anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

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anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15
PICCOLO giornale del
CREMASCO
Il
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ANNO IV • NUMERO 3 • SABATO 17 GENNAIO 2015
Dopo i fatti di Parigi e di Bruxelles, la domanda è stata rivolta a quelli del centrodestra di Crema che si oppongono alla costruzione del Centro islamico
CONSIGLIERE, ORA HA PAURA?
IL PUNTO DI VISTA/1
Meno tasse? Certo
Ma valga per tutti
di Federico Biondini
[email protected]
R
ossella Orlandi è la direttrice
dell’Agenzia delle Entrate e ha
espresso il suo pensiero in merito
alla Fiat che ha trasferito la residenza fiscale a Londra. Il commento è
stato: «La Mercedes non lascerebbe mai la
Germania, nonostante la pressione fiscale
sia la stessa». Ma è una bugia.
Perché in Italia la pressione fiscale è al
72% e non al 44% come in Germania. Poi
in Italia non c’è la certezza del diritto, visto che il fisco conta sul fatto che le piccole e medie aziende non hanno i soldi per
pagare gli avvocati per fare causa al fisco.
E allora, il piccolo imprenditore, per sicurezza, prima paga la contestazione, poi
con i soldi che gli restano paga gli oneri
della causa, gli avvocati, e intanto il fisco
per 4/5 anni si trattiene i suoi denari, e per
allora il capo azienda potrebbe essere già
fallito.
Rossella Orlandi ha aggiunto: «Dopo il
rientro di Prada, altri gruppi stanno valutando il rientro in Italia». Strano perché,
oggi, pochissimi imprenditori verrebbero
in Italia a lavorare, a meno che il governo
non abbia promesso qualche agevolazione
fiscale a gruppi di particolare interesse
strategico... Molti, sdegnati, commentano:
«La Fiat, quando c’era da prendere i soldi,
li ha presi e adesso va via». La Fiat, innanzitutto, quando c’era da prendere i soldi,
ha fatto bene a prenderli (chiunque l’avrebbe fatto); semmai, chi glieli ha forniti ha
fatto male a darglieli senza l’obbligo di
farseli restituire con gli interessi; dopodiché è chiaro che il governo potrebbe aver
promesso particolari sgravi o facilitazioni
a qualche «figliol prodigo» per farlo tornare in Italia.
Perché sdegnarsi? Infatti. L’unico sdegno possibile è vedere che sindacati e associazioni di categoria non chiedono al
governo che anche i piccoli e medi imprenditori - che in questo Paese ci sono da sempre, senza mai abbandonarlo - possano
godere degli eventuali stessi vantaggi (fiscali?) di chi si è convinto a ritornare in
Italia dopo averla lasciata.
NUOVA CASERMA POMPIERI
SI FA, PAGA TUTTO LO STATO
I
l ministero dell'Interno
finanzierà la nuova caserma dei vigili del fuoco con un’erogazione
pari a 1,2 milioni di euro (che
comprendono anche gli oneri
finanziari dell’intervento). L’intervento coprirà così l'intero
costo del progetto. In precedenza l'opera avrebbe dovuto
essere finanziata dai sindaci
del territorio con un cospicuo
impegno, soprattutto (circa
2/3 del costo complessivo)
per il Comune di Crema. Il primo cittadino ha manifestato
riconoscenza a tutti i sindaci
del territorio per l’aver dato
impulso e lavorato insieme al
raggiungimento di un obiettivo
così importante per la comunità. «Senza questo approccio
sovracomunale, non vi sarebbe stato nemmeno un progetto da presentare al Ministero
e dunque un conseguente finanziamento».
La nuova caserma si farà.
Ha detto il sindaco Bonaldi:
«Confermiamo la scelta di
ubicare il comando in Via Macallè, oltre il cavalcavia di San
Michele, in area di proprietà di
SCRP e nel territorio del Comune di Crema».
E’ quindi il presidente Pietro Moro a illustrare l’azione
operativa di SCRP: «Abbiamo
definito che il Ministero procederà all’erogazione di un ca-
none annuo per una durata di
15 anni ad integrale copertura
dell'investimento e degli oneri
finanziari (al netto dei contributi ottenuti dalle aziende locali) e che appositi incaricati
del Ministero supervisioneranno la predisposizione del bando di gara, la commissione di
aggiudicazione, i collaudi in
corso d'opera e finali. Sarà
invece competenza di SCRP
la stesura del capitolato, del
bando e della gestione della
gara, la messa a disposizione
dell'area con la forma del diritto di superficie, l’acquisizione
delle necessarie risorse finanziarie e la tenuta dell’intero coordinamento operativo».
A PAGINA 10
PADANIA ACQUE: TUTTE
LE CIFRE DELLA POLEMICA
IL PUNTO DI VISTA/2
A casa Pirandello
ci sono 66 custodi
C’
di Salvatore Vetere
[email protected]
è un’altra esemplare storia da raccontare: pochi sanno che ad Agrigento, a vigilare sulla casa di Luigi
Pirandello, premio Nobel e scrittore emerito, ci sono 66 persone. Averete letto
bene: un esercito di 66 persone. Che percepiscono lo stipendio dalla regione Sicilia.
Un numero enorme di custodi. Che la dice
lunga dei due modi di affrontare la crisi in
questa povera Italia: c’è chi è costretto a
stringere la cinghia, a vivere in cassa integrazione oppure a improvvisarsi partita
Iva, e chi si aggrappa, felice, alla mammella dello stato assistenziale che a tutto vede
e provvede.
Ci sono ad Agrigento, quindi, 66 persone
super-fortunate che si alternano, e con ogni
probabilità si annoiano anche, a tenere
aperta l’abitazione di Pirandello che contiene alcuni manoscritti ed è grande 80 metri quadri. Ma il tempo passa anche a fare
niente o quasi. Pagati per sbadigliare.
Ma non è finita. Il direttore di questo mini
museo-biblioteca lo ha detto e ripetuto con
convinzione, e addirittura con rabbia davanti alle contestazioni: «Mi permetto di
dire che servirebbe qualche custode in più».
E pensare che alla casa del Manzoni a Milano, i custodi sono due, in quella di Leopardi a Recanati uno solo. Per quanto riguarda
gli Uffizi di Firenze, gli addetti sono 186 che
devono sorvegliare, però, 46 sale con dipinti miliardari e una superficie di 12mila metri
quadri.
Quali sono gli orari dei 66 custodi di casa
Pirandello? Quelli del solito tran tran
dell’amministrazione pubblica: 8,30-13, più
due aperture pomeridiane il mercoledì e il
giovedì dalle 16,30 alle 18. Sabato e domenica, quando può arrivare qualche turista,
la casa museo dell’autore di «Uno, nessuno
e centomila» è chiusa. Il week-end è sacro
per questo esercito di custodi. L’introito del
sito è di 40mila euro l’anno; è facile immaginare quanto può assommare il deficit, visto che con 40mila euro si possono pagare ,
a malapena, due custodi.
E’ la Sicilia. A Pirandello valse un Nobel. Un
secolo dopo vale una bancarotta. Annunciata.
CREMONA
VENERDÌ 23 GENNAIO
Cgil, si presenta “Donne
in lotta, No austerity”
“Donne in lotta, no austerity": questo il titolo dell'iniziativa che verrà presentata venerdì 23 gennaio (ore 20.30) presso la Cgil (via
Mantova). Si tratta di un'azione di lotta con-
tro la continua violenza psicologica che le
donne devono quotidianamente subire sul
posto di lavoro, oltre alla crisi economica,
che le mette in una posizione di svantaggio.
Lo spauracchio dell’autovelox
Nonostante quello in tangenziale sia solo un box vuoto funziona perfettamente da deterrente
Fioccano le contravvenzioni anche con Falco, il nuovo sistema di controllo elettronico dei veicoli
Manutenzioni:
31.167 metri di strade
ripristinate nel 2014
Continuano gli incontri per la stesura del
piano manutenzioni strade per l'anno 2015.
Lo staff, coordinato dall'assessore al Territorio
e alla Salute Alessia Manfredini, si è riunito
anche nella giornata odierna, fissando un
nuovo incontro già tra dieci giorni. Per la redazione del piano con i tecnici di Aem service, si
è partiti da alcuni dati relativi all'anno 2014:
1459 segnalazioni pervenute, prese in carico
ed eseguite dal reparto strade di Aem Service
nell'anno appena trascorso, 31.167 metri
quadri di pavimentazione stradale sono stati
ripristinati. Il costo complessivo degli interventi è stato di 300mila euro.
Prosegue nel frattempo l'attività del Gruppo di pronto intervento strade che in questi
giorni è impegnato anche nella riparazione
delle vie con pavimentazioni di pregio del
centro storico. Gli interventi riguardano largo
Boccaccino, via Mercatello, piazza del Comune, piazza della Pace, via Cerasa, via Anguissola, corso Campi, via Belcavezzo e il piazzale della Stazione. Oltre alle strade del centro
storico il Gruppo è impegnato anche per la
sistemazione di buche nell'asfalto, riparazione di bocche di lupo e caditoie in via Tofane,
via Tonani, via San Sebastiano, via Dante (corsia parcheggio), via Ca del Vescovo, via Pallavicino e via Natali.
Da lunedì 19 gennaio, la palestra della scuola Bissolati e tutti
gli spazi accessori saranno utilizzabili, compresa la rampa di accesso per diversamente abili. E’
concluso l’intervento che ha migliorato gli spazi con una nuova
distribuzione aderente alle attuali necessità e rinnovate alcune
componenti costruttive e impiantistiche. I lavori, avviati il 15 dicembre 2014 e ultimati in un mese, hanno comportato una spesa
complessiva di poco superiore
agli 80 mila euro.
In particolare i lavori hanno riguardato il rifacimento totale del
pavimento della palestra; la sostituzione delle porte di accesso
dall'esterno; la realizzazione della rampa di accesso dall'esterno;
la ridistribuzione degli spazi esistenti, ricavando due blocchi
spogliatoio con docce, un bagno
Q
di Giulia Sapelli
uanto può essere efficacie un autovelox spento,
per limitare la velocità?
Moltissimo. L'apparecchio posizionato all'ingresso della tangenziale, in prossimità
dell'azienda Ravara, in un tratto in cui
il limite è di 50 chilometri orari, ne è la
prova.
Il suddetto "true box" era stato installato ai tempi della Giunta Perri ed
era stato specificato fin dall'inizio che
si trattava soltanto di un contenitore,
in cui sarebbe stato poi posizionato il
telelaser, che prevede però la presenza, nelle immediate vicinanze, di una
pattuglia, per la costatazione immediata delle eventuali infrazioni. Scopo
del box era in effetti quello di fungere
da dissuasore. Uno scopo che è stato
pienamente raggiunto: nonostante,
infatti, sia stato detto più volte che
tale box è vuoto, puntualmente le auto non appena entrano in tangenziale
rallentano, con un meccanismo ormai
consolidato, che ha risolto il problema
dell'eccesso di velocità, senza vessare.
Ben diversa è la situazione dell'autovelox di via Persico, dove le multe
fioccano da tempo e dove ci sono
pensionati che hanno ricevuto sette o
otto multe di fila per essere passati a
55 km orari (si parla di oltre 8mila sanzioni). A questo proposito continua la
battaglia del Comitato spontaneo sorto per protesta, "Sposta l'autovelox di
via Persico". Una situazione che è
stata spesso al centro dell'attenzione:
l'accusa, da parte del comitato, è che
l'apparecchiatura non è in regola. A
dare ragione ai cittadini è il Giudice di
Pace, che negli ultimi mesi ha annul-
lato numerose multe.
«Ribadiamo che quell'autovelox
non è regolare, ed è a questo che ci
appelliamo nei nostri ricorsi, Quei 250
metri di strada vengono spacciati per
extraurbani, quando non lo sono. E il
Comune lo sa benissimo, tanto che
nelle multe che arrivano a casa dei
cittadini non è mai specificata la tipologia di apparecchio, mentre sarebbe
obbligatorio evidenziarlo».
Una macchina «per fare cassa»,
secondo il Comitato, che continua
anche la propria battaglia sul fronte
del ricorso al Tar, attualmente sospeso nell'attesa che i promotori presentino nuovo materiale, in cui si chiede
che l'apparecchio venga invalidato.
Secondo i dati forniti dalla Polstrada di Cremona, in effetti, in via Persi-
co si verifica un numero di incidenti
irrilevante, che non giustifica l'autovelox. Ad aggravare la situazione l’apparecchio fotografa frontalmente i
mezzi, contravvenendo alla Direttiva
Maroni che prevede la fotografia della
targa solo dal lato posteriore.
Il timore di incorrere in contravvenzioni per eccesso di velocità è abbastanza sentito dai cremonesi, come
testimonia anche il fatto che spesso
sui gruppi "social" di cittadini compaiono spesso avvertimenti sulla presenza dei vigili o della polizia con apparecchi telelaser in determinate vie
della città.
L'ultima trovata a livello di contravvenzioni, invece, si chiama Falco: è un
occhio elettronico che rileva le targhe
dei mezzi in transito e segnala in tem-
po reale se essi sono in regola con
assicurazione e revisione. E la polizia
sta lavorando alacremente con questo nuovo strumento: in un paio di
giorni si parla di 10mila veicoli controllati e decine di contravvenzioni per
irregolarità. Secondo quanto rilevato
dalla polizia locale, è in aumento il
numero di veicoli sprovvisti di assicurazione. Per questi scatta il sequestro
immediato del veicolo e una sanzione
fino a 841 euro. Il veicolo viene restituito solo dietro l'attivazione di una
copertura assicurativa della durata
minima di sei mesi.
Se invece viene fermato un veicolo
sprovvisto di revisione, scatta la sanzione di 169 euro e il divieto di utilizzare il veicolo fino al giorno in cui è
fissato la revisione.
Riapre rinnovata la palestra della scuola
Bissolati. Manfredini e Platè: «Ottimo risultato»
per i diversamente abili, un locale deposito attrezzi; il rifacimento
dell'impianto elettrico/illuminazione, termico, idrosanitario; la
tinteggiatura dei locali; la posa di
nuovi serramenti nei nuovi spazi
e l'inversione del senso di apertura nel senso di esodo di alcune, la sostituzione dei vetri delle
finestre degli spazi interessati
dall'intervento; la posa degli accessori nei servizi.
Nei prossimi giorni verranno
inoltre posati due pedane nelle
docce, i paraspigoli nella zona
palestra e la rete antipallone al
soppalco. Attenzione è stata de-
dicata anche ai particolari, ad
esempio i radiatori negli spogliatoi, per ridurre l'ingombro sono
stati previsti a colonna con sviluppo prevalente verticale (momentaneamente sono stati posati gli esistenti, che saranno sostituiti appena arriveranno quelli
previsti).
Particolarmente soddisfatta
dell'intervento l'assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini che al riguardo dichiara:
»Gli uffici del Servizio Progettazione - Direzione Lavori e Manutenzione Edilizia scolastica del
Settore Urbanistica e Rigenera-
zione Urbana sono stati molto
bravi, riuscendo ad ottenere un
ottimo risultato e restituendo in
breve tempo alla città una palestra che è molto utilizzata, sia
dalla scuola che da società sportive. Dopo i precedenti lavori di
sistemazione del tetto, era veramente importante ristrutturare gli
spazi interni. Ora la palestra è
facilmente accessibile e funzionale».
L'assessore al Welfare di comunità con delega allo Sport
Mauro Platè sottolinea quanto
fosse importante sistemare questa struttura, ridistribuire gli spazi
per renderli confacenti alle necessità dei molti utilizzatori, in
particolare per gli atleti del baskin che si allenano in questa
sede, che ora troveranno facilmente accessibile e dotata di
tutti i servizi.
Cronaca
In corso di valutazione il potenziamento dell’illuminazione a
Led nel quartiere e in prossimità
del sottopasso ciclopedonale,
monitorato l’attraversamento pedonale di via Persico, inserita nel
Programma delle Opere pubbliche la rotatoria. Queste alcune
delle risposte date dalla Giunta al
comitato del quartiere e ai residenti del Maristella nella serata
dedicata all’incontro con l’amministrazione. «Il Comune di Cremona esaminerà con Aem i det-
3
Sabato 17 Gennaio 2015
Maristella: in programma una nuova rotatoria, il potenziamento
dell’illuminazione e il monitoraggio dell’attraversamento pedonale
tagli della riqualificazione in corso sull’illuminazione del quartiere, con nuova tecnologia a Led
per un risparmio energetico superiore al 55% – fanno sapere
dalla Giunta -. Come richiesto dai
cittadini, inoltre, il Comune continuerà la verifica sugli attraversamenti pedonali nel quartiere. Il
progetto di massima per la rotatoria su via Persico è pronto e
l’opera è stata inserita nel Piano
delle Opere 2015: massimo impegno da parte della Giunta per
ricercare finanziamenti. Sul tavolo anche la manutenzione del
verde: già in programma alcuni
interventi, tra cui anche nel giar-
dino dell’ex asilo».
L’intenzione dell’Amministrazione, rappresentata anche nel
progetto ‘Il quartiere al centro’, è
quella di costruire laboratori di
quartiere che puntano a mettere
insieme vigili di quartiere, assistenti e operatori sociali, comitati
di quartiere e attori che già operano sul territorio allo scopo di
accrescere il presidio territoriale
in termini anche di conoscenza
del quartiere, di raccolta di progettualità, di stimolo di reti.
Influenza: Pronto Soccorso preso d’assalto
Nei primi dieci giorni di gennaio oltre 2000 accessi. Il problema di chi si rivolge alla struttura d’emergenza in maniera impropria
Il virus stagionale ha colpito in modo particolarmente forte. Molte sono state le complicanze di tipo respiratorio. Il rimedio? Secondo alcuni scienziati il sonno
I
di Laura Bosio
l Pronto Soccorso di Cremona
ha funzionato a pieno regime
nelle ultime settimane, a causa dell'influenza, che ha comportato un innalzamento della
media degli accessi dai 140 giornalieri
a picchi di oltre 200. «Negli primi 10
giorni di gennaio abbiamo avuto 2.000
accessi al Pronto soccorso - spiega il
direttore, Antonio Cuzzoli -. L'emergenza è iniziata verso Natale: dal 24 dicembre abbiamo iniziato a vedere un forte
incremento di accessi. I giorni peggiori
sono stati il 26 e 27 dicembre e il 4-5
gennaio. Ma il problema è ancora lontano dall'essere risolto».
Insomma, quest'anno l'influenza è
virulenta e dura a lungo. «In numerosi
pazienti abbiamo visto insorgere delle
complicanze di tipo respiratorio - aggiunge Cuzzoli -, specialmente coloro
che già soffrivano di bronchiti croniche,
che ne hanno visto la riacutizzazione».
Ma il problema degli accessi, a volte
impropri, al Pronto soccorso è più ampio e riguarda tutto il Paese.
Sicuramente vi accedono tanti anziani con uno stato di salute già precario, indebolito dal freddo e dall'influenza. A questi, però, si aggiunge un forte
afflusso di persone con problemi non
urgenti, ma che sono magari scoraggiati da una lunga lista d'attesa per
ottenere una visita o un accertamento
radiologico (e il conseguente pagamento di ticket). O ancora, i cosiddetti
"casi inappropriati": pazienti che si presentano al pronto soccorso per l'influenza, anche se non hanno nient'altro
che la febbre.
Il problema riguarda anche la scarsa
organizzazione della medicina generale
(i cosiddetti "medici di base"), che dovrebbe per legge coprire già le 12 ore
giornaliere, cosa che invece spesso
non accade. Soprattutto così è stato
nei periodi delle festività, quando molti
medici generici erano in ferie.
Ma tornando all'influenza, secondo il
rapporto Influenews stilato a livello regionale, l’incidenza totale di sindromi
influenzali è aumentata e si è attestata
a un valore di 4,06 casi per 1000 assistiti. L’incidenza più alta è stata rilevata
nella fascia d’età 0-4 anni con 6,55 casi
per 1000 assistiti. Rispetto alla settimana precedente, l’incidenza di sindromi
influenzali è raddoppiata nella fascia
d’età 25-44 anni (5,46 casi per 1000
assistiti).
In ogni caso, non siamo ancora giunti al peggio: i medici prevedono infatti il
picco influenzale per la fine di gennaio
(mentre il picco dell'influenza intestinale, anch'essa molto diffusa, dovrebbe
essere raggiunto proprio nei prossimi
giorni). I bambini e gli anziani sono le
principali vittime della tradizionale influenza, che si caratterizza per i sintomi
quali febbre, raffreddore, brividi di fred-
do, dolori articolari, malessere generale, ma anche mal di testa, tosse e stanchezza.
Il virus intestinale presenta invece
sintomi che intaccano soprattutto l'apparato gastrointestinale e che possono
manifestarsi sotto forma di crampi,
nausea, vomito e diarrea.
La differenza tra i due virus si evidenzia anche nella durata: la tradizionale
influenza necessita di diversi giorni di
riposo prima di poter parlare di guarigione totale, mentre la variante intestinale dopo i primi sintomi dovrebbe risolversi nel giro di 24/48 ore.
COME CURARLA
La principale cura per la tradizionale
influenza sono i farmaci antipiretici,
come il paracetamolo. Inoltre un recente studio ha messo in luce un rimedio
ancora più semplice che va ad affiancarsi ai farmaci: il riposo. Secondo uno
studio dell'Università di Washington,
infatti, per guarire dall'influenza è sufficiente dormire. Poi, alla luce di eventuali complicanze respiratorie, i medici
potrebbero consigliare anche rimedi
come gli antibiotici.
Altro consiglio utile, quello di seguire
una dieta appropriata, ricca di frutta e
verdura, oltre che un adeguato consumo di acqua al fine di evitare disidratazione, insieme al altre bevande calde
come latte e tisane, soprattutto nei casi
di virus intestinale.
4
Cronaca
Sabato 17 Gennaio 2015
Niente tasse per
le attività artigianali
e commerciali
di via Brescia
Le attività commerciali e artigianali interessate dal cantiere per la realizzazione del
sottopassaggio ferroviario in via Brescia saranno esentate dal pagamento dei tributi locali per l’anno 2015. Questa la decisione
della Giunta, sentita la relazione dell'assessore alle Risorse Maurizio Manzi, che verrà
successivamente formalizzata con un'apposita delibera.
La normativa vigente consente all'Ente
locale il riconoscimento di agevolazioni, sino
alla totale esenzione, relativamente ai tributi
locali dovuti dalle attività commerciali ed artigianali coinvolte da cantieri per un periodo
superiore ai 6 mesi.
«Per le attività interessate dai lavori del
sottopasso comprese nel tratto tra via Gallazzi e via Esilde Soldi, abbiamo stabilito di
avviare la procedura per l'esenzione dei tributi locali – spiega l'assessore Maurizio
Manzi – in quanto situati in zone precluse al
traffico per il cantiere iniziato il 10 novembre
2014 e con termine previsto per il 30 giugno
2015. Un’attenzione dell’Amministrazione
per quelle attività che stanno affrontando disagi conseguenti alla realizzazione dell’opera, attenzione già dimostrata in occasione
del sottopasso di via Persico».
Dopo l’approvazione della specifica delibera da parte della Giunta, verrà inviato alle
attività interessate il modulo per la richiesta
dell’esenzione, da riconsegnare agli uffici
comunali. Sarà avviata una verifica da parte
degli stessi uffici della regolarità tributaria
dei richiedenti (pagamenti, dichiarazioni
ecc.) e contestuale sospensione della pretesa tributaria. Infine, avverrà la verifica
della sussistenza dei requisiti e successiva
conferma o revoca dell’esenzione con recupero del tributo senza applicazione di sanzioni e interessi.
La Giunta ha fatto inoltre il punto della situazione per quanto riguarda la viabilità legata al sottopasso di via Persico. Qui è stato
posizionato un segnalatore di velocità in
prossimità del sottopassaggio, sul lato in ingresso alla città. Nel frattempo gli uffici hanno ultimato i rilevamenti sul numero di passaggi (utilizzando le spire) in via Persico, via
Gallazzi e via Soldi: questi dati serviranno per
valutare eventuali modifiche alla viabilità.
Tagli al trasporto pubblico locale,
60mila euro in meno per Cremona
Preoccupazione da parte del Comune. Alessia Manfredini: «Il rischio è quello di incrementare le tariffe o ridurre il servizio»
I
di Laura Bosio
Il trasporto pubblico cremonese rischia di essere messo ulteriormente in crisi dai tagli
operati dal Governo, e di conseguenza da Regione Lombardia, pari a 50 milioni di euro, che per
Cremona corrispondono a circa 60mila
euro (circa il 4%). Una situazione che
preoccupa il Comune, a partire dall'assessora Alessia Manfredini, che nei
prossimi giorni incontrerà l'ente gestore (Km SpA) per approfondire insieme
la delibera regionale. «Siamo preoccupati - evidenzia l'assessora -. Purtroppo questi tagli avranno degli effetti, e le
leve su cui agire sono o il possibile taglio dei servizi, in particolare sul chilometraggio, o un incremento delle tariffe».
È vero che la Regione ha cercato di
ridurre l'impatto dei tagli, disponendo
un finanziamento di 105 milioni, e quindi riducendo l'iniziale decurtazione di
155 milioni a 50: ma, per i Comuni, il
problema è comunque grave e sono
già molte le amministrazioni lombarde
che hanno annunciato di dover incrementare il prezzo del biglietto.
«Le ricadute saranno da valutare nei
prossimi giorni» continua l'assessora
Manfredini, che annuncia anche di voler rivedere la situazione complessiva
del trasporto pubblico a Cremona. «Il
ripensamento del trasporto pubblico
locale si inserisce nel ripensamento
complessivo del piano della mobilità e
della sosta. Il nostro scopo è di incrementare il numero di persone che va in
autobus. Sono diversi mesi che Km, su
nostro mandato, ci sta lavorando. Bisogna migliorare le fermate, i tempi di
attesa, il collegamento tra centro e periferia».
Ma, come, detto, tutto questo non
può prescindere dal piano della mobilità e della sosta: «Senza dubbio, avere
una Ztl aperta durante il giorno non
contribuisce a invogliare il cittadino
all'uso del mezzo pubblico - evidenzia
Alessia Manfredini -. Senza contare
che, comunque, Cremona è una città
piccola: molti la girano in bici o si spostano addirittura a piedi. Il servizio di
trasporto pubblico viene utilizzato molto dai giovani per andare e tornare da
scuola, nonché dagli anziani che si
spostano verso certi poli, come ospedale, casa di riposo, cimitero, ecc. Ora
dobbiamo rendere appetibile il servizio
anche al resto della cittadinanza».
Le critiche nei confronti della Regione arrivano anche da Legambiente,
che evidenzia i numerosi problemi che
potranno sorgere con questo ennesimo taglio. «Si annuncia un anno nuovo
di caos e di peggioramento dei servizi
per pendolari e studenti; partiranno tagli delle corse e aumenti tariffari in
buona parte delle province, per sopperire a una riduzione di risorse pari circa
al 4%, destinate alla copertura dei contratti di servizio in corso - dichiara Dario Balotta, esperto di Legambiente
trasporti -. E questo nell'anno di Expo e
soprattutto nel periodo in cui il trasporto pubblico (4,2 milioni di passeggeri
usano l' autobus e 670 mila il treno) è
chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nel soddisfare i bisogni di mobilità nelle aree urbane e metropolitane
per sviluppare la mobilità sostenibile».
Al centro della crisi dei trasporti lombardi non ci sono però solo i tagli, ma
anche, secondo Balotta, «la confusione normativa causata dalla legge regionale di riforma del trasporto, approvata nel 2012 (approvata all'unanimità
dopo 4 anni di discussione). Nata, sulla
carta, per ridurre i costi, razionalizzare
le spese, migliorare il servizio e introdurre elementi di concorrenza nel settore, non è ancora applicata».
Si sta parlando della legge che prevedeva di fare delle aziende sovraprovinciali, che mettessero insieme il
servizio di trasporto pubblico per diverse province. «Si dovevano far nascere
cinque Agenzie dei trasporti slegate da
logiche di potere e amministrative e più
rispondenti a criteri oggettivi (geografici) della domanda di trasporto, invece
oggi è ancora tutto in alto mare - spiega ancora Balotta. «Il primo passo, la
costituzione dell'Agenzia, è stato fatto
solo a Bergamo e Brescia, perché da
sole rappresentano un'entità territoriale
e non hanno la necessità, a differenza
di Milano, Cremona, Varese o Lecco, di
accordarsi con altri enti. Dopo aver
costituito l'organismo, si sarebbero
dovuti riprogrammare orari e corse dei
servizi e lanciare gare vere. Risultato:
ciò che doveva essere una realtà nel
2012, oggi è ancora un progetto con
l'aggravante che, una ventina di aziende operanti in Provincia di Milano, di
Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi
Pavia e Sondrio, hanno i contratti scaduti dal 31 dicembre scorso. Molti verranno prorogati per la terza volta, come
a Brescia e Bergamo città e provincia,
mentre da altre parti sono partite le
gare d'appalto dagli enti Locali e non
dalle Agenzie, come prevede invece la
legge 6/2012. Entrambe le soluzioni
che verranno adottate per l'affidamento del servizio saranno in contrasto con
le norme in vigore e giustificate dalla
necessità di garantire la continuità dei
servizi. E' cosi che ancora una volta
non si potrà individuare il gestore più
efficiente. Grazie alla vecchia logica
burocratico amministrativa, Comuni e
Province li faranno passare come ineluttabili tagli e rincari tariffari. Non aver
messo al centro qualità ed efficienza,
velocità commerciale, riduzioni dei costi, vere integrazioni tariffarie (autobustreno) sta portando il settore nel caos.
Quello lombardo è un cattivo servizio di
trasporti, sempre più in crisi non certo
adeguato alle esigenze di mobilità di
una delle regioni più ricche d'Europa, in
cui l'offerta di trasporto è praticamente
sparita nelle ore serali e nei giorni festivi e insufficiente nelle ore di punta».
Insomma, «se Trenord piange perché da due anni è in crisi, le autolinee
urbane ed extraurbane non ridono affatto. Manca la regia della Lombardia
impegnata a coprire i buchi della fallimentare politica autostradale (Brebemi)», conclude Balotta.
Cronaca
Sabato 17 Gennaio 2015
Don Mario Aldighieri, esperto del mondo musulmano, analizza gli effetti dell’attentato a Charlie Hedbo
Terrorismo, danno per gli islamici che vivono qui
«Forte preoccupazione delle comunità islamiche. Eventi come questo alimentano l’odio»
L
di Laura Bosio
a vicenda di Charlie
Hedbo e il conseguente innalzamento
dell’allarme terrorismo
che ne è derivato sta
coinvolgendo, nonostante le ferme parole di condanna che hanno espresso, in primis le comunità islamiche, che subiscono sospetti, insulti neanche troppo
velati e vere e proprie aggressioni verbali.
«Fenomeni come quelli
dell'Isis o di Al Quaeda sono prima di tutto un danno per gli islamici che vivono tra noi, che hanno cercato di integrarsi - spiega
don Mario Aldighieri, esperto del
mondo musulmano (e autore del
libro "Chi ha paura dell'islam") -.
Vicende come questa, infatti, alimentano un odio generalista.
Dalla comunità islamica di Cremona e dalle comunità del territorio, come Crema e Soresina,
arrivano parole di condanna nei
confronti dei gruppi terroristici».
E tanta preoccupazione: «Da
parte della cittadinanza emerge
una conoscenza dell'Islam veramente scarsa, che preoccupa gli
stessi islamici, i quale a volte si
sentono rivolgere parole offensive, soprattutto sul lavoro».
Insomma, troppo spesso da
parte del mondo occidentale si
guarda all'Islam con sospetto,
ma senza conoscerlo davvero.
«Ho partecipato a due incontri.
Al primo sono stato invitato come membro del Tavolo del dialogo interreligioso, alla presenza
dell'Imam Nabil Issa e del presidente del Centro Culturale Islamico di Cremona Rachid Azizi. Al
secondo sono stato invitato dagli
stessi musulmani dopo la preghiera del venerdì insieme a Marco Pezzoni e don Franco Moran-
Don Mario Aldighieri
Prefettura: innalzare le misure di vigilanza
Aumentati i controlli e innalzate le misure di vigilanza sul
territorio: questo è stato deciso in una recente riunione in
Prefettura in seguito agli attentati terroristici che hanno
interessato la Francia e che
stanno mettendo in allarme
tutti i paesi. Alla riunione, presieduta dal prefetto Paola Picciafuochi, hanno preso parte i
di delegato diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso. In entrambi i casi, le posizioni
degli amici musulmani e la nostra
collimavano: non si difende un
valore religioso con la violenza e
l'uccisione di persone inermi,
non è musulmano chi sfoga la
sua rabbia con la violenza e la
morte. I musulmani presenti e noi
abbiamo affermato che siamo
tutti dalla parte di chi è stato ucciso e delle loro famiglie, come
anche di chi musulmano è stato
trucidato da musulmani o da non
musulmani. L'ideale comune è la
convivenza basata sul rispetto
vertici delle forze dell’ordine e
i rappresentanti dell’amministrazione civica. Durante l’incontro, si legge in una nota,
“sono stati esaminati i diversi
profili connessi con l’attuale
quadro politico internazionale
allo scopo di adottare in questa provincia le misure e le
forme di vigilanza che l’attuale
situazione richiede. Il consesreciproco e sulla costruzione di
un mondo di pace. Tutti sono
sconvolti dai morti di Parigi perché c'è il fatto eclatante, ma nessuno dice nulla per le migliaia di
morti in Nigeria, tra cui anche diversi musulmani».
Insomma, il mondo cattolico
ha le proprie responsabilità: se ai
livelli più alti la presa di posizione
è stata netta, senza alcuna condanna all'Islam («Vedi le dichiarazioni del Papa e della Cei» evidenzia don Mario), nelle nostre
parrocchie «spesso siamo segnati dalla poca conoscenza delle religioni, e dell'Islam nella fatti-
so ha convenuto sull’opportunità di procedere ad un innalzamento generale delle misure
di vigilanza già in atto. Il rappresentante del Comune di
Cremona, dal canto suo, nel
ringraziare per il coinvolgimento dello stesso nelle questioni in argomento, ha assicurato ogni utile forma di collaborazione”.
specie».
Insomma, il Corano non inneggia alla violenza: non più della Bibbia. «Ci sono dei versetti
che però bisogno contestualizzare come per esempio "uccidete i fabbricanti di divinità... se si
pentono però lasciateli liberi"
(IX,5), così come ci sono dei versetti dello stesso tenore anche
nella Bibbia, basti ricordare la fine del Salmo 136 "Figlia di Babilonia, devastatrice beato chi ti
renderà quanto ci hai fatto. Beati chi afferrerà i tuoi piccoli e li
sfracellerà contro la pietra". Nel
Corano c'è la distinzione tra
"grande e piccolo jihad". Il "grande jihad" è lo sforzo, il controllo
del cuore, della lingua e della
mano, il castigo per chi non rispetta la legge. Il "piccolo jihad"
è la guerra, ma di difesa della fede e della libertà del popolo (sura
III): un concetto di guerra giusta
per rispettare i vecchi, le donne, i
bambini, per non distruggere
l'ambiente e solo dichiarata
dall'autorità dopo che siano stati
tentati inutilmente incontri di pace per evitarla. In realtà, non esiste un concetto di "guerra santa"» spiega il sacerdote.
Un altro problema che si rileva
è quello dei giovani. «I ragazzi si
trovano spiazzati da un mondo in
cui non hanno alternative, non
hanno un lavoro nè la possibilità
di un futuro. Spesso vengono
messi da parte, vedono fiumi di
ricchezza e tanto voglia di trasgredire, proprio per questo sono facile conquista di predicatori
di violenza e di riscatto. In fondo
tutti i movimenti e gruppi violenti
di ieri e di oggi sono formati da
giovani conquistati dall'unica arma per andare contro la società
che non accettano. Erano giovani, per esempio, quelli delle Brigate rosse, ma anche i naziskin
...».
Il tavolo interreligioso, che don
Mario presiede e che raggruppa
rappresentanti di tutte le religioni, da tempo lavora per diffondere la cultura e la conoscenza della religione, anche se non sempre è facile. «Spesso cerchiamo
di girare i vari contesti del territorio per farci conoscere - racconta
don Mario -. Ad esempio, tra una
quindicina di giorni saremo a Soresina per farci conoscere. Vorremmo anche organizzarci per
fare delle iniziative per far conoscere meglio l'Islam e le religioni
più in generale».
5
AGRICOLTORI,
in partenza la
CONFEDERAZIONE
CIA EST LOMBARDIA
Un pezzo di storia dell'agricoltura nata con l'Alleanza
contadini (era il 1952), passando alla Confederazione
italiana coltivatori per arrivare all'attuale Confederazione
italiana agricoltori, mette un
punto e volta pagina. Con
l'assemblea in programma al
Centro fiera di Montichiari per
domenica 18 a partire dalle 9,
la Cia di Brescia parteciperà
con Mantova e Cremona alla
nascita di una Confederazione più grande: la Provincia Cia Est Lombardia. Circa
3mila imprese agricole associate e tanti servizi dal Caa
al Caaf, dal Patronato alla
Formazione e con l’organizzazione del territorio in sette
zone omogenee.
«Un processo di aggregazione – ha ricordato l'attuale
presidente dell'organizzazione bresciana, Aldo Cipriano
- iniziato un paio di anni fa
e nato dall'esigenza di ottimizzare i servizi della nostra
struttura con l'obiettivo di
rispondere al meglio alle esigenze degli imprenditori, e
avere più forza sindacale”.
Lontani gli anni delle battaglie vinte con il superamento della mezzadria o dei
contratti agrari. In mezzo c'è
stata la creazione dell'Unione
europea con le sue politiche
agricole comuni, quote latte
comprese, l'euro, la crescita
della concorrenza internazionale “poco controllata” e
“il quasi dimezzamento del
terreno agricolo disponibile”.
Risultato: una contrazione del
reddito delle imprese. Il futuro
è fatto di scelte. Per la politica, le istituzioni e soprattutto
nell’economia si deve avere
chiaro cosa e chi sostenere e
noi ci stiamo preparando con
una Cia più forte».
6
Cronaca
Sabato 17 Gennaio 2015
In questi giorni sono in fase di
ultimazione le procedure e l'iter
amministrativo (delibera, richiesta dei nominativi, decreti di
nomina) per ricostituire gli Osservatori Tamoil ed Arvedi e per attivare il nuovo Osservatorio Rifiuti.
Nei prossimi giorni verranno
quindi formalizzati i relativi decreti di nomina, di competenza del
Sindaco, e convocata, verso la
fine del mese di gennaio, congiuntamente ai Comuni di Sesto
e Spinadesco, la prima riunione
dell'Osservatorio Arvedi. Il primo
Al via gli osservatori Tamoil, Rifiuti e Arvedi
incontro degli altri due Osservatori (Tamoil e Rifiuti) si terrà nel
mese di febbraio.
«La giunta Galimberti, nei primi
sei mesi, ha riattivato tutti gli
Osservatori esistenti e ne ha
costituito uno nuovo, quello dei
rifiuti - evidenzia l'assessore
Alessia Manfredini -. Le delibere
di indirizzo, di competenza della
Giunta, sono state approvate il
10 dicembre scorso. Con la Giunta Perri, invece, si sono dovuti
attendere 986 giorni per la ricostituzione
dell'Osservatorio
Tamoil (nato 2008) più di due anni
e mezzo, e ben 1351 giorni per la
ricostituzione dell'Osservatorio
Arvedi (nato 1989), quindi dopo 3
anni dal giorno dell'insediamento
della Giunta. Per convocarli poi
solo due volte in 5 anni. Sottoli-
neo inoltre che per nostra volontà di trasparenza, le riunioni degli
Osservatori saranno a porte
aperte, con invito esteso a tutti i
consiglieri comunali dei tre
Comuni, avverranno con cadenza semestrale, e anche la loro
visibilità sul sito del Comune sarà
maggiore con un aggiornamento
costante. Abbiamo previsto di
attivare anche una mail specifica
per le segnalazioni. In merito alla
partecipazione dei consiglieri
comunali sulla scorta dell'esperienza maturata in questi anni, la
loro presenza non è mai stata
messa in dubbio. Con i Comuni
di Spinadesco e Sesto ci siamo
confrontati e abbiamo garantito,
innanzitutto per il capoluogo la
presenza di presidente e vice
presidente della Commissione
ambiente nonché di quattro
assessori, per gli altri due Comuni la presenza dei consiglieri in
quanto non hanno commissioni».
Fasani: «Una Giunta senza progetti propri»
Il consigliere comunale del Nuovo Centrodestra: «L’amministrazione non ha un’idea di fondo su come gestire una città in agonia»
E’
di Laura Bosio
molto determinato Federico
Fasani, consigliere comunale di opposizione per il Nuovo Centrodestra: «Questa
amministrazione manca di
progettualità».
Perché questo suo giudizio?
«La Giunta, per ora, si sta semplicemente occupando di portare a termine
le progettualità messe in campo
dall'amministrazione precedente, come i sottopassi o il campeggio di via
del Sale. Manca di una progettualità
propria. Le poche idee che c'erano,
anche lasciate da noi, rispetto a opere
pubbliche importanti, come la Strada
Sud o il Cremona City Hub, sono state
messe da parte e stralciate per meri
motivi ideologici. Questa Giunta afferma che la città non vive di opere pubbliche, ma di rigenerazione urbana.
Però non dimentichiamo che una città
isolata come Cremona non può uscire
dall'isolamento senza le infrastrutture».
Eppure la Giunta sta portando
avanti diversi progetti...
«Io finora ho sentito solo chiacchiere, non progetti. Ciò che mi preoccupa
di più, però, è che la loro azione si sta
concentrando solo sulla gestione delle
partecipate. Hanno fatto guerre fratricide per collocare sulle poltrone le persone di loro fiducia».
Sta parlando delle nomine in Aem?
«Anche. Oggi quello che si osserva è
che ci sono eventi esterni che stanno
minando la capacità di prendere delle
decisioni all'interno delle società con-
La rimozione e lo smaltimento dei rifiuti rinvenuti nell'area
ex Macello, sequestrata dai
carabinieri del Noe nel maggio
del 2013, è costata al Comune
46mila euro. Lo ha dichiarato
l'assessore Alessia Manfredini
nella risposta ad un'interrogazione della consigliera comunale Lucia Lanfredi (M5S).
Complessivamente - ha fatto
sapere Manfredini - sono stati
asportate 1.682,16 tonnellate di
materiali, in prevalenza di tipologia mista derivante da attività
di demolizione e costruzione
(questi ultimi ben 1572 tonnellate). 5,83 tonnellate (lo 0,36%
del totale) era invece il quanti-
Federici Fasani
trollate del Comune, perché ci troviamo
di fronte a possibili conflitti di interesse.
Quando ci si troverà, infatti, a dover
gestire delle gare d'appalto, come potrà uno che fa parte di una società
possibile portatrice di interessi, come
Mazzini, non cadere in questo tipo di
conflitto? E vogliamo parlare dell'assessore Manzi, che ha avuto a che fare
con A2A (che sembra interessata a una
possibile fusione con Lgh, nrd)? Avere
all'interno di un'Amministrazione delle
persone che rappresentano in contemporanea diversi interessi non è una cosa positiva e non credo faccia il bene
della città. Se chi amministra può avere
degli interessi nel privato i rischi sono
molti. Quando sono diventato assessore, ad esempio, ho dovuto firmare una
dichiarazione in cui mi impegnavo a
non esercitare la mia professione sul
territorio, proprio per evitare conflitti.
Insomma, l'opposizione ha passato
anni ad additare Perri dicendo che cercava i poteri forti, ma loro adesso stanno facendo ben di peggio».
Nessuna nota positiva su questa
Giunta?
«Al contrario. Bisogna riconoscere
che ci sono assessori che stanno lavorando bene. Come ad esempio Andrea
Virgilio, il quale ha affermato di voler
portare avanti il problema dell'edilizia
popolare al Maristella, che avevo iniziato a valutare io. Inoltre è attivo su altre
cose essenziali, come il contratto di
fiume. Anche Mauro Platè sta lavorando molto, e con grande fatica, perché
le emergenze nel suo settore sono molte. Il grande assente è Galimberti».
In che senso?
«Nel senso che non condivide nulla
di quello che fa e non è trasparente
nelle scelte, nonostante la trasparenza
fosse il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale. Quando gli si chiedono delle spiegazioni o non rispondono
o lo fanno evasivamente. Come ad
esempio la relazione sull'inceneritore,
che era stata commissionata ad Aem e
che avrebbe dovuto essere consegnata
entro il 31 dicembre alla Giunta. So che
l'hanno ricevuta, per quale motivo non
dicono nulla? Credo che si siano resi
conto che le loro promesse elettorali,
ossia la chiusura dell'impianto entro tre
anni, cadano nel vuoto, perché la relazione dice chiaramente che non è fatti-
bile, in quanto una dismissione in questo modo causerebbe danni per milioni
di euro, portando al rischio di un accusa nei confronti del Comune per danno
erariale».
Tornando alle opere pubbliche,
servirebbe ancora qualcosa a Cremona?
«Chiaramente si. Ci sono delle infrastrutture che, risorse permettendo, per
la città sarebbero indispensabili. Come
ad esempio dei nuovi parcheggi corona
in via Goito e in piazza Vida, per non
parlare della strada Sud. La strategia
della Giunta Perri, dopo l'approvazione
del nuovo Pgt, era proprio quella di
impostare un nuovo Piano della mobilità e della sosta, realizzando nuovi parcheggi corona.
Il problema di questa amministrazione è che non ha un'idea di fondo su
come gestire una città in agonia, quale
è Cremona, che necessita di una "ristrutturazione hardware". Invece questa Giunta fa solo proclami, spesso
peraltro su opere che avevamo già
messo in campo noi, come quella della
dematerializzazione delle pratiche.
Ci sono assessori che non hanno
mai messo piede nei propri uffici. Hanno inventato una dirigenza per l'area
vasta, che non sarebbe neppure competenza del Comune».
Però il centrodestra, soprattutto
in consiglio comunale, si è dimostrato assente, in questi mesi ...
«La mia sensazione è che Ncd sia
l'unico partito a non aver fatto fatica ad
entrare nell'ordine di idee di stare
all'opposizione: io ero già preparato
per questa eventualità. Altri partiti sono
maggiormente in difficoltà: parlo ad
esempio di Forza Italia, che ha dei problemi interni da tempo. Credo che i
miei colleghi in consiglio comunale abbiano le capacità per lavorare bene, ma
per loro riuscire a organizzarsi è stato
più difficile, anche se ora ho visto con
piacere che su certi temi mi hanno seguito. La Lista Perri, dal canto suo, è
fatta di persone molto diverse tra loro e
senza un'ideologia di tipo politico a
guidarle. Questo fa si che le loro sintesi
siano un po' generaliste e spesso preferiscono uniformarsi a quanto deciso
dal resto del Consiglio, scegliendo
compromessi, o addirittura votando in
modo differente gli uni dagli altri».
Il dato emerge nella risposta dell’assessore Alessia Manfredini a un’interrogazione del M5S
Ex Macello, smaltimento rifiuti costato 46mila euro
tativo dei pericolosi, tra cui
l’amianto (3 tonnellate, contenuto nelle lastre in fibrocemento provenienti dalle coperture
degli edifici esistenti), alcune
batterie in pimobo, pneumatici
fuori uso e imballaggi.
Nessun seguito alla denuncia penale scattata nei confronti del legale rappresentante
Aem, come atto dovuto da
parte del Noe. L'ambiente ora
risulta completamente ripulito,
come hanno verificato i carabinieri del Nucleo operativo ecologico nell’ultimo sopralluogo
del 30 ottobre scorso. Nessuna
bonifica dell’area si è resa
necessaria.
Cronaca
7
Paolo Cardenà, esperto di finanza e dei mercati: «Diverse aree del mondo stanno attraversando una fase di crescita a ritmi meno sostenuti, quindi hanno bisogno di minori quantitativi di petrolio»
Sabato 17 Gennaio 2015
Prezzo del petrolio in caduta libera
«I paesi arabi che, avendo dei costi di estrazione molto più bassi e ingenti riserve in dollari, possono sostenere
quotazioni a questi livelli per un lungo periodo di tempo, facendo piazza pulita di un bel numero di concorrenti»
I
di Daniele Tamburini
l prezzo del petrolio è letteralmente
crollato e continua a scendere:
dobbiamo tornare indietro all’anno
2009 per registrare una quotazione
così bassa. Cosa sta accadendo?
Quali sono i motivi di una tale crisi? Lo
chiediamo a Paolo Cardenà, esperto di
finanza e dei mercati e private banker.
di Daniele Tamburini
Ci troviamo in una fase di rallentamento a
livello globale. Nel 2015, la Cina dovrebbe crescere di qualcosa che si avvicina al
7%: molto meno rispetto a qualche anno
fa. Il Giappone, dopo la contrazione del
Pil del terzo trimestre del 2014 principalmente a causa dell'aumento dell'Iva, dovrebbe cresce intorno all'1.5%; mentre
gli Stati Uniti dovrebbero attestarsi al
3%. L'Eurozona è il buco nero della crescita mondiale, con il Pil che dovrebbe
rimanere sotto all'1%. Pochi giorni fa, la
Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le
previsioni di crescita per il 2015, portandole al 3% dal precedente 3,4%. Un minore crescita economica si traduce in
una minore domanda di materie prime, e
quindi di petrolio.
Dopo qualche anno di prezzi sostanzialmente stabili, dai massimi di giugno, il
prezzo del petrolio è crollato di quasi il
50%. Il 27 novembre scorso, a Vienna, i
paesi appartenenti l'Opec - cartello che
controlla quasi il 40% della produzione
mondiale- non sono riusciti a trovare un
accordo su un eventuale taglio alla produzione di petrolio, che avrebbe consentito di calmierare la caduta dei prezzi. C'è
di più. Qualche settimana fa, alti rappresentanti del cartello dell'Opec hanno affermato che non interverranno neanche
se il prezzo dovesse scendere sotto i 40
dollari. Il prezzo del petrolio è determinato dalla domanda e in gran parte anche
dalle aspettative di crescita dell'economia globale.
Perché il prezzo è crollato in maniera
così repentina?
Come detto in apertura, diverse aree del
mondo stanno attraversando una fase di
crescita a ritmi meno sostenuti rispetto
agli ultimi anni, quindi hanno bisogno di
minori quantitativi di petrolio. Le innovazioni tecnologiche introdotte in molti
settori produttivi e della vita comune
hanno determinato anche una maggiore
efficienza nei consumi di petrolio e suoi
derivati. Non solo. Negli ultimi anni gli
Stati Uniti sono diventati tra i più grandi
produttori di petrolio, grazie alle aziende
operanti nell'estrazione del petrolio ottenuto dagli scisti bituminosi. Gli Usa
hanno quindi una capacità produttiva
Dopo l'ennesima giornata di
caos lungo la linea Cremona-Milano, con cinque corse soppresse, due limitazioni di percorso e
ritardi tra le 6 e le 9.40 circa sulla
linea Cremona–Treviglio per consentire le operazioni di recupero
del treno 10452 (Cremona 5.34),
rimasto fermo tra Casalbuttano e
Soresina a causa di un guasto,
interviene anche il Comune di
Cremona, che definisce la situazione «non più tollerabile».
«Anche alla luce dei recenti
che consente di alimentare le riserve di
petrolio e importano molto meno rispetto
al passato. I paesi Arabi, anche per via
dei bassi costi di estrazione -che consentono di ottenere margini di profitto
anche a prezzi più bassi- hanno deciso di
non sacrificare la propria quota di mercato per ripristinare livelli di prezzo più alti.
Ecco spiegato il crollo del prezzo del petrolio che, ha avuto forti ripercussioni
anche sul mercato valutario. Perché? Per
il semplice motivo che un'offerta di greggio abbastanza sostenuta a fronte di una
domanda in contrazione, consente ai
paesi arabi di sbarazzarsi dei concorrenti
più vulnerabili nel settore petrolifero.
Questi includono i frakers americani che
hanno bisogno di prezzi alti per via di
costi di estrazione elevati e per il forte
indebitamento che ha finanziato attività
estrattive poco profittevoli (o in perdita) a
regimi di prezzo di più basso. Includono
le compagnie occidentali con progetti ad
alto costo volti alla perforazione dei fondali del mar artico; e, soprattutto, alcuni
paesi "emergenti" i cui bilanci dipendono
in ampia parte dai profitti derivanti dalla
vendita del petrolio. Russia in primis.
Quindi, paradossalmente, il crollo del
prezzo sta avvantaggiando i paesi arabi, grandi produttori di petrolio e indebolendo altri paesi anche se pur essi
produttori, come appunto la Russia...
E' verosimile pensare che il crollo del rublo sia stato determinato, almeno in gran
parte, proprio dal crollo del prezzo del
petrolio, stante anche la stretta correlazione verificatasi tra i movimenti ribassisti del petrolio e della valuta russa. Questo processo, inserendosi in un momento particolarmente delicato per la Russia,
ha trovato terreno fertile proprio negli ef-
fetti prodotti dalle sanzioni che l'occidente ha imposto alla Russia.
La Russia, benché abbia un debito del
settore pubblico intorno al 20% del Pil,
quindi imparagonabile con i volumi
espressi dai paesi occidentali, è assai
vulnerabile per via del debito di molte
imprese, che è espresso in dollari. La
banca centrale russa è dovuta scendere
in campo per finanziare imprese che, con
un rublo fortemente svalutato, dovevano
ripagare i propri debiti in dollari poiché
inibite dalla possibilità di accedere ai
mercati di capitali occidentali per via
delle sanzioni. Ecco quindi che la Russia
è dovuta intervenire a difesa del cambio,
sia attingendo dalle proprie riserve in
dollari (diminuite di oltre 100 miliardi) , sia
aumentando i tassi di interessi fino al
17%, che, nel 2015, dovrebbero produrre una forte contrazione dell'economia
che si stima intorno al 3-4%
Quali potranno essere le ripercussioni,
nel breve e medio periodo, nelle scenario economico mondiale?
Il prezzo del petrolio a questi livelli oltre
ad avere effetti nei bilanci di molte economie emergenti (che traggono dalla
vendita del petrolio buona parte delle
proprie entrate), incide significativamente sui frakers americani che hanno costi
di estrazione molto superiori rispetto alle
quotazioni attuali. Più che altro, sono
società che hanno finanziato i propri investimenti contraendo debiti che rischiano di non essere ripagati. Proprio nei
giorni scorsi, sulla stampa si è letto che i
prezzi del petrolio così bassi hanno già
prodotto la prima vittima tra gli estrattori
del petrolio di scisto. Se i prezzi rimarranno a questi livelli (o addirittura più bassi)
per un lungo periodo di tempo, la società
fallita rischia di essere solo la prima di
una lunga serie, con effetti che inevitabilmente si ripercuoterebbero anche su
quelle banche che hanno concesso credito e quindi anche su tutto il segmento
delle obbligazioni high yeld. Al riguardo,
giova ricordare che le emissioni obbligazionarie delle aziende operanti nell'estrazione del petrolio dagli scisti bituminosi
valgono circa il 20% del mercato high
yeld: dimensioni non tutto trascurabili,
direi.
Quando potrà durare una situazione
del genere?
L'opinione che mi sono fatto è che il crollo del petrolio sia per lo più veicolato
proprio dai paesi arabi che, avendo dei
costi di estrazione molto più bassi e ingenti riserve in dollari, possono sostenere quotazioni a questi livelli ( o più bassi
ancora) per un lungo periodo di tempo,
facendo piazza pulita di un bel numero di
concorrenti e obbligando gli altri paesi
produttori (che hanno necessità di prezzi
del petrolio più alti) a tagliare per primi i
livelli produttivi per sostenere le quotazioni dei petrolio. In questo senso, i paesi
arabi avrebbero la possibilità di non sacrificare le rispettive quote di mercato, o
di farlo marginalmente. In altre parole,
credo che i paesi arabi stiano cercando
di spingere i paesi non OPEC a tagliare la
produzione.
C'è un altro aspetto da considerare. Ossia che il crollo del prezzo del petrolio, si
inserisce in un contesto assai delicato
per molti paesi emergenti.
Da quando la Fed ha dato inizio all'exit
strategy dalla politica monetaria fortemente accomodante, complice anche
una robusta crescita degli Stati Uniti e le
attese per una nuova fase (seppur cauta)
di rialzo dei tassi americani, si è determinato un forte deflusso di capitali dai paesi emergenti ed il conseguente deprezzamento delle rispettive valute, con l'ovvia
conseguenza che molti debiti in valuta
estera sono divenuti più onerosi e in alcuni casi meno sostenibili proprio per via
di valute locali svalutate.
Benché quelle dei paesi emergenti, nella
maggior parte dei casi, siano realtà con
bassi livelli di indebitamento sovrano,
negli ultimi anni hanno vissuto una forte
espansione determinata dall'incremento
dell'indebitamento privato. Ne consegue
che le imprese, nella migliore delle ipotesi, dovranno tagliare i costi per rendere le
loro attività più profittevoli, in modo che
possano avere maggiori margini idonei a
smaltire l'indebitamento in valuta forte.
Nei casi più estremi, invece, gli stati dovranno intervenire per soccorre attività
altrimenti condannate al dissesto, con
ovvie ripercussioni sul debito pubblico e
sui rispettivi bilanci che, nel caso di paesi
produttori di petrolio, come dicevamo,
sono già gravati dall'onere derivante dalla caduta dei prezzi del petrolio, che impatterà significativamente sulla crescita
e quindi sulle politiche fiscali che tende-
ranno ad irrigidirsi.
Tutto ciò determinerà (sta determinando)
una minore domanda da parte delle economie emergenti - che sono state motore
di sviluppo negli ultimi anni - con ovvie
ricadute sulla crescita globale che, non a
caso, è stimata a ritmi ben più moderati
rispetto a quelli degli ultimi anni.
Non vi è dubbio che nei paesi importatori di petrolio la caduta dei prezzi contribuirà a stimolare i consumi per via di redditi
disponibili più elevati. Ma, nel contesto
dell'eurozona, gli effetti saranno mitigati
sia dalla componente fiscale espressa
nei prezzi dei carburanti alla pompa (notoriamente più elevata rispetto ad altri
paesi), sia dall'euro più debole che determinerà (a parità di prezzo del petrolio) un
onere maggiore per l'approvvigionamento, ma che, al tempo stesso, favorirà le
esportazioni.
Un’ultima domanda, che è anche una
riflessione. Quel paese che sarà in
grado di cogliere l’occasione per migliorare la propria efficienza energetica, rendendosi sempre meno dipendente dal petrolio, potrà avvantaggiarsi e si metterà al riparo, almeno in
parte, da una eventuale e magari improvvisa risalita del prezzo del petrolio. E’ d’accordo? Anche perché il
prezzo tornerà a salire, vero? O no?
Rispondendo brevemente all'ultima domanda posta, benché nel corso degli ultimi anni l'efficienza energetica sia stata
migliorata in molti paesi e in molti settori
produttivi, le economie dipendono ancora moltissimo dalla componente energetica principale che è il petrolio. E sarà
cosi per molto tempo ancora. E' chiaro
che i prezzi del petrolio torneranno a salire. E probabilmente avverrà quando
spariranno molti competitors che non
sono in grado di stare sul mercato, principalmente per via dell'errata allocazione
di risorse a basso costo (credito facile),
che hanno consentito di aumentare significativamente i livelli produttivi, a fronte di una domanda in contrazione.
Treni da incubo, interviene il Comune: «Situazione
non tollerabile. Ennesimo appello alla Regione»
disservizi, risollecitiamo anche
pubblicamente l’assessore regionale Sorte - ha detto l'assessore Alessia Manfredini -. Dopo
l’incontro con ferrovieri e pendolari del 20 dicembre a SpazioComune, infatti, abbiamo chiesto
con una lettera un incontro in
Regione. Abbiamo già sollecitato
nuovamente l’Assessore, ma ad
oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. E’ quantomai
urgente, in sinergia con i consiglieri regionali, incontrare il nuo-
vo Assessore per approfondire il
protocollo sulla linea MantovaCremona-Milano stipulato tra
Regione, Rfi e Trenord, e capire i
dettagli del treno dei capoluoghi
che deve agevolare lo spostamento da Milano a Cremona, e
non solo da Cremona a Milano
nel periodo di Expo. Per quanto
riguarda le altre tratte (anche su
queste vogliamo confrontarci
con l’Assessore Sorte) abbiamo
preso contatto con Rfi e Trenord
per capire la situazione dei treni
diesel sulla Cremona-Brescia e
abbiamo chiesto un incontro con
l’Assessore regionale dell’Emilia
Romagna per Cremona-Piacenza e Cremona-Fidenza. Inoltre,
entro la fine di gennaio visiteremo l’Officina Trenord di Cremona. Continueremo ad insistere
con Regione, Trenord e Rfi, in
accordo con i consiglieri regionali, affinché si ponga rimedio alla
situazione, non più tollerabile,
del trasporto ferroviario cremonese».
IN BREVE
Successo del Museo del Violino a Basilea
Si è conclusa molto positivamente la prima
missione internazionale del 2015 di Friends of
Stradivari e del Museo del Violino a Basilea in
Svizzera. La delegazione era composta da Virginia Villa direttore generale del Museo del Violino, da Paolo Bodini presidente di friends of
Stradivari e da Roberto Domenichini proprietario della chitarra Antonio Stradivari 1679.
Il Museo del Violino e friends of Stradivari
sono stati presentati ai responsabili della Musik Akademie , con i quali sono stati effettuati
programmi per il 2016 per un arrivo a Cremona
dei migliori allievi delle classi per archi. Inoltre
ieri, alla presentazione della Mostra “Guitarorama – from Stradivari to Stratocaster”, il Museo
del Violino e Friends of Stradivari sono stati
presentati a personalità importanti della città di
Basilea.
La chitarra Antonio Stradivari 1679, “Sabio-
nari” , appartenente alla collezione friends of
Stradivari, è ora esposta fino al 26 aprile alla
mostra “Guitarorama – from Stradivari to Stratocaster” nel Musik Museum nell’Historisches
Museum di Basilea. La chitarra è stata presentata alla Musik Akademie con un concerto di
Krishnasol Jimènez che ha eseguito musiche
di autori del secolo XVII contemporanei a Stradivari come Robert De Visèe e Angelo Michele
Bartolotti. Inoltre i due restauratori francesi
Françoise e Daniel De Ridder hanno illustrato
la strategia ed i dettagli del loro restauro della
chitarra avvenuto nel 2011. Al termine è stata
organizzata una specifica sessione di incontro
ravvicinato con la chitarra, dedicata ai musicisti che insegnano chitarra alla Musik Akademie
ed esperti di musica barocca. All’evento hanno
partecipato liutisti di importanza mondiale come Hopkinson Smith e Anthony Bailes.
Ial Lombardia: concluso il primo corso
Il 23 dicembre scorso si è conclusa,
presso lo Ial Lombardia, la prima edizione
del corso di "Programmazione delle macchine Cnc". Il corso prevedeva lezioni di teoria alternate a lezioni pratiche di simulazione al computer. Alla fine del corso si è svolto un esame pratico presso il laboratorio
Apc di Cremona e i 15 partecipanti hanno
conseguito un certificato delle competenze relativo alla figura professionale del "Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico".
Martedì al Filo una serata su De Andrè
Una serata con la musica di Fabrizio de Andrè martedi 3 febbraio al cinema teatro Filo con inizio alle 21, su iniziativa delle Acli provinciali. Protagonista sarà il cantautore cremasco Giò Bressanelli accompagnato da Mattia Manzoni (pianoforte, basso elettrico e Fisarmonica); Irene Bressanelli,
sax soprano e voce femminile; Matteo Livraga al violino.
Amianto, la conferenza
Appuntamento lunedì 19 alle 17.30
presso la sede della Regione Lombardia,
con la conferenza "Amianto - osservato
speciale". Un'iniziativa propmossa da
Ona (Osservatorio nazionale amianto
onlus) con il patrocinio della reg.Lombardia. Vi interverranno,oltre al nostro Presidente Ona Nazionale l'avvocato Ezio
Bonanni del Foro di Roma,anche il dottor Maurizio Ascione, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Mario
Lanza, l'architetto Giampietro Cardillo,
Giulia Gibertoni, Iolanda Nanni e Paola
Macchi. L'ordine del giorno riguarderà la
ancora eccezionale presenza di amianto
negli ambienti di vita e di lavoro,pubblici
e privati. Inoltre saranno argomentate le
nuove misure previste dalla legge di stabilità per i benefici previdenziali degli ex/
esposti.
8
Cronaca
Sabato 17 Gennaio 2015
A Cremona affitti bassi, ma utili ok
Un’indagine fatta su dati Nomisma dal Sole 24 Ore in tutti i capoluoghi italiani. Scendono i canoni e salgono tassazione e morosità
Solo a Lodi tra i comuni vicini il canone di locazione è minore. Il ritorno sul capitale però è in linea con la media nazionale
L’
la convenienza degli affitti
di Vanni Raineri
affitto a Cremona è
sensibilmente più
basso rispetto alla
media nazionale, ma,
quel che più conta per
il proprietario, il ritorno sul capitale è perfettamente in media,
anzi lievemente più alto.
E’ quel emerge da un’indagine pubblicata in settimana dal
Sole 24 Ore, che ha elaborato
dati provenienti da Nomisma.
Complessivamente il quadro nazionale soffre del fatto che da un
lato il peso della tassazione (Imu
e Tasi) sulla casa aumenta, mentre gli affitti tendenzialmente sono diminuiti. L’indagine mostra
dove è più conveniente affittare
la propria casa, considerando i
soli capoluoghi provinciali, in
quanto il semplice canone di affitto non basta, come si evince
dal quadro complessivo, per
giudicare, dato che localmente
le tassazioni applicate incidono
pesantemente sull’utile effettivo.
Utile che Il Sole 24 Ore calcola secondo due fattispecie: l’applicazione della cedolare secca
(su contratto a canone libero) e
della tassazione ordinaria. Su
scala nazionale, la redditività
media è del 2,61% (il ritorno
medio annuo per chi può scegliere la cedolare secca; 1,78%
se il canone è ordinario), Cremona si attesta al 2,64%
(1,80% se ordinario). Le tasse,
in città, pesano, in linea con la
media nazionale, per il 42% in
caso di cedolare, per il 61% se
il canone è ordinario. Per dirla in
soldoni: ad un proprietario che
affitta al canone di 7.410 euro
l'anno (la media nella città di
Cremona) restano in tasca
4.295 euro con cedolare, 2.926
Città
Canone
Canone netto
Canone netto
Ritorno sul
lordo
(CEDOLARE)
(ordinario)
capitale (%)
Cremona
7410
4295
2926
2,64/1,80
Brescia
11016
6472
4437
2,80/1,92
Pavia
7509
4280
2893
2,29/1,55
Bergamo
9084
5203
3525
2,76/1,87
Lodi
7297
4120
2772
2,56/1,72
Piacenza
8730
5136
3523
2,44/1,67
Parma
10445
6287
4357
2,78/1,93
+ Livorno
12858
7656
5281
3,26/2,25
-Salerno
10963
6294
4269
1,82/1,24
Media nazionale
8982
5231
3572
2,61/1,78
La tabella mostra il trend a Cremona, nei capoluoghi limitrofi, il record positivo e negativo e la media italiana
se il canone è ordinario. Tra le
città vicine, maggiore è la redditività nei Comuni di Parma
(2,78%/1,67%), Brescia
(2,80%/1,92%) e Bergamo
(2,76%/1,87%), più bassa a
Piacenza (2,44%/1,67%), Lodi
(2,56%/1,72%) e soprattutto
Pavia (2,29%/1,55%). Solo a
Lodi invece il canone lordo è
inferiore a quello cremonese,
per il resto molto più basso (a
Brescia ad esempio è del 45%
più alto).
Nella tabella che pubblichiamo in pagina sono elencate anche la città in cui conviene di più
affittare e quella in cui al contrario la redditività è bassissima.
La palma del migliore la conquista Livorno, dove la redditività è
quasi il doppio rispetto a Salerno (nonostante il canone di affitto non sia poi tanto diverso).
Ovviamente quanto detto vale
se poi l’inquilino paga, e sappiamo come questo sia un problema ricorrente. La non certezza di
incassare il canone, abbinata al
timore di non poter spesso eseguire gli sfratti ai morosi, fa sì che
tanti appartamenti non vengano
affittati e rimangano disabitati,
spesso in pieno centro. Dietro i
numeri legati alla redditività, si
devono quindi fare anche altri
discorsi, che investono appunto
il rischio di morosità dell'inquilino
e anche l'impatto delle spese di
manutenzione sullo stabile. Un
fenomeno ormai accertato, quello della morosità in aumento, rileva Corrado Sforza Fogliani,
numero uno di Confedilizia. Che
sul patrimonio edilizio aggiunge:
«Quello italiano invecchia rapidamente. Costruito negli anni ‘60 e
‘70 richiede interventi assai co-
stosi». Più in generale, secondo
Sforza Fogliani, «ogni discorso
sul settore immobiliare non può
prescindere dal fatto che la pressione fiscale ha raggiunto punte
pari al 75% del rendimento lordo, unito al fatto che un vero
mercato non c'è».
Tre sono le variabili che influenzano i risultati: la redditività
lorda della locazione, il valore
catastale di partenza, l'aliquota
Imu definita a livello locale. Quindi per i proprietari è molto più
conveniente avere valori catastali bassi anziché aliquote contenute. Quanto alle imposte sulla
casa, un loro aumento non si può
escludere: sebbene la legge di
Stabilità abbia confermato per
quest'anno un tetto massimo
delle aliquote, in otto capoluoghi
su dieci questo tetto non sarebbe ancora stato raggiunto.
Cronaca
Sabato 17 Gennaio 2015
Ferragni su Forbes e i falsi miti dei giovani
La giovane fashion blogger cremonese è finita - unica italiana - nella classifica della rivista americana degli Under 30 più influenti al mondo
Laura Carlino (insegnante): «Passa un messaggio sbagliato: quello dei soldi facili, fatti senza impegno, perseveranza e studio»
U
di Laura Bosio
n fenomeno di costume e di
società, che vale milioni di euro: questa è Chiara Ferragni,
27 anni, fashion blogger cremonese, finita nientemeno
che nella classifica della rivista americana
Forbes, che ha stilato l'elenco degli under
30 economicamente più influenti del mondo. A far pensare, è il fatto che la Ferragni
è l'unica a rappresentare l'Italia nella classifica di oltreoceano. E per molti questo
ha fatto sorgere delle domande: dove sono tutti gli under 30 italiani? Possibile che
non facciano nulla che sia degno di nota,
a parte dei blog di moda?
Ne parliamo con Laura Carlino, insegnante e donna di politica, che da educatrice valuta la realtà giovanile con occhio
critico. «Da un lato ritengo positivo che ua
giovane abbia intrapreso qualcosa che
l'ha portata ad un simile successo. E sono
anche convinta che per arrivarci ella abbia
lavorato sodo, abbia studiato e si sia impegnata. Come insegnante ed educatrice,
tuttavia, mi intristisce vedere che l'unico
esempio di successo italiano sia rappresentato da un blog di moda. Nessuno
stupore, tuttavia: è un fenomeno in linea
con i tempi attuali e con i modelli che ci
vengono proposti. Ai giovani non passa il
messaggio di una ragazza che ha studiato
e che si è impegnata per raggiungere un
obiettivo, ma passa il messaggio dei soldi
facili. Così come accade per certe tra-
Potrà essere visitata fino a
sabato, a Palazzo Galli di Piacenza (in Via Mazzini, 14), la
mostra “La nostra Piazza Cavalli, nel tempo”.
La Banca di Piacenza, ente
organizzatore e promotore
dell’evento, ha voluto rendere
omaggio a Piazza Cavalli, luogo simbolo ed indennitario della propria città, con una mostra
di dipinti, disegni, fotografie e
cartoline che ricostruisce gli
oltre sette secoli di storia di
Laura Carlino
Chiara Ferragni
smissioni come X Factor o Amici, in cui si
raggiunge il successo senza particolare
sforzo, impegno o studio. Ci sono migliaia
di giovani che si impegnano seriamente
anche in ambienti come la moda, la musica, l'arte, ma ad aver successo non sono
quelli che si impegnano di più, bensì quelli che finiscono in tv. Questo successo
facile è deprimente per chi si occupa
dell'educazione dei giovani, cercando di
trasmettere loro valori come impegno,
serietà, importanza della cultura e abnegazione. Il successo di una fashion blogger tra i giovanissimi è l fallimento dei nostri sforzi di trasmettere ai giovani l'importanza di un impegno serio. E non perché
lei non sia una persona acculturata, per-
ché per essere arrivata a quel livello senza
dubbio lo è. Il problema è il messaggio
che passa, ossia quello dei soldi facili».
Un messaggio decisamente diseducativo,
soprattutto nell'era in cui la disoccupazione giovanile, in Italia, sta raggiungendo il
50%. «Dal punto di vista sociale, è un fenomeno molto simile a quello delle sale
slot, ossia il mito del guadagno senza
sforzo, che però è solo una chimera»
spiega ancora Carlino. Ma purtroppo i
giovani ci credono e vi si aggrappano.
Ma come sono i giovani oggi? «Credo
siano molto meglio di come li dipingiamo.
E' vero che spesso si dimostrano fragili e
carenti in forza di volontà, ma ce ne sono
anche molti altri che si impegnano. Solo
che troppo spesso si fanno condizionare
da esempi sbagliati».
Certo è che una parte di responsabilità
l'hanno anche riviste come Forbes, con la
tendenza ad esaltare l'apparenza più che
la sostanza: «Credo non abbia senso una
classifica che misuri il successo come realizzazione economica, anziché come realizzazione personale e professionale.
Come dire che ha successo solo chi riesce a fare soldi».
Poi c'è comunque un chiaro problema
per i giovani italiani under 30 riuscire ad
emergere, in un Paese in cui non si riesce
neppure ad accedere ad un posto di lavoro e in cui l'iniziativa personale viene penalizzata con tasse e imposte. «Non è che
manchino giovani italiani con delle idee.
Molti però vanno all'estero. E i trentenni
che vogliono restare in italia non hanno
certo vita facile».
Anche la cultura è un problema. «Tra i
giovani non manca l'interesse per la cultura, solo che spesso questi interessi si
esauriscono con la fine della scuola. Ciò
accade perché la stimolazione in questo
senso inizia troppo tardi. La scuola non
offre dei grandi spunti per i bambini e
adolescenti. Prendiamo ad esempio
l'educazione musicale: neppure alle elementari esiste un sistema corretto di educare all'ascolto, Non parliamo poi delle
famiglie, dove spesso questo aspetto è
molto carente. Lo stesso vale per la cultura, per l'arte. C'è un sistema educativo
sbagliato».
Ancora aperta a Piacenza, a Palazzo Galli, la mostra
“Piazza Cavalli nel tempo”, di Banca di Piacenza
questo centrale nodo urbano
nato alla fine del XIII secolo insieme a Palazzo Gotico.
Il percorso della mostra si
snoda in tre sezioni principali:
“La Piazza dipinta”, che ospita
quadri e disegni con varie vedute di Piazza Cavalli realizzate tra la prima metà dell’Otto-
cento e gli anni Settanta del
Novecento, tra cui spicca
un’opera di Filippo De Pisis
proveniente dai Musei Vaticani;
“La Piazza in bianco e nero”,
realizzata con fotografie dello
Studio Croce che abbracciano
un arco temporale che va dalla
fine dell’Ottocento agli anni
Sessanta del XX secolo; “La
Piazza che viaggia”, con numerose cartoline della stessa
epoca. Integrano la mostra due
totem luminosi, che raccontano in sintesi le vicende dei
principali monumenti della
piazza, e due vetrine di “spigolature”.
9
Siamo ormai nel pieno
della stagione invernale,
ma la voglia di muoversi e
di viaggiare non tramonta
mai.
Il Cta Acli promuove una
serie di gite e viaggi per
tutti i gusti.
• 31 Gennaio 2015 - Una
giornata ad Aosta per visitare
“La Fiera di Sant’Orso” tra
Manufatti in legno ed artigianato locale.
• Dall'1 al 15 febbraio
2015 - Soggiorno invernale
in Liguria a Diano Marina
presso l’Hotel Torino 4****.
• Dal 9 al 12 Febbraio
2015 - Viaggio a Lourdes in
occasione dell’Anniversario
dell’apparizione Mariana a
Santa Bernardette.
• 22 febbraio 2015 - una
giornata a Menton per la
“Festa dei Limoni” per vedere la magnifica sfilata di carri
con Agrumi.
• 8 marzo 2015 - Una
giornata a Sanremo in occasione della tradizionale
“Sanremo in Fiore”
per
ammirare la favolosa sfilata
dei Carri Fioriti.
• Dal 7 al 10 Maggio - Un
viaggio per visitare Roma. Si
visiteranno la basilica di S.
Pietro e le tombe dei Papi,
dai Giardini Vaticani a Trinità
dei Monti, dalle ville di Tivoli
a Ostia Antica.
Le iscrizioni e tutte le
informazioni relative agli
eventi saranno fornite
presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel.
0372-800423, 800429.
Le iniziative sono in le
nostre iniziative sono in
collaborazione con il CTA
di Crema (Piazza Manziana
17. Crema tel. 0373250064).
Sito: www.ctacremona.it
10
C
CREMA
Sabato 17 Gennaio 2015
di Gionata Agisti
onsiglio comunale aperto sulla moschea il 6 febbraio. Lo
aprirà il sindaco, poi 5 minuti
per tutti gli interventi. L’orario
per consiglio: apertura alle
20.30 e chiusura alle 24. Se, giunti a
quest’ora, ci saranno numerosi altri interventi, il consiglio comunale aperto
verrà riconvocato a un’altra data ravvicinata.
Ma intanto ci si chiede spesso:
Moschea, musalla o altro? Da tempo,
si cerca di capire come sia più corretto
chiamare il luogo di culto richiesto dalla
comunità islamica cremasca. A margine
della conferenza stampa su Padania
Acque, il capogruppo di Forza Italia,
Simone Beretta, ha però anticipato
una notizia che potrebbe complicare
ulteriormente la discussione in atto e,
forse, far pendere la bilancia a favore di
chi è contrario. «Il sindaco, Stefania
Bonaldi, ha ragione: lei non vuole una
moschea in città. Ma nemmeno una
musalla. Una musalla è una semplice
Richesta di un Centro islamico
Consiglio comunale aperto il 6 febbraio. Tutti possono parlare, ma 5 minuti per ogni intervento
sala di preghiera, che potrebbe essere
ricavata anche in un angolo della propria casa. No, quello che è stato richiesto è un vero e proprio centro islamico.
«Devo confessare» aggiunge Beretta,
ironico, «che, finora, la mia pigrizia mi
aveva impedito di verificare le parole
esatte scritte nella richiesta in questione. Sapete cosa comporta quest’ultima, in dettaglio? Significa che la comunità islamica di Crema ha chiesto un
centro dove, non solo si possa pregare,
ma anche insegnare l’arabo e svolgere
attività educativa. Io credo che l’ipotesi
di un referendum tra i cremaschi ritorni
come possibilità concreta, perché non è
più di una questione semplicemente
religiosa che si sta parlando».
La lettera del Nuovo Centrodestra al primo cittadino: prendere sul serio le preoccupazioni dei cremaschi
Il club «Forza
Silvio», raccoglie
le firme anche
in questo week end
Il Club socio culturale 1Forza Silvio Crema 1»,
comunica con soddisfazione il proseguimento della
raccolta firme della petizione popolare. Sarà infatti
ancora possibile firmare la petizione popolare per
fermare il progetto di costruzione della MusallaMoschea a Crema, nei giorni 17 e 18 Gennaio
2015.
Sabato 17 gennaio presso i tavoli di raccolta firme
in via Verdi angolo via Tensini (a metà del Mercato
coperto) dalle 9 alle 12,30. Domenica 18 gennaio
presso i tavoli di raccolta firme in piazza Duomo
dalle 9circa alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 17 circa alle 19.
Ricordiamo che le prime firmatarie sono state
l’onorevole Daniela Santanchè di Forza Italia, l'onorevole e vice coordinatrice regionale di Forza Italia
con delega alle attività dei club Elena Centemero e
la senatrice della Lega nord Silvana Comaroli. Lo
strumento della petizione popolare permette ai cittadini di far udire all’attuale amministrazione la propria
voce forte e chiara di contrarietà alla realizzazione di
una Musalla-Moschea a Crema.
Due le questioni all’ordine del
giorno della conferenza stampa,
convocata da Forza Italia e relativa ad altrettanti fatti che interessano «Padania Acque Gestione Spa», la titolare del servizio idrico integrato per la nostra
provincia. Prima di tutto, il capogruppo di Fi in Consiglio comunale, Simone Beretta (in centro
nella foto con, alla sua destra,
Ernesto Baroni Giavazzi e, alla
sinistra, Enzo Bettinelli) chiede
perché il consigliere delegato di
«Padania Acque», Alessandro
Lanfranchi, di nomina Pd, abbia
pagato 518mila euro ad «Aspm
Soresina Servizi srl» senza,
sembrerebbe, l’autorizzazione
degli organi competenti. Secondo, il motivo della fretta con cui
si vorrebbe procedere alla fusione per incorporazione della
stessa «Padania Acque Gestione» in un’altra società, oggi senza dipendenti, la quasi omonima
«Padania Acque Spa» che, prima della nascita del servizio idrico integrato, controllava le sole
infrastrutture. Ma procediamo
dal punto primo.
Con tutta una serie di documenti, Beretta sostiene che il
consigliere delegato Lanfranchi
avrebbe pagato la «Aspm! di Soresina senza autorizzazione e
delibera del consiglio di amministrazione di «Padania Acque Gestione». Non solo: l’accordo per
il versamento dei 518mila euro
sarebbe avvenuto senza che il
relativo documento sia stato
protocollato. A sostenere questa
accusa anche il presidente della
stessa Padania Acque Gestione,
Ercole Barbati che, in una lette-
«Lei, sindaco, si è già arresa. Noi no»
In merito al dibattito sulla possibile edificazione di una musalla a
Crema, il parlamentare europeo
Massimiliano Salini, il Consigliere
regionale Carlo Malvezzi e il consigliere comunale Laura Zanibelli,
tutti esponenti del Nuovo Centrodestra, hanno sottoscritto una lettera
aperta indirizzata al sindaco di Crema. Che riportiamo.
«Carissimo Signor Sindaco, troviamo particolarmente interessante
il dibattito scaturito dalla bella lettera di un cittadino francese, oggi orgogliosamente cremasco. L’interesse nasce dalla testimonianza resa
da un uomo libero che ha documentato, attraverso la sua esperienza personale, il fallimento del progetto multiculturale che la sinistra
europea ha perseguito negli ultimi
vent'anni.
Ciò a cui stiamo assistendo oggi
è il disastroso risultato dell’equivoco che nasce dalla convinzione che
la convivenza civile sia garantita da
una remissiva, reciproca tolleranza
di modelli culturali opposti, rinunciando a difendere e a proporre a
tutti ciò che ha reso grande la nostra civiltà, a partire dalla nostra
tradizione religiosa e laica.
Carlo Malvezzi
E' quel modello fallimentare
che con vent’anni di ritardo Lei e
la sua maggioranza volete imporre anche a Crema, indipendentemente dalla drammatica
lezione che la storia ci sta dando
e dalla volontà della maggioranza dei cittadini cremaschi. L'ostinazione con la quale, a prescindere da tutto e da tutti, Lei dichiara l’impegno preso per la
costruzione della moschea o
musalla che dir si voglia, rientra
in questo disegno.
Massimiliano Salini
Liquidare le profonde osservazioni ricevute nella testimonianza
del cittadino francese mostrano come un pensiero debole sia la premessa alla sottomissione ad una
cultura dominante, cosa ben diversa “dall’allargamento dei diritti di
tutti” cui Lei si appella, peraltro non
negati da chi l'ha preceduta. I grandi interrogativi e i timori che tutta
l'Europa si sta ponendo meritano
riflessione e prudenza oltre all'assunzione di responsabilità da parte
di tutte le istituzioni nazionali ed
Forza Italia porterà Padania Acque all’attenzione della Corte dei Conti
E’ tutta una questione di soldi
ra, datata 23 dicembre 2014, e
inviata ai membri del cda, afferma: «Fatto gravissimo è il pagamento ad Aspm di Soresina di
una somma ingentissima, pari a
518.500 euro - tenendo conto
che i poteri del consigliere delegato Lanfranchi gli avrebbero
concesso pagamenti entro il limite di 75mila euro -, senza aver
assunto alcuna delibera da parte
del Cda e senza aver chiesto il
parere al Comitato di indirizzo e
controllo».
Quest’ultimo, infatti, come
previsto dallo statuto sociale,
esprime autorizzazione preventiva in tutti i casi di operazioni e
contratti di qualsiasi tipo e natura, che comportino un impegno
finanziario di valore superiore a
200mila euro, salvo si tratti di
interventi obbligatori, in quanto
previsti specificamente da atti di
programmazione dell’Ufficio di
Ambito o in quanto interventi di
spesa del Piano di Ambito. È in
base a quest’ultimo punto che il
consigliere delegato Lanfranchi
ritiene di essere nel giusto. Sempre per lettera, scritta a stretto
giro di posta, in conseguenza
dell’accusa rivoltagli da Barbati,
Lanfranchi si rivolge così ai
componenti del Cda: «Per quanto attiene il pagamento effettuato alla Aspm di Soresina, segnalo che lo stesso è stato disposto
dopo aver informato il Cda di
Padania Acque Gestione spa in
data 21/11/2014 e l’Ente d’Ambito nei giorni successivi, quindi
con trasparenza nel rispetto delle indicazioni normative. Eviden-
zio che i prospetti contabili e la
fattura della cifra e pagata sono
agli atti della società».
Rimane però da dimostrare
se il Cda abbia o meno autorizzato questo pagamento, perché,
in caso negativo, Lanfranchi
avrebbe agito al di fuori dei limiti
del proprio mandato. Un consiglio urgente di «Padania Acque
Gestione» è stato comunque
convocato su richiesta del Comitato di indirizzo e controllo e
dovrebbe tenersi la settimana
prossima. «Sono stanco di dover rilevare situazioni poco trasparenti» si è lamentato Beretta.
«quando tutto, in questo caso,
si sarebbe potuto svolgere benissimo nel rispetto delle procedure. Questa volta, però, farò
una segnalazione alla Corte dei
Conti e, insieme, chiederò un
parere su un atto di indirizzo,
quello relativo alla fusione per
incorporazione di “Padania Acque Gestione” nella patrimoniale
“Padania Acque”, che non mi
convince sul piano formale e
giuridico. Noi sosteniamo che si
dovrebbe procedere in senso
contrario, ovvero la gestionale
dovrebbe incorporare la patrimoniale, dal momento che
quest’ultima non ha dipendenti
e, in base alla Legge di Stabilità
2015, dovrebbe addirittura cessare l’attività».
Beretta continua: «Il sospetto
che mi viene è che sia in atto il
tentativo di distrarre l’attenzione
dal problema dell’indebitamento
delle altre società partecipate
del territorio provinciale. Perché,
infatti, non si è proceduto, per
prima cosa, alla fusione di queste altrettante patrimoniali in Padania Acque che, a questo punto, avrebbe potuto disporre di
dipendenti e chiedere la fusione
con “Padania Acque Gestione”?
Non si voleva forse far conoscere all’opinione pubblica lo stato
di queste altre società, della loro
difficoltà, si spera solo momentanea, a mantenere gli impegni
economico-finanziari verso terzi, banche comprese? Aggiungo
che questa fusione produrrebbe
effetti negativi per Crema e l’in-
europee e di coloro che hanno deciso di vivere nel nostro paese provenienti da culture diverse.
Come non ricordare le rivoluzionarie parole del presidente egiziano
Al Sisi che, di fronte agli Ulema, ha
recentemente richiamato la necessità di “rivoluzionare la nostra religione” perché è “inconcepibile che
l’ideologia che noi santifichiamo
faccia della nostra intera nazione
una fonte di preoccupazione, pericolo, morte e distruzione nel mondo
intero”. Le norme che in Regione
Lombardia si stanno scrivendo a
proposito dei luoghi di culto vanno
in questa direzione: la necessità per
le confessioni religiose di avere un
accordo con lo Stato italiano, a
garanzia del pieno riconoscimento
dei valori fondanti la nostra convivenza civile, e l’obbligo che i luoghi
di culto siano destinati esclusivamente alla preghiera e non ad attività politiche o a proselitismo inneggiante alla violenza.
Abbiamo deciso di prendere sul
serio le preoccupazioni dei cittadini
cremaschi, tenendo dritta la schiena
e continuando a difendere ciò che
abbiamo di più caro. Lei, al contrario, sembra si sia già arresa».
tero Cremasco, non solo per la
totale mancanza di rappresentatività, dato che la partecipazione
nel capitale sociale della nuova
società si limiterebbe allo 0,02%
circa, ma anche perché quest’ultima potrebbe trovarsi nelle condizioni di far pagare ai propri
cittadini debiti altrui».
Ma non dovrebbe essere il
sindaco, per prima cosa, e la
sua maggioranza a interrogarsi
in merito, ha concluso Beretta,
visto che sono chiamati a tutelare gli interessi della comunità
che amministrano? Alla conferenza stampa, erano presenti
anche il coordinatore locale di
Forza Italia, Enzo Bettinelli ed
Ernesto Baroni Giavazzi, consigliere comunale di Chieve e
già nel Cda di un’altra società
partecipata, Scs. «Tutte le partecipate hanno bisogno di una
profonda revisione» ha commentato Bettinelli, «e, al riguardo, l’amministrazione comunale
ha iniziato, a nostro avviso, nel
peggiore dei modi, chiudendosi
a riccio ed evitando il confronto,
nonostante la nostra disponibilità ma non è giusto che i cittadini
cremaschi paghino per questo
comportamento».
«Da ex membro del Cda di
una partecipata» ha aggiunto
Baroni Giavazzi, «sono preoccupato di questo andazzo. Si vuole
che tutto torni nella mani di una
patrimoniale, per altro vuota. In
passato, il nostro territorio ha
già sofferto per essersi accollato
parte dei debiti di altre società,
in seguito a fusioni e non vorremmo che tutto questo si ripetesse».
Crema
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Sabato 17 Gennaio 2015
Dopo i fatti di Parigi e la notizia di cellule di fondamentalisti in azione, la domanda è d’obbligo
Consiglieri che siete favorevoli alla
moschea, adesso avete paura o no?
I
di Gionata Agisti
I fatti tragici di Parigi hanno tracciato un fronte di guerra, come
hanno sottolineato diversi commentatori, tra i valori del mondo
occidentale e il totalitarismo assassino dei terroristi del cosiddetto
estremismo islamico. Si tratta di una
situazione che non aiuta certo a distendere gli animi tra quanti, a livello locale,
si stanno confrontando sull’ipotesi di
un centro religioso islamico a Crema.
La capacità di penetrazione trasversale
da parte delle suggestioni terroristiche,
tale da determinare il proliferare di cellule difficilmente controllabili e l’eventualità, se possibile ancora più pericolosa, dei “lupi solitari”, renderebbe
quanto mai controproducente, secondo molti, l’istituzione di un centro religioso in città.
Ma qual è lo stato d’animo di quanti,
tra i politici cremaschi, si sono più
esposti pubblicamente nell’esprimere
la loro contrarietà al centro islamico?
C’è paura? Diciamo subito che nessuno di loro intende buttare benzina sul
fuoco e nemmeno si lascia andare a
facili equazioni tra Islam e terrorismo,
ma di sicuro non arretra di un passo nel
rivendicare le proprie posizioni. A distinguersi per un maggior grado di
apertura è il consigliere comunale di
Forza Italia, Renato Ancorotti: «Personalmente, mi sento molto tranquillo,
anche perché il mio atteggiamento nei
confronti di una religione molto importante, quale quella islamica, è sempre
improntato al massimo rispetto. Chiaro, la paura esiste perché, per quanto si
tratti di una minoranza, è pur sempre
una minoranza molto aggressiva, ma
non ho timori, dal momento che lavoro
con molte persone di fede musulmana
e a questo proposito ho di conseguenza una mentalità più aperta».
Non ha mai ricevuto minacce o
ingiurie, via web o con altre modalità, per la sua posizione contro la
moschea? «Non mi è mai capitato e
non credo di meritarlo, proprio per i
motivi che ho già detto. Ho grande tolleranza nei confronti di ogni confessione religiosa, ma sono contro tutti i tipi
di integralismo, compreso quello cattolico, senza se e senza ma, perché li
considero una forma di ignoranza assoluta. Di una cosa, però, sono preoccupato ed è la provenienza dei 400mila
euro con cui la comunità musulmana
cremasca intendere costruire il proprio
centro di culto».
Come mai? «Mi chiedo, infatti: provengono solo da opere di carità? Perché, nel caso, parte di questi soldi fosse stanziata da Paesi fiancheggiatori
dell’integralismo, allora sì che avrei
paura. Mi auguro anche che, all’interno
della comunità cremasca, non vi sia chi
sostiene che i vignettisti uccisi, in fondo, in fondo, se la siano cercata. In
questo caso, auspico che i responsabili li allontanino immediatamente. Di
fronte a tutto ciò, continuo a non capire
il perché di questa accelerazione da
parte dell’amministrazione comunale
nei confronti della moschea».
Anche Tino Arpini, della lista civica
«Solo cose buone per Crema», rivendica di non averne mai fatta una questione personale e, per questo, di sentirsi
sereno. Ma è preoccupato che porre
una questione simile possa fomentare
l’insicurezza tra i cremaschi: «Stiamo
toccando un tasto sensibile e non vorrei che, così facendo, si possa frenare
anche la raccolta firme contro la moschea, in quanto la gente potrebbe
sentirsi esposta in qualche modo. Per
di più, da noi non si tratta di offese nei
confronti dell’Islam, come nel caso
delle vignette satiriche, ma di un confronto civile su un problema di rilevanza sociale». Se arrivassimo al punto di
non poterne discutere per motivi di sicurezza pubblica? «Allora, saremmo
messi male».
D’accordo sulla possibilità che una
discussione di questo tipo possa soffiare sul fuoco di animi già surriscaldati
è Alberto Torazzi, consigliere comunale della Lega Nord: «Il nostro compito è riuscire a impedire la realizzazione
della moschea, facendo capire alla
gente i rischi che ne deriverebbero ma
senza spaventarla. A Crema, ai musulmani è sempre stato offerto un luogo di
culto e la possibilità di pregare, ma un
centro religioso è un’altra cosa».
Lei, da parte sua, non avverte una
maggiore insicurezza? «La vita è nelle
mani di Dio. Non è che possiamo farci
condizionare di quanto è successo a
Parigi. Dobbiamo pensare e agire nei
modi asettici che dovrebbero contraddistinguere ogni legislatore ed è un
fatto che questi terroristi sono stati indottrinati da alcuni imam e che in alcune moschee circola un certo tipo di insegnamento. Basti considerare il caso
di Cremona. Si sta discutendo, insomma, di un problema che è alle nostre
porte e mi chiedo perché non siano gli
stessi musulmani moderati a chiedere
una legge allo Stato che regolamenti la
materia, come avvenuto in altri Paesi
europei. Comunque, finalmente, il
prossimo 6 febbraio ci sarà il Consiglio
comunale aperto e la città potrà esprimere il proprio pensiero in proposito».
Chi esprime una qualche preoccu-
pazione è Antonio Agazzi, di «Servire
il cittadino»: «Insomma, fermo restando che mi considero una persona molto fiduciosa nei confronti del futuro e
del buon senso di tutti, è chiaro che,
nella situazione che stiamo vivendo,
sindaco, giunta e maggioranza in Consiglio comunale si trovano in una posizione più favorevole, rispetto a quanti,
come noi delle minoranze, stanno conducendo una battaglia di opposizione
alla moschea e per tante ragioni. Un
contesto simile, dove l’Isis è arrivato
perfino in Libia, cioè alle porte dell’Italia, autorizza qualche perplessità in
merito alla nostra poca copertura».
Le è mai capitato qualche caso di
minaccia o ingiuria via internet?
«Onestamente, no. Un paio di volte,
sono stati postati sulla mia pagina Facebook alcuni versetti in arabo, con
traduzione, che personalmente ho ritenuto un po’ inquietanti ma, subito, altri
interlocutori, anche favorevoli alla moschea, sono intervenuti prendendo le
distanze». Questi episodi l’hanno spinta a rivolgersi alle forze dell’ordine?
«No, si è trattato di casi isolati e, come
si è visto, controproducenti per gli
stessi che se ne sono resi protagonisti.
Da parte mia, continuerò a sostenere le
mie posizioni come ho sempre fatto,
perché ritengo che rinunciarvi equivarrebbe a una omissione in un contesto
democratico. Auspico, però, che i credenti di tutte le fedi arrivino ad accettare i principi che reggono la nostra civiltà, metabolizzando anche la satira».
Del parere che, in città, atteggiamenti fondamentalisti non ce ne siano
e che, ad ogni modo, non sia il caso di
ingigantire la questione è Alessandro
Boldi, dei 5 Stelle. È vero, d’altra parte,
che una protesta contro la futura moschea proferita a Crema può avere una
visibilità molto più ampia, vista la rete
globale e, quindi, coinvolgere anche
altre persone. Non crede? «Indubbiamente, il panorama è ormai globale ed
è per questo che, facendoci carico
dell’opinione di molti concittadini, crediamo che un centro religioso potrebbe
essere un richiamo in città per gente di
altri territori, di cui non si conoscono le
intenzioni. La questione della sicurezza
la avverto non tanto per me, in quanto
politico, ma per tutti e capisco che, in
questi momenti, qualcuno possa provare paura. Non si può imporre un’integrazione. Questa deve essere il risultato di un processo di coinvolgimento
della cittadinanza che, per quanto mi
riguarda, potrebbe durare anche mesi,
se non anni».
Anche gli esponenti del Movimento
5 Stelle non hanno ricevuto offese per
la loro posizione politica. L’unica occasione di interloquire via mail con un
esponente della comunità islamica è
avvenuta in seguito alla loro decisione
contraria alla moschea. «Il mio collega,
Christian di Feo, ha ricevuto una mail
da parte del responsabile della comunità, che esprimeva delusione per la
nostra opinione ma noi gli abbiamo
spiegato che non facciamo che interpretare i sentimenti di molti cittadini».
«Non penso a me stessa o ai miei familiari come obiettivi sensibili» interviene
anche Laura Zanibelli, del Nuovo Centrodestra, «perché, se arrivassimo a
questo punto, davvero non saremmo
più liberi e, prima di arrivarci, gli organi
competenti ravviserebbero il pericolo.
In quel momento, ne prenderei atto e
mi comporterei diversamente. Per ora,
mi sento libera di muovermi a mio piacimento. Spero che la mia non sia una
baldanzosa ingenuità. Una cosa è certa: esacerbare gli animi, come anche
l’amministrazione comunale ha fatto,
non ha giovato a nessuno e il risultato è
stato provocare una divisione all’interno della città. Sicuramente, quanto
accaduto a Parigi spinge a una profonda riflessione anche i richiedenti musulmani, perché credo che questa situazione non aiuti nemmeno loro».
Ha il sentore di una preoccupazione crescente tra la gente di Crema?
«Incontro persone che esprimono la
loro preoccupazione e mi chiedono di
essere ascoltati. Non sono tanto spaventate a livello personale ma hanno
paura soprattutto che si arrivi a un indebolimento delle nostre libertà. La loro preoccupazione, peraltro, non è ingiustificata, basta vedere quanto successo a Cremona, appena lo scorso
dicembre, quando l’imam del posto ha
pronunciato frasi allarmanti nei confronti dei cristiani copti».
Che il clima non sia più lo stesso lo
sottolinea anche Simone Beretta, di
Forza Italia: «Certamente, non c’è da
stare tranquilli. Dopodiché, spero che
la nostra posizione non diventi oggetto
di attenzioni preoccupanti. Spero non
accada, ma nemmeno dobbiamo farci
intimorire. Finora, non ho mai utilizzato
i social network per prendere posizione
in merito, ma adesso comincerò
anch’io a scrivere a sostegno del libero
pensiero. Ormai, abbiamo detto più
volte al sindaco che non ci sono le
condizioni per un centro religioso islamico in città, ma non veniamo ascoltati. Auguriamoci che non succeda mai
nulla. È evidente che questi terroristi
stanno creando danni anche ai musulmani moderati, ma è altrettanto evidente che questi ultimi non si stanno dimostrando in grado di fermarli».
Chiuso il sistema
bibliotecario?
Comune, sveglia!
Riceviamo e pubblichiamo questa interrogazione di Laura Zanibelli, consigliere del
Nuovo Centrodestra a Crema, che sarà
iscritta all’ordine del giorno del Consiglio
comunale.
«Si stanno diffondendo sempre più a
mezzo stampa e web le notizie circa un'ipotesi di chiusura del Sistema Bibliotecario
Cremonese, cui anche Crema ha aderito.
Risulterebbero superabili i problemi inizialmente paventati in capo alla Regione, dato
che le risorse, che affluivano dalla Regione
alle
Province con vincolo di utilizzo e finalizzazione sulla scorta delle leggi regionali di
settore, entrerebbero come risorse che le
Provincepossono decidere in autonomia.
Resta quindi di vitale importanza la strategia che vorrà attuare la Provincia. Riteniamo
il servizio assolutamente da privilegiare per il
nostro territorio e perciò che debba esser
definita in breve termine una strategia da
parte della Provincia e quindi degli altri enti
coinvolti a riguardo. Si chiede quindi quale
impegno si sia assunta l'Amministrazione
comunale di Crema nei confronti della Provincia per sostenere e garantire il mantenimento del Sistema bibliotecario per i comuni
aderenti e quindi i cittadini.
Se sia disposta ad un maggior contributo
a sostegno del Sistema, dando anche un
segnale reale agli altri enti coinvolti, e manifestando quindi una reale volontà di privilegiare tale servizio. Quale strategia intenda
proporre e sostenere per il mantenimento
degli standard di qualità ed efficienza offerti
dal Sistema Bibliotecario cremonese».
I cremonesi ci
hanno fregato
il nostro Expo
«Si sono lette notizie preoccupanti che
portano nel mirino ancora quest’amministrazione per il prossimo Expo. Ricorderete che
è stato presentato il progetto «Extraodinary
Crema», con gli operatori del territorio, ristoratori, albergatori e tour operator. Bene,
quest'ultimi, dopo aver preparato i pacchetti
per turisti che seguiranno i corsi di formazione a Crema (una settimana al mese), aver
dedicato risorse e tempo per sviluppare il
progetto, bene questi stessi operatori vedrebbero vanificare il loro sforzo se è vero
che il progetto non è stato affidato a loro ma
ad altre agenzie di Cremona» dice Laura
Zanibelli del Nuovo Centro destra.
Vero? Falso? «L'amministrazione non ha
smentito» sottolinea Laura Zanibelli. Che si
chiede: «Ma dov'era quando sui tavoli delle
decisioni si pianificavano le azioni e venivano scelte le modalità di affidamento dei
progetti? Nulla da eccepire naturalmente
sull'esperienza professionale di operatori
non cremaschi. Ma allora perchè coinvolgere nella programmazione i nostri operatori,
che avrebbero speso tempo e denaro, cioè
lavoro, per niente? Quali ricadute avremo sul
nostro territorio, quando peraltro già ci stiamo muovendo in ritardo? Chi stiamo aspettando ancora perchè a Crema non arrivino i
«turisti per caso»?».
L'amministrazione deve saper rispondere
a queste preoccupazioni, senza nascondersi
dietro le decisioni di altri. Anche se ormai la
frittata sembra fatta. «Altrimenti» ci si chiede, «che cosa ci stanno questi del centrosinistraa fare al governo della città? Solo per
imporre le loro soluzioni sopra tutto e tutti
(scuola e centro islamico docent?)».
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Crema
Sabato 17 Gennaio 2015
Rapina 500 euro
in farmacia con
il coltello da cucina
E’ stata rapinata la farmacia di Adriano Stracchi di via Vignoli, in via Vignali a
Monte Cremasco. Un uomo con il volto
coperto da passamontagna ha estratto
un coltello da cucina con il quale ha
minacciato il commesso e il farmacista
intimando loro di consegnare i soldi
della cassa. Dopo aver preso il denaro
– si tratterebbe di 500 euro circa – il rapinatore è fuggito a piedi per le vie del
paese. Facendo perdere le tracce. Pare
che la rapina sia stata registrata dalle
telecamere della farmacia.
Rubano chiavi
al bar Barcelona,
ma vengono presi
Telefonata di notte del proprietario
del Barcelona Cafe di via Matteotti per
denunciare un furto. Infatti, poco prima
di chiudere il locale, si sarebbe accorto
che mancava un mazzo di chiavi dalla
porta d’ingresso e che probabilmente
era stato rubato. Il gestore ha anche
svelato i suoi sospetti su coloro che
potevano essere gli autori del furto e su
che macchina viaggiavano: una Punto
di colore azzurro.
Dopo alcuni minuti, una pattuglia del
Radiomobile ha intercettato e fermato
l’auto con a bordo tre persone lungo la
Paullese. Accompagnati in caserma, i
tre sono stati riconosciuti dal titolare
del Barcelona. Anche la visione delle
immagini registrate dalle telecamere
del bar del bar ha dissipato ogni dubbio: dal filmato si vede come uno dei
tre ha distratto uno dei camerieri mentre il complice ha rubato il mazzo di
chiavi in questione, ritrovato dai carabinieri nel giubbetto di uno di loro. I tre,
un uomo e una donna lodigiani e un
uomo di origine albanese, sono stati
denunciati a piede libero per il reato di
furto aggravato in concorso.
Furto di rame
sulla ciclabile: li
stanno cercando
Sono stati rubati oltre due chilometri
di cavo elettrico lungo la ciclabile dei
Mosi per Cremosano, che corre parallela
alla strada. Il furto di rame è avvenuto
nella notte dal 9 al 10 gennaio. I ladri per
agire indisturbati e non essere visti, hanno spento le luci dei lampioni che illuminano la ciclabile. Secondo i tecnici del
comune, risultano rubati 2.500 metri di
cavi in territorio di Crema. Riparare i danni sarà lungo e costoso.
E’ stato, invece, sistemato il danno
presso le vie Europa, Pagliari e D'Andrea
a Ombriano e si sta alacremente lavorando anche al ripristino dei disservizi nelle
vie XI Febbraio e Galli.
Scuole con oltre la percentuale di
alunni stranieri. Su questo tema si è
aperto una polemica epistolare, e di
contenuti, tra le scuole di San Pietro e
l’assessore Attilio Galmozzi. La prima
lettera è partita dal presidente dell’Associazione Borgo San Pietro, Maria Luisa Crotti, che riassumiamo per motivi
di spazio.
«Tra i genitori di Borgo S. Pietro non vi
è “una certa chiusura ad accogliere bambini stranieri nel plesso”. Non so da quale fonte Lei abbia tratto le percentuali
circa le presenze straniere nella nostra
scuola ma certamente posso dirLe che i
dati ufficiali della presenza di alunni stranieri negli istituti di Crema davano una
presenza del 13% a San Pietro nel 2013
e del 43% a Curtatone (e non il 92 %
come da lei riferito) mentre per il 2014, i
dati danno una presenza del 12% nelle
classi di San Pietro e non del 4% come
da lei indicato.
In ogni caso, l’esistenza a San Pietro
di 3 sezioni per ciclo classe, che accolgono bambini nel numero massimo consentito per ciascuna classe, ovviamente,
permette di ricevere un numero unitario
alto di bambini stranieri che, spalmati in
più classi e su un numero elevato di alunni per classe (e’ una regola matematica,
non un’opinione), danno il risultato di
Scomparirà anche l’uchèt, che ha sempre fatto coppia con il Gagèt, la tipica
maschera cremasca? Può darsi. Lo dicono due lettere. Che qui pubblichiamo
Il Carnevale 2015 sarà senza animali
N
dalla redazione
iente animali al prossimo
Carnevale? Probabilmente
sì. Tutto è partito da una lettera scritta da Ivan Tavazzi
che ha scritto alla giunta e al
Comitato del Carnevale Cremasco: «Al
fine di evitare le polemiche degli avvenimenti dello scorso anno, vi chiediamo fin da ora di evitare il coinvolgimento di animali in qualsiasi tipo di
corteo, sfilata o spettacolo in generale.
Come è già stato fatto notare, sottoporre gli animali a inutile stress è maltrattamento… quindi, chiedo esplicitamente che il comune e tutto il corpo
organizzativo eviti la presenza di animali in tutto il territorio. Sara' dunque
mia premura, in caso, informare le autorità preposte per il controllo sia dei
permessi necessari che quant'altro al
fine di evitare situazioni di maltrattamento come lo scorso anno».
Puntuale è arrivata la rispostadel
sindaco di Crema, Stefania Bonaldi:
«Riteniamo che lo scorso anno vi siano
state incomprensioni ma probabilmente anche equivoci, gli animali presenti
peraltro a detta degli operatori Asl non
risultavano in una condizione di mal-
trattamento ed il regime autorizzatorio
era risultato regolare. Ciò detto ha il
mio personale impegno a verificare
con gli Amici del Carnevale Cremasco
che un eventuale (non ne sono ora a
conoscenza) impiego di animali nella
sfilata 2015 avvenga secondo modalità consone e rispettose, previa con-
giunta valutazione con il Dr. Provana,
responsabile del servizio Veterinario
dell'Asl - distretto di Crema e con le
debite, preventive autorizzazioni».
Convegno di formazione e aggiornamento sul Jobs Act
«Le novità nel mondo del lavoro alla luce del Jobs
Act e della legge di stabilità 2015». Questo il tema
del convegno in agenda per venerdì 23 gennaio,
dalle 9 alle 13, in sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona. Presentata dall’Ordine dei commercialisti di Cremona e Crema, dall’Ordine consulenti del lavoro e da Apindustria Cremona, con il patrocinio della Camera di Commercio di Cremona,
l’iniziativa parte da un’emergenza reale:
«Il 2014 si chiude in piena emergenza lavoro. A
novembre, spiegano i dati dell’Istat, il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 13,4%. Il numero di
disoccupati, 3 milioni e 457 mila, è aumentato
dell’1,2% rispetto al mese precedente e dell’8,3%
su base annua. Ancora più preoccupanti i numeri
sulla disoccupazione giovanile: i disoccupati tra i
15-24enni sono oltre 729 mila, in aumento di 0,3
punti percentuali rispetto al mese precedente e di
1,1 punti su base annua.
Questo il difficilissimo scenario sul quale si inseriscono le disposizioni in materia di lavoro recentemente introdotte con la legge di stabilità 2015, con il
Jobs Act e con il decreto delegato d'attuazione del
24 dicembre 2014 sul "contratto a tempo indetermi-
nato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di
servizio».
Relatore sarà Eufranio Massi, grande esperto e
profondo conoscitore del diritto del Lavoro, ex direttore della Direzione territoriale del lavoro di Modena,
collaboratore di diverse riviste specializzate in materia di lavoro, apprezzato autore di volumi sempre in
ambito giuslavoristico, nonché punto di riferimento
per gli operatori del settore grazie anche alla completezza e ricchezza di informazioni e documentazione reperibili sul sito internet da lui diretto dottrinalavoro.it.
Recuperati calici e pissidi rubati
a Soncino: denunciati ambulanti
Comune avvisa i cittadini: attenti alle truffe!
«Mai inviato tecnici di luce e gas nelle case»
I carabinieri di Soncino – in collaborazione con quelli di Crema
- hanno identificato i due ladri, autori del furto di 4 calici e 2 pissidi in rame argentato avvenuto lo scorso 5 gennaio nella sacrestia della chiesa di Soncino, di cui è parroco l’arciprete Mario
Marinoni. E’ stata anche recuperata anche una parte di bottino,
del valore di 15mila euro. I ladri sarebbero una coppia di ambulanti che nei mercati vende oggetti di antiquariato. I due, convocati in caserma e interrogati, hanno confessato di essere loro di
essere gli autori del furto nella chiesa di Soncino. E hanno restituito un calice e due pissidi; mentre la parte restante del furto (tre
calici), a loro dire, era già stata venduta a ricettatori stranieri. I due
sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di «furto aggravato in concorso». Per quanto riguarda i tre calici mancanti, le
fotografie degli stessi sono in possesso dei carabinieri del Nucleo
tutela del patrimonio artistico.
Contro i tentativi di truffa, che sono diventati sempre più numerosi, ecco quanto ha
scritto il Comune: «Ciclicamente si verificano
tentativi di truffa ai danni di cittadini ignari,
soprattutto anziani, ad opera di lesti avventori che si qualificano come tecnici inviati dal
Comune o dalle società di erogazione della
luce o del gas. Ci è stato segnalato che su
tutto il territorio cremasco in questi giorni
finti tecnici del gas, con la scusa di fare controlli alle caldaie, si introducono nelle case e
comunicano che l'impianto ha un guasto,
offrendo subito un immediato intervento risolutore. Dopo aver completato la finta riparazione, viene richiesto al malcapitato il paga-
mento di una somma fino a 250 euro».
Ed ecco la raccomandazione: «Il Comune
di Crema invita i cittadini a prestare la massima attenzione a questi individui che si presentano porta a porta promuovendo una
fantomatica azione di controllo e contestuale
riparazione della caldaia o dell’impianto del
gas. Si spacciano per inviati del sindaco o
del Comune, ma si tratta di millantatori. Il
Comune non ha autorizzato alcun incaricato
a chiedere soldi. Si tratta di raggiri che possono e debbono essere denunciati alle forze
dell’ordine. Invitiamo pertanto i cittadini alla
massima prudenza e alla verifica dei soggetti
che dovessero presentarsi».
scuola di borgo san pietro e bimbi stranieri:
LETTERA ALL’ASSESSORE GALMOZZI e la risposta
percentuali proporzionali piu’ basse. Se
non si leggono questi numeri con oggettività, si falsa la realtà, dando un’immagine ben lontana da ciò che realmente è».
E ancora: «Le assìcuro che i bambini
stranieri e le loro famiglie per noi, a San
Pietro, non sono affatto un problema ma
anzi una grande opportunità ed un’enorme risorsa. Non ci sogniamo nemmeno
di non volerli o di rifiutarli ma anzi, li riteniamo “dei nostri” e facciamo del nostro
meglio per accoglierli, noi genitori asso-
ciati e le insegnanti. Molti bambini stranieri, infatti, sono iscritti alla nostra associazione e versano una quota associativa
che sostiene i progetti della scuola; molti
altri ci aiutano e sono fondamentali nella
realizzazione di eventi di raccolta fondi
come la bancarella di Natale e la festa di
fine scuola; tutti ci permettono di realizzare quello scambio di culture, identità e
tradizioni che è l’integrazione. Gli insegnanti sono preparati ad accogliere nel
modo giusto i bambini che non sanno
perfettamente l’italiano e sono applicati
programmi ad hoc per l’alfabetizzazione
o il recupero».
Infine: «L’unica cosa che abbiamo
chiesto e lo abbiamo fatto alla dirigente
del comprensivo Crema 1, non alla stampa o all’assessore, è che vengano mantenute le 3 sezioni a San Pietro. Perche’
vede, il protocollo del Comune non si
occupa di integrazione, ma in realtà chiede di fissare in tutte le scuole primarie il
limite a 2 sezioni per classe e ciò, anche
a San Pietro dove vi sono iscrizioni per
ben più delle 3 classi che attualmente
vanno dalla prima alla quinta in 3 sezioni
per ciclo classe e da anni. E questo è ciò
che noi genitori non possiamo accettare
né accetteremo mai perché limita il diritto costituzionale di liberta’ di scelta educativa delle famiglie. Vogliamo mantenere 3 sezioni perché è la legge a stabilire
che le famiglie sono e devono essere libere di scegliere. Inoltre perché, proprio
per accogliere al meglio il maggior numero possibile di bambini stranieri, è
utile avere il maggior numero di sezioni
per classe ed il maggior numero di alunni
per ciascuna sezione».
Ed ecco la risposta dell’assessore
Galmozzi: «Confermo che le percentuali
che ho citato corrispondono alla realtà e
non solo: al plesso scolastico di Curtatone e Montanara la prima sezione della
scuola infanziapresenta oggi una percentuale di alunni stranieri iscritti pari al
92% e il plesso in generale ha una percentuale di alunni stranieri che sfiora il
50%. Non ho mai affermato che l’istituto
comprensivo Crema 1 operi coscientemente delle scelte per scoraggiare l’iscrizione degli alunni stranieri: ma la presenza numerica e percentuale sotto la media
degli altri due IICC è palese e sotto gli
occhi di tutti.
I motivi? Non li conosco, e mi piacerebbe che si potesse fare un’analisi dettagliata di questo fenomeno. E anche la
percentuale di alunni con disabilità certificata (sia essa motoria sia di tipo cognitivo – quest’ultima rappresenta la percentuale più incidente) appare vistosamente disomogenea nei tre istituti comprensivi. Ripeto: sono dati, non illazioni.
In merito alla questione che Ella ha voluto rappresentarmi, ho già avuto modo di
chiarire che il protocollo prevede già la
terza classe prima nel Plesso di Borgo
San Pietro e pertanto, nel ribadirlo, considero chiusa (e fuorviante) la questione».
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Crema
Sabato 17 Gennaio 2015
Ornella Piacentini, pellicce a Crema
L
a boutique “Ornella Piacentini”, in via XX Settembre 36
a Crema, è da ottant'anni
punto di riferimento tanto
per la pellicceria quanto per
i capi in pelle e abbigliamento.
La Sig.ra Maria Ghisoni, madre
dell’attuale titolare Ornella, apre il negozio nel 1933 e nonostante la boutique abbia mantenuto la stessa location, a pochi passi da Piazza Duomo,
molte sono state le trasformazioni e i
cambiamenti avvenuti negli anni. Con
l’ingresso in attività di Ornella, circa
quarant'anni fa, è iniziato un rapporto
di stretta collaborazione con gli stilisti
più famosi del settore. Fendi, Giuliana
Teso, Gabriel Pisani, Vito Nacci, Marni, Ferrè sono solo alcune delle griffe
con le quali Ornella Piacentini ha costruito un rapporto di stima e collaborazione che si è consolidato nel tempo
e tutt’ora permane.
Grazie al titolo di stilista e modellista conseguito presso l’istituto artistico Marangoni di Milano, la titolare ha
prodotto e produce ancora personalmente capi su misura per tutte le
clienti che desiderano modelli unici ed
esclusivi. “La collaborazione con uno
staff interno di assoluto livello e com-
La boutique di Via XX Settembre è da oltre ottant’anni punto di riferimento
sia per la pellicceria che per capi in pelle, abbigliamento, cerimonia e sposa
petenza al quale ho trasmesso negli
anni la passione e l’amore per la pellicceria, la scelta delle pelli, le accurate finiture ci consentono di offrire alle
clienti pellicce di assoluta qualità, ad
un prezzo competitivo poiché direttamente prodotte”.
Non possiamo dimenticare quanto
la moda in pellicceria si sia negli anni
trasformata, dalle pellicce lunghe, ampie e che dovevano durare una vita si è
passati a capi leggeri, pratici, reversibili a cuoio, più corti ed al servizio di
una donna dinamica ed al passo coi
tempi!! La capacità professionale ed
attrattiva dell’atelier ha coinvolto
clienti che provengono anche da fuori
provincia per avere capi esclusivi e
raffinati, adatti alla donna che sceglie
la qualità di un look unico e inconfondibile.
Prima di salutarci Ornella desidera
ricordare a chiunque possieda una
vecchia pelliccia nell’armadio che, pur
non indossandola, il cuoio invecchia
ed è un vero peccato lasciarla inutilizzata ad occupare spazio. Affidandola
alla boutique di Via XX Settembre a
Crema sarà possibile trasformarla in
un capo giovane, alla moda e portabile
tutti i giorni! “Con una spesa relativa
accontentiamo coloro che avevano da
anni pellicce larghe, pesanti, con spalle enormi trasformandole in capi irriconoscibili!”
Come vedete non mancano i motivi per venire a visitare questa splendida boutique dislocata su tre piani nel
cuore della città di Crema
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Sabato 17 Gennaio 2015
TEATRO, BIMBI PROTAGONISTI
Nuovo appuntamento con la
Stagione di Teatro Ragazzi presso il Comunale di Casalmaggiore. Mercoledì 21, giovedì 22 e venerdì 23 gennaio, sempre alle ore
10, “Claudio Milani e Latoparlato
presentano “Voci”, di e con Claudio Milani, testo e regia di Francesca Marchegiano, scenografie di
Elisabetta Viganò e Armando Milani, musiche di Sulutumana e Andrea Bernasconi, luci di Fulvio Melli. Cantante lirica Paolo Luppino.
Lo spettacolo, destinato alla
scuola dell’infanzia, ha ricevuto numerosi premi.
Quella rappresentata sul palco
del Comunale è una magica e toccante storia che insegna ai bambini, e ricorda agli adulti, l'importanza di affrontare la vita superando
gli ostacoli e accettandone i doni,
esprimendo, con coraggio e senza
pregiudizi, la voce che ognuno ha
nel cuore.
FORZA NUOVA CONCEDE IL BIS
La comunità militante di Forza
Nuova Cremona prosegue la campagna di raccolta firme sul territorio, anche casalasco, per la modifica della legge regionale e del
conseguente regolamento, in relazione ai criteri di assegnazione
degli alloggi popolari, chiedendo
l’inserimento di un solo criterio: la
cittadinanza italiana.
La prima tappa si è svolta a Piadena il 6 dicembre, il 20 dicembre
è stata la volta di San Giovanni in
Croce e sabato 10 gennaio Casalmaggiore. «Le oltre centosessanta firme raccolte – affermano
i responsabili - ci incoraggiano a
continuare, e allestiremo un nuovo
banchetto sabato 17 gennaio dalle 9 alle 13 in Piazza Battisti a Casalmaggiore, in coincidenza con il
mercato settimanale. Forza Nuova
intende essere in piazza a fianco
degli italiani colpiti dalla crisi. Non
è necessario andare all’estero per
fare volontariato e cooperazione».
CASALMAGGIORE
[email protected]
Uniti attorno a Reindustria
Casalmaggiore con Cremona e Crema per aprire un nuovo ciclo. Bongiovanni trascinerà il Casalasco?
L
di Vanni Raineri
e amministrazioni di Cremona,
Crema e Casalmaggiore hanno inviato un comunicato congiunto in merito al tentativo di
rilancio di Reindustria, su cui
si è tenuto un incontro in settimana. Il tema ha già suscitato qualche accenno polemico nel Casalasco, in quanto alcuni
sindaci, alla notizia di una possibile apertura di uno sportello di Reindustria a Casalmaggiore, hanno chiesto chiarimenti,
temendo in particolare possibili sovrapposizioni con l’attività del Gal Oglio Po.
Ecco il comunicato, che porta la firma
per Casalmaggiore del sindaco Filippo
Bongiovanni e dell’assessore (all'Istruzione e Attività Produttive) Sara Valentini.
A seguito della partecipatissima assemblea di Reindustria di martedì 13, intendiamo ribadire l’assenso forte e convinto della parte “pubblica” per il rilancio
di Reindustria quale Agenzia di Sviluppo
Territoriale dell’intera Area Vasta Cremonese. Un’agenzia con un perimetro almeno provinciale, che non escluda possibili azioni in chiave ultraprovinciale, valutando collaborazioni con i Territori confinanti (Lodi-Treviglio-Viadana-l’Area
Oglio Po Mantovana) e stringendo alleanze con altri soggetti che, parallelamente,
operano sul territorio provinciale o su
parte di esso, ma con altre competenze.
Oggi più che mai, in un quadro di profondo e complesso mutamento degli assetti istituzionali è necessario che il Territorio, anzi, i Territori, sappiano fare squadra e lavorare confrontandosi e coordinandosi, obiettivo che i Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore hanno
fortemente condiviso approcciando il tema del futuro di Reindustria e che ha
trovato condivisione anche da parte del
Presidente della Provincia Vezzini, pure
intervenuto in Assemblea nonché del
Presidente della C.C.I.A.A. Auricchio,
che stante un impegno condiviso su base
provinciale ha da subito confermato per il
2014 gli stanziamenti della camera di
Commercio, nonostante i cospicui tagli
governativi.
Da questo confronto fra i soci pubblici
è nato un documento offerto quale contributo alla Assemblea per stimolare il
dibattito fra i soci ed orientarlo in modo
concreto e costruttivo.
Fermi restando i luoghi della “regia”
territoriale, in capo al tavolo AQST - Accordo quadro per lo sviluppo territoriale
promosso dalla Regione Lombardia, che
ha il compito di stimolare la programmazione negoziata e che invitiamo i referenti
regionali a rivitalizzare presso lo STER,
individuiamo come compito decisivo dello “strumento” Reindustria quello di essere il motore per promuovere azioni in
ordine alla competitività territoriale e alla
programmazione negoziata, ricercando
bandi di finanziamento ma soprattutto
elaborando progetti finalizzati a intercettare risorse, con riferimento a reti di imprese, aggregazioni organizzate di impresa, università, enti pubblici e privati insieme.
Riteniamo poi che Reindustria possa
e debba giocare un ruolo determinante
nello studio e nella coprogettazione di
pacchetti di attrattività territoriale per localizzazioni in chiave sovra comunale
(bonus, incentivi, benefici) e quale soggetto catalizzatore di progettualità legate
al tema delle Infrastrutture, avvalendosi
anche delle competenze e professionalità presenti nell’Ente di Area Vasta, per
disporre di progetti esecutivi e cantierabili da potere candidare alla ricerca di ri-
Il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni
sorse anche esterne.
Un’azione forte dovrà essere coordinata anche sul tema del Turismo e della
Promozione del Territorio e dei prodotti
tipici locali, assets strategici importanti,
in vista di Expo e del dopo Expo per fare
rete con le realtà di questo settore ed
impostare strategie commerciali di sviluppo e di marketing territoriale, impraticabili singolarmente.
L’incorporazione dell’incubatore Crema Ricerche, che sarà approfondita nelle
prossime settimane, consentirà di promuovere l’innovazione ed il supporto alle
Start Up locali, con un più stretto legame
con le realtà universitarie presenti
nell’area vasta: UniMi, Politecnico ed
Università Cattolica.
La compagine “pubblica” ribadisce
un forte investimento sull’Agenzia e sul
suo rilancio e ciò che auspica, e che è
positivamente emerso nei numerosi interventi sviluppati nel corso della Assemblea, è che lo stesso avvenga da parte di
tutti i soci, non tanto in termini di risorse
economiche, quanto in termini di protagonismo e di presidio, di interesse ed attenzione per l’operato dell’agenzia, di
costante monitoraggio degli obiettivi e di
partecipazione alla vita dell’Agenzia.
La Giornata del Migrante in ricordo di don Paolo
In occasione del 25° anniversario della Casa dell’Accoglienza si terrà a Casalmaggiore. Celebrerà in Duomo il Vescovo
Domani, domenica 18 gennaio, ricorre la Giornata mondiale
del migrante e del rifugiato.
“Chiesa senza frontiere. Madre
di tutti” lo slogan scelto per
l’edizione 2015, a un secolo dalla prima celebrazione, avvenuta
nell’aprile del 1915.
A livello diocesano la Giornata sarà celebrata a Casalmaggiore dove, alle 15,30, nel Duomo di Santo Stefano, il vescovo
Dante Lafranconi presiederà
l’Eucaristia, cui sono particolarmente invitati gli immigrati cattolici.
TOMBOLA AUSER A GUSSOLA
Stasera, sabato 17 gennaio alle
ore 21, presso il Centro Culturale di
Gussola il circolo AuserInsieme organizza una tombola per trascorrere una serata in compagnia tra tutti
i suoi associati.
La scelta dell’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Antonio Pezzetti, di celebrare
questa Giornata a Casalmaggiore è stata dettata da due anniversari da poco trascorsi: i 25
anni della Casa dell’Accoglienza
di Casalmaggiore e i 5 anni della
morte del suo fondatore, don
Paolo Antonini.
La Casa dell’Accoglienza casalasca, oggi gestita dalla Caritas Diocesana, ha le proprie origini nel 1989, quando mons.
Antonini (parroco di S. Stefano
dal 1978 al ’97) decise di destinare l’ex collegio “Don Bosco” a
luogo di accoglienza degli immigrati.
Il 29 marzo 2003, con il nuovo
parroco don Alberto Franzini, il
vescovo Lafranconi ha benedetto i locali della nuova “Casa di
accoglienza San Giovanni Bosco”. Da allora la struttura, ge-
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stita dalla Caritas diocesana attraverso il direttore Ludovico
Gardani, è diventata punto di
riferimento per l’intero territorio.
Oltre all’accoglienza degli immigrati, cerca di rispondere alle situazioni di necessità del circondario: vi sono alcune stanze per
l'accoglienza temporanea degli
stranieri e un nucleo di mini-alloggi per anziani in difficoltà, ragazze madri, donne abbandonate con figli a carico o giovani a
rischio di devianza sociale. La
capienza complessiva è di 25
posti. Servizi ai quali si affianca
anche il prezioso lavoro del Centro d’ascolto.
«A dare impulso a tutto questo fu don Antonini – ricorda don
Pezzetti – che quando lasciò la
parrocchia decise di ritirarsi proprio alla Casa dell’accoglienza
per continuare il lavoro iniziato
negli anni precedenti».
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Mons. Antonini, classe 1921,
originario di Fossacaprara, fu
parroco di S. Stefano dal 1978 al
1997, dopo le esperienze a Breda Cisoni (da vicario prima e da
parroco poi) e a Gazzuolo.
«Nelle scorse settimane –
precisa don Pezzetti – è stato il
quinto anniversario della sua
morte, avvenuta il 23 novembre
2009. Abbiamo deciso di ricordare il suo impegno proprio nella
prossima Giornata del migrante
e del rifugiato, nella circostanza
anche del 25esimo della Casa
dell’accoglienza di Casalmaggiore, anche in questo caso caduta nel 2014».
Pochi mesi fa la presentazione del volume “Quando i profeti
fanno ‘casino’. Don Paolo Antonini e i suoi articoli su ‘Ritrovarci’
a 25 anni dall’apertura della Casa dell’Accoglienza” curato dal
professor Guido Sanfilippo.
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Sabato 17 Gennaio 2015
Municipia, ma a tre o a sei?
Prosegue rapidamente l’unione tra Scandolara, Motta e Cingia, ma stenta a decollare l’allargamento a Gussola, Martignana e Torricella
P
di Vanni Raineri
rosegue senza intoppi il cammino dell’Unione Municipia,
ma sembra frenare per il momento il tentativo di ampliarla
facendone l’unione dell’asse
del Po.
E’ trascorso un anno dall’incontro
pubblico, sul palco della “Festa dal Pipén” di Torricella, col quale i sindaci di
sei paesi annunciavano direttamente ai
cittadini l’intenzione di dar vita ad
un’unione di circa 10mila abitanti, unificando i tre comuni di Municipia (Scandolara Ravara, Motta Baluffi e l’allora
neoentrata Cingia de’ Botti) con Gussola, Martigana Po e Torricella del Pizzo.
Da allora però il processo sembra essersi interrotto, come ammette a denti
stretti il presidente di Municipia (nonché
sindaco di Scandolara) Velleda Rivaroli: «I lavori proseguono, e bisogna considerare il cambio corposo delle amministrazioni elette in primavera». Delle tre
però una non è andata al voto (Torricella), l’altra (Matignana) ha visto prevalere
proprio chi si era schierato per la nuova
unione, resta solo Gussola.
«Ripartiranno gli incontri, noi come
Municipia la nostra strada la stiamo facendo e non siamo obbligati all’allargamento (tra l’altro i fondi per le unioni a
Municipia arriveranno comunque, allargamento o meno, ndr). Bisogna essere
tutti convinti».
Ma gli incontri programmati un anno
fa per la stesura dello statuto? «Dispiace che un anno fa ci eravamo presi un
impegno stabilendo tre incontri entro
maggio dei quali abbiamo fatto solo il
primo. Gli altri due sono saltati. Ammetto che l’enusiasmo di gennaio 2014 è
andato scemando. Ora però vogliamo
ripartire, parlando degli obiettivi strategici da subito, mettendo tutto sul piatto». Anche le cose sgradevoli, cioé i temi caldi che potrebbero dividere, lascia
intendere il sindaco, che prosegue: «La
strada è tracciata, a Municipia siamo già
nelle condizioni di passare alla fusione
con un referendum, ma io all’allargamento ci tengo. E’ una strada obbligata
e va percorsa, tra l’altro le unioni non
sono vincolate al patto di stabilità, e ormai a parecchi bandi possono partecipare solo le unioni. Quando riprenderemo gli incontri servirà darsi tempistiche,
il processo va chiuso entro il 2015, non
oltre, e bisogna darsi da fare nella prima
metà dell’anno lavorando alla bozza
dello statuto, coinvolgendo naturalmente anche le minoranze nel processo, oltre che i cittadini».
Ma è Gussola che frena? «L’amministrazione è cambiata e anche il cambio
del segretario non ha giovato, ma è il
comune più grande e dovrebbe trascinare gli altri. Per ora ci siamo visti a dicembre per concludere l’adempimento
normativo delle convenzioni».
Passando invece a Municipia: «Nel
2015 abbiamo trasferito ulteriori servizi,
soprattutto da Cingia che è con noi solo
da un anno. Tra Scandolara e Motta il
processo è molto avanzato».
Con Motta l’anno si era chiuso con
qualche polemica: «Dopo un primo periodo di assestamento, tutti lavoriamo
nell’ottica dell’unione. Nel 2015 siamo
partiti col consolidamento dell’unificazione del personale dell’ufficio tecnico,
e l’utilizzo del portale Globo per le pratiche telematiche. Avevamo 4 professionisti, ora 3 ma non divisi per territorio
bensì per settore (edilizia privata, edilizia
pubblica e lavori esterni), con uniformità
di procedure e programmi. Sui lavori
Velleda Rivaroli alla sua scrivania di sindaco in Municipio a Scandolara Ravara
esterni si è partiti con l’unificazione dei
cantonieri».
Ormai tutti i servizi sono stati associati. «Ora però dobbiamo uniformare i
servizi e i regolamenti: orari di apertura
al pubblico, tipologia e qualità dell’offerta. E poi scuolabus, punti raccolta e
servizio per la materna, e poi biblioteca,
servizi sociali. Non sarà facile modificare le abitudini dei cittadini, ma serve un
percorso chiaro, a partire dall’ufficio
tecnico che sarà un primo banco di prova. I vantaggi ci saranno: ad esempio
voglio arrivare a breve alla possibilità
per il cittadino di fare la carta d’identità
in uno dei tre comuni».
Sulle sedi dei servizi: a Scandolara ci
sono ufficio tecnico e servizi sociali, a
Motta uffici finanziari e polizia locale.
«Ora il tutto andrà ricalibrato con la partecipazione di Cingia».
Tra le cose da uniformare ci saranno
anche le tasse, e qui si rischia l’impopolarità. «Il problema è già uscito nell’immediato sul tema rifiuti, e anche sull’erogazione del servizio col numero di passaggi porta a porta. Il tutto va a riversarsi sulle tassazioni Irpef e Iuc dei singoli
comuni, ma in questo caso il percorso
sarà più lungo». Poi arriveranno Imu e
Tasi: «Queste saranno uniformi solo al
momento della fusione, importante ora
è avvicinarsi all’uniformità della tassazione».
10ª Festa dal Pipén, fuoco alle polveri
Stasera il via con la cena preparata dalla Scuola di Cucina di Cremona e lo spettacolo di Alessandro Zaffanella
Tutto pronto a Torricella per la 10ª edizione della
“Festa dal Pipén”. Stasera parte il primo weekend, con
l’apertura già alle 16 del mercato coperto. Alle 18
“aperitivo col camperista”, per festeggiare assieme ai
camperisti presenti alla festa. Alle 19,30 la cena “Gran
Alessandro Zaffanella, stasera protagonista sul palco
Varietà”, cui seguirà lo spettacolo “Happy Hour Show”
proposto da Alessandro Zaffanella. La cena di stasera è a cura della Scuola di Cucina di Cremona, che ha
preparato il seguente menu: “antipasto della Torre”,
composto da pizzetto (salame con filetto), bigné con
crema di tartufo, tortina di verdure, fritatte e carciofi,
quindi le “chicche del Pizzo con fonduta salsiccia e
friarelli, “fesetta di maiale” con salsa e funghi, “dessert
goloso” (sbrisolona con salsa zabaione). Il menu, compresi vino e acqua, costa 25 euro, ed è consigliabile
prenotare telefonando ai numeri 391/3001600 o
0375/99821.
Domani alle 9 apertura del mercato dei prodotti tipici, con stand all’esterno lungo l’arteria principale del
paese (via Roma e via Libertà), e alle 10,30 presso
l’Agriturismo Torretta di via Marconi si terrà il convegno “Il Casalasco terra di musei”. Tra i relatori Giuseppina Botti del Gal Oglio Po, Cristina Valenti per il
Comune di Sabbioneta, capofila del progetto “Viaggiare nell’Oglio Po”, Roberta Ronda per i musei di Casalmaggiore, Simone Ravara per il museo Paleoantropologico del Po di San Daniele. il presidente nazionale
dell’AMMI (associazione musica mecccanica italiana)
Franco Severi che parlerà del museo Amarcord, e
Graziella Mosconi per il museo di Storia Naturale, gli
ultimi due musei inseriti nella struttura dell’agriturismo.
Alle 11 apriranno le cucine della “Sala magna” (con
Una panoramica della Festa dal Pipén 2014
tante specialità a base di maiale) e della “Osteria del
Borgo”, specializzata in marubini. Nel pomeriggio alle
16 gratis per tutti la “polenta pasticciata”, con ragù di
maiale. Nel corso della giornata spazio anche al divertimento di grandi e piccini con la presenza di artisti da
strada.
Il prossimo weekend si replicherà, ovviamente con
contenuti diversi. La cena, allo stesso prezzo con con
menu diverso, anticiperà lo spettacolo di varietà con i
comici Beppe Braida e Max Pieriboni, e nel corso
della serata saliranno sul palco le atlete della Pomì
Casalmaggiore, terze in classifica in serie A1 di volley
femminile.
15
INCONTRI
Il ruolo del Rotary
e della Fondazione
“Fare bene nel mondo”, questa la risposta più sintetica e comprensibile per
chi ancora si chiede cosa sia il Rotary e
quali siano le sue funzioni. Lo slogan è
stato ribadito lunedì sera al Bifi di Casalmaggiore durante la conviviale interclub
che ha riunito il Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, il Casalmaggiore Oglio Po e il Piadena Oglio Chiese.
Per illustrare nei dettagli quanto stia
realizzando in questa missione di carattere benefico la Fondazione rotariana,
composta da più di un milione di soci in
tutto il mondo, è intervenuto Giuseppe
Alfonsi che ha esordito rivelando come
alla Fondazione siano state anche attribuite le 4 stelle, il massimo riconoscimento per un’organizzazione di volontariato, che si avvale esclusivamente di
donazioni volontarie dei rotariani e altri
benefattori. Le sovvenzioni della Fondazione consentono poi ai rotariani di promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace nel mondo migliorando le
condizioni sanitarie, appoggiando
l’istruzione e alleviando le povertà.
Uno di progetti allo studio è quello ad
esempio di fornire filtri d’acqua a sabbia
a 20 villaggi africani senza accesso a
fonti d’acqua sicure e pulite, oltre ad
organizzare una squadra di formazione
professionale che provveda all’addestramento sulla manutenzione e riparazione dei filtri oltre che sul metodo di risparmio energetico e sull’igiene. Un altro impegno importantissimo della Fondazione riguarda la vaccinazione di due
miliardi e mezzo di bambini per contrastare la poliomelite: un’idea nata nel
1985 dal rotariano Sergio Mulitsch che
ha portato dopo trent’anni alla radicazione quasi totale della malattia, con un
impegno che entro il 2018 comporterà
un costo di 5 miliardi e mezzo di dollari.
Importante però continuare la campagna, condotta anche con la partecipazione di partner pubblici come Bill e
Melinda Gates, specialmente nei Paesi
più a rischio, onde evitare una recrudescenza del fenomeno. Tra tutti questi
numeri e cifre fornite, un evidente risalto
ha avuto quello riferito al distretto 2050
(riferito ai Club del nostro territorio), il cui
contributo economico ha permesso di
vaccinare un milione e 200mila bambini
in dieci anni.
16
Sabato 17 Gennaio 2015
Speciale Casa
Sempre più dura la crisi nel settore costruzioni, ma primi segnali positivi per la compravendita immobiliare
L
a crisi per le costruzioni diventa
ancora più dura. A lanciare l'allarme è l'Ance, che, dati alla
mano, analizza la situazione di
un mercato che è ben lontano
dal riprendersi. Il terzo trimestre 2014 ja
registrato infatti un -4%, dopo i -3,1 e -2,3
dei due trimestri precedenti.
"Complessivamente dall’inizio della
crisi il settore ha perso il 32% di investimenti, pari a 64 miliardi di euro, e le previsioni per il 2015 sono di un ulteriore
calo del 2,4% - spiega ancora l'Ance -.
Solo nel III trimestre dell’anno l’edilizia ha
perso 60.000 occupati: si tratta dell’unico
settore economico che registra ancora un
segno negativo. Dall’inizio della crisi i posti di lavoro persi sono 800mila. Quasi
16mila le imprese di costruzione fallite dal
2009 al 2014".
Non migliora certo le cose il fatto che
anche nel ddl Stabilità 2015 “continua il
calo degli stanziamenti dello Stato negli
investimenti pubblici: -11%. Mentre dal
1990 ad oggi le spese correnti sono aumentate del 34%, quelle per nuove infrastrutture sono crollate del 66%”.
I primi spiragli di ripresa nell’immobiliare (compravendite + 2,2% nei primi nove
mesi del 2014), secondo Ance, rischiano
di essere affossati da un fisco oppressivo.
“Dai 9 miliardi dell’Ici ai 24 miliardi del
combinato Imu+Tasi: 15 miliardi sottratti
dalle tasche dei contribuenti”.
IMPRESE E LAVORO
Dall’inizio della crisi il settore ha perso
522.000 posti di lavoro che salgono a
790.000 se si tiene conto anche dei settori collegati alle costruzioni.
Nel solo anno 2013 sono uscite dal
mercato 18.000 imprese di costruzioni
con dipendenti, e quelle entrate in procedura fallimentare nei primi nove mesi del
2014 risultano essere circa 2.500, in aumento dell’11,8% su base annua.
Anche le indicazioni fornite dalle Casse
Edili continuano ad evidenziare forti cali:
nei primi nove mesi del 2014, il numero di
ore effettivamente lavorate dagli operai
iscritti si è ridotto del 9% nel confronto
con il periodo gennaio-settembre 2013,
mentre il calo per operai e imprese iscritte si è attestato, rispettivamente, al 9% e
all’8,3%.
Nel quinquennio 2009-2013 la perdita
complessiva ha raggiunto il 42,8% per le
ore lavorate, il 39,3% per gli operai e il
33,6% per le imprese.
Il 2014 rappresenta il settimo anno
Edilizia, Ance: quali prospettive nel 2015
riduzione del 4,3% in quantità. Ad incidere pesantemente su questo comparto
produttivo, oltre al pro-trarsi della difficile
situazione economica, rimane il significativo razio-namento del credito per il finanziamento degli investimenti in costruzioni non residenziali. I mutui erogati alle
imprese hanno registrato una riduzione
del 15% nei primi sei mesi del 2014 dopo
la forte caduta del 73,4% tra il 2007 ed il
2013.
Per gli investimenti in costruzioni non
residenziali pubblici, si stima nel 2014 una
flessione del 5,1% in quantità. Su questo
risultato ha influito la politica economica
adottata negli ultimi anni, che ha sempre
penalizzato la spesa in conto capitale
senza incidere in maniera significativa su
quella corrente ed in particolare su quella
improduttiva.
consecutivo di crisi e dal 2008 il settore
delle costruzioni ha perso il 32% degli
investimenti pari a circa 64 miliardi di euro. Nei sette anni, per la nuova edilizia
abitativa la flessione raggiunge il 62,3%,
l’edilizia non residenziale privata segna
una riduzione del 23,6%, mentre le opere
pubbliche registreranno un caduta del
48,1% (-54,1% dal 2005 al 2014). Solo il
comparto della riqualificazione degli immobili residenziali mostra una tenuta dei
livelli produttivi (+18,5%).
EDILIZIA RESIDENZIALE E NON
La flessione dei livelli produttivi della
nuova edilizia residenziale (-10,2% nel
2014) sottende un altrettanto significativo
calo dei permessi di costruire. Secondo
la rilevazione Istat sull’attività edilizia, il
numero complessivo delle abitazioni
(nuove e ampliamenti) per le quali è stato
concesso il permesso di costruire, dopo
il picco del 2005 (305.706 unità), eviden-
zia una progressiva e intensa caduta a
partire dall’anno successivo, e nel 2013 si
stima che il numero di abitazioni concesse sia di circa 58.000 con una flessione
complessiva dell’81%. Si tratta di uno dei
livelli più bassi mai raggiunti, paragonabile, se si esclude il secondo conflitto mondiale, a quello dell’anno 1936.
Gli investimenti in riqualificazione del
patrimonio abitativo, che rappresentano
nel 2014 il 34% del valore degli investimenti in costruzioni, sono l’unico comparto a mostrare un aumento dei livelli
produttivi. Rispetto al 2013, per gli investimenti in tale comparto si stima una
crescita dell’1,5% in termini reali. L’aumento stimato per l’anno in cor-so, è imputabile anche all’effetto di stimolo derivante dalla proroga del potenziamento
degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni
edilizie e risparmio energetico.
Gli investimenti privati in costruzioni
non residenziali segnano nel 2014 una
LAVORI PUBBLICI
A livello locale, il Patto di stabilità interno continua a penalizzare gli investimenti
in opere pubbliche più utili al territorio,
come quelli per la difesa del suolo, per gli
edifici scolastici e per la funzionalità della
città.
La domanda di lavori pubblici, dopo
anni di riduzioni significative, evi-denzia
nel corso del 2014 primi segnali positivi.
Secondo il monitoraggio Ance-Infoplus
sui bandi di lavori pubblici l’importo messo in gara nei primi dieci mesi del 2014
registra un aumento tendenziale del
27,3% del numero di pubblicazioni ed
una crescita del 2,4% in valore. La crescita coinvolge le maggiori stazioni appaltanti, tra le quali, ad esempio, Comuni,
Province, Anas, Ferrovie dello Stato. A
livello terri-toriale, i tassi di incremento
più elevati si registrano in molte regioni
del Sud.
L’aumento dei bandi di gara nel corso
dei primi dieci mesi del 2014 può essere
collegato a diversi fattori: la misura contenuta nella Legge di Stabilità 2014 di
allentamento del Patto di Stabilità Interno
a favore degli investimenti degli enti locali per un miliardo di euro; la necessità di
accelerare la spesa dei fondi strutturali
europei; l’attuazione di misu-re governative adottate nella seconda metà del 2013
a favore di Ferrovie dello Stato e Anas.
FISCO
Per il 2015 si conferma il proseguimento della riduzione degli investimenti in costruzioni del 2,4% in termini reali. La previsione tiene conto, oltre che
delle indicazioni fornite dalle imprese
associate Ance nell’indagine rapida
svolta nel mese di ottobre scorso, anche dell’impatto sugli investimenti, derivante dalla proroga del potenziamento
degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico (previsti nel dise-gno di Legge di
Stabilità per il 2015) e da alcuni provvedimenti relativi alle opere pubbliche,
che non sono sufficienti, però, ad invertire il ciclo e che, nel 2015 producono
effetti limitati sui livelli produttivi.
Nell’analisi per singoli comparti, la nuova edilizia abitativa perderà nel 2015
l’8,8% nel confronto con il 2014, mentre
per gli investimenti in costruzioni non
residenziali privati e pubblici il calo si
attesterà, rispettivamente, al 3% e al
4,3% in termini reali. Il recupero abitativo, registrerà un ulteriore aumento del
2% rispetto ai livelli dell’anno precedente. Nel 2015, quindi, in assenza di incisivi interventi di politica economica e di
allentamento della stretta creditizia per
il settore, proseguirà, per l’ottavo anno
consecutivo, la drammatica crisi delle
costruzioni.
COMPRAVENDITA
Dopo otto trimestri consecutivi di cali tendenziali, nei primi nove mesi del
2014, sul mercato residenziale italiano
si avvertono primi segnali positivi per
quanto riguarda le compravendite immobiliari.
L’Agenzia delle Entrate ha offerto, rispetto ai primi tre trimestri del 2014, un
quadro composito, che evidenzia una
dinamica diversa tra le compravendite
nei comuni capoluogo di provincia e
comuni non capoluogo. Se i primi, infatti, mostrano segni positivi in tutti i trimestri considerati (rispettivamente, +8,8%,
+1,8% e +6,9%), gli altri comuni della
provincia, registrano incrementi più
contenuti nel primo e nel terzo trimestre
(rispettivamente +1,7% e +2,8%), intervallati da un secondo negativo (-2,4%).
Speciale Casa
17
Sabato 17 Gennaio 2015
I migliori sono quelli nei materiali isolanti, che consentono di mantenere la casa calda in inverno e fresca in estate
Infissi e serramenti: equilibrio tra qualità e prezzo
I
mesi invernali non sono quelli
adatti a svolgere lavori in casa, ma senza dubbio sono
quelli in cui prendere le decisione sui lavori futuri, da iniziare appena torna la primavera.
Come ad esempio la sostituzione
degli infissi e dei serramenti. La
scelta di quelli più adatti varia a seconda delle vostre esigenze. Come
ad esempio quelle del risparmio
energetico: la scelta di infissi e serramenti può rivelare un effetto concreto e rilevante sui costi finali delle
bollette.
Se volete realizzare l’isolamento termico della vostra casa il consiglio è
quello di scegliere i migliori infissi sul
mercato. Dovrete prestare particolare attenzione ai materiali. Con una
buona coibentazione dell’abitazione, possiamo evitare la dispersione
di calore d’inverno e del fresco del
condizionatore d’estate.
Dunque meglio non badare troppo a
spese: investire in un buon prodotto,
infatti, consentirà di risparmiare poi
in futuro. Se di qualità e realizzati
con la dovuta cura, su misura per il
luogo nei quali verranno installati, gli
infissi permettono in inverno di non
disperdere il calore verso l'esterno e in
estate di mantenere freschi gli ambienti con l'aiuto di un condizionatore,
i cui effetti non vengono così dispersi
nell'ambiente esterno provocando
sprechi anche dal punto di vista economico. Ad essi vanno naturalmente
abbinati vetri di qualità ed efficaci ad
evitare le dispersioni di qualsiasi tipo,
in grado di offrire allo stesso tempo un
buon isolamento acustico. I migliori
infissi sul mercato sono quelli con
buoni materiali isolanti come il Pvc,
l’alluminio o il legno ancora meglio se
abbinati a una vetrocamera riempita di
gas inerti come l’argon, il kripton o lo
xenon.
La scelta deve poi, naturalmente,
tenere conto anche delle fasce di prezzo, che possono variare notevolmente, nonché della propria disponibilità
alla manutenzione, che alcuni infissi
potrebbero richiedere con maggiore
frequenza a fronte di una maggiore
resa estetica e tecnica, anche se sempre più spesso la lavorazione dei materiali è tale da garantire una lunga
durata praticamente senza sforzo.
Attenzione anche in fase di montag-
Scegliere la porta blindata: come non sbagliare
L’installazione della porta blindata è un’operazione
fondamentale perché questa garantisca la sicurezza
antieffrazione.
Fissare il telaio al muro è fondamentale per assicurare la massima tenuta della porta ai tentativi di effrazione. In pratica porta e muro devono diventare un
unico blocco monolitico, impossibile da distruggere
con i sistemi utilizzati normalmente dai malintenzionati; per fare questo al bordo del telaio vengono saldate delle zanche di acciaio che penetrano nel muro
di 10-15 cm, fissate con cemento a presa rapida.
Se però la parete in muratura di per sé è fragile,
magari di laterizio forato come nei condomini, può
essere rafforzata internamente applicando intorno
all’apertura della porta, per circa un metro lineare sui
tre lati, una rete metallica elettrosaldata e collegata
alla muratura esistente, alla quale viene fissato il con-
trotelaio della porta; per applicare la rete elettrosaldata è necessario togliere parte dell’intonaco e poi rifarlo.
In alternativa, per rinforzare murature in mattoni
pieni o pietrame, si possono utilizzare dei prodotti
consolidanti che si applicano a iniezione; questi sono
realizzati con miscele cementizie e rinforzano la parete senza dover rimuovere l’intonaco.
Quando si sta acquistando un’abitazione in via di
costruzione, è bene richiedere all’impresa l’applicazione in fase di costruzione di rinforzi delle pareti in
prossimità delle aperture e per la porta d’ingresso.
Per far installare correttamente una porta blindata è
necessario rivolgersi al produttore oppure alle associazioni di categoria, che spesso mettono a disposizione sui propri siti web, gli elenchi delle aziende
associate.
gio: assicuratevi che ci siano delle guarnizioni in gomma o anche in alluminio
che riempiano tutti gli spazi fra il vetro e
il telaio. Eventualmente delle guarnizioni
paraspifferi potranno essere acquistate
anche successivamente se necessario.
Fondamentale, per un buon isolamento
termico, intervenire anche su porte e
pareti esterne magari con pannelli isolanti per esempio in sughero. Da non
sottovalutare poi i cassonetti delle tapparelle che sono spesso responsabili di
dispersione di calore.
Per completare la realizzazione di una
casa sicura e a risparmio energetico,
non vanno sottovalutate neppure le porte: quelle che danno verso l'esterno garantiscono la massima sicurezza se
blindate. All’interno dell’anta della porta
ci deve essere almeno una lamiera in
acciaio, meglio se zincato perché resiste alla corrosione; alcuni modelli prevedono un doppio strato per garantire
massima resistenza. Anche in questo
caso, scegliere tra sicurezza ed estetica
non è necessario: molte sono le fasce di
prezzo entro le quali individuare modelli in linea con l'aspetto generale dell'abitazione e degli infissi delle finestre vicine.
All'eleganza si aggiunge la sicurezza,
frutto di una scelta che deve tenere conto delle caratteristiche tecniche della
porta blindata. Per essere certi che la
porta blindata sia di qualità, vi sono comunque degli elementi fissi che devono
ricorrere: innanzitutto, il pannello che costituisce la porta stessa deve essere rafforzato, al suo interno, da barre metalliche che scorrono verticalmente, mentre
il telaio deve essere in acciaio.
Le cerniere che ancorano la porta devono invece essere rinforzate da perni
fissi che ne ostacolano lo scardinamento. L'ancoraggio del battente al muro
deve essere effettuato in modo solido ed
efficace, che renda impossibile qualsiasi
effrazione: per questo è bene assicurarsi
della presenza di un controtelaio in acciaio da fissare all’interno dello spessore
del vano porta, adeguatamente solido e
in grado di eguagliare la resistenza della
porta, a sua volta resistente e sicura.
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Speciale Casa
Sabato 17 Gennaio 2015
Il parquet è il più classico ma ancora uno dei più amati. Il marmo invece si usa sempre meno, ma è indicato per un’abitazione di lusso
Il pavimento: una scelta che fa arredamento
L
come scegliere
a scelta dei pavimenti per la
vostra casa è senza dubbio un
passaggio impegnativo. Oltre
all'estetica, bisogna infatti tenere conto della praticità del
pavimento scelto. Bisogna tener conto
dell’ambiente in cui andrà posato, di come deve essere mantenuto e pulito, di
quanti soldi abbiamo a disposizione e
infine dell’effetto estetico che produrrà
nella casa. Esiste un’innumerevole quantità di pavimenti, diversi per materiali e
aspetto.
IL PARQUET
Una delle pavimentazione più tradizionali eppure ancora più amata è il parquet,
che ha la capacità di donare un tocco di
stile a qualsiasi abitazione e di abbinarsi
a quasi ogni tipo di arredamento. Sebbene attualmente esistano diversi prodotti
e trattamenti specifici finalizzati a proteggere il parquet di casa, il legno da cui è
composto risulta comunque essere
estremamente sensibile all'umidità. Per
tale motivo è indispensabile evitare di
posizionarlo in zone caratterizzate dalla
presenza di acqua come bagni e cucine,
mentre è particolarmente consigliato in
ambienti come saloni e camere da letto
per le sue proprietà di isolante termico e
acustico. Se il legno non dovesse risultare pienamente adatto alle proprie esigenze, è possibile far ricadere la propria
scelta sulla ceramica, materiale estremamente diffuso nel settore delle pavimentazioni grazie alla versatilità che la contraddistingue. Infatti la notevole resistenza agli urti, la facilità con la quale può
essere pulita e le sue proprietà igieniche
la rendono tranquillamente utilizzabile in
tutti gli ambienti domestici, tra cui il bagno, la cucina, l'ingresso e il soggiorno.
La versatilità di questo materiale è determinata anche dalle numerosissime tipologie di piastrelle presenti in commercio
che, differenziandosi per forma, colore e
dimensione, consentono di dar vita a stili e soluzioni d'arredo di ogni genere.
IL COTTO
Negli ultimi anni, invece, è tornato particolarmente di moda il cotto, che rappresenta la soluzione ideale per chi desidera
Innanzitutto bisogna prendere con
cura e tenere ben presenti le misure delle superfici da rivestire. Si
deve quindi scegliere la pavimentazione da un punto di vista estetico in base al tipo di arredo e ai
colori predominanti. I colori chiari
ampliano visivamente lo spazio; il
legno dà senso di calore; la moquette dà un senso di intimità;
l’inox, la resina, il pvc danno un
maggiore senso di modernità; la
ceramica può riprodurre diversi
effetti estetici.
Prima di decidere, andate in diversi negozi, per vedere dal vivo come si presentano i vari tipi di pavimentazione. I maggiori rivenditori
sono spesso forniti di programmi
informatici consentono di visualizzare sul pc più soluzioni date dalle
diverse geometrie di posa. Scegliete un pavimento acusticamente isolante se siete consapevoli di
produrre molto rumore da calpestio e abitate in un piano alto.
curare e preservare l'aspetto estetico
della propria abitazione sfruttando il senso di calore e accoglienza che conferisce
all'ambiente in cui viene posizionato.
Questo tipo di materiale non è però consigliato a coloro che non amano dedicarsi alle "faccende" domestiche poiché
non solo necessita di un'accurata e periodica manutenzione eseguibile con
prodotti e trattamenti specifici, ma è anche difficile da smacchiare poiché tende
ad assorbire i liquidi con cui viene in contatto.
IL MARMO
Recentemente sta diminuendo l'utilizzo del marmo, considerato spesso troppo classico e fuori moda. Esso tuttavia
rappresenta ancora la scelta perfetta per
le persone che desiderano conferire alla
propria casa un certo senso di lusso e
prestigio grazie alla lucentezza che lo
contraddistingue. Se si dovesse decidere di optare per un pavimento di questo
tipo, è indispensabile ricordare di lucidarlo e levigarlo spesso per evitare che
si opacizzi eccessivamente perdendo
così la propria bellezza originaria.
IL PVC
I pavimenti in Pvc sono facili e veloci
da posare e semplici anche dal punto di
vista della manutenzione e della pulizia.
Hanno raggiunto una varietà di gamma
cromatica, una elevata qualità nell’impiego dei materiali e nella tecnologia di fabbricazione, che lo rendono un prodotto
versatile, conveniente ed esteticamente
variegato. Sono adatti per lo più a arredi
di tipo moderno.
PAVIMENTO GALLEGGIANTE
E’ composto da un materiale elastico.
La funzione di questo materiale è quella
di isolare il solaio portante dal pavimento
calpestabile: in questo modo si crea un
sistema in grado di assorbire l’urto del
calpestio. I pavimenti galleggianti sono
quindi fonoassorbenti. I pavimenti galleggianti sono sostanzialmente caratterizzati da un massetto galleggiante di
spessore minimo di 4 – 5 cm , solitamente rinforzato con rete elettrosaldata. Il risultato dell’isolamento al calpestio si ottiene indipendentemente dalla
natura del pavimento che può essere di
tipo rigido o di tipo resiliente come nel
caso di moquette, gomma ed altro.
Pavimento in acciaio Inox
I moduli in acciaio inox, grazie alle
caratteristiche di questo materiale, si
prestano ad essere usate in ambienti
dove sono necessarie alte garanzie di
igienicità. La produzione di questi pavimenti è molto flessibile e permette di
soddisfare le più svariate esigenze progettuali: i moduli inox esistono in
un’ampia gamma di formati e dimensioni, che si possono accostare anche alle
piastrelle in ceramica già esistenti. Le
novità assolute per questo tipo di mate-
riale sono i moduli curvi che lo rendono
adatto anche per il rivestimento di pilastri e colonne. Questo tipo di materiale
è adatto a un arredamento di gusto moderno.
Pavimento in resina
Il pavimento in resina è durevole e
facile da pulire e permette anche soluzioni molto decorative, grazie all’ampia
gamma di varianti e finiture. Le resine
sintetiche sono composti liquidi costituiti da una resina appunto, epossidica,
poliuretanica o metacrilica e da un indurente. Questi pavimenti sono monolitici,
cioè assicurano la perfetta continuità
del rivestimento, risolvendo il problema
delle fessurazioni in cui si annidano
sporco e batteri. Inoltre sono resistenti
all’usura e agli attacchi degli acidi, hanno diversi gradi di porosità e permeabilità ai liquidi e al vapore acqueo e possono quindi risultare impermeabili
quando serve.
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Speciale Casa
Sabato 17 Gennaio 2015
Gli impianti giusti per riscaldare risparmiando
Caldaie e pellet e a condensazione sono la soluzione ideale: costano di più ma consentono un notevole abbattimento dei costi nel lungo periodo
N
on manca ormai molto al termine della stagione fredda, e
se in questi mesi si sono riscontrati problemi alla caldaia
o agli impianti di riscaldamento, è il momento di iniziare a pensare ad
una eventuale sostituzione. La scelta, però, non è un impresa semplice. Bisogna
tener conto del risparmio energetico, della capacità calorifera e di altre variabili
egualmente importanti.
A CONDENSAZIONE
Le caldaie a condensazione sono quelle che consentono di ottimizzare al meglio
i consumi: al contrario delle tradizionali,
infatti, permettono di recuperare e sfruttare anche il calore dei fumi prodotti dalla
combustione (di metano, gpl o gasolio) e
del vapore acqueo che i fumi contengono. Questo consente di sfruttare una risorsa di calore in più, dunque, che nelle
caldaie tradizionali invece va dispersa e,
di conseguenza, guadagnarci durante
l’uso risparmiando sui consumi di combustibile. Dal punto di vista dell’efficienza
le caldaie a condensazione ottengono
ottimi risultati in gran parte dei casi e in
tutte le differenti condizioni di utilizzo che
abbiamo ipotizzato per il nostro test.
Benché il loro prezzo sia in calo (negli
ultimi cinque anni è sceso di circa 500
euro) rispetto alle tradizionali le caldaie a
condensazione continuano a costare
molto di più, spesso oltre il doppio, un
costo che – in alcuni casi - è possibile
ammortizzare bene nel tempo grazie, appunto, ai risparmi sui consumi energetici.
In altri casi, probabilmente, ci si può accontentare di una caldaia vecchio stile.
Questi apparecchi hanno le prestazioni migliori a temperature basse, quindi
quando i termosifoni sono regolati in modo da non essere troppo caldi; comportamento possibile se, ad esempio, la vostra casa è adeguatamente isolata per
non disperdere calore: uno dei metodi più
adatti a questo tipo di caldaia è quello dei
pannelli radianti, che si trovano dietro le
pareti, il tetto o il pavimento e sfruttano il
calore attraverso un apposito sistema di
tubazioni.
Inoltre un buon risparmio si avrà quanto più si spende in riscaldamento: quindi
quanto più la casa è grande e il clima
freddo.
Una caldaia tradizionale può essere
preferibile anche se la casa è spesso vuota durante il giorno e quindi la caldaia è
spenta per molte ore.
I risparmi di metano, rispetto all’uso di
caldaie tradizionali, ci sono comunque,
ma – per riuscire a recuperare in un tempo
ragionevole l’elevato costo di acquisto
della condensazione - se la casa è piccola e ha solo i radiatori, va bene anche
usarne una tradizionale, che costa molto
meno.
IL PELLET
Ormai tutti conoscono il pellet. È un
combustibile ottenuto da biomassa legnosa essiccata e pressata in cilindretti.
Il pellet ha un’alta densità energetica, pari a circa il doppio del legno in ciocchi, ed
è dotato di altre caratteristiche (basso
contenuto di umidità, minima produzione
di ceneri dopo la combustione, prezzo
abbastanza contenuto) che lo rendono
una valida alternativa ai tradizionali combustibili utilizzati per il riscaldamento e la
produzione di acqua calda sanitaria.
In commercio esistono diverse tipologie di generatori a pellet. Ci sono le stufe,
che vengono utilizzate per produrre calore nelle abitazioni, e poi ci sono le caldaie
e le termostufe, che servono per scaldare
l’acqua per usi sanitari e per l’impianto di
riscaldamento. Cerchiamo di capire le
differenze far queste tre tipologie di impianto a pellet.
Stufe a pellet. Le stufe a pellet integrano o sostituiscono l'impianto tradizionale di riscaldamento, ma non sono collegate all'impianto termoidraulico come
le termostufe, che invece sono vere e
proprie caldaie in grado di riscaldare anche l'acqua sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti.
Le stufe a pellet funzionano per irraggiamento, ossia irraggiano il calore della
combustione verso la stanza in cui sono
installate. L’irraggiamento è favorito dai
materiali da cui è costituito l’involucro,
spesso ceramiche o ghise. Le stufe a pellet funzionano, però, anche per convezione, ossia riscaldano gli ambienti immettendo aria calda attraverso le griglie
poste nella parte superiore della stufa.
Alcuni modelli di stufa a pellet prevedono
la possibilità di un collegamento con sistemi di canalizzazione dell'aria calda, in
modo da poterla convogliare in altri locali adiacenti.
Caldaie a pellet. Le caldaie a pellet
possono sostituire la vecchia caldaia a
gas o gasolio senza dover rivoluzionare
l'impianto termoidraulico esistente. Quindi, anziché riscaldare l’ambiente in cui
sono installate come le stufe, scaldano
l’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento e l’acqua per usi sanitari.
Le caldaie a pellet hanno bisogno di
essere collegate ad un serbatoio, silo o
magazzino dedicato da cui prelevare automaticamente il pellet. Per caldaie di
piccola dimensione è sufficiente avere un
serbatoio per il pellet di alcune centinaia
di litri, che corrisponde ad un’autonomia
di qualche giorno. Per caldaie più grandi
è invece consigliabile un silo o un magazzino dedicato, che permettono un’autonomia di qualche settimana.
Prima dell’installazione di una caldaia
a pellet è fondamentale verificare la disponibilità di spazio nel locale caldaia. In
genere sono sufficienti 10mq. Qualora lo
spazio a disposizione sia inferiore, si potrebbe collocare lo stoccaggio del pellet
in un locale adiacente alla centrale termica.
Quando si sceglie una caldaia a pellet
per riscaldare un’abitazione, è utile valutare anche l’installazione di un serbatoio
di accumulo per l’acqua calda. Questa
opzione permette di avere immediatamente a disposizione acqua calda sanitaria nei momenti della giornata in cui la
caldaia è spenta da molte ore (ad esempio di notte) ed anche quando la caldaia
fa parte di un sistema integrato, magari
da pannelli solari.
Tra i vari modelli di caldaia a pellet esistono quelle in grado di bruciare sia pellet che cippato, adeguando automaticamente le impostazioni in base al combustibile che si utilizza. Ci sono poi caldaie
a doppia alimentazione, a pellet e legna,
che sono dotate di due camere di combustione separate, così da riuscire a passare agevolmente da un combustibile
all’altro senza interrompere il funzionamento.
Termostufe a pellet. Le termostufe a
pellet sono generatori di calore in grado
di svolgere contemporaneamente le funzioni di una stufa e di una caldaia. Quindi,
oltre ad immettere aria calda negli ambienti, possono riscaldare l’acqua
dell’impianto di riscaldamento e l’acqua
per usi sanitari.
A differenza delle caldaie a pellet che
devono essere installate in un locale apposito, le termostufe possono essere
collocate anche all’interno degli ambienti domestici. Esteticamente si differenziano molto poco dalle stufe.
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Salute
Sabato 17 Gennaio 2015
GLI ORARI
CUP Centro Unificato di Prenotazione
Dove: padiglione n. 12, a fianco del
Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori
Orari di apertura al pubblico:
lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00
orario continuato,
il sabato dalle 8.00 alle 12.00;
Prenotazioni telefoniche: è possibile
telefonare al numero verde 800.638.638,
da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.
PRENOTAZIONI
CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP
Attraverso il CUP si prenotano tutte
le prestazioni ad eccezione delle seguenti,
che devono essere prenotate direttamente
presso le singole unità operative o servizi
come indicato di seguito:
ANATOMIA PATOLOGICA
secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati)
Dove: Poliambulatori, piano Terra.
Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare
contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00.
Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.
Consegna campioni istologici e citologici
La consegna dei campioni citologici urinari è
prevista, presso il padiglione 5,
da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30;
per gli altri esami da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).
RADIOLOGIA d
Dove: piano 1, corpo H (ala destra).
TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti
e richiesta di prestazioni con bollino verde
Le prenotazioni vanno effettuate
di persona o via fax.
Orario: da lunedì a venerdì dalle
08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00.
Tel: 0372 405760.
Angiografia
Le prenotazioni vanno effettuate di persona.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.
SENOLOGIA:
Screening mammografico preventivo
biennale Asl Cremona (45-69 anni)
Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì
dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata
al CUP dell'Asl 800 318 999.
Prestazioni con carattere di urgenza,
risonanze alla mammella, agoaspirati,
ecografie
Dove: piano 1, corpo M.
Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00.
Telefono: 0372 405614.
Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata
una nuova linea telefonica dotata
di risponditore automatico
in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.
RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE
Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o
ascensore a sinistra vicino l'Ufficio
Informazioni nell'atrio di ingresso)
corpo M, monoblocco ospedaliero.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.
MEDICINA DEL LAVORO:
Visite specialistiche di medicina del lavoro
Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì,
dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente
presso l’Ambulatorio Specialistico
di Medicina del Lavoro negli stessi orari.
PRESIDIO OSPEDALIERO
DI CREMONA
CENTRO DIABETOLOGICO
Dove: piano 6, corpo H (lato destro),
monoblocco ospedaliero.
Orari: da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 13.30
(prima visita per inquadramento
diagnostico-terapeutico e visita di controllo
per monitoraggio metabolico e screening
delle complicanze croniche).
Per le prime visite è preferibile che
la prenotazione avvenga di persona comunque
possibile prenotare telefonicamente
da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30.
Telefono: 0372 405715.
CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI
accesso diretto da parte dei cittadini,
con la richiesta del Medico di famiglia
o dello specialista.
Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle ore 07.30 alle 10.30.
Telefono: 0372 405663 - 0372 405452
CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI
Monitoraggio delle terapie anticoagulanti.
previsto accesso con prenotazione al numero
0372 405666 - 0372 405663.
Dove: Presso la palazzina del Cup
Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.
CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA
Test di tolleranza al lattosio e patch test
Accesso con impegnativa del medico curante
Le prenotazioni si effettuano telefonicamente
al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì,
dalle 10.30 alle 12; oppure di persona
presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione
10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
IMMUNOEMATOLOGIA
E MEDICINA TRASFUSIONALE:
Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia
marziale endovenosa, preparazione di nuovi
emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale:
Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico.
Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.
Tel: 0372 435887 - 0372 405461
dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì
GENETICA
Dove: piano 2 lato destro del monoblocco
ospedaliero. Prenotazioni telefoniche:
0372 405783
da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.
MEDICINA LEGALE
Prenotazioni presso Direzione Medica
di Presidio piano Rialzato monoblocco
ospedaliero. Tel: 0372 405200.
PSICOLOGIA
Dove: settimo piano a sinistra.
Prenotazioni da lunedì a venerdì
dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio
di Psicologia, oppure anche telefonicamente
agli stessi orari al numero 0372 405409.
ONCOLOGIA MEDICA
Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i
n reparto da lunedì a venerdì
dalle ore 8.00 alle ore 17.00.
Tel: 0372 405248.
TERAPIA DEL DOLORE
Dove: palazzina n. 9 La prenotazione
può essere effettuata telefonicamente
al numero 0372 405330
dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì.
Negli altri orari è possibile chiamare
lo stesso numero lasciando un messaggio
in segreteria telefonica con il nome e numero
di telefono: al più presto sarete richiamati.
Randagismo, è ora di rivedere
la legislazione in materia
«La volontà del Ministro Beatrice
Lorenzin di rivedere le strategie
confrontandosi in primis con i Medici Veterinari è la migliore risposta al
randagismo da vent’anni a questa
parte». Il presidente dell’Anmvi
Marco Melosi (nella foto) commenta soddisfatto le dichiarazioni del Ministro della
Salute, che, in una intervista, ha annunciato di
voler creare un tavolo di
coordinamento strategico con i Medici Veterinari
e anche che sono maturi
i tempi per aggiornare la
legislazione in materia.
«E’ esattamente la proposta che da tempo avanziamo al Dicastero della Salute- aggiunge Melosi- e che finalmente incontra l’attenzione di un Ministro».
A distanza di 24 anni dalla sua
emanazione, la legge quadro n.
281/1991 «non ha eradicato il fenomeno della riproduzione incontrollata di animali vaganti e randagi sul
territorio nazionale. Anzi le cifre sono aumentate a discapito della sanità animale e delle pubbliche finan-
ze» osserva il Presidente Anmvi -.
Le strategie di intervento veterinario
per la lotta al randagismo, in quanto sanitarie, vanno concordate insieme ai Medici Veterinari- rimarca
Melosi- perché esse basano il loro
successo sulla sterilizzazione chirurgica. A tutt’oggi non
è mai stato varato un
piano nazionale di intervento sanitario, che
definisca protocolli e
prassi operative veterinarie nella lotta al
randagismo, all'abbandono e pro- possesso responsabile.
La mancanza di una
strategia squisitamente sanitaria, coordinata su scala nazionale, è stata la principale causa
di improvvisazioni e iniziative scoordinate fra le varie amministrazioni
territoriali, a discapito non solo delle competenze veterinarie e del benessere animale, ma soprattutto del
risultato finale che deve essere
quello dell’eradicazione del randagismo e non della sua perpetuazione» conclude Melosi.
Tumori rari: a Cremona nasce Iart (Italian Association Rare Tumor), diretta dal dottor Cirillo
Ogni anno vengono diagnosticati in Italia oltre
70mila tumori rari, circa il 20% del totale delle neoplasie (365.500 nel 2014). Sono spesso difficili
da individuare e da trattare. Alcuni infatti sono
asintomatici oppure i sintomi vengono attribuiti a
tumori più frequenti. Per questo il paziente può
arrivare tardi alla diagnosi, quando si è già sottoposto a diverse visite ed esami clinici. Con ricadute negative sulle possibilità di sopravvivenza.
Per migliorare le conoscenze su queste patologie, è nata Iart, “Italian Association Rare Tumors”, la prima associazione in Italia che ha come interesse tutti i tumori rari solidi dell’adulto,
presieduta dal prof. Fernando Cirillo, chirurgo
oncologo agli Istituti Ospitalieri di Cremona. Ha
sede nel quattrocentesco Palazzo Trecchi ed è
inserita in un progetto più ampio coordinato dal
“Centro di Formazione Medica Post Universitaria” (Cefme) che raccoglie associazioni mediche,
odontoiatriche e veterinarie. L’obiettivo fondamentale di Iart è la formazione dei medici. «Fare
cultura in questo settore di nicchia – spiega Cirillo – significa colmare un preoccupante vuoto di
risorse e di contenuti, vista l’offerta ancora scarsa delle nostre Università che, anche dopo le più
recenti riforme, hanno per molti versi accantonato la didattica dedicata a questi tumori. Gli aggiornamenti devono quindi passare attraverso
canali diversi. Vogliamo creare un’offerta formativa, didattica ed educazionale strutturata, organizzata e continua. La nostra associazione riconosce il valore della Scuola e abbiamo scelto la
didattica come forma di aiuto indiretto al paziente. Una sfida non semplice, ma possibile». La formazione e l’aggiornamento teorico-pratico promossi dall’associazione saranno indirizzati soprattutto a medici, specialisti di settore, personale sanitario e studenti universitari. Tra i tumori ra-
ri più noti vi sono i sarcomi, i tumori stromali gastrointestinali e quelli neuroendocrini. «Mancano
i riferimenti per capire cosa siano queste malattie e sapere a chi rivolgersi: anzi, ci sono – continua Cirillo -. Ma non è così semplice trovarli. Internet non sempre aiuta, troppo spesso la navigazione conduce a siti non certificati. Il medico
di famiglia talvolta non è preparato su questi temi. Oppure il paziente ricorre al ‘fai da te’, che
però implica il prezzo salato di lunghi tempi di attesa e di uno spreco di risorse. Quante volte abbiamo accolto nei nostri ambulatori pazienti spaventati, confusi e stanchi di cercare una soluzione, ma ancora pieni di speranza? La nostra associazione è costituita da un gruppo di esperti
uniti dalla convinzione comune che la formazione nelle patologie di nicchia, come nel caso dei
tumori rari, sia fondamentale per fornire informazioni essenziali per la loro gestione».
La dottoressa Annalisa Subacchi illustra le cinque regole d’oro per perdere quei chili di troppo accumulati
Rimettersi in forma dopo le festività natalizie
L
di Annalisa Subacchi
e festività natalizie rappresentano il periodo
culinario di gran lunga
più lungo e più calorico. Si inizia con l’immacolata dell’8 dicembre, si continua con Santa Lucia, si prosegue con il tour de force vigilia
Natale e Santo Stefano. L’ultimo
step prevede ultimo e primo
dell’anno ed Epifania. Poi? La
bilancia piange e i chili accumulati vanno dai 2-3 per i più virtuosi ma anche 5-6 per molti
pazienti. Non c’è tuttavia da
preoccuparsi, nel giro di poco
tempo con poche semplici regole, riusciremo a recuperare il
nostro peso forma ottimale. A
patto di iniziare quanto prima
per evitare che il sovra-accumulo di calorie venga definitivamente accumulato sotto forma
di adipe.
1) NO ALLE DIETE-URTO
No ai regimi alimentari che
promettono di perdere i fatidici
7 kg in 7 giorni: non servono e
fanno male all’organismo.
Ponetevi piuttosto un obiettivo
realistico: cominciate intanto a
sgonfiarvi un po’, riducendo o
eliminando del tutto alcuni cibi
dalla vostra alimentazione quotidiana. Per esempio: niente
carni rosse né insaccati (che
fanno lavorare troppo stomaco
e fegato), abolire i cibi in scatola (troppi additivi e conservanti),
via fritti, grassi, dolciumi e, in
generale, tutti i cibi troppo elaborati. Stop anche a panna,
burro e strutto, ma anche maionese e salsa tartara: induriscono le pareti dei vasi sanguigni.
Cominciamo ad incrementare
l’assunzione di cibi disintossi-
La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected]
oppure a: [email protected] • www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134
Annalisa Subacchi, Nutrizionista
albo Sez. A n° 061604
Master Nutrizione Fitness e Sport,
Diete personalizzate,
test intolleranze alimentari, celiachia,
breath test al lattosio
La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a:
CREMONA: poliambulatorio
MEDICENTER Cremona 0372-434988
GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio
MED c/o Ipercremona2 0373-803801
CREMA Poliambulatorio SANTA CLAUDIA
c/o ipercoop GranRondo’ 366-4759134
MANERBIO Poliambulatorio Minervium
Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134
canti e che favoriscono la
secrezione dei liquidi: verdure
in abbondanza senza limiti di
quantità (ad eccezione di fagioli, cornetti e patate), minestre di
verdure, pasta consentita ma
condita con pomodoro e basilico, pesce al cartoccio o al
vapore, tutti alimenti in grado di
disintossicare l’organismo.
2) DRENARE, BERE E
DISINTOSSICARE IL FEGATO
I 2/3 dei chili accumulati
sono di ritenzione di liquidi (no
grasso) per cui dobbiamo eliminare i liquidi in eccesso. Come?
L’acqua si elimina con l’acqua,
come suggerisce il claim di una
nota marca. Bere molto è
importantissimo: almeno un
litro e mezzo di acqua non gassata, da distribuire nell’arco
della giornata. Dobbiamo scegliere le bevande giuste: ridurre
le bevande gassate (che
aumentano la produzione di
succhi gastrici), eliminare vino e
superalcolici (che moltiplicano
l’azione dei radicali liberi, le
scorie prodotte dal nostro organismo). Anche le tisane ci possono aiutare. E poi, sostituite la
tradizionale tazzina di caffè con
quello d’orzo e il tè con quello
deteinato. Via libera alle tisane,
che aiutano a eliminare quel
fastidioso senso di gonfiore: sì
a infusi di tarassaco (per disintossicare il fegato), finocchio
(sgonfia la pancia), melissa e
tiglio (conciliano il sonno).
3) PIU’ MOVIMENTO!
Cercate di rinunciare, almeno i primi giorni, all’auto e di
muovervi a piedi: camminare a
passo svelto è utilissimo e riabitua i muscoli a “lavorare”. E
se proprio non potete fare a
meno di spostarvi con la macchina, cercate di parcheggiarla
il più lontano possibile. Usate le
scale, invece dell’ascensore…
Per chi invece è già uno sportivo abituale consiglio di incrementare in modo graduale
l’esercizio fisico privilegiando
lavori aerobici e prolungati piuttosto che anaerobici e di breve
intensità. In questo modo lavoreremo sull’adipe.
4) IMPARIAMO A DIRE DI NO!
Almeno per le prime 2-3 settimane. Poi tutto tornerà come
prima senza rimorsi! Occhio alle
tante occasioni in cui si cerca di
“smaltire” gli avanzi di pranzi e
cenoni vari. In ufficio per gli ultimi brindisi con i colleghi, in
casa quando prende quell’improvvisa voglia di “qualcosa di
buono”, riuscire a resistere alla
tentazione di sbocconcellare di
continuo è un’impresa. Un piccolo sforzo di volontà e la bilancia ve ne sarà grata.
5) PIATTI PIÙ PICCOLI,
PORZIONI RIDOTTE,
MA NESSUN PASTO SALTATO
La colazione in queste 2-3
settimane diventa ancora più
importante, non va saltata! Uno
yogurt e un frutto con una tazza
di tè ci aiuteranno ad affrontare
bene la giornata e un regime
alimentare ipocalorico. Eviteremo così di arrivare affamati e
con appetito irrefrenabile ai
pasti successivi. Nei successivi
pasti per appagare la vista utilizziamo piatti da portata più
piccoli, ci daranno l’illusione di
un bel piatto pieno.
Un augurio di un Buon 2015
in piena forma e salute
di Ermanna Allevi
Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA
Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)
Gentile Naturopata, ho sentito parlare del Genepì per curare influenza, tosse e altro che non ho sentito (era un programma televisivo), volevo sapere da Lei se è vero o se erano sciocchezze, perché io lo conosco come liquore. La ringrazio e Le faccio tantissimi complimenti per le Sue rubriche,
che seguo con grande attenzione e passione, ma non ha mai
pensato di pubblicare un libro? Se lo farà me lo faccia sapere, perché lo acquisterò. Un cordiale saluto. M.P.
Chiamato anche "aspirina di montagna", il genepì è un rimedio naturale noto per la sua efficacia nel combattere il raffreddore, influenza, costipazioni e mal di gola. E' una pianta aromatica
che cresce nelle zone alpine e appenniniche, conosciuta in particolare per il liquore che se ne estrae. Pianta preziosa per le sue
molteplici virtù, in particolare riguardo l'apparato respiratorio. Le
proprietà del genepì sono legate ai suoi principi amari, i suoi
estratti si rivelano un balsamo efficace per la tosse, bronchite e
alcune forme asmatiche. E' un eccellente rimedio anche per aiutare la digestione, perché ricca di oli essenziali, tra cui il cineolo,
un ossido terpenico che si rivela utile per stimolare il buon funzionamento gastro intestinale. Valido aiuto anche per chi soffre di
flautenza. Molte sono le persone che mi hanno chiesto di pubblicare un libro con i miei articoli sulle piante e sui cristalli, c'è un
progetto per le piante, vedremo se si realizzerà, naturalmente sarà mia cura informarLa.
Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a:
[email protected] Oppure a: [email protected]
• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372.
• Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al 388 9037275.
Cultura&Spettacoli
“Il cinema
ritrovato”
in rassegna
Il Gruppo Fai Giovani Cremona, in collaborazione
con il Cinema Filo ed il Dipartimento di Musicologia e
Beni Culturali dell’Università di Pavia, organizza una
nuova serie di incontri cinematografici. La rassegna,
dal titolo “Il cinema ritrovato”, propone una raffinata
scelta di pellicole d’autore, recentemente restaurate
dalla Fondazione Cineteca di Bologna, che meritano
di essere riscoperte, in particolare dal pubblico più
giovane. Il prossimo appuntamento è per il 4 marzo
con Metropolis di Fritz Lang.
Si tratta di un violino della Shoah e di un mandolino costruito da progionieri tedeschi nel 1916
Due strumenti ricchi di storia donati al Museo
Il clown più famoso
torna al Ponchielli
Lo scorso anno ha incantato il numeroso pubblico di grandi e piccini e così torna al
Teatro Ponchielli, domani alle ore 16, David
Larible (nella foto) con il suo nuovo spettacolo ricco di sketch inediti che sapranno
stupire e divertire il pubblico. Dopo il grande successo dello spettacolo “Il clown dei
clown” con oltre 150 repliche in alcuni dei più
prestigiosi teatri italiani, Laribleporta in scena
“Destino di clown”. La trama. Un clown arriva a teatro convinto di doversi esibire, ma il
palcoscenico è già occupato da un altro artista. Gli stratagemmi di un pagliaccio frustato
che cerca di mostrare la propria arte. Larible
porta in scena per la prima volta degli sketch
inediti per il palco, ma già presentati di fronte a migliaia di spettatori nei migliori circhi di
tutto il mondo. E ancora una volta riesce a
stupire e a far sognare oltre che a far ridere
a crepapelle. Scopriamo un David alle prese
con una montagna di piatti, con un lanciatore
di coltelli, persino con un numero di grande
illusionismo. Il grande artista, il cui personaggio è ispirato dal Monello di Chaplin, continua a coinvolgere gli spettatori nelle sue gag,
alcune delle quali sono state rodate nientedimeno che con artisti del calibro di Jerry
Lewis. Insomma, il “clown d’oro”, accompagnato dalla spalla Andrea Ginestra e dall’immancabile pianista Stephan Kunz presenta
un nuovo spettacolo in grado di rapire il cuore ad ogni tipo di spettatori.
D
dalla redazione
ue nuove perle al Museo
Civico “Ala Ponzone”.
Sono un “violino della
Shoah” proveniente da
un campo di concentramento nazista e un mandolino costruito da prigionieri di guerra tedeschi
nella Prima guerra mondiale. Sono i
due strumenti appartenenti alla collezione privata di Carlo Alberto Carutti,
che lo stesso ingegnere e mecenate
milanese ha consegnato al Museo.
Violino e mandolino vanno ad aggiungersi agli altri straordinari pezzi che
fanno parte della sezione “Le stanze per la musica”, ospitata nelle sale
sale settecentesche del piano nobile di Palazzo Affaitati, una delle più
importanti raccolte di strumenti a corda per la qualità, rarità e stato di
conservazione degli strumenti che la
costituiscono. Strumenti di alto valore
simbolico, oltre che storico e materiale, perché hanno vissuto direttamente gli orrori della guerra e della
prigionia. Il violino, in particolare, è
stato testimone dei campi di sterminio nazisti durante la Seconda guerra mondiale, atroce esperienza alla
quale non è purtroppo sopravvissuta la sua proprietaria, una torinese
di origine ebrea. Sul fondo si carat-
Carlo Alberto Carutti
con il “violino della Shoah”
terizza per la stella a sei punte intarsiata con un filetto in madreperla. E’
di buonissima fattura ed è probabilmente ascrivibile alla scuola liutaria piemontese tra otto e novecento.
Sul fondo dello strumento è scritto in tedesco “Inno alla musica che
rende liberi” e vi sono le note di un
motivo. Sulla cassa è inciso il numero di matricola di un deportato. Venne
commissionato da una famiglia ebrea
torinese, dai cui eredi l’ha acquistato
Carutti. Come è successo a molti violini, questo strumento è sopravvissuto ai proprietari, nello specifico a una
donna di nome Eva Maria scomparsa
nel campo di sterminio di Auschwitz,
come ha scoperto Carutti a seguito di
lunghe ricerche. Dopo un lungo silenzio, le sue corde torneranno a vibrare
in un concerto che sarà organizzato a
Cremona in occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria.
Non meno avvincente è la storia del
Inaugurata la mostra di Enzo Cucchi, aperta fino al 15 febbraio
Ieri è stata inaugurata, presso il Museo Archeologico di San Lorenzo, della mostra “Step #4 |
Seduta dell’artista” Enzo Cucchi, che rimarrà aperta
al pubblico fino al 15 febbraio (da martedì a domenica dalle 9 alle 13, chiusura il lunedì). Con questo
appuntamento si conclude il ciclo di mostre di arte
contemporanea “Uno più uno uguale a tre”, titolo
legato al paradosso di Zenone, tra un punto e un
altro ce ne sta sempre un terzo… e così fino all’infinito e curato da Ettore Favini. Enzo Cucchi (nato
a Morro d’Alba nel 1949), considerato l’artista più
visionario tra gli esponenti della Transavanguardia,
a partire dagli anni Ottanta è diventato un artista
di fama internazionale. Ha realizzato numerose
Casanova sbarca stasera al teatro San Domenico
Ruggero Cappuccio porta in scena il più famoso seduttore della storia, interpretato da Roberto Herlitzka
di Tiziano Guerini
E’ la volta del Casanova di Ruggero Cappuccio a sbarcare a Crema,
al Teatro San Domenico, questa sera
alle ore 21, per la regia di Nadia Baldi, musiche di Marco Betta e costumi
di Carlo Poggioli. Il recente vincitore del “Nastro d'argento” alla carriera
Roberto Herlitzka, con Marina Sorrenti, ridarà vita al gentil uomo veneziano emblema della seduzione. Undici donne ci proveranno nel tentativo
di far capitolare l'inossidabile libertino, ma finiranno solo per svelarne
la grande capacità di comprendere e
amare il gentil sesso. Altre interpreti:
Franca Abategiovanni, Carmen Barbieri, Giulia Odori e Rossella Pugliese.
Per la rassegna dal titolo “Merenda
a teatro”, il Teatro del Viale di Castelleone propone domani pomeriggio
alle ore 16 la Compagnia Teatrodaccapo in “L’albero amico”.
Interpreti Max Fenaroli e Marcello
Nicoli. Fascia d’età dai tre anni in su,
scuola materna, primaria e famiglie.
mandolino. A raccontarla è lo stesso Carlo Alberto Carutti: «Quando
esposi una parte della mia collezione a Füssen nel 2012, ricevetti una
mail da un signore tedesco che riteneva interessante per la mia raccolta
l'acquisto di un mandolino costruito
nel febbraio 1917 nel campo di prigionia di Dorchester, in Inghilterra. Il
mandolino aveva la tavola armonica
rotta ma un bel guscio: comunque
non gli diedi una grande importanza.
Successivamente questo signore mi
inviò le foto contenute nel mandolino
che mi sembrarono subito molto interessanti. La foto superiore riproduce
un pranzo di Natale dei tedeschi, era
il Natale 1916. La foto in basso riproduce dei militari con in mano dei conigli. Tra un’immagine e l’altra la frase
“Sono stato costruito nel campo di
prigionia di Dorchester” seguita dalla data, febbraio 1917. Sono perciò
andato avanti nelle ricerche per trovare un ragione di queste foto e quindi decidere l’acquisto se tutto avesse
avuto un significato». Un significato
che Carlo Alberto Carutti alla fine ha
ritenuto di avere trovato e che si collega da una parte alla cosiddetta tregua
di Natale del 1914 e, dall’altra, alla
propaganda tipica del periodo bellico
sul trattamento riservato ai militari nei
campi di prigionia.
Ha scritto in proposito Marco Velerio:
«La scrittura di Ruggero Cappuccio
dà vita ad una velenosa, dolce, sincera partita a scacchi in cui brillano e
si muovono i perni dell’identità diCasanova, uno degli uomini più discussi, amati e denigrati del XVIII secolo.
Il velo di seduttore vanesio che ricopre Casanova presso l’immaginario
collettivo consolidato, cade inesorabilmente e rivela un grande autore,
un uomo che scrive con rarissima e
affilata modernità, che ama le donne
e ne incontra carnalmente un numero di gran lunga inferiore rispetto alla
superficiale moltiplicazione attribuitagli». Insomma, si tratta di uno dei più
prestigiosi appuntamenti della prosa
al teatro di Crema.
La locandina dello spettacolo
“L’albero amico” domani in scena
L’albero è l’ombra, il frutto, il gioco, il
tavolo, il riposo e molto altro per ogni
essere umano.
Le piante sono il rifugio segreto di
migliaia di creature più o meno sco-
nosciute e sorprendenti, in quella fittissima rete di rapporti che forma la
base e la vitalità stessa dell’equilibrio
ecologico.
Gli alberi sono inoltre elemento
insostituibile nel colore del paesaggio. Leone Alberone, Folletti ballerini, il signor Quattrostagioni, un lombrico, una talpa... e il Gran Deserto
che minaccia tutto il giardino... si troverà una soluzione? Certamente: con
l’impegno ad affezionarsi e a diventare amici di un albero.
Immagini di viaggio oltre la Russia europea
Nell’ambito del ciclo di videoproiezioni “Il viaggio attraverso le immagini”, martedì 20 gennaio
alle ore 21 nella sala Alessandrini di via Matilde de
Canossa a Crema, verrà presentato “Transiberiana
- Transmongolica”, videoproiezione di Andrea Verdelli, Damiano Ginelli, Federico Ficarelli, Giuseppe
Circhetta, Marco Amore. Cinque amici che affrontano un viaggio avventuroso (nella foto). Oltre la
Russia europea, oltre gli Urali, un vuoto sconfinato
che lascia all’uomo il solo ruolo di parentesi scomoda relegata in isole solitarie, formicai di cemento
armato, fango e zanzare. La Siberia: un luogo dove
tempo e spazio assumono un significato evanescente, dilatato. E ancora, dopo le arcane sponde del
Baikal, la Mongolia, con la sua società fluida e mobile, impassibile all’avanzare della storia. Così anche
ad Ulaanbaatar la vita scorre immutata da migliaia di
anni fra greggi, pascoli ed antiche tradizioni animiste sopravvissute sia all’avvento del Buddha che del
Socialismo Reale. E infine, Pechino, cuore pulsante
del nuovo mondo che avanza. Oggi, è possibile attraversare frontiere che la storia aveva sigillato, su treni, coprendo distanze infinite, diluendo la percezione
dello spazio e del tempo, dilatandone le esperienze.
mostre personali e ha preso parte a mostre collettive nei più importanti spazi espositivi internazionali. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte
contemporanea più significative a livello internazionale tra cui la Biennale Internazionale d’arte di
Venezia, documenta a Kassel e la Quadriennale
d’arte di Roma.
Domenica a teatro
con i giocolieri
Domani pomeriggio a Soncino, nella Ex
Filanda alle ore 16 per la rassegna “E domenica... teatro”, saranno presenti I Giocolieri della scienza con Federico Benuzzi e Pietro Morea: fra clownerie, giocoleria e arti circensi. Un lungo pomeriggio per tutta la famiglia. La giocoleria è uno sport, la fisica è una
scienza. Lo spettacolo è tutto questo ed è
diviso in due parti. Nella prima parte il pubblico, in gruppi, potrà imparare ad usare gli
strumenti del giocoliere: monociclo, globo,
diablo, clave e altro. La seconda parte è uno
spettacolo che unisce la giocoleria comica
al cabaret, alla clownerie, gli sport estremi
alle arti circensi e al fuoco. Uno spettacolo fuori dagli schemi, un crescendo di comicità per bambini dai 4 ai cento anni, che in
gruppi, potranno imparare ad usare gli strumenti del giocoliere: monociclo, globo, diablo, clave e altro.
“Vuoti di memoria”
Questa sera alle 21.15 ha inizio ad Alice, in
via Cappi a Castelleone, una nuova stagione
teatrale con lo spettacolo “Vuoti di memoria”
della Compagnia Brincadera (Bergamo). Vuoti di memoria è un reading teatrale tratto dal
romanzo di Hervè Jaouen “Mamie Mémoire”,
che narra la storia di una famiglia la cui nonna materna è colpita dal morbo di Alzheimer.
Per limitare i danni della malattia, bisogna
invogliarla, tenerne vivi i ricordi, disinnescare
i meccanismi invisibili che le fanno commettere le più imprevedibili bizzarrie. In scena, a
raccontare tutto questo, la voce e la musica di cinque bambini la cui nonna, come la
protagonista del romanzo, soffre della stessa
malattia; la loro presenza, ribaltando la consuetudine scenica, accompagna il pubblico,
con delicatezza e poesia, tra le pieghe tragicomiche di una vicenda drammatica ed emozionante. La regia dello spettacolo è di Massimo Malanchini mentre i piccoli artisti in scena saranno Diarra Niang, Anita Silvetti, Lucia
Silvetti, Pietro Agazzi e Nicola Malanchini.
22
Taccuino
Sabato 17 Gennaio 2015
NUMERI UTILI
Cremona
COMUNE DI CREMONA
www.comune.cremona.it
Centralino: 0372-4071
Urp: 0372-407291
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
www.provincia.cremona.it
Centralino: 0372-4061
Urp: 0372-406233 -
Via Volontari
del sangue,
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
31 Marzo
Viale Cambonino
racchetta per
via Seminario
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
31 Gennaio
PREFETTURA
Centralino: 0372-4881
VIA BRESCIA
Dal 10 novembre lavori
stradali attuati per conto
del Comune per
realizzazione sottopasso:
Fine lavori:
primavera 2015
CARABINIERI
Pronto intervento: 112
Centralino: 0372-5581
COMANDO FORESTALE
DELLO STATO
Centralino: 0372-410307
GUARDIA DI FINANZA
Pronto intervento: 117
Centralino: 0372-21576
Nucleo di polizia tributaria:
0372-28968
POLIZIA MUNICIPALE
Pronto intervento: 0372-454516
Centrale operativa: 0372-407427
POLIZIA STRADALE
Comando provinciale
Centralino: 0372-499511
QUESTURA
Pronto intervento: 113
Centralino: 0372-4881
Via Cadore
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
31 Gennaio
VIGILI DEL FUOCO
Pronto intervento: 115
Centralino: 0372-4157511
PROCURA
Centralino: 0372-548233
• VIA BRESCIA - CHIUSURA dal 10 novembre
- lavori stradali per conto
del Comune per il sottopasso (Fine prevista: primavera 2015).
NUMERI UTILI
Crema
COMUNE DI CREMA
www.comunecrema.it
Centralino: 0373-8941
Urp: 0373-894241
NUMERI UTILI
Casalmaggiore
COMUNE DI CASALMAGGIORE
www.comune.casalmaggiore.cr.it
Centralino: 0375 42668
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
Centralino: 0375-42233
CENTRO PER L’IMPIEGO
Centralino: 0375-42213
CARABINIERI
Pronto intervento: 112
Centralino: 0375-284500
POLIZIA MUNICIPALE
Centralino: 0375-40540
POLIZIA STRADALE
Centralino: 0375-42288
GIUDICE DI PACE
Centralino: 0375-42273
OSPEDALE
Centralino: 0375-2811
Centro unico di prenotazioni:
800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
MUSEO DIOTTI
www.museodiotti.it
Centralino: 0375-200416
MUSEO DEL BIJOU
Centralino: 0375-284423
TEATRO COMUNALE
www.teatrocasalmaggiore.it
Centralino: 0375-284434
DISTRETTO
SOCIO-SANITARIO
Direzione: 0375-284020
Distretto Veterinario:
0375-284029
• Via Volontari del Sangue
- cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine
prevista: 31 marzo).
• Viale Cambonino racchetta per Via Seminario
- cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica
(Fine prevista: 31 gennaio).
GUARDIA DI FINANZA
Pronto intervento: 117
Centralino: 0373-256474
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Urp Crema: 0373-899822
CARABINIERI Pronto intervento: 112
Centralino: 0373-893700
POLIZIA MUNICIPALE
Pronto intervento: 0373-250867
Centralino: 0373-894212
COMANDO FORESTALE DELLO
STATO Centralino: 0373-82714
OSPEDALE DI CREMONA
www.ospedale.cremona.it
Centralino: 0372-4051
Centro unificato
di prenotazione: 800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
•Via Cadore incrocio Via
Mosa - cantiere per la ristrutturazione della rete
di distribuzione energia
elettrica (Fine prevista: 31
gennaio).
PROCURA
DELLA REPUBBLICA
Centralino: 0373-878116
POLIZIA STRADALE
Centralino: 0373-897311
POLIZIA DI STATO
Centralino: 0373-897311
VIGILI DEL FUOCO: 115
Centralino: 0373-256222
AZIENDA SANITARIA
LOCALE DI CREMONA
www.aslcremona.it
Centralino: 0372-4971
Urp: 0372-497215
SERVIZI SOCIO-SANITARI
DISTRETTO DI CREMA
Centralino: 0373-899320
OSPEDALE DI CREMA
www.hcrema.it
Centralino: 0373-2801
Centro unico
di prenotazioni:
800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
Primi - Pasta fresca
Orecchiette con ragù di carni e cialdine di pecorino
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE
• 500 g di orecchiette fresche
• 125 g di lonza di maiale
• 125 gu di polpa d'agnello
• 125 g di polpa di manzo
• 100 g di salsiccia
• 400 g di passata di pomodoro
• 50 g di concentrato di pomodoro
• Una cipolla
• Uno spicchio d'aglio
• 1/2 bicchiere di vino bianco
• 50 g di pecorino grattugiato
• Basilico
• Olio extravergine d'oliva
• Peperoncino piccante fresco
• Sale
Stracci con trevisana
e crema di taleggio
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE
• 2 cucchiai
• 250 g di lasagne
di besciamella
fresche all'uovo
• Un tuorlo
• 200 g di taleggio
• 60 g di parmigiano
• 2 cespi di trevisana
• Burro
• 50 g di pancetta tritata
• Olio evo
• Uno scalogno
• Sale e pepe
• Un dl di panna
PREPARAZIONE
• Tagliate a tocchetti tutte le carni,
spellate la salsiccia e sbriciolatela.
• Sbucciate e affettate fine la cipolla.
• Pelate l'aglio, privatelo del germoglio e fatelo soffriggere in una
casseruola con 6 cucchiai di olio e
un poco di peperoncino; poi eliminateli e aggiungete la cipolla, la
salsiccia e la carne, lasciateli rosolare a fuoco vivace per qualche
minuto mescolando di continuo e
sfumate con il vino.
• Unite la passata e il concentrato di
pomodoro diluito in un bicchiere
d'acqua calda; salate, unite un pizzico di zucchero e cuocete a fuoco
basso per almeno 2 ore.
• Mescolate ogni tanto per non far
attaccare le carni e unite altra acqua
calda se necessario.
• Dividete il pecorino in 4 parti, sistematele su una placca foderata
con carta da forno formando 4 dischetti sottili, ben separati tra loro,
e cuocete le cialdine in forno a 220
Gradi per 5 minuti.
• Lessate le orecchiette in abbondante acqua bollente salata.
• Scolatele al dente, conditele subito con il ragù preparato, guarnitele
con le cialdine di pecorino spezzettate e 8-10 foglie di basilico fritte e
servite.
Maltagliati al ragù di scorfano
INGREDIENTI
PER 4 PERSONE
• Filetto di scorfano (300 g)
• 250 g di sfoglie
di pasta fresca all'uovo
• Un porro
• 50 g di pinoli
• Erba cipollina 10 steli
• Oio extravergine di oliva
• Sale
PREPARAZIONE
• Tagliate il filetto di scorfano a tocchetti, tritate grossolanamente i pinoli.
• Tagliate le sfoglie di pasta a strisce irregolari di 2-3
cm di larghezza e di 7-8 cm di lunghezza.
• Scaldate 4 cucchiai di olio in una padella antiaderente, tostatevi il porro affettato e i pinoli per qualche minuto. Unite il pesce e bagnate con un brodo ristretto.
• Fate cuocere per 5 minuti, quindi lessate la pasta,
scolatela e conditela con il sugo e spolverizzatela di
erba cipollina tagliuzzata con le forbici.
PREPARAZIONE
• Tagliate a pezzetti il taleggio e fatelo sciogliere a
bagnomaria con la panna.
Toglietelo dal fuoco, unite la besciamella, il parmigiano, il tuorlo e tenete in caldo.
• Fate rosolare per qualche minuto a fiamma vivace
la pancetta in una padella antiaderente senza condimento.
• Toglietela, pulite il fondo della padella e fatevi fondere 30 g di burro con un cucchiaio di olio.
• Unite lo scalogno tritato, l'insalata pezzettata e fate
saltare tutto a fiamma viva per pochi istanti.
• Salate, pepate e unite la pancetta.
• Tagliate la pasta a rombi irregolari e cuoceteli in
acqua salata.
• Distribuite su 4 piatti la trevisana, aggiungete la
pasta scolata, la crema di taleggio e servite.
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il Livorno
CALCIO SERIE B
22ª GIORNATA (17-01 h 15) Bari-Virtus Entella,
Bologna-Perugia, Brescia-Frosinone, Carpi-Livorno,
Cittadella-Modena, Latina-Vicenza, Pro Vercelli-Avellino, Spezia-Varese, Ternana-Crotone, Trapani-Pescara, Virtus Lanciano-Catania. CLASSIFICA Carpi
Responsabile Fabio Varesi
43; Frosinone, Bologna 34; Spezia 33; Avellino 32;
Livorno 31; Virtus Lanciano, Pro Vercelli, Trapani 30;
Perugia 29; Pescara 28; Modena, Vicenza 27; Ternana,
Bari 25; Virtus Entella 24; Brescia 23; Varese (-3) 22;
Catania, Crotone 21; Latina 20; Cittadella 19.
Cremo a caccia di conferme nel derby
In settimana la società ha rinforzato la rosa con gli arrivi dell’esterno offensivo Pasi e del difensore Briganti
E
di Matteo Volpi
derby sia. La vittoria contro
l’AlbinoLeffe riporta i tre punti in casa grigiorossa, confermando il buon passo intrapreso dall’arrivo in panchina
del nuovo tecnico e la voglia di questo
gruppo di provare a risalire la china in
classifica. Nonostante lo scivolone con
la Torres, arrivato prima della sosta natalizia e il brutto pareggio in casa contro la Giana Erminio, la Cremonese di
mister Giampaolo sta procedendo con
un andamento nel complesso più confortante rispetto alla gestione di Mario
Montorfano. Quattordici i punti conquistati da Giampaolo in otto gare, contro
i tredici ottenuti dal suo predecessore:
è presto per salire sul carro die vincitori, per carità, rimane anche la massima
stima nei confronti di una bandiera grigiorossa come Mario Montorfano, ma
al momento i risultati danno ragione alla
scelta della società. Domani, però, servirà un’altra importante conferma nel derby contro il Mantova, formazione che
arriva all’appuntamento agguerrita ed in
salute. Assenza pesantissima sarà sicuramente quella di Alessandro Marchi, fermato per un turno dal giudice sportivo
per somma di ammonizioni e autore di
una prova convincente nell’insolito ruo-
LEGA PRO 20ª GIORNATA
AlbinoLeffe-Cremonese
0-2
Giana-Arezzo
0-3
Mantova-Alessandria
2-0
Novara-Monza
2-2
Pavia-Bassano Virtus
3-2
Renate-Unione Venezia
1-1
Pordenone-Lumezzane
2-0
Real Vicenza-FeralpiSalò
0-1
Südtirol-Como
2-0
Torres-Pro Patria
4-0
CLASSIFICA GIRONE A
LEGA PRO Domani pomeriggio contro il Mantova sarebbe molto importante bissare il successo di Bergamo
Pavia
38
Alessandria 37
Bassano
37
Novara
36
FeralpiSalò
34
Real Vicenza 33
Südtirol
32
Monza
32
Como
32
Cremonese
27
Arezzo
27
Unione Venezia 26
Mantova
26
Torres
26
Renate
25
Giana Erminio 23
Lumezzane
20
Pro Patria (-1) 13
Pordenone
12
AlbinoLeffe
10
PROSSIMO TURNO (16/18-01)
Alessandria-Real Vicenza, Arezzo-AlbinoLeffe, Bassano Virtus-Südtirol, Como-Torres, Cremonese-Mantova (18-01 h 16), FeralpiSalò-Novara, Lumezzane-Giana Erminio, Monza-Renate, Pro Patria-Pavia, Unione
Venezia-Pordenone.
lo di terzino destro. In mediana, pertanto,
verrà verosimilmente confermato il nuovo acquisto, il brasiliano Lucas Finazzi
che ha ben impressionato nel debutto
di Bergamo. Nelle ultime ore sono arri-
Jadid in azione a Bergamo (foto © Ivano Frittoli)
vati anche altri due nuovi acquisti. Il primo è Riccardo Pasi, esterno offensivo
classe ’90 su cui la società ha deciso di
puntare fortemente, acquisendolo a titolo definitivo dal Bologna. Con Giampaolo
avrà una freccia in più da schierare nel
tridente offensivo e con cui gli attaccanti
a propria disposizione. Nato a Bologna,
è cresciuto nelle giovanili della società rossoblu ed ha esordito in serie A
con la maglia del Parma. Nella stagione 2013-14 ha collezionato 25 presenze e messo a segno 7 reti nelle file del
Santarcangelo. In difesa, invece, è arrivato l’esperto difensore Marco Briganti
(classe ’82) che vanta quasi 300 presenze in terza serie ed è stato uno degli artefici delle storiche promozioni del Gubbio
dalla serie C2 alla serie B; perciò elemento scelto da Simoni e Giammarioli anche
perché in grado di adattarsi a tutti i ruoli della linea arretrata. Visto che sino ad
ora ha giocato con regolarità, non è da
escludere il suo impiego sin dall’inizio
ad iniziare proprio dal derby di domani.
Grande assente sarà capitan Brighenti,
anch’egli fermato dal giudice sportivo
per un turno. Giampaolo con tutta probabilità si affiderà come punta centrale a
Mattia Marchi, ruolo più congeniale ad un
attaccante che per i primi mesi si è adattato con difficoltà al ruolo di punta esterna. L’attaccante grigiorosso, peraltro, ha
festeggiato il suo 26º compleanno e
sarebbe bello che culminasse con un gol
nel derby la settimana di festeggiamenti.
PROBABILE FORMAZIONE (4-33): Galli; Gambaretti, Briganti, Castellini,
Favalli; Finazzi, Jadid, Moroni; Di Francesco, M. Marchi, Kirilov.
INFORTUNIO Ruben Palomeque ha
subìto una lesione ossea al piede destro.
Si temono tempi lunghi di recupero.
SERIE D I gialloblu vogliono bissare nel Bergamasco il successo (stentato) ottenuto contro la Castellana
Pergolettese a Seriate per tornare a correre
di Tiziano Guerini
I trecento spettatori del Voltini - “giovani
e forti” - hanno rischiato di morire di noia
durante un primo tempo del tutto anonimo da parte della Pergolettese, in cui qualche sprazzo di gioco (si fa per dire) se c’è
stato, è stato per merito della Castellana.
Si sa, ormai è assodato, squadra debole e in casa, è la condizione peggiore per
i gialloblu. E sì che Venturato aveva finalmente a disposizione tutti i titolari, compreso Brunetti, assente da oltre un mese,
sia pure fatto accomodare in panchina;
sempre in panchina anche Rossi, che pure
sarà determinante quando entrerà a metà
ripresa. Un primo tempo anonimo da parte
della squadra di casa, che permette subito alla Castellana, di prendere in mano le
redini del gioco. Un colpo alla schiena,
subìto all’inizio della gara da Manzoni toglie
subito qualità al centrocampo del Pergo.
Il gioco contratto dei locali dà coraggio
alla Castellana che senza essere particolarmente pericolosa, è certamente più
aggressiva. Al 25’ il numero 10 degli ospiti, Chittò, ha l’occasione da gol che però
Una fase di gioco di domenica scorsa
spreca da buona posizione sparacchiando
a lato. Solo al 43°’ il Pergo si rende pericoloso con un bel pallonetto - forse un po’
pretenzioso - di Patrini che scavalca il portiere ma è troppo corto e viene respinto da
un difensore. Durante l’intervallo i gialloblù devono essersi guardati negli occhi e
si sono convinti che senza alzare il livello agonistico dell’incontro non avrebbero
cavato un ragno dal buco. E così alla ripresa del gioco, la squadra, anche per l’innesto di un volitivo Sangiovanni che sostituisce Bastone, pare più viva. Al 6’, dopo che
Bigotto ha vanificato una buona occasione
(sempre più difficile per il pur volonteroso
giovane attaccante inquadrare la porta), è
proprio Sangiovanni a cercare il tiro da lontano, peraltro senza fortuna. Però la partita si alza di tono: al 20’ sugli sviluppi di un
calcio d’angolo prima Manzoni, poi Bigotto
vanificano una buona occasione. La fortuna arriva al 31’ sotto forma di un calcio
di rigore. E’ Rossi, nel frattempo subentrato al 28’ a Manzoni, che se lo procura
subendo un fallo da parte di Calzoni sulla
linea dell’area piccola. Dentro l’area? Fuori
dall’area? Si può discutere, fatto sta che il
direttore di gara assegna la massima punizione e rigore c’è quando arbitro fischia,
diceva un saggio! Tira Lorenzi e fa centro.
C’è spazio anche per Martinelli che sostituisce Bigotto per favorire la difesa del vantaggio minimo. Stavolta il Pergo non si fa
buggerare nei minuti di recupero... Domani,
in trasferta contro l’Aurora Seriate, squadra
che segue i gialloblu in classifica, si potrebbe consolidare non solo la classifica, ma
anche quel livello di gioco che la squadra
non ha ancora ritrovato dopo la pausa di
fine anno. E poi, mercoledì i gialloblu ospiteranno al Voltini il Pontisola.
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I NUMERI
20ª GIORNATA GIRONE B
Ciliverghe-Seregno
1-1
Ciserano-Virtus Verona 0-1
F. Caratese-Caravaggio 0-1
Inveruno-Montichiari
3-0
Mapello-Lecco
1-0
Olginatese-Pontisola
2-1
Pergolettese-Castellana 1-0
Pro Sesto-Castiglione
0-1
Villafranca-Aurora Seriate 1-1
Ha riposato: Sondrio
21ª GIORNATA (18-01 h 14.30)
Aurora Seriate-Pergolettese
Caravaggio-Inveruno
Castellana-Ciserano
Castiglione-Ciliverghe
Lecco-Folgore Caratese
Montichiari-Sondrio
Pontisola-Villafranca
Seregno-Olginatese
Virtus Verona-Mapello
Riposa: Pro Sesto
CLASSIFICA Castiglione,
Seregno 41; Sondrio, Lecco
33; Inveruno 32; Pergolettese,
Ciserano 31; Pro Sesto 29;
Virtus Verona 28; Mapello 27;
Pontisola 26; Aurora Seriate
24; Caravaggio, Olginatese
22; Villafranca 21; Folgore
Caratese, Ciliverghe 19:
Castellana 10; Montichiari 3.
24
Sport
Sabato 17 Gennaio 2015
CALCIO ECCELLENZA
Dopo il netto successo sul Pedrocca, sfida d’alta classifica per i nerobianchi contro la Grumellese
Un Crema lanciatissimo punta al terzo posto
Il 2015 è iniziato come era finito il 2014: con il
Crema lanciatissimo alle prime posizioni della classifica. Domenica scorsa, alla ripresa del campionato
dopo la pausa natalizia, i nerobianchi sino passati
con autorità sul campo del Pedrocca, travolto per
3-0. Un successo che conferma la forza dei crimini,
che ora hanno solo quattro punti dalla vetta. Contro
il Pedrocca, dopo un primo tempo a reti bianche, il
Crema ha dilagato con le reti di Pagano su rigore al
53’, di Dall’Anna all’80’, bravo ad approfittare di una
svagata difesa bresciana e di Belleri in pieno recu-
Thomas Dall’Anna
pero, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La classifica in vetta si è fatta molto corta e domani il Crema
ha la possibilità di scalare un’altra posizione, visto
che ospita la Grumellese, terza con due punti di
vantaggio sulla squadra di Nicolini. Un altro esame
importate per misurare le possibilità di primato della
formazione nerobianca.
16ª GIORNATA Asola-Rezzato 0-0, Fanfulla-Orsa
Trismoka 2-0, Grumellese-Rigamonti Castegnato
1-2, Orceana-Sarnico 0-0, Palazzolo-Aurora Travagliato 1-6, Pedrocca-Crema 1908 0-3, Vallecamo-
nica-Darfo Boario 1-0, Villongo-Cavenago 0-2.
17ª GIORNATA (19-01 h 14.30) Aurora TravagliatoDarfo Boario, Cavenago-Orceana, Crema-Grumellese, Orsa Trismoka-Asola, Rezzato-Palazzolo,
Rigamonti Castegnato-Villongo, Sarnico-Fanfulla,
Vallecamonica-Pedrocca.
CLASSIFICA Vallecamonica 32; Darfo Boario 31;
Grumellese 30; Rigamonti Castegnato, Crema 28;
Aurora Travagliato, Rezzato 23; Cavenago 22;
Villongo, Orceana, Sarnico 21; Pedrocca 20; Orsa
Trismoka, Fanfulla 16; Asola 9; Palazzolo 7.
Un girone d’andata da incorniciare
Domani il campionato si ferma per dare spazio stasera all’All Star Game. Luca Vitali è stato costretto a dare forfait
E
di Giovanni Zagni
chi se lo aspettava? Sfidiamo
anche gli appassionati più
ottimisti, se sinceri, ad andare col pensiero ai mesi di
settembre-ottobre 2014 e
rivelarci i loro pronostici sull’annata
ancora da iniziare della squadra del
cuore. Ma godiamoci questo momento e le emozioni che ne derivano,
senza alzare troppo la “cresta”, ma
neppure senza sentirci i “parenti poveri” ad una tavola imbandita per i nobili
ed occasionalmente aperta ai... peones. Il campionato ha mostrato che
anche le squadre più attrezzate possono inciampare e chi era dato per
sofferente nella stagione, può ergersi a
protagonista o almeno ad interprete di
adeguato livello. La Vanoli ha fatto
bene grazie alla buona scelta estiva
sui giovani italiani e stranieri e su
Hayes, nonché sul ritorno di Vitali e
Cusin, già ambientati con successo a
Cremona e che non dimentichiamolo,
sono due giocatori da Nazionale. Al
giro di boa del campionato, ne approfittiamo per dare i voti ai giocatori
biancoblu: Hayes 7,5, Gazzotti 5,5,
Vitali 7,5, Mian 6,5, Campani 6, Ferguson 6,5, Mei 5,5, Clark 7, Cusin 7,
Bell 7. Coach Pancotto e Lepore: 7,5.
Un voto alla squadra per la difesa: 7,
per l’attacco 6,5.
TORNA HACKETT Alla ripresa del
SERIE A 14ª GIORNATA
Avellino-Varese
67-91
Bologna-Trento
88-78
Brindisi-Reggio Emilia
56-79
Cantù-Roma
60-70
Capo d’Orlando-Venezia
67-54
Caserta-Pesaro
80-73
Pistoia-Milano
73-79
Sassari-Cremona
88-82
CLASSIFICA
SERIE A Dopo 15 giornate la Vanoli si trova meritatamente al settimo posto. In pochi se l’aspettavano
Milano
26
Sassari
22
Reggio Emilia 22
Venezia
22
Brindisi
18
Trento
18
Cremona
16
Avellino
14
Pistoia
12
Roma
12
Capo d’Orlando 12
Varese
12
Bologna (-2) 12
Cantù
12
Pesaro
6
Caserta
2
Vitali deve rinunciare
all’All Star Game
(foto Mario F. Rossi)
IL PROSSIMO TURNO (25-01 h 18.15)
Bologna-Sassari, Cantù-Varese (26-01 h 20), Caserta-Roma, Milano-Cremona (h 16.30), Pesaro-Brindisi, Pistoia-Capo d’Orlando, Reggio Emilia-Trento (h
20.30), Venezia-Avellino.
campionato, la Vanoli si troverà di
fronte Daniel Hackett. Il presidente
della Fip, Giovanni Petrucci, ha concesso infatti la grazia al giocatore
dell’Olimoia Milano, che quindi tornerà a giocare a partire dalla 1ª giornata
del girone di ritorno.
ALL STAR GAME Il campionato si
ferma perché stasera alle 20.30 al
PalaOlimpia di Verona va in scena il
Beko All Star Game 2015. Daniele
Cinciarini della Giorgio Tesi Group
Pistoia, sostituisce l’infortunato Luca
Vitali, che sarà disponibile solo alla
ripresa del campionato. Ecco i due
roster in campo a Verona.
DOLOMITI ENERGIA TEAM: Tony
Mitchell, Josh Owens, Marco Spanghero e Davide Pascolo (Trento),
Andrea Cinciarini (Reggio Emilia)
David Logan e Shane Lawal (Sassari),
Adam Hanga (Avellino), Marcus Denmon (Brindisi), Hrovje Peric (Venezia),
James Feldeine (Cantù), Brandon
Triche (Roma). Coach Maurizio Buscaglia (Trento).
NAMED SPORT TEAM: Yakhouba
Diawara e Andy Rautins (Varese),
Amedeo Della Valle, Achille Polonara
e Drake Diener (Reggio Emilia), Oderah Anosike (Avellino), Dominique
Archie (Capo d’Orlando), Daniele Cinciarini (Pistoia), DeQuan Jones (Cantù), Allan Ray (Bologn), LaQuinton
Ross (Pesaro), Jacob Pullen (Brindisi).
Coach: Gianmarco Pozzecco (Varese).
SERIE A2 FEMMINILE
La Tec-Mar Crema difende
il secondo posto ad Albino
La Tec-Mar Crema non ha fatto sconti
neppure all’Alpo ed ora punta a terminare
la prima fase della stagione al secondo posto, anche se non sarà facile passare stasera nella trasferta di Albino. Un match che
si annuncia combattuto, sia per la tradizionale rivalità tra le due squadre, sia per l’importanza della posta in palio per le bergamasche, che puntano ancora ad entrare
nella “poule promozione”. Di sicuro le azzurre non avranno cali di tensione, come
hanno dimostrato nelle ultime giornate, perché vincere anche l’ultima gara sarebbe un
risultato di grande valore ed il modo migliore per chiudere una prima parte di stagione
che ha regalato non poche soddisfazioni ai
tifosi della formazione cremasca, diventata
ormai una solida realtà della serie A2.
16ª GIORNATA Astro Cagliari-Muggia 6957, Biassono-Vicenza 47-50, Crema-Alpo
71-56, Ferrara-Albino 65-59. Ha riposato:
Virtus Cagliari.
17ª GIORNATA (17-01 h 20.30) AlbinoCrema, Muggia-Ferrara, Vicenza-Astro Cagliari, Virtus Cagliari-Alpo (h 18). Riposa:
Biassono.
CLASSIFICA Ferrara 26; Crema 24; Vicenza 22; Alpo, Albino 14; Astro Cagliari 10,
Virtus Cagliari 8; Biassono 6; Muggia 2.
L’Erogasmet ha tanta voglia di invertire la rotta
SERIE B
L’Erogasmet Crema non ha inverteito a
Desio il trend negativo che l’accompagna
ormai da cinque giornate di campionato.
Contro l’Aurora, diretta concorrente per la
salvezza, i leoni biancorossi hanno messo in
campo la consueta aggressività e sono partiti a razzo, chiudendo in vantaggio il primo
quarto grazie soprattutto ad un positivo
Tardito. La reazione dei padroni di casa non
si è fatta attendere e l’intervallo vedeva i milanesi avanti per 37-34. L’Erogasmet non mollava, il nervosismo attanagliava Desio che
veniva punita con un fallo tecnico affibbiato
al suo uomo migliore, Gallazzi. Del Sorbo e
compagnia ne approfittavano riportandosi in
vantaggio, ma nei minuti finali della frazione
veniva meno qualche certezza in casa cremasca. Cardellini non era la consueta macchina da punti, Zanella trovava un valido
avversario in Politi e Desio si riportava in
avanti. L’ultima frazione è stata giocata sul
filo del rasoio, gli uomini di Baldiraghi sembravano più volte sul punto di ribaltare il
punteggio, ma l’incontro terminava 69-62 per
Desio. Domani il calendario porta a Crema il
Basket Lecco, formazione che si è guadagnata la fama di “ammazzagrandi”, soprattutto in trasferta, avendo conseguito i due
punti su parquet difficili come quelli di Udine,
Montichiari ed Orzinuovi. Anche i lacustri
vengono da una sconfitta, rimediata sul parquet amico contro la Comark Bergamo di
Alessandro Galli, particolarmente bruciante
in quanto si trattava di un autentico spareggio per l’ottavo posto, l’ultimo buono per i
playoff. Principale arma offensiva della for-
I NUMERI
16ª GIORNATA Bologna-Lugo 8463, Cento-Urania Milano 67-59, Desio-Crema 69-62, Lecco-Bergamo 6469, Orzinuovi-Montichiari 78-63,
Trieste-Arzignano 87-46, Udine-Costa Volpino 78-62.
17ª GIORNATA (17/18-01) Arzignano- Cento, Bergamo-Bologna, Costa Volpino-Orzinuovi, Crema-Lecco
(18-01 h 18), Lugo-Udine, Montichiari-Pordenone, Urania Milano-Trieste.
CLASSIFICA Cento 24; Montichiari,
Udine, Bologna 22; Orzinuovi 20; Milano, Pordenone 18; Bergamo 16;
Lecco, 14; Lugo 12; Crema, Costa Volpino, Desio 8; Arzignano 4; Trieste 2.
L’Erogasmet al tiro
mazione di coach Meneguzzo è il playmaker
Mascherpa, miglior realizzatore per i suoi e
terzo nel girone, ma anche il resto del quintetto titolare, formato da Dagnello, Negri,
entrambi ottimi tiratori e dai lunghi Piunti e De
Angelis, è da temere. Conterà molto la condizione psicologica delle due formazioni ed il
solitamente caldo pubblico del Palacremonesi
potrebbe fare la differenza.
Marco Cattaneo
SERIE C
Ancora una delusione per l’Mg.K Vis Piadena,
che ha ceduto sul parquet amico al Milanotre, rinviando ancora una volta l’appuntamento con la
vittoria. La classifica dei piadenesi resta deficitaria,
anche se la mancanza di retrocessioni, rende meno
amara la stagione dell’Mg.K Vis, che comunque
proverà ad invertire la rotta in questo girone di ritor-
Piadena cerca gloria con il fanalino di coda
no, a partire dalla sfida casalinga di stasera contro
il fanalino di coda Cantù, che sembra l’avversario
migliore per tornare a sorridere.
17ª GIORNATA Bernareggio-Iseo 64-66, Carpe
Diem-Olginate 65-64, Cantù-7 Laghi Gazzada 62-76,
Manerbio-Saronno 67-66, Nerviano-Lissone 56-71,
Opera-Arcisate 67-64, Piadena-Milanotre 68-75.
18ª GIORNATA (17-01) Arcisate-Iseo, Lissone-
Opera, Manerbio-Carpe Diem Calolzio, MilanotreSaronno, Olginate-Boffalora, Nerviano-Bernareggio,
Piadena-Cantù (h 21).
CLASSIFICA 7 Laghi Gazzada 26; Saronno, Lissone 24; Opera 22; Manerbio, Milanotre 20; Iseo,
Olginate, Carpe Diem 16; Arcisate 14; Bernareggio
12; Nerviano 10; Piadena 8; Boffalora 6; Cantù 2.
Sport
Sabato 17 Gennaio 2015
RUGBY
ROWING
25
Elisa Cabrini sul podio tricolore Il Crema sta preparando i playout
C’è anche la Baldesio nel medagliare ai Campionati italiani indoor di
rowing, svoltisi a Muggia. Merito di
Elisa Cabrini, che ha conquistato
un’importante medaglia di bronzo
nella categoria Pesi Leggeri Under 23.
La baldesina è giunta terza alle spalle
della vincitrice Federica Molinaro
(Nazario Sauro) e di Angelica Favaro
(Sc Padova). Un’importante iniezione
di fiducia in vista della nuova stagione.
Ancora un ko per il Crema Rugby, sceso a Cologno
senza la dovuta cattiveria: il 38-15 finale ne è la dimostrazione. Anche se i giochi erano già fatti e la partita in questione aveva solo una valenza statistica, non è piaciuto
l’atteggiamento avuto in campo dalla squadra cremasca,
apparsa svogliata e deconcentrata fin dalle battute iniziali.
Un brutto primo tempo ha visto il XV neroverde subire la
formazione avversaria sia nelle fasi statiche che dinamiche e a parte il lampo al minuto 15 del solito Crotti (che
poi uscirà infortunato), non è riuscito ad impensierire mai
seriamente i padroni di casa. Nella seconda parte della
Il podio Pesi Leggeri Under 23:
Elisa Cabrini
gara si è vista una tardiva, ma incoraggiante reazione dei
ragazzi cremaschi, in meta con Guanzini e Grec. Ora i
neroverdi devono dimenticare in fretta questa prestazione
che non rispecchia il reale valore della squadra, in attesa
dei playout che inizieranno il 25 di gennaio e che vedranno
i cremaschi teste di serie in compagnia di Valle Camonica,
Amatori Milano, Cernusco, Cus Pavia e Lainate. Due
saranno le formazioni che retrocederanno e se i ragazzi di
Zaini affronteranno gli impegni con il piglio mostrato nella
parte iniziale della stagione, potranno sicuramente cemtrale l’obiettivo della salvezza in C1.
La Pomì vuole continuare a volare
In settimana ha dato l’addio Valentina Zago, che ha deciso di trasferirsi in Francia nelle file del Le Cannet
E’
tornato il sereno in casa
Pomì Casalmaggiore , dopo
il successo sulla Foppapedretti Bergamo nel secondo
turno del girone di ritorno.
C’era attesa per un match che metteva
una di fronte all’altra le due formazioni
appaiate al quarto posto della classifica
e ne è scaturita una sfida di buon livello,
che ha visto imporsi le padrone di casa
in quattro set. Una vittoria che rappresenta la miglior risposta dopo la sconfitta di Novara. «Volevamo tornare a
vincere - ha commentato il tecnico
della Pomì, Davide Mazzanti - un po’
per riscattare la sconfitta di Novara, un
po’ per regalare una soddisfazione a
noi stessi e al nostro pubblico. L’operazione è andata in porto al termine
di un match che ci ha visto protagoniste di una buona pallavolo, con la
parentesi del secondo set nel quale il
nostro attacco ha avuto un calo. Sono
soddisfatto di come la squadra ha
affrontato questo impegno». La capitana Tirozzi è poi tornata sull’importanza
dell’approccio alla gara: «Se a Novara
avevamo esibito una prestazione
opaca, stavolta siamo entrate in campo
con il giusto approccio mentale, aggressive come si conviene nell’affrontare un avversario di qualità come Bergamo e la nostra buona predisposizione ha premiato». Dopo questa importante affermazione, è però arrivata la
notizia dell’addio di Valentina Zago, che
si è trasferita in Francia nelle file de Le
Cannet, attualmente al secondo posto
in classifica, in piena corsa per la vittoria del campionato. «Ho vissuto con la
Pomì tante emozioni - ha rivelato
Valentina - e dovermene andare ovvia-
SERIE A1 13ª GIORNATA
La Pomì a muro.
Sotto Valentina Zago
Busto Arsizio-Conegliano
3-1
Casalmaggiore-Bergamo
3-1
Firenze-Novara
0-3
Modena-Montichiari
3-2
Piacenza-Scandicci
3-0
Urbino-Forlì
3-1
CLASSIFICA
VOLLEY A1 Dopo il successo con Bergamo la squadra rosa cerca il bis sul difficile campo di Montichiari
Novara
35
Modena
30
Casalmaggiore 26
Conegliano
24
Piacenza
23
Bergamo
23
Busto Arsizio 21
Montichiari
19
Scandicci
15
Firenze
11
Forlì
4
Urbino
3
PROSSIMO TURNO (18-01 h 18)
Bergamo-Firenze, Conegliano-Urbino, Forlì-Piacenza, Montichiari-Casalmaggiore, Novara-BustoArsizio, Scandicci-Modena (17-01 h 20.30).
mente mi rattrista. Ho maturato l’idea di
trasferirmi solo negli ultimi giorni,
essendosi presentata l’opportunità accasarmi in una squadra che mi permettesse di trovare spazio e giocare con
continuità. Sarà un’esperienza nuova e che spero possa
promuovere la mia crescita
professionale e personale. La
relativa vicinanza di Cannes
all’Italia, mi permetterà comunque di tornare, non appena possibile e ritrovare i miei
amici e i mie affetti. Ringrazio
tutti i miei tifosi per gli attestati di stima e li saluto con
affetto. Alla Pomì Casalmaggiore auguro tutto il bene
possibile e di raggiungere gli obiettivi
prefissati ad inizio stagione».
Dopo questo addio, per certi versi
inatteso, la società è al lavoro per rein-
Regionale al PalaBosco
Questa sera le finali
(M.M.) Prima gara della annata boccistica cremonese e come è ormai tradizione
degli ultimi anni i riflettori sono puntati sulle
corsie del PalaBosco, ma in particolare su
Claudio e Sabrina che con tanto entusiasmo e dovizia di premi organizzano la gara
regionale. Peccato che alla passione e
dedizione dei due gestori del ristorantepizzeria di Bosco ex Parmigiano non abbia
fatto riscontro la partecipazione dei bocciofili: sono solo 128 le formazioni partecipanti a questa quinta edizione, un notevole
calo rispetto alle 152 dell’anno scorso ed
alle 167 del 2013.
Due intense settimane di batterie dove
nella categoria A ci sono stati i successi di
Guerrini-Zagheno, Suardi-Tiengo, ViscontiVisconti, Zovadelli-Campolungo e degli offanenghesi Vanelli e Patrini, in categoria B
note positive per Ardoli-Gregori, GalelliCavagnoli mentre in categoria C, tra gli
altri, in evidenza Manfredi e Fornasari. La
finale, direttore di gara Luigi Bassetti, inizierà stasera alle ore 18 con semifinali al
bocciodromo comunale e al PalaBosco
dove si concluderà la manifestazione.
CAMPIONATO PROVINCIALE Seconda
gara del calendario invernale e già si assegnano i primi titoli quelli della specialità
individuale. Gironi a terzine che sono iniziati
lunedì 12 mentre le finali delle tre categorie
sono in programma sabato 24 sulle corsie
del bocciodromo comunale di Cremona.
TROFEO MCL CAPERGNANICA Lunedì
ha preso il via anche la nuova annata boccistica cremasca con una gara individuale
(con due finali separate) organizzata dalla
bocciofila Capergnanica. La finale è in programma sabato 23 sotto la direzione di
Franco Stabilini.
tegrare il gruppo col dodicesimo elemento e permettere al tecnico Davide
Mazzanti di tornare a disporre di una
rosa completa, se non in vista della
trasferta sul campo di Montichiari
quanto meno per il match
successivo, vale a dire quello
di lunedì 26 gennaio con il
Bisonte Firenze in terra toscana. A proposito di Montichiari,
sulle insidie che la terza giornata di ritorno potrebbe presentare, non c’è bisogno di
dilungarsi troppo; a rappresentarle, il risultato che la
Metalleghe Sanitars ha ottenuto nell’ultimo turno sul
campo della quotata Liu Jo
Modena, costretta a ricorrere al quinto
set e che quinto set (18-16 per Piccinini
e compagne), per domare le agguerrite
bresciane. Se a ciò aggiungiamo che
tra le mura amiche la squadra di mister
Barbieri sa animarsi di grande carica
agonistica, si intuisce quale dovrà
essere la prestazione delle rosa per
nutrire fondate chance di successo. Il
morale delle casalasche appare sicuramente rinfrancato, dare prova di reazione e carattere dopo la debacle di
Novara era importante e sulla risposta
offerta da Tirozzi e compagne al
cospetto di Bergamo non ci sono
dubbi. Con la consapevolezza di aver
ritrovato il proprio gioco ed aver regalato ai tifosi rosa l’ennesima soddisfazione della stagione tra le mura amiche
(dove sinora ha sempre vinto ad eccezione del match di esordio con Novara
il 2 novembre 2014), la Pomì potrà proseguire con ottimismo il proprio cammino nel girone di ritorno.
Cronaca e commenti della partita
sul sito www.artventuno.it
HOCKEY PISTA A1
Pieve 010 a Follonica
e in tv su Rai Sport 2
(M.G.) La Pieve 010 incontra il
Follonica nella prima trasferta del 2015.
E’ un turno insolito per i rossoblu,
posticipato a martedì 20 gennaio e che
verrà trasmesso in diretta su Rai Sport
2. Sia l’una che l’altra squadra hanno
aperto l’anno con una vittoria e una
sconfitta. I cremonesi sono caduti in
casa contro Valdagno e si sono subito
presi la rivincita contro Viareggio, sempre al PalaPini di San Daniele Po, mentre i grossetani hanno sbancato Correggio e sono caduti a Bassano. Unico
precedente: la gara d’andata nel
Cremonese, chiusa sul 2-2. Simile il
valore dimostrato sinora, con la “piazzola” dei 20 punti condivisa e la Pieve
in lieve vantaggio per differenza reti (+4
contro +1). I guantoni di Adriàn Vallina
dovranno tenere a freno la verve realizzativa del top scorer toscano, Marco
Pagnini, autore sin qui di 27 centri. Il
team di Ariano Civa risponderà con
l’oriundo Federico Ambrosio (29 reti
all’attivo), tornato al gol la settimana
scorsa -con una tripletta - dopo quasi
un mese di digiuno.
CLASSIFICA (14ª giornata) Forte dei
Marmi 39; Breganze 31; Valdagno 30;
Bassano 26; Trissino, Viareggio 25;
Pieve 010, Follonica 20; Lodi 19; Matera
15; Giovinazzo 14; Sarzana, 12; Correggio 6; Prato 3.
Cronaca e commenti della partita
sul sito www.artventuno.it
Un’annata cremonese senza segnali di crescita
BOCCE
di Massimo Malfatto
Scorre lineare e senza problematiche l’assemblea annuale delle bocciofile cremonesi svoltasi presso il Cral
Aziende Sanitarie Cremonesi. Tutte
presenti le sedici società anche se per
un paio manca ancora l’affiliazione.
Dettagliata la relazione del presidente del comitato Giovanni Piccioni
che ha sviluppato vari temi: dalle normative federali agli impianti sportivi
(problemi non solamente per il bocciodromo comunale ma anche per
PalaBosco, Pizzighettone e Genivolta),
dai risultati dei nostri giocatori (piuttosto scarsi) al riepilogo della annata.
Confermato che le partite sono tornate a disputarsi ai punti 12, Piccioni
non ha mancato di criticare quei bocciofili che, con stratagemma, hanno
voluto eludere la regola che prescrive
di partecipare ad almeno il 30% delle
gare del comitato per essere considerati ai fini della retrocessione. Ha biasimato il comportamento scorretto di
L’assemblea annuale
coloro che si sono iscritti alle gare allo
scopo di raggiungere la percentuale
prescritta con il chiaro intento di retrocedere. Ora per rendere più difficile
aggirare la regola si è deciso di portare
l’aliquota al 50% di partecipazione.
Parlando di sportività il Presidente ha
sottolineato come qualcuno lo abbia
“minacciato” chiedendo: “o mi retrocedi o non faccio più il cartellino! Le
regole vanno rispettate.” Nel 2014 il
calendario cremonese ha proposto
oltre trenta gare, quasi tutte regionali e
quattro nazionali. Un apprezzamento
alla bocciofila Tranquillo, una critica a
quelle società che non hanno rispettato l’impegno (Baldesio) così come il
Presidente è rimasto sconcertato e
amareggiato per la cessazione del Dlf,
soprattutto per le motivazioni economiche della chiusura considerata l’esiguità dei valori in gioco. Poche note
positive per quanto riguarda i risultati
sportivi. Bravi Emiliano Ghisolfi e
Federico Monfredini a conquistare il
titolo regionale ma soprattutto ancora
in evidenza Germana Cantarini. La
bissolatina “leggenda vivente” come
l’ha definita Piccioni non tradisce mai
le aspettative conquistando il decimo
titolo italiano e il secondo posto nel
campionato mondiale a squadre.
L’assemblea si è conclusa con le premiazioni per l’annata.
Nel Comitato di Cremona carenza di giovani e volontari
Parecchi gli sport dove c’è carenza di giovani e le
bocce non fa eccezione. Mentre Crema può gioire
grazie a Mattia Visconti, a Cremona questo tema
segna rosso da parecchio tempo. Alla Scuola Bocce
si vede qualche timido segnale di ripresa per la presenza di qualche giovane, ma è ancora troppo poco
per permettere di costruire un futuro. Per tentare di
avvicinare i giovani delle scuole medie il comitato ha
tentato una strada nuova con l’operazione “Borse di
Studio” ma, nonostante gli interessanti importi previsti, è stato un completo fallimento come ha riconosciuto lo stesso Piccioni. Note dolenti anche per
lo “Junior Bocce” che bene sta funzionando in altri
comitati ma non a Cremona dove, con ogni proba-
bilità, quest’anno non si svolgerà. Qui la responsabilità va ricercata da altre parti perché le scuole
elementari e medie hanno chiesto di far parte del
progetto ma mancano i volontari che vadano a far
lezione: più volte il comitato ha sollecitato qualcuno
disponibile ma a vuoto.
M.M.
26
Sport
Sabato 17 Gennaio 2015
CALCIO SERIE A
SCI ALPINO
Lazio-Napoli vale il terzo posto Elena Fanchini torna a ruggire
(F.V.) Gli ottavi di finale di Coppa Italia hanno confermato lo stato di salute della Juventus, che dopo
essere passata a Napoli, ha rifilato sei reti al malcapitato Verona. Una sfida che si ripete domani sera in
campionato. Più complicato, almeno sulla carta,
l’impegno della Roma sul campo del Palermo: i giallorossi sono obbligati a vincere per non perdere altro
terreno dalla capolista, ma passare al “Barbera” non
sarà facile. Il match clou dell'ultima giornata di andata, si gioca comunque a Roma, dove la Lazio ospita
il Napoli all’ora di pranzo. Un autentico scontro diretto per il terzo posto, con i romani che si presentano
alla sfida in condizioni decisamente migliori rispetto
ai partenopei. Turno delicato per le milanesi: l’Inter
non ha alternative alla vittoria sul campo dell’Empoli, se vuole continuare a scalare la classifica, mentre
il Milan deve assolutamente riscattare un inizio anno
deficitario, contro l’Atalanta. La Samp, infine, dopo
l’ingaggio di Eto’o, cerca gloria a Parma.
18ª GIORNATA Atalanta-Chievo Verona 1-1,
Cagliari-Cesena 2-1, Fiorentina-Palermo 4-3, Hellas
Verona-Parma 3-1, Inter-Genoa 3-1, Napoli-Juventus
1-3, Roma-Lazio 2-2, Sampdoria-Empoli 1-0, Sassuolo-Udinese 1-1, Torino-Milan 1-1.
19ª GIORNATA (18-01 h 15) Cesena-Torino, Chievo
Verona-Fiorentina, Genoa-Sassuolo, Empoli-Inter (1701 h 18), Juventus-Hellas Verona (h 20.45), LazioNapoli (h 12.30), Milan-Atalanta, Palermo-Roma (1701 h 20.45), Parma-Sampdoria, Udinese-Cagliari.
CLASSIFICA Juventus 43; Roma 40; Lazio 31;
Napoli, Sampdoria 30; Fiorentina, Genoa 27; Milan 26;
Inter, Palermo 25; Sassuolo 24; Udinese 23; Hellas
Verona 21; Torino 19; Empoli, Chievo Verona 18; Atalanta 17; Cagliari 15; Parma (-1), Cesena 9;
Lo sci alpino femminile è tornato a ruggire. E lo ha
fatto sulle navi amiche di Cortina, dove Elena Fanchini
ha battuto tutte (Vonn e Maze comprese) nella libera
di ieri mattina. La bresciana (30 anni ad aprile), sorella di Nadia e Sabrina, è tornata a primeggiare in
Coppa del Mondo nove anni dopo il primo successo
in carriera, datato 2 dicembre 2005 (discesa libera di
Lake Louise). Una bella iniezione di fiducia in vista dei
prossimo Mondiali, in programma dal 2 al 15 febbraio a Vail e Beaver Creek negli Stati Uniti. In campo
maschile, è iniziato ieri il lungo week end di Wengen,
con la disputa della supercombinata, vinta dallo svizzero Carlo Janka, tornato a grandi livelli dopo tanti
problemi fisici. L’elvetico ha preceduto il sorprendente francese Victor Muffat-Jeandert e l’eterno croato
Ivica Kostelic. Sottotono gli italiani, che sperano di
rifarsi sia in discesa libera, che in slalom speciale.
Elena Fanchini (al centro) sul podio
Circuito del Porto, la perla più preziosa
CICLISMO Il campionato del mondo di primavera resta la corsa più importante del calendario provinciale 2015
N
di Fortunato Chiodo
egli accoglienti locali del
Coni, c’è la nobiltà del ciclismo provinciali, convocati in
Assemblea dal presidente
Antonio Pegoiani. All’ordine
del giorno l’approvazione del bilancio
2014 e preventivo 2015 e la stesura del
calendario. E Pegoiani spiega la nascita
della scuola del ciclismo “Città di
Cremona”. Non c’è molto da ricamare, lo
dico spassionatamente, senza nessuna
deviazione patriottica, sfidando chiunque
a sostenere il contrario, il ciclismo esporta i propri contenuti all’estero e Cremona,
tempio della bicicletta, può vantare il 49°
Circuito Internazionale del Porto-Trofeo
Arvedi 2015, vero, unico e inimitabile
campionato del mondo di primavera,
autentico reality della fatica per Elite e
Under 23 di mezzo mondo al via, patrocinato dal CC. Cremonese-Arvedi e programmato domenica 3 maggio a
Cremona, con sei o sette nazionali straniere già iscritte e comunque limitato a
due centurie di concorrenti. Il resto della
L’arrivo del Circuito del Porto 2014
storia è velocemente raccontata: l’altro
evento di primo piano, un vero spartiacque, è la 60ª Coppa 1° Maggio-Memorial
Sergio Viola, per Under 21 a Stagno
Lombardo, seguito dal Gran Premio
Calvatone per Elite e Under 23 (martedì 6
ottobre). Pegoiani ha investito tutto se
stesso, le belle idee non possono arenarsi, nelle acque basse dei regolamenti e
della crisi economica del nostro Paese.
Ha racimolato un numero ragionevole di
corse (una cinquantina, con apertura il 5
aprile con il Trofeo Avis-Aido Trofeo Sipe
a Salvirola, patrocinato dall’Uc Cremasca).
Le aquile si preparano a volare, il calendario comprende il Campionato regionali
su strada della categoria Esordienti e
quelli provinciali. Ci scusiamo con i nostri
lettori, perché i lavori del convegno sono
ultimati venerdì sera, mentre il giornale
saliva sulle rotative, quindi arrivederci al
prossimo numero, con il calendario ciclistico 2015 completo.
MARECZKO CONCEDE IL BIS ALLA
VUELTA AL TACHIRA Kakub Mareczko,
“Kuba” lo chiamano tutti così. E’ il diminutivo di Jakub, che starebbe per
Jacopo, sa di dover crescere nel passo
in salita, abituarsi a far fatica, per lui la
volata, è adrenalina, passione pura.
Si è imposto alla grande allo sprint
anche nella 4ª tappa della Vuelta al
Tachira, in Venezuela: la GuanareBarinas, bissando al successo ottenuto
in giorno prima. Il giovane talento nato a
Jaroslaw, nel Sud della Polonia, ma che
si è stabilito nel Bresciano a Raffa di
Puegnago, uno sguardo sul lago di
Garda, ha ottenuto due vittorie in 24
ore. Mareczko, 20 anni, al debutto da
professionisti con la Southeast, domenica aveva vinto su Benfatto e lunedì
davanti al leader Enrique Diaz e a Xavier
Quevedo, entrambi della Gobernacion
de Yaraqui-Androni.
Dodici giovani cercheranno gloria tra i grandi
Non è una semplice provocazione, ma tante sono
le storie della stagione 2014. Una stagione travagliata, con il denominatore comune della crisi che ha
allontanato gli sponsor, provocando sofferenza fra
squadra e organizzatori, costretti a tenere insieme i
pezzi del mosaico. Il risultato più tangibile si è avuto
nella classifica a squadre, in cui la Zalf Desirèe Fior
Euromobil di Castelfranco Veneto, diretta di Luciano
Rui e Gianni Faresin, colonne della squadra, ha fatto
festa ai brindisi di fine anno con 57 vittorie, dominando la classifica a squadre sul team bergamasco della
Colpack del trainer Gianluca Valoti. Le prime due che
hanno scavato un solco incolmabile grazie certo alla
bontà del lavoro, ma anche per la superiore disponibilità economica. Tante vittorie, un capitale preziosissimo del nostro ciclismo: quello di far crescere tanti
giovani alla svelta, affinché nei due anni che passano
fra gli Under 23 imparino quel che serve per non perdersi nel professionismo, a cominciare dallo scalatore
romagnolo Manuel Senni, cresciuto tra i dilettanti
della Copack, che ha trionfato all’ultimo Giro della
Valle d’Aosta, con due belle vittorie di tappa e ingaggiato alla squadra statunitense Bmc Racing Team; è
l’unico neo professionista italiano dei Gruppi Pro
Teams World Tour e farà il suo esordio stagionale al
Giro del Mediterraneo, accanto al suo idolo belga
Philippe Gilbert. Una dozzina sono i neo professionisti al debutto in team Professional: Simone Andreetta
(‘93, dalla Zalf alla Bardiani), Giacomo Berlato (’92,
dalla Zalf alla Nippo), Iuri Filosi (’92, dalla Colpack alla
Nippo), Jakub Mareczko (’94, dalla Viris alla
Southeast), Nicolas Marini (’93, dalla Zalf alla Nippo),
Alberto Nardina (’90, dall’Overall all’Androni), Paolo
La Zalf Desirèe Fior Euromobil schierata nel 2014
Simion (’92, dalla Mastromarco alla Bardiani), Luca
Sterbini (’92, dalla Palazzago alla Bardiani), Simone
Sterbini (’93, dalla Palazzago alla Bardiani),
Alessandro Tonelli (’92 dalla Zalf alla Bardiani), Eugert
Zhupa (’90, dalla Zalf alla Sout-heast), Federico Zurlo
(’94, dalla Zalf all’Unitedhealthcare).
PRESENTATA LA VUELTA 2015 E’ stata presenta
l’edizione 2015 della Vuelta a España: partenza il 22
agosto da Puerto Banus, a sud di Malaga con una
cronosquadre di 7,4 km fino a Marbella. E la chiusura
il 13 settembre con la passerella di Madrid. Tre settimane toste, la corsa a tappe spagnola tornerà sui
Pirenei e si deciderà come sempre in salita. Nove
arrivi in salita, tutti inediti, quindi, un terreno ideale per
scalatori, una sola cronometro individuale alla 17ª
tappa, dopo il secondo riposo: 39 km a Burgos che
potrebbe chiudere i conti, un bel tratto di pianura e la
salita al Castello L’undicesima tappa con la sua durezza comincia già a far paura e si annuncia una delle più
dure della storia della corsa: 138 km da Andorra La
Vella a Cortas d’Encamp, vale a dire 6 gran premi della
montagna e 15 km di salita finale. Eusebio Unzie,
team manager della spagnola Movistar, ha detto: «Mai
vista una tappa dura come quella».
BMX
Martti Sciortino e Virdis puntano alle Olimpiadi
Dopo Manuel De Vecchi, impegnato in due
diverse edizioni a cinque cerchi, saranno Luca
Virdis e Martti Sciortino (Bmx Action Cremona) a
provare la scalata alle prossime Olimpiadi. Luca,
atleta d’Elite e Martti (nella foto) passato nella
categoria Junior, saranno infatti potenzialemente
olimpionici per la corsa breve fatta di emozione ed
adrenalina. Entrambi nel giro della squadra nazionale, dovranno dare il meglio di sé per conquistarsi il biglietto che li porterà a Rio 2016. Diciotto mesi
di qualica internazionale in giro per il mondo, fino a
giugno 2016, calcando varie piste del panorama
mondiale, da dove uscirà il ranking olimpico che
decreterà i migliori 32 atleti mondiali, pronti a contendersi l’oro a cinque cerchi. Una sfida senza
esclusione di colpi, fatta di salti, curve e tanti sacrifici per arrivare alla più alta gratificazione professionale: partecipare alle Olimpiadi. L’esperienza, la
tecnica e la metodologia, che potranno essere utile
ai due cavalieri dell'Action Cremona, sarà assicura-
ta del-l’indiscusso leader nazionale e biancorosso
Manuel De Vecchi. Manuel supporterà i due compagni di scuderia con la propria esperienza, fatte di
30 anni di corse sul campo nelle più quotate competizioni internazionali, tra le quali ben due edizioni
olimpiche (Pechino 2008 e Londra 2012). Il team
cittadino riserverà a loro la massima attenzione,
come in egual modo segue i piccoli del vivaio con
la scuola del Parco Po, per cercare di portare tutti,
senza differenze, al più alto livello possibile.
PEDRETTI, ESORDIO STAGIONALE
ALLA SAN GEO Giovanni Pedretti farà
il suo debutto stagionale nel team
Unieuro Willer del direttore sportivo
Marco Milesi (ex professionista di Osio
Sotto, che ha militato con Brescialat,
Liquigas, Vini Caldirola e Domo): alla
classicissima Coppa San Geo in programma il 21 febbraio. Pedretti è al
primo anno nella categoria Continental
e dovrà conciliare la scuola con gli
impegni sportivi della formazione bluarancio, dividerà la sua stagione tra
strada e pista. Ha grandi doti, ma gli va
dato tempo di crescere per emergere
nel futuro.
PINI ALLA CICLISTICA TREVIGLIESE Nicola Bagioli, 19 anni valtellinese di
Lanzada (So), una sola vittoria nel 2014 a
Cerreto Guidi in Toscana, nel 2015 difenderà i colori della squadra dilettantistica
trevigiana Zalf Fior, diretta dall’ex professionista Gianni Faresin. L’altro valtellinese Alessandro Pini, 16 anni (4 successi lo
scorso anno), debutterà tra gli juniores
della Ciclistica Trevigliese, presieduta da
Luigi Moriggi.
Addio a Alfredo Zagano
ciclista della Cremasca
Addio a Alfredo Zagano, ex corridore professionista del mondo del ciclismo degli anni
Cinquanta e Sessanta, morto a 81 anni (era
nato a Campagnola il 28 maggio 1933), nel
silenzio e nella sofferenza dopo una lunga
malattia, circondato dall’affetto dei suoi cari Ne
hanno dato il triste annuncio la moglie Caterina,
i figli Manuela e Andrea, il fratello Giuseppe, la
sorella Agostina e i parenti tutti. Campione di
umiltà, ha iniziato una carriera ricca successi
con la maglia dell’Unione Ciclistica Cremasca,
del presidentissimo Conte Franz Terny de
Gregory, trionfando tra i dilettanti al Gran Prix
dei Colli Rovescalesi (1953 e 1954), ai Colli
Briantei (1953) e alla classicissima Coppa San
Geo (1956, allora si correva nel Milanese). Tra i
suoi compagni prediletti di squadra anche e
non solo alla “Cremasca” l’altro cremasco
Pierino Baffi di Vailate. Zagano ha legato la sua
storia al ciclismo, uno sport che non riesci a
spiegare e descrivere quanto sia meraviglioso,
umano, avventuroso e diciamola tutta, anche
così faticoso, dando tutto quello che puoi. In
corsa era una garanzia perché non aveva
paura di nessuno, lavorava per la squadra, era
un gregario serioso e fidato. Tra i trionfi più
importanti di carriera nelle squadre della
Asborno e Arbos: un quarto posto di tappa al
Giro d’Italia e un decimo posto al Giro di
Toscana nel 1958. Abbandonato lo sport, ha
lavorato nell’azienda di famiglia “Ricambi
Gizeta”, abitando prima a Trescore Cremasco
e poi a Scannabue frazione di Palazzo Pignano.
Lettere & Opinioni
Sabato 17 Gennaio 2015
Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected]
"
punto di vista
La situazione del centrodestra
è legata agli egoismi personali
Egregio direttore,
l’intervista di Giulia Sapelli fatta a Francesco Zanibelli e pubblicata su il Piccolo del 29-11-2014, si occupa della situazione del centrodestra a Cremona
ed è interessante per quanto riguarda
gli accenni alla sua attuale mancanza di
operatività pubblica e quindi a quella
dei suoi responsabili. Non entro, per
ora, nel merito delle sue dichiarazioni,
ma mi permetto di ribadire il mio convincimento che la politica è diretta da
minoranze, più o meno qualificate, e
che per comprendere le varie situazioni
è opportuno conoscere quali siano le
persone che le creano. Innanzitutto, è
utile conoscere da chi è composto il
centrodestra della città di Cremona. Ultimamente, detto gruppo, è stato composto, perlopiù da persone provenienti
da ambienti cattolici, liberali e missini.
Ciò che li accomuna è l’antisinistrismo
politico. Diversamente dai cattolici e dai
missini, quelli che si definiscono liberali sono difficili da incasellare in quanto il
loro modo di concepire la vita in società
li avvicina più ai vari annunciati delle
sinistre, che a quelli dei loro alleati. Le
ragioni principali derivano dai concetti
del liberalismo e del liberismo originali,
che hanno scatenato il socialismo e il
marxismo. A Cremona, quei pochi politici del centrodestra arrivati ad operare
nelle istituzioni per le loro capacità organizzative e funzionali di partito, sono
perlopiù pervenuti dalla Dc e dall’Msi.
Finita l’attività dirigenzia le dei vari capoccia in grado di “andare oltre”, non
soltanto all’antifascismo, ma anche alle
beghe democratiche, si assiste ad una
disgregazione generale dovuta all’egoismo personale che ha prevalso,
liberisticamente, sul platonico “al servizi o di tutta la comunità”.
Claudio Fedeli
Cremona
***
"
testimonianza
Piccolo debito non saldato
in un negozio, aumentato del 30%
Egregio direttore,
dimoro abitualmente a San Martino del
Lago anche se ho la residenza a Scandolara Ravara, dive ho modo di recarmi
spesso per motivi di lavoro. Quanto mi è
capitato lo trovo strano, a dir poco! Ammetto che la colpa è mia, poiché mi sono
dimenticata di saldare un piccolo conto
lasciato in sospeso presso un negozio di
generi alimentari in Scandolara Ravara.
Premetto che non è nelle mie abitudini
non pagare debiti. Può succedere una
dimenticanza ed è giusto che mi venga
ricordata dal creditore, ci mancherebbe!
Ma che il creditore, a fronte di un importo
di circa 15 (quindici) euro, mi chieda 20
(venti) euro da saldare entro la fine dell’anno per ragioni contabili, altrimenti…? Naturalmente il “grande debito” l’ho prontamente saldato, certa che in quel negozio
non ci metterò comunque più piede. Ho
chiesto spiegazioni in merito, poiché il ricarico corrisponde a circa il 30 per cento
della cifra da me dovuta. Risposta: da noi
funziona così. Ma cos’è questa cosa se
non usura o pizzo?
F. S.
Scandolara Ravara
***
"
agricoltura
Divieto assoluto sugli Ogm
Noi incalziamo il Governo
Signor direttore,
erano anni che aspettavamo la libertà di
scelta da parte degli Stati membri
dell’Ue in merito all’utilizzo o meno di
Quali sono i pericoli
per chi acquista
un immobile donato?
In Italia, secondo i dati diffusi dall’Istat, si effettuano
circa 150mila donazioni l’anno che riguardano immobili e
terreni. L’utilizzo allo strumento della donazione come anticipazione delle attribuzioni successorie comporta, tuttavia, una serie di
problematiche per chi si trova ad acquistare un immobile proveniente da una donazione. Spesso, infatti, le
compravendite di beni immobili di origine donativa
non possono essere concluse perché presentano elementi di rischio troppo elevato. Come è noto, la donazione è considerata un anticipo sulla successione e
dunque può essere rimessa
in discussione. In particolare, il nostro ordinamento riserva ai legittimari (il coniuge, i figli e, se questi non ci
sono, i genitori) una quota di
eredità chiamata “legittima”
della quale non possono essere privati per volontà del
A cura di Emilia Rosemarie Codignola*
defunto, sia che venga
espressa in un testamento o
eseguita in vita tramite donazioni. Ciò comporta che
se un soggetto legittimato
ritiene di essere stato privato
di una quota di legittima per
effetto di una donazione posta in vita dal defunto, può
far valere i propri diritti mediante un’apposita azione
giudiziaria detta azione di riduzione. Quest’ultima azione, in caso di successo, può
far seguito alla restituzione
del bene. Se, ad esempio,
Tizio ha due figli e dona in
vita il suo unico immobile a
uno dei due, l’altro, quando
si apre la successione, può
impugnare la donazione, sostenendo che una parte
spettava anche a lui. Se il figlio che ha ricevuto la donazione ha venduto la sua casa
a un terzo, il figlio escluso
può chiedere al terzo una
somma corrispondente all’equivalente della quota di
successione che gli spetta-
prodotti geneticamente modificati
nell’ambito del proprio territorio nazionale. E’ però necessario dire con chiarezza che il testo approvato dal Parlamento Europeo evidenzia gravi debolezze che sollevano dubbi legittimi.
Sono troppo vaghe le motivazioni di tipo ambientale per impedire la coltivazione di Ogm senza incappare in ricorsi
presso la Corte di Giustizia da parte delle multinazionali delle sementi. Inoltre, e
ancor più grave, l’incongruenza di dare
la possibilità ad uno Stato di proibire la
coltivazione di un Ogm, ma non di impedire la circolazione e la vendita di
quell’Ogm o di prodotti da esso derivati sul suo territorio. L’assenza poi di norme precise per l’etichettatura non consentirà ai consumatori di essere correttamente informati. Con queste pesanti
ombre e ambiguità è chiaro che la nostra iniziativa di contrasto all’uso di
Ogm e di difesa della nostra biodiversità, ricchezza economica, culturale e
sociale della nostra agricoltura, non termina qui. Ora è urgente che il Governo
adotti subito il provvedimento più restrittivo possibile in base al nuovo dispositivo approvato, a partire dal divieto assoluto di coltivazione e uso di
prodotti Ogm su tutto il territorio. Su
questo incalziamo il Governo, a partire
dal question time che abbiamo proposto in Commissione Agricoltura.
Franco Bordo
Deputato di Sel
***
no spazzato via (o tentato di farlo) governi sicuramente autoritari, ma che difatto
erano in grado di governare società tribali (come la Libia di Gheddafi) o di offrire un
interlocutore almeno lontanamente laico
rispetto alla masnada di fanatici che ne
sono l’alternativa (e mi riferisco al tentativo, fortunatamente “per noi” fallito, di far
cadere Assad in Siria). Abbiamo incoraggiato una anarchia armata, sgretolato delle società. La conseguenza è stata che
l’Islam, anche quello radicale, è diventato
egemone, essendo l’unico altro attore rimasto in piedi tra le rovine che abbiamo
concorso a creare. Eppure continuiamo,
mostrando una totale ignoranza dei fatti,
ad avere atteggiamenti al limite della pazzia verso quegli attori politici che, piaccia
o non piaccia, rappresentano un Islam
con un referente, un Islam non anarchico,
nei confronti del quale potremmo avere un
dialogo (come la Siria o l’Iran). Si potranno
piangere anche i morti parigini, ma oltre a
mostrare volti contriti e cartelli di Charlie,
le nostre classi dirigenti dovrebbero chiedersi quanta responsabilità abbiamo nella
creazione di questa nuova ondata di terrorismo islamico, cambiando alleati rispetto a quelli scelti dall’Occidente (con
in testa Paesi come Arabia Saudita e Pakistan, il cui rapporto con l’estremismo
islamico è quantomeno sospetto).
G.F.
Cremona
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A Milano per protestare contro
il convegno sulla famiglia
quesito
Strage di Parigi: chiediamoci
se abbiamo delle responsabilità
Egregio direttore,
a qualche giorno dai fatti parigini, è possibile fare alcune riflessioni senza dover
difendere i soliti interessi legati a posizioni elettorali: cominciamo dal fatto che
come democrazie, non abbiamo una linea
chiara su moltissime questioni. Abbiamo
peccato, usando categorie occidentali
per analizzare fenomeni che occidentali
non sono; abbiamo avuto la presunzione
di intervenire in merito alle decisioni ed
alla legittimità di governi stranieri e sul
“fenomeno” Isis. Il conseguente terrorismo, anche sui nostri territori, è quindi
una diretta conseguenza del nostro agire
mediaticamente. Un esempio sono le presunte “primavere arabe”: rivolte che abbiamo sostenuto (come Occidente) e han-
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presa di posizione
Caro direttore,
sabato 17 gennaio, alle ore 14 in Piazza
Città di Lombardia a Milano, Arcigay Cremona, assieme a tutti gli altri Comitati
territoriali Arcigay della Lombardia, parteciperà alla manifestazione di protesta
contro il convegno “Difendere la famiglia
per difendere la comunità”, una iniziativa
patrocinata ed organizzata da Regione
Lombardia utilizzando il logo di Expo
2015, che presenta e dà legittimità istituzionale ad organizzazioni che considerano l’omosessualità una malattia e pretendono di potere e dovere “curare” gli omosessuali. L’omosessualità da decenni non
è più considerata una malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma una
normale variante del comportamento
umano. Le loro teorie, che pretendono di
“riparare” gli omosessuali, sono conside-
va. La donazione può considerarsi al riparo da tali azioni
solo in due casi: 1) decorsi
venti anni dalla trascrizione
della donazione, se, nel frattempo, nessuno dei legittimari ha agito in riduzione o
ha fatto opposizione alla donazione; 2) decorsi dieci anni
dal decesso del donante, se,
nel frattempo, nessuno dei
legittimari ha agito in riduzione. Un possibile rimedio per
eliminare o ridurre i rischi
connessi ad una provenienza donativa è la previa risoluzione della donazione per
mutuo dissenso.
*Avvocato Stabilito
del Foro di Milano
[email protected]
rate ciarlataneria da tutta la comunità
scientifica italiana ed internazionale e la
loro applicazione è considerata pericolosa e dannosa da parte dell’Ordine Nazionale degli Psicologi Italiani. La mobilitazione contro la legittimazione istituzionale
di questo convegno da parte di Regione
Lombardia è imponente e moltissime sono le proteste giunte da tutto il mondo
contro questo convegno, con perfino una
richiesta formale da parte del Bie - Bureau
international des exposition, l’ente internazionale che regola Expo - di non utilizzare il logo ufficiale per pubblicizzare una
iniziativa di questo genere, considerando
il suo utilizzo un abuso da parte della Regione. Nonostante questa mobilitazione,
il presidente Roberto Maroni e l’assessore regionale Cristina Cappellini, moderatrice del convegno, non hanno voluto togliere il patrocinio. Ci troviamo quindi a
chiamare tutti i cittadini alla partecipazione alla manifestazione di protesta per evidenziare il nostro più forte dissenso e il
nostro sdegno per una iniziativa medievale che, alimentando l’ignoranza e la discriminazione, pone la Lombardia a fianco
dell’Iran o dell’Arabia Saudita, allontanandola in modo vergognoso dalle posizioni,
ormai patrimonio comune, della civiltà
occidentale.
Gabriele Piazzoni
Presidente Arcigay Cremona
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reclamo
Tra disguidi vari pagare
la bolletta diventa un’impresa
Egregio direttore,
Enel Servizio Elettrico spa, Poste Italiane spa: enti una volta pubblici e che ora
sono diventati impresa (spa), ma che
imprese non sono e continuano a percepire soldi pubblici che noi cittadini
paghiamo. Peccato che, a fronte di
questi servizi, non è corrisposta adeguata risposta. Ed ora voglio spiegarmi
meglio. A causa dei vari disguidi postali (ritardi nel migliore dei casi, se non
perdita della corrispondenza), mi sono
visto costretto a domiciliare on-line le
varie utenze (acqua, luce, gas, telefono,
ecc.). Fin qui tutto regolare. Regolare?
In questi giorni ho cambiato utenza per
quanto riguarda luce e gas e dal primo
gennaio 2015 sono passato ad altra
azienda. L’Enel ha emesso l’ultima fattura che però ho scoperto non poter
visualizzare, per la seguente ragione
27
sotto esposta: «Gentile cliente, per la
fornitura selezionata non è possibile effettuare l’operazione richiesta. Per ulteriori informazioni, ti preghiamo di contattare i nostri operatori al numero verde
800 900 800, oppure di rivolgerti ai nostri sportelli sul territorio. Per sapere
qual è il Punto Enel più comodo per te,
clicca qui. Grazie». Praticamente mi ha
sospeso il servizio on line, impedendomi di accedere agli archivi elettronici,
disponibili per legge per cinque anni.
Servizio che sono stato costretto ad
attivare in quanto la posta si è sempre
dimostrata carente. Dirò di più: ultimamente ritiro la posta da un mio amico,
che ringrazio e tutto questo grazie a
gentile concessione di un comune amico porta lettere che si presta a consegnarla (nonostante non sia di propria
competenza) sopperendo la mancanza
di un porta lettere nella mia zona. Complimenti a Poste Italiane spa; complimenti ad Enel Servizio Elettrico spa!
Massimo Pelizzoni
Gussola
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trasporti
Si deve ridiscutere l’alta velocità
sulla linea Brescia-Verona
Caro direttore,
crescono le adesioni all’appello di Legambiente della Lombardia, affinché il
progetto dell’alta velocità Brescia-Verona
venga ridiscusso e si prendano in considerazione alternative possibili come quella del quadruplicamento della linea “storica” attuale, realizzando una coppia di binari affiancati agli esistenti e da destinare
all'esercizio ad alta velocità secondo il
concetto sviluppato nei Paesi dell'area
tedesca. Questa è l’unica alternativa realistica che potrebbe mettere in discussione l’attuale concessione affidata a Cepav
2 il Consorzio d’imprese che si è aggiudicato 20 anni fa i lavori dell'opera, in pratica un servizio interpolo con velocità massime di 240-250 km/h (che, ricordiamo, è
la stessa velocità a cui viaggiano i “freccia
rossa” sulla tratta Roma-Firenze, oltre che
sulle tratte già realizzate Milano-Treviglio
e Padova-Mestre), compatibili con le geometrie del tracciato attuale e con la conservazione delle fermate a Brescia e sul
Garda. In questi giorni ai firmatari dell’appello, che sta già raccogliendo adesioni
da parte di esperti del settore trasporti,
docenti, urbanisti, associazioni sindacali
come la Coldiretti, la Confagricoltura e la
Cgil, alcuni Comuni interessati dal tracciato di un esperto di trasporto aereo, si
sono aggiunti Giorgio Ragazzi, professore
di Economia e Finanza alla Cattolica di
Bergamo, Eugenio Muzio ex presidente di
Uirr (Union internationale rail route) e Legambiente del Veneto. Al castello di Castenedolo si è svolta, nei giorni scorsi,
un’affollata assemblea organizzata da Legambiente e dall’Associazione locale la
“Collina dei Castagni” che ha aderito alla
proposta illustrata da Legambiente.
Dario Balotta
Tesponsabile trasporti di Legambiente
della Lombardia
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cremona-treviglio
Ancora cinque corse soppresse
Trenord si scusa per i disagi
Signor direttore,
cinque corse soppresse, due limitazioni di
percorso e ritardi ieri mattina tra le 6 e le
9.40 circa sulla linea Cremona-Treviglio
per consentire le operazioni di recupero
del treno 10452 (Cremona 5.34), rimasto
fermo tra Casalbuttano e Soresina a causa di un guasto. Il convoglio è stato trainato da un locomotore di soccorso fino
alla stazione di Casalbuttano, dove i passeggeri, una decina, hanno potuto proseguire il viaggio a bordo del treno 10456.
Ci scusiamo con i clienti per i disagi.
Trenord
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
Sabato 17 GENNAIO
Domenica 18 GENNAIO
Lunedì 19 GENNAIO
MArtedì 20 GENNAIO
Mercoledì 21 GENNAIO