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9/8/2016 D’Annunzio fu la sua ‘musa’ D’Annunzio fu la sua ‘musa’ D'Annunzio fu la sua 'musa' Al Vittoriale degli Italiani è stato ritrovato un quadro della pittrice modernista Romaine Brooks. L'artista lo aveva regalato al Vate, suo amante. Una storia, quella del dipinto, piena di mistero. Al Vittoriale di D’Annunzio, nella sala della musica, è stata ritrovata la copia fedelissima del Ritratto di Fanciullo, dipinto dal Perugino nel 1495 e conservato al Museo degli Uffizi di Firenze. L’autrice è Romaine Brooks pittrice modernista protagonista dei circoli intellettuali della Rive Gauche di Parigi degli anni ’20. http://letteradonna.it/257226/romaine-brooks-quadro-ritrovato-vittoriale-gabriele-dannunzio/ 1/3 9/8/2016 D’Annunzio fu la sua ‘musa’ IL RITROVAMENTO Un ritrovamento, quello avvenuto, dalle sfumature romanzesche: fino a poco tempo fa, infatti, nessuno era a conoscenza dell’esistenza dell’opera. La ricerca è iniziata soltanto nel 2014, quando la biografa Cassandra Langer, che stava ultimando il libro Romain Brooks: una vita, è riuscita a ottenere un’intervista all’artista (custodita presso gli Archives of American Art dell’Istituto Smithsonian di Washington e mai trascritta né tradotta prima) nella quale veniva data notizia della copia di un maestro rinascimentale eseguita proprio dalla Brooks. Un quadro che, secondo quanto affermato dalla stessa pittrice, era stato dato in dono a Gabriele D’Annunzio. Subito dopo la scoperta sono iniziate le ricerche dell’opera, curate da Giovanni Rapazzini, finanziate dalla Fondazione americana LegionGroup Art e ovviamente concentrate in Italia. Fondamentale, per il ritrovamento, è stata la lettura e analisi di tutta la corrispondenza tra il Vate e la pittrice. http://letteradonna.it/257226/romaine-brooks-quadro-ritrovato-vittoriale-gabriele-dannunzio/ 2/3 9/8/2016 D’Annunzio fu la sua ‘musa’ TRA ITALIA E FRANCIA La Brooks dipinse il quadro quando era ancora una studentessa. Nata a Roma nel 1874 da una benestante famiglia americana, ebbe un’infanzia molto complicata e, quando alla morte dei genitori ricevette l’eredità, decise di trascorrere il resto della vita fuori dagli Stati Uniti, in particolare in Italia, che considerava la sua casa adottiva, e in Francia, a fianco di personaggi come Picasso, Henri Matisse, Jean Cocteau ed Ernest Hemingway. Nei suoi lavori rifiutò il Cubismo e il Fauvismo, ritenendoli troppo astratti, a favore del Simbolismo e dell’Estetismo del 19esimo secolo. Tra i ritratti più famosi, i due di Gabriele d’Annunzio, di cui uno in mostra al Vittoriale, quello di Jean Cocteau, della ballerina Ida Rubinstein, dalla scrittrice Natalie Barney, della pianista Renata Borgatti e i suoi autoritratti. Tra le caratteristiche più apprezzate da critici e colleghi, sicuramente la sua grande capacità di rilevare la profonda psicologia dei personaggi che dipingeva. LA PASSIONE TRA BROOKS E D’ANNUNZIO D’Annunzio non fu per lei solo fonte di ispirazione artistica. I due, che si conobbero a Firenze nel 1909, ebbero infatti una relazione. «A causa probabilmente delle loro conversazioni sul sesso D’Annunzio la voleva possedere e la voleva come amante, ma Romaine teneva in gran conto la libertà e voleva d’Annunzio come anima gemella e musa», ha spiegato Cassandra Langer. Si frequentarono in Italia e in Francia: una passione, la loro, interrotta da un’altra amante di D’Annunzio, che arrivò addirittura a minacciarli con una pistola. I due rimasero amici anche dopo la fine della relazione e soprattutto lei continuò a stargli accanto quando cadde in disgrazia in seguito all’impresa di Fiume: si ha notizia anche di diverse visite che la Brooks fece al poeta insieme a Natalie Barney, che fu compagna della pittrice per oltre 50 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA http://letteradonna.it/257226/romaine-brooks-quadro-ritrovato-vittoriale-gabriele-dannunzio/ 3/3