nantes, porta della bretagna

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nantes, porta della bretagna
NANTES,
PORTA DELLA BRETAGNA
A sole due ore di volo dall’Italia, Nantes è una meta ideale per un soggiorno
culturale e la sua regione offre svariate attrattive, dal relax all’arte... alla buona tavola. Vivace, dinamica, culturale, creativa, turistica, Nantes è una città
speciale, autentica e visionaria: non a caso qui è nato lo scrittore Jules Verne!
Dichiarata nel 2013 capitale verde d’Europa, con i suoi paesaggi così diversi,
un patrimonio ricco ed eclettico, una grande varietà di proposte culturali, è
regolarmente in testa alla lista delle città francesi dove si vive meglio. Ed è una
città dove capita di incontrare il Grande Elefante alto 12 metri che passeggia
lungo la Loira o di salire su una fantastica giostra alta 25 metri.
Seguite la linea verde in occasione dell’evento estivo Le Voyage à Nantes, e
lasciatevi guidare da questa via lunga dieci chilometri, scandita da una trentina di tappe nel cuore di Nantes: potrete così scoprire mostre ed esposizioni,
installazioni artistiche negli spazi pubblici, nuovi luoghi di convivialità e scorci
insoliti. Oltre a ciò la capitale storica dei Duchi di Bretagna propone un itinerario
fuoriporta, lungo l’estuario della Loira in visita alle 29 installazioni en plein air
realizzate da grandi artisti internazionali.
Le Voyage à Nantes
Ufficio turistico di Nantes
Il presente sfogliabile è stato realizzato su iniziativa dell’Ente del Turismo di Nantes
Revisione grafica, impaginazione, adattamento per il web: Federica Guarnieri e Larissa
Soffientini (Iceigeo)
Testi a cura di: Massimiliano Bagioli
Fotografie: © Joncheray ©Gérard ©Renoux © Argyroglo ©VAN ©Messina ©Billaud ©Argyroglo
© Marka (Carlos S. Pereyra) © Fotolia (Thierry RYO)
Edizione promossa dal Settore Iniziative Speciali di Touring Editore
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Touring Club Italiano è un marchio registrato del Touring Club Italiano (Corso Italia 10, Milano,
www.touringclub.it) e concesso in licenza da Touring Servizi a Touring Editore srl.
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Nantes
Profilo d’area. Attraversata dall’Erdre, dalla Sèvre e dalla Loira, che qui inizia il
suo lungo estuario, Nantes è una città ricca di storia, antica capitale del ducato
di Bretagna e oggi capoluogo della regione amministrativa Pays de la Loire e del
dipartimento Loire-Atlantique. Sede della promulgazione del celebre editto che,
concedendo ai protestanti la libertà di culto, pose fine alle guerre di religione,
è celebre anche per aver dato i natali a Jules Verne, che in modo sorprendente
anticipò nei suoi romanzi le conquiste dell’aeronautica e delle moderne scienze.
Da città in crisi, economica e di identità, che era negli ultimi decenni del secolo
scorso, dopo la chiusura dei cantieri navali e di altre importanti industrie, ha
saputo trasformarsi nel centro con i maggiori indici di sviluppo di tutta la Francia,
per dinamica demografica, alta percentuale di giovani, quantità e qualità delle
imprese di recente apertura. La terziarizzazione ad alta specializzazione è il frutto
delle scelte dell’amministrazione comunale – che destina il 15% del proprio bilancio alla cultura e il 16% all’istruzione – e si accompagna al prestigio dell’importante Università e della Città dei congressi, dotata di attrezzature d’avanguardia.
Meta ideale per un weekend lungo (il suo aeroporto internazionale è collegato
direttamente con Milano, Roma, Pisa, Napoli, Palermo, Venezia), si trova al
termine del corso della Loira, orlato dai celeberrimi castelli, e segna l’ingresso
nell’affascinante e misterioso mondo della Bretagna. Nantes è anche il punto
di partenza per brevi escursioni che si compiono agevolmente in giornata. L’offerta turistica è quanto mai varia, tanto da soddisfare gli appassionati dell’arte
contemporanea come chi è alla ricerca di paesaggi scenografici e insoliti, gli
amanti del buon cibo e del buon vino e chi vuole compiere lunghe camminate
su spiagge di sabbia dorata. Seguendo il corso della Loira fino Saint-Nazaire,
che sorge proprio all’estuario, e quindi proseguendo per un breve tratto, si
scoprono mondi vicini ma assai diversi fra loro: l’elegante stazione balneare di
La Baule, che attrae per la splendida posizione naturale e per avere conservato
tradizioni e ritmi di un turismo d’antan, e la medievale Guérande, circondata
da acque salse da cui si ricava un famoso fiore di sale. Nell’interno, segnato da
ampie distese di vigneti da cui si produce il bianco muscadet, si trova l’antica
Clisson, dove si gode delle atmosfere rilassate di una provincia serena e prospera
e si ammira ciò che resta di un’importante fortezza che funse da baluardo del
ducato di Bretagna nelle guerre contro il re di Francia.
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I nantesi mostrano con orgoglio le bocche di cannone del quattrocentesco
castello, realizzate perché i re di Francia capissero che tipo di accoglienza
attendersi se fossero giunti con ambizioni di conquista. A ricordo dei fasti di
quell’epoca rimane, oltre al castello, la cattedrale, anch’essa di aspetto prevalentemente quattrocentesco, mentre l’edilizia e l’urbanistica dei quartieri più
belli del centro rimandano al ’700 e agli inizi dell’800, il periodo in cui, grazie
al suo porto, Nantes (8 m, ab. 300 000) raggiunse un alto livello di potenza e
ricchezza. Così, a fronte di qualche casa a graticcio, ultimo resto di un ambiente
urbano cancellato da profonde trasformazioni, sono i palazzi in pietra ornati
di mascheroni, gli ampi viali, le piazze dominate da monumentali architetture
classicheggianti a disegnare l’aspetto della città. L’isola Feydeau, la place Royale, il quartiere attorno a place Graslin rimandano alla straordinaria prosperità
conosciuta nell’epoca in cui il porto di Nantes era il primo scalo francese, con
una flotta di ben 2500 imbarcazioni. Le fonti primarie dell’economia cittadina
furono il commercio dello zucchero di canna e la tratta degli schiavi, acquistati sulla costa della Guinea e venduti nelle Antille. Ma agli inizi del xix secolo
l’abolizione del «commercio dell’ebano» – così veniva chiamata la tratta degli
schiavi africani – e l’uso della barbabietola nella produzione dello zucchero,
l’insabbiamento della Loira e il blocco continentale determinarono una grave
crisi. I capitali accumulati furono impiegati nell’industria, soprattutto metallurgica e conserviera, e Nantes mutò nuovamente il proprio aspetto, dotandosi
di nuovi palazzi, opifici e quartieri operai. Le difficoltà dell’industria europea
manifestatesi negli ultimi decenni del secolo scorso hanno spinto Nantes a
ripensarsi nuovamente, mutando funzioni e aspetto di interi quartieri. Tra
questi, particolarmente interessante è l’Île de Nantes, dove meglio si mostra
il dinamismo di cui è stata protagonista negli ultimi decenni la città, segnata
da un’imponente crescita del terziario avanzato, che ha sostituito l’industria
tradizionale, legata alla cantieristica e oggi di stanza nella vicina città di SaintNazaire, sorta di dépendance industriale e portuale di Nantes.
Visitare la città
Di dimensioni contenute, Nantes si può visitare comodamente a piedi, seguendo la lunga linea verde tracciata per le vie che collega tutti i luoghi di interesse
turistico della città. Per spostamenti rapidi ci sono due
linee di tram (la 1 e la 2) che attraversano il centro
intersecandosi in place du Commerce. L’accesso a tutti
i mezzi pubblici è gratuito per i possessori dell’abbonamento turistico Pass Nantes, della durata di 1, 2 o 3
giorni, che permette anche l’ingresso senza ulteriori costi ai principali musei cittadini e ad alcune attrazioni dei
dintorni, sconti in negozi e ristoranti, nonché escursioni
gratuite sui mezzi turistici (trenino e bus).
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Nantes
NEL CUORE DELLA CITTÀ
Château des ducs de Bretagne
Il nucleo storico di Nantes è costituito, fin dal medioevo, dal castello dei
duchi di Bretagna, vicino al quale si
eleva la cattedrale; le vie intorno
offrono locali, pasticcerie e bistrot
per tutti i gusti, mentre poco a nord
si apre il bel mercato di Talensac.
A pochi passi si incontrano le belle
piazze del centro: du Bouffay, Royale, Graslin. Bisogna, infine, dirigersi
verso il lungofiume e il quai de la
Fosse per visitare il Mémorial de
l’Abolition de l’Esclavage.
B4; place Marc-Elder 4; tram linea 1;
fermata Anne de Bretagne. Ingresso
gratuito alla corte, a pagamento per
il museo; www.chateau-nantes.fr Risiedeva qui la corte del duca di
Bretagna, che in età medievale raggiunse periodi di grande splendore.
E tante pagine di storia, non solo
bretone ma della Francia intera, si
scrissero nell’ampia fortezza sorta
nei primi anni del xiii secolo nel sito
del castrum romano. Come le nozze
tra Anna di Bretagna e Luigi XII di
Francia, la firma dell’editto per la
libertà di culto o la prigionia della
duchessa di Berry che nel 1832, con
l’appoggio dei legittimisti, cercava
di rilanciare proprio dalla Bretagna
un’insurrezione contro Luigi Filippo.
Esterno. Il castello assunse l’aspetto che tuttora lo caratterizza a partire dal 1466, per volontà del duca
Francesco II, ma le sue alte mura di
foggia pentagonale, con torri cilindriche e possenti cortine, racchiudono nel cortile interno edifici civili e
militari risalenti a epoche differenti.
Nel 1800 un’esplosione nella polveriera situata nella tour des Espagnols
distrusse tutta l’ala nord-occidentale
del complesso fortificato, inclusa la
cappella e la sala degli archivi. Bassi
torrioni cilindrici rafforzano le poderose cortine, dalle quali avanza a
est la cinquecentesca tour du Ferà-Cheval. L’ingresso all’ampio cortile interno, dove al tempo del duca
venivano organizzati anche tornei
e disfide tra cavalieri, è segnalato
da un ponte, un tempo levatoio, affiancato da due massicce torri del xv
secolo: quella di destra, la tour de la
La movida nantese
Le adiacenze del castello e della cattedrale, l’Île Feydeau, place du Commerce e place Royale ospitano locali
alla buona, parecchi dei quali propongono le tipiche crêpes bretoni. Attorno
a place Graslin ci sono ristoranti e bar
più chic. La piazza è anche il cuore
del quartiere degli spettacoli, con il
teatro d’opera e il multisala d’essai
Katorza (C2; rue Corneille N. 3), che
programma film in lingua originale.
Due bei locali di recente apertura sono
il bar Le Nid, sulla terrazza panoramica del grattacielo Tour Bretagne (B2;
place de Bretagne) e Le Lieu Unique
(C5, f.p.; quai Ferdinand Favre N. 2;
nella foto), ex biscottificio con un bar,
un ristorante e un hammam.
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Nantes, porta della Bretagna
La gastronomia nantese: tra terra e mare
Lo château des ducs de Bretagne si trova nel centro storico di Nantes
Boulangerie, era adibita a prigione,
come testimoniato dai graffiti incisi
alle sue pareti (sono visibili durante
il percorso di visita del museo). Il
corpo principale, dove alloggiavano i
duchi, è il Grand Logis, grande palazzo
di stile gotico con finestre crociate e
alti lucernari a pinnacolo. Accanto si
innalza la tour de la Couronne d’Or,
torre scalare decorata da un’elegante
loggia di ispirazione italiana: deve il
suo nome al vicino pozzo, sormontato
da un’armatura in ferro battuto che
sembra riprodurre la corona ducale.
Alla destra del Grand Logis si trova
il seicentesco palazzo del Grand Gouvernement, costruito come alloggio
del governatore di Bretagna dopo
che un furioso incendio, nel 1670,
distrusse un’ala dell’antico castello.
Il Petit Gouvernement è un edificio
rinascimentale che ricevette la visita di tutti i sovrani di Francia fino a
Luigi XIV. Al centro del cortile sorge il
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mastio poligonale, una delle quattro
torri angolari della fortezza originaria, di cui si notano solo pochi resti
accanto alla seicentesca Conciergerie.
L’Harnachement è un vasto e squadrato edificio costruito dall’amministrazione militare nel 1784, che accoglie
esposizioni temporanee.
Animato e pittoresco, il marché de Talensac (A3; rue Talensac; tram linea 2; fermata 50 Otages; nelle foto, bancarelle di verdura e di pesce) è il migliore mercato
coperto della città per la qualità dei prodotti alimentari in vendita. Le bancarelle di
frutta e verdura che si trovano all’esterno sono allestite da piccoli coltivatori delle
campagne circostanti, come si può constatare dalla naturalità dei prodotti. All’interno si vendono frutti di mare e pesce che arrivano direttamente dai vicini porti
di Le Croisic e La Turballe, così come il rinomato formaggio di Beillevaire (www.
fromagerie-beillevaire.com), un’istituzione di Nantes. Mercante e affinatore, Beillevaire ha tutto il meglio della produzione nazionale, con alcune rarità di produzione
locale; tra questi, il brun de noix e il secret du couvent Bichonné, straordinari
formaggi vaccini a pasta dura, profumati e ricchi di sapore.
Non mancano i banchi dei dolciumi, con le caramelle al burro salato, tipiche della
Bretagna, e quelle dette berlingots, per la forma a tetraedro come i cartoni del latte
di una volta, e ancora le rigolettes, con gelatina di frutta e quindi più morbide. Se le
berlingots sono tipiche anche di Carpentras, città del Sud della Francia, le rigolettes
sono una specialità solo di Nantes. Ottimo anche il monarque, dolce tanto tipico
della città da essere conosciuto anche come gâteau nantais; si tratta di un impasto
di mandorle macinate imbevuto di una mescola di rum e sciroppi di limone verde,
vaniglia e cannella e ricoperto di glassa bianca.
In centro gli amanti di torte, cioccolato e dolciumi trovano un ottimo indirizzo al
N. 9 di rue de la Fosse, nei pressi dell’entrata inferiore del passage Pommeraye: è
lo storico negozio Gautier-Debotté (C2-3; tram linea 1 e 2; fermata Commerce;
www.patisserie-debotte.com), noto oltre che per la bellezza degli antichi arredi, per
i cioccolatini detti ‘mascheroni’ (mascarons), che riprendono il motivo decorativo
tipico dei palazzi settecenteschi dell’Île Feydeau.
Musée d’Histoire de Nantes. Visite
a pagamento, ore 10-18, lunedì chiuso;
luglio e agosto tutti i giorni 9.30-19.
I corpi di fabbrica a destra dell’ingresso accolgono un ottimo museo
dedicato alla storia di Nantes. Oltre
a essere tuttora al passo con i più
moderni criteri museografici, benché
risalga ormai al 2007, si fa apprezzare
per il valore estetico del filmato sulla
storia di Anna di Bretagna e dell’allestimento delle sale. Molto interessante quella dedicata al commercio degli
schiavi, fonte di grande ricchezza per
Nantes nel corso del xviii secolo.
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Nantes, porta della Bretagna
Cathédrale
A4; tram linea 1; fermata Anne de Bretagne. Lunga e complessa è la storia
dell’imponente edificio tardo-gotico
che domina place St-Pierre, innalzato
nel 1434 sui resti di un preesistente
tempio romanico ma continuato nel xvi
e xvii secolo e portato a termine solo
nel 1891. Nel 1930 venne restaurata la
facciata, nella quale però restarono
i tre antichi portali scolpiti. Dopo i
bombardamenti del 1944 sembrava
che la cattedrale non dovesse subire
altri danni, ma il 28 gennaio del 1972
un incendio distrusse le volte e il tetto,
in seguito ricostruiti.
Colpiscono nell’interno la purezza
delle linee e lo slancio delle navate,
la cui considerevole altezza – superiore a quella di Notre-Dame a Parigi
– venne resa possibile dall’utilizzo
del tufo calcareo bianco, più leggero
rispetto al granito, solitamente usato
per le chiese bretoni. Costruito nel
xix secolo, il coro, che riprende in
chiave neogotica i principi costruttivi
quattrocenteschi, è illuminato da belle
vetrate moderne come le cappelle del
deambulatorio, dove una scala scende
alle cripte. Capolavoro dell’arte rinascimentale è il monumento funebre di
Francesco II, custodito nel transetto
destro e illuminato da un’altissima
vetrata moderna che raffigura i santi
bretoni e i vescovi di Nantes. Voluto
da Anna di Bretagna per accogliere le
spoglie del padre, ultimo duca bretone, e della madre, Margherita di Foix,
il monumento venne realizzato nel
1502-1507 da Michel Colombe per la
chiesa delle Carmelitane e fu trasferito
nella cattedrale solo nel 1817. I corpi
giacenti del duca e della duchessa,
distesi sopra una lastra di marmo
nero, sono accompagnati da figure
simboliche e allegorie: il leone ai piedi
di Francesco raffigura la potenza, il
levriero accucciato accanto a Mar10
Nantes
gherita la fedeltà, le grandi statue agli
angoli della tomba le virtù cardinali;
sotto le sedici nicchie con le statuette
di santi che intercedono per i defunti
sono altre sedici piccole figure che
rappresentano il dolore del popolo
per la loro morte.
Le Lieu Unique
B5, f.p.; quai Ferdinand Favre N. 2;
tram linea 1; fermata Duchesse Anne. Ingresso gratuito, ore 11-24; www.
lelieuunique.com - Si nota da lontano
la vistosa torre di fine xix secolo della fabbrica di biscotti LU, diventata
Le Lieu Unique con il trasferimento
dello stabilimento e la riconversione
della struttura in centro per concerti,
mostre e luogo di ritrovo. All’interno
di un affascinante ambiente in cui
volutamente sono state lasciate in
vista parti della vecchia fabbrica, che
creano convincenti inserti di architettura brutalista, si trovano un bar, un
ristorante, una libreria e un hammam
dal design originale. Dalla veranda in
cima alla torre si apre un vasto panorama (salita a pagamento).
Tour Bretagne – Le Nid
B2; place de Bretagne; tram linea 3;
fermata Bretagne. Il grattacielo, tipico
edificio degli anni Settanta del secolo
scorso, svetta sul centro di Nantes dai
suoi 144 m di altezza. Sulla sommità, al
32esimo piano, è stato recentemente
aperto un bar di design molto divertente, Le Nid, ideato da Jean Jullien: il
bancone è a forma di grande uccello
e ci si siede su pouf a forma di uova.
La terrazza regala la migliore veduta
su Nantes, splendida all’imbrunire.
Place du Bouffay
B4; tram linea 1; fermata Bouffay. Situata dove un tempo si ergeva la fortezza
dei conti di Bretagna, precedente al
castello ducale, la piazza sorge al mar-
La facciata tardo-gotica della cattedrale di Nantes, dedicata ai Ss. Pietro e Paolo
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Nantes
Nantes, porta della Bretagna
gine del dedalo di strade della piccola
Nantes medievale, affollate di bar e
ristoranti. Alle spalle della piazza, un
campanile ottocentesco sormontato
da un gruppo di angeli che suonano la
tromba (in origine torre di un antico
castello) segnala la chiesa di Ste-Croix,
fondata nel xvii secolo.
Île Feydeau C3; tram linea 1; fermata Commerce.
Mantiene il nome di un tempo ma
non è più un’isola dalla metà del ’900,
quando venne ultimata la deviazione
dell’Erdre e della Loira. Gli edifici che
vi sorgono furono costruiti come residenza e magazzino di grandi armatori;
realizzazioni monumentali allineate su
strade ortogonali, i palazzi del quartiere costituiscono il primo nucleo
della nuova Nantes, che prese forma
nel xviii secolo. Tutte le case ripropongono la medesima tipologia, per cui
costituiscono una successione molto
armonica: sono in tufo, hanno grandi
finestre ai piani bassi, che servivano
da magazzini, e il piano nobile, dove
abitavano i proprietari, si differenzia visibilmente da quelli superiori,
riservati ai pigionanti. Un interesse
particolare è rivestito dai mascheroni sulla facciata delle case di allée
Turenne e place de la Petite-Hollande;
talora sono legati alla mitologia antica
o all’attività che svolgevano i proprietari delle case.
Nelle strette vie ortogonali che si trovano all’interno dell’isola si susseguono i ristorantini e i locali di ritrovo,
animati soprattutto la sera.
Place Graslin al crepuscolo
Place Royale
B-C3; tram linea 1; fermata Commerce.
Disegnata nel 1786 dall’architetto Mathurin Crucy, la piazza è il centro del
progetto di ampliamento della città
successivo alla creazione dell’isola
Feydeau. È ornata dalla fontana della
Loira (1865) e dominata dalla guglia
della goticheggiante chiesa di St-Nicolas, costruita nel 1854. A due passi è
la place du Commerce, dominata dal
neoclassico palais de la Bourse; progettato da Crucy e ultimato nel 1815,
è oggi sede in un grande negozio Fnac.
Passage Pommeraye
B-C3; tram linea 1; fermata Commerce.
Sontuosa galleria commerciale su tre
livelli creata nel 1843 per collegare
le vie Crébillon e de la Fosse, sfoggia
vetrate e colonne con putti e allegorie.
Una scenografica scalinata in ferro e
legno collega i diversi livelli, su cui
affacciano le vetrine dei negozi.
Il passage Pommeraye, inaugurato nel luglio del 1843
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Place Graslin
C2; tram linea 1; fermata Médiathèque.
L’animata rue Crébillon, sulla quale
si concentrano alcune delle migliori
boutique di Nantes, conduce in questa neoclassica piazza pedonalizzata.
Centro dell’omonimo quartiere voluto
nel ’700 da Jean-Joseph-Louis Graslin,
è caratterizzata dal pronao corinzio
del Grand Théâtre (1783), progettato
da Crucy e ancora impiegato come
teatro d’opera. Alla sinistra del teatro, una stretta via porta al cinema
multisala Katorza (www.katorza.fr),
che proietta film d’essai in lingua
originale, spesso anche in italiano.
Sul lato opposto si trova La Cigale,
buon ristorante di cucina tradizionale che ha mantenuto le fastose sale
liberty di cent’anni fa. Alla destra del
ristorante si stende cours Cambronne, viale-giardino alberato orlato da
omogenee cortine di palazzi (xix-xx
sec.); ancora oggi, i cancelli della via
vengono chiusi la sera.
Mémorial de l’Abolition
de l’Esclavage
D1-2; tram linea 1; fermata Chantiers
Navals. Inaugurato nel 2012 sul quai
de la Fosse, il grande e convincente monumento all’abolizione della
schiavitù dà un segno tangibile del
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Nantes
Nantes, porta della Bretagna
coraggio con cui Nantes ha deciso
di ripensare la propria storia, senza
nascondere che la tratta degli schiavi
costituì la principale fonte di ricchezza e di sviluppo della città nel ’700,
epoca del suo massimo splendore.
Progettato da Krzysztof Wodiczko e
Julian Bonder, occupa parte del lungofiume dal quale partivano i vascelli
che prelevavano dall’Africa gli schiavi
per portarli nelle colonie d’oltremare.
È su due livelli; all’altezza della strada
si trova la parte commemorativa, costituita da un lungo sentiero in asfalto
scuro al cui interno sono inserite delle
placche con i nomi delle navi usate
per il traffico e dei porti in cui venivano prelevati gli schiavi. Al livello
inferiore si trova la parte meditativa
del monumento: una lunga passerella che evoca i ponti delle navi dove
venivano stivati gli schiavi, fiancheggiata da pannelli su cui sono segnati i
principali momenti della storia della
tratta di esseri umani. Una successione di pareti vetrate riporta celebri
frasi di personaggi che nei secoli si
sono battuti per l’abolizione della
schiavitù, fisica e culturale, dal ’700
a Martin Luther King e Bob Marley.
Musée Jules Verne
D1, f.p.; tram linea 1; fermata Gare
Maritime. Visite a pagamento, ore 1012 e 14-18; chiuso martedì e domenica mattina; ingresso gratuito la prima
domenica del mese da settembre a
giugno; www.julesverne.nantes.fr - Sul
fianco della collina di Ste-Anne, una
villa ottocentesca al N. 3 di rue de
l’Hermitage ospita il museo dedicato al più illustre dei figli di Nantes.
Accoglie libri, lettere, autografi e
documenti personali dello scrittore
che per le straordinarie atmosfere
dei suoi romanzi si ispirò non solo ai
racconti di viaggio sentiti dai marinai
ma anche allo spettacolo offerto dal
grande porto e dalle prime industrie
della città. Vale la pena salire fin qui
anche per ammirare la vista d’insieme
sulla città.
Un’estate spettacolare
La rassegna di concerti e spettacoli, principale evento dell’estate nantese, ha preso il nome
dall’associazione di promozione turistica della
città e motore dei suoi principali progetti di sviluppo: Le Voyage à Nantes si tiene a luglio e
agosto e ogni anno si presenta con nuove realizzazioni, alcune destinate a durare nel tempo,
come le opere del Parcours Estuaire, le Macchine dell’Isola e il Monumento all’abolizione della schiavitù, altre temporanee, come le mostre
d’arte o La Cantine du Voyage, il grande barristorante all’aperto sulla riva della Loira nell’Île
de Nantes. Tra gli eventi è molto atteso quello
della Sfilata dei Giganti, quando le monumentali creazioni di Jean-Luc Courcoult (nella foto)
si muovono per le vie inscenando ogni volta una
storia diversa, con i personaggi che si inseguono
per la città. www.levoyageanantes.fr
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Il Grand Éléphant, una delle attrazioni più popolari delle Machines de l’Île
L’ÎLE DE NANTES
Sull’isola di Nantes, bagnata dalla
Loira, e sulla riva sinistra del fiume
stesso emergono numerosi i segni del
presente: alcuni, come Les Anneaux
sul quai des Antilles, appartengono
al Parcours Estuaire, il ‘Percorso
Estuario’ scandito da opere d’arte;
altri, come il palais de Justice, sono
parte integrante della trasformazione di Nantes in città moderna.
Les Machines de l’Île. D2, f.p.; boulevard Léon-Bureau; tram linea 1; fermata Chantiers Navals. In genere chiuso
lunedì; www.lesmachines-nantes.fr Un po’ arte cinetica, un po’ giostre di
una volta, senza giravolte mozzafiato ma con alto senso estetico: molto
originale il progetto di creare un luna
park fuori dal tempo là dove si trovavano i cantieri navali, per decenni
orgoglio dell’economia cittadina e poi
costretti a chiudere i battenti. Frutto
dell’idea di due noti artisti (Pierre
Orefice e François Delarozière) e
del lavoro di uno staff di meccanici
artigiani di alta specializzazione, il
complesso delle Macchine dell’Isola è costituito da strane costruzioni,
tanto fantasiose quanto complesse dal
punto di vista tecnico, in ferro e legno,
quindi volutamente ‘vecchie’. Nella
Galerie des Machines (visite a pagamento, tutti i giorni ore 10-17/18; dal 2
settembre al 17 ottobre chiuso lunedì;
dal 4 novembre al 19 dicembre chiuso
al mattino e lunedì tutto il giorno), hangar un tempo usato per la costruzione
di navi, si trovano aironi volanti, un
grande bruco, una gigantesca formica.
Di fronte, nel vasto piazzale si muove
un monumentale elefante (salita a
pagamento) e si trova la creazione più
bella: il Carrousel des Mondes Marins
(salita a pagamento, stessi orari della
Galerie des Machines), grande giostra
a tre livelli ispirata al mare e con un
chiaro omaggio a Jules Verne. Il livello
più basso richiama il fondo dell’oceano, quello intermedio il mondo degli
abissi, quello superiore la navigazione
sulla superficie del mare.
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Nantes, porta della Bretagna
Palais de Justice. D2; tram linea 1;
fermata Médiathèque. Inaugurato nel
2000, il palazzo di Giustizia accoglie
subito oltre la Passerelle Schoelcher, il ponte pedonale che conduce
all’Île de Nantes, ed è stato il punto
di avvio della riqualificazione dell’intera zona; ribattezzata ‘quartier de
la création’, è ancora oggi la parte di
Nantes in maggiore evoluzione. Opera
dell’architetto Jean Nouvel, il palazzo
di Giustizia è, sia esternamente sia
all’interno, ricco di simbologie che
rimandano ai principi di imparzialità,
trasparenza e rettitudine. Si tratta
infatti di un edificio a vetri segnato
dalla riproduzione modulare nel quadrato e leggermente sopraelevato.
Rue La Noue-Bras-de-Fer. D2; tram
linea 1; fermata Médiathèque. Lungo
la via che corre alle spalle del palazzo
di Giustizia si trovano alcuni edifici di
ottima architettura contemporanea,
sedi di istituti di ricerca, studi professionali, start-up. L’uso dei materiali,
così come le vistose presenze di capannoni industriali in attesa di essere
riconvertiti, ricordano la vocazione
manifatturiera del quartiere, venuta
meno solo negli ultimi decenni. Il palazzo più appariscente è Manny, che
deve il nome al mammut del film L’era
glaciale; situato al N. 19 bis, al pianterreno accoglie con un grande negozio
di design. Altrettanto bello è l’edificio
alla sua sinistra, coperto da una griglia
Relax nel verde
Il parco più grande del centro di Nantes è anche quello di più antica origine. Il Jardin
des Plantes (A5; tram linea 1; fermata Gare sncf; nella foto) venne infatti aperto al
pubblico nel 1865. È tra i luoghi più animati nei giorni di sole, soprattutto dopo che
vi sono state installate sculture a ispirazione floreale di Claude Ponti, un noto disegnatore per l’infanzia. Romantiche camelie e magnolie dai fiori carnosi sono il vanto della
collezione botanica, che nei padiglioni delle serre ospita essenze esotiche e nel palmarium (1895) ricostruisce l’habitat di una foresta tropicale. Angoli di verde sono stati ritagliati anche in altre zone di Nantes, in seguito alle trasformazioni dell’urbanistica
cittadina dell’ultimo secolo. Là dove un tempo, a fianco dell’Île Feydeau, scorreva la
Loira si susseguono i prati di square Élisa Mercoeur (C3-5; tram linea 1; fermata
Bouffay) mentre sull’Île de Nantes, all’interno di un capannone industriale delle Fonderie dell’Atlantico, è stato creato il Jardin des Fonderies (D5, f.p.; place des Fonderies; tram linea 2 e 3; fermata Vincent
Gâche), con bambù, palme e banani. Se
la Loira scorre tra cortine di edifici dall’aspetto imponente, lungo l’Erdre si incontrano spazi più appartati, atmosfere più
intime. Una vera scoperta è in tal senso
l’Île de Versailles (A4, f.p.; quai Henri
Barbusse; tram linea 2; fermata Motte
Rouge), che cela un giardino zen con
un piccolo edificio in stile giapponese.
Creata nel ’700 con materiale da riporto, la piccola isola accoglie un punto di
noleggio di kayak; da qui partono anche
brevi escursioni su battelli elettrici.
16
L’infilata di Les Anneaux lungo il quai des Antilles
traforata color ruggine, che ospita la
Casa dell’Architettura. Davanti a palais Manny si trovano anche alcune
realizzazioni di arte contemporanea
facenti parte del Parcours Estuaire:
si tratta dell’opera sonora Air di Rolf
Julius e del passaggio pedonale The
Zebra Crossing di Angela Bulloch. Poco
più a destra, nel cortile del Bâtiment
Aethica, è invece il Mètre à Ruban,
grande flessometro di Lilian Bourgeat.
Les Anneaux. D1, f.p.; tram linea 1; fermata Chantiers Navals. È composta da
una successione di cerchi che si illuminano con neon multicolori questa
spettacolare installazione di Daniel
Buren e Patrick Bouchain – creata nel
contesto del Parcours Estuaire – che
fiancheggia tutto il quai des Antilles,
il tratto di lungofiume che prende
avvio dal piazzale delle Machines de
l’Île. A lato si stende l’hangar Bertin,
noto anche come hangar à Bananes
perché vi venivano stoccati i prodotti
provenienti dalle Antille: oggi accoglie
bar e ristoranti che in estate imbandi-
scono tavolini con vista sulla Loira. Qui
si trova anche l’HAB Galerie, spazio
espositivo per l’arte contemporanea.
A fianco, ogni estate viene allestito un
grande ristorante coperto da tettoie
con una parte a bar, La Cantine du
Voyage. Sull’altra sponda della Loira si
vedono l’opera Lunar Tree, anch’essa
parte del Parcours Estuaire (è un albero bianco che di notte viene illuminato
da un fascio di luce blu) e, alla sua destra, il museo dedicato a Jules Verne.
Trentemoult. D1, f.p. Vecchio quartiere, un tempo di pescatori, è rimasto
isolato dalla città, mantenendo il caratteristico aspetto di un tempo. Si
raggiunge in auto o con un traghetto
navetta dalla Gare Maritime, stazione
fluviale ai piedi del Musée Jules Verne.
Lo attraversa un labirinto di stradine
che si incuneano tra case basse, molte
con le facciate dipinte a vivaci colori.
Le sue atmosfere e la bella posizione
sulla Loira ne fanno un quartiere di
moda, sia per abitarvi sia per una pausa di svago in uno dei suoi ristoranti.
17
L’estuario dell’arte
Ventinove installazioni artistiche si susseguono in Nantes e lungo tutto l’estuario della
Loira fino a Saint-Nazaire, formando il cosiddetto Parcours Estuaire. Si tratta di opere
acquisite dalla provincia nel corso di tre esposizioni biennali e volte a creare un filo conduttore che rinsaldi il legame fra le due città. Realizzate da artisti molto diversi tra loro
per linguaggio espressivo e provenienza, sono accomunate dall’intento di raccontare la
storia del territorio in cui si trovano. Descriviamo di seguito le più significative.
La maison dans la Loire. Si trova a Coüeron questa finta casa nell’acqua (foto a destra),
quasi una quinta teatrale, opera di Jean-Luc Courcoult e ispirata a un edificio realmente
esistente a pochi chilometri da qui. La vera casa un tempo si trovava nei pressi del
fiume ma i lavori effettuati per modificare il corso della Loira l’hanno allontanata dalla
riva. È una riflessione sugli sconvolgimenti dell’ambiente naturale e della vita di uomini
e comunità che talora portano con sé le opere di trasformazione del territorio.
A Coüeron c’è anche un interessante lascito dell’archeologia industriale. Si tratta di una
torre un tempo usata per produrre proiettili di piombo: il metallo veniva fuso in alto e i
proiettili si formavano cadendo in una grande vasca di raffreddamento posta alla base
della ciminiera. Il corpo a fianco della struttura, anch’esso parte dell’antico stabilimento,
accoglie una moderna mediateca accessibile a tutti.
degli abitanti del paese. Il giardino stellato è un insieme di strutture in ferro e legno, su
cui i bambini possono arrampicarsi e giocare, realizzate reimpiegando pezzi di scarto
provenienti dal vicino porto di Saint-Nazaire, primo di Francia per trasporto di legname.
Serpent d’Océan. A Saint-Nazaire, ma sulla sponda opposta dell’estuario rispetto al
porto e alla città, su una bella spiaggia da cui si gode un’ampia vista, si trova questa
scultura che raffigura lo scheletro di un serpente marino (foto sotto) di 128 m di lunghezza e con 284 vertebre. Completamente scarnificato, spiaggiatosi là dove l’acqua
del fiume incontra quella del mare, il serpente vuole essere un simbolo dell’ibridazione culturale di cui è protagonista lo stesso artista, cinese emigrato in Francia, portatore di una grande e antica cultura ma pronto ad accogliere le nuove forme di vita
e di pensiero della sua nuova terra. Il riferimento è anche a Saint-Nazaire, distrutta
per oltre l’80% durante la seconda guerra mondiale e in gran parte ripopolata grazie
all’apporto di immigrati. A ridosso della spiaggia c’è un piccolo museo navale. Intorno si stende una pineta al margine della quale sorge una piccola stazione balneare.
Se è estate, il modo migliore per ammirare le opere collocate fra Nantes e SaintNazaire è la crociera di tre ore in partenza dalla Gare Maritime di Nantes. Sempre
nella bella stagione ci sono possibilità di compiere crociere più brevi, per esempio
la sera, sorseggiando un muscadet sul ponte del traghetto, ma in questo caso non
si giunge fino a Saint-Nazaire. Nelle altre stagioni si deve compiere il percorso in
automobile (una sessantina di chilometri fino a Saint-Nazaire), seguendo le strade
secondarie ben indicate nella pianta che viene data gratuitamente nell’Ufficio del turismo di Nantes. In tal caso, si può fare uso del traghetto gratuito che porta le vetture
dalla sponda destra del fiume a quella opposta, all’altezza di Paradis, nel comune di
Couëron, raggiungendo la località Le Pellerin.
Misconceivable. È chiamata ‘la barca molle’ (foto sopra) quest’opera posta a Le Pellerin, sul canale della Martinière, braccio artificiale della Loira costruito nel xix secolo per
consentire il passaggio dei grandi vascelli. Il canale divenne obsoleto in breve tempo
perché di lì a poco cominciarono a essere impiegate navi di stazza maggiore. Così si
dovette dragare il corso principale della Loira e la Martinière si trasformò in un cimitero
delle barche a vela, qui portate a disarmare. L’artista ha scelto di raffigurare una barca
che cerca di fuggire dalla sua sorte.
Le Jardin étoilé. Il giardino pubblico di Paimboeuf, paese ormai in prossimità di SaintNazaire, con le raffinerie e il porto già ben visibili sull’altra sponda della Loira, è abbellito dalle creazioni di Kinya Maruyama, artista giapponese che sulla scorta di un’antica
fiaba orientale ha voluto creare un’opera collettiva con il concorso nella progettazione
18
19
L’estuario della Loira
Saint-Nazaire
6 m, ab. 70 000. Questa città-porto
è disposta sulle due sponde dell’estuario della Loira, collegate dal pont
de Saint-Nazaire-Saint-Brevin (3356 m
di lunghezza), straordinaria opera di
ingegneria che nel punto centrale si
innalza fino a 61 m. La città è nota
soprattutto per i suoi cantieri navali,
nei quali sono state costruite alcune
delle maggiori navi da crociera del
mondo, ma anche navi mercantili e
da guerra, superpetroliere, portacontainer, piroscafi e imbarcazioni a vela.
Durante l’ultima guerra Saint-Nazaire
rivestì una formidabile importanza
strategica per la flotta tedesca, tanto da diventare una delle più munite piazzeforti d’Europa. Nonostante
i bombardamenti, che distrussero
la città, il porto bunker tedesco si
arrese solo nel 1945, mesi dopo la
regione circostante. Dopo la guerra,
Saint-Nazaire fu ricostruita in due aree
distinte, separando la zona industriale
e portuale (a est) dai quartieri residenziali (a ovest), caratterizzati da
vie larghe e parallele.
Base Sous-Marine. Ben riuscito è l’intervento di recupero della base dei
sommergibili costruita dai tedeschi
durante l’occupazione. Fu bombardata
per mesi, ma era costruita in modo
tanto magistrale che non poté essere distrutta. Messa in sicurezza, ma
volutamente lasciata in un aspetto
semidiroccato, talora spettrale, è un
luogo magico, un po’ temibile, molto
attraente. Sul tetto è stato creato un
giardino pensile (Le jardin du TiersPaysage), interessante opera di Gilles
Clément, parte del Parcours Estuaire e
culminante con una terrazza da cui si
dominano i circostanti cantieri navali. Nel suo ventre accoglie un grande
spazio per installazioni di arte con-
Il ponte che collega Saint-Nazaire a Saint-Brevin arriva a un’altezza di 61 m
temporanea, e l’Escal’Atlantic (visite
a pagamento, in estate e durante le
vacanze scolastiche tutti i giorni ore
10-13 e 14-19; negli altri periodi solo
nei weekend), dedicato alla storia dei
transatlantici, con la ricostruzione di
cabine e altri ambienti. All’interno
del complesso si può visitare anche
il sottomarino Espadon (visite come
il precedente), uscito dai cantieri di Le
Havre nel 1957 e primo mezzo francese
a navigare sotto i ghiacci dell’Artico.
Guérande e la sua penisola
52 m, ab. 15 000. Sorta di ‘Carcassonne
dell’Ovest’, creata nel 1343 da Jean de
Montfort dopo un saccheggio degli
spagnoli e rafforzata nei secoli seguenti, Guérande è un borgo fortificato con
bastioni, torri e porte in corrispondenza dei punti cardinali. Il territorio
circostante, per una superficie di circa
1800 ettari, è profondamente segnato
dalla presenza di vaste saline, ancora
produttive e attrezzate per accogliere
i visitatori, che scompongono il paesaggio come un mosaico.
20
Il borgo. La cerchia delle mura, rimasta
completa, è la principale attrazione
della località; inoltre, benché il tracciato delle vie della parte vecchia non sia
più quello medievale, parecchi edifici
hanno mantenuto la pietra originaria.
Porte e imposte sono spesso dipinte
di un rosso brillante; l’uso deriva dalla
tradizione dei salinai, che ricoprivano
di minio le parti in legno per proteggerle dalle incrostazioni. Il tratto della
via che dalla porte St-Michel conduce
alla piazza della collegiata è il cuore
dell’animazione. La località può essere molto turistica, soprattutto in
alta stagione e nel weekend; ma se si
raggiunge la parte occidentale della
città murata, le atmosfere cambiano
completamente. Il punto di accesso
alla città storica è la quattrocentesca
porte St-Michel, ornata da un grande
scudo di Bretagna; vi sono accolte
esposizioni temporanee, in attesa del
riallestimento del Museo regionale.
Nella porte de Saillé si trova un piccola
mostra che illustra la vita dei salinai; vi
si accede percorrendo un breve tratto
delle mura; interessante osservare,
21
Nantes e l’estuario della Loira
Nantes, porta della Bretagna
dall’alto, i piccoli giardini che ancora
circondano le case, ricordo dei secoli
passati. Al centro dell’abitato è la gotica collegiata di St-Aubin, costruita tra
il xii e il xvi secolo, con pulpito quattrocentesco su un contrafforte della facciata. L’interno ha colonne romaniche
dai capitelli figurati (fine xii sec.) e profondo coro del xv secolo, illuminato da
una vetrata settecentesca (Assunzione
e Incoronazione della Vergine); ai lati,
due vetrate cinquecentesche, ma più
antica, del xiv secolo, è la vetrata alla
parete sinistra, realizzata a punta di
diamante (scene della vita di S. Pietro).
Terre de Sel. Visite a pagamento, ore
10-12.30 e 14-17; in estate apertura
prolungata e senza intervallo; www.
terredesel.com - Situato alle porte di
Guérande, in località Pradel, è un moderno centro visita che illustra la produzione del sale nei circostanti marais
salants. I metodi sono ancora quelli
una volta: l’acqua del mare penetra
attraverso due passaggi – uno si trova
al margine settentrionale della baia di
La Baule, l’altro nei pressi del porto
di pesca di Le Croisic – e attraverso
un dedalo di basse vasche aumenta
progressivamente la propria salinità
fino a penetrare nei bacini di raccolta.
I bacini dei marais salants caratterizzano il paesaggio intorno a Guérande
Per l’evaporazione dell’acqua, fondamentale è l’apporto del vento ancora
più di quello del sole. Dal centro visita, dove si può acquistare il pregiato
fiore di sale di Guérande, partono
escursioni guidate nelle saline, altrimenti inaccessibili ai visitatori.
Saillé. Frazione circondata dall’immensa scacchiera delle saline, ospita
nella Maison des Paludiers (visite a
Crêpe e galette, specialità di Bretagna
Non c’è località bretone che non abbia un ristorantino dove gustare questo piatto semplice e popolare. Si tratta di dischi di pasta cotti su una piastra e farciti o ricoperti con
affettati, formaggi, marmellate e altro. In genere dolci, le crêpes sono fatte con farina di
frumento, mentre la farina di grano saraceno è utilizzata nella preparazione delle galettes, che hanno un ripieno salato. L’accompagnamento più tipico è un boccale di sidro
frizzante (cidre bouché). A Nantes un indirizzo da non perdere è la Crêperie Heb-Ken
(C2-3; rue de Guérande N. 5; t. +33240487903; heb-ken.fr), ampio locale con una
terrazza e una parte all’interno arredata come la sala da pranzo di una vecchia casa.
Fa crêpes e galettes di tutti i tipi, anche con i più caratteristici accostamenti bretoni
(mele e salsiccia, per esempio). Una crêperie altrettanto storica si trova a Guérande.
È Roc Maria (rue du Vieux Marché au Grains N. 1; t. +33240249051), locale sempre affollato con grandi tavolate, arredo tradizionale e boccali di sidro spumeggiante.
22
pagamento, febbraio, marzo e ottobre
ore 14.30-17; aprile 10-12 e 14.30-17.30;
maggio e settembre 10-12.30 e 14-18; da
giugno ad agosto 10-12.30 e 14.30-18;
da novembre a gennaio solo sabato
14.30-17; www.maisondespaludiers.fr)
un piccolo museo dedicato alla vita
e al lavoro dei salinai.
Batz-sur-Mer. Anche in quest’altra
piccola frazione di Guérande è stato
allestito un museo dedicato alla tradizionale attività di questa terra: si
tratta del Musée des Marais salants
(visite a pagamento, da giugno a settembre ore 10-12.30 e 14.30-19; da ottobre a marzo solo sabato e domenica
10-12 e 14-18; www.muséedesmaraissalants.fr), che accoglie anche costumi,
oggetti domestici e arredi tradizionali.
Simbolo dell’abitato, stretto tra le
saline e l’oceano, è la torre seicentesca (60 m) della chiesa di St-Guénolé,
fondata nel xiii secolo ma ricostruita
nel xv-xvi secolo; poco distanti si trovano le rovine della gotica cappella di
Notre-Dame-du-Mûrier (xv sec.).
Le Croisic. Fin dal medioevo è il maggior porto della zona per l’esportazione del sale e oggi porto peschereccio,
specializzato in ostriche e frutti di
mare. Nelle vie attorno alla chiesa di
Notre-Dame-de-la-Pieté (xv-xvi sec.), con
alta torre-lanterna seicentesca a dominare il porto, si sono conservate case
a graticcio del xvii secolo. Un moderno
edificio a forma di stella marina ospita
l’Océarium (visite a pagamento, ore 1018/19; chiuso le prime tre settimane di
gennaio; www.ocearium-croisic.fr), che
illustra le tecniche dell’acquacoltura
e presenta acquari che riproducono
fondali marini.
La Baule
2 m, ab. 18 000. In Francia la conoscono tutti, all’estero in pochi. Tanto
da costituire l’eccezione di una grande stazione balneare francese senza
un’ampia frequentazione internazionale. La sua clientela, proveniente da
Parigi, da Nantes e dalle altre città
sulla Loira, le è molto affezionata: stessa spiaggia, stesso mare, generazione
23
Nantes e l’estuario della Loira
Nantes, porta della Bretagna
dopo generazione. Molte le seconde
case, ma numerosi sono anche gli alberghi, tra i quali due cinque stelle e
un relais & château.
L’abitato di La Baule si dispone tutto
intorno a una baia ricoperta di soffice
sabbia dorata, tra le più affascinanti
d’Europa. Il fronte mare è coronato
da una successione di condomini e
alberghi con prezzi al metro quadrato
paragonabili a quelli di Parigi e delle
altre grandi capitali europee ma sono
edifici senza grande fascino; ben diverse sono, nell’immediato entroterra,
le numerose ville in stile balneare,
fantasiose architetture realizzate tra
la fine del xix secolo e i primi del xx,
che riecheggiano gli stili più differenti,
da quello normanno a quello bretone,
dal basco al provenzale. Immerse nel
verde, costituiscono un grande pastiche molto divertente.
Clisson
30 m, ab. 7000. Il suo munitissimo castello fu l’avamposto bretone nella
regione della Loira, svolgendo un ruolo
cruciale soprattutto nella seconda metà del ’300, quando Olivier IV e Olivier
V de Clisson furono i conti più potenti
del ducato. Ridotto a rudere durante
la Rivoluzione, il castello è stato rimodellato a rovina romantica all’inizio
dell’800 per opera di François-Fréderic
Lemot, il facoltoso scultore neoclassico che volle fare di Clisson una piccola
Italia in terra di Bretagna. L’aspetto
delle case, con i tetti in tegole, la grande chiesa collegiata, le atmosfere: in
questo prezioso e pittoresco borgo
sulle rive della Sèvre sembra davvero
di trovarsi nel Belpaese. Tutto intorno
a Clisson si distendono a perdita d’occhio i vigneti del muscadet.
Muscadet, il vino di Nantes
La sua area di AOC (l’equivalente della nostra denominazione di origine controllata)
copre una superficie vastissima, troppo ampia per dare solo vini di qualità. Eppure,
senza che i più se ne accorgessero, ottime bottiglie di muscadet si sono sempre prodotte, soprattutto nella zona attorno a Clisson, beneficiata da un rilievo più mosso
e da un terreno scistoso, particolarmente adatto alle sue uve, le melon de Bourgogne. Desiderosi di darsi una nuova immagine, da qualche anno i produttori migliori
hanno deciso di non vendere più il mosto alle grandi cantine da milioni di bottiglie
all’anno, con una capillare rete di distribuzione ma anche una scarsa attenzione
alla qualità, bensì di vinificare e imbottigliare in proprio, indicando sulle etichette
lo specifico luogo di provenienza delle uve accanto alla denominazione obbligatoria
delle tre grande aree regionali, troppo generiche e troppo vaste, riconosciute come
AOC (Sèvre-et-Maine, Côtes-de-Grandlieu e Coteaux-de-la-Loire). Un’idea efficace,
tanto più che tale denominazione non è obbligatoria e quindi è diventata un indice
di qualità. Tra le cantine più attive in tal senso si distingue la Château du Coing
(www.vgc.fr) di Saint-Fiacre, villaggio 14 km a nord-ovest di Clisson sulla D59.
I suoi proprietari, che ancora vinificano negli annessi di un antico castellotto di
campagna, sono sempre disponibili ad accompagnare i visitatori nelle cantine e a
svelare alcune particolarità della produzione del muscadet in generale (per esempio
il fatto che il mosto viene tenuto in vasche sotterranee rivestite di vetro e non in
cisterne inox) e della loro cantina in particolare, come la vocazione a vini di lunga
maturazione sui lieviti (sur lies), così da perdere il carattere acidulo proprio del
muscadet e acquistarne uno più pieno e rotondo.
24
Il castello di Clisson bagnato dalle acque della Sèvre
La Garenne Lemot. Avenue Xavier Rineau. Ingresso gratuito, tutti i giorni da
aprile a settembre ore 9-20, da ottobre
a marzo 9.30-18.30. Il vasto parco e i
suoi edifici sono la più riuscita realizzazione di François-Fréderic Lemot.
Dapprima fece realizzare la Maison
du Jardinier, su modello delle cascine
dell’Italia centrale, da cui presiedere
ai lavori di costruzione di una grande villa in stile neoclassico, che nei
suoi sogni avrebbe dovuto accogliere
i massimi artisti del tempo, ispirati dal
parco circostante, abbellito da statue classiche a soggetto mitologico. Il
progetto si realizzò solo in parte, sia
perché nessuno dei suoi colleghi più
dotati raccolse l’invito, sia perché Lemot morì prima che fossero ultimati la
grande villa (oggi sede di esposizioni
temporanee) e il bellissimo parco, lambito dal corso della Sèvre e popolato
da piante autoctone, di provenienza
mediterranea e perfino esotica. Sull’altra sponda del fiume si scorge in alto il
Temple de l’Amitié, tempietto neoclassico progettato da Lemot, diventato
suo luogo di sepoltura.
Château. Visite a pagamento, da maggio a settembre ore 11-18.30, da ottobre
ad aprile 14-17.30; chiuso martedì. Domina ogni veduta il grande castello, potente nel medioevo, andato distrutto
durante la Rivoluzione e acquistato da
Lemot perché rimanesse diroccato, ritenendolo un insuperabile esempio di
rovina romantica. Nei pochi ambienti
sopravvissuti ai furibondi scontri che
contrapposero l’esercito repubblicano
ai controrivoluzionari nel 1793-94 si
possono vedere dei filmati sulla storia
del luogo e su Olivier V de Clisson.
Les Halles. Assieme al castello, il
mercato coperto è il ricordo più importante dell’epoca precedente alla
‘italianizzazione’ di Clisson, ed è iscritto alla Lista dei monumenti storici
francesi dal 1923. Rimasto invariato
nella struttura, conserva originali di
quell’epoca solo poche travi. Il grande
spazio coperto, ampio ben 800 m2 si
trova proprio nel centro di Clisson e
svolge la funzione di piazza centrale
del borgo; il venerdì vi si tiene ancora
un fornito mercato alimentare.
25
PER UNA SOSTA
DORMIRE
Radisson Blu
Place Aristide Briand N. 6,
Nantes; +33272001000;
www.radissonblu.com
Una ristrutturazione
recente all’insegna del
design più moderno
ha trasformato in hotel
lo storico palazzo di
Giustizia, sontuoso edificio
ottocentesco. B2
Océania Hotel de France
Rue Crébillon N. 24,
Nantes; +33240735791;
www.oceaniahotels.com
Storico albergo posto in
uno degli angoli più belli
di Nantes, proprio a fianco
del teatro dell’Opera,
è stato recentemente
ristrutturato e dotato
dei più moderni comfort.
Servizio premuroso e
attento, camere ampie,
ricca colazione a buffet.
Appartiene alla catena
Océania. C2
Hotel Sozo
Rue Frédèric Caillaud N. 16,
Nantes; +33251824000;
www.sozohotel.fr
Albergo di design a
fianco del Jardin des
Plantes, occupa parte
delle strutture di un
monastero ottocentesco.
È la sistemazione più
originale di Nantes, molto
ambita dalla clientela
internazionale. 28 camere e
parcheggio privato. A5, f.p.
Hotel Pommeraye
Rue Boileau N. 2, Nantes;
+33240487879;
www.hotel-pommeraye.com
Nel cuore della Nantes più
elegante, a pochi passi dal
celebre passage che gli dà
il nome, l’hotel ha camere
spaziose e uno charme
da struttura d’epoca.
Da preferire le stanze
che danno sulla strada,
bella e silenziosa. B-C2-3
Villa Saint-Antoine
Rue St-Antoine N. 8,
Clisson; +33240854646
Il migliore albergo della
cittadina ha un buon
ristorante, una piscina
e camere che guardano
sugli spettacolari resti
del castello.
MANGIARE
La Cigale
Place Graslin N. 4, Nantes;
+33251849494;
www.lacigale.com
Dichiarato monumento
storico, conserva un
arredo art nouveau
originale. Specialità
di mare ma anche una
buona scelta di piatti
di terra. C2
Le Select
Rue du Château N. 14,
Nantes; +33240890449;
www.leselect.fr
Simpatico locale arredato
con oggetti di brocantage,
fotografie di vecchie
famiglie bretoni, mobilio di
modernariato, frequentato
non solo all’ora dei pasti,
ma anche solo per un tè
o un piccolo spuntino
fuori orario. La cucina è
semplice ma gustosa e con
valide proposte di menu
per il pranzo. B4
La Civelle
Quai Marcel Boissard N. 21,
Trentemoult; +33240754660;
www.lacivelle.com
Sulla riva sinistra della
Loira, nel caratteristico
sobborgo di Trentemoult,
è tra le mete più classiche
per una scappata fuori
dal centro. Il pesce,
sempre freschissimo,
si trova nelle cucinature
più classiche e con varianti
regionali. D’estate si può
pranzare all’aperto,
in riva al fiume.
Auberge la Gaillotière
La Gaillotière, ChâteauThébaud; +33228213116;
www.auberge-la-gaillotiere.fr
Circondato dai vigneti
del muscadet, ha ottima
cucina tradizionale
e un servizio sempre
sorridente. Perfino nei
fine settimana, quando
è sempre pieno di nantesi
che vengono qui per una
scampagnata.
La Table de Loïc
Avenue du Marché N. 1,
La Baule; +33240119751/
961369920; www.
latabledeloic.com
Cucina di alta categoria,
preparata sotto gli
occhi degli avventori,
che unisce sapori della
Francia atlantica con
suggestioni d’Oriente.
Un po’ caro, ma la qualità
dei cibi e il servizio
valgono decisamente la
spesa. Il locale funziona
anche come piccolo
emporio per prodotti
gastronomici di qualità
da tutto il mondo.
Indirizzi di qualità
L’ente di promozione turistica Le Voyage à Nantes edita ogni anno una guida tascabile e illustrata, dal titolo Les
Tables de Nantes (www.lestablesdenantes.fr), che raccoglie le descrizioni di numerosi ristoranti ed enoteche
della città e dei dintorni, ripartiti per zone. Grazie alle immagini e ai testi si possono scovare i locali di maggiore
gradimento, spaziando da quelli più tipici agli chef che propongono piatti creativi. La caratteristica che unisce
tutti gli esercizi segnalati è la particolare attenzione al terroir, con l’uso privilegiato delle specialità regionali,
come il pesce di Le Croisic e La Turballe, il sale di Guérande e i prodotti dell’entroterra bretone.
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