Nudo integrale, lido in rivolta
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Nudo integrale, lido in rivolta
28 L’UNIONE SARDA mercoledì 25 agosto 2010 O R I S TA N O Redazione: Piazza Roma 29 Tel. 0783.78765 Fax 0783.301339 www.unionesarda.it [email protected] Segnalazioni a Torregrande, S’Archittu e Porto Alabe. Divieto di spogliarsi nella costa di Narbolia ORISTANO Nudo integrale, lido in rivolta Oristano, Is Arenas, Cabras: crociata dei Comuni Mobilitati bagnini e forze dell’ordine che chiedono a bagnanti disinibiti di ricomporsi. Come è successo due giorni fa a Sassu e a San Giovanni. Siparietti colorati dell’estate oristanese, tra Is Arenas e il terzo pontile di Torregrande passando per il Sinis. Baciati dal sole. Ovunque. Anche negli angoli in cui abitualmente i raggi non battono. Forzati della tintarella senza veli: a tutto rinuncerebbero tranne che a un’abbronzatura integrale. Eccoli che, come mamma li ha fatti, se ne stanno disinvolti in spiaggia accanto a famiglie e bambini. E scatta la rivolta. Signore che urlano allo scandalo, bagnini e forze dell’ordine che chiedono a bagnanti disinibiti di ricomporsi. Come è successo due giorni fa a Sassu e a San Giovanni. Siparietti colorati dell’estate oristanese, tra Is Arenas e il terzo pontile (dopo Torrregrande) passando per il Sinis. LA MAPPA. Nell’Oristanese non esiste una spiaggia aperta al nudo integrale. Ma gli angoli più nascosti e riservati sono da sempre in cima alle preferenze dei nudisti. Negli anni Ottanta l’istmo di San Giovanni di Sinis era una delle mete più ambite. Difficile da raggiungere, fazzoletto di spiaggia ai piedi di Capo San Marco era il posto ideale per prendere il sole senza limiti. Oggi la moda è cambiata. Il trenino porta i turisti anche oltre le rovine di Tharros e addio intimità. I nudisti emigrano altrove. E la lunga distesa di sabbia di Is Arenas, al confine tra i comuni di Cuglieri e Narbolia, diventa un’oasi per sbizzarrirsi indisturbati. A sinistra del campeggio Nurapolis sono soprattutto turisti tedeschi e inglesi a lasciare il costume da bagno in borsa. «Nel tempo si è diffusa la falsa credenza che Is Arenas sia una spiaggia per nudisti, ma non è assolutamente così» si affretta a sgombrare il campo da equivoci il sindaco di Narbolia Fabrizio Fais. Anche alcune calette nella zona di S’Archittu e Porto Alabe, ovviamente discrete e appartate, vengono scelte da bagnanti disi- nibiti. Mentre chi non vuole allontanarsi da Oristano «punta sul terzo pontile» osserva Marco Cruciani responsabile del salvamento a mare. «Lato di Torregrande verso la foce del Tirso, un tratto dove non ci sono molti controlli perciò gradito ai nudisti», va avanti. I CASI. Nelle ultime settimane gli "avvistamenti" di nudi in spiaggia sono in aumento. Fioccano le protese e le richieste di intervento ai bagnini. Molto spesso arrivano vigili, polizia e carabinieri. Due giorni fa a Sassu è stata una pattuglia della Squadra mobile della Questura a chiedere a un turista tedesco di indossare il costume. Mentre le lamentele per il topless delle signore a San Giovanni seguono protese simili che per tutta l’estate si rincorrono a Torre- grande. Vicino a villa Baldino, donne di mezza età danno il meglio di sé (o almeno ci provano). «Non si mettono problemi - racconta Matteo Falchi, bagnino le mamme che sono in spiaggia con i figli si lamentano, così dobbiamo chiedere cortesemente di ricomporsi». LE REAZIONI. «È un fenomeno che ci sta preoccupando - sostiene il sindaco di Narbolia - spesso ci sono persone sfrontate, stanno nude persino davanti ai bambini creando situazioni fastidiose». I sindaci della zona stanno pensando di mettere a punto un sistema di controllo più attento «già dall’estate prossima dovremo studiare una rete di sorveglianza mirata». Oppure riservare un’area di litorale agli amanti del total look nudo. VALERIA PINNA San Giovanni. Contestazioni Otto donne in topless: proteste in spiaggia, arrivano i vigili urbani Sarà il nome santificato della spiaggia o sarà che le otto turiste "non erano più nel fiore degli anni" come simpaticamente precisa il bagnino, fatto sta che quei seni al vento non sono stati per niente graditi a un gruppo di bagnanti di San Giovanni. Spiaggia "i gradini", per la precisione. Scostumate, nel senso di senza costume anche se poi ai bagnini non è che sono proprio apparse in costume adamitico. Mancava solo il pezzo di su. Almeno quando si sono presentati i bagnini per invitarle a "ricomporsi" perchè la gente mormorava e protestava. Le segnalazioni captate dagli "angeli" delle giornate al mare di Cabras parlavano di un vero e proprio "scandalo al sole". Zero costume, tutto al vento: tette e chiappe in abbronzatura integrale. «Ai nostri inviti hanno risposto che non facevano niente di male e che avrebbero continuato tranquillamente» precisano i bagnini di stanza a San Giovanni di Sinis. Aggiungono anche per amore della verità che «le otto signore erano in topless». Ma ai bempensanti del normale senso del pudore il triangolino si stoffa inguinale da solo non bastava per coprire le "vergogne". «Chiamiamo i vigili». L’autorità costituita senza pennacchi e senza armi, come cantava Fabrizio De Andrè, piomba di pomeriggio, quando il sole incominciava a spegnersi dietro capo San Marco. «Signore, dai, per cortesia». «Ok, ma non ci pare di esagerare». Questione di gusti e sensibilità, ribattono le due vigilesse. «Un incontro tranquillo, stavano per andare via e tutto si è risolto lì. Le abbiamo invitate per il futuro a assumere atteggiamenti diciamo più normali», dice il comandante dei vigili Franca Scanu. Nella libera repubblica della capitale del Sinis, anarchica e bacchettona, gaudente e genuflettente, d’estate non è la prima del genere. Una volta, venne sollevata una buriana per alcune ragazze che prendevano il sole in costume mini, talmente mini che era come non ci fosse. Chiamarono la Polizia e la questione si allungò, in commissariato. «Siamo intervenuti anche in altre occasioni ma tutto è sempre finito lì» aggiunge il comandante. Meno male urlano i moralisti per ispirata vocazione, purtroppo rettificano i peccatori per umana condizione. ANTONIO MASALA Una bagnante in topless Oristano. Il coordinamento Cgil: «Finalmente i lavori dopo anni di battaglia» Bonifica dall’amianto nella scuola media 2 Finalmente stanno per arrivare i lavori per il risanamento dall’amianto della scuola media numero 2. La conferma è dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Lutzu il quale assicura che in cassa sono disponibili 340 mila euro. «Il risanamento - dice Lutzu - è compreso nel piano delle opere pubbliche del 2010 e nel mese di luglio è stato approvato il progetto preliminare. È in fase di preparazione il progetto esecutivo - aggiunge - e si presume che possa andare in appalto entro ottobre». Fa anche sapere che i lavori consisteranno nell’incapsulamento delle pareti con amianto. La notizia viene accolta con cauta soddisfazione dal presidente del coordinamento ex esposti all’amianto della Cgil Giampaolo Lilliu. «È certamente una buona notizia - dice Lilliu - anche se riteniamo che l’incapsulamento non sia soddisfacente dal punto di vista di una reale e seria bonifica della struttura; comunque è sempre un punto da cui partire». L’esponente della Cgil sottolinea comunque che «la richiesta del Coordinamento ex esposti era e continua a essere quella di un intervento di bonifica che preveda la totale dismissione e smaltimento della fibra dell’amianto presen- SSSANTU LUSSURGIUSS te nella struttura scolastica». L’assessore Lutzu sostiene che per il prossimo anno scolastico che inizia a settembre gli alunni iscritti alla scuola media di via Santu Lussurgiu frequenteranno le lezioni nel vicino caseggiato delle elementari del Sacro Cuore appartenente allo stesso plesso in modo che i lavori possano procedere normalmente. «Questa condizione - dice il sindacalista - era e resta fondamentale e sempre sostenuta dal Coordinamento amianto a tutela della salute degli allievi, degli insegnanti e degli altri operatori». EMILIO FIRINU SSSANTA GIUSTASS Brucia il monte vicino a S. Leonardo, Cessata l’emergenza dopo la moria, in azione anche due elicotteri pescatori di nuovo nello stagno I castagneti hanno ancora una volta rischiato di essere distrutti dal fuoco. Un incendio infatti è divampato ieri mattina nel canalone “Sa Sedda”, poco distante dal paese, lungo la strada provinciale che porta al villaggio di San Leonardo. Il focolaio è partito deciso in un momento particolarmente propizio, mentre la colonnina del termometro era sui 35 gradi. Ma alle prime avvisaglie del fumo sul posto sono piombate le squadre antincendio più vicine e con le autobotti a disposizione hanno rallentato la velocità del fuoco. L’incendio ha interessato una località molto impervia che limitava le possibilità operative del personale. E in aiuto alle prime squadre intervenute sono accorsi altri forestali e i vigili del fuoco del comando provinciale di Oristano e del distaccamento di Ghilarza. Quindi la zona è stata sorvolata da due elicotteri arrivati dalla base del coordinamento provinciale della Forestale di Fenosu e da Bosa. Il fuoco è stato tenuto subito sotto controllo e nel volgere di poco tempo, aggredito in maniera tempestiva da terra e dall’alto, è stato domato. Ha interessato un’estensione di lecci e di macchia mediterranea inferiore a un ettaro, ma è stato evitato che si propagasse alla zona dei castagneti che è stata minacciata anche di recente da un altro pericolosissimo fuoco. Gli agenti della Forestale intanto stanno svolgendo indagini per accertare se l’incendio abbia avuto origine dolosa ad opera di qualcuno che probabilmente mira a danneggiare una delle principali risorse economiche del paese. Nel pomeriggio gli agenti della Forestale di Fenosu hanno soffocato sul nascere, anche con l’intervento di due elicotteri, un principio di incendio nelle campagne di Villanova Truschedu un località Corrudas. Altri incendi sono stati domati nelle campagne di Sa Nicolò Arcidano, Terralba e Solarussa. (e. f.) Da ieri è ripresa l’attività di pesca nello stagno di Santa Giusta. Segnali di speranza si intravedono tra le acque della laguna devastata dalla moria di pesci lo scorso luglio. Il sindaco Angelo Pinna ha firmato un’ordinanza che revoca il divieto di pesca e commercializzazione che incombeva sia sullo specchio d’acqua della laguna che nei canali limitrofi. «Si tratta di una sorta di test - afferma il sindaco - dal quale partire per riprendere col tempo l’attività a pieno ritmo». D’altronde, come lo stesso primo cittadino fa notare «di pesci nello stagno non ce ne sono» e i pochi esemplari che si fanno vedere sono piccoli e non commerciabili. Bisognerà aspettare che lo stagno raggiunga un livello di ripopolamento accettabile per poter riprendere un’attività di pesca quantomeno sufficiente a ridare il lavoro alle quarantasei famiglie della cooperativa. Per ora si procede a piccoli passi: è importante però «riprendere al più presto una strada verso la normalità e la quotidianità, anche se sarà ancora lunga» conclude Pinna. Le acque, costantemente controllate dalle università di Cagliari e Sassari, ora sono pulite e non esiste più alcun pericolo. Il rapporto tra la presenza algale e la fauna sembra essersi ri- stabilito e non sembrano essersi verificate situazioni di allarme. All’indomani della moria che a metà luglio ha fatto strage delle specie tra pesci, granchi e arselle, il 20 luglio come provvedimento d’urgenza era stato emanato un divieto di pesca e commercializzazione su tutta l’area. Questo per ovviare alla emergenza sanitaria scaturita dalle carcasse di pesce che a pancia all’aria infestavano lo stagno. A loro si univano pochi esemplari che continuavano a risalire la corrente per cibarsi dei resti di quelli morti. Pesci che finivano per boccheggiare esanimi nello specchio d’acqua marrone. (c. c.) Via Diego Contini [ALESSANDRA CHERGIA] Traffico in via Diego Contini Fioriere sparite, slalom dei pedoni fra le auto in divieto Un tratto di via Diego via Diego Contini. Dal Contini è tornato a esse- Palazzo degli Scolopi re un parcheggio abusi- hanno giustificato il divo. Le fioriere sistemate niego affermando che a luglio per delimitare «un’associazione di cal’isola di traffico accanto tegoria come la nostra al marciapiede sinistro non può essere responnon ci sono più. Al loro sabile dei danni sulle alposto è ricomparsa così tre persone - continua la la perenne fila di auto in commerciante - qualcusosta non autorizzata. no potrebbe inciampare L’idea di mettere le sui vasi e farsi male, piante era venuta al dunque quelle fioriere lì Centro commerciale na- non possono starci». Si turale, associazione dei torna dunque al vecchio, commercianti del centro «senza contare che con storico, in concomitanza un ostacolo fisico non con l’organizc’era più bizazione di sogno nemI NEGOZIANTI Shopping sotmeno che to le stelle. E «Le avevamo passassero i per tutta vigili urbani sistemate l’estate le veper controllatrine dei ne- per Shopping re le soste gozi sono staPer sotto le stelle abusive». te ben visibili, tutti gli eseroltre al fatto ma il Comune centi della via che si è creato che arriva in le ha fatte un passaggio piazza Roma per i pedoni. si tratta di togliere» Quello della una sconfitta: carreggiata «Avevamo destra non è mai stato trovato un modo sempliallargato, nonostante ce ed efficace per abbelvari tentativi. La soluzio- lire la strada e allo stesne per creare il passag- so tempo combattere gio a piedi si era trovata contro glia automobilisti tracciando sull’altro lato indisciplinati» fa da porun’isola di traffico con tavoce la signora Spirelativo divieto, al posto nardi. Un’idea, quella di dei parcheggi, ma nes- posizionare un po’ di suno è mai stato soddi- verde in città «che non sfatto. «Avremmo voluto solo ha impreziosito il lasciare le piante lì do- centro storico, ma ha v’erano ma il Comune avuto un’utilità impaganon ci ha rinnovato l’au- bile - continua la comtorizzazione a occupare merciante - ed è un doil suolo pubblico, con- vere di tutti prenderci cessa in via eccezionale cura del cuore della citper la manifestazione» tà dato che si tratta del spiega Egle Spinardi, da biglietto da visita da pre15 anni proprietaria del sentare prima di tutto a negozio La Murrina e re- noi stessi, ma anche ai sponsabile per il consor- turisti». zio dei commercianti di CATERINA COSSU