5 - Legaparco
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www.gazzetta.it lunedì 8 ottobre 2012 1,20 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 116 Numero numero 238 Anno Desert Boot Amber Gold ITALIA [email protected] - clarks.it NAPOLI L’abbraccio tra Walter Samuel, 34 anni, e Antonio Cassano, 30, al momento del gol dell’argentino dell’Inter IPP Hamsik e Pandev il sogno continua Vantaggio azzurro, pari di Pinzi, guizzo del macedone: 21 sull’Udinese JUVE Da Pirlo e Marchisio le perle primato Successo per 21 a Siena (in rete con Calaiò): bianconeri inarrestabili CECERE, D’URSO, MALFITANO PAG. 1617 3 Marek Hamsik, 25 anni, ieri capitano del Napoli LAPRESSE CALAMAI, GRAZIANO, OLIVERO PAG. 121314 3 Claudio Marchisio, 26 anni, uno dei motori Juve LIVERANI SAMUEL FORZA 10 Serie A / 7ª GIORNATA MILAN 0 INTER 1 HernanesKlose: che Lazio Zeman vince senza i big ilCommento DOPPIA COPPIA PER LO SCUDETTO di ALBERTO CERRUTI Il primo derby della stagione dice che l’Inter è più furba del Milan, perché segna subito con Samuel. E poi conferma che è anche più forte, perché resiste per tutta la ripresa in dieci, difendendo un successo prezioso, il terzo consecutivo in campionato, quarto compresa l’Europa League. Decide l’argentino che ha giocato il decimo derby in A (tutti vinti). Nerazzurri con l’uomo in meno per un tempo. Moratti: «Strama sembra Mou». Allegri: «Episodi decisivi, arbitro sfortunato...» BOCCI, CENITI, DALLA VITE, DELLA VALLE, ELEFANTE, GARLANDO, PASOTTO, SCHIANCHI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11 L’ARTICOLO A PAGINA 27 ESTERO IBRA BIS: MARSIGLIAPSG 22 IL ROMPI PALLONE MessiRonaldo, 2 gol a testa Il Barça resta a +8 sul Real DI GENE GNOCCHI 9 771120 506000 21 0 0 8> CONDO’, DE CALO’, GRANDESSO, RICCI DA PAG. 27 A 29 w Marotta ha spiegato l’acquisto di Bendtner: «Avevamo bisogno di uno che tenesse pulito lo skybox di Conte». F.1 IL TEDESCO A 4 DAL FERRARISTA Vettel domina in Giappone Alonso subito out, Massa 2° ALLIEVI, IANIERI, ZAPELLONI, DEGL’INNOCENTI PAG. 27 E DA 34 A 37 PARTITE CATANIAPARMA CHIEVOSAMPDORIA FIORENTINABOLOGNA GENOAPALERMO MILANINTER NAPOLIUDINESE PESCARALAZIO ROMAATALANTA SIENAJUVENTUS TORINOCAGLIARI 20 21 10 11 01 21 03 20 12 01 CLASSIFICA JUVENTUS 19 NAPOLI 19 LAZIO 15 INTER 15 ROMA 11 FIORENTINA 11 CATANIA 11 SAMPDORIA (1) 10 GENOA 9 TORINO (1) 8 MILAN BOLOGNA PESCARA UDINESE PARMA CHIEVO PALERMO ATALANTA (2) CAGLIARI SIENA (6) Tra parentesi i punti di penalizzazione SUPERBIKE 6° TITOLO (4 NELLA 250) Eterno Biaggi E’ campione del mondo a 41 anni! FALSAPERLA, GOZZI NELLO SPECIALE 3 Max Biaggi sull’Aprilia ALEXFOTO 7 7 7 6 6 6 5 5 5 2 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA MILAN INTER 0 1 (4-2-3-1) (3-4-1-2) 32 Abbiati; 25 Bonera (dal 5’ s.t. 20 Abate), 5 Mexes, 76 Yepes, 2 De Sciglio (dal 12’ s.t. 7 Robinho); 18 Montolivo, 34 De Jong; 28 Emanuelson, 10 Boateng, 92 El Shaarawy (dal 25’ s.t. 11 Pazzini); 22 Bojan. PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 13 Acerbi, 17 Zapata, 77 Antonini, 8 Nocerino, 23 Ambrosini, 21 Constant, 16 Flamini. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mexes, De Jong, Yepes per gioco scorretto, Pazzini per proteste, Montolivo per comportamento non regolamentare. 1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus; 55 Nagatomo 21 Gargano, 19 Cambiasso, 4 Zanetti; 7 Coutinho (dal 1’ s.t. 14 Guarin); 22 Milito (dal 26’ s.t. 8 Palacio), 99 Cassano (dall’8’ s.t. 31 Pereira). PANCHINA 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 16 Mudingayi, 20 Obi, 41 Duncan, 42 Jonathan, 44 Bianchetti, 88 Livaja. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-5-2; dall’8’ s.t. 4-4-1. ESPULSI Nagatomo al 3’ s.t. (doppia ammonizione, gioco scorretto e c.n.r.). AMMONITI Juan Jesus, Ranocchia per gioco scorretto. L’INTER VA, GLI ERRORI 1 MARCATORE Samuel al 3’ p.t. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE paganti 49.888, incasso di 2.196.844 euro; abbonati 23.848, quota di 695.193,53 euro. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’. POSSESSO PALLA MILAN 66,3% PASSAGGI UTILI INTER 33,7% TIRI IN PORTA IIII MILAN 4 MILAN 89,5% INTER 69,6% TIRI FUORI III IIIIIIII INTER 3 MILAN 8 III 2 INTER 3 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-1 GOL! 3’ Punizione da sinistra, Abbiati esce a vuoto, testa di Samuel sul secondo palo. 7’ Abbiati regala palla a Milito che, tutto solo, si fa recuperare da Mexes e poi colpisce debole di testa. 30’ Bonera dal fondo, Boateng mette fuori sul primo palo. 39’ Handanovic esce su Emanuelson, l’arbitro fischia un fallo dubbio del milanista, Montolivo segna: non vale. 45’ Bojan si libera e impegna Handanovic: angolo. SECONDO TEMPO 3’ Nagatomo, già ammonito, colpisce con la mano un rinvio della difesa rossonera: secondo giallo, espulso. 19’ Bojan crossa da sinistra, Boateng sforbicia a lato. 22’ Montolivo da fuori, Handanovic para, Bojan scivola. 33’ Diagonale di Emanuelson a lato di poco. BARICENTRO MOLTO ALTO 57,3 metri BARICENTRO MOLTO BASSO 48 metri Samuel-flash, nerazzurri in 10 Rossoneri k.o. a -12 dalla vetta Il difensore segna dopo 3’, Milito sbaglia il 2-0, Nagatomo rosso: finisce 0-1 Il Milan protesta ma sprofonda: mai così lontano dal 1o posto dopo 7 giornate LUIGI GARLANDO MILANO Dalla Russia con orrore: Abbiati, l’eroe di San Pietroburgo, spalanca il derby all’Inter; El Shaarawy, l’altra meraviglia russa, questa volta stecca. Basta una capocciata di Samuel dopo tre minuti a regalare la vittoria a Stramaccioni che mantiene il passo di Juve e Napoli. L’Inter non ha sperperato spettacolo, ma si è difesa bene (in dieci per un tempo) e si è dimostrata solida. La quarta vittoria consecutiva (terza in campionato) racconta la crescita di un gruppo rivoluzionato. In questi casi la continuità è un tesoro. Milan record La terza sconfitta casalinga in campionato senza segnare un gol (Samp, Atalanta, Inter, aggiungiamoci lo 0-0 con l’Anderlecht) e il quarto gol subito di testa, il sesto su calcio piazzato, raccontano invece i problemi del Milan, che sono tanti, davanti e dietro: amnesie difensive, affanni in costruzione, attacco spuntato. Dodici punti di ritardo dalla vetta alla settima giornata il Mi- lan non li aveva mai sofferti nella sua storia. Avvilente. Come avvilente, in genere, è stato lo spettacolo del derby. Il Faraone, Cassano, Coutinho e artisti vari ci hanno lasciato a bocca asciutta. Per adeguarsi, l’arbitro ha sbagliato tanto. Abbiati regala La sorpresa di Allegri è Bonera. Un marcatore in più che limiterà bene Cassa- no sulla fascia, ma anche un Abate in meno in grado di rialzare la squadra che già è destinata a soffrire nell’impostazione, avendo due mediani bassi in faccia ai cinque centrocampisti nerazzurri. Stramaccioni esaspera la trappola invertendo gli esterni, in modo che l’arrembante Nagatomo tenga basso il giovane De Sciglio. Sulla carta l’Inter ha grande possibili- tà di controllo, me non deve sbattersi più di tanto perché il gol glielo regala Abbiati con un’uscita da Vispa Teresa dopo tre minuti. Il truce Samuel si libera del tenero De Sciglio e incorna dentro. È la nona difesa diversa di Allegri in 9 partite: si possono pretendere meccanismi affidabili con un tale valzer? Non contento di tanta generosità, al 7’ Abbiati regala un pallone folle a Milito che spreca in mondo altrettanto assurdo. Uno scambio di gentilezze da libro Cuore. Sarebbe stato il match-point all’alba del derby. Inter d’attesa L’inizio di velluto gioca però un brutto scherzo all’Inter, che si rammollisce in tanto agio, sprofondando in poltrona. Zanetti e Nagatomo si incastrano ai lati dei tre difensori e non si muovono più. Gargano e Cambiasso, obbedendo alla loro anima di incontristi, si schiacciano dietro e così l’Inter, invece di azzannare il cen- LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 , MILAN A PICCO GLI EPISODI DECISIVI 4 3 5 3’ primo tempo Il gol vittoria Samuel in tuffo segna il gol vittoria ANDREOLI trocampo come potrebbe, si ritrova a difendersi in sette. Con un atteggiamento del genere, Coutinho diventa un lusso inutile. Tanto valeva avere un Guarin in più, anche se anarchico, in grado di galoppare e rialzare la squadra. Infatti il brasiliano, esiliato lassù, vive un triste primo tempo di attese. Senza il problema di scavalcare montagne a centrocampo, con una pianura in omaggio, il Milan scivola facile verso Handanovic e prende in mano la partita. Montolivo gioca con spirito da derby: guida lui. Prezioso il movimento di Bojan. Se le occasioni da gol restano solo accennate è perché il Faraone stanotte non sgomma, perché Boateng è il solito di quest’anno e perché Emanuelson, generoso, sbaglia sempre la rifinitura. Il pallone in rete ci va al 39’, calciato da Montolivo, e Allegri ha ragione a lamentarsi, perché il fallo fischiato a Emanuelson su Handanovic è molto più che di- L’Inter cresce sempre di più, il Milan ha problemi dietro e davanti produce poco Alla fine Stramaccioni esulta euforico sotto la curva, come Mourinho scutibile. StraMou A inizio ripresa, Stra- maccioni mette a posto l’Inter: dentro Guarin con il contropiede in canna, fuori Coutinho. Ma all’8’ deve già cambiare tutto perché l’ingenuo Nagatomo prende il secondo giallo. Pereira rileva il fischiatissimo Cassano: ecco il 4-4-1 della resistenza che Palacio rinfrescherà nel finale. Allegri fa la punta al Milan inserendo Abate, Robinho e Pazzini, ma il massimo che ottiene è il sospetto di un rigore: Samuel su Binho. Però non è certo l’arbitro il primo responsabile. Aver prodotto così poco in 45 minuti (42 più 3 di recupero) con l’uomo in più è una colpa grave. Su cui lavorare. L’Inter, arroccata attorno a un buon Ranocchia, porta a casa tre punti pesanti che faranno crescere ancora di più la squadra. Stramaccioni alla fine si sbraccia alla Mou sotto la curva, euforico. Non se la prenda, Strama, se chiamiamo la sua Inter provinciale. Anche il derby nel complesso non è stato metropolitano. Non ci siamo portati a casa neppure un bel gesto tecnico da ruminare, solo la sensazione di impoverimento generale. Compreso il container spacciato per la nuova sala stampa. C’era una volta la ricca Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 7 1 Subito dopo lo 0-1 Abbiati regala palla a Milito, che però sbaglia due volte davanti al portiere DOLCI 2 Nel finale Bojan ha la palla buona in area piccola, ma lo spagnolo scivola al momento di ribattere una respinta di Handanovic NEWPRESS 3 Handanovic esce per anticipare Emanuelson, l’arbitro Valeri fischia un fallo (inesistente) del milanista REUTERS 4 Proprio sul rinvio del portiere nerazzurro, Montolivo al volo infila in gol, ma a gioco già fermo IMAGE SPORT 5 Il tocco di braccio che costa a Nagatomo il secondo giallo: Inter in dieci dal 3’ della ripresa SKY 6 Il Milan reclama un rigore nel finale: Samuel sbilancia Robinho SKY 7 Momenti di tensione a fine gara KINES la Moviola DI FRANCESCO CENITI Valeri in grande difficoltà Su Handanovic niente fallo Niente salto di qualità per Valeri al suo primo derby milanese. La gara dell’arbitro affonda dopo 120 secondi: evita di mostrare un giallo a Samuel e subito dopo non espelle Allegri dopo una protesta plateale (proprio per la mancata ammonizione al difensore). Da quel momento i giocatori non riconoscono più l’autorità del direttore di gara, contestandolo per ogni fischio e rendendo il compito del fischietto romano molto arduo. A questo bisogna aggiungere alcune decisioni sbagliate che contribuiscono a innervosire i calciatori. Il Milan si lamenta a ragione al 40’ quando Valeri vede un inesistente fallo di Emanuelson su Handanovic: in realtà il portiere in uscita alta respinge il pallone e poi finisce sull’avversario. Il problema è che dopo il pallone, arrivato a Montolivo e calciato di prima intenzione da circa 25 metri, termina in rete: non è gol annullato perché il fischio arriva in contemporanea al tiro del rossonero, ma è chiaro che senza l’intervento dell’arbitro poteva essere l’azione del pari. La serata difficile dell’arbitro è fotografata nell’ultima azione del primo tempo: contatto tra Jesus (già ammonito) ed Emanuelson, sarebbe fallo dell’interista e invece Valeri indica il contrario, poi subissato dalle proteste manda tutti negli spogliatoi in anticipo di una decina di secondi. Nella ripresa è da regolamento il secondo giallo (fiscale il primo) per Nagatomo: mano volontario che impedisce al pallone di arrivare a un avversario. Protesta plateale anche di Stramaccioni (chiedeva un fallo di Yepes) e naturalmente per par condicio con Allegri non accade nulla. Nel finale in area nerazzurra assist di Pazzini per Robinho appena ostacolato dal braccio largo di Samuel: l’arbitro lascia correre, sarebbe stato un «rigorino» meglio non averlo fischiato. Non convincente neppure la gestione dei cartellini: Mexes lo meritava molto prima, alcuni sono sembrati affrettati. Insomma, per Valeri derby da non ricordare: ci vuole molta più personalità. 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 SERIE A 7a GIORNATA le Pagelle DI SEBASTIANO VERNAZZA MILAN BONERA TOSTO BOA PER NULLA PRINCIPESCO 5,5 L’allenatore Allegri 6,5 h Il migliore Montolivo Perdere un derby per via di una palla inattiva in partenza e nonostante la superiorità numerica per un tempo: sono cose che procurano danni al fegato. La sceneggiatura di Allegri è passabile, il problema sono gli interpreti: a questo Milan mancano i tenori. Un allenatore costretto ad arrangiarsi. Montolivo combattivo — fa pure rima — e non è scontato che accada, perché a volte il «Monto» si astrae. L’aria del derby gli piace e si dà da fare. Ci prova prima da fuori, poi Valeri gli nega un gol bellissimo. Altri tiri fanno il tagliando ai guantoni di Handanovic. Monto-attivo. Sono altri in passivo. 5,5 Sterile supremazia, i tiri di Montolivo come miglior risorsa offensiva. L’incapacità di sfruttare la superiorità numerica. 4 6,5 6 6 5,5 5,5 5,5 5 5 6 6 6 Abbiati Bonera Mexes Yepes De Sciglio De Jong Emanuelson Boateng El Shaarawy Bojan Abate Robinho Abbiati Horror Show. L’uscita a vanvera su Samuel, da cui lo 0-1. Il demenziale passaggio che permette a Milito di devolvere in beneficenza il più facile degli 0-2. Grande a San Pietroburgo, imbarazzante nel derby: le vie di mezzo queste sconosciute. Lo scudo anti-Cassano. Lui FantAntonio lo conosce bene, perché ci si è allenato insieme un sacco di volte a Milanello. Sa come prenderlo e anticiparlo. Esce - per infortunio poco prima di Cassano, e fa posto al più «spingente» Abbate. Pollice su per Bonera: missione compiuta. Abbiati dovrebbe pagargli una cena nel miglior ristorante della città: vince il premio «Scivolata dell’anno» su Milito e in prima battuta evita che l’argentino segni lo 0-2 sul «cadeau abbiatesco». Per il resto resta a guardare, perché l’Inter attacca ogni morte di Papa. Ci sono serate in cui Milito si marca da solo, immerso com’è nei suoi pensieri. Yepes vigila che la «bestia» non si svegli all’improvviso. Ordinaria amministrazione in difesa e qualche incursione in avanti. Agevolato dall’andazzo, che prevede un’Inter rinserrata in sé. Concorso di colpa sulla rete dello 0-1, quando rotola giù dal «Monte Samuel». Errori di gioventù, sbaglio che per forza di cose incide sul voto. Il ragazzo però ha stoffa e prova a invertire la tendenza con qualche spunto in fascia. Vivrà derby migliori, questo è sicuro. Cane da guardia della mediana. Sa come recuperare il pallone, un po’ meno come spenderlo. Battaglia con Gargano nelle terre di mezzo: non un duello tra giganti, ma tra mestieranti. Con una differenza: per un tempo Gargano deve sbattersi il triplo di De Jong. A destra, con la missione di scaraventare «nonno» Zanetti giù dalla sedia a dondolo. Qualcosa si inventa, qualche spunto gli riesce, ma potrebbe fare di più e di meglio. Poi si ricicla terzino sinistro e non si sovrappone come dovrebbe. Suo però un diagonale pestifero. Una notte per niente principesca. Boateng degradato a signorotto di campagna. Non fa mai la cosa giusta. Giusto una volta va al tiro con pericolosità, su cross basso di Bonera. Per il resto la sua involuzione è continua. Con Ibra aveva un senso, senza è sperso. Per una sera, Faraone di nuovo ingessato, irrigidito da troppe bende. Largo a sinistra, giusto in un paio di occasioni trova tempi e modi per inserirsi, ma sono puntatine innocue. Sostituito a metà della ripresa per manifesto anonimato. (Pazzini 5,5) Si muove con leggerezza e delicatezza, regala tocchi intelligenti. Peccato per il Milan che al dunque gli manchi il «killer instinct». Su una respinta di Handanovic, scivola e cicca la palla del possibile pareggio. Non male, ma neppure benissimo. Entra per garantire più spinta, con l’Inter ridotta in 10 per l’espulsione di Nagatomo, però viene ricordato per la chiusura difensiva su Pereira, intervento che evita il probabile 0-2 interista. Fa il suo, ma come altri potrebbe fare di più. Non è decisivo, non fa la differenza. Un sacco di «non». Però scorrete le note di cronaca: scoprirete che un paio di assist da quasi gol li serve lui, Robinho. Molto bella la palla da sinistra su cui Pazzini in scivolata non arriva per un nanosecondo di ritardo. INTER NAGATOMO MALE CASSANO DA CASSARE 6 L’allenatore Stramaccioni 7 h Il migliore Ranocchia Caro «Strama», ci sciacquiamo la bocca e con garbo, senza ironia, le diciamo che forse Mondonico aveva ragione: quest’Inter gioca con animo da provinciale. Difendersi e ripartire, il «credo» di chi bada al sodo. Non c’è niente di cui vergognarsi, specie se si è costretti a giocare in 10 per un tempo. Anche «Mou» all’Inter ha vinto così. La richiamata in Nazionale giova al suo umore. Il clima anni Sessanta — Inter tutta difesa e contropiede — lo esalta. Ranocchia supremo baluardo difensivo, come una volta — un secolo fa — Picchi e Burgnich. Neppure Bojan, piccolino e rapido, lo imbarazza. Ranocchia esce bene da ogni intrigo e incrocio pericoloso. 6 Inter eroica, commovente, estrema. Se siete tifosi, no problem: avete il diritto di godere. Vincere un derby val bene un catenaccio. 6,5 6,5 6 4 6,5 6,5 6 5 5 5 6 Handanovic Samuel Juan Jesus Nagatomo Gargano Cambiasso Zanetti Coutinho Milito Cassano Guarin Pereira Le parate che servono, specie sui tiri di Montolivo, che sono velenosi perché vengono giù all’improvviso. Incauta però l’uscita su Emanuelson: l’arbitro gli fischia un inesistente fallo a favore e il «Monto» sulla respinta la mette dentro, a gioco fermo. «Handa» bravo e fortunato. Neppure il tempo di accomodarsi sul seggiolino e Samuel, sulla punizione di Cambiasso, si tramuta in caterpillar che tutto travolge. Il colpo di testa, però, è un piccolo capolavoro di torsione e precisione. Per il resto, prestazione a tutta forza. Sufficienza stiracchiata. Sei che tende al cinque e mezzo (la vittoria induce a chiudere un occhio). L’ammonizione condiziona il suo istinto, ne stempera l’irruenza, e dalle sue parti l’Inter va in sofferenza. Per sua buona sorte Ranocchia e Samuel sono in serata e rattoppano. Passa il primo tempo a marcare El Shaarawy. «Strama» deve avergli fatto una capoccia così sul Faraone e «Naga» resta inchiodato. Ammonito per un fallo su Yepes (strano incrocio), si merita il giallo-bis con un’ingenua bracciata. Nagato-no. Quanto corre Gargano. Sembra Forrest Gump. A un certo punto ci si aspetta che scavalchi la porta, risalga la curva e cominci a galoppare all’ippodromo. L’inferiorità numerica lo costringe agli straordinari e lo esalta. Un soldato nel fortino. Sua la punizione da cui il gol decisivo, sua l’efficace interpretazione di libero aggiunto davanti alla difesa. Patrimonio di esperienza, valore aggiunto. È sopravvissuto alle sfide di Champions col Barça, cosa volete che sia per lui un Milan normalizzato. Destra o sinistra poca differenza fa. Zanetti si adatta e fa valere il suo infinito «vissuto». Dirada le apparizioni nell’area altrui. Non è notte per attaccare, ma per difendere. Non cade in tentazione né in errore. Zanetti poco appariscente, ma difendente, con acume. Galleggia tra le linee, però ogni tre per due va sott’acqua. Gli regalano una bella e profonda palla che l’avrebbe paracadutato faccia a faccia con Abbiati, ma «Cou» sbaglia lo stop come un principiante. Non è serata per i fantasisti. Fuori all’intervallo. Brutta serata per i principi. Boateng, quello del Milan, è inguardabile. Milito, quello dell’Inter, sconta il doppio errore sull’«autoassist» di Abbiati: prima si fa murare da Mexes, poi grazia il portiere con un colpettino di testa. (Palacio 5,5) Lo insultano, lo provocano, lo sbeffeggiano, e lui è bravo a non sbroccare. Il suo gioco risente del clima astioso. Gli manca il colpo d’ala, resta ancorato al suolo. Non vola di suo e non fa volare Milito come era successo contro la Fiorentina. Cassano da cassare. Al posto di Coutinho, perché non è partita per fini pedatori. Ci vuole gente di sostanza e Guarin ne garantisce a quintali, quando si tratta di rinculare causa espulsione di Nagatomo. Molti rattoppi, raddoppi e rincorse. Accetta di sacrificarsi: non è poco. A sinistra, nel suo ecosistema. Uno dei pochi interisti che nella ripresa riesca ad attaccare. Suo un tiro che atterra non lontano dalla porta. Sua la ripartenza disinnescata da Abate. Gioca per il bene comune, Stramaccioni ne sarà contento. GLI ARBITRI: 6 VALERI 4 Su Handanovic vede un fallo che non c’è e nega a Montolivo il gol dell’1-1. La partita gli sfugge di mano. Inadeguato. Manganelli 5,5-Maggiani 5,5; Rizzoli 5,5-Guida 5,5 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 # SERIE A 7a GIORNATA ilpersonaggio SAMUEL L’ALTRO DERBY DI IERI Tra le ragazze 5-0 nerazzurro E segna... Baresi (f. sal.) L’Inter ieri ha vinto un altro derby. Nel pomeriggio Inter-Milan femminile (seconda giornata del campionato di A2) è finita 5-0. Si è giocato all’Arena, il secondo stadio di Milano, e il primo gol lo ha segnato Regina Baresi, figlia di Beppe e nipote di Franco. Curiosità: è stato il primo derby «rosa» nella storia del campionato tra le due prime squadre femminili di Inter e Milan. In passato si era giocato già una volta, in Coppa Italia. Per l’Inter bene anche Velati, che ha segnato il secondo e il terzo gol della partita. Walter dieci e lode Con lui in campo è derby assicurato Ha vinto tutte le stracittadine di A in nerazzurro da titolare «Il gol l’ho cercato. Robinho? Il rigore sarebbe stato troppo» ANDREA ELEFANTE MILANO Si chiama legge di Walter Samuel, quant’è vero che il derby si chiama derby. Questa non è una statistica, questa è una certezza. Di più, una sentenza: dieci derby di campionato giocati da titolare e dieci derby vinti. E se non gioca lui, non vince l’Inter. Roba da tenerlo in frigo per settimane - se si potesse - pur di non farlo mancare quando si gioca contro il Milan. Roba da chiedersi se ieri sera non sarebbe finito in panchina Juan Jesus, se per caso Strama avesse deciso di arretrare Cambiasso in difesa. Non era stato lui Si scherza, ma fino ad un certo punto. Perché cose così non sono vere, ma ad un certo punto ci si crede, e forse il primo a crederci è chi finisce per sentirsi addosso una specie di influsso da talismano. Così magari si fanno cose che non si azzardavano da un po’, perché alzi la mano chi quest’anno aveva visto Samuel andare a saltare su un corner con quelle molle nelle gambe e quella faccia cattiva da «ci penso io». Perché poi la verità è facile, anche da ammettere in una notte così: quest’anno Samuel non era stato ancora Samuel. O meglio, fino ad un certo punto era stato solo la sua brutta copia: nervoso, altalenante, insicuro, sbadato, senza gli occhi di ghiaccio con cui è abituato a guardare avversari e pericoli in area. Un muro con qualche crepa di troppo, altrimenti quella di ieri sera non sarebbe stata appena la terza partita di campionato giocata su sette finora disputate. Tre, tre e tre Le ultime tre: Chievo, Fiorentina e Milan. Tre vittorie, a proposito di statistiche. Tre partite con la difesa a tre, perché quando Chivu si è arreso all’idea della seconda operazione al piede, Stramaccioni gli ha detto: adesso lì in mezzo ci vai tu. E Samuel lì in mezzo si trova bene quando c’è da difendere, e si trova bene anche in mezzo all’area avversaria quando c’è da saltare di testa su un corner: ieri sera così bene da mettere il pallone nell’unico varco della porta dove nessuno sarebbe potuto arrivare. Non erano passati neanche tre minuti, ma per la gente dell’Inter era già ora di cominciare a crederci: se si vince sempre quando Samuel gioca, figuriamoci se segna. Il rigore no Una sicurezza, quella che Wallie non ha più dato al Milan fino alla fine e anche do- L’ACCOGLIENZA DEGLI EX TIFOSI Milanisti contro Cassano: «Gioca con il cuore...» MILANO (l.t.) Alla moglie Carolina, pure lei insultata dai milanisti, riesce via twitter il dribbling rimasto in canna al marito: «Si vede che per loro sono importante...». Anche Antonio Cassano lo era, vista l’accoglienza a base di insulti e striscioni tipo quel «Gioca col cuore» che tanto li aveva indignati la gente rossonera quando in maggio era esposto nell’altra curva. E lui ha finito con l’accusare il colpo e sgonfiarsi come un soufflée venuto male, malgrado abbia provato più volte a gasare la curva e gasare se stesso, si sia procurato la punizione da cui è nato il gol di Samuel e abbia fatto un numero non capito da Coutinho, perché era rimasto a Baku. Antonio è stato «tradito» pure dal compagne di merende Nagatomo, che facendosi cacciare ne ha imposto la sostituzione. Alla fine però ha vinto la «sua» Inter e Fantantonio ha fatto festa grande in campo e spogliatoio. po la fine, perché i milanisti che si sono avvicinati al fischio finale per protestare lo hanno sentito ringhiare duro. E poi: «E’ presto per parlare di scudetto, non credo che a ottobre lo faccia nessuna squadra, ma già adesso possiamo dire che ciò che vogliamo è essere ancora lì, alla fine del campionato, in corsa per litigare per qualcosa. Stasera, a parte il risultato, volevamo dimostrare di poter fare una grande partita. Avevamo fiducia, e anche se sinceramente nel primo tempo si è sofferto, non abbiamo mai smesso di pensare positivo. Il gol? L’ho cercato ma lo cerchiamo sempre, tutti, perché siamo in tanti a poterlo fare. Il rigore su Robinho? Il contatto c’è stato, l’ho cercato per non farlo calciare facilmente, ma ce ne sono tanti così: dare rigore sarebbe stato esagerato». © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 45 i derby giocati da Zanetti: superato Bergomi, Maldini è lontano a 54 98 le vittorie nerazzurre nella stracittadina milanese, contro 107 successi rossoneri 10 i derby disputati da Walter Samuel, li ha vinti tutti e ieri ha realizzato anche la prima rete ai rossoneri 20 i derby consecutivi senza pareggi, l’ultimo è lo 0-0 di campionato del 24 ottobre 2004 LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH CIFRE E CURIOSITA’ Montolivo crea e tira Cambiasso un pilastro Il rossonero tocca 113 palloni e calcia 6 volte verso la porta Il nerazzurro non molla mai: 6 recuperi e 4 contrasti vinti ANDREA SCHIANCHI Al netto delle proteste contro l’arbitro Valeri, delle recriminazioni e dei rimpianti, la fotografia del Milan è paurosamente grigia: 7 partite di campionato, 7 gol realizzati. E, cosa ancora più preoccupante, due soli marcatori: 4 reti per El Shaarawy e 3 per Pazzini. Come dire: se non segnano quei due lì, è notte fonda. E la sterilità dei rossoneri si è confermata anche contro l’Inter. I nerazzurri sono rimasti in dieci a inizio ripresa ma, a parte tanti cross e qualche tiro da fuori area, il Milan non è stato in grado di costruire grandi azioni da gol, mai si è visto un vero e pericoloso «uno-contro-uno», mai un dribbling vincente che mettesse l’uomo davanti al portiere avversario. Il problema è la qualità, e con l’addio di Ibrahimovic la squadra di Allegri ne ha persa parecchia. Nel deserto Montolivo ha cerca- to di costruire e probabilmente mai come ieri sera è stato un architetto, nel senso che si è assunto la responsabilità di disegnare la manovra. Tuttavia il suo lavoro è stato vano. I compagni non lo hanno seguito, o lo hanno fatto soltanto a tratti. Montolivo è stato il giocatore che ha toccato più palloni (113) e anche quello che ha calciato di più verso la porta avversaria (6 conclusioni, 2 in porta e 4 fuori). La questione è che non si può chiedere a un solo giocatore di cucire, ricamare e poi anche rifinire e concludere. Dov’erano gli attaccanti quando Montolivo creava? Dov’erano quando Handanovic respingeva i tiri del centrocampista? Attorno a Montolivo, con qualche picco- i numeri POSSESSO PALLA MILAN 66,3% PASSAGGI POSITIVI MILAN 89,5% la Sfida RICCARDO MONTOLIVO 27 ANNI MILAN ESTEBAN CAMBIASSO 32 ANNI INTER Il dominio nel possesso-palla del Milan è figlio del gol iniziale di Samuel e dell’espulsione di Nagatomo che lascia l’Inter in 10. Molto precisi i milanisti nei passaggi, anche se non sempre la manovra si è sviluppata con la necessaria velocità. PALLONI RECUPERATI MEXES 13 PALLONI TOCCATI 113 50 Gli attacchi dell’Inter si sono quasi sempre spenti di fronte al muro difensivo del Milan. E Mexes è stato l’uomo che più degli altri ha recuperato il pallone. TIRI EFFETTUATI 6 0 PASSAGGI POSITIVI 62 23 PALLONI PERSI PASSAGGI NEGATIVI 6 LANCI 5 EMANUELSON 5 1 E’ stato un derby con poche finezze tecniche e molti scontri fisici. Ecco un contrasto tra il milanista Yepes e l’interista Guarin BOZZANI la eccezione, c’è stato il deserto: è qui che Allegri dovrà lavorare per far diventare il Milan una squadra di vertice. Spirito di sacrificio L’Inter, invece, ha costruito il successo grazie alla solidità di due blocchi: quello difensivo e quello di centrocampo. I tre centraloni di Stramaccioni (Ranocchia, Samuel, Juan Jesus), cui si aggiungevano sulle fasce laterali Nagatomo e Zanetti, si incollavano con perfetti movimenti ai due centrocampisti centrali, cioè Gargano e Cambiasso. E proprio Cambiasso, che ha limitato le sue scorribande offensive, è stato un costante punto di riferimento per i compagni. Sono stati 50 i palloni toccati dall’argentino: 23 passaggi giusti e 5 sbagliati, nessun tiro in porta, 1 lancio riuscito, 2 cross, 1 assist. Ma, al di là dei freddi numeri, quello che Deludenti gli attaccanti del Milan. Solido il blocco difensivo dell’Inter 12 Troppi i palloni persi dall’esterno olandese. Sempre pronto a contrattaccare Emanuelson, però non sempre le idee sono lucide. FALLI COMMESSI BONERA si è sentito è stata la sua presenza in mezzo al campo. I 6 palloni recuperati dicono che lo spirito di sacrificio è quello giusto e lo stesso vale per i 4 contrasti vinti. Segnale chiaro: quando ti trovi di fronte a Cambiasso rischi di andare in difficoltà. I centrocampisti del Milan ne sanno qualcosa, perché nel nervoso finale, quando tutti si sono buttati in avanti, Cambiasso non è arretrato di un metro. Autentico pilastro di una squadra, l’Inter, che partita dopo partita si sta ritrovando e si sta costruendo il futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 Bonera e Mexes sono i più fallosi della partita. Gli interventi scorretti avvengono in particolare nel settore di centrodestra. FALLI SUBITI MILITO 4 Non incide in zona-gol, però Milito dà una mano alla squadra sacrificandosi e subendo diversi falli. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 # SERIE A 7a GIORNATA Moratti Stra...vede «E’ intelligente mi ricorda Mou» Il presidente: «Lavora tantissimo, come José Questa gara ricorda l’impresa a Barcellona» Scudetto, mercato, Juve Il presi- MATTEO DALLA VITE MILANO Stramaccioni? No: StraMOUccioni. Lo dice Massimo Moratti, mica il primo che passa. «Ho pensato di mettere lui come allenatore perché ha doti di intelligenza sia come allenatore e sia come persona — racconta il presidente dell’Inter —. E sì, questo lo fa assomigliare a Mourinho, persona molto intelligente. Ma l’aspetto che più lo fa sembrare quel personaggio è la dedizione al lavoro, ammirabile». Morale: da oggi in poi sarà tutto uno Stra-mou-ccioni, dal quale Strama scappa ma nel quale il suo presidente lo infila di diritto. «Con lui parliamo volentieri, anche di tattica. È professionale, ci crede, lavora tanto. Mi fa piacere sia così, poi è chiaro che la scelta dei giocatori è sua...». Come col Barça Strama vince il suo secondo derby su due, Moratti è restato a vederselo a casa come da tradizione recente: quelli in trasferta li guarda dal divano. «Ho sperato che la tradizione di Barcellona quando rimanemmo con un uomo in meno continuasse. Sono fiducioso di chi dirige la squadra, anche Il presidente Massino Moratti ANSA « Il Milan? Vedendo le immagini in tv dico che ho dei dubbi sulle loro certezze quando rimaniamo in dieci». E anche qui ogni riferimento a Mourinho non è casuale. «Possiamo giocare meglio? Questo lo spero anch’io (sorride, ndr), ma con questo allenatore l’ho già vista giocare meglio... A Barcellona non facemmo una grande gara sotto l’aspetto del gioco, ma un grande risultato. E stasera è stato così: la difesa si è piazzata molto bene, quindi c’è anche la bravura del tecnico». dente interviene sia a Sky che alla Domenica Sportiva. «Siamo vicini alla vetta — dice — ma c’è da fare ancora tanto. Se spenderò a gennaio se fossimo in corsa per lo scudetto? Bé, diciamo che quest’estate qualcosina ho speso... Non siamo nelle condizioni di fare pazzie, ma credo di aver allestito un’ottima squadra: si può trovare qualcosa che ci manca ma non prendere supercampioni perché non è il caso. La Juve è più forte? Questo non fatemelo dire. Il Napoli? Hanno continuità, se stiamo loro vicini siamo bravi». Arbitri, Milan, Cassano, Wes La chiosa presidenziale è netta. «L’arbitraggio? Devo rispondere che "non parlo mai di arbitri", ma quegli episodi che ho visto mi lasciano qualche dubbio sulla loro sicurezza su gol e rigore, però io rimango sempre interista. Il Milan? Ha venduto due super giocatori, quindi ha bisogno di tempo: però, adesso il tempo c’è stato. Sneijder centrale nel progetto? Qui è più un gruppo, ma lo Sneijder che sta bene se prende il posto è difficile portarglielo via. Cassano gestito bene? Io c’entro poco, qui è stato bravo l’allenatore, così come il gruppo». Succedeva anche con Mou. © RIPRODUZIONE RISERVATA il derby visto dalla parte nerazzurra Cartolina dalla Nord: Ibra e Thiago a Parigi da Leo, rimborsi abbonamenti e Cassano che spala escrementi... ANSA IL TECNICO NERAZZURRO DEDICA ALLA CURVA NORD: «È VOSTRO, È VOSTRO...» Strama: «Che prova di forza Proteste Milan? Non capisco» LUCA TAIDELLI MILANO Due derby consecutivi un allenatore dell’Inter non li faceva dai tempi di Mourinho. E Strama si è preso anche il lusso di vincerli entrambi. In trasferta. «Mi fa piacere che Moratti dica che sono un grande lavoratore e che la curva mi abbia dedicato uno striscione («Prima di parlare dell’Inter sciacquatevi la bocca», ndr). Loro ci hanno sostenuto anche dopo il k.o. col Siena — spiega il tecnico, che a fine gara ha prima abbracciato a lungo Cassano e poi dedicato i tre punti proprio alla Nord —. Esulto come Mou e Mazzone? Come Mazzone no, almeno per la silhouette...». Umorismo da vitto- ria soffertissima. «Bene l’approccio alla partita, ci avevamo lavorato tanto. Ho visto aggressività e rabbia come poche volte nella mia gestione. E bene perché in dieci non abbiamo concesso il palleggio stretto al limite dell’area, li abbiamo costretti ad andare larghi a crossare. E senza rinunciare a ripartire. La classifica? Ora conta che abbiamo concesso poco a una squadra così offensiva. Un segnale di forza mentale e organizzativa». Quel rosso... Allegri ha lanciato accuse pesanti a Valeri. Strama all’inizio ci gira introno, ma poi: «Non so di cosa parlassero, ma dobbiamo rispettare gli arbitri. Guardate come viene ammonito Nagatomo, siamo all’altezza della nostra panchina ed El Shaarawy continua a giocare. Nel calcio moderno un uomo in meno pesa più di un gol. Mi pare una forzatura dire che l’Inter sia stata favorita». Di nuovo sul match: «Possiamo migliorare la continuità nel fare la partita, è il più grande difetto che vedo. Adesso però ho la sensazione che l’Inter sia squadra difficile da affrontare, che sa essere corta. Anche nel primo tempo il Milan in un momento ci ha fatto ballare da destra a sinistra. Non siamo riusciti a innescare Coutinho, chiuso della morsa dei loro difensori. Non abbiamo concesso i 20-25 metri ai loro attaccanti. E così diventano molto meno pericolosi». E così l’Inter ha vinto la quarta gara di seguito. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 # SERIE A 7a GIORNATA D La mutazione la polemica VALERI SOTTO ACCUSA I NUMERI 22 Allegri: «L’arbitro ha condizionato la gara Valido il nostro gol» le reti straniere consecutive dei giocatori nerazzurri, l’ultimo italiano ad andare in gol è stato Marco Materazzi in Milan-Inter 3-4 del 28 ottobre 2006. 207 numeri& STATISTICHE 4 L’allenatore parla di «episodi eclatanti: ha fischiato la fine del 1o tempo 12 secondi prima. Noi una rete l’abbiamo fatta, c’era il rosso per Jesus». Galliani furibondo: «Tutti hanno visto...» i derby ufficiali; l’Inter incrementa il vantaggio: 74-72; i pareggi sono 61 ALESSANDRA BOCCI MILANO Ci sono tante cose in quei 12 secondi che sconvolsero il Milan, un Milan per la verità già sconvolto da un inizio di stagione pessimo, con un allenatore che sembra in discussione ogni giorno. E ora che è arrivata la notte che doveva servire a tirare le somme, e decidere quale sarebbe stato il suo futuro al Milan, si parla in realtà d’altro: si parla di quei 12 secondi che, dice Allegri, sono un errore tecnico: l’arbitro ha fischiato prima, anziché ammonire e quindi espellere il già ammonito Jesus alla fine del primo tempo per un fallo su Emanuelson. E non è, secondo l’allenatore, la pecca più grave: c’è un gol segnato da Montolivo e non concesso. «Episodi eclatanti», dice l’allenatore. Il derby come notte della verità è già finito in cantina: ora c’è prima di tutto la rabbia per gli errori arbitrali da smaltire, e non passerà in dodici secondi. Ieri Silvio Berlusconi era a San Pietroburgo per il compleanno dell’amico Putin. C’era la figlia Barbara a rappresentare la proprietà, e se n’è andata muta. Galliani invece, era sufficientemente infuriato per l’arbitraggio e ha detto solo poche parole: «Tutti hanno visto la partita in tv e possono valutare. L’interpretazione è sotto gli occhi tutti. Inutile aggiungere altro». Allegri non è più sul tetto che scotta, almeno per il momento. Ma la classifica fa acqua. I soliti difetti Dopo questo derby la questione del futuro dell’allenatore sembra congelata, un po’ perché ieri la partita è stata segnata anche da qualche errore arbitrale, e molto perché il successo di San Pietroburgo e la prima vittoria in casa in campionato con il Cagliari avevano dato un minimo di ossigeno. Ora tutto è ancora più difficile, ma il primo pensiero di Allegri è difendere i giocatori. Il secondo, ribadi- IL RICONOSCIMENTO Premio Liedholm, vince Del Bosque Cerimonia il 19 CUCCARO (Al) Nils Liedholm, campione e tecnico del Milan, oggi festeggerebbe 90 anni. Per ricordarlo, la seconda edizione del premio dedicato a lui quest’anno sarà assegnato a Del Bosque, c.t. della Spagna campione del mondo e d’Europa, votato da una giuria presieduta dal figlio Carlo e composta tra gli altri dal sindaco di Cuccaro, dai suoi ex giocatori Rivera, Baresi e Conti e dal giornalista della Gazzetta, Alberto Cerruti. La consegna del premio avrà luogo a Cuccaro, venerdì 19, nell’azienda vinicola della famiglia Liedholm, dove un anno fa venne premiato Ancelotti. re che in questo momento pensare di vincere il campionato non è possibile. Il terzo, ma in fondo il primo, è che il Milan non possa andare avanti prendendo gol su calcio piazzato. «È il settimo. Non va bene». Poi però, la tensione sale: il Milan è arrabbiato. Errori eclatanti Il tecnico sbotta e si lancia in un breve monologo davanti alle telecamere di Sky: è solo il primo della serata. Allegri ha da reclamare sul gol non concesso, sul rigore negato e su due espulsioni, Jesus prima e Samuel poi. «L’arbitro ha condizionato pesantemente la partita. Ma quando succede qualcosa al Milan non ne parlate mai, eppure questa volta si tratta di episodi eclatanti. Ha fischiato la fine del primo tempo con 12 secondi in anticipo:è un errore tecnico. Il fallo di Jesus su Emanuelson c’era e l’interista avrebbe dovuto essere espulso, invece Valeri non ha fatto nulla di tutto questo, e ha fischiato in anticipo. L’espulsione di Nagatomo? Ha preso la palla con la mano, non poteva non espellerlo. Ha fatto il suo. Non voglio dare alibi alla mia squadra, abbiamo perso e dobbiamo accettare la sconfitta pensando anche che abbiamo giocato bene, la prestazione è stata buona, e da quello ripartire. Ma gli episodi sono eclatanti. L’arbitro è stato sfortunato: ha preso le decisioni sbagliate in momenti importanti. Il mio morale è alto, però subiamo sempre queste cose. L’arbitro si associa alla fase negativa della mia squadra. Speriamo che cambi». Per ora, la notte è scura, e la classifica pure. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Abbiati: dallo Zenit a Paperopoli L’uscita sbagliata sul gol e quell’assist sciagurato a Milito: decisivo in Russia, il portiere pesca una serata da incubo MARCO PASOTTO MILANO Meglio la campagna di Russia del giardino di casa propria. Per Christian Abbiati il rientro in patria è stato uno choc. Quel pallone che a San Pietroburgo gli restava appiccicato ai guanti a qualsiasi velocità e con qualsiasi traiettoria, ieri sera è diventato il peggiore dei nemici. È successo tutto nei primi dieci minuti, ma sono stati dieci minuti da incubo. E decisivi. Prima l’uscita a vuoto sul cross di Cambiasso depositato sulla testa vincente di Samuel, liberatosi con grande facilità dalla marcatura di De Sciglio. Poi l’incredibile passaggio a Milito. Un errore pazzesco, talmente folle da avere il potere di togliere la lucidità all’attaccante nerazzurro che, a pochissimi metri da Christian, con la porta spalancata, si è messo a rifletterci su: tiro subito, vado avanti, aspetto un compagno? Nulla di tutto ciò: l’argentino non ha proprio deciso, De Sciglio ha capito tutto ed è riuscito a raggiungerlo, disinnescandolo al momento del tiro. Abbiati ha guardato verso il cielo. Un po’ per ringraziare e un po’ per chiedersi come aveva fatto a combinare quel pasticcio. La domanda è rimasta senza risposta e il derby è filato via così, senza altri grossi patemi ma anche senza un compagno che lavasse via con un gol l’ennesima colpa di una squadra incapace di affrontare le palle inattive. Assetti da rivedere Questione di organizzazione fra reparti, di intesa fra porta e difesa. La partenza di Nesta e Thiago Silva, a prescindere dal loro valore, ha prodotto un continuo rimescolamento di uomini tra nuovi arrivi ed esperimenti tattici del- Christian Abbiati, 35 anni LINGRIA l’allenatore, che in questa stagione non ha mai mandato in campo la stessa difesa. Anche per un portiere — così come per i compagni davanti a lui — non è semplice ritrovare gli assetti ma, come insegna la partita di San Pietroburgo, le parate spesso si rivelano decisive per l’esito di una gara. E il derby per Abbiati è stato più di una volta la vetrina per esaltarsi. Era successo in Champions, nella semifinale di ritorno del 2003, una delle due stracittadine che a Christian sono rimaste nel cuore (l’altra è ovviamente quella del battesimo con l’Inter). Ed era successo anche ad aprile dell’anno scorso, con una parata da fenomeno sul colpo di testa di Thiago Motta. Abbiati aveva difeso l’1-0 (che sarebbe poi diventato 3-0) e lo scudetto. Quest’anno il titolo sembra un affare che riguarda altri, ma per provare a restare agganciati occorre il Christian della campagna di Russia. © RIPRODUZIONE RISERVATA NAZIONALE CONVOCATI 27 GIOCATORI PER LE GARE CONTRO ARMENIA E DANIMARCA Prandelli richiama Ranocchia e Gilardino Fuori Cassano, si rivede in azzurro anche Candreva. Rientrano Criscito e Balotelli MASSIMO CECCHINI ROMA A volte ritornano. Le convocazioni di Prandelli, in vista del doppio impegno della Nazionale in trasferta contro l’Armenia (venerdì 12) e a Milano contro la Danimarca (martedì 16), valido per la qualificazione al Mondiale 2014, vedono qualche rientro illustre. Come si immaginava Cassano non ci sarà, e questo forse sorprende un po’ di più alla luce del numero dei convocati: ben 27. Nel reparto avanzato tra l’altro — se Balotelli (dopo il forfeit di un mese fa per l’intervento agli occhi), Destro, il lanciato El Shaarawy, Giovinco e Osvaldo non sorprendono — spicca il ritorno di Gilardino. Ranocchia & Criscito Ma anche in altri reparti si riaffacciano volti noti che mancavano da tempo. In difesa torna Chiellini, ma soprattutto si rivedono Ranocchia e Criscito. L’inchiesta sul calcioscommesse che li ha coinvolti (sia pure in filoni d’indagine e modalità differenti), li aveva infatti messi in quarantena. Anzi, l’esterno dello Zenit per questa ragione aveva perso addirittura l’Europeo. Adesso però, nonostante le vicende giudiziarie non siano terminate, Prandelli e la Figc hanno ritenuto come i tempi della giustizia non possono essere coincidenti con le necessità della Nazionale e così i due difensori rientrano in gruppo. Criscito poi, operato pochi giorni fa per un problema allo zigomo, con tutta probabilità giocherà con una mascherina di protezione. Candreva & Verratti Passando al centrocampo, per un Nocerino che esce spicca il ritorno in Nazionale di Candreva, assente dal novembre 2009. Da notare poi come Prandelli — nonostante la concomitanza con l’Under 21 — non abbia voluto rinunciare al talento di Verratti. La Nazionale si radunerà stamattina a Firenze e già mer- coledì partirà per l’Armenia, da dove tornerà a Coverciano solo sabato. Due giorni dopo, infine, si muoverà alla volta di Milano. Con 4 punti in classifica, l’obiettivo è una doppia vittoria scaccia-affanni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alberto Gilardino, 30 anni GETTY I CONVOCATI PORTIERI Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Psg), Viviano (Fiorentina). DIFENSORI Abate (Milan), Balzaretti (Roma), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter). CENTROCAMPISTI Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Giaccherini (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Pirlo (Juventus), Verratti (Psg). ATTACCANTI Balotelli (Man. City), Destro (Roma), El Shaarawy (Milan), Gilardino (Fiorentina), Giovinco (Juventus), Osvaldo (Roma). UNDER 21 Mangia chiama il nerazzurro Bianchetti L’Under 21 si raduna oggi a Francavilla (Ch). I convocati Portieri: Bardi (Novara), Colombi (Modena), Perin (Pescara). Difensori: Bianchetti (Inter), Caldirola (Cesena), Capuano e Romagnoli (Pescara), De Sciglio (Milan), Donati (Grosseto), Frascatore (Sassuolo), Sampirisi (Genoa). Centrocampisti: Crimi (Grosseto), Florenzi (Roma), Insigne (Napoli), Marrone (Juventus), F.Rossi (Brescia), Sala (Amburgo), Saponara (Empoli), Viviani (Padova). Attaccanti: Borini (Liverpool), De Luca (Atalanta), Gabbiadini (Bologna), Immobile (Genoa), Longo (Espanyol). LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 Montolivo punge: «Siete provinciali» Il milanista: «L’Inter si è difesa, è stata brava e fortunata, in campo c’era una squadra sola» FABIANA DELLA VALLE MILANO Chissà come la prenderà stavolta Andrea Stramaccioni, che non ama sentir parlare di Inter provinciale. Il tecnico dell’Inter se l’era presa parecchio dopo la partita vinta in casa del Torino quando alcuni giornalisti avevano usato quest’aggettivo per definire il gioco della sua squadra. Stavolta l’appunto arriva da un giocatore avversario, Riccardo Montolivo: «In campo c’è stata una squadra sola, il Milan. L’Inter si è difesa da provinciale, è stata brava e fortunata. E’ stata la miglior partita della stagione, avremmo meritato di vincere». Gol annullato e rigore L’analisi del centrocampista è lucida e spietata. Un po’ come il risultato, che non lascia scampo ai rossoneri. Una sconfitta così, con un gol preso su calcio piazzato dopo 4 minuti è difficile da metabolizzare, figuriamoci quando la squadra comunque ha giocato bene e tu sei stato il migliore in campo. Montolivo non aveva mai giocato così bene con la maglia rossonera addosso. Ieri il Monto ha difeso e ha attaccato, ha recuperato palloni, si è dannato l’anima fino all’ultimo minuto. E aveva anche trovato il gol del pareggio. Però l’urlo di gioia gli è rimasto in gola, perché prima del tiro l’arbitro aveva fischiato per una carica di Emanuelson su Handanovic. «Dal campo io ho avuto il derby visto dalla curva rossonera «Sota a mi se viv la vita», rivisitazione rossonera della curva milanista di «O mia bela Madunina» KINES intribuna Mel DDHL Balo con Castro In tribuna si è visto Balotelli: sorrideva. E al suo fianco spunta Martin Castrogiovanni, rugbista della nazionale italiana e del Leicester. Gazzetta.it Gazza Tvf Zlatan Ibrahimovic, 31 anni AFP TUTTO SUL DERBY I GOL DEL CLASICO E QUELLI DI IBRA Tutti i gol di A, con le interviste ai protagonisti del derby e le polemiche. E poi la nostra rubrica sul calcio estero, Extra Time e gli highlight del Clasico e del Psg con le favolose doppiette di Ronaldo, Messi e Ibrahimovic. l’impressione che fosse valido spiega il centrocampista -. Mi spiace anche perché era un gran gol. L’arbitro lì per lì sembrava non volesse fischiare». Riccardo recrimina anche per un altro episodio: il fallo da rigore su Robinho nei minuti finali. «E’ clamoroso: dal campo si vede che il difensore ha pensato solo a ostacolare Binho. Peccato davvero, anche perché 7 punti sono veramente pochi». Dispiace molto anche all’amico Giampaolo Pazzini, che ha passato settanta minuti a torturarsi le mani in panchina e quando è entrato non è riuscito a segnare. Tutti e due sognavano una notte da protagonisti, invece dovranno aspettare un altro derby. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA SIENA JUVENTUS 1 2 (3-4-3) (3-5-2) SIENA 25 Pegolo; 13 Neto, 24 Paci, 18 Felipe; 6 Angelo (dal 23’ s.t. 36 Bolzoni), 8 Vergassola, 21 Rodriguez, 3 Del Grosso; 27 Rosina (dal 36’ s.t. 91 Reginaldo), 11 Calaiò, 57 Zè Eduardo (dal 9’ s.t. 77 Sestu). PANCHINA Farelli, Campagnolo, Valiani, Paolucci, Dellafiore, Verre, Rubin, Mannini, Bogdani. ALLENATORE Cosmi. CAMBI DI SISTEMA dal 9’ s.t. 4-4-2 ESPULSI Cosmi al 42’ s.t. per cnr. AMMONITI Felipe, Neto e Sestu per gioco scorretto, Zè Eduardo e Rosina per proteste e Paci e Vergassola per comp. non regolamentare. 1 Buffon, 15 Barzagli, 22 Marrone (dal 35’ s.t. 27 Quagliarella), 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner (dal 23’ s.t. 24 Giaccherini), 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 11 De Ceglie (dal 1’ s.t. 22 Asamoah); 12 Giovinco, 9 Vucinic. PANCHINA Storari, Rubinho, Lucio, Caceres, Pogba, Bendtner, Padoin, Matri, Isla. ALLENATORE Carrera (Conte squalificato). CAMBI DI SISTEMA: 4-3-3 dal 35’ s.t. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Chiellini e De Ceglie per gioco falloso; Vucinic per comportamento non regolamentare. MARCATORI Pirlo (J) al 14’, Calaiò (S) al 47’ p.t.; Marchisio (J) al 40’ s.t. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE spettatori paganti 8.504, incasso di 198. 571 euro; 6.869 abbonati, quota di 47.386,25 euro. Angoli: 2-8. In fuorigioco: 5-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’. POSSESSO PALLA SIENA 29,7% PASSAGGI UTILI JUVE 70,3% TIRI IN PORTA III SIENA 3 SIENA 71,4% JUVE 86,9% TIRI FUORI IIIIIIII IIII JUVE 8 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO GOL! 14’ Punizione di Pirlo che calcia rasoterra sfruttando il salto della barriera: Pegolo parte in ritardo ed è battuto. 23’ Calaiò calcia in corsa quasi dal dischetto ma conclude a lato. 44’ Conclusione di Marchisio deviata in angolo da Pegolo. GOL! 47’ Fuga e cross dal fondo di Angelo: la difesa della Juve è fuori posizione e Calaiò di testa batte Buffon. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,1 metri clic PIRLO COME PLATINI COSI’ SI MANDA IN CRISI LA BARRIERA Pirlo come Platini. Nell’andata del torneo 84-85 (foto) finita 3-1 per la Juve, il campione francese segna su punizione mentre tutta la barriera della Cremonese si alza. Nel ritorno (5-1 per la Juve), accade il contrario: la barriera resta ferma e, per colpire, Platini sceglie la traiettoria alta... SIENA 4 IIIIIII JUVE 7 SECONDO TEMPO 12’ Chiellini di testa rischia l’autorete: Buffon salta con un mezzo miracolo. 19’ Giovinco salta in dribbling Pegolo ma non riesce a concludere a rete. 33’ Rosina solo davanti a Buffon sbaglia una comoda girata di testa. GOL! 40’ Colpo di testa di Chiellini per Marchisio che batte Pegolo con una violenta conclusione in corsa. BARICENTRO MOLTO ALTO 62,8 metri DAL NOSTRO INVIATO LUCA CALAMAI SIENA I top-player della Juve sono in mezzo al campo. Ogni volta che la formazione di Conte va in affanno sono sempre le stesse facce a tirarla fuori dai guai. Stavolta tocca a Claudio Marchisio realizzare nei minuti finali il gol che consente ai bianconeri di difendere il primo posto in classifica (e sabato 20, dopo la sosta, c’è la sfida in casa col Napoli....) e di esorcizzare l’effetto Champions. E’ la prima rete per il Principino. Una prodezza che rimpolpa un dato statistico estremamente indicativo: sono undici i giocatori della Juve andati a segno in questa prima fase della stagione. Una squadra intera. La banda-Conte è un collettivo vero. Bel segnale anche se resta la sensazione che davanti servirebbe quel fuoriclasse capace JUVE, TESTA DU Pirlo-gol, poi Marchisio La serie d’oro continua Il regista firma l’1-0 sul Siena su punizione, pari di Calaiò. Il blitz del Principino decide. Si ripartirà con la sfida al Napoli di scaraventare dentro qualche pallone in più. In attesa del mercato di gennaio e del possibile colpo a effetto, la Juve attinge dove capita. Stavolta, e non è una novità, a lasciare il segno sono due centrocampisti: Pirlo su punizione e, appunto, Marchisio. Quello che serve per battere il Siena e allungare la striscia di partite senza sconfitte. Nuovo volto Il doppio binario scudetto-Champions sta cambiando volto alla Juve. Un anno fa Conte aveva una settimana di tempo per preparare le gare di campionato e proteggere i muscoli dei suoi uomini più importanti. Ora si gioca e basta. In Italia e in Europa. In queste condizioni il furore agonistico e la qualità della manovra, marchi di fabbrica dello scorso anno, si vedono e non si vedono. A volte basta vincere. Ed è stato così contro il Siena. Partita sempre in equilibrio. I bianco- neri sbandano spesso. Restano in piedi nel primo tempo grazie a due calci di punizione di Pirlo. Geniale l’esecuzione che regala il gol del vantaggio al 14’: la barriera dei toscani salta per coprire il palo alto ma il fuoriclasse della Juve sceglie la soluzione rasoterra prendendo in contropiede il portiere Pegolo. Terzo centro su calcio piazzato in campionato. Bella media. Pirlo prova il bis al 39’: stavolta però il suo destro si stampa sulla traversa. Grande Pirlo, decisivo Marchisio. I due migliori in campo. Male la difesa E gli altri? Male la linea difensiva. E non certo per colpa del giovane Marrone, chiamato a sostituire lo squalificato Bonucci. Difficile vedere un Barzagli così impacciato e un Chiellini così fuori ritmo e protagonista di due interventi che potevano costargli il cartellino rosso. Il mediocre arbitro Mazzoleni dopo aver punito il difensore per un intervento a gomito alto su Rosina sorvola su un’entrata violenta su Vergassola. Chiellini, nel secondo tempo, rischia l’autogol costringendo Buffon a una deviazione miracolosa prima di salvarsi la coscienza servendo l’assist a Marchisio. Anche davanti la Juve balbetta. Soprattutto per colpa di Vucinic, a secco da sei partite. E ieri imbarazzante nel suo vagare senza meta intorno all’area di rigore del Siena. Perché questo black-out? E perché Carrera non è intervenuto subito cercando di trovare qualcosa di più tra i suoi panchinari? Merita invece la sufficienza Giovinco che non ha trovato il colpo del kappaò ma non si è mai nascosto. Insomma, una piccola Juve che però centra l’obiettivo. Questo nuovo cinismo è necessario per tenere in piedi due obiettivi ambiziosi. E il Siena? Cosmi (espulso nel finale di primo tempo) oltre a lamentarsi per la mancata espul- sione di Chiellini può recriminare per l’incredibile serie di errori dei suoi attaccanti. Quanti errori Un elenco da arrossire che inizia con una girata moscia di Rosina solo davanti a Buffon (2’ p.t.) e continua con un rigore in movimento fallito da Calaiò (23’ p.t.) e con una mancata correzione aerea di Rosina a un metro dalla porta (33’ s.t.). In questo scenario da incubo c’è la perla isolata del gol di Calaiò abile a battere Buffon con un perfetto colpo di testa. Il Siena è stato vivo fino all’ultimo grazie a un centrocampo capace di sommare la straripante vitalità di Rodriguez con il senso tattico di Vergassola e a un paio di interventi decisivi del portiere Pegolo. Cosmi scuote la testa davanti ai tanti elogi. I buoni aggettivi non addolciscono l’ultimo posto. La salvezza era e resta una strada tutta in salita. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 iltema CENTROCAMPO INFALLIBILE I soliti Invincibili: le reti da primato arrivano dal centro Ancora una volta sono decisivi i colpi della linea mediana Marchisio: «Ci aspettano al varco, ma non cadiamo mai» URA 14’ p.t. Magia di Pirlo Punizione del leader della Juve. Pegolo non è proprio perfetto. Bianconeri in vantaggio REUTERS 47’ p.t. L’illusione di Calaiò Perfetto stacco di testa di Calaiò, che esulta. Il Siena trova il pari LAPRESSE MIRKO GRAZIANO SIENA Fine digiuno E’ la Juve di oggi, 40’ s.t. Colpo da tre punti Marchisio trova il varco giusto e infila Pegolo. Vale tre punti PAOLUCCI il gruppo davanti a tutto, così lo stesso Marchisio festeggia il suo primo gol stagionale «solo perché è servito a portare a casa i tre punti — continua l’azzurro — Il resto sta a zero. La dedica a Pogba? Prima della SIENA 6 BUFFON 6,5 Scatta come una molla per alzare in angolo un retropassaggio assassino di Chiellini. NETO 6,5 Micidiale nell’anticipo. Anche se spesso brucia il «fantasma» di Vucinic. BARZAGLI 5 Impacciato. Solo una questione di stanchezza? «Più forti dell’anno scorso» In generale, Claudio è convinto QUAGLIARELLA s.v. Entra nel finale ma nessuno se ne accorge. CHIELLINI 5 L’assist per Marchisio non cancella una domenica tutta «fuori tema». Una partita da dimenticare. LICHTSTEINER 5,5 Si annulla con Ze Eduardo. GIACCHERINI 6 Sempre in movimento. Poca qualità ma tanto cuore. IL MIGLIORE h 6,5 RODRIGUEZ 6,5 VIDAL 5,5 Un solo lampo: un diagonale respinto da Pegolo. Troppo poco. DEL GROSSO 6 Ordinato ma poco incisivo. che «questa Juve sia superiore rispetto all’anno scorso. Abbiamo una Champions League in più, è quindi normale alternare prestazioni super, vedi la Roma, ad altre meno esaltanti, come oggi. Avere sempre a disposizione una settimana piena per preparare le partite è un vantaggio mica da poco. Ma il segnale più forte che stiamo dando è la continuità di risultati, ottenuti all’occorrenza attraverso il carattere. Qui nessuno molla, e anche nelle serate più difficili si resta sul pezzo fino alla fine. La rosa è adeguata, le individualità sono importanti, gli alibi non ci servono, né li vogliamo. La vittoria la portiamo comunque a casa, e i tre punti di Siena sono sicuro che arrivino forte a chi ci contende lo scudetto. Ci aspettano tutti al varco, cercano il pelo nell’uovo, ma questa squadra non perde mai». MARRONE 5,5 Il meno colpevole del black-out della difesa bianconera. Però deve ancora studiare molto per interpretare questo nuovo ruolo. VERGASSOLA 6 Sempre elegante in cabina di regia. Tecnica approssimativa ma muscoli di ferro. Pressa su chiunque gli capiti a tiro. gara mi aveva detto che l’avrei buttata dentro. Ma oggi contava unicamente la vittoria. Era fondamentale chiudere in testa alla classifica prima della sosta, e lo abbiamo fatto su un campo difficile, dove in pochi faranno punti. Il Siena poteva vincere, ha giocato bene, ci ha messo in difficoltà e ha rischiato più volte di passare in vantaggio. Penso a quel colpo di testa di Rosina...». Già, una Juve apparsa poco lucida, a tratti disorientata, «un minimo di stanchezza è però da mettere in conto. Giocare ogni tre giorni non consente di allenarti bene. Più che a lavorare, devi pensare a recuperare. Alla fine di questo primo ciclo di partite ravvicinate siamo comunque lì, davanti a tutti: bilancio positivo quindi». JUVE 6 PEGOLO 6 Resta imbambolato sulla punizione-vincente di Pirlo ma si riscatta con una grande parata su Marchisio. BOLZONI 5 Rientra dopo tanti acciacchi, pasticcia in mezzo al campo. Claudio Marchisio, 26 anni, esulta dopo il gol decisivo a Siena REUTERS di L.CAL. Luis Novo Neto, 24 anni, e Mirko Vucinic, 29 MARMORINO/INFOPHOTO ANGELO 6,5 Delizioso l’assist che disegna per il colpo di testa vincente di Calaiò. Con le sue accelerazioni travolge De Ceglie. Aprono sempre loro In sette oc- 13 NETO NON SBAGLIA UN ANTICIPO VUCINIC, UN GIORNO DI FERIE FELIPE 5,5 L’ex viola perde lucidità quando la Juve lancia l’assalto finale. Ci si ripete, ma è così: la Juventus vince a centrocampo. Sempre! Come ieri: apre Andrea Pirlo, chiude Claudio Marchisio. Il Principino, undicesimo bianconero ad andare a segno in questa stagione, ha portato a 12 gol il ricco bottino stagionale dei «cinque» là in mezzo. Attaccanti fermi a quota dieci. Gli altri due centri di quest’anno sono di Bonucci (in Champions, contro lo Shakhtar) e Maggio (autogol in Supercoppa italiana). casioni su dieci, tante le gare finora disputate dalla banda Conte, è stato proprio uno dei centrocampisti ad aprire le marcature bianconere: è successo a Pechino (Vidal), poi col Parma (Lichtsteiner), quindi a Udine (Vidal), Genova (Giaccherini) e Londra (Vidal), per chiudere contro la Roma (Pirlo) e appunto ieri a Siena (ancora Pirlo). «Ma non ha francamente senso parlare di un problema attaccanti nella Juventus — spiega Marchisio — Se da dietro segniamo molto è merito proprio delle punte, che si sobbarcano un incredibile lavoro sporco. E’ il nostro modo di giocare, arriviamo in tanti davanti alla porta avversaria, questo pretende Conte dalla sua squadra, questo gli diamo noi». le Pagelle PACI 6 Un bel guerriero dentro l’area di rigore del Siena. DAL NOSTRO INVIATO LA GAZZETTA DELLO SPORT ROSINA 5 Sbaglia il possibile gol-partita mancando una comoda deviazione da pochi passi. La generosità non basta. REGINALDO s.v. Solo pochi minuti. h IL MIGLIORE 7 PIRLO 7 Ha il piede caldo e il fiuto del campione. Beffa la barriera del Siena calciando rasoterra e sul secondo tentativo centra la traversa. Decisivo. MARCHISIO 7 Il Principino torna a fare la differenza. Buon segno anche in chiave azzurra. CALAIO’ 6,5 La rete di testa che regala il momentaneo pareggio al Siena non cancella l’errore commesso a metà del primo tempo. Nel finale tiene in allarme da solo la difesa bianconera. ZE EDUARDO 5,5 Con una finta degna del suo passato al Santos regala a Calaiò un pallone d’oro. Poi, però, scompare. DE CEGLIE 4,5 Un disastro. Si fa scivolare via Angelo nell’azione del gol del Siena. SESTU 5 Dovrebbe arginare Asamoah. Missione fallita. VUCINIC 4,5 Assente ingiustificato. Si becca anche un’ammonizione per un faccia a faccia con Vergassola. ALL. COSMI 5,5 Troppo nervoso. Viene espulso e guarda parte della gara come Conte. Aveva preparato bene la gara con una sola pecca: ha concesso troppa libertà a Pirlo. ASAMOAH 6,5 Porta energie fresche. Un acquisto importante per questa Juve. GIOVINCO 6 Non graffia in zona gol. Ma è l’unico che prova a uscire dallo spartito di una gara grigia con un paio di invenzioni. ALL. CARRERA 5 Tarda a inserire un altro attaccante. Eppure si era capito subito che Vucinic non c’era. GLI ARBITRI: MAZZOLENI 4,5 La gara gli scappa. Chiellini da 2˚ giallo. Romeo 5-Palazzino 6; Bianchi 5,5-Iannello 6 © RIPRODUZIONE RISERVATA Official Bank 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA Carrera ammette «Senza cattiveria» CONTE BEATO TRA LE DONNE l’Analisi 1 di VINCENZO CITO Inviato? Macchè, innaffiato «L’anno scorso l’avremmo risolta in altro modo». Stavolta è stata splendida l’accoglienza per Conte ma, oltre ad altri amici conosciuti nell’anno della promozione in Serie A. DAL NOSTRO INVIATO G.B. OLIVERO SIENA Criticare una squadra imbattuta da 46 partite, che in questo campionato ne ha vinte sei su sette, che è prima in classifica e che resta in corsa nel girone di Champions può sembrare eccessivo. Però la prestazione della Juve a Siena non è stata convincente per l’incapacità di chiudere la partita prima e di cambiare ritmo poi. «Ci è mancata la cattiveria: l’anno scorso questa gara l’avremmo risolta in altro modo», ammette Massimo Carrera. La cattiveria, qualità difficile da allenare, è sinonimo di ferocia agonistica, di cinismo, di voglia di dominare l’avversario: non sempre è possibile riuscirci, ieri ad esempio il Siena si è chiuso bene e le gambe della Juve, magari a causa della Champions, non giravano come al solito. E a proposito di cattiveria, nell’attacco bianconero ci sono tante valide opzioni, ma manca il goleador che risolve partite come questa. Vucinic non segna dalla terza giornata, Giovinco ieri si è mosso molto ma non ha ancora realizzato nemmeno un gol decisivo. «Sebastian è stato bravissimo - assicura Carrera -, Mirko ha fatto quello che gli avevamo chiesto». Saluti a Conte Nel finale la Juve è tornata al 4-3-3 che non si vedeva da tempo. Evidentemente Antonio Conte dall’alto ha notato che con il 3-5-2 la sua squadra faticava a sfondare il muro del Siena. Il tecnico stavolta ha trovato una splendida accoglienza: prima della partita sono andati a salutarlo Massimo e Valentina Mezzaro- Massimo Carrera guarda l’orologio. Il Siena lo ha fatto soffrire LAPRESSE 2 Solo tweet La comitiva bianconera è scattata via rapidamente dopo la partita. A parte Marchisio, non ha parlato nessun giocatore. Per fortuna ci sono i social network, lì c’è maggiore libertà e minori controlli e si parla con semplicità. Gigi Buffon su Facebook ha espresso la sua gioia: «Torniamo da Siena con tre punti sofferti, ottenuti contro un’ottima squadra, e quanto mai importanti visto che alla ripresa del campionato affronteremo il Napoli». Su twitter, invece, hanno cinguettato Giorgio Chiellini («Vittoria importantissima. Avanti così»), lo squalificato Bonucci («Che sofferenza in tribuna! Ma da vera Juve abbiamo portato a casa tre punti importanti. Bravi ragazzi!») e Mirko Vucinic: «Una grande squadra sa soffrire, combattere e vincere. Un’altra vittoria, un’altra dimostrazione di carattere». Vucinic esalta il cuore e la grinta della Juve che in sette partite di campionato ha conquistato nella ripresa nove punti in più che nel primo tempo. Quando il traguardo si avvicina, la Juve accelera: è accaduto anche a Siena. Radio Rai, sta per cominciare Siena-Juventus «Stadio quasi esaurito e buona presenza di tifosi bianconeri». Quali? «De Rossi non ha giocato per motivi disciplinari. Zeman l’ha beccato negli spogliatoi che non fumava» (Gene Gnocchi, La Domenica Sportiva, Rai) 3 1 Antonio Conte con Valentina Mezzaroma e l’amico Paolo. 2 Il bacio con la moglie Elisabetta... 3 ... e poi con la figlia Vittoria FORNASARI LIVERANI © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PROTESTA DEL SIENA IL TECNICO ESPULSO Cosmi: «Anche Chiellini doveva essere cacciato» tri sbaglino e magari in dieci la Juve avrebbe vinto 5-1, però Chiellini andava cacciato». DAL NOSTRO INVIATO SIENA Serse Cosmi per tre volte non ha creduto ai suoi occhi. La prima quando è stato espulso e ha accennato una protesta clamorosa («Io resto qui»): «In realtà l’espulsione era giusta — ammette l’allenatore — Ero stato avvisato un paio di volte dal quarto uomo, sono uscito dall’area tecnica per rimproverare un inserviente del servizio sanitario che non aveva subito riconsegnato il pallone e sono stato cacciato». La seconda quando Chiellini non è stato espulso: «Si può discutere la prima ammonizione, ma il fallo su Felipe meritava il cartellino: chiunque giudichi con onestà non può non riconoscerlo. Capita che gli arbi- L’ANTICIPO / 1 Nel finale La terza volta, invece, mancava poco alla fine: «Rosina deve spiegarmi come ha fatto a non colpire la palla». Il Siena sarebbe passato in vantaggio e invece a vincere è stata la Juve: «La prestazione però mi dà fiducia». Cosmi, poi, ha dedicato una battuta a Conte («Va di moda guardare le partite dal box, ma io preferisco la panchina e se vengo squalificato per l’espulsione mi arrabbio») e a Carrera che aveva evidenziato il predominio della Juve: «Io ho un’altra Porsche, non la Carrera. Bisognerebbe essere più umili». L’ANTICIPO / 2 2-1 MARCATORI Thereau (C) al 46’ p.t., Maresca (S) al 16’, Di Michele (C) al 42’ s.t. CHIEVO (4-3-3) Sorrentino 6; Sardo 6 (dal 32’ p.t. Frey 5,5), Dainelli 6, Cesar 6, Dramè 6; Guana 6, L. Rigoni 6, Hetemaj 6; Thereau 7 (dal 40’ s.t. Samassa s.v.), Di Michele 6,5, Stoian 5,5 (dal 16’ s.t. Jokic 6). ALL. Corini 7. SAMPDORIA (4-3-3) Romero 4; Berardi 6,5, Rossini 6, Costa 6, Poulsen 5 (dal 21’ s.t. Soriano 6); Munari 5,5, Maresca 6,5, Obiang 6 (dal 44’ s.t. Icardi s.v.); Estigarribia 5, Maxi Lopez 5,5, Krsticic 5 (dal 34’ s.t. Tissone s.v.). ALL. Ferrara 5. ARBITRO Gervasoni di Mantova 5. AMMONITI Frey (C), Guana (C), Krsticic (S) e Tissone (S) per gioco scorretto. «Criscito ha pagato al di là delle sue colpe in maniera forse anche un po’ troppo, un po’ troppo così» (Gianluca Marchegiani, Sky). «Ci tengo a spezzare una lama in favore di Mimmo Criscito» (Giampiero Gasperini, Sabato sprint, Rai) «C’è da dire che Achucarro non fa gol dal 20 maggio 2011, 30 turni. Graciani mette in mezzo, è arrivato il 3-0 di Achucarro!» (Stefano Borghi, Velez-Colon, Sportitalia) «Va col destro Loviso ed è il pareggio dell’Ascoli! Gran gol! Il pareggio...il raddoppio dell’Ascoli, non il pareggio, il raddoppio! Oggi è giornata così» (Raimondo Bovone, diretta gol serie B, Sky) «Certo per Napoli sarebbe più importantissimo gestire il risultato» (Maurizio Colantoni, calcio a cinque, Raisport) «Vargas cura anche la fase di iniziazione» (Antonio Di Gennaro, Genoa-Palermo, Sky) Riccardo Pescante (rugby sulla Rai). «Frati non trova i pali, lo sai? E li trova!» Tommaso Visentin (rugby su Sportitalia) «E’ stata una partita molto fisica, molto corsa se mi lasciate passare il termine». Ma solo per questa volta. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA GENOA-PALERMO Twitter@VincenzoCito A NOVARA Regalo di Romero Un gol per tempo e il Chievo sorride Palermo e Genoa Samp beffata all’87’ non si fanno male CHIEVO-SAMP Un amaro Nando Sanvito (Mediaset Premium) collegato dal prato di San Siro per le ultime novità prima del derby. «Mi date sempre la linea quando cominciano ad innaffiare il campo. E’ un po’ come la legge di Murphy». Se qualcosa può andar male, lo farà. Rissa sfiorata in un ristorante per Marco Rigoni 1-1 MARCATORI Giorgi (P) 14’ pt, Borriello (G) 8’ st GENOA (4-4-2) Frey 6,5; Sampirisi 5, Granqvist 6,5, Bovo 6, Antonelli 5,5; Kucka 6, Seymour 6, Tozser 5 (dal 42’ p.t. Jorquera 7), Jankovic 6 (dal 41’ s.t. Moretti s.v.); Immobile 5 (dal 24’ s.t. Vargas 6,5), Borriello 6,5. All. De Canio 6. PALERMO (3-4-3) Ujkani 7; Munoz 5, Donati 6, Von Bergen 6; Morganella 6, Barreto 6, Rios 6, Garcia 6,5; Giorgi 6,5 (dal 30’ s.t. Bertolo 6), Miccoli 5 (dall’8’ s.t. Hernandez 5), Ilicic 6,5 (11’ s.t. Kurtic 6). All. Gasperini 6,5. ARBITRO Tommasi di Bassano AMMONITI Bovo (G), Von Bergen (P) e Morganella (P) gioco scorretto, Jankovic (G) per proteste, Jorquera (G) per comp. non reg. NOVARA Disavventura sabato per Marco Rigoni, che ha saltato per infortunio la gara del Chievo (dove gioca dopo Novara) con la Samp. A cena con la moglie che sta per partorire, è stato importunato da un paio di ragazzi. Conciliante, ha posato per qualche foto con loro, allontanati poi dal proprietario del locale. Ma i giovani sono tornati con altri con intenzioni bellicose. L’intervento delle forze dell’ordine, che hanno identificato i ragazzi, ha riportato la calma. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA le Pagelle di MIMMO MALFITANO INLER E BEHRAMI SUPER MURO CAMPAGNARO ALLAN CORRE PER DUE È Napoli da pri Da sinistra Marek Hamsik, 25 anni, e Giampiero Pinzi, 31, protagonisti della sfida di ieri AFP NAPOLI 6,5 DE SANCTIS 6 Resta inoperoso per buona parte della gara. Qualche buona uscita. CAMPAGNARO 7 È un muro insuperabile. Ci provano sulla velocità, Di Natale e Pereyra, ma non si passa. FERNANDEZ 5,5 Suo l’errore che avvia l’azione del pari. Discreto in elevazione, male nel disimpegno. GAMBERINI 6 Maicosuel gli crea qualche problema ma, tutto sommato, non corre eccessivi pericoli. MAGGIO 7 Suo l’assist per il gol di Hamsik. Sulla destra ritorna a volare e rende vano Pasquale. BEHRAMI 7 Un gigante, prima mette in riga Allan, poi rincorre i centrocampisti avversari: una forma super. INLER 7 Buona la regia, si sistema dinanzi alla difesa e si rende utile anche nella fase d’interdizione: è in crescita. IL MIGLIORE h 7,5 HAMSIK Terzo gol e tanta roba. L’unico che tira in porta e tiene sulla corda Brkic: il vero leader. (Dzemaili s.v.) ZUNIGA 6,5 Ha stordito Pereyra sulle ripartenze e con quei dribbling ubriacanti: è una delle più belle intuizioni di Mazzarri. PANDEV 6,5 Ha il merito di segnare il gol della vittoria che permette al Napoli di arrivare allo scontro diretto con la Juve a pari punti. INSIGNE 5,5 Mazzarri gli concede 40 minuti ed in questo tempo trova il modo di sbagliare un gol facile facile. Poi, più niente. CAVANI 5,5 Di buono c’è il colpo di tacco che smarca Maggio per il cross sul primo gol. Ma è troppo poco per un campione come lui. ALL. MAZZARRI 7 Lui ha le idee ben chiare. Inutile, quindi, stuzzicarlo sull’Europa League: tra 15 giorni ci vorrà una prova di forza vera per stabilire le gerarchie del campionato. UDINESE 5,5 BRKIC 5,5 Ha responsabilità sul gol di Pandev che lo sorprende sul proprio palo. Un salvataggio su Cavani. BENATIA 5,5 Permette a Pandev di girarsi e di calciare di destro, che non è il suo piede, sul gol. DANILO 6 Gli tocca Cavani la cui serata non è per niente delle migliori. Lo tiene senza sbavature. DOMIZZI 6 Insuperabile sulle palle alte, ne lascia solo una a Cavani che non la sfrutta. Ammirevole nel finale. PEREYRA 5,5 Fa fatica a rincorrere Zuniga che ha un altro passo. Ingenuo. (Faraoni s.v.) ALLAN 6 Ha corso molto, ma s’è trovato di fronte uno scoglio difficile da superare: Behrami. h IL MIGLIORE 6,5 PINZI Il suo gol è soltanto un’illusione. Sul piano del gioco prova a ispirare, inutilmente, un attacco spuntato. RANEGIE 5,5 Guidolin lo inserisce col chiaro intento di sfruttarne l’elevazione. Ma non sortisce effetti. LAZZARI 5,5 Capitalizza l’errore di Fernandez lanciando Maicosuel per il gol di Pinzi. Inler gli concede poco o niente. PASQUALE 5,5 Sbaglia diversi cross e perde il confronto con Maggio che gli va via ripetutamente. MAICOSUEL 6 La volontà è infinita, anche se spesso s’intestardisce nel dribbling. Qualche tiro fuori misura. DI NATALE 4,5 Nelle ultime due stagioni non aveva giocato a Napoli. Stavolta, c’era ma è come se non ci fosse stato: nemmeno un tiro. BARRETO 5,5 Ha avuto poco tempo a disposizione e non gli è bastato per dare un apporto concreto ai fini del risultato. ALL. GUIDOLIN 5,5 Ci ha provato ad imbrigliare l’avversario, ma è prevalsa la maggiore qualità. Viene espulso su segnalazione del quarto uomo. GLI ARBITRI: DOVERI 6 L’unica macchia è il rigore non concesso sul fallo di mano di Pinzi. Per il resto è stato perfetto o quasi. DE LUCA 6 LIBERTI 6; MASSA 6 - BARRACANI 6 L’abbraccio dei giocatori del Napoli dopo la rete del vantaggio di Hamsik. Da sinistra Goran Pandev, Valon Behrami, Edinson Cavani, Marek Hamsik e Juan Camilo Zuniga ANSA Hamsik e Pandev piegano l’Udinese: risposta alla Juve Alla bella azione-gol della squadra di Mazzarri replica Pinzi. Con una magia il macedone conserva il 1o posto DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE NAPOLI «E adesso a noi due, Madama» urlano i bellissimi gol di un Hamsik sempre più determinante e di un Pandev sempre imprevedibile nei suoi improvvisi risvegli, che diventa eroe al posto del solito Cavani, per una notte non brillante. È la terza volta negli ultimi dieci giorni che la Juve scatta in fuga e il Napoli la riacciuffa nel giro di poche ore: un segnale chiaro di quanta convinzione si sia diffusa nell’ambiente partenopeo. Successo sofferto pure questo, come con la Sampdoria, perché l’Udinese non ha accusato crolli atletici nonostante Guidolin abbia riproposto otto reduci dall’impresa di Anfield. Il solo Di Natale è rimasto ai margini della contesa. Un po’ a causa della mancanza di adeguati rifornimenti (un unico cross basso, al 7’, Totò col mancino alza la mira), un po’ stoppato dalla feroce concentrazione di Campagnaro e Gamberini. Neutralizzare il pericolo numero uno degli ospiti non è bastato a Mazzarri per impadronirsi del match. Sia il gol di Hamsik, di pregevole fattura, che il pareggio di Pinzi sono arrivati a difese sbilanciate in una battaglia tattica assai interessante sviluppatasi per tutto il primo tempo. Il fatto che a 19 secondi dal riposo Pandev si sia inventato, spalle alla porta, una finta in controllo con rasoiata di destro, riportando il Napoli avanti, va accolto come un segnale della sorte: vista l’insipida ripresa, sarebbe stato durissima spuntarla. la Moviola DI V.D’A. Doveri non vede un mani: manca un rigore al Napoli Hamsik liberato Responsabiliz- zato dalla partenza di Lavezzi e agevolato dalla ormai stabile posizione di trequartista libero di seguire il proprio estro, Marek Hamsik ha interpretato tutte le azioni significative di un primo tempo in cui Guidolin ha audacemente corso il rischio tenendo sullo slovacco Pinzi, uno che fisicamente gli è inferiore ma che tatticamente sa quando e come muoversi. E perciò se Hamsik sfruttava la sua potenza atletica ecco che Pinzi, lasciando l’avversario alle sue spalle, determinava con puntualità la supremazia numerica in mezzo al campo: 5 friulani con- Al San Paolo l’arbitro Doveri di Roma dirige bene, sempre molto vicino all’azione, come evidenzia il cartellino giallo per simulazione sventolato ai danni dell’udinese Maicosuel, che nel finale di gara cerca un contatto, inesistente, con Gamberini appena entrato in area. Doveri commette un solo errore rilevante: al 27’ del primo tempo non vede un tocco di mano (foto SKY) in area di Pinzi su passaggio di Hamsik verso Behrami. Il braccio è largo e il centrocampista non fa nulla per evitare il contatto. Nella ripresa Pereyra anticipa Hamsik con un braccio, ma la posizione dei due giocatori impedisce all’arbitro di vedere il fallo. tro 4 napoletani. Solo che questa situazione, netta nei primi venti minuti e poi ricomparsa per quasi tutta la ripresa, non ha prodotto i frutti sperati in fase di rifinitura e conclusione. L’uno-due Il Napoli ha giocato bene metà primo tempo e poi ha controllato. Guarda caso, il confronto personale fra Hamsik e Pinzi è finito con un gol per parte. Lo slovacco ha concluso da centravanti puro una manovra impreziosita dal tacco di Cavani per il cross rasoterra di Maggio; il regista friulano è entrato solo soletto in area su imbeccata del redivivo Maicosuel (quello del cucchiaio...) con la difesa partenopea colta in uscita dall’area per colpa di un errato disimpegno di Fernandez. Pandev, nel recupero, riportava avanti gli azzurri con una prodezza tecnica. Il tesoro Sul piano tattico un tesoro mica da ridere per una formazione, il Napoli, che sa essere micidiale proprio quando si raccoglie davanti alla propria area e riparte sulle fasce. Non a caso Mazzarri, tipo pratico, al 55’ toglieva proprio Pandev per affidarsi ai contropiede del più veloce Insigne (il quale al 44’ ha sprecato il 3-1) mentre Guidolin di lì a poco inseriva la torre Ranegie (di testa le prende tutte) proprio al posto di Pinzi. Così la novità Allan passava in mezzo e Maicosuel arretrava sulla linea dei centrocampisti con ampia libertà di inserimento. Anche in questa frazione di gioco il predominio territoriale dell’Udinese non produceva brividi per De Sanctis, eccetto una bordata da fuori area di Faraoni. Pure il Napoli non riusciva a insidiare Brkic e allora il fischio finale veniva accolto con un cambio di inno. Al posto del soldato innamorato ecco un altro evergreen: «Chi non salta, juventino è». © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 imato NAPOLI ilPersonaggio MAREK HAMSIK (3-5-2) De Sanctis; Campagnaro, Fernandez, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik (dal 42’ s.t. Dzemaili); Cavani, Pandev (dal 10’ s.t. Insigne) PANCHINA Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Dossena, Mesto, Donadel, El Kaddouri, Vargas ALLENATORE Mazzarri CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 50.6 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Hamsik per proteste, Maggio per gioco scorretto Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Pereyra (dal 40’ s.t. Faraoni), Allan, Pinzi (dal 21’ s.t. Ranegie), Lazzari, Pasquale; Di Natale (dal 33’ s.t. Barreto), Maicosuel PANCHINA Padelli, Angella, Coda, Armero, Gabriel Silva, Favaro, Heurtaux, Willians, Fabbrini ALLENATORE Guidolin CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 53.8 metri ESPULSI Guidolin per proteste al 33’ s.t. AMMONITI Benatia, Danilo per gioco scorretto, Maicosuel per c.n.r. MARCATORI Hamsik (N) al 30’, Pinzi (U) al 43’, Pandev (N) al 46’ p.t. ARBITRO Doveri di Roma NOTE paganti 43.148, per un incasso di 789.499,06 euro; abbonati e quota non comunicati. Angoli 1-4. In fuorigioco 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’ POSSESSO PALLA NAPOLI 45% UDINESE 55% IIIIII NAPOLI 79.5% UDINESE 76.2% TIRI FUORI I IIIIII UDINESE 1 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-1 21’ Pandev per Cavani che si fa murare dal portiere GOL! 30’ Stupenda azione in velocità rifinita da un tacco di Cavani per Maggio che mette in mezzo rasoterra: il guizzo di Hamsik brucia anche il portiere 42’ Cavani smarca Pandev davanti alla porta vuota, il macedone non ci arriva GOL! 43’ Contropiede dell’Udinese con Maicosuel che mette Pinzi in condizioni ideali per pareggiare GOL! 46’ Inler rasoterra per Pandev che spalle alla porta disorienta Benatia e conclude di destro NAPOLI 6 Lo slovacco, ieri capitano, avvisa la Juve: «Ci vediamo dopo la sosta» Mazzarri: «Faremo cose speciali...» DAL NOSTRO INVIATO ALESSIO D’URSO NAPOLI PASSAGGI UTILI TIRI IN PORTA NAPOLI 6 Aronica picchia e minaccia un giornalista: «Ti ammazzo» Sulla cresta 1 dell’onda: urla, segna, trascina tutti (3-4-1-2) IIIII UDINESE 5 SECONDO TEMPO 8’ Angolo di Lazzari e Maggio, pressato, sfiora l’autorete 31’ Sinistro di Hamsik dalla distanza: fuori 44’ Contropiede di Insigne che giunto davanti a Brkic scarica il diagonale sinistro giusto sul portiere 46’ Brividi per il San Paolo a causa di una legnata da fuori di Faraone che però non centra lo specchio Un’altra dimostrazione di forza e personalità raccontata con il cuore, le parole e il gol da Marek Hamsik: lui, motore e leader, genio e predatore d’area spietato. Nella fase più difficile del match, quando il Napoli era sul punto di sbandare e l’Udinese intensificava il gioco d’attacco, ecco il cambio di rotta ispirato da «Marekiaro». Sì, perché lui a un certo punto si è intestato la battaglia: ha tirato da lontano, incitato i compagni, protestato con l’arbitro per il mani in area di Pinzi (incassando il giallo) e poi, col- 17 IL CASO UDINESE 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT Marek Hamsik, 25 anni IMAGESPORT mo di rabbia, ha spinto in rete tutta la voglia di riemergere del Napoli. be, il centrocampista ha deciso anche al San Paolo di trascinare la squadra fuori dal guado. Reazione Il capitano, con la fa- Prodezze L’arma tattica Hamsik scia al braccio per l’assenza di Cannavaro, ha sparigliato le carte di Guidolin. Il rischio di perdere terreno dalla Juve, di ripetere la prova di Catania a 3 giorni dalla figuraccia di Eindhoven col «Napoli 2», era notevole. E invece quando il gioco si è fatto duro è spuntata ancora la sua cresta, inquietante per gli avversari come la pinna di uno squalo. Come a Genova, quando contro la Samp si è procurato il rigore decisivo costringendo al fallo Gastaldello disorientato dal suo gioco di gam- è il vero valore aggiunto di Mazzarri. Che ieri ha potuto compiacersi pure di un altro colpo di classe di Pandev, al 2˚ gol in campionato. E così, in fondo alla sfida emozionante con l’EuroUdinese, il Napoli si è consegnato alla standing ovation del suo pubblico: «Ci piace vincere soffrendo, siamo fatti così — dirà alla fine Hamsik — Siamo maturati. Era fondamentale vincere, dopo la Coppa. Il mio migliore anno al Napoli? Non penso solo a me stesso, non si gioca mai da soli, si gioca come NAPOLI Violenta aggressione fisica e verbale negli spogliatoi da parte di Salvatore Aronica ai danni di un giornalista napoletano che lavora per una emittente televisiva. Alla presenza di numerosi cronisti, nella zona riservata alle interviste, il difensore si è scagliato contro il malcapitato collega prima con minacce («Ti ammazzo, ti ammazzo») e poi è passato alle vie di fatto, colpendolo con due ceffoni e una gomitata. Soltanto l’intervento dei presenti ha impedito che l’aggressione avesse conseguenze più gravi. Dopo pochi minuti Aronica è tornato indietro, pentito, e ha chiesto scusa. Non è escluso però che venga querelato. squadra. Noi lo siamo. Se siamo al livello della Juve? E’ ancora presto, si vedrà, intanto dobbiamo tornare carichi dopo la sosta per la sfida...». Un’altra notte magica con il 3˚ acuto stagionale per la felicità di Mazzarri: «Marek è un fuoriclasse sempre, anche quando gioca meno bene — commenta il tecnico —. Non pensa mai a se stesso ma sempre alla squadra. È in una forma strepitosa. È cresciuto tantissimo. È stata una partita tosta, l’Udinese ci ha messo in difficoltà». E sulla supersfida del 20 ottobre: «La Juve è forte, sul suo campo è imbattibile, è super favorita: speriamo di fare qualcosa di speciale». © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7A GIORNATA ipersonaggi GEMELLI DI CLASSE Miroslav Josef Klose, 33 anni DAL NOSTRO INVIATO STEFANO CIERI PESCARA Klose&Hernanes, la premiata ditta colpisce ancora. Come a Verona, nell’ultima trasferta vincente. Come in altre otto partite, tra lo scorso campionato e questo, prima di quella di ieri. Se segnano loro, la Lazio vince. Sì, va bene il gruppo. Va bene il gioco collettivo. Ma per fare la differenza servono i campioni. La Lazio ne ha due, che si stimano, si completano e soprattutto vivono le partite in simbiosi. Se va bene uno, va bene pure l’altro. E la Lazio vola. È tornata la premiata ditta del gol Se loro segnano la squadra vince. Hernanes: «Si vede il salto di qualità» mai. Il 3-0 di Pescara e la doppietta personale non gli bastano, perché «avremmo potuto fare qualche altro gol. Nel secondo tempo ci siamo limitati a gestire il risultato e questo non è da grande squadra». Davvero incontentabile. Evidentemente la doppietta non gli bastava per cancellare un digiuno durato quattro partite (alla Lazio non gli era mai capitato) e per cancellare tutto il can can suscitato dal suo gesto del San Paolo. «Il gol cui ho rinunciato a Napoli? Ne hanno parlato tutti, non mi va di aggiungere altro», dice un po’ stizzito, forse infastidito da chi ha voluto insinuare che il suo gesto non sia stato del tutto sincero. Ma quello è ormai il passato e l’uomo di ghiaccio preferisce pensare solo al futuro: «Que- PIERANUNZI Klose l’incontentabile La loco- motiva tedesca è tale sempre e comunque. E non si accontenta sta è una Lazio che può andare lontano, ma dobbiamo pensare a un partita per volta. Rispetto all’anno scorso siamo più concreti: riusciamo a colpire alla prima occasione». Hernanes il filosofo A Pescara la prima occasione è stata di Hernanes. E il Profeta ha colpito: «E’ stato un gol importante perché ci ha consentito di incanalare la partita nel verso giusto. Nel primo tempo abbiamo giocato da grande squadra, poi abbiamo controllato. Stiamo crescendo, rispetto all’anno scorso mi sembra ci sia stato un salto di qualità. Però dobbiamo restare con i piedi per terra perché la stagione è lunga e piena di insidie». Ma se hai in squadra Klose e Hernanes tutto fa meno paura. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FILM UNO-DUE-TRE LAZIO E PER STROPPA È NOTTE FONDA 5’ primo tempo Prodezza del Profeta Dopo l’errore dal dischetto col Maribor, pronto riscatto per Hernanes che firma l’1-0 con una splendida punizione LAPRESSE 25’ primo tempo Raddoppia Klose A metà della prima frazione partita già in ghiaccio per la Lazio, l’attaccante tedesco salta Perin e fa 2-0 ANSA 35’ primo tempo Ancora Miro Lasciato colpevolmente solo in mezzo all’area, Klose firma la propria doppietta personale e chiude la partita PIERANUNZI Hernanes+Klose Lazio da applausi Pescara a fondo Gonzales fa un doppio lavoro pauroso di marcatura e incursione. Candreva sembra nato esterno (invece era centrale). Mauri crea il break «tagliando» da sinistra e diventando seconda punta. Un centrocampo «rotante», detto alla Prandelli, che non dà mai riferimenti. Nominalmente 4-5-1, il modulo si adatta trasformandosi in 4-1-3-2, 4-2-3-1, 4-3-3 e proteggendo una difesa non altrettanto impeccabile. Pescara lungo e largo Il k.o. tec- Il brasiliano e il tedesco con 2 reti chiudono il match nel primo tempo. Petkovic al 3o posto DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI PESCARA Meglio chiarire subito: tra Lazio e Pescara c’è quasi un abisso. Organizzazione di gioco, singoli, senso del gol, ritmo, cattiveria. E niente avrebbe cambiato la storia di una partita finita prima di cominciare, già al 5’, con la punizione-gol di Hernanes (e la graziosa collaborazione di Perin), poi arricchita dal doppio centro di Klose. Niente. Però è legittimo chiedersi se Stroppa non si sia un po’ complicato la vita. Se un minimo di responsabilità, nello 0-3 finale, ce l’abbia anche lui. Se l’abisso sia così profondo. Perché il Pescara non avrebbe ribaltato il risultato, questo no, ma sarebbe almeno entrato in partita. Come l’indispensabile Quintero – lasciato inspiegabilmente oltre un’ora in panchina – ha poi tentato di fare nel finale. Ma troppo solo. E troppo tardi. Centrocampo rotante Il Pescara è un discorso a parte, ma la Lazio è messa in campo come poche e pensa da «grande». Il terzo posto non è un caso. Difficile districarsi nel centrocampo di Petkovic, sublimato dall’uomo chiamato gol che è Klose. Ledesma detta i tempi proteggendo la difesa. Hernanes è uno spettacolo di regia, tecnica, ritmo ed entra in tutti i gol. nico è proprio lì in mezzo. La cerniera Blasi-Colucci-Cascione, oltre che timida e statica, va subito in inferiorità. E la diversa cifra tecnica non è l’unica spiegazione. Stroppa quasi dimentica i sette punti di fila delle ultime tre partite. Lascia in panchina Nielsen e Quintero, schiera un 4-3-3 insostenibile nel quale nessuno fa gioco, e soprattutto concede alla Lazio i due esterni. Celik, e soprattutto Caprari, sono troppo larghi per dare una mano all’isolato Vukusic e troppo alti per collaborare con la mediana. Se aggiungiamo le esitazioni della coppia centrale Capuano-Terlizzi, e la manovra che sbatte sempre sul possesso palla laziale, tutto è chiaro. Hernanes nei tre gol Risultato: Hernanes viene festeggiato dai compagni dopo la rete dell’1-0 PIERANUNZI PESCARA 0 LAZIO 3 PRIMO TEMPO 0-3 MARCATORI Hernanes al 5’, Klose al 25’ e al 35’ p.t. (4-3-3) Perin; Balzano, Capuano, Terlizzi, Bocchetti; Blasi (dal 1’ s.t. Jonathas), Colucci, Cascione; Celik (dall’10’ s.t. Quintero), Vukusic (dal 20’ s.t. Abbruscato), Caprari. PANCHINA Pellizzoli, Falso, Romagnoli, Nielsen, Bjarnason, Brugman, Soddimo. ALLENATORE Stroppa. CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 1’ s.t. BARICENTRO ALTO 54.9m ESPULSI nessuno. AMMONITI Blasi e Quintero per gioco scorretto. (4-5-1) Marchetti; Konko (dal 15’ s.t. Cavanda), Biava (dal 39’ s.t. Cana),Dias, Lulic; Candreva, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Mauri; Klose (dal 26’s.t. Floccari). PANCHINA Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Stankevicius, Zauri, Onazi, Rocchi, Kozak. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 48.9m ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE paganti 5.468, incasso di 99.382,50 euro; abbonati 6.962, quota di 12.6901,73 euro. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 5-5. Angoli 8-2. In fuorigioco 1-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’. la Lazio si accorcia, stana il Pescara, nasconde la palla e riparte a gran velocità in 35’ da incubo. La punizione di Hernanes, al 5’, nasce dalla ripartenza di Candreva. Il 2-0, al 25’, è un contropiede Hernanes-Klose-Candreva-Klose al quale la difesa sa soltanto rispondere «prego s’accomodi». E il 3-0, minuto 35, è un colpo di testa del tedesco su angolo dell’onnipresente Hernanes. Avesse insisto, avrebbe segnato ancora. Invece Petkovic suggerisce di gestire il 3-0 più facile che ricordi, mentre Stroppa aspetta ancora prima di inserire Quintero e sistemare un 4-2-3-1 nel quale il colombiano, gran punizione da fuori compresa, fa capire che il Pescara non può più rinunciare a lui. Sarà per la prossima. © RIPRODUZIONE RISERVATA 37’ secondo tempo Abbruscato non molla Nella ripresa un volenteroso Pescara prova a riaprire la partita, ma il tentativo di Abbruscato si spegne sul palo AP le Pagelle DI F.LI. QUINTERO OK, MALE CAPUANO CANDREVA IN FORMA NAZIONALE PESCARA 4,5 LAZIO 7,5 PERIN 5 Non al posto giusto sulla punizione, anche se Hernanes è uno specialista. MARCHETTI 6,5 Risponde bene alle punizioni di Colucci e Quintero e al tiro di Abbruscato. BALZANO 6 Il meno peggio in difesa: anche perché Mauri si sposta al centro a creare scompigli. Regge contro Lulic. KONKO 6 Né Celik né Caprari gli creano problemi. Regala una palla allo «sprecone» Jonathas. CAPUANO 4,5 Sul 2-0 di Klose lascia fare. Come Blasi. TERLIZZI 5 Anche a lui tocca la figuraccia contro Klose: sul corner e resta a guardare. BOCCHETTI 5 Che brutto cliente è Candreva: parte da lontano e affonda in velocità. Qualche buon anticipo. BLASI 4,5 Un tempo a inseguire invano Gonzalez, fino al fallaccio da «giallo», e poca copertura sul gol di Klose. Poi la sostituzione. CAVANDA 6 Mezzora per chiudere facilmente Celik. BIAVA 6 Il povero Vukusic è troppo solo per infastidire. Con Jonathas e Abbruscato è peggio, ma solo un po’ (Cana sv) DIAS 6 Tutto facile con l’attacco del Pescara. LULIC 5,5 Il meno convincente del meccanismo di Petkovic: chiuso quasi ad ogni affondo a sinistra. Va capito: i «tagli» di Mauri gli raddoppiano il lavoro. JONATHAS 5 Indisponente. Si libera, o ruba palla, e poi spreca. I suoi 45’ sono tutto uno spreco. CANDREVA 7 Mezzo gol di Klose è merito del suo assist, ma non conquista la Nazionale a Pescara: è dall’inizio che gioca così. COLUCCI 5 Un bel tiro fuori di poco, prima che cominci la festa della Lazio. Poi niente. Neanche la solita cattiveria. GONZALEZ 7 Aggredisce e affonda, raddoppia e va al tiro. In gran condizione. CASCIONE 4,5 Hernanes avrebbe fatto impazzire chiunque ma… CELIK 5 Resta bello largo, lontano da Vukusic e dal centrocampo. IL MIGLIORE h 6,5 QUINTERO Mezzora per dare un’anima al Pescara, creare occasioni, cercare varchi nella mediana laziale, far capire che può diventare un grande. Mai più fuori. VUKUSIC 5 Per le statistiche, tocca un pallone ogni cinque smistati da Hernanes. Sembrava peggio. Non solo per colpa sua: è un attaccante da profondità, gli tocca fare la boa. LEDESMA 7 Negli scambi con Hernanes una delle chiavi della supremazia tattica laziale. IL MIGLIORE h 7,5 HERNANES Il primo gol, l’inizio dell’azione del secondo, l’assist (su angolo) del terzo. Il rischio è dimenticare il grande lavoro di regia, incursione e aggressione. Giocatore totale. MAURI 6,5 Esterno sinistro per confondere gli avversari, è spesso al centro vicino a Klose e a destra. Gran movimento senza palla. ABBRUSCATO 6 Almeno un’occasione pericolosa la crea. KLOSE 7,5 Quello di piede, con dribbling a Perin, è un gran gol, al di là della complicità della difesa. Quello di testa, confonde Terlizzi. Due palloni, due gol, più o meno. CAPRARI 4,5 Come Celik, in più perde troppi palloni. FLOCCARI 6 Nel finale, un paio di belle iniziative. ALL. STROPPA 4,5 La rinuncia a Quintero non si capisce. Il 4-3-3 è troppo rischioso. Ma può raddrizzare la situazione. ALL. PETKOVIC 7 C’è qualcosa che va oltre l’organizzazione tattica, la mentalità da «grande». È la sua Lazio. GLI ARBITRI: DE MARCO 6,5 Neanche una protesta. Vuol dire che è tutto facile. Crispo 6,5-La Rocca 6,5; Damato 6-Abbattista 6. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19 SERIE A 7a GIORNATA le Pagelle DI P.F.A. Basta un po’ di Viola e il Bologna è battuto OLIVERA RINATO TONI SI SBATTE GILA STECCA Un guizzo di Jovetic regala la vittoria. La Fiorentina lotta DIAMANTI CORRE ma non brilla. Rossoblù senza idee e senza occasioni MA A VUOTO FIORENTINA 6,5 VIVIANO 6 Un volo per toccare una punizione di Diamanti. RONCAGLIA 6,5 Solita affidabilità: ammonizione superflua ma provvidenziale tocco di testa per evitare una fuga verso la porta. TOMOVIC 6 Centrale per Rodriguez: in difesa è ok, davanti partecipa all’1-0 (con fortuna), però fallisce il 2-0. SAVIC 6,5 Debutto italiano pulito: sei contrasti vinti, quattro intercetti. CASSANI 6 Quattro cross, senza tante grane dietro (Cuadrado s.v.). FERNANDEZ 6 Subito sprint e tiro da applausi, poi emerge di rado. OLIVERA 6,5 Mai un minuto prima: vice Pizarro che fa bella figura nel primo tempo, è fiacco da metà ripresa e viene sostituito. MIGLIACCIO 6 Nel finale, sfiora il gol, vede un giallo ruvido. h IL MIGLIORE 7 B. VALERO Tecnicamente eccellente, crea superiorità e ammirazione. Fallisce però un gol, forse perché voleva servire Toni. PASQUAL 6,5 Cauto nei momenti iniziali, più deciso dopo: da una botta esce il 2-0 annullato a Toni. TONI 6 Titolare in viola dopo cinque anni: un assist eccellente, viaggia tra falli veri e altri fasulli, si sbatte con qualche errore ma aiuta. DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI FIRENZE Il dibattito sull’onestà delle ambizioni viola è sempre aperto a Firenze, città passionale e sinceramente abbracciata alla squadra. In un campionato finora strano nelle gerarchie sotto il podio, cioè fuori da scudetto e zona Champions, la Fiorentina è in ascesa senza neppure mostrare la versione più redditizia. Il quinto posto alla seconda pausa per le nazionali è preso dunque come una buona notizia perché c’è la convinzione di uno sviluppo ancor più elevato. Al bel calcio, inteso come qualità, tattica e robustezza, si potrebbe aggiungere la cattiveria sotto porta, finora troppo intermittente. Vincenzo Montella si dice contento per «aver tenuto sempre la partita in pugno», ed è vero. Però con avversari meno slegati, il vantaggio minimo potrebbe non bastare. I motivi Con questo Bologna non c’è stato alcun problema vista la mancanza di completezza in qualsiasi reparto: per restare alla produzione offensiva, basta ricordare l’unico ti- Stevan Jovetic, 22, trova un modo speciale per fare gli auguri alla sorella PLP FIORENTINA 1 (3-5-2) Viviano; Roncaglia, Tomovic, Savic; Cassani (dal 39’ s.t. Cuadrado), Fernandez, Olivera (dal 31’ s.t. Migliaccio), B. Valero, Pasqual; Toni (dal 19’ s.t. El Hamdaoui), Jovetic. PANCHINA Lupatelli, Neto, Hegazi, Pizarro, Seferovic, Della Rocca, Llama, Ljajic, Romulo. ALLENATORE Montella CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 55 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Roncaglia c.n.r., Pasqual, Olivera, Migliaccio per gioco scorretto. MONTELLA: «POCO CINICI, MA SONO SODDISFATTO» All. MONTELLA 7 Propone Olivera per Pizarro, vince la diffidenza iniziale. Oltre che la partita. E JoJo dedica il gol alla sorella Bojana IL MIGLIORE 6 AGLIARDI Quasi un paradosso: sbaglia di piede (è semi infortunato) e alcune uscite, ma para tanto e bene per evitare una disfatta al Bologna. CARVALHO 5,5, Centro destra, pure lui poco reattivo. NATALI 5 Sovrastato da Toni, rischia il rosso: esce per k.o. SORENSEN 6 Da metà ripresa per Natali, respinte azzeccate. CHERUBIN 5,5 Sta sul centro sinistra: otto palloni persi. GARICS 5 Jovetic gli sfila dietro sul gol, un servizio intelligente per Kone, il resto è poco. PAZIENZA 5,5 Alcuni recuperi indovinati, non sale a tempo sulla rete decisiva. TAIDER 5,5 Preferito a Guarente, solo forza difensiva: quando cala fisicamente sbaglia pure lui. MORLEO 5,5 Cassani viaggia alto, lui troppo in difesa: zero cross, cambiato dopo un’ora. ACQUAFRESCA 5,5 Mezz’ora di tempo per recuperare: non ci riesce. KONE 5 Inizia dietro Gilardino, finisce terzino sinistro: butta anche una chance per pareggiare. DIAMANTI 5,5 Movimenti più taglienti nella prima parte, non hanno seguito (Gabbiadini s.v.). GILARDINO 5,5 Il grande ex piglia più fischi che palloni. ALL. PIOLI 5 Ammette le responsabilità, gli mancava qualche pirata, vedi Perez, ma il Bologna è troppo molle. GLI ARBITRI: ORSATO 5,5 Manca il secondo giallo a Natali. Marrazzo 6-Giacchero 6,5 Tagliavento 6-Gianicola 6 GIOVANNI SARDELLI FIRENZE Mai così bene. La partenza sprint di JoJo snocciola numeri da bomber vero. Cinque gol in 7 gare di campionato, oltre il 60% delle reti complessive (8) messe a segno dalla Viola. Quello col Bologna, poi, vale doppio. Ci teneva da matti, a segnare. Dedicando il gol all’amata sorella Bojana che ieri compiva gli anni. Srecan rodjendan la scritta su una t-shirt mostrata da Stevan dopo il gol. Buon compleanno. «Purtroppo non siamo insieme in questo giorno importante, ci tenevo a dedicarle un gol» dice. Cuore tenero. Ma sguardo e parole da duro. Nonostante il colpo subito al ginocchio da Natali, con tanto di (3-4-2-1) Agliardi; Carvalho, Natali (dal 23’ s.t. Sorensen), Cherubin; Garics, Pazienza, Taider, Morleo (dal 13’ s.t. Acquafresca); Kone, Diamanti (dal 34’ s.t. Gabbiadini); Gilardino. PANCHINA Lombardi, Malagoli, Motta, Pulzetti, Guarente, Abero, Riverola, Radokovic, Pasquato. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 3-4-1-2, dal 33’ s.t. 3-4-3. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Natali e Taider per gioco scorretto, Pazienza per proteste. ARBITRO Orsato di Schio. NOTE paganti 8.347, incasso di 153.204 euro. Abbonati 12.636, quota di 176.703 euro. Tiri in porta 7-1, fuori 8-5. Fuorigioco 5-2. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’. JOVETIC 7 Quinto gol in 7 gare, dedicato alla sorella. Fallisce il bis. h 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Jovetic al 6’ p.t. EL HAMDAOUI 6 Numeri che non riescono del tutto, stanga out. BOLOGNA 5 BOLOGNA ghiaccio nell’intervallo, JoJo non ha pensato di mollare neanche un attimo. E a chi gli chiedeva se, vista la mole di Natali, non avesse avuto il coraggio di protestare, ha ribattuto: «Non vi preoccupate, qualcosa gli ho detto. Non ho paura di nessuno». Imprecisi Coro unanime viola. “Bene, molto bene, ma….”. Perché il gioco si accende dietro, risplende in mezzo, luccica quando la tocca JoJo e s’annebbia sul più bello. A pochi metri dalla porta avversaria. «Queste partite vanno chiuse prima —parola di Andrea Della Valle — potevamo vincere 3-0. Quando ti mangi così tanti gol poi rischi di perdere punti». Gli fa eco Montella: «Non siamo cinici, ma sono contento del gioco. C’è un’ identità». © RIPRODUZIONE RISERVATA CALCIOSCOMMESSE ASSEMBLEA DI LEGA Il Tnas discute il caso-Fontana Diritti d’immagine Si cerca l’intesa Al Tnas si discute il ricorso di Alberto Fontana contro la squalifica di 3 anni e 6 mesi per il presunto illecito in Chievo-Novara. Ma per quella gara, colui che per Gervasoni avrebbe preso i soldi dagli zingari era Shala (ed è stato assolto) e chi aveva promosso la combine Bertani (anche lui assolto). Resta Fontana, ma a questo punto ci si chiede: come ha fatto a fare la combine? Oggi a Milano si riunisce l’Assemblea di Lega. All’ordine del giorno la questione promopubblicitaria tra Lega e Assocalciatori. L’obiettivo è chiudere una bozza di accordo visto che resta poco tempo per la produzione delle figurine (al momento sospesa) per questa stagione. Prima è prevista la riunione della commissione tecnica sui diritti tv per affrontare le prime criticità della stagione in corso. ro in porta, su punizione. Stefano Pioli racconta che è stata «la peggior prestazione stagionale» e il risultato non descrive la vera storia del campo. Nove occasioni pulite per i viola, una sola rete, rimasta figlia unica forse perché arrivata all’inizio, quindi ha tolto subito le ansie da esultanza. La Fiorentina veniva da cinque pareggi di cui quattro senza gol nelle ultime sette uscite interne: ecco perché l’1-0 diventa una festa. I timori per l’assenza di David Pizarro, costruttore di 16 occasioni da rete in questo avvio di torneo, sono spariti così dopo il centro di Jovetic, arrivato da corner: è il primo urlo su palla inattiva. Difenderlo senza mettersi dietro, ma continuando a governare la contesa in maniera offensiva è stato semplice e il baricentro medio (55, alto) lo testimonia. Viola superiori Per riuscirci i viola, che venivano da tre turni senza successo, si affidano anche ai bodyguard da scorta vip in difesa, dove Savic non fa rimpiangere Rodriguez squalificato; a Borja Valero illuminante sul centro sinistra nel produrre e colorare il gioco; a Olivera che non può esse- re Pizarro, ma fa fluire l’azione seppur con qualche lancio di troppo, mentre il cileno va di passaggio basso. E anche a Toni davanti: viene messo per attirare i difensori e lasciare Jovetic tra porta e trequarti, attenuando il dubbio delle due seconde punte (l’altra è Ljajic). Non è il cannoniere da Scarpa d’oro del felice passato fiorentino, chiaro, ma fa movimenti, rompe le scatole, piglia falli e va a terra creando confusione, scalda il pubblico che assale l’arbitro. Può servire. Bologna non c’e’ Pioli ritorna al- la difesa a tre centrali, piazza Diamanti e Kone dietro Gilardino, li fa scambiare spesso, oscillando tra il 3-4-2-1 iniziale, l’1+2 a tratti nel primo tempo, la scelta di questo sistema La squadra di Montella ha controllato e non ha rischiato nulla: ora è quinta quando fa entrare Acquafresca e il tridente più puro con Gabbiadini. Ai cigolii arretrati (Natali), non viene posto rimedio dal centrocampo con due mediani (Pazienza e Tader) ma nessuno che sbrani come Perez. Gilardino non è quasi mai servito, si consola con la convocazione in Nazionale, però il ritorno a Firenze è un viaggio nel nulla. Non ci fosse Agliardi, che sbaglia rinvii e uscite ma sa fare il portiere sui velenosi tiri altrui, finirebbe con più hurrà. Il peggior Bologna e non la Fiorentina più bella: per questo motivo la città è fiduciosa quanto appassionata. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA le Pagelle di MASSIMO CECCHINI RISCATTO STEK, LAMELA BRILLA DENIS SPRECA, CONSIGLI FA FLOP ROMA 6 ATALANTA 5 STEKELENBURG 7 Olandese Volante: due parate vetrina possono svoltare la sua stagione. CONSIGLI 5 Se sul primo gol non è molto reattivo, sul secondo è goffo. E la partita finisce lì. PIRIS 5,5 Inizio da rumba e finale da salvato (tiene in gioco Denis), in mezzo tanta volontà e poco altro. RAIMONDI 5,5 Prova a spingere, ma si perde Lamela sul vantaggio e patisce Totti. MARQUINHOS 6 Esordio da titolare col brivido (manca l’off side su Denis), poi però si tranquillizza e fa valere le sue doti. MATHEU 5 È l’anello debole del reparto centrali. CASTAN 6 Non perfetto, ma adesso è lui il perno della difesa. BALZARETTI 5,5 La fase difensiva è incerta, però stavolta anche in attacco non brilla. BRADLEY 6,5 Al rientro dopo lo stop, comincia maluccio ma pian piano migliora, e il gol lo premia. PERROTTA 6 Entra per l’americano e non demerita. TACHTSIDIS 5,5 È il cocco di Zeman, le palle perse però lo condannano alle ripetizioni. FLORENZI 6 Ci mette la corsa, anche se alla fine si appanna (Marquinho s.v.) LAMELA 7 Sorpresa: il principino segna, passa, subisce un rigore (non visto) e rientra pure. Vuoi vedere che diventa zemaniano? DESTRO 6 Colpisce una traversa, innesca il bis: il gol arriverà. h IL MIGLIORE 7 TOTTI Partenza lenta, poi decolla con l’assist gioiello a Lamela e firma una gara utilissima. All. ZEMAN 6,5 Tachtsidis non vale De Rossi, ma l’epurazione è vincente: il segnale è chiaro. PELUSO 6 Esterno adattato in mezzo, sfiora la rete e se la cava. BRIVIO 5 È sul lato di Lamela nella giornata sbagliata. SCHELOTTO 6 Macina tanti utili chilometri sulla corsia destra. CAZZOLA 5,5 Dal suo lato i giallorossi sanno come infilarsi. SCOZZARELLA 5 Entra per Cazzola e lo fa rimpiangere. CIGARINI 6,5 Guida la manovra atalantina e impegna anche Stek. IL MIGLIORE h 6,5 MORALEZ Nei primi 20’ fa impazzire la Roma timbrando anche la traversa, poi cala e rischia anche il rigore su Lamela. Quando esce i nerazzurri non mordono più. BONAVENTURA 5,5 Entra per Moralez e incide assai meno. DENIS 4,5 Poteva essere l’eroe del match, ma sciupa così tanto che finisce per esserne il colpevole. DE LUCA 6 Fisico rivedibile, però la sua velocità mette tutti in crisi. MARILUNGO 5 Entra per De Luca e non fa altrettanto bene. ALL. COLANTUONO 5,5 Ha mezza rosa infortunata e Denis spreca, ma i cambi peggiorano la squadra. La Roma sfata il tabù Olimpico De Rossi-Osvaldo epurati da Zeman I giallorossi soffrono, a segno Lamela e Bradley Rabbia Atalanta: annullato gol regolare a Denis ROMA ATALANTA 2 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lamela 30’ p.t.; Bradley 17’ s.t. ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; Bradley (Perrotta dal 28’s.t.), Tachtsidis, Florenzi (Marquinho dal 41’s.t.); Lamela, Destro, Totti. PANCHINA Goicoechea, Svedkauskas, Burdisso, Romagnoli, Taddei, De Rossi, Osvaldo, N.Lopez. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 49,3 metri AMMONITI Tachtsidis e Florenzi per g.s. ATALANTA (4-4-2) Consigli; Raimondi, Matheu, Peluso, Brivio; Schelotto, Cazzola (Scozzarella dal 28’s.t.), Cigarini, Moralez (Bonaventura dal 16’s.t.); Denis, De Luca (Marilungo dal 20’s.t.). PANCHINA Frezzolini, Polito, Milesi, Ferri, Palma, Parra, Troisi. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 54,9 metri AMMONITI Peluso, Cigarini, Cazzola per g.s. ARBITRO Banti di Livorno. GLI ARBITRI BANTI 5,5 Manca un rigore (su Lamela), mal consigliato sul gol atalantino. Vuoto 5-Passeri 6; Rocchi 5,5-Pinzani 6. NOTE Spettatori paganti 15.621, incasso di 514.038, abb. 24.534, quota 489.776. Tiri in porta 8 (1 traversa)-4 (1 traversa). Fuori 6-4. Angoli 6-5. Fuorig. 3-4. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t. RUGGIERO PALOMBO ROMA Zeman l’Epuratore affonda in un colpo solo Atalanta, De Rossi e Osvaldo. La prima deve recitare il mea culpa per quanto sa dilapidare in avvio di partita, gli altri due, ammesso ne abbiano voglia, facciano un esame di coscienza. Il tecnico, nella conferenza stampa successiva al 2-0 firmato Lamela e Bradley, riserva loro parole affilate come lame, aprendo ferite ben più profonde di quelle patite con l’umiliazione di una intera partita vissuta in panchina insieme a Burdisso, bocciato ma non cazziato. La Roma ne esce con un ritrovato quinto posto, con uno spogliatoio polveriera, con problemi quasi irrisolti e con uno Zeman più che mai nel cuore della gente. Quanto all’Atalanta, la terza sconfitta consecutiva ci poteva stare, ma certe occasioni non si possono e non si devono buttare via così. Partenza horror Nei primi 17 minuti la Roma dovrebbe stare sotto 4-0. Stekelenburg compie due miracoli ipnotizzando Denis e respingendo su Peluso, poi Denis si ripete sbagliando mira da due passi e Moralez, che con la propria velocità mette in crisi la difesa giallorossa, coglie la traversa. Sembra di rivedere le sequenze horror dell’avvio di Juve-Roma, 0-3 al minuto 19. Un 4-4-2 che sa di 4-2-4, l’Atalanta gioca altissima, pressa i portatori di palla, sfrutta le incertezze di una difesa inedita e brasilera (Marquinhos però non dispiace) e trova molle opposizione anche a centrocampo, dove Tachtsidis commette troppi errori vanificando così la corsa e il sicuro impegno di Bradley e Florenzi. Totti show Per far girare il match, ci vuole che le stelle non restino a guardare. E allora eccola lì la differenza: Totti si sfila dalla corsia di sinistra e arretra alle spalle di Lamela e Destro, per un tridente atipico ma letale. Il gol di Lamela arriva al termine di una triangolazione deliziosa e la successiva traversa di Destro, al termine dell’azione più bella, sancisce la resurrezione. L’Atalanta, che ha l’intero reparto difensivo in infermeria e si deve arrangiare con Matheu e Peluso centrali, subisce e lo farà anche all’inizio della ripresa, allungandosi ed esaltando così Totti, che a 36 anni sa ancora dettare legge negli spazi. Il gol della sicurezza, che con Zeman è sempre relativa, arriva un minuto dopo che Colantuono ha sostituito Moralez, per noi il migliore dell’Atalanta, con Bonaventura, prima di tre sostituzioni poco efficaci: Destro fa da solo, Consigli respinge corto, il LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 ilCaso I DUE BIG IN PANCHINA Punizioni eccellenti? «Scarse motivazioni Qui gioca chi lavora» Il vantaggio giallorosso firmato da Erik Lamela, 20 anni, su splendido invito di Francesco Totti SAMMARCO tap in di Bradley, che per la cronaca ha ricoperto il ruolo con cui De Rossi aveva cominciato a Torino, chiude il discorso. Errori e sussurri Al Bologna, sempre all’Olimpico, erano bastati gli ultimi venti minuti per ribaltare lo 0-2: qui, più o meno nel momento del primo gol di Gilardino, ci sarebbe l’1-2 di Denis, e il fuorigioco segnalato dall’assistente Vuoto è inesistente. Sull’1-0, peraltro, c’era un rigore netto per la Roma, Moralez su Lamela, ignorato da Banti. Gli epurati, infine, vengono visti bisbigliare in panchina. Chissà se De Rossi ha ricordato a Osvaldo di quando il 26 febbraio Luis Enrique a Bergamo spedì il cosiddetto capitan Futuro in tribuna, causa ritardo alla riunione tecnica prepartita. Stessa Atalanta di mezzo: solo che quella volta finì 4-1 per loro... © RIPRODUZIONE RISERVATA laFotonotizia Zeman su De Rossi e Osvaldo: «Pensino di più alla squadra e meno ai fatti propri. Contano gli allenamenti, non i nomi» La «Hall of Fame» dei giallorossi Niente gerarchie Bum, il caso è Falcao saluta la «Sud». Il brasiliano è stato inserito nella «Hall of Fame» della Roma. Con lui altri dieci campioni della storia romanista. Ieri la festa in campo BARTOLETTI ufficialmente aperto. Zeman, come al solito, non si è fatto intimorire dal peso dei giocatori. «Per me le gerarchie non le fanno i cognomi, ma il lavoro — dice il tecnico — Loro in settimana non mi hanno dimostrato di avere la vo- 21 COLANTUONO «La nostra rete buona di 3 metri» Il gol annullato a Denis FALCONE «Non capisco come si possa chiamare un fuorigioco così, con 3 metri di spazio tra un giocatore e l’altro», dice Colantuono sul possibile 2-1 di Denis. Che poi aggiunge: «Sembrava Juve-Roma, ma loro 3 gol li hanno fatti, noi no». dere al meglio». ANDREA PUGLIESE ROMA Se l’Atalanta per De Rossi era già stata nefasta la scorsa stagione (esclusione per il caso della riunione tecnica), per Osvaldo finora erano solo bei ricordi, visto che Bergamo gli ha aperto le porte dell’Italia. Da ieri, forse, è cambiato qualcosa, considerando anche l’attacco con cui Zeman ha spiegato l’accantonamento dei due nazionali. «Sono rimasti fuori perché contano le motivazioni e io vorrei che tutti pensassero alla squadra invece che ai fatti propri». LA GAZZETTA DELLO SPORT Mancata convivenza Ieri, poi, si Da sinistra Daniele De Rossi, 29 anni, e Pablo Osvaldo, 26 anni LR PHOTO glia giusta. Spero cambino, altrimenti sarà difficile che li possa utilizzare ancora. Il "poi ci penso domenica" per me non vale». De Rossi, il cui feeling con il boemo è sempre più scarso, non andava fuori per scelta tecnica dal 2003-04. In panchina, in realtà, ci finì due volte nel 2007 (ma per precauzione, prima delle sfide di Champions con Lione e United) e il 26 settembre (Roma-Samp), di rientro da un infortunio. «Chiarirsi? Basta che tor- nino a convincermi con il lavoro. Il loro valore non l’ho mai discusso: De Rossi si sa che giocatore è, Osvaldo nella Roma è quello con più talento, dopo Totti». A gennaio manca ancora tanto e tutto può rientrare. Certo è, però, che sia De Rossi sia Osvaldo ci sono rimasti male. Proprio come Zeman, soprattutto per Osvaldo, che considera un suo uomo. «Burdisso? No, lui è diverso, come lui ne vorrei venti per applicazione, ma ora non riesce a ren- è capita un’altra cosa: Destro e Osvaldo difficilmente giocheranno insieme. «Loro con Totti è dura, nessuno dei tre vuole giocare a destra. E poi Osvaldo e Destro hanno giocato insieme in Nazionale e non sono andati bene». E allora, partita chic a parte, Lamela da ieri è più titolare degli altri (Totti escluso). «Lo voglio così, ha corsa per tre ore e mi aspetto che lo faccia per tutti i 90’, invece di aspettare che gli altri gli portino la palla — chiude Zeman — Poi c’è il discorso che può fare tanti gol. E mi aspetto li faccia». Già Totti, ieri ha dedicato la vittoria a Pallotta: «Una vittoria per lui e per le leggende della Roma». E Pallotta? È volato subito via, a Milano, a vedere i Celtics. Non prima di far trapelare la sua soddisfazione: «Sono contento della vittoria, serviva per ripartire bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SERIE A 7a GIORNATA Gomez e Bergessio Catania, salto in alto La squadra di Maran vince e sale al quinto posto Un Parma abulico crea una sola occasione FRANCESCO CARUSO CATANIA Cinico e concreto: il Catania non perde un colpo davanti al suo pubblico. Avesse preso in trasferta la metà del raccolto casalingo, sarebbe terzo in classifica a 15 punti. Ma ai piedi dell’Etna festeggiano per un quinto posto che profuma d’Europa e non solo. Sa soprattutto di sorpresa e ha il gusto antico del buon lavoro artigianale, quello che zitto zitto porta avanti Maran, il tecnico trentino che in estate sembrava solo un ripiego al fuggitivo Montella. Altroché tappabuchi, il quasi cinquantenne allenatore rossazzurro ha già messo il Catania un punto avanti e 3 gradini più su rispetto a quello di un anno fa guidato dall’ex aeroplanino. Con la coppia Gomez-Bergessio i siciliani rimediano al brutto scivolone della settimana scorsa contro il Bologna e ci riescono contro un’altra emiliana meno pragmatica dei cugini rossoblù. Numeri A guardare i numeri della partita, dai calci d’angolo (2 a 10) al possesso palla (42,7 per centro contro 57,3), dalla percentuale dei passaggi utili (78,8 a 86,5) alla supremazia Gonzalo Bergessio, 28 anni, realizza il secondo gol per il Catania ANSA CATANIA 2 PARMA 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Gomez (C) al 2’ p.t.; Bergessio al 35’ s.t. CATANIA (4-3-3) PARMA (3-5-2) Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (dal 44’ s.t. Ricchiuti); Barrientos (dal 29’ s.t. Biagianti), Bergessio, Gomez (dal 43’ s.t. Castro). PANCHINA Frison, Messina, Rolin, Salifu, Morimoto, Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 30’ s.t. dopo l’ingresso di Biagianti per Barrientos. BARICENTRO BASSO 50,2 ESPULSI nessuno. AMMONITI Biagianti gioco scorretto. Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli; Bibiany, Parolo (32’ s.t. Zaccardo), Valdes, Galloppa, Gobbi; Belfodil (18’ s.t. Pabon), Amauri. PANCHINA Pavarini, Bajza, Fideleff, Acquah, Musacci, Morrone, Ninis, Rosi, Marchionni, Sansone. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 33’ s.t. dopo l’ingresso di Zaccardo per Parolo. BARICENTRO MOLTO ALTO 58,3 ESPULSI Benalouane al 24’ s.t. per somma d’ammonizioni (g. s. e comp. non reg.). AMMONITI Galloppa, Lucarelli, Parolo g.s. Bibiany c. n. r.; Mirante proteste. ARBITRO Calvarese di Teramo. NOTE Spettatori paganti 2.759; abbonati 8.711, incasso complessivo 35.098 euro. Tiri in porta 6-1. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 1-2. Angoli 2-10. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’. territoriale (40,3 per cento contro 59,7) è tutto un vantaggio gialloblù. Ma se miriamo al sodo le cifre sono di schiacciante impronta rossazzurra: 6 contro 1 i tiri in porta, 2 a 0 il riassunto finale. A nulla vale che Donadoni allestisca una formazione a forte trazione offensiva perché i 3 attaccanti, Amauri, Belfoldil e Biabiany non creano pericoli. Andujar trema solo sulla mezza rovesciata in area di Gobbi che conclude a lato un bel traversone di Biabiany. Gol veloce Il Catania passa segnando uno dei gol più veloci del campionato: 68 secondi dopo il fischio d’avvio Almiron innesca Barrientos che brucia Lucarelli e disegna un assist prezioso per Gomez: il Papu a tu per tu con Mirante non sbaglia. Poi i padroni di casa si appartano nella loro metà campo ma il Parma non sa che farsene della sterile supremazia territoriale: la disposizione a 5 del centrocampo non aiuta a trovare profondità e concretezza. Il Catania si ridesta nella ripresa. Bergessio scambia in velocità con Barrientos ma cincischia un po’ in area e la sua conclusione è intercettata sulla linea da Paletta. Poi Almiron tenta di imitare l’ex rossazzurro Mascara e il rosanero Miccoli, ma il suo tiro da oltre 40 metri è intercettato da Mirante che recupera velocemente la posizione e devia in corner. Finché poco dopo la mezzora il Catania chiude i conti con una «veloce» Lodi-Izco-Bergessio che stavolta non può sbagliare il comodo tap-in. Il Parma, che non ha mai vinto al Cibali in A, va al tappeto per la terza volta in 7 giornate e per la seconda nelle ultime 17 partite rimane all’asciutto. E il Cibali si coccola l’allenatore manifesto dell’anti rampantismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA le Pagelle di F.C. ALMIRON E’ UN PILASTRO GOBBI E’ L’UNICO CHE SPINGE CATANIA 7 ANDUJAR 6,5 Mai impensierito dagli avanti emiliani, svolge con destrezza l’ordinaria amministrazione. ALVAREZ 6,5 Ingaggia un bel duello con Gobbi che è uno dei migliori dei suoi e ne esce bene. PARMA 5 MIRANTE 6,5 Prende due gol senza colpe e salva sul tiro da quaranta metri di Almiron. BENALOUANE 4,5 In ritardo sul primo gol, commette un fallo stupido che lascia i suoi in dieci. LEGROTTAGLIE 6,5 Una sicurezza in mezzo alla difesa. PALETTA 6 Il meno peggio della difesa, salva sulla linea su Bergessio. BELLUSCI 6,5 Bene nel suo ruolo preferito. LUCARELLI 5 Si fa scappare Barrientos in occasione dell’1 a 0. MARCHESE 6,5 Indiscutibile intelligenza tattica. IZCO 7 Ottimo assist per il 2 a 0, esercita una gran pressione sulla fascia, corre per 90 minuti. LODI 6 Avvia l’azione del 2 a 0 e tira una gran punizione, ma sbaglia molti palloni. h IL MIGLIORE 7 ALMIRON Si è rivisto finalmente il pilastro del centrocampo: sfiora il gol da 40 metri (Ricchiuti s.v.). BARRIENTOS 6,5 Regala l’assist a Gomez per l’1 a 0 e chiude un buon triangolo con Bergessio. BIAGIANTI 6 Al piccolo trotto, fa il suo. BERGESSIO 7 Segna un gol facile facile e ne manca un paio. E’ in fuorigioco in occasione della rete annullata. BIABIANY 6,5 Si fa notare sulla fascia, cerca la profondità, ma senza pungere. PAROLO 5,5 Entra poco nel vivo della manovra. ZACCARDO 5,5 E’ in area piccola sul gol del 2 a 0, ma non può far nulla. VALDES 6 Cerca di tracciare le geometrie del gioco, ma trova pochi sbocchi. GALLOPPA 6 Si dà da fare di fianco al regista, ma lo aiuta a sprazzi. IL MIGLIORE h 6,5 GOBBI E’ l’unico che va vicino al gol e che spinge con una certa costanza. BELFODIL 5 Tanto fumo e nessun arrosto: non riesce mai a inquadrare la porta. GOMEZ 7 Sfrutta magnificamente l’assist di Barrientos sul primo gol, ricambia la cortesia poco dopo, ma il compagno non ne approfitta (Castro s.v.) PABON 5,5 Poteva anche rimanere in panchina. ALL. MARAN 6,5 In casa la sua squadra non sbaglia un colpo. ALL. DONADONI 5,5 Schiera una squadra senza qualità. AMAURI 5 Un paio di spizzate di testa fuori misura. Stop. GLI ARBITRI CALVARESE 7 Indovina tutte le decisioni. Avellano 6,5-Nioletti 6,5; Di Bello 6,5-Pairetto 6,5. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 SERIE A 7a GIORNATA E’ un Toro seduto Il Cagliari risorge Rigore di Nenè: brinda la coppia Pulga-Lopez Annullato tra le proteste il pari di Bianchi FRANCESCO BRAMARDO TORINO Debutto con il botto. Il Toro che non ti aspetti, sotto ritmo, prima fatica, poi affonda contro un Cagliari quadrato, stramotivato dal cambio di allenatore. Una «pulga» inaspettata per i granata «puniti oltre il lecito» secondo Ventura «da due episodi: un rigore nato da un tiro da 3 metri su Glik che non poteva sparire e un gol annullato per un fuorigioco dubbio di Bianchi». Torna con i piedi per terra il Torino, tira una boccata d’ossigeno il Cagliari alla prima vittoria in stagione. «Grazie a Ficcadenti, abbiamo trovato una squadra in buona condizione fisica, l’esordio in A con una vittoria a Torino è il massimo», le parole di Ivo Pulga. Precedente Il miniciclo di 7 ga- re si conclude nel modo peggiore per il Toro che non aveva demeritato all’Olimpico con l’Inter o nello 0-0 con l’Udinese. E’ mancato il sacro fuoco e quel pizzico di fortuna che aveva permesso di indirizzare a Bergamo la gara nel giusto verso, è girato tutto bene ai sardi che hanno trovato il colpo del ko quando la partita sembrava orientata Rolando Bianchi, 29 anni, segna ma il gol è annullato per fuorigioco ANSA TORINO 0 CAGLIARI 1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Nenè su rigore al 29’ s.t. TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian, Glik, CAGLIARI (4-1-3-2) Agazzi; Pisano, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi (dal 32’s.t. Sansone), Gazzi; Cerci, Sgrigna (dal 7’s.t. Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (dal 17’s.t. Vives). PANCHINA L.Gomis, Rodriguez, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Santana, Verdi. ALLENATORE Ventura CAMBI DI SISTEMA dal 16’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MEDIO 54,3 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Darmian gioco scorretto Ariaudo, Astori, Avelar; Conti; Dessena (dal 24’s.t. Thiago Ribeiro), Nainggolan (dal 43’s.t. Eriksson), Ekdal; Nenè, Ibarbo (dal 36’s.t. Sau). PANCHINA Avramov, Larrivey, Murru, Del Fabro. ALLENATORE Pulga-Lopez. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 54 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Conti, Ekdal per gioco scorretto, Nenè per comp. non regolamentare ARBITRO Celi di Campobasso NOTE paganti 6.207, incasso di 139.340 euro, abbonati 8.539, quota 114.515. Tiri in porta 2-4 (con 1 palo).Tiri fuori 2-5. Angoli 10-5. In fuorigioco 3-2. Recuperi 1’ p. t. 4’ s.t. verso il pari. Il Cagliari non porta bene a Giampiero Ventura (5 sconfitte e un pari contro la sua ex squadra) ed al Torino: l’ultima volta, 4 anni fa, alla settima giornata, a vincere fu il Cagliari con gol all’86 di Acquafresca. I sardi di Allegri erano ultimi ma il campionato dei granata finì con la retrocessione. Schema vincente La gabbia a protezione della difesa costruita dal duo Pulga-Lopez, con Conti calamita palloni, ha imbrigliato le fonti di gioco degli avversari. I numeri la dicono lunga. Il Toro che fa del possesso palla e del baricentro alto la dote migliore non è riuscito a chiudere l’avversario nella propria metà campo, a sfondare sulle corsie (59% di palle giocate contro il 57% del Cagliari) non è riuscito a verticalizzare, né partorire una sola palla gol dalle parti di Agazzi con 21 cross e 10 corner. Il primo tempo scivola via senza emozioni, disoccupato Agazzi, di Avelar l’unico tiro pericoloso nello specchio della porta, respinto in angolo da Gillet. Nella ripresa i granata invece di inserire la trazione integrale cedono metri agli ospiti. Cerci esaurisce la spinta offensiva e Stevanovic con lui. Ventura puntella la difesa con Vives, il Toro si allunga e il Cagliari cerca la giocata di Ibarbo in contropiede. Al 28’ Astori in area calcia verso la porta, tiro interrotto dal braccio di Glik. Il difensore granata a tre metri di distanza cerca di coprirsi e di evitare l’impatto ma per Celi è rigore. Il penalty trasformato da Nenè ravviva il finale. Il Toro si sbilancia, Ibarbo in contropiede colpisce il palo. Secondo episodio dubbio al 37’ con gol annullato a Bianchi in fuorigioco secondo il guardalinee (Pisano in verità terrebbe in gioco l’attaccante). le Pagelle di F. BRA. MEGGIORINI, CHE PASTICCIONE NAINGGOLAN E’ DAPPERTUTTO TORINO 5 IL MIGLIORE h 6,5 GILLET Rischia lo strappo con due voli decisivi. DARMIAN 6 Puntuale nelle chiusure, però spinge meno del solito. CAGLIARI 6 AGAZZI s.v. Una sola parata nel finale su un tiro telefonato. Il resto è relax. PISANO 6,5 Contiene senza fatica uno spento Stevanovic. ARIAUDO 6,5 Si incolla a Sgrigna, tampona Meggiorini nel finale. GLIK 5,5 Una roccia fino al penalty, cerca di scomparire ma il braccio non è di vetro. ASTORI 6,5 Sovrasta Bianchi di piede e di testa, inventa il rigore partita. OGBONNA 6 Bel duello fisico con Ibarbo. Cede campo nel finale di partita. AVELAR 6 In crescendo. Soffre Cerci per un tempo. D’AMBROSIO 6 Tra i più lucidi anche in fase propositiva e costanti nel rendimento. BRIGHI 5,5 Soffocato a centrocampo fatica a trovare l’imbeccata. Sansone s.v. GAZZI 6 Rischia il giusto per accelerare la manovra, arpiona palloni su palloni, suo l’unico tiro in porta. CERCI 6 Dura poco più di un tempo, gli manca l’ultimo guizzo ma con i piedi parla un’altra lingua. SGRIGNA 5 Il duetto con Bianchi questa volta non trova l’acuto. MEGGIORINI 5 Prova a dare peso all’attacco, pasticcia. BIANCHI 5,5 Generoso, più centrocampista che attaccante. STEVANOVIC 5 Non trova lo spunto sulla corsia che non ama. CONTI 6,5 Una diga invalicabile davanti alla difesa finisce stremato. DESSENA 6 Gara di sostanza, va in difficoltà su Gazzi esce spossato. THIAGO RIBEIRO 5,5 Meno lucido del compagno che rileva nel ruolo. NAINGGOLAN 6 E’ ovunque a centrocampo, toglie ossigeno a Brighi (Eriksson s.v.). EKDAL 6,5 Chiude la cerniera a sinistra in mezzo al campo, non sbaglia il compito. NENÈ 6,5 Due fiammate nel finale, rigore decisivo e una gran parata di Gillet su un suo sinistro micidiale. h IL MIGLIORE 7 IBARBO 7 VIVES 5 Entra per puntellare il centrocampo, ma apre una crepa. Impegna i centrali granata fino al fischio finale, il palo gli nega il raddoppio (Sau s.v.) ALL. VENTURA 5 Squadra sotto ritmo, prova a cambiare in corsa, tradito dalle ali. ALL. PULGA-LOPEZ 6 Il cambio in panchina e di modulo fa il suo effetto. TERNA ARBITRALE: CELI 6 Lascia giocare, il rigore c’è, annulla il gol di Bianchi sul filo del fuorigioco tradito dal collaboratore. Tasso 6-Giordano 5; Ostinelli 6-Pasqua 6 © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE BWIN IL POSTICIPO DELL’8a GIORNATA (ore 20.45) C’è Livorno-Spezia Caccia al Sassuolo Il programma dell’ottava giornata si completa stasera (ore 20.45) con l’attesissimo posticipo Livorno-Spezia. La squadra di Nicola è costretta a vincere per tornare vicina al Sassuolo, ma quella di Serena non può cedere altro terreno. Qui Livorno Formazione top se- cret anche se tutto lascia prevedere l'impiego di Emerson a centrocampo con Bernardini e Lambrughi a centro difesa. A centrocampo ballottaggio tra Belingheri e Prutsch. In avanti il trio Siligardi-Paulinho-Dionisi. Squalificati nessuno. Diffidati Emerson e Salviato. Qui Spezia Dovrebbe recuperare in extremis Schiavi al centro della difesa, anche se è pronto Pasini. Sempre out Madonna, al suo posto Piccini. Un posto per due come pivot di centrocampo tra Porcari (favorito) e Mandorlini. Squalificati Goian e Sammarco. Diffidati Schiavi. LIVORNO SPEZIA LIVORNO (4-3-3) 1 MAZZONI 6 SALVIATO 4 BERNARDINI 11 LAMBRUGHI 3 GEMITI 10 LUCI 27 EMERSON 16 GENTSOGLOU 26 SILIGARDI 9 PAULINHO 8 DIONISI All. NICOLA SPEZIA (4-3-1-2) 22 IACOBUCCI 18 PICCINI 14 SCHIAVI 13 BENEDETTI 19 GAROFALO 8 BOVO 17 PORCARI 4 LOLLO 10 DI GENNARO 9 SANSOVINI 21 OKAKA All. SERENA PANCHINA 12 Fiorillo, 2 Meola, 17 Ceccherini, 7 Belingheri, 21 Prutsch, 23 Piccolo, 20 Dell'Agnello. PANCHINA 1 Russo, 3 Mario Rui, 5 Pasini, 6 Mandorlini, 24 Izzillo, 11 Pichlmann, 30 Antenucci. VIVILA PER TRE ANNI, POI DECIDI SE FARLA TUA PER SEMPRE. SPORTSTER®, VALORE GARANTITO! Si scrive , si pronuncia “Serenità”. E’ l’ultima, fantastica offerta Harley-Davidson® per darti modo di realizzare il tuo sogno a due ruote, senza pensieri. Minimo anticipo e rate a partire da 99 Euro. 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Ferma la A, così il prossimo turno: Sabato: Juve Stabia-Bari (ore 18) e Novara-Brescia (20.45). Domenica (ore 15): Vicenza-Padova (12.30), Cesena-Crotone; Cittadella-Modena; Empoli-Ascoli; Lanciano-Pro Vercelli; SassuoloVarese; Spezia-Ternana; VeronaGrosseto, Reggina-Livorno (20.45). Prenota una prova su harley-davidson.it Annuncio pubblicitario con finalità promozionale. Esempio rappresentativo di finanziamento: Harley-Davidson® Iron 883™: Prezzo €9.100 anticipo €2.652: Importo Finanziato €6.448 in 36 mesi; importo totale dovuto dal consumatore €7.670,12; ammontare delle singole 35 rate mensili €99 e maxirata finale €4.098; Tasso di interesse – TAN 7,01% (tasso (tasso fisso); spese comprese nel costo totale del credito: interessi €1.115, istruttoria €0, spese incasso rate €2,50 cad a fisso) Tasso annuo effettivo globale – mezzo rid, produzione e invio lettera conferma contratto €1,00; comunicazioni periodiche €1,00 cad (almeno una volta l’anno); imposta sostitutiva di bollo €16,12. 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MARCOLIN - NUMERO VERDE 800 500.000 STYLES DQ5066-DQ5094 DSQUARED2.COM 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 SERIA A 7a GIORNATA la situazione RISULTATI CATANIA-PARMA la classifica MARCATORI 2-0 PARTITE Gomez (C), Bergessio (C) CHIEVO-SAMPDORIA Thereau (C), Maresca (S), Di Michele (C) 2-1 SQUADRE G. V. N. P. G. V. N. P. G. V. N. FIORENTINA-BOLOGNA Jovetic (F) 1-0 JUVENTUS 19 3 3 0 0 4 3 1 0 7 6 1 GENOA-PALERMO Giorgi (P), Borriello (G) 1-1 NAPOLI 19 4 4 0 0 3 2 1 0 7 6 LAZIO 15 3 2 0 1 4 3 0 1 7 MILAN-INTER Samuel (I) 0-1 INTER 15 3 1 0 2 4 4 0 0 ROMA 11 4 1 2 1 3 2 0 1 NAPOLI-UDINESE Hamsik (N), Pinzi (U), Pandev (N) 2-1 FIORENTINA 11 4 3 1 0 3 0 1 PESCARA-LAZIO Hernanes (L), Klose (L), Klose (L) 0-3 CATANIA 11 4 3 1 0 3 0 SAMPDORIA (-1) 10 3 1 1 1 4 ROMA-ATALANTA Lamela (R), Bradley (R) 2-0 GENOA 9 4 1 2 1 3 TORINO (-1) 8 4 1 1 2 SIENA-JUVENTUS Pirlo (J), Calaiò (S), Marchisio (J) TORINO-CAGLIARI 1-2 MILAN 7 4 1 0 3 BOLOGNA 7 3 1 1 1 PESCARA 7 4 1 0 3 UDINESE 6 3 1 1 1 PROSSIMO TURNO PARMA 6 3 1 2 0 8ª GIORNATA sabato 20 ottobre JUVENTUS-NAPOLI ore 18 LAZIO-MILAN ore 20.45 domenica 21 ottobre, ore 15 CAGLIARI-BOLOGNA ore 12.30 ATALANTA-SIENA CHIEVO-FIORENTINA INTER-CATANIA PALERMO-TORINO PARMA-SAMPDORIA UDINESE-PESCARA GENOA-ROMA ore 20.45 CHIEVO 6 4 2 0 PALERMO 5 3 1 1 ATALANTA (-2) 5 3 1 CAGLIARI 5 3 SIENA (-6) 2 4 0-1 Nené (C) rigore GAZZA OFFSIDE Derby polemico C’è Materazzi live dalle 9.45 Le polemiche accese dal derby vinto dall’Inter, il rendimento della Juve, la forza del Napoli, le ambizioni della Lazio. Il menu di Gazza Offside è ricchissimo e nei piatti serviti dalla squadra della rubrica in onda su GazzettaTV ci sono i gol, i servizi sulle partite della serie A e i retroscena dei temi caldi della giornata, che verranno affrontati da Nino Morici e Alberto Cerruti, con le incursioni di Marco Materazzi direttamente dalla redazione della Rosea a Milano. In più il focus sulla Magic +3 con gli uomini più in forma del momento e quelli da evitare per giocare con le vostre formazioni PUNTI RETI IN CASA FUORI TOTALE RIGORI PUNTI POSIZIONE 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 DIFF. RETI FAVORE CONTRO T. R. T. 4 +13 4 3 1 1 13 (+6) 3 14 3 +11 3 2 0 0 11 (+8) 5 12 6 +6 1 1 2 1 14 (+5) 2 11 6 +5 1 1 0 0 7 (+8) 16 14 11 +3 1 1 1 1 11 (=) 5 8 6 +2 1 0 3 2 9 (+2) 10 9 11 -2 0 0 0 0 10 (+1) 8 9 8 +1 1 1 3 2 in B in B 8 8 = 3 1 1 1 9 (=) 10 9 5 +4 3 2 2 2 in B in B 7 7 = 1 1 2 2 11 (-4) 5 6 9 10 -1 2 1 1 1 4 (+3) 18 5 6 14 -8 0 0 3 1 in B in B 7 11 -4 1 1 2 2 15 (-7) 1 6 10 -4 2 1 5 2 9 (-4) 10 1 1 0 0 9 (-4) 10 0 0 0 0 10 (-5) 8 0 0 3 1 8 (-3) 15 -7 4 2 1 0 12 (-7) 4 0 2 1 1 1 9 (-5) 10 IN CASA FUORI TOTALE P. F. S. F. S. F. S. 0 8 1 9 3 17 1 0 10 3 4 0 5 0 2 5 2 7 4 7 5 0 2 3 6 8 0 7 3 2 2 7 6 7 5 2 7 3 2 2 5 1 3 5 1 2 7 3 2 2 7 3 2 8 2 1 1 7 3 2 2 3 3 6 5 1 1 1 7 2 3 2 5 5 3 3 3 1 2 0 7 2 3 2 3 3 6 2 3 1 1 1 7 2 1 4 2 3 5 4 4 1 0 3 7 2 1 4 6 4 3 3 1 1 1 7 2 1 4 3 9 3 4 0 2 2 7 1 3 3 3 5 4 6 4 0 1 3 7 1 3 3 4 2 2 8 2 3 0 0 3 7 2 0 5 5 6 1 8 6 14 -8 1 4 0 1 3 7 1 2 4 5 5 1 6 6 11 -5 0 2 4 1 1 2 7 2 1 4 2 6 3 5 5 11 -6 0 1 2 4 1 1 2 7 1 2 4 2 6 2 5 4 11 1 2 1 3 1 0 2 7 2 2 3 4 4 4 4 8 8 R. U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE 6 RETI: Cavani (2) (Napoli) 5 RETI: Gilardino (Bologna); Jovetic (Fiorentina); Klose (Lazio) 4 RETI: Cassano (Inter); Hernanes (Lazio); El Shaarawy (Milan); Bianchi (1) (Torino) 3 RETI: Bergessio (Catania); Borriello (1) (Genoa); Milito (Inter); Giovinco e Pirlo (Juventus); Pazzini (1) (Milan); Hamsik (Napoli); Miccoli (Palermo); Osvaldo (1) (Roma); Maxi Lopez (Sampdoria); Calaiò (Siena) 2 RETI: Denis (Atalanta); Diamanti (1) (Bologna); Gomez (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Immobile (Genoa); Quagliarella, Vidal (2) e Vucinic (1) (Juventus); Pandev (Napoli); Giorgi (Palermo); Weiss (Pescara); Florenzi e Lamela (Roma); Vergassola (Siena); Di Natale (1) (Udinese) 1 RETE: Cigarini, Moralez e Raimondi (Atalanta); Guarente e Kone (Bologna); Ekdal, Nené (1), Pinilla (1) e Sau (Cagliari); Barrientos, Lodi, Marchese e Spolli (Catania); Cruzado, Di Michele, M. Rigoni e Thereau (Chievo); Romulo, Roncaglia e Toni (Fiorentina); Kucka, Jankovic e Merkel (Genoa); Coutinho, Pereira, Samuel e Sneijder (Inter); Asamoah, Giaccherini, Lichtsteiner, Marchisio e Matri (Juventus); Candreva, Ederson e Ledesma (1) (Lazio); Dzemaili, Insigne e Maggio (Napoli); Rios (Palermo); Belfodil, Galloppa, A. Lucarelli, Parolo, Rosi e Valdes (1) (Parma); Caprari, Celik, Quintero e Terlizzi (Pescara); Bradley, Lopez, Marquinho e Totti (Roma); Costa, Estigarribia, Gastaldello, Maresca, Munari e Pozzi (1) (Sampdoria); Paci, Valiani e Ze Eduardo (1) (Siena); Brighi, D'Ambrosio, Gazzi, Sgrigna e Stevanovic (Torino); Basta, Lazzari, Maicosuel, Pinzi e Ranegie (Udinese) RETI: in questo turno: 21 (1 rigore). Totali: 175 (20 rigori, 3 a tavolino) La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. laMoviola di FRANCESCO CENITI [email protected] Chiellini salvato dal rosso Quanti errori all’Olimpico: manca il rigore su Lamela, il gol di Denis era regolare Qualche errore di troppo prima della sosta. Il saldo stagionale è sempre nettamente in positivo, ma conoscendo Braschi striglierà a dovere la sua squadra. Il designatore avrebbe voluto una giornata di campionato diversa. Per carità, niente disastri, ma a preoccupare sono state due o tre direzioni non in linea con le aspettative: delude Valeri nel derby (ne parliamo a parte); Mazzoleni a Siena ha gestito male la partita, scontentando tutti, invertendo molti falli, facendo il fiscale su qualsiasi protesta e soprattutto non espellendo Chiellini per un doppio giallo. Per la qualità delle sviste, forse peggio all’Olimpico (rigore negato alla Roma e gol valido annullato all’Atalanta), mentre davvero inspiegabile come Gervasoni nell’anticipo di Verona non abbia fischiato il fallo di Frey su Obiang dando il via al all’azione decisiva. CATANIA-PARMA 2-0 Calvarese di Teramo Regolare il vantaggio di Gomez (non c’è fuorigioco). In pochi minuti Benalouane rimedia due ammonizioni giusta: entrata su Barrientos e colpetto a Gomez. Negato al Catania un terzo gol valido: Castro, in posizione regolare, decide di scaricare su Bergessio, dietro la linea del pallone, che batte Mirante. Inesistente l’offside. FIORENTINA-BOLOGNA 1-0 Orsato di Schio Niente fuorigioco sul gol di Jovetic, tenuto in gioco da Gilardino e Pazienza. Rischia molto Natali: già ammonito, strattona in modo plateale Toni. Lo stesso Toni trova la via della rete nella ripresa, ma è al di là dei difensori: giusto annullare. PESCARA-LAZIO 0-3 De Marco di Chiavari Poco lavoro per l’arbitro e partita subito indirizzata dal vantaggio laziale. Non ci sono macchie sulla doppietta di Klose: sul primo non c’è fuorigioco, sul secondo Biava potrebbe dare fastidio al portiere ma è comunque tenuto in gioco da Colucci. Stevan Jovetic, 22 anni ANSA Il calcione rifilato da Chiellini a Felipe: meritava il secondo giallo SKY ROMA-ATALANTA 2-0 Banti di Livorno Insufficiente la prestazione di Banti. Sbaglia a non fischiare un netto rigore per la Roma: fallo ripetuto di Maxi Moralez su Lamela, prima lo colpisce e poi lo affossa. Protesta l’Atalanta sul 2-0 di Bradley, ma il centrocampista è in posizione regolare (davvero centimetri) al momento del tiro di Destro respinto da Consigli. Clamorosa svista dell’assistente Vuoto che fa annullare una rete regolarissima a Denis tenuto in gioco di oltre due metri da Piris. SIENA-JUVENTUS 1-2 Mazzoleni di Bergamo Penalizzato il Torino: non c’è fuorigioco sul pari di Bianchi. Che rischio Natali Non convince l’arbitro: trasforma la partita in una corrida per molte decisioni sbagliate e troppi cartellini per proteste. Manca, però, una ammonizione «pesante»: Chiellini sbaglia il tempo dell’entrata su Felipe e gli rifila un calcione. Sarebbe stato il secondo giallo per il difensore. Può lamentarsi anche la Juve: fermato Giovinco lanciato a rete per un fuorigioco inesistente. TORINO-CAGLIARI 0-1 Celi di Bari Protesta il Cagliari per un tocco di braccio da parte di Stevanovic, ma è giusto consideralo involontario (è attaccato al corpo). Il rigore arriva poco dopo e fa bene l’arbitro a darlo: Glick ribatte con il braccio sinistro tenuto largo il pallone calciato da Astori. Nel finale si lamenta il Torino: ha ragione, il gol annullato a Bianchi per fuorigioco lascia molto dubbi. L’attaccante sembra in linea con l’ultimo difensore e in questi casi è sempre meglio tenere la bandierina abbassata. Milan-Inter a pagina 3 Napoli-Udinese a pagina 16 24 le vittorie in trasferta nelle prime sette giornate di campionato, è il nuovo record per quanto riguarda i campionati a 20 squadre 172 le reti segnate in questo campionato alle quali bisogna aggiungerne 3 assegnate a tavolino; rispetto alla scorsa stagione si contano 6 gol in più CONCORSI N. 77 DEL 7/10/2012 TOTOCALCIO COLONNA VINCENTE 1-1-2-2-2-2-1-X-1-X-1-1-1-1 TOTOGOL COLONNA VINCENTE 8-14-3-4-7-13-11 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 The Ad Store Italia 26 L’ITALIA ENTRA NELLA STORIA APRILIA CON MAX BIAGGI VINCE iL mondiale superbike 2012 Aprilia RSV4 è la moto dei record, un esempio unico della tecnologia italiana che vince. Da oggi anche in versione Factory ABS model year 2013. Nuova potenza: 184 CV stretti nell’esclusivo 4 cilindri a V di 65°. ABS sportivo multimappa di ultima generazione. E lo straordinario pacchetto di controlli dinamici APRC, nato e sviluppato sulle piste del Campionato Mondiale SBK. Dove Aprilia domina. Visita aprilia.it e facebook.com/aprilia per scoprire le nuove offerte sulla gamma Aprilia Replica SBK e festeggiare con noi il trionfo nel Campionato Mondiale Superbike. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 di REINHOLD MESSNER enerdì sono stato in Trentino, ospite della Sat, la SoV cietà degli alpinisti tridentini, che vanta 150 anni di vita. Un'associazione che mi è sembrata molto più vitale dei vari Club alpini. La Sat ha dirigenti giovani, che praticano l'alpinismo. Il che fa la differenza. Ma ha anche una storia importante. E va tenuto in considerazione. Perché queste caratteristiche positive sono un'eredità dei tempi passati. E che esistevano giá alla fondazione. Me ne sono reso conto visitando la biblioteca nella bella sede, in pieno centro a Trento. Raccoglie tantissimi libri, ma quello che mi ha colpito è la grande raccolta delle riviste specializzate di tutto il mondo. Una raccolta iniziata già negli anni 70 dell'800. I primi soci, dunque, vedevano lontano. In quegli archivi c'è tanta storia. E solo conoscendo la storia i giovani possono avere una visione chiara e completa. Perfino di un paesaggio. Che è fatto non soltanto della natura, ma anche di quanto l'uomo in essa ha saputo fare. Così io posso stare ore a guardare il Civetta con la sua immensa parete, che secondo me è uno dei più bei paesaggi dolomitici. Rivivo le emozioni iClassici laVignetta MESSI E RONALDO DUE PALLONI D’ORO IBRA LI INSEGUE: COME SERVONO I TOP classico è una cosa che non ha mai finito di quello che ha da dire, come suggeriva IItaloldire Calvino. Il maestro parlava di libri da rileggere, noi possiamo estendere il concetto alle partite di pallone. Ai derby. Al Clasico. Questo Barça-Real si portava dietro l’alone politico del vento indipendentista che scuote i catalani, ma sul piano tecnico era la continuazione del duello infinito tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, scritto da prodezze e un numero impressionante di gol. L’argentino e il portoghese, assieme, hanno messo a segno la bellezza di 331 gol nelle quattro stagioni di comune convivenza dentro al calcio spagnolo. Una cosa storica, mai vista prima. Sulle loro sfide si è già detto tutto, ma il bello è che continuano a mostrarci un sacco di prodezze e altri gol da ricordare. Le ultimi quattro reti del loro mostruoso bottino hanno definito l’epilogo del match di ieri, davanti ai 96 mila del Camp Nou. Abbiamo visto altre volte — nelle stagioni recenti — un Barcellona più grandioso e un Real Madrid più costante, rotondo e spietato. Tante ragioni spiegano per- Ronaldo e Messi, i due protagonisti del Clasico REUTERS ché le due big di Spagna sono scese un po’ di abito. La verità è che a forza di giocarsele di santa ragione hanno finito col contaminarsi, almeno un po’. E nell’appiattimento verso l’alto, dovuto anche alla velocità super e alla tensione estenuante, quello che viene fuori è la personalità dei grandi. Ronaldo ha acceso la sfida col primo cazzotto da k.o. tecnico. Messi l’ha raccolta pareggiando il conto con un guizzo gattesco. Poi ha rovesciato il match come una calza, con quel tiro mancino che ha rievocato le genialità di Maradona. Finita? Macché, quando sembrava che il Barça potesse debordare ci ha pensato il fuoriclasse portoghese a ristabilire l’equilibrio e a blindare il 2-2 finale. Tutto come prima, dunque. Barcellona avanti di otto punti. Campionato chiuso? Macché. L’altro fatto nuovo — come prevedibile e annunciato — è che tra i due litiganti di sempre c’è un terzo che gode. Il terzo è l’Atletico del Cholo Simeone e di un altro asso che non smette di segnare. Radamel Falcao ne ha fatti altri due (anche se il secondo ha l’imprinting dell’autorete) e affondando il sorprendente Malaga ha trascinato i colchoneros sullo stesso gradone del Barça, al vertice della classifica. Lo sprint per il titolo promette di essere un lungo match a tre. Nella seconda domenica di ottobre, i fuoriclasse segnano due a due. Il vecchio Ibra, tante volte protagonista a San Siro prima con l’Inter, poi col Milan, l’asso svedese che era stato capace di decidere un Clasico stendendo il Madrid, si è preso il palcoscenico anche in Francia, nel derby tra Psg e Marsiglia. Carlo Ancelotti aveva bisogno di vincere al Velodrome per agganciare l’Olympique in testa alla classifica, completando la solida rimonta. I parigini si sono trovati sotto, dopo un quarto d’ora, e a quel punto è entrato in scena Ibra. Due gol in un paio di minuti. Sembrava fatta, ma Giroud l’ha imitato (è finita 2-2). L’aggancio è rinviato, però il concetto è chiaro. Quello che non si è visto ieri a San Sito è andato in scena altrove. Ormai i Top Player ci tocca vederli da lontano. Ed è ben chiaro a cosa servono. Come i classici, non hanno mai finito di dare quello che hanno da dare, su un campo di calcio. CERTO, ALONSO HA AVUTO SFORTUNA MA CI VUOLE UNA FERRARI PIÙ VELOCE ul podio di Suzuka c’è arrivata la Ferrari sbagliata. Quella di Massa che non partecipava S alla festa dal GP Corea 2010, 714 giorni fa. Quella di Fernando Alonso si è fermata dopo 370 metri nella sabbia all’esterno della prima curva, più o meno dove nel ’90 si erano spenti i sogni di gloria di un altro ferrarista, Alain Prost, buttato fuori volontariamente da Ayrton Senna. Ieri, l’urto con Raikkonen, che ha le stesse responsabilità di Fernando, può esser spiegato con la parola sfortuna. Una sfortuna figlia di una brutta posizione sullo schieramento di partenza(Alonso era 6˚), a sua volta figlia di un giro veloce abortito per colpa di una bandiera gialla con la complicità di Vettel, quindi, se vogliamo, di un’altra botta di sfortuna. Ma dare la colpa soltanto alla buona stella che per un weekend intero ha voltato le spalle ad Alonso sarebbe sbagliato. Il problema vero è che, come ha detto lo stesso Fernando dopo la gara, la Ferrari non è migliorata nelle ultime gare, o almeno non quanto la Red Bull che con Vettel ha fatto bottino pieno a Singapore e Suzuka. «Il miracolo è essere ancora in testa al Mondiale», aveva detto Fernando all’inizio del weekend più sfortunato dell’anno. Ma i miracoli in F.1 non durano in eterno, il grande bluff ferrarista rischia di finire perché 4 punti di vantaggio a 5 gare dalla fine non contano nulla. Il campionato ora se lo giocheranno Alonso e Vet- di STEFANO FROSINI tel in 5 gare, 125 punti. Gli altri sono troppo lontani per rientrare a meno di un harakiri dei duellanti. Per restare davanti la Ferrari deve darsi una mossa già in qualifica, dove nelle ultime 5 gare Alonso non ha fatto meglio del 5˚ posto. In gara, poi, anche ieri la Ferrari è andata un po’ meglio come dimostra Massa, una prestazione che aumenta i rimpianti in casa Ferrari visto che Alonso è più veloce del compagno e quindi, almeno sulla carta, sarebbe riuscito a stare più vicino (ma non davanti) a Vettel. Nello zero di Suzuka, il secondo posto della Ferrari sbagliata, accende insomma una speranza, anche se è chiaro che a questo punto non basta più. Ci vuole una Ferrari che permetta ad Alonso di stare davanti a Vettel. Non è una cosa semplice, è tutto l’anno che la rossa cerca di migliorare la trazione e la velocità di punta senza riuscirci. Questo però è un campionato anomalo. Una macchina imbattibile in un circuito, due settimane dopo non lo è più su una pista con altre caratteristiche. La McLaren imprendibile a Singapore (fino alla rottura del cambio) non è stata mai protagonista a Suzuka. Corea, India, Abu Dhabi, la novità Texas e il Brasile sono piste molto diverse tra loro. Ma a questo punto non basterà più che Red Bull e McLaren si portino via punti a vicenda. Ci vuole una Ferrari in grado di vincere come è capitato solo tre volte quest’anno (Malesia, Valencia e Germania). Il Mondiale bisogna meritarselo fino in fondo. Twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA di Dibona o Comici che vi hanno disegnato le loro vie tanti anni fa. La storia mi ha sempre affascinato. Nella sede della Sat è stata una vera emozione poter sfogliare il primo libro di vetta del Campanile Basso, che per il mondo alpinistico tedesco è conosciuto come Guglia di Brenta. E riconoscervi le firme di grandissimi scalatori, Paul Preuss su tutti. Lui, salendo in libera la parete Est del Campanile in poco più di un'ora — nel 1911! — era talmente in equilibrio con se stesso da essere come in meditazione, mentre agiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA dallaPrima Doppia coppia per lo scudetto Diavolo lontano Juve, Napoli, Inter e Lazio la lotta per il titolo sembra ristretta a queste 4 squadre TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO ERIC MANUEL LAMELA Giocatore della Roma Si!!! Forza roma che ci riprendiamo... Continuando a lavorare !! Felice ... @Coco_Lamela BODE MILLER Sciatore Usa, un oro olimpico Il gran giorno è arrivato. Questa sera io e Morgan ci sposeremo su una barca Goran Pandev (a dx), 29 anni e Edinson Cavani, 25 esultano AFP di ALBERTO CERRUTI @MillerBode THIAGO ALCANTARA Giocatore del Barcellona Força Barça. #excited @Thi_Alcantara91 © RIPRODUZIONE RISERVATA laFormula 1 di UMBERTO ZAPELLONI 27 CHE EMOZIONE LA FIRMA DI PREUSS SUL LIBRO DI VETTA DEL CAMPANILE l’Avventuroso di ALESSANDRO DE CALÒ LA GAZZETTA DELLO SPORT ipseDIXIT « Dobbiamo fare i complimenti a Ficcadenti, ci ha lasciato una squadra in salute IVO PULGA ALLENATORE DEL CAGLIARI «La condizione fisica è eccellente, i ragazzi hanno corso per tutti i 93 minuti, senza pause. Ficcadenti ha fatto un ottimo lavoro. Ma la cosa migliore che ha fatto in questi mesi è costringere il presidente Cellino a cacciarlo e a dare il suo posto a me». ROBERTO PELUCCHI derby della stagiodice che l'Inter è più furIba lnedelprimo Milan, perché segna subito con Samuel. E poi conferma che è anche più forte, perché resiste per tutta la ripresa in dieci, difendendo un successo prezioso, il terzo consecutivo in campionato, quarto compresa l'Europa League. Doppiati gli eterni rivali, staccati di 8 punti, i nerazzurri rimangono a meno 4 dalla coppia di testa Juventus-Napoli, insieme con la Lazio, e per quanto si è visto fin qui, lo scudetto non può uscire da questa doppia coppia. La Juventus e il Napoli, che battono il Siena e l'Udinese soffrendo con un identico 2-1, hanno il vantaggio di avere squadre già collaudate, ma questa Inter che continua a crescere non va sottovalutata, perché Stramaccioni dimostra di avere le idee sempre più chiare. Al di là della difesa a tre, convince la capacità di cambiare uomini e sistema di gioco in corso, come si vede dopo l'espulsione di Nagatomo e il sacrificio di Cassano, quando l'inserimento di Pereira favorisce un perfetto 4-4-1 d’emergenza. Il derby è sempre il derby e a prescindere dalle recriminazioni di Allegri, l'Inter ha il grande merito di rispondere con il carattere e la capacità di soffrire delle grandi squadre alla disperata furia del Milan. Otto punti meno dell'Inter, ma soprattutto 12 meno della Juventus e del Napoli, con 4 sconfitte in 7 partite, come non succedeva dal 1941! sono numeri di un povero Diavolo, che non può andare d'accordo con tutti i santi. Da San Pietroburgo a San Siro, infatti, steccano improvvisamente Abbiati ed El Shaarawy, i due grandi protagonisti che avevano rilanciato la squadra in Champions League. Ma ovviamente non è il caso di prendersela con il portiere e con l'unico giocatore capace di segnare. La verità è che nel Milan manca in particolare l'attenzione in difesa, perché non si possono continuare a prendere gol su calci da fermo, e in generale mancano l'esperienza, la qualità e l'organizzazione di gioco, mascherata in parte dai tiri da fuori area di Montolivo. Troppo poco per sognare non soltanto lo scudetto, ma anche quel terzo posto che vale il preliminare di Champions. Archiviato un derby più emozionante che bello, la prima domenica d'ottobre conferma che la Juventus continua a vincere, cambiando il nome dei marcatori con la stessa facilità con cui alterna i suoi allenatori in sala stampa. Dopo il solito Pirlo che sblocca lo 0-0 con un'insolita punizione e il pareggio di Calaiò, a 5' dal termine decide una rasoiata di Marchisio, decimo bianconero a rete in campionato (!) che spezza le illusioni di un buon Siena. Tanta fatica, ancor più di un anno fa quando vinse 1-0, con uno spunto di Matri all'inizio della ripresa. Scena muta degli attaccanti, che alla fine sono tre con Quagliarella aggiunto a Vucinic e Giovinco, eppure dopo 7 giornate nessuno ha segnato tanto come la Juventus: 17 gol, alla media di 2,42 a partita. E allora, dopo la sosta per il doppio impegno pre-mondiale della Nazionale, arrivederci a sabato 20, quando la Juventus riceverà il Napoli, capace di vincere anche senza i gol di Cavani. Il primo spareggio per lo scudetto, ma senza sottovalutare il rilancio di questa nuova Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 MONDO 4 le Pagelle LIGA IL PUNTO di FILIPPO MARIA RICCI BUSQUETS STRAORDINARIO MASCHERANO ALLIEVO DI PUYOL E PIQUÉ QUANTO OZIL: IDEE, ASSIST E CORSA (PURE TROPPA) BARCELLONA 7 VALDES 6 Cristiano lo infila sul suo palo. Serata di nervi tesi e palle spazzate via. Preoccupato. ALVES 5 In 28 minuti si perde prima Benzema e poi Cristiano, che segna. Il suo infortunio fa bene al Barça... MONTOYA 7 ... perché Montoya difende meglio e alla fine colpisce anche la traversa. MASCHERANO 6,5 Da centrocampista a capo della difesa. Le lezioni di Puyol e Piqué lo aiutano. ADRIANO 6 Da centrale fa quel che può e non è poco. JORDI ALBA 6,5 Arrembaggio con criterio. Utile. XAVI 5,5 Per i suoi standard è una brutta serata, cosa che gli capita raramente. Non gli riesce quasi nulla. BUSQUETS 7,5 Partita di lotta e di governo. Spazza via l’ansia generata da una difesa rimaneggiata, appoggia l’attacco. FABREGAS 5 Errori, imprecisioni, improduttiva anarchia. SANCHEZ 5 Un’entrata che non lascia traccia. PEDRO 7 Un assist e un gol sbagliato nel finale con applausi del Camp Nou. h IL MIGLIORE 8 MESSI Altri due gol nel Clasico, e siamo a 17, uno in meno del recordman Di Stefano. Slega un Barça irretito. INIESTA 7 Avvia l’azione del primo gol, non gli fischiano un rigore, regala perle tecniche. Al contrario di Cesc e Xavi, lui c’è. All. VILANOVA 7 Si trova senza difesa, rischia e gli va bene. REAL MADRID 6,5 CASILLAS 6 Poco da fare se non rimuginare su altri due gol di Leo. 7a GIORNATA S Venerdì: CeltaSiviglia 2-0; RayoDeportivo 2-1; SaragozzaGetafe 0-1; ValladolidEspanyol 1-1; BetisReal Soc. 2-0. S Ieri: LevanteValencia 1-0; MaiorcaGranada 1-2; Athletic B.Osasuna 1-0; BarcellonaR. Madrid 2-2; Atl. MadridMalaga 2-1. CLASSIFICA Barcellona, Atl. Madrid 19; Malaga 14; Betis 12; Maiorca, Real Madrid, Siviglia 11; Rayo, Levante, Getafe, Valladolid 10; Real Sociedad, Celta 9; Valencia, Granada, Athletic B. 8; Saragozza, Deportivo 6; Osasuna 4; Espanyol 2. ARBELOA 6 La consueta diligenza. E nulla più. PEPE 5 Inusuale: l’errore sul primo gol di Messi è suo. SERGIO RAMOS 6 Sbaglia un gol di testa, poco altro da dire. MARCELO 5,5 Disattivato dall’antidoto Pedro. KHEDIRA 7 Gara simile a quella di Busquets, anche se è meno determinante. Appare ovunque, e quasi sempre a proposito. XABI ALONSO 7 Duro e determinato in interdizione, lucido e generoso in costruzione. DI MARIA 5,5 Lavora troppo, coprendo l’intera fascia. E paga il sacrificio. (Essien s.v.) OZIL 7 Una prestazione piena di roba: un assist a Ronaldo, tante idee per i compagni e molta (troppa?) corsa per Mou. (Kakà s.v.) h IL MIGLIORE 8 CRISTIANO RONALDO Serata da record: è il primo a segnare in sei «Clasico» consecutivi, il primo a farlo per cinque volte di fila al Camp Nou. Una doppietta e molto altro. BENZEMA 5 Sbaglia un gol, serve Ronaldo per l’1-0, manda sul palo il match point del Madrid. Decisivo. HIGUAIN 5 Un tiro parato e un colpevole liscio. Poco. All. MOURINHO 6,5 Doveva vincere il suo 14˚ Clasico, mostra poco coraggio nei cambi Higuain-Benzema e Kakà-Ozil. GLI ARBITRI: Delgado Ferreiro 5,5 Debutta nel Clasico senza essere internazionale, non vede un rigore di Pepe su Iniesta e altre cosette. Rios 6 - Huerga 6. BARCELLONA REAL MADRID 2 2 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI C. Ronaldo (RM) al 23’, Messi (B) al 31’ p.t.; Messi (B) al 16’, C.Ronaldo (RM) al 21’ s.t. Lionel Messi, 25 anni, firma il suo secondo gol nella sfida al Real Madrid AFP BARCELLONA (4-3-3) Valdes; Dani Alves (dal 28’ p.t. Montoya), Mascherano, Adriano, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Fabregas (dal 17’ s.t. Sanchez); Pedro, Messi, Iniesta. PANCHINA Pinto, Bartra, Song, Sergi Roberto, Villa. ALLENATORE Vilanova CAMBI DI SISTEMA Nessuno ESPULSI Nessuno AMMONITI Pedro e Busquets per gioco scorretto REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria (dal 43’ s.t. Essien), Ozil (dal 35’ s.t. Kakà), C. Ronaldo; Benzema (dal 17’ s.t. Higuain). PANCHINA Adan, Albiol, Coentrao, Modric. ALLENATORE Mourinho CAMBI DI SISTEMA Nessuno ESPULSI Nessuno AMMONITI Xabi Alonso, Arbeloa, Ozil, Pepe per gioco scorretto ARBITRO Delgado Ferreiro GUARDALINEE Perez e Cermeno NOTE spettatori 96.589. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 4-3. Angoli: 7-2. In fuorigioco: 2-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’. Messi-Ronaldo fin Barcellona-Real con la firma dei fuoriclasse Benzema fallisce il colpo del ko. Il pareggio del Clasico serve solo a i catalani che restano a +8 DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDO’ twitter@PaoloCond BARCELLONA Nei libri di storia calcistica quest’epoca verrà ricordata per l’epico duello fra i due migliori giocatori del mondo, separati non da un oceano o da un continente, ma da 50 minuti scarsi d’aereo. Leo Messi e Cristiano Ronaldo hanno scelto la Liga come arena della loro rivalità, e grazie al talento di cui traboccano come vasi colmi fino all’orlo, il Clasico fra Barcellona e Real Madrid resta il più grande spettacolo del pianeta anche in serate strane e inizialmente grigie come questa. Lanciati a velocità folle verso il traguardo del Pallone d’oro, Messi e Ronaldo segnano i quattro gol di un 2-2 sostanzialmente giusto ma più gradito al Barça, che mantiene 8 punti di vantaggio sui rivali nella serata in cui era senza difesa. I rimpianti Mourinho può sbattere la testa contro il muro per il match point fallito da Benzema, che al 25’ calcia sul palo la non difficile palla del 2-0, e per il Barcellona la risalita da un simile pozzo sarebbe stata complicata. Viceversa Vilanova, avanti 2-1 allo scadere dell’ora di gioco grazie a un’euclidea punizione del suo fenomeno, manca la serie record (per il club) di sette successi consecutivi in avvio perché una combinazione Ozil-Ronaldo gli buca la linea difensiva nel momento in cui la stava sigillando. In qualche modo questo è un Clasico che segna una linea di frontiera, perché da una parte Tito supplisce all’assenza di Puyol e Piqué aumentando ulteriormente il possesso palla (se ce l’ho io, tu non mi segni), ma dall’altra si difende abbassandosi come una squadra «normale». In un attico che dà su Central Park qualcuno ieri avrà avuto i brividi. Bandiere catalane Condizionati dalla paura che il buco nero al centro della difesa potesse risucchiare tutta la squadra, Xavi e Fabregas giocano troppo facile, e paradossalmente è per questo che sbagliano numerosi passaggi. Il Real recupera quantità di palloni con Khedira e Xabi, e Ozil ha la classe per accelerare la transizione innescando le furibonde volate di Cristiano. Il primo gol arriva in capo a un giro palla rapido ed efficace, il palo di Benzema pare l’annuncio di un massacro, e invece è a quel punto che il Real si acquieta, segno che fin lì aveva giocato sopra ritmo. Nel Barça che lascia le corde e comincia a respirare (anche perché non conce- de più corner, palle-gol in automatico vista la differenza di centimetri) emerge il talento bifocale di Busquets, insieme argine e piattaforma di ripartenza. La catena di gioco verticale che mette assieme con Iniesta — al solito all’altezza della situazione — aumenta i palloni per Messi, e questa non da ieri è la carta offensiva più naturale per i blaugrana. L’1-1 è un’iniziativa di Pedro sul cui sviluppo Pepe buca l’intervento, lasciando all’assassino Leo persino un alibi. Si ripete allora ciò che s’era già visto al minuto 17 e 14 secondi — nel 1714 la Catalogna tornò sotto il dominio borbonico — l’intero Camp Nou espone le bandiere indipendentiste reclamando la separazione da Madrid. Palla lunga Nella ripresa le squadre crescono, esaltate dai colpi che prima Messi e poi Ronaldo assestano ristabilendo la parità a quote più alte. Per entrare in una difesa ormai chiusa Mourinho dovrebbe togliere Khedira, stanco, e immettere Kakà alzando il baricentro. Ma non ne ha il coraggio, e quando Ricky entra per Ozil sistema e bilanciamenti non cambiano. Potrebbe vincere il Barça nel recupero, prima con una traversa di Montoya da fuori area (per lo spento Alves il recupero del posto non sarà automatico), poi perché una pallonata lunga pesca Pedro, il cui diagonale finisce fuori di poco. Pallonata lunga, già. A quello di Central Park avranno dato i sali. © RIPRODUZIONE RISERVATA INGHILTERRA SEGNANO EVANS, EVRA E CLEVERLEY: LA SQUADRA DI FERGUSON TORNA ALLA VITTORIA. DUBBI PER UN GOL FANTASMA DI CISSE NON VISTO DALL’ARBITRO Lo United facile a Newcastle, ma è polemica so il discorso a metà ripresa con un capolavoro: una pennellata all’incrocio dei pali. Applausi. © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE STEFANO BOLDRINI LONDRA Il miglior Manchester United della stagione ha demolito il Newcastle: il 3-0 in riva al Tyne vendica la sconfitta della scorsa stagione ed è un messaggio per Chelsea e City. Tra Di Matteo e Mancini c’è infatti il terzo incomodo: Sir Alex Ferguson. I Red Devils, schierati con Rooney trequartista e la coppia d’attacco Van Persie-Welbeck, hanno schiantato il Newcastle in 16 minuti, con due gol di Evans ed Evra figli di altrettanti calci d’angolo: cinque reti dello United, per la cronaca, sono arrivate finora su corner. La zuccata di Evans è stata ispirata da Van Persie, mentre la capocciata di Evra è arrivata su suggerimento di Rooney. Il calcio che si rovescia: gli attaccanti che mandano a segno i difensori. Gol fantasma Il 2-0 ha permes- so alla squadra di Ferguson di gestire bene una delle sfide più britanniche della Premier: le 8 ammonizioni sono una cifra insolita per le abitudini di questo campionato. Il Newcastle, che ha pagato il conto dell’Europa League, pratica un calcio aggressivo e fisico. Lo United, con il dente avvelenato per il 3-0 incassato la scorsa stagione, ha risposto per le rime, persino esagerando: una manata volontaria di Van Persie sul viso di Cabaye potrebbe far scattare la prova tv. E per restare sul tema, neppure le immagini riviste più volte hanno chiarito se il pallone colpito da Papiss Cissé al 51’ abbia superato la linea di porta: Webb, nel dubbio, ha negato il gol al Newcastle. L’episodio ha riaperto la questione della tecnologia: è infatti impensabile che nel calcio del 2012 accadano ancora queste cose. Cleverley ha chiu- 7a GIORNATA Sabato Man. City-Sunderland 3-0, Chelsea-Norwich 4-1, Swansea-Reading 2-2, WBA-QPR 3-2, Wigan-Everton 2-2, West Ham-Arsenal 1-3. Ieri Southampton-Fulham 2-2, Liverpool-Stoke 0-0, Tottenham-Aston Villa 2-0, Newcastle-Manchester United 0-3. Patrice Evra, 31 anni REUTERS CLASSIFICA Chelsea 19, Manchester Utd e Manchester City 15, Everton, Tottenham e WBA 14, Arsenal 12, West Ham 11, Fulham 10, Newcastle 9, Swansea e Stoke 8, Sunderland 7, Liverpool 6, Wigan e Aston Villa 5, Southampton 4, Reading e Norwich 3, QPR 2. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 la Sfida LIONEL MESSI 25 ANNI ATTACCANTE BARCELLONA C. RONALDO 27 ANNI ATTACCANTE REAL MADRID 2 2 PASSAGGI POSITIVI 50 8 2 2 45 PALLE PERSE 5 5 49 FALLI SUBITI 6 contrasti vinti dai blancos, quattro in più del Barcellona 5 nisce 2-2 I «COLCHONEROS» BATTONO IL MALAGA Ma in testa c’è pure l’Atletico di Falcao Il bomber ancora a segno, ma il team di Simeone vince grazie a un autogol al 90’ L’Atletico Madrid batte 2-1 il Malaga sotto gli occhi di Roberto Mancini, infila la nona vittoria consecutiva tra Europa e Liga e vola a fianco del Barcellona in testa alla Liga. I catalani sono davanti per la miglior differenza reti (+12 a +10), ma il merito dell’Atletico è impressionante: rispetto alla settima giornata della scorsa stagione, chiusa a -44 dal Madrid, la squadra del Manzanarre ha 10 punti in più. La differenza sul Real è di 8 lunghezze. Sempre Falcao Il duello tra la seconda e la terza della Liga, entrambe imbattute, è stato deciso da un autogol al 90’ di Weligton, pressato da Falcao che forse tocca la palla. Nel primo tempo l’Atletico era andato in vantaggio al 6’ con una rete del solito incontenibile Falcao, servito dall’ex interista Emre. Per il colombiano 8 reti in Liga, come Messi e Ro- 70% il totale dei passaggi effettuati da Messi e compagni. Il Real si è fermato a 285 TOCCHI 77 I NUMERI 687 TIRI IN PORTA Radamel Falcao, 26 anni AFP naldo. Falcao, che rientrava dopo due partite perse per noie muscolari, è in una forma spettacolare: va a segno da 8 partite di fila tra club e nazionale, con un totale di 13 reti. Il pareggio è arrivato al 36’ grazie a un altro sudamericano, il paraguaiano Roque Santa Cruz che di testa ha girato un cross di Monreal. Nella ripresa l’Atletico ha sofferto l’eccezionale vitalità del Malaga, una delle squadre più in forma del momento, ma è riuscito ad ottenere una vittoria fondamentale e festeggiata alla grande. Simeone ha trasformato l’Atletico. f.m.r. 3 i tiri in porta del Real Madrid (con cinque tiri fuori), che ha impegnato Valdes più di quanto non abbiano fatto gli attaccanti blaugrana con Casillas (2 tiri in porta, 6 quelli fuori dallo specchio) Il Marsiglia resiste con super Gignac La sfida al vertice in Francia diventa un duello tra i due centravanti, il Psg fallisce l’aggancio alla vetta MARSIGLIA PARIS ST. GERMAIN 2 2 PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Gignac al 17’,Ibrahimovic al 23’ e al 25’, Gignac al 32’ p.t. MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda 6; Abdallah 5 (dal 20’ s.t. Abdullah 6), Fanni 6, Nkoulou 7, Morel 6; Kaboré 6,5, Cheyrou 6; Amalfitano 6 (dal 28’ s.t. J. Ayew 6), Valbuena 6,5, A. Ayew 6; Gignac 8 (dal 35’ s.t. Remy 6). PANCHINA Bracigliano, Mendes, Mbow, Raspentino. ALL. Baup 6. CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-4-2 AMMONITI nessuno. PSG (4-3-1-2) Sirigu 7; Jallet 5, Alex 6, Thiago Silva 6,5, Maxwell 6,5; Chantome 6,5, Verratti 5,5 (dal 12’ s.t. Armand 6), Matuidi 7; Pastore 5 (dal 1’ s.t. Gameiro 5); Menez 6,5 (dal 28’ s.t. Van Der Wiel 6), Ibrahimovic 8. PANCHINA Douchez, Camara, Sissoko, Nené. ALL. Ancelotti 6. CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-4-2 AMMONITI Verratti, T. Silva (gioco scorretto). ARBITRO Chapron 7. NOTE spettatori 40mila circa. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 0-5. Angoli 1-4. Recuperi p.t. 1’, s.t. 2’. ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese MARSIGLIA In Francia le hanno già battezzate. Si chiamano zlatanate. Ovvero colpi di genio distillati a uso e consumo di un Psg che però ne è del tutto dipendente. Troppo, soprattutto in un derby di Francia che nel giro di appena mezzora si tramuta appunto in una questione privata tra attaccanti veri. L’Ibra milionario, stellare, ma isolato, contro Gignac, ribattezzato pure lui per l’occasione l’Ibra dei poveri. Ovvero quello di un Marsiglia che però gioca più da squadra per ripianare la disparità dei mezzi finanziari in campo. Così la sfida più attesa finisce logicamente 2-2. Show Un derby interpretato con passione dai tifosi di casa fin dal 1’, asfissiando di fischi il fraseggio dei parigini. Il Marsiglia non si lascia imbambolare e aggredisce ogni pallo- Il pressing della squadra di casa mette in difficoltà Verratti e il gioco non decolla © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino BRASILE GERMANIA Ronaldinho d’annata Tripletta e due assist L’Eintracht inciampa E il Bayern va in fuga BELO HORIZONTE (m. can.) Tripletta e 2 assist nel 6-0 dell’Atletico Mineiro sul Figueirense. Ronaldinho sblocca con un tiro all’incrocio. Poi punta il cielo e piange: il patrigno Vanderlei è morto alla vigilia. Prima dell’intervallo, Dinho piazza una punizione sulla testa di Réver per il 2-0 e sempre su punizione segna il 30 gol. Seguono il rigore del 4-0 e il lancio a Bernard per il 5-0. Fluminense a 62 punti: 1-0 nel derby sul Botafogo di Seedorf. Atletico Mineiro secondo a 6 punti. 7a GIORNATA Augsburg-Werder 3-1; Bayern-Hoffenheim 2-0, Schalke-Wolfsburg 3-0, Friburgo-Norimberga 3-0, Mainz-Fortuna D. 1-0, Greuther F.-Amburgo 0-1; Borussia M.- Eintracht 2-0; Stoccarda-Bayer L. 2-2; Hannover-Borussia D. 1-1. CLASSIFICA Bayern 21; Eintracht 16; Schalke 14; Borussia D. 12; Hannover, Bayer L. 11; Fortuna D., Amburgo, Mainz 10; Borussia M. 9; Friburgo 8; Werder, Hoffenheim, Norimberga 7; Stoccarda 6; Augusta, Wolfsburg 5; Greuther F. 4. 29 4 Ibra magia di tacco il possesso palla dei blaugrana contro il 30% della squadra di Mourinho RETI LA GAZZETTA DELLO SPORT ne come se fosse una questione di vita o di morte. E mettendo in difficoltà pure Verratti. Gignac si fa subito vedere al 3’ alzando da posizione angolata, mentre al 9’ risponde Pastore con un tiro dal limite, alto, chiudendo un’azione scomposta. Il Psg va sotto al 16’. Un pasticcio a centrocampo, un colpo di tacco inutile di Maxwell che Kaboré offre ad Ayew. Si sgancia Gignac che in profondità fa sbandare Jallet ed entrando in area sfregia Sirigu con una rasoiata nell’angolo opposto. Ma è un gol che ha il merito di stuzzicare Ibra, anonimo fino al 23’, quando decide di sfoglia- Sopra Il gol del momentaneo 1-1 di Zlatan Ibrahimovic, 31 anni. Lo svedese ha colpito al volo di tacco su corner di Maxwell, sfoggiando il numero più celebre del suo repertorio Sotto André-Pierre Gignac, 26 anni AFP re il suo manuale di calcio, offrendo il colpo che l’ha reso noto a livello internazionale: colpo di tacco al volo, su variante da calcio d’angolo, battuto dal collega e amico Maxwell. Poi arriva l’altra zlatanata, ispirata forse dall’apertura della stagione di caccia dell’alce nella sua Svezia natia: la fucilata dalla distanza. Un ceffone da oltre trenta metri che Mandanda fa appena in tempo a percepire. Per Ibra è la quarta doppietta in sette presenze. Numeri di capogiro ma non per Gignac, bomber rinato che restituisce lo schiaffo al 32’, su corner, svettando su Alex, Chantome e Jallet e anticipando pure Ibra. Due pari che rischia di diventare 3-2, se Sirigu non annulla un destro potente dal limite di Fanni al 35’. Al 38’ invece è Pastore a divorarsi il terzo gol, servito da destra da Menez. Ma l’argentino di piatto mette a lato. Gialli Troppo forse pure per An- celotti, che lo toglie all’inizio della ripresa giocandosi la carta Gameiro, reduce da una doppietta. Scelta offensiva che non viene subito ripagata, visto che Gameiro mette a lato all’ 8’, ben lanciato da Menez. Più preciso Ayew che impegna Sirigu di testa al 9’. La pressione marsigliese sale e da una palla persa da Ibrahimovic matura anche il primo cartellino giallo francese di Thiago Silva, costretto ad abbattere il troppo intraprendente Amalfitano. Di scena esce poi anche Verratti, già il terzo giallo che gli costa la sospensione automatica per la prossima partita. Sono i dati principali di una ripresa che sfuma in mosse e contromosse inutili per un risultato che lascia invariata la corsa per il vertice. Marsiglia si aggrappa al gioco e al suo bomber ritrovato, per resistere a +3 sugli arcirivali, mai così forti. Sarà una stagione calda, in Ligue 1. © RIPRODUZIONE RISERVATA FRANCIA OM a più 3 E la prossima il Psg ospita il Reims Elie Baup, 57 anni, Marsiglia EPA 8a GIORNATA RISULTATI Venerdì: St Etienne-Nancy 4-0. Sabato: Montpellier-Evian 2-3; Sochaux-Rennes 0-1; Lilla-Ajaccio 2-0; Bastia- Troyes 3-2; Reims-Nizza 3-1; Tolosa- Valenciennes 2-2; Ieri: Brest-Bordeaux 1-1; Lorient-Lione 1-1; Marsiglia-Psg 2-2. CLASSIFICA Marsiglia 19; Psg 16; Lione 15; Lorient, Reims Bordeaux 14; Tolosa 13; Valenciennes 12; St. Etienne 11; Lilla, Brest, Rennes, Bastia 10; Ajaccio 9; Nizza, Montpellier, Evian 8; Sochaux 6; Nancy 4; Troyes 2. PROSSIMO TURNO Venerdì: Bordeaux-Lilla. Sabato: Psg-Reims; Nancy-Sochaux; Evian-Tolosa; Nizza-St. Etienne; Rennes-Montpellier; Valenciennes-Lorient. Domenica: Ajaccio-Bastia; Lione-Brest; Troyes-Marsiglia. 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 PRIMA DIVISIONE GIRONE A 6a GIORNATA l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@Nickbinda Et voilà: sarà una domenica pazzesca E’ stata una giornata fatta apposta per apparecchiare la prossima. Come se un regista occulto si fosse divertito a pilotare i risultati in vista di un turno di campionato che si annuncia più arrapante che mai. Nel girone A il Lecce torna sulla terra e viene ripreso dal Como interrompendo la serie di vittorie, mentre alle sue spalle prosegue nel suo esaltante cammino quella macchina da gol chiamata Entella, arrivata ora a -3: cosa ti propone domenica il calendario? Sì, Lecce-Entella. Una squadra che a maggio era in Serie A contro una che è stata appena ripescata dalla Seconda divisione. E nel girone B? L’Avellino resiste in vetta una sola settimana, è fatale la caduta a Frosinone con la squadra ciociara che così firma anche il sorpasso e sale al Stop al Lecce Il Como risale da 0-2 a 2-2 GIULIO DI FEO COMO Un risultato, 2-2, e due foto che lo immortalano. La prima è di Fautario: «Voglio vedere quante squadre, sotto di 2 gol, avrebbero avuto le palle di restare in partita». Il terzino immortala così quella mezz’ora abbondante di secondo tempo in cui il Como, fresco di due sberle subite, si è visto servire sul piatto d’argento l’input per arrivare almeno a un punto contro una squadra che quanto a uomini con la Lega Pro c’entra poco. La seconda è di Lerda, tecnico del Lecce: «Se sullo 0-2 tenevamo il risultato per altri 10 minuti loro erano morti, il Como non ci ha mai creato pericoli e gli abbiamo dato coraggio noi». Ecco, questo è quanto accaduto prima dell’episodio che ha ribaltato la gara: 11˚ della ripresa, Esposito spinge Torregrossa, secondo giallo per il centrale e rigore-gol di Tremolada. Remuntada Rigore generosissi- mo, su cui il Lecce ha protestato tanto così come per uno non che ci sono nel calcio...) e accogliamo come un segnale questa combinazione. Perché i due tornei sono alla ricerca di emozioni: i tanti (spesso troppi) giovani non stanno facendo salire il livello tecnico, molte squadre (anche tra le grandi) lamentano qualche difetto. Godiamoci quindi questi due big match, in attesa di tempi (e di un calcio) migliori. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’Entella a raffica Sfida alla capolista Foti e De Rose ipotecano la 6a vittoria Ma Paolucci reagisce e resta imbattuto DAL NOSTRO INVIATO comando a braccetto dei cugini pontini del Latina, travolgenti anche a Barletta: e cosa ci dice il programma della settima giornata? Sì, l’avete capito: si gioca proprio il derby tra Latina e Frosinone. Due realtà divise da una storica rivalità, che adesso la classifica ha provveduto a ravvivare. Ringraziamo quel regista occulto (è uno scherzo, per carità, con tutti gli scandali COMO 2 LECCE 2 MARCATORI Foti (L) al 30’ p.t.; De Rose (L) al 4’, Tremolada (C) su rigore all’11’, Cia (C) al 34’ s.t. COMO (4-3-3) Micai 5,5; Benvenga 6 (dal 29’ s.t. Scialpi 6), Luoni 5,5, Schiavino 6 (dal 43’ s.t. Ambrosini s.v.), Fautario 6; Giampà 6, Ardito 5,5, Tremolada 6,5; Cia 7, Torregrossa 6 (dal 13’ A. Donnarumma 5,5), Lisi 6. (Perucchini, Del Pivo, Marchi, D. Donnarumma). All. Paolucci 6. LECCE (4-2-3-1) Benassi 6; Vanin 6, Diniz 6, Esposito 5, Tomi 5,5; De Rose 7, Memushaj 6,5; Chiricò 6,5, Bogliacino 5 (dal 13’ s.t. Di Maio 5,5), Falco 6 (dal 29' s.t. Zappacosta 6); Pià 5,5 (dal 18' p.t. Foti 6,5). (Gabrieli, Di Mariano, Malcore, Legittimo). All. Lerda 6. ARBITRO Aversano di Treviso 5. NOTE paganti 2.075, abbonati 453, incasso di 22.286 euro. Espulso Esposito all'11' s.t.; ammoniti Luoni, Ardito, Chiricò, Fautario, Foti e Giampà. Angoli 3-2. dato a Foti, atterrato da Micai (pareva più netto, il centravanti ammonito per simulazione), e per un presunto fuorigioco di Cia sul 2-2. Fatto sta che ai salentini non riesce la sesta vittoria di fila, seppur in una gara sbloccata e gestita serenamente fino all’episodio di cui sopra. Foti è entrato per Pia (infortunato) e ha fatto bene il pivot lì davanti incornando il vantag- Michael Cia, 24 anni, del Como CUSA gio, De Rose ha trovato il raddoppio da fuori. E se sullo 0-0 Chiricò, diamante ancora grezzo ma con un potenziale da corona reale se si sfaccetta per bene, non si fosse mangiato un gol incredibile per un dribbling di troppo la gara avrebbe preso altre vie. Il Como? Quadrato, mai domo (imbattuto, non a caso), grintoso, gran produttore di cross nella speranza che in area succeda qualcosa, in avvio segna pure (Torregrossa in mischia) ma per il guardalinee è fuorigioco. Poi, ritrovatosi in partita dopo una mazzata che avrebbe tramortito un gigante, e qui bisogna dar ragione a Fautario, si è aggrappato ai piedi migliori che aveva, quelli di Cia. Il biondo, ben spalleggiato da Benvenga e Giampà, ha preso a tambureggiare sulla destra: al suo ennesimo traversone Donnarumma va in rovesciata ma cicca, Fautario prova la botta e la palla finisce ancora sui piedi di Cia, per un tap in facile facile. Nell’economia globale del torneo, punto buono per entrambe. Per com’è andata, dice Lerda, due punti persi. Dipende dalla foto che guardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENTELLA 3 REGGIANA 0 MARCATORI Guerra al 20', Staiti al 25', Guerra al 33' p.t. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6,5; De Col 6,5, Cesar 6,5, Bianchi 6,5, Zampano 7,5 (dal 25' s.t. Cecchini 6); Staiti 7, Volpe 7, Garin 7; Vannucchi 7 (dal 39' s.t. Serlini s.v.); Marchi 6,5, Guerra 7,5 (dal 30' s.t. Russo s.v.). (Conti, Fantoni, Wagner, Argeri). All. Prina 7. REGGIANA (3-5-2) Tomasig 6; Bani 5,5, Zini 5, Aya 4,5; Antonelli 5 (dal 5’ s.t. Iraci 6), Sprocati 5,5, Viapiana 6, Ardizzone 5 (dal 29’ s.t. Bovi s.v.), Scappi 6 (dal 21’ s.t. Matteini 6); De Cenco 5, Alessi 6. (Bellucci, Mei, Bovi, Ferrara, Rossi). All. Zauli 5. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6. NOTE paganti 427, abbonati 303, incasso di 7.023,12 euro. Ammoniti Bianchi, Cesar, Garin, Ardizzone, Antonelli, Iraci e Matteini. Angoli 1-5. ITALO VALLEBELLA CHIAVARI (Ge) Tre squilli per farsi annunciare a Lecce. Li suona l’Entella (l’anno scorso in Seconda divisione e poi ripescata) che veste ufficialmente i panni dell’anti capolista (adesso i punti di distacco solo 3) proprio in vista dello scontro diretto del prossimo turno allo stadio di Via del Mare contro una formazione che militava in serie A. Zauli in bilico All’Entella bastano tredici minuti per archiviare il match perché poi la Reggiana smette di giocare. Il colpo per gli ospiti è tremendo, paradossalmente anche inatteso. Perché nei primi venti minuti sono proprio gli uomini di Zauli a fare la partita andando al tiro in tre occasioni con Alessi, De Cenco e Antonelli. Ma quando al 20’ Zampano, inarrestabile sulla sinistra finché resta in campo (uscirà per infortunio, a rischio l’impiego con l’Under 20 mercoledì in Germania), entra in area da sinistra e serve a Guerra un pallone che chiede solo di essere messo in porta, la gara vive la sua svolta. Perché l’Entella colpisce ancora dopo cinque minuti con un piattone di Staiti all’incrocio e chiude i conti quando Aya perde palla in area: Vannucchi ringrazia e offre a Guerra il pallone del k.o. Il resto è accademia, o quasi. La Reggiana (terza sconfitta di fila) si lecca le ferite e medita se la difesa a tre (provata per la prima volta in campionato) possa essere una valida soluzione. Zauli è in bilico e il fatto che domenica la squadra osservi il turno di riposo non gioca a suo favore. Parla Prina L’Entella continua a segnare a raffica (15 gol, è il miglior attacco di tutta la Prima divisione) e per la prima volta in questa stagione non prende gol. «Sognare? — dirà il tecnico Luca Prina a fine incontro — a noi allenatori non è concesso». Al pubblico invece sì: l’applauso del Comunale alla notizia del pareggio del Como contro il Lecce lo conferma. © RIPRODUZIONE RISERVATA CARPI 2 LUMEZZANE 2 CUNEO 1 SAN MARINO 2 TRITIUM 0 TREVISO 0 ALBINOLEFFE 1 FERALPI SALO’ 0 CREMONESE 1 ALTO ADIGE 1 PAVIA 0 PORTOGRUARO 0 Carpi spietato in casa con Kabine e Pasciuti L’AlbinoLeffe cade ed è anche in lutto Giorico e Marcolini sono gli uomini-derby Gode il Lumezzane La Feralpi chiude in 9 Sentinelli su rigore fa sperare il Cuneo Le Noci è il salvatore della Cremonese San Marino, per Acori esordio da tre punti I baby Casolla e Mella stendono l’Alto Adige Chinellato che errore Tra Tritium e Pavia botte e pochi lampi: delusi i due allenatori Il Treviso costruisce ma non sa segnare Il Portogruaro si accontenta del pari MARCATORI Kabine (C) al 12’, Pasciuti (C) al 31’ p.t.; A. Belotti (A) al 17’ s.t. CARPI (4-4-2) Sportiello 6; Letizia 5,5, Poli 6, Lollini 5,5, Sperotto 6,5; Concas 6,5, Perini 6, Bianco 6,5 (dal 21’ s.t. Potenza 6), Pasciuti 7,5; Kabine 7, Arma 6 (dal 21’ s.t. Ferretti 5,5). (Guerci, Fusar Bassini, Teggi, Terigi, Di Gaudio). All. Tacchini-Cioffi 6,5. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Salvi 6, M. Belotti 5,5, Ondei 5, Regonesi 6; Girasole 6, Di Cesare 5 (dal 1’ s.t. Pontiggia 6), Corradi 6 (dal 36’ s.t. Diakite s.v.); Martinovic 4,5 (dal 9’ s.t. Pirovano 6); A. Belotti 7, Pesenti 6,5. (Amadori, Allievi, Gazo, Personè). All. Pala 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 6. NOTE paganti 1.000 circa, abbonati 200, incasso di 4.600 euro. Ammoniti Di Cesare, Girasole, Bianco, M. Belotti, Regonesi, Kabine e Pirovano. Angoli 6-4. CARPI (Mo) Il fattore Cabassi fa ancora la differenza per il Carpi (7 punti su 10 in casa) che infligge all’AlbinoLeffe la prima sconfitta. La squadra di Tacchini e Cioffi in mezz’ora ipoteca la vittoria: apre le danze Kabine, che riceve da Bianco e di testa trova l’angolino (12’), poi il marocchino dalla linea di fondo libera Pasciuti, il migliore in campo, che fredda ancora Offredi. L’AlbinoLeffe si sveglia soltanto nella ripresa, quando Pesenti si vede deviare da traversa e palo un colpo di testa da due passi. Ci pensa Andrea Belotti, su erroraccio di Letizia, a riaprire la gara. Giornata triste per l’AlbinoLeffe: in mattinata è morto in un incidente stradale l’ex centrocampista Pierangelo Zanini di 42 anni. Davide Setti MARCATORI Giorico al 46’ p.t.; Marcolini su rigore al 6’ s.t. LUMEZZANE (4-3-3) Vigorito 6; D’Ambrosio 6, Mandelli 6,5, Dametto 6, Possenti 6; Dadson 6,5 (dal 19’ s.t. Gallo 6), Marcolini 7, Giorico 7 (dal 42’ s.t. Sevieri s.v.); Baraye 7, Inglese 6 (dal 34’ s.t. Torri s.v.), Kirilov 6. (Coletta, Carlini, Zamparo, Galuppini). All. Brocchi 6,5 (squalificato Festa). FERALPI SALO’ (4-3-3) Gallinetta 5; Caputo 6,5, Malgrati 6, Falasco 5, Cortellini 6; Milani 5, Castagnetti 6, Ilari 6 (dal 6’ s.t. Chimini 6); Bracaletti 5,5 (dal 21’ s.t. Schiavini 5,5), Montella 6, Tarana 5 (dal 15’ s.t. Finocchio 6). (Tantardini, Fabris, Bentoglio, Miracoli) All. Remondina 5,5. ARBITRO Caso di Verona 5,5. NOTE spettatori 700 circa, paganti, incasso e abbonati non comunicati. Espulsi Gallinetta al 6’ s.t. e Milani al 18’ s.t.; ammoniti Falasco, Milani e Mandelli. Angoli 3-3. LUMEZZANE (Bs) Tutto in poco più di un quarto d’ora, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. L’inedito e atteso derby bresciano va al Lumezzane, che si porta in vantaggio nel recupero della prima frazione. Giorico raccoglie la palla respinta dalla traversa su tiro di Baraye e infila a porta vuota. Il raddoppio in avvio di ripresa. Retropassaggio di Falasco sul quale si inserisce Inglese, travolto in area da Gallinetta. Espulsione del portiere (dentro Chimini) e rigore, che Marcolini trasforma. Al 18’ doppio giallo (sin troppo severo) per Milani, che lascia la sua squadra in nove. Il Lumezzane a questo punto amministra senza spingere sull’acceleratore. Il fair play tra le due squadre continua. Sergio Cassamali MARCATORI Sentinelli (Cu) su rigore al 20’, Le Noci (Cr) al 38’ s.t. CUNEO (5-4-1) F. Rossi 6,5; Carfora 6, Sentinelli 6,5, Carretto 5,5, Di Lorenzo 6, Donida 6,5; Di Quinzio 6,5, Cristini 6, Longhi 6 (dal 12’ s.t. Lodi 6,5), Garavelli 5,5 (dal 37’ s.t. Scaglia s.v.); Fantini 5,5 (dal 33’ s.t. Martini s.v.). (Negretti, Passerò, Arcari, Ferrario). All. E. Rossi 6. CREMONESE (4-2-3-1) Alfonso 6; Sales 6, Tedeschi 6, Cremonesi 6, Visconti 6,5; Fietta 6,5 (dal 23’ s.t. Degeri 6), Buchel 6; Martinez 6 (dal 17’ s.t. Carlini 5,5), Le Noci 6,5, Nizzetto 6,5 (dal 29’ s.t. Sambugaro s.v.); Marotta 5. (Grillo, Previtali, Moi, Magallanes). All. Scienza 6. ARBITRO Dei Giudici di Latina 5. NOTE paganti 620, abbonati 280, incasso di 5.414,50 euro. Espulso Carretto al 36’ s.t.; ammoniti Longhi, Rossi, Cristini, Buchel, Marotta e Carlini. Angoli 4-7. CUNEO Botta e risposta nel secondo tempo tra Cuneo e Cremonese, che rinviano ancora l’appuntamento con la seconda vittoria stagionale e restano nella parte bassa della classifica. A fare la partita è la Cremonese, che fatica però a rendersi pericolosa. Così, ad arrivare più vicini al successo sono i piemontesi, in vantaggio al 20’ della ripresa con un rigore causato da un’amnesia di Marotta (mani) e realizzato da Sentinelli. Proprio Marotta, tre minuti prima, si era visto respingere da Rossi la più nitida occasione costruita dagli ospiti. Nel finale il Cuneo resta in dieci per l’espulsione di Carretto e due minuti dopo la Cremonese trova il pareggio con Le Noci, abile a risolvere una mischia nell’area piccola in seguito a un calcio d’angolo. Enrico Giaccone MARCATORI Casolla (SM) al 29’ p.t.; Mella (SM) al 16’, Maritato (AA) al 47’ s.t. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6,5; Farina s.v. (dal 9’ p.t. Mannini 6; dal 1’ s.t. Mella 6,5), Galuppo 6,5, Ferrero 6,5, Crivello 6,5; Doumbia 6,5, Pacciardi 6, Lunardini 6, Poletti 6,5 (dal 39’ s.t. Del Sole s.v.); Casolla 6,5, Coda 6. (Migani, Capellini, Defendi, Chiaretti). All. Acori 7. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6,5; Iacopini 6, Cappelletti 6,5, Kiem 6, Martin 6; Furlan 6, Uliano 6, Branca 6 (dal 10’ s.t. Candido 6,5); Campo 6,5 (dal 17’ s.t. Maritato 6,5), Thiam 6, Pasi 5,5 (dal 30’ s.t. Fink s.v.). (Tenderini, Rubini, Bassoli, Bontà). All. Vecchi 6. ARBITRO Petroni di Roma 6,5. NOTE spettatori 500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Iacopini, Ferrero, Poletti, Lunardini, Mella, Pasi e Galuppo. Angoli 3-12. SAN MARINO Esordio da tre punti per Acori sulla panchina del San Marino. Contro l’Alto Adige decidono i gol degli under Casolla e Mella, con l’altoatesino Maritato a rendere meno amaro il k.o. a 20 secondi dalla fine. L’inizio per il San Marino non è felice: i tifosi contestano la società per l’avvicendamento in panchina e al 9' l'infortunio di Farina costringe Acori al primo cambio. Dentro Mannini, che al 29' raccoglie il buon lavoro di Doumbia e crossa sul secondo palo dove Casolla tocca di ginocchio mandando in controtempo Marcone. Nell’intervallo resta negli spogliatoi Mannini, dentro Mella. Mossa azzeccata: al 16’ proprio il neo-entrato segna di punta sul pallone di Pacciardi. Al 47’ l’incornata di Maritato per il gol della bandiera. Giorgia Bertozzi TRITIUM (4-3-3) Nodari 6; Cremaschi 6, Teso 6,5, Cusaro 6, Riva 6; Corti 6,5, A. Arrigoni 6, T. Arrigoni 6 (dal 1’ s.t. Casiraghi 6; dal 30’ s.t. Monacizzo 6); E. Bortolotto 4,5, Chinellato 5,5 (dal 14’ s.t. Spampatti 5,5), Cogliati 7. (Paleari, Teoldi, Bossa, Nardiello). All. Bertani 5,5. PAVIA (4-4-2) Kovacsik 7; Capogrosso 6, D’Orsi 5, Fasano 6, Meregalli s.v. (dal 15’ p.t. Zanini 6); Statella 5, La Camera 6,5, Ferrini 6 (dal 30’ s.t. Redaelli 5,5), Di Chiara 6; Beretta 6, Meza Colli 5,5 (dal 14’ s.t. Pompilio 5,5). (Teodorani, Reato, Turi, Lussardi). All. Roselli 5,5. ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE spettatori 500 circa, paganti 360, abbonati e incasso non comunicati. Espulsi E. Bortolotto al 46’ p.t., D’Orsi al 24’ s.t. e Statella al 36’ s.t.; ammoniti Ferrini, Meza Colli, Zanini e Riva. Angoli 3-4. MONZA Gara non bella gara ed episodi salienti racchiusi nei 4’ di recupero prima del riposo. Al 46’ Cogliati si libera del suo controllore, entra in area ed è steso da D’Orsi: rigore ineccepibile, ma Chinellato prende il palo. Sul proseguimento dell’azione Enrico Bortolotto, sotto gli occhi del guardalinee, assesta una gomitata a Di Chiara: rosso diretto. Nella prima frazione da segnalare al 3’ la traversa di Beretta e le risposte di Cogliati con due tentativi. Nella ripresa poco da raccontare se non le espulsioni di D’Orsi e Statella e al 30’ una saetta di Corti parata. Inevitabile, alla fine, la delusione dei due tecnici. Pierfranco Redaelli TREVISO (3-5-2) Campironi 6; Cernuto 6, P.A. Tarantino 6, Bini 6,5; Brunetti 6,5 (dal 30’ s.t. Bianchetti s.v.), Salvi 6,5 (dal 36’ s.t. Spinosa s.v.), Rosaia 5 (dal 20’ s.t. Rizzo 5), Beccia 6,5, Fortunato 5; N. Tarantino 6, Picone 5. (Camatta, Toppan, Chiavazzo, Reginato). All. Maurizi 6,5. PORTOGRUARO (4-4-2) Tozzo 6,5; Pisani 6,5, Patacchiola 6, Moracci 5, Pondaco 5,5; Coppola 6,5 (dal 35’ s.t. Erzan s.v.), Rolandone 6, Cunico 6,5 (dal 45’ s.t. Salsano s.v.), Sampietro 5; Corazza 6, Della Rocca 5 (dal 16’ s.t. Martinelli 5,5). (Bavena, Chesi, Santandrea, Magrassi). All. Madonna 6. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6,5. NOTE paganti 620, abbonati 456, incasso di 8.546,00 euro. Espulso Rolandone al 12’ s.t.; nessun ammonito. Angoli 5-3. TREVISO Il Treviso gioca meglio del Portogruaro, costruisce più occasioni, ma non riesce a segnare ed è proprio la mancanza di un finalizzatore che lo penalizza. Alla mezz’ora grande giocata di Brunetti che sulla destra evita un paio di avversari, entra in area e appoggia a Fortunato, ma il piattone del centrocampista termina clamorosamente sul fondo. Al 40’ è Campironi a respingere con il piede una conclusione di Rolandone. Al 5’ della ripresa un taglio di Cunico mette in movimento Coppola che di esterno destro cerca il palo lontano, ma la conclusione termina sul fondo. Al 30’ Cunico riceve palla, ma il suo diagonale termina a lato. Al 36’ bel colpo di testa di Picone e Tozzo respinge. Giampaolo Zorzo girone A CLASSIFICA SQUADRE LECCE PT PARTITE RETI G V N P F S 16 6 5 1 0 14 6 ENTELLA 13 6 4 1 1 15 9 CARPI 10 6 3 1 2 TRAPANI 9 3 0 2 10 7 5 7 6 PORTOGRUARO 9 5 2 3 0 6 3 LUMEZZANE 9 6 2 3 1 5 3 COMO (-1) 8 5 2 3 0 9 6 ALTO ADIGE 7 5 2 1 2 6 6 CREMONESE (-1) 6 6 1 4 1 7 6 PAVIA 6 6 1 3 2 4 5 SAN MARINO 6 6 2 0 4 7 10 FERALPI SALO' 6 5 2 0 3 5 8 REGGIANA 6 6 2 0 4 5 9 CUNEO 5 6 1 2 3 4 9 TRITIUM 2 5 0 2 3 5 10 TREVISO (-1) 1 6 0 2 4 5 12 ALBINOLEFFE (-10) -3 6 1 4 1 6 5 U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA RISULTATI CARPI-ALBINOLEFFE COMO-LECCE CUNEO-CREMONESE ENTELLA-REGGIANA LUMEZZANE-FERALPI SALO' SAN MARINO-ALTO ADIGE TREVISO-PORTOGRUARO TRITIUM-PAVIA ha riposato TRAPANI 2-1 2-2 1-1 3-0 2-0 2-1 0-0 0-0 PROSSIMO TURNO DOMENICA 14 OTTOBRE ore 15 ALBINOLEFFE-SAN MARINO ALTO ADIGE-CUNEO CREMONESE-TREVISO FERALPI SALO'-COMO LECCE-ENTELLA LUMEZZANE-TRAPANI PAVIA-CARPI PORTOGRUARO-TRITIUM riposa REGGIANA MARCATORI 6 RETI Guerra (Entella). 4 RETI A. Donnarumma (1, Como); Madonia (4, Trapani). 3 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); Thiam (Alto Adige); Arma (Carpi); Le Noci (1, Cremonese); Rosso (1, Entella); Foti (Lecce); Corazza e Della Rocca (Portogruaro); N. Tarantino (3, Treviso). girone B CLASSIFICA SQUADRE FROSINONE (-1) LATINA (-1) PISA VIAREGGIO AVELLINO BENEVENTO PRATO PERUGIA (-1) PAGANESE NOCERINA GUBBIO ANDRIA (-1) CATANZARO SORRENTO BARLETTA CARRARESE PT 12 12 11 11 11 9 9 9 8 7 7 6 5 4 2 0 G 6 6 6 6 6 5 6 6 6 6 5 6 6 6 6 6 PARTITE V N P 4 1 1 4 1 1 3 2 1 3 2 1 3 2 1 3 0 2 2 3 1 3 1 2 2 2 2 1 4 1 2 1 2 1 4 1 1 2 3 1 1 4 0 2 4 0 0 6 RETI F S 8 5 8 5 12 8 10 7 7 5 9 5 6 4 7 6 6 5 6 5 3 4 6 6 6 9 2 6 6 11 2 13 U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA RISULTATI ANDRIA-SORRENTO BARLETTA-LATINA FROSINONE-AVELLINO GUBBIO-BENEVENTO NOCERINA-PERUGIA PISA-CARRARESE PRATO-PAGANESE VIAREGGIO-CATANZARO 1-0 1-3 2-1 stasera 2-0 3-1 2-1 3-1 PROSSIMO TURNO DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15 AVELLINO-PERUGIA BENEVENTO-ANDRIA CARRARESE-PRATO CATANZARO-NOCERINA (lunedì 15, ore 20.45) GUBBIO-BARLETTA LATINA-FROSINONE PAGANESE-PISA SORRENTO-VIAREGGIO MARCATORI 4 RETI Perez (Pisa); Magnaghi (Viareggio). 3 RETI Castaldo (1, Avellino); Altinier (Benevento); Barraco (Latina); Politano (Perugia); Favasuli (3) e Tulli (Pisa). LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 PRIMA DIVISIONE GIRONE B 6a GIORNATA Tonfo Avellino Il Frosinone va al comando lo. Sul pallone vagante al limite dell’area si avventa Gucher, il cui destro di collo finisce all’incrocio dei pali: 1-0. Ganci e Aurelio tengono sempre in apprensione la difesa irpina. E con il trio Gucher, Frara e Bottone in mediana, il Frosinone contiene le blande iniziative ospiti, vicini al pari solo con un colpo di testa di Castaldo (9’) che sfiora il palo. Gucher-Bottone: primo k.o. per Rastelli Entra e segna Biancolino, ma non basta Cambi Nella ripresa, Rastelli ri- FROSINONE AVELLINO 2 DAL NOSTRO INVIATO 1 MASSIMILIANO ANCONA FROSINONE MARCATORI Gucher (F) al 2’ p.t.; Bottone (F) all’11’, Biancolino (A) su rigore al 26’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Frabotta 6,5, Guidi 6,5, Bertoncini 5,5, Blanchard 6; Bottone 7 (dal 34’ s.t. Altobelli s.v.), Gucher 7, Frara 6,5; Aurelio 6,5, Santoruvo 6 (dal 34’ s.t. Cesaretti s.v.), Ganci 6,5 (dal 40’ s.t. Amelio s.v.). (Vaccarecci, Del Duca, Crescenzi, Paganini). All. Stellone 7. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 5,5; Izzo 5 (dal 1’ s.t. Catania 6), Fabbro 5,5, Giosa 5,5, Bianco 5,5; Zappacosta 6, D’Angelo 5,5, Angiulli 6, Millesi 5,5 (dal 25’ s.t. Bariti 6); Castaldo 6, De Angelis 5 (dal 12’ s.t. Biancolino 6,5). (Di Masi, Bittante, Massimo, Herrera). All. Rastelli 5. ARBITRO Cifelli di Campobasso 5,5. NOTE paganti 2.319, abbonati 1.209, incasso di 19.705 euro. Espulso Bertoncini al 39’ s.t.; ammoniti Santoruvo, Gucher, Giosa, Bianco, Bertoncini, Aurelio e Castaldo. Angoli 5-9. Sorpasso. Il Frosinone impone il primo stop in campionato all’Avellino (2-1) e si regala una notte da capolista con il Latina, prossimo avversario, in attesa dell’impegno odierno del Benevento a Gubbio. Gucher in avvio e Bottone all’11’ della ripresa firmano il temporaneo 2-0 per i ciociari. Il 90˚ gol in Prima divisione e secondo stagionale di Biancolino (26’ s.t.) rende meno pesante la sconfitta degli ospiti dopo due successi esterni. Per oltre un’ora la squadra di Roberto Stellone impone ritmo e continuità alle proprie giocate, agevolate dall’immediato 1-0. Solo negli ultimi 20’, complice la troppo severa Davide Bottone, 26 anni PROIETTI espulsione di Bertoncini (39’ s.t., doppia ammonizione), il Frosinone trema. Ma regge ed evita di farsi rimontare due gol come già domenica scorsa contro la Nocerina. La chiave Senza Biasi e Carrus infortunati, e con Gori squalificato, Stellone può contare sui rientri di Bertoncini in difesa e di Santoruvo, dopo la squalifica per le scommesse, nel trio d’attacco completato da Ganci a sinistra e Aurelio a destra. Dall’altra parte, Massimo Rastelli conferma il consueto 4-4-2, ma con vocazione difensiva. Zappacosta, infatti, è l’esterno alto a destra e alle sue spalle agisce Izzo. Quest’ultimo dopo 90 secondi si fa saltare da Ganci, il cui tiro da posizione angolata viene deviato da Fumagalli sul pa- PISA 3 VIAREGGIO 3 NOCERINA 2 CARRARESE 1 CATANZARO 1 PERUGIA 0 Pisa con il marchio di Tulli Di Costanzo, male la prima Giovinco e Magnaghi ok Il Catanzaro ora è in crisi La Nocerina si è sbloccata Perugia, un’altra sconfitta MARCATORI Perez (P) al 9’, Tulli (P) al 32’ p.t.; Mancuso (C) all’8’, Tulli (P) al 12’ s.t. PISA (3-5-2) Sepe 5,5; Sbraga 6, Colombini 6,5, Sabato 6; Buscé 6,5, Rizzo 7 (dal 38’ s.t. Barberis s.v.), Mingazzini 6,5, Favasuli 7, Benedetti 6,5; Perez 7,5 (dal 31’ s.t. Scappini s.v.), Tulli 7,5 (dal 25’ s.t. Gatto 6). (Pugliesi, Rozzio, Carroccio, Fondi). All. Pane 7. CARRARESE (4-4-2) Piscitelli 5,5; Bagnai 5 (dal 1’ s.t. Venitucci 6), Benassi 5, Alcibiade 5, Pedrelli 5,5; Orlandi 5,5 (dal 45’ s.t. Belcastro s.v.), Corticchia 5,5, Corrent 5, Juan Cruz 5; Malatesta 5 (dal 28’ s.t. Merini 6), Mancuso 6. (Cicioni, Bregliano, De Paula, Ciciretti). All. Di Costanzo 5,5. ARBITRO Maresca di Napoli 6,5. NOTE paganti 1.874, abbonati 1.717, incasso di 34.842 euro. Ammoniti Orlandi, Venitucci e Alcibiade. Angoli 12-3. PISA Un Pisa elettrico travolge una Carrarese che non ha ricevuto la scossa nemmeno dal cambio di allenatore. Locali subito avanti con Perez su assist di Favasuli. Gli ospiti rimangono a guardare, il Pisa continua ad andare all’assalto: traversa di Rizzo, poi diagonale di Tulli per il 2-0. L’ingresso di Venitucci rianima per alcuni minuti la Carrarese, a segno al primo tiro in porta (colpo di testa di Mancuso). Il Pisa accelera di nuovo e dopo un’altra traversa (colpita da Sabato) chiude i giochi con una travolgente azione di Tulli. Di Costanzo, per la salvezza, avrà molto da fare. Alessio Carli MARCATORI Giovinco (V) al 15’, Fioretti (C) su rigore al 19’ p.t.; Pellegrini (V) al 3’, Magnaghi (V) al 19’ s.t. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 6,5; Carnesalini 6,5, Fiale 6,5, Sorbo 6,5; Peverelli 6,5, Pizza 7, Maltese 7, Calamai 7 (dal 42’ s.t. Gerevini s.v.), Pellegrini 7; Giovinco 7,5 (dal 37’ s.t. Sandrini s.v.), Magnaghi 7. (Furlan, Lamorte, Conson, Mannini, De Vena). All. Cuoghi 7. CATANZARO (3-4-1-2) Pisseri 7; Mariotti 5,5, Sirignano 5 (dal 29’ p.t. Borghetti 6), Papasidero 6; Fiore 5,5 (dall’8’ s.t. D’Agostino 6), Benedetti 6, Ulloa 6, Squillace 6; Carboni 5,5 (dal 29’ p.t. Maisto 6); Fioretti 6, Masini 6. (Faraon, Narducci, D’Alessandro, Cruz). All. Cozza 5,5. ARBITRO Verdenelli di Foligno 5,5. NOTE paganti 272, abbonati 405, incasso di 3.998 euro. Espulso Ulloa al 14’ s.t.; ammoniti Sirignano, Fiore, Carboni, Mariotti, Benedetti, Pellegrini, Fiale e Maltese. Angoli 8-2. VIAREGGIO (Lu) Il Viareggio liquida con autorevolezza il Catanzaro, ora in silenzio stampa. I bianconeri hanno una partenza convinta: Pisseri al 6’ è bravo su Giovinco, ma al 15’ deve arrendersi sulla conclusione dal limite dell’area del fratello dell’attaccante della Juve. La reazione del Catanzaro si concretizza con il pareggio di Fioretti (finisce dopo 248’ il digiuno calabrese) al 19’ su rigore. Il Viareggio torna pimpante in avvio di ripresa con la rete di Pellegrini (3’), servito da Magnaghi. Al 19’ angolo di Giovinco e lo stesso Magnaghi anticipa tutti sul primo palo per il 3-1. Giovanni Lorenzini MARCATORI Evacuo al 5’, Mazzeo al 29’ s.t. NOCERINA (3-4-3) Aldegani 7; Baldan 6, Crescenzi 6, Scardina 7; Garufo 6,5, Bruno 6, De Liguori 6, Corapi 6,5 (dal 29’ s.t. Daffara s.v.); Merino 6,5 (dal 24’ s.t. N. Russo 6), Evacuo 7 (dal 36’ s.t. Chiosa s.v.), Mazzeo 7,5. (G. Russo, Speziale, Ripa, Sabatino). All. Auteri 6,5. PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec 7; Anania 5,5, Jefferson 5,5, Cacioli 5, Martella 5; Di Tacchio 5,5, Esposito 6; Fabinho 5 (14’ s.t. Moscati 5,5), Clemente 6 (9’ s.t. Rantier 6), Politano 5,5 (30’ s.t. Tozzi Borsoi s.v.); Ciofani 4,5. (Giordano, A. Russo, Carloto, Calzola). All. Battistini 5. serie D GIRONE A 6a giornata RISULTATI Il Sansepolcro vola Mezzolara a raffica Dopo la Caronnese, a punteggio pieno resta solo il Sansepolcro: la Sarnese è fermata dalla Torres. Le imbattute sono 19, senza vittoria restano in 20, il Mezzolara ha segnato 21 gol (e ora è primo) e il Riccione ne ha subiti 34. La Spal perde in casa, Arezzo, Taranto e Foggia fuori, pari di Ancona e Messina. GIRONE E RISULTATI AREZZO-TRESTINA BASTIA-SANSEPOLCRO CASTEL RIGONE-VITERBESE FIESOLECALDINE-DERUTA FLAMINIA-CASACASTALDA LANCIOTTO-SCANDICCI PIANESE-SPORTING TERNI PONTEVECCHIO-PIERANTONIO TODI-SPOLETO 2-3 0-1 0-1 3-1 0-0 3-0 1-1 0-0 2-1 ASTI-TREZZANO BORGOSESIA-BOGLIASCO CHIAVARI-SANTHIA' DERTHONA-CHIERI GOZZANO-NOVESE IMPERIA-BRA SESTRI LEVANTE-FOLGORE CARATESE VERBANIA-LAVAGNESE VERBANO-TORTONA modula l’Avellino. Fuori Izzo, in affanno per 45’. Zappacosta arretra in difesa. Dentro Catania che fa da vertice alto della mediana dietro De Angelis e Castaldo. Mentre Angiulli fa da schermo davanti alla difesa con d’Angelo e Millesi a presidiare le fasce. Così ridisegnato, l’Avellino migliora. Ma becca il 2-0. Punizione dalla trequarti destra di Ganci e Bottone di testa (11’) fa 2-0. Rastelli inserisce Biancolino (fuori De Angelis). E il mammasantissima del gol cambia la gara. Prima (26’) si procura il contatto con Bertoncini (ammonito) che l’arbitro giudica da rigore, e lo trasforma cancellando l’errore con il Barletta. Poi grazia Zappino (38’): tiro debole. E costringe Bertoncini al secondo giallo, eccessivo (39’). L’Avellino spinge. Ma Zappino allontana le ultime minacce e blinda successo e primato. © RIPRODUZIONE RISERVATA ARBITRO Benassi di Bologna 6,5. NOTE paganti 3.200, non ci sono abbonati, incasso di 28.493 euro. Espulso il tecnico Auteri al 35’ s.t.; ammoniti Corapi, Cacioli e Chiosa. Angoli 8-8. NOCERA INFERIORE (Sa) Nocerina esaltante, Perugia rivoluzionato in difesa a causa dei tanti infortuni e in netta difficoltà: seconda sconfitta di fila e primo posto più lontano. Nel primo tempo ci è voluto il miglior Koprivec per consentire agli umbri di andare all’intervallo senza subire reti: spettacolari le parate su Merino (15’) e sull’incornata di Mazzeo (40’). Nella ripresa, dopo un buon avvio ospite con le conclusioni di Clemente e Jefferson, è arrivato prima il gol di Evacuo (controllo di petto al limite, sterzata su Cacioli e destro vincente) e poi la punizione di Mazzeo (sinistro all’incrocio) che ha chiuso la partita. Danilo Franza IL POSTICIPO ORE 20.45, SU RAI SPORT 1 Stasera in tv c’è Gubbio-Benevento Stasera c’è Gubbio e Benevento. Sottil pensa al 4-3-1-2 con Caccavallo trequartista. L’ex Marchi è recuperato: al suo fianco Martinez ha un dubbio tra Altinier e Germinale. Prima della partita, nell’ambito dell’iniziativa «Gubbio ti premia», la società umbra dona alla tifoseria del Benevento un'opera dell'artista locale Toni Bellucci; a premiare tre medagliati a Londra: Massimo Fabbrizi, Clemente Russo e Vincenzo Mangiacapre. Così in campo (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1): GUBBIO (4-3-1-2) Venturi; Regno, Briganti, Radi, Grea; Sandreani, Boisfer, Palermo; Caccavallo; Bazzoffia, Galabinov. (Farabbi, Bartolucci, Galimberti, Guerri, Baccolo, Manzoni, Scardina). All. Sottil. BENEVENTO (4-3-1-2) Gori; D’Anna, Signorini, Mengoni, Bolzan; Carotti, Rajcic, Montiel; Mancosu; Altinier, Marchi. (Mancinelli, Pedrelli, Siniscalchi, Davì, Cristiani, Germinale, Montini). All. Martinez. ARBITRO Bruno di Torino (De Troia - Favia). GIRONE B 1-1 2-2 3-1 0-1 1-1 0-2 1-1 1-0 0-2 CLASSIFICA Chieri p. 16; Chiavari 13; Tortona, Verbania e Lavagnese 12; Santhià e Bra 11; Borgosesia e Sestri Levante 8; Trezzano 7; Bogliasco e Imperia 6; Derthona e Verbano 5; Folgore Caratese e Asti 4; Novese e Gozzano 3. a (7 giornata) RISULTATI CLASSIFICA CASTELLANA-MEZZOCORONA 2-0 DARFO-OLGINATESE 1-1 FERSINA PERGINESE-ALZANO CENE 0-1 LECCO-PRO SESTO 4-1 PONTISOLA-MAPELLOBONATE 2-2 SAN GIORGIO-CARAVAGGIO 0-1 SANT'ANGELO-ATLETICO MONTICHIARI 0-1 SEREGNO-CARONNESE 1-3 SERIATE-TRENTO 2-0 VOGHERA-PERGOLETTESE 0-1 Caronnese p. 21; Pergolettese 17; Olginatese 15; Pontisola 14; Pro Sesto 11; Voghera e Atletico Montichiari 10; Caravaggio e Mezzocorona 9; Lecco (-3), Seriate, Castellana, Fersina Perginese e Seregno 8; San Giorgio 7; Darfo (-1), Mapellobonate e Alzano Cene 6; Sant'Angelo 4; Trento 1. Gran colpo a Barletta Anche il Latina è primo BARLETTA 1 LATINA 3 MARCATORI Kolawole (L) al 38’, Tortolano (L) al 43’ p.t.; Cottafava (L) al 20’, La Mantia (B) al 26’ s.t. BARLETTA (4-3-3) Pane 5,5; Calapai 5,5, Romeo 5,5, De Leidi 5, Angeletti 5; Dezi 5 (dal 13’ s.t. Piccinni 5), Meduri 4,5, Dall’Oglio 5 (dal 1’ s.t La Mantia 6); Ferreira 5 (dal 13’ s.t. Simoncelli 6), Barbuti 5, Molina 4,5. (Liverani, Burzigotti, Menegaz, Meucci). All. Novelli 5. LATINA (4-3-3) Bindi 6; Milani 7, Cottafava 7, Agius 6, Bruscagin 6; Gerbo 6,5, Cejas 6,5, Ricciardi 6,5 (dal 1’ s.t. Sacilotto 6); Barraco 6,5, Jefferson 6 (dal 27’ p.t. Tortolano 6,5), Kolawole 7 (dal 25’ s.t. Tulli 6). (Forzati, Giacomini, Angelilli, Montalto). All. Pecchia 7. ARBITRO Brasi di Seregno 6. NOTE spettatori 1.500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cottafava, Gerbo, Molina, Romeo, Dezi, Bruscagin, Calapai e De Leidi. Angoli 2-9. MATTEO TABACCO BARLETTA Con la sicurezza della grande squadra, il Latina espugna il Puttilli e balza in testa alla classifica con il Frosinone. Gara dai due volti. Fino al 38’ i pugliesi, seppur non in grande giornata, avevano impensierito la difesa nerazzurra. Clamo- rosa l’occasione fallita da Barbuti al 6’ a tu per tu con Bindi. I pugliesi insistono e al 30’ Ferreira tenta il colpo da fuori, ma il suo spiovente supera la traversa. Poi, al 38’, Meduri perde palla al limite dell’area e dà via libera a Kolawole, che non ha difficoltà a battere Pane. Dopo 4’ il colpo del k.o.: punizione dal limite battuta da Ricciardi, Dezi in area colpisce con la mano e l’arbitro decreta il rigore, che Tortolano realizza. La ripresa si apre con i laziali sempre in controllo della gara. Non c’è partita e Cottafava mette al sicuro il punteggio, prima che La Mantia si prenda la seconda soddisfazione personale del campionato. Latina, dunque capolista con il Frosinone e domenica c’è il confronto diretto. Quella vista in Puglia è sembrata una squadra esperta e pronta a colpire al momento giusto. Pecchia ha tra le mani una formazione che in un torneo così equilibrato può davvero essere la sorpresa del girone. E dalle parti di Latina e Frosinone questa sarà una settimana davvero particolare prima di questo specialissimo derby. © RIPRODUZIONE RISERVATA PRATO 2 ANDRIA 1 PAGANESE 1 SORRENTO 0 Il Prato vince anche in 10 Paganese, troppi errori Innocenti all’ultimo tuffo Prima gioia per l’Andria MARCATORI Napoli (Pr) su rigore al 21’, Scarpa (Pa) su rigore al 24’ p.t.; Ghinassi (Pr) al 28’ s.t. PRATO (4-3-1-2) Layeni 7,5; Beduschi 6, Malomo 6,5, Ghinassi 7, De Agostini 7; Casini 6 (dal 5’ s.t. Kostadinovic 6), Disabato 6 (dal 39’ s.t. Cristofari s.v.), Corvesi 6,5 (dal 1’ s.t. Cavagna 6); Silva Reis 6; Napoli 6,5, Tiboni 4,5. (Brunelli, Bisoli, Carminati, Benedetti). All. Esposito 6,5. PAGANESE (4-4-2) Marruocco 5,5; Calvarese 6, Fusco 6, Fernandez 5,5, Agresta s.v. (dall’8’ p.t. Pepe 5,5); Soligo 5, Romondini 5,5, Scarpa 6, Nunzella 5; Tortori 6 (dal 24’ s.t. Ciarcià s.v.), Orlando 6,5 (dall’8’ s.t. Fava 5,5). (Robertiello, Franco, Neglia, Girardi). All. Grassadonia 5. ARBITRO Intagliata di Siracusa 6. NOTE paganti 552, abbonati 112, incasso di 4.589,49 euro. Espulso Tiboni al 30’ s.t.; ammoniti Marruocco, Calvarese, Ghinassi, Fusco, Silva Reis e Malomo. Angoli 5-5. PRATO Un Prato aggressivo e duttile ottiene la prima vittoria casalinga piegando una Paganese incapace di trasformare le occasioni create. Come quelle fallite da Orlando all’11’ e al 47’ p.t., con Layeni bravo a opporsi, e le palle gol mancate da Fava e Scarpa nel finale, quando i campani erano in superiorità numerica per l’espulsione di Tiboni. Botta e risposta su rigore: prima segna Napoli (fallo di Calvarese su De Agostini), poi pareggia Scarpa (Corvesi atterra Tortori). De Agostini coglie la traversa e Ghinassi in acrobazia improvvisa il tap in vincente. Piero Ceccatelli MARCATORE Innocenti al 48’ s.t. ANDRIA (4-4-2) Rossi 6; Tartaglia 6,5, Larosa 7, Zaffagnini 6, Contessa 6; D’Errico 6,5 (dal 32’ s.t. Loiodice 5,5), Giorgino 6, Arini 6,5, Taormina 6 (dal 12’ s.t. Comini 6); Lanteri 5 (dal 15' s.t. Maccan 6), Innocenti 7. (Sansonna, Nocerino, Malerba, Mascolo). All. Cosco 7. SORRENTO (4-3-3) Polizzi 6; Balzano 5, Nocentini 6, Terminiello 6, Bonomi 5 (dal 6’ s.t. Ciampi 5,5); A. Esposito 5,5, Zanetti 6, Guitto 5,5 (dal 19’ s.t. Beati 5,5); Arcuri 5, Cesarini 5,5, Corsetti 5. (Frasca, Vigorito, Iuliano, Schiavone, R. Esposito). All. Bucaro 5,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. NOTE spettatori 2.000 circa, paganti e abbonati non comunicati, incasso di 8.500 euro. Ammoniti Polizzi, D’Errico e Giorgino. Angoli 6-2. ANDRIA All’ultimo assalto l’Andria conquista la prima vittoria della stagione, grazie a un gol di Innocenti bravo e lesto a sfruttare l’unica palla gol concessa dalla difesa del Sorrento. Gara senza grandi emozioni, predominio territoriale della formazione azzurra poco produttiva in zona gol. Nel primo tempo non accade nulla, portieri inoperosi per 45 minuti. Nella ripresa più Andria che Sorrento: D’Errico e Loiodice sfiorano il vantaggio azzurro. In pieno recupero il gol vittoria di Innocenti: assist di Arini per l’attaccante che solo di fronte Polizzi non sbaglia. Terza sconfitta consecutiva per il Sorrento, prima vittoria in campionato per l’Andria. Emanuele Losapio GIRONE C (7a giornata) RISULTATI BELLUNO-LEGNAGO 0-0 CEREA-PORDENONE 1-1 ESTE-CLODIENSE 2-0 GIORGIONE-SANDONA' JESOLO 2-1 REAL VICENZA-SACILESE 1-1 SAMBONIFACESE-PORTO TOLLE 0-0 SANVITESE-MONTEBELLUNA 0-2 TAMAI-SAN PAOLO 0-0 UNION QUINTO-TRISSINO VALDAGNO 0-4 VIRTUS VECOMP-KRAS REPEN 3-0 CLASSIFICA Virtus Vecomp p. 17; Pordenone 16; Legnago e Clodiense 13; Este, Real Vicenza e Montebelluna 12; Trissino Valdagno, Cerea, Sambonifacese e San Paolo 11; Porto Tolle e Sandonà Jesolo 10; Giorgione 9; Sacilese 8; Belluno 7; Kras Repen 6; Tamai 5; Union Quinto 1; Sanvitese 0. GIRONE D RISULTATI BAGNOLESE-FIDENZA CASTENASO-FORMIGINE LUCCHESE-ROSIGNANO MASSESE-FORCOLI PAVULLESE-MEZZOLARA PISTOIESE-PRO PIACENZA RICCIONE-CAMAIORE SPAL-FORTIS JUVENTUS TUTTOCUOIO-CASTELFRANCO CLASSIFICA 0-4 2-2 4-0 0-1 1-3 0-0 1-3 1-3 2-0 Mezzolara, Pistoiese e Lucchese p. 14; Pro Piacenza e Spal 11; Tuttocuoio, Formigine e Castenaso 10; Massese 9; Fortis Juventus e Camaiore 8; Fidenza e Rosignano 7; Castelfranco e Pavullese 6; Forcoli 4; Bagnolese 2; Riccione (-1) -1. PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO Domenica 14 ottobre ore 15: Bogliasco-Asti; Bra-Gozzano; Chieri-Imperia; Folgore Caratese-Trezzano; Lavagnese-Borgosesia; Novese-Sestri Levante; Santhià-Derthona; Tortona-Chiavari; Verbano-Verbania. Domenica 14 ottobre ore 15: Alzano Cene-Sant'Angelo; Atletico Montichiari-Darfo; Caravaggio-Voghera; Caronnese-San Giorgio; Mapellobonate-Seriate; Mezzocorona-Seregno; Olginatese-Lecco; Pergolettese-Fersina Perginese; Pro Sesto-Pontisola; Trento-Castellana. Domenica 14 ottobre ore 15: Clodiense-Virtus Vecomp; Kras Repen-Real Vicenza; Legnago-Cerea; Montebelluna-Belluno; Pordenone-Union Quinto; Porto Tolle-Este; Sacilese-Sanvitese; San Paolo-Giorgione; Sandonà Jesolo-Sambonifacese; Trissino Valdagno-Tamai. Domenica 14 ottobre ore 15: Camaiore-Castelfranco; Fidenza-Riccione; Forcoli-Bagnolese; Formigine-Pistoiese; Fortis Juventus-Pavullese; Lucchese-Spal (sabato 13, ore 14); Mezzolara-Tuttocuoio; Pro Piacenza-Massese; Rosignano-Castenaso. GIRONE F GIRONE G GIRONE H GIRONE I CLASSIFICA RISULTATI Sansepolcro p. 18; Lanciotto 13; Casacastalda e Fiesolecaldine 11; Viterbese 10; Trestina, Pontevecchio e Bastia 8; Arezzo, Sporting Terni, Spoleto e Todi 7; Deruta, Pierantonio, Castel Rigone e Scandicci 6; Flaminia e Pianese 3. AMITERNINA-SAN NICOLO' CIVITANOVESE-ANCONA FIDENE-OLYMPIA AGNONESE ISERNIA-RENATO CURI MARINO-JESINA RECANATESE-SAN CESAREO SAMBENEDETTESE-ASTREA TERMOLI-MACERATESE VIS PESARO-CELANO 4-2 0-0 2-4 4-1 0-1 1-3 3-2 1-1 1-0 CLASSIFICA RISULTATI Vis Pesaro e Maceratese p. 13; Olympia Agnonese e Ancona 12; San Cesareo, Sambenedettese e Astrea 11; Jesina 10; Amiternina 8; Termoli, Isernia, Recanatese e Renato Curi 6; San Nicolò 5; Civitanovese e Fidene 4; Celano 3; Marino 1. ARZACHENA-PALESTRINA CYNTHIA-ANZIOLAVINIO HYRIA NOLA-ISOLA LIRI LUPA FRASCATI-BUDONI OSTIA MARE-SANT'ELIA PORTO TORRES-CASERTANA SARNESE-TORRES SELARGIUS-TORRE NEAPOLIS SORA-CIVITAVECCHIA 2-2 1-1 5-0 2-2 5-2 0-1 1-1 2-3 2-0 CLASSIFICA RISULTATI Sarnese, Sora e Torre Neapolis p. 16; Torres 14; Lupa Frascati e Casertana 13; Budoni 8; Porto Torres e Isola Liri 7; Arzachena, Hyria Nola, Anziolavinio e Palestrina 5; Civitavecchia, Cynthia e Sant'Elia 4; Ostia Mare 3; Selargius 2. BATTIPAGLIESE-TARANTO BISCEGLIE-FOGGIA BRINDISI-MONOSPOLIS CTL CAMPANIA-POMIGLIANO GROTTAGLIE-NARDO' INTERNAPOLI-FRANCAVILLA MATERA-ISCHIA POTENZA-GLADIATOR SANT'ANTONIO ABATE-FORTIS TRANI 2-1 3-0 2-0 4-0 0-1 1-1 0-1 1-3 2-2 CLASSIFICA RISULTATI Ischia p. 15; Gladiator 14; Matera e Monospolis 13; Brindisi, Bisceglie e Battipagliese 11; Pomigliano 9; Ctl Campania, Foggia e Francavilla 8; Nardò e Internapoli 7; Sant'Antonio Abate 5; Fortis Trani e Taranto 4; Potenza e Grottaglie 1. AGROPOLI-NISSA CITTA' DI MESSINA-COSENZA COMPRENSORIO MONTALTO-MESSINA COMPRENSORIO NORMANNO-LICATA GELBISON-SAVOIA NOTO-ACIREALE PALAZZOLO-PRO CAVESE RIBERA-RAGUSA VIBONESE-SAMBIASE CLASSIFICA 1-0 3-2 1-1 3-2 3-1 0-1 3-1 2-2 2-0 Gelbison p. 14; Cosenza e Messina 13; Savoia 12; Ragusa e Vibonese 11; Sambiase e Città di Messina 10; Comprensorio Normanno e Agropoli 9; Comprensorio Montalto 7; Ribera 6; Pro Cavese, Noto, Palazzolo e Acireale 4; Nissa 3; Licata 2. PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO PROSSIMO TURNO Domenica 14 ottobre ore 15: Casacastalda-Scandicci; Deruta-Todi; Pianese-Castel Rigone; Pierantonio-Fiesolecaldine; Sansepolcro-Lanciotto; Spoleto-Flaminia; Sporting Terni-Arezzo; Trestina-Pontevecchio; Viterbese-Bastia. Domenica 14 ottobre ore 15: Ancona-Fidene; Astrea-Amiternina; Celano-Marino; Civitanovese-Termoli; Jesina-Recanatese; Maceratese-Sambenedettese; Olympia Agnonese-Isernia; Renato Curi-Vis Pesaro; San Cesareo-San Nicolò. Domenica 14 ottobre ore 15: Budoni-Cynthia; Casertana-Lupa Frascati; Civitavecchia-Selargius; Hyria Nola-Porto Torres; Isola Liri-Arzachena; Palestrina-Ostia Mare; Sant'Elia-Sora; Torre Neapolis-Sarnese; Torres-Anziolavinio. Domenica 14 ottobre ore 15: Battipagliese-Sant'Antonio Abate; Foggia-Potenza; Fortis Trani-Matera; Francavilla-Brindisi; Gladiator-Ctl Campania; Ischia-Grottaglie; Monospolis-Bisceglie; Pomigliano-Nardò; Taranto-Internapoli. Domenica 14 ottobre ore 15: Acireale-Agropoli; Cosenza-Comprensorio Montalto; Licata-Palazzolo; Messina-Comprensorio Normanno; Nissa-Ribera; Pro Cavese-Vibonese; Ragusa-Città di Messina; Sambiase-Gelbison; Savoia-Noto. 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 SECONDA DIVISIONE 6a GIORNATA girone A Pro Patria e Forlì in vetta Savona, non basta Virdis Brutta figura del Milazzo Da un trio all’altro. La vetta della classifica cambia quasi completamente. E’ rimasto il Savona, che però nonostante i soliti gol di Virdis (altri due, e sono 9) si è fatto riprendere dal Mantova. Due le novità accanto ai liguri: irrompe la Pro Patria, che è andata a vincere sul difficile campo della Giacomense (andata pure in vantaggio con il solito Max Varricchio), e si presenta anche il Forlì, che ha regolato il Fano. Perdono il comando della graduatoria invece l’Alessandria, caduto sul campo di un Bassano che potrebbe aver dato la svolta alla sua stagione, e il Renate contro un Valle d’Aosta che ha così centrato la prima vittoria stagionale lasciando l’ultimo posto. Il Castiglione è tornato sul suo campo (ristrutturato) e ha sbrigato la formalità-Milazzo che, per lo sciopero dei giocatori, si è presentato con la Berretti e solo 12 ragazzi: il tecnico dei giovani siciliani Nicola Trimarchi è sembrato sicuro sul futuro della sua società dicendo che «in settimana credo e spero tutto si risolva, sembra ci siano persone affidabili pronte a sistemare la situazione venutasi a creare». Da segnalare l’ennesimo passo falso del Venezia, che è andato sotto di due gol con il Monza ma almeno è riuscito a pareggiare. GIACOMENSE 1 PRO PATRIA 2 MARCATORI Varricchio (G) al 18’, Nossa (PP) al 43’ p.t.; Giannone (PP) al 23’ s.t. GIACOMENSE (4-3-1-2) De Marco 5,5; Bettati 5,5 (dal 35’ s.t. Rossi s.v.), Buscaroli 6,5, Sirri 6, Lazzari 6,5; Ferrara 6,5 (dal 23’ s.t. Gorini s.v.), Capellupo 6, Landi 5; Dal Rio 5,5; Pandiani 6 (dal 1’ s.t. Draghetti 5,5), Varricchio 7,5. (Cappelli, Cenerini, Nazzani, Caddeo). All. Gallo 6. PRO PATRIA (4-4-2) Vavassori 7,5; Andreoni 5,5, Nossa 6,5, Botturi 6, Pantano 5; Bruccini 6, Calzi 6,5 (dal 26’ s.t. Bonfanti s.v.), Vignali 5,5, Giannone 6,5 (dal 36’ s.t. Viviani s.v.); Serafini 6,5, Falomi 5 (dal 1’ s.t. Cozzolino 7). (Carezza, Ghidoli, Artaria, Dall’Acqua). All. Firicano 6,5. ARBITRO Vesprini di Macerata 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Lazzari, Capellupo, Calzi, Bonfanti, Pantano e Vignali. Angoli 3-9. (e.m.) girone B L’Aprilia è inarrestabile Pontedera, è sorpasso Alta tensione a Lamezia L’Aprilia non perde un colpo: quinta vittoria, gol numero 15 (il massimo in Seconda divisione, raggiunto l’Alessandria) e miglior difesa (3 reti al passivo, come altre tre squadre), per un primato sempre più solido; la squadra di Vivarini, costruita a immagina e somiglianza del tecnico, adesso ha tre punti di vantaggio sulla seconda. Che è cambiata: non ci sono più il Martina (travolto da un super Chieti) e il Poggibonsi (in vantaggio e poi sconfitto a Teramo, che ha anche firmato l’aggancio), adesso è spuntato il Pontedera, che ha battuto il fanalino Fondi mettendolo in grossa crisi (traballa la panchina di Eziolino Capuano). Prosegue intanto la risalita della Salernitana, che ha vinto (è il secondo successo consecutivo) sul difficile campo della Vigor Lamezia in una domenica ad alta tensione: durante la partita ci sono stati tre legni colpiti dai padroni di casa, al termine è scoppiato un parapiglia tra giocatori in campo (pare che Ginestra, sostituito, abbia colpito Giuffrida), tanto che la squadra campana è uscita sotto scorta dallo stadio con il pullman preso di mira dai tifosi locali. Riguardo le altre gare, si segnalano tre pareggi per 1-1: in particolare quello di Aversa, dove era in programma un derby campano molto sentito. APRILIA 1 CAMPOBASSO 0 MARCATORE Ferrari su rigore al 9’ s.t. APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6; Vincenzo 6 (dal 14’ s.t. Sassano 6), Sembroni 6 (dal 19’ s.t. Carta 6), Diakite 6, Tundo 6; Croce 6,5, Amadio 6,5; Criaco 5,5 (dal 33’ s.t. Ferri Marini 6), Calderini 6, Corsi 5,5; Ferrari 6,5. (Caruso, Fabiani, Marfisi, Gomes). All. Vivarini 6. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 6,5; Boi 6, Minadeo 6, Candrina 5,5 (dal 28’ s.t. Sciarra 6), Esposito 6; Colantoni 6, Rais 6 (dal 36’ s.t. Curcio s.v.), Forgione 6, D’Allocco 6; Morante 5,5, Santaguida 5,5 (dal 21’ s.t. Konate 6). (Cattenari, Modica, Mannoni, Mazza). All. Imbimbo 6. ARBITRO Rapuano di Rimini 6. NOTE spettatori 650 circa, incasso non comunicato. Espulsi Mannoni (dalla panchina) al 15’ s.t. e il tecnico Imbimbo al 36’ s.t.; ammoniti Rais, Sembroni, Candrina, Amadio, Tundo e Diakite. Angoli 3-2. (f.g.) FORLÌ 2 SAVONA 2 VALLE D’AOSTA 3 BASSANO 1 PONTEDERA 1 CHIETI 4 TERAMO 2 VIGOR LAMEZIA 0 FANO 1 MANTOVA 2 RENATE 2 ALESSANDRIA 0 FONDI 0 MARTINA 2 POGGIBONSI 1 SALERNITANA 1 MARCATORI Sampaolesi (Fo) al 10’, Melandri (Fo) al 34’ p.t.; Urso (Fa) al 30’ s.t. FORLÌ (3-4-3) Ginestra 6,5; Vesi 6,5, Orlando 6, Ingegneri 7; Sampaolesi 7 (dal 27’ s.t. Scarponi 6), Sozzi 7, A. Evangelisti 6,5, Sabato 6,5; Filippi 6 (dal 33’ s.t. Mordini 6), Melandri 7 (dal 17’ s.t. Buonaventura 6), Petrascu 6. (Casadei, Bergamaschi, Ferri, Oggiano). All. Bardi 7. FANO (4-4-1-1) Proietti Gaffi 7; Merli Sala 5,5, Romito 5, Boccaccini 5 (dal 25’ s.t. Urso 6,5), Amaranti 6; Cazzola 5,5, Colombaretti 5,5, Berretti 6,5, Proia 5 (dal 13’ s.t. Allegretti 6); Piccoli 6; Marolda 5 (dal 13’ s.t. Fabbro 6). (Tonelli, M. Evangelisti, Forabosco, Muratori). All. Gaudenzi 6. ARBITRO Adduci di Paola 6,5. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Sabato, Berretti, Amaranti, Ginestra, Piccoli, Orlando, Merli Sala e Sozzi. Angoli 5-6. (g.c.) MARCATORI Virdis (S) al 6’ e al 37’ p.t.; Del Sante (M) al 16’, Pietribiasi (M) al 29’ s.t. SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Carta 5 (dal 18’ s.t. Belfiore 6), Marconi 5,5, Antonelli 6, Taino 5 (dal 26’ s.t. Miale 5,5); Demartis 6,5, Agazzi 6, Quintavalla 7, Gallon 5,5; Cattaneo 6,5 (dal 18’ s.t. Romero 5,5), Virdis 7,5. (Gozzi, Balzaretti, Melis, Rocca). All. Corda 5. MANTOVA (3-5-2) Festa 6; Girelli 5,5 (dal 37’ s.t. Vecchi 6), Farina 6, Bersi 7; Bertin 6, Spinale 7, Galassi 6 (dal 32’ s.t. Cerone 6), Mattielig 6, Corso 5,5 (dal 1’ s.t. Giordani 6); Del Sante 6,5, Pietribiasi 6,5. (Portesi, Burato, Colonetti, De Respinis). All. Frutti 6. ARBITRO Fiore di Barletta 6,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 4.357 euro. Ammoniti Spinale, Agazzi, Cattaneo, Farina, Pietribiasi, Bertin e Mattielig. Angoli 5-1. (r.f.) MARCATORI Cuneaz (VdA) su rigore al 25’, Malivojevic (R) al 32’, Sbravati (VdA) al 34’ p.t.; Malivojevic (R) al 3’, Emiliano (VdA) al 36’ s.t. VALLE D’AOSTA (4-2-3-1) Costantino 6,5; Isoardi 6, Emiliano 7, Benedetto 6,5, Di Dio 6; Jidayi 7, Panepinto 6; Furno 6, Cuneaz 7 (dal 32’ s.t. Varvelli s.v.), Sbravati 7 (dal 6’ s.t. Esposito 6); Sinato 7,5 (dal 45’ s.t. Fiore s.v.). (Pomat, Nocciola, Ropolo, Aracri). All. Zichella 7. RENATE (4-3-3) Santurro 5,5; Adorni 5,5, Mara 5, Gavazzi 6, Morotti 6; Gualdi 6, Cavalli 7, Mantovani 7; Malivojevic 7 (dal 25’ s.t. Santonocito 6), Brighenti 6,5, Zanetti 6,5 (dal 35’ s.t. Storani s.v.). (R. Galli, Zita, Frigerio, N. Galli, Cioffi). All. Sala 6,5. ARBITRO Ceccato di Bassano del Grappa 6. NOTE spettatori 100 circa, incasso di 230 euro. Espulso Mara al 25’ p.t.; ammoniti Panepinto, Cavalli, Gualdi e Sinato. Angoli 7-6. (a.b.) MARCATORE Conti al 26’ s.t. BASSANO (5-3-2) Cano 6; Toninelli 6,5, Bertoli 6,5, Basso 6,5, Ghosheh 6,5, Stevanin 7; Mateos 7, Carteri 7, Proietti 6 (dal 25’ s.t. Conti 7); Longobardi 6,5 (dal 45’ s.t. Bizzotto s.v.), Berrettoni 6,5 (dal 34’ s.t. Correa s.v.). (David, Barbieri, D. Ferretti, Maistrello). All. Rastelli 6,5. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6,5; Gambaretti 5, Cammaroto 6,5, Viviani 7, Boron 5,5; Mora 6,5, Roselli 6,5, Caciagli 5,5 (dal 34’ s.t. Tanaglia s.v.); Degano 6 (dal 27’ p.t. A. Ferretti 5,5); Fanucchi 5,5, Rossi 5,5 (dal 20’ s.t. Filiciotto 6). (Pavanello, Bianchi, Barbagli, Bertocchi). All. Cusatis 6. ARBITRO Todaro di Palermo 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Mateos, Basso, Proietti, Gambaretti, Rossi e A. Ferretti. Angoli 8-5. (v.p.) VENEZIA 2 BELLARIA 0 CASTIGLIONE 6 CASALE 1 MONZA 2 RIMINI 0 MILAZZO 0 SANTARCANGELO 1 MARCATORI Vita (M) al 4’, Gasbarroni (M) su rigore al 42’ p.t.; Maracchi (V) al 14’, D’Appolonia (V) al 42’ s.t. VENEZIA (3-5-2) Moreau 6; Scardala 6, Cabeccia 6,5, Giovannini 6; Campagna 5,5 (dal 1’ s.t. Margarita 6), Maracchi 6, Taddei 5,5, Tonelli 5,5 (dal 27’ s.t. Bardelloni 5,5), D’Elia 5 (dall’11’ s.t. D’Appolonia 7); Lauria 5,5, Marconi 5,5. (Bonato, Dascoli, Princivalli, Godeas). All. Zanin 6. MONZA (4-3-2-1) Castelli 6; Franchino 6, Polenghi 6, Cattaneo 5,5, Franchini 5,5; Calliari 5,5 (dal 16’ s.t. Puccio 6), Grauso 6,5, Valagussa 5; Vita 5,5, Gasbarroni 6,5 (dal 40’ s.t. Desole s.v.); Finotto 6 (dal 30’ s.t. Bi Zamble 5,5). (Pazzagli, Fronda, Giorgi, Laraia). All. Asta 6. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 6. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di 8.115 euro. Ammoniti Scardala, Cabeccia, Marconi, Bardelloni, Margarita, Polenghi, Calliari e Bi Zamble. Angoli 3-2. (m.c.) BELLARIA (3-4-1-2) Rossini 6; Maccarrone 6, Fantini 6,5, Gerolino 6; Angelino 6, Mariani 5,5 (dal 24’ s.t. O’Neil 6), Raparo 5,5, Masullo 5; Tattini 6 (dal 15’ s.t. Fiore 6); Bernacci 5, Foggia 6 (dal 1’ s.t. Fall 6,5). (Cavallari, Cassese, Rosseti, Liguori). All. Pepe 6,5. RIMINI (4-4-2) Scotti 6,5; Brighi 5, Rosini 7, Vignati 5,5, Gasperoni 5; Valeriani 5,5 (dal 41’ p.t. Onescu 5,5), Maita 6, Brighi 5,5 (dal 17’ s.t. Palazzi 6), Baldazzi 5,5; Zanigni 5,5 (dal 38’ s.t. Maio s.v.), Morga 6. (Semprini, Mandorlini, Vittori, Signorini). All. D’Angelo 5,5. ARBITRO Pierro di Nola 4,5. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulsi Masullo al 13’ s.t. e Vignati al 19’ s.t.; ammoniti Fantini, Maita e Onescu. Angoli 4-6. (a.p.) MARCATORI Maccabiti al 4’, Tonani al 30’, Maccabiti al 38’, Solini al 43’ p.t.; Avanzini al 6’, Mangili al 25’ s.t. CASTIGLIONE (4-3-1-2) Bason 6; Marongiu 6, Notari 6, Solini 6,5, Pini 6 (dal 1’ s.t. Borghetti 6); Mangili 6,5, Sandrini 6, Faroni 6 (dal 5’ s.t. Prevacini 6); Avanzini 7; Maccabiti 6,5 (dall’8’ s.t. Talato 6), Tonani 6,5. (Iali, Ruffini, Radrezza, Ferrari). All. Ciulli 6,5. MILAZZO (4-4-2) Zampaglione 6; Alessandro 5,5, Giunta 5, Buzzanca 5, Agostini 5,5; Maisano 5,5, Beninati 5,5, Mantarro 5 (dal 20’ s.t. Tricomi 5,5), Traviglia 5,5; La Spada 5, Di Bella 5. All. Trimarchi 6. ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso 715 euro. Ammoniti Beninati e Malsano. Angoli 12-0. (d.c.) 2a DIVISIONE GIRONE A RISULTATI SQUADRE PT SAVONA 13 6 4 1 1 14 6 FORLI' 13 6 4 1 1 11 3 PRO PATRIA 13 6 4 1 1 12 8 ALESSANDRIA 12 6 4 0 2 15 4 BASSANO-ALESSANDRIA BELLARIA-RIMINI CASALE-SANTARCANGELO CASTIGLIONE-MILAZZO FORLI'-FANO GIACOMENSE-PRO PATRIA SAVONA-MANTOVA VALLE D'AOSTA-RENATE VENEZIA-MONZA RENATE 12 6 4 0 2 12 7 CASTIGLIONE 9 6 2 3 MANTOVA 8 6 2 2 2 10 12 MONZA (-4) 7 6 3 2 1 9 8 BELLARIA 7 6 1 4 1 6 6 VENEZIA 6 6 1 3 2 8 8 GIACOMENSE PARTITE RETI G V N P F S 1 9 3 7 1-0 0-0 1-1 6-0 2-1 1-2 2-2 3-2 2-2 PROSSIMO TURNO DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15 ALESSANDRIA-VALLE D'AOSTA FANO-CASTIGLIONE MANTOVA-GIACOMENSE MILAZZO-SAVONA MONZA-CASALE PRO PATRIA-VENEZIA (venerdì 12, ore 20.30) RENATE-FORLI' RIMINI-BASSANO SANTARCANGELO-BELLARIA 6 6 1 3 2 6 SANTARCANGELO 6 6 1 3 2 4 6 BASSANO 5 6 1 2 3 5 8 RIMINI 5 6 1 2 3 3 8 MARCATORI VALLE D'AOSTA (-1) 3 6 1 1 9 RETI Virdis (Savona). 5 RETI Degano (1, Alessandria); Varricchio (Giacomense); Falomi (Pro Patria); Brighenti (2, Renate). 3 RETI Filippi e Melandri (Forlì); Franchi (Mantova); Finotto e Gasbarroni (2, Monza); Anastasi (1, Santarcangelo); Di Dio (Valle D'Aosta). 4 8 14 FANO (-1) 3 6 0 4 2 9 16 MILAZZO 3 6 0 3 3 6 20 CASALE (-5) 1 6 1 3 2 7 10 U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE MARCATORI Giunta (C) al 40' p.t.; Anastasi (S) al 4' s.t. CASALE (4-3-3) Ruzittu 6; Silvestri 6, Cirina 5,5, Moretto 5,5 (dal 14' s.t. Russo 5,5), Monaco 5,5; Giunta 6,5, Pani 5,5, Steri 5,5 (dal 10' s.t. Sicurella 5,5); Guccione 5,5, Curcio 6, Grieco 5 (dal 25' s.t. Siega 5,5). (Dinaro, Cristiano, Zanvettori, Taraschi). All. Rodolfi 5,5. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Fabbri 6, Cola 6, Benedetti 6, Locatelli 6; Oliboni 6,5, Obeng 6,5, P. Rossi 6; Bazzi 6 (dal 46' s.t. Baldinini s.v.); Anastasi 6,5, Parodi 6,5 (dal 37' s.t. Canini 5,5). (Ruffato, Beccaro, G. Rossi, Musi, Pieri). All. Masolini 6. ARBITRO Piscopo di Imperia 7. NOTE la gara è stata disputata a porte chiuse. Ammoniti Obeng e Benedetti. Angoli 0-1. (g.m.) REGOLAMENTO Promosse in sei: quattro dirette Scendono in nove Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre ai playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata, ritorno) e chi perde retrocede. MARCATORI Mungo (C) al 4’, Gambino (M) al 23’, De Sousa (C) al 37’ p.t.; Alessandro (C) al 3’, Del Pinto (C) al 9’, Gambuzza (M) al 22’ s.t. CHIETI (4-3-1-2) Feola 6,5; Bigoni 7, Pepe 6,5, Di Filippo 6, Gandelli 7; Cardinali 6,5, Vitone 6,5, Del Pinto 7; Mungo 8 (dal 29’ s.t. Rossi 6,5); De Sousa 7,5, Alessandro 7 (dal 40’ s.t. Barbone s.v.). (Cappa, Rovrena, Verna, Rinaldi, Viscontini). All. De Patre 7. MARTINA (4-4-2) Leuci 5,5; Dispoto 5, Gambuzza 5,5, Filosa 5, Daleno 5 (dal 4’ s.t. De Lucia 6); Mangiacasale 5,5 (dal 18’ s.t. Lattanzio 6), Scarsella 5,5, Marsili 5,5, Bruni 5,5 (dal 4’ s.t. Ancora 6); Gambino 6, Del Core 6. (Perina, Fiorentino, Bagaglini, Anaclerio). All. Di Meo 5. ARBITRO Reni di Pistoia 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso nc. Espulso il tecnico De Patre al 23’ p.t.; ammoniti Dispoto, Di Filippo, Gambuzza, Lattanzio, Barbone e Pepe. Angoli 5-3. (g.let.) MARCATORE Grassi al 27’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6; Gonnelli 6,5, Vettori 6,5, Capitanio 6; Regoli 6, N. Esposito 6, Caponi 6, Carfora 6, Di Noia 6 (dal 26’ s.t. Ortolan 6); Grassi 7, Arrighini 6 (dal 45’ s.t. Gregorio s.v.). (Bibba, Cherillo, F. Fedi, Firenze, Simoncini). All. Indiani 6,5. FONDI (3-5-2) Gasparri 6; Palumbo 5,5, D. Fedi 6, Chiarini 6; A. Esposito 6, Rossini 6 (dal 24’ s.t. Vaccaro 5,5), Tamasi 6, Cucciniello 5,5 (dal 30’ s.t. Bernasconi s.v.), Naglieri 6; D’Anna 5,5, Prisco 5,5. (De Lucia, Serpico, Mucci, Cannoni, Mancini). All. Capuano 6. ARBITRO Magnani di Frosinone 6,5. NOTE spettatori 350 circa, incasso di 2.253 euro. Ammoniti Grassi, Naglieri, Rossini, Caponi, A. Esposito, D’Anna e Vaccaro. Angoli 2-3. (s.l.) IL POSTICIPO Hinterreggio oggi in casa con L’Aquila 1 MELFI 1 NORMANNA 1 BORGO A BUGGIANO 1 GAVORRANO 1 ARZANESE 1 MARCATORI Conte (M) al 32’ p.t.; Zane (G) al 42’ s.t. MELFI (3-5-2) Scuffia 5,5; Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 6; Spirito 5,5, Locci 6, Suarino 6 (dal 40’ s.t. D’Angelo s.v.), Giglio 6, Bonasia 6; Improta 6, Conte 6,5 (dal 16’ s.t. Caira 5,5). (Volturo, Lombardi, Signorelli, Allegretta, Simeri). All. Bitetto 6. GAVORRANO (4-3-2-1) Addario 6,5; Mazzanti 6, Miano 6, Fatticcioni 6, Romiti 5,5 (dal 34’ s.t. Paci s.v.); Nicoletti 6, Della Latta 6, Zane 6,5; Rosati 6 (dal 23’ s.t. Grifoni 5,5), Peluso 5,5 (dal 14’ s.t. Nocciolini 5,5); Gurma 6. (Lanzano, Messina, Alderotti, Lo Sicco). All. Buso 6. ARBITRO Capilungo di Lecce 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Conte, Caira, Bonasia, Miano e Nicoletti. Angoli 5-10. (g.t.) 2a DIVISIONE GIRONE B RISULTATI SQUADRE PT APRILIA 16 6 5 1 0 15 3 PONTEDERA 13 6 4 1 1 CHIETI (-1) 12 6 4 1 1 12 5 MARTINA 11 6 3 2 1 8 6 APRILIA-CAMPOBASSO CHIETI-MARTINA FOLIGNO-BORGO A BUGGIANO HINTERREGGIO-L'AQUILA MELFI-GAVORRANO NORMANNA-ARZANESE PONTEDERA-FONDI TERAMO-POGGIBONSI VIGOR LAMEZIA-SALERNITANA POGGIBONSI 11 6 3 2 1 7 5 PARTITE RETI G V N P F S 7 4 TERAMO 11 6 3 2 SALERNITANA 8 6 2 2 2 10 11 ARZANESE 8 6 2 2 2 10 12 GAVORRANO 7 6 1 4 1 L'AQUILA 7 5 2 1 2 8 9 NORMANNA 6 6 1 3 2 11 12 MELFI 6 6 1 3 2 5 6 VIGOR LAMEZIA 4 6 0 4 2 1 7 5 5 4 1 3 1-0 4-2 1-1 oggi 1-1 1-1 1-0 2-1 0-1 PROSSIMO TURNO DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15 ARZANESE-HINTERREGGIO FONDI-APRILIA GAVORRANO-CAMPOBASSO L'AQUILA-FOLIGNO MARTINA-MELFI NORMANNA-VIGOR LAMEZIA POGGIBONSI-CHIETI SALERNITANA-BORGO A BUGGIANO TERAMO-PONTEDERA BORGO A BUGGIANO 4 6 0 4 2 6 9 MARCATORI FOLIGNO 4 6 HINTERREGGIO 3 5 0 3 2 2 4 6 RETI Ferrari (2, Aprilia); 5 RETI De Sousa (1, Chieti); Grassi (2, Pontedera); Ginestra (Salernitana). 4 RETI Sandomenico (1, Arzanese); Improta (2, L'Aquila). 3 RETI Guarracino e Scalzone (1, Normanna); Pera (1, Poggibonsi). CAMPOBASSO (-2) 3 6 FONDI 1 1 1 MARCATORE Gustavo al 15’ p.t. VIGOR LAMEZIA (4-3-2-1) Forte 5,5; Rondinelli 6, Marchetti 7, Gattari 6, Crialese 6; Giacinti 6 (dal 42’ s.t. Di Maira s.v.), Giuffrida 6,5, Cerchia 6 (dal 28’ s.t. Petrilli s.v.); Mangiapane 6,5, Catalano 5,5 (dall’11’ s.t. Catanese 5,5); De Luca 6,5. (Zelletta, Castaldo, Cascione, Monopoli). All. Costantino 6,5. SALERNITANA (4-1-4-1) Iannarilli 8; Luciani 5,5, Molinari 7, Rinaldi 6, Chirieletti 5; Perpetuini 6 (dal 36’ s.t. Tuia s.v.); Montervino 6, Gustavo 6, Mancini 5,5, Guazzo 6 (dal 21’ s.t. Zampa 5,5); Ginestra 5 (dal 30’ s.t. Topouzis s.v.). (Garino, Adeleke, Capua, Ricci). All. Perrone 6. ARBITRO Merlino di Udine 6,5. NOTE spettatori 1.300 circa, incasso di 11.500 euro. Ammoniti Mangiapane e Mancini. Angoli 14-2. (f.c.) FOLIGNO MARCATORI Vassallo (F) al 7’, Nolè (BaB) al 33’ s.t. FOLIGNO (4-2-3-1) Zandrini 6; Biondi 5,5, Cotroneo 6, Barbetta 5,5, Pupeschi 5,5; Menchinella 5,5, Borgese 5,5 (dal 14’ s.t. Gatti 5; dal 40’ s.t. Gesuele 6); Vassallo 7, Gaeta 6,5, Albi 6 (dal 12’ s.t. Brunori Sandri 6); Balistreri 6,5. (Piacenti, Adamo, Padoin, Costanzo). All. Barbetta 5,5. BORGO A BUGGIANO (5-3-2) Tonti 6; Maretti 6, Checchi 5,5 (dal 24’ s.t. Delporto 6), Fonte 5,5, Di Giusto 6,5, Pastore 7; Candiano 6 (dal 34’ s.t. Manganelli 6), Caciagli 6, Nolè 6,5; Santini 6, Dimas 7 (dal 42’ s.t. Butini s.v.). (Rossi Gaffino, Annoni, Lazzoni, Baccarin). All. Masi 6. ARBITRO Zappatore di Taranto 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso di 3.288 euro. Ammoniti Gaeta, Maretti, Pastore, Di Giusto e Caciagli. Angoli 3-5. (r.d.m.) Il programma della giornata, nel girone B di Seconda divisione, sarà completato oggi dal posticipo tra Hinterreggio e L’Aquila: lo spostamento della gara è dovuto al fatto che si gioca al Granillo di Reggio Calabria, dove sabato ha giocato la Reggina (non è stata chiesta l’alternanza dei calendari). Fischio d’inizio alle 15: arbitra Serra di Torino. MARCATORI Paparusso (P) al 17’ p.t.; Iazzetta (T) al 18’, Patierno (T) al 43’ s.t. TERAMO (4-3-3) Serraiocco 6; De Fabritiis 6, Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 5,5 (dal 12’ s.t. Iazzetta 7); Valentini 5,5, Coletti 7, Novinic 6 (dal 33’ s.t. De Stefano s.v.); Petrella 7, Bellucci 5,5, Foglia 5,5 (dal 19’ s.t. Patierno 6,5). (Santi, Caidi, Giannetti, Righini). All. Cappellacci 6,5. POGGIBONSI (4-3-3) Melegatti 5,5; Bronchi 5 (dal 1’ s.t. Salvatori 6), Dierna 5,5, Panariello 5,5, Paparusso 6; Settembrini 6,5, Giunchi 6, Ambrogetti 5,5; Miniati 5,5 (dal 21’ s.t. Roveredo 6), Dal Bosco 6 (dal 17’ s.t. Bianconi 6), Pera 7. (Vernazza, Moscarino, Ilari, Cicali). All. Fraschetti 6. ARBITRO Fanton di Lodi 6,5. NOTE spettatori 700 circa, incasso di 4.670 euro. Espulso Paparusso al 4’ s.t.; ammoniti Pera e Roveredo. Angoli 5-4. (g.a.) 4 6 11 2 3 4 9 2 6 0 2 4 4 10 U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE MARCATORI Sandomenico (A) al 43’ p.t.; De Martino (N) al 25’ s.t. NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 6; Fricano 6, Bova 6, Campanella 6,5, Poziello 6,5; Gagliardi 6,5, Viola 6, De Martino 6,5, Sorrentino 5 (dal 19’ s.t. Ciocia 5,5); Polani 6 (dal 48’ s.t. Castaldo s.v.), Scalzone 6. (R. Esposito, Petrarca, A. Visone, Pezzullo, F. Esposito). All. Romaniello 6. ARZANESE (4-3-3) Fiory 7; Laezza 6,5, Caso 5,5, Tommasini 6, Riccio 5,5; Maschio 5,5, F. Visone 6, Florio 6; Sandomenico 7 (dal 43’ s.t. Pettrone s.v.), Fragiello 6 (dal 18’ s.t. Lacarra 5,5), Elia 5,5 (dal 19’ s.t. Tarascio 5,5). (Moggio, G. Esposito, Liccardo, Figliolia). All. Rogazzo 6. ARBITRO Pelagatti di Arezzo 6. NOTE spett. 500 circa, incasso nc. Espulsi Sorrentino (dalla panchina) al 25’ s.t. e il tecnico Romaniello al 28’ s.t.; amm. Scalzone, Fricano, F. Visone, Polani, Maschio, Lacarra e Pettrone. Angoli 2-4. (g.ar.) UNDER 20 Bertotto debutta contro la Croazia a Portogruaro Debutto stagionale, mercoledì alle 14.30 a Portogruaro, della rappresentativa di Lega Pro. La nazionale guidata da Valerio Bertotto affronterà la Croazia, nella Regional Competition (l’ex Mirop Cup) per Under 20. La partita sarà trasmessa in diretta su Rai Sport. Diciotto i giocatori convocati. Gli impegni internazionali degli azzurri proseguiranno il 14 novembre a Frosinone contro la Russia nell’International Challenge Trophy, competizione Uefa. 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 FORMULA 1 GP GIAPPONE A il Film HANNO DETTO L’ammucchiata alla prima curva Perez tradito dall’irruenza S La Ferrari non cresce e la Red Bull ora fa paura C’è solo da augurarsi che il Mondiale, per la Ferrari, non sia di nuovo finito alla prima curva di Suzuka. Un tratto di pista, 371 metri dopo il traguardo, dove il Cavallino perse il Mondiale 1990, quando Ayrton Senna buttò fuori Alain Prost. Fu un fallo intenzionale molto diverso dalla lieve toccata con cui Kimi Raikkonen, incolpevole, ha tagliato la gomma posteriore sinistra della macchina di Alonso, che si era spostata a sinistra in modo perentorio. Inutile il tentativo di Kimi di portarsi con metà macchina sull’erba per evitare la collisione. Di nuovo una Lotus quale causa (stavolta molto indiretta) della pesante battuta d’arresto di Alonso, come già era successo, sempre alla prima curva, in Belgio con Grosjean. Fernando, come a Spa, viene messo fuori da una Lotus McLaren in ombra Kobayashi terzo Morale Fernando non l’ha presa bene perché ha capito che il vantaggio nel Mondiale stava per svanire, come infatti è successo. A 5 gare dalla fine gli restano 4 punti su Vettel. Che servono al morale, anche se la Red Bull fa davvero paura e rischia di andare molto lontano. Adrian Newey dopo il GP all’amico Ivan Capelli (suo pilota alla Leyton House) sorridendo ha detto una frase che per la Ferrari suona a terribile minaccia: «Siamo solo a metà dello sviluppo…». Il resto, dopo il WEBBER SPERONATO Grosjean, l’ennesima sciocchezza Grosjean sperona Webber al via. I commissari gli daranno 10 secondi di Stop&Go IPP DA TV S La differenza adesso la fanno le novità Newey ne promette altre in Corea mentre la rossa dovrà attendere PINO ALLIEVI SUZUKA LA TOCCATA ALLA PRIMA CURVA Kimi manda all’aria i piani di Fernando L’istante in cui la Lotus di Raikkonen tocca la Ferrari di Alonso: la posteriore sinistra della F2012 si affloscerà dopo poco COLOMBO Hamilton «Troppo sottosterzo all’inizio, poi la situazione è migliorata ma era tardi. Se fossi partito più avanti avrei ottenuto un altro risultato» doppio Drs e le modifiche all’aerodinamica e alle sospensioni portate in Giappone, si vedrà nelle prossime due gare. Gli sviluppi, appunto: ciò che ha fatto la McLaren prima e ora la Red Bull, sempre con risultati eccellenti, a differenza dei tentativi Ferrari che non sono stati altrettanto felici. «Abbiamo la stessa vettura da 6-7 gare», ha voluto sottolineare un Alonso abbastanza infastidito prima di lasciare il circuito. Sì, è così. Urgono rimedi. Ma ormai a ogni GP c’è qualcuno che eccelle e qualcuno che cade. A Suzuka è andata ko la McLaren dominatrice sino alla vigilia di Singapore. E comunque, volendo vedere una luce nel buio, la Ferrari ha disputato una gran gara con Felipe Massa, aiutato magistralmente dalla squadra al primo pit stop, quando ha superato Button e Kobayashi issandosi al 2o posto. Poi ha tentato un attacco a Vettel, rimanendo per 5 giri a circa 10 secondi, ma non c’è stato nulla da fare. La Ferrari è stata più veloce della McLaren e più lenta della Red Bull. Con Alonso, i 20 secondi di distacco di Massa sarebbero stati molti meno. Detto questo, Felipe senza Alonso in corsa, ha dato il meglio di sé: libero, sciolto e aggressivo. A dimostrazione che la sua crisi è solo psicologica. Podio Il 3o posto è stato di un maiuscolo Kobayashi che con la Sauber si è tenuto dietro tre campioni come Button, Hamilton e Raikkonen, finendo in trionfo: il suo posto nel team resta però in bilico. Una lode a Webber, 9o con tempi eccezionali dopo essere stato speronato da Grosjean. Il fatto che pure lui guidasse una Red Bull non è affatto casuale… © RIPRODUZIONE RISERVATA Button «È stato forse un errore fare il pit stop troppo presto. Alla fine sono arrivato vicino a Kobayashi. Qui però il nostro passo non era vincente» S Webber «Non sono felice per quello che è successo. L’incidente al via ha compromesso la gara. Forse Grosjean ha bisogno di un’altra vacanza» S Grosjean «La mia priorità dopo il rientro è di essere prudente al via. Ma Webber era più lento di me e mi ha sorpreso. È stato un errore stupido. Mi sono scusato» carsi. «Sono cose di gara, a volte succedono a uno, quella dopo all’altro — prova a far buon viso il leader iridato —, certo che non so dove Raikkonen volesse passare». DAL NOSTRO INVIATO PAOLO IANIERI SUZUKA (Giappone) È scappato dal circuito quando la corsa non era ancora finita e Sebastian Vettel stava passeggiando in tutta tranquillità verso la terza vittoria della stagione. Così come a Spa, l’unico altro zero di questo Mondiale, la corsa di Fernando Alonso è durata fino alla prima curva: in Belgio buttato fuori dalla staccata insensata di Romain Grosjean, qui da una toccatina beffarda dell’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che dopo essere stato accompagnato all’esterno proprio dalla F2012 dello spagnolo — forse preoccupato dalla presenza all’interno di Grosjean — una volta finito sull’erba, ha perso il controllo della propria monoposto e, rientrando in pista, ha tranciato con il baffo anteriore la gomma posteriore sinistra di Fernando. Mini volata Fatto sta che, con 5 corse alla fine, si riparte da zero. «Non sono preoccupato, sono tanti anni che a ogni stagione mi ritrovo 50 punti indietro – butta lì Alonso —, da adesso inizia un Mondiale a 5 gare: cercheremo di fare un punto in più degli altri. Vedremo se torna la fortuna». Non lo consola neppure la bella gara di Felipe Massa, anzi, Fernando ne approfitta per dare una stilettata alla rossa. «Felipe sta facendo la gara perfetta. Ma è una casualità, ci sono stati tanti errori di molti piloti, tante circostanze che hanno influito. Sono sei gare che la macchina è la stessa. Ci sono altre vetture molto più veloci». Prima curva Una decina di se- condi e 371 metri dopo lo spegnimento dei semafori rossi per Alonso era già finito tutto, con la F2012 ferma nella via di fuga e il Mondiale pericolosamente riaperto: da +29 a +4 su un Vettel che a questo punto diventa pericolosissimo. «Mi ha toccato Raikkonen, non c’è stato niente da fare, peccato», le prime parole pronunciate da un Alonso parecchio frustrato. Scattando dalla sesta posizione sulla griglia lo spagnolo sapeva che sarebbe stato difficile arginare la fuga di Vettel, ma sicuramente non si aspettava di perdere in un colpo solo il bonus di una gara di vantaggio che aveva da gio- Fernando Alonso, 31 anni, al secondo ritiro della stagione dopo quello nel GP del Belgio COLOMBO Reazione Parole che Stefano Domenicali prova a ridimensionare alla fine della corsa, quando Fernando è già lontano: «Bisogna capire la sua frustrazione ma la forza dei campioni è quella di reagire. Non è vero che l’auto è la stessa delle ultime gare, altrimenti saremmo molto più indietro. Ma è vero che dobbiamo accelerare il passo, siamo a un momento cruciale della stagione, dobbiamo reagire subito». LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 4 Massa euforico I NUMERI AL 19o GIRO Sergio vuole strafare e finisce fuori Perez vuole dimostrare che è da McLaren: al 6o giro supera Hamilton, al 19o prova a fare il bis ma finisce fuori IPP DA TV AL 32o GIRO Raikkonen-Hamilton, quasi contatto Al 32o giro Hamilton rientra in pista dopo il pit stop, con Raikkonen che arriva sparato: i due rischiano di toccarsi IPP DA TV «Merito la rossa 35 Ho ancora tanto da dare alla F.1» Gare consecutive di Massa senza podi La serie negativa è stata interrotta ieri: il brasiliano non arrivava nei primi tre dal GP Corea 2010. In totale sono 34 i suoi podi in carriera 18 Quarti posti per Button Jenson eguaglia Nelson Piquet. Al comando in questa speciale graduatoria c’è Gerhard Berger con 26 0 Punti della Mercedes Era rimasta a bocca asciutta nel 2012 anche in Australia. Ora è a rischio il 5o posto perché la Sauber è a soli 20 punti 32 Successi della Red Bull Ora è a 3 lunghezze da Renault e Brabham. In testa c’è la Ferrari con 219 vittorie 10 Niente panico L’importante è Domenicali: «Guai a farsi prendere dal panico. Faremmo il gioco degli avversari» non farsi prendere dal panico. «Faremmo solo un favore ai rivali, invece bisogna mantenere la calma, tenere la testa alta e guardare avanti. Abbiamo visto che le cose cambiano in fretta, la Red Bull parte da una base importante e ha sempre avuto un’auto forte, ma la McLaren che a Singapore pare- va di un altro pianeta qui ci è finita dietro. La Red Bull ha alzato l’asticella e noi dobbiamo reagire nella stessa maniera, ma ricordiamoci sempre che chi ride oggi potrebbe piangere alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA a pagina 27 un’opinione di Umberto Zapelloni & Podi della Sauber Quest’anno è già a quota 4: quelli del 2012 sono i soli con i motori Ferrari, perché gli altri sono stati ottenuti con i Ford Cosworth (2) e i Petronas (4) di Giovanni Cortinovis A giorni l’annuncio della riconferma: «Spero di lottare per il podio ad ogni gara sino alla fine» DAL NOSTRO INVIATO SUZUKA Trentacinque gare dopo, nel giorno forse più importante per il suo futuro, Felipe Massa ritrova la strada del podio e (ri) conquista il sedile della Ferrari per il 2013. «Sì, credo di sì», ride felice Felipe con la tuta zuppa di champagne. Questione di pochi giorni, prima che da Maranello parta quel comunicato che il brasiliano ha atteso per mesi e che scaccia gli incubi dei vari Di Resta e Hulkenberg. «Ve lo diremo presto, non stasera ma presto — assicura Stefano Domenicali —. Ha fatto una bella gara, sfruttando al massimo la situazione. Prendere Vettel era impossibile, ma ha gestito bene il vantaggio su chi lo seguiva. Questo podio è importante, se lo merita dopo essere sempre stato sotto pressione». Partenza perfetta Felipe, che non finiva tra i primi tre dalla Corea 2010 (3o) si prende i complimenti al termine di una gara in cui è sempre stato protagonista. «Ah, è un bel sollievo, sapete? Partire dal 10o posto, con una macchina che valeva i primi cinque, e finire secondo è fantastico. Sono scattato benissimo e ho subito passato Hamilton, poi sono stato bravo a restare all’interno della prima curva, mentre con la coda dell’occhio vedevo Fernando e Raikkonen andare verso l’esterno. Quando Webber si è girato me lo sono trovato davanti ma sono riuscito a evitarlo e poi grazie anche al kers ne ho passati altri due». A quel pun- Felipe Massa al traguardo: sotto sul podio AP COLOMBO d HA DETTO S su Fernando «Mi spiace per lui perché avrebbe fatto una bella gara. Dobbiamo lavorare duro a casa per avere pezzi nuovi. Ma Fernando resta sempre in testa» to era quarto alle spalle, oltre che di Vettel, anche di Kobayashi e Button. «Ero molto più veloce di Jenson, ma ho dovuto aspettare che entrasse per il cambio gomme per scavalcarlo. Ma da quel momento ho iniziato a girare mezzo secondo più veloce e li ho passati entrambi. Alla fine è andata meglio del previsto e mi spiace per Fernando perché avrebbe fatto una bella gara. Sono contento, ho dimostrato che ho ancora tanto da dare in questa F.1 e spero che da adesso in poi io possa lottare per il podio a ogni gara». Reazione Con cinque gare alla fine, servirà anche il suo contributo per provare ad arginare la Red Bull. «Su questa pista il nostro passo non era paragonabile al loro — ammette il brasiliano —. Ma forse era questa pista a esaltare la Red Bull, vediamo cosa succederà sulle prossime. Però noi dobbiamo continuare a spingere al massimo e dobbiamo lavorare molto duro anche a casa per portare nuovi pezzi. E provare a migliorare in qualifica, il nostro punto debole come si è visto anche qui. Ma per Fernando non è finito niente, è sempre lui in testa». Marco, 28 anni agente di commercio 40.000 km all’anno in auto 70 chiamate al giorno 1 Viva voce Parrot 0 multe Con Parrot puoi telefonare in viva voce con le mani sul volante e gli occhi sulla strada. Trova l’Installatore Certificato più vicino su www.parrot.it INFO PARROT ITALIA: 02 59901597 Visuals and technical specifications subject to change without notice. The Bluetooth word mark and logos are owned by the Bluetooth SIG, Inc. and any use of such marks by Parrot S.A. is under license. All Rights reserved. The Parrot Trademarks appearing on this document are the sole and exclusive property of Parrot S.A. All the other Trademarks are the property of their respective owners. Parrot SA - RCS PARIS 394 149 496 p.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 FORMULA 1 GP GIAPPONE Calendario: domenica si corre in Corea del Sud AUSTRALIA 1˚ BUTTON MALESIA 1˚ ALONSO CINA 1˚ ROSBERG BAHRAIN 1˚ VETTEL SPAGNA 1˚ MALDONADO MONACO 1˚ WEBBER CANADA 1˚ HAMILTON EUROPA 1˚ ALONSO G. BRETAGNA 1˚ WEBBER GERMANIA 1˚ ALONSO UNGHERIA 1˚ HAMILTON BELGIO 1˚ BUTTON ITALIA 1˚ HAMILTON SINGAPORE* 1˚ VETTEL GIAPPONE 1˚ VETTEL 14 OTTOBRE COREA DEL SUD 28 OTTOBRE INDIA 4 NOVEMBRE ABU DHABI 18 NOVEMBRE STATI UNITI 25 NOVEMBRE BRASILE *in notturna Hamilton «paga» il divorzio Avvio svogliato e gara opaca: è colpa dell’assetto o contano anche le vicende di mercato? le pagelle di PINO ALLIEVI Se parte davanti è quasi imbattibile h9 Sebastian Vettel Pole position, vittoria, giro più veloce: ha conquistato tutto, Sebastian Vettel. E in un colpo si ritrova a sole 4 lunghezze da Alonso nella classifica mondiale. Pronto a tentare il sorpasso nella gara di domenica prossima in Corea, dove la sua macchina promette altre innovazioni, a differenza della Ferrari che avrà soluzioni di routine. La Red Bull rinnovata ha rimesso le ali a Sebastian, che già sente il profumo del terzo titolo di fila. Quando parte in testa corre meglio di quando deve inseguire e quindi ha avuto vita facile ieri, rallentando vistosamente nel finale. Un binomio così fa davvero paura 8,5 Felipe Massa 8,5 Kamui Kobayashi 8 Mark Webber Ottima partenza, l’aiuto della Ferrari al pit stop, un ritmo sempre veloce. Ci si chiede perché sia stata la prima volta in tre anni. Basta che continui… EPA Magico. Corsa eccezionale con la lettera di licenziamento in tasca. Che magari adesso verrà ritirata. D’accordo, la Sauber è ottima, ma lui ha fatto la sua parte EPA Solo Vettel ha vinto 2 GP di fila Tamponato da Grosjean e costretto a fermarsi subito. Dopo 10 giri Mark aveva 45’’ di distacco, diventati 54" all’arrivo, nel caos delle retrovie. Nono, bravissimo COLOMBO 6,5 Jenson Button 6 Lewis Hamilton 5 Sergio Perez Scattava in ottava posizione, è giunto quarto senza grandi meriti, dopo aver temuto un k,o. per il cambio. Si è svegliato troppo tardi per attaccare Kobayashi COLOMBO Un voto di stima, dopo un avvio svogliato e una gara così così con un assetto catastrofico sin dalle prove. Troppo il frastuono per le vicende di mercato ANSA Voleva far vedere di essersi meritato la McLaren. Tentando un impossibile quanto illusorio sorpasso all’esterno a Hamilton ha buttato via il quinto posto LAPRESSE 7 7 6,5 6,5 5 4 Raikkonen Ricciardo Maldonado Schumacher Senna Grosjean Kimi ha fatto il massimo nei limiti di una Lotus che è apparsa spenta Finisce decimo e raccoglie un punto, onesto riconoscimento alla fatica della Toro Rosso Pastor chiude ottavo e raccoglie i primi punti dal 13 maggio, quando vinse in Spagna Coraggioso, generoso, Michael risale da penultimo, dove era stato costretto a partire per la penalità subita a Singapore, a undicesimo. Il brasiliano della Williams continua a mettersi nei guai. Pasticcione Altra tamponata alla prima curva, ai danni di Webber. Altra penalizzazione: 10 secondi con sosta ai box. Perché non capisce? EPA CANONIERO CANONIERO CANONIERO AP AFP POS PILOTA 4 classifiche ARRIVO I NUMERI GENERALE NAZ 1. VETTEL GER 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. MASSA KOBAYASHI BUTTON HAMILTON RAIKKONEN HÜLKENBERG MALDONADO WEBBER RICCIARDO SCHUMACHER DI RESTA VERGNE SENNA KOVALAINEN GLOCK PETROV DE LA ROSA GROSJEAN BRA GIA GB GB FIN GER VEN AUS AUS GER GB FRA BRA FIN GER RUS SPA FRA TEMPO/DISTACCO (PIT STOP) Red Bull-Renault in 1h28’56"242 (2) media 207,429 km/h Ferrari a 20"639 (2) Sauber-Ferrari a 24"538 (2) McLaren-Mercedes a 25"098 (2) McLaren-Mercedes a 46"490 (2) Lotus-Renault a 50"424 (2) Force India-Mercedes a 51"159 (2) Williams-Renault a 52"364 (2) Red Bull-Renault a 54"675 (2) Toro Rosso-Ferrari a 1'06"919 (2) Mercedes a 1'07"769 (2) Force India-Mercedes a 1'23"460 (2) Toro Rosso-Ferrari a 1'28"645 (2) Williams-Renault a 1'28"709 (3) Caterham-Renault a 1 giro (2) Marussia-Cosworth a 1 giro (2) Caterham-Renault a 1 giro (2) HRT-Cosworth a 1 giro (2) Lotus-Renault non arrivato (2) SCUDERIA RITIRATI: al 1˚ giro ALONSO (SPA/Ferrari) incidente; al 1˚ giro ROSBERG (GER/Mercedes) incidente; al 19˚ giro PEREZ (MES/Sauber-Ferrari) testacoda; al 33˚ giro KARTHIKEYAN (IND/HRT-Cosworth) telaio; al 38˚ giro PIC (FRA/Marussia-Cosworth) motore. GIRO PIÙ VELOCE: il 52˚ di VETTEL in 1’35"774, media 218,276 km/h DISTANZA: 53 giri, pari a 307,471 km LEADER DELLA CORSA: dalla partenza al traguardo VETTEL NOTE: Safety Car in pista nel 1˚ e nel 2˚ giro. Stop&Go di 10" a Grosjean per l'incidente con Webber alla prima curva; drive through a Senna per l'incidente alla prima curva con Rosberg; drive through a Petrov per aver ignorato le bandiere blu. PILOTI POS NOME 1. ALONSO 2. VETTEL 3. RAIKKONEN 4. HAMILTON 5. WEBBER 6. BUTTON 7. ROSBERG 8. GROSJEAN 9. MASSA 10. PEREZ 11. KOBAYASHI 12. DI RESTA 13. SCHUMACHER 14. HÜLKENBERG 15. MALDONADO 16. SENNA 17. VERGNE 18. RICCIARDO 19. GLOCK 20. KOVALAINEN 21. PETROV 22. D’AMBROSIO 23. PIC 24. KARTHIKEYAN 25. DE LA ROSA NAZ SPA GER FIN GB AUS GB GER FRA BRA MES GIA GB GER GER VEN BRA FRA AUS GER FIN RUS BEL FRA IND SPA PUNTI AUS MAL CIN BAH SPA MON CAN EUR GB GER UNG BEL ITA 194 190 157 152 134 131 93 82 69 66 50 44 43 37 33 25 8 7 0 0 0 0 0 0 0 10 18 6 15 12 25 4 8 1 2 - 25 10 15 12 18 6 1 2 8 4 - 2 10 15 12 18 25 8 1 4 6 - - - - 324 283 263 239 136 116 81 58 15 0 0 0 30 40 10 6 12 1 2 - 12 15 25 10 1 18 8 8 4 - 18 8 15 4 2 6 12 10 1 25 - 15 12 2 10 25 18 8 6 4 1 - 10 12 4 25 6 8 18 1 15 2 - - 6 25 18 4 12 10 15 2 8 1 - 18 15 10 4 25 1 8 12 6 2 - 25 10 15 4 18 1 8 12 6 2 - 10 12 18 25 4 8 1 15 2 6 - - - - - 25 18 12 4 8 2 6 15 10 1 - - - - - - - - 22 33 2 8 25 1 10 - 37 4 8 33 11 8 - 8 6 18 27 6 10 1 25 - 37 10 23 2 18 10 1 - 18 25 11 22 8 17 - 12 4 25 18 23 2 16 1 - 40 5 30 18 6 2 - 14 18 25 15 7 20 2 - SIN GIA 15 10 25 6 12 18 2 4 8 1 - 15 25 8 18 10 6 4 1 12 2 - 25 8 10 2 12 18 15 6 4 1 - - 18 15 8 25 10 1 6 12 4 2 - - - 16 33 12 33 1 6 - 26 25 10 15 6 13 6 - 25 27 10 14 20 4 1 - 25 18 19 14 10 1 12 2 - 22 18 8 15 6 4 1 - - - COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Pole, vittoria, giro veloce: è già a quota 18 triplette GIOVANNI CORTINOVIS REUTERS gara LA STATISTICA NEL 2012 RED BULL MCLAREN FERRARI LOTUS MERCEDES SAUBER FORCE INDIA WILLIAMS TORO ROSSO MARUSSIA CATERHAM HRT 27 5 Ritiri per Alonso al primo giro Con la Minardi in Belgio nel 2001, con la Renault al GP Europa 2008 e l’anno dopo in Brasile, con la Ferrari quest’anno in Belgio e Giappone 1 Vettel è il primo pilota ad aver vinto 2 GP consecutivi quest’anno: anche nel 2011 il tedesco era stato l’unico a infilare 2 (o più) vittorie di fila. Ieri Vettel è stato perfetto, ottenendo il primo Grand Chelem del 2012: pole, giro veloce, vittoria e comando della gara dall’inizio alla fine. Un’impresa che gli era già riuscita l’anno scorso in India. In testa nella graduatoria dei Grand Chelem c’è Jim Clark con 8, seguito da Ascari e Michael Schumacher con 5, mentre Alonso e Hamilton non ne hanno mai ottenuti. Anche la «semplice» tripletta pole-giro veloce-vittoria quest’anno è stata realizzata solo da Vettel: in Bahrain e a Suzuka. Salgono così a 18 le sue triplette in carriera: eguaglia al 3˚ posto Prost. Al comando Schumi con 40, seguito da Ayrton Senna con 29. Infine con il 24o successo in carriera Sebastian eguaglia Fangio al 9o posto nella classifica dei plurivincitori. © RIPRODUZIONE RISERVATA GP in breve GIRI VELOCI Seb è l’unico sotto l’1’36" Sebastian Vettel, 25 anni EPA 1. Sebastian Vettel 1’35"774 (52˚) 2. Jenson Button 1’36"606 (51˚) 3. Kamui Kobayashi 1’36"679 (52˚) 4. Bruno Senna 1’36"819 (44˚) 5. Felipe Massa 1’36"894 (50˚) 6. Michael Schumacher 1’36"942 (43˚) Podio per Kobayashi in 55 GP In totale sono 3 i podi ottenuti dai piloti giapponesi: i precedenti con Aguri Suzuki al GP Giappone 1990 e con Takuma Sato al GP Usa 2004 7. Mark Webber 1’37"128 (49˚) di g.cor. 19. Sergio Perez 1’38"983 (17˚) 8. Daniel Ricciardo 1’37"455 (50˚) 9. Jean-Éric Vergne 1’37"533 (39˚) 10. Paul Di Resta 1’37"535 (48˚) 11. Lewis Hamilton 1’37"760 (45˚) 12. Pastor Maldonado 1’37"771 (45˚) 13. Kimi Raikkonen 1’37"886 (49˚) 14. Nico Hülkenberg 1’37"938 (46˚) 15. Heikki Kovalainen 1’38"043 (52˚) 16. Romain Grosjean 1’38"277 (32˚) 17. Vitaly Petrov 1’38"344 (47˚) 18. Timo Glock 1’38"756 (48˚) 20. Pedro de la Rosa 1’39"351 (50˚) 21. Charles Pic 1’40"493 (34˚) 22. Narain Karthikeyan 1’41"388 (21˚) LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37 FORMULA 1 GP GIAPPONE Una domenica bestiale Gioia Vettel «Red Bull macchina da sogno» IDOLO LOCALE AL MIGLIOR RISULTATO IN CARRIERA Storico Kobayashi «Podio fantastico» «Terzo in casa è meraviglioso Avrei potuto già farlo, ma sono stato sfortunato» SUZUKA Raggiunge Fangio a 24 trionfi «Mi dispiace per Alonso ma il suo k.o. ci dà una mano» MARCO DEGL’INNOCENTI SUZUKA (Giappone) Il salto sul cofano, le carezze — tre stavolta e più lunghe del solito — alla sua Red Bull. Il dito indice della mano destra puntato al cielo. E’ di nuovo il rituale di Sebastian Vettel. Dopo Singapore, ancora una vittoria a Suzuka, terzo successo sulla pista dove lo scorso anno conquistò i punti per il secondo titolo mondiale. Dopo aver già ottenuto la pole position e il giro più veloce. Fatto scoccare proprio alla fi- « Ho spinto troppo? Non volevo fare stupidaggini ma con una vettura così...mi esaltavo SEBASTIAN VETTEL DUE VOLTE IRIDATO ne, quando ormai la vittoria era in tasca, a dispetto del box che via radio scongiurava «stai attento Seb…». E lui, ben felice di disobbedire: «Non volevo fare stupidaggini, ma con una macchina del genere mi piaceva prendermi un’altra soddisfazione». Rimonta E adesso eccolo a soli 4 punti in classifica da Alonso. Ma Vettel è un ragazzo leale e sincero: «Non ci si può rallegrare di una cosa del genere. Ma certo, per il titolo aiuta. Peccato per Fernando, ma questo dimostra quanto rapidamente le cose possano cambiare. Nessuno di noi è al riparo da situazioni così». Anche se Seb non se ne era accorto subito: «Non ho visto cosa era successo dietro latecnica Cosi la RB8 ora recupera velocità di punta (g.p.) Ecco una delle novità della Red Bull: si tratta di un doppio FDR. Azionato il flap, il flusso d’aria soffia sul profilo inferiore dell’alettone posteriore facendo guadagnare velocità di punta. di me. Più tardi ho capito che una Ferrari non era più in gara, e solo a metà corsa ho visto sul tabellone delle posizioni che era Felipe a essere ancora in corsa». Come Fangio Legittima la sua gioia: «Sono superfelice. Per tutto il fine settimana la macchina è stata perfetta. Se la notte sognassi un’auto, sarebbe proprio questa. Ne ho mantenuto il controllo in ogni momento e avrei potuto anche fare meglio, giro dopo giro. Merito del fatto di avere trovato l’assetto giusto fin dal venerdì». Con questa, Vettel ha uguagliato il numero di vittorie in F.1 del grande Juan Manuel Fangio: 24. Lui ci riflette un attimo sopra e poi risponde con il cuore. «È una cosa speciale. Impossibile descrivere come ci si sente. Quando da bimbo sogni la Formula 1, pare tanto lontana. Quando ci arrivi, non si può spiegare quanto sia bello correrci. E un privilegio di cui solo in 24 possono godere ogni due settimane, non lo si deve mai scordare». Convinto Anche se ora la sua posizione in classifica è nettamente migliorata Sebastian, come nel suo carattere, non vuole sbilanciarsi sulle previsioni in chiave campionato: «Vincere il Mondiale era il nostro obiettivo prima di questa corsa e lo resta anche ora. Non è che prima non ci credessimo, adesso la situazione sembra migliore, ma la strada è ancora lunga e per le prossime gare vale la stessa parola d’ordine che abbiamo adottato fino a qui: non chiacchierare di titolo mondiale, ma concentrarsi su quello che ci sta davanti. Alla fine vedremo cosa succede». © RIPRODUZIONE RISERVATA Che festa per la prima volta di Kamui Sebastian Vettel, 25 anni, festeggia la terza vittoria stagionale dopo Bahrain e Singapore insieme a Kamui Kobayashi, 26, che proprio nella gara di casa, conquista il primo podio in F.1 EPA Il Giappone ha la più grande industria automobilistica del mondo insieme con gli Stati Uniti e un pubblico di appassionati di F.1. Ma nella storia del Mondiale solo tre piloti del Sol Levante sono saliti sul podio di un GP: Aguri Suzuki nel 1990, qui a Suzuka, Takuma Sato nel 2004 a Indianapolis e adesso Kamui Kobayashi. Per lui, per il Giappone e per la Sauber il terzo posto di Suzuka è stato come una vittoria. Il simpatico giapponese, per prima cosa, rende omaggio proprio al suo popolo: «Devo ringraziare tutti quelli che sono venuti qui. Conquistare il mio primo podio in Giappone è fantastico. Mi è ancora difficile realizzare di esserci riuscito. È stata una corsa meravigliosa. La Sauber, quest’anno, è davvero una gran macchina. Forse avrei potuto salire sul po- dio anche prima, ma non ho mai avuto fortuna. Stavolta la posizione di partenza mi ha aiutato, ma la gara è stata comunque dura fino alla fine». Italia Kobayashi ammette di aver temuto sino all’ultimo giro di essere raggiunto da Button: «Ho impiegato molto a lungo il mio terzo treno di gomme dure e Jenson le ha cambiate un po’ dopo di me. Verso la fine le posteriori erano davvero arrivate al limite e soffrivo un forte sovrasterzo. Ma ce l’ho fatta a difendere il podio». Dietro l’impresa del giapponese, come ha sottolineato Kobayashi, anche un perfetto lavoro del team. Svizzero, ma con tanta Italia. E non soltanto per i motori Ferrari. Italiano è Giampaolo Dall’Ara, riminese, capo degli ingegneri di pista: «È bello fare risultato anche contro squadre più forti di noi. Sono contento per Kamui, che dopo tanta sfortuna si è tolto questa soddisfazione proprio in casa sua». Italiano, di Perugia, è anche l’ingegnere di pista del giapponese, Francesco Nenci. Che così sintetizza gli ultimi, sofferti minuti di gara: «Sapevamo quello che stavamo facendo». m.d.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 MONDIALE RALLY L’IMPRESA DEL FRANCESE Fantastico Loeb: 9 titoli di fila SUPERSTARS L’alsaziano della Citroën trionfa in casa: «Non vivrò più un’emozione così» GUIDO RANCATI Senza rivali Più che una festa, un tripudio. La Citroën Ds3 con il numero 1 sulle porte sale sulla pedana e il suono del quattro cilindri è sopraffatto da urla e canti dei tantissimi appassionati radunati ad Haugenau, in Alsazia, per essere testimoni di un momento destinato a entrare nella storia del rally, quello che sancisce la conquista del 9o titolo iridato di Sébastien Loeb. L’uomo di ghiaccio ascolta chi lo acclama, vede il turbinio di mille bandiere e fatica a contenere l’emozione. «Prima ancora di partire — confessa — sapevo di avere molte possibilità di chiudere la partita in questo fine settimana. Ma adesso che l’aritmetica dice che nessuno è più in grado di scavalcarmi nella classifica mondiale, faccio fatica a trovare le parole per spiegare quello che provo». Ripensa alle tante battaglie vinte, l’Extraterrestre. Ai debutti nella serie regina, alla prima vittoria in Germania nel 2002 con la Xsara e al primo campionato conquistato nel 2004. Pensa anche che questo è destinato a restare l’ultimo: «L’anno prossimo — conferma — il mio impegno sarà limitato a poche gare. È quello che volevo e non posso Sebastien Loeb, 38 anni, a destra, e il suo navigatore Daniel Elena, 39, mostrano con le mani il nove: sono i Mondiali vinti insieme AFP Ds3 Wrc: una bomba da 300 Cv A sinistra Loeb ed Elena sulla Citroën Ds3 Wrc, con cui hanno conquistato gli ultimi due titoli: in precedenza l’alsaziano, legato alla casa francese fin dagli esordi vittoriosi nella Saxo Cup e nel Mondiale junior, si era imposto con Xsara e C4. L’ultima arma, la Ds3, ha un motore 1.6 turbo da circa 300 Cv, quattro ruote motrici, peso di 1200 kg. L’elettronica è Magneti Marelli. avere rimpianti, però forse solo ora realizzo pienamente che non vivrò più emozioni intense come questa». Allarme Il Mondiale l’ha rivinto alla fine di una gara nella quale ha concesso molto poco agli avversari, legittimando un successo — il 75o in carriera — mai in discussione, firmando 8 delle 22 prove speciali nonostante la pioggia annunciata per sabato sia arrivata il giorno dopo a ren- dere oltremodo scivolose le velocissime strade alsaziane. Le mutate condizioni atmosferiche lo hanno costretto a un’escursione campestre nel primo dei 6 tratti cronometrati in programma ieri. Campione vero, Loeb non ha sottovalutato il campanello d’allarme e ha smesso di cercare altre vittorie parziali. Ha accettato senza problemi che Jari-Matti Latvala riducesse il distacco fino a dimezzarlo. Certo che, nel poco che ancora restava, solo un suo improbabile errore lo avrebbe privato dell’oro. Citroen Con l’8o successo della stagione, il più decorato rallista di tutti i tempi ha anche garantito alla Citroën l’8o titolo costruttori, ben spalleggiato dallo scudiero Mikko Hirvonen. «Loeb non si discute, ma Hirvonen ha fatto una volta di più quello che ci aspettavamo da lui», osserva Yves Matton al suo 1o titolo da direttore generale della formazione francese. Il belga pensa già a quando la Doppia Spiga non potrà più contare sull’alsaziano. Ancora non è stato deciso da chi verrà affiancato Hirvonen, ma il gran finale di Thierry Neuville, risalito di forza al 4˚ posto, rende meno affannosa la ricerca. Classifica Rally di Francia: 1. Loeb (Fra-Citroën) in 3h32’53"000; 2. Latvala (Fin-Ford) a 15"500; 3. Hirvonen (Fin-Citroën) a 44"100. Mondiale (dopo 11 prove su 13): 1. Loeb 244 (campione); 2. Hirvonen 173; 3. Latvala 131. Albo d’oro recente: 1996-97-98-99 Makinen (Fin-Mitsubishi); 2000 Grönholm (Fin-Peugeot); 2001 Burns (GB-Subaru); 2002 Grönholm (Fin-Peugeot); 2003 P. Solberg (Nor-Subaru); 2004-05-06-07-0809-10-11-12 Loeb (Fra-Citroën). Prossima prova: 18-21 ottobre Rally d’Italia Sardegna. © RIPRODUZIONE RISERVATA Johan Kristoffersson, 23 anni Kristoffersson a Vallelunga supera Liuzzi Macché Liuzzi, macché Fisichella. A Vallelunga, davanti a decine di migliaia di appassionati Superstars, spicca un lungagnone svedese che risponde al nome di Johan Kristoffersson: con l’Audi RS5 fa doppietta e sorpassa proprio Liuzzi in testa al campionato. Ora la rivelazione del 2012 ha dieci punti di vantaggio su Tonio a due prove dalla fine (Pergusa il 28 ottobre, Sentul il 25 novembre). In gara-1 lo svedese ha domato il tedesco Schoffler, altro portacolori Audi, e il nostro Thomas Biagi, che con la Bmw M3 è riuscito a sovvertire le brutte sensazioni della vigilia. In gara-2, invece, Kristoffersson ha avuto la meglio di Berton e Mugelli, entrambi su Bmw. Liuzzi ha chiuso 4˚ e 7˚, Fisichella due volte 8˚. Nella GTSprint, trionfi di Gardel-Pierguidi con la Maserati GT3 e di Palma, campione 2012, con la Ferrari 458. © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 LA GAZZETTA DELLO SPORT Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 22 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ACQUISTIAMO RILEVIAMO studi amministrazione condominiali Milano e provincia. Massima riservatezza. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SRILANKESE referenziato 17 anni in Italia offresi come domestico badante autista. Patente D. Fisso/giornata Cell. 380.36.20.932 SRILANKESE 12 anni Italia referenziato con esperienza offresi come custode. 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Prima di ieri aveva vinto una tappa al Giro di Slovenia 2005, una alla Vuelta Chihuahua 2006, una al Giro d’Irlanda 2007, il Giro della Vandea 2011 e, quest’anno, la 4ª tappa dell’Etoile des Besseges. In questa stagione ha debuttato in nazionale al Mondiale di Valkenburg. Sì, Marcato! Stavolta non sbaglia «Ma adesso vorrei un ruolo da leader» Secondo nel 2011, il veneto sbanca la Parigi-Tours «Non vinco molto però ci sono sempre: la meritavo» CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta Il 1˚ settembre era un sabato e Marco Marcato non aveva rinunciato all’uscita in bici del mattino. Niente di così sconvolgente, se non fosse che poco più tardi avrebbe avuto un impegno in chiesa, a Selvazzano (Padova), di quelli non rimandabili: il matrimonio con Elisa, la fidanzata storica. L’aneddoto rende bene la cifra della serietà di questo ragazzo padovano che ha colto, alla Parigi-Tours, quel successo importante che meritava da tempo e che gli era sempre sfuggito: anche nella stessa Parigi-Tours, l’anno scorso solo sfiorata (2˚ alle spalle di Van Avermaet). Quello che per molti è stato il miglior azzurro ai Mondiali di Valkenburg non ha sbagliato una mossa. La classica francese è uscita dal circuito World Tour ma resta corsa vera, di grande tradizione (106a edizione) e prestigio. Il finale sull’Avenue de Grammont è il palcoscenico ideale per lo scatenarsi delle ruote veloci ma dalla vittoria di Alessandro Petacchi su Francesco Chicchi del 2007 (l’ultima italiana, prima di ieri) non si vede uno sprint di gruppo e ieri la tradizione recente non si è smentita. Ripresi gli attaccanti della prima ora (la corsa è stata velocissima: 48,629 orari, media record), il tappo è saltato. E sulla Côte d’Epan (-8 km), è stato proprio Marcato a fare la differenza, con Terpstra e De Vreese. John Degenkolb, favorito in caso di volatona, ha rotto gli indugi troppo tardi: è uscito da solo all’inseguimento e ai 500 metri aveva il terzetto di testa in vista. Marcato però non ha perso la calma: il veneto della Vacansoleil ha lasciato lanciare la vola- ta all’olandese Terpstra ed è partito ai 250 metri, contenendo anche con il «mestiere» la rimonta del belga De Vreese e dando in extremis all’Italia la seconda vittoria stagionale in una classica, dopo l’Amstel Gold Race di Enrico Gasparotto. Marcato, se l’aspettava? «In un certo senso, non potevo sbagliare perché la sconfitta dello scorso anno avevo fatto fatica a mandarla giù, anche se in quella circostanza Van Avermaet era stato più forte. Comunque sapevo di stare bene e la squadra ha lavorato tutto il giorno: avevano fiducia in me. Sono felicissimo. Io non vinco molto (è il secondo successo del 2012, ndr) ma sono costante ad alti livelli (e le cifre lo confermano: vanta altri 17 piazzamenti nei dieci quest’anno, e nel 2011 era- no stati addirittura 27, ndr). Insomma, diciamo che me la meritavo». Ci racconta il finale? «E’ stata un po’ come una partita a scacchi, ho spronato i miei compagni di fuga dicendo di andare a tutta, perché altrimenti ci avrebbero ripresi. Con i velocisti che c’erano, era l’unico modo che avevo di vincere. Non mi fidavo di quel belga, che non conoscevo e faceva anche un po’ il furbo. Ho fatto la mia volata e non penso proprio di averlo stretto, non ero contro le transenne. Lo spazio per passare c’era ma io non potevo perdere». E’ vero che lei è più popolare tra Belgio e Olanda che in Italia? «Credo di sì, sono alla quarta stagione con la Vacansoleil e continuerò qui anche nel 2013. Pensate che in Belgio ho addirittura "ereditato" il fan club che era di Paolo Bettini, ha più di 250 iscritti. Corro molto nel Nord Europa e comunque a me non interessa troppo la popolarità, non sono quello che si dice un personaggio. Mi piace la tranquillità, e far parlare i risultati». Marcato, questa è la svolta della sua carriera? «In verità, la svolta era stata il matrimonio con Elisa. Non è una frase fatta: mi ha dato una serenità che non riesco a spiegare. Adesso correrò il Giro di Vandea (vinse nel 2011, ndr) domenica. E poi, finalmente, vacanze e viaggio di nozze. Ci sarà tempo di pensare alla prossima stagione: io vorrei correre da capitano classiche come l’Amstel e la Liegi. E partecipare al Giro d’Italia. Sarebbe la prima volta». © RIPRODUZIONE RISERVATA IN PROVINCIA DI SIENA ATTACCO CARDIACO STRONCA UNO DEI PARTECIPANTI ALLA CORSA D’EPOCA IN FRANCIA LONGO 33˚ Lutto sugli sterrati dell’Eroica Muore cicloturista di 56 anni L’Italia affonda ai Mondiali di mtb marathon Doveva essere una festa, con 5479 partecipanti su bici e in divise d’epoca — come vuole la tradizione dell’Eroica — sudati e felici. Ma alla fine si è tramutata in una tristissima giornata. La 16ª edizione della cicloturistica d’antan sulle strade bianche senesi è stata infatti funestata dalla morte di uno dei concorrenti, Bruno Marzi, 56 anni, in gara con i colori della Gentlemen Trieste sul percorso di 75 km. Intorno alle 10.30, Marzi si è accasciato al Uno dei pittoreschi partecipanti all’Eroica AFP suolo lungo un tratto di strada non particolarmente impegnativo, tra le località di Pievasciata e Vagliagli, una trentina di chilometri dopo la partenza da Gaiole in Chianti. Immediatamente soccorso da un medico, a sua volta tra i partecipanti, è morto probabilmente in seguito ad attacco cardiaco. L’Eroica ha visto in sella tra gli altri (compreso l’83enne Pasquale Tenti, più anziano, e Teo Guerrini, 13 anni, più giovane) anche molti ex campioni: Moser, Bitossi, Contini, Trapé, Prim, Ranucci, Lancaster, Gualdi, Guerini, Morini. Erano presenti 1450 cicloturisti stranieri di 33 Paesi. Disfatta azzurra a Ornans (Francia) nel Mondiale marathon di mountain bike (84 km), complice anche qualche guaio meccanico di troppo. In condizioni estreme ha vinto il greco Periklis Ilias sul tedesco Milatz e il ceco Hynek (prima donna la danese Annika Langvad). Solo 33˚ Tony Longo, mentre l’atteso Mirko Celestino ha pagato i postumi di una caduta in allenamento e si è ritirato dopo 20 km. 4 GP BEGHELLI 1˚ IL DANESE GLI ORDINI D’ARRIVO PARIGITOURS 1. Marco MARCATO (Vacansoleil) 235,5 km in 4.50’34", media 48,629; 2. De Vreese (Bel); 3. Terpstra (Ola); 4. Degenkolb (Ger) a 6"; 5. Pichon (Fra) a 12"; 6. Van Avermaet (Bel) a 12"; 7. Leukemans (Bel); 8. Hivert (Fra) a 19"; 9. Keukeleire (Bel); 10. Stybar (Cec); 12. Fuglsang (Lus); 20. Bazzana A 28"; 31. NIZZOLO. Partiti 191, arrivati 147 Albo d’oro (recente): 2003 Zabel (Ger), 2004 E. Dekker (Ola), 2005 Zabel (Ger), 2006 Guesdon (Fra), 2007 Petacchi, 2008-09 Gilbert (Bel), 2010 Freire (Spa), 2011 Van Avermaet (Bel), 2012 Marcato Italiani vincitori: 1938 J. Rossi, 1974 Moser, 1995-96 Minali, 2000 Tafi, 2007 Petacchi, 2012 Marcato S GP BRUNO BEGHELLI 1: Nicki SÖRENSEN (Dan, Saxo Bank), 196,3 km in 4.31’21", media 43,405; 2. Felline a 12"; 3. Rabottini; 4. Niemiec (Pol); 5. Pozzovivo; 6. Belletti a 17"; 7. Ermeti; 8. Rubiano Chavez (Col); 9. Colbrelli; 10. Palini; 11. Mazzanti; 12. Visconti; 13. D. Caruso; 14. Florencio (Spa); 15. Rocchetti; 32. Quintana (Col) a 26". Partiti 129, arrivati 67 Da sinistra: Fabio Felline, Nicki Sörensen e Matteo Rabottini BETTINI Sörensen beffa Felline, Rabottini e Pozzovivo MONTEVEGLIO (Bologna) Ha giocato d’anticipo e ha messo nel sacco tutti, vincendo sul traguardo di Monteveglio il 16˚ Gp Bruno Beghelli, corsa di chiusura della stagione italiana. Nicki Sörensen, 37enne danese di lungo corso, se n’è andato a un chilometro e mezzo dall’arrivo, con un allungo deciso che ha lasciato a guardarsi Fabio Felline, Matteo Rabottini, Domenico Pozzovivo e il polacco Przemyslaw Niemiec, ovvero i quattro compagni d’avventura, andati all’attacco giusto qualche chilometro prima assieme al veterano della Saxo Bank-Tinkoff. Sono bastati pochi secondi e Sörensen si è volatilizzato: 14 stagioni da pro’ e 15 vittorie all’attivo — tra cui una tappa al Tour e una alla Vuelta, oltre a tre titoli di campione nazionale — il fedelissimo di Bjarne Riis (corre alla sua corte dal 2001) ha così rotto il ghiaccio proprio in «zona Cesarini». Felline dal canto suo ha perso una grossa occasione per far valere il suo miglior spunto nel caso di uno sprint a ranghi ristretti e infilare il tris stagionale dopo Appennino e Memorial Pantani. Ma la sua Androni-Venezuela si è consolata perché grazie ai suoi punti (e non solo) ha ipotecato la vittoria nel campionato italiano a squadre, già conquistato nelle ultime due stagioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA DA DOMANI A SABATO Giro di Pechino con Petacchi Viviani e Moser Alessandro Petacchi, Moreno Moser, Eros Capecchi, Adriano Malori ed Elia Viviani (che un anno fa vinse una tappa): sono gli italiani di punta in gara nel Giro di Pechino, l’ultima corsa del calendario World Tour che scatta domani (nella prima mattinata italiana) e si concluderà sabato dopo 5 tappe e 753 km. Tra gli stranieri, invece, il lotto è capeggiato da Tony Martin, iridato della crono e vincitore della scorsa edizione. Oltre al tedesco, Samuel Sanchez (che a Pechino vinse l’oro olimpico quattro anni fa), Taylor Phinney e il redivivo Andy Schleck. VINO MANAGER Chissà se stavolta si rimangerà la parola: Alexandre Vinokourov, 39 anni, oro olimpico a Londra, ha annunciato che nel 2013 non sarà più in sella e ricoprirà il ruolo di team manager dell’Astana capitanata da Vincenzo Nibali. 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 BASKET L’EVENTO LE TRIBUNE Una marea biancoverde Il pubblico ama Boston d HANNO DETTO S Sergio Scariolo «La squadra ha sbagliato molti tiri, ha perso fiducia, si è scoraggiata. È su questo che devo lavorare perché non accada più» Passione Celtics senza età CIAM MILANO S Una marea verde, impressionante. L’amore di Milano ma dell’Italia in generale per la squadra più vincente nella storia della Nba ha travolto tutto. Sorprendendo persino le alte gerarchie dei Celtics, che prima della palla a due ammiravano gli spalti del Forum, dove la maggioranza degli spettatori indossava i colori bostoniani. «Davvero impressionante — diceva Steve Pagliuca, socio di maggioranza dei Celtics — Soprattutto per me che sono di origini italiane, avellinesi per la precisione, è un motivo di orgoglio». Anche Doc Rivers è rimasto colpito. «L’Italia ormai ci ha adottato — dice il tecnico — Siamo venuti qui nel 2007 e poi abbiamo vinto il titolo. Spero che ci porti fortuna anche stavolta. Abbiamo tanto voglia di concedere il bis. Se dovesse accadere dovremmo fare una parata anche qui, oltre a quella per le strade di Boston. Sono certo che i giocatori accetterebbero volentieri! ». Un feeling nato negli Anni 80, quando si iniziarono a vedere le prime partite Nba in tv. Era la decade di Celtics e Lakers e ha lasciato il segno su tanti appassionati. Ma faceva effetto vedere anche tanti giovanissimi con la maglia numero 5 di Garnett o quella numero 9 di Rondo, i più osannati al momento dell’introduzione delle squadre. «Il pubblico è stato fantastico — dice Jason Terry — sin dal riscaldamento ci ha fatto sentire la sua passione, d’altronde non ha tante occasioni per vederci dal vivo. È stato davvero bello giocare in quest’atmosfera». Un amore ricambiato. m.o. Glenn «Doc» Rivers «Le differenze rispetto alla sconfitta a Istanbul con il Fenerbahce sono state la difesa e l’intensità. E non abbiamo perso 25 palle» S Alessandro Gentile «Giocare nella Nba è il sogno di tutti, partite come questa ti fanno provare cosa ti manca, a livello fisico e tecnico, per riuscire a farcela» IL FORUM Esaurito: 10.672 spettatori Ieri al Forum c’erano 10.672 spettatori, impianto esaurito come nel 2010 quando arrivarono i Knicks di Danilo Gallinari. I CELTICS L’ingresso di Garnett I Boston Celtics al completo: ieri coach Rivers ha messo in campo tutti i 16 giocatori a disposizione. Festa Celtics Rondo e la difesa Milano s’inchina Il play ispira all’inizio, negli ultimi 10 minuti Boston abbassa la saracinesca: è +30 LUCA CHIABOTTI MILANO Milano s’è divertita, ma non a vedere la sua squadra. La meraviglia Rajon Rondo, la rinascita, dopo un anno di stop, di Jeff Green, la solidità di Courtney Lee e Brandon Bass, gli spruzzi di classe, qua e là, di Paul Pierce: sono i Boston Celtics e hanno onorato l’attesa di un Forum che, a giudicare dalle predominanti macchie biancoverdi in tribuna, tifava più per loro, segnale chiaro (se mai ce ne fosse ulteriore bisogno) di un mondo che è cambiato. Che vincessero, soprattutto dopo la sconfitta di Istanbul, era più che logico, Doc Rivers ha parlato chiaro: i Celtics non possono perdere due volte in Europa. L’hanno evitato nel più puro stile di Boston, con la difesa. Pressando, buttandosi, sbattendosi, soffocando l’attacco di Milano tenuto al 30% al tiro, prima spaventato dall’idea stessa di entrare in area (Milicic 4 stoppate) e così costretto a tirare da tre dove solo il 3/7 dell’ultimo quarto, a gara ampiamente archiviata, ha ridato colore a cifre scadenti. Sfida Milano non ha Keith Lan- gford, è indietro come amalgama mentre i Celtics, «costretti» da Rondo a un minicamp volontario a inizio settembre a casa sua a Los Angeles, sembrano già in forma-campionato. Vero che non è la partita della vita, ma Milano non mostra di provare il senso della sfida ai più forti, problema che si ripropone da venerdì anche in Europa, e quando sono quelli più bravi a dare l’impressione di impegnarsi e tenerci di più, è sempre una questione più gra- L’EA7 soffre la fisicità degli avversari, dopo un primo quarto alla pari ve di una sconfitta, per giunta di esibizione, «un’isola nell’oceano infinito» dice Sergio Scariolo. Che si dichiara soddisfatto della prestazione dei suoi fino al 30’, quando l’EA7 è ancora in corsa (64-55) e subisce un 12-0 che diventa un 30-4. «La squadra ha sbagliato molti tiri, perso fiducia, si è scoraggiata ed è su questo che devo lavorare perché non accada più. Dopo la sconfitta col Fenerbahce sapevo che i Celtics non avrebbero più giocato a metà gas: l’orgoglio, la loro storia non lo permette. Ci siamo trovati contro una delle miglio- ri difese Nba, atleticamente superiore». Ma l’onore e l’orgoglio dovrebbe appartenere anche all’Olimpia: il distacco tra la sua prestazione e l’eccitazione del pubblico per l’arrivo e la sfida ai Celtics lascia perplessi. Non solo nell’imbarcata decisiva. Fisicità Rondo segna tutti i suoi 17 punti nei primi 11’ della gara, i più belli. Malik Hairston dimostra di avere addosso stoffa Nba che solo i frequenti infortuni gli hanno tolto di dosso, un assist spettacoloso di Rondo per Lee viene subito pareggiato da un altro altrettanto bello di Cook per Malik. La gara cambia nel secondo quarto: contro la panchina dei Celtics, Milano dal -1 si lascia sopraffare dalla fisicità degli avversari, anche perché le rotazioni propongono dei quintetti meno fisici. Segna 6 punti nei Malik Hairston, 25 anni, schiaccia sotto gli occhi di Kevin Garnett, 36. La guardia ala di Milano, 47 partite Nba con San Antonio, ha chiuso con 11 punti in 35 minuti ed è stato il più utilizzato da Sergio Scariolo. Le foto di queste pagine sono di CIAMILLO, BOZZANI e IPP WORKSHOP RCS SPORT COMUNICAZIONE SPORTIVA: DIBATTITO CON DE MAGISTRIS E PETRUCCI CHE HA INCONTRATO ANCHE IL COMMISSIONER STERN Gazzetta.it Il sogno: la Nazionale contro un team Nba Gazza (chiabo) Giornata di contatti, idee e non solo pallacanestro. A cominciare dall’ora passata dal presidente del Coni, e futuro n.1 della Federbasket, Gianni Petrucci con il commisioner della Nba David Stern. Con Dino Meneghin, Petrucci ha messo sul piatto ciò che può offrire l’Italia, scuole basket, settori giovanili, progetti ministeriali con supporto del Coni per propagandare il basket tra i giovani assieme alla lega americana. Ma con un’idea meravigliosa: una partita di una squadra Nba in Italia contro la Nazionale, cosa che esula dallo Europe Live Tour che è in collaborazione con l’Eurolega. Nella rituale conferenza stampa, Stern ha confermato che, al momento, non esistono margini per altro che gare amichevoli in Europa, nessun torneo tipo McDonald’s Open è più previsto, così come gare di stagione regolare, che costano un mare di soldi alla Nba e possono essere sostenute solo da arene come la O2 di Londra da 20 mila spettatori, che in Italia sono un sogno. Come quello di una franchigia europea, che si ipotizzava possibile anni fa, poi sommersa dalla storia e dalla crisi. Il workshop Poco lontano, prima della gara, al Workshop di Rcs Sport, si è parlato non solo di basket ma dello sport come medium anticiclico, per usare l’immagine del direttore della Gazzetta, Andrea Monti, cioè della capacità intrinseca dello sport di rappresentare quei valori non solo utili ma addirittura indispensabili per sfidare e combattere la crisi economica. Con Gianni Petrucci, sono intervenuti il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, Daniele Penna, direttore delle sponsorizzazioni strategiche di Unicredit, e Loris Francini, vice presidente di Img. Se lo sport: «Fa bene anche a chi investe», dice Penna, significative le parole di De Magistris che con lo sport non solo ha migliorato l’immagine della sua città, rendendola più vivibile, ma con l’indotto ha recuperato risorse per ristrutturare gli impianti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tvf LA FESTA DEL FORUM IL TIFO E LE INTERVISTE AI PROTAGONISTI La festa, il tifo, le cheerleader. L’attesa, la sfida, gli applausi ai più forti. E poi le interviste, raccolte pochi minuti dopo la fine della partita giocata in un Forum pieno d’entusiasmo. Guarda i video sul sito rosa per rivivere la grande notte del basket Nba a Milano, con le parole dei protagonisti e il commento tecnico alla partita stravinta dai Celtics sull’EA7 Milano Da sinistra Andrea Monti, Loris Francini, Gianni Petrucci e Luigi de Magistris LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 L’ASSIST Cook risponde a Rondo Dopo una serie di numeri di Rondo, Omar Cook risponde con un bell’assist per Malik Hairston. IL PROTAGONISTA Rondo: 17 punti nel primo quarto Primo periodo dominato dal 26enne play dei Celtics: 17 punti senza errori al tiro. Qui sguscia a Richard Hendrix. Questione di cuore Il talento risorto per sognare l’anello L’anno scorso ha subito una delicata operazione, adesso può diventare l’arma tattica verso il titolo: «E’ già bello essere tornato a giocare» © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO BOSTON 75 105 (29-34, 42-55; 59-81) EA7 MILANO: Cook 9 (2/5, 1/6), Gentile 11 (2/10, 1/3), Hairston 11 (4/9, 1/4), Fotsis 6 (0/1, 2/7), Hendrix 10 (4/11); Bourousis 15 (4/9, 1/1), Melli 4 (0/4, 1/2), Stipcevic 7 (0/1, 2/3), Basile 2 (1/2, 0/3), Chiotti (0/2), Giachetti (0/1, 0/1), Bartoli, Piva, Tsiaras. All.: Scariolo. BOSTON CELTICS: Rondo 17 (6/9, 1/1), Terry 11 (1/3, 3/5), Pierce 14 (3/4, 1/2), Sullinger 9 (3/7), Garnett (0/3); Collins (0/1), Green 17 (2/6, 3/3), Lee 11 (4/5), Bass 11 (5/5), Smith 2 (1/4, 0/2), Milicic 2 (0/2), Christmas 9 (3/4, 1/2), Joseph 2 (1/3), Downs (0/2), Kurz (0/2), Melo (0/1). All.: Rivers. ARBITRI: Goble, Guthrie, Ryzhyk. NOTE T.l.: Mil 14/18, Bos 20/29. Rimb.: Mil 35 (Bourousis 13), Bos 54 (Milicic 9). Ass.: Mil 16 (Gentile 6), Bos 19 (Rondo 6). Prog.: 6’ 15-17, 18’ 35-43, 30’ 55-67, 42’ 61-94. Tec.: Rivers 14’38" (33-34). Spett.: 10.672 (esaurito). MASSIMO ORIANI MILANO Tutti in piedi per Pierce e Garnett, mani che si spellano per le magie di Rondo. Sono loro i Celtics, il cuore, l’anima della squadra. Che però mai come quest’anno avrà bisogno dell’apporto di tanti altri se vuole strizzare l’occhio al titolo numero 18. E allora ecco che Jeff Green diventa una pedina quanto mai fondamentale. Gli esperti lo conoscono bene, magari non il grande pubblico, che ieri al Forum ha invece avuto modo di apprezzarne le doti. Green era stato portato a Boston da Danny Ainge nello scambio che privò i Celtics di Kendrick Perkins. Doveva essere la chiave della corsa biancoverde nei playoff. Invece in quel paio di mesi non convinse per nulla, alimentando la polemica su una trade che pochi valutarono positivamen- te. Poi, all’improvviso, poco prima dell’inizio della scorsa stagione, la drammatica notizia. Green doveva operarsi al cuore. Addio rivincita. E una bella botta alle speranze di Boston. Arma «Un giocatore incredibile — dice Scariolo — E’ pazzesco vedere cosa riesce già a fare dopo essere stato fermo così tanto tempo. E’ sicuramente uno di prima fascia». Rivers concorda: «Finalmente è sano e non è più spaesato come quando era appena arrivato. Ora conosce il sistema, i compagni, sarà un’arma in più importantissima per noi, soprattutto quando giocherà con il secondo quintetto, di cui dovrà essere il punto di riferimento». Nel terzo quarto Green ha piazzato una schiacciata «alla Jeff Green» come lui stesso aveva definito quella rifilata venerdì al Fenerbahce, che ha fatto saltare in aria il Forum. «Jeff è indispensabile per que- 43 IL PARTERRE In prima fila il patron Armani Giorgio Armani ha seguito la sua squadra in prima fila come sempre. Il personaggio JEFF GREEN primi 6’, subisce un 18-2 con 9 punti di Green (35-52). Paradossalmente, l’EA7 va meglio quando si trova di nuovo di fronte i big avversari. Bourousis gioca una buona partita, Gentile ci prova anche se non fa quasi mai canestro e perde 4 palloni (però ha 6 assist). Tempo di risalire a -9, e viene sopraffatta dagli avversari, annegando negli 8 errori al tiro consecutivi (più un paio di palle perse) che fanno diventare la sfida una goleada dei Celtics. Poteva essere un’occasione per gli americani dell’EA7, espulsi dalla Nba, e i giovani italiani che potrebbero andarci per dimostrare qualcosa. Ma è facile dirlo seduti a bordocampo, Gentile è più lucido: «Giocare nella Nba è il sogno di tutti, partite come questa ti fanno provare cosa ti manca, a livello fisico e tecnico, per riuscire a farcela». Ancora tanto. LA GAZZETTA DELLO SPORT Jeff Green, 26 anni, 2.06, ex Thunder sta squadra — concorda Rajon Rondo — Glielo dico tutti i giorni, lo spingo in allenamento, deve rendersi conto che può essere la chiave della nostra stagione. In attacco può giocare sia da ala piccola che da ala pivot, in difesa è in grado di marcare avversari di 4 ruoli. Sarà l’ago della nostra bilancia». Più bel complimento, il leader dei nuovi Celtics non poteva fargli. Lui è felice di esserci, di aver rimesso finalmente piede in campo, di essersi scrollato di dosso mesi di paure e timori. «Mi sento sollevato — racconta — La schiacciata di Istanbul mi ha caricato, fatto capire che ero tornato. Chiaramente sono un po’ stanco, ma il solo fatto di esserci è la notizia più bella in assoluto». Milicic Milano ha potuto assaggiare cosa e come saranno i Celtics versione 2012-13. Più profondi, con una panchina che finalmente potrà dare minuti di qualità ai veterani del quintetto, con un Darko Milicic, apparso abbastanza sovrappeso, ma che a Rivers è piaciuto molto. «E’ stato fenomenale in difesa (4 stoppate oltre ai 9 rimbalzi, ndr.) ma anche per come ha passato la palla — ha spiegato il tecnico di Boston — A tratti in pratica ha fatto il playmaker di un quintetto che non ne aveva uno di ruolo». Sarà lui il primo cambio di Garnett, ma una mano sotto la darà anche il rookie Jared Sullinger. «Penso che Ainge abbia messo in giro ad arte le voci sulla sua schiena a pezzi per farlo scendere nel draft e lasciare che arrivasse sino a noi...» scherza Rivers. E poi c’è quella vecchia volpe di Jason Terry, ieri istrione coi tifosi, ma in campo un giocatore che può ancora fare la differenza. «E’ fantastico da allenare — chiude Doc — E’ sempre un passo avanti rispetto a quello che accade in campo». Stasera i Celtics risalgono sul charter che li riporterà a Boston. L’avventura continua. Chissà se ci sarà il lieto fine anche stavolta. © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 BASKET SERIE A: IL POSTICIPO DEL 2o TURNO Cantù si scatena al momento giusto e passa a Roma Tra il 3o e l’ultimo quarto, Tyus e compagni piazzano un 13-0 decisivo. Datome, 24 punti MARIO CANFORA ROMA Triple super Tyus fenomenale (8/8 dal campo), 26 di valutazione, Aradori solito fattore con Tabu e Mazzarino che hanno completato l’opera, in più il 71% (!) nelle triple (10/14): i 93 punti di valutazione di Can- COSÌ IN SERIE A S Classifica Siena 4 Sassari 4 Varese 4 Bologna 4 Cantù 4 Milano 2 Montegranaro 2 Venezia 2 Pesaro 2 Caserta 2 Roma 2 Reggio E. 0 Cremona 0 Avellino 0 Biella 0 Brindisi 0 S Le grandi squadre si vedono nei momenti di difficoltà. Minuto 27, Cantù si trova sotto di 8 a Roma (56-48), dopo essersi fatta recuperare in precedenza pure un vantaggio di 10 punti (25-35). La gente (pochina, duemila e poco più, eppure la gara meritava) del Palatiziano si esalta, crede nel successo di prestigio. Ma i canturini giocano in Eurolega non per caso. E mettono alle corde gli avversari con le solite armi: pazienza in difesa, raddoppi sistematici, percentuali ben oltre il 50%. Ne viene fuori, così, che Roma dopo il +8 rientra dal timeout col sorriso, forse troppo sicura di aver domato l’avversario, mentre Cantù col fuoco negli occhi. Break La differenza è tutta lì, in quel fuoco che viene tramutato, a cavallo tra la fine terzo quarto e l’inizio del quarto, in un break di 13-0. È il colpo del k.o., quello che stende la Virtus (sempre con lo sponsor Acea sulle maglie, anche se l’abbinamento non è stato ufficializzato) ma non la manda di certo dietro la lavagna. Anzi, il -14 finale (70-84) risulta troppo crudele, visto che per tre tempi la gara, seppur a strappi, è stata in equilibrio. «È stata la miglior partita di quelle viste in tv — dice Andrea Trinchieri — divertente, con tanti cambi di punteggio. Abbiamo fatto le cose giuste al momento giusto, con la solita pulizia nei tiri. Nel primo tempo invece siamo stati poveri, poi man man abbiamo preso consistenza della gara, riuscendo a essere efficaci e concreti con tanti quintetti diversi». 4 Prossimo turno Sabato 13 alle 16.10 MontegranaroBologna Domenica 14 alle 18.15 Pesaro-Venezia Roma-Reggio E. BrindisiCremona Sassari-Cantù Biella-Caserta Lunedì 14 alle 20.30 Avellino-Milano Varese-Siena S Alex Tyus, 24 anni, non ha ancora sbagliato un tiro dal campo: 13/13 CIAM ROMA CANTÙ 70 84 (15-16, 37-37; 56-58) VIRTUS ROMA: Goss 14 (3/8, 2/3), Datome 24 (3/5, 4/6), Jones 2 (1/3, 0/1), Lorant 2 (1/4), Czyz 14 (4/6, 1/1); Taylor 4 (2/6, 0/3), Dagunduro, Lawal 4 (2/2), D’Ercole 6 (1/2, 1/3). N.e.: Tambone, Tonolli, Gorrieri. All.: Calvani. CHEBOLLETTA CANTÙ: Smith 5 (2/4), Mazzarino 10 (1/2, 2/3), Markoishvili 5 (2/4, 0/1), Leunen 8 (1/1, 2/4), Cusin; Aradori 18 (4/8, 2/2), Brooks 7 (2/5, 1/1), Tyus 18 (8/8), Tabu 13 (2/4, 3/3). N.e.: Abass, Scekic, Casella. All.: Trinchieri. ARBITRI: Taurino, Lanzarini, Sardella. NOTE – T.l. Rom 12/18, Can 10/12. Rimb.: Rom 26 (Datome 5), Can 23 (Tyus 6). Ass.: Rom 7 (Taylor 3), Can 17 (Tabu 5). F. tec.: Trinchieri 21’43” (40-41). Progr.: 5’ 6-5, 15’ 23-32, 25’ 50-46, 35’ 63-73. Spett. 2317. tù (contro 55) meglio fanno capire la reale differenza di valori tra le due squadre. «Troppo forti loro o troppo soft noi? — si chiede Marco Calvani — di sicuro, Cantù è la squadra più in forma in questo momento». La verità è nel mezzo, anche se è evidente che Roma non sembra la squadra sciatta degli ultimi anni. C’è una squadra che si batte, lotta, cerca di trasformare tutto in energia positiva. Il secondo quarto è quello che più lascia fiduciosi. Perché potrebbe andare a fondo, dopo il -10 di Cantù (25-35) al 16’ con Aradori, invece in quei 4’ rientra con i canestri di Goss, la regia di Taylor, e l’incredibile reattività sotto i tabelloni di Czyz, il clone di Mason Rocca. Non potrà bastare, nonostante i 24 punti di Datome, perché ora Cantù è di ben altro livello. Eurolega Giovedì comincia l’Eurolega. Il programma delle tre squadre italiane. Giovedì alle 20.45: Cantù-Olimpia Lubiana. Venerdì alle 20.45: Siena-Alba Berlino e Milano-Anadolu Efes Istanbul. Tony Parker, 30 anni, contrastato da Tomas Ress, 31, tre anni di college a Texas A&M AFP Siena si regala un quarto da Nba La Mps perde a San Antonio ma vince il terzo parziale E stanotte gioca a Cleveland 4 DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol SAN ANTONIO (Texas, Usa) In spogliatoio scorrono le immagini di Siena-Cantù, Supercoppa italiana. Poco più di un’ora prima della gara, gli Spurs familiarizzano con i loro avversari mentre finiscono di vestirsi. Il clima Nba non cambia, anche se è preseason e coach Popovich ruoterà 18 giocatori. Non manca niente: cheerleaders, kiss-cam e mascotte. Ma sentire l’inno di Mameli nel gigantesco AT&T Center mette i brividi. Li devono avvertire anche i giocatori della Montepaschi, alcuni con la mano sul cuore. Brown Perché fra l’emozione di trovarsi su un parquet che vedono solo in tv e le regole Nba che allontanano il canestro nei tiri da tre, ne esce fuori un primo quarto in cui solo Bobby Brown riesce a infilare 9 punti. Il resto è buio pesto: 27.3% dal campo. Certo, davanti c’è lo stesso quintetto (Parker, Green, Leonard, Duncan e Diaw) che 4 mesi prima conduceva 2-0 con Oklahoma City nella finale della Western Conference. Spiegherà l’allenatore Luca Banchi: «Siamo riusciti a costruire alcuni ti- © RIPRODUZIONE RISERVATA ri aperti che potevamo segnare, ma l’arco da tre così distante diventa ingannevole: c’è la tentazione di abusarne. Era dura cercare alternative in area contro Duncan, Blair e Curry». Per lunghi tratti, il primo periodo rimane in equilibrio, nel secondo San Antonio allunga. Ma negli ultimi 3’ del terzo, dopo essere sprofondata anche -30, Siena inizia a recuperare grazie a Brown e Janning, fino ad aggiudicarsi quel parziale 22-20. GALLO 15 PUNTI Nella notte esordio di Danilo Gallinari e Denver nella preseason Nba. S Gallinari A Las Vegas: Denver-LA Clippers 106-104 (Faried 18, Hamilton 17, Gallinari 15; Bledsoe 25, Crawford 19). S Real battuto A Memphis: Grizzlies-Real Madrid 105-93 (Gay 27, Conley 18, M. Gasol 16 e 16 rimbalzi; Rudy Fernandez 16, Mirotic 14, Carroll 11).Oggi Real a Toronto e Siena a Cleveland. Domani Barcellona-Dallas. Confortante Una piccola gratificazione, che soddisfa Banchi: «Aver vinto il 3o quarto e aver giocato punto a punto l’ultimo è un dato confortante, dopo la timidezza dei primi due». Finisce 106-77, ma il punteggio in queste amichevoli ha poco valore. Conta piuttosto l’abbraccio di Popovich. «Mi ha assicurato che ci seguirà con curiosità durante la stagione», dice Banchi. E aggiunge: «E’ stato esattamente come me l’aspettavo. Qui si parla di eccellenza assoluta: il gap è su tutto il fronte. E noi non siamo più una potenza continentale, ma una squadra che ha buone individualità e margini di miglioramento. Partite così offrono spunti importanti al nostro processo di crescita. Ne facciamo tesoro e andiamo avanti». Partite così sono ciò che i ragazzi europei di Siena, cresciuti con la Nba alla tv, avevano sognato di giocare (anche se qualcuno di loro lo ha già fatto). Daniel Hackett ferma Ginobili e gli rivela di averlo sempre avuto come idolo: «Gli ho voluto raccontare che quando lui con Reggio Calabria giocava a Pesaro, io pulivo il campo. E che era uno dei miei preferiti essendo mancino come me. E che prendevo i suoi rimbalzi quando si allenava al tiro». Stasera si replica a Cleveland contro i più modesti Cavaliers. Se Siena aggiusta la mira e tiene a bada l’emozione, chissà che non ci scappi la sorpresa. San Antonio-Siena 106-77 (29-18, 59-35; 79-57). Spurs: Ginobili e Neal 11, Blair e Joseph 10. Mps: Brown 20, Eze 15, Janning 9. © RIPRODUZIONE RISERVATA LEGADUE PRIMA GIORNATA: SCAFATI PASSA A CAPO D’ORLANDO CON 31 PUNTI DI SLAY. COLPO DI BOLOGNA A CASALE. NAPOLI VA, ALLEGRETTI 27 TRIESTE 74 CAPO D’ORLANDO 65 NAPOLI 86 JESI 73 CASALE 60 VEROLI 74 IMOLA 64 SCAFATI 72 VERONA 69 BRESCIA 58 BOLOGNA 61 FORLÌ 77 (25-19, 45-39; 53-54) ACEGAS APS TRIESTE: Ruzzier 9 (2/4, 0/1), Filloy 10 (2/4, 2/4), Thomas 21 (6/10, 2/4), Brown 14 (6/9, 0/1), Gandini 2 (1/4, 0/1); Carra 4 (2/3, 0/2), Mescheriakov 9 (2/5, 1/2), Mastrangelo 2 (1/2, 0/1), Ondo Mengue 3 (1/1 da tre), Fall. N.e.: Urbani, Tonut. All.: Dalmasson. AGET SERVICE IMOLA: Gay 14 (5/11), Maestrello 5 (1/2, 1/4), Valenti 9 (3/5, 1/1) Masoni 5 (1/5 da 3), Zagorac 11 (3/5, 1/5); Turel, Chillo 4 (2/3, 0/1), Foiera 11 (3/6, 1/4), Zanelli 5 (1/2, 1/3). N.e.: Sabattani. All.: Fucà. ARBITRI: Perretti, Cappello, Pecorella. NOTE - T.l.: Tri, 12/13, Imo 10/17. Rimb.: Tri 35 (Brown 10), Imo 25 (Gay 7). Ass.: Tri 10 (Thomas e Ruzzier 3), Imo 11 (Gay 9 ). Progr.: 5' 18-10, 15' 39-29, 25’49-47, 35' 62-61. Nessun uscito per 5 falli. Spett. 2800. (l.g) (18-20, 33-38; 50-49) CAPO D’ORLANDO: Battle 22 (3/4, 4/8), Young 17 (6/11, 1/5), George 5 (2/6), Poletti 2 (1/4), Palermo (0/2 da 3); Benevelli 16 (8/12, 0/3), Pellegrino, Rullo 3 (0/1, 1/7). N.e.: Vignali, De Lise, Caronna, Bontempo. All.: Bernardi. GIVOVA SCAFATI: Mays 7 (2/3, 1/2), Baldassarre 2 (0/6, 0/2), Porta 2 (1/4, 0/2), Ghiacci 6 (2/8, 0/1), Slay 31 (9/17, 2/4); Bushati 2 (1/4), Rosignoli 2 (1/2), Tavernari 20 (0/1, 6/8). N.e.: Matrone, Izzo, Maisano, Sorrentino; All. Di Carlo. ARBITRI: Ursi, Di Toro, Giovanrosa. NOTE – T.l.: Cdo 7/10, Sca 13/15. Rimb.: Cdo 39 (Benevelli 12), Sca 37 (Slay 13). Ass.: Cdo 16 (Battle e Pellegrino 5), Sca 13 (Mays e Porta 4). Progr.: 5’ 7-10, 15’ 26-28, 25’ 41-45, 35’ 60-61. Usc. 5f.: Palermo 40’ (65-72). Tecnico: Bushati 23’ (35-40). Spett. 2200 circa. (s.p.) (21-26, 50-39; 64-54) NAPOLI: Clemente 13 (3/5, 1/8), Casini 4 (2/4, 0/2), Warren 14 (1/6, 2/7), Allegretti 27 (4/7, 6/8), Hubalek 21 (7/11, 0/1); Ricci, Ceron 3 (1/2, 0/2), Angelino, Loncarevic 4 (2/3). N.e.: Zollo. All.: Bartocci. TEZENIS VERONA: McConnell 15 (6/10, 0/4), Westbrook 16 (7/9, 0/1), Boscagin 14 (2/6, 2/4), Ghersetti 9 (3/11, 1/3), Lawal 4 (2/5); De Nicolao, Chessa 5 (1/4, 1/5), Frassineti (0/1, 0/2), Da Ros 6 (3/7, 0/2). N.e.: Bozzetto. All.: Ramagli. ARBITRI: Masi, Ranaudo, Rudellat. NOTE - T.l.: Nap 19/23, Ver 9/13. Rimb.: Nap 48 (Allegretti 10), Ver 34 (Lawal 12). Ass.: Nap 16 (Clemente 6), Ver 11 (McConnell 4). Progr.: 5' 10-13, 15' 36-37, 25' 56-47, 35' 71-64. Usc. 5f.: nessuno. Spett. 900 circa. (l.ba.) (18-15, 31-31; 44-43) FILENI JESI: Maggioli 16 (7/9, 0/1), Hoover 9 (2/2, 1/2), Valentini (0/4, 0/1), Griffin 24 (10/11, 0/2), Sanders 14 (5/6, 0/2); Colonnelli, Gaspardo (0/1 da tre), Santiangeli 6 (1/1, 1/3), Dolic 4 (1/2). N.e.: Bruzzechesse, Bargnesi, Ruggeri. All.: Cioppi. CENTRALE LATTE BRESCIA: Fernandez 4 (2/3), Lombardi 6 (2/4), Jenkins 12 (2/5, 2/6), Giddens 9 (3/7, 1/4), Brkic 15 (1/6, 1/2); Stojkov 3 (1/9 da tre), Loschi (0/2 da tre), Scanzi 2 (1/2, 0/1), Barlos 7 (2/7, 1/3). N.e.: Stagnati. All.: Martellossi. ARBITRI: Moretti, Gagliardi, Di Gianbattista. NOTE: T.l.: Jes 15/19, Bre 10/11. Rimb.: Jes 29 (Maggioli 7), Bre 36 (Giddens 9). Ass.: Jes 9 (Hoover 4), Bre 4 (due con 2). Progr.: 5’ 10-6 15’ 23-26, 25’ 36-35, 35’ 54-48. Spett.: 1894. (f.c.) (17-24, 34-41; 44-47) NOVIPIÙ CASALE: Ware 15 (1/4, 3/11), Green 11 (4/8, 0/3), Ferrero 9 (3/5, 0/5), Martinoni (0/1, 0/1), Butkevicius 5 (2/2); Pierich 9 (1/2, 2/5), Malaventura 5 (0/4, 1/5), Monaldi 2 (1/3, 0/2), Antonelli 4 (2/3). N.e.: Giovara, Di Prampero, Bialkowski. All.: Griccioli. BIANCOBLÙ BOLOGNA: Pecile 7 (3/7, 0/2), Cournooh 11 (3/7, 1/5), Cutolo 11 (1/4, 3/6), Verri 7 (2/3, 1/1), Pini 10 (4/8); Harris 15 (5/10, 1/2), Diviach (0/1), Mosley. N.e.: Infante, Montano, Drenovac. All.: Salieri. ARBITRI: Materdomini, Beneduce, Boscolo NOTE - T.l.: Cas 14/23, Bol 7/10. Rimb.: Cas 38 (Butkevicius 11), Bol 36 (Pini 9). Ass.: Cas 6 (Monaldi, Ware 2), Bol 11 (Pecile 5). Progr.: 5’ 10-15, 15’ 29-30, 25’ 37-43, 35’ 51-51. Usciti 5 f.: Green. (ma.ne.) (20-25, 39-41; 45-60) PRIMA VEROLI: Walker 14 (3/8, 2/8), Hunter 14 (3/4, 2/4), Jurevicus 8 (2/5, 1/3), Bruttini 10 (4/4, 0/1), Infante 9 (2/4, 1/3); Rinaldi 6 (1/2), Carenza (0/1), Rossetti (0/1), Berti 13 (2/3, 3/7). N.e.: Savo Sardaro e Battaglia. All.: Marcelletti. LE GAMBERI FORLÌ: Borsato 3 (1/3 da tre), Spencer 20 (5/8, 3/7), Tessitori 2 (0/2, 0/1), Simeoli 10 (5/7), Todic 12 (4/8, 1/3); Natali 10 (3/4, 1/1), Roderick 20 (4/6, 3/5). N.e.: Tabbi, Solperto, Basile. All.: Dell’Agnello. ARBITRI: Pasetto, Scrima, Nicolini. NOTE - T.l. Ver 13/15, For 8/18. Rimb.: Ver 30 (Bruttini 7), For 29 (Todic 8). Assist: Ver 8 (Walker 3), For 5 (Spencer 3). Progr. 5' 12-10, 15' 28-39, 25' 39-52, 35' 56-70. Usc. 5f. Roderick 38'40". (al.bia.) LA SITUAZIONE Negli anticipi bene Pistoia e Barcellona Già giocate: Pistoia-Ferentino 86-66; Trento-Barcellona 72-81. Prossimo turno (14/10): Scafati-Trento; BarcellonaNapoli; Brescia-Trieste (12/10; Verona-Jesi (13/10); BolognaCapo d’Orlando; Imola-Veroli; Ferentino-Casale; Forlì-Pistoia. SUPERCOPPA (a.bar.) Supercoppa a Taranto: Goldbet Taranto-Famila Wuber Schio 51-72 (17-21, 30-37; 47-54). Tar: Mahoney 20, Petronyte 10. Sch: Sottana 16 (mvp), Consolini 14, Macchi 10. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 45 IPPICA GRANDE CONFERMA A ROMA 4 Ecco l’erede I NUMERI 4 Pascià, è Derby-show come papà Varenne Domina con lo stesso stile del campione nel ’98 e sembra poterne seguire le orme. Turilli all’altro varennino Napoleon e doppio di Bellei NICOLA MELILLO ROMA Un ippodromo intero in piedi ad applaudire una retta d'arrivo. Il solitario, trottava leggero e implacabile con gli altri ad un abisso. Il Derby di Pascià Lest entra nella storia di Tordivalle e del trotto italiano per questo finale. Con lui il papà Varenne, che dominò nel 1998, ha fatto poker nel modo migliore: quattro figli del Capitano nell'Albo degli immortali. Prima di lui Lana del Rio, Nadir Kronos e Olona Ok. Ma Pascià ci è entrato nel modo più fragoroso da erede designato. Dominio Era il favoritissimo: 10 vittorie su 11 corse, 7 di queste in Gran Premi. Col Derby la striscia si allunga ancora, come nemmeno Varenne era stato capace di fare a 3 anni. Anche il Derby di Pascià è stato di una facilità disarmante. Vinta la sua batteria, scelto il numero 1, Enrico Bellei ha gestito le energie del suo allievo al meglio: ri- I RISULTATI Pearl Axe tosta sbanca le Oaks OAKS (m 1600): 1 Pearl Axe (A. Farolfi) 1.12.5; 2 Porpora Lux; 3 Penelope d’Ete: Tot.: 3,96; 2,23, 14,56, 8,16 (299,86) Tris 5-11-10 e 2.005,80. DERBY e 550.000 m 2100: 1 Pascia` Lest (E. Bellei) 1.13.6; 2 Probo Op 1.14.2; 3 Pitagora Bi 1.14.3; 4 Pontiac Turbo; 5 Pioneer Gar; Tpt.: 1,29; 1,04, 1,29, 1,14 (5,20) Tris 1-2-8 e 7,42. PR TURILLI (m 2100): 1 Napoleon Bar (E. Bellei) 1.12.9; 2 Marielles; 3 Zorro Photo; Tot.: 6,27; 2,24, 1,48, 2,22 (40,64) Tris 6-1-4 e 116,31. OGGI VARESE QINTE’ (18.30) Scegliamo Abrasivo (5), Kailash (12), Baioloco (11), Beaumaris (6), Vitaliano (14), Woodgreen (4). ANCHE Gal.: Corridonia (15.35). Tr.: reviso (14.30), Taranto (15.15), PAlermo (15.20). tirato per febbre Priest Prav, in testa piombava Pojke Kronos, sorpasso di Pascià dopo 500 metri, frenatona con Pojke in scia su Pitagora Bi, Pioneer Gar e Princess Grif al largo. Primo chilometro in 1.18.2. Lemme lemme. Poi… come un'auto di grossa cilindrata, scalata la marcia si è ripartiti: terza, quarta, quinta, sesta… Due parziali deliranti: 27.1 e 27.8, secondo chilometro in 1.10.3 e chiusura solitaria in 1.13.6 (tre decimi meglio di Varenne) con Probo Op protagonista al largo e secondo in 1.14.2 su Pitagora Bi e Pontiac Turbo, agevolato dal galoppo di Princess. Che dire? Un compitino svolto alla perfezione, con Bellei sul palo talmente impressionato da mettere le redini fra le gambe ed applaudire, lui seduto sul sulky, il suo Pascià, che serenamente continuava a mulinare le gambe come se il Derby dovesse ancora finire. Bellei day Per il driver toscano, al terzo Derby dopo Uronometro nel 1997 ed Echò dei Veltri nel 2004, una giornata trionfale: suo anche il Turilli a bodo dell’altro varennino Napoleon Bar con un coast to coast chiuso in 1.12.9 su Marielles e lo svedese Zorro Photo. E ancora: Bellei primo nella Consolazione del Derby con President (ancora Varenne...) dopo un altro coast to coast. Nelle Oaks, invece, gloria per Pearl Axe e Andrea Farolfi dopo una corsa di testa e a ritmo folle per l'attacco prolungato di Per Amore Gual, poi di galoppo. vittorie dei Varennini nel Derby: Lana del Rio (S. Mollo) nel 2008, Nadir Kronos (A. Guzzinati) nel 2010, Olona Ok (V. Dell’Annunziata) nel 2011 e Pascià Lest (E. Bellei) nel 2012 87 Il figlio ha vinto di più I GP vinti dai figli di Varenne, dei quali 66 in Italia e 21 all’estero. 5 Varenne (Minnucci) domina il Derby del 1998 CALDANI PASCIÀ: 11 VITTORIE, 8 GP VARENNE: 7 COLPI, 5 GP DATA PISTA 1/10/11 Montecatini 15/10/11 Milano 1/11/11 Milano 13/11/11 Milano 26/12/11 Roma 1/5/12 Treviso 13/5/12 Modena 10/6/12 Napoli 30/6/12 Milano 2/9/12 Torino 22/9/12 Roma 7/10/12 Roma DATA PISTA CORSA PIAZZ. 4/4/98 Bologna Pr. Primavalle r.p. 30/4/98 Roma Pr. Mirtillo 1˚ 11/5/98 Roma Pr. Ostrogoti 1˚ 23/5/98 Aversa GP Stabile 1˚ 10/7/98 Milano GP Nazionale 2˚ 1/8/98 Montecatini GP Terme 1˚ 16/8/98 Montegiorgio GP Marche 1˚ 5/9/98 Trieste GP Reg. Auton. 2˚ 27/9/98 Torino GP Marangoni 1˚ 11/10/98 Roma Derby 1˚ CORSA PIAZZ. Pr. Belmez 1˚ Aste-Elim. 1˚ GP Aste 1˚ Gran Criterium r.p. GP Allevatori 1˚ GP Elwood Med. 1˚ GP Giovanardi 1˚ GP Città Napoli 1˚ GP Nazionale 1˚ GP Marangoni 1˚ Derby, batt. 1˚ Derby 1˚ In nero i Gran Premi vinti A PARIGI SOLEMIA BRUCIA ORFEVRE I fantini vincitori di 4 Arc de Triomphe: Jacques Doyasbère (1942, 1944, 1950, 1951), Freddy Head (1966, 1972, 1976, 1979), Yves Saint Martin (1970, 1974, 1982, 1984), Pat Eddery (1980, 1985, 1986, 1987) Olivier Peslier 1996, 1997, 1998, 2012) S Pascià Lest domina, Enrico Bellei vince il terzo Derby dopo quelli di Uronometro nel 1997 ed Echo dei Veltri nel 2004 Futuro In tribuna poco più di duemila persone, nuvoloni in cielo scuri come il futuro dell'ippica e dell'ippodromo romano, che non sa se diventerà lo stadio della Roma o un cimitero. Ieri, però un gran bel raggio di sole grazie all'ennesimo figlio di Varenne. Dai nuvoloni alla fine non è caduta una goccia di pioggia, magari anche nell'ippica… Urla Olivier Peslier, Solemia batte Orfevre GRASSO Dettori spuntato Il poker nell’Arc lo firma Peslier DAL NOSTRO INVIATO MATTEO PIERELLI PARIGI Poker di Lanfranco Dettori? No, la quarta vittoria di un fantino nell’Arc de Triomphe la firma Olivier Peslier, 39 anni, un altro che in carriera ne ha viste di tutti colori. Stavolta l’esperto jockey francese, in sella alla sorpresissima (41/1) Solemia, zittisce i tanti giapponesi arrivati a Longchamp, che stavano già andando alla cassa per riscuotere il biglietto di Orfevre. Ai 200 finali la corsa sembra scritta: Christophe Soumillon è in fuga con due lunghezze di vantaggio, ma poco dopo il suo cavallo è stanco, sbanda verso l’interno e da dietro arriva come un missile Solemia: per la terza volta (dopo El Condor Pasa nel 1999 e Nakayama Festa nel 2010) il Paese del Sol Levante si deve accontentare del secondo posto. Poker storico Olivier Peslier, invece, aggiunge un’altra tacca a una carriera strepitosa. In bacheca aveva già un Derby di Epsom, 5 prove della Breeders’, due Japan Cup e tanto altro. Ora raggiunge in cima i jockey plurivittoriosi: Jacques Doyasbère, Freddy Head, Yves Saint-Martin e Pat Eddery. «Quando Soumillon ha preso vantaggio — ha detto Peslier, che aveva vinto tre Arc consecutivi dal 1996 con Helissio, Peitre Celebre e Sagamix — pensavo di arrivare secondo. Invece piano piano vedevo che ci avvicinavamo... È incredibile». Di umore opposto Soumillon: «È una sconfitta che brucia, ma non ho molto da rimproverarmi. A un certo punto non avevamo più avversari all’interno e ho dovuto allungare. Paradossalmente, con avversari più forti sarebbe stato meglio». Camelot spento E Dettori? Il terreno colloso non ha aiutato Frankie, sempre a centro gruppo con il suo Camelot che però nel momento decisivo non è riuscito a cambiare marcia. Frankie finirà settimo (Demuro invece 14˚) e senza gloria: l’appuntamento con il poker è rimandato. «Abbiamo avuto un percorso perfetto — ha detto Lanfranco —, Camelot era bello carico, ma a metà retta è andato in difficoltà. Ha avuto una stagione molto lunga, forse ha risentito della stanchezza». Camelot è rientrato al tondino senza due ferri, ma per il trainer Aidan O’ Brien la spiegazione della defaillance è un’altra: «È un grande cavallo, ma solo sul terreno buono. Ora riposo e di nuovo in pista nel 2013». Continuerà la stagione invece Solemia, il cui miglior risultato prima di ieri era stato la vittoria nel Prix Corrida (gr. 2). Fra poco volerà verso Los Angeles, per la Breeders’ Cup di inizio novembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA AMMIRATO IL PROPRIETARIO DI VARENNE RISULTATI PARIGINI Giordano: «Il padre alla stessa età andava più piano» Il capolavoro italiano è di Rispoli nel Cadran ROMA (n. me.) Enzo Giordano, proprietario di Varenne, non poteva mancare: quattro figli del Capitano al via… A fine corsa era ammirato: «Morfologicamente Pascià Lest non ricorda suo padre, e vince in modo diverso. Ma ha mezzi straordinari e devo dire che nello stesso punto della carriera, cioè dopo la vittoria nel Derby, Varenne non andava così forte». Enrico Bellei: «Pascià ri- corda The Last Hurrà, il campione degli Anni 70 che era una vera bicicletta : è capace di trottare ovunque. Per questo ho potuto gestire la corsa a piacimento: ha duttilità e parziali eccezionali. Fa esattamente quel che gli chiedi. L’arrivo? Ho ancora i brividi nel vedere la tribuna in piedi che ti applaude per una retta. Ho voluto applaudire anche io, per questo mi son messo le redini fra le gambe per avere le mani libere. Lui non si è scomposto... Dedicata all’ippica italia- Qui sopra Napoleon Bar (n 6) respinge Marielles (sin) nel Turilli. A destra Enrico Bellei, 49 anni, e Pascià Lest in premiazione FORNI-PERRUCCI na, che possa avere un futuro migliore». Come il nonno Festa tutta tosca- na coi 4 proprietari in estasi. Fra questi anche il trainer di Pascià, Holger Ehlert: «Il cavallo non ricorda Varenne, ma il nonno Waikiki Beach. Non vedo ancora i suoi limiti, ma è un pigrone fuori dalla pista. Che fatica farlo lavorare! E si distrae. Fino a poco tempo fa aveva il cotone fisso nelle orecchie. Però in pista... L’inverno passato l’abbiamo spedito a Grosbois per tre mesi: le piste morbide francesi sono perfette per metter su muscoli. Ora? Al Derby ha fatto solo un’accelerata, è fresco e può puntare al Mangelli». Pascià è stato allevato da Stefano Ciappi e Leonardo Cecchi, fiorentini. In società con loro la famiglia Querci. Allevatori di Larciano (scuderia dell’Olmo) dopo 40 anni ecco un fuoriclasse. «Le gioie più grandi con Libertador, vincendo due Gp. Ora Pascià. Ci divertiremo parecchio». © RIPRODUZIONE RISERVATA PARIGI (m. pie) L’impresa italiana è di Umberto Rispoli. Il 23enne primatista taliano di vittorie (245 nel 2009) emigrato in Francia ha sbancato primo gruppo 1 Oltralpe, il Cadran in sella a Molly Malone a 17/1 (foto GRASSO). «E’ la prima volta che montavo in questo convengo - ha detto Rispoli -, è incredibile ciò che ho fatto». Male Quiza Quiza nel Prix dell’Operà vinto da Ridasiyna. ARC DE TRIOMPHE - (GR1) e 4.000.000 m 2400: 1 Solemia (O. Peslier); 2 Orfevre; 3 Masterstrok; 4 Haya Landa; 5 Yellow And Green; (inc.-7-1-½) Tot. in Italia: 46,91; 8,95, 2,39, 4,63 (248,84) Tris 10-6-14 e 2.643,04. PRIX DU CADRAN (gr 1 m 4000): 1 Molly Malone (U. Rispoli); 2 High Jinx; 3 Colour Vision; (2½-½). 46 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 PALLAVOLO A-1 UOMINI: PRIMA GIORNATA LE ALTRE GARE SUCCESSO IN 3 SET DAVANTI A TREMILA PERSONE Modena più forte della crisi Celitans schiaccia Verona Classifica Un attacco dello sloveno di Vibo Tine Urnaut, 24 anni, buca il muro di Raphael e Mitar Djuric TRABALZA Scherzetto Vibo Trento distratta: è falsa partenza Senza Juantorena e con la testa al Mondiale per club, iridati abbattuti da un gran Klapwijk NICOLA BALDO TRENTO La Tonno Callipo di Gianlorenzo Blengini manda all'aria i campioni del mondo in carica, quell'Itas Diatec al secondo stop consecutivo dopo il k.o. in Supercoppa e che in campionato non perdeva in casa da quasi un anno, dal 2-3 con la Lube del 17 ottobre 2011. In campo si è vista la fotocopia sbiadita della Trentino Volley che nell'ultimo quinquennio ha collezionato trofei, mentre Vibo ha giocato esattamente come doveva. Da una parte non si è scomposta quando Kaziyski e soci hanno dominato il primo parziale e poi ha trovato in Klapwijk (Mvp con 26 punti e il 61% in attacco) la scintilla capace di accendere i calabresi. Juantorena Out Perché poi Coscione forza spesso il gioco con i suoi centrali, mentre Urnaut e Kaliberda trovano più continuità. Una cosa resa possibile da un'Itas che deve incassare l'assenza di Juantorena, a riposo a causa di una contrattura agli addominali, e le polveri bagnate di battuta e attacco. Stokr e Ka- ziyski non brillano, il solo a salvarsi dal naufragio è Emanuele Birarelli (73% in attacco con 3 muri). «Siamo rimasti sempre lì ed abbiamo sempre pensato prima a noi, al nostro gioco anziché a quello degli avversari trovando così l'equilibrio giusto», ha commentato a fine gara Blengini. In effetti Vibo riesce a cambiare volto rapidamente e nel giro di pochi scam- TRENTO VIBO 1 3 (25-18, 23-25, 23-25, 18-25) ITAS DIATEC TRENTINO: Stokr 11, Kaziyski 10, Djuric 7, Raphael 3, Lanza 8, Birarelli 14; Bari (L), Colaci (L), Uchikov 3, Chrtiansky 2, Burgsthaler. N.e. Sintini, Valsecchi. All. Stoytchev. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Barone 7, Coscione 2, Urnaut 11, Buti 10, Klapwijk 26, Kaliberda 10; Farina (L), Cortellazzi, Rocamora, Lavia. N.e. Montesanti (L), Forni, Presta. All. Blengini. ARBITRI: Pol e Prandi. NOTE Spettatori: 2.116 Incasso: 20.506 euro. Durata set: 25’, 29’, 29’, 23’; totale 106. Itas Diatec Trentino: battute sbagliate 15, vincenti, muri 10, seconda linea 9, errori 27. Vibo Valentia: battute sbagliate 19, vincenti 5, muri 11, seconda linea 6, errori 31. Trofeo Gazzetta: 6 Klapwijk, 5 Buti, 4 Urnaut, 3 Birarelli, 2 Kaliberda, 1 Djuric. bi: perde il primo set in modo abbastanza netto, poi però dà una stretta agli errori e la crescita dell'intero sestetto la porta a giocare per due set, secondo e terzo, alla pari con gli iridati di Trento. «Ci siamo rilassati e Vibo ha potuto così entrare in partita — commenta amaro il capitano dell'Itas, Kaziyski — ci hanno messo sotto pressione, soprattutto in battuta. Personalmente poi non sono contento della mia prestazione, oggi è stata una partita giocata male da parte nostra ma non credo centri la preparazione per il Mondiale per Club». Ora in Qatar E come in Supercop- pa anche contro Vibo i punti cruciali hanno visto una Tonno Callipo più cinica e concreta, dote che fino a poche gare fa era una prerogativa del sestetto dolomitico. Ed ora giovedì Stoytchev (che a fine partita ha tenuto la squadra negli spogliatoi per molto tempo) ed i suoi voleranno a Doha, in Qatar. Dove da sabato difende quei tre titoli mondiali conquistati negli ultimi tre anni. Lasciandosi dietro le spalle quest’inizio di stagione fatto di due sconfitte in altrettante partite ufficiali. © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO SQUADRE PT G V P SV SP PIACENZA 3 1 1 0 3 0 LATINA 3 1 1 0 3 0 MODENA 3 1 1 0 3 0 CUNEO 3 1 1 0 3 1 MACERATA 3 1 1 0 3 1 VIBO 3 1 1 0 3 1 TRENTO 0 1 0 1 1 3 SAN GIUSTINO 0 1 0 1 1 3 CASTELLANA 0 1 0 1 1 3 VERONA 0 1 0 1 0 3 PERUGIA 0 1 0 1 0 3 RAVENNA 0 1 0 1 0 3 Risultati CASTELLANA-CUNEO 1-3 SAN GIUSTINO-MACERATA 1-3 TRENTO-VIBO 1-3 RAVENNA-PIACENZA 0-3 MODENA-VERONA 3-0 LATINA-PERUGIA 3-0 Prossimo turno Domenica 14 ore 18 MACERATA-CASTELLANA PERUGIA-TRENTO 7/11 CUNEO-RAVENNA PIACENZA-SAN GIUSTINO VIBO-MODENA SABATO 17.30 VERONA-LATINA 17.30 CASTELLANA CUNEO 1 3 GIAN LUCA PASINI MODENA A pochi minuti dall’inizio della partita su Facebook compare un’immagine un po’ sfuocata: un Panini metà anni 80 con giovanissimi Bernardi, Cantagalli, Lucchetta. Altri tempi, altri ricordi, Modena è la piazza dove si sono vinti uno scudetto su 3 di quelli assegnati finora in 67 anni. Più della Juve nel calcio. Da queste parti si considerano «la pallavolo», ecco perché il volley al tempo della crisi qui ha un sapore particolare. I tifosi (quasi 3000 per la gara d’esordio con Verona), al momento hanno capito e la società ha allestito una squadra giovane che possa superare il momento. Anche economico, avere iscritto la squadra sa già di un mezzo miracolo (compiuto dai dirigenti anche in prima persona), l’altro proveranno a completarlo Angelo Lorenzetti (l’allenatore che ha vinto l’ultimo tricolore a Modena nel 2002) e la sua nuova truppa che ha nel bomber lettone Gundars Celitans una LATINA PERUGIA 3 0 più che discreta bocca da fuoco e in Michele Baranowicz (regista azzurro di scuola Cuneo), un valido ispiratore. Anche con una ricezione molto ad alti e bassi Casa Modena si è presa tutta la posta contro la deludente Verona, vissuta su qualche fiammata e troppo condizionata dai propri errori. L’Emilia non può sognare in grande come un tempo, ma può godere di essere ancora qui, con credibilità, che non è poco. Anzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MODENA-VERONA 3-0 (25-20, 25-19, 25-19) CASA MODENA: Vasely 4, Baranowicz 3, Quesque 10, Sala 7, Celitans 19, Kooy 10; Manià (L), Molteni, Casadei, Piscopo, Pinelli. N.e. Castellani (L), Deroo. All. Lorenzetti. MARMI LANZA VERONA: De Marchi 7, Rak 8, Gavotto 10, Ter Horst 11, Zingel 1, Meoni; Pesaresi (L), Kosmina, Gotsev 5, Peacock, Bolla. N.e. Fedrizzi, Centomo (L). All. Bagnoli. ARBITRI: Zucca e Saltalippi. NOTE Spettatori 2621, incasso 17.022. Durata set: 29’, 28’, 30’; totale 87’. Casa Modena: battute sbagliate 12, vincenti 9, muri 10, 2a linea 11, errori 16; Marmi Lanza: battute sbagliate 9, vincenti 1, muri 5, 2a linea 9, errori 18. Trofeo Gazzetta: 6 Celitans, 5 Manià, 4 Baranowicz, 3 Quesque, 2 Kooy, 1 Ter Horst. RAVENNA PIACENZA 0 3 (20-25, 20-25, 25-23, 20-25) (25-17, 25-18, 25-23) (17-25, 19-25, 19-25) BCC NEP CASTELLANA GROTTE: Elia 2, Falaschi 3, Menzel 4, Cester 9, Sabbi 20, Casòli 11; Paparoni (L). Ricciardello 2, A. Ferreira 9, M. Ferreira. N.e. Dolfo, Kindgard. All. Gulinelli. ANDREOLI LATINA: Sottile 1, Rauwerdink 13, Gitto 11, Jarosz 6, Cisolla 4, Verhees 9; Rossini 1 (L), Troy 4, Noda 5. N.e. S. Patriarca, Guemart, Fragkos, M. Prandi (L). All. Prandi. CMC RAVENNA: Zhukouski 1, Zanuto 10, Larry Creus 4, Moro 11, Bellei 5, Mengozzi 3; Tabanelli (L), Mazzotti, Psarras, Pelekoudas 1, Sirri. All. Babini. BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Grbic 1, Ngapeth 14, Mastrangelo 5, Sokolov 25, Wijsmans 14, Kohut 7; De Pandis (L). Rossi 3, Della Lunga 1. N.e. Antonov, Galliani, Abdelaziz, Marchisio 2˚L). All. Piazza. SIR SAFETU PERUGIA: Tomassetti 1, Van Harskamp, Vujevic 2, Semenzato 7, Edgar 3, Petric 10; Giovi (L), Tamburo 5, Schwarz 3, Alletti 4, Daldello1. N. e. Pochini (L). All. Kovac. ARBITRI: Rapisarda e Pessolano. NOTE - Spettatori 1060, incasso 6347. Durata set: 24’, 24’, 39’; toto. 87’. Andreoli: b.s. 15, v. 6, m. 11, s.l. 3, e. 22. Sir Safety: b.s. 11, v. 2, m. 7, s.l. 2, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Rauwerdink, 5 Verhees, 4 Gitto, 3 Sottile, 2 Petric, 1 Rossini. NOTE – Spettatori 2000, incasso 10.000. Durata set: 25’, 26’, 30’, 26’; tot. 107’. Bcc Nep: b.s. 12, v. 3, m. 13, s.l. 8, e. 22. Bre: b.s. 17, v. 8, m. 8, s.l. 14, e. 9. Trofeo Gazzetta: 6 Sokolov, 5 Ngapeth, 4 Sabbi, 3 Wijsmans, 2 Cester, 1 De Pandis. CASTELLANA GROTTE (Ba) «Una buona falsa partenza”. Così Piazza al termine della sfida vinta, agevolmente al Pala Grotte. Il coach del Cuneo è contrariato dall’infortunio a Mastrangelo (problema al ginocchio sinistro) e dall’atteggiamento rilassato e quasi rinunciatario della squadra nel 3˚ set. «Con tutto il rispetto che ho per i pugliesi – dice – ma non è normale che una grande squadra sia passiva in attacco e non sfrutti i contrattacchi». La sfida, fatta eccezione per il terzo parziale, è stata tuttavia un monologo piemontese agevolato anche dall’assenza, tra i baresi, di Yosifov (manca il transfer), sostituito da Elia, e dall’infortunio a Menzel (uscito nel 2˚ per problemi alla schiena). Antonio Galizia ARBITRI: Satanassi-Cesare. LATINA Comincia con il piede giusto l’11ª stagione in A-1 per Latina, la 37ª per il tecnico Silvano Prandi, che ad ogni gara avrà il grattacapo di decidere chi scegliere tra 12 giocatori, davvero tutti all’altezza. Ma questa è anche la risorsa più grande dell’Andreoli di quest’anno, che si può permettere di far riposare Cisolla a metà gara e pescare dalla panchina un Noda decisivo per riacciuffare l’unico set in bilico. Netta la differenza dei valori: Perugia stenta a trovare continuità in attacco e commette più di qualche ingenuità sia sotto rete che in difesa, mentre Latina è brava a mettere sin da subito sotto pressione Vujevic e compagni, disorientati dall’aggressività dei padroni di casa, molto presenti a muro, efficaci in attacco e ordinati in difesa. Antonia Liguori COPRA ELIOR PIACENZA: Papi 9, Tencati 4, Fei 17, Maruotti 13, Holt 8, De Cecco 4; Marra (L), Vettori. N.e. Tavana, Corvetta, Latelli, Ogurcak. All. Monti. ARBITRI: Padoan e Puecher. NOTE - Spettatori 2300, incasso 12.000. Durata set: 23’, 25’, 26’, tot. 74’. Cmc: b.s 14, v 1, m. 4, s.l. 4, e 6. Copra: b.s. 12, v. 5, m 11, s.l. 12, e 8. Trofeo Gazzetta: 6 De Cecco, 5 Fei, 4 Maruotti, 3 Papi, 2 Holt, 1 Zanuto. RAVENNA Dopo la mazzata del doloroso addio (o arrivederci?) a Rooney, la Cmc si scontra anche con il forfeit di Sirri e quello di Radunovic per mancanza del transfert. Logico, allora, che contro una Copra priva dello squalificato Zlatanov, peraltro sostituito al top da Maruotti, l’unico vantaggio ravennate sia arrivato con l’1-0 del primo set, propiziato tra l’altro da un errore piacentino. De Cecco ha diretto impeccabilmente l’orchestra Copra, con Fei che ha risolto sempre le situazioni meno semplici e Maruotti che ha chiuso con ottimo score. Poco da salvare dall’altra parte, con Zanuto che ha però sempre venduto cara la pelle e Moro che è cresciuto alla distanza. Avvio deciso della Copra, con un muro sempre presente e Holt a fare la differenza al servizio. Poi è stata una volata. Sandro Camerani TENNIS I TORNEI ASIATICI SUL CEMENTO Federer-Djokovic, botta e risposta Roger rilancia per il numero 1 Nole tris a Pechino Azarenka sorride Nishikori al 7˚ cielo Botta e risposta fra numero 1 e 2 del mondo. Fra gli uomini, re Federer gioca il penultimo Masters 1000 di Shanghai per conservare il primato a dispetto del contrattacco di Djokovic. Il quale, in panne dalla finale del Roland Garros (e il mancato Slam non consecutivo), lancia lo sprint proprio in Cina, vince il terzo tito- lo di fila a Pechino, guadagna 500 punti Atp (oggi Federer 11850, Nole 10970), e a Shanghai può solo sperare nel quinto urrah stagionale proprio e nel k.o. dello svizzero prima dei quarti per vietargli la 300a settimana in vetta. Fra le donne, Victoria Azarenka domina Maria Sharapova nel 4˚ duello su 5 del 2012, stavolta nella finale di Pechino. Pace RogerExpress minimizza le minacce di morte di un blogger, su «Baidu.com», il più popolare sito web cinese. Ma la moglie Mirka e le gemelle Charlene Riva e Myla Rose, sono rimaste a Dubai, dove il campione di 17 Slam sverna. Roger non demorde: «Spero di finire io l’anno al n. 1, ma già ho raggiunto il mio obiettivo di tornare al comando della classifica, in estate, e di vincere un altro Slam, e proprio Wimbledon. Così ora mi sento assolutamente in pace e felice». Sognando il 22˚ trofeo Masters 1000. Al quale partecipano Seppi (1˚ turno contro il qualificato Berrer) e Fognini (contro Baghdatis). Regine e re A Pechino, Victoria Azarenka firma il 5˚ successo stagionale, 13˚ in carriera, con due sprint ad inizio set, contro la giocatrice sulla quale è stata clonata, Maria Sharapova. E a Tokyo, Kei Nishikori diventa imperatore del Giappone, primo locale ad aggiudicarsi il torneo, domando il bombardiere Raonica. Che aveva battuto Murray in semifinale. Risposta A Pechino, Djokovic, alla 5ª finale consecutiva sul duro, ritrova risposte e passanti per soffocare nel primo set il numero 7 del mondo, Jo-Wil- fried, che batte per la 6ª volta di fila, e festeggiare il 3˚ successo locale (il n. 32 in carriera) ballando sul campo con i raccattapalle. Djokovic balla coi raccattapalle Finali, a Pechino (Cin, cem), uomini (2.210.000$): Djokovic Ser) b. Tsonga (Fra) 7-6 (4) 6-2; donne (4.828.050$): Azarenka (Bie) b. Sharapova (Rus) 6-3 6-1; a Tokyo (Gia, 1.280.565$, cem.): Nishikori (Gia) b. Raonic (Can) 7-6 (5) 3-6 6-0. A MILANO Oggi Errani-Vinci dal Comune al Gazza-store Oggi alle 12, in Comune, le n. 1 del mondo di doppio, Sara Errani e Roberta Vinci, presentano la seconda edizione de «La Grande sfida» dell’1 dicembre al Forum di Assago contro le ex n. 1 del mondo, Maria Sharapova e Ana Ivanovic; alle 14.30, sono a disposizione dei tifosi al Gazzetta Store di Galleria San Carlo per autografi e foto. Errani e Vinci faranno coppia al Masters del 23 ottobre a Istanbul, Sara parteciperà pure al singolare, come Sharapova. LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT 47 TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica LA MARATONA STATUNITENSE Chicago è di Kebede Vola in 2h04’38" Il podio è tutto etiope CHICAGO Dopo nove anni è finita la dittatura keniana alla maratona di Chicago. Merito di Tsegay Kebede, 25 anni, primo etiope a iscrivere il suo nome nella lista dei vincitori della classica statunitense. Kebede, terzo all’Olimpiade di Pechino 2008 dominata dal povero Sammy Wanjiru, ha chiuso in 2h04’38", quarta prestazione stagionale alle spalle del podio di Berlino e nona all-time. Aveva un personale di 2h05’18" fissato a Fukuoka 2009. Incredulo «Non pensavo di po- ter arrivare a tanto — ha detto Kebede appena dopo il traguardo — speravo però di scendere sotto le 2h05’ e per questo ho continuato a spinge- re». La gara l’hanno fatta gli etiopi Kebede, Regassa e Lilesa e i keniani Wesley Korir e Sammy Kitwara: sono transitati a metà gara in 1h02’55". Poi i tre etiopi hanno cominciato una gran progressione. Secondo si è piazzato Feyisa Lilesa in 2h04’52" e terzo Tilahun Regassa che con 2h05’27" ha colto il quarto esordio più veloce della storia. Quinto Wesley Korir, il favorito, in 2h06’13". Povertà Kebede è il quinto di 13 figli di una famiglia poverissima di Gerar Ber, villaggio a circa 40 km da Addis Abeba e lui stesso ha raccontato che nei primi anni di vita riusciva a mangiare solo una volta al giorno. Ha esordito in maratona a Rotterdam 2007 e l’anno successivo ha centrato la prima vittoria a Parigi. Si è risolta invece allo sprint la gara femminile, con la 25enne etiope Atsede Baysa che con 2h22’03" ha battuto di 1" la keniana Rita Jeptoo; terza l’altra keniana Lucy Wangui e quarta la russa Liliya Shobukhova (2h22’59") vincitrice delle ultime tre edizioni. Nuoto COPPA DEL MONDO: HOSSZU QUOTA 15 Ervin, sprint da 21"05 Le Clos, che delfino: 49"60 su Korotishkin (s.a.) Katinka Hosszu, 23enne ungherese che nuota in California ed è rimasta senza medaglie ai Giochi di Londra, raggiunge quota 15 vittorie individuali in 2 tappe di Coppa del Mondo: sarà difficile negarle i 100 mila dollari destinati dalla Fina a chi otterrà il 1˚ posto finale. Ieri a Doha ha vinto in serie i 400 sl, i 200 farfalla e i 100 e 400 misti. Instancabile. Come Anthony Er- vin, trentun anni, autore di uno sprint vincente in 21"06, quarto crono mondiale del 2012: a 4 centesimi tocca George Bovell. Più invecchia, più diventa veloce l’americano dalla vita movimentata. Chad Le Clos ed Evgeny Korotishkin si ritrovano nei 100 farfalla post Londra, dove s’arresero con lo stesso tempo a Phelps, e danno vita ad un duello avvincente, regolato col primo tempo mondiale del- © RIPRODUZIONE RISERVATA Tsegay Kebede, a sinistra, si congratula con Feyisa Lilesa AFP Golf OPEN DI FRANCIA Rugby IN ARGENTINA Uomini: 1. Kebede (Eti) 2h04’38"; 2. Lilesa (Eti) 2h04’52"; 3. Regassa (Eti) 2h05’27"; 4. Kitwara (Ken) 2h05’54"; 5. W. Korir (Ken) 2h06’13"; 6. B. Kipyego (Ken) 2h06’40"; 7. Ndungu (Ken) 2h07’26"; 8. Yami (Eti) 2h07’43"; 9. Ritzenhein (Usa) 2h07’47"; 10. Shami (Eti) 2h08’39". Donne: 1. Baysa (Eti) 2h22’03"; 2. R. Jeptoo (Ken) 2h22’04: 3. Wangui (Ken) 2h22’41"; 4. Shobukhova (Rus) 2h22’59"; 5. C. Rotich (Ken) 2h23’22" 6. Konovalova (Rus) 2h25’38"; 7. Sado (Eti) 2h26’09"; 8. Baillie (Usa) 2h27’17". Olimpiadi I GIOCHI 2014 Rimpianto Luna Raggio laser Sochi: la torcia Cede alla fine: 2a contro l’Australia farà 65.000 km Diana Luna con 267 colpi (-13) ha chiuso al secondo posto nell’Open di Francia (Ladies European Tour) disputato sul percorso del Chantaco GC (par 70), a Saint-Jean-de-Luz. La romana ha iniziato il giro finale con tre colpi di vantaggio sulla scatenata australiana Stacey Keating, che con un gran 64 (-6) ha operato il sorpasso cogliendo il secondo titolo consecutivo dopo il successo al Tenerife Open di settembre. Terzo posto per la spagnola Muñoz con 269 (-11). Concludono a metà classifica Veronica Zorzi — che ha vinto questa gara per due anni consecutivi (2005, 2006) — 26ª con 280 (par), e Stefania Croce, 35ª con 282 (+2); dietro Margherita Rigon, 51ª con 287 (+7). Alla vincitrice sono andati 37.500 euro su un montepremi totale di 250.000; la somma incassata dalla nostra Diana Luna è invece 25.375 euro. ROSARIO (Arg) Il primo Quattro Nazioni si chiude con l’Australia che, nonostante i tanti infortuni, passa in Argentina. Sfida di calci fino al 65’ quando una meta di Ioane scava il break. Decisivo Harris con 7 su 8 dalla piazzola, malgrado per tutta la partita venga disturbato da un raggio laser puntatogli contro dagli spalti nei secondi precedenti i piazzati (foto). Tra i Pumas addio di Roncero. Argentina-Australia 19-25 (9-15). Marcatori: p.t. 3’ e 8’ c.p. Harris (Au), 11’ c.p. Hernandez (Ar), 14’ c.p. Harris (Au), 16’ c.p. Hernandez (Ar), 24’ e 27’ c.p. Harris (Au), 29’ c.p. Hernandez (Ar); s.t. 25’ m. Ioane tr. Harris (Au), 33’ c.p. Harris (Au), 36’ m. Imhoff tr. Bosch (Ar). Classifica finale: Nuova Zelanda 26; Australia, Sudafrica 12; Argentina 4. PARISSE GIALLO Nell’8˚ turno del Top 14 francese. Parisse/S 80’ e un giallo in Mont de Marsan-Stade Français 28-30; Mi. Bergamasco/R dal 41’ e Lo Cicero/R dal 63’ in Racing Parigi-Montpellier 12-16. In Pro D2, Canale/LR e Cedaro/LR titolari in Colomiers-La Rochelle 25-30. Nella 6ª di Premiership, Masi/W fino al 59’ in London Wasps-Worcester 10-6. MOSCA Il comitato organizzatore dei Giochi di Sochi 2014 ha svelato il percorso della torcia olimpica, che comincerà esattamente tra un anno dalla greca Olimpia e si snoderà in gran parte della Russia. Coprendo circa 65.000 km (una volta e mezzo la circonferenza della terra), sarà la staffetta più lunga nella storia dell’Olimpiade invernale. La fiamma sarà portata da 14.000 tedofori in 123 giorni e toccherà circa 2900 città e centri urbani. In territorio russo partirà da Mosca, per andare verso est, spingendosi in Kamchatka, poi fino a Vladivostok (sul Pacifico) per tornare via Siberia. Il primato spettava a Vancouver 2010: 12.000 tedofori per 45.000 km. Nella foto Afp, da sinistra, Ivan Skobrev (pista lunga), Tatiana Navka (danza), Ekaterina Ilyukhina (snowboard) e il capo dell’organizzazione Dmitry Chernyshenko, alla presentazione. A SANREMO AL POKERSTARS TOUR GUIDA SABATO Da anonimo a chip leader: l’exploit arriva dal web (fa.bi.) A chip and a chair, si usa dire nel poker sportivo. Fin quando hai una chip, sei dentro il torneo. Lorenzo Sabato, forte giocatore online meglio conosciuto in rete con il bizzarro nickname di «Bove di Roma», ha preso il detto alla lettera. Nel da1A del Pokerstars European poker tour di Sanremo, era rimasto con meno di 5 mila chip, quando i primi già viaggiavano sopra le 80mila. Beh, con uno sprint incredibile è riuscito a chiudere la giornata con 150 mila, raddoppiando addirittura il bottino nella giornata di ieri. Salvo sorprese, oggi per il day3 parte tra i chip leader, inseguen- do il sogno del favoloso primo premio da 800 mila euro. La strada è ancora lunga, ma lui si è portato avanti. Dovrà guardarsi d’ora in poi da molti e temibili avversari: tanti infatti i big del poker ancora in gioco, primo fra tutti il campione del mondo in carica, il 24enne tedesco Pius Heinz. Tutta la grinta di Anthony Ervin, 31 anni, americano, dopo lo sprint AFP Atletica Cariri e Audacia Scudetti u. 23 (d.m.) A Cariri Rieti (uomini) e Audacia Roma (donne) i Societari under 23 a Rieti. Uomini. 200 (+0.8): Valentini 21"17; Marani 21"18. 800: Abdikadar (j) 1’50"43. Alto: Carollo 2.20. Peso: Secci 17.85. Società: Cariri 180; F. Gialle Simoni 150; Cus Palermo 150. Donne. 200 (+0.4): Amidei 24"43; Maffioletti 24"62. 800: Del Buono (j) 2’08"12. Asta: Bruni (j) 4.15. Disco: Marchetti 47.51. 4x400: Audacia 3’52"87. Società: Audacia 180; Camelot 158; Atl. Brescia 158. HOWE BATTUTO Ai tricolori cadetti di Jesolo (Ve), titolo al Veneto su Lombardia e Toscana (successo maschile alla Toscana, femminile al Veneto). Ieri migliori prestazioni italiane di categoria del livornese Filippo Lari nell’alto con 2.07 (prec. 2.06, Andrew Howe; Rieti, 17/9/00) e della 4x100 femminile del Veneto (Annamaria Scarpis, Anna Schena, Rebecca Borga, Beatrice Fiorese) con 47"99 (prec. 48"03, Veneto; Cles, Tn, 2010). AZZURRINI OK (l.e.) All’Italia l’incontro open su strada (sei promesse e sei jr) di Selestat (Fra) contro i padroni di casa. Uomini. Promesse. Mezza: 1. Kipkoec (Ken) 1h05’48"; 4. Palamini 1h06’34"; 6. Agnello 1h07’33"; 7. Cominotto 1h07’44". Jr. Km 10: Kimayo (Ken) 29’27"; 6. L. Dini 30’35"; 8. S. Dini 30’53"; 10. D’Onofrio 31’14". Donne. Promesse. Mezza: 1. Brogiato 1h16’12"; 3. Roffino 1h19’19"; 4. Cesari 1h20’13". Jr. Km 10: 1. S. Barsosio (Ken) 36’28"; 3. Coponi 37’10"; 6. Cocchi 37’41"; 8. Giacomelli 38’31". DEEJAY TEN (d.m.) A Domenico Ricatti e a Nadia Ejjafini la Deejay Ten a Milano (km 10). Uomini: Ricatti 30’27"; Meucci 30’35"; Fontana 30’37"; Bona 30’37". Donne: Ejjafini 33’30"; Console 34’55"; Rungger 35’11"; Genovese 35’44"; Magnani 36’12". Baseball PLAYOFF MLB Division Series (su 5). American: Detroit-Oakland 3-1 (Verlander 11 so, 3bv), 5-4 (sacr. Kelly al 9˚). National: San Francisco-Cincinnati 2-5 (prima vittoria post season Reds dopo 17 anni). Ghiaccio Cappellini-Lanotte Un super esordio ESPOO (Fin) — Ottimo esordio stagionale di Anna Cappellini-Luca Lanotte che al 14˚ Finlandia Trophy sono secondi nella danza, Cinese Tra le donne, la tedesca Britta Steffen torna a vincere di 20 centesimi nei 100 sl: 53"40. E Laszlo Cseh perde di 10/100 i 200 misti da un altro sudafricano, Townsend. La Cina sfodera dietro Sun Yang un’altra promessa nei 1500: è Wang Kecheng, 16 anni e 15˚ al mondo ora in 14’43"83. Sabato e domenica la Coppa si sposta a Stoccolma: a rana ci sarà Scozzoli-Van der Burgh. Doha (25 m, 2ª g.). Finali. Uomini. 50 sl: Ervin (Usa) 21"02, Bovell (Tri) 21"06, Richardson (Aus) 21"54, Schoeman (Saf) 21"55; 200 sl: D’Orsogna (Aus) 1’43"84, Townsend (Saf) 1’43"95, Hurley (Aus) 1’44"05; 1500 sl: Wang Kecheng (Cina, ’96) 14’43"83, Seto (Gia) 14’48"97,Kis (Ung) 14’56"57; 50 do: Donets (Rus) 23"49, Hurley (Aus) 23"55; 200 do: Kawecki (Pol) 1’50"89, Watanabe (Gia) 1’52"64; 100 ra: Van der Burgh (Saf) 57"22, Snyders (N.Zel) 58"13, Seto (Gia) 58"60; 100 fa: Le Clos (Saf) 49"60, Korotyshkin (Rus) 50"22, Shields (Usa) 50"42; 200 mx: Townsend (Saf) 1’53"75, Cseh (Ung) 1’53"85. Donne. 100 sl: Steffen (Ger) 53"40, Coleman (Sve) 53"60, Dekker (Ola) 54"25; 400 sl: Hosszu (Ung) 4’04"24, Ingram (N.Zel) 4’05"62; 100 do: Zevina (Ucr) 57"90, Goh (Cina) 58"88; 50 ra: Johansson (Sve) 30"69, Kawanabe (Gia) 31"55; 200 ra Kawanabe (Gia) 2’22"59, Hoestman (Sve) 2’24"03; 50 fa: Alshammar (Sve) 25"62, Dekker (Ola) 25"98; 200 fa: Hosszu 2’09"31, Jakabos (Ung) 2’10"61; 100 mx: Hosszu 59"74, Jakabos (Ung) 1’00"41; 400 mx: Hosszu 4’30"03 (2’11"23), Jakabos 4’30"44. Staffetta 4x50 U/D sl: 1. Ungheria 1’35"56. battuti di soli 97/100 dai vice campioni europei, i russi Ekaterina Bobrova-Dmitri Soloviev e vincendo il libero. Donne. Finale: 1. (2.1.) Lipnitskaia (Rus) 188.23; 2. (1.2.) Korpi (Fin) 181.16; 3. (3.3.) Nagasu (Usa) 163.09. Danza. Finale: 1. (1.2.) Bobrova-Soloviev (Rus) 159.71; 2. (2.1.) Cappellini-Lanotte 158.74; 3. (3.3.) Hubbell-Donohue (Usa) 150.30; 4. (4.4.) Guignard-Fabbri 141.06. Pallanuoto Plushenko quarto A-2 UOMINI (f.c.) Sono Sora (Siltala 15), Molfetta (Pinerua 15) Corigliano (Padura Diaz 18) ed Atripalda (Libraro 22) a partire col piede giusto. La 1˚ giornata: Elettrosud Brolo-Vero Volley Monza 2-3 (24-26, 25-20, 25-22, 22-25, 17-19); Sieco Ortona-Tonazzo Padova 3-2 (27-29, 24-26, 25-17, 25-21, 15-11); Loreto-Aiello Corigliano 0-3 (21-25, 28-30, 20-25); Coserplast Matera-Molfetta 0-3 (22-25, 18-25, 24-26); Sidigas Atripalda-Conad Reggio Emilia 3-1 (25-20, 17-25, 25-20, 25-18); Globo Sora-Golden Potenza Picena 3-0 (25-22, 25-22, 25-14). Ha riposato: Città di Castello. Classifica: Sora, Molfetta, Corigliano, Atripalda 3; Ortina, Monza 2; Brolo, Padova 1; C. di Castello, Reggio Emilia, Loreto, Matera, Potenza Picena 0. SAITAMA (Giap) - Evgeny Plushenko, alla prima gara extraeuropea dopo i Giochi di Vancouver 2010, è 4˚ con due quadrupli nel Japan Open (solo libero). Uomini: 1. Takahashi (Giap) 172.06; 2. Kozuka (Giap) 165.08; 3. Buttle (Can) 160.86; 4. Plushenko (Rus) 156.21. Donne: 1. Wagner (Usa) 123.57; 2. Asada (Giap) 122.04. Squadre: 1. Giappone 569.25; 2. Nord America 511.80; 3. Europa 51.052. Golf GRACE DUNHILL Il sudafricano Branden Grace (266, -22) firma il 4˚ titolo stagionale imponendosi al Dunhill Championship (European Tour) tra St. Andrews, Carnoustie e Kingsbarns, in Scozia. Secondo il danese Olesen (268, -20), terzo lo svedese Noren (270, -18). Buona prova per Edoardo Molinari, 22˚ con 277 (-11); Lorenzo Gagli 34˚ con 279 (-9). Pallamano CHE AZZURRE (an.gal.) A Panevezys (Lit) Lituania-Italia 27-29 (11-16) per la 2ª giornata del gruppo C delle qualificazioni ai Mondiali di Serbia 2013. Le azzurre ritrovano la vittoria esterna dopo 19 anni (1993, Lussemburgo-Italia 20-28). SKIROLL: A BELLUNO Di Centa, 40 anni e vittoria Boxe MONDIALI (r.g.) A Toluca (Mes) Adrian Hernandez (25-2-1) riconquista i minimosca Wbc ko 5 su Porpramook (Tha, 46-4). A Nayarit (Mes) Jesus Sivestre (Mes, 26-3) mantiene l’interim paglia Wba ko 4 su Mitamura (Gia, 12-1) che era imbattuto. A Bayamon (Por) Ivan Calderon (35-3-1), 37 anni, cede a Moises Fuentes (Mes, 16-1) campione paglia Wbo dopo 3 kd al 5˚. A Kiev, il russo Zaurbek Baysangurov (28-1) si conferma mondiale Wbo superwelter battendo Konecny (R.Cec, 48-4), 34 anni, ai punti. l’anno (scavalcato il polacco Czerniak di 2 centesimi) dall’olimpionico dei 200. Che è connazionale di Cameron Van der Burgh, padrone dei 100 rana a Londra, già veloce e terzo ora al mondo qui, in 57"22. PER DANI Oggi, alle 17, la piscina fiorentina di San Marcellino viene intitolata a Renato Dani, che fu arbitro internazionale, dirigente del Settebello e presidente toscano. Presenti, Campagna, Gigli, Lapi. Pallavolo A-2 DONNE Prima giornata: Pavia-Ornavasso 1-3 (17-25, 25-22, 16-25, 19-25); Casalmaggiore-San Casciano 1-3 (26-28, 26-24, 22-25, 22-25); Soverato-Mazzano 1-3 (25-20, 23-25, 24-26, 17-25); Montichiari-Marsala 3-1 (25-20, 17-25, 25-20, 25-23); Novara-Fontanellato3-1 (21-15, 25-18, 25-12, 25-17); San Vito-Frosinone 2-3 (25-23, 22-25, 25-21, 11-25, 13-15); Crovegli-Sala Consilina 3-2 (25-27, 25-14, 25-21, 22-25, 15-8). Classifica: Novara, Ornavasso, Mazzano, San Casciano, Montichiari 3; Crovegli, Frosinone 2; San Vito, Sala Consilina 1; Marsala, Casalmaggiore, Soverato, Pavia, Fontanellato 0. Rugby Rovigo k.o. a Padova (f.f.) Nel 149˚ derby (2500 spettatori), Padova travolge Rovigo con tre mete. Padova-Rovigo 33-9 (p.t. 13-6). Marcatori: p.t. 3’ c.p. Menniti Ippolito (P), 7’ c.p. Basson (R), 9’ m. Innocenti tr. Menniti Ippolito, 22’ c.p. Menniti Ippolito, 30’ c.p. Basson; s.t. 2’ c.p. Basson, 6’ e 19’ c.p. Menniti Ippolito, 22’ m. Innocenti tr. Menniti Ippolito, 27’ m. Bellini tr. Menniti Ippolito. Classifica: Viadana, Prato 15; Calvisano 14; Padova 13; Rovigo, Mogliano 9; Lazio 6; San Donà 5; L’Aquila, Fiamme Oro 1; Reggio Emilia, Crociati 0. Scacchi CARUANA RIPARTE Da oggi a Bilbao (Spa) il ritorno del Masters Final, con 6 dei migliori al mondo. Fabiano Caruana è in testa con 11 punti, 4 in più rispetto all’armeno Levon Aronian. (g.v.) Una vittoria nel giorno dei 40 anni: festeggia in gara il biolimpionico Giorgio Di Centa, recuperato dopo l’infortunio, a Passo di Croce d’Aune (Bl) per il 34˚ Gp Sportful di skiroll (salita, 9,3 km), su Clara e Moriggl. Tra le donne vince Deborah, 3ª Cavallar. C’erano tutti i fondisti e combinatisti azzurri, pure Pittin. Sci MILLER SPOSO Bode Miller si è sposato ieri sera sul suo yacht a San Diego con la modella e giocatrice di beach volley Morgan Beck, 25 anni. Vela COPPA AMERICA (r.ra.) Oracle Racing timonato da James Spithill ha vinto il match race delle World Series di San Francisco. Sconfitto in finale Emirates Team New Zealand. 48 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 ALTRI MONDI Il fatto del giorno _chi sta peggio di noi DI GIORGIO DELL’ARTI [email protected] Ma una crisi tanto dura può spaccare la Spagna? Cortei in oltre 70 città: i tagli di Rajoy scuotono il Paese. E regioni ricche, come la Catalogna, non accettano più di fare sacrifici per quelle meno virtuose Barcellona-Real Madrid di ieri non è stata solo una partita di calcio. Barcellona sta in Catalogna e la Catalogna chiede sempre più insistentemente l’indipendenza. La squadra è schierata col movimento indipendentista, tanto che la seconda maglia dal prossimo anno sarà a strisce gialle e rosse della Catalogna (la senyera). Il presidente del club, Sandro Rosell, ha dichiarato: «Il giorno che la Catalogna deciderà per l’indipendenza, il Barça sarà al suo fianco». I cori allo stadio si sono politicizzati, ieri sera erano dipinti in giallo e rosso anche i seggiolini del Camp Nou e parecchi tifosi, pare con l’autorizzazione del club e dell’assemblea nazionale catalana, sono arrivati allo stadio con la bandiera Estelada, simbolo della lotta per l’autodeterminazione. Il Real Madrid, in questa gigantesca metafora assegnata a una partita di calcio, rappresenta il governo centrale e centralista contro cui si battono i catalani e le altre regioni a forte vocazione indipendentista. 1L’hanno autorizzata a parlare di calcio? No, ma ieri la Spagna è stata attraversata, per la quarta volta in 10 giorni, da una serie impressionante di manifestazioni. Chiamate in piazza dai sindacati più importanti (la Ccoo e l’Ugt) e da altre 150 associazioni della società civile, almeno un milione di persone hanno sfilato in 72 città, mettendo cosa fa di questi soldi fino a che qualcuno non chiederà aiuto? Li investirà in titoli tedeschi, sicché ci troviamo di fronte al paradosso che i Paesi deboli stanno finanziando in questo momento i forti. Ma la Spagna chiederà un aiuto: lo stress test ha mostrato che le banche hanno bisogno di altri 50 miliardi, in aggiunta ai 40 già ricevuti. La richiesta ci sarà, per forza e a quel punto: a) il premier Rajoy potrebbe cadere innescando una crisi politica sulla crisi economico/finanziaria; b) la speculazione quasi certamente comincerà ad attaccare l’Italia. 4 L’indipendentismo catalano ha a che vedere con la crisi? «Non voglio questo Paese per i miei figli», si legge nel cartello tenuto dai due manifestanti durante il corteo di ieri per le vie di Madrid AFP sotto accusa le banche non solo perché responsabili della crisi ma anche perché prime beneficiarie degli sforzi finanziari del governo, il quale non esita a tagliare e metter tasse, ma poi apre i cordoni della borsa solo per gli istituti di credito. Le rivendicazioni catalane e basche si intrecciano con questa protesta generale, e la rendono pericolosa. In Catalogna è stato indetto un referendum sull’autodeterminazione per il 25 novembre. Puramente consultivo, ma politicamente destabilizzante. 2 In che consistono questi tagli spagnoli? Tagli alle spese dei ministeri dell’8,9%, tagli agli stipendi degli statali del 3,9% (erano già stati tagliati del 5% da Zapatero), niente turnover nell’impiego pubblico, dove si potrà assumere qualcuno solo in presenza di dieci uscite. Tutto questo avviene dopo che l’anno scorso le famiglie sono state gravate da una quantità impressionante di tasse. Tagli anche alle deduzioni che favorivano fiscal- mente le aziende e si sa già che arriverà una nuova imposta sui redditi da capitale capace di produrre (forse) 90 milioni di entrate. In ogni caso il ministro del Tesoro Cristóbal Montoro ha fatto sapere che se tutte queste misure, compreso un aumento dell’Iva dal 18 al 21%, non produrranno gli effetti desiderati, si procederà ulteriormente, sul fronte dei tagli e sul fronte delle tasse. In questa ultima Finanziaria s’è più tagliata la spesa pubblica (58%) di quanto non si siano imposti nuovi tributi (42%). Ci sono 4,7 milioni di disoccupati, cioè un quarto della popolazione attiva. Con tutto questo, il direttore della Banca centrale spagnola José Maria Linde ha detto in Parlamento che il governo avrà difficoltà a ridurre il deficit al 4,5% del Pil, come vuole la Ue. Come vuole che non ci siano tensioni sociali? 3 La Spagna non doveva chiedere dei soldi in prestito? Per ora ha versato — come noi — quasi 3 miliardi al fondo Esm. Che però è fermo, e sa che Enric Juliana, direttore del quotidiano La Vanguardia e catalano, riassume la situazione così: «La Catalogna occupa il 6,3% della superficie della Spagna, ha il 16% della popolazione e guida la ricchezza nazionale con il 19% del Pil (200 miliardi di euro). Produce il 26% dell’attività industriale e si avvicina al 30% delle esportazioni. In compenso è solo quarta nel reddito pro capite, dietro ai Paesi Baschi, La Navarra e Madrid. Con 27.430 euro per abitante, sta nella media italiana (in realtà piuttosto sotto, ndr). La crisi ha alzato il tasso di disoccupazione (21,9%) e l’amministrazione regionale, la Generalitat, è la più indebitata delle autonomie spagnole. Questo perché trasferisce alla Spagna molto più di quanto non riceva (il deficit è di 16 miliardi), non riesce a finanziarsi sui mercati, e lo Stato non le paga tutto quello che dovrebbe». 5 Supponiamo che la Catalogna si stacchi dalla Spagna. Farebbe ancora parte dell’Eurozona? Al suo interno potrebbe circolare l’euro? Domande formidabili, che si riassumono in questa: l’Ue può accettare modifiche alle frontiere interne? Nessuno lo ha previsto e quindi, allo stato dei fatti, è impossibile rispondere. © RIPRODUZIONE RISERVATA A notizie IL SISMA A L’AQUILA Tascabili Ancora tensione al confine S Napolitano in visita: «Ricostruire il centro» «Basta con l’idea di ricostruire l’Aquila all’esterno, basta con le new town: è ora di ricostruire la città». Lo ha detto Giorgio Napolitano in visita al capoluogo abruzzese per l’inaugurazione dell’auditorium realizzato da Renzo Piano. Il capo dello Stato boccia così la scelta di costruire edifici all’esterno della città: «Ho ricevuto dal ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca molti elementi concreti sui lavori, sui finanziamenti decisi e sulla ricostruzione privata: dovrebbero scattare nuovi contributi entro fine anno» Un nuovo razzo siriano E la Turchia risponde Sono sempre più critici i rapporti tra Siria e Turchia. Ieri, infatti, un nuovo colpo di mortaio è stato sparato dal territorio siriano colpendo ancora una volta il villaggio di Akcakale, nel sud-est della Turchia, dove cinque civili sono stati uccisi mercoledì scorso. Il proiettile è caduto nel giardino di un edificio pubblico, senza provocare né vittime né feriti. L’esercito turco ha risposto immediatamente con almeno sei colpi d’artiglieria. Intanto, in Siria, il gruppo ribelle che tenta di spodestare il regime di Damasco ha annunciato la cattura del generale Hossam al-Assad, cugino del presidente siriano. Fuga di gas nella cittadina laziale Esplode una bombola: un bimbo di otto mesi tra i 10 feriti di Formia Una bombola è esplosa ieri pomeriggio in una palazzina di Formia, in provincia di Latina, distruggendo due appartamenti e danneggiandone un altro: il bilancio è di dieci feriti, tra cui un bambino di otto mesi e due di cinque e otto anni. Fortunatamente nessuno è in pericolo di vita. L’esplosione, probabilmente dovuta a un malfunzionamento della bombola, è avvenuta in un’abitazione al piano rialzato, occupata con regolare contratto d’affitto da una famiglia albanese, che usava ancora le bombole pur essendo tutto predisposto per l’uso del metano. I danni alla palazzina dell’esplosione di Formia ANSA Massaggio cardiaco salva 26enne Roma, dato per morto: dopo 45’ il cuore ribatte Era considerato morto ma dopo oltre 45 minuti di massaggio cardiaco il suo cuore ha ripreso a battere. È accaduto a un giovane di 26 anni che ora è ricoverato all’ospedale di Tor Vergata, a Roma, dopo essere stato soccorso per un arresto cardiocircolatorio durato alcuni minuti mentre viaggiava a bordo di un treno regionale, fermo nella stazione di Roma Ciampino. Nessuno avrebbe scommesso sulla salvezza del giovane. Nemmeno gli operatori sanitari, che hanno provato di tutto: prima sul convoglio, poi in strada. E invece, miracolosamente, il ragazzo è «resuscitato». LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SCELTA DA «ESQUIRE» L’attrice Mila Kunis è la donna più sexy La 29enne Mila Kunis è stata nominata dal magazine americano «Esquire» donna più sexy del 2012. L’attrice nata in Vendola attacca: «Da rottamare le idee di Renzi» È già scontro per le primarie della sinistra. Anche Bersani contro il sindaco di Firenze: «Più fiducia» Ucraina, protagonista del film rivelazione «Ted» e premiata nel 2010 a Venezia per «Il cigno nero», ha posato per la copertina della rivista con addosso solo degli aderentissimi pantaloni neri. E all’interno si è raccontata partendo dai problemi avuti da bambina per il suo essere ebrea. DOPO IL RICOVERO Il ritorno di Vasco: brano su Facebook Vasco Rossi è tornato su Facebook. Ieri ha postato un video — il primo dopo il ricovero, terminato mercoledì scorso, LITE FATALE LA VITTIMA AVEVA 29 ANNI Dramma a Padova Accoltella la ex poi tenta il suicidio In Italia, secondo i dati di Telefono Rosa, viene uccisa una donna ogni due giorni. L’ultima si chiama Erica Ferrazza, aveva 29 anni e viveva a Padova. Ieri mattina, intorno alle 7, è stata assassinata con una dozzina di coltellate dall’ex compagno, Paolo Rao, 30 anni, che ha poi tentato di suicidarsi impiccandosi con un lenzuolo. Salvato dalla polizia, è ora ricoverato in prognosi riservata. In casa c’era anche la figlia della coppia, una bambina di 3 anni che, probabilmente, non ha assistito alla tragedia perché era nella sua camera. Rao è in cura per disturbi della personalità e soffre di una grave depressione, acuitasi l’anno scorso per la morte del padre: non viveva più con Erica da un paio d’anni, ma i loro incontri erano segnati da liti violente. E così, ieri, sono stati i vicini di casa a chiamare la polizia, dopo aver sentito le grida della coppia. Troppo tardi: in preda a un raptus, Rao ha aggredito l’ex compagna con un coltello da cucina, colpendola al torace, poi si è affacciato al balcone minacciando i vicini, infine ha cercato di togliersi la vita. La donna è morta sul divano del soggiorno: le diverse ferite alle mani e alle braccia testimoniano il suo estremo tentativo di difendersi. 98 donne quelle assassinate nel 2012 Per il Telefono Rosa, sono 98 le donne uccise in Italia dall’inizio del 2012: una ogni due giorni Il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, 54 anni, a Napoli all’apertura della campagna per le primarie ANSA FILIPPO CONTICELLO Rottamare il rottamatore è un paradosso da primarie. Ma succede e non stupisce, visto che di colpo è tornata ad alzarsi la temperatura dentro al centrosinistra. Sabato l’assemblea del Pd, tra qualche scricchiolio, aveva dato felicemente il via libera al regolamento per la competizione, poi ieri i 3 rivali più agguerriti si sono rivolti parole taglienti. Il più in vena Nichi Vendola, che durante un’intervista a Sky Tg24, ha scelto il sindaco-rottamatore come bersaglio: «In Renzi c’è una marcata adesione a modelli culturali che io penso debbano essere rottamati. Bisogna superare la subalternità culturale di certa sinistra al modello liberista che sta scorticando l’Europa», ha detto il leader di Sel. La replica piccata è piovuta da Matera, dove ieri ha fatto tappa il camper del sindaco di Firenze: «Non cado nelle provocazioni. È ora di finirla di parlare male di altri, bisogna parlare bene dell’Italia. Dire qualcosa di sinistra? Io non dico, a Firenze le cose le ho fatte», ha detto Renzi. E pazienza se in serata Vendola ha rincarato di parec- Polemico il leader Pd: «Matteo doveva venire all’assemblea del partito» CELEBRAZIONI A MOSCA I 60 anni di Putin Feste e proteste: arrestati blogger Il 60˚ compleanno del presidente russo Vladimir Putin è stato festeggiato ieri in tutto il Paese (al party c’era pure Silvio Berlusconi) ma è stato anche l’occasione per nuove proteste. Durante il raduno «Mandiamo il nonnetto in pensione», a Mosca, la polizia ha arrestato alcuni blogger. Il presidente ha anche detto in televisione di approvare la condanna a 2 anni alle Pussy Riot, il gruppo che si era esibito in chiesa con una «preghiera» contro di lui: «Non si minano le nostre fondamenta morali», ha spiegato Putin. VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Franco Arturi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Ruggiero Palombo [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012 Punzecchiando Il governatore pugliese ha comunque usato la domenica per smarcarsi da tutto il Pd, senza però rinunciare al minimo sindacale di fair-play: «Tanto Bersani quanto Renzi oggi sono miei competitori, ma spero che la competizione non precipiti nella violenza verbale. Certo, in alcuni casi li ho contrastati, ma non tanto per l’età quanto per le posizioni politiche», ha aggiunto a Sky Tg24. E anche Pierluigi Bersani, il segretario Pd che sabato ha frenato le manovre anti-Renzi di alcuni generali del partito, non ha tirato indietro la gamba al momento di polemizzare: «Avrei gradito che Matteo fosse stato presente all’assemblea nazionale. E non si dica che non è un membro del partito perché lo è». Poi, nel salotto di Fabio Fazio su Rai 3, la punzecchiatura più decisa sotto forma di battuta: «Renzi dice che si fida di me, lo ringrazio, anche io mi fido di me. Ma ci si deve fidare del collettivo, se ci si tiene». a Brooklyn Sorrisi Muccino-Jovanotti Insieme per il nuovo video PER FARE POLITICA NON SERVE ESSERE PREPARATI «Faccio politica perché sono giovane, vado avanti con umiltà e porterò avanti tematiche sociali che interessano i cittadini come il latte materno e il volontariato (...) Non è vero che bisogna essere preparati per fare politica (...) Le dimissioni? Non nego che è una cosa a cui penso. Ma a me non l’ha mai chiesto nessuno di dimettermi. Se Alfano in persona me lo chiederà, sarebbe una cosa di cui si può parlare» NICOLE MINETTI Un cinguettio rivelatore dall’italiano più seguito su Twitter. Ieri Jovanotti (oltre un milione e 170 mila follower) ha postato da New York questa foto con Gabriele Muccino, commentando così: «Oggi giriamo il video di "Tensione evolutiva" regia di Gabriele Muccino (the man the legend!)». E il suo tour negli Usa va benone: sabato in 3 mila hanno visto lo show nello storico club «Terminal 5» DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: [email protected] PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 EDIZIONI TELETRASMESSE Tipografia Divisione Quotidiani RCS MEDIAGROUP S.p.A. - Via R. 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S Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus quando ha firmato per uscire — con un pezzo del suo concerto all’Hammersmith Apollo di Londra. Il brano è «Un gran bel film», in cui tra l’altro dice: «È una fortuna che sono ancora vivo!». Immediato il bentornato dei fan, che in poche ore hanno scritto oltre 1.500 commenti. DI MABEL BOCCHI Il doppio studio Fumatori, occhio: dormite di meno e peggio degli altri CONSIGLIERE LOMBARDO PDL © RIPRODUZIONE RISERVATA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] chio la dose: «Matteo prende i voti delle Santanchè e Lele Mora e dalla destra ha avuto un endorsement straordinario». 49 d tutta Salute lafrase DEL GIORNO ALTRI MONDI LA GAZZETTA DELLO SPORT PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011 La tiratura di domenica 7 ottobre è stata di 365.013 copie Chi fuma dorme meno e peggio. Uno studio della Chiarite Universitasmedizin di Berlino, che ha esaminato un gruppo di 1.071 fumatori, ha rivelato che il 17% dorme meno di 6 ore e il 28% ha una qualità del sonno mediocre. Tra i 1.243 non fumatori interpellati, i risultati sono stati 7% e 19%. L’Università di Baltimora (Usa) ha invece scoperto, con un elettroencefalogramma su 80 persone, che nei tabagisti la durata del sonno profondo è più breve. Indagine dei medici L’allarme in Italia Se ci si cura poco è colpa della crisi Un’indagine del Centro Studi della Federazione Nazionale dei Medici di Famiglia rivela che, per la crisi, interi settori della popolazione rinunciano alle prestazioni sanitarie, anche quando prescritte. La situazione è più allarmante al Sud e nelle isole dove il 70% trascura la salute. Secondo i medici, il 67,6% dei pazienti non va dal dentista e il 64,7%, per non mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro, rinuncia ad assentarsi per fare gli esami necessari. Il test su 520 donne Il tumore al seno Quando s’ingrassa recidiva più facile Una paziente su due che ingrassa almeno di 6 chili dopo la terapia per sconfiggere il cancro al seno può andare incontro a recidiva. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Ospedale Perrino di Brindisi, che hanno preso in considerazione l’Indice di massa corporea (Imc) di 520 donne con diagnosi precoce di tumore. Con due punti di aumento dell’Imc il rischio di riammalarsi, infatti, può aumentare fino al 52%; se l’incremento è inferiore a due punti si attesta sul 34%. COLLATERALI *con Paperinik N. 36 e 11,19 - con Holly e Benji N. 32 e 11,19 - con War Movies N. 30 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 41 e 11,19 - con Aerei Collection N. 26 e 14,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 23 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 21 e 8,19 - con Lupin N. 22 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 18 e 4,19 - con Le Stelle della NBA N. 16 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 36 e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 14 e 6,19 - con Spider-Man N. 14 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 8 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 7 e 11,19 - con Cucina Italiana N. 7 e 11,19 - con Hall of Fame N. 3 e 11,19 - con Max e 3,50 - con Sportweek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00. 50 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 GAZZAVIAGGI L’INIZIATIVA DA OGGI IN EDICOLA La Guida Smart per il week end con TripAdvisor a soli 3,99 euro Tre giorni a Parigi, senza perdersi mai e soprattutto nulla? Provare per credere uno dei tre itinerari proposti dalla Guida Smart della Gazzetta dello Sport, in vendita oggi in edicola a soli 3,99 euro: Parigi per chi è alla prima volta, Parigi per chi vuole approfondire e la Parigi che non t’immagini. Con percorsi, info, numeri di telefono, mappe pranzo, cena e dopocena organizzati. E poi la carta della Non perdere le prossime uscite I BARCELLONA 15 ottobre I AMSTERDAM 22 ottobre I BERLINO 29 ottobre I MADRID 5 novembre I ISTANBUL 12 novembre I PRAGA 19 novembre I ROMA 26 novembre I VIENNA 3 dicembre Ancelotti e il foie gras Ibrahimovic fa l’italiano Il tecnico apprezza la cucina francese. Lo svedese vive all’Opera e mangia... pasta A Parigi ALESSANDRO GRANDESSO twitter @calciofrancese Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, con la maglia del PSG sotto la Tour Eiffel. E Carlo Ancelotti, 53 AP AFP città e quella della metropolitana: fondamentali. E le 20 cose imperdibili, arte e spettacolo, musei e sport, shopping e i commenti/giudizi dei viaggiatori firmati TripAdvisor, il portale di viaggi più grande del mondo. Abbiamo iniziato una settimana fa con Londra raccontata da Di Matteo, in edicola l’1 ottobre e andata a ruba. Nelle prossime settimane continueremo con Barcellona, Amsterdam e poi Berlino, Madrid e altre 19 capitali europee. Oggi vi mandiamo a Parigi, quella di Ancelotti che ama il Trocadero (e anche noi ve lo consigliamo), e quella di Ibrahimovic, che in attesa di trovare la casa giusta, ha una suite all’Intercontinental. La Guida Smart ne ha «testati» altri 20 di hotel parigini: i top per famiglie, innamorati, prezzo, posizione. Ma anche la Parigi di Sirigu e quella di Lavezzi che ama giocare e vivere (pure) in notturna: i suoi preferiti sono i locali Costes, «un grande classico, con prenotazione obbligatoria» scrive la Guida della Gazza che poi vi manda a ballare al Cha Cha club. Buon viaggio. La promenade parigina di Carlo Ancelotti comincia proprio sotto il simbolo di Parigi, e del suo Paris Saint Germain. Il tecnico italiano infatti ha trovato casa a due passi dalla Tour Eiffel e si gode la capitale senza più la nostalgia di Londra, abbandonata lo scorso gennaio per guidare uno dei club più glamour del panorama calcistico europeo. Zlatan Ibrahimovic invece cerca casa in centro ma vive ancora all’Intercontinental, vicino l’Opera. L’astro nascente Marco Verratti si è trasferito in periferia, ma chic. Stelle e monumenti La Parigi di Ancelotti invece è fatta di monumenti classici. Non solo il Louvre, per ammirare la Gioconda, quella vera e non quella di Mino Raiola, che ha ribattezzato così il suo cliente svedese. «Mi piace il Trocadero – spiega l’italiano – da dove c’è una bella vista sulla Tour Eiffel». Quartiere elegante e poco distante dagli Elisi dove l’allenatore ha scovato uno dei suoi ristoranti preferiti. E’ "L’Atelier - Etoile" del noto chef Joel Robuchon. Etoile, non solo per le due stelle Michelin, ma perché si trova all’interno del Drugstore Publicis, all’ombra dell’Arco di Trionfo, un tempo place de l’Etoile. Ristorante non a portata di tutti: il "menù découverte", tra caviale, tartufo, e prelibatezze varie costa 165 euro, a persona. Torna a casa Carlo Ancelotti a Parigi ha scoperto un mondo culinario inatteso: «Ce ne sono di buoni anche da noi — confessa — ma i formaggi qui sono davvero deliziosi». Formaggi da accompagnare con vini raffinati di cui è noto amatore: «Anche se apprezzo molto il Sancerre, più leggero, da aperitivo». Il suo debole però resta il foie gras, che non gli impedisce appena può di tornare a Novi per mangiare un piatto di pasta fresca dalla sorella. I locali più trendy Nostalgi- co dell’Italia lo è pure Ibra che per la sua prima uscita serale con la moglie è andato al ristorante italiano "Mori Venice Bar", disegnato da Stark, place de la Bourse. Salvatore Sirigu, che parla ormai come un vero parigino e vive poco lontano dallo stadio del Psg, è un habitué del "Ristorante Napoletano", Avenue Franklin Roosvelt, sempre zona Elisi, dove vive Javier Pastore (Avenue Foch). Mentre il d.s. Leonardo abita – guarda caso — poco distante dalla chiesa di Saint Germain, cuore chic della capitale dove Verratti è cliente del ristorante "Posillipo". Le notti parigine Il cen- trocampista 19enne, a Neully, periferia borghese a sud ovest di Parigi, è vicino di casa dell’ex attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi che adora Parigi di giorno, ma non disdegna affatto la vita notturna. Vanno di moda, per i giocatori del Psg, l’Aquarium, nel 16o, e i locali Costes, con una preferenza per quello, in place Saint Germain. Ovviamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 51 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 LE PAGELLE Ariete 6- Toro 7+ Gemelli 6 Cancro 8 Leone 6 Vergine 7+ DI ANTONIO CAPITANI Lo sfigopessimismo v’assale. E vi rende piacevoli come una spinta dal sesto piano. Applicatevi e state su: tutto va bene, suinally too! Viaggi, movida e lavoro v’appagano. Le condizioni di forma, poi, migliorano, la strafighezza aumenta. Così rimorchiate. Tanto. Uau. La vostra economia lancia segnali dubbi, oggi: occhio a non farvi fregare. Risultati solidi nel lavoro, spread suino un cicinìn desolante. Potreste sentirvi soli contro il mondo. Ma non è detto che da soli non produciate di più. Anche se siete una palla. Sex in ripreserrima. Staff, amici e clienti v’aiutano. Così voi segnate punti e portate a casa carte firmate. E un vis à vis suino sarà la ciliegina on the tort. 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 IL MIGLIORE Potete conseguire ogni obiettivo, anche ambizioso e nuovo. Il lavoro premia le vostre qualità, la fornicazione pure di più. E ogni varo riesce! 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Bilancia 5,5 Scorpione 7,5 Sagittario 6+ Capricorno 6- Acquario 6+ Pesci 7- Fare i maestrini nuoce all’immagine e al lavoro: occhio. L’umore è grigio, i rapporti sociali così così. Ci son sorprese suine, però. Luna OK per il lavoro. C’è qualche ansia familiare, certo, ma temporanea. Il sudombelico è trasparente: non lo vede proprio nessuno. Luna a little stort: non abbattetevi, non cadete nella trappola della polemica, applicatevi. Sudombelico pieno di vigore, però Approdate al successo, oggi, sia nel lavoro sia in fatto di soldi. E il morale sale parecchio. Potete pure dare affondi suini mirabili. Uau. GONZALO BERGESSIO La tensione aleggia. E voi non riuscite a controllare né le emozioni né le reazioni. Occhio agli autogol tagliazebedei. Però cuccate. Siete fra le teste di serie dello zodiaco, in questo periodo. Benché la Luna oggi oscuri lavoro, umore e finanze. Ma che sudombelico super! L’attaccante argentino del Catania è nato a Cordoba il 20 luglio il 1984. Ha già segnato tre gol in questo campionato Gazzetta.it Televisioni in chiaro RAITRE CANALE 5 AGORÀ RAI 150 ANNI CODICE A BARRE TG3 LE STORIE DIARIO... TELEFILM TGR - TG3 TELEFILM GEO & GEO TG3 - TGR BLOB COMICHE.. UN POSTO AL SOLE CHE TEMPO CHE FA DEL LUNEDÌ 22.40 SFIDE IL MONDIALE... 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TGR 1.00 METEO 3 1.05 FUORI ORARIO 8.00 8.40 RETE 4 ITALIA 1 RAIDUE 10.00 UNOMATTINA 11.00 TG1 11.05 UNOMATTINA STORIE VERE 12.00 LA PROVA DEL CUOCO 13.30 TG1 14.10 VERDETTO FINALE 15.15 LA VITA IN DIRETTA 17.00 TG1 18.50 L' EREDITÀ 20.00 TG1 20.30 AFFARI TUOI 21.10 NÉ CON TE NÉ SENZA DI TE 23.15 PORTA A PORTA 0.50 TG1 - NOTTE 1.20 CHE TEMPO FA 1.25 SOTTOVOCE 1.55 RAI EDUCATIONAL 9.30 10.00 11.00 13.00 13.50 14.00 14.05 Film sul Digitale Terrestre Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre PREMIUM IN DIRETTA 13.30 IL MONDO PERDUTO: JURASSIC PARK JOI 15.20 L’ALLENATORE NEL PALLONE 2 PREMIUM CINEMA 17.20 DISCO INFERNO MYA 17.25 BOX OFFICE 3D IL FILM DEI FILM PREMIUM CINEMA 19.20 ANGEL EYES OCCHI D’ANGELO PREMIUM CINEMA 21.15 ROBIN HOOD JOI 21.15 AND SOON THE DARKNESS PREMIUM CINEMA 22.55 LANTERNA VERDE PREMIUM CINEMA CALCIO 16.15 17.00 18.45 19.35 20.30 21.05 22.40 23.25 23.40 0.35 PROTESTANTESIMO TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 MEDICINA 33 PECHINO ESPRESSO PARLIAMONE IN FAMIGLIA LA SIGNORA DEL WEST DANCE COLD CASE SQUADRA SPECIALE... TG2 N.C.I.S. LOS ANGELES Telefilm THE GOOD WIFE TG2 ALMOST TRUE RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE Lega Pro Prima Divisione. Girone B Rai Sport 2 20.45 LIVORNO SPEZIA Serie B Sky Calcio 1 BASEBALL 22.30 SAINT LOUIS CARDINALS WASHINGTON NATIONALS MLB ESPN America FOOTBALL NEW YORK JETS HOUSTON TEXANS NFL ESPN America 8.00 1.30 2.00 TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE TG5 FORUM TG5 TELEFILM UOMINI E DONNE POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA ROCK ECONOMY Intrattenimento SQUADRA ANTIMAFIA 4 PALERMO OGGI TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA TORINO - CAGLIARI Serie A. Highlights Serie A 15.15 MILAN - INTER 9.00 MILAN - INTER Serie A. Highlights SKY SPORT 2 9.10 NAPOLI - UDINESE 9.25 FIORENTINA BOLOGNA 16.00 INTER - FIORENTINA Serie A. Highlights 16.30 LAZIO - SIENA 15.45 ROMA - ATALANTA Serie A. Highlights Serie A. Highlights 9.40 SIENA - JUVENTUS 9.55 CATANIA - PARMA Serie A. Highlights 17.00 SAMPDORIA NAPOLI Serie A. Highlights Serie A. Highlights 17.15 Serie A. Highlights 10.40 ROMA - ATALANTA 24 AOSTA 14 20 BARI 14 29 BOLOGNA 16 24 CIELO VENTI CAGLIARI 18 28 Sole Deboli CAMPOBASSO 12 23 Moderati CATANIA 14 29 FIRENZE 17 23 23.00 BASKET: EA7 MILANO BOSTON CELTICS NAPOLI UDINESE Serie A Highlights Serie A. Highlights 16 Coppa Shell. Gara 1 Serie A. Highlights 10.25 GENOA - PALERMO ANCONA 17.30 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE Serie A. Highlights 10.10 PESCARA - LAZIO 26 Quattro Nazioni 16.45 PESCARA - LAZIO Serie A. Highlights min max 16.30 RUGBY: SUD AFRICA NUOVA ZELANDA Serie A. Highlights NBA Europe Tour 13 19 Torino 14 21 12 22 Milano Venezia 13 21 Perugia 15 25 13 21 20 22 12 21 MILANO 17 22 ROMA NAPOLI 16 26 18 26 30 Neve Mossi PERUGIA 13 21 POTENZA 11 22 MILANO ROMA REGGIO CALABRIA 19 29 ROMA 13 24 TORINO 13 21 TRENTO 15 23 Sorge Tramonta Sorge Tramonta TRIESTE 7:29 18:51 7:13 18:40 18 21 VENEZIA 16 24 Coppa Sudamericana EUROSPORT IL FORUM MOTOCICLISMO: SUPERSPORT Esterofilia: il forum per commentare il Clasico con Condò Volete commentare il Clasico della Liga con il nostro inviato? Cercate sul sito «Esterofilia» il forum di Paolo Condò. Mondiale. Gara 1 Da Magny Cours, Francia 11.15 Serie B MOTOCICLISMO: SUPERBIKE Mondiale Gara 2 Da Magny Cours, Francia 18.00 TENNIS: MASTERS 1000 SHANGHAI www.gazzetta.it Domani Dopodomani In Sicilia e in Sardegna cielo in prevalenza poco nuvoloso. Sulle regioni peninsulari invece alternanza di nuvole, alcune riduzioni di visibilità fino al primo mattino e momenti soleggiati con piogge sparse, non persistenti e non forti. Al Nord, al Centro al Sud e in Sicilia alternanza di nuvole, alcune riduzioni di visibilità fino al primo mattino e zone di sereno con piogge sparse, discontinue e non abbondanti. Sulla Sardegna ancora in prevalenza poco nuvoloso. Ancona Firenze L'AQUILA 18 Tatuaggio e occhiali scuri: Valentina Mezzaroma (nella foto), vicepresidente del Siena, ha vissuto così la sfida con la Juventus 16 21 17 24 GENOVA PALERMO In tribuna a Siena che look rock per la Mezzaroma Serie B CALCIO: PALMEIRAS MILLONARIOS 10.30 MOTOCICLISMO: SUPERBIKE 16.15 CALCIO: REGGINA NOVARA FOTOGALLERY 22.45 CALCIO: REGGINA - NOVARA Mondiale Da Magny-Cours, Francia NBA Europe Tour A 5 GP dalla fine Alonso ha conservato 4 punti di vantaggio su Vettel. E per il 73% dei lettori ora è favorito il tedesco. Bologna Genova Molto forti Calmi 14.00 BASKET: EA7 MILANO BOSTON CELTICS Il GP di Suzuka riapre il Mondiale Ora Vettel fa paura 12 20 Coperto Temporali 23.45 0.50 0.55 1.30 2.15 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA TI CI PORTO I I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 CRISTINA PARODI MOVIE FLASH IL COMMISSARIO CORDIER CRISTINA PARODI I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 OTTO E MEZZO SPECIALE DI CHI LA CHIESA... OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT MADAMA PALAZZO MOVIE FLASH OTTO E MEZZO 15 20 Forti MARI 17.45 18.20 20.00 20.30 21.10 9.45 Serie B La giornata sarà caratterizzata dall'andirivieni di annuvolamenti e schiarite, con alcune foschie o nebbie di notte e all'alba e qualche pioggia eccezion fatta per Sicilia e Sardegna. Temperature generalmente un po' sopra la media. Trieste Trento Aosta 9.55 11.00 12.20 12.30 13.30 14.05 15.50 15.55 1.30 12.00 CALCIO: BARI - VICENZA Oggi Rovesci Pioggia 23.55 0.00 1.20 2.18 PGA European Tour Da Old Course St. Andrews, Carnoustie e Kingsbarns, Scozia Serie A 15.30 ROMA - SAMPDORIA Serie A. Highlights 12.05 14.00 14.45 15.30 16.35 16.47 18.55 19.35 21.10 CARABINIERI 6 RICETTE DI FAMIGLIA TG4E C’ERA UNA VOLTA DON CAMILLO TELEFILM TG4 FORUM TELEFILM MY LIFE IL COMANDANTE... TG4 TELEFILM QUINTA COLONNA Attualità I BELLISSIMI DI R4 IL COLPO TG4 NIGHT NEWS L’ITALIA CHE FUNZIONA 10.00 GOLF: DUNHILL CHAMPIONSHIP SIENA JUVENTUS 1.00 Serie A. Highlights 9.50 10.50 11.30 12.00 SKY SPORT 3 21.00 MILAN - INTER Serie A. Highlights 19 Il sole oggi 17.30 JUVENTUS ROMA Serie A. Highlights SKY SPORT 1 ALGHERO Agitati 23.45 1.35 3.10 15.00 PARMA - MILAN Ieri Nebbia 10.35 12.25 13.40 15.00 16.00 16.50 17.45 18.30 19.20 21.10 Serie A. Highlights 11.10 CARTONI ANIMATI TRASFORMAT ER - MEDICI IN PRIMA LINEA GREY'S ANATOMY STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI FRINGE SMALLVILLE MERLIN LA SCIMMIA STUDIO APERTO C.S.I. NEW MOON Film THE COVENANT UNDICI STUDIO APERTO LA GIORNATA 8.20 8.45 9.30 10.55 CHIEVO - SAMPDORIA MASTERS 1000 SHANGHAI A CURA DI Nuvolo 23.30 TENNIS GazzaMeteo Legenda 8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.20 18.50 20.00 20.40 21.10 Sky Sport 2 20.35 GUBBIO BENEVENTO 2.30 8.00 10.10 11.00 12.00 12.45 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.00 20.10 20.35 21.05 IL SONDAGGIO LA 7 RAIUNO 18 20 L’Aquila 12 21 Campobasso Bari 15 17 20 23 Napoli Potenza 18 27 13 18 Cagliari Catanzaro 20 27 18 25 Palermo Reggio Calabria 20 28 21 27 Catania 22 27 Il sole domani MILANO La luna ROMA Sorge Tramonta Sorge Tramonta 7:30 18:49 7:14 18:38 Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 16 set. 23 set. 30 set. 8 ott. 52 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 «L’alluvione che ci ha colpito poteva fermarci. Ma grazie all’aiuto immediato di Zurich, siamo ripartiti subito.» Massimo Nelli, Presidente, Euroyacht Srl Risposte rapide, così il tuo lavoro non rischia di fermarsi. Colpita dall’alluvione, Euroyacht ha subito chiamato Zurich: grazie al nostro pronto intervento, la produzione è ritornata velocemente alla normale attività. Zurich fornisce assistenza alle aziende proprio quando serve, dalla grande azienda al piccolo negozio. Chiedi subito anche tu una consulenza su www.zurich.it/imprese Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo informativo disponibile presso gli intermediari assicurativi e sul sito www.zurich.it. Zurich Insurance plc Rappresentanza Generale per l’Italia, è una società del Gruppo Zurich. 2012 Mondiale SBK ATTO FINALE identiKit & CARRIERA v Biaggi, trionfo col brivido Miracolo italiano su Aprilia l’Analisi di FILIPPO FALSAPERLA Un colpo di fortuna? Max campione del mondo per la sesta volta, la seconda in Superbike No, di classe Cade e distrugge la moto. Poi in gara-2 la spunta grazie al 5˚ posto MAX VI Ancora al top Max Biaggi, 41 anni, festeggia il sesto titolo mondiale: è il secondo in Superbike, dopo i 4 nella classe 250 ALEXPHOTO Il Mondiale della concretezza, della maturità. Il nuovo mantra di Max Biaggi è che le cose non succedono per caso: glielo ha ricordato anche l'amico Jorge Lorenzo, nel segreto del suo motorhome prima della seconda gara decisiva. E non a caso, in un campionato che più aggrovigliato non si può, si è preso la gioia più grande: per mezzo punto, a 41 anni abbondanti. Qualche giorno fa Michael Schumacher ha annunciato con la morte nel cuore che il gioco era finito. Max, solo 18 mesi più giovane, si gode questa sensazione indescrivibile a cui certi Peter Pan dei motori (ci mettiamo dentro anche Valentino Rossi che, ci scommettiamo, calcherà le piste di qualsiasi cosa abbondantemente oltre i 40) non sanno proprio rinunciare. Un primatista in ogni senso, perché nei 25 anni di Superbike, festeggiati ieri sera con una festa dal retrogusto amaro, un record così non si era mai visto. Perfino «nonno» Troy Bayliss, campione del 2008, sembrava un giovinetto con i suoi 38 anni. Max non sente l'età. Anzi la sfida ai ragazzini (o ragazzi) lo esalta. Un atleta vero, che fa della disciplina una religione. Allenamento, concentrazione e talento, gli hanno regalato 6 titoli — 4 250 e i due Superbike, quasi tutti italiani, con l'Aprilia, se si toglie il '97 con la Honda — e lo rendono campione senza tempo. Anche perché lui ha iniziato a 18 anni, un'età nella quale oggi, se non hai almeno sfiorato un Mondiale ti catalogano come già finito. E se mezzo punto può sembrare un colpo di fortuna, lo si può invece considerare il colpo di classe di un pilota che non si arrende mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA II LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 SUPERBIKE GP FRANCIA Un saluto prima del via Lorenzo ricambia la visita del Mugello Sullo schieramento prima del via di gara-1 ecco comparire un amico, il leader della MotoGP Jorge Lorenzo ALEXPHOTO 4 ALBO D’ORO 1988-1989 Fred Merkel (Usa-Honda) 1990 Raymond Roche (Fra-Ducati) 1991-1992 Doug Polen (Usa-Ducati) 1993 Scott Russell (Usa-Kawasaki) 1994-1995 Carl Fogarty (GB-Ducati) 1996 Troy Corser (Aus-Ducati) 1997 John Kocinski (Usa-Honda) 1998-1999 Carl Fogarty (GB-Ducati) 2000 Colin Edwards (Usa-Honda) 2001 Troy Bayliss (Aus-Ducati) 2002 Colin Edwards (Usa-Honda) 2003 Neil Hodgson (GB-Ducati) 2004 James Toseland (GB-Ducati) 2005 Troy Corser (Aus-Suzuki) 2006 Troy Bayliss (Aus-Ducati) 2007 James Toseland (GB-Honda) 2008 Troy Bayliss (Aus-Ducati) 2009 Ben Spies (Usa-Yamaha) 2010 Max Biaggi (Ita-Aprilia) 2011 Carlos Checa (Spa-Ducati) 2012 Max Biaggi (Ita-Aprilia) DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA MAGNY-COURS (Francia) Mezzo punto ha dentro tutta la felicità del mondo. Max Biaggi sul tetto del mondo quando tutto sembrava (quasi) perduto, quando la grande festa sembrava avviarsi verso una caccia al porta sfortuna. Poteva succedere di tutto quando all’ultima gara sono in tre a giocarsi il titolo. Ma ieri sulla pista prima bagnata (gara-1) poi umida e ancora più insidiosa ne sono successe ancora di più. «Su sei titoli (con quello di ieri 2 Superbike, n.d.r.) per quattro volte me la sono giocata all’ultima gara. Ma così non credo che sia mai successo nella storia. Neppure Hitchcock l’avrebbe potuta pensare. Una persona cara, di cui non dico il nome, mi ha detto in molte occasioni, e anche in questa, che le cose se devono venire vengono, non solo nelle corse, anche nella vita. Io sono un pilota, credo nel cronometro e nei sorpassi, invece devo dargli ragione e ho preso così questa gara decisiva». Ribaltoni La prima gara è partita con la pista bagnatissima e Max, che poteva accontentarsi di due sesti posti, era tranquillo, con il rivale Tom Sykes in testa, ma lui comodo quarto. «Ho fatto una staccata normale. Anzi ero ancora dritto e avevo levato solo 2 marce invece di 5. Proprio non so cosa sia successo». Era successo un disastro — con l’Aprilia distrutta da ricostruire —, aggiustato dalle cadute eccellenti (Checa, Rea) e da Sykes che si faceva prendere dal «braccino», finendo terzo dietro Guintoli e Melandri. Due ore e mezzo di tensione alle stelle e si ripartiva (pista umida ma gomme da asciutto) con una situazione da cardiopalmo: Biaggi sempre in testa, ma con 14,5 su Sykes e 18,5 su Melandri. «Sono partito cauto, perché non mi volevo fare coinvolgere in situazioni a rischio». Che in effetti ci Sul bagnato l’episodio cruciale Cade durante una staccata: moto k.o. Max era comodamente in quarta posizione quando, andando a frenare prima di una curva, è caduto ALEXPHOTO Alza il trofeo dopo la grande tensione Premiato da Recchi, presidente Eni Max alza il trofeo per la vittoria del Mondiale dopo averlo preso dalle mani di Giuseppe Recchi, presidente dell’Eni ALEXPHOTO E’ ancora il Corsaro A 41 anni iridato per mezzo punto Nessuno come lui La gioia di Biaggi: «Ho battuto ragazzi con la metà della mia età, adesso me la godo» sono state: mentre Sykes volava solitario, Biaggi era 10˚ e apparentemente incapace di risalire. Poi Haslam è andato dritto, Melandri è caduto pesantemente (assieme a Baz), Checa si è trovato a tiro. «L’ho ripreso e attaccato. Ma lui non ne voleva sapere di farmi passare (si sono superati 3 volte in due curve, n.d.r.) però alla fine ce l’ho fatta». Al 15˚ giro, ore 15.51, col quinto posto era virtualmente campione. Ma ancora con affanno, anche se proprio davanti c’era il compagno Laverty pronto a dargli la posizione in caso di necessità. «Ho provato a spingere, ma guardavo nella lavagna e vedevo che il distacco era sempre +0"3. Finalmente, quando mancavano 4-5 giri, ho iniziato a vedere +0"8, +1". A quel punto mi sono un po’ rilassato. Ma fino alla bandiera a scacchi non ci volevo credere». Max Biaggi, 41 anni, festeggia il sesto titolo mondiale con la sua Aprilia RSV4 ALEXPHOTO Sapore Campione a 41 anni e senza nessuna voglia di mollare. «Quando sono arrivato al traguardo me ne sono rimasto 30 secondi solo con me stesso. Volevo rivivere tutto quello che era successo, tutte le emozioni. Questo titolo è diverso da tutti gli altri. Ho lottato con dei ragazzi che quasi hanno la metà dei miei anni. E questo sapore me lo voglio portare dietro per un po’. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me, la famiglia, i miei bambini, Marino Laghi (il fisioterapista che lo segue da 20 anni, n.d.r.), tutta la squadra. Ma anche Francesco Battà e sua moglie, che dopo l’anno di stop dalla MotoGP, nel 2007, mi hanno convinto a venire in Superbike. Vedevo le sportellate che si davano. Dicevano che con il mio stile pulito non mi sarei adattato. Invece...». © RIPRODUZIONE RISERVATA PARLA IL PATRON STORICO Flammini: «Il futuro? Decisione in famiglia» (f.f.) Una uscita di scena a testa alta. Paolo Flammini ha affrontato così la nuova realtà, con la Dorna che prende sotto il suo ombrello (anche dal punto di vista societario?) la Superbike, una creatura della sua famiglia nata 25 anni fa. «Quando ti apri a investitori esterni, e noi lo abbiamo fatto tre volte, offri alla tua società nuove energie economiche, ma rischi di avere meno potere». È successo: Infront (a cui Flammini si era legato nel 2007) è stata acquistata da Bridgepoint, che ora ha deciso di affidare il campionato alla Dorna. Ovviamente Flammini non può accettare una situazione di retroguardia. «Quale sarà la mia posizione? Lo decideremo, come famiglia, nelle prossime due settimane». Per il resto ha dato rassicurazioni: «Nulla cambierà per il 2013. Domani (oggi, n.d.r.) una commissione deciderà il regolamento: novità più grande i pit stop nelle gare bagnate (per i pesi tolti i 6 kg di zavorra alla Ducati, n.d.r.). Più avanti si vedrà». LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012 Fiato sospeso nei box Il papà ed Eleonora: «Così si soffre troppo» le pagelle di P.G. MARCO PORTA AL TOP LA BMW CHECA SBAGLIA TROPPE VOLTE L’amico Lorenzo: «Felice per lui, ora tocca a me». Deganello dal dramma di Sic alla gioia: «Lassù qualcuno mi ha aiutato» MAGNY-COURS La bandiera a scacchi non è festa: è liberazione. La gioia esplode in testa ma non riesce a uscire dalle bocche. Zio Valerio, sponsor degli esordi, prima della gara aveva lo stomaco paralizzato, «ora non sento le gambe, si sono bloccate». Er sor Pietro, papà sempre presente, è perentorio: «Così c’è troppo da soffrire». Eleonora, la compagna, quasi non riesce a parlare, idem l’amico Fabrizio Frizzi. «Peggio di Miss Italia. So quanto è grande la gioia di Max. Per lui questo non è un Mondiale come gli altri. So quanto ci teneva, quello che voleva dimostrare davanti ai ragazzini con cui si deve battere in pista». Amico Jorge Lorenzo, giunto da Barcellona a sostenerlo pare un ultrà. Sale sul muretto all’ultimo giro, lo spinge e poi esulta da vero tifoso. «Che emozioni! Sono proprio contento, se lo merita per passione e forza. Ora speriamo nel mio... Nelle corse è così, a volte ci mette lo zampino la sfortuna come in gara-1 o la fortuna come in gara-2». Poco più in là c’è Aligi De- 9,5 9,5 Biaggi Sykes Cinque vittorie, 13 GP su 14 al vertice iridato, finale sofferto. A 41 anni torna re con l’Aprilia (voto 10) L’ex outsider ora è un osso duro per tutti. Con Kawasaki (8) nel 2013 ripartirà da favorito Foto di gruppo per Max, la compagna Eleonora, team e amici ALEX PHOTO ganello, l’uomo nuovo al box che è passato dal dramma di Marco Simoncelli di quasi un anno fa a questa gioia travagliata. «Dentro la testa mi è passato di tutto. Sono sicuro che lassù qualcuno mi ha dato una mano». Futuro A un ingegnere, all’università, insegnano solo il potere dei numeri. Ieri Gigi Dall’Igna è andato oltre. «Sulla mia sedia ai box ho lasciato 10 anni di vita. Un altro Mondiale così non lo reggerei. Siamo stati bravi a non farci prendere dalla foga della rimonta dopo il sorpasso subìto da Melandri in Russia. La moto è cresciuta per tutta la stagione. Cosa succederà adesso? Ora ci godiamo la gioia, in settimana ci siederemo con Max e verrà fuori qualcosa di buono». Dalla prossima settimana sarà già tempo di test 2013 e la coppia Biaggi-Aprilia ci sarà. f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 8 Melandri Guintoli In frantumi il sogno mondiale ma 6 gare vinte con la Bmw (6,5) che prima di lui era da bassa classifica Miglior privato nonostante il cambio team e un GP saltato. Trionfa in casa con la Ducati da pensionare 5 5 Rea Checa Polso pesante, ma spesso cervello spento. Cadere con 9" di vantaggio non è da campione Ha sbagliato troppo in un Mondiale che era alla portata della Ducati (8) pure zavorrata I RIVALI L’INGLESE SI AGGIUDICA GARA-2: «NULLA DA RIMPROVERARMI». MELANDRI: «BILANCIO POSITIVO» Gara-1, che Guintoli Corti 9˚ all’esordio Aprilia al 50˚titolo Sykes: «Max, nel 2013 ti batterò» PAOLO GOZZI MAGNY-COURS Sykes: Mondiale in fumo ALEXPHOTO III IL NUOVO CALENDARIO Monza e Imola tra le 15 prove (p.g.) La Superbike 2013 avrà 15 appuntamenti, uno in più di quest’anno. Restano Monza e Imola, salta Misano. Da confermare Portimao e Brno. Ecco date e circuiti: 24 febbraio Phillip Island (Aus); 10 marzo Buddh Circuit (India); 7 aprile Aragon (Spa); 28 aprile Assen (Ola); 12 maggio Monza (Ita); 26 maggio Donington (GB); 9 giugno Portimao (Por); 23 giugno Brno (R. Cec.); 30 giugno Imola (Ita); 21 luglio Moscow Raceway (Rus); 4 agosto Silverstone (GB); 1 settembre Nurburgring (Ger); 29 settembre Laguna Seca (Usa); 6 ottobre Magny Cours (Fra); 20 ottobre Jerez (Spa). LE ALTRE SERIE le classifiche Ordine d’arrivo di Magny-Cours (4.411 m), 14ª gara del Mondiale Superbike: Gara-1 (23 giri): 1.Guintoli (Fra-Ducati) in 44’06"299; 2. Melandri (Ita-Bmw) a 6"127; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 16"595; 6. Badovini (Ita-Bmw) a 32"778; 8. Giugliano (Ita-Ducati) a 47”269; 9. Corti (Ita-Kawasaki) a 49”720; 11. Brignola (Ita-Bmw) a 1 giro. Gara-2 (23 giri): 1. Sykes in 38’15"725; 2. Rea (GB-Honda) a 1"354; 3. Guintoli a 2"393; 4. Laverty a 13"122; 5. Biaggi (Ita-Aprilia) a 13"955; 6. Giugliano a 18"229; 9. Badovini a 33"809; 12. Corti (Ita-Kawasaki) a 55"714; 13. Zanetti (Ita-Ducati) a 57"621. Mondiale piloti: 1. Biaggi punti 358; 2. Sykes 357,5; 3. Melandri 328,5; 4. Checa 287,5; 5. Rea 278,5. Costruttori: 1. Aprilia punti 444,5; 2. Bmw 421; 3. Ducati 416. LA GAZZETTA DELLO SPORT Tom Sykes prova a riderci su, ma perdere così fa malissimo. Non ha fatto errori ed ha visto vincere per mezzo punto Max Biaggi caduto quattro volte nelle ultime cinque gare. «Se ripenso a tutto quello che ha girato storto rischio di diventare pazzo». La Kawasaki lo ha tradito due volte, ad Assen e Portimao: almeno 30 punti in fumo. Ma brucia soprattutto la falciata di Ayrton Badovini, comprimario Bmw, all'ultimo giro di Aragon mentre era terzo «con sedici punti volati via in un istante. Mi ha rovinato la sta- gione tentando un sorpasso senza senso». Alla vigilia il ribaltone sembrava improbabile «ma sarebbe servito capitalizzare la caduta di Biaggi. Sul bagnato da metà gara ho avuto problemi, impossibile resistere a Guintoli e Melandri». Sykes non si è arreso «ripartendo per giocarmi tutto per tutto: e mi avessero attaccato, piuttosto sarei caduto». Il quarto successo, uno in meno di Biaggi, non è bastato «ma non ho nulla da rimproverarmi. Da metà stagione la Kawasaki è andata molto forte e io sono arrivato al livello dei migliori. Qualche anno fa guardavo correre Max in televisione, adesso me la gioco con lui. Nel 2013 lo batterò». Il ca- sco speciale indossato da Tom andrà all’asta su Ebay per il compagno Joan Lascorz rimasto paralizzato in un terribile incidente nei test di Imola. L’altro italiano Il sogno di Marco Melandri, il terzo incomodo, è sfumato con il quarto volo in sei corse. «Non volevo perdere il treno, ma in condizioni di scarsa aderenza guido sempre oltre il limite». Resta il record di sei successi «ed eravamo partiti inseguendone uno, quindi il bilancio è molto positivo. Ma se non faremo un gran salto nei test invernali il titolo per la Bmw resterà un miraggio anche il prossimo anno», © RIPRODUZIONE RISERVATA Russo secondo nelle Stock 600 (p.g.) Nella finalissima di Magny Cours, Riccardo Russo (Yamaha), diciannovenne campano del Team Italia, non è riuscito a strappare il campionato europeo Stock 600 all’olandese Michael van der Mark, che nel 2013 debutterà nel Mondiale con la Honda ufficiale. Russo potrà però consolarsi domenica a Vallelunga con il Campionato italiano, dov’è ampiamente al comando. Il Team Italia è stato sfortunato anche nella Stock 1000, con Eddi La Marra (Ducati) scivolato al secondo giro: successo finale del francese Sylvan Barrier, ufficiale della Bmw Italia. NELLA MOTO3 Ferrari, 15 anni vince l’Europeo Si chiama Matteo Ferrari il successore di Romano Fenati. Sul circuito di Albacete, in Spagna, il pilota della Honda (San Carlo Junior Team) ha battuto in volata lo spagnolo Juanfran Guevara e l’altro italiano Kevin Calia, conquistando il titolo europeo della Moto3. Il trionfo di Ferrari, 15 anni, conferma la qualità del vivaio italiano. Nel 2009 era stato campione europeo delle minimoto, poi è cresciuto con l’Honda Italia Racing Project, prima di passare nel 2011 alla RS125 GP Trophy che ha vinto al debutto. Ora lo attende l’ultima gara del CIV a Vallelunga (13-14 ottobre). IV LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012