l`acquisizione da parte di Napoleone III dei gioielli delle collezioni

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l`acquisizione da parte di Napoleone III dei gioielli delle collezioni
Françoise Gaultier, è stata membro dell’École Française de Rome dal 1985 al 1987, ed
è, a tutt’oggi, membro straniero dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici nonché
dell’Unità di Ricerca sull’Archeologia dell’Oriente e dell’Occidente del Centre National
de la Recherche Scientifique (CNRS). La Gaultier ricopre, soprattutto, il ruolo di
Conservateur en Chef al Museo del Louvre, e Vicedirettore del Dipartimento di Antichità
Greche, Etrusche e Romane, nonché responsabile delle Collezioni Etrusche e Italiche.
Sempre al Louvre è professore all’École del Museo.
Si è occupata, in particolar modo, di ceramica etrusca a figure nere nei rapporti con la
pittura parietale, ma anche della storia delle collezioni e soprattutto delle raccolte etrusche
del Louvre.
Ha curato le mostre Les Étrusques et l’Europe, Parigi-Berlino, 1992-1993 et Trésors
antiques. Bijoux de la collection Campana, Parigi-Roma, 2005-2006.
Proprio in linea con quest’ultima esposizione, la Gaultier ha finemente studiato
l’acquisizione da parte di Napoleone III dei gioielli delle collezioni Campana e
Des Vergers.
Discendente da una famiglia agiata delle Marche stabilita Roma da varie
generazioni, Giovanni Pietro Campana mise insieme, tra il 1825 e il 1857, un immenso
museo composto di opere antiche e moderne suddivise tra la sua villa al Laterano, il
Monte di-Pietà, di cui fu direttore per più di vent’anni, e diversi altri luoghi di deposito.
Poste in vendita dopo lo scandalo finanziario, per il quale il marchese Campana fu
accusato di peculato e condannato all’esilio, queste collezioni, celebri in tutta l’Europa,
attirarono naturalmente la bramosia dei dei più grandi musei: una gran parte, e la quasi
totalità della collezione dei gioielli, pervenne al museo del Louvre. La Gaultier si è
occupata di ripercorrere la storia di questi gioielli, scoperti in occasione degli scavi
condotti da Campana nel Lazio e nell’Etruria, oppure acquisiti sul mercato antiquario, e,
giunti fino a noi troppo spesso senza indicazione di provenienza. Françoise Gaultier ha
esaminnato le lunghe trattative che precedettero l’acquisizione della collezione Campana
da parte della Francia nel 1861, e l’acquisto, fatto con il denaro avanzato, di un
bell’insieme di gioelli ellenistici scoperti in occasione degli scavi fatti alla foce del fiume
Cecina o provenienti dalla «tomba François» tramite Adolphe Noël des Vergers. Questi
gioielli hanno avuto la stessa sorte di quelli della collezione Campana, e talora sono stati
perfino confusi con loro: la Conservatrice del Louvre ne ha ricordato il ruolo che hanno
avuto tutti nella produzione degli orafi Castellani, ai quali erano stati affidati per il
restauro, e più in generale, nello sviluppo del gioiello in stile archeologico.