coro gospel - Scuola Popolare di Musica di Testaccio

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coro gospel - Scuola Popolare di Musica di Testaccio
UN APPROFONDIMENTO STORICO
"Di tutte le specie di canti popolari che sono sopravvissute in America fino al secolo attuale lo Spiritual
è sicuramente la più ampia, senza dubbio, in un modo o nell'altro, la più conosciuta.
Nato e diffusosi fin dai primi tempi della colonizzazione, il canto Spiritual è stato il fenomeno musicale
e poetico che ha accompagnato la forte tensione religiosa di un'intera comunità al momento storico
dell'impatto con la realtà dura e impietosa della schiavitù nera degli Stati Uniti.
Tipicamente neri sono i blues e gli spirituals, gli uni profani, gli altri religiosi, ma entrambi sorretti dal
binomio ribellione/rassegnazione, che quella razza ha vissuto e subìto per anni.
Come 'negro spiritual' è entrato nelle chiese e nelle sale da concerto, configurando il grande momento
dell'evangelizzazione nera in America, sorretto dal supporto di predicatori che indicavano la via del
riscatto e della rinascita dopo la morte. Il sacro degli Spirituals ha influenzato compositori - da Dvorak
a Virgil Thompson - ed è stato cantato nelle scuole e dai cori in tutto il mondo anglosassone.
Comunque, nonostante la sua enorme popolarità dovuta a spettacoli e pubblicazioni, la sua origine resta
oscura e il modo in cui venisse cantato agli inizi è tuttora sconosciuto.
Lo stesso termine 'spiritual' non veniva usato molto dalla gente di colore, sopravanzato da 'inno',
comune nelle campagne fino agli anni '50 del Novecento".
Oliver, Harrison, e Bolcom - Gospel, Blues, and Jazz
Il genere degli inni, poi chiamato 'spirituals' e ancora in seguito 'gospel', pur avendo un legame diretto e
vitale con l'Africa è distintamente parte della musica americana. Una parte così rilevante che i veri
linguaggi popolari di oggi discendono in parte, senza soluzione di continuità, dal linguaggio usato nel
gospel (per brevità useremo nel prosieguo il termine gospel per riferirsi a tutte le forme di musica
religiosa afroamericana, inni e spirituals compresi).
Tecnicamente furono le 'grida dei campi' il primo genere musicale a staccarsi dai temi religiosi e
occuparsi soltanto del lavoro. Si potrebbe parlare a lungo del doppio significato di molte canzoni
gospel, come Swing Low, Sweet Chariot che in apparenza si riferiva alla vita ultraterrena, ma che ogni
schiavo sapeva come in realtà si riferisse alla promessa di una vita libera dalla schiavitù: la 'casa' non era
necessariamente il paradiso, ma la stessa libertà.
Alcuni storici sostengono che tutte le canzoni gospel delle origini erano canzoni di protesta codificate.
In ogni caso, il blues fu la prima forma musicale afroamericana esclusivamente laica, seguita di lì a poco
dal ragtime e dal jazz.
I testi delle canzoni
Le parole degli spirituals erano collegate con la vita degli autori: gli schiavi.
Mentre le canzoni da lavoro trattavano solo la loro vita giornaliera, gli spirituals erano ispirati dal
messaggio di Gesù Cristo e dalla sua Buona Novella (il Vangelo), "Tu puoi essere salvato".
Molti schiavi in città e nelle piantagioni tentarono di gestire una 'campagna libera', che essi chiamavano
'la mia casa' o 'Dolce Canaan, la Terra Promessa'. Questa terra era sulla riva nord del fiume Ohio, che
essi chiamavano 'Giordano'.
Alcuni spirituals negri fanno riferimento alla Underground Railroad (UGRR), una organizzazione che
aiutava gli schiavi a fuggire, per quanto la cosa fosse oltremodo difficile e pericolosa. Per prima cosa, i
fuggitivi dovevano camminare di notte, usando torce e la luce della luna; quando era necessario,
dovevano camminare ('guadare') nell'acqua, così che i cani non potessero annusare le loro tracce. In
secondo luogo, dovevano saltare sulle carrozze dei treni, dove potevano nascondersi e fuggire. Queste
carrozze si fermavano sì in alcune 'stazioni', che potevano però essere luoghi qualunque dove gli schiavi
sarebbero stati di nuovo arrestati. Ecco che spirituals come Wade in the Water, The Gospel Train e
Swing Low, Sweet Chariot si riferiscono direttamente all'UGRR.
Rimane da chiarire in quale misura e in quale forma gli Spirituals abbiano influito sulla musica jazz e
sull'improvvisazione individuale e collettiva: a tale proposito si deve dire che, pur non agendo
direttamente su tale tipo di espressione musicale in termini così decisivi come accadde per esempio nel
Blues, gli Spirituals operarono sulla musica jazz nel comune impiego di forme melodiche chiuse e
soprattutto di forme polivocali "responsoriali ed eterofone", per usare un vocabolario critico di
Longstreet.
Né si deve dimenticare che il frequente accompagnamento degli Spirituals con il battito delle mani,
anche nel pieno di una cerimonia religiosa, ha costituito già di per sé una base armonica sulla quale agire
nel "beat" e nell'"off beat", nella sezione melodica, vale a dire, e in quella ritmica.
l gospel aveva influenzato il blues e il jazz, e ora, nei primi anni del Novecento, erano proprio blues e
jazz ad influenzare il gospel. Per esempio, i ritmi sincopati del ragtime indussero molti esecutori da
chiesa ad avvicinarsi alle canzoni passate e a quelle più nuove. Molti predicatori cantanti viaggiatori
iniziarono ad accompagnarsi con pianoforte e chitarra.
La chitarra divenne una forma popolare di accompagnamento grazie alla sua portabilità e praticità
d'uso. Visto che pianisti e chitarristi blues erano ormai comuni nella nazione, i predicatori cantanti
cominciarono ad adottare lo stile melodico degli interpreti blues. Blues e jazz erano ormai mania
popolare, e stuzzicavano il palato musicali dei neri, mentre il gospel restava il fondamento religioso. I
predicatori più ingegnosi e teatrali cantavano come ospiti nelle chiese e nelle missioni per i senza tetto.
Molti di loro viaggiavano con un entourage di musicisti o con piccoli cori.
Il termine gospel, in inglese, significa Vangelo, letteralmente buona novella: i testi infatti, si ispirano alla
Bibbia (soprattutto il libro dei Salmi). Altre correnti gospel invece si esibiscono in contesti più laici,
come ad esempio il Golden Gate Quartet o Clara Ward che, ad esempio, cantano anche nei night club.
La maggior parte degli artisti, come i Jordanaires, Al Green e Solomon Burke tende a suonare in
entrambi i contesti, dove è frequente che includano un pezzo religioso in una performance secolare,
sebbene non succeda quasi mai il contrario.
Le origini (dagli anni Venti agli anni Quaranta)
Ciò che la maggior parte delle persone identificherebbe come "Gospel Music" è una musica religiosa
Afro-Americana basata su grandi cori di chiesa cui fa da contraltare un cantante solista eccezionale. In
realtà il genere reso famoso da artisti come Thomas A. Dorsey, Sallie Martin, Willie Mae, Ford Smith ed
altri cambiò sensibilmente circa 80 anni fa, e affonda le sue radici nelle forme più spontanee di
devozione religiosa delle Chiese dei Santi, che incoraggiavano i singoli fedeli a "dare testimonianza"
parlando e suonando (e talvolta danzando) spontaneamente della loro fede, durante la celebrazione.
Negli anni venti gli artisti di questo tipo di chiese erano spesso predicatori che si spostavano di chiesa in
chiesa, e tra una predica e l'altra cominciarono a incidere in uno stile che fondeva temi religiosi
tradizionali con le tecniche del blues e del boogie woogie. Inoltre cominciarono a portare strumenti di
derivazione jazz, come percussioni e fiati, in chiesa.
Dorsey, che aveva composto e suonato il piano per giganti del blues come Tampa Red, Ma Rainey e
Bessie Smith, lavorò sodo per sviluppare una sua propria musica, organizzando un convegno annuale
per artisti gospel, andando in tournée con Martin per vendere spartiti e superare la resistenza delle
chiese più conservatrici verso ciò che esse consideravano una musica mondana e peccaminosa.
Combinare la struttura "sixteen bar" e i modi e ritmi del blues con i testi religiosi, aprì la possibilità ad
artisti innovativi, come Sister Rosetta Tharpe, di usare il proprio talento nelle canzoni, mentre
ispiravano i fedeli a "gridare", a "buttare fuori" per aggiungere parole alle sue o per inserire linee
musicali proprie in risposta al suo canto.
Questo "stile libero" influenzò altri stili religiosi neri alla stessa maniera. I gruppi più conosciuti degli
anni trenta erano quartetti o gruppi piccoli maschili come il Golden Gate Quartet che cantavano, di
solito senza accompagnamento, nello stile quartetto Jubilee mescolando attentamente armonie, canti
melodiosi, sincopati giocosi e arrangiamenti sofisticati per ottenere uno stile sperimentale fresco ben
lontano dal più sobrio canto di inni. Questi gruppi assorbirono suoni popolari da gruppi pop come i
Mills Brothers e produssero canzoni che univano temi religiosi, humor e satira politico-sociale.
Cominciarono a mostrare sempre maggior influenza dal Gospel da che incorporarono la nuova musica
nel loro repertorio.
L'età dell'oro (dagli anni Quaranta agli anni Cinquanta)
La nuova musica Gospel composta da Dorsey e altri si mostrò essere davvero molto popolare nei
quartetti, che si volsero in una direzione nuova. Gruppi come i Dixie Hummingbirds, i Pilgrim
Travelers, i Soul Stirrers, i Swan Silvertones, i Sensational Nightingales e i Five Blind Boys of
Mississippi introdussero anche maggior libertà alle chiuse armonie dello stile Jubilee, aggiungendo degli
ad libitum e brevi frasi ripetute sullo sfondo per mantenere una base ritmica per le innovazioni del
cantante principale. I solisti emersero maggiormente man mano che il Jubilee divenne Hard Gospel e
man mano che i cantanti cominciarono a gridare di più, spesso in falsetto, ancorati ad un basso
rilevante. I cantanti dei quartetti combinarono sia le performance del solista virtuoso sia le innovazioni
ritmico armoniche. Questo venne definito da Ira Tucker Sr. e Paul Owens degli chiamarono
"trickeration" e che amplificava l'intensità musicale ed emozionale delle loro canzoni.
Mentre i quartetti stavano raggiungendo il loro massimo splendore negli anni quaranta e cinquanta, un
certo numeri di cantanti donne stava raggiungendo il successo. Alcune, come la grande Mahalia Jackson
sicuramente una delle più grandi interpreti di gospel- e Bessie Griffin erano principalmente soliste, altre
come Clara Ward, The Caravans, The Davis Sisters e Dorothy Love Coates, suonavano in piccoli
gruppi. Alcuni gruppi come i Ward Singers usavano una sorta di teatralità e dinamiche di gruppo
particolari che erano in uso nei quartetti maschili, ma la maggior parte delle cantanti gospel basavano le
proprie possibilità di successo su una competenza tecnica eccezionale ed un estremo fascino personale.
Fece eccezione sotto molti punti di vista Roberta Martin a Chicago, Illinois. Condusse gruppi misti di
uomini e donne che avevano uno stile che non sottolineava così tanto il virtuosismo personale e
sponsorizzò un certo numero di artisti, come James Cleveland, che avrebbero cambiato il volto del
Gospel nei decenni a venire.
I cori e le star (dagli anni Sessanta ad oggi)
James Cleveland e Alex Bradford portarono una rivoluzione nel gospel lanciando l'era dei grandi cori,
grosse strutture disciplinate e organizzate che usavano arrangiamenti complessi per spingere la loro
forza vocale per arrivare al ritmo propulsivo, alle intricate armonie e al virtuosismo individuale dei
quartetti dell'età dell'oro.
Gruppi come i Brooklyn Tabernacle Choir e il Mississippi Mass Choir sono due dei più popolari delle
centinaia di gruppi legati a parrocchie locali.
Allo stesso tempo star più recenti come Andrae Crouch, CeCe Winans e i Take 6 hanno continuato
sulle influenze pop, proprio come Dorsey e altri pionieri presero a prestito dal Blues e dal Jazz. Altri,
come Kirk Franklin, hanno introdotto elementi Hip Hop.
La morte lenta di Jim Crow cambiò anche le priorità del gospel. Durante gli anni di segregazione e
repressione formale dei neri, il gospel servì, specie per le chiese dei Santi largamente apolitiche e
quietiste, come una forma nascosta di protesta politica. Strofe come: "When I get to Heaven I'm going
to sing and shout / 'Cause nobody there's going to turn me out" e "I know my robe's going to fit me
well / 'Cause I tried it on at the gates of hell" ("quando andrò in cielo canterò e griderò / Perché
nessuno mi zittirà" e "so che la mia veste mi starà a pennello / Poiché l'ho provata alle bocche
dell'inferno") avevano un secondo significato ovvio per i molti ascoltatori che non avevano possibilità
di rivendicare la propria posizione nel mondo in modi più diretti.
Le canzoni gospel erano quindi la scelta logica per i ritornelli del Movimento dei Diritti Civili, che trasse
i suoi capi, gran parte della sua organizzazione e i suoi ideali dalle chiese nere.
In Italia il genere si diffonde velocemente fino ad esser oggetto di festival su tutto il territorio nazionale
da nord a sud la musica e la ricerca vocale diventa spettacolo, celebrazione, coinvolgimento.