suoni di poesia - Circolo Culturale "TerraNostra"

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suoni di poesia - Circolo Culturale "TerraNostra"
Circolo Culturale “TerraNostra”
in collaborazione con
Biblioteca Comunale di Terrazzo
suoni di poesia
partecipazione
Associazione “Poeti Terrazzani”
Aprile 2014
"Le farfalle danzano in una polvere d'ali che ammanta di pudore la nuda poesia..."
Luciana Gatti
PRESENTAZIONE
A tutti voi che leggerete questa nuova raccolta di poesie, realizzata dai Poeti Minerbesi in
gemellaggio con noi Poeti Terazzani e voluta da ―TerraNostra " in collaborazione con la Biblioteca
Comunale di Terrazzo "Beltranini" va il mio grazie; abbiamo volentieri collaborato come negli
anni precedenti.
Siamo riconoscenti in modo particolare alla sig. Prof Ornella Princivalle ed ai Minerbesi che ci
hanno sempre messo a disposizione una sala con simpatia e premura.
Ecco a voi ancora poesie e una giornata dedicata alla loro presentazione con letture commenti e
musica. La poesia , credetemi, come la musica ed altre arti rende sereni, aiuta a vivere senza affanni
anche a sognare o a ricordare cose dimenticate con leggerezza .
Buona lettura e buon ascolto!
Licia Pesente
Presidente dei Poeti Terrazzani
PREFAZIONE
In un romanzo famoso, Milan Cundera tenta di sostenere l‘assioma parmenideo secondo cui è
terribile la ―pesantezza dell‘essere‖ ossia l‘impegno morale e sentimentale, mentre è meravigliosa la
leggerezza, cioè l‘idea della vita come ombra effimera e sfuggente. Alla fine tuttavia, attraverso
l‘intreccio delle vite dei suoi personaggi che danno voce ai suoi pensieri e alle sue riflessioni,
l‘autore afferma l‘insostenibilità della leggerezza dell‘essere.
Il tema dell‘incontro di poesia,‖Ali di farfalla‖ mi ha fatto in qualche modo ricordare quel bel
romanzo; mi ha sollecitato a riflettere sul concetto di leggerezza e pesantezza del nostro essere e
del nostro esistere, sul mistero della nostra vita; ma la poesia stessa poi è stata una risposta
semplice agli interrogativi della coscienza, perché la poesia è vita, è capacità di stupirsi e di
meravigliarsi, è il trasformarsi di immagini ed emozioni in parole.
La sofferenza, la gioia, la passione, la morte sono fonti d‘ispirazione e tutto si trasforma in poesia.
La poesia è libera, senza inibizione, sincera se veramente nasce dal cuore. La poesia è dolce se parla
d‘amore, è triste se ricorda la guerra, … è entusiasmo se esalta il creato, è sofferenza se riporta il
dolore, è preghiera se esalta il Signore.
La poesia a volte è rudezza spesso delicatezza, ma è comunque sempre leggerezza e bellezza come
le ali della farfalla.
La poesia è tutto questo ed è chiusa con tutta la sua umiltà in queste pagine, fiduciosa che sia
compresa nella sua semplicità.
ALI DI FARFALLA
… stringile poco, …
non sciuparle,
son leggiadre e delicate
fragili ali di farfalle…
Parole che ritornano,
lungo un fiume di pensieri,
e tornano, vive, sensazioni sopite,
come fugaci dolcezze fruite.
Come tocco dell‘artista sulla tela,
i ricordi disegnano il passato,
con tutto il bene che è stato,
con tutti gli affetti nel cuore conservati
diventano la favola bella,
il profumo del desiderio lontano,
la farfalla di campo, dai colori vellutati,
che si era appoggiata alla mia mano.
Ma il tempo bruciò,
così
restano fotografie della mente,
a evocare … ,
a rinverdire attese
giocando meschine con il sentimento,
che ora ritorna a parlami per un momento,
come quella farfalla, vestita di bellezza
che un giorno si è alzata,
e nell‘azzurro del cielo,
danzando piano, è sparita,
lasciandomi un sogno di freschezza,
volando, con leggerezza, dalla mia mano.
Ornella Princivalle
SCATA LA MOLA
Scata la mola che te dà la carica,
quela che te gavei perso, quela che
te gavei messo in pension.
Le come on‘improviso cambio
de ‘stajon
se vede tuto difarente; parfin la persona
pare n‘altra: ‗na spina stachè da ‗na corente
Scata la mola, ‗na medizina de‘ la più scienza,
‗na terapia che fa ben al core se ferma el tempo,
sparisse i giorni grisi, ‗ forza te ciapa che fa
ben al core.
Ghè la voja de‘vivare, ghè tuto belo , tuto
va ben.
Quando la mola scata se deventa come
‗na bela farfala.
Franca Bovolon
MOLVENO
No lè alta montagna,
lè on posto rinomà
par fioi mame noni opà, lì ben i stà.
O paeseto in mezo ai pini, alte zime
El gà atorno;
boschi in ogni direzion
sentieri e stradete in ogni canton.
Ai pie‘ de le case ghe fa da sentinela
El lago ―la perla del Trentino‖
I pini se specia in mile colori;
anche le cime piene de giazo
se lassà incantare da sto lagheto
Quel che piase de‘ pi‘ de sto posto
L‘è quando vien sera, el sole se sconde;
pare, dal monte, de drio tirà.
Pian pian se fa scuro, l‘è note inoltrà,
ma de drio de chel monte la luna vien fora;
se inpiza i ciareti de tute le case;
l‘è come on presepe dal Creatore inventà
On silenzio de pace tuto atorno se respira;
anca le stelle fa da cornisa;
el lago continua la so eterna canzon.
Mi penso che on dì de tanto tenpo fa,
là de sora, in alto dal cielo passando, i angeli
sa fermà a vardare sto paeseto belo e
on poco de oro cascare gà lassà!
Franca Bovolon
CHIMERA
Occhi socchiusi
al primo sole
nel dì primaverile,
un soffio tra i capelli,
nuovo m‘ha sfiorato,
un alito leggero
di tepore, sulla guancia
una fuggevole carezza
di farfalla innamorata
dai fiori del vestito,
il tempo di vederla
allontanarsi lesta,
giovane vanessa,
nel miscuglio d‘oro
e un‘iride di colori,
effimera chimera
d‘un sogno giovanile.
Speranza Ghini
VOLO NEL MISTERO
Ci sono tra nubi rosate
tiepide, dei miei cieli,
pensieri, girovaghe farfalle,
si perdono, nel volo senza tregua,
su fiorite aiuole profumate
spingendo ali e antenne
all‘orizzonte d‘ombre vago,
miraggio tremolante,
all‘uomo insistente richiamo
ma celato, al troppo osare.
Ormai basta una briciola di luce
che mi riscaldi le fuggenti ore,
battute dal testardo pendolo,
ballerino senza pudore,
che sfiorino le ali deboli,
diafane, dipinte di splendore,
il vibrar invitante oltre la notte,
infinito, perenne nel suo velo,
in un riflesso imbevuto
di polvere lieve che m‘irrori,
nuovo battesimo veritiero,
per valicare, la barriera del mistero.
Speranza Ghini
INCONTRO
Dopo ‘n silenzio longo meza vita
i to oci sa incrosà coi mii
‘na volta oncora e i ricordi
dal saor de nostalgia
‘nda sgrafà 'I cuore - magica osmosi
fra saor de lagreme e giojir de aneme. —
No te vergognare par l'età
se 'na s-cianta de poesia
te fa parlare co la luna
o carezzare stele col pensiero:
xe ‘I desiderio che ‘nde fa sognare
e la fantasia szola fin a risegare 'I celo.
Anca 'l tramonto regala culuri a iosa
co tute le emozion d'on tenpo
e xe … arcobaleno!!!
Stasera coi ultimi ricioli de sole
la passion sbocia in ti cuori,
sprizza dai pori
"nde fa dare on calcio a la tristezza.
Coerti dala note e dal silenzio
gustaremo 'I nostro incontro,
libari de szolare in te l'imensità
di nostri sintiminti certi
del dopo za scrito tel cuore.
Franco Carlo Lorenzetto
NELL‘ONDA DELLA SOLITUDINE
Allorquando il girasole china la corolla
il sole ormai rivela al mondo
la voglia di tramonto e il tempo
pigramente celebra l‘evento
sull‘oro del mare di frumento,
intanto che la luna si risveglia
l‘azzurro si mescola all‘argento.
Dal cenobio dei grilli giunge
uni corde il canto e l‘anima
s‘affaccia al davanzale del tramonto
sospesa nella luce incerta della sera.
È pena nella pena e turba
il lugubre notturno della civetta,
mentre quiete s‘adagiano le ombre
sul morbido cuscino d‘ogni cosa.
È l‘ora della corsa folle del pensiero
nell‘intima ragione dei ricordi:
cavalcando il blu della notte
vanno motivati d‘emozione
aggrapparsi ai misteri della vita.
Tornano a nutrire l‘erba del silenzio
passaggi grevi e vuoti abituali
nell‘onda devastante della solitudine .
Franco Carlo Lorenzetto
COLORE
E' un giorno di sole
azzurro il cielo.
Dolce la città.
Corro tra la gente:
uomini e donne
ognuno con la sua storia.
Intingo i miei occhi nell'azzurro che
esplode nel cielo.
Dipingo le strade
i volti della gente.
Il colore penetra le cose, gli uomini, le donne.
La vita diventa lieve
come un battito d‗uccello.
Gabriele Panziera
GABBIA DI SPECCHI
Mi ero perso in una gabbia di specchi,
schiavo di mille immagini.
Immagini senza luce mi ingannavano.
Mi impedivano di trovare l‘uscita.
Ho abbattuto questi specchi.
Con forza li ho spaccati.
Mi sono ferito le mani,
il viso, gli occhi.
Perfino il cervello sanguinava.
Da questa marea di specchi rotti
ora nuoto verso l'alto
dove c'è il sole.
Il vento, l‘aria entrano in me
S‘impadronisce il vento,
mi fa volare più in alto.
Abbandono ciò che
era stato doloroso.
Gabriele Panziera
FARFALLA
La farfalla notturna
schiude le ali luccicanti
cromate di blu e verde scuro
in un breve fremito dell‘aria
Sinuosamente,
compie ampi giri circolari
alla luce dei neon
È il rito,
è malizia adolescente
Solo per un attimo
si posa sulle ombre,
sulle bianche statue
meccaniche e impacciate,
che non hanno occhi che per lei.
Massimo Panziera
MEMORIA
Ricordo il sole
un marciapiede di periferia
gli occhi ridenti
e il tenue sapore della tua bocca
frammenti di voci alla radio del pomeriggio
e rombi d‘auto rifratti dalla strada
poi, la forma del tuo corpo che si avvicinava al balcone
dipinta da strisce di luce
e le parole sussurrate
le carezze
i sospiri mai detti.
Massimo Panziera
RUBERÒ
Ruberò d'una farfalla le ali
per avere quel nettare speciale
che solo il fiore dell'amore sa emanare.
Ruberò l'arcobaleno per farti sereno
e su uno spicchio di luna poserò
la Tua anima sconsolata
e senza fiducia alcuna.
Ruberò il Tuo cuore per condurlo
su alte vette immacolate
dove i suoi battiti scandiranno
in pace coi miei
e i nostri occhi non chiuderemo mai
lassù negli eterni ghiacciai.
Mites Parladore
VERRA'
Verrà il tempo
dei papaveri e fiordalisi
e le gaie farfalle
su fiori multicolori
danzeranno.
I quieti ruscelli
si tingeranno d‘azzurro,
verranno notti limpide
trapuntate di stelle
e di fieno profumeranno.
La vecchia luna
ci farà da lampione,
l'usignolo ci terrà compagnia
e come allodole innamorate
vivremo la nostra estate di follia.
Mites Parladore
FARFALLINE
-Farfalline bianche – blù
che intorno a me volate
quale nuova mi portate?-
-Le vacanze e gli amici
a te più cari ti portiamo.
Dolce nettare sui tuoi fiori
noi cerchiamo.-
-Farfalletta bianca e blù
che posata sei in mia mano
che vuoi dirmi così quieta ?-
-Sono qui per farti lieta .
Resto qui per ringraziarti
del tuo prato assai fiorito –
-Dolce nettare mi hai donato,
e rimango un poco qui
a far parte del creato
che il buon Dio ci ha donato
Licia Pesente
OCCHI
Occhi che mi guardate
Occhi che mi osservate
Occhi che mi scrutate
Occhi sereni ,gioiosi
emozionati, ammirati,
ricchi d‘amore e speranze.
Ecco all‘improvviso .... .
occhi rigorosi,addolorati
gonfi di rancore misterioso.
Occhi d‘0gnuno di noi
Come siete specchio dell‘anima!
D‘un mondo interiore sempre nuovo
diverso ...un mondo misterioso, infinito
Un mare in cui tutti si possono tuffare
Sperare ,gioire vivere ....... o morire .... !
Licia Pesente
CALDA ESTATE
Estendi le tue bollenti dita sulla solatia campagna,
indori il grano ormai maturo, pronto alla mietitura
dono alla fatica degli uomini.
Spargi colori bronzei amaranto sulle piume svolazzanti
del granturco verdeggi le viti, dai forme armoniose a
grappoli nuovi colmi di succhi.
Al mattino, di buonora gli sguardi si perdono
nella distesa maestosa della colorata campagna.
L‘anima in ansia per il caldo afoso della notte
Si acquieta nell‘ammirazione festosa della terra
coltivata .
Arrivano i profumi della magnolia in fiore;
Avvolgono ,distendono ,inebriano …
E‘ arrivata l‘estate, sognata desiderata nel
lungo freddo inverno l
Licia Pesente
SU ALI DI FARFALLA
Viaggia il mio pensiero
su ali di farfalla,
verso una luce piena d"ombre
sempre più fièvole e lontana
dove finisce il celo e la terra,
mostra osceni scheletri
di cattiverie immonde.
Poi si avvinghia al vento
per tornare alla libertà,
verso uno spicchio d‘azzurro
che ancora resiste,
nell‘illusione . . .
di riscaldarsi ancora al timido sole
di un‘ultima breve primavera.
Silvana Picchi
LA FARFALA
Na verso sera de le tente
con mi solo me ponso
I me pensieri varda indrio ... daventi . . .,
el desso senza ciucio,
el tenpo che passe del bon,
boconi da mandar zo mari o dolzi come i è
Raise che a la tera me liga,
speremo par calcossa
Riva na farfala ... bela presenza
… vestìa a festa
Se ponsa sol taolin davanti,
la me varda tesendo
Non me movo, trategno anca el fià
La visita m‘inpina el cor de seren
E la va balàndome na corona
de colori zolando intorno a la testa
La se ferma … oncora la se strussia ...
Mah! Èlo forse... on vecio rito de seduzion?
Senza paura de mi?
Chissà cossa la vol dirme
Non la capisso... me despiase
Come l‘è vegnù sparisse
Forse rapia dai ragi del sole
Forse ga catà le so raise vere
Forse sola come mi l'amor sospira
Forse col so Dio …
Che forse l‘è anca el mio …
Forse on doman, in Paradiso la conossarò,
la me spiegarà parché la voléa conòssarme
E mi non go dito
-Te voi ben par senpre !
Forse tasendo go butà via
oncora fregole del me tenpo
E non posso pi farghe gnente,
anca parché. .. non semo presentà
Sergio Polo
L‘ULTIMO FARFALO
On zovane farfàlo da tante voie carburà,
s-gionfo a festa vestio, indorà e petenà,
da na vita fassinosa se vedéa incornisà
Svolazando naséa tra dolze contrà bianco-rosà
piturà de fiori profumà, ma senza femene voiose
Ciamando forte, gnanca 'n ala rispondea
"Ehilà belezze, indove sio sconte?
Par vualtre ghe rivà el mèio farfàlo mai capità
Sio forse migrà a fiori da mi distanti?
Ma ve paro propio bruto‗? Vardè che colori!
I oci, anca del sole ciapa"
Nel grande silenzio el farfàlo vecio deventava,
ma de tronbar farfale la voia mai passava
"Del Viagra per favore! Deme del Viagra!
Le me ale par del Viagra! A voi del Viagraaa!"
Se passara manca, s-ciopo non se dòpara
Ma el farfàlo mendicava disperà, qua e là
da l'inutile zercare senpre piassè inbriagà
On rumor inproviso da distante vizzin ghe rivà,
on mas-cio parea dal mazzin scanà
Conpagnà da vento vilan e spuzòn forte assè,
L‘atomiizatore ramenava el mondo scorezando,
sbrindolando del luame case, giardini, gente,
la tera benedia, on luamaro ga parecià
Eeeeeeh! Ma che schifo!
El contadin, che le piante col velen tratava,
el poro farfàlo in t'on pomaro ga inciodà,
‘n antra dinastia de farfale in mona mandà
Al camposanto finirà la ventura disgrazià
de na canpagna disinfetà e steriiizà
Come na dona senza ciucio massa vernisà,
solo d'anime morte sarà certegià
Piccola lapide
Giammai più danza Primavera,
ella fu da orrida puzza orbara,
vagò per Ii canpi dal sen fuggita,
che farfalle e violette son morte
Giovinetta ancor
qui giace da troppe speranze accisa
Sergio Polo
―TENERA ETÀ ‖
Quanta gioia e felicità,
negli occhi di una tenera età
gioia di vivere … di cantare …
di ballare …
di volare come una farfalla,
libera nell‘aria,
volteggiare sopra un verde prato,
per poi posarsi
sopra una viola,
per riprendere fiato.
Quanta gioia e felicità
in questa farfalla …
Quanta serenità
nella sua libertà.
Dolce, … leggera e silenziosa,
riprende il suo volo, ma nessuno sa
quando finirà
la sua tenera età.
Maurizio Rossoni
ALI DI FARFALLA
(Autrice anonima)
Di nero mi vesto
- e mi nascondo per sembrare più magra
- per non sembrare per non apparire
confondermi tra la gente
per annullarmi così
silenzionsamente
...una piuma non fa rumore
nemmeno quando cade...
Non mangiare - sussurra la mente non alimentare quella vita
che ti è natura ostile
e quando è troppo il dolore nel cuore
il vuoto nello stomaco
fa ancor meno rumore.
Di nero mi vesto
e mi nascondo
vorrei tanto dormire
al mondo sparire
come farfalla volare
per smettere di soffrire
andar via per non tornare
e non per un solo secondo.
Mi aggrappo al senso della vita
quando son sicura
d'aver toccato il fondo
all'istinto primordiale
di sopravvivenza
e alle ali leggere
di quella farfalla
affido i miei neri dispiaceri
perché volino lontano...
perché non li voglio più sentire.
AMORE A PIENE MANI
Spendi l‘amore
a piene mani!
L‘amore è l‘unico bene
che si moltiplica per divisione,
è l‘unico dono che aumenta
quando più ne sottrai,
è l‘unica impresa
nella quale più si spende
più si guadagna.
Regalalo, buttalo via,
spargilo ai quattro venti,
vuotati le tasche,
scuoti il cesto,
capovolgi il bicchiere
e domani
ne avrai più di prima.
Bruno Bigini
Grandi autori:
PRATO D‘APRILE
Ada Negri
C‘era un prato: con folte erbe, frammiste
a bianchi fiori, e gialli, e violetti;
e fra esse un brusio di mille piccole
vite felici; e se sull‘erbe e i fiori
spirava il vento, con piegar di steli
tutto il prato nel sol trascolorava.
E volavan farfalle, uguali a petali
sciolti dai gambi; e si perdean rapiti
i miei pensieri in quell‘aerea danza
ove l‘ala era il fiore e il fiore l‘ala.
SETTEMBRE
Attilio Bertolucci
Chiaro cielo di settembre
Illuminato e paziente
Sugli alberi frondosi
Sulle tegole rosse
Fresca erba
Su cui volano farfalle
Come pensieri d‘amore
Nei tuoi occhi
Giorno che scorri
Senza nostalgie
Canoro giorno di settembre
Che ti specchi nel mio calmo cuore.
FARFALLA AZZURRA
Hermann Hesse
Piccola, azzurra aleggia
una farfalla, il vento la agita,
un brivido di madreperla
scintilla, tremola, trapassa.
Così nello sfavillio d‘un momento,
così nel fugace alitare,
vidi la felicità farmi un cenno
scintillare, tremolare, trapassare.
Primavera e farfalle
Fiocchi di cielo
alitano intorno
alla chioma fiorita
degli albicocchi:
messaggeri del sole
intessuti di seta.
SAFFO
anima mia che metti le ali
e sei un bruco possente
ti fa meno male l'oblio
che questo cerchio di velo
e se diventi farfalla
nessuno pensa piu'
a cio' che e' stato
quando strisciavi per terra
e non volevi le ali.
Alda Merini
TU ...ANIMA MIA
La carezza serica dei tuoi occhi sfiora la mia pelle
e si posa altrove.
Come una farfalla di fiore in fiore ti cibi del nettare della Vita.
Distrattamente Vorrei prenderti afferrare le Tue ali,
ma Temo nel delirio di passione di polverizzarle tra le Mie dita.
SAFFO
LA FARFALLA NEL VINO
Una farfalla è volata nel mio bicchiere di vino,
ebbra si abbandona alla sua dolce rovina,
remiga senza forze, ora sta per morire;
ecco, il mio dito la solleva via.
Così il mio cuore, accecato dai tuoi occhi,
felice affonda nel denso calice, amore,
pronto a morire, ebbro del tuo incanto
se un cenno di tua mano non compia il mio destino.
Hesse
Le farfalle ballano
velocemente
un ballo
rosso
nero
arancione
verde
azzurro
bianco
granata
giallo
violetto
nell'aria
nei fiori
nel nulla
sempre volanti
consecutive
e remote.
PABLO NERUDA
Due farfalle
Due Farfalle uscirono a mezzogiorno
per un valzer su una fattoria.
Poi s'incamminarono dritte attraverso il firmamento.
E riposarono su un raggio.
E poi, insieme s'involarono
su un mare scintillante.
Però tuttora, in un qualsiasi porto
mai che il loro arrivo, sia stato menzionato.
Se parlarono a un lontano uccello,
se incontrate nel Mare Etereo
da fregata, o da mercante,
nessuna notizia giunse a me.
(Emily Dickinson)
La Farfalla
Nascere a primavera, morire con le rose,
sulle ali di uno zefiro nuotare nella luce,
cullarsi in grembo ai fiori appena schiusi,
in una brezza pura di profumi e d'azzurro,
scuotere, ancora giovane, la polvere alle ali,
volare come un soffio verso la volta infinita:
ecco della farfalla il destino incantato!
Somiglia al desiderio che non si posa mai,
che mai si sazia, ogni cosa sfiorando
per poi tornare al cielo,in cerca di piacere.
Alphonse De Lamartine
grazie a:
BIBLIOTECA COMUNALE DI TERRAZZO