Qualità dei Servizi nel Settore dell`Edilizia Abitativa

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Qualità dei Servizi nel Settore dell`Edilizia Abitativa
RESEARCH
BRIEFING
Anno 1/ Numero 3
Giugno 2008
Osservatorio Europeo del Social Housing
Qualità dei Servizi nel Settore dell’Edilizia
Abitativa Sociale dell’Unione Europea
Cosa significa ‘qualità dei servizi’?
La nozione di qualità, secondo la CE, ha avuto modo di conformarsi agli obiettivi ed ai
principi di organizzazione dei servizi sociali individuati nella comunicazione 2007 SGI/SSIG
[1].
Tra questi principi ci sono: l’orientamento alla persona, la non discriminazione, il rispetto
per la diversità degli utenti, il radicamento nella tradizione locale, la prossimità tra operatore e utente, il principio di solidarietà, ecc. Chiaramente, questi principi sono troppo
grandi per essere misurati o valutati. Tuttavia, come gli esempi dei vari paesi mostrano
in questa ricerca, i paesi e le regioni dell’Unione Europea hanno una varietà di strumenti
normativi, per definire, misurare e valutare gli standards di qualità in una vasta diversità
di modi.
Standard ‘Tecnici’ e ‘Sociali’
Vi è una distinzione tra standard ‘tecnici’ e ‘sociali’ , come si può vedere dagli esempi
dei vari paesi presenti in questa ricerca. Nel campo degli alloggi, gli standard tecnici comprendono i regolamenti edilizi, le norme ambientali, ecc. che sono obiettivi più misurabili
rispetto agli standard di tipo sociale. Gli standard sociali tendono a essere legati ai servizi
al cliente e al rapporto tra i residenti ed il proprietario/gestore degli alloggi. Sono più
‘soggettivi’ e sono stati sviluppati più di recente. In tutto il mondo le tendenze sono verso
un maggiore coinvolgimento degli utenti come parte della modernizzazione dei servizi
sociali (cfr. Box 1a e 1 b).
Vale la pena notare che, nel campo dell’ edilizia sociale, gli standards ‘tecnici’ e ‘sociali’
sono strettamente legati alla qualità del servizio. Infatti, mentre l’abitazione è un bene
fisico che richiede manutenzione tecnica, la natura specifica della prestazione di questo
bene (un servizio sociale), implica attenzioni sia tecniche che sociali.
Box 1 a
Norme internazionali in materia di certificazione utilizzate da alcuni operatori di alloggi
sociali nell’UE
AA1000
•La necessità
di promuovere
L’Europa
sta vivendo
l’alta
qualità
dei
l’invecchiamento servizi
accelerato
socialisua
di popolazione,
interesse generdella
che
ale èdistata
evidenziata
sarà
enorme
impatto dal
sulla
processo di
di assistenza
consultazione
fornitura
e di
avviatodidalla
CE a seguito del
servizi
alloggi.
comunicato del 2006 sulla
SSIG
* Entro il 2050, si stima che la
•L’adozione di
di persone
una seriedi età
eprcentuale
di principitra
europei
la
compresa
65-79 per
crescerà
qualità
dei
servizi
sociali
sarà
del 44% e i cosiddetti ‘anziani
la prima
pietra-miliare
verso
fragili’
(oltre
80) oltre 180%.
l’adozione di un quadro di
lavoro
per la dalla
qualità
*c’
è uneuropeo
cambiamento
e per l’integrazione
sociale
sussistenza
istituzionale
verso
dei servizi
entro
la fine
del
politiche
per
la vita
indip2008
endente
degli anziani nelle
proprie case
•Questa ricerca recensisce
generali
*alcuni
la vitaprincipi
indipendente
richiede
di
qualità
nel
settore
di migliore le politiche e le
dell’edilizia
socialedelle
in tutta
pratiche
al livello
case,
l’Unione
dei
serviziEuropea
e dei quartieri.
•Inoltre,
una presentazione
Questo
scritto
esamin a
più
dettagliata
di cinque
le principali questioni
da
Stati membri
dell’Unione
prendere
in considerazione
Europea
illustra
i diversi
per
meglio
rispondere
alle esiapprocci e tendenze comuni
genze
abitative
degli anziani.
nel quadro
normativo
e gli
strumenti per definire, misurare, valutare e migliorare la
qualità.
crediti
Autori
Darinka CZISCHKE
Redazione
Darinka CZISCHKE
questi standard , Serie AA1000, sono basati su principi che costituiscono la base per migliorare la sostenibilità delle prestazioni delle organizzazioni. Questi sono applicabili alle organizzazioni di ogni settore,
compreso il settore pubblico e la società civile, di qualsiasi dimensione e in ogni regione. Gli Standard sono
sviluppati attraverso un’ampia consultazione con i membri, gli operatori e le altre persone interessate. Un
comitato tecnico di membri sovrintende allo sviluppo delle Serie AA1000.
Traduzione in italiano
Francesca PERUGIA
SA8000
CECODHAS European Social
Housing Observatory
Housing Europe Centre
18 Square de Meeus
1050 Brussels I Belgium
W: www.cecodhas.org/
Organizzazioni non governative (ONG) e gli analisti esaminano gli investimenti e le organizzazioni per
valutare le norme minime che sono sostenuti sul posto di lavoro per garantire che i lavoratori stiano
ricevendo un trattamento equo. Queste e altre parti interessate, ivi compresi i dipendenti, sono sempre
più l’elemento di valutazione dell’ impegno dell’ organizzazione a garantire un equo e giusto ambiente di
lavoro e trasparenti pratiche commerciali. Lo standard più riconosciuto a livello mondiale per la gestione
di diritti umani nel posto di lavoro è la Social Accountability International SA 8000:2001. E’ il primo standard verificabile, adatto per le organizzazioni di ogni dimensione in tutto il mondo.
Pubblicazione
observatory
E: [email protected]
T: +32 2 541 05 64
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Osservatorio Europeo del Social Housing
Focus tematico sugli standard dell’ edilizia sociale: l’invecchiamento e l’ambiente
In sintonia con le principali sfide previste dagli operatori dell’edilizia sociale nel prossimo futuro [2],
sono nati degli standard qualitativi in questo settore. Qui ci si riferisce solo ad alcuni esempi che illustrano questa tendenza:
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Invecchiamento
L’ “Habitat Senior Services” è un marchio che mira a integrare l’invecchiamento con delle strategie
degli operatori degli alloggi sociali in Francia. Attualmente, un certo numero di organizzazioni stanno
attuando un progetto pilota su questo marchio.
L’obiettivo è quello di rispondere alle esigenze degli anziani in termini di gestione efficiente dello stock abitativo e fornitura di servizi
personalizzati e adattati agli anziani. L’ iniziativa è sostenuta da un
numero di ministeri e istituzioni (ad esempio, sanità, affari sociali,
ecc) e cerca di affrontare questi problemi in un modo trasversale,
toccando i temi della costruzione, ristrutturazione, dei servizi ai residenti, ecc.
Tuttavia, la situazione varia notevolmente tra i vari paesi per quanto riguarda l’esistenza di
uno o dell’altro aspetto della qualità del servizio. Per esempio, mentre nelle Fiandre (Belgio) le norme tecniche per l’edilizia sociale sono considerate particolarmente specifiche e
piuttosto di alto livello, la stessa regione non ha alcuna definizione di norme sulla qualità
dell’offerta di servizi nel settore dell’edilizia pubblica.
In Inghilterra, dal 2013, saranno applicati gli standard per gli alloggi “agefriendly”, segnando un fondamentale
cambiamento nel modo in cui le case
sono attualmente costruite. 16 sono
le caratteristiche chiave degli standard che compongono la “Casa per
la Vita” e comprendono: porte più
ampie, una migliore progettazione di
bagni e scale abbastanza grandi per
installare un ascensonre di risalita saranno le caratteristica di ogni nuova
casa - facendo terminare la necessità
di costosi adattamenti. Dal 2011, tutti
i nuovi alloggi sociali dovranno essere
costruiti seguendo gli standard della
“Casa per la Vita”- portando il settore
pubblico all’avanguardia nel sostenere
le persone anziane.
Nei Paesi Bassi, d’altro canto, non ci sono specifiche norme di qualità per l’edilizia sociale
rispetto al settore privato degli alloggi. Data l’elevata quota di affitto negli alloggi sociali a
confronto del costo sul libero mercato degli alloggi, le norme di qualità sono le stesse che
per il privato. Tuttavia, vi sono norme specifiche per la fornitura di servizi e prodotti per
gruppi particolari, come ad esempio gli anziani. Il centro olandese di qualità per il settore
abitativo, ad esempio, ha un marchio di qualità per la fornitura di servizi in questo settore (ad esempio gli aspetti ‘di servizio ai clienti’). Un marchio di qualità simile è usato da
Housemark in Inghilterra. L’ Ispettorato della Commissione Edilizia sta utilizzando una Linea
chiave di lettura (KLOE’s) che contiene anche criteri per l’edilizia abitativa e la qualità del
servizio. La Germania è un altro caso in cui le norme tecniche per la costruzione si applicano
per l’intero settore abitativo, con assenza di specifiche norme per l’edilizia sociale.
Box 1 b
Norme internazionali in materia di certificazione utilizzate da alcuni operatori di alloggi
sociali nell’UE
Norme ISO
Le famiglie delle ISO 9000 e ISO 14000 sono tra gli standard ISO più noti. ISO 9001:2000 e ISO 14001 (le
versioni 1996 e 2004) sono adottate da più di un milione di organizzazioni in 161 paesi.
La famiglia ISO 9000 indirizza la “gestione della qualità”. Ciò significa che l’organizzazione deve soddisfare:
•
•
•
•
requisiti di qualità del cliente, e
requisiti regolamentari applicabili, al fine di
migliorare la soddisfazione dei clienti, e
raggiungere un miglioramento continuo delle proprie prestazioni
nel perseguimento di questi obiettivi.
La famiglia ISO 14000 indirizza la “gestione ambientale”. Ciò significa che l’organizzazione deve:
•
• ridurre al minimo gli effetti nocivi per l’ambiente causati dalla sua attività, e
raggiungere un miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali.
Ambiente
In Italia, il marchio di “qualità e sostenibilità”, gestito dal Consorzio Nazionale CasaQualità, è costituito da
2 procedure interattive di certificazione: la prima riguarda la valutazione e la certificazione dei requisiti
di sostenibilità, compresi gli aspetti
energetico-ambientali; la seconda
riguarda la valutazione della qualità della gestione delle cooperative
e degli altri attori coinvolti nel processo di costruzione.
La certificazione delle attività in
materia di aspetti energetico-ambientali è stata sviluppata in collaborazione con l’Istituto nazionale di Bioarchitettura (INBAR), le università,
gli istituti di ricerca e gli organismi di
certificazione.
La famiglia di norme ISO 9000 rappresenta un consenso internazionale sulle buone pratiche di gestione
della qualità. E’ la norma che fornisce una serie di requisiti standardizzati per una gestione della
qualità del sistema, indipendentemente da ciò che l’utente fa, le sue dimensioni, o se sia nel settore
privato o pubblico. Essa definisce le condizioni che un sistema di qualità deve soddisfare, ma non dice
come devono essere soddisfatte da una determinata organizzazione. Questo lascia grandi possibilità e
flessibilità per l’applicazione in vari settori di attività e culture d’impresa, così come in diverse culture
nazionali.
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Quadro Giuridico e Normativo per gli Standard di
Qualità negli Alloggi Sociali: cinque paesi esempio
Inquadramento
Gli operatori degli alloggi sociali in tutta l’Unione Europea sono soggetti a una grande varietà di leggi e regolamenti nazionali,
regionali e locali che stabiliscono un altrettanto diverso contesto di principi di qualità e standards.
Mentre in alcuni paesi le leggi derivanti da diverse politiche settoriali istituiscono questi principi, in altri vi è uno specifico
organismo di regolamentazione incaricato del settore dell’edilizia sociale, che stabilisce principi e norme di qualità personalizzate. Inoltre, molto spesso i fornitori hanno concordato su base volontaria le norme di qualità. Di conseguenza, abbiamo
diviso questi standards in ‘minimi’ ed ‘extra’ (come definito in ciascun paese), distinguendo il tipo di impegno che li lega agli
operatori, vale a dire ‘obbligatorio’ o ‘volontario’.
Come si può vedere dalla nostra indagine nei cinque paesi selezionati (tabella 1), le norme minime tendono ad essere imposte
per legge in tutti i casi, e coprono la maggior parte dei campi di indagine. Inoltre, vi è una varietà di norme ‘extra’, che vanno
da obbligatoria a volontaria, che coinvolgono maggiormente l’ultimo settore.
Tabella 1
Panoramica delgi standard di qualità in cinque Stati membri dell’Unione Europea secondo il
campo di applicazione, il livello di qualità e il tipo di impegno
Esempi Nazionali
AUSTRIA
Contesto normativo
In Austria, gli operatori dell’alloggio ‘senza scopo di lucro’ sono regolati dalla legge austriaca sul no-profit, che esenta questi
attori dai diritti commerciali e stabilisce restrizioni per il loro campo di attività/servizi. Anche se tali attività sono limitate all’
“alloggio”, sono anche accettati “servizi aggiuntivi connessi con le abitazioni e i loro abitanti” .
Standards Minimi
Standard minimi di qualità in Austria sono obbligatori in tre settori di attività, ossia: abitazioni /edifici, ambiente/vicinato e
le relazioni con il proprietario dell’alloggio. A livello di abitazione, gli standard sono definiti dal Codice Edilizio Provinciale
(regionale) . Gli standard minini obligatori a livello di vicinato consistono nella realizzazione di strutture di supporto per gli
abitanti, ad esempio, parchi gioco per bambini. Spazi verdi sono talvolta richiesti e consegnati tramite gara d’appalto. Vale la
pena notare che ulteriori norme a livello di vicinato sono a volte su base volontaria.
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AUSTRIA (continua)
Norme che regolano il settore delle relazioni con il proprietario dell’alloggio sono stabilite dal Codice dell’Affitto nazionale,
che definisce gli standards in materia di contratto di locazione e gli obblighi per i proprietari e per gli inquilini; ad esempio, essocomprende la presentazione dei bilanci annuali ai locatari. Inoltre, nelle cooperative hanno una posizione speciale i membri
(inquilini) che hanno il diritto di partecipare e di votare in Assemblea Generale. Questo è legiferato nella ‘Legge Nazionale delle
Cooperative’.
Standards Extra
In Austria ulteriori norme sono dettate da linee guida sia di natura obbligatoria che volontaria che riguardano i temi alloggio/
edificio e relazione con il il proprietario. Ulteriori norme sui servizi aggiuntivi sono presenti a livello volontario.
In termini di contenuto, lo Schema di assetto della Promozione Provinciale (regionale) definisce qualità extra (ad esempio il
livello energetico) per gli alloggi sovvenzionati in aggiunta alle norme minime di applicabilità descritte sopra. Allo stesso tempo,
standards extra nel rapporto con il proprietario sono regolati dalla legge no-profit, che definisce un ulteriore controllo e la supervisione sull’efficienza finanziaria; vi è un livello massimo di spese per l’amministrazione e la gestione.
Sul tema abitazioni/edifici sono definiti altri standars su base volentaria chiamati “any with limits”; esistono livelli massimi
definiti dalla legge no-profit e dalla Promotion Acts che intervengono a prevenire il raggiungimento di livelli classificabili di
“lusso”; ad esempio, si determina una dimensione massima delle abitazioni, un massimo di costi di costruzione, ecc. Per quanto
riguarda il rapporto con il proprietario dell’alloggio, vale la pena notare il riadattamento delle attività e la partecipazione dei locatari. Standards extra in materia di servizi aggiuntivi sono stabiliti dalla legge no-profit nella norma che accetta “alloggi e servizi
connessi per gli abitanti”. Tra questi possono essere annoverati: i servizi di ristrutturazione per le abitazioni e di assistenza per il
cambiamento di residenza. Dialogare con i problemi sociali significa anche integrare nella “normale” gestione la realizzazione di
servizi speciali “esterni”.
Ultime ma non meno importante, vale la pena menzionare la Tenant Act e la Consumers’ Protection Act le quali assicurano che i
diritti degli affittuari siano rispettati. L’austriaca Tenant Act affronta anche Il principio di “continuità”, che accetta sia gli affitti
illimitati che a breve termine. Infatti, il 95% dei contratti nell’ Housing No-Profit sono illimitati. Infine, i principi di trasparenza e
di responsabilità sono assicurati dal fatto che i gestori dell’Housing No-Profit sono obbligati per legge a presentare annualmente i
calcoli e i bilanci ai loro inquilini.
INGHILTERRA
Contesto normativo
In Inghilterra, le attività degli operatori degli alloggi sociali sono regolati dalla Housing Corporation, l’ agenzia del governo nazionale che finanzia nuovi alloggi a prezzi accessibili e regola le Housing Association (HA). La HC stabilisce le norme per le HA e
ha meccanismi per assicurare che queste siano soddisfatte. L’ Housing Corporation ha anche un apposito Centro per la ricerca e
Market Intelligence (CRMI). Il CRMI produce ricerche sulla qualità, analisi, innovazione e buone pratiche.
Ogni associazione per l’alloggio con più di 250 abitazioni è continuamente valutata sul rendimento nel quadro di un codice di
regolamentazione che giudica la redditività, la governance e la gestione, e su come ha utilizzato ogni fondo assegnatogli dalla
Corporation. L’ Housing Corporation Assessment(HCAs) consiste in una sintesi delle prestazioni come un “semaforo” in quattro
settori chiave di prestazione e di una narrazione per dare informazioni più dettagliate.
In aggiunta alla Housing Corporation,le HA inglesi sono soggette a una serie di ‘codici’ che hanno fissato standards qualitativi in
diversi campi, in particolare, la costruzione, la progettazione, l’ambiente, ecc. La Commissione di controllo, ad esempio -un
organismo indipendente che mira a guidare l’economia, l’efficienza e l’efficacia nei servizi pubblici locali- aiuta le autorità locali,
l’ALMOs e gli alloggi a migliorare i loro servizi attraverso controllo, ispezione e ricerca. Essi inoltre collaborano con la Housing
Corporation per contribuire a migliorare le prestazioni delle HA.
Standards minimi
Norme minime in Inghilterra sono presenti per tre dei quattro settori della nostra indagine, vale a dire: abitazione/edificio,
vicinato/ambiente, e relazione con il proprietario. A livello di abitazione/edificio, queste sono fissate dal governo nazionale attraverso la costruzione di regolamenti e la ‘Decent Homes Standard’. Tale accordo prevede che una ‘casa dignitosa’ debba essere
calda, resistente e avere ragionevoli comfort moderni. Con questa politica, il governo mira a rendere tutte le case dei Comuni e
delle associazione per la casa dignitose e vuole anche migliorare le condizioni per le famiglie vulnerabili in alloggi di proprietà
privata, in particolare per le famiglie con bambini.
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INGHILTERRA (continua)
A livello di ambiente /vicinato, il Codice per la Casa Sostenibile (livello 3) redatto dal
governo centrale misura la sostenibilità di una nuova casa nei confronti di nove categorie
di progettazione sostenibile, dando un punteggio alla ‘casa’ come un pacchetto completo.
Il codice utilizza un sistema di punteggio che va 1 a 6 stelle per comunicare la sostenibilità
globale delle prestazioni di una nuova casa. Il Codice stabilisce standard minimi per l’energia
e l’utilizzo di acqua ad ogni livello e, in Inghilterra, sostituisce lo schema per la Eco-casa,
sviluppato dal Building Research Establishment (BRE).
GERMANIA
contesto normativo
Il rapporto con il proprietario è gestito dall’autorità di regolamentazione attraverso la legislazione in materia di spese, affitto, senzatetto, ecc.
In aggiunta a queste norme obbligatorie, le associazioni per
la casa inglese possono aderire ad una serie di norme di
qualità in modo volontario; nel tema ambiente/quartiere, il
governo ha fissato il Codice per la casa sostenibile (livello
4+), mentre nel campo delle relazioni con il proprietario
è stata istuituita la figura del Mediatore per la casa che
raccoglie i reclami. Il servizio di mediazione per la casa raccoglie le denunce contro membri delle organizzazioni, e si
occupa di altre dispute relative alla casa. Housing Act del
1996 impone a tutti i proprietari ‘sociali’ del territorio di
avere tale servizio, ma non obliga gli enti locali: gli inquilini
delle proprietà pubbliche devono presentare denuncia al
Mediatore del governo locale. Esso comprende tutti i proprietari che sono registrati alle Housing Corporation e qualsiasi proprietario che gestisce case degli enti locali, come
ad esempio le ‘local housing company’.
Il servizio comprende anche i proprietari che hanno aderito volontariamente. Tutti i residenti di case gestite da un proprietario o un agente che appartiene al Servizio possono
servirsene.
Gli alloggi sociali in Germania sono di
competenza regionale e, di conseguenza, non vi è alcuna regolamentazione a livello federale.
Molte aziende della casa hanno statuti coi quali si impegnano a una buona
qualità degli alloggi e dei servizi.
Questi sono effettivamente impegni
volontari, che comprendono ad
esempio, la consultazione con gli
inquilini in caso di affitto arretrati
(offerti dal 60% dei membri della
GDW). il locatario è soggetto alle
leggi dell’affitto, un campo che
è ben sviluppato in Germania. Le
Norme Tecniche per la costruzione
non sono specifiche per l’edilizia
sociale, ma sono valide in tutta
l’edilizia residenziale.
Standards Extra
La Legge nazionale stabilisce le
norme obbligatorie a livello di
abitazione/edificio così come per le
relazioni con il locatore. Questo è
implementato mediante un controllo
contabile in connessione con la domanda di sovvenzioni statali da parte
delle autorità regionali per la casa.
A livello di volontariato, le società
di edilizia sociale hanno fissato essi
stessi delle norme in materia di ambiente/vicinato e di servizi aggiuntivi
ai locatari.
L’unico standard extra in Inghilterra nel settore degli alloggi sociali è al livello di abitazione/
edificio, e sono gli Indicatori per la Progettazione e la Qualità (spazio standard), istituito
dal legislatore. Lo Standard per la Progettazione e la Qualità è stato fissato dalle Raccomandazione e richieste per le Corporation (2007) e riguarda tutte le nuove abitazioni che
ricevono finanziamenti dalla Corporation, esso comprende:
• un approccio razionalizzato alla definizione delle norme - verso tre principali standard per
l’ambiente interno, l’ambiente esterno e la sostenibilità;
• case più forti sul tema della sostenibilità - così da raggiungere un minimo del codice per la
Casa Sostenibile Livello 3;
• ulteriori norme specifiche per la maggiore densità abitativa della famiglia;
• disposizione BME, per gli alloggi pe ri disabili e gli alloggi per gli anziani.
Nello stesso settore ma su un livello di volontariato, vi sono ulteriori norme sullo spazio che
le Housing Association possono rispettare. Inoltre, standards extra su base volontaria sono fissati dal HouseMark attraverso un sistema di analisi comparativa. HouseMark è una joint venture tra il Chartered Institute of Housing (CIH) e la National Housing Federation (NHF) che
cerca di promuovere e consentire di miglioramento delle prestazioni: una condivisione tra
conoscenze e buone pratiche; fornire confronti significativi di efficacia; e fornire consulenza
e sostegno. Lavorano con più di 640 organizzazioni aderenti e anche con la Housing Corporation, la CLG, e l’Audit Commission Housing Inspectorate, laComunity Housing Cymru, l’ IDeA,
la Nazional Federation delle ALMOs e altre importanti organizzazioni che aiutano le autorità
locali, e gli ALMOs e le associazioni per la casa per migliorare l’erogazione del servizio.
Standards minimi
Standards Extra
Tutte le norme extra sono norme
volontarie nel settore dell’abitazione
sociale in Germania, queste coprono
tutti e quattro i settori.
I principi di qualità includono il
coinvolgimento degli operatori nel
rinnovo urbano e nella rigenerazione delle aree urbane, ad esempio, il programma “Soziale Stadt”,
propone un approccio integrato alla
riqualificazione urbana nel quale gli
operatori dell’ alloggio sociale si sono
impegnati.
Ulteriori norme volontarie in questo campo sono state istituite dalle CIH guidance per le
buone pratiche e la NHF codes. Inoltre, la NHF è attualmente nella fase di raccolta di informazioni sugli standard di qualità sui servizi aggiuntivi per gli inquilini attraverso un controllo
di tutte le attività dei membri. Nessuno di questi standards è un requisito imposto dal governo o dall’autorità di regolamentazione.
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Anno 1/ Numero 3
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FRANCIA
Contesto normativo
Le attività degli operatori dell’ edilizia sociale francesi prestatori sono disciplinate da specifiche dis-
posizioni legislative e regolamenti, distinti dal diritto comune e regolamentato dal Codice di Costruzione e degli Alloggi (Le code de la Construction et de l’Habitation, CCH). Attualmente, la qualità
dei servizi ha la priorità per gli operatori l’edilizia sociale.[2] Nel giugno 2003 tutti gli operatori dell’
alloggio sociale, hanno adottato l’impegno professionale per la qualità dei servizi ( “Engagement de
Lille”). Esso misura i progressi nel lungo termine attraverso la valutazione fatta dagli inquilini ogni 3
anni. La prima indagine ha avuto luogo nel 2004.
ITALIA
contesto normativo:
Dal 1998 tutte le competenze relative agli alloggi sono state trasferite alle Regioni, che
devono determinare le proprie linee d’azione, gli obiettivi e le finanze e definire le modalità di intervento e di aiuto. L’Italia sta attraversando una drammatica carenza di alloggi sociali. A partire dalla seconda metà degli anni ‘80, le politiche pubbliche relative al
diritto alla casa sono state caratterizzate da una assenza dello Stato. A causa di tagli nei
trasferimenti dal bilancio nazionale, le Regioni hanno ridotto le loro politiche di sostegno
all’ edilizia pubblica. Inoltre, l’evoluzione della struttura socio-demografica del Paese ha
comportato una diversificazione dell ‘offerta di alloggi sociali, attori, e il dover soddisfare
una diversità di tipi di famiglie (immigrati, anziani, giovani, single, ecc).
In questo contesto con mezzi decrescenti ed esigenze crescenti, i fornitori di alloggi sociali hanno adottato una serie di strumenti per rispondere alle esigenze di qualità in un
ambiente finanziario restrittivo. Il cosiddetto “Sistema Integrato”[3] riunisce una serie di
strumenti per valutare e migliorare le prestazioni in una varietà di aspetti, che vanno da
quelli fisici delle abitazioni e degli edifici, a quelli ambientali, ai servizi sociali per i residenti. Tra questi, il ‘Bilancio Sociale’ è un sistema di responsabilità sociale che riunisce
gli aspetti di efficienza economica con quelli sociali, che è una caratteristica particolare
del settore dell’edilizia sociale. Ulteriori strumenti all’interno di questo quadro sono: la
‘Carta de Servizi’, uno strumento destinato a chiarire i diritti e gli obblighi dei residenti
e dei proprietari; i sistemi di responsabilità sociale delle imprese (SA8000), ed i sistemi di
prestazione energetica.
Standards minimi
In Italia ci sono norme minime in tre dei quattro campi di indagine, che sono: abitazione/
edificio, ambiente/vicinato e il rapporto con il proprietario. Interessante notare che il
solo standard obligatorio in Italia fa riferimento ai regolamenti nazionali e regionali sul
tema dell’ abitazione/edificio, e sono i Regolamenti Edilizi. Gli altri due settori (ambiente/
vicinato e relazione con il proprietario) corrispondono a ‘marchi’ come la responsabilità
sociale, ISO 9001, codici etici e bilanci sociali. Tali marchi sono basati su standard concordati a livello internazionale (si veda il riquadro 1 per maggiori dettagli). Questa situazione
potrebbe riflettere il ritiro dello Stato dal tema delle abitazioni, come descritto in precedenza.
Standards Extra
Come con gli standard minimi, in Italia ci sono extra standards nei primi tre campi, che
sono tutti di natura volontaria. Mentre le norme supplementari a livello di abitazione/edificio consistono di incentivi regionali, gli extra standards a livello di ambiente/vicinato e per
quanto riguarda il rapporto con il proprietario si riferiscono agli stessi strumenti descritti
precedentemente nelle norme minime, vale a dire sono ‘marchi’ (responsabilità sociale,
ISO 9001, codici etici e bilanci sociali - si veda il riquadro 1 per maggiori dettagli).
Inoltre, sui temi dell’abitazione/edificio e dell’ambientale, le coperative italiane possono
sottoscrivere un codice di comportamento volontario in materia di ambiente, come ad
esempio il ‘codice concordato’ (Ancab) o l’etichetta “Qualità e sostenibilità”, di cui si trovano maggiori informazioni nel riquadro a pagina 2 di questo studio (Federabitazione).
RESEARCH BRIEFING
Standards minimi
A livello di abitazione/edificio, le
norme minime di applicabilità sono
dettate dalla legislazione nazionale
in materia di qualità degli edifici.
Gli “Eco-quartier” è una iniziativa
che stabilisce specifiche norme ambientali ad esempio, le norme sulla
gestione dei rifiuti attraverso la
legislazione nazionale in combinazione con i piani dipartimentali.
Norme in materia di servizi aggiuntivi agli inquilini sono regolate da una
legislazione specifica applicabile
agli alloggi sociali.
Le norme volontarie di qualità minima nel rapporto inquilino-proprietario si basano sulla “Engagement
de Lille 2003”, che comprende
la rilevazione della soddisfazione
degli inquilini. Inoltre, un numero
di ‘marchi di qualità’ volontari
definiscono gli standards a livello
di abitazione/edificio, così come
nel settore dei servizi aggiuntivi ai
locatari.
Standards Extra
A livello regionale o locale (référentiels) ci sono Extra standards
obligatori sul tema abitazione/
edificio. A livello di vicinato/ambiente, troviamo ancora una volta
la “Eco-quartier”, un’ iniziativa
che consente alle autorità locali di
fissare norme in materia di gestione
dei rifiuti. Nel rapporto tra proprietari e inquilini, vale la pena di
notare l’esistenza delle assemblee
che riuniscono le due parti (concertation locative), ad esempio queste
sono contemplate nella legge sulla
solidarietà e il rinnovamento urbano
(SRU).
Extra norme volontarie sono fissate da alcuni operatori attraverso
marchi o parametri di riferimento
per le abitazioni/edifici. Diversi
attori (ADEME, HQE associazione, ecc) sono attualmente al
lavoro sulla definizione di norme
extra,volontarie, per l’ambiente nel
contesto degli Eco-quartiers. Ogni
operatore ha il diritto di fissare le
proprie norme e gli obiettivi per
quanto riguarda il rapporto tra
proprietario e inquilini, ad esempio,
Qualibail (servizio di certificazione);
Qualiresidences (certificazione
della qualità della gestione di un
progetto); ecc.
Qualità dei Servizi nel Settore dell’Edilizia Abitativa Sociale dell’Unione Europea
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Anno 1/ Numero 3
Giugno 2008
Tabella 2
Panoramica dei quadri normativi di standard di qualità per tema nel settore dell’edilizia
popolare in 5 Stati membri dell’Unione Europea
Quadro normativo
Attività normata
-livello energetico
-massima grandezza degli alloggi,
massimi costi di costruzione
cinque Paesi campione:
Principali risultati
Nella tabella 2 abbiamo sintetizzato i principali organismi statali
e non e gli strumenti che compongono il quadro normativo per
l’attuazione di principi di qualità in materia di alloggi sociali in
cinque Stati membri dell’Unione
Europea.
La tabella mostra una vasta gamma di strumenti, in particolare in
materia di ‘abitazione/edificio’
(ad esempio, Regolamenti Edilizi)
e ‘relazione con il proprietario’.
Interessante notare che i settori
in cui tali strumenti non sembrano
essere ben sviluppati sono quelli
che affrontano i temi del ‘vicinato/ambiente’ e dei ‘servizi aggiuntivi’.
Nel primo caso, ciò potrebbe essere dovuto alla natura altamente
interdipendenti della gestione del
vicinato e del governo, dove una
frammentazione degli standard
obbligatori e volontari, potrebbe
essere la norma. Nel settore dei
servizi aggiuntivi agli affittuari,
d’altra parte, vediamo che queste
sono principalmente iniziative volontarie (tabella 1).
Ultimo ma non meno importante,
come mostra il profilo energetico
del CECODHAS [4], la normativa
ambientale (e, quindi, le norme di
qualità) che si applicano al settore
dell’edilizia sociale è in rapido sviluppo in tutta l’UE, sia a livello obbligatorio che volontario.
RESEARCH BRIEFING
Qualità dei Servizi nel Settore dell’Edilizia Abitativa Sociale dell’Unione Europea
8
Osservatorio Europeo Per il Social Housing
Anno 1/ Numero 3
Giugno 2008
Riassunto dei punti chiave
• In alcuni paesi non vi sono norme specifiche per l’edilizia sociale, ma piuttosto norme
generali applicabili a tutto il settore abitativo (o per alcuni gruppi come gli anziani, i disabili, ecc.). Altri paesi, tuttavia, hanno un regolamento specifico di settore che stabilisce
gli standards.
• I campi in cui le norme di qualità sono particolarmente ben sviluppate nel settore
dell’Housing Sociale sono gli alloggi per gli anziani e l’ambiente. Questo coincide con due
delle principali sfide con cui l’edilizia abitativa in Europa si deve confrontare, cioè la trasformazione demografica e la sostenibilità ambientale.
• La maggior parte dei paesi in esame hanno norme obbligatorie in quasi tutti i campi della
ricerca. Mentre gli standard minimi tendono ad essere obbligatori, quelli extra tendono ad
essere volontariamente adottati dagli operatori.
• Norme di qualità nel settore dell’edilizia sociale sono particolarmente ben sviluppate a
livello dell’ ‘abitazione/edificio’ e nel ‘rapporto con il proprietario’. Norme sui ‘servizi aggiuntivi ai locatari’ tendono ad essere di natura volontaria e meno diffuse in tutti i paesi
esaminati.
• Standard di qualità ambientale (in particolare in materia di efficienza energetica) sono in
rapido sviluppo nel settore dell’edilizia sociale in tutta l’UE.
OSSERVATORIO EUROPEO
PER IL SOCIAL HOUSING
e’ la sezione di ricerche del
CECODHAS (the European Liaison
Committee for Social Housing). Il
suo principale obiettivo è quello
di individuare e analizzare le
principali tendenze e le esigenze di ricerca nel campo delle
abitazioni a livello europeo. Il
suo ruolo è di supporto il lavoro
politico per la fornitura di alloggi sociali, fornendo analisi
strategiche e provate sulla base
di analisi sul campo.
LE SINTESI DI RICERCA
DELL’OSSERVATORIO
sono state avviae nel 2008.
mirano a fornire una panoramica delle questioni chiave per il
settore edilizia popolare
attraverso l’Unione europea in
forma di brevi recensioni delle
analisi teoriche più recenti e
più importanti e delle statistiche su argomenti selezionati.
Sono pubblicati tre a quattro
volte l’anno.
• Norme di qualità a livello del’ ‘vicinato’ non sono definite in modo specifico, forse a causa
della natura di interdipendenza e multi-settorialità di questo livello.
Conclusioni
Il bisogno di meglio definire, misurare, valutare e migliorare la qualità dei servizi sociali è una necessità. Come i cinque paesi
analizzati mostrano, in materia di alloggi sociali, questa necessità è stata riconosciuta sia dai governi nazionali che dalle istituzioni regionali, così come dagli operatori stessi, che, il più delle volte, si sono impegnati a rispetare tali principi di qualità a livello
volontario. Tuttavia, gli standards a livello dell’ Unione Europea presentano diverse sfide tecniche. In primo luogo, la grande diversità a livello nazionale e locale di condizioni (economiche, fisiche e sociali) rende difficile uniformare i criteri e gli indicatori.
Un altro ostacolo è la diversa disponibilità di dati, definizione, e cicli di raccolta; difficoltà che dovrebbero essere superate per
stabilire un credibile strumento di analisi comparativa a livello europeo. Inoltre, vi è la questione se le norme armonizzate sono
realmente utili per migliorare la qualità delle abitazioni in tutta l’UE. Mentre in alcuni casi, le norme comuni potrebbe servire
ad ottenere un ‘livello alto’, in altri potrebbe accadere il contrario. Tuttavia, in un contesto di intenso dibattito politico a livello
europeo circa la necessità di disporre di norme comuni, potrebbe essere opportuno lavorare sulla base di quanto è già stato fatto
in ciascun paese. E, questa ricerca è volta a dimostrare, non ci sono numerosi buoni esempi in tal senso.
Sitografia
Bibliografia
[1] European Commission (2008) Open call for
proposals VP/2008/004. Promoting quality of
Social Services of General
[2] Czischke, D. and Pittini, A. (2007) Housing
Europe 2007: Review of Social, Co-operative
and Public Housing in the 27 EU Member
States. CECODHAS European Social Housing
Observa-tory. Brussels.
[3] Cecchi, L (2008) Sistemi di gestione e
modelli organizzativi per l’edilizia residenziale pubblica: il valore aggiunto del Sistema
integrato. Intervento al seminario di Firenze,
Italia del 22 Febraio 2008.
[4] CECODHAS Energy profiles. Available on:
www.cecodhas.org
www.iso.org
www.accountability21.net
www.communities.gov.uk/news/corporate/702993
www.casaqualita.it/casaeco/01/01introduzioneprogetto.php
•Accessibilità all’alloggio in
Europa (Marzo 2008)
• Anziani e Case nell’ Unione
Europea
www.communities.gov.uk/housing/decenthomes/
deliveringdecenthomes/whatis/
www.communities.gov.uk/planningandbuilding/
buildingregulations/legislation/englandwales/
codesustainable/
www.ihos.org.uk/
Prossime ricerche :
• Normativa sul Social Housing
nell’UE
•Accesso all’housing in UE
www.housemark.co.uk/
www.cih.org
www.sa-intl.org
Ringraziamenti
Le seguenti persone hanno collaborato nella raccolta di informazioni per l’elaborazione di questa ricerca:
Eva Bauer (GBV, Austria), Anna Maria Pozzo (Federcasa, Italy), Claus Hachmann (GDW, Germany), Ann
Roberts (NHF, England) and Gerard van Bortel (OTB, TU Delft, the Netherlands), Virginie Toussain (USH,
France).
RESEARCH BRIEFING
Passate ricerche pubblicate:
• Il tema dell’Housing nei paesi
dell’Est
Qualità dei Servizi nel Settore dell’Edilizia Abitativa Sociale dell’Unione Europea