3.7. Carta, cartotecnica, stampa ed editoria
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3.7. Carta, cartotecnica, stampa ed editoria
CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA 3.7. Carta, cartotecnica, stampa ed editoria Diversamente dalla gran parte dei settori manifatturieri, l’industria della carta, cartotecnica, stampa ed editoria ha mostrato, nel 2003, una buona crescita dei propri livelli di attività (+1,5%), che ha portato il fatturato a superare i 49 miliardi di euro. L’importanza acquisita dalla pubblicità e dal packaging per caratterizzare l’immagine dei prodotti, il maggiore impiego di imballaggi conseguente alla crescita dei trasporti a lunga distanza, indotta dalla internazionalizzazione dei sistemi di produzione e di commercializzazione, ed il crescente impiego di prodotti in carta «usa e getta», sia da parte delle famiglie che degli esercizi pubblici, hanno sostenuto la produzione settoriale nell’ultimo decennio. Tali fattori hanno inciso positivamente sull’evoluzione della domanda interna, sommandosi peraltro anche al recupero della spesa pubblicitaria, dopo la forte contrazione del biennio precedente, ed al successo registrato dalle vendite di libri abbinati ai quotidiani, che hanno permesso un sensibile aumento della tiratura. Con riguardo ai mercati esteri, la debolezza della domanda proveniente dall’Europa occidentale — alla quale sono destinati circa i tre quarti delle esportazioni complessive settoriali — e la maggiore pressione competitiva indotta dall’apprezzamento dell’euro hanno penalizzato le esportazioni italiane, risultate in flessione del 3,2% (a prezzi costanti). Il fatturato settoriale si è mostrato in declino su tutte le principali aree di destinazione (fig. 3.7.3), ad eccezione dell’Europa centro-orientale. Le difficoltà sui mercati esteri hanno interessato tutti i principali comparti del settore, tranne quello degli imballaggi in carta e cartone, evidenziando la competitività dell’industria italiana nella filiera del packaging. È comunque da considerare come le esportazioni non siano particolarmente rilevanti per questo settore, che colloca sul mercato interno poco meno del 90% della propria produzione, e come le imprese italiane abbiano saputo contrastare le difficoltà incontrate sui mercati internazionali con un migliore controllo della domanda interna, mantenendo sostanzialmente stabile il contributo offerto dall’interscambio con l’estero all’evoluzione dei livelli di attività. La penetrazione di prodotti esteri sul mercato italiano è infatti diminuita, seppur lievemente, nel corso del 2003, per effetto di un calo degli acquisti dall’estero prossimo al 3,5% (a prezzi costanti), fortemente influenzato dai minori approvvigionamenti da paesi dell’Europa occidentale. Pur in presenza di un’evoluzione dell’interscambio con l’estero complessiva- Tab. 3.7.1 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Principali indicatori Variabili Dinamica del mercato Produzione Esportazioni Importazioni Disponibilità interna 1996-2001 Valori 2003 (a) 49.082 5.900 6.815 49.997 Capacità produttiva Livello della capacità produttiva (1990=100) Variazione % del grado di utilizzo Costi e prezzi Costi operativi Prezzi alla produzione Scambi con l’estero Saldo commerciale (milioni di euro correnti) Saldo commerciale normalizzato (%) (b) (c) Quota della produzione esportata (%) (b) Propensione dell'importazione (%) (b) (d) Numero di addetti (migliaia) 2,6 3,9 2,8 2,5 2002 Variazioni % (b) 1,1 4,2 – 0,7 0,5 2003 1,5 – 3,2 – 3,4 1,3 122,7 0,4 130,8 – 0,4 132,6 – 1,1 0,9 – 0,3 – 0,5 0,1 – 0,1 –1.038 – 9,3 11,9 14,1 –945 – 7,8 13,0 14,8 –915 – 7,7 12,4 14,1 298,4 302,2 302,8 (a) Milioni di euro. (b) A prezzi costanti. (c) (Esportazioni-Importazioni)/(Esportazioni+Importazioni). (d) Importazioni/(Produzione+Importazioni-Esportazioni). Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat e Associazioni di categoria. 245 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA Fig. 3.7.1 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Produzione e grado di copertura della domanda interna (Prezzi 1995) P P/D 48 1,00 46 1,00 0,99 44 0,99 42 0,98 40 0,98 Fig. 3.7.2 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Tassi di crescita della produzione 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 0,97 38 0,97 36 0,96 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 Produzione (P, miliardi di euro) Produzione/Disponibilità (P/D) 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 media 1996-2001 Ue Fra Ger Spa Uk 2002 Ue Fra Ger Spa Uk 2003 Ue Fra Ger Spa Uk Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat. Fonte: Elaborazioni CSC su dati Eurostat. Fig. 3.7.3 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Contributo % alla variazione delle esportazioni per area geografica (a) Fig. 3.7.4 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Contributo % alla variazione delle importazioni per area geografica (a) Europa occidentale Europa occidentale Europa centro-orientale Europa centro-orientale Mediterraneo e M. Oriente Mediterraneo e M. Oriente Nord America Nord America America Latina America Latina Asia Asia Resto del mondo Resto del mondo -2 -1 2002 0 1 2 3 2003 (a) Per l’elenco dei paesi inclusi nelle singole aree cfr. Appendice metodologica (par. 5.1). Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat. 246 -4 -3 2002 -2 -1 0 1 2003 (a) Per l’elenco dei paesi inclusi nelle singole aree cfr. Appendice metodologica (par. 5.1). Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat. CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA Fig. 3.7.5 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Tasso di crescita della domanda mondiale e quota di mercato dell’Italia 40 4,5 35 4 30 3,5 25 3 20 15 2,5 10 2 5 1,5 0 1 -5 Domanda mondiale -10 0,5 Quota Italia (scala destra) -15 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003* * Dato provvisorio. Fonte: Elaborazioni Cespri su dati World Trade Analyzer (Statistics Canada), 1990-1996 e su dati Ice (fonte Gti), 1997-2003. Fig. 3.7.6 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Tasso di cambio effettivo, prezzi relativi e saldo normalizzato 1,2 1,0 0,8 Saldo normalizzato Tasso di cambio effettivo reale Prezzi relativi Cambio nominale 0,6 0,4 0,2 0,0 -0,2 -0,4 -0,6 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ocse. Fig. 3.7.7 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Quote di mercato dell’Italia verso le principali aree 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003* Resto Africa Europa Centro-Orientale Sud America Asia Mediterraneo e Medio Oriente Europa Occidentale Nord America * Dato provvisorio. Fonte: Elaborazioni Cespri su dati World Trade Analyzer (Statistics Canada), 1990-1996 e su dati Ice (fonte Gti), 1997-2003. mente più favorevole rispetto a quanto mostrato dalla gran parte dei settori manifatturieri italiani, l’industria della carta, cartotecnica, stampa ed editoria mantiene comunque un saldo commerciale in deficit (di poco inferiore al miliardo di euro nel 2003), principalmente riconducibile al forte disavanzo che caratterizza il comparto della carta. Il basso grado di apertura commerciale e la favorevole evoluzione della domanda interna hanno permesso all’industria della carta, cartotecnica, stampa ed editoria di mettersi parzialmente al riparo dalle pressioni competitive indotte dall’apprezzamento dell’euro. I margini unitari hanno infatti mostrato solo una debole flessione rispetto ai livelli del 2002, favoriti anche dalla sostanziale stabilità che ha caratterizzato i costi operativi settoriali, conseguente principalmente alla nuova caduta fatta registrare dai prezzi all’ingrosso della pasta per carta, principale input produttivo del settore. In Europa, la produzione del settore nel 2003 si è mantenuta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.Tra le maggiori economie dell’Unione solo la Spagna ha conosciuto un aumento dell’indice di produzione, sebbene molto più contenuto di quello intervenuto nel 2002. Francia, Germania e Regno Unito hanno invece fatto registrare una leggera flessione dell’attività produttiva; le prime due si attestano comunque su livelli di produzione superiori a quelli del 1996, mentre il Regno Unito, che nel periodo 1996-2001 è cresciuto ad un tasso medio annuo decisamente inferiore rispetto a quello delle altre principali economie, presenta al 2003 un indice di produzione leggermente più basso di quello del 1996. Nel 2003 la domanda mondiale si è rivelata in crescita di oltre il 13% (espressa in dollari correnti. Per riferimento, va ricordato che la crescita media della domanda di beni manufatti è stata, sempre in dollari correnti, dell’ordine del 15%), il più alto incremento a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, anni di ridimensionamento del settore. La quota italiana è rimasta sostanzialmente invariata nel 2003 (3,8% rispetto al 3,7% del 2002). Nello stesso anno nessuno dei principali concorrenti ha visto modificare la propria posizione, ad eccezione della Germania che ha sottratto piccole quote agli Stati Uniti. Questi ultimi, infatti, hanno perso circa due punti percentuali rispetto alla media 1997-2001 ed in maniera speculare ha guadagnato la Germania, primo esportatore mondiale, con un tasso medio annuo di crescita delle esportazioni tra i più alti, considerando il periodo 1997-2003 (7%). Hanno incrementato la loro competitività anche i concorrenti non appartenenti alle economie avanzate, in particolare Cina ed Indonesia, che hanno presentato entrambe un tasso medio annuo di crescita, sempre durante il periodo 1997-2003, intorno al 15%. Una grande differenza tra i due paesi asiatici 247 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA più marcato, raggiungendo nel 2003 una quota di oltre il 6%; bisogna anche sottolineare che l’Europa centro-orientale è l’unico mercato, ad eccezione dell’Asia, in cui il nostro paese ha visto migliorare la propria posizione nel 2003. Allo stesso modo gli anni Novanta hanno segnalato una crescita della quota italiana in Europa occidentale. In tutte e due queste aree il maggior concorrente è la Germania, con quote molto elevate (rispettivamente 18,2% e 32,3% nel 2003) e in crescita negli ultimi sei anni. La Germania, unitamente alla Francia, è il principale concorrente italiano anche nel Mediterraneo e Medio Oriente (nel 2003 entrambi i paesi presentano quote superiori al 10%), terzo mercato in cui la quota italiana è superiore alla media sul mondo. Qui è forte la presenza del Nord America (11,9% nel 2003) anche se in forte calo dal 1997, quando la sua consta soprattutto nel fatto che mentre l’Indonesia si dimostra esportatore netto, la Cina presenta nel 2003 il saldo negativo più alto rispetto ai primi venti paesi esportatori, con un tasso medio annuo di crescita delle importazioni, nettamente superiore alle altre economie (+12,4% nel periodo 1997-2003). La seconda economia che cresce più in fretta, con riferimento alle importazioni, è la Spagna (+6,6% sempre tra il 1997-2003). Anche disaggregando la quota italiana in relazione alle diverse aree si nota una sostanziale stabilità di comportamento, eccetto che per l’Europa centroorientale, l’Europa occidentale e il MediterraneoMedio Oriente. Nel primo caso la quota italiana ha iniziato a crescere già a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, tuttavia è dalla seconda metà degli anni Novanta che si è registrato l’incremento Tab. 3.7.2 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Quote di mercato sulle importazioni mondiali Aree 1997-2001 2002 2003 (a) 3,6 5,4 11,0 5,1 14,5 1,9 46,7 11,6 3,7 5,3 12,3 5,0 13,4 2,0 45,0 13,3 3,8 5,4 13,0 4,9 12,7 1,9 44,6 13,7 Italia Francia Germania Regno Unito Stati Uniti Giappone Altre economie avanzate Resto del mondo (a) Gennaio-novembre. Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti). Tab. 3.7.3 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Quote di mercato dei principali concorrenti dell’Italia nelle diverse aree, 1997 e 2003 (a) Paesi Europa occidentale 97 Italia Francia Germania Regno Unito Resto Ue Nord America Sud America Giappone Cina Est Asia 03 Europa Meditercentroraneo e orientale Medio Oriente 97 248 97 03 97 03 Sud America 97 03 Asia e Oceania 97 Resto Africa 03 97 03 5,5 5,5 6,5 6,4 6,3 6,0 1,0 1,1 1,3 1,3 0,7 0,7 8,7 8,3 3,7 3,8 10,2 10,7 1,6 1,5 1,0 1,0 2,0 1,7 15,4 18,2 28,8 32,3 10,1 11,8 2,4 3,3 3,2 3,1 3,7 4,3 6,9 5,9 4,6 3,2 8,0 7,3 3,8 3,3 1,7 1,2 4,9 4,2 44,3 43 37,1 37,1 26,9 31,9 5,4 6,4 11,0 9,6 4,7 6,4 8,7 6,0 1,4 1,4 17,6 11,9 72,8 66,1 51,2 54,7 32,1 24,4 1,2 0,2 0 0,1 4,4 2,2 4,9 6,0 14,4 14,2 3,1 3,7 0,4 0,4 0,2 0,3 1,6 1,5 2,3 2,2 0,4 0,3 7,4 7,2 0,5 0,7 0,3 0,5 0,8 2,2 2,1 4,9 0,4 0,6 4,4 7,5 0,4 0,3 0,8 0,4 2,6 3,1 2,2 3,1 0,5 0,7 20,1 15,5 2,4 13,5 10,8 16,0 20,7 13,7 3,2 0,5 0,8 2,1 3,2 12,1 11,7 11,3 20,9 6,8 3,5 0,5 2,4 3,1 (a) Dato provvisorio. Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti). 03 Nord America CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA quota raggiungeva quasi il 18%. La quota italiana in America del Nord si mantiene di poco superiore all’1%, non molto distante si trova la Francia (1,5% circa a partire dal 1997); con una quota del 3,3% nel 2003 troviamo invece Regno Unito e Germania, anche se la dinamica risulta in crescita solo per la seconda. Sul mercato nord americano ha guadagnato soprattutto la Cina, con uno share più che raddoppiato dal 1997 ad oggi. La quota italiana si attesta tra lo 0,7% e l’1% anche in Sud America e in Asia. L’Italia, inoltre, ha aumentato il valore delle proprie importazioni negli ultimi sei anni, diventando il settimo mercato di sbocco nel 2003. La classifica dei principali esportatori vede invece l’Italia al nono posto, con valori molto vicini a molti tra i paesi leader, ad eccezione dei primi tre. Questi, nell’ordine Stati Uniti, Germania e Canada, coprono in proporzioni simili circa il 36% delle esportazioni mondiali, anche se tra le tre è solo la Germania ad aumentare in modo significativo le proprie esportazioni, mentre le altre due economie hanno presentato un tasso medio annuo di crescita (1997-2003) sotto l’unità. Tab. 3.7.4 - Carta, cartotecnica, stampa ed editoria: Principali esportatori e importatori Esportatori Classifica Tasso medio annuo di crescita 1997-2003 Germania Stati Uniti Canada Svezia Finlandia Francia Regno Unito Paesi Bassi Italia Belgio-Lussemburgo Austria Cina Spagna Giappone Brasile Svizzera Indonesia Irlanda Hong Kong Corea del Sud 7,0 0,7 1,0 3,5 1,5 3,1 1,1 4,8 4,1 7,1 6,6 15,0 8,0 3,1 5,9 4,6 14,2 – 5,7 – 4,1 4,3 Importatori Quota 2003 (a) Saldo 2003 (milioni di dollari) 13,0 12,7 9,9 6,0 5,9 5,4 4,9 4,2 3,8 3,6 3,5 2,6 2,5 1,9 1,6 1,5 1,5 1,3 1,2 1,2 5.023 – 388 8.399 7.661 8.696 –2.621 –4.143 1.035 – 818 – 599 2.126 –4.233 – 644 –1.678 2.028 –1.493 1.540 736 –1.046 – 714 Classifica Tasso medio annuo di crescita 1997-2003 Stati Uniti Germania Regno Unito Francia Cina Canada Italia Belgio-Lussemburgo Paesi Bassi Giappone Spagna Messico Svizzera Austria Hong Kong Corea del Sud Australia Danimarca Svezia Taiwan 4,2 5,3 1,6 3,7 12,4 3,8 3,6 6,1 1,4 – 0,5 6,6 5,1 3,7 6,1 – 3,9 3,9 2,1 3,0 4,8 – 0,7 Quota 2003 (a) 12,7 9,7 7,2 6,9 5,1 4,6 4,2 3,9 3,5 2,8 2,8 2,7 2,4 2,1 1,8 1,6 1,5 1,3 1,3 1,2 (a) Dato provvisorio. Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti). 249 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA Il persistere di un quadro di riferimento interno ed internazionale difficile ha influenzato, nel corso del 2003, la situazione del settore che, nel complesso, è riuscito a mantenere i volumi di carte e cartoni prodotti, ma con nuovi, pesanti sacrifici in termini di fatturato. Complessivamente, nel 2003 la produzione di carte e cartoni è stata prossima ai 9,4 milioni di tonnellate, con una crescita dello 0,6% rispetto ai volumi del 2002. Tale andamento in presenza di una domanda nazionale di carte e cartoni costantemente debole, ha scontato gli effetti di una domanda estera in progressivo peggioramento in corso d’anno. L’analisi merceologica dei risultati produttivi evidenzia variazioni in aumento per la quasi totalità dei comparti: carte grafiche (+1,4%) — nel cui ambito vanno in particolare segnalati lo sviluppo delle carte patinate (+4,4%) — , connesso con l’accresciuto numero di iniziative editoriali abbinate alla vendita di quotidiani. Altre produzioni che hanno fatto registrare degli aumenti sono state: carte per usi igienici, domestici e sanitari (+1,1%), carte e cartoni per la fabbricazione del cartone ondulato (+1,9%), altre carte e cartoni per involgere ed imballo (+4,8%) ed altri tipi (+0,9%). In riduzione, invece, la produzione di carte naturali (–7,4%) e la produzione di cartoncino per astucci (–12,8%), comparto interessato da un processo di riorganizzazione produttiva. Con riguardo ai valori della produzione nazionale, la ricordata situazione di debolezza della domanda di prodotti cartari e il conseguente forte inasprimento della competitività in ambito internazionale, che ha condotto all’adozione di una politica dei prezzi tesa a salvaguardare al meglio le quote di mercato detenute, hanno determinato nuovi continui ridimensionamenti del fatturato del settore. Quest’ultimo è infatti diminuito per il terzo anno consecutivo, facendo registrare una contrazione del 4,1% rispetto al 2002. Nel 2003, le importazioni di carte e cartoni si sono attestate oltre i 4,5 milioni di tonnellate, presentando un calo del 2,3% rispetto al 2002. Per quanto concerne le provenienze dei prodotti cartari importati, gli afflussi dall’area Ue, nostro principale mercato di approvvigionamento, sono scesi del 3,7%, provocando un ridimensionamento di oltre un punto della quota di import proveniente da quest’area (dal 76,3% del 2002 al 75,2% dello scorso anno). Nel dettaglio, le riduzioni di maggior consistenza si sono verificate per i volumi provenienti da Germania (–3,2%) e Svezia (–5,6%). È invece continuato l’aumento dei volumi di carte e cartoni provenienti dal mercato nord-americano (+22,8%) che hanno raggiunto il 7,8% dell’import totale contro il 6,2% dell’anno prima. Con riguardo alla composizione merceologica, i cali sono generalizzati alla quasi totalità dei prodotti: carte per usi grafici naturali (–3,3%) e patinate (–1,3%), carte e cartoni per cartone ondulato (–1,5%), cartoncino per astucci (–2,6%), altre carte e cartoni per involgere ed imballo (–6%) e atri tipi (–12,3%). In aumento l’import di carta da giornale (+1%) e quello esiguo di carte per usi igienico-sanitari (+1,4%). L’attenzione da sempre riservata dagli imprenditori nazionali all’ampliamento della propria presenza oltre confine e la capacità di competere con successo a livello internazionale, nonostante i penalizzanti livelli di alcuni costi di produzione, hanno consentito, anche in un anno dif- Tab. 3.7.5 - Industria della carta: Quadro di sintesi Variabili Unità di misura Fatturato (a) Esportazioni Importazioni Saldo commerciale Produzione Investimenti fissi lordi (a) Numero addetti (a) Costo del lavoro per addetto (a) Prezzi alla produzione (a) Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Migliaia di tonnellate Milioni di euro Unità Variazioni % Variazioni % (a) Stime Assocarta. Fonte: Assocarta; Istat. 250 2002 7.520 2.774 3.296 –522 9.317 918 24.500 +2,3 –2,1 2003 7.210 2.695 3.080 –385 9.373 611 24.000 +3,0 –3,4 Industria della carta (Ateco 21.1) CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA ficile come il 2003, all’export di carte e cartoni di costituire un elemento di traino della produzione cartaria nazionale. Complessivamente, le esportazioni sono aumentate dell’1,5% rispetto al 2002, mentre l’export cartario in valore è sceso del 2,9%. La migliore dinamica presentata dai volumi esportati rispetto alla produzione ha determinato un’ulteriore elevazione della quota di produzione nazionale destinata ai mercati esteri che, nel 2003, ha raggiunto il nuovo record del 30,8% (30,5% nel 2002). Con riguardo alle destinazioni, i volumi diretti verso il complesso dei paesi europei, pari ad oltre l’82% di quelli totali, sono aumentati del 3% (tra questi, da segnalare l’aumento di esportazioni verso la Turchia, +33,1%). Più contenuto lo sviluppo dei quantitativi destinati agli altri Paesi Ue (+1%), che rappresentano il 68,9% dei volumi totali. Al di fuori dell’ambito europeo, se si escludono i flussi diretti verso il continente australiano (tornati oltre il 2% dell’export totale), si evidenziano contrazioni generalizzate sia dei volumi che della quota delle diverse destinazioni rispetto al totale: –11,6% per le quantità destinate al Nord e Sud America, aree che assorbono rispettivamente il 4,1 e l’1,8% (contro il 4,7 ed il 2% del 2002), l’Asia (–1,9% passando dal 6,6% del nostro export totale 2002 al 6,4%), e l’Africa (–1,5%; con quote pari al 3,2% nel 2003 contro il 3,8% dell’anno prima). Riguardo all’analisi per comparti, i miglioramenti di maggior rilievo sono stati registrati dall’export di carte grafiche (esclusa carta da giornale) — cresciuto del 2,5%, grazie, principalmente, al buon andamento delle qualità senza legno patinate (+9,5%) e naturali (+12,5%) —, di carte per usi igienico-sanitari (+6,7%), di carte e cartoni per cartone ondulato (+11,6%) e di altre carte e cartoni (+8,4%). Su livelli inferiori a quelli osservati per l’anno precedente si sono invece collocate le vendite oltre confine di cartoncino per astucci (–7,3%) e di altre carte e cartoni per involgere ed imballo (–5,6%). Tab. 3.7.6 - Industria della carta: Produzioni Prodotti 2002 2003 Variaz. % 106 2.893 720 2.173 1.546 966 547 816 646 98 2.771 622 2.149 1.547 891 439 811 653 – 7,3 – 4,2 –13,6 – 1,1 – – 7,8 –19,8 – 0,6 + 1,2 7.520 7.210 – 4,1 175 2.885 759 2.126 1.323 2.631 805 977 521 182 2.921 702 2.219 1.338 2.680 702 1.024 525 + 4,0 + 1,3 – 7,4 + 4,4 + 1,1 + 1,9 –12,8 + 4,8 + 0,9 9.317 9.373 + 0,6 Valori (milioni di euro) (a) Carta da giornale Carte per usi grafici – naturali – patinate Carte per usi domestici, igienici e sanitari Carte e cartoni per cartone ondulato Cartoncino per astucci Altre da involgere ed imballo Altre carte e cartoni Totale Quantità (migliaia di tonnellate) Carta da giornale Altre carte per usi grafici – naturali – patinate Carte per usi domestici, igienici e sanitari Carte e cartoni per cartone ondulato Cartoncino per astucci Altre da involgere ed imballo Altre carte e cartoni Totale (a) Stime Assocarta. Fonte: Elaborazioni Assocarta su dati Istat. 251 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA Per quanto concerne le materie prime impiegate dal settore, in linea con i risultati produttivi del comparto delle carte e cartoni per imballaggio — che tradizionalmente utilizza carta di recupero quale principale e, in alcuni casi, unica materia prima —, nel 2003, l’utilizzo di carta da macero si è confermato sui circa 5,3 milioni di tonnellate raggiunti un anno prima (–0,1% rispetto al 2002). In crescita, invece, la raccolta nazionale di questa materia prima che ha raggiunto i 5,2 milioni di tonnellate, facendo registrare una variazione positiva del 4% rispetto ai volumi stimati per il 2002 e collocandosi molto vicina al richiamato dato di fabbisogno. Il tasso di utilizzo (rapporto tra consumo di carta da macero e produzione di carte e cartoni) è stato pari al 56% (contro il 56,4% del 2002). Il tasso di raccolta (raccolta apparente di carta da macero/consumo apparente di carte e cartoni) ha segnato un ulteriore nuovo massimo storico attestandosi sul 47% (contro il 44,8% circa del 2002).In miglioramento, sebbene più contenuto, anche il tasso di riciclo (consumo di carta da macero/consumo apparente di carte e cartoni) passato dal 47,2% del 2002 al 47,5% dello scorso anno. La crescita dei livelli produttivi di alcuni comparti del settore (carte patinate per usi grafici e carte per usi igienico-sanitari) ha determinato, nel 2003, un aumento della domanda di fibre vergini: il consumo apparente di paste per carta ha infatti superato i 3,8 milioni di tonnellate, con un aumento del 4,2% rispetto ai quantitativi del 2002. Di tale sviluppo ha beneficiato, in parte, l’esigua produzione nazionale (477 mila tonnellate nel 2003 con un aumento tendenziale del 6,2%) e, in misura certamente più rilevante, il mercato internazionale da cui il nostro paese ha acquistato circa 3,4 milioni di tonnellate (+4,1% rispetto al 2002). La voce di maggior rilievo con riferimento all’import è rappresentata dalle paste chimiche (circa il 96% dell’import totale di paste per carta) che hanno registrato un aumento del 4,2%. Tab. 3.7.7 - Industria della carta: Scambi con l’estero Importazioni Esportazioni Prodotti 2002 2003 Variaz. % 2002 2003 Variaz. % Valori (milioni di euro) Carta da giornale Carte per usi grafici – naturali – patinate Carte per usi domestici, igienici e sanitari Carte e cartoni per cartone ondulato Cartoncino per astucci Altre da involgere ed imballo Altre carte e cartoni Totale 312,9 1.406,5 693,6 713,0 285,8 1.286,9 619,7 667,3 – 8,7 – 8,5 –10,7 – 6,4 6,1 1.043,7 201,1 842,5 2,5 985,2 185,1 800,1 –59,1 – 5,6 – 8,0 – 5,0 125,5 128,8 + 2,7 824,6 859,0 + 4,2 539,0 404,3 411,6 96,4 502,9 399,3 386,2 90,0 – – – – 6,7 1,2 6,2 6,6 87,3 331,4 369,3 111,9 66,4 289,9 364,1 128,0 –23,9 –12,5 – 1,4 +14,4 3.296,3 3.079,9 – 6,6 2.774,2 2.695,1 – 2,9 1,0 2,3 3,3 1,3 8,7 1.158,3 156,5 1.001,9 4,2 1.187,2 148,1 1.039,2 –51,2 + 2,5 – 5,4 + 3,7 Quantità (migliaia di tonnellate) Carta da giornale Carte per usi grafici – naturali – patinate Carte per usi domestici, igienici e sanitari Carte e cartoni per cartone ondulato Cartoncino per astucci Altre da involgere ed imballo Altre carte e cartoni Totale 552,7 1.735,8 889,9 845,9 558,2 1.695,2 860,6 834,7 88,0 89,2 + 1,4 652,7 696,5 + 6,7 1.265,7 418,4 512,0 91,3 1.246,3 407,4 481,4 80,0 – 1,5 – 2,6 – 6,0 –12,3 168,9 401,5 377,9 73,6 188,6 372,0 356,9 79,8 +11,6 – 7,3 – 5,6 + 8,4 4.663,7 4.557,7 – 2,3 2.841,6 2.885,2 + 1,5 Fonte: Elaborazioni Assocarta su dati Istat. 252 + – – – CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA Tab. 3.7.8 - Industria della carta: Scambi con l’estero dell’Italia con i principali paesi 2002 Paesi 2003 Quota % Paesi Quota % Principali paesi di provenienza Germania Svezia Francia Finlandia Austria 22,0 13,3 13,3 8,3 7,6 Germania Francia Svezia Finlandia Austria 21,7 13,8 13,1 8,4 7,7 Paesi Ue 80,5 Paesi Ue 79,8 Principali paesi di destinazione Germania Francia Spagna Regno Unito Grecia 22,9 19,9 7,3 5,7 4,8 Germania Francia Spagna Regno Unito Grecia 22,4 21,0 7,4 5,3 4,6 Paesi Ue 70,1 Paesi Ue 70,7 Fonte: Elaborazioni Assocarta su dati Istat. Industria grafica e cartotecnica (Ateco 21.2, 22.2) Nel 2003 la produzione del settore grafico è stata dell’1,8% superiore a quella dell’anno precedente. La crescita è stata determinata dall’incremento dell’1,4% del comparto della grafica editoriale, nella quale sono compresi la free press ed i supplementi dei quotidiani, e dall’aumento del 2,2% del comparto della grafica pubblicitaria e commerciale. I risultati del primo semestre non sono stati particolarmente positivi, ma nella seconda parte dell’anno si sono registrati dei segnali di ripresa dei livelli di attività, in relazione alla ricca offerta di collane e inserti allegati ai quotidiani e ai periodici e agli spunti di recupero degli investimenti pubblicitari. La variazione del fatturato (–0,8%) è risultata, tuttavia, inferiore a quella della produzione poiché la dinamica dei prezzi di vendita dei servizi di stampa è stata negativa in conseguenza dell’inasprimento delle tensioni competitive che hanno influito negativamente sulla redditività, specie nelle piccole e medie imprese. Approfondendo l’analisi dell’andamento del fatturato, si nota un’elevata variabilità dei risultati conseguiti dalle singole aziende, con spunti maggiormente positivi per le imprese che operano in segmenti specializzati, mentre si è ampliato il divario tra chi ha saputo avviare per tempo delle strategie di successo competitivo e chi ha subito la riduzione del grado di utilizzo degli impianti. Quest’ultimo si è collocato su base annuale al livello dell’80,2%, con un modesto incremento di 0,2 punti rispetto al 2002. Anche nel 2003 i risultati del settore grafico sono stati influenzati dall’andamento del mercato pubblicitario, che traina la domanda di stampati. Gli investimenti pubblicitari netti totali hanno ricominciato lentamente a crescere (+1,4%), per il recupero avvenuto nel secondo semestre dell’anno. Si tratta di un dato medio, riferito all’insieme dei mezzi di comunicazione, ma da un’analisi più approfondita si osserva che gli investimenti pubblicitari in affissioni sono aumentati del 2,7%, mentre sono lievemente diminuiti (–0,5%) quelli in iniziative di comunicazione (direct response, promozioni, relazioni pubbliche, sponsorizzazioni) e gli investimenti sulla stampa (–0,3%) che sono stati condizionati dal calo della pubblicità sui quotidiani (–1%) e dal leggero progresso degli investimenti sui periodici (+0,4%). Nel dettaglio, l’analisi relativa ai periodici mostra che la pubblicità è progredita del 7,5% sui periodici specializzati, cioè le testate monotematiche o comunque fortemente caratterizzate, è cresciuta moderatamente sui periodici mass-media o generalisti (+1%) e diminuita sui magazines (cioè quelli distribuiti in abbinamento ai quotidiani con prezzo maggiorato) (–3,6%), e sui periodici professionali e tecnici (–2,9%). Le previsioni per 2004 indicano un’ulteriore accentuazione della crescita degli investimenti pubblicitari (+2,4% rispetto al 2003), di cui dovrebbero beneficiare tutti i me- 253 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA dia. La pubblicità su stampa crescerà del 2,2%, per la spinta dei quotidiani (+3%), che sarà maggiore di quella dei periodici (+1,3%), mentre le affissioni dovrebbero migliorare del 3,3% e le iniziative di comunicazione dovrebbero riprendere un sentiero di crescita (+1,5%). Con riguardo all’andamento dei prezzi delle principali carte ad uso grafico, si notano diminuzioni rispetto all’anno precedente comprese fra il 4% ed il 10%. In media d’anno, il prezzo della carta patinata da stampa con legno è risultato in calo del 4,2%, mentre quello della carta patinata da stampa senza legno è diminuito del 4%; la carta patinata da stampa con legno in bobina rotooffset si è deprezzata del 10,1% e quella senza legno dell’8,5%; la quotazione del patinatino lwc per periodici rotooffset ha fatto segnare una diminuzione del 7,4% rispetto al 2002; il prezzo della carta naturale senza legno è risultato invece in calo del 4,9%. Per quanto concerne il commercio estero, nel 2003, si è osservata una pronunciata flessione del valore delle importazioni, scese a 513 milioni di euro (–14,8%), ed un peggioramento delle esportazioni, diminuite a 1.338 milioni di euro (–6,2%), nonostante il recupero del terzo trimestre; ciò ha consentito il formarsi di un surplus di 825 milioni di euro, sugli stessi livelli dell’anno precedente. Il peggioramento del fatturato export è do- Tab. 3.7.9 - Industria grafica: Quadro di sintesi Variabili Unità di misura 2002 2003 Fatturato Esportazioni Importazioni Saldo commerciale Produzione Utilizzazione degli impianti Retribuzioni orarie operai ed impiegati Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Variazioni % In % 11.520 1.427 602 825 – 2,0 80,0 11.428 1.338 513 825 – 1,8 80,2 + 2,5 + 2,5 Variazioni % Fonte: Assografici; Istat; Isae. Tab. 3.7.10 - Industria grafica: Scambi con l’estero dell’Italia con i principali paesi 2002 Paesi 2003 Quota % (a) Paesi Quota % (a) Principali paesi di provenienza Germania Regno Unito Spagna Francia Paesi Bassi 29,7 17,4 11,9 11,4 9,2 Germania Regno Unito Spagna Francia Paesi Bassi 24,0 16,4 14,3 12,4 10,8 Paesi Ue 86,6 Paesi Ue 85,9 Principali paesi di destinazione Francia Germania Regno Unito Stati Uniti Svizzera 29,9 14,1 13,5 9,1 6,9 Francia Germania Regno Unito Stati Uniti Svizzera 31,8 14,0 12,6 8,4 6,9 Paesi Ue 72,2 Paesi Ue 72,8 (a) Quote calcolate su dati in valore. Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat. 254 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA vuto al deciso calo degli stampati pubblicitari e commerciali (–9,5%) ed alla diminuzione delle riviste (–6,4%), mentre i libri si sono assestati sui livelli del 2002 (–0,8%); si è ridotto anche l’export di album e libri d’immagini (–26,5%), decalcomanie (–21,7%), cartoline (–11,9%), lavori di cartografia (–9,7%) e francobolli (–8%); sono invece cresciute le esportazioni di musica stampata (+20,5%) e calendari (+11,6%). Osservando l’orientamento geografico delle esportazioni in valore per paese, non emergono sostanziali differenze rispetto al 2002: il principale mercato di sbocco è rimasto la Francia, la cui quota sul totale è aumentata dal 29,9% del 2002 al 31,8% del 2003, seguita dalla Germania, passata dal 14,1% al 14%, dal Regno Unito, arretrato dal 13,5% al 12,6%, dagli Stati Uniti che hanno ridotto la loro quota dal 9,1% all’8,4%, e dalla Svizzera, rimasta sul 6,9%; va rilevato però che l’export in valore verso tutti e cinque i primi paesi, nel 2003, è risultato in diminuzione, più o meno accentuata, rispetto al 2002: il calo percentuale è stato leggero verso la Francia (–0,5%), discreto verso la Germania (–6,8%) e la Svizzera (–5,4%) e rilevante verso il Regno Unito (–12,3%), gli Stati Uniti (–13,8%) e la Spagna (–14,0%). Analizzando l’export in valore per grandi aree geografiche, si nota che l’Unione europea si è confermata il primo mercato di sbocco, con il 72,8% delle esportazioni totali, in aumento rispetto al 72,2% del 2002, ma con un decremento del valore delle esportazioni del 5,4%. La quota sull’export totale relativa all’Europa centro orientale è rimasta costante (4,2% rispetto al 4,1% del 2002), ma le esportazioni in valore si sono ridotte del 5,4%, a causa del crollo degli scambi con la Slovenia (–52%), compensato solo in parte dalla crescita nei riguardi della Polonia (+7,6%). Dopo la pausa del 2002, l’incremento delle esportazioni verso la Russia è ripreso, raggiungendo un +7,5%. Il rilevante apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro ha determinato una diminuzione della quota dell’America sul totale dell’export dall’11,2% del 2002 al 10,1% del 2003, ed una flessione delle esportazioni in valore del 15,4%; l’export verso l’America Settentrionale si è ridotto del 13,2%, per il calo contemporaneo dei traffici indirizzati verso gli Stati Uniti (–13,8%) ed il Canada (–4,1%), mentre le esportazioni verso l’America centro meridionale hanno subito una forte contrazione del 29,5%, per la diminuzione riguardante il Messico (–17,5%) ed il Brasile (–18,8%), contrastata solo in parte dall’incremento delle esportazioni verso l’Argentina (+4,5%). La quota dell’Asia sulle esportazioni totali è scesa dal 2,8% del 2002 al 2,6% del 2003, per la riduzione dell’export in valore dell’11,8%, dovuta al contemporaneo calo degli scambi con il Giappone (–16,2%), Hong Kong (–3,8%) e la Cina (–26,3%). La quota dell’Africa sul totale delle esportazioni si è dimostrata invece in aumento, passando dall’1,2% del 2002 all’1,8% del 2003, mentre il valore dell’export è cresciuto del 39,9%, a causa dall’incremento molto rilevante dei traffici indirizzati verso la Libia (+150,1%), attenuato dalla diminuzione delle esportazioni verso l’Egitto (–13,2%) e la Tunisia (–9,7%). Per quanto concerne il settore cartotecnico trasformatore, nel 2003, si è riscontrata una crescita produttiva dello 0,7% sull’anno precedente, determinata dall’incremento dell’1,1% del comparto dell’imballaggio e dal calo produttivo del 2,5% delle altre lavorazioni di cartotecnica e di trasformazione. Con riferimento ai segmenti di attività, gli aumenti più consistenti sono stati conseguiti dai sacchi in carta a grande contenuto, che hanno venduto un 8,5% in più per la buona intonazione della domanda dei settori del- Tab. 3.7.11 - Industria cartotecnica e della trasformazione: Quadro di sintesi Variabili Unità di misura 2002 2003 Fatturato Esportazioni Importazioni Saldo commerciale Produzione Utilizzazione degli impianti Retribuzioni orarie operai ed impiegati Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Milioni di euro Variazioni % In % 6.784 2.135 629 1.506 +3,5 83,0 6.669 2.081 593 1.488 +0,7 79,1 +2,8 +3,2 Variazioni % Fonte: Assografici; Istat; Isae. 255 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA le costruzioni, dei prodotti chimici e dei fertilizzanti, dagli astucci pieghevoli (+2,4%) e dagli imballaggi flessibili (+1,2%). Nel 2003, complessivamente, il fatturato è sceso dell’1,7% rispetto al 2002, in virtù della riduzione dei prezzi di vendita. Dall’analisi dei diversi segmenti, emerge che il fatturato delle aziende che attuano lavorazioni cartotecniche è diminuito in modo più evidente rispetto a quello delle imprese dedite alla produzione di imballaggi. Il tasso di utilizzo degli impianti si è commisurato, nel 2003, al 79,1%, con un calo di 3,9 punti rispetto al 2002. Osservando i prezzi delle materie prime si nota una decisa tendenza al ribasso dei listini, tranne nel caso delle carte kraft per sacchi ad uso industriale, che hanno subito aumenti tra il 12% ed il 14%. Le carte utilizzate per la produzione del cartone ondulato si suddividono in carte per ondulare e carte per copertine. Fra le prime, la semichimica europea si è deprezzata del 4,8% e quella scandinava dello 0,5%, il fluting del 13,8% ed il medium del 13,4%, mentre, fra le seconde, il prezzo del kraftliner avana si è ridotto del 2,3%, quello del kraftliner bianco dell’1,9% e le quotazioni delle carte per copertine a base riciclo sono diminuite fra il 6% ed il 16%. I prezzi dei cartoncini patinati in fogli per astucci si sono ridotti fra il 3% ed il 7%. Le quotazioni delle carte da involgere ed imballo in bobine per imballaggi flessibili hanno mostrato variazioni comprese fra il –9% ed il +2%. I risultati del commercio estero in valore delineano una contemporanea diminuzione delle importazioni (–5,6%) e delle esportazioni (–2,5%). In valore assoluto le importazioni sono scese a 593 milioni di euro, mentre le esportazioni sono arrivate a 2.081 milioni di euro, favorendo il formarsi di un surplus di 1.488 milioni di euro, in calo dell’1,2% rispetto al 2002. Nello specifico l’export di scatole, sacchi ed imballaggi vari in carta e cartone si è confermato sui livelli del 2002 (–0,2%), mentre gli articoli igienici e sanitari si sono rivelati in diminuzione (–1,6%); un calo più marcato ha investito le carte da parati (–10,3%), i prodotti cartotecnici per corrispondenza (–11,9%) e gli articoli per scuola, ufficio e cartoleria (–26,7%). In controtendenza si sono mossi i tubi in cartone (+5,2%) e le etichette che evidenziano un miglioramento dell’8% rispetto al 2002. Il principale mercato di sbocco delle esportazioni in valore di prodotti del settore cartotecnico trasformatore nel 2003 è rimasto, come nel 2002, la Germania, la cui quota sul totale dell’export è però diminuita dal 23,4% al 23%; segue la Francia, con una quota Tab. 3.7.12 - Industria cartotecnica e della trasformazione: Scambi con l’estero dell’Italia con i principali paesi 2002 Paesi 2003 Quota % (a) Paesi Quota % (a) Principali paesi di provenienza Germania Francia Regno Unito Paesi Bassi Belgio-Lussemburgo 26,2 15,3 11,9 8,7 4,6 Germania Francia Paesi Bassi Regno Unito Belgio-Lussemburgo 25,4 15,4 8,8 8,7 5,0 Paesi Ue 80,6 Paesi Ue 77,6 Principali paesi di destinazione Germania Francia Spagna Regno Unito Svizzera 23,4 21,9 5,4 5,4 4,6 Germania Francia Spagna Regno Unito Svizzera 23,0 22,0 5,6 5,1 5,1 Paesi Ue 72,3 Paesi Ue 72,1 (a) Quote calcolate su dati in valore. Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat. 256 CARTA, CARTOTECNICA, STAMPA ED EDITORIA del 22%, quasi identica all’anno precedente (21,9%); al terzo posto si trova la Spagna che passa dal 5,4% al 5,6%, davanti al Regno Unito, con una quota in calo dal 5,4% al 5,1% ed alla Svizzera, la cui quota è passata dal 4,6% al 5,1%. Ragionando in termini di valore, sono diminuite le esportazioni verso la Germania (–4,2%), la Francia (–2,2%) ed il Regno Unito (–8,2%) mentre è cresciuto l’export verso la Spagna (+1,5%) e la Svizzera (+10%). Osservando le esportazioni del settore per grandi aree geografiche si nota che l’Unione europea si è confermato il principale mercato di sbocco, con una quota del 72,1%, quasi identica al 72,3% dell’anno precedente, a fronte però di una riduzione del valore dell’export del 2,8%. La quota sul totale delle esportazioni dell’Europa centro orientale è aumentata leggermente, dall’11,2% del 2002 all’11,5% del 2003, ma il valore dell’export è rimasto invariato (+0,1%): nello specifico è cresciuto quello verso la Romania (+4,5%) mentre è diminuito quello indirizzato verso la Polonia (–12,8%) e la Slovenia (–8,3%). Anche nel 2003, come già l’anno precedente, l’incremento delle esportazioni verso la Russia è stato rilevante (+8,8%). La quota dell’America sul totale dell’export ha subito una flessione dal 3,6% del 2002 al 3% del 2003, a causa di un forte calo del valore delle esportazioni (–20,3%), determinato dall’evoluzione negativa del cambio euro-dollaro. L’export verso l’America Settentrionale si è ridotto dell’11,3%, per la diminuzione degli scambi con gli Stati Uniti (–12,1%); sono crollate le esportazioni verso l’America centro meridionale (–33,7%), per la forte riduzione nei confronti del Brasile (–50,0%) ed il calo riguardante il Messico (–22,3%) e l’Argentina (–10,2%) mentre, in controtendenza, è quasi triplicato l’export verso la Colombia (+171,4%). Anche la quota dell’Asia sul totale delle esportazioni è passata dal 3,7% del 2002 al 3,4% del 2003, per la riduzione dell’8,7% dell’export, come risultato della caduta degli scambi con Hong Kong (–27,8%), cui si è contrapposto un incremento delle esportazioni verso il Giappone (+6,7%) ed un’accelerazione dei traffici verso la Cina (+60,5%). La quota dell’Africa sull’export totale si è mantenuta invariata al 2,2%, così come è quasi invariato il valore delle esportazioni (–0,4%): in particolare sono diminuite quelle verso la Tunisia (–2%) mentre è cresciuto l’export verso la Repubblica Sudafricana (+29,3%). 257