi anni diventa impossibile analizzare il mercato totale della salda- tura e taglio, in quanto sono molto diversificate la domanda e l’offerta per le varie parti di catalogo che vanno dal consumabile alla macchina per l’hobbista, al robot. Siamo certi che le stesse Aziende stanno organizzando la propria capacità di confrontarsi con tutto il mercato sia in qualità sia in evoluzione. 1° Gruppo Professionale - Apparecchi per la s aldatu r a e taglio os si g a s manuale Il settore ha registrato un calo di fatturato 2009 rispetto all’anno precedente del -32.13%. Il risultato conferma e peggiora leggermente il trend già fortemente negativo del primo semestre: -29.8% su primo semestre anno precedente. La ripartizione per tipologia di prodotto non mostra sostanziali variazioni nel mix. Il drastico calo dei fatturati e dei volumi di quest’ultimo anno ha confermato e peggiorato il trend registrato a partire dagli ultimi mesi del 2008. Tale trend è da imputarsi soprattutto ad un calo congiunturale del mercato industriale di sbocco e non ad un calo strutturale legato a questa tipologia di prodotti. Da segnalare che tra le Aziende rappres entate nel 1° G r uppo, em erg e u n segnale di ripresa, seppur lenta, e stabilità del mercato. 2° Gruppo Professionale - Materiale arco e resistenza L’andamento di mercato del 2° Gruppo Professionale nel 2009 ha seguito la sfavorevole congiuntura economica che si era già incominciata a manifestare negli ultimi mesi del 2008 e purtroppo la fles- Estremo Garantito La competenza è una conquista Per l’automazione della saldatura e del taglio è stato approvato dal Comitato di Presidenza il passaggio alla 2ª fase, affidando l’audit documentale della applicazione della Nuova Direttiva Macchine ad un Ente Esterno specializzato. Il risultato: le Aziende associate ad 230 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Fonte Eurofer - The EU Steel Market - Consumo di acciaio per settori 2008-2011 Dalle Associazioni diversificato nelle percentuali che vedono un s egno pos itivo p e r g l i impianti automatici non robotizzati a fronte di un andamento negativo sia nel primo sia nel secondo semestre degli impianti robotizzati sia a numero sia a valore. In particolare, il mercato ha segnato un andamento sensibilmente negativo nella seconda metà del secondo semestre. Questo trend si è poi accentuato in modo particolarmente negativo anche per tutto il 2009 portando ad una perdita globale per l’anno del 44.9%. Questo trend è riscontrato in maniera ancora più drastica sul mercato della robotica sia italiano (-48.9% SIRIUCIMU) sia mondiale (-53% preliminare IFR-JARA). La sensazione è che questa situazione si prolungherà anche nei prossimi mesi. sione di mercato è stata del 39.7% rispetto all’anno precedente. Il valore delle esportazioni di macchine ed accessori per saldatura, prodotte in Italia, ha evidenziato un decremento superiore al 45% in fatturato rispetto al 2008. Questo è un dato significativo per il comparto considerando che l’export delle Aziende italiane, relativamente agli impianti ed agli accessori di saldatura, è stimato da ANASTA nel 2009 superiore ai 137 milioni di Euro. Per quanto riguarda le iniziative a tutela del mercato, il 2° Gruppo, in accordo e sinergia con EWA (European Welding Association), continua nella sua opera di formazione ed informazione volta alla tutela sia degli utilizzatori sia dei costruttori che rispettano le normative e immettono sul mercato prodotti che garantiscono sia la sicurezza sia il valore dell’acquisto. 3° Gruppo Professionale - Prodotti di consumo La grave crisi in atto ha avuto pesanti rip e rc u s s io n i p er i l se t t ore de l 3° Gruppo Professionale che ha chiuso il 2009 con meno 29.79% in quantità venduta e meno 32.24% in valore. Non tutte le tipologie di prodotto hanno avuto lo stesso andamento. I più penalizzati sono stati i fili MIGMAG proprio perché il loro consumo è legato all’azienda manifatturiera, la più colpita in questo periodo. Gli elettrodi hanno avuto un calo inferiore perché orientati al mercato hobbistico, alla manutenzione e ad impieghi specifici. Così come i fili animati utilizzati perlopiù nella cantieristica e nella caldareria. Diminuzioni importanti hanno subito i fili per arco sommerso, i flussi e le bacchette TIG, il cui consumo è marginale all’interno del nostro mercato. Dopo la pesante caduta della domanda nella prima parte dell’anno si è registrata una fase di sostanziale stagnazione per tutto l’anno. Questa fase di debolezza è destinata a proseguire anche nel 2010 a causa della scarsa domanda nel mercato interno e la stagnazione in quello estero. 4° Gruppo Professionale - Automazione di saldatura Il mercato del 2008 ha evidenziato un andamento globale negativo se pur 5° Gruppo Professionale - Automazione di taglio Il 5° Gruppo si è confermato durante il 2009 secondo gruppo in ordine di fatturato all’interno dell’Associazione. Questo nonostante la decisa flessione subita dal volume di affari nel suo complesso, pari a un meno 55%. Tra tutti i Gruppi, infatti, il quinto è quello che ha evidenziato il rallentamento più consistente e che ha subito maggiormente gli effetti negativi della crisi economica che ha condizionato il 2009. Gli impianti da taglio automatico dal costo mediamente elevato si sono visti mancare gli strategici e vitali investimenti da parte dei clienti finali che hanno avuto più difficoltà ad accedere al credito o che hanno co mu n q u e sospeso o posticipato qualunque investimento in attesa del ritorno degli ordinativi. Non solo gli investimenti sono venuti a mancare con una conseguente riduzione di ordini per impianti nuovi, ma anche le spese per manutenzione e ricambistica hanno segnato un profondo segno meno. Questo evidenzia chiaramente in quale difficoltà hanno versato i clienti del settore a causa di una vera e propria mancanza di lavoro che li ha costretti a tenere spesso gli impianti inutilizzati. Ad inizio 2010 sembrano vedersi piccoli segni di cambiamento. Giuseppe Maccarini (Presidente ANASTA) Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 231 ASSOCIAZIONE CULTURALE STORIA E TECNICA DEL MOTORISMO DA COMPETIZIONE Valorizzare il tuo mondo è la nostra missione La prima ed unica associazione culturale composta da tecnici professionisti, delle competizioni motoristiche sportive Via Tanari, 68/a - 40024 Castel S. Pietro Terme Tel. 051 948002 - Fax 051 324394 [email protected] www.assomotoracing.it Dalle Aziende Le migliori prestazioni per i robot di saldatura ABB ed ESAB hanno cooperato per sviluppare i robot di saldatura con le prestazioni più elevate, studiati per operare “plug-and-play” in mezza giornata. Combinando il meglio dell’esperienza di entrambe le aziende in saldatura e in automazione, i due partner offrono un package composto da un robot avanzato e versatile della serie ABB IRB1600, IRB1600ID o IRB2400L con il sistema saldante integrato ESAB Aristo™W82. I robot sono disponibili direttamente dall’organizzazione ABB e sono ideali per la saldatura di acciaio al carbonio, acciaio inox e alluminio. Il robot package ESAB Aristo™W8 2 è adatto anche per operazioni di retrofit su stazioni di saldatura robotizzate esi- stenti, che possono così essere rivitalizzate per una migliore efficienza e produttività. Oltre al sistema saldante basato sulle più avanzate tecnologie digitali, ESAB è in grado di offrire una vasta gamma di materiali d’apporto, nelle confezioni più adatte ai processi automatizzati. Composizione del sistema saldante • Generatori a inverter Aristo™3000i e 5000i • Interfaccia integrata Aristo™W82 • Traina-filo Robofeed 3004wELP • Cavi di collegamento • Torcia, a scelta del cliente • Fusto MarathonPac™ con filo per saldatura robotizzata Generatori a inverter Aristo™3000i e 5000i Studiati appositamente per la saldatura robotizzata nell’industria manifatturiera, rappresentano la generazione più avanzata di generatori digitali, in grado di erogare fino a 500 A / 39 V con ciclo di lavoro del 60%. Interfaccia integrata Aristo™W82 Viene inserita all’interno del sistema di controllo del robot ABB IRC5, con il grande vantaggio che sia il robot che il sistema saldante vengono controllati da un’unica console. In questo modo l’interfaccia W8 2 controlla il generatore con l’accesso alla vasta libreria di linee sinergiche sviluppate da ESAB e ABB per la saldatura di lamiere sottili. Sono comprese funzioni intelligenti ESAB per il controllo del processo, come Qset™, SuperPulse™ e Weldpoint™. Traina-filo Robofeed 3004wELP Il traina-filo a 4 rulli, montato sul robot, dispone di tutte le funzioni utili per la saldatura robotizzata, quali avanzamento manuale con inversione, spurgo gas, sensore gas, anti-collisione e controllo attraverso il sistema ABB IRC5. La funzione ESAB TrueArc-Voltage™ monitorizza costantemente e controlla la lunghezza dell’arco. Attraverso finestre trasparenti l’operatore può ispezionare visivamente il meccanismo di avanzamento del filo senza necessità di aprire i pannelli. Grazie ai connettori ad aggancio rapido l’intero traina-filo può essere smontato dal robot e rimontato veloce- Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 233 Dalle Aziende mente. Robofeed 3004wELP dispone della funzione ELP (ESAB Logic Pump) che aziona automaticamente la circolazione del liquido di raffreddamento quando viene utilizzata una torcia raffreddata ad acqua. Cavi di collegamento I cavi di collegamento tra generatore e traina-filo sono disponibili in lunghezze da 7.5 m e 10 m per i robot ABB IRB1600, IRB1600ID e IRB2400L. Altre lunghezze sono disponibili a richiesta. MarathonPac™ La se r ie d i fu s ti M arat honP ac ™ è disponibile in tre dimensioni (100 kg, 250 kg, 475 kg) per una vasta gamma di tipi di fili, compresi quelli sviluppati appositamente per la saldatura robotizzata, come AristoRod™, acciai inox Matt Stainless e filo animato OK Tubrod 14.11 da 1.2 mm, che fanno tutti parte del robot package Aristo™W82. ESAB Saldatura SpA Via Mattei, 24 - 20010 Mesero (MI) Tel. 02 979681 - Fax 02 97289300 e-mail: [email protected] www.esab.it Riflettori su SALDAT Forum Cresce l’attesa per l’imminente SALDAT Forum 2010. L’evento organizzato da ANASTA, in programma il 22 Giugno 2010 al Centro Congressi Quark Hotel di Milano, si rivolge agli operatori del mercato di saldatura, taglio e tecniche affini come unico punto di riferimento del settore. Nessun settore è stato risparmiato dalla crisi. Tra quelli che hanno già svoltato c’è l’industria alimentare, peraltro reduce da una contrazione nell’ordine del 3%, e ben pochi altri che mostrano lievi segnali di miglioramento, comunque tutti da confermare. Non fa eccezione il settore della saldatura e taglio, che esce da un 2009 carico di difficoltà, c o me c o n fe r m a il P re si de nt e di ANASTA, Giuseppe Maccarini. “L’analisi dell’anno 2009 e delle prospettive future è piuttosto facile, perché coincide con le analisi degli altri settori, a livello sia nazionale sia mondiale. Inoltre, i 234 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 primi due mesi del 2010 hanno visto una continuazione del trend dell’ultimo periodo del 2009. Chiuso il 2009 in Italia con un PIL in calo del 4.9%, le previsioni per l’anno in corso sono di un recupero inferiore all’1%. Le esportazioni si sono ridotte del 20.7% rispetto al 2008, la peggiore contrazione degli ultimi decenni. Si sta già registrando un’inversione di tendenza con i primi segni di ripresa dell’export, ma per recuperare le perdite accumulate sarà necessario ancora parecchio tempo. Nella congiuntura economica mondiale attuale e futura, l’export si è trasformato da punto di forza delle nostre aziende a fonte primaria di sofferenza economicofinanziaria”, sottolinea Maccarini. “Le circa 100 società italiane che operano in Italia nel settore Saldatura e Taglio dei metalli, di cui 52 sono associate ad ANASTA, esportano infatti oltre il 50% del loro fatturato, che è stimato globalmente per l’anno 2009 in 1.100 milioni di euro. La produzione delle aziende italiane rappresenta una quota del mercato europeo attorno al 30%. Oggi prevale una grande incertezza sulle prospettive future del mercato italiano, con un sentimento ancora negativo per quanto attiene ai consumi, ai prezzi e alle redditività attese. Riteniamo tuttavia che le aziende associate ad ANASTA abbiano la capacità di confrontarsi con tutto il mercato sia in qualità sia in evoluzione”. Un appuntamento, tanti motivi per esserci In vista dell’ormai imminente appuntamento con SALDAT Forum 2010, previsto per il prossimo 22 Giugno, abbiamo chiesto a Giuseppe Maccarini di illustrarci meglio il “concept” dell’evento e l’offerta per espositori e visitatori. “ANASTA è soddisfatta per essere riuscita ancora una volta a valorizzare la forza di grande rappresentatività del settore”, sottolinea Maccarini, che propone alle aziende e agli operatori del settore dieci motivi per non perdere l’appuntamento. “SALDAT Forum 2010 è l’unico Forum italiano organizzato e presentato dai produttori del settore Saldatura e Taglio. L’evento offre un eccellente rapporto costo/contatto per unità di tempo, unitamente al supporto di media partner e sponsor tecnici come l’Istituto Italiano della Saldatura”. “In virtù dei costanti rapporti con ANASTA”, ha dichiarato a tal proposito il Segretario Generale dell’Istituto Italiano della Saldatur a, Ing. Ma u ro Scasso, “non abbiamo avuto dubbi nel supportare la realizzazione di SALDAT Forum 2010. In particolare, riteniamo vincente la nuova formula della manifestazione. L’Istituto, quale Ente che da oltre 60 anni è in prima linea nel mondo delle costruzioni saldate, ritiene fondamentali tali appuntamenti, svolti sotto l’egida di istituzioni che garantiscono e tutelano, anche con certificazioni riconosciute a livello internazionale, tutti coloro che operano in saldatura, salvaguardando la competenza tecnica necessaria per approcciare in modo concreto le problematiche industriali del settore metalmeccanico”. Il Forum si concentra in un’unica giornata, con un investimento contenuto per le aziende che hanno accesso a un pacchetto completo di area espositiva con stand preallestiti, seminari, strumenti promozionali e comunicazione. “In occasione di SALDAT Forum 2010 saranno organizzati numerosi seminari che permetteranno alle aziende produttrici operanti in Italia di confrontarsi e di proporre le proprie soluzioni a un pubblico mirato”, spiega Maccarini. “Verranno coinvolti nell’attività di promozione e comunicazione gli oltre 5000 visitatori delle tre edizioni di SALDAT Mostra Convegno, l’evento targato ANASTA che si svolgeva a Verona, e i lettori delle riviste partner, con particolare attenzione alla distribuzione, all’utenza finale e ai tecnici specializzati”. Non mancheranno infine le opportunità di networking e contatti fra gli operatori presenti, grazie a un’organizzazione degli spazi che permetterà a tutti di ritrovarsi in un clima conviviale durante le pause caffè e il lunch buffet. La Garanzia ANASTA Nel 2009 ANASTA ha sottoposto all’approvazione delle aziende associate il progetto “Garanzia di leale concorrenza e corretto posizionamento sul mercato”, diventato una realtà con l’adesione di tutte le aziende associate alla prima fase, che prevede l’autodichiarazione dei requisiti di conformità alle Norme e Direttive. Il Consiglio Direttivo ha ora approvato la seconda fase, che prevede l’analisi documentale e di approccio al processo di applica- Dalle Aziende zione. L’incarico dell’audit presso le aziende è stato affidato per il 1°, 2° e 3° gruppo professionale all’Istituto Italiano della Saldatura. “Lo slogan “La competenza è una conquista!” utilizzato dall’IIS si addice molto bene al nostro progetto”, ha commentato il Presidente di ANASTA, Giuseppe Maccarini, “a conferma del fatto che ANASTA e IIS rappresentano, ognuno per i propri scopi e obiettivi, la saldatura e il taglio sul mercato nazionale”. Per il 4° e 5° gruppo (automazione della saldatura e del taglio) è stato approvato dal Comitato di Presidenza il passaggio alla seconda fase, affidando l’audit documentale dell’applicazione della Nuova Direttiva Macchine a un ente esterno specializzato. “Il risultato è che le aziende associate ad ANASTA utilizzeranno concretamente il logo della garanzia entro il 2010” conclude Maccarini. Segreteria SALDAT Forum c/o ANASTA Via G. Tarra, 5 - 20125 Milano Tel. 02 66710408 - Fax 02 67070756 e-mail: [email protected] www.saldat.it AUTOMATICA 2010: con la sensoristica moderna, funzionalità avanzate in spazi compatti I sensori svolgono un ruolo sempre più importante nella costruzione di macchine e impianti. L’obiettivo su cui si concentrano i fornitori di sensori è migliorare la gestione e l’interazione con questi “piccoli informatori”. Le aziende sono impegnate a semplificare l’integrazione dei sensori negli impianti, a spingerne la miniaturizzazione e ad ampliarne le funzionalità. Le soluzioni più avanzate saranno in vetrina ad AUTOMATICA 2010, Salone Internazionale dell’Automazione e della Meccatronica, in programma dall’8 al 10 Giugno 2010 nel Centro Fieristico di Monaco di Baviera. Nelle macchine e negli impianti, meccanica, elettronica, sistemi di regolazione e informatica vanno da tempo a braccetto; da qui la coniazione del termine “meccatronica”. Oggi esiste una moltitudine di soluzioni meccatroniche, nelle quali componenti relativamente piccoli svolgono un ruolo importante: i sensori. Le informazioni fornite dai sensori con- sentono l’adeguamento dei processi e garantiscono la sicurezza dell’uomo e della macchina. Inoltre, ad essi viene affidata sempre più spesso la responsabilità di assicurare la qualità perfetta dei prodotti. La sensoristica si trova in una fase di grande crescita. La domanda cresce e, con essa, i volumi di produzione, cosicché i costi di produzione si abbassano e i nuovi sviluppi tecnologici spingono ulteriormente la domanda. Un circolo virtuoso ben noto nel mondo dell’elettronica di consumo. Anche l’evoluzione dei sensori ricorda i prodotti tecnologici che utilizziamo nella nostra vita quotidiana: diventano sempre più piccoli (nonostante funzionalità sempre più ampie) e sempre più facili da usare. Inoltre, esistono già soluzioni specifiche per impieghi particolari, come ad esempio sensori particolarmente resistenti in grado di sopport a re i m e t o d i d i p u l i z i a a g g re s s i v i utilizzati nell’industria alimentare. Sviluppi: manipolazione più semplice e standardizzazione Senza eccezioni, tutti i principali produttori di sensori stanno lavorando per semplificare la gestione dei loro prodotti, che devono poter essere installati, configurati, parametrizzati e diagnosticati in maniera più semplice. Per questo motivo molte aziende si sono riunite in un c on s or z io che ha s viluppato un sistema di comunicazione standardizzato allo scopo di consentire il collegamento semplice di sensori e attuatori intelligenti a un sistema di automazione. Il risultato si chiama “IO-Link” e sta sorprendendo il settore, che all’unanimità lo considera la novità più interessante del momento. Si arricchisce l’offerta espositiva di AUTOMATICA 2010 L’edizione 2010 di AUTOMATICA sarà più ricca delle precedenti per quanto riguarda l’offerta di automazione elettrica. In particolare, sarà presente un maggior numero di aziende espositrici nel comparto della sensoristica. Questo settore verrà presentato per la prima volta insieme alla visione industriale nel padiglione B2 e sarà uno dei punti focali del salone. Quest’anno Sick AG partecipa per la prima volta come espositore. Per Roland Noz, Amministratore Delegato di Sick Vertriebs-GmbH, si tratta di un evento particolarmente importante: “ Cons ider iam o AU TOMATI C A u n appuntamento internazionale fondamentale per i produttori e gli utilizzatori di tecnologie di assemblaggio, movimentazione, robotica e visione industriale, una vetrina nella quale sono presenti tutte le tecnologie correlate a questi settori. Per questo motivo è un’eccellente piattaforma per i nostri mercati di riferimento, ad esempio l’industria automobilistica. Nel campo dei sensori la nostra azienda ha la gamma più completa, della quale presenteremo in fiera una parte significativa.” In primo piano non ci sono però i singoli prodotti, quanto piuttosto le soluzioni complete e i servizi di consulenza. Infatti, con la rapida e continua evoluzione della sensoristica, per l’utilizzatore diventa difficile tenere il passo. Tecnologie che crescono insieme: sensori e sistemi di visione Il progresso è particolarmente evidente nei sensori di visione: non solo diventano sempre più piccoli, ma soprattutto incrementano le loro funzionalità. Con continui miglioramenti in termini di risoluzione, velocità e portata e l’integrazione di “intelligenza” al proprio interno, i sensori stanno entrando in settori che per molti anni sono stati dominio incontrastato dei sistemi di visione più complessi. In questi ambiti offrono vantaggi come costi nettamente inferiori, dimensioni più compatte e configurazione più semplice via rete. Per integratori e utenti finali si tratta di argomenti molto convincenti, ma i destinatari guardano con attenzione anche ai dettagli, ad esempio le modalità di fissaggio dei componenti. Ad esempio, nei suoi sensori ottici a forcella, Sensopart ha introdotto da tre anni il fissaggio mediante staffa a coda di rondine e boccola filettata sulla parte posteriore. Rispetto ai comuni fori di fissaggio, che spesso costringevano gli uti- Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 235 Dalle Aziende lizzatori a lavori di carpenteria, questa soluzione è particolarmente flessibile e riduce notevolmente i tempi. Visto il grande successo, Sensopart ha esteso questo sistema di montaggio ad altri prodotti. Le possibilità di impiego dei sensori diventano quindi sempre più ampie e diversificate. AUTOMATICA offre agli operatori del settore una panoramica completa del mercato e delle nuove applicazioni, oltre a spazi e momenti di confronto fra produttori e utilizzatori alla ricerca di soluzioni per tutti i settori produttivi. BLUSFERA EXPO & MEDIA Via Bernardo Rucellai, 10 20126 Milano Tel. 02 36531203 - Fax 02 36531598 e-mail: [email protected] www.blusfera.it Sistema di taglio plasma di alta precisione Ultra-Cut 100. Il sistema di alta precisione per taglio fino a 20 mm con il migliore rapporto qualità prezzo sul mercato L’ Ultra-Cut 100 di Thermal Dynamics è un sistema di taglio plasma di alta precisione capace di effettuare un taglio di estrema qualità su ferro, acciaio inossidabile ed alluminio. Qu e s to g e n e r a to re da 100 A mpe re include: Duty Cycle del 100% a 100 Ampere, torcia alta precisione XT300 raffreddata a liquido e controllo gas automatico facilmente integrabile nella maggior parte dei controlli CNC. È stato progettato per realizzare tagli di alta qualità fino a 15 mm ma è normal- 236 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 mente utilizzato per tagli fino a 20 mm. La massima capacità di taglio raggiunge i 30 mm. L’Ultra-Cut 100 è ideale per applicazioni che richiedono eccellente qualità di taglio con costi di produzione contenuti. La tecnologia Xtremelife ® permette di aumentare la durata dei consumabili durante il taglio di ferro con ossigeno. Il processo di Water Mist Secondary (WMS ®) permette ulteriore risparmio di costi quando si tagliano materiali non ferrosi. In questo caso viene utilizzato azoto e della normale acqua per ottenere incredibili risultati di produttività, con velocità di taglio fino a tre volte maggiori di altri processi, riducendo drasticamente i costi grazie all’utilizzo di acqua al posto di costose miscele di gas. Questo generatore è ideale per tagli inclinati e per le applicazioni robotiche e può utilizzare la torcia speciale XTR che può essere impiegata su una vasta gamma di robots di diversi fornitori. I consumabili studiati appositamente offrono qualità elevata su tagli inclinati ed eccellente visibilità per un posizionamento preciso durante le operazioni di programmazione. THERMADYNE ITALIA Srl Via Bolsena, 7 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 36546801 - Fax 02 36546840 e-mail: [email protected] www.thermadyne.com ALUMINIUM 2010 : 8° Salone Mondiale & Congresso L’ottava edizione del Salone Mondiale A LUMINIU M 2010 s i s volger à ad Essen, Germania, dal 14 al 16 Settembre 2010. Affidabile, versatile e duraturo l’alluminio è entrato, world-wide, a far parte di tutte le sfere della nostra vita. La crescita nella domanda di questo materiale si riflette ugualmente nello sviluppo del Sal one Mondiale AL U MINIU M: il bilancio dell’ultima edizione, nel 2008, è stato, infatti, veramente eccezionale, anche per organizzatori di Saloni internazionali abituati al successo, quali Reed Exhibitions. Con un aumento del 27% del numero degli Espositori, un incremento della Superficie Espositiva di oltre il 15% ed un aumento del numero di Visitatori Professionali del 10%, la settima edizione di ALUMINIUM ha registrato una crescita a due cifre in tutte le direzioni. ALUMINIUM, oltre ad essere l’appuntamento irrinunciabile a livello mondiale per gli operatori di questo settore, si presenta alle migliaia di Operatori professionali con un interessante layout espositivo che si può, sin d’ora, vedere nel sito internet (http://www.aluminium-messe.com). Una panoramica compatta del settore e tre intense giornate fieristiche permetteranno, inoltre, di scoprire tutte le innovazioni in termini di Prodotto, Tecnolog i e e P ro c e s s i p ro d u t t i v i a l i v e l l o mondiale. Parlando di innovazione, l’“European Aluminium Award Industrial Design and Engineering” sarà un importante riconoscimento molto atteso, da parte delle Aziende e dei Media: un ulteriore elemento che completa il “carisma didattico” di questa manifestazione mondiale per il settore alluminio. L’EAA focalizza la propria attenzione sugli utilizzi efficienti e futuristici del materiale alluminio. Sei premi saranno attribuiti in due diverse categorie: il segmento “Industrial Products” con riferimento ai settori applicativi Automotive & Trans por t, Building & Cons tr uct i o n s, Mechanical Engineering & Electronics e Production Techniques. Saranno premiati componenti in alluminio con una vera valenza sul risultato del prodotto finale. Nella categoria “Consumer Products” la giuria premierà, invece, prodotti finiti nei segmenti Design ed Innovation. Con il premio “Young designers” giovani talenti riceveranno due speciali menzioni per idee particolarmente creative e per nuove soluzioni. Degno di nota sarà anche il Premio “Overall Jury Award” che verrà consegnato al miglior contributo in termini di r appor to d’efficienz a tr a Imp a t t o Ambientale e Risparmio Energetico. Tutti i progetti che hanno ricevuto la nomination saranno esposti dal 14 al 16 Settem bre ad AL U MINIU M 20 1 0 Essen, Germania - e la premiazione si svolgerà proprio il primo giorno della manifestazione, il 14 Settembre durante la festa di “Aluminium Night”. Le società e le persone interessate a partecipare si potranno iscrivere entro e non oltre il 1° Luglio 2010. Formulari e Dalle Aziende Regolamento si trovano facilmente su www.aluminium-award.eu. Da non dimenticare è, inoltre, la grande sinergia del Salone ALUMINIUM con COMPOSITES EUROPE, manifestazione che si svolge in contemporanea, particolarmente interessante per numerosi gruppi di Visitatori che utilizzano nel proprio processo produttivo sia l’alluminio che i materiali compositi. PROMOEVENTS Via Privata Pomezia, 10/A 20127 Milano Tel. 02 33402131 - Fax 02 33402130 e-mail : [email protected] www.aluminium-messe.com Supporto per bilanciatore Nuovo sistema di bloccaggio pneumatico Distanziale regolabile Spazzola di centraggio (optional a richiesta) Nuovo sistema di alette di bloccaggio “NC” La nuova fresatubi BRB 4 ridefinisce gli standard di settore Grazie alla coppia ottimale dei suoi motori e al giusto bilanciamento dei pesi, la serie di smussatrici BRB 4 realizzata da Orbitalum Tools, garantisce la massima precisione nella preparazione di giunti a saldare. Particolarmente indicata per impieghi in caldaia e in condizioni di spazio ridotto. Specialmente in piastra tubiera e su tubi alettati si richiede rapidità nel passaggio da un tubo all’altro. La nuova BRB 4 pneumatica/automatica si centra automaticamente sul tubo e viene mantenuta in posizione grazie a un sistema di serraggio pneumatico. BRB 4 pneumatica/ automatica è la soluzione ideale per lavorazioni in serie su piastre tubiere o scambiatori di calore. Nuovo sistema di serraggio “NC” (New Clamping) Da oggi saranno disponibili due diversi sistemi di serraggio: “standard” o “NC”. Il nuovo sistema “NC” prevede il posizionamento delle alette nelle sedi dell’albero guida esterno e sulla scanalatura dell’albero interno di espansione. Questo sistema aumenta la stabilità della smussatrice e impedisce la caduta di corpi estranei all’interno dei tubi in lavorazione. Particolarmente indicato e sicuro per applicazioni verticali. Il sistema di serraggio “standard”, apprezzato da anni per facilità di assemblaggio con le molle, è sempre disponibile. La selezione delle alette è semplice e modulare in funzione del diametro interno del tubo. In base al campo di applicazione sono disponibili 5 diversi kit macchina, ciascuno nella versione automatica, pneumatica ed elettrica. I diversi kit macchina permettono la lavorazione di tubi con diametro interno tra 19.1 mm e 110.8 mm e diametro esterno massimo di 114.3 mm. BRB 4 è adatta agli spessori dei tubi a schedula. Il regime dei motori elettrici e gli ingranaggi sono stati ottimizzati al meglio per supportare anche le condizioni di smussatura più impegnative. L’alimentazione è possibile con due livelli di tensione: 110 V, 50/60 Hz e 230 V, 50/60 Hz. I nuovi puntali con spazzole in ottone evitano la caduta accidentale di trucioli e altri corpi estranei all’interno del tubo. Questo tipo di puntali risulta particolarmente utile nelle applicazioni verticali. Le spazzole si fissano in modo rapido e semplice sulla testa del dado di riscontro delle nuove BRB 4. Tutte le spazzole si possono fissare su entrambe le versioni (standard/NC). Sistema rapido di serraggio placchetta QTC® (Quick Tool Change) Il sistema brevettato da Orbitalum Tools, Quick Tool Change abbreviato in QTC®, permette la sostituzione rapida e semplice della placchetta senza perdere la posizione dell’utensile; la placchetta multifunzionale integrata è dotata di 2 o 4 taglienti con rivestimento TiN resistente all’usura. La combinazione delle due soluzioni QTC ® + Placchetta permette di lavorare in modo rapido, economico e con un elevato livello di precisione i lembi di tubi in acciaio non legato, al carbonio, inox e con elevata percentuale di cromo-nichel. La smussatrice BRB 4 è economica, molto precisa e consente di ridurre non solo i costi di manutenzione, ma anche quelli di produzione. La fresatubi BRB 4 trova impiego nella costruzione di scambiatori di calore, caldareria e sistemi di tubi. In sintesi le caratteristiche della BRB 4 sono: • Lavorazione rapida e ripetitiva con BRB 4 automatica con bloccaggio pneumatico. • Possibilità di conversione dei precedenti modelli BRB 4 alla versione pneumatica/automatica o al nuovo sistema di serraggio “NC”. • Maneggevole e compatta per una preparazione precisa e riproducibile dei giunti a saldare. • Massime prestazioni con peso ottimale. • Sistema di fissaggio QTC rapido e di facile regolazione. • P l a c c h e t t a re v e r s i b i l e a 2 o 4 taglienti con rivestimento TiN. • Lavorazione rapida e semplice per applicazioni nella costruzione di scambiatori di calore e caldareria. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 237 Dalle Aziende • Possibilità di impiego simultaneo di 3 utensili. • Sostituzione placchette semplificata. • Placchette adattabili a tutte le macchine BRB. • Ridotta rumorosità. • Design del corpo macchina ottimizzato. • Grande convenienza grazie ai costi di produzione ridotti e alla durata degli utensili. ORBITALUM TOOLS GmbH Josef -Schüttler--Straße, 17 78224 Singen (Germany) Tel. +49 (0) 7731-792755 Fax +49 (0) 7731-792500 e-mail: [email protected] www.orbitalum.com Terza edizione di Motorsport ExpoTech: meno costi per gli Espositori, più opportunità di business con l’Italia e con l’estero È partita la campagna di promozione e organizzazione della terza edizione di Motorsport ExpoTech: la mostra convegno torna a ModenaFiere il 13 e 14 Ottobre e sono già numerose le conferme per l’edizione 2010, con un forte interesse da parte dei partner stranieri, entusiastiche testimonianze dai principali soggetti internazionali e la voglia di ripartire in pole position dopo la parentesi critica del settore di questi mesi. La manifestazione anche quest’anno avrà il sostegno della Camera di Commercio di Modena che, nella consapevolezza delle difficoltà del settore, ha deliberato un sostegno economico per le aziende espositrici che consentirà di ridurre le tariffe degli spazi rispetto ai c o st i d e l 2 0 0 9 . I n q ue st o modo l e aziende riusciranno a ridurre i costi pur mantenendo visite di numerosi operatori stranieri. Già rinnovate la collaborazione con il promotore culturale Assomotoracing - 238 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Associazione culturale, storica e tecnica del motorismo da competizione - e la partnership con Motorsport Industry Association - The MIA, l’associazione che raggruppa i maggiori professionisti del motorsport inglese - che nella scorsa edizione della mostra convegno modenese ha reso possibile la notevole presenza, dall’estero, di espositori e visitatori. A Motorsport ExpoTech 2009 sono state infatti numerose le delegazioni provenienti da tutto il mondo: da Francia, Svezia, Spagna, Corea, Germania e Austria, e perfino da Dubai e dalla Russia, delegazioni che confermano già la loro presenza anche all’edizione 2010. Nel corso del terzo appuntamento dedicato al motorismo sportivo si potrà poi di nuovo usufruire dell’International Business Lunge, un’area interamente dedicata agli incontri “b2b” e riservata ai soli espositori e ai buyer accreditati. ModenaFiere ha inoltre confermato le importanti collaborazioni con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la principale nel comparto motoristico, e DemoCenter-Sipe, Centro di Innovazione e Trasferimento Tecnologico. In programma quindi dinuovo una serie di convegni altamente specializzati, il cui calendario è ancora in via di definizione. L’ultima edizione della mostra convegno ha coinciso con un momento caratterizzato dalla difficile congiuntura economica mondiale, ma è comunque riuscita a trasmettere ai visitatori ottimismo e qualche segnale di ripresa. I numeri complessivi di Motorsport ExpoTech 2009 (oltre 7000 visitatori, con un 10% di presenze in più rispetto al 2008), confermano la centralità di questa rassegna e la sua rilevanza internazionale. Riunire a Modena le maggiori aziende italiane e straniere coinvolte nel settore rappresenta la prima opportunità del motorsport italiano per fare sistema e per promuovere verso l’estero il comparto in maniera unitaria e coerente, ed è questo che gli organizzatori continuano a prefiggersi anche per l’edizione 2010. Motorsport ExpoTech ha già ricevuto, anche per l’edizione 2010, il Patrocinio di diverse associazioni di settore. Concesso nei giorni scorsi quello della Federazione Motociclistica Italiana il cui presidente, Paolo Sesti, sostiene: “Se è vero che l’eccellenza è da sempre uno dei migliori “segreti” per emergere, questo è tanto più vero in momenti difficili come quelli che stiamo attraversando, dove la necessità di essere tra i migliori rappresenta in realtà una risorsa indispensabile alla vita stessa dell’azienda. Avere a disposizione uno strumento di conoscenza come ExpoTech ci sembra un’opportunità particolarmente importante”. E ancora: “l’Associazione Italiana Ingegneri dei Materiali patrocina con piacere e convinzione per il terzo anno MotorSport ExpoTech” - commenta il presidente ASSIM Stefano Rossi - “dove si ritroveranno i migliori specialisti nel campo del motor sport professionale”. Dello stesso avviso Renzo Capitani, presidente dell’Associazione Italiana di Prototipazione Rapida, che ha concesso volentieri il suo patrocinio perché “Motorsport ExpoTech rappresenta in Italia una vetrina delle applicazioni più avanzate e innovative che fanno largo uso del CAD, della fabbricazione additiva e della reverse engineering. Tecniche che sono alla base della nostra associazione”. Per maggiori informazioni consultare il sito www.motorsportexpotech.com. È online la community del motorsport ed è ripartita la newsletter che dà a tutti gli espositori la possibilità di avere visibilità sull’intero settore. MODENA FIERE Viale Virgilio, 58/B - 41123 Modena Tel. 059 848380 - Fax 059 848790 [email protected] www.motorsportexpotech.com 200.000 volte informati Il sistema di informazione e di marketing messo a punto da Com-Media S.r.l. per lo sviluppo dell’industria idrica e del gas viene utilizzato ogni anno da oltre 200.000 operatori italiani ed esteri Il portale internet www.watergas.it con oltre 200.000 visitatori annui è lo strumento di informazione e lavoro per tutti gli operatori interessati allo sviluppo dell’industria dell’acqua e del gas in Italia; Gli annuari AcquAgenda e GasAgenda con una diffusione di 7500 e 5000 copie rispettivamente, sono la versione stampata che contiene tutti i dati presenti sul portale www.watergas.it per una consultazione rapida e sempre disponibile; Le banche dati dei gestori italiani dell’industria idrica e del gas sono lo strumento per trasformare la visibilità offerta dagli annuari e del portale internet in programmazione dell’attività di marketing e sviluppo dei contatti. 700 aziende che offrono prodotti e servizi per la progettazione, costruzione e gestione delle reti e degli impianti per l’industria dell’acqua e del gas già utilizzano gli strumenti del sistema informativo di Com-Media per mantenere o attivare i contatti con i propri clienti attuali e potenziali. La tua azienda è già presente nell’elenco dei “Prodotti e Fornitori” di www.watergas.it ? Inserire i dati di contatto della tua azienda e abbinarli alle categorie dei prodotti offerti è facile, libero e gratuito. La tua azienda è già presente sugli annuari di Com-Media o ha mai usato i censimenti dei gestori delle reti idriche e gas? Questi e altri strumenti per dare visibilità alla tua azienda e per creare le condizioni favorevoli allo sviluppo della tua attività commerciale sono disponibili a tariffe particolarmente convenienti. watergas.it LA COMUNITA’ ON LINE DEI TECNICI PROFESSIONISTI DELL’INDUSTRIA ITALIANA DEL GAS E DELL’ACQUA Com-Media S.r.l. - via Serio, 16 - 20139 Milano (MI) - Tel. 02 56810171- Fax 02 56810131 - [email protected] - www.watergas.it Notiziario Letteratura Tecnica Subsea Pipeline Engineering 2nd Edition P a lm e r A. C . e Ki ng R .A ., Tul sa ( O K - U S A) 2 008, 155x 230 mm, 575 pagine, ISBN: 978-1-59370-133-8, $ 179,00 La precedente edizione del volume è stata la prima nel suo genere, redatta da due tra gli Enti più autorevoli al mondo nel campo dell’ingegneria delle condotte sottomarine. In questa seconda edizione, gli autori, veterani del settore, hanno aggiornato ed implementato questo unico testo di riferimento, prendendo in esame un ampio spettro di temi riguardanti questa disciplina. Dopo una breve prefazione, i successivi capitoli descrivono: le proprietà e l’applicazione degli acciai al carbonio manganese; i metodi per incrementare la resistenza alla corrosione; i diversi processi di saldatura ed i requisiti che ne stabiliscono la loro scelta; le moderne condotte flessibili e l’utilizzo dei materiali compositi; la corrosione interna e la sua prevenzione; la corrosione esterna, i rivestimenti e la protezione catodica; i principi idraulici; la resistenza alla pres- sione esterna ed interna; la stabilità idrodinamica; l’imbozzamento longitudinale e laterale; l’ispezione interna ed il monitoraggio della corrosione; le rotture e la riparazione; lo smantellamento ed infine gli sviluppi futuri. Questo volume è considerato un utile testo di riferimento in quanto riunisce, in forma accessibile, anche per i non specialisti, lo stato dell’arte sulla progettazione, fabbricazione e messa in opera di oleodotti e gasdotti, operanti a pressioni relativamente alte, concetti in alcuni casi applicabili anche a condotte per il trasporto di liquami e ad acquedotti. PennWell, 1421 South Sheridan Tulsa, OK 74112 (USA). Fax: +1 918-831-9555 http://www.pennwellbooks.com Design and optimization of metal structures F ark as J. e Jar m ai K., Chiches ter (Inghilter r a) 2008, 160x235 m m , 300 pagine, ISBN: 978-1-904275-29-9, £ 36.00 Questa monografia fonde insieme la notevole esperienza pratica dei due autori nel campo della realizzazione di modelli matematici e dell’analisi strutturale di costruzioni in acciaio con le più moderne ed avanzate ricerche sui metodi per l’ottimizzazione della progettazione. Pertanto il volume rappresenta un aiuto inestimabile nell’esecuzione di strutture competitive ed economiche per un ampio e vasto settore delle costruzioni in acciaio. Il testo, mediante la costruzione e l’applicazione di sofisticati modelli matematici, analizza ed individua i principali requisiti necessari a garantire, ad una moderna struttura metallica, le essenziali condizioni di ottimizzazione dell’integrità strutturale, i migliori presupposti di attitudine all’impiego e le più vantaggiose condizioni economiche di fabbricazione. Numerosi modelli matematici sono utilizzati come principali elementi di parti strutturali di diversi settori come quello dell’ingegneria civile, della caldareria, della fabbricazione e saldatura delle condotte e delle costruzioni navali. Con particolare enfasi e con numerose dimostrazioni, gli autori affrontano l’aspetto economico, dimostrando come, con esempi di calcolo numerico avanzati, applicati alle diverse fasi di progettazione, è possibile contenere i costi di gestione e consentire un notevole risparmio economico. In questo senso, il volume è un aiuto prezioso, rivolto soprattutto ai produttori Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 241 Notiziario sempre alla ricerca di soluzioni vantaggiose al loro bilancio globale. Horwood Publishing Limited, Coll House, Westergate, Chichester, West Sussex, PO20 3QL (Inghilterra). Tel: +44 (0)1243 542285 http://www.horwoodpublishing.net Codici e Norme Norme nazionali Italia UNI EN ISO 2503 - Apparecchiature per saldatura a gas - Riduttori di pressione e riduttori di pressione con flussometro integrato per bombole di gas utilizzati nella saldatura, nel taglio e nelle tecniche affini e connesse fino a 300 bar (30 MPa) (2010). UNI EN 13195 - Alluminio e leghe di alluminio - Specifiche per semilavorati e getti per applicazioni marine (costruzioni navali, marittime e offshore) (2010). UNI EN ISO 14713-1 - Rivestimenti di zinco - Linee guida e raccomandazioni per la protezione contro la corrosione di strutture di acciaio e di materiali ferrosi Parte 1: Principi generali di progettazione e di resistenza alla corrosione (2010). UNI EN ISO 14713-2 - Rivestimenti di zinco - Linee guida e raccomandazioni per la protezione contro la corrosione di strutture di acciaio e di materiali ferrosi Parte 2: Rivestimenti di zincatura per immersione a caldo (2010). UNI EN ISO 14713-3 - Rivestimenti di zinco - Linee guida e raccomandazioni per la protezione contro la corrosione di strutture di acciaio e di materiali ferrosi Parte 3: Sherardizzazione (2010). UNI EN ISO 17663 - Saldatura - Requisiti di qualità per il trattamento termico relativo alla saldatura ed alle tecniche affini e connesse (2010). 242 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 UNI EN ISO 17677-1 - Saldatura a resistenza - Vocabolario - Parte 1: Saldatura a punti, a rilievi e a rulli (2010). EN ISO 23279 - Non-destructive testing of welds - Ultrasonic testing - Characterization of indications in welds (2010). UNI EN ISO 22391-1 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polietilene a elevata resistenza alla temperatura (PE-RT) - Parte 1: Generalità (2010). Norme internazionali UNI EN ISO 22391-2 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polietilene a elevata resistenza alla temperatura (PE-RT) - Parte 2: Tubi (2010). ISO 3580 - Welding consumables Covered electrodes for manual metal arc welding of creep-resisting steels - Classification (2010). UNI EN ISO 22391-3 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polietilene a elevata resistenza alla temperatura (PE-RT) - Parte 3: Raccordi (2010). ISO 4987 - Steel castings - Liquid penetrant inspection (2010). UNI EN ISO 22391-5 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polietilene a elevata resistenza alla temperatura (PE-RT) - Parte 5: Idoneità all'impiego del sistema (2010). USA AASHTO GSDPB - LRFD - Guide specifications for the design of pedestrian bridges (2010). ISO ISO 4986 - Steel castings - Magnetic particle inspection (2010). ISO 7289 - Gas welding equipment Quick-action couplings with shut-off valves for welding, cutting and allied processes (2010). ISO 9539 - Gas welding equipment Materials for equipment used in gas welding, cutting and allied processes (2010). ISO 10679 - Steel - Cast tool steel (2010). ASTM B594 - Standard practice for ultrasonic inspection of aluminum-alloy wrought (2010). ISO 14341 - Welding consumables Wire electrodes and weld deposits for gas shielded metal arc welding of non alloy and fine grain steels - Classification (2010). ASTM E8/E8M - Standard test methods for tension testing of metallic materials (2010). ISO 14344 - Welding consumables Procurement of filler materials and fluxes (2010). AWS D1.7/D1.7 - Guide for strengthening and repairing existing structures (2010). GME 60462-1 - Ultrasonic testing of resistance weld spots - Part 1: General (2010). ISO 17635 - Non-destructive testing of welds - General rules for metallic materials (2010). ISO 23279 - Non-destructive testing of welds - Ultrasonic testing - Characterization of indications in welds (2010). EN ISO 25902-2 - Titanium pipes and tubes - Non-destructive testing - Part 2: Ultrasonic testing for the detection of longitudinal imperfections (2010). EN ISO 17635 - Non-destructive testing of welds - General rules for metallic materials (2010). ISO 26203-1 - Metallic materials Tensile testing at high strain rates Part 1: Elastic-bar-type systems (2010). Norme europee Notiziario Corsi IIS Luogo Genova Data Titolo Ore 17-20/5/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 17-21/5/2010 Corso per International Welding Technologist - Parte III Tecnologia della saldatura -- Genova 17-21/5/2010 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-08 36 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-08 36 Genova 17-21/5/2010 Taranto 17-21/5/2010 Corso avanzato - Saldabilità delle leghe metalliche 32 Genova 17-21/5/2010 12-14/7/2010 Corso per International Welding Engineer - Parte III Tecnologia della saldatura -- Genova 18-19/5/2010 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-08 16 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-38 16 -- Genova 20-21/5/2010 Legnano (MI) 24-27/5/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) Genova 24-28/5/2010 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-38 36 (*) Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-38 36 (*) Genova 24-28/5/2010 Mogliano Veneto (TV) 7-9/6/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione per la qualità in saldatura ISO 9001 24 Roma 7-10/6/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Messina 7-10/6/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 9-10/6/2010 Corso avanzato - Valutazione della vita residua 16 Mogliano Veneto (TV) 10-11/6/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione del processo speciale saldatura EN ISO 3834 16 Genova 14-17/6/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] (*) Si tratta del totale delle ore per coloro che non abbiano già frequentato il corso da Operatore e/o Ispettore in accordo allo Standard ECSS-Q-ST-70-08. Per coloro in possesso di tale certificato il corso può essere ridotto fino alla durata di 24 ore. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 243 Notiziario Corsi IIS (segue) Luogo Data Titolo Ore Genova 14-18/6/2010 Corso per International Welding Technologist - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Genova 14-18/6/2010 Corso per Laser Welding Engineer 32 Priolo (SR) 14-18/6/2010 12-16/7/2010 Corso avanzato - Ispettore di impianto Genova 14-18/6/2010 14-16/7/2010 Corso per International Welding Engineer - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Mogliano Veneto (TV) 17-18/6/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione ambientale ISO 14001 16 Genova 21-22/6/2010 Corso teorico-pratico di incollaggio di tubi e/o raccordi di PVCC, PVC-U o di ABS per la qualificazione secondo UNI 11242 16 Legnano (MI) 29-30/6/2010 Sicurezza e prevenzione degli infortuni in saldatura - Corso avanzato per responsabili della sicurezza 16 64 Mogliano Veneto (TV) 5-8/7/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 5-9/7/2010 Corso teorico-pratico per operatori sull’incollaggio (European Adhesive Bonder) 40 Genova 5-16/7/2010 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Istruttore / Esaminatore (CAT. 1) 64 Genova 12-14/7/2010 Corso sulla saldatura dei tondini per cemento armato - Livello Specialist - Modulo Base 20 Legnano (MI) 12-15/7/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Taranto 12-16/7/2010 Corso celere in saldatura 32 Genova 14-16/7/2010 Corso sulla saldatura dei tondini per cemento armato - Livello Specialist - Modulo Saldatura di tondini per cemento armato 20 Genova 19-22/7/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Messina 26-29/7/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Corsi di qualificazione per personale addetto alle PND di livello 1, 2 e 3 Esame visivo (VT) Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 21/5/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Mogliano Veneto (TV) 10-11/6/2010 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Genova 15-16/6/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 17/6/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Genova 1-2/7/2010 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Priolo (SR) 5-6/7/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 244 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Organizzatore Notiziario Corsi di qualificazione, ecc. (segue) Esame radiografico (RT) Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 15-16/6/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 5-6/7/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 27-30/7/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 28 Esame ultrasonoro (UT) Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 15-16/6/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 29/6-2/7/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 28 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 5-6/7/2010 Esame con particelle magnetiche (MT) Legnano (MI) 18-19/5/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 15-16/6/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 15-16/6/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 5-6/7/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame con liquidi penetranti (PT) Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 20-21/5/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 15-16/6/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 17-18/6/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 5-6/7/2010 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Corsi di altre Società Luogo Data Milano 17/5/2010 Bologna 17-18/5/2010 Milano 18/5/2010 Titolo Organizzatore Approccio applicativo alla stima dell’incertezza di misura AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Gli audit interni nei laboratori di prova CERMET - Servizio Formazione (Bologna) Tel. 051 764811; fax 051 764902 [email protected] Fitness for Service ANIMA / UCC (Milano) Tel. 02 45418551; fax 02 45418545 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 245 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Milano 18/5/2010 12/7/2010 Milano 18-19/5/2010 Milano Titolo Organizzatore Valutazione globale di conformità alla Direttiva PED 97/23/CE - Il punto di vista del fabbricante, dell’ente terzo, dell’utilizzatore Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Redazione del Manuale Qualità e delle Procedure secondo la norma UNI CEI EN ISO / IEC 17025 ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] 19/5/2010 13/7/2010 Applicazione del Decreto Ministeriale 1° Dicembre 2004, n. 329 - Criteri generali per la gestione degli impianti industriali Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Milano 21/5/2010 I Sistemi di Gestione Ambientale: attuazione, miglioramento, integrazione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Napoli Milano 24-28/5/2010 5-9/7/2010 Lead Auditor dei Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Napoli 24-28/5/2010 Valutatori dei Sistemi di Gestione per la Qualità AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 25/5/2010 Valutazione della vita residua ANIMA / UCC (Milano) Tel. 02 45418551; fax 02 45418545 [email protected] Milano 25-26/5/2010 Nuova Direttiva Macchine - Valutazione del rischio e sua documentazione nel fascicolo tecnico Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma 26-27/5/2010 Auditor interno del Sistema gestione qualità CERMET - Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax 06 76968124 [email protected] Roma Milano 26-28/5/2010 21-23/6/2010 Ingegneria di manutenzione Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Milano 27/5/2010 ATEX - Direttiva 1999/92/CE - Impianti nei luoghi con pericolo di esplosione Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma Milano 31/5/2010 5/7/2010 Novità della norma UNI EN ISO 9001:2008 Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma 31/5-1/6/2010 La gestione dei laboratori di prova e taratura secondo la norma ISO/IEC 17025 AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] Milano 7-9/6/2010 Internal Auditor dei Sistemi di Gestione per la Qualità ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Milano 7-11/6/2010 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con particelle magnetiche di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 9/6/2010 Applicazione della Direttiva PED 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione - Corso base Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] 246 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Milano 9-11/6/2010 Auditor / Responsabili Gruppo di Audit Interni di Sistemi di Gestione per la Qualità nei Laboratori di Prova ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Milano 10-11/6/2010 Criteri e metodologie di gestione nella taratura degli strumenti di misura Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma 14-15/6/2010 Testo Unico e verifica legislativa ambientale Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Milano 14-25/6/2010 Programma di addestramento raccomandato per l’esame di radiografia di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 15/6/2010 Il Fascicolo Tecnico secondo la Direttiva Macchine 2006/42/CE ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Roma 16-18/6/2010 Sistemi di Gestione per la Qualità per i Laboratori di Prova secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 ed accreditamento SINAL ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Livorno 21-22/6/2010 Dispositivi Protezione Individuale: la Fabbricazione, la Progettazione, la Marcatura CE ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Napoli 22-24/6/2010 Corso base per la conduzione delle verifiche ispettive interne ambientali secondo le norme ISO 19011 e ISO 14001 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Roma 24-25/6/2010 Risk Management AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] Milano 28-29/6/2010 L'analisi del rischio e il documento sulla protezione contro le esplosioni secondo la Direttiva AT.E.X ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Milano 28-30/6/2010 Le ISO 9001:2000-2008. Principi, contenuti ed esercitazioni AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Milano 28/6-2/7/2010 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con correnti indotte di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 7/7/2010 Come soddisfare i requisiti della nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma 13/7/2010 Applicazione dei requisiti della Direttiva MID ai dispositivi di regolazione e misura Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Milano 19-21/7/2010 Corso di formazione per Auditor interni del Sistema di gestione per la qualità (in accordo con la norma ISO 19011) AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Milano 21-23/7/2010 Costruzione, certificazione ed esercizio delle Attrezzature a Pressione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 247 Notiziario Mostre e Convegni Luogo Genova Titolo Data 18/5/2010 Organizzatore Anteprima UNI CEI EN 16001: Sistemi di gestione dell’energia Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] San Paolo (Brasile) 18-20/5/2010 Expoaluminio 2010 Reed Exhibitions Alcantara Machado (São Paulo - Brasil) Tel. +55 11 30605000; fax +55 11 30605001 [email protected] Ferrara 19-21/5/2010 ACCADUEO - Mostra Internazionale delle Tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue BOLOGNA FIERE (Bologna) Tel. 051 282111; fax 051 6374028 [email protected] Genova 20/5/2010 La saldatura degli acciai basso-legati al Ni per servizio criogenico e al Cr-Mo per servizio ad alta temperatura Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Mosca (Russia) 24-27/5/2010 Metallurgy 2010 Messe Düsseldorf GmbH (Düsseldorf - D) Tel. +49 (0) 211 456001 [email protected] Genova 26/5/2010 Seminario Didattico - Fondamenti del Risk Management Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 - L’approccio dell’EWF [email protected] Yasmine Hammamet (Tunisia) 26-28/5/2010 2nd IIW North African International Congress on welding and related technologies CETIME - Technical Center for Mechanical & Electrical Industries (La Manouba - Tunisia) Tel. +216 70 146 000; fax +216 70 146 071 [email protected] Bilbao (Spagna) 31/5-5/6/2010 BIEMH 2010 - 26th International Machine Tool Exhibition Bilbao Exhibition Centre (Ansio-Barakaldo - E) Tel. +34 94 404 00 00; fax +34 94 404 00 01 [email protected] Surabaya (Indonesia) 2-5/6/2010 Machine Tool & Manufacturing Indonesia 2010 OES (London - UK) Tel. +44 (0) 2078402134; fax +44 (0) 2078402111 [email protected] Shanghai (Cina) 7-9/6/2010 2th International Thermal Spraying Fair Next Exhibition (Shanghai - China) Tel. +86 21 54152384; fax +86 21 61294111 [email protected] Mosca (Russia) 7-11/6/2010 10th European Conference on NDT Russian society for NDT and Technical Diagnostics (Moscow-Russia) Tel. +7 499 2467132; fax +7 499 2468888 [email protected] Maui Island (Hawaii - USA) 7-11/6/2010 4th Japan-US Symposium “Emerging NDE Capabilities for a Safer World” Japanese Society for Non-Destructive Inspection (Tokio - Japan) Tel. +81 3 58215105; fax +81 3 38636524 [email protected] Stoccarda (Germania) 8-10/6/2010 O & S - International trade fair for surface treatments and coatings Deutsche Messe (Hannover - D) Tel. +49 (0) 511 890; fax +49 (0) 511 8932-626 [email protected] Shanghai (Cina) 9-11/6/2010 Aluminium China 2010 Reed Exhibitions (Beijing - China) Tel. +86 (0) 10 5933 9000; fax +86 (0)10 5933 9333 [email protected] Montecatini Terme (PT) 13-18/6/2010 CIMTEC 2010 - 5th Forum on New Materials Materials Solutions for Sustainable Energy CIMTEC (Faenza - RA) Tel. +39 0546 22461; fax: +39 0546 664138 [email protected] 15/6/2010 Seminario Didattico - La saldatura degli acciai inossidabili Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Genova 248 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Notiziario Mostre e Convegni (segue) Luogo Titolo Data Organizzatore Ischia (NA) 20-23/6/2010 5th International Conference on Times of Polymers (TOP) and Composites Engineering Schools of II University of Naples - SUN Department of Aerospace and Mechanical Engineering (Aversa - CE) Tel. 081 5010412; fax 081 5010291 [email protected] Beijing (Cina) 20-26/6/2010 ISOPE 2010 - International Offshore and Polar Engineering Conference ISOPE (Cupertino - California - USA) Tel. +1-650-254-1871; fax +1-650-254-2038 [email protected] Milano 22/6/2010 SALDAT Forum ANASTA (Milano) Tel. 02 66710408; fax 02 67070756 [email protected] Genova 30/6/2010 La saldatura delle leghe non ferrose a base Al, Ti, Ta, Zr Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Genova Luglio 2010 Evoluzione e prospettive della saldatura laser Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Anchorage (Alaska - USA) 4-10/7/2010 18th Annual International Conference on Composites / Nano Engineering University of New Orleans - Department of Mechanical Engineering (New Orleans - Louisiana - USA) Tel. (504) 280 6652; fax (504) 280 6192 [email protected] Seminario Didattico - La saldatura per Progettisti e Uffici tecnici di fabbricazione Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Genova 6/7/2010 Ho Chi Minh City (Vietnam) 7-10/7/2010 MTA Vietnam 2010 - The 8th International Precision Engineering, Machine Tools & Metalworking Technology Exhibition & Conference OES (London - UK) Tel. +44 (0) 2078402134; fax +44 (0) 2078402111 [email protected] Istanbul (Turkey) 11-17/7/2010 63rd Annual Assembly IIW and International Conference DEKON Congress & Tourism (Istanbul - Turkey) Tel. +90 212 347 63 00; fax +90 212 347 63 63 [email protected] Quebec City (Canada) 27-30/7/2010 Quantitative Infrared Thermography (QIRT) Conference Université Laval (Quebec - Canada) Tel. +1 418 6562962; fax +1 418 6563159 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 249 Ricerche Bibliografiche Dati IIS-Data Resistenza a fatica di giunti saldati in leghe di alluminio (2005-2009) Assemblages bout-à-bout en alliage d’alluminium: quels sont les effets des defauts de soudage ou de fabrication sur leur tenue à la fatigue? (Résultants expérimentaux - 2e partie) di COLCHEN D., «Soud. Tecn. Con.», Gennaio-Febbraio 2005, pp. 32-38. Analisi con elementi finiti; difetti; giunti testa a testa; leghe d’alluminio; resistenza a fatica; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura MIG. Mechanical properties of aluminium die castings welded by Nd:YAG laser beams di TSUSHIMA K. et al., «Weld. Int.», Marzo 2005, pp. 193-198. Durata della vita a fatica; durezza; industria automobilistica; infragilimento da idrogeno; leghe d’alluminio; pezzi fusi; porosità; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; saldabilità; saldatura laser. Influence of the dimensions of a specimen of aluminium alloy welded joint on the residual stressed state and fatigue resistance di SHONIN V.A. et al., «Paton Weld. J.», Febbraio 2005, pp. 18-28. Durata della vita a fatica; forma geometrica; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; provini, saggi; resistenza a fatica; saldatura MIG; saldatura TIG; saldature testa a testa; tensioni residue. Cold metal transfer has a future joining steel to aluminium di BRUCKNER J., «Wdg. J.», Giugno 2005, pp. 38-40. Acciai zincati; corrosione; freddo; leghe Al-Mg; leghe Al-Mg-Si; leghe Al-Mn; leghe d’alluminio; materiali dissimili; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; trasferimento del metallo; trasferimento in corto circuito. On the fatigue behavior of friction stir welded AlSi 10 Mg di ALBUQUERQUE J.M. et al., «Rev. Met.», Marzo-Aprile 2005, pp. 126-132. Cricche di fatica; leghe Al-Si; leghe d’alluminio; microstruttura; proprietà meccaniche; prove di fatica; prove di trazione; resistenza a fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; tensioni residue. Improvement of the fatigue strength of aluminium alloy welded joints by high hardness and large specific gravity shot peening di HASEGAWA M. e SUZUKI H., «Weld. Int.», Agosto 2005, pp. 600-607. Condizioni superficiali; durezza; fattori di influenza; giunti saldati; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; martellatura; resistenza a fatica; rugosità; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; tensioni residue. Recommandations pour des assemblages soudés bout-à-bout en alliage d’aluminium di COLCHEN D., «Soud. Tecn. Con.», Gennaio-Febbraio 2006, pp. 34-38. Giunti saldati; giunti testa a testa; leghe d’alluminio; meccanica della frattura; resistenza a fatica; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura MIG; saldatura TIG. Laser shock peening improves fatigue life of lightweight alloys di TRAN K.N. et al. «Wdg. J.», Ottobre 2006, pp. 28-31. Acciai inossidabili austenitici; alto; costruzioni navali; cricche di fatica; distensione delle tensioni; durata della vita a fatica; leghe d’alluminio; leghe di titanio; martellatura laser; metalli leggeri; prove di fatica; resistenza a fatica; resistenza meccanica; saldatura TIG; tensioni residue. Fatigue behaviour of 7075-T6 aluminium alloy coated with WC12Co alloy deposited by plasma spray di PUCHI-CABRERA E.S. et al. «Surface», Luglio-Agosto 2006, pp. 253-262. Aerei; corrosione; cromo; durata della vita a fatica; durezza; leghe Al-Zn-Mg; leghe d’alluminio; leghe di cobalto; meccanica della frattura; proprietà meccaniche; prove di corrosione; resistenza a fatica; rivestimenti spruzzati; spruzzatura al plasma; tipi di rotture. Il rivestimento HVOF nella fatica della lega 6082-T6 di MARCONI P. et al., «Lamiera», Novembre 2008, pp. 162-163. Leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; resistenza a fatica; rivestimenti spruzzati; spruzzatura HVOF. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 251 Ricerche Bibliografiche Comportamento a fatica multiassiale di unioni saldate in acciaio e lega leggera in funzione dell’energia di deformazione locale di LAZZARIN P. et al., «Riv. Sald.», Luglio-Agosto 2006, pp. 537-544. Acciai al C; effetti locali; effetto d’intaglio; giunti saldati; leghe d’alluminio; metalli leggeri; prove di fatica; raccordi di saldatura; resistenza a fatica; saldatura MAG; saldatura manuale con elettrodi rivestiti. Application of the local fatigue strength concept for the evaluation of post weld treatments (IIW-1839-07, ex-doc. XIII2099r2-06) di NITSCHKE-PAGEL TH. et al., «Weld. World», Novembre-Dicembre 2007, pp. 65-75. Effetti locali; indurimento; indurimento superficiale; leghe AlMg-Si; leghe d’alluminio; operazione dopo saldatura; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; tensioni residue; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; valutazione. Effect of defects on fatigue strength of GTAW repaired cast aluminum alloy di LI L. et al., «Wdg. J.», Novembre 2006, pp. 264s-270s. Acetato di polivinile; difetti; durata della vita a fatica; fattori di influenza; leghe d’alluminio; microstruttura; pezzi fusi; prove di fatica; resistenza a fatica; riparazione; ritiro; saldatura TIG; strutture aerospaziali. Fatigue design values for welded joints of the wrought magnesium alloy AZ31 (ISO-MgAlZn1) according to the nominal, structural and notch stress concepts in comparison to welded steel and aluminium connections di SONSINO C.M. et al., «Weld. World», Maggio-Giugno 2008, pp. 79-94. Alluminio; confronti; effetti locali; effetto d’intaglio; giunti saldati; giunti testa a testa; leghe d’alluminio; leghe di magnesio; metalli leggeri; penetrazione; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; saldatura MIG; saldatura TIG; tenacità all’intaglio; tensioni. A model based on the stress concentration factor for the assessment of fatigue life of welded joints di LAGODA T., «Weld. Int.», Novembre 2006, pp. 875-882. Acciai da costruzione; distribuzione delle tensioni; durata della vita a fatica; giunti saldati; leghe d’alluminio; modelli di calcolo; resistenza a fatica; simulazione. Fatigue strength of friction stir welding joints of aluminium alloy 6082 extruded shape di KOBAYASHI J. et al., «Weld. Int.», Gennaio 2007, pp. 18-24. Corrosione; corrosione intergranulare; corrosione per vaiolatura; estrusione; forma geometrica; giunti testa a testa; innesco delle cricche; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; rotture di fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldatura MIG. Distortion analysis for self-piercing riveting of aluminium alloy sheets di HUANG H. et al., «Weld. Join.», Gennaio-Febbraio 2007, pp. 73-78. Analisi con elementi finiti; automobili; carrozzeria di autoveicoli; confronti; dispositivi di fissaggio; distorsione; durata della vita a fatica; giunti non saldati; industria automobilistica; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; modelli di calcolo; resistenza a fatica; rivetti; saldatura a resistenza a punti; simulazione. Improvement of fatigue resistance of welded joints in metal structures by high-frequency mechanical peening (Review) di LOBANOV L.M. et al., «Paton Weld. J.», Settembre 2006, pp. 2-8. Acciai ad alta resistenza; acciai da costruzione; acciai inossidabili; giunti saldati; leghe d’alluminio; martellatura; recensione, rassegna; resistenza a fatica; sonde ultrasonore; tensioni residue; trattamento meccanico di distensione delle tensioni. Fatigue properties and failure characterisation of self-piercing riveted 6111 aluminium sheet joints di KHANNA S.K. «Weld. Join.», Settembre-Ottobre 2006, pp. 544-549. Carico di fatica; confronti; cricche di fatica; fattori di influenza; giunti non saldati; industria automobilistica; lamierini; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; proprietà meccaniche; prove di fatica; resistenza a fatica; rivetti; saldatura a resistenza a punti; spessore. Fatigue characteristics of aluminium brazing sheet after brazing di ANONIMO, «Weld. Int.», Ottobre 2008, pp. 669-675. Brasabilità; brasatura forte; distribuzione delle tensioni; lamierini; leghe Al-Cu; leghe Al-Mg; leghe Al-Mg-Si; leghe Al-ZnMg; leghe d’alluminio; materiale d’apporto per brasatura forte; microstruttura; proprietà meccaniche; prove di fatica; radiatori; resistenza a fatica; scambiatori di calore. 252 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Resistenza a fatica di strutture saldate in leghe di alluminio di ATZORI B. e ROSSI B., «Riv. Sald.», Gennaio-Febbraio 2008, pp. 93-101. Analisi delle tensioni; calcolo; carico di fatica; effetti locali; effetto d’intaglio; Europa; giunti a croce; giunti saldati; leghe d’alluminio; metalli leggeri; norme; progettazione, concezione; resistenza a fatica. Fatigue properties of friction stir welded joints and their residual stress distributions - studies on characteristics of friction stir welded joints in structural aluminium alloys di OKUBO K. et al. «Weld. Int.», Febbraio 2008, pp. 63-72. Confronti; cricche di fatica; distribuzione delle tensioni; lamiere; leghe Al-Mg-Si; leghe Al-Zn-Mg; leghe d’alluminio; misura; prove di fatica; provini, saggi; resistenza a fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldatura MIG; tensioni residue. Effect of hydrogen gas environment on fatigue crack growth of FSW joints of A6061-T6 aluminium alloy di HAGIHARA A. et al., «Weld. Int.», Maggio 2008, pp. 275-280. Andamento delle cricche; azoto; bassa pressione; condizioni ambientali; cricche di fatica; durezza; gas; idrogeno; leghe Al-MgSi; leghe d’alluminio; propagazione delle cricche; prove di fatica; provini, saggi; resistenza a fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldatura in fase solida. Fatigue properties of laser weld in aluminium alloy di MIZUTANI M. et al., «Weld. Int.», Ottobre 2008, pp. 705-711. Confronti; cricche di fatica; durata della vita a fatica; durezza; fattori di influenza; innesco delle cricche; laser CO 2 ; leghe AlMg; leghe d’alluminio; porosità; propagazione delle cricche; proprietà meccaniche; prove di fatica; prove meccaniche; resistenza a fatica; saldatura a fascio elettronico; saldatura laser. Friction stir spot welds between aluminium and steel automotive sheets: influence of welding parameters on mechanical properties and microstructure IIW-1925-08 (ex-doc. SCA u t o - 0 2 0 r 1 - 0 8 ) d i F I G N E R G . e t a l . , « We l d . Wo r l d » , Gennaio-Febbraio 2009, pp. R13-R23. Acciai zincati; composto intermetallico; condizioni di processo; durezza; giunti a sovrapposizione; industria automobilistica; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; materiali dissimili; microstruttura; parametri di processo; proprietà meccaniche; prove di durezza; prove meccaniche; resistenza a fatica; resistenza a taglio; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; zinco. Ricerche Bibliografiche The fatigue behaviour of friction stir welded aluminium joints (IIW-1878-07 - ex-doc. III-1437r1-07) di GUTENSOHN M. et al., «Weld. World», Settembre-Ottobre 2008, pp. 69-74. Durezza; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; metalli leggeri; microstruttura; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento. La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici di ATZORI B. et al., «Riv. Sald.», Gennaio-Febbraio 2009, pp. 55-63. Acciai; CEN; confronti; cricche di fatica; Europa; giunti saldati; leghe d’alluminio; norme; progettazione, concezione; resistenza a fatica. A consideration of allowable equivalent stresses for fatigue design of welded joints according to the notch stress concept with the reference radii rref = 1.00 and 0.05 mm (IIW-195008 - ex-doc. XIII-2216r1-08/XV-1285r1-08) di SONSINO C.M., «Weld. World», Marzo-Aprile 2009, pp. R64-R75. Alluminio; carico di fatica; effetto d’intaglio; giunti saldati; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; leghe di magnesio; magnesio; modelli di calcolo; piegamento; progettazione, concezione; proprietà meccaniche; prove di fatica; prove meccaniche; resistenza a fatica; sollecitazione di taglio; tenacità all’intaglio; tensioni; torsione. Damage tolerance analyses of laser welded “skin-clip” joints for aerospace applications (IIW-1922-08 - ex-doc. XIII2239r1-08/X-1643r1-08) di DANESHPOUR S. et al., «Weld. World», Marzo-Aprile 2009, pp. R90-R98. Analisi con elementi finiti; analisi delle tensioni; calcolo; criccabilità; cricche di fatica; difetti; distribuzione delle tensioni; fattori di influenza; giunti a T; lamiere; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; prove di fatica; resistenza a fatica; saldatura a fascio di fotoni; saldatura laser; simulazione; spessore; strutture aerospaziali; tolleranze. Comparison of fatigue behaviour between resistance spot and friction stir spot welded aluminium alloy sheets di UEMATSU Y. e TOKAJI K., «Weld. Join.», Gennaio-Febbraio 2009, pp. 62-71. Confronti; durata della vita a fatica; durezza; frattografia; lamierini; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; meccanica della frattura; microstruttura; nocciolo di saldatura; proprietà meccaniche; prove di durezza; prove di fatica; prove di taglio; prove di trazione; resistenza a fatica; rotture di fatica; saldatura a resistenza; saldatura a resistenza a punti; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldature a punti. Effect of post-heat treatment on the fatigue behaviour of a friction stir spot-welded Al-Mg-Si alloy di YOSHIHIKO UEMATSU et al., «Weld. Int.», Luglio 2009, pp. 481-489. Durezza; fattori di influenza; innesco delle cricche; lamierini; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; meccanica della frattura; microstruttura; proprietà meccaniche; prove di fatica; resistenza a fatica; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldature a punti; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; zona di saldatura. Role of protective coating of aluminium alloy welded joints in fatigue resistance di SHONIN V.A. et al., «Paton Weld. J.», Marzo 2009, pp. 15-17. Condizioni di servizio; cricche di fatica; durata della vita a fatica; elementi costruttivi; elemento portante; fattori di influenza; giunti saldati; giunti testa a testa; leghe Al-Mg; leghe Al-Zn-Mg; leghe d’alluminio; proprietà meccaniche; prove di fatica; prove meccaniche; resistenza a fatica; rivestimenti spruzzati; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura longitudinale; saldatura MIG; spruzzatura a caldo; strutture di carpenteria; tensioni; tensioni residue. Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 253 Fonti dei riferimenti bibliografici Riviste italiane e straniere analizzate per la Banca Dati IIS-Data Titolo Acciaio Advanced Materials Processes Alluminio e Leghe Alluminio Magazine Ambiente e Sicurezza sul Lavoro Analysis Europa Anticorrosione ASTM Standardization News ATA Ingegneria Automobilistica Australasian Welding Journal Australian Welding Research Automatic Welding Automazione Energia Informazione Avtomaticheskaya Svarka Befa - Mitteilungen BID-ISIM Biuletyn ISG Boletin Tecnico Conarco Bollettino Tecnico Finsider Bollettino Tecnico RTM Brazing and Soldering Bridge Design & Engineering British Corrosion Journal China Welding Chromium Review Constructia De Masini Costruzioni Metalliche Czechoslovak Heavy Industry De Qualitate Deformazione Der Praktiker Elettronica Oggi Elin Zeitschrift Energia Ambiente Innovazione Energia e Calore Energia e Materie Prime EPE International Esa Bulletin Eurotest Technical Bulletin Fogli d’Informazione Ispesl Fonderia FWP Journal GEP Giornale del Genio Civile Heron Hightech Hitsaustekniikka Hybrid Circuits Iabse Periodica Il Filo Metallico Il Giornale delle Prove non Distruttive Il Giornale delle Scienze Applicate Il Perito Industriale Il Saldatore Castolin Ilva Quaderni Industrial Laser Rewiew Ingegneria Ambientale Ingegneria Ferroviaria Inossidabile Insight International Construction Interplastics IPE International ISO Bulletin J. of Offshore and Polar Engineering Joining & Materials Joining of Materials Joining Sciences Journal of Bridge Engineering Journal of the Japan Welding Society Kunststoffe L’Acciaio Inossidabile Abbreviaz. Acciaio Mat. Processes AL Alluminio Sicurezza Lav. Analysis Anticorrosione ASTM Std. ATA Austr. Wdg. J. Austr. Wdg. Res. Aut. Weld. AEI Aut. Svarka Befa Mitt. BID-ISIM Biuletyn Conarco Finsider RTM Braz. Sold. Bridge Br. Corr. J. China Weld. Chomium Constr. Masini Costr. Met. Czech. Heavy Qualitate Deformazione Praktiker Elettronica Elin Enea E.A.I. Energia Energia EPE Esa Bulletin Eurotest ISPESL Fonderia FWP J. GEP Giornale G.C. Heron Hightech Hitsaust. Hybrid IABSE Filo Metallico Giornale PND Scienze Applic. Perito Ind. Castolin Ilva Ind. Laser I.A. Ing. Ferr. Inossidabile Insight Int. Const. Interplastics IPE ISO Offshore Joining JOM Join. Sciences Jour. Bridge Journal JWS Kunststoffe Acc. Inoss. 254 Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010 Titolo Abbreviaz. L’Allestimento Allestimento L’Elettrotecnica Elettr. L’Industria Meccanica Ind. Mecc. L’Installatore Tecnico Installatore La Meccanica Italiana Mecc. Ital. La Metallurgia Italiana Met. Ital. La Termotecnica Termotecnica Lamiera Lamiera Laser Laser Lastechniek Lastech. Lavoro Sicuro Lav. Sic. Lo Stagno ed i suoi Impieghi Stagno Macchine & Giornale dell’Officina Officina Macplas Macplas Manutenzione: Tecnica e Management Manutenzione Materialprüfung Materialprüf. Material and Corrosion Mat. Cor. Materials Evaluation Mat. Eval. Materials Performance MP Meccanica & Automazione Mec. & Aut. Meccanica & Macchine di Qualità Mecc. & Macchine Meccanica Moderna Mecc. Moderna Meccanica Oggi Meccanica Mechanical Engineering Mech. Eng. Metal Construction Met. Con. Metalli Metalli Metallurgical and Materials Transactions Met. Trans. Metallurgical B Metallurgical B Metallurgical Reports CRM Met. Rep. Metallurgical Transactions Metallurgical T Metalurgia & Materiais Met. Materiais Metalurgia International Metalurgia Modern Plastics International Plastics Int. Modern Steel Construction Steel Constr. NDT & E International NDT & E Int. NDT & E International UK NDT & E Int. NDT International NDT Int. Notagil S.I. Notagil Notiziario dell’ENEA Energia e Innovazione ENEA E.I. Notiziario dell’ENEA Sic. e Prot. ENEA-DISP. Notiziario Tecnico AMMA AMMA NRIM Research Activities NRIM Research NT Tecnica e Tecnologia AMMA NT AMMA Oerlikon Schweissmitteilungen Oerlikon PCB Magazine PCB Perito Industriale Perito Ind. Petrolieri d’Italia Petrolieri I. Pianeta Inossidabili Inox Plastic Pipes Fittings Plastics Prevenzione Oggi Prevenzione Produttronica Produttronica Protective Coatings Europe PCE Przeglad Spawalnictwa Pr. Spawal. Quaderni Pignone Pignone Qualificazione Industriale Qualificazione Qualità Qualità Rame e Leghe CU Rame Notizie Rame Research in Nondestructive Evaluation Research NDE Revista de Los Trat. Ter. y de Superficie Tratersup Revista de Metalurgia Rev. Met. Revista de Soldadura Rev. Soldadura Revue de la Soudure Rev. Soud. Revue de Metallurgie CIT Revue Met. CIT Revue de Metallurgie MES Revue Met. MES Ricerca e Innovazione Ric. Inn. Riv. Infortuni e Malattie Professionali Riv. Inf. Rivista di Meccanica Riv. Mecc. Rivista di Meccanica Oggi Riv. Mecc. Oggi Rivista di Meccanica International Riv. Mecc. Inter. Rivista Finsider Riv. Finsider Rivista Italiana della Saldatura Riv. Sald. Titolo Schweissen & Pruftechnik Schweissen und Schneiden Schweisstechnik Schweisstechnik Science and Technology of W and J Seleplast Sicurezza e Prevenzione Skoda Review Soldadura e Construcao Metalica Soldadura y Tecnologias de Union Soldagem & Inspecao Soldagem & Materiais Soldering & Surface Mount Technology Soudage et Techniques Connexes Souder Stahlbau Stainless Steel Europe Stainless Steel World Stainless Today less Steel Research Structural Engineering International Sudura Surface Engineering Svarochnoe Proizvodstvo Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Technica/Soudure Technical Diagnostics and NDT Testing Technical Review Technische Uberwachung Tecnologia Qualidade Tecnologie e Trasporti per il Mare Tecnologie per il Mare Teknos The Brithis Journal of NDT The European Journal of NDT The International Journal of PVP The Journal of S. and E. Corrosion The Paton Welding Journal The TWI Journal The Welding Innovation Quarterly Tin and Its Uses Transactions of JWRI Transactions of JWS Transactions of NRIM Ultrasonics Unificazione e Certificazione Università Ricerca Unsider Notizie di Normazione Varilna Tehnika Westnik Maschinostroeniya Welding & Joining Welding & Joining Europe Welding and Metal Fabrication Welding Design and Fabrication Welding in the World Welding International Welding Journal Welding Production Welding Review International WRC Bulletin WRI Journal Zavarivac Zavarivanje Zavarivanje I Zincatura a caldo Zis Mitteilungen Zis Report Zvaracske Spravy Zváranie Abbreviaz. Sch. Pruf. Schw. Schn. Schweisst. Sch. Tec. Weld. Join. Seleplast Sicurezza Skoda Soldadura Sold. Tec. Inspecao Soldagem Soldering Soud. Tecn. Con. Souder Stahlhau Stainless Eu. Stainless World StainSteel Engineering Sudura Surface Svar. Proiz. Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Tech. Soud. NDT Testing Tech. Rev. Techn. Uberw. Qualidade Tec. Tra. Mare Tec. Mare Teknos Br. Nondestr. European NDT Journal PVP Corrosion Paton Weld. J. TWI Journal Weld. Innovation TIN Trans. JWRI Trans. JWS Trans. NRIM Ultrasonics Unificazione Università Unsider Var. Teh. – Weld. Joining Weld. J. Europe Welding Weld. Des. Weld. World Weld. Int. Wdg. J. Weld. Prod. Weld. Rev. WRC Bulletin WRI J. Zavarivac Zavarivanje Zavariv. Zincatura ZIS Zis Zvaracske Zváranie M M AC CH IN E UT AC EN CH I S IL NE UT EN B O R OT AU SI L T OM A ON ZI O I A TEC N A SP IA O DE F O RM AZIO NE RTAZ IONE E I AR IE LO G A I LI S U E LA COSA GIUSTA AL POSTO GIUSTO 5-9/10/2010 In concomitanza con 27.BI-MU SESTO F.S. TANG IL MONDO DELLA FINITURA DELLE SUPERFICI TORINO ALE COLOGNO NORD RHO-FIERA BOVISA NORD MACIACHINI C lio Navig Gra AEROPORTO LINATE 24 22 15 S.DONATO 18 14 13 11 Metropolitana ABBIATEGRASSO GEN OVA OV EST A GN LO BO www.bimu-sfortec.com E DUOMO nde 27.BI-MU Superficie disponibile per la manifestazione 9 STAZIONE RHO-FIERA METROPOLITANA LINEA 1 I F I R T E D La modulistica di partecipazione alla manifestazione è in P.TA VITTORIA BISCEGLIE Navig lio Ente organizzatore: EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE SPA Promossa da: UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE Per informazioni: 27.BI-MU c/o CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU SPA viale Fulvio Testi 128, 20092 Cinisello Balsamo MI (Italy) tel. +39 0226 255 233/234/860, telefax +39 0226 255 897, www.bimu-sfortec.com, [email protected] Sede: . Ingresso dalle porte Est e Ovest Periodo di svolgimento: da martedì 5 a sabato 9 ottobre 2010 Orario: dalle 9.30 alle 18.00 Ingresso: biglietto giornaliero € 12 (dà accesso anche a SFORTEC); gratuito, previa preregistrazione on line, secondo le modalità indicate Catalogo 27.BI-MU/SFORTEC: € 20, disponibile nell’ambito della manifestazione GESSATE Pave se TANGENZIALE OVEST fieramilanocity TANGENZIALE EST IL MONDO DELL’ASSEMBLAGGIO ENZI S CETAZIO NT NE RA LE 27.BI-MU ospita IL MONDO DELLA SALDATURA AEROPORTO ORIO AL SERIO VENEZIA AEROPORTO MALPENSA CO MO -VA RE SE ISO 9001-2000 N. 4548/0 DIREZIONE MOSTRA, SALA STAMPA, CENTRO CONGRESSI, CENTRO SERVIZI EST Pubblicazioni IIS Taglio termico Indice Capitolo 1. GENERALITÀ. Capitolo 2. OSSITAGLIO: Generalità; Principio di funzionamento; Meccanismo dell’ossitaglio;Tagliabilità dei metalli; Leghe ferrose (acciai); Metalli e leghe non ferrosi; Parametri di funzionamento del processo; Fiamma di riscaldo; Ossigeno di taglio; Apparecchiature e tecniche operative; Ossitaglio manuale; Ossitaglio automatico; Effetti dell'ossitaglio sugli acciai; Processi derivati dall’ossitaglio; Solcatura e scriccatura al cannello; Ossitaglio alla polvere di ferro; Ossitaglio con lancia termica. Capitolo 3.TAGLIO PLASMA: Caratteristiche del plasma e principio di funzionamento del processo; Apparecchiatura; Generatore di corrente;Torce; Sistemi di movimentazione; Consumabili; Elettrodi; Gas di taglio; Qualità di taglio; Applicazioni. Capitolo 4.ALTRI PROCESSI DI TAGLIO CON ARCO ELETTRICO: Solcatura e scriccatura con elettrodo di carbone; Apparecchiatura;Tecnica operativa e parametri; Applicazioni;Taglio con elettrodi rivestiti;Taglio TIG; Taglio ossielettrico. Capitolo 5.TAGLIO LASER: Generalità; Caratteristiche del laser e principio di funzionamento del processo; Apparecchiatura; Generatori del fascio; Sistemi di movimentazione del fascio;Testa di taglio; Gas di taglio;Taglio con gas inerte;Taglio assistito con ossigeno; Principali parametri esecutivi; Parametri del fascio e velocità di taglio; Focalizzazione del fascio; Gas di taglio; Caratteristiche delle superfici tagliate con laser; Applicazioni di taglio laser dei diversi materiali;Taglio degli acciai;Taglio dell’alluminio e delle sue leghe;Taglio delle altre leghe ferrose. 2008, 76 pagine, Codice: 101100, Prezzo: € 48,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 38,40 Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it www.thetis.tv seatec 9 SEATEC AWARDS COMPOTEC QUALITEC DESIGN AWARD components production & furniture QUALITEC TECHNOLOGY AWARD ABITARE LA BARCA Targa Rodolfo Bonetto 16/18 Febbraio 2011 Carrara seatec 9 compotec RASSEGNA INTERNAZIONALE TECNOLOGIE, SUBFORNITURA E DESIGN PER IMBARCAZIONI, YACHT E NAVI www.sea-tec.it CarraraFiere Viale Galileo Galilei, 133 54033 Marina di Carrara (MS) RASSEGNA INTERNAZIONALE COMPOSITI & TECNOLOGIE CORRELATE www.compotec.it [email protected] [email protected] SEATEC E’MEMBRO DI: 3 ORGANIZZATORE: CON IL PATROCINIO DI: REGIONE TOSCANA Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 SPONSOR UNICO BANCARIO: GRUPPO BANCA CARIGE Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. Business on the Move PR O M OZ I ON E 6OJUJOFMMBGJEVDJB s 3ALDATURAARESISTENZA s 3ISTEMIDISALDATURA s 3ALDATURAAFRIZIONE s 'ARANZIADIQUALITÌ #ONTROLLIPROFESSIONALI 0ERMACCHINEINDUSTRIALI (ARMS7ENDE #ONTROLLIPERSALDATURA 5NITÌDIPOTENZA )NVERTERESISTEMIDIMONITORAGGIOPERTUTTE LEAPPLICAZIONIDELLASALDATURAARESISTENZA YOURPARTNERIN)TALY3ALDOTECNICA&"SRL 6IA!GAZZANO 'RAGNANO4REBBIENSE &ON &AX %MAIL SALDOTECNICAFB FBIT 'ROSSMOORKEHRE (AMBURG'ERMANY 4ELEFON 4ELEFAX %MAILINFO HARMSWENDEDE )NTERNETWWWHARMSWENDEDE Organo Ufficiale dell’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Redazione: tel. 010 8341.333/386, fax 010 836.77.80, e-mail: [email protected] Pubblicità - Abbonamenti: tel. 010 8341.392/424, fax 010 8341.399, e-mail: [email protected] La RIVISTA ITALIANA DELLA SALDATURA è lʼorgano ufficiale dellʼIstituto Italiano della Saldatura. Ha una tiratura di 3.500 copie ed è lʼunico Periodico italiano indipendente specializzato nel settore della saldatura e delle costruzioni saldate. Ogni anno vengono pubblicati circa 50 articoli tecnici (metallurgia e saldabilità dei materiali, processi di saldatura, progettazione, fabbricazione, diagnostica industriale, certificazione, prove non distruttive, normativa, didattica, documenti dellʼInternational Institute of Welding (IIW) in lingua originale, ecc.), ed inoltre Informazioni Tecniche e Rubriche Giuridiche, Attività dellʼIIS, Letteratura Tecnica, Codici e Norme, Corsi, Mostre, Ricerche Bibliografiche, notizie dalle Aziende e dalle Associazioni. Lʼabbonamento comprende anche la spedizione gratuita del supplemento elettronico settimanale “Saldatura Flash”. PREZZI Abbonamento 6 numeri (1 anno): per l’Italia: € 90,00 per l’estero: € 155,00 Copia singola o arretrata: per l’Italia: € 20,00 per l’estero: € 30,00 Il sottoscritto: Nome:________________________ Cognome:____________________________ Titolo:_____ Società: _______________________________________________________________________ Via ______________________________________________ N.:________ Cap: _____________ Città: _____________________________________________________________ Prov: _______ C.F. / P.I.:_______________________________________________________________________ Tel.: ____________________________________ Fax: _________________________________ E-mail: ________________________________________________________________________ si abbona alla Rivista Italiana della Saldatura per un anno a partire dal primo numero raggiungibile. Il versamento di € ____________ è stato effettuato in data _________________ tramite: (barrare la casella di interesse) Bonifico bancario intestato allʼIstituto Italiano della Saldatura Banca Popolare di Milano – Filiale di Genova. Cod. IBAN IT 31 I 05584 01400 000000004500 CC Postale n. 17144163 intestato a Istituto Italiano della Saldatura Data: ___________________ Firma: __________________________________________ USCITE 2010 Rivista 1 / 2010 Rivista 2 / 2010 Rivista 3 / 2010 Uscita: 28 Febbraio 2010 Uscita: 30 Aprile 2010 Uscita: 30 Giugno 2010 Rivista 4 / 2010 Rivista 5 / 2010 Rivista 6 / 2010 Uscita: 15 Settembre 2010 Uscita: 31 Ottobre 2010 Uscita: 15 Gennaio 2011 RISPEDIRE UNITAMENTE AL COMPROVANTE DI VERSAMENTO AL FAX 010 83 67 780 Informativa ai sensi Dlgs. 196/2003: Si informa che ai sensi della suddetta legge, la presente domanda firmata conferisce all’Istituto Italiano della Saldatura l’autorizzazione al trattamento dei dati personali in essa contenuti. Inoltre gli stessi dati saranno inseriti nelle nostre banche dati per consentirci l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale. Sono riservati al committente tutti i diritti dell’art. 7 della presente legge con l’accorgimento di fare domanda scritta in caso di volontà di recesso o cancellazione nel trattamento dei dati conferiti. Elenco degli Inserzionisti 157 155-156 --250 142+219 144 225 232 192 153 ----239 139 -154 --4a cop ---141 140 -----255 -----------257 150 ---143 258 140 -145 ----146 -2a cop 240 152 -176 148 -198 --220 --------3a cop --151 149 147 --170 ACS ACAI AEC TECHNOLOGY AIPND ANASTA ANCCP ANDIT AUTOMAZIONE ASG Superconductors ASPIRMIG ASSOMOTORACING BÖHLER WELDING GROUP ITALIA CAPILLA CEA CEBORA CGM TECHNOLOGY COFILI COM-MEDIA COMMERSALD DRAHTZUG STEIN DVC - DELVIGO COMMERCIALE EDIBIT EDIMET ESAB SALDATURA ESARC ETC OERLIKON EUROCONTROL F.B.I. FABTECH CONSULTING ENGINEERS FIERA ACCADUEO FIERA AFFIDABILITA’ & TECNOLOGIE FIERA ALUMOTIVE FIERA BIAS FIERA BIMEC FIERA BI-MU FIERA BIMU-MED FIERA DI ESSEN FIERA EUROMAINTENANCE FIERA EXPOLASER FIERA LAMIERA FIERA MCM FIERA MECFORPACK FIERA MECSPE FIERA METEF FIERA MOTORSPORT EXPOTECH FIERA SAMUMETAL FIERA SEATEC FIERA TTEXPO FIERA VENMEC G.B.C. INDUSTRIAL TOOLS G.E.INSPECTION TECHNOLOGIES GILARDONI HARMS & WENDE HYPERTHERM Europe B.V. IGUS INE ITALARGON ITW LANSEC ITALIA LASTEK LENZI EGISTO LINCOLN ELECTRIC ITALIA LINK INDUSTRIES MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS MEDIAVALUE NDT ITALIANA OLYMPUS ITALIA ORBITALUM TOOLS PARODI SALDATURA RIVISTA DE QUALITATE RIVISTA MECCANICA & AUTOMAZIONE RIVISTA U & C RIVOIRA RTM SACIT SAF - FRO SALTECO SANDVIK ITALIA SELCO SEMAT CARPENTERIA SE.MAT SIAD SOGES TEC Eurolab TECNOELETTRA TECNOMECCANICA TEKA TELWIN THERMIT ITALIANA TRAFILERIE DI CITTADELLA Viale Abruzzi, 66 - 20131 MILANO Via Leonardo Da Vinci, 17 - 26013 CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) Via A. Foresti, 5 - 25127 BRESCIA Via G. Tarra, 5 - 20125 MILANO Via Rombon, 11 - 20134 MILANO Via Privata Casiraghi, 526 - 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Corso F.M. Perrone, 73r - 16152 GENOVA Via Podi, 10 - 10060 VIRLE PIEMONTE (TO) Via Tanari, 68/a - 40024 CASTEL S. PIETRO TERME (BO) Via Palizzi, 90 - 20157 MILANO Via per Telgate - Loc. Campagna - 24064 GRUMELLO DEL MONTE (BG) Corso E. Filiberto, 27 - 23900 LECCO Via A. Costa, 24 - 40057 CADRIANO DI GRANAROLO (BO) Via Adda, 21 - 20090 OPERA (MI) Via Friuli, 5 - 20046 BIASSONO (MI) Via Serio, 16 - 20139 MILANO Via Bottego, 245 - 41100 COGNENTO (MO) Talstraße, 2 - 67317 ALTLEININGEN (Germania) Località Cerri - 19020 CEPARANA DI FOLLO (SP) Via Cà dell’Orbo, 60 - 40055 CASTENASO (BO) Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) Via Mattei, 24 - 20010 MESERO (MI) Via Cadibona, 15 - 20137 MILANO Via Vo’ di Placca, 56 - 35020 DUE CARRARE (PD) Zona Industriale - 89811 PORTO SALVO (VV) Via Isonzo, 26 - 20050 SAN DAMIANO DI BRUGHERIO (MI) Via Rimembranze, B-1/2 - 33033 CODROIPO (UD) c/o BOLOGNAFIERE - Piazza Costituzione, 6 - 40128 BOLOGNA c/o A & T - Via Palmieri, 63 - 10138 TORINO c/o ADExpo - Viale della Mercanzia, 142 Centergross - 40050 FUNO DI ARGELATO (BO) c/o FIERA MILANO RASSEGNE - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 MILANO c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Via Vincenzo Monti, 8 - 20123 MILANO c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o PIACENZA EXPO - S.S. 10 Loc. Le Mose - 29122 PIACENZA c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o BOLOGNAFIERE - Piazza Costituzione, 6 - 40128 BOLOGNA c/o SENAF - Via Eritrea, 21/A - 20157 MILANO c/o EDIMET - Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o MODENA ESPOSIZIONI - Viale Virgilio, 58/B - 41100 MODENA c/o PORDENONE FIERE - Viale Treviso, 1 - 33170 PORDENONE c/o CARRARAFIERE - Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 MARINA DI CARRARA (MS) c/o PIACENZA EXPO - S.S. 10 Loc. Le Mose - 29122 PIACENZA c/o PADOVAFIERE - Via N. Tommaseo, 59 - 35131 PADOVA Via Artigiani, 17 - 25030 TORBIATO DI ADRO (BS) Via Grosio, 10/4 - 20151 MILANO Via A. Gilardoni, 1 - 23826 MANDELLO DEL LARIO (LC) Grossmoorkehre, 9 - 21079 HAMBURG (Germania) Vaartveld, 9 - 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Via delle Rovedine, 4 - 23899 ROBBIATE (LC) Via Facca, 10 - 35013 CITTADELLA (PD) Via S. Bernardino, 92 - 24126 BERGAMO Via Privata Iseo, 6/E - 20098 S. GIULIANO MILANESE (MI) Via Bizet, 36/N - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Viale dello Sport, 22 - 21026 GAVIRATE (VA) Via G. Di Vittorio, 39 - 59021 VAIANO (PO) Via Fratelli Canepa, 8 - 16010 SERRA RICCO’ (GE) Ponte Morosini, 49 - 16126 GENOVA Corso Buenos Aires, 8 - Corte Lambruschini - 16129 GENOVA Via Domenichino, 19 - 20149 MILANO Via del Lavoro, 28 - 20049 CONCOREZZO (MI) Via Modigliani, 45 - 20090 SEGRATE (MI) Josef-Schüttler-Strasse, 17 - 78224 SINGEN (Germania) Via Piave, 33 - Z.I. - 17047 VADO LIGURE (SV) c/o TECNA EDITRICE - Viale Adriatico, 147 - 00141 ROMA Via Rosellini, 12 - 20124 MILANO c/o MEDIAVALUE - Via Domenichino, 19 - 20149 MILANO Via C. Massaia, 75/L - 10147 TORINO Via Circonvallazione, 7 - 10080 VICO CANAVESE (TO) Via del Lavoro, 8 - 36020 CASTEGNERO (VI) Via Torricelli, 15/A - 37135 VERONA S.P. Rivoltana, 35/b - 20090 LIMITO DI PIOLTELLO (MI) Via Varesina, 184 - 20156 MILANO Via Palladio, 19 - 35010 ONARA DI TOMBOLO (PD) Via Fornaci, 45/47 - 25040 ARTOGNE (BS) Via Monterosa, 81/A - 20043 ARCORE (MB) Via S. Bernardino, 92 - 24126 BERGAMO Via alla Stazione di San Quirico, 7 - 16163 GENOVA Viale Europa, 40 - 41011 CAMPOGALLIANO (MO) Via Nazionale, 50a - 70 - 23885 CALCO (LC) Via della Borsa, 11 - 31033 CASTELFRANCO VENETO (TV) Industriestraße, 13 - 46342 VELEN (D) Via della Tecnica, 3 - 36030 VILLAVERLA (VI) Piazzale Santorre di Santarosa, 9 - 20156 MILANO Via Mazzini, 69 - 35013 CITTADELLA (PD) SIAD Metal Fabrication: la soluzione nella saldatura. Oltre 80 anni di esperienza nel settore hanno fatto del Gruppo SIAD Metal Fabrication un punto di riferimento. Tutta la conoscenza acquisita viene messa a servizio del Cliente, attraverso una presenza capillare sul territorio, creando sinergie dinamiche capaci di produrre risultati di assoluta eccellenza. La soluzione nella saldatura dei metalli si chiama SIAD Metal Fabrication. Per maggiori informazioni: www.metalfabrication.it SIAD S.p.A. Gas, tecnologie e servizi per l’industria. www.siad.com