Nudo integrale, lido in rivolta

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Nudo integrale, lido in rivolta
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L’UNIONE SARDA
mercoledì 25 agosto 2010
O R I S TA N O
Redazione:
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Segnalazioni a Torregrande, S’Archittu e Porto Alabe. Divieto di spogliarsi nella costa di Narbolia
ORISTANO
Nudo integrale, lido in rivolta
Oristano, Is Arenas, Cabras: crociata dei Comuni
Mobilitati bagnini e forze dell’ordine che chiedono
a bagnanti disinibiti di ricomporsi. Come è successo due giorni fa a Sassu e a San Giovanni. Siparietti colorati dell’estate oristanese, tra Is Arenas e il
terzo pontile di Torregrande passando per il Sinis.
Baciati dal sole. Ovunque. Anche
negli angoli in cui abitualmente
i raggi non battono. Forzati della tintarella senza veli: a tutto rinuncerebbero tranne che a
un’abbronzatura integrale. Eccoli che, come mamma li ha fatti, se ne stanno disinvolti in
spiaggia accanto a famiglie e
bambini. E scatta la rivolta. Signore che urlano allo scandalo,
bagnini e forze dell’ordine che
chiedono a bagnanti disinibiti di
ricomporsi. Come è successo
due giorni fa a Sassu e a San
Giovanni. Siparietti colorati dell’estate oristanese, tra Is Arenas
e il terzo pontile (dopo Torrregrande) passando per il Sinis.
LA MAPPA. Nell’Oristanese non
esiste una spiaggia aperta al nudo integrale. Ma gli angoli più
nascosti e riservati sono da sempre in cima alle preferenze dei
nudisti. Negli anni Ottanta
l’istmo di San Giovanni di Sinis
era una delle mete più ambite.
Difficile da raggiungere, fazzoletto di spiaggia ai piedi di Capo
San Marco era il posto ideale per
prendere il sole senza limiti. Oggi la moda è cambiata. Il trenino
porta i turisti anche oltre le rovine di Tharros e addio intimità.
I nudisti emigrano altrove. E
la lunga distesa di sabbia di Is
Arenas, al confine tra i comuni
di Cuglieri e Narbolia, diventa
un’oasi per sbizzarrirsi indisturbati. A sinistra del campeggio
Nurapolis sono soprattutto turisti tedeschi e inglesi a lasciare il
costume da bagno in borsa. «Nel
tempo si è diffusa la falsa credenza che Is Arenas sia una
spiaggia per nudisti, ma non è
assolutamente così» si affretta a
sgombrare il campo da equivoci
il sindaco di Narbolia Fabrizio
Fais.
Anche alcune calette nella zona di S’Archittu e Porto Alabe,
ovviamente discrete e appartate,
vengono scelte da bagnanti disi-
nibiti. Mentre chi non vuole allontanarsi da Oristano «punta
sul terzo pontile» osserva Marco
Cruciani responsabile del salvamento a mare. «Lato di Torregrande verso la foce del Tirso,
un tratto dove non ci sono molti
controlli perciò gradito ai nudisti», va avanti.
I CASI. Nelle ultime settimane
gli "avvistamenti" di nudi in
spiaggia sono in aumento. Fioccano le protese e le richieste di
intervento ai bagnini. Molto
spesso arrivano vigili, polizia e
carabinieri. Due giorni fa a Sassu è stata una pattuglia della
Squadra mobile della Questura
a chiedere a un turista tedesco di
indossare il costume. Mentre le
lamentele per il topless delle signore a San Giovanni seguono
protese simili che per tutta
l’estate si rincorrono a Torre-
grande. Vicino a villa Baldino,
donne di mezza età danno il meglio di sé (o almeno ci provano).
«Non si mettono problemi - racconta Matteo Falchi, bagnino le mamme che sono in spiaggia
con i figli si lamentano, così dobbiamo chiedere cortesemente di
ricomporsi».
LE REAZIONI. «È un fenomeno
che ci sta preoccupando - sostiene il sindaco di Narbolia - spesso ci sono persone sfrontate,
stanno nude persino davanti ai
bambini creando situazioni fastidiose». I sindaci della zona
stanno pensando di mettere a
punto un sistema di controllo più
attento «già dall’estate prossima
dovremo studiare una rete di
sorveglianza mirata». Oppure riservare un’area di litorale agli
amanti del total look nudo.
VALERIA PINNA
San Giovanni. Contestazioni
Otto donne in topless:
proteste in spiaggia,
arrivano i vigili urbani
Sarà il nome santificato
della spiaggia o sarà che
le otto turiste "non erano
più nel fiore degli anni"
come simpaticamente
precisa il bagnino, fatto
sta che quei seni al vento
non sono stati per niente
graditi a un gruppo di bagnanti di San Giovanni.
Spiaggia "i gradini", per
la precisione. Scostumate, nel senso di senza costume anche se poi ai bagnini non è che sono proprio apparse in costume
adamitico. Mancava solo
il pezzo di su. Almeno
quando si sono presentati i bagnini per invitarle a
"ricomporsi" perchè la
gente mormorava e protestava. Le segnalazioni
captate dagli "angeli" delle giornate al mare di Cabras parlavano di un vero
e proprio "scandalo al sole". Zero costume, tutto al
vento: tette e chiappe in
abbronzatura integrale.
«Ai nostri inviti hanno risposto che non facevano
niente di male e che
avrebbero
continuato
tranquillamente» precisano i bagnini di stanza a
San Giovanni di Sinis. Aggiungono anche per amore della verità che «le otto signore erano in topless». Ma ai bempensanti del normale senso del
pudore il triangolino si
stoffa inguinale da solo
non bastava per coprire
le "vergogne". «Chiamiamo i vigili». L’autorità costituita senza pennacchi e
senza armi, come cantava
Fabrizio De Andrè, piomba di pomeriggio, quando
il sole incominciava a
spegnersi dietro capo San
Marco. «Signore, dai, per
cortesia». «Ok, ma non ci
pare di esagerare». Questione di gusti e sensibilità, ribattono le due vigilesse. «Un incontro tranquillo, stavano per andare via e tutto si è risolto lì.
Le abbiamo invitate per il
futuro a assumere atteggiamenti diciamo più normali», dice il comandante
dei vigili Franca Scanu.
Nella libera repubblica
della capitale del Sinis,
anarchica e bacchettona,
gaudente e genuflettente,
d’estate non è la prima
del genere. Una volta,
venne sollevata una buriana per alcune ragazze
che prendevano il sole in
costume mini, talmente
mini che era come non ci
fosse. Chiamarono la Polizia e la questione si allungò, in commissariato.
«Siamo intervenuti anche
in altre occasioni ma tutto è sempre finito lì» aggiunge il comandante.
Meno male urlano i moralisti per ispirata vocazione, purtroppo rettificano i peccatori per umana
condizione.
ANTONIO MASALA
Una bagnante in topless
Oristano. Il coordinamento Cgil: «Finalmente i lavori dopo anni di battaglia»
Bonifica dall’amianto nella scuola media 2
Finalmente stanno per arrivare i
lavori per il risanamento dall’amianto della scuola media numero 2. La conferma è dall’assessore ai lavori pubblici Andrea
Lutzu il quale assicura che in cassa sono disponibili 340 mila euro.
«Il risanamento - dice Lutzu - è
compreso nel piano delle opere
pubbliche del 2010 e nel mese di
luglio è stato approvato il progetto preliminare. È in fase di preparazione il progetto esecutivo - aggiunge - e si presume che possa
andare in appalto entro ottobre».
Fa anche sapere che i lavori consisteranno nell’incapsulamento
delle pareti con amianto.
La notizia viene accolta con
cauta soddisfazione dal presidente del coordinamento ex esposti
all’amianto della Cgil Giampaolo
Lilliu. «È certamente una buona
notizia - dice Lilliu - anche se riteniamo che l’incapsulamento
non sia soddisfacente dal punto
di vista di una reale e seria bonifica della struttura; comunque è
sempre un punto da cui partire».
L’esponente della Cgil sottolinea
comunque che «la richiesta del
Coordinamento ex esposti era e
continua a essere quella di un intervento di bonifica che preveda
la totale dismissione e smaltimento della fibra dell’amianto presen-
SSSANTU LUSSURGIUSS
te nella struttura scolastica».
L’assessore Lutzu sostiene che
per il prossimo anno scolastico
che inizia a settembre gli alunni
iscritti alla scuola media di via
Santu Lussurgiu frequenteranno
le lezioni nel vicino caseggiato
delle elementari del Sacro Cuore
appartenente allo stesso plesso in
modo che i lavori possano procedere normalmente.
«Questa condizione - dice il sindacalista - era e resta fondamentale e sempre sostenuta dal Coordinamento amianto a tutela della
salute degli allievi, degli insegnanti e degli altri operatori».
EMILIO FIRINU
SSSANTA GIUSTASS
Brucia il monte vicino a S. Leonardo, Cessata l’emergenza dopo la moria,
in azione anche due elicotteri
pescatori di nuovo nello stagno
I castagneti hanno ancora
una volta rischiato di essere distrutti dal fuoco.
Un incendio infatti è divampato ieri mattina nel
canalone “Sa Sedda”, poco distante dal paese, lungo la strada provinciale
che porta al villaggio di
San Leonardo.
Il focolaio è partito deciso in un momento particolarmente
propizio,
mentre la colonnina del
termometro era sui 35
gradi. Ma alle prime avvisaglie del fumo sul posto sono piombate le
squadre antincendio più
vicine e con le autobotti a
disposizione hanno rallentato la velocità del fuoco.
L’incendio ha interessato una località molto impervia che limitava le
possibilità operative del
personale. E in aiuto alle
prime squadre intervenute sono accorsi altri forestali e i vigili del fuoco del
comando provinciale di
Oristano e del distaccamento di Ghilarza. Quindi
la zona è stata sorvolata
da due elicotteri arrivati
dalla base del coordinamento provinciale della
Forestale di Fenosu e da
Bosa.
Il fuoco è stato tenuto
subito sotto controllo e
nel volgere di poco tempo, aggredito in maniera
tempestiva da terra e dall’alto, è stato domato. Ha
interessato un’estensione
di lecci e di macchia mediterranea inferiore a un
ettaro, ma è stato evitato
che si propagasse alla zona dei castagneti che è
stata minacciata anche di
recente da un altro pericolosissimo fuoco.
Gli agenti della Forestale intanto stanno svolgendo indagini per accertare
se l’incendio abbia avuto
origine dolosa ad opera di
qualcuno che probabilmente mira a danneggiare una delle principali risorse economiche del
paese.
Nel pomeriggio gli
agenti della Forestale di
Fenosu hanno soffocato
sul nascere, anche con
l’intervento di due elicotteri, un principio di incendio nelle campagne di Villanova Truschedu un località Corrudas. Altri incendi sono stati domati
nelle campagne di Sa Nicolò Arcidano, Terralba e
Solarussa. (e. f.)
Da ieri è ripresa l’attività di pesca nello stagno
di Santa Giusta. Segnali
di speranza si intravedono tra le acque della laguna devastata dalla
moria di pesci lo scorso
luglio.
Il sindaco Angelo Pinna ha firmato un’ordinanza che revoca il divieto di pesca e commercializzazione che incombeva sia sullo specchio
d’acqua della laguna che
nei canali limitrofi. «Si
tratta di una sorta di test
- afferma il sindaco - dal
quale partire per riprendere col tempo l’attività
a pieno ritmo». D’altronde, come lo stesso primo
cittadino fa notare «di
pesci nello stagno non ce
ne sono» e i pochi esemplari che si fanno vedere
sono piccoli e non commerciabili. Bisognerà
aspettare che lo stagno
raggiunga un livello di
ripopolamento accettabile per poter riprendere
un’attività di pesca
quantomeno sufficiente
a ridare il lavoro alle
quarantasei famiglie della cooperativa. Per ora si
procede a piccoli passi:
è importante però «riprendere al più presto
una strada verso la normalità e la quotidianità,
anche se sarà ancora
lunga» conclude Pinna.
Le acque, costantemente controllate dalle
università di Cagliari e
Sassari, ora sono pulite
e non esiste più alcun
pericolo. Il rapporto tra
la presenza algale e la
fauna sembra essersi ri-
stabilito e non sembrano
essersi verificate situazioni di allarme.
All’indomani della moria che a metà luglio ha
fatto strage delle specie
tra pesci, granchi e arselle, il 20 luglio come
provvedimento d’urgenza era stato emanato un
divieto di pesca e commercializzazione su tutta
l’area. Questo per ovviare alla emergenza sanitaria scaturita dalle carcasse di pesce che a pancia all’aria infestavano lo
stagno. A loro si univano
pochi esemplari che continuavano a risalire la
corrente per cibarsi dei
resti di quelli morti. Pesci che finivano per boccheggiare esanimi nello
specchio d’acqua marrone. (c. c.)
Via Diego Contini
[ALESSANDRA CHERGIA]
Traffico in via Diego Contini
Fioriere sparite,
slalom dei pedoni
fra le auto in divieto
Un tratto di via Diego via Diego Contini. Dal
Contini è tornato a esse- Palazzo degli Scolopi
re un parcheggio abusi- hanno giustificato il divo. Le fioriere sistemate niego affermando che
a luglio per delimitare «un’associazione di cal’isola di traffico accanto tegoria come la nostra
al marciapiede sinistro non può essere responnon ci sono più. Al loro sabile dei danni sulle alposto è ricomparsa così tre persone - continua la
la perenne fila di auto in commerciante - qualcusosta non autorizzata.
no potrebbe inciampare
L’idea di mettere le sui vasi e farsi male,
piante era venuta al dunque quelle fioriere lì
Centro commerciale na- non possono starci». Si
turale, associazione dei torna dunque al vecchio,
commercianti del centro «senza contare che con
storico, in concomitanza un ostacolo fisico non
con l’organizc’era più bizazione
di
sogno nemI NEGOZIANTI
Shopping sotmeno
che
to le stelle. E «Le avevamo passassero i
per
tutta
vigili urbani
sistemate
l’estate le veper controllatrine dei ne- per Shopping re le soste
gozi sono staPer
sotto le stelle abusive».
te ben visibili,
tutti gli eseroltre al fatto ma il Comune centi della via
che si è creato
che arriva in
le ha fatte
un passaggio
piazza Roma
per i pedoni.
si tratta di
togliere»
Quello della
una sconfitta:
carreggiata
«Avevamo
destra non è mai stato trovato un modo sempliallargato, nonostante ce ed efficace per abbelvari tentativi. La soluzio- lire la strada e allo stesne per creare il passag- so tempo combattere
gio a piedi si era trovata contro glia automobilisti
tracciando sull’altro lato indisciplinati» fa da porun’isola di traffico con tavoce la signora Spirelativo divieto, al posto nardi. Un’idea, quella di
dei parcheggi, ma nes- posizionare un po’ di
suno è mai stato soddi- verde in città «che non
sfatto. «Avremmo voluto solo ha impreziosito il
lasciare le piante lì do- centro storico, ma ha
v’erano ma il Comune avuto un’utilità impaganon ci ha rinnovato l’au- bile - continua la comtorizzazione a occupare merciante - ed è un doil suolo pubblico, con- vere di tutti prenderci
cessa in via eccezionale cura del cuore della citper la manifestazione» tà dato che si tratta del
spiega Egle Spinardi, da biglietto da visita da pre15 anni proprietaria del sentare prima di tutto a
negozio La Murrina e re- noi stessi, ma anche ai
sponsabile per il consor- turisti».
zio dei commercianti di
CATERINA COSSU