Documento finale - Comune di Montereale
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Documento finale - Comune di Montereale
INTRODUZIONE 4 ANALISI DI PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA 5 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA ‐ FRANE ED ALLUVIONI (TAVOLA A) DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZONE RESIDENTE (TAVOLA B) VIABILITA’ (TAVOLA C) RETI TECNOLOGICHE (TAVOLA D) RISCHIO CONCETTI GENERALI SUL RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO CARTA DI SINTESI PER IL RISCHI IDROGEOLOGICO (TAVOLA E1 – E2) SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO IL RISCHIO SISMICO SCENARIO DI RISCHIO ATTESO SCENARI DI DANNO A SEGUITO DI EVENTI SISMICI 5 12 14 16 17 17 18 19 21 23 24 24 RISORSE 63 AREE DI PROTEZIONE CIVILE 64 AREE DI ATTESA AREE DI ACCOGLIENZA AREE DI AMMASSAMENTO CARTA OPERATIVA DI PROTEZIONE CIVILE (TAVOLA F1 – F2) 64 78 81 83 PROCEDURE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO SISMICO 85 IL SISTEMA INFORMATICO “PPC‐COM” 99 ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 2 PREMESSA Con delibera di Giunta Comunale n° 139 del 08/09/2006 è stata stipulata in data 06/10/2006 una convenzione tra l’Amministrazione Comunale di Montereale e la società Abruzzo Engineering S.C.p.A. (già Collabora Engineering S.p.A.) per la redazione del Piano Comunale di Protezione Civile ed Emergenza per i Rischi sismico, idrogeologico ed idraulico. Il piano completo di tutti gli elaborati cartografici, delle relazioni tecniche collegate previsti dal progetto e del Sistema informativo Territoriale, è stato completato nel mese di Luglio 2007. Di seguito viene descritta l’articolazione del piano • Documento di Piano; • Tavola A - Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica; • Tavola B - Carta della distribuzione della popolazione; • Tavola C - Carta della viabilità; • Tavola D - Carta delle reti tecnologiche (rete gas, acquedotto e rete elettrica) • Tavola E1 – E2 - Carta di sintesi per i rischi idrogeologico ed idraulico; • Tavola F1 – F2 - Carta operativa di protezione civile; • Sistema informativo territoriale • Opuscolo divulgativo “guida pratica di Protezione Civile” Si evidenzia che molte informazioni territoriali non sono visibili direttamente sul supporto cartaceo per evidenti motivi di rappresentabilità, ma sono visualizzabili a schermo interrogando il S.I.T. realizzato. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 3 INTRODUZIONE Il Comune di Montereale, con una superficie di 10406 ettari, ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 3114 abitanti che nel censimento del 2001 sono diventati 2930 (Fonte dati Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT). Ad un riscontro anagrafico del 2006 è stata rilevata una popolazione di 2803 abitanti con un decremento dal 1991 del 11,10%. Geomorfologicamente il territorio comunale di Montereale è caratterizzato da una serie notevole di ondulazioni per la presenza di numerosi colli dai versanti poco acclivi e di modesta elevazione, per cui le forme del paesaggio si presentano assai dolci, arricchite da boschi e pascoli tipici di zone submontane. Solo in corrispondenza dell’allineamento M.te Gabbia M.te Mozzano, nella parte più meridionale del territorio, per la presenza di rocce calcaree mesozoiche, i caratteri morfologici assumono forme più aspre, quasi rupestri, con ripidi versanti e cime elevate in conseguenza delle dislocazioni tettoniche, orientate in direzione NW-SE, prodotte dai fenomeni orogenetici mio-pliocenici. Infine, un’altra entità morfologica è rappresentata dalla piana di Montereale che si sviluppa tra quota 800 e quota 900, assimilabile ad un triangolo avente vertice nella “stretta” di Marana e la base nella congiungente Capitignano-Aringo. (P.R.G. Montereale, Geol. Gaudenzio Leonardis). La cartografia di base su cui si è visualizzato l’intero progetto è la Carta Tecnica Regionale (CTR) edizione 2000. La CTR, inquadrata nel sistema nazionale IGMI UTMWGS 84, fornisce una rappresentazione generale della morfologia, delle acque, della vegetazione e delle opere dell' uomo, riportando tutto ciò che può essere utile anche come riferimento topografico. Il C.O.M. di riferimento e stato recentemente individuato dalla Prefettura di L’Aquila nel Comune stesso. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 4 ANALISI DI PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA L’Analisi di pericolosità è stata realizzata acquisendo gli studi e gli strumenti normativi che interessano il comune di Montereale ed elaborando carte tematiche di sintesi che ne consentissero la visualizzazione e quindi il confronto. Sono stati quindi acquisiti i seguenti lavori: • Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) • Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA) • Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tronto (PAI TRONTO) • Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I.) • Segnalazioni dell’Amministrazione Comunale • Relazione geologica del PRG Le informazioni, reperite dalle fonti, sono restituite secondo il sistema di riferimento GAUSS BOAGA (ED50), ritenuto il più idoneo tanto per la omogeneizzazione degli strati informativi quanto per consentirne una più facile utilizzazione da parte degli Uffici Tecnici del Comune di Montereale. E’ stato pertanto necessario georeferenziare alcune informazioni e rettificare la proiezione di tutti quegli strati informativi georeferenziati con un diverso sistema di riferimento. CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA - frane ed alluvioni (Tavola A) La carta di sintesi della pericolosità idrogeologica, rappresentativa dell’intero territorio comunale, è stata realizzata in scala 1:17.000 in formato “A0; la base cartografica utilizzata è la Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 fornita dall’Amministrazione comunale. In questa carta sono raccolti tutti i tematismi relativi alla pericolosità idrogeologica ed idraulica. Per quanto riguarda la pericolosità idraulica è stato esaminato anche il Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA) ma non viene riportato in quanto il territorio comunale non è interessato dagli areali in esso rappresentati. L’insieme dei dati reperiti sono stati cartografati cercando, per quanto possibile, di conservare i canoni di rappresentazione delle fonti originali; ove ciò non è stato possibile, si è cercato di conservare l’univocità e la riconoscibilità di ogni singolo studio. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 5 La carta di sintesi della pericolosità idrogeologica ed idraulica è stata realizzata con l’ausilio di software GIS e le informazioni territoriali sono state acquisite attraverso la consultazione degli studi e documenti di seguito elencati: • Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) (scala 1:25.000), – prima adozione con delibera del 29.12.2004 - realizzato dalla Regione Abruzzo, contenente le perimetrazioni e le individuazioni delle aree soggette a frane ricadenti nel territorio del Comune di Montereale. Nella redazione della Carta di Pericolosità del Comune di Montereale sono stati presi in considerazione i seguenti shapes: 1. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA’ FRANE): riporta le tre classi di pericolosità P1 - pericolosità moderata (di colore verde), P2 - pericolosità elevata (di colore giallo), P3 - pericolosità molto elevata (di colore rosso); 2. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA’ CALANCHI): riporta le superfici a calanchi rientranti nella classe P3 (di colore viola); 3. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA’ SCARPATE): riporta le scarpate fluviali, le scarpate strutturali e le scarpate di degradazione. • Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tronto (scala 1:25.000), – adottato con Deliberazione del Comitato istituzionale n. 02 del 18.02.2005 realizzato dalle Regioni Marche, Abruzzo e Lazio, contenente le perimetrazioni e le individuazioni delle aree soggette a frane ricadenti nel territorio del Comune di Montereale. • Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I.) (scala 1:10.000), realizzato dal Dipartimento Difesa del Suolo – Servizio Geologico d’Italia dell’A.P.A.T e dal quale sono state estratte tutte le informazioni relative al territorio del Comune di Montereale inerenti il tema della pericolosità legata al rischio frana. • Frane segnalate dall’Amministrazione comunale • Aree esondabili segnalate dall’Amministrazione comunale La correlazione delle informazioni derivanti dall’insieme delle cartografie analizzate è stata gestita secondo una griglia gerarchica di sovrapposizione, resa possibile dal fatto che gli studi risultano tra di loro connessi e riferibili: ¾ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) ¾ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tronto ¾ Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (schedatura IFFI) Si è scelto di rendere visivamente più evidente il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico perché recepisce la Legge 11 giugno 1998 n° 180 e ricomprende in parte l’IFFI. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 6 Si riporta la legenda della Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica e pericolosità idraulica: LEGENDA IDROGRAFIA Reticolo idrografico PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' SCARPATE) Scarpata fluviale Scarpate strutturali scarpata di degradazione PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata PIANO STRALCIO ASSETTO IDROGEOLOGICO FIUME TRONTO Pericolosità molto elevata Pericolosità media INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI (IFFI) Frana complessa Frana per colamento lento Frana per scivolamento FRANE SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE ( ! Aree in frana AREE ESONDABILI SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE Aree esondabili BASE CARTOGRAFICA CTRN Comune di Montereale Edifici e costruzioni Perimetro centro storico CONFINE COMUNE DI MONTEREALE ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 7 La redazione della carta tematica di pericolosità idrogeologica e pericolosità idraulica è stata completata attraverso l’acquisizione di una serie di informazioni cartografiche e di altra natura, poste a corredo della cartografia e a supporto della sua completezza tecnica. È stato acquisito il materiale cartaceo e/o digitale in elenco: • Carta Tecnica Regionale (scala 1:5000) del Comune di Montereale; • Piano Regolatore Generale (PRG) (scala 1:2000), tavole e relazioni; DESCRIZIONE DELLE FONTI 1) Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI). Emanato dalla Regione Abruzzo, contiene la distribuzione geografica delle aree esposte a frane ed erosioni. L’insieme dei fenomeni gravitativi e dei processi erosivi indicati sono suddivisi in funzione dello Stato di Attività, discriminato in: • Attivi: forme e depositi associati a processi in atto al momento del rilevamento o che ricorrono stagionalmente; • Quiescenti: forme e depositi non attivi al momento del rilevamento, per i quali esistono indizi di una possibilità di riattivazione, in quanto non hanno esaurito la propria potenzialità di evoluzione e per i quali permangono le cause predisponenti al movimento; • Inattivi: forme e depositi che non possono essere riattivati in quanto si sono sviluppati in condizioni geomorfologiche e/o climatiche considerevolmente diverse dalle attuali. A questo Stato di Attività appartengono anche i dissesti le cui cause sono state rimosse naturalmente o attraverso opere di stabilizzazione artificiale. La carta della pericolosità, associata al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) è una carta derivata, ottenuta dalla sovrapposizione dei dati contenuti nella Carta dell’Acclività, nella Carta Geologica, nella Carta Geomorfologia e nella Carta Inventario dei Fenomeni Franosi ed Erosivi. Sono stati stabiliti quattro livelli di Pericolosità denominati P3, P2, P1 e Pscarpate a seconda che i dati sull’Acclività e sulla Litologia risultino più o meno determinanti il dissesto. Entrando nello specifico delle singole categorie di dissesto si ha: • P3 - Pericolosità Molto Elevata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato attivo: versanti vistosamente interessati da deformazione profonda, versanti interessati da deformazioni superficiali lente attive, corpi di frana per crollo e ribaltamento attivi, corpi di frana di genesi complessa ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 8 attivi, corpi di frana di colamento attivi, corpi di frana di scorrimento traslativo attivi, corpi di frana di scorrimento rotazionale attivi e le superfici a calanchi e forme similari. • P2 - Pericolosità Elevata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato quiescente o inattivo con alta possibilità di riattivazione: versanti interessati da deformazioni superficiali lente quiescenti e inattive, corpi di frana per crollo e ribaltamento quiescenti e inattivi, superfici con forme di dilavamento prevalentemente diffuso e prevalentemente concentrato attive, corpi di frana di colamento quiescenti e inattivi, corpi di frana di scorrimento traslativo quiescenti, corpi di frana di scorrimento rotazionale quiescenti e inattivi. • P1 - Pericolosità Moderata. Aree caratterizzate dalla presenza delle seguenti categorie di Dissesto allo stato quiescente o inattivo con bassa possibilità di riattivazione: versanti interessati da deformazioni superficiali lente quiescenti e inattive, superfici con forme dilavamento prevalentemente diffuso e prevalentemente concentrato quiescenti e inattive, corpi di frana di genesi complessa quiescenti e inattivi, corpi di frana di colamento quiescenti e inattivi, corpi di frana di scorrimento traslativo inattivi, corpi di frana di scorrimento rotazionale quiescenti e inattivi. • Pscarpate – Pericolosità da scarpate. Aree caratterizzate dalla presenza di Scarpate in qualsiasi Stato di Attività. Per definizione si tratta di aree aventi forma molto allungata il cui lato corto assume un’espressione cartografica del tutto indicativa. • “Aree in cui non sono stati rilevati dissesti” sono quelle porzioni di territorio regionale per le quali, alla data di redazione del piano, non sono stati evidenziati indizi geomorfologici di dissesto. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' SCARPATE) Scarpata fluviale Scarpate strutturali scarpata di degradazione PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 9 2) Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tronto. Emanato dal Comitato istituzionale e adottato con deliberazione n. 02 del 18.02.05. Il piano stralcio ha come ambito territoriale di riferimento il bacino idrografico del fiume Tronto, che interessa le regioni Abruzzo e Lazio in parte e le Marche nella quasi totalità. All’interno di questo ambito territoriale sono individuate le aree di pericolosità idraulica (fascia di territorio esondabile) e di pericolosità per frane e valanghe (aree di versante in condizioni di dissesto) nonché le aree con elementi in situazioni di rischio idraulico ed di rischio per frane e valanghe (agglomerati urbani, edifici residenziali, insediamenti produttivi, infrastrutture). Il piano stralcio, per la parte relativa all’assetto delle aree a rischio idrogeologico per frane e valanghe, ha come finalità: a) l’individuazione e la perimetrazione dei dissesti da frana e valanga e l’attribuzione di diversi livelli di pericolosità e di rischio; b) la definizione di norme e modalità di gestione del territorio volte al rispetto delle specificità morfologiche, ambientali e paesaggistiche connesse ai naturali processi evolutivi dei versanti, indirizzate alla difesa del suolo ed al mantenimento delle relative condizioni di equilibrio; c) la definizione degli interventi necessari per la mitigazione del rischio per le popolazioni esposte, per i beni, per le attività economiche e per le infrastrutture, in rapporto alle pericolosità individuate. La carta è articolata per differenti indici di pericolosità dei fenomeni gravitativi, distinti in: • H4-Aree di Versante a Pericolosità molto elevata; • H3- Aree di Versante a Pericolosità elevata; • H2- Aree di Versante a Pericolosità media; • H1- Aree di Versante a Pericolosità moderata e • H0- Aree di Versante a Pericolosità molto bassa; Nel territorio del Comune di Montereale ricadente all’interno del bacino del Tronto sono presenti solo le aree di tipo H4 e H2. Di seguito si rimette la legenda della carta derivata. PIANO STRALCIO ASSETTO IDROGEOLOGICO FIUME TRONTO Pericolosità molto elevata Pericolosità media 3) Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I). Il Dipartimento Difesa del Suolo - Servizio Geologico d'Italia dell'APAT, che in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome d'Italia, ha contribuito ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 10 significativamente all'attuazione del Progetto, ha pubblicato sul Web la banca dati dell'inventario IFFI. Esso rappresenta un quadro completo ed aggiornato della distribuzione dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale ed è stato costruito attraverso la raccolta e l'omogeneizzazione dei dati regionali, per offrire uno strumento conoscitivo di base per la valutazione del rischio da frana, per la programmazione degli interventi di difesa del suolo e per la pianificazione territoriale a scala nazionale e locale. Analizzando i vari shapes presenti nel progetto, per la redazione della Carta di Sintesi della Pericolosità Idrogeologica del Comune di Montereale, sono stati esaminati tutti i dati alfanumerici e vettoriali che interessano il territorio comunale. In dettaglio sono stati recepiti i poligoni di perimetrazione delle aree soggette a frana. Di seguito si rimette la legenda della carta derivata. INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI (IFFI) Frana complessa Frana per colamento lento Frana per scivolamento 4) Individuazione di ulteriori aree segnalata dall’Amministrazione Comunale Dagli incontri avuti con il tecnico comunale sono stati evidenziati dei tratti di strada soggetti a frana, non contemplate, per posizione e rilevanza, negli studi ufficiali visualizzati sulle carte, nonché delle possibili aree esondabili nella frazione di Marana. FRANE SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE ( ! Aree in frana AREE ESONDABILI SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE Aree esondabili ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 11 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZONE RESIDENTE (Tavola B) La carta della distribuzione della popolazione è stata realizzata in scala 1:17.000 in fomato “A0”. La base cartografica utilizzata per la rappresentazione è l’I.G.M. in formato digitale in scala 1:25.000. La carta mostra la distribuzione della popolazione residente sul territorio comunale per ogni poligono (zona censuaria) prodotto dall’ISTAT a cui sono riferiti i dati del censimento popolazione 2001 acquisiti direttamente da questa Società. L’elaborato è stato strutturato implementando il database delle zone censuarie con i dati del censimento relativi alla popolazione residente e apportando le opportune correzioni qualora il dato così ottenuto presentasse una evidente discordanza con l’elenco degli abitanti residenti distinti per via, acquisito dagli uffici dell’anagrafe comunale. Ad ognuno dei 44 poligoni, in cui risulta suddiviso il territorio comunale, è stato associato il numero della popolazione residente e si sono definite 5 classi rappresentate nella cartografica con una scala graduata di colori. Lo shape contiene 44 poligoni che coprono il territorio comunale di Montereale. La tabella, invece, contiene 4 campi: - codice istat della provincia e del comune; - numero sezione censuaria; - ettari; - popolazione totale; Di seguito si riporta la legenda di rappresentazione prodotta seguita dalla tabella riassuntiva, presente anche nella carta in oggetto, che descrive le zone censuarie in funzione della relativa popolazione: ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 12 TABELLA RIASSUNTIVA istat sezione superficie Popolazione prov_com censuaria (ettari) residente 66056 1 20,7 380 66056 2 31,1 193 66056 3 8,9 34 66056 4 34,4 386 66056 5 23,4 394 66056 6 16,5 175 66056 7 18,9 468 66056 8 15,6 90 66056 9 14,6 68 66056 10 39,8 271 1 - 10 66056 11 6,7 49 11 - 50 66056 13 8,3 33 51 - 100 66056 14 4,3 30 101 - 500 66056 15 2 21 66056 16 9,2 21 66056 19 12 58 66056 20 7,7 21 66056 21 5,7 11 66056 22 2,3 20 66056 24 6,9 78 66056 25 9,9 77 66056 30 7,9 49 66056 32 338,9 0 66056 33 515,7 0 66056 34 441,7 0 66056 35 538,9 0 66056 36 589,5 0 66056 37 415,3 0 66056 38 603,9 0 66056 39 426 0 66056 40 415,3 3 66056 41 553,4 0 66056 42 349 0 66056 43 538,1 0 66056 44 543,1 0 66056 45 401,6 0 66056 46 449,2 0 66056 47 396,5 0 66056 48 418,6 0 66056 49 485,9 0 66056 50 476,4 0 66056 51 368,9 0 66056 52 483,2 0 66056 53 360,8 0 LEGENDA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE Poligoni delle zone censuarie ISTAT 2001 0 CONFINE COMUNE DI MONTEREALE ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 13 VIABILITA’ (tavola C) Per illustrare il sistema della viabilità nel territorio del Comune di Montereale è stata realizzata una carta tematica in scala 1:17.000 formato “A0”; la base cartografica utilizzata è la Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 fornita dall’Amministrazione comunale. L’elaborato mette in evidenza le relazioni tra la rete viaria all’interno del territorio comunale e i collegamenti con le arterie principali in un ambito più vasto. Nella carta sono riportati i tracciati delle strade statali, provinciali e delle principali strade comunali unitamente ai punti critici della rete viaria e le perimetrazioni delle aree di pericolosità descritte nella carta di sintesi della pericolosità idrogeologica. Il territorio comunale è interessato da una sola strada statale (SS. 260 Picente) che costituisce la dorsale principale del sistema viario e si collega verso nord con la Salaria nel territorio di Amatrice e verso sud con la SS. 80. Le strade provinciali si diramano dalla SS. 260 Picente e uniscono praticamente tutte le frazioni del Comune. In ultimo, le strade comunali rivestono un ruolo secondario per quanto riguarda il collegamento, questo perché presentano una carreggiata più stretta e, spesse volte, un tracciato tortuoso e in forte pendenza. ELENCO DELLE STRADE TIPOLOGIA STRADE SIGLA Strada Provinciale Di Montegabbia SP n.105 Strada Provinciale Delle Capannelle SP n.106 Strada Provinciale Del Lago di Campotosto SP n.2 Strada Provinciale Verricense SP n.28 Strada Provinciale Umbra SP n.3 Strada Provinciale Di Cascina SP n.30 Strada Provinciale Della Molinella SP n.4 Strada Statale Picente SS n.260 Strada Provinciale Di Leonessa SP n.471 Strada Comunale Marana - Gabbia Strada Comunale per Busci 1 Strada Comunale per Busci 2 Strada Comunale Pedicolle- Pelleascritta Strada Comunale Pie di Pacine Strada Comunale Verrico - Colle Verrico Strada Comunale Castiglione Strada Comunale Piana Marignano 1 Strada Comunale Piana Marignano 2 Strada Comunale Piè di Colle – Castello Paganica ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 14 Sono stati condotti dei sopralluoghi lungo tutta la rete viaria per individuare e rilevare la posizione dei punti critici che possono costituire un ostacolo al transito di mezzi speciali per il soccorso alla popolazione nei casi di eventi calamitosi. Sono state censite le opere d’arte, in particolare ponti, tratti in rilevato, tratti in trincea, tratti con restringimento di carreggiata, costruzioni che possono costituire un ostacolo alla corretta funzionalità della rete e sono stati suddivisi in: • criticità potenziali, quali edifici o complessi edilizi prospicienti la strada, presenza di opere d’arte – muri di contenimento in muratura o in pietra alti più di 3,00 metri – ponti, tratti in rilevato, tratti in trincea, ecc.; • criticità reali, tratti di strada con pendenza maggiore del 10%, raggio di curvatura della strada tale da generare difficoltà al passaggio di mezzi speciali, larghezza della carreggiata stradale inferiore a 3,50 metri, limite di altezza inferiore a 4,00 metri, ecc.). La carta è stata realizzata con l’ausilio di software GIS, mentre le informazioni territoriali sono state acquisite nel corso di un’ analisi speditiva eseguita sul territorio. Si riporta di seguito la relativa legenda: RETE VIARIA Strada Statale Strada Provinciale Strada Comunale CRITICITA' # 0 Punti critici ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 15 RETI TECNOLOGICHE (tavola D) La carta delle reti tecnologiche è stata realizzata in scala 1:17.000 in formato “A0”, su base cartografica “Carta Tecnica Regionale Numerica in scala 1:5000”. Nella carta sono riportati i tematismi dei sistemi a rete unitamente agli strati di pericolosità, descritti in precedenza, utili all’individuazione dei tratti di rete posta su zone segnalate come potenzialmente pericolose da parte degli studi di settore. Sono messe in evidenza la rete del gas, la rete idrica e la rete elettrica. Per la rete elettrica è stata riportata solo la posizione delle cabine di trasformazione urbane (media-bassa tensione) estrapolate sia dalla C.T.R. che rilevate con strumenti GPS, in quanto ulteriori dati relativi alla rete, sebbene richiesti, non sono stati forniti dall’Ente gestore. Per la rete di distribuzione del gas, sono evidenziati i percorsi delle condotte di trasporto a media pressione, le posizioni delle valvole d’intercettazione, dei giunti dielettrici e dei gruppi di riduzione finali mentre la cabina di decompressione e misura è situata nel territorio del Comune di Pizzoli (dati forniti dalla società SAGAS digitalizzati e georeferenziati). Per quanto riguarda la rete idrica, vengono riportati i percorsi delle linee adduttrici e di quelle distributrici (dati forniti Gran Sasso Acqua S.p.A. digitalizzati e georeferenziati), l’individuazione dei serbatoi, degli impianti di depurazione e di sollevamento. In questa cartografia, le reti tecnologiche sono state riportate insieme alle principali perimetrazioni di pericolosità idrogeologica. Si riporta di seguito la legenda della carta delle reti tecnologiche. RETE ELETTRICA a Cabine Enel U ! Gruppo di riduzione Y X RETE GAS Valvola d'intercettazione Condotte RETE IDRICA # * Sorgenti Adduttrici ! ( ) " , % + $ ’ Serbatoi Partitori Impianti di sollevamento Cloratori Depuratori ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 16 RISCHIO CONCETTI GENERALI SUL RISCHIO Il “rischio (R)” è definito come l’entità del danno atteso in una data area e in un certo intervallo di tempo t in seguito al verificarsi di un particolare evento calamitoso. Il danno (D) esprime l’entità delle perdite per un determinato elemento o bene (persone, cose, attività economiche) nel caso del verificarsi dell’evento temuto: D = V × E dove: • la “vulnerabilità (V)” è il grado di perdita (espresso in una scala da zero = ”nessun danno” a uno = ”perdita totale”) prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi dell’evento calamitoso temuto. • “E” è il “valore dell’elemento a rischio“ ovvero il valore (che può essere espresso in termini monetari o di numero o quantità di unità esposte) della popolazione, delle proprietà e delle attività economiche, inclusi i servizi pubblici, a rischio in una data area. Sotto determinate ipotesi il rischio può essere espresso semplicemente dalla seguente espressione, nota come “equazione del rischio”: R=H×V×E=H×D ove H è la pericolosità ovvero la probabilità di accadimento dell’evento calamitoso entro un intervallo di tempo t ed in una zona tale da influenzare l’elemento a rischio. La pericolosità è legata al tempo di ritorno T , che esprime l’intervallo di tempo nel quale l’intensità dell’evento viene superata mediamente una sola volta. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 17 RISCHIO IDROGEOLOGICO Per frana o dissesto è da intendersi qualsiasi situazione di equilibrio instabile del suolo, del sottosuolo o di entrambi, compreso fenomeni di intensa erosione superficiale, o fenomeni franosi che interessano i pendii. Tali fattori o cause possono essere suddivise in tre gruppi: 1. cause predisponenti (ovvero proprie dell’ambiente naturale): natura del terreno, litologia, giacitura, andamento topografico, acclività dei versanti, clima, precipitazioni, variazioni di temperature, idrogeologia ecc.; 2. cause preparatrici: disboscamento, piovosità, erosione dell’acque, variazione del contenuto d’acqua, azioni antropiche ecc; 3. cause provocatrici: abbondanti piogge, erosione dell’acque, terremoti, scavi e tagli ecc; Si intende per rischio idraulico la probabilità di subire conseguenze dannose per le persone, le cose e le attività, a seguito di esondazione di un corso d’acqua (fiume, torrente, fosso o invaso idrico) ovvero la degradazione e l'erosione del suolo da parte dello stesso. Il rischio dipende principalmente da: 1. cause idrologiche, ovvero intensità, durata, frequenza e tipologia delle precipitazioni, nel bacino imbrifero dal quale si alimenta ogni corso d’acqua; 2. cause fisiche dovute alle caratteristiche intrinseche del corso d’acqua stesso; 3. cause antropiche, opere idrauliche realizzate dall’uomo, qualora vengano meno le condizioni di sicurezza per il funzionamento delle stesse. In funzione di ciò è necessario valutare tra i rischi idraulici anche la tenuta degli sbarramenti sui corsi d’acqua, l’efficienza di manufatti di scolo e scolmatura (canali e tombinature) e la funzionalità dei sistemi di drenaggio delle acque piovane nelle zone urbanizzate. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 18 CARTA DI SINTESI PER IL RISCHI IDROGEOLOGICO (Tavola E1 – E2) La carta, articolata in due tavole realizzate in scala 1:10.000 nel formato di restituzione “A0”, riporta i tematismi relativi al rischio idrogeologico ricavati dalla carta di Pericolosità secondo la gerarchia già definita. La Carta ha il fine di evidenziare quelle zone del territorio comunale ove l’insediamento antropico risulta realizzato in zone con pericolosità idrauliche o idrogeologica e quindi a rischio. Si è scelto di distinguere tra loro aree, talvolta adiacenti, nel caso in cui la pericolosità considerata derivava da un diverso studio o era classificata diversamente nello stesso studio. Sono stati altresì evidenziati quei tratti stradali che, da informazioni dei tecnici comunali, sono stati soggetti o che verosimilmente potrebbero essere soggetti a eventi di carattere idrogeologico. Nella realizzazione della Carta gli standards di rappresentazione della fonte originale sono stati conservati. Ove non sia stato possibile si è cercato di preservare la riconoscibilità di ogni singolo dato. Segue l’elenco dei temi utilizzati per la composizione della presente tavola: • Layers inerenti la rappresentazione del rischio sul territorio comunale: le aree a rischio per la popolazione sono state evidenziate mediante perimetrazione (con tratto in rosso) con numerazione progressiva associata agli elementi a rischio (numero dei residenti) riportate in tabelle per indice di pericolosità • Attività ricadenti in zone a rischio: dalla Carta Tecnica Regionale sono stati evidenziati, gli edifici luogo di attività umane non residenziali. • Layers inerenti la rappresentazione della viabilità nel territorio comunale. Le informazioni ed il criterio di rappresentazione corrispondono a quelle utilizzate per la “Carta della Viabilità”. Si riporta di seguito la legenda dei principali temi sopra elencati. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 19 RISCHIO # Aree a rischio idrogeologico # Tratto strada a rischio idrogeologico # Codice identificativo Aree e Tratti di strada a Rischio # PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' FRANE) Pericolosità molto elevata Pericolosità elevata Pericolosità moderata PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PERICOLOSITA' CALANCHI) Pericolosità molto elevata PIANO STRALCIO ASSETTO IDROGEOLOGICO FIUME TRONTO Pericolosità molto elevata Pericolosità media INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI (IFFI) Frana complessa Frana per colamento lento Frana per scivolamento FRANE SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE ( ! Aree in frana AREE ESONDABILI SEGNALATE DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE Aree esondabili ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 20 SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO La tabella di seguito riportata è parte integrante della “Carta di Sintesi per il Rischio Idrogeologico” sopra descritta. Per ciascuna delle aree elencate nella tabella, riconoscibili in cartografia mediante un numero progressivo, si specifica la località interessata, la tipologia dell’edificato che vi ricade, il numero delle persone (n° abitanti residenti e n° totale comprensivo dei non residenti) e delle famiglie ivi residenti, nonché la fonte e la relativa classe di rischio. Dall’analisi del territorio, risultano a rischio frane circa 254 persone di cui 58 a rischio “PAI - R1”, 115 a rischio “PAI - R2”, 81 a rischio “PAI - R3” e 76 a rischio idraulico. La maggior parte delle zone a rischio frana ricadono in prossimità dei centri abitati di Marana, Cesaproba e Gabbia. Di queste si ritiene opportuno evidenziare, come zona maggiormente esposta, quella presso il centro abitato di Cesaproba, sia per estensione che per popolazione interessata. Per quanto concerne la viabilità soggetta al rischio frana, è stato indicato un tratto della strada Statale n° 260, nei pressi di Marana, ricadente negli areali PAI – R2. La restante viabilità esposta a rischio frana è situata nella zona tra Cesaproba e Gabbia e riguarda tratti di strada provinciale ricadente negli areali PAI – R2 ed R1 e dei tratti di strada comunale interessati da fenomeni franosi localizzati. Il rischio idraulico consiste principalmente nella possibilità di piccole inondazioni, già verificatesi nel recente passato, per debordazione del fiume Aterno a seguito di persistenti precipitazioni. Sono state individuate due zone: la prima in località Aviano, maggiore per estensione ma con minore presenza umana, l’altra a Marana, caratterizzata dalla presenza della Chiesa di S. Eutizio e dall’edificato circostante. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 21 AREE E TRATTI STRADALI SOGGETTI A RISCHIO FRANA PROG. LOCALITA' TIPOLOGIA PERSONE Residenti (totali) FAMIGLIE FONTE - RISCHIO 3 MARANA EDIFICI CIVILI 10 (16) 5 PAI R3 4 MARANA EDIFICI CIVILI 35 (65) 20 PAI-R3/IFFI-2 5 GABBIA EDIFICI CIVILI 4 (4) 1 PAI-R1 6 GABBIA EDIFICI CIVILI 0 (8) 3 PAI-R1 7 GABBIA EDIFICI CIVILI 0 (5) 2 PAI-R1 8 GABBIA EDIFICI CIVILI 4 (12) 3 PAI-R1 9 GABBIA EDIFICI CIVILI 0 (8) 2 PAI-R1 10 CESAPROBA EDIFICI CIVILI, AGRITURISMO 31 (35) 8 PAI-R1/PAI-R2/IFFI-2 11 CESAPROBA EDIFICI CIVILI 37 (50) 13 PAI-R1/PAI-R2/IFFI-2 12 CASTEL PAGANICA EDIFICI CIVILI 0 (5) 1 PAI-R2 13 CASTEL PAGANICA EDIFICI CIVILI 13 (25) 8 PAI-R2 15 MARIGNANO EDIFICI CIVILI 6 (6) 1 PAI-R1 16 MARANA EDIFICI CIVILI 10 (15) 4 PAI-R1 COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE COMUNE - AREA CON FRANE LOCALIZZATE 17 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 18 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 19 CESAPROBA STRADA COMUNALE 0 0 20 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 21 GABBIA STRADA COMUNALE 0 0 22 MARANA STRADA COMUNALE 0 0 23 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 PAI-R2 23 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 PAI-R2 24 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 PAI-R2 25 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 PAI-R2 26 CESAPROBA STRADA PROVINCIALE 0 0 PAI-R2 27 MARANA STRADA STATALE 0 0 PAI-R2 AREE E TRATTI STRADALI SOGGETTI A RISCHIO IDRAULICO PROG. LOCALITA' TIPOLOGIA PERSONE Residenti (totali) FAMIGLIE FONTE - RISCHIO 1 MARANA EDIFICI CIVILI 20 (30) 10 AMMINISTRAZIONE COMUNALE 2 MARANA EDIFICI CIVILI 25 (40) 13 AMMINISTRAZIONE COMUNALE 14 AVIANO EDIFICI CIVILI 6 (6) 2 AMMINISTRAZIONE COMUNALE ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 22 IL RISCHIO SISMICO I fenomeni sismici sono conseguenza di un’improvvisa rottura di equilibrio all’interno della crosta terrestre che provoca un brusco rilascio di energia; questa si propaga in tutte le direzioni sottoforma di vibrazioni elastiche (onde sismiche) che si manifestano in superficie con una serie di rapidi movimenti o scuotimenti del suolo. Il punto in cui le onde sismiche hanno origine è detto ipocentro ed è situato ad una certa profondità della crosta terrestre; l’epicentro corrisponde al punto della superficie terrestre situato sulla verticale dell’ipocentro e nel cui intorno (area epicentrale) si osservano i maggiori effetti del terremoto. Come vedremo meglio più avanti il terremoto non è un fenomeno prevedibile e proprio per questo costituisce una delle minacce naturali più gravi sui territori caratterizzati dalla presenza di tale rischio. Generalmente di breve durata (qualche decina di secondi), i terremoti si manifestano prevalentemente in corrispondenza dei margini delle zolle. Il territorio italiano si estende su più zolle, il cui movimento reciproco genera periodicamente dei terremoti. Il terremoto può essere misurato attraverso le registrazioni degli strumenti o basandosi sull’osservazione degli effetti che ha provocato. Nel primo caso si parlerà di scala Richter e si misura in gradi di Magnitudo ovvero l’unità di misura che permette di esprimere l’energia associata ad un terremoto. Tale scala è concepita in modo che, passando da un grado al successivo, l’ampiezza delle oscillazioni del punto sul suolo aumenti di 10 volte. Nel secondo caso invece si parla di scala Mercalli (MCS), che definisce 12 gradi ognuno dei quali descrive gli effetti che il terremoto provoca sull’uomo, sulle costruzioni e sull’ambiente; quanto più gravi sono i danni osservati tanto più elevato risulta il grado di intensità della scossa. La scala MCS, tuttavia, ha una correlazione molto vaga con l’energia liberata da un certo terremoto. La stessa quantità di energia sismica può produrre danni assai diversi in funzione delle caratteristiche dei manufatti coinvolti e della situazione geologica e morfologica locale. Infatti gli effetti saranno maggiori in corrispondenza di terreni soffici e minori su terreni rigidi. Così come sarà maggiore sulle cime dei rilievi, sulle creste, lungo i bordi delle scarpate e dei versanti ripidi. Non esistono ad oggi ancora sistemi previsionali capaci di farci conoscere con sufficiente anticipo quando, dove e con quale intensità si verificherà un terremoto. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 23 E’ invece possibile e corretto parlare di previsione probabilistica dell’evento sismico essendo definibili con buona approssimazione le aree in cui un terremoto può verificarsi e valutabile l’intensità massima con cui potrebbe manifestarsi. In altre parole è possibile, attraverso l’analisi di dati storici, giudicare la sismicità di un territorio e valutare, a lungo termine, la probabilità statistica che vi si verifichi un terremoto di data intensità. SCENARIO DI RISCHIO ATTESO Il rischio deriva dal prodotto di tre fattori: la pericolosità, la vulnerabilità e l'esposizione. Per effettuare un analisi del rischio occorre disporre di valutazioni di questi tre parametri: • PERICOLOSITA’ SISMICA: probabilità che, in un certo periodo di tempo, un'area sia interessata da terremoti che possono produrre danni; • VULNERABILITA’ SISMICA: consiste nella predisposizione da parte di persone, beni o attività a subire danni o modificazioni a causa del verificarsi di un terremoto; • ESPOSIZIONE: è una misura dell'importanza dell'oggetto esposto al rischio, definita come dislocazione, consistenza, qualità e valore dei beni e delle attività presenti sul territorio. Per quanto concerne il parametro “Pericolosità” si rimanda agli scenari di danno di seguito integralmente riportati. SCENARI DI DANNO A SEGUITO DI EVENTI SISMICI Lo scenario di rischio sismico permette di individuare gli effetti prodotti sul territorio da un determinato terremoto quali, ad esempio le perdite attese del patrimonio abitativo e di vite umane, inoltre individua le aree potenzialmente più a rischio. Per giungere ad uno scenario di rischio sismico nel Comune di Montereale, tramite l’Amministrazione Provinciale di L’Aquila, è stata inoltrata richiesta al Dipartimento della Protezione civile - ufficio Servizio Sismico Nazionale, per una elaborazione di scenari di danno a seguito di eventi sismici per la pianificazione provinciale e comunale di emergenza che è stata acquisita nel mese di gennaio. Il documento è così articolato: ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 24 - Scenario Provinciale: una relazione in cui vengono illustrati gli scenari di danno conseguenti a eventi sismici opportunamente scelti, per rappresentare le situazioni più significative per l’area dell’intera Provincia di L’Aquila dal punto di vista della gestione dell’emergenza sismica utile per la pianificazione su scala provinciale; - Scenario Comunale: documento revisionale dei danni conseguenti ad eventi sismici opportunamente scelti per rappresentare le situazioni più significative per l’area del Comune di Montereale dal punto di vista della gestione dell’emergenza sismica, da utilizzare come base per la messa a punto del piano di emergenza comunale. Come viene più volte ribadito nel documento dell’Ufficio Servizio Sismico, i risultati riguardanti gli effetti di un evento relativi ad un singolo comune estrapolati dallo scenario provinciale, non possono essere utilizzati per la pianificazione di emergenza comunale; in quanto quella che può essere una situazione molto significativa ad un determinato livello territoriale ad esempio provinciale, può non esserlo quando si scende di livello ovvero a scala comunale. In altre parole, lo scenario corrispondente ad un evento importante su territorio provinciale può non rappresentare una situazione tra le più significative a livello comunale per molti comuni in esso compresi. Sempre in base a queste considerazioni, che lo scenario su scala provinciale del D.P.C. è stato preso in considerazione solo a titolo di completezza e per un inquadramento generale, ma è sulla base dello scenario comunale, che i diversi gradi di impatto sono poi stati presi a riferimento per la definizione dei livelli di attivazione delle procedure elaborate nel modello d’intervento e per il dimensionamento delle strutture di accoglienza. Nell’analisi dei dati a livello Comunale sono stati presi in considerazione tutti e tre gli scenari elaborati dal D.P.C. relativi a valori di probabilità di eccedenza pari a P= 40%, 10%, 2% in 50 anni dove P Rappresenta la probabilità che in 50 anni, si verifichi almeno un evento di intensità maggiore o uguale rispettivamente a: il 7,67 - 8,84 - 10 grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg. • Per ciascun evento atteso, il documento descrive lo scenario in termini di: • Abitazioni crollate/ Inagibili/danneggiate • Percentuale crolli/inagibili/danneggiate • Coinvolti in crolli e senza tetto Di ciascuno delle voci descritte, sono riportati tre valori corrispondenti alla stima minima, media e massima, e di questi il valore medio rappresenta quello atteso. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 25 Nella pianificazione del Comune di Montereale si è valutato di prendere a riferimento, per il dimensionamento dello scenario i valori relativi ad un intensità corrispondente a 8,84 grado della scala M.C.S. ovvero quella con una probabilità di eccedenza del 10% (valore medio). Le previsioni di danno di questo scenario sono le seguenti: Abitazioni crollate 152 Percentuale crolli 5,2 Abitazioni Inagibili 769 Percentuale inagibili 26,1 Abitazioni danneggiate Coinvolti in crolli 1213 127 Percentuale danneggiate senza tetto 41,2 702 Sulla base della stessa sono state pianificate le procedure del Modello di Intervento “Rischio Sismico” ed il dimensionamento delle aree di protezione civile. Di seguito si riporta integralmente il documento pervenutoci dall’Amministrazione Provinciale: “Scenari di danno per la Pianificazione Provinciale e Comunale di Emergenza “ redatto dal “DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE – UFFICIO SERVIZIO SISMICO NAZIONALE – SERVIZIO VULNERABILITA’ DEI SISTEMI ANTROPIZZATI”. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 26 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale P R E S I D E N Z A D E L DIPARTIMENTO C O N S I G L I O D E I M I N I S T R I DELLA PROTEZIONE CIVILE UFFICIO VALUTAZIONE, PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO ED OPERE POST EMERGENZA SERVIZIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO, SVILUPPO DELLA CONOSCENZA E DELLA RICERCA SISMICA Scenari di danno a seguito di eventi sismici per la pianificazione di emergenza per la provincia di L’Aquila 27 Obiettivi Nel presente documento vengono illustrati gli scenari di danno che l’Ufficio Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico ed opere post emergenza del Dipartimento della Protezione Civile ha elaborato a supporto della Regione Abruzzo nell’attività di definizione degli indirizzi per la pianificazione dell’emergenza post terremoto per la provincia di L’Aquila. Sia nelle attività di pianificazione che in quelle di gestione dell’emergenza post terremoto è essenziale la conoscenza di importanti informazioni, quali il quadro territoriale con la descrizione dell’area maggiormente colpita dall’evento e le conseguenze dello stesso in termini di perdite umane e materiali subite dagli elementi a rischio. Con particolare riferimento alle attività di pianificazione, gli scenari di danno a base dei Piani di emergenza rappresentano le possibili situazioni da fronteggiare a seguito di eventi sismici di riferimento aventi diverso impatto sul territorio e conseguentemente diverso livello di attivazione del piano e diverso concorso dei soggetti interessati. In considerazione dell’importanza che tale stima riveste, l’approccio seguito dal Dipartimento della Protezione Civile nella valutazione degli scenari di danno è articolato in due fasi temporali: • fase di breve termine, in cui viene effettuata una prima stima degli scenari di danno utilizzando le metodologie e i dati attualmente disponibili su tutto il territorio nazionale; • fase di lungo termine, in cui si prevede di migliorare i modelli di analisi predisposti attraverso una più approfondita conoscenza del territorio in termini di esposizione e vulnerabilità e il conseguente utilizzo di procedure di maggiore precisione per la valutazione della pericolosità, della vulnerabilità e, infine, delle perdite. Nel seguito, dopo una breve descrizione della sismicità dell’area della provincia di L’Aquila, si descrive sinteticamente la metodologia utilizzata nella fase a breve termine e si dà un cenno dei possibili ulteriori approfondimenti per la formulazione di scenari di maggior dettaglio e precisione. Infine, si riporta l’applicazione della metodologia della fase a breve termine per il territorio in esame. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 28 Pertanto, vengono identificati gli eventi di riferimento come quelli più significativi dal punto di vista della gestione dell’emergenza, e per questi vengono forniti i corrispondenti scenari di danno utili per la quantificazione delle risorse umane e materiali da prevedere nel Piano. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 29 Inquadramento sismotettonico di L’Aquila Sismicità dell’area Come riportato nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 20/3/2003, l’Italia è stata suddivisa in 4 zone sismiche sulla base della frequenza ed intensità dei terremoti occorsi. In Abruzzo dei 305 comuni totali, 91 risultano classificati in zona 1, 158 in zona 2, i rimanenti si trovano in zona 3 (Figura 1). In particolare, dei 108 comuni della provincia di L’Aquila 55 fanno parte della zona 1, i rimanenti 53 della zona 2. Figura 1 Il territorio dell’attuale provincia di L’Aquila ha risentito degli effetti di terremoti storici, di cui nella Tabella 1 è riportata una selezione che prende in considerazione solo quelli con una intensità macrosismica in L’Aquila non minore di 5. In tabella i valori dell’intensità macrosismica Is e Ix e della magnitudo Ms sono moltiplicati per 10. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 30 Data Ye Mo Da Ho Mi 1349 1461 1703 1315 1791 1915 1762 1786 1958 1750 1916 1456 1706 1809 1933 1498 1646 1672 1730 1785 1885 1889 1943 1979 09 11 01 12 01 01 10 07 06 02 04 12 11 08 09 04 04 06 05 10 04 12 10 09 26 21 30 14 18 03 13 06 31 24 01 22 05 03 14 26 10 28 08 12 09 10 08 03 19 06 52 12 10 06 07 04 33 13 11 03 33 18 04 45 01 44 08 28 21 35 Effetti in occasione del terremoto di: Is (MCS) Area epicentrale Ix Ms 100 90 90 75 75 75 70 70 70 65 65 60 60 60 60 55 55 55 50 50 50 50 50 50 VENAFRO AQUILANO NORCIA L`AQUILA L`AQUILA AVEZZANO POGGIO PICENZE L`AQUILA AQUILANO L`AQUILA AQUILANO MOLISE MAIELLA L`AQUILA LAMA DEI PELIGNI L`AQUILA L`AQUILA MONTEREALE NORCIA PIEDILUCO M. SIMBRUINI APRICENA OFFIDA NORCIA 105 67 100 67 100 67 75 52 75 52 110 70 95 62 70 50 75 48 65 47 65 48 110 67 105 64 60 44 90 55 55 42 55 42 55 42 90 59 80 55 55 42 70 50 90 57 85 59 Tabella 1 Osservazioni sismiche disponibili per L’Aquila (AQ) (Catalogo DOM4.1) Il diagramma di Figura 2 (Catalogo DOM4.1, Monachesi & Stucchi 1996) presenta la distribuzione degli eventi sismici di L’Aquila dal 1200 al 1980. Figura 2 Terremoti principali risentiti nella provincia di L’Aquila • Terremoto del 1349 09, intensità locale X MCS Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 31 Per questo evento l’epicentro è stato posizionato nell’area di Venafro, in corrispondenza della zona sismogenetica n.50, dove è stata valutata una intensità tra il grado X e il grado XI MCS (Figura 3). Figura 3 Mappa dei paesi danneggiati dall’evento del settembre 1349 (DOM4.1) • Terremoto del 1703 01 14, intensità locale IX MCS Per questo evento l’epicentro è stato posizionato nell’area di Norcia, in corrispondenza della zona sismogenetica 47, dove è stata valutata una intensità del grado X MCS (Figura 4). Figura 4 Mappa dei paesi danneggiati dall’evento del 14 gennaio 1703 (DOM4.1) Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 32 Metodolologia per l’elaborazione degli scenari di danno a supporto dei Piani d’emergenza provinciali FASE A BREVE TERMINE Da un punto di vista generale, la predisposizione di scenari di danno per la stesura di piani di emergenza provinciali si svolge secondo due momenti fondamentali: I. individuazione degli eventi sismici di riferimento. E’ necessario individuare gli eventi che siano “critici” rispetto alla gestione dell’emergenza, considerando non soltanto eventi storici, ma tutte le possibili situazioni in termini di intensità e coordinate epicentrali desunte per il territorio in esame da analisi di pericolosità svolte da soggetti istituzionalmente e scientificamente competenti. Si prendono in considerazione tutti i possibili terremoti ascrivibili alle differenti zone e strutture sismogenetiche in grado di generare eventi significativi per quel territorio, ed infine si selezionano quelli critici ai fini della gestione dell’emergenza. Gli approcci che si possono seguire per la selezione degli eventi sono molteplici: • individuazione dell’evento più gravoso storicamente accertato nella zona; L’evento storico è ben definito dal punto di vista della entità del sisma ed ha un chiaro significato anche per i “non addetti” ai lavori. Ma può essere caratterizzato da una bassa probabilità di accadimento e condurre ad una quantificazione insostenibile delle risorse. Inoltre, tale probabilità di accadimento non è uniforme tra le diverse zone e dimensionare le risorse in base all’evento storico può condurre ad un diverso grado di protezione della popolazione. • individuazione dell’evento più significativo dal punto di vista della pericolosità sismica del sito; Ha il vantaggio di considerare eventi caratterizzati da una stessa probabilità, uniforme sul territorio, e il dimensionamento delle risorse può essere graduato in funzione della probabilità di accadimento da cui ci si vuole proteggere, ma le analisi di pericolosità vengono effettuate con riferimento ad un “sito”, che nell’ambito in cui si sta operando dovrebbe essere rappresentativo dell’intero territorio sotto esame. Inoltre, ad un’alta pericolosità non sempre corrisponde un elevato livello di danno. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 33 • individuazione dell’evento più significativo dal punto di vista del danneggiamento; Tiene conto dell’impatto del terremoto sul territorio. Poiché, come detto, ai fini della pianificazione dell’emergenza gli eventi di riferimento sono quelli “critici” ai fini della gestione della stessa, si è deciso di adottare il terzo approccio; ossia di considerare quali eventi più significativi quelli che possono determinare il maggiore impatto, in termini di danno, sul territorio in esame. Pertanto, gli scenari di danno presentati nei paragrafi successivi sono da intendersi come quelli più significativi dal punto di vista del danneggiamento atteso nell’area oggetto di piano. Con il termine danneggiamento si intende, in generale, la modifica dello stato del territorio prodotta dall’evento, sia in termini diretti, danno fisico, sia in termini di conseguenze di questo, cioè morti, feriti, senza tetto, ecc.. A tale scopo è stata messa a punto una specifica metodologia e relativo software, che consente di passare in rassegna tutti gli eventi di diversa gravità che possono aver origine in una delle zone o strutture sismogenetiche che interessano il territorio in esame e selezionare quelli suscettibili di creare un impatto maggiore. Vengono quindi elaborati n scenari di danno per l’area in esame caratterizzati da differenti livelli di gravità (in termini di perdite) con epicentro che migra all’interno delle zone e strutture sopra citate. Per essi il codice fornisce la valutazione delle perdite attese in funzione del tempo di ritorno degli eventi generatori (e quindi indirettamente in funzione della probabilità di eccedenza degli eventi su una prefissata finestra temporale) espresse in termini di poche grandezze significative ai fini della pianificazione dell’emergenza (abitazioni crollate, abitazioni inagibili, numero persone coinvolte in crolli, numero di senzatetto) espresse a livello aggregato sull’insieme dei comuni interessati. L’analisi dei risultati dell’elaborazione consente di pervenire alla selezione degli interventi significativi, definendo, ove necessario, differenti soglie d'impatto per gravità crescente e/o per differenti periodo di ritorno, cui potranno corrispondere diversi livelli di attivazione del piano d’emergenza. Nel seguito si riportano i passaggi salienti della procedura adottata: all’interno di ciascuna zona sismogenetica (caratterizzata, come noto, da una sismicità costante spalmata su tutta l’area) e per ciascun valore di intensità (cui corrisponde in Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 34 quella zona una frequenza media ovvero un periodo di ritorno su una prefissata finestra temporale), viene fatta variare la posizione dell’epicentro nella zona; quindi per ciascuna di tali localizzazioni ed intensità viene valutato lo scenario di evento sull’area di piano; Qualora siano disponibili dati sulle strutture sorgenti, la posizione dell’epicentro viene fatta variare compatibilmente con l’andamento ipotizzato per le strutture sismogenetiche, invece che indistintamente all’interno di ciascuna zona sismogenetica, dove ci si fonda sull’ ipotesi di una probabilità uniforme degli eventi all’interno di questa. Ciò in genere è possibile soprattutto per eventi superiori ad una certa soglia di magnitudo, per i quali più frequentemente sono disponibili conoscenze sulle strutture sorgenti. una volta valutato il livello di perdita sull’area di piano per ciascuna posizione epicentrale ed intensità, vengono memorizzate le coordinate dell’epicentro dell’evento massimo da intendersi come quello in corrispondenza del quale si registra, per quell’intensità, la massima perdita in termini di abitazioni crollate; questa operazione consente di costruire in riferimento alla zona sismogenetica considerata una curva degli eventi massimi, ovvero quelli che per ciascuna intensità (caratterizzata in quella zona sismogenetica da un certo valore del periodo di ritorno) massimizzano la perdita; per una più agevole lettura tale curva viene rappresentata mettendo in relazione il periodo di ritorno con il numero di abitazioni crollate che può determinare quell’evento; ripetendo questa operazione per tutte le zone sismogenetiche si produrranno n curve che forniscono la valutazione delle perdite attese in funzione del tempo di ritorno degli eventi generatori; La lettura di tali curve consente di individuare delle soglie sui valori del tempo di ritorno e quindi selezionare gli eventi “critici” per il territorio in esame, caratterizzati da un diverso livello di gravità. Per la individuazione degli eventi critici deve essere considerato anche un altro aspetto. Gli eventi caratterizzati da valori di magnitudo più elevati e il cui epicentro è baricentrale rispetto all’area di interesse coinvolgono tutto il territorio nel suo complesso; di conseguenza, ognuno rappresenta una situazione gravosa per l’area stessa. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 35 Gli eventi meno gravosi o quelli localizzati in prossimità del confine del territorio provinciale, invece, interessano soltanto una parte dell’intero territorio oggetto del piano di emergenza; è necessario, quindi, individuare diversi eventi interessanti porzioni diverse del territorio e compararle. II. produzione di scenari elaborati ad una scala di maggiore dettaglio e, soprattutto, più ricchi di informazioni per gli eventi selezionati. In particolare, possono essere rappresentate le seguenti informazioni: • quadro territoriale dell’area che, principalmente, rappresenta una individuazione anche cartografica dei comuni interessati dagli eventi oltre alle seguenti informazioni: popolazione residente in ciascun comune; classificazione sismica; densità abitativa in ciascun comune; numero di abitazioni nel comune; numero di abitazioni nelle classi di vulnerabilità A (muratura più vulnerabile), B (muratura media), C1 (muratura buona) e C2 (c.a.); ospedali e case di cura; numero di aule; industrie a rischio; vulnerabilità per franosità; dighe di competenza del Servizio Nazionale Dighe; principali vie di comunicazioni e aeroporti; estrazioni del catalogo GNDT-NT4 relative ai terremoti storici interessanti l’area in oggetto; campi macrosismici di alcuni terremoti storici (CNR-PFG 1985); reti sismiche e accelerometriche presenti nell’area; individuazione delle località ISTAT; Di alcune di queste informazioni, oltre che la rappresentazione cartografica, vengono forniti anche i valori numerici in forma tabellare. • perdite al sistema abitativo e alle persone, comune per comune e per ciascun evento: Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 36 stima delle abitazioni crollate, di quelle inagibili, di quelle danneggiate, della superficie totale danneggiata (costo economico); stima del numero delle persone coinvolte i crolli, stima dei senza tetto. Per ogni grandezza è valutato il valore medio e due valori, uno inferiore e l’altro superiore, che definiscono l’intervallo di incertezza delle stime effettuate. Gli scenari di danno vengono valutati attraverso i seguenti passi: 1. Severita’ dell’evento sismico. Per ogni evento selezionato, caratterizzato da una intensità e una posizione epicentrale viene determinato il campo macrosismico conseguente attraverso l’uso di una relazione di attenuazione unica per tutta la nazione ed isotropa. Come unità isosismica è stato assunto il comune, soprattutto perchè è con riferimento a questo aggregato che, al momento dello sviluppo del modulo di pronto intervento, erano disponibili i dati ISTAT delle abitazioni e della popolazione. Attualmente tali dati sono disponibili anche a livello di località e di sezione censuaria, il che consente una valutazione di maggior dettaglio, molto più significativa per i comuni che hanno grandi estensioni. Al momento, tuttavia, le sezioni censuarie non sono ancora considerate nella valutazione degli scenari, anche perché al maggior dettaglio in tema di vulnerabilità deve corrispondere una maggiore precisione del dato, quindi, una minore incertezza dello stesso, una più puntuale valutazione di tutte le grandezze in gioco e, in particolare della pericolosità che tenga conto delle caratteristiche geomorfologiche locali. Sono, comunque, in corso attività che perseguono l’obiettivo giungere ad elaborare modelli per l’elaborazione di scenari più dettagliati, precisi e completi. 2. Consistenza del patrimonio abitativo La consistenza del patrimonio abitativo è stata desunta dal censimento ISTAT riferito alle sole abitazioni ed alla popolazione in esse residente. Per ogni comune sono disponibili numerose informazioni: numero di abitazioni suddivise per tipologia costruttiva e per classi di età di costruzione, numero di piani degli edifici, superficie media, numero di abitanti, altri indicatori sulla composizione dei nuclei, l’età degli abitanti, il tipo di occupazione degli alloggi, etc. 3. Suddivisione delle abitazioni in classi di vulnerabilità Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 37 La vulnerabilità del patrimonio edilizio abitativo è stata stimata ripartendo le abitazioni in tre classi sulla base di indicatori, relativi alla tipologia e all'epoca di costruzione, ricavati dal censimento ISTAT e opportunamente tarati mediante i dati rilevati sul campo dal GNDT. La correlazione intensità - vulnerabilità - danno è stata valutata utilizzando il metodo delle matrici di probabilità di danno. 4. Definizione del danno strutturale atteso Il danno strutturale discende dall’incrocio delle informazioni relative a intensità previste, frequenze di danno contenute nelle DPM e consistenza del patrimonio abitativo. Pertanto per un assegnato comune è possibile determinare il valore atteso del numero di abitazioni che subiscono un determinato livello di danno semplicemente sommando i contributi forniti dalle abitazioni appartenenti a ciascuna classe di vulnerabilità. Tali contributi sono dati dal prodotto fra la probabilità di osservazione di quel livello di danno, relativa all’intensità risentita ed alla classe di vulnerabilità, per il numero di abitazioni appartenenti a quella classe. 5. Valutazione delle perdite attese conseguenti al danno Le perdite vengono calcolate in funzione della distribuzione delle abitazioni nelle 6 classi di danno (da 0, danno nullo, a 5, crollo totale) e, in particolare, vengono fornite in termini di abitazioni crollate, inagibili, danneggiate, numero delle persone coinvolte in crolli, stima dei senza tetto così valutati: • abitazioni crollate : tutte quelle con livello di danno 5, • abitazioni inagibili : quelle con livello di danno 4 più una frazione di quelle con livello di danno 3 (40%), • abitazioni danneggiate ma agibili : quelle con livello di danno 2 più quelle con livello di danno 3 non considerate fra le inagibili. • persone potenzialmente coinvolte dai crolli totali : popolazione residente nelle abitazioni crollate (potenziali morti + feriti nel caso di presenza della popolazione nelle abitazioni) • senzatetto : persone residenti nelle abitazioni inagibili. FASE A LUNGO TERMINE Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 38 È possibile elaborare scenari a scala di maggior dettaglio rispetto a quelli, di cui si è detto sopra, elaborati sulla base di informazioni a livello comunale. Si può passare non solo a scala di località, ma anche di sezione censuaria. Ma più si scende di scala più le metodologie di valutazione utilizzate possono non garantire un sufficiente grado di approssimazione dei risultati. Scendendo di scala, infatti, pesa in maniera maggiore il livello di dettaglio del sistema informativo sia per quanto riguarda l’aggregazione dei dati che relativamente alla quantità e tipo dei dati. Ad esempio è importante prendere in considerazione la variabilità spazio-temporale delle presenze, l’efficienza dei soccorsi, etc.. Pesa anche la possibilità di stimare puntualmente la vulnerabilità e gli effetti locali, elementi che possono variare molto rapidamente nello spazio. Inoltre gli scenari che attualmente vengono elaborati non considerano molti aspetti che invece hanno un peso importante nella predisposizione dei Piani di Protezione Civile. Tipicamente quelli relativi alla viabilità, agli ospedali e agli altri edifici strategici, agli impianti a rischio. Attualmente i dati e gli strumenti a disposizione non consentono di procedere alla valutazione degli scenari di danno inerenti a tali elementi. Effetti locali legati alla morfologia e alla geologia del territorio non sono stati ancora considerati. Molti di questi aspetti ed anche altri come quelli relativi alla individuazione delle strutture e delle zone sismogenetiche, sono oggetto di ulteriori studi e ricerche, sia in ambito nazionale che internazionale. Inoltre, quando si parla di effetti di un evento non si può far riferimento soltanto alle perdite per il sistema abitativo, intese come valore atteso aggregato di crolli, morti, feriti, ecc…, ma è necessario valutare la distribuzione spaziale di tali perdite, studiarne la dipendenza dalle caratteristiche urbane della città, verificare se queste possano modificare l’efficienza dei soccorsi e di tutte quelle che sono le attività in fase di emergenza. , il comportamento delle infrastrutture a rete e delle opere strategiche E’ necessario inoltre valutare gli effetti cosismici quali: frane, tsunami, incidenti su impianti industriali, ecc. Ma l’urgenza e la necessità di avere comunque una previsione dell’impatto sul territorio di eventi sismici hanno imposto al Dipartimento Della Protezione Civile un atteggiamento pragmatico che, sacrificando alcuni aspetti, ha comunque elaborato uno strumento che consente di dare una prima risposta ai problemi di pianificazione dell’emergenza, che per quanto limitato è, in ogni caso, di grande utilità. Basti pensare all’importanza di conoscere, Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 39 quanto meno, gli ordini di grandezza del problema da fronteggiare sia in fase di pianificazione che in fase di emergenza. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 40 Scenari di danno per la provincia di L’Aquila I individuazione degli eventi sismici di riferimento. L’applicazione della metodologia all’area di L’Aquila ha prodotto le curve delle Figure 6 e 7 nelle quali in ordinata è riportato il tempo di ritorno degli eventi generatori e in ascissa il valore atteso del numero di abitazioni crollate nell’intera zona colpita, nella Figura 6, e nella sola area provinciale, nella Figura 7. L'Aquila crolli intera zona colpita zona 44 Periodo di ritorno 10 zona 47 zona 50 zona 51 100 zona 52 zona 53 zona 55 zona 58 1000 1 10 100 1000 10000 zona 59 Abitazioni crollate Figura 6. Abitazioni crollate nell’intera zona colpita dagli eventi con origine in diverse zone sismogenetiche L'Aquila crolli zona provinciale colpita zona 44 Periodo di ritorno 10 zona 47 zona 50 zona 51 100 zona 52 zona 53 zona 55 zona 58 1000 1 10 100 1000 10000 zona 59 Abitazioni crollate Figura 7. Abitazioni crollate nella Provincia di L’Aquila, per eventi con origine in diverse zone sismogenetiche Le curve si riferiscono alle diverse zone sismogenetiche che interessano il territorio di L’Aquila che di seguito vengono elencate: Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 41 • Zona 44 caratterizzata da un intensità massima del grado VII-VIII della scala Mercalli con periodo di ritorno di 140 anni • Zona 47 caratterizzata da un intensità massima del grado X della scala Mercalli con periodo di ritorno di 410 anni • Zona 50 caratterizzata da un intensità massima del grado X della scala Mercalli con periodo di ritorno di 810 anni • Zona 51 caratterizzata da un intensità massima del grado XI della scala Mercalli con periodo di ritorno di 640 anni • Zona 52 caratterizzata da un intensità massima del grado X della scala Mercalli con periodo di ritorno di 350 anni • Zona 53 caratterizzata da un intensità massima del grado VIII-IX della scala Mercalli con periodo di ritorno di 280 anni • Zona 55 caratterizzata da un intensità massima del grado IX-X della scala Mercalli con periodo di ritorno di 330 anni • Zona 58 caratterizzata da un intensità massima del grado XI della scala Mercalli con periodo di ritorno di 420 anni • Zona 59 caratterizzata da un intensità massima del grado X-XI della scala Mercalli con periodo di ritorno di 430 anni Si fa presente che i valori indicati per il Tempo di Ritorno sono puramente indicativi, in quanto affetti da numerose incertezze determinate dalle metodologie di acquisizione degli stessi. Questo vale soprattutto per i terremoti più forti, per i quali il catalogo dei terremoti storici utilizzato contiene pochi eventi di tale entità nell’arco temporale che esso ricopre. Tra gli eventi considerati sono stati selezionati quelli potenzialmente in grado di massimizzare le perdite nell’area di piano, ascrivibili sostanzialmente alle zone 47 e 52, così come deducibile dalla figura 8. Peraltro l’analisi storica effettuata sui Comuni di interesse ha evidenziato che gli eventi storici a cui è corrisposta maggiore intensità nella provincia di L’Aquila hanno avuto epicentro localizzato proprio in dette zone pur se le rimanenti zone sismogenetiche che interessano l’area sono comunque in grado di generare conseguenze importanti nella stessa. Poiché al crescere dell’impatto dell’evento sul territorio variano le problematiche che un piano di emergenza deve affrontare, si sono individuati due livelli di soglia per i periodi di Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 42 ritorno e, quindi, tre gruppi di eventi, precisamente: a) eventi con periodo di ritorno oltre i 110 anni; b) eventi con periodo di ritorno tra 35 e 110 anni; c) eventi con periodo di ritorno entro i 35 anni. L'Aquila crolli zona provinciale colpita 9 Periodo di ritorno 10 zona 44 8 zona 47 7 6 5 zona 50 4 3 100 zona 51 2 2 1 zona 52 zona 53 zona 55 zona 58 1000 1 10 100 1000 10000 zona 59 Abitazioni crollate Figura 8. Selezione degli eventi significativi all’interno delle soglie temporali per periodo di ritorno Dall’analisi dei dati di cui alla Figura 8, risulta che: gli eventi della fascia a), con tempi di ritorno superiori a 110 anni, sono quelli più critici con perdite massime in termini di abitazioni crollate che possono superare le 12000 unità; agli eventi della fascia b), con tempi di ritorno tra 35 e 110 anni, corrisponde una perdita massima in termini di abitazioni crollate entro le 500 unità; agli eventi della fascia c), con tempi di ritorno fino a 35 anni, corrisponde una perdita massima in termini di abitazioni crollate entro le 35 unità; In Tabella 2 sono riportati gli eventi selezionati con relative caratteristiche, coordinate epicentrali e crolli nella sola provincia di L’Aquila. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 43 Coordinate epicentrali Evento Zona/Struttura sismogenetica Intensità Tempo di Ritorno Lat Long Crolli 1 Z52 X 347 42°19’ 13°24’ 12124 2 Z52 IX-X 234 42°19’ 13°24’ 3408 3 Z52 IX 158 42°19’ 13°24’ 1207 4 Z52 VIII-IX 106 42°19’ 13°24’ 472 5 Z52 VIII 72 42°19’ 13°24’ 194 6 Z52 VII-VIII 48 42°19’ 13°24’ 76 7 VIII 32 42°32’ 13°10’ 35 8 Z47 Z47 VII-VIII 17 42°32’ 13°10’ 12 9 Z47 VII 9 42°32’ Tabella 2. Elenco degli eventi selezionati 13°10’ 4 Gli eventi da prendere a riferimento per i tre livelli di allerta da prevedere nel Piano sono, ovviamente, quelli che massimizzano i danni in ognuna delle tre fasce e, quindi, gli eventi 1, 4 e 7. Nella tabella 3 sono riportati i danni al patrimonio edilizio e alla popolazione per ciascuno degli eventi selezionati, cumulati su tutti i comuni della provincia interessata. Evento Abitaz. crollate min Abitaz. crollate Abitaz. crollate Abitaz. inagibili max min Abitaz. inagibili Abitaz. inagibili max Vittime min Vittime Vittime max Feriti min Feriti Feriti max Senza tetto min Senza tetto Senza tetto max 1 5720 12124 23094 21142 27410 29798 3557 7503 14328 8301 17508 33431 39751 46769 48026 2 1358 3408 7157 11764 19685 27999 731 1842 3905 1705 4299 9111 20850 34225 47829 3 425 1207 2760 6108 11991 19304 214 598 1368 498 1395 3191 9892 19429 31480 4 149 472 1197 3295 7263 12663 74 228 566 172 531 1322 5008 11069 19624 5 51 194 529 1789 4335 7959 26 95 250 60 221 582 2651 6367 11910 6 17 76 242 948 2497 4763 9 39 115 20 90 268 1407 3637 7058 7 7 35 125 476 1263 2411 2 8 36 4 20 83 500 1444 2949 8 2 12 48 246 709 1373 0 3 11 1 7 25 246 768 1554 9 0 4 17 106 323 646 0 1 4 0 2 9 84 262 536 Tabella 3. Quadro riepilogativo delle perdite attese per gli eventi selezionati Nei successivi grafici di figura 9 tali valori sono riportati in forma di istogramma. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 44 Abitazioni Crollate Abitazioni Inagibili 100000 10000 1000 100 10 1 1 2 3 4 Morti 5 EVENTI Feriti 6 7 8 9 7 8 9 SenzaTetto 100000 10000 1000 100 10 1 1 2 3 4 5 6 0 EVENTI Figura 9. Perdite in termini di danni alle abitazioni e alle persone per gli eventi selezionati Dall’analisi dei dati di cui alle tabelle 2 e 3, si può facilmente osservare come con l’aumentare del tempo di ritorno aumentino le perdite attese. Per gli eventi della prima fascia si ha un’intensità massima epicentrale (zona 52) del grado X della scala Mercalli con un periodo di ritorno di circa 350 anni, a cui corrisponde un numero atteso di abitazioni crollate di circa 12000 unità, con un intervallo di incertezza che va da 5700 a 23000. Il valore atteso del numero di abitazioni inagibili è di circa 27000, con un intervallo di incertezza compreso tra 21000 e 30000 circa; il numero delle vittime è stato stimato intorno a 7500 con un intervallo di incertezza compreso tra 3600 e 14000 circa, i feriti sono 18000 con un intervallo di incertezza compreso tra 8300 e 33000 circa, mentre il numero dei senzatetto può superare le 46000 unità circa, con una incertezza compresa tra un valore minimo di 40000 e uno massimo di 48000. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 45 Per gli eventi della seconda fascia si ha un’intensità massima epicentrale (zona 52) tra il grado VIII e il grado IX della scala Mercalli con un periodo di ritorno di 110 anni, a cui corrisponde un numero atteso di abitazioni crollate di circa 500 unità, con un intervallo di incertezza che oscilla tra 150 e 1200 circa. Il valore atteso del numero di abitazioni inagibili è di circa 7300, con un intervallo di incertezza compreso tra 3300 e 13000 circa; il numero delle vittime è stato stimato intorno a 230, con un intervallo di incertezza compreso tra 70 e 570 circa, i feriti sono 530 circa, con un intervallo di incertezza compreso tra 170 e 1300, mentre il numero dei senzatetto può raggiungere le 11000 unità circa, con una incertezza compresa tra un valore minimo di 5000 e uno massimo di 20000. Per gli eventi della terza fascia si ha un’intensità massima epicentrale (zona 47) del grado VIII della scala Mercalli e un periodo di ritorno di 30 anni, a cui corrisponde un numero atteso di abitazioni crollate di circa 35 unità, con un intervallo di incertezza che oscilla tra 5 e 125 circa. Il valore atteso del numero di abitazioni inagibili è di circa 1300, con un intervallo di incertezza compreso tra 500 e 2400 circa; il numero delle vittime è stato stimato intorno a 8, con un intervallo di incertezza compreso tra 2 e 36 circa, i feriti sono 20 circa, con un intervallo di incertezza compreso tra 5 e 80, mentre il numero dei senzatetto può raggiungere le 1500 unità circa, con una incertezza compresa tra un valore minimo di 500 e uno massimo di 3000. Tutte le stime effettuate, come sopra indicato, sono affette da un intervallo di incertezza, legato a vari fattori tra cui un limitato grado di conoscenza della vulnerabilità dell’edificato ed in genere del territorio, l’aleatorietà intrinseca del fenomeno, l’utilizzo di grandezze che, per loro stessa natura, sono caratterizzate da una forte variabilità, come il numero persone presenti all’interno degli edifici al momento dell’evento. Le stime effettuate, pur affette da incertezze, conservano, comunque, una loro validità, dal momento che il problema che si pone nella gestione dell’emergenza degli eventi sismici non è molto sensibile ad una valutazione “precisa” delle perdite. Nelle figure successive (da figura 10 a figura 18), per ogni evento, è riportata la distribuzione delle intensità risentite, delle abitazioni crollate e inagibili, delle persone coinvolte e dei senzatetto nei comuni del territorio, in modo da individuare anche geograficamente gli eventi selezionati. Ad ogni figura segue la tabella dei corrispondenti valori numerici, che hanno il solo valore di fornire la rappresentazione della base da cui sono stati desunti i valori complessivi delle perdite, che sono gli unici da tenere in considerazione nella pianificazione. Infatti quelle descritte sono solo le situazioni più Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 46 gravose possibili nell’area di piano; ma oltre a queste saranno possibili situazioni che nel complesso saranno meno gravose per la provincia, ma molto diverse in termini di distribuzione territoriale dell’impatto del terremoto e delle problematiche che ne conseguono. In appendice vengono riportate le informazioni suddette per i tre eventi considerati significativi rispetto alla gestione dell’emergenza e, quindi, da porre a base di una pianificazione che preveda tre diversi livelli d’allerta. II produzione di scenari per gli eventi sismici di riferimento. Per ciascuno degli eventi di cui sopra, è anche possibile estrarre il quadro territoriale e una stima delle perdite comune per comune più completa di indicatori, rispetto a quella fornita nel presente documento. Tali informazioni non sono allegate al presente documento, ma possono essere comunque fornite qualora se ne ravveda la necessità. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 47 APPENDICE MAPPE E TABELLE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI EVENTI SIGNIFICATIVI RISPETTO ALLA GESTIONE DELL’EMERGENZA Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 48 Figura 10 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 49 coinvolti senza in crolli tetto 89 6 75 7 102 9 127 6 0 14 0 10 ANVERSA DEGLI ABRUZZ 7 1 45 1 34 13066005 ATELETA 6 0 16 0 26 13066006 AVEZZANO 8 35 598 74 1309 13066007 BALSORANO 7 1 56 1 87 13066008 BARETE 9 30 176 16 113 13066009 BARISCIANO 9 74 331 98 466 13066010 BARREA 6 0 16 0 17 13066011 BISEGNA 7 1 30 0 25 13066012 BUGNARA 7 1 35 2 74 13066013 CAGNANO AMITERNO 8 39 292 32 261 13066014 CALASCIO 8 11 95 6 53 13066015 CAMPO DI GIOVE 7 0 19 0 18 13066016 CAMPOTOSTO 8 15 161 11 117 13066017 CANISTRO 7 1 34 2 56 13066018 CANSANO 7 0 17 0 21 13066019 CAPESTRANO 8 10 124 13 167 13066020 CAPISTRELLO 7 9 194 12 266 13066021 CAPITIGNANO 8 9 97 6 71 13066022 CAPORCIANO 8 9 73 7 65 13066023 CAPPADOCIA 7 6 115 2 36 13066024 CARAPELLE CALVISIO 8 6 48 4 31 13066025 CARSOLI 7 17 305 18 330 13066026 CASTEL DEL MONTE 8 16 170 10 107 13066027 CASTEL DI IERI 8 2 43 2 35 13066028 CASTEL DI SANGRO 6 0 33 0 57 13066029 CASTELLAFIUME 7 3 69 4 74 13066030 CASTELVECCHIO CALVIS 8 7 59 7 57 13066031 CASTELVECCHIO SUB. 8 4 72 6 100 13066032 CELANO 8 41 527 75 982 13066033 CERCHIO 8 4 66 8 128 13066034 CIVITA D'ANTINO 7 1 37 1 40 13066035 CIVITELLA ALFEDENA 6 0 9 0 8 13066036 CIVITELLA ROVETO 7 2 62 4 108 13066037 COCULLO 7 1 35 1 31 13066038 COLLARMELE 8 3 48 4 67 cod_istat comune intensità crolli inagibilità 13066001 ACCIANO 8 7 13066002 AIELLI 8 13066003 ALFEDENA 13066004 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 50 13066039 COLLELONGO 7 2 60 3 95 13066040 COLLEPIETRO 8 3 41 3 53 13066041 CORFINIO 7 2 49 3 71 13066042 FAGNANO ALTO 9 37 166 37 168 13066043 FONTECCHIO 9 16 102 17 108 13066044 FOSSA 10 117 188 164 281 13066045 GAGLIANO ATERNO 8 4 66 4 59 13066046 GIOIA DEI MARSI 7 2 62 3 92 13066047 GORIANO SICOLI 7 2 44 2 50 13066048 INTRODACQUA 7 1 50 2 77 13066049 L'AQUILA 10 9879 12567 22719 30713 13066050 LECCE NEI MARSI 7 1 48 2 64 13066051 LUCO DEI MARSI 7 7 148 12 258 13066052 LUCOLI 10 503 1174 238 460 13066053 MAGLIANO DE' MARSI 8 19 215 27 314 13066054 MASSA D'ALBE 8 11 117 12 132 13066055 MOLINA ATERNO 8 1 28 3 53 13066056 MONTEREALE 8 42 429 34 369 13066057 MORINO 7 2 64 1 48 13066058 NAVELLI 8 11 119 9 106 13066059 OCRE 10 123 241 188 422 13066060 OFENA 8 8 98 9 104 13066061 OPI 6 0 15 0 23 13066062 ORICOLA 7 1 38 2 52 13066063 ORTONA DEI MARSI 7 4 93 3 79 13066064 ORTUCCHIO 7 1 37 2 68 13066065 OVINDOLI 8 31 308 25 213 13066066 PACENTRO 7 1 57 2 93 13066067 PERETO 7 4 76 2 49 13066068 PESCASSEROLI 6 0 63 0 91 13066069 PESCINA 7 7 148 12 241 13066070 PESCOCOSTANZO 6 0 33 0 43 13066071 PETTORANO SUL GIZIO 7 0 68 0 67 13066072 PIZZOLI 9 123 640 86 527 13066073 POGGIO PICENZE 9 51 175 72 295 13066074 PRATA D'ANSIDONIA 9 25 142 25 146 13066075 PRATOLA PELIGNA 7 9 220 15 363 13066076 PREZZA 7 2 53 3 73 13066077 RAIANO 7 5 102 7 155 13066078 RIVISONDOLI 6 0 28 0 21 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 51 13066079 ROCCACASALE 7 1 34 2 54 13066080 ROCCA DI BOTTE 7 2 47 1 26 13066081 ROCCA DI CAMBIO 9 73 338 50 167 13066082 ROCCA DI MEZZO 9 111 673 72 386 13066083 ROCCA PIA 6 0 15 0 15 13066084 ROCCARASO 6 0 23 0 25 13066085 SAN BENEDETTO DEI MA 7 4 97 10 205 13066086 SAN BENEDETTO IN PER 8 1 28 1 21 13066087 SAN DEMETRIO NE' VES 9 88 319 119 483 13066088 SAN PIO DELLE CAMERE 8 13 93 13 103 13066089 SANTE MARIE 8 15 195 12 164 13066090 SANT'EUSANIO FORCONE 9 50 129 69 188 13066091 SANTO STEFANO DI SES 9 14 86 6 42 13066092 SAN VINCENZO VALLE R 7 2 71 2 76 13066093 SCANNO 7 0 76 0 88 13066094 SCONTRONE 6 0 10 0 14 13066095 SCOPPITO 9 64 309 86 491 13066096 SCURCOLA MARSICANA 8 13 172 13 185 13066097 SECINARO 8 8 97 7 84 13066098 SULMONA 7 10 323 20 633 13066099 TAGLIACOZZO 8 38 538 30 438 13066100 TIONE DEGLI ABRUZZI 8 14 114 14 112 13066101 TORNIMPARTE 9 131 459 232 935 13066102 TRASACCO 7 6 136 14 317 13066103 VILLALAGO 7 1 39 1 40 13066104 VILLA SANTA LUCIA DE 8 5 60 3 46 13066105 VILLA SANT'ANGELO 9 25 90 37 150 13066106 VILLAVALLELONGA 7 1 45 2 65 13066107 VILLETTA BARREA 6 0 22 0 18 13066108 VITTORITO 7 4 88 5 110 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 52 Figura 11 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 53 coinvolti senza in crolli tetto 26 0 22 0 30 0 36 5 0 9 0 6 AVEZZANO 6 0 164 0 349 13066007 BALSORANO 5 0 10 0 16 13066008 BARETE 7 2 53 1 29 13066009 BARISCIANO 7 6 111 8 148 13066011 BISEGNA 5 0 5 0 4 13066012 BUGNARA 5 0 7 0 15 13066013 CAGNANO AMITERNO 7 3 91 2 76 13066014 CALASCIO 7 0 30 0 16 13066016 CAMPOTOSTO 7 0 48 0 35 13066017 CANISTRO 6 0 9 0 15 13066018 CANSANO 5 0 2 0 3 13066019 CAPESTRANO 6 0 37 0 49 13066020 CAPISTRELLO 6 0 54 0 75 13066021 CAPITIGNANO 7 0 28 0 20 13066022 CAPORCIANO 7 0 23 0 20 13066023 CAPPADOCIA 6 0 31 0 10 13066024 CARAPELLE CALVISIO 7 0 15 0 9 13066025 CARSOLI 6 0 88 0 95 13066026 CASTEL DEL MONTE 7 0 52 0 32 13066027 CASTEL DI IERI 6 0 12 0 10 13066029 CASTELLAFIUME 6 0 19 0 21 13066030 CASTELVECCHIO CALVIS 7 0 18 0 18 13066031 CASTELVECCHIO SUBEQU 6 0 21 0 28 13066032 CELANO 6 0 156 0 289 13066033 CERCHIO 6 0 19 0 37 13066034 CIVITA D'ANTINO 5 0 7 0 8 13066036 CIVITELLA ROVETO 6 0 15 0 27 13066037 COCULLO 6 0 9 0 8 13066038 COLLARMELE 6 0 14 0 19 13066039 COLLELONGO 5 0 12 0 19 13066040 COLLEPIETRO 6 0 12 0 15 13066041 CORFINIO 6 0 13 0 19 13066042 FAGNANO ALTO 7 3 58 3 58 13066043 FONTECCHIO 7 1 33 1 35 13066044 FOSSA 8 9 87 12 119 cod_istat comune intensità crolli inagibilità 13066001 ACCIANO 6 0 13066002 AIELLI 6 13066004 ANVERSA DEGLI ABRUZZ 13066006 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 54 13066045 GAGLIANO ATERNO 6 0 19 0 17 13066046 GIOIA DEI MARSI 6 0 13 0 19 13066047 GORIANO SICOLI 6 0 12 0 13 13066048 INTRODACQUA 5 0 9 0 14 13066049 L'AQUILA 8 348 3156 639 6396 13066050 LECCE NEI MARSI 5 0 10 0 13 13066051 LUCO DEI MARSI 6 0 40 0 69 13066052 LUCOLI 8 31 316 17 171 13066053 MAGLIANO DE' MARSI 7 0 63 0 88 13066054 MASSA D'ALBE 7 0 33 1 36 13066055 MOLINA ATERNO 6 0 8 0 16 13066056 MONTEREALE 7 0 129 0 110 13066057 MORINO 5 0 12 0 9 13066058 NAVELLI 6 0 36 0 32 13066059 OCRE 8 8 82 11 116 13066060 OFENA 6 0 29 0 31 13066062 ORICOLA 6 0 10 0 14 13066063 ORTONA DEI MARSI 6 0 24 0 20 13066064 ORTUCCHIO 6 0 10 0 18 13066065 OVINDOLI 7 2 79 2 64 13066066 PACENTRO 5 0 10 0 16 13066067 PERETO 6 0 21 0 14 13066069 PESCINA 6 0 41 0 67 13066071 PETTORANO SUL GIZIO 5 0 11 0 11 13066072 PIZZOLI 7 10 184 6 130 13066073 POGGIO PICENZE 8 3 51 4 68 13066074 PRATA D'ANSIDONIA 7 2 46 2 46 13066075 PRATOLA PELIGNA 6 0 55 0 91 13066076 PREZZA 6 0 13 0 18 13066077 RAIANO 6 0 27 0 41 13066079 ROCCACASALE 6 0 8 0 14 13066080 ROCCA DI BOTTE 6 0 12 0 7 13066081 ROCCA DI CAMBIO 8 5 78 4 58 13066082 ROCCA DI MEZZO 7 9 180 6 118 13066085 SAN BENEDETTO DEI MA 6 0 27 0 58 13066086 SAN BENEDETTO IN PER 6 0 8 0 6 13066087 SAN DEMETRIO NE' VES 8 7 109 9 145 13066088 SAN PIO DELLE CAMERE 7 1 29 1 30 13066089 SANTE MARIE 6 0 57 0 48 13066090 SANT'EUSANIO FORCONE 8 4 51 5 69 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 55 13066091 SANTO STEFANO DI SES 7 1 28 0 13 13066092 SAN VINCENZO VALLE R 5 0 13 0 14 13066093 SCANNO 5 0 12 0 14 13066095 SCOPPITO 8 5 91 6 124 13066096 SCURCOLA MARSICANA 6 0 51 0 53 13066097 SECINARO 6 0 29 0 25 13066098 SULMONA 5 0 61 0 120 13066099 TAGLIACOZZO 6 0 154 0 125 13066100 TIONE DEGLI ABRUZZI 7 1 35 1 35 13066101 TORNIMPARTE 8 9 129 15 222 13066102 TRASACCO 6 0 37 0 87 13066103 VILLALAGO 5 0 7 0 7 13066104 VILLA SANTA LUCIA DE 6 0 18 0 13 13066105 VILLA SANT'ANGELO 8 2 30 3 44 13066106 VILLAVALLELONGA 5 0 8 0 12 13066108 VITTORITO 6 0 24 0 30 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 56 Figura 12 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 57 coinvolti senza in crolli tetto 46 1 25 0 12 0 16 7 6 126 5 107 CAMPOTOSTO 7 1 58 1 43 13066021 CAPITIGNANO 7 2 44 1 31 13066042 FAGNANO ALTO 5 0 5 0 5 13066044 FOSSA 5 0 7 0 9 13066049 L'AQUILA 6 0 369 0 680 13066052 LUCOLI 6 0 42 0 24 13066056 MONTEREALE 8 22 319 18 272 13066059 OCRE 5 0 6 0 8 13066072 PIZZOLI 7 3 116 2 81 13066073 POGGIO PICENZE 5 0 4 0 6 13066074 PRATA D'ANSIDONIA 5 0 4 0 4 13066081 ROCCA DI CAMBIO 5 0 6 0 4 13066082 ROCCA DI MEZZO 5 0 15 0 10 13066087 SAN DEMETRIO NE' VES 5 0 9 0 13 13066090 SANT'EUSANIO FORCONE 5 0 4 0 5 13066091 SANTO STEFANO DI SES 5 0 3 0 1 13066095 SCOPPITO 7 0 41 0 55 13066101 TORNIMPARTE 6 0 25 0 42 13066105 VILLA SANT'ANGELO 5 0 2 0 3 cod_istat comune intensità crolli inagibilità 13066008 BARETE 7 1 13066009 BARISCIANO 5 13066013 CAGNANO AMITERNO 13066016 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 58 Riferimenti Bibliografici 1. 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Petrini V.(editore), 1995”Pericolosità sismica e prime valutazioni di rischio in Toscana”, C.N.R. - I.R.R.S. - Regione Toscana Dip. Ambiente 8. Gavarini C., Paolone A., 1991: “Vulnerabilità sismica degli edifici in cemento armato Nota 1 - Indagini parametriche sulla resistenza alle azioni laterali dei telai piani in cemento armato tamponati”, Ingegneria Sismica n.1. 9. Gavarini C., Paolone A., 1991: “Vulnerabilità sismica degli edifici in cemento armato Nota 2 - PORTAM : un software per la valutazione della resistenza alle azioni laterali di telai spaziali in cemento armato”, Ingegneria Sismica n.2. 10. Gavarini C., Nisticò N., 1991: “Vulnerabilità sismica degli edifici in cemento armato Nota 3 - Definizione della vulnerabilità mediante rette danno-accelerazione”, Ingegneria Sismica n. 2. 11. G. Orsini, “A model for buildings vulnerability assessment using the Parameterless Scale of Seismic Intensity (PSI)”, Earthquake Spectra, Agosto 1999, Volume 15, n.3. 12. Coburn A.W., Spence R.J.S, Pomonis A., 1992 “Factors determining human casualtY levels in earthquakes: mortality prediction in building collapse”, 10th World Conference on Earthquake Earthquake”, U.S. - Italy Workshop on Seismic Hazard and Risk Analysis, Varenna,Italy. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 59 13. H. Tiedemann, 1992 “Earthquake and Volcanic Eruptions - A Handbook on Risk Assessment”, Swiss Reinsurance Company, Zurich. 14. Ministero per i Beni Culturali e Ambientali : Soprintendenza Generale agli Interventi Post-sismici in Campania e Basilicata, 1994, “Dopo la polvere”, Relazione sugli interventi di recupero (1985-1989) del patrimonio artistico monumentale danneggiato dal terremoto del 1980-1981, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma. 15. Di Pasquale, G. & Orsini, G. 1997 Proposta per la valutazione di scenari di danno conseguenti ad un evento sismico a partire dai dati ISTAT. 8 Convegno Nazionale L’Ingegneria Sismica in Italia. Taormina 21 – 24 Settembre. 16. Di Pasquale G., Orsini G., Pugliese A. & Romeo R. W. , “Damage scenario for future earthquakes”, presented at the Eleventh European Conference of Earthquake Engineering, 1998, Paris. 17. Bosi V., Decanini L.,Guerra I., Gresta S., Orsini G., Romeo R., Valensise G., “Scenari di danno. Relazione conclusiva della prima fase”, documento predisposto per la Commissione per la elaborazione del piano di emergenza nazionale per eventi sismici in Sicilia Orientale e Stretto di Messina, 1998. 18. R. De Marco, R. Colozza, R. Ferlito, C. Mercuri, G. Orsini, F. Papa, A. G. Pizza “Metodologie speditive per la definizione di scenari a scala comunale”, XXIII Conferenza Nazionale AISRE – Associazione Italiana di Scienze Regionali – Reggio Calabria, 10 Ottobre 2001 19. De Marco, R. Colozza, R. Ferlito, C. Mercuri, G. Orsini, F. Papa, A. G. Pizza, “The scenarios quick assesment methodology for seismic emergency planning at municipal scale”, R50th Anniversari of the European Seismological Commission (ESC) – XXVIII General Assembly. 1/6-9-02, Genova 20. G. Di Pasquale, R. Ferlito, G. Orsini, F. Papa, A. G. Pizza, J. Van Dyck, D. Veneziano “Seismic scenario tools for emergency planning and management”, ESC Assembly on September 12-17, 2004 in Potsdam, Germany - subsession SCF-2B 21. Gruppo di Lavoro dell Ufficio Servizio Sismico Nazionale.– Rapporto dal titolo “Valutazioni in ordine alle condizioni di rischio e agli scenari di evento sismico nell’Isola di Ortigia”, Marzo 2001 Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 60 Di seguito si riporta integralmente il documento: “Scenari di danno a seguito di eventi sismici per la pianificazione di emergenza per il comune di Montereale “ redatto dal “DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE – UFFICIO SERVIZIO SISMICO NAZIONALE” UFFICIO VALUTAZIONE, PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO ED OPERE POST EMERGENZA SERVIZIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO, SVILUPPO DELLA CONOSCENZA E DELLA RICERCA SISMICA Valutazione di scenari di danno comunali Versione 1.1 - Luglio 2003 Comune di Montereale nota: Vengono utilizzati tre eventi di riferimento con intensità corrispondente a valori di probabilità di eccedenza pari a p=40%,10% e 2% in 50 anni, valutati sulla base delle analisi di pericolosità condotte nell'ambito dell’Ufficio Valutazione, Prevenzione e Mitigazione del Rischio Sismico ed Opere Post-Emergenza. Il valore maggiore di intensità viene, comunque, assunto non inferiore al massimo storico. Per ciascuna grandezza rappresentativa delle perdite vengono indicati tre valori corrispondenti alla stima minima, media e massima. Nella colonna intermedia è riportato il valore atteso della grandezza in esame; i valori estremi consentono di apprezzare il grado di incertezza insito nella stima in questione. Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 61 intensità = 7,677522 val. min. val. med. val. max. Abitazioni crollate = 6 22 55 Abitazioni inagibili = 155 315 509 Abitazioni danneggiate = 699 977 1162 Percentuale crolli 0,2 0,7 1,9 Percentuale inagibili = 5,3 10,7 17,3 Percentuale danneggiate = 23,8 33,2 39,5 = Coinvolti in crolli = 4 18 46 Senza tetto = 128 268 447 ________________________________________________________________ intensità = 8,843655 val. min. val. med. val. max. Abitazioni crollate = 61 152 309 Abitazioni inagibili = 502 769 1008 1119 1213 1141 2,1 5,2 10,5 Percentuale inagibili = 17,1 26,1 34,3 Percentuale danneggiate = 38,0 41,2 38,8 Abitazioni danneggiate = Percentuale crolli = Coinvolti in crolli = 50 127 263 Senza tetto = 439 702 960 ________________________________________________________________ intensità = 10 corrispondente alla massima intensità storica = 10 (intensità con prob. di eccedenza del 2% in 50 anni = 9,868077 ) val. min. val. med. val. max. Abitazioni crollate = 790 1497 2505 Abitazioni inagibili = 314 1073 1345 Abitazioni danneggiate = 114 337 706 Percentuale crolli 26,9 50,9 85,2 Percentuale inagibili = 10,7 36,5 45,7 Percentuale danneggiate = 3,9 11,5 24,0 Coinvolti in crolli = 760 1461 2520 Senza tetto = 413 1175 1400 = Fonte DPC Servizio Sismico Nazionale 62 RISORSE Sono state acquisite tutte le informazioni utili ad un censimento aggiornato delle strutture e delle risorse presenti nel territorio Comunale che possono essere strategiche per attività di protezione civile. L’analisi delle risorse ha riguardato: 1. Scuole, ospedali, alberghi, case di riposo, ecc.; 2. Aree di protezione civile (aree di attesa dei soccorsi, aree di ammassamento, aree di accoglienza), centri sportivi, siti idonei ad atterraggi degli elicotteri, ecc.; 3. Distribuzione degli idranti sul territorio comunale; 4. Detentori di risorse pubbliche e private (macchine movimento terra, mezzi da costruzione, autobotti, fotoelettriche, gruppi elettrogeni, combustibili, mezzi per trasporto persone, ecc.); 5. Gruppi di volontariato dei Comuni limitrofi ed elenco delle risorse a loro disposizione; 6. Ulteriori risorse reperibili. Mediante compilazione di apposite schede di censimento, tutte le informazioni reperite sono confluite in una banca dati relazionale del Sistema Informativo realizzato. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 63 AREE DI PROTEZIONE CIVILE Sono state individuate tre tipologie di Aree: • aree di attesa dove la popolazione possa radunarsi, ricevere informazioni e prima assistenza • aree di accoglienza dove la popolazione possa venir assistita con strutture di ricovero temporaneo (tende/roulottes e moduli abitativi) • aree di ammassamento dove indirizzare i soccorritori Le informazioni sulle principali Aree di Protezione Civile sono riportate nella “Carta Operativa di Protezione Civile” (Tav F1 – F2). Di seguito sono riportate le schede relative alle aree, contenenti le informazioni di base. AREE DI ATTESA Sono aree all’aperto poste in zone sicure in cui la popolazione si raduna subito dopo l’evento per avere una prima assistenza ed informazioni e direttive sul comportamento da adottare. Sul posto saranno presenti rappresentanti del Comune che potranno indirizzare la popolazione nelle previste aree di accoglienza e fornire ulteriori indicazioni. Sono state individuate, sul territorio comunale, le seguenti aree: I punti verdi indicano le aree di attesa ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 64 1) Verrico: Slargo Verrico Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Verrico ed è raggiungibile dalla SP. 28 mq 261 del asfalto L’area è a servizio dei centri abitati di Verrico, Colle Verrico. Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 65 2) CASTIGLIONE VERRICO: Slargo Castiglione Verrico Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Castiglione Verrico ed è raggiungibile dalla SP. 28 mq 287 del Asfalto L’area è a servizio del centro abitato di Castiglione Verrico. Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 66 3) Santa Vittoria: Slargo Santa Vittoria - SP Verricenze Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di S.Vittoria ed è raggiungibile dalla S.P. 28, mq 462 del Asfalto L’area è a servizio del centro abitato di S. Vittoria Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 67 4) SANTA LUCIA: Slargo Santa Lucia Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area si trova all’interno della frazione di S.Lucia ed è raggiungibile tramite la SS.260 mq 271 del Asfalto/porfido L’area è a servizio del centro abitato di S.Lucia Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 68 5) ARINGO: Slargo lungo SS. Picente Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Aringo ed è raggiungibile dalla SS. 260 mq 234 del Asfalto L’area è a servizio del centro abitato di Aringo. Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 69 6) Montereale capoluogo : parcheggio Individuazione Superficie Tipologia Il parcheggio è situato nel capoluogo ed è raggiungibile dalla SS. 260 mq 998 del Parcheggio: asfalto. suolo Note L’area è a servizio del centro abitato di Montereale Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 70 7) Colle Paganica: Slargo Colle Paganica L’area è situata nel centro abitato di Colle Paganica ed è raggiungibile Individuazione dalla LAYER SP n.4 , quindi la strada comunale che collega Piè di Colle a Castel Paganica. Superficie Tipologia suolo Note mq 473 del Asfalto. L’area è a servizio dei centri abitati di Colle Paganica, S.Giovanni, Castel Paganica. Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 71 8) Gabbia: Campo di calcetto Gabbia Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Gabbia ed è raggiungibile dalla S.P. 105, mq 1.005 del Asfalto L’area è a servizio del centro abitato di Gabbia Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 72 9) Cesaproba: Slargo - SP. Di Montegabbia Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Cesaproba ed è raggiungibile dalla S.P. 105 mq 427 del Asfalto L’area è a servizio del centro abitato di Cesaproba Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 73 10) Marana: Area attrezzata lungo la Strada Statale Picente Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nel centro abitato di Marana ed è raggiungibile dalla S.S. 260 mq 1.183 del Prato, terra battuta L’area è a servizio del centro abitato di Marana, Busci, Casali d'Abruzzo. Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 74 11) Pellescritta: Slargo Pellescritta Individuazione Superficie Tipologia suolo Note Lo slargo è situato nel centro abitato di Pellescritta, all’incrocio con la SP.105 mq 231 del Asfalto. L’area è a servizio dei centri abitati di Pellescritta ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 75 12) S.Maria in Pantanis: parcheggio antistante la chiesa Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata a est del capoluogo ed è raggiungibile dalla S.P. 4 e quindi la strada comunale Piana Marignano mq 410 del Asfalto L’area è a servizio dei centri abitati di Piedicolle, S.Vito, Cesariano, Cavagnano, Colle Cavallari, Cavallari, Colle Marignanetto, Marignano Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 76 13) Ville di Fano: Area attrezzata SP. di Leonessa (Piedicolle) Individuazione Superficie Tipologia suolo Note L’area è situata nei pressi del centro abitato di Piedicolle ed è raggiungibile dalla S.P. 471, con accesso lungo la stessa Sp. mq 491 del Prato, battuto cemento L’area è a servizio dei centri abitati di Ville di Fano Foto dell’area ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 77 AREE DI ACCOGLIENZA Le aree di accoglienza della popolazione sono zone del territorio comunale considerate particolarmente idonee all'allestimento di tendopoli e/o moduli abitativi in caso di necessità alloggiativa della cittadinanza colpita da un evento. Così come per le Aree di attesa, le Aree di accoglienza della popolazione sono state oggetto di attenta analisi al fine di individuare spazi sufficientemente grandi tali da allestire, al loro interno, uno o più zone da adibire a tendopoli e/o a strutture abitative provvisorie. Nella loro individuazione è risultato essenziale verificare la presenza nell’area stessa o nelle immediate vicinanze, di strutture per quanto possibile pubbliche e urbanizzate quindi dotate dei servizi essenziali quali energia elettrica, rete idrica, rete fognaria, rete telefonica ecc. La decisione relativa all'allestimento di queste aree, in funzione dell'evento occorso, sarà assunta analizzando specificatamente le esigenze prodotte dall'evento stesso e le necessità dal medesimo proposte. Sono state individuate, sul territorio comunale, le seguenti aree: I punti rossi indicano le aree di accoglienza. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 78 1-2) Marana: Piazza e Campo Sportivo Marana, SS. N.260 La piazza e il campo sportivo sono situati a sud del capoluogo e sono Individuazione situati lungo la SS.260 nella frazione di Marana X= 2.374.344 Superficie Y=4.706.041 (Gauss-Boaga) per mq 3321 tendopoli Superficie per mq 1580 moduli abitativi Tipologia suolo Note del Campo sportivo (tendopoli): terra battuta Piazza (moduli abitativi): asfalto Nelle immediate vicinanze delle aree sono presenti gli allacci delle reti tecnologiche quali acqua, elettricità e gas. In rosso le aree di accoglienza di Marana (piazza e campo sportivo) ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 79 3-4) Colle Calvo: Campo Sportivo di Montereale in SP. n.4 L’impianto sportivo è situato a sud della Frazione di Colle Calvo ed è Individuazione raggiungibile dalla S.P. 4 X= 2.375.878 Superficie Y=4.710.049 (Gauss-Boaga) per mq 10889 tendopoli Superficie per mq 3337 moduli abitativi Tipologia suolo del Campo sportivo (tendopoli): prato Parcheggio (moduli abitativi): asfalto E’ presente uno spogliatoio a servizio del campo. Note Nelle immediate vicinanze delle aree sono presenti gli allacci delle reti tecnologiche quali acqua, elettricità e gas. In rosso l’area di accoglienza di Colle Calvo (Campo sportivo – SP. n.4) ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 80 AREE DI AMMASSAMENTO Le aree di ammassamento dei soccorsi sono zone del territorio comunale indicate per far convergere i soccorritori. Tali aree sono state individuate in zone facilmente raggiungibili anche con mezzi di grandi dimensioni, fuori dal centro abitato e, ovviamente, in zone non soggette a rischio incombente. La decisione relativa all'allestimento di queste aree, in funzione dell'evento occorso, sarà assunta analizzando specificatamente le esigenze prodotte dall'evento stesso e le necessità dal medesimo proposte. E’ stata individuata, sul territorio comunale, la seguente area: Il punto giallo indicano le aree di ammassamento ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 81 1) S.Maria in Pantanis: parcheggio antistante la chiesa L’area è situata a est del capoluogo ed è raggiungibile dalla S.P. 4 e Individuazione quindi la strada comunale Piana Marignano X= 2.376.664 Superficie Tipologia suolo Note Y=4.709.789 (Gauss-Boaga) mq 1468 del Asfalto. Le forniture e sottoservizi sono disponibili previo allaccio a circa 30 ml In giallo l’area di ammassamento sopra descritta ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 82 CARTA OPERATIVA DI PROTEZIONE CIVILE (Tavola F1 – F2) La carta è articolata in due tavole (“F1 – F2”) realizzate in scala 1:10000 nel formato di restituzione “A0” e rappresenta la porzione del territorio comunale di Montereale che comprende le principali zone urbanizzate e di rilievo dal punto di vista della pianificazione di Protezione Civile. Compaiono nella mappa il centro di Montereale e tutte le frazioni. La stessa è stata elaborata per un utilizzo prevalente su supporto informatico, essendo collegate ad essa molteplici informazioni in formato tabellare altrimenti non visibili; rappresenta lo strumento di sintesi per la gestione di situazioni di crisi a seguito evento calamitoso. Si è dato rilievo alle infrastrutture viarie considerate in base all’importanza e, riguardo a queste, si sono rappresentate le criticità rilevabili lungo i percorsi. Ciò al fine di consentire una valutazione e scelta tra eventuali percorsi alternativi per l’arrivo dei soccorsi. La Carta evidenzia e descrive gli edifici strategici insistenti sul territorio, la posizione delle scuole e delle chiese e rappresenta le strutture destinate ad attività produttive ricadenti in zone a rischio. Sono riportate le Aree di Protezione Civile (aree di Attesa della popolazione, aree di Accoglienza della popolazione, Aree di Ammassamento dei soccorsi). Per quanto concerne le aree di Attesa della popolazione, si sono fornite indicazioni grafiche per il riconoscimento intuitivo del “bacino” insediativo attribuito ad ogni singola area. Segue l’elenco e descrizione dei tematismi utilizzati per la composizione della tavola in oggetto: o Layer inerenti la pianificazione di Protezione Civile. INDICAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE Aree di accoglienza, ricovero della popolazione Aree di ammassamento dei soccorsi Aree di attesa della popolazione S / Indicazione aree di attesa Sede C.O.C. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 83 o Layer inerenti la rappresentazione della viabilità nel territorio comunale: le informazioni ed il criterio di rappresentazione corrispondono a quelle utilizzate per la “Carta della Viabilità”. Nel dettaglio si rappresentano i punti critici riferiti alla viabilità e gli edifici strategici presenti nel territorio comunale. RETE VIARIA Strada Statale Strada Provinciale Strada Comunale CRITICITA' # 0 Punti critici PATRIMONIO EDILIZIO DI PROPRIETA' PUBBLICA ) " Edifici Strategici * # Edifici Scolastici ( ! Chiese o Layer inerenti la rappresentazione del rischio sul territorio comunale: a queste informazioni, come a quelle che seguono, non si è dato lo stesso rilievo che avevano nelle carte inerenti la rappresentazione delle pericolosità e dei rischi. Ciò onde evitare un appesantimento grafico della Carta ed una conseguente difficoltà di lettura della stessa. o Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI): del presente studio si rappresentano unicamente le perimetrazioni inerenti il Rischio e le scarpate. o Piano Stralcio per la Difesa dalle Alluvioni (PSDA): del presente studio si rappresentano unicamente le perimetrazioni inerenti il Rischio e le scarpate. o Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tronto. o Inventario Fenomeni Franosi Italiani (I.F.F.I.). o Segnalazioni dell’Amministrazione Comunale. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 84 PROCEDURE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO SISMICO Pur nella consapevolezza che i metodi scientifici attuali non sono in grado di fornire elementi certi per la previsione di eventi sismici, l'analisi effettuata dal D.P.C., indicando degli scenari di rischio per il territorio comunale, fornisce elementi per la redazione delle procedure di intervento ai fini del Piano di Protezione Civile. Le procedure di intervento, previste per il Comune di Montereale, sono strutturate in due fasi: FASE DI ALLARME e FASE DI EMERGENZA. La FASE DI ALLARME scatta subito dopo il verificarsi di un evento sismico, anche di minima intensità. Non è prevista, in questa fase, alcuna azione di regolamentazione da parte della Prefettura. Nella FASE DI EMERGENZA gli Enti preposti provvedono al dimensionamento dell’evento e al superamento dell’emergenza . Vengono considerati due scenari di riferimento sulla base degli effetti del sisma sul territorio: o lo SCENARIO DI TIPO 1 corrisponde ad un sisma con effetti dal V al VII grado Mercalli. Lo scenario è quello della scossa “Molto forte” (Scala Mercalli) ovvero di terremoti che si possono verificare in genere con una Magnitudo compresa tra 3,5 e 5. In generale gli effetti ipotizzabili, conseguenti a scosse di questa intensità, determinano lo spostamento di mobili pesanti, la caduta di intonaco e lesioni limitate con sporadici crolli che interessano edifici già in difficoltà statiche prima del sisma. Si viene a determinare una situazione emotiva della popolazione che corre spaventata in luoghi all’aperto e un temporaneo congestionamento del traffico telefonico non dovuto a danni della rete; o lo SCENARIO DI TIPO 2 corrisponde ad un sisma con effetti maggiori al VII grado Mercalli. Lo scenario è quello a partire dalla “scossa Fortissima” (Scala Mercalli) con Magnitudo in genere maggiori di 5. In generale gli effetti ipotizzabili, conseguenti a scosse di questa intensità, determinano una fuga generale della popolazione all’aperto, molte case risultano gravemente lesionate e alcune crollano mentre si riscontrano danni trascurabili a edifici di buona progettazione e costruzione e da lievi a moderati per strutture ordinarie ben costruite nonché problemi alla viabilità per ostruzioni dovute ai crolli e intasamenti. Di conseguenza si registreranno feriti e decessi e si dovranno ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 85 predisporre servizi di assistenza alla popolazione, allestendo aree di accoglienza per gli evacuati. Nella Fase di Allarme, se si riscontra l’assenza di danni a persone e cose, si ritorna alla FASE DI NORMALITÀ’ mentre, se si riscontrano danni, il Sindaco dichiara il passaggio alla FASE DI EMERGENZA. che in base allo scenario di danno stimato in quel momento viene definita emergenza di tipo 1 o emergenza di tipo 2. FASE DI ALLARME Il Sindaco, o suo Delegato, una volta avvertita la scossa (o comunque appena avvisato dell’evento sismico), si mette in contatto con il Referente della Funzione Tecnico Scientifica-Pianificazione, con il Comandante della Polizia Municipale, con il Comando locale dei Carabinieri e la Prefettura per ricevere informazioni sul risentimento e l’entità della scossa (località e magnitudo). I tecnici della Funzione Tecnico Scientifica-Pianificazione e il personale di Polizia Municipale, sentita la scossa di terremoto, si mettono in contatto con il Sindaco. Nel caso siano impossibili le comunicazioni telefoniche, anche se non hanno ricevuto l’allerta dal sindaco, si recheranno alla “sede del Centro Operativo Comunale (C.O.C.)” (presso l’edificio municipale) e si metteranno a disposizione del Sindaco così come stabilito dal Piano comunale di protezione civile; Il Sindaco predispone immediate ricognizioni dei propri tecnici nelle zone più vulnerabili, centri storici e laddove siano pervenute segnalazioni, comunicando alla Prefettura l’entità di eventuali danni a persone e cose noti al momento. Il Sindaco, ove lo ritenga necessario, attiva il C.O.C. FASE DI EMERGENZA - SCENARIO 1 In base alla conoscenza dei danni provocati dal sisma sul territorio il Sindaco dichiarerà la Fase di Emergenza DI TIPO 1 per scossa “Molto forte”. • Attiva la sala operativa del C.O.C. con le Funzioni di Supporto che ritiene necessarie (o comunque attiva la reperibilità dei responsabili di funzione in relazione alla gravità della situazione, dandone comunicazione alla Prefettura). ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 86 • Attiva il personale comunale, affiancato da eventuali volontari, utilizzandolo nelle ricognizioni e nei presidi delle aree di attesa per assistenza ed informazione alla popolazione. • Qualora si riceva notizia di lesioni ad edifici, il Sindaco predispone, congiuntamente ai VVF e alle forze dell’ordine, il preventivo allontanamento della popolazione dalle zone di rischio informandone la Prefettura e segnalando alla Regione (Servizio Protezione Civile) la necessità di effettuare verifiche di agibilità delle strutture. Per organizzare sopralluoghi di agibilità il Sindaco si relaziona con la Prefettura su eventuali problemi insorti sul territorio raccogliendo sia le istanze dei cittadini che le segnalazioni dei propri tecnici comunali. Qualora un edificio risulti danneggiato ed inagibile a seguito delle verifiche e dei sopralluoghi effettuati, emana apposita ordinanza precauzionale di sgombero, in attesa di accertamenti definitivi, occupandosi di allestire un alloggio sostitutivo qualora si tratti di abitazione. • Oltre a ciò il Sindaco attiva, a ragion veduta, altre procedure ritenute utili per la sicurezza. FASE DI EMERGENZA - SCENARIO 2 In base alla conoscenza dei danni provocati dal sisma sul territorio il Sindaco dichiarerà la Fase di Emergenza DI TIPO 2 per scossa “Fortissima”. Il Sindaco attiva il C.O.C. con tutte le sue funzioni e la reperibilità dei tecnici comunali per i primi sopralluoghi. Il personale comunale, avvertita la scossa di terremoto (fortissima per le conseguenze che produce: gravi lesioni, crolli ecc.), anche al di fuori dell’orario di ufficio, si recherà alla “sala operativa del C.O.C.” (presso l’edificio municipale). Sin dalle prime manifestazioni dell’evento il Sindaco assicura un flusso continuo di informazioni verso il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) o il Centro Operativo Misto (C.O.M.), se istituito, segnalando ogni necessità ed ogni problema non risolvibile tramite l’intervento del C.O.C.. Il Sindaco attiva ed invia il personale comunale, affiancato da eventuali volontari, utilizzandolo nelle ricognizioni e nei presidi delle aree di attesa per assistenza ed informazione alla popolazione. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 87 Qualora si riceva notizia di lesioni ad edifici, il Sindaco predispone, congiuntamente ai VVF e alle forze dell’ordine, il preventivo allontanamento della popolazione dalle zone di rischio, informa la Prefettura e segnala alla Regione (Servizio Protezione Civile) la necessità di effettuare verifiche di agibilità delle strutture. Il Sindaco informa la Prefettura su eventuali problemi insorti sul territorio raccogliendo sia le istanze dei cittadini che le segnalazioni dei propri tecnici comunali per organizzare sopralluoghi di agibilità. Qualora un edificio risulti danneggiato ed inagibile in base alle verifiche ed ai sopralluoghi effettuati, il Sindaco emana apposita ordinanza precauzionale di sgombero, trasmette le risultanze delle verifiche al C.C.S. e rende fruibili le aree di accoglienza e/o le strutture ricettive previa verifica di agibilità da parte dei tecnici abilitati. Tramite il C.O.C. il Sindaco dovrà garantire gli interventi di emergenza sulle reti dei servizi essenziali richiedendo eventualmente collaborazioni a ditte private, dispone affinché i gestori di utenze intervengano per ripristinare i servizi interrotti da rotture di gasdotti, acquedotti ed elettrodotti. Se ritenuto necessario il Sindaco chiede alla Prefettura o al C.O.M. se istituito, la disponibilità di tende ed effetti letterecci per l’allestimento delle aree di accoglienza, comunicando l’elenco dei danni (mediante schede di censimento) e appronta la disponibilità delle aree di ammassamento. Il Sindaco, altresì, adotta ordinanze urgenti ai sensi del D.Lgs. n°267/2000, provvede al censimento della popolazione evacuata e radunata nelle aree di attesa, (mediante schede di censimento) e mantiene i contatti con i mezzi di informazione. Oltre a ciò, il Sindaco attiva, a ragion veduta, altre procedure ritenute utili per la Sicurezza. Segue schema delle procedure per il Rischio Sismico. ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 88 COMUNE DI MONTEREALE (AQ) - SCHEMA PROCEDURALE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO SISMICO PROCEDURE (intensità media) ATTIVA le Funzioni di Supporto che ritiene necessarie (o comunque attiva la ATTIVA reperibilità dei responsabili di funzione in relazione alla gravità della situazione, dandone comunicazione alla Prefettura); responsabili dell’organizzazione di volontariato, utilizzandolo nelle ATTIVA ricognizioni e nei presidi delle aree di attesa a fianco del personale comunale; INVIA invia il personale comunale e/o i volontari a presidiare le aree di attesa della popolazione; congiuntamente ai VVF e alle forze dell’ordine il preventivo allontanamento della popolazione, informa la Prefettura e segnala alla PREDISPONE Regione (Servizio Protezione Civile) la necessità di effettuare verifiche di agibilità delle strutture, qualora riceva notizia di lesioni ad edifici nel proprio territorio comunale INFORMA RACCOGLIE la Prefettura su eventuali problemi insorti sul territorio; le istanze dei cittadini e le segnalazioni dei propri tecnici comunali per organizzare sopralluoghi di agibilità; l’allontanamento preventivo della popolazione con apposita ordinanza Il Sindaco FASE DI EMERGENZA SCENARIO Tipo 1 la sala operativa (COC); PREDISPONE di sgombero dell’edificio, qualora dalle verifiche dei sopralluoghi effettuati lo stesso risulti danneggiato ed inagibile, occupandosi di allestire un alloggio sostitutivo qualora si tratti di abitazione; ATTIVARE a ragion veduta, altre procedure previste nel Piano Comunale o ritenute utili per la Sicurezza; ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 89 COMUNE DI MONTEREALE (AQ) - SCHEMA PROCEDURALE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO SISMICO PROCEDURE ATTIVA il COC e tutte le sue funzioni; un flusso continuo di informazioni verso il C.C.S. o il C.O.M., se istituito, segnalando ogni ASSICURA necessità ed ogni problema non risolvibile tramite l’intervento del COC, in particolare per le attività di censimento danni e verifiche di agibilità; il personale comunale (che al verificarsi di una scossa fortissima è tenuto, anche al di fuori INVIA dell’orario di ufficio, a recarsi presso il COC) e/o i volontari a presidiare le aree di attesa per assistere ed informare la popolazione; congiuntamente ai VVF e alle forze dell’ordine il preventivo allontanamento della popolazione, informa la Prefettura e segnala alla Regione (Servizio Protezione Civile) la PREDISPONE necessità di effettuare verifiche di agibilità delle strutture, qualora riceva notizia di lesioni ad edifici nel proprio territorio comunale; alla Regione – Servizio Protezione Civile la necessità di effettuare verifiche di agibilità delle SEGNALA strutture; l’allontanamento preventivo della popolazione con apposita ordinanza di sgombero PREDISPONE dell’edificio, qualora dalle verifiche dei sopralluoghi effettuati lo stesso risulti danneggiato Il Sindaco ed inagibile; RENDE FRUIBILI le strutture ricettive DOVRÀ tramite il COC, gli interventi di emergenza sulle reti dei servizi essenziali, richiedendo GARANTIRE eventualmente collaborazioni a ditte private; FASE DI EMERGENZA SCENARIO Tipo 2 (intensità elevata) CHIEDE, SE alla Prefettura e/o Regione Abruzzo la disponibilità di tende ed effetti letterecci per NECESSARIO l’allestimento delle aree di accoglienza ; ADOTTA ordinanze urgenti ai sensi del D.lgs. n° 267/2000; CHIEDE al Prefetto o al C.O.M., se istituito, il concorso di risorse e mezzi sulla base delle necessità; APPRONTA LA dell’area di ammassamento; DISPONIBILITÀ al Prefetto l’elenco dei danni adottando schede di censimento appositamente predisposte; COMUNICA affinché i gestori di utenze intervengano per ripristinare i servizi interrotti da rotture di DISPONE PROVVEDE gasdotti, acquedotti ed elettrodotti; AL CENSIMENTO MANTENERE censimento appositamente predisposte; I CONTATTI ATTIVA, della popolazione evacuata e radunata nelle aree di attesa, adottando schede di A RAGION VEDUTA, con i mezzi di informazione; altre procedure previste nel Piano Comunale o ritenute utili per la Sicurezza. 90 ¾ PROCEDURE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO FASE DI ATTENZIONE Quando l’Ufficio di Segreteria riceve la comunicazione dalla Prefettura con l’avviso dell’approssimarsi di “eventi meteorologici particolarmente intensi” ne da immediata comunicazione al Sindaco, ai responsabili delle funzioni “tecnica e pianificazione” e “assistenza alla popolazione” e al responsabile della Polizia Municipale. I responsabili delle Aree comunali per competenza verificano la presenza di eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive, e ne danno immediata comunicazione al Sindaco. Il Responsabile della funzione “Tecnica e Pianificazione”, in caso di precipitazioni intense e persistenti, con inizio di segnalazioni di frane significative ed esondazioni, predispone immediate ricognizioni dei propri tecnici, nelle zone più a rischio e laddove sono pervenute eventuali segnalazioni; ciò al fine di localizzare tutte le situazioni che potrebbero determinare incremento di danno provvedendo, per quanto possibile, ad eliminare gli ostacoli che impedirebbero il libero deflusso delle acque. Di tutta questa attività da comunicazione e fornisce aggiornamenti al Sindaco. Il Sindaco accerta la concreta disponibilità del personale per un servizio di reperibilità da attivare in caso di necessità e dispone una verifica della reale possibile operatività delle varie funzioni che dovranno attivarsi in caso di aggravamento della situazione. A tal fine contatterà i responsabili delle funzioni di supporto nonché i volontari e/o le associazioni comunali. FASE DI PREALLARME Qualora giunga notizia al comune che l’evento di tipo straordinario produce danni diffusi sul territorio, (frane o allagamenti che invadono le sedi stradali o interessino edifici) ovvero metta a rischio la popolazione, ne viene data immediata comunicazione al Sindaco ed ai Responsabili delle Funzioni “tecnica e pianificazione” (F1), “strutture operative locali, viabilità” (F7) e “assistenza alla popolazione” (F9). 91 Il Sindaco, qualora lo ritenga necessario, dichiara lo stato di preallarme e attiva il COC allertando i responsabili delle funzioni di supporto in relazione alla gravità della situazione e ne da comunicazione al Prefetto. Il responsabile della funzione “tecnica e pianificazione” dispone sopralluoghi per quantificare i danni, ricognizioni nelle aree maggiormente a rischio, monitoraggio dei corsi d’acqua e verifica di percorribilità delle strade. Organizza altresì, avvalendosi del responsabile della finzione “strutture operative locali, viabilità” l’attività di ripristino della viabilità qualora ve ne sia necessità. A tal fine predispone all’allerta agli operai reperibili e/o le ditte di fiducia per gli eventuali interventi. Per le attività di monitoraggio, qualora ve ne sia la disponibilità, i tecnici comunali potranno essere affiancati da volontari. Il Sindaco, se ritenuto necessario o se esplicitamente richiesto dalla Prefettura, comunica lo stato di preallarme alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un evento di frana. Per la salvaguardia delle persone, il Sindaco, provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. 92 FASE DI ALLARME Il Sindaco attiva questa fase quando riceve informazioni di diffusi dissesti idrogeologici che coinvolgano la popolazione, le abitazioni e/o le infrastrutture. La gestione dell’emergenza in caso di evento sismico si esplica in due attività fondamentali: una consiste nella verifica dei danni a case, strutture e/o persone, l’altra nell’assicurare i soccorsi alla popolazione colpita da calamità. In particolare si dovrà provvedere, in tempi brevi, all’individuazione delle aree urbane più colpite e/o degli edifici pericolanti e/o pericolosamente lesionati, con particolare riguardo alle strutture di pubblica utilità. Effettuato il censimento dei danni e delle persone coinvolte (adottando schede di censimento appositamente predisposte) il Sindaco ne da comunicazione al Prefetto. Il Sindaco dovrà mettere in atto, tramite l’ausilio degli agenti di Polizia Municipale, i provvedimenti per la salvaguardia delle persone e dei beni, emanando apposite ordinanze precauzionali di sgombero, qualora degli edifici risultino, dalle verifiche e dai sopralluoghi effettuati, danneggiati ed inagibili, in attesa di accertamenti definitivi. Il Sindaco dovrà ordinare la chiusura al transito delle strade e la limitazione di accesso nelle zone a rischio. Allo stesso tempo sarà importante organizzare gli interventi finalizzati al ripristino della viabilità (con priorità alle vie di accesso alle aree di Protezione Civile già individuate, in tempo di pace, sul territorio comunale ) e all’attivazione dei blocchi e controllo della circolazione stradale indicando e predisponendo eventuali percorsi alternativi. Il Sindaco dovrà disporre affinché i gestori di utenze intervengano per controllare l’integrità ed eventualmente ripristinare i servizi interrotti (gas, elettricità, acqua e telefonia) ed emettere, se necessario, apposita ordinanza di non utilizzabilità dell’acqua ai fini potabili. Il Sindaco dovrà attivare le operazioni di soccorso alla popolazione avvalendosi del responsabile della “funzione assistenza alla popolazione e attività scolastica” (F9), radunandola nelle aree di accoglienza preventivamente rese disponibili ed idoneamente attrezzate (responsabile “area tecnica e pianificazione” – F1) per il superamento dell’emergenza, nel medio e lungo termine, assicurando idonea assistenza. 93 Per questa fase è fondamentale un’attività di informazione alla popolazione (art. 12 L. 265/99) diramando avvisi attraverso i sistemi d’informazione pubblica e/o con opportuni comunicati tramite le strutture operative e di supporto sul territorio. Sin dalle prime manifestazioni dell’evento il Sindaco assicura un flusso continuo di informazioni verso il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) , la Prefettura o COM e comunica al Prefetto (tramite apposite schede di censimento) l’elenco dei danni subiti e l’elenco delle persone evacuate e radunate nelle aree di accoglienza. Segue schema delle procedure per il Rischio Idrogeologico. 94 COMUNE DI MONTEREALE (AQ) - SCHEMA PROCEDURALE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO CHI: PROCEDURA DESTINATARI Una volta ricevuto il fax con l’avviso di “Condizioni meteo avverse”, ne informa il Sindaco anche telefonicamente: i responsabili funzioni di supporto: F1 - tecnica e di pianificazione Resp. Area Tecnica F7 - strutture operative locali, viabilità – comandante Polizia Municipale Segreteria F9 per Comunali la presenza di eventuali manifestazioni che concentrazione straordinaria comportino di popolazione nelle 48 ore successive. Nello specifico individua: Aree Sindaco mercatini ambulanti; feste di piazza; competenza Responsabili alla amministrativa Verificare manifestazioni sportive In caso affermativo ne da immediata comunicazione al Sindaco. Pianificazione (F1) Tecnica e caso di particolarmente rovesci violenti temporaleschi e intensi, durante la fase di Attenzione, organizza Polizia Municipale Volontari sopralluoghi nelle aree a rischio e, in caso di situazione di particolare criticità, Sindaco ne da comunicazione al Sindaco; Dispone una verifica della reale operatività in funzione delle attività da Il Sindaco Responsabile Area assistenza popolazione: Resp. Area socio- In FASE DI ATTENZIONE – svolgere nelle eventuali fasi successive, mediante convocazione dei responsabi - Responsabili delle 9 Funzioni di supporto delle funzioni. 95 COMUNE DI MONTEREALE (AQ) - SCHEMA PROCEDURALE A LIVELLO COMUNALE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Qualora giunga notizia al Comune che l’evento di tipo straordinario produce danni diffusi sul territorio, (frane o allagamenti che invadono le sedi stradali o interessino edifici) ovvero metta a rischio la popolazione, ne viene data immediata comunicazione al Sindaco che, qualora lo ritenga necessario dichiara lo stato di pre-allarme secondo le seguenti procedure , PROCEDURE DESTINATARI - il Sindaco - i responsabili funzioni di supporto: Qualora giungano notizie di danni diffusi sul territorio (frane o allagamenti che invadono le sedi F1 - tecnica e di pianificazione - Resp. Area Tecnica stradali o interessino edifici), ne viene data F7 - strutture operative locali, comunicazione anche telefonica a: viabilità – comandante Polizia Municipale F9 – assistenza alla popolazione: Resp. Area socio- danni Responsabile Area Tecnica Il sindaco chi riceve le comunicazioni di eventuali CHI: amministrativa - Attiva il C.O.C. , convocando i responsabili di Responsabili delle Funzioni alcune funzioni; Supporto F1, F3, F4, F7 - Prefettura Ne da comunicazione alla Prefettura Dispone i sopralluoghi per quantificare i danni Personale ufficio tecnico Organizza l’attività di ripristino della viabilità Personale Polizia Municipale di Dispone ricognizioni nelle aree a rischio di frana / Personale ufficio tecnico inondazione con particolare riferimento ai tratti Personale Polizia Municipale stradali a rischio evidenziati nella cartografia di riferimento volontari Allerta gli operai reperibili e/o le ditte di fiducia per Ditte gli eventuali interventi movimento terra – autospurgo “convenzionate” Se ritenuto necessario o se esplicitamente richiesto alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un evento di frana. Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio Il Sindaco FASE DI PREALLARME dalla Prefettura, comunica lo stato di preallarme eventuali manifestazioni che Popolazione comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. 96 IL SINDACO, QUALE AUTORITÀ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, IN CASO DI AGGRAVAMENTO DELLA SITUAZIONE CON DIFFUSI DISSESTI IDROGEOLOGICI CHE COINVOLGONO LA POPOLAZIONE E LE INFRASTRUTTURE DICHIARA LO STATO DI ALLARME E NE DA COMUNICAZIONE ALLA PREFETTURA CHI: PROCEDURE Attiva tutte DESTINATARI le funzioni di Supporto ritenute necessarie. Responsabili Funzioni di supporto Mantiene lo stato di massima allerta proseguendo nell’attività di monitoraggio dell’evento idrogeologico, dipendenti U.T. gli Agenti di P.M. o I verificando altresì le condizioni di imminente pericolo volontari grave. Ordina la chiusura al transito delle strade e le limitazioni di accesso nelle zone a rischio. Agenti di P.M. Attiva i percorsi viari alternativi o provvede al Agenti di P.M. ripristino della viabilità. Resp. Area Tecnica Dalle prime manifestazioni dell’evento il Sindaco assicura un flusso continuo di informazioni verso il C.C.S. – C.O.M. - Prefettura C.C.S. o il C.O.M., se istituito, ovvero la Prefettura. Chiedere al Prefetto o al C.O.M. se istituito, il Prefetto concorso di risorse e mezzi sulla base delle necessità. Resp. C.O.M. Provvede ad approntare la disponibilità delle aree di Uff. Tecnico ammassamento e di accoglienza. (volontariato) Provvede, se necessario, all’allestimento delle aree di accoglienza della popolazione . Resp Area Tecnica Resp. Area Socio assistenziale (volontariato) Coordina le operazioni di soccorso alla popolazione, Agenti di P.M. avvalendosi del responsabile della “funzione radunandola Il Sindaco FASE DI ALLARME assistenza alla popolazione e attività scolastica” (F9), Resp. Area Socio assistenziale (F9) nelle aree di accoglienza per il superamento dell’emergenza nel medio e lungo volontariato termine ed assicurando idonea assistenza. Informa la popolazione interessata dall’evento (art. 12 L. 265/99); Popolazione a rischio 97 CHI: PROCEDURE DESTINATARI Mette in atto i provvedimenti per la salvaguardia delle persone e dei beni, emanando apposite "ordinanze di evacuazione" della popolazione dalle abitazioni localizzate nelle aree a rischio (art.54 comma 2 del Agenti di P.M. D.Lgs. 267/00), secondo modalità e procedure prestabilite dal comune stesso. Emette, se necessario, apposita ordinanza di non Il Sindaco utilizzabilità dell’acqua a fini potabili. Agenti di P.M. Comunica al Prefetto l’elenco dei danni e delle persone coinvolte e censiti mediante schede Prefetto appositamente predisposte. Dispone affinché i gestori di utenze intervengano per ripristinare i servizi interrotti da rotture di gasdotti, gestori di utenze acquedotti ed elettrodotti. FASE DI ALLARME Provvedere al censimento della popolazione evacuata Resp. Area Socio assistenziale e radunata nelle aree di attesa e/o accoglienza, adottando schede di censimento appositamente volontariato predisposte. Provvede a mantenere i contatti con i mezzi di informazione. Mass-media locali e nazionali 98 IL SISTEMA INFORMATICO “PPC-COM” Il Sistema Informatico PPC-COM è un sistema web-based che permette la gestione, la consultazione e l’aggiornamento dei dati del Piano Comunale di Protezione Civile per il Comune di Montereale. Dotare un Comune di un Piano di Protezione Civile significa poter disporre di uno strumento finalizzato alla previsione e prevenzione delle situazioni di rischio, all'organizzazione degli interventi a tutela della salute dei cittadini, alla salvaguardia dell'ambiente e dei beni collettivi e privati. Nell'ambito dei rischi di Protezione Civile le tecnologie GIS permettono di acquisire conoscenze preventive, di prefigurare scenari e simulare eventi che consentono di prendere decisioni, di gestire disastri, di monitorare il territorio, di definire piani ed azioni. In quest'ottica il progetto si inserisce con l'obiettivo formativo di affiancare ed orientare le Amministrazioni ed acquisire, attraverso l'uso delle tecnologie GIS, il sistema delle conoscenze necessarie per la previsione e la prevenzione dei rischi. Il presente Piano è stato redatto sulla base delle linee guida contenute “Modello Augustus” emanato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Si analizzano di seguito le varie sezioni del Sistema Informatico PPC-COM. • Sezione: Home page Il sistema si presenta con una home page semplice e di immediato impatto: presenta una barra dei menu in alto con la possibilità di accedere alle medesime sezioni anche da comodi pulsanti sulla barra laterale. La barra dei menu e quella laterale sono sempre presenti in ogni pagina del sito così da poter accedere velocemente alla sezione d’interesse. Sulla barra laterale esiste anche la sezione di autenticazione dell’utente il quale, immettendo le proprie username e password, accede al portale potendo effettuare tutte le operazioni permesse in accordo con il suo profilo. In particolare la consultazione di determinate schede di dati e soprattutto la modifica di essi è permessa solo agli utenti abilitati. Nella sezione principale della home page troviamo ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 99 invece dei comodi pulsanti che permettono la consultazione delle procedure da attuare in caso di rischio idrogeologico o di rischio sismico nelle fasi di attenzione, preallarme e allarme. In basso ci sono quattro ulteriori pulsanti che permettono di visualizzare i dati principali delle strutture più importanti che ruotano attorno ad un Piano di Protezione Civile: COC, COM, CCS (Prefettura/Provincia) e Regione. • Sezione: Dati / Schede E’ la sezione che permette la consultazione, la modifica e l’eliminazione dei dati d’interesse per il Piano attraverso le schede basate sul “Metodo Augustus”. Ben in evidenza si nota una struttura a tab (linguette) che permette di selezionare facilmente le funzioni di supporto permettendo così di evidenziare attraverso dei sotto-tab le schede relative alla funzione scelta; cliccando sul tab d’interesse il sistema visualizza la scheda relativa. A questo punto basta scegliere tramite una casella a discesa il dato voluto per consultare, modificare o eliminare i dati associati. In fondo ad ogni scheda sono presenti due pulsanti che permettono appunto il salvataggio e l’eliminazione delle schede. Ogni modifica effettuata viene registrata nel database tenendo traccia dell’utente che ha effettuato la modifica e della data in cui tale modifica è stata effettuata. SCHEDE DI CENSIMENTO Di seguito si riporta l’elenco delle schede utilizzate per reperire e trasferire nel sistema informatico tutte le informazioni ritenute importanti ai fini della pianificazione di Protezione Civile. Dette schede rispondono a dei criteri ampiamente testati e condivisi nella storia della Protezione Civile italiana. Le relative informazioni sono state reperite intervistando i responsabili delle varie Aree dell’Amministrazione Comunale, e dai gestori ovvero proprietari per le strutture non appartenenti al Comune. SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA: farmacie/depositi farmaceutici VOLONTARIATO: organizzazioni di volontariato e gruppi comunali MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE: risorse umane ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 100 MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE: mezzi MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE: materiali TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE: attività economica/ produttive TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE: enti locali TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE: enti locali- strutture periferiche TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE: comune – inquadramento territoriale – numeri utili ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE: Aree di accoglienza ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE: deposito – magazzino ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE: Aree di attesa ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE: Aree di ammassamento CENSIMENTO DANNI – COMPLESSI EDILIZI: enti locali CENSIMENTO DANNI – COMPLESSI EDILIZI: edifici di culto, musei,edifici Monumentali • Sezione: Dati / Query E’ la sezione che permette una differente consultazione dei dati basata sulla scelta di particolari interrogazioni, eventualmente filtrate attraverso degli opportuni parametri. L’uso di questi strumenti è molto intuitivo: si può scegliere di eseguire una interrogazione già predisposta attraverso una casella a discesa oppure scegliere di effettuare una query più avanzata utilizzando il “Query Composer” (strumento che permette di impostare uno o più filtri su tutti i campi memorizzati nel database). L’output dei risultati si presenta in forma tabellare con in evidenza i campi su cui è stato effettuato un filtro e/o un ordinamento. I dati così rappresentati possono essere immediatamente stampati o esportati in formato Excel per una successiva e più approfondita elaborazione e/o formattazione. • Sezione: Carto / Carte di rischio In questa sezione viene semplicemente data la possibilità di visualizzare le carte in formato “pdf” redatte per questo Piano: o - Carta di Sintesi della Pericolosità Idrogeologica (tav. A) ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 101 o - Carta della Densità della Popolazione (tav. B) o - Carta Viabilità (tav. C) o - Carta delle Reti Tecnologiche, rete Gas, Acquedotto, rete Elettrica (tav. D) o - Carta di Sintesi del Rischio Idrogeologico ed Idraulico (tav. E1- E2) o - Carta Operativa di PC (tav. F1 – F2) • Sezione: Carto / GIS E’ il Gis associato al Piano e permette la consultazione su mappa di tutti i dati geografici rilevati. Possiede funzionalità avanzate di ricerca e localizzazione dei dati, misurazione di distanze e aree, interrogazioni multiple, stampa e creazione di report in pdf, marcamento di punti di interesse. Inoltre tramite una casella a discesa posta in alto è possibile accendere simultaneamente tutti e soli i layer relativi a determinate carte di rischio con la possibilità di sovrapporre successivamente anche gli altri strati informativi che non appartengono propriamente alla carta scelta. E’ possibile accedere al GIS anche attraverso dei link predisposti su alcune query della sezione “Dati”: infatti la tabella dei risultati corrispondente a queste interrogazioni prevede anche una colonna con il link che permette di localizzare direttamente l’oggetto su mappa. • Sezione: MGE E’ la sezione relativa al Modulo di Gestione dell’Emergenza che permette di accedere in maniera chiara e veloce alle procedure da adottare in caso di emergenza nelle tre fasi di attenzione, preallarme e allarme e ai documenti più importanti da utilizzare in queste situazioni (moduli, modelli di fax, leggi, ecc). Il Responsabile Area Produzione Ing. Carlo Aquilio ABRUZZO ENGINEERING S.C.p.A. già Collabora Engineering S.p.A.: Cap. soc. € 1.100.000,00 C.so Vittorio Emanuele, 159 - 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/22148 - Fax 0862/401306 - C.F. e P.IVA: 01560580662 - R.E.A. 102948 102