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Basso Impero 1 - Ouverture Maggio 2015 3,5€ Le storie, i personaggi e i fatti raccontati in questo fumetto sono inventati e frutto di fantasia, anche se profondamente ispirati alla realtà e ai tempi in cui viviamo. Soggetto: Leonardo Maltese Disegni e colori: Gabriele De Fraia Art direction: Studio Polpo Colori di copertina: Matteo Brogi Variant Cover: Paolo Gojo Colasanti bassoimpero.it facebook.com/bassoimpero anno43dopotutto.tumblr.com Grazie a: Gabriele, per avermi seguito in quest’avventura, Gek, per le chiacchierate fatte e quelle che ci aspettano, Paoletto, perchè ogni volta che devo scendere all’inferno ci vado con te, Maurizio, perché ci credi quanto ci crediamo noi, l’amico e socio Matteo Brogi, Bisozzi, per il gargoyle di suoni, il Nano, Bruno, Rocco, Jack, Margherita, Francesca, Laura, Pippo, Vartan, il Keffer e David, Nate Piekos di Blambot per i font utilizzati nelle tavole, tutti quelli che hanno creato i fumetti, i libri, i film e le canzoni che ho amato e mi hanno ispirato, Mamma, per avermi raccontato tutte quelle storie su Roma, e Papà, per tutto. Leonardo Basso Impero è una serie a fumetti ideata e scritta da Leonardo Maltese e disegnata da Gabriele De Fraia, ambientata in un futuro distopico in cui l’Italia è nuovamente divisa in tanti Stati a seguito di una guerra civile, iniziata nel 2025. Quello che state per leggere (stampato o in versione digitale) è il primo episodio: il progetto prevede, infatti, la realizzazione di 12 numeri complessivi, per un totale di quasi 300 pagine più le copertine. E non è tutto, ogni numero avrà una variant cover creata da un artista sempre diverso, che interpreterà a modo suo il mondo di Basso Impero: il primo è l’amico Paolo Gojo Colasanti! Tutti i numeri saranno scaricabili gratuitamente dal sito del fumetto, insieme a una colonna sonora scritta appositamente dal buon Bisozzi. Per trovare i fondi necessari a continuare a raccontare questa storia, e per essere liberi di farlo nel modo in cui vogliamo noi, abbiamo deciso di realizzare una campagna di crowdfunding: ci sembra, infatti, che il finanziamento dal basso sia il modo più appropriato per produrre un fumetto che parla di dittature, di popolo e rivoluzione. Potete aiutarci a realizzare il fumetto acquistando una delle ricompense che offriremo sul sito Eppela, la piattaforma scelta per finanziare il progetto: dalla copia stampata del primo numero fino alla possibilità di scegliere l’aspetto di un personaggio, passando per cartoline, stampe, magliette e sketch originali di Gabriele. Ma non solo: potete sostenere il progetto anche semplicemente parlandone, condividendo il fumetto sui social network, scaricando gratuitamente la copia digitale del primo numero e passandola ai vostri amici, o facendoci sapere cosa ne pensate. Noi speriamo proprio che vi piaccia, perché abbiamo ancora un sacco di cose da raccontarvi e farvi vedere. La crisi economica globale e’ continuata, a braccetto con quella dei valori, entrambe apparentemente inarrestabili. Abbiamo cominciato ad avere paura. Degli immigrati, dell’ebola, dell’iSiS. Di tutto. Spaventati, abbiamo ceduto la nostra liberta’ per sentirci piu’ sicuri. Un pezzetto alla volta, gliel’abbiamo data tutta. Hanno costruito ghetti dove rinchiudere gli immigrati, muri per non fare entrare le malattie e il terrore. Li hanno costruiti loro, ma noi gliel’abbiamo fatto fare. Poi hanno assassinato il Papa, una domenica qualunque, durante un angelus in Piazza San Pietro. Tutto quello che avevamo ceduto, l’avevamo ceduto per nulla. E allora abbiamo combattuto. Tutti. Un’altra guerra mondiale. E visto che sparare agli altri non ci portava da nessuna parte, ci siamo sparati tra di noi: proiettile dopo proiettile abbiamo distrutto l’italia, e abbiamo lasciato che gli avvoltoi si cibassero della sua carogna. Abbiamo fatto cose di cui ci saremmo pentiti. E poi ne abbiamo fatte di peggiori, e di peggiori ancora. Fino ad abituarci a tutto. ennio roma, cantieri della metro c. anno 2068 dopo cristo. incredibile come vedere una bella infedele punita da tre sacerdoti possa, dopotutto, farti sentire ancora cosi’ dannatamente sporco. roma, cantieri della metro c... l’ultima sega mi ha lasciato particolarmente insoddisfatto. ... anno 43 dopo tutto. cammino da solo nel supermercato del sesso di quella che fu la capitale dell’impero piu’ grande di sempre, cercando il modo migliore per sfogare i miei istinti piu’ bassi... ... e poi mi ammazzo. cristo, come siamo arrivati a tutto questo? cristo non lo sa, nessuno lo sa veramente. quello che si sa e’ un misto di leggenda, cazzate e revisionismo storico. come tutto il resto. COME LA mia storia. che probabilmente gia’ conoscete e Che inizia con un orfanotrofio e dei preti cosi’ stronzi che non mi hanno neanche mai chiamato per nome... sei il nostro bel bambino, sei il nostro giocattolo, sei il nostro peccato preferito. sono sempre stato il nostro. una valchiria padana senza una mano. un ragazzino non ancora cresimato... sfogo tutte le mie frustrazioni e la rabbia di una vita su quella brutta faccia di merda. vada per la valchiria. sto poraccio! un colpo. due colpi. tre colpi. quattro colpi. cinque colpi. mi mancano una scopata a pagamento e un suicidio. non e’ molto da perdere. uno stronzo in meno. non ho scopato, ma sono sudato con un corpo steso tra le mie gambe mentre il mio istinto ansima, prendendo fiato... ...non ho scopato, ma probabilmente posso ammazzarmi lo stesso. le orecchie mi pulsano come dopo una serata passata a ballare in una cripta, sballato come un prete la domenica mattina, ma il fatto che lo ripetano tutti mi rende piu’ facile capirlo. oddio, l’ha ucciso! ha ammazzato barberini! ho ammazzato barberini. mi ascolto meglio, guardando il sangue che inizia a seccarsi sulle nocche. ho ammazzato barberini... ...sono un uomo morto. se non fai esattamente quello che ti dico... ...sei morto. hai ucciso barberini: un uomo di merda che, pero’, e’ il nipote del papa. tra poco le guardie svizzere che lo stanno aspettando di fuori lo verranno a cercare. possiamo nascondere il corpo e guadagnare un po’ di tempo, ma entreranno a momenti... ...e poi ti hanno visto tutti, quante lire pensi che vogliano per venderti? e’ stata convincente. lo capisce e inizia a correre. svolta a sinistra. svolta a destra. una volta. due volte. mi trovo a scappare dietro a una sconosciuta, per salvare un’inutile vita che pochi minuti fa ero ben felice di togliermi... alla terza non ho la minima idea di dove siamo... e se mi volto, non sto scappando da nulla. forse sto correndo dietro ad un’allucinazione. ...fottuto istinto. d’altronde non sono lucido dalla prima comunione... giriamo ancora, per l’ultima volta. o ha sbagliato strada... ...oppure mi toglie le diecimila lire che volevo dare a quella TROiA BiONDA. mi sveglio in un letto che non e’ il mio. e’ un letto a baldacchino, con coperte di broccato e lenzuola di seta, nella sala di un ricco palazzo. Mi sciacquo la faccia. Mi guardo allo specchio e sono vestito da papa, con la mitra e tutto il resto. barcollo verso la finestra. la apro, sperando che l’aria fresca mi possa liberare la testa dalla nebbia e da questo buffo cappello. guardo il mio braccio destro alzato al cielo, teso come un ragazzino che sta per confessare per la prima volta i suoi peccati a un prete. abbasso lo sguardo: sotto di me piazza san pietro e’ piena di gente che mi aspetta immobile. sono disposti in file ordinate. sono vestiti tutti uguali, e il volto di ognuno di loro e’ il mio. poi vengo scaraventato sul pavimento. ho la testa bloccata e i miei occhi che mi fissano centomila volte. il boia la raccoglie e la mostra alla folla di fedeli... all’improvviso cade la lama della ghigliottina, e la mia testa decollata rotola sul sagrato. ...che urla la sua felicita’ animalesca. mi sveglio di nuovo annaspando in un letto che non e’ il mio. solo che stavolta e’ una branda, con coperte logore. si toglie il cappuccio... se e’ un altro sogno, almeno e’ piu’ realistico. i miei occhi ci mettono un po’ ad abituarsi alla poca luce della stanza. c’e’ la bionda che ho seguito senza motivo nei cantieri. ...e ha il mio volto. io mi godo la scena dalla prima fila. quella che diceva di volermi salvare e poi mi ha teso una trappola, per intenderci. evidentemente sono piu’ interessante del libro... sono prigioniero? continua...