Il testo del Professore Shoji Sawada

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Il testo del Professore Shoji Sawada
Il testo del Professore Shoji Sawada (i numeri sono delle diapositive)
Diapositiva N.1
Desidero ringraziare l’organizzazione per avermi invitato alla conferenza odierna.
(Titolo)
Atrocità a Hiroshima e Nagasaki
Azioni criminali dei lanci delle bombe atomiche
Diapositiva N.2
Vorrei illustrarVi la brutalità causata dalle bombe atomiche sganciate a Hiroshima e
Nagasaki. In qualità sia di vittima di Hiroshima che di studioso di fisica, desidero
asserire che l’utilizzo delle armi nucleari contro esseri umani, quale che sia la ragione,
è un crimine imperdonabile.
Prima di iniziare a raccontarVi la mia esperienza personale, mi preme ricordare come
all’’epoca, il Giappone avesse barbaramente invaso vari paesi asiatici. Io avevo 13 anni.
Diapositiva N.3
(1. La Mia esperienza personale della bomba atomica.)
Quando venne sganciata la bomba atomica frequentavo la scuola media. Il 6 agosto
1945, quando fu sganciata la bomba, dormivo a casa a 1.400 m dall’epicentro; poiché
ammalato, non potei partecipare quel giorno mobilitazione degli studenti. Quindi, non
vidi il lampo né sentii il boato. Quando mi svegliai, ero sotto le macerie. La
devastazione fu immediata. Lottai con tutte le mie forze e finalmente uscii dalle
macerie. Una volta fuori, notai subito che all’esterno era buio pesto. Rischiarò poco alla
volta e rimasi sbalordito dallo spettacolo. L’intera città era rasa al suolo. Non potevo
capire cosa fosse accaduto.
In quel momento sentii mia madre che mi chiamava da sotto i piedi. Mi sembrava di
sentire la sua voce lontana. Ella si trovava sotto le macerie. Mi disse che non poteva
muoversi perché aveva le gambe bloccate.
Le chiesi, “C’è stato un terremoto?”. Mi rispose “No, è esplosa una bomba enorme
vicino a casa.” All’inizio non mi accorsi che la casa aveva preso fuoco. Poi, le dissi che si
avvicinavano le fiamme. Allora, lei mi pregò di continuare a studiare per diventare una
persona rispettabile. Quando le macerie presero fuoco, mi ordinò di scappare con voce
decisa seppur flebile. Allora le dissi, “Mamma, scusami....”, e scappai. Quella fu l’ultima
conversazione tra me e mia madre.
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Per contraccambiare il suo gesto, credo di avere la duplice responsabilità di affrontare
la questione dell’abolizione delle armi nucleari, in qualità di Hibakusha (sopravvissuto)
e di fisico.
Diapositiva N.4
(2. Danni fisici causati dall’esplosione delle bombe atomiche:)
Il 6 agosto 1945, la bomba atomica all’uranio esplose all’altezza di 600m nel centro di
Hiroshima ed emise energia equivalente all’esplosione di 16.000 tonnellate di dinamite
(TNT).
3 giorni dopo, il 9 agosto, esplose quella al plutonio all’altezza di 500m sopra a
Nagasaki emettendo energia equivalente a 22.000 tonnellate di dinamite (TNT).
I danni fisici causati dall’esplosione dell’atomica, si possono classificare in tre tipi:
Il primo tipo è costituito dai raggi termici, prodotti dalla gigantesca sfera di energia
termica, che bruciarono vive le persone, e causarono numerosi incendi.
Il secondo e’ l’onda d’urto e lo spostamento d’aria provocato dall’esplosione, che uccise
persone e distrusse palazzi.
Il terzo e’ che ci sono due tipi di radiazioni: quelle iniziali e quelle
residue.
All’istante, i raggi gamma emessi dalla reazione a catena, crearono una gigantesca
palla di fuoco, come un piccolo sole, all’altezza del punto dell’esplosione.
Da questa gigantesca palla di fuoco vennero emessi i raggi gamma della seconda
fase.
Immediatamente dopo, la palla si dilatò fino a circa 200m di raggio.
Quando la temperatura della superficie giunse fino alla gradazione della corteccia
solare, l’emissione dei raggi termici continuò per circa 2 secondi e bruciò persone ed
edifici nella zona circostante (2 km).
Diapositiva N.5
La foto è di un bambino bruciato vivo dai raggi termici. La sue pelle fu quasi
carbonizzata. Entro 1 km dal centro dell’esplosione la temperatura fu di 3.000 gradi
circa.
Diapositiva N.6
Questa foto è di una bambina di 14 anni, fu trasportata all’Ospedale di Oomura. Per i
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raggi termici, la sezione anteriore del suo corpo fu completamente ustionata.
Diapositiva N.7
(2-2) L’onda d’urto e lo spostamento d’aria provocato dall’esplosione;)
Dalla superficie della palla di fuoco si sprigionò un’onda d’urto violentissima, cui seguì
un forte spostamento d’aria.
Diapositiva N.8
Per effetto dell’onda d’urto e dello spostamento d’aria provocato dall’esplosione, le
costruzioni furono completamente distrutte. Questo è un palazzo di due piani in
calcestruzzo, a 700m ad est dal centro dell’esplosione, il cui pianoterra crollò
completamente.
Diapositiva N.9
Questa era la chiesa cattolica di Nagasaki (Uragami). Fu completamente distrutta.
Diapositiva N.10
Questa è la situazione a circa 100m dal centro dell’esplosione di Nagasaki il giorno
successivo all’esplosione.
Diapositiva N.11
L’onda d’urto e
lo
spostamento
d’aria
provocato
dall’esplosione
distrussero
completamente le costruzioni entro 2km dal centro dell’esplosione. L’85% delle
costruzioni fu completamente distrutto a Hiroshima. Il centro dell’esplosione viene
segnato con una “X” rossa. Dal punto centrale, sono tracciati dei cerchi concentrici a
distanza di 500m. La zona rossa fu interamente bruciata e distrutta. La zona arancione
segna la distruzione totale. La zona verde mostra la distruzione parziale. Il simbolo “X”
più piccolo indica la mia casa, lì ove fui esposto alla radioattività.
Diapositiva N.12
La prossima foto è la mappa di Nagasaki colpita dalla bomba atomica. Poiché la bomba
esplose in cielo nella parte nord della città, l’onda d’urto rimbalzò contro le montagne e
la pressione raddoppiò orientandosi verso sud.
(2-3) Conseguenze della radiazione. )
Oltre che a causa dei raggi termici fortissimi, dell’onda d’urto e dello spostamento
d’aria provocato dall’esplosione, le vittime morirono una dopo l’altra per malattie acute,
conseguenza dalla radioattività, e per le radiolesioni che apparvero più tardi.
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Diapositiva N.13 e N.3
I raggi gamma e i neutroni emessi dalla bomba e dalla palla di fuoco entro 1 minuto
dall’esplosione della bomba, si chiamano radiazione iniziale. Questa provoca
l’esposizione alla radioattività istantanea; le vittime subiscono la radioattività
dall’esterno del corpo, senza presentare ustioni e ferite. A causa di questa radiazione
iniziale, a 800 m dal centro dell’esplosione di Hiroshima e 860 m da quella di Nagasaki,
quasi il 100% delle vittime vennero uccise. A 1.100 m dal centro dell’esplosione di
Hiroshima, a 1.160m da quello di Nagasaki, ci furono circa il 50 % delle vittime.
La radiazione emessa 1 minuto dopo l’esplosione, si chiama radiazione residua. Questa
ha due origini. La prima è la sostanza generata dall’emissione indotta, assorbendo il
neutrone, dalla radiazione iniziale, molto intensa nell’area di circa 1 km dal centro
dell’esplosione.
Diapositiva N.14
La seconda è la radiazione residua consistente nella sostanza emessa dalle materie
radioattive precipitate. La palla di fuoco divenne il fungo atomico contenente in grande
quantità il nucleo atomico radioattivo che salì fino alla stratosfera. Dalla zona centrale
del fungo atomico che salì rapidamente, iniziò a cadere pioggia con intensa
radioattività. Si ritiene che dalla sezione inferiore del fungo atomico, fuoriuscirono le
particelle radioattiva cadute al suolo.
Le conseguenze causate dalla radiazione residua furono molto più gravi per le patologie
interne a seguito di assorbimento.
Diapositiva N.15
La foto mostra le persone radunate sul ponte a 2,2 km dal centro dell’esplosione di
Hiroshima. Nonostante essi siano scampati agli incendi, si suppone che respirarono
in grande quantità particelle radioattive. I soccorritori entrati in città, subirono le
conseguenze delle sostanze radioattive cadute.
Diapositiva N.16
Per quanto riguarda gli effetti radioattivi, ci sono dei sintomi acuti iniziati dopo 1 o 2
settimane, come la porpora, la caduta di capelli, la diarrea ed altri sintomi. Questa foto
mostra un soldato di 21 anni che fu esposto alla radioattività interna in una casa
costruita in legno, a 1 km dal centro dell’esplosione. Nel suo caso, la perdita di capelli
iniziò 12 giorni dopo l’esplosione e la porpora dopo 23 giorni. Egli morì dopo 28 giorni.
Questa è una bambina di 12 anni che perse i capelli. Ella fu esposta alla radiazione
interna del corpo, a 2km dal centro dell’esplosione, assimilando le sostanze radioattive
cadute. Il sintomo della diarrea può iniziare anche alla sera dell’esplosione oppure un
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giorno dopo. Ciò mostra che la membrana mucosa dell’intestino subì direttamente il
danno, assimilando cibi e bevande radioattivi.
Diapositiva N.17
(Il numero dei morti causati dalle bombe atomiche fino alla fine del 1945).
Il totale dei decessi entro la fine del 1945 , fu di circa 140.000 unità a Hiroshima, e
70.000 a Nagasaki. Tra questi morti furono inclusi tanti coreani prigionieri in
Giappone. La maggior parte dei morti furono civili: bambini, donne e anziani.
Diapositiva 18
(4. I disturbi fisici causati dalla bomba atomica e le sofferenze patite oltre sessanta
anni dopo dalle vittime dell’esplosione.)
I reduci della bomba atomica, pur essendo in seguito guariti dai sintomi acuti di caduta
di capelli, porpora, diarrea ecc., hanno continuato a patire le conseguenze della
radioattività. Ancora ai nostri giorni molti sopravvissuti alla bomba atomica
continuano a soffrire.
Le vittime della bomba atomica erano discriminate sia per quanto riguarda i
matrimoni, a causa degli effetti ereditari dovuti alla radioattività, sia per le assunzioni,
poiché venivano tacciate di pigrizia in quanto non riuscivano a lavorare per le pessime
condizioni fisiche.
In occasione dell’evento di Bikini, nel 1954, nacque in Giappone un movimento per
l’abolizione delle bombe atomiche. In tale ambito si costituì nel 1956 l’Associazione
delle vittime delle bombe atomiche, diffusa in tutto il paese. Si raggiunse così lo scopo,
non solo di ottenere un sostegno per le vittime dell’atomica, ma anche di testimoniare
dal vivo i danni dell’esposizione alla radioattività, con lo scopo di giungere alla
completa abolizione delle armi nucleari. Finalmente nel 1957 venne promulgata una
legge per il trattamento sanitario delle vittime della bomba e venne concesso un
libretto specifico di vittime dell’atomica. Fu stabilito, così, un sistema per cui, se i
disturbi dei sopravvissuti venivano riconosciuti come esiti delle radiazioni atomiche,
allora veniva concesso il trattamento medico e un assegno speciale di sussistenza.
Tuttavia, gli standard per il riconoscimento dei sintomi della bomba atomica adottati
dal governo giapponese, furono estremamente rigidi. Furono attribuiti attestati
solamente a 2000 persone, ovvero meno dell’1% dei 250 mila possessori del libretto di
vittime dell’atomica. Allora, circa 300 vittime della bomba atomica intrapresero
un’azione legale per modificare gli standard di riconoscimento. Dopo l’inizio di queste
azioni giudiziarie collettive, circa 100 vittime della bomba in 6 zone del paese hanno
ottenuto una sentenza favorevole; tuttavia il governo ha ulteriormente “irrigidito gli
standard di riconoscimento” ed è stata costituita una commissione di studio
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governativa. Relazionando di fronte alla commissione di studio governativa che ha
iniziato i suoi lavori il 4 di questo mese, ho spiegato che “non era scientifico” che la
ricerca sugli effetti delle radiazioni atomiche condotta finora avesse ignorato
completamente gli effetti delle radiazioni residue dovute alla ricaduta (fallout)
radioattiva e al materiale reso radioattivo per induzione, in particolare l’esposizione
interna alla radioattività. Se si ignorano le radiazioni residue e l’esposizione interna
alla radioattività, gli effetti delle armi nucleari risultano limitati nel tempo. E così, si
finisce con l’affermare la legittimità dell’impiego delle armi nucleari.
Diapositiva 19
La differenza tra la radioattività interna e la radioattività esterna
Laddove si prenda atto degli effetti gravi della radioattività, urge riconsiderare anche
gli standard di protezione dalle radiazioni.
Diapositiva 20
Questo grafico rappresenta uno dei risultati delle mie ricerche personali. Come mostra
la freccia di colore rosso, gli effetti della radioattività dovuti alle radiazioni del periodo
iniziale, dalla zona centrale dell’esplosione fino a circa 1,5 km, sono molto intensi, ma
poi diminuiscono rapidamente e sono quasi uguali a zero se si superano i 2 km.
Rispetto a questi risultati, gli effetti della radiazione interna dovuta alla ricaduta
radioattiva, come mostra la freccia in blu, a 2,5 km arrivano ad essere da 60 a 200 volte
superiori rispetto alla quantità di radiazione del periodo iniziale ed ho verificato la loro
stabilità fino a 12 km, che è il limite esterno della mia indagine.
Diapositiva 21
I risultati di Nagasaki, entro i 5 km, rivelano all’incirca la stessa tendenza di
Hiroshima; e nel diametro di 1,2 km gli effetti delle radiazioni dovuti alla ricaduta
radioattiva superano la radioattività sprigionata nel periodo iniziale. A Nagasaki,
anche oltre i 5 km, e fino ai 12 km entro cui è stata condotta l’indagine, la quantità di
radioattività assorbita dovuta alla ricaduta radioattiva, rilevata attraverso i tre tipi di
sintomi acuti, non diminuisce ed è quasi stabile attorno al valore di 0,5 Gray.
Diapositiva 22
Danni alle persone da radiazioni residue sono stati causati anche dall’utilizzo di
munizioni all’uranio impoverito e rischiano di essere incrementati in maniera
drammatica dalla prospettiva incombente di impiego contro l’Iran di armi nucleari atte
a perforare i bunker.
Se si usassero le armi nucleari che perforano i bunker, avverrebbe l’esplosione del
nucleo a circa 20 metri sotto terra; si formerebbe una palla di fuoco sotterranea; la
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grande quantità di materiale radioattivo all’interno di questa palla di fuoco e il terreno
attorno a questa palla di fuoco, reso radioattivo per induzione, diventerebbero una
corrente piroclastica con una radioattività tremendamente elevata che si diffonderebbe
nei paraggi. Si verificherebbe allora una catastrofe inimmaginabile, e nemmeno
lontanamente comparabile con quella di Hiroshima e Nagasaki.
Diapositiva 23 – Articolo 9 della Costituzione del Giappone
(6. Articolo 9 della Costituzione del Giappone)
Vi presento in fine l’articolo 9 della Costituzione del Giappone.
- Articolo 9 della Costituzione del Giappone “Aspirando sinceramente a una pace internazionale fondata sulla giustizia e sull’ordine,
il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano della
nazione, e alla minaccia o all’uso della forza, quale mezzo per risolvere le controversie
internazionali. Per conseguire l’obiettivo proclamato nel comma precedente, non
saranno mantenute forze di terra, di mare e dell’aria, e nemmeno altri mezzi bellici. Il
diritto di belligeranza dello Stato non sarà riconosciuto”.
Ritengo che la difesa dell’articolo 9 della costituzione sia fondamentale per diffondere
la pace, in Asia e in tutto il mondo.
Diapositiva 24 – Il lancio delle bombe nucleari ha ostacolato lo sviluppo dell’umanità
Sono certo che, se il popolo giapponese difenderà l’articolo 9 della Costituzione, si
impedirà il successo della strategia bellicista degli USA e trionferà invece la volontà
dell’opinione pubblica internazionale che desidera un mondo di pace e giustizia, senza
guerre e senza armi nucleari.
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