confronto fra corso online e frontale. Esperienza dell`Ateneo genovese

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confronto fra corso online e frontale. Esperienza dell`Ateneo genovese
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Nuovi modelli didattici
in medicina e chirurgia:
confronto fra corso online
e frontale. Esperienza
dell’Ateneo genovese
Marco Frascio, Margherita Gervasoni, Fabrizio Lazzara, Francesca Mandolfino, Marco Noceti, Marco
Sguanci, Gianni Vercelli
Università degli studi di Genova
[email protected], {mfrascio,margherita.gervasoni, marco.
noceti, gianni.vercelli,}@unige.it
Parole chiave: e-learning, Moodle, sperimentazione, ADE, AulaWeb
Abstract
In questo lavoro gli Autori hanno ideato, progettato ed attivato un
insegnamento pilota per testare la validità di uno strumento per la didattica
online (AulaWeb, portale di e-learning dell’Ateneo di Genova) come strumento
didattico prima di utilizzarlo nel corso di laurea.
Si è deciso di confrontare la modalità didattica online e la modalità frontale
proponendo a due gruppi di 25 studenti ciascuno due ADE di approfondimento
sulla chirurgia video laparoscopica, tenute da 4 docenti per un totale di 30
ore di frequenza suddividendo l’esperienza in due fasi.
Nella prima fase, con l’ADE frontale, le lezioni sono state tenute in dieci
incontri da 3 ore utilizzando materiale didattico proiettato a video.
La modalità web è stata organizzata in modo che gli studenti potessero
fruire del materiale didattico online dove le lezioni venivano precaricate
quotidianamente, e che potessero interagire con i docenti coinvolti attraverso
il forum.
Il progetto è stato condotto in modo da rispettare rigorosamente le modalità
e la cronologia di erogazione degli argomenti.
Nella seconda fase si è progettato il corso online in modo da poter utilizzare
Journal of e-Learning
and Knowledge Society — Vol. 5, n. 3, settembre 2009 (pp. 43 - 52)
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tutte le potenzialità del sistema informatico messo a disposizione in modo da poter valutare le differenze
dalla prima fase e la sua eventuale efficacia.
Per poter effettuare il confronto gli autori si sono avvalsi di 4 questionari identici per entrambe le
modalità, 2 forniti all’inizio dei corsi e 2 al termine.
1 Introduzione
L’organizzazione didattica del Corso di Laurea Specialistica in Medicina e
Chirurgia (CLSMC) dell’Università di Genova è articolata in 51 corsi integrati,
associati a diverse formule di attività formative, sia curricolari sia opzionali.
L’unità di misura del lavoro richiesto allo studente per l’espletamento di
ogni attività formativa prevista dall’ordinamento didattico per conseguire il
titolo di studio è il Credito Formativo Universitario (CFU). Il CLSMC prevede
360 CFU complessivi, articolati in sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative, finalizzate alla maturazione di specifiche capacità
professionali.
Ad ogni CFU corrispondono 25 ore di lavoro dello Studente, comprensive:
• delle ore di lezione;
• delle ore di attività didattica tutoriale svolta in laboratori, reparti assistenziali, ambulatori, day hospital e altre strutture convenzionate;
• delle ore di seminario;
• delle ore spese dallo studente nelle altre attività formative previste
dall’Ordinamento didattico;
• delle ore di studio autonomo necessarie per completare la sua formazione.
Le varie attività formative vengono definite “di base”, “caratterizzanti”,
“affini o integrative”, “a scelta dello studente o elettive”, “finalizzate alla prova
finale”.
Ciascuna attività formativa si articola in ambiti disciplinari, costituiti dai
corsi ufficiali, ai quali afferiscono i settori scientifico-disciplinari pertinenti.
Per garantire tale varietà nell’offerta formativa sono differenziate anche le
forme di insegnamento, perciò all’interno dei corsi è definita la suddivisione dei
crediti e dei tempi didattici in: lezioni ex-cathedra, seminari, didattica tutoriale
ed infine attività didattiche elettive.
Lezione ex-cathedra (Lezione): così si definisce la trattazione di uno specifico argomento identificato da un titolo e facente parte del curriculum formativo previsto per il corso di studio, effettuata da un docente, sulla base di un
calendario predefinito e impartita agli studenti frontalmente.
Seminario: così si definisce un’attività didattica che ha le stesse caratteristiche della lezione ex-cathedra ma può essere svolta in contemporanea da più
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docenti, anche di ambiti disciplinari diversi.
Didattica Tutoriale: queste attività costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di studenti; tale attività didattica è coordinata da un docente-tutore, il cui compito è quello di facilitare negli studenti
a lui affidati l’acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali,
cioè competenze utili all’esercizio della professione.
Attività Didattiche Elettive (ADE): il Consiglio del Corso di Laurea Specialistica organizza l’offerta di attività didattiche opzionali, in modo complementare
alla didattica curricolare. Il docente che propone l’ADE sceglie l’argomento o
attività che rivolgerà ad un numero predefinito di studenti. Gli studenti interessanti effettuano un’iscrizione online e sono vincolati alla frequenza dell’attività
nelle modalità e negli orari che il docente proponente indica. Le ADE sono
realizzabili mediante lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, attività
non coordinate oppure collegate in “percorsi didattici omogenei”, fra i quali lo
studente esercita la propria personale opzione. Il docente referente individua
infine gli obiettivi formativi che gli studenti dovranno dimostrare di aver raggiunto per essere accreditati.
L’inserimento in questo contesto così complesso ed articolato dell’e-learning
è stato piuttosto tardivo rispetto ad altre facoltà del nostro Ateneo. Dal 2005,
infatti, è stato attivato un portale di supporto alla didattica chiamato Aula Web,
basato sulla piattaforma Open Source Moodle cui hanno partecipato le facoltà
di Scienza della Formazione, Lingue, Matematica, numerose branche specialistiche di Ingegneria. Dall’anno accademico successivo anche la facoltà di
Medicina e Chirurgia è entrata a farne parte. Inizialmente la piattaforma è stata
utilizzata solo per distribuire materiale didattico, ma si è rapidamente trasformata in una valida interfaccia di comunicazione sia per gli studenti dei diversi
anni di frequenza, sia tra questi e i docenti attraverso il forum di discussione.
Attualmente sono presenti 18 corsi curricolari e diverse ADE.
Nel complesso, Aula Web conta ad oggi più di 20.000 utenti iscritti ed attivamente partecipanti alle attività e, secondo le statistiche di Moodle, si pone
tra i portali più rappresentati ed attivi.
In base a precedenti esperienze di teledidattica ed e-learning in Medicina
abbiamo ritenuto utile impostare un percorso di impiego e sviluppo di tali tecniche didattiche nella nostra facoltà (Adorni et al. 2007; Alvino et al., 2008;
Antoniou & van Harmelen, 2008; Berners Lee, 2001).
Gli obiettivi sono diversi:
• verificare l’applicabilità di tali tecniche nella realtà del nostro ateneo;
• valutarne l’efficacia in senso assoluto e in confronto alle tecniche tradizionali;
• valutarne la compliance e il gradimento sia da parte dei docenti sia da
parte degli studenti;
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• familiarizzare docenti e studenti con strumenti didattici che, in base ai
dati della letteratura, sembrano in fase di ampia diffusione nell’ambito
formativo/didattico universitario;
• creare strumenti di rapporto facilitato tra docenti e studenti.
Appare evidente che tale serie di obiettivi implichi un percorso di introduzione della teledidattica e dell’e-learning progressivo. Si è ritenuto utile
prevedere momenti di verifica e riflessione mediante strumenti di valutazione
validati, quali questionari e test.
Per questo motivo i docenti di Medicina e Chirurgia afferenti al Dipartimento di Chirurgia Generale universitaria (DiCMI) di Genova si sono rivolti a
dei cultori della materia (docenti di Scienze della Formazione) del medesimo
Ateneo realizzando un team interfacoltà che ha realizzato il lavoro qui riportato.
L’obiettivo del nostro lavoro, quindi, è stato quello di individuare quali
siano i campi di applicazione, i vantaggi ed i limiti dell’e-learning nel processo
formativo della facoltà di Medicina e Chirurgia.
2 Materiali e metodi
Lo studio è stato eseguito negli anni accademici 2007-08 e 2008-09 mediante l’allestimento di corsi ADE (attività didattica elettiva), proposti a studenti del III, IV, V, e VI anno del corso di Laurea Magistrale in Medicina e
Chirurgia.
Lo studio ha avuto le caratteristiche di un progetto pilota sviluppato in due
fasi successive.
2.1 Prima fase: confronto tra un corso ADE tradizionale e un corso ADE web
“nudo” con contenuto identico
Con l’obiettivo di confrontare la modalità didattica online con quella classica (frontale) sono stati proposti a due gruppi di 25 studenti ciascuno, omogenei per anno di frequenza, due ADE di approfondimento sulla chirurgia videolaparoscopica (origini, campi di applicazione, indicazioni e controindicazioni)
tenute da quattro docenti per un totale di trenta ore di frequenza.
Il gruppo ADE tradizionale (gruppo 1.1) comprendeva 6 studenti di III anno
(24%), 11 del IV anno (44%), 3 del V anno (12%) e 5 del VI anno (20%), di
cui 11 maschi (44%) e 14 femmine (56%) di età compresa tra 21 e 25 anni (età
media 21,36).
Il gruppo ADE web (gruppo 1.2) comprendeva 3 studenti del III anno (12%),
12 del IV anno (48%), 6 del V anno (24%) e 4 del VI anno (16%), di cui 12
maschi (48%) e 13 femmine (52%) di età compresa tra i 20 ed i 25 anni (età
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media 22,4).
In questa prima fase la scelta progettuale era basata sulla volontà di confrontare (relativamente ad efficacia e gradimento) i due corsi ad identico contenuto. Per riuscire nell’intento i due corsi dovevano essere nella struttura e
nell’erogazione il più simile possibile.
Questo ha comportato la rinuncia all’utilizzo di tutti gli strumenti offerti dallo strumento elettronico e delle sue potenzialità, limitandoci alla sola erogazione di materiale didattico (risorse, file pdf delle presentazioni erogate durante
le lezioni frontali) e al solo utilizzo di un’attività (forum) per l’interazione tra
docenti e studenti, studenti e studenti. In questo senso il corso web era volutamente “nudo” delle sue potenzialità.
Il corso è stato condotto in modo da rispettare rigorosamente le modalità e
la cronologia di erogazione degli argomenti.
Per ciò che concerne l’ADE frontale, le lezioni sono state tenute in dieci
incontri da tre ore utilizzando materiale formativo elettronico (presentazioni
elettroniche) e video. L’interazione con i docenti avveniva in modo dinamico
e live durante gli incontri, stimolata sia dal docente, sia da parte degli stessi
partecipanti.
La modalità online o web è stata organizzata in modo che gli studenti potessero fruire liberamente del medesimo materiale didattico presentato nella modalità classica attraverso il portale di e-learning, pubblicando le lezioni precaricate con una frequenza prefissata (in questo caso giornaliera). L’interazione
con i docenti e con gli altri partecipanti poteva avvenire unicamente attraverso
l’uso di un forum. L’unico obbligo relativo a questa modalità è stato l’accesso
al portale e la presa visione del materiale didattico.
Il patto formativo stipulato con i cinquanta studenti prevedeva anche la somministrazione di due test validati. Il primo, somministrato all’inizio dell’ADE,
era così strutturato: una prima parte di presentazione del progetto, una seconda
composta da 5 domande aperte per conoscere le aspettative riposte nell’attività
didattica in questione e da altre 5 domande tipo quiz a risposta multipla per
quantificare le conoscenze inerenti l’oggetto della trattazione già in possesso
degli studenti. La votazione veniva espressa in trentesimi.
Il secondo questionario è stato somministrato al termine dell’ADE, analogamente costruito e realizzato in modo da verificare il gradimento del corso stesso
e l’incremento conoscitivo dell’argomento e valutare quindi il raggiungimento
degli obiettivi formativi necessari per l’accreditamento.
Le modalità di erogazione sono state ovviamente diverse: nel corso online
infatti i questionari sono stati somministrati e raccolti via mail.
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2.2 Seconda fase: comparazione tra un corso ADE tradizionale e un corso ADE
web “arricchito” con contenuto identico.
La seconda fase del progetto è stata concepita per ottenere indicazioni più
precise sull’utilizzo dello strumento elettronico in un settore didattico così
complesso, quale è quello della Medicina e Chirurgia. A questo scopo sono
stati utilizzati, contrariamente a quanto avvenuto nella prima fase, alcuni degli
strumenti disponibili nella modalità elettronica (forum, chat, costruzione di
wiki), realizzando quindi un corso web arricchito delle potenzialità che questa
offre.
Il gruppo ADE tradizionale (gruppo 2.1) comprendeva 6 studenti di III
anno (24%), 10 del IV anno (40%), 2 del V anno (8%) e 7 del VI anno (28%),
di cui 8 maschi (32%) e 17 femmine (68%) di età compresa tra 21 e 25 anni
(età media 21,11).
Il gruppo ADE web (gruppo 2.2) comprendeva 5 studenti del III anno (20%),
10 del IV anno (40%), 6 del V anno (24%) e 4 del VI anno (16%), di cui 18
maschi (72%) e 7 femmine (28%) di età compresa tra i 20 ed i 25 anni (età
media 22,9).
Il corso web è stato progettato in modo da stimolare maggiormente i discenti
rispetto al corso web della prima fase e dare loro input collaborativi più efficaci
e precisi, mantenendo la modalità classica inalterata. La modalità online infatti
è stata impostata proponendo una serie di attività collaborative che coinvolgessero i discenti attraverso l’analisi e lo studio di un caso clinico nel quale
il gruppo di lavoro si autogestisse, individuando il responsabile del team di
lavoro, le figure professionali coinvolte e sviluppando il lavoro mediante passi
logicamente successivi. Ogni gruppo di lavoro poteva interagire pertanto con
gli altri membri e con il corpo docente attraverso tutti gli strumenti di comunicazione previsti dal portale (mail, forum, chat). L’attività terminava quando il
responsabile aveva raccolto, generato e caricato la documentazione necessaria
a concludere l’esercitazione (relazione conclusiva) entro i tempi previsti.
Anche in questa seconda fase sono stati somministrati all’inizio ed alla fine
del percorso formativo i questionari validati illustrati in precedenza.
Per quanto riguarda il corso tradizionale l’organizzazione degli argomenti
e l’impegno orario complessivo nelle due fasi sono stati identici.
3 Risultati
Per un’analisi critica dei risultati va sottolineato il tipo di insegnamento che
abbiamo scelto per il confronto, l’ADE. Questa particolare formula di offerta
formativa infatti non è concepita come insegnamento curriculare, viene monetizzata in CFU che possono essere ottenuti attraverso la sola presenza senza
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alcuna necessità di una partecipazione attiva.
3.1 Prima fase
Gruppo 1.1
Prima del corso 18 studenti (72%) mostravano di possedere alcune nozioni
generali della tecnica chirurgica video laparoscopica e tutti si aspettavano di
poter arricchire le proprie conoscenze non solo attraverso presentazioni elettroniche, ma anche video di interventi chirurgici particolarmente didattici.
Durante lo svolgimento dell’ADE tutti i partecipanti si sono dimostrati
attenti e partecipativi. Nel questionario valutativo finale hanno raggiunto gli
obiettivi formativi con risultati mediamente molto buoni (votazioni comprese
tra 24 e 30). Si sono inoltre detti soddisfatti di quanto appreso e del confronto
costante con i docenti.
Gruppo 1.2
In questo gruppo 15 studenti (60%) possedevano alcune generiche conoscenze dell’argomento. Del tutto simili al gruppo 1.1 anche le aspettative relative al corso.
Nessuno dei partecipanti si è rivolto attraverso il forum ai docenti, né per
chiarimenti o per eventuali curiosità.
Nel questionario finale tutti sostenevano di gradire la modalità di erogazione del materiale per l’indiscutibile maggiore libertà di fruizione dei contenuti
didattici ma almeno 20 (80%) dichiarava di non saper gestire al meglio tale
libertà.
Il risultato del test valutativo, peraltro, è stato mediamente scadente (votazioni comprese tra 15 e 24). 21 studenti (84%) si sono limitati al download
quotidiano del materiale, solo 4 studenti (16%) hanno comunicato tra loro per
organizzare un incontro di studio condiviso.
Quanto emerso, ampiamente atteso dagli autori, ricalca simili esperienze
riportate in letteratura. In sostanza i corsi online “nudi”, che non sfruttino cioè
le potenzialità del mezzo informatico, risultano disorientanti, poco partecipati,
minimamente interattivi, con l’unico dato positivo di poter accedere al materiale didattico nei tempi più congeniali.
3.2 Seconda fase
L’analisi eseguita sui risultati ottenuti dalla seconda fase di studio è stata
molto più soddisfacente, ed anche i numeri ottenuti sono stati esplicativi di una
maggiore attività dei partecipanti di entrambe le modalità.
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La scelta di assegnare lo studio di gruppo di alcuni casi clinici ha permesso
una maggiore interazione tra gli stessi discenti che hanno trovato in questa attività un punto di forza caratterizzante rispetto alla modalità classica.
Gruppo 2.1
Prima del corso 13 studenti (52%) hanno dichiarato di possedere alcune
nozioni sulla chirurgia laparoscopica, i risultati inerenti le aspettative sono stati
sovrapponibili al gruppi 1.1.
Anche in questa seconda fase la partecipazione agli incontri è stata diffusa.
Gli studenti di questo corso, secondo il questionario valutativo finale, hanno
raggiunto gli obiettivi formativi con risultati mediamente buoni (votazioni
comprese tra 18 e 30). Tutti hanno dichiarato di essere soddisfatti dell’ADE,
sia in termini di arricchimento conoscitivo sia in termini di interazione con i
docenti.
Gruppo 2.2
Tutti gli studenti si sono resi disponibili per il lavoro di gruppo, mettendo
a disposizione dei colleghi conoscenze diversificate a seconda dell’anno di
frequenza e interagendo anche con i docenti per chiarimenti ed approfondimenti.
Il questionario conclusivo ha dimostrato un livello di conoscenze molto
buono (votazioni comprese tra 24 e 30) ed un gradimento ottimo.
Quindi progettando il corso online in modo “arricchito, utilizzando cioè
gli strumenti disponibili e coinvolgendo in questo anche gli studenti, sono
stati ottenuti risultati assai più soddisfacenti rispetto a quelli ottenuti nel corso
“nudo”.
Discussione e Conclusioni
Vista il numero ridotto di studenti coinvolti nel progetto non ci è possibile
effettuare un’analisi quantitativa ma solo qualitativa del lavoro svolto. Si possono tuttavia sottolineare alcuni aspetti che riteniamo interessanti:
• il corso online “nudo” è stato sostanzialmente mal recepito e i risultati
ottenuti, didattici e di gradimento, mediocri. Senza l’utilizzo pieno delle possibilità formative e comunicative di Internet il prodotto che si offre ai discenti
è lontano, insipido, poco coinvolgente. La nostra esperienza è assolutamente
sovrapponibile a quanto già presente in letteratura. Un confronto con la modalità didattica tradizionale è stato sicuramente più onesto nella seconda fase
in cui ai vantaggi della libertà di gestione dei contenuti didattici si aggiungono
anche formule di autoapprendimento e di autoverifica del tutto originali (DCMI,
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2006; EUN, 2007).
• La maggiore libertà di espressione che la comunicazione indiretta, nel
senso di mediata dal portale internet, consente è sicuramente parte consistente
del successo di questa formula: molti discenti non rivolgono quesiti e non
chiedono approfondimenti durante le lezioni ex-cathedra poiché sanno di avere
a disposizione il docente per un tempo limitato.
• Sebbene la facoltà di Medicina presenti aspetti formativi del tutto peculiari, tra cui il rapporto medico-paziente e la necessità di apprendere attività
manuali, si può affermare che numerosi sono gli insegnamenti che possono
avvalersi dello strumento e-learning per il raggiungimento di obiettivi formativi e per la valutazione. Un esempio su tutti la creazione di casi clinici che
contengano elementi di patologia, semeiotica, diagnostica laboratoristica e per
immagini ed infine gli aspetti terapeutici (IEEE, 2002; Piave, 2008).
• Riteniamo che una adeguata formazione dei docenti sia condizione necessaria e sufficiente per utilizzare appieno gli strumenti che il complesso di
tecnologie della teledidattica offre; per i docenti infatti si rende necessario
apprendere un linguaggio tecnico, talvolta completamente nuovo rispetto a
quello tradizionalmente impiegato. Tale condizione, richiedendo di fatto un
lavoro supplementare a quello già previsto dalla didattica di routine, può costituire un ostacolo alla diffusione degli strumenti elettronici in campo didattico
universitario (Biocca & Lelli, 2007).
Nel nostro Ateneo, per esempio, non mancano iniziative atte a proporre
percorsi formativi di approfondimento per i docenti, per esempio Wel (WEL
- Web Enhanced Learning attività formativa nell’ambito del progetto UniRete
che ha per oggetto la progettazione/riprogettazione delle attività online secondo
uno specifico approccio di instructonal design, con la collaborazione dello staff
di AulaWeb per l’Ateneo di Genova e il CNR – Istituto Tecnologie Didattiche),
o ancora iniziative più informative svolte dallo staff di AulaWeb circa l’utilizzo
del sistema informatico: solo un numero limitato di docenti vi ha preso parte e
una quota ancora minore applica quanto appreso nell’organizzazione dei corsi
curricolari (John, 2008; Immersion, 2009).
In conclusione ci pare di poter affermare che anche se molto lavoro resti
da svolgere, l’inserimento e la diffusione del supporto elettronico nel processo
formativo della facoltà di medicina sia ricco di promesse e possa costituire un
utile strumento per avvicinare in modo soddisfacente i docenti ai propri discenti, purché ne venga sfruttato correttamente e in modo esaustivo il potenziale
didattico.
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