Cialtroneria, malafede, credulità, disperazione

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Cialtroneria, malafede, credulità, disperazione
di
Chiara Lalli
Cialtroneria, malafede, credulità, disperazione:
ingredienti perfetti per un disastro, che si ripete negli anni
e coinvolge migliaia e migliaia di persone.
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Argomenti
Sono sempre gli stessi meccanismi che
agiscono nell’industria delle bufale sanitarie: Luigi Di Bella & figli, Ryke Geerd Hamer, Davide Vannoni, Liborio Bonifacio,
l’omeopatia, le medicine alternative, quelle naturali e quelle olistiche, i naturopati,
quelli che “curano” con le energie o con la
fisica quantistica, la pranoterapia, il Reiki,
l’agopuntura.
“Una ripetizione continua”, mi dice Salvo Di Grazia , medico e ostinato disvelatore di inganni. Nella colonna di destra
del suo blog, MedBunker (http://medbunker.blogspot.it), c’è un articolo del codice
deontologico dei medici che sembra spesso
dimenticato: “Sono vietate l’adozione e la
diffusione di terapie e di presidi diagnostici non provati scientificamente o non
supportati da adeguata sperimentazione
e documentazione clinico-scientifica, nonché di terapie segrete. In nessun caso il
medico dovrà accedere a richieste del paziente in contrasto con i principi di scienza
e coscienza allo scopo di compiacerlo, sottraendolo alle sperimentate ed efficaci cure
disponibili”.
In Salute e Bugie Di Grazia raccoglie
alcune delle truffe più comuni e pericolose.
“È sempre la stessa storia: la scoperta dal
nulla, il boicottaggio da parte dei potenti,
l’eroe osteggiato. È talmente noioso che,
scrivendo, ho cercato di rendere ogni volta
diverso l’ennesimo inganno. Possibile che ci
caschiamo sempre?”.
La propagazione delle promesse terapeutiche impossibili da mantenere ha vita ancora
più facile con l’internet, perché la diffusione
è più veloce e la replicazione delle balle richiede spesso solo un clic: “condividi”, “diffondi”, “mi piace” - senza nemmeno attivare
i propri neuroni. L’unico rimedio è quello di
avere gli strumenti per riconoscere e difendersi dalle seduzioni delle cure miracolose.
A questo si aggiunge una bizzarra idea di
“uguaglianza”, quella “democrazia” applicata alle argomentazioni e alla scienza che fa
più danni delle alluvioni.
“Tutti siamo uguali, i ricercatori seri e i
cosiddetti indipendenti. Non ci resta che
provare a spiegare, sottraendoci ai muri e
ai litigi feroci, prevenendo le obiezioni che
si riducono spesso all’accusa di complotto e
di essere prezzolati da Big Pharma”.
Come se, poi, i produttori di prodotti omeopatici e di altre diavolerie fossero benefattori dell’umanità o regalassero i loro miracolosi “farmaci”. Ma il marketing del “naturale” è stato molto efficace e richiede tempo
e pazienza per essere demolito. Tempo e pazienza che difficilmente le persone hanno,
soprattutto quando sono certe di essere nel
giusto, tra fonti energetiche, chakra e pillole che arrivano da antiche e sagge culture.
Altro ostacolo: la ricerca è lunga e la medicina non fa miracoli. Chi vuole soluzioni
semplici e perfette non può che rivolgersi
alla magia, ricevendo però poi una disillusione inevitabile. E spesso anche gravi danni alla salute, fino alla morte.
Anche le istituzioni hanno delle colpe: non
sanno, fanno finta di non sapere, sono complici di eroi autocertificatisi.
“Al Senato - mi ricorda Di Grazia - hanno
fatto molte audizioni sul veleno di scorpione che avrebbe dovuto curare il cancro, e
che era pure omeopatico! Hanno investito
risorse e soldi per capire se funzionava. Ne
hanno discusso come se fosse un problema
scientifico”. Per non parlare di Di Bella o
dell’eroe del momento, Davide Vannoni (entrato perfino negli Spedali Civili di Brescia,
finendo non solo per gravare sul Servizio
Sanitario Nazionale ma soprattutto per
trarne una garanzia che non ha. Quante
persone hanno pensato: “ma se lo fanno negli ospedali allora sarà una cosa sicura!”).
salvo di grazia
salute e bugie
chiarelettere
pp. 256 + euro 9,99
“Ogni risultato
che appoggia
la nostra teoria
è meritevole
di considerazione,
quelli che
la contraddicono
sono sminuiti
o negati”
Il mercato delle bufale è vasto. Animato da
un marketing aggressivo e molto efficiente.
Il sesso, come prevedibile, è un’area battutissima.
“Sono decenni che si vendono rimedi per
essere più prestanti dal punto di vista sessuale: un tempo c’erano le pozioni, oggi c’è
il Viagra - che è un farmaco e ha quindi
anche effetti collaterali e un costo elevato
(almeno fino alla messa in commercio dei
generici dopo la scadenza del brevetto industriale). Questo ha alimentato il mercato
nero e la nascita di rimedi fasulli. Ci sono
un sacco di integratori per il sesso dai nomi
allusivi, come taurina, che non sono altro
che integratori, ovvero prodotti inutili”.
Cercando su Google “integratori sessuali”
se ne trovano dai nomi bellissimi e dalle
proprietà esplicitamente e indubbiamente
afrodisiache. VigRX PlusTM, ovvero “supplemento alimentare maschile a base di
erbe naturali che supporta il processo di
erezione, rendendone più facile il conseguimento, e intervenendo anche in termini di
allungamento pene”. Oppure Tabux, “che ha
un’azione tonica e di sostegno metabolico,
in quanto prodotto naturale non necessita
di prescrizione medica e non ha effetti collaterali”.
In generale, gli integratori servono solo se
hai una carenza, altrimenti sono inutili. O
meglio, servono a chi li produce e chi li vende, ma non a chi li assume. “I soldi che avreste destinato a un integratore usateli per
comprare una bicicletta”, scrive Di Grazia. Però, vuoi mettere che bello starsene
sdraiati sul divano e lasciar fare a una pasticca magica?
Gli integratori che pretendono di dare vigore sessuale “non hanno alcuna efficacia,
spesso sono erbe senza proprietà energizzanti. Nessuna prova scientifica. Qualcuno
dice anche di averne tratto un qualche beneficio, ma è solo placebo. Assumi un prodotto che ti dicono che aumenterà la tua
prestanza sessuale e la sola convinzione ti
fa percepire qualche miglioramento. Molti prodotti sono venduti via Internet, non
sono controllati, magari sono confezionati
in modi discutibili - hanno cioè tutti i rischi
insiti in ogni mercato clandestino. Circolano anche farmaci creati in altri paesi, farmaci generici, messi in scatole anonime o
nel cellophane. Per risparmiare si rischia
di intossicarsi. È illegale e pericoloso”.
Il sesso non è certo l’unico dominio in cui
il marketing si sbizzarrisce. Vi ricordate
i braccialetti per l’equilibrio o per il benessere? Doveva essere l’estate passata o
quella prima, una specie di epidemia s’era
diffusa intorno ai polsi di moltissime persone: braccialetti di plastica per gli scopi
più strani.
“C’erano quelli contro la nausea, quelli per
il power balance, contro l’artrite e le
energie negative. In tutti casi non erano
che un pezzo di gomma o di un altro materiale senza alcun effetto. È bastata qualche
foto di calciatore che indossava un braccialetto dell’equilibrio per far impazzire migliaia di persone. Quando questi fenomeni
si arrestano, i produttori hanno già guadagnato un sacco di soldi, approfittando della
credulità umana”.
Non dovrebbero avere più credibilità delle
pozioni con le code di rospo, eppure il numero di persone che ci cadono è altissimo.
E non sono solo i braccialetti, ma molti altri
prodotti sponsorizzati dalle case farmaceutiche: prodotti contro la cellulite, contro la
calvizie, le creme antirughe. Promesse che
non possono essere mantenute ma che ci
costano un sacco di soldi.
Scrive Di Grazia in Salute e bugie: “La scritta ‘può avere effetti diuretici’ nelle etichette
delle acque minerali equivale a un ipotetico
cartello ‘può bruciare’ sul fornello della cucina. Siamo talmente stupidi noi consumatori? No, in realtà siamo ingenui, vogliamo
sentirci dire ciò che ci piace: se un’acqua
elimina l’acqua sicuramente farà bene alla
salute e quindi la acquistiamo”.
Di Grazia racconta anche di un vaccino che
è stato molto discusso, quello contro l’Hpv,
il virus del papilloma umano. Intorno a
questo rimedio si sono concentrati molti
errori (oltre alle solite condanne del mondo
alternativo). Il primo è che “la terapia previene il virus Hpv, non il cancro del collo
uterino. L’idea di annunciare un ‘vaccino
contro il cancro’ è stata una trovata pubblicitaria degli uffici marketing delle aziende
farmaceutiche”. Il secondo errore potrebbe
essere rintracciato nell’eccessiva fretta con
la quale s’è consigliata la vaccinazione di
massa - che costa e che dovrebbe essere decisa solo se si stabilisce che ne valga la pena.
Non è poi così lontana la brutta vicenda del
Tamiflu - nome commerciale di un prodotto
antivirale - comprato in dosi ciclopiche prima che fosse dimostrata la sua efficacia.
Torna una domanda ricorrente: “Se non fa
male, perché dovrei rifiutare la vaccinazione? Lo sottolinea anche l’Aifa (Agenzia
italiana del farmaco): a proposito di tumore del collo uterino il Pap-test resta lo strumento principale di prevenzione”. Va valutato anche il rischio di un effetto airbag,
ovvero che le donne vaccinate si sentano al
sicuro e abbandonino i controlli.
Parlando di salute sessuale, vale la pena di
riportare una sottovalutata e diffusa differenza di genere: “Se c’è invece un messaggio
che sarebbe importante diffondere è quello
legato alla scarsa (per non dire nulla) propensione dei maschi a sottoporsi a controlli di tipo andrologico”.
La visione miracolistica va a braccetto con
l’ignoranza. Non è che chi adotta il metodo scientifico non possa sbagliare: il punto
è come si sbaglia e come si possono usare
gli errori per fare meglio. Purtroppo è facile che gli errori o i casi di medicina cattiva
(Di Grazia ne ricorda alcuni esempi atroci:
Thalidomide, Thorotrast®, Therac, Tuskegee) vengano sintetizzati nello slogan:
“anche la medicina che si basa sul metodo
scientifico sbaglia, perché fidarsi?!”.
Non ci sono solo gli errori: “a volte la responsabilità è anche di chi dovrebbe spie-
stamina
Il cosiddetto “metodo” STAMINA
pretende di prelevare staminali
mesenchimali e di trasformarle
in neuroni, “curando” molte
malattie diverse. Il volto più noto
di Stamina Foundation è Davide
Vannoni.
Il cosiddetto “metodo” Stamina
non ripetta alcun criterio
per essere considerato tale.
Tuttavia, il 23 maggio il
Parlamento aveva autorizzato
una “sperimentazione” che non
è mai partita perché il “metodo”
non è mai stato consegnato e
a oggi rimane “misterioso”.
Nel rapporto dei Nas si dice
che nelle infusioni non ci sono
staminali.
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argomenti
gare e lascia invece passare una visione
troppo ottimistica. Dovremmo essere capaci di far capire i nostri limiti: non solo
non si guarisce da alcune malattie gravi,
ma neppure da altre più banali. Che poi ci
siano interessi, è ovvio. Spesso le scoperte
hanno causato vittime e ci sono state persone in malafede”.
Basta la disperazione a spiegare la fiducia
concessa a cialtroni e a soluzioni del tutto
irrazionali? E come estinguere il complottismo paranoide? Sembra una trappola
perfetta, come quella dell’ipocondriaco:
non ho sintomi, questo è il più pericoloso
dei sintomi!
“Un po’ di tempo fa è venuta da me una
signora al pronto soccorso, di notte, dicendomi che stava male da un mese ed era
preoccupata perché da tre giorni stava
benissimo! Il complottismo cerca il colpevole in ogni cosa. Ogni evento deve avere
una causa: è normale, ma se non tieni
sotto controllo questo meccanismo è facile scivolare nelle teorie più strampalate.
Si finisce per dare la colpa al marciapiede
quando inciampiamo, non alla nostra distrazione. La malattia non è qualcosa che
accade, ma deve essere colpa di qualcuno
o qualcosa che ci ammaliamo: ecco allora
Big Pharma, le scie chimiche e altre insensate attribuzioni di responsabilità. È un
atteggiamento tipicamente umano, portato però all’esasperazione”.
Se non fa male, che male c’è? Questa è spesso la domanda che i difensori di Stamina
ti pongono alla fine di una tentata conversazione. Spesso ti prendono per stanchezza. Ma è spesso anche la domanda che si
pone su molti rimedi controversi o dubbi.
In realtà, anche una volta dimostrato che il
prodotto di cui parliamo non sia intrinsecamente dannoso (cosa che su Stamina non
è stato dimostrato), il rischio non è estinto.
È l’ultima domanda che faccio a Di Grazia:
“i mali sono tanti. I più gravi sono due: il
fatto che le pseudo medicine possano danneggiare direttamente, e il fatto che prendendo quelle trascuri o ritardi le cure efficaci. Si pensi ai tumori. Si può prolungare
la propria vita o almeno soffrire meno, ma
se cadi nelle trappole di Simoncini o Hamer
puoi peggiorare le tue condizioni. La medicina alternativa è pericolosissima. Anche psicologicamente: è molto frustrante
quando ti accorgi di essere stato ingannato
e di avere ritardato i rimedi efficaci”.
“Non ho nulla da perdere a provarlo” è una
guida contro le cure miracolose che l’Aifa
ha tradotto (I’ve Got Nothing To Lose By
Trying It, a cura di Sense about Science) e
che si può scaricare dal sito. È facile capire
che da perdere abbiamo moltissimo. ×
il cancro
“Il guaritore che si occupa di cancro
è tra i più disumani, spesso presenta
aspetti di psicopatologia quali delirio
di onnipotenza e mitomania,
altre volte è un semplice malfattore,
un truffatore da quattro soldi.
Le cure alternative per il cancro muovono
annualmente un’enorme quantità
di soldi. Nonostante siano presentate
come ‘gratuite’, entrare nel tunnel
di tali terapie richiederà uno sforzo
economico non da poco, e il motivo
è chiaro: chi propone queste cure
non ha per niente a cuore la salute
del paziente, solo il proprio portafoglio”.
Il capitolo che Di Grazia dedica
al cancro è spaventoso e da imparare
a memoria. Rimedi assurdi e
imbonitori di prima categoria,
ancora più mostruosi perché
agiscono in un terreno di una
patologia tanto grave e diffusa: dalla
cartilagine di squalo
1
Estrazione di cellule
STAMINALI MESENCHIMALI
(cellule destinate alla
generazione di ossa, pelle
e cartilagine) dal
midollo osseo dei pazienti
3
le fasi
2
Incubazione delle cellule
per 2 ore in una soluzione
di acido retinoico
Reiniezione nei
pazienti stessi
delle cellule
che si sarebbero
convertite in neuroni
al “metodo” Di Bella, dal siero
di Bonifacio alla “terapia” con il
bicarbonato di Tullio Simoncini,
dagli effetti miracolosi dell’aloe
o del veleno dello scorpione
ai viaggi della speranza.
Un mondo abitato da ciarlatani
che vogliono guadagnare e
da disperati che vogliono guarire,
ma che sono soltanto illusi e truffati,
che spesso finiscono per morire
con sofferenze peggiori di quelle
che avrebbero patito altrimenti.
Un mondo fatto di illusioni costruite
su testimonianze false, errori di
metodo, campioni non significativi,
manipolazioni di ogni genere,
sfiducia verso la medicina ufficiale
- a volte comprensibile,
ma sempre molto pericolosa.
“Dire che il cancro si cura nel 99 per
cento dei casi con una tisana di erbe
è molto più tranquillizzante
e popolare che parlare di uno
stiracchiato 50 per cento di guarigione
con la chemioterapia o con un
intervento chirurgico”. ×