Francia-Statali al 56 % della forza lavoro francese e deficit

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Francia-Statali al 56 % della forza lavoro francese e deficit
Francia-Statali al 56 % della forza lavoro francese e deficit - A.Carlini - Libero - 28-10-11
Ha ben poco da ridere il presidente francese Nicolas Sarkozy. In un lungo articolo, il tabloid britannico Daily
Mail attacca frontalmente l'inquilino dell'Eliseo con frasi al vetriolo. Così la stampa del Regno soccorre
l'Italia ancora ferita nell'orgoglio dopo la risatina fatta da Sarkò rispondendo a una domanda sulla credibilità
del nostro governo. Chi si è sentito offeso può rifarsi con le accuse del Mail, una sorta di compendio del
pensiero anti-Sarkò. «Le misure contano per Nicolas Sarkozy – esordisce l'articolo – Notoriamente sensibile
alla sua altezza fin da quando veniva deriso ai tempi della scuola, il presidente francese, che è alto 165
centimetri, qualcuno in meno di Napoleone, ha trascorso gran parte della sua vita cercando di nascondere
la sua piccola statura».
Si passano poi in rassegna tutti gli esempi di megalomania di un leader vanaglorioso e tracotante, che è
così diventato «l'imperatore dell'eccesso». Non si fa mancare nulla per offrire il meglio del lusso a lui e alla
sua corte, anche se l'Europa sta vivendo una delle peggiori crisi economiche della sua storia. A partire dal
suo nuovo aereo, un Airbus A330, costato oltre 300 milioni di euro a causa di tutti gli optional che Sarkò ci
ha voluto mettere: da una poltrona rialzata rispetto a quelle dove siedono i suoi funzionari, per guardarli
dall'alto in basso, a un forno per le baguette (costo 70 mila euro), a una lussuosa camera da letto con
pareti insonorizzate. «Tutto pagato dallo Stato e dai contribuenti», ricorda il Daily Mail. «È inoltre un uomo
con un enorme, rovinoso appetito per i soldi quando questi servono per gestire il suo Paese, specialmente
quando i lussi sono pagati utilizzando il denaro dei contribuenti europei».
Mentre il presidente francese ricorda ai partner degli altri Paesi di essere parsimoniosi e di non spendere
inutilmente il denaro pubblico, lui con la moglie Carla Bruni può usufruire di favolose proprietà, fra cui il
palazzo dell'Eliseo a Parigi, tre castelli fuori dalla Capitale, e anche una residenza per le vacanze nella costa
del sud-est. C'è perfino un casino di caccia sui Pirenei. Sarkò ha un esercito di dipendenti pubblici a
disposizione, da un corpo di guardia sempre pronto a intervenire, a sommelier, chef e domestici. Quando si
parla di Europa, poi, la Francia è in prima fila nel battere cassa. Basta pensare che il 47% di tutti i sussidi
agricoli dell'Ue va a Parigi, che poi li ridistribuisce fra i suoi contadini. Inoltre, il «piccolo imperatore»
continua a chiedere sempre più fondi a Bruxelles per tentare di tappare i tanti, troppi buchi dell'economia
nazionale. «La disoccupazione (francese, ndr) è al 10%, mentre il debito pubblico ha raggiunto il valore
record dell'85% del Pil, pari a 1800 miliardi di euro».
Il Paese è oberato dal deficit e presto qualche agenzia di rating potrebbe tagliare la tripla A che Parigi
continua a sbandierare come vessillo della sua stabilità. L'emorragia di soldi pubblici è causata, come
sostiene il giornale britannico, dalla necessità di mantenere una popolazione di dipendenti pubblici, che
vede in cima alla piramide il presidente, e sotto via via i parlamentari, fino agli amministratori locali.
«Secondo nuovi dati, uno sconvolgente 56% della forza lavoro della Francia, dove i sindacati continuano ad
avere un potere immenso, è rappresentata da statali». Come spiega ancora il Mail, tutti questi dipendenti
pubblici sono ben pagati, hanno un mese di vacanza e molti benefit, e molto di quello che percepiscono
arriva dall'Unione europea, sotto forma di contributi agli Stati membri. Per non parlare della casta politica,
corrotta e costosa. Tanti i casi in cui la giustizia è dovuta intervenire, dal processo per corruzione che vede
imputato l'ex presidente Jacques Chirac, il mentore di Sarkozy, alla condanna (per le stesse ragioni) a 14
mesi di carcere con la condizionale di Alain Juppé, attuale ministro degli Esteri, che dopo aver scontato il
periodo di ineleggibilità è tornato in politica nel 2006. «Lo stesso Sarkozy è stato accusato di avere legami
troppo stretti coi super-ricchi, a partire dall'erede dell'impero L'Oréal, Liliane Bettencourt, che avrebbe
contribuito all'elezione del presidente nel 2007 per poi non pagare milioni di tasse». Quali ideali di libertà,
uguaglianza e fratellanza, tuona il tabloid britannico, «questa classe politica simboleggia il decadente
sistema francese che ha visto il Paese piombare in un debito così profondo che la Francia potrebbe
diventare la più grande vittima della crisi dell'eurozona».