Scheda Carpofilo americano

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Scheda Carpofilo americano
Difesa
Attualmente non sono presenti molte esperienze di
lotta a questa specie in Italia, proprio a causa della
sua recente introduzione.
Servizio fitosanitario e chimico, ricerca,
sperimentazione e assistenza tecnica
In Italia non vi sono ancora prodotti fitosanitari auto-
CARPOFILO AMERICANO
rizzati per lo specifico impiego, ma diversi insetticidi
ad azione abbattente (già utilizzati nella difesa dai
più comuni insetti delle colture attaccate) possono
Carpophilus lugubris
avere un’azione di contenimento anche nei confronti
delle infestazioni di Carpophilus lugubris.
Foto I. Bernardinellli
I criteri di difesa integrata mutuati dall’esperienza
nordamericana prevedono il controllo delle infestazioni di C. lugubris mediante la tecnica della cattura
massale, con trappole adescate con lo specifico feromone di aggregazione.
Vi sono diversi modelli di trappole in commercio, ma
quelle da posizionare a livello del suolo paiono fornire
La rimozione dei residui colturali e il loro interramento prima dell’inverno possono inoltre contrastare lo
svernamento degli adulti nel terreno, nonché ridurre i
siti idonei per l’ovideposizione e le fonti alimentari
per le larve.
foto G. Governatori
Servizio fitosanitario e chimico, ricerca,
sperimentazione e assistenza tecnica
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Scheda tecnica
a cura di Iris Bernardinelli
Gennaio 2014
le maggiori garanzie di successo. Talvolta il feromone
di aggregazione concentra gli esemplari senza che
questi vengano catturati dalle trappole, ma anche
questo può limitare i danni alle coltivazioni, perché
l’insetto si concentra in punti definiti e isolati della
coltivazione.
Nome comune: Carpofilo americano
Tassonomia
Ordine: Coleoptera
Famiglia: Nitidulidae
Nome scientifico: Carpophilus lugubris Murray
Le uova sono bianco latte, ovali, lunghe circa 1,2 mm e
larghe circa 0,25 mm. Possono essere deposte singolarmente o in piccole catene (di 3-5 uova).
Le larve sono bianco crema o rosate, con caratteristici
elementi diagnostici (es. ca- Adulto
po brunastro e
placca caudale).
C. lugubris sverna generalmente come adulto nel terreno,
dove vi è presenza di residui vegetali, di erbe alte o di
vecchie ceppaie. In tarda primavera emergono gli adulti e
le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono le uova in
materiale vegetale in decomposizione. Le larve si alimentano proprio di queste sostanze vegetali in decomposizione per poi impuparsi nel terreno.
Nelle regioni temperate del Nord America, il ciclo si completa in circa 30 giorni, con la possibilità di avere sovrapposizione di diverse generazioni. Gli adulti sono attivi
dalla primavera fino all’autunno, anche se le popolazioni
diminuiscono in genere dopo la metà di luglio-agosto.
Danni
Le infestazioni riscontrate in Friuli Venezia Giulia hanno causato danni prevalentemente a piccoli frutti
(fragole e lamponi) e fiori di zucchino, sia in aziende
convenzionali che a produzione integrata e biologica.
I coleotteri nitidulidi sono noti per essere attratti da
frutta sovramatura o in fermentazione, ma nel caso
delle infestazioni di C. lugubris sono stati riscontrati
danni diretti che hanno interessato per lo più fragole
mature e pronte per la vendita.
Per quanto osservato sul campo, l'attacco ai frutti
avviene a partire da piccole ferite naturali o praticate
dall’insetto stesso. I maschi emettendo il feromone di
aggregazione attraggono in massa
Danni
nuovi adulti. L’attività trofica dei numerosi insetti presenti sul frutto provoca ampie erosioni della polpa e il
completo deprezzamento o non
commerciabilità del prodotto.
Giovani larve
foto G. Governatori
Foto I.Bernardinelli
Larva matura
Foto G. Governatori
Gli adulti sono
lunghi 3,5-4,5
mm, hanno forma ovale e presentano
una
colorazione scura, con piccole
aree sfumate di
colore brunorossastro alla
base delle elitre.
Sono abili volatori.
Ciclo biologico
Foto I.Bernardinelli
Descrizione
Occasionalmente la specie è stata
rinvenuta anche sulle spighe del
mais in fase di maturazione lattea o
cerosa, dove però i danni non sono
stati di particolare rilievo. Nel mais,
infatti C. lugubris sembra riuscire ad
attaccare soltanto le spighe dove le
brattee non chiudono completamente le cariossidi al loro interno, e sulle
quali si sono osservati sia adulti che
larve.