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LE SCALE: TIPOLOGIE COSTRUTTIVE ED ELEMENTI PER IL PROGETTO
Le scale
•
L'insieme di tutte le strutture portanti che
individuano lo spazio della scala si chiama
gabbia.
•
L'insieme delle strutture portanti eventualmente
presenti al centro della scala si chiama anima.
•
Il vuoto individuato dalla parte interna di sviluppo
delle rampe, nel caso in cui non sia presente la
struttura d'anima, si chiama pozzo o tromba.
•
Il senso di percorrenza di una scala viene
convenzionalmente rappresentato in pianta con
una linea continua che indica il percorso al centro
della rampa e con una freccia posta all'estremo
superiore della linea. Tale linea indica sempre il
senso di salita. Una scala si definisce destrorsa
se la linea di percorrenza si svolge in senso
orario nei punti di cambiamento di direzione e
sinistrorsa nel caso contrario (senso antiorario).
Da Galiani V. (a cura di),
Dizionario degli elementi
costruttivi, UTET 2001
La zoccolatura è il rivestimento di protezione
sviluppato per tutta la lunghezza della scala che
ricopre, ad altezza variabile, le pareti della
gabbia e dell'anima. I gradini di inizio di una
scala possono essere più larghi e di forma
curvilinea, anche per permettere un facile
accesso a persone che provengono da più
direzioni; tali gradini si definiscono di invito.
Caposcala è l'ultimo elemento della rampa a
livello del pianerottolo. Se i gradini sono
sostenuti da una o due travi inclinate, queste si
definiscono i fianchi.
Altezza di piano o interpiano è la distanza
misurata verticalmente tra gli estradossi di due
piani immediatamente sovrapposti.
Altezza libera di piano è la distanza misurata
verticalmente tra l'estradosso di un piano e
l'intradosso di quello immediatamente
soprastante.
CONVENZIONI NEL DISEGNO
Scala a pozzo
Svuotamento dell’interno
per dare più luce
… secondo l’andamento planimetrico
NOMENCLATURADEGLI ELEMENTI
COMODITÀ D’USO (FRUIBILITA’)
L’INGOMBRO
Nel progettare la scala è necessario prevedere
esattamente l’ingombro delle rampe e dei
pianerottoli.
Confronto dell ’ ingombro di
varie
tipologie
di
scala
mantenendo costanti i dati di
partenza:
Altezza di piano = m. 2,75
15 a. da 18,4 cm.
Tip.
Sup. scala
Sup. gabbia
A
3,85
13,22
B
3,85
15,23
C
6,00
9,04
D
5,90
12,15
E
3,50
6,00
F
3,50
8,12
Il dimensionamento
Con queste tabelle possono essere determinate le caratteristiche della scala quali il numero di alzate e relativo valore, la profondità
delle pedate, lo spazio necessario al suo sviluppo. È necessario tenere conto che si possono verificare delle tolleranze in più o in meno
dei valori riportati. Se manca quindi il valore preciso ci si riferisce al valore più vicino, in eccesso o in difetto a seconda del caso.
La rappresentazione di progetto
Sistemi Costruttivi
Scale in legno e/o acciaio
Tipologie strutturali
Scala incastrata su due
travi
Scala a sbalzo da una
trave
Scala appoggiata su
due travi
Scala incastrata
tra muro e trave
Scala con gradini
incastrati a
parete
Scala su trave centrale
Sistemi Costruttivi
Scale in legno
Sistemi di formazione dei gradini
Con gradino appoggiato su due travi
Con gradino a mensola
Con gradino incastrato su due travi
Con gradino sospeso
Sistemi Costruttivi
Scale in acciaio
Sistemi di formazione dei gradini
Con gradino su doppio appoggio
Sistemi Costruttivi
Sistemi di formazione dei gradini
Con gradino su appoggio singolo
centrale
Scale in acciaio
Indicazioni normative
Le normative
Per le scale interne in abitazioni ad uso privato non esiste una normativa di riferimento a livello
nazionale. Fino a poco tempo fa il Decreto Ministeriale n. 236 del 14.6.89 suggeriva disposizioni
per il dimensionamento delle scale prefabbricate o in muratura non ad uso pubblico, né per parti
comuni, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni. Ma le ASL locali,preposte al
controllo per il rilascio dell’abitabilità a seguito di una personale interpretazione, hanno introdotto
a livello comunale delle regole integrative che hanno portato alla differenziazione in tutta Italia
della normativa. A mettere ordine è intervenuto l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione )
che con una commissione di esperti, ha stilato e pubblicato nel gennaio 1999 un documento
articolato in 10 punti di riferimento fondamentale sia per i costruttori che per gli utilizzatori
finali.
Queste norme UNI non sono un Decreto Ministeriale e tanto meno una legge, però è certo che in
caso di perizia o in qualsiasi situazione di contenzioso, esse verranno considerate come elemento
discriminante con valore giuridico, perché rappresentano un punto di riferimento migliorativo in
assoluto.
Ecco cosa cambia
Le norme di cui parliamo, riguardano le ultime novità in tema di dimensioni e di prestazioni per
scale prefabbricate di legno e metallo. Sono escluse le scale prefabbricate in calcestruzzo. Le
norme stabiliscono i minimi requisiti e diversificano l’uso “privato principale” e l’uso “privato
secondario”. Questo in particolare corrisponde al collegamento di locali che non hanno bisogno
del rilascio del documento di abitabilità come, cantine, taverne,mansarde, solai.
Le misure delle scale rettilinee
La larghezza di passaggio utile è di 80 cm per l’uso “privato principale”, 60 cm per l’uso “privato
secondario”.
La pedata deve essere almeno di 25 cm nell’uso “privato principale”, 22 cm nell’uso “privato
secondario”.
Il rapporto tra pedata e alzata deve rispettare la formula: passo (tra 62 e 64 cm) = 2 volte l’alzata
+ la pedata. Questa formula consente di ottenere una scala comoda con un ingombro minimo.
Indicazioni normative
Le rampe
Ogni rampa di scala non deve esssere costituita da più di 15
gradini.
Le alzate devono essere tutte uguali, tranne la prima ad
inizio scala, che può essere inferiore in modo da introdurre
al passo di salita della scala.
I gradini di raccordo
Nella variazione di direzione tra una rampa e l’altra i
gradini di raccordo devono Permettere l’appoggio sicuro del
piede garantendo la pedata minima di 25 cm “per l’uso
principale, 22 cm per l’uso secondario”.
Ringhiere,balaustre e parapetti
L’altezza minima delle ringhiere (sviluppo obliquo ), delle
balaustre e dei parapetti (sviluppo orizzontale) deve essere
di 100 cm “per l’uso principale” e 90 cm “per l’uso
secondario”.
In nessun punto deve poter passare una sfera di 10 cm di
diametro. Per evitare l’arrampicata su ringhiere,parapetti e
balaustre la fascia di contenimento deve esssere posta
almeno a 50 cm da terra e gli interspazi tra le fasce non
devono superare 2 cm.
Il passaggio sotto trave deve essere almeno di 200 cm.
Il progetto dei nodi
Parapetti e balaustre
1- 2) balaustre pesanti in muratura o
c.c.a. con gradino a vista
3) Idem con gradino mascherato
4) Parapetti con tubi e profilati e
cristallo, metallo o legno
compensato
5-6) Ringhiere in metallo con
corrimano (profili verticali)
7-8) Idem profili orizzontali
1)
2)
3)
4)
5)
6-7)
8)
Incassata collegata a getto
Tassellata e avvitata
Avvitata su piattina murata
Avvitata su distanziatore
Tassellata e avvitata su
piattina
Saldata a ferro piatto murato
Passante.
Il progetto dei nodi
Il progetto dei nodi
ASSE SFALSAMENTO
Corpo scala: principali convenzioni grafiche
Nella rappresentazione
complessiva di un corpo
scala si utilizza una serie di
indicazioni di natura
convenzionale, quali lo
spessore dei segni
utilizzati, il sistema di
quotatura,
l’indicazione dei
piani di sezione,
il
verso di salita, la scala di
rappresentazione.
Pianta del piano terra
Una importante convenzione
grafica stabilisce che la
graficizzazione dell’intersezione del
piano con una rampa sia affidata
ad un segno, una doppia linea
inclinata, piuttosto che all’effettivo
disegno della superficie sezionata;
il verso di salita viene
efficacemente indicato con una
freccia la cui testa corrisponda alla
quota di riferimento maggiore.
Pianta del piano tipo
Corpo scala: pianta dell'ultimo piano
sezione longitudinale
IL DISEGNO DI PROGETTO
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IL DISEGNO DI PROGETTO
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IL DISEGNO DI PROGETTO *** sezioni orizzontale e verticale
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