Mister Max Tanto x cantar 2001 Testi canzoni

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Mister Max Tanto x cantar 2001 Testi canzoni
Mister Max
Tanto x cantar
2001
Testi canzoni
Mister Max Fan Site production
2001: MISTER MAX COLONIZZA IL WEB!
Giungiamo dunque al 2001: per Mister Max sono già 9 anni di carriera, dal
primo album uscito in cassetta con un dialetto duro e stretto a capolavori
editi in CD in un misto tra siciliano e italiano.
Già nel 2000 Mister Max aveva trovato posto in un paio di siti web musicali,
ma il 2001 è l‟anno del definitivo sbarco online del simpatico cantante
modicano. Viene infatti fondato “Mister Max Official Web Site”, il primo
sito ufficiale di Mister Max, che come dominio ha www.studio34.it (Studio 34
è la società discografica con cui Mister Max lavora). Grafica semplice con
sfondo bianco e menu arancione. Il sito è suddiviso in sei pagine principali
(da cui ovviamente si diramano piccole sotto-pagine): “Home”, “Biografia”,
“Album”, “Video”, “Fumetti” e “Scrivimi”. A proposito di “Scrivimi”: nel
2001 Mister Max fonda anche il suo indirizzo e-mail, [email protected]! A
fine anno poi ne avrebbe fondato anche un altro, [email protected],
ma questo è sempre stato in secondo piano.
Nella pagina “Biografia”, Max scrive:
Cari amici vicini e lontani, è il vostro amico MISTER MAX che vi scrive. Da quando ho
cominciato la mia avventura musicale, ne è passata di acqua sotto i ponti: un decennio
è lungo,specie per me, che non mi sarei mai sognato di essere ancora qui a cantare per
voi, miei insostituibili fans,diventati sempre più numerosi man mano che il tempo
passava... mi raccomando: continuate così!
Da parte mia cerco sempre di non deludere le vostre aspettative, "confezionando"
almeno un album all'anno, contenente le migliori HITS del momento, che io adatto allo
stile demenziale che tanto vi piace. Chi mi segue dagli esordi, avrà certamente notato
che i miei testi hanno subito una lenta ma inesorabile trasformazione: le parodie
strettamente "siciliane" delle canzoni originali, hanno pian piano ceduto il passo a testi
più "italianizzati" ma comunque originali e divertenti, nel pieno rispetto dello stile che
caratterizza il mio personaggio. Ma come è nato MISTER MAX vi sarete chiesti?
Semplice: il tutto ha inizio negli anni novanta quando spopolava la canzone di Luca
Carboni intitolata "mare mare". Io la stavo ascoltando in auto e, mentre canticchiavo,
ho cominciato a cambiare le parole originali, sostituendole con definizioni siciliane: da
qui l'intuizione di creare una vera e propria canzone, sempre con la base originale, ma
utilizzando lo slang, il dialetto siciliano. Il brano ribattezzato per l'occasione "mari
mari" cominciò a circolare quasi per gioco nelle varie radio locali: con grande stupore di
tutti, e di me in particolare, la canzone diventò ben presto richiestissima dagli
ascoltatori, divertiti da questa particolare idea. Si imponeva subito un album vero e
proprio: detto fatto. Uscì quindi "Mister Max" il mio primo lavoro in assoluto che mi
consacrò in tal modo come personaggio musicale divertente, solare e spiritoso. Da
allora ho prodotto ben 15 ALBUM . Indubbiamente, per tutto questo, devo ringraziare in
modo particolare gli "aficionados", lo zoccolo duro dei miei sostenitori che non mi hanno
mai abbandonato, consentendomi di crescere da un punto di vista artistico, delle risorse
e della popolarità.
Nel 2007 fu fondato un altro sito su Mister Max, ma quello del 2001 si potè
continuare a vedere. Invece nel 2009 entrambi i siti furono resettati in favore
al nuovissimo www.mistermax.it.
TANTO X CANTAR
Nel giugno del 2001 Mister Max partorì un nuovo bellissimo album, intitolato
“Tanto x cantar”. L‟album ci propone dei brani che sarebbero poi diventati
famosissimi tra i fan, come il notissimo “La mucca pazza” (avete presente
“Bomba movimento sexy”? La base è quella!), il brano di presentazione “Io
sono Mister Max” (dalla canzone di Tricarico) e “Candela”, ovvero “Era
Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali”. Un album assolutamente da collezione,
immancabile nella discografia del buon MisterMaxManiaco.
Arrangiamenti, tastiere e programmazione computer: MISTER MAX.
Elaborazione testi: MISTER MAX.
Cori: CINZIA VICO, MANUELA BELGIORNO, MISTER MAX.
Registrazione e mixaggio: STUDIO 34-Modica-tel. 0932.904699.
Produzione: STUDIO 34 RECORDING, Via Indipendenza 34, Modica.
Distribuzione: G.S. RECORD, Via S. Maria di Betlem 35-Catania-tel. 095/7158738.
Progetto grafico copertina: CREOgrafica by PUBLINOVA-Modica-tel. 0932.941218.
PER CONTATTI: STUDIO 34, TEL. 0932.904699
www.studio34.it
e-mail: [email protected]
Oltre ai brani importanti per la carriera di Mister Max, poi, abbiamo anche un
bel regalino: il remix di una canzone tratta dal secondo album di Mister Max,
“Misimperi”, uscito all‟inizio del 1993, con un testo completamente
trasformato da siciliano ad italiano: si tratta della parodia della mitica
canzone “Mistero” di Enrico Ruggeri!
I brani contenuti nel CD sono:
-La bomba
-Io sono Francesco
-Candela
-Daddy cool
-La vasca
-Mon amour
-Per averti
-Mistero (remix)
Scritta nera = Mister Max
Scritta rossa = voce femminile
Scritta rossa in grassetto = coro esclusivamente femminile
Scritta nera in grassetto = coro formato sia da voci maschili che da
femminili, oppure un coro esclusivamente maschile
Scritta in corsivo = testo parlato
[tra parentesi quadra, in corsivo] = note ulteriori
LA BOMBA
3‟ 25‟‟
F. Zambrana – Marchetti
[muggito della mucca pazza]
(Senti!),
c‟è un nuovo animale! (Senti!)
Non è tanto normale! (Senti!)
Nun si tratta ro‟ pollu, (Senti!)
ma di uno più grosso, robusto e più bello!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
nun capisci ciù nenti, (Sexy!)
e ti veni vogghia i‟ ballari!
Così, così, così, cosà!
Se ti mangi la bistecca addivienti mienza checca,
ma ti senti sexy, ma ti senti sexy.
Se ti mangi u spezzatinu ti si movi u fiorellinu,
ma ti senti sexy, ma ti senti sexy,
e a ballare te ne vai.
Col vestito e la cravatta, la cerniera tutta aperta;
l‟abitinu bellu strittu con un buco nel culetto!
Col vestito e la cravatta, la cerniera tutta aperta;
l‟abitinu bellu strittu con un buco nel culetto!
[muggito della mucca pazza]
(Senti!),
c‟è un nuovo animale! (Senti!)
Non è tanto normale! (Senti!)
Nun si tratta ro‟ tacchinu, (Senti!)
ma di uno più grosso, robusto e carino!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
ma ti carunu i rienti! (Sexy!)
Nun canusci i parienti!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
nun capisci ciù nenti, (Sexy!)
e ti veni vogghia i‟ ballari!
Così, così, così, cosà!
Se ti mangi la costata hai una palla ribassata,
ma ti senti sexy, ma ti senti sexy.
Se ti mangi „a fiorentina addivienti ciù cretina,
ma ti senti sexy, ma ti senti sexy,
e a ballare te ne vai.
La camicia bella scura, tutta cina ri surura,
e la gonna un po‟ cortina ca si viri „a mutandina!
La camicia bella scura, tutta cina ri surura,
e la gonna un po‟ cortina ca si viri „a mutandina!
[muggito della mucca pazza]
(Senti!),
c‟è un nuovo animale! (Senti!)
Non è tanto normale! (Senti!)
Nun si tratta ro‟ maiali, (Senti!)
ma di uno più grosso, robusto e bestiali!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
ma ti carunu i rienti! (Sexy!)
Nun canusci i parienti!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
nun capisci ciù nenti, (Sexy!)
e ti veni vogghia i‟ ballari!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
ma ti carunu i rienti! (Sexy!)
Nun canusci i parienti!
(Pazza!),
è tornata la mucca pazza!
Se la mangi diventi sexy,
nun capisci ciù nenti, (Sexy!)
[muggito della mucca pazza]
IO SONO FRANCESCO
3‟ 33‟‟
F. Tricarico
Buongiorno, buongiorno, io sono Mister Max,
e se non ci credete non me ne frega un cazz.
Io ero un bambino che vestiva strano:
giacca e pantaloni cca‟ stoffa ro‟ divanu.
A‟ scola elementari era sempri u primu,
ma sulu quannu c‟era „a pausa ppo‟ paninu.
E lo mangiavo sempre sgombro e cipolla,
e ad ogni ruttino ammazzavo la bidella.
Un giorno la maestra spiegava i tabellini,
ma io ero distratto: ci taliavu „e mutandini.
Allora, incazzata, mi mise là in castigo,
e kiddu ca pinsai adesso ve lo dico:
Befana, befana, befana la maestra!
(Buttana, buttana, buttana la maestra!)
E poi un altro giorno ca c‟era geografia,
che brutto mal di panza: c‟avevo la diarrea!
Sudato e disperato, nun sapiennu comu fari,
no‟ libru i‟ geografia a‟ fici a mienz‟o‟ mari.
Brilla, brilla la scintilla, brilla in fondo al mare.
Venite bambini, venite bambine e non lasciatevi fregare:
prendetevi per mano e cantate piano piano:
“Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra e tutti giù per terra!”
Cadono le stelle per San Lorenzo:
io sempre ad aspettare come uno stronzo.
L‟unica cosa vera ca sempri carìa
era la dentiera ro‟ nonnu e di ma‟ zia.
E a sedici anni mi sono fidanzato
con una ragazza dal pelo dorato,
ma al primo appuntamento l‟ho dovuta pagare:
chissà da grande cosa voleva fare!
Tarananà (scupa ri ca‟), tarananananana (lava ri dda‟!).
E a diciott‟anni che ero militare,
il mio capo mi ha voluto premiare:
mi rissi “Mister Max, tu sei il migliore:
lava i pavimenti, i cessi e vai a dormire!
Buongiorno, buongiorno, io sono Mister Max,
e se non ci credete vi mando pure un fax!
Io ero un bambino che vestiva strano,
e ancora continuo cca‟ stoffa ro‟ divanu!
Brilla, brilla la scintilla, brilla in fondo al mare.
Venite bambini, venite bambine e non lasciatevi fregare:
prendetevi per mano e cantate piano piano:
“Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra e tutti giù per terra!”
CANDELA
2‟ 50‟‟
Estefano
Misa sutta l‟ombrelloni cco‟ bikini a quadretti marroni,
e la ciccia a pian‟i‟ Bari, come i casi popolari.
E vulìa „n maritu riccu,
miliardariu, nu sceiccu, piattu riccu, mi ci ficcu-ccu!
E vulìa „n maritu bellu,
„n calciatori o nu modellu, ccu siei metri ri pisellu-llu!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
avìa „n saccu ri soddi, nun si putìa taliari!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
ciccava nu maritu, nunn‟o‟ putìa truvari!
Sempri sutta l‟ombrelloni, mentri intantu passavun‟i stagioni,
ccu l‟occhiali a lampadina, ca parìa „na lettorina!
E vulìa „n maritu bruttu,
senza soldi e puru cuttu, ca puzzava ri prosciuttu-ttu!
E vulìa „n maritu e basta,
ma ci puoi calari „a pasta che nessuno la conquisterà!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
avìa „n saccu ri soddi, nun si putìa spusari!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali,
e giù a mienz‟e cosci avìa i ragnateli!
E l‟avvocatu nunn‟o‟ vulìa, picchì parrava e nun putìa,
e u dutturi non gli gustava picchì ogni notti a‟ visitava.
U muraturi nun ci piacìa, picchì e‟ novi s‟addummiscìa,
e Don Pasquali sempri ricìa: “Ristau zitella, „sta figghia mia!”
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
avìa „n saccu ri soddi, nun si putìa taliari!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
ciccava nu maritu, nunn‟o‟ putìa truvari!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali:
avìa „n saccu ri soddi, nun si putìa spusari!
Era Carmela, „a figghia i‟ Don Pasquali,
e giù a mienz‟e cosci avìa i ragnateli!
DADDY COOL
3‟ 18‟‟
Farian – Reyam
Tanto per cantar, tanto per sognar!
Tanto per cantar, tanto per giocar!
Il barcarolo va controcorrente,
l‟elettricista „nveci pigghia „a corrente!
U panettieri i‟ notti ampasta „o pani,
„a prostituta „nveci si „usca „o pani!
Tanto per cantar, tanto per sognar!
Tanto per cantar, tanto per giocar!
L‟arbitro curnutu frisca „o rigori,
e sa‟ mugghieri a‟ casa fa “GOAAL!” ccu Salvatori!
U parrucchieri fa la messa in piega,
la suocera si spezza ma nun si piega!
Tanto per cantar, tanto per sognar!
Tanto per cantar, tanto per giocar!
Chi non lavora non fa l‟amore,
ma chi lavora nun trova „o tiempu!
U falignami bravu usa la sega,
e u disoccupatu nun fa „na sega!
Tanto per cantar, tanto per sognar!
Tanto per cantar, tanto per giocar!
Tanto per cantar, tanto per sognar!
Tanto per cantar, tanto per giocar!
LA VASCA
4‟ 02‟‟
A. Britti
M‟avìa bruciatu tuttu u culu rintra „a vasca,
picchì m‟avìa scuddatu i‟ mettri l‟acqua frisca,
e con la fretta che dovevo lavorare,
nun c‟avìa misu prima „a manu per toccare!
M‟avìa bruciatu tuttu u culu rintra „a vasca,
m‟avìa n‟isciutu puru u fumu dalla nasca,
e ce l‟avevo rosso come un pomodoro,
mancava sulu u basilicu e un po‟ d‟olio!
E ancora adesso sugnu truoppu malandatu:
nun puozzu stari né susutu né assittatu!
Quando fa buio che si deve andare a letto,
mi spalmo tutta la pomata nel culetto,
e dopo posizioni strane e varie lotte,
nun m‟addummisciu prima della mezzanotte!
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
E l‟indomani, che poi stavo ancora male,
invece del lavoro sono andato al mare,
con l‟uovo sodo e con la Coca Cola fresca,
con la chitarra e tutti i vermi per la pesca,
e m‟avìa misu u costumi imbottitu,
per evitare un colpo basso e proibitu.
Ma propriu mentri era sdraiatu sutt‟„o suli,
c‟era nu scemu ca jucava cco‟ palluni,
e tra palleggi, punizioni e tiri in porta,
u ma‟ culettu avìa pigghiatu „na gran botta.
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
(ahiahiahiahi!)
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
(e cangiu sempri puostu!)
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
M‟avìa bruciatu tuttu u culu rintra „a vasca,
m‟avìa ammaccatu quando sono andato a pesca:
ed era rosso-nero come Costacutta,
mancava sulu u diavolettu misu i‟ sutta.
E ancora adesso sugnu truoppu malandatu:
nun puozzu stari né susutu né assittatu!
Quando fa giorno che si deve andare al cesso,
con il pensiero già mi sento un po‟ depresso.
E dopo posizioni varie e varie prove,
nunn‟iesciu fora prima delle diciannove.
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
Mi giro, mi sposto, e cambio sempre posto;
(ahiahiahiahi!)
mi spoglio, mi vesto: non trovo il verso giusto,
(e cangiu sempri puostu!)
e mi rigiro, mi risposto e poi ricambio ancora posto,
e mi rispoglio e mi rivesto, ma non trovo il verso giusto!
MON AMOUR
3‟ 00‟‟
V. D‟Agostino – G. D‟Alessio
Guarda che giornata di caldo che c‟è:
nun m‟abbasta „a doccia e mancu u bidè.
L‟aria condizionata ca non funziona mai:
tutto sudato arriverò da lei.
Lei che si prepara per andare al mare,
e mi rici “prima io voglio mangiare”:
si pigghia „na granita di fragola e caffè,
ma nun ci piaci e tocca mangiarla a me.
Ccu „sta granita ca mi manciai (che dolor, che dolor),
mezza dentiera m‟arruvinai (che dolor, che dolor):
ccu „n piezz‟i‟ ghiacciu ca muzzicai (che dolor, che dolor),
durici rienti iu ci lassai (che dolor, che dolor);
se tu lo chiedi ti do la vita e ti regalo tutto il mio amor,
ma nun ciccari „n‟autra granita, perché na‟ testa te la darò!
Ccu „sta granita,
ccu „sta granita ca mi manciai (che dolor, che dolor),
mezza dentiera m‟arruvinai (che dolor, che dolor);
e ora sugnu truoppu siddiatu (che dolor, che dolor):
puozzu manciari sulu u rillatu!
Tu mi guardi e ridi, ti pigghi „n cafè,
io l‟aperitivo colore dorè;
ma rintra „o ma‟ bicchieri c‟è misa „na uliva:
ma‟ manciu tutta e sugnu o‟ puntu i‟ prima!
Ccu „sta uliva ca mi manciai (che dolor, che dolor),
tutta „a dentiera m‟arruvinai (che dolor, che dolor):
ccu l‟uoss‟i‟ rintra ca muzzicai (che dolor, che dolor),
i beddi rienti iu ci lassai (che dolor, che dolor);
se tu lo chiedi ti do la vita e ti regalo tutto il mio amor,
ma fuossi è miegghiu tunnari a‟ casa, perché io sento troppo dolor!
Ccu „sta granita,
ccu „sta granita ca mi manciai (che dolor, che dolor),
mezza dentiera m‟arruvinai (che dolor, che dolor);
e cca‟ uliva ca muzzicai (che dolor, che dolor),
i beddi rienti iu ci lassai.
Che dolor!
PER AVERTI
3‟ 05‟‟
Mogol – Bella
Girasoli a testa in giù sulu quannu passi tu,
ca ti fai la corsettina sempri e‟ setti ri matina;
ma i scarpetti ti fanu puzza, e ogni vota ca tu passi mi s‟accuzza,
ed è per questo che non mi vedi: preferisco star lontano dai tuoi piedi,
perché qui, qui dentro me qualcosa muore,
sì!
Per averti, per averti,
farei di tutto, ma rinuncio ppe‟ scarpetti.
Sì!
Per averti farei la fila,
ma rinuncio ccu „sta puzza i‟ gorgonzola!
Quei due piedi che tu hai sono puzzole e lo sai;
io non voglio immaginare ne‟ mutanni che cos‟hai!
Perdo voglia ed appetito quando togli il tuo calzino preferito.
Io non mi arrendo, ma sto morendo intossicato da una puzza micidiale!
Sono stato sette volte all‟ospedale!
Sì!
Per averti, per averti,
farei di tutto, ma rinuncio ppe‟ causetti.
Sì!
Per averti farei la fila,
ma rinuncio ccu „sta puzza i‟ gorgonzola!
Non li lavi mai, (e lavatilli, „sti pieri!)
Non li lavi mai, (ri ravanti e di rarrieri!)
Non li lavi mai, (e specialmenti ri sutta!)
Non li lavi mai, (ca ci nascìu macari „a frutta!)
Non li lavi mai, (e lavatilli al più presto!)
Non li lavi mai, (ca ccu „sta puzza non resisto!)
MISTERO (remix)
3‟ 21‟‟
E. Ruggeri
Con gli occhi mezzi chiusi restiamo dritti e tesi,
dentro quel letto che diventa stretto e troppo corto.
La panza ci fa male, il pirito è bestiale:
abbiam bisogno urgentemente di un bell‟ospedale!
Che cosa è stato che ci ha fatto così tanto male?
Forse la pasta con il sugo di maiale?
Cosa ci fanno poi nel sedere quando non passa il dolore?
Un clistere!
Se siamo raffreddati e a letto malandati,
con l‟influenza giapponese e tutti gli altri Stati,
sciroppo e poi puntura, e la supposta dura,
abbiam bisogno urgentemente di una pulitura!
Che cosa è stato che ci ha fatto tanto avvelenare?
Le porcherie che ci dovevano curare?
Cosa ci fanno poi nel sedere quando non passa il dolore?
Un clistere!
Sì, un clistere!
Se non andiam di corpo da sette giorni, troppo,
e non sappiamo come fare per cacare il tappo.
La panza ci fa male, il pirito è bestiale:
abbiam bisogno urgentemente di un bell‟ospedale!
Che cosa è stato che ci ha fatto così tanto male?
La pastasciutta o le impanate di Natale?
Cosa ci fanno poi nel sedere quando non passa il dolore?
Un clistere!
Sì, un clistere!
E poi, un clistere!
E infine… un clistere!