Misconcezioni in aritmetica - Università degli Studi di Parma
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Misconcezioni in aritmetica - Università degli Studi di Parma
Misconcezioni in aritmetica Carlo Marchini Dipartimento di Matematica dell’Università di Parma Viale G.P. Usberti 53/a – 43100 PARMA e.mail: [email protected] Foligno 17 ottobre 2008 In queste pagine si recuperano le diapositive preparate in occasione di un incontro organizzato presso il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno. L’intervento è diviso in tre parti Parte I: Alcuni aspetti teorici sulle misconcezioni (misconcetti) Parte II: Esempi di misconcezioni e suggerimenti didattici Parte III: Un questionario sull’eguaglianza e suoi risultati ottenuti con la collaborazione di scuole di Foligno e Roma. Parte I: Alcuni aspetti teorici sulle misconcezioni (misconcetti) I.1. Misconcezioni e misconcetti nei programmi scolastici italiani. Un primo problema è linguistico: in Italiano si hanno due parole distinte. Un’accezione abbastanza condivisa è che ‘concezione’ riguarda il soggetto pensante, mentre ‘concetto’ riguarda l’oggetto della conoscenza. Il prefisso ‘mis’ ha allora la possibilità di connotare negativamente sia concezione che concetto. Tuttavia nella letteratura internazionale, per lo più scritta in Inglese, la parola ‘misconception’ è l’unica perché il termine ‘misconcept’ non è usato. • I ‘programmi’ (le indicazioni) per il primo ciclo d’istruzione (Scuola primaria e secondaria di 1° grado) espresse dal Ministro Moratti, • le ‘Nuove indicazioni’ del Settembre 2007, emanate dal Ministro Fioroni. Non fanno menzione alcuna di tale problema. La National Numeracy Strategy, i programmi del Regno Unito per le classi Reception (il nostro ultimo anno di Scuola dell’Infanzia) e gli anni 1 – 6 (la nostra Scuola Primaria e il primo anno di Scuola Secondaria di 1° grado), citano le misconcezioni dicendo: «You can help sort out any ambiguities or misconceptions your pupils may have through a range of open and closed questions.» Vi sono testi inglesi che presentano le più consuete misconcezioni presenti ed accertate nella scuola Primaria del regno Unito, in modo che gli insegnanti siano messi sull’avviso ad intervenire al loro apparire. • I.2. Platone e le misconcezioni Si può trovare un accenno al problema delle misconcezioni (e alle loro conseguenze) nel dialogo Teeteto di Platone: «Socrate – Ma anche, Teeteto, se noi non proviamo che in ciò vi è una falsa opinione, allora noi saremo costretti ad ammettere molte cose strane. Teeteto – E cosa? 1 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Socrate – Non te lo dico prima che io non cerchi di esaminare il problema da tutti i punti di vista: tu ed io, altrimenti, ci dovremmo vergognare fintanto che questa convinzione perdurasse, nell’ammettere le conseguenze strane di cui parlavo prima.» L’attenzione al problema didattico posto dalle misconcezioni e dai misconcetti è però molto più recente, In questo brano è evidente uno degli aspetti tipici delle misconcezioni, la loro persistenza, anche in presenza di conclusioni inaccettabili ed inoltre Socrate fornisce un primo esempio di terapia delle misconcezioni: una riflessione approfondita dei vari aspetti coinvolti ed implicati da queste conoscenze non corrette. I.3. Misconcezioni nella ricerca didattica italiana La ricerca didattica italiana si è occupata poco dell’argomento. Per quanto ho potuto appurare i maggiori contributi sono di: • Bruno D’Amore dell’Università di Bologna (e collaboratori); • Rosetta Zan dell’Università di Pisa. Qui si presenta un sunto dei loro lavori sul tema. I.3.a. Il contributo di Bruno D’Amore Il tema è trattato a più riprese in vari articoli. L’esposizione più organica, a mio parere, è in Bruno D’Amore, 1999, Elementi di didattica della Matematica, Pitagora Editrice, Bologna. In esso il capitolo 4. Conflitti. Misconcezioni. Modelli intuitivi. Modelli parassiti. (pp.123 – 144). è dedicato al tema. Per BDA le misconcezioni non si possono trattare separatamente da conflitti, modelli intuitivi (e quindi anche intuizione), modelli parassiti, immagini e concetti. Egli afferma che una misconcezione è un concetto errato, ma che non ha solo aspetti negativi. (si noti lo slittamento tra concezione e concetto) Per BDA, per apprendere un concetto C, lo studente si costruisce di esso una immagine I, associando al concetto un significato intuitivo. Lo studente è portato a ritenere quest’immagine stabile e definitiva, ma sotto la spinta di nuove informazioni e stimoli, deve adattare l’immagine precedente ad una nuova; quest’ultima deve conservare le informazioni recate dalla precedente e accordarsi con le nuove informazioni. Se in questo processo si giunge ad un’immagine I che resiste alla variazione delle richieste ed è sufficientemente ‘forte’ da inglobare tutte le nuove argomentazioni ed informazioni portate dal concetto C, di cui I è immagine, si dice che l’immagine I è un modello M di C. In alcuni casi, le immagini che precedono M potrebbero essere misconcetti, in quanto interpretazioni errate dell’informazione. • Se M si forma al momento opportuno, lo studente ottiene il modello desiderato dallo insegnante; in questo caso l’azione didattica ha funzionato bene. • Se M si forma troppo presto è difficile poi ottenere C, poiché la stabilità di M è un ostacolo. Un esempio, dovuto a Fischbein, (e citato da BDA) è quello della moltiplicazione presentata mediante gli schieramenti, che può essere considerata un modello adeguato, quando si tratta di numeri naturali, ma che impedisce poi di costruire un concetto di moltiplicazione adatto ai vari sistemi numerici. I casi di precoce formazione del modello dànno luogo ai ‘modelli parassiti’ 2 Parte I - I.3. Misconcezioni nella ricerca didattica italiana L’insegnante, talora, desidera o usa o suggerisce i modelli parassiti; giustificandoli con un’esigenza di ‘semplicità’, o per dare un ‘indicazione’, per ‘aiutare gli studenti’. L’insegnante opera in buona fede, desiderando contribuire con idee significative e stabili e con certezze. Queste certezze e le continue conferme che l’immagine riceve trasformano l’immagine in modello. Sarà molto difficile, distruggere quel modello quando sarà necessario farlo. Un modello non adeguato può dare luogo a • Conflitto cognitivo: lo studente si sforza di mantenere fissa l’immagine anche in presenza di informazioni che la contraddicono. • Conflitto sociale: lo studente scopre che la sua immagine non è condivisa con l’insegnante e i compagni e questo può portarlo ad isolarsi e anche ad allontanarsi dalla Matematica. I.3.b. Il contributo Rosetta Zan Qui si fa riferimento principalmente a Rosetta Zan, 2000, ‘Misconceptions’ e difficoltà in Matematica, L’insegnamento della Matematica e delle scienze integrate, Vol. 23A, n.1, 45 – 68. L’autrice spiega perché ha mantenuto il termine in lingua inglese: «Misconcetti, misconcezioni, concezioni errate, fraintendimenti, sono i termini italiani utilizzati in letteratura in corrispondenza del termine inglese “misconceptions”». L’articolo contiene una breve storia sulla comparsa delle misconcezioni nella letteratura didattica internazionale (in cui le misconcezioni appaiono spesso assieme ai preconcetti), • in Fisica (DiSessa, 1983), • in Probabilità e Statistica, • nei Processi di decisione (Kahneman & Tversky, 1982), • in Economia (Voss et al., 1989). L’attenzione a misconcezioni e preconcezioni nasce dall’analisi dell’errore, le cui origini possono essere dovute a • mancanza di conoscenza, • intuizione non corretta (misconception), • intuizione prematura (preconception). E’ da notare che le intuizioni naif su aspetti della realtà sopravvivono assieme alla conoscenza formale, anche se la conoscenza formale contraddice le intuizioni stesse. Le parole chiave che ricorrono più frequentemente nell’opera di RZ ad illustrare le misconcezioni sono • stereotipo, • intuizione naif, • copione (applicazione rigida di algoritmi), • interpretazione distorta, • modello primitivo, • influenza tacita. Le domande fondamentali sono due • Come fare a riconoscere la presenza di misconcezioni? • Come intervenire su esse? Per la prima questione, RZ osserva che nell’ampia letteratura internazionale da lei citata non compare mai una definizione esplicita di misconcezione. Preferisce individuare caratteri delle misconcezioni: • le misconcezioni hanno una coerenza locale; • sono abbastanza stabili; 3 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 • sono difficili da individuare. Le domande dirette non sono idonee a evidenziare le misconcezioni, poiché in tal caso il soggetto potrebbe stimolare il suo processo di controllo e, in questo modo, attingere alla conoscenza formale acquisita. Per mettere in luce le misconcezioni, il soggetto deve essere posto in condizione tali da non richiedere l’attivazione del processo di controllo, oppure deve concentrare questi controlli in altre direzioni. Solo in queste condizioni potrebbero comparire le misconcezioni. L’insegnamento stesso, talvolta, è responsabile del sorgere di misconcezioni. L’insegnante non dovrebbe sentirsi troppo responsabile di avere favorito interpretazioni distorte. I ricercatori, infatti, sono abbastanza d’accordo che l’evitare stereotipi, concezioni errate, la costruzione di modelli primitivi, è impossibile. Pertanto il problema maggiore dell’insegnamento è aiutare gli studenti nel mettere in pratica sistemi efficienti per il controllo concettuale, sistemi il cui compito è quello di controllare l’impatto di questi modelli. I.4. Un esempio di studio delle misconcezioni dalla ricerca didattica inglese: una proposta di Anne Cockburn. La ricercatrice inglese Anne Cockburn dell’Università East Anglia a Norwich ha proposto una complessa analisi delle misconcezioni che può illustrarsi col seguente diagramma 4 Parte II - II.1. Proposte di riflessione Questo complesso schema va visto come una proposta di studio, di approfondimento, del contributo alle misconcezioni di ciascuna delle voci in esso indicate. L’approfondimento è preliminare al successivo passaggio alla ricerca di strumenti per ‘curare’ le misconcezioni stesse. Le tre ellissi del grafico andrebbero rappresentate su piani diversi in quanto si tratta di dimensioni cognitive diverse. Il fatto che alcune voci siano ripetute in settori diversi, non è un errore, ma solo un tentativo di indicare la difficoltà di separazione in ambiti diversi. Guardando la suddivisione tra l’ellisse centrale e le ‘corone’ più esterne si colgono ulteriori suddivisioni. Procedendo dall’esterno all’interno si individuano le caratteristiche ‘generiche’ della mente del ragazzo (corona esterna), le richieste sociali e scolastiche (corona mediana) ed infine le specificità matematiche (ellisse centrale). Come si vede lo spazio per fare ricerca sul tema, con tutti i limiti messi in luce dalla letteratura didattica, è assai ampio e, personalmente, lo ritengo importante per un insegnamento più efficiente ed efficace. I.5. Il progetto internazionale sulle misconcezioni aritmetiche Lo schema precedente, non ancora apparso in letteratura, è stato presentato nel corso degli incontri del progetto internazionale di ricerca sulle misconcezioni, M2i , progetto che ha le seguenti caratteristiche: • Progetto biennale finanziato dalla British Academy (2005 – 2007) • Ricercatori universitari di 4 nazioni • Anne Cockburn e Paul Parslow-Williams (University of East Anglia) U.K. • Graham Littler (University of Derby) U.K. • Darina Jirotkova (Università di Praga) Repubblica Ceca • Sara Hershkovitz, Dina Tirosh, Pessia Tsamir (Università di Tel Aviv) Israele • Carlo Marchini e Paola Vighi (Università di Parma) Italia Il progetto M2i ha limitato il suo studio all’Aritmetica. I risultati sono stati elaborati in alcune pubblicazioni consultabili al sito http://www.unipr.it/arpa/urdidmat/M2ip e in un testo, rivolto agli insegnanti, che dovrebbe apparire alla fine del 2008 presso la casa editrice Sage di Londra, che apparirà con la copertina 5 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Parte II: Esempi di misconcezioni e suggerimenti didattici II.1. Proposte di riflessione. Si presentano alcune schede che sono state oggetto di studio e riflessione nel progetto internazionale. Su queste schede si è organizzata la discussione in un workshop (di tre sessioni) con insegnanti i ricercatori partecipanti al SEMT ’07 (Symposium in Elementary Mathematics Teaching) a Praga, nell’Agosto del 2007 diretto, a turno, dai partecipanti al progetto M2i . Le schede sono state occasione di una iniziale riflessione personale dei partecipanti al workshop cui è seguita la discussione. Qui si premettono le schede alla discussione, in modo che il lettore abbia il tempo di riflettere sulle richieste che vengono fatte e, se possibile, dia le risposte annotandole su un foglio. Ritengo che la massima efficacia di questa attività si possa raggiungere se i lettori si mettono in gruppo e discutono le soluzioni tra loro, prima di passare alle risposte. Il problema II.1.a ha un’ampia letteratura didattica, con dati diversi. Il problema II.1.b. è originato da uno studio di Sara Hershkovitz. I problemi II.1.c, II.1.d, II.1.e, II.1.f. derivano da un questionario, proposto da Anne Cockburn e Paul Praslow-Williams,. che verrà illustrato nella parte III II.1.a. Lavoro di gruppo Come pensate che operino i bambini quando chiedete di ordinare i seguenti numeri ? E se sono dati i numeri? 23 203 0,23 0,203 -23 -203 -0.23 -0,203 Scrivete i risultati della vostra discussione. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. 6 Parte II - II.1. Proposte di riflessione II.1.b. Il problema di Sara Date le cifre 2, 5, 6, 8, utilizzatele in modo da ottenere numeri di due cifre in ciascun termine delle operazioni. Usate ciascuna cifra una sola volta in ogni calcolo e scegliete le cifre in modo da ottenere il risultato maggiore possibile. ___ ___ + ___ ___ = _____________ ___ ___ - ___ ___ = _____________ ___ ___ × ___ ___ = _____________ ___ ___ : ___ ___ = _____________ Per quali operazioni potreste trovare più di una risposta? Secondo voi qual è la operazione che pone maggiori problemi ai ragazzi? Per quali operazioni bisogna tener conto di maggiori conoscenze matematiche? A vostro parere quali operazioni avranno maggior numero di risposte corrette? Che tipo di errori vi attendete da parte degli studenti? Quali proprietà matematiche sono coinvolte? II.1.c. Lavoro di gruppo Secondo voi, uno studente che sbaglia, quale risultato potrebbe mettere nel quadretto? 96 - 32 = Iniziate lavorando da soli e poi discutete le vostre proposte specificando i ragionamenti che pensate gli scolari possano fare 7 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 II.1.d. Lavoro di gruppo Stimate la percentuale di risposte esatte a questi due quesiti 7+2= ; =3+4 Come pensate che possano sbagliare i ragazzi? Scrivete i risultati della vostra discussione. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. II.1.e. Lavoro di gruppo Come pensate che i bambini risolvano i seguenti quesiti? 9–3= ; =4–1 Scrivete i risultati della vostra discussione, avanzando proposte circa la percentuale di risposte corrette. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. II.1.f. Lavoro di gruppo 3 B. ha riempito i quadretti dando le seguenti risposte (in grigio e corsivo): 96 – 32 = 68 ; 94 – 45 = 51; 51 + 42 = 57 + 44. Potete trovare un ‘ragionamento’ comune che giustifichi questi risultati? Scrivete i risultati della vostra discussione. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. II.1.g. Commento alle schede. Tutte le schede chiedono che l’insegnante dia la risposta prima di svolgere l’attività in classe. Questa fase didattica, detta analisi a priori di un problema o di una consegna, è molto importante in quanto costringe l’insegnante ad interrogarsi non solo su cosa deve fare in classe, ma sui motivi che lo consigliano a svolgere un certo argomento. Un’altra costante delle schede è la richiesta di pensare a quali saranno gli errori dei ragazzi nello svolgere le consegne. L’esperienza maturata nelle sperimentazioni del progetto M2i permette di concludere che questa richiesta è quasi impossibile da soddisfare pienamente, anche con una conoscenza pluriennale dei propri alunni. In questi esercizi, provati in classe, gli intervistati hanno superato in fantasia anche le previsioni dei ricercatori del progetto, con vari anni di esperienza sul campo. Ma l’argomento delle misconcezioni (in aritmetica) che è assai poco usuale nella tradizione scolastica italiana, per questo richiede un tale sforzo, attività preliminare per individuare la presenza di misconcezioni nelle risposte scorrette (e talvolta anche nelle risposte corrette, come ha mostrato il problema di Sara). Solo riconoscendo le misconcezioni si può poi intervenire in modo efficace per debellarle. 8 Parte II - II.2. Esempi di misconcezioni aritmetiche II.2. Esempi di misconcezioni aritmetiche. Un’attività che è possibile ad un ricercatore, ed è invece molto difficile per un insegnante, è quella di proporre gli stessi quesiti ad un ampio campione scolastico verticale. Se una risposta errata è data allo stesso quesito da soggetti di età e scolarità molto diverse, risulta difficile sostenere che si tratti di un errore di ‘distrazione’ (terminologia spesso usata dagli studenti). Rilevare quindi che ad una semplice addizione o sottrazione viene sbagliata nello stesso modo da scolari di classe terza di scuola Primaria e da studenti universitari, pone seri interrogativi sulle dinamiche interiori e sulle pratiche di insegnanti diversi che portano a questo stesso risultato. II.2.a. La scheda II.1.a. Come pensate che operino i bambini quando chiedete di ordinare i seguenti numeri ? E se sono dati i numeri? 23 203 0.23 0,203 -23 -203 -0.23 -0,203 L’introduzione dell’ordine tra i numeri naturali segue strade diverse. Per numeri ‘piccoli’ si considera la quantità (approccio cardinale) o l’approccio ordinale o la linea dei numeri ; ad esempio coi numeri 2 e 3. Per numeri ‘grandi’ l’approccio mediante la cardinalità o la retta dei numeri è difficile da applicare ed infatti prima si considera la lunghezza del numerale, poi si applica l’ordine lessicografico, l’ordine con cui è costruito un vocabolario: ad esempio se si vogliono confrontare i numeri 81 e 230, oppure 230 e 203. Il successo ottenuto con tante applicazioni di queste semplici regole prepara la strada al sorgere di una misconcezione ben analizzata nella letteratura didattica. Questo schema è inappropriato (misconcezione) per gli altri sistemi numerici: frazioni, numeri decimali, numeri interi relativi. Da notare che l’introduzione dei numeri negativi cambia ancora le carte in tavola. II.2.b. La scheda II.1.b. F) Date le cifre 2, 5, 6, 8, utilizzatele … _ _ + _ _ = ______ ; _ _ - _ _ = ______ ; _ _ × _ _ = ______ ; _ _ : _ _ = ______ ; Il quesito è semplice, ma può non esserne immediatamente compresa la formulazione. Forse potevano esserci minori difficoltà di interpretazione del testo usando quattro bigliettini che recavano le cifre, da posizionare, due per parte attorno al segno di operazione, e di qui calcolare il risultato. Il biglietto ha una concretezza maggiore della ‘cifra’. Un problema analogo, coi biglietti, è presente nella banca dati del Rally Matematico Transalpino (classi 4 e 5): 9 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 IL PRODOTTO PIÙ GRANDE (Cat. 4, 5) ARMT© Clara ha questi sei cartoncini: x 1 4 2 5 3 Utilizzando i cartoncini con le cifre, Clara forma due numeri. Tra questi numeri sistema il cartoncino con il segno di moltiplicazione. Come deve disporre i cartoncini Clara per ottenere il prodotto più grande possibile? Scrivete tutti i vostri calcoli. La presenza dei bigliettini, pensati come oggetti concreti, rende difficile di ipotizzare, come è avvenuto con bambini israeliani, la possibilità di ripetere le cifre. II.2.b.1. Quesito con l’addizione Risposte corrette: 85+62 = 147 82+65 = 147 oppure oppure 62 + 85 = 147 65 + 82 = 147 quindi sono possibili quattro diverse disposizioni delle cifre che, in virtù della proprietà commutative dell’addizione, si riducono a due. Le spiegazioni più frequenti degli studenti: a. “Metto il numero più grande nelle decine e gli altri nelle unità” b. “Ho cercato i due numeri più grandi e li ho messi all’inizio dei numeri di due cifre e poi li ho fatti seguire dagli altri numeri”. Gli errori più frequenti (di bambini israeliani): c. “La risposta è: 86 + 52 = 138, ho scritto il numero più grande che potevo trovare usando le cifre date (86), poi ho scritto il numero più grande che potevo con le due cifre rimanenti (52) in questo modo ho trovato la somma più grande” d. “La risposta è 86 + 52 = 138, ho ordinato i numeri dal più grande al più piccolo, poi ho raggruppato ciascuna coppia in numeri di due cifre". e. “La mia risposta è 68 + 52 = 120, ed ho cercato di ottenere una somma che dia un numero di 3 cifre.” f. “Ho cercato con molti calcoli ed ho trovato che 85+68 = 151” 10 Parte II - II.2. Esempi di misconcezioni aritmetiche Interessante la risposta e. in cui sembra evidente una misconcezione legata all’ordine: il risultato di tre cifre è maggiore di quelli con due cifre che si potevano ottenere, si veda quanto detto relativamente al quesito B). II.2.b.2. Quesito con la sottrazione Risposte corrette: g. “Per iniziare ho scelto il numero più grande e poi il più piccolo”. h. “Per ottenere il risultato maggiore nella sottrazione ho sottratto il numero più piccolo dal più grande”. Gli errori più frequenti (di bambini israeliani): i. “Ho costruito i numeri più piccoli ed ho scritto 28-25=3” j. “Quando sottraggo un numero grande da un numero grande ottengo la differenza più piccola: 85 – 62 = 23” k. “Ho seguito il mio lavoro precedente ed ho ottenuto i numeri più grandi” l. “La risposta è 86-52=34, ho messo i numeri più grandi nelle decine per ottenere il risultato più grande” m. “68 – 25 = 43 ho composto i numeri più piccoli per ottenere la differenza più grande”. II.2.b.3. Quesito con la divisione In questo quesito si sono riscontrate reazioni simili a quelle nel quesito con la sottrazione. II.2.b.4. Quesito con la moltiplicazione Il quesito più difficile è stato quello con la moltiplicazione. Non tutti gli studenti che hanno trovato la risposta numerica giusta 82 spiegazione esauriente. × 65 hanno dato una Per esempio: n. “La cifra più grande dà luogo al risultato più grande” o. “Abbiamo messo le cifre più grandi nei valori delle decine e poi abbiamo provato in quale ordine mettere le cifre delle unità.” p. “Dobbiamo moltiplicare i numeri grandi per i numeri grandi" Gli errori più frequenti (di bambini israeliani): L’errore più tipico che abbiamo trovato è stato 86 × 52 = 4472, ma abbiamo ricevuto spiegazioni diverse come: q. “Ho moltiplicato i numeri più grandi” r. “Ho moltiplicato il numero più grande per il più piccolo” s. “Ciò che ho trovato dopo i miei calcoli” Un altro errore tipico è stato 11 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 t. “82 × 56 = 4592 Sono arrivato in questo modo alla risposta corretta” II.2.b.5. La sperimentazione in Italia Questi dati si possono integrare con i risultati della sperimentazione sugli stessi quesiti fatta in Italia. Sono stati coinvolti 204 bambini di terza, quarta e quinta (Scuola Primaria di Viadana (MN)) Di essi 60 bambini di terza hanno affrontato solo i quesiti su addizione e sottrazione, 40 di quarta e 63 di quinta hanno svolto gli esercizi di addizione-sottrazione e moltiplicazionedivisione. Hanno partecipato anche 41 bambini di due quinte, ma dagli esiti e dalle risposte fornite, pare evidente che l’insegnante abbia completamente frainteso il testo, imponendo la condizione che il risultato delle operazioni fosse di due cifre. Scrivono infatti bambini di queste classi: Per l’addizione: “Ho provato tante volte ma mi usciva sempre un numero con 3 cifre ma dopo un po’ mi sono uscite 2 cifre” Per la moltiplicazione: “nella moltiplicazione, non potendola fare di due cifre perché sarebbe venuto troppo grande ho fatto il numero più grande a una cifra (8) per il secondo numero più grande a una cifra (6)” Prescindendo da questi dati inaffidabili si hanno i seguenti risultati: Classe n.alunni Addizione Sottrazione Moltiplicazione Divisione 3A 22 22.73% 27.27% 3B 17 0.00% 23.53% 3E 21 33.33% 33.33% 4C 19 36.84% 73.68% 10.53% 68.42% 4D 21 42.86% 76.19% 14.29% 66.67% 5A 19 52.63% 68.42% 36.84% 73.68% 5B 20 55.00% 65.00% 35.00% 65.00% 5C 24 54.17% 66.67% 16.67% 75.00% Freq 39.26% 54.60% 22.33% 69.90% esatti II.2.b.6. Spiegazione matematica. I numeri da comporre hanno la struttura (A× ×10 + B) e (C× ×10 + D), ove A, B, C e D sono le cifre indicate nel testo della consegna. Già il passaggio dalla scrittura in cui le cifre sono semplicemente accostate a formare un numero, al valore posizionale delle cifre non è banale e per questo passaggio si verificano casi di incomprensione anche nella scuola superiore. Era possibile una strategia di soluzione di tutti i quesiti, considerando tutti e 24 i casi possibili (legati alle permutazioni delle quattro cifre). Ma si trattava di una strategia dispendiosa che 12 Parte II - II.2. Esempi di misconcezioni aritmetiche avrebbe richiesto almeno 96 calcoli. Le risposte (errate) f. e s. sembrano riflettere questa strategia. Il quesito richiede sia le operazioni che l’ordine. I ragazzi hanno agito (almeno parzialmente) con una strategia di riduzione dei casi. La si desume dal tutte le risposte riportate sopra, tranne le risposte (errate) e., f. (forse), i., e j. (nei quali è evidente l’incomprensione della consegna). Per l’addizione, il risultato dell’addizione è (A+C)×10 + (B+D). Per ottenere il risultato più grande bisogna che sia massimo A+C, quindi basta prendere le due cifre più grandi. In questo caso si hanno più soluzioni possibili accorpando diversamente le cifre, quindi A = 6 e B = 8 oppure A = 8 e B = 6, le altre due lettere si scambiano i ruoli di 2 e 5. Si ottengono così i possibili quattro casi (che poi per opera della proprietà commutativa dell’addizione si riducono a due). ×10 + (B - D) oppure (A – C – 1)× ×10 + (B + Per la sottrazione il risultato è dato da (A – C)× 10 – C). per rendere massima la differenza bisogna che A – C sia massima e quindi A = 8 e C = 2 e non ci sia riporto, B = 6 e D = 5; 86 - 25 = 61 (un solo caso). La risposta corretta per la divisione si ottiene con la stessa coppia di numeri che forniscono la risposta corretta per la sottrazione 86 : 25 = 3,44. In realtà il quesito è ambiguo in quanto in una divisione non è chiaro cosa sia il risultato, ed inoltre può dipendere pesantemente dal contratto didattico. Ad esempio se non è stata ancora affrontata la divisione con quoziente decimale e si vuole il resto nullo, è possibile un’unica risposta: 56 : 28 = 2. Se si accetta divisione tra numeri naturali e il risultato è il quoziente anche se il resto non è nullo, allora 85 : 26 = 3 e pure 86 : 25 = 3, con resti diversi. Se si ammette la divisione in cui il risultato è il quoziente con una (due) cifra(e) decimale(i), e non ha importanza il resto, allora si ottiene quello che per i ricercatori israeliani è il risultato ‘giusto’, 86 : 25 = 3,4(4). Con le due cifre decimali il resto è nullo. Se poi per risultato si intendeva il resto della divisione tra numeri naturali, la risposta è ancora altra: 65 : 82 = 65. In questo quesito è importante il ruolo di 0 come numero di cifre decimali, come resto o come quoziente (naturale). Si osservi che 86 – 25 = 61 è l’unica risposta corretta al quesito relativo alla sottrazione. Il quesito con la moltiplicazione è matematicamente il più complesso e il numero dei risultati esatti è stato inferiore a quelli delle altre operazioni. Il risultato della moltiplicazione è dato da (A× ×10+B)× ×(C×10+D) = ((A× ×C)× ×100) + ((A× ×D)+(B× ×C))× ×10 + B× ×D. Scritto in questo modo sembra che si tratti di un numero di tre cifre, ma è immediato constatare che comunque prese due delle cifre assegnate il loro prodotto supera la decina: 2× ×5 = 10; 2× ×6 = 12; 2× ×8 = 16; 5× ×6 = 30; 5× ×8 = 40; 6× ×8 = 48, quindi il 13 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 risultato è un numero di quattro cifre. Nell’elencazione precedente si fa uso della proprietà commutativa della moltiplicazione, altrimenti ci sarebbero da elencare altri 6 prodotti scambiando i fattori. Si tratta quindi di massimizzare il prodotto A× ×C, e ciò avviene in modo analogo a quanto provato per la moltiplicazione, quindi A = 8 e C = 6 oppure A = 6 e C = 8. Il prodotto cercato è quindi maggiore di 4800. Anzi visto questa scelta si può affermare che il numero cercato è maggiore di 4810, tenendo conto che le cifre rimanenti sono B = 2 e D = 5, oppure B = 5 e D = 2, che forniscono comunque il prodotto 10. Per individuare la soluzione richiesta bisogna rendere massimo il termine ((A× ×D)+(B× ×C))× ×10. Come detto in precedenza, i due prodotti indicati sono, ciascuno, maggiori di 10, quindi si tratta di un numero con tre cifre. Avendo determinato i possibili valori delle quattro cifre mediante le considerazioni precedenti resterebbero quattro casi da trattare. Per massimizzare il risultato basta scegliere A e D in modo da ottenere il massimo possibile e dai prodotti precedenti (a parte la proprietà commutativa) si ricava A = 8 e D = 5 e di conseguenza C = 6 e B = 2, oppure massimizzare B e C, scegliendo C = 8 e B = 5 e di conseguenza A = 6 e D = 2. Le due coppie ottenute sono tra le quattro coppie che forniscono il risultato corretto per il quesito sull’addizione. Le soluzioni sono quindi 82 × 65 = 5330 oppure 65 × 82 = 5330, e per la proprietà commutativa della moltiplicazione, si tratta di un’unica soluzione possibile. Questa argomentazione è complessa e forse la sua intrinseca articolazione (anche implicita) è al di là della portata degli allievi di scuola elementare. Ciò giustifica i risultati della sperimentazione. N.B. Il problema del Rally coi cartoncini ha per soluzione 431 × 52 = 22.412. La strategia ritenuta migliore per risolverlo è la seguente: Osservare che si ottengono i prodotti più grandi se uno dei fattori comincia con la cifra 5 e l’altro con la cifra 4. - Capire che sono possibili due tipi di prodotti: i prodotti nei quali uno dei fattori è un numero con tre cifre e l’altro un numero con due cifre, e ancora i prodotti nei quali uno dei fattori è un numero con quattro cifre e l’altro un numero ad una cifra. - Calcolare i prodotti suscettibili di fornire la soluzione : 532 × 41 ; 531 × 42 ; 521 × 43 ; 432 × 51 ; 431 × 52 ; 421 × 53 poi 5 × 4321 e 4 × 5321; dedurre che 431 × 52 = 22412 è la soluzione richiesta. 14 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza Parte III: Un questionario sull’eguaglianza e suoi risultati ottenuti con la collaborazione di scuole di Foligno e Roma. III.1. Il questionario sull’uguaglianza. Le schede II.2. b. – f. sono relative ad un questionario sull’uguaglianza, di cui sono autori Anne Cockburn e Paul Parslow-Williams. Il questionario è ispirato ad analoghi esempi noti nella letteratura, con qualche novità nella scelta dei quesiti. Il questionario è articolato in 2 livelli (numeri con una cifra, livello 2; numeri con due cifre, livello 3) e in diversi tipi di domande (a = addizione, s = sottrazione); in ogni livello 27 quesiti, per un totale di 54 domande. Si è preferito presentare separatamente le domande con addizione e quelle con la sottrazione. Di fatto, per rispondere correttamente lo studente deve utilizzare in ciascun foglio entrambe le operazioni. La traduzione italiana è solo nelle parole introduttive. 15 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 2a a) 7 + 2 = b) 5 + =8 c) + 4=9 d) =3+4 e) 5 = +1 f) 8 = 5 + g) 5 + 4 = +8 h) 6 + 2 = 3 + i) 1 + j) =6+2 +3 =7+2 k) 5 + = + 7 l) 9 = m) 5 + 4 = n) 4 + 3 + 6 = 2 + = = +1 = 16 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 2s a) 9 – 3 = b) 7 - =2 c) -4=5 d) =4–1 e) 5 = -1 f) 5 = 7 g) 5 – 4 = -8 h) 6 – 2 = 9 i) 7 j) k) 6 - =8–2 -3=7–5 =8- l) 5 - 4 = 7 m) 8 – 5 = 5 - = =6- = 17 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Problemi dell’Uguaglianza Puoi completare queste relazioni tra numeri? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 3a a) 47 + 21 = b) 51 + = 68 c) + 14 = 49 d) = 52 + 19 e) 54 = + 28 f) 87 = 51 + g) 51+ 42 = + 44 h) 61 + 25 = 35 + i) 17 + = 16 + 29 j) + 35 = 45 + 20 k) + 21= + 11 l) 52 + 14 = 18 + m) 32 + 25 = = + 16 = n) 42= 18 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 3s a) 96 - 32 = b) 79 - = 25 c) - 45 = 51 d) = 24 - 13 e) 57 = - 12 f) 53 = 78 g) 50 - 22 = - 25 h) 66 - 22 = 80 i) 95 j) = 68 - 25 - 30 = 75 - 54 k) 50 - = 25 - l) 58 - 16 = 62 - m) 48 - = 47 - = = 46 - 19 = C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 III.1.a. Scopi del questionario Il questionario è stato pensato per essere somministrato ai bambini della scuola primaria e per questo si è‘ deciso di presentare ciascuna serie omogenea di quesiti su un unico foglio, formato A4, in modo da non causare interferenza tra domande sull’addizione e domande sulla sottrazione. Però per confrontare il comportamento dello studente e valutare complessivamente la prova è indispensabile che ogni foglio domande rechi il modo di individuare lo studente, ad esempio col numero sul registro. Se il test viene svolto in più classi o l’insegnante intende contribuire alla ricerca che sto facendo, allora interessa l’indicazione della scuola e della classe. Qualora l’insegnante voglia contribuire alla ricerca che sto svolgendo, può inviarmi i questionari completi di dati identificativi o lo spoglio degli stessi, con solo le risposte date a ciascuna domanda ed io invierò l’analisi comparata dei risultati ottenuti dall’insegnante col campione nazionale che si sta costruendo. La spaziatura originale tra le domande è quindi diversa da quella adottata qui dato che questo documento utilizza sul foglio spazi per intestazione e piede di pagina. Se si vuole riprodurre ‘in originale’ il questionario bisogna impostare le pagine con i seguenti margini: Superiore 0.75 cm, Inferiore 1.25 cm, Sinistro e Destro 3.17 cm, Rilegatura 0 a Sinistra. Si è mantenuto questo formato anche per gli studenti degli altri tipi di scuole (università), ma per essi potrebbe essere sufficiente porre i quesiti 2a e 2s, come pure i quesiti 3a e 3s su una stessa pagina, come per altro è stato fatto in una terza superiore. I tempi e le modalità di somministrazione sono lasciati all’insegnante. In una classe di Primaria potrebbero essere somministrati i quattro fogli del questionario in giorni diversi, in una scuola Secondaria si potrebbero dare due o quattro fogli contemporaneamente. La variabile tempo è comunque importante: bisogna mettere gli studenti in condizioni di ‘stress’ per riuscire a fare emergere le misconcezioni, quando i meccanismi di controllo non hanno tempo e modo di essere applicati, secondo quanto illustrato da Zan. Gli scopi del questionario sono i seguenti: • risposte errate – confronto verticale per individuare misconcezioni e/o errori; • risposte errate – analisi della risposta e tentativi di spiegazione; • risposte corrette – analisi della risposta per individuare la presenza/assenza delle proprietà formali dell’uguaglianza (riflessiva, simmetrica e transitiva) e delle operazioni; • rilevamento dell’interpretazione dell’uguaglianza come relazione o come procedura. In base alla letteratura didattica più recente, la comprensione del ruolo dell’uguaglianza come relazione che gode della proprietà strutturali è passo estremamente importante per l’apprendimento delle equazioni. Siccome l’uguaglianza viene presenta assieme alle operazioni aritmetiche, gli esiti di questa sperimentazione consigliano di prestare maggiore attenzione didattica al concetto in sé, a partire dalla scuola Primaria, senza rapporto con le operazioni. III.1.b. Le parentesi In Italia il questionario è stato modificato da me per studiare se la presenza di parentesi ha effetti positivi o negativi sulla soluzione dei quesiti. Si sono quindi introdotte parentesi inutili dal punto di vista del calcolo per testare se effettivamente sono inutili o hanno un ruolo di facilitatori del processo di soluzione. Si è così introdotto un altro scopo della ricerca: • Valutare l’influenza delle parentesi. Come si vedrà dalle successive schede le domande sono ‘le stesse’ in quanto la modifica riguarda solo la presenza delle parentesi, con una eccezione: il quesito 2s.i che nella versione 20 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza originale è dato da 7 - = 8 – 2, si presenta nella versione con parentesi, sempre come quesito 2s.i, nelle forma (6 - ) = (8 – 2), per costringere in questo modo ad avere almeno una domanda la cui risposta è 0. Ciò perché il ruolo dello zero è assai critico nella scuola Primaria e oltre. Le quattro pagine del questionario con le parentesi sono le seguenti: 21 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 2a ( ) a) 7 + 2 = ( )=8 b) 5 + ( c) ) +4 =9 ( d) = 3+4 e) 5 = ( +1 ( ) ) ) f) 8 = 5 + ( ) ( ( ) ( g) 5 + 4 = +8 ) ) h) 6 + 2 = 3 + ( ) = (6 + 2 ) ( +3 = 7+2 i) 1 + j) ( k) 5 + ) ( ) )=( +7 ) l) 9 = ( ) ( +6 = ( ) ( )=( m) 5 + 4 = n) 4 + 3 = 2 + ) ) +1 = 22 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 2s ( ) a) 9 – 3 = ( )=2 ( -4 =5 b) 7 c) ) ( d) = 4–1 e) 5 = ) ( -1 ( ) f) 5 = 7 - ( ) ( ( ) ( ) g) 8 – 7 = -8 ) h) 6 – 2 = 9 - ( i) 6 j) ) = (8 – 2 ) ( -3 = 7–5 ( ) = (8 - k) 6 - ( ) ( ) ( l) 5 - 4 = 7 - ( ) ) ( m) 8 – 5 = 5 - ) ) )= ) = (6 - )= 23 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 3a ( ) a) 47 + 21 = ( ) = 68 ( + 14 = 49 b) 51 + c) ) ( d) = 52 + 19 e) 54 = ( + 28 ( ) ) ) f) 87 = 51 + ( ) ( ( ) ( g) 51+ 42 = + 44 ) ) h) 61 + 25 = 35 + ( i) 17 + ) = (16 + 29) j) ( + 35 = 45 + 20 ) ( ) k) ( + 21 = ) ( + 11 ( ) ( l) 52 + 14 = 18 + ( ) ( m) 32 + 25 = ) )= ) + 16 = n) 42= 24 Parte III - III.I. Il questionario sull’uguaglianza Problemi relativi all’uguaglianza Puoi completare queste relazioni numeriche? Scuola………………………Classe…………………… Studente n. ………………… Livello 3s ( ) a) 96 – 32 = ( ) ( - 45 = 51 b) 79 c) = 25 ) d) = 24 – 13 ( ) e) 57 = ( - 12 ) ( ) f) 53 = 78 - ( ) ( ( ) ( g) 50 – 22 = - 25 ) ) h) 66 – 22 = 80 - ( ) = (68 – 25) ( - 30 = 75 – 54 ( ) = (25 - i) 95 j) k) 50 - ( ) ( ) ( l) 58 – 16 = 62 - ( m) 48 - ) = (47 - ) ) )= ) = (46 25 )= C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 III.1.c. Modalità consigliata di somministrazione del questionario. Se l’insegnant,e lettore di queste note, volesse provare nelle classi come rispondono i suoi alunni può agire in questo modo: - il questionario deve essere somministrato individualmente, dato che le misconcezioni sono individuali e il confronto (o la copiatura) tra compagni nasconderebbe il fenomeno. Eventualmente dopo la raccolta dei questionari è possibile discuterne singolarmente mediante interviste, oppure in gruppo, chiedendo quale ragionamento potrebbe giustificare una risposta sbagliata. - per garantire una distribuzione bilanciata tra quesiti con e senza parentesi, l’insegnante può prepararsi una scaletta in cui suddividere i ragazzi in gruppi di 16. Infatti i possibili accoppiamenti dei fogli di domande sono i seguenti 2a – 2s – 3a – 3s 2a – 2s – 3a – 3sPar 2a – 2s – 3aPar – 3s 2a – 2s – 3aPar – 3sPar 2a – 2sPar – 3a – 3s 2a – 2sPar – 3a – 3sPar 2a – 2sPar – 3aPar – 3s 2a – 2sPar – 3aPar – 3sPar 2aPar – 2s – 3a – 3s 2aPar – 2s – 3a – 3sPar 2aPar – 2s – 3aPar – 3s 2aPar – 2s – 3aPar – 3sPar 2aPar – 2sPar – 3a – 3s 2aPar – 2sPar – 3a – 3sPar 2aPar – 2sPar – 3aPar – 3s 2aPar – 2sPar – 3aPar – 3sPar In questo modo per ogni gruppo di 16 studenti ci sono 8 esemplari dello stesso foglio di domande, ma ciascuno dei 16 ha un compito diverso da quello degli altri. Nel caso che il numero degli studenti non sia un multiplo di 16, si possono scegliere gli esercizi da dare doppiando alcuni dei questionari in modo che al massimo 2 studenti abbiano la stessa prova. Se l’insegnante ha più di una classe dello stesso livello, i gruppi di 16 possono comprendere studenti di classi parallele. Se l’insegnante ha qualche dubbio sul come organizzare la prova può trarre spunto dal documento TestEguagFoligno.pdf scaricabile dal sito http://www.unipr.it/arpa/urdidmat/M2ip e che si consiglia di stampare fronte-retro. III.2. La sperimentazione del test sull’uguaglianza. Nell’anno scolastico 2007-2008 si è condotta la sperimentazione su 10 tipi di classi, dalla seconda Primaria alla terza di Secondaria di 2° grado e su matricole dell’Università. Sono stati coinvolti 1.147 studenti e si sono analizzate 62.836 risposte. Come detto in precedenza la verticalità della ricerca offre la possibilità di individuare misconcezioni. Si mostra un primo schema riassuntivo in cui si mostrano numeri di risposte (in rosso) con le percentuali di successo (in blu). Per successo si intende considerare il numero di risposte esatte rispetto al numero di quesiti sottoposti, assimilando così le risposte mancanti alle risposte errate. Le caselle a sfondo giallo sono relative alla versione originale del test, quelle a sfondo azzurro sono invece relative alla versione con parentesi. Le classi vengono indicate col numero nella prima colonna e tale numero rappresenta gli anni di scolarità. Nella prima riga si denotano i fogli delle domande dei vari livelli. Si noti che nella scuola Primaria gli alunni che hanno svolto la prova con parentesi sono quasi tutti tra quelli che hanno svolto la prova senza parentesi, in quanto l’intervallo tra le due prove è stato maggiore di due mesi e si è valutato che non ci fossero pericoli di ricordarsi le soluzioni dei problemi proposti. Negli altri ordini scolastici il campione degli studenti che hanno risposto ad un foglio di domande senza parentesi è disgiunto da quello degli studenti che hanno svolto gli esercizi dello stesso livello con le parentesi. 26 Parte III - III.2. La sperimentazione del test sull’uguaglianza 2a 2 2s 49,9 3 60,7 4 54 83 36 58,1 56,2 3a 3s (2a) 36 81 36 41,8 73 24 32,4 37 20 85,1 81,5 (2s) 22 48 22 67,5 (3a) (3s) 22 22 23 23 76,2 72,2 78,9 66,9 92,2 88,5 88,2 83,6 114 96 96 113 114 114 113 113 84,4 78,3 76,3 69,4 91,6 86,0 80,6 75,7 138 140 145 142 144 142 137 140 81,0 80,0 74,4 57,1 85,6 83,01 72,6 64,1 82 85 82 83 92 87 92 87 86,2 83,9 83,9 67,6 86,2 84,4 71,8 65,9 95 69 69 93 68 93 93 70 88,3 88,7 86,9 75,0 94,5 89,2 84,7 79,7 30 32 30 26 32 30 32 35 88,64 79,3 76,4 65,4 92,6 90,8 76,1 72,3 9 9 10 10 13 13 12 12 73,8 56,4 60,0 51,5 69,2 66,9 67,9 21,8 25 21 19 23 22 26 28 24 96,6 98,2 97,7 82,3 97,4 96,2 83,7 78,2 60 60 52 52 97,1 89,5 94,9 89,9 5 6 7 8 9 10 11 14 Tabella 1 La seguente Tabella 2 offre altre informazioni sullo stesso campione. Scuole Classi Primaria Seconda (54+22) MN Terza (83+48) MN Secondaria 1° grado Prima (145+144) PR, CR, LO, PG, Roma Seconda (82+92) PR, Terza (94+93) PR, CR, LO, PG, Roma CR, PG, Roma Secondaria 2° grado Prima (32+35) Seconda (10+13) PR Terza (25+28) MN, PR MN, PR Quarta (36+23) MN Quinta (114+114) PR Matricole Università (60+52) PR di Parma (*) Tabella 2 I numeri a sfondo giallo indicano il numero degli studenti che hanno ricevuto protocolli senza parentesi, mentre quelli a sfondo azzurro i numeri degli studenti che hanno risolto i quesiti 27 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 con le parentesi. Nello schema sono indicate le sigle delle province in cui si è svolta la sperimentazione. Riguardo al successo (in percentuale) si può considerare la Successiva Tabella 3, che fornisce anche il numero di domande e di risposte TOT 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. dom 14 14 13 13 14 14 13 13 n. ques 9.008 8.050 7.564 7.124 8.218 8.148 7.552 7.228 n. risp 8.792 7.879 7.206 6.970 7.759 7.673 6.757 6.542 Risp% 97,60 97,88 95,27 97,84 94,41 94,17 89,47 90,51 n. esatt 7.095 7.108 5.797 6.066 6.034 6.455 5.056 5.213 Esatte% 78,76 88,30 76,64 85,15 76,71 79,22 66,95 72,12 Tabella 3 - Campione nazionale globale Dal raffronto tra le colonne a sfondo giallo e quelle a sfondo azzurro immediatamente alla destra si può affermare che generalmente la presenza delle parentesi migliora il numero delle risposte ai quesiti (tranne la coppia 3a e 3aPar), mentre il miglioramento del successo percentuale varia da un minimo di 2,51 ad un massimo di 9,54 punti percentuali. Un’analisi per classe data nella Tabella 1, mostra che le parentesi migliorano la prestazione nelle classi degli alunni più giovani, dalla seconda Primaria alla prima di scuola Secondaria di primo grado. Per gli studenti più grandi, la presenza delle parentesi in certi casi peggiora il tasso di successo. Questo fatto dà da pensare perché i bambini della scuola Primaria non hanno un insegnamento specifico sul ruolo delle parentesi, cosa che invece avviene quando si iniziano le cosiddette espressioni. III.3. I dati della scuola Secondaria di Primo grado. Ho ricevuto dalle scuole di Foligno e dintorni, e da Roma, tramite il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, un nutrito pacco di protocolli svolti in classi di scuola Secondaria di Primo Grado. Illustro ora i risultati del campione nazionale di questo livello scolare, per fare poi un confronto tra quello che hanno prodotto gli studenti di Foligno e Roma (ma d’ora in poi, pur sbagliando, parlerò solo di Foligno). Per comodità del lettore scorporo dalla tabella 1 i dati di questo tipo di scuola. In essa i numeri che compaiono in rosso indicano percentuali di risposta e di successo inferiori a quelle riscontrate sul campione globale, mentre i numeri in blu, valori superiori a quelli medi del campione globale. 28 Parte III - III.3. I dati della scuola Secondaria di Primo Grado SS1°G 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 4.382 4.228 3.809 4.173 4.144 4.508 4.134 3.861 n. risp 4.317 4.123 3.687 4.101 4.010 4.284 3.740 3.497 Risp% 98,52 97,52 96,80 98,27 96,77 95,03 90,47 90,57 n. esatt 3.702 3.710 3.166 3.553 3.309 3.422 2.699 2.636 Esatte% 84,48 87,75 83,12 85,14 79,85 75,91 65,29 68,27 Tabella 4 - Campione nazionale di scuola Secondaria di 1° Grado Dalla Tabella 4 si evince che la scuola Secondaria di 1° grado dà un contributo positivo alla media delle risposte del campione nazionale globale (tranne che per le domande di 2aPar). Per la media di successo, per le domande senza parentesi il contributo è positivo tranne che per 3a, ma per tutti i quesiti con le parentesi, la scuola Secondaria di Primo grado, abbassa la media del campione nazionale globale. Sui certi quesiti con le parentesi, la scuola Secondaria di 1° Grado, nel suo complesso non raggiunge il successo registrato in quarta e neppure in quinta. Le successive tre tabelle mostrano i dati del campione nazionale di scuola Secondaria di 1° grado suddiviso per classi. I 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 1.932 2.016 1.820 1.846 2.030 1.918 1.846 1.820 n. risp 1.890 1.959 1.737 1.810 1.954 1.795 1.635 1.534 Risp% 97,83 97,17 95,44 98,05 96,26 93,59 88,57 84,29 n. esatt 1.565 1.725 1.455 1.533 1.508 1.391 1.054 1.116 Esatte% 81,00 85,75 79,95 83,04 74,29 72,52 57,10 64,07 Tabella 5 - Classe Prima 29 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Nella Tabella 5, come nelle due successive i numeri in rosso indicano che la classe fa decrescere il valore medio del campione nazionale della scuola Secondaria di Primo Grado, mentre i numeri in blu (che sono assenti dalla Tabella 5) indicano il fatto che il contributo dato dalla classe alla media del campione nazionale della scuola Secondaria di Primo Grado è positivo. Anche il colore dello sfondo ha un suo significato. La casella con lo sfondo rosa, segnala che il valore numerico della casella è inferiore a quello del campione nazionale globale, mentre la casella a sfondo azzurro, mette in luce che il contributo alla media del campione nazionale globale è positivo. Sulla base di ciò, si può dire che i risultati delle classi prime abbassano la media del campione nazionale della scuola Secondaria di Primo Grado, sia come percentuale di risposte che come successo. Confrontati i risultati della prima con quelli del campione nazionale globale, ci sono alcuni segnali di positività sul numero delle risposte, ma ben pochi per quanto riguarda il successo. II 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 1.134 1.274 1.105 1.131 1.148 1.288 1.079 1.131 n. risp 1.125 1.233 1.074 1.113 1.111 1.217 963 1.033 Risp% 99,21 96,78 97,19 98,41 96,78 94,49 89,25 91,34 n. esatt 978 1.099 927 955 962 928 729 745 Esatte% 86,93 86,26 83,89 84,44 83,80 72,05 67,56 65,87 Tabella 6 - Classe Seconda La Tabella 6 mostra che i contributi al successo per le domando senza parentesi sono sul piano globale ed anche nel confronto col campione nazionale della scuola Secondaria di Primo grado. La situazione si capovolge completamente per le domande con le parentesi. 30 Parte III - III.4. Risposte alle schede II.1.c. – e. III 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 1.316 938 884 1.196 966 1.302 1.209 910 n. risp 1.303 931 876 1.178 945 1.272 1.136 825 Risp% 99,01 99,25 99,10 98,49 97,83 97,70 93,96 90,66 n. esatt 1.161 911 784 1.065 839 1.103 907 725 Esatte% 89,10 97,12 88,69 89,05 86,85 84,72 75,02 79,67 Tabella 7 - Classe Terza In virtù dei risultati riassunti nella Tabella 7 si può affermare che nella classe terza si è compiuta una maturazione degli studenti che li porta a risultati positivi per quanto riguarda la percentuale di risposte ed anche per il tasso di successo.. Quindi nei tre anni di scuola Secondaria di Primo Grado c’è un percorso positivo che, di fatto recupera la difficoltà, probabilmente legata al passaggio dalla scuola Primaria a quella dell’ordine successivo. La fase di passaggio si avverte anche tra la scuola Secondaria di Primo grado e quella di Secondo grado, come è possibile desumere dalla tabella 1. Queste ‘crisi’ sono inattese data la estrema semplicità dei quesiti, presupponendo che il sapere aritmetico sia acquisito una volta per tutte. I risultati dicono che non è così ed ogni volta lo studente si trova costretto a ‘ricreare’ la sua conoscenza degli algoritmi di base. Se mi si consente un paragone, un 60% di successo in seconda elementare è un risultato miglior di un 90% all’università, dove ci si aspetta che i problemi assegnati abbiano tutte le risposte esatte (ma così non è!) III.4. Risposte alle schede II.1.c. – e. Se il lettore ha seguito scrupolosamente i consigli dati sul modo di utilizzare le schede presentate nel paragrafo II.1, avrà scritto, a suo tempo le risposte alle varie domande. È il momento di confrontarle con quelle che hanno dato i ragazzi del campione nazionale globale e quelli di Foligno della scuola Secondaria di Priomo Grado. III.4.a. La scheda II.1.c. Lavoro di gruppo Secondo voi, uno studente che sbaglia, quale risultato potrebbe mettere nel quadretto? 96 - 32 = Iniziate lavorando da soli e poi discutete le vostre proposte specificando i ragionamenti che pensate gli scolari possano fare 31 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Il quesito ha avuto il 93,25% (93,86%) di risposte esatte, quindi globalmente si può ritenere un quesito facile. Ecco le 30 (28) risposte sbagliate date da studenti italiani. Accanto a queste sono da considerare anche le 11 (8) risposte mancanti. I numeri tra parentesi indicano le risposte del questionario 3sPar. Analizzate i loro errori/misconcezioni per tentare di comprendere cosa hanno pensato? Queste risposte sono in accordo con quanto avete pensato prima? 3A 01 54 6FERE 17 3C A. 54 6FERF 26 (52) 7FoG MD 3C B. 68 6FERG 04 (34) 7L G. 3C D. 69 6FERG 05 63 7RC 06 3C M. 62 6FoC 16 63 7RE Totti 94 4 A. 34 6FoG E (30) 8FERD 06 164 4 F. 52 6FoG G (66) 8FERD 14 68 4 S. 63 6FoG L 3 8FERD 16 34 5B A. (34) 6FoM 02 5 8FoG Pooh 62 5B G.B. (74) 6L T. 5C C. C. (34) 6RE Minni 36 7FoG L (52) 8RC 07 (33) (62) 2 (128) (74) 60 9T 1A01 (34) 5C L. 56 7D L.D. (65) 9T 1A11 (34) 5E E. 74 7FERA 17 (34) 9T 1B10 34 5E L. (96) 7FERA 21 (34) 9V 90 (16) 5E M.V. (63) 7FERB 11 (20) 10G 08 (29) 6D O. 78 7FERD 02 34 14 Bio 01 (65) 6FERB 09 34 7FERD 05 (128) 14 M 11 (34) 6FERB 12 34 7FERD 11 (34) 14 M 12 (34) 6FERB 17 34 7FoG DeG 6FERB 20 9 34 (62) 7FoG K Tabella 8 - Risposte errate al quesito 3s.a) Si osservi che questo quesito ha avuto risposte errate nella scuola Primaria, nella scuola Secondaria e, sorprendentemente, anche all’università (tra le matricole di Matematica!!!). La 32 Parte III - III.4. Risposte alle schede II.1.c. – e. risposta errata più frequente è 34 (18 volte su 58), presente in ogni ordine scolastico. È difficile considerare tale risposta dovuta a distrazione o errore di calcolo! Le caselle con sfondo grigio sono relative a studenti di Foligno. Come si vede sono poco numerose (14 su 58 e 14 su 35 della scuola Secondaria di Primo Grado). Un solo studente di Foligno in seconda si è lasciato attrarre dalla sirena della risposta 34. La risposta errata più presente a Foligno è 62 (con frequenza assoluta 3 su 12 casi e tutti e tre in seconda e in terza) Possibili spiegazioni degli errori presentati 96 – 32 = 54 perché si va a prestito nelle decine. Analogamente 96 – 32 = 63 perché si calcola 9-3 = 6 e poi si va a prestito delle unità. In questo caso bisogna controllare se il bambino inizia l’algoritmo della sottrazione da sinistra (come nella divisione) Misconcezione 96 – 32 = 34 perché invece di 96 si calcola 66 – 32. Analoga spiegazione 96 – 32 = 74 perché si calcola 96 – 22. È possibile che 96 – 32 = 63 come risultato di 96 – 33 e pure 99 – 33 = 66. Ascrivibile a difetti di lateralizzazione. Più complessa la risposta 96 – 32 = 68 e su questa si torna in seguito. Interessante osservare che tale risposta pur essendo poco frequente (2 casi) è data in terza Primaria e terza Secondaria di 1° grado. Anche 96-32 = 69 potrebbe avere la stessa giustificazione, considerando 96 – 33. Analogo discorso potrebbe giustificare 96 – 32 = 78 complicato dall’errato computo delle decine. Misconcezione La risposta 96 è conseguenza di un’attenzione molto locale, lo stesso dicasi per la risposta 3, risultato della differenza delle cifre adiacenti in segno di sottrazione, mentre 5, potrebbe essere la differenza delle sole unità, sotto l’influenza della linea dei numeri. Anche 2 potrebbe essere dovuta all’attenzione molto locale all’ultima cifra soltanto, quella più vicina all’uguaglianza. La risposta 33 potrebbe essere il risultato dell’attenzione al solo sottraendo, con l’aggravante della ripetizione della cifra, legata alle difficoltà di lateralizzazione. Misconcezione 128 è il risultato dell’addizione (l’interpretazione del segno di sottrazione come addizione è attivo in altri items) Misconcezione Non sono riuscito a trovare spiegazioni accettabili per 96 – 32 = 62; 96 – 32 = 52 ma potrebbero essere correlate (a parte il riporto) e per 96 – 32 = 65. La risposta 96 – 32 = 56 potrebbe essere ricondotta a quella precedente con uno scambio di cifre. Pure resistenti alla giustificazione i casi 96 – 32 = 30 e 96 – 32 = 16. I casi 96 – 32 = 60 e 96 – 32 = 94 potrebbero essere correlati, nel senso che il primo è il risultato di avere trascurato le unità, mentre nel secondo sono trascurate le decine del sottraendo. Restano non chiarite le ragioni delle risposte 20, 29, 164 che potrebbero essere ottenute come applicazione di più misconcezioni oppure semplici errori 33 di calcolo. C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Gli studenti che hanno dato risposte non minori di 96 oppure risposte date da numeri con una sola cifra, non hanno il cosiddetto senso del numero che porta a dire che in una sottrazione dei numeri naturali il risultato è minore del minuendo, e che se le cifre delle decine sono ‘molto diverse’ nel senso che la loro differenza è maggiore di 2, la risposta non può essere un numero naturale minore di 10. Il fatto che in queste condizioni ci siano ancora studenti della scuola Secondaria di Primo Grado è abbastanza sorprendente e lo si può ritenere un errore più grave di un errore di calcolo, cioè una misconcezione. Le analisi precedenti dànno all’insegnante la possibilità di intervenire. In questo caso deve essere fatta un’attenta ricognizione a prove precedenti dello stesso scolaro, per vedere se si tratta di un episodio, comunque assi rilevante, oppure di una prassi. In ogni caso rimediare ad una misconcezione, proprio perché individuale, richiede un’azione mirata sul piano individuale. III.4.b. La scheda II.1.d. Un’analisi come quella condotta sull’esercizio precedente è assai impegnativa in termini di spazio e di tempo e per questo le schede successive si presentano in maniera più riassuntiva. Lavoro di gruppo Stimate la percentuale di risposte esatte a questi due quesiti 7+2= ; =3+4 Come pensate che possano sbagliare i ragazzi? Scrivete i risultati della vostra discussione. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. Ed ecco i risultati della sperimentazione quesito 7+2 = = 3+4 Risposte esatte % 97,74 (98,96) n. risp. mancanti 1 (2) n. risposte sbagliate 14 (4) 89,31 (97,74) 3 (5) 68 (8) Tabella 9 - I quesiti 2a.a) e 2a.d) Come si vede c’è notevole differenza tra le percentuali di successo dei due quesiti senza parentesi. Per quelli con parentesi la differenza è poca. Se l’alunno trova facile rispondere alla prima domanda e più difficile rispondere alla seconda, ciò non è dovuto sicuramente alla maggiore complessità degli addendi. Le due domande, poste non contigue sul foglio, hanno dato indicazione sul fatto che la proprietà simmetrica della uguaglianza è poco sentita da parte degli studenti. Chi avesse salda questa proprietà, di fronte alla difficoltà della seconda domanda avrebbe potuto risolvere mentalmente o per iscritto 3 + 4 = e dal risultato trovato, 34 Parte III - III.4. Risposte alle schede II.1.c. – e. sempre per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza, arrivare a darle la risposta corretta. Non è stato così Le risposte sbagliate alla prima domanda Frequenza delle risposte sbagliate alla seconda domanda risposta frequenza 5 (1) 5 3 (1) 7 3 (2) 8 2 3 1 14 risposta frequenza 1 47 3 5 2 3 11 3 6 2 (2) 0 1 4 1 (2) 8 1 (1) 9 1 (2) 10 1 14 1 17 1 4+3 1 5+2 (1) Tabella 10 - Frequenza assoluta di risposte errate al quesito 2a.a) Misconcenzioni attive attenzione molto locale, a rovescio- inverso, moltiplicazione=addizione . passa al precedente- successivo uguaglianza procedurale Tabella 11 - Frequenza assoluta di risposte errate al quesito 2a.d) La risposta errata più frequente al secondo esercizio è la risposta giusta al calcolo sbagliato: 4-3 = 1. Essa è frutto della misconcezione secondo cui andando da destra a sinistra invece di sommare si sottrae. Anche se si è avuto un solo caso in entrambi i quesiti, c’è chi interpreta l’addizione come moltiplicazione (le risposte 14 al primo e 11 al secondo). Altri non leggono il segno di addizione come presente e ciò giustifica le risposte che forniscono uno solo dei due addendi, eventualmente ‘alterato’. Pure la risposta non corretta più frequente del primo esercizio sembra dipendere da una lettura sbagliata del segno di addizione visto come un’uguaglianza ed il segno di uguaglianza visto come addizione. Le risposte 4+3 e 5+2 al secondo esercizio sono frutto dell’interpretazione procedurale del segno di uguaglianza che denoterebbe una procedura invece che una relazione. Relativamente agli studenti di Foligno si ha 35 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 quesito 7+2 = = 3+4 Risposte esatte % 99,22 (99,22) n. risp. mancanti 0 (1) n. risposte sbagliate 1 (0) 94,57 (97,66) 0 (1) 7 (2) Tabella 12 - I quesiti 2a.a) e 2a.d) a Foligno Tra le poche risposte sbagliate è interessante notare che la più frequente al secondo quesito senza parentesi è 1 (con frequenza 6), mentre le due risposte errate allo stesso quesito con parentesi sono date da 9 e sono ottenute in due classi prime diverse. Quest’ultima è difficile interpretazione e, guardando la frequenza del campione nazionale globale, si desume che è presente solo a Foligno (o più esattamente, una a Foligno e una a Roma). III.4.c. La scheda II.1.e. Lavoro di gruppo Come pensate che i bambini risolvano i seguenti quesiti? 9–3= ; =4–1 Scrivete i risultati della vostra discussione, avanzando proposte circa la percentuale di risposte corrette. Preparatevi a giustificare le vostre risposte discutendo assieme questi esercizi. La somiglianza con la scheda precedente è evidente, e come prima la conoscenza della proprietà simmetrica dell’uguaglianza servirebbe allo studente a ricondurre l’esercizio alla forma più ‘facile’. I risultati ottenuti nel campione nazionale globale sono i seguenti: quesito 9-3 = = 4-1 Risposte esatte % n. risp. mancanti n. risp. errate 97,35 (98,18) 2 (2) 14 (8) 85,26 (94,53) 10 (5) 79 (25) Tabella 13 - I quesiti 2s.a) e 2s.d) I quesiti risultano di difficoltà paragonabile a quelli con l’addizione, ma stavolta anche i solutori dei test con parentesi hanno successi diversi per i due quesiti. Il secondo problema con la sottrazione è risultato più difficile del secondo quesito con l’addizione. Si forniscono i dati sulle frequenze assolute ai due quesiti sulla sottrazione 36 Parte III - III.4. Risposte alle schede II.1.c. – e. quesito Risposte errate frequenza 9-3 = 7 10 (3) 9-3 = 12 2(1) 9-3 = 3 1 9-3 = 5 1 (2) 9-3 = 9 (1) = 4-1 5 56 (20) = 4-1 4 6 = 4-1 7 5 = 4-1 9 5(1) = 4-1 0 2 = 4-1 1 2 = 4-1 8 2 = 4-1 6 1(2) = 4-1 2 (1) = 4-1 2+1 (1) Tabella 14 - Frequenze assolute di risposte errate ai quesiti 2s.a) e 2s.d) Misconcezioni attive: attenzione molto locale , linea dei numeri, 7 a rovescio- inverso passa al precedente- successivo uguaglianza procedurale 37 8 9 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Al secondo quesito sono numerose le risposte che denotano la mancanza del senso del numero: ben 75 senza parentesi e 24 con le parentesi. Se ne trae che il segno e le proprietà della sottrazione sono poco comprese. La risposta 9 – 3 = 7 al primo quesito è indicata dai testi inglesi come una delle più frequenti misconcezioni aritmetiche della scuola Primaria. Essa viene giustificata sulla base della linea dei numeri, dovuta al fatto che si contano le ‘tacche’ e non gli intervalli (distanza) che separano 7 da 9. La sperimentazione a Foligno ha prodotto i seguenti risultati quesito Risposte esatte % n. risp. mancanti 9-3 = 97,97 (97,64) 1 (0) 2 (3) 87,60 (95,28) 3(0) 13 (6) = 4-1 n. risp. errate Tabella 15 - I quesiti 2s.a) e 2s.d) a Foligno In questo caso le risposte errate con maggior frequenza coincidono con quelle del campione nazionale, 7 per la prima domanda e 5 per la seconda. III.5. La scheda II.1.f. 3 B. ha riempito i quadretti dando le seguenti risposte (in blu): 96 – 32 = 68 ; 94 – 45 = 51; 51 + 42 = 57 + 44. Potete trovare un ‘ragionamento’ comune che giustifichi questi risultati? 3 B. ha profitto medio. L’insegnante è rimasto molto sorpreso. La mia collega Paola Vighi ha avanzato una proposta di interpretazione risposte date. (Nella presentazione a Foligno qualche insegnante ha dato la stessa motivazione). Abbiamo chiesto all’insegnante di matematica se poteva intervistare l’alunno per farsi spiegare il ragionamento seguito. Ciò è stato fatto da un’altro insegnante dello stesso modulo, per cercare di minimizzare la possibilità dell’attivazione di un controllo sul calcolo che avrebbe impedito di riconoscere il pensiero dell’alunno. Le risposte ottenute hanno confermato l’ipotesi di Paola Vighi. Ecco l’aritmetica di 3 B. 96 - 32 = (9 - 3) × 10 + (6 + 2) = 68 (quesito 3s.a); 45 + 51 = (4 + 5) × 10 + (5 - 1) = 94 (quesito 3s.c); (51 + 42) - 44 = 93 - 44 = (9-4) × 10 + ( 3 + 4) = 57 (quesito 3a.g). 38 Parte III - III.6. I risultati di Foligno. Da notare che l’addizione 51 + 42 è stata eseguita correttamente, ma ciò potrebbe essere il risultato del fatto che applicando il procedimento visto prima per l’addizione, cioè 51 + 42 = (5+4)×10 + (1-2), la sottrazione 1 – 2 potrebbe essere un ostacolo per 3 B. Questo esempio potrebbe essere utilizzato in classe per discutere dell’algoritmo per addizione e sottrazione, visto che il caso di 3 B. non è isolato. Si ritrova infatti la risposta 96 – 32 = 68 in classe terza secondaria di primo grado, la risposta 94 al quesito 3s.c. ha frequenza assoluta 20 (!!!) senza parentesi e 15 con parentesi ed è presente in tutte le classi della scuola Primaria e della scuola Secondaria di Primo Grado ed ha un esemplare anche all’Università. Nelle classi di Foligno si trova in due soli casi di classe prima senza parentesi e tre in classe seconda con le parentesi. Al quesito 3a.g rispondono come 3 B. un altro studente di Foligno (senza parentesi) e 2 con parentesi, uno di Foligno e uno della scuola Secondaria di Secondo Grado. Non si può dire che il caso di 3 B. sia isolato ma neppure che sia ampiamente diffuso. III.6. I risultati di Foligno. Per completare la trattazione resta da mostrare come si sono comportati i ragazzi di Foligno rispetto al campione nazionale della scuola Secondaria di Primo grado. Ringrazio i Proff. Montenovo, Camilli, Bazzucchi, Lippi, Russo e il/la collega di Montefalco per la collaborazione ed il Laboratorio di Scienze Sperimentali per aver proposto/e raccolto il materiale. III.6.a. Il campione di Foligno della scuola Secondaria di Primo Grado. Il campione analizzato e formato dalle seguenti classi/alunni Scuola Sede Alunni Prime n. Alunni Seconde n. Alunni Terze n Alfieri Roma 45 Carducci Foligno 25 Gentile da Foligno Foligno 20 Melanzio 13 Montefalco 37 30 21 23 Piermarini Foligno 18 Piermarini Sellano 4 5 8 125 63 81 Totali 20 Tabella 16 - Il campione di Foligno Purtroppo alcuni studenti hanno ricevuto i quesiti con ‘ripetizioni’, ad esempio 2a e 2aPar assieme, e per questo le loro prove sono state considerate nella sperimentazione solo parzialmente, escludendo le prove ‘ripetute’. Nella Tabella 17 sono presentati i risultati del campione di Foligno, costituito interamente da studenti di scuola Secondaria di Primo Grado. 39 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 SS1°G 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 1.806 1.792 1.677 1.651 1.792 1.848 1.690 1.651 n. risp 1.797 1.753 1.624 1.631 1.756 1.748 1.517 1.451 Risp% 99,50 97,82 96,84 98,79 97,99 94,59 89,76 87,89 n. esatt 1.545 1.682 1.420 1.431 1.503 1.451 1.125 1.143 Esatte% 85,55 93,86 84,68 86.67 83,87 78,52 66,57 69.23 Tabella 17 - Risultati del campione di Foligno In essa i numeri che compaiono in rosso indicano percentuali di risposta e di successo inferiori a quelle riscontrate sul campione nazionale della scuola Secondaria di Primo grado, mentre i numeri in blu, valori superiori a quelli medi del campione nazionale della scuola Secondaria di Primo grado (Tabella 4). Anche il colore dello sfondo ha un suo significato. La casella con lo sfondo rosa, segnala che il valore numerico della casella è inferiore a quello del campione nazionale globale (Tabella 3), mentre la casella a sfondo azzurro, mette in luce che il contributo alla media del campione nazionale globale è positivo. Si desume dai dati che dal punto di vista del successo la scuola di Foligno si colloca bene su tutti i fogli di domande nel contesto della scuola Secondaria di Primo Grado. III.6.b. Le classi prime di Foligno Analizziamo ora per classi il comportamento del campione di Foligno. Per quanto riguarda le classi prime si ha I 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 882 868 806 819 910 840 858 767 n. risp 877 851 776 806 882 789 749 687 Risp% 99,43 98,04 96,28 98,41 96,92 93,93 87,30 89,57 n. esatt 710 796 658 677 706 614 501 498 91,71 81,64 82,66 77,58 73,10 58,39 64,93 Esatte% 80,50 Tabella 18 - Risultati classi prime di Foligno 40 Parte III - III.6. I risultati di Foligno. In essa i numeri che compaiono in rosso indicano percentuali di risposta e di successo inferiori a quelle riscontrate sul campione nazionale delle classi prime della scuola Secondaria di Primo grado Tabella 5), mentre i numeri in blu, valori superiori a quelli che compaiono nella Tabella 5. Stavolta il colore dello sfondo ha un suo significato. La casella con lo sfondo rosa, segnala che il valore numerico della casella è inferiore a quello dei risultati del campione di Foligno (Tabella 17), mentre la casella a sfondo azzurro, mette in luce che il contributo alla media del campione di Foligno è positivo. Questa semantica dei colori si applica per le tabelle analoghe delle classi seconde e terze. La percentuale di successo nella scheda di domande 2s coincide con il valore medio della tabella dei risultati del campione di Foligno. Per il resto si vede che il successo delle prime di Foligno è maggiore di quello nazionale per 5 degli otto casi, ma che fa diminuire la media di successo del Campione di Foligno. III.6.c. Le classi seconde di Foligno II 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 364 406 403 312 364 434 312 377 n. risp 363 344 384 307 360 406 294 319 Risp% 99,73 94,58 95,29 98,40 98,90 93,55 94,23 84,62 n. esatt 311 358 344 269 329 325 225 251 88,18 85,36 86,22 90,38 74,88 72,12 66,58 Esatte% 85,44 Tabella 19 - Risultati classi seconde di Foligno Il contributo delle classi seconde a migliorare il successo del campione nazionale per le classi seconde della scuola Secondaria di Primo grado è evidente, ma rispetto alle medie del campione di Foligno, le classi seconde hanno un effetto negativo (in 5 casi su 8). III.6.d. Le classi terze di Foligno Con la Tabella 20 si completa il confronto delle classi con la scuola secondaria di Primo Grado di Foligno (Tabella 17) e col campione nazionale delle classi terze di scuola Secondaria di Primo Grado (Tabella 7). Si può concludere che le classi terze sono buone, fornendo risultati che alzano la media del campione nazionale delle classi di pari grado. Inoltre, con un’eccezione per la scheda 2s. il contributo delle classi terze è positivo per l’intero campione di Foligno. 41 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 III 2a (2a) 2s (2s) 3a (3a) 3s (3s) n. ques 560 518 468 520 518 574 520 507 n. risp 557 518 464 518 514 554 474 445 Risp% 99,46 100 99,15 99,62 99,23 96,52 91,15 87,77 n. esatt 524 493 418 485 468 499 907 394 Esatte% 93,57 95,17 89,32 93,27 90,35 86,93 76,73 77,71 Tabella 20 - Risultati classi terze di Foligno III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. Per fornire ulteriori informazioni sull’andamento delle prove nel campione di Foligno, si sono suddivisi i risultati in base ai quattro livelli del test. III.7.a. Il test 2a a Foligno La struttura del campione che ha affrontato il test 2a è la seguente Classi Senza Parentesi Con Parentesi Prime 63 62 Seconde 32 24 Terze 36 40 Globale 129 128 Tabella 21 - Campione del test 2a a Foligno Invece di offrire risultati numerici, si presentano i dati sotto forma di grafici (Figura 1). Il ‘riassunto’ del campione di Foligno è rappresentato nel grafico dalle linee bianche. Si vede bene che le prime (linee blu) hanno risultati inferiori per quasi tutti i quesiti mentre le terze (linee rosse) hanno risultati superiori. I ‘rombi’ indicano i valori dei test senza parentesi, 42 Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. mentre i quadrati quelli con le parentesi. Per tutte le classi ed in particolare per le prime, il successo nei quesiti con le parentesi rispetto a quelli senza parentesi è notevole. successo % Test 2a - Riassunto Prime Prime Par Seconde Seconde Par Terze Terze Par Globale Globale Par 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 2a.a 2a.b 2a.c 2a.d 2a.e 2a.f 2a.g 2a.h 2a.i 2a.j 2a.k 2a.l 2a.m 2a.n quesiti Figura 1 - I risultati del test 2a a Foligno Con una valutazione di tipo scolastico (0 nessuna risposta corretta – 10 tutte le risposte corrette), si ottiene la seguente Tabella 22. Voti Classi Prime Seconde Terze Globale Senza Parentesi Con Parentesi 8,05 8,54 9,27 8,55 9,22 8,82 9,50 9,21 Tabella 22 - Valutazione nel test 2a a Foligno. La valutazione del test senza parentesi sembra seguire lo sviluppo cognitivo dello studente. Il test con parentesi delle prime, già nella Figura 1, mostra valori nelle prime superiori a quelli delle seconde. Si può concludere che il test risulta facile per tutte le classi con o senza parentesi, ci sono tuttavia alcuni problemi che risultano critici. Qui se ne considerano tre, quelli con le peggiori percentuali di successo, confrontando col campione nazionale globale. In alcuni casi si scende sotto la sufficienza (percentuale di successo inferiore al 60%). Tuttavia il tasso di successo delle prove di Foligno sono comunque migliori di quelli nazionali. 43 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Foligno Nazionale 2a.g) 5+4= +8 2a.gPar) (5 + 4) = ( + 8) 2a.m) 5+4= +6= 2a.mPar) (5+4)=( +6)= 2a.n) 4+3=2+ = +1= 2a.nPar) (4+3)=(2+ )=( +1)= Successo% 77,52 64,31 n.Risposte Risp. errate più Frequenza rel.% su EM frequenti EM 29 9 75,86 237 9 62,48 82,61 11 100 9 63,63 55,81 57 (9,15) 84,21 20 (9,15) 50,00 42 (5,7,8) 26,19 17 (7,9,10) 41,18 88,28 49,47 84,38 76,00 67,97 56,51 86,72 76,52 9 285 (9,15) 142 (9,15) 247 (5,7,8) 136 (7,9,10) 74,00 71,93 47,18 23,48 29,41 Tabella 23 - I tre peggiori risultati nella scheda 2a a Foligno Analizzando le risposte scorrette si vede che per i tre esercizi la percentuale di successo in presenza di parentesi è maggiore di quelle senza parentesi, cala inoltre la frequenza relativa dell’errore più frequente con l’eccezione del caso 2a.n). Ma tale caso è assai particolare in quanto le risposte errate più frequenti sono diverse nei casi con e senza parentesi! Nell’esercizio 2a.g) l’attenzione dello studente che sbaglia è concentrata solo sulla prima parte del quesito, e la presenza della scrittura +8 sembra avere nessun valore. I quesiti 2a.m) e 2a.n) offrivano la possibilità di un controllo mediante l’applicazione della proprietà transitiva dell’uguaglianza. Ma questo richiede di sapere guardare l’esercizio nel suo complesso. Per quanto riguarda 2a.m) le risposte sbagliate più frequenti sono state una ripetizione di quanto fatto in 2a.g), ma stavolta l’aggravante con la mancanza di controllo della proprietà transitiva. Nel caso di 2a.n) chi ha sbagliato nel quesito senza parentesi con la risposta errata più frequente ha iniziato bene, rispondendo 5, vale a dire tenendo conto della presenza del 2, si può supporre che ciò dipenda dalla posizione del quadrato da riempire, posto lontano dal segno di uguale, a differenza della situazione presente in 2a.g), poi l’aderenza del secondo e del terzo quadrato da riempire con il segno di uguale ha riprodotto la situazione dell’esercizio precedente ed ha portato a riempire il secondo quadrato con 7 e, a questo punto, si direbbe in modo corretto, il terzo quadrato con 8; tutto ciò, come si diceva senza tenere conto che la prima addizione aveva somma 7. Dal confronto tra questi esercizi appare assai discutibile ritenere consolidata la presenza della proprietà commutativa dell’addizione, dato che la posizione del quadrato da riempire ha effetti così rilevanti. L’esercizio 2a.nPar), stando alla risposta salita più frequente, mostra che la presenza delle parentesi ha almeno benefico effetto sulla proprietà commutativa dell’addizione, in quanto il tipo dell’errore è lo stesso in entrambe i primi due quadrati da riempire, pur non essendo d’aiuto per ‘ricordare’ allo studente la transitiva dell’uguaglianza. Da questi ed altri casi si deduce un immediato consiglio didattico: usare esercizi di questo tipo per mostrare l’importanza delle proprietà formali delle operazioni e dell’uguaglianza, come 44 Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. strumenti per rendere più semplice il calcolo, senza restare ad una presentazione di tipo nominalista delle dette proprietà. III.7.b. Il Test 2s a Foligno. Seguo lo stesso schema di presentazione usato sopra. La struttura del campione che ha affrontato il test 2s è la seguente Classi Senza Parentesi Con Parentesi Prime 62 63 Seconde 31 24 Terze 36 40 Globale 129 127 Tabella 24 - Campione del test 2s a Foligno Invece di offrire risultati numerici, si presentano i dati sotto forma di grafici (Figura 2). Il ‘riassunto’ del campione di Foligno è rappresentato nel grafico dalle linee bianche. Si vede bene che le prime (linee blu) hanno risultati inferiori per quasi tutti i quesiti mentre le terze (linee rosse) hanno risultati superiori. I ‘rombi’ indicano i valori dei test senza parentesi, mentre i quadrati quelli con le parentesi. successo % Test 2s - Riassunto Prime Prime Par Seconde Seconde Par Terze Terze Par Globale Globale Par 100% 90% 80% 70% 60% 2s.a 2s.b 2s.c 2s.d 2s.e 2s.f 2s.g 2s.h 2s.i quesiti Figura 2 - I risultati del test 2s a Foligno 45 2s.j 2s.k 2s.l 2s.m C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Per economizzare spazio ho scelto di presentare la parte ‘interessante dei grafici e questo ha portato alla restrizione del campo di rappresentazione (il codominio) a valori diversi. Mentre nella Figura 1 il codominio è dato dall’intervallo 30% - 105%, nella figura 2 è 60% - 105%, a riprova che in nessun problema e nessuna classe scende sotto il 60%. Quindi il lettore è invitato a non lasciarsi ingannare dall’aspetto grafico che dipende dalle scale utilizzate nella rappresentazione. A commento dei risultati, dal grafico si evince che vi sono diversi esercizi in cui i quesiti senza parentesi hanno più successo dei corrispondenti con le parentesi, per cui è difficile trarre indicazioni univoche. Con una valutazione di tipo scolastico (0 nessuna risposta corretta – 10 tutte le risposte corrette), si ottiene la seguente Tabella 25. Voti Senza Parentesi Con Parentesi Classi Prime 8,16 8,27 Seconde 8,54 8,62 Terze 8,93 9,33 Globale 8,50 8,70 Tabella 25 - Valutazione nel test 2s a Foligno. Stavolta la valutazione del test senza e con parentesi sembra seguire lo sviluppo cognitivo dello studente. I risultati senza parentesi nelle prime sono migliori di quelli della scheda 2a. I risultati delle seconde e delle terze sono inferiori di quelli della scheda 2a. Si può concludere che il test risulta facile per tutte le classi con o senza parentesi, ci sono tuttavia alcuni problemi che risultano critici. Qui se ne considerano tre, quelli con le peggiori percentuali di successo, confrontando col campione nazionale globale. Tuttavia il tasso di successo delle prove di Foligno sono comunque migliori di quelli nazionali. Foligno Nazionale 2s.g) 5-4= -8 2s.gPar) (5 - 4) = ( - 8) 2s.k) 6- = 8 2s.kPar) (6- ) = (8 - ) 2s.m) 8-5=5- =6- = 2s.mPar) (8-5)=(5- )=(6)= Successo% 70,54 53,15 70,08 70,07 74,42 63,78 84,25 n.Risposte EM 38 Risp. errate più frequenti 7 Frequenza rel.% su EM 42,11 38 7 57,89 33 (2,6); (2,9); (3,6) 6,06 283 164 1 7 285 (2,2) 45,23 48,17 9,78 79,93 184 20 (4,4) 15,00 68,99 58,46 40 211 (2,4,2) 26,19 77,17 29 (3,2,4) 41,18 76,09 (4,4) (3,2,4) 131 (3,2,4) Tabella 26 - I tre peggiori risultati nella scheda 2s a Foligno 46 47,18 6,36 23,66 Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. E’ interessante osservare che nel caso di 2s.g) (senza parentesi) la risposta errata più frequente a Foligno è diversa da quella data nel campione nazionale globale. In esso la risposta 7 è comunque frequente (con frequenza relativa 28,62%, mentre nel campione folignate la risposta 1 ha frequenza relativa 39,47%). Le misconcezioni che esse rivelano sono diverse: la risposta 1 è ancora una volta frutto di attenzione locale, chi la dà non tiene conto del fatto che dopo il quadrato da riempire con la soluzione c’è -8. La risposta 7 invece fa ricorso ad una sorta di inesistente proprietà commutativa della sottrazione: 7-8 = 8-7, che si riscontra anche in altri quesiti sulla sottrazione, ma rivela un’attenzione globale al problema. Nel campione nazionale globale e in quello di Foligno, la risposta errata più frequente a 2s.gPar) è 7, ma è presente anche la risposta 1, con frequenza relativa 35,37% nel campione nazionale e con frequenza relativa 23,68% in quello di Foligno. C’è quindi una leggera preminenza di attenzione globale al problema. Tuttavia la risposta 7 tradisce uno scarso senso del numero: infatti viene solitamente messo in luce che lavorando coi numeri naturali il minuendo non deve essere minore del sottraendo. Inoltre può entrare in gioco anche una misconcezione legata alla retta numerico: la distanza tra 7 e 8, vista come tratto che congiunge le due tacche, viene rappresentata indistintamente con lo stesso segmento e quando l’insegnante insiste che la distanza si calcola con la differenza, forse non tiene conto che può causare questa misconcezione. Le base frequenze relative delle risposte errate presenti negli esercizi 2s.k) e 2s.m) possono indicare che le risposte errate sono frutto di sbagli occasionali piuttosto che misconcezioni. Ma analizzando le risposte si possono intuire le ragioni delle stesse. Interessanti anche le differenze tra i risultati dei test con parentesi e senza parentesi, sia per le risposte diverse, sia per le differenze di frequenze relative. Analizzando le risposte scorrette si vede che per gli tre esercizi 2s.k) e 2s.m) la percentuale di successo in presenza di parentesi è maggiore di quelle senza parentesi. La situazione sembra invece indifferente per il quesito 2s.g). Resta difficile chiarire il ragionamento che porta quasi la metà degli studenti del campione nazionale globale a riempire con due 4 le caselle vuote dell’esercizio 2s.kPar) (in disaccordo con quanti risolvono male l’analogo esercizio senza parentesi). Una spiegazione possibile è che il primo quadrato da sinistra sia riempito a caso, contando sulla successione dei numeri pari e il secondo sia messo interpretando il segno di sottrazione come una divisione. La stessa interpretazione potrebbe giustificare la risposta (3,6) di 2s.k) dove stavolta è il primo segno di sottrazione (da sinistra) ad essere letto come divisione. Per completezza di informazione la risposta (4,4) è presente anche tra le risposte errate di 2s.k) con frequenza relativa 3,26%; è difficile interpretare il ruolo delle parentesi in questo caso specifico. E’ interessante osservare che in una prima di Foligno si è avuto l’unico caso corretto di utilizzazione dei numeri negativi per risolvere 2s.k) dell’intero campione nazionale globale. Infatti uno studente ha risolto il problema ponendo 6 – 11 = 8 – 13. Potrebbe essere anche il frutto di una misconcezione legata alla retta dei numeri, come visto in altri casi. Sempre il quesito 2s.k) poteva essere risolto con poco sforzo applicando le proprietà formali della sottrazione e dello zero. Infatti la soluzione che richiedeva il minor numero di calcoli è 6 – 6 = 8 – 8, riscontrata in soli 5 casi a Foligno, 3 in prima, 1 in seconda e 1 in terza, oppure quella appena più complicata, che però richiede un buon senso del numero, 6 – 0 = 8 – 2, e questa con due soli esempi in prima. Ciò conferma che la padronanza delle proprietà formali non è stata applicata molto spesso per risolvere i quesiti posti. Nel caso di 2a.n), chi a Foligno sbagliato nel quesito senza parentesi con la risposta errata più frequente ha iniziato bene, rispondendo 2, ma poi ha cercato di sottrarre a 6 quanto serve per arrivare a 2, trascurando completamente la presenza di ‘5 –’. In questo caso non si può 47 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 invocare la posizione del quadretto da riempire rispetto al simbolo di uguaglianza, perché è la stessa. Il ruolo della proprietà transitiva dell’uguaglianza non è stato tenuto in considerazione inteso da chi ha sbagliato risposta, sia senza che con parentesi. La risposta a questo esercizio (3,2,4) è sbagliata in modo ‘coerente’ nel senso che in ogni caso si è applicato lo stesso procedimento di riempire il quadretto, iniziando da sinistra, con il risultato di quanto scritto a sinistra III.7.c. Il Test 3a a Foligno. Seguo lo stesso schema di presentazione usato sopra. La struttura del campione che ha affrontato il test 3a è la seguente Classi Senza Parentesi Con Parentesi Prime 65 60 Seconde 26 31 Terze 37 41 Globale 128 132 Tabella 27 - Campione del test 3a a Foligno Invece di offrire risultati numerici, si presentano i dati sotto forma grafica in Figura 3. Il ‘riassunto’ del campione di Foligno è rappresentato nel grafico dalle linee bianche. successo % Test 3a Riassunto Prime Prime Par Seconde Seconde Par Terze Terze Par Globale Globale Par 100% 90% 80% 70% 60% 50% 3a.a 3a.b 3a.c 3a.d 3a.e 3a.f 3a.g 3a.h 3a.i quesiti Figura 3 - I risultati del test 3a a Foligno 48 3a.j 3a.k 3a.l 3a.m 3a.n Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. Si vede bene che le prime (linee blu) hanno risultati inferiori per quasi tutti i quesiti mentre le terze (linee rosse) hanno risultati superiori. I ‘rombi’ indicano i valori dei test senza parentesi, mentre i quadrati quelli con le parentesi. Per tutte le classi ed in particolare per le prime, il successo nei quesiti senza parentesi rispetto a quelli con parentesi è notevole. Pure in questo caso il lettore è invitato a non lasciarsi ingannare dall’aspetto grafico che dipende dalle scale utilizzate nella rappresentazione. Con una valutazione di tipo scolastico (0 nessuna risposta corretta – 10 tutte le risposte corrette), si ottiene la seguente Tabella 28. Voti Classi Prime Seconde Terze Globale Senza Parentesi Con Parentesi 7,76 9,07 9,03 8,39 7,64 7,42 8,68 7,84 Tabella 28 - Valutazione nel test 3a a Foligno. I risultati sono globalmente inferiori rispetto a quelli della scheda 2a. Ciò è causato dalle scarse performance della prima (senza parentesi) e della prima e della seconda con le parentesi. La presenza di numeri con due cifre è quindi un possibile ostacolo per i ragazzi, che mostrano in tal modo che in un’abbastanza ampia parte della popolazione studentesca l’algoritmo della somma non è ben consolidato. Il test risulta facile per la terza, sia con che senza parentesi. Nella seconda risulta facile senza le parentesi ed ostacolato dalla presenza delle parentesi. Nelle prime sembra un buon suggerimento rinforzare la padronanza dell’algoritmo di addizione anche se il problema non sembra quello del riporto, dato che il test lo prevede solo in 5 casi su 14 (e in taluni di essi si potrebbe evitare il riporto e lavorare con la proprietà invariantiva dell’addizione e della sottrazione). Tuttavia il tasso di successo delle prove di Foligno sono comunque migliori di quelli nazionali, tranne che per 3a.iPar). In questi casi non c’è differenza tra le risposte errate date ai quesiti con o senza parentesi, solo variazioni di frequenza relativa. Per quanto riguarda il quesito 3a.i) è evidente il percorso da destra a sinistra nel procedimento risolutivo che porta a non considerare come rilevante la presenza della scrittura ‘17+’. Per 3a.l) si ripete quanto detto altrove per casi simili: la casella va riempita con la somma dei due numeri che precedono il segno di uguaglianza. Poco importa se questo, esplicitamente porta a considerare l’uguaglianza 66 = 84, come risultato di una mal compresa proprietà transitiva dell’uguaglianza. Lo stesso tipo di misconcezione è attivo nella risposta errata più frequente a 3a.m). La coppia dei due esercizi era stata posta per controllare di nuovo se la posizione del quadrato da riempire ha un’influenza sulla risposta corretta/errata. Dal confronto dei due casi si nota che la frequenza di applicazione della misconcezione aumenta tra le risposte errate o mancanti, ma aumenta anche la percentuale di successo (in assenza di parentesi). In questo caso infatti le parentesi sembrano attivare maggiormente la considerazione della proprietà commutativa dell’uguaglianza, oppure una più generica proprietà di ‘indifferenza’ alla scrittura. 49 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 Foligno Successo% Nazionale 3a.i) 17+ = 16+29 3a.iPar) (17+ )=(16+29) 3a.l) 52+14=18+ = 3a.lPar) (52+14)=(18+ )= 3a.m) 32+25= +16= 3a.mPar) (32+25)=( +16)= 78,91 67,93 n.Risposte Risp. errate Frequenza EM più frequenti rel.% su EM 27 45 14,81 195 45 14,36 69,24 42 179 45 28,57 68,75 40 (66,84) (66,84) 7,50 13,07 47 (66,84) 19,15 38 (57,73) 26,32 49 (57,73) 20,41 68,18 61,13 199 64,39 62,54 218 70,31 61,33 198 62,88 62,20 220 45 (66,84) (57,73) (57,73) 15,63 11,93 36,36 19,09 Tabella 29 - I tre peggiori risultati nella scheda 3a a Foligno III.7.d. Il Test 3s a Foligno. Seguo lo stesso schema di presentazione usato sopra. La struttura del campione che ha affrontato il test 3s è la seguente Classi Senza Parentesi Con Parentesi Prime 66 59 Seconde 24 29 Terze 40 39 Globale 130 127 Tabella 30 - Campione del test 3s a Foligno Invece di offrire risultati numerici, si presentano i dati sotto forma grafica in Figura 4. Il ‘riassunto’ del campione di Foligno è rappresentato nel grafico dalle linee bianche. 50 Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. successo % Test 3s Riassunto Prime Prime Par Seconde Seconde Par Terze Terze Par Globale Globale Par 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 3s.a 3s.b 3s.c 3s.d 3s.e 3s.f 3s.g 3s.h 3s.i 3s.j 3s.k 3s.l 3s.m quesiti Figura 4 - I risultati del test 3s a Foligno Questa scheda di domande è risultata la più difficile, con 9 quesiti senza parentesi su 13 e 8 su 13 con parentesi che non hanno ricevuto la sufficienza per le prime, ma non sono esenti da insufficienze anche le seconde (3 su 13 senza parentesi e 5 su 13 con parentesi) e le terze (senza parentesi 2 su 13 e nessuna con parentesi). I voti della tabella 28 illustrano bene la situazione particolare generale. L’andamento è contraddittorio in quanto in alcuni casi le terze hanno ottenuto risultati inferiori alle seconde ed anche alle prime. Si segnala al lettore che per tenere conto dei dati la scala dei valori di successo parte in basso, dal 30%, in quanto il minimo successo riscontato è 34,85% delle prime nel quesito 3s.g), largamente inferiori a quelli ottenuti da classi quarte della scuola Primaria. La forte differenza tra i risultati della scheda domande sull’addizione con numeri di due cifre e della sottrazione con numeri sempre di due cifre, induce a ritenere che l’algoritmo della sottrazione richieda molta attenzione nella scuola Secondaria di Primo Grado. Con una valutazione di tipo scolastico (0 nessuna risposta corretta – 10 tutte le risposte corrette), si ottiene la seguente Tabella 31. Voti Classi Prime Seconde Terze Globale Senza Parentesi Con Parentesi 5,84 7,21 7,67 6,66 6,49 6,66 7,77 6,92 Tabella 31 - Valutazione nel test 3s a Foligno. I risultati sono globalmente inferiori rispetto a quelli delle alte schede. In questo caso è difficile la scelta delle tre domande che hanno avuto risultati peggiori, comunque per non prolungare ulteriormente il testo si trattano solo i casi delle domande 51 C. Marchini – Misconcezioni in aritmetica Foligno 17 Ottobre 2008 3s.g), 3s.i) e 3s.j), ma l’analisi completa sarebbe estremamente interessante e il lettore che volesse fare l’esperienza nella sua classe. Stavolta i risultati di Foligno sono in linea o leggermente inferiori a quelli del campione globale nazionale, a riprova che il tipo di quesito è risultato difficile per tutti. Foligno Successo% Nazionale 3s.g) 50 – 22 = - 25 3s.gPar) (50 – 22) = ( - 25) 3s.i) 95 - = 68 - 25 3s.i Par) (95 - )= (68 – 25) 3s.j) - 30 = 75 - 54 3s.jPar) ( - 30) = (75 – 54) 44,62 50,08 49,61 57,19 58,46 57,00 59,06 64,75 53,08 53,54 59,84 62,05 n.Risposte Risp. errate Frequenza EM più frequenti rel.% su EM 72 28, 47 16,67 303 28 22,11 64 47 15,63 54 43 20,07 52 43 15,38 61 21 11,48 51 9 13,73 238 261 196 282 211 47 43 43 9 9 15,13 19,92 17,95 11,70 15,64 Tabella 32 - I tre peggiori risultati nella scheda 3s a Foligno In queste prove talora il campione di Foligno ha dato risposte diverse rispetto a quello nazionale globale, come pure c’è differenza tra risposta al quesito senza 3s.g) senza parentesi e con parentesi. Di sicuro la parentesi aiuta a focalizzare l’attenzione sui termini messi a lato del simbolo di uguaglianza, ma è preoccupante il fatto che la risposta 47 si ottenga come somma di 22 e 25, trascurando ‘pezzi’ e dove sono collocati gli improbabili addendi rispetto al simbolo di uguaglianza. Nell’esercizio 3s.i) chi ha dato risposta sbagliata 43, ha di fatto operato da destra a sinistra. Interessante osservare che un simile esercizio era il 2s.i): 7 - = 8 – 2. Questo esercizio ha avuto il 74,17% di successo nel campione nazionale globale e la percentuale di 85,27% di successo a Foligno. L’errore più frequente è stato dello stesso tipo: il quadrato è stato riempito con 6. La presenza di numeri di due cifre ha decisamente ridotto le percentuali di successo. Nel problema 3s.j) la posizione del quadrato da riempire ha giocato, a Foligno un ruolo diverso rispetto all’esercizio precedente senza e con le parentesi. La risposta 21 è anch’essa determinata dal trascurare ciò che rende ‘difficile’ l’esercizio, vale a dire la presenza di ‘- 30’. Tengono conto, invece di ‘– 30’, a loro modo quelli che rispondono 9 identificando però il primo segno ‘-’ con il segno di uguale e il segno di uguale con il ‘-’; risolvono quindi il quesito = 30-(75-54). Nel campione di Foligno senza parentesi la risposta 9 ha frequenza assoluta 5 (frequenza relativa 8,20%) ed è strano perché la soluzione della scrittura (ambigua) = 30 – 75 – 54 avrebbe potuto essere anche -79, dato che non vale la proprietà associativa della sottrazione e che una regola talvolta usata (qui a sproposito) in presenza di più operazioni è quella di partire da sinistra. L’analogo esercizio 2s.j): – 3 = 7 – 5, ha avuto a Foligno un successo del 81,40% (e nel campione nazionale globale del 61,92%, causa esiti disastrosi nella primaria) e la risposta 52 Parte III - III.7. Analisi dei risultati di Foligno nei singoli fogli domande. errata più frequente a Foligno è stata 10, con un ragionamento molto diverso da quello messo in campo per risolvere 3s.j), in cui il ragionamento analogo ha dato 105 in due casi. In 2s.jPar) a Foligno la risposta errata più frequente è stata 1, ottenuta in coerenza con la risposta 9 di 3s.j). La stessa risposta 1 è la più frequente nel campione nazionale globale con e senza parentesi. 53