La rosa nera | L`informazione libera
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Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO martedì 26 luglio Stop all’aumento di un euro al cinema il governo ha varato un decreto che reintegra il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) di 149 milioni… Leggi... Editoriale Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Qualcuno parli chiaro a questo Paese! Il discorso integrale di Di Pietro è già storia! Habemus statistam. Tag Berlusconi secondo l’Economist :”Unfit to lead Italy” Il Paese allo sbando, manca un leader in grado di traghettarci oltre la A Napoli torna Masaniello! Mentre il Paese crolla Bersani pettina le sue bambole! siepe Sport Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Tag Coppa America: Brasile e Argentina, una crisi annunciata Napoli: Con Inler il centrocampo è Ok. Ora tocca ad attacco e difesa Il disastro di Argentina e Brasile nella Coppa America 2011 ha forse origini lontane. Gli indizi già c'erano in Sud Africa 2010 ma non si è fatto nulla per correre ai ripari. La retrocessione del River Plate apre nuovi scenari di mercato. Ed è asta per Lamela argentina brasile Quelli che…il calcio: Victoria Cabello sostituisce la Ventura. Riporterà la trasmissione agli antichi splendori? calcio coppa america Attualità Mostra Inter: La confusione del dopo Leonardo, o sarebbe meglio dire del dopo Mourinho 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Spider Truman e il Palazzo dei segreti Solstizio d’estate: Global Day per la Sla. Nuovi farmaci per la Sclerosi multipla C’è un nuovo eroe nel web, Spider Truman, che, dopo 15 anni al servizio della Casta, ha deciso di raccontarne verità e segreti Referendum: negato voto all’estero per i volontari SCN La Rosa Mostra Tag Paura di volare Spuntini notturni? Da oggi la cattiva abitudine diventa una malattia: NES 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Fiera della scienza di Google: tre donne, under 18, sul podio Primo rapporto Un Women: progressi e regressi dei diritti sulle donne Mostra Ritrovaci su Facebook La Rosa Nera Mi piace La droga dello stupro: verità e leggende dell’ecstasy liquida Madri segrete: il boom italiano dei parti anonimi 47 visualizzazioni · 0% commenti 20 luglio alle ore 23.18 tramite Twitter 0 | 5 | 10 | 15 La Rosa Nera Coppa America: Brasile e Argentina, una crisi annunciata http://t.co/9dirpnE Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Arcade Fire – Lucca, 9 Luglio 2011 Foo Fighters – Wasting Light Tag 48 visualizzazioni · 0% commenti 20 luglio alle ore 23.16 tramite Twitter Digitalism – I Love You Dude La Rosa Nera Tirannosaurus Rock Racconto-fiaba di un live dai colori forti, caldi e intensi: Arcade Fire live @ A 173 persone piace La Rosa Nera. Brunori Sas – Vol.2/Poveri Cristi Lucca Cinema Ti piace. La Rosa Nera Grandi star di Hollywood e il meglio del cinema italiano alla IX edizione dell'Ischia Global Fest http://t.co/H4KAj8Q Sindrome di Samo: l’amore ignoto per la malattia Tra sistemi per la qualità dell’aria e il trattamento per il cancro alle ovaie, le tre ragazze hanno ricevuto premi per le loro scoperte Piano e Forte Tag Mostra 0 Ultimo Articolo | 5 | 10 | 15 O rsola M arco E miliana C laudio G oo G iuseppe A ntonella Ilaria Jaja Roberta V incenzo Diego Zapple Articoli Tag Tutti gli Articoli P lug-in sociale di F acebook Ischia Global Festival, la festa dell’estate tra grandi star e impegno sociale Harry Potter, il film-evento di una generazione al capolinea Otto giorni di grande cinema, impegno sociale e spettacoli nei luoghi più suggestivi dell’isola di Ischia con un ricco parterre di star internazionali dagli Inglorious bastards Eli Roth e Christoph Waltz al divo scozzese Gerard Butler, tutto questo è l’Ischia Global Festival Estate al cinema, tutti i film in uscita da non perdere Festival Dvd e Blu-ray in vendita a Luglio Ischia Global Festival Addio Peter Falk, il Tenente Colombo della tv film in uscita cortometraggio E' vero che? Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Tag AIDS: malattia incurabile o congiura contro l’umanità? L’adulterio platonico annulla le nozze? amore Il colore rosso accende la passione? corteggiamento Si può avere un’abbronzatura perfetta senza rischi? moda Da anni le teorie “cospirazioniste” avanzano numerosi dubbi sul ruolo dell’HIV nella patogenesi dell’AIDS: virus creato in laboratorio per uno sterminio sistematico o retrovirus in buona parte innocuo? Planking: nuova pericolosa moda made in Australia Cerca: passione Who's who Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Tutti gli Articoli Eleonora Duse, la Divina devota ai suoi amori Eppur non ci siamo scordati di Lucio filosofia Addio a Martino Oberto, padre della poesia visiva giordano bruno Cinema riforma E' vero che? 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La rivoluzione nel mondo del gioco d'azzardo comincia il 18 Luglio 2011 Banner nei tweets di Twitter? Gli utenti dicono “No” LINEA DI CONFINE LINK 2 Sport Al via la nuova edizione del Napoli Teatro Festival Italia Con l’attuale emergenza rifiuti si torna a parlare dei rischi per la salute dei Napoletani e qualcuno rievoca l’epidemia di colera che scoppiò a Napoli nel 1973. Ma fu davvero la sporcizia a diffondere il morbo? Economia Articoli Tag cash game crash Manovra economica 2011: il decreto e le polemiche finanza inizio Il successo dei tablet e i riscontri sul mercato LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Coppa America: Brasile e Argentina, una crisi annunciata Sezioni MERCOLEDÌ, 20 LUGLIO 2011 01:09 NESSUN COMMENTO Volendo commentare l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa America di Argentina e Brasile, si potrebbe parlare di caduta degli Dei, e si potrebbe anche dire che si tratta di eliminazioni clamorose ed improvvise. Forse e proprio così. Ma col senno di poi si può anche valutare, con tutta la serenità del caso, che siamo noi, addetti ai lavori, giornalisti, tifosi o comunque appassionati di calcio, a non voler vedere il vero stato delle cose e pesino, a volte, a negare l’evidenza. Col senno di poi, si dirà, è facile; certo, ma è anche vero che i segnali per immaginare un crollo delle due super potenze del calcio sudamericano c’erano tutti. Basti pensare al risultato ottenuto l’anno scorso al mondiale in Sud Africa dalle due compagini Lionel Messi. Non è bastato lui ad evitare sudamericane. L’Argentina è uscita proprio ai quarti l'eliminazione dell'Argentina ai quarti di finale della di finale per mano della Germania, dopo una sonora Coppa America 2011 sconfitta per 4-0. E ai quarti si è fermato anche il Brasile, sconfitto dall’Olanda trascinata da un ispiratissimo Sneijder. Da allora è passato un anno e per le due nazionali molte cose sono cambiate, ma, mai come questa volta, sembra valere il detto “tutto camb ia affinchè nulla camb i”. Ma analizziamo le due formazioni singolarmente a partire dall’eliminazione del Brasile, l’ultima sorpresa in ordine di tempo. I verde oro, guidati dal ct Mano Menezes, sono stati sconfitti ai calci di rigore dal Paraguay. Ma più che parlare di sconfitta, forse, bisogna parlare di suicidio, sportivo si intende, visto che la Selecaò è riuscita a sbagliare ben quattro rigori. Ed è proprio questo dato che lascia sconcertati. I brasiliani famosi per i piedi buoni sbagliano 4 rigori. Nell’ordine: Elano, Thiago Silva (ma chi l’ha scelto come rigorista?), Andre Santos e Fred. A discapito del Brasile c’è comunque il fatto che se l’è giocata, a differenza del Paraguay che si è arroccato in difesa, e che la sfortuna ha avuto la sua parte in questa clamorosa eliminazione. Va anche detto però che da qualche anno non assistiamo più al solito Brasile. La nazionale più fantasiosa del mondo si è Europeizzata, forse per i troppi calciatori che giocano nel vecchio Continente, e questo sembra averle fatto molto male. Il Brasile deve fare il Brasile e se non lo fa rischia di fare brutte figure e persino che i suoi calciatori si dimentichino come si calciano i rigori. Ancora più meschina è la figura fatta dall’Argentina e anche questa ha origini lontane come si evince dai risultati del mondiale dell’anno scorso. A mascherare il default dell’Argentina l’anno scorso in Sud Africa è stato l’allora ct Diego Armando Maradona. La sua poca esperienza e le scelte tutt’altro che condivisibili ( vedi lasciare fuori i senatori), sono stati gli alibi perfetti della debacle sudafricana. A distanza di un anno, più o meno, il popolo argentino ha scoperto però che forse tutta la colpa non era del Pibe (dopo la prima gara i tifosi già invocavano il ritorno di Maradona) e purtroppo lo ha scoperto a sue spese. L’Argentina, infatti, paga lo scotto maggiore dalla competizione continentale. Messi e company erano i padroni di casa e per questo, o anche per questo, erano i favoriti d’obbligo. Invece i padroni di casa sono andati fuori, sconfitti dal’Uruguay per 6 a 5 dopo i calci di rigore. Ora che Maradona non c’è bisognerà trovare un nuovo caprio espiatorio, il tecnico Baptista o Messi i maggiori indiziati, o magari cominciare ad interrogarsi sul cosa non vada veramente. La seconda soluzione sarebbe forse quella più idonea ma certo due parole su Lionel Andrés Messi non si possono non dire. Il più forte calciatore del mondo come sempre in nazionale diventa uno dei tanti, incapace di cambiare marcia e fare la differenza, e non bastano le ultime due gare giocate sopra il livello della media. Sarà anche il più forte calciatore del mondo, attualmente, ma dopo quest’ultima performance risparmiateci tutti i paragoni con Maradona, quello che da tecnico non ha portato l’Argentina più in là dei quarti di finale di un mondiale, ma che da calciatore un mondiale lo ha vinto da solo. E forse un campione è proprio uno che fa così. Insomma gli indizi c’erano tutti ma non siamo stati in grado di vedere. Brasile e Argentina sono le nazionali più titolate del continente e avrebbero dovuto arrivare entrambe in finale con facilità. Invece non è andata così e a giocarsi la Coppa America saranno Venezuela, Perù, Paraguay e Uruguay. E’ la geografia del calcio che si sposta. Ogni tanto succede ed è bene che sia così. Umberto Rennella Mi piace A Marco Branca e un'altra persona piace questo elemento. TAGS: argentina, brasile, calcio, coppa america, sport This entry was posted on mercoledì, luglio 20th, 2011 at 01:09 and is filed under Sport. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Spider Truman e il Palazzo dei segreti Sezioni MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011 19:32 1 COMMENTO Se fosse un film in uscita al cinema, probabilmente, si chiamerebbe proprio così, Spider Truman e il Palazzo dei segreti. Il film racconterebbe le avventure di un ex dipendente precario, licenziato e in cerca di vendetta, che, dopo aver lavorato per 15 anni in quel di Montecitorio (forse in qualità di portaborse, lui stesso si definisce “servo dei servi”), decide di spifferare i segreti più segreti della casta politica nazionale. L’eroe mette in atto un piano ben congegnato: in un clima di forte diffidenza politica, all’alba di una nuova manovra economica che impone tagli e sacrifici agli Sono quasi 300mila i fan della pagina Facebook creata onesti cittadini, Spider Truman utilizza un noto da Spider Truman, nuovo eroe del w eb social network per raggruppare intorno a sé cittadini furiosi con l’elite politica e raccontare al mondo la propria verità, discutendo, in modo particolare, dei privilegi di cui godono i politici ed indignandosi per i viaggi da questi offerti, gratuitamente, ai propri parenti, per i lauti risparmi in bolletta telefonica, per gli uffici assegnati – ma deserti – e pagati a spese dei contribuenti, per gli esorbitanti stipendi dei barbieri di Palazzo. La trama vi sembra familiare? In effetti, Spider Truman non è un nuovo supereroe del cinema all’americana, bensì un semplice essere umano – in carne e ossa o solo virtuale? Chi può dirlo… – che da qualche giorno impazza su Facebook, grazie alla pagina “I segreti della casta di Montecitorio”. Tuttavia, Spider Truman è davvero l’eroe del momento: lo hanno dichiarato tale le quasi 300mila persone che, in poco meno di 72 ore, si sono iscritte alla sua pagina Facebook, avide di conoscere le ultime novità sul Palazzo dell’alta politica italiana e liete di avere un nuovo “luogo” dove condividere la propria rabbia e la propria indignazione per una classe privilegiata, da troppo tempo lontana dai problemi concreti del paese e preoccupata soltanto di se stessa. È contro questa politica che si scaglia Spider Truman, pubblicando foto e notizie, che chiede di condividere e far girare il più possibile, e che testimonierebbero gli abusi della casta. A suo dire, la pagina creata lo scorso week end, sarebbe già a rischio di censura da parte di Facebook – che avrebbe intimato l’eliminazione dei contenuti inseriti – pertanto, per tutelare l’informazione e la scoperta della verità, l’ex precario di Montecitorio ha creato un proprio blog ed attivato un account Twitter, che pur essendo, per ora, dormiente (ovvero inutilizzato) ha già raggiunto più di 2000 “follow”. Ogni medaglia ha il suo rovescio e Spider Truman non è stato esente da critiche. In primo luogo, le sue informazioni non sembrano poi tanto segrete: già pubblicate da Rizzo e Stella nel loro celebre libro “La casta”, fanno commentare a molti internauti che Spider Truman avrebbe “scoperto l’acqua calda”; gli sconti, i privilegi, le auto blu e gli stipendi da capogiro sono merce nota e sembra incredibile che facciano ancora scalpore. In secondo luogo, il popolo della rete si domanda perché questo personaggio abbia deciso di agire soltanto ora: se intendeva, realmente, lottare contro la casta mantenendo l’anonimato, perché non l’ha fatto negli ultimi 15 anni? Il sospetto è, chiaramente, che si stia schierando contro un mondo che lo ha rifiutato e che, probabilmente, se non fosse stato licenziato starebbe percorrendo i corridoi del Palazzo fianco a fianco a chi, oggi, sta denigrando. Del resto, pur essendo stato paragonato a Julian Assange, Spider Truman non ha ancora elargito ai suoi seguaci nomi ed informazioni realmente utili e qualcuno inizia ad avanzare dubbi: “Come hai preso il posto? Con il solito test scritto a matita, che poi chi di dovere ha corretto e riscritto a penna? Noi il nome e la faccia ce la mettiamo, tu perché non fai lo stesso?”. E intanto, si scatena la caccia all’uomo: l’anonimato è da molti ritenuto necessario, per altri è ulteriore fonte di sospetto. Perché non metterci la faccia se si intende lottare con tanto ardore per il proprio paese? Politici preoccupati, giornalisti e cittadini curiosi: tutti sembrano interessati a scoprire l’identità di questo eroe vendicativo, ma nessuno sembra riuscire a scovarlo e ci si domanda se, in fin dei conti, non sia tutta una “bufala” montata ad arte da qualcuno che intende sfruttare l’attuale clima politico per farsi un po’ di pubblicità. Per di più, il progetto rivelativo di Spider Truman è riuscito a smuovere anche alcune parti politiche: Di Pietro agogna una protesta di piazza, mentre il Pd concorda con la necessità di limitare i costi della politica, proponendo di ridurre il numero dei parlamentari e le relative retribuzioni e di dichiarare la carica di parlamentare incompatibile con altre (impedendo, in sostanza, che uno stesso politico occupi più poltrone contemporaneamente). Ancora una volta la rete si dimostra uno strumento aggregativo di proporzioni straordinarie, riuscendo a creare grande movimento intorno ad un unico tema di attualità che la maggior parte degli utenti ritiene essenziale. Qualsiasi sia il motivo di tanto astio, infatti, la vendetta personale di Spider Truman ha trovato molti accoliti e generato un diffuso malcontento, smuovendo numerose coscienze civili che, da tre giorni, tramite Facebook invocano la rivoluzione. “Da un grande potere, derivano grandi responsab ilità”: se è a Spiderman che il novello eroe del web si è ispirato nella scelta del nome, c’è inevitabilmente da chiedersi quale sia, se esiste, il potere di Spider Truman. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Sara Di Somma Mi piace A 5 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. This entry was posted on martedì, luglio 19th, 2011 at 19:32 and is filed under Attualità. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. 1 Commento Spider Truman e il Palazzo dei segreti | Linea di confine 21 luglio 2011 at 07:44 [...] gentile concessione di Sara Di Somma tratto da La Rosa Nera Etichette: il Palazzo dei segreti, Spider [...] Rispondi Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Fiera della scienza di Google: tre donne, under 18, sul podio Attualità MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011 19:31 Cinema NESSUN COMMENTO Tre donne, over 18, vincitrici della Fiera della Scienza di California. Prima fiera della scienza organizzata da Google. Settemilacinquecento partecipanti misti tra maschi e femmine. Tre vincitrici con scoperte fondamentali per la medicina. Sembra una sceneggiatura ben scritta ed invece è la realtà che sta facendo il giro del mondo. Lauren Hodge di Dallastown, Naomi Shah di Portland e Shree Bose hanno sbaragliato la concorrenza maschile per posizionarsi in vetta. A Mountain View una giuria di esperti ha potuto solo constatare l’originalità delle scoperte e la loro effettiva efficacia. Google Davvero impressionanti i temi che hanno vinto e la relativa età delle vincitrici. Lauren Hodge è stata la prima classificata della sua fascia. Appartenente a quella dei 13-14 anni, ha sbalordito la giuria con un progetto sugli effetti di geni cancerogeni potenzialmente contenuti nel pollo alla griglia. Naomi Shah, nella facia 15-16 anni, ha messo in atto un nuovo metodo per migliorare la qualità dell’aria. Infine Shree Bose, per la categoria 17-18 anni, ha scalato la vetta applicando la sua attenzione al trattamento delle pazienti affette da cancro alle ovaie, in particolar modo a quelle che hanno sviluppato resistenza ai farmaci. Impressionanti e attualissimi i temi di queste scoperte e che Google ha voluto premiare con borse di studio di cinquantamila e venticinquemila dollari, viaggi e stage prestigiosi. Su cosa vogliamo soffermarci? Sullo stupore scatenato. Sì, perché non ci sarebbe stato tutto questo se fossero stati tre uomini a vincere la prima edizione di questa fiera per giovanissimi. Il pregiudizio, infatti, non abbandona questa società. Secondo quanto risulta da uno studio dell’Università di Boulder, pubblicato sulla rivista “Science”, la differenza netta tra donne e uomini impegnati in aree scientificomatematiche aumentano di anno in anno proprio a causa di questi pregiudizi. Sono stati solo ad infondere insicurezza nel sesso debole tanto da scoraggiarne la partecipazione attiva laddove, però, gli attuali risultati dimostrino il contrario. Secondo Miyake e Cohen, co autori dello studio, basterebbe un esercizio di scrittura per affermare i propri valori e perdere insicurezza nei confronti del genere maschile. Sul panel analizzato i risultati positivi sono stati eccezionali. Il report “Why so Few?” di Catherine Hill ha dimostrato come ancora non si sia verificato un allineamento tra donne e uomini. Se trentanni fa il rapporto tra i due sessi era di tredici ad uno, oggi è passato a tre ad uno. Nonostante l’impegno e la caparbietà, ancora la differenza si sente per quanto concerne il settore STEM, ovvero Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica. Eppure Mae Carol Jemison, prima donna afro-americana a volare nello spazio, dichiarò: “Spesso quando io facevo una domanda ai miei professori mi veniva risposto con atteggiamento di sufficienza, mentre allo stesso identico quesito i miei colleghi maschi ricevevano i complimenti per l’acuta osservazione”. Strano a vederla successivamente volare in un luogo prima concesso unicamente al genere maschile, mai stereotipo negativo fu più sbagliato. Roberta Santoro Mi piace A Diego Zapple Imperatore e un'altra persona piace questo elemento. This entry was posted on martedì, luglio 19th, 2011 at 19:31 and is filed under La Rosa. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website Sezioni E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Arcade Fire – Lucca, 9 Luglio 2011 Sezioni MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011 19:31 Attualità NESSUN COMMENTO Descrivere un live come quello degli Arcade Fire non si può. E allora meglio travestirsi da bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La cornice di Lucca, con le sue mura, la sua “misura d’uomo” è l’ideale per serate come queste. Arrivo nella cittadina poco dopo le cinque del pomeriggio, un caldo assillante e presuntuoso, faccio un giro come un pesce rosso potrebbe farlo nella sua boccia d’acqua, e aspetto. Fila dalle sei, apertura cancelli alle sette e Gli Arcade Fire durante un loro curatissimo live mezza. Fra il pubblico, poco hipster e molto maturo, girano gelati e birre, e speranze. Speranze di poter assistere ad uno spettacolo che poche volte si vede in Italia, quella di una band che suona BENE dal vivo. Verso le otto fanno capolino, puntuali, gli A Classic Education, ossia gli Arcade Fire nostrani. Formazione spartana ed efficace, ci fanno ascoltare i loro pezzi, di grande impatto e dalle sonorità ariose, peccato per un pò di carisma che manca, ma tant’è. Dopo un via-vai di fonici e roadies, alle nove e mezza entra in scena la band di quel genio che conosciamo come Win Butler & soci. Mini-documento estratto dal futuro dvd di “The Suburbs”, dal gusto seventies e tarantiniano, Ready To Start si spalma sulla folla come un getto d’acqua ghiacciata. Stare a descrivere una scaletta ricca dei pezzi più poetici dei tre album non renderebbe giustizia agli Arcade Fire. Allora possiamo raccontarvi di colori che si fondono, di sudore, di onde anomale di Musica, una musica difficilmente catalogabile in un genere ben definito. Già, perchè chi ama catalogare gruppi in determinati generi musicali, con gli Arcade Fire andrebbe dritto al manicomio. Butler è in formissima è si leva statuario sulle casse-spie di fronte a lui, snocciolando canzoni che sembrano inni da stadio, e probabilmente lo sono. Régine Chassagne è un folletto impazzito che strabilia. Praticamente una polistrumentista prestata all’avanguardia del palcoscenico. Fluttua fra uno strumento e l’altro, fra un piano a muro polveroso ad una fisarmonica colorata e vibrante, fra coccarde e vestitini hawaiani, stupisce tutti, lascia a bocca aperta. Butler e gli altri non sono da meno, è un continuo girovagare di strumenti, percussioni, tutti e otto si interscambiano perfettamente e senza grossolanità. Richard Reed Parry e Tim Kingsbury al solito sono autentici mattatori della serata, folleggiano qua e là fra tamburi e tastiere, personalmente furono uno dei motivi principali per cui mi innamorai della band, ai tempi. Una chiusura degna di nota con Wake Up, encore finale e urlato da tutta Piazza Napoleone in festa, in quella che più che una serata del Lucca Summer Festival sembrava un sambodromo impazzito. Gli Arcade Fire si confermano uno dei pochi gruppi che live rendono meglio che nel disco da studio. Troppa forza, troppe energie e troppo calore umano da imprigionare in supporti fisici. Per chi volesse avvicinarsi al gruppo, è nei negozi la Deluxe Edition di The Suburbs, contenente il mediometraggio Scenes From The Suburbs, diretto dal regista Spike Jonze . Marco Della Gatta Mi piace Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici. This entry was posted on martedì, luglio 19th, 2011 at 19:31 and is filed under Piano e Forte. 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Nella suggestiva cornice dello storico hotel della Regina Isabella di Lacco Ameno – e per l’occasione anche la Villa Colombaia di Luchino Visconti – è sbarcato il meglio dello showbiz internazionale ma anche del cinema di casa nostra. Un mix di talenti nazionali e internazionali, grandi anteprime, faccia a faccia con gli artisti, party esclusivi ma anche tanto impegno verso il sociale. Tutto questo è l’Ischia Global Film & Music Fest, una grande festa del cinema diventata negli anni la kermesse cinematografica più attesa dell’estate italiana. Artefice di questo piccolo miracolo campano è Pascal Vicedomini che ogni L'Ischia Global Film & Music Fest, l'evento più atteso dell'estate anno riesce a portare nel golfo di Napoli i tra grandi anteprime e ospiti internazionali personaggi più in vista dello star system mondiale nonostante i fondi che scarseggiano. “Andiamo avanti per fare grande la Campania, ma senza il sostegno della Regione per la prima volta dopo 7 anni”, dice il patron Vicedomini, fondatore e produttore dell’Ischia Global, che continua: “È incredib ile che un evento come il nostro, al quale fanno riferimento moltissime personalità internazionali, non ab b ia il sostegno della massima istituzione campana, soprattutto proprio quando ab b iamo trovato quello del Ministero dei Beni Culturali. Io sono un emigrante napoletano che gira per il mondo e tocco con mano l’ammirazione che fuori si ha per Ischia Glob al, che organizziamo per dare lustro alla Campania, ma questo dettaglio non è stato colto da tutti.”. Pur non godendo di grandi mezzi, la manifestazione continua a crescere di anno in anno al di là di ogni aspettativa. E a riprova della solidità di questo appuntamento estivo ci sono i tanti arrivi delle star e degli addetti ai lavori che fanno a gara per apportare il proprio contributo propositivo all’evento. Sting, Michael Radford, Mario Martone, Tom Hooper, Kenny Ortega, Paul Haggis, Melissa Leo, Forest Whitaker, Ettore Scola, Eli Roth, Christoph Waltz, Massimo Ghini, Carolina Crescentini sono solo alcuni dei tanti protagonisti giunti sull’isola per partecipare alla IX edizione dell’Ischia Global. E' vero che? GERARD BUTLER, ATTORE DELL’ANNO TRA MUCCINO E IL SURF. Tante le star del cinema presenti. Ma tra di loro il più atteso e bersagliato da fan e paparazzi è stato l’attore scozzese Gerard Butler di passaggio a Ischia per ricevere l’Actor of the year Award. Reduce dal set di Playing the field, terzo film americano di Gabriele Muccino dove interpreta un ex calciatore scozzese che dopo aver perso soldi e successo cerca di recuperare l’affetto della famiglia, Butler è apparso in gran forma pronto letteralmente a tuffarsi in una nuova avventura cinematografica. In autunno inizierà a girare Mavericks, un surf movie basato sulla storia vera del leggendario surfer Jay Moriarty. I prossimi mesi comunque per Gerard Butler potrebbero segnare finalmente una svolta alla carriera. Due film in uscita Coriolano, adattamento shakespeariano firmato dall’esordiente alla regia Ralph Fiennes e il toccante Machine Gun Preacher che potrebbe finalmente lanciarlo verso una candidatura all’Oscar. In attesa della statuetta dorata l’attore scozzese si consola con l’argenteo cavalluccio marino dell’Ischia Global conquistato sul campo con una brillante ed esilarante imitazione di Gabriele Muccino. Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Gerard Butler Actor of the year all'Ischia Global Festival 2011 LA SORPRESA TORNATORE. A sorpresa sull’isola verde è sbarcato anche Giuseppe Tornatore. Un blitz di poche ore per incontrare il produttore americano Avi Lerner, che ha già prodotto il terzo film americano di Muccino e con il quale il regista siciliano sta preparando Leningrad. ”Stiamo andando avanti nella preparazione, ma il film si girerà il prossimo anno e io nel frattempo sto lavorando ad un altro progetto che non posso rivelare”. Il Kolossal bellico da oltre 100 milioni di dollari racconterà l’assedio nazista alla città russa oggi nota come San Pietroburgo. E’ un progetto antico destinato ad essere diretto inizialmente da Sergio Leone che morì prima di riuscire a realizzarlo. Così fin dal ’93, tra un film e l’altro, Tornatore si è impegnato a portare sul g rande schermo l’eroica resistenza della città russa spingendosi fino a San Pietroburgo per consultare gli archivi storici e parlare con alcuni di quei due milioni e mezzo di eroici cittadini che sopravvissuti agli stenti riuscirono a vincere i nazisti. Visita a sorpresa di Giuseppe Tornatore all'Ischia Global Fest MARIO MARTONE VERSO L’OSCAR. Nell’anno in cui l’Italia celebra il 150esimo anniversario della sua Unità, doveroso l’omaggio a “Noi Credevamo”, il film di Mario Martone sul Risorgimento Italiano, che nonostante la scarsa distribuzione al cinema (solo 30 copie), continua a far parlare si sé. Dopo un David di Donatello e il Nastro d’Argento manca il premio più prestigioso, quella statuetta dorata che scaramanzia a parte neanche il regista napoletano sembra disdegnare: “Sono felicissimo che si parli con tanta insistenza di una mia possib ile candidatura, ma per adesso non posso che restare in attesa”. Ed è proprio dall’Ischia Global che è partita ufficialmente la campagna a sostegno di “Noi Credevamo” come candidato italiano nella corsa agli Oscar 2012. Il film di Martone è atteso per l’autunno in tv. Prodotto per essere mandato in onda in due puntate sulla rete ammiraglia della Rai, pare ormai certa la sua collocazione nel palinsesto di Rai 3. “A me Rai 3 va b enissimo”, spiega Martone. “Sono davvero contento che vi sia questa possib ilità, senza alcuno snob ismo nei confronti della televisione. Fin da quando l’ho progettato anni fa, infatti, ho sempre considerato questo come un film radical-popolare: radicale per il modo nel quale affronta il Risorgimento, popolare per come intende comunicarlo a quanti più italiani possib ile. E mi semb ra importante che tanta altra gente possa conoscere un’opera con la quale ho provato a dar voce a coloro che la storia ha dimenticato o relegato sullo sfondo. Quel periodo storico non è fatto solo di scontri diplomatici o movimenti b ellici, ma anche di gente comune, tanti ragazzi soprattutto, che dal b asso hanno deciso di camb iare le cose”. E ogni riferimento alla situazione italiana e internazionale attuale è puramente casuale. “Noi Credevamo è riuscito ad anticipare un certo spirito dei tempi, che stiamo vivendo da qualche mese a questa parte sulle due sponde del Mediterraneo”. L'Ischia Global a sostegno di Noi Credevamo all'Oscar 2012 LIBERTA’ DI ESPRESSIONE PER TUTTI. L’Ischia Global Festival non è solo glamour, frivolezza e star di Hollywood, ma anche un momento serio di riflessione su ciò che accade nel mondo. Da cinque anni a questa parte tra le attività e gli incontri del festival Ischitano grande risalto viene dato al Social Cinema Forum per i diritti umani, un’occasione straordinaria di confronto con gli artisti che quest’anno è stato dedicato all’emergenza artistica e culturale e a quella libertà di espressione troppo spesso mortificata ovunque nel mondo, ma nello specifico in quei paesi del Nord Africa alla ribalta delle recenti cronache. Presieduto dal regista Paul Haggis, presidente dell’associazione benefica Artist for Peace and Justice, il V Social cinema Forum ha visto il coinvolgimento di nomi importanti a partire dall’attrice iraniana Nazanin Boniadi, spoke person di Amnesty International e fortemente impegnata a favore del regista iraniano Jafar Panahi, condannato a sei anni di carcere e al divieto per i prossimi 20 anni di dedicarsi ad ogni attività artistica per aver semplicemente esercitato il suo diritto alla libertà di espressione attraverso il cinema e l’attivismo politico. “Eventi come questo ci danno l’opportunità di raggiungere la massa e diffondere il messaggio dei diritti umani. Noi artisti sappiamo quanto sia importante la lib ertà di espressione e ab b iamo la responsab ilità di usare il nostro potere per mostrarlo al mondo”, dice la Boniadi. Gli fa eco la scrittrice israeliana naturalizzata italiana, Rula Jebreal, autrice di Miral che ha ispirato l’omonimo film di Julian Schnabel: “Dare voce ai popoli che lottano per la propria lib ertà di espressione, ai loro sogni, alle loro speranze, vuol dire che la storia che di solito viene scritta dai vincitori oggi può essere scritta da tutti noi, e soprattutto dai giovani che grazie alla Rete sono riusciti a sovvertire regimi, come in Egitto dove una rib ellione popolare partita dal b asso ha messo fine ad una dittatura di 30 anni”. V edizione del Social Forum dedicata alla Libertà di espressione LE ANTEPRIME. Non sono ovviamente mancati i film con un programma ricco di anteprime internazionali rigorosamente in lingua originale. Ad aprire la manifestazione “The Deb t”, un thriller firmato da John Madden (Shakespeare in Love) e presentato dal regista proprio un anno fa al Global Fest. Oltre a The Debt, sono stati proiettati in anteprima anche “Drive” del regista fresco di premio a Cannes Nicolas Winding Refn, una nuova versione cinematografica del romanzo di Charlotte Bronte “Jane Eyre” di Cary Joji Fukunaga con una favolosa Mia Wasikowska, il commovente documentario “The Bully Project” di Lee Hirsch, una finestra sul fenomeno del bullismo nella società statunitense e “Bridesmaids” di Paul Feig (in uscita il 19 agosto) il film-fenomeno dell’estate americana, una commedia tutta al femminile che è riuscita a strappare la vetta del boxoffice niente di meno che al film-icona di noi donne, Sex and the city. E poi ancora, una rassegna dei più significativi film dell’ultima stagione cinematografica, a cominciare dal Premio Oscar 2011 Il Discorso del Re fino a Noi Credevamo. Enrica Raia Mi piace A 7 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. TAGS: Festival, Ischia Global Festival This entry was posted on mercoledì, luglio 20th, 2011 at 17:40 and is filed under Cinema. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Eleonora Duse, la Divina devota ai suoi amori Sezioni MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011 19:31 Attualità NESSUN COMMENTO Quell’espressione fiera e un po’ spavalda, l’ampia fronte sempre corrugata nel taglio beffardo delle sopracciglia asimmetriche, lo sguardo incantato e apparentemente perso nel vuoto, le labbra sottili e dischiuse come nella meraviglia, o nell’attesa di qualcosa di straordinario. È così che rivedo Eleonora Duse: come la ritraevano le fotografie dell’epoca, ovvero giovane, bella, all’apice del successo teatrale e, più tardi, cinematografico. Un volto espressivo e pulito, provocante e virginale insieme, che ella non volle mai “contaminare” coi trucchi di scena, per timore che ne intaccassero la sorprendente capacità comunicativa. E faceva bene, Eleonora, perché davvero il suo volto parlava da sé, raccontando storie di attriti e passioni, con gli occhi traboccanti audacia e paura, tormento e speranza, gli occhi di una donna che non si arrende nemmeno davanti alla disfatta di se stessa, e che continuamente lotta per la propria affermazione. La Divina, come la soprannominarono in virtù dell’indiscusso talento, fu una vera e propria stella, la La "divina" Eleonora in una fotografia di inizio prima donna del Teatro italiano a cavallo tra Ottocento e Novecento Novecento, una brillante cometa che spandé sui palcoscenici internazionali la luce dell’italianità, e soprattutto della femminilità italiana, lasciandosi dietro una scia soffusa di critiche e di velata ammirazione. Eleonora Duse (1858-1924) nasce a teatro e per il teatro: figlia di attori dilettanti e girovaghi, trascorre la sua infanzia in giro per i palcoscenici, ammaliata dall’arte della drammaturgia che le entra in corpo proprio nei teneri, malleabili anni dell’infanzia. A soli quattro anni debutta nella sua prima apparizione teatrale, impersonando Cosetta ne I Miserab ili. A poco più di vent’anni è già prima attrice nella compagnia Semistabile di Torino, e grazie a parti indimenticabili come Terese Raquin e Giulietta, a trenta conquista il ruolo di Capocomico. Bella a modo suo, volitiva, caparbia e anticonformista, inizia ben presto a disdegnare l’obsoleto classicismo perbenista di un teatro, quello italiano, che conta un numero vergognosamente esiguo di drammaturghi – se si escludono Verga e, successivamente, D’Annunzio – e che inizia a starle stretto come una vecchia, casta veste. Si appassiona invece alle pièce straniere: da Dumas figlio, a Victorien Sardou a Henrik Ibsen, che ella amò particolarmente per la capacità di imprimere alle sue opere quel carattere di destrutturazione e sottile dileggio dell’ipocrita società borghese dell’epoca, la stessa capacità che Eleonora possedeva a sua volta, e che metteva a frutto direttamente in fase di realizzazione, attraverso una pratica di costante revisione dei copioni e un’improvvisazione scenica di volta in volta diversa, che rendeva la sua recitazione tanto imprevedibile e stupefacente. Superba interprete perfino del teatro di Shakespeare, Eleonora Duse visse la propria vita, così come il “suo” teatro, proprio all’insegna dell’improvvisazione: famosa sin da giovanissima, a soli 24 anni (1881) sposò Tebaldo Cecchi, da cui ebbe la sua unica figlia, Enrichetta, per poi separarsene legandosi, solo 4 anni dopo, a Arrigo Boito, che riadattò per lei l’Antonio e Cleopatra, e con cui diede avvio a un prolifico periodo di collaborazioni artistiche. Chiacchieratissima per le sue amicizie femminili, di cui non fu mai accertata la natura omosessuale, la Duse si legò a svariati personaggi di rilievo storico come Matilde Serao, sua testimone di nozze, Grazia Deledda, per la quale interpretò, nella sua unica apparizione cinematografica, il film muto Cenere, tratto dall’omonimo racconto della scrittrice, l’attrice Sarah Bernhardt, con cui contese l’ammirazione e forse l’amore del Vate D’Annunzio, nonché la ballerina Isadora Duncan, con cui condivise l’esperienza, fatta di incontri segreti, di una tournée europea. Ne emerge l’immagine di una donna emancipata, fin troppo per l’epoca, padrona del proprio destino e unica destinataria delle sue azioni; eppure allo stesso tempo, tra le pieghe intense di quel volto tanto espressivo si legge la solitudine, l’amarezza, tutta la difficoltà di essere e sentirsi veramente donna in un ambiente sociale che a quell’epoca è ancora fortemente castrante nei confronti della femminilità. Un conflitto interiore che, probabilmente, la Duse esorcizza sulla scena, proiettando pezzi di se stessa e della propria personalità sulle sue “moderne” eroine, tragicomiche o disperate, incomprese e nevrotiche, ma sempre, nella sua recitazione, rivestite della sua personalissima impronta interpretativa. Come se il teatro fosse l’unico luogo, sospeso tra il bene e il male, una zona franca in cui a una donna è concesso di mettere in mostra se stessa, fingendosi qualcun’altra. La confusione diventa ben presto palpabile anche per Eleonora stessa, che infatti confesserà: “Quelle povere donne delle mie commedie mi sono talmente entrate nel cuore e nella testa che mentre io m’ingegno di farle capire alla meglio a quelli che m’ascoltano, quasi volessi confortarle, sono esse che adagio adagio hanno finito per confortare me”. Un amore, quello della Duse per il teatro, paragonabile solo all’altro suo amore, quello carnale, terreno, quello per il Vate Gabriele D’Annunzio, incontrato per la prima volta nel 1882 a Roma, quando lui, nemmeno ventenne, le propone esplicitamente una notte di sesso, ritrovato attraverso le sue Elegie Romane, che lo scrittore dedica “alla divina Eleonora Duse”, e infine amato dal 1984 – data del loro ennesimo, ma stavolta fatale incontro in una galeotta Venezia, romantica e mortifera come sarà la loro Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who relazione tumultuosa, scadenzata dai continui tradimenti di lui e nutrita dall’incommensurabile adorazione di lei – fino al 1900, anno della pubblicazione de Il fuoco, romanzo in cui D’Annunzio racconterà al mondo la loro affascinante storia d’amore. Quelli della relazione con D’Annunzio furono per Eleonora anni disperati e prolifici, durante i quali all’amore si coniuga la collaborazione artistica con il poeta e scrittore, per cui la Duse si impegna a finanziare e a mettere in scena, recitandovi da protagonista, le opere teatrali del suo amante; fino a quando D’Annunzio non le preferisce Sarah Bernhardt per la prima rappresentazione de La ville morte, ferendo, mortalmente appunto, i sentimenti della sua amante. Che tuttavia lo perdonerà, pronunciando quella che tuttora resta una frase celebre: “Gli perdono di avermi sfruttata, rovinata, umiliata. Gli perdono tutto, perché ho amato”. Perché, potremmo dire, Eleonora Duse mise l’amore sopra ogni cosa, vivendo la sua vita nell’ardente fuoco della passione: quella per D’Annunzio e quella per il Teatro, che insieme, a poco a poco, la consumarono, lasciandola, esanime, sulla scena, sconfitta da un problema polmonare che aveva radici nell’infanzia, a soli 66 anni. La sua salma riposa oggi a Asolo, per sua espressa volontà; ma il suo indimenticabile talento vive ancora negli occhi di tutti gli spettatori che hanno potuto ammirarla mentre calcava le scene, e il suo amore per D’Annunzio è scolpito per l’eternità, nella toponomastica della città di Firenze, dove i due vissero un periodo felice del loro amore, dove viale Eleonora Duse incrocia inevitabilmente viale Gabriele D’Annunzio. Giuliana Gugliotti Mi piace A Maria Rosaria Gugliotti e altri 12 piace questo elemento. This entry was posted on martedì, luglio 19th, 2011 at 19:31 and is filed under Who's who. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea Numero 36 del 19/07/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Via al Cash game in Italia: dinamiche di gioco Sezioni MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011 20:57 Attualità NESSUN COMMENTO Il 18 Luglio 2011 ha rappresentato l’inizio di una nuova era per i cultori del Poker. Prima c’erano i tornei, adesso c’è il cash game. Nel DL pro-abbruzzo troviamo la regolamentazione del comparto giochi e l’innovazione portata dalla modalità “cash” per Poker e Black Jack. Il decreto coinvolge anche Lotto e Superenalotto. Inoltre anche lotterie, roulette e dadi saranno on line. Una vera rivoluzione nel mondo del gioco. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Il Country Manager di Pokerstars.it, Fabio Bufalini lancia un monito : “Cash game si, ma con criterio”. Le poker rooms di Poker stars sono note in tutto il territorio nazionale, e il monito è giustificato perché il Il poker on line rischio di fatto c’è. Adesso con il cash game si rischia molto sul fronte la dipendenza, perché il giocatore è portato a “ricaricare” e continuare a giocare. Analizzando la questione dei“limiti” e dei famosi 1000 euro a sessione, scopriamo che l’ Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato regola il comparto del gioco pubblico in Italia) sui limiti ai tavoli l’Aams non ha stabilito nulla di preciso. “Saranno le poker room a definire le strutture dei tavoli così come funziona nei mercati di tutto il mondo. Ognuna disegnerà la sua offerta che, comunque, andrà concordata secondo linee comuni. E i limiti di massimi e minimi di ingresso al tavolo saranno definiti dalle stesse room“ Il limite di 1,000 euro non significa che ci si potrà sedere ad un tavolo 2/4 con quella somma. Ma che si potrà ricaricare fino ai 1,000 euro. Finita quella cifra si cambia tavolo. E’ qui che si innescano i limiti stabiliti dal giocatore, perchè, altrimenti, se il gioco per singolo tavolo risulta limitato, niente vieta ai giocatori di spostarsi su un’altra partita e ripartizera da zero, ossia dai 1,000 euro. L’inizio del Cash game comunque non è stato dei migliori, tant’è che gli utenti parlano già di Crash game dovuti ai continui crash del sistema Inoltre occhio alla Finanza per i giocatori italiani all’estero. i proventi legati ad i giochi di abilità, sono da considerarsi sempre come “redditi diversi”, senza possibilità di detrarre le spese. Il programma e le fasce orarie del Poker Cash Game fino a venerdì martedì 19 luglio – dalle ore 14 alle ore 17 mercoledì 20 luglio – dalle ore 8 alle ore 20 giovedì 21 luglio – dalle ore 8 alle ore 20 venerdì 22 luglio – tutto il giorno Giuseppina De Angelis Mi piace A 7 persone piace questo elemento. Di' che piace anche a te, prima di tutti i tuoi amici. TAGS: cash game, crash, finanza, inizio, italia, programma, rischi This entry was posted on martedì, luglio 19th, 2011 at 20:57 and is filed under Economia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Lascia un commento Name (Required) E-mail (Required) Website Piano e Forte Politica Sport Who's who INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea