La gestione del rischio a tutti i livelli

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La gestione del rischio a tutti i livelli
L’IMPRENDITORE UNICO GESTORE DEI RISCHI
AZIENDALI?
La gestione del rischio a tutti i livelli
dell’organizzazione
Legnano, 13 ottobre 2015
Incontro GIF – Gruppo Imprenditoria Femminile
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
IL PROGRAMMA
Obiettivi e contenuti
Relatore
Testimonianza
Programma
Presentare metodologie e soluzioni per la gestione del rischio
Silvia Cerlesi Amministratore Unico di KEISDATA s.r.l.
Pietro Guzzi Responsabile Sistemi di Gestione Qualità e Ambiente
della Vito Rimoldi spa
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La metodologia di “Risk Base Thinking” ovvero la definizione di
rischio come effetto dell'incertezza sul raggiungimento degli
obiettivi aziendali.
I principi guida
La fase di individuazione
La fase di analisi
La fase di valutazione
La fase di trattamento
La soluzione KRC (Knowledge Risk Compliance) di KEISDATA s.r.l.
La testimonianza della Vito Rimoldi S.p.A.
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RISK MANAGEMENT
ISO 31000:2009 E ISO/TR 31004:2013
Principi e linee guida per la gestione di qualsiasi forma di rischio, che
possano avere conseguenze positive o negative, in modo sistematico
trasparente credibile e all’interno di qualunque campo di applicazione e
contesto
Applicata a qualsiasi settore
Applicata all’intera vita dell’azienda
E’ un framework di lavoro che non è destinato ad essere scopo di
certificazione
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
IL «RISK BASED THINKING»
L’APPROCCIO SISTEMICO AL RISK MANAGEMENT: ISO 31000:2009
La Linea Guida ISO 31000 propone un modello di gestione del rischio e di
integrazione dello stesso nel sistema di gestione aziendale, che è applicabile a
tutte le tipologie di rischio (strategici, operativi, valutari, di mercato, di
compliance, etc.).
Le nuove ISO 27001:2014, ISO 9001:2015, ISO 14001:2015, ISO 45001: 2016,
pubblicate o di prossima pubblicazione, rendono esplicito e incorporato il
concetto di rischio in un approccio di sistema dove è necessario fare una
analisi minacce-opportunità.
L’approccio per processi, la loro gestione ed interazione, devono avere come
obiettivo il raggiungimento dei risultati attesi in accordo con la politica della
qualità e la direzione strategica dell’organizzazione.
La gestione complessiva dei processi e del sistema di gestione può essere
raggiunta tramite la metodologia del Plan-Do-Check-Act (PDCA) con un focus
sul “Risk-based thinking” mirato a prevenire effetti indesiderati.
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
APPROCCIO MENTALE AL RISK MANAGEMENT
Processo a fasi: il passaggio ad una fase successiva richiede di chiudere la
fase precedente.
Processo ciclico: un evento positivo o negativo non deve essere l’unico
innesco del processo, ma sono le azioni di miglioramento o adeguamento a
valle della fase di VRM che attivano un nuovo ciclo di RM.
Processo ripetitivo: devono essere definiti gli istanti temporali sulla base
della probabilità di accadimento e gravità dell’impatto.
Processo condiviso: il rischio è composto da elementi la cui conoscenza ed
interpretazione è diffusa a tutti i livelli dell’Organizzazione. Richiede una
attivazione selettiva e puntuale delle conoscenze possedute dalle persone.
Processo culturale: è necessario affrontare e tenere in considerazione il
rapporto psicologico che si è creato tra il rischio e la persona che lo ha in
carico al fine di eseguire correttamente il processo di analisi e valutazione
del rischio.
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
“QUANDO LE COSE DIVENTANO DIFFICILI, È IL LAVORO GIUSTO PER UNA DONNA”
MOLTE HANNO FRONTEGGIATO CON CORAGGIO LE AVVERSITÀ, ALCUNE HANNO PAGATO CON LA
VITA, CON L’ESPATRIO, CON L’EMARGINAZIONE PER LE LORO IDEE E CONVINZIONI;
E OGNUNA DI LORO HA LASCIATO UN SEGNO INDELEBILE SUL MONDO
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
LA DONNA E LA PROPENSIONE
ALLA GESTIONE DEL RISCHIO
Esprime il proprio istinto all’analisi e valutazione dei rischi attraverso le
diverse modalità che mette in pratica naturalmente
Esprime la propria capacità per la definizione di responsabilità su cui attua
diverse e articolate modalità di controllo
Esprime l’interesse all’aggregazione di persone con caratteristiche
complementari e le guida con attenzione
Esprime la propria capacità di pianificare e conseguire il raggiungimento dei
risultati
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Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
LE DIFFERENZE TRA UOMINI E
DONNE (TRATTO DA YAHOO)
27 MAGGIO 2013
Secondo una ricerca di Vanguard,
le donne statisticamente spendono più
soldi degli uomini senza grandi
motivazioni, ma nel mondo
degli investimenti sono più serie,
equilibrate e misurate. Gli uomini, invece,
ricercano in genere rendimenti più alti,
sono più avventurosi, intrepidi e curiosi e
tendono a sovrastimare le proprie
capacità.
I risultati sono confermati anche da Boston
Consulting Group, una multinazionale che
fornisce consulenza strategica di business:
le donne sono più prudenti, lungimiranti,
accurate nella comprensione del
loro profilo di rischio e precise nel fissare i
loro obiettivi finanziari.
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
IL «RISK BASED THINKING»
RISK Process
DEFINIZIONE DEL CONTESTO ESTERNO
DEFINIZIONE DEL CONTESTO INTERNO
METODOLOGIE DI VALUTAZIONE
DEL RISCHIO E CRITERI
IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO
MONITORAGGIO E ANALISI DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
COMUNICAZIONE DECISIONI E MIGLIORAMENTO
CONTINUO
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
CONTESTO INTERNO
Definisce le caratteristiche specifiche
dell’organizzazione:
 i prodotti e i servizi,
 la cultura e il patrimonio aziendale in
termini di risorse umane, conoscenza,
 processi, sistemi, tecnologie, relazioni
con gli stakeholders interni.
Devono essere considerati in modo più
dettagliato e soprattutto il loro rapporto
con lo scopo del processo di gestione del
particolare rischio.
Il contesto del processo di gestione del
rischio varia a seconda delle esigenze di
un'organizzazione.
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Definizione delle Responsabilità
Definizione dei vincoli e delle criticità (rischi)
Definizione dell'ambito, così come la profondità e l'ampiezza
delle attività di gestione dei rischi da effettuare
IMPATTO
Contribuisce a migliorare la Chiarezza organizzativa.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nella definizione delle relazioni tra un nuovo progetto, nuovo
processo e altri progetti, processi esistenti
Nella definizione di un obiettivo strategico il contesto aiuta a
comprendere la situazione in sede di definizione dell’obiettivo e
l’impatto a livello tecnico, organizzativo e economico
Nella definizione dell’impatto normativo il contesto aiuta a
stabilire quali vincoli debbono essere presi in carico in quanto
oggetto di prescrizioni di legge o in quanto requisiti a cui
l’Organizzazione decide volontariamente di aderire.
RISK Process
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
CONTESTO ESTERNO
Definizione del contesto culturale, sociale,
politico, economico
 il sociale e culturale, politico, giuridico,
normativo, finanziario, tecnologico,
economico, naturale ambiente
competitivo, sia internazionale,
nazionale, regionale o locale;
 gli indicatori e le tendenze che hanno
impatto sugli obiettivi
dell'organizzazione;
 rapporti con stakeholder esterni e le
percezioni e valori degli stessi.
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Definizione dei contributi positivi o negativi degli Stakeholders
Gli andamenti macroeconomici, sociali e politici
IMPATTO
Consente la verifica dell’allineamento tra ciò che l’organizzazione è
in grado di fare e ciò che il mercato esprime in termini di bisogni
espliciti e impliciti, attuali ed emergenti.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nella definizione delle attività di lancio di un nuovo
prodotto/servizio o nell’ingresso di un nuovo paese.
Nella definizione delle «condizioni ambientali» in grado di
incidere sull’Organizzazione o che possono essere influenzate
dalla medesima (clima, qualità dell’aria, delle acque,
contaminazioni esistenti, disponibilità di risorse naturali, etc.)
Nella definizione del processo di qualifica di un fornitore e sub
fornitori.
RISK Process
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE
E CRITERI
definire le metodologie di valutazione
del rischio;
 definire il modo in cui le prestazioni e
l'efficacia viene valutata nella gestione
del rischio;
 individuare e specificare le decisioni
che devono essere fatte;
 identificare, lo scopo o l’insieme degli
studi necessari, la loro dimensione e
obiettivi, e le risorse necessarie per tali
studi.
Criteri di rischio dovrebbero essere
coerenti con la politica di gestione del
rischio dell'organizzazione, essere definite
all'inizio di qualsiasi processo di gestione
del rischio e essere continuamente rivisti.
I fattori da prendere in considerazione:
 la natura e il tipo di cause e delle
conseguenze che possono verificarsi e
come saranno misurati;
 le opinioni delle parti interessate;
 devono essere presi in considerazione
le combinazioni di molteplici rischi

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Mettere in evidenza lo stato dell’arte tecnico-scientifico
Applicare la metodologia idonea all’area di rischio individuata
il livello al quale rischio diventa accettabile o tollerabile

IMPATTO
Consente l’applicazione della metodologia di valutazione a istanti
temporali predefiniti producendo serie statistiche di dati (trend e
alert). L'organizzazione deve definire i criteri da utilizzare per
valutare la significatività di rischio. I criteri dovrebbero riflettere i
valori, gli obiettivi e le risorse dell'organizzazione.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nella definizione della Valutazione dei rischi di salute e sicurezza
(D.Lgs.81), degli aspetti ambientali
Nella valutazione delle attività sensibili a rischio di reato
(probabilità X danno e costo della sanzione)
Nella valutazione dei rischi operazionali (realizzazione del
prodotto/servizio, tutela del consumatore, etc.)
RISK Process
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO
L'organizzazione deve identificare le fonti
di rischio, aree di impatto, eventi (inclusi i
cambiamenti) e le loro cause e le loro
possibili conseguenze.
Identificazione dovrebbe includere rischi la
cui origine è sotto il controllo
dell'organizzazione oppure no, anche
se la sorgente rischio o la causa non
possono essere evidenti.
Identificazione dei rischi dovrebbe
includere l'esame degli effetti a catena di
particolari conseguenze, anche a cascata ed
effetti cumulativi.
Oltre a individuare quello che potrebbe
accadere, è necessario considerare le
possibili cause e scenari che mostrano le
conseguenze.
L'organizzazione dovrebbe applicare
strumenti di identificazione dei rischi e le
tecniche adatti ai suoi obiettivi e capacità.
Le persone con conoscenze adeguate
dovrebbero essere coinvolte nella
identificazione dei rischi.
L’elenco completo dei rischi sulla base di quegli eventi che
potrebbero creare, migliorare, prevenire, degradare, accelerare o
ritardare il raggiungimento degli obiettivi.
IMPATTO
Consente la verifica dell’allineamento tra ciò che l’organizzazione è
in grado di fare e ciò che il mercato esprime in termini di bisogni
espliciti e impliciti, attuali ed emergenti.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nella definizione delle attività di lancio di un nuovo prodotto servizio
o nell’ingresso di un nuovo paese
Nella definizione delle «condizioni ambientali» in grado di incidere
sull’Organizzazione o che possono essere influenzate dalla medesima
(clima, qualità dell’aria, delle acque, contaminazioni esistenti,
disponibilità di risorse naturali, etc.)
Nella definizione del processo di qualifica di un fornitore e sub
fornitori
Nell’individuare i fattori sul luogo di lavoro che sono potenzialmente
in grado di arrecare danno e identificare i lavoratori che possono
essere esposti ai rischi.
RISK Process
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RILEVANZA
FASE
MONITORAGGIO E ANALISI
DEL RISCHIO
L'analisi del rischio:
 comporta lo sviluppo di una
comprensione del rischio.
 fornisce l’input alla valutazione del
rischio e alle decisioni riguardanti i
rischi devono essere trattati, e sul
trattamento del rischio più
appropriate.
 comporta la considerazione delle
cause e fonti di rischio, determinando
le conseguenze e la loro probabilità, e
altri attributi del rischio. Questi
dovrebbero essere coerenti con i
criteri di rischio.
 può essere effettuata con vari gradi di
dettaglio; può essere qualitativa,
quantitativa, misurata, modellizzata o
una combinazione di questi.
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Definizione dei modelli dati di misurazione del rischio
Definizione delle modalità di acquisizione dati
IMPATTO
Definisce il livello di rischio condiviso e validato e consente l’analisi
delle cause alla radice (root cause analysis).
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nelle analisi di difettosità di prodotto/servizio
Nelle analisi a supporto della partecipazione a gare (Risk Matrix)
RISK Process
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
La valutazione del rischio comporta il
confronto del livello di rischio rilevato
durante il processo di analisi con i criteri
di rischio stabiliti . In base a questo
confronto, viene considerata la necessità
di trattamento.
Le decisioni dovrebbero tener conto del
più ampio contesto del rischio e includere
la considerazione della tolleranza del
rischio.
RISCHIO : Effetto dell’incertezza rispetto
ad un risultato atteso
Il concetto di «rischio» nel contesto della
ISO 9001 è in relazione alla incertezza nel
raggiungimento degli obiettivi definiti
dall’organizzazione
In alcune circostanze, la valutazione del
rischio può portare a una decisione di
effettuare ulteriori analisi.
La valutazione del rischio può anche
portare ad una decisione di non trattare il
rischio in un modo diverso mantenendo i
controlli esistenti.
Questa decisione sarà influenzata dalla
cultura al rischio dell'organizzazione e dei
criteri di rischio che sono stati stabiliti.

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La presa di decisone basata su dati oggettivi e in conformità con
i requisiti legali, normativi e altri.
Focus su quei rischi che hanno bisogno di trattamento e la loro
priorità per l'attuazione del trattamento.
IMPATTO
Miglioramento della redditività aziendale e dello sviluppo del
business.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nella valutazione dei ritorni di un investimento
Nella valutazione della redditività di un
cliente/prodotto/servizio/mercato
RISK Process
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RILEVANZA
FASE
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
Trattamento del rischio comporta un
processo ciclico di:
 valutare un trattamento del
rischio;
 decidere se i livelli di rischio
residuo sono tollerabili;
 se non tollerabile, generare un
nuovo trattamento del rischio;
 valutare l'efficacia di tale
trattamento.
Si possono introdurre rischi in seguito
all’inefficacia delle misure di
trattamento.
Trattamento del rischio può anche
presentare rischi secondari che
devono essere valutati, trattati,
monitorati e esaminati.
La selezione delle opzioni di trattamento di rischio più appropriato
che comporta bilanciare i costi e gli sforzi di attuazione verso i
benefici derivati, per quanto riguarda i requisiti di legge,
regolamentari, ed altri, come la responsabilità sociale e la
protezione dell'ambiente naturale.
IMPATTO
Minimizzare le perdite e massimizzare i vantaggi.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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per evitare il rischio non iniziare o continuare con l'attività che dà
origine al rischio;
prendere o aumentare il rischio al fine di perseguire un’opportunità;
rimuovere la fonte di rischio;
modificare la probabilità;
modificare le conseguenze;
condividere il rischio con un altra parte (compresi i contratti e
finanziamento dei rischi);
mantenere il rischio con decisione informata
RISK Process
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RILEVANZA
FASE
COMUNICAZIONE DECISIONI
MIGLIORAMENTO CONTINUO
Lo scopo di piani di trattamento dei rischi è
quello di documentare come saranno attuate
le opzioni di trattamento scelte.
Le informazioni fornite nei piani di
trattamento dovrebbe includere:
 le ragioni per la selezione di opzioni di
trattamento, tra cui i benefici attesi;
 i responsabili dell'approvazione del
piano e i responsabili dell'attuazione del
programma;
 le azioni proposte;
 il fabbisogno di risorse tra cui
contingenze;
 le misure di performance e dei vincoli;
 la rendicontazione e monitoraggio
requisiti;
 i tempi e il calendario.
Piani di trattamento dovrebbero essere
integrati con i processi di gestione
dell'organizzazione e discussi con le parti
interessate.
Decisori e altri soggetti interessati devono
essere consapevoli della natura e della
portata del rischio residuo dopo trattamento
del rischio.
Comunicare le decisioni contenute nel Piano di trattamento del
rischio e nel piano delle azioni di miglioramento definendo le
priorità.
IMPATTO
Miglioramento dell’immagine e del rapporto con lavoratori,
fornitori, clienti e stakeholders.
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
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Nei processi di comunicazione interni
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Nei processi di comunicazione esterni
RISK Process
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INTEGRAZIONE TRA RM E KM
KNOWLEDGE MANAGEMENT Principles
RISK Process
CHECK-LIST
ESTABLISH THE EXTERNAL CONTEXT
KNOWLEDGE ENGINEERING
ESTABLISH THE INTERNAL CONTEXT
STANDARD, GUIDELINES AND MODELS
RISK ASSESSMENT METHODOLOGY
KNOW-HOW
RESPONSABILITY AND HUMAN RESOURCES
CAPABILITIES
INCIDENT REPORTING
IDENTIFICATION
LEVEL OF RISK RELATIONSHIP
RISK MONITORING AND RISK ANALYSIS
STANDARD, LAW, POLICIES, OTHER REQUIREMENTS
RISK EVALUATION
EXPERIENCED KNOW-HOW BENCHMARKING
RISK TREATMENT PROPOSAL ACTIVITIES
SYSTEMATIC, STRUCTURED AND TIMELY DATA
REPORTING
PRIORITIZATION
DECISION COMUNICATION CONTINUAL
IMPROVEMENT
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
PIATTAFORMA INFORMATICA INTEGRATA
Knowledge Risk Compliance
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
I CLIENTI
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
IL PROGETTO IN VITO RIMOLDI
Un percorso di sostenibilità e di partecipazione
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Area Sistema di Gestione Qualità
Area Salute e Sicurezza
Area Sistema di Gestione Ambiente
Area Risorse Umane
Prescrizioni Legali
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
PROCESSO DI AUDIT
Dalla programmazione annuale all’esecuzione del processo
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redazione documentazione automatica,
registrazione evidenze,
integrazione con NC,
consuntivo
Per ciascun Audit le evidenze della gestione delle Osservazioni/NC rilevate
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Integrazione con il flusso delle NC di sistema
Prospetto di sintesi
Supporto in fase di riesame e/o di Visite Ispettive
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
ASPETTI AMBIENTALI
Risk Management applicato all’Analisi Ambientale
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Processo Risk Management e flusso Aspetti Ambientali
BAT Best Available Techniques
integrazione con NC (analisi dell’esperienza) e obiettivi
misurazione e monitoraggio, esempio rifiuti
generazione report Analisi Ambientale
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
MISURAZIONE MONITORAGGIO PROCESSI
Dalla Business Intelligence agli obiettivi di miglioramento
• interazione con Tool di Business Intelligence,
• Storicizzazione e trend indicatori di processo
• Analisi a consuntivo e generazione degli obiettivi di miglioramento
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Supporto in fase di riesame e/o di Visite Ispettive
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RISCHIO MANUTENZIONE – APPROCCIO STRUTTURATO
I processi coinvolti
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
MANUTENZIONE
DISPOSITIVI DI EMERGENZA
Da singole attività a gestione per processo a sistema di gestione di processi
integrati
• diminuzione del rischio di:
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discrezionalità in fase di taratura (modello dati con elaborazione)
Ritardo nell’esecuzione della taratura/manutenzione/attività (generazione
in automatico delle scadenze)
• generazione di schede di strumento o di attrezzatura dettagliate e
rispondenti alla normativa
• coinvolgimento persone non direttamente coinvolte nei SG,
• interazione con sicurezza per la valutazione dei rischi di attrezzatura
• generazione dei registri delle attività
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
RISORSE UMANE
Dalla esigenza di formazione obbligatoria di Salute e Sicurezza, Qualità e Ambiente
all’esigenza aziendale di integrare e completare il flusso di formazione della
piattaforma anche con altri corsi che derivano da esigenze organizzative (ruolo)
Inoltre un’azienda certificata deve dimostrare:
• l’effettiva efficacia dei corsi a cura dei responsabili,
• la compilazione del Profilo di Ruolo esteso gestita
o sia con dati di input: attività, competenze manageriali e tecnicospecialistiche,
o sia con contenuti provenienti da altri flussi: scheda dei rischi (DVR),
procedure, istruzioni di Qualità, di Ambiente e di Sicurezza
• Schede delle persone
o Libretto formativo convalida il percorso formativo coerente al ruolo
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015
GRAZIE A TUTTI PER LA PARTECIPAZIONE
Incontro GIF RM 13 ottobre 2015