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S E P T I . E T E R N I C con la collaborazione: Specie: Agone Specie: Aguglia Nome scientifico: Alosa Agone Nome scientifico: Belone Belone Nomi dialettali: Lombardia “Agon, Missoltino, Antesino”, Veneto “Scarabina, Sardela”. Nomi dialettali: Savona “Agugia”, Trieste “Angusigolo”, Ancona “Agora”, Palermo “Augghia”, Brindisi “Acura”, Olbia “Beccolongu”. Descrizione: l’Agone è un pesce di acqua dolce, ha il corpo allungato e compresso lateralmente, con una colorazione verde-azzurra sul dorso ed una serie di macchie scure, argentato sui lati e sul ventre. Una membrana trasparente di natura adiposa ricopre la parte anteriore e posteriore dell’occhio. Il bordo inferiore del ventre è caratterizzato dalla presenza di dentelli prominenti ed acuminati. Le dimensioni non superano i 35 - 40 centimetri, con una media nelle catture di 20-25 cm circa e un peso variabile tra 150 e 250 grammi con qualche raro esemplare di maggior mole. È un pesce azzurro? no Ambiente: acqua dolce È eurialino? no Habitat: pelagico I branchi di agoni stazionano in mezzo al lago per tutto il periodo dell’anno. Solo nella stagione riproduttiva si avvicinano alle rive alla ricerca di aree a bassa profondità e a fondale pietroso, dove poter deporre le uova. Nel resto dell’anno si mantengono in acque pelagiche, distribuendosi lungo la colonna d’acqua, fino a 10 metri di profondità, in funzione della temperatura e della disponibilità di cibo. Cosa mangia: onnivoro Si nutre in prevalenza di zooplancton ma anche di larve e uova di pesci. Gli esemplari di maggiori dimensioni non disdegnano la cattura di piccoli pesci, soprattutto, di alborelle. Regione prevalente: Umbria Regione secondaria: Veneto Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: primavera Divieti: in relazione all’invaso Dimensione minima: 15 cm Tecnica di pesca professionale: reti volanti, tremaglio. Pesca sportiva: si Esca: artificiali Conservazione a lungo termine: fresco, essiccato. Ricette Tipiche: tipico della tradizione culinaria del dolce di Como è l’Agone essiccato, meglio noto come Missoltino.. Fascia di prezzo: 7- 9 €/kg Banco di prima vendita: Como Curiosità: non è una specie in pericolo di estinzione, tuttavia risente di diversi fattori come la pesca intensiva, il degrado e le alterazioni ambientali. Descrizione: l’Aguglia ha una forma affusolata, quasi anguilliforme, con pinne nella parte posteriore e un becco corneo con mandibola più lunga della mascella, molto flessibile. Lo scheletro è di colore verde-azzurro. La livrea è di un semplice grigio argenteo, scuro sul dorso e quasi bianco sul ventre. Raggiunge una lunghezza di 90 cm ed il peso massimo di 1,3 kg. È un pesce azzurro? si Ambiente: acqua dolce È eurialino? no Habitat: pelagico Il suo ambiente naturale è l’alto mare, ma in estate, quando depone le uova, che per mezzo di filamenti si attaccano alle alghe del fondo, si avvicina alla costa e può essere così frequentemente incontrata dai subacquei. Cosa mangia: carnivoro Si ciba di piccoli pesci, prevalentemente di sardine e acciughe. Regione prevalente: Calabria Regione secondaria: Campania Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 7 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico, agugliara (rete da traino). Pesca sportiva: Esca: sarde, acciughe, molluschi, vermi di mare. Conservazione a lungo termine: commercializzata fresca, congelata e affumicata. Ricette Tipiche: frittura Fascia di prezzo: 4 - 6 €/kg Banco di prima vendita: Capo Vaticano Curiosità: nuota a scatti velocissimi e spesso salta fuori dall’acqua. Specie: Alaccia Specie: Alalunga Nome scientifico: Sardinella Aurita Nome scientifico: Thunnus Alalunga Nomi dialettali: Genova “Sardeina”, Roma “Lacciola”, Napoli “Sardune, Bari “Chiepp”, Pescara “Sarda”, Palermo “Aleccia”, Cagliari “Sardone”. Nomi dialettali: Genova “Aa-Lunga”, Napoli “Alalonga”, Cagliari “Alalongu”, Sicilia “Alalonga”. Descrizione: l’Alaccia ha il corpo coperto di squame grandi, cicloidi, caduche. La mascella inferiore è leggermente prominente. Presenta una colorazione blu - verdastra dorsalmente, argentea sui fianchi e sul ventre. Raggiunge una taglia massima di 38 cm. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Specie pelagica, rara sottocosta e comune al largo. La si può incontrare sia in superficie che a centinaia di metri di profondità. Cosa mangia: planctivoro Si ciba di organismi planctonici, è molto vorace ed attacca qualunque cosa si muova nel suo raggio di azione. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Toscana Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: estate Divieti: Dimensione minima: 7 cm Tecnica di pesca professionale: reti a circuizione, traino pelagico a coppia, alacciara. Pesca sportiva: si Esca: sia naturali che artificiali. Conservazione a lungo termine: fresco e deteriorabile, congelata, affumicata o inscatolata. Famosa la Alaccia salata di Lampedusa. Ricette Tipiche: frittura, involtini, in guazzetto, al forno. Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Lampedusa Curiosità: un tempo l’Alaccia era molto comune nelle acque delle coste egiziane, ma in seguito alla costruzione della diga di Assuan, la sua presenza è calata. Il volume dell’acqua, infatti, è diminuito notevolmente, così come l’apporto di plancton di cui l’Alaccia si nutre, obbligando questo pesce a migrare verso altre zone. Descrizione: l’Alalunga è molto simile al tonno rosso; la differenza più evidente sta nelle pinne pettorali, che si prolungano fino alla pinna anale oltre all’occhio più grande. La forma generale è a “barile”, meno slanciata rispetto al più grande parente. Il colore è simile a quella del tonno rosso, blu scuro sul dorso e bianco su fianchi e ventre, senza segni scuri. Raggiunge un metro di lunghezza per 25 kg di peso, ma le dimensioni sono in genere inferiori di circa la metà. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Si trattiene quasi sempre in alto mare ed è rara sottocosta. Effettua migrazioni verso nord nella stagione calda, durante la quale si trattiene leggermente meno al largo. Cosa mangia: carnivoro Caccia pesci pelagici come le sardine, le acciughe, le alacce ed i pesci volanti. Si nutre anche di cefalopodi. Regione prevalente: Trentino Alto Adige Regione secondaria: Calabria Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: primavera, autunno. Divieti: Dimensione minima: 40 cm Tecnica di pesca professionale: reti a circuizione, palangari (in Basso Adriatico, Ionio e in tutto il Tirreno), reti fisse (tonnare), reti da posta derivanti (allungare), traino pelagico. Pesca sportiva: si Esca: viva o artificiale Conservazione a lungo termine: Si addice ad essere conservata, ma anche venduta fresca ed essiccata. Ricette Tipiche: alle spezie, marinata. Fascia di prezzo: 6 - 8 €/kg Banco di prima vendita: Isole Eolie Curiosità: l’Alalunga è un pesce migratore, gran nuotatore; è molto sensibile alle variazioni di temperatura e si trova solo in acque con temperatura superiore ai 14°C. Specie: Alborella Specie: Boga Nome scientifico: Alburnus Arborella Nome scientifico: Boops Boops Nomi dialettali: - Nomi dialettali: Genova “Buga”, Roma “Vopa”, Reggio Calabria “Opa”, Venezia Bopa”, Bari “Vop”, Messina “Uopa”, Olbia “Buga”. Descrizione: l’Alborella ha il corpo allungato, snello, a sezione ovale compressa lateralmente. La testa è relativamente piccola, con bocca in posizione terminale, nettamente inclinata verso l’alto e mandibola prominente. I denti faringei sono seghettati e disposti in due serie, 2 sulla fila anteriore e 5 sulla posteriore. La livrea del dorso è grigio verdastra o bruno verdastra, mentre i fianchi sono più chiari con squame argentee e il ventre bianco argenteo. Raramente raggiunge i 20 cm di lunghezza. È un pesce azzurro? no Ambiente: acqua dolce È eurialino? no Habitat: pelagico Popola soprattutto i grandi laghi e i fiumi a corrente lenta, raccogliendosi in grandi banchi che vivono al largo. Nel periodo invernale tende a frequentare acque più profonde, ma se non è possibile si distribuisce lungo tutte le profondità. Cosa mangia: onnivoro Zooplancton, larve di insetti, insetti adulti, detrito vegetale. Regione prevalente: Piemonte Regione secondaria: Lombardia Descrizione: il corpo del Boga è molto allungato, affusolato e argenteo, mentre il dorso è più scuro, di color grigio-verde e il ventre bianco. Gli occhi sono grandi, la bocca piccola ma fornita di denti incisiviformi. Le pinne dorsale e anale hanno raggi spinosi morbidi. La pinna dorsale è piuttosto lunga e quando abbassata scompare in un solco dorsale. Dalla testa partono 3-4 linee longitudinali brune o dorate, non sempre visibili, che raggiungono il peduncolo caudale. Le pinne sono verdastre, tranne le ventrali e l’anale, biancastre.Raggiunge eccezionalmente una lunghezza di 35 cm, comunemente al massimo 20 cm. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: semipelagico Popola le acque costiere, si trova su fondi variabili ma soprattutto rocciosi e a Posidonia oceanica. È meno legato al fondo rispetto agli altri sparidi mediterranei e si può definire come semipelagica; può trovarsi anche lontano dalle coste. Secondo periodo di pesca: - Cosa mangia: onnivoro È una specie onnivora, si nutre prevalentemente di materiale vegetale, crostacei e zooplancton. Divieti: - Regione prevalente: Sicilia Dimensione minima: - Regione secondaria: tutta Italia Tecnica di pesca professionale: - Primo periodo di pesca: tutto l’anno Pesca sportiva: si Secondo periodo di pesca: - Esca: Bigattini Divieti: - Conservazione a lungo termine: - Dimensione minima: 7 cm Ricette Tipiche: frittura Tecnica di pesca professionale: reti a circuizione con l’ausilio di fonti luminose, reti a strascico, palamiti, tramagli e reti da circuizione ma anche reti a strascico e nasse. Primo periodo di pesca: tutto l’anno Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Lampedusa Curiosità: l’Alborella è una specie autoctona italiana, molto diffusa e molto abbondante, che si adatta con facilità a vari climi, da quello alpino a quello di pianura, tanto che è stata introdotta dal nord anche nei fiumi del centro Italia, quali il Tevere e l’Arno e nel lago Trasimeno. Pesca sportiva: si Esca: Conservazione a lungo termine: commercializzato fresco. Appena pescato viene immediatamente eviscerato. Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: Banco di prima vendita: Curiosità: è una specie ermafrodita proterogina. Ciò significa che gli individui nascono femmine e ad un certo punto del loro ciclo vitale si trasformano in maschi. Specie: Busbana (merluzzetto giallo) Specie: Capasanta Nome scientifico: Trisopterus Capelanus Nome scientifico: Pecten Jacobaeus Nomi dialettali: Italiano “Mormoro, Pesce Nudo”, Liguria “Capelan, Figaotto, Figarotto”, Veneto “Mollo, Molo, Molmolo, Mormora”, Venezia Giulia “Mollo, Pesce Mollo, Molmolo, Mormoro, Mormora”,Toscana “Pesce Nudo”, Marche “Usbana, Fusbana”, Abbruzzi “Pesce Mollo”, Lazio “Pesce Mollo, Pesce Nudo, Figora”, Campania “Merluzziello, Fica, Pesce Fica”, Puglie “Apòne, Fica, Pisci Fica, Pisci Muollo, Sapunara” Calabria “Pisci Ficu”, Sicilia “Ficu, Becaficu, Bacaficu, Ficuzza, Pisci Fica, Mancanu, Saponelli, Sapunedda, Sapuneddu, Pisci Sapuni” Sardegna “Boccaficu, Pisci Figu”. Nomi dialettali: Abruzzo “Pellegrina”, Campania “Pellerina, Pellegrina, Cocciola Pellerina, Cozza Di S. Giacomo, Cozza Di Santo Iacovo”, Friuli Venezia Giulia “Capa Santa, Cappa Santa, Capète, Pellegrina Di S. Giacomo, Santarela, Liguria “Pellegriné”, Marche “Cappa Pellegrina”, Puglia “Canestriello, Pelegrine, Cozza Pellegrino, Cozza S. Giacheme, Cozza Gignàcula”, Sardegna “Cocciula Pilligrina, Cocciula De Pellegrinu, Cozzula De Pellegrinu, Sicilia “Cocciula Pellegrina, Pellegrinu, Pettini”, Toscana “Pellegrina” Veneto “Capa-Santa, Santarela, Pelegrina”. Descrizione: è un pesce dalla bocca un poco obliqua, con mascella superiore leggermente prominente e sul mento un barbiglio ben sviluppato. L’occhio è piuttosto grande. Presenta una colorazione bruno - giallastra argentea dorsalmente, bianco - argentea su fianchi e ventre e una macchia scura alla base delle pettorali. Raggiunge la taglia massima di 26 cm. Descrizione: la valva inferiore, con cui la Capasanta si appoggia al fondo, è molto convessa e di colore chiaro, mentre quella superiore è pianeggiante e di colore bruno. Raggiunge le dimensioni di 12-14 cm circa. La Capasanta possiede la particolarità, rara nel mondo animale, di essere munita di occhi catadiottrici elementari, che funzionano per riflessione. La riproduzione ermafrodita di questo mollusco avviene nei mesi di maggio e giugno e dà luogo a una piccola larva planctonica. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Vive prevalentemente nel fondo, ad una profondità che varia dai 40 ai 200 m. Predilige fondali arenosi e sabbiosi. Gregario, vive in piccoli branchi. Cosa mangia: carnivoro Piccoli crostacei e pesci. Regione prevalente: Abruzzo Regione secondaria: Marche Primo periodo di pesca: inverno Secondo periodo di pesca: primavera Divieti: Dimensione minima: 7 cm Tecnica di pesca professionale: reti a circuizione, traino pelagico a coppia, alacciara. Pesca sportiva: no Esca: Conservazione a lungo termine: commercializzato fresco Appena pescato viene immediatamente eviscerato. Ricette Tipiche: utilizzato per il brodo di pesce. Fascia di prezzo: 6 - 8 €/kg Banco di prima vendita: Portonovo Curiosità: - È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Predilige mari arenosi o sabbiosi e ricchi di detriti, tra i 25 e i 200 metri di profondità. I giovani esemplari vivono ancorati al fondale mediante dei filamenti, mentre gli adulti si spostano liberamente sul fondale. Cosa mangia: filtratore Plancton e particelle organiche. Regione prevalente: Friuli Venezia Giulia Regione secondaria: tutta Italia Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Divieti: Dimensione minima: 10 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico. Pesca sportiva: no Esca: viva o artificiale. Conservazione a lungo termine: si addice ad essere conservata, ma anche venduta fresca ed essiccata. Ricette Tipiche: gratinate sono tipiche del periodo natalizio Fascia di prezzo: 14 - 16 €/kg Banco di prima vendita: Isole Eolie Curiosità: gli adulti si spostano liberamente sul fondale aprendo e chiudendo repentinamente le valve per consentire una rapida fuoriuscita d’acqua: tale metodo consente all’animale di spostarsi con estrema velocità, anche per lunghi tratti. La Capasanta è un essere vivente ermafrodita e viene particolarmente apprezzato quando le gonadi dei due sessi, una arancio corallina e una avorio, sono ben evidenti. Specie: Cefalo (muggine) Specie: Cepola Nome scientifico: Mugil Cephalus Nome scientifico: Cepola Macrophthalma Nomi dialettali: Abruzzo “Mugella”, Calabria “Cefalu Verace”, Campania “Cefaro Mazzone” Emilia “Zòevli” Friuli Venezia Giulia “Zèvoli, Maciato” Liguria “Carida, Mussao”, Marche “Baldighera, Mazzone” Puglia “Capocefalo, Capuozzo”, Sicilia “Capulatu, Lustru” Sardegna “Cefalu, Cafanu” Toscana “Muggine Caparello, Mazzone” Veneto Adulti “Volpina E Mecie”, Giovanili “Meciati”. Nomi dialettali: Genova “Picaggia”, Imperia “Ruggeolo”, Savona “Calagnairis”, Livorno “Stringa, Cipolla”, Trieste “Cepola, Pesce Cordfela, Pesce Spada”, Roma “Cipolla”, Napoli “Cepolla, Pesce Fettuccia, Ziarella”, Gaeta “Cipolla, Ziarella”, Ancona “Galera”, Pescara “Ntricciarete”, Venezia “Pesce Cordela”, Sardegna “Pisci Cibudda”, “Nicotera “Sapunaru”, Bari “Resabert”, Tropea “Cipuja”, Taranto “Cipodda, Fettuccia”, Gallipoli “Ciapudda”, Reggio Calabria “Cipuddha”, Scilla “Cipudda”, Catania “Pissci Bannera”, Messina “Pisci Cucuzza”, Palermo “Pisci Bannedina, Bannera Russigna, B. ‘Mpiriali”, Ortona “Scurianzno”. Descrizione: Il Cefalo si presenta con un corpo quasi cilindrico, grandi squame, due pinne dorsali separate ed inserite a metà del dorso, pinne ventrali poco più indietro delle pettorali, bocca e denti piccoli. Il colore è grigio-azzurro superiormente, biancastro sul ventre con striature nere. Si riconosce facilmente dagli altri Mugilidae grazie alla testa larga e massiccia e dalla palpebra trasparente che copre l’occhio, due caratteri assolutamente tipici della specie. Le sue dimensioni massime sono di 100 cm di lunghezza per circa 4,5 kg di peso. Descrizione: La Cepola ha la bocca rivolta verso l’alto, l’occhio grande, le pinne dorsale e anale lunghe ma la coda separata. Il suo corpo è allungato a nastro, di colorazione rosata arancio o giallastra, mentre la testa è corta, con muso corto ed ottuso. Raggiunge la taglia massima di 70 cm. È un pesce azzurro? si È un pesce azzurro? no Ambiente: marino e acqua salmastra, anche se a volte risale i fiumi fino all’acqua dolce. Ambiente: marino È eurialino? si Habitat: bentonico Vive prevalentemente sui fondali fangosi, tra i 15 e i 400 metri di profondità, di solito tra 40 e 100. Habitat: bentonico Costiero e lagunare, predilige acque poco fonde, calde o temperate, con qualsiasi tipo di fondale. Cosa mangia: onnivoro Zooplancton, larve di insetti, insetti adulti, detrito vegetale. È eurialino? no Cosa mangia: carnivoro Prevalentemente crostacei. Regione prevalente: Emilia Romagna Regione prevalente: Toscana Regione secondaria: tutta Italia Regione secondaria: Sardegna Primo periodo di pesca: primavera Primo periodo di pesca: Variabile in relazione alla specie. Secondo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: - Divieti: - Divieti: Nei pressi delle foci fluviali, dove la ricchezza di fosfati e detriti organici promuove lo sviluppo della flora acquatica, i cefali raggiungono in pochissimo tempo grandi dimensioni e un’alta densità di popolazione. Questa abbondanza attira sensibilmente l’attenzione dei bracconieri che, nel periodo della fregola e sotto costa, catturano enormi quantità di cefali per ricavarne le uova (finalizzate alla produzione di bottarga) scartando totalmente il resto del corpo. Si riproduce tra agosto e ottobre. Dimensione minima: - Dimensione minima: 20 cm Tecnica di pesca professionale: “reti da traino pelagico (volanti), da circuizione (cianciolo), reti da posta, sciabiche, bilance. In laguna con i lavorieri (barriere fisse che sfruttano le migrazioni a scopo alimentare, termico e riproduttivo). Il Cefalo è allevato (estensivo ed intensivo) in tutto il mondo.” Pesca sportiva: si Esca: pasta di pane e polpa di sarda. Conservazione a lungo termine: fresco o congelato Ricette Tipiche: frittura Fascia di prezzo: 4 - 6 €/kg Banco di prima vendita: Viareggio Curiosità: il suo areale è vastissimo, infatti vive in tutte le acque tropicali e temperate calde del mondo (distribuzione circumtropicale), in Europa è diffusa a nord fino al Golfo di Guascogna. È una specie eurialina, in grado di sopportare ampie variazioni di salinità tanto che si ritrova regolarmente sia in acque marine, che dolci, che salmastre. È in grado di vivere anche in ambienti inquinati, infatti si trova frequentemente all’interno di porti. Tecnica di pesca professionale: abbondantemente con le reti a strascico. Pesca sportiva: Esca: Conservazione a lungo termine: commercializzato fresco. Appena pescato viene immediatamente eviscerato. Ricette Tipiche: sapore molto delicato e con pochissime sottilissime spine per cui adattissimo alla frittura. Fascia di prezzo: Banco di prima vendita: Curiosità: - Specie: Coregone (lavarello) Specie: Costardella Nome scientifico: Coregonus Lavaretus Nome scientifico: Scomberesox Saurus Nomi dialettali: Piemonte e Lombardia “Lavarel” Nomi dialettali: Italiano “Gastaurello, Luccio sauro”, Liguria “Gastadello, Gastodello, Gastaudela”, Toscana “Gastaurello”, Marche “Agora forestiera”, Abbruzzo “Agora Furastiera”, Lazio “Gastardello”, Campania “Castauriello, Gastauriello”, Puglie “Gastauriello, Gastaurieddu, Custurdieddu, Gustardiello, Luzzu”, Calabria “Custardedda”, Sicilia “Gastardedda, Costardeddo, Costardelli, Custardedda, Cristaredda, Cristaredda impiriali, Ristaredda, Ristardedda, Ristardella, Testaredda, Tristaredda”, Sardegna “Gastaurieddu, Gastauregliu”. Descrizione: è un pesce dal corpo allungato, affusolato, leggermente compresso ai fianchi. La testa è appuntita, la bocca piccola, i profili dorsale e ventrale leggermente convessi. La pinna dorsale è alta e breve, trapezoidale, così come le altre pinne. La coda fortemente forcuta. La livrea è argentea con riflessi verdi su dorso e fianchi, bianca sul ventre.Può raggiungere i 70 cm di lunghezza, ma la taglia più comune è di 30-40 cm. È un pesce azzurro? no Ambiente: acqua dolce È eurialino? no Habitat: pelagico Le popolazioni che vivono nella parte settentrionale dell’habitat hanno abitudini anadrome mentre nel sud la specie popola soprattutto le acque dolci della zona pelagica dei laghi. Descrizione: la Costardella è un pesce di mare dal corpo allungato, leggermente compresso di colore bruno o verdastro sul dorso con una fascia argentea sui fianchi, spesso accompagnata da una linea scura. Ha le mascelle molto allungate a forma di becco, sottili e fragili, con l’inferiore leggermente più lunga della superiore. Ha una pinna dorsale seguita da 5/6 pinnule e una pinna caudale forcuta. Le dimensioni non superano i 40 - 45 cm. Cosa mangia: planctivoro Si nutre prevalentemente di zooplancton. È un pesce azzurro? si Regione prevalente: Lombardia È eurialino? no Regione secondaria: Lazio Habitat: pelagico Vive in profondità non lontano dalle coste alle quali si avvicina in branchi numerosi. Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Divieti: si, in relazione all’invaso. Dimensione minima: 30 cm Tecnica di pesca professionale: prevalentemente con reti in quanto abbocca raramente agli ami. Pesca sportiva: no Esca: Conservazione a lungo termine: Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: 7 - 9 €/kg Banco di prima vendita: Lago di Garda Curiosità: il Coregone è un importante indicatore biologico della qualità delle acque; potendo sopravvivere solo in acque altamente ossigenate, la sua presenza è quindi incompatibile con un ambiente inquinato. Ambiente: marino Cosa mangia: carnivoro Si nutre di plancton e di giovani esemplari di sardine e acciughe. Regione prevalente: da giugno ad agosto Regione secondaria: ottobre Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Divieti: Dimensione minima: Tecnica di pesca professionale: reti a strascico e da circuizione. Non abbocca a lenza. Pesca sportiva: no Esca: viva o artificiale Conservazione a lungo termine: commercializzate generalmente fresche, talvolta conservate salate. Ricette Tipiche: fritta, in umido, arrosto. Fascia di prezzo: 3 - 5 €/kg Banco di prima vendita: Messina Curiosità: È una specie gregaria e forma banchi talvolta immensi. Specie: Cozze mòscioli Specie: Fasolari Nome scientifico: Mytilus galloprovincialis Nome scientifico: Callista chione Nomi dialettali: - Nomi dialettali: Campani “Fasulara, Cocciola fasulla”, Marche “Concola liscia”, Puglia “Fasularè, Camadia di luna” Veneto “Issolon”, Friuli Venezia Giulia “Capa lisa”. Descrizione: è un mollusco dotato di branchie a lamelle che assorbono l’ossigeno per la respirazione e che trattengono contemporaneamente il cibo per l’alimentazione. La valva si presenta esternamente di colore nero o nero-viola, con sottili cerchi d’accrescimento radiali e concentrici verso la parte appuntita; internamente si presenta invece di colore madreperla, ma con una superficie liscia. Le due valve sono tenute insieme da una cerniera con tre o quattro dentelli. Una volta aperto, il mollusco mostra il mantello che contiene tutti gli organi interni, tra cui quelli riproduttivi. La distinzione tra i due sessi è possibile grazie all’osservazione del colore del mantello stesso, il quale, una volta raggiunta la piena maturità sessuale, si presenta di colore giallo crema nei maschi e di colore rosso arancio nelle femmine. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Vivono attaccati agli scogli sommersi. Cosa mangia: filtratore Plancton e particelle organiche. Regione prevalente: Marche Regione secondaria: Primo periodo di pesca: primavera, estate, autunno. Secondo periodo di pesca: Divieti: la pesca di cozze selvatiche è ormai limitata a pochissimi tratti di costa, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Dimensione minima: 5 cm Tecnica di pesca professionale: pesca subacquea Pesca sportiva: Esca: Conservazione a lungo termine: Viene venduto vivo. Ricette Tipiche: frittura Fascia di prezzo: 9 - 11 €/kg Banco di prima vendita: Portonovo Curiosità: fino al secondo dopoguerra la pesca era effettuata con barche a remi, le batane, e rappresentava un’integrazione al reddito per i contadini delle frazioni di Poggio, Varano, Massignano e Pietralacroce e del Comune di Sirolo, nonché per le maestranze del porto di Ancona. L’attrezzo che serviva per strappare i moscioli dagli scogli, simile a un forcone, non era particolarmente dannoso: più dannosa fu, col passare del tempo, l’adozione della “moscioliniera”, una lunga pertica con in fondo dei denti di ferro ricurvi con la quale si raschiano gli scogli dalla barca. In questo modo sono strappati sia i moscioli grandi che quelli piccolissimi: paradossalmente però tale tipo di pesca ha contribuito alla proliferazione dei moscioli in quasi tutti gli altri scogli sommersi del Conero. Infatti, alcuni dei moscioli più piccoli, ributtati in mare, riuscivano a sopravvivere e a colonizzare nuove zone. Descrizione: è un mollusco dotato di conchiglia bivalve, di forma ovale, liscia, spessa con sottili striature di colore bruno-rossastra. Il bordo interno è liscio. Di lunghezza media di 5-8 cm, raggiunge massimo gli 11 cm. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico 4-5 miglia dalla costa, tra i 10 e i 30 metri, scanni di sabbia. Cosa mangia: filtratore Plancton e particelle organiche. Regione prevalente: Veneto Regione secondaria: Marche Primo periodo di pesca: tutto l’anno con pause cicliche di due mesi. Secondo periodo di pesca: Divieti: Dimensione minima: 6 cm Tecnica di pesca professionale: draga idraulica, simile alla pesca delle vongole. Pesca sportiva: no Esca: Conservazione a lungo termine: viene venduto vivo. Ricette Tipiche: spaghetti con fasolari, impepati, ripieni alla marchigiana. Fascia di prezzo: 14 - 16 €/kg Banco di prima vendita: Chioggia, Venezia Curiosità: i fasolari sono alimenti di medio-alto pregio gastronomico e possiedono un ottimo contenuto nutrizionale. Specie: Lampuga Specie: Lanzardo Nome scientifico: Coryphaena Hippurus Nome scientifico: Scomber colias Nomi dialettali: Genova “Pappagallo”, Torre Del Greco “Pesce Pampano”, Taranto “Capone”, Messina “Pauni”, Trapani “Capuni”. Nomi dialettali: Italiano “Scombro macchiato, Scombro occhi grossi”, Liguria “Cavalla, Cavalle, Cavaluca, Strombo, Cagnassa”, Veneto “Lucardo, Lanzaròn”, Friuli Venezia Giulia “Lanzàrdo, Lanzàrda, Scombro”, Toscana “Occhione”, Marche “Lanciardo, Lucardo, Scombro-lanciardo”, Lazio “Maccarello, Cavallo, Ganzarìolo, Sgombro maggiore, Lucardo, Campania “Lacierto, Lacerto, Scurtone”, Puglie “Culèo, Culèa, Colèo, Lacierto, Maccarieddo, Naccarieddo, Scummarieddwu, Sgumro”, Calabria “Polauritto, Mùtuli, Strummu cucuzzaru, Sicilia “Uocchi ruossi, Occhi grossi, Scurmu grussuocchi, Scurmu impiriali, Strummo occhiùto, Strummu ucchiùti, Ucchiarùti, Varàtulu, Mùtuli”, Sardegna “Scumbru, Sgumru”. Descrizione: la Lampuga presenta un corpo lungo, compresso ai fianchi, con profilo frontale arrotondato e sporgente e la coda è fortemente forcuta. La livrea è grigio azzurra, tendente al blu sul dorso e al giallo su fianchi e ventre. Il suo colore varia a seconda della luce: magnifico azzurro o porporino, con riflessi metallici di ogni sorta, o giallo-oro. Raggiunge una lunghezza massima di circa 2 metri ed un peso di circa 20 chilogrammi. Nei mari italiani il peso medio delle catture varia da 3-4 etti a 8 chilogrammi. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Appare sulle coste soltanto al tempo della deposizione delle uova (in autunno). Cosa mangia: carnivoro Si nutre prevalentemente di zooplancton. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Calabria Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: vietata dal 1° gennaio al 5 agosto di ogni anno. Dimensione minima: 60 cm Descrizione: il Lanzardo è assai simile allo sgombro dal quale si distingue soprattutto per la presenza di macchie grigiastre sul ventre che spesso di uniscono a formare delle vermicolature e dalle striature del dorso meno uniformi. La colorazione è spesso più giallastra. Anche l’occhio è più grande e la sagoma, nel complesso, più tozza. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? si Habitat: pelagico Può occasionalmente entrare in lagune e stagni con acque salmastre. Cosa mangia: carnivoro Predatore, si ciba soprattutto di piccoli pesci come acciughe o latterini ma anche di invertebrati. Tecnica di pesca professionale: palangari, reti a strascico, reti a circuizione. Ha l’abitudine di soffermarsi all’ombra di relitti o di altri oggetti galleggianti alla deriva. I pescatori usano piazzare al largo delle coste gruppi di foglie di palma legate tra loro e zavorrate al fondo, in modo da creare una zona d’ombra in superficie. Le lampughe si radunano sotto le foglie, dove poi vengono catturate con reti a circuizione. Ha l’abitudine di soffermarsi all’ombra di relitti o di altri oggetti galleggianti alla deriva. I pescatori usano piazzare al largo delle coste gruppi di foglie di palma legate tra loro e zavorrate al fondo, in modo da creare una zona d’ombra in superficie. Le lampughe si radunano sotto le foglie, dove poi vengono catturate con reti a circuizione. Regione prevalente: Puglia Pesca sportiva: si Esca: sia naturali che artificiali. Conservazione a lungo termine: sia fresco che conservato, congelato o in salamoia. Conservazione a lungo termine: prevalentemente fresca. Ricette Tipiche: marinato, alla mediterranea, alla giapponese. Ricette Tipiche: grigliata, alla marinara, alla pizzaiola. Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Fascia di prezzo: 6 - 8 €/kg Banco di prima vendita: Messina Banco di prima vendita: Capo Passero Curiosità: gregario, forma fitti branchi. Curiosità: è molto vorace ed è velocissimo nell’inseguimento delle prede. Compie spostamenti alla ricerca del cibo, fino a grandissime distanze dalla costa. La sua carne è molto apprezzata e ben pagata: questo pesce è oggetto di pesca commerciale e ambita preda di pesca sportiva. Nell’inglese americano, un nome comune per questa specie è dolphinfish, spesso abbreviato dai pescatori semplicemente in dolphin, termine che genera facilmente confusione con i delfini, i noti mammiferi marini, anch’essi chiamati appunto dolphins. Inganno in cui è stata tratta anche la pur eccellente traduttrice Fernanda Pivano, che nella versione italiana de Il vecchio e il mare descrive appunto il protagonista che, in breve tempo, issa a bordo un “delfino” e lo mangia completamente, impresa in cui assai difficilmente un solo uomo anziano riuscirebbe con un vero delfino. Regione secondaria: tutta Italia Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: estate Divieti: Dimensione minima: 18 cm Tecnica di pesca professionale: reti da circuizione , reti da posta, a strascico o volanti. Pesca sportiva: si Esca: filetto di sarda Specie: Lattarino Specie: Leccia stella Nome scientifico: Atherina boyeri Nome scientifico: Trachinotus Ovatus Nomi dialettali: Liguria “Abrì, Occiouni, Cabasou, Cabassun, Cabassou, Chauneri, Cheunao, Corano, Mellet, Aggiou, Panscatta, Pascatta”, Veneto “Aquadella, Anguela, Agonada, Anguela di canali, Anguela agonà, Jaral, Garal, Gerao, Geral, Javal” Friuli Venezia Giulia “Agon, Agonada, Angudelo, Anguèllo, Anguela de mar, Jaral, Garal, Geral, Gieral, Zero”, Toscana “Latterino sardaro, Crògnolo sardinaio”, Marche “Agone, Aquadella, Latterino”, Lazio “Acquatella, Alicetta, Latterino” Campania “Dolcene sardaro, Lavone, Lavone sardaro, Cicinielli”, Puglie “Curnale, Grugnale, Grugnaletta, Grignaletto, Minoscia”, Calabria “Guarnina vera”, Sicilia “Corinedda, Curunedda, Curunedda marzoja, Curinella di sciumi, Curinedda di mari, Curinedda vera, Curunedda lattara, Corinelli, Minoscia, Minosa, Testazza, Sardegna “Latterinu, Musciona, Muscioni di mari, Muxioni, Segretu”. Nomi dialettali: Genova “Leccia Bastarda”, Livorno “Pesce Stella”, Reggio Calabria “Cavigghiola”, Taranto “Mofa”, Venezia “Lissa”, Catania “Sfoderu”, Cagliari “Serviola”. Descrizione: il Lattarino è un pesciolino allungato e slanciato, con occhi molto grandi, bocca grande, obliqua e protrudibile a tubo. La pinna caudale è forcuta, le pinne dorsali sono due, ben separate e inserite indietro. Si riconosce dalla congenere Atherina hepsetus per il muso più corto del diametro dell’occhio e per alcuni particolari della colorazione. È un pesce azzurro? no Ambiente: acqua dolce È eurialino? si Habitat: Assai adattabile per quanto riguarda le variazioni della salinità e della temperatura delle acque, frequenta diversi tipi di ambiente: acque marine costiere, estuari, lagune, laghi costieri salmastri e laghi interni d’acqua dolce, tratti bassi dei corsi d’acqua. Cosa mangia: planctivoro Invertebrati planctonici. Regione prevalente: Lazio Regione secondaria: tutta Italia Primo periodo di pesca: autunno Secondo periodo di pesca: primavera Divieti: estate Dimensione minima: Tecnica di pesca professionale: speciali reti (“retini” o “artavelli”). Pesca sportiva: si Esca: pezzetti di tremolina Conservazione a lungo termine: viene venduto vivo. Ricette Tipiche: frittura Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Anguillara Sabazia Curiosità: vive in banchi molto numerosi in acqua dolce e salmastra, presente in alcuni laghi dell’Italia centrale. È una specie molto predata dagli altri pesci e costituisce, quindi, un importante anello della catena alimentare. Poichè è un pesce sensibile a sostanze tossiche può essere utilizzato per saggi di ecotossicologia. In passato per la sua pesca venivano usate reti a strascico chiamate “zoccolotto”, attualmente vietate per proteggere i fondali del dolce. Descrizione: la Leccia stella ha il corpo ovoidale, compresso lateralmente, con bocca piccola ed occhi piuttosto grandi rispetto alla leccia. Le pinne anale e prima dorsale sono simmetriche ed opposte, la coda profondamente falcata. Di colore bianco madreperlaceo con 3-5 macchie ovali più scure sui fianchi e con le punte delle pinne nere, raggiunge raramente i 50 cm di lunghezza. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Ha abitudini pelagiche e gregarie, ma si avvicina spessissimo alla costa, sia sabbiosa che rocciosa, alla ricerca di novellame di vario genere. Cosa mangia: carnivoro Predatore aggressivo, si nutre di piccoli pesci, in particolare lattarini, che caccia anche vicino a riva. Regione prevalente: Toscana Regione secondaria: Veneto Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 12 cm Tecnica di pesca professionale: lenze, circuizione, reti a circuizione, reti da posta, reti da traino. Pesca sportiva: si Esca: filetti di pesce azzurro, seppie e calamaretti. Conservazione a lungo termine: fresca o congelata Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: 4 - 6 €/kg Banco di prima vendita: Curiosità: iI suo nome deriva da trakùs che significa scabro, per la presenza delle spine dorsali corte e robuste, e da glaucus che significa azzurro, per il colore del dorso. E’ abbastanza curioso come alcuni parassiti riescano ad insediarsi nelle sue branchie, ostacolandone la normale respirazione Specie: Menola Specie: Musdea Nome scientifico: Spicara Maena, S. Flexuosa, S.Smaris Nome scientifico: Phycis phycis Nomi dialettali: Genova “Ménua”, Livorno “Locco”, Roma “Spigaro”, Napoli “Mennella”, Bari “Mannula”, Pescara “Pesce Monne”, Trieste “Marida”, Cagliari “Manduledda”, Messina “Asinedda”. Nomi dialettali: Italiano “Pastenula bruna, Minghiale di scoglio”, Liguria “Moustela bruna, Moustella bruna, Moustela de scheuggio, Tanca de mar”, Veneto “Mustie, Figo, Pesce sorzo Friuli Venezia Giulia “Tenca de mar, Sorzo, Pesce sorzo” Toscana “Pastenula bruna, Mostella di fondale”, Lazio “Musdeca, Pastenula bruna”, Campania “Musdela de funnale, Puglie “Minghiale, Minghiale de petre, Minghiana, Minghianula”, Calabria “Lupu i funnali”, Sicilia “Lupu, Lupu di preti, Lupu jancu, Lupu di rocca, Musdea nira, Musdea de funnu, Mustea de funnu, Mustia”, Sardegna “Merdona de mari, Mogliola”. Descrizione: Il maschio ha il corpo assai alto con una netta incavatura dietro gli occhi mentre femmine e giovani sono molto slanciati. La pinna dorsale è unica ed abbastanza lunga e nella metà anteriore è armata di raggi spinosi. La bocca è appuntita e molto protrattile, l’occhio piuttosto grande. La livrea è di una decisa tonalità azzurra che però può essere anche verdastra o beige, con una vistosa e tipica macchia nera rettangolare all’altezza della punta delle pinne pettorali. Il maschio adulto, di solito più scuro, ha tutto il corpo e le pinne coperti di macchiette e brevi linee blu elettrico. Di notte questi pesci cambiano totalmente la loro colorazione, diventano infatti verdognoli o grigiastri marezzati e sparisce la macchia rettangolare sul fianco. Raggiunge e supera i 20 cm di lunghezza. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Vive in branchi sterminati sulle praterie di Posidonia oceanica, a basse profondità, anche se, occasionalmente, è stata pescata ad oltre 150 metri. Cosa mangia: carnivoro Si nutre di piccoli crostacei e altri invertebrati. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Toscana Primo periodo di pesca: inverno, tarda primavera/inizio estate, autunno. Secondo periodo di pesca: Divieti: Dimensione minima: 7 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico, traino pelagico a coppia, reti da imbrocco - tramaglio. Pesca sportiva: si Esca: gambero Conservazione a lungo termine: generalemente fresca. Ricette Tipiche: marinata Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Trapani Curiosità: è una specie gregaria non migratoria. Descrizione: la Musdea ha il corpo allungato, la testa grossa e piatta sulla faccia dorsale, una mascella superiore prominente e un barbiglio sul mento. Presenta una colorazione da bruno - nerastra a bruno - rossiccia dorsalmente e sui fianchi, più chiara sul ventre. Raggiunge una taglia massima di 60 cm. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Fondali sia duri che sabbiosi da circa 20 a 650 metri di profondità. Cosa mangia: carnivoro Predatore, si ciba soprattutto di piccoli pesci come acciughe o latterini ma anche di invertebrati. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: tutta Italia Primo periodo di pesca: Secondo periodo di pesca: Divieti: Dimensione minima: 20 cm Tecnica di pesca professionale: lenze di profondita e con reti a strascico. Pesca sportiva: si Esca: pesci di piccola taglia, vermi, molluschi e crostacei. Conservazione a lungo termine: fresca e congelata in filetti. Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: 5 -7 €/kg Banco di prima vendita: Curiosità: - Specie: Pagello Fragolino Nome scientifico: Pagellus erythrinus Nomi dialettali: in Liguria è conosciuto come roello, in Veneto come alboro, in Campania col nome di lustrino, in Puglia come frajo e in Sardegna è chiamato lemaru. Descrizione: è un pesce dal muso acuto, con entrambe le mascelle provviste di alcune serie di denti conici appuntiti, con quella più interna seguita da una banda di numerosi denti cardiformi leggermente più piccoli. Raggiunge la taglia massima di 60 cm. Di colore rosso - rosato, presenta riflessi argentei, spesso con punti azzurri sulla parte superiore dei fianchi, il bordo superiore dell’opercolo rosso carminio, la base delle pettorali con una macchia rossastra e pinne rosate. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: bentonico Vive di solito su fondi mobili, soprattutto a sabbia grossolana, tra 5 e 150 metri di profondità. I giovani sono più costieri. Cosa mangia: carnivoro Si nutre di invertebrati ed anche di piccoli pesci. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Emilia Romagna Primo periodo di pesca: inverno Secondo periodo di pesca: primavera Divieti: estate Dimensione minima: 15 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico, reti a traino pelagico (volanti), reti da posta, palangari di fondo, nasse e lenze a mano. Pesca sportiva: si Esca: gambero di paranza Conservazione a lungo termine: commercializzato principalmente fresco. Ricette Tipiche: frittura Fascia di prezzo: 19 - 21 €/kg Banco di prima vendita: Messina Curiosità: emette uova pelagiche in primavera ed estate. È un ermafrodita proterogino (ovvero nasce femmina per diventare maschio con l’età, ma esistono anche maschi primari, vale a dire per tutta la vita). Specie: Palamita Nome scientifico: Sarda Sarda Nomi dialettali: Italiano “Palamita, Tonnetto, Palamita sarda” Liguria “Bonnicou, Paamìe, Palammeto”, Veneto “Palamia, Palamide, Palamida, Friuli Venezia Giulia “Palamia, Palamida, Pelamida”, Campania “Cuvarita, Palammeto, Palamito”, Puglie “Palammita”, Calabria “Palàmitu, Palamitu maiàticu”, SiciliaCavaritu impiriali, Covaritu impiriali, Palamitu, Parantùoni, Pirantùni, Pisantuni”, Sardegna “Palamitu, Pilamitu”. Descrizione: la Palamita è un pesce dal corpo fusiforme, molto idrodinamico, con testa appuntita, peduncolo caudale sottile con 2 carene laterali, coda falcata, caratteristiche che conferiscono una considerevole potenza al suo nuoto. La bocca è ampia e supera l’occhio ed è armata di numerosi denti conici abbastanza evidenti. Le pinne dorsali sono due: quella anteriore è più lunga e triangolare, con altezza decrescente e bordo superiore dritto; la seconda, contigua, è corta ed opposta all’anale. Le pinne ventrali e le pinne pettorali sono piccole. Esistono inoltre due serie di pinnule. Il colore è azzurro metallico sul dorso e degrada in un colore argenteo sui fianchi, per assumere un colore bianco madreperlaceo sul ventre. Sul dorso ci sono 7-10 barre nere o grigiastre oblique, quasi orizzontali. Arriva a misurare 80 cm per 10 kg di peso, ma normalmente è più piccola. È un pesce azzurro? si Ambiente: mare È eurialino? no Habitat: pelagico È un pesce dalle abitudini nettamente pelagiche si può trovare sia in alto mare che in acque costiere. È frequente imbattersi in banchi numerosi di questi pesci predatori anche nel sotto costa, ma solo quando le condizioni meteorologiche e marine lo consentono. Trattasi, però, di esemplari piuttosto giovani. Cosa mangia: carnivoro Carnivora e predatrice, questa specie caccia principalmente piccoli pesci come acciughe, sardine, aguglie, ecc. Regione prevalente: Toscana Regione secondaria: Sicilia, Puglia, Campania e Liguria Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 25 cm Tecnica di pesca professionale: tonnare fisse, tonnare volanti, palangari, reti da traino pelagico, reti da posta derivanti dette “palamitare”. Pesca sportiva: si Esca: sia naturali che artificiali. Conservazione a lungo termine: fresca. Non si congela con gran successo, poiché il ghiaccio ne compromette le caratteristiche organolettiche e gustative. Ricette Tipiche: profumata agli agrumi, grigliata con alloro. Fascia di prezzo: 8 - 10 €/kg Banco di prima vendita: Livorno Curiosità: la velocità della palamita nell’acqua, oltre che dalla forma del corpo, è fortemente determinata dalle pinne dorsali e pettorali, che possono rientrare in apposite sedi nel corpo del pesce, come il carrello retrattile di un aereo. Questo fa sì che durante la corsa, la superficie del corpo risulti priva di sporgenze, riducendo l’attrito. La coda, anziché pinneggiare come in ogni altro pesce, compie movimenti semirotatori, tracciando mezzo giro da un lato e mezzo dall’altro; comportandosi come un’elica, quindi, imprime maggior velocità al pesce. Specie: Pesce castagna Specie: Pesce pettine Nome scientifico: Brama brama Nome scientifico: Xyrichtys novacula Nomi dialettali: Genova viene chiamato “Rundanin”, a Imperia “Castagnolla”, a Trapani “Saracu imperiali”, a Olbia “Sarraginu”, a Venezia “Ociada bastarda”, a Napoli più semplicemente “Castagna di mare”. Nomi dialettali: “Razon” ad Imperia, “Poesciu razù” a Genova; “Pecorella o pesce pettine” a Napoli, “Pesce petene” a Venezia e “Pisci pettini” a Cagliari e Catania, “Pettini” a Palermo, “Spetacaturu” a Brindisi e landrosa, a Varano “Surice e mulinaru” a Tropea, “Surice o pettine surici” a Messina. Descrizione: il pesce castagna ha il corpo moderatamente alto, piuttosto corto, compresso lateralmente. La testa è fortemente compressa, con muso corto e con occhio ben sviluppato, la bocca grande, nettamente obliqua. Presenta una pinna dorsale lunga, il lobo anteriore moderatamente falciforme. La colorazione che lo contraddistingue è grigio - argentea dorsalmente e sui fianchi , nero - argentea, a volte con tonalità brunastre ventralmente. Raggiunge la taglia massima di 70 cm. Descrizione: il pesce pettine presenta un corpo fortemente compresso. La colorazione è diversa nei due sessi: rosea, rossastra con lineette azzurre su ciascuna squama e linee verticali azzurre sulla testa quella femminile; tinta di fondo verde - grigiastra chiara con lineette azzurre verticali e linee azzurre sulla testa quella maschile. Raggiunge la taglia massima di 30 cm. È un pesce azzurro? no È un pesce azzurro? no Ambiente: marino Ambiente: marino È eurialino? no È eurialino? no Habitat: bentonico Vive su fondi di sabbia sottile nei pressi di praterie di Cymodocea nodosa a piccole profondità, fino a 15-20 m. Habitat: pelagico È una specie pelagica di profondità, si può trovare in genere tra 100 e 1000 metri di fondale, in acque libere. Cosa mangia: carnivoro È un vorace predatore che si nutre soprattutto di altri pesci. Cosa mangia: carnivoro Molluschi e Crostacei. Regione prevalente: Sicilia Regione prevalente: Liguria Regione secondaria: Calabria Regione secondaria: Sicilia Primo periodo di pesca: estate Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: - Secondo periodo di pesca: estate Divieti: - Divieti: - Dimensione minima: - Dimensione minima: 16 cm Tecnica di pesca professionale: - Tecnica di pesca professionale: reti e palamiti, palangari. Pesca sportiva: si Pesca sportiva: si Esca: gamberi Esca: sardina, calamaro Conservazione a lungo termine: fresca e congelata in filetti. Conservazione a lungo termine: - Ricette Tipiche: Fritto, in umido Ricette Tipiche: con funghi di stagione. Fascia di prezzo: 11 - 14 €/kg Fascia di prezzo: 3 - 5 €/kg Banco di prima vendita: Messina Banco di prima vendita: Vibo Valentia Curiosità: in caso di pericolo, il pesce pettine ha sviluppato una tecnica di difesa peculiare. Da una posizione immobile presso il fondale sabbioso, compie uno scatto improvviso, infilandosi quasi istantaneamente nel fondale sabbioso, sfruttando il suo profilo piatto. Dopo qualche tempo si può vedere la testa spuntare dalla sabbia, quindi il resto del corpo. Curiosità: Questa specie compie migrazioni annuali, nella parte nord del suo areale si trattiene solo nel periodo estivo, tornando in acque più temperate durante la stagione fredda. in Italia è un pesce economico che si trova con una certa discontinuità, visto che solitamente la sua cattura è una sorta di “effetto collaterale” della pesca di altre specie. Specie: Pesce sciabola Specie: Potassolo Nome scientifico: Lepidopus Caudatus Nome scientifico: Micromesistius Poutassou Nomi dialettali: Genova “Pesce Argentin”, Napoli “Pesce Bannera”, Venezia “Arzentin”, Ancona “Lama D’argento”, Palermo “Spatula”, Olbia “Pisci D’argientu”. Nomi dialettali: Italiano “Pesce molo”, Liguria “Brazullo, Potasseu, Potassou”, Veneto “Molo da parangal”, Friuli Venezia Giulia “Molo”, Toscana “Molo, Pesce molo, Stoccafisso”, Marche - Abbruzzi “Molo, Morgano”, Lazio “Pesce molo”, Campania “Lupara”, Sicilia “Miruzza, Miruzzu ‘mpiriali, Mirduzza, Marduzza, Mirduzzeddu, Figo maschi”. Descrizione: il pesce sciabola presenta un corpo allungato e compresso ai fianchi, tipicamente nastriforme. Il muso è allungato, con due mascelle provviste di denti aguzzi e robusti. La pelle è sprovvista di scaglie, per cui si rovina molto facilmente dando l’impressione che il pesce sia in cattivo stato di conservazione. La pinna dorsale inizia subito dopo la testa e termina a pochi centimetri dalla pinna caudale: nella parte iniziale è sostenuta da raggi simili ad aculei, per poi passare presto a raggi molli e sottili. Le pinne pettorali sono trapezoidali, la coda piccola e bilobata. Ha la livrea argentea, più scura su capo e dorso. Le pinne tendono al giallo trasparente. Può raggiungere e superare i 200 cm di lunghezza, per un peso massimo di 8 kg. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? no Descrizione: Il Potassolo ha un aspetto abbastanza simile a prima vista a quello del nasello ma è facile da distinguere sia per la bocca più piccola, che per l’occhio grande che, infine, per i caratteri delle pinne. Le dorsali infatti sono 3: le prime due sono piccole, con base assai più breve dell’altezza; la terza più lunga e bassa, simmetrica rispetto alla seconda anale; la prima anale invece è molto lunga e raggiunge l’altezza della prima pinna dorsale. Le ventrali sono piccole e poste molto avanti, le pinne pettorali abbastanza sviluppate, la pinna caudale è piccola e forcuta. Il corpo è allungato ed affilato, sprovvisto di barbiglio. La colorazione è grigio piombo sul dorso che sfuma nel biancastro del ventre, mentre l’interno della bocca è nero. Misura 50 cm al massimo ma di solito non supera i 25 cm. Habitat: bentonico Vive nelle acque costiere fino alla discesa della piattaforma continentale negli abissi, da -40 a -620 m di profondità, soprattutto su fondali fangosi. È un pesce azzurro? no Cosa mangia: carnivoro È un carnivoro molto attivo che si nutre di calamari, crostacei e pesci. Habitat: pelagico È un pesce pelagico, vive in acque aperte a profondità tra i 100 ed i 900 metri su fondali di almeno 500-1000 metri. Di notte si avvicina alla superficie, a non meno di 100 metri di fondo, comunque. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Toscana Ambiente: marino È eurialino? no Primo periodo di pesca: estate Cosa mangia: carnivoro È carnivoro, caccia crostacei planctonici e piccoli pesci. Secondo periodo di pesca: tutto l’anno ma raramente in inverno. Regione prevalente: Toscana Divieti: Dimensione minima: 25 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico, tremagli, palangari di fondo, reti a circuizione, ciancioli. Pesca sportiva: si Regione secondaria: Lazio Primo periodo di pesca: tutto l’anno Secondo periodo di pesca: Divieti: Dimensione minima: 7cm Conservazione a lungo termine: - Tecnica di pesca professionale: reti a strascico (per taglie tra 10 e 30 cm), palangari di fondo (per esemplari più grandi), reti da posta. Ricette Tipiche: fritta e anche sotto sale. Pesca sportiva: - Fascia di prezzo: 11 - 13 €/kg Esca: - Banco di prima vendita: Trapani Conservazione a lungo termine: fresco, intero o a filetti. Curiosità: questo pesce è così abbondante nello Stretto di Messina da aver dato vita ad un vero e proprio mestiere: “lo spadularu”, pescatore di spatola, che si tramanda di padre in figlio. Proprio la bontà delle sue carni gli è valsa il nome dialettale messinese di “signurina du mari”. Ricette Tipiche: - Esca: sardina Fascia di prezzo: 6 - 8 €/kg Banco di prima vendita: Livorno Curiosità: - Specie: Salmerino Specie: Sardina Nome scientifico: Salvelinus fontinalis Nome scientifico: Sardina pilchardus Nomi dialettali: Veneto “Salmarin” Nomi dialettali: Italiano “Sarda, Sardella, Sardina comune”, Liguria “Sardene, Sardeinna, Sardenna, Bianchetto, Cianchetto, Gianchetto, Vestio, Pasa, Pasuin, Pansetta, Sardinetta, Poutina, Veneto “Sardella, Dardèla, Sardela de alba, Sardela Sampierote, Sardelina, Sardena, Sardine, Palassiole”, Friuli Venezia Giulia “Sardèela, Sardella, Sardòn”, Toscana “Sarda, Sardella”, Marche “Saracca, Saraghina, Sarda, Sardella”, Abbruzzo - Lazio “Sarda, Sardella”, Campania “Sarda, Sardone, Saraca, Pesantune”, Puglie “Sarda, Sarèdde, Falloppe, Calabria “Sarda, Sardella, Sardedda, Sardùcola, Menza sarda, Biancomangiare”, Sicilia “Saraca, Sarda, Sarda femminedda, Sarda castagnara, Sarduzza, Sardella, Varvaiolu, Muccu jancu, Sfiggiata, Sardegna “Sarda, Sardinone”. Descrizione: Il Salmerino ha il corpo allungato ma muscoloso, adatto ad acque turbolente e a movimenti veloci. Anche la testa è allungata, con mascelle forti e sviluppate in ampiezza. La pinna caudale è ampia e a delta. La livrea è varia, ma definita: fondo verdastro, fittamente marezzato da macchie circolari gialle, che sul dorso sono unite tra loro. La linea laterale è ben visibile e al di sotto di essa sono presenti anche numerose macchie rosso carminio. La pinna dorsale, così come l’adiposa e la caudale sono verdi macchiate di giallo; le pettorali, l’anale e le ventrali sono rossastre orlate di bianco e di nero. Raggiunge dimensioni considerevoli, per un pesce di fiume europeo: 80 cm per 9-10 kg di peso. È un pesce azzurro? no Ambiente: acqua dolce È eurialino? no Habitat: pelagico Nei fiumi alpini dove ha trovato un habitat congeniale popola le acque dei torrenti posti nella fascia altimetrica più alta, in acque che mantengono una temperatura molto bassa durante tutto l’anno (fascia superiore della Zona dei Salmonidi), si adatta anche ai laghi alpini molto freddi. È resistentissimo alle basse temperature tanto da popolare perfino i laghetti formati dalle acque dei ghiacciai. Cosa mangia: carnivoro Vorace carnivoro, si nutre praticamente di ogni piccola creatura che gli capita a tiro: piccoli mammiferi, anfibi, pesci, crostacei, insetti e invertebrati. Regione prevalente: Val d’Aosta Regione secondaria: Trentino Alto Adige Primo periodo di pesca: primavera Secondo periodo di pesca: estate Divieti: generalmente da ottobre a febbraio. Dimensione minima: 25 cm Tecnica di pesca professionale: pesca sportiva. reti da traina, da circuizione e da posta. Nei grandi laghi questi pesci vengono anche catturati con l’impiego della “tirlindana”. Descrizione: la sardina ha corpo affusolato e sul ventre ha una fila di scaglie rigide ed appuntite, gli scutelli. La testa è appuntita, con occhio piuttosto grande ricoperto da una palpebra adiposa simile a quella presente nella cheppia, nel cefalo comune o nel lanzardo. La bocca è grande e arriva sotto l’occhio, rivolta in alto, e la mandibola inferiore è più lunga della superiore. I denti sono minuscoli. Sull’opercolo branchiale sono presenti delle carene ossee disposte a ventaglio. Le scaglie sono grandi e vengono perdute facilmente al semplice contatto. Le pinne non hanno raggi spinosi. Il colore della sardina viva è verdastro o azzurro iridescente sul dorso, argenteo sui fianchi e biancastro sul ventre. Lungo la parte dorsale dei fianchi sono allineate alcune macchioline nere, spesso poco visibili. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Specie pelagica che vive in acque aperte senza alcun contatto con il fondale e si può trovare sia lontano dalle coste sia, soprattutto durante la buona stagione, in acque basse e costiere. Cosa mangia: planctivoro Si nutre esclusivamente di plancton. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Veneto Primo periodo di pesca: primavera Pesca sportiva: si Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Esca: pesciolini vivi Divieti: - Conservazione a lungo termine: - Dimensione minima: 11 cm Ricette Tipiche: con funghi di stagione. Tecnica di pesca professionale: rete da circuizione denominata ciànciolo in cui i banchi vengono attratti con l’ausilio di potenti luci. Talvolta vengono utilizzate reti da posta derivanti (menaide). Fascia di prezzo: 19 - 21 €/kg Banco di prima vendita: Curiosità: Il Salmerino di fontana è una preda molto ambita dai pescatori, sia per la qualità della sua carne, sia per l’alto valore commerciale. La pesca sportiva avviene con le stesse modalità della pesca alla trota, le tecniche più praticate sono la pesca a mosca, lo spinning e la pesca al tocco. In Nord America alcune popolazioni vivono in mare ed hanno sviluppato abitudini anadrome. Pesca sportiva: Esca: Conservazione a lungo termine: commercializzata fresca, congelata, ma soprattutto conservata sott’olio e sotto sale. Ricette Tipiche: fritto, in umido Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Messina Curiosità: è oggetto, soprattutto nel Mar Adriatico, di sovrapesca. Si stima che la sola flotta di Chioggia in estate rigetti in mare tra le 6 e le 9 tonnellate al giorno di sardine e acciughe morte, per ogni coppia di navi, a causa del prezzo di mercato non remunerativo. Specie: Serra Specie: Spratto Nome scientifico: Pomatomus Saltatrix Nome scientifico: Sprattus sprattus Nomi dialettali: Genova “limun”, Roma “serra”, Venezia “pesce bianco”, Catania “rasania”, Messina “pischi schiavu” Nomi dialettali: Italiano “Sarda, Sardellina, Sarda papalina” Liguria “Serretta”, Veneto “Sardèla, Rengheta, Renga”, Friuli Venezia Giulia “Saraghina, Sardellina, Sardela”, Toscana “Sarda”, Marche “Saraghina, Argentina, Parazzola”, Abbruzzi “Sarachina”, Lazio “Sarda papalina”, Campania “Sarachella, Sarda”, Sicilia “Sarda fimminedda, Sarda frisca, Varvajolu” , Sardegna “Gianchettu”. Descrizione: il pesce Serra ha la bocca armata di forti mascelle dotate di denti triangolari molto robusti e taglienti come rasoi. Il corpo è fusiforme, slanciato, le pinne sono robuste, la pinna dorsale è divisa in due porzioni, la più anteriore è bassa e dotata di piccoli raggi spinosi, la parte posteriore è invece più alta. Il colore è grigio argenteo sul dorso mentre è più chiaro su fianchi e ventre, le pinne sono di colore olivaceo ed è presente una macchia nera alla base della pinna pettorale. Raggiunge più di un metro di lunghezza per oltre 10 kg di peso. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? si Habitat: pelagico È un tipico pesce pelagico, d’estate si avvicina alle coste ed, essendo eurialino, penetra nelle foci dei fiumi per cacciare i cefali di cui è ghiotto. Cosa mangia: carnivoro Il Pesce Serra rappresenta il paradigma del predatore, infatti si nutre esclusivamente di altri pesci e di cefalopodi. Le sue prede preferite sono i cefali e per cacciarli non esita a penetrare anche per chilometri nelle foci dei fiumi. È voracissimo, quando un branco di questi pesci è in caccia si lascia dietro una scia di pesci morti e mutilati. Regione prevalente: Campania Regione secondaria: Calabria Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 25 cm Tecnica di pesca professionale: reti a strascico, traino pelagico a coppia, palangari. Pesca sportiva: si Esca: filetti di cefalo e spigola. Conservazione a lungo termine: commercializzato fresco o congelato. Ricette Tipiche: fritta e anche sotto sale. Fascia di prezzo: 9 - 11 €/kg Banco di prima vendita: Curiosità: è un vorace predatore e non esita ad attaccare anche prede molto grandi. Quando penetra in branco nelle reti può causare notevoli danni, squarciando le maglie con i denti affilatissimi. Essendo eurialino, penetra nelle foci dei fiumi per cacciare i cefali di cui è ghiotto. Descrizione: molto simile alla sardina, si distingue per le pinne ventrali inserite alla stessa altezza della pinna dorsale, per la robusta cresta di squame dure sul ventre, per le squame che sono più piccole e meno caduche e per la colorazione, per il colore blu vivo sul dorso e bianco argento sul ventre, senza le caratteristiche macchie sul fianco. Non supera 15 cm di lunghezza. È un pesce azzurro? si Ambiente: marino È eurialino? si Habitat: pelagico Vive in fondali arenosi e rocciosi fino a 200 metri di profondità, pesce pelagico costiero. essendo eurialino, penetrare nelle lagune. Cosa mangia: planctivoro Plancton. Regione prevalente: Emilia Romagna Regione secondaria: Veneto Primo periodo di pesca: autunno Secondo periodo di pesca: inverno Divieti: Dimensione minima: Tecnica di pesca professionale: viene pescato con reti a circuizione e da traino, oppure con sciabiche da spiaggia. Pesca sportiva: no Esca: Conservazione a lungo termine: va consumato freschissimo, oppure affumicato. Ricette Tipiche: fritto, bollito, al forno. Fascia di prezzo: Banco di prima vendita: Curiosità: - Specie: Suacia Nome scientifico: Arnoglossus Laterna Nomi dialettali: Italiano “Suacia, Cianchetta, Suacia cianchetta”, Liguria “Pietrèc, Petrale, Roumbole”, Veneto “Pataracia, Patarachia, Petraracia, Pacciarata bianca”,Friuli Venezia Giulia “Peteracchia, Pataracia bianca, Pacciarata bianca, Sanchetto, Sanghetto, Zanchéta, Soatto”, Toscana “Suacia cianchetta, Solàcia”, Marche “Sanghetto, Zanchetta”, Lazio “Cianchetta, Suacia cianchetta, Tacchia”, Campania “Suacia di fango,Suace”, Puglie “Fraizze, Sfoglia turca, Suace, Zanchetta”, Sicilia “Linguata liscia, Focace, Pantaliscia, Tirituppiti”, Sardegna “Lingua de cani”. Descrizione: come tutti i pesci piatti ha il corpo asimmetrico con entrambi gli occhi su un lato (in questa specie il sinistro), molto vicini fra loro. Il pesce ha una forma ovale e la bocca ampia. Le scaglie cadono facilmente dal corpo al semplice contatto con le mani. La linea laterale è dritta ma forma una curva verso l’alto all’altezza della pinna pettorale. Il lato cieco non porta la linea laterale. Il colore è grigiastro o giallastro semitrasparente sul lato che porta gli occhi e roseo o biancastro su quello cieco. Il corpo e le pinne spesso sono cosparsi di puntini scuri molto piccoli. Misura fino a 15 cm di lunghezza. È un pesce azzurro? no Specie: Sugarello Nome scientifico: Trachurus Trachurus, T. Mediterraneus, T. Picturatus Nomi dialettali: Savona “Soello”, Roma “Sauro”, Salerno “Savari”, Rimini “Sughero”, Trieste “Suro”, Palermo “Sauru”, Olbia “Surellu” Descrizione: il Sugarello presenta una linea laterale estesa lungo quasi tutto il dorso, che è verde con vivaci iridescenze e dotata di scutelli molto larghi. I fianchi sono argentei e ha una macchia nera sulla parte postero-superiore dell’opercolo e un’altra all’ascella delle pettorali. Le pinne dorsali sono grigie, quella anale e le ventrali biancastre, le pettorali e le ventrali grigio-verdognolo. È lungo normalmente circa 30 cm, ma alcuni esemplari raggiungono i 40 cm. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico Il Sugarello più giovane vive a basse profondità vicino alla costa o in alto mare, mentre gli adulti vivono nelle acque profonde. Ambiente: marino Cosa mangia: carnivoro Crostacei, cefalopodi e altri pesci. È eurialino? no Regione prevalente: Basilicata Habitat: bentonico Si può incontrare ad una gamma di profondità molto ampia, da 50 a 1000 metri sebbene sia comune soprattutto su fondali sabbiosi o fangosi sui 100 metri. Regione secondaria: Calabria Cosa mangia: carnivoro Crostacei bentonici. Regione prevalente: Molise Regione secondaria: tutta Italia Primo periodo di pesca: primavera estate Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Divieti: Dimensione minima: 7 cm Tecnica di pesca professionale: frequente con le reti a strascico ma, date le piccole dimensioni, finisce nella minutaglia per zuppe o per la frittura di paranza. Non abbocca agli ami. Pesca sportiva: no Esca: Conservazione a lungo termine: preferibilmente fresca Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: Banco di prima vendita: Curiosità: - Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: tutto l’anno Divieti: Dimensione minima: 15 cm Tecnica di pesca professionale: lampara (rete a circuizione), reti a strascico, reti da posta. Pesca sportiva: si Esca: Conservazione a lungo termine: da consumare fresco Ricette Tipiche: arrosto, aglio olio, pomodorini e peperoncino. Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Marinella di Bagnara (RC) Curiosità: non è raro osservare i giovani esemplari all’ombra di meduse sotto le quali trovano riparo e protezione senza alcun pericolo, in quanto immuni al veleno dei loro tentacoli. Specie: Tellina Specie: Tombarello Nome scientifico: Donax trunculus Nome scientifico: Auxis rochei rochei Nomi dialettali: Italiano “Calcinello troncato, Calcinello trilatera, Trilatera”, Liguria “Calcinello, Calcinello truncato”, Veneto “Calzinei, Calzonel, Tonninella”, Friuli Venezia Giulia “Calzanel, Cazzonella, Scarzanel, Calzinei”, Toscana “Calcinello, Ziga” Marche “Calcinello”, Lazio “Fasiola, Trilatera”, Campania “Tunninola, Tunninula, Puglie “Tunninule, Scognariente”, Sicilia “Cozzola”. Nomi dialettali: Genova “Strumbo”, Viareggio “Tamburello”, Roma “Tonnetto”, Napoli “Scurmo”, Brindisi “Motel” Venezia “Tambarelo”, Trieste “Sgionfeto”, Cagliari “Strumbulu”, Messina “Pisantuni”. Descrizione: conchiglia cuneiforme, con la valva sinistra sempre più grande della destra, raggiunge una dimensione massima di circa 3 centimetri. Descrizione: il Tombarello (biso) è un pesce estremamente simile al tombarello comune da cui si può distinguere per la diversa forma delle ornamentazioni scure sul dorso e per le pinne pettorali corte che non giungono all’altezza del disegno del dorso. È un pesce azzurro? no È un pesce azzurro? no Ambiente: marino Ambiente: marino È eurialino? no È eurialino? no Habitat: pelagico È un pesce pelagico e si può trovare sia in acque costiere che al largo. Habitat: litoraneo Acque superficiali su fondali sabbiosi da 0 a 2 metri di profondità. Cosa mangia: filtratore Si nutre filtrando l’acqua e trattenendo per mezzo di branchie a rete, piccolissimi organismi, particelle di detriti e particelle organiche in genere. Regione prevalente: Sardegna Regione secondaria: Lazio Primo periodo di pesca: tutto l’anno Secondo periodo di pesca: - Cosa mangia: carnivoro Si ciba esclusivamente di altri pesci, soprattutto clupeidi. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Puglia Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 30 cm Dimensione minima: 2,5 cm Tecnica di pesca professionale: reti da posta, lenze di profondità e luci da richiamo, tonnare volanti, reti a circuizione, palangari. Tecnica di pesca professionale: rastrello da natante. Pesca sportiva: si Pesca sportiva: si Esca: filetti di sardina o acciuga, artificiali. Esca: Conservazione a lungo termine: commercializzata viva. Conservazione a lungo termine: fresco, in scatola, sott’olio, essiccato. Ricette Tipiche: fregola sarda Ricette Tipiche: polpettone di tombarello, con le patate. Fascia di prezzo: 17 - 19 €/kg Fascia di prezzo: 2 - 4 €/kg Banco di prima vendita: Merceddì (Oristano) Banco di prima vendita: - Curiosità: - Curiosità: è un predatore e si nutre prevalentemente di acciughe e sardine che caccia voracemente quando si raduna in banchi dalla caratteristica forma “a pallone”. Il tombarello vive in gruppi di individui della stessa taglia che si spostano più o meno distanti dalla costa per seguire le sardine e gli altri piccoli pesci di cui si cibano; è proprio la rotta delle acciughe a determinare gli spostamenti dei tombarelli. Divieti: fermo biologico in aprile. Specie: Tonnetto Nome scientifico: Euthynnus allitteratus Nomi dialettali: Genova “Tunna”, Napoli “Alletterato”, Brindisi “Nzirru”, Bari “Palametidd”, Venezia “Carcana”, Trieste “Letterato”, Palermo “Allitiratu”, Cagliari “Alacurza” Descrizione: simile al tombarello da cui si distingue per le pinne dorsali contigue, per l’occhio proporzionalmente più piccolo ed il corpo meno slanciato, può essere confuso anche con il giovane tonno rosso che però non ha i caratteristici disegni sul dorso o con il tonnetto striato da cui è distinguibile per la diversa colorazione. La livrea è azzurro scuro sul dorso e bianco madreperlaceo sul ventre. Nel terzo posteriore del corpo, in posizione dorsale ci sono disegni scuri molto simili a quelli del tombarello, inoltre ci sono 4-8 grossi punti neri sotto la pinna pettorale. Raggiunge 1 m di lunghezza e massimo 15 kg di peso. È un pesce azzurro? no Ambiente: marino È eurialino? no Habitat: pelagico È una specie pelagica che frequenta acque aperte e costiere (i giovani). Cosa mangia: carnivoro Cattura pesci e cefalopodi pelagici. Regione prevalente: Sicilia Regione secondaria: Puglia Primo periodo di pesca: estate Secondo periodo di pesca: autunno Divieti: Dimensione minima: 30 cm Tecnica di pesca professionale: palangari derivanti, tonnare volanti, reti da posta. Pesca sportiva: si Esca: filetti di sardina o acciuga, artificiali. Conservazione a lungo termine: fresco e in scatola. Ricette Tipiche: Fascia di prezzo: 3 - 5 €/kg Banco di prima vendita: Curiosità: il tonnetto è chiamato anche alletterato. Il nome particolare è dato dal fatto che gli alletterati hanno dei disegni sul dorso che possono sembrare delle scritte a penna e, quindi, sono “i tonni con le scritte”. CREAZIONE GRAFICA E STAMPA .IT