nantes, porta della bretagna
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nantes, porta della bretagna
NANTES, PORTA DELLA BRETAGNA A sole due ore di volo dall’Italia, Nantes è una meta ideale per un soggiorno culturale e la sua regione offre svariate attrattive, dal relax all’arte... alla buona tavola. Vivace, dinamica, culturale, creativa, turistica, Nantes è una città speciale, autentica e visionaria: non a caso qui è nato lo scrittore Jules Verne! Dichiarata nel 2013 capitale verde d’Europa, con i suoi paesaggi così diversi, un patrimonio ricco ed eclettico, una grande varietà di proposte culturali, è regolarmente in testa alla lista delle città francesi dove si vive meglio. Ed è una città dove capita di incontrare il Grande Elefante alto 12 metri che passeggia lungo la Loira o di salire su una fantastica giostra alta 25 metri. Seguite la linea verde in occasione dell’evento estivo Le Voyage à Nantes, e lasciatevi guidare da questa via lunga dieci chilometri, scandita da una trentina di tappe nel cuore di Nantes: potrete così scoprire mostre ed esposizioni, installazioni artistiche negli spazi pubblici, nuovi luoghi di convivialità e scorci insoliti. Oltre a ciò la capitale storica dei Duchi di Bretagna propone un itinerario fuoriporta, lungo l’estuario della Loira in visita alle 29 installazioni en plein air realizzate da grandi artisti internazionali. Le Voyage à Nantes Ufficio turistico di Nantes Il presente sfogliabile è stato realizzato su iniziativa dell’Ente del Turismo di Nantes Revisione grafica, impaginazione, adattamento per il web: Federica Guarnieri e Larissa Soffientini (Iceigeo) Testi a cura di: Massimiliano Bagioli Fotografie: © Joncheray ©Gérard ©Renoux © Argyroglo ©VAN ©Messina ©Billaud ©Argyroglo © Marka (Carlos S. Pereyra) © Fotolia (Thierry RYO) Edizione promossa dal Settore Iniziative Speciali di Touring Editore Corso Italia 10 – 20122 Milano Tel: 028526509, fax 028526503 [email protected] © 2015 Touring Editore Corso Italia 10 – 20122 Milano www.touringclub.com Touring Club Italiano è un marchio registrato del Touring Club Italiano (Corso Italia 10, Milano, www.touringclub.it) e concesso in licenza da Touring Servizi a Touring Editore srl. 2 3 Nantes Profilo d’area. Attraversata dall’Erdre, dalla Sèvre e dalla Loira, che qui inizia il suo lungo estuario, Nantes è una città ricca di storia, antica capitale del ducato di Bretagna e oggi capoluogo della regione amministrativa Pays de la Loire e del dipartimento Loire-Atlantique. Sede della promulgazione del celebre editto che, concedendo ai protestanti la libertà di culto, pose fine alle guerre di religione, è celebre anche per aver dato i natali a Jules Verne, che in modo sorprendente anticipò nei suoi romanzi le conquiste dell’aeronautica e delle moderne scienze. Da città in crisi, economica e di identità, che era negli ultimi decenni del secolo scorso, dopo la chiusura dei cantieri navali e di altre importanti industrie, ha saputo trasformarsi nel centro con i maggiori indici di sviluppo di tutta la Francia, per dinamica demografica, alta percentuale di giovani, quantità e qualità delle imprese di recente apertura. La terziarizzazione ad alta specializzazione è il frutto delle scelte dell’amministrazione comunale – che destina il 15% del proprio bilancio alla cultura e il 16% all’istruzione – e si accompagna al prestigio dell’importante Università e della Città dei congressi, dotata di attrezzature d’avanguardia. Meta ideale per un weekend lungo (il suo aeroporto internazionale è collegato direttamente con Milano, Roma, Pisa, Napoli, Palermo, Venezia), si trova al termine del corso della Loira, orlato dai celeberrimi castelli, e segna l’ingresso nell’affascinante e misterioso mondo della Bretagna. Nantes è anche il punto di partenza per brevi escursioni che si compiono agevolmente in giornata. L’offerta turistica è quanto mai varia, tanto da soddisfare gli appassionati dell’arte contemporanea come chi è alla ricerca di paesaggi scenografici e insoliti, gli amanti del buon cibo e del buon vino e chi vuole compiere lunghe camminate su spiagge di sabbia dorata. Seguendo il corso della Loira fino Saint-Nazaire, che sorge proprio all’estuario, e quindi proseguendo per un breve tratto, si scoprono mondi vicini ma assai diversi fra loro: l’elegante stazione balneare di La Baule, che attrae per la splendida posizione naturale e per avere conservato tradizioni e ritmi di un turismo d’antan, e la medievale Guérande, circondata da acque salse da cui si ricava un famoso fiore di sale. Nell’interno, segnato da ampie distese di vigneti da cui si produce il bianco muscadet, si trova l’antica Clisson, dove si gode delle atmosfere rilassate di una provincia serena e prospera e si ammira ciò che resta di un’importante fortezza che funse da baluardo del ducato di Bretagna nelle guerre contro il re di Francia. 4 I nantesi mostrano con orgoglio le bocche di cannone del quattrocentesco castello, realizzate perché i re di Francia capissero che tipo di accoglienza attendersi se fossero giunti con ambizioni di conquista. A ricordo dei fasti di quell’epoca rimane, oltre al castello, la cattedrale, anch’essa di aspetto prevalentemente quattrocentesco, mentre l’edilizia e l’urbanistica dei quartieri più belli del centro rimandano al ’700 e agli inizi dell’800, il periodo in cui, grazie al suo porto, Nantes (8 m, ab. 300 000) raggiunse un alto livello di potenza e ricchezza. Così, a fronte di qualche casa a graticcio, ultimo resto di un ambiente urbano cancellato da profonde trasformazioni, sono i palazzi in pietra ornati di mascheroni, gli ampi viali, le piazze dominate da monumentali architetture classicheggianti a disegnare l’aspetto della città. L’isola Feydeau, la place Royale, il quartiere attorno a place Graslin rimandano alla straordinaria prosperità conosciuta nell’epoca in cui il porto di Nantes era il primo scalo francese, con una flotta di ben 2500 imbarcazioni. Le fonti primarie dell’economia cittadina furono il commercio dello zucchero di canna e la tratta degli schiavi, acquistati sulla costa della Guinea e venduti nelle Antille. Ma agli inizi del xix secolo l’abolizione del «commercio dell’ebano» – così veniva chiamata la tratta degli schiavi africani – e l’uso della barbabietola nella produzione dello zucchero, l’insabbiamento della Loira e il blocco continentale determinarono una grave crisi. I capitali accumulati furono impiegati nell’industria, soprattutto metallurgica e conserviera, e Nantes mutò nuovamente il proprio aspetto, dotandosi di nuovi palazzi, opifici e quartieri operai. Le difficoltà dell’industria europea manifestatesi negli ultimi decenni del secolo scorso hanno spinto Nantes a ripensarsi nuovamente, mutando funzioni e aspetto di interi quartieri. Tra questi, particolarmente interessante è l’Île de Nantes, dove meglio si mostra il dinamismo di cui è stata protagonista negli ultimi decenni la città, segnata da un’imponente crescita del terziario avanzato, che ha sostituito l’industria tradizionale, legata alla cantieristica e oggi di stanza nella vicina città di SaintNazaire, sorta di dépendance industriale e portuale di Nantes. Visitare la città Di dimensioni contenute, Nantes si può visitare comodamente a piedi, seguendo la lunga linea verde tracciata per le vie che collega tutti i luoghi di interesse turistico della città. Per spostamenti rapidi ci sono due linee di tram (la 1 e la 2) che attraversano il centro intersecandosi in place du Commerce. L’accesso a tutti i mezzi pubblici è gratuito per i possessori dell’abbonamento turistico Pass Nantes, della durata di 1, 2 o 3 giorni, che permette anche l’ingresso senza ulteriori costi ai principali musei cittadini e ad alcune attrazioni dei dintorni, sconti in negozi e ristoranti, nonché escursioni gratuite sui mezzi turistici (trenino e bus). 5 Nantes NEL CUORE DELLA CITTÀ Château des ducs de Bretagne Il nucleo storico di Nantes è costituito, fin dal medioevo, dal castello dei duchi di Bretagna, vicino al quale si eleva la cattedrale; le vie intorno offrono locali, pasticcerie e bistrot per tutti i gusti, mentre poco a nord si apre il bel mercato di Talensac. A pochi passi si incontrano le belle piazze del centro: du Bouffay, Royale, Graslin. Bisogna, infine, dirigersi verso il lungofiume e il quai de la Fosse per visitare il Mémorial de l’Abolition de l’Esclavage. B4; place Marc-Elder 4; tram linea 1; fermata Anne de Bretagne. Ingresso gratuito alla corte, a pagamento per il museo; www.chateau-nantes.fr Risiedeva qui la corte del duca di Bretagna, che in età medievale raggiunse periodi di grande splendore. E tante pagine di storia, non solo bretone ma della Francia intera, si scrissero nell’ampia fortezza sorta nei primi anni del xiii secolo nel sito del castrum romano. Come le nozze tra Anna di Bretagna e Luigi XII di Francia, la firma dell’editto per la libertà di culto o la prigionia della duchessa di Berry che nel 1832, con l’appoggio dei legittimisti, cercava di rilanciare proprio dalla Bretagna un’insurrezione contro Luigi Filippo. Esterno. Il castello assunse l’aspetto che tuttora lo caratterizza a partire dal 1466, per volontà del duca Francesco II, ma le sue alte mura di foggia pentagonale, con torri cilindriche e possenti cortine, racchiudono nel cortile interno edifici civili e militari risalenti a epoche differenti. Nel 1800 un’esplosione nella polveriera situata nella tour des Espagnols distrusse tutta l’ala nord-occidentale del complesso fortificato, inclusa la cappella e la sala degli archivi. Bassi torrioni cilindrici rafforzano le poderose cortine, dalle quali avanza a est la cinquecentesca tour du Ferà-Cheval. L’ingresso all’ampio cortile interno, dove al tempo del duca venivano organizzati anche tornei e disfide tra cavalieri, è segnalato da un ponte, un tempo levatoio, affiancato da due massicce torri del xv secolo: quella di destra, la tour de la La movida nantese Le adiacenze del castello e della cattedrale, l’Île Feydeau, place du Commerce e place Royale ospitano locali alla buona, parecchi dei quali propongono le tipiche crêpes bretoni. Attorno a place Graslin ci sono ristoranti e bar più chic. La piazza è anche il cuore del quartiere degli spettacoli, con il teatro d’opera e il multisala d’essai Katorza (C2; rue Corneille N. 3), che programma film in lingua originale. Due bei locali di recente apertura sono il bar Le Nid, sulla terrazza panoramica del grattacielo Tour Bretagne (B2; place de Bretagne) e Le Lieu Unique (C5, f.p.; quai Ferdinand Favre N. 2; nella foto), ex biscottificio con un bar, un ristorante e un hammam. 6 7 Nantes, porta della Bretagna La gastronomia nantese: tra terra e mare Lo château des ducs de Bretagne si trova nel centro storico di Nantes Boulangerie, era adibita a prigione, come testimoniato dai graffiti incisi alle sue pareti (sono visibili durante il percorso di visita del museo). Il corpo principale, dove alloggiavano i duchi, è il Grand Logis, grande palazzo di stile gotico con finestre crociate e alti lucernari a pinnacolo. Accanto si innalza la tour de la Couronne d’Or, torre scalare decorata da un’elegante loggia di ispirazione italiana: deve il suo nome al vicino pozzo, sormontato da un’armatura in ferro battuto che sembra riprodurre la corona ducale. Alla destra del Grand Logis si trova il seicentesco palazzo del Grand Gouvernement, costruito come alloggio del governatore di Bretagna dopo che un furioso incendio, nel 1670, distrusse un’ala dell’antico castello. Il Petit Gouvernement è un edificio rinascimentale che ricevette la visita di tutti i sovrani di Francia fino a Luigi XIV. Al centro del cortile sorge il 8 mastio poligonale, una delle quattro torri angolari della fortezza originaria, di cui si notano solo pochi resti accanto alla seicentesca Conciergerie. L’Harnachement è un vasto e squadrato edificio costruito dall’amministrazione militare nel 1784, che accoglie esposizioni temporanee. Animato e pittoresco, il marché de Talensac (A3; rue Talensac; tram linea 2; fermata 50 Otages; nelle foto, bancarelle di verdura e di pesce) è il migliore mercato coperto della città per la qualità dei prodotti alimentari in vendita. Le bancarelle di frutta e verdura che si trovano all’esterno sono allestite da piccoli coltivatori delle campagne circostanti, come si può constatare dalla naturalità dei prodotti. All’interno si vendono frutti di mare e pesce che arrivano direttamente dai vicini porti di Le Croisic e La Turballe, così come il rinomato formaggio di Beillevaire (www. fromagerie-beillevaire.com), un’istituzione di Nantes. Mercante e affinatore, Beillevaire ha tutto il meglio della produzione nazionale, con alcune rarità di produzione locale; tra questi, il brun de noix e il secret du couvent Bichonné, straordinari formaggi vaccini a pasta dura, profumati e ricchi di sapore. Non mancano i banchi dei dolciumi, con le caramelle al burro salato, tipiche della Bretagna, e quelle dette berlingots, per la forma a tetraedro come i cartoni del latte di una volta, e ancora le rigolettes, con gelatina di frutta e quindi più morbide. Se le berlingots sono tipiche anche di Carpentras, città del Sud della Francia, le rigolettes sono una specialità solo di Nantes. Ottimo anche il monarque, dolce tanto tipico della città da essere conosciuto anche come gâteau nantais; si tratta di un impasto di mandorle macinate imbevuto di una mescola di rum e sciroppi di limone verde, vaniglia e cannella e ricoperto di glassa bianca. In centro gli amanti di torte, cioccolato e dolciumi trovano un ottimo indirizzo al N. 9 di rue de la Fosse, nei pressi dell’entrata inferiore del passage Pommeraye: è lo storico negozio Gautier-Debotté (C2-3; tram linea 1 e 2; fermata Commerce; www.patisserie-debotte.com), noto oltre che per la bellezza degli antichi arredi, per i cioccolatini detti ‘mascheroni’ (mascarons), che riprendono il motivo decorativo tipico dei palazzi settecenteschi dell’Île Feydeau. Musée d’Histoire de Nantes. Visite a pagamento, ore 10-18, lunedì chiuso; luglio e agosto tutti i giorni 9.30-19. I corpi di fabbrica a destra dell’ingresso accolgono un ottimo museo dedicato alla storia di Nantes. Oltre a essere tuttora al passo con i più moderni criteri museografici, benché risalga ormai al 2007, si fa apprezzare per il valore estetico del filmato sulla storia di Anna di Bretagna e dell’allestimento delle sale. Molto interessante quella dedicata al commercio degli schiavi, fonte di grande ricchezza per Nantes nel corso del xviii secolo. 9 Nantes, porta della Bretagna Cathédrale A4; tram linea 1; fermata Anne de Bretagne. Lunga e complessa è la storia dell’imponente edificio tardo-gotico che domina place St-Pierre, innalzato nel 1434 sui resti di un preesistente tempio romanico ma continuato nel xvi e xvii secolo e portato a termine solo nel 1891. Nel 1930 venne restaurata la facciata, nella quale però restarono i tre antichi portali scolpiti. Dopo i bombardamenti del 1944 sembrava che la cattedrale non dovesse subire altri danni, ma il 28 gennaio del 1972 un incendio distrusse le volte e il tetto, in seguito ricostruiti. Colpiscono nell’interno la purezza delle linee e lo slancio delle navate, la cui considerevole altezza – superiore a quella di Notre-Dame a Parigi – venne resa possibile dall’utilizzo del tufo calcareo bianco, più leggero rispetto al granito, solitamente usato per le chiese bretoni. Costruito nel xix secolo, il coro, che riprende in chiave neogotica i principi costruttivi quattrocenteschi, è illuminato da belle vetrate moderne come le cappelle del deambulatorio, dove una scala scende alle cripte. Capolavoro dell’arte rinascimentale è il monumento funebre di Francesco II, custodito nel transetto destro e illuminato da un’altissima vetrata moderna che raffigura i santi bretoni e i vescovi di Nantes. Voluto da Anna di Bretagna per accogliere le spoglie del padre, ultimo duca bretone, e della madre, Margherita di Foix, il monumento venne realizzato nel 1502-1507 da Michel Colombe per la chiesa delle Carmelitane e fu trasferito nella cattedrale solo nel 1817. I corpi giacenti del duca e della duchessa, distesi sopra una lastra di marmo nero, sono accompagnati da figure simboliche e allegorie: il leone ai piedi di Francesco raffigura la potenza, il levriero accucciato accanto a Mar10 Nantes gherita la fedeltà, le grandi statue agli angoli della tomba le virtù cardinali; sotto le sedici nicchie con le statuette di santi che intercedono per i defunti sono altre sedici piccole figure che rappresentano il dolore del popolo per la loro morte. Le Lieu Unique B5, f.p.; quai Ferdinand Favre N. 2; tram linea 1; fermata Duchesse Anne. Ingresso gratuito, ore 11-24; www. lelieuunique.com - Si nota da lontano la vistosa torre di fine xix secolo della fabbrica di biscotti LU, diventata Le Lieu Unique con il trasferimento dello stabilimento e la riconversione della struttura in centro per concerti, mostre e luogo di ritrovo. All’interno di un affascinante ambiente in cui volutamente sono state lasciate in vista parti della vecchia fabbrica, che creano convincenti inserti di architettura brutalista, si trovano un bar, un ristorante, una libreria e un hammam dal design originale. Dalla veranda in cima alla torre si apre un vasto panorama (salita a pagamento). Tour Bretagne – Le Nid B2; place de Bretagne; tram linea 3; fermata Bretagne. Il grattacielo, tipico edificio degli anni Settanta del secolo scorso, svetta sul centro di Nantes dai suoi 144 m di altezza. Sulla sommità, al 32esimo piano, è stato recentemente aperto un bar di design molto divertente, Le Nid, ideato da Jean Jullien: il bancone è a forma di grande uccello e ci si siede su pouf a forma di uova. La terrazza regala la migliore veduta su Nantes, splendida all’imbrunire. Place du Bouffay B4; tram linea 1; fermata Bouffay. Situata dove un tempo si ergeva la fortezza dei conti di Bretagna, precedente al castello ducale, la piazza sorge al mar- La facciata tardo-gotica della cattedrale di Nantes, dedicata ai Ss. Pietro e Paolo 11 Nantes Nantes, porta della Bretagna gine del dedalo di strade della piccola Nantes medievale, affollate di bar e ristoranti. Alle spalle della piazza, un campanile ottocentesco sormontato da un gruppo di angeli che suonano la tromba (in origine torre di un antico castello) segnala la chiesa di Ste-Croix, fondata nel xvii secolo. Île Feydeau C3; tram linea 1; fermata Commerce. Mantiene il nome di un tempo ma non è più un’isola dalla metà del ’900, quando venne ultimata la deviazione dell’Erdre e della Loira. Gli edifici che vi sorgono furono costruiti come residenza e magazzino di grandi armatori; realizzazioni monumentali allineate su strade ortogonali, i palazzi del quartiere costituiscono il primo nucleo della nuova Nantes, che prese forma nel xviii secolo. Tutte le case ripropongono la medesima tipologia, per cui costituiscono una successione molto armonica: sono in tufo, hanno grandi finestre ai piani bassi, che servivano da magazzini, e il piano nobile, dove abitavano i proprietari, si differenzia visibilmente da quelli superiori, riservati ai pigionanti. Un interesse particolare è rivestito dai mascheroni sulla facciata delle case di allée Turenne e place de la Petite-Hollande; talora sono legati alla mitologia antica o all’attività che svolgevano i proprietari delle case. Nelle strette vie ortogonali che si trovano all’interno dell’isola si susseguono i ristorantini e i locali di ritrovo, animati soprattutto la sera. Place Graslin al crepuscolo Place Royale B-C3; tram linea 1; fermata Commerce. Disegnata nel 1786 dall’architetto Mathurin Crucy, la piazza è il centro del progetto di ampliamento della città successivo alla creazione dell’isola Feydeau. È ornata dalla fontana della Loira (1865) e dominata dalla guglia della goticheggiante chiesa di St-Nicolas, costruita nel 1854. A due passi è la place du Commerce, dominata dal neoclassico palais de la Bourse; progettato da Crucy e ultimato nel 1815, è oggi sede in un grande negozio Fnac. Passage Pommeraye B-C3; tram linea 1; fermata Commerce. Sontuosa galleria commerciale su tre livelli creata nel 1843 per collegare le vie Crébillon e de la Fosse, sfoggia vetrate e colonne con putti e allegorie. Una scenografica scalinata in ferro e legno collega i diversi livelli, su cui affacciano le vetrine dei negozi. Il passage Pommeraye, inaugurato nel luglio del 1843 12 Place Graslin C2; tram linea 1; fermata Médiathèque. L’animata rue Crébillon, sulla quale si concentrano alcune delle migliori boutique di Nantes, conduce in questa neoclassica piazza pedonalizzata. Centro dell’omonimo quartiere voluto nel ’700 da Jean-Joseph-Louis Graslin, è caratterizzata dal pronao corinzio del Grand Théâtre (1783), progettato da Crucy e ancora impiegato come teatro d’opera. Alla sinistra del teatro, una stretta via porta al cinema multisala Katorza (www.katorza.fr), che proietta film d’essai in lingua originale, spesso anche in italiano. Sul lato opposto si trova La Cigale, buon ristorante di cucina tradizionale che ha mantenuto le fastose sale liberty di cent’anni fa. Alla destra del ristorante si stende cours Cambronne, viale-giardino alberato orlato da omogenee cortine di palazzi (xix-xx sec.); ancora oggi, i cancelli della via vengono chiusi la sera. Mémorial de l’Abolition de l’Esclavage D1-2; tram linea 1; fermata Chantiers Navals. Inaugurato nel 2012 sul quai de la Fosse, il grande e convincente monumento all’abolizione della schiavitù dà un segno tangibile del 13 Nantes Nantes, porta della Bretagna coraggio con cui Nantes ha deciso di ripensare la propria storia, senza nascondere che la tratta degli schiavi costituì la principale fonte di ricchezza e di sviluppo della città nel ’700, epoca del suo massimo splendore. Progettato da Krzysztof Wodiczko e Julian Bonder, occupa parte del lungofiume dal quale partivano i vascelli che prelevavano dall’Africa gli schiavi per portarli nelle colonie d’oltremare. È su due livelli; all’altezza della strada si trova la parte commemorativa, costituita da un lungo sentiero in asfalto scuro al cui interno sono inserite delle placche con i nomi delle navi usate per il traffico e dei porti in cui venivano prelevati gli schiavi. Al livello inferiore si trova la parte meditativa del monumento: una lunga passerella che evoca i ponti delle navi dove venivano stivati gli schiavi, fiancheggiata da pannelli su cui sono segnati i principali momenti della storia della tratta di esseri umani. Una successione di pareti vetrate riporta celebri frasi di personaggi che nei secoli si sono battuti per l’abolizione della schiavitù, fisica e culturale, dal ’700 a Martin Luther King e Bob Marley. Musée Jules Verne D1, f.p.; tram linea 1; fermata Gare Maritime. Visite a pagamento, ore 1012 e 14-18; chiuso martedì e domenica mattina; ingresso gratuito la prima domenica del mese da settembre a giugno; www.julesverne.nantes.fr - Sul fianco della collina di Ste-Anne, una villa ottocentesca al N. 3 di rue de l’Hermitage ospita il museo dedicato al più illustre dei figli di Nantes. Accoglie libri, lettere, autografi e documenti personali dello scrittore che per le straordinarie atmosfere dei suoi romanzi si ispirò non solo ai racconti di viaggio sentiti dai marinai ma anche allo spettacolo offerto dal grande porto e dalle prime industrie della città. Vale la pena salire fin qui anche per ammirare la vista d’insieme sulla città. Un’estate spettacolare La rassegna di concerti e spettacoli, principale evento dell’estate nantese, ha preso il nome dall’associazione di promozione turistica della città e motore dei suoi principali progetti di sviluppo: Le Voyage à Nantes si tiene a luglio e agosto e ogni anno si presenta con nuove realizzazioni, alcune destinate a durare nel tempo, come le opere del Parcours Estuaire, le Macchine dell’Isola e il Monumento all’abolizione della schiavitù, altre temporanee, come le mostre d’arte o La Cantine du Voyage, il grande barristorante all’aperto sulla riva della Loira nell’Île de Nantes. Tra gli eventi è molto atteso quello della Sfilata dei Giganti, quando le monumentali creazioni di Jean-Luc Courcoult (nella foto) si muovono per le vie inscenando ogni volta una storia diversa, con i personaggi che si inseguono per la città. www.levoyageanantes.fr 14 Il Grand Éléphant, una delle attrazioni più popolari delle Machines de l’Île L’ÎLE DE NANTES Sull’isola di Nantes, bagnata dalla Loira, e sulla riva sinistra del fiume stesso emergono numerosi i segni del presente: alcuni, come Les Anneaux sul quai des Antilles, appartengono al Parcours Estuaire, il ‘Percorso Estuario’ scandito da opere d’arte; altri, come il palais de Justice, sono parte integrante della trasformazione di Nantes in città moderna. Les Machines de l’Île. D2, f.p.; boulevard Léon-Bureau; tram linea 1; fermata Chantiers Navals. In genere chiuso lunedì; www.lesmachines-nantes.fr Un po’ arte cinetica, un po’ giostre di una volta, senza giravolte mozzafiato ma con alto senso estetico: molto originale il progetto di creare un luna park fuori dal tempo là dove si trovavano i cantieri navali, per decenni orgoglio dell’economia cittadina e poi costretti a chiudere i battenti. Frutto dell’idea di due noti artisti (Pierre Orefice e François Delarozière) e del lavoro di uno staff di meccanici artigiani di alta specializzazione, il complesso delle Macchine dell’Isola è costituito da strane costruzioni, tanto fantasiose quanto complesse dal punto di vista tecnico, in ferro e legno, quindi volutamente ‘vecchie’. Nella Galerie des Machines (visite a pagamento, tutti i giorni ore 10-17/18; dal 2 settembre al 17 ottobre chiuso lunedì; dal 4 novembre al 19 dicembre chiuso al mattino e lunedì tutto il giorno), hangar un tempo usato per la costruzione di navi, si trovano aironi volanti, un grande bruco, una gigantesca formica. Di fronte, nel vasto piazzale si muove un monumentale elefante (salita a pagamento) e si trova la creazione più bella: il Carrousel des Mondes Marins (salita a pagamento, stessi orari della Galerie des Machines), grande giostra a tre livelli ispirata al mare e con un chiaro omaggio a Jules Verne. Il livello più basso richiama il fondo dell’oceano, quello intermedio il mondo degli abissi, quello superiore la navigazione sulla superficie del mare. 15 Nantes, porta della Bretagna Palais de Justice. D2; tram linea 1; fermata Médiathèque. Inaugurato nel 2000, il palazzo di Giustizia accoglie subito oltre la Passerelle Schoelcher, il ponte pedonale che conduce all’Île de Nantes, ed è stato il punto di avvio della riqualificazione dell’intera zona; ribattezzata ‘quartier de la création’, è ancora oggi la parte di Nantes in maggiore evoluzione. Opera dell’architetto Jean Nouvel, il palazzo di Giustizia è, sia esternamente sia all’interno, ricco di simbologie che rimandano ai principi di imparzialità, trasparenza e rettitudine. Si tratta infatti di un edificio a vetri segnato dalla riproduzione modulare nel quadrato e leggermente sopraelevato. Rue La Noue-Bras-de-Fer. D2; tram linea 1; fermata Médiathèque. Lungo la via che corre alle spalle del palazzo di Giustizia si trovano alcuni edifici di ottima architettura contemporanea, sedi di istituti di ricerca, studi professionali, start-up. L’uso dei materiali, così come le vistose presenze di capannoni industriali in attesa di essere riconvertiti, ricordano la vocazione manifatturiera del quartiere, venuta meno solo negli ultimi decenni. Il palazzo più appariscente è Manny, che deve il nome al mammut del film L’era glaciale; situato al N. 19 bis, al pianterreno accoglie con un grande negozio di design. Altrettanto bello è l’edificio alla sua sinistra, coperto da una griglia Relax nel verde Il parco più grande del centro di Nantes è anche quello di più antica origine. Il Jardin des Plantes (A5; tram linea 1; fermata Gare sncf; nella foto) venne infatti aperto al pubblico nel 1865. È tra i luoghi più animati nei giorni di sole, soprattutto dopo che vi sono state installate sculture a ispirazione floreale di Claude Ponti, un noto disegnatore per l’infanzia. Romantiche camelie e magnolie dai fiori carnosi sono il vanto della collezione botanica, che nei padiglioni delle serre ospita essenze esotiche e nel palmarium (1895) ricostruisce l’habitat di una foresta tropicale. Angoli di verde sono stati ritagliati anche in altre zone di Nantes, in seguito alle trasformazioni dell’urbanistica cittadina dell’ultimo secolo. Là dove un tempo, a fianco dell’Île Feydeau, scorreva la Loira si susseguono i prati di square Élisa Mercoeur (C3-5; tram linea 1; fermata Bouffay) mentre sull’Île de Nantes, all’interno di un capannone industriale delle Fonderie dell’Atlantico, è stato creato il Jardin des Fonderies (D5, f.p.; place des Fonderies; tram linea 2 e 3; fermata Vincent Gâche), con bambù, palme e banani. Se la Loira scorre tra cortine di edifici dall’aspetto imponente, lungo l’Erdre si incontrano spazi più appartati, atmosfere più intime. Una vera scoperta è in tal senso l’Île de Versailles (A4, f.p.; quai Henri Barbusse; tram linea 2; fermata Motte Rouge), che cela un giardino zen con un piccolo edificio in stile giapponese. Creata nel ’700 con materiale da riporto, la piccola isola accoglie un punto di noleggio di kayak; da qui partono anche brevi escursioni su battelli elettrici. 16 L’infilata di Les Anneaux lungo il quai des Antilles traforata color ruggine, che ospita la Casa dell’Architettura. Davanti a palais Manny si trovano anche alcune realizzazioni di arte contemporanea facenti parte del Parcours Estuaire: si tratta dell’opera sonora Air di Rolf Julius e del passaggio pedonale The Zebra Crossing di Angela Bulloch. Poco più a destra, nel cortile del Bâtiment Aethica, è invece il Mètre à Ruban, grande flessometro di Lilian Bourgeat. Les Anneaux. D1, f.p.; tram linea 1; fermata Chantiers Navals. È composta da una successione di cerchi che si illuminano con neon multicolori questa spettacolare installazione di Daniel Buren e Patrick Bouchain – creata nel contesto del Parcours Estuaire – che fiancheggia tutto il quai des Antilles, il tratto di lungofiume che prende avvio dal piazzale delle Machines de l’Île. A lato si stende l’hangar Bertin, noto anche come hangar à Bananes perché vi venivano stoccati i prodotti provenienti dalle Antille: oggi accoglie bar e ristoranti che in estate imbandi- scono tavolini con vista sulla Loira. Qui si trova anche l’HAB Galerie, spazio espositivo per l’arte contemporanea. A fianco, ogni estate viene allestito un grande ristorante coperto da tettoie con una parte a bar, La Cantine du Voyage. Sull’altra sponda della Loira si vedono l’opera Lunar Tree, anch’essa parte del Parcours Estuaire (è un albero bianco che di notte viene illuminato da un fascio di luce blu) e, alla sua destra, il museo dedicato a Jules Verne. Trentemoult. D1, f.p. Vecchio quartiere, un tempo di pescatori, è rimasto isolato dalla città, mantenendo il caratteristico aspetto di un tempo. Si raggiunge in auto o con un traghetto navetta dalla Gare Maritime, stazione fluviale ai piedi del Musée Jules Verne. Lo attraversa un labirinto di stradine che si incuneano tra case basse, molte con le facciate dipinte a vivaci colori. Le sue atmosfere e la bella posizione sulla Loira ne fanno un quartiere di moda, sia per abitarvi sia per una pausa di svago in uno dei suoi ristoranti. 17 L’estuario dell’arte Ventinove installazioni artistiche si susseguono in Nantes e lungo tutto l’estuario della Loira fino a Saint-Nazaire, formando il cosiddetto Parcours Estuaire. Si tratta di opere acquisite dalla provincia nel corso di tre esposizioni biennali e volte a creare un filo conduttore che rinsaldi il legame fra le due città. Realizzate da artisti molto diversi tra loro per linguaggio espressivo e provenienza, sono accomunate dall’intento di raccontare la storia del territorio in cui si trovano. Descriviamo di seguito le più significative. La maison dans la Loire. Si trova a Coüeron questa finta casa nell’acqua (foto a destra), quasi una quinta teatrale, opera di Jean-Luc Courcoult e ispirata a un edificio realmente esistente a pochi chilometri da qui. La vera casa un tempo si trovava nei pressi del fiume ma i lavori effettuati per modificare il corso della Loira l’hanno allontanata dalla riva. È una riflessione sugli sconvolgimenti dell’ambiente naturale e della vita di uomini e comunità che talora portano con sé le opere di trasformazione del territorio. A Coüeron c’è anche un interessante lascito dell’archeologia industriale. Si tratta di una torre un tempo usata per produrre proiettili di piombo: il metallo veniva fuso in alto e i proiettili si formavano cadendo in una grande vasca di raffreddamento posta alla base della ciminiera. Il corpo a fianco della struttura, anch’esso parte dell’antico stabilimento, accoglie una moderna mediateca accessibile a tutti. degli abitanti del paese. Il giardino stellato è un insieme di strutture in ferro e legno, su cui i bambini possono arrampicarsi e giocare, realizzate reimpiegando pezzi di scarto provenienti dal vicino porto di Saint-Nazaire, primo di Francia per trasporto di legname. Serpent d’Océan. A Saint-Nazaire, ma sulla sponda opposta dell’estuario rispetto al porto e alla città, su una bella spiaggia da cui si gode un’ampia vista, si trova questa scultura che raffigura lo scheletro di un serpente marino (foto sotto) di 128 m di lunghezza e con 284 vertebre. Completamente scarnificato, spiaggiatosi là dove l’acqua del fiume incontra quella del mare, il serpente vuole essere un simbolo dell’ibridazione culturale di cui è protagonista lo stesso artista, cinese emigrato in Francia, portatore di una grande e antica cultura ma pronto ad accogliere le nuove forme di vita e di pensiero della sua nuova terra. Il riferimento è anche a Saint-Nazaire, distrutta per oltre l’80% durante la seconda guerra mondiale e in gran parte ripopolata grazie all’apporto di immigrati. A ridosso della spiaggia c’è un piccolo museo navale. Intorno si stende una pineta al margine della quale sorge una piccola stazione balneare. Se è estate, il modo migliore per ammirare le opere collocate fra Nantes e SaintNazaire è la crociera di tre ore in partenza dalla Gare Maritime di Nantes. Sempre nella bella stagione ci sono possibilità di compiere crociere più brevi, per esempio la sera, sorseggiando un muscadet sul ponte del traghetto, ma in questo caso non si giunge fino a Saint-Nazaire. Nelle altre stagioni si deve compiere il percorso in automobile (una sessantina di chilometri fino a Saint-Nazaire), seguendo le strade secondarie ben indicate nella pianta che viene data gratuitamente nell’Ufficio del turismo di Nantes. In tal caso, si può fare uso del traghetto gratuito che porta le vetture dalla sponda destra del fiume a quella opposta, all’altezza di Paradis, nel comune di Couëron, raggiungendo la località Le Pellerin. Misconceivable. È chiamata ‘la barca molle’ (foto sopra) quest’opera posta a Le Pellerin, sul canale della Martinière, braccio artificiale della Loira costruito nel xix secolo per consentire il passaggio dei grandi vascelli. Il canale divenne obsoleto in breve tempo perché di lì a poco cominciarono a essere impiegate navi di stazza maggiore. Così si dovette dragare il corso principale della Loira e la Martinière si trasformò in un cimitero delle barche a vela, qui portate a disarmare. L’artista ha scelto di raffigurare una barca che cerca di fuggire dalla sua sorte. Le Jardin étoilé. Il giardino pubblico di Paimboeuf, paese ormai in prossimità di SaintNazaire, con le raffinerie e il porto già ben visibili sull’altra sponda della Loira, è abbellito dalle creazioni di Kinya Maruyama, artista giapponese che sulla scorta di un’antica fiaba orientale ha voluto creare un’opera collettiva con il concorso nella progettazione 18 19 L’estuario della Loira Saint-Nazaire 6 m, ab. 70 000. Questa città-porto è disposta sulle due sponde dell’estuario della Loira, collegate dal pont de Saint-Nazaire-Saint-Brevin (3356 m di lunghezza), straordinaria opera di ingegneria che nel punto centrale si innalza fino a 61 m. La città è nota soprattutto per i suoi cantieri navali, nei quali sono state costruite alcune delle maggiori navi da crociera del mondo, ma anche navi mercantili e da guerra, superpetroliere, portacontainer, piroscafi e imbarcazioni a vela. Durante l’ultima guerra Saint-Nazaire rivestì una formidabile importanza strategica per la flotta tedesca, tanto da diventare una delle più munite piazzeforti d’Europa. Nonostante i bombardamenti, che distrussero la città, il porto bunker tedesco si arrese solo nel 1945, mesi dopo la regione circostante. Dopo la guerra, Saint-Nazaire fu ricostruita in due aree distinte, separando la zona industriale e portuale (a est) dai quartieri residenziali (a ovest), caratterizzati da vie larghe e parallele. Base Sous-Marine. Ben riuscito è l’intervento di recupero della base dei sommergibili costruita dai tedeschi durante l’occupazione. Fu bombardata per mesi, ma era costruita in modo tanto magistrale che non poté essere distrutta. Messa in sicurezza, ma volutamente lasciata in un aspetto semidiroccato, talora spettrale, è un luogo magico, un po’ temibile, molto attraente. Sul tetto è stato creato un giardino pensile (Le jardin du TiersPaysage), interessante opera di Gilles Clément, parte del Parcours Estuaire e culminante con una terrazza da cui si dominano i circostanti cantieri navali. Nel suo ventre accoglie un grande spazio per installazioni di arte con- Il ponte che collega Saint-Nazaire a Saint-Brevin arriva a un’altezza di 61 m temporanea, e l’Escal’Atlantic (visite a pagamento, in estate e durante le vacanze scolastiche tutti i giorni ore 10-13 e 14-19; negli altri periodi solo nei weekend), dedicato alla storia dei transatlantici, con la ricostruzione di cabine e altri ambienti. All’interno del complesso si può visitare anche il sottomarino Espadon (visite come il precedente), uscito dai cantieri di Le Havre nel 1957 e primo mezzo francese a navigare sotto i ghiacci dell’Artico. Guérande e la sua penisola 52 m, ab. 15 000. Sorta di ‘Carcassonne dell’Ovest’, creata nel 1343 da Jean de Montfort dopo un saccheggio degli spagnoli e rafforzata nei secoli seguenti, Guérande è un borgo fortificato con bastioni, torri e porte in corrispondenza dei punti cardinali. Il territorio circostante, per una superficie di circa 1800 ettari, è profondamente segnato dalla presenza di vaste saline, ancora produttive e attrezzate per accogliere i visitatori, che scompongono il paesaggio come un mosaico. 20 Il borgo. La cerchia delle mura, rimasta completa, è la principale attrazione della località; inoltre, benché il tracciato delle vie della parte vecchia non sia più quello medievale, parecchi edifici hanno mantenuto la pietra originaria. Porte e imposte sono spesso dipinte di un rosso brillante; l’uso deriva dalla tradizione dei salinai, che ricoprivano di minio le parti in legno per proteggerle dalle incrostazioni. Il tratto della via che dalla porte St-Michel conduce alla piazza della collegiata è il cuore dell’animazione. La località può essere molto turistica, soprattutto in alta stagione e nel weekend; ma se si raggiunge la parte occidentale della città murata, le atmosfere cambiano completamente. Il punto di accesso alla città storica è la quattrocentesca porte St-Michel, ornata da un grande scudo di Bretagna; vi sono accolte esposizioni temporanee, in attesa del riallestimento del Museo regionale. Nella porte de Saillé si trova un piccola mostra che illustra la vita dei salinai; vi si accede percorrendo un breve tratto delle mura; interessante osservare, 21 Nantes e l’estuario della Loira Nantes, porta della Bretagna dall’alto, i piccoli giardini che ancora circondano le case, ricordo dei secoli passati. Al centro dell’abitato è la gotica collegiata di St-Aubin, costruita tra il xii e il xvi secolo, con pulpito quattrocentesco su un contrafforte della facciata. L’interno ha colonne romaniche dai capitelli figurati (fine xii sec.) e profondo coro del xv secolo, illuminato da una vetrata settecentesca (Assunzione e Incoronazione della Vergine); ai lati, due vetrate cinquecentesche, ma più antica, del xiv secolo, è la vetrata alla parete sinistra, realizzata a punta di diamante (scene della vita di S. Pietro). Terre de Sel. Visite a pagamento, ore 10-12.30 e 14-17; in estate apertura prolungata e senza intervallo; www. terredesel.com - Situato alle porte di Guérande, in località Pradel, è un moderno centro visita che illustra la produzione del sale nei circostanti marais salants. I metodi sono ancora quelli una volta: l’acqua del mare penetra attraverso due passaggi – uno si trova al margine settentrionale della baia di La Baule, l’altro nei pressi del porto di pesca di Le Croisic – e attraverso un dedalo di basse vasche aumenta progressivamente la propria salinità fino a penetrare nei bacini di raccolta. I bacini dei marais salants caratterizzano il paesaggio intorno a Guérande Per l’evaporazione dell’acqua, fondamentale è l’apporto del vento ancora più di quello del sole. Dal centro visita, dove si può acquistare il pregiato fiore di sale di Guérande, partono escursioni guidate nelle saline, altrimenti inaccessibili ai visitatori. Saillé. Frazione circondata dall’immensa scacchiera delle saline, ospita nella Maison des Paludiers (visite a Crêpe e galette, specialità di Bretagna Non c’è località bretone che non abbia un ristorantino dove gustare questo piatto semplice e popolare. Si tratta di dischi di pasta cotti su una piastra e farciti o ricoperti con affettati, formaggi, marmellate e altro. In genere dolci, le crêpes sono fatte con farina di frumento, mentre la farina di grano saraceno è utilizzata nella preparazione delle galettes, che hanno un ripieno salato. L’accompagnamento più tipico è un boccale di sidro frizzante (cidre bouché). A Nantes un indirizzo da non perdere è la Crêperie Heb-Ken (C2-3; rue de Guérande N. 5; t. +33240487903; heb-ken.fr), ampio locale con una terrazza e una parte all’interno arredata come la sala da pranzo di una vecchia casa. Fa crêpes e galettes di tutti i tipi, anche con i più caratteristici accostamenti bretoni (mele e salsiccia, per esempio). Una crêperie altrettanto storica si trova a Guérande. È Roc Maria (rue du Vieux Marché au Grains N. 1; t. +33240249051), locale sempre affollato con grandi tavolate, arredo tradizionale e boccali di sidro spumeggiante. 22 pagamento, febbraio, marzo e ottobre ore 14.30-17; aprile 10-12 e 14.30-17.30; maggio e settembre 10-12.30 e 14-18; da giugno ad agosto 10-12.30 e 14.30-18; da novembre a gennaio solo sabato 14.30-17; www.maisondespaludiers.fr) un piccolo museo dedicato alla vita e al lavoro dei salinai. Batz-sur-Mer. Anche in quest’altra piccola frazione di Guérande è stato allestito un museo dedicato alla tradizionale attività di questa terra: si tratta del Musée des Marais salants (visite a pagamento, da giugno a settembre ore 10-12.30 e 14.30-19; da ottobre a marzo solo sabato e domenica 10-12 e 14-18; www.muséedesmaraissalants.fr), che accoglie anche costumi, oggetti domestici e arredi tradizionali. Simbolo dell’abitato, stretto tra le saline e l’oceano, è la torre seicentesca (60 m) della chiesa di St-Guénolé, fondata nel xiii secolo ma ricostruita nel xv-xvi secolo; poco distanti si trovano le rovine della gotica cappella di Notre-Dame-du-Mûrier (xv sec.). Le Croisic. Fin dal medioevo è il maggior porto della zona per l’esportazione del sale e oggi porto peschereccio, specializzato in ostriche e frutti di mare. Nelle vie attorno alla chiesa di Notre-Dame-de-la-Pieté (xv-xvi sec.), con alta torre-lanterna seicentesca a dominare il porto, si sono conservate case a graticcio del xvii secolo. Un moderno edificio a forma di stella marina ospita l’Océarium (visite a pagamento, ore 1018/19; chiuso le prime tre settimane di gennaio; www.ocearium-croisic.fr), che illustra le tecniche dell’acquacoltura e presenta acquari che riproducono fondali marini. La Baule 2 m, ab. 18 000. In Francia la conoscono tutti, all’estero in pochi. Tanto da costituire l’eccezione di una grande stazione balneare francese senza un’ampia frequentazione internazionale. La sua clientela, proveniente da Parigi, da Nantes e dalle altre città sulla Loira, le è molto affezionata: stessa spiaggia, stesso mare, generazione 23 Nantes e l’estuario della Loira Nantes, porta della Bretagna dopo generazione. Molte le seconde case, ma numerosi sono anche gli alberghi, tra i quali due cinque stelle e un relais & château. L’abitato di La Baule si dispone tutto intorno a una baia ricoperta di soffice sabbia dorata, tra le più affascinanti d’Europa. Il fronte mare è coronato da una successione di condomini e alberghi con prezzi al metro quadrato paragonabili a quelli di Parigi e delle altre grandi capitali europee ma sono edifici senza grande fascino; ben diverse sono, nell’immediato entroterra, le numerose ville in stile balneare, fantasiose architetture realizzate tra la fine del xix secolo e i primi del xx, che riecheggiano gli stili più differenti, da quello normanno a quello bretone, dal basco al provenzale. Immerse nel verde, costituiscono un grande pastiche molto divertente. Clisson 30 m, ab. 7000. Il suo munitissimo castello fu l’avamposto bretone nella regione della Loira, svolgendo un ruolo cruciale soprattutto nella seconda metà del ’300, quando Olivier IV e Olivier V de Clisson furono i conti più potenti del ducato. Ridotto a rudere durante la Rivoluzione, il castello è stato rimodellato a rovina romantica all’inizio dell’800 per opera di François-Fréderic Lemot, il facoltoso scultore neoclassico che volle fare di Clisson una piccola Italia in terra di Bretagna. L’aspetto delle case, con i tetti in tegole, la grande chiesa collegiata, le atmosfere: in questo prezioso e pittoresco borgo sulle rive della Sèvre sembra davvero di trovarsi nel Belpaese. Tutto intorno a Clisson si distendono a perdita d’occhio i vigneti del muscadet. Muscadet, il vino di Nantes La sua area di AOC (l’equivalente della nostra denominazione di origine controllata) copre una superficie vastissima, troppo ampia per dare solo vini di qualità. Eppure, senza che i più se ne accorgessero, ottime bottiglie di muscadet si sono sempre prodotte, soprattutto nella zona attorno a Clisson, beneficiata da un rilievo più mosso e da un terreno scistoso, particolarmente adatto alle sue uve, le melon de Bourgogne. Desiderosi di darsi una nuova immagine, da qualche anno i produttori migliori hanno deciso di non vendere più il mosto alle grandi cantine da milioni di bottiglie all’anno, con una capillare rete di distribuzione ma anche una scarsa attenzione alla qualità, bensì di vinificare e imbottigliare in proprio, indicando sulle etichette lo specifico luogo di provenienza delle uve accanto alla denominazione obbligatoria delle tre grande aree regionali, troppo generiche e troppo vaste, riconosciute come AOC (Sèvre-et-Maine, Côtes-de-Grandlieu e Coteaux-de-la-Loire). Un’idea efficace, tanto più che tale denominazione non è obbligatoria e quindi è diventata un indice di qualità. Tra le cantine più attive in tal senso si distingue la Château du Coing (www.vgc.fr) di Saint-Fiacre, villaggio 14 km a nord-ovest di Clisson sulla D59. I suoi proprietari, che ancora vinificano negli annessi di un antico castellotto di campagna, sono sempre disponibili ad accompagnare i visitatori nelle cantine e a svelare alcune particolarità della produzione del muscadet in generale (per esempio il fatto che il mosto viene tenuto in vasche sotterranee rivestite di vetro e non in cisterne inox) e della loro cantina in particolare, come la vocazione a vini di lunga maturazione sui lieviti (sur lies), così da perdere il carattere acidulo proprio del muscadet e acquistarne uno più pieno e rotondo. 24 Il castello di Clisson bagnato dalle acque della Sèvre La Garenne Lemot. Avenue Xavier Rineau. Ingresso gratuito, tutti i giorni da aprile a settembre ore 9-20, da ottobre a marzo 9.30-18.30. Il vasto parco e i suoi edifici sono la più riuscita realizzazione di François-Fréderic Lemot. Dapprima fece realizzare la Maison du Jardinier, su modello delle cascine dell’Italia centrale, da cui presiedere ai lavori di costruzione di una grande villa in stile neoclassico, che nei suoi sogni avrebbe dovuto accogliere i massimi artisti del tempo, ispirati dal parco circostante, abbellito da statue classiche a soggetto mitologico. Il progetto si realizzò solo in parte, sia perché nessuno dei suoi colleghi più dotati raccolse l’invito, sia perché Lemot morì prima che fossero ultimati la grande villa (oggi sede di esposizioni temporanee) e il bellissimo parco, lambito dal corso della Sèvre e popolato da piante autoctone, di provenienza mediterranea e perfino esotica. Sull’altra sponda del fiume si scorge in alto il Temple de l’Amitié, tempietto neoclassico progettato da Lemot, diventato suo luogo di sepoltura. Château. Visite a pagamento, da maggio a settembre ore 11-18.30, da ottobre ad aprile 14-17.30; chiuso martedì. Domina ogni veduta il grande castello, potente nel medioevo, andato distrutto durante la Rivoluzione e acquistato da Lemot perché rimanesse diroccato, ritenendolo un insuperabile esempio di rovina romantica. Nei pochi ambienti sopravvissuti ai furibondi scontri che contrapposero l’esercito repubblicano ai controrivoluzionari nel 1793-94 si possono vedere dei filmati sulla storia del luogo e su Olivier V de Clisson. Les Halles. Assieme al castello, il mercato coperto è il ricordo più importante dell’epoca precedente alla ‘italianizzazione’ di Clisson, ed è iscritto alla Lista dei monumenti storici francesi dal 1923. Rimasto invariato nella struttura, conserva originali di quell’epoca solo poche travi. Il grande spazio coperto, ampio ben 800 m2 si trova proprio nel centro di Clisson e svolge la funzione di piazza centrale del borgo; il venerdì vi si tiene ancora un fornito mercato alimentare. 25 PER UNA SOSTA DORMIRE Radisson Blu Place Aristide Briand N. 6, Nantes; +33272001000; www.radissonblu.com Una ristrutturazione recente all’insegna del design più moderno ha trasformato in hotel lo storico palazzo di Giustizia, sontuoso edificio ottocentesco. B2 Océania Hotel de France Rue Crébillon N. 24, Nantes; +33240735791; www.oceaniahotels.com Storico albergo posto in uno degli angoli più belli di Nantes, proprio a fianco del teatro dell’Opera, è stato recentemente ristrutturato e dotato dei più moderni comfort. Servizio premuroso e attento, camere ampie, ricca colazione a buffet. Appartiene alla catena Océania. C2 Hotel Sozo Rue Frédèric Caillaud N. 16, Nantes; +33251824000; www.sozohotel.fr Albergo di design a fianco del Jardin des Plantes, occupa parte delle strutture di un monastero ottocentesco. È la sistemazione più originale di Nantes, molto ambita dalla clientela internazionale. 28 camere e parcheggio privato. A5, f.p. Hotel Pommeraye Rue Boileau N. 2, Nantes; +33240487879; www.hotel-pommeraye.com Nel cuore della Nantes più elegante, a pochi passi dal celebre passage che gli dà il nome, l’hotel ha camere spaziose e uno charme da struttura d’epoca. Da preferire le stanze che danno sulla strada, bella e silenziosa. B-C2-3 Villa Saint-Antoine Rue St-Antoine N. 8, Clisson; +33240854646 Il migliore albergo della cittadina ha un buon ristorante, una piscina e camere che guardano sugli spettacolari resti del castello. MANGIARE La Cigale Place Graslin N. 4, Nantes; +33251849494; www.lacigale.com Dichiarato monumento storico, conserva un arredo art nouveau originale. Specialità di mare ma anche una buona scelta di piatti di terra. C2 Le Select Rue du Château N. 14, Nantes; +33240890449; www.leselect.fr Simpatico locale arredato con oggetti di brocantage, fotografie di vecchie famiglie bretoni, mobilio di modernariato, frequentato non solo all’ora dei pasti, ma anche solo per un tè o un piccolo spuntino fuori orario. La cucina è semplice ma gustosa e con valide proposte di menu per il pranzo. B4 La Civelle Quai Marcel Boissard N. 21, Trentemoult; +33240754660; www.lacivelle.com Sulla riva sinistra della Loira, nel caratteristico sobborgo di Trentemoult, è tra le mete più classiche per una scappata fuori dal centro. Il pesce, sempre freschissimo, si trova nelle cucinature più classiche e con varianti regionali. D’estate si può pranzare all’aperto, in riva al fiume. Auberge la Gaillotière La Gaillotière, ChâteauThébaud; +33228213116; www.auberge-la-gaillotiere.fr Circondato dai vigneti del muscadet, ha ottima cucina tradizionale e un servizio sempre sorridente. Perfino nei fine settimana, quando è sempre pieno di nantesi che vengono qui per una scampagnata. La Table de Loïc Avenue du Marché N. 1, La Baule; +33240119751/ 961369920; www. latabledeloic.com Cucina di alta categoria, preparata sotto gli occhi degli avventori, che unisce sapori della Francia atlantica con suggestioni d’Oriente. Un po’ caro, ma la qualità dei cibi e il servizio valgono decisamente la spesa. Il locale funziona anche come piccolo emporio per prodotti gastronomici di qualità da tutto il mondo. Indirizzi di qualità L’ente di promozione turistica Le Voyage à Nantes edita ogni anno una guida tascabile e illustrata, dal titolo Les Tables de Nantes (www.lestablesdenantes.fr), che raccoglie le descrizioni di numerosi ristoranti ed enoteche della città e dei dintorni, ripartiti per zone. Grazie alle immagini e ai testi si possono scovare i locali di maggiore gradimento, spaziando da quelli più tipici agli chef che propongono piatti creativi. La caratteristica che unisce tutti gli esercizi segnalati è la particolare attenzione al terroir, con l’uso privilegiato delle specialità regionali, come il pesce di Le Croisic e La Turballe, il sale di Guérande e i prodotti dell’entroterra bretone. 26