La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche

Transcript

La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche
La Facoltà di Agraria
incontra le imprese:
Ricerche, Innovazione e
Trasferimento tecnologico
Agricoltura
Università degli Studi di Milano
Via Giovanni Celoria, 2
20133 Milano
Tel ++ 39 02 503.165000
Fax ++ 39 02 503.165140
http://www.agraria.unimi.it
Alimentazione
Ambiente
LA FACOLTA’ DI AGRARIA
INCONTRA LE IMPRESE:
RICERCHE,
INNOVAZIONE
E TRASFERIMENTO
TECNOLOGICO
A cura di
Claudia Sorlini e Marcello Duranti
con la collaborazione di
Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone
Prefazione
In coerenza con la missione del Consiglio Europeo di Lisbona di trasformare il territorio europeo in un’avanzata economia basata sulla conoscenza, Regione
Lombardia, nel corso dell’VIII legislatura che volge ormai al termine, ha puntato
ad operare come motore di progettualità e fattore di connessione tra le diverse
componenti del sistema (cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private), attivando una strategia complessiva di sostegno alla ricerca e allo sviluppo.
E’ in tale contesto che l’Assessorato all’Agricoltura, a scadenza triennale, predispone i Programmi regionali di ricerca in campo agricolo, con i quali individua
linee strategiche, strumenti, obiettivi e risorse al fine di sostenere la competitività del settore, di tutelare le risorse, di salvaguardare e valorizzare il territorio, con
un’attenzione particolare alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare.
Fra le linee strategiche delineate dall’ultimo Programma, spicca l’impegno a
finanziare progetti di ricerca di forte impatto sul sistema rurale regionale, a rafforzare la rete di relazioni, il confronto e la collaborazione fra enti di ricerca e fra
questi e le filiere produttive lombarde e a favorire l’accesso all’innovazione tecnologica da parte delle imprese tramite un complesso di iniziative di comunicazione
e trasferimento dei risultati scaturiti dalle ricerche.
E’ con vero piacere quindi che ho accolto la proposta della Preside della Facoltà
di Agraria dell’Università degli Studi di Milano di mettere a disposizione, tramite
la pubblicazione di questo volume, una sintesi di quanto i ricercatori hanno recentemente elaborato, spesso anche con il contributo di Regione Lombardia, in termini di informazioni, prodotti e strumenti di immediato interesse applicativo.
Un’iniziativa perfettamente in linea con le strategie del mio Assessorato, che sono
certo sarà ben utilizzata dalle imprese, ma anche dai tecnici e da tutti quei soggetti associativi e istituzionali che giocano un ruolo di fondamentale importanza
nel trasferimento delle innovazioni.
Luca Daniel Ferrazzi
Assessore all’Agricoltura
Regione Lombardia
II
Introduzione
Questa brochure, curata dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, è rivolta
agli imprenditori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambientale. Raccoglie più di 200 schede che illustrano i risultati di ricerche già raggiunti o che si intende raggiungere in prospettiva. E’ un invito alle imprese a prenderne visione e, nella misura
del possibile, a trasferire i risultati di interesse all’interno delle proprie aziende, per migliorare la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore e all’utente e preservando l’ambiente.
Acquisire le innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia di quella
piccola e media è un passo indispensabile per aumentare la competitività e per contribuire ad
affrontare in modo più attrezzato l’attuale crisi economica.
Inoltre le tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,
“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione universale.
L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema delle imprese lombarde per presentare al mondo intero le proprie eccellenze, migliorate attraverso una continua innovazione
tecnologica ed un’alta qualità della produzione. La Lombardia è la Regione che da sola produce il 13,7% della produzione agricola e forestale italiana. Dispone di industrie, tecnologie
avanzate, capitale umano, risorse ed iniziativa. La vocazione agricola della pianura più fertile
d’Italia è fuori discussione; al sud di Milano si estende il parco agricolo più grande di Europa.
I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.
Anche la piccola e media azienda, favorita dalle numerose relazioni create dall’EXPO, può
beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via di sviluppo di tecnologie semplici ma
solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e
nei paesi ricchi di prodotti alimentari di nicchia.
In questo contesto la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, contribuisce per la sua parte.
Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche di base con ampie possibilità di arrivare a
risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti per le aziende dei settori coinvolti.
D’altra parte l’interesse delle imprese per le ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto di fiducia che
si è creato tra aziende e gruppi di ricercatori .
Tuttavia molto di più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati di interesse applica-
III
tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”, mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività del sistema Italia.
Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare le schede contenute
in questo volume, con l’obiettivo di far conoscere i temi sui quali vengono svolte le ricerche.
Come si potrà leggere nel testo, le indicazioni che emergono dalle ricerche possono essere di
rilevante utilità per il mondo delle imprese in quanto affrontano problemi di grande attualità,
per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare e dell’ambiente: si lavora sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su
metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla
innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei consumi energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; sull’innovazione di processo
industriale per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione di prodotto alimentare;
sulla produzione di alimenti per settori particolari di consumatori (es. affetti da intolleranze
alimentari); sulle tecniche più avanzate per il monitoraggio di filiera ed il controllo della qualità igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutrizionale degli alimenti ed i loro effetti sulla
salute; sulle modalità avanzate di fertilizzazione dei suoli, di gestione delle risorse idriche e
dei reflui, sulla progettazione delle aree verdi e la conservazione del patrimonio rurale. Questo
è solo per citare qualche esempio.
D’altronde l’impegno a trasferire i risultati delle ricerche da anni investe tutta l’Università di
Milano attraverso la costituzione di spin off, il sostegno alla registrazione di brevetti, l’istituzione di incubatori di grandi dimensioni, come il Filarete ed una serie di altre importanti iniziative.
Il nostro paese ha bisogno di creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore
aggiunto al prodotto e di incrementare la competitività per rispondere alle esigenze di una
società che richiede posti di lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo di attenzione particolare anche alle esigenze dei Paesi in via di Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso un rapporto più stretto e qualificato tra imprese private, enti pubblici, università e istituti di ricerca.
Milano, 24.11.2009
La Preside
Claudia Sorlini
IV
1. AGRICOLTURA
Indice
1.1 PRODUZIONE E DIFESA
Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi
Gemma Assante
Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso
lo studio della produzione di latte
Luciana Bava
Caratterizzazione di reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico
Luca Bechini
Diagnosi precoce di patogeni delle piante
Piero Attilio Bianco
Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi
Luigi Bodria
Batteri promotori della crescita vegetale
Sara Borin
Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,
biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco
Maurizio Cocucci
Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo
e salutistico nell’area alpina
Maurizio Cocucci
Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno
Paolo Cortesi
Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina
Paola Crepaldi
Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative
della frazione lipidica del latte caprino
Paola Crepaldi
Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati
conformemente a vari disciplinari
Matteo Crovetto
Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N)
e fosforo (P) nella bovina da latte
Matteo Crovetto
Sintesi di nuovi fungicidi
Sabrina Dallavalle
Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceutiche
Tommaso Eccher
Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays
Luca Espen
Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura
Osvaldo Failla
Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle piante
Franco Faoro
Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento
Franco Faoro
L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento
Marco Fiala
Valorizzazione dei cereali minori di montagna
Anna Giorgi
Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie
di piante officinali della sintesi di metaboliti secondari
Anna Giorgi
Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura
Marcello Iriti
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
V
Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante
Marcello Iriti
Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)
Ilaria Mignani
Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione
di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo
Fabio Francesco Nocito
Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale
Sergio Quaroni
Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)
Laura Rossini
Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)
Laura Rossini
Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso
a basso contenuto di cadmio in granella
Gian Attilio Sacchi
Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante
Marco Saracchi
Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenziali
Paola Sardi
Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione
delle risorse genetiche
Attilio Scienza
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)
Anna Spinardi
Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglio
Ivan Toschi
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali
Annamaria Vercesi
Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite
Annamaria Vercesi
Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola
Annamaria Vercesi
Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree
da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi
Graziano Zocchi
Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza
Graziano Zocchi
Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro
Graziano Zocchi
1.2 GESTIONE ED ECONOMIA
Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio
Stella Agostini
Costruzioni rurali in area urbana
Stella Agostini
Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale
Stella Agostini
Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli
Luca Bechini
Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi
Luigi Bodria
Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi
Michele Corti
Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente
Michele Corti
Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio
Marco Fiala
VI
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
47
48
49
50
51
52
53
54
Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali
Marco Fiala
Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in Italia
Marco Fiala
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari
situati in differenti ambiti climatici
Bianca Ortuani
Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti
di bovini da latte lombardi
Giorgio Provolo
Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per
la valutazione energetica dei foraggi
Luca Rapetti
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano
Guido Sali
La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini
Franco Sangiorgi
Sicurezza in agricoltura e zootecnia
Franco Sangiorgi
55
56
57
58
59
60
61
62
2. ALIMENTAZIONE
2.1 TECNOLOGIA
Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso
indice glicemico
M. Cristina Casiraghi
Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT
Stefano Cattaneo
Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine
del latte ad attività immunomodulante
Ivano De Noni
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi
Marcello Duranti
Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione
lattiero-casearie caprine
Roberto Foschino
Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale
Roberto Foschino
Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico
Roberto Foschino
Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione
delle caratteristiche nutrizionali del mirtillo
Gabriella Giovanelli
Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde
Vera Lavelli
Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante
mulino a sfere
Mara Lucisano
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione
di pane e pasta gluten-free
Mara Lucisano
Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning
Saverio Mannino
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane
con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali
Manuela Mariotti
Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali
Manuela Mariotti
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
VII
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico
Francesco Molinari
Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentare
Diego Mora
Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare
condizioni di processo industriali)
M. Ambrogina Pagani
Progettazione di alimenti / ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate
Laura Piazza
Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce
Luciano Piergiovanni
Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili
allo scambio di umidità
Luciano Piergiovanni
Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare
Luciano Piergiovanni
Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni
nell'imballaggio alimentare
Luciano Piergiovanni
Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione
alla stabilità ossidativa del prodotto finito
Margherita Rossi
Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali
Margherita Rossi
Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità
di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro
Fernando Tateo
2.2 QUALITÀ E SICUREZZA
Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura
della pasta fresca all’uovo
Cristina Alamprese
Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata
con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi
Ernestina Casiraghi
Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei
prodotti alimentari e dei processi di trasformazione
Ernestina Casiraghi
Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life
di prodotti alimentari
Ernestina Casiraghi
Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali
dell'area mediterranea
Stefano Cattaneo
Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti
Maria Stella Cosio
Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale
Paola Crepaldi
Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione
dei formaggi tradizionali
Ivano De Noni
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi
Marcello Duranti
Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti
Luca Espen
Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma
durante la “shelf life”
Antonio Ferrante
La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani
Maria Grazia Fortina
VIII
80
81
83
84
85
86
87
88
89
90
91
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico
in sistemi complessi
Maria Grazia Fortina
La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione
e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti
Maria Grazia Fortina
Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici
nelle filiere alimentari
Roberto Foschino
Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti
artigianali di origine animale
Laura Franzetti
Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno
del processo produttivo per la sua ottimizzazione
Laura Franzetti
Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare
Laura Franzetti
Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori
Laura Franzetti
Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco
Alyssa Hidalgo
Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova,
del pomodoro e prodotti derivati
Alyssa Hidalgo
Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum
nelle industrie alimentari
Lidia Limonta
Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali
Daria Patrizia Locatelli
Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso
tradizionale e aromatico
Mara Lucisano
Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio
Pietro Marino Gallina
Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi
di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative
Manuela Mariotti
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola
e del comportamento in cottura della pasta
M. Ambrogina Pagani
119
Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)
mediante il processo di decorticazione
M. Ambrogina Pagani
120
Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale
M. Ambrogina Pagani
Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura
di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento
Ella Pagliarini
Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP
Luisa Pellegrino
Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico
di latti liquidi per la prima infanzia
Luisa Pellegrino
Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi
della qualità sensoriale
Laura Piazza
Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni
Carlo Pompei
121
122
123
124
125
126
IX
Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packaging
Manuela Rollini
Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte
dell’alimento nella frittura ad immersione
Margherita Rossi
Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali
delle uova e degli ovoprodotti
Margherita Rossi
Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del
latte alla stalla
Anna Sandrucci
Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimentari
Luciano Suss
Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti
in contenitori ad uso alimentare
Fernando Tateo
Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza di prodotti
alimentari di larga distribuzione
Fernando Tateo
Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti
Fernando Tateo
Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare
di semilavorati aromatizzati per settori food e non food
Fernando Tateo
Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena
Fernando Tateo
Determinazione di micotossine in alimenti
Angela Vecchio
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali
Annamaria Vercesi
2.3 GESTIONE
Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea
Alessandro Banterle
Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili
economiche e socio-demografiche
Alessandro Banterle
Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione
Alessandro Banterle
Studio di modelli gestionali per la ristorazione
Riccardo Guidetti
Analisi energetica delle industrie alimentari
Riccardo Guidetti
Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari
Ella Pagliarini
Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine
Ella Pagliarini
Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti
attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi
Ella Pagliarini
Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione
di patologie degenerative
Marisa Porrini
Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare
Franco Sangiorgi
La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna
Franco Sangiorgi
2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali
Angela Bassoli
X
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
138
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
154
Peptidi bioattivi di derivazione casearia
Franco Bonomi
Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare
sul tratto gastrointestinale
M. Cristina Casiraghi
Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante
Marcello Duranti
Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino
Marcello Duranti
Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni
Daniela Erba
Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospite
Simone Guglielmetti
Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione
Marisa Porrini
Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione
Marisa Porrini
Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress
ossidativo in soggetti anziani
Paolo Simonetti
Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina
nel composto bioattivo equolo
Paolo Simonetti
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano
(Vaccinium corymbosum L.)
Anna Spinardi
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
3. AMBIENTE
3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili
del Sud d’Italia
Marco Acutis
Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici
Fabrizio Adani
Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici
e qualità del digestato
Fabrizio Adani
Biomasse per biogas
Fabrizio Adani
Metodi enzimatici per abbassare il “puor point” del biodiesel a base di olio di palma
Fabrizio Adani
Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie
Fabrizio Adani
Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione
di suoli da pesticidi
Fabrizio Adani
Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica
di acque inquinate da CrVI
Fabrizio Adani
Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate
Fabrizio Adani
Influenza della modificazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili
applicazioni nella produzione di bioenergie e biocarburanti
Fabrizio Adani
Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani
Fabrizio Adani
169
170
171
172
173
174
175
176
177
178
179
XI
Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio
Fabrizio Adani
Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo
Stella Agostini
Riconoscere e valutare il patrimonio rurale
Stella Agostini
Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di
ossidoriduzione dell'arsenico
Vincenza Andreoni
Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea
collina/afidi/predatori
Johann Baumgartner
Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico
Luca Bechini
Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlati
Stefano Bocchi
Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici
Luigi Bodria
Digestione anaerobica di biomasse di scarto
Daniele Daffonchio
Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato
Marco Fiala
Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per
la valorizzazione energetica
Pierluigi Genevini
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico
Francesco Molinari
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale
nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS
Giorgio Provolo
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica
Giorgio Provolo
Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo
Alessandro Toccolini
Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori
Alessandro Toccolini
Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)
Alessandro Toccolini
Analisi e progettazione delle aree verdi
Alessandro Toccolini
Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso
del suolo agricolo nel sud Milano
Alessandro Toccolini
XII
3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,
sotterranee e in atmosfera
Marco Acutis
Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione
delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-2
Dario Casati
Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza
Maria Laura Deangelis
Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate
conseguenti al crollo di dighe
Daniele De Wrachien
Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero
della provincia di Cremona
Claudio Gandolfi
180
181
182
183
184
185
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
201
202
203
204
205
Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso
idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca
Claudio Gandolfi
Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo
a differenti scale territoriali
Claudio Gandolfi
Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori
di irrigazione e bonifica lombardi
Claudio Gandolfi
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo
Claudio Gandolfi
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2
Claudio Gandolfi
Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche,
applicazione pilota ad un bacino lombardo
Claudio Gandolfi
L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda
Mauro Greppi
Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un
modello 2D per acque poco profonde
Mauro Greppi
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati
in differenti ambiti climatici
Bianca Ortuani
Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti
di allevamento e la sostenibilità ambientale
Giorgio Provolo
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale
nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS
Giorgio Provolo
Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti
zootecnici intensivi
Giorgio Provolo
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica
Giorgio Provolo
Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti
dalla condizionalità e delle normative ambientali
Giorgio Provolo
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano
Guido Sali
Lotta contro le mosche sul territorio urbano
Luciano Süss
Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane
mediante Lyfe Cycle Assessment
Alberto Tamburini
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)
Vincenza Andreoni
Proteina immunomodulante da mollusco
Oreste Vittore Brenna
Biopulitura di croste nere su materiali lapidei
Francesca Cappitelli
Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche
Francesca Cappitelli
225
226
227
228
XIII
Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti
specie di pesci
Salvatore Ciappellano
Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"
Daniele Daffonchio
Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi
Sabrina Dallavalle
Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale
Sabrina Dallavalle
Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali
d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare
Elio Desimoni
Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei
risultati analitici
Elio Desimoni
Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox
Fabio Forlani
Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni
in microrganismi Food-Grade
Maria Grazia Fortina
Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna
Anna Giorgi
Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali
Francesco Molinari
Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche
Francesco Molinari
Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità
Claudia Ricci
XIV
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
239
240
1. AGRICOLTURA
AGRICOLTURA
1.1 PRODUZIONE
E DIFESA
3
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi
Inglese: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma diseases
Nome e cognome dei ricercatori
Gemma Assante ([email protected])
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - Milano
Parole chiave
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Una serie di metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non
hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi di attività nei confronti dei fitoplasmi, gruppo di patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. La ricerca è effettuata su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una molecola
attiva e studiare l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabile il trattamento con la molecola eventualmente attiva.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
E' stato messo a punto un sistema di saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventuale validazione di test di efficacia.
Possibili applicazioni
Miglioramento delle strategie di controllo delle fitoplasmosi e approfondimento sul rapporto ospite-patogeno
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Chiesa S.et al.(2007) Bulletin of Insectology 60 (2): 313-314.
Chiesa S. et al. (2008). A tentative discrimination between healthy and phytoplasma-infected
periwinkles by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba
4
Nome e cognome dei ricercatori
Luciana Bava ([email protected])
Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Maddalena Zucali
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali, sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano - via Celoria, 2 - Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio
della produzione di latte
Inglese: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm
Parole chiave
Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte
Milk flow; Udder health; Milk quality
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nella produzione del latte una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mungere in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infezione mammaria e consentendo l’ottenimento di un latte di buona qualità. Lo scopo della ricerca
è stato quello di individuare i principali punti critici del processo di mungitura mediante l'analisi
dei dati ottenuti da flussometri elettronici in grado di misurare in continuo le caratteristiche individuali delle curve di emissione del latte da parte delle bovine.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica
Veterinaria, UNIMI; ARAL
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati dello studio hanno confermato che le caratteristiche della curva di emissione sono dei
buoni indicatori predittivi per l'identificazione rapida di situazioni prblematiche sia in terrmini di
efficienza della mungitura che in termini di stato sanitario della mammella.
Possibili applicazioni
L'utilizzo dei flussometri in sala di mungitura consente sia all'allevatore che al tecnico di individuare gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi
che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217
A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167
L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502
L. Bava et al., Quaderni Ricerca Regione Lombardia (2008) 82
M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press
5
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della digestione anaerobica
a supporto del loro impiego agronomico
Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Bechini ([email protected])
Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto
Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono stati
sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono
stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.
Possibili applicazioni
Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.
G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.
P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.
P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.
L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)
6
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Diagnosi precoce di patogeni delle piante
Inglese: Early detection of plant pathogens
Nome e cognome dei ricercatori
Bianco Piero Attilio ([email protected])
Casati Paola
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, Milano
Parole chiave
Fitopatogeni, diagnostica precoce
Plant pathogens, early detection
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
È' sempre più urgente disporre di metodi diagnostici rapidi, specifici e sensibili per il rilevamento dei patogeni delle piante al fine di ottemperare alle norme in vigore in materia di circolazione dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’individuazione e la caratterizzazione di
isolati di fitovirus e di fitoplasmi da quarantena e “di qualità”, la selezione di marcatori molecolari ad hoc, la preparazione di sonde molecolari e verifica della loro efficienza su estratti da piante infette e la predisposizione di kit diagnostici
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Parco Tecnologico Padano di Lodi
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuare polimorifismi genici e marcatori molecolari tipici di patogeni da quarantena e agenti
di gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del
pesco (sharka) e del melo (scopazzi o apple proliferation)
Possibili applicazioni
Messa a punto e produzione di kits diagnostici
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée
disease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264Casati P. et al. 2009. Identification and Molecular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in Nwestern Italy. J. of Phyt. in press.
7
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi
Inglese: Sensor network for automatic monitoring of pest insects
Nome e cognome dei ricercatori
Luigi Bodria ([email protected])
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Naldi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano
Parole chiave
Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’impiego di segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo di nuovi sistemi di difesa delle
piante, caratterizzati da capaci di coniugare efficacia e selettività fitosanitaria a esigenze di sicurezza tossicologica, alimentare e ambientale.
Un contributo fondamentale per la gestione di queste nuove tecniche viene da sistemi automatici in grado di monitorare, direttamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la
popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Agrario San Michele all'Adige
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sono state messe a punto unità automatiche di campo che associate a stazioni di attrazione
semiochimica permettono di registrare l'andamento delle popolazioni parassite e la loro reazione all'esposizione alla sorgente semiochimica.
Possibili applicazioni
Reti territoriali di monitoraggio dei parassiti di interesse agrario; difesa di comprensori agricoli
specializzati; difesa dei parchi e delle foreste; presidio dei punti di ingresso delle specie esogene
invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo di nuovi prodotti semiochimici
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico delle popolazioni di insetti
fitofagi", Quaderni dei Georgofili
Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering
systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008
8
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Batteri promotori della crescita vegetale
Inglese: Plant growth promoting bacteria
Nome e cognome dei ricercatori
Sara Borin, [email protected]
Daniele Daffonchio, Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 Milano
Parole chiave
Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo
Biostimulation, biofertilisation, biocontrol
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare la microflora associata alle piante, allo scopo di isolare colture
batteriche aventi attività di promozione della crescita vegetale, con particolare riferimento all'attenuazione dello stress idrico. Vengono studiate le attività dirette sulla crescita, quali l'apporto di
nutrienti disponibili per la nutrizione vegetaler (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto
ormonale della pianta (biostimolazione), e le attività indirette sulla crescita, quali la produzione
di sostanze antagoniste di fitopatogeni (biocontrollo).
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale (Università di Milano)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
Produzione di inoculi per le colture agrarie
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
9
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,
biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco
Inglese: Study of physiological, biochemical and molecular aspects of peach fruit ripening and
development of quality traits
Nome e cognome dei ricercatori
Maurizio Cocucci ([email protected] )
Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Pesca, etilene, qualità del frutto
Peach; ethylene; fruit quality
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e dietetiche. La ricerca
esamina gli aspetti biochimico-molecolari dell’evoluzione, durante la maturazione, delle caratteristiche qualitative (tessitura, composti nutraceutici) di frutti con diverso pattern di maturazione
ed ammorbidimento della polpa. Vengono studiati le caratteristiche ed i livelli di espressione di
geni implicati nella ristrutturazione delle pareti delle cellule della polpa e di geni coinvolti nel
signalling etilenico, allo scopo di individuare marcatori molecolari della qualità del frutto.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per
la Frutticoltura, Roma
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Marcatore molecolare della tessitura
Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto
Sequenze geniche
Possibili applicazioni
Uso dei marcatori per selezione assistita (MAS)
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.
S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.
A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethylene Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,
pp. 175-180.
10
Nome e cognome dei ricercatori
Maurizio Cocucci ([email protected])
Anna Giorgi, Marco Mingozzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo
e salutistico nell’area alpina
Inglese: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area
Parole chiave
Erbe officinali, qualità, area alpina
Herbs, quality, alpine area
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Progetto che mira all’individuazione delle strategie di miglioramento della produzione di piante
officinali in aree montane, con metodi compatibili con l’ambiente, al fine di ottenere una una
gamma di prodotti con differente funzionalità nel settore erboristico. Studio sul comportamento
agronomico e della produttività quali-quantitativa di cultivar di piante officinali in differenti condizioni pedo-climatiche. Studio dell'influenza di fattori ambientali sulla produzione di metaboliti
secondari in campo e in modelli in vitro.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Comunità Montana di Morbegno; Università dell'Insubria
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Attuazione ed implementazione di una microfiliera di piante officinali in montagna.
Individuazione di composti caratterizzanti la qualità delle produzioni e delle condizioni che ne
influenzano la sintesi in contesto montano.
Possibili applicazioni
Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione delle produzioni officinali con criteri qualitativi nuovi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M
(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)
PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.
11
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno
Inglese: New tools for the biological control of chestnut blight
Nome e cognome dei ricercatori
Paolo Cortesi ([email protected])
Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Cryphonectria parasitica, ipovirulenza, CHV1
Cryphonectria parasitica, ipovirulence, CHV1
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il castagno è un'essenza multifunzionale molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie occupata dal castagno (10% della superficie forestale nazionale e 13-15% di quella lombarda) diminuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni
causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Tale malattia può essere curata attraverso
l'uso di ceppi del fungo ipovirulenti. Vengono predisposti ceppi per gli interventi di lotta biologica al cancro nelle diverse realtà anche in formulazioni innovative.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università
degli Studi di Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Ceppi ipovirulenti formulati per applicazioni su castagno.
Possibili applicazioni
Lotta biologica al cancro del castagno
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.
Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.
Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.
12
Nome e cognome dei ricercatori
Paola Crepaldi ([email protected])
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina
Inglese: SNPs detection in candidate genes for male fertility in cattle
Parole chiave
Fertilità maschile; bovini; SNP
Male fertility; cattle; SNP
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nella specie bovina, la fertilità maschile contribuisce al successo economico dell’allevamento. Le
nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e le crescenti informazioni
molecolari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso di
individuare un alto numero di geni candidati per la fertilità maschile, anche per la specie bovina.
L’identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) in questi geni bovini e studi
di associazione con questo carattere, possono costituire un utile strumento per la valutazione dei
riproduttori.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzioni Animali, UNITUS; Istituto di Zootecnica,
UNICATT; VSA, UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Un pannello di marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materiale seminale di giovani riproduttori maschi.
Possibili applicazioni
La valutazione dei riproduttori maschi e l'individuazione di varianti genetiche associate a migliori o peggiori caratteristiche di fertilità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Crepaldi P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understanding
of bull fertility: phenotypic traits description and candidate gene approach. ITALIAN JOURNAL OF
ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077
13
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della
frazione lipidica del latte caprino
Inglese: Identification of polymorphisms in candidate genes for milk fat traits in goat
Nome e cognome dei ricercatori
Paola Crepaldi ([email protected])
Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133
Parole chiave
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La componente lipidica del latte influenza le caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto e ha implicazioni di ordine tecnologico legate alla sua conservazione e trasformazione.
Obiettivo del progetto è lo studio del polimorfismo di geni coinvolti nelle variazioni quanti-qualitative del grasso del latte di capra delle principali razze allevate in Italia, al fine di individuare
varianti alleliche associate alla variabilità di questo carattere e quindi utili per la selezione dei
riproduttori.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa e qualitativa dei lipidi del latte di capra.
Possibili applicazioni
Sviluppo di marcatori utili per la selezione dei riproduttori caprini; miglioramento di caratteristiche qualitative dei prodotti lattiero-caseari delle diverse razze caprine allevate; valorizzazione
della diversità delle razze autoctone.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Ramunno L., Cosenza G., Crepaldi P., Pilla F. (2008) Large Animal Review, 14:117-121.
Milanesi E., Nicoloso L., Crepaldi P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Palermo, 9-12
Giugno 2009)
14
Nome e cognome dei ricercatori
Matteo Crovetto ([email protected])
Gianluca Galassi, Luca Malagutti
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati
conformemene a vari disciplinari
Inglese: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed according to the guidelines
of the PDO ham production consortia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto
Heavy pig, performance, nitrogen
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli allevamenti zootecnici necessitano sempre più di strategie in grado di ridurre l'impatto
ambientale derivante. Il progetto di ricerca ha avuto lo scopo di valutare l'effetto di diete ad alto
contenuto di polisaccaridi non amidacei e alto tenore di fibra, abbinato alla riduzione della quota
proteica, sui parametri produttivi e le emissioni ammoniacali dai reflui di suini alimentati con
razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente con quanto proposto dai disciplinari di produzione dei maggiori consorzi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Prestazioni zootecniche e digeribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla
macellazione, emissione ammoniacale dai reflui
Possibili applicazioni
E' possibile attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione di polisaccaridi non amidacei nella dieta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata
nel suino pesante, senza penalizzare le prestazioni zootecniche
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239
G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2006, n. 56
L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2008, n 79
15
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P)
nella bovina da latte
Inglese: Feeding tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow
Nome e cognome dei ricercatori
Matteo Crovetto ([email protected])
Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiave
Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo
N excretion, dairy cow, phosphorous
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo del progetto è quello di mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e
fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 diete, metà destinate a bovine ad alta produzione e metà a bassa produzione. I due gruppi di bovine saranno ulteriormente suddivisi in due
sottogruppi alimentati con due razioni a diverso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione, produzione quanti/qualitativa di latte, bilancio azotato e fosforico di ogni bovina.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Mantova
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste divulgative. Si valuterà inoltre l'opportunità di organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e
allevatori.
Possibili applicazioni
Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti di mangimificio e agli stessi allevatori
razioni che possano contenere il più possibile l'escrezione di N e di P da parte della bovina, fatto
questo essenziale nell'ottica della Direttiva Nitrati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso
di pubblicazione.
16
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Sintesi di nuovi fungicidi
Inglese: Synthesis of new fungicides
Nome e cognome dei ricercatori
Sabrina Dallavalle ([email protected])
Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sardi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Sintesi, Fungicidi, Micosi
Synthesis, Fungicides, Mycosis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi di prodotti naturali, ad
attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni delle piante e
dell'uomo, sia in vitro che in vivo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano
e Valorizzazione delle Biodiversità - UniMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Alcune serie di composti organici attivi contro funghi patogeni delle piante, e una classe di composti molto attivi su dermatofiti, responsabili di infezioni fungine nell'uomo.
Possibili applicazioni
Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento delle micosi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Arnoldi et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)
N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)
N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)
Brevetto a nome Università di Milano in preparazione
17
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà
nutraceutiche
Inglese: Recovery and exploitation of old Apple varieties with higher nutraceutical substances
content
Nome e cognome dei ricercatori
Tommaso Eccher ([email protected])
Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli
Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Molte vecchie varietà di melo, non più coltivate, producono frutti di pregio sia per caratteristiche
morfologiche e organolettiche che per le loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori a quelle delle cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione
del patrimonio genetico raccolto in un campo collezione e la valorizzazione delle cv più promettenti anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Conservazione del patrimonio genetico del melo e individuazione delle vecchie cultivar che presentano resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambientale e frutti con caratteristiche qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organolettico che per il loro contenuto nutraceutico
Possibili applicazioni
Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione di cultivar con
alto valore nutrizionale
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.
T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109
R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254
R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333
R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521
18
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Espen ([email protected])
Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto
in Zea mays
Inglese: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and
assimilation in Zea mays
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica
Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'azoto, presente nei suoli agrari prevalentemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori che possono limitare la produttività delle specie coltivate. La ricerca si prefigge di meglio
caratterizzare le basi molecolari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono
attualmente in atto due ricerche. La prima ha l'obiettivo di chiarire il ruolo del pH cellulare come
secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge di analizzare i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al diverso stato nutrizionale.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato
Approfondimento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto
Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays
Caratterizzazione di proteine
Possibili applicazioni
Individuazione di marcatori da impiegarsi in progetti di selezione assistita
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.
Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)
19
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità
alla viticoltura
Inglese: Enological quality of grapes in relation to environmental conditions and land suitability
to viticulture
Nome e cognome dei ricercatori
Osvaldo Failla ([email protected])
Mara Rossoni, Laura Rustioni
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia
Vitis vinifera, polyphenols, agroecology
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che
porta ad accumuli selettivi di polifenoli e di molecole aromatiche. Il metabolismo della bacca è
modulato dalle condizioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza vi è il microclima termico e radiativo del grappolo. Il progetto affronta questa problematica a scale diverse, da quella micrometeorologica a quella territoriale con strumenti di analisi
molecolare e di modellistica. L'obiettivo generale è di valorizzare la qualità enologica dell'uva.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Piattaforma di Proteomica del CISI - Università di Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione delle tecniche colturali del vigneto in diversi contesti vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.
Possibili applicazioni
Miglioramento delle pratiche colturali e trafile di vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.
Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.
Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378
20
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Faoro ([email protected])
Marcello Iriti, Dario Maffi, Valentina Picchi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici
delle piante
Inglese: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses
Parole chiave
Chitosano, induzione di resistenza, stress
Chitosans, induced resistance, stress
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'induzione dei meccanismi di resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia alternativa e/o complementare all'utilizzo di agrofarmaci. Tra gli induttori, notevole interesse rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.
La ricerca si prefigge di verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi di
stress, il loro meccanismo di azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in
pieno campo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: CNR, Istituto di Virologia Vegetale, Valagro SpA.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Meccanismi di azione dei vari tipi di chitosano nell'induzione di resistenza agli stress. Formulati a
base di chitosano di facile solubilità ed impiego in pieno campo.
Possibili applicazioni
Protezione delle colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto naturale, a basso impatto
ambientale ed in grado di abbassare il livello di micotossine.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900
Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124
Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401
Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111
Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009
21
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento
Inglese: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,
control strategies
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Faoro ([email protected])
Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Valentina Picchi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Ozono, frumento, sintomatologia
Ozone, wheat, sintomathology
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il frumento è una delle colture più sensibili ai danni da ozono, con perdite di produttività fino al
20%. Il progetto si propone di validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni, e la sensibilità all'inquinante delle varietà più coltivate. Si propone inoltre di verificare le
perdite di produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il
modo di prevenire i danni con trattamenti specifici.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sintomatologia indotta da ozono su varietà di frumento tenero e duro; individuazione di varietà
tolleranti; alterazioni quali-quantitative delle cariossidi; sostanze in grado di limitare i danni.
Possibili applicazioni
Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina di
varietà tolleranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282
Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.
Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026
Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301
Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,
22
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento
Inglese: SRF transplanting
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Fiala ([email protected])
Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biomassa, colture arboree, impianto
Biomass, tree crops, transplanting
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ceduazione quinquennale delle specie legnose a rapido accrescimento destinate alla produzione di legno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei
polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità di impianto impone l'uso di trapiantatrici particolari
in grado di operare con astoni. Per contenere i costi di produzione e valutare le prestazioni dei
prototpi di trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo di tutti i parametri operativi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
1 tirocinio (in esecuzione)
Possibili applicazioni
Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
1 articolo su rivista nazionale
23
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione dei cereali minori di montagna
Inglese: Valorization of cereal productions in mountain areas
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Giorgi ([email protected])
Moira Madeo, Marco Mingozzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Cereali; Grano saraceno; montagna
Cereals; buckwheat; mountain areas
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori di montagna in provincia di Brescia” con capofila la
Comunità Montana di Valle Camonica e finanziamento del Centro Studi sulla Montagna Bresciana,
ha la finalità di riproporre la messa in coltura di cereali minori nelle aree montane della provincia
di Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità di una “filiera corta” legata a tali produzioni.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Centro Studi sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura
della provincia di Brescia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Verificare la sostenibilità delle produzioni in oggetto.
Possibili applicazioni
Offrire la possibilità agli agricoltori di coltivare cereali minori su più vaste superfici, diversificando
l’offerta di prodotti delle aree montane.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
24
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Giorgi - [email protected]
M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali
della sintesi di metaboliti secondari
Inglese: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary
metabolites in herbs
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Piante officinali, interazione pianta-insetto
Herbs, plant-insect interaction
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto consiste in uno studio interdisciplinare teso a verificare attraverso approcci di tipo chimico, biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza di stress abiotici e biotici sul contenuto di
specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo studio mira ad indagare come
l’attacco di specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi di principi attivi e quale sia l'effetto sul ciclo vitale dei fitofagi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di modelli in vitro e in vivo per lo studio dell'influenza di stress abiotici e biotici
sulla produzione di metaboliti secondari in specie officinali. Individuazione di composti fitochimici prodotti in risposta alle condizioni di stress applicate e potenziale utilizzo.
Possibili applicazioni
Individuazione di condizioni che favoriscano la sintesi di composti attivi nelle specie indagate per
utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insetticidi), ecc.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,
204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,
J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.
25
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni
in agricoltura
Inglese: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Iriti ([email protected])
Franco Faoro, Sara Vitalini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Uva, polifenoli, melatonina
Grape products, polyphenols, melatonin
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo scopo del progetto è quello di migliorare il contenuto di polifenoli e di melatonina in uve trattate con elicitori. Tali molecole sono in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta verso
i patogeni, tra i quali la sintesi di fitoalessine (polifenoli).
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro di Ricerca per la Viticoltura
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I principali risultati attesi includono la possibilità di ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior contenuto di molecole bioattive di interesse farmaco-nutrizionale.
Possibili applicazioni
Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine di incrementare la sintesi di metaboliti secondari
da parte della pianta, oltre che per il controllo di alcune malattie della vite. In termini di sostenibilità, tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413
Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139
Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38
Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838
Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.
26
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Iriti ([email protected])
Franco Faoro
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante
Inglese: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)
Parole chiave
Chitosano, virus, antitraspiranti
Chitosan, virus, antitranspirant
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il chitosano è una molecola naturale in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta, oltre
che di regolare la funzionalità del complesso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è
quello di valutare il ruolo di alcuni ormoni (acido abscissico ed etilene) sui processi modulati da
CHT.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore di resistenza che come antitraspirante, in merito alla regolazione ormonale eventualente indotta da CHT.
Possibili applicazioni
Tra le applicazioni, la possibilità di utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivirale,
data la mancanza di presidi fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in
aree rurali particolarmente siccitose.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111
Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3
Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)
Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004
27
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)
Inglese: Effect of storage conditions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)
Nome e cognome dei ricercatori
Ilaria Mignani ([email protected])
Anna Spinardi, Giacomo Cocetta
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiave
Atmosfera controllata, mirtillo, antociani
Controlled Atmosphere, blueberry, antocyanin content
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti
(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante
nella prevenzione di patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto delle
modalità di conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto di
sostanze antiossidanti in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, di mirtillo gigante americano.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione delle migliori modalità di conservazione del mirtillo e dell'attitudine varietale alla conservazione prolungata, per la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti; estensione del calendario di commercializzazione a periodi dell'anno in cui non è reperibile il frutto appena raccolto.
Possibili applicazioni
La modalità ottimale di conservazione, la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti e l'estensione del calendario di commercializzazione può servire alle aziende per incrementare e valorizzare la produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
28
Nome e cognome dei ricercatori
Fabio Francesco Nocito ([email protected])
Clarissa Lancilli, Gian Attilio Sacchi
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di
piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo
Inglese: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioindicators for sulfur
nutritional status
Afferenza del ricercatore responsabile
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Sulfur, bioindicator, gene trapping
Zolfo, bioindicatore, gene trapping
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca ha lo scopo di valutare il possibile utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare
bioindicatori vegetali in grado di monitorare lo stato nutrizionale dello zolfo nelle piante e/o la
disponibilità di solfato in rizosfera. La popolazione di linee gene trapping di Arabidopsis thaliana,
precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo di identificare in
pianta elementi genici in grado di rispondere a condizioni di solfo-carenza in modo specifico e
precoce, e quindi potenzialmente utili per lo sviluppo di bioindicatori.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado di indurre la trascrizione di un gene reporter in condizione di solfo-carenza.
Possibili applicazioni
Costituzione di un bioindicatore dello stato nutrizionale dello zolfo nelle piante.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Lancilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants
Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156
29
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale
Inglese: Selection of actinomycetes with specific biological activity
Nome e cognome dei ricercatori
Sergio Quaroni ([email protected])
Marco Saracchi, Paola Sardi, Paolo Cortesi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Streptomiceti, PGPR, biocontrollo
Streptomycetes, PGPR, biocontrol
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione di metaboliti ad attività biologica e per le
relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con le piante. In questa indagine vengono
attuati isolamento e caratterizzazione di attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti, in grado di produrre metaboliti secondari dotati di attività biologica e/o capaci di promozione
o modulazione della crescita vegetale.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.
Possibili applicazioni
Biocontrollo delle malattie radicali, promozione della crescita vegetale, biodegradazione di substrati di difficile deterioramento, produzione di metaboliti secondari con attività biologica
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504
L. Valenti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118
B. Petrolini, P. Sardi et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78
30
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Rossini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)
Inglese: Comparative genomic approaches for the identification of candidate developmental
genes in barley (Hordeum vulgare)
Parole chiave
Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa
Barley, plant architecture, comparative genome
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'orzo si colloca fra le prime quattro specie di cereali per importanza economica e l'UE nel suo
complesso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.
Mutanti utili per la dissezione di tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati in una mappa molecolare del genoma d'orzo.
Questo progetto era volto all'identificazione di geni coinvolti nell'architettura della pianta di orzo
mediante analisi comparative col genoma di riso.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: UNIVERSITA' di BOLOGNA, UNIVERSITA' di MILANO - Dip.
Scienze Biomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di regioni genomiche di riso colineari con 23 loci mutanti di orzo
Identificazione di geni candidati per 23 mutanti di orzo
Validazione preliminare di un gene candidato per la ramificazione della spiga
Possibili applicazioni
I risultati faciliteranno l'isolamento di geni coinvolti nel controllo di caratteri di interesse agronomico, con potenziali ricadute su programmi di miglioramento genetico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate
genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and
Applied Genetics,112: 1073-1085.
31
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)
Inglese: Genomics for Triticeae improvement
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Rossini ([email protected])
Francesco Salamini, Emanuele Quattrin
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Orzo, accestimento, mappe genetiche
Barley, tillering, genetic maps
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Limitare le aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo
ambito, incrementi nelle rese cerealicole si possono ottenere manipolando l'architettura della
pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenziale impatto sulle rese e il controllo delle infestanti. L'orzo è il quarto cereale al mondo per importanza economica. Obiettivo di questo progetto è la clonazione di un gene responsabile dell'accestimento
in orzo come punto di partenza per ottenere varietà migliorate.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Ampio progetto di collaborazione internazionale, finanziato della
EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione di un locus per l'accestimento di orzo.
Marcatori molecolari strettamente associati a locus per l'accestimento di orzo di potenziale utilità in programmi di breeding.
Gene responsabile dell'accestimento in orzo e alleli utili per il breeding.
Possibili applicazioni
Marcatori e alleli associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento delle rese in orzo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate
genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and
Applied Genetics,112: 1073-1085.
32
Nome e cognome dei ricercatori
Gian Attilio Sacchi ([email protected])
Alessandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa Lancilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso
contenuto di cadmio in granella
Inglese: Identifying and characterizing the physiological and molecular determinants for the
“cadmium content” trait in rice grain
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Rice, cadmium, metal transporters
Riso, cadmio, trasportatori di metalli
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi fisiologici e molecolari responsabili dell'accumulo
di cadmio nella granella di riso. Si vogliono descrivere i comportamenti di diverse varietà di riso
italiane, caratterizzate da diversi contenuti in cadmio, allevate in condizioni di sommersione o
asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei diversi organi della pianta
vengono identificati alcuni geni codificanti per trasportatori di metalli, successivamente caratterizzati per i loro profili di espressione e le loro caratteristiche cinetiche.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI
Ente Nazionale Riso
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di varietà di riso italiane a basso, medio ed alto accumulo di cadmio nella granella.
Descrizione dei profili di espressione dei geni di riso codificanti per trasportatori di metalli.
Caratterizzazione funzionale e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.
Possibili applicazioni
Selezione precoce di varietà di riso a basso accumulo di cadmio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711
Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156
Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11
Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection (Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765
33
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante
Inglese: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant diseases
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Saracchi ([email protected])
Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sardi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni
Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Rilevare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la
diagnosi delle malattie che essi provocano, specialmente per quelle di nuova introduzione. Tale
aspetto presenta spesso notevoli difficoltà e, talvolta, le tecniche tradizionali richiedono tempi
analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomolecolari specifici per il riconoscimento di agenti patogeni nelle matrici vegetali.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sintesi di primer specie-specifici.
Messa a punto di protocolli per il rilevamento e identificazione di funghi cariogeni in matrici
legnose.
Possibili applicazioni
Diagnosi rapida di nuove malattie delle piante erbacee e arboree.
Identificazione tassonomica di agenti di malattie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136
P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.
P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76
M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61
34
Nome e cognome dei ricercatori
Paola Sardi ([email protected])
Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso
di oli essenziali
Inglese: Essential oil activity for the control of field and post-harvest diseases
Parole chiave
Oli essenziali, post raccolta, difesa
Essential oils, post harvest, disease management
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli oli essenziali delle piante aromatiche sono miscele di composti terpenici che hanno evidenziato capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente studiati come antibatterici
e numerosi studi sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono
effettuate la selezione e la valutazione di oli efficaci verso i principali agenti di alterazioni postraccolta, come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e di epifitie di
campo, quali ad esempio gli oidi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuazione di oli utili per il controllo di malattie delle piante.
Possibili applicazioni
Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. Farina, P. Sardi et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431
G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43
G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293
35
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle
risorse genetiche
Inglese: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine
genetic resources
Nome e cognome dei ricercatori
Attilio Scienza ([email protected])
Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di .Produzione Vegetale (DIPROVE)
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Variabilità genetica, mercatori molecolari, vite
Genetic diversity, molecular markers, grapevine
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Analisi tramite marcatori molecolari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite
selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola italiana e lo stato di salute delle risorse genetiche spontanee. Al fine di tutelare le risorse
genetiche in pericolo di erosione costituendo vigneti collezione in cui preservare il materiale coltivato e selvatico censito.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Agrario San Michele all'Adige (TN); Fondazione Symbola
(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Realizzazione di vigneti collezione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica della specie V.vinifera. Individuazione di nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività
divulgativa di sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-biodiversità .
Possibili applicazioni
Attività vivaistica. Individuazione e messa a punto di marcatori molecolari associati a caratteri di
interesse agronomico. Costituzione di Databases molecolari funzionali al riconoscimento varietale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Imazio et al., Rendiconti Lincei (2008). 19: 223-240
De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184
Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7
36
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Spinardi ([email protected])
Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano
(Vaccinium corymbosum L.)
Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes
Parole chiave
Mirtillo, antociani, acido ascorbico
Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini
(Sondrio)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.
Possibili applicazioni
Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento
dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and
Technology 50:31-36.
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
37
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita
del coniglio
Inglese: Effect of dietary acidification on growth performance and caecal characteristics in rabbits
Nome e cognome dei ricercatori
Ivan Toschi ([email protected])
Valentina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nicoletta Cesari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali Sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Dietary acidification, growth performance, rabbits
Acidificanti, performance zootecniche, conigli
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Negli allevamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire problemi enterici durante la fase di accrescimento; il continuo utilizzo di queste molecole ha indotto negli animali fenomeni di “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo studio di soluzioni
alternative per migliorare la salute intestinale del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli acidi organici addizionati alla dieta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio della microflora ciecale e per promuovere le performance zootecniche.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, UNIMI DIPAV, Raggio di Sole Mangimi S.p.A.,
Granda Zootecnici s.r.l.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
L'utilizzo degli acidificanti sembra migliorare le performance di accrescimento degli animali nella
seconda fase del ciclo di ingrasso e l'indice di conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.
Possibili applicazioni
Sviluppare approcci multidisciplinari per prevenire l'insorgenza delle forme enteriche nel coniglio,
anche attraverso l'addizione di acidi organici con formulazioni differenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.
38
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali
Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops
Nome e cognome dei ricercatori
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)
Gemma Assante, Giovanni Venturini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Toxinogenic fungi, mycotoxin
Funghi tossinogeni, micotossine
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai
cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto
concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali
e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di
varie sostanze nel contenimento dei danni
Possibili applicazioni
L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro
potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.
39
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite
Inglese: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard
Nome e cognome dei ricercatori
Annamaria Vercesi ([email protected])
Silvia Laura Toffolatti, Giovanni Venturini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Peronospora della vite, Plasmopara viticola, difesa
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto ha l'obiettivo di indagare il comportamento epidemico di Plasmopara viticola, l'agente della peronospora della vite, in diverse zone dell'Italia settentrionale, verificando nel contempo l'attendibilità di modelli matematici che mirano a stimare il rischio di infezione presente in
vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla dinamica di germinazione
delle strutture di svernamento del patogeno al fine di raccogliere dati che ne permettano la
modellizzazione mediante metodi innovativi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: CNR-IMATI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione delle oospore di Plasmopara viticola
Modelli matematici
Possibili applicazioni
La modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamentale per l'impostazione di razionali strategie di intervento nei confronti di Plasmopara viticola, al fine di applicare i trattamenti in funzione di un accertato rischio di infezione dell'ospite da parte del patogeno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173
Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160
40
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola
Inglese: Fungicide resistance in Plasmopara viticola
Nome e cognome dei ricercatori
Annamaria Vercesi ([email protected])
Silvia Laura Toffolatti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fungicidi, resistenza, Plasmopara viticola
Fungicide, resistance, Plasmopara viticola
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli individui resistenti a diverse sostanze ad attività antiperonosporica nell'ambito delle popolazioni di Plasmopara viticola. Le indagini vengono
effettuate sulle oospore, le strutture svernanti del patogeno utilizzando metodi molecolari insieme a saggi di inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibile in tal modo evidenziare la presenza di individui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo di impostare opportune strategie di trattamento nel vigneto/areale monitorati.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Quantificazione ceppi resistenti di Plasmopara viticola
Possibili applicazioni
Il metodo consente di quantificare la presenza di ceppi di Plasmopara viticola resistenti a varie
sostanze attive nel periodo immediatamente precedente l'inizio dei trattamenti fungicidi in vigneto, che potranno quindi essere effettuati con i fungicidi in grado di proteggere al meglio la vite.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155
Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159
Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.
41
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree
da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi
Inglese: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to
individuate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis
Nome e cognome dei ricercatori
Graziano Zocchi ([email protected])
Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Piante arboree, clorosi ferrica
Fruit trees, iron chlorosis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto, che consideri: il ruolo delle condizioni ambientali (presenza di bicarbonato, forme azotate diverse, chelati naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la disponibilità del Fe; la funzionalità dei meccanismi di acquisizione e l'utilizzazione dell'elemento all'interno dei tessuti
vegetali; l’operatività dei sistemi di membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità dell'apparato fotosintetico.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Aumentare le conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e molecolari dell’acquisizione del Fe
in specie arboree da frutto; individuazione di genotipi resistenti; impiego dell’espressione di geni
come marcatori funzionali per lo screening di genotipi tolleranti.
Possibili applicazioni
Importanti ricadute sullo sviluppo di tecniche di miglioramento genetico di piante arboree da frutto e di tecniche colturali eco-compatibili di controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti
e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambientale derivante dall'uso di Fe-chelati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press
Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200
Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000
Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775
42
Nome e cognome dei ricercatori
Graziano Zocchi ([email protected])
Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2-Milano
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza
Inglese: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency condition
Parole chiave
Proteomica, cetriolo, Fe carenza
Proteomic, cucumber, Fe deficiency
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Sebbene nelle piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato, i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo è la messa a punto di un protocollo di estrazione/purificazione del materiale vegetale. Le
proteine separate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) e quelle up- o down-regulated in
Fe carenza rispetto ad una condizione di controllo sono identificate mediante LC-ESI-MS/MS.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula
Dei (CSIC), Zaragoza, Spain
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Conoscenza dei pattern proteici correlati alle modificazioni metaboliche e ai meccanismi di regolazione della Strategia I di acquisizione del Fe
Possibili applicazioni
Molte specie arboree ed erbacee soffrono di clorosi ferrica con cali di rese e di qualità del prodotto finale che si traducono in danni economici. La conoscenza dei meccanismi che
presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamentale per la realizzazione di varietà tolleranti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200
M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162
Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007
43
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
Titolo del progetto
Italiano: Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro
Inglese: Achievement of iron biofortified plant of food interest
Nome e cognome dei ricercatori
Graziano Zocchi ([email protected])
Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fe carenza, Strategia I, dgl
Fe deficiency, Strategy I, dgl
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto è finalizzato 1) allo studio dei meccanismi di regolazione delle risposte alla Fe carenza in pisello, con particolare riguardo all'attività di acidificazione della rizosfera; 2) allo studio delle
variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante di
pisello (dgl) iperaccumulatore di Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva di
FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi di membrana.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research
Service, Houston, TX
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
1)La costitutiva acidificazione della rizosfera in dgl non è ascrivibile solo all'H+-ATPasi del plasmalemma
2)L'attività di enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl
Possibili applicazioni
La caratterizzazione dei meccanismi di acquisizione del Fe, della loro regolazione e delle modificazioni metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà biofortificate e/o tolleranti la carenza di Fe in specie leguminose di interesse alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7
Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.
44
AGRICOLTURA
1.2 GESTIONE
ED ECONOMIA
45
Nome e cognome dei ricercatori
Stella Agostini ([email protected])
Francesca Mesiti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio
Inglese: Multifunctional farm into the landscape
Parole chiave
Multifunzionalità, agriturismo, turismo rurale,
Diversification, agri-tourism, rural tourism
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca analizza le modalità ed indici per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola
nel territorio agroforestale. Gli indicatori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado di
efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in
modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base delle opportunità e delle criticità
emerse nell’area esaminata.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Indicazioni per la validazione di sistemi di gestione agricola sostenibile, strategie innovative per
garantire la competitività dell'azienda e la salvaguardia del territorio e del paesaggio.
Possibili applicazioni
Supporti esperti di scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rurale, pianificazione provinciale e regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (editor),
"RuralTourism"., Hyderabad, India : Icfai University Press, India, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.
208-215
S. Agostini, F. Mesiti (2008). Landscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.
47
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Costruzioni rurali in area urbana
Inglese: Rural settlement in urban sprawl
Nome e cognome dei ricercatori
Stella Agostini ([email protected])
Dalila Cairoli
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
Parole chiave
Consumo di suolo, costruzioni rurali, territorio agroforestale
Urbanization, farm, farmland
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca analizza il ruolo degli insediamenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano di
essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione di ogni funzione agricola
e separazione dal sistema rurale di riferimento. Lo studio si concentra sulle cascine di Milano per
sviluppare degli indicatori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione dell’evento Expo 2015 e ne propone una rilettura finalizzata alla costruzione di un sistema
agroalimentare urbano.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Best Politecnico di Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Analisi delle costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e
paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rurale, sistema urbano e politiche di governo del
territorio.
Possibili applicazioni
Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comunale, sovracomunale e
provinciale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and
Biosystem Engineering for a sustainable world, 1177460 Eurageng
S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the
future of cultural past, CIPA, Icomos
48
Nome e cognome dei ricercatori
Stella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale
Inglese: Planning the future of agricultural land
Parole chiave
Imprese agricole, pianificazione, sviluppo sostenibile
Farm, planning, sustainable development
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca analizza i riflessi delle attuali politiche di governo del territorio sulle imprese agricole
della provincia di Milano, valutando le attese degli operatori del settore agroforestale rispetto ai
processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo di suolo agricolo innescato dalle politiche territoriali, esplorando un modello di sviluppo territoriale che definisca gli
elementi fondamentali che ne condizioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana milanese.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Milano Metropoli
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla cittadinanza, sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia di Milano nel
processo di adeguamento alla nuova legge di governo del territorio.
Possibili applicazioni
Governo del territorio delle are agricole/rurali, normativa di supporto ai processi di pianificazione
e di attuazione in ambito agricolo/rurale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Agostini, (2009), La voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema economico milanese. Elementi per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia di Milano,
Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo.
49
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli
Inglese: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Bechini ([email protected])
Nicola Castoldi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Indicatori, modelli, analisi multicriterio
Indicators, models, multicriteria analysis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo del progetto è quello di valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti di facile applicazione (indicatori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste, o disponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro scale d’applicazione: singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per
valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari
indicatori in un unico indice, in grado di sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Gli indicatori indicatori descrivono l'utilizzo di nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossile, e la
gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli studiati e dell'incertezza legata a tali valutazioni.
Possibili applicazioni
La metodologia sviluppata per le valutazioni di sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti agro-ecologici. Tale metodologia è in grado di fornire al decisore politico gli strumenti e le
conoscenze necessarie per la definizione delle politiche agro-ambientali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
N. Castoldi, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033
L. Bechini, N. Castoldi, Ecol. Indicat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.
N. Castoldi et al., Ecol. Indicat. (2009) 9:902-912.
L. Bechini, N. Castoldi, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.
50
Nome e cognome dei ricercatori
Luigi Bodria ([email protected])
Riccardo Guidetti, Roberto Beghi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi
Inglese: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through
innovative systems and quality transformations.
Parole chiave
NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo di completare l’introduzione dei sistemi non distruttivi nelle
filiere delle produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi alle attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione delle produzioni primarie locali, consolidando le produzioni tradizionali, mela ed uva
ed incoraggiando le diversificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione di nuove
tecnologie (NIR, Naso elettronico, ecc.) a supporto delle decisioni dell'agricoltore.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Mele Valt., Cons. vini Valt,
Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione delle caratteristiche nutraceutiche delle produtioni valtellinesi tramite tecniche
innovative (messa a punto delle curve di calibrazione, definizione delle specifiche per dispositivi
semplificati); progettazione e realizzazione di un distributore di mirtilli per la filiera corta.
Possibili applicazioni
La ricerca porta a risultati di immediata applicazione sia durante le fasi di conferimento dei prodotti ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o
delle trasformazioni quando è possibile basarsi su un maggior numero di parametri di controllo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical parameters, Proceeding of the FRUTIC 09, Concepcion (Chile), 5-9 gennaio.
51
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi
Nome e cognome dei ricercatori
Michele Corti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca è stata finalizzata alla elaborazione di indici di valore multifunzionale dell'uso dei beni
silvo-pastorali utilizzando un campione di 18 alpeggi di proprietà regionale e valutando analiticamente la loro potenzialità alla luce di tre valenze principali: produttiva (compreso agriturismo),
fruizionale, e socio-ambientale. Per ogni valenza sono stati considerati diversi aspetti e individuati dei parametri operazionali in grado di stimare un indice di potenzialità per ciascuno di essi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Schede per ciascun sito con una valutazione analitica delle potenzialità multifunzionali. Indicazioni
circa le correlazioni e raggruppamenti di aspetti multifunzionali ai fini della programmazione di
schemi di indagine applicabili ad altri insiemi di beni pastorali.
Possibili applicazioni
Utilizzo di schemi di valutazione multifunzionale al fine del supporto di scelte decisionali relative
all'allocazione di risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione delle diverse valenze multifunzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
In corso
52
Nome e cognome dei ricercatori
Michele Corti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione
dell’ambiente
Parole chiave
Gestione fauna, tetraonidi, capre
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti di interventi di miglioramento ambientale a fini faunistici in relazione all'introduzione di sistemi di pascolo con valenza multifunzionale. Gli aspetti pascolivi, studiati nel contesto di precisi contesti vegetazionali rappresentativi e di
superfici oggetto o meno di interventi di diradamento, sono stati focalizzati al contenimento della
vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati mediante il rilievo dell'entomofauna.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Ersaf, Dip. Patologia animale,
igiene e sanità pubblica
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Indicazioni circa la capacità di contenimento della vegetazione in diversi contesti vegetazionali di
arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.
Possibili applicazioni
Progettazione in area silvo-pastorale di interventi selvicolturali e di piani di pascolamento complementari alla manutenzione delle superfici interessate dagli stessi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità di contenimento di essenze arboree ed arbustive attraverso il pascolo con capre. in: Lashabitat. Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al
miglioramento e conservazione di un ambiente idoneo alla presenza di tetraonidi, pp.29-41
53
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio
Inglese: Mesurement of energy supply profile in Po-valley farms
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Fiala ([email protected])
Riccardo Guidetti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Energia, curva, aziende agricole
Energy, profile, farms
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Misurare, per le tipologie aziendali più diffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali di
Energia sia Termica (ET) che Elettrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagionale. La conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagionale, della loro
flessibilità/rigidità, costituiscono informazioni tecniche indispensabili per impostare correttamente ogni business-plan connesso a tecnologie di auto-produzione energetica.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Camera di Commercio Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e dei costi energetici.
Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche in ambito agricolo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
54
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Fiala ([email protected])
Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali
Inglese: Experimental tests on plants for energy generation by Renewable Sources applied
in Italian farms
Parole chiave
Energie rinnovabili, impianti, aziende agricole
Renewable sources, plants, farms
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'applicazione di impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente diffondendo nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la reale fattibilità. Il monitoraggio di impianti solari (termico e fotovoltaico), di biogas da reflui zootecnici, di combustione e gassificazione di biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo delle prestazioni energetiche e dei limiti operativi nel contesto delle diverse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni di dettaglio assai importanti per poter esprimere un giudizio di convenienza esaustivo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Aziende agricole della Pianura Padana, Azienda Sperimentale
"A. Menozzi" - Facoltà Agraria - UniMi
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Tesi di Laurea e tirocini (in atto).
Possibili applicazioni
Valutazione di dettaglio sulla trasferibilità di sistemi energetici in agricoltura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
55
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere
agro-energetiche in Italia
Inglese: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Fiala ([email protected])
Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biomassa, energia, sostenibilità
Biomass, energy, sustainability
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Per la valutazione completa delle possibilità applicative delle filiere biomasse-energia si rende
necessaria una analisi multidisciplinare che consideri i diversi aspetti del processo; oltre alla fattibilità tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambientale (emissioni) ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per le filiere agro-energetiche
più diffuse nel nostro Paese, di omogeneizzare i criteri di calcolo e restituire una informazione di
"sostenibilità complessiva".
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
1 Dottorato di Ricerca (in esecuzione)
Possibili applicazioni
Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche con informazioni di sintesi per operatori e
decisori pubblici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
1 comunicazione a Convegno nazionale (in preparazione)
56
Nome e cognome dei ricercatori
Bianca Ortuani ([email protected])
Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari
situati in differenti ambiti climatici
Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different
climatic conditions
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiave
Siccità agricola, indice
Agricultural drought, distributed index
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice
spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana di
Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso
presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione
delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per
la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei
valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.
Possibili applicazioni
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
57
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini
da latte lombardi
Inglese: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva, Eleonora Rossi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dairy cows, behaviour, THI
Parole chiave
Vacche da latte, comportamento, THI
Dairy cows, behaviour, THI
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione alle
condizioni microclimatiche nelle strutture di stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo in luce l’importanza di una corretta progettazione degli edifici zootecnici e l’effetto negativo delle carenze progettuali delle strutture di stabulazione sulle performances e sul benessere
delle bovine.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli edifici per bovine da latte e sono
stati elaborati due indici riferiti alla ventilazione naturale e l’inerzia termica delle stalle per valutare l'adeguatezza ai requisiti per le condizioni climatiche.
Possibili applicazioni
La metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione di nuove realizzazioni e di
ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso di erogazione di contributi pubblici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Condizioni microclimatiche nelle strutture stabulative per bovine da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, Regione Lombardia
Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humidity on Dairy Cow Behaviour in
Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece
58
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Rapetti ([email protected])
Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione
energetica dei foraggi
Inglese: Improvement and standardization of in vitro fermentation methods for the energy
evaluation of forages
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy
In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il programma sviluppa una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutrizionale dei foraggi per mettere a punto procedure di stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e
dei laboratori agrozootecnici che svolgono consulenza alle aziende zootecniche. Il programma si
propone di creare un inventario di campioni di foraggi rappresentativi delle produzioni della
Pianura Padana che saranno analizzati con metodi chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi UD, Univ. degli Studi PD, Univ. degli Studi TO, Univ.
Cattolica Sacro Cuore PC
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il progetto propone di sviluppare una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione
nutrizionale dei foraggi mettendo a punto procedure di stima semplici ed accurate del valore energetico dei foraggi supplendo ad una carenza di informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.
Possibili applicazioni
- Creazione di modelli di previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana
mediante equazioni lineari e multiple sulla base dei dati di composizione chimica.
- Diffusione di curve di calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri
chimici e biologici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.
Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.
Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc
59
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano
Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon
Nome e cognome dei ricercatori
Guido Sali ([email protected])
A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo
Rural development, irrigation requirement
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo
agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)
al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,
Ministero degli Affari Esteri (MAE)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).
Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs)..
Possibili applicazioni
La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del
bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,
che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”
Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4
60
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Sangiorgi ([email protected])
Carlo Bisaglia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di ..Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini
Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia
Parole chiave
Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed
Automation in agriculture, cattle feeding, unifeed
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'alimentazione delle bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione di alimenti totalmente miscelati (unifeed) generalmente distribuiti una o due volte al giorno, che
richiedono periodici avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un
forte decadimento delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità, una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza di realizzare un sistema in grado di portare nuovo alimento fresco più volte nel corso delle 24 ore.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISMA
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Studio preliminare delle caratteristiche operative di un sistema automatico per la distribuzione
di foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli allevamenti di bovine da latte e realizzazione di
un primo prototipo.
Possibili applicazioni
Sviluppo di una nuova tecnologia con potenziali rilevanti ricadute sia sul piano industriale sia su
quello produttivo agricolo
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: le tecnologie disponibili. L'Informatore Agrario, in press.
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete
e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press
61
AGRICOLTURA
GESTIONE ED ECONOMIA
Titolo del progetto
Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia
Inglese: Health and safety in agriculture and animal husbandry
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Sangiorgi ([email protected])
Loredana Dioguardi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Agricoltura, sicurezza, salute
Agriculture, safety, health
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro. Il complesso normativo della prevenzione è di difficile applicazione nel settore primario. E' pertanto importante trovare, attraverso la messa a punto di un sistema informatizzato, nuovi metodi
di gestione della sicurezza. La conoscenza delle più frequenti dinamiche di infortunio, fornisce ulteriori strumenti a supporto della pianificazione di adeguate politiche di prevenzione degli infortuni.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: ASL di Lodi
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Analisi delle dinamiche infortunistiche, individuazione delle emergenze in agricoltura e nelle attività zootecniche, messa a punto di un Sistema Informativo di Gestione della Sicurezza a supporto delle attività ispettive, materiale formativo sul linee guida regionali integrate
Possibili applicazioni
Campagne di prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, diffusione di corrette pratiche
agricole e procedure di lavoro, formazione delle figure del sistema della prevenzione aziendale,
sui temi di edilizia rurale, di sicurezza delle macchine agricole.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Sangiorgi F. Dioguardi L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia.
Dioguardi L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and cattle
breeding operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA
62
2. ALIMENTAZIONE
AGRICOLTURA
PRODUZIONE E DIFESA
ALIMENTAZIONE
2.1 TECNOLOGIA
65
Titolo del progetto
Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice
glicemico
Inglese: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
M.Cristina Casiraghi ([email protected])
Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari..
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiave
Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, indice glicemico
Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Studi recenti dimostrano che gli stati di iperglicemia, ed i conseguenti stati di iperinsulinemia,
possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo delle malattie cronico-degenerative e suggeriscono quidi che diete a basso indice glicemico possono costituire un ottimo strumento nel
combattere le malattie legate a sindromi metaboliche.La ricerca si prefigge dunque la formulazione e la verifica degli effetti funzionali di prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con
basso indice glicemico
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Pane e prodotti da forno a basso indice glicemico.
Possibili applicazioni
Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional
Claims.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 ,
Wolever TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.
66
Titolo del progetto
Italiano: Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT
Inglese: Limiting the heat damage in UHT milk processing
Nome e cognome dei ricercatori
Stefano Cattaneo ([email protected])
Luisa Pellegrino, Fabio Masotti, Veronica Rosi
Parole chiave
Latte UHT, danno termico, indici chimici
UHT milk, heat damage, chemical markers
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il consumo di latte UHT in Italia oggi supera quello di latte pastorizzato. Contrariamente a quanto avviene per quest'ultimo, la legge italiana non prevede un limite massimo al danno termico
per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e
che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno
termico del latte UHT in commercio, valutato con indici chimici derivanti dalle predette reazioni
(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da condizioni di non corretta GMP.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuazione di punti critici e delle relative modalità di intervento nel processo di sterilizzazione UHT del latte che consentono di limitare il danno termico.
Individuazione degli indici chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.
Possibili applicazioni
Gli indici chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare le condizioni di processo direttamente sul proprio impianto. La produzione di latte UHT a ridotto danno
termico costituisceuna via di valorizzazione di questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.
67
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad
attività immunomodulante
Inglese: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with
immunomodulatory properties
Nome e cognome dei ricercatori
De Noni Ivano ([email protected])
Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Peptidi bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione
Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività delle proteinasi di parete di batteri food-grade per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte (IPL) contenenti peptidi ad attività immunomodulante e in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche. L’obiettivo finale è la definizione di bioprocessi completamente
food-grade, trasferibili a livello industriale e finalizzati alla preparazione di idrolizzati utilizzabili
come ingredienti in formulazioni alimentari.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Milano Bicocca, Università Cattolica di Piacenza
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificare ceppi batterici food-grade capaci di liberare peptidi immnumodulanti in grado di
influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche anche sulla base di evidenze
derivanti da sperimentazioni in vivo su animali.
Possibili applicazioni
Definizione di bioprocessi di grado alimentare trasferibili su scala industriale e capaci di produrre
IPL con attività immunomodulante controllata.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
68
Titolo del progetto
Italiano: Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi
Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Duranti ([email protected])
Jessica Capraro, Chiara Magni
Parole chiave
Proteine di lupino, prodotti gluten-free
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di
modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha
previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non
si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni
nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.
Possibili applicazioni
La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale
per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il
processo di produzione di alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017
69
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprine
Inglese: Biodiversity and role of Lactic Acid Bacteria in dairy products from goat milk
Nome e cognome dei ricercatori
Roberto Foschino ([email protected])
Claudia Picozzi, Giorgio Volponi
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Latte, formaggio, batteri lattici, Lactococcus, Enterococcus,
Milk, cheese, lactic acid bacteria,
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le produzioni lattiero-casearie da latte di capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo
economico delle piccole imprese nei territori montani lombardi. La conoscenza della biodiversità
e del ruolo dei microrganismi coinvolti nelle trasformazioni casearie consentono da un lato di proteggere la tipicità del prodotto e dall'altro di tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,
che talvolta deriva direttamente da latte crudo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Prof. M.T. Bottero.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Collezione di ceppi con potenziale attività casearia appartenenti a differenti specie.
Possibili applicazioni
Produzione di starter per l'industria lattiero-casearia; produzione di vaccini.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.
Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.
Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.
70
Titolo del progetto
Italiano: Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale
Inglese: Study on sourdough microflora for baked products.
Nome e cognome dei ricercatori
Roberto Foschino ([email protected])
Claudia Picozzi, Ileana Vigentini
Parole chiave
Batteri lattici, lieviti, impasti acidi, tracciabilità
Lactobacillus, yeast, sourdough
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
I prodotti da forno a lievitazione naturale costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. La
maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri (L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento delle peculiari proprietà sensoriali ed una prolugata shel-life. La possibilità di identificare le specie microbiche anche
dopo il trattamento di cottura costituisce un potente strumento di tracciabilità per la tutela della
tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali di trasferimento genico è stato investigato.
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Collezione di ceppi di lieviti, batteri lattici e batteriofagi.
Possibili applicazioni
Produzione di starter, produzione di enzimi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.
Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.
Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.
71
Titolo del progetto
Italiano: Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico
Inglese: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.
Nome e cognome dei ricercatori
Roberto Foschino ([email protected])
Ileana Vigentini, Claudia Picozzi
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Vino, lieviti
Wine, yeast
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo studio del ruolo e la conoscenza della biodiversità dei microrganismi presenti nelle operazioni di vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei
prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento di tracciabilità lungo la
filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambientale di lieviti e batteri
sono oggetto delle ricerche più recenti.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Collezione di ceppi di lieviti e batteri lattici.
Innovazione di tecniche enologiche.
Possibili applicazioni
Produzione di starter, produzione di coadiuvanti per enologia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.
Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284008-9310-x.
Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).
72
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle
caratteristiche nutrizionali del mirtillo
Inglese: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration
processes for product valorisation.
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Caratterizzazione di mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto di trattamenti di osmodisidratazione ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento di derivati ad umidità relativa intermedia con elevate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti di osmodisidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti ai frutti) si studierà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti dal punto di vista nutrizionale e sensoriale, anche con metodi innovativi.
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Gabriella Giovanelli ([email protected])
Ernestina Casiraghi, Nicoletta Sinelli
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica
dei Prodotti Agricoli (Mi)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Mirtilli IMF con elevate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgidità), di attività antiossidante e di stabilità che li rendono adatti al consumo tal quale, oltre che come ingrediente per
preparazioni complesse.
Possibili applicazioni
Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione di
produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908
N. Sinelli, A. Spinardi, V. Di Egidio, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.
G. Giovanelli. (2007) Proceedings of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).
73
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde
Inglese: Development of novel apple products fortified with green tea
Nome e cognome dei ricercatori
Vera Lavelli ([email protected])
William Kerr, Claudia Vantaggi, Mark Corey
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Tè verde; mela; fortificazione
Green tea; apple; fortification
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il tè verde è uno degli agenti dietetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento di molte malattie, proprietà attribuite all’elevato contenuto di flavanoli. In una prima fase
la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto di prodotti disidratati e ad umidità intermedia
a base di mela e tè verde, lo studio della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro
patologie umane e la definizione di un modello predittivo della stabilità ossidativa e del colore.
Lo studio prosegue con l’obiettivo di sperimentare la fortificazione con tè verde di altri frutti.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modello predittivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in mele disidratate e a umidità intermedia.
Possibili applicazioni
La fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini di produzione mondiale, è una
prospettiva di innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità di assumere
regolarmente contenuti elevati di flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato di salute.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
V. Lavelli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.
V. Lavelli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.
M. Corey, W. Kerr, V. Lavelli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt Lake City, 2009.
V. Lavelli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.
74
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante
mulino a sfere
Inglese: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Cioccolato, raffinazione, viscosità
Chocolate, refining, viscosity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La fase di raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri
sovrapposti. Recentemente, per soddisfare le esigenze di piccoli produttori, è stato proposto l’impiego del mulino a sfere. Il gruppo di ricerca si è occupato soprattutto di studiare gli effetti dell’impiego di tale impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti di alcune variabili di formulazione. Ci si è inoltre occupati di ottimizzare il processo al fine di minimizzare il tempo di raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche di disegno sperimentale.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Packint (Milano)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Mara Lucisano ([email protected])
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi di lavorazione ed i parametri fisici del cioccolato.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione del processo di raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli
Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.
75
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta
gluten-free
Inglese: Optimization of ingredients and processing parameters for the production of gluten-free
bread and pasta
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Mara Lucisano ([email protected])
M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Carola Cappa
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura
Gluten free products, rheology, ultrastructure
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si focalizza sulla messa a punto di formulazioni (amidi, sfarinati di pseudocereali, farine
di riso e di mais, idrocolloidi e fibre alimentari) e sulla definizione di tecnologie di trasformazione
in grado di garantire un prodotto gluten-free di elevata qualità. La sperimentazione prevede anche
l'applicazione di tecniche di analisi d’immagine per la definizione delle caratteristiche macroscopiche dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei
fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione di matrici non-convenzionali.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Pasta gluten free di buona qualità in cottura, pane gluten free di elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento; messa a punto di metodiche idonee alla valutazione di matrici gluten-free.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione di formulazioni e di processi gluten free.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int.
Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European
Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.
76
Titolo del progetto
Italiano: Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning
Inglese: Novel membranes based on electrospun nanofibers
Nome e cognome dei ricercatori
Saverio Mannino ([email protected])
Matteo Scampicchio, Alessandra Arecchi
Parole chiave
Nanofibre, membrane, sensori
Nanofiber, membrane, sensors
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro elevata porosità ed ampia area superficiale.
L’elettrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà di materiali anche biologici. Lo scopo principale è quello di produrre membrane con questa tecnologia
basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o edibili (proteine, carboidrati e
lipidi). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellule, etc.) miglioreranno
le loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sviluppo di nuove membrane per la realizzazione di nuovi agenti di rilascio, sensori bioelettronici o “active food packaging”.
Possibili applicazioni
Sensori, packaging, agenti di rilascio di molecole biologiche attive.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. Electrochemistry Communications. - ISSN
1388-2481 (2008)
M. Scampicchio et al. - In: Electroanalysis. - ISSN 1040-039S.
Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 17226996 19:4( 2008) pag 31
77
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con
madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali
Inglese: Optimization of the ingredients and of the baking process for the production of
sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Manuela Mariotti ([email protected])
Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Cereali minori, pseudocereali, pane
Minor cereals, pseudocereals, bread
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto riguarda l'uso in panificazione di madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea
di ricerca di grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento delle proprietà nutrizionali e ad un rallentamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla
strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza di diverse tipologie di
sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto di polisaccaridi non-amido), amaranto e grano
saraceno (ricchi di costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,
Dr. R. Schoenlechner, BOKU
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento.
Possibili applicazioni
Messa a punto di un protocollo per la panificazione di matrici non convenzionali. Uso alternativo
di farine ottenute da cereali soffiati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.
Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.
Schoenlechner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco
(USA).
78
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali
Inglese: Non-conventional sweet products
Nome e cognome dei ricercatori
Manuela Mariotti ([email protected])
Cristina Alamprese
Parole chiave
Alimenti non convenzionali, intolleranza, struttura
Non-conventional food, intolerance, structure
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le industrie alimentari studiano continuamente la formulazione di nuovi prodotti non convenzionali, importanti per persone con specifiche diete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la
definizione della formulazione di questi alimenti avviene spesso mediante approcci dettati dalla
sola esperienza. Il gruppo di ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura di prodotti dolciari non convenzionali (es. budini per intolleranti al lattosio o allergici alle proteine del
latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella letteratura scientifica.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione di prodotti dolciari non convenzionali (ottimizzazione di metodi di reologia empirica e fondamentale, Image Analysis, microscopia).
Possibili applicazioni
Individuazione degli ingredienti più idonei alla produzione di prodotti dolciari non convenzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of different milk substitutes on the pasting, rheological
and textural properties of puddings. Proceedings of the International Symposium on Food
Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18.
79
Titolo del progetto
Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico
Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields
Nome e cognome dei ricercatori
Francesco Molinari ([email protected])
Diego Romano, Raffaella Gandolfi
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano
Parole chiave
Enologia, fermentazioni, bioetanolo
Oenology, fermentations, bioethanol
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica di
lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze
Biomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.
Possibili applicazioni
Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di
seconda generazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains under
wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.
80
Titolo del progetto
Italiano: Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse
alimentare
Inglese: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms
Nome e cognome dei ricercatori
Diego Mora ([email protected])
Parole chiave
Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade
Lactic bacteria, metabolism, food-grade mutant
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo di questa ricerca è quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche di microrganismi
di interesse alimentare attraverso approcci di ingegnieria metabolica anche mediante l'ottenimento di mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
Miglioramento delle performance di fermentazione e delle attitudini tecnologiche di microrganismi di interesse alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.
Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.
Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.
Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.
81
Titolo del progetto
Italiano: Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare
condizioni di processo industriali)
Inglese: : Pasta-making processes
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
M. Ambrogina Pagani ([email protected])
Mara Lucisano, Gabriella Bottega, Alessandra Marti.
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Pasta secca, diagrammi di essiccazione, semola
Dried pasta, drying diagrams, semolina
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli impianti-pilota di pastificazione del DISTAM permettono di simulare, in ogni fase, le condizioni di
processo applicate su linee industriali. E' possibile produrre sia formati lunghi che corti.
L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare diagrammi a
bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umidità del prodotto è monitorata in continuo come
variazione del peso rilevato da una cella di carico. Il centro sperimentale possiede anche un impianto per la produzione di paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lodigiano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La flessibilità degli impianti pilota di pastificazione permette di produrre pasta a partire sia da
semola che da formulazioni arricchite con ingredienti funzionali e di essiccare con diagrammi ad
alta o bassa temperatura al fine di indurre modificazioni macromolecolari di diversa entità.
Possibili applicazioni
Comprensione delle relazioni tra condizioni di processo/struttura delle macromolecole/qualità in
cottura/disponibilità di nutrienti della pasta. Ottimizzazione di formulazioni interessanti per proprietà nutrizionali e funzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.
Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Traditional Italian products from wheat and other starchy flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wiley Ltd, New York
82
Titolo del progetto
Italiano: Progettazione di alimenti/ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate
Inglese: Structure design for Tailor Made Foods and Ingredients
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Piazza ([email protected])
Parole chiave
Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie di formilazione
Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo della ricerca è la produzione di tailor-made foods, alimenti disegnati ad hoc con proprietà specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)
all’indagine sull’influenza del processo di produzione e della formulazione sulla struttura e sulle
proprietà chimico-fisiche e sensoriali di nuovi ingredienti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione di ingredienti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche predeterminate.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
- film edibili per il controllo della migrazione di umidità nei prodotti multifasici
- carrier a base di polisaccaridi per la veicolazione di pricipi attivi/composti di interesse
tecnologico in prodotti formulati.
Possibili applicazioni
Innovazione di prodotto e riposizionamento di prodotti già esistenti con miglioramento della
shelf-life (film edibili) e con riduzione dell'impatto tecnologico per la ritenzione/rilascio di sostanze "delicate" (aromi, pricipi di intersse nutrizionale, ingredienti ) nei prodotti formulati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Proceedings 8° CISETA. CD rom
Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:
Processing and Innovation,CD rom
Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429
83
Titolo del progetto
Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce
Inglese: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Piergiovanni ([email protected])
Sara Limbo, Luisa Torri
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Fotodegradazione, fotossidazione, packaging
Photodegradation, photooxidation, packaging
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Si è avviato uno studio della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati. Un’indagine presso la GDO ha permesso di identificare quali sorgenti luminose siano
impiegate per illuminare i prodotti alimentari e di selezionare le lampade da adottare durante le
prove di shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumentale per valutare l’efficacia schermante dei materiali di confezionamento, realizzando in seguito uno screening delle prestazioni dei diversi film plastici in commercio.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sciennze Gastronomiche Pollenzo, AMB PACKAGING srl
San Daniele
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Metodologie analitiche, protocolli di esposizione per test di conservazione.
Possibili applicazioni
Studi di shelf-life accelerata, nuovi materiali di confezionamento, prodotti sensibili alla luce.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245
Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532
Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.
84
Titolo del progetto
Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo
scambio di umidità
Inglese: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi di umidità con l’ambiente, che determinano variazioni di texture e più in generale di qualità. Le scelte di packaging, l'estensione della
conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità di prevedere e modellare la conservazione dei prodotti, in ambienti a diversa umidità relativa e temperatura. La ricerca in atto spazia su diversi alimenti ed ha anche la finalità di mettere a punto metodologie di
valutazione della qualità e di modellazione degli scambi di umidità.
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Piergiovanni ([email protected])
Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro Lamiani
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: RDE company srl Società di Ingegneria
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modelli di previsione della shelf-life, dispositivi di rilevazione di parametri sensibili, nuove soluzioni di confezionamento.
Possibili applicazioni
Prodotti da forno tradizionali e vegetali disidratati
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90
Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203
Del Nobile, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300
85
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio
alimentare
Inglese: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Piergiovanni ([email protected])
Stefano Farris, Laura Introzzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità
Barrier material, packaging, sustainability
Parole chiave
Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità
Barrier material, packaging, sustainability
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo della ricerca e' quello di sviluppare sottili strati (coatings) con elevate performance di
barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici di origine naturale ed inorganica
(struttura ibrida). In questo modo è possibile ottimizzare il packaging attualmente presente sul
mercato, implementando le performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità di
materiale. Non meno importante, la possibilità di ottenere una struttura performante senza l'utilizzo di molecole di origine petrolifera.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Prototipi.
Possibili applicazioni
Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore di degradazione primario.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126
86
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni
nell'imballaggio alimentare
Inglese: Development of a sealant from biomacromolecules for food packaging applications
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità
Bio-seal, packaging, sustainability
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo di una nuova soluzione di imballaggio, attraverso la
combinazione ‘sintetico/naturale’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a
partire da macromolecole naturali (proteine, lipidi, polisaccaridi), che possa essere depositato sui
comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni
nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine di sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Piergiovanni ([email protected])
Stefano Farris, Laura Introzzi
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Prototipi.
Possibili applicazioni
Settore gelati e snacks.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396
Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,
friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:
10.1002/pts.826
87
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità
ossidativa del prodotto finito
Inglese: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted
products
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Margherita Rossi ([email protected])
Cristina Alamprese
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Parole chiave
Nocciole, tostatura, ossidazione
Hazelnut, roasting, oxidation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La tostatura delle nocciole è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la
texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo stadio, provoca una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibile all’ossidazione nel
corso della conservazione. Il gruppo di ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione di un processo "two steps", la cui finalità principale è quella di ottenere un prodotto a più
lunga conservazione.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole, con ottenimento di un prodotto finito più
stabile durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo di tostatura "two steps".
Possibili applicazioni
L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende che tostano frutta secca e
vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabile durante la conservazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and
Agricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007.
Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.
88
Titolo del progetto
Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali
Inglese: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets
Nome e cognome dei ricercatori
Margherita Rossi ([email protected])
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei
Parole chiave
Gelato, sorbetto, probiotici
Ice cream, sherbet, probiotics
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Vengono studiati gli effetti di differenti ingredienti, additivi e/o variabili di processo sulle caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, le ultime ricerche hanno riguardato lo studio della sopravvivenza di microrganismi probiotici in un gelato prodotto con diverse concentrazioni di zuccheri e grassi e la possibilità di sostituire gli stabilizzanti normalmente impiegati nella formulazione di sorbetti con polpa di caco, naturalmente ricca
di pectine.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: IVTPA (Milano)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Produzione di un gelato probiotico non fermentato, che preserva un elevato numero di microrganismi anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione di una formulazione di sorbetto priva di stabilizzanti aggiunti.
Possibili applicazioni
Le formulazioni messe a punto sono direttamente trasferibili alla produzione artigianale di gelati
e sorbetti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and
Innovations. Naples, 24-26 September 2007.
Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.
Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.
89
Titolo del progetto
Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di
preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro
Inglese: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities
ALIMENTAZIONE
TECNOLOGIA
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Farro medio; selezione; trasformazione
Emmer; breeding; processing technology
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli studi condotti ad oggi sulle proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitudine alla trasformazione del farro medio (Triticum dicoccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali differenze per i
numerosi genotipi considerati. Le esperienze di caratterizzazione di popolazioni miste di Triticum
dicoccon Schrank costituiscono gli stadi fondamentali di conoscenza utili al fine di documentare
le tappe di filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della
pasta alimentare.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di caratteristiche di composizione di varietà selezionate di farro medio dal punto
di vista sensoriale e nutrizionale, con riferimento alle proprietà reologiche degli sfarinati derivati.
Ottimizzazione di processi di decorticazione-perlatura e di macinazione.
Possibili applicazioni
Produzione di preparazioni alimentari di farro 100%, considerate come alternativa parallela ma
nutrizionalmente differenziata rispetto a quella delle tradizionali produzioni di pasta di semola di
grano duro.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).
M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)
M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008
90
ALIMENTAZIONE
2.2 QUALITA’ E
SICUREZZA
91
Titolo del progetto
Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della
pasta fresca all’uovo
Inglese: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi
Parole chiave
Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura
Fresh pasta, texture, cooking behavior
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il gruppo di ricerca si occupa da alcuni anni dello studio delle caratteristiche della pasta fresca
all'uovo, soprattutto dal punto di vista strutturale e del comportamento in cottura, cercando anche
di stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione è rivolta all’influenza dell’ingrediente uovo e del trattamento di pastorizzazione, che è
obbligatorio per legge nel caso di paste fresche preconfezionate.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Cristina Alamprese ([email protected])
Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Conoscenza approfondita delle caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri di formulazione e di processo che le influenzano; produzione di analoghi gluten-free della
pasta fresca.
Possibili applicazioni
L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende produttrici di pasta fresca
all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri di processo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025
Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.
93
Titolo del progetto
Italiano: Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata
con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi
Inglese: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with
traditional and non-destructive methods
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Ernestina Casiraghi ([email protected])
Nicoletta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinardi, Ilaria Mignani, Susanna Buratti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR
Blueberrry, apple, FT-NIR and FT-IR
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Ottimizzazione delle condizioni di shelf-life e riflessi delle modalità di conservazione, con particolare riferimento ad atmosfere modificate sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche di frutti
a diversa deperibilità (mirtilli, mele) mediante utilizzo di tecniche tradizionali e innovative quali
spettroscopia FT-NIR, naso elettronico, image-analysis.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuazione delle condizioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e
medio termine di frutta; miglioramento delle caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;
metodiche analitiche non distruttive per la valutazione della qualità dei frutti.
Possibili applicazioni
Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione di produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo della qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen
storage. Proc. CIGR, 2007.
94
Titolo del progetto
Italiano: Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti
alimentari e dei processi di trasformazione
Inglese: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to
monitor food processing
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Spettroscopia NIR e MIR, metodi innovativi, autenticità di prodotto
NIR and MIR, new methods, authenticity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo degli alimenti e per il monitoraggio delle trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.
Sono stati sviluppati modelli di classificazione di oli extra vergini e di mieli in funzione dell’origine
e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto di sostanze nutraceutiche di alcuni prodotti ortofrutticoli. Mediante tecniche spettroscopiche sono stati studiati alcuni processi fermentativi (lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life di prodotti freschi.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Ernestina Casiraghi ([email protected])
Nicoletta Sinelli, Valentina Di Egidio
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modelli di regressione per la stima quantitativa di costituenti degli alimenti. Metodi di classificazione per l'individuazione di prodotti autentici. Monitoraggio di processo con sistemi rapidi, non
distruttivi e "in-line".
Possibili applicazioni
Metodi veloci per il controllo di qualità. Valorizzazione di produzioni tipiche. Controllo di processo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.
N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.
N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.
95
Titolo del progetto
Italiano: Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di
prodotti alimentari
Inglese: Innovative methods for shelf-life studies
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Ernestina Casiraghi ([email protected])
Sara Limbo, Nicoletta Sinelli, Luisa Torri
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico
Shelf-life, NIR and MIR, electronic nose
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Studio del decadimento qualitativo dei prodotti alimentari mediante tecniche innovative, non
distruttive e rapide. Le tecniche classiche di indagine basate sulla valutazione di indicatori specifici del decadimento qualitativo (variazione di pH, di composizione, di struttura, di caratteristiche
sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici, e caratterizzate da rapidità di esecuzione, limitata invasività e possibile applicazione
"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico e analisi di immagine.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapidità, non invasività della matrice analizzata, possibilità di essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life di numerosi prodotti freschi.
Possibili applicazioni
Mercato dei prodotti freschi; sviluppo di prodotti ad estesa shelf-life.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011
Di Egidio et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted.
Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.
96
Titolo del progetto
Italiano: Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area
mediterranea
Inglese: Detection of dried dairy ingredients in traditional cheeses of the Mediterranean area
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Formaggi tradizionali, ingredienti lattieri essiccati
Traditional cheeses, dried dairy ingredients
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'utilizzo di ingredienti lattieri in polvere per standardizzare la composizione del latte e aumentare la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto di acceso dibattito. La tecnologia di produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego di tali ingredienti con notevole
vantaggio economico. La determinazione nei formaggi di idonei marker molecolari (es. furosina,
lisinoalanina) ha finora consentito di riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte naturale nel caso di Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Stefano Cattaneo ([email protected])
Fabio Masotti, Luisa Pellegrino, Veronica Rosi
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione dei livelli di furosina e lisinoalanina caratteristici di alcuni formaggi tradizionali in funzione della tecnologia produttiva.
Protocollo analitico per la distinzione di Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da
prodotti di imitazione.
Possibili applicazioni
Controllo della genuinità di prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione collettiva, nei ristoranti, bar, pizzerie. Valorizzazione di formaggi tradizionali
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Resmini P., Pellegrino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484
Resmini P., Pellegrino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193
97
Titolo del progetto
Italiano: Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti
Inglese: Specific and non-specific electrochemical sensors in food analysis
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Stella Cosio ([email protected])
Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Sensori electrochimici, electrochemical sensors
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca ha per obiettivo lo sviluppo di nuove metodologie in grado di soddisfare le attuali esigenze nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori elettrochimici, permettono di operare con
sensibile riduzione di tempi e costi su un elevato numero di campioni rendendo più efficace il sistema di controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto di sensori specifici e array di sensori
aspecifici (per gas e per liquidi rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività e capacità discriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sensori specifici e array di sensori aspecifici per liquidi e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti del campione, sufficientemente robusti ed in grado di specificare con buona precisione
livelli di adulterazione, presenza di contaminanti e/o per l'individuzione di marker di processo.
Possibili applicazioni
L’individuazione di nuove metodiche più rapide e accurate, meno costose e di più semplice applicazione è di fondamentale importanza nelle indagini di routine per valutare parametri di qualità,
per l’individuazione di frodi e, per la caratterizzazione sensoriale di prodotti alimentari tipici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327
M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938
E. Desimoni et al., Electroanal.(2006) 18 (3): 231-235
M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210
M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491
98
Titolo del progetto
Italiano: Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale
Inglese: Molecular traceability of animal-derived products in Trentino region
Nome e cognome dei ricercatori
Paola Crepaldi ([email protected])
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi
Parole chiave
Tracciabilità; bovini; SNP
Traceability; cattle; SNP
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nei territori dove esiste una forte tradizione dell’allevamento bovino e di produzione di specialità
locali di origine animale, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo di un sistema di tracciabilità molecolare che leghi i prodotti di origine animale alle razze autoctone come la razza Rendena,
tipiche di una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello di marcatori SNP (Single
Nucleotide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date le differenze della pigmentazione
nelle razze, come strumento di tracciabilià molecolare per i prodotti zootecnici monorazza.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Un pannello di marcatori SNP che consenta di identificare la razza di provenienza di animali e dei
prodotti di origine animale.
Possibili applicazioni
Applicare la tracciabilità molecolare ai prodotti monorazza in modo da tutelare le esigenze di trasparenza e garanzia richieste dal mercato e di garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati
come tradizionali e frutto di produzioni legate a realtà produttive locali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepaldi P (2009). Cattle breeds traceability using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077
99
Titolo del progetto
Italiano: Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei
formaggi tradizionali
Inglese: Migration of flexible films components to traditional cheeses
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
De Noni Ivano ([email protected])
Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Pellicole estensibili, migrazione, formaggi DOP
Flexible films, migration, PDO cheeses
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le pellicole estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento di formaggi porzionati, anche
DOP. In funzione delle condizioni di conservazione e delle caratteristiche del formaggio, l’ampia
superficie di contatto tra alimento e materiale plastico può favorire ed accelerare fenomeni di
migrazione di componenti dalle PES ai formaggi. Lo studio vuole valutare sul formaggio tipico il
tipo e i livelli di migrazione che si verificano in condizioni di conservazione che riproducono quelle di uso corrente.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione delle molecole nelle PES e nei formaggi. Individuazione delle condizioni di utilizzo che limitano/evitano la cessione di molecole.
Indicazioni per la GDO in base alle quali orientare le scelte delle PES da utilizzare.
Possibili applicazioni
Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”
lombarda. In questo contesto, lo studio vuole fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi
tipici lombardi, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
100
Titolo del progetto
Italiano:Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi
Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Duranti ([email protected])
Jessica Capraro, Chiara Magni
Parole chiave
Proteine di lupino, prodotti gluten-free;
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di
modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione
di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati
e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previsto
anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non
si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni
nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.
Possibili applicazioni
La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale
per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il
processo di produzione di alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017
101
Titolo del progetto
Italiano: Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti
Inglese: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Espen ([email protected])
Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Maturazione, qualità del frutto
Ripening; fruit quality
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde modificazioni biochimiche e
fisiologiche. Partendo dalle conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca in oggetto ha l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del proteoma nelle diverse fasi di maturazione, allo scopo di ottenere informazioni a livello traduzionale e post-traduzionale. L'analisi si
prefigge inoltre di individuare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato la fase fenologica e la qualità del frutto di vite, pesca e ciliegia.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Risultati e prodotti della ricerca
Marcatori del processo di maturazione
Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto
Caratterizzazione di proteine.
Possibili applicazioni
Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186
AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).
AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389
AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378
102
Nessuno specifico
Titolo del progetto
Italiano: Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma
durante la "shelf-life"
Inglese: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetables during the
shelf-life
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiave
NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico
NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La valutazione della shelf-life degli ortaggi baby leaf è una questione di crescente interesse per
le aziende di produzione e commercializzazione alimentare. La messa a punto di un sistema non
distruttivo di monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego di tecniche NIR/IR, luminometriche o a fluorescenza può permettere di stimare le caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire di prevedere con
precisione il tempo massimo di commercializzazione.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Antonio Ferrante ([email protected])
Ilaria Mignani, Anna Spinardi, Livia Martinetti
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Lattiero Caseario di Lodi, Linea Verde di Manerbio
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato di conservazione di ortaggi della IV gamma
e per verificare, a monte della produzione, le caratteristiche della materia prima impiegata.
Possibili applicazioni
Il monitoraggio della qualità con metodi rapidi e non distruttivi può servire alle aziende di produzione e di commercializzazione per valutare lo stato di conservazione degli ortaggi da foglia della
IV gamma.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.
103
Titolo del progetto
Italiano: La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani
Inglese: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Grazia Fortina ([email protected])
Giovanni Ricci, Francesca Borgo
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Toma, tipizzazione molecolare
Toma cheese, Microbiological characterization, Molecular typing
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si propone la definizione di una dettagliata carta di identità microbiologica di un prodotto caseario tipico del territorio della Provincia di Novara, ai fini di una valorizzazione della qualità globale del prodotto in relazione anche ai suoi legami con il territorio di produzione, attarverso l'impiego di indagini molecolari e metodi di typing.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Allestimento di una ceppoteca significativa di ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva
della Toma del Mottarone; individuazione delle componenti microbiche direttamente coinvolte
nel conferimento della qualità globale e unicità del prodotto.
Possibili applicazioni
La definizione della qualità microbiologica di un prodotto tradizionale di nicchia rappresenta per
le aziende operanti nel settore un fondamentale strumento di garanzia con il quale documentare la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
In preparazione
104
Titolo del progetto
Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi
complessi
Inglese: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a complex system
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si propone di saggiare nuove procedure di sanificazione di contenitori ad uso alimentare e di sviluppare nuove metodologie genetico-molecolari per la valutazione della salubrità di
prodotti ittici freschi.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: RDE Srl, Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Grazia Fortina ([email protected])
Giovanni Ricci, Francesca Borgo
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sviluppo di un processo di sanificazione di contenitori di vetro ad uso alimentare mediante impiego di ozono in fase gassosa; ottenimento di un protocollo di monitoraggio dello sviluppo di
microrganismi produttori di ammine biogene in prodotti ittici.
Possibili applicazioni
L'mpiego di un metodo molecolare altamente specifico per la valutazione della presenza di
microrganismi potenziali produttori di ammine biogene può consentire una più completa valutazione della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
105
Titolo del progetto
Italiano: La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione
e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti
Inglese: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging
contaminating bacterial ecotypes
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Grazia Fortina ([email protected])
Francesca Borgo, Giovanni Ricci
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Prodotti lattiero-caseari, tipicità
Lactococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Studi di tipizzazione di ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva di formaggi tipici artigianali, con lo scopo di individuare per ogni ecotipo specifici fingerprint
molecolari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori di patogenicità e virulenza.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Animale -Università Torino-Dip. Scienze
degli Alimenti-Università di Udine
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Allestimento di una ceppoteca specifica; individuazione della potenziale patogenicità degli isolati; deteminazione del ruolo tecnologico attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità del prodotto.
Possibili applicazioni
L'individuazione e lo studio approfondito di ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta
nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo
alla presenza di eventuali fattori di rischio per la salute dei consumatori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)
J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007)
Food Microbiol. 24, 752-758 (2007)
Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)
106
Titolo del progetto
Italiano: Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere
alimentari
Inglese: Detection of VTEC in food chains
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare
VTEC, foods, food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Escherichia coli è universalmente considerato un valido indicatore di contaminazione fecale nelle
filiere alimentari essendo stabile ospite nel tratto intestinale degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,
sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori di virulenza in grado di causare patologie
anche gravi nel consumatore. La determinazione rapida e la tipizzazione genetica di VTEC
(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base delle attività di prevenzione e degli studi epidemiologici per la tutela della sicurezza alimentare.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Roberto Foschino ([email protected])
Claudia Picozzi, Giorgio Volponi
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of
Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Collezione di ceppi VTEC.
Possibili applicazioni
Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida di ceppi VTEC; produzione di vaccini.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.
Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 63216325.
107
Titolo del progetto
Italiano: Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di
prodotti artigianali di origine animale
Inglese: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal
food products
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Franzetti ([email protected])
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta.
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Microrganismi autoctoni, dinamica della popolazione
Microbial population and dynamics
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo di “starter”, ma la trasformazione e
maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si
realizzano quei caratteri sensoriali tipici di ciascun prodotto. Diventa quindi necessario per la valorizzazione di questi prodotti studiarne l'ecosistema per selezionare ceppi che posseggano opportune proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto di vista
igienico-sanitario.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La ricerca ha portato alla realizzazione di database che ha consentito il riconoscimento delle specie lattiche e non, coinvolte nella preparazione di formaggi di capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo per formaggi di origine bovina e continuerà con salumi.
Possibili applicazioni
Realizzazione di starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1
Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Molecular Microbial Characterization by CultureIndipendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.
108
Titolo del progetto
Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno
del processo produttivo per la sua ottimizzazione
Inglese: Microbiology of fruit and vegetables ready to use, identification of CCP and optimization
of the process
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Indicatori di qualità, tempo di stabilità
Quality indicators, ready-to-eat, stability time
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai indiscussa, si stanno diffondendo i prodotti base frutta le cui prospettive di sviluppo sono decisamente ottimistiche. La loro
composizione (ricchezza di composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo
sviluppo microbico, principale responsabile dei processi alterativi. Conoscere la composizione
microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quindi necessario per stabilire dei tempi di conservazione, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Franzetti ([email protected])
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sono stati studiati i processi di lavorazione di due differenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno si sono effettuati contrrolli lungo la linea di produzione e identificato i vari microrganismi.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità di effettuare delle previsioni mediante l'utilizzo di idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi di stabilità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
D'Egidio, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinaple by
using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.
Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.
Ann.Microbiol. 57(1) 39-49
109
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare
Inglese: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Franzetti ([email protected])
Mauro Scarpellini, Marco Frusca
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Fotocatalisi, attività antibatterica
Photocatalysis, antibacterial activity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'imballaggio sempre di più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti alimentari. La possibilità di inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano rallentare i fenomeni alterativi di origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro
è quindi quello di valutare la possibilità di trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica già utilizzate in altri settori industriali.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Attualmente è stata valutata la capacità di rallentare la crescita microbica da parte di prodotti forniti dall'azienda finanziatrice nei confronti di differenti microrganismi indici di qualità ed indici di
sicurezza d'uso.
Possibili applicazioni
Tale ricerca consentirebbe la messa a punto di materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi, ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life di alimenti sia a livello di distribuzione
che domestico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
110
Titolo del progetto
Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori
Inglese: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of
workers
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Contaminazione ambientale, tecnica luminescenza
Environmental contamination, Bioluminometer
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La microflora presente nell'aria e che va a ricadere sulle superfici con le quali il prodotto viene a
contatto possono influenzare negativamente la qualità finale del prodotto. Sono stati considerati
differenti ambienti di lavoro in particolare ambienti a produzione artigianale quali: caseifici
(alpeggio e fondovalle), prodotti IV gamma.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Franzetti ([email protected])
Mauro Scarpellini, Loredana Dioguardi, Elena Colombo
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigianale sia estremamente critica. Nel
settore caseario artigianale il lay-out del prodotto nonché la disposizione delle zone sono fondamentali. In generale tuttavia la situazione è apparsa confortante.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione di prodotti igienici e sicuri nell rispetto
delle caratteristiche di tipicità dei prodotti artigianali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Dioguardi, Franzetti 2006.Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del
nord Italia. Ind. al. 45:41-46.
Dioguardi,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment
and working conditions 3° IMEBE Palma di Maiorca settembre 2008.
111
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco
Inglese: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat
Nome e cognome dei ricercatori
Alyssa Hidalgo ([email protected])
Carlo Pompei, Daniela Erba
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Frumento monococco; qualità nutr. e tecn.
Einkorn; wheat; nutritional and technological quality
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo di questa linea di ricerca è di studiare la qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco comparandolo con altre tipologie di frumento allo scopo di sviluppare una filiera di
trasformazione per l'ottenimento di alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base di monococco e con alto valore nutrizionale.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lodigiano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il monococco dimostra un contenuto in proteine, carotenoidi, tocoli e microelementi superiore ad
altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor
tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione di pane, pasta e biscotti.
Possibili applicazioni
Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sulle diverse caratterisitiche di qualità in studio possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193
Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305
Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555
Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448
Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609
Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075
112
Titolo del progetto
Italiano: Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del
pomodoro e prodotti derivati
Inglese: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Hygienic quality; egg; tomato
Qualità igienica; uovo; pomodoro
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo scopo di questa linea di ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità di ovoprodotti e conserve di pomodoro.
La legislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti indici di controllo della
qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve di pomodoro. Lo sviluppo
di indicatori chimici che, a differenza delle analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello
stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenziale.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Alyssa Hidalgo ([email protected])
Margherita Rossi, Carlo Pompei, Laura Franzetti
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
E' stato identificato l’uracile, una base azotata termostabile assente in uova e pomodoro che si
forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi
nei confronti dell’uridina, naturalmente presente in questi substrati.
Possibili applicazioni
La presenza di uracile è indice di utilizzo di materia prima di qualità igienica scadente e/o ricontaminazione durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello legislativo
come parametro di controllo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297
Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332
Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355
Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91
113
Titolo del progetto
Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle
industrie alimentari
Inglese: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Lidia Limonta ([email protected])
Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Trappole, Triboli, monitoraggio
Trap, Flour beetles, monitoring
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
I Triboli sono fra i Coleotteri più frequenti nei locali di stoccaggio e trasformazione delle derrate.
Le trappole attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli difficilmente forniscono
un’indicazione sufficientemente precisa del livello di infestazione di un ambiente. In questa ricerca si vuole individuare il materiale più idoneo per la realizzazione di un prototipo di trappola, e
testare la capacità di cattura attivandolo con diverse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le
prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti di lavorazione delle derrate.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
In laboratorio sono stati individuati il materiale con le caratteristiche migliori per favorire l'ngresso nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con
la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.
Possibili applicazioni
Produzione di una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quelle attualmente in
commercio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53)
Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356360.
114
Titolo del progetto
Italiano:Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali
Inglese: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects
Nome e cognome dei ricercatori
Daria Patrizia Locatelli ([email protected])
Lidia Limonta, Massimiliano Stampini
Parole chiave
Fumigazioni, ozono, insetti
Fumigation, ozone, insects
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro
di metile nella disinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio
trattando risone infestato da coleotteri e lepidotteri in una colonna prototipo con concentrazione
di 600 ppm a 20±2°C per differenti periodi (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos di
stoccaggio.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
In laboratorio con una concentrazione di 600 ppm di ozono si è ottenuto il 100% di mortalità di
tutte le specie e degli stadi considerati con un tempo di contatto di tre ore.
Possibili applicazioni
Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibile applicazione anche ad altri tipi di derrate che
attualmente sono trattate con bromuro di metile il cui uso è sempre più limitato.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored product insects. Proceedings of the 8th International Conference on Controlled Atmosphere
and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.
115
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale
e aromatico
Inglese: Quality evaluation of traditional and aromatic Italian rice varieties
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Mara Lucisano ([email protected])
Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Riso, qualità in cottura, struttura
Rice, cooking quality, texture
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La sperimentazione condotta su alcune varietà italiane di riso, sia tradizionali che aromatiche, ha
portato ad una completa definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso metodiche di
diversa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo
cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni
indici viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto di amilosio gioca un ruolo
di primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione delle caratteristiche qualitative di varietà di riso e definizione del comportamento di
gelatinizzazione-retrogradazione di farine di riso.
Possibili applicazioni
Messa a punto di un protocollo oggettivo di valutazione dell’alkali score, mediante tecniche di analisi d’immagine. Definizione di procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare le cinetiche
di retrogradazione delle farine di riso, aspetto fondamentale per l'utilizzo in prodotti gluten-free.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.
Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.
Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.
116
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio
Inglese: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat
leafy vegetables
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiave
Nitrati, ortaggi baby leaf, asportazioni
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può
provocare accumulo di nitrati nel prodotto edule, oltre all’inquinamento ambientale. Scopo del
progetto è l’acquisizione di conoscenze utili per la redazione di razionali piani di concimazione
degli ortaggi baby leaf per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo
da ottimizzare la produzione sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Pietro Marino Gallina ([email protected])
Antonio Ferrante, Livia Martinetti
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde
(Manerbio), Bonduelle (S.Paolo d'Argon)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Determinazione delle esigenze nutritive degli ortaggi baby leaf e protocolli per la loro coltivazione, sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto di vista
quanti-qualitativo.
Possibili applicazioni
I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più razionale della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambientale e riduzione del contenuto di nitrati nel prodotto edule.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.
117
Titolo del progetto
Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di
trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative
Inglese: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of
innovative techniques
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Manuela Mariotti ([email protected])
Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, Alessandra Marti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano
Parole chiave
Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia
Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Applicazione di tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti delle cariossidi e per il
monitoraggio delle modificazioni molecolari che avvengono nel corso della trasformazione degli
sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, studi di previsione delle caratteristiche della farina dagli spettri delle cariossidi); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,
modificazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, elettronica e confocale (comprensione dei fenomeni coinvolti nei processi di trasformazione).
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Alessandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria
Corbellini (CRA S. Angelo Lodigiano)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Implementazione di tecniche rapide e non distruttive per il controllo di qualità e il monitoraggio
dei processi.
Possibili applicazioni
Previsione delle caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti mediante tecniche spettroscopiche applicate al cereale in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e
micro-strutturali di cereali e derivati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.
Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.
Food Agr., 87:839–846.
118
Titolo del progetto
Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del
comportamento in cottura della pasta
Inglese: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Qualità semola, qualità in cottura pasta
Semolina quality, pasta cooking quality
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare metodi rapidi ed affidabili che possano rappresentare una valida
alternativa agli attuali test di previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema
critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test
sensoriale. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico di amido e proteine durante la cottura con differenti tecniche di indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
M. Ambrogina Pagani ([email protected])
Mara Lucisano, Nicoletta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;
Aziende private
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli
spettri NIR dei corrispondenti campioni di granella. Questa tecnica sembra efficace anche per
valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.
Possibili applicazioni
Classificazione grano duro e stoccaggio differenziato della granella in classi qualitative di diverso
valore economico. Standardizzazione dei metodi di valutazione della qualità in cottura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.
Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egidio M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.
119
Titolo del progetto
Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)
mediante il processo di decorticazione
Inglese: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and
wheat products
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
M. Ambrogina Pagani ([email protected])
Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti
Debranning, Wheat, By-product exploitation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone di verificare gli effetti positivi
associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state individuate le
condizioni di processo e le caratteristiche delle mole abrasive associate ad un’asportazione omogenea degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. La seconda parte degli studi è
dedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti, individuando interventi fisici e biotecnologici efficaci per modificarne le caratteristiche macromolecolari.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;
Aziende private
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Produzione di semola e farina di miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento
rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione mediante trattamenti enzimatici per incrementare la frazione solubile.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione del diagramma di macinazione con riduzione tempi di condizionamento e aumento rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quelle
dei prodotti tradizionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)
Bottega G, Cecchini C, D'Egidio M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int.,
Pagani M.A., De Noni I., D’Egidio M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta
quality. Roma, 19-20 Nov., 157
120
Titolo del progetto
Italiano: Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale
Inglese: Immature wheat grains as functional ingredient
Nome e cognome dei ricercatori
M. Ambrogina Pagani ([email protected])
Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi
Parole chiave
Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche
Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le più recenti indicazioni nutrizionali suggeriscono di aumentare il consumo di alimenti non raffinati quali fonti di carboidrati complessi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. La ricerca si propone di implementare le potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del
frumento e altri cereali raccolti allo stadio di maturazione lattea. La granella immatura infatti, presenta una composizione peculiare, caratterizzata da elevate percentuali di FOS e proteine solubili e dalla mancanza di proteine di riserva in grado di formare glutine.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
L'assenza di proteine del glutine limita l’utilizzazione di farina di grano immaturo in % massime
del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione di biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il
50% degli sfarinati. Studi in vivo hanno dimostrato le effettive proprietà prebiotiche dei FOS.
Possibili applicazioni
Produzione di alimenti di base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (rallentata digeribilità dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubile proprietà prebiotiche).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. G. D’Egidio et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97
M. G. D’Egidio et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131
M. G. D’Egidio et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31
121
Titolo del progetto
Italiano: Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di
prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento
Inglese: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured
ham at different PDO and their influence on consumers liking
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Ella Pagliarini ([email protected])
Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica Laureati
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Prosciutto crudo, Analisi sensoriale, Naso elettronico,
Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Caratterizzazione dal punto di vista sensoriale e strumentale durante la stagionatura e come prodotto finitodi prosciutti crudi DOP ottenuti in base a differenti disciplinari di produzione. Il progetto prevede un approccio multi-disciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoriale anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, attività dell'acqua concentrazione in cloruri) e lo studio dell'evoluzione della componente volatile (naso elettronico) e
dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Udine, Università di Firenze, Università di Modena
e Reggio Emilia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione delle proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti
testati. Verifica del ruolo delle componenti volatili dei prosciutti (valutate mediante naso elettronico) nel determinare la tipicità dei prodotti.
Possibili applicazioni
Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa
a punto di protocolli analitici e sensoriali per il controllo di qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
122
Titolo del progetto
Italiano: Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP
Inglese: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses
Nome e cognome dei ricercatori
Luisa Pellegrino ([email protected])
Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi
Parole chiave
Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità
PDO cheese, imitation cheese, consumer protection
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La difesa di un formaggio DOP dalle imitazioni richiede la combinazione di più parametri analitici che consentano la sua totale tracciabilità. Attraverso lo studio dei fenomeni chimico-fisici e biochimici che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono individuati i
parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene studiato un opportuno metodo analitico e individuato un valore di riferimento che differenzi i DOP da formaggi similari. La possibilità
di valutare l'età viene studiata per i formaggi DOP per i quali è specificata come elemento caratterizzante.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Consorzi di tutela di Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,
Gorgonzola, Taleggio, MiPAF.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del
Consorzio. Metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale.
Possibili applicazioni
La possibilità di accertare l'identità di un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti
consente ai produttori di certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione collettiva, consumatori) e permette azioni di tutela da parte delle autorità preposte.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.
Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605
Pellegrino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)
123
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di
latti liquidi per la prima infanzia
Inglese: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid
infant formulas
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Luisa Pellegrino ([email protected])
Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Latti infanzia, danno termico, digeribilità
Infant formula, heat damage, in vitro digestibility
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La qualità nutrizionale dei latti per l'infanzia dipende in parte dal danno termico indotto dal processo produttivo. Su produzioni industriali è stato studiato il contributo delle materie prime e l'effetto di alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico finale del prodotto e individuate alcune vie di contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta di oltre il
100% rispetto al prodotto fresco. Si sta studiando come il danno termico influenzi la digeribilità
proteica in vitro, la biodisponibilità di alcuni amminoacidi e la possibilità di rilascio di biopeptidi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industriale s.r.l., Regione Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico finale e di
possibili interventi per il suo contenimento.
Quantificazione dei livelli di danno termico che influenzano digeribilità proteica e rilascio di biopeptidi nei latti per la prima infanzia.
Possibili applicazioni
I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per modificare alcuni aspetti della tecnologia di produzione, al fine di minimizzare il danno termico delle formulazioni a base di latte
per la prima infanzia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903.
Pellegrino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).
124
Titolo del progetto
Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi
della qualità sensoriale
Inglese: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of
sensory quality.
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano
Parole chiave
instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la
ricerca ha le seguenti finalità: 1) implementare tecniche combinate di analisi strumentale-sensoriale (es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione
estraibile dalle analisi strumentali di proprietà fisiche dei prodotti alimentari mediante analisi statistica multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove
varietà di mele da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari indici di texture.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Laura Piazza ([email protected])
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San
Michele all'Adige)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Protocolli di analisi fisica e protocolli di elaborazione di dati delle indagini strumentali.
Possibili applicazioni
Trasferimento nella R&D per l'innovazione di prodotto nelle funzioni aziendali di controllo qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.
Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems.Accepted.
Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems 86: 52-59.
125
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni
Inglese: Fruit and vegetable products with reduced allergenic content
Nome e cognome dei ricercatori
Carlo Pompei ([email protected])
Oreste Vittore Brenna
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Allergia; alimenti vegetali ipoallergenici
Allergy; ipoallergenic vegetable foods; OAS
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo scopo della ricerca è quello di modificare la tecnologia di produzione di alcuni derivati della frutta e degli ortaggi con l’obiettivo di eliminare la proteina a basso peso molecolare (Lipid Transfer
Protein, LTP) responsabile della Sindrome Orale Allergica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è
possibile ottenere derivati di diverso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati di pomodoro,
ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche di
ipoallergenicità e con caratteristiche sensoriali non dissimili dai prodotti tradizionali.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Produzione sperimentale a livello industriale di passata di pomodoro e nettare di pesca ipoallergenici.
Possibili applicazioni
I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.
Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.
Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.
Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.
Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.
Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41
126
Titolo del progetto
Italiano: Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore
dell'active packaging
Inglese: Biotechnological production of sakacin A, molecule to be employed in active packaging
technology
Afferenza del ricercatore responsabile
DiSTAM, Sezione Microbiologia Industriale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Sakacina A, batteriocina, disegno sperimentale
Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto ha previsto la messa a punto di un processo biotecnologico per la produzione e la purificazione di sakacina A su scala applicata. L’impiego di un disegno fattoriale ha consentito di valutare l’influenza di alcuni parametri e le rispettive interazioni. E’ stato selezionato un biopolimero adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo di Listeria in prodotti alimentari RTE.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Manuela Rollini ([email protected])
Matilde Manzoni, Alida Musatti
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
E' stato messo a punto un processo biotecnologico per l'ottenimento di sakacina A. E' stata condotta l'incorporazione in un biofilm e challenge test su prodotti alimentari di origine carnea, che
ne hanno validato l'utilizzo.
Possibili applicazioni
Active packaging.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).
Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).
127
Titolo del progetto
Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte
dell’alimento nella frittura ad immersione
Inglese: Deep-fat frying: studies on the role and stability of natural antioxidants and on the
factors affecting oil uptake of foods
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Margherita Rossi ([email protected])
Cristina Alamprese
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio
Antioxidants, frying, oil uptake
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo scopo è studiare i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione
ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo studio della stabilità durante la frittura di tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in diversi oli vegetali raffinati ha permesso di definire il ruolo antiossidante di questi composti in relazione al grado di
insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado di degradazione raggiunto
dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello di adsorbimento dell'olio.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo di contatto mediante analisi
d'immagine, quale indice globale di degradazione dell'olio durante la frittura.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione del processo di frittura per la produzione di alimenti a ridotto tenore di olio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.
128
Titolo del progetto
Italiano: Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle
uova e degli ovoprodotti
Inglese: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional
properties of eggs and egg products
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Parole chiave
Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione
Egg product, functional properties, composition
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le uova e gli ovoprodotti sono ingredienti cardine che contribuiscono alla struttura e alle caratteristiche sensoriali di molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità delle uova e degli
ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto di indagine presso il DiSTAM.
La ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un
ruolo nell’influenzare la composizione e le proprietà tecnologiche delle uova, a partire dalle condizioni di allevamento delle ovaiole fino ai processi di trasformazione in ovoprodotti.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Margherita Rossi ([email protected])
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva di tocoferoli,
carotenoidi, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto delle metodologie per la valutazione reologica di albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.
Possibili applicazioni
L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e tecnologico per le industrie utilizzatrici di ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano le potenzialità e si trovano impreparate ad intervenire al sorgere di problematiche imputabili a tale ingrediente.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.
Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.
Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,
05, 103-104.
Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.
129
Titolo del progetto
Italiano: Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla
Inglese: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Sandrucci ([email protected])
Luciana Bava, Alberto Tamburini, Maddalena Zucali
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Qualità del latte, carica batterica
Milk quality, bacterial count
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla
stalla nei riguardi dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza delle differenti fonti di contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento del tank di refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umidità ambientale; la messa a punto di un sistema di diagnosi basato sull’impiego combinato di specifiche analisi microbiologiche e di strumenti elettronici per l’individuazione delle fonti di contaminazione.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Santangiolina Latte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze delle
Produzioni Alimentari CNR, DIPAV
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il prodotto principale del progetto sarà rappresentato da un sistema di diagnosi rapida per l'individuazione delle principali fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla.
Possibili applicazioni
La disponibilità di un sistema rapido di diagnosi delle fonti di contaminazione del latte alla stalla
potrà consentire ad allevatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte di far fronte rapidamente alle eventuali situazioni di innalzamento della carica batterica del latte di massa.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Bava et al. Sci. e Tecn. Lattiero-Casearia (2008) 59, 339-343
Morandi et al. Lait (2005) 85, 181-192
Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783
130
Titolo del progetto
Italiano: Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimeri
Inglese: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Süss ([email protected])
Sara Savoldelli
Parole chiave
Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata
Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Con il Protocollo di Montreal è stato eliminato il bromuro di metile. Sono stati messi a punto strumenti tecnici per la sostituzione del bromuro di metile nel settore del post-raccolta. In particolare si tratta di: impiego di CO2; impiego di azoto; frigoconservazione; disinfestazione con alte temperature; microonde; polveri inerti; tecniche di “lotta integrata”; utilizzo di nuovi formulati antiparassitari; utilizzo di un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni automatiche a tempo.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
E’ possibile prescindere dall’uso del bromuro di metile. Tra le diverse possibilità applicative devono essere privilegiate le più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si
è in grado di fornire, a richiesta, indicazioni e assistenza tecnica in merito.
Possibili applicazioni
- Difesa antiparassitaria di magazzini di stoccaggio di cereali.
- Disinfestazione di molini e industrie alimentari in genere.
- Difesa di derrate conservate da attacchi da insetti, acari e roditori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of
two-year practical application. Proceedings 8th International Conference on Controlled
Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.
131
Titolo del progetto
Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti
in contenitori ad uso alimentare
Inglese: Identification of organic contaminants in food containers
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza
Food containers, contaminant, food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto prevede l’applicazione di tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione di composti indesiderati in varie tipologie di contenitori destinati a cottura e/o trasporto di
alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non
è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Studio delle problematiche di cessione di sostanze organiche in diverse fasi di utilizzo di contenitori per alimenti.
Possibili applicazioni
I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo di valutazione di conformità/non
conformità all'utilizzo di contenitori destinati al contatto con alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).
F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).
M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).
M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)
132
Titolo del progetto
Italiano: Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza nello
studio di prodotti alimentari di larga distribuzione
Inglese: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Alimenti; qualità; sicurezza
Food; quality; safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto prevede la definizione di criteri integrati da adottare per la verifica di significatività delle
risposte e dei referti che le Società GDO ricevono da parte di fornitori esterni di servizio analitico.
Il tutto al fine di svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al
fine di dimensionare e razionalizzare le richieste rivolte dalle Società stesse ai fornitori di servizio.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La ricerca analitica è rivolta alla conferma di correlazione esistente fra gli standard di qualità, valore intrinseco delle derrate ed entità dei prezzi al consumo.
Possibili applicazioni
Progetti innovativi in tema di preparazione di alimenti che rispondano ad esigenze di carattere
socio-economico e nutrizionale, il tutto con largo raggio di credibilità scientifica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
F. Tateo, M. Bononi, Bulletin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).
M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).
F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).
133
Titolo del progetto
Italiano: Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti
Inglese: Identification of quality control and food safety indicators in flavourings.
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare
Flavourings, quality control, food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca prevede l’applicazione di nuovi criteri di formulazione di aromi che rispondano a innovative logiche di qualità e di sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche
avanzate al fine di identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)
e di identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che
possono essere presenti in formulati aromatizzanti.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Select Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
L'attività di ricerca è diretta alla realizzazione di formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche
di qualità e sicurezza d'uso.
Possibili applicazioni
Realizzazione di certifcazione di prodotto (aromi certificati).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).
M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).
M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).
M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).
134
Titolo del progetto
Italiano: Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare
di semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food
Inglese: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods
destined to "food" and "non food" industry
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Semilavorati; controllo qualità; sicurezza
Semi-finished goods; quality control; food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione di formulati che possano vantare caratteristiche di qualità e sicurezza di buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione di
problematiche oggi emergenti nel settore delle erbe e delle spezie per quanto attiene alla eventuale presenza di inquinanti e/o di principi attivi di limitata sicurezza d’uso per le applicazioni alimentari. Per i semilavorati utilizzati in trasformazione di alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica di utilizzo di additivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
L’attività di ricerca è diretta alla realizzazione di semilavorati aromatizzati e non aromatizzati
destinati alle industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare
riferimento agli aspetti di sicurezza alimentare o di impiego non-food.
Possibili applicazioni
Realizzazione di semilavorati prodotti secondo principi di efficienza, di qualità e di sicurezza.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006)
M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008)
M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).
135
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena
Inglese: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena
Nome e cognome dei ricercatori
Fernando Tateo ([email protected])
Monica Bononi
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità
Balsamic vinegar; food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’attività di ricerca si inquadra sia nella problematica della sicurezza che in quella della verifica della
qualità merceologica degli aceti balsamici di Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della
messa a punto di metodiche analitiche atte alla identificazione di micro- e macro-elementi con
possibili implicazioni di ordine tossicologico e di qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Acetaia Bellei di Bellei Luigi & Figli - Casoni di Rivarino (Mo)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Studio della frazione volatile attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed
identificazione di sostanze aromatiche caratterizzanti.
Possibili applicazioni
I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione di giudizio di conformità/non conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi di distribuzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).
M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).
136
Titolo del progetto
Italiano: Determinazione di micotossine in alimenti
Inglese: Mycotoxin occurrence in foods
Nome e cognome dei ricercatori
Angela Vecchio ([email protected])
Parole chiave
Aflatossine, ocratossina A, alimenti
Aflatoxins, ochratoxin A, foods
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Tra le varie micotossine, metaboliti secondari fungini, le aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono
fra le maggiormente diffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research
on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato i tenori massimi in diversi alimenti. Gli studi hanno permesso di valutare i livelli di micotossine in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono prendendo in considerazione altre derrate alimentari.
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Studi di Palermo
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.
Possibili applicazioni
Valutazione dei livelli di assunzione di micotossine tramite la dieta e confronto con i valori di
Tolerable Weekly Intake indicati dai diversi comitati scientifici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196
Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77
Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514
Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023
137
Titolo del progetto
Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali
Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops
Nome e cognome dei ricercatori
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)
Gemma Assante, Giovanni Venturini
ALIMENTAZIONE
QUALITA’ E SICUREZZA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiave
Funghi tossinogeni, micotossine
Toxinogenic fungi, mycotoxin
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai
cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto
concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali
e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di
varie sostanze nel contenimento dei danni.
Possibili applicazioni
L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro
potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.
138
ALIMENTAZIONE
2.3 GESTIONE
139
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea
Inglese: Traditional European Union Food
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Banterle ([email protected])
Stefanella Stranieri, Laura Carraresi, Alessia Cavaliere
Parole chiave
Marketing, PMI, industria alimentare, UE
Marketing, SMEs, Food Industry, EU
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il DEPAAA collabora al capitolo “Metodi per migliorare le capacità di mercato e l’organizzazione
della filiera per i prodotti alimentari tradizionali” (WP5). La crescente globalizzazione rende difficile per le PMI di prodotti alimentari tradizionali stare sul mercato accanto alle grandi imprese. Si
vuole quindi sviluppare uno strumento di valutazione delle capacità di marketing delle PMI per
capire i punti di debolezza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si dirigerà alla valutazione della competitività delle PMI considerando le risorse interne e la redditività.
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chorleywood
Institute (HU), e altri 32 partners.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Attraverso un'indagine diretta, sono state valutate le capacità di gestione del marketing, sono
stati individuati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.
Possibili applicazioni
Auto-valutazione delle capacità di gestione del marketing delle PMI mediante lo strumento sviluppato.
Organizzazione di corsi e seminari di aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per
le PMI.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Banterle A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities
of Traditional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.
(Editors) ISBN 978-3-932887-96-3.
Banterle A., Gellynck X. (Editors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.
141
Titolo del progetto
Italiano: Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili
economiche e socio-demografiche
Inglese: The social and economic determinants of obesity through econometric models
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Banterle ([email protected])
Alessia Cavaliere
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano
Parole chiave
Obesità, BMI, modelli econonometrici
Obesity, BMI, econometric models
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'eccesso di peso è considerato un fattore determinante per le malattie non trasmissibili, in particolare diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori. Lo studio si pone come obiettivo
quello di analizzare attraverso l’utilizzo di modelli econometrici le relazioni tra i tassi di obesità e
alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso
la quale si è predisposto un questionario su un campione di consumatori lombardi, che ha assunto la funzione di database per correlare i livelli di obesità con alcune variabili socio-economiche.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Dai primi risultati è emerso che il problema dell’obesità tende ad essere più rilevante tra le categorie più svantaggiate, ad esempio tra le persone più anziane, con livelli di istruzione più bassi,
con bassi livelli di knowledge nutrizionali e nelle aree con reddito pro-capite più basso.
Possibili applicazioni
Programmare piani per la prevenzione dei “disordini” alimentari; superando la logica di interventi a livello di singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel
suo insieme, frutto di diverse determinanti di natura sociale, economica e psicologica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Cavaliere A., Banterle A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th
Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,
http://ageconsearch.umn.edu/handle/44324.
142
Titolo del progetto
Italiano: Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione
Inglese: New forms of food supply chains governance and transaction costs
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Banterle ([email protected])
Stefanella Stranieri
Parole chiave
Coordinamento verticale, Costi di transazione
Vertical coordination, Transaction costs
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’introduzione di sistemi di certificazione volontari sul coordinamento verticale delle filiere agro-alimentari in chiave di costi di
transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come delle istituzioni in grado di variare l'efficienza degli scambi fra i soggetti economici delle filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca
è, quindi, quello di riuscire a trovare una cornice di riferimento che guidi le imprese del sistema
agro-alimentare a selezionare le certificazioni secondo un criterio di efficienza economica.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Kent Business School
Fonti di finanziamento:
Pubblico
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La moltitudine di standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate delle
nuove forme istituzionali. La teoria dei costi di transazione può essere considerato un approccio
di riferimento per orientare in maniera efficiente le scelte organizzative delle imprese agro-alimentari.
Possibili applicazioni
- Imprese del settore agricolo, indiustria alimentare e distribuzione.
- Arricchimento del dibattito politico sulle modalità di intervento all'interno del sistema
agro-alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
1) Banterle A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.
2) Banterle A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331.
3) Banterle A., Stranieri S., Baldi L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.
69-78.
143
Titolo del progetto
Italiano: Studio di modelli gestionali per la ristorazione
Inglese: Studies of management model for food-service
Nome e cognome dei ricercatori
Riccardo Guidetti ([email protected])
Roberto Beghi
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Gestione, modelli, ristorazione
Management, model, food-service
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca prevede di applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestionale al settore della
ristorazione con lo scopo di ottimizzare le fasi di progettazione degli impianti impiegati in questo
ambito. Sono studiate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (dimensionamento ottimale
del numero di pasti in fuzione della tipologia, studio del dimensionamento ottimale di pizzerie
da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottimale di un self
service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza di crescita culturale del settore.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Metodologie modellistiche a supporto della progettazione di realtà ristorative.
Possibili applicazioni
Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione delle metodologie oggettive che supportano
la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi
di ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
R. Guidetti, A. Montanari (2007), La Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,
Atti del XXXIV Congresso Nazionale della SINU, “La nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”. Riccione (RN), 8-10 novembre
144
Titolo del progetto
Italiano: Analisi energetica delle industrie alimentari
Inglese: Energy Analysis of food industries
Nome e cognome dei ricercatori
Riccardo Guidetti ([email protected])
Roberto Beghi, Valentina Giovenzana
Parole chiave
Analisi energetica, industria alimentare, ambiente
Energy Analysis, food industries, environment
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo del progetto A-POWER è quello di mettere a punto ed applicare una metodologia di analisi energetica per l'industria alimentare con lo scopo di identificare eventuali criticità nella gestione dell'energia nelle realtà che sono oggetto della ricerca. I dati di riferimento sono dedotti sia
dalla letteratura specifica sia dalle BAT FDM (Best Availables Techniques - Food, Drink and Milk,
agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibile definire interventi reali (introduzione di
inverter, uso di motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per le industrie coinvolte.
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera di Commercio
di Milano)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La ricerca porta ad identificare una metodologia di analisi energetica specifica per il settore alimentare che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi di lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti con valenza energetica, ecc.).
Possibili applicazioni
Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità di impiego ai fini
energetici dei materiali di scarto dal processo produttivo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,
CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.
145
Titolo del progetto
Italiano: Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari
Inglese: Influence of memory and emotions in food choice
Nome e cognome dei ricercatori
Ella Pagliarini ([email protected])
M. Laureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoriale
Food choice, Memory, Sensory perception
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La memoria alimentare è un tipo di memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,
inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gradimento. Tali informazioni, sotto forma di ricordi, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà quel prodotto o un prodotto simile per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria svolge un ruolo fondamentale nella scelta di un alimento. L’obiettivo di questo progetto è di
valutare come le caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano sul gradimento.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;
INRA-Dijon Francia.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati hanno evidenziato che le caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in
maniera inconscia, vengono memorizzate. La capacità di memorizzazione degli alimenti sembra
essere influenzata dal fattore gradimento ma non dall'età dei consumatori.
Possibili applicazioni
Implicazioni sul comportamento di acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a
punto di nuove strategie di marketing.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99
M. Laureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282
M. Laureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)
146
Titolo del progetto
Italiano:Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine
Inglese: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products
Nome e cognome dei ricercatori
Ella Pagliarini ([email protected])
M. Laureati, M. Trezzi
Parole chiave
A.sensoriale, Celiachia,Prod. senza glutine
Sensory analysis, Coeliac disease, Gluten-free products
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Dato il continuo aumento di consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante
studiare la messa a punto di nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore
anche da un punto di vista sensoriale. Obiettivo di questo lavoro è stato quindi la caratterizzazione sensoriale e chimico-fisica di differenti tipi di pane senza glutine. L'identificazione delle principali variabili sensoriali di pane privo di glutine può essere di aiuto nella messa a punto di nuovi
prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- Milano
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità di un'ulteriore ricerca degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in generale, destinati ai consumatori celiaci.
Possibili applicazioni
Messa a punto di nuovi prodotti da forno privi di glutine con caratteristiche sensoriali sempre più
simili ai prodotti da forno tradizionali già presenti sul mercato italiano e mondiale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
E. Pagliarini et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)
147
Titolo del progetto
Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi
sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi
Inglese: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and
chemestesis
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Nome e cognome dei ricercatori
Ella Pagliarini ([email protected])
A. Bassoli, M. Laureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Accettabilità, Percezione sensoriale, Chemestesi
Acceptability, Sensory perception, Chemestesis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il crescente interesse per lo studio della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato dal fatto che le industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca di nuovi composti da impiegare come additivi. Accanto allo studio della persistenza sensoriale di dolcificanti
isovanillici, recentemente sono stati studiati i descrittori sensoriali di un infuso di foglie di Perilla,
una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente molecole attive coinvolte nella
percezione di sensazioni chemestetiche.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Korea Food
Research Institute, Seul.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di nuove formulazioni alimentari reali addizionate delle diverse molecole (dolcificanti) e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.
Messa a punto di un laboratorio permanente di studio di formulazioni gastronomiche italianecoreane.
Possibili applicazioni
Impiego delle molecole in campo alimentare e farmaceutico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.
M. Laureati et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008
A. Bassoli et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008
A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z
148
Titolo del progetto
Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie
degenerative
Inglese: Use of biosensors within a multidisciplinary approach for the study of degenerative
disease prevention through diet
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori
Nutrition, vasoactive compounds, biosensors
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Lo studio consiste nello sviluppo di biomarker in grado di misurare variazioni di tipo strutturale e
funzionale indotte da trattamenti dietetici mirati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.
In particolare si interessa all’applicazione di biosensori per l’analisi della funzionalità delle arterie
in modelli animali e nell’uomo in funzione di trattamenti dietetici specifici.
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Nome e cognome dei ricercatori
Marisa Porrini ([email protected])
Patrizia Riso
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University
of Maine
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di componenti/alimenti con proprietà vasoattive.
Sviluppo di protocolli dieteticii capaci di migliorare le proprietà funzionali delle arterie.
Possibili applicazioni
Sviluppo del know-how per la formulazione di nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Orleans.
149
Titolo del progetto
Italiano: Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare
Inglese: Integrated analysis and planning criteria for food industry
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Sangiorgi ([email protected])
Loredana Dioguardi, Laura Franzetti, Marina Mastropietro
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Industria agro-food, disegno integrato, sicurezza alimentare
Agro-food industry, integrated design, food safety
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La presenza di normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire delle priorità nelle scelte
progettuali.
In particolare, è importante individuare materiali e tecnologie costruttive in grado di minimizzare lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente di lavoro per i suoi riflessi sul benessere degli operatori.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. di Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,
Univ. di Catania
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
- Modelli progettuali ottimizzati;
- Modelli di inserimento territoriale degli opifici;
- Valorizzazione e miglioramento della qualità delle produzioni;
- Miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza;
- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti di controllo.
Possibili applicazioni
- Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici individuati;
- Messa a punto di manuali di autocontrollo per le aziende che ne sono sprovviste;
- Linee guida sulla progettazione e gestione di nuove strutture relative agli indirizzi produttivi esaminati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Sangiorgi F. Dioguardi L.(2006) PRIN 2003 La progettazione integrata nell’industria alimentare.
Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.
Dioguardi L., Franzetti L. (2006) Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe
nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146
150
Titolo del progetto
Italiano: La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna
Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia
Nome e cognome dei ricercatori
Franco Sangiorgi ([email protected])
Loredana Dioguardi, Laura Franzetti
Parole chiave
Formaggi, prodtotti di montagna, produzione
Cheese, mountains' produce, cheese making
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'Italia è ricca di prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Tale obiettivo
si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che
caratterizzano le aree di montagna. In particolare, le carenze riscontrate sono dovute alla non
conoscenza degli aspetti applicativi legati alla applicazione delle normative sull'igiene e sicurezza.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q
Fonti di finanziamento:
Pubblico
ALIMENTAZIONE
GESTIONE
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,
logistiche, di marketing e di tracciabilità della filiera tradizionale per il miglioramento quali-quantitativo della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione di banche dati.
Possibili applicazioni
Individuzione di strategie di sviluppo territoriale, di nuove linee produttive alternative, riorganizzazione aziendale e territoriale, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei
costi, introduzione di layout e impianti più appropriati per le realtà studiate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Dioguardi L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in
mountain areas. e Dioguardi L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSASHWA 15-17Set.
151
ALIMENTAZIONE
2.4 NUTRIZIONE
E NUTRACEUTICA
153
Titolo del progetto
Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali
Inglese: Bioactive compounds from food plants and traditional food
Nome e cognome dei ricercatori
Angela Bassoli ([email protected])
Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiave
Bioactive compounds, taste, TRP
Composti bioattivi, sapore, TRP
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tradizionale italiana ed estera contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni
recettori delle famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo alle proprietà gustative ma ad altre bioattività interessanti quali l'attività insetto-repellente o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione). Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento di nuovi principi
bioattivi di interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Composti bioattivi con attività specifica sui recettori delle sensazione gustative e della chemestesi delle famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi di percezione della nocicezione.
Possibili applicazioni
Additivi alimentari (composti sapidi, inibitori o modificatori del gusto); composti attivi sul chemical sensing (es. insetticidi, insetto-repellenti, nematocidi) e sulla nocicezione (es. analgesici);
estratti naturali di piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, dietetico, agrario.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Bassoli et al., Chemistry and Biodiversity, 2008, 5, 1184-1194.
A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).
154
Titolo del progetto
Italiano: Peptidi bioattivi di derivazione casearia
Inglese: Bioactive peptides of dairy origin
Nome e cognome dei ricercatori
Francesco Bonomi ([email protected])
Stefania Iametti
Parole chiave
Peptidi bioattivi, proteine, industria casearia
Bioactive peptides, proteins, dairy industry
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si è proposto l'isolamento di peptidi bioattivi da reflui di diversi processi di caseificazione.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,
BS; CRA-ILC, LO
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente di proteine e peptidi con
attività biologica interessanti dal punto di vista nutrizionale, farmacologico, e per altre applicazioni industriali.
Possibili applicazioni
Nutraceutica, supplementazione alimentare, antimicrobici naturali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.
Biopolymers (2007) 86, 57-72.
A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,
(2007) 90, 532-540
155
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul
tratto gastrointestinale
Inglese: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Nome e cognome dei ricercatori
M.Cristina Casiraghi ([email protected])
D.Erba, Canzi, Zanchi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiave
Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestinale;
Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra dieta poiché promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della colesterolemia, la modulazione dei livelli ematici di glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica, favorendo lo sviluppo di microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo studio si
propone di verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali di nuove formulazioni arricchite con
fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestinale e sul suo ecosistema microbiobico.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi di Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore di Piacenza
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.
Possibili applicazioni
Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional
Claims.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733
Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33
Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.
156
Titolo del progetto
Italiano: Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante
Inglese: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Duranti ([email protected])
Alessio Scarafoni, Alessandro Consonni, Mariarosa Lovati
Parole chiave
Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione
Soybean; hypolipidemic protein; overexpression
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le proteine di soia sono da tempo considerate efficaci agenti di controllo della lipidemia ed in particolare della colesterolemia. L'identificazione della catena polipeptidica della subunità alfa' della
beta-conglicinina di soia responsabile di questa attività biologica in cellule modello ha portato al
clonaggio ed alla sovraespressione in lievito di alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono in direzione della verifica della attività di questi frammenti in modelli animali, della comprensione del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato di attività.
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Cloni di Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipeptidica alfa' di soia.
Frammenti polipeptidici purificati.
Anticorpi specifici.
Possibili applicazioni
Il controllo delle concentrazioni ematiche dei lipidi nell'uomo è fondamentale nella prevenzione
e trattamento delle iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti di numerose
malattie cardiocircolatorie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)
C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155
M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339
157
Titolo del progetto
Italiano: Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino
Inglese: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein
Nome e cognome dei ricercatori
Marcello Duranti ([email protected])
Alessio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Proteina di lupino, glicemia, insulina
Lupin protein, glycaemia, insulin
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nella medicina tradizionale i semi di lupino sono da tempo descritti come prodotto antidiabetico,
ma fino ad ora non è stata individuata la molecola responsabile di questo effetto. La conglutina
gamma, proteina del lupino in grado di interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima candidata. Per questo motivo sono state realizzate prove da carico di glucosio in ratti pretrattati con
conglutina gamma. Inoltre mioblasti di topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare un'eventuale azione insulino-mimetica della proteina.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità NutrizioneMetabolismo Osp. S. Raffaele
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Le prove da carico di glucosio hanno dimostrato che la somministrazione orale di conglutina
gamma induce una significativa riduzione dei valori di glucosio nel sangue. La stimolazione di
mioblasti di topo con la proteina induce l'attivazione della cascata di chinasi tipica dell'insulina.
Possibili applicazioni
Possibile impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e delle malattie insulinocorrelate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650
Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521
158
Titolo del progetto
Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni
Inglese: Metabolic effects of isoflavones intake
Nome e cognome dei ricercatori
Daniela Erba ([email protected])
Parole chiave
Isoflavones; antioxidant; human health
Isoflavoni; antiossidanti; salute umana
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. La
loro rilevanza per l'uomo risiede sia nella capacità di legarsi ai recettori estrogenici endogeni che
nella possibile attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro
che in soggetti sani supplementati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro
delle possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipidico, glicemico,
osseo) in soggetti sani.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti sani supplementati con alimenti a base di soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono
in fase di elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.
Possibili applicazioni
L'assunzione degli isoflavoni, esercitando diverse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante), può contribuire a mantenere lo stato di salute, in particolare nelle donne in post-menopausa.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.
Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284
Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45
159
Titolo del progetto
Italiano: Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione
con l'ospite
Inglese: Molecular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions
Nome e cognome dei ricercatori
Simone Guglielmetti ([email protected])
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiave
Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione
Probiotic bacteria, immunomodulation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo di questa ricerca è quello caratterizzare a livello molecolare i microrganismi probiotici
e di valutare i meccanismi di interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare attenzione nei riguardi della loro attività immunostimolante.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
Questa ricerca si propone di migliorare la formulazione di preparati alimentari a base di probiotici o di proporre nuovi prodotti innovativi a base di batteri probiotici con manifestate proprietà
immunostimolanti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.
Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.
Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.
160
Titolo del progetto
Italiano: Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione
Inglese: Evaluation of functional properties of typical and new foods
Nome e cognome dei ricercatori
Marisa Porrini ([email protected])
Patrizia Riso
Parole chiave
Proprietà funzionali salute, interventi dietetici
Functional properties, health, nutritional studies
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto consiste nella validazione, mediante studi di intervento dietetico su gruppi di volontari, delle proprietà funzionali e salutistiche di specifici alimenti e/o componenti di interesse nutrizionale. A tale scopo si prevede la valutazione di diversi biomarker di funzione o attività correlati a specifiche malattie cronico-degenerative.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.
Possibili applicazioni
La dimostrazione delle proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare la definizione di claim salutistici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.
Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.
Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.
Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.
161
Titolo del progetto
Italiano: Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione
Inglese: Evaluation of satiating properties of typical and new foods
Nome e cognome dei ricercatori
Marisa Porrini ([email protected])
Patrizia Riso
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Alimenti, sazietà, appetito
Foods, satiety, appetite
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali degli alimenti giocano un ruolo importante nel
modulare i meccanismi di controllo dell'appetito. La formulazione di alimenti nuovi può quindi
prendere in considerazione anche la loro capacità di influenzare i consumi alimentari. Il progetto
consiste nella valutazione delle proprietà sazianti di specifici alimenti su gruppi di volontari appositamente arruolati. A tale scopo si effettua il rilevamento delle sensazioni soggettive correlate
all'assunzione di cibo e la valutazione oggettiva dei consumi alimentari.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Alimenti e formulazioni alimentari con definite proprietà sazianti o appetizzanti.
Possibili applicazioni
Formulazione di alimenti che rispondono a particolari esigenze di gruppi di popolazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Berti C, Riso P, Brusamolino A, Porrini M. Brit J Nutr 2005;94:850-858.
Berti C, Riso P, Porrini M. J Am Coll Nutr 2008;00(0)
162
Titolo del progetto
Italiano: Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress
ossidativo in soggetti anziani
Inglese: Evaluation of the antioxidant status of a sample of elderly subjects following
interventions with diets poor or rich in natural antioxidant compounds
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche - Sezione Nutrizione
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Oxidative stress, Markers, Elderly subjects
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Diversi studi dimostrano che sostanze antiossidanti, assunte con la dieta, sono in grado di modulare lo stress ossidativo e ritardare il declino cognitivo. Obiettivo è effettuare uno studio di intervento con diete ricche e povere di antiossidanti in un gruppo di soggetti anziani e monitorare le
concentrazioni plasmatiche di vitamine antiossidanti, carotenoidi, folati, betaina; negli eritrociti i
livelli di glutatione, l’attività della glutatione perossidasi e superossido dismutasi; nelle urine le
quantità di isoprostani e 8-oxo-2’-desossiguanosina.
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Nome e cognome dei ricercatori
Paolo Simonetti ([email protected])
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dip Scienze Sanitarie Applicate-Dip Medicina Interna Terapia
Medica-UNIPV;Dip Sanità Pubblica-UNIPR
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Individuare specifici biomarkers dell’invecchiamento e la loro correlazione con interventi dietetici.
Capire se un miglioramento qualitativo della dieta con alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti corrisponda a un miglioramento dello stato ossidativo e dei markers legati all'invecchiamento.
Possibili applicazioni
Suggerire corretti comportamenti alimentari per ridurre il rischio di stress ossidativo ed invecchiamento precoce nella popolazione anziana.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Turconi G., Simonetti P., Brusamolino A., Martini D., Rondanelli M., Cuzzoni G., Ricevuti G., Roggi
C., Cena H. Potenziale antiossidante in un gruppo di pazienti affetti da malattia di Alzheimer SINU - Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale – Roma, Italy, December 1112, 2008
163
Titolo del progetto
Italiano: Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la
daidzeina nel composto bioattivo equolo
Inglese: Identification of intestinal microbiota able to convert daidzein in the bioactive
compound S-equol
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Nome e cognome dei ricercatori
Paolo Simonetti ([email protected])
Enrica Canzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Daidzein; Equol; Metabolism
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Valutare la capacità di produrre equolo in donne pre- e menopausa effettuando test di fermentazione in vitro in anaerobiosi su campioni fecali. Studiare la componente microbica intestinale
responsabile della biotrasformazione procedendo alla selezione e caratterizzazione, mediante
test fisiologici e molecolari, di colture microbiche miste e pure attive nella conversione della daidzeina e/o della DHD in equolo. Studiare in vivo il metabolismo della daidzeina verificando a livello plasmatico ed urinario la capacità di produrre S-equolo e gli altri intermedi di trasformazione.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Stima della capacità della popolazione di produrre S-equolo partendo da daidzeina assunta oralmente. Determinazione della cinetica plasmatica della daidzeina e dei suoi metaboliti.
Indentificazione di colture microbiche in grado di trasformare la daidzeina in equolo.
Possibili applicazioni
Identificazione di ceppi batterici con potenzialità probiotiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
The role of diet in the metabolism of daidzein by human faecal microbiota sampled from Italian
volunteers
C Gardana, E Canzi, P Simonetti. J Nutr Biochem 2008, doi.org/10.1016/j.jnutbio.2008.08.006
164
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano
(Vaccinium corymbosum L.)
Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiave
Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.
ALIMENTAZIONE
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Spinardi ([email protected])
Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini
(Sondrio)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.
Possibili applicazioni
Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento
dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and
Technology 50:31-36.
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
165
3. AMBIENTE
166
AMBIENTE
3.1 TERRITORIO,
TECNOLOGIA,
ENERGIA
167
Titolo del progetto
Italiano: Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del
Sud d’Italia
Inglese: Decision support systems to manage water resources at irrigation district level in
Southern Italy using remote sensing information
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Acutis ([email protected])
Ettore Bernardoni, Alessia Perego
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Gestione risorse idriche, GIS, modelli
Hydric resource management, GIS; cropping systems model
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto intende sviluppare un approccio metodologico integrato, per l'ottimizzazione delle risorse
idriche in comprensori meridionali caratterizzati da sistemi colturali irrigui ad alto valore aggiunto, che
possa essere utile alle autorità preposte alla pianificazione territoriale.
Il supporto decisionale che si intende produrre si basa su: telerilevamento da satellite, modelli di simulazione e sistemi Informativi Geografici (GIS) per la gestione dei parametri di tipo distribuito riguardanti clima, suolo, sistemi colturali di un determinato territorio, loro regionalizzazione e mappatura.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A. - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti
Caldo-Aridi. Bari
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (modello AQUATER) che integri dati colturali e
pedoclimatici, assimilando nel modello le informazioni derivanti da satellite e interfacciandolo
con il GIS, i cui dati saranno spazializzati geostatisticamente individuando così aree omogenee.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
Possibilità di stimare settimanalmente su scala territoriale i consumi idrici colturali, correggendo
i bilanci idrici con i dati satellitari utilizzando il modello AQUATER. Ciò permette di prevedere situazioni di emergenza idrica aumentando l'efficacia nella pianificazione degli interventi irrigui.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Acutis M., Rinaldi M., Mattia F., Perego A., 2008. Integration of a crop simulation model and remote sensing information. Proceedings of International Symposium on Crop Modeling and Decision
Support, 19-22 April, Najing ( China ), pdf. 8029.
169
Titolo del progetto
Italiano: Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici
Inglese: Production of bio-hydrogen and renewable energy from husbandry wastes
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Barbara Scaglia; Andrea Schievano
Afferenza del ricercatore responsabile
Sezione di Chimica Agraria - Dip. Produzioni Vegetali
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Idrogeno, energie rinnovabili, biomasse
Hydrogen, renewable energy, biomasses
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto mira a studiare e ottimizzare un sistema di produzione di idrogeno e metano basato
su un innovativo processo di fermentazione anaerobica a due stadi, alimentato con sottoprodotti agricoli quali reflui zootecnici e biomassa. L’interesse per la fermentazione a due stadi separati, rispetto alla classica generazione anaerobica di biogas, si giustifica, oltre che per la significativa produzione di bio-idrogeno nella prima fase del processo, per l’elevata resa di metano che si
ottiene nella seconda fase. Sarà costruito un impianto pilota da installare presso l’azienda agricola sperimentale dell’Università degli Studi di Milano.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano
Sezione di Microbiologia Dip. Sc. Tecn. Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano
Edison SpA Milano
Rhön Energie Systeme Gehaus GmbH Gehaus (D)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati acquisiti nella ricerca permetteranno di quantificare l’incremento di energia
prodotta dalla fermentazione a due stadi rispetto alla digestione anaerobica tradizionale e di valutare la sostenibilità economica di tale tecnologia, così come gli eventuali benefici ambientali.
Possibili applicazioni
L'idrogeno prodotto nella fermentazione e opportunamente purificato, verrà utilizzato per alimentare una pila a combustibile PEM per la produzione di energia elettrica a “emissione zero” a livello aziendale. Verrà altresì sperimentato l’uso di un sistema di micro-cogenerazione basato su turbina a gas, alimentato da metano o da miscela metano/idrogeno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Schievano, A. Tenca, R. Oberti, F. Adan, An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the
use of digestate for process control. Atti di Ecomondo, 2008
Partecipazione orale al HYdrogen – POwer THeoretical and Engineering Solutions International
Symposium (Hypothesis 2009)
170
Titolo del progetto
Italiano: Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e
qualità del digestato
Inglese: Nitrogen balance in the biogas production from organic manure and quality of digestate
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani([email protected])
Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Digestione anaerobica; azoto; spettroscopia NMR
Anaerobic digestion; nitrogen; NMR spectroscopy
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I dati raccolti e la loro elaborazione statistica, dovrebbero permettere di tracciare un quadro attendibile e dettagliato della ripartizione dell’azoto nei flussi di materia che entrano ed escono in un
impianto di digestione anaerobica, evidenziando eventuali possibilità d’intervento a basso costo
per una migliore gestione dell’azoto attraverso i processi di digestione anaerobica.
Possibili applicazioni
Il controllo degli input ed output di azoto risultano essere fondamentali nell’applicazione a scala
territoriale della Direttiva Nitrati. Inoltre, le caratteristiche spettroscopiche della componente
organica dei digestati da utilizzarsi in agricoltura, forniscono utili informazioni circa il loro potenziale di mineralizzazione e quindi di disponibilità di elementi nutritivi, tra i quali, anche l’azoto.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Monitoraggio del processo di digestione anaerobica in diversi impianti di scala reale operanti con
diverse condizioni di processo (temperatura di esercizio, matrici utilizzate, ecc..), finalizzato a tracciare un quadro completo della mobilità dell’azoto. Studio delle caratteristiche fertilizzanti dei
digestati finali e dell’evoluzione della componente organica a mezzo di 13C CPMAS NMR.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
171
Titolo del progetto
Italiano: Biomasse per Biogas
Inglese: Biomasses for Biogas
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biogas; energia; digestione anaerobica
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’obiettivo del progetto è quello di fornire informazioni tecnico-economiche circa la filiera produttiva di energia da biogas in seguito a digestione anaerobica di colture vegetali energetiche ed altri
scarti organici reperibili sul territorio lombardo.Il progetto si propone di perseguire tali obiettivi per
mezzo di uno studio completo della filiera produttiva: 1) produzione delle biomasse energetiche
vegetali e reperimento di biomasse di scarto; 2) produzione di biogas su scala di laboratorio e
reale; 3) produzione di energia da biogas; 4) valutazione economica della filiera produttiva.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Monsanto s.p.a., Associazione Kiloverde
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Risultati e prodotti della ricerca
Stima delle colture erbacee realizzabili nell’aerale di pianura lombarda e ruolo delle biomasse di
scarto nella produzione di energia rinnovabile: aspetti economici, agronomici e rese energetiche.
Possibili applicazioni
Produzione di biogas ed energia in Regione Lombardia attraverso la valorizzazione delle biomasse di scarto.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Schievano et al., Bioresource Technology, (2008) 99, 8112–8117.
172
Nessuno specifico
Titolo del progetto
Italiano: Metodi enzimatici per abbassare il “pour point” del biodiesel a base di olio di palma
Inglese: Lowering the pour point of palm oil bio-diesel by enzymatic desaturation
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Silvia Salati, Roberto Pilu, Elena Cassani
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biodiesel, olio di palma, desaturasi
Biodiesel, palm oil, desaturase
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Estrazione e purificazione di enzimi di origine vegetale in grado di desaturare gli acidi grassi dell'olio di palma.
Possibili applicazioni
Abbassare la temperatura di solidificazione del biodiesel a base di olio di palma attraverso l'utilizzo di metodi enzimatici.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli oli vegetali ricchi di acidi grassi monoinsaturi possono essere utilizzati come fonti rinnovabili,
l’aumento della quantità di questi ultimi offre la possibilità di modificare le proprietà fisiche di oli
vegetali. La via enzimatica rappresenta una valida alternativa, per abbassare la temperatura di
solidificazione, ai metodi chimici e fisici comunemente utilizzati che possono causare variazioni
nelle altre proprietà del biodiesel. Le ricerche proseguono in direzione della verifica dell’attività
desaturasica di enzimi di origine vegetale sull’olio di palma.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
173
Titolo del progetto
Italiano: Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie
Inglese: Nanostructure biomasses modification for bioenergies production
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano, Marinella Broglia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biocarburanti; nanostrutture; biomasse
Biofuel; nanostructure; biomasses
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La composizione ultrastrutturale delle biomasse è un fattore fisico limitante l'attivà enzimatica e
la sua modificazione attraverso attacchi chimici e metodi fisici ne può determinare un miglior utilizzo nel campo della produzione di bioenergie. Si intende quindi studiare gli effetti chimico-fisici dei trattamenti sulla composizione di biomasse di diversa origine.
174
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: Enea
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Valutazione delle modificazioni strutturali nelle biomasse.
Possibili applicazioni
Maggior facilità di trattamento delle biomasse nella produzione di bioenergia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Adani F., Salati S, Spagnol M., Tambone F., Genevini P., Pilu R and Nierop K. (2009). Nanometer
scale structure of alkali-soluble bio-macromolecules of maize plant residues explains their recalcitrance in soil.Chemosphere (in press)
Titolo del progetto
Italiano: Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli
da pesticidi
Inglese: Study of the surfactant properties of humic acid and their application to decontaminate soils
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Fabrizio Adani, Barbara Scaglia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Proprietà surfattanti, acidi umici, pesticidi
Surfactant properties, humic acid, pesticide
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Catania
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La ricerca ha prodotto già alcune pubblicazioni a livello internazionale e la nascita di nuove collaborazioni scientifiche.
Possibili applicazioni
L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione dei suoli da pesticidi permetterebbe
la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse inquinanti.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli acidi umici sono surfattanti di origine naturale in grado di favorire la solubilizzazione di molecole idrofobiche come i pesticidi. Il progetto intende valutare la capacità degli acidi umici estratti da biomasse di solubilizzare i pesticidi presenti in suoli contaminati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Montoneri E., Boffa V., Savarino P., Tambone F., Adani F., Micheletti L., Gianotti G., Chiono R.
(2008). Use of biosurfactants from urban wastes compost in textile dyeing and soil remediation.
Waste Management, in press.
175
Titolo del progetto
Italiano: Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione
fotocalitica di acque inquinate da CrVI
Inglese: Fotocatalysis remediation of water contaminated with CrVI using humic acid
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Fabrizio Adani, Barbara Scaglia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Acidi umici, cromo esavalente, fotocalisi
Humic acid, exavalent cromium, fotocatalysis remediation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La contaminazione da CrVI delle acque superficiali è di elevata pericolosità per la salute umana.
Al momento è in studio la possibilità di ridurre il CrVI a CrIII per mezzo di processi fotocalitici.
L'utilizzo di molecole con attività di scavenger permettere di aumentare l'efficienza del processo.
Il progetto intende valutare la possibilità di utilizzo degli acidi umici, molecole di origine naturale, in sostituzione degli scavenger chimici al momento in uso.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica, UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione da cromo permetterebbe la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse inquinanti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Quadri, G., Chen X., Jawitz, J., Tambone F., Genevini P.L., Faoro F., Adani F. (2008). Bio-based surfactant-like molecules from organic wastes: the effect of waste composition and composting process
on surfactant properties and on the ability to solubilize tetrachloroethene (PCE). Environ. Sci. T
176
Titolo del progetto
Italiano: Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate
Inglese: Evolution of organic matter of municipal solid waste in laboratory scale landfill
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Barbara Scaglia, Silvia Salati
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
MSW, discariche, impatto
MSW, landfill, impact
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Sorain Cecchini Tecno
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni
Lo studio dell'evoluzione delle sostanza organica in discarica permetterà di trovare relazioni tra
l'emissione di gas serra (CH4), la tendenza delle discariche ad agire da sink di carbonio e le caratteristiche della sostanza organica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Scaglia B. and Adani F. (2008). An index for quantifying the aerobic reactivity of municipal solid
wastes and derived waste products. Sci Total Environm. , 394, 183-191.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto intende studiare l'evoluzione della sostanza organica di rifiuti organici in reattori discarica di laboratorio. Il progetto prevede l'incubazione di rifiuti urbani con differente grado di stabilità biologica per 1 anno. Nel corso dell'incubazione i campioni di rifiuto saranno caratterizzati da
un punto di vista biologico, chimico e fisico.
177
Titolo del progetto
Italiano: Influenza della modificazione genetica sull’ultrastuttura del mais e possibili
applicazioni nella produzione di bionergie e biocarburanti
Inglese: Influence of genetic modification on maize ultrastucture and possible applications
to bioenergies and biofuels production
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Salvatore Roberto Pilu
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. Produzione Vegetale, Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Modificazione genetica, bioenergia, ultrastruttura
gneteic modification, bioenergy, ultrastructure
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si pone l'obiettivo di verificare l'influenza di modificazioni genetiche sulla ultrastruttura fisica delle piante di mais. Al medesimo tipo di coltura saranno apportate differenti modificazioni genetiche di tipo BM3, atte a ridurre il contenuto di lignina in favore della cellulosa. Saranno
quindi fatti studi a livello di nano-scale per verificare variazioni di micro o meso porosità. La struttura chimica sarà studiata usando risonanza magnetica nucleare e analisi chimiche. Attraverso
test biologici, si verificherà invece un'attesa variazione della degradabilità della sostanza organica. Risposte positive aprirebbero la strada a possibili applicazioni nella produzione di bio-carburanti di seconda e terza generazione da colture energetiche.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibile influenza della modificazione genetica (tipo BM3) sulla microstruttura, la composizione
chimica e la degradabilità della sostanza organica della pianta del mais.
Possibili applicazioni
Miglioramento delle rese nell'utilizzo del mais per produzione di bio-fuels di seconda e terza
generazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
178
Titolo del progetto
Italiano: Monitoraggio degli odori nella stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani
Inglese: Measurement of the potential odour emission during aerobic and anaerobic biostabilization
processes of municipal solid waste
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Valentina Orzi, Barbara Scaglia, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale, sezione Fisiologia
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biostabilizzazione, Naso elettronico, Composti ogranici volatili
Bio-stabilization, Electronic Nose, Volatile Organic Compounds
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Negli ultimi 30 anni, gli odori provenienti da impianti per il trattamento dei rifiuti sono diventati un
grave problema ambientale. E' risaputo che l'odore deriva dai processi degradativi, aerobici, ma soprattutto anaerobici, a carico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E' quindi di attuale interesse la conoscenza più approfondita degli odori emessi durante queste lavorazioni in modo da
potere migliorare i processi e di conseguenza diminuire la formazioni di odori fastidiosi e dannosi
per l'ambiente.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Mario Negri, PCA Technologies s.r.l.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La caratterizzazione approfondita della composizione degli odori, provenienti dalle diverse fasi di
stabilizzazione, ha permesso di trovare una stretta correlazione tra fase degradativa e produzione
di odore che strumentalmente può essere determinata tramite l'utilizzo del Naso Elettronico.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
La popolazione è diventata più sensibile alle questioni della qualità dell'aria e raramente tollera la
presenza di odori. Per questo motivo, gli organismi di regolamentazione richiedono un affidabile
metodo per valutare l'impatto degli odori provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
D’Imporzano G., Crivelli F., Adani F. (2008) Science of the Total Environment 402: 278-284.
Pierucci P., Porazzi E., P. Martinez M., Adani F., Carati C., Rubino F. M., Colombi A., Calcaterra E.,
Benfenati E. (2005) Chemosphere 59: 423-430.
179
Titolo del progetto
Italiano: Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio
Inglese: Use of sewage sludge in agriculture: risk analysis
Nome e cognome dei ricercatori
Fabrizio Adani ([email protected])
Fulvia Tambone, Silvia Salati, Manuela Spagnol
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fanghi di depurazione; metalli pesanti; xenobiotici
Sewage sludge; heavy metals; xenobiotics
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Studio effettuato su due differenti siti (coltivati a riso e mais) sottoposti a trattamento pluriennale
con fanghi di depurazione (più due siti di controllo), delle concentrazioni nel terreno e nei vegetali di diossine e furani, PCB, idrocarburi policiclici aromatici, solventi volatili, alchilfenoli e microinquinanti inorganici. Valutazione delle quantità di assunzione alimentare e messa a punto di un
modello di bioaccumulo per stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale, da confrontare con i valori descritti dalle linee guida internazionali. Particolare attenzione sarà
dedicata alla determinazione della qualità dei suoli a mezzo di indici statici e dinamici.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di un modello di un modello di bioaccumulo specifico, che permetterà di stimare
l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale di xenobiotici. Il modello verrà
implementato su un foglio di Excel al fine di renderlo utilizzabile a persone esterne.
Possibili applicazioni
Il modello messo a punto sarà di supporto per la valutazione su scala territoriale del rischio legato all’utilizzo dei fanghi di depurazione su colture agrarie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Adani F., Tambone F. (2005). Long-term effect of sewage sludge application on soil humic acids.
Chemosphere, 60,9: 1214-1221.
180
Titolo del progetto
Italiano: Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo
Inglese: A framework for agricultural characterisation
Nome e cognome dei ricercatori
Stella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Agricoltura, patrimonio rurale, pianificazione
Agriculture, Rural heritage, Planning
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Legambiente, Associazione per la salvaguardia
del Borgo di Viboldone
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il metodo guida a valutare la congruenza dei progetti in area agricola, come richiesto dalle normative vigenti (Lr. 12/05), fornendo criteri per individuare il patrimonio rurale, guidare le trasformazioni in area agricola e riqualificare e valorizzare il territorio agroforestale.
Possibili applicazioni
Definizione degli ambiti agricoli strategici e definizione del valore delle aree agricole, individuazione, rilievo, catalogazione e classificazione del patrimonio rurale, strumenti di appoggio alla
progettazione e alla pianificazione in area agricola/rurale (PGT, PTCP).
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca definisce una metodologia di analisi preventiva per valutare gli effetti e la caratterizzazione del sistema agricolo sul territorio. I risultati si sviluppano, anche alla luce dei documenti di
riferimento internazionali, definendo una serie di indicatori multicriteri delle caratteristiche storico
culturali e paesistiche delle aree interessate dall'agricoltura. Lo studio, grazie ai contributi provinciali della Lr. 9/93, è stato applicato a casi esemplificativi del territorio della provincia di Milano.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Agostini. (2007).Vernacular rural housing. Heritage in the landscape. In "Landscape and rural
heritage", Council of Europe
S. Agostini et alter (2006). Il patrimonio rurale vernacolare ai margini della metropoli. Milano.
LibreriaClup, ISBN 88-7090-849-6, pp. 1-238
181
Titolo del progetto
Italiano: Riconoscere e valutare il patrimonio rurale
Inglese: Guidance on rural heritage assessment
Nome e cognome dei ricercatori
Stella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali
Parole chiave
Patrimonio rurale, beni culturali, paesaggio
Rural heritage, Cultural values, Landscape
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca, oggetto di un Memorandum of understanding fra Unimi e UNESCO World Heritage,
coinvolge 24 università in 4 continenti nell'ambito del Forum UNESCO University & Heritage con
l'obiettivo di riconoscere il patrimonio rurale proprio di ogni luogo e definirne i criteri di preselezione per l’inserimento nel World Heritage List. L'individuazione di un patrimonio rurale vernacolare è tesa ad implementare i criteri di valutazione definiti dall'Icomos, allargandone la lettura
a tutte le relazioni umane, ambientali e paesistiche generate dalle scelte agricole nel tempo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Forum UNESCO UNiversity&Heritage, UNESCO WHC and università
partners del progetto
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Parametri per applicare la Convenzione UNESCO 1972 alle risorse culturali prodotte dall’agricoltura e
riconoscerne l'eccezionalità ai fini di un'eventuale proposta di inserimento nel World Heritage List.
Possibili applicazioni
A livello internazionale: aggiornamento della Convenzione UNESCO 1972 e della Convenzione
Europea del Paesaggio sugli ambiti rurali. A livello nazionale e locale: D. Lgs.42/2004 e gestione dei progetti agricoli in aree protette.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Agostini, (2008), Agriculture, terre et identité populaire en Italie,. In Futuropa, n.1, Counseil
d’Europe, Strasbourg pp. 22-24
S. Agostini S., P. Kaplan P., J. Tomasi, A. Chaturvedi A (2006). Role of agricultural & agro-pastoral
practices in the formation of cultural landscapes in 3 continents
182
Titolo del progetto
Italiano: Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenico
Inglese: Rhizosphere bacteria involved in arsenic redox processess
Nome e cognome dei ricercatori
Vincenza Andreoni ( [email protected])
Lucia Cavalca, Enrica Canzi, Raffaella Zanchi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133-Milano
Parole chiave
Batteri rizosferici, Arsenito, Arsenato
Rhizobacteria, Arsenite, Arsenate
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Napoli, Torino, Sassari, Viterbo.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Microrganismi arsenito-ossidanti, arsenato-riducenti, sonde molecolari di rilevamento di sistemi
di resistenza all'arsenico.
Possibili applicazioni
Rimozione dell'arsenito da acque inquinate. Mobilizzazione dell'arsenico nei suoli.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Analizzare la composizione della comunità batterica delle rizosfere di piante spontanee in crescita su terreni contaminati da arsenico con metodi colturali e molecolari al fine di ampliare le conoscenze sulla distribuzione ambientale dei batteri arsenico-resistenti e dei sistemi per la detossificazione da arsenico. Isolare batteri capaci di ossidare As(III) e ridurre As(V) e con caratteristiche
di promozione di crescita della pianta per un loro utilizzo in processi di biorisanamento.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S.P. Bachate, L. Cavalca, V. Andreoni. “Arsenic resistant bacteria isolated from agricultural soils of
Bangladesh and characterization of arsenate reducing strains”. Journal of Applied Microbiology
doi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04188.x.
183
Titolo del progetto
Italiano: Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatori
Inglese: Spatio-temporal dynamics of the multrophic Achillea collina/aphid/predator system
Nome e cognome dei ricercatori
Johann Baumgartner ([email protected])
Pablo Morlacchi, Moira Madeo
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Tritrophic population system, herbivore plant interactions, secondary plant compounds
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L'obiettivo del progetto è di migliorare la conoscenza sulla dinamica temporale di un sistema
multitrofico per implementare un sistema di gestione più efficiente. Il sistema è composta da
diverse popolazioni che vivono a livelli trofici diversi (pianta, afidi, predatori). La dinamica di queste popolazioni e la loro interazione viene rappresentata con modelli esplicativi. La considerazione delle sostanze secondarie nell'analisi permette la definizione di una strategia di coltivazione
che cerca un rendimento alto e stabile delle sostanze di interesse per la medicina umana.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La conoscenza della composizione del sistema di produzione e della formazione di rendimento
della pianta.
Possibili applicazioni
Pianificazione strategica della coltura comprendendo la scelta del sito per la produzione e la
gestione delle popolazioni di insetti associati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Giorgi, A. et al. (2009). Aphid infestations influence growth and bioactive compounds, and induce resistance in Achillea collina Becker ex Rchb. Convegno: Plants from High Altitude –
Phytochemistry and Bioactivity. University Centre Obergurgl/Tyrol, Austria
184
Titolo del progetto
Italiano: Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell'impiego agronomico
Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application
Nome e cognome dei ricercatori
Luca Bechini ([email protected])
Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto
Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono
stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota
organica.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema
gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e
quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel
vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono
stati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.
Possibili applicazioni
Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione
consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.
G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.
P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.
P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.
L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)
185
Titolo del progetto
Italiano: Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti
correlati
Inglese: Energy production from energy crop biomasses by means of anaerobic digestion and
mitigation of the related environmental impacts
Nome e cognome dei ricercatori
Stefano Bocchi ([email protected])
Pierluigi Navarotto, Tommaso Maggiore, Massimo Brambilla, Marco Negri, Andrea Manfredini,
Giovanni Cabassi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale Sez Agronomia e Coltivazioni Erbacee,
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiave
Biogas, Digestione Anaerobica, Biomasse
Biogas, Anaerobic Digestion, Biomass
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Studio del processo di digestione anaerobica delle biomasse finalizzato alla produzione di biogas e dei sistemi biologici per la produzione di energia attraverso la valutazione della potenzialità metanigena di matrici di origine agricola, di scarti dell’attività agro-indusriale e di allevamento intensivo, lo studio delle problematiche connesse alla produzione di energia con sistemi biologici e implementazione di tecnologie per la gestione e mitigazione di ogni aspetto dell'impatto connesso a tali attività produttive.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sistema di attrezzature e protocolli di laboratorio per la caratterizzazione di matrici di diversa origine per il loro potere metanigeno e la resa in energia attraverso la fermentazione anaerobica.
Banca-dati delle rese energetiche delle diverse matrici organiche.
Possibili applicazioni
Ottimizzazione della gestione di impianti aziendali di fermentazione anaerobica, gestione dei
malfunzionamenti, servizio di ottimizzazione tecnico economica della razione del fermentatore e
controllo dei problemi agroambientali correlati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.
Navarotto P. Inf. Agrario. n.3, 2006.
Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.
Navarotto P., Navarotto L. Inf. Zootecnico. n.. 2, 2006.
M. Guarino, C. Fabbri, M. Brambilla, L. Valli, P. Navarotto. Transactions of the ASABE, 2006, 49 (3).
186
Titolo del progetto
Italiano: Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici
Inglese: Biohydrogen production from biomass and agricultural waste
Nome e cognome dei ricercatori
Luigi Bodria ([email protected])
R. Oberti, A. Tenca
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria,2 - 20133 Milano
Parole chiave
Agroenergie, bioidrogeno, controllo di processo
Agro-energy, biohydrogen, process control
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM e DiProVe - Università degli studi di Milano
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Prototipi di reattori automatizzati a scala di laboratorio; caratterizzazione del potenziale produttivo delle principali biomasse di interesse agricolo; sviluppo di sensori per la determinazione di
potenziali instabilità di processo.
Possibili applicazioni
Produzione di bioidrogeno in azienda agricola; valorizzazione energetica di matrici organiche di
scarto; soluzioni tecnologiche per il controllo automaico dei processi di fermentazione.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Separando il processo di digestione anaerobica in due stadi in serie tra loro, oltre a metano, si
ottiene una produzione significativa di bioidrogeno a partire da fonti rinnovabili, quali biomasse
vegetali o scarti organici.
Gli studi in corso mirano a definire le condizioni ottimali di processo e adeguate soluzioni tecnologiche, capaci di garantire la massima produzione di energia complessiva dalle due fasi: idrogenica e metanogenica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Schievano et al. (2009), "An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestate
for process control", Proc. HypothesisVIII
Oberti e Daffonchio (2009), "Idrogeno da biomasse: bioprocessi microbici di produzione, tecnologie di utilizzo e possibili scenari di sviluppo", I Georgofili
187
Titolo del progetto
Italiano: Digestione anaerobica di biomasse di scarto
Inglese: Anaerobic digestion of waste biomasses
Nome e cognome dei ricercatori
Daniele.Daffonchio ([email protected])
Claudia Sorlini, Sara Borin, Aurora Rizzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Digestione Anaerobica, biogas, bioidrogeno
Anaerobic digestion, biogas, biohydrogen
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di mettere a punto processi di digestione anaerobica di biomasse di scarto
provenienti dal comparti agro-zootecnico, ottenendo un recupero energetico sotto forma di biogas e/o idrogeno.
188
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale, Istituto di Ingegneria Agraria
(Università di Milano), ERSAF
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di impianti e processi in scala di laboratorio per lo smaltimento di biomasse di
scarto, con la produzione di biogas e bioidrogeno.
Possibili applicazioni
Smaltimento scarti con recupero di energia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rizzi A., Zucchi M., Borin S., Marzorati M., Sorlini C., Daffonchio D. (2006) Response of methanogen populations to organic load increase during anaerobic digestion of olive mill wastewater.
Journal of Chemical Technology and Biotechnology 81:1556-1561.
Titolo del progetto
Italiano: Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato
Inglese: Experimental tests on harvesting equipements for SRF-poplar
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Fiala ([email protected])
Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
SRF, pioppo, raccolta
SRF, poplar, harvest
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
1 tirocinio, 1 tesi di laurea (in esecuzione).
Possibili applicazioni
Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nelle condizioni italiane la specie legnosa più utilizzata per la produzione di bio-combustibile è il
pioppo, ceduato ogni due anni. Per la raccolta si impiegano sia macchine taglia-cippatrici specifiche e accoppiate al trattore, sia particolari piattaforme di taglio accoppiate a trinciatrici semoventi. Per contenere il costo di produzione del bio-combustibile è necessario ottimizzare le prestazioni delle macchine e del cantiere di trasporto a esse associato. A tal fine, si svolgono prove di
campo su superfici estese, rilevando tutti i parametri operativi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
2 comunicazioni a convegni nazionali, 1 comunicazione a convegno internazionale, 2 articoli su
riviste nazionali.
189
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica
Inglese: Biological stability of biodryed waste for energetic recovery
Nome e cognome dei ricercatori
Pierluigi Genevini ([email protected])
Fabrizio Adani, Fulvia Tambone
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Rifiuti; bioessiccamento; stabilità biologica
Waste; biodrying; biological stability
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nell’ambito del progetto generale la nostra unità di ricerca si occupa dello studio della stabilità
biologica dei rifiuti urbani e suoi derivati (bioessiccato) attraverso l’applicazione di tecniche respirometriche (Indice di Respirazione Dinamico potenziale e reale), misura della potenzialità di selfheating, test anaerobici per la valutazione della produzione residua di biogas, metodi chimici in
grado di distinguerne la frazione “biogenica” da quella “non biogenica”. La verifica della validità
di tali tecniche avverrà con l’ausilio di tecniche spettroscopiche (DRIFT, 1H 13C-NMR in solid state).
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Milano Bicocca, di Napoli, di Reggio
Calabria, di Genova; Politecnico di Torino; Università Politecnica delle
Marche; Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri; Ecodeco s.p.a.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Lo studio delle cinetiche di stabilizzazione/essiccazione è di primaria importanza in quanto la
conoscenza di tali meccanismi permette la modulazione del processo verso gli obiettivi di massimizzazione della stabilità biologica o dell’essiccamento e conservazione del potere calorifico.
Possibili applicazioni
I risultati della ricerca saranno di estrema utilità delle tecnologie impiantistiche finalizzate ai sistemi per la valorizzazione dei bacini secondari di energia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Metodo UNI/TS 11184 – ottobre 2006; Adani F. et al., (1998). International Technology 4: 2-8; Scaglia
B. et al., (2000). Compost Science & Utilization, 8 (2), 90-98; Adani F. et al., (2000). Waste
Management Research, 18: 1-9; Adani F. et al., (2001). Compost Science & Utilization, 9 (29), 163-178.
Adani F. et al., (2002). Bioresource Technology, 83 (3), 173-179; Adani F. et al., (2003). Compost
Science & Utilization, 11 (2), 144-151; Adani F. et al., (2004). Journal Environmental Quality,
33:1866-1876; Adani F. et al., (2004). Waste Management, 24: 775-783; Adani F. et al., (2005).
Waste Management, in press; Sugni M. et al., (2005). Bioresource Technology, 96, (12):13311337; Pierucci P. et al., (2005). Chemosphere, 59: 423-430
190
Titolo del progetto
Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico
Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields
Nome e cognome dei ricercatori
Francesco Molinari ([email protected])
Diego Romano; Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 20133 Milano
Parole chiave
Enologia, fermentazioni, bioetanolo
Oenology, fermentations, bioethanol
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze
Biomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.
Possibili applicazioni
Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di
seconda generazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains
under wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica
di lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche
191
Titolo del progetto
Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella
pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS
Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning
and the Strategic Environmental Assessment procedures
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Analisi multivariata; pianificazione rurale, GIS
Multicriteria analysis, rural planning, GIS
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una
importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.
Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione per l'amministrazione pubblica.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di
questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di
pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.
Possibili applicazioni
Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock areas. RAMIRAN Conference, 499-502.
Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi
192
Titolo del progetto
Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica
Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes
in intensive livestock areas
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva, Salvatore Serù
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Allevamento; trattamenti, rimozione dell’azoto
Animal manure, treatments, nitrogen removal
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare
l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso
rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi
progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la
sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla
pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale
ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e
comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole, sia per l'amministratore pubblico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia.
Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore
Agrario, 37-40.
193
Titolo del progetto
Italiano: Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo
Inglese: Conservation and valorization of "fontanili" in Lombardy (Italy)
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Toccolini ([email protected])
Claudia Ricci, Gian Battista Bischetti, Natalia Fumagalli, Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Fontanili, valorizzazione, territorio
Valorization, landscape
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivi del progetto sono: la creazione del Sistema Informativo Territoriale dei Fontanili della
Lombardia; la classificazione funzionale degli stessi (funzioni irrigua, naturalistica, paesaggistica
e storico-culturale); la definizione di una metodologia per l’individuazione la gestione e l’organizzazione di una rete di monitoraggio; la definizione di una metodologia per la classificazione e
misurazione, mediante indicatori, del biotopo “Fontanile”; la definizione delle linee linee guida
per la gestione dei fontanili in funzione delle loro caratteristiche funzionali ed ambientali.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia - DG Agricoltura; URBIM Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Banca dati informatizzata e georeferenziata contenente i dati raccolti riferiti a ciascun fontanile
censito; cartografia Provinciale dei Fontanili della Lombardia; metodologia per la classificazione
funzionale dei Fontanili; linee guida per la gestione dei fontanili.
Possibili applicazioni
Salvaguardia e valorizzazione dei fontanili della Lombardia anche in chiave naturalistica; individuazione delle risorse idriche disponibili e gestione della risorsa acqua; monitoraggio nel tempo;
studi di pianificazione territoriale e ambientale a livello regionale e locale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G.B. Bischetti et al. (2008), La riqualificazione dei canali agricoli. Linee guida per la Lombardia,
Reg.Lombardia
A.Toccolini, P. Ferrario (2000) La salvaguardia e lo sviluppo del territorio rurale nei comprensori di
bonifica della Reg. Lombardia: metodi ed indicatori, Atti Convegno AIIA 06/2000
194
Titolo del progetto
Italiano: Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori
Inglese: : Landscape assessment using territorial indexes
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Toccolini ([email protected])
Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Analisi territoriale, indicatori territoriali
Landscape assessment, territorial indexes
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: IREALP, Regione Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Indicatori territoriali, metodi di analisi e valutazione delle risorse del territorio.
Possibili applicazioni
Pianificazione territoriale e ambientale, analisi territoriali.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca riguarda l'analisi territoriale e la valutazione delle risorse agricole e ambientali attuata
attraverso la definizione di indicatori in grado di descrivere, in maniera sintetica e significativa, le
caratteristiche e le valenze del territorio, al fine di effettuare confronti temporali e spaziali e di
valutare gli effetti delle politiche sul territorio stesso. In tale contesto sono stati definiti indicatori territoriali volti alla valutazione dell’impatto fisico-ambientale delle opere realizzate in base alla
cosiddetta “Legge Valtellina” (102/90)
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Toccolini, G. Senes, A. Strada (2006) Profilo Italia, Indicatori e modelli per lo sviluppo sostenibile del territorio e la valorizzazione del paesaggio” cap 5, 113-131, ali&no Editrice
A. Toccolini G. Senes (2008) Le diverse vocazioni delle aree boscate, in Svil.sost. in aree protette, Grenzi Ed
195
Titolo del progetto
Italiano: Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)
Inglese: Greenways planning and design
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Toccolini ([email protected])
Natalia Fumagalli, Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Percorsi verdi, pianificazione, progettazione
Greenways, planning, design
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca affronta le problematiche relative alla definizione di una metodologia, basata sull’analisi territoriale, finalizzata alla realizzazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) quali elementi per lo sviluppo sostenibile del territorio, nonchè la definizione dei criteri di progettazione dei
percorsi stessi.
In tale contesto è stato realizzato il sistema informativo territoriale delle greenways del Lago di
Como ed è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di una rete di percorsi dedicati alla
mobilità non motorizzata nella provincia di Rovigo.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Unione dei Comuni della Tremezzina (Co), Provincia di Rovigo,
Ministero dell'Ambiente
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Piano delle greenways, linee guida per la progettazione esecutiva.
Possibili applicazioni
Utilizzi nei settori della pianificazione territoriale e della valorizzazione turistica e storico-culturale del territorio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2004) Progettare i percorsi verdi, Maggioli Editore
A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2006) Greenways planning in Italy: the Lambro river Valley
Greenways System, Landscape and Urban Planning, n. 76, pp. 98-111, 2006
196
Titolo del progetto
Italiano: Analisi e progettazione delle aree verdi
Inglese: Green areas design
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Toccolini ([email protected])
Giulio Senes, Natalia Fumagalli
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Progettazione, aree verdi
Design, green areas
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Casa di cura Ville di Nozzano (LU)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Linee guida per la progettazione delle aree verdi e degli Healing Gardens.
Possibili applicazioni
Studi e progetti di aree verdi a diversi livelli territoriali.
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca riguarda la definizione di un percorso procedurale di progettazione del verde, sia urbano sia a scala sovracomunale utilizzando le tecniche di progettazione informatica nelle diverse
fasi del disegno, del “rendering” e dell’animazione. Un attenzione particolare è posta alla definizione di criteri progettuali per le aree verdi annesse alle strutture di cura (Healing gardens). In
tale contesto sono valutati i benefici che il verde può portare ai fruitori degli Healing Gardens
applicata in un caso di studio (casa di cura Ville di Nozzano - LU).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Toccolini (2007) Piano e progetto di area verde - III edizione, Maggioli Editore
A. Toccolini (2007) Healing Gardens: giardini per guarire, Sistema Università, n.21
197
Titolo del progetto
Italiano: Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso
del suolo agricolo nel sud Milano
Inglese: Transformation of rural landscape: agricultural land use changes in south Milan
Nome e cognome dei ricercatori
Alessandro Toccolini ([email protected])
Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Uso del suolo agricolo, GIS, cinture verdi
Agricultural land use, GIS, greenbelt
AMBIENTE
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dell’uso del suolo agricolo (ultimi 50 anni) nell'area del sud milanese e di valutare l’efficacia della funzione di limitazione all’espansione urbana svolta dal Parco Sud Milano. La metodologia utilizzata è quella del confronto temporale di dati
territoriali (cartografia, dati telerilevati e statistici), elaborati tramite GIS, riferiti a periodi diversi e
in grado di evidenziare una sorta di evoluzione storica della tematica oggetto dello studio. Sono
derivate informazioni relative ai trend di espansione dell'urbanizzato tramite indicatori.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Valutazione efficacia della cintura verde relativamente alla funzione di controllo e limitazione dell’espansione urbana.
Possibili applicazioni
Pianificazione territoriale, politiche di conservazione del suolo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A. Toccolini, G. Senes, et. al. (2008), Controlling urban expansion in Italy with Green Belts, in
Urban Green Belts in the twenty-first Century, 203-225, Ashgate.
198
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
AMBIENTE
3.2 GESTIONE
AMBIENTALE
ED IDRAULICA
199
Titolo del progetto
Italiano: Monitoraggio dell'azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,
sotterranee e in atmosfera
Inglese: Nitrogen losses monitoring from cropped fields in shallow and deep groundwater and
in atmosphere
Nome e cognome dei ricercatori
Marco Acutis ([email protected])
Ettore Bernardoni, Marco Carozzi, Mattia Fumagalli, Alessia Perego
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Gestione dell’azoto; inquinamento diffuso; sistemi colturali
Nitrogen management; diffuse pollution; cropping systems
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Primo obiettivo del progetto ARMOSA 2 è la prosecuzione del monitoraggio (avviato con il progetto ARMOSA Hydro) dei rilasci di nitrati in diversi siti per consolidare le serie storiche di dati
misurati alla base dell’ottimizzazione della modellistica ambientale. Il monitoraggio include le
perdite di nutrienti con i processi di ruscellamento superficiale e quelle di azoto sotto forma gassosa in atmosfera, e consentirà una conoscenza più completa della dinamica dell’azoto nei sistemi suolo-clima-colture lombardi e applicazioni modellistche di supporto alle decisioni.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: CNR - Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo; ERSAF
Regione Lombardia; C.R.A.-SCA-Bari.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modello di simulazione ARMOSA inteso come strumento per analizzare possibili sistemi e gestioni
colturali, relativi alla pianura lombarda, che siano idonei dal punto di vista produttivo ed ecologico.
Serie storiche regionali di dati misurati relativi al rilascio di azoto nell'agrosistema.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
I risultati della modellistica di rilasci di azoto verranno utilizzati per approfondire la vulnerabilità
del territorio regionale, per confrontare sotto il profilo agroambientale modelli colturali differenti
supporto delle politiche regionali in merito alla direttiva comunitaria sui nitrati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Acutis M., Basile A., Brenna S., Terribile F. Quaderni della ricerca ; 65. Modellizzazione della dinamica dell'acqua e dell'azoto nei suoli agricoli lombardi. Regione Lombardia, 2007. - p. 47-91.
201
Titolo del progetto
Italiano: Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e
validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-Fase 2
Inglese: Towards European standards for water management in Lombardy: analysis and
evaluation of the priority measures in the basin plan – stage 2
Nome e cognome dei ricercatori
Dario Casati ([email protected])
G. Sali, L. Baldi, C. Bulgheroni
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiave
Fabbisogno irriguo, pmp, modello territoriale
Irrigation supply, pmp, regional model
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti
nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali
viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per la valutare gli scenari costruiti.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Dip.Ingegneria Agraria UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Stima degli effetti sulle destinazioni produttive dei suoli agricoli della pianura irrigua lombarda
dovuti a variazione di prezzo dei prodotti agricoli, variazione della disponibilità di acqua irrigua e
introduzione di vincoli alla distribuzione di azoto da fonte zootecnica.
Possibili applicazioni
La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare l'evoluzione dell'uso del suolo a
causa della modifica dei fabbisogni irrigui o di vincoli ambientali è di estrema utilità per supportare decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Sali G., Bulgheroni C. (2009) "Pressure factors affecting Lombardy agricultural system: the environmental consequences of the Fischler Reform", Atti 109th EAAE Seminar, in pubb.
202
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza
Inglese: Subsurface flow evaluation in a steep hillslope
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Laura Deangelis ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria - Sezione Idraulica
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano
Parole chiave
Deflusso subsuperficiale
Subsurface flow; pedotransfer functions; groundwater modelling
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nell'ambito della valutazione della stabilità dei versanti, soprattutto in relazione ai franamenti
superficiali, un aspetto particolarmente critico è quello della valutazione delle pressioni interstiziali nel terreno, e quindi del livello che la falda raggiunge in occasione di eventi meteorici intensi. Si
intende modellizzare il transitorio di deflusso subsuperficiale con strumenti semplici, ma efficaci.
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modello numerico semplice ma basato fisicamente, in grado di simulare correttamente il moto
dell'acqua nel primo strato di terreno di un pendio montano ripido.
Possibili applicazioni
Valutazione della possibilità di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti dovuto a piogge
intense e in particolari caratteristiche idrauliche del terreno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
M.L. Deangelis, G.B. Bischetti (2007). In Quaderni di Idronomia Montana: “Ricerca ed esperienze
di sistemazioni idraulico-forestali” pp. 311-322. Nuova Bios. ISBN: 88-609
M.L. Deangelis, M. Pregnolato (2008). IDRA2008.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
203
Titolo del progetto
Italiano: Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate
conseguenti al crollo di dighe
Inglese: Modelling of dam-break surges with floating debris
Nome e cognome dei ricercatori
Daniele De Wrachien ([email protected])
Stefano Mambretti
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria.
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - Milano
Parole chiave
Debris flow ; hyper-concentrated flow ; dam-break
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Le colate detritiche e le correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe sono fenomeni
parossistici di trasporto solido , con reologia non-newtoniana , che hanno luogo in ambienti prevalentemente montani,dove causano annualmente numerose perdite di vite umane ed ingenti
danni economici. Con riferimento a tale problematiche i Coordinatori della ricerca si propongono
di sviluppare nuove metodologie di indagine che verranno divulgate nell' ambito del Convegno
Internazionale "Debris Flow "che si terra' a Milano nel 2010.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento DIIAR , Politecnico di Milano, Wessex Institute
of Technology (UK).
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto e taratura di un nuovo modello reologico multifase e multidimensionale per colate detritiche non stratificate e stratificate.
Possibili applicazioni
La previsione, descrizione e controllo delle correnti detritiche conseguenti al crollo di dighe è un
elemento essenziale della salvaguardia ambientale e della programmazione territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
S. Mambretti,E. Larcan,D. De Wrachien -Irrigation and Drainage,(2008),57(5),pp 555-570
S. Mambretti, E. Larcan,D. De Wrachien -Biosystem Engineering ,(2008),100,pp 297-308
S. Mambretti, D. De Wrachien ,E. Larcan -Jour. Agricultural Engineering ,(2008) ,XXXIX(2),pp7-17
204
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della
provincia di Cremona
Inglese: A simulation model of the groundwater system in the Cremona province
Nome e cognome dei ricercatori
C.Gandolfi ([email protected])
G. Ponzini, M. Giudicci, B. Ortuani, A. Facchi, C. Vassena, C. Durante, L. Varola, M. Rienzner,
D. Agostani, D. Ferrari, S. Zoia
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano
Parole chiave
Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione
Hydrological balance, groundwater system, irrigation
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il modello matematico del sistema acquifero cremonese è realizzato valutando l’adeguatezza dei
dati raccolti in un precedente progetto, al fine di individuarne eventuali carenze, ed ottenere un
quadro conoscitivo il più possibile completo ed attendibile del sistema idrico cremonese. Il modello così realizzato può essere usato come strumento di conoscenza del sistema idrico, capace di
fornire indicazioni sulla necessità e sulla progettazione adeguata di nuove campagne di monitoraggio, coerentemente con la descrizione dei processi fisici.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Aggiornamento del database e sviluppo del modello del sistema acquifero. Esso consta di due
sotto-modelli: un modello del sistema suolo-vegetazione, per la stima dei flussi di ricarica alla
falda; un modello del flusso nell’acquifero, per il quale è utilizzato il software Modflow.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
Il modello, sebbene preliminare, fornisce ai competenti Uffici provinciali elementi utili per assumere motivate decisioni sull’accoglibilità di nuove domande di concessione di derivazione, e sulla
sostenibilità complessiva dei prelievi idrici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Cremonini Bianchi M., Durante C., Gandolfi C., Giudici M., Ortuani B., Pesaro M., Ponzini G.,
Vassena C., 2007, ‘Integrated analysis of water resources for the ground water management in
the Province of Cremona (northern Italy)’, in Proceedings of “IUGG XXIV General Assembly” 2-13
luglio, Perugia
205
Titolo del progetto
Italiano: Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel
sistema acquifero della pianura bergamasca
Inglese: Modeling water balance and water fluxes in agricultural soils and groundwater system
in the plain of Bergamo province
Nome e cognome dei ricercatori
C.Gandolfi ([email protected])
G. Ponzini, Mauro Giudici, Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Licia Togni, Michele Rienzner, Davide
Agostani, Daniele Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2- 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano
Parole chiave
Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione
Hydrological balance, groundwater system, irrigation
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
I recenti studi di tipo modellistico sulle risorse idriche della pianura bergamasca sono la base di
partenza di questa ricerca, che ne acquisisce integralmente i dati raccolti, le elaborazioni effettuate ed i risultati ottenuti, in particolare in relazione alla definizione di scenari evolutivi delle
risorse idriche nel bacino del fiume Adda e delle loro implicazioni sulla disponibilità idriche per
l’irrigazione. Quindi la ricerca ha l’obiettivo di realizzare un modello integrato del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modello di simulazione del bilancio idrologico nei suoli agrari e dei flussi di ricarica alla falda;
modello di simulazione del flusso in condizioni stazionarie negli acquiferi; uso dei modelli per
l’analisi di scenari e la progettazione di una rete per il monitoraggio della falda e dei fontanili.
Possibili applicazioni
Realizzazione di un modello integrato dell’intero sistema acquifero compreso tra i fiumi Adda e Oglio,
in coordinamento con le Province di Bergamo e Cremona e gli altri enti di gestione e monitoraggio
delle risorse idriche (Regione Lombardia, ARPA, Consorzi di Bonifica; Consorzi di Regolazione).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rapporto Conclusivo - agosto 2008: Gandolfi C., Ponzini G., Giudici M., Ortuani B., Facchi A., Togni
L., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Sviluppo di un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca’
206
Titolo del progetto
Italiano: Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti
scale territoriali
Inglese: Mathematical models of flow in the unsaturated zone: a comparative study at different
territorial scales
Nome e cognome dei ricercatori
Claudio Gandolfi ([email protected])
A. Facchi, G. Baroni, B. Ortuani, S. Brenna
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Zona insatura, confronto tra modelli, scala spaziale
Vadose zone, model comparison, spatial scale
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Sono comparati alcuni modelli che descrivono il flusso nel suolo insaturo a diverse scale spaziali, con particolare riferimento alle condizioni di territori di pianura interessati da pratiche irrigue
intensive. In particolare, si considerano le fonti di incertezza legate al tipo di schema modellistico adottato (i.e. modelli fisicamente basati o modelli concettuali), e alla parametrizzazione (i.e.
stima, a partire dai dati disponibili, dei valori dei parametri del modello). Analisi comparate dei
diversi approcci modellistici sono rare in letteratura, e in genere riferite alla sola scala locale.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Si considerano le scale puntuale, parcellare e aziendale. L’area di studio si situa nella pianura irrigata con acque derivate dall'Adda, presso l’azienda sperimentale Menozzi della Facoltà di Agraria,
dove sono monitorate l’umidità nel suolo, i flussi di ET, i volumi irrigui e lo sviluppo colturale.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
La questione della scala nel confronto tra modelli è rilevante per le ricadute dell’uso dei modelli
idrologici nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Infatti il peso delle fonti di incertezza, soprattutto nella stima delle proprietà idrauliche dei suoli cresce al crescere della scala.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Baroni G., Facchi A., Gandolfi C., Ortuani B., 2008, ‘Analysis of the performances of methods for
the evaluation of soil hydraulic parameters and of their application in two hydrological models’,
Options Méditerranéennes, A 84
207
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei
comprensori di irrigazione e bonifica lombardi
Inglese: Development and evaluation of spatially distributed transpiration deficit for the irrigation
districts in Lombardy
Nome e cognome dei ricercatori
C.Gandolfi ([email protected])
Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Siccità agricola,indice,bilancio idrico;
Agricultural drought,distributed index,hydrological balance
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La siccità agricola provoca danni alle colture e perdite di produzione. Gli indici di siccità agricola
sono usati dagli enti di governo e controllo per valutare le condizioni di siccità e decidere le contromisure necessarie. Gli indici basati sull’uso di modelli distribuiti per la simulazione della dinamica del contenuto idrico nel suolo e dei flussi evapotraspirativi considerano gli effetti della variabilità spaziale sia dei fattori meteorologici ed idrologici che possono provocare la siccità, sia delle
caratteristiche dei suoli e delle colture che contribuiscono a determinarne la gravità.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Un codice di calcolo per la valutazione dell'indice di deficit traspirativo cumulato in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi. Calcolo delle distribuzioni
di probabilità dei valori giornalieri dell'indice in base ai dati di serie storiche.
Possibili applicazioni
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione del modello in tempo reale richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rapporto intermedio - ottobre 2008: Gandolfi C., Ortuani B., Facchi A., Rienzner M., Agostani D.,
Ferrari D., ‘Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di
irrigazione e bonifica lombardi’
208
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo
Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy
Nome e cognome dei ricercatori
Claudio Gandolfi ([email protected])
A.Facchi, B.Ortuani, M.Rienzner, A.Tediosi, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia
Irrigation supply, irrigation districts, Lombardy
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
In Lombardia l’agricoltura è il settore con il maggiore consumo idrico, soprattutto ad uso irriguo.
La stima dei fabbisogni irrigui è quindi di estrema importanza; essa dipende dal fabbisogno idrico delle colture, dalle precipitazioni, dalle caratteristiche del suolo e del sistema irriguo. Inoltre si
deve considerare che gli indirizzi produttivi agricoli sono in profonda evoluzione, a causa della
revisione a medio termine della PAC, in attuazione dal 2005. L’obiettivo è fornire le stime dei fabbisogni irrigui delle diverse zone e delle principali colture nei territori di pianura lombardi.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare
e Ambientale UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili
significativi). Stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi) per
alcuni comprensori considerando possibili scenari di uso del suolo e di andamenti meteorologi.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
Una corretta valutazione dei fabbisogni irrigui è utile sia ai fini della definizione dei criteri per il
rinnovo di concessioni di derivazione ad uso irriguo, sia nell’ambito della valutazione dei bilanci
idrologici a scala di bacino o di comprensorio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Rapp. Conclus.- maggio 2007, Gandolfi C.,FacchiA.,OrtuaniB.,Rienzner M.,TediosiA.,Ferrari D.,Casati
D., SaliG.,BulgheroniC., ‘Governo dell’acqua in Lombardia verso gli standard europei: definizione
e validazione tecnico scientifica delle azioni prioritarie previste dal Piano di Bacino Idrografico –1
209
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2
Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy - Phase 2
Nome e cognome dei ricercatori
Claudio Gandolfi ([email protected])
A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, A.Tediosi, D. Agostani, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia
Irrigation requirement, Lombardy
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti
nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali
viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per valutare gli scenari costruiti.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Stima degli effetti sui fabbisogni irrigui determinati dall’evoluzione degli assetti produttivi: carte
dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili significativi); stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi).
Possibili applicazioni
La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare gli effetti dell'evoluzione dell'uso
del suolo sui fabbisogni irrigui del territorio agricolo lombardo è di estrema utilità per supportare decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Tediosi et al. (2009) "Modelling tools to support the harmonization of Water Framework Directive
and Common Agricultural Policy", in Atti EGU, in stampa
Tediosi et al. (2009) "Modelli matematici ad ausilio dell’armonizzazione tra la Direttiva Quadro
sulle Acque e la PAC", Atti AIIA, in stampa
210
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche:
applicazione pilota ad un bacino lombardo
Inglese: Set-up of a system for the Integrated Water Resources Planning: pilot application to
a river basin in Northern Italy
Nome e cognome dei ricercatori
Claudio Gandolfi ([email protected])
A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, D. Agostani, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Pianif. integrata,risorse idriche,scala di bacino
Integrated plann.,water resources,catchment scale
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Obiettivo del progetto TwoLe/B è stata l’implementazione di una procedura di Pianificazione
Integrata e Partecipata (PIP) della risorsa idrica a scala di bacino, secondo l'indirizzo della Direttiva
Quadro europea in materia di Acque (WFD 2000/60/EC), in un MODSS (MultiObjective Decision
Support System). Il Dip. di Ingegneria Agraria ha sviluppato un modello distribuito del sistema irriguo
che, integrato con i modelli delle altre componenti del sistema di risorse idriche, consente di valutare gli effetti sul sistema di interventi pianificatori. Il MODSS è stato applicato al bacino dell'Adda.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DEI-POLIMI; DIIAR-POLIMI; DEPAAA-UNIMI; CIRF
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sviluppo di un MODSS per l'applicazione di una procedura di pianificazione integrata e partecipata della risorsa idrica a scala di bacino. Costruzione di un data-base territoriale per il bacino
dell'Adda. Valutazione degli effetti di politiche di gestione dei rilasci del Lario nel bacino
dell'Adda.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
Valutazione degli effetti di interventi strutturali, gestionali e normativi sui sistemi di risorse idriche alla scala di bacino, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Gandolfi C. et al., 2007, ‘Pianificazione delle risorse idriche a scala di bacino: il caso del Fiume
Adda’, in Atti di “Associazione Italiana di Ingegneria Agraria”, 120-122.
Gandolfi C. et al., 2007, ‘IWRM in the Adda basin, Northern Italy’, in Atti EGU, ISSN: 1029-7006.
211
Titolo del progetto
Italiano: L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda
Inglese: Paddy fields groundwater recharge as a water resource
Nome e cognome dei ricercatori
Mauro Greppi ([email protected])
Maria Laura Deangelis, [email protected]
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Irrigazione risaie, ricarica falda
Paddy fields, groundwater recharge
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Durante la sommersione delle camere delle risaie l’acqua infiltrata nel terreno determina una
importante risalita del livello della falda superficiale fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio, la cui soggiacenza rispetto al piano di campagna è correlata anche alla struttura e tessitura del suolo. Il volume di acqua immagazzinato dalla falda diventa una importante riserva idrica
per l’intero territorio.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
L’irrigazione per sommersione è particolarmente importante per la ricarica della falda acquifera.
Una cor-retta definizione del volume d’acqua che può essere accumulato nell’acquifero durante la
stagione irrigua è di fondamentale importanza per valutare le componenti del bilancio di idrico.
Possibili applicazioni
Una stima del volume immagazzinabile e della sua variazione annuale è stata possibile in un
comprensorio con una superficie di circa 860 km2 situato tra i fiumi Dora Baltea, Po, Sesia e il
Canale Cavour.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Greppi M., Deangelis M. L. Ricerca ed innovazione nell’idraulica agraria e nelle sistemazioni idraulico-forestali, Nuova Editoriale Bios, ISBN: 978-88-6093-035-4, Marzo 2008.Greppi M., Deangelis
M. L.- 4th International Temperate Rice Conference, Novara, June, 2007.
212
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un
modello 2D per acque poco profonde
Inglese: Watershed runoff and river flood modeling in Land Use Planning
Nome e cognome dei ricercatori
Mauro Greppi ([email protected])
Marcello Niedda
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Deflusso, modello fluviale di piena
Watershed runoff, river flood modelling
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il problema della simulazione numerica delle inondazioni fluviali e della conseguente definizione delle aree a rischio di allagamento nelle vallate e nelle pianure alluvionali ha assunto una
grande rilevanza in relazione alla difesa del suolo e alla pianificazione del territorio.
La simulazione numerica degli allagamenti delle aree vallive durante la propagazione delle portate di piena è simulata con un modello di integrazione delle equazioni differenziali per acque
poco profonde 2D complete.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il modello di deflusso e il modello 2D sono stati utilizzati per simulare la propagazione della piena
nella pianura alluvionale del fiume Padrongiano nella Sardegna nord-orientale che scorre in prossimità della pista di volo dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda e di un viadotto stradale.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
I modelli si possono applicare in tutti i bacini idrologici con aree alluvionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Niedda M., Greppi M., Pirastru M. XXXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche. Perugia, 912 settembre 2008. Niedda M., 2004, Water Resources Research (USA), Vol. 40, No. 4, W04206
10.1029 2003WR002721.
213
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione di un indice spazializzato di siccità agricola: applicazione a
comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici
Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different
climatic conditions
Nome e cognome dei ricercatori
Bianca Ortuani ([email protected])
Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Siccità agricola, indice
Agricultural drought, distributed index
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice
spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana di
Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso
presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione
delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia
per la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei
valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.
Possibili applicazioni
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
214
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli
effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale
Inglese: Development of softwares and decision support systems for animal manure
management and enviromental sustainability
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Sistemi decisionali, allevamento, inquinamento
Decision support systems, animal manure, pollution
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sono stati sviluppati, tra gli altri, software per la predisposizione dei Piani di Utilizzazione
Agronomica nell'ambito dell'applicazione della direttiva nitrati e della valutazione delle emissioni per le aziende soggette all'Autorizzazione Integrata Ambientale.
Possibili applicazioni
I software sviluppati vengono utilizzati dai tecnici che operano sul territorio a supporto delle
aziende agricole, dagli imprenditori agricoli e dai funzionari pubblici che effettuano valutazioni e
controlli sull'applicazione delle normative ambientali in campo agricolo.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La gestione degli effluenti di allevamento in relazione agli aspetti ambientali e nel rispetto delle
normative si avvantaggia del supporto di strumenti informatici a supporto dei tecnici, degli
imprenditori agricoli e amministratori pubblici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G. (2007) PROGETTO BIAZO. Regione Lombardia. Direzione Generale Agricoltura Milano.
Provolo G., Ferrari O. (2007) Valutazione del rischio ambientale derivante dell'uso agronomico
degli effluenti di allevamento. Bullettino dell'agricoltura. Volume CXLVI, 2, 191-194
215
Titolo del progetto
Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella
pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS
Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning
and the Strategic Environmental Assessment procedures
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Analisi multivariata, pianificazione rurale, GIS
Multicriteria analysis, rural planning, GIS
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una
importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.
Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione per l'amministrazione pubblica
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di
questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di
pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.
Possibili applicazioni
Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock areas. RAMIRAN Conference, 499-502.
Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi
216
Titolo del progetto
Italiano: Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti
zootecnici intensivi
Inglese: Development of a environmental monitoring systems for the intensive livestock farms
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva, Andrea Tosini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Azoto, inquinamento, allevamento
Nitrogen, pollution, animal manure
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
I prodotti della ricerca riguardano le attrezzature e le metodologie che possono essere utilizzate
in aziende zootecniche per la gestione degli effluenti zootecnici a basso impatto ambientale e
per il monitoraggio delle operazioni effettuate.
Possibili applicazioni
Il sistema di monitoraggio ambientale può essere utilizzato dagli allevamenti che vogliono adottare un sistema di certificazione ambientale o vogliono dimostrare le loro prestazioni ambientali in relazione agli adempimenti normativi.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di automonitoraggio ambientale che possa essere adottato dalle aziende zootecniche per migliorare la gestione ambientale
e certificare le loro prestazioni.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G. et al. (2007) In situ determination of slurry nutrient content by electrical conductivity.
Bioresource technology, 98, 3235-3242.
Martinez et al. (2008) Analysis of livestock slurries from farms across Northern Italy: Relationship
between indicators and nutrient content. Biosystems Engineering
217
Titolo del progetto
Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica
Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes
in intensive livestock areas
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva, Salvatore Serù
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Allevamento, trattamenti rimozione azoto
Animal manure, treatments, nitrogen removal
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare
l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso
rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi
progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la
sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla
pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale
ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e
comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.
Possibili applicazioni
L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole, sia per l'amministratore pubblico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia.
Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore
Agrario, 37-40.
218
Titolo del progetto
Italiano: Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi
previsti dalla condizionalità e delle normative ambientali
Inglese: Technical assistance to farmers for the implementation of the obligations of th
e cross–compliance and environmental regulations
Nome e cognome dei ricercatori
Giorgio Provolo ([email protected])
Elisabetta Riva, Gianluca Rognoni
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Ingegneria Agraria
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiave
Premio unico, condizionalità, autocontrollo
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Nel quadro delle modifiche al regime di aiuti previsti dalla nuova PAC le aziende agricole devono rispettare i criteri di gestione obbligatori e mantenere la terra in buone condizioni agronomiche e ambientali. Le aziende agricole si trovano, quindi, nella condizione di dover verificare lo
stato di adeguamento necessario e di valutare gli interventi gestionali e strutturali necessari.
Il progetto pilota ha definito un sistema di autocontrollo aziendale che consente di verificare la
coerenza delle modalità di gestione con i requisiti previsti dalla normativa della condizionalità.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi nell'ambito PSR, Misura n (Servizi per l’economia
e la popolazione rurale)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Percorso di autocontrollo aziendale costituito da schede per il rispetto dei criteri di gestione obbligatori (CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agricole ed
ambientali (BCAA), che le aziende agricole beneficiarie di aiuti diretti dovranno rispettare.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Possibili applicazioni
Questo lavoro vuole essere una guida all’agricoltore che intende verificare, in modo autonomo o
con il supporto di un tecnico, la situazione della sua azienda rispetto alla normativa vigente sulla
Condizionalità. E' rivolto a tutte le imprese agricole.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Provolo G., Riva E., Rognoni G. Percorso di autocontrollo aziendale. Schede tecniche. Provincia di Lodi
Provolo G., Riva E. (2008) La gestione delle deiezioni per avere più azoto in campo. L'informatore
agrario, LXIV, 38, supplemento, 25 - 27.
219
Titolo del progetto
Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano
Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon
Nome e cognome dei ricercatori
Guido Sali ([email protected])
A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco
Afferenza del ricercatore responsabile
Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo
Rural development, irrigation requirement
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo
agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)
al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,
Ministero degli Affari Esteri (MAE)
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).
Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs).
Possibili applicazioni
La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del
bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,
che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”
Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4
220
Titolo del progetto
Italiano: Lotta contro le mosche sul territorio urbano
Inglese: Urban pest management against house fly
Nome e cognome dei ricercatori
Luciano Süss ([email protected])
Sara Savoldelli
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità.
Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Mosca domestica, infestazioni, lotta antiparassitaria
House fly, infestations, pest control
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’insorgere di ceppi di mosche resistenti ai tradizionali interventi antiparassitari è stato accentuato dalla abnorme moltiplicazione dell’insetto in allevamenti avicoli e di suini, in discariche di rifiuti solidi urbani e in ambienti ove viene attuato il compostaggio dei rifiuti urbani. La gestione di
tali rifiuti può diventare problema di rilevante interesse igienico in quanto le mosche si moltiplicano in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus.
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Comune di Busnago - Comune di Solbiate Olona
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La messa a punto della lotta larvicida e adulticida contro le mosche in impianti di compostaggio
e in allevamenti, in particolare avicoli, consente di mantenere le popolazioni di questi pericolosi
infestanti entro valori di accettabilità, con una riduzione d’uso degli antiparassitari.
Possibili applicazioni
Si è in grado di affrontare problematiche inerenti: gestione delle infestazioni in impianti di compostaggio e in discariche a cielo aperto; lotta contro le mosche in ambienti zootecnici; monitoraggio a livello comprensoriale delle pullulazioni muscine, per organizzare razionali interventi di lotta.
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Süss L., Russo A., Trematerra P. - La lotta contro le mosche: risultati di recenti esperienze in diversi ambienti italiani. Igiene Alimenti – Disinfestazione & Igiene ambientale, (2), 2003: 1-7.
221
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane
mediante Lyfe Cycle Assessment
Inglese: Lyfe Cycle Assessment of dairy farming in mountain areas
Nome e cognome dei ricercatori
Alberto Tamburini ([email protected])
Anna Sandrucci, Luciana Bava, Chiara Penati
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Impatto ambientale, allevamento da latte, montagna
Environmental impact, dairy farming, mountains
AMBIENTE
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si propone di valutare l'impatto ambientale della zootecnia bovina da latte in un'area
alpina attraverso il metodo del Life Cycle Assessment. In particolare saranno valutate e confrontate le ricadute in termini di riscaldamento globale, acidificazione ed eutrofizzazione di allevamenti caratterizzati da differenti livelli di intensità produttiva e da diversi sistemi di gestione
aziendale e di alimentazione delle bovine.
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s: ARAL
Fonti di finanziamento:
Pubblico
No
Sì
Privato
Risultati e prodotti della ricerca
I risultati della ricerca consentiranno di mettere a punto un sistema di valutazione dell'impatto
ambientale tramite LCA degli allevamenti bovini da latte in Italia e di delineare una prima banca
dati di riferimento utile per ulteriori applicazioni.
Possibili applicazioni
La possibilità di effettuare valutazioni dell'impatto ambientale delle attività zootecniche tramite
LCA consente l'individuazione dei modelli aziendali a maggiore sostenibilità ambientale, mettendo a disposizione degli enti pubblici uno strumento utile per le scelte di politica agraria.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Penati et al. Quaderno SoZooAlp n.5 (2009) In press
222
Nessuno specifico
APPLICAZIONI
IN ALTRI SETTORI
223
Titolo del progetto
Italiano: Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)
Inglese: Biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulphur mustard gas)
Nome e cognome dei ricercatori
Vincenza Andreoni ([email protected])
Lucia Cavalca
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM)
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Biodegradazione microbica, iprite, biorisanamento
Microbial biodegradation, yperite, bioremediation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica Organica (Università degli Studi di Milano
Bicocca), Ministero della Difesa.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Sono stati selezionati due ceppi batterici, Paracoccus denitrificans E4 e Achromobacter xylosoxidans
G5, che si sono dimostrate capaci di crescere in presenza di iprite e di degradare il tiodiglicole.
Possibili applicazioni
Impiego di preparati batterici per la distruzione dell’iprite da stoccaggi e superfici e per la decontaminazione di matrici ambientali inquinate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
E. Dell’Amico, S. Bernasconi, L. Cavalca, C. Magni, B. Prinsi, V. Andreoni. “New insights into the
biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulfur mustard gas)”. Journal of
Applied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2008.04074.x.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’iprite è molto persistente nel suolo e nell’acqua. Il disporre di microrganismi capaci di sopravvivere all’esposizione all’iprite e con capacità degradative nei confronti dell’agente chimico può
consentire di distruggere la molecola dell’iprite ed i suoi derivati e/o precursori di sintesi, come
richiesto dalla Chemical Weapon Convention. La ricerca si prefigge di isolare batteri tiodiglicoledegradanti, un prodotto di idrolisi dell'iprite, di caratterizzare i metaboliti formatesi e gli enzimi
coinvolti nel processo.
225
Titolo del progetto
Italiano: Proteina immunomodulante da mollusco
Inglese: An immuno-modulant protein from Abalone
Nome e cognome dei ricercatori
Oreste Vittore Brenna ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di .Scienze e Tecnologie Alimentari e Micobiologiche
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Abalone, allergy, immunotheraphy
Abalone, allergia, immunoterapia
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La tecnica detta EPD(Enzyme Potentiated Immunotheraphy) è in uso da più di 30 anni ed impiega un preparato semigrezzo estratto da Abalone del Sud Africa, la cui efficacia è stata attribuita
alla presenza di una attività enzimatica (beta-glucuronidasi). L'obiettivo del progetto era di verificare questo assunto. La ricerca ha portato a stabilire che l'attività non è legata alla presenza dell'enzima, ma ad una proteina di circa 30 kDa. Successivamente si cercherà di ottenere peptidi da
essa e di identificare in modelli animali l'eventuale peptide minimo dotato di attività.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: SARM Allergeni, L.Di Berardino MD
226
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Sì
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Lo studio di una preparazione da anni impiegata in allergie (EPD) ha portato ad evidenziare il
componente da cui dipende l'attività immunomodulante.
Possibili applicazioni
Immunoterapia preventiva generalizzata verso allergeni ambientali ed alimentari.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Di Berardino L., Brenna O.V. (2008). “Proteina da Haliotis Midae e suo uso come agente immunoterapico”. Brevetto It. MI2008A357
Di Berardino L., Paro, M; Brenna, O. (2008) “Immune tolerance induced in heterologous
(mouse/rat) PCA by a new protein purified from Haliotis midae”- XXVII EAACI Congres
Titolo del progetto
Italiano: Biopulitura di croste nere su materiali lapidei
Inglese: Biocleaning of black crusts on stone
Nome e cognome dei ricercatori
Francesca Cappitelli ([email protected])
Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiave
Biopulitura, biorestauro
Biocleaning, bioremediation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Impiego di microrganismi solfatoriduttori per la rimozione di croste nere (alterazione di superfici
in materiale lapideo). Rispetto ai metodi tradizionali, la biopulitura si dimostra più selettiva,
rispettosa del substrato e innocua per l'uomo e l'ambiente.
Progetto in collaborazione:
No
Se Sì, indicare partnership/s: Università del Molise
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Brevetto italiano.
Possibili applicazioni
Pulitura di beni culturali costituiti da materiali lapidei.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
MI2006A000776, domanda depositata in data 19.04.2006, "Procedimento di biopulitura di superfici di manufatti di diversa natura chimica ed edifici", inventori C. Sorlini, F. Cappitelli, E. Zanardini,
G. Ranalli
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Fonti di finanziamento:
Sì
227
Titolo del progetto
Italiano: Strategie "anti-fouling" innovative e non-tossiche
Inglese: Innovative non-toxic antifouling strategies
Nome e cognome dei ricercatori
Francesca Cappitelli ([email protected])
Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Biofilm, antifouling
Biofilm, antifouling
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Impiego di sostanze non tossiche di origine naturale per combattere la formazione di biofilm
dannosi
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dip Chimica Organica e Industriale (UNIMI), Center for Biofilm
Engineering, Montana University
228
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Pubblicazioni.
Possibili applicazioni
Su superfici soggette a biofouling per evitare la formazione di biofilm dannosi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Villa F., Giacomucci, Polo A., Principi P., Toniolo L., Levi M., Turri S., Cappitelli F. 2009, accettato. "Nvanillylnonanamide tested as a non-toxic antifoulant, applied to surfaces in a polyurethane coating". Biotechnology Letters.
Titolo del progetto
Italiano: Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti
specie di pesci
Inglese: Evaluation of the possible transmission of prions (Scrapie and BSE) to different fish
species
Nome e cognome dei ricercatori
Salvatore Ciappellano ([email protected])
Cristiana Berti, Zenone Dalla Valle
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Fish, TSE, prion protein
Pesce, TSE, proteina prionica
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria;
Istituto Superiore di Sanità
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La proteina prionica è riscontrabile nella mucosa ma non nei tessuti sottostanti dopo alcuni giorni successivi alla ingestione.
Possibili applicazioni
Il pesce di allevamento o catturato presenta bassi livelli di rischio come fonte della proteina prionica potenzialmente patologica. Sviluppo di metodi analitici per valutare la sicurezza del pesce.
Raccolta di raccomandazioni per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza del consumatore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
A.Z. Dalla Valle et al. APMIS 2008;116:173-180
L Ingrosso et al. BMC-Vet Res 2006: 2:21
Health risks of feeding of ruminants with fishmeal in relation to the risk of TSE. The EFSA Journal
(2007) 443, 1-26
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La proteina prionica, causa di encefalopatie spongiformi, è stata descritta nei mammiferi e in altri
vertebrati. E’ noto che in alcuni casi le encefalopatie spongiformi siano trasmissibili per via alimentare per assunzione di materiale infetto. La ricerca effettuata è stata centrata sullo studio dell’assorbimento intestinale della proteina prionica (scrapie e BSE) da parte del pesce tramite esperimenti condotti in vivo ed in vitro. La proteina è stata ricercata con metodi immunologici e immunistochimici nell'intestino e negli strati sottostanti dei pesci alimentati con cibo infetto.
229
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"
Inglese: Development of a "Symbiotic Control" approach
Nome e cognome dei ricercatori
Daniele Daffonchio ([email protected])
Sara Borin, Aurora Rizzi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Insetti vettore di patogeni, controllo simbiotico
Insect vector of pathogens, simbiotic control
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare la microflora associata agli insetti vettori di patogeni di piante e
dell'uomo, con lo scopo di 1) chiarire l'eziologia e l'epidemiologia di alcune patologie vegetali, 2)
identificare simbionti microbici associati stabilmente e positivamente agli insetti vettori per lo sviluppo di un approccio di "controllo simbiotico" dei patogeni, in grado di interrompere la diffusione della malattia.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Università di Pavia, Università di Camerino
230
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione e caratterizzazione di simbionti potenziali candidati per il "controllo simbiotico".
Possibili applicazioni
Messa a punto di sistemi naturali per interrompere la diffusione di malattie trasmesse da insetti
vettori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Favia G, Ricci I, Damiani C, Raddadi N, Crotti E, Marzorati M, Rizzi A, Urso R, Brusetti L, Borin S.,
Mora D, Daffonchio D. et al. (2007). Bacteria of the genus Asaia stably associate with Anopheles
stephensi, an Asian malarial mosquito vector. PNAS 104, 9047-9051.
Titolo del progetto
Italiano: Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi
Inglese: New biologically active natural substances
Nome e cognome dei ricercatori
Sabrina Dallavalle ([email protected])
Raffaella Cincinelli, Sonia Gattinoni, Gianluca Nasini, Gemma Assante, Piera Anna Martino
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Composti naturali, sintesi, attività biologica
Natural substances, synthesis, biological activity
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto comprende l'estrazione e la determinazione strutturale di nuove sostanze naturali da
piante e microorganismi. I composti vengono valutati per la loro attività biologica (citotossicità,
attività antifungina, attività antibiotica). Si prevede la sintesi dei composti più interessanti e di
loro analoghi per ottimizzarne l'attività.
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Identificazione di nuovi composti organici di origine naturale, di cui viene valutata l'attività
biologica.
Possibili applicazioni
Eventuali possibili impieghi come farmaci e/o antiparassitari per l'agricoltura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
G. Assante et al. Tetrahedron 61, 7686-7692 (2005).
A. Bava et al. J. Nat. Prod. 69, 1793-1795 (2006)
R. Nannei et al. J. Org. Chem. 71, 6277-6280 (2006)
A. Arnone et al. Tetrahedron 65, 786-791 (2009)
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Riconoscimento Molecolare CNR Milano, Diprove e Dip.
Patologia Animale, UniMI
231
Titolo del progetto
Italiano: Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale
Inglese: Synthesis of new antitumour compounds
Nome e cognome dei ricercatori
Sabrina Dallavalle ([email protected])
Raffaella Cincinelli, Raffaella Nannei, Franco Zunino
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Composti antitumorali, sintesi, farmaci
Antitumour compounds, synthesis, drugs
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto comprende la progettazione e la sintesi di nuovi composti organici ad attività antitumorale e la valutazione della loro attività biologica su diverse linee cellulari tumorali, sia in vitro
che in vivo.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Nazionale Tumori, Milano, Sigma-tau Pomezia
232
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Alcune serie di composti organici attivi come agenti antitumorali, tra cui alcuni prodotti in sviluppo preclinico o clinico.
Possibili applicazioni
Possibile impiego come farmaci nel trattamento dei tumori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
C. Pisano et al. Mol. Cancer Ther. 7, 2051-2059 (2008)
S. Dallavalle et al. Bioorg. Med. Chem. Lett. 18, 2781-2787 (2008)
R. Cincinelli et al. J. Med. Chem. 51, 7777-7787 (2008)
Brev. PCT WO2007000383
S. Dallavalle et al. Eur. J. Med. Chem in stampa (2009)
Titolo del progetto
Italiano: Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse
farmacologico, ambientale ed alimentare
Inglese: Electrodes modified with ion-exchange films for the analysis of real samples of
pharmacological, environmental and alimentary concern
Nome e cognome dei ricercatori
Elio Desimoni ([email protected])
Barbara Brunetti
Afferenza del ricercatore responsabile
DiSTAM
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Elettrodi modificati, acido cisteico, validazione
Modified electrodes, cysteic acid, validation
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Analisi delle metilxantine mediante elettrodi di carbone vetroso modificati con Nafion e acido cisteico.
Possibili applicazioni
Gli elettrodi possono essere usati nell’analisi di campioni reali come rivelatori amperometrici in
sistemi a flusso o sensori da usarsi, soli o come arrays, per analisi elettrochimiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
B. Brunetti, E. Desimoni, P. Casati, Electroanalysis, 19 (2007) 385
B. Brunetti, E. Desimoni, Electroanalysis, (2009) in corso di stampa
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca è diretta allo sviluppo di elettrodi di carbone vetroso, modificati con film scambioionici di Nafion ed acido cisteico, per analisi di specie d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare in matrici reali. Gli elettrodi sono valutati come tali, o dopo inserzione nel film superficiale di specie capaci di modificare il trasporto di specie redox attraverso la membrana. La caratterizzazione degli elettrodi é effettuata mediante tecniche elettrochimiche e spettroscopiche.
233
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analitici
Inglese: Development of statistical methods for improving the quality of analytical results
Nome e cognome dei ricercatori
Elio Desimoni ([email protected])
Barbara Brunetti
Afferenza del ricercatore responsabile
DiSTAM
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Validazione, conformità a limiti legali
Validation, compliance to legal limits
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca è diretta allo sviluppo di metodi statistici utili nel controllo di qualità nel laboratorio chimico (validazione dei metodi di analisi, sviluppo di modelli per la corretta valutazione dell'incertezza di misura nella verifica della conformità a limiti legali, sviluppo di modelli per la stima del
limite di rivelabilità in sistemi analitici eteroschedastici, ecc.).
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
Se Sì, indicare partnership/s:
234
Fonti di finanziamento:
No
Pubblico
Sì
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Il testo "Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi" è stato
adottato a livello di sperimentazione nell’ambito del programma nazionale di Educazione
Continua in Medicina (http://www.ministerosalute.it/ecm/ecm.jsp).
Possibili applicazioni
I metodi statistici messi a punto hanno applicazione nei campi merceologico e delle analisi legali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
E. Desimoni, B. Brunetti. Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di
analisi. CLUEB (BO) (2003).
E. Desimoni, Accred.Qual.Assur.,9(2004)724
E. Desimoni, B. Brunetti, Accred.Qual.Assur.,11(2006)363
E. Desimoni, B. Brunetti, A. Clerici, Accred.Qual.Assur.13(2008)65
Titolo del progetto
Italiano: Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox
Inglese: Rhodanese-domain proteins as molecular devices for redox homeostasis
Nome e cognome dei ricercatori
Fabio Forlani ([email protected])
Silvia Pagani, Angelo Cereda
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA)
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Rodanesi, omeostasi redox
Rhodanese, redox homeostasis.
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: J. Papenbrock (Hannover, D); P. Dos Santos (WFU, NC, USA),
S. Leimkuehler (Potsdam, D).
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Definizione dell’interattoma di rodanesi sviluppando metodologie di pull-down (p.e. TAP-tagging
genomico).
Definizione di contesti metabolici che modulino espressione (e correlazioni) di proteine a domini rodanesici utilizzando metodi di proteomica (2DE).
Possibili applicazioni
Rhodanese-like proteine come target per il controllo di patogeni.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Cereda A., Carpen A., Picariello G., Tedeschi G., Pagani S. (2009). Biochem. J. 418, 135-143.
Forlani F., Cereda A., Freuer A., Nimtz M., Leimkuhler S., Pagani S. (2005). FEBS Lett. 579, 67866790.
Forlani F., Carpen A., Pagani S. (2003). Protein Eng. 16(7), 515-519.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si propone di definire ruoli cellulari di proteine a rhodanese-domains approfondendo
le loro relazioni funzionali in specifici processi regolatori, un obiettivo favorito dai “modelli sperimentali” da noi sviluppati. La ridondanza di rhodanese-like proteine negli organismi è indice di
versatilità dei domini rodanesici che singolarmente, o in associazione con altre proteine, potrebbero svolgere ruoli diversificati quali trasporto di zolfo in forma biologicamente disponibile,
modulazione di processi generali di detossificazione e relativi alla “chimica redox” cellulare.
235
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in
microrganismi Food-Grade
Inglese: Development of transformation protocols for the expression of allergenes in Food-Grade
microorganisms
Nome e cognome dei ricercatori
Maria Grazia Fortina ([email protected])
Simone Guglielmetti, Diego Mora, Giovanni Ricci
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Food-Grade microorganisms, transformation, vaccine
Microrganismi food-grade, trasformazione, vaccini
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il progetto si propone la selezione di microrganismi Food-Grade con potenzialità probiotiche, da
utilizzare per la trasformazione e l'espressione di proteine eterologhe con proprietà allergeniche.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università Milano-Bicocca; Università di Chieti; LoFarma SpA
236
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Costruzione di un idoneo vettore di clonaggio per l'espressione di proteine eterologhe in Gram
positivi; ottenimento di un ceppo ricombinante in grado di esprimere costitutivamente la proteina eterologa di interesse.
Possibili applicazioni
Sviluppo di vaccini orali per il controllo di manifestazioni allergiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Risultati non divulgabili.
Titolo del progetto
Italiano: Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna
Inglese: Development of herb productions as a supplementary income for mountain farm
Nome e cognome dei ricercatori
Anna Giorgi ([email protected])
Moira Madeo, Giuseppe Carlo Lozzia, Giovanna Speranza
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Produzione Vegetale
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiave
Piante officinali; azienda agricola di montagna
Herbs; mountain farm
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: - Veneto Agricoltura
- Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali,
Univ. di Padova
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Diversificazione colturale nelle aziende di montagna che può portare ad una ripartizione dei rischi
di gestione e ad un possibile incremento del reddito. Individuazione delle composizione fenolica
di alcune specie officinali e di miele prodotto in prossimità delle coltivazioni.
Possibili applicazioni
Trasferibilità ad altre aziende di montagna. Valutazione della qualità delle produzioni.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
GIORGI A., MADEO M., SPERANZA G., LOZZIA GC (2009).“Il miele di montagna, un alimento ricco
di sostanze polifenoliche e di proprietà antiossidanti” NATURAL 1, n° 80; p. 32-41, ISSN: 1721-1425
GIORGI A., M. MADEO, P. FRANCESCATO, P. CAIROLI, G. SPERANZA (2007). Antioxidant capacity and
chemical ch
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una microfiliera di prodotti da piante officinali
(taglio tisana e miele) in un’azienda agricola biologica di montagna. Il modello proposto prevede di ottenere utili indicazioni sulla tecnica di coltivazione da adottare, sulla tempistica di raccolta, sulle modalità di essiccazione applicabili, nonché sulla qualità del materiale ottenibile.
Individuazione di modalità di caratterizzazione della qualità/provenienza delle produzioni di
miele di montagna.
237
Titolo del progetto
Italiano: Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali
Inglese: Non-conventional yeasts as sources for stereoselective dehydrogenases: preparation of
intermediates for the synthesis of API
Nome e cognome dei ricercatori
Francesco Molinari ([email protected])
Diego Romano, Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiave
Lieviti, biotrasformazioni , deidrogenasi
Yeasts, biotransformations, dehydrogenases
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare reazioni di riduzione stereoselettiva
su molecole di interesse in campo alimentare, zootecnico o farmaceutico; sono studiati in particolare lieviti e sistemi per l'ottenimento di enzimi in forma iper-espressa in cellule ricombinanti.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Modena, Industriale Chimica, Università Complutense
di Madrid
238
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa per la produzione di intermedi chirali.
Possibili applicazioni
Nuove sintesi chemo-enzimatiche di principi attivi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Asymmetric reductions of ethyl 2-(benzamidomethyl)-3-oxobutanoate by yeasts. Tetrahedron:
Asymmetry 2009, 20, 411-414.
Enantioselective monoreduction of different 1,2-diaryl-1,2-diketones catalysed by lyophylised
whole cells from Pichia glucozyma. Tetrahedron 2008, 64,7929-7936 .
Titolo del progetto
Italiano: Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche
Inglese: Biotransformations with new microbial enzymes
Nome e cognome dei ricercatori
Francesco Molinari ([email protected])
Diego Romano, Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiave
Screening, biotrasformazioni , enzimi microbici
Yeasts, biotransformations, dehydrogenases
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare biotrasformazioni selettive su molecole di interesse; gli enzimi principalmente studiati sono acilasi, lipasi ed esterasi per applicazioni in campo alimentare (aromi, trigliceridi strutturati) e farmaceutico (modificazione di antibiotici glicopeptidici).
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa.
Possibili applicazioni
Preparazione di aromi a partire da substrati naturali, produzione di antibiotici semi-sintetici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Biocatalysis for use in pharmaceutical manufacturing J. Biotechnol. 2007, 131, 101-102.
Biotransformations of lipoglycopeptides to obtain novel antibiotics J Antibiot. 2007, 60, 265-71
Biotransformations of cinnamic and ferulic acid with actinomycetes Enzyme Micro. Technol. 2004,
34, 3-9.
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: Università dell'Insubria, Zambon, Istituto Riconoscimento
Molecolare CNR, Università di Trieste
239
Titolo del progetto
Italiano: Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità
Inglese: Animal reproduction under space condition
Nome e cognome dei ricercatori
Claudia Ricci ([email protected])
Giulio Melone, Aldo Zullini, Giuseppina Cornelli, Francesca Leasi
Afferenza del ricercatore responsabile
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione della Biodiversità
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiave
Pseudocelomati, dormienza, embriogenesi
Pseudocoelomates, dormancy, embryogenesis
Stato di avanzamento:
in corso
concluso (fino a due anni precedenti)
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Allo scopo di valutare il ruolo del citoscheletro nel determinare i piani di divisione cellulare, cinque generazioni di rotiferi e di nematodi, animali eutelici a sviluppo determinativo, saranno allevati in un bioreattore nel corso di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per poter
stimare effetti a breve e a lungo termine delle condizioni dello spazio. Il trasporto dalla Terra alla
ISS avverrà ricorrrendo ad una loro forma naturale di dormienza, detta anidrobiosi, che mantiene
gli animali in 'vita sospesa' ma permette di riportarli a condizioni attive in ogni momento.
240
Progetto in collaborazione:
No
Sì
Se Sì, indicare partnership/s: ASI, ESA, Trondheim University, Thales Alenia Space, Astrium
Fonti di finanziamento:
Pubblico
Privato
Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
La preparazione di questo esperimento comporta oltre ad una intensa attività di ricerca biologica
su meccanismi riproduttivi e su dormienza, anche lo studio e la realizzazione di apparecchiature
speciali dedicate.
Possibili applicazioni
La caratterizzazione della dormienza ha notevoli ricadute in quanto coinvolge biostabilità di molecole e di strutture biologiche, oltre che di interi organismi. Lo studio e la realizzazione di strumenti e di software ad hoc ha spesso prodotto importanti applicazioni tecnologiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
C.Ricci, et al. 2000. TREE, 15: 220-221
D. Fontaneto, et al., 2007. PLoS Biol 5(4)
C.Ricci, et al., 2007. BMC Evolutionary Biology 2007
T. Barraclough et al. 2007. Mol Biol Evol 24: 1952-1962
D. Fontaneto, et al., 2008. Molecular Ecology. 17, 3136–3146
Indice per autori
Adani Fabrizio
169, 201
Cortesi Paolo
12
170, 171, 172, 173, 174, 175, 176,
Corti Michele
52, 53
177, 178, 179, 180
Agostini Stella
47, 48, 49, 181, 182
Alamprese Cristina
93
Andreoni Vincenza
183, 225
Assante Gemma
Banterle Alessandro
4
141, 142, 143
Cosio Maria Stella
Crepaldi Paola
Crovetto Matteo
Daffonchio Daniele
Dallavalle Sabrina
De Noni Ivano
98
13, 14, 99
15, 16
188, 230
17, 231, 232
68, 100
Bassoli Angela
154
Deangelis Maria Laura
203
Baumgartner Johann
184
De Wrachien Daniele
204
Bava Luciana
5
Bechini Luca
6, 50, 185
Duranti Marcello
69, 101, 157, 158
7
Eccher Tommaso
18
Bianco Piero Attilio
Bocchi Stefano
Bodria Luigi
Bonomi Franco
Borin Sara
Brenna Oreste Vittore
Cappitelli Francesca
Casati Dario
Casiraghi M. Cristina
Casiraghi Ernestina
Cattaneo Stefano
Ciappellano Salvatore
Cocucci Maurizio
186
8, 51, 187
155
9
226
227, 228
202
66, 156
94, 95, 96
67, 97
229
10, 11
Desimoni Elio
Erba Daniela
Espen Luca
Failla Osvaldo
Faoro Franco
Ferrante Antonio
Fiala Marco
Forlani Fabio
Fortina Maria Grazia
Foschino Roberto
Franzetti Laura
Gandolfi Claudio
Genevini Pierluigi
233, 234
159
19, 102
20
21, 22
103
23, 54, 55, 56, 189
235
104, 105, 106, 236
70, 71, 72, 107
108, 109, 110, 111
205, 206, 207, 208, 209, 210, 211
190
APPLICAZIONI IN
ALTRI SETTORI
Acutis Marco
241
Giorgi Anna
Giovanelli Gabriella
24, 25, 237
Porrini Marisa
73
Provolo Giorgio
58, 192, 193, 215, 216, 217, 218, 219
212, 213
Quaroni Sergio
30
160
Rapetti Luca
59
Guidetti Riccardo
144, 145
Ricci Claudia
240
Hidalgo Alyssa
112, 113
Rollini Manuela
127
26, 27
Rossi Magherita
88, 89, 128, 129
Greppi Mauro
Guglielmetti Simone
Iriti Marcello
Lavelli Vera
74
Rossini Laura
Limonta Lidia
114
Sacchi Gian Attilio
Locatelli Daria Patrizia
115
Sali Guido
Lucisano Mara
Mannino Saverio
Marino Gallina Pietro
Mariotti Manuela
Mignani Ilaria
Molinari Francesco
75, 76, 116
Sandrucci Anna
31, 32
33
60, 220
130
77
Sangiorgi Franco
117
Saracchi Marco
34
Sardi Paola
35
Scienza Attilio
36
78, 79, 118
28
80, 191, 238, 239
Simonetti Paolo
61, 62, 150, 151
163, 164
Mora Diego
81
Spinardi Anna
37, 165
Nocito Fabio Francesco
29
Süss Luciano
131, 221
Ortuani Bianca
Pagani Ambrogina
Pagliarini Ella
Pellegrino Luisa
Piazza Laura
Piergiovanni Luciano
Pompei Carlo
57, 214
82, 119, 120, 121
122, 146, 147, 148
123, 124
83, 125
84, 85, 86, 87
126
Tamburini Alberto
Tateo Fernando
Toccolini Alessandro
Toschi Ivan
Vecchio Angelo
Vercesi Annamaria
Zocchi Graziano
Realizzazione grafica e stampa: Editing Milano, via Vitruvio, 43 - 20124 Milano
242
149, 161, 162
222
90, 132, 133, 134, 135, 136
194, 195, 196, 197, 198
38
137
39, 40, 41, 138
42, 43, 44
La Facoltà di Agraria
incontra le imprese:
Ricerche, Innovazione e
Trasferimento tecnologico
Agricoltura
Università degli Studi di Milano
Via Giovanni Celoria, 2
20133 Milano
Tel ++ 39 02 503.165000
Fax ++ 39 02 503.165140
http://www.agraria.unimi.it
Alimentazione
Ambiente